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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Settembre 2012
ASSINFORM: L’AGENDA DIGITALE VA ATTUATA  
 
“Siamo molto preoccupati del ritardo che sta accumulando il varo dell’Agenda Digitale Italiana. L’approvazione del decreto Digitalia, che dovrebbe dare corpo al programma di attuazione continua a essere rimandata di mese in mese. In questo modo si sta correndo il serio rischio che il provvedimento non riesca ad essere emanato entro l’attuale legislatura. In una fase in cui ogni iniziativa di modernizzazione e rilancio dell’economia è preziosa, questo ritardo minaccia di far pagare un prezzo troppo elevato alle imprese e al Paese, prima ancora che al nostro settore”. Paolo Angelucci, Presidente di Assinform - l’Associazione delle aziende di Information Technology aderente a Confindustria - ha così commentato l’allarme lanciato proprio in questi giorni da Confindustria Digitale. Gli ultimi dati del Rapporto Assinform sull’andamento del settore italiano dell’ Ict nel 2011 hanno evidenziato non solo le forti criticità (- 3,6% nel 2011/2010, contro, il +1,1% registrato in Europa e il +4,3% nel mondo), ma anche i segnali positivi dovuti alla domanda collegata ai servizi e ai prodotti mobili e alle reti di nuova generazione, cresciuta del 20%. “Questa nuova domanda di servizi e prodotti digitali, per esprimersi in tutta la sua grande potenzialità – ha affermato Angelucci - attende condizioni infrastrutturali, fiscali e amministrative adeguate. Condizioni che in buona parte sono materia del tanto atteso decreto Digitalia, per il quale sollecitiamo non solo la sua rapida approvazione, ma anche l´indicazione certa dei tempi di emissione dei regolamenti attuativi, fattore indispensabile per assicurare un quadro di certezze all´applicazione del provvedimento"  
   
   
ROMA: CONFERENZA EUROPEA 2012 DI ITECHLAW - AVVOCATI, GIURISTI ED ESPERTI DI TECNOLOGIA DA 60 PAESI - 10/12 OTTOBRE  
 

Itechlaw, International Technology Law Association, ha scelto Roma come sede per lo svolgimento della Conferenza Europea 2012, che si terrà dal 10 al 12 ottobre 2012: una tre giorni di lavoro in cui avvocati esperti di tecnologia, manager e  funzionari governativi affronteranno temi di privacy, software, copyright, eCommerce, net neutrality, devices e apps, social media, cloud computing e molto altro ancora. I partecipanti provengono da ogni angolo del mondo: non è rappresentato solo il vecchio continente, ma anche Asia e America. All´attenzione degli interventi saranno le nuove competenze e le nuove pratiche di sviluppo giuridico in riferimento all’evoluzione della produzione, del marketing, dell’acquisizione e uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Alla luce di come sta cambiando il mondo si discuterà di: Data Protection, E-commerce, Intellectual Property, Outsourcing, Social Media e Gaming, Software e Copyright, tecnologie emergenti, net neutrality, smart devices, advertising e cookies, mobile apps e geolocalizzazione, social media e marketing, spam, cloud computing e naturalmente privacy. Secondo John Beardwood, President e di Itechlaw, “la conferenza europea è riconosciuta dai nostri partecipanti come una esperienza di rete, con avvocati leader in studi privati, in-house counsel, dirigenti d´azienda, funzionari governativi e accademici, in viaggio da oltre 60 paesi per questo meeting. Roma offrirà uno scenario sensazionale alla nostra Conferenza europea annuale”. Il comitato che presiede la conferenza è composto da John Beardwood (Fasken Martineau Llp) da Toronto, Domenico Colella (Orsingher Studio Legale) da Roma, Christian Frank (Taylor Wessing Llp) da Monaco e Jenna Karadbil (Pillsbury Winthrop Shaw Pittman Llp) da New York. Info: www.itechlaw.org/rome2012/index.shtml  

 
   
   
PAVIA: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI - DUE ANNI DI FORMAZIONE POST LAUREA ALTAMENTE PROFESSIONALIZZANTE, PER AFFRONTARE AL MEGLIO I CONCORSI DI AVVOCATURA, MAGISTRATURA E NOTARIATO - PRESENTAZIONE 25 SETTEMBRE  
 
La Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali è un biennio di formazione post laurea nato nel 2001 su iniziativa dell´Università degli Studi di Pavia e dell´Università Commerciale “L.bocconi” di Milano. Il piano di studi e gli indirizzi saranno illustrati nel corso di un incontro di presentazione, 25 settembre 2012, dalle ore 11.00 presso l´Aula Iii della Facoltà di Giurisprudenza di Pavia (Corso Strada Nuova, 65). Interverranno: prof. Avv. Carlo Granelli - Direttore della Scuoladott. Gustavo Adolfo Cioppa - Procuratore della Repubblica - Tribunale di Paviaavv. Roberto Ianco - Presidente Ordine Avvocati di Pavia prof. Avv. Bruno Emilio Tonoletti - Ordinario Università degli Studi di Paviascuola di Specializzazione per le Professioni Legali , che unisce la solida tradizione giuridica di Pavia e la qualità degli studi giuridico-economici della Bocconi, si propone di sviluppare un insieme di attitudini e competenze che consenta ai laureati non solo di affrontare i concorsi per l’accesso alle professioni legali (avvocatura, magistratura enotariato), ma anche di essere concretamente in grado di esercitare al meglio la propria futura attività lavorativa. Obiettivo principale è fornire una risposta sia all’esigenza di una formazione post-laurea veramente professionalizzante, sia all’esigenza di mettere il neolaureato a diretto contatto con l’attività di avvocati, magistrati e notai, attraverso stage in prestigiosi studi professionali ed uffici giudiziari.Di durata biennale, la scuola prevede un primo anno comune e un secondo anno di specializzazione negli indirizzi giudiziario-forense o notarile. Il corso, a frequenzaobbligatoria, è strutturato in quattro semestri e si svolge, alternativamente, a Pavia e a Milano (Bocconi). Gli stage, anch’essi a frequenza obbligatoria, saranno svolti presso importanti uffici giudiziari lombardi e presso prestigiosi studi legali che collaborano con la Scuola.il bando e tutte le informazioni sono disponibili sul sito http://www.Lawschool.it    
   
   
MILANO: CONVEGNO AILOG - LA LOGISTICA DELL´ULTIMO MIGLIO - 4 OTTOBRE  
 
Oggi più di ieri, il concetto di logistica dell’ultimo miglio è di grande attualità. Per le imprese che distribuiscono i propri prodotti, la gestione efficace ed efficiente dell´ultimo livello della filiera logistica è senza dubbio la sfida più importante da vincere per la complessità operativa, per i vincoli normativi sempre più stringenti, per il forte rincaro di alcune voci di costo (come il carburante) e, non da ultimo, per una situazione generale di domanda in continua contrazione. Alla “Logistica dell’Ultimo Miglio” Ailog, associazione italiana di logistica e supply chain management, dedica anche quest’anno un Convegno (giunto alla sua seconda edizione) che avrà luogo a Milano, il 4 ottobre p.V., dalle ore 9.30 alle ore 13.30, presso l’Hotel Michelangelo. L´ambizioso obiettivo del Convegno è quello di porre a confronto le esperienze dei soggetti che vivono nel quotidiano questa problematica e che possono raccontare la propria esperienza e quelle delle aziende specializzate nella fornitura di prodotti e servizi dedicati a questo segmento della supply chain (fornitori di sistemi e attrezzature per il supporto della pianificazione viaggi e per il tracking dei mezzi, operatori specializzati nella logistica urbana, fornitori di attrezzature specifiche e di soluzioni operative per centri consolidamento/smistamento).Ai lavori, che saranno aperti dal presidente Ailog, Paolo Bisogni, e moderati da Agostino Fornaroli, Vice Presidente Ela, porteranno la loro testimonianza importanti operatori del settore (Difarco, Gea, Kkt, Omb International, Om Still, Partesa, Tnt, Tps) oltre a rappresentanti della Pubblica Amministrazione (Provincia e Comune di Milano) e del mondo accademico (Università del Molise). Per iscriversi al Convegno, gratuito, si può visitare il sito www.Ailog.it , oppure contattare la Segreteria Ailog: tel. 0266710622 / 026693809, fax 026701483, e-mail: convegni@ailog.It  Ailog Associazione Italiana di Logistica e di Supply Chain Management rappresenta il punto di incontro e di riferimento per i professionisti della logistica. Ailog si propone di individuare le soluzioni finalizzate al perseguimento dell’efficienza logistica nei rapporti tra produzione, distribuzione, servizi e infrastrutture. Sempre attenta alle tematiche di formazione, Ailog organizza congressi, convegni e seminari di approfondimento. Conta oltre 1000 soci, appartenenti ad aziende private ed enti pubblici il cui fatturato complessivo è di circa 250 miliardi di euro  
   
   
ONLINE AGENDA DIGITALE.EU  
 
Nasce Agendadigitale.eu, il primo sito di informazione dedicato all´Agenda digitale italiana. Si tratta di un progetto del Corriere delle Comunicazioni. Il responsabile editoriale è Alessandro Longo, noto giornalista italiano esperto di tematiche legate all’innovazione e al digitale. Notizie, rapporti, analisi sulle misure normative e sull´impatto della rivoluzione digitale italiana, ma non solo: il progetto ha infatti un parterre di collaboratori d´eccezione, gli stessi protagonisti che sono dietro la macchina dell´Agenda digitale governativa. Come Roberto Sambuco (Mise), Mario Calderini (Miur), Giovanni Biondi (Competenze digitali), Andrea Bianchi (Ricerca e innovazione), Paolo Donzelli (eGov), Giuseppe Tripoli (e-commerce). Ma anche eccellenze dal mondo accademico come Francesco Sacco (Bocconi), Carlo Maria Medaglia (Sapienza), Juan Carlos de Martin (Politecnico di Torino), Andrea Rangone (Politecnico di Milano), tra gli altri, ed esperti addetti ai lavori come Roberto Liscia (Netcomm), Guido Scorza (Istituto per le Politiche per L’innovazione). Il sito copre tutti i temi dell´Agenda - Infrastrutture, eGov, Smart cities, Commercio elettronico, Competenze digitali, Ricerca e innovazione e Start-up - e ha tre sezioni: articoli giornalistici, commenti più o meno brevi dei protagonisti (un´istantanea della marcia verso il digitale) e studi, rapporti. Nello stile dell’apprezzatissimo Corriere delle Comunicazioni, è possibile anche iscriversi alla newsletter per ricevere con regolarità notizie e aggiornamenti. “Le misure dell´Agenda digitale per l’Italia possono ridurre il deficit dello Stato di 19 miliardi di euro entro il 2013, riducendo il rapporto deficit/Pil dal 3,9% all´1,5%, e stimolare al contempo una crescita del Pil tra lo 0,69% e l´1,30%. Questo, in massima sintesi quanto emerge da una ricerca della School of Management-politecnico di Milano. – ha commentato Alessandro Longo, Responsabile editoriale di Agendadigitale.eu (cliccare qui per scaricare la foto) – Riteniamo sia giunto il momento di riunire in un unico contenitore informativo tutti gli approfondimenti, i commenti e le anticipazioni sulle misure in arrivo. Siamo infatti convinti che l’approvazione del decreto non rappresenti per nulla la fine di questo argomento, ma il suo avvio. L’inizio di un cambiamento profondo e di una nuova priorità politica, fondata sul contenimento del deficit e sul recupero della competitività globale delle imprese italiane. Solo una continuativa e costante attenzione su questi temi può far realmente la differenza per il futuro del nostro Paese.” Il Corriere delle Comunicazioni.it è il quotidiano online di riferimento per la comunità Ict italiana. La proposta editoriale digitale trova il suo completamento nella newsletter, Cor.com, che viene distribuita quotidianamente nel tardo pomeriggio a tutti gli iscritti. Terzo pilastro dell’offerta è il Corriere delle Comunicazioni, quindicinale cartaceo leader dell´Ict e dell´economia digitale. Il Corriere delle Comunicazioni inoltre organizza incontri, convegni ed eventi. I lettori sono amministratori delegati, manager, dirigenti, quadri, responsabili acquisti, decision maker del settore dell’Ict e delle aziende utilizzatrici oltre che dirigenti della pubblica amministrazione centrale e periferica, rappresentanti delle istituzioni, politici, mondo accademico, professionisti, giornalisti. La redazione è a Roma, con collaboratori in tutta Italia e in particolare a Milano. L’"headquarter" capitolino, unico nel settore informativo sull’Ict, consente di rappresentare un efficace ponte giornalistico fra Milano e Roma, fra il cuore del business e le stanze della politica e delle istituzioni italiane da cui dipendono molti degli ambiti in cui l’Ict italiano opera. Direttore Gildo Campesato  
   
   
TRA APP D’ARTE, EBOOK, EXPORT E LA CRISI: IN CIFRE DIECI ANNI DI EDITORIA D’ARTE, DAL CATALOGO ALL’IPAD  
 
Cresce e si diversifica l’offerta editoriale d’arte in Italia ma diminuisce il giro d’affari del segmento. Malgrado app, ebook, e un ruolo sempre più significativo dell’export, tutti con segno più, il mercato del libro d’arte si ritrova a fare i conti con la crisi, segnando nel 2011 un -9,4% rispetto all’anno precedente E’ questo uno dei dati emersi dall’indagine presentata nel corso della tavola rotonda Le forme del sublime. Dieci anni di editoria d’arte dal catalogo all’iPad, promossa dall’Associazione Italiana Editori (Aie) nell’ambito della nona edizione di Artelibro-festival del libro d’Arte, svoltasi a Bologna, dal 21 al 23 settembre). Venerdì 21 settembre, in particolare, è stato effettuato un approfondimento su come è cambiato, nell’ultimo decennio, il modo di immaginare e di fare l’editore d’arte, con un occhio rivolto anche ai nuovi prodotti editoriali: dalle applicazioni sviluppate per il settore agli e-book d’arte, fino ai cataloghi virtuali. I dati sono stati presentati da Monica Manzotti di Nielsenbookscan e dal responsabile dell’ufficio studi di Aie Giovanni Peresson ed hanno costituito la base del confronto con Umberto Allemandi (Società editrice Umberto Allemandi & C.) ed Eric Ghysels (5 Continents Editions). Info: Artelibro - www.Artelibro.it    
   
   
CONSUMATORI NELLA UE: DIRIMERE LE PICCOLE CONTROVERSIE TRANSFRONTALIERE SENZA TROPPE SECCATURE  
 
Andare a caccia di buoni affari oltrefrontiera è un modo per i consumatori di ottenere “condizioni migliori” nel mercato unico della Ue. Acquistare online rende tali operazioni sempre più appetibili. Ma talvolta qualcosa va storto: possono insorgere problemi con i prodotti o con la consegna. Per evitare procedure legali lunghe costose e difficili, l’Ue sta agevolando ai consumatori europei l’accesso alla giustizia e l’effettivo esercizio dei loro diritti. Il Procedimento europeo per controversie di modesta entità dà la possibilità di risolvere le controversie transfrontaliere, almeno fino a un controvalore di 2 000 euro. Una relazione, pubblicata oggi, della rete dei Centri europei dei consumatori (rete Cec), mostra tuttavia che tale procedura, di facile uso e già disponibile dall’1 gennaio 2009, è spesso inutilizzata. Ciò è dovuto principalmente al fatto che i giudici non conoscono la procedura – cosa che la Commissione intende contrastare energicamente. La vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia, ha dichiarato: "Quando acquistano beni e servizi nel mercato unico, i consumatori europei devono sentirsi al sicuro e protetti da ulteriori rischi. In caso di problemi, devono poter far valere i propri diritti nei tribunali dell’Ue in modo rapido e agevole. Il Procedimento europeo per controversie di modesta entità aiuta i consumatori a riottenere il loro denaro dall’estero. Ma c’è ancora molto da fare per far funzionare le procedure a vantaggio dei consumatori. Gli Stati membri devono far conoscere al loro sistema giudiziario il Procedimento europeo per controversie di modesta entità in modo che esso aiuti i cittadini a far valere le loro ragioni.” Secondo John Dalli, Commissario per la salute e i consumatori: "I consumatori che desiderano trarre vantaggio dalle opportunità offerte dal mercato unico devono potersi affidare a una vasta gamma di mezzi di ricorso efficaci ed efficienti. Mi rammarico per il basso livello di assistenza a quei consumatori che hanno cercato di utilizzare il Procedimento europeo per controversie di modesta entità. Oggi, contano anche i piccoli importi e dover rinunciare a un adeguato risarcimento incide sulle tasche dei consumatori, riduce la fiducia e rallenta la crescita europea." I veri problemi: una diffusa ignoranza e la non esecutività delle decisioni Nel 2010, in un progetto guidato da Cec - Italia, i Centri europei dei consumatori (Cec) dei 27 Stati membri della Ue hanno esaminato il modo in cui funziona praticamente il Procedimento europeo per controversie di modesta entità. Essi hanno rilevato che la procedura è relativamente sconosciuta – non solo tra i consumatori ma anche tra i giudici. Sebbene il Procedimento europeo per controversie di modesta entità sia in teoria semplice e gratuito, l’esecuzione della decisione cui esso ha dato luogo viene spesso trascinata nel tempo dalla parte soccombente. Di conseguenza, sono effettivamente applicate solo poche delle sentenze positive a carattere transfrontaliero pronunciate dai tribunali dei paesi di provenienza dei consumatori. Se è necessaria un’azione per attuare una decisione nel paese del commerciante e in base alla legge di tale paese, i consumatori abbandonano spesso la procedura in quanto tale attuazione a livello nazionale è complessa e, probabilmente, costosa. Sui mercati nazionali, negli ultimi 12 mesi, il 20% circa dei consumatori europei dichiara di aver incontrato un problema con un prodotto, un servizio, un dettagliante o un fornitore. Il valore medio stimato delle perdite è di 375 euro per causa. Il 60% dei consumatori intervistati ha trovato una soluzione soddisfacente direttamente con il commerciante ma il restante 40% non ha ottenuto soddisfazione e, di questi, il 25% non ha neppure tentato di reclamare. Il numero di consumatori che porta le imprese in tribunale quando ha un problema è poca cosa (2% di coloro che hanno incontrato un problema, negli ultimi 12 mesi). Molti (26%) sostengono di non aver reclamato per l’esiguità dell’importo in questione; di essi, alcuni (13%) ritengono il procedimento troppo caro rispetto alla somma in causa, altri (12%), lo ritengono troppo lungo. La Commissione europea insieme agli Stati membri agirà per garantire l’applicazione del Procedimento europeo per controversie di modesta entità e svilupparne la notorietà. Molti più consumatori dovrebbero esserne a conoscenza e usarlo. In particolare, la Commissione intende: · adoperarsi con i tribunali per diffondere la conoscenza del procedimento; · pubblicare nel 2012 una guida di consigli pratici per consumatori e operatori di giustizia; · diffondere gli attuali moduli standard, distribuire l’informazione online nelle 22 lingue ufficiali della Ue attraverso il portale europeo della giustizia elettronica (e-Justice), facilitare la registrazione di un reclamo e vedere come funziona la procedura; · lavorare con i Cec per diffondere il Procedimento tra consumatori e giudici; · incoraggiare i Cec ad assistere concretamente i casi singoli di consumatori che si avvalgono del Procedimento europeo per controversie di modesta entità; · presentare una relazione che valuti il funzionamento del Procedimento (tenendo conto delle spese giudiziarie, della sua rapidità e facilità d’uso) e ne proponga eventuali modifiche per renderlo più efficiente per i consumatori, aumentando, ad esempio, la soglia di 2 000 euro per coprire reclami più ampi o semplificare ulteriormente i moduli standard delle richieste di risarcimento. Un consumatore austriaco ordina abiti da surf a un sito web in Germania. Paga 228 euro in anticipo tramite bonifici bancari. Il venditore non fornisce la merce né mai rimborsa il prezzo d’acquisto. Su parere del Cec tedesco, il cittadino austriaco avvia il Procedimento europeo per controversie di modesta entità. Il competente tribunale austriaco di Linz emette una sentenza a favore del consumatore, eseguita dalle autorità tedesche a Charlottenburg. Il consumatore ottiene la restituzione del prezzo d’acquisto. Il Procedimento europeo per controversie di modesta entità (Regolamento (Ce) n. 861/2007) si propone di migliorare l’accesso alla giustizia, semplificando i ricorsi transfrontalieri per dirimere piccole controversie in materia civile e commerciale e riducendone i costi. È un’iniziativa varata nel quadro della politica Ue nel campo della giustizia, appositamente concepita per aiutare i consumatori a far sì che abbiano accesso alla giustizia nelle cause transfrontaliere e che i loro diritti siano rispettati. È entrato in vigore l’1 gennaio 2009. I cosiddetti “piccoli reclami” riguardano importi fino a 2 000 euro, interessi, diritti e spese esclusi (al momento in cui il modulo di domanda perviene alla competente autorità giudiziaria). La sentenza è pronunciata nel paese di residenza del consumatore o in quello della parte avversa, a scelta del consumatore. Essa mira a proteggere i diritti procedurali delle persone ed è direttamente applicabile nel territorio della parte soccombente e in qualsiasi altro paese della Ue. Il Procedimento si snoda soprattutto per iscritto, ricorrendo a moduli prestampati. Non è necessario essere rappresentati da un avvocato. A partire dal 2013, i consumatori in 5-6 paesi pilota saranno messi in grado di compilare i moduli per le controversie di modesta entità e di portare a termine l’intera procedura giudiziaria per via elettronica, attraverso il portale “e-Justice”. La versione elettronica dei moduli standard è già disponibile sul Web (nelle 22 lingue ufficiali della Ue)  
   
   
GIUSTIZIA ITALIANA: REATI INFORMATICI – DANNEGGIAMENTO DI DATI INFORMATICI – CANCELLAZIONE NON DEFINITIVA DI FILES – REATO – SUSSISTENZA  
 
La Corte di Cassazione ha precisato che il reato di danneggiamento di dati informatici previsto dall’art. 635 bis cod. Pen. Deve ritenersi integrato anche quando la manomissione ed alterazione dello stato di un computer sono rimediabili soltanto attraverso un intervento recuperatorio postumo comunque non reintegrativo dell’originaria configurazione dell’ambiente di lavoro. In applicazione di tale principio ha quindi ritenuto sussistente il reato nell’ipotesi in cui l’autore del medesimo aveva cancellato, mediante l’apposito comando e dunque senza determinare la definitiva rimozione dei dati, un rilevante numero di file, poi recuperati grazie all’intervento di un tecnico informatico specializzato. (Sentenza n. 8555 Ud. 18 novembre 2011 - deposito del 5 marzo 2012)  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: MARCHIO FIGURATIVO COMUNITARIO FERCREDIT  
 
Il Tribunale dell´Unione europea ha accolto le ragioni della Fercredit, finanziaria del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, in difesa del suo marchio figurativo comunitario Fercredit. Nel 2008 la banca tedesca Teambank ha chiesto all´Uami la registrazione come marchio figurativo comunitario del segno f@ir Credit () per servizi di assicurazioni, finanziari, immobiliari (classe 36 Accordo di Nizza). In seguito all´opposizione della Fercredit Servizi Finanziari, il cui marchio comunitario era stato registrato nel 2005 per la stessa classe di servizi, l´Uami ha respinto le domande della società tedesca. La Teambank ha cercato dunque di ribaltare le decisioni dell´Uami, facendo valere, dinanzi al Tribunale Ue che non esiste far i due segni rischio di confusione. Il Tribunale ha oggi accolto le ragioni dell´italiana Fercredit, respingendo la domanda di Teambank. Il Tribunale (giudice relatore lettone, signora Ingrida Labucka) ha osservato innanzitutto che il pubblico di riferimento è costituito dal consumatore medio dell´Unione europea, con un buon grado di attenzione, dal momento che tutti i servizi coperti dai marchi sono specializzati e possono avere conseguenze finanziarie significative per gli utenti. Secondo il Tribunale, inoltre, i due segni coprono gli stessi servizi e presentano una somiglianza visiva, fonetica e concettuale. Nonostante la lettera « e » del marchio anteriore sia sostituito dall´elemento « @i » nel segno di cui si è chiesta la registrazione, il Tribunale ritiene che il consumatore comprenda facilmente che « @ » rappresenta di fatto la lettera « a (Tribunale Ue – Lussemburgo, Sentenza nella causa T- 220/11, Teambank Ag Nürnberg/uami e Fercredit Servizi Finanziari Spa)