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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Marzo 2009
GLI EUROPEI MOSTRANO LA GRANDEZZA DELLA NANOMEDICINA  
 
Bruxelles, 1\6 marzo 2009 - La scienza ha compiuto grandi passi in avanti nel campo della nanomedicina, una branca della nanotecnologia che affronta il trattamento delle malattie, la consegna di farmaci e la diagnostica medica. Il progetto Nanomed ("Nanomedicine ethical, regulatory, social and economic environment") finanziato dall´Ue, si sta occupando di tutti gli aspetti della nanomedicina, con particolare attenzione a fornire una risposta obiettiva all´affermazione che questo campo avrà un enorme impatto sul settore della sanità. Il progetto, della durata di un anno, è finanziato nell´ambito dell´area tematica Nmp (Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove modalità di produzione) del Settimo programma quadro (7°Pq) con una dotazione di bilancio di circa 700. 000 Eur. Gli scienziati definiscono la nanomedicina come il riparo, la costruzione e il controllo dei sistemi biologici umani tramite l´uso di dispositivi costruiti secondo gli standard della nanotecnologia. L´obiettivo dei partner del progetto Nanomed è quello di valutare i vari aspetti di questa branca, come ad esempio quello economico, regolatorio, etico, comunicativo e relativo ai pazienti. Il loro lavoro dovrebbe aiutare i responsabili delle politiche Ue nell´indirizzare ciò che è ritenuta un´area importante per gli investimenti strategici nel 7°Pq. Anche se ci vorrà ancora qualche anno prima che vedremo i nanorobot di Fantastic Voyage, la nanomedicina ha comunque un enorme potenziale a breve termine di influire sulla vita di noi tutti," ha spiegato il professor Sir John Beringer, membro del Council for Science and Technology, l´importante organismo consultivo indipendente britannico in materia di scienza e tecnologia, e direttore del progetto Nanomed. "Il fatto di lavorare su scala nano sta già portando a nuovi farmaci fortemente mirati, ad una migliore imaging e diagnostica delle malattie, e persino ad una nuova generazione di sensori impiantabili per il monitoraggio dello stato di salute," ha detto. "Perciò, sono lieto di vedere che l´Ue riconosce l´importanza di assumere un approccio strategico al suo sviluppo. " Il consorzio Nanomed è composto da esperti europei, tra cui il politecnico di Darmstadt (Germania), la Commissione francese per l´energia nucleare e il Genetic Interest Group Ltd (Regno Unito). "Credo che in questo progetto siamo riusciti a mettere insieme un team che dispone sia dell´esperienza che della conoscenza per creare quello che io ritengo sarà un resoconto unico che coprirà tutti gli aspetti," ha fatto notare Sir Beringer. "Ad esempio, vogliamo fornire le prime proiezioni precise delle dimensioni del mercato e del potenziale. Fino ad oggi ciò non è stato possibile, perché molte aziende che usano la nanomedicina non si dichiaravano come tali. " Sir Beringer ha fatto notare come le discussioni sugli aspetti regolatori della nanotecnologia stanno anche individuando il bisogno che le normative dovrebbero essere estese, oppure se ne dovrebbero creare delle nuove. "Un ulteriore aspetto interessante è rappresentato dal fatto che l´attuale crisi economica quasi sicuramente accrescerà l´interesse del pubblico nella legislazione e nelle priorità di finanziamento, e sarà necessario dare spazio anche alla nanomedicina," ha commentato il ricercatore. "Si stanno riunendo i rappresentanti dei gruppi di lavoro, e la relazione finale sarà presentata alla fine di quest´anno. " Per concludere, i ricercatori ritengono che al fine di sostenere la competitività della ricerca e dello sviluppo nanomedico in Europa e nel settore sanitario europeo, l´impatto e le coneguenze di questa branca debbano essere capite in anticipo. Nanomed offrirà alle parti interessate europee una serie di raccomandazioni per sostenere i responsabili delle decisioni riguardo alle innovazioni nanomediche. La piattaforma tecnologica europea (Etp) Nanotechnology, composta da 53 parti interessate europee (esperti del mondo accademico e industriale), hanno redatto un "documento visione" sulle nanotecnologie, delineando l´estrapolazione dei bisogni fino al 2020. Ci sono tre priorità: diagnostica e imaging basati sulla nanotecnologia, consegna e rilascio mirato di farmaci, e medicina rigenerativa. Da un punto di vista globale, sono stati sviluppati oltre 130 farmaci e sistemi di rilascio basati sulle nanotecnologie. Per ulteriori informazioni, visitare: Ue e nanotecnologia: http://cordis. Europa. Eu/nanotechnology/ Etp Nanotechnology: http://cordis. Europa. Eu/nanotechnology/nanomedicine. Htm .  
   
   
CHIRURGIA VERTEBRALE: NEURONAVIGATORE–GPS FACILITA L’INTERVENTO : L’INTERVENTO CON NEURONAVIGATORE SPINALE È STATO EFFETTUATO IERI ALLO ‘SPINE INSTITUTE’ PRESSO IL ROME AMERICAN HOSPITAL DI ROMA.  
 
Roma, 16 marzo 2009 – Navigare nel corpo come il Gps dell’auto. E’ la nuova frontiera della chirurgia vertebrale, che si avvale del Neuronavigatore Spinale, utilizzata il 12 marzo allo ‘Spine Institute’ presso l’American Hospital di Roma, su un paziente over 50. L’intervento di una stabilizzazione vertebrale percutanea a cielo chiuso con l’ausilio del Neuronavigatore Spinale è stato eseguito dai professori Franco Postacchini e Pier Paolo Maria Menchetti, coordinatori dello ‘Spine Institute’. “Il paziente era affetto da grave instabilità alla colonna vertebrale, sofferente da mesi di gravi dolori invalidanti –spiega Menchetti- l’intervento è stato a ‘cielo chiuso’, cioè senza un approccio invasivo, con 4 piccole incisioni di 2 centimetri ed è durato un paio di ore. Le recenti tecniche mininvasive per la stabilizzazione vertebrale richiedono sempre più accurate informazioni intraoperatorie che consentano di monitorare in tempo reale le operazioni compiute dal chirurgo sull´anatomia nascosta del paziente. Oggi queste informazioni sono fornite in tempo reale attraverso l´utilizzo costante e massivo di radiazioni ionizzanti dannose per il paziente e per l´operatore –aggiunge lo specialista- Con un sistema di navigazione vertebrale di ultima generazione invece si hanno poche scansioni radiografiche, eseguite direttamente in sala operatori. Si può monitorare la posizione degli strumenti chirurgici proprio come un navigatore satellitare è in grado di fornire la posizione dell’auto su una mappa geografica”. Il Neuronavigatore Spinale inoltre permette una durata minore dell’intervento e del sanguinamento totale, meno dolore per il paziente e un recupero veloce entro un paio di giorni. L’80% della popolazione ha nella vita almeno un episodio di mal di schiena, che rappresenta anche un problema sociale, poiché causa diversi giorni di assenza sul lavoro. L’ insufficienza segmentale lombosacrale (microinstabilità), che porta alla stenosi (restringimento) del canale vertebrale in particolare è una malattia degenerativa della colonna vertebrale, determinata dal naturale invecchiamento dell’organismo e perciò potenzialmente in grado di colpire tutti i soggetti che abbiano superato i 50 anni d’età. Negli ultimi 20 anni il numero degli interventi chirurgici dovuti a patologie degenerative della colonna degli over 65 si è moltiplicato per 8. I dischi intervertebrali, responsabili della funzione di ammortizzazione delle forze esercitate sui corpi vertebrali, sclerotizzano e si assottigliano. Le strutture ossee si ispessiscono, spesso a causa del maggiore carico cui sono sottoposte, e gli spazi in cui sono alloggiati il midollo spinale e le radici nervose diventano angusti perchè le strutture legamentose e ossee premono su di essi. Secondo stime recenti, l’8% della popolazione mondiale soffre di stenosi degenerativa lombare. “Oggi, soprattutto in chirurgia vertebrale, tutti parlano di chirurgia mini-invasiva, ma questo, non sempre si traduce in una mini-lesività –prosegue Menchetti- Spesso si riferiscono solo ad una incisione della pelle più piccola, che riduce la visione e aumenta le possibilità di maggior lesività degli organi sottostanti, interessati dall’atto chirurgico, diminuendo la precisione degli strumenti introdotti. La chirurgia robotica nasce proprio per ovviare a questi inconvenienti e ridurre l’aggressione al corpo umano. E’ sbagliato pensare che si tratti di ‘chirurgia dell’ultima spiaggia’, quando ormai altri iter ‘tradizionali’ non sono stati risolutivi”. Lo Spine Institute (www. Spineinstitute. It) di Roma, presso il Rome American Hospital, nasce come centro di eccellenza interdisciplinare per le malattie della colonna vertebrale e prevede un approccio multidisciplinare al paziente, attraverso il coinvolgimento di chirurghi ortopedici, neurochirurghi, fisiatri e traumatologi. Inoltre l’Istituto si avvale delle strutture e delle tecnologie all’avanguardia del Rome American Hospital. . .  
   
   
CASO ENGLARO, REGIONE IMPUGNA SENTENZA DEL TAR FORMIGONI: NESSUNA MAGISTRATURA PUO´ DECIDERE LA VITA E LA MORTE  
 
Milano, 17 marzo 2009 - Su proposta del presidente Roberto Formigoni, la Giunta regionale ha deciso di impugnare presso il Consiglio di Stato la sentenza del Tar Lombardia sul caso di Eluana Englaro (n. 214/09 emessa il 26 gennaio). "Purtroppo la vicenda di Eluana - commenta Formigoni - si è conclusa nel modo tragico che sappiamo. Noi siamo certi di aver costantemente operato in modo corretto e abbiamo deciso di presentare ricorso perché riteniamo la sentenza del Tar infondata". "In particolare - prosegue Formigoni - riteniamo che nessuna magistratura, penale, civile e tanto meno amministrativa, possa deliberare sulla vita e sulla morte di una persona, tanto più in assenza di una legge. Compito della magistratura è infatti applicare le leggi che ci sono, mentre il compito di farle è del Parlamento che esercita questo diritto in nome del popolo. Giudichiamo dunque illegittimo imporre al servizio sanitario l´esecuzione di un trattamento diametralmente opposto ai compiti di assistenza e cura che costituzionalmente gli appartengono". "Con la nostra iniziativa - conclude Formigoni - vogliamo che una sentenza del Consiglio di Stato impedisca che in futuro si possano ripetere altri casi come quello di Eluana Englaro". .  
   
   
SANITA´, A SONDRIO PRIMA TAPPA STATI GENERALI BRESCIANI: EVENTO IMPORTANTE, TUTTI INSIEME PER MIGLIORARE L´ASSESSORE: SFIDA FUTURA E´ PORTARE MEDICINA A TERRITORIO  
 
Sondrio, 16 marzo 2009 - I problemi e le prospettive future della sanità e dei servizi sociosanitari della provincia di Sondrio sono stati al centro della prima tappa, il 13 marzo, degli "Stati Generali territoriali del Sistema socio-sanitario". L´iniziativa, fortemente voluta dall´assessorato alla Sanità di Regione Lombardia e promossa in collaborazione con l´assessorato alla Famiglia e Solidarietà sociale, prevede un ciclo di incontri in forma di workshop che si svolgeranno nei territori delle quindici Asl della Lombardia durante tutto il 2009. Scopo degli appuntamenti - ai quali partecipano Province, Comuni, Asl, Aziende ospedaliere, strutture socio-sanitarie, operatori sanitari e rappresentanti del volontariato e delle autonomie sociali e funzionali - è "realizzare un incontro - ha spiegato l´assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani aprendo i lavori - tra tutte le comunità che a vario titolo partecipano alla sanità, capire dal territorio quale è la domanda per il futuro e raccogliere contributi sostenibili per ragionare sulle scelte da compiere, in una logica di concerto e non più di solismo. L´obiettivo di fondo resta quello di migliorare ulteriormente la qualità del nostro sistema. Un sistema con tante eccellenze e che già funziona, tanto è vero che tra pochi giorni la Lombardia andrà a illustrare la propria sanità al Palazzo dell´Onu, prima Regione a farlo". Dopo aver ricapitolato alcuni dei risultati ottenuti negli ultimi 24 mesi (aumento dei controlli, accordi internazionali, patto con le Università per la ricerca, tra gli altri), Bresciani ha delineato alcune prospettive per i prossimi mesi e anni: "La sfida per il futuro è portare la medicina sul territorio, studiando l´introduzione di un terzo livello tra i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta da una parte e gli ospedali dall´altra. Un sistema che porti a creare dei satelliti attorno all´hub ospedale e che aiuti ad affrontare la vera questione dei prossimi anni che è la cronicità". Nel corso dei lavori, i direttori generali di Asl e Azienda ospedaliera, Luigi Pianola e Marco Luigi Votta, hanno relazionato sulla situazione socio-sanitaria in provincia di Sondrio. Si tratta di una realtà territoriale che ha 178. 000 abitanti, può contare su 4 presidi ospedalieri (Sondrio, Sondalo, Morbegno e Chiavenna) e 7 ambulatoriali, oltre che su una rete di assistenza sociale con 18 Residenze Sanitarie Assistenziali, 4 Centri Diurni integrati più le altre strutture che si occupano di fragilità, cure palliative, assistenza domiciliare integrata, dipendenze (3 comunità e 5 Sert) e famiglia (6 consultori). Al dibattito sono intervenuti, tra gli altri Fiorello Provera (presidente della Provincia di Sondrio), Giacomo Ciapponi (sindaco di Morbegno, in rappresentanza della Conferenza dei sindaci), Gianmaria Bordoni (consigliere regionale), Paolo Bassi (della Giunta camerale di Sondrio), Mons. Giuseppe Longhini (delegato vescovile). .  
   
   
L’EVOLUZIONE DELLA LIBERA PROFESSIONE INTRA ED EXTRA-MOENIA E LA NORMATIVA SULLA RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE IN SANITA’ : QUALITA’ , CONTENUTI, CRITICITA’ GESTIONALI LA NECESSITA’ DI UN CAMBIAMENTO  
 
Milano, 16 marzo 2009 - “Gli elementi fondamentali,” sottolinea il senatore Michele Saccomanno, Membro della 12° Commissione permanente Igiene e Sanità; Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario nazionale, Membro della Commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione;”sono certamente due : la tutela del paziente; la possibilità di un espletamento della professione del personale sanitario in condizioni ottimali. Il mancato raggiungimento dei due obiettivi determina insuccessi professionali, ma soprattutto danni alla salute del cittadino contrari allo spirito delle Commissioni di cui faccio parte. Il medico deve poter esercitare le libera professione e nello stesso tempo il sistema sanitario nazionale deve poter fornire un alto livello di servizi e di assistenza. La giornata formativa di oggi organizzata dalla Fondazione Femor, di cui sono Presidente, ha consentito la presentazione dei dati Assr sulla libera professione intramoenia e sulle normative relative alla responsabilità professionale. Confrontarsi con chi opera nel settore è importante per legiferare con attenzione alle istanze reali del territorio. Abbiamo avuto modo di raccogliere dal Tribunale del malato e dalle associazioni quali Cittadinanza Attiva l’esigenza di un rapporto medico-paziente fondato sulla trasparenza, sulla fiducia, e che sia modulato da normative certe, adeguate , aggiornate, che migliorino sempre più la qualità del servizio sanitario, la sua sicurezza. Servono strumenti di monitoraggio costante per lo sviluppo di servizi sanitari che siano erogati su tutto il territorio nazionale senza disparità ed a completa tutela dei diritti dei cittadini: la serenità del paziente è sinergica con quella dell’operatore sanitario e , - se ben normata -, è in se stessa modello di controllo del rischio clinico, chiara identificazione di obiettivi concreti che riducano i tempi di attesa dei pazienti, diano loro certezze di cure di alto livello, migliorino le logiche gestionali dei servizi sanitari erogati anche nella libera professione intra ed extra-muraria per valorizzare anche gli stessi medici ed operatori sanitari e rendere più snella ed accessibile la fruizione da parte dei cittadini di servizi e prestazioni garantite e qualificate”. Si è svolto presso l’aula Magna dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano un evento formativo nazionale con esperti provenienti da varie Regioni (Toscana, Basilicata, etc. ) organizzato dalla Fondazione Femor che si occupa di formazione in management nel settore ortopedico e sanitario. “I temi dibattuti in aula,” dice il dott. Amedeo Tropiano, Direttore Generale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano,”hanno riguardato la libera professione intramuraria; la sua qualità ed i suoi contenuti; i dati delle rilevazioni dell’Agenas, Agenzia per i servizi sanitari nazionali, che ha il compito di monitorare se la libera professione viene condotta secondo tempi e volumi di prestazioni compatibili con quelle erogate dal sistema pubblico; i dati relativi alla libera professione nell’esperienza di due aziende sanitarie milanesi: la nostra azienda ospedaliera Gaetano Pini e l’Azienda ospedaliera – Polo Universitario San Paolo di Milano. Inoltre ai partecipanti sono state illustrate le prospettive della libera professione; i contenuti del Libro verde del Ministero del Welfare; il ruolo dei fondi integrativi negoziali, le attuali criticità gestionali e le condizioni per lo sviluppo di tali attività, l’importanza del risk management e della responsabilità sociale”. Sono stati illustrati i dati di sintesi della libera professione intramoenia (quinto rapporto annuale) elaborati dalla Assr , Agenzia per i Servizi sanitari regionali. Sono intervenuti oltre al dott. Amedeo Tropiano, Direttore generale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano, il dott. Alfonso Ignazio Marra, Presidente della Corte di appello di Brescia, il prof. Giorgio Calori, Risk Manager dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, il Senatore Michele Saccomanno, Presidente della Fondazione Femor, il prof. Carlo De Pietro, ricercatore Cergas presso l’Università Bocconi, il dott. Giuseppe Piccioli, analista Ccnl settore sanitario. Ne è emerso che si rende necessaria una forte attenzione all’evoluzione ed allo sviluppo della libera professione intramuraria attualmente gestita dalle aziende pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale italiano. “E’ prioritario un approccio concreto, rigoroso, per una gestione sanitaria innovativa,”dice il senatore Michele Saccomanno,” in funzione di obiettivi non solo quantitativi ma soprattutto qualitativi nel settore sanitario al Servizio del Paziente e delle famiglie per rispondere in maniera adeguata alle loro necessità su tutto il territorio nazionale. La responsabilità sociale deve riguardare tutte le prestazioni erogate dalle strutture ospedaliere. I processi di health technology assessment consentono di programmare la distribuzione delle apparecchiature e dei servizi assistenziali con razionalità ed economicità, secondo bacini d’utenza appropriati , evitando sprechi, massimizzando e valorizzando le risorse umane. La politica del Welfare della ‘vita buona’ nella società attiva persegue la salute lungo tutto l’arco della vita ed è fondamentale lavorare su tutti i fattori che la determinano, in modo da ridurre i bisogni ed i costi relativi, fare prevenzione e fornire servizi sia pubblici che privati sanitari ben monitorati e garantiti per qualità ed efficienza. Il tema della sostenibilità del modello sociale sanitario è rilevante,” dice il senatore Michele Saccomanno, Membro della 12° Commissione permanente Igiene e Sanità; Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario nazionale, Membro della Commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione,”La libera professione intra ed extra-muraria va discussa relativamente al suo ruolo, a come sinora è stata esplicata ed attivata, a tutt’oggi, in maniera differenziata a livello regionale. Inoltre è fondamentale aggiornare e monitorare in maniera efficace i dati sul territorio nazionale della sua applicabilità per poter prendere decisioni operative serie sui realistici sviluppi futuri di questo sistema di fornitura di servizi”. La ricerca, presentata dal prof. Carlo De Pietro, della Bocconi, ha preso in esame quattro aspetti : gli obiettivi che le aziende ospedaliere intendono perseguire con la libera professione intramuraria; la natura dei servizi prestati in tale modalità; l’assetto organizzativo della libera professione intramuraria (tariffe, regole di reparto, sedi fisiche utilizzate, regolamentazione degli orari, attori e modalità di analisi e lo sviluppo delle domanda); le prospettive future della libera professione intramuraria. Ha presentato i dati di due esperienze a confronto: Istituto Ort. G. Pini e San Paolo. Uno degli ambiti di sviluppo per la Libera professione intramuraria è certamente quello delle prestazioni che non rientrano nei livelli essenziali di assistenza garantiti dal Ssn. Si tratta dell’offerta di prestazioni “aggiuntive” che possano integrare, valorizzare ed ampliare il profilo delle aziende sanitarie. In un’ottica di sviluppo la libera professione intramuraria dovrebbe essere leva per le innovazioni cliniche ed assistenziali in un rapporto dinamico con l’evoluzione delle stesse aziende sanitarie ed operare in un’ottica di miglioramento qualitativo dei servizi verso il Paziente. Innovare Per Riformare - Il prof. Marco D’imporzano , Capo Dipartimento Chirurgia Ortopedica del Gaetano Pini è entrato nel merito delle problematiche della libera professione ed ha evidenziato come vi sia la necessità di nuove norme adeguate alla grande richiesta da parte dell’utenza di un rapporto professionale personalizzato. “A tutt’oggi la quota-parte di ricavi del Servizio Sanitario riferibile alla libera professione intramoenia sono molto esigue; la possibilità delle aziende sanitarie di conquistare mercato a spese della sanità privata con le regole, le normative e il tipo di organizzazione esistenti è sicuramente molto ridotta. Rimanere sulle attuali posizioni,” sottolinea il prof Marco D’imporzano,” in tema di libera professione intramoenia non può che essere un errore. Servono nuove procedure e tutta una nuova mentalità per organizzare e normare con impostazioni innovative un tipo di libera professione che soddisfi le esigenze delle aziende sanitarie e dei professionisti dando valore aggiunto e garantendo possibilità di scelta e di utenza ai Pazienti”. Risk Management - Il prof. Giorgio Maria Calori ha evidenziato nel Suo intervento come la Regione Lombardia abbia attuato a partire dalla circolare 46/San del 27 dicembre 2004 una politica atta a fronteggiare le problematiche di governo della salute in ambito di responsabilità professionale. Ciò in considerazione non soltanto della gestione dei contenziosi, ma soprattutto per agire con la precipua finalità di garantire la sicurezza del paziente, la serenità lavorativa degli operatori sanitari e la sostenibilità economica per le aziende del sistema sanitario. “Il punto di partenza ineludibile”, dice il prof. Giorgio Maria Calori,” è stato quello di verificare l’effettiva dimensione del problema. A tal fine si è attuata una mappatura che rileva ed aggiorna, su un apposito database regionale lombardo, lo stato di ogni singolo contenzioso per tutte le 49 aziende ospedaliere , Irccs e Fondazioni , oltre alle Asl del sistema lombardo”. La costituzione di due comitati regionali rappresentati in ciascuna azienda e l’individuazione della figura del risk manager aziendale sono alla base di questa politica: il comitato gestione rischi che raccoglie differenti professionalità all’interno dell’azienda, tali da comprendere non solo le problematiche strettamente sanitarie , ma anche quelle infrastrutturali ed amministrative, ha il compito di evidenziare l’emergenza di criticità che dovranno essere analizzate con mezzi statistici scientifici (Root case analysis, Fmea, Fmeca etc. ) e trovare la possibilità di introdurre correttivi atti alla contenzione del rischio clinico; il comitato valutazione sinistri , di taglio prevalentemente medico-legale assicurativo, ha lo scopo precipuo di contenere l’impatto economico negativo prodotto dal contenzioso. “A fronte di questa innovativa strutturazione, “ dice il prof. Giorgio Maria Calori, “sono stati richiesti ed espletati piani annuali di risk management che poi sono stati discussi e confrontati all’interno di un network regionale formativo organizzato sempre da Iref per Regione Lombardia. Presso l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini,- che ha immediatamente riscontrato tale indirizzo regionale-, sono state proposte ed attuate numerose procedure e diverse soluzioni correttive, che hanno permesso di ottemperare gli obiettivi preposti, soprattutto in tema di responsabilità professionale. Al riguardo l’iniziativa originale punta a volere ‘risolvere’ il danno eventualmente o potenzialmente arrecato al paziente non solo in termini di gestione del contenzioso medico-legale ed economico, bensì anche e non da ultimo, nel procedere ad una risoluzione anche clinico-chirurgica del problema, come anche di prevenzione. Sul piano nazionale è attualmente richiesto un cambiamento delle leggi in materia di responsabilità professionale perché non può essere affidato questo delicato giudizio esclusivamente al frutto dell’ evoluzione giurisprudenziale non sempre omogenea e costante. Personalmente ringrazio il senatore Saccomanno che si è assunto l’onere dell’importante compito di portare avanti questo progetto innovativo legislativo, volendolo condividere oltre modo con tutti gli operatori sanitari”. Www. Gpini. It - .  
   
   
PARTE IN UMBRIA PROGETTO “PASSI D’ARGENTO”  
 
Perugia, 16 marzo 2009 - Fornire periodicamente informazioni sulla qualità della vita e sulla salute degli anziani: è l’obiettivo del progetto “Passi d’Argento” che permetterà di monitorare l’evoluzione delle problematiche socio sanitarie legate all’invecchiamento e che consentirà di indirizzare ai vari livelli di governo azioni e strategie di intervento basate sulla sinergia tra area sociale e sanitaria. In questo contesto la Regione Umbria è stata individuata dal ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali quale capofila per sviluppare e sperimentare un nuovo modello di indagine. Per raccogliere tutte le informazioni utili alla realizzazione del progetto, che avrà durata biennale, a partire 16 marzo, sarà intervistato un campione di popolazione dagli operatori dei servizi sociali delle quattro Asl umbre, in collaborazione con i medici di medicina generale e i servizi sociali dei Comuni. Il questionario standardizzato avrà la durata di circa 20 minuti, nella rilevazione è coinvolto un campione di circa mille persone individuato attraverso un’estrazione dall’anagrafe sanitaria. .  
   
   
POLITICHE SOCIALI FVG: APPROVATO REGOLAMENTO SU COOPERAZIONE SOCIALE  
 
Trieste, 16 marzo 2009 - Concluso positivamente l´iter consigliare, è stato definitivamente approvato oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Politiche Sociali Vladimir Kosic, il nuovo regolamento che norma gli interventi per l´incentivazione della cooperazione sociale. Il regolamento definisce, in 6 capitoli e 24 articoli, le modalità di riparto alle Province delle risorse per l´esercizio delle funzioni in materia di cooperazione sociale e determina criteri e condizioni di erogazione dei contributi. In particolare, viene promossa la valorizzazione delle cooperative sociali che hanno acquisito la qualifica di impresa sociale e di quelle che corrispondono a criteri di coerenza organizzativa e funzionale e sono radicate sul territorio in cui svolgono la loro attività a favore di persone che più hanno bisogno d´assistenza. I contributi possono venir erogati per investimenti e consulenze aziendali, per l´inserimento lavorativo di persone svantaggiate e per il lavoro protetto ma anche per la formazione di consorzi tra cooperative e per l´attuazione di progetti provinciali di promozione della cooperazione. .  
   
   
NUOVE SEDI FARMACIE, VIA AL CONCORSO UNICO REGIONALE IN CAMPANIA  
 
Napoli, 16 marzo 2009 - Sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania del 16 marzo è pubblicato il bando di concorso (per titoli ed esami) per l´idoneità e l´accesso alla graduatoria unica regionale di farmacisti. La graduatoria servirà per l´assegnazione di sedi farmaceutiche di nuova istituzione, risultanti dalle revisioni biennali della pianta organica, o vacanti di titolare. Si tratta di sedi dichiarate disponibili per il privato esercizio in Regione Campania a seguito dell´approvazione, da parte dell´Assessorato alla Sanità, dei decreti dirigenziali del Settore farmaceutico. Il conferimento di sedi farmaceutiche si realizzerà attraverso la procedura concorsuale definita con la legge 326 del 24 novembre 2003. Tale normativa ha stabilito che l´intera procedura per l´assegnazione delle farmacie deve avvenire non più su base provinciale ma - proprio per snellire le procedure e rendere più agevole l´apertura di nuove sedi - attraverso la formazione di una graduatoria unica regionale di idonei, con validità quadriennale, cui far ricorso direttamente per tutto il periodo di validità. Il bando sarà rinvenibile anche sul sito www. Regione. Campania. It .  
   
   
PROGETTO “PATAS ARRIBA”: DELEGAZIONE UMBRA RACCONTA ESPERIENZA; ASSESSORE STUFARA: “EVITARE RISCHIO ARRETRAMENTO SU DIRITTI PERSONE CON PROBLEMI DI SALUTE MENTALE”  
 
Perugia, 16 marzo 2009 – Manifestazioni sportive allo stadio “Bombonera” di Buenos Aires, partite di calcio nelle strutture manicomiali argentine, serate di tango, giochi popolari, cortei pacifici fino alla Plaza De Mayo contrassegnati da musica e danza con il coinvolgimento dei passanti, incontri istituzionali. Sono state solo alcune delle iniziative che hanno caratterizzato la partecipazione della delegazione umbra alla manifestazione internazionale “Patas Arriba” che, incentrata sui temi della salute mentale e sostenuta dalla Regione Umbria, si è svolta nel novembre scorso in Argentina. Gli organizzatori e i partecipanti umbri, nel corso di una tavola rotonda che si è svolta stamani a Perugia, hanno raccontato l’esperienza vissuta attraverso testimonianze e un video che ne ha ripercorso i momenti salienti. All’incontro ha partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alle Politiche sociali Damiano Stufara. Organizzata dall’”Anpis” (Associazione nazionale polisportive dilettantistiche per l’integrazione sociale), dall’“Unasam” (Unione nazionale associazioni per la salute mentale) e dall’associazione argentina “Adesam”, a “Patas Arriba” hanno preso parte 230 partecipanti dall’Italia, tra cui 26 dall’Umbria, in rappresentanza degli utenti, dei familiari, degli operatori dei servizi di salute mentale e dei cittadini che operano per la promozione della salute mentale di comunità e l’integrazione sociale delle persone che convivono con disagio psichico e sociale. Dall’umbria sono giunti in Argentina, dal 23 novembre al 2 dicembre, soci delle polisportive “Baraonda” di terni, “Tartaruga” di Orvieto, “Cobra” di Spoleto, “Peter Pan” di Bastia, Città di Castello, Gubbio e Umbertide. “Durante le manifestazioni in terra sudamericana – ha detto Mauro Nannini, vicepresidente nazionale dell’’Anpis’ e presidente di Terni – si è voluto evidenziare come l’istituzione manicomiale non serva a curare. Abbiamo potuto presentare le nostre buone pratiche e confrontarci con i pazienti argentini, usciti momentaneamente dalle strutture, in una fusione di linguaggi, volti, espressioni che hanno reso il progetto ‘Patas Arriba’ un forte momento di scambio politico e culturale sui temi della salute mentale. Ci siamo resi conto - ha aggiunto – che la legge 180, che nel 1978 ha sancito la chiusura dei manicomi in Italia, unico Paese al mondo dove è avvenuto, è stata una legge di grande civiltà. E abbiamo voluto far capire che è possibile il recupero delle persone con problemi di salute mentale attraverso progetti sociali che vanno di pari passo con le terapie farmacologiche, garantendo il rispetto dei diritti delle persone affette da sofferenza mentale e la loro inclusione sociale”. “Testimonianze ed immagini dell’esperienza di ‘Patas Arriba’ – ha detto l’assessore regionale alle Politiche sociali Damiano Stufara – sono una dimostrazione delle buone prassi che, grazie al gioco di squadra tra istituzioni e cooperazione sociale, si è riusciti a realizzare in Umbria e che, oltre a servire come modello per la realtà argentina in cui sono ancora presenti le strutture manicomiali, devono contribuire a rompere quella preoccupante coltre di silenzio che sta calando sulle problematiche della salute mentale”. “In una realtà, come l’attuale, in cui crescono disagi e bisogni – ha proseguito Stufara – con difficoltà ulteriori generate dalla crisi economica in atto, vengono operati dal Governo pesanti tagli delle risorse disponibili. Stiamo concretamente correndo il rischio che si torni indietro e che venga vanificata l’esperienza dell’Umbria sul fronte della salute mentale, dopo il ruolo trainante svolto rispetto al varo della legge ‘180’ e alla sua applicazione”. “Per invertire la tendenza all’arretramento politico-culturale – ha spiegato - bisogna intervenire su più livelli: il potenziamento dei servizi sanitari e sociali e la loro integrazione, la diversificazione dei servizi in modo che siano sempre più appropriati, ma occorre anche agire sul piano culturale riaffermando l’inalienabilità dei diritti e la loro universalità. Per questo, dobbiamo far conoscere l’esperienza vissuta in terra argentina nell’intero territorio regionale e valorizzare queste buone pratiche, importanti per capire quanto rappresentino anche sul versante terapeutico. Il lavoro delle Polisportive per l’integrazione sociale - ha detto ancora l’assessore regionale – è importante quanto quello dei servizi istituzionali. Questa esperienza contiene l’insegnamento dell’importanza della collaborazione, sulla quale rilanciare l’impegno per mantenere alto il livello di attenzione sulla salute mentale e sui diritti”. “L’umbria ha raggiunto su questo fronte un livello di eccellenza, e tutti insieme dobbiamo operare per mantenerlo”, ha concordato il vicepresidente nazionale di “Anpis” Nannini, che ha annunciato i contatti intercorsi con la comunità del Senegal per esportare l’esperienza di “Patas Arriba” nel Paese africano. Durante la manifestazione, cui hanno contribuito oltre alla Regione le Province di Perugia e Terni, le Asl n. 1, n. 3 e n. 4, alcuni Comuni e le cooperative sociali “Actl”, “Asad”, “Il Cerchio” e “Quadrifoglio”, la delegazione si è incontrata anche con la comunità umbra a Buenos Aires. .  
   
   
A COMO DAL 4 APRILE LA MOSTRA CHAGALL, KANDINSKY, MALEVIČ MAESTRI DELL’AVANGUARDIA RUSSA  
 
Como, 16 marzo 2009 - A Villa Olmo ottanta opere, tra oli, tempere e disegni, provenienti dai maggiori musei e collezioni private russe, ripercorreranno la grande stagione delle Avanguardie Storiche russe, dai primi del Novecento agli inizi degli anni Trenta, con capolavori di Vassily Kandinsky, Marc Chagall, Kazimir Malevič e Pavel Filonov. Oltre 400. 000 visitatori in cinque anni di iniziative espositive. Questo è il numero che testimonia il successo delle mostre organizzate dal Comune di Como, dedicate rispettivamente ai capolavori di Mirò, Picasso, Magritte, degli Impressionisti e dei capolavori del Belvedere di Vienna. La settecentesca Villa Olmo è ora pronta a ospitare, dal 4 aprile al 26 luglio 2009, un raffinato evento dedicato alle Avanguardie Storiche russe, in grado di ripercorrere le vicende di quella grande stagione artistica, dai primi del Novecento agli inizi degli anni Trenta, attraverso i capolavori di Vassily Kandinsky, Marc Chagall, Kazimir Malevič e Pavel Filonov. Curata da Sergio Gaddi ed Evgenia Petrova, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, col patrocinio e il contributo della Regione Lombardia - Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, della Provincia di Como, della Camera di Commercio, della Fondazione Cariplo e di Acsm, sponsor tecnico Menphis spa, l’esposizione presenterà 80 opere, tra oli, tempere e disegni, provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche russe, quali il Museo Nazionale di San Pietroburgo. “La scelta di confermare il grande appuntamento è stata ben ponderata in considerazione del particolare momento internazionale ma, pur con una scrupolosa attenzione ai costi, abbiamo deciso di proseguire in un cammino che è sicuramente strategico per la città – ha sottolineato il sindaco di Como, Stefano Bruni -. Avremmo corso il rischio di perdere lo slancio e smarrire continuità, un elemento prezioso in questo settore. Continuo a credere nella straordinaria forza propulsiva delle mostre e nella capacità attrattiva a beneficio del territorio. Un’altra straordinaria ribalta per Como che vogliamo mantenere saldamente nel circuito delle città dell’arte”. “Chagall, Kandinsky e Malevič - commenta Sergio Gaddi, assessore alla Cultura del Comune di Como e curatore della mostra – pur con diverse prospettive pittoriche allontanano il linguaggio dell’arte dalla logica della tradizione e della borghesia, superando la visione dominante dell’impressionismo francese per dare vita alle innovazioni formali del cubofuturismo, alle tensioni del suprematismo e alla modernità rarefatta dell’astrazione. Proprio nel centenario del futurismo è interessante focalizzare l’interesse del pubblico sulla straordinaria importanza dell’avanguardia russa dei primi decenni del Novecento, fino alla svolta realista imposta da Stalin nel 1934. Un grande pregio della mostra è anche la presenza di Pavel Filonov, maestro dell’arte analitica, poco noto in Italia ma di grandissima potenza espressiva. Le mostre di Villa Olmo, diventate un appuntamento fisso di un circuito espositivo di livello europeo, sono la dimostrazione di come la cultura, vero motore dello sviluppo futuro del Paese, possa essere uno dei più efficaci strumenti di rilancio sociale ed economico contro la crisi”. Il percorso espositivo si focalizzerà sulle opere che Kandinsky, Chagall, Malevič, Filonov realizzarono nel periodo a cavallo della prima guerra mondiale, quello cioè più fervido e produttivo di tutta la loro carriera, in cui lo slancio rivoluzionario si trasformò presto in disillusione. Tra le opere di maggior importanza e fascino si incontrano i dipinti astratti di Kandinsky realizzati tra il 1915 e il 1919, come Due ovali e Ouverture. Bordo viola, entrambi del 1919, o i due oli su vetro del 1918 intitolati La cavallerizza e La cavallerizza sulla collina. Di Kazimir Malevič verranno presentate oltre 20 opere che ripercorrono interamente la ricerca dell’artista nato a Kiev ma stabilitosi in Russia, fin dai primi anni del Novecento, in cui manifesta un’apertura nei confronti della pittura europea - impressionista, postimpressionista e Nabis - come ne Il riposo. Alta società in cappello a cilindro del 1908 o Autoritratto del 1910, passando attraverso le opere cubofuturiste, dai riferimenti espliciti a Léger, alla fase suprematista culminante nel Quadrato rosso del 1915, fino alla tarda produzione neofigurativa che Malevič sviluppa negli anni del regime comunista instaurato dopo la rivoluzione del 1917. Opera chiave di questa fase è Testa di contadino del 1928-29, scelta come immagine simbolo dell’appuntamento comasco. Tra le curiosità che la mostra di Villa Olmo proporrà, è la ricostruzione, fin nei minimi particolari, della stanza di Marc Chagall, con tutti i mobili e le suppellettili, nella quale il grande pittore russo visse e lavorò, quando abitava a Vitebsk, sua città natale. Tra i capolavori spiccano inoltre un Autoritratto con tavolozza del 1914, L’ebreo rosso del 1915 e Lo specchio, enigmatica opera ricca di spunti e suggestioni, sempre del 1915. Il progetto espositivo permette inoltre di focalizzare l’attenzione su Pavel Filonov, figura oggi molto celebrata in Russia, ma ancora poco conosciuta nel resto del mondo; un pittore visionario, sontuoso e a tratti apocalittico, in cui convive quella combinazione di misticismo e sensualità che rappresenta tuttora un tratto distintivo dell’arte russa, ben rappresentata nell’opera Famiglia contadina del 1914. Catalogo Silvana Editoriale. Www. Grandimostrecomo. It .  
   
   
ARMONIE E CONTRASTI MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA  
 
 Roma 18 - 29 marzo 2009 Roma, 16 marzo 2009 - Dal 18 marzo il Caffè Letterario di Roma presenta “Armonie e Contrasti” mostra collettiva internazionale dedicata al linguaggio dialettico dell’arte contemporanea nelle sue molteplici forme espressive. L’esposizione approfondisce i concetti di armonia e contrasto nell’ambito della rappresentazione artistica dal punto di vista del colore, della luce, dell’iconografia, della tecnica e dello stile. Armonia è nostalgico equilibrio cromatico nel languido “Desiderio” d’infinito di Flora Brescianini, che esprime con geniale originalità la sintesi percettiva di una realtà interiorizzata in lieve contrapposizione con le architetture immaginarie dell’artista sarda Serena Fazio, le quali ci trasportano in un altrove mentale senza tempo. Contrasto è sconfinata inquietudine celata da un volo d’uccelli al di sopra di un orizzonte di quiete per Renzo Blasetti, è poetica informale in bicrome apparenze affioranti su un letto d’acqua per Nadia Larosa, é profilo di donna in controluce nell’elegia del blu per Alessandra Ferlazzo. Armonie visive in contrasti quotidiani fanno da cornice alle tele dipinte da Teddy e Matteo Casilli: nel primo traspare un vibrante intreccio di contrapposizioni luministiche, mentre Casilli propone un inedito omaggio a Marcello Mastroianni. La delicata espressione dell’anima contraddistingue l’opera presentata da Francesca Patané, che predilige la sensazione di leggerezza, la stessa che si ritrova nell’intima atmosfera dell’urbe veneziana rappresentata da Giovanni Ignazzi in un’armonia compositiva che viene compromessa dai contrasti formali di Romi e dal suo concitato cromatismo, un vivo tonalismo che, peraltro, si riflette nella produzione artistica di Francesca Sanna. Le armoniose pennellate di Irene Frenguellotti, intrise di riflessi cangianti, ben si correlano all’audace surrealismo dell’autrice tedesca Irene Brandt con effetti quasi grotteschi, stemperati dall’amabilità iconografica di Samantha Abis Bysa che si sposa alla nuova tecnica dell’acrilico su pietra di mare, ma il perno della tempesta innovativa della rassegna si focalizza sulle suggestive creazioni metalliche di Christian Scantamburlo nonché sui volti contemporanei ritratti con notevole enfasi da Valeria Tomasi, che si esprime in un elogio di armonie e contrasti. .  
   
   
MORANDI L´ARTE DELL´INCISIONE A FERRARA, PALAZZO DEI DIAMANTI. TUTTE LE MERAVIGLIE DELL´ARTE INCISORIA DI MORANDI IN UNA GRANDE, IRRIPETIBILE MOSTRA  
 
Milano, 16 marzo 2009 - Palazzo dei Diamanti dedica la sua mostra di primavera alla presentazione dell´opera calcografica di Giorgio Morandi, un corpus di oltre centotrenta incisioni realizzate dall´artista lungo tutto l´arco della sua carriera. Da Dürer a Parmigianino, da Rembrandt a Piranesi, da Goya a Picasso, la storia dell´incisione è un capitolo fondamentale dell´intera storia dell´arte. È stato così anche per Morandi che trattò l´incisione come ricerca artistica autonoma affrontandola con impegno pari a quello dedicato alla pittura, in un´epoca, il secolo scorso, in cui spesso la stampa era considerata un genere minore. Iniziò a dedicarsi all´incisione attorno al 1910-11, quasi contemporaneamente alla pittura, e continuò a farlo fino a qualche anno prima della sua morte, avvenuta nel 1964. Fu un autodidatta che saggiò, con pazienti tentativi e ricerche, i vari procedimenti tecnici fino a quando non si impadronì appieno del mezzo incisorio e delle sue possibilità di restituzione dei volumi, delle forme e della luce. Dopo un periodo di intensa sperimentazione, che caratterizza soprattutto i primi anni Venti, l´acquaforte finì per divenire la sua tecnica prediletta. Riferendosi a illustri precedenti della storia di questo linguaggio espressivo, quali Parmigianino, Federico Barocci e soprattutto Rembrandt, maestri per altro lontanissimi dai suoi interessi pittorici, Morandi ne indaga a fondo le caratteristiche giungendo ad anticipare, nella bicromia del bianco e nero dell´opera grafica, effetti di costruzione formale e di vibrazione chiaroscurale che diventano elementi fondamentali di specifiche fasi della sua creazione artistica. In certi momenti fu, anzi, l´acquaforte a risultare determinante per la sua ricerca pittorica. Dopo decenni di studi che hanno chiarito il contributo originale dell´artista nel contesto internazionale dell´arte contemporanea, o ne hanno approfondito la poetica in una luce più strettamente individuale ed umana o, infine, ne hanno indagato la peculiarità linguistica nell´incisione, risulta oggi necessario procedere ad una sintesi che presenti Morandi incisore nella semplicità della sua grandezza. L´ intento della mostra - a cura di Luigi Ficacci e organizzata da Ferrara Arte, le Gallerie d´Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara e il Mambo - Museo d´Arte Moderna di Bologna - è, pertanto, dimostrare quanto l´incisione sia per lui determinante nel giungere alla trasfigurazione del soggetto in valori di chiaroscuro, eliminando ogni interesse per una rappresentazione realistica, ma conservandosi aderente al visibile ed evitando l´arbitrarietà dell´astrazione. Le nature morte con barattoli e bottiglie, i mazzi di fiori disegnati in punta di penna con una finezza senza pari, le plastiche conchiglie posate sui tavoli, i paesaggi di aspetto intimo e familiare divenivano, attraverso variazioni di frequenze di segno, immagini ad un tempo riconoscibili nel loro riferirsi ad una realtà dell´esistenza e della percezione, ma anche motivi assoluti dell´espressione, le cui ragioni emergono e si concludono esclusivamente quali ragioni della forma. Lo svolgimento della sua intera produzione calcografica rivelerà al pubblico che l´acquaforte è per Morandi la tecnica propria della meditazione, quella che meglio gli consente di cogliere il sentimento dell´esistere. Le opere saranno esposte secondo il loro ordine cronologico di esecuzione. Ma, poiché Morandi iniziò a rendere note le sue incisioni in tempi differenti, spesso in ritardo rispetto alle date di effettiva realizzazione, dopo radicali revisioni e secondo logiche rivelatrici della sua volontà di intervento nella dinamica dell´arte contemporanea, nel catalogo verrà ricostruita una cronologia delle influenze e delle reazioni degli artisti e dei critici al momento della diffusione pubblica delle sue opere. Oltre ai saggi di Giovanni Romano e Luigi Ficacci, il catalogo sarà corredato da schede che per ogni incisione proporranno gli estremi di una filologia essenziale e l´analisi dell´evoluzione dello stile. Www. Palazzodiamanti. It" www. Palazzodiamanti. It .  
   
   
1968-2008 DALL’ARTE PASTORALE ALL’ARTIGIANATO ARTISTICO. QUARANT’ANNI DI ARTIGIANATO VALDOSTANO IN UNA SCELTA DI OPERE TRATTE DA COLLEZIONI PRIVATE 21 MARZO – 12 LUGLIO 2009 CHIESA DI SAN LORENZO, AOSTA  
 
Aosta, 16 marzo 2009 - Venerdì 20 marzo, alle ore 18, l´Assessore all´istruzione e cultura, Laurent Viérin, inaugurerà l’esposizione 1968-2008. Dall’arte pastorale all’artigianato artistico. Quarant’anni di artigianato valdostano in una scelta di opere tratte da collezioni private. La rassegna, realizzata nella suggestiva sede della Chiesa di San Lorenzo ad Aosta dall’Assessorato istruzione e cultura e curata dall’editore Gherardo Priuli, intende sottolineare l’importanza e l’interesse della produzione artigianale della nostra regione negli ultimi decenni. Come sottolinea l’Assessore Laurent Viérin «Dedicare una mostra al collezionismo dei manufatti di artigianato valdostano di tradizione degli ultimi quarant’anni significa continuare un processo di valorizzazione, tutela e conservazione ma anche internazionalizzazione di un patrimonio d’arte, che merita di essere tramandato alle generazioni future». Si tratta di una corposa panoramica che offre uno sguardo sul ruolo del collezionismo, al quale fa riferimento il progetto espositivo. Bassorilievi e sculture a tutto tondo in legno di noce o in pietra ollare, realizzati dagli artigiani valdostani, descrivono la vita e i personaggi del mondo rurale alpino. Le figure dei contadini al lavoro sono accostate ai santi della nostra religiosità popolare, i “tatà” sono presenti accanto agli oggetti di uso quotidiano e agli attrezzi agricoli. Lucio Duc, Aldo Patrocle, Hans Savoie, François Cerise, Carlo Jans, Dorino Ouvrier, Giovanni Thoux, Carlo Gadin, Guglielmo Pramotton, Siro Viérin, sono alcuni degli autori in mostra. «Nella chiesa di San Lorenzo - prosegue l’Assessore - le opere dei nostri artigiani divengono testimonianza di un ricco insieme di competenze tecniche, di un linguaggio espressivo, di un fare creativo culturalmente inserito nel nostro tempo. Nelle loro creazioni, un’interpretazione del passato e la visione del presente, il racconto di momenti vissuti e immaginati frutto di una spiccata sensibilità personale». L’iniziativa, che apre il calendario espositivo 2009 curato dall’Assessorato istruzione e cultura e che rimarrà a disposizione del pubblico fino al 12 luglio 2009, si avvale anche della consulenza scientifica del Mav, il nuovo Museo dell’Artigianato Valdostano di tradizione di Fénis. L´esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito da Priuli e Verlucca, con testi di Giuseppe Saglio e Annibale Salsa, in vendita al prezzo di Euro 20,00. Servizio attività espositive: tel. 0165. 274401, e-mail: u-mostre@regione. Vda. It .  
   
   
“LE CITTÀ DEI DELLA ROVERE. MAPPE E VEDUTE RINASCIMENTALI DEL DUCATO DI URBINO” IN MOSTRA AL PALAZZO DUCALE DI URBANIA  
 
Milano, 16 marzo 2009 - Urbania, antica Casteldurante, in provincia di Pesaro e Urbino, prosegue anche nell’anno 2009 la sua tradizione più che decennale di mostre e di studi ospitati nel prestigioso palazzo ducale, già sede delle collezioni dei Della Rovere. “Le città dei Della Rovere”, titolo della grande mostra che prenderà avvio il prossimo 29 marzo, è ricca di stimoli e di suggestioni e propone una ricca raccolta di carte geografiche, mappe e vedute, di grande interesse e rarità, del territorio del Ducato di Urbino prestate al Civico Museo di Urbania dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro la quale offre anche il sostegno economico decisivo per realizzare le mostre del Palazzoducale. La collezione cartografica della Fondazione offre l’opportunità di documentare l’iconografia delle città ducali: Cagli, Fossombrone, Pesaro, San Leo, Sant’angelo in Vado, Senigallia, Urbino, oltre a Fano, che tuttavia risultava autonoma rispetto al Governo dei Della Rovere, dal Xvi al Xix secolo. La mostra di Urbania propone una selezione di carte dedicate soprattutto alla rappresentazione delle città dell’antico Ducato di Urbino, arricchita da altri cimeli cartografici provenienti dalle collezioni della biblioteca di Casteldurante, dove l’ultimo duca Francesco Maria Ii Della Rovere amava vivere e dove aveva fatto trasferire parte della biblioteca ducale, portata, poi alla morte del duca, a Roma, per volontà papale, per arricchire la nuova biblioteca alessandrina. Le collezioni dei duchi Della Rovere comprendevano numerose mappe, vedute, paesaggi, anche a stampa. Ne facevano parte anche i due globi (terrestre e celeste) di Gerardo Mercatore che furono lasciati a Casteldurante e conservati ancora oggi nelle sale della biblioteca. La famiglia Ubaldini, legata ai Della Rovere, tentò di ricostruire a proprie spese una nuova biblioteca a Urbania, dopo il trasferimento della libreria ducale, consentendo l’acquisto di nuovi libri, stampe, mappe e vedute, tra le quali anche la raccolta dell’Atlante Novissimo (1779-1785) tuttora conservato in loco in fogli sciolti. Rispetto alla loro dimensione e importanza per l’epoca, le città dell’antico Ducato di Urbino sono piuttosto rappresentate negli atlanti di città del Xvi e Xvii secolo. Questa massiccia presenza ha comportato da parte urbana un’attenzione particolare all’auto rappresentazione, alla promozione di un’identità civile e locale mi abbandonate, delle quali le piante prospettiche e le vedute urbane si fanno portavoci come fossero veri e propri elogi delle città. Le oligarchie cittadine sono dunque costantemente impegnate a documentare, celebrare, e favorire la rappresentazione della propria città in opere che ne potevano illustrare il decoro e il prestigio. La città e la sua rappresentazione erano probabilmente qualcosa di più che strumenti di governo per la cultura dell’ambiente di Federico da Montefeltro, erano anche “macchine per pensare” attraverso l’impiego dell’immaginazione. Il mito dello Stato dei Montefeltro e Della Rovere è concepito e rappresentato in un repertorio di carte e vedute come uno “stato paesaggio”, come una collezione di magnificenze, di città e di terre singolarmente legate alla dinastia ducale. Il paesaggio urbano veniva rappresentato come luogo della celebrazione dei trionfi e delle feste e particolarmente coltivato nell’ambiente ducale, nel quale si registrano anche numerose raccolte di mappe, vedute e “pitture de paesi”. Questo interesse era tuttavia collegato anche ad una specifica motivazione economica-politica. Poiché il Ducato derivava la propria potestà statuale dalla superiore autorità pontificia, i duchi avevano evitato, sin dalla seconda metà del Xv secolo, di rappresentarlo come uno “stato” vero e proprio, ma piuttosto come un sistema disorganico di “città stato” singolarmente legato alla famiglia dei Della Rovere. Ciò creava, quindi le condizioni per rappresentare e celebrare lo stato come una collezione di città, terre e castella, come se esse fossero piuttosto delle proprietà private parti di uno stato territoriale in senso moderno, come un insieme di vedute e di paesaggi. La mostra verrà arricchita da una sezione intitolata “L’officina del cartografo” che presenterà l’ambiente e la strumentazione di lavoro di un geografo del Xvi-xvii secolo. La mostra vuole offrire una panoramica generale sulla strumentazione scientifica che gli artefici delle carte topografiche avevano in genere a disposizione tra Settecento e Ottocento. Attraverso questi pochi esemplari, provenienti dalle collezioni dell’Istituto Tecnico per Geometri “Girolamo Genga” di Pesaro e dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, si è cercato di sintetizzare a grandi linee le fasi principali del processo di costruzione della carta topografica nelle epoche menzionate. Inoltre, la mostra sarà arricchita da alcuni pannelli che propongono la visione del nostro territorio con gli occhi dei satelliti. Museo@marcheweb. Com .  
   
   
IL PALAZZO DORIA DI LOANO, OSPITERÀ LA MOSTRA “ANDY WARHOL – IL GENIO DELLA POP ART”, CURATA DA ADA MASOERO E LAURA RAVASI NELL’AMBITO DELL’OTTAVA EDIZIONE DI ARTE A PALAZZO DORIA.  
 
Milano, 16 marzo 2009 - Il progetto, coordinato da Gian Pietro Menzani e promosso dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, ha ospitato nelle passate edizioni le opere di artisti riconosciuti e apprezzati nel panorama internazionale quali Emilio Tadini, Valerio Adami, Ugo Nespolo, Walter Valentini, Joe Tilson, Enrico Baj e Lucio Del Pezzo. La mostra di quest’anno propone nei saloni del cinquecentesco Palazzo Doria una selezione della vasta produzione di opere grafiche realizzate da Andy Warhol tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Ottanta. A ricreare l’atmosfera della Factory sarà la raccolta della Fondazione Mazzotta di Milano unita a opere provenienti da collezioni private. Oltre 50 serigrafie, insieme a manifesti, copertine di dischi, riviste, libri, locandine e film, racconteranno il genio della pop art. Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York 1987) si forma frequentando i corsi di pittura al Carnegie Institute of Technology di Pittsburgh. Nella metà degli anni Quaranta si trasferisce a New York dove esordisce come grafico nel campo della moda e della pubblicità. Dal 1949 al 1962 lavora come illustratore commerciale creando una quantità di disegni e inserzioni pubblicitarie per riviste e giornali come “Vogue”, “Harper’s Bazaar”, “Glamour” e “The New York Times”. Le sue prime opere hanno come soggetto merci e beni di largo consumo, riconoscibili e acquistabili da chiunque. Lo scopo è quello di suscitare l’interesse non per l’oggetto in sé, ma esclusivamente per la sua immagine. Sulle tele sono ritratte le confezioni di zuppa Campbell´s, le scatole di Corn Flakes, la bottiglia della Coca Cola. Sullo stesso filone dei prodotti di consumo, Warhol propone volti di personalità famose, appartenenti all’immaginario collettivo. A partire dal 1962, le tele dedicate alle celebrità, moltiplicate grazie all’uso della serigrafia nelle dimensioni e nei colori più svariati, segnano l’affermazione di Andy Warhol. Nel 1963 l’artista e i suoi collaboratori si trasferiscono sulla 87a Strada, in una ex caserma dei pompieri e vi inaugurano la Factory. Il suo studio diventa il centro della cultura di cui egli stesso si fa icona. Nella fabbrica d’arte, nel corso degli anni, nasceranno quadri, film, un complesso rock, libri, una rivista. La mostra è un omaggio alla inesauribile creatività Andy Warhol, al suo bisogno di spaziare tra le tante forme artistiche in un continuo dialogo tra le tecniche dell’arte, la vita quotidiana, la comunicazione e il consumo di massa. Nella rassegna si potranno ammirare celebri serigrafie quali Marilyn (1967), Campbell´s Soup (1968/1969), Flowers (1970), Electric Chair (1971), Mao (1972), Mick Jagger (1975), Man Ray (1975), Cow (1976). Inoltre, saranno presenti serigrafie tratte dalla serie Ladies and Gentlemen (1975), che raccoglie foto di travestiti di colore rielaborate nelle stampe su carta con marcati tratti di disegno, a cui sono aggiunti frammenti di carte colorate in forma di collage. Ci sarà anche il portfolio Ten Portraits of Jews of the Twentieth Century (1980) con i dieci ritratti degli ebrei più famosi del Novecento: da Kafka a Einstein, da Sarah Bernhardt a Freud, da Gershwin ai fratelli Marx, dal filosofo e scrittore Martin Buber al primo ministro israeliano Golda Meir, dal giurista americano Louis Brandeis alla scrittrice Gertrude Stein. Una piccola sezione della mostra è dedicata ai primi lavori di Warhol: tavole disegnate e colorate a mano tratte dalle serie In the Bottom of My Garden (1955), con figure di putti ispirate a libri per bambini, A Gold Book (1957), con disegni a "blotted line" ripresi da fotografie e riportati su carta dorata e Wild Raspberries (1959), un divertente libro di cucina con torte e cibi illustrati da Warhol. Una rassegna documentaria completerà la mostra con fotografie, manifesti, locandine di film, copertine di dischi, copie della rivista da lui fondata “Interview”, libri firmati. Si potranno vedere alcune delle copertine più famose della storia del rock, come la cover dell’Lp The Velvet Underground and Nico (1967), prodotto da Andy Worhol, che riproduce la banana diventata un cult o quella realizzata nel ’71 per il disco dei Rolling Stones Sticky Fingers con l’immagine di un paio di jeans, stampati davanti e dietro, e una vera cerniera lampo. Ed ancora saranno in mostra le copertine dei dischi di Johnny Griffin (The Congregation, 1957), John Cale (The Academy in Peril, 1972 e Honi soit…, 1981), di Diana Ross (Diana Ross, 1982), Miguel Bosè (Miguel Bosé, 1983) Aretha Franklyn (Aretha Franklyn, 1986). Le copertine dedicate a divi come Marisa Berenson, Sting, Annie Lennox, Tom Cruise e John Travolta, racconteranno l’esperienza della rivista Interview, fondata da Warhol nel 1969. Alcune locandine di film apriranno una finestra sulla produzione cinematografica che lo ha visto coinvolto, tra gli anni sessanta e settanta, in una settantina di film underground per lo più di carattere provocatorio e dissacrante. Tra le pellicole più celebri si ricordano Empire, My Hustler, The Chelsea Girls, Lonesome Cowboys, The Nude Restaurant, Vinyl, Flesh, Trash. La mostra di Andy Warhol è accompagnata da una monografia curata da Domenico Pertocoli che attraverso la presentazione di Ada Masoero e Laura Ravasi suggerisce un indirizzo di lettura dell’opera pittorica dell’artista. .  
   
   
ROMA OSPITA LA MOSTRA SULLE RELAZIONI DEI MONDI INTROSPETTIVI DI IDA SAITTA, PONTE ARTISTICO TRA SICILIA E LAZIO - GALLERIA LA PIGNA - PALAZZO MAFFEI MARESCOTTI - DAL 16 MARZO AL 26 MARZO2009.  
 
 Roma, 16 marzo 2009 Oggi, nella suggestiva cornice romana di Palazzo Maffei Marescotti si inaugurerà la Personale “Sicilia” della pittrice palermitana Ida Saitta, una mostra sulle relazioni dei mondi introspettivi dell’artista come un “ponte artistico” tra Sicilia e Lazio Nelle sale della galleria La Pigna, ospitata nel cortile del Palazzo del Vicariato, saranno creati ambienti rappresentativi dei tre percorsi che hanno caratterizzato fino ad oggi la produzione della Saitta: la Prima Sala accompagnerà il visitatore nel leggiadro, inquieto ma seduttivo mondo dell’universo femminile della Saitta, dove dal bianco delle tavole emergono figure di donna dai corpi sinuosi ma esasperati nelle forme allungate, quasi volessero staccarsi dalle tele per vivere all’unisono con il proprio interlocutore; nella Seconda Sala il visitatore sarà attratto dall’essenzialità della Linea, dove l’artista celebra il “Magnetismo Lineare” nella sua forma più pura. Il trattato filosofico della Saitta sancisce le linee guida che conducono il visitatore in un rapporto di connessioni simbiotiche con l’opera , dove la linea protagonista dei volti e delle forme né è punto focale, attratta magneticamente l’una all’altra dal segno forte e sicuro di intersezioni, talora sottili talora grottesche, nella sublimazione dell’introspezione. Nella Terza ed ultima Sala, il visitatore sarà invitato in un tuffo nel passato dove la Saitta rende omaggio alla sua Sicilia, in una rivisitazione di celebri opere dello scenario siciliano ove si scorge il fanciullo con l´elmo crociato che allude alla sconfitta musulmana dal Giacomo Serpotta oratorio di santa Zita , il satiro danzante ritrovato in mare nei pressi di Mazzara del Vallo, la fontana Pretoria detta della Vergogna, l’ Orto Botanico di Palermo con il suo giardino d´inverno chiamato serra Carolina di Maria Carolina di Borbone , la Sirena ispirata al pupo palermitano del museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino , Il mago Eliodoro, l´elefante di Catania, e tante altre. Le tre sale rappresentano un asse tematico di gran pregio, esaltando soprattutto le radici artistiche ed emotive della pittrice, che nell’ultima sala, attraverso i colori della sua Terra, afferma la propria appartenenza alla Sicilia come segno distintivo e culturale, come coesione dello spirito mediterraneo, con la volontà di diffondere la cultura mediterranea e promuovere la coesione tra i popoli. Due gli appuntamenti con l’artista: mercoledì 18 marzo p. V. Ore 18. 00, serata istituzionale, dove l’artista dedica il vernissage ad un incontro di pregio e rilevanza artistica, momento di confronto tra Siciliani che si confrontano in un ritorno alla mediterraneità culturale, e sabato 21 marzo p. V. , serata che ospiterà il “Quarto Concerto della Pigna”. La mostra sarà curata dalla giovane ed affermata critica Anna Petrova per l’ Associazione Romainforma, che promuove ed organizza l’evento. .  
   
   
SIGLATO ACCORDO DI PROGRAMMA CON IL COMUNE DI VERONA PER UN NUOVO CENTRO CANOA E KAYAK. L’INVESTIMENTO COMPLESSIVO E’ DI DUE MILIONI E 350 MILA EURO  
 
Verona, 16 marzo 2009 - La città di Verona avrà presto una nuova struttura polifunzionale per la canoa e il kayak. Sorgerà in un’area vicino alla diga di Chievo, a sud dell’attuale campo di calcio Bottagisio, compresa tra il fiume Adige e il canale Camuzzoni, palestra ideale per la pratica di attività sportiva. Sarà il primo impianto nel suo genere nel nostro Paese e una struttura d’eccellenza a livello regionale. L’accordo di programma, che la Regione del Veneto ha siglato con il Comune di Verona, è stato sottoscritto il 12 marzo dall’assessore allo Sport, Massimo Giorgetti. L’investimento complessivo di Regione e Comune è di due milioni e 350 mila euro. “Il nuovo centro - ha detto Massimo Giorgetti - risponde a un’importante vocazione sportiva del territorio e saprà diventare un riferimento prezioso per richiamare manifestazioni di livello nazionale e internazionale e potrà anche diventare una possibile sede del centro federale per le discipline fluviali. ” Sono significativi, inoltre, gli aspetti non esclusivamente sportivi che il centro potrà avere perché potrà essere un punto logistico strategico per le esercitazioni della protezione civile o dei corpi di pronto intervento che operano con squadre di soccorso fluviale. Sono, infatti, due le palestre naturali che si potranno utilizzare: quella del fiume Adige e quella del canale Camuzzoni. Per l’assessore Giorgetti, le risorse che la Regione del Veneto ha destinato al centro canoa e kayak confermano una strategia adottata ormai da parecchi anni: mettere a bilancio finanziamenti per ammodernare e mettere in sicurezza gli impianti sportivi delle città venete e fare investimenti per costruire nuove, moderne strutture che garantiscano alle sette province la presenza di manifestazioni nazionali, europee, internazionali. “Senza timore di essere contraddetto - ha ricordato Massimo Giorgetti - sono in grado di affermare che le province venete possono contare su un’offerta completa e variegata di impianti sportivi. Sono strutture che permettono ai giovani di praticare attività fisica con soddisfazione e di cimentarsi in possibili successi. Il Veneto ha dimostrato ancora una volta con i fatti di credere nei valori fondamentali che lo sport insegna: determinazione nel centrare i traguardi, coraggio nel guardare le mete più lontane, rispetto delle regole, capacità di agire in squadra. ” Per l’assessore i ragazzi che praticano lo sport saranno certamente in futuro ottimi cittadini perché capiranno che il rispetto delle regole è fondamentale e che il benessere del gruppo va sempre messo al primo posto: e l’auspicio è che magari, tra i giovani che oggi si avvicinano allo sport, possano nascere i campioni di domani. Con l’accordo di programma firmato stamattina il Veneto si attesta per l’ennesima volta una delle regioni europee con la rete migliore di luoghi per la pratica dello sport a livello amatoriale e agonistico. “Gli impianti sportivi delle nostre città - ha concluso l’assessore - devono mettere gli atleti veneti nella condizione di allenarsi al meglio: vogliamo strutture sportive sicure, moderne e all’avanguardia perché la preparazione atletica sia veramente ottimale. ” .  
   
   
GOLF – WGC CA CHAMPIONSHIP: NICK WATNEY RAGGIUNGE PHIL MICKELSON  
 
Roma, 17 marzo 2009 - Phil Mickelson (200 – 65 66 69) è stato raggiunto da Nick Watney (66 67 67) nel terzo giro del Ca Championship, il secondo torneo stagionale del World Golf Championships, ossia il minicircuito mondiale, che si conclude al Doral Golf Resort & Spa (par 72), a Miami in Florida. Il titolo sembra una questione tra i due leader che hanno quattro colpi di vantaggio sulla coppia formata dal colombiano Camilo Villegas (204 – 67 68 69) e dall’indiano Jeev Milkha Singh (65 71 68). Al quinto posto con 205 Jim Furyk, Kenny Perry, Charley Hoffman, il danese Soren Kjeldsen e lo spagnolo Alvaro Quiros, un venticinquenne in continua ascesa. Ha perso sette posizioni il diciannovenne irlandese Rory Mcilroy, 10° con 206 dopo un 72, ma si è guadagnato i complimenti sinceri di Tiger Woods, il quale ha detto che ha le carte in regola per divenire il numero uno mondiale, fatta la necessaria esperienza. Quanto a Woods è salito dal 35° al 19° posto con 209 (71 70 68), con sua piena soddisfazione soprattutto per il gioco espresso (68 di giornata con 5 birdie e un bogey). “Era da molto tempo – ha detto – che non colpivo la palla così bene. Sono riuscito sempre ad inviarla dove volevo, ma lo score sarebbe stato migliore se avessi avuto qualche problema di meno con il putter”. Nel suo giro il fiore all’occhiello di una palla imbucata dal bunker alla 16 per il birdie. Woods condivide la posizione con il sudafricano Ernie Els, mentre sono più indietro il canadese Mike Weir, 27° con 210, e lo spagnolo Sergio Garcia, 38° con 212 che, almeno per questa settimana, dovrà rinunciare a divenire numero uno mondiale. Infatti per rilevare Woods sul trono, che questi detiene da 144 settimane, avrebbe dovuto vincere e sperare che il suo avversario di classificasse oltre il 27° posto. Torneo anonimo per il fijano Vijay Singh, che è alla pari con Garcia, per Retief Goosen, 54° con 214 dopo aver iniziato al comando, e per l’australiano Adam Scott, 72° con 219. In palio un montepremi di 8. 500. 000 di dollari dei quali 1. 400. 000 spetteranno al vincitore. Us Pga Tour: Tiene Day, Lo Affianca Bradley– Il ventiduenne australiano Jason Day (204 – 66 68 70) continua la sua gara di testa nel Puerto Rico Open cambiando però a ogni turno il compagno di viaggio. Nel torneo dell’Us Pga Tour, al quale prendono parte i giocatori esclusi dal Ca Championship e che si disputa sul tracciato del Trump International Gc di Portorico, ora Day è affiancato dal 43enne statunitense Micheal Bradley (67 69 68), due titoli nel circuito molto lontani nel tempo, mentre è crollato sotto il peso di un 79 Matt Jones (37° con 213) al proscenio dopo 36 buche. Sebbene la coppia di testa abbia un margine di quattro colpi, la gara non è certamente decisa poiché al terzo posto con 208 vi sono otto giocatori tutti in grado di rimontare: Jay Williamson, Brett Quigley, Greg Chalmers, Omar Uresti, Kent Jones, Cliff Kresge, Bart Bryant e Bryce Molder. Il montepremi è di 3,5 milioni di dollari, dei quali 630. 000 destinati al vincitore. .