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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Maggio 2015
NUOVI CONTENITORI PER I FARMACI AIUTANO A RIDURRE LA RESISTENZA ALLE CURE PER IL NEUROBLASTOMA  
 
Bruxelles, 4 maggio 2015 - La resistenza ai farmaci è una preoccupazione sempre maggiore per la nostra società e riguarda molte cure, dagli antibiotici ai farmaci per il cancro. I ricercatori si sono proposti di contrastare questo fenomeno nei bambini cui è stato diagnosticato un neuroblastoma, un tipo di cancro che colpisce il sistema nervoso periferico. Essendo la forma più comune di tumore solido nei bambini, il neurobalstoma è responsabile del 15 % delle morti al di sotto dei 15 anni, con una sopravvivenza di appena il 30 % dei pazienti allo stadio 4 (metastatico). Questi scarsi risultati possono essere spiegati facilmente. La lotta al neuroblastoma comporta cure complesse i cui risultati sono messi a rischio da una resistenza ai farmaci che si sviluppa rapidamente. In generale si crede che tale resistenza sia dovuta alle proprietà biologiche delle cellule colpite. Se invece fosse dovuta anche a un’inadeguata penetrazione dei farmaci? È questa la linea seguita dal dott. Jaume Mora e dal dott. Angel Montero-carcaboso dell’Hospital Sant Joan de Déu nell’ambito dell’azione Marie-curie Neuroblastoma Chemo (“Chemotherapy of neuroblastoma”), sostenuta dall’Ue. Il progetto, che ha avuto una durata di quattro anni ed è stato completato il mese scorso, si proponeva di progettare cure farmacologiche in grado di eludere alcuni dei meccanismi conosciuti di resistenza ai farmaci, penetrando allo stesso tempo più efficacemente le cellule del tumore. Nonostante alcune difficoltà inaspettate, l’equipe è riuscita a sviluppare un nuovo sistema di somministrazione dei farmaci fatto di nanofibre polimeriche biocompatibili e agenti anticancro contenitori. I membri dell’equipe hanno acconsentito a svelare i risultati del progetto e a discutere la ricerca futura in questa intervista esclusiva con la rivista research*eu risultati. Quali sono gli obiettivi principali del progetto? Dott. Angel Montero-carcaboso: La nostra proposta riguardava diverse questioni legate alla farmacologia del neuroblastoma, un aggressivo tumore solido pediatrico. La prima questione era se la distribuzione dei farmaci anticancro fosse limitata a neuroblastomi più aggressivi. Così abbiamo progettato una tecnica combinata di micro dialisi-tumore omogenato per caratterizzare la distribuzione dei farmaci all’interno del tumore in Pdx (xenotrapianti paziente-derivati) creata presso l’Hospital Sant Joan de Déu (Hsjd) a Barcellona. Volevamo inoltre capire se i tumori ricorrenti dopo le terapie cliniche si evolvessero verso quello che chiamiamo “fenotipo impenetrabile dai farmaci”. Per risolvere la questione, abbiamo costituito Pdx degli stessi pazienti in diverse fasi della cura (diagnosi e ricaduta) e abbiamo applicato le tecniche menzionate. La terza questione alla base del nostro lavoro era legata alla progettazione di nuovi sistemi di somministrazione dei farmaci per migliorare la penetrazione del farmaco in tumori altamente chemioresistenti. Dott. Jaume Mora: Soprattutto, l’obiettivo strategico della nostra proposta era fondare un laboratorio di ricerca traslazionale sui tumori solidi pediatrici presso l’Hospital Sant Joan de Déu, a Barcellona, l’istituzione ospitante, concentrandoci sul miglioramento delle cure per i bambini affetti da tumori solidi per mezzo di studi preclinici. Quali sono le ragioni principali degli scarsi risultati delle cure attuali? Jm: Le forme di cancro dello sviluppo, conosciuti anche come tumori infantili, sono generalmente molto sensibili ai tradizionali agenti chemioterapici. Ciononostante, il 20-30 % dei casi rimane incurabile. Tra questi ci sono sottotipi di cancro come i tumori del sistema nervoso centrale, casi di ricaduta o casi metastatici. Lo sviluppo di una resistenza ai farmaci è la principale causa responsabile del fallimento delle cure in questi pazienti, perché molti tumori rispondono bene inizialmente alla chemioterapia ma alla fine diventano una malattia incurabile. Si crede che diversi fattori contribuiscano all’emergenza della resistenza multi farmaco nel neuroblastoma. Si è dimostrato che la perdita della funzione della proteina guardiana p53 conferisca un ampio fenotipo multi farmaco resistente alle cellule del neuroblastoma. Di conseguenza, sono state osservate una maggiore frequenza nelle mutazioni del gene Tp53 e anomalie che risultano in un’attività inadeguatamente aumentata dell’inibitore della p53 Mdm2 nelle linee di cellule di neuroblastoma di pazienti in ricaduta. Un’elevata espressione delle pompe di efflusso del farmaco è stata indicata come un secondo gruppo di meccanismi per mezzo dei quali le cellule del neuroblastoma riescono a eludere l’intervento terapeutico. L’associazione di entrambi i fattori potrebbe portare a una penetrazione inadeguata della chemioterapia nelle cellule del tumore solido, quello che chiamiamo fenotipo “impenetrabile dai farmaci”. È questa barriera funzionale che ci siamo proposti di misurare. Avete trovato una soluzione per assicurare una migliore penetrazione dei farmaci nelle cellule tumorali? In che modo? Amc: Sì. Abbiamo sviluppato un sistema di somministrazione del farmaco locale che consiste in un tessuto fatto di nanofibre polimeriche biocompatibili che contengono particelle pure di un potente agente anticancro. Dopo che le nanofibre erano state depositate sul letto chirurgico in seguito a un’operazione di resezione di un tumore, abbiamo trovato concentrazioni di farmaci potenzialmente attive nel letto chirurgico per una settimana. Aumentando la distribuzione locale del farmaco, il nostro sistema migliora il controllo della ricomparsa del tumore nella zona operata. Abbiamo osservato una promettente attività nei modelli preclinici di tumori solidi pediatrici come il neuroblastoma, il sarcoma di Ewing e il rabdomiosarcoma. Il farmaco rilasciato dal sistema di somministrazione raggiunge concentrazioni minime nel sangue, rispetto alle concentrazioni raggiunte dopo una somministrazione sistemica del farmaco. Quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato nel corso del progetto e come le avete risolte? Amc: Come tutti i nuovi progetti in un istituto nuovo, il progetto si è evoluto traendo vantaggio dai punti di forza dell’istituzione ospitante. Abbiamo scoperto anche che diversi degli obiettivi iniziali del progetto non erano fattibili per motivi tecnici (per esempio, il farmaco modello non si incapsulava in micelle come previsto inizialmente), motivi pratici (non c’erano fornitori di farmaci specifici) o motivi sperimentali (mancanza di attività dei farmaci proposti inizialmente). Abbiamo superato tutte le difficoltà e abbiamo migliorato il progetto rispetto alla sua versione originale. Adesso che il progetto si avvia alla conclusione, lo definireste come un successo? Jm: Sì. Il progetto ha avuto come risultato tre richieste di brevetti riguardo il sistema di somministrazione del farmaco. Abbiamo pubblicato un testo e altri due sono in preparazione. Il progetto ha creato la base per molti altri progetti attualmente in corso in laboratorio. Abbiamo creato una risorsa molto importante nell’istituzione ospitante e adesso abbiamo sei ricercatori che lavorano nell’ambito della linea di ricerca “Programma di ricerca su terapeutica preclinica e somministrazione del farmaco”, istituita in correlazione con questa azione Marie Curie. Quando pensate che la vostra ricerca potrà cominciare ad aiutare i pazienti? Amc: L’istituzione ospitante ha in programma di applicare questa tecnologia in esperimenti clinici nel medio termine (tre anni). Abbiamo altri progetti che lavorano in parallelo e che porteranno a tre sperimentazioni cliniche presso l’istituzione ospitante nei prossimi due anni. Avete progetti di follow-up dopo la conclusione del progetto? Jm: Attualmente stiamo sviluppando una nuova nanomedicina specifica per il neuroblastoma. La nostra ricerca è sempre guidata dal riscontro dell’equipe clinica e dei rappresentanti dei pazienti. Insieme identifichiamo le esigenze mediche non soddisfatte sulle quali dovremmo concentrarci in futuri progetti traslazionali. Source: Sulla base di un’intervista nel numero 41 della rivista research*eu risultati.  
   
   
TOSCANA: CLAUSOLE SOCIALI NEGLI APPALTI DEL SERVIZIO SANITARIO, SIGLATO UN PROTOCOLLO  
 
Firenze 4 maggio 2015 - Un protocollo per l´introduzione di clausole sociali negli appalti del Servizio sanitario toscano. E´ stato siglato da Regione, Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale), e Cgil, Cisl e Uil regionali. Cosa sono le clausole sociali? Sono quelle condizioni apposte dalla pubblica amministrazione nelle vesti di stazione appaltante, che esulano dai consueti principi economici, inserendo limitazioni di carattere sociale per la partecipazione al bando di gara (per esempio, l´inserimento lavorativo di persone svantaggiate). Il protocollo si ispira al decreto legislativo 163 del 2006, che sancisce che, in materia di affidamento di appalti pubblici, il principio di economicità può essere subordinato, entro i limiti consentiti dalle norme vigenti, ai criteri ispirati a esigenze sociali, e che le stazioni appaltanti possono pretendere, nei capitolati di gara, condizioni particolari per lo svolgimento dei contratti, ispirate ad esigenze sociali. Obiettivo del protocollo, definire buone pratiche in materia di appalti di servizi nell´ambito dell´erogazione del Servizio sanitario regionale, per attuare gli scopi di tutela sociale ed elaborare strumenti tecnici e operativi adeguati per la loro realizzazione concreta, sia nella elaborazione delle condizioni di esecuzione degli appalti, che nella valutazione delle offerte di gara. I firmatari del protocollo si impegnano a promuovere e valorizzare il dialogo tecnico come strumento per la conoscenza e la scelta dei migliori istituti contrattuali di tutela sociale, soprattutto negli appalti pubblici di servizi ad alto impatto lavorativo. E condividono lo spirito metodologico (sotteso al protocollo) secondo il quale la normativa sugli appalti dovrebbe essere rivista, aggiornata e applicata in modo da accrescere l´efficienza della spesa pubblica, facilitando altresì il conseguimento di obiettivi condivisi a valenza sociale; e che per il perseguimento di questo obiettivo devono essere valorizzati istituti come, appunto, il dialogo tecnico, di cui le amministrazioni possono avvalersi, sollecitando e accettando consulenze che possono essere utlizzate nella preparzione del capitolato d´oneri, a condizione che queste consulenze non abbiano l´effetto di ostacolare la concorrenza.  
   
   
ASSUNZIONI IN SANITA IN PIEMONTE, PRESTO NUOVI DIRETTORI IL BUDGET PER SBLOCCARE IL TURN OVER DEL PERSONALE  
 
Torino, 4 maggio 2015 - “A breve, la Giunta regionale approverà il nuovo budget che assegneremo ai direttori di Asl e Aziende ospedaliere per dare il via alle 600 assunzioni sbloccate dal cosiddetto tavolo ex Massicci. Si tratta di una operazione per assunzioni a tempo indeterminato, che serve a dare ossigeno alle urgenze/emergenze dei singoli ospedali dove il taglio al personale attuato negli ultimi anni dai direttori come la più immediata (e forse semplice) delle riduzioni di spesa ha causato e causa molti disagi.” Lo ha detto l´assessore alla sanità, Antonio Saitta, rispondendo oggi in Consiglio regionale ad una question time. “Tutte le aziende sanitarie hanno presentato alla direzione generale le richieste di implementazione delle varie figure professionali motivate per garantire i servizi di emergenza /urgenza, ridurre il precariato, supportare le necessità collegate al servizio 118. In totale, sono pervenute richieste di personale per 2.159 unità, di cui 564 medici, 52 dirigenti sanitari non medici e 1543 unità di personale non dirigente di cui 944 personale infermieristico e perfino 40 amministrativi.” Le richieste numericamente più consistenti sono arrivate da Città della Salute di Torino che a fronte di oltre 10mila dipendenti ne chiede altri 354, da Alessandria che chiede 324 nuove assunzioni tra Azienda ospedaliera e Asl, alte anche le richieste della To4 e della To5.  
   
   
MENINGOCOCCO C, DOSI DI VACCINO SUFFICIENTI DISTRIBUITE ALLE ASL TOSCANE  
 
Firenze 4 maggio 2015 - Sono state distribuite alle Aziende sanitarie toscane oltre 50mila dosi di vaccino e altrettante saranno consegnate da martedì 5 maggio. Sono quantitativi sufficienti a coprire la domanda fino alla successiva fornitura di 100mila dosi già prevista per il 10 maggio che potrà coprire la domanda per tutto il mese di maggio. Le successive dosi necessarie a completare la campagna saranno rese disponibili alle aziende tempestivamente. La Regione Toscana interviene per rassicurare i cittadini e ribadire che le Asl toscane sono in grado di provvedere all´attivazione della campagna vaccinale. Da parte di soggetti privati sono infatti pervenute segnalazioni di offerte di vaccinazioni per il meningococco C che contemplano sia il pagamento da parte dell´utente del costo del farmaco sia della prestazione sanitaria di somministrazione, adducendo come motivazione presunti ritardi da parte delle aziende: si tratta di voci del tutto infondate che alimentano un allarmismo ingiustificato e interessato. Si ricorda che la campagna regionale prevede la vaccinazione gratuita ai soggetti di età compresa tra 11 e 20 anni, estesa a 45 anni nelle aziende in cui si è verificato almeno un caso di meningite da meningococco C.  
   
   
INTERVENTO AL REGINA MARGHERITA DI TORINO, CONFERMA L´ECCELLENZA DELLA STRUTTURA E LA SUA CAPACITA´ DI ATTRARRE PAZIENTI DA TUTTA ITALIA  
 
Torino, 4 maggio 2015 - “Un intervento che riconferma l’assoluta eccellenza dell’Ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute e della Scienza di Torino, uno dei migliori a livello nazionale, come dimostrano i numerosi casi di pazienti che giungono da tutt’Italia.” Così l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, commenta la notizia dell’intervento, il primo in Italia, effettuato nei giorni scorsi con successo su una bimba torinese affetta da un rarissimo tumore di Wilms L´operazione (di circa 8 ore) è tecnicamente riuscita, la bimba ha superato l´intervento e potrà presto essere dimessa e tornare alle sue attività quotidiane. Fondamentale la collaborazione multidisciplinare delle numerose équipe che si sono alternate con successo nella gestione della paziente.  
   
   
DONAZIONE ORGANI, LIGURIA, AL VIA ADESIONE AD ANAGRAFE DI CITTADINI DONATORI  
 
Genova, 4 maggio 2015 - Potrà essere attiva entro l´anno un´anagrafe di cittadini donatori, grazie all´adesione dei Comuni liguri al progetto di aggiornamento software, promosso dalla Regione Liguria, per consentire a tutti cittadini che lo vorranno di indicare sulla carta lo stato di donatore. Lo ha deciso oggi, giovedì 30 aprile, la Giunta regionale su proposta degli assessori al welfare e alla sanità, aderendo così ad un percorso nazionale. La Regione Liguria ha deciso di aderire al sistema informativo nazionale trapianti per la diffusione tra la popolazione delle informazioni relative alla donazione di organi e la creazione di un coordinamento tra Regione, Anci, Federsanità, Centro trapianti regionale e nazionale e Aido, l´associazione dei donatori di organi, a cui i Comuni liguri potranno rivolgersi. Per consentire così al cittadino di indicare sulla carta d´identità la volontà di donare i suoi organi. "Invitiamo i Comuni ad aderire - spiega l´assessore al welfare – perché si tratta di una scelta di civiltà che si puo´ compiere nella consapevolezza che tutti potremmo averne bisogno. Per far questo c´è la necessità di sensibilizzare la popolazione e formare gli addetti degli Uffici anagrafe dei Comuni interessati ad aderire, oltre ad un semplice aggiornamento software che consentirà di inserire in un database sia le informazioni da fornire ai cittadini che rinnovano la propria carta di identità".  
   
   
RIABILITAZIONE, FIRMATA INTESA TRA REGIONE CAMPANIA ED ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA  
 
Napoli, 4 maggio 2015 - E’ stata firmata a palazzo Santa Lucia tra la Regione Campania e le associazioni di categoria maggiormente rappresentative delle strutture operanti sui territori, l’intesa sulla riabilitazione. Con essa, viene finalmente sanato e risolto in modo definitivo un contenzioso ultradecennale in merito alle tariffe di riabilitazione per i periodi 2003-2005, 2006-2008 e 2009-2014 e a tutti gli aspetti connessi, compresi i tetti di spesa. Si procede inoltre, per la prima volta dal 2002, alla determinazione di una nuova tariffa, a partire dal 2015, che tiene conto delle variazioni contributive e previdenziali intervenute a carico delle strutture. Nell’accordo transattivo la Regione riconosce alle strutture i conguagli conseguenti alla riadozione delle tariffe, e le stesse rinunciano al contenzioso e alle azioni giudiziarie pendenti, anche in tema di tetti di spesa, nonché ad eventuali o ulteriori pretese. Entro il 15 maggio sarà emanato il decreto commissariale che recepirà l’intesa, previa acquisizione del parere obbligatorio, ai sensi di legge, dell’Avvocatura dello Stato. Altre 2 hanno dato l’adesione il 30 aprile. In totale, i firmatari rappresentano 115 sulle 150 strutture operanti sui territori, ovvero oltre i ¾ del totale, con una percentuale del 76%. Le associazioni che hanno detto sì sono Anisap, Nova Campania, Foai Campania, Aris, Confindustria Campania, Coordinamento Adc, Aspat – Coordinamento Adc, Anpric, Confapi Sanità, Fras, Agidae e Aiop Campania Riabilitazione.  
   
   
CITTA´ DELLA SALUTE DI NOVARA, DEFINITA LA COMPOSIZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE  
 
Torino, 4 maggio 2015 - “Da Roma, dove mi trovo oggi per la Conferenza degli assessori alla sanità, ho avuto conferma diretta che il Ministro Beatrice Lorenzin a breve convocherà la riunione di insediamento del Nucleo di Valutazione ministeriale per il progetto della Città della Salute di Novara. Il Ministro ha firmato il decreto, emanato poco fa, che definisce la composizione del Nucleo di Valutazione e verifica degli investimenti pubblici, sbloccando finalmente l’avvio dell’iter” Così l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta che afferma: “Questo è un ulteriore, importante passo avanti per il finanziamento della Città della Salute di Novara; abbiamo lavorato negli ultimi mesi, con il Presidente Chiamparino, il collega assessore Augusto Ferrari, il consigliere regionale Domenico Rossi e con l’Ospedale di Novara. Ora possiamo dedicarci a definire le richieste di finanziamento ministeriali.” Art 1 del Decreto: 1. Il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici di cui all´art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013. N. 44 (di seguito, Nucleo), e composto come segue: Dott. Alessandro Ghirardini, rappresentante del Ministero della salute: Dott.ssa Silvia Arcà, rappresentante del Ministero della salute; - Dott. Marco Spizzichino, rappresentante del Ministero della salute; Avv. Angelo Alfonso Maria Argento, esperto designato dal Ministro della salute; Dott.ssa Veronica Vecchi, esperto designato dal Ministro della salute; Arch. Tiziana Ferrante, esperto designato dal Ministro della salute; Dott. Fabio Rombini - Regione Emilia Romagna, designato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano; Dott. Diego Giuseppe Dalla Muta - Regione Lombardia, designato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano; Dott. Roberto Gusinu - Regione Toscana, designato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano; Dott. Antonio Canini - Regione Veneto, designato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano; Arch. Raffaella Bucci, esperta designata dall´ Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali; Dott. Francesco Marcone, esperto designato dall´Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ; Arch. Amelia Mutti, esperta designata dall ´Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.  
   
   
DISABILITÀ IN TOSCANA, APPROVATE AZIONI STRATEGICHE PER MIGLIORARE LA VITA DELLE PERSONE  
 
Firenze 4 maggio 2015 – Un insieme di azioni strategiche e di sistema, rivolto ai servizi socio-sanitari integrati regionali, per affrontare in modo unitario ed efficace il tema della disabilità. Lo stabilisce una decisione approvata dalla giunta regionale in una delle ultime sedute. Si tratta in sostanza della traduzione in atti concreti delle varie priorità emerse nel corso della Conferenza regionale sulla disabilità che si è tenuta a fine gennaio a Spazio Reale. Il documento approvato dalla giunta regionale non fa altro che definire tutta una serie di impegni programmatici relativamente a: creazione di una rete di punti informativi, presa in carico, sviluppo dei percorsi di Vita Indipendente e del ´durante e dopo di noi´ (attraverso lo strumento delle Fondazioni di partecipazione), problematiche riguardanti l´accessibilità. In prima battuta si punterà a creare una rete di sportelli informativi per agevolare l´accesso ai servizi sulla disabilità con lo scopo di ovviare alle difficoltà attuali riguardo al reperimento di informazioni unitarie su percorsi, risposte assistenziali, accesso a contributi che in genere fanno capo a soggetti pubblici e privati spesso non ben coordinati e collegati. Tali punti informativi, presenti sul territorio a livello di zone distretto, saranno in grado di fornire indicazioni su accesso ai servizi e modulistica, registrare le richieste di bisogno e garantire il collegamento con altri enti. La presa in carico avverrà attraverso la definizione di un progetto individuale globale, con un insieme organizzato di risposte ed interventi che accompagneranno la persona disabile durante la sua vita, seguendo l´evoluzione dei bisogni nelle differenti fasce d´età. Il tutto avverrà in un unico luogo di valutazione e definizione dei singoli progetti, tramite un referente e un codice condiviso da parte dei vari soggetti e attori che definiscono il progetto, con un fascicolo personale e unico e con regole chiare, condivise, applicabili e controllabili. Vita Indipendente, progetto sul quale l´investimento regionale è passato da 2 a 9 milioni di euro nel giro di 5 anni, in assenza di una legge nazionale di riferimento e di finanziamenti statali, verrà ulteriormente sviluppato partendo dalle sperimentazioni avviate. Attualmente i progetti avviati sono circa 400 con 810 contributi (circa 1000 euro in media al mese) erogati nel 2014. Ulteriore impulso sarà dato al ´durante e dopo di noi´, potenziando il percorso fin dalla presa in carico della persona disabile, per dare continuità, qualità e adeguatezza delle scelte in suo favore e abbracciando tutti gli ambiti: abitare, occupazioni qutidiane, tempo libero, interessi, relazioni sociali. Lo strumento di tutela giuridica individuato, la Fondazione di Partecipazione, considerato il migliore come intermediario ed interlocutore tra la famiglia e la persona disabile, sarà adeguato da u punto di vista normativo riguardo a caratteristiche strutturali, organizzative e qualitative dei servizi residenziali. Previsto lo sviluppo, l´ampliamento ed il consolidamento delle sperimentazioni in atto. Infine, sul versante del miglioramento degli aspetti legati all´accessibilità e al superamento delle barriere, che vede dal 2008 attivo il Crid, il Centro Regionale di Informazione e Documentazione, sarà sperimentato un modello organizzativo integrato e coordinato con altri soggetti coinvolti nel settore come la Facoltà di Architettura dell´Università di Firenze e le Uvm, le Unità di Valutazione Multidimensionale, a livello di zona distretto. Azioni sperimentali saranno condotte direttamente con le famiglie con attenzione specifica a: adeguamenti edilizi, strutturali e di arredo delle abitazioni, fornitura di ausili, strumentazioni, dispositivi e sistemi domotici.