Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Gennaio 2013
GüNTHER OETTINGER COMMISSARIO EUROPEO PER L´ENERGIA INTERVIENE WORLD ECONOMIC FORUM ANNUAL  
 
Davos, 25 Gennaio 2013 . Di seguito il discorso in occasione del World Economic Forum Annual World Economic Forum: “ Quando sono diventato responsabile per l´energia della Commissione europea, ho fatto il mio lavoro per fare la politica energetica a cui appartiene, al centro della politica economica. L´energia sostenibile, sicura e competitiva è il mio mantra. Gli obiettivi europei di energia, i nostri obiettivi di energia rinnovabile, l´efficienza energetica e le emissioni di gas a effetto serra, costituiscono parte integrante della nostra politica economica. Nessuna crescita economica sostenibile senza energia sostenibile! Ma l´Europa non è il mondo. E il modo in cui stiamo andando è piuttosto una direzione diversa dalla maggior parte del mondo. Un modo migliore. Oggi, in Cina, alcuni cittadini non possono lasciare le loro case a causa dell´inquinamento. In Nigeria, la gente teme l´acqua è avvelenata da trivellazione petrolifera. In Africa, petrolio e gas stanno alimentando l´instabilità politica. L´aie ci avverte che le emissioni di biossido di carbonio sono in aumento a livelli pericolosi. L´america è in sé re-industrializzazione grazie ad un colpo di fortuna combustibili fossili. E ´davvero questo il modo di andare? Siamo, come Oxford accademico Dieter Helm suggerito di recente uno pronto a minacciare "l´idea stessa della crescita economica" in sé. E esporre l´umanità a imprevisti "caos"? Abbiamo bisogno di colmare il divario tra la nostra retorica energia - "verde e pulito" - e la realtà economica. Se ci atteniamo al nostro credo economico tradizionale, si può dimenticare "verde e pulito". Il futuro sembra tetro economica per molte persone - i disoccupati in Spagna, i poveri in India, in Cina i diseredati, i senzatetto in America. Ma per alimentare la nostra crescita, abbiamo bisogno di guardare al di là del modello energetico ci siamo affidati ad oggi. Se promuovere la crescita economica dei sistemi energetici del secolo scorso, avremo bisogno delle risorse di almeno due pianeti per alimentare il mondo entro il 2030 2 . Questo non è semplicemente possibile. Come Obama ha messo, all´inizio di questa settimana nel suo discorso di insediamento, di non fare nulla per cambiare ciò significherebbe tradire "generazioni future". L´ue ha presentato una visione alternativa. Abbiamo quasi raddoppiato il nostro uso di energia rinnovabile in 10 anni 3 . Abbiamo ridotto il nostro consumo di energia, in parte a causa della crisi, ma anche a causa delle norme rigorose in materia di efficienza energetica. Abbiamo tagliato di petrolio e l´uso del carbone in modo significativo negli ultimi dieci anni. Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere, e ci presenterà le proposte per nuovi obiettivi per il 2030 entro la fine dell´anno. 2030 è dietro l´angolo, in termini energetici. Ma se non facciamo qualcosa di veloce, il mondo avrà bisogno di oltre un terzo in più di energia da allora. Questo è ciò che dobbiamo evitare. Guidare la strategia energetica dell´Ue in avanti non è stato semplice-vela. Sono preoccupato per la competitività internazionale delle imprese europee, mentre i nostri concorrenti hanno sovvenzionato combustibili fossili, e norme ambientali meno severe. Abbiamo bisogno di fare di più per convincere i cittadini - il risparmio energetico è ancora un prodotto difficile da vendere! Forse, in effetti, abbiamo messo il carro davanti ai buoi, costruendo rinnovabili prima di avere l´infrastruttura, back-up e di deposito. Ma queste sono lezioni che abbiamo imparato e che voglio condividere con i nostri partner internazionali. Perché non è più sufficiente per l´Europa di andare da solo su questa strada. Questo deve essere un percorso globale. Pensateci. L´europa ha meno del 9% della popolazione mondiale. Usiamo circa il 14% dell´energia mondiale. Negli Stati Uniti, il 5% della popolazione mondiale utilizza oltre il 20% dell´energia mondiale. Ma se prendiamo in via di sviluppo, abbiamo l´inverso. La Cina ha il 20% della popolazione mondiale. Esso utilizza il 10% dell´energia mondiale. In futuro, abbiamo bisogno di crescita che unisce la sicurezza e il benessere dei cittadini, con pulito, sostenibile, energia sicura ed efficiente in tutto il mondo. Vorrei dire, l´Ue ha la soluzione. Ma non lo facciamo. Non da soli. Dobbiamo trovare una soluzione a livello globale. Ma abbiamo almeno fatto una buona partenza nella Ue. Il nostro tallone d´Achille è prezzi dell´energia. I nostri prezzi sono le più elevate in qualsiasi altro luogo, a parte forse dal Giappone. Ma non abbiamo intenzione di abbassare i nostri prezzi durante la notte. Dobbiamo trovare altri modi per ridurre le nostre bollette - una maggiore efficienza energetica, l´energia più indigena, più reti intelligenti, i consumatori più consapevoli. Dopo tutto, abbassando artificialmente i prezzi dell´energia oggi semina i semi della prossima crisi energetica. L´energia non è una risorsa gratuita. Se non si paga il prezzo del modello di energia pulita, noi lo pagare in altri modi - come i cittadini della Louisiana, New Jersey, Pechino, anche le stazioni sciistiche della Svizzera, hanno scoperto. Noi tutti vogliamo la crescita. Ma cosa si intende con questo? Non possiamo avere una crescita senza le politiche energetiche da abbinare. Non possiamo avere la crescita se stiamo sanguinando le nostre economie con sovvenzioni per l´energia. Non possiamo avere una crescita senza trasparenza del mercato dell´energia e la concorrenza leale. Non possiamo avere la crescita se i nostri cittadini non possono sentirsi al sicuro nelle loro case, il respiro in modo sicuro nelle strade, bere l´acqua dai loro rubinetti! L´europa non può dipendere la crescita di una popolazione sempre più spingendo verso l´alto i consumi. Non possiamo dipendere per la crescita a nuovi giacimenti petroliferi, di gas di scisto o avventura estera. Abbiamo anche un´influenza limitata sui prezzi dell´energia. Prezzi europei non riflettono solo i mercati mondiali, ma anche le nostre richieste di sicurezza elevati, alte norme sociali, le norme ad alta efficienza e ad alta protezione ambientale. Come ho già detto, non abbiamo intenzione di cambiare questi. No. In Europa facciamo le cose in modo diverso. Le nostre strategie economiche e di energia si basano sulla produzione di qualità dei prodotti, alti livelli di competenze e servizi professionali, un´infrastruttura sicura e adeguata, elevati standard di ricerca e sviluppo, elevati livelli di efficienza energetica, la produzione di fonti interne di energia rinnovabile e di partenariato, sia in Europa ed esternamente, come ad esempio con la Russia, il Nord Africa, l´Asia Centrale, Brasile, Cina o negli Stati Uniti. Nel 2011, per la prima volta, gli investimenti europei nel settore delle energie rinnovabili sono state superiori rispetto ai carburanti convenzionali. L´europa produce già oltre 3,8 Gw di energia eolica da sola! Confronti che, per la rapida crescita del carbone nel resto del mondo: tre volte più veloce anche rispetto a gas [nel 2011]. Le nostre imprese energetiche devono accettare le regole sui mercati trasparenti. Qualsiasi società che opera in Europa ha delle regole chiare e comuni. Questo include le società di proprietà di soggetti esteri! Difendiamo concorrenza leale, per consentire ai nuovi operatori, aziende di piccole dimensioni, o la tecnologia avanzata, le stesse possibilità di successo di tutti gli altri. Abbiamo applicare norme chiare in materia di sovvenzioni, aiuti di Stato e le fusioni, la prevenzione della corruzione, conflitto di interessi o di spreco di denaro pubblico. Piuttosto diverso da mezzo trilione di dollari spesi di cedimento combustibili fossili 4 del mondo! La nostra crescita economica sarà alimentata da pulita, approvvigionamento energetico sicuro e sostenibile. Basso tenore di carbonio, ad alta efficienza energetica. Maggiori risorse indigene, interconnessioni meglio e reti intelligenti. Nuovi modi di mercati dell´energia elettrica, la progettazione di una migliore armonizzazione tra i regimi di sostegno statali. Maggiori investimenti nella ricerca energetica e infrastrutture. E più posti di lavoro nelle energie rinnovabili, in cima alla milioni che abbiamo già creato! Sì, lo facciamo in modo diverso. Ma non sono davvero così diversi a tutti. L´europa ha un mercato di 500 milioni di consumatori. Ci sono un fattore determinante per l´economia mondiale. Il rallentamento della crescita in Europa si mette campanelli d´allarme a Pechino, Brasilia e Mosca. Rendere la nostra energia più sicura e sostenibile, mentre ottenere la nostra economia in una curva verso l´alto, è la strada giusta - non solo per l´Europa, ma per tutta l´economia mondiale. Prendere l´efficienza energetica. Se applicato a livello globale, l´approccio Ue potrebbe ridurre la domanda mondiale di petrolio entro il 2035. Questo è l´equivalente della produzione di greggio di oggi della Russia e la Norvegia combinata 5 . Senza una maggiore efficienza, la domanda globale di petrolio potrebbe raddoppiare. Sono passati quasi 20 anni da quando il primo mondo ha accettato di ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Eppure le nostre emissioni solo salire e salire. Economie e modelli di energia, al di fuori d´Europa, non hanno subito variazioni. Cerchiamo di non far finta che il vecchie formule funzionerà. Se prendiamo sul serio la crescita economica sostenibile, abbiamo bisogno di una diversa politica energetica. Abbiamo bisogno in fretta. E ne abbiamo bisogno a livello globale.  
   
   
MERCATO INTERNO DELL´ENERGIA: LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE LA BULGARIA, L´ESTONIA E IL REGNO UNITO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER NON AVERE RECEPITO INTEGRALMENTE LE NORME UE  
 
 Bruxelles, 28 gennaio 2013 - La Commissione europea si riferisce la Bulgaria, l´Estonia e il Regno Unito alla Corte di giustizia dell´Unione europea per non aver recepito integralmente le regole del mercato dell´energia interne dell´Ue. Ad oggi la Bulgaria, l´Estonia e Regno Unito hanno recepito solo parzialmente l´direttive elettricità e gas. Le direttive doveva essere recepita dagli Stati membri entro il 3 marzo 2011. "L´ue ha bisogno di un mercato interno dell´energia per affrontare energetica europea e le sfide del clima e di garantire l´approvvigionamento energetico a prezzi accessibili e sicure a famiglie e imprese. Ritardi nella applicazione delle regole di mercato interno dell´energia dell´Ue hanno effetti negativi su tutti i giocatori e quindi non sono accettabili. " ha dichiarato Günther Oettinger, commissario Ue per l´energia. Per la Bulgaria, per ciascuna direttiva parzialmente recepita, la Commissione propone una penale giornaliera di € 8448. Per l´Estonia, la Commissione propone sanzioni giornaliere di € 5.068,8 per la direttiva elettricità parzialmente recepita e di € 4.224 per la direttiva sul gas parzialmente recepita. Per il Regno Unito, la Commissione chiede alla Corte di imporre una penalità giornaliera di € 148.177,92 per ciascuna delle direttive parzialmente recepite. Le sanzioni proposte tengono conto della durata e della gravità dell´infrazione. In caso di sentenza favorevole della Corte, la penalità giornaliera deve essere pagato a decorrere dalla data della sentenza fino a che il recepimento è stato completato. L´importo finale delle sanzioni giornaliere sarà deciso dalla Corte. La Commissione ha affrontato il problema di non garantire il pieno recepimento delle direttive nei tre paesi con l´invio di lettere di costituzione in mora nel mese di settembre 2011. Pareri motivati ​​per quanto riguarda le due direttive sono stati inviati alla Bulgaria nel mese di febbraio 2012 e per il Regno Unito nel mese di aprile 2012. Pareri motivati ​​per quanto riguarda la direttive gas e elettricità sono stati inviati in Estonia nel mese di febbraio e aprile 2012, rispettivamente. Nonostante questo procedimento, il pieno recepimento è ancora in corso nei tre Stati membri. L´azione di oggi integra i rinvii in tribunale ha adottato nel mese di ottobre ( Ip/12/1139 ) e novembre ( Ip/12/1236 ) 2012. L´azione in corso riguarda i casi in cui gli Stati membri hanno già adottato una nuova legislazione notevole ai sensi del terzo pacchetto sul mercato interno dell´energia e hanno quindi già recepito parte dei requisiti delle due direttive nel diritto nazionale. Tuttavia, alcune disposizioni contenute in tali direttive non sono ancora recepito. La Commissione sta inoltre esaminando la situazione in altri Stati membri, a cui è indirizzato un parere motivato per non aver pienamente il recepimento della direttive elettricità e gas.  
   
   
PROGRESSI NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2013 - Negli ultimi anni la portata delle energie rinnovabili si è spinta oltre l´energia solare ed eolica, fino a comprendere una miriade di sottotemi. Per rispecchiare questa diversità, 23 progetti dimostrativi innovativi riguardanti le energie rinnovabili in 16 Stati membri dell´Ue si sono aggiudicati 1,2 miliardi di euro. I progetti riguardano aree come la bioenergia (compresi i biocarburanti evoluti), l´energia solare concentrata e l´energia geotermica, l´energia eolica, l´energia oceanica e la gestione rinnovabile distribuita (reti intelligenti). Con il 50 % dei fondi che proviene da uno dei programmi di finanziamento più grandi al mondo, Ner300, si spera che questi progetti sosterranno gli obbiettivi dell´Ue di generare il 20 % di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Il programma Ner300 era stato creato per fungere da veicolo per lo sviluppo di tecnologie sicure dal punto di vista ambientale per la cattura e lo stoccaggio dell´anidride carbonica (Ccs) e di fonti di energia rinnovabili innovative (Fer) su scala commerciale all´interno dell´Unione europea. Ideando nuovi modi per creare più energia rinnovabile, la Ue spera di ridurre le emissioni di gas serra e anche la sua dipendenza dall´energia importata. Inoltre, incoraggiando l´industria delle rinnovabili, l´innovazione tecnologica e l´occupazione in Europa si incoraggerà un´ulteriore crescita in questi settori. Uno dei progetti è un impianto biomassa a liquido (Biomass to Liquid - Btl) nel nord della Finlandia, chiamato Bioenergy Ajos Btl. Biodiesel e bionafta verranno prodotti nell´area del Mar Baltico per essere venduti a un mercato costituito soprattutto da rivenditori di gasolio e benzina. Si prevede che l´impianto utilizzi 950 000 tonnellate all´anno (t/a) di materie prime legnose e 31 000 t/a di tall oil per dare una produzione annuale di biocarburante di 115 000 t/a. L´innovativo progetto comprenderà il pretrattamento della biomassa, un´isola di gassificazione e la trasformazione da gas a liquido. Un altro progetto, lo Sweden Bioenergy Pyrogrot, userà come materia prima i residui forestali e produrrà 160 000 tonnellate all´anno di olio pirolitico per fornire 750 gigawattore (Gwh) di energia. L´impianto funzionerà con una capacità di trattamento di 720 tonnellate al giorno di biomassa secca in entrata. Complessivamente, i progetti avranno un impatto su molti livelli, dallo sviluppo fino alla fase finale quando saranno finiti e funzionanti. Si prevede che essi aumenteranno la produzione annuale di energia rinnovabile in Europa di 10 terawattore (Twh), equivalenti alla quantità di energia consumata in un anno sotto forma di carburante da oltre un milione di automobili. Esso inoltre illustrerà delle tecnologie che successivamente aiuteranno ad aumentare considerevolmente la produzione da fonti rinnovabili in tutta l´Ue. Come conseguenza dei progetti, verranno anche creati migliaia di posti di lavoro. In primo luogo, la fase di costruzione richiederà l´assunzione di molte migliaia di lavoratori a tempo pieno per un periodo di tre o quattro anni. In secondo luogo, una volta che i progetti sono operativi, circa un migliaio di lavoratori a tempo pieno saranno assunti per i prossimi 15-20 anni per far funzionare gli impianti. I progetti saranno cofinanziati con le entrate ottenute dalla vendita di 200 milioni di quote di emissione tratte dalla riserva per i nuovi entranti (Ner - New Entrants Reserve) del sistema Ue di scambio delle quote di emissione. Per maggiori informazioni, visitare: Commissione europea - Energie rinnovabili http://ec.Europa.eu/energy/renewables/index_en.htm  Ner300 http://ec.Europa.eu/clima/funding/ner300/index_en.htm    
   
   
SBILANCIAMENTI NO PROBLEM CON APER TEORIA, CASE HISTORY E SOLUZIONI NEL NUOVO CORSO DI FORMAZIONE.  
 
Milano, 28 gennaio 2013 – Si inaugura con il tema degli sbilanciamenti il ciclo 2013 di corsi formativi firmati Aper. Si terrà infatti mercoledì 13 febbraio a Milano, nella sala convegni dell’Associazione, il primo corso dedicato agli oneri di sbilanciamenti. L’evento, diviso idealmente in due parti – teoria e soluzioni - offrirà da subito un inquadramento della problematica sia dal punto di vista normativo che regolatorio. Sarà inoltre approfondito il tema delle disposizioni tecniche e delle regole applicative, in modo da fornire ai partecipanti tutti gli elementi per conoscere a fondo il tema. Seguirà una case history che porterà in aula l’esperienza concreta di un operatore che si è trovato ad affrontare la problematica: saranno quindi evidenziate le criticità ancora irrisolte. L’evento, che si contraddistingue per il taglio propositivo, non si limita a offrire teoria e consigli di buona pratica: nella seconda parte della mattinata saranno infatti affrontate, grazie all’esperienza di due importanti traders, una panoramica delle soluzione che attualmente offre il mercato e che i produttori devono conoscere per capire come affrontare al meglio la questione. Per conoscere il programma dettagliato dell’evento e le modalità di iscrizione (fee scontata per associati Aper) clicca qui. Http://www.aper.it/index.asp?idcategoria=7&idsottocategoria=40&idsottopagina=3386&iniziosottopagine=0    
   
   
CENTRALE TURBOGAS DI SAN SEVERINO, LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE, SPACCA.  
 
 Ancona, 28 gennaio 2013 - “Finalmente la parola fine ad una vicenda che si trascina da diversi anni e nella quale la Regione Marche ha sempre tenuto una posizione decisa. Il progetto della centrale Turbogas a San Severino ha visto sin da subito la netta contrarietà della Regione, in quanto incompatibile con le previsioni del Pear, come riconosciuto dallo stesso Consiglio di Stato nelle motivazioni della sentenza. Grazie alla nostra ferma determinazione, il ricorso da noi presentato è stato accolto: la centrale, dunque, non si farà. La linea della Regione, in tema di energia come in qualsiasi altra materia, è sempre stata quella di valutare ogni singola situazione nel totale e rigido rispetto delle normative. Ciò ha fatto sì che, nel caso di San Severino, la nostra posizione abbia avuto la meglio in sede legale. Una grande soddisfazione”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, commenta la pronuncia definitiva del Consiglio di Stato sul ricorso presentato da Regione e Ministero dello Sviluppo Economico contro la realizzazione della centrale Turbogas di San Severino.  
   
   
LAVORI PUBBLICI: COLLOREDO, CANTIERE IN FASE OPERATIVA  
 
Colloredo di Monte Albano (Ud), 28 gennaio 2013 - Entrano nella fase operativa i lavori di restauro del Castello di Colloredo di Monte Albano (Ud), uno dei simboli della storia e dell´identità del Friuli. Questo pomeriggio è stata completata la complessa e spettacolare operazione di montaggio della gigantesca gru di cantiere, alta 45 metri e dotata di un braccio di 60 metri. Sistemata su un basamento in calcestruzzo di 6 metri per 6 nella corte interna del Castello, la gru permetterà di coprire con il suo raggio l´intera area interessata dai lavori. Per le sue dimensioni e la sua altezza, la gru sarà visibile in un´ampia area del Friuli collinare attorno a Colloredo e dall´autostrada, diventando così un punto di riferimento durante tutta la fase di ricostruzione del Castello. I lavori di restauro sono interamente finanziati dall´Amministrazione regionale con un investimento iniziale di 18,5 milioni di euro, di cui 10 per le sole opere di cantiere. Il completamento della prima fase, che comprende i principali corpi di fabbrica, è previsto in cinque anni. Seguirà il secondo stralcio, in parte già finanziato, con la ricostruzione del mastio All´operazione hanno assistito oggi l´assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Riccardi, il commissario straordinario per il recupero del Castello, Vittorio Zanon, i progettisti e i responsabili del cantiere. Per il montaggio è stato necessario utilizzare un´autogru di dimensioni imponenti, un mezzo lungo 17 metri a 6 assi con una portata di 250 tonnellate, per sollevare i diversi elementi della gru di cantiere, fatti arrivare ieri con autoarticolati e sistemati alla base delle mura del Castello. La cerimonia di posa della prima pietra del restauro, con cui si chiude simbolicamente la ricostruzione del Friuli terremotato, si era svolta lo scorso novembre, presenti le massime autorità regionali. Fondato nel 1302 dai Walsee-mels, il Castello è stato poi legato al nome dei nobili Colloredo e alla redazione del romanzo "Le confessioni di un Italiano" di Ippolito Nievo.  
   
   
COLORNO, LA REGGIA UN ANNO DOPO  
 
Parma, 28 gennaio 2013- A un anno di distanza dalle due tremende scosse che il 25 e 27 gennaio scorsi hanno fatto tremare il Parmense e pesantemente danneggiato la Reggia di Colorno, il magnifico complesso monumentale, che fu residenza dei Farnese e dei Borbone, ha riacquistato la quasi totale agibilità. Anche l’ingresso principale, sulla bella piazza del centro della Bassa Parmense sarà preso aperto grazie all’intesa che la Provincia di Parma, proprietaria dell’immobile, ha stretto con Alma. La prestigiosa e unica “Scuola internazionale di Cucina Italiana”, che da sempre ha sede nella Reggia, diventa ogni anno più grande e dunque ha necessità di usare nuovi spazi per le attività formative. Sarà Alma investire per il ripristino dell’ala sud dell’edificio, lavori che consentiranno, oltre all’agibilità dei locali posti sul fronte, la riapertura dell’accesso principale sulla piazza e dell’ingresso al giardino storico prospiciente il cortile d’onore.“Questo intervento - spiega l’assessore alla Cultura Giuseppe Romanini - è l’ultimo in ordine di tempo attivato dalla Provincia. Ci siamo assunti da subito la responsabilità che ci competeva e abbiamo messo in campo personale e risorse, cosa non facile in tempi di ristrettezze come questi. La Reggia è stata e sarà una priorità e dunque abbiamo agito di conseguenza e nei tempi più brevi possibili per un immobile così complesso. La nostra attività è stata diretta alla messa in sicurezza e successivamente al ripristino della funzionalità del complesso, risultato che raggiungeremo con gli ultimi interventi di Alma e su San Liborio. Allo stesso tempo ci siamo attivati con l’assicurazione e se tutto va come auspichiamo quei fondi serviranno al restauro. Con determinazione perseguiamo l’obiettivo di far tornare la Reggia com’era ”.Fino ad oggi i finanziamenti attivati dalla Provincia sull’intero complesso sono di 565mila euro. 312mila euro l’intervento di Alma. 1 milione e 950mila la stima dei danni al vaglio dell’assicurazione. Gli interventi - Le due potenti scosse hanno gravemente lesionato le strutture murarie e gli apparati scultorei del Palazzo Ducale e della Cappella Ducale di San Liborio, al punto che si sono resi necessari da subito provvedimenti di inagibilità di parte delle stanze e degli accessi. In un mese – e spesso sotto la neve – con gru e piattaforme aeree si è provveduto alla rimozione degli elementi a rischio di caduta. Complessivamente i gruppi scultorei che adornavano la Reggia erano 102 fra statue e vasi tutti in marmo bianco di Verona e molto pesanti: circa un tonnellata le prime, 3 o 4 quintali le coppe. Insieme a questi elementi sono stati rimossi anche comignoli e coppi pericolanti e con ponteggi è stato possibile effettuare la messa in sicurezza della torre nord-est (lato giardino), della lanterna della torre nord-ovest (lato torrente) e dell´obelisco sul fronte ovest (lato torrente), oltre che per il distacco di intonaci esterni e di cornicioni. Questi interventi di messa in sicurezza (152 mila euro) sono stati diretti dai tecnici dell’Ufficio Strutture turistiche della Provincia di Parma in coordinamento con la Sovrintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici. Circa una quindicina gli addetti con gruisti, edili e tecnici fra cui anche due restauratori che sovrintendono alle delicatissime operazioni di legatura, sollevamento e posa a terra dei pezzi.Dopo circa una settimana dal sisma Alma ha ripreso le attività didattiche, successivamente è stato riaperto il cortile d’onore e l’accesso agli spazi museali del Piano Nobile della Reggia.sempre avendo come obiettivo l’agibilità, e con la supervisione della Soprintendenza con ulteriori 42mila euro si è poi provveduto alla sistemazione dei portali di ingresso al cortile d’onore con ancoraggio degli elementi decorativi e messa a ricovero degli elementi rimossi. In questo modo è stato possibile ripristinare il collegamento, e quindi l’accesso, tra il giardino storico ed il cortile d’onore del Palazzo Ducale, nonché la riapertura dello scalone del Petitot che porta al Piano Nobile. A fine aprile è così stato possibile svolgere nel giardino della Reggia la mostra “Nel Segno del Giglio”. Stima dei danni e assicurazione - Contestualmente iniziava la quantificazione e stima dei danni subiti dal Palazzo Ducale e nella Cappella di San Liborio. Nella perizia, per la quale sono occorse specifiche indagini, rilievi, verifiche e modellazioni strutturali – è stata valutato un danno complessivo di 1.950.000. Indagine, rilievi e proposte progettuali e progetto sono costati 80 mila euro, tutti a carico della Provincia. San Liborio - A seguito delle analisi e delle verifiche strutturali effettuate presso la Cappella Ducale di S. Liborio, la Provincia ha approvato un progetto, già finanziato con fondi europei e destinato a interventi di restauro, dell’importo complessivo di 275 mila euro, per la realizzazione di lavori di messa in sicurezza e consolidamento. La realizzazione di tali interventi consentirà la riapertura al culto e alle attività turistico - culturali della cappella entro il prossimo mese di giugno.  
   
   
BEI CONTINUA A SOSTENERE I PICCOLI PROGETTI IN CROAZIA CON 250 MILIONI DI EURO  
 
Zagabria / Lussemburgo, 28 Gennaio, 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha accordato un finanziamento 250 milioni di euro alla Banca croata per la ricostruzione e lo sviluppo (Hbor - Hrvatska Banka za obnovu i Razvitak) per finanziare piccoli progetti promossi da piccole e medie imprese (Pmi), società a media capitalizzazione Comuni e in Croazia. Fondi Bei finanzierà progetti di Pmi e medie imprese nei settori dell´industria e dei servizi, compreso il turismo, e anche il supporto dei sistemi di infrastrutture di piccole e medie dimensioni promossi dalle autorità locali. Il prestito sarà anche co-finanziare progetti nella conoscenza e nella tecnologia settori ad alta intensità e priorità supplementari come l´energia e la tutela dell´ambiente. Almeno il 70% dell´importo del prestito è prevista da destinare alle Pmi e mid-cap aziende. Vicepresidente della Bei Anton Rop ha dichiarato: "Supporto per il finanziamento dei progetti realizzati da Pmi e mid-cap aziende è l´obiettivo strategico principale della Bei in Croazia, come il settore delle Pmi e mid cap rappresenta il motore di crescita e innovazione. Nella sua collaborazione con Hbor, la Bei garantisce che i benefici di esso la concessione di prestiti a condizioni favorevoli raggiungere promotori ammissibili ". Hbor presidente Anton Kovacev ha detto: " L´importo del prestito, allo stesso tempo rappresenta il più grande debito Hbor, ma conferma anche il fatto che Hbor ha guadagnato una notevole fama con speciali istituzioni finanziarie. All´estero siamo riconosciuti come un fattore cruciale per l´avviamento dell´economia croata. Ricordiamo che nel 2012 abbiamo approvato di crediti del valore di 10,23 miliardi di kune, il che rappresenta un aumento del 56 per cento rispetto al 2011. I fondi recentemente ottenuti sarà inoltre contribuire a preservare e persino creare nuovi posti di lavoro, che è la chiave di avviamento e l´ulteriore sviluppo dell´economia croata. " Questa linea di credito viene fornito nell´ambito del piano d´azione congiunto Ifi per la crescita nell´Europa centrale e sud-orientale, che si concentra sulla fornitura di un migliore accesso ai finanziamenti a lungo termine per le Pmi europee per contribuire a mitigare gli effetti della crisi finanziaria. I fondi sosterranno la crescita promuovendo ristrutturazione economica, il consolidamento e la diversificazione, nonché di migliorare a lungo termine la competitività attraverso la maggiore disponibilità di credito a lungo termine. Tale finanziamento rappresenta una continuazione della cooperazione fruttuosa tra la Bei e Hbor. Compreso il prestito in corso, la Bei ha già concesso linee di credito per un totale di circa Hbor 1,1 miliardi di euro. Prestiti precedenti o sono state correttamente erogato o sono in fase di assegnazione ai beneficiari finali.  
   
   
TECNOLOGIE PER L´ACQUA: BEI SOSTIENE LA R & S DI XYLEM CON PRESTITO 120 MILIONI DI EURO  
 
 Lussemburgo, 28 gennaio 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha concesso un prestito di 120 Ml di euro per Xylem per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione nel settore delle acque. Il progetto R & S sostenuta sarà effettuata presso la società di R & S soprattutto in Svezia, ma anche in Germania, Italia, Regno Unito, Austria, Norvegia e Ungheria. "Con il finanziamento che è ora in vigore, Xylem saranno in grado di migliorare le loro conoscenze e competenze in materia di acqua e di trattamento delle acque reflue tecnologie", ha dichiarato Vicepresidente della Bei - Presidente Jonathan Taylor. "Questo è di particolare importanza, in quanto uno degli obiettivi della Bei è quello di aumentare il potenziale dell´economia della conoscenza europea." Le attività di R & S progetto sostenuto dalla Bei si concentrerà su quattro aree principali: soluzioni di trattamento delle acque e delle acque reflue, le apparecchiature di controllo di flusso, strumenti di analisi, e per l´acqua e sistemi di pompaggio per usi residenziali, commerciali e industriali. Le attività di R & S finanziate dal prestito della Bei si concentrerà sullo sviluppo di nuovi prodotti innovativi e sostenibili e di servizi per il trattamento biologico acque, dissalazione, filtrazione e disinfezione, nonché a migliorare il controllo di tali processi. La Bei ha inoltre incoraggia con forza la tutela dell´ambiente. Di conseguenza, l´obiettivo principale del xilema di R & S sarà lo sviluppo di soluzioni sostenibili nella offerta di prodotti con ridotto consumo energetico e maggiore riutilizzo di risorse scarse. Le attività di R & S sostenuti dalla Banca non solo per migliorare l´efficienza energetica, ma anche di promuovere ulteriormente il recupero di bio-carburante, come un sottoprodotto del processo di trattamento delle acque reflue.  
   
   
ELEZIONI REGIONALI 2013: IL PUNTO DI VISTA DELLE IMPRESE LOMBARDE  
 
Milano, 28 gennaio 2013 – Confindustria Lombardia ha presentato il documento “Elezioni regionali 2013: il punto di vista delle imprese lombarde” che racchiude le proposte del sistema confindustriale per le forze politiche che si candidano a governare la Lombardia per i prossimi cinque anni. Tema centrale la necessità di un’azione incisiva per lo sviluppo, che riconosca l’impresa come parte imprescindibile di una cultura che si fonda su una società aperta e coesa, capace di innovare e produrre ricchezza. “Il tessuto produttivo della Lombardia, con la sua forte vocazione manifatturiera, è infatti il patrimonio più importante e prezioso della nostra regione, sul quale la futura amministrazione dovrà investire con decisione per far ripartire la crescita e dare nuove prospettive alla nostra società” ha affermato Alberto Barcella, Presidente di Confindustria Lombardia. “Il metodo di governo dovrà basarsi sulla costante collaborazione con le rappresentanze qualificate della società civile – ha sottolineato Barcella – Ai candidati chiediamo l’impegno ad un dialogo aperto ed alla trasparente condivisione delle scelte attraverso l’analisi preventiva, il monitoraggio e la valutazione ex-post degli interventi”. Il documento individua sette chiavi strategiche per tornare ad essere il motore propulsivo dello sviluppo in Italia e in Europa: attrattività degli investimenti, semplificazione burocratica, razionalizzazione della macchina regionale, rafforzamento della spending review, utilizzo di Expo2015 come volano di sviluppo del territorio, istituzione di un organo di controllo terzo sull’utilizzo delle risorse pubbliche, contrasto alla criminalità organizzata. Il documento evidenzia i principali interventi che le imprese propongono per l’agenda della prossima legislatura regionale in merito a: Risorse e Politiche per lo sviluppo - Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico - Accesso al credito e investimenti - Internazionalizzazione - Capitale umano – Ambiente - Infrastrutture - Energia – Sanità – Turismo.  
   
   
MOVIMPRESE: NEL 2012 CHIUDONO MILLE IMPRESE AL GIORNO  
 
 Roma, 28 gennaio 2013 - Sono 383.883 le imprese nate nel 2012 (il valore più basso degli ultimi otto anni e 7.427 in meno rispetto al 2011), a fronte delle quali 364.972 - mille ogni giorno - sono quelle che hanno chiuso i battenti (+24mila unità rispetto all’anno precedente). Come conseguenza, il saldo tra entrate e uscite si è attestato sul valore di 18.911 imprese, il secondo peggior risultato del periodo considerato e vicino - dopo due anni consecutivi di recupero - a quello del 2009, l’anno peggiore dall’inizio della crisi. Considerando anche le cancellazioni delle imprese ormai non operative da più di tre anni, al 31 dicembre dello scorso anno lo stock complessivo delle imprese esistenti ammontava a 6.093.158 unità. Si restringe ulteriormente (-6.515 imprese) il tessuto imprenditoriale dell’industria manifatturiera – trascinato dalla forte contrazione dell’artigianato, che chiude l’anno con 20.319 imprese in meno – quello delle costruzioni (-7.427) e dell’agricoltura (-16.791). Il conto più salato del 2012 lo paga il Nord che – Lombardia esclusa – perde complessivamente circa 6.600 imprese, i tre quarti delle quali (poco meno di 5mila unità) nel solo Nord-est. Giovani under 35, immigrati e donne, attività del turismo, del commercio e dei servizi alle imprese e alle persone sono le tipologie di imprenditori e i settori di attività che, nel 2012, hanno consentito a mantenere in lieve attivo il bilancio anagrafico delle imprese italiane (+0,3% contro il +0,5 del 2011). Questi i dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese risultante dal Registro delle imprese diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione statistica condotta da Infocamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane. Tutti i dati, come di consueto, sono disponibili online all’indirizzo www.Infocamere.it “In questi anni – ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - le imprese italiane hanno fatto letteralmente dei miracoli per restare sul mercato. In tante, anche in assenza di vere politiche di sostegno, sono addirittura riuscite a migliorare le proprie posizioni e a rafforzarsi. Ma molte di più non ce l’hanno fatta e, con loro, si sono persi migliaia di posti di lavoro, per non parlare di competenze e tradizioni importanti. Ora però il tempo è scaduto, tra poco la politica avrà di nuovo in mano le sorti del Paese e deve sapere che l’obiettivo primo e urgente della sua agenda deve essere quello di rimettere al centro dell’azione politica l’impresa, da cui dipende il lavoro, riducendo su entrambi i fronti la pressione fiscale in linea con le più competitive economie europee. La ripresa può venire solo dal mercato e dunque serve favorire la nascita di nuove imprese ad elevato contenuto occupazionale e tecnologico, dando priorità al Mezzogiorno, ai giovani, alle donne e all’imprenditoria sociale”. Il Quadro Generale Nel 2012 il sistema delle imprese italiane ha conseguito complessivamente una faticosa tenuta, in un quadro di ridotta vitalità in entrata di nuove imprese e di accelerazione in uscita di quelle esistenti, con una particolare accentuazione per il comparto artigiano. In generale, i dati della serie storica degli utlimi otto anni sembrano suggerire che le crisi incidano in modo differenziato sui flussi di entrata e di uscita dal sistema imprenditoriale. Come a voler indicare che la voglia d’impresa è difficile da scoraggiare, mentre la resistenza di chi è già sul mercato viene più facilmente messa in crisi dal prolungato peggioramento del clima degli affari. Discorso a parte merita l’universo delle imprese artigiane. A causa della maggiore concentrazione di queste imprese nel settore manifatturiero – il più esposto in questi anni alle trasformazioni imposte dalla globalizzazione dei mercati - la crisi sembra aver prodotto una contrazione strutturale e non ancora stabilizzata del tessuto imprenditoriale artigiano che, per il quarto anno consecutivo, chiude con un bilancio anagrafico in rosso: -20.319 unità (-1,39%), il calo più rilevante degli ultimi otto anni. A determinarlo sono stati, da un lato, l’ulteriore riduzione delle iscrizioni (-4mila unità rispetto al 2011 che, a sua volta, aveva già registrato una riduzione di oltre 5mila entrate rispetto al 2010), ed un aumento di quasi 10mila cessazioni (dopo il breve rallentamento registrato nel biennio 2010-2011). Il Bilancio Dei Territori A livello di macro-ripartizione territoriale, il conto più salato del 2012 lo pagano le imprese del Nord che – Lombardia esclusa – complessivamente perdono circa 6.600 unità, i tre quarti delle quali (poco meno di 5mila unità) concentrate nelle regioni del Nord-est. Tutte e quattro le circoscrizioni, tuttavia, nel 2012 hanno visto ridursi il proprio tasso di crescita rispetto all’anno precedente, mentre una sola, il Centro, ha fatto registrare sia nel 2011 che nel 2012 un tasso di crescita superiore a quello medio nazionale. Come accennato, il dato più significativo in senso negativo appare quello relativo al Nord-est che (unica fra le quattro circoscrizioni), fra il 2011 e il 2012 è passato da un saldo positivo (+0,51%) ad uno negativo (-0,41%). Quello più positivo riguarda il Centro che, da solo, determina oltre la metà (il 55,5%) di tutto il saldo nazionale dello scorso anno. Decisamente positivo anche il contributo al saldo nazionale che viene dal Mezzogiorno (49,5%). A livello regionale, mentre nel 2011 solo tre regioni su venti - Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Basilicata - facevano registrare un tasso di crescita negativo, nel 2012 le regioni con tasso di crescita negativo sono salite a sette: è uscita la Valle d’Aosta, ma si sono aggiunte Piemonte, Veneto, Emilia-romagna, Marche e Molise. Una sola regione (l’Umbria) ha visto aumentare, sia pur di poco, il proprio tasso di crescita, passato dallo 0,17% allo 0,21%; una (la Valle d’Aosta) è passata da un valore negativo (-0,32%) a un valore positivo (0,07%) ed una, (la Basilicata), ha visto ridursi il valore negativo del proprio tasso di crescita passando da -0,43% a -0,15%. Tutte le altre diciassette regioni hanno fatto registrare una diminuzione del proprio tasso di crescita: di queste, in cinque casi (come detto Piemonte, Veneto, Emilia-romagna, Marche e Molise) la situazione si è rovesciata rispetto al 2011, passando da un tasso di crescita positivo ad uno negativo. Il Bilancio Delle Forme Giuridiche Con la sola esclusione delle cosiddette “Altre Forme” (sostanzialmente costituite da cooperative e consorzi), tutte le forme giuridiche in cui Movimprese classifica le imprese italiane hanno evidenziato, nell’anno da poco concluso, un tasso di crescita inferiore a quello del 2011 ed una (le ditte individuali) è passata dal segno “più” al segno “meno”. Le Società di capitali sono scese dal 3,15% al 2,45%; le Società di persone sono scese dal -0,03% al -0.32% e le Ditte individuali dallo 0,10% al -0,51%. Come detto, solo le “Altre forme” hanno messo a segno un risultato migliore rispetto al 2011, passando da una crescita del 2,19% ad una del 2,77% (con un +2,4% per le sole cooperative). Mentre il declino delle Ditte individuali è un fenomeno emerso da più di tre decenni e procede lentamente - contrastato unicamente dalla crescente rilevanza delle imprese di stranieri - il rallentamento del tasso di crescita delle Società di capitali è un frutto più recente. Resta il fatto che, pure in un anno così difficile come il 2012, il saldo attivo delle Società di capitali non solo copre i saldi negativi delle Società di persone e delle Ditte individuali, ma spiega da solo il 69,4% di tutto il saldo complessivo. Il Bilancio Dei Settori I macro-settori che hanno chiuso il 2012 con un saldo negativo sono solamente quattro che, sommati insieme, rappresentano il 38,1% delle imprese esistenti: Agricoltura (-16.791 pari ad una riduzione dello stock del 2%), Costruzioni (-7.427, corrispondente ad una contrazione del numero di imprese dello 0,82%), Attività manifatturiere (-6.515, pari al -1,05% in termini relativi) ed Estrazione di minerali da cave e miniere (-112, che equivale ad una riduzione dello stock di questo settore, fortemente connesso con l’edilizia, del 2,3%). Per l’Agricoltura, la perdita di unità produttive rappresenta un trend di lungo periodo, coincidente - negli ultimi decenni – con una crescente utilizzazione del suolo agricolo per destinazioni turistiche, commerciali, industriali o logistiche. Nell’industria manifatturiera, solo tre comparti – Alimentare, Bevande e Riparazione, manutenzione e installazione di macchine ed apparecchiature – fanno segnalare saldi positivi nel 2012. I primi due hanno totalizzato insieme un saldo di 445 imprese in più rispetto all’anno precedente, la metà delle quali al Sud; il terzo ha visto aumentare il suo stock di 1.490 imprese (+5,71%), con tassi superiori al 5% in tutte le circoscrizioni territoriali. Tra gli altri settori, quelli che mostrano i saldi in valore assoluto più positivi sono, nell’ordine: le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+11.438 imprese, pari ad un tasso di crescita annua del 2,92%), il Commercio (+8.005 unità, +0,52% in termini relativi), Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+5.505 unità il saldo, +3,51% il tasso di crescita), le Attività professionali, scientifiche e tecniche (+4.576, ovvero +2,37% sull’anno precedente). Analizzando la composizione dei saldi per singolo comparto, i dati evidenziano come la crescita dei servizi di alloggio (+985 attività) sia praticamente tutta legata all’apertura di Bed & Breakfast, agriturismi e villaggi turistici (+930); mentre nella ristorazione, l’espansione è legata fortemente all’aumento dei Bar (6.532 attività in più), il 61% di tutto il saldo del settore, seguiti da tavole calde (+1.862 attività, +5,9%) e da gelaterie e pasticcerie (+606 attività, il 3,1% in più rispetto al 2011). Nel commercio, il saldo positivo è determinato per il 66,8% dalle attività al dettaglio, cresciute di 5.349 unità. A crescere sono state soprattutto le attività degli ambulanti (+6.406 unità, pari ad una crescita del 5,2%), del commercio via Internet (+1.524, +12,9% in termini relativi) e di quello effettuato da venditori porta a porta e tramite distributori automatici (+952, pari al +6,9%). Le riduzioni più consistenti hanno invece riguardato il commercio al dettaglio di confezioni e di filati (dove hanno chiuso i battenti 2.554 attività, pari al 2,1% dello stock), e le macellerie (-490 unità, l’1,6% in meno di quelle esistenti alla fine del 2011). Quanto agli altri comparti in crescita nel 2012, nell’ambto delle Attività professionali, scientifiche e tecniche meritano di essere segnalate quelle di direzione aziendale e consulenza gestionale (2.471 unità in più, corrispondenti ad una crescita del 4,86% su base annua); mentre, tra quelle di supporto alle imprese, si segnalano le Attività di servizi per edifici e paesaggio (ovvero manutenzione e riqualificazione), cresciute di 3.093 unità (+5,29%). Giovani, Donne E Immigrati Guardando alle categorie imprenditoriali che costituiscono il tessuto economico del Paese, il bilancio anagrafico del 2012 evidenzia alcuni fenomeni degni di nota perché da essi – nel recente passato e probabilmente anche per il futuro - sembra dipendere sempre più l’evoluzione della base imprenditoriale italiana. Sono infatti le imprese guidate da giovani under 35, da cittadini stranieri e da donne che hanno consentito al saldo anagrafico annuale di restare, seppur di poco, in campo positivo. A dare il contributo più significativo al saldo, con un bilancio attivo di 70.473 imprese, sono state le imprese giovanili, seguite da quelle gestite da stranieri (24.329). Dati ancora più significativi se si confronta il peso relativo di questi aggregati rispetto al totale delle imprese esistenti in Italia a fine 2012: solo l’11,1% per quello che riguarda gli under 35 e il 7,8% per gli stranieri. Relativamente più modesto (+3.211 unità) il contributo al saldo offerto dall’imprenditoria femminile che resta comunque - tra i ‘driver’ della tenuta del tessuto imprenditoriale - il raggruppamento con l’incidenza maggiore sul totale delle imprese (oltre 1,4 milioni di imprese, pari al 23,5% di tutto lo stock di imprese esistenti in Italia alla fine del 2012). Nel confronto con il 2011 - anch’esso chiuso con valori significativamente positivi per tutti e tre questi insiemi di imprese – a reggere meglio di fronte al persistere della crisi sono state le imprese degli under 35, il cui saldo si è ridotto di sole 6mila unità (il 7,9% in meno). Più marcata è stata la frenata delle imprese di stranieri, il cui saldo positivo si è ridotto del 18,6% e quello delle imprese femminili, che hanno visto ridursi di oltre due terzi (-77,2%) il saldo del 2011.  
   
   
CAMPOBASSO - PRIMA MEDIAZIONE IN WEB CONFERENCE  
 
 Campobasso, 28 gennaio 2013 - La Camera di Commercio di Campobasso ha sperimentato la prima mediazione condotta interamente in web conference. In seguito ad una richiesta di mediazione, che interessava parti residenti in regioni distanti dalla Camera di Commercio di Campobasso, è stata proposta la possibilità di svolgimento dell’incontro tramite collegamento telematico a distanza, soluzione più comoda rispetto al tradizionale incontro nella stessa sede. Ottenuto il consenso da entrambe le parti, l’organismo di mediazione dell’ente camerale di Campobasso ha predisposto l’incontro dal punto di vista informatico utilizzando la sala virtuale della piattaforma Conciliacamera con il supporto tecnico di Infocamere. La trattazione della procedura e’ proseguita, sempre con modalità web-conference, fino alla conclusione della mediazione. La qualità audio-visive dell’incontro, insieme alla competenza ed alla duttilità del mediatore incaricato, sono stati tali da consentire una buona dialettica tra le parti, un interscambio di proposte e controproposte, così da giungere in tempi molto rapidi addirittura all’accordo tra le parti con ovvia e reciproca soddisfazione delle stesse. Il verbale di accordo e l’accordo stesso sono stati sottoscritti digitalmente a soli 51 giorni dall’avvio della mediazione. Tempi, quindi, molto ristretti che non sarebbero stati possibili attivando procedure per le vie giudiziali. Lo svolgimento delle sedute di mediazione in modalita’ web-conference presenta, quindi, indubbi vantaggi: - fa risparmiare tempo; - fa risparmiare le risorse economiche per i trasferimenti nelle sedi degli incontri; - assicura in ogni caso la tutela della privacy e l’imparzialità del mediatore; - garantisce la autenticità delle sottoscrizioni e la validità dell’accordo raggiunto. “Per le imprese ed i cittadini – afferma con convinzione il Presidente Amodio De Angelis - la mediazione è una grande opportunità in quanto risulta essere uno strumento di giustizia alternativo flessibile, che si adegua maggiormente alle esigenze di snellezza e velocità che i cittadini e le imprese hanno di risolvere le controversie. Quando il contrasto è risolvibile con un accordo tra le parti, conviene rivolgersi agli organismi di mediazione.”  
   
   
UN´ETICHETTA DIGITALE PER DIFENDERE I PRODOTTI MADE IN ITALY  
 
Monza, 28 gennaio 2013 - Ammonta ad oltre 9 miliardi di Euro all’anno per le imprese lombarde il costo di contraffazioni, copie pirata e prodotti taroccati. Un danno economico che tocca, direttamente o indirettamente, circa la metà degli imprenditori, con una perdita annuale a impresa di più di 11 mila Euro. Tra Milano e Monza e Brianza il mercato delle contraffazioni vale oltre 3,6 miliardi di Euro. E’ quanto emerge da una stima dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza. E per tutelare e promuovere i prodotti del Made in Italy e in particolare il “Made in Brianza”, la Camera di Commercio di Monza e Brianza, in collaborazione con Artnetworth e Mercurio Misura, presenta oggi “Digitally Made in Brianza”, la nuova etichetta digitale per combattere la contraffazione ai tempi della globalizzazione, lo sticker “Ologramma 4G”. “In Brianza l’impegno per il Made in Italy è trasversale: va dall’artigianato all’High Tech ed è un elemento importante di competitività e di identità per la nostra economia che mette insieme idee, innovazione, design e originalità- ha dichiarato Giuseppe Meregalli, vicepresidente della Camera di commercio di Monza e Brianza- Digitally Made in Brianza intende proseguire il percorso già avviato dal nostro ente camerale di tutela dell’originalità dei nostri prodotti sui mercati internazionali, offrendo inoltre uno strumento innovativo di comunicazione tra aziende e clienti”. “A fronte dell’impegno delle nostre aziende per l’eccellenza, c’è il grande problema della contraffazione e dell’abusivismo che danneggia il nostro tessuto sociale e produttivo, con danni materiali, stimati in oltre 9 miliardi per le imprese lombarde, e sociali- ha dichiarato Gianni Barzaghi, membro di Giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza- In questi anni anni abbiamo lavorato affinché le aziende della Brianza che lavorano per la qualità e portano all’estero il Made in Italy siano riconoscibili e possano essere valorizzate, accompagnandole fra le opportunità che le nuove tecnologie offrono per tutelare e rafforzare il proprio marchio”. Cos’è lo sticker “Ologramma 4G”? È un nuovo sistema di etichettazione digitale che partendo dalla struttura del codice a barre (Qr code) permette di rendere fruibile in modo interattivo “la carta d’identità” del prodotto e dell’impresa, sia in funzione anticontraffazione, sia in funzione promozionale. Lo sticker 4G è composto dall’ologramma della Camera di commercio di Monza e Brianza, studiato specificamente per garantire l’impossibilità di contraffazione, oltre a contenere il codice Bee tagg, che consente l’accesso ai dati tramite smartphone e tablet, e il codice seriale, che assicura l’accesso ai dati dei prodotti attraverso la sezione dedicata del sito internet “Digitally Made in Brianza”. Come funziona? Attraverso la decodificazione dell’Ologramma 4G con tablet e smartphone i prodotti “dialogano” in modalità interattiva e diretta con il consumatore, infatti il Qr code presente sullo sticker permette di accedere a tutti i contenuti multimediali relativi al prodotto e all’azienda produttrice. Gli sticker 4G possono essere applicati su qualsiasi supporto, a seconda dei settori e dei prodotti, con diverse modalità: dal posizionamento diretto sul prodotto alla collocazione sul packaging, all’inserimento all’interno dell’imballaggio, all’applicazione sulla scheda-prodotto. Quali sono i vantaggi per le imprese? I benefici che “Ologramma 4G” porterà alle imprese di Monza e Brianza si misurano su tre diversi livelli: tutela e regolazione del mercato, promozione ed innovazione. “Ologramma 4G” oltre a rendere tracciabili i beni, tutelare il brand dell’azienda e l’unicità dei suoi prodotti, offre una garanzia ai clienti che ancora prima dell’acquisto sono consapevoli di entrare in possesso di un prodotto originale, controllato e sicuro. Dall’altro costituisce un’importante occasione per le imprese di promuovere i loro prodotti ed accrescerne la conoscibilità sia in Italia che all’estero. Inoltre, con Ologramma 4G le aziende potranno innovare il loro modo di comunicare con il cliente, raccontando la propria storia ed il proprio brand con contenuti multimediali. Il partner e l’ “idea 4G” Artnetworth è una società che in ambito artistico si occupa di accrescere il livello di trasparenza ed informazione del mercato dell´arte e di tutelare i consumatori, attraverso il servizio di tracciabilità delle opere, destinato a collezionisti, artisti, gallerie, musei e fondazioni. Per raggiungere tale scopo, la società ha ideato 4G, un innovativo e flessibile sistema di archiviazione digitale di opere d´arte basato sul nuovo hologram sticker, un adesivo anti-rimozione e anti-contraffazione posizionato sul retro dell´opera tracciata e collegato alla relativa scheda tecnica disponibile online.  
   
   
TRENTO: “INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA CAMERALE: LE STRATEGIE E LE INIZIATIVE NAZIONALI”  
 
Trento, 28 gennaio 2013 - Il Convegno ha evidenziato l´importanza di aprirsi ai mercati esteri e ha illustrato i programmi dell´attività nazionale e locale per il 2013. Il ruolo di Trentino Sprint a sostegno del processo di internazionalizzazione delle imprese locali. Lo sviluppo e la competitività del tessuto produttivo non possono più prescindere dalla capacità di aprirsi ai mercati esteri. Negli ultimi anni, il lavoro svolto dal sistema camerale a sostegno dello sviluppo imprenditoriale oltre i confini nazionali – anche tramite aziende speciali come Trentino Sprint – è andato intensificandosi garantendo un costante apporto grazie all’operato sia delle singole Camere di Commercio sia della rete camerale internazionale. L’incontro tenutosi il 24 gennaio  in via Calepina e dedicato a “Internazionalizzazione del sistema camerale: le strategie e le iniziative nazionali” è stato introdotto e moderato da Mauro Leveghi, Segretario generale della Camera di Commercio di Trento, che ha inquadrato con un breve excursus storico l’importanza che l’Ente camerale trentino ha sempre attribuito alla capacità imprenditoriale di aprirsi all’estero. Nel proprio intervento, Adriano Dalpez, Presidente della Camera di Commercio di Trento, ha ricordato come il Trentino sia un territorio orientato per cultura, natura e necessità ai rapporti internazionali e come nell’era della globalizzazione la Camera di Commercio di Trento abbia esercitato un ruolo importante per favorire l’attività delle imprese trentine all’estero. I primi dati sulla congiuntura relativi al 4° trimestre 2012 confermano come l’export trentino abbia chiuso la scorsa annata con un valore complessivo di merci/servizi esportati stimato pari a 3.300 milioni di euro (3.136 milioni nel 2011). Il Presidente ha però evidenziato che in provincia le aziende esportatrici risultano essere poco più di 900 ma solo cento di loro garantiscono circa l’87% dell’intero export. L’attenzione dell’attività camerale deve dunque concentrarsi su quel segmento imprenditoriale che pur avendo effettive potenzialità competitive, per effetto delle dimensioni aziendali più contenute necessita di maggiore assistenza per affrontare i mercati internazionali. La parola è quindi passata a Sandro Pettinato, Vicesegretario generale di Unioncamere che ha evidenziato come nel biennio 2011-2012 l’export sia stata la principale leva di sviluppo per l’economia italiana con un aumento delle esportazioni pari al 5%. L’italia ha dunque difeso bene le proprie quote di mercato, anche grazie al rallentamento delle grandi economie emergenti. È stata quindi sottolineata l’importanza della collaborazione per poter affrontare con maggiore forza le sfide dei mercati esteri. La “Strategia Regioni Camere per l’internazionalizzazione” è il progetto creato ad hoc per sostenere questo principio e dare vita a un programma congiunto di iniziative, creare sportelli territoriali che siano un punto di riferimento dove attingere informazioni utili al processo di internazionalizzazione, accedere e utilizzare i fondi strutturali Ue. Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, ha quindi spiegato che l’export italiano non è mai stato così in buona salute dal 2002 e che lo spazio di crescita delle nostre imprese esportatrici è davvero cospicuo. Per favorire lo sviluppo di questo potenziale è però necessario puntare su alcune priorità come l’attivazione di una rete di sportelli informativi a supporto dell’export; la selezione e il rilancio dei nuovi uffici Ice nei territori a maggior potenziale di crescita per il made in Italy; nuovi strumenti di aggregazione all’export (reti di impresa e consorzi) oltre agli incentivi fiscali per chi investe su progetti internazionali; una politica di formazione e di credito garantito alle Pmi che puntano sull’estero; l’utilizzo efficace dei fondi comunitari; il potenziamento delle risorse economiche per il nuovo piano di promozione nazionale e locale. In Italia, le Camere di Commercio agiranno su due fronti per valorizzare il made in Italy oltre i confini nazionali: la condivisione delle priorità in termini di strategie, azioni, risorse e progetti e l’individuazione e l´accompagnamento, in tre anni, di almeno 70mila nuove aziende esportatrici in grado di affrontare i mercati esteri. In Trentino, il programma dell’attività a supporto dell’attività internazionale delle imprese locali è stato descritto nei dettagli da Mariano Gianotti, Presidente di Trentino Sprint, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Trento che con i propri servizi sostiene e favorisce il processo di apertura delle imprese ai mercati esteri. Nello specifico, nel 2013, è in programma la partecipazione a fiere internazionali di settore come Stonexpo (Usa) e Marmomacc (Verona) per il comparto lapideo; Mosbuild (Russia), Aia Convention (Usa), Project Lebanon (Libano), Project Quatar (Quatar), Made Expo (Italia), Saudi Build (Arabia Saudita), Batimat (Francia) dedicate al settore edile. Anche il calendario delle missioni risulta piuttosto fitto. L’attività 2013 comprenderà 7 appuntamenti di incoming organizzati per il settore vitivinicolo, lapideo, edile e agroalimentare; 3 missioni economico-istituzionali previste nell’area Bric, in Sudamerica e nei Paesi dell’Est (Ungheria o Polonia); missioni esplorative, per sondare e verificare sui mercati esteri la presenza di condizioni effettivamente favorevoli all’attività di esportazione. Non meno importante è l’attività cosiddetta di “network e sviluppo” realizzata da Trentino Sprint, che riguarda la formazione, gli incontri con gli imprenditori, gli appuntamenti dedicati alla presentazione del profilo economico di realtà extranazionali, la partecipazione a desk operativi esteri, la collaborazione con la rete delle Camere di Commercio italiane all’estero, l’adesione a progetti multiregionali e nazionali (Unioncamere). L’incontro è terminato con l’intervento di Alberto Pacher, Presidente della Provincia autonoma di Trento che ha messo in evidenza l’impegno della Provincia a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese, con il rinnovo degli incentivi all’export, grazie al quale è stata significativamente ampliata la gamma delle azioni sostenibili e velocizzate le procedure di concessione e liquidazione. I problemi sono conosciuti ed è costante il monitoraggio degli indicatori economici che mostrano purtroppo un quadro preoccupante. Ma conosciuti sono anche gli strumenti messi in campo, come il recente accordo sul credito che ha liberato un potenziale di 150 milioni di euro per sostenere le imprese che affrontano il mercato estero, o le altre misure del “decalogo per l’internazionalizzazione”. Nella consapevolezza che c’è bisogno di non mollare la presa, si dovrà però recuperare soprattutto su un altro terreno, più immateriale, su una sorta di “compliance” (secondo l’accezione più clinica che economica), su una consapevolezza diffusa cioè di essere ciascuno parte del sistema trentino e non attori antagonisti. Ecco perché sarà messa a punto nelle prossime settimane una modalità molto operativa per far lavorare insieme pubblico, imprese e parti sociali: una sorta di plancia che indirizzi meglio il Trentino attraverso questi tempi di burrasca, perché la Provincia è tutt’altro che una nave che si sta muovendo per inerzia.  
   
   
“STARTUP NATION”, STARTUP INNOVATIVA: ON LINE LA GUIDA WEB PER L’ISCRIZIONE  
 
Roma, 24 gennaio 2013 - Fare dell’Italia la prossima “startup nation”. E’ on line la guida interattiva per le start up innovative realizzata da Infocamere, il braccio tecnologico delle Camere di commercio, all’indirizzo http://startup.Registroimprese.it  Di facile consultazione, sintetizza tutto quanto c’è da sapere su queste società di capitali – costituende o già costituite da non oltre 48 mesi – aventi come obiettivo sociale esclusivo o prevalente “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”. Per agevolarne la nascita e lo sviluppo, il Governo, con il Decreto Crescita 2.0, convertito in legge il 19 dicembre scorso, ha predisposto una serie di esenzioni ai fini della costituzione ed iscrizione dell´impresa nel Registro delle Imprese, agevolazioni fiscali, nonché deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro nell´impresa. In quattro rapidi percorsi, la guida fornisce tutte le informazioni sulla normativa e sui requisiti richiesti per accedere alla sezione speciale del Registro delle imprese gestito dalle Camere di commercio dedicata alle start-up innovative (passaggio fondamentale per poter usufruire del benefici previsti dalla legge). La guida, inoltre, spiega agli aspiranti imprenditori quali sono i passaggi fondamentali per far nascere la start-up, mentre alle società già costituite da non più di quattro anni chiarisce, attraverso un tutorial, come fare per iscriversi nella sezione speciale, quali le informazioni da fornire e la modulistica da compilare e inviare contestualmente tramite web. “Le startup innovative contribuiranno a promuovere il collegamento tra ricerca e impresa e rappresentano una grande opportunità di affermazione professionale per tanti giovani di talento”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Il sistema camerale è impegnato da tempo per creare le condizioni necessarie alla diffusione dell’innovazione nel Paese, fattore essenziale per la competitività delle imprese”. La nuova normativa sulle startup mira a promuovere la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione, in particolare giovanile. La normativa a favore delle startup innovative non riguarda un solo settore ma fa riferimento potenzialmente a tutto il mondo produttivo, dal digitale all’artigianato, dall’agricoltura all’industria culturale nonché alle imprese a vocazione sociale. La legge stabilisce infine che le imprese già costituite da non oltre 48 mesi, aventi i requisiti previsti per accedere alle agevolazioni introdotte dal decreto Crescita, possono iscriversi alla sezione speciale del Registro fino al 17 febbraio 2013  
   
   
TECHPEAKS, IL PIú GRANDE GRUPPO DI BUSINESS ANGELS IN ITALIA VISITA TRENTO RISE  
 
Trento, 28 gennaio 2013 - Nei giorni scorsi un gruppo di dirigenti di Iag, il maggior gruppo di business angels italiano e uno dei importanti d’Europa, ha visitato la sede di Trento Rise e l’ecosistema trentino dell’innovazione. Il focus, oltre alle startup della ricerca, si è concentrato su progetti di grande interesse come Techpeaks, l’acceleratore di persone made in Trentino, lanciato la scorsa settimana proprio da Trento Rise. “Techpeaks è un programma molto interessante, sia a livello nazionale che internazionale.” A dirlo è Lorenzo Franchini, uno dei due managing director di Iag, parlando del nuovo “acceleratore di persone” lanciato dal Trentino durante la visita alla sede di Trento Rise. Techpeak, progetto di ricerca innovativo presentato da Trento Rise la scorsa settimana, ha come obiettivo l’attrazione in Trentino di talenti da tutto il mondo per creare oltre 100 startup, con il coinvolgimento diretto di finanziatori privati. Iag è un acronimo noto agli esperti europei di tecnologia. “Iag sta per Italian Angels for Growh. – spiega Franchini – Siamo un gruppo di joint investors all’americana, ossia professionisti, imprenditori e manager, in attività o in pensione, che hanno esperienza e capitale da investire in club deal e startup. Siamo partiti in nove cinque anni fa, alla fine del 2007, e ora siamo più di cento soci, uno dei maggiori gruppi d’Europa. Non abbiamo un capitale precostituito, però i soci investono di volta in volta in base al gradimento delle opportunità che selezioniamo. Finora abbiamo fatto 19 investimenti per quasi 7 milioni di euro, la maggior parte dei quali in Italia, ma anche in quattro aziende all’estero.” Qualche giorno fa una delegazione di Iag ha visitato alcuni spazi dell’ecosistema trentino dell’innovazione, recandosi nelle sedi di Trentino Sviluppo, Progetto Manifattura e Fondazione Edmund Mach. A Povo, la collina high tech di Trento, la delegazione di Iag ha incontrato rappresentanti della Provincia autonoma di Trento e di Apiae, e ha avuto l’opportunità di scoprire le attività di Fbk, dell’Università degli Studi di Trento e dell’associazione da essi fondata, Trento Rise, che promuove il programma Techpeaks con la collaborazione di Trentino Sviluppo. Che Iag voglia conoscere meglio il Trentino non è un caso. Come sottolinea Franchini, “il Trentino è da anni, anzi da decenni, un’area d’Italia ad altissimo tasso di innovazione, e mi sembra che qui le istituzioni pubbliche si siano mosse in modo molto positivo, collaborando e investendo tanto. Noi siamo in Trentino per fare quello che chiamiamo benchmarking trips, cioè noi andiamo a cercare le aree più innovative del Paese e anche all’estero, abbiamo trovato un ambiente qui in Trentino che rispetto a quattro anni fa è cresciuto ancora di più, ci sono grandi progetti, quindi veramente un ecosistema molto positivo per fare startup ad alto potenziale ma non aziende piccole che rimangono piccole ma aziende giovani che possono diventare grandi globali.”  
   
   
PRESENTATA L’INDAGINE CONGIUNTURALE FEDERLAZIO SULLE PMI (II SEMESTRE 2012)  
 
 Roma, 28 gennaio 2013 . La Federlazio ha presentato  a Roma, la consueta indagine congiunturale sullo stato di salute delle piccole e medie imprese del Lazio, realizzata su un campione di 350 imprese associate, sia manifatturiere che dei servizi. Lo studio ha riguardato il semestre luglio-dicembre 2012. Nel corso del secondo semestre 2012 il saldo di opinioni sull’andamento degli ordinativi resta negativo sebbene con una lievissima attenuazione rispetto al primo semestre (da -35 a –34), con un miglioramento significativo soprattutto sugli ordinativi ricevuti dal mercato extra Ue, il cui saldo di opinioni passa da –11 a –4. Il fatturato segnala un trend analogo a quello per gli ordinativi totali, registrando una lieve attenuazione (il saldo di opinioni passa da –35 a –34). A differenza, però, di quanto rilevato per gli ordinativi, il saldo di opinioni del fatturato extra Ue peggiora passando da –14 a –19. In ogni caso, i saldi d’opinioni rimangono tutti negativi sia per ordinativi che fatturato. Il saldo di opinioni sull’andamento della produzione nel secondo semestre 2012 resta stabile allo stesso valore registrato sei mesi prima (-36 punti), arrestando un trend negativo in essere dal secondo semestre 2010. Il 28,1% delle imprese ha dichiarato di aver effettuato investimenti nel secondo semestre 2012: una percentuale in aumento rispetto al semestre precedente (26,9%) e che interrompe il trend decrescente instauratosi nell’ultimo anno e mezzo. Cresce anche la percentuale di imprese che ha aumentato l’occupazione (il saldo passa da –20 a –15). L’indagine Federlazio ha anche rilevato le previsioni delle imprese sui prossimi sei mesi: riguardo gli ordinativi, dal mercato europeo le imprese del Lazio si attendono una stasi, in aumento da quello extra Ue (da +5 a +8) e in contrazione dal mercato nazionale (da –8 a –12). Il saldo di opinioni riguardo le previsioni sull’occupazione per il primo semestre 2013 recupera ben 18 punti rispetto allo stesso periodo del 2012 (da –50 a –32). Si rafforza la percentuale delle imprese che ha manifestato l’intenzione di mantenere inalterato l’organico nel prossimo semestre, pari al 61,8% dal precedente 50,0%. Le previsioni di investimento, invece, calano leggermente (28,1% rispetto al precedente 31,9%). Tra le principali problematiche segnalate dagli imprenditori ci sono il “ritardo dei pagamenti da parte di privati” (32,6%), “insufficienza della domanda” (28,2%), “ritardo dei pagamenti dalla Pa” (16,7%), “mancata concessione credito bancario” (7,9%). Infine, la “pressione fiscale” è al primo posto nella lista dei “vincoli” alla competitività, con il 24,7% delle risposte, cui segue il “costo del lavoro” (22,3%). Nonostante il quadro emerso da quest’ultima indagine non sia ancora incoraggiante, se si analizzano a fondo le risposte delle imprese si riescono a scorgere dei pur lievi segnali di risveglio. Si potrebbe dire che la situazione economica del Lazio continua a peggiorare ma ad un ritmo più lento: una cosa che fino a sei mesi fa sembrava comunque impossibile anche solo immaginare. Ma si tratta pur sempre di segnali congiunturali deboli, contraddittori e ancora insufficienti per poter sintetizzare un vero e proprio trend. Peraltro, questo scenario economico complesso in cui è inserita la nostra regione, si viene a calare dentro una campagna elettorale che riguarda pressoché contemporaneamente le elezioni politiche, quelle regionali e quelle comunali di Roma, oltre che di Viterbo. Tutto questo accade mentre nel frattempo le imprese avrebbero massimamente bisogno, più che di un sostanziale “fermo” indotto dalla campagna elettorale, di un allentamento della pressione fiscale e di credito bancario più agevole, proprio per effettuare investimenti e rilanciare l’occupazione e la domanda. Intervenire adesso significherebbe dare sostegno a quei deboli segnali di speranza che cominciano ad affacciarsi tra gli imprenditori facendo affermare loro in percentuale più elevata di quanto non abbiano fatto nella scorsa indagine, che “si comincia a vedere una luce in fondo al tunnel” (dal 12,6% al 22,8%). Noi pensiamo che occorra oggi ridare orgoglio al fare impresa, conferendo ad essa una nuova legittimazione sociale, che la riconosca come motore dello sviluppo economico e luogo dove imprenditori e lavoratori, insieme, perseguono il medesimo obiettivo che è quello di produrre ricchezza, lavoro e benessere.  
   
   
RIETI - MOVIMPRESE 2012, SALDO POSITIVO DI 62 UNITÀ  
 
Rieti, 28 gennaio 2013 - Sono 965 le nuove imprese registrate in provincia di Rieti presso il Registro Imprese della Camera di Commercio nel 2012 a fronte delle 905 cessate, con un saldo positivo di 62 unità, pari ad un tasso di crescita dello 0,41%, di poco superiore alla media nazionale dello 0,31%. Questi i dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese risultante dal Registro delle imprese diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione statistica condotta da Infocamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane. Tutti i dati, come di consueto, sono disponibili online all’indirizzo www.Infocamere.it A livello nazionale sono 383.883 le imprese nate nel 2012 (il valore più basso degli ultimi otto anni e 7.427 in meno rispetto al 2011), a fronte delle quali 364.972 - mille ogni giorno - sono quelle che hanno chiuso i battenti (+24mila unità rispetto all’anno precedente). Come conseguenza, il saldo tra entrate e uscite si è attestato sul valore di 18.911 imprese, il secondo peggior risultato del periodo considerato e vicino - dopo due anni consecutivi di recupero - a quello del 2009, l’anno peggiore dall’inizio della crisi. Considerando anche le cancellazioni delle imprese ormai non operative da più di tre anni, al 31 dicembre dello scorso anno lo stock complessivo delle imprese esistenti ammontava a 6.093.158 unità. Si restringe ulteriormente (-6.515 imprese) il tessuto imprenditoriale dell’industria manifatturiera – trascinato dalla forte contrazione dell’artigianato, che chiude l’anno con 20.319 imprese in meno – quello delle costruzioni (-7.427) e dell’agricoltura (-16.791). Il conto più salato del 2012 lo paga il Nord che – Lombardia esclusa – perde complessivamente circa 6.600 imprese, i tre quarti delle quali (poco meno di 5mila unità) nel solo Nord-est. Giovani under 35, immigrati e donne, attività del turismo, del commercio e dei servizi alle imprese e alle persone sono le tipologie di imprenditori e i settori di attività che, nel 2012, hanno consentito a mantenere in lieve attivo il bilancio anagrafico delle imprese italiane (+0,3% contro il +0,5 del 2011). “I dati esprimono una tenuta del sistema imprenditoriale pur se immerso in una crisi gravissima che coinvolge tutti i settori economici tradizionali, - commenta il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini - il che dimostra la voglia, nonostante tutto, di fare impresa, di tentare di farcela, di sperimentare, di creare nuove opportunità economiche e questo processo va accompagnato adeguatamente da parte di una Pubblica Amministrazione che deve ridurre i tempi ed il carico burocratico per le imprese e da un sistema creditizio che dia fiducia ai nuovi progetti imprenditoriali guardando non alla storicità dell’impresa ma soprattutto ai suoi orizzonti e potenzialità di crescita”.  
   
   
MILANO: COMMERCIO. NUOVE LINEE GUIDA PER LA VENDITA TEMPORANEA SU SUOLO PUBBLICO DAL COMUNE PARTICOLARE TUTELA PER LE MANIFESTAZIONI SOCIALI, STORICHE, CULTURALI, GLI EVENTI DELL’EDITORIA, DELL’ARTIGIANATO E LE PRODUZIONI A KM ZERO  
 
 Milano, 28 gennaio 2013 - Approvate il 24 gennaio dalla Giunta comunale le nuove linee di indirizzo per il rilascio di autorizzazioni temporanee per la vendita al dettaglio su aree pubbliche nell’ambito di eventi culturali e aggregativi. Diverse le novità apportate dal provvedimento, a cominciare dall’individuazione delle tipologie di iniziative che potranno beneficiare del rilascio delle autorizzazioni, come manifestazioni in cui sono evidenti l’interesse e l’azione diretta dell’Amministrazione comunale o di altre Amministrazioni pubbliche, eventi promossi da realtà impegnate in attività tese al conseguimento di finalità sociali, culturali o assistenziali, eventi legati all’editoria o alla promozione dei libri o volti alla promozione dell’artigianato, a partire da quello artistico. Dal Comune attenzione anche per le manifestazioni realizzate da produttori agricoli per promuovere prodotti di filiera corta e a km zero. Invariata la durata dei permessi di vendita temporanea che rimane fissata in 3 giorni consecutivi, mentre per manifestazioni ed eventi promossi da Onlus il limite è confermato in 5 giorni. Da tali limitazioni l’Amministrazione ha ritenuto di escludere tutte quelle manifestazioni che, per storia e tradizione, si connotano per un alto valore aggregativo, sociale o culturale come Vecchi libri in piazza Diaz, Mercatone dell’antiquariato Navigli e Fiori e sapori sul Naviglio Grande, Mercato dell’antiquariato Brera, Mostra-mercato dell’antiquariato in piazza Diaz, Botteghe artigiane in piazza, La piazza in gioco/Mercato verso l’Expo, Il banco di Garabombo. Per le manifestazioni o iniziative promosse dalle Onlus è previsto che queste riguardino esclusivamente la vendita di prodotti (alimentari e non) destinati solo alla raccolta fondi. Periodicamente la Giunta comunale e l’assessorato al Commercio consulteranno i Consigli di Zona per individuare località, spazi, tempi per l’organizzazione di eventi e manifestazioni su suolo pubblico di interesse delle singole Zone. Infine, per tutelare il decoro estetico e culturale di alcuni luoghi della città, salvo casi specifici rimessi alla decisione dell’Amministrazione, non potranno ospitare manifestazioni di vendita temporanea le seguenti vie e piazze: piazza Duomo – Galleria Vittorio Emanuele – corso Vittorio Emanuele - piazza San Babila – area Mercanti (via Mercanti, Loggia Mercanti, piazza Mercanti) – piazza Scala – piazza Liberty – piazza Cordusio – piazza San Fedele – piazza San Carlo – piazza Castello – via Dante – Via Beltrami – Arco della Pace – parco Sempione – Giardini Montanelli – piazza Duca D’aosta oltre a piazza Diaz – piazza Argentina – piazza Cadorna – piazza S. Maria delle Grazie – corso Buenos Aires e piazze comprese nel corso.  
   
   
NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE PIEMONTESI NEL 2012: IL SISTEMA PIEMONTESE CONTA 461.564 IMPRESE, CON UN TASSO DI CRESCITA DEL -0,41%  
 
Torino, 28 gennaio 2013 - La crisi che ha colpito il sistema economico piemontese a partire dalla fine del 2011, proseguita nel corso di tutto il 2012, ha messo a dura prova il tessuto produttivo regionale arrestandone il dinamismo e l’espansione. Nel 2012 sono state 28.904 le aziende nate in Piemonte, a fronte delle 30.588 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2011. Al netto delle 30.834 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, in aumento rispetto alle 29.751 del 2011), il saldo è negativo per 1.930 unità (nel 2011 il saldo era stato pari a +837 unità), dato che porta a 461.564 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2012 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,41%, inferiore a quello registrato nel 2011 (+0,18%) e di segno negativo per la prima volta in dodici anni. Il tasso di crescita piemontese risulta, inoltre, in controtendenza rispetto al tasso di crescita registrato a livello complessivo nazionale (+0,31%). “I settori imprenditoriali storici soffrono e non si possono continuare a ignorare i segnali di profondo affanno che ci arrivano dall’aumento delle cessazioni nel 2012. Solo il turismo piemontese regge gli urti della crisi e tiene più degli altri settori economici: un segno, questo, della fase di terziarizzazione che stiamo vivendo e che va sostenuta con politiche efficaci e urgenti – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte –. Le aziende e l’intero sistema economico non possono più aspettare: la politica deve rimettere al centro della sua azione l’impresa, spina dorsale dell’intera economia nazionale, da cui dipendono lavoro e occupazione. Si deve ridurre il carico fiscale, sburocratizzare, internazionalizzare e permettere a nuove aziende di nascere. Qui e ora”. Il dato regionale scaturisce dagli andamenti negativi registrati da tutti i tessuti imprenditoriali provinciali, a eccezione di quello di Novara: quest’ultima rileva, infatti, un tasso di crescita positivo (+0,52%). Negativi i tassi di crescita rilevati dalla base imprenditoriale di tutte le altre province: Asti (-1,29%), Cuneo (-0,94%), Vercelli (-0,83%), Alessandria (- 0,77%) e Biella (-0,72%) sono i territori che hanno accusato in maggior misura gli impatti negativi della crisi, mentre risultano più contenute le perdite registrate dal Verbano Cusio Ossola (-0,41%) e da Torino (-0,15%). Dall’analisi per classe di natura giuridica, si osserva come le società di capitale (+1,79%) e le altre forme (+3,39%) continuino a caratterizzarsi per tassi di crescita positivi, mentre risultano negative le dinamiche delle imprese individuali (-0,99%, a fronte del -0,13% del 2011) e delle società di persone (-0,67%). Valutando le variazioni annuali dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica si osserva come soltanto il comparto del turismo abbia registrato una variazione percentuale positiva (+1,17%); risultano, invece, negative, le variazioni registrate da tutti gli altri settori di attività economica, comprese tra il -0,23% degli altri servizi e il -2,13% dell’industria in senso stretto, passando per le variazioni del -2,03% dell’agricoltura e del -1,46% del commercio.  
   
   
PESCA:LA REGIONE ABRUZZO ANTICIPERÀ FONDI ALLA MARINERIA PESCARESE OGGI RIUNIONE OPERATIVA ALL´INPS PER DEFINIRE SPETTANZE  
 
Pescara, 28 gennaio 2013 -Sarà la Regione ad anticipare la cassa integrazione ai dipendenti della marineria pescarese. Lo ha comunicato il 24 gennaio, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, il vertice dell´assessorato alla Pesca, non appena ricevuto il via libera dal Ministero dell´Economia. Raccogliendo il grido d´allarme della marineria pescarese e grazie alla sensibilità degli armatori ed all´impegno della struttura tecnica dello stesso assessorato, la Regione ha individuato la soluzione che permetterà a ben 166 pescatori ed alle loro famiglie di prendere una bella boccata d´ossigeno. Non è stata ancora quantificata la cifra ma da calcoli approssimativi dovrebbe aggirarsi tra 1 milione 200 mila euro ed 1 milione e 500 mila. La somma in questione è parte di quei tre milioni di euro che il decreto Crescita ha destinato agli operatori pescaresi della pesca. Lunedì ci sarà un incontro presso la sede Inps di Pescara che servirà a chiarire, nel dettaglio, questi aspetti. Una volta definite le singole posizioni e le relative spettanze, verrà attivata la procedura amministrativa per l´erogazione della cassa integrazione ma, nel frattempo, i dipendenti della marineria pescarese che, nel 20012, hanno ricevuto solo tredici settimane di cassa integrazione, avranno modo di risollevarsi. Quando, poi, l´Inps concluderà l´iter burocratico e avrà materialmente i fondi a disposizione, sarà in grado di restituire alla Regione le somme anticipate.  
   
   
TORINO: SAITTA E VANA “EVITARE IL TRACOLLO FINANZIARIO DEL CSI CON LO STRUMENTO DELLA CESSIONE DEL CREDITO PRO SOLUTO”  
 
Torino, 28 gennaio 2013 - “Per riportare alla normalità i conti del Csi occorre che la Regione Piemonte e la Città di Torino avviino un percorso per onorare i debiti pregressi verso il Consorzio, rispettivamente per 80 e per 50 milioni di Euro. La Provincia di Torino la sua parte la sta facendo, avendo riportato alla normalità il flusso dei propri pagamenti”: lo sottolineano il Presidente della Provincia Antonio Saitta e l’Assessore alle Attività Produttive Ida Vana, commentando quanto emerso oggi nell’audizione dei rappresentanti della Confindustria davanti alla I Commissione del Consiglio Regionale. “Nell’immediato, però, - proseguono Saitta e Vana - la difficile situazione debitoria del Csi deve essere affrontata mantenendo l’impegno, preso da tutti i soci del Consorzio, ad attivare le procedure per la cessione del credito pro soluto. E’ la sola via di uscita per affrontare l’emergenza, evitare il tracollo finanziario e dare ossigeno alle imprese creditrici, che versano in crescenti difficoltà”: “Il riassetto del Csi è un’operazione delicata, che richiederà tempi lunghi, - concludono il Presidente Saitta e l’Assessore Vana – ma ora occorre privilegiare gli interventi di emergenza, come appunto le cessione del credito pro soluto, che consente di immettere liquidità nel sistema delle imprese, messo a dura prova dai mancati o ritardati pagamenti da parte del Csi”.  
   
   
BARI: PUBBLICATA GRADUATORIA BANDO "AIUTI AI SERVIZI PER INNOVAZIONE"  
 
 Bari, 28 gennaio 2013 - Sono 49 i progetti che si sono aggiudicati le agevolazioni del bando “Aiuti ai servizi per l’innovazione”, promosso dall’assessorato allo Sviluppo economico. Le proposte sono state presentate da 47 imprese singole e 2 raggruppamenti di aziende. Investiranno 4,3 milioni di euro per acquisire servizi specialistici a supporto dell’innovazione tecnologica. La graduatoria provvisoria è uscita  il 24 gennaio sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia ed è scaricabile anche dal portale www.Sistema.puglia.it  Il bando agevola i servizi di supporto all’innovazione di prodotto nella fase di concetto (in pratica l’idea innovativa); i servizi tecnologici di progettazione per l’innovazione di prodotto e di processo produttivo; i servizi tecnologici di sperimentazione (quindi prove e test); i servizi di gestione della proprietà intellettuale (quindi i brevetti); gli studi di fattibilità per la realizzazione di progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, trasferimento tecnologico; i servizi per l’efficienza ambientale ed energetica. Le aziende potevano partecipare al bando singolarmente o associate in una rete o in un consorzio costituiti ciascuno da almeno tre imprese. L’intensità di aiuto è del 60% se si tratta di micro o piccole imprese organizzate forma singola, stessa intensità se si tratta di reti di Pmi; l’aiuto è pari invece al 50% dell’investimento se l’azienda è media e si presenta singolarmente. Le aziende dovranno investire la cifra minima di 15mila euro se sono microimprese, di 25mila euro se sono piccole imprese. L’investimento sale a 30mila euro minimo se si tratta di medie imprese e a 40mila euro per le reti o i consorzi. Le attività ammesse a finanziamento dovranno avere una durata massima di 12 mesi a partire dalla data di inizio attività.  
   
   
MOVIMPRESE 2012, SALDO NEGATIVO PER IL VERBANO CUSIO OSSOLA  
 
 Baveno, 28 gennaio 2013 - Le previsioni sono confermate: il numero delle imprese del Verbano Cusio Ossola è in flessione rispetto al 2011. Il tasso di sviluppo del 2012 è -0,41%, risultato determinato soprattutto dallo scorporo delle cessazioni d’ufficio, senza il quale si avrebbe un tasso di crescita del -1%1. La fase critica è confermata livello regionale: -0,41%. A livello nazionale invece il tasso di crescita resta lievemente positivo (+0,31%) ed inferiore a quello degli anni scorsi (+0,82% nel 2011 e +1,2% nel 2010). Al 31.12.2012 il numero totale di attività registrate in provincia si attesta a 13.837 in v.A. In flessione tutti i maggiori settori, stabile solo il comparto del turismo. In crescita le società di capitali. I segnali emergono da Movimprese, rilevazione periodica realizzata da Infocamere, società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane. “Rispetto allo scorso anno è aumentato il numero delle imprese che hanno cessato l’attività – dichiara Cesare Goggio, Presidente della Camera di commercio – Questo andamento, insieme alla diminuzione del numero delle nuove imprese iscritte ha portato a tassi di sviluppo negativi per la nostra provincia. In generale nell’indagine trimestrale svolta in dicembre dalla Banca d’Italia, i giudizi degli operatori sulle prospettive a breve termine sono in lieve peggioramento. La situazione resta critica, soprattutto per le piccole imprese che rappresentano ben oltre la metà del totale delle imprese presenti nel Vco. Sarà necessario nei prossimi mesi continuare ad operare per contribuire a disegnare e mettere in atto politiche di sviluppo a misura di impresa”. Il numero di imprese iscritte, 901 in v.A,, è per il secondo anno consecutivo in flessione: in passato le aperture superavano le 1.000 unità. In crescita solo il comparto delle attività immobiliari (+25 imprese rispetto al 2011) che pesa per il 5% sul totale delle imprese del Vco (680 unità in v.A.). In generale si conferma stabile l’andamento del settore turistico, stesso numero di imprese dello scorso anno (1.664 imprese in v.A.). Le criticità più importanti toccano le costruzioni (in v.A. -78 imprese). Flessioni per le industrie manifatturiere e per il commercio (entrambi -42 imprese in v.A). Analizzando la forma giuridica, in provincia la dinamica è positiva per le imprese di capitali, +1% (nel 2011 +3%). Lo stock delle imprese di capitali registrate nel Vco è in costante crescita e sfiora le 2.180 unità, oltre il 15,7% del totale delle imprese. Nel 2000 erano poco più di 1.500 in v.A. In flessione le società di persona (-0,42%) e le imprese individuali (-1,2% il tasso di sviluppo, -171 imprese in v.A.). Lo stock registrato nel 2012 è di 8.008 unità in v.A, pari al 57% del totale delle imprese. Quasi tre imprese su cinque in provincia sono imprese individuali a dimostrazione di come l’andamento delle piccole imprese influenzi la dinamica generale. Confermata la composizione del sistema produttivo provinciale: 24% commercio (3.374 imprese), 19% costruzioni (2.615 unità in v.A), 12,5% manifattura (1.733 in v.A.). Pari al 12% del totale delle imprese il comparto degli alloggi e servizi di ristorazione (1.664 unità in v.A.). L´analisi completa dei dati sarà disponibile nei prossimi giorni sul sito internet della Camera di commercio all´indirizzo: www.Vb.camcom.it  /  Vco economia / movimprese / anno 2012.  
   
   
ANCONA - PRESENTATO IL PROGRAMMA DI ATTIVITÀ 2013  
 
Ancona, 28 gennaio 2013 - Si è svolta il 24 gennaio alla Loggia dei Mercanti di Ancona la conferenza stampa di presentazione del programma 2013 della Camera di Commercio di Ancona, Hanno partecipato Rodolfo Giampieri, Presidente della Camera di Commercio di Ancona, Giuseppe Fiorini, Vice Presidente dello stesso Ente e il Segretario Generale Michele De Vita. Nel 2013 la Camera di Commercio di Ancona continua a lavorare al fianco di imprese, associazioni, mondo della scuola e dell’università. Le cifre: l´Ente ha varato il bilancio di previsione e il programma di interventi da attuare a sostegno dell’economia provinciale, con uno stanziamento complessivo di 4.000.000 di euro per il 2013 con oltre 1.700.000 di capitale in partecipazioni nelle principali società infrastrutturali (Aerdorica, Interporto, Marina Dorica). I contributi ai progetti delle Associazioni di categoria ammonteranno a 560.000 euro. Le priorità: sostenere nuove imprese e nuovi imprenditori (come anche il cd decreto sviluppo web 2.0 chiede: il Registro Imprese si è attrezzato per l’iscrizione delle start up come identificate dal decreto in questione) e giovani laureati con progetti specifici in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche. Massimo sostegno al credito (in modo da renderlo accessibile alle imprese) con 420.000 euro che aumenteranno in tutta probabilità in sede di assestamento di bilancio. Investimenti nell’internazionalizzazione, a partire da quella di vicinato, un occhio di riguardo all’armonizzazione delle regole di mercato nell’area transfrontaliera senza perdere di vista le specifiche necessità dei diversi Paesi, promuovendo, a fianco della Regione Marche, la costituzione della Macroregione Adriatico-ionica in vista della concretizzazione del progetto nel 2014. La Camera di Commercio di Ancona scommette su nuove leve di sviluppo (green e blue economy, cultura, turismo sostenibile e accessibile) e lavora per rendere la vita delle imprese più lieve: parola d’ordine semplificare. L’indagine Trend Marche realizzata dall´Università Politecnica delle Marche vede l´ente camerale come l’amministrazione pubblica ritenuta più efficiente dagli imprenditori: l´obbiettivo meritare ogni giorno questa fiducia.  
   
   
CALZATURIERO: TAVOLO IN REGIONE CON ANCI. CAMPANIA: VIA AD AZIONI DI SISTEMA PER INCREMENTARE LO SVILUPPO COMPETITIVO DI UN SETTORE STRATEGICO  
 
 Napoli, 28 gennaio 2013 - Si E riunito in Regione il Tavolo Silla Competitività del Settore calzaturiero, Promosso da Fulvio Martusciello, consigliere del Presidente Caldoro per le Attività Produttive e lo Sviluppo Economico, In collaborazione con l´Anci (Associazione Nazionale calzaturifici Italiani). Al centro dell´incontro, Cui Hanno Preso Parte di circa 30 Imprese, e il sindaco di Solofra Michele Vignola, in virtu dell´importanza Che il polo conciario riveste inside del Distretto in provincia di Avellino, le Azioni volte a sostenere lo Sviluppo competitivo un di Settore Strategico sono quello calzaturiero. "Con Questo tavolo - ha sottolineato Martusciello -. Avviamo Un percorso che integrerà diverse Azioni inside del Pac (Piano di Azione e Coesione), Pubblicato lo scorso 31 dicembre sul Burc, Sono previsti 150 Milioni di euro per le Aree soggette a Crisi industriale, Tra Le Quali Sono inserite Quelle del casertano e dell´avellinese. Prosegue intanto il Confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico per accelerare l´approvazione delle Nazioni Unite di decreto per Onu regime di Aiuto per le Imprese campane. Sul tema Internazionalizzazione E invece di Prossima Stipula Una convenzione con l´Ice, per osare avvio ad Azioni di Internazionalizzazione delle Imprese Campane, also buono per favorire attraverso la Partecipazione di fiere ed eventi di Sistema. Riteniamo il calzaturiero Onu Settore Realmente Strategico Che puo mettere Insieme le Eccellenze di Una filiera Intera , Dal pellame al prodotto finale. " "Obiettivo prioritario del tavolo di lavoro - afferma Pasquale Della Pia, consigliere e Membro della Giunta Anci -. Ì aumentare la Competitività delle Aziende, aprendo le Eccellenze del Distretto campano ai Mercati Internazionali Più promettenti, Dai Quali puo Arrivare Un reale Sostegno alla Ripresa E Una sfida Complessa Che Richiede delle Nazioni Unite Impegno forte e sinergico:. Al Questo Anci Crede in Questo Tavolo di Lavoro con la Regione Campania per valorizzare la Produzione di Alta Qualità del Distretto L´intensa Attività di Internazionalizzazione di Anci, In collaborazione con Ice e con Important Enti Fiera venire Bologna Fiere e Fiera Milano, rappresenta un´opportunità reale e Concreta di affari per le Aziende sui Mercati Più interessanti sono il Sud Est asiatico, con la Partecipazione Alle Manifestazioni in Giappone e Corea e la grande novità per il 2013 della prima edizione theMicamshanghai Dal 9 all´11 aprile, Oltre alla Presenza nell´area russa con Important Manifestazioni venire Obuv ´Mir Kozi a Mosca e Gli eventi di Almaty e Kiev. " Edoardo Imperiale, Direttore generale di Campania Innovazione, l´Agenzia Regionale per la Promozione della Ricerca e dell´Innovazione, ha evidenziato il ruolo e dai that Avra ​​l´Agenzia Nel supportare le Imprese del comparto: "Internazionalizzare, Formare e promuovere i marchi del Settore calzaturiero . Lo faremo avviando Subito un´analisi dei fabbisogni organizzativi, di Processo e di prodotto delle Imprese. Alla bella revisione degli metteremo una Disposizione delle Imprese dei temporary manager, per affiancarle nia Processi di Sviluppo competitivo ". Giancarlo Senese ha sottolineato per l´Anci le Opportunità derivanti Dal Contratto di Rete e la prima Sperimentazione nell´ambito del Settore calzaturiero campano:. "È Uno strumento Giuridico introdotto Nel 2009, quindi Ancora relativamente poco conosciuto Nuovo e Il Contratto di Rete Si Pone a causa Obiettivi Fondamentali: Lavorare lontano le Pmi in Maniera Congiunta e avviare Una Collaborazione tradi Imprese that avranno Bisogno di maturare per Mettersi Insieme e per migliorare la capacita di innovare e Produrre Con ​​Questo Si strumento crea Una sorta di sovrastruttura tradi companies in prima Competizione sul. Mercato, ´alleate´ poi. Un Lavoro di squadra, Nel Quale Però le Imprese mantengono la propria autonomia Amministrativa, commerciale e produttiva. Con Napoli Scarpe stiamo lavorando per mettere in Rete 15 Imprese del polo calzaturiero napoletano con un Fatturato complessivo di 150 Milioni annui E 300 addetti. Entro il 15 febbraio prevediamo la Sottoscrizione di Questo Primo Contratto di Rete del Settore, con Atto Pubblico notarile ".  
   
   
CALZATURIERO: TAVOLO IN REGIONE CON ANCI. CAMPANIA: VIA AD AZIONI DI SISTEMA PER INCREMENTARE LO SVILUPPO COMPETITIVO DI UN SETTORE STRATEGICO  
 
 Napoli, 28 gennaio 2013 - Si E riunito in Regione il Tavolo Silla Competitività del Settore calzaturiero, Promosso da Fulvio Martusciello, consigliere del Presidente Caldoro per le Attività Produttive e lo Sviluppo Economico, In collaborazione con l´Anci (Associazione Nazionale calzaturifici Italiani). Al centro dell´incontro, Cui Hanno Preso Parte di circa 30 Imprese, e il sindaco di Solofra Michele Vignola, in virtu dell´importanza Che il polo conciario riveste inside del Distretto in provincia di Avellino, le Azioni volte a sostenere lo Sviluppo competitivo un di Settore Strategico sono quello calzaturiero. "Con Questo tavolo - ha sottolineato Martusciello -. Avviamo Un percorso che integrerà diverse Azioni inside del Pac (Piano di Azione e Coesione), Pubblicato lo scorso 31 dicembre sul Burc, Sono previsti 150 Milioni di euro per le Aree soggette a Crisi industriale, Tra Le Quali Sono inserite Quelle del casertano e dell´avellinese. Prosegue intanto il Confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico per accelerare l´approvazione delle Nazioni Unite di decreto per Onu regime di Aiuto per le Imprese campane. Sul tema Internazionalizzazione E invece di Prossima Stipula Una convenzione con l´Ice, per osare avvio ad Azioni di Internazionalizzazione delle Imprese Campane, also buono per favorire attraverso la Partecipazione di fiere ed eventi di Sistema. Riteniamo il calzaturiero Onu Settore Realmente Strategico Che puo mettere Insieme le Eccellenze di Una filiera Intera , Dal pellame al prodotto finale. " "Obiettivo prioritario del tavolo di lavoro - afferma Pasquale Della Pia, consigliere e Membro della Giunta Anci -. Ì aumentare la Competitività delle Aziende, aprendo le Eccellenze del Distretto campano ai Mercati Internazionali Più promettenti, Dai Quali puo Arrivare Un reale Sostegno alla Ripresa E Una sfida Complessa Che Richiede delle Nazioni Unite Impegno forte e sinergico:. Al Questo Anci Crede in Questo Tavolo di Lavoro con la Regione Campania per valorizzare la Produzione di Alta Qualità del Distretto L´intensa Attività di Internazionalizzazione di Anci, In collaborazione con Ice e con Important Enti Fiera venire Bologna Fiere e Fiera Milano, rappresenta un´opportunità reale e Concreta di affari per le Aziende sui Mercati Più interessanti sono il Sud Est asiatico, con la Partecipazione Alle Manifestazioni in Giappone e Corea e la grande novità per il 2013 della prima edizione theMicamshanghai Dal 9 all´11 aprile, Oltre alla Presenza nell´area russa con Important Manifestazioni venire Obuv ´Mir Kozi a Mosca e Gli eventi di Almaty e Kiev. " Edoardo Imperiale, Direttore generale di Campania Innovazione, l´Agenzia Regionale per la Promozione della Ricerca e dell´Innovazione, ha evidenziato il ruolo e dai that Avra ​​l´Agenzia Nel supportare le Imprese del comparto: "Internazionalizzare, Formare e promuovere i marchi del Settore calzaturiero . Lo faremo avviando Subito un´analisi dei fabbisogni organizzativi, di Processo e di prodotto delle Imprese. Alla bella revisione degli metteremo una Disposizione delle Imprese dei temporary manager, per affiancarle nia Processi di Sviluppo competitivo ". Giancarlo Senese ha sottolineato per l´Anci le Opportunità derivanti Dal Contratto di Rete e la prima Sperimentazione nell´ambito del Settore calzaturiero campano:. "È Uno strumento Giuridico introdotto Nel 2009, quindi Ancora relativamente poco conosciuto Nuovo e Il Contratto di Rete Si Pone a causa Obiettivi Fondamentali: Lavorare lontano le Pmi in Maniera Congiunta e avviare Una Collaborazione tradi Imprese that avranno Bisogno di maturare per Mettersi Insieme e per migliorare la capacita di innovare e Produrre Con ​​Questo Si strumento crea Una sorta di sovrastruttura tradi companies in prima Competizione sul. Mercato, ´alleate´ poi. Un Lavoro di squadra, Nel Quale Però le Imprese mantengono la propria autonomia Amministrativa, commerciale e produttiva. Con Napoli Scarpe stiamo lavorando per mettere in Rete 15 Imprese del polo calzaturiero napoletano con un Fatturato complessivo di 150 Milioni annui E 300 addetti. Entro il 15 febbraio prevediamo la Sottoscrizione di Questo Primo Contratto di Rete del Settore, con Atto Pubblico notarile ".