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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Maggio 2006
JOINT VENTURE FRA AVIAPARTNER E ARE GROUP  
 
Roma, 29 Maggio 2006 - Aviapartner e Are Handling, società di Are Group, hanno annunciato il 24 maggio l’accordo di una joint-venture nel settore dell’handling aeroportuale. La nuova società opererà con il nome di Aviapartner e sarà diretta dall’attuale Amministratore Delegato di Are Group, Patrizio Longo. Fornirà servizi di handling negli aeroporti di Roma-fiumicino, Milano-malpensa, Venezia e Torino. La joint-venture, di cui Aviapartner sarà azionista di maggioranza, produrrà un fatturato annuale di circa 24 milioni di euro, di cui 10 milioni generati da Are Handling e 14 milioni prodotti tramite i servizi curati negli aeroporti di Venezia e Torino da Aviapartner. L’accordo sarà possibile anche grazie al supporto finanziario di 3i (il maggior azionista di Aviapartner) e delle banche. Aviapartner potrà contare su numerosi contratti di handling con diverse linee aeree nei quattro aeroporti italiani in cui attualmente opera. Questi contratti includono servizi passeggeri (check-in, biglietteria, imbarco e sbarco dei passeggeri, attività di lost & found etc. ), servizi di rampa (carico e scarico degli aeromobili, pulizie di bordo, rimorchio e parcheggio, etc. ) e servizi operativi di scalo (centraggio aeromobili, piani di carico, documentazione di volo, etc. ). “Siamo molto soddisfatti di questo accordo con Aviapartner” ha dichiarato Patrizio Longo, Amministratore Delegato di Are Group e della nuova joint-venture, “l’unione del nostro know-how nel settore dell’handling aeroportuale potrà creare nuove opportunità di crescita sul mercato italiano per entrambe le aziende”. Secondo Theo Dilissen, Ceo del gruppo Aviapartner a livello internazionale, questa joint-venture rappresenterà un enorme passo avanti nelle operazioni del gruppo in Italia e nel conseguimento degli obiettivi strategici, tra i quali quello di essere presenti nei maggiori hub europei. Questo accordo consentirà infatti al gruppo di operare in due fra i maggiori aeroporti europei, Malpensa e Fiumicino, e di diventare il più grande gestore indipendente di servizi aeroportuali in Italia. .  
   
   
KOREAN AIR INAUGURA I VOLI PER ISTANBUL, TURCHIA  
 
 Roma, 29 maggio 2006 – Dal 21 maggio, Korean Air estende la sua rete aerea e inaugura 3 voli settimanali da Seoul per Istanbul operati con aeromobile Airbus A330. Fin dallo scorso Aprile 2005, la Compagnia aerea coreana offriva regolari servizi charter tra i due paesi per sopperire alla crescente domanda di traffico sulla rotta; dopo due anni di lavoro, scambi ed intese con le autorità della Turchia, Korean Air è ben lieta di annunciare il lancio ufficiale di un nuovo volo e l’apertyra di una nuova ed interessante destinazione. I voli partono da Seoul Incheon Aeroporto Internazionale martedi, venerdi e domenica alle 17. 25 con arrivo ad Istanbul alle 22. 50 locali. I voli di ritorno partono da Istanbul alle 12. 20 di lunedi, mercoledi e sabato con arrivo a Seoul Incheon alle 4. 10 del mattino successivo. La Turchia, dove le culture di Oriente ed Occidente si sono incontrare per secoli, è un paese di grande richiamo per il turismo internazionale: innumerevoli siti archeologici, musei, chiese e moschee, città e villaggi, e ancora mari e coste inesplorati fanno di questo paese una destinazione preziosa e primaria nelle scelte del viaggiatore curioso. .  
   
   
TAXI A FIUMICINO, CALAMANTE: “CIASCUNO DI NOI FARÀ LA SUA PARTE”  
 
Roma, 29 maggio 2006 - “Sono sorpreso della reazione dell’assessore Tomaino a quanto riportato in un articolo sulle nuove licenze taxi pubblicato questa mattina (26 maggio) da un noto quotidiano romano e che trattava di un evento importante per la nostra città. In particolare, sulla lotta all’abusivismo all’aeroporto di Fiumicino ho risposto ad una domanda del giornalista ricordando il lavoro svolto congiuntamente al Comune di Fiumicino, al Prefetto Serra, agli Aeroporti di Roma e alla Direzione Aeroportuale. Sulla procedura prevista dal Protocollo d’intesa sono perfettamente d’accordo con Tomaino e l’ho ribadito nelle mie dichiarazioni. Per questo, alla richiesta di informazioni circa i futuri passi da compiere, ho ribadito che tutti dovranno fare la loro parte e condivido la sottolineatura del collega Tomaino circa il fatto che gli Aeroporti di Roma dovranno realizzare gli interventi strutturali di loro competenza. Per quanto ci riguarda Roma è favorevolissima ad avviare l’azione comune tra le due Amministrazioni e i relativi Comandi dei Vigili Urbani così come previsto dal Protocollo. L’incontro di mercoledì prossimo è stato fissato proprio per condividere i passi da compiere in quella direzione. Desidero rassicurare Tomaino sul fatto che ognuno di noi svolgerà la propria attività nei termini stabiliti dal Protocollo proprio perché l’interesse primario è quello di contrastare concretamente l’abusivismo restituendo certezze sia agli utenti che ai lavoratori. ” .  
   
   
100 CHILOMETRI CON L’AUTO NEL TRAFFICO SENZA GUIDATORE: DARPA URBAN CHALLENGE: IL TEAM DI RICERCATORI DEL VISLAB DELL’UNIVERSITÀ DI PARMA PARTECIPERÀ ALLA NUOVA COMPETIZIONE PER VEICOLI AUTONOMI INDETTA DAL PENTAGONO PER IL 2007  
 
Parma, 29 maggio 2006 - La notizia era attesa ma è comunque clamorosa: il team di ricercatori del Laboratorio di Visione Artificiale e Sistemi Intelligenti dell’Università di Parma, guidato dal Professor Alberto Broggi, parteciperà alla prossima edizione della Grand Challenge, la competizione per veicoli terrestri autonomi indetta dall’agenzia per i progetti avanzati di ricerca della Difesa americana. Obiettivo per il 2007: far circolare su un percorso di 100 chilometri comunicato all’ultimo momento un veicolo all’interno di un’area urbana con traffico, incroci, rotatorie, il tutto non solo non facendo incidenti ma anche rispettando le regole della circolazione. La posta in palio è interessante per due motivi: ci sono premi in denaro per i primi tre classificati (rispettivamente 2 milioni, 500mila e 250 mila dollari) ma soprattutto le tecnologie più promettenti avranno la possibilità di attrarre investimenti da parte industriale in settori come quello del trasporto pubblico e di merci, automobilistico, della difesa e sicurezza, dell’agricoltura, della sicurezza della circolazione, mercati complessivamente del valore di centinaia di miliardi di euro l’anno. Il team del Prof. Broggi è un veterano della Grand Challenge. Nell’ottobre 2005 il suo veicolo, Terramax, un autocarro da 14 tonnellate realizzato in collaborazione con l’americana Oshkosh Truck Corp. E altre aziende di automazione e telecomunicazioni, è stato tra i cinque veicoli a completare il percorso di 220 chilometri nel deserto del Sud-ovest degli Stati Uniti, unico mezzo pesante. Per la Urban Challenge il prof. Broggi ha già ricevuto diverse offerte di collaborazione, che sta valutando sul piano scientifico-tecnico e pratico. La notizia della nuova sfida sarà tra gli argomenti dell’intervento del professor Broggi al prossimo convegno-expo “Il Veicolo Intelligente”, in programma a Parma il 30 maggio, dove è anche chairman scientifico. Nell’area espositiva realizzata a fianco della sala conferenze verrà anche mostrato e dimostrato in funzione il complesso di sensori che ha guidato Terramax in modo totalmente autonomo nel deserto. Un’occasione unica per vedere all’opera un esempio di livello mondiale della ricerca tecnologica e fondamentale italiana in un settore di altissimo profilo e di ritorni potenzialmente enormi. “Il Veicolo Intelligente”, dedicato alle tecnologie di ausili alla guida e di automazione dei veicoli su gomma e su ferro, è il primo del genere in Italia e tra i pochissimi a livello mondiale fuori dall’ambito strettamente accademico. “Il Veicolo Intelligente” si svolgerà nella giornata del 30 maggio prossimo nel Centro Congressi della Camera di Commercio di Parma e offrirà un’agenda ricca di contributi di istituzioni accademiche, centri di ricerca e aziende italiane ed internazionali, e un momento di dimostrazione delle soluzioni in un’area dedicata ai “punti d’incontro” con le aziende, le associazioni, i centri ricerca e i media. “Il Veicolo Intelligente” è il momento forte delle Giornate della Meccatronica, una due giorni (30-31 maggio 2006) dedicata alle tecnologie e alle soluzioni di convergenza tra la meccanica e l’elettronica organizzata dalla Camera di Commercio di Parma in collaborazione con l’omologa “Camera valdostana delle imprese e delle professioni” e con il Centro Sviluppo di Aosta. L’evento viene coordinato in qualità di segreteria organizzativa alla società Updating di Milano, che offre servizi per la comunicazione e la cultura ad aziende ed enti pubblici. Www. Veicolointelligente. It . .  
   
   
HONDA SVILUPPA TESSUTI BIOLOGICI PER GLI INTERNI DELLE AUTO  
 
 Verona, 29 maggio 2006 - Honda Motor Co. , Ltd. , ha annunciato lo sviluppo di un tessuto biologico, a base vegetale, di eccezionale durabilità e resistenza al sole, da utilizzare per gli interni delle automobili. Il tessuto bio offre il beneficio di non emettere particelle nocive di Co2 solitamente prodotte durante l’incenerimento nella fase di smaltimento. Nonostante presenti questo importante beneficio, finora il tessuto a base vegetale non è stato utilizzato da un punto di vista commerciale nel settore automobilistico per dubbi di durabilità ed estetica. Ma il nuovo tessuto bio sviluppato da Honda ha superato questi limiti essendo un materiale assolutamente soffice e morbido, adatto alle superifici degli interni delle auto, di lunga durata ed eccellente resistenza alla luce del sole, in grado di evitare macchie di colore in seguito all’uso prolungato. Oltre ai sedili per auto, questo tessuto bio può essere utilizzato per i pannelli porta e del tetto e anche per i tappetini interni. Honda utilizzerà questo tessuto nella produzione della nuova vettura e celle a combustibile che sarà introdotta sul mercato entro i prossimi tre anni. Alla base del nuovo tessuto vi è un materiale in poliestere definito Ppt (polipropilene tereftalato). Il Ppt viene prodotto attraverso la polimerizzazione di propandiolo, prodotto dal mais, e dell’acido tereftalico, un componente basato sul petrolio Ai fini di migliorare la resistenza del tessuto, Honda ha aggiunto alla fibra una struttura multi-filo. Grazie alla flessibilità di questa fibra sono state raggiunte notevoli proprietà estetiche. Sulla base del principio Lca “Life Cycle Assessment”, Honda sta cercando di ridurre le emissioni di Co2 lungo l’intero ciclo di vita dell’auto – dalla produzione, all’utilizzo, fino allo smaltimento. Grazie all’utilizzo di un elemento a base vegetale nella produzione del materiale grezzo, il nuovo tessuto bio renderà Honda in grado di ridurre dal 10 al 15% l’energia utilizzata durante il processo di produzione, in confronto allo spreco nella produzione di materiali con poliestere. Inoltre, l’utilizzo di questo elemento vegetale può ridurre di 5 grammi le emissioni di Co2 dell’auto. Il nuovo tessuto bio non richiede alcun cambiamento dell’attuale processo produttivo di tessuti ed è adatto alla produzione in massa. In seguito all’introduzione del nuovo tessuto sulla vettura a celle a combustibili, Honda ne espanderà l’applicazione agli altri modelli a partire dal 2009. .  
   
   
LA FLOTTA DI VEICOLI MERCEDES-BENZ F-CELL SUPERA I DUE MILIONI DI CHILOMETRI PERCORSI - LA PIÙ VASTA SPERIMENTAZIONE SU STRADA A LIVELLO MONDIALE PROSEGUE A PIENO RITMO  
 
 Stoccarda, 26 maggio 2006 - I veicoli F-cell vengono utilizzati quotidianamente per servizi di consegna postale, assistenza e come semplici mezzi di trasporto, in assoluta assenza di emissioni ed in modo estremamente silenzioso. Più di 100 veicoli Mercedes-benz tra vetture, autobus e veicoli commerciali dotati di tecnologia fuel cell, vengono quotidianamente utilizzati da numerosi Clienti in tutto il mondo per lo svolgimento delle loro attività, percorrendo ad oggi più di due milioni di chilometri. "La nostra flotta mondiale sta viaggiando a pieno ritmo, e dopo avere coperto due milioni di chilometri ci consente di raccogliere preziose informazioni per l´ulteriore sviluppo di sistemi di propulsione ecologici con pile a combustibile", ha dichiarato il Prof. Herbert Kohler, Vice President Group Research and Advanced Engineering Vehicle and Powertrain, nonché Responsabile per l´Ambiente del gruppo Daimlerchrysler. I primi veicoli fuel cell sono entrati in circolazione nel maggio del 2003, seguiti in un secondo momento dalla consegna di Mercedes-benz Classe A F-cell, degli autobus Citaro e dei veicoli commerciali Sprinter a numerosi Clienti per la sperimentazione quotidiana in Europa, Stati Uniti, Giappone, Australia e Cina. Ad oggi, 60 vetture Classe A F-cell hanno percorso più di 705. 000 chilometri in 21. 600 ore di esercizio, nelle più diverse condizioni di impiego. La flotta di autobus con i suoi 36 veicoli ha all´attivo ben 1,25 milioni di chilometri ed è vicina alle 86. 000 ore di esercizio, mentre gli Sprinter con pile a combustibile hanno totalizzato 58. 000 chilometri e quasi 2. 200 ore di esercizio. La sperimentazione su scala mondiale di veicoli F-cell è stata organizzata e realizzata nell´ambito di diversi progetti di cooperazione e sviluppo tecnico. Case automobilistiche, società petrolifere, aziende energetiche, enti governativi, autorità statali, università ed altri istituti di ricerca scientifica stanno lavorando insieme per adeguare il mercato all´introduzione delle future tecnologie di propulsione: le pile a combustibile e l´idrogeno. L´obiettivo dei progetti dimostrativi relativi all´idrogeno consiste anche nell´approfondire i temi relativi alle infrastrutture ed al consenso che tale tecnologia riscuote tra guidatori e passeggeri. Daimlerchrysler è pioniere e leader nello sviluppo delle pile a combustibile per autoveicoli. È dai primi anni Novanta che i ricercatori e gli ingegneri Daimlerchrysler lavorano sull´implementazione di questa tecnologia nelle automobili. Nel 1994 fu lanciato il primo veicolo fuel cell al mondo, il Necar 1. Da allora, le sue orme sono state seguite da più di 20 veicoli sperimentali e prototipi. In questi anni di sviluppo, i ricercatori sono riusciti a ridurre significativamente le dimensioni ed il peso del sistema di propulsione, aumentandone contemporaneamente le prestazioni. Il ruolo pionieristico della Casa di Stoccarda è sottolineato anche dalle diverse centinaia di brevetti registrati nel campo della tecnologia F-cell. .  
   
   
PININFARINA INIZIA LA PRODUZIONE DELLA COLT CZC PER MITSUBISHI MOTORS  
 
Torino, 29 maggio 2006. A circa un anno di distanza dall’annuncio del loro accordo per il design, lo sviluppo e la produzione di una versione convertibile della Colt, Mitsubishi Motors Europe B. V. (Mme) e Pininfarina S. P. A. Celebrano l’inizio della produzione della nuova Colt Czc. La Colt Czc, che rappresenta uno sforzo significativo per entrambi i partners, sarà assemblata nello stabilimento Pininfarina di Bairo, vicino Torino. La decisione di entrare in questo mercato è giustificata sia dal successo della Colt (72. 305 unità vendute nel 2005 in Europa) che dalla rimarchevole crescita del segmento B - coupé-cabriolet - in Europa (dalle 106. 000 unità del 2002 alle 150. 000 del 2005, pari ad un + 41,5%). La Colt Czc è il risultato di uno sforzo pan-Europeo: tutte le componenti non costruite da Pininfarina saranno infatti spedite in Italia per l’assemblaggio finale. Di particolare importanza, lo stabilimento Nedcar (Mmc) di Born (Paesi Bassi) non fornirà solo componenti della scocca, ma anche know-how ingegneristico. Questo team internazionale agirà come segue: Nedcar produrrà elementi della scocca stampati nel suo reparto di stampaggi e li invierà in Italia insieme ad altre componenti (come il cofano completo). La maggior parte di queste componenti sono condivise sia con la Colt 3 porte che con la Colt 5 porte (pavimento posteriore). Alcune sono anche elementi della Colt 3 porte modificati appositamente per la Czc (come i pannelli porta) o totalmente specifici (come i montanti A). Pininfarina utilizzerà altre componenti della famiglia Colt provenienti da fornitori di Nedcar. I motori infatti proverranno dalla Kölleda (Germania) e dalla Mmc (Giappone), i sedili dalla Faurecia di Sittard (Paesi Bassi), il paraurti anteriore dalla Peguform (Germania) e i componenti dell’abitacolo dalla Johnsons Controls (Paesi Bassi). Queste componenti saranno spedite direttamente in Italia, senza coinvolgimento di Nedcar. Forte di una vasta esperienza in progetti di questo tipo, Pininfarina si concentrerà sulla produzione di specifici rinforzi strutturali per la conversione a coupè-cabriolet così come di altre parti specifiche (paraurti posteriore, fanali posteriori, bagagliaio, ecc. ), sull’assemblaggio della scocca, sulla verniciatura della carrozzeria e su finizioni e assemblaggio finale con parti uniche e i già citati componenti. - Infine, Oasys (Webasto) assemblerà l’hard top retrattile in un’area all’interno dello stesso stabilimento Pininfarina di Bairo in cui la Czc viene prodotta. In totale, il 65% delle parti della Colt Czc è condiviso con la famiglia Colt, sia 3 che 5 porte. Con l’occasione, Tim Tozer ha dichiarato: “Siamo molto onorati di lavorare con Pininfarina a questo progetto. Nonostante l’idea originale sia dei nostri designers con la concept Cz2 Cabriolet del 2003, la Czc è diventata realtà solo grazie all’intervento di Pininfarina. Nostro fedele partner dal 1997, Pininfarina ha portato la sua impeccabile esperienza nei settori dell’ingegneria e della produzione di sistemi tetto e la sua firma prestigiosa su questo terzo capitolo della storia della Colt in Europa. ” Andrea Pininfarina – Amministratore Delegato della Pininfarina S. P. A. – ha commentato: “Questo progetto evidenzia la grande fiducia che Pininfarina ha nel partner di lunga durata, Mitsubishi Motors Corporation. È altrettanto importante sottolineare il nostro completo coinvolgimento in tutte le fasi di sviluppo di questo veicolo, dalla definizione dello stile allo start-up della produzione nel nostro stabilimento di Bairo. In particolare, abbiamo lavorato efficacemente con Mitsubishi per integrare l’hard-top retrattile nelle attraenti linee della Colt. ” Mitsubishi Motors Europe ha venduto 72. 305 Colt nel 2005 e punta alle 80/85. 000 unità nel 2006, il primo anno in cui tutte le varianti del modello saranno disponibili sul mercato. .  
   
   
PEUGEOT 1007 ED ENRICO COVERI INSIEME A “IL GENIO FIORENTINO” PROSEGUE IL CONNUBIO TRA 1007 ED IL MONDO DELLA MODA.  
 
 Milano, 29 Maggio 2006 - Dopo Freddy (la nota marca di abbigliamento sportivo che ha “firmato” una serie speciale), l’easy-car di Peugeot è stata “vestita” da Enrico Coveri in occasione della seconda edizione de “Il Genio Fiorentino” (22 aprile – 21 maggio), manifestazione organizzata dalla Provincia di Firenze e dai suoi Comuni per valorizzare il loro territorio. Durante la durata dell’evento, tre 1007 per l’occasione personalizzate da Enrico Coveri hanno accompagnato gli ospiti ai diversi eventi in programma, culminati con la visita della mostra di Andy, co-fondatore della band rock Bluvertigo e protagonista di una personale “ Floureshandypop” alla Galleria di Palazzo Coveri. Nell’ambito de “Il Genio Fiorentino”, nella speciale cornice della Gipsoteca dell’Istituto d’Arte, fra calchi in gesso di sculture che vanno dal Trecento al Novecento, hanno poi sfilato i capi della collezione Coveri Uomo e Donna Primavera Estate 2006. .  
   
   
SEAT LEON FR IL RINNOVAMENTO DI UN MITO MOTORI 2.0 TFSI 147 KW (200 CV) E 2.0 TDI 125 KW (170 CV)  
 
Verona 29 maggio 2006 - Una delle vetture della gamma Seat più desiderate e che suscita maggior interesse, torna ad essere protagonista. Si tratta della nuova Leon Fr che raccoglie il testimone del modello predecessore e si presenta con tutte le carte in regola per ripeterne il successo. Dopo la Altea Fr, la Leon Fr è il secondo modello della nuova generazione Seat a sfoggiare sulla propria carrozzeria le sigle Fr (Formula Racing). Per quanto riguarda l’aspetto esterno, da qualunque angolatura la si osservi, questa vettura presenta delle sorprese e sottolinea come non si tratti semplicemente di un’ulteriore versione della Leon. Anteriormente spicca un paraurti maggiorato rispetto al resto della gamma e una presa d’aria molto ampia con trama a nido d’ape ad indicare che sotto il cofano si cela un propulsore che richiede una portata d’aria superiore rispetto alle altre versioni. Anche nella parte posteriore della carrozzeria è ben in evidenza un paraurti la cui parte inferiore, di colore nero, ricorda i diffusori d’aria utilizzati per la Leon Supercopa. Il doppio terminale di scarico in acciaio lucido è nel Dna di tutte le versioni Fr. Sulle fiancate risaltano le sigle Tfsi e Tdi collocate sotto gli indicatori di direzione laterali. Gli specchietti retrovisori hanno i gusci verniciati in color argento, altro elemento caratteristico che si trova abitualmente nei modelli Fr. Particolarmente aggressivi i cerchi in lega, che possono essere di 17” o 18”. Completamente rinnovati nel disegno che li contraddistingue, lasciano intravedere gli imponenti dischi dei freni. Gli pneumatici misurano 225/40 R18. Ma la Seat Leon Fr sorprende anche per i suoi interni, dove la sportività si respira proprio in tutti i dettagli. I sedili anteriori, su cui risalta il logo Fr ricamato, avvolgono il corpo per sorreggerlo saldamente, preannunciando che le emozioni al volante possono essere davvero molto forti. Al posto di guida sono messi in risalto i seguenti elementi distintivi: il volante specifico per la versione Fr, con pelle traforata nelle parti laterali e il logo Fr applicato sulla parte inferiore, e il pomello della leva del cambio in pelle anch´esso esclusivo per questa versione. E se tutto questo non bastasse, anche la strumentazione sottolinea il carattere sportivo di questa vettura, per la quale è stato utilizzato uno sfondo bianco rispetto al nero abituale, con il logo Fr inserito nel contagiri. Al di là delle valorizzazioni estetiche, tutti i modelli Seat che si fregiano del logo Fr si distinguono per la potenza sviluppata dai propri motori e la nuova Leon Fr non è da meno. Due propulsori, uno benzina e l’altro Diesel, faranno sì che l’esperienza al volante della Leon Fr sia un pieno di sensazioni. La novità più importante è rappresentata dalla motorizzazione benzina 2. 0 Tfsi 200 Cv, finora inedita per la gamma Seat. Questo brillante propulsore quattro cilindri 2. 0 litri con tecnologia Fsi ad iniezione diretta, è sovralimentato da un turbocompressore che forma un pezzo unico con il collettore di scarico e che è dotato di un sistema di distribuzione variabile continua in aspirazione e con ricircolo interno di gas di scarico. Tra le caratteristiche di maggior rilievo, ricordiamo la facilità di sterzata, l’elasticità e i consumi contenuti. Il 2. 0 Tfsi 200 Cv (147 kW) è il più potente della gamma Leon. Questo propulsore eroga una coppia di 280 Nm ottenuti in una fascia di regime compresa tra i 1. 800 giri fino a 5. 000 giri e che favorisce in qualsiasi momento un’eccellente ripresa. Infatti, si impiegano solo 7,0 secondi per passare da 80 a 120 km/h in quinta, e 8,9 secondi in sesta. Con questa motorizzazione la Leon raggiunge una velocità massima di 229 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi e da 0 a 1. 000 metri in 27,6 secondi. Tutto questo con un consumo medio di carburante di 7,9 litri per ogni 100 km percorsi ed emissioni di Co2 di 190 g/km nelle medesime condizioni. Per quanto riguarda la versione Diesel, la Leon Fr monta il 2. 0 Tdi 170 Cv inaugurato dalla Seat Altea Fr. Derivato dal 2. 0 Tdi 103 kW (140 Cv) offre una potenza di 125 kW (170 Cv) ed è abbinato a un cambio manuale a sei marce. Le modifiche effettuate sul motore hanno permesso di raggiungere una potenza di 125 kW (170 Cv) a 4. 200 giri. Allo stesso tempo, la coppia motore disponibile è passata da 320 a 350 Nm, ottenuti a 1. 800 giri. Per ottenere questo importante incremento di potenza e di coppia è stato necessario apportare delle modifiche alla geometria variabile del turbocompressore. E´ stata aumentata la portata massima del sistema di iniezione ed è stato adottato un sistema di chiusura dei condotti di aspirazione. Inoltre è stato integrato nel sistema d’iniezione diretta del Diesel la tecnologia di iniezione ad alta pressione Ppd (Piezo-pumpe-düse) a iniettori piezoelettrici. Il risultato è tangibile, i valori d’accelerazione e di ripresa della Leon Fr sono ragguardevoli, come sottolineano i 214 km/h di velocità massima o gli 8,2 secondi che la vettura impiega per raggiungere i 100 km/h da ferma. Bastano inoltre meno di 30 secondi per percorrere un chilometro con partenza da fermo, valore altrettanto significativo. Anche in ripresa questa vettura dimostra una notevole elasticità con 8,2 e 10,5 secondi per passare da 80 a 120 km/h, rispettivamente, in quinta e in sesta. E se le prestazioni sono significative, lo sono ancor di più i valori riferiti al consumo di carburante, più consone ad una utilitaria che a una vettura adrenalinica come la Leon Fr. Su strada si accontenta di 5,0 litri per percorrere 100 chilometri, mentre in città non supera gli otto litri. In ciclo combinato – urbano ed extraurbano – il consumo è pari a sei litri. In quanto ad emissioni, questo motore rispetta la normativa Euro Iv, oltre ad adottare il sistema Dpf (filtro antiparticolato). La potenza di questa nuova versione ha richiesto un´attenta ed accurata evoluzione dell’Agile Chassis della Seat Leon, ottenuta irrigidendo ulteriormente gli elementi principali delle sospensioni. Le dimensioni dei freni sono state anch´esse maggiorate. La Leon Fr dispone di un Abs di ultima generazione, del programma elettronico di stabilità Esp con sistema di assistenza alla frenata di emergenza Eba, del controllo della trazione Tcs e di numerose funzioni aggiuntive di assistenza alla guida. Anche il servosterzo elettromeccanico è stato ritarato per poterlo adattare alle caratteristiche specifiche della Fr. La nuova Leon Fr non offre solo un´estetica rinnovata e prestazioni da vera vettura sportiva. Le dotazioni in materia di comfort e di sicurezza fanno di questa versione un´automobile che coniuga perfettamente emozioni forti con il piacere di viaggiare e di guidare. Per quanto riguarda i contenuti relativi alla sicurezza, i passeggeri sono protetti da ben otto airbag, due frontali, due laterali per i posti anteriori e due a tendina anteriori e posteriori, tutti di serie, e come optional, due airbag laterali posteriori. E´ disponibile di serie l´interruttore per la disattivazione airbag passeggero. Tutti e cinque i passeggeri dispongono di cinture di sicurezza a tre punti di fissaggio con limitatori di forza, e per quelli anteriori, inoltre, anche di pretensionatori pirotecnici. Sui sedili posteriori sono disponibili anche gli attacchi Isofix per i seggiolini dei bambini. Alle sopraindicate dotazioni si sommano altri importanti equipaggiamenti di sicurezza attiva come Abs, Tcs ed Esp e l´assistente alla frenata di emergenza (Eba) che aziona le luci di emergenza quando entra in funzione. Per la sicurezza contro i furti, la vettura integra un sistema di allarme con sensore volumetrico. Inoltre, la Leon dispone di altri sistemi elettronici di assistenza alla guida come il controllo della velocità di crociera e l’avvisatore acustico di superamento della velocità preimpostata dal conducente. Per quanto riguarda il comfort, la Leon Fr è dotata di climatizzatore bizona, sedile del conducente regolabile in altezza e supporto lombare, sedili posteriori con schienale abbattibile per sezioni 60/40, cassetto portaoggetti sotto il sedile del passeggero, alzacristalli elettrici per i quattro finestrini, chiusura centralizzata con telecomando, specchietti retrovisori regolabili e richiudibili elettricamente, computer di bordo, volante regolabile in altezza e profondità con comandi autoradio, radio lettore Cd con lettore Mp3 e, come novità, una connessione supplementare audio (Aux-in) di serie, alloggiata nella consolle centrale. Questo completo equipaggiamento di serie si arricchisce ulteriormente grazie a una lunga lista di elementi optional, tra i quali, oltre ai cerchi da 18”, ricordiamo le due nuove porte per dispositivi iPod e Usb sotto il sedile del conducente, nuovi proiettori intelligenti bi-xeno + Afs, che adattano l´illuminazione della vettura alle condizioni di velocità e sterzata nel momento in cui si affrontano le curve. Di seguito l’elenco completo: Sistema di navigazione dinamico con schermo a colori da 6,5" o monocromatico; Impianto telefono Bluetooth; Proiettori direzionali bi-xeno + Afs; Sensore di pioggia con specchietto retrovisore interno antiabbagliamento automatico ed accensione automatica delle luci; Airbag laterali per i sedili posteriori; Tettuccio in vetro con apertura elettrica e sistema antipizzicamento; Cristalli posteriori oscurati; Kit climi freddi; Sedili riscaldabili; Cerchi 7,5J x18”; Connessione per iPod; Connessione Usb per riproduttori Mp3. .  
   
   
CHRYSLER VOYAGER E GRAND VOYAGER 2007: NUOVA GAMMA EURO 4 NUOVO SISTEMA DI INTRATTENIMENTO MULTIMEDIALE CON LETTORE DVD, MP3 E CD AUDIO/VIDEO E MONITOR LCD A SOFFITTO  
 
Roma, 29 maggio 2006 - - Chrysler Voyager al quindicesimo anno di commercializzazione come Large Mpv leader in Italia è oggi disponibile presso tutti gli show-room Chrysler con la nuova gamma Euro 4. La gamma Chrysler Voyager offre un´ampia possibilità di scelta: due differenti lunghezze - Voyager a passo normale e Grand Voyager a passo lungo - due motorizzazioni benzina da 2,4 e 3,3 litri rispettivamente da 147 Cv e 174 Cv, due propulsori turbodiesel common-rail da 2,5 e 2,8 litri da 143 Cv e 150 Cv e la massima versatilità degli interni grazie all´innovativo sistema di sedili ripiegabili Stow´n Go, disponibile su Chrysler Grand Voyager. La dotazione a richiesta della gamma 2007 si arricchisce del sofisticato sistema di intrattenimento multimediale con lettore Dvd, Mp3 e Cd audio/video, monitor Lcd a soffitto, telecomando e cuffie ad infrarossi. Il sistema presenta inoltre ingressi ausiliari per collegare telecamera e consolle per videogiochi. Chrysler Voyager e Grand Voyager sono disponibili nella nuova tonalità Steel Blue e nei due nuovi rivestimenti degli interni Vegas Cloth e Millennium Cloth. L´intera gamma model year 2007 di Chrysler Voyager è omologabile come autocarro. Il monovolume Chrysler è stato prodotto nel mondo in più di dieci milioni di esemplari ed ha creato dall´anno della sua introduzione nel mercato americano nel 1983, il segmento degli Mpv di cui è leader mondiale da più di venti anni. Con 6. 000 unità immatricolate nel corso del 2005 e circa 1. 800 vetture commercializzate nei primi quattro mesi del 2006, Chrysler Voyager si conferma il Large Mpv più venduto sul mercato italiano. L´italia è dal 2003 il primo mercato per vendite di Chrysler Voyager al di fuori dell´area Nafta (Stati Uniti, Canada, Messico). .  
   
   
NOLEGGIO: MOVERS SBARCA IN PIEMONTE  
 
 Chieri, 29 maggio 2006 - Il nuovo centro di noleggio auto e veicoli commerciali a breve, medio e lungo termine Movers sarà presto attivo presso la concessionaria Peugeot "Garage Chierese Auto" di Chieri, in provincia di Torino. Entro fine giugno la struttura sarà pronta a fornire ad un vastissimo bacino d´utenza tutti gli innovativi servizi di mobilità offerti da Movers. E’ quindi avviata la nuova fase di sviluppo di Movers nel nord Italia, che vedrà la compagnia impegnata, nel prossimo bimestre, in azioni di contatto con molti concessionari che hanno già manifestato il proprio interesse nelle province piemontesi, lombarde, venete, friulane ed emiliane. .  
   
   
EXTRACOMUNITARI, CHE AFFARE PER LE AUTOSCUOLE  
 
Rozzano, 29 maggio 2006 - Scarseggiano i diciottenni, ma in compenso abbondano gli extracomunitari (regolari) a caccia di una patente italiana, un esercito che diventa sempre più un grande affare per le nostre autoscuole. Ormai quasi una patente nuova su cinque (il 17,7% degli esami sostenuti lo scorso anno) è stata conseguita da immigrati. Lo rivela "Quattroruote" nel fascicolo di giugno, rielaborando i dati forniti dal Ministero dei Trasporti. Delle 1. 889. 979 patenti italiane in mano a stranieri al 31 marzo 2006, oltre 210 mila sono di cittadini albanesi, che precedono, nell´ordine, marocchini (199. 000), romeni (194. 000) e svizzeri (oltre 184. 500). Quanto a condotta di guida, i dati sembrano confermare la convinzione diffusa secondo cui gli stranieri sarebbero un po´ meno affidabili degli italiani: detengono il 5,34% delle patenti italiane, ma sono responsabili del 6,08% delle infrazioni e incidono per una quota superiore (6,49%) sui punti persi. Inoltre creano preoccupazione le numerose patenti convertite che gli extracomunitari conseguono nel proprio Paese d´origine, dove in molti casi le regole sono assai diverse da quelle del nostro Codice della strada. Per favorire l´accesso ai corsi di scuola guida dei propri connazionali gli immigrati si stanno organizzando in vario modo: innanzitutto affiancando propri istruttori al corpo docente italiano, in modo da tradurre i termini più difficili; in secondo luogo avvalendosi, per lo studio della teoria, di libri di testo nelle lingue d´origine (anche arabo, cinese e albanese). Per tutti arriverà entro il prossimo ottobre nei 103 uffici provinciali del Dipartimento dei Trasporti terrestri del territorio nazionale, il nuovo esame per la patente, con prova teorica informatizzata che potrà essere sostenuta anche in inglese, francese, tedesco, spagnolo, e - appunto - arabo, cinese e russo. .  
   
   
TRATTAMENTO ECOLOGICO DEI VEICOLI FUORI USO: QUASI COMPLETATA LA RETE DEI DEMOLITORI AUTORIZZATI GENERAL MOTORS ITALIA  
 
Roma, 29 Maggio 2006 - In oltre un quarto di secolo di esperienza, le marche del gruppo General Motors hanno acquisito una rara competenza nel trattamento dei veicoli a fine uso e nel riciclaggio dei materiali in essi contenuti. Le nuove regole recentemente entrate in vigore nell’ambito della protezione dell’ambiente ed in particolare della gestione degli autoveicoli fuori uso (Decreto Legislativo 209/2003 del 14 Marzo 2003 e Decreto Legislativo 149/2006 del 23 Febbraio 2006) non hanno trovato impreparata General Motors Italia che ha deciso di organizzare una rete dei centri di raccolta autorizzati, dove al cliente Opel sarà garantita la demolizione del veicolo nel rispetto dell’ambiente e delle normative attuali in tema di recupero e trattamento dei materiali riciclabili. L’obiettivo finale di General Motors Italia è quello di garantire ai clienti Opel una rete adeguata alle loro esigenze entro la fine del 2006. Già oggi sono operativi 62 centri di raccolta autorizzati in 18 regioni: l’elenco è disponibile sul sito. General Motors è stata fra le prime industrie automobilistiche al mondo ad affrontare le problematiche relative alla demolizione degli autoveicoli e al recupero di parte dei materiali in essi contenuti. Già nel 1979 aveva creato un sistema di smistamento delle componenti di materiale sintetico ed Opel, ad esempio, era stata il primo costruttore di autoveicoli ad identificarle con sigle internazionali. In questo modo è stato possibile recuperare pezzi aventi la stessa composizione durante il processo di demolizione delle vetture. L´uso di tali codici è ora diffuso in molti altri costruttori. In collaborazione con aziende specializzate in riciclaggio, General Motors mise a punto un sistema che consentiva di ricavare nuove parti in materiale sintetico dagli involucri delle batterie scartate. Il granulato, ottenuto triturando tali contenitori viene ancora oggi mescolato con il materiale ricavato dai paraurti, anch´essi demoliti e triturati. Il produttore di questo materiale è in grado di garantire una qualità costante e quindi un facile riutilizzo. Particolari "riciclati" sono utilizzati per la produzione di nuovi modelli Opel. E´ questo il caso, ad esempio, di alcune parti in materiale sintetico come il rivestimento interno dei parafanghi. Dalla schiuma di poliuretano contenuta nei sedili si ricavano invece, tramite uno speciale procedimento, parti del rivestimento interno per l´insonorizzazione. I contenitori del filtro dell´aria sono realizzati per il 90% con materiali riciclati in polipropilene. Altri materiali sintetici, non ritenuti adatti alla produzione di componenti per automobili, sono destinati ad usi interni delle fabbriche, come ad esempio, scaffali o contenitori per il trasporto. Il lavoro dei demolitori si articola in fasi successive. Per prima cosa le diverse parti degli autoveicoli sono selezionate secondo la loro riciclabilità. Vengono quindi scaricati i liquidi di rifornimento e smontati tutti quei pezzi metallici, come le porte e gli alternatori, facilmente riutilizzabili. Le componenti di plastica, gomma e vetro sono poi staccate e riciclate solo nel caso in cui sia economicamente conveniente. Le restanti parti della carrozzeria sono frantumate con un´apposita macchina. L’esperienza maturata in questi anni e le nuove tecnologie acquisite sono oggi un’ulteriore garanzia per la qualità del lavoro svolto presso i demolitori autorizzati General Motors Italia. .  
   
   
ROMA: MERCATO DI PONTE MILVIO: D’ALESSANDRO, LA VORAGINE DI QUESTA MATTINA E’ STATA CAUSATA DA UNA GRANDE PERDITA IDRICA  
 
 Roma, 29 maggio 2006 - Lo smottamento che si è verificato il 26 maggio in Via Riano a Ponte Milvio non è stato causato dai lavori di scavo (preliminari alla realizzazione del mercato di Ponte Milvio) ma da una grande perdita idrica che, presumibilmente, ha iniziato a formarsi dalla scorsa notte. Lo afferma l’Assessore capitolino Giancarlo D’alessandro. I miei Uffici – spiega l’Assessore – sono andati questa mattina a Via Riano proprio per verificare le cause e l’entità dei danni causati dall’acqua. Il cedimento, e poi la voragine, hanno interessato il solo tratto della “paratia di contenimento” posto nelle immediate vicinanze della perdita idrica. La paratia è stata, già da alcuni mesi, realizzata per la costruzione di un parcheggio interrato (di due piani) che sarà funzionale sia al nuovo mercato di Ponte Milvio che al quartiere. Per un primo intervento indispensabile a limitare i danni – conclude l’Assessore D’alessandro – si è subito provveduto a “riportare” la terra per contrastare il cedimento della paratia, nei prossimi giorni verranno studiate le modalità necessarie per poter riprendere i lavori di realizzazione del nuovo mercato di Ponte Milvio. .  
   
   
IL COMUNE DI MILANO LANCIA IL PROGETTO SPERIMENTALE (PROGETTO PILOTA DENOMINATO : “STRADA SICURA”) PER LA TUTELA DEI CITTADINI DI PARTICOLARI VIE DELLA CITTA’ IN VISTA DELLA SUA ESTENSIONE  
 
 Milano, 29 maggio 2006 - l’Assessore alla Sicurezza e Periferie Guido Manca sarà presente, con i tecnici del Settore, all’incrocio di via Astesani con via Vincenzo da Seregno per sovrintendere all’inizio delle applicazioni integrate di sicurezza previste dal progetto “Strada sicura. ” Con questo progetto il Comune ha inteso definire un modello di sistema di sicurezza integrato, in via sperimentale, a tutela dei cittadini in alcune zone particolari, da estendere successivamente, che rende disponibili un insieme di servizi operanti sulla strada in argomento quali la video-sorveglianza degli esercizi commerciali e, più in generale dei “frontisti” della via e le richieste di telesoccorso, sia nei luoghi pubblici che negli immobili privati. .  
   
   
AUTOSTRADE: SARTOR, "I GESTORI DEL NORDEST DEVONO FARE FRONTE COMUNE" NELL´AMBITO DELLA TAVOLA ROTONDA ALL´ASSEMBLEA ANNUALE DEL COFIDI VENEZIANO, IL PRESIDENTE DI CONFARTIGIANATO DEL VENETO INTERVIENE SUL "CASO AUTOSTRADE"  
 
Concordia Sagittaria (Ve) 29 maggio 2006 - Nell´ambito della tavola rotonda all´Assemblea annuale del Cofidi Veneziano, tenutasi ieri a Concordia Sagittaria, il presidente di Confartigianato del Veneto è intervenuto sul "caso Autostrade" "Tra Veneto e Friuli Venezia Giulia abbiamo solo piccolo società per la gestione di tratte limitate - ha detto Vendemiano Sartor -. Sono piccole "autostradine" che non hanno la massa critica per competere. Serve invece un fronte unico, una Società Autostrade del Nordest che da un lato garantisca un abbattimento dei costi e un miglioramento dei servizi, dall´altro possa competere su scala internazionale. Altrimenti il rischio, e lo vediamo bene con quello che sta accadendo sul "caso Autostrade", è che la governance del nostro sistema infrastrutturale finisca all´estero". .  
   
   
PASSANTE DI MESTRE. CHISSO: I LAVORI DEVONO ANDARE AVANTI  
 
Venezia, 29 maggio 2006 - “Il Passante deve essere terminato nei tempi previsti la sua assenza o un ritardo provocherebbero dei danni gravissimi. Continuiamo pure a discutere su tutto ma la discussione non può essere un pretesto per rallentare, o peggio fermare anche solo temporaneamente, un’opera la cui necessità è sotto gli occhi di tutti”. Lo ha affermato l’assessore alle politiche e alla mobilità del Veneto Renato Chisso, in relazione ad una annunciata interrogazione sull’argomento. “Spero di non dover dire “ci risiamo” perché troppo spesso quello di ridiscutere, tutto o qualcosa non ha importanza, è stato il puntuale sistema di una parte della sinistra per bloccare in modo “politicamente corretto” le opere pubbliche”. “Mi piacerebbe sbagliare, - ha aggiunto Chisso - ma la puntualità tra l’interrogazione e l’insediamento del nuovo governo è troppo palese. Non vorrei che stesse per riprendere fiato quello che qui nel Veneto è stato storicamente chiamato il “partito del non fare”, con la differenza che prima della Legge Obiettivo c’erano i veti (ne bastava uno, piccolo piccolo, dell’ultimo funzionario) ora, più modernamente, ci sono gli approfondimenti, le verifiche e così via, che rischiano di avere il medesimo risultato: i lavori si fermano. Quei lavori dei quali la nostra comunità e la nostra economia hanno bisogno e la cui necessità, a parole, tutti dicono di condividere. Stiamo parlando del più grande ingorgo stradale europeo, per non dire mondiale, che produce effetti negativi a catena, come ad esempio le ormai quotidiane code allo svincolo fra la A 27 e la Tangenziale di Mestre. Dico questo perché mi sembra un curioso pretesto chiedere ridiscussioni il fare riferimento anche alle procedure di esproprio, che sono concordate e sono le più garantiste e “ricche” d’Italia, e alla mancanza di opere di mitigazione (anche in questo caso tra le più condivise e ambientalmente garantiste del paesaggio). Quanto al resto, - conclude Chisso - è noto che un’opera pubblica utile a tutti pesa su qualcuno ed è assai difficile che le persone direttamente coinvolte dal tracciato sorridano: la nostra preoccupazione è stata ed è di evitare o compensare tutti i danni, diretti e indiretti. Ma quanti ancora ne causerebbero ulteriori blocchi e ritardi… Pensate alla famosa coda, ai morti, all’inquinamento di Mestre, ai vincoli alla mobilità, ai costi aggiuntivi per l’economia: a chi dovremmo chiedere il rimborso?. Questa azione non passerà, lo possono fare in altre parti, ma nel Veneto no. Mobiliteremo, questa volta sì, i cittadini”. .  
   
   
OUTSOURCING, INSOURCING, BACKSOURCING AL MUSEO DIOCESANO AILOG ANALIZZA LO STATO ATTUALE DI QUESTE TRE REALTÀ CON AZIENDE DEL SETTORE.  
 
Milano, 29 maggio 2006 - “In Italia l’outsourcing è nato con il dopoguerra e con il conseguente avvento dell’industrializzazione”, afferma Domenico Netti, Presidente Ailog e Direttore Logistica di L. Lavazza. “E’ un modo per aumentare la produttività sia per le aziende produttrici che per quelle distributrici, perché ci si specializza e la diffusione dell’informatizzazione consente la gestione dei flussi in tempi reali. Inoltre, la qualità del servizio diventa sempre di più un punto di forza e alcune attività, che prima non facevano parte del core business, oggi stanno diventando importanti leve strategiche per le stesse. ” Ailog insieme a leader di settore come Alessi, Bertone, Campari, Carrefour, Coop Non Food, Lombardini e Wartsila Trieste Grandi Motori ha affrontato lo stato attuale dell’outsourcing e dell’insourcing aziendale attraverso una panoramica a 360 gradi su tutte le realtà della filiera. “L’impresa”, riprende Netti, “si amplia quando acquista, vende e produce all’esterno dei propri confini nazionali. Le strategie per la crescita sono rappresentate dalle alleanze con altre imprese e dall’esternalizzazione delle attività che non rappresentano il core business dell’azienda. Diversi sono i vantaggi dell’outsourcing, quali: la riduzione dei costi, la flessibilità, la specializzazione e la qualità. Tuttavia se guardiamo le aziende italiane, notiamo che circa il 93% impiegano meno di dieci addetti, diventa quindi difficile parlare di outsourcing. Non bisogna inoltre trascurare che le medie e grandi aziende spesso si avvalgono della collaborazione di più operatori logistici per garantire un servizio completo al loro interno. ” “La soluzione”, ricorda Netti, “è quella di raggiungere un ‘ecosistema’ o sistema economico in equilibrio, dove si attua una collaborazione tra l’impresa madre e le aziende fornitrici, in ottica di trasparenza, di controllo dei costi e di miglior servizio garantito. ” Donatella Rampinelli, Vice Presidente Ailog e Customer Manager Director di Campari ha invece presentato i risultati dell’indagine Ailog nel largo consumo, approfondendo le incidenze dell’outsourcing e dell’insourcing. Lo studio, svolto in collaborazione con Deloitte, aveva l’obiettivo di mappare lo stato dell’arte e le tendenze evolutive della Supply Chain nelle Società che operano nel settore del Largo Consumo, valutando il livello di integrazione e di collaborazione esistente all´interno dell´intera filiera. La ricerca è stata effettuata su un campione di oltre 100 Società, tra aziende produttrici operanti nel consumer business (48% del campione), distributori/retailer (23% del campione) ed operatori logistici (29%). “L’analisi”, afferma Donatella Rampinelli, “mostra come per la metà delle aziende produttrici e distributrici intervistate, le attività logistiche aziendali incidano sul fatturato nell’ordine del 3%-5%, anche se risulta significativa la quota di aziende di produzione (24%) con costi logistici compresi tra lo 0% e il 3%. Queste evidenze sono imputabili da un lato alla costante attività di riduzione dei costi gestionali e al recupero di efficienza raggiunta negli ultimi anni dalle aziende del settore e dall’altro al ricorso a diversi partner logistici specializzati per tipologia di servizio o copertura geografica, utilizzando così la leva dell’outsoucing dei servizi logistici, in modo differenziato e mirato. Le aziende produttrici e distributrici si avvalgono, pertanto, della collaborazione di più operatori logistici, selezionati sulla base dei servizi erogati e dall’area geografica. ” Per i partecipanti all’evento, Ailog ha organizzato un tour pomeridiano per visitare la collezione di Andrea Mantegna (La Sacra Famiglia con Sant’elisabetta e San Giovannino), eccezionalmente a Milano dal 4 aprile al 2 luglio. Un esempio significativo che Ailog ha voluto fortemente per valorizzare la logistica a servizio dell’arte. . .  
   
   
NUOVO RECORD DI PRODUZIONE PER MERCEDES-BENZ TRUCKS: CONSEGNATI 200.000 ATEGO  
 
Roma, 29 maggio 2006 - Mercedes Benz Trucks scrive una nuova pagina della storia del successo dell´Atego: lo scorso 2 maggio, il Dr. Michael Dostal, Direttore dello stabilimento Daimlerchrysler di Worth, ha consegnato il duecentomillesimo Atego alla W. & L. Jordan Gmbh di Kassel. Il veicolo numero 200. 000 è un Atego 1222 L; inoltre, nelle prossime settimane, la W. & L. Jordan ritirerà altri nove Mercedes-benz Atego. La W. & L. Jordan opera dal 1919 nel settore della vendita all´ingrosso di rivestimenti per pavimenti. Dalle sue 30 sedi, questa azienda familiare distribuisce la sua ampia gamma di prodotti di alta qualità in tutto il territorio della Repubblica Federale Tedesca, impiegando circa 100 autisti ventiquattr´ore su ventiquattro. Il parco veicoli della W. & L. Jordan è di circa 90 autocarri. "I nostri clienti si aspettano la massima puntualità. Noi ci affidiamo all´Atego perché fino ad oggi non ci ha mai deluso", afferma l´Amministratore Delegato Jorg Ludwig Jordan, spiegando il motivo della scelta del marchio Mercedes-benz, che compone oltre il 90% del parco veicoli. Questo rapporto, che dura da quarant´anni, si fonda anche sull´eccellente servizio di assistenza fornito principalmente dalla Filiale Daimlerchrysler di Kassel e sul legame della W & L. Jordan con la regione in cui Daimlerchrysler, con la sua fabbrica di assali, rappresenta un importante motore´ dell´economia. "Siamo orgogliosi che la nostra azienda abbia ricevuto il duecentomillesimo veicolo", ha dichiarato Jordan al momento della consegna. "Come leader tedesco nella fornitura di rivestimenti per pavimenti e legname abbiamo necessità di autocarri maneggevoli, che dispongano di un carico utile sufficiente per la distribuzione, garantiscano tempi di allestimento brevi e la massima affidabilità. L´atego soddisfa tutti questi requisiti. Inoltre, con i suoi contenuti costi di esercizio, questo modello rappresenta un veicolo altamente redditivo per le nostre esigenze di impiego". L´atego 1222 L, grazie al peso totale a terra ottimizzato di 11,99 t, non è soggetto all´obbligo di pedaggio sulle autostrade tedesche e garantirà alla W & L. Jordan un ulteriore risparmio. Fin dalla sua prima introduzione sul mercato, nel 1998, l´Atego ha fissato nuovi parametri di riferimento in termini di comfort di marcia e maneggevolezza. La gamma Atego, rinnovata nel 2004, adotta i propulsori in linea a quattro e sei cilindri della serie 900 con una cilindrata di 4,25, 4,8 e 6,4 litri, che erogano una potenza compresa fra 90 e 210 kW (da 122 a 279 Cv). Anche la cabina di guida, completamente rinnovata con il facelift del 2004, garantisce comfort e massima sicurezza agli autisti. Una delle principali ragioni del successo dell´Atego è la sua versatilità; Mercedes-benz Atego è un veicolo unico concepito per soddisfare al meglio le esigenze del settore della distribuzione in una vasta gamma di settori, grazie alle numerose varianti di motorizzazioni e portate ed all´estrema facilità di allestimento di sovrastrutture. Inoltre, Atego può essere equipaggiato anche con il cambio automatizzato Telligent, sempre più richiesto per particolari tipologie di impiego nel settore della distribuzione. .  
   
   
FINCANTIERI CREA UN POLO INTERNAZIONALE NEL SETTORE DELLE RIPARAZIONI E TRASFORMAZIONI NAVALI. ACQUISITE QUOTE DEL CANTIERE TEDESCO LLOYD WERFT  
 
 Trieste, 29 maggio 2006 - Fincantieri – Cantieri Navali Italiani S. P. A. E la finanziaria del Land di Brema, Bremer Investitions-gesellschaft mbH (Big), hanno sottoscritto un accordo con gli attuali azionisti di Lloyd Werft-bremerhaven Gmbh (Lwb) che prevede l’acquisto di una partecipazione significativa nel capitale di Lwb. L’accordo nasce dall’esigenza di presidiare in modo crescente il mercato delle riparazioni e delle trasformazioni navali e rappresenta il primo passo di un progetto di cooperazione industriale e commerciale tra il gruppo italiano e il cantiere tedesco. Fincantieri, affiancando il cantiere tedesco a quello di Palermo, compie un passo significativo nella sua strategia centrata sulla creazione di un polo di riferimento in un settore attualmente caratterizzato da una notevole frammentazione dell’offerta. I due cantieri, posizionati nel Nord Europa e nel Mediterraneo, assicureranno al gruppo italiano il presidio delle aree in cui si concentrano la maggior parte delle flotte di navi da crociera e da trasporto merci e passeggeri. Le due società si proporranno al cliente come prime contractor nel campo della manutenzione ordinaria e straordinaria, offrendo supporto tecnico e assistenza nella stesura e gestione di programmi di manutenzione grazie all’esperienza maturata dai partner nella pianificazione degli interventi attraverso visite ispettive preliminari a bordo, nell’attività di progettazione, nella programmazione accurata dei tempi di fermo nave, nonché nel coordinamento ed espletamento delle attività di approvvigionamento, fino alla esecuzione dei lavori in cantiere. Le forti competenze tecniche di Lwb, presente sul mercato delle riparazioni e delle trasformazioni da più di cento anni, unite alle consolidate capacità produttive e tecnologiche di Fincantieri, consentiranno quindi di soddisfare tutte le necessità del cliente, garantendo servizi di alta qualità con tempi di consegna ridotti. Il mercato delle riparazioni e trasformazioni è stimato in forte crescita per i prossimi anni per effetto della pianificata espansione della flotta mondiale di navi da crociera e traghetti. Tale crescita è dovuta al continuo aumento dei passeggeri di navi da crociera e dei traghetti, adibiti anche al trasporto di merci. I tassi di crescita attesi per questi comparti sfiorano infatti l’8% annuo nel periodo 2006-2014 per il segmento dei passeggeri cruise e il 6% annuo nel periodo 2006-2010 per il trasporto di semi-rimorchi (trailer). Le stime di crescita del mercato delle riparazioni e trasformazioni di navi da crociera prevedono infatti, dal 2006 al 2013, un incremento medio annuo del 12% per la richiesta di interventi ordinari e dell’11% di quelli straordinari. La solidità della domanda è rafforzata ulteriormente dall’elevato tasso di innovazione messo in campo nella costruzione di nuove unità, che costringe gli armatori a effettuare interventi di trasformazione per adeguare le navi già in esercizio agli standard di quelle di nuova generazione. In base all’accordo le quote di partecipazione di Fincantieri e Big nel capitale sociale di Lwb ammonteranno, rispettivamente, al 21,05% e al 13,16%. L’ingresso dei due nuovi soci verrà realizzato attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale. Gli attuali azionisti e manager di Lwb continueranno a detenere la restante parte del capitale della società e ad esercitarne la gestione. L’accordo prevede inoltre un’opzione a favore di Fincantieri per l’acquisizione, entro il 31 dicembre 2008, della maggioranza della società. Il perfezionamento dell’accordo è soggetto all’approvazione dell’autorità antitrust tedesca e della Commissione Europea. .