Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6
Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Giugno 2015
UN TEAM DELL’UNIVERSITÀ DI LAVAL IN CANADA HA SVILUPPATO UN DRONE CHE PUÒ RESISTERE ALLE ESTREME TEMPERATURE DELL’OCEANO ARTICO, PER SVELARE DATI CHE POTREBBERO AIUTARCI A TRACCIARE L’EFFETTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO.  
 
Bruxelles, 29 giugno 2015 - I droni generalmente hanno una cattiva reputazione, ma oltre che per la distruzione e la guerra essi possono essere impiegati in molti altri contesti; ad esempio, la tecnologia dei droni può aiutare a salvare vite umane nelle zone disastrate raggiungendo dei luoghi non accessibili ai soccorritori. Adesso i ricercatori dell’Università di Laval, in Canada, hanno mostrato un altro sorprendente e positivo impiego dei droni: il rilevamento dell’impatto del cambiamento climatico nell’Artide. Il drone Argo dell’Università di Laval è in grado di sopravvivere nelle condizioni estreme dell’Oceano Artico, immergendosi fino a profondità di quasi 2 000 metri per raccogliere dati sugli organismi marini. Questo significa che esso può raccogliere delle informazioni in precedenza inaccessibili per migliorare la nostra comprensione dell’ecosistema marino artico e per seguire gli effetti del cambiamento climatico. La costruzione del drone Argo è in corso da alcuni anni. Nel 2000 la Commissione oceanografica intergovernativa dell’Unesco e l’Organizzazione meteorologica mondiale avevano lanciato il programma Argo con l’obbiettivo di creare una rete globale di segnalatori per un sistema integrato globale di osservazione degli oceani. Adesso ci sono migliaia di “galleggianti” o droni Argo nei nostri oceani, ma a causa delle condizioni inclementi, l’Artide ne ospita molto pochi, come spiega Brigitte Robineau, direttore esecutivo di Québec-océan: “Ci sono ora quasi 4 000 galleggianti Argo schierati negli oceani. Tuttavia, a causa delle limitazioni imposte dal ghiaccio e dagli iceberg nel mare freddo, ce ne sono molto pochi nell’Oceano Artico. Poiché questi strumenti sono in grado di fornire dati preziosi ai ricercatori che conducono gli studi, il team di Marcel Babin e Claudie Marec ha intrapreso la progettazione e la fabbricazione di un galleggiante adattato a questo ambiente.” Secondo José Lagunas-morales, un ingegnere specializzato in sistemi integrati che lavora al progetto, la sfida principale era quella di proteggere il drone dalla minaccia costituita dal ghiaccio. Il drone in realtà passa la maggior parte del suo tempo sott’acqua, ma è quando esso affiora e verosimilmente si scontra con il ghiaccio che le attrezzature per le telecomunicazioni, i sensori di temperatura o altre attrezzature si potrebbero danneggiare. O potrebbe rimanere intrappolato dal ghiaccio, e questo potrebbe essere molto costoso. Lagunas-morales sottolinea: “Dobbiamo evitare che il dispositivo rimanga intrappolato nel ghiaccio poiché in quel caso esso diventerebbe inutile per la ricerca. Qualsiasi errore nella progettazione o nella programmazione potrebbe essere molto costoso, sia in senso letterale che figurato, poiché ogni dispositivo vale circa 90 000 dollari Usa (80 300 euro).” Pensando a questo, Lagunas-morales ha sviluppato un sistema ottico che consente ad Argo di percepire la presenza di ghiaccio: “Quando si avvicina alla superficie, esso emette un fascio laser e poi raccoglie e analizza la luce riflessa per riuscire a distinguere l’acqua libera dal ghiaccio. Il galleggiante ha bisogno di solo un metro quadrato di acqua libera sulla superficie, ma noi lo abbiamo programmato con un margine di sicurezza di tre metri quadrati.” Esso è già stato testato nelle acque della baia di Baffin, situata tra l’isola di Baffin e la costa sud occidentale della Groenlandia. Secondo l’Università di Laval, se i test saranno coronati da successo, quattro galleggianti Argo attrezzati con questo sistema ottico di rilevamento del ghiaccio verranno schierati nell’Oceano Artico nei prossimi mesi. Entro tre anni, si prevede che i ricercatori saranno in grado di fare affidamento sui dati provenienti da un’armata di 23 dispositivi. Il drone ha una notevole durata della batteria di ben quattro anni. Come fa notare engadget, “Se tutto va bene, comunque, il drone inizierà a seguire gli effetti biologici del cambiamento climatico nel giro di pochi mesi.” http://www.Lefil.ulaval.ca/articles/drone-mieux-adapte-aux-eaux-arctiques-37420.html    
   
   
FIRENZE: L´ABC PER LE START UP DIGITALI, ONLINE NUOVA GUIDA  
 
Firenze, 29 giugno 2015 - Come usare al meglio il web per la propria azienda? Che strumenti digitali adoperare per dialogare con la pubblica amministrazione? Quali azioni intraprendere per aprire una start up? Lo possono fare anche gli stranieri? A tutte queste e a molte altre domande vuol risponde la nuova guida “Innovazione, strumenti e servizi digitali per imprenditori italiani e stranieri”, curata da Prefettura di Firenze e Camera di Commercio di Firenze con la collaborazione dell’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica del Cnr, presentata a Firenze nel corso del Consiglio territoriale per l’immigrazione. La guida, scaricabile gratuitamente dai siti della Prefettura e della Camera di Commercio di Firenze, intende in primo luogo offrire notizie di base sull’uso di internet a vantaggio delle aziende: dalla geolocalizzazione dell’impresa alla creazione di un sito web aziendale, dall’utilizzo dei social network alle tecniche di comunicazione. Inoltre, vuol favorire la conoscenza e il rispetto delle regole - anche del mondo digitale - da parte degli imprenditori stranieri. «Garantire l’accesso universale al web e superare quel digital divide che ancora caratterizza intere fasce della popolazione non è solo strumento di integrazione sociale, ma anche uno dei motori che potrà gettare le basi per una ripresa forte e duratura nel nostro Paese», ha commentato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze. Una sezione è dedicata alla spiegazione di alcuni strumenti indispensabili per l’amministrazione digitale, come la firma digitale, la posta certificata, la carta nazionale dei servizi e prosegue con un riepilogo delle procedure telematiche per l’ingresso e il soggiorno in Italia dei cittadini di altri Paesi. Il testo contiene poi tre focus specifici: il primo dedicato all’ingresso in Italia di cittadini di altri Paesi per costituire start up innovative, il secondo relativo al nulla osta al lavoro subordinato per lavoratori stranieri altamente qualificati (Carta Blu Ue) e il terzo che propone una guida di orientamento agli incentivi per le imprese, con indicazioni utili su modalità e contenuti delle possibili agevolazioni. La guida ha anche arricchito il portale Paesi della Regione Toscana divenuto ormai una banca dati sui temi dell’immigrazione conosciuta a livello nazionale. Si può scaricare la guida sul sito della Camera di Commercio di Firenze: http://bit.Ly/1gzplxi    
   
   
SAVONA - DALLA CAMERA NUOVO TEAM "DIGITALE" PER AIUTARE LE IMPRESE  
 
Savona, 29 giugno 2015 - Hanno appena terminato il periodo di formazione e stanno per entrare in azione assieme ad altri 126 giovani distribuiti in 64 Camere di Commercio. Sono le due giovani informatiche savonesi, Noemi Reina e Federica Traversa, originarie di Varazze e Celle Ligure, selezionate per la nuova edizione del progetto “Made in Italy: Eccellenze in Digitale” promosso da Google, Unioncamere e da oltre metà delle camere di commercio italiane, con la collaborazione dell’Istituto Tagliacarne. I nuovi digitalizzatori opereranno nei prossimi 9 mesi a stretto contatto con le imprese, con l’obiettivo di favorirne la digitalizzazione, aiutandole a promuovere i prodotti di eccellenza del Made in Italy. Il settore alimentare, il settore cultura e turismo sono stati individuati quest’anno dalla Camera di commercio di Savona come ambiti privilegiati dell’azione delle due borsiste, che affiancheranno le imprese fornendo sostegni tecnici e svolgendo una diffusa opera di sensibilizzazione sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Nelle prossime settimane sarà diffuso dalla Camera di Commercio un avviso rivolto alle imprese interessate ad avvalersi del servizio informatico camerale. <<Con questo progetto – afferma il Presidente Luciano Pasquale – ci proponiamo di incrementare la consapevolezza del ruolo che può svolgere la digitalizzazione per la competitività delle imprese, con particolare attenzione, in questa tornata, alle produzioni tipiche e al turismo, settori importanti del nostro territorio: l’obiettivo è promuovere l’innovazione organizzativa e commerciale delle piccole e medie imprese>>. Le nuove specialiste del digitale, in una staffetta virtuale, hanno ricevuto il testimone dai giovani che le hanno precedute nella scorsa edizione, 6 mesi nei quali Cristina Magni e Jacopo Pesce, dalla sede dell’Azienda speciale camerale di Albenga hanno coinvolto una quarantina di imprese del settore agroalimentare e del florovivaismo interessate ad avviare una propria strategia digitale. Le attività dei due protagonisti della prima edizione del progetto Google – Unioncamere si sono concretizzate in incontri con tutte le aziende che avevano risposto alla manifestazione di interesse e in azioni “su misura”, in relazione al livello di digitalizzazione riscontrato in partenza. Sono stati affinati o creati nuovi profili sui social networks, avviati o rafforzati i canali e-commerce e potenziate, in alcuni casi, le campagne pubblicitarie on line.  
   
   
UE: EDUCAZIONE: LE SCUOLE IN EUROPA HANNO BISOGNO DI PIÙ INSEGNANTI E MAGGIORE FORMAZIONE I DATI DI DUE STUDI EUROPEI APPENA PUBBLICATI HANNO MESSO IN LUCE IL BISOGNO DI UNA MAGGIORE QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E DI UNA FORMAZIONE CONTINUA E DIVERSIFICATA DEGLI INSEGNANTI.  
 
Bruxelles, 29 giugno 2015 - Tibor Navracsics, Commissario europeo per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha dichiarato: "Gli insegnanti hanno bisogno di avere un´ottima preparazione e di tutto il nostro supporto per formare le generazioni future di europei creativi e responsabili. Insieme agli Stati membri stiamo lavorando per dotare gli insegnanti di abilità e competenze necessarie a rispondere alle diverse sfide delle generazioni di oggi". La relazione The Teaching Profession in Europe: Practices, Perceptions, and Policies " La professione dell´insegnamento in Europa: pratiche, percezioni e politiche" è stata realizzata da Eurydice, il network dell´Unione europea che offre informazioni sul sistema dell´istruzione in 37 paesi. Si basa su un campione di quasi due milioni di insegnanti di istruzione secondaria di primo grado impiegati nei 28 Stati membri, in Islanda, Leichtestein, Montenegro, Macedonia, Norvegia, Serbia e Turchia e esamina cinque punti chiave: condizioni demografiche e di lavoro, il passaggio dal percorso formativo a quello professionale, i bisogni di crescita professionale, la mobilità transnazionale e il grado di soddisfazione per la professione. Il 24% degli insegnanti intervistati dichiara di avere grande desiderio di crescita professionale, e il 22,5% afferma di aver cambiato paese per motivi di lavoro. Il 94,4% degli intervistati è soddisfatto del proprio lavoro, ma la percezione che gli insegnanti hanno del loro ruolo nella società è molto bassa, infatti solo il 12,5% ritiene di essere sufficientemente stimato. I risultati generali della relazione indicano che: Le donne sono maggiormente occupate nella professione dell´insegnamento In futuro il numero degli insegnanti disponibili potrebbe non essere sufficiente In quasi due terzi dei paesi europei insegnanti altamente qualificati hanno accesso a un periodo di pratica strutturato Meno di un terzo degli insegnanti si è recato all´ìestero per motivi professionali Il programma Erasmus+ è la maggiore fonte di finanziamento per la mobilità transnazionale degli insegnanti La relazione di Crell intitolata Teaching Practices in Primary and Secondary Schools in Europe: Insights from Large-scale Assessments in Education "Le pratiche di insegnamento nella scuola primaria e secondaria in Europa: approfondimento su larga scala della valutazione dell´istruzione" offre una dettagliata descrizione delle pratiche di insegnamento alle scuole primarie e secondarie. Crell è il Centro della Commissione europea di ricerca sull´istruzione e sui programmi di apprendimento permanente. I risultati della relazione rilevano che: Il livello di collaborazione tra insegnanti varia ampiamente attraverso l´Europa Gli insegnanti spesso condividono esperienze per migliorare i metodi di insegnamenti. Più raramente lavorano insieme su nuove idee e visitano altre classi per avere nuovi spunti. Sulla base di questi rapporti, la Commissione Europea ha raccolto delle indicazioni per migliorare le proprie politichepdf, tra cui: Migliorare le condizioni di lavoro e le opportunità di carriera per gli insegnanti potrà rendere la professione attraente per nuovi talenti, con un migliore bilanciamento di genere; Occorre stimolare gli spazi di condivisione, virtuale e fisica, e una cultura collaborativa nelle scuole per aiutare gli insegnanti a lavorare insieme E´ necessario offrire agi docenti più opportunità di mobilità per migliorarne lo sviluppo professionale; La formazione di base degli insegnanti dovrebbe prevedere un migliore bilanciamento tra le nozioni culturali e la pedagogia e la pratica nelle scuole Percorsi professionali più flessibili possono contribuire a scongiurare la carenza di docenti e a diversificare la forza lavoro scolastica.  
   
   
AOSTA, IL MINISTRO GIANNINI IN VALLE PER IL RECEPIMENTO DELLA BUONA SCUOLA NEL RISPETTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA VALDOSTANA  
 
Aosta, 29 giugno 2015 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin e l’Assessore all’istruzione e cultura Emily Rini manifestano grande soddisfazione per la disponibilità e la sensibilità dimostrate dal Ministro all’Istruzione Stefani Giannini, espresse, giovedì 25 giugno, nel corso di un colloquio telefonico personale con l’Assessore, durante il quale il Ministro ha confermato la volontà di salvaguardare le prerogative del sistema scolastico valdostano. La Giannini ha infatti annunciato la propria presenza in Valle d’Aosta, entro la fine del mese di luglio, allorché saranno condivise le misure da attuare per recepire i contenuti del disegno di legge sulla Buona scuola, nel pieno rispetto dell’autonomia speciale della Valle d’Aosta, come peraltro previsto nelle due norme di salvaguardia contenute nel provvedimento legislativo.  
   
   
DIVENTA MEMBRO DEL COMITATO GIOVANI UNESCO PER IL LAZIO L’ASSOCIAZIONE SELEZIONA 10 SOCI PER IL LAZIO E PER OGNI REGIONE ITALIANA. L’OBIETTIVO È PROPRIO QUELLO DI SUPPORTARE LE ATTIVITÀ DELL’UNESCO NEL CAMPO DELL’EDUCAZIONE, DELLA SCIENZA, DELLA CULTURA E DELLA COMUNICAZIONE VALORIZZANDO LE CARATTERISTICHE DELLE COMUNITÀ LOCALI GRAZIE ALL´IMPEGNO DI GIOVANI CAPACI  
 
Roma, 29 giugno 2015 - Il Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco sostiene e favorisce la partecipazione attiva dei giovani e della società civile a iniziative e eventi di rilevanza nazionale nel campo dell’educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione. L’obiettivo è proprio quello di supportare le attività dell’Unesco valorizzando le caratteristiche delle comunità locali grazie all´impegno di giovani capaci. In particolare l’Associazione seleziona 10 soci per il Lazio e per ogni regione italiana. I soci si occuperanno di pianificare e programmare le diverse attività insieme al rappresentante regionale dell´Associazione. Ecco in particolare a chi è rivolto il bando. Queste le modalità della selezione: Possono partecipare i giovani tra i 20 e i 35 anni in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore e/o universitario che siano cittadini italiani o di altro stato dell’Unione Europea residenti in Italia. Altri requisiti sono: essersi distinti per merito nei campi dell’educazione, della scienza e della cultura a scuola, all’università, nel lavoro. Richieste, tra l’altro, una buona conoscenza di una o più lingue straniere, come inglese/francese e del proprio territorio dal punto di vista del profilo storico-artistico-culturale. La conoscenza di base del mandato Unesco e l’aver maturato esperienze nel sistema delle Nazioni Unite come attività di ricerca e studio, volontariato, tirocini, stage costituiscono ulteriori titoli preferenziali per i candidati. Completano il profilo affidabilità, senso di responsabilità, forte motivazione e ottima predisposizione a lavorare in gruppo. Ecco come partecipare. Le domande, con curriculum, “lettera motivazionale” (il tutto in formato pdf) e fototessera (in formato jpg), possono essere inoltrate entro le ore 12 del 20 luglio 2015 all’indirizzo giovaniunesco.Lazio@gmail.com. Faranno fede la data e l’orario di ricezione della mail. I candidati selezionati saranno contattati, via email, per lo svolgimento del colloquio. Le modalità verranno comunicate successivamente. La posizione di socio regionale è volontaria e non prevede alcuna forma di compenso e/o rimborso.  
   
   
UN APPROFONDIMENTO SUL FUTURO ASSORBIMENTO DEL CARBONIO DA PARTE DEGLI OCEANI  
 
Bruxelles, 29 giugno 2015 - I mari e gli oceani contribuiscono in modo cruciale all’assorbimento delle emissioni di Co2 nell’atmosfera causate dalle attività umane. Questo però significa che possiamo affidarci a questa capacità per alterare i cambiamenti climatici in corso? E soprattutto, dove va a finire l’eccesso di Co2 dell’atmosfera? Il progetto Carbochange ha fatto avanzare in modo considerevole le conoscenze scientifiche e le previsioni su questo argomento. Con l’aiuto di una rete completa di boe, galleggianti e imbarcazioni di ricerca, il progetto Carbochange (“Changes in carbon uptake and emissions by oceans in a changing climate”), finanziato dall’Ue, ha cercato di fornire una quantificazione il più precisa possibile dell’assorbimento netto di carbonio da parte degli oceani adesso e in futuro, in diverse situazioni di cambiamenti climatici basata sui cambiamenti del ciclo del carbonio passati e presenti. Questa ricerca è fondamentale per capire il futuro della Terra in condizioni di cambiamenti climatici, poiché si pensa che gli oceani abbiano assorbito circa un quarto del Co2 pompato dagli umani nell’atmosfera negli ultimi 20 anni. Il rovescio della medaglia di questo processo è che, man mano che assorbono il Co2, gli oceani diventano più acidi e questo ha conseguenze drammatiche per le forme di vita marine. Inoltre gli oceani potrebbero non essere in grado di sopportare un futuro aumento delle emissioni di Co2 causate dall’uomo allo stesso modo in cui l’hanno fatto finora. Il progetto adesso è completo e i suoi risultati non solo danno ai ricercatori dati preziosi e un modello globale per il carbonio, ma migliorano anche la comprensione scientifica di importanti processi biochimici e fisici, li quantifica, fa luce sulla vulnerabilità degli oceani all’aumento dell’assorbimento del Co2, aiuta a prevedere il clima del futuro e aiuterà i responsabili delle politiche a intraprendere azioni concrete. Christoph Heinze, professore di oceanografia chimica all’Università di Bergen e coordinatore di Carbochange, spiega alcuni dei principali risultati del progetto. Su cosa si basa il vostro modello di previsione? Il nostro lavoro consisteva nel quantificare il trasferimento di Co2 tra gli oceani e l’atmosfera e i flussi di carbonio all’interno dell’oceano stesso, per mezzo di un’associazione di collezioni di dati ottenuti tramite osservazioni e modelli. Le collezioni di dati osservazionali, che comprendevano dati sulla superficie del mare e dati riguardanti la colonna d’acqua del sistema oceanico del carbonio, sono stati usati insieme a modelli di previsione e diagnostica. I modelli del sistema terrestre usati per le proiezioni basate su scenari di emissione sono tra i programmi per computer più complessi ed esigenti che il cervello umano abbia mai concepito. Poiché il ciclo del carbonio marino è influenzato dalla fisica, la chimica e l’azione biologica, era necessario un team interdisciplinare per affrontare la sfida di quantificare i cambiamenti del budget di carbonio in un clima che cambia. Quali sono le principali scoperte fatte nel corso del progetto, in termini di fattori che hanno una forte influenza sulla riduzione dell’assorbimento del carbonio da parte degli oceani? Ci sono prove di variazioni regionali e temporali sostanziali nei flussi di Co2 aria-mare su varie cronologie, fino a un ordine di grandezza di più o meno 50% per certi settori dell’oceano. Lo stesso vale per le variazioni dell’assorbimento oceanico del Co2 prodotto dagli uomini che si trova nell’atmosfera. Un temporaneo indebolimento dell’assorbimento del carbonio da parte dell’oceano in un bacino oceanico però può essere compensato dall’aumento dell’assorbimento in un altro luogo. Tutto considerato, i tassi annuali di assorbimento marino del Co2 sono riusciti più o meno a tenere il passo con l’aumento del Co2 atmosferico fino a questo momento: La percentuale annua di nuove emissioni di Co2 causate dall’uomo e assorbite dagli oceani a livello globale è piuttosto costante. Le proiezioni future però fatte con i modelli del sistema terrestre, che siano sistemi modello complessi completi o i cosiddetti modelli del sistema terrestre di complessità intermedia, rivelano che questo potrebbe cambiare quando ulteriori emissioni di Co2 si accumuleranno nell’atmosfera e i cambiamenti climatici accelereranno, nei prossimi decenni. Una circolazione oceanica più lenta associata a una diminuzione della capacità di attutimento dell’acqua di mare ad alte concentrazioni di Co2 in superficie indurrà un indebolimento dell’efficacia dell’assorbimento di Co2 da parte dell’oceano. Tra gli interessanti nuovi risultati c’è l’effetto di un aumento della decomposizione batterica della materia organica nella colonna d’acqua dell’oceano e la diminuzione delle emissioni di aerosol biogenico nell’atmosfera con l’aumento delle temperature. Tutti e due questi effetti accelereranno il riscaldamento globale. Più in generale, quali sono i risultati più rivoluzionari di Carbochange? Il team del progetto ha ottenuto una serie di risultati fondamentali. Ne citerò solo alcuni. Prima di tutto, il team ha contribuito alle proiezioni del modello del sistema terrestre come base per i rapporti di valutazione del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), agli aggiornamenti annuali del Budget globale del carbonio pubblicato mediante il Progetto globale del carbonio e alle collezioni di dati osservazionali sul carbonio oceanico più complete e di più alta qualità mai raccolte (Socat per l’oceano superficiale e Glodap per l’oceano tridimensionale). Carbonchange ha dato quindi un contributo fondamentale all’enorme impegno internazionale e questo è stato riconosciuto dai nostri colleghi in tutto il mondo. Tra gli altri risultati degni di nota c’è la scoperta che, per limitare il riscaldamento globale, l’acidificazione degli oceani, la deossigenazione degli oceani e la perdita di biomassa della terra, sono necessarie maggiori riduzioni delle emissioni di Co2 rispetto a quelle necessarie solo per rallentare il riscaldamento globale. Abbiamo scoperto che l’avanzare dell’acidificazione dell’oceano sta influenzando inequivocabilmente anche l’oceano profondo con una potenziale perdita della biodiversità specialmente tra gli organismi vulnerabili del mare profondo. Infine, abbiamo dimostrato che la combinazione degli elementi di stress per gli ecosistemi marini diventerà sempre più critica nei prossimi decenni, i cui punti caldi evolutivi possono essere stimati a partire da modelli. Avete incontrato difficoltà durante il progetto e, se si, come le avete superate? In quanto scienziati lavoriamo sempre al limite delle nostre abilità. Questo rende la nostra professione stancante ed eccitante allo stesso tempo. Non abbiamo avuto grandi difficoltà logistiche durante il progetto – il consorzio ha lavorato in modo molto costruttivo. Un problema che si è presentato però è stato che l’associazione sistematica delle collezioni di dati osservazionali con modelli oceanici complessi è stata più difficile di quanto ci aspettassimo all’inizio del progetto. Siamo riusciti a ottenere importanti miglioramenti dei modelli e nuove informazioni sui processi di assorbimento del carbonio per mezzo di tali procedure di assimilazione dei dati. Ma per usare completamente le osservazioni dell’oceano attuale, bisogna prima calibrare sistematicamente i modelli del sistema terrestre per una situazione che rappresenta il mondo pre-industriale imperturbato. Per risolvere questo problema però sono necessari ripetuti e costosi calcoli computerizzati del modello. È una sfida che dovrà essere nuovamente affrontata in futuro. In che modo i mari e gli oceani saranno influenzati dai vari scenari di cambiamenti climatici? Si può dire chiaramente che quantità più piccole di emissioni annuali aggiuntive risulterà in una migliore resistenza degli oceani alla forzatura indotta dalle attività umane. Il riscaldamento dell’oceano e l’assorbimento del Co2 dall’atmosfera si sviluppa in tempi lunghi, da decenni a decine di millenni. Anche se smettessimo immediatamente di emettere Co2 dalla combustione dei carburanti fossili, il cambiamento dell’uso della terra e la produzione di cemento nell’atmosfera, l’oceano tornerebbe a un quasi-equilibrio sia fisico che chimico solo dopo diverse decine di migliaia di anni. È anche importante osservare che le proiezioni dell’assorbimento marino del Co2 nei cosiddetti scenari verdi di emissioni (con importanti e imminenti riduzioni delle emissioni causate dal Co2) mostrano che in questo caso, la notevole capacità di tamponamento dell’oceano per il Co2 entrerebbe in gioco in modo più efficace. Se le società umane riuscissero a raggiungere i livelli di emissione previsti nello scenario Rcp2.6 o almeno in quello Rcp4.5, i danni al sistema terrestre potrebbero essere limitati. Al momento il mondo è ancora nello scenario Rcp8.5 “di status quo” – uno sviluppo molto preoccupante. Quale sperate che sarà l’impatto della vostra ricerca? Le società umane devono passare rapidamente a un uso sostenibile delle risorse e a una produzione decarbonizzata dell’energia. La nostra ricerca contribuisce a trovare percorsi ottimali per la mitigazione del clima al fine di contrastare i cambiamenti climatici e ambientali. La quantificazione dei depositi e le fonti marine di carbonio rispetto all’atmosfera è essenziale anche per tenere traccia del Co2 prodotto dall’uomo. Dove sta andando a finire, cosa controlla il suo ciclo, abbiamo trascurato dei processi fondamentali finora? Abbiamo sviluppato metodologie per osservare e simulare il ciclo oceanico del carbonio nel lungo termine con una serie di metodi che si completano l’un l’altro. Queste tecniche dovranno essere estese e applicate anche in futuro visto che le emissioni di Co2 stanno ancora aumentando nettamente. Inoltre per quanto riguarda la verifica dei budget di gas serra nazionali, una conoscenza precisa del pozzo di assorbimento del carbonio nell’oceano è fondamentale, perché è possibile fare quantificazioni dei flussi di Co2 aria-mare di grandi zone in modo più preciso rispetto alla terraferma. Quindi se vogliamo capire i cambiamenti continentali, la conoscenza del mare è fondamentale. La quantificazione delle variabili dello stato del carbonio oceanico fatta in Carbonchange mediante modelli e osservazioni è fondamentale per gli studi sull’impatto dell’acidificazione. Le comunità che si occupano di questi argomenti adesso hanno tantissimi dati a disposizione per scalare i proprie esperimenti di impatto. Avete in programma di continuare la ricerca adesso che il progetto si è concluso? Abbiamo piani concreti per continuare mediante un prolungamento della nostra ricerca. Questo comporta l’uso di altri sensori nuovi posizionati su galleggianti autonomi e alianti per la pressione parziale del Co2, il pH, l’ossigeno e altre variabili e inoltre un prolungamento e sostegno continuo delle misurazioni di routine del carbonio dalle navi commerciali. Siamo già impegnati nell’aggiornamento dei nostri modelli oceanici con migliori rappresentazioni di processo per la prossima fase di proiezioni climatiche per valutazioni internazionali. Nuove versioni delle sintesi dei dati internazionali sul carbonio oceanico sono già in arrivo e vediamo anche un grande potenziale nello sviluppo di nuovi concetti per la modellazione degli ecosistemi marini. Una questione fondamentale negli anni a venire sarà migliorare i budget di carbonio annuale globalmente, ma anche per quanto riguarda i bacini e a livello nazionale. Stiamo sviluppando nuovi approcci per stimare in modo ottimale il progresso dell’invasione di Co2 nell’oceano e come variano i corrispondenti flussi di Co2 aria-mare. Ridurre le incertezze di queste variabili contribuirà a un sistema valido di verifica del budget di gas serra di grande rilevanza politica per i prossimi 10 anni. I progetti collaborativi coordinati e svolti a livello dell’Ue si sono rivelati un mezzo efficace per allargare i limiti della ricerca sui gas serra e per sfruttare in modo ottimale i risultati verso un futuro che speriamo sarà sostenibile. Per ulteriori informazioni, visitare: Carbochange https://carbochange.B.uib.no/    
   
   
AMBIENTE, PARTE PERCORSO "ENERGIE IN CIRCOLO". SOSTENIBILITÀ PRIORITÀ DELLA GIUNTA SARDA  
 
 Cagliari, 29 Giugno 2015 - L´assessore della Difesa dell´ambiente, Donatella Spano, è intervenuta o a Cagliari all´inaugurazione del Laboratorio partecipativo di avvio del percorso "Energie in circolo - viaggio nell´energia sostenibile in Sardegna", che prevede una serie di eventi itineranti in programma nei territori della Sardegna tra settembre e ottobre 2015. L´iniziativa prende avvio nell´ambito del progetto Smart City - Comuni in Classe A (Po Fesr 2007-2013) per riflettere sui temi della sostenibilità ambientale in ambito regionale, anche alla luce delle opportunità offerte dalla nuova Programmazione comunitaria 2014-2020. "I temi del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale sono strettamente connessi tra di loro e rappresentano una priorità strategica dell´attuale Giunta regionale - ha dichiarato la Spano - attraverso l´attuazione di misure di efficientamento energetico e di promozione dell´educazione ambientale dei cittadini. La sostenibilità ambientale si esplica su diversi livelli che vanno dalle politiche forestali alla gestione integrata dei rifiuti passando attraverso l´incentivazione degli acquisti verdi: solo le azioni sinergiche adottate sui vari fronti ottimizzano i risultati". La Sardegna si è dotata, prima in Italia, di un piano per lo sviluppo degli acquisti pubblici ecologici nella pubblica amministrazione, che ha visto l´Assessorato della difesa dell´ambiente finanziare ai Comuni e altri enti pubblici acquisti improntati alla sostenibilità ambientale nell´ambito dell´illuminazione pubblica, degli impianti solari e fotovoltaici. "La Sardegna è leader in questo settore, e intendiamo continuare ad esserlo facendo di più e meglio. Per questo anche la nuova programmazione prevede ingenti risorse da destinare a questo scopo", ha dichiarato l´assessore Spano, che ha aggiunto: "Quando parliamo di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale non possiamo non considerare i cambiamenti climatici e i loro effetti sul territorio. Tenere conto di questo è fondamentale per programmare le risorse e le azioni. In questo senso le politiche regionali giocano un ruolo determinante sulla questione climatica, ed è per questo che mi sono impegnata a livello nazionale affinché venisse istituito un Tavolo interregionale di coordinamento sui cambiamenti climatici, con il compito di individuare le modalità con cui le regioni possono coordinarsi al fine di garantire che le loro pianificazioni e programmazioni siano coerenti con il futuro piano nazionale sulla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, e che lo sviluppo del piano nazionale tenga conto delle specifiche esigenze regionali, anche attraverso progetti congiunti, tenendo conto dei diversi livelli di governance, a partire proprio dai Comuni che rappresentano l´anello istituzionale più vicino al territorio".  
   
   
GESTIONE DELLE ACQUE IN SARDEGNA, NUOVO PRESIDENTE DEL COMITATO ISTITUZIONALE D´AMBITO  
 
Cagliari, 29 Giugno 2015 - Nicola Sanna, sindaco di Sassari, è stato eletto all´unanimità presidente del Comitato istituzionale d´ambito che si è riunito a Cagliari, con la partecipazione dell´assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, delegato dal presidente Francesco Pigliaru a rappresentare la Regione. Il Comitato è composto da dieci sindaci designati dal Consiglio delle Autonomie locali: due in rappresentanza dei Comuni capoluogo di provincia, due per i Comuni con popolazione uguale o superiore ai 10mila abitanti, altrettanti per i Comuni con popolazione compresa tra i tremila e i 10mila abitanti, e quattro sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai tremila abitanti. Del Comitato istituzionale d´ambito fa parte di diritto anche il presidente della Regione o un suo delegato. In base agli esiti delle recenti elezioni amministrative, il Consiglio delle Autonomie locali ieri ha dunque formulato le designazioni per reintegrare il comitato con tre nuovi componenti per garantire l´operatività dell´Ente di governo dell´ambito della Sardegna, istituito lo scorso febbraio con la legge regionale 4. L´ente di governo dell´ambito è il soggetto regolatore regionale del servizio idrico integrato, la cui attività nazionale è esercitata dall´Autorità per l´energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Il primo atto del nuovo Comitato è stato quello di approvare l´avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse per la nomina del direttore generale dell´ente. La scadenza per la presentazione delle proposte è stata fissata al prossimo 9 luglio. L’avviso sarà pubblicato da lunedì sul sito istituzionale dell´Ente di governo dell’ambito della Sardegna e immediatamente dopo sui principali quotidiani sardi e sul sito istituzionale della Regione. Si ricorda che i requisiti richiesti per la nomina sono quelli previsti dal comma 6 dell’articolo 6 della legge regionale n. 4/2015.  
   
   
LAMBRO-BELLAMILANO, GRANDE COLLABORAZIONE ALLA GIORNATA DEDICATA ALLA PULIZIA DEL LETTO E DEGLI ARGINI DEL FIUME OLTRE 150 PERSONE IMPEGNATE PER LA PREVENZIONE DELLE ESONDAZIONI INSIEME A COMUNE DI MILANO E REGIONE LOMBARDIA CON CITTÀ METROPOLITANA, AIPO, AMSA, PROTEZIONE CIVILE  
 
Milano, 29 giugno 2015 – E´ iniziata il 27 giugno alle ore 9 la giornata di grandi pulizie del fiume Lambro. A organizzarla sono stati il Comune di Milano con gli assessori Pierfrancesco Maran (Ambiente) e Marco Granelli (Sicurezza, Protezione civile) e la Regione Lombardia con gli assessori Viviana Beccalossi (Territorio) e Simona Bordonali (Protezione civile), insieme a Città Metropolitana, Protezione civile, Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) e Amsa, i Consigli di Zona 2, 3 e 4. Lungo i due chilometri degli argini del fiume che attraversa il parco hanno collaborato circa 150 persone, soprattutto volontari, con l´obiettivo di prevenire le esondazioni del fiume Lambro: Protezione Civile insieme ad Amsa e Aipo hanno rimosso dal letto del fiume e dalle sue rive grandi alberi che le piene avevano abbattuto e che si erano riversati nelle sue acque; mentre i cittadini, insieme alle Gev del Comune di Milano e alle associazioni ambientali e territoriali hanno collaborato a rimuovere rami, fogliame e le zone adiacenti ai fiumi. "Una bella prova di collaborazione fra istituzioni, enti, volontari e cittadini che voglio ringraziare tutti. Oggi abbiamo dato prova che lavorare insieme è possibile e abbiamo dato inizio a un´opera di pulizia che certamente porteremo avanti nei prossimi mesi dando continuità a una iniziativa che rientra fra quelle messe in campo con Bellamilano, allargandola oltre i confini della città. Tenere pulito il letto del Lambro è indispensabile per prevenire le esondazioni " dichiara Marco Granelli assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale. Nel corso della giornata sono stati asportati dal fiume Lambro e dalle sue rive oltre 10 cassoni da 30 metri cubi di materiale vario, soprattutto tronchi. Si è reso necessario l´utilizzo di circa 31 mezzi pesanti (gru, ragni, camion oltre a motoseghe e piccoli cingolati) messi a disposizione dalle organizzazioni di Protezione civile, Comune, Polizia locale, Amsa.  
   
   
NEVICATE 2012 - APPROVATO DALLA GIUNTA DELL’ EMILIA ROMAGNA UN PIANO DI 146 INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO E IL RIPRISTINO DELLE OPERE PUBBLICHE DANNEGGIATE.  
 
Bologna, 29 giugno 2015 - Via libera da parte della Giunta regionale al Piano di 146 interventi per la sistemazione e il ripristino dei danni causati dalle eccezionali nevicate che dal 31 gennaio al 12 febbraio 2012 colpirono il territorio regionale, in particolare la Romagna. A disposizione ci sono oltre 9 milioni e 400 mila euro. Le opere saranno finanziate con i fondi previsti dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 23 marzo 2013, in via di trasferimento alla Regione sulla base di un programma triennale. “Si tratta di opere concordate e condivise con la Città metropolitana, le Province e il Servizio tecnico di bacino Romagna - spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. Lavori importanti perché ci permettono di mettere in sicurezza strade e movimenti franosi e di intervenire su scuole, municipi, chiese, cimiteri ed edifici di pubblica utilità. Questo importo si aggiunge ai 3 milioni e 400 mila euro che la Regione ha stanziato con fondi propri nell’immediatezza dell’evento. Con le ultime risorse trasferite - conclude Gazzolo - abbiamo già disponibile il 75% dei fondi governativi e attendiamo entro l’anno la tranche finale”. Gli interventi riguardano soprattutto le province più interessate dalle nevicate: saranno 89 a Forlì Cesena, per quasi 5 milioni di euro, e 46 a Rimini, a cui andranno poco meno di 4 milioni. Gli altri 11 interventi interessano le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. In particolare, tra le opere più rilevanti che saranno realizzate in provincia di Rimini ci sono: a Novafeltria il consolidamento, miglioramento sismico e reintegro delle attrezzature danneggiate dell´immobile “Ex Benelli” per 380 mila euro; il ripristino dei dissesti sulla strada provinciale n. 358 a Pennabilli per 250 mila euro e la sistemazione del ponte sul torrente Riomaggio a Maiolo per 300 mila euro. In provincia di Forlì-cesena gli interventi principali saranno realizzati a Roncofreddo, a Verghereto sulle strade provinciali 137 e 138, a Borghi per la messa in sicurezza della località Tribola e in numerose altre località per la sistemazione di scuole e strade, sia comunali sia provinciali. L’avvio dei lavori sarà concordato a livello locale con gli Enti beneficiari dei contributi.  
   
   
INCENDI BOSCHIVI: APPROVATO L’ACCORDO DI PROGRAMMA TRA REGIONE MARCHE E CORPO FORESTALE DELLO STATO .  
 
Acona, 29 giugno 2015 - La delibera di approvazione, che costituisce il primo atto firmato dal neo presidente Luca Ceriscioli, riconferma la ormai trentennale collaborazione tra Regione Marche e Corpo forestale dello Stato nei diversi settori della tutela ambientale Il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e il Comandante Regionale del Corpo forestale dello Stato (Cfs) Cinzia Gagliardi si sono incontrati (mercoledì 23 giugno) per concordare le linee operative dell’attività Cfs di contrasto agli incendi boschivi nell’imminente stagione estiva. Il presidente ha infatti firmato, come suo primo atto ufficiale della prima riunione di Giunta, la delibera di approvazione dell’Accordo di programma tra Cfs e Regione Marche per le attività di prevenzione, previsione e lotta attiva agli incendi boschivi - Campagna Aib 2015. Con lo stesso atto è stato approvato il Protocollo d’intesa per l’utilizzo di un elicottero del Corpo forestale dello Stato nelle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi e monitoraggio ambientale. L’elicottero fornirà, ove necessario, un ulteriore supporto nelle altre attività di protezione civile e ricerca di persone disperse in montagna. Durante l’incontro sono state approfondite le attività riguardanti il settore agro forestale e ambientale (vigilanza sulle utilizzazioni boschive, tutela della vegetazione protetta, raccolta di funghi e tartufi), che da circa trent’anni il Corpo forestale dello Stato svolge in convenzione con la regione Marche. Sono in corso di definizione, inoltre, ulteriori collaborazioni nei settori particolarmente critici e dibattuti dalle istituzioni e dai cittadini, come la gestione delle risorse idriche e la difesa del suolo, per contrastare gli eventi calamitosi anche attraverso una attenta pianificazione e gestione del territorio. Al Cfs verranno affidati compiti di controllo e di polizia idraulica, come previsto dalla Legge regionale 31/2012 (Norme in materie di gestione dei corsi d’acqua). Di particolare rilievo e novità assoluta nel panorama nazionale, il ruolo di vigilanza affidato al Cfs anche dalla nuova Legge regionale 3/2012 sulla conformità dei progetti sottoposti a Valutazione di impatto ambientale (Via). Nello stesso ambito del monitoraggio ambientale, rientra l’importante progetto di censimento nazionale delle formazioni monumentali di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale, previsto dalla Legge n. 10 del 2013.  
   
   
LOMBARDIA.MONTAGNA,ROSSI:REGIONE SOSTIENE PROGETTO GUIDE ALPINE PER PROMUOVERNE CONOSCENZA  
 

Milano, 29 giugno 2015 - Le Guide Alpine della Lombardia hanno presentato la nuova stagione estiva durante un incontro con la stampa, che si è svolto in Valmalenco (So) tra Chiareggio e il Rifugio Gerli-porro, al cospetto del Ghiacciaio del Ventina. L´iniziativa, organizzata dal Collegio regionale delle Guide Alpine Lombardia in collaborazione con l´Assessorato allo Sport e alle Politiche per i Giovani di Regione Lombardia, ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare i media sul tema montagna e di illustrare la professione della Guida attraverso un video sulle attività delle montagne lombarde, un viaggio ideale che porta lo spettatore da 100 a 4000 metri di quota. "Regione Lombardia sostiene il progetto per la promozione della montagna attraverso le Guide Alpine - ha dichiarato Antonio Rossi, assessore allo Sport e alle Politiche per i Giovani di Regione Lombardia - Abbiamo delle montagne molto belle, ma non sempre le conosciamo, la Guida Alpina può farcele scoprire, trasmetterci il fascino e l´emozione che si prova andando in cima a una vetta e al tempo stesso farci capire i rischi che si corrono e che possiamo imparare a gestire. È importante che la stampa conosca la montagna e che ne parli in modo corretto: anche nei fatti di cronaca è sempre facile fare notizia quando qualcuno si fa male, ma bisogna invece avere più cognizione dei luoghi e delle dinamiche, per non fare un inutile terrorismo". Il video è stato realizzato dal regista Andrea Frigerio con la supervisione di Luca Maspes e la partecipazione delle Guide Alpine e degli Accompagnatori di media montagna del Collegio lombardo. Oltre al film, sono state realizzate 6 clip dedicate ciascuna alle singole attività: l´escursionismo nelle "Foreste", l´arrampicata nella "Roccia", il canyoning nel "Acqua", l´arrampicata sul ghiaccio in "Ghiaccio", lo sci in la "Neve" e l´alpinismo in "Alte Cime". "I video delle Guide Alpine saranno trasmessi sullo schermo di Pianeta Lombardia in Expo - ha continuato l´assessore Rossi - perché vogliamo promuovere le nostre montagne e la professione delle Guide Alpine che ce le fanno scoprire. Sono filmati fantastici che trasmettono il fascino delle alte quote e soprattutto fanno venire voglia di provare e di divertirsi e fare sport in questi ambienti unici". Durante l´educational sono stati presentati inoltre gli eventi promozionali delle Guide Alpine in collaborazione con "Ostelli e rifugi", nati nella cornice del Programma per la promozione della montagna e delle sue professioni 2015 allo scopo di incentivare le attività sportive e didattiche in ambiente montano. "Tra gli eventi promozionali per l´estate 2015 abbiamo messo in calendario alcuni eventi distribuiti su tutta la regione per avvicinare il pubblico alle montagne lombarde - ha spiegato Luca Biagini, presidente del Collegio Guide Alpine Lombardia – Con l´iscrizione e alla cifra simbolica di 10 euro i partecipanti potranno usufruire dell´accompagnamento di un professionista, una Guida Alpina per le attività più tecniche e Accompagnatori di media montagna per l´escursionismo, e il pernottamento presso rifugi o ostelli di Lombardia". Le Date : 04/05 Luglio Escursione Alle Incisioni Rupestri E Salita Monte Aga pernottamento al Rifugio Fratelli Longo (Alta Valle Brembana); 11/12 Luglio Escursione Al Grignone E Ferrata Dei Carbonari pernottamento al Rifugio Bietti (Lecchese); 12/13 Settembre Sentiero Glaciologico Dei Forni con pernottamento al Rifugio Branca (Alta Valtellina); 19/20 Settembre Escursione In Valle Di Scalve pernottamento all´Olimpic Hostel di Schilpario (Bg) 03/04 Ottobre Escursione Di Geoturismo al Lago della Vacca pernottamento al Rifugio Tita Secchi (Valle Camonica) 17/18 Ottobre Arrampicata In Val Chiavenna pernottamento all´Ostello al Deserto (Chiavenna). Per vedere il video: https://www.Youtube.com/watch?v=-njle-dmsz4&feature=youtu.be
Clip Escursionismo https://www.Youtube.com/watch?v=2uyniaxj3zq&feature=youtu.be  Clip Arrampicata https://www.Youtube.com/watch?v=_xeu8xkvrn4&feature=youtu.be  
Clip Canyoning https://www.Youtube.com/watch?v=r7548fkudvi&feature=youtu.be  
Clip Arrampicata su ghiaccio https://www.Youtube.com/watch?v=yobaoczfcmm&feature=youtu.be  
Clip Sci https://www.Youtube.com/watch?v=or24u-o3tqs&feature=youtu.be  
Clip Alpinismo https://www.Youtube.com/watch?v=p4jonauf2r8&feature=youtu.be