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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Febbraio 2007
PESCA: UNA GESTIONE BASATA SUI DIRITTILA COMMISSIONE PREVEDE DI RIESAMINARE LA SITUAZIONE ALL´INIZIO DEL 2008  
 
 La Commissione ha presentato oggi una comunicazione sugli strumenti di gestione basata sui diritti nel settore della pesca al fine di avviare un dibattito sui sistemi di gestione della pesca. La Commissione desidera comprendere meglio in che modo i diritti di pesca (licenze, contingenti di pesca individuali, giorni in mare e/o accesso limitato alle zone di pesca) vengono introdotti e utilizzati all´interno dell´Ue e discutere le migliori pratiche. La comunicazione valuta i diversi sistemi in relazione al loro contributo al conseguimento degli obiettivi della politica comune della pesca. La creazione dei sistemi di gestione della pesca spetta ai singoli Stati membri. Le caratteristiche di tali sistemi incidono tuttavia sulla situazione economica delle flotte dell´Ue. La Commissione intende pertanto avviare un dibattito su questi temi con le parti interessate e gli Stati membri e prevede di riesaminare la situazione all´inizio del 2008. “Desidero fare in modo che questa relazione apra la strada a un ampio dibattito sull´evoluzione dei diritti di pesca nell´Unione e sul loro possibile ruolo per favorire lo sviluppo di una pesca sostenibile. Questo dibattito contribuirà a far luce sulle opzioni disponibili per gli Stati membri per affinare i propri sistemi di gestione e costituisce pertanto una parte importante dei nostri sforzi comuni volti a migliorare le modalità di gestione della Pcp”, ha dichiarato il commissario europeo Joe Borg, responsabile della pesca e degli affari marittimi. La gestione basata sui diritti di pesca include tutti i sistemi di attribuzione di diritti di pesca individuali ai pescatori, ai pescherecci, alle imprese, alle cooperative o alle comunità dedite alla pesca. Tali sistemi, presenti in una forma o nell´altra in tutti i regimi di gestione della pesca, definiscono essenzialmente i diritti di utilizzo delle risorse alieutiche. I diritti di pesca possiedono un valore e possono costituire un oggetto di scambio. Lo scambio dei diritti di pesca è stato per la prima volta esaminato nel quadro della riforma della politica comune della pesca, quando la Commissione si è impegnata a redigere una relazione sulla portata delle disposizioni esistenti nell´ambito dei sistemi comunitari e/o nazionali di gestione della pesca per un sistema (individuale o collettivo) di scambio dei diritti di pesca. Nella maggior parte degli Stati membri esistono mercati dei diritti di pesca. In alcuni Stati, i regimi nazionali prevedono espressamente la possibilità di vendere o concedere in locazione i giorni in mare o i contingenti di cattura. In altri, coloro che desiderano acquisire un maggior numero di diritti di pesca devono acquistare un peschereccio. Il grado di trasparenza o apertura di queste transazioni può variare notevolmente a seconda di quanto è formalizzato il sistema. Anche quando non figurano espressamente nel diritto nazionale, in molti Stati membri questi mercati esistono de facto. Il costo di acquisto dei diritti è talvolta considerevole e può avere conseguenze importanti sullo sviluppo del settore della pesca. Il dibattito sulla gestione basata sui diritti dovrebbe esaminare le possibilità di facilitare una maggiore trasparenza, migliorare la certezza del diritto e la sicurezza nonché assicurare una maggiore efficienza economica ai pescatori, con una conseguente riduzione dei costi per il resto della società. Il dibattito deve inoltre affrontare i potenziali effetti negativi di tali sistemi – ad esempio il rischio che i diritti si concentrino nelle mani di poche grandi imprese a scapito delle piccole comunità costiere dedite alla pesca – e il modo in cui affrontarli. Nel corso del periodo di consultazione, della durata di un anno, la Commissione realizzerà studi e organizzerà seminari e incontri. Essa fornirà una sintesi del dibattito e valuterà la necessità di un seguito a livello comunitario e nazionale nel primo trimestre del 2008. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE L´ADOZIONE DELLE MISURE PER LA RICOSTITUZIONE DEL TONNO ROSSO RACCOMANDATE DALL´ICCAT  
 
Bruxelles - La Commissione europea ha adottato il 27 febbraio 2007 una proposta di modifica del regolamento del Consiglio del dicembre 2006 relativo ai contingenti per il 2007 allo scopo di recepire il piano di ricostituzione per il tonno rosso raccomandato dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico (Iccat) nel novembre scorso (Ip/06/1632). Le misure convenute scaturiscono dalle raccomandazioni degli scienziati intese ad assicurare la ricostituzione del tonno rosso, oggetto di uno sfruttamento eccessivo nell´Atlantico orientale e nel Mediterraneo. La carenza nell´applicazione delle norme è considerata la causa principale del sovrasfruttamento di questo stock. Per questo una delle misure più significative riguarda l´istituzione di un programma internazionale di ispezione reciproca. La Commissione propone inoltre l´assegnazione dei contingenti agli Stati membri, basata sulla decisione dell´Iccat relativa al contingente globale di questo stock adottata alla riunione svoltasi a Tokyo dal 29 al 31 gennaio. A commento della proposta Joe Borg, commissario europeo per la pesca e gli affari marittimi, ha affermato: "L´adozione di questa proposta in tempi così brevi dalla riunione di Tokyo dimostra ancora una volta la determinazione dell´Ue di rispettare i propri impegni internazionali prendendo le misure necessarie per contribuire a ristabilire la sostenibilità a lungo termine della pesca del tonno rosso nell´Atlantico orientale. " Alla riunione tenutasi a Tokyo il mese scorso i membri dell´Iccat hanno assegnato all´Ue, per quanto riguarda il tonno rosso dell´Atlantico orientale, un contingente di 16 779,55 tonnellate per il 2007. A seguito di tale decisione è ora necessario riesaminare il contingente provvisorio stabilito dal regolamento relativo ai Tac e ai contingenti per il 2007, nonché le condizioni ad esso associate, al fine di garantirne l´applicazione per la campagna di pesca 2007. Le misure comprendono quelle contemplate dal piano quindicennale di ricostituzione adottato dall´Iccat lo scorso novembre. La Commissione proporrà entro breve un regolamento del Consiglio relativo all´attuazione di queste misure pluriennali su base permanente. Il piano di ricostituzione quindicennale sarà riesaminato periodicamente per assicurarne l´efficacia alla luce dei pareri scientifici. Il primo di tali esami avrà luogo nel 2008 e i successivi seguiranno a scadenza biennale. Le misure principali, molte delle quali introdotte per la prima volta, prevedono: una riduzione progressiva del totale ammissibile di catture da 32 000 tonnellate nel 2006 a 25 500 tonnellate nel 2010; l´applicazione di un programma internazionale di ispezione reciproca che, per la prima volta, consentirà a una parte contraente di ispezionare in alto mare i pescherecci di un´altra parte contraente; un prolungamento notevole dei periodi di divieto della pesca del tonno rosso: per i grandi pescherecci con palangari pelagici di lunghezza superiore a 24 metri: dal 1° giugno al 31 dicembre; per la pesca con il cianciolo: dal 1° luglio al 31 dicembre; per le tonniere con lenza a canna: dal 15 novembre al 15 maggio; per i pescherecci da traino pelagici: dal 15 novembre al 15 maggio; un aumento sostanziale della taglia minima di sbarco autorizzata, che passa da 10 a 30 Kg; un sistema di controllo globale che comprende tutte le fasi del processo, dalla cattura alla commercializzazione, inclusi lo sbarco, il trasbordo e le operazioni di ingabbiamento; la registrazione di tutte le navi autorizzate a praticare la pesca del tonno rosso nonché di tutte le tonnare, in modo da ottenere un quadro chiaro della capacità di pesca; l´estensione del divieto di utilizzare aeromobili per individuare i banchi di tonno rosso da un mese (giugno) a tutto l´anno; il divieto di trasbordo di tonno rosso in mare per i pescherecci a cianciolo. Tutti gli sbarchi di tonno rosso o i trasferimenti in gabbia saranno inoltre soggetti a notifica preventiva e a rigorose misure di controllo; un programma di osservazione sia per i pescherecci che per gli allevamenti di tonno; il divieto di commercializzazione e di scambio del tonno rosso e dei prodotti derivati che non sono accompagnati dalla documentazione necessaria per garantirne l´origine, che non provengono da catture effettuate da pescherecci autorizzati o che per qualche motivo non sono conformi alle disposizioni del piano di gestione; la regolamentazione della pesca ricreativa, nell´ambito della quale sarà consentito un unico esemplare di tonno rosso per bordata di pesca. Il contingente Ue di 16 779,55 tonnellate comprende 154,68 tonnellate per Cipro e 355,59 tonnellate per Malta, che non facevano ancora parte dell´Unione quando è stato elaborato l´ultimo piano di gestione dell´Iccat (2002). Nella tabella seguente sono riportati i contingenti per tutti gli Stati membri che praticano questo tipo di pesca.
Stato Membro Contingente Assegnato (t)
Cipro 154,68
Francia 5 493,65
Grecia 287,23
Italia 4 336,31
Malta 355,59
Portogallo 523,88
Spagna 5 568, 21
Altri 60
Ce 16 779,55
Tac globale Iccat 29 500
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PESCI E LAGHI LOMBARDI: UN’ECCELLENZA! REGIONE E IREALP PROMUOVONO LA PRODUZIONE ITTICA CON UN CONVEGNO E UNA MOSTRA A MILANO  
 
 Milano – 10 laghi, 70 impianti di acquacoltura, 200 pescatori professionisti, più di 5 mila tonnellate di pesce pescato all’anno: questi sono alcuni dei numeri della produzione ittica lombarda, che riveste un ruolo molto importante nel sistema economico della Regione. Proprio per incentivare questa realtà la D. G. Agricoltura della Regione Lombardia e Irealp (Istituto di Ricerca per l’Ecologia e l’Economia applicate alle Aree Alpine) hanno organizzato presso l’Acquario civico di Milano (v. Le Gadio 2) il convegno “La promozione dei prodotti ittici lombardi”, che si terrà giovedì 1 marzo, a partire dalle ore 9. 30 e la mostra “Le specie ittiche dei laghi lombardi”, allestita contestualmente fino all’11 marzo. La finalità del convegno è promuovere i prodotti ittici lombardi valutando le prospettive e le potenzialità offerte dalla pesca di lago e dall’acquacoltura nell’ottica della sostenibilità ambientale e degli strumenti finanziari messi a disposizione dalla Comunità Europea. Tra i primi ad intervenire nel corso dell’incontro ci saranno l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi, e il Presidente di Irealp, Fabrizio Ferrari. Quest’ultimo, in particolare, illustrerà le modalità applicative dell’importante Strumento Finanziario Orientamento della Pesca (Sfop) creato dall’Unione Europea per incentivare i diversi rami del settore della pesca. Nel corso del convegno, moderato dalla giornalista Rai Donatella Bianchi, conduttrice della fortunata trasmissione Linea Blu, si parlerà anche delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti ittici lombardi, della loro promozione presso la grande distribuzione, di normative sanitarie su produzione e commercializzazione, di pescaturismo e di ittiturismo. .  
   
   
SLOW FISH 2007, PRESIDENTE BURLANDO: "UN GRANDE EVENTO POLITICO E CULTURALE" IN DIFESA DEL MARE, DEI PESCI E DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE FORSE GIÀ NEL 2008 UN SUMMIT A GENOVA DEI MINISTRI DELL´AMBIENTE DEI PAESI DEL MEDITERRANEO  
 
 Torna in Liguria, dopo due anni, Slow Fish , il salone del pesce sostenibile, dal 4 al 7 maggio prossimi, alla Fiera Internazionale di Genova. "Un grande fatto politico e culturale", lo ha definito il presidente della Regione Liguria oggi al Ducale, nel corso della presentazione con il presidente internazionale di Slow Food Carlo Petrini e le altre istituzioni. La Regione Liguria rinnova con convinzione l´impegno per l´edizione 2007 di questa manifestazione, che si consolida di anno in anno e che nel 2009 potrà usufruire del nuovo padiglione B, affacciato sul mare. Un impegno che si costruisce sulla volontà di stimolare la consapevolezza e l´educazione verso le tematiche proposte da Slow Fish che riguardano la tutela dell´ambiente, delle acque, le politiche sostenibili del mare e il consumo responsabile del pesce. Una cultura legata all´ambiente e alla sana alimentazione costituisce un patrimonio che è nostro dovere trasmettere alle nuove generazioni. Spiega il presidente Claudio Burlando: "Che la Liguria torni dopo due anni a essere sede di quattro giorni dedicati a questi argomenti ha molta rilevanza per le auspicabili ricadute turistiche, ma soprattutto per far diventare la nostra regione sede di un grande dibattito e confronto sullo stato delle acque dei mari, dei laghi e dei fiumi , sulle condizioni di chi da essi trae lavoro, fino a noi consumatori, non sempre attenti e consapevoli di essere l´ultimo anello di una catena di emergenze e problematiche da affrontare tutti insieme per superarle". Il rapporto fra l´uomo e l´ambiente è complesso, ma per la Regione Liguria non può essere solamente di pura conservazione. Da qui, l´impegno della Regione Liguria per riunire a Genova, già nel 2008, i ministri dell´Ambiente di tutti i Paesi del Mediterraneo a confrontarsi sul tema di come salvaguardare la qualità del mare, anche condividendo provvedimenti con i pescatori professionisti. Tornando sugli allarmi legati ai cambiamenti climatici, Burlando ha auspicato leggi più severe contro la pesca industriale e iniziative per una pesca sostenibile anche in Liguria, avvalendosi anche della ricerca sulle acque portata avanti dall´Acquario di Genova. "Una rassegna come Slow Fish che accende i riflettori su un settore così strategico e che oggi è diventata un appuntamento biennale consolidato" - ha aggiunto il presidente della Regione Liguria - "potrà fare sicuramente da volano ad altre iniziative nel campo agroalimentare per attirare a Genova e in Liguria nuovi visitatori italiani e stranieri". Dopo la collaborazione tra il Salone del Gusto di Torino e Slow Fish di Genova, il lavoro per il prossimo trasferimento di una sede dell´Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ai Magazzini dell´Abbondanza nel Porto Antico, la Regione Liguria sta verificando la possibilità di allestire uno spazio permanente dedicato all´offerta di cibi e ai prodotti tipici di grandissima qualità. Per la Regione Liguria, questa nuova edizione di Slow Fish rappresenta una formidabile occasione per coniugare l´appeal delle nostre bellezze turistiche, culturali e ambientali con i prodotti enogastronomici di qualità, in particolare il pesce e la pesca. La collaborazione della Regione Liguria con Slow Food punta proprio al sostegno delle produzioni di qualità nel campo della pesca, nel rispetto del mare, delle tradizioni e delle tipicità. .  
   
   
PARMALAT: ASSEGNAZIONE AZIONI  
 
Parmalat S. P. A. Comunica che, a seguito del procedimento di accreditamento delle azioni ai creditori del Gruppo, il capitale sociale è aumentato di euro 281. 919 passando da Euro 1. 641. 714. 226 ad Euro 1. 641. 996. 145. L’aumento è dovuto ad assegnazione di n. Ro 6. 890 azioni complessive ed alla conversione di numero 275. 029 warrants. In relazione a quanto sopra, si precisa inoltre quanto segue: n. Ro 44. 491. 941 azioni, pari al 2,7% del capitale sociale, sono tutt’ora in conto deposito presso Parmalat S. P. A. , di cui: n. Ro 16. 147. 993 pari al 1,0% del capitale sociale, in proprietà a creditori commerciali nominativamente individuati, attualmente depositate presso l’intermediario Parmalat S. P. A. In gestione accentrata Monte Titoli (rispetto a n. 16. 124. 843 azioni al 25 gennaio 2006); n. Ro 28. 343. 948 pari al 1,7% del capitale sociale, intestate a Fondazione Creditori Parmalat, di queste: 120. 000 azioni sono riconducibili al capitale sociale iniziale di Parmalat S. P. A. (invariate rispetto al 25/01/07) 28. 223. 948 pari al 1,7% del capitale sociale, si riferiscono a creditori ad oggi non ancora manifestatisi (rispetto a n. Ro 31. 428. 842 azioni al 25/01/07). . .  
   
   
FORMIGONI ALLE COOP: ALLEANZA PER LO SVILUPPO  
 
Milano - Nella strategia lombarda per lo sviluppo, un ruolo da protagonista è assegnato al sistema cooperativo. Lo ha confermato 27 febbraio il presidente della Regione, Roberto Formigoni, intervenuto al Congresso di Legacoop della Lombardia. Una vera e propria "alleanza" che si appoggia a una specifica legge regionale sulla cooperazione, alla Consulta regionale per lo sviluppo della cooperazione, al Fondo di rotazione regionale che in poco più di un anno ha erogato 19 milioni di euro per 149 progetti, e infine alla linea di finanziamento che la Regione ha deliberato a fine 2006 per sostenere la nascita di nuove imprese cooperative. Questa "alleanza" ha una ragione storica e culturale: "Da oltre un secolo - ha ricordato Formigoni - la Lombardia è patria di quel sistema cooperativo e di piccola imprenditorialità che ha creato lavoro e benessere". Ed ha anche una ragione strettamente connessa alle dinamiche attuali: "La Lombardia crede ad un sistema cooperativo fondato sul dialogo, non sulla contrapposizione massimalista e ideologica". C´è ancora, è vero, un certo spazio per una cooperazione che continua a immaginarsi come espressione della politica o addirittura dell´assistenzialismo politico, ma "c´è tutto un altro spazio, ben più ampio e soddisfacente - sono sempre parole di Formigoni - per una cooperazione che è espressione innanzitutto del sistema dei cooperatori, capace di scelte creative e innovative. Con piacere colgo in voi questa maturazione, questa consapevolezza, questa solidità espressa limpidamente in questo Congresso". Ed ecco allora terreni nuovi e promettenti che si aprono alla collaborazione e al "partenariato", perché "si tratta - ha detto il presidente lombardo - di cogliere insieme le opportunità dei processi in atto, approfittandone con creatività e rinnovando quelle dinamiche virtuose che partono dalla centralità delle persona, dalla capacità di innovare coniugando crescita e sostenibilità, competizione e solidarietà, efficienza e attenzione al territorio. Per questo abbiamo bisogno della capacità di umanizzazione e di produzione di civiltà che è così tipica del mondo cooperativo". L´invito è a uno sforzo congiunto sulle politiche per la competitività (la Regione ha varato da poco un´apposita legge, prima in Italia) e per la crescita del capitale umano: è in fase di avanzata preparazione una legge di riforma dell´istruzione e della formazione, in cui finalmente "quest´ultima - ha spiegato Formigoni - non è più pensata come una forma di istruzione di serie B. Al contrario, siamo convinti che per molti ragazzi e ragazze possa essere la via migliore, la più adeguata al loro talento. Così come siamo convinti che per molti uomini e donne espulsi dal mercato possa essere l´unica via, la migliore e la più certa, per rimettersi in gioco". E poi ci sono iniziative e progetti, destinati a costruire la Lombardia di domani, "sui quali sappiamo di avere come uno dei partner principali Legacoop e il sistema cooperativo lombardo". Il riferimento è, ad esempio, al piano di realizzazione delle infrastrutture lombarde, alla concessionaria regionale, a Expo 2015, all´Agenzia dell´Innovazione. .  
   
   
BANDO DI GARA: STUDIO SUGLI EFFETTI A LUNGO TERMINE DELLE COLTURE GENETICAMENTE MODIFICATE  
 
 La direzione generale dell´Ambiente della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara relativo a uno studio sugli effetti a lungo termine, prodotti dalle colture geneticamente modificate, sulla salute, la biodiversità e l´ambiente. Gli obiettivi principali dello studio sono: la raccolta e il confronto di informazione sugli effetti a lungo termine, potenziali o assodati, prodotti dalle colture geneticamente modificate sulla salute, la biodiversità e l´ambiente; la determinazione delle priorità rispetto ai rischi potenziali delle principali combinazioni colture - caratteri attualmente accettate nel mondo e l´individuazione dei settori in cui l´incertezza scientifica è maggiore. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale dell´Ambiente, F. 2 - Finanze, Bu-5 00/169, B-1049 Bruxelles, Persona di contatto: Markets Team, Tel +32 2 296 0008, Fax +322 299 4449. .  
   
   
BIOLOGICO, ALLARME OGM DALLA PROPOSTA DI REGOLAMENTO UE SUSANNA CENNI: "NO ALL´INTRODUZIONE DELLA SOGLIA DI TOLLERANZA DELLO 0,9 PER CENTO"  
 
 Firenze - La proposta della Commissione europea di parificare la soglia di tolleranza ogm nel biologico allineandola a quella del convenzionale, che è dello 0,9%, rischia di introdurre una soglia di contaminazione nelle produzioni con effetti disastrosi sulle pratiche dell´agricoltura biologica. Sono gli assessori all´agricoltura della Toscana, Susanna Cenni, e dell´Alta Austria, Joseph Stockinger, che guidano il network delle regioni europee "ogm-free", a individuare il pericolo nascosto nell´attuale formulazione della proposta di un nuovo regolamento sulle produzioni di agricoltura biologica e a lanciare l´allarme con una lettera, inviata oggi a tutti i membri della commissione agricoltura del parlamento europeo. La parificazione della soglia di tolleranza a quella dell´agricoltura convenzionale, scrivono Cenni e Stockinger, "consentirebbe di tollerare regole di coesistenza meno restrittive, costringendo gli agricoltori e i governi europei a moltiplicare i loro sforzi e la loro spesa nel tentativo di salvaguardare la reputazione conquistata dai loro prodotti, specialmente nei casi in cui si sta lavorando alla definizione delle zone ogm-free". Ma ci sarebbe anche un´altra conseguenza, non meno grave, proseguono Cenni e Stockinger: molti produttori biologici abbandonerebbero l´industria non appena il mercato internazionale non dovesse più sostenere prodotti base, sementi e alimenti ogm-free. Questo, per Cenni e Stockinger, "finirebbe per indebolire tutti gli sforzi che sono stati fatti con le politiche europee e nazionali per sostenere e sviluppare il settore biologico, proprio mentre sta guadagnando quote di mercato, come la mostra Biofach ha di recente mostrato a Norimberga". Di qui l´appello ai parlamentari a "preservare il diritto degli agricoltori ad espandere le colture ogm-free e il diritto dei consumatori a rifiutare i prodotti ogm, prendendo in attenta considerazione i problemi che l´estensione al settore biologico della soglia di tolleranza dello 0,9 per cento comporterebbe". E a compiere la scelta giusta "sostenendo l´agro-industria biologica europea, i consumatori e gli agricoltori nel dibattito che la commissione agricoltura affronterà il 27 e 28 febbraio". .  
   
   
L’AREFLH DISCUTE IL FUTURO DELL’ORTOFRUTTA EUROPEA. SI È TENUTA A TRENTO IL 23 FEBBRAIO 2007 L’ANNUALE ASSEMBLEA GENERALE DELL’ASSOCIAZIONE DELLE REGIONI ORTOFRUTTICOLE EUROPEE.  
 
 L’assemblea Generale dell’Areflh si è tenuta presso Trento, a Mezzocorona, in presenza di oltre 100 rappresentanti delle regioni italiane, spagnole, francesi, greche e belghe. Tra i presenti, Félix Mittermayer, amministratore per l’ortofrutta e l’olio d’oliva presso la Direzione Agricoltura dell’Unione Europea. Per Areflh è stata l’occasione per rinnovare le sue richieste per una riforma dell’Ocm che sia in grado di fornire alla filiera gli strumenti per raccogliere le sfide dell’internazionalizzazione dei mercati, nella quale, per volontà politica, s’inserisce l’Unione Europea. Privata dei due strumenti di gestione del mercato, i ritiri e le restituzioni ai paesi terzi, la filiera deve avere la possibilità di sviluppare una strategia offensiva e fronteggiare le importazioni dai paesi terzi che sono in continuo aumento nell’Unione Europea: aumento dell’aiuto europeo ai programmi operativi dal 4,1 al 6%, creazione di un fondo di gestione delle crisi esterno ed indipendente rispetto ai programmi operativi, semplificazione e snellimento della gestione amministrativa dei programmi e miglioramento della sicurezza finanziaria, gestione degli aiuti per la trasformazione da parte delle O. P. E attraverso contratti di fornitura all’industria. D’altra parte, l’Areflh ha chiesto insistentemente la soppressione dell’articolo 51, che autorizza i produttori di grandi colture a coltivare frutta e ortaggi beneficiando degli aiuti della Pac, mentre i produttori tradizionalmente specializzati non potranno usufruire degli stessi diritti L’assemblea dell’Areflh ha altresì riaffermato la sua richiesta più pressante: di attuazione, da parte dell’Unione Europea, di una politica offensiva di sviluppo delle esportazioni verso i paesi terzi e di smantellamento delle barriere sanitarie e fito-sanitarie, di trasparenza a livello di scambi attraverso un controllo efficace delle importazioni dai paesi terzi, di un sostegno forte da parte dell’Unione Europea per promuovere il consumo di frutta e verdura in collaborazione con le Direzioni Generali dell’Agricoltura e della Salute, di riconoscimento europeo di una norma di produzione integrata che permetta alla produzione europea di valorizzare, agli occhi del consumatore finale, il suo impegno per la sicurezza alimentare e di salvaguardia ambientale. L’assemblea dell’Areflh ha espresso una viva preoccupazione per il future delle nostre produzioni in Europa, in quanto esse saranno quelle maggiormente colpite dagli accordi di libero scambio negoziati dall’Unione Europea con numerosi paesi produttori di ortofrutta. L’assemblea ritiene che le imprese del settore non dovranno essere lasciate sole nel subire le scelte politiche prese ai livelli più alti del Consiglio dei Ministri europeo. Inoltre, l’Areflh ha deciso di lanciare numerose nuove azioni: creazione di un osservatorio europeo del mercato e degli scambi; infatti l’attuazione di strategie di gestione preventiva delle crisi congiunturali e strutturali non può avvenire senza la conoscenza e l’analisi della situazione e delle prospettive di produzione, degli scambi e dei consumi su scala europea. L’areflh preme affinché l’Unione Europea sviluppi degli strumenti di conoscenza e di monitoraggio dei parametri di produzione e di mercato, senza i quali non può esserci una organizzazione comune del mercato pienamente efficiente. Creazione di una Commissione Commerciale costituita dai responsabili operativi delle O. P. Con lo scopo di esprimere la posizione del settore della produzione sui problemi con i quali le nostre O. P. Si devono confrontare: armonizzazione dei limiti massimi dei residui, moltiplicazione delle certificazioni private, ostacoli alle esportazioni causati dalle barriere sanitarie e fito-sanitaire. Allargamento del Comitato di Coordinazione euro-mediterraneo creato ad Agadir l’8 dicembre 2006 con i paesi della riva sud del Mediterraneo, organizzazione di una giornata di incontro europeo per la pera “Interpera” a Lleida. L’assemblea Generale ha dato il benvenuto a nuovi aderenti, come la Regione Veneto, e nuovi associati, come la Macedonia in Grecia e la Cooperativa Reo nel Belgio fiammingo. .  
   
   
DUPONT REALIZZA GLI INVESTIMENTI VOLTI AD ACCELERARE LO SVILUPPO DI NUOVE SEMENTI IL PIANO POTENZIA LE RISORSE R&D PER SODDISFARE LA DOMANDA DI MIGLIORE GENETICA E DI EVENTI BIOTECH  
 
Wilmington - Dupont ha annunciato di aver avviato l’atteso piano di reinvestimento da 100 milioni di dollari (Usa) teso ad accelerare i tempi di introduzione sul mercato di nuovi prodotti sementieri. Il piano prevede oltre 400 nuove posizioni lavorative, principalmente nella divisione ricerca e sviluppo di Pioneer Hi-bred International, Inc, societa´ interamente controllata da Dupont. "La domanda globale di colture agricole e´ assai sostenuta", ha dichiarato William S. Niebur, vice president di Dupont Crop Genetics Research & Development. "Noi abbiamo le conoscenze scientifiche necessarie per aiutare gli agricoltori e i nostri partner lungo tutta la catena del valore a soddisfare tale crescente domanda. Queste risorse aggiuntive ci consentiranno di mettere il nostro know-how al servizio della clientela in tempi piu´ brevi". L’investimento rappresenta il piu´ importante incremento annuo per la ricerca effettuato nel corso degli 81 anni di storia di Pioneer, una unita´ di business della piattaforma Dupont Agriculture & Nutrition. Obiettivo della piattaforma e´ potenziare il sostegno alla ricerca sulle sementi e sulle biotecnologie e promuovere lo sviluppo di nuovi prodotti di Dupont Crop Protection e ingredienti alimentari salutari con marchio Solae. "Dupont continua ad accelerare il passo nello sviluppo di prodotti e di varieta´ ed eventi migliori, mettendo altresi a punto nuove tecnologie", ha affermato Niebur. "Abbiamo il piu´ ricco serbatoio di prodotti in via di sviluppo della nostra storia. Questo investimento contribuira´ a rafforzare ulteriormente il nostro potenziale innovativo. I nuovi prodotti aiuteranno gli agricoltori di tutto il mondo a migliorare la loro produttivita´ e a soddisfare la crescente domanda di cereali ". Inoltre, il piano di reinvestimento annunciato da Dupont a dicembre 2006 per lo sviluppo della genetica vegetale, delle biotecnologie e di altre opportunita´ di crescita sostenuta, prevede un aumento delle risorse per i progetti R&d in 67 dei 92 centri di ricerca Pioneer sparsi in tutto il mondo. Le nuove posizioni lavorative verranno ricoperte in parte da dipendenti trasferiti da altre Bu di Dupont e in parte assumendo nuovo personale esterno. In vista di questo lancio senza precedenti di nuovi prodotti e tecnologie, Dupont intende potenziare l’organico cosi da fornire alla propria clientela una migliore assistenza sia dal punto di vista agronomico che commerciale, traendo vantaggio dalla nuova linea di prodotti. I prodotti di Dupont in corso di sviluppo, frutto della ricerca nel campo della genetica ad uso agricolo, comprendono varieta´ ed eventi che contribuiscono ad incrementare il rendimento delle colture, ad aumentare la produzione di etanolo per ettaro, a proteggere le piante da insetti e malattie, potenziare l’utilizzo di azoto, migliorare il controllo delle infestanti e produrre oli che soddisfino la domanda di alimenti piu´ sani, nonche´ produrre colture con una maggiore resistenza alla siccita´. "L’evento Optimum Gat e´ assai innovativo", ha dichiarato Niebur. "La societa´ si sta preparando a lanciare questo evento che consentira´ agli agricoltori di migliorare il controllo delle infestanti, per la soia nel 2009 e per il mais nel 2010". L’evento Optimum Gat combina la resistenza agli erbicidi con principio attivo glisofate e gli erbicidi Als, includendo quindi la chimica di proprieta´ di Dupont, cosi da fornire agli agricoltori un controllo delle infestanti a piu´ ampio spettro e duraturo. Oltre allo sviluppo di nuovi eventi, questo investimento nella ricerca potenziera´ la capacita´ di Dupont di migliorare la propria genetica attraverso migliori tecniche di breeding molecolare. Per il 2007, Pioneer ha in programma l’introduzione di 86 nuovi ibridi di mais nel Nord America, di cui 17 provengono da nuove famiglie genetiche e 16 sono triple stacks, ossia contenenti ciascuno 3 diversi eventi transgenici assemblati insieme. Pioneer ha altresi lanciato 20 nuove varieta´ di semi di soia per le semine 2007 in Nord America. .  
   
   
CONVEGNO AIS SUL GIRASOLE: SCOMMETTERE SUGLI ACCORDI QUADRO PER FARE DECOLLARE LE FILIERE AGROENERGETICHE  
 
 "Gli accordi quadro sono la vera scommessa per fare decollare nel nostro paese le filiere agroenergetiche, alle quali la coltura del girasole è in grado di assicurare un interessante contributo. Il quadro normativo necessita tuttavia di essere completato e soprattutto, che sia reso più vincolante l´impiego di biocarburanti sanzionando chi non rispetta le quote minime previste dalla legge". Questi sono i punti cruciali emersi nel corso del convegno su “ Le prospettive per il girasole quale coltura energetica", organizzato da Ais in collaborazione con la Regione Marche ed il Cra-istituto colture industriali, che si è svolto ad Osimo lo scorso 23 febbraio e che accanto alla presentazione dei risultati della sperimentazione girasole 2006, ha visto un interessante confronto fra diverse figure della filiera. Unione Seminativi ed Assobiodiesel hanno presentato il recente contratto quadro relativo alle colture di oleaginose per destinazione energetica, mentre i rappresentanti delle Industrie saccarifere Eridania-sadam e Sfir hanno illustrato i progetti di riconversione in fase di sviluppo. "Le prove 2006, grazie all´inserimento nella rete con Marche e Toscana di una nuova località sperimentale in Emilia-romagna, hanno evidenziato che le nuove varietà di girasole a disposizione degli agricoltori - sottolinea l´Ais - consentono di raggiungere ed anche superare in parcella produzioni medie di 50 q. Li per ettaro, equivalenti a 35-40 q. Li ed oltre in pieno campo, quando occorre almeno una produzione di 25-26 q. Li/ettaro per avere conti colturali in pareggio". .  
   
   
MONTAGNA: D´AMICO, ABRUZZO ENTRA IN OSSERVATORIO NAZIONALE  
 
L´aquila - La Regione Abruzzo entra nella commissione di esperti dell´Osservatorio nazionale della montagna. Lo ha annunciato l´assessore agli Enti Locali, Giovanni D´amico, specificando che "a rappresentare l´Abruzzo sarà Mariangela Virno, dirigente del servizio sistemi locali". La decisione è stata assunta nell´ambito della Conferenza delle regioni che ha ribadito le competenze delle regioni in materia di sistemi locali. "La rappresentanza in seno all´Osservatorio nazionale - ha spiegato l´assessore - impegna l´Abruzzo ad un lavoro che non riguarda solo l´ambito regionale ma investe una parte consistente dell´area dell´Appennino centrale. È un passaggio obbligato, tenuto conto che proprio l´Abruzzo guida il progetto Ape Appennino Parco d´Europa con una serie di progetti interregionali che riguardano lo sviluppo sostenibile dei comuni dell´Appennino centrale. È in questo contesto - ha concluso l´assessore agli Enti Locali - che porteremo nell´Osservatorio anche le istanze e le necessità dei comuni e delle aree interne delle nostra regione". .  
   
   
AGRICOLTURA – ZAIA: STRATEGICO IL SISTEMA DEI CONTROLLI SULLE PRODUZIONI  
 
“Il sistema dei controlli è strategico per il Paese e per le produzioni agroalimentari”. Lo ha ribadito il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, che 27 febbraio 2007 a Legnaro, in provincia di Padova, ha presieduto con Giovanni Lo Piparo, Ispettore generale capo del Ministero delle Politiche Agricole, una consultazione con le Organizzazioni professionali agricole, le Associazioni di categoria e quelle dei consumatori. L’iniziativa è stata promossa congiuntamente da Regione e Ispettorato centrale per il controllo della qualità, allo scopo di calibrare al meglio l’attività di controllo territoriale e renderla sempre più rispondente alle problematiche operative locali, dalla produzione primaria alla commercializzazione dei prodotti e alle esigenze di tutela dei consumatori. La riunione odierna rientra nel ciclo di incontri che l’Ispettorato, d’intesa con gli Assessorati regionali all’agricoltura, sta realizzando in tutte le Regioni italiane. “Occorre coordinare e programmare gli interventi tra tutti gli enti che operano nel settore – ha affermato Zaia – per rafforzare e consolidare tra i consumatori la fiducia nel sistema. Senza questa fiducia, il comparto agroalimentare rischia crisi profonde”. “La collaborazione diretta con le Istituzioni, con chi opera nel comparto agroalimentare e con i consumatori – ha detto dal canto suo Lo Piparo – contribuisce a fare sistema, creando un’alleanza tra le parti che, nel rispetto dei ruoli specifici, permettere di esercitare una forte azione preventiva e costituisce il presupposto per azioni di controllo sempre più mirate ed incisive su determinati settori, prodotti e segmenti delle filiere a particolare rischio d’illeciti”. Nel corso della consultazione, i rappresentanti delle Associazioni agricole regionali, dei produttori e dei consumatori hanno ribadito la necessità di puntuali controlli e hanno fornito indicazioni per contrastare le possibilità di frodi e i fenomeni di sleale concorrenza, a difesa della qualità e genuinità delle produzioni agroalimentari venete. .  
   
   
PRESIDENTE SORU E L´ASSESSORE FODDIS INCONTRANO LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE  
 
La sospensione del pagamento delle bollette del Consorzio di Bonifica della Sardegna meridionale sarà chiesto domani mattina dall´assessore regionale all´agricoltura, Franco Foddis, a nome della Regione all´istituto di riscossione dei tributi. Una sospensione sino all´approvazione della legge sul riordino dei consorzi, in discussione presso la Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, quando la situazione del pregresso potrà essere affrontata in un nuovo quadro. La richiesta della Regione è stata comunicata questo pomeriggio a Cagliari dallo stesso assessore Foddis, che con il presidente Renato Soru ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni agricole e delle cooperative per fare il punto su una serie di richieste di chiarimenti attorno ad alcune misure e a un bando pubblico per le aziende la cui graduatoria è stata inondata da ricorsi. Quindici milioni di euro saranno presto messi a disposizione degli agricoltori che hanno subìto danni per la siccità prevalentemente nella Sardegna centrale e meridionale nel 2005. Si tratta di cinquemila domande alle quali si può dare risposta solo ora che la Regione è sicura di entrare in possesso di risorse rimborsate dallo Stato per le calamità naturali. E ancora l´assessorato ha annunciato che entro aprile dovrà essere comunicato il danno subìto dagli allevatori a causa della Blue Tongue, per i quali sono disponibili 10 milioni di euro, mentre qualche giorno fa sono arrivate le risorse per l´alluvione del 2004 che interessò alcuni territori dell´Isola. Sono le emergenze dell´agricoltura sarda, che insieme alla questione dell´indebitamento delle aziende costituivano i punti di una piattaforma illustrata nel pomeriggio dai responsabili di Coldiretti, Unione agricoltori e Cia, sia pure con accenti diversi sull´una o l´altra qelle questioni. Il Presidente della Regione, dopo avere comunicato l´esito dell´ultimo incontro di una lunga serie di contatti avuti con le banche per cercare una soluzione all´indebitamento, ha detto:"Non facciamo perdere un solo euro di risorse agli agricoltori. Le risorse europee che nel 2003 venivano impegnate per il 19 per cento, ora sono al 70 per cento. Non saranno perdute le risorse di cui si è sentito parlare in questi giorni, la cifra che ci verrebbe contestata è di 8 milioni - ha aggiunto Renato Soru riferendosi alla possibilità che l´Ue non destini proprie risorse alla Sardegna a causa della non raggiunta soglia di spesa - perché la procedura andava sospesa mentre gli uffici erano sommersi di oltre 1600 ricorsi contro la graduatoria di un bando Por, e perché non sono stati conclusi i collaudi di una serie di altri interventi dei privati nonostante i soldi fossero già stati impegnati dalla Regione´´. "L´amministrazione è quella che è - ha aggiunto il Presidente, introducendo il tema dei consorzi di bonifica, la cui riforma è all´origine di un dissenso da parte della Coldiretti - e dobbiamo cercare di cambiarla tutti insieme. I costi dell´acqua sono insostenibili perché si sono caricati sopra i costi dell´amministrazione, della burocrazia dei consorzi di bonifica. Noi vogliamo fare in modo che l´acqua, che è di tutti i sardi, non dei consorzi di bonifica, sia pagata al giusto prezzo da chi la consuma e che chi non la consuma non la paghi. E chi paga deve avere la certezza di non spendere per sostenere un apparato burocratico. Con la riforma dei consorzi - ha detto ancora Renato Soru - e quella già fatta dell´ente unico per la gestione dell´acqua, avremo fatto un notevole passo avanti che molti da decenni suggerivano senza che si sia mai riusciti a fare questa riforma´´. L´assessore Foddis ha spiegato come la Regione abbia fatto un ultimo sforzo stanziando 58 milioni di euro per abbattere le cosiddette cartelle pazze. "Non si può ogni volta pagare, senza che la comunità si prenda anche il diritto di dettare regole´´, ha aggiunto il Presidente della Regione. Gli agricoltori che hanno ricevuto l´ingiunzione di pagamento sono il 30 per cento degli utenti, il 70 per cento ha pagato. E´ a loro che è destinata la sospensione che domani l´assessore chiederà ufficialmente. .  
   
   
LA REGIONE ABRUZZO ANTICIPERA´ SOMME DOVUTE DA AGEA  
 
Pescara - Sarà la Regione ad anticipare all´Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) i fondi necessari per il pagamento dei contributi delle misure E ed F (pagamenti agroambientali), previsti dal Piano di Sviluppo rurale 2000-2006. "Visto il perdurare dell´inadempienza da parte dell´Agea, con il contributo del consigliere regionale Nicola Pisegna, ho avviato un percorso che nel giro di qualche settimana dovrebbe consentire ai beneficiari di accedere ai fondi", ha annunciato l´assessore all´Agricoltura, Marco Verticelli. "L´intervento regionale si è reso necessario a causa delle gravi difficoltà che hanno investito gli operatori del settore, dando così una risposta alle sollecitazioni delle organizzazioni professionali e delle associazioni di categoria come il Cospa". Analoga iniziativa era stata adottata per l´erogazione dei fondi relativi alle misure A e B (investimenti), anticipando oltre 1 milione di euro del dovuto dall´Agenzia di Erogazione, proprio per soccorrere le realtà in maggiore difficoltà. "Stiamo lavorando in maniera serrata - ha sottolineato Verticelli - affinché in tempi rapidi i contributi possano essere incassati. Nonostante si tratti di un notevole sforzo finanziario da parte della Regione, è nostra intenzione coprire totalmente il fabbisogno relativo alle misure E ed F, in modo da non lasciare alcun avente diritto escluso dall´accesso ai fondi che gli spettano". Per quanto riguarda i ritardi sui pagamenti da parte dell´Agea, si rammenta che si tratta di "un problema nazionale e non solo abruzzese. L´agea ha infatti debiti complessivi verso tutte le regioni italiane per circa 300 milioni di euro". .  
   
   
OGM, "DELUSIONE" PER IL VOTO IN COMMISSIONE AGRICOLTURA UE  
 
Firenze - "Siamo profondamente delusi per questo primo esito della discussione sulla introduzione di una soglia di contaminazione Ogm nel biologico ma anche altrettanto convinti di voler continuare con determinazione questa battaglia". E´ il commento di Susanna Cenni, assessore all´agricoltura della Regione Toscana, e, come tale, anche capofila del network di 40 regioni europee Ogm free, dopo il voto odierno della Commissione agricoltura del Parlamento europeo in materia di biologico. "Aspettiamo comunque con fiducia il responso dell´aula - prosegue l´assessore - augurandoci che vi sia maggior attenzione verso il futuro di un settore, quello del biologico, per il quale l´introduzione di una soglia di contaminazione dello 0,9 per cento nelle produzioni, ipotizzata nel regolamento in discussione, avrebbe effetti disastrosi". "Qualunque sia l´esito finale noi continueremo questa battaglia contro gli ogm nel biologico senza lesinare energie, forti anche della posizione del governo italiano, che è di piena contrarietà rispetto a questo aspetto del regolamento". L´assessore, che ieri era intervenuto sulla questione congiuntamente al collega dell´Alta Austria (altra Regione capofila della rete ogm-free) rinnova l´appello agli europarlamentari affinché tengano ben presenti i diritto degli agricoltori a preservare le loro colture dalla contaminazione transgenica e dei consumatori a rifiutare i prodotti ogm. .  
   
   
LIBRO BIANCO SULLA PIOPPICOLTURA: UNO STRUMENTO PER PROGREDIRE L’HA PRESENTATO A VEGETALIA LA COMMISSIONE NAZIONALE PER IL PIOPPO  
 
 Ambiente, internazionalizzazione, ricerca: questi gli obiettivi principali per il futuro della pioppicoltura italiana, evidenziati da Federico Radice Fossati, Presidente della Commissione Nazionale per il Pioppo in chiusura del Convegno (promosso ed organizzato dalla stessa Commissione) in cui è stato presentato il Libro bianco della pioppicoltura a Cremona, in occasione di Vegetalia il 9 febbraio 2007. Al Convegno hanno assistito oltre cento operatori del settore (pioppicoltori ed operatori del legno e della carta, tecnici, ricercatori, esperti) nonché in rappresentanza del Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, il Sottosegretario On. Stefano Boco, che nel corso di un intenso intervento, ha sottolineato tutta l’attenzione e la considerazione che il Governo, ed in particolare il suo dicastero, vogliono riservare ad un settore così rilevante per l’economia del Paese. Difatti le filiere basate sull’utilizzo del legno di pioppo e dei suoi derivati rappresentano un’eccellenza dell’Italia agricola ed industriale, ampiamente riconosciuta anche a livello internazionale. La pioppicoltura italiana ha favorito per decenni lo sviluppo sia dell’industria della carta sia di quella del legno (compensati e mobili in particolare), fornendo materia prima di elevata qualità, ottenuta anche a seguito di una qualificata attività di selezione clonale, propagazione vegetativa, sperimentazione e divulgazione di razionali tecniche colturali. I vari aspetti legati alla pioppicoltura e sviluppati nel “Libro bianco” sono stati illustrati con competenza specifica da vari relatori. La necessità dei settori di trasformazione industriale sono stati trattati da Enzo Reni (Assopannelli/federlegno-arredo) e da Filippo Gazza (Assocarta). Bruno Petrucci (Ministero ambiente e tutela del territorio e del mare) ha sviluppato le importanti tematiche ambientali e di sostenibilità della coltivazione del pioppo, mentre la ricerca - e cioè il futuro del settore - è stata trattata da Stefano Berti dell’Ivalsa-cnr. Giuseppe Scarascia Mugnozza (dell’Istituto di biologia agro-alimentare del Cnr) ha affrontato il tema dell’ecologia del pioppo, mentre Roberto Tonetti della Struttura foreste della Regione Lombardia ha fatto una panoramica sul ruolo della pioppicoltura nella recente politica agricola e forestale. Giuseppe Nervo, Direttore dell’Istituto Sperimentale di pioppicoltura di Casale Monferrato, e coordinatore del Libro bianco, ha sviluppato un’ampia ed approfondita panoramica sulla coltivazione del pioppo. Sul tema fondante - in un mercato globalizzato come l’attuale - della proiezione internazionale della pioppicoltura ha parlato Paolo Ducci, del Ministero Affari Esteri nonché Vice Presidente della Commissione, evidenziando quanto già è stato fatto ed i programmi futuri. Grazie alle relazioni presentate ed al dibattito conclusivo con i partecipanti, sono emersi con chiarezza gli obiettivi del Libro bianco, e cioè: 1. Fare il punto sulla situazione attuale della pioppicoltura italiana, inquadrandola in un contesto europeo e mondiale; fare il punto sull’utilizzazione industriale del legno di pioppo in rapporto ad altri legni, ad altre materie prime, nel contesto europeo e mondiale del legno e dei semilavorati; inquadrare la pioppicoltura italiana in un contesto sociale ed ambientale; valutare le potenzialità di modelli colturali per produzioni non tradizionali; elaborare i possibili scenari futuri in considerazione dell’andamento del mercato internazionale,  dello sviluppo industriale dei Paesi emergenti, dell’allargamento dell’Ue, dell’evoluzione della  Pac e della Politica ambientale europea; identificare i punti critici (economici, sociali, ambientali, giuridici, organizzativi) che condi-  zionano lo sviluppo della pioppicoltura e dei settori industriali che utilizzano il legno di pioppo; costituire uno strumento di riferimento nell’elaborazione dei Piani di Sviluppo regionali; indirizzare la ricerca verso le tematiche ritenute prioritarie; formulare proposte di misure da adottare a livello regionale, nazionale, europeo. In conclusione, il Libro bianco della Pioppicoltura, presentato in anteprima a Cremona, risulta essere un documento di grande utilità per supportare le decisioni degli agricoltori, per meglio indirizzare le strategie industriali e per “ispirare” le azioni del mondo politico affinché si abbiano provvedimenti mirati per favorire lo sviluppo della pioppicoltura e dei settori collegati. Per rendere poi il Libro bianco maggiormente fruibile, esso sarà presto disponibile - in edizione definitiva - su supporto informatico, con aggiornamenti periodici, per assolvere in maniera puntuale e continuativa ai compiti prefissati. .  
   
   
CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI DELL’EMILIA ROMAGNA NUOVO REGOLAMENTO COMUNITARIO DELL’ORTOFRUTTA: PER LA CIA EMILIA ROMAGNA VANNO APPORTATE CORREZIONI  
 
Bologna - Secondo la Confederazione l’innovazione ottenuta con la determinazione del concetto di ‘crisi di mercato’ è molto positiva ma, così come è proposta, non risponde alle reali necessità di gestione degli strumenti di prevenzione e di controllo delle crisi stesse “Al fine di evitare che, con lo svincolo totale dell’aiuto dalla produzione previsto nella proposta di Regolamento della nuova Organizzazione comune dei mercato del settore ortofrutta (Ocm), si verifichi un improvviso smantellamento del settore ed un disincentivo a produrre, sarebbe opportuno adottare, per un periodo di transizione dal 2008 al 2013, un sistema graduale di disaccoppiamento. Ciò al fine di stimolare la continuità produttiva ed adeguare le esigenze del settore al nuovo sistema di aiuti”. Lo suggerisce Nazario Battelli, presidente della Cia dell’Emilia Romagna, nell’analizzare la proposta che riguarda un comparto vitale per la regione. “Così facendo – precisa Battelli - la parte di aiuto che resterebbe accoppiata alla produzione dovrebbe essere legata non più ai quantitativi di prodotto trasformati, ma alla superficie investita utilizzando come periodo di riferimento l’ultimo triennio di produzione”. Quello che ci viene presentato adesso come una semplificazione, secondo Battelli è una vera e propria riforma, anche in chiave futura rispetto alla ‘scadenza 2013’ della politica agricola comune. Per Battelli l’impianto strategico della Pac, che poggia sul disaccoppiamento, ha già ampiamente dimostrato che i Paesi con minore cultura e tradizione organizzativa – come l’Italia – pagano prezzi pesantissimi in termini di produzione di ricchezza economica nonché di capacità nella acquisizione “burocratica” delle risorse comunitarie. “In Italia non si riescono a valorizzare titoli di pagamento disaccoppiato per circa 200 milioni di euro – annota Battelli - quando, va detto, tutto il sostegno comunitario, nel nostro caso dell’ortofrutta fresca, non supera i 150”. La Cia condivide le premesse e le intenzioni che la Commissione europea esplicita con questa proposta di nuovo Regolamento “ma vanno apportate correzioni anche radicali, sapendo che nella attuale compagine comunitaria a 27 i veri alleati coi quali rappresentare interessi di settore sono la Spagna in particolare e, a seguire, Grecia e Francia”. L’invarianza di risorse ‘venduta’ dal Commissario Fischer Boel mantenendo inalterata la percentuale del contributo comunitario verso i piani operativi delle Organizzazioni dei produttori (Op) “e da alcuni già registrata come una ‘non sconfitta’ - sottolinea Battelli - in realtà sarà una diminuzione secca di molti milioni di euro, circa una trentina nel nostro Paese. Questa situazione è determinata dalla diminuzione del fatturato delle Op che trattano anche la produzione da destinare alla trasformazione, dal dimezzamento delle risorse sui ritiri di mercato e per la scomparsa delle cosiddette restituzioni all’export”. Per una giusta esigenza di riequilibrio è previsto quindi un aumento della percentuale di intervento comunitario fino a quel 6% richiesto da sempre da tutti i Paesi produttori. “La grande innovazione ottenuta con la determinazione del concetto di crisi di mercato, così come prevede la proposta di Regolamento – continua Battelli - non risponde alle reali necessità di gestione degli strumenti di prevenzione e di controllo delle crisi stesse, in modo particolare se le risorse sono da ricercare solo all’interno dei piani operativi delle Op”. Ora, secondo la Cia, è compito del Governo italiano la predisposizione di un Piano strategico nazionale (peraltro previsto dal Regolamento comunitario di riforma) che riguardi la pianificazione dei programmi operativi, sia ai fini della loro sostenibilità ed efficacia, sia riguardo l’armonizzazione con le misure dello sviluppo rurale. .  
   
   
LE PROVINCE DI VERBANIA E NOVARA INDENNI DA TUBERCOLOSI BOVINA  
 
Le province di Novara e Verbania hanno conseguito, prime in Piemonte, la qualifica Ce di zone indenni dal batterio della tubercolosi bovina. Il settore «Sanità animale e igiene degli allevamenti» della Regione svolge annualmente i controlli necessari a verificare l’eventuale presenza della malattia in tutti i capi di bestiame piemontesi. I dati raccolti vengono poi inviati alla Comunità Europea, che certifica i risultati delle analisi e, al termine di sei anni di comprovata assenza del batterio da un territorio, riconosce ufficialmente l’indennità di quest’ultimo. La qualifica recentemente ottenuta consentirà di ridurre parzialmente la periodicità delle verifiche, diminuendo di fatto la spesa a carico del Servizio sanitario regionale, e faciliterà gli scambi di bestiame all’interno della Comunità Europea. Il medesimo riconoscimento, relativamente alla brucellosi bovina, è stata attribuita anche alla Provincia di Torino, a seguito dei controlli svoltisi negli ultimi cinque anni. L’indennità dell’intero territorio regionale dalla malattia si completerà nel 2008, al termine della raccolta dei dati in provincia di Cuneo. .  
   
   
MISURE CONTRO ANEMIA INFETTIVA EQUINA  
 
Trieste - Le modalità e i costi delle misure per sorvegliare l´anemia infettiva equina sono al centro di una interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale dell´Udc, Roberto Molinaro. "Con ordinanza del 14 novembre del 2006 - afferma Molinaro - il ministro per la Salute ha disposto misure urgenti in materia di sorveglianza dell´anemia infettiva equina". Il consigliere regionale dell´Udc ricorda che le Aziende sanitarie territorialmente competenti assicurano, tramite il personale dei servizi veterinari, i prelievi e le successive prove diagnostiche: i costi di queste analisi sono a carico dei proprietari o dei detentori dei cavalli. "In ordine alla quantificazione di tali costi - evidenzia Roberto Molinaro - mi risulta siano emerse parecchie perplessità che, se non urgentemente chiarite, potrebbero inficiare la buona riuscita dell´azione di sorveglianza". L´esponente dell´Udc chiede di conoscere "come sono stati quantificati i costi da porre a carico dei proprietari o dei detentori dei cavalli, se e quali intese sono intervenute con i rappresentanti delle categorie interessate e se le attività di prelievo sono assicurate da personale veterinario dipendente dalle Aziende sanitarie o da altri soggetti incaricati". .  
   
   
LE MAMME ITALIANE: SÌ ALL’ALLATTAMENTO AL SENO MA RISCHIANO DI SMETTERE PER MANCANZA DI ADEGUATE INFORMAZIONI  
 
Secondo l’indagine Demoskopea, l’83% delle mamme dichiara di allattare al seno i figli e il 68% lo fa per oltre 6 mesi. Uno dei principali motivi per cui smettono l’allattamento è la mancanza di latte (69% di coloro che hanno smesso prima dei 6 mesi), un problema che, se confermato, sarebbe spesso risolvibile con i consigli giusti. Il 57% delle mamme intervistate ha utilizzato tiralatte anche per rientrare al lavoro mantenendo l’allattamento al seno. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’allattamento al seno dovrebbe essere esclusivo per i primi sei mesi. Gli specialisti lo ripetono da anni: allattare al seno il proprio bambino è il miglior modo per aiutarlo a crescere in salute. Ma come si comportano le mamme italiane a questo proposito? Secondo l’indagine di Demoskopea, promossa da Medela* e condotta su 500 mamme con figli da 0 a 14 anni, l’83% ha allattato al seno. Di queste, il 68% dichiara di averlo fatto per 6 mesi o più. Le mamme sono infatti ben consapevoli dell’importanza dell’allattamento al seno: il 67% lo considera il mezzo più naturale e insostituibile per nutrire il proprio figlio; il 78%, conosce l’azione protettiva del latte materno contro germi e infezioni batteriche. “Il latte materno – spiega il dottor Riccardo Davanzo, Pediatra della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Irccs Burlo Garofolo di Trieste - protegge biologicamente il neonato fornendo, nei primi sei mesi di vita, tutti i nutrienti necessari. Si pensi che, a livello mondiale, il 22% di tutte le morti neonatali (nel periodo che va dal parto al 28° giorno di vita) si potrebbe prevenire grazie a un allattamento al seno esclusivo avviato entro la prima ora di vita. L´effetto protettivo dell´allattamento sulla mortalità infantile viene documentato anche per i Paesi Industrializzati: secondo uno studio condotto negli Stati Uniti1 i bambini allattati al seno anche in maniera non esclusiva presentano un rischio di morte nel periodo postneonatale (quindi dal 2° al 12° mese di vita) ridotto del 21 % rispetto a quelli mai allattati al seno”. Un altro effetto estremamente importante dell’allattamento al seno riguarda la prevenzione dell’obesità. “L´ultimo di una serie di studi viene da Harvard, Usa2 - spiega Davanzo - e riporta un rischio ridotto del 34% di sovrappeso/obesità per chi è stato allattato esclusivamente al seno rispetto a chi è stato allattato solo con latte artificiale. Si ipotizza che l´effetto protettivo derivi dall’equilibrio endocrino che il latte materno può generare: è noto infatti, per esempio, che l´insulina viene attivata di meno dal latte materno rispetto a quello artificiale. Il latte materno sembra controllare anche la produzione di grelina, un ormone rilasciato dallo stomaco che entra in circolo e che genera aumento dell’appetito, peso e adiposità. Secondo le evidenze, questa sostanza viene attivata di meno dal latte materno rispetto ad altre alimentazioni infantili, come il latte artificiale 3. ” Secondo l’indagine Demoskopea, inoltre, il 69% delle mamme che smettono di allattare prima dei sei mesi lo fanno per la mancanza di latte. “Una motivazione frequente che porta a interrompere l’allattamento è la scarsa produzione di latte. - spiega la dottoressa Laura Antinucci Psicologa e Consulente Professionale in Allattamento Materno Ibclc - Tuttavia sarebbe anzitutto necessario verificare se tale mancanza sia effettiva o solo un comprensibile timore della mamma. Nel caso sia reale, potrebbe essere risolvibile con il supporto di specialisti che possono consigliare le tecniche per stimolare la produzione di latte. Ciò non sempre si verifica anche per la mancanza, ad esempio, di un’assistenza domiciliare strutturata per le puerpere . ” Per stimolare la produzione è utile aumentare la frequenza delle poppate e attaccare al seno il bambino, ogni volta manifesti il desiderio: la produzione di latte, aumenta in risposta alla ‘richiesta’ ed è dunque importante intensificare l’attività per stimolare la produzione. È poi fondamentale modificare eventuali posizioni scorrette del bimbo durante la poppata per garantire una presa corretta e stimolare al meglio l’offerta di latte. Quando non sia possibile attaccare più spesso il bambino al seno (per esempio, quando la mamma rientra al lavoro), la spremitura manuale o tramite tiralatte permette di stimolare la produzione e conservare scorte di latte materno in frigorifero o in freezer. Secondo l’indagine, la maggior parte delle mamme conosce questi dispositivi (97%) e più della metà li ha utilizzati (57%). E sanno anche in quali casi farlo: per stimolare la produzione di latte (il 27%), in caso di ingorgo, cioè la congestione dovuta all’ostruzione o non completo svuotamento di uno o più canali lattiferi (41%). Il 30% delle mamme collega l’utilizzo dei tiralatte alla possibilità di delegare la nutrizione del figlio a altri, fatto molto o abbastanza importante per il 75% delle intervistate, e che permette di rientrare al lavoro (66%) e di coinvolgere il padre nella nutrizione del bambino (82%). “Generalmente - spiega la dottoressa Antinucci - la donna che rientra al lavoro pensa che sarà opportuno interrompere l’allattamento in previsione di una separazione regolare e prolungata dal proprio figlio durante la giornata. In realtà, per preservare la produzione di latte e il rapporto di intimità con il figlio, è possibile utilizzare il tiralatte. L’utilizzo di questi dispositivi è semplice e esige poco tempo: il latte può essere estratto anche sul posto di lavoro, in presenza di spazi opportuni. ” – conlude Antinucci. Quali i consigli da seguire per un buon allattamento al seno? L’oms raccomanda alle mamme di allattare al seno in maniera esclusiva (senza aggiungere liquidi come acqua, camomilla o latte artificiale e pappe) per almeno i primi sei mesi di vita e in maniera non esclusiva successivamente allo svezzamento. Ma le mamme italiane seguono l’indicazione di non fare ‘aggiunte’ per esempio di latte artificiale, oppure di camomilla, prima dei sei mesi? “Benché la maggior parte delle mamme dichiarino di allattare al seno, - commenta Davanzo- attualmente, in Italia, non è noto esattamente quante seguano l’indicazione dell’Oms di farlo in maniera esclusiva per i primi sei mesi. È però importante seguire questa indicazione perché esiste un rapporto dose-effetto fra latte materno e beneficio. Per le mamme che, per diversi motivi, allattano in modo non esclusivo per i primi 6 mesi, i benefici dell’allattamento al seno non si perdono completamente, ma si diluiscono. ” .  
   
   
CHICCO E L’ASSOCIAZIONE PROGETTO PANDA ONLUS PRESENTANO:“AAAHMMM ARRIVA LA PAPPA”  
 
Da Chicco, una nuova iniziativa a sostegno di mamma e papà Una serie d’incontri nei negozi Chicco di tutta Italia, per sviluppare, nei bambini, un rapporto sereno ed equilibrato con il cibo. Chicco, in collaborazione con l’Associazione Progetto Panda Onlus, si fa promotore di una serie di iniziative rivolte ai neo-genitori. Anche quest’anno - considerata la forte attualità dell’argomento – sono stati riproposti gli incontri sull’educazione alimentare dei più piccoli con l’obiettivo di aiutare i genitori a guidare il bambino verso un rapporto sereno ed equilibrato con il cibo. Nei giorni di sabato 10 e 24 marzo in ben 70 Negozi Chicco di tutta Italia, sarà infatti possibile partecipare gratuitamente all’appuntamento con psicologi ed educatori dell’Associazione Panda: gli esperti forniranno preziose indicazioni e utili consigli pratici per affrontare tranquillamente il momento della pappa, a partire dai primi mesi di vita sino ai 6 anni di età del bambino. Numerosi i temi che saranno affrontati durante gli incontri: come gestire il passaggio dall’allattamento esclusivo allo svezzamento, quando il bambino dovrà abituarsi gradualmente a nuovi cibi, a nuovi sapori a nuove consistenze; quando dovrà passare dal gratificante contatto con la mamma all’uso di uno strumento estraneo, il cucchiaino. Come accompagnare il bambino verso la progressiva conoscenza degli alimenti, come affrontare gli inevitabili rifiuti o qualche momento “ critico”, come accompagnarlo verso un positivo atteggiamento verso il cibo. Recenti studi infatti affermano che una adeguata educazione alimentare e un buon approccio verso il cibo, rappresentano la base per una corretta condotta alimentare negli anni successivi ed agiscono favorevolmente sulla prevenzione dei problemi legati all’alimentazione. “Ahhmm arriva la pappa” rappresenta un’occasione unica di informazione e confronto per tutte le mamme e papà e rientra tra le tante attività di supporto che Chicco – “la marca più vicina alle esigenze di tutti i bambini di tutto il mondo” dedica a tutti i neo genitori. A fine corso verrà offerto ad ogni partecipante una dispensa sulla corretta alimentazione del bambino con un piacevole omaggio offerto da un partner commerciale dell’iniziativa, lo storico Pastificio Garofalo. Per partecipare mamme e papà potranno iscriversi presso i Negozi Chicco che espongono il poster dell’iniziativa. Tutte le informazioni relative all’iniziativa “Ahhmm arriva la pappa” sono disponibili cliccando sul sito www. Chicco. Com. Questa iniziativa rientra tra le molteplici attività che prendono vita all’interno dei Negozi Chicco, tra cui l’ormai tradizionale “Diventare Genitori” – il corso dedicato a mamme e papà che, attraverso incontri con esperti del mondo dell’infanzia, aiuta a capire le esigenze del bambino e ad affrontare tutte le fasi della sua crescita grazie ad informazioni, consigli e suggerimenti pratici. .  
   
   
UN MARCHIO A DIFESA DELLA RISTORAZIONE TIPICA E’ STATO PRESENTATO DAL PRESIDENTE FIPE LINO STOPPANI A RISTOREXPO  
 
Il 31% dei consumi alimentari delle famiglie italiane avviene oggi fuori casa. La ristorazione assume dunque un valore sempre più importante negli stili di vita. Non solo: è anche il primo settore per domanda turistica attratta: su 1 Euro di spesa turistica, Euro 0,36 sono indirizzati alla ristorazione. La sfida che questo settore si trova quindi a dover giocare è particolarmente rilevante sotto il profilo non solo economico ma anche culturale. E un ruolo di primo piano assume in questo quadro la “ristorazione tipica”, quale importante fattore di valorizzazione dell’identità di un territorio. E’ questo il motivo che ha portato Fipe, la federazione nazionale dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio (230 mila imprese e 1 milione di addetti), a lanciare la proposta di un marchio con il quale contrassegnare i ristoranti tipici, con l’obiettivo di promuoverli e al tempo stesso informare correttamente il consumatore. Un progetto, quello del marchio “3T” (Tipicità, Territorio, Turismo), presentato questa mattina a Lariofiere, nell’ambito di Ristorexpo, dal presidente nazionale Fipe Lino Stoppani (consigliere di amministrazione della Peck S. P. A. ). “La ristorazione italiana rischia grosso, a causa della forte concorrenza all’insegna del prezzo. – ha affermato Stoppani - Il rischio è quello di una dequalificazione dell’offerta e di un appiattimento che penalizza le aziende con una propria gastronomia particolare, oltre ad abbassare l’attrattività turistica del nostro Paese, in cui il cibo gioca un forte peso”. Questo il segnale d’allarme lanciato dal presidente nazionale Fipe, che ha messo in guardia dal pericolo dei riflessi negativi della globalizzazione sulla ristorazione: “Proseguendo così, si finirà a mangiare allo stesso modo dappertutto, anche perché molti cuochi hanno abbandonato la tradizione gastronomica territoriale”. La strada per la salvaguardia del settore passa innanzitutto la qualità della materia prima, del servizio e dell’ambiente; ma anche attraverso una educazione dei consumatori e un impegno delle istituzioni a promuovere la parte “sana” del settore. Una responsabilità che, da parte sua, il presidente della Provincia di Lecco, Virginio Brivio, ha sottolineato quale impegno dell’attività che, insieme anche alla provincia di Como, sta attuando: “La condizione è che si faccia un gioco di squadra, e che ogni sistema lavori al proprio interno sulla qualità, interagendo con gli altri sistemi presenti sul territorio per una sua valorizzazione complessiva”. E’ quanto, per esempio, Lecco e Como stanno facendo a partire dalla promozione della risorsa lago, quale elemento capace di “bucare” la comunicazione e di trascinare con sé tutto il territorio, attraverso la predisposizione di “pacchetti di incoming” in cui ogni operatore possa trovare la propria specifica collocazione in un’offerta turistica più ampia, ovvero di filiera. Ma Brivio ha evidenziato altri due elementi essenziali: “In primo luogo – ha detto – occorre accorciare il rapporto tra produttore dei prodotti tipici di un territorio e consumatore, con iniziative quali il mercato dei prodotti locali, in programma ogni sabato ad Osnago o la individuazione di spazi nella piccola e grande distribuzione per la diffusione dei prodotti tipici. Dall’altra parte è necessario puntare su una qualità certificata, intesa come serie di controlli e protocolli che consentano di impostare un rapporto di assoluta chiarezza con il consumatore”. Il fare sistema è stata anche la “ricetta” proposta dall’assessore alle attività produttive del Comune di Lecco, Cinzia Bettega, che ha sottolineato il valore della tradizione gastronomica come parte del patrimonio culturale di un territorio e ha manifestato la disponibilità dell’istituzione a collaborare insieme con le associazioni degli operatori per creare eventi in grado di valorizzare la ristorazione di qualità. Una piena e convinta adesione al metodo proposto e al progetto di marchio è venuta anche da Giuseppe Ciresa, presidente di Confcommercio Lecco, e dal presidente Fipe Como Giovanni Corbella. .  
   
   
“AGRIVALTELLINA 2007” SABATO 17 E DOMENICA 18 MARZO 2007 AL POLO FIERISTICO PROVINCIALE E CENTRO ZOOTECNICO DI MORBEGNO  
 
La Valtellina accoglie la primavera, il 17 e 18 marzo, con la quinta edizione di Agrivaltellina, occasione ideale per riscoprire natura e tradizioni di una valle alpina. Agrivaltellina si conferma come la principale manifestazione del mondo zootecnico e agricolo della provincia di Sondrio, territorio montano da secoli dedito all’allevamento e all’agricoltura. Quest’anno l’evento si rinnova nella scoperta del Valtellina Casera Dop, massima espressione della secolare esperienza casearia delle Latterie di fondovalle. Un formaggio che in tanti mangiano ma che pochi conoscono davvero e che svelerà i suoi segreti durante Agrivaltellina, la “Sagra di Primavera in Fiera”: piatti tipici e ricette a base di Valtellina Casera Dop, per conoscerne sfumature e accostamenti culinari, versatilità in cucina e abbinamenti ai migliori vini valtellinesi. In fiera saranno proposte salette di degustazione per assaporare i piatti e le fantasie racchiusi nel Ricettario creato da uno dei più noti chef della ristorazione valtellinese: Andrea Tonola, una stella sulla Guida Michelin. Anche gli assaggi guidati saranno un’occasione imperdibile per conoscere varietà e stagionature diverse del Valtellina Casera Dop: da quello fresco - tenero e dolce, ideale in cucina - fino ad arrivare al Riserva, ben stagionato e dal sapore intenso, sublime a fine pasto. Un weekend di primavera … quale occasione migliore per vedere “mucche in passerella” inghirlandate e assistere alla premiazione delle migliori Campionesse di razza bruna? E ancora: spettacoli equestri, folklore, tango argentino, saltimbanchi, giocolieri e mangiafuoco, aule didattiche a tema, dal formaggio alle erbe officinali, per i più piccini laboratori creativi e animazione. Come si svolgono e come si svolgevano i lavori nella stalla? E quali sono i prodotti del mondo agricolo valtellinese e le tecniche di produzione? info@eventivaltellinesi. It .  
   
   
APRE A BREDA DI PIAVE (TV) IL PRIMO SPACCIO AGRICOLO B’IO  
 
Da sabato 24 febbraio, ortaggi, latte e formaggi nel punto vendita della Società agricola biodinamica Tre Marie – San Michele, nel cuore della campagna trevigiana Si é inaugurato sabato 24 febbraio, in località Campagne di Breda di Piave (Tv), in via Bovon 28, il primo spaccio in Italia a marchio B’io. Ritagliato in un locale dell’azienda agricola gestita dalla Società agricola biodinamica Tre Marie – San Michele, il nuovo punto vendita metterà a disposizione dei consumatori gli ortaggi coltivati nei campi, direttamente dalla terra allo scaffale del negozio. Oltre alle verdure sarà possibile acquistare i formaggi provenienti dall’allevamento di Conegliano della stessa società, più un assortimento di prodotti alimentari biologici. Il nuovo spaccio si candida così a diventare un punto di riferimento nel territorio per coloro che desiderano alimentarsi in modo sano, con prodotti coltivati senza l’uso di sostanze chimiche, nel rispetto della natura. Tutto questo con la possibilità di entrare in contatto diretto con il produttore, conoscendone la storia, il modo e l’ambiente in cui lavora. Prodotto principe di questa stagione in vendita nello spaccio sarà ovviamente il radicchio. “Siamo tra i pochi in Italia – ricorda Bonadio – a produrre il radicchio rosso tardivo con metodo biodinamico”. L’agricoltura biodinamica rappresenta indubbiamente un valore aggiunto per l’azienda di Breda di Piave. Il metodo ideato da Rudolf Steiner nel 1924, non cerca concimi e prodotti esterni e utilizza le forze naturali per arricchire e rendere più fertile il terreno. Lo spaccio sarà chiuso solo il lunedì mattina e la domenica. Gli altri giorni seguirà questo orario: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. 30. Per informazioni: Società Tre Marie S. S. - San Michele, tel. 0422 98499. .  
   
   
GRUPPO HEINEKEN, LEADER IN ITALIA NELLA DISTRIBUZIONE DI BEVANDE NEL CANALE HO.RE.CA. HA AFFIDATO A ITACA MEDIALAB IL PROGETTO DI COMPLETO RESTYLING DEL SITO WWW.PARTESA.IT.  
 
Il risultato è un sito completamente diverso dal precedente per architettura, grafica, contenuti e soprattutto per la modalità di navigazione. Si tratta infatti di un mondo virtuale, più precisamente di una via cittadina, chiamata Horeca Street, sulla quale si aprono le porte di quattro locali che rappresentano le tipologie dei clienti Partesa: il classico bar (Biz Bar), il lounge bar (4U), il ristorante (I Sorrisi) e il pub (O´smile). Entrare in Horeca Street significa entrare fisicamente in questi locali, esplorarli nel vero senso della parola e trovare in modo coinvolgente e interattivo tutte le informazioni sull´azienda, sui prodotti, sulle attrezzature, sui servizi. E non solo: divertenti utilities sono da scoprire locale per locale. Il modo più semplice e immediato per scoprire tutti i contenuti di Horeca Street, è "farci un giro" curiosando senza timore. - Era importante poter fornire al cliente una panoramica dei prodotti e dei servizi, differenziati per canale - commenta Simona Pisanello, Amministratore Unico di Itaca Comunicazione - ma soprattutto attraverso un modo nuovo, accattivante e intuitivo. Come una vera via di successo, anche Horeca Street continuerà a svilupparsi ed evolversi; presto apriranno i battenti anche pizzerie trattorie e altro ancora. .  
   
   
IL MINIDRINK PRO-ACTIV OGGI È PIÙ LEGGERO CON SOLO 52 KCAL E IL 56% DI ZUCCHERI IN MENO  
 
Il minidrink Pro-activ si rinnova nella forma e nel profilo nutrizionale, grazie alla nuova grafica e alla nuova ricetta, con solo 52 Calorie per ogni bottiglietta e una riduzione degli zuccheri del 56%: una soluzione bilanciata, ancora più facile da incorporare nella dieta di ogni giorno. “Grazie al suo sapore fresco e piacevole e al migliorato profilo nutrizionale, il nuovo minidrink pro. Activ ha un minor apporto calorico (solo 52 Calorie) e una diminuzione degli zuccheri di oltre il 50% rispetto alle formulazioni precedenti. Da oggi, il minidrink Pro-activ può quindi essere incorportato anche nella dieta dei consumatori con particolari esigenze alimentari”, dichiara Andrea De Santis, Marketing Manager di Unilever Italia Div. Foods. Il minidrink Pro-activ si conferma l’unico sul mercato con ben 2 grammi di steroli vegetali, la stessa quantità contenuta, ad esempio, in circa 1 litro e mezzo di olio extravergine d’oliva, 8 Kg di arance, 14 kg di banane, o 42 Kg di pomodori. Naturalmente presenti, in piccole quantità, in oli vegetali, frutta, verdura, cereali e frutta secca, gli steroli vegetali aiutano a ridurre il colesterolo con risultati a partire dalla terza settimana, nell’ambito di un’alimentazione varia e bilanciata, ricca di frutta e di verdura. Unilever Food and Health Research Institute, l’Istituto di Unilever per la ricerca e la salute, da sempre consapevole del ruolo primario dell’alimentazione nella prevenzione cardiovascolare, ha iniziato a studiare gli steroli vegetali già dagli anni ‘80, come numerosi scienziati indipendenti. Da allora, oltre 40 studi sono stati pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali più prestigiose. Spiega Gert Meijer, Direttore di Unilever Food and Health Research Institute: “Il nostro obiettivo è stato quello di fornire fondamenti scientifici per creare una nuova categoria di prodotti “Heart health”, funzionali e ad alto valore aggiunto per il consumatore””. Oltre che un valido aiuto per ridurre il colesterolo, i minidrink Pro-activ contengono fermenti lattici (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus Bulgaricus) e sono arricchiti con l’ingrediente probiotico Bifidobacterium lactis Bb12, che aiuta a regolare l´equilibrio della flora intestinale. Grazie ai riconosciuti effetti benefici degli steroli vegetali sul livello di colesterolo e alle evidenze scientifiche che li supportano, i minidrink Pro-activ appartengono alla famiglia dei cosiddetti functional food (alimenti funzionali). Gli alimenti a base latte addizionati di steroli vegetali hanno superato la severa procedura di sicurezza del Novel Foods Scientific Committee dell’Unione Europea (2004/335/Ce). .  
   
   
PROPOSTE PER LA COMUNICAZIONE DELLA STORICA AZIENDA CIOCCOLATIERA VENCHI  
 
È all’agenzia Proposte che la storica azienda cioccolatiera Venchi ha affidato l’incarico per la gestione della sua comunicazione. Dal primo febbraio infatti l’agenzia cura l’attività di comunicazione e ufficio stampa: un’azione su tutti i fronti che porterà ad un rinnovamento e rafforzamento dell’immagine aziendale, mantenendo e valorizzando ulteriormente gli attuali punti di forza del brand. Questa funzione è stata assegnata successivamente ad una consultazione diretta. Venchi vanta una storia di oltre 125 anni ed una produzione di oltre 350 specialità, tra cui le nougatine, i sigari di cioccolato, i cuneesi, i torroni, con un mercato ben affermato e tuttora in espansione sul territorio nazionale e anche estero. Nota come azienda e marchio di alto livello, Venchi vuole diffondere la propria cultura e la passione per l’arte cioccolatiera, attraverso ricette uniche e materie prime genuine, non alterate da processi chimici e conservanti. La vasta produzione Venchi si arricchisce quest’anno di un’ulteriore ricetta: dalla stessa cultura e passione per il cioccolato, nasce il gelato. La qualità, freschezza, specializzazione e delizia Venchi non conoscono stagioni. .  
   
   
PEPSI TWIST VESTE LA CREATIVITA’ DEGLI STUDENTI IED  
 
Fino al 15 giugno i consumatori possono votare la grafica di Pepsi Twist che preferiscono fra le sei proposte sul sito di Pepsi. Fra loro c’è la Pepsi Twist Estate 2007 Fino al 15 giugno la nuova Pepsi Twist Estate 2007 si vota su www. Pepsi. It. Collegandosi al sito di Pepsi, i consumatori potranno infatti scegliere fra le sei proposte in lizza firmate Ied. Dopo il successo di Pepsi Light, Pepsico si è infatti affidata per il secondo anno consecutivo all’estro e alla creatività degli studenti dell’Istituto Europeo di Design. Nelle loro mani il compito di ripensare la grafica per le lattine e le bottiglie di Pepsi Twist, la prima cola al gusto di limone. “L’anno scorso abbiamo coinvolto i ragazzi di Ied su un progetto per la nuova Pepsi Light - commenta Carla Vieites, csd & juices marketing manager di Pepsico Beverages Italia – . Il successo dell’ iniziativa ci ha dimostrato quanto i nostri consumatori amino essere coinvolti. Quest’anno abbiamo dunque deciso di rinnovare la partnership con Ied per festeggiare la crescita di Pepsi Twist, nostro fiore all’occhiello ”. Il workshop, aperto agli studenti Ied di Roma, Torino e Milano, ha dato vita a oltre 200 proposte che sono state vagliate da una giuria composta dal board dello Ied, dall’agenzia Dlv Bbdo, da Pepsi Italia e da Pepsi International – in tutto 20 persone. Dichiara Rossella Bertolazzi, direttore Ied Arti Visive Milano: "Si rinnova la collaborazione fra Ied e Pepsi, si rinnova con un rilancio. L´anno scorso per Pepsi Light erano coinvolti gli studenti delle Scuole Ied di Milano, quest´anno per Pepsi Twist abbiamo coinvolto anche le sedi di Roma e di Torino. Un risultato entusiasmante, un´adesione altissima, centinaia i progetti pervenuti; arduo il compito della giuria di selezionare i sei da votare on line. Non possiamo che essere soddisfatti del successo di questa operazione che per i nostri studenti, oltre ad essere una sfida creativa, è un´esperienza didattica direttamente collegata a un risultato reale e non fine a sé stessa. Per questo voglio ringraziare Carlo Trentin, il docente che ha seguito con la consueta competenza e passione gli studenti nel loro lavoro. " I sei progetti migliori sono stati messi on line sul sito di Pepsi. I consumatori possono esprimere la propria preferenza una sola volta, ma inviando una e-mail a due amici, si ottiene la possibilità di rivotare. Attraverso una graduatoria è possibile sapere in tempo reale qual è la grafica più cliccata; i più fortunati possono vincere uno dei tre scooter Ducati Malaguti o uno dei 1000 Zaini Hsl Pepsi Twist in palio. La creatività del sito - giovane, interattivo e molto facile da navigare - porta la firma di Proximity. Pepsi ha inoltre siglato una partnership con la divisione online di Microsoft, focalizzandosi nello specifico sul servizio Windows Live Messenger, il sistema di messaggistica istantanea più diffuso al mondo. Chi vuole scambiare commenti e opinioni sull’iniziativa, o fare due chiacchiere con gli amici via Messenger, può scaricare il servizio collegandosi direttamente al sito di www. Pepsi. It. L’iniziativa prevede inoltre una forte presenza di Pepsi Twist sul portale Msn. It . “Pensiamo che ci sia una grande affinità di target, immagine e anche filosofia tra Pepsi e Windows Live Messenger - continua Carla Vieites - . Sono due marchi giovani, moderni e molto dinamici. Pepsi lavora già in partnership con Msn in mercati importanti come il Brasile o la Francia”. “Comunicare attraverso Windows Live Messenger è oggi un vero e proprio trend soprattutto tra i giovani - commenta Luca Colombo, direttore marketing della divisione Online Services Group – poiché rappresenta il modo più diretto e veloce per rimanere sempre in contatto con i propri amici. Messenger è creativo e coinvolgente oltre che facile da utilizzare: l’ideale per creare sinergia e divertimento tra i consumatori di un brand così noto e dinamico come Pepsi”. E per creare ancora più attenzione e traffico, da marzo a maggio, la promozione sarà anche supportata da advertising on line su Studenti. It, Superfighetto, Lycos e ovviamente su Msn. It e Windows Live Messenger, per un totale di 89. 000. 000 di impressions. .  
   
   
L´ARTE DELLA COTTURA A MIELE GALLERY  
 
L´Arte della Cottura, con degustazione di specialità dolci e salate, cucinate in diretta con Piastra Tepan e Forno a Vapore, protagonisti dell´arte della cottura firmata Miele saranno presenti al Fuori Salone . La data dell´evento sarà Giovedi´ 19 Aprile, dalle ore 18. 00 alle ore 23. 00. Miele gallery Corso Garibaldi 99 (ang. Via Moscova) - 20121 Milano .  
   
   
NASCE IL NUOVO OLTREPÒ LE NOVITÀ PIÙ SALIENTI DALL’AUDIZIONE PUBBLICA: OK ALLE BOLLICINE DI PINOT NERO BONARDA E BUTTAFUOCO SOLO IN BOTTIGLIA  
 
Giovedì 22 febbraio si è svolta a Casteggio, presso la Sala Ballabio della Fiera di Via Truffi, la pubblica audizione per l’istanza di riconoscimento della D. O. C. G. “Oltrepò Pavese” Spumante Metodo Classico e l’istanza di modifica del disciplinare di produzione dei vini D. O. C. “Oltrepò Pavese”. L’audizione è stata presieduta da Alberto Mazzoni, alla presenza di Giovanna Anastasia e di Andrea Squarcia in rappresentanza del Comitato Nazionale per la Tutela e la Valorizzazione delle D. O. E delle I. G. T. Dei Vini, da Gianluigi Biestro, enologo, e da Saverio Aloisio (Regione Lombardia). Decisamente “importante” la partecipazione delle Aziende del territorio: 140 le presenze registrate, comprendenti realtà piccole, medie e tutte le Cantine Sociali, rappresentate dai loro Presidenti. Numerosi anche i tecnici, gli enologi e vari operatori del settore, in una sala assiepata che per 5 ore (dalle ore 10,30 alle ore 15, 30) ha seguito con attenzione e inteventi l’Audizione. Ai saluti del Sindaco di Casteggio, Michele Manfra, sono seguiti gli interventi di Anna Betto, in rappresentanza dell’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Pavia, che ha confermato la condivisione del progetto da parte dell’Amministrazione provinciale; di Piero Mossi, Presidente della Camera di Commercio di Pavia, che a sua volta ha espresso il sostegno della Camera di Commercio alle istanze relative al settore vivinicolo dell’Oltrepò Pavese. E’ poi intervenuto il Presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Vittorio Ruffinazzi, che ha invitato i presenti a percorrere il cammino comune per il rilancio del territorio, in modo unito e coeso. Ruffinazzi ha poi aggiunto, in qualità di Presidente di Cantina di Casteggio, l’appoggio anche da parte della Cantina alle novità previste per D. O. C. G. E D. O. C. Unanime anche il sostegno espresso dalle rappresentanze di categoria, a nome di Giuseppe Ghezzi (Presidente Coldiretti), Giovanni Desigis (Presidente Unione Agricoltori), Roberto Bigi (Presidente C. I. A. ). D’accordo con l’istanza di riconoscimento della D. O. C. G. Anche il referente di Copagri, Guido Forlino, riservando alcune annotazioni riguardo alle modifiche del disciplinare di produzione dei vini D. O. C. Essenziale momento di confronto pubblico nell’iter avviato dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese due anni fa, l’Audizione ha manifestato la forte volontà di ottenimento della D. O. C. G. Da parte del territorio Oltrepò, sottolineata da vari interventi fra cui quelli dei Presidenti delle Cantine Sociali. Al di là dei tempi “istituzionali” che accompagnano l’iter in corso, l’Oltrepò Pavese attende dunque da ora con piena fiducia la D. O. C. G. Che consacrerà le “bollicine” d’Oltrepò. E la D. O. C. G. Consacrerà anche il Rosé, proponendosi come una delle più significative novità nel panorama della spumantistica italiana. Oltrepò classico, anche Rosé, con un’unica “regia”, quella del Pinot nero, il vitigno nobile che in Oltrepò trova una delle più significative espressioni quantitative e qualitative da oltre 150 anni. Novità anche per la D. O. C. , in attesa che siano valutate e formalizzate le modifiche scaturite dell’Audizione. Tre, in sintesi, i cambiamenti rilevanti: il nuovo rilievo dato ai vini bianchi con il nuovo “Oltrepò Pavese” Bianco, la valorizzazione del Riesling e l’esclusività della scelta in bottiglia per Bonarda, Buttafuoco, Bianco Rosso e Pinot nero in rosso. .  
   
   
LE ECCELLENZE ENOLOGICHE DELLE 24 CANTINE PICENE ED I TALENTI ARTISTICI DEL PICENO, UNITI ALL’INTERNO DI UN FORMAT INNOVATIVO  
 
Un autentico spettacolo dei sensi: arte, musica, teatro e tradizioni. Un viaggio tra suoni, odori, sapori, alla scoperta dei paesaggi collinari e conviviali del Piceno. Un momento incantevole per gustare in pienezza la ricchezza di questa terra. “Piceno Paesaggi Di. Vini” é un evento con degustazione di vini e prodotti tipici, ideato dalla Piceno Promozione, Azienda Speciale della Camera di Commercio, e dalla Provincia di Ascoli Piceno. Questo viaggio simbolico alla scoperta dei paesaggi collinari e conviviali delle terre picene, si snoda attraverso un vero e proprio spettacolo dei sensi evocati da suoni, segni e sapori, coniugando l’arte, la musica, il teatro, la natura del territorio. Le eccellenze enologiche delle 24 cantine partecipanti ed i talenti artistici del Piceno sono uniti all’interno di un format innovativo e concepito per promuovere l’identità di un territorio attraverso i percorsi del gusto e delle arti. Piceno Promozione è un’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Ascoli Piceno che supporta la competitività del sistema economico imprenditoriale della provincia di Ascoli Piceno sul mercato globale. In questo particolare inquadramento svolge attività di interesse pubblico senza perseguire fini di lucro. Nello specifico, si occupa di: promuovere le produzioni locali dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato mediante l’organizzazione, in Italia e all’estero, di esposizioni, fiere e manifestazioni con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle relazioni d’affari e degli scambi; fornire servizi reali alle piccole e medie imprese in materia di internazionalizzazione, innovazione tecnologica e marketing internazionale; promuovere studi, pubblicazioni, corsi, seminari, congressi e incontri per migliorare la cultura d’impresa e favorire la conoscenza del territorio. “La globalizzazione è il nostro presente” dichiara Algeo Marcozzi, presidente di Piceno Promozione “Affrontarla con fiducia, disponendo dei mezzi necessari sia in termini di risorse che di uomini, permette al sistema economico della nostra provincia di essere protagonista. Per questo abbiamo scelto di patrocinare l’evento Piceno Paesaggi Di. Vini, perché attraverso questa forma di promozione vogliamo far conoscere le nostre risorse più preziose, avvicinandoci al pubblico nel modo insieme più concreto ed emozionale possibile”. “Piceno Paesaggi Di. Vini” é, infatti, una performance artistica in cui alcuni giovani artisti si esibiscono in canti e readings ispirati al vino. L’intento è quello di evocare atmosfere liriche, ma anche paesaggistiche e gastronomiche: il canto, la recitazione e la musica lasciano spazio alle armonie di paesaggi e significati introdotti da Marcozzi, presidente di Piceno Promozione, e Gobbi, Assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno. A seguire, i presenti potranno lasciarsi affascinare dalle seduzioni di colori e sapori che l’Enologo e i viticoltori piceni presenteranno durante la degustazione dei vini, abbinati alle tipicità alimentari più prestigiose della regione. “Piceno Paesaggi Di. Vini” diventa così l’occasione privilegiata per poter assaporare con tutti i sensi quello che è lo spirito più vero e intenso della terra picena. Un tuffo in un mondo ricco di storia, profumi, sapori e tradizioni che non mancherà di deliziare intelletto, corpo e anima. .  
   
   
IL CONSORZIO VINI DI ROMAGNA SI RIFA’ IL LOOK NUOVA RIVISTA E NUOVO SITO  
 
Per accompagnare la fase di evoluzione e crescita del valore e della conoscenza dei vini tipici di Romagna, nel 2006 il Consorzio Vini di Romagna ha presentato un restyling della propria immagine. In linea con questo percorso e nell’ottica di una strategia dedicata alla promo-commercializzazione del vino di questo spicchio d’Italia, per il 2007 il Consorzio ha rinnovato due importanti strumenti: la rivista “Romagna Doc” e il proprio sito istituzionale e informativo. La Rivista La nuova rivista rappresenta uno strumento per scoprire, attraverso il gusto, la storia attuale e trascorsa del vino stesso e del suo territorio. “Romagna Doc” è distribuita in 10. 000 copie (3 numeri l’anno) su abbonamento e utilizzando come canali preferenziali wine-bar, enoteche, osterie, ristoranti della Romagna e data in omaggio a tutti quegli avventori che sceglieranno di bere il vino della zona. Inoltre, è disponibile in tutte le sale di degustazione che molti dei produttori soci del Consorzio hanno allestito nelle proprie aziende, all’insegna dell’ospitalità e della convivialità. Dal punto di vista dei contenuti, la nuova rivista Romagna Doc tratta temi che gravitano, ovviamente, intorno al mondo del vino romagnolo con articoli brevi e di piacevole lettura, arricchendosi di rubriche e sezioni dedicate agli appuntamenti che il territorio offre, di aneddoti e curiosità sul mondo del vino e della Romagna, di testimonianze di personaggi noti. Il nuovo stile grafico della rivista (il cui primo numero è in distribuzione da gennaio 2007) suggerisce, già nella copertina, una veste moderna e confidenziale. La copertina è completa di un sommario sintetico per dare fin da subito l’attualità dei contenuti. All’interno, il font della titolazione varia con frequenza al cambiare degli argomenti trattati, togliendo così rigidità, e garantendo comunque una sorta di continuità in termini di rigore. Per quanto riguarda l’impaginazione, la posizione variabile degli abstract e dei testi, i colori creano interesse e dinamismo. L’uso particolare delle immagini dà vita ad un impatto forte, alternando fotografie e illustrazioni in formati anche molto grandi. Il Sito http://www. Consorziovinidiromagna. It In sintonia con i cambiamenti legati alla rivista, anche il sito del Consorzio Vini di Romagna è stato ripensato ed aggiornato, diventando ora una vetrina informativa dell’ente. Con una grafica sobria ed elegante, che si lega a quella della rivista, il nuovo sito (in continuo aggiornamento ed implementazione dei contenuti) è di facile consultazione e propone parti statiche e parti dinamiche. Attraverso il menù è possibile scegliere le varie sezioni da approfondire: territorio, produttori (con possibilità di fare ricerche per provincia o per parola chiave), storia del Consorzio, news, link utili. Ovviamente la parte più dettagliata è quella riguardante i vini: Albana di Romagna Docg, Sangiovese di Romagna Doc, Trebbiano di Romagna Doc, Pagadebit di Romagna Doc, Cagnina di Romagna Doc e i più recenti Doc Colli d’Imola, Colli di Faenza, Colli della Romagna Centrale e Romagna Albana Spumante Doc. Infatti, nella sezione ad essi dedicata sono presenti singole schede ognuna delle quali riporta: nome vitigno, rese per ettaro, zona di produzione, descrizione prodotto con analisi chimica e organolettica, riferimenti legislativi. Dal punto di vista tecnico, il sito funziona utilizzando un potente Cms (Content Management System), grazie al quale è possibile facilmente aggiornare il sito (anche dal punto di vista grafico), arricchirlo con risorse scaricabili o consultabili (gallerie fotografice, video, file testuali ecc. ), attivare/disattivare sezioni. Il sito è inoltre compatibile con tutti i browser e sistemi operativi e soddisfa le norme delle legge Stanca. .  
   
   
ASCOLI PICENO: ECCELLENZE ENOLOGICHE DEL PICENO IN VETRINA A MILANO  
 
 Prosegue l’impegno della giunta della Camera di Commercio, guidata da Ennio Gibellieri, nel settore dell’internazionalizzazione. L’azienda speciale camerale Piceno Promozione, presieduta da Algeo Marcozzi, e la Provincia di Ascoli Piceno hanno infatti ideato un evento degustazione di vini, denominato "Piceno Paesaggi Di. Vini”, che rappresenta simbolicamente un viaggio alla scoperta dei paesaggi collinari e conviviali delle terre picene, attraverso un vero e proprio spettacolo dei sensi evocati da suoni, segni e sapori coniugati all’arte, alla musica, al teatro, alla natura del territorio. L´evento, realizzato in collaborazione con Confindustria Ascoli e con la partecipazione di Cia, Coldiretti, Upapa, Lega Cooperative, Associazione Produttori Viccotto e Vinea, si svolgerà a Milano il 27 febbraio presso il Camperio Lounge Events, con l’obiettivo di presentare al pubblico specializzato dei giornalisti enogastronomici e turistici le eccellenze enologiche delle 24 cantine partecipanti ed i talenti artistici del Piceno, miscelati all’interno di un format concepito per promuovere l’identità di un territorio attraverso i percorsi del gusto e delle arti. In altre parole, si tratta di una “performance” evocatrice delle atmosfere liriche ed enologiche ma anche gastronomiche e paesaggistiche del Piceno attraverso le suggestioni dei suoni e delle parole dei quattro giovani artisti piceni che si esibiranno in canti e readings ispirati al vino, le armonie dei paesaggi e dei significati che il presidente Marcozzi di Piceno Promozione e l‘assessore Gobbi alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno introdurranno nel corso di una breve conferenza stampa e le seduzioni dei colori e dei sapori che l’enologo ed i viticoltori piceni presenteranno durante la degustazione dei vini, abbinata a specialità alimentari. Il tema portante della performance è infatti la relazione fra l’Arte e la Terra del Piceno, madre dei segni e dei significati, luogo in grado di accogliere con la rotondità delle sue forme, con la generosità calda dei suoi vini, con l’amore non dichiarato dei suoi cibi, con il tenue rosato dei suoi borghi in cotto. “La globalizzazione è il nostro presente” dichiara il presidente Marcozzi “affrontarla con fiducia, disponendo dei mezzi necessari sia in termini di risorse che di uomini, permette al sistema economico della nostra provincia di essere protagonista. Per questo abbiamo scelto di patrocinare l’evento Piceno Paesaggi Di…vini, perché attraverso questa forma di promozione vogliamo far conoscere le nostre risorse più preziose, avvicinandoci al pubblico nel modo insieme più concreto ed emozionale possibile”. Per le prossime iniziative, i bandi saranno pubblicati nel sito www. Ap. Camcom. It .  
   
   
REGOLARIZZAZIONE DEI VIGNETI:RIAPERTI TERMINI PRESENTAZIONE DOMANDE.  
 
La giunta regionale pugliese ha approvato la delibera n. 180, . Su proposta dell’assessore alle Risorse Agroalimentari Russo, con la quale si dettano disposizioni per la gestione ed il controllo del potenziale viticolo regionale. La delibera stabilisce che i diritti di reimpianto regolarmente autorizzati nel territorio della Regione Puglia dai competenti Uffici Provinciali dell’Agricoltura devono essere esercitati entro la fine dell’ottava campagna successiva a quella in cui è avvenuta l’estirpazione della superficie vitata. Al termine del periodo di validità, i diritti non esercitati passano automaticamente alla riserva regionale, pertanto è opportuno riaprire i termini per la presentazione delle domande di regolarizzazione dei vigneti fissando al 30 aprile 2007 la nuova scadenza. Si stabilisce che gli Uffici Provinciali dell’Agricoltura completano l’istruttoria delle domande di regolarizzazione presentate entro il termine del 31 dicembre 2007. Si consente, entro il termine del 30 aprile 2007 e senza oneri per il viticoltore, la presentazione della dichiarazione delle superfici vitate (modello B1) nonché la richiesta di modifiche al modello B1 già presentato per rettificare sia in difetto che in eccesso la dichiarazione già resa rispetto alla effettiva superficie vitata aziendale, oltre che per comunicare variazioni di superficie vitata e/o trasferimenti nella titolarità o nella conduzione delle stesse superfici, e/o rettifiche dei dati concernenti la forma di allevamento, il sesto di impianto, la varietà. (comun. ) .