Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Marzo 2008
PARLAMENTO EUROPEO, IET ISTITUTO EUROPEO DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA: FAVORIRE LA CRESCITA E LA COMPETITIVITÀ EUROPEA  
 
 Strasburgo, 12 marzo 2008 - Il Parlamento ha approvato il regolamento che istituisce l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia. Il suo obiettivo è di contribuire alla crescita economica e alla competitività sostenibili in Europa rafforzando la capacità d´innovazione. A tal fine, agevolerà le reti e la cooperazione e creerà sinergie tra le comunità dell´innovazione in Europa. Dando priorità al trasferimento delle sue attività a vantaggio delle imprese, incluse le Pmi, e della loro applicazione commerciale. Adottando la relazione di Reino Paasilinna (Pse, Fi), il Parlamento approva la posizione comune del Consiglio sul regolamento che istituisce l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Iet) che mira a diventare «un organismo di portata mondiale per l´eccellenza nei settori dell´istruzione superiore, della ricerca e dell´innovazione». La posizione comune infatti, a seguito di negoziati tra il relatore e il Consiglio, riprende in larga misura la posizione del Parlamento europeo approvata in prima lettura (26 settembre 2006). Il regolamento potrà entrare in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea. La richiesta dei Verdi di respingere in toto la proposta di regolamento è stata bocciata dall´Aula con 129 voti favorevoli, 496 contrari e 15 astensioni. L´obiettivo dell´Iet è di contribuire alla crescita economica e alla competitività sostenibili in Europa «rafforzando la capacità d´innovazione degli Stati membri e della Comunità». L´iet persegue tale obiettivo «promuovendo e integrando l´istruzione superiore, la ricerca e l´innovazione ai massimi livelli» (il "triangolo della conoscenza"). In tale contesto, dovrebbe facilitare e rafforzare le reti e la cooperazione e creare sinergie tra le comunità dell´innovazione in Europa. L´iet dovrebbe dare la priorità al trasferimento delle sue attività di istruzione superiore, ricerca ed innovazione «a vantaggio delle imprese e della loro applicazione commerciale, nonché al sostegno agli avviamenti di imprese, alle scorporazioni e alle piccole e medie imprese (Pmi)». Compiti dell´Iet - Al fine di raggiungere il suo obiettivo, l´Iet dovrà individuare i suoi settori prioritari, svolgere un´attività di sensibilizzazione tra le organizzazioni partner potenziali ed incoraggiare la loro partecipazione alle sue attività. Potrà mobilitare i fondi provenienti da fonti pubbliche e private e utilizzare le sue risorse. In tale contesto, dovrà cercare di finanziare una proporzione significativa e crescente del suo bilancio facendo ricorso a fonti private e mediante entrate generate dalle proprie attività. L´iet dovrà inoltre selezionare e designare le "Comunità della conoscenza e dell’innovazione" (Cci), ossia dei partenariati autonomi di eccellenza tra istituti di istruzione superiore, istituti di ricerca, imprese ed altri soggetti interessati «sotto forma di reti strategiche autosufficienti, sostenibili e di lungo periodo nell´ambito del processo innovativo». Offrirà loro un sostegno adeguato, applicherà misure adeguate di controllo della qualità, seguirà costantemente e valuterà periodicamente le loro attività e garantirà un livello appropriato di coordinamento tra di esse. Mediante accordi, dovrà definire diritti e obblighi delle Cci. L´iet incoraggerà poi il riconoscimento negli Stati membri dei titoli e dei diplomi che sono rilasciati da istituti di istruzione superiore, che sono organizzazioni partner e che possono essere assimilati a titoli e diplomi dell´Iet. Promuoverà la diffusione di buone prassi per l´integrazione del triangolo della conoscenza al fine di sviluppare una cultura comune dell´innovazione e del trasferimento di conoscenze e assicurerà la complementarietà e la sinergia tra le attività dell´Iet ed altri programmi comunitari. Potrà anche istituire una fondazione avente l´obiettivo specifico di promuovere e sostenere le attività dell´Iet. Le Comunità della conoscenza e dell’innovazione – Cci - Spetterà all´Iet il compito di selezionare e designare un partenariato destinato a divenire una Cci secondo una procedura concorrenziale, aperta e trasparente. A tale fine, dovrà adottare e pubblicare i criteri dettagliati per la selezione delle Cci, in base ai principi di eccellenza e di pertinenza in termini di innovazione. Esperti esterni e indipendenti parteciperanno alla selezione che dovrà essere realizzata in base a una serie di criteri stabiliti dal regolamento, tra i quali la capacità d´innovazione esistente e potenziale nell´ambito del partenariato e la sua capacità di garantire un finanziamento autosufficiente. Le Cci avranno «un´autonomia generale sostanziale» per definire la loro organizzazione interna e la composizione, nonché il loro programma preciso e metodi di lavoro, mentre le relazioni tra l´Iet e ciascuna Cci sarà fondata su un accordo contrattuale. La condizione minima per la costituzione di una Cci è la partecipazione di almeno tre organizzazioni partner, stabilite in almeno due Stati membri diversi, che siano «indipendenti l´una dall´altra». Una Cci potrà includere organizzazioni partner di paesi terzi, ma la maggioranza dei partner deve essere stabilita negli Stati membri. Almeno un istituto di istruzione superiore ed una società privata devono prendere parte a ciascuna Cci. Le Cci eserciteranno attività d´innovazione e investimenti con valore aggiunto europeo integrando pienamente le dimensioni dell´istruzione superiore e della ricerca «per raggiungere una massa critica e stimolando la diffusione e lo sfruttamento dei risultati». Realizzeranno poi ricerca di punta incentrata sull´innovazione «in settori che rivestono un interesse fondamentale per l´economia e la società», che si avvalga dei risultati della ricerca europea e nazionale e che presenti il potenziale per rafforzare la competitività dell´Europa a livello internazionale. Condurranno anche attività di istruzione e di formazione a livello di master e di dottorato «in discipline aventi un potenziale per soddisfare i futuri bisogni socioeconomici europei» e che promuovano lo sviluppo delle competenze in materia d´innovazione, il miglioramento delle competenze manageriali e imprenditoriali e la mobilità dei ricercatori e degli studenti. Si occuperanno poi di diffondere le migliori prassi nel settore dell´innovazione incentrate sullo sviluppo di una cooperazione tra il settore dell´istruzione superiore, della ricerca e delle imprese, compresi i settori terziario e finanziario. Prima fase: cambiamenti climatici, energia rinnovabile e Tic - Nell´arco di un periodo di diciotto mesi dalla sua creazione, l´Iet dovrà selezionare due o tre Cci «in settori che aiutano l´Unione europea ad affrontare le sfide presenti e future». In proposito, viene ipotizzato che questi riguardino settori quali i cambiamenti climatici, l´energia rinnovabile e la prossima generazione di tecnologie dell´informazione e della comunicazione. La selezione e la designazione di ulteriori Cci dovrebbe essere consentita dopo l´adozione della prima "agenda strategica per l´innovazione" (Asi), ossia del documento programmatico che presenta i settori prioritari per le future iniziative dell´Iet, compresa una panoramica sulle attività nell´ambito dell´istruzione superiore, della ricerca e dell´innovazione pianificate per un periodo di sette anni. Il primo progetto di Asi dovrà essere definito dall´Iet entro il 30 giugno 2011 per essere poi adottato congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Gli organi dell´Iet L´iet è dotato degli organi seguenti: un comitato direttivo composto di membri ad alto livello con esperienza nei settori dell´istruzione superiore, della ricerca, dell´innovazione e delle imprese, incaricato della direzione delle attività dell´Iet, della selezione, della designazione e della valutazione delle Cci, nonché dell´adozione di tutte le altre decisioni strategiche; un comitato esecutivo che supervisiona la gestione dell´Iet e adotta le decisioni necessarie tra una riunione e l´altra del comitato direttivo; un direttore che rende conto al comitato direttivo della gestione amministrativa e finanziaria dell´Iet e ne costituisce il rappresentante legale. Fonti di finanziamento L´iet è finanziato mediante un contributo del bilancio generale dell´Unione europea nell´ambito della dotazione finanziaria e di altre fonti private e pubbliche. La Commissione stima in 2,4 miliardi di euro il bilancio necessario per sei anni. Nel quadro della revisione del quadro finanziario pluriennale 2007-2013, il Parlamento e il Consiglio hanno convenuto di stanziare 308,7 milioni di euro "comunitari" a favore dell´Iet per il periodo dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2013. Le Cci saranno finanziate, in particolare, mediante contributi delle imprese o organizzazioni private («che costituiscono una fonte sostanziale di finanziamento»), contributi del bilancio generale dell´Unione europea, contributi statutari o volontari degli Stati partecipanti, di paesi terzi o delle loro autorità pubbliche, nonché lasciti, donazioni e contributi provenienti da individui, istituzioni, fondazioni o qualunque altro organismo nazionale. Così come da ricavi generati dalle attività delle Cci e canoni per diritti di proprietà intellettuale, ricavi generati da risultati o dotazioni in capitali delle attività dell´Iet, contributi di istituzioni o organismi internazionali, nonché prestiti e contributi della Banca europea per gli investimenti. .  
   
   
BANDO DI GARA: STUDIO DI FATTIBILITÀ PER IL COLLEGAMENTO DELLE RETI AFRICANE A G?ANT  
 
Bruxelles, 12 marzo 2008 - La Direzione generale Società dell´informazione e mezzi di comunicazione della Commissione europea ha lanciato un bando di gara per uno studio di fattibilità sull´interconnessione a G?ant delle reti di ricerca dell´Africa meridionale e orientale. Lo studio dovrà esaminare la possibilità di creare una rete di ricerca regionale tra le reti nazionali per la ricerca e l´istruzione (Nren) dell´Africa meridionale e orientale, e formulare proposte alla Commissione europea sulla realizzazione di una tale rete regionale e sulla sua interconnessione a G?ant. Per arrivare a un tale risultato, lo studio analizzerà gli elementi chiave della fattibilità, ad esempio i costi associati e il calendario prevedibile di messa in opera della rete regionale, e indicherà i migliori scenari di attuazione. Un aspetto dello studio sarà definire una roadmap d´implementazione e aumentare consapevolezza e capacità per una più ampia partecipazione africana. Per maggiori informazioni, contattare: Commissione europea, Direzione generale Società dell´informazione e mezzi di comunicazione, Direzione F - Tecnologie emergenti e infrastrutture, Unità F3, Att. : Sig. Ra Marina Royer-toupitsyna, Sig. Carlos Morais-pires, Avenue du Bourget 1-3 , B-1140 Bruxelles . Fax: +32 2 299 31 27 Url: http://cordis. Europa. Eu/fp7/ict/e-infrastructure/home_en. Html .  
   
   
GIORNATA INFORMATIVA SULLE ITC (INIZIATIVE TECNOLOGICHE CONGIUNTE) ARTEMIS E ENIAC  
 
Bruxelles, 12 marzo 2008 - Il 4 aprile si svolgerà a Bruxelles (Belgio) una giornata informativa sulle iniziative tecnologiche congiunte Artemis (sistemi informatici incorporati) ed Eniac (nanoelettronica). L´avvenimento è organizzato nell´ambito del progetto Epistep, finanziato dall´Ue, che si propone di stimolare la partecipazione delle Pmi (Piccole e medie imprese) alle piattaforme tecnologiche europee. L´obiettivo è quello d´informare, alla vigilia dei primi inviti a presentare proposte che saranno lanciati nel mese di aprile, le comunità di ricercatori sulle possibilità delle due Itc. L´avvenimento, pianificato in stretta collaborazione con la Commissione europea e le due associazioni industriali promotrici delle nuove piattaforme tecnologiche europee, prevede spiegazioni sulla procedura e lo schema di finanziamento delle Itc e relazioni su ogni Itc. Inoltre verrà presentato il programma di lavoro e saranno fornite informazioni dettagliate sui primi inviti a presentare proposte. Le principali organizzazioni illustreranno il proprio punto di vista e le proprie idee sui temi del progetto. Per maggiori informazioni, visitare: http://www. Epistep. Org .  
   
   
CONVENZIONE DI BRUXELLES SUI REATI INFORMATICI  
 
Bruxelles, 12 marzo 2008 - Con il voto definitivo del Senato, è stata ratificata anche in Italia la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica, firmata a Budapest il 23 novembre 2001. La Convenzione, il primo accordo internazionale riguardante i crimini commessi attraverso internet o altre reti informatiche, estende la portata del reato informatico includendo tutti i reati in qualunque modo commessi mediante un sistema informatico, anche nel caso in cui la prova del reato sia sotto forma elettronica. Inoltre, stabilisce tre principi generali nella cooperazione internazionale: a) deve essere fornita nella misura più ampia possibile; b) deve essere estesa a tutti i reati relativi ai sistemi e ai dati informatizzati; c) deve rispettare non soltanto le disposizioni della Convenzione, ma anche essere conforme agli accordi internazionali in materia. La Convenzione ha come obiettivo la realizzazione di una politica comune fra gli Stati membri, attraverso l’adozione di una legislazione appropriata, che consenta di combattere il crimine informatico in maniera coordinata. In particolare, tende ad armonizzare le fattispecie di reato riguardanti la criminalità informatica; a dotare i Paesi firmatari della Convenzione degli strumenti necessari allo svolgimento delle indagini e al perseguimento dei crimini correlati all’area informatica ed a costruire, infine, un efficace regime di cooperazione internazionale. La Convenzione, articolata in quattro capitoli (definizioni, misure da adottare a livello nazionale in tema di diritto sostanziale e processuale, cooperazione internazionale, clausole finali), è entrata in vigore il 1° luglio 2004 e la ratifica è aperta a tutti gli Stati anche non facenti parte del Consiglio d’Europa. . .  
   
   
TECNOLOGIA IN ESPOSIZIONE NEL NORD EST  
 
Marketpress. Info promuove una manifestazione fieristica nel Nord Est dedicata alle tecnologie, le aziende interessate a partecipare a questa esposizione, che si terrà approssimativamente verso novembre/dicembre 2008 e al raggiungimento di un certo numero di partecipanti, sono pregate di manifestare il loro interesse inviando un’ e-mail a
redazione@marketpress. Info
.
 
   
   
SCUOLA MAXIFURTO AL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE IL FURTO SUL C/C DEL MINISTERO DELL´ISTRUZIONE RIPROPONE IL TEMA DELLA SICUREZZA ON-LINE  
 
Roma, 12 marzo 2008 - Paolo Landi, Adiconsum "Il furto subito dal Ministero dell´Istruzione deve indurre le banche a rendere più sicuri i conti correnti on line. La logon e la password da sole non bastano. I consumatori, il cui conto on line, è a rischio pretendano l’adeguamento della propria banca a sistemi più sicuri o cambino banca” Lo sconcertante furto telematico subito dal Ministero dell´Istruzione, nella sua gravità, ha dimostrato come la sicurezza informatica, per usare le stesse parole del ministro Fioroni, delle barriere di controllo e dell’accesso ai conti correnti, sia spesso fallace. I conti correnti che hanno, come unico metodo di accesso, la logon e la password, non possono dirsi intrinsecamente sicuri e le Banche che li adottano, non possono poi far cadere la colpa di eventuali ammanchi sul consumatore che, a differenza del Ministero, fa fatica a dimostrare le proprie ragioni. Sono certamente più sicuri i conti con accesso mediante "on time password", legati a dispositivi "fisici" (tipo chiavette) in mancanza dei quali diventa teoricamente impossibile accedere al conto. Adiconsum invita i consumatori il cui accesso al conto corrente on-line non è sicuro a sollecitare le banche ad adeguarsi a tecnologie più sicure, ovvero valutino la possibilità di rivolgersi a banche che già adottano sistemi avanzati di sicurezza. .  
   
   
CULTURALE DIGITALE, INCONTRO A MATERA SULLE NUOVE TECNOLOGIE  
 
Matera, 12 marzo 2008 - Si intitola "Culturale digitale" il Convegno sulle Nuove Tecnologie applicate ai Beni Culturali, che si terrà a Matera il 13 Marzo 2008, presso la Biblioteca Provinciale "T. Stigliani" dalle ore 9:00 alle ore 16:00. Il Convegno ha come tema: La gestione innovativa dei Beni Culturali: la fruizione, la catalogazione e la valorizzazione dei beni culturali e librari in particolare attraverso gli strumenti dell’Information & Communication Technology. Problematiche di gestione e prospettive di e-business per la pubblica amministrazione nel settore culturale. Case study in Basilicata e in Italia. Le nuove tecnologie digitali stanno influenzando e modificando molti micro-settori nel panorama dei Beni Culturali. Dalla Conservazione alla fruizione, vari sono gli strumenti e le metodologie affrontate in Italia e nel Mondo per una più innovativa gestione pubblica del bene culturale. La rivoluzione digitale ancora in atto, specie nelle tecnologie di comunicazione non segue necessariamente quella infrastrutturale di cui anzi può essere una valida alternativa. Medesime potenzialità possono così riguardare centri culturali più disagiati o meno accessibili come appunto centri rurali del Sud privi di adeguate infrastrutture. Tra le principali finalità vi è il definire lo stato dell´arte nel panorama della Regione Basilicata, sulla gestione fruizione e conservazione dei beni culturali, e librari in particolare, attraverso gli strumenti dell´Information & Communication Technology; individuare le potenzialità offerte dalle applicazioni Ict nella gestione e valorizzazione di beni culturali di valenza internazionale; confrontare le principali,metodologie, problematiche e soluzioni adottate nel panorama nazionale per la gestione e catalogazione dei beni librari, da parte di enti pubblici e soggetti privati; individuare nuove forme innovative di introito nella gestione pubblica dei beni culturali. Al convegno hanno già dato la propria disponibilità vari relatori tra cui Adriana Martinoli della Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali; Sara Di Giorgio dell´Otebac - Ministero dei Bbcc; Attilio Maurano Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Basilicata; Diana Toccafondi Responsabile dell’Archivio di Stato di Prato; Giuliana Sgambati Responsabile del Laboratorio per lo sviluppo del controllo bibliografico Iccu di Roma; Franco Sabia Direttore Biblioteca Nazionale di Potenza; Angela Costabile Direttrice della Biblioteca Provinciale di Potenza; Anna Maria Carbone Direttrice della Biblioteca Provinciale di Matera; Antonella Manupelli Responsabile Archivio di Stato di Matera; Mario Lepore Docente dell’Università di Firenze. Il Convegno è rivolto a rappresentanti di governo, amministratori locali e dipendenti locali; Archivi, Biblioteche, Musei, Associazioni e Aziende del settore culturale; professionisti e studenti; rappresentanti di Università e Centri di Ricerca. Dopo gli interventi dei relatori è previste una Tavola Rotonda di libera partecipazione in cui discutere delle tematiche affrontate durante la giornata. L’ingresso è libero e gratuito, è gradita una registrazione di presenza sul sito ufficiale www. Culuraledigitale. Org Il convegno è organizzato e finanziato da Artedata srl (www. Artedata. It), società operante nell´ambito dell´Ict applicato ai Beni Culturali, in occasione dell´apertura di una sede a Matera, città di origine del suo amministratore e curatore del convegno: Domenico Bennardi. Tra i principali partner Digitalcodices Onlus e l´associazione Esperti D´arte Onlus entrambe di Roma. Partner locali sono la Mediateca Provinciale di Matera e la Biblioteca Provinciale di Matera. .  
   
   
LSI ANNUNCIA UNA TECNOLOGIA DI ACCELERAZIONE CHE UTILIZZA SILVERLIGHT DI MICROSOFT  
 
Milano, 12 Marzo 2008 -  Lsi Corporation ha annunciato di star fornendo una tecnologia di accelerazione per Microsoft Silverlight. Silverlight è un plug-in multibrowser e multipiatarforma per distribuire la prossima generazione di esperienze multimediali e applicazioni ad alta interattività su web. Lsi offre alla piattaforma Silverlight funzionalità che producono un minor time-to-market per gli sviluppatori che creano applicazioni video complesse per i mercati del video online, il broadcasting e i Dvd in Hd. I componenti hardware di Lsi per Silverlight generano un sistema ad alte prestazioni per sviluppatori di contenuti e Oem. Lsi ha adattato la propria tecnologia Dpi di ispezione approfondita dei pacchetti per creare una funzionalità di ispezione approfondita dei fotogrammi (Dfi). A differenza del Dpi, che cerca codice intruso e virus nei pacchetti di dati, il Dfi esamina ciascun fotogramma di video per calcolare cosa sia cambiato rispetto al fotogramma precedente. Il risultato è un flusso di video compresso – sino a 10 volte – che permette di realizzare formati video più ricchi quali alta definizione trasmessa via Internet o reti aziendali, e risparmiare spazio sui sistemi di storage pur mantenendo una qualità video di alto livello. Gli sviluppatori web ora possono progettare nuove applicazioni che contengano efficacemente contenuti video da unire ai dati dinamici per creare un’applicazione multilivello di più tipi di dati. Sino a oggi creare tali applicazioni richiedeva molto tempo per via dei lunghi tempi di codifica degli oggetti video. L’implementazione di Silverlight di Lsi trasforma il possibile nel pratico accelerando il codec Windows Media di Microsoft sottostante pur mantenendo un elevato livello di qualità video per output standard o in alta defizionione su piattaforma Sdk compatibile Windows Vc-1 pronta alla produzione. “La collaborazione fra Lsi e Microsoft è strategica, come dimostra il nostro statuto della Silverlight Partner Initiative,” ha dichiarato Jim Wilson, direttore dei progetti ingegnerisitici di Lsi. “Stretto coinvolgimento e interazione a lungo termine fra gli sviluppatori di Microsoft e Lsi sono stati fondamentali per creare prodotti Silverlight con tecnologie Lsi. Con il continuo sviluppo di applicazioni sensibili al contenuto, le tecnologie chiave di Lsi verranno utilizzate per contribuire alla realizzazione di efficienti soluzioni di storage, networking e video sulla piattaforma Microsoft. ” “Siamo felici di avere ingegneri Lsi che lavorino direttamente con i nostri team di sviluppo per consentire un’accelerazione hardware di Silverlight,” ha dichiarato Brian Goldfarb, responsabile della linea di prodotti della Divisione Sviluppatori di Microsoft Corp. .  
   
   
CORNELL BHN S.P.A.: VENDUTO IMMOBILE DI VIA BRIOSCHI N.62 A MILANO  
 
 Prezzo di cessione: Euro 1. 540. 000,00 Milano, 12 marzo 2008 – Ieri Cornell bhn S. P. A. Ha ceduto alla società Gatama S. R. L. La proprietà dell’immobile di via Brioschi n. 62 a Milano, che da tempo non era più strumentale all’attività della società. Il prezzo di cessione, di Euro 1. 540. 000,00, genererà una plusvalenza, al netto dei costi accessori, di circa Euro 500. 000,00 nel bilancio d’esercizio della società che verrà chiuso al 31 dicembre 2008. .  
   
   
RIVERBED NOMINA THOMAS BAKEWELL NUOVO CHIEF INFORMATION OFFICER UN DIRIGENTE TECNOLOGICO DI COMPROVATA ABILITÀ CREERÀ LA PIATTAFORMA INFORMATICA BASATA SU RETE DI NUOVA GENERAZIONE CON CUI ALIMENTARE LA CRESCITA GLOBALE  
 
 San Francisco, 12 marzo 2008 – Riverbed Technology, Inc ha annunciato di avere nominato suo chief information officer (Cio) Thomas Bakewell. Nel suo nuovo ruolo Bakewell sarà responsabile del definire la strategia informatica aziendale su scala mondiale per supportare la continua crescita e la necessità di collaborazione e accesso ai dati in tempo reale per la forza lavoro distribuita di Riverbed. “Tom ha dimostrato la capacità di adattare le iniziative informatiche a obiettivi di business aggressivi durante i suoi 18 anni di lavoro in aziende che vanno da startup a società del Fortune 100,” ha dichiarato Jerry Kennelly, amministratore delegato e presidente di Riverbed. “ Con la continua crescita globale di Riverbed, ci aspettiamo che Tom e la sua squadra portino importanti contributi a ogni llivello di attività sviluppando e implementando con successo soluzioni innovative ai complessi problemi affrontati da ogni azienda in crescita. ” Prima di entrare in Riverbed Bakewell è stato vicepresidente per le tecnologie informatiche di Coherent, Inc. , dove ha condotto un’organizzazione mondiale di oltre 70 responsabili informatici che guidavano l’agilità, la produttività e il servizio clienti dell’azienda tramite soluzioni innovative e adattabili che si adattassero alle priorità strategiche. Prima di ciò Bakewell ha passato due anni come Cio di Brocade Communications Systems, Inc. In quel ruolo è stato responsabile su scala globale delle applicazioni commerciali, l’architettura, l’analisi, il supporto e l’eBusiness. Durante il periodo in Brocade ha guidato un’organizzazione di oltre 50 professionisti che supportavano un giro di affari da 600 milioni di dollari. Oltre ai lavori con Coherent e Brocade, Bakewell ha ricoperto posizioni dirigenziali in Sun Microsystems, Cobalt Networks e California Microwave. “È magnifico unirsi a un’azienda innovativa come Riverbed, che guida il proprio mercato. La stabilità e il successo costruiti sinora da Riverbed mi concedono l’opportunità di mantenermi concentrato sullo stimolare l’adozione dei prodotti in tutta l’azienda e fornire soluzioni quotidiane ai nostri clienti,” ha dichiarato Bakewell. “In questo nuovo ambiente di lavoro distribuito globalmente e più collaborativo è divenuto chiaro che la rete corrisponde all’azienda, quindi la mia priorità numero uno è garantire la creazione di una piattaforma informatica flessibile e ad alte prestazioni che porti i dati e gli applicativi agl operatori intellettuali di Riverbed in tutto il mondo in tempo pressoché reale. ” .  
   
   
RICERCA,DA REGIONE "DOTE" A 550 GIOVANI SCIENZIATI ROSSONI: 1.300 EURO MENSILI PER LA DURATA DELLO STAGE (3/5 MESI)  
 
Milano, 12 marzo 2008 - Migliorare le competenze in ambito tecnico-scientifico attraverso stage presso imprese e istituti di ricerca presenti sul territorio regionale, nazionale o estero. E´ l´obiettivo della "Dote ricercatore", strumento messo a disposizione da Regione Lombardia, che si rivolge ad un massimo di 550 destinatari residenti in Lombardia, individuati tra: neolaureati inoccupati che abbiano conseguito da meno di 2 anni una laurea specialistica di secondo livello (magistrale); dottorandi di ricerca che non percepiscano borse di dottorato o assegni di ricerca; disoccupati o inoccupati che abbiano conseguito il dottorato di ricerca da meno di 2 anni. La "Dote ricercatore" consentirà ai beneficiari di ottenere un sostegno economico di 1. 300 euro mensili per la durata dello stage, che potrà variare da un minimo di 3 a un massimo di 5 mesi. Il numero dei destinatari potrà aumentare in base alla disponibilità delle risorse già finanziate o di ulteriori risorse che Regione Lombardia vorrà destinare all´intervento. "Con questa opportunità - ha spiegato l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni - promuoviamo il trasferimento dei saperi tra mondo della ricerca e imprese attraverso l´inserimento di ricercatori presso aziende e istituti; favoriamo lo sviluppo delle competenze e la crescita delle risorse umane nel settore della ricerca, anche a livello individuale e diamo impulso alla formazione per lo sviluppo delle imprese e istituti di ricerca nel segmento delle nuove tecnologie". Una volta verificata l´esistenza dei requisiti per la domanda, la prima cosa da fare è rivolgersi ad un operatore accreditato per i servizi al lavoro oppure a una università pubblica o privata presente sul territorio regionale, accreditata per i servizi al lavoro, per conoscere nel dettaglio le opportunità offerte dall´iniziativa. L´elenco completo degli operatori accreditati è disponibile sul sito internet www. Borsalavorolombardia. Net. La possibilità di accedere al contributo sarà possibile fino ad esaurimento delle doti. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi allo Sportello informativo Fse (Fondo Sociale Europeo) al numero verde 840. 011. 222 oppure 02. 66743524 dal lunedì al giovedì (10. 00-13. 00 e 14. 00-16. 30 - venerdì 10. 00-13. 00); via e-mail:infolaborlab@agenzialavorolombardia. It, oppure: http://formalavoro. Regione. Lombardia. It .  
   
   
BOLZANO: DISTRIBUITO NELLE SCUOLE DI LINGUA TEDESCA IL PACCHETTO SOFTWARE LIBERO "KIWI"  
 
Bolzano, 12 marzo 2008 - Sarà distribuito gratuitamente nelle scuole di lingua tedesca un Cd Rom contenente un pacchetto software libero denominato “Kiwi”, grazie al quale gli studenti e le loro famiglie potranno usufruire di una serie di preziose informazioni e di moderni strumenti multimediali. L’iniziativa, promossa dagli assessori Otto Saurer ed Hans Berger, prevede la distribuzione nelle scuole di lingua tedesca di 50. 000 copie di un Cd Rom contenente un pacchetto di software libero e gratuito grazie al quale è possibile l’accesso ad una serie di moderne tecnologie nel campo dell’informazione e della comunicazione. Il pacchetto software, elaborato da un gruppo di educatori e di esperti nel campo dell’informatica, è stato denominato “Kiwi” utilizzando le iniziali tedesche di “comunicazione, informazione e conoscenza”. Il Cd Rom contiene infatti preziose informazioni estrapolate dalla rete civica che spaziano ad esempio dal settore dell’informazione a quello della comunicazione, dal settore dei disturbi alimentari, sempre più diffusi tra i giovani, all’innovativo campo delle “Casaclima” all’avanguardia nel risparmio energetico. Il nucleo principale del Cd Rom è rappresentato da un pacchetto di software libero che comprende applicazioni multimediali per l’elaborazione delle fotografie, il montaggio audio e video, programmi di matematica e scienze naturali, un dizionario digitale ed alcune offerte nel campo dell’intrattenimento. L’assessore provinciale Hans Berger, competente per il settore dell’informatica e della formazione professionale nel settore agrario, sottolinea che lo scopo principale del Cd Rom è quello di offrire a tutti gli studenti l’opportunità di avere accesso a risorse tecnologicamente all’avanguardia affinché esse non siano appannaggio solamente di una parte della nostra società. Analogamente l’assessore Otto Saurer, competente per la scuola di lingua tedesca, pone l’accento sul fatto che la scuola deve fornire a tutti gli alunni e studenti le medesime opportunità di studio e di crescita intellettuale e questo moderno strumento consente di veicolare a tutti i giovani una serie di importanti strumenti conoscitivi. .  
   
   
UN POZZO DI SCIENZA: 190 LABORATORI PER 20.000 STUDENTI, NOVITÀ E MOLTI NOMI ILLUSTRI DELLA RICERCA PER LA SECONDA EDIZIONE DEL PROGETTO DEL GRUPPO HERA  
 
Bologna, 12 marzo 2008 - Oltre 190 i laboratori didattici proposti, 26 incontri scientifici, una decina di spettacoli dedicati al Teatro Scienza, 9 tappe sul territorio ed un unico filo conduttore: diffondere la cultura scientifica e l’educazione ambientale. E’ la seconda edizione del progetto "Un pozzo di scienza" promosso e sostenuto dal Gruppo Hera, in collaborazione con Fondazione Marino Golinelli. L’iniziativa, che avrà anche quest’anno carattere regionale, è stata illustrata ieri dal presidente del Gruppo Hera Tomaso Tommasi di Vignano, da Marino Golinelli, presidente dell’omonima Fondazione, dall’assessore regionale all’Ambiente Lino Zanichelli e da Luigi Catalano, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale. L’impegno di Hera e Fondazione Golinelli sarà, infatti, sostenuto da nomi illustri come Antonio Navarra, climatologo di fama internazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Vincenzo Balzani, docente di chimica inorganica all’Università di Bologna, esperto ricercatore nel campo delle energie "alternative", Mario Cucinella, architetto ideatore della casa Ecosostenibile, Vittorio Prodi, eurodeputato e membro della Commissione Ambiente dell’Ue sulle politiche energetiche europee, Alessandro Giannì, responsabile della campagna mare di Greenpeace. Il programma, visto nel suo insieme, è uno spaccato a trecentosessanta gradi sui temi che compongono il complesso quadro delle problematiche legate alla tutela dell’ambiente e che impongono cambiamenti nel modo di vivere quotidiano. Nel corso di oltre un mese (dal 12 marzo al 30 aprile 2008) nelle principali città del territorio servito da Hera saranno organizzate attività didattiche itineranti. Agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado sono dedicati oltre 190 laboratori e animazioni per sviluppare i temi dei rifiuti, energia, acqua, sostenibilità ambientale, gestione delle risorse disponibili nei luoghi suggestivi e storici delle città di Bologna, Modena, Cesena, Ravenna, Lugo, Ferrara, Imola, Faenza e Rimini. Per gli studenti tra i 14 e i 19 anni sono previsti 26 incontri scientifici con ricercatori e rappresentanti delle istituzioni, occasioni di dialogo e confronto con giovani cittadini. Alcuni incontri saranno anche trasmessi in videoconferenza, collegando fra loro i diversi Istituti della Regione. Infine in programma dieci spettacoli del Teatro Scienza, con la partecipazione del Teatro Stabile "Le Nuvole" di Napoli, punto di riferimento internazionale nel settore dell’apprendimento di tematiche scientifiche attraverso il linguaggio scenico. La prima tappa del progetto sarà Ferrara (12-13-14 marzo) con laboratori interattivi e animazioni che si terranno presso la Fiera e incontri scientifici sui temi acqua, biodiversità, rifiuti e cambiamenti climatici. L’assessore Zanichelli, nel dare il suo saluto istituzionale all’iniziativa, ha dichiarato che "l’educazione ambientale rappresenta un tema essenziale ed è importante che realtà come Hera, che coniuga strategie ambientali con politiche industriali, e la Fondazione Golinelli, con il suo impegno culturale e sociale, affianchino le istituzioni in questa attività. Dal 1996, anno di nascita della legge regionale in materia - la prima in Italia - la Regione Emilia-romagna ha investito 10 milioni di euro in progetti educativi realizzati con le scuole e il territorio. Credo che la sfida della sostenibilità si vinca con questo tipo di cooperazione". Il presidente del Gruppo Hera Tommasi di Vignano ha commentato: "Lo sviluppo sostenibile è per Hera un riferimento nell’operare quotidiano e coinvolgere le giovani generazioni è un dovere per un’azienda come la nostra che si confronta con problematiche di impatto sul vivere quotidiano. Attraverso questo progetto auspichiamo di contribuire alla diffusione di una cultura ambientale e civica fondata sul sapere scientifico e soprattutto a superare gli approcci catastrofici che spesso caratterizzano la visione del futuro". Marino Golinelli ha aggiunto: "In Italia non esiste ancora una diffusa cultura dell’ambiente con la conseguenza che spesso si cade negli eccessi: dire di no a tutto, senza precise conoscenze, per contrasto ad un altro eccesso, ammettere tutto senza giustificazione, come è stato in passato". Vincenzo Balzani, docente e uno dei relatori degli incontri con gli studenti, ha testimoniato sull’importanza e il dovere di scienziati e ricercatori di diffondere le loro conoscenze anche al di fuori dei luoghi normalmente preposti a questo scopo, mentre Elisabetta Tola, giornalista scientifica, ha sottolineato l’efficacia e il valore del laboratorio sperimentale e della partecipazione diretta come strumento per comprendere le tematiche scientifiche ed appassionarsi. Luigi Catalano ha precisato come il progetto si collochi "efficacemente in una strategia complessiva dell’Ufficio scolastico regionale a favore della crescita delle competenze scientifiche, strategia ulteriormente potenziata in vista del prossimo rilevamento Ocse in materia che cadrà nel 2009. Iniziative come queste hanno il valore aggiunto di ‘leggere’ la scienza come esperienza personale e reale, da toccare con mano sembrano far proprio il motto di Einstein: ‘Fate le cose nel modo più semplice possibile, ma senza semplificare’". .  
   
   
COSA BOLLE IN PENTOLA? LA PRIMA INDAGINE SUI GIOVANI PUGLIESI  
 
Bari, 12 marzo 2008 - giovedì 13 marzo 2008 - ore 9. 30 - Palazzo Ateneo, Aula Magna Evento di presentazione dei risultati di "Cosa Bolle in Pentola", la prima indagine regionale sui giovani pugliesi Cosa Bolle in pentola è la prima indagine di respiro regionale sui giovani pugliesi. La ricerca è stata realizzata dal Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali dell’Università degli Studi di Bari e finanziata dalla Regione Puglia – Assessorato alla Trasparenza e alla Cittadinanza Attiva, nell’ambito del programma Bollenti Spiriti. Cosa Bolle in Pentola si è rivolta a quell’universo magmatico e cangiante costituito dalla popolazione giovanile tra i 16 e i 32 anni alla ricerca di esperienze significative, individuali e collettive, nei campi dell’istruzione e della formazione, del lavoro, della creatività e del potenziale di innovazione, della partecipazione alla cittadinanza attiva e del nuovo rapporto dei giovani coi luoghi. La ricerca ha voluto indagare su risorse e bisogni dei giovani pugliesi nel complesso percorso di ricerca dell’autonomia e di transizione verso l’età adulta, sulle nuove forme di partecipazione e protagonismo giovanile e sui servizi e i progetti di politiche giovanili realizzati sul territorio regionale. L´evento di presentazione di Cosa Bolle in Pentola è rivolto ad enti pubblici, scuole, università, associazioni, agenzie di formazione e orientamento. E naturalmente a tutti i giovani e a tutti coloro che lavorano con loro. Partecipano: Prof. Corrado Petrocelli – Magnifico Rettore, Università degli Studi di Bari Prof. Luigi Masella - Direttore del Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali, Università degli Studi di Bari Prof. Franco Chiarello – Ordinario di Sociologia dei processi economici, Università degli Studi di Bari Prof. Daniele Petrosino – Coordinatore scientifico della ricerca, Università degli Studi di Bari Prof. Gugliemo Minervini – Assessore Regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva. .  
   
   
IL FOOTBALL AMERICANO CONTRO BULLISMO ED EMARGINAZIONE NELLE SCUOLE  
 
Verona, 12 marzo 2008 - Il football americano entra nelle scuole veronesi. E si rivela un’efficace ricetta anti-bulli. L’iniziativa nasce da un’idea firmata Redskins Verona, l’unica squadra di football americano a rappresentare Verona e il Veneto al 28° campionato nazionale ormai alle porte. “Il progetto si chiama "Flag Football" e fa parte del più ampio "Più sport a scuola". Per ora coinvolge i ragazzi e le ragazze di due scuole medie del comune di Verona – delucida Andrea Butturini, tesoriere Redskins ed esperto giocatore -: 9 classi delle scuole Betteloni e Caliari”. Il progetto, al secondo anno, si è rivelato particolarmente adatto a contrastare tutti quei fenomeni riconducibili al bullismo. Perché, e questa è la natura del football americano “è indispensabile la partecipazione di tutti i soggetti, anche dei più vivaci che trovano nel football una valvola di sfogo”, spiega Butturini. Il programma per "Flag Football" prevede però un approccio più soft. “Per il Falg il placcaggio avviene senza contatto – spiega Butturini -. I ragazzi e ragazze hanno una cintura con un fazzoletto colorato che viene loro tolto”. “L’ho inserito appositamente nel mio programma perchè è un deterrente per atti di bullismo”, spiega Rita Bravi, insegnante di scienze motorie e coordinatrice del progetto. E anche loro, i ragazzi, vedono di buon occhio questo sport. “I ragazzi? Per loro è una novità – racconta Butturini, calatosi nella parte di coach/insegnante - Il bello, e che loro apprezzano, è che il Flag Football coinvolge entrambi i sessi, maschi e femmine, senza discriminazione. È importante insegnare loro il rispetto e il coinvolgimento. Perché il football è fatto di questo: è gioco di squadra dove non è possibile partecipino attivamente solo due o tre unità. Tutti hanno la loro parte. Se qualcuno viene allontanato dal gruppo, cade tutto il gioco”. Motivo per cui il football nelle scuole si è svelato un’ottima risorsa anche per i più emarginati, i soggetti deboli che il bullismo lo subiscono. “Abbiamo notato che il football americano fa da tramite per l’inserimento di alcuni elementi, anche a quelli più deboli ed emarginati dal gruppo – spiega Butturini -; spesso si tratta di ragazzi stranieri provenienti da un’atra comunità. Il fatto che il football coinvolga tutti, nessuno escluso, aiuta l’inserimento sociale anche di chi, nel territorio, è arrivato da poco”. .  
   
   
BOLZANO: 180 STUDENTI HANNO PRESO PARTE AL CONCORSO SULLA "FORMAZIONE POLITICA 2008"  
 
 Bolzano, 12 marzo 2008 - Si è svolta nei giorni scorsi a Bolzano la fase provinciale del concorso rivolto alle scuole medie, professionali e superiori di lingua tedesca, italiana e ladina dal titolo “Formazione politica – Europaquiz 2008” al quale hanno preso parte oltre 180 studenti di 40 scuole. I temi al centro del concorso sulla “Formazione politica” composto da 40 quiz spaziavano dalla storia dell’Unione Europea alle organizzazioni internazionali, dalla storia del Tirolo del Nord e dell’Alto Adige a partire dal 1918, la storia d’Italia dal 1945 e gli attuali avvenimenti politici a livello nazionale ed internazionale. I 180 partecipanti alla fase provinciale erano stati selezionati nel corso della precedente fase svoltasi a livello scolastico alla quale avevano preso parte oltre 220 studenti altoatesini. Gli studenti che si sono piazzati ai primi tre posti delle sei diverse categorie prenderanno parte il prossimo 7 aprile al concorso pantirolese che si svolgerà a Bolzano. Il 17 ed il 19 aprile prossimo si disputerà quindi a Linz il concorso a livello austriaco al quale si sono qualificati i sei studenti altoatesini: Kathrin Mair della scuola media di Silandro, Thomas Ögg del Liceo Scientifico di Silandro, Florian Innerbichler del Liceo Scientifico di Bolzano, Kurt Aichorner della Hob di Bolzano, Hannes Chronst della Scuola professionale Savoy di Merano ed Andrea Meraner della Ssp di Selva Gardena. .  
   
   
SERVIZIO CIVILE: AL VIA NUOVO BANDO PER LE SCUOLE LIGURI  
 
Genova, 12 Marzo 2008 - Al via il nuovo bando per progetti di servizio civile regionale da attuare all´interno delle istituzioni scolastiche della Liguria. Lo ha annunciato ieri il vicepresidente della Regione Liguria Massimiliano Costa nel corso del seminario dedicato al servizio civile regionale presso l´Auditorium del Teatro Carlo Felice dal titolo "Servizio civile: un´opportunità sempre più giovane". Il bando stabilisce che tutti gli enti di servizio civile iscritti all´albo regionale possano proporre dei percorsi educativi di servizio civile da svolgere nelle scuole secondarie di secondo grado di tutta la regione. "Il servizio civile a scuola - spiega Massimiliano Costa, vicepresidente della Regione Liguria e assessore alle Politiche giovanili - è uno degli aspetti più innovativi della norma regionale in materia e si pone l´obiettivo di estendere il concetto di servizio civile in una dimensione davvero educativa, che punta a formare persone attive nella comunità e attente ai temi della cittadinanza attiva e della non-violenza a partire dai banchi di scuola". L´obiettivo dell´iniziativa, che è stata sperimentata l´anno scorso per la prima volta con il coinvolgimento di 14 istituti scolastici (8 nella provincia di Genova, 2 a Imperia, 3 a la Spezia e 1 a Savona) per un totale di circa 500 studenti, è quello di avviare percorsi di educazione alla cittadinanza attiva, alla non violenza e alla solidarietà sociale, a partire dai banchi di scuola. Non si tratta di lezioni obbligatorie, ma di opportunità offerte agli studenti dalle stesse scuole che, inserendo il servizio civile nel piano dell´offerta formativa, decidono di valorizzare l´educazione di cittadini consapevoli e attenti al mondo in cui vivono. In dettaglio, i percorsi prevedono 40 ore di attività educativa da svolgersi sia all´interno sia all´esterno dell´istituzione scolastica e dovranno riguardare temi quali la non violenza come strumento di risoluzione dei conflitti e la responsabilità sociale delle persone e delle comunità. Temi che saranno affrontati anche attraverso esperienze pratiche. I giovani che frequentano questi percorsi educativi almeno per l´80% delle ore previste dal programma, potranno beneficiare di un bonus di 100 euro che verrà erogato (direttamente all´istituto di appartenenza) in termini di agevolazioni per servizi o anche per svolgere attività scolastiche come gite e viaggi di istruzione. Per il provvedimento la giunta regionale ha stanziato 300. 000. Il bando per presentare i progetti scade il 5 maggio 2008, così da permettere alle scuole di inserire l´esperienza del servizio civile nei programmi dell´anno scolastico 2008-09. Istituito nel 2006, il servizio civile regionale ligure si caratterizza per l´apertura dell´esperienza agli studenti di età compresa tra 16 e 18 anni, diversamente dal servizio civile nazionale, che è aperto esclusivamente ai giovani tra i 18 e i 28 anni. Esso va quindi ad allargare la fascia di ragazze e ragazzi che possono fare questa esperienza, seppur con modalità diverse. .  
   
   
CONVEGNO “SERVIZIO CIVILE E VOLONTARIATO: DUE OPPORTUNITÀ PER CRESCERE”  
 
 Aosta, 12 marzo 2008 – Si è tenuto ieri mattina nell’Aula Magna del Convitto regionale Federico Chabod, ad Aosta il convegno “Servizio Civile e Volontariato: due opportunità per crescere”, organizzato dall’antenna Europe Direct Vallée d’Aoste. Nel presentare le recenti disposizioni in materia di servizio civile previste dalla legislazione regionale, il Presidente della Regione, on. Luciano Caveri, ha sottolineato come la storia della Valle d’Aosta abbia visto nascere il prevolontariato prima ancora del diritto pubblico (è il caso delle consorterie, dei canali irrigui, o i forni di villaggio) e come questi fenomeni di lavoro collettivo siano sopravvissuti in diverse realtà, affiancati da forme di associazionismo di tipo volontaristico. In un quadro che si presenta oggi a un giovane, non più in obbligo di leva, ricco di possibilità, attraverso iniziative di tipo europeo e nazionale, è emerso come queste ultime non sempre riescano a fornire risposte alle esigenze che provengono dalle realtà regionali e locali. La legge regionale nasce quindi dalla volontà di offrire una concreta opportunità di servizio alla comunità da parte dei giovani valdostani, sulla base di progetti concepiti a livello territoriale da enti operanti in Valle d’Aosta. In questo senso, la legge regionale detta disposizioni per l’attuazione della normativa statale vigente in materia, e attua lo sviluppo e la valorizzazione del servizio civile regionale, anche nel quadro delle materie di competenza della Regione (come ad esempio il Corpo Forestale valdostano, o quello dei Vigili del Fuoco). Al termine del suo intervento, il Presidente della Regione ha evidenziato come l’esercitare il Servizio civile in Valle d’Aosta rappresenti per i giovani una possibilità di consapevolezza della società in cui vivono. .  
   
   
AMBIENTE. COMUNE E MINISTERO AVVIANO PROGETTI CON PAESI DELL’AMERICA LATINA PER RIDURRE I GAS SERRA  
 
Milano, 12 marzo 2008 - Comune di Milano e Ministero dell’Ambiente promuovono la cooperazione con i Paesi dell’America latina: 52 milioni di euro per progetti di riduzione delle emissioni di gas serra previsti nel bilancio Expo. Si è conclusa oggi a Palazzo Marino la due giorni di incontri e dibattiti del “Seminario internazionale sui modelli di sostenibilità urbana e piani di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani e l’energia” organizzato dal Comune di Milano in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e con l’Idrc – The International Development and Research Centre del Canada. Al seminario hanno partecipato una quindicina tra Paesi e comunità locali dell’America latina e dei Carabi, fra cui l’Ecuador, il Perù, il Paraguay, l’Argentina, il Brasile e il Messico. Durante i lavori sono state presentate le attività finanziate nell’ambito dell’accordo sottoscritto dal ministero dell’Ambiente dall’ Idrc del Canada, che ha visto la realizzazione di progetti sperimentali nel campo della gestione integrata dei rifiuti solidi urbani in alcune città dell’America latina. Le attività svolte hanno avuto lo scopo di orientare lo sviluppo economico-sociale a criteri di sostenibilità, in particolare tramite un’azione diretta a livello locale. Le amministrazioni coinvolte hanno avuto l’opportunità di sviluppare capacità di pianificazione e di progettazione nel campo della gestione integrata dei rifiuti solidi urbani e di adottare modelli di governance urbana più efficaci e sostenibili. L’assessore alla Mobilità, trasporti e ambiente del Comune di Milano, Edoardo Croci, ha illustrato i temi più salienti della strategia per lo sviluppo urbano sostenibile che guida l’azione dell’amministrazione milanese, impegnata a promuovere anche forme di cooperazione mirate allo sviluppo di progetti Cdm (Clean Development Mechanins) e Cdm “programmatici”. “ Utilizzare la cooperazione internazionale fra le città per svolgere programmi ambientali è la strada che Milano vuole percorrere – ha spiegato l’assessore Croci – al fine di offrire le proprie risorse, le proprie capacità gestionali e tecniche agli altri Paesi per sviluppare insieme politiche per i cambiamenti climatici e per lo sviluppo urbano sostenibile” ha dichiarato Edoardo Croci – assessore alla Mobilità, trasporti e ambiente del Comune di Milano- Sulla stessa linea il ministero dell’Ambiente che con il Comune di Milano sta sviluppando questi progetti: “L’ esperienza con Idrc e il ruolo centrale svolto dalla cooperazione tra le comunità locali e gli enti territoriali nel conseguire i Cdm previsti dal Protocollo di Kyoto è certamente positiva – ha sottolineato Corrado Clini, direttore generale del ministero dell’Ambiente che ha partecipato al seminario. – I Cdm sono il risultato più importante e significativo del Protocollo da cui si può prevedere una continuazione ed un ampliamento dopo la negoziazione di Kyoto. I progetti e le attività svolte dopo l’accordo promosso dal ministero dell’Ambiente sono state fondamentali per la realizzazione di altri 300 progetti per la lotta ai cambiamenti climatici”. I Cdm sono uno dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyôto, che permette ai Paesi industrializzati di realizzare progetti che mirano alla riduzione delle emissioni di gas serra nei paesi in via di sviluppo. Lo scopo di questo meccanismo è duplice: da una parte permette ai Paesi in via di sviluppo di disporre di tecnologie più pulite e di adottare forme di sviluppo sostenibile; dall´altra permette ai Paesi più sviluppati di abbattere le emissioni, dove è economicamente più conveniente, e quindi di ridurre il costo complessivo d´adempimento degli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyoto. Nell’ambito della propria candidatura all’Expo il Comune di Milano ha programmato un investimento di 52 milioni di Euro per la realizzazione di progetti Cdm, mediante attività di cooperazione diretta fra città. I progetti Cdm saranno principalmente realizzati negli ambiti di attività nei quali Milano costituisce un’eccellenza e può esportare know-how e tecnologie: gestione integrata dei rifiuti, ciclo integrato delle acque, efficienza energetica, forestazione urbana, emergie rinnovabili e mobilità sostenibile. Nell’ambito degli impegni di Milano per il clima (riduzione delle emissioni di Co2 di oltre 20% entro il 2020), il Sindaco Letizia Moratti ha aderito, lo scorso gennaio, alla “Covenant of Mayors”, una nuova iniziativa della Commissione europea che coinvolge i sindaci delle città europee al fine di migliorare in maniera significativa l’efficienza energetica negli ambienti urbani. Con l´adesione al Patto le città si impegnano ad adottare un piano d´azione che porti al 2020 a ridurre le emissioni di Co2 di più del 20% rispetto ai livelli del 1990 e a favorire e promuovere la diffusione di best practices. Il Comune di Milano, inoltre, in occasione della Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (Cop 13), svoltasi a Bali nel dicembre 2007, ha sottoscritto il World Mayors and Local Governments Climate Protection Agreement, accordo lanciato da Iclei per promuovere l’impegno delle città sul clima. Il Comune di Milano, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, partecipa anche alla campagna See - Sustainable Energy Europe Campaign con il progetto “Milan, a sustainable city towards Expo 2015”. Il progetto mette in evidenza le caratteristiche di sostenibilità ed efficienza dei progetti di trasformazione urbana in atto a Milano e previsti nella Candidatura all´Expo 2015. Durante il seminario, l’assessore Croci, ha inoltre ricordato il progetto del “Master sulla Progettazione Urbana Sostenibile e la Sicurezza Umana” che il Comune di Milano sta concludendo in Cile con la partecipazione degli otto comuni più importanti di quel Paese: Santiago, Valparaiso, Vina del Mar, Quilpue, Antofagasta, Pucon, La Pintana e Las Condes . Il master di Progettazione urbana sostenibile applica le buone pratiche del Comune di Milano in tema di progettazione urbana integrata, messo a punto dall’ Agenzia per la Mobilità e l’Ambiente, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente. A conclusione della prima esperienza pilota avviata in Cile, grazie alla collaborazione della Commissione Economica per l’America latina delle Nazioni Unite (Cepal) e il Centro delle Nazioni Unite per lo Svuiluppo Regionale (Uncrd), il master sarà esteso a tutta la regione dell’America latina e dei Caraibi. Avviato in collaborazione con gli uffici della Cooperazione decentrata del Comune di Milano, la prima fase del master si concluderà con la consegna dei diplomi ai 28 borsisti, con una cerimonia a cui parteciperà l’assessore Edoardo Croci che la prossima settimana si recherà in Cile con la delegazione che accompagnerà il presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, in visita ufficiale in quello stato. Durante il seminario, a cui hanno partecipato anche l’assessore all’Ambiente della Provincia di Milano, Bruna Brambilla, il direttore del Settore educazione ambientale e Agenda 21 del Ministero dell’ambiente, Paolo Soprano è stata annunciata una cooperazione fra Ministero e Comune per sviluppare competenze, progetti di sostenibilità urbana in America latina unitamente alla promozione di progetti Cdm. .  
   
   
AMBIENTE, FORMIGONI:DA RAPPORTO APAT DATI POSITIVI CIFRE DA PRIMATO SU RISPARMIO ENERGIA, RIDUZIONE PM10 E RIFIUTI  
 
Milano, 12 marzo 2008 - Il Iv Rapporto Apat sulla Qualità dell´ambiente urbano disegna un "quadro decisamente positivo per Milano e Brescia con alcuni dati confortanti", al raggiungimento dei quali ha contribuito, come ha sottolineato il presidente Roberto Formigoni, "la scelta di Regione Lombardia di adottare politiche strutturali ad ampio raggio in grado di offrire una prospettiva di reale miglioramento e di sviluppo durevole". Non a caso, proprio la Lombardia è nettamente in testa alla classifica sul numero di misure adottate dalle Regioni per la qualità dell´ambiente con oltre 60 interventi su trasporti, industrie, agricoltura e attività commerciali nell´anno preso come campione (il 2005). Nello stesso periodo Emilia Romagna, Umbria, Piemonte e Valle d´Aosta ne hanno assunti tra 30 e 40, circa 20 Liguria e Lazio. Lo stesso presidente Formigoni, intervenendo in videoconferenza all´incontro di presentazione del Rapporto - insieme a Giancarlo Viglione (Presidente Apat), Emilio Floris (sindaco Cagliari), Marta Vincenzi (sindaco Genova), Piero Marrazzo (presidente Regione Lazio) e Alfonso Pecoraro Scanio (ministro dell´Ambiente) - ha sottolineato alcuni indicatori, particolarmente significativi, che riguardano il consumo di metano, le emissioni inquinanti e i rifiuti. Consumo Di Metano - Il Rapporto segnala una generale crescita della pressione antropica diretta e dei consumi elettrici per abitante (segno di una migliore "qualità della vita"). In questo contesto risulta estremamente significativo la riduzione di oltre il 20% dal 2000 al 2006 del consumo di metano a Milano (-22,1%) e Brescia (-20,5%). "Si tratta - ha spiegato Formigoni - di un segno evidente di un alto livello di efficienza energetica, qualità nelle costruzioni, risparmio energetico e diffusione di teleriscaldamento e pompe di calore, soluzioni migliori rispetto al metano, incentivate da Regione Lombardia". Il dato è tanto più significativo se si pensa che altrove il consumo è addirittura cresciuto, che la Lombardia ha incentivato a più riprese l´utilizzo del metano ed è l´unica Regione ad aver vietato l´olio combustibile. In più, c´è da dire che il consumo pro capite è di circa 400 metri cubi all´anno a Milano, di circa 300 a Brescia (dove è forte la presenza del teleriscaldamento) mentre è di oltre 500 a Torino e Verona, città con condizioni analoghe a quelle lombarde. Emissioni Inquinanti - "Nonostante la situazione climatica e orografica sfavorevole della Pianura padana e l´aumento della pressione antropica - ha detto Formigoni introducendo il tema dell´inquinamento atmosferico - i valori dei principali inquinanti atmosferici sono scesi, in alcuni casi addirittura precipitati e anche il valore della concentrazione delle polveri sottili (Pm10 e inferiori) ha subito tra il 2000 e il 2005 un decremento, che è in atto ancor oggi". Nella generale tendenza al calo delle emissioni di Pm10, il Rapporto Apat registra un positivo apice per Brescia (-67%) e un ottimo posizionamento (-48%) di Milano. Anche nel generale calo degli ossidi di azoto (Nox) spiccano Milano (-63%) e Brescia (-65%). Per quanto riguarda i superamenti del valore limite giornaliero e la concentrazione media degli ossidi di azoto, i valori di "concentrazione media" delle città lombarde sono piuttosto modesti e comunque tali da non destare preoccupazione. Rfiuti - "Sul fronte dei rifiuti - ha aggiunto Formigoni - in Lombardia abbiamo raggiunto risultati straordinari". Milano e Brescia sono le sole città censite dal Rapporto ad assistere ad una diminuzione della produzione pro capite di rifiuti urbani, rispettivamente -4,7% e -2,4%. I valori di raccolta differenziata lombardi sono del 43% in media, percentuale molto alta e raggiunta già da tempo grazie alla sensibilizzazione e al coinvolgimento di tutti. "Di fronte a questi trend positivi - ha concluso Formigoni - non possiamo non vedere quanta strada resta da fare: le sfide che ci attendono sono molto alte ma siamo convinti di poterle affrontare e vincere grazie al contributo e al supporto di tutti". "Le critiche di Cipriano contro le politiche ambientali della Regione sono la solita ammucchiata di affermazioni generiche e strumentali, un disco rotto che sembra non finire mai di girare". E´ quanto si legge in una Nota di Regione Lombardia, in replica alle dichiarazioni rilasciate oggi dal consigliere di opposizione. "Quanto ai soldi - prosegue la Nota - va solo ricordato che Regione Lombardia, dal 2000 a oggi, attraverso diversi bandi per la sostituzione veicoli, la riduzione di emissioni da traffico, le sorgenti stazionarie, le attività di ricerca e così via, ha stanziato oltre 360 milioni di euro. Si tratta di una cifra assai significativa che sarebbe anche maggiore se alla Lombardia fossero assegnate più competenze e quindi più risorse per attuare le sue politiche. Su alcuni particolari interventi la Lombardia ha stanziato addirittura di più di quanto ha messo a disposizione il Governo per tutta Italia". "Inoltre, se l´applicazione della Legge 24, una delle più avanzate a livello europeo come è unanimemente riconosciuto, ha subito dei rallentamenti su alcune parti - si legge ancora nella Nota - questo è stato causato dal ricorso presentato dal Governo alla Corte costituzionale, ricorso poi miseramente fallito dato che la Consulta ha recentemente dato pienamente ragione proprio alla Lombardia e alla sua innovativa Legge". "Come si vede, l´esperienza di questi anni dimostra che se a Regione Lombardia fosse consentito di agire con maggiore libertà - prosegue la Nota - potrebbe ottenere risultati ancora migliori di quanto già non stia ottenendo". .