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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Marzo 2008
LA NUOVA MAPPA DELLA MALARIA RIVELA L´ENTITÀ DELL´ESTENSIONE DELLA MALATTIA  
 
Bruxelles, 12 marzo 2008 - Una nuova mappa mondiale della malaria rivela che poco più di un terzo della popolazione del mondo è a rischio di contrarre questa malattia mortale. La buona notizia tuttavia è che per molte di queste persone il rischio è nettamente inferiore a quanto precedentemente stimato. Questo significa che, per loro, dei semplici mezzi come le zanzariere basterebbero ad eliminarlo completamente. Ogni anno 500 milioni di persone contraggono la malaria e circa un milione ne muoiono, soprattutto bambini nell´Africa sub sahariana. La maggior parte di queste morti sono causate da un parassita chiamato Plasmodium falciparum, trasmesso dalle zanzare anofele. Negli ultimi anni la malaria è passata ai primi posti nell´agenda dello sviluppo, e sono state impegnate forti somme per cercare di tenerla sotto controllo nei paesi in cui è endemica. Di conseguenza in molti paesi è aumentata la possibilità di accedere a farmaci efficaci e alle strategie di prevenzione. La comprensione della distribuzione geografica del rischio malaria è indispensabile per potere destinare le preziose risorse alla lotta contro la malattia. L´ultima mappa dettagliata del rischio malaria, tuttavia, era stata tracciata 40 anni fa, e ne occorreva una nuova di tutta urgenza. In questo recentissimo studio, un´équipe internazionale di scienziati del Malaria Atlas Project (Map) ha creato una nuova mappa mondiale, che mostra dove il rischio di trasmissione di P. Falciparum va da moderato ad alto, e dove invece è basso. Per farlo, gli scienziati hanno consultato i sistemi d´informazione sanitaria nazionali e le statistiche nazionali sulla malaria, ed hanno condotto inchieste dettagliate sull´infezione da malaria in circa 5 000 comunità. Hanno inoltre inserito nel loro sistema i dati sulle condizioni climatiche che incidono sulla sopravvivenza del parassita. Al di sotto di una certa temperatura, infatti, le zanzare infette muoiono prima che i parassiti abbiano raggiunto lo stadio del loro ciclo vitale in cui sono pronti per essere iniettati nell´uomo. I risultati dell´équipe sono stati pubblicati nella rivista a libero accesso Plos Medicine. La mappa rivela che 2,37 miliardi di persone (il 35% della popolazione mondiale) sono a rischio di P. Falciparum, la maggior parte delle quali vive in Africa e nel sud-est asiatico. Per un miliardo di loro, tuttavia, il rischio di trasmissione è nettamente inferiore a quanto si supponeva. L´area in cui il rischio è ridotto copre l´America centrale e meridionale, l´Asia e anche alcune parti dell´Africa. ´Siamo stati molto sorpresi di constatare che il rischio incorso da moltissime persone era in realtà minore di quanto pensassimo´, ha commentato il Dr. Simon Hay dell´università di Oxford. ´Questo non significa che la malaria non sia un problema, ma ci fa sperare che sia possibile eliminarla da certe regioni con strumenti semplici e poco costosi, anche se molto efficaci, come le zanzariere trattate con insetticidi´. La mappa evidenzia anche le difficoltà insite nei tentativi di eradicare la malaria. L´arabia Saudita sta generosamente finanziando i programmi contro la malaria del vicino Yemen. Tuttavia la nuova ricerca mostra che, anche se la malaria vi sarà eliminata, il gran numero di persone che giungono nello Yemen dalla Somalia fa sì che il rischio che il parassita venga reintrodotto nel paese resti alto. Gli scienziati sperano che il loro lavoro possa aiutare i donatori e le agenzie di finanziamento a distribuire con maggiore efficienza i loro investimenti. ´È ragionevole pensare che possiamo abbassare o interrompere la trasmissione in molti luoghi, ma le possibilità di successo miglioreranno se facciamo dei programmi che si basano su informazioni precise sulla distribuzione della malaria´, ha spiegato David Smith dell´università della Florida. Per maggiori informazioni, visitare: Malaria Atlas Project: http://www. Map. Ox. Ac. Uk/ http://medicine. Plosjournals. Org/perlserv/?request=get-document&doi=10. 1371/journal. Pmed. 0050038 .  
   
   
SANITÀ, APPROVATO IL PIANO SARDO DI INVESTIMENTI  
 
Cagliari, 12 Marzo 2008 - La Giunta regionale ha approvato oggi definitivamente il "Programma straordinario di investimenti (ex art. 20 legge 67/88 per l´edilizia e le tecnologie in sanità)", che prevede la ridefinizione di risorse già assegnate: in tutto quasi 54 milioni di euro tra fondi statali e regionali. Il Piano individua quattro grandi obiettivi: la realizzazione di nuove strutture ospedaliere; l´avvio degli ospedali di comunità/case della salute; la riorganizzazione e il potenziamento della rete dei servizi territoriali; il piano di ammodernamento tecnologico. "La Regione – ha spiegato l´assessore Dirindin – ha predisposto un programma che di fatto recupera risorse in gran parte già assegnate alla Sardegna (Accordo di programma 2001) e revocate dal Ministero della Salute per inosservanza dei termini prescritti per l’ammissione a finanziamento. Anche in coerenza con gli obiettivi del Piano sanitario, questi soldi ci permettono di dare un´accelerata alla costruzione della nuova struttura di San Gavino, assegnando metà della cifra necessaria per l´intero intervento, e confermare l´attenzione per l´assistenza in territori come il Nuorese e l’Ogliastra". Nel dettaglio, il documento programmatico prevede 45. 960. 717 euro per il nuovo ospedale di San Gavino; 3. 795. 198 euro per la Casa della salute di Lanusei; 2. 582. 284 euro per la Residenza Sanitaria assistitita di nuova costruzione a Macomer (previsti 40 posti letto); 2. 314. 655 euro per il completamento di urgenti lavori di ristrutturazione e adeguamento all´ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari; 2. 065. 827 euro per lavori all´Ospedale Civile di Alghero; 568. 102 euro per il Centro dialisi di Siniscola; 258. 228 euro per la Rsa e Poliambulatorio di Bonorva. .  
   
   
SCRIVERE CON GLI OCCHI: ECCO NUOVI AUSILI PER GRAVI PATOLOGIE GLI “EYE TRACKER” PER I PAZIENTI COSTRETTI ALL’ASSOLUTA IMMOBILITÀ PREVISTO UN FINANZIAMENTO DI 350.000 EURO ALLE ASL DELLA TOSCANA  
 
Firenze, 12 marzo 2008 - Si chiamano “puntatori oculari” (eye tracker) e permettono a una persona che concentra lo sguardo su uno schermo di “scegliere” con il solo movimento degli occhi ad esempio una sequenza di lettere che formano parole, righe e periodi. In breve, si tratta di una sorta di “mouse” oculari che una volta tarati sulla singola persona consentono a chi non è in grado di muovere altro se non lo sguardo di comunicare con il mondo. La Regione Toscana, assessorato per il diritto alla salute, ha deciso di finanziare l’acquisto di questi dispositivi per fornirli in uso a persone affette da gravissime patologie. La delibera si riferisce a persone affette da gravi patologie neurovegetative (come la Sclerosi laterale amiotrofica), da sindromi post traumatiche per lesioni cervicali alte che comportano una completa tetraparesi (cioè l’impossibilità di muovere tutti gli arti), con dipendenza da ventilatore meccanico e coloro che sono affetti dalla sindrome “locked-in”. Tutte persone che, pur mantenendo inalterate le capacità cognitive e le funzioni cerebrali superiori, subiscono una alterazione severa della capacità espressiva sia verbale che scritta e perdono progressivamente la facoltà di comunicazione e di relazione, rischiando di vivere nel totale isolamento. Unica risorsa, molto spesso, il movimento degli occhi, ed ecco quindi intervenire l’utilità di questi straordinari strumenti messi a disposizione dalle moderne tecnologie. La spesa prevista dalla Regione è di 350. 000 euro per ausili che hanno ciascuno un costo variabile tra i 13. 000 e i 22. 000 euro. Obiettivo del finanziamento è quello di agevolare e incentivare la comunicazione interpersonale di questi pazienti e la possibilità di mantenere una certa vita di relazione anche nelle fasi più acute e invalidanti della patologia. In Toscana esistono esperienze aziendali consolidate nel campo della “assistite technology” presso i Laboratori ausili aziendali istituiti nelle Asl di Prato, Pistoia, Pisa, Livorno, Arezzo e Firenze, che hanno sviluppato specifiche competenze nel settore degli ausili elettronici e informatici per la comunicazione, l’apprendimento e il controllo ambientale. Questi laboratori assicurano, grazie al lavoro di equipes multidisciplinari, una valutazione competente dei bisogni dei pazienti e operano in raccordo con i servizi delle Asl di residenza dei pazienti stessi. .  
   
   
UNA NUOVA RICERCA MOSTRA IN CHE MODO LE PERSONE COOPERANO PER IL BENE COMUNE, E COSA ACCADE IN CASO DI FALLIMENTO.  
 
 Bruxelles, 12 marzo 2008 - In un articolo apparso su Science, i ricercatori affermano di avere scoperto che la vendetta è più comune nelle società tradizionalmente non democratiche, fondate su istituzioni sociali autoritarie e ristrette, dove i cittadini ritengono accettabile evadere le tasse o aggirare le leggi perché questi atti criminali restano spesso impuniti. Lo studio internazionale, condotto in 16 paesi, ha analizzato in che misura gl´individui sono pronti a sacrificare il vantaggio personale a beneficio di una più ampia collettività, mentre gli ´scrocconi´ tentano di profittare della loro generosità. In precedenti lavori gli scienziati avevano escogitato un gioco finanziario in cui i partecipanti dovevano decidere se aggiungere le proprie risorse (gettoni) a un fondo comune, o tenerle per sé e trarre vantaggio dallo spirito comunitario degli altri. In mancanza di una punizione finanziaria dei partecipanti che non facevano investimenti con spirito comunitario e continuavano a sfruttare la natura generosa degli altri, la cooperazione spariva rapidamente. Basandosi su questo gioco, il professor Simon Gaechter e il Dr. Benedikt Herrmann dell´università di Nottingham, e il Dr. Christian Thoni dell´università di San Gallo (Svizzera), hanno studiato il comportamento d´individui di 16 città in tutto il mondo, da Boston, Bonn e Riyadh fino a Minsk, Nottingham, Seul e altre ancora. ´Per quel che ne sappiamo, si tratta del più importante studio interculturale sui giochi sperimentali mai condotto nel mondo industrializzato´, ha dichiarato il prof. Gaechter. Il livello di cooperazione si è dimostrato notevolmente simile in tutte le 16 città, hanno constatato i ricercatori. Contro ogni previsione formulata dagli economisti, il comportamento è però radicalmente mutato quando sono stati resi noti i contributi di ciascun partecipante, a cui è stata offerta la possibilità di punire gli altri giocatori togliendo loro dei gettoni. Come avevano dimostrato gli studi precedenti, i giocatori erano disposti a sacrificare un gettone per punire chi aveva investito poco o gli scrocconi che avevano sfruttato gli altri. Ma quando gli scrocconi sono stati puniti per aver anteposto il proprio interesse personale al bene comune, sono emerse sensibili differenze a livello nazionale. In paesi come gli Usa, la Svizzera o il Regno Unito, gli scrocconi hanno accettato la punizione, sono diventati più cooperativi, e gli utili sono aumentati col tempo. In paesi come la Grecia e la Russia, invece, gli scrocconi hanno voluto reagire e vendicarsi di coloro che li avevano puniti, anche dei cittadini modello che avevano pagato al loro posto. La cooperazione per il bene comune è scesa quindi a picco. Nelle società in cui la moderna etica della cooperazione con estranei è meno diffusa e il ruolo della legge viene considerato debole, la vendetta è più comune e la cooperazione ne soffre, ha commentato il Dr. Herrmann. L´aspetto affascinante del comportamento nei giochi è il parallelo tra le regole di cooperazione civica e le norme giuridiche fatto dai ricercatori sociali, ha detto il Dr. Herrmann. Le regole coprono l´atteggiamento generale verso la legge, ad esempio se i cittadini ritengono o meno accettabile evadere le tasse o aggirare le leggi. ´Nelle società in cui la cooperazione pubblica è radicata e la gente ha fiducia nelle istituzioni che fanno rispettare le leggi, la vendetta è generalmente bandita´, ha spiegato il Dr. Herrmann. ´Nelle società in cui la moderna etica della cooperazione con estranei è meno familiare e il ruolo della legge è debole, la vendetta è invece più comune´. Gli economisti sono ansiosi di capire i processi decisionali alla base della cooperazione, dato che lavorare assieme per il bene comune è considerato cruciale per il progresso di qualsiasi società, non ultimo per affrontare efficacemente grandi problemi quali il riciclaggio e la gestione del cambiamento climatico. Secondo il Dr. Herrmann, ´nella vita quotidiana esistono numerosi esempi di situazioni in cui la cooperazione è la migliore alternativa, ma c´è una forte spinta ad agire da soli, come il riciclaggio, la cura del quartiere, il voto, la salvaguardia dell´ambiente locale, la gestione del cambiamento climatico, e così via. Dobbiamo capire perché la gente si comporta in questo modo, dato che la cooperazione è fortemente inibita in presenza di punizioni antisociali´. Per maggiori informazioni, visitare: http://www. Nottingham. Ac. Uk/ Journal Science: http://www. Sciencemag. Org/ .  
   
   
DUE BAMBINI ITALIANI SU TRE NON SUDANO PIÙ. LO SCHERMO PRENDE IL POSTO DEL PALLONE  
 
Milano, 12 marzo 2008 - Sempre meno ginocchia sbucciate, visi arrossati e sudati e sempre più schermi accesi tra internet, televisioni e playstation. Questo uno spaccato dello stile di vita dei bambini italiani ottenuto grazie all’elaborazione dei dati dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano, che da 4 anni a questa parte, grazie alla collaborazione di Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) e Simg (Società Italiana Medicina Generale) coinvolge centinaia di Pediatri di libera scelta e Medici di medicina generale nella raccolta di dati sulla popolazione italiana. A partire dal 2007, il software utilizzato per raccogliere dati è stato migliorato permettendo ai medici non solo di registrare le informazioni sulle abitudini alimentari ma anche quelle sullo stile di vita dei propri pazienti come lo svolgimento di attività fisica e il tempo trascorso in attività sedentarie (guar¬dare la Tv, utilizzare il Pc, fare giochi elettronici); grazie a questo nuovo aggiornamento vengono inoltre rilevati oltre al peso e altezza anche la circonferenza addominale del paziente. Per le fasce di età di competenza pediatrica i dati raccolti grazie ai genitori intervistati che hanno riportato il numero di ore al giorno dedicate dal/dalla loro figlio/a a Tv, Pc, e giochi elettronici, non sono confortanti. Il numero di bambini e ragazzi sedentari è molto elevato: 2 su 3 nell’età dell’asilo e quasi uno 1 su 2 nei ragazzi più grandi, con tendenza a maggior sedentarietà da parte delle femmine. Anzi, negli adolescenti il numero tende a salire ancora leggermente rispetto ai pre-adolescenti. Se si considera la fascia d’età dai 3 ai 10 anni, i bambini trascorrono di fronte alla Tv di media 1 ora e 45 minuti, ma andando verso l’adolescenza il tempo di ‘videoesposizione’ aumenta sempre di più e oltrepassa le 2 ore. “Lo stile di vita dei bambini/ragazzi è definito ‘sedentario’ quando non viene praticato sport in orario extrascolastico per almeno due ore la settimana e gioco movimentato (che fa ‘sudare’) per almeno 30 minuti al giorno e ‘non sedentario’ quando viene praticato sport per almeno due ore la settimana e gioco movimentato per almeno un’ora al giorno” illustra Giuseppe Mele, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri. “Dai nostri rilevamenti colpisce molto l’elevato numero di bambini sedentari, in età in cui non vi dovrebbero essere impedimenti al libero sfogo delle potenzialità fisiche” Obesità viscerale e rischi cardiovascolari Dai dati dell’Osservatorio Grana Padano risulta che il 44% dei bambini dai 3 ai 6 anni, il 31% dei bambini dai 7 ai 10 anni e il 26 % di quelli dagli 11 ai 16 anni presentano un rapporto circonferenza/altezza maggiore di 0,5, il che è indice di obesità viscerale anche per bambini di peso normale. “I bambini con queste caratteristiche – spiega Claudio Maffeis, Professore Associato di Pediatria dell’Università di Verona – vanno monitorati con più attenzione perché possono presentare con più frequenza fattori di rischio cardiovascolare rispetto a quelli con un rapporto vita/altezza <0. 5” . L’obesità viscerale ovvero la deposizione di grasso nell’area addominale, soprattutto in sede peri-viscerale, è fattore di rischio importan¬te per lo sviluppo di alterazioni metaboliche. La misura della circonferenza addominale è correlata al grasso intra-addominale. Pertanto la misura della circonferenza addominale è un ottimo strumento per avere una stima del grado di deposizione lipidica in area addominale anche nel bambino e nell’adole¬scente. All’aumentare della circonferenza addominale aumenta il rischio di avere fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, elevati livelli di glicemia a digiuno, colesterolo totale e di trigliceridi, ridotti livelli di colesterolo Hdl). “Per avere una stima dell’obesità viscerale nei bambini abbiamo scelto di usare un indice semplice quale il rapporto tra circonferenza della vita e altezza, entrambe espresse in centimetri, fissando il valore limite di normalità a 0. 5”, illustra Maffeis. “Il grande vantaggio di questo indice rispetto ad altri è che può essere utilizzato indifferentemente nei maschi e nelle femmine, di qualsiasi età ed etnia. E’ un indice innovativo perchè assai veloce da calcolare e molto sensibile quale segnalatore di rischio metabolico. Ad esempio, come chiaramente dimostrato da uno studio policentrico della Società Italiana di Diabetologia ed Endocrinologia Pediatrica (Siedp) e coordinato dalla Pediatria di Verona, tra i bambini definiti sovrappeso ma non ancora obesi (in base al loro indice di massa corporea, cioè il metodo tradizionalmente impiegato per valutare l’eccesso ponderale), quelli con un rapporto vita/altezza maggiore di 0. 5 hanno un rischio 3 volte superiore di avere fattori di rischio cardiovascolare rispetto a quelli con un rapporto minore o uguale a 0. 5”, conclude Maffeis. I maschi trascorrono un numero medio di ore davanti a Tv, Pc, giochi elettronici maggiore rispetto alle femmine. Ragazzi e ragazze dai 10 anni in su sono più video-esposti dei piccoli. E la videoesposizione aumenta all’aumentare del peso: ad essere più ammaliati dal tubo catodico sono più i bambini soprappeso di quelli normopeso. Sia i maschi che le femmine con rapporto vita/altezza >0,5 trascorrono più tempo con Tv, Pc o giochi elet¬tronici dei coetanei con rapporto vita/altezza <0,5. Il minor livello di attività motoria è quindi associato alla deposizione addominale di grasso. I dati raccolti dall’Osservatorio Il progetto “Osservatorio Grana Padano” è stato lanciato nel 2005 ed ha rapidamente guadagnato popolarità tra i Medici di famiglia ed i Pediatri di libera scelta sul territorio nazionale. A Dicembre 2007, l’indagine epidemiologica aveva riguardato 14105 soggetti (dei quali 4857 bambini e 9248 adulti) arruolati e studiati da 328 Medici di famiglia (107 Nord, 63 Centro, 158 Sud Italia ed Isole) e 179 Pediatri (62 Nord, 46 Centro e 71 Sud Italia). I dati delle interviste vengono regolarmente scaricati in forma anonima in un server centrale dove possono essere analizzati, e viene dato un regolare feed-back alla comunità scientifica, incluse le Società Scientifiche di medici e pediatri di famiglia Simp e Fimp. Nel periodo 1 Settembre-15 Dicembre 2007 sono stati studiati con la versione aggiornata del software 873 bambini (F = 406, M = 467) di età compresa tra i 3 ed i 16 anni e 718 adulti (F = 404, M = 314 ) di età compresa tra i 20 e gli 89 anni. I soggetti arruolati nel campione pediatrico provenivano per il 27,5% dal Nord, per il 12,5% dal Centro, per il 60% da Sud ed Isole. Il presente campione, sul quale è stata svolta l’indagine completa che include anche le abitudini motorie, è pertanto da considerarsi ancora preliminare in quanto a rappresentatività sull’intero territorio nazionale. . .  
   
   
I DODICI PUNTI PER INVECCHIARE BENE  
 
Milano, 12 marzo 2008 - Il Comitato Scientifico dell’Osservatorio Grana Padano ha deciso per il 2008 di dedicare particolare atten¬zione al tema dell’invecchiare bene che non consiste solo nel prevenire e curare quegli ‘eventi’ avversi di salute che si associano alla non autosufficienza fisica e mentale, ma anche e soprattutto avere una buona qualità di vita. Occorre tenere conto che le ‘basi’ per un buon invecchiamento si instaurano molto presto, almeno dalla terza decade e, per alcuni aspetti, già nell’infanzia. Il Medico di Medicina Generale, che rappresenta il principale referente della prevenzione, e, come Medico di Famiglia, conosce perfettamente la storia familiare e lo stile di vita del singolo, è la persona che, con il suo sapere e la sua autorevolezza, maggiormente è in grado di aiutare i suoi pazienti ad invecchiare bene. Ecco di seguito il programma consigliato per un invecchiamento salutare diviso in 12 punti. Mantenersi fisicamente attivi e ridurre comportamenti sedentari 1. Cammina a passo svelto (sudare ma senza arrivare all’affanno) per non meno di venti minuti, almeno tre giorni alla settimana, poi sali gradualmente a mezz’ora cinque volte alla settimana. Coltiva l’abitudine di raggiungere uffici, negozi, scuola etc. A piedi o in bicicletta. Non prendere l’ascensore o comunque scendi qualche piano sotto e poi sali a piedi le scale rimanenti. 2. Mantieni tonica la massa muscolare andando a ballare, praticando uno sport o semplicemente facendo alcuni minuti di ginnastica ogni giorno . Condividi giochi “di movimento” con figli e nipotini. Yoga e tai-chi aiutano flessibilità ed equilibrio. 3. Non stare davanti allo schermo più di un’ora e mezza al giorno, scegli prima i programmi che realmente interessano; meglio che sia la radio a tenerti compagnia quando sei a casa. Stile di vita 4. Non fumare; o se fumi, chiedi al tuo medico l’aiuto per smettere. 5. Mantieni in allenamento le facoltà cerebrali: leggi, fai le parole crociate, coltiva interessi, visita mostre e musei . 6. Non farti travolgere dagli eventi della vita quotidiana, ma affrontali in modo positivo. Cerca di vivere in modo sereno e consapevole, imparando ad apprezzare le piccole grandi cose di tutti i giorni. Alimentazione 7. Non saltare i pasti, ma rispetta i ritmi biologici facendo sempre colazione, pranzo e cena. Ciascun pasto deve contenere carboidrati, proteine, vitamine e fibre. 8. Impara a mangiare lentamente, facendo bocconi piccoli. In questo modo si evita di sentirsi eccessivamente pieni e di introdurre una quantità di calorie superiore a quelle effettivamente richieste dall’organismo. 9. Segui i principi della dieta mediterranea: 5 porzioni al giorno di frutta e verdura; pasta pane e riso possibilmente integrali ricchi di fibra (hanno anche un aumentato potere saziante e favoriscono la motilità intestinale) e combinati con legumi come piatto unico; pesce almeno 3 volte la settimana; condisci e cucina con 3-4 cucchiai di olio d’oliva al giorno (3 se si è in sovrappeso) 10. Presta attenzione che ad ogni pasto ci sia un sufficiente apporto di proteine per mantenere una buona massa muscolare: latte, yogurt, carne – meglio se bianca – formaggi a pasta dura, legumi, uova, pesce. 11. Garantisci alle tue ossa un adeguato apporto in calcio introducendo ogni giorno latte e derivati. Esponi ogni giorno viso, collo e braccia alla luce solare anche in inverno per sintetizzare la vitamina D, essenziale per fissare il calcio nelle ossa. 12. Bevi almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Consuma vino ed alcolici solo in piccole quantità: non più di 2 bicchieri piccoli di vino al giorno per gli uomini e 1 per le donne o, se si è in sovrappeso, non più di 1-2 volte/settimana. E gli adulti italiani quanto seguono questi punti? Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Grana Padano: Attività fisica Quasi sette italiani su 10 rientrano a pieno titolo nella categoria dei sedentari, in quanto riferiscono di non spostarsi abitualmente a piedi od in bicicletta, ma di utilizzare la macchina od altri mezzi di locomozione, così come di non effettuare attività sportiva. La percentuale di sedentari sale ad 8 su 10 negli over-50. Tuttavia non essere sedentari non implica automaticamente avere raggiunto gli obiettivi in termini di fitness: infatti, solo il 15% degli italiani adulti pratica attività motoria (camminate, bicicletta, sport) con la frequenza minima raccomandata di 3 volte alla settimana e per almeno 20 minuti a seduta. I pochi over-50 che si dedicano alle attività sportive lo fanno tuttavia con un impegno che non ha nulla da invidiare ai più giovani: in media il tempo dedicato settimanalmente allo sport o comunque all’attività motoria dagli italiani fisicamente attivi è di 2,5 ore per i giovani e di quasi 3 ore per gli over 50. Le donne under-50 dedicano in media 15 minuti in meno alla settimana all’attività motoria rispetto ai maschi coetanei, ma nelle over-50 tale differenza si amplifica a 40 minuti in meno. Stile di vita Lo schermo (televisivo o del personal computer) intrattiene in media gli italiani per 2 ore al giorno. Sotto i 50 anni, non vi è differenza tra uomini e donne per quanto riguarda il tempo passato davanti ad uno schermo. Le cose vanno diversamente negli ultracinquantenni: per gli uomini è un passatempo della durata di quasi due ore e mezza al giorno, mentre le donne vi passano 50 minuti in meno. Riguardo l’abitudine al fumo, dai dati dell’Osservatorio Grana Padano risulta che il 21% degli uomini e il 20 % delle donne fuma. Alimentazione Solo l’11% degli italiani adulti consumano almeno 2 porzioni di verdura e il 24% almeno 2 porzioni di frutta al giorno; non più del 14 % arriva all’obiettivo di consumare frutta e verdura almeno 5 volte al giorno, mentre la media è di consumare solo 1,2 porzioni al giorno di frutta e 1 porzione al giorno di verdura. Il pesce viene consumato di media 2,5 volte la settimana dagli adulti italiani e il 37 % ne consuma le tre volte alla settimana raccomandate. La carne è consumata mediamente 4,4 volte alla settimana; simile frequenza per latticini e formaggi, uova 1,7, legumi 2,2 E gli italiani, in particolare gli ultracinquantenni, si confermano amanti del vino tanto da superare spesso le dosi consigliate: la proporzione di uomini over-50 che supera la quantità di due bicchieri di vino al giorno raggiunge il 19% mentre quella che supera un bicchiere al giorno (quantità massima raccomandabile dopo i 65 anni) è addirittura del 49%. Un po’ meglio le donne, dove la percentuale di astemie è doppia rispetto a quella degli uomini, e raggiunge quasi la metà della popolazione femminile. Tuttavia anche nelle donne ben il 28% delle donne over-50 assume più di un bicchiere di vino od equivalenti al giorno. .  
   
   
CRESCE IL GIROVITA DELLE DONNE ITALIANE ALIMENTAZIONE POCO BILANCIATA, IL PERSISTERE DI CATTIVE ABITUDINI COME FUMO E ALCOL, POCA ATTIVITÀ FISICA SONO I FATTORI CHE PORTANO A UN INVECCHIAMENTO NON SALUTARE.  
 
 Milano, 12 marzo 2007 - La vita media si è allungata molto sia per le donne che per gli uomini e per questo aumenta l’attenzione di medici e istituzioni alla promozione della salute già nelle prime fasi della vita per prevenire le patologie tipiche dell’invecchiamento e arrivare in età geriatrica in buona forma psicofisica. Ma nonostante questa sensibilizzazione ancora molti sono gli errori degli italiani sia in tema di nutrizione sia in tema di stili di vita. E le conseguenze si fanno sentire soprattutto con un accumulo eccessivo di grasso. A partire dal 2007, L’osservatorio Grana Padano che registra il comportamento degli italiani a tavola, ha migliorato il software utilizzato per raccogliere dati, permettendo ai medici non solo di registrare le informazioni sulle abitudini alimentari dei propri pazienti, ma anche il loro stile di vita come il livello di sedentarietà, l’abitudine al fumo, peso, e la circonferenza addominale. Quest’ultimo dato, una misura dell’accumulo di adipe viscerale – ossia il grasso ‘cattivo’ che riempie la cavità addominale attorno agli organi interni (da misurare nel punto di mezzo tra il margine inferiore della gabbia toracica ed il margine superiore delle ossa del bacino) - è il principale determinante della sindrome metabolica o sindrome da insulino-resistenza (caratterizzata da ipertensione, dislipidemia, prediabete). L’organizzazione Mondiale della Sanità ha definito i livelli della circonferenza addominale che definiscono un rischio elevato di malattie cardiovascolari: uguale o superiori a 88 centimetri nelle femmine adulte e 102 centimetri nei maschi adulti. Peso e sovrappeso: il centimetro è meglio della bilancia Secondo i dati registrati dall’Osservatorio Grana Padano l’obesità viscerale è più frequente nelle femmine italiane rispetto ai maschi. A superare il limite di girovita individuato dall’Oms sono il 35% delle donne tra i 20 e i 49 anni e il 49% - quasi una su due - di donne oltre i 50 anni. Per gli uomini questa percentuale scende a 26% e 43% nelle rispettive fasce di età. Nella popolazione in generale l’eccesso di grasso viscerale riguarda il 32% della popolazione tra i 20 e i 49 anni e il 46% degli over 50. Maria Letizia Petroni, Coordinatore scientifico dell’Osservatorio, Responsabile Nutrizione Clinica dell´Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo (Vb) spiega: “Nel 60% circa delle donne in sovrappeso (definito dal Bmi compreso tra 25 e 29. 9 kg/m2), la massa grassa in eccesso non presenta la distribuzione ginoide (gluteo-femorale o a ‘pera’) bensì quella androide (detta anche ‘a mela’) che al contrario della prima, magari antiestetica ma metabolicamente silente, si associa ad un aumento del rischio cardiovascolare. Una volta raggiunto lo stato di obesità (definito dal Bmi uguale o superiore a 30 kg/m2) la grande maggioranza delle donne (sino al 100% nelle donne obese ultracinquantenni) presenta valori di circonferenza addominale superiori al cutoff di rischio cardiovascolare anche se la distribuzione del grasso è prevalentemente ‘a pera’. Un altro dato di grande interesse rilevato è che, soprattutto nel sesso femminile vi è una prevalenza non trascurabile (13%) di quella che potremmo chiamare ‘obesità normopeso’. In altre parole, non poche donne tranquillizzate dall’avere un peso normale sulla base del Bmi sono, senza rendersene conto, ad aumentato rischio cardiovascolare”. Per tutti questi motivi è consigliabile che, una volta calcolato il Bmi sulla base dei dati di peso ed altezza, a questo segua la misurazione della circonferenza addominale non solo nelle donne in sovrappeso, ma anche in quelle normopeso; mentre nelle donne con Bmi uguale o superiore ai 30 kg/m2 la misurazione della circonferenza addominale non sembra offrire ulteriori vantaggi. Se nelle donne bilancia e centimetro non sempre concordano, nei maschi questa discordanza è ancora più evidente. A differenza dei dati di prevalenza di obesità viscerale, se consideriamo soltanto i dati relativi al Bmi, sono i maschi ad avere una maggiore prevalenza di sovrappeso (25≤Bmi<30 kg/m²) ed obesità (Bmi≥30 kg/m²). Anche se il 46% della popolazione maschile, infatti, risulta sovrappeso e il 19% addirittura obesa contro il 32% e 16% rispettivamente nella popolazione femminile, solo un maschio sovrappeso su cinque nella fascia di età tra 20 e 49 anni ha valori elevati di circonferenza addominale, mentre questa proporzione sale a 4 su 10 negli ultracinquantenni. Anche nell’uomo che risulta sovrappeso sulla base del calcolo del Bmi è quindi opportuno fare seguire la misurazione della circonferenza addominale per identificare i soggetti a maggiore rischio cardiovascolare e distinguerli pertanto da quelli, soprattutto i più giovani, dove il peso elevato è riconducibile a massa muscolare e non al grasso. Attività fisica e sedentarietà: solo un adulto su sette merita la sufficienza L’osservatorio Grana Padano, grazie alla collaborazione dei Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta aderenti a Fimp e Simg ha permesso di registrare il numero di ore al giorno dedicate al Pc, alla Tv e/o ai giochi elettronici (livello di sedentarietà) nonché il tempo trascorso nell’effettuare attività motoria. I dati dimostrano che la sedentarietà, già prevalente nelle prime decadi dell’età adulta, peggiora ulteriormente dai 50 anni in poi, età nella quale solo una persona su quattro è fisicamente attiva. La tendenza alla sedentarietà peggiora nel sesso femminile a tutte le età. La media del tempo trascorso in attività sedentarie davanti ad uno schermo (al Pc, alla Tv e/o a giochi elettronici) è di circa 2 ore al giorno nella popolazione adulta; coloro che indulgono maggiormente in tale attività sono i maschi di età uguale o superiore ai 50 anni. In età adulta, l’attività motoria è poco praticata. Solo il 15% degli adulti effettua il minimo di 3 sedute settimanali di attività motoria, come è raccomandato per la prevenzione delle malattie cardio-vascolari. I più attenti al loro stile motorio risultano gli ex-fumatori, più attivi sia dei non fumatori che dei fumatori, questi ultimi in assoluto i più sedentari. La grande maggioranza sia dei maschi che delle femmine dichiara di non effettuare alcuna seduta di attività motoria; nei maschi la media settimanale di sedute di attività supera a stento l’unità e, nel caso delle donne, nemmeno la raggiunge. Il record negativo del tempo trascorso in attività sedentarie è dei maschi sedentari over 50, che trascorrono in media quasi due ore e mezza al giorno davanti allo schermo, mentre le femmine sedentarie nella stessa fascia di età ne trascorrono in media 40 minuti in meno al giorno. Un’ulteriore considerazione riguarda la tendenza delle donne sopra i 50 anni a sovrastimare il proprio livello di attività fisica dichiarandosi fisicamente attive, mentre invece trascorrono molto più tempo in sedentarietà rispetto ai maschi over 50 fisicamente attivi. Le donne over 50 che si dichiarano non sedentarie, in realtà trascorrono di media oltre 2 ore al giorno davanti alla televisione. Stile di vita alimentare: insufficiente a frenare il declino cognitivo La frequenza di assunzione settimanale di porzioni di frutta e verdura nella popolazione studiata è molto lontana dall’obiettivo raccomandato, in media non superiore alle 2-3 porzioni al giorno. Allo stato attuale, si deve purtroppo rilevare che l’obiettivo di 5 porzioni al giorno (3 di frutta 2 di verdura al giorno) appare utopistico e probabilmente non aderente ai costi affrontabili per l’alimentazione da parte di un’ampia fascia di popolazione. “La mancata assunzione delle adeguate porzioni di frutta e verdura ha delle implicazioni cliniche notevoli per l’assunzione di molti micronutrienti e di fibra” spiega Ovidio Brignoli, vicePresidente Società Italiana di Medicina Generale. “L’analisi complessiva delle anamnesi alimentari rilevate dall’Osservatorio (oltre 14. 000 casi) rileva carenza di fibra intorno al 50% per quasi tutta la po-polazione. Vi sono forti evidenze sperimentali che sia l’acido folico che i componenti antiossidanti abbondantemente presenti in frutta e verdura esercitino un effetto favorevole sulle connessioni neuronali e sulla prevenzione della vasculopatia cerebrale determinando un rallentamento del declino cognitivo associato all’età”. I dati raccolti dall’Osservatorio Il progetto “Osservatorio Grana Padano” è stato lanciato nel 2005 ed ha rapidamente guadagnato popolarità tra i Medici di famiglia ed i Pediatri di libera scelta sul territorio nazionale. A Dicembre 2007, l’indagine epidemiologica aveva riguardato 14105 soggetti (dei quali 4857 bambini e 9248 adulti) arruolati e studiati da 328 Medici di famiglia (107 Nord, 63 Centro, 158 Sud Italia ed Isole) e 179 Pediatri (62 Nord, 46 Centro e 71 Sud Italia). I dati delle interviste vengono regolarmente scaricati in forma anonima in un server centrale dove possono essere analizzati, e viene dato un regolare feed-back alla comunità scientifica, incluse le Società Scientifiche di medici e pediatri di famiglia Simp e Fimp. Nel periodo 1 Settembre-15 Dicembre 2007 sono stati studiati con la versione aggiornata del software 873 bambini (F = 406, M = 467) di età compresa tra i 3 ed i 16 anni e 718 adulti (F = 404, M = 314 ) di età compresa tra i 20 e gli 89 anni. I soggetti arruolati nel campione pediatrico provenivano per il 27,5% dal Nord, per il 12,5% dal Centro, per il 60% da Sud ed Isole. Il presente campione, sul quale è stata svolta l’indagine completa che include anche le abitudini motorie, è pertanto da considerarsi ancora preliminare in quanto a rappresentatività sull’intero territorio nazionale. .  
   
   
FORMAZIONE AL GALLIERA UN LABORATORIO PER OTTIMIZZARE LE COMPETENZE PROFESSIONALI  
 
Genova, 12 marzo 2008 – Oggi l´Aula Magna dell´Ospedale Galliera ospia il convegno “Il Bilancio delle Competenze”, una differente e innovativa gestione delle risorse umane per le strutture sanitarie. Nell´ambito del simposio l´Ospedale Galliera presenterà i risultati ottenuti in seguito all´applicazione del modello del Bilancio delle Competenze effettuate su un gruppo pilota composto da personale dell´Area Sanitaria e Amministrativa dell´Ente (gestione delle risorse umane e strumentali, uffici tecnici bilancio e programmazione, settore tecnico e personale del ruolo infermieristico tecnico sanitario e della riabilitazione). “Lo studio -sostiene Adriano Lagostena, Direttore Generale del Galliera- si propone di valorizzare e ottimizzare le competenze professionali del personale coinvolto aumentandone le capacità organizzative e fornendo strumenti avanzati per la gestione dei ruoli lavorativi”. Per la prima volta in una realtà´ ospedaliera si analizza con questo strumento il “chi fa che cosa” in una nuova logica operativa e gestionale volta al superamento della posizione funzionale e a comprendere se, oltre alla specifica mansione connessa alla qualifica, l´operatore sia adeguato al compito affidatogli e le sue peculiarità´ non possano essere al meglio orientate in un vasto e variegato panorama di competenze tra loro interconnesse. “E´ importante avere una metodica – spiega Luciano Grasso, Direttore Amministrativo del Galliera- per definire i bisogni del personale se si vogliono migliorare le performance, le professionalità e raggiungere gli obiettivi. Questo modello, applicato per la prima volta al settore sanitario, ci ha consentito di sviluppare una mappa delle competenze per poter definire i processi lavorativi di ciascuno e rilevare e pianificare una formazione ad hoc personalizzata. Tutto ciò permette di identificare il mix delle competenze globalmente occorrenti e di qualificare gli specifici contributi richiesti a ciascuno cioè il profilo delle competenze attese dall´Ente rispetto al ruolo ricoperto”. La mattinata di lavori avrà inizio con i saluti del Vice Presidente del Galliera, il Prefetto Giuseppe Romano, e del Direttore Generale dell´Ente Adriano Lagostena, con la partecipazione dell´Assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo. Tra i relatori del convegno: Alessandro Centrone, V. P. Corporate Human Resources di Costa Crociere, e Padre Germano Policante dell´Istituto di Cura S. Camillo Irccs di Venezia. Per consentire la massima condivisione dell´esperienza nel pomeriggio dello stesso giorno verranno attivati dei laboratori nelle diverse aule aperti ai funzionari delle realtà sanitarie regionali. Nell´ambito saranno trattati i temi con proposte operative declinate per le singole competenze. “In questo senso – conclude Grasso - il progetto si propone come modulo innovativo nel panorama della formazione professionale sanitaria in quanto oltre ad aumentare le capacità strategiche, relazionali e tecnico-operative dei partecipanti sviluppa un percorso finalizzato ad aumentare la consapevolezza delle professione svolta”. .  
   
   
FINANZIAMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE ASSOCIAZIONI DI RAPPRESENTANZA DELLE IPAB  
 
Trento, 12 marzo 2008 - Riunita ieri a Bolzano la Giunta regionale del Trentino-alto Adige/südtirol ha deliberato un finanziamento in favore delle associazioni di rappresentanza delle Ipab. Per il Trentino si tratta dell’Unione provinciale Istituzioni per l’Assistenza (U. P. I. P. A. ) mentre per la provincia di Bolzano dell’Associazione delle Case di riposo dell’Alto Adige. Entrambe riceveranno un contributo di 125. 000. 000 euro per lo svolgimento dell’attività 2008. La Giunta ha inoltre inviato al Consiglio regionale la richiesta di essere autorizzata a non indire il referendum consultivo fra gli elettori dei comuni trentini confinanti di Denno e Campodenno per la modifica delle circoscrizioni territoriali, vista la richiesta dei due sindaci di individuare una nuova linea di confine. Accertato che i consigli comunali dei due comuni hanno approvato tale richiesta con un voto favorevole superiore ai tre quarti dei consiglieri, sussistono i presupposti affinché il Consiglio regionale possa autorizzare la Giunta a non indire il referendum consultivo fra gli elettori dei due comuni. Fra le altre delibere approvate ieri dalla Giunta, anche quella relativa al finanziamento di 100. 000 euro concesso alla Provincia di Bolzano per il progetto Eurocons 2008, realizzato dal Centro Europeo Consumatori di Bolzano e finalizzato ad informare, assistere e tutelare i consumatori nelle transazioni transfrontaliere. Il Cec di Bolzano si distingue come centro di competenza nazionale per le questioni transfrontaliere e si interfaccia con altri 22 centri a livello europeo allo scopo di mettere in campo un’attività di informazione e di consulenza ad ampio raggio in favore dei consumatori. Infine, la Giunta ha approvato gli statuti delle aziende pubbliche di servizi alla persona di Egna, Termeno, Nova Ponente e di Merano. .  
   
   
CONVEGNO SULLA SALUTE  
 
Berra ( Fe), 12 marzo 2008 - Venerdi 4 Aprile 2008 ore 21 si terra´ a Berra ( Fe) presso il teatro O. Tumiati un Convegno sulla salute dal titolo ". Vero o Falso ?" Alcuni illustri docenti dell´Universita´ di Ferrara risponderanno ai quesiti che piu´ frequentemente gli vengono sottoposti dai loro pazienti. Apriranno i lavori: D. Ssa Raffaella Nalli Presidente Associazione Cultura e Spettacolo Berrese; Dr. Cristiano Capisani Sindaco di Berra; Dr. Bruno di Lascio Presidente Ordine dei Medici di Ferrara; Dr. Edgardo Contato Direttore Sanitario Ausl Ferrara. Alle domande ed alle risposte: Prof. Alberto Liboni Direttore Istituto Chirurgia Generale e Preside della Facolta´ di Medicina e Chirurgia dell´Universita´ di Ferrara; Prof. Carlo Daniele Direttore di Urologia; Prof. Giorgo Lelli Direttore di Oncologia; Prof. Francesco Mascoli Direttore di Chirurgia Vascolare; Prof. Leo Massari Direttore di Ortopedia; Prof. Carlo Contini Direttore di Infettivologia; Moderatore della serata:Prof. Alberto Liboni. .  
   
   
C.D. STUDIO D’ARTE - VELIS GALLERY OSPITA “FOTOROMANZA” MOSTRA PERSONALE DI GIULIANO TROMBINI  
 
Padova, 12 marzo 2008 - Sarà inaugurata sabato 15 marzo alle ore 18, alla presenza dell’artista, la mostra personale di Giuliano Trombini dal titolo “Fotoromanza”, allestita alla galleria C. D. Studio d’Arte – Velis Gallery in via S. Marco 131 a Padova. Dell’artista scrive Tommaso Paloscia: “…nella pittura di Trombini la scena può rivelarsi come una rappresentazione di vita reale in cui è incentrato il senso dell’incomunicabilità fra gli esseri umani…è un’incomunicabilità divenuta l’inesorabile condizione dell’oggi…. Trombini colma di piacevolezza le sue donne, ce le mostra al modo stesso in cui ci appaiono nella quotidiana esperienza sempre più simili ai modelli proposti dai mass media, eppure insoddisfatte, pervase da un sentimento di frustrazione, sole anche nel gruppo…. Prede di una insoddisfazione endemica, collettiva e personale…” Giuliano Trombini inizia la sua attività artistica come cartellonista e grafico pubblicitario. Successivamente si dedica all’esecuzione di vari murales e illustra copertine di libri e romanzi. Dalla metà degli anni ’70 si dedica esclusivamente alla pittura. Ha collezionato oltre cento mostre personali e presenziato ad altrettante esposizioni collettive e manifestazioni, in diverse città in Italia, Europa e U. S. A. Vive e lavora a Tresigallo (Fe). .  
   
   
FINALI DI COPPA DEL MONDO 2008: GLI APPUNTAMENTI DI OGGI  
 
Bormio (So), 12 marzo 2008 – Tre grandi appuntamenti per la giornata inaugurale delle Fis World Cup Grand Finals 2008 ore 16. 00: conferenza di presentazione alle Terme di Bormio, con la presenza del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il presidente della Fis Gianfranco Kasper, il presidente Fisi Giovanni Morzenti e il presidente del Comitato Organizzatore Maurizio Gandolfi. Ore 18. 00: cerimonia di apertura allo Ski Stadium, con la fanfara dell’Arma dei Carabinieri, i giovani atleti dello sci club di Bormio e molte vecchie glorie dello sci italiano (il programma della manifestazione potrebbe subire delle modifiche a causa delle condizioni della neve). Ore 21,30: al Pentagono, concerto della Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri (musiche di Luigi Cirenei, Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini, Giacomo Puccini, Richard Wagner, Ennio Morricone, Edward Elgar, Michele Novaro). In mattinata, alle 9. 30, sulla pista Stelvio si disputa la discesa libera femminile. Annullata, invece, la gara maschile, per l’impossibilità di svolgere le prove cronometrate. .