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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 22 Ottobre 2010
MILANO (PALAZZO REALE): MOSTRA ARTE ISLAMICA  
 
Prodotta da Palazzo Reale e Skira, in anteprima mondiale per Milano, la mostra sarà aperta dal 21 ottobre sino al 30 gennaio 2011. 350 splendide opere della collezione al-Sabah degli Sceicchi Nasser Sabah Ahmed al-Sabah e Hussah Sabah Salem al-Sabah saranno allestite al pianoterra di Palazzo Reale in una mostra di grande fascino per conoscere e comprendere l’arte di una civiltà millenaria, testimone di uno straordinario dialogo culturale tra Oriente e Occidente. Oggetti grandi e piccoli di straordinaria bellezza e raffinatezza: dalle pagine di Corano mirabilmente dipinte a quelle di libri e manoscritti splendidamente miniati; da capitelli marmorei con iscrizioni a scatole in avorio decorate con uccelli e piante; da brocche in bronzo a bicchieri e vasi in vetro smaltato dai colori e disegni sfavillanti a sfarzosi tappeti decorati in lana e bellissimi tessuti in velluto e seta; da stupendi piatti e coppe in ceramica decorati a spettacolari collane e bracciali d’oro, diamanti e pietre preziose o a pugnali di giada incastonati con rubini e smeraldi; da ante di armadio in legno decorato a lastre tombali con iscrizioni e persino a pedine del gioco degli scacchi in cristallo di rocca  
   
   
MILANO (MUSEO POLDI PEZZOLI): BOTTICELLI NELLE COLLEZIONI LOMBARDE - 12 NOVEMBRE 2010/28 FEBBRAIO 2011  
 
In occasione del cinquecentenario della morte dell’artista fiorentino, la mostra Botticelli nelle collezioni lombarde, in programma al Museo Poldi Pezzoli dal 12 novembre 2010 al 28 febbraio 2011, riunisce per la prima volta le opere di uno dei più grandi maestri del Rinascimento italiano conservate nelle collezioni pubbliche milanesi e lombarde. “È un’occasione unica – dichiara Annalisa Zanni, direttore del Museo – per poter ammirare uno accanto all’altro alcuni dei capolavori di Botticelli “dispersi” in alcuni dei più importanti musei lombardi e forse non noti al grande pubblico, anche perché “immersi” tra altre grandi opere, quanto quelli conservati a Firenze”. Il Museo Poldi Pezzoli, infatti, possiede ben tre opere di Sandro Botticelli: due dipinti di grande qualità, la Madonna del libro e il Compianto sul Cristo morto, e un bellissimo ricamo raffigurante l’Incoronazione della Vergine, eseguito su disegno dell’artista per un cappuccio di piviale. Accanto a queste opere la mostra presenta importanti prestiti provenienti dalla Pinacoteca dell’Accademia Carrara di Bergamo – il Ritratto di Giuliano de’ Medici, la tavola raffigurante la Storia di Virginia Romana e il Redentore Benedicente – e due disegni conservati alla Biblioteca Ambrosiana, appartenenti al celebre Codice Resta, San Tommaso che riceve la cintola dalla Vergine e Pallade Atena. L’esposizione, a cura di Andrea Di Lorenzo e Annalisa Zanni, intende valorizzare la presenza nelle collezioni lombarde dell’artista fiorentino e guidare il visitatore alla scoperta della sua produzione attraverso una rappresentazione completa delle tecniche in cui si manifestò l’arte di Botticelli e della sua bottega, nel periodo più significativo della sua attività, che va dall’inizio degli anni ottanta alla fine degli anni novanta del Quattrocento. Seguendo l’evoluzione dello stile dell’artista, la mostra propone una riflessione sui temi della bellezza, della devozione e della penitenza, passando dal carattere pacato e prezioso della Madonna del libro ai toni patetici e drammatici e ai colori squillanti del Compianto. L’esposizione è anche l’occasione di un importante recupero: infatti la Madonna del libro, molto sofferente, è stata restaurata grazie alla generosità di Marta Marzotto, in ricordo della figlia Annalisa. Botticelli nelle collezioni lombarde prosegue il percorso espositivo del Museo Poldi Pezzoli dedicato al collezionismo, approfondendo il tema della riscoperta dell’artista fiorentino nel corso del Xix secolo a Milano e in Lombardia. La preparazione della mostra, inoltre, ha portato a importanti scoperte legate alla tavola del Redentore benedicente, che vengono presentate al pubblico per la prima volta. Il dipinto, che in origine faceva parte di un dittico, è stato a lungo trascurato dalla critica e considerato opera di bottega, viene ora attribuito a Botticelli da Everett Fahy, già direttore del dipartimento di pittura europea del Metropolitan Museum di New York. Il pendant, raffigurante la Mater Dolorosa, fino agli anni dieci del Novecento era conservato in una collezione privata di San Pietroburgo ed è oggi considerato perduto, ma il suo aspetto ci è noto grazie al ritrovamento di una riproduzione fotografica, mai pubblicata o segnalata finora nella bibliografia sull’artista, che permetterà di ricostruire virtualmente in mostra il dittico, dopo più di un secolo dal suo smembramento. L’allestimento, progettato da Luca Rolla e Alberto Bertini, è di grande impatto emotivo, isola i capolavori e, favorendo un incontro personale e diretto con l’opera, permette di coglierne i significati più profondi. A disposizione dei visitatori, un apparato didattico completo a cura di Stefano Zuffi, costituito da audio guide realizzate da Start s.R.l., che accompagnano nel percorso espositivo e nella comprensione delle opere e da pannelli a cura di Emilio Fioravanti (G&r Associati) per la parte grafica. Accompagna l’esposizione un catalogo, a cura di Andrea Di Lorenzo, edito da Silvana Editoriale (www.Silvanaeditoriale.it ), con saggi e schede delle opere dei maggiori esperti dell’artista rinascimentale fiorentino. La mostra è stata realizzata grazie al sostegno e al contributo di Banca Popolare Commercio e Industria (Gruppo Ubi Banca) e Regione Lombardia – Cultura. Ha ottenuto il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia - Cultura, Provincia di Milano e Comune di Milano - Cultura. Sponsor tecnici: Arterìa, Gpa Assiparos Ciaccio Broker. Botticelli Nelle Collezioni Lombarde 12 novembre 2010 - 28 febbraio 2011 Museo Poldi Pezzoli Via Manzoni 12 | 20121 Milano Tel. 02 794889 | 02 796334 Apertura: da mercoledì a lunedì, dalle 10.00 alle 18.00 Chiuso il martedì Ingresso: 8,00 € | 5.50 € ridotto | bambini fino ai 10 anni gratuito www.Museopoldipezzoli.it  
   
   
MILANO (GALLERIA BOTTEGANTICA): LA PITTURA NAPOLETANA DELL’OTTOCENTO TRA INNOVAZIONE E INTERNAZIONALITA’ A CURA DI ENZO SAVOIA - 23 OTTOBRE/23 DICEMBRE 2010  
 
“I Napoletani sono gli artisti più moderni del nostro tempo, sono forse i soli, interamente originali”. Con queste parole il critico Luigi Chirtani riconosceva già nel 1880 l’audacia rivoluzionaria della pittura napoletana e il suo primato nel contesto sia nazionale che straniero. Una vicenda intensa che, dopo la stagione del paesaggismo “romantico” spinse a Napoli a tentare vie più idonee alla formulazione di un linguaggio comune, unitario e “nazionale”. Un linguaggio capace soprattutto di esprimere e tradurre in immagine, con immediatezza e forte senso d’attualità, nuove ansie di libertà del fare artistico e nuovi bisogni di verità e concretezza nell’esprimersi e comunicare. Le tappe fondamentali di questa grande stagione dell’arte italiana, che vide artisti “napoletani” (abruzzesi e pugliesi, calabresi, campani e siciliani) concorrere con toscani e lombardi, piemontesi e veneti alla maturazione e allo sviluppo di una pittura del “vero”, sono ripercorse nella bella mostra La pittura napoletana dell’Ottocento tra innovazione e internazionalità organizzata dalla galleria Bottegantica, a cura del suo direttore, Enzo Savoia, che avrà luogo nella sede di Milano di via Manzoni 45 dal 23 ottobre al 23 dicembre 2010, e allestita in anteprima in occasione della Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma dal 1 al 10 ottobre. Attraverso una selezione di una trentina di opere di alta qualità, la mostra ricostruisce le vicende dei protagonisti del “realismo” napoletano: da Filippo Palizzi, che si dedicò con instancabile amore ai soggetti di una realtà rustica e umile, resa con felice immediatezza per mezzo di una pennellata rapida e sapiente; ai pittori della “Scuola di Resina”, Federico Rossano e Giuseppe De Nittis in primis, radunatisi nei primi anni Sessanta a Portici per tentare un’esperienza comune di pittura di paesaggio, con il dichiarato scopo di recuperare, su basi di rigoroso rispetto del vero, i valori della veduta nella sua essenza quotidiana, opponendosi sia alla retorica del Romanticismo di Domenico Morelli, sia al micrografico verismo di Filippo Palizzi. Oltre a sottolineare gli aspetti “innovativi” della pittura napoletana, la rassegna dedica particolare importanza anche alla sua dimensione internazionale, e in particolare a quel filo diretto che legò Napoli a Parigi, grazie alla presenza cospicua dei mercanti francesi di passaggio per la città, che misero sotto contratto molti artisti, invitandoli a soggiornare per lunghi periodi nella capitale francese. Proprio la modernità dello spettacolo offerto da Parigi è la chiave di lettura di molte opere di Giuseppe De Nittis, Federico Rossano, Edoardo Tofano, Francesco “Lord” Mancini, Pietro Scoppetta e Ulisse Caputo che celebrano il ritmo veloce della vita nelle piazze e nei nuovi Boulevards di Haussmann, le corse ippiche a Longchamp, ma anche la bellezza sofisticata – tanto mondana e contemporanea, quanto ideale e immaginaria – delle parigine, protagoniste degli anni ruggenti della Belle Epoque. A Parigi vissero la loro bohème artistica anche Antonio Mancini e Francesco Paolo Michetti, fautori, una volta fatto ritorno in Italia, di una pittura personalissima, ricca di colore e di effetti luminosi, capace di coniugare le predilette tematiche regionali a un gusto internazionale più elegante e ricercato, molto apprezzata dai collezionisti francesi, come pure da quelli inglesi e americani. Una sezione della mostra è dedicata pure alla raffinata produzione veneziana di Vincenzo Caprile, che, al pari di Rubens Santoro, seppe trasmettere la sua totale ammirazione per la città lagunare, per i suoi monumenti, per i suoi canali d’acqua, in una serie di vedute caratterizzate da sofisticati effetti atmosferici e da una condotta pittorica impeccabile. L’esposizione si conclude con un gruppo cospicuo di dipinti di coloro che furono gli indiscussi cantori della terra e del mare partenopeo: Vincenzo Migliaro, Giuseppe Casciaro, Attilio Pratella e Vincenzo Irolli, che con la loro opera traghettarono la pittura napoletana verso il Novecento. Tra le opere più rappresentative presenti in mostra, si ricordano: la scenografica Passeggiata davanti Palazzo Ducale di Vincenzo Caprile, datata 1905, in cui tutta l’atmosfera vibra del chiarore soffuso del cielo riflesso dalle acque della laguna veneziana; Alla toeletta, incantevole tela di Ulisse Caputo, che condensa con maestria l’acuta osservazione dell’intimità muliebre con lo studio sottile degli effetti luminosi; nel segno della pittura sfavillante di Mariano Fortuny sono invece le Sirene moderne, seducente capolavoro di Edoardo Dalbono, datato 1874, dal piacevole soggetto e dall’ampio taglio paesaggistico, risolto con una pittura luminosa, ancora in parte debitrice del verismo maturato a Resina; l’enigmatico, quanto elegante Prima del ballo di Giuseppe De Nittis, selezionato per la grande mostra dedicata al pittore di Barletta che si terrà entro fine anno al Petit Palais di Parigi; l’incantevole Bevo la birra di Antonio Mancini, eseguita nel 1888 e documentata in passato nelle prestigiosi collezioni Tessitore, De Angeli, Tesorone, Casciaro e Coppa; la mondana Caccia alla volpe di Francesco “Lord” Mancini; Al mare, luminosa tela eseguita nel 1875 da un giovane, ma professionalmente maturo Federico Rossano, dove già sono portati a felice compimento gli insegnamenti appresi alla “Scuola di Resina”; per concludere, infine, con il toccante L’innamorato timido di Francesco Paolo Michetti, straordinario scrutatore di orizzonti remotissimi, capace di far convivere l’Abruzzo e l’Oriente bizantino, le presunte tradizioni popolari con l’altrettanto presunto ieratismo assoluto. Breve scheda tecnica: Titolo: La pittura napoletana dell’Ottocento tra innovazione e internazionalità Curatore: Enzo Savoia Sedi e periodo espositivo: Milano, Galleria Bottegantica, 23 ottobre-23 dicembre 2010 Informazioni: Tel .: 02 62695489; 051 331388 Orario: martedì – sabato 10.00-13.00; 15.00-19.00  - info@bottegantica.Com  - milano@bottegantica.Net  - www.Bottegantica.com  
   
   
MILANO (FEDERICO RUI ARTE CONTEMPORANEA, SPAZIO CROCEVIA, VIA APPIANI 1): SGUARDI DI LUCE - AURELIO AMENDOLA, GIUSEPPE BERGOMI, OMAR GALLIANI - A CURA DI GIOVANNI GAZZANEO - PERIODO: 28 OTTOBRE/10 DICEMBRE 2010  
 
Mercoledì 27 ottobre, ore 21, si inaugura a Milano da Federico Rui Arte Contemporanea la mostra Sguardi Di Luce che presenta le opere di tre artisti contemporanei: il fotografo Aurelio Amendola, lo scultore Giuseppe Bergomi e il pittore Omar Galliani. Il progetto, da un’idea della Fondazione Crocevia, propone l´accostamento di tre indiscussi maestri contemporanei che, ognuno utilizzando la propria tecnica, indagano lo sguardo come elemento dell´anima. Il percorso raccoglie quattro sculture di Bergomi, otto tavole e sette disegni inediti di Galliani e dieci fotografie di Amendola. Le bellezze iconiche di Galliani, le figure silenziose di Bergomi, i ritratti di famosi artisti e delle statue di Canova e di Michelangelo di Amendola, conducono verso un “oltre” che si fa luce e che è sentimento, emozione, specchio e illuminazione del proprio mondo interiore. “Credo che ognuno di noi abbia il proprio sguardo - scrive Antonia Arslan nel testo introduttivo alla mostra -, individuale e personale come un’impronta digitale. Noi compiamo in ogni momento un processo di selezione veloce e sommario, e che il nostro sguardo immediato, il nostro mettere a fuoco continuo, è al servizio di un potente elaboratore interno che analizza, scarta, sintetizza, e porge alla nostra mente il risultato finale, quello che in buona fede crediamo di aver veduto. Guardami, sembrano dire, noi siamo qui, create e plasmate per essere contemplate... Ma non ti fermare in superficie, prova a leggere cosa c´è oltre i nostri volti”. Guardando loro, le opere, forse impareremo a guardare meglio in noi stessi”. Aurelio Amendola nasce a Pistoia. Sviluppa una particolare sensibilità per il mondo della scultura, documentando l´opera di Michelangelo, Donatello e interpretando luoghi quali San Pietro in Vaticano o le risaie nei dintorni di Vercelli, riuscendo a ritrarne gli scorci e i particolari più inaspettati. Nel 1994 il suo volume Un occhio su Michelangelo ha vinto il Premio Oscar Goldoni. Nel 1997 gli è stato conferito il Premio Cino da Pistoia. Importante è la sua lunga frequentazione con artisti contemporanei da de Chirico a Warhol, da Lichtenstein a Pomodoro. Amendola ha dedicato numerose monografie ai maggiori scultori e pittori contemporanei (Marino Marini, Burri, Kounellis...) collaborando con case editrici tra cui Federico Motta Editore, Franco Maria Ricci e Electa. Nel 2007 è stato il primo artista a presentare una mostra fotografica sulle opere scultoree di Michelangelo al Museo dell´Hermitage di San Pietroburgo. Giuseppe Bergomi nasce nel 1953 a Brescia. Dopo l’Accademia di Belle Arti di Brera tiene la sua prima personale come pittore a Brescia e tre anni dopo inizia a modellare. Da quel momento cominciano i rapporti con le più importanti gallerie italiane e straniere e il consenso della critica più prestigiosa. Nel 1992-1993 l’Accademia di Château Beychevelle lo invita a vivere e lavorare a Chateau Beychevelle. In questa occasione realizza una grande terracotta raffigurante l’allegoria della giustizia con la quale vince il Grand Prix Château Beychevelle 1993. Nel 1996 partecipa alla Quadriennale di Roma e nel 1997 vince il Premio Camera dei Deputati con un’esposizione personale a Palazzo di Vicolo Valdina a Montecitorio. Nello stesso anno il Principato di Monaco acquisisce due grandi sculture esposte alla Vi Biennale di Scultura di Montecarlo. Nel 2000 realizza una scultura monumentale in bronzo dal titolo Uomini, delfini e parallelepipedi per l’ingresso dell’acquario di Nagoya, in Giappone. Nel 2005 espone più di sessanta opere al Chiostro del Bramante a Roma e successivamente a Palazzo Martinengo a Brescia. Omar Galliani nasce nel 1954 a Montecchio Emilia, dove vive, Omar Galliani ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Agli inizi degli anni Ottanta è stato esponente di spicco del gruppo degli Anacronisti e del Magico Primario. Ha partecipato a tre edizioni della Biennale di Venezia e in quella del 1984 ha avuto una sala personale nella sezione “Arte allo specchio”. Sempre negli anni Ottanta ha partecipato alla Biennale di San Paolo del Brasile e alla Xii Biennale di Parigi. Ha esposto nei Musei d’Arte Moderna di Tokyo, Kyoto, Nagasaki, Hiroshima, alla Hayward Gallery di Londra, a due edizioni della Quadriennale di Roma, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, in quelle di Francoforte e Berlino. Negli anni Novanta il suo lavoro è stato esposto allo Scottsdale Center for the Arts dell’Arizona, alla Marian Locks di Philadelphia e alla Arnold Herstand Gallery di New York. L’artista ha inoltre presentato Feminine Countenances alla New York University e nel 2000 Aurea al Museum of the Central Academy of Fine Arts di Pechino. Ha poi esposto presso il Palazzo delle Stelline a Milano, alla Galleria Civica di Modena, al Museo d’Arte Moderna di Budapest, al Palacio Foz di Lisbona, al Pac di Milano. Nel 2003 è stato invitato alla Biennale di Praga e alla prima edizione di quella di Pechino, dove ha vinto il primo premio con tre grandi opere del ciclo Nuove anatomie. Nel 2005, all’Archivio di Stato di Torino nell’ambito della mostra Grande Disegno Italiano, un suo disegno (5 x 6,3 metri), grafite su pioppo, è stato messo a confronto con il volto dell’angelo di Leonardo, preparatorio della Vergine delle rocce, esposto alla Biblioteca Reale. A Palazzo Magnani di Reggio Emilia ha presentato la personale Nuove anatomie. Sempre nel 2005 il Museo d’Arte Contemporanea di Guadalajara (Messico) ha inaugurato una sua personale dal titolo Nuovi fiori nuovi santi e lo Spazio Mazzotta di Milano ha presentato La figlia era nuda. Dal 2006 una sua personale dal titolo Disegno Italiano ha girato in Cina i più importanti Musei d’Arte Moderna e Contemporanea, da Shangai, Chengdu, Jinan, Xian, Wuhan, Hangzhou, Ningbo, a Nanchino, Dalian, Tientsin, Capital Museum di Pechino, e ha concluso il tour alla fine del 2008 a Honk Kong nella prestigiosa galleria d’arte Schoeni Art Gallery. Sempre nel 2006 l’Università e il Museo di Caracas hanno ospitato una sua personale dal titolo Disegnarsi, che nell’aprile 2007 è stata portata al Museo Hassan di Rabat.il Grande Disegno Italiano, la grande opera esposta a Torino nel 2005, è stata poi presentata al Palazzo della Permanente di Milano nell’ambito della mostra La bellezza nel 2006, quindi a Verona, Palazzo della Ragione, all’interno dell’esposizione Il settimo splendore. Nel giugno 2007 si inaugura la mostra Tra Oriente e Occidente. Omar Galliani e il Grande Disegno Italiano in Cina presso la sede della Fondazione Querini Stampalia, inserita tra gli eventi collaterali della 52a Biennale di Venezia. L’evento, realizzato con il patrocinio dell’Ambasciata Cinese in Italia, in collaborazione con il Ministero Italiano per gli Affari Esteri e il governo della Repubblica Popolare di Cina, vedrà la presenza dell’Associazione degli Artisti Cinesi e la collaborazione dei musei di Shanghai, Ningbo, Dalian, Xian, Hanghzou, Jinan, Chengdu e Wuhan. Nel mese di Aprile 2009 Christian Mermoud inaugura una sua personale alla galleria " Angle Art-led Attitude & Design" a Saint Paul de Vance, il 31 di luglio si inaugura sempre a Saint Paul de Vance un nuovo spazio "Angle Art e Design" , all´interno e in permanenza si apre "Space Galliani" che raccoglie in permanenza sue opere. La galleria "k 35" di Mosca apre una sua personale da Maggio a Luglio con un nuovo ciclo di opere. La Fondazione Michetti di Francavilla al Mare gli dedica una grande retrospettiva ,catalogo Allemandi. Nel Maggio e per tutta l´estate ,la galleria "Shangheie" di Shanghai allestisce una sua personale " Lontano da Xian". Sempre in quelle date a Vienna l´istituto Italiano di Cultura ospita nei propri spazi una sua personale; a Lucca a Villa Bottini e nel Museo Archeologico di Palazzo Guinigi presenta "Dalle Stanze dei Miei Disegni”. Nel 2009 è anche Venezia nella collettiva Dètournemen” nell’antico Ospizio di San Lorenzo – evento collaterale alla 53° Biennale - e Andy Warhol-omar Galliani, ospitata nel Chiostro di Santa Apollonia. In ottobre la Galleria Dep Art gli dedica un ampio omaggio retrospettivo. All’istituto italiano di Cultura di Bogotà (Colombia) si è tenuta una sua personale dal titolo 21 Dibuyos por una noche in Bogota. Il 2010 si è aperto con una mostra al Museo Borges di Buenos Aires che verrà poi ospitata da altri 4 musei argentini e, nel 2011, da istituzioni brasiliane. Antonia Arslan, laureata in archeologia, è stata professore di Letteratura Italiana all´Università di Padova. E´ autrice di saggi pioneristici sulla narrativa popolare e d´appendice (Dame, droga e galline. Il romanzo popolare italiano tra Ottocento e Novecento) e sulla “galassia sommersa” delle scrittrici italiane (Dame, Galline e regine. La scrittura femminile italiana tra ´800 e ´900). Attraverso l´opera del grande poeta Daniel Varujan – del quale ha tradotto (con Chiara Haiganush Megighian e Alfred Hemmat Siraky) le raccolte Il Canto del pane e Mari di grano – ha riscoperto la sua profonda e inespressa identità armena. Ha curato un libretto divulgativo sul genocidio (Metz Yeghèrn. Il genocidio degli Armeni, di Claude Mutafian), una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr,.la meomoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni), e le edizioni italiane di molti testi sull’argomento (è appena uscito, di David Kherdian, Lontano da casa). Nel 2004 ha pubblicato il suo primo romanzo, La Masseria delle Allodole, che è stato tradotto in tutto il mondo, e tre anni dopo è stato portato sul grande schermo dai fratelli Taviani. Nel 2009, sempre con Rizzoli, ha pubblicato il seguito, La strada di Smirne  
   
   
MILANO (FONDAZIONE ARNALDO POMODORO): LA SCULTURA ITALIANA DEL XXI SECOLO - DAL 20 OTTOBRE 2010 AL 30 GENNAIO 2011  
 
L’esposizione, attraverso le opere di 80 artisti da Nunzio a Dessì, da Cattelan ad Arienti, da Beecroft a Cecchini, da Demetz a Simeti, si propone di analizzare le ultime tendenze italiane nel campo delle discipline plastiche. A distanza di 5 anni dalla mostra sulla scultura italiana del Xx secolo che inaugurava la nuova sede della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, gli spazi di via Solari 35 ospiteranno, dal 20 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011, un’esposizione che traccia un primo bilancio delle ultime tendenze italiane nel campo delle discipline plastiche. Curata da Marco Meneguzzo, La scultura italiana del Xxi secolo - tale è l’ambizioso titolo dell’iniziativa - presenterà le opere di 80 artisti, tutti nati nella seconda metà del secolo scorso, dagli ormai storicizzati Nunzio e Dessì, agli esponenti delle generazioni più recenti, quali Cattelan, Bartolini, Dynys, Esposito, Arienti, Moro, Beecroft, a quelle ancora più giovani, con Cecchini, Sissi, Demetz, fino alle ultimissime come Sassolino, Simeti, Previdi, Gennari che verificheranno di quanto siano mutati i confini linguistici della scultura e se questi esistano ancora. L’esposizione, che si pone in linea di ideale continuità con quella del settembre 2005, testimonierà delle più diverse espressioni di quella che si potrebbe configurare come “la nuova tendenza della scultura”, oggi la disciplina più difficile da definire: i linguaggi si sono definitivamente ibridati, i codici tradizionali sono stati rapidamente abbandonati negli ultimi trent’anni, e quella che era la disciplina artistica più “certa” nelle definizioni è divenuta di fatto la più incerta. Infatti, la scultura oggi rientra nel campo del transitorio tanto che quella pretesa di durata, segnata dall’uso di materiali quasi eterni come il bronzo e il marmo, rischia di essere percepita come anacronistica non solo dall’artista, ma anche dal suo pubblico. Come afferma il curatore nel suo testo in catalogo, “Quando, cinque anni fa, esponemmo in questi stessi spazi La scultura italiana del Xx secolo l’omogeneità disciplinare aveva ancora il colore e la consistenza del bronzo e del marmo, e ciò che vi si discostava appariva ancora come un succedaneo, un’imitazione di quelli; oggi, la presenza di quei materiali in una mostra, che è prima di tutto coloratissima e “morbida”, assume immediatamente i connotati della citazione. Certo, non è la qualità cromatica o tattile, per quanto così diversa, a poter determinare la domanda sull’esistenza in vita della scultura come disciplina a sé (dopotutto tutta la scultura antica era coloratissima), ma d’altro canto il confronto tra quello che è un “prima” e un “adesso” deve pur iniziare da qualcosa, e iniziare dall’evidenza è comunque una buona norma”. Tentare una nuova definizione? Accettare tutto indiscriminatamente? Far dissolvere la scultura nelle cosiddette “installazioni” o addirittura nell’architettura? Questa la sfida lanciata con questa mostra dalla Fondazione, che nei suoi primi cinque anni di attività si è caratterizzata proprio per l’opera di diffusione e di ricerca internazionale sulla scultura, nelle sue accezioni storiche ma anche più contemporanee. Questa è la linea programmatica in cui s’inserisce l’evento, con l’intento critico, scientifico e storico di sostenere la produzione artistica italiana, facendola conoscere internazionalmente, con artisti che appartengono alle tendenze più diverse, senza preclusioni se non quelle della qualità e del curriculum di ciascun artista, anche se giovanissimo. Accompagnerà la mostra un catalogo bilingue - italiano e inglese - edito dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro. Elenco degli artisti: Adalberto Abbate, Mario Airò, Francesco Arena, Stefano Arienti, Rosa Barba, Massimo Bartolini, Vanessa Beecroft, Carlo Bernardini, Bertozzi & Casoni, Nicola Bolla, Corrado Bonomi, Monica Bonvicini, Enrica Borghi, Paolo Brenzini, Bros, Pierluigi Calignano, Paolo Canevari, Gianni Caravaggio, Letizia Cariello, Alice Cattaneo, Maurizio Cattelan, Umberto Cavenago, Loris Cecchini, Fabrizio Corneli, Vittorio Corsini, Salvatore Cuschera, Paolo Delle Monache, Gehard Demetz, Gianni Dessì, Chiara Dynys, Bruna Esposito, David Fagioli, Diamante Faraldo, Lara Favaretto, Flavio Favelli, Giuseppe Gabellone, Michelangelo Galliani, Anna Galtarossa, Francesco Gennari, Dario Ghibaudo, Eugenio Giliberti, Maïmouna Patrizia Guerresi, Massimo Kaufmann, Filippo La Vaccara, Marco Lodola, Claudia Losi, Carla Mattii, Sabrina Mezzaqui, Liliana Moro, Nunzio, Adrian Paci, Luca Pancrazzi, Perino & Vele, Diego Perrone, Alessandro Piangiamore, Alex Pinna, Paolo Piscitelli, Paola Pivi, Luca Pozzi, Riccardo Previdi, Simone Racheli, Annie Ratti, Laura Renna, Antonio Riello, Giovanni Rizzoli, Milo Sacchi, Andrea Sala, Arcangelo Sassolino, Maurizio Savini, Francesco Simeti, Sissi, Luca Trevisani, Patrick Tuttofuoco, Nico Vascellari, Vedovamazzei, Fabio Viale, Velasco Vitali, Antonella Zazzera. Info: La Scultura Italiana Del Xxi Secolo - Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro (Via Andrea Solari 35) - 20 ottobre 2010 / 30 gennaio 2011 - Orari: mercoledì-domenica ore 11/19; giovedì ore 11/22 - Biglietti: 8 Euro intero, 5 Euro ridotto; Ingresso gratuito ogni seconda domenica del mese - Catalogo: bilingue (italiano e inglese) edizioni Fondazione Arnaldo Pomodoro Info: Fondazione Arnaldo Pomodoro - tel. 02.89075394 - www.Fondazionearnaldopomodoro.it  - c.Montebello@fondazionearnaldopomodoro.it  
   
   
MILANO: I PICCOLI ALLA SCOPERTA DEL MUSEO POLDI PEZZOLI  
 
Al Museo Poldi Pezzoli di Milano - dove dal 2005 sono attivi due percorsi didattici gratuiti su audioguide bilingue con la voce narrante del fantasma Poldo - è stato presentato un libro per bambini, in doppia edizione italiana e inglese, realizzato da Babygella su progetto di Maria Teresa Balboni Brizza, responsabile dei servizi educativi del Museo. Storie e personaggi sembrano riprendere vita sullo Scalone Antico del museo, a ridosso della caratteristica fontana, per procedere in un viaggio meraviglioso attraverso anelli porta veleni, stipi segreti e orologi che sembrano giocattoli, fino al Salone dorato per trovare il celebre "Ritratto di dama" del Pollaiolo. Il piccolo fantasma Poldo ancora una volta diventa il Cicerone dei bambini, come già nelle audioguide, illustrando le opere del museo, armature e armi, oreficerie, vetro, porcellane, arazzi e tappeti, orologi, lucerne, oggetti preziosi di ogni genere. Il libro, con le immagini originali della giovane illustratrice Silvia Gherra, inaugura la collana che ha come protagonista Poldo, che rientra nel più ampio progetto Insieme alla Scoperta dell’Arte, promosso da Babygella, linea di prodotti per l’igiene del bambino, marchio del gruppo farmaceutico Rottapharm½madaus. Il primo volume della collana è in vendita presso il bookshop del Museo ed il ricavato sarà utilizzato per finanziare e migliorare ulteriormente l’offerta didattica del Museo. Informazioni al pubblico, gruppi e scuole: Museo Poldi Pezzoli - Via Manzoni 12, Milano - Tel 02 796 334 - 02 794889 – info@museopoldipezzoli.Org  – www.Museopoldipezzoli.org  
   
   
MILANO (RENZO FRESCHI – ORIENTAL ART): LA PITTURA TIBETANA DALL’ANTICO AL CONTEMPORANEO, 30 DIPINTI DAL 1400 AL 2007 - DAL 3 NOVEMBRE AL 4 DICEMBRE 2010  
 
La Mostra è Dedicata Allo Sviluppo Della Pittura Tibetana Nell’arco Di Sei Secoli, Un’antologia “pittorico-culturale” affascinante sia per i cultori dell’Arte Orientale che per gli appassionati di Pittura Contemporanea. La mostra mette a confronto un gruppo di 20 dipinti antichi con 13 contemporanei. La sezione di opere antiche è costituita da 10 thangka. Questi “rotoli dipinti” su stoffa usati per la preghiera e appesi nei templi come nelle abitazioni private raffigurano soprattutto il Buddha e le numerosissime divinità del pantheon tibetano. Completa questa sezione una collezione di 10 mandala, diagrammi cosmologici che sono anche dei veri e propri percorsi meditativi per raggiungere L’impianto grafico del mandala, composto da triangoli e quadrati inscritti in cerchi, lo ha fatto apprezzare fin dagli anni ’60 dai cultori della pittura moderna proprio per il suo aspetto simbolico e concettuale. Il côté contemporaneo dell’esposizione presenta 13 opere di 6 giovani artisti tra i più noti, creativi e innovativi della nouvelle vague tibetana. La scuola pittorica attuale offre almeno due filoni pittorici distinti. Il primo rievoca il passato attraverso un linguaggio pittorico nuovo con contenuti socio-politici. E’ infatti difficile non rilevare il disagio con cui è vissuta dai suoi abitanti la situazione attuale del Paese, ed è proprio questo disagio, tradotto anche in denuncia, a fare da sfondo a opere dal lessico pittorico “occidentale”come quelle di Tsering Nyandak, che dietro alle immagini celano un profondo attaccamento alla Terra, intesa nel suo significato più ampio di Patria, Natura, Origini. Il secondo filone si ricollega in modo esplicito al passato, alla sua memoria culturale e religiosa, e questo si esprime attraverso i canoni pittorici ed estetici più consueti, reinterpretati però in modo molto innovativo, come nelle opere di Ang Sang. L’ambito contemporaneo è completato dalla presenza di quattro tele di Dedron, la più famosa e geniale pittrice tibetana. Informazioni: Renzo Freschi – Oriental Art - via Gesù, 17 20121 Milano - tel +39 02 794574 - fax +39 02 76399084 - info@renzofreschi.Com  - wwwe.Renzofreschi.com  
   
   
SÀRMEDE (PALAZZO MUNICIPALE): 28° MOSTRA INTERNAZIONALE D´ILLUSTRAZIONE PER L´INFANZIA - A RITMO D´INCANTO, FIABE DAL BRASILE – FINO AL 19 DICEMBRE 2010  
 
A Sàrmede esplode il Brasile. Il turbinio di colori, musica, vitalità del Brasile, è protagonista, dal 17 ottobre al 19 dicembre, della 28° Mostra Internazionale d´Illustrazione per l´Infanzia. Il piccolo borgo ai piedi delle Prealpi trevigiane è ormai per tutti il "paese della fiaba", un titolo che quest´anno gli è conteso proprio da quel Brasile in cui la gente ha solo una paura: quella che un giorno non si possa più fantasticare. Non stupisce quindi che la produzione di fiabe e di storie fantastiche in questo magnifico paese sia infinita. E variatissima. La singolarità brasiliana è, infatti, quella di essere plurale, all´ennesina potenza: non c´è paese al mondo in cui vi sia una tale mescolanza di razze e culture, in cui tutti i colonizzatori siano stati colonizzati. Tale è il sincretismo di razze, religioni, tradizioni che diventa persino difficile distinguere dove finiscano le favole e viva la credenza, tanto razionalità e fantasia sono intrecciate nella quotidiana realtà di questo meraviglioso popolo. Il Brasile è un´area del mondo dove il fantasticare è la radice primordiale, attività che riesce ancora meglio se ad accompagnarla c´è la musica, non importa se samba o bossa nova. Al grande omaggio al Brasile partecipano un centinaio di illustratori che presentano a Sàrmede le tavole originali create proprio per trasmettere l´emozione delle fiabe di quella terra. Insieme alla grande mostra monografica sul Brasile e le sue fiabe, Sàrmede presenta la tradizionale carrellata delle tavole originali con cui 38 illustratori di 21 Paesi hanno dato forma a quelle che sono considerate come le più belle opere pubblicate nel mondo dall´editoria specializzata per l´infanzia negli ultimi tre anni. E´ come sempre un piacere per gli occhi e per la mente constatare come arte e fantasia, quando unite, creino capolavori. Infine l´artista Ospite d´Onore. Essere invitati come ospite a Sàrmede equivale, nel mondo degli illustratori, ad un Nobel alla carriera. Ad essere stata invitata per questa ventottesima edizione è l´italiana Beatrice Alemagna. L´illustratrice bolognese interrompe una serie di ospiti stranieri che durava ininterrotta dal 1993. Un riconoscimento che va ad aggiungersi ai molti già ottenuti in questi anni dalla giovane illustratrice, ultimi il Premio delle Biblioteche di Taiwan, il "Nati per Leggere" alla recente edizione del Salone del Libro di Torino e il Premio Andersen 2010. I 20 libri illustrati da Beatrice Alemagna sono già stati tradotti in venti lingue ed hanno portato le sue illustrazioni in tutto il mondo. Beatrice Alemagna sarà presente a Sàrmede con una mostra monografica. Tra gli artisti invitati per la 28ª edizione, si segnala Kitty Crowther, illustratrice e scrittrice belga, quest´anno vincitrice del Premio letterario Astrid Lindgren Memorial Award (Alma), in assoluto il maggiore riconoscimento mondiale per la letteratura per l´infanzia. Con l´edizione 2010 Sàrmede conferma la propria vocazione a fare dell´annuale mostra un vero e proprio Festival della Fantasia. Pur riunite in un unico contenitore, le esposizioni 2010 sono infatti quattro: la monografica dedicata al Brasile, la tradizionale grande esposizione del meglio di quanto pubblicato nel mondo, la mostra omaggio riservata a Beatrice Alemagna e una mostra degli allievi della Scuola Internazionale d´Illustrazione di Sàrmede, esposta al Museo Zavrel, dal titolo "Vele, nuvole e tempeste", Marco Polo, Tiepolo e Giorgione, tre grandi veneti interpretati dalla Scuola Internazionale d´Illustrazione. In concomitanta delle mostre gli organizzatori propongono incontri, attività didattiche, letture animate, concerti che animano le esposizioni per tutta l´apertura. Il tutto intorno alle due sedi espositve: il municipio, definito "la Cappella degli Scrovegni della Fiaba" per gli affreschi fiabeschi che lo rendono unico al mondo e il Museo Stepán Zavrel che accoglie le opere del celebre illustratore boemo che 28 anni fa diede vita al mito di Sàrmede. E ancora, tra le colline, i borghi, gli itinerari di fiaba e le mille proposte di un territorio che ha fatto della fiaba il suo tratto distintivo e che tutto l´anno offre occasioni e proposte per chi voglia vivere, o rivivere, un mondo di fiaba. Info: "le immagini della fantasia" 28° Mostra Internazionale d´Illustrazione per l´Infanzia". Sàrmede, Palazzo Municipale - 17 ottobre / 19 dicembre 2010 - - tel. +39 0438/959582 - info@sarmedemostra.It  - www.Sarmedemostra.it  
   
   
UNA SETTIMANA DEDICATA ALLA PREISTORIA IN DECINE DI LOCALITÀ DELL´EMILIA-ROMAGNA. OLTRE TRENTA APPUNTAMENTI, VISITE GUIDATE, APERTURE DI SITI CHIUSI AL PUBBLICO, MOSTRE, SCAVI IN DIRETTA E RIUNIONI SCIENTIFICHE DAL 21 OTTOBRE. TUTTE LE INIZIATIVE SONO A INGRESSO GRATUITO  
 
Bologna - Più di trenta appuntamenti in Emilia-romagna e visite guidate ad aree archeologiche normalmente chiuse al pubblico, dalla terramara di Poviglio (Reggio Emilia) alla vasca votiva dell´Età del bronzo di Noceto (Parma). In occasione della 45esima Riunione scientifica dell´Istituto italiano di preistoria e protostoria, 29 musei archeologici della Regione propongono dal 21 ottobre al 7 novembre mostre, conferenze, visite guidate, laboratori per famiglie e scolaresche, tutto a ingresso gratuito. Il programma è on line ( www.Comune.modena.it/museoarcheologico ). La serie di iniziative, che ha preso il nome di "Settimana della preistoria", è promossa da Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Soprintendenza per i beni archeologici dell´Emilia-romagna, Istituto per i Beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia -Romagna, Museo civico archeologico etnologico di Modena, Museo civico archeologico di Bologna, Musei civici di Reggio Emilia. Le iniziative - Dalle popolazioni di cacciatori raccoglitori del Paleolitico e del Mesolitico all´introduzione della metallurgia, dalle comunità di villaggio alla nascita delle città, la riunione scientifica approfondirà le tematiche di preistoria e protostoria relative al territorio dell´Emilia-romagna. L´appuntamento scientifico vedrà la presenza di archeologi, esperti e studiosi. Tra gli appuntamenti in programma, la riapertura di siti e scavi normalmente chiusi al pubblico a Noceto (Parma) e Poviglio (Reggio Emilia). Bologna inaugurerà una nuova mostra al Museo archeologico e proporrà un itinerario in bicicletta da San Lazzaro alle due torri. A Riccione si parlerà di caccia al bisonte e non mancheranno le occasioni di mettersi alla prova in prima persona: dalla scheggiatura della pietra (Musei civici di Reggio Emilia) al restauro ceramico (Terramara di Montale, Modena). Tra le mostre in programma: "La spada nella roccia" e "Roncina: una terramare sepolta da strati alluvionali" ai Musei civici di Reggio Emilia, "Il tempo svelato… da Felsina a Bononia" al Museo archeologico di San Giovanni in Persiceto, "…fra le trincee di ben diretti escavi: Bologna nella prima età del ferro fra vecchie e nuove scoperte" al Museo civico archeologico di Bologna. Ancora, il Museo civico archeologico di Monterenzio (Bo) propone "L´abitato dell´età del Bronzo di Monterenzio Vecchio". Al Museo archeologico di Forlì ci sarà "Forlì al crocevia della preistoria di Romagna" e al Museo Renzi di San Giovanni in Galilea (Fc) "Alle origini della civiltà etrusca". Il Museo di San Giovanni in Persiceto e il Museo di San Domenico di Imola presenteranno ampliamenti delle proprie collezioni e sezioni dedicate alla preistoria. Conferenze, laboratori e visite guidate coinvolgeranno musei, istituzioni e parchi archeologici di Parma, Reggio Emilia, Mirandola, Castelfranco Emilia, Spilamberto, San Felice sul Panaro, Bazzano, San Giovanni in Persicelo, Bologna, San Lazzaro di Savena, Villanova di Castenaso, Monterenzio, Imola, Forlì, San Giovanni in Galilea, Rimini, Riccione, Cattolica, Verrucchio e Mondaino. Oltre alla Riunione scientifica dell’Istituto di preistoria e protostoria, Modena organizza una conferenza sulla necropoli di Casinalbo e laboratori alla Terramara. Con oltre seicento sepolture databili tra il 1450 e il 1150 avanti Cristo, Casinalbo è una delle più grandi necropoli a incinerazione dell´età del bronzo in tutta Italia. Giovedì 28 ottobre alle 21 la Camera di commercio di Modena in via Ganaceto ospiterà una conferenza pubblica di Andrea Cardarelli, professore ordinario di Preistoria e protostoria all´Università di Roma La Sapienza sui primi risultati degli scavi della necropoli di Casinalbo. Domenica 31 ottobre ci sarà una giornata di apertura gratuita al Parco della Terramara di Montale. In programma la dimostrazione "Ma come li seppellivano", in cui gli archeologi presenteranno lo scavo in diretta delle urne cinerarie della necropoli e ne illustreranno le tecniche di indagine e di restauro. Per i bambini ci sarà "Un coccio dopo l´altro", laboratorio sul restauro della ceramica. Le recenti scoperte archeologiche avvenute sul territorio dell´Emilia-romagna saranno al centro della 45esima "Riunione scientifica dell´Istituto italiano di preistoria e protostoria", in programma a Modena dal 26 al 30 ottobre nella sala Leonelli della Camera di Commercio, in via Ganaceto. L´evento, che si rivolge agli specialisti della materia ma anche agli studenti impegnati nella ricerca archeologica, farà il punto sugli studi di preistoria in regione, offrendo un quadro aggiornato delle conoscenze. Tra i relatori ci saranno i principali esperti del settore di ricerca nelle università, nelle soprintendenze, nelle regioni e negli enti locali. Si comincia martedì 26 ottobre con una giornata dedicata alle "Popolazioni di cacciatori raccoglitori" del Paleolitico e del Mesolitico. Mercoledì 27 e giovedì 28 ci sarà la sessione sulle "Antiche civiltà agricole e l´introduzione della metallurgia", seguita da "Le comunità di villaggio dell´età del bronzo". Il convegno si conclude sabato 30 ottobre con interventi sul tema "Dalla fine dell´età del bronzo alla nascita della città". L´appuntamento è promosso dal Museo civico archeologico etnologico di Modena e dall´Istituto italiano di preistoria e protostoria, con il patrocinio del ministero per i Beni e le attività culturali e della Regione Emilia-romagna. Collaborano all´organizzazione la Soprintendenza per i Beni archeologici dell´Emilia-romagna, i Musei civici di Reggio Emilia, il Museo civico archeologico di Bologna, l´Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-romagna, le Università degli Studi di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Il coordinamento scientifico è del professor Andrea Cardarelli. L´istituto italiano di preistoria e protostoria è stato fondato il 30 ottobre 1954 a Firenze con lo scopo di coordinare, favorire ed intensificare l´attività scientifica degli istituti ed enti universitari ed extrauniversitari specializzati. Dal 2009 è presieduto da Raffaele De Marinis, professore ordinario di Preistoria e protostoria europea all´Università degli studi di Milano.  
   
   
SIMONE SABBIETI .ON THE ROAD AGAIN. VIAGGI TRA REPORTAGE E ADVERTISING CON UN TESTO DI GILLO DORFLES PER L’EDITORE MAZZOTTA  
 
On the Road Again: ricco volume fotografico che raccoglie alcune delle immagini (ritratti, reportage, advertising) più famose e significative del reporter Simone Sabbieti. On the Road Again è anche una mostra itinerante. Il primo appuntamento, in occasione della settimana della moda, si è appena concluso a Milano, presso lo Studio Digital. Simone Sabbieti, nato e cresciuto a Firenze, ha studiato Storia dell´Arte e Architettura presso l´Università della sua città. Ha lavorato come junior art director e art director in importanti agenzie di pubblicità internazionali. Dopo avere frequentato il corso di fotografia del Brook Institute di Santa Barbara, Ca, inizia la sua carriera professionale come fotografo. Trasferitosi a New York, produce suggestivi ritratti e reportage fotografici per riviste italiane, come Il Venerdì di Repubblica e Sette del Corriere della Sera. Al suo ritorno in Italia, Cocacola Italia gli commissiona di fotografare il Life Style Coca-cola nei paesi del Mediterraneo, ricoprendo anche il ruolo di direttore della fotografia per il loro giornale Mediterraneum. Sia nella moda che nella pubblicità Sabbieti dirige gli scatti fotografici come se fosse sempre “sulla strada”, come in un reportage di vita, di life style, sintetizzando ed esaltando le emozioni e le azioni: come nella genesi di un film. Appassionato velista e skipper, ha partecipato e vinto importanti regate a livello mondiale. Esperto subacqueo ha vinto il premio di Fotografia Subacquea Sesto Continente. Vive a Milano e Ibiza. Www.simonesabbieti.com    
   
   
ALLA VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA PRESENTATA L’INIZIATIVA: “VONTOBEL PER L’ARTE“  
 
Vontobel, banca privata svizzera specializzata nella gestione patrimoniale per clienti privati e istituzionali e nell’investment banking, dà il via al primo progetto tutto italiano ‘Vontobel per l’Arte’. In un frangente temporale come l’attuale che, nella dinamica degli eventi sociali, economici e culturali, vede l’arte e i suoi esponenti impegnati in un’azione di rinnovamento, riqualificazione, ma anche difesa dei suoi fondamenti, appare utile e auspicabile che, a vario titolo, quanti si dichiarano interessati all’integrità dei principi che regolano la creazione artistica si uniscano nel rinnovato obiettivo di sostenere le migliori energie di personalità artistiche manifestatesi negli ultimi anni e particolarmente nel decennio in corso che avvia il Xxi secolo. E’ a partire da tali presupposti che sotto l’egida Vontobel per l’arte si dà avvio a un’iniziativa di promozione dell’arte contemporanea rivolta a figure emergenti o di particolare significato la cui opera necessita di un’adeguata conoscenza e divulgazione. Su queste premesse parte il progetto “Vontobel per l’arte” che si propone di individuare, far emergere e sostenere personalità di talento individuate secondo criteri di originalità e coraggio nello sperimentare linguaggi nuovi. Attraverso l’analisi e lo studio della carriera e caratteristiche di un artista, un comitato scientifico permanente individua una serie di iniziative da attuare per consentirne l’ascesa difendendolo anche dagli insidiosi meccanismi e dalle regole a volte spietate del sistema dell’arte contemporanea. Il progetto parte anche in seguito all’interesse generato dall’opera del giovane artista brasiliano Dim Sampaio attorno al quale si è vista crescere l’attenzione di importanti critici e personalità nel mondo della cultura italiana. E’ grazie all’impegno di Francesco Tarabini Castellani, Head di Vontobel Italia, che si è venuto a strutturare attorno a questo artista un articolato progetto, unico nell’ambito del panorama odierno dell’arte contemporanea, che si propone recuperare una nuova attitudine al mecenatismo. Si è voluto trarre da questa esperienza, del tutto spontanea, un modello che consenta di meglio individuare e promuovere in seguito altre figure e personalità di talento. L’artista brasiliano Dim Sampaio è solo il primo di una serie di personalità su cui il progetto “Vontobel per l’arte” intende impegnarsi. Lo schema è semplice e vede il coinvolgimento di persone autorevoli tramite due diversi organi: il comitato scientifico, struttura decisionale presieduta da Francesco Tarabini Castellani e composta da Stefano Sbarbaro (nel ruolo anche di segretario artistico) e da due tra le figure di riferimento del panorama della critica d’arte contemporanea: Pietro Bellasi e Bruno Corà. Il comitato scientifico ha il compito di analizzare e individuare tutte le possibili strade da percorrere per creare le condizioni più favorevoli all’artista prescelto. Primo compito quello di nominare un consiglio sostenitore costituito da personaggi autorevoli appartenenti non solo al mondo dell’arte, ma provenienti da molteplici esperienze professionali (spettacolo, giornalismo, moda, design, comunicazione, economia ecc) che avranno il compito di elaborare ed attuare le migliori strategie di promozione. Ad assicurare un valore aggiunto in termini di prestigio dell’iniziativa, garantendone l’assoluta qualità editoriale, il coinvolgimento delle Edizioni Gabriele Mazzotta per le pubblicazioni inerenti tutte le iniziative che verranno realizzate nell’ambito del progetto Vontobel per l’arte. A partire dal giorno 13 ottobre presso i nuovi uffici Vontobel Italia di Piazza Affari 3, a Milano, é allestita una piccola mostra antologica dell’opera di Sampaio. La mostra non è aperta al pubblico ma è riservata agli invitati Vontobel. “Il gruppo Vontobel, anche tramite le diverse Fondazioni Vontobel, è da tempo presente nella promozione di eventi culturali e il supporto di nuovi artisti promettenti in Svizzera e all´estero. Questa è pero la prima iniziativa che parte da Milano tramite la propria branch italiana indirizzata all´arte contemporanea ed è per noi motivo di ulteriore orgoglio.” sottolinea Francesco Tarabini Castellani, Head di Vontobel Italia  
   
   
VIGEVANO (CASTELLO- SCUDERIE DUCALI): MOSTRA DENTRO L´ULTIMA CENA: IL TREDICESIMO TESTIMONE  
 
Dopo i grandi successi espostivi dello scorso anno, Vigevano rinnova la sua offerta culturale con un evento che rafforza i legami tra la città e Leonardo da Vinci, affrontando in modo inedito e suggestivo la storia del suo capolavoro più conosciuto: L’ultima Cena. Dal 30 ottobre 2010 al 1° maggio 2011, nelle Scuderie ducali del Castello di Vigevano sarà allestito un percorso che, grazie a sofisticati strumenti interattivi e digitali, offrirà al visitatore un’innovativa rilettura dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, regalandogli il ruolo di spettatore privilegiato - quasi a fianco dei dodici apostoli - nella scoperta dei molteplici significati che quest’opera racchiude; da qui il titolo della mostra: Dentro L’ultima Cena: Il Tredicesimo Testimone. L’iniziativa promossa dalla “Leonardo 2015 srl” e dal Consorzio A.s.t - Agenzia per lo Sviluppo Territoriale di Vigevano, realizzata da Euphon, Gruppo Mediacontech e da Studio Azzurro, col patrocinio del Comune di Vigevano, della Provincia di Pavia, col contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia e della Regione Lombardia, e la collaborazione di Civita, è parte integrante del progetto “Leonardo e Vigevano” iniziato nel 2008 con un fitto programma di mostre, laboratori, esperienze multimediali, percorsi storico-ambientali, degustazioni e acquisto di prodotti agricoli, coniugando la valorizzazione dei beni culturali con la capacità attrattiva del territorio.  
   
   
UDINE: MUSEO ETNOGRAFICO DEL FRIULI - “NUOVO MUSEO DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI”  
 
Il 22 ottobre 2010, apre nella nuova sede espositiva di Palazzo Giacomelli, il Museo Etnografico del Friuli: una nuova realtà culturale per la città e il territorio. Dopo una serie di importanti trasformazioni, aperto nel 2008 e ora riallestito, è allo stesso tempo in continuità ideale con lo spirito che ne aveva promosso l’istituzione e una novità significativa per Udine. La temporanea presenza del sottotitolo di “Nuovo Museo delle Arti e Tradizioni Popolari”, intende sottolineare un percorso di intenti mai interrotto che, se pur lungo e difficile, ora vive un’importante tappa. Il progetto di una realtà museale etnografica, cui Gaetano Perusini, sostenuto dall’Amministrazione, aveva dato corpo nel 1963 presso gli spazi di palazzo Maniago in via Viola, si ripresenta rinnovato in alcune impostazioni di fondo, nel percorso e nelle potenzialità degli spazi con incentivate modalità di comunicazione. L’esposizione permanente udinese si propone su una linea programmatica che intende far tesoro della trascorsa opera di molti studiosi friulani, proseguendo nella ricerca a partire dal proprio vasto e multiforme patrimonio. Il Museo ha compiti primari di raccolta, conservazione e valorizzazione ed è il luogo che cerca di interpretare, costruendo finestre di senso, il messaggio degli oggetti donati nel corso di decenni. Ciò è particolarmente importante nello specifico di questo museo, dove gli argomenti riguardano tempi, modi e trasformazioni della vita tradizionale. Gli oggetti testimoniano o veicolano contenuti che di per sé, privi di contestualizzazioni o chiavi di lettura, rimangono muti. L’importanza degli oggetti ed i loro significati prendono forma nel costante dialogo fra le proposte del Museo e la domanda del visitatore fino a raccontare la vita attraverso gli stessi. Le stanze, pur nella loro precisa offerta tematica intendono poter dialogare a 360° con chi le visita. Per questo, oltre ai documenti e ai linguaggi della scrittura, è stata scelta una comunicazione attraverso fotografie fra passato e presente e sussidi audiovisivi. Nel programma museale non mancherà poi l’occasione, in precisi spazi, di una partecipazione più diretta e narrativa da parte del visitatore. Se il punto di partenza è quello di offrire una panoramica sui diversi ambiti della tradizione, lo spunto ulteriore per dare corpo a questo concetto (così spesso imbottito di retorica) sarà dato dalle mostre temporanee e dalla ricerca permanente, che un museo deve poter coltivare, quale linfa vitale, sul e per il proprio territorio di riferimento. Tale “campo di lavoro”, che ora prende avvio dagli oggetti, potrà poi espandersi e completarsi anche attraverso la raccolta dei cosiddetti beni immateriali (storie di vita, narrativa orale, canti popolari…). Un altro punto fondamentale, perché esso non diventi mero tempio di nostalgie, è quello di creare una fitta rete di network che coinvolga realtà simili sia in Italia che all’estero, con un occhio di riguardo per le vicine Austria e Slovenia. Sarà compito, infine, della didattica attrarre i bambini, fruitori privilegiati, mentre iniziative mirate intendono incontrare le richieste di un pubblico variegato. Un museo, quindi, in progressiva evoluzione, che può presentarsi come uno spazio aperto alla domanda della città, per riportare l’attenzione sui molteplici rivoli del ricco patrimonio della cultura popolare friulana. Info: Palazzo Giacomelli - Via Grazzano 1, Udine - Tel. +39.0432.271920 — Fax. +39.0432271907 - www.Sistemamuseo.it  - infoline@sistemamuseo.It  
   
   
PARMA (PALAZZO DEL GOVERNATORE E CHIESA DI SAN MARCELLINO): CLAUDIO PARMIGGIANI - NAUFRAGIO CON SPETTATORE - 23 OTTOBRE 2010/16 GENNAIO 2011  
 
L´assessorato alla Cultura del Comune di Parma organizza un´importante Mostra dedicata all´artista Claudio Parmiggiani. La mostra "Naufragio con spettatore" si terrà nelle sale del Palazzo del Governatore e nella Chiesa di San Marcellino, e inaugurerà il prossimo 23 ottobre 2010 fino al 16 gennaio 2011. Dopo le grandi mostre dedicate a maestri antichi, Parmigianino (2003), Correggio (2008), Parma ha voluto accrescere maggiormente il suo sforzo in direzione della cultura e in particolare dell´arte del nostro tempo. Per sottolineare questo importante passaggio, la città di Parma ha scelto di invitare Claudio Parmiggiani per il rilievo, la qualità e la profondità del suo lavoro. Oltre alla mostra verrà organizzato, nel 2011, in alcune delle sedi più prestigiose della città, uno speciale "laboratorio" che si configurerà in una serie di inviti a Parma di alcuni dei maggiori intellettuali italiani e europei: un modo per coinvolgere direttamente la cittadinanza e i giovani artisti. Tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale, Claudio Parmiggiani è un artista raro. Il suo volontario "esilio" dalla scena artistica italiana, il suo ostinato silenzio da oltre quaranta anni, valgono, nel mondo artistico di oggi, come una presa di posizione di una radicalità pressoché unica. In un contesto in cui la confusione dei valori è la regola, la sua "assenza" è divenuta una presenza morale e il suo silenzio un´autorità critica. Volutamente lontano dall´"attualità" dell´arte contemporanea, lontano da gruppi o movimenti, Parmiggiani ha saputo sviluppare un linguaggio allo stesso tempo profondamente personale e universale. I suoi materiali sono polvere e cenere, fuoco e aria, ombra e colore, luce e pietra, vetro e acciaio, sangue e marmo. Assemblando frammenti del mondo, campane, farfalle, libri, barche, stelle, statue, fa nascere immagini insolite che, nella loro tragica bellezza, ci sembrano stranamente familiari. Per il pubblico, le occasioni di incontrare il suo lavoro non sono frequenti. Chi seguisse queste inattese apparizioni non vedrebbe comunque che un numero limitatissimo delle sue opere, a volte una soltanto. Attento a trovare luoghi in sintonia con il suo lavoro, l´artista preferisce ciò che è assente a ciò che è presente, rendendo sensibile l´invisibile. L´invito che il Comune di Parma ha rivolto a Claudio Parmiggiani appare così come un appuntamento eccezionale. Nella città, una chiesa caduta nell´oblio, San Marcellino, esce dal letargo in cui è immersa. Qui, l´emozione, la luce, il sentimento del tragico sono i protagonisti di una teatrale realizzazione di questo "maestro del dialogo con lo spazio" come lo ha definito il giornale Le Monde. Il Palazzo del Governatore, recentemente restaurato e convertito in luogo d´esposizione, ospiterà in modo definitivo una delle sue famose "Delocazioni". Attorno a questa camera di fumo e ombra, "scultura d´ombra", come l´autore stesso la chiama, sono presentate venti opere, diverse delle quali realizzate dall´artista per questa occasione. Nella misura di un´opera per stanza, queste abitano il palazzo deserto, come presenze gravi e inquietanti. Questo itinerario, da un luogo all´altro, da un incontro all´altro, come una deambulazione meditativa, è l´autentica forma della mostra, così concepita dal suo curatore, Sylvain Amic. Il catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, arricchito dei contributi di Pietro Citati, Éric de Chassey e Andrea Cortellessa, permette di comprendere nella sua totalità questa opera dispersa. Con Claudio Parmiggiani, la città di Parma apre una pagina nuova nella sua storia culturale con una scelta esigente, quella di un artista alla ricerca dell´assoluto, ma anche di un creatore in ascolto di ciò che l´uomo ha di umile, di violento e di meraviglioso. L´opera di questo artista ci invita ad un viaggio nel profondo di noi stessi, per scoprire ciò che ci fonda e ci anima. Sylvain Amic è conservatore capo al museo Fabre di Montpellier. E´ stato curatore di diverse grandi esposizioni, come Gustave Courbet (2008), Emil Nolde (2009), o ancora Alexandre Cabanel (2010). Attualmente sta preparando una grande mostra ala Grand Palais a Parigi sul tema della Bohème (2012). Pietro Citati, critico, saggista, narratore e prestigiosa firma del quotidiano "La Repubblica", è autore di numerosissimi studi dedicati a personaggi e temi della cultura antica e moderna, da Goethe a Kafka, da Tolstoj a Leopardi, da Manzoni a Katherine Mansfield. Tra i suoi ultimi libri, La civiltà letteraria europea da Omero a Nabokov (2005), La morte della farfalla. Zelda e Francis Scott Fizgerald (2006), La malattia dell´infinito. La letteratura del Novecento (2008). Éric de Chassey è direttore di Villa Medici a Roma. Già allievo dell´École Normale Supérieure, professore di Storia dell´Arte all´Università di Tours, membro dell´Istituto Universitario di Francia, ha pubblicato libri, saggi e cataloghi sull´arte del Xx e del Xxi secolo, in particolar modo sull´astrazione, su Matisse, sull´arte americana e sulla fotografia. Ha curato inoltre numerose esposizioni in Francia e all´estero, sia monografiche che tematiche. Andrea Cortellessa, critico letterario e saggista, insegna Letterature Comparate e Storia della Critica all´Università di Roma Tre. Collabora a diversi quotidiani e riviste, al mensile "Poesia" e dirige la collana "fuoriformato" per la Casa Editrice Le Lettere. Tra i suoi ultimi libri, La fisica del senso (2006), Libri segreti (2008) e Scuole segrete (2009)  
   
   
FIRENZE (PALAZZO STROZZI): DOMENICA DELLE FAMIGLIE CON ROBERTO PIUMINI - DOMENICA 24 OTTOBRE 2010  
 
Ancora una volta Palazzo Strozzi pensa alle famiglie. Così, dopo il grande successo delle passate edizioni anche in occasione della mostra Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici (24 settembre 2010-23 gennaio 2011), domenica 24 ottobre 2010, Palazzo Strozzi ripropone l’iniziativa dedicata a tutta la famiglia. Ben lontano dall’immagine di polveroso contenitore di mostre, come spesso purtroppo appaiono le sedi espositive, Palazzo Strozzi dimostra ancora di essere un luogo d’incontro e sperimentazione aperto a tutti e soprattutto attento a tutti! Un’occasione rara per divertirsi tutti insieme, adulti e bambini, italiani e stranieri. Palazzo Strozzi dimostra sempre un particolare attenzione alle loro esigenze, cercando di stimolarne la curiosità, contribuendo al contempo alla loro crescita culturale, scopo principale di ogni luogo depositario di cultura, ma curando anche l’aspetto ludico del’apprendimento. Un’intera giornata per guardare l’arte con gli occhi dei bambini e ascoltarla dalla voce di uno dei più celebri scrittori per l’infanzia. Domenica 24 ottobre 2010, La Domenica delle Famiglie con Roberto Piumini (Ore 10,00 Cinema Odeon – Ingresso libero, fino a esaurimento posti). Già autore di programmi Rai per ragazzi e di libri per bambini, Piumini coinvolgerà i più piccoli in una performance basata su testi da lui scritti, con l’accompagnamento musicale di Andrea Basevi. Si tratta di filastrocche e dialoghi, ispirati ai personaggi dei quadri del Bronzino, raccolti nel libro Cerchi nei quadri. Venti scene nascoste nel Bronzino, curato da James M. Bradburne, edito da Alias/mandragora e illustrato dal giovane senese Niccolò Angeli. I testi di Piumini sono la base di tutte le attività che la mostra rivolge ai più piccoli, a cominciare dalle didascalie di alcune delle opere in mostra I testi scritti da Roberto Piumini per la mostra del Bronzino, oltre a realizzare un modo di "animazione percettiva" invitando e guidando lo sguardo del bambino nello spazio narrativo ed espressivo del quadro, tendono a proporre un´esperienza mista, collegata e complementare, di codici linguistici "alti": colori e forme della pittura, da una parte, parole del testo, in endecasillabi rimati, con una tensione, pur giocosa e lieve, di "letteratura", dall´altra parte. Vedere spunti narrativi ed emotivi che rimbalzano dal quadro al testo, dalla pittura alla poesia, è un´esperienza utile per suggerire ai piccoli un´idea (e una pratica percettiva) dell´arte come territorio ampio e correlato. Nella stessa giornata del 24 i bambini e le loro famiglie potranno partecipare ad attività ricreative che avranno luogo in tutto il Palazzo! Nel Cortile (attività gratuite) Metrocubo d’Infinito in un Cubo Specchiante Installazione di Michelangelo Pistoletto per il cortile di Palazzo Strozzi. Incontri Fuori Del Tempo Laboratorio aperto nel cortile I personaggi delle mostre Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici e Ritratti del potere. Volti e meccanismi dell’autorità escono dai loro ritratti per incontrarsi attraverso i secoli. Nelle Mostre Faccia A Faccia Attività in mostra Un gioco ti conduce a scoprire personaggi della storia e del presente attraverso le mostre Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici e Ritratti del potere. Volti e meccanismi dell’autorità. Colori Meravigliosi Attività creativa nel laboratorio del Piano Nobile Scatena l’immaginazione con giochi ed esperimenti ispirati ai meravigliosi colori del Bronzino. Corone E Distintivi Attività creativa nel laboratorio del Ccc Strozzina A cosa serve una corona? Crea l’accessorio che comunichi il potere di un personaggio di fantasia. Tutte le attività sono incluse nel costo del biglietto d’ingresso e non necessitano di prenotazione. Ingresso fino a esaurimento dei posti a disposizione. Info: Fondazione Palazzo Strozzi, Palazzo Strozzi, P.zza Strozzi Firenze, Tel. +39 055/2776461, Fax. +39 055/2646560  
   
   
PARMA (PALAZZO DEL GOVERNATORE E CHIESA DI SAN MARCELLINO): CLAUDIO PARMIGGIANI. NAUFRAGIO CON SPETTATORE - 23 OTTOBRE / 16 GENNAIO 2011  
 
Una grande barca a vela di oltre 14 metri di lunghezza con un albero di oltre 10 metri di altezza realizzata da un maestro d´ascia all´inizio del ´900 è adagiata su un "mare" di oltre 100 mila volumi nell´ex chiesa di San Marcellino una costruzione del 1540, abbandonata dal 1928 ed oggi riaperta al pubblico proprio in occasione della mostra di Claudio Parmiggiani. La mostra "Naufragio con spettatore" si terrà nelle sale del Palazzo del Governatore e nella Chiesa di San Marcellino, e inaugurerà il prossimo 23 ottobre 2010 fino al 16 gennaio 2011. Tra le venti opere presenti nell´esposizione va segnalata, per la sua eccezionalità, quella che dà il titolo alla mostra. Una grande barca a vela, di oltre 14 metri di lunghezza, con un albero di oltre 10 metri di altezza, realizzata da un maestro d´ascia all´inizio del ´900, è adagiata su un "mare" di oltre 100 mila volumi: il tutto racchiuso nell´ex chiesa di San Marcellino, una costruzione del 1540, abbandonata dal 1928, è oggi riaperta al pubblico proprio in occasione della mostra di Claudio Parmiggiani. Qui, l´emozione, la luce, il sentimento del tragico sono i protagonisti di una teatrale realizzazione di questo "maestro del dialogo con lo spazio" come lo ha definito il giornale Le Monde. Per la realizzazione dell´opera hanno collaborato, donando gli oltre 100 mila volumi, alcune delle più importanti case editrici italiane: Aliberti editore, Bompiani, Corbaccio, Guanda, Ponte alle grazie, Salani, Silvana editoriale, Tea. Tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale, Claudio Parmiggiani è un artista raro. Il suo volontario "esilio" dalla scena artistica italiana, il suo ostinato silenzio da oltre quaranta anni, valgono, nel mondo artistico di oggi, come una presa di posizione di una radicalità pressoché unica. In un contesto in cui la confusione dei valori è la regola, la sua "assenza" è divenuta una presenza morale e il suo silenzio un´autorità critica. Volutamente lontano dall´"attualità" dell´arte contemporanea, lontano da gruppi o movimenti, Parmiggiani ha saputo sviluppare un linguaggio allo stesso tempo profondamente personale e universale  
   
   
PARCO DEL MONTE SAN BARTOLO: GRAZIE AL SALVAMBIENTE ANCORA PIÙ VICINO AI VISITATORI  
 
Domenica 24 ottobre saranno inaugurate nuove strutture di accoglienza. Un esempio di collaborazione fra ente parco e Oikos, azienda green. L’impresa al servizio di uno dei più caratteristici parchi naturali della costa adriatica. È la missione di Oikos, azienda italiana che sin dal 1984 lavora per produrre vernici e pitture a basso impatto ambientale, nel pieno rispetto della salute dell’uomo e dell’ambiente che, tramite il progetto Salvambiente, ha collaborato con il Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo per la realizzazione di nuove strutture di accoglienza dei visitatori. Strutture che saranno inaugurate domenica 24 ottobre a partire dalle 16.30 nei pressi di Santa Marina Alta con un evento intitolato “Trekking e Burnigia”. «L’ente Parco – dichiara il presidente Luca Acacia Scarpetti – ha recentemente acquisito un terreno, da oltre un decennio in stato di abbandono. Vi è stata realizzata un’area di accoglienza che valorizza le possibilità di visita al parco, senza comprometterne l’ambiente e la naturalezza». L’area è attrezzata con strutture adatte al ristoro all’aperto, percorsi ginnici e giochi per bambini. «Grazie al Salvambiente – dichiara Claudio Balestri, presidente di Oikos e principale animatore del progetto Salvambiente – vogliamo dare un esempio di come un’impresa possa concretamente restituire del valore aggiunto al suo territorio». Con i suoi 1.600 ettari di terreno nella zona all’estremo confine settentrionale delle Marche, il parco presenta un paesaggio unico costituito da falesie e grotte a strapiombo sul mare: paesaggi quasi mistici che furono cantati anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia. La partecipazione di Oikos assieme al progetto Salvambiente vuole ribadire, ancora una volta, l’impegno dell’azienda per la salvaguardia ambientale e la difesa della natura: il Salvambiente si impegna infatti nella sensibilizzazione all’uso di prodotti vernicianti a base acquosa e a basso impatto ambientale, capaci di colorare, senza inquinare, l’ambiente nel quale le persone vivono e lavorano, per migliorare la vita con il colore. Alla manifestazione in programma domenica 24 ottobre saranno presenti il Sindaco del Comune di Pesaro Luca Ceriscioli, il Presidente dell’Ente Parco San Bartolo Luca Acacia Scarpetti e il parroco di Cattabrighe Don Graziano Ceccolini. In caso di mal tempo l’iniziativa verrà rimandata al 31 ottobre 2010