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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 24 Febbraio 2012
GRANDI GIARDINI ITALIANI – IL NETWORK DEI PIÙ BEI GIARDINI VISITABILI  
 
Grandi Giardini Italiani è il network di 83 giardini visitabili in 12 regioni italiane, con l’aggiunta del Canton Ticino (Svizzera) e di Malta. Gli ottanta Grandi Giardini Italiani non sono una semplice lista o un itinerario, ma costituiscono una rete che crea un circuito economico virtuoso. La Mission di Grandi Giardini Italiani, infatti, consiste nel facilitare la messa a reddito di giardini visitabili di proprietà privata e pubblica, tramite servizi di Marketing e Comunicazione che danno visibilità e promuovono a livello nazionale ed internazionale i giardini aderenti alla rete. A questo scopo il network si serve dei mezzi di marketing tradizionali e di quelli più innovativi: il sito di Grandi Giardini Italiani (www.Grandigiardini.it) è tra i più cliccati d’Europa nel settore dell’Horticultural Tourism, raccoglie e dialoga con una comunità online sempre crescente tramite i Social Networks (Facebook, Twitter, You Tube…) Nel 2012 ricorrono i 15 anni dalla fondazione di Grandi Giardini Italiani, non ci saranno festeggiamenti autoreferenziali, ma in occasione di questa ricorrenza viene inaugurato un nuovo sito del network: www.Gardensiinitaly.net. Esclusivamente in lingua inglese, il sito si rivolge al pubblico internazionale, indirizzando al meglio turisti e pubblico di riferimento nella selezione delle proprie attività e visite nei Grandi Giardini Italiani. Rimarrà attivo ed aggiornato il sito ufficiale in Italiano (www.Grandigiardini.it): da anni punto di riferimento nel settore dell’Horticultural Tourism. Il 2012 vede inoltre un’altra importante novità per il network dei più bei giardini visitabili in Italia che entra nel mondo del Cultural Entertainment organizzando, in partnership con l’Azienda Agricola Trinità, “Dove Fiorisce la Jacaranda” - Prima Mostra Mercato di Piante per il Giardino Mediterraneo a Catania a Pasqua (dal 7 al 9 aprile 2012) presso la Tenuta Cardinale. Un evento che vuole promuovere presso il pubblico la conoscenza del network, creando un’occasione imperdibile per visitare i 9 meravigliosi Grandi Giardini Italiani presenti in Sicilia e a Malta. Nel 2011 i giardini aderenti al network hanno registrato oltre sette milioni e mezzo di visitatori: l’Horticultural Tourism si delinea sempre più come una risorsa importante in termini economici nel comparto turistico. In questo periodo di crisi economica, un network come Grandi Giardini Italiani rappresenta un volano su cui puntare per la ripresa del Paese, poiché alimenta un circuito economico virtuoso. Sempre più numerosi, infatti, sono i Grandi Giardini Italiani dotati di servizi di ristorazione e pernottamento e, dove i giardini visitabili non sono dotati di queste infrastrutture, ne beneficiano le strutture di ricezione turistica situate nelle immediate vicinanze. Inoltre, il network registra anche un notevole aumento del personale dipendente, che cresce proporzionalmente rispetto all’aumento delle visite registrate e dei lavori di ristrutturazione e accessibilità operati dai giardini aderenti alla rete. Il network, inoltre, ha una Casa Editrice che ogni anno pubblica la Guida ufficiale ai Grandi Giardini Italiani ed ha avviato, dal 2009, il progetto editoriale “Garden Books”: una collana di libri tascabili che intendono raccontare ai visitatori il “dietro le quinte” dei giardini visitabili più belli d’Italia. Proprio nel Gennaio 2012 è stato stampato il Garden Book dedicato all’Orto Botanico di Catania scritto dalla paesaggista Clare Littlewood. Fin dai primi anni d’attività, Grandi Giardini Italiani ha realizzato, ogni anno, eventi di promozione del network, come il Premio Martini per giovani Architetti del Paesaggio (dal 2001 al 2005) Quest’anno, in particolare, il network ha partecipato al Fuori Salone di Milano creando un’installazione evocativa del circuito nel cuore della città, al centro del Brera Design District; ha preso parte ad Euroflora 2011 (uno degli eventi europei più importanti per il settore dell’Horticultural Tourism) E, in occasione della ricorrenza dei 150 anni dall’Unità d’Italia, ha ideato il “Premio Grandi Giardini Italiani per il più alto livello di manutenzione, buon governo e cura dei giardini visitabili” (Primo premio al Parco Giardino Sigurtà (Vr), secondo premio a Villa Poggio Torselli (Fi), terzo premio a Le Stanze in Fiore di Canalicchio (Ct) ) – i tre vincitori hanno ricevuto ciascuno una bottiglia magnum di champagne offerta dalla maison Laurent-perrier ed una targa di riconoscimento). Nei quindici anni dalla sua fondazione ad oggi, il lavoro di Grandi Giardini Italiani è stato accreditato non solo dalle crescenti adesioni di giardini e dalla preferenza accordata da un numero sempre maggiore di visitatori (italiani e stranieri) ma anche dalla fiducia accordata da sponsor ufficiali del calibro di Credit Suisse, Bayer Garden, Claber, Torsanlorenzo Gruppo Florovivaistico, Unopiù, Visit Italy. Queste aziende hanno avviato numerosi progetti con il network, comprendendo come Grandi Giardini Italiani sia non solo uno strumento di comunicazione con un pubblico selezionato ma anche un ottimo mezzo per operare compensazione dell’impatto ambientale delle aziende e realizzare iniziative di Responsabilità Sociale d’Impresa. Se, come scrisse Goethe, l’Italia è il giardino d’Europa, Grandi Giardini Italiani sta facendo di questo patrimonio un motore per l’economia ed il turismo culturale in Italia. Info: Www.grandigiardini.it  - www.Gardensinitaly.net  
   
   
MILANO (PALAZZO DELLE STELLINE); LE PAZZE STORIE DI LORENZO PETRANTONI - 2 MARZO/1° APRILE 2012  
 
La mostra di Lorenzo Petrantoni si propone come una colossale installazione ambientale dentro le viscere del Palazzo delle Stelline, nello spazio espositivo del Gruppo Credito Valtellinese nato dal riuso dell´antico refettorio delle orfanelle milanesi di San Carlo Borromeo. Lo spazio - 60 metri di lunghezza, per 6 di larghezza, per 5 di altezza - interamente coperto a volta e scandito dalle capriate in ferro che ne sostengono i piani superiori, venne inaugurato nel 1987 da Andy Warhol ed il richiamo all´artista statunitense non è casuale per questa mostra "pop-up" di Lorenzo Petrantoni. Il carattere effimero del lavoro di Petrantoni, articolato in una miriade di minuscole particelle cartacee - quasi dei post-it tassonomici sull´evoluzione dei clichés tipografici per ornamenti e caratteri a stampa - si articolerà in tre macro temi, a partire proprio da una installazione a scala ambientale (50 metri lineari) con la riproduzione in gigantografia della parola "Timestory". Una doppia installazione andrà a occupare invece le pareti di fondo della Galleria, con una nube di prodotti di design "contaminati" dal visual di Petrantoni (skateboard, orologi Swatch, cucù, packaging Coca-cola, video per sigle e spot pubblicitari). Infine una lunga sequenza (50 m) eterogenea di opere grafiche su carta indiana, allestita sui grandi velari che definiscono il lato meridionale della Galleria. La mostra è stata prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in collaborazione con Swatch, che è legato all´arte contemporanea da un comune percorso di innovazione e avanguardia. Swatch e l´Arte hanno fatto molta strada da quando il marchio ha iniziato a lavorare a stretto contatto con gli artisti 25 anni fa. Da Keith Haring e Kiki Picasso ad Alfred Hofkunst, Mimmo Rotella, Alessandro Mendini e, più di recente, Ivan Navarro e Markus Linnenbrink; il famoso produttore svizzero di orologi ha commissionato pezzi di "arte per il polso" a più di 70 artisti provenienti da una vasta gamma di aree espressive. Il legame tra il marchio e l´arte è adesso più saldo che mai e Swatch continua ad affidare lavori ad artisti già noti e ad artisti emergenti. Lorenzo Petrantoni ha ideato per Swatch una collezione di cinque modelli protagonisti in questa mostra, che si aggiungono all´affascinante serie di Art Special. Petrantoni unisce il tempo di ieri e quello di oggi in un unico progetto che, con grafiche, caratteri e simboli del 19° secolo in bianco e nero, racconta il come eravamo collegandolo al nostro presente. La personale di Lorenzo Petrantoni vede in veste di commissari Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio. La accompagnerà un catalogo - mappa progettato dall´artista. Lorenzo Petrantoni nasce a Genova nel 1970. Dopo gli studi di grafica a Milano, si trasferisce in Francia e lavora come art director presso la Young&rubicam. Rientrato in Italia continua a collaborare con alcune delle più grandi agenzie di comunicazione, per poi allontanarsi dal mondo della pubblicità e dedicarsi completamente alla sua carriera di illustratore. Dalla passione per la grafica e dal fascino che l´800 esercita su di lui nascono le sue illustrazioni, realizzate con immagini tratte da vecchi manuali e dizionari dell´epoca, scovati nel suo girovagare tra i bouquinistes. Illustrazioni inconfondibili con le quali ridà vita a parole, avvenimenti e personaggi altrimenti dimenticati. Con la sua arte ha creato campagne per prestigiosi marchi, ha collaborato con riviste internazionali ed ha esposto in numerose mostre sparse nel mondo. Adesso vive a Milano, è iscritto alla 59ème Demi Brigade de Ligne de Marengo e adora la Perrier. Info: Lorenzo Petrantoni, Timestory - Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Corso Magenta n. 59, Milano - tel. +39 0248.008.015 - www.Creval.it    
   
   
CASTELLI DEL MONFERRATO: SESTA EDIZIONE DI GOLOSARIA IN MONFERRATO - ON LINE IL SITO CON IL PROGRAMMA - IL VIA CON L´APERATIVO ALLA MARENGO ... - UNA APPLICAZIONE PER IPHONE E IPAD RACCONTA I 1.400 LUOGHI DEL MONFERRATODAL 2 AL 4 MARZO  
 
Torna per il sesto anno consecutivo Golosaria tra i castelli del Monferrato, la rassegna ideata da Paolo Massobrio e dal Club di Papillon. Due weekend di degustazioni e di festa, di assaggi, arte, musica e spettacoli saluteranno come di consueto l´arrivo della primavera: dal 2 al 4 marzo in provincia di Alessandria e dal 9 all´11 marzo in provincia di Asti. Il Castello di Casale Monferrato sarà ancora una volta protagonista dell´appuntamento del primo weekend accogliendo al suo interno i migliori artigiani del gusto provenienti da tutta Italia e selezionati dal Golosario di Paolo Massobrio, ma saranno oltre venti i paesi coinvolti nell´iniziativa. Alle ore 11.00 di sabato 3 marzo l´inaugurazione sarà con i magnifici produttori di cose buone e i vini dell´Enoteca Regionale del Monferrato con sede all´interno del castello. Nel corso della giornata si susseguiranno rievocazioni del 1600 a cura di Principessa Valentina, ma anche visite ai luoghi imperdibili della città e alle segrete del castello. Ma la giornata di sabato 3 marzo si animerà anche in cantine, piazze, castelli di diversi paesi del Monferrato. Basti pensare alle visite guidate ai castelli di Gabiano, alla Canonica di Corteranzo a Murisengo che proporrà la cena della Quaresima dal tema "La verdura di stagione da agricoltura biologica, la fa da padrona" o al Castello Reale di Oviglio dove gli artigiani del gusto sposano i vini della cantina "´L Post dal Vin", mentre si effettueranno proiezioni sui dintorni naturalistici a cura dell´Ente Parchi di Rocchetta Tanaro e nel Castello di Uviglie a Rosignano Monferrato ci saranno visite guidate e degustazioni in cantina. Sempre nella giornata di sabato a Villa Morneto a Vignale Monferrato si terrà alle ore 17.00 la presentazione in anteprima del romanzo di Cinzia Montagna "Nec ferro nec igne. Nel segno di Camilla" su Camilla Faà di Bruno, personaggio chiave del Seicento cui seguirà una degustazione di Grignolino del Monferrato Casalese. Lo stesso giorno, a Rosignano Monferrato si inaugura "A casa di Babette", la locanda del sommelier Gionata Venesio con menu a tema "Monferrato e Champagne". Ma non è finita, perché i gruppi dei Club di Papillon provenienti da varie parti del nord Italia, attueranno i "gruppi di cammino" nei paesi del Monferrato secondo il progetto della mobilità dolce. E poi ancora alle Distillerie Mazzetti ad Altavilla Monferrato si terranno visite guidate alla Distilleria e visite alla mostra di tele scultoree "Emozioni... In Distilleria" dell´artista Stefania Dolce, mentre a Mirabello Monferrato alle ore 17.00 avrà luogo la presentazione del libro "Canto per due stagioni" di Christian Isola, mentre dopo cena si terrà un incontro con gli autori del libro "Nel Monferrato alla ricerca della felicità" con musica dal vivo presso la Chiesa di San Michele. E se la giornata di domenica 4 marzo si aprirà alle ore 10.00 al Castello di Casale con la rassegna di produttori di cose buone provenienti da tutta Italia, sono davvero molti i paesi che per una giornata intera saranno in festa. A partire dalle ore 10.30 a Camino, il castello dei Paleologi ospiterà visite animate per famiglie e bambini, mentre il paniere proveniente apposta della Valtellina proporrà assaggi di polenta coi vini del Monferrato. Alle ore 17 avrà luogo il taglio della Torta di Ciapett De.co. Realizzata con le mele della Valtellina, in omaggio al gemellaggio di Golosaria; al Castello Reale di Oviglio continueranno le proiezioni sui parchi del territorio, i banchi di assaggio con tipicità locali abbinate ai vini del "´L Post dal Vin" e alle ore 15.00 la presentazione del libro "Alessandria e il Monferrato" di Bruno Barba; a San Giorgio Monferrato aprirà le porte il più antico castello neogotico del Monferrato (X sec.) già dimora dei Gonzaga del 1629 con stanze a tema. Artigianato e ghiottonerie abbinati ai vini a km ravvicinato attenderanno gli ospiti, mentre nel pomeriggio non mancheranno rievocazioni medioevali a cura dei figuranti di Principessa Valentina. E qui è atteso per le ore 10.00 anche il fotografo Mark Cooper che parlerà del suo progetto "Monferrato Earthscapes"; a Vignale Monferrato invece l´appuntamento sarà per le ore 10.30 in "Piazza De.co.: raduno nazionale dei paesi a denominazione comunale" con assaggi di tipicità alimentari di Comuni, provenienti dal Piemonte, Liguria, Veneto e Lombardia e degustazioni di Grignolino, piatti caldi serviti dalla Pro Loco di Vignale e animazione. Ma domenica la festa sarà anche in tanti altri paesi e castelli, ognuno descritto attentamente con le proprie iniziative sul sito www.Golosaria.it. Queste le località coinvolte con degustazioni, visite guidate, e incontri: Alfiano Natta, Camino, Gabiano, Giarole, Oviglio, San Giorgio Monferrato, Uviglie, Altavilla Monferrato, Cerrina Monferrato, Felizzano, Fubine, Mirabello Monferrato, Murisengo, Pontestura,ponzano, Quattordio, Serralunga di Crea. Prologo della manifestazione, il 2 marzo sarà l´aperitivo alla Marengo. Nel pomeriggio di venerdì Palazzo Monferrato ospiterà infatti la "Disfida di Marengo dove i locali della movida alessandrina saranno al lavoro per l´Aperitivo identitario". A partire dalle ore 15.00 un gruppo di barmen si sfiderà nella realizzazione di un cocktail preparato con il vino brut Marengo, abbinandolo a una proposta gastronomica attenta a stagionalità e territorio. L´obiettivo è quello di ricordare le origini dell´aperitivo alessandrino, e di riportare l´attenzione su questo storico rito locale. Una giuria presieduta da Paolo Massobrio e composta da Davide Buzzi Langhi - Assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Alessandria, Oscar Cavallera - esperto nell´arte dei cocktails e marketing Campari, Andrea Ribaldone - chef Fermata, Enrico Sozzetti - vice direttore Il Piccolo, Massimo Putzu - giornalista La Stampa, Gigi Poggio - responsabile Marengo Museum e Lorenzo Marinello - vice Presidente Nazionale Onav, avrà il compito di giudicare il migliore che verrà premiato proprio alle ore 18.00 al termine della competizione, preludio dell´avio di Golosaria. Dalle ore 19.00 in poi l´Aperitivo alla Marengo entrerà nel vivo della realtà alessandrina con il coinvolgimento diretto dei locali della città dove sarà possibile degustare le specialità del territorio in abbinamento al vino Marengo e ai cocktails ideati per l´occasione. Il Golosario Monferrato è invece la nuova applicazione realizzata dal Club di Papillon per Ipad ed Iphone. Ideata in occasione dell´edizione 2012 di Golosaria in Monferrato è un utile e innovativo strumento per conoscere in modo semplice e diretto quella che è la regione più castellata d´Italia. L´applicazione, suddivisa tra le province di Alessandria ed Asti, è organizzata in quattro zone in cui si potranno effettuare ricerche relative a: dove mangiare, dove dormire, cosa vedere, cantine, dove acquistare. La scelta spazia tra oltre 1200 segnalazioni che possono essere cercate selezionando la zona di interesse o all´interno dell´applicazione completa. È inoltre possibile effettuare le ricerche utilizzando la georeferenziazione, il tasto "around me", ma anche condividere le informazioni con gli amici. L´app Il Golosario Monferrato propone anche un"dizionario gastronomico del Monferrato" caratterizzato da circa 120 lemmi corredati da una foto e da una presentazione storica dell´area. L´applicazione comprende infine un notiziario che verrà aggiornato continuamente durante l´anno con le manifestazioni, le news e gli eventi più importanti del territorio, ma anche con nuove segnalazioni di ristoranti e cose buone. Golosaria in Monferrato è organizzata con il patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Città di Alessandria, Città di Casale Monferrato, e con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Cciaa Alessandria. Info e programma: http://www.clubpapillon.it/  
   
   
MILANO (SPAZIO MUSEALE):SALONE BERNINI, "NICK´S ANNUAL TOUR" PERSONALE DI NICHOLAS HERDON - SALE EUROPA E MIRO’, "SOPRAVVIVENZA DEL CLASSICO E MODERNO" COLLETTIVA D´ARTE CONTEMPORANEA CON GLI ARTISTI CARLO BRENNA, FRANZ CANINS, ELISABETTA NECCHIO, PIERRE PETRUCCIANI, VINCENT TERIACA, ENRICA TOFFOLI, MAURIZIO VALENTE - SALA GUTTUSO: A.I. ANESTESIA DELL´IMMAGINE PERSONALE DI CLAUDIO FAZZINI - 24 FEBBRAIO / 3 MARZO 2012  
 
Dal 24 febbraio a Milano, il critico d’arte Sabrina Falzone presenterà tre mostre d’arte nel quartiere esclusivo di Corso Vercelli, dedicate alla valorizzazione della comunicazione artistica nel tessuto sociale contemporaneo.Nella cornice novecentesca dello Spazio Museale “Sabrina Falzone” saranno esposti i lavori di artisti provenienti da tutto il mondo, che hanno rinnovato il concetto di arte con tecniche, contenuti o stili nuovi, senza dimenticare il debito intellettuale verso i grandi maestri del passato. Nel Salone Bernini, cuore del palazzo d’epoca, le opere dell’inglese Nicholas Herdon prenderanno vita in un percorso espositivo ad alta suggestione che illustrerà il libro “nick´s annual tour”. Secondo la curatrice: <<L’immediatezza comunicativa delle opere di Nick possiede una forte componente espressionista nell’impostazione formale e nel cromatismo efficace e brillante. Una intensa gestualità contraddistingue la sua ricerca artistica, mettendone in luce gli aspetti dell’immagine legati inconsciamente all’emozione.L’esperienza pittorica, enfatizzata da particolari contrasti cromatici, rivela un’audacia creativa tale da trasmetterci sensazioni di conflittualità interna o esterna. Il segno appare dinamico e sincero, pur esibendo un repertorio visivo che spazia dal genere ritrattistico a quello paesaggistico. In entrambi i casi i soggetti vengono rappresentati mediante un lirismo pittorico universale.>> (info su nickspix.Org) Nella Sala Guttuso sarà presentata la Personale dell’artista marchigiano Claudio Fazzini dal titolo “A.i. Anestesia dell’Immagine”, il quale decide di spezzare la tendenza contemporanea alla spettacolarizzazione dell’arte <<per orientarsi verso un recupero dell’essenza. E’ così che nasce il potere comunicativo del “lineamentum”, un repertorio grafico inedito e immediato, in grado di raggiungere una fruizione globale. La ricerca artistica di Fazzini, di fatto, ha la prerogativa di oltrepassare nazionalità, religioni e culture in virtù di una straordinaria unità intellettuale, quale patrimonio prezioso dell’umanità.>> (info su www.Claudiofazzini.it ) Nelle Sale Europa e Mirò, invece, sette artisti saranno protagonisti dell’esposizione internazionale intitolata “Sopravvivenza del Classico e Moderno”: Carlo Brenna, Franz Canins, Elisabetta Necchio, Pierre Petrucciani, Vincent Teriaca, Enrica Toffoli, Maurizio Valente Le mostre sono visitabili, ad ingresso gratuito, fino al 3 marzo 2012. “Sabrina Falzone” Galleria Spazio Museale: Via Giorgio Pallavicino 2920145 Milano - Italyorari di apertura: mart-ven h.16-19; sabato h.10-12Chiuso lunedì e festivi Ingresso libero www.Galleriasabrinafalzone.com    
   
   
VENEZIA (PALAZZO FORTUNY): AVERE UNA BELLA CERA - LE FIGURE IN CERA A VENEZIA E IN ITALIA  
 
La mostra rientra nell’ambito del programma “Primavera a Palazzo Fortuny”, che comprende - sempre nello stesso periodo - anche l’esposizione Diana Vreeland after Diana Vreeland, a cura di Judith Clark e Maria Luisa Frisa. La mostra si propone di analizzare un campo poco indagato della storia dell’arte, quello delle figure in cera a grandezza naturale, soggetto affascinante che in anni recenti ha suscitato l’interesse di numerosi artisti contemporanei, ma al quale non è mai stata dedicata una esposizione tematica. Il progetto dell’esposizione nasce da due felici coincidenze: l’esistenza nelle collezioni pubbliche e negli edifici di culto veneziani di una serie di ritratti in cera e il centenario del primo saggio dedicato alla storia del ritratto in cera, Geschichte der Porträtbildnerei in Wachs, opera del celebre storico dell’arte della scuola viennese Julius von Schlosser, del quale è uscita di recente la prima edizione italiana, curata da Andrea Daninos. La mostra riunirà per la prima volta le poche testimonianze di questo genere esistenti in Italia, presentandole in un percorso che prenderà l’avvio dal tema del calco e della maschera funebre. Nella prima sezione saranno esposte una serie di maschere funebri in cera di dogi veneziani (Xviii secolo), testimonianza pressoché unica dell’uso di “doppi” in cera nelle cerimonie funebri. Il visitatore potrà quindi ammirare l’unica testimonianza visiva pervenutaci di figure votive a grandezza naturale, il Libro dei miracoli di Vincenzo Panicale, manoscritto degli inizi del Xvii secolo, che documenta i voti posti nel Santuario di S. Maria della Quercia a Viterbo. Seguiranno volti di santi e di criminali, due soggetti ricorrenti nella tradizione ceroplastica. I primi saranno rappresentati da dodici busti di santi francescani, databili al Xviii secolo, realizzati in cera con occhi di vetro e capelli veri, opere che costituiscono un unicum di questa particolare iconografia religiosa. In contrapposizione sarà possibile vedere una serie di ritratti di criminali, realizzati alla fine dell’Ottocento dall’allievo di Cesare Lombroso, Lorenzo Tenchini. La sezione centrale della mostra è dedicata alla tradizione del ritratto in cera in Italia. Introducono questa sezione due figure-ritratto vestite a grandezza naturale, che rappresentano due bambini veneziani del Settecento. Le due opere, già ricordate da Schlosser e da Mario Praz, che le paragonava ai protagonisti del Giro di vite di Henry James, oggi conservate nei depositi di Palazzo Mocenigo, non sono state esposte al pubblico da decenni e la loro presentazione costituirà certamente motivo di stupore per la qualità dell’esecuzione e per l’inquietante realismo. La scuola bolognese, unica città in Italia dove l’arte del ritratto in cera a grandezza naturale ebbe vasta diffusione, sarà rappresentata da veri e propri specialisti del genere, Luigi Dardani, Angelo Gabriello Piò e Filippo Scandellari. Nell’ultima sezione la mostra presenterà le opere di due artisti che lavorarono fuori d’Italia, autori di esposizioni di figure in cera. Di Joseph Müller-deym, misterioso nobile austriaco, che nel Settecento a Vienna possedeva un celebre museo delle cere, sarà presentato il ritratto di Maria Carolina di Borbone mentre del piemontese Francesco Orso, che negli anni della Rivoluzione francese aprì a Parigi un’analoga esposizione di cere, saranno presentate le opere realizzate per la corte Sabauda. La ricchezza ed eccezionalità delle opere in mostra è dovuta alla generosità di prestiti provenienti da chiese, università scientifiche e musei come il Museo del Dipartimento di Anatomia Umana, Farmacologia e Scienze Medico-forensi dell’Università di Parma, Palazzo Reale di Napoli. Il catalogo che accompagnerà la mostra, curato da Andrea Daninos, conterrà, oltre alle schede delle opere esposte, realizzate con la collaborazione di vari studiosi, un saggio esauriente dedicato al ritratto in cera in Italia. Info: Avere Una Bella Cera - Le figure in cera a Venezia e in Italia - Venezia, Palazzo Fortuny - 10 marzo/25 giugno 2012  
   
   
POSSAGNO (GIPSOTECA MUSEO CANOVA: FANTASTICA MOSTRA DEDICATA ALLE DANZATRICI  
 
A quelle creature, bellissime, che Canova creava, diremmo oggi, come antidepressivo o come antidoto al male di vivere. Nel senso che si affidava alla loro vitalità, alla "forza della gioventù più vigorosa" che da esse prorompeva, quando sentiva avvicinarsi quello stato di prostrazione fisica e morale che lui stesso attribuiva al "male di qualche amico o alle vicende del mondo". La loro bellezza, lievità, forza scacciava ogni melanconia e ridava al maestro la joie de vivre di cui aveva bisogno. Tre le traspose in marmo che sembrano lottare con la legge di gravità, molte altre si limitò ad abbozzarle, a disegnarle o a dipingerle nelle sue coloratissime tempere. L´idea per questa affascinante mostra, destinata a bissare il successo davvero clamoroso di quella recentemente dedicata alla bellezza imberbe del Principe Lubomisky, è legata ad un risarcimento artistico e storico. Tra i capolavori del Museo e Gipsoteca Antonio Canova di Possagno, si conserva il gesso originale (quello su cui effettivamente lavorò Canova, affidandone poi la trasposizione in marmo ad abili collaboratori e su cui interveniva alla fine nell´intento di rappresentare "la vera carne") della Danzatrice con i cembali, eseguita per l´ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij, ora patrimonio inamovibile del Bode Musum di Berlino. Le sensuali braccia tornite ed i cembali della Danzatrice vennero polverizzate da una granata austroungarica durante i cannoneggiamenti che colpirono Possagno, a ridosso del Monte Grappa, nel corso della Grande Guerra. Da allora l´opera protende al cielo i suoi candidi moncherini. In questi mesi, ottenuti tutti i permessi del caso, con le cautele necessarie, la Danzatrice sta tornando a suonare i suoi cembali. Il Bode Museum ha, infatti, concesso di realizzare una scansione in 3D dell´opera in marmo. E, con un procedimento inverso a quello tradizionale, sarà ricorrendo al marmo finale che si completerà il gesso originale (Reverse Engineering). L´opera berlinese, coinvolta da un incendio già nel Palazzo di Vienna, mostra delle pericolose fessurazioni e non potrà ovviamente muoversi dalla sua attuale sede. Va annotato come l´incendio del marmo e il danneggiamento del gesso originale non siano le uniche avversità che hanno colpito o contornato queste magiche creature canoviane. Intorno a queste meraviglie vi sono storie di grandi innamoramenti, come quello dell´Imperatrice Josephine de Behaurnais che volle per se la Danzatrice con le mani sui fianchi, la stessa che al Salone parigino del 1813 "fa impazzir tutti" o l´altra delle tre la Danzatrice con dito al mento commissionata dal Conte Manzoni che non riuscì mai a godersela perché nel frattempo venne assassinato. Le Danzatrici trasmettevano, evidentemente, positività, forza, giovinezza e ammaliavano non solo Canova. Tant´è che l´artista fu costretto a farne diverse repliche e molte altre vennero realizzate negli anni successivi, issate a trasmettere bellezza e grazia in luoghi, i più diversi, dalla Stazione Centrale dei Telefoni di San Pietroburgo sino al Messico o a Cuba o al Canada. Nessuno degli originali delle tre Danzatrice sarà a Possagno. Di quella con i cembali si è detto: è a Berlino ma non può essere spostata dalla sua sede perché fessurata; La Danzatrice voluta da Giuseppina Bonaparte venne acquistata da Alessandro I di Russia e giunse a San Pietroburgo proprio nei più tragici momenti del 1818, trovando poi collocazione definitiva e inamovibile nel nuovo Ermitage. Della terza si è perduta ogni traccia, anche se talvolta copie vengono riproposte come l´originale, purtroppo senza seguito scientifico alcuno. Va chiarito che il tema della danza in scultura non venne limitato da Canova alle tre Danzatrici oggetto di questa mostra. Egli rappresentò infatti altre figure che danzano, ma si trattava di dee o muse, quindi figure mitologiche, concettualmente ben diverse da queste, ragazze reali, impegnate in danze contemporanee, lontanissime dalle pur superbe rappresentazione di Ebe o di Tersicore. Queste, omaggi alla classicità, quelle iniezioni di ottimismo e forza per i momenti bui. Regina della mostra sarà la danzatrice restaurata, affiancata, come in una grande festa da ballo a corte, da un nugolo di 50 meravigliose fanciulle danzanti. Catalogo della mostra: Terra Ferma Edizioni  
   
   
MILANO (VILLA NECCHI CAMPIGLIO): IL FAI – FONDO AMBIENTE ITALIANO PRESENTA “UN SOFFIO DI PRIMAVERA” - SABATO 3 E DOMENICA 4 MARZO 2012, DALLE ORE 10 ALLE 18  
 
Sabato 3 e domenica 4 marzo, dalle ore 10 alle 18, il fascino dei colori e dei profumi dei primi fiori della bella stagione sarà in mostra a Villa Necchi Campiglio a Milano, dove verrà ospitata una speciale mostra-mercato dal titolo “Un soffio di primavera”, pensata dal Fai - Fondo Ambiente Italiano per tutti gli amanti del verde e del giardinaggio. Durante la manifestazione verranno presentati piante, fiori e prodotti da giardino che solitamente non si ha occasione di vedere nei numerosi appuntamenti floro-vivaistici della stagione primaverile. L’esposizione si svilupperà nel giardino della Villa - oltre che in alcuni spazi interni e nel campo da tennis opportunamente coperto - e avrà come protagonisti una trentina di vivaisti accuratamente selezionati, invitati in base alla specializzazione e alla qualità della loro produzione, che proporranno piante, arbusti, erbacee perenni di fioritura tardo invernale e primaverile precoce. Tra le categorie in mostra: piante annuali, biennali e perenni da fiore quali ellebori, bergenie, primule, viole e ciclamini; piante e arbusti per giardino e terrazzo (in vaso o in zolla) quali camelie, Hamamelis, viburni, Cornus, calicanti, gelsomini, magnolie e ciliegi da fiore; piante aromatiche per il profumo e il sapore delle insalate di primavera; piante da orto freddo; piante rustiche da ingresso e da cortile quali aspidistre, liriopi, convallarie e felci; bulbose in fioritura tra fine inverno e inizio primavera quali Galanthus e Crocus; cactacee; arredi, attrezzi e prodotti per la cura del giardino, dell’orto e del frutteto; collezione di acacie; sementi e libri dedicati alla cura del verde e illustrazioni botaniche. Sabato 3 marzo - in concomitanza con “Un soffio di primavera” - sarà inaugurata anche la mostra “La rinascita del Paesaggio - Fondazione Zegna con il Fai”, che verrà ospitata nel sottotetto di Villa Necchi fino a domenica 1 aprile 2012. Al centro dell’esposizione la collaborazione fra Fondazione Zegna e Fondo Ambiente Italiano (iniziata nel 2002) - raccontata attraverso documenti originali, foto, master plan dei progetti di tutela e restauro seguiti da Fondazione Zegna nei parchi del Castello di Masino (To) e di Villa Della Porta Bozzolo (Va) e al Bosco di San Francesco ad Assisi - e l’attenzione di Zegna verso l’ambiente. Inoltre nei due giorni di manifestazione saranno organizzati interessanti incontri e presentazioni di libri sul tema dei giardini e della cura del verde. Www.fondoambiente.it  
   
   
MERANO (GIARDINI DI SISSI) AL VIA DAL 1° APRILE LA NUOVA STAGIONE  
 
Fervono in questi giorni i preparativi per l’apertura della nuova stagione ai Giardini di Sissi di Merano, prevista per domenica 1° aprile, dopo un 2011 che ha conclamato ancora una volta il parco botanico meta turistica più amata dell’Alto Adige. Nel ricco programma di quest’anno tra le numerose attrazioni e novità, il 24 maggio un appuntamento imperdibile per gli appassionati di botanica, il battesimo di una nuova varietà di rosa con il nome ‘Trauttmansdorff’, la rassegna World Music Festival e la mostra temporanea Radici, tuberi & Co., per offrire ai visitatori un’esperienza straordinaria tra natura, cultura, arte e intrattenimento. Merano, gennaio 2012 – Non un semplice Giardino ma un “mondo esperienziale”. I Giardini di Castel Trauttmansdorff affascinano ogni anno migliaia di visitatori coniugando natura, cultura ed arte in una dimensione che coinvolge tutti i sensi. Le fioriture: un caleidoscopio di colori Il 1° di aprile, ad attendere i visitatori un tripudio di profumi e colori: sbocciano 230.000 bulbi, un record senza precedenti, tra tulipani narcisi e giacinti. Uno spettacolo unico che ammalierà la vista! Seguirà a fine maggio la romantica fioritura di iridi, rose ed ortensie, in estate si potrà ammirare un mare luminoso di girasoli e per la prima volta nel laghetto delle ninfee fioriranno più di 100 differenti varietà di questa pianta. Da agosto fino in autunno circa 200 varietà di dalie e camelie creeranno uno scenario davvero superlativo! La mostra Radici, tuberi & Co. Dopo il successo del “Regno sotterraneo delle piante”, la nuova mostra temporanea “Radici, tuberi & Co. - Il prodigioso mondo invisibile” svela al visitatore i comportamenti, le astuzie, le strategie e il modo in cui le piante si assicurano la sopravvivenza ancorando le proprie radici in profondità. La nuova mostra rivela anche alcune curiosità di vita quotidiana (ad esempio riconoscere il vero Wasabi, che spesso viene confuso con il rafano) e aneddoti storici sorprendenti (ad esempio che i soldati di Alessandro Magno grazie all’aiuto della radice di liquirizia hanno potuto affrontare lunghi percorsi nel deserto). A corollario della mostra tre avvincenti momenti clou tenuti da rinomati esperti; in primavera Gesine Wischmann, fondatrice della più piccola azienda farmaceutica della Germania, terrà una coinvolgente presentazione sulla radice di ginseng; in estate sarà la volta del workshop “Radici e colori” e, per finire, in autunno Siegfried de Rachewiltz, il famoso castellano altoatesino, racconterà aneddoti sulla cultura contadina locale. Un’estate indimenticabile ai Giardini di Sissi La classica “Colazione da Sissi“, riannunciata anche quest’anno, dove ogni domenica di giugno gli ospiti potranno gustare un delizioso brunch sulla famosa Terrazza di Sissi, in onore della principessa Elisabetta d’Austria che qui amava rilassarsi di fronte ad un panorama mozzafiato. Ricordiamo la rassegna World Music Festival “Serate ai Giardini“, che porterà ancora una volta sul palco del laghetto delle ninfee, in uno scenario unico sotto le stelle, numerosi artisti e cantanti di fama internazionale. Saranno 6 i concerti in tutto: il 14 giugno, 12 e 26 luglio e 2, 16 e 30 agosto. Nel contesto della rassegna musicale è degna di nota la particolare interpretazione, il 2 agosto, dell’artista svizzera, Eliana Burki. Ogni venerdì dei mesi di giugno, luglio ed agosto i Giardini resteranno aperti fino alle 23.00 per “Trauttmansdorff di Sera”, serate all’insegna di visite guidate sensoriali e cene al lume di candela al ristorante Schlossgarten degustando i “Menù delle radici”. Ancora il 5 maggio sarà la “Giornata dei cori“ e il 24 dello stesso mese un appuntamento importante per gli appassionati di botanica, il battesimo di una nuova varietà di rosa con il nome ‘Trauttmansdorff’! Uno straordinario autunno ai Giardini di Sissi Autunno, punto focale della stagione 2012: non solo lo spettacolare “fall foliage”, la colorazione delle foglie di fine estate, ma anche il raccolto del riso e le camelie in fiore che invitano alla scoperta di questo straordinario universo botanico. Nel mese di settembre i bonsai saranno i veri protagonisti della mostra open-air organizzata in collaborazione con il Bonsai Club di Bressanone, mentre a novembre la festa per il ringraziamento del raccolto allieterà gli ospiti con intrattenimenti musicali e gastronomici. Per chi ama la stagione autunnale, a partire dal 3 novembre ci sarà la possibilità di acquistare il vantaggioso “biglietto di tardo autunno”, riproposto anche quest’anno dopo il successo della scorsa stagione. Orari di apertura: 1 aprile – 31 ottobre: ore 9.00 – 19.00 1 novembre – 15 novembre: ore 9.00 – 17.00 I venerdì di giugno, luglio ed agosto: ore 9.00 – 23.00 Ultimo ingresso fino a un’ora prima dell’orario di chiusura Pacchetti altoatesini: - Giardini & Vino - € 30,00 (prenotazione in anticipo) / ogni giovedì da agosto a ottobre - Giardini & Terme - € 29,80 (Gruppi di almeno 15 persone: € 27,00) / 1° aprile – 15 novembre - Ghiacciai & Palme - € 26.50 (Gruppi di almeno 15 persone: € 23,50) / 1° aprile – 15 novembre  
   
   
BRA (PALAZZO MATHIS, PIAZZA CADUTI PER LA LIBERTÀ, 20): C A R T E I N T A V O L A. IL CIBO - LA CUCINA - IL MENU A CURA DI GIANFRANCO SCHIALVINO - DAL 10 MARZO ALL’1 MAGGIO 2012 - INAUGURAZIONE SABATO 10 MARZO ORE 18  
 
La mostra è promossa dal Comune di Bra e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bra, in collaborazione con la Regione Piemonte, la Fondazione Politeama Teatro del Piemonte e la Cassa di Risparmio di Bra S.p.a. La mostra di Palazzo Mathis si propone di presentare un ipotetico banchetto, dalle vivande (tecnicamente le materie prime) fino al menu (la loro consacrazione) passando attraverso pentole, piatti e fuochi, per finire al desco, plebeo o reale non importa, purché abbondante e ben servito. L’uomo infatti non si nutre soltanto, ma mangia e, nel mangiare, non si accontenta di consumare gli alimenti, ma prima li pensa, conservando nei confronti dei cibi un rapporto religioso e simbolico. Che gli arriva dal sacrificio biblico, di Abele e di Isacco, che il Dio degli ebrei gradisce; e dal furto che condannò ad essere divorato dall’aquila per l’eternità Prometeo, che regalò agli uomini quel fuoco che permise loro di inventare la cucina. E si fa poi filosofico e culturale: con Pitagora che promosse la dieta mediterranea, e l’invenzione del cibo da mangiare per strada, pane e fichi secchi, brevettato da Diogene, antesignano del sandwich e del big-mac. Fino a capire con Feuerbach che “Mann ist, was er isst” (l’uomo è ciò che mangia). Attraverso i quadri, le ricette e i menu, scelti ed accostati nelle dieci sale sì da formare altrettanti unicum a tema, col solo intento di suscitare emozioni, si entra nel sofisticato universo del “gusto”. Quello spirituale del palato gourmet di Brillat-savarin, le romantiche evocazioni affettive della madeleine e della ratatouille, da Proust al topolino Remy, o ancora il sapore poliziesco del coq au vin di Maigret, da sublimare nelle sfumature di viola e liquirizia del barolo di Orengo. Ed ecco al mercato di Vellan il sedano di Chessa e il cardo di Fico, da intingere nella bagna càuda di Abacuc, da accompagnare con la polenta di Tabusso, le costate del bue di Ruggeri e i doni del mare di Calandri e Giacomo Grosso. Da cucinare con le ricette dei cuochi dei Savoia, e del “Gentilboca soagnà”, raccontate su raffinati menu parigini fin de siècle. Da sacrificare e consumare in filosofici boudoir viziosi: la cucina col putagè di Tabusso e la marmitta sul fornello a gas di Salvo, la tavola ricca di Quaglino su cui portare aragoste e fagiani ma anche il pane e salame di Mario Gosso. Per frutta le mele di Sergio Saroni, le albicocche di Vacchetti e le pere dipinte sulle pagine dell’Unità da Daphne Maughan Casorati. E infine gli chantilly di Benedicenti, per una dolcissima trasgressione. Info: turismo@comune.Bra.cn.it  - www.Turismoinbra.it    
   
   
PADOVA: PASSIONE MOTO 2012 - TORNA LA LAVERDA CORSE CON LE MITICHE ARANCIONI - 3 E 4 MARZO  
 
A Passione Moto, la grande esposizione tematica che si terrà il 3 e 4 marzo a Padovafiere, ci sarà la "Laverda Corse".
Il Gruppo sportivo che può contare sulla esperienza e collaborazione dei tecnici , piloti e meccanici della squadra corse delle Moto Laverda SpA ( Ing. Piero Laverda , Augusto Brettoni , Edoardo Dossena , Fernando Cappellotto ... ecc ) ha l´obiettivo di promuovere e divulgare la conoscenza delle moto Laverda classiche, partecipare alle manifestazioni sportive nazionali ed estere, conservare e restaurare le moto Laverda classiche da corsa e stradali e per promuovere i rapporti di conoscenza e i contatti tra gli appassionati e proprietari delle moto Laverda. Quale occasione migliore di Passione Moto, quindi, per presentarsi agli appassionati?
Certo il cuore color arancione dei Laverdisti batterà forte rivedendo, perfette, le moto da corsa più importanti degli anni 70 e 80 della collezione Famiglia Laverda. Tra esse la Laverda 1000 V6 - prototipo corsa , pietra miliare nello sviluppo delle moto sportive italiane, la Laverda 1000 -3C Endurance "Space Frame" 1975 ex Roberto Gallina, Marco Lucchinelli, Nico Cereghini e Augusto Bretoni, la Laverda 750 SFC - la più conosciuta Sport Production Italiana degli anni 70, la Laverda 500 Endurance tipo Barcellona - vincitrice con la coppia A. Brettoni- P. Davies della 24h di Barcellona nel 1978 e 1979 classe 500 .cc
L´idea di costruire motocicli venne a Francesco Laverda, dottore in fisica e direttore tecnico della già importante azienda di famiglia impegnata nel settore delle macchine agricole. Gli anni erano quelli dell´immediato secondo dopoguerra, anni di veloce motorizzazione popolare, quindi. La prima è una motoleggera con telaio in lamiera stampata e motore a 4 tempi che rispondeva pienamente alle qualità di economia costruttiva e di gestione. Nell´ottobre 1949 nasce ufficialmente la "S.A.S Dottor Francesco Laverda & Fratelli" che pochi mesi dopo presenta. La Laverda 75. La produzione si è limitata a motocicli di piccola cilindrata e scooter fino a circa metà degli anni sessanta. Nel 1964 Massimo Laverda, figlio del fondatore, decide di sviluppare moto di grossa cilindrata e presenta due anni dopo la Laverda 650 cc, cui seguirà l´anno successivo la 750 cc che otterrà un notevole successo commerciale.
È del 1970 la Laverda SF 750 che verrà prodotta fino al 1975 insieme alla versione Competizione denominata 750 SFC, plurivittoriosa nelle gare riservate alle moto di serie e nelle gare di durata. All´inizio degli anni 70 nasce anche una serie di maximoto di cilindrata 1000 cc o 1200 cc che giungerà fino alla fine degli anni ottanta. Da segnalare le serie Jota (soprattutto nelle raffinate versioni bicolore) e 3CL a tre cilindri.
Indimenticabile la Laverda 6 cilindri: due soli esemplari prodotti, ma che in gara ha dimostrato prestazioni eccezionali. Motore a V longitudinale, 6 cilindri, progetto modulare (per ricavarne V2 e V4) realizzato da Giulio Alfieri, e portato in gara sperimentalmente da Nico Cereghini.
Il modello RGS1000 (1981) mostrava un´estetica avveniristica per il periodo, con soluzioni originali come le pedane regolabili (dispositivi brevettato), ed il tappo del serbatoio nel cupolone). In seguito sono state derivate le versioni RGA e Jota. Il motore (qui in versione con fasatura a 120 gradi) non poteva reggere la concorrenza in termini prestazionali.
Le versioni sportive delle moto Laverda sono state sempre contraddistinte dal colore arancio, divenuto nel tempo un marchio di fabbrica.
Le cilindrate inferiori di 350cc e 500cc non vengono comunque abbandonate ed affiancano i modelli di più elevata cilindrata. Vengono addirittura prodotte due ruote di piccole cilindrate che ottengono un lusinghiero successo di vendite come la serie delle Laverda LZ.
Poi il declino e il marchio che nel 200 passa all´Aprilia le cui difficoltà non consentono alcun rilancio della Laverda.Dal 2006 è stata sospesa ogni attività di progettazione e produzione.
Sognando il ritorno delle Arancioni, agli appassionati non resta che ammirare le testimonianze di questo grande mito italiano, esposte a Passione Moto.
Info: Segreteria organizzativa. Intermeeting srl - tel. 049.7386856 -  www.passionemotoexpo.it - info@passionemotoexpo.it
 
   
   
LONATO DEL GARDA (ROCCA VISCONTEO-VENETA): BENVENUTA PRIMAVERA: UN WEEK END DEDICATO A FIORI, ARTE, STORIA - FIORINELLAROCCA. MOSTRA MERCATO DI PIANTE RARE – 14/15 APRILE 2012  
 
“Floreali follie - L’arte del far di cappello con i fiori”: questa una delle tante curiosità che accoglierà i visitatori di Fiori nella Rocca, raffinata mostra mercato di piante rare allestita nella straordinaria cornice della Rocca visconteo-veneta di Lonato del Garda (Brescia). Giunta alla sua quinta edizione, la manifestazione si terrà sabato 14 e domenica 15 aprile 2012 nei grandi spazi racchiusi dalle possenti mura medievali del castello di Lonato, dichiarato nel 1912 Monumento Nazionale, da cui si gode un’impareggiabile vista sul bacino del basso lago di Garda. Grazie all’idea del Garden Club di Brescia, il complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como – all’interno del quale si trova la Rocca - accoglierà i più importanti vivaisti italiani e stranieri, appassionati coltivatori e ricercatori di essenze rare, tra cui i più noti produttori di erbacee perenni (Azienda Agricola Priola di Treviso), rose (Rose Barni di Pistoia), peonie (Vivai delle Commande di Carmagnola – Torino), piante aromatiche, medicinali e orticole particolari (Azienda Agricola Gramaglia di Collegno – Torino), agrumi, ulivi e palmizi (Lemon Flor di Vigliatore – Messina), pelargoni a foglia profumata, imperiali e miniatura (Il Peccato Vegetale di Usmate Velate – Monza Brianza), iris (L’insolito giardino di Solferino – Mantova) e lavande (Azienda Agricola Ratto di Albenga – Savona). Un percorso multicolore e profumato, che condurrà i visitatori alla scoperta della Rocca edificata nel Xii secolo, fra le più imponenti fortificazioni della Lombardia. Accanto a fiori e piante, i gazebo di artigiani che realizzano oggetti e decorazioni per il giardino, un suggestivo angolo caffetteria e un ristorante a buffet per una pausa di gusto e relax, l’Hortus Conclusus con animazione per i bambini. Fra i molti eventi che animeranno la manifestazione, “ Floreali follie - L’arte del far di cappello con i fiori” ( singolare mostra di fantasiosi copricapo ridisegnati in chiave floreale da Giusy Ferrari Cielo, nota insegnante dell’Istituto Italiano Floreale Amatori) e “Un Bouquet per la mia casa”, lezioni gratuite di composizione floreale, “ Ogni giardino racconta una storia”, incontro con Delfina Rattazzi dedicato alle socie dei Garden Club. Natura e storia: la Mostra mercato si coniugherà infatti con il patrimonio storico, artistico e culturale custodito all’interno della Rocca e della sottostante Casa del Podestà, fra le più affascinanti Case – Museo italiane, edificata nel Quattrocento e radicalmente ristrutturata all’inizio del ‘900 per volere del senatore Ugo Da Como, che aveva acquisito una serie di antichi edifici ai piedi del castello, per ricostruire e ridare evidenza alla cittadella medievale di Lonato. I visitatori saranno accompagnati alla scoperta delle sue 20 sale, arredate con mobili ed oggetti d’epoca, che racchiudono straordinarie collezioni ed opere d’arte, nonché una Biblioteca ricca di preziosi manoscritti e codici miniati. Alcuni appuntamenti di Fiori Nella Rocca 2012 Lezioni, mostre, visite guidate, presentazioni, conferenze - Sabato 14 e Domenica 15 aprile dalle 10 alle 18 Visite guidate alla Casa-museo e Biblioteca di Ugo Da Como Fiori d’arte… Gli ambienti della casa-museo vedranno la presenza temporanea di alcune creazioni artistiche di Gherardo Frassa: dal suo laboratorio milanese sono prodotti originali opere che recuperano la concezione futurista dei Fiori di latta - Sabato 14 aprile e Domenica 15 aprile, dalle 10 alle 18 Floreali follie - L’arte del far di cappello con i fiori Mostra organizzata dal Garden Club Brescia in collaborazione con la Fondazione Ugo Da Como. L’esposizione avvicinerà tutti alla scoperta di uno dei simboli che da secoli accompagna la storia dell’uomo, il cappello, ridisegnato in chiave floreale per l’occasione nelle magnifiche creazioni artistiche di Giusy Ferrari Cielo, nota insegnante, dimostratrice e Giudice internazionale dell’Istituto Italiano Floreale Amatori (I.i.d.f.a.) di Sanremo fondato nel 1986 da Rosnella Cajello Fazio che ancora oggi lo presiede.  Sabato 14 aprile, alle ore 10 – Cannoniera della Rocca Per conoscere e lavorare l’erba palustre Incontri con Ennio Donà riservati alle scuole (su prenotazione) - Sabato 14 aprile, alle ore 16 – Giardini privati della Casa-museo del Senatore Ugo Da Como Giornata Speciale Garden: Ogni giardino racconta una storia Incontro con… Delfina Rattazzi Pomeriggio speciale dedicato alle Socie del Garden Club Brescia e di tutti i Garden italiani. Al termine dell’incontro saranno serviti the e tisane in foglia accompagnati da biscotteria e frolle di pasticceria. (solo su prenotazione) - Sabato 14 aprile, alle ore 18 – Sala del Capitano della Rocca Nuove letture. Presentazione del volume Enrico Carnevale Schianca, La cucina medievale. Lessico, storia, preparazioni (Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2011), presentazione del libro con l’Autore  Domenica 10 aprile, alle ore 11 Conferenza La poetica dei Fiori di Latta. Gherardo Frassa dialoga con Orio Vergani - Domenica 15 aprile, alle ore 10, alle 14 e alle 16 Un Bouquet per la mia casa Lezioni gratuite di composizione floreale (prenotazione obbligatoria) Insegnante: Giusy Ferrari Cielo (Insegnante, dimostratrice e giudice internazionale Iidfa) - Sabato 14 aprile dalle 15 e Domenica 15 aprile, dalle 9 Lonatobìo, Mercato biologico nel cortile di Via Ugo Da Como  Sabato 14 e Domenica 15 aprile, dalle 10 alle 17 Vere fiorite. Alla scoperta degli antichi pozzi nelle più belle case di Lonato (in collaborazione con gli Assessorati al Commercio e alla Cultura del Comune di Lonato e dell’Associazione dei Commercianti di Lonato - Sabato 14 e Domenica 15 aprile dalle 10 alle 18 Hortus conclusus. Area dedicata ai bambini Programma completo su www.Fiorinellarocca.it Biglietto D’ingresso Euro 5,00 (ingresso all’area della rassegna, alla Rocca visconteo-veneta, al Museo Ornitologico e alla Mostra “Floreali follie”) Bambini fino a 12 anni gratis La visita guidata alla Casa-museo di Ugo Da Como prevede un supplemento di Euro 3,00 Giornata Speciale Garden Euro 20,00 (riservato Soci Garden Club) orari di apertura Dalle 9.00 alle 18.00 servizi Caffetteria e ristorante a buffet Servizio gratuito di cariolaggio per le piante acquistate fino al parcheggio di carico e scarico merce Come Arrivare In auto: Autostrada A4 Milano-venezia – uscita Desenzano del Garda – 4 Km in direzione Lonato In treno: linea ferroviaria Milano-venezia – stazione di Lonato oppure da Desenzano del Garda-sirmione, proseguendo in pullman fino a Lonato Info: Fondazione Ugo Da Como – Via Rocca, 2, Lonato del Garda (Brescia) - Tel. 0309130060 - www.Fiorinellarocca.it    
   
   
TRIESTE (SALA COMUNALE D´ARTE, PIAZZA DELL’UNITÀ D’ITALIA 4): INCONTRO CON FURIO BOMBEN E LE SUE ILLUSTRAZIONI PER "IL VIAGGIATORE NEL VENTO" DI MARA BOMBEN - VENERDÌ 24 FEBBRAIO ORE 19  
 
Venerdì 24 febbraio 2012 alle ore 19.00 alla Sala Comunale d’Arte di Trieste (Piazza dell’Unità d’Italia 4) nell’ambito della mostra personale del pittore Furio Bomben, intitolata “Viaggio letterario e romantico nella Trieste di Svevo e di Saba” l’architetto Marianna Accerboni, curatrice della rassegna, presenterà l’attività dell’artista nel campo dell’illustrazione e le tavole da lui realizzate per il romanzo della moglie Mara intitolato “Il viaggiatore nel vento” (4° edizione). La rassegna, che propone una trentina di opere su carta realizzate dal pittore nel 2011, rimarrà visitabile fino al 26 febbraio (orario: feriale e festivo 10-13 / 17-20). Nel corso dell’incontro, cui sarà presente l’autore, verranno presentati anche i prossimi progetti artistici di Bomben nel campo dell’illustrazione. Il pittore sta infatti preparando, avvalendosi della consueta tecnica a matita, china e tempera, nuove tavole illustrative per il seguito de “Il viaggiatore nel vento” (giunto alla 4° edizione), la cui uscita è prevista per il prossimo settembre: a interpretare il nuovo thriller-mistery compariranno i ritratti di inediti personaggi, vedute paesaggistiche della Spagna con particolare riferimento a Barcellona e, nei capitoli in flashback, ambientazioni settecentesche, che intrecceranno personaggi emblematici dell’epoca quali Mozart, la pittrice veneziana Rosalba Carriera, Casanova e Cagliostro. Brevi anticipazioni del nuovo romanzo saranno lette dall´autrice e da Francesco Narciso. Va infine segnalato che i quadri dei nostri scrittori cittadini più famosi e le immagini della Trieste del primo ‘900 esposti nella mostra “Viaggio letterario e romantico nella Trieste di Svevo e Saba” verranno inseriti nella ristampa del volume dello storico Stelio Vinci dedicato al Caffè San Marco, di prossima uscita. Infine i dipinti rappresentanti sirene e donne del mare, recentemente creati da Bomben, andranno a realizzare il video dedicato alla splendida e drammatica storia del libro di Barbara Grubissa “Son stufadiza” (Edizioni Kappa Vu). Furio Bomben, triestino, ottimo illustratore formatosi professionalmente attraverso solidi studi di disegno e grafica, dipinge da sempre. Negli ultimi trent’anni ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti e il consenso di pubblico e critica nel corso delle numerose mostre personali e della partecipazione a collettive di prestigio. Già grafico e caricaturista per il settimanale “Trieste Sport”, ha illustrato, con opere dedicate a Cittavecchia e delicati nudi, le liriche della moglie Mara raccolte nel volume “Cittavecchia e nuovi amori” e con diversi disegni il graphic novel noir di successo della stessa autrice, intitolato “Il viaggiatore nel vento” e giunto oggi alla 3° edizione  
   
   
PAVIA (SCUDERIE DEL CASTELLO VISCONTEO): REMBRANDT. INCIDERE LA LUCE. I CAPOLAVORI DELLA GRAFICA - 17 MARZO / 1 LUGLIO 2012  
 
Dopo il grande successo della mostra Degas, Lautrec, Zando’. Les folies de Montmartre prosegue il programma di valorizzazione culturale delle Scuderie del Castello Visconteo con la mostra Rembrandt. Incidere la luce. I capolavori della grafica dal 17 marzo al 1 luglio 2012. L’iniziativa, promossa dal Comune di Pavia con l´esclusiva partnership istituzionale della Provincia di Pavia e curata da Laura Aldovini con i Musei Civici di Pavia, è prodotta e organizzata da Alef – cultural project management. L’esposizione presenta la produzione grafica del grande artista olandese, Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Leida, 1606 - Amsterdam, 1669), celebre pittore, ma anche e soprattutto geniale incisore che, attraverso una grande varietà di soggetti, una straordinaria perizia tecnica e un inconsueto uso della luce, realizzò circa trecento stampe di forte impatto emotivo. In mostra quaranta incisioni - tra autografe dell’artista e alcuni fogli di bottega - gran parte delle quali esposte per la prima volta al pubblico e tutte provenienti dalla Collezione Malaspina, prestigiosa raccolta grafica a livello nazionale e nucleo fondante dei Musei Civici di Pavia. Il percorso espositivo presenta anche tre opere di Albrecht Dürer (1471-1528), al fine di mostrare l’influenza del celebre maestro tedesco su Rembrandt e affiancare due artisti che, seppure distanti cronologicamente e tecnicamente, sono da considerarsi i più grandi incisori di tutti i tempi. Il visitatore potrà ammirare alcuni dei capolavori di Rembrandt tra cui una serie dei suoi famosi ritratti e autoritratti come il Ritratto di Jan Six (1647), l’Autoritratto con la sciarpa al collo (1633) o l’Autoritratto alla finestra (1648), prova di una forte capacità di introspezione psicologica, nonché le celeberrime scene sacre come La morte della Vergine (1639) o La stampa dei cento fiorini (1649 ca.) e anche esempi di opere rimaste ancora oggi enigmatiche nel loro significato, come quella detta generalmente Il Faust (1652 ca.). Con questo omaggio al grande maestro olandese i Musei Civici permetteranno inoltre al pubblico di saggiare la qualità e la rarità di alcune delle incisioni appartenenti alla raccolta di stampe del marchese Malaspina, collezionista eccezionale, che attraverso l’acquisto di oltre 5.000 opere ha saputo ricostruire in modo esaustivo la storia dell’incisione dal Quattrocento al Settecento. Info: Rembrandt Incidere la luce I capolavori della grafica - Scuderie del Castello Visconteo di Pavia, Viale XI febbraio, 35, 27100 Pavia - 17 marzo / 1 luglio 2012 - tel +39 0382 - 403726 - + 39 0382 – 538932 - Catalogo Silvana Editoriale - www.Scuderiepavia.com -   info@scuderiepavia.Com  
   
   
GENERAZIONE_ INTERNET, DOCUFICTION CURATA DA MARCHE FILM COMMISSION CHE RACCONTA I LATI OSCURI DELLA RETE.  
 
Viene proiettato sabato 25 febbraio all´Auditorium della Mole Vanvitelliana ad Ancona (alle ore 16.30), `Generazione_ internet´, la docufiction che racconta i lati oscuri del rapporto con la rete focalizzando l´attenzione sulle giovani generazioni che spesso navigano senza limiti e con scarsa consapevolezza. La presentazione al pubblico di questo progetto, selezionato al primo Bando di sostegno alla Produzione Audiovisiva Regionale curato da Marche Film Commission, e realizzato dalla Casa di produzione Guasco libri e cinema, per la regia di Lorenzo Vignolo, fa seguito alla proiezione pubblica del corto `La cosa in cima alle scale´ di Michele Torbidoni prod. Rimira Cinema, avvenuta al Teatro Valle ´ Chiaravalle nello scorso gennaio, sempre all´interno dei progetti filmici selezionati dal Bando Regionale. Per realizzare `Generazione_ internet´, filmato costituito da interviste ed episodi, sono stati coinvolti centinaia di adolescenti, esperti di comunicazione e privacy, rappresentanti delle istituzioni, aziende (come il gruppo Loccioni), con il contributo esclusivo della psicoterapeuta Maria Rita Parsi. Per le interviste e i piccoli ruoli sono stati selezionati studenti degli istituti superiori della provincia di Ancona mentre alcune scene sono state realizzate all´interno dell´Ite Serrani di Falconara. Tra gli attori professionisti coinvolti nel progetto compaiono Simona Lisi, Lucia Mascino, Lorenzo Bastianelli, Luca Talevi, Marco Bernacchia. Il trailer della docufiction e` stato presentato al Festival del cinema di Venezia 2011, per iniziativa promossa da Marche Film Commission-regione Marche, nell´ambito delle Giornate degli Autori Venice Days, e sabato sara` ad Ancona all´interno di E-creativity 3, festival della comunicazione digitale, realizzato con il contributo di Comune e Provincia di Ancona.  
   
   
FIERE DI PARMA: II EDIZIONE ARTISTINMOSTRA - 3/11 MARZO 2012  
 
La manifestazione dei Creatori d’Arte Contemporanea, volta alla scoperta di nuovi talenti - che si terrà nei week-end dal 3 all’11 marzo 2012, nel nuovo padiglione della Fiera di Parma, in concomitanza con Mercanteinfiera Primavera (biglietto unico, valido per entrambe le manifestazioni) – e che quest’anno accoglierà una Sezione Speciale, dedicata agli artisti ‘irregolari’, con la partecipazione di 5 tra i più rappresentativi atelier italiani di Outsider Art (cfr. Img in allegato, disponibili, su richiesta, anche ad alta risoluzione). Tra le iniziative promosse, il doppio progetto rivolto ai bambini, che vedrà i primi due vincitori del Premio del Pubblico coinvolti rispettivamente in un intervento artistico all’interno dell’Ospedale del Bambino di Parma, realizzato in collaborazione con il prof. Sergio Bernasconi: lo scorso anno vinto da Nicoletta Gamba, in attesa di presentare l’opera definitiva in occasione dell’inaugurazione in Primavera del nuovo Ospedale; e nell’illustrazione di un secondo libro d’arte per bambini e ragazzi della nuova collana ‘Arsinfabula’ avviata in collaborazione con Campanotto Editore: il primo volume, dal titolo “Dal mare, una leggenda”, con racconto inedito di Giancarlo Sammito e illustrazioni di Silvio Balestra, vincitore dell’ed. 2011, verrà presentato in Fiera domenica 4 marzo alle ore 12. Da segnalare, inoltre, il Premio della Critica, che vedrà la Commissione, composta dai Direttori delle Accademie delle Belle Arti di Verona, Perugia e Bari e due giornalisti e critici d’arte, dare il riconoscimento a due artisti, distintisi rispettivamente nella tecnica della Pittura, la più praticata nella manifestazione, e nelle altre tecniche artistiche; e il Premio dei Galleristi, che coinvolgerà tre galleristi del Nord, Centro e Sud Italia nell’individuazione di altrettanti artisti, che saranno ‘adottati’ dalle Gallerie e inseriti nella loro programmazione dell’anno a venire, offrendo in tal modo ai selezionati l’opportunità di entrare direttamente nel network dell’arte. Info: www.Artistinmostra.it    
   
   
(BRAND NEW GALLERY): ALESSANDRO ROMA - IL SOLE MI COSTRINSE AD ABBANDONARE IL GIARDINO  
 
Brand New Gallery è lieta di presentare Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino, mostra personale di Alessandro Roma, primo artista italiano ospitato ad esporre nell´intero spazio della galleria. Il giardino è un luogo magico, di concezione antichissima, che porta con sé una metamorfosi perenne nella costruzione e nel significato, in cui l´uomo crea un punto d´incontro e di perfetta armonia con la natura. Ciò che resta inalterata nel tempo è la visione paradisiaca di questo luogo incantato e fertile, Eden cercato e ricreato dall´uomo sulla terra (basti pensare che gli antichi Persiani chiamavano il giardino paradesis). A differenza di un paesaggio che si apre a chi lo osserva, il giardino per essere scoperto deve essere attraversato, esplorato, scrutato a fondo, in quanto è celato nel suo recinto che ne determina e custodisce la forma. Questo genere di approccio è la chiave per comprendere le opere di Alessandro Roma ospitate presso lo spazio milanese, che suggeriscono allo spettatore una catarsi e una predisposizione mentale attraverso cui calarsi nelle forme che si intersecano, in un collage di ricordi e nelle suggestioni che prendono vita sulla superficie scultorea e pittorica. Il tema del giardino è preso in considerazione solo idealmente e non in modo documentaristico, allo stesso modo in cui Paul Klee per lunghi anni ha affrontato nella sua pittura l´archetipo del giardino, pur senza mai descriverlo nella sua forma realistica, o come Monet, che addirittura giunse a realizzarne uno vero e proprio alle porte di Parigi che divenne il principale soggetto del suo studio. Alessandro Roma nel suo lavoro restituisce la duplice forma del paesaggio e del giardino, completezza e frammento, di uno spazio definito che custodisce al suo interno elementi di richiamo che non sono però di immediata assimilazione. La pittura vive in equilibrio tra figurazione ed astrazione, la scultura restituisce al contempo forme antropomorfe e la memoria di contenitori atavici di elementi naturali, mentre i collages si configurano come bozzetti che tracciano visioni surreali. La mostra si compone di un nucleo di grandi quadri che, insieme alle sculture ed ai collages, costituiscono un percorso onirico negli spazi della galleria. Le opere pittoriche evocano luoghi ad un primo sguardo indefiniti, ma, se scrutate attentamente, permettono di scorgere alberi, sentieri e accenni di figure: attraverso il disegno, la pittura ed il collage si prende la distanza da una rappresentazione centripeta e si dà libero spazio a diverse aperture mentali e prospettiche, ottenute attraverso la moltiplicazione dei punti di fuga, mentre l´impiego simultaneo di diverse tecniche artistiche consente di creare interessanti sollecitazioni visive. Le opere plastiche, realizzate in terracotta e dipinte con pigmenti naturali, richiamano gli elementi scultorei di antichi giardini, ruderi, monumenti e ninfei, e si sviluppano nella forma del vaso, non solo a livello suggestivo, ma svolgendone talvolta la stessa funzione: infatti le sculture vigilano sulle piante in esse contenute, arbusti identificati nell´antichità come panacee curative o ritenuti provvisti di poteri magici. Una serie di piccoli collages distinti e delimitati dalle cornici cromaticamente dissimili fanno da supporto alle sculture e fungono da studi e bozzetti preparatori, attraverso immagini surreali liriche e suggestive che rimandano all´opera attraverso il segno, la materia ed il colore della forma scultorea. Alessandro Roma nasce nel 1977 a Milano, dove attualmente vive e lavora. Conclusi gli studi nel 2000 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, inizia un percorso espositivo che lo porta a vincere nel 2007 il Iv International Painting Prize Diputación de Castellón al Museo de Bellas Artes de Castellon nell’omonima città spagnola e ad inaugurare tra il 2008 e il 2009 un soggiorno in Germania presso la residenza d’artista Künstlerhäuser a Worpswede. Il suo lavoro è stato esposto presso importanti gallerie e musei di fama internazionale. Nel 2009 è stato invitato a partecipare alla Biennale di Praga, mentre nel 2011 il Mart di Trento ha ospitato la sua prima personale museale, Humus, curata da Giorgio Verzotti. Barry Schwabsky, autore del testo in catalogo, è un poeta e critico americano che vive e lavora tra Londra e New York. Ha all’attivo numerose pubblicazioni fra cui The Widening Circle: Consequences of Modernism in Contemporary Art (Cambridge University Press), Vitamin P: New Perspectives in Painting e Vitamin P 2 (Phaidon); scrive abitualmente per Artforum e The Nation e i suoi saggi sono apparsi in molte altre pubblicazioni, tra cui Flash Art e Art in America. Il suo contributo come autore è riportato in decine di cataloghi di mostre d’arte moderna e contemporanea, con un´attenzione particolare per la pittura e i giovani artisti. Fra gli autori italiani da lui seguiti compare Pietro Roccasalva, di cui ha curato la monografia pubblicata nel 2008  
   
   
ROMA (PALAZZO MARGUTTA ): “ESPRESSIONI ETEROGENEE” - PREZIOSA COLLETTIVA PER RIFLETTERE SULLE DIFFERENZE PROPOSTE DA CIASCUN ARTISTA - DAL 25 FEBBRAIO AL 3 MARZO  
 
L’evento, in programma al civico 55 di Via Margutta, punta a favorire la capacità critica dello spettatore, rendendolo indipendente dai condizionamenti imposti dalle mode e dal mercato. Un confronto artistico fra tematiche e tecniche diverse per riflettere insieme sulle differenze delle tendenze pittoriche contemporanee, apprezzandone l’eterogeneità. Questo l’obiettivo della collettiva dal titolo “Espressioni eterogenee”, organizzata dalla Galleria “Il Mondo dell’arte” e in programma a Palazzo Margutta (Via Margutta, 55) dal 25 febbraio al 3 marzo prossimi (ingresso gratuito). L’esposizione, che è uno degli appuntamenti fissi nel calendario della nota galleria romana, punta a sviluppare nello spettatore una coscienza critica che gli permetta di riconoscere e apprezzare le differenze presenti nei lavori e nella visione di ciascun artista, ma mira anche a migliorare la capacità del pubblico di distaccarsi dai condizionamenti imposti dalle mode e dalle omologazioni volute dal mercato per lanciarsi, invece, alla ricerca del senso più profondo dell’opera d’arte. Così, raccolte in questa preziosa collettiva e perfettamente amalgamate tra di loro, trovano il proprio spazio tele caratterizzate da un linguaggio forte e da una vitalità espressiva unica indirizzate verso la ricerca e la valorizzazione di ogni singolo potenziale espressivo e comunicativo di chi decide di mettere in gioco la propria identità artistica. Tutti questi lavori sono il segno incisivo e fiero del mondo interiore che anima e ispira gli artisti presenti, un intreccio estremamente variegato di fili differenti tra di loro ma assolutamente capaci di generare allo stesso modo nello spettatore emozioni intense. A selezionare i pittori, tutti caratterizzati da estrazioni socio-culturali differenti e da soluzioni artistiche diverse, il Maestro Elvino Echeoni, direttore artistico della celebre galleria che, da anni, propone nella sede espositiva di Via Margutta Maestri che hanno portato l’arte italiana nel mondo. “Tutti gli autori in esposizione – ha detto il Maestro Elvino Echeoni, Presidente dell’Associazione Margutta Arte e direttore artistico della società Il Mondo dell’Arte – presentano tecniche originali e affrontano temi differenti. Si va dall’arte surreale a quella astratta, passando per lavori in cui si evidenzia un uso del colore forte, talvolta inquieto, che fa vibrare l’animo di chi lo osserva”. L’organizzazione della mostra è stata curata dal Maestro Elvino Echeoni unitamente a Remo Panacchia e Adriano Chiusuri. A prendere parte a questo piacevole scambio artistico: Pietra Barrasso, Elisa Camilli, Guido Chiaraluce, Vincenzo Forletta, Kim Frugoni e Silvia Scandariato. L’appuntamento per il vernissage è fissato per sabato 25 febbraio 2012 dalle 18.00 alle 22.00. Pietra Barrasso: artista poliedrica, è attenta e alla continua ricerca tanto dei cambiamenti dell’arte contemporanea quanto di quelli della società. Dopo un caldo percorso figurativo, che le ha consentito di ottenere ottimi risultati in Italia e all’estero, per esprimere i contenuti alchemici della propria creatività, affida l’itinerario pittorico alla memoria, alle emozioni e alla suggestione di una tavolozza caleidoscopica. In una struttura articolata e libera si dipana il colore che elabora e modula con sorprendente luminosità i chiaroscuri. Il segno man mano acquista una dimensione immateriale, seguendo una graduale astrazione, una sintesi nella quale il cromatismo, assoluto protagonista, cattura il ritmo vitale, dando luogo a composizioni dinamiche con strati che si sovrappongono e si fondono con lo spazio, cercando un collegamento tra superficie e colore, tra poesia e tecnica, tra simbolismo inconscio e razionalità. Di lei hanno detto: “Le linee, immerse nel magma cromatico, in un intreccio di colori e segni dai quali filtra sempre la luce del sole, si trasformano e danno significato ai tanti splendidi fiori rossi, gialli, bianchi, che la natura, ad ogni stagione, ci regala ma che sulle tele di Pietra restano eternamente vivi, fuori dal tempo e in stretto rapporto con la sua interiorità. Infatti il linguaggio di Pietra Barrasso dai toni forti e vibranti, con quel giallo tra le varie sfumature dei colori dell’anima, sempre presente, particolarissimo e personale, non tende all’astrazione in sé; ma ad una concettualità che racchiude oltre ad una profonda espressività, una evidente spiritualità. E’ un affascinante dialogo tra realtà e sogni che si confondono nello spazio diventato fluido che fissa ed accoglie sensazioni, emozioni, dilatazioni sottili della memoria, velature che sprigionano la misteriosa magia di quella luce che s’infiltra nell’anima di chi, sensibile ai valori dello spirito, è teso a godere della bellezza. (Giuseppe Selvaggi, critico d’arte e giornalista) Le solari, armoniose opere di Pietra Barrasso mi riportano ad alcuni versi di una poesia di Antonio De Marco: “Luce densa di luce/luce viva di luce/Luce calda di luce/: miscuglio di raggi di sole/filtrato con gocce di luna/di bianchi cristalli/per una sintesi di luce/di luce in cielo…..E’ la visione …. Che mi fa dipingere/che accende e fa vibrare i miei colori/anche se cala l’ombra della sera!/….La mia tavolozza….È sempre d’oro!”. (Mara Ferloni, critico d’arte) Elisa Camilli: originaria della provincia di Rieti, si laurea in sociologia presso l’Università La Sapienza di Roma. Fin da giovane si dedica alla pittura, usando tecniche e materiali diversi (inchiostri, carboncini, pittura su porcellana e su seta, olio). Nel tempo frequenta corsi dedicati alla pittura del ‘600 e al nudo, anche se ormai da un po’ si dedica esclusivamente alla pittura ad olio su tela. I suoi quadri sono un invito alla riscoperta di se stessi, di quell’io dimenticato da una società sempre più frenetica. Nelle sue opere l’artista cerca di esprimere, attraverso l’armonia dei colori e l’espressività dei volti, un’emozione così forte da suscitare e calamitare l’attenzione dello spettatore che può trovare in essi una reificazione dei suoi sogni. Diversi anche i lavori dedicati alla rappresentazione della natura: composizioni floreali, paesaggi, nature morte, cavalli che galoppano nello spazio infinito e che simboleggiano la libertà. Attualmente vive e insegna a Roma. Guido Chiaraluce: nato a Palermo nel giugno del 1942, da sempre vive e lavora a Roma. Di lui hanno detto: "Nei quadri di Chiaraluce, si vede come ed in che modo egli sia arrivato ad un´articolazione astratta della superficie cromatica accentuando il tutto con forti segni ricordanti la pittura e filosofia orientale, ove ricorrenti si trovano volte e segni circolari. La forza che viene sprigionata dalla composizione si può subito carpire seguendo l´andamento ellittico delle linee contrapposte alle masse di colore, che assumendo una vita propria sembrano quasi voler ottenere un dialogo con l´osservatore. Da ciò nasce una composizione fluida cangiante e una volontà propria nata dal segno. In ultima analisi il tutto appare come una massa ibrida e solubile ma, quando viene osservata, assume una compattezza di pensiero forte e dinamico." (Manlio Scaduti, critico d’arte) Enzo Forletta: frequenta la facoltà di Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma e contemporaneamente porta avanti la passione per la pittura, partecipando a diverse esposizioni sia al nord che al centro Italia. Successivamente si dedica all’attività di scenografia e arredamento in diverse produzioni cinematografiche in Italia e all’estero. Anni di lavoro gli fanno maturare una notevole esperienza nel settore ma la spinta all’espressione artistica anche attraverso la pittura torna a farsi sentire prepotente e lo spinge a riprendere la ricerca legata alle molteplici esperienze maturate in giro per il mondo. Vive e lavora a Roma. Di lui hanno scritto: “Dai graffiti preistorici sulla roccia ai graffiti sui muri e sulle saracinesche attraverso impressionismo, divisionismo, surrealismo, cubismo, futurismo, realismo: dalla Gioconda alle Ninfee ai Girasoli tutto è stato dipinto infinite volte, ma la spinta all’espressione continua e ogni pennellata è sempre la prima e ogni colore o impasto è sempre unico, originale mai uguale perché conta solo l’essenza quando la si riesce a cogliere ….” Kim Frugoni: nativa di Ragusa, si laurea in grafica e progettazione multimediale alla Facoltà di Architettura “Valle Giulia” La Sapienza. Negli anni universitari comincia a esprimere le proprie sensazioni attraverso una serie di schizzi e quadri grafici in digitale, che simboleggiano la sua vita di quel periodo. Successivamente consegue un master in postproduzione cinematografica. La maggior parte delle sue opere non solo sono lo “specchio” della sua personalità, ma riportano sempre ad altre persone, ad altri oggetti e a ricordi. L’artista rappresenta ogni momento con simboli che si ricongiungono direttamente con il suo passato e che diventano un emblema nei suoi quadri. Pur dando un significato proprio a tutto ciò che crea, Kim riesce a non imporre una linea di lettura, ma a dare a ciascun osservatore la possibilità di leggere e interpretare le sue opere a piacimento, passando quindi da un significato personale a uno universale. Silvia Scandariato: romana, si laurea, dopo studi classici, alla facoltà di Farmacia dell’Università La Sapienza. Nipote della soprano Angela Rositani, entra nel mondo dell’arte nel 2002. Autodidatta, esordisce in una personale con una trentina di quadri che, realizzati a china nera o colorata su carta con l’ausilio di un pennino, suscitano particolare interesse nel pubblico. Negli anni l’artista, attraverso diverse sperimentazioni, cambia tecnica e dimensione dei propri quadri. Oggi lavora su tela e con l’acrilico. Ama i colori accesi e decisi: dal rosso al giallo, dal bianco al nero, dal verde al blu. Le sue tele sono ricche di sentimento e di emozioni e ritraggono soggetti differenti. La sua principale fonte d’ispirazione è la natura, continuamente rielaborata e trasformata così da ottenere immagini delicate e decise che lasciano il segno in coloro che osservano le sue opere. In alcuni casi, utilizza anche materiali particolari come bottoni, cerniere lampo, cannucce. Capace di centellinare le tinte con un gusto tutto femminile, non accetta sbavature e s’impegna con la solarità dei colori a dipingere il suo mondo di gentilezza con quella levità che solo la difficile arte del colore permette. Le sue superfici colorate raccontano poeticamente favole di sogno lontane dalle tragiche vicende che ne scandiscono la quotidianità, filtrandole in un’anima che, pur condividendone le ambasce, sa trarne il nettare della gioia di vivere illuminata da quella catarsi che ne deve costituire il succo. Ha al suo attivo diverse esposizioni. Info: Mostra collettiva degli artisti: Pietra Barrasso, Elisa Camilli, Guido Chiaraluce, Enzo Forletta, Kim Frugoni e Silvia Scandariato - Galleria Il Mondo dell’Arte “Palazzo Margutta” - www.Ilmondodellarte.com  - Via Margutta 55, Roma - Vernissage cocktail sabato 25 febbraio 2012, ore 18.00 - 22.00 - fino al 3 marzo 2012  
   
   
ROMA (PALAZZO DEL QUIRINALE): MARGHERITA DI SAVOIA E LA BIBLIOTECA DEL QUIRINALE - 23 FEBBRAIO 2012 / 17 MARZO 2012  
 
Dal 23 febbraio al 17 marzo 2012 è aperta al pubblico, nella Sala delle Bandiere del Palazzo del Quirinale, l’esposizione “Margherita di Savoia e la Biblioteca del Quirinale”, che costituisce una specifica sezione della mostra “Il Quirinale. Dall’unità d’Italia ai giorni nostri”, allestita in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il percorso espositivo evidenzia la ricca personalità di Margherita, prima Regina d’Italia e personaggio di spicco nell’ambito di Casa Savoia, focalizzando l’attenzione sul suo rapporto privilegiato con la Biblioteca del Quirinale, il cui nucleo fondante è costituito da una cospicua parte della sua biblioteca privata. L’analisi di questo fondo librario ha fornito preziosi e significativi elementi per contestualizzare Margherita nel suo ambito temporale, nelle sue peculiarità, nei suoi interessi, in definitiva nel suo stile di donna e di regina. I volumi in mostra costituiscono perciò il trait d’union delle opere presentate nel percorso espositivo - provenienti prevalentemente da prestatori esterni - sviluppando un percorso sistematico attraverso differenti tematiche. La mostra è corredata da postazioni multimediali per la lettura di e-books e di riproduzioni virtuali dell’originaria biblioteca della Regina (Piffetti) e dell’attuale Biblioteca della Presidenza della Repubblica. È stata altresì operata una scelta di brani musicali, connessi al legame di Margherita con la musica, da riprodurre in sottofondo. I visitatori potranno accedere alla mostra con ingresso gratuito e senza bisogno di prenotazione, dalla Piazza del Quirinale, nei giorni feriali da martedì a sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30, mentre l’orario domenicale resta fissato dalle ore 8.30 alle ore 12.00, in concomitanza e con le disposizioni dell’apertura al pubblico delle Sale di rappresentanza. La mostra rimarrà chiusa tutti i lunedì  
   
   
REGGIO EMILIA (ASIAN FILM FESTIVAL): SHINYA TSUKAMOTO PREMIATO - 16/24 MARZO 2012  
 
La retrospettiva della X edizione dell’Asian Film Festival di Reggio Emilia, organizzato da Cineforum Robert Bresson e Fondazione Palazzo Magnani, è dedicata a Shinya Tsukamoto, uno dei più importanti registi giapponesi contemporanei, che sarà omaggiato anche con un Premio alla carriera. Autore di numerosi capolavori - dalla frenesia iconoclasta degli esordi ai più raffinati e complessi affondi del presente - Tsukamoto esplora con acume e coraggio il rapporto corpo-tecnologia, come nella trilogia di Tetsuo, le profondità della psiche umana, come in Vital e Gemini, l´erotismo conturbante, come in A Snake of June, o il concetto stesso di realtà, come nei due Nightmare Detective. Alla presenza del regista, sarà presentato al pubblico anche l´ultimo intenso film Kotoko. Molto amato in Italia - è infatti stato premiato alla Mostra del Cinema di Venezia sia nel 2001 che nel 2011 - Tsukamoto concentra la sua attenzione ossessiva sul rapporto tra umano e artificiale, sulle compenetrazioni tra sogno e realtà, sui cortocircuiti tra pensieri e azioni, indagando senza ipocrisie nelle più allucinanti fobie della modernità. Tutti i film di Tsukamoto dividono profondamente il pubblico, ricostruendo un percorso altamente personale nella psiche e nella corporeità dell´uomo che ricorda la forza visionaria di David Lynch e la coerenza straniante di David Cronenberg. Le sue prime opere, in particolare Tetsuo e Tetsuo Ii, sono state talmente apprezzate da diventare ormai stilemi classici del cinema cyberpunk. I suoi film più recenti, da Vital al recentissimo Kotoko, trascendono qualsiasi limite di genere e si pongono come riflessioni innovative e iconoclaste sulla realtà, il sogno, l´essenza più intima e nascosta degli esseri umani. Spesso attore nei suoi film, si è rifatto al teatro giapponese nelle sue innovative intuizioni nell’uso del sonoro e delle gestualità dei suoi attori. Le sue capacità attoriali, apprezzate da vari registi giapponesi, lo hanno portato a lavorare, tra gli altri, con Takashi Miike e Takashi Shimizu. Reggio Emilia omaggia con questo premio un autore innovativo, grande indagatore della parte oscura dello sviluppo tecnologico moderno, non a caso figlio della cultura giapponese. Il tema farà da filo conduttore a tutto l’Asian Film Festival 10, che presenterà oltre quaranta pellicole provenienti dall´estremo oriente, in una stimolante panoramica da cinematografie sempre più importanti come Giappone, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Hong Kong, Singapore, Vietnam e Malesia. Non mancheranno incontri e appuntamenti collaterali per approfondire la conoscenza dei diversi paesi  
   
   
BIT 2012: BINOMIO SPORT/NATURA DEL PARCO DEL POLLINO  
 
L´area protetta calabro-lucana ospiterà, nel 2013, il campionato nazionale di tiro con l´arco. L´offerta sport-natura sul Pollino si amplia tanto da ospitare, nel 2013, il campionato nazionale di tiro con l´arco. L´annuncio è stato dato stamani nel corso di una conferenza stampa dal Presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, alla Borsa Internazionale del Turismo, in corso a Fiera Milano a Rho, dove è intervenuto anche il presidente della Federazione Italiana Arcieri di Tiro di Campagna (Fiarc), Mauro Mandò. Pieno sostegno all´iniziativa è stato espresso anche dal direttore generale del Dipartimento Turismo della Regione Calabria, Raffaele Rio e dalla presidente di Federparchi Calabria, Sonia Ferrari, presidente del Parco nazionale della Sila che presenta, anche quest´anno, l´offerta turistica di Parchi e Aree marine protette della Calabria in un unico spazio espositivo. Il Pollino è presente pure nello stand istituzionale della Regione Basilicata dove Pappaterra e il vice presidente, Francesco Fiore, hanno incontrato il governatore della Basilicata Vito De Filippo. All´incontro con i giornalisti è intervenuto pure Sergio Grifoni, presidente della Federazione Nazionale Sport Orientamento, disciplina ormai da anni praticata tra i boschi del Pollino nel comune di Saracena (Cs). Il campionato 2013 di tiro con l´arco, disciplina che sarà presto riconosciuta dal Coni, sarà organizzato a Mormanno (Cs) dove opera la compagnia Arcieri del Lago che è già al lavoro per predisporre al meglio il meeting in cui convergeranno centinaia di atleti grandi e piccini. «La nostra federazione ha scelto il Parco del Pollino e la comunità di Mormanno - ha dichiarato Mandò - perché la nostra è un´attività che oltre ad unire più generazioni che competono contemporaneamente, unisce anche la cultura: l´arco è, infatti, la prima macchina che l´uomo ha adoperato per procurarsi il cibo. Il nostro tiro, che non è statico, si sposa con l´ambiente per cui gli atleti vivono appieno l´ambiente». Grande soddisfazione per la scelta effettuata dalla Fiarc è stata espressa da Pappaterra che ha ricordato le peculiarità dell´area protetta calabro-lucana già presentate in Bit gli scorsi anni e che quest´anno l´Ente Parco del Pollino ha puntato sul turismo outdoor, già una gran bella realtà che richiama, ad esempio, per il rafting che si pratica sul fiume Lao, oltre 40mila visitatori da maggio a settembre. E poi: Trekking, torrentismo e canyoning, arrampicata e free climbing, mountain bike e turismo equestre, turismo outdoor per tutti i gusti, insomma. Pappaterra ha poi ricordato che sia a Senise, in Basilicata, nel più grande invaso d´Europa, la diga di Montecotugno, lungo il corso del fiume Sinni che a Mormanno si svolgono già altri campionati nazionali e interregionali. Il vice presidente del Parco nazionale del Pollino, Francesco Fiore ha espresso con l´equazione sport-natura-ambiente ciò che il Pollino offre. E se le indagini attestano che più del 50% degli sportivi praticano sport in natura, il Pollino, ha sintetizzato Fiore, è in perfetta sintonia con il significato dinamico dello sport applicato all´ambiente e con il cambiamento degli atteggiamenti sportivi che va verso luoghi naturali seguendo le direttrici salute/benessere e natura/ambiente. Il direttore del Dipartimento Turismo della Regione Calabria, Raffaele Rio ha riferito che «la strategia imboccata nel 2010 di investire su alcuni Paesi esteri sembra cominci a dare dei buoni risultati» ma anche che c´è ancora da lavorare per il prodotto montagna e Parchi. «Rispetto a questa strategia - ha proseguito Rio - l´iniziativa del Pollino è in perfetta sintonia con l´offerta che stiamo proponendo». Il Pollino, nell´ultimo anno, ha registrato un +38% di arrivi stranieri e un +44% di presenze straniere. Il presidente di Federparchi Calabria, Sonia Ferrari ha ribadito che l´immagine unitaria dei Parchi resa grazie a Federparchi «ci consente di avere maggiore visibilità non solo alla Bit» ed ha ricordato la traversata Sila Pollino che dal 21 febbraio si svolgerà con cani da slitta tra i due parchi. Info: Ente Parco Nazionale Del Pollino - www.Parcopollino.it   
   
   
GAETA (PINACOTECA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA “GIOVANNI DA GAETA”): CREATIVITÀ, MAGIA E SPIRITUALITÀ DELL’ARTE AFRICANA - INFLUENZE SULL’ARTE OCCIDENTALE DEL XX SECOLO  
 
Un viaggio affascinante tra le tribù africane attraverso la visione di 140 maschere che ne svelano rituali, costumi e capacità di imprigionare gli spiriti nelle loro raffigurazioni che pur non nascendo per essere opere d’Arte lo diventano. “Voi occidentali non potete capire il potere degli spiriti poiché le vostre orecchie sono sorde allo strepitio che proviene dal loro mondo” affermava lo sciamano e maestro africano Malidoma Somè. La mostra ha anche la finalità di portare all’attenzione del pubblico le influenze sull’Arte occidentale, in particolare agli inizi del Xx Secolo, da parte di un’ arte definita “primitiva”, considerata per secoli mero fatto di folklore e semplice testimonianza delle tradizioni del continente dove, non dimentichiamo, è nato l’homo sapiens. A partire dalla fine dell’ottocento con le esperienze di Paul Gauguin ed Henry Rousseau, il primo con viaggi reali in Martinica ed a Thaiti ed il secondo con escursioni fantastiche nei misteri degli abitanti della giungla, nasce tra le avanguardie un desiderio di ritorno alle origini, al primitivismo delle forme, alla forza dirompente dei colori puri, rifacendosi visibilmente alla scultura, al ritmo ed ai colori africani e ciò si ritrova in artisti Fauve ed in espressionisti tedeschi come Matisse, Derain, Vlamink, Kirchner, Pechstein, Schmidt-rottluff. Anche Modigliani e Brancusi sono affascinati dalle fattezze e dalle maschere del continente nero, prima considerate solo semplici feticci e strumenti rituali e propiziatori. Con il cubismo si penetra nell’aspetto strutturale dell’Arte africana, in particolare nella costruzione dei piani e dei volumi; Picasso, Braque, Gris e Archipencko, già consapevoli delle intuizioni di Cezanne, elevano in tal modo l’arte nera, da mero fatto artigianale, a vera e propria espressione artistica. “Les demoiselles d’Avignon” di Picasso è il prototipo e l’esempio più famoso del contributo africano alla ricerca artistica occidentale. Tanti maestri dell’arte contemporanea subiscono in qualche modo l’influenza dall’arte africana: pensiamo, tra gli altri, a Léger, Paul Klee, a Ernst, Mirò, Gabo. Citazione a parte merita Henry Moore, capace di penetrare a fondo nella lezione formale dell’arte nera. Più vicine nel tempo ricordiamo le sculture, poetiche e surreali, di Folon, tanto apprezzate da Federico Fellini. Tanti anonimi scultori, senza saperlo, rivivono nelle loro opere come invisibili protagonisti di un processo culturale che, in definitiva, rappresenta il risultato espressivo di un’etnia, di una collettività, non dell’individuo. Info: www.Pinacotecagiovannidagaeta.it -  info@pinacotecagiovannidagaeta.It  0771.466346 339.2776173