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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Novembre 2012
INAUGURATA AL CASTELLO DI UDINE LA MOSTRA “I COLORI DELLA SEDUZIONE. GIAMBATTISTA TIEPOLO E PAOLO VERONESE” GALLERIA D’ARTE ANTICA 17 NOVEMBRE 2012- 1° APRILE 2013  
 
 E’ stata inaugurata il 16 novembre al Castello di Udine la mostra “I colori della seduzione. Giambattista Tiepolo e Paolo Veronese”. Organizzata dai Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte di Udine, la mostra è parte delle iniziative della quarta edizione delle “Giornate del Tiepolo”, che fino a marzo 2013 e a partire da domenica 18 novembre animeranno Udine con concerti di musica barocca e spettacoli teatrali. La mostra, che espone per la prima volta riunite le due tele che compongono il Mosè salvato dalle acque di Giambattista Tiepolo, opera tagliata negli anni ’20 dell’800 e mai ricomposta, si avvale di un Comitato scientifico costituito da Svetlana Alpers, William L. Barcham, Linda Borean, Caterina Furlan, Vania Gransinigh, Peter O. Krückmann, Giuseppe Pavanello e Catherine Whistler ed è curata da William L. Barcham, Linda Borean e Caterina Furlan. “Le mostre dedicate a Giambattista Tiepolo sia nel secolo scorso sia nel nuovo millennio - spiegano i curatori - hanno privilegiato da un lato un approccio monografico, dall’altro una riflessione sulla produzione grafica dell’artista. Le esposizioni sinora organizzate nell’ambito del progetto Udine: Città del Tiepolo si sono collocate sulla scia di questa tradizione, offrendo al pubblico due rassegne, Il giovane Tiepolo. Alla scoperta della luce (2011) e Giambattista Tiepolo tra scherzo e capriccio (2010), volte a indagare rispettivamente l’attività giovanile e quella incisoria del pittore. Con la mostra del 2012 si è inteso seguire invece un criterio diverso e per certi versi innovativo, finalizzato a esplorare il dialogo, complesso e prolungato nel tempo, intrattenuto da Tiepolo con l’arte di Paolo Veronese”. In esposizione sono proposte tele provenienti da tutta Europa, dalla Scottish National Gallery di Edimburgo al Musée des Beaux Arts di Digione. Il complesso terreno di confronto tra i due artisti è messo in luce inoltre dai bozzetti e dai disegni, che illustrano le varie modalità con cui Tiepolo ha riletto l’eredità figurativa di Veronese nei vari momenti del processo creativo, traendone ispirazione sia in termini di composizione spaziale sia di formulazione di singoli motivi. Oltre alle tele la mostra vanta infatti un gruppo straordinario di fogli di Tiepolo e Veronese, prestati da diversi musei nazionali e internazionali, quali la Galleria degli Uffizi, il Victoria and Albert Museum di Londra, l’Ashmolean Museum di Oxford, il Département des Arts Graphiques del Louvre, lo Schlossmuseum di Weimar e lo Städel Museum di Francoforte. La mostra, che resterà aperta fino al 1 aprile 2013, si articola in quattro sezioni nelle quali Tiepolo e Veronese vengono messi a confronto nella trattazione di alcuni temi religiosi, mitologici e della storia antica: il Mosè salvato dalle acque, il Ratto d’Europa, le Cene e i Banchetti, l’Adorazione dei Magi. Gli eventi de “Le giornate del Tiepolo”, invece, partiranno già da domenica 18 novembre con il primo concerto in programma: alle 18 presso Palazzo Antonini (Università degli Studi di Udine), l’ Ensemble dell´Orchestra Barocca di Venezia e il mezzosoprano Romina Basso proporranno musiche di Antonio Vivaldi, Bartolomeo Cordans, Georg Friedrich Händel. Per informazioni Puntoinforma +39 0432/414717 e-mail puntoinforma@comune.Udine.it  www.Udinecultura.it    
   
   
BRA (PALAZZO MATHIS): L’ARTE METTE LE OPERE IN COMUNE - L’ESPOSIZIONE COINVOLGE I COMUNI DI LANGA E ROERO - DAL 17 NOVEMBRE  
 
Domani, sabato 17 novembre, alle ore 17, a Bra, nelle sale di Palazzo Mathis, lo storico edificio in piazza Caduti per la Libertà, sarà inaugurata la tappa braidese della rassegna “Mettiamo le opere in comune”, un progetto del critico d’arte e direttore della Elede editrice di Torino Paolo Levi, in collaborazione con l’Associazione Arte Pozzo di Angela Maioli Parodi. Il progetto coinvolge diversi Comuni di Langhe e Roero, che accoglieranno, nelle loro sedi istituzionali, la donazione di opere d’arte, ciascuna di un artista diverso. Le opere saranno esposte per un mese, insieme a una collezione dei lavori degli altri artisti selezionati. La mostra “Mettiamo le opere in comune” sarà accompagnata da un volume - edito con il logo di “Effetto Arte” e curato da Paolo Levi e Stefania Bison -, dedicato ai vari Comuni selezionati, con prefazione del primo cittadino e riproduzione delle opere donate, corredate da un commento critico e breve biografia dell’autore. “Una interessante esposizione itinerante – spiega il sindaco Bruna Sibille nel catalogo dell’evento - che, ripercorrendo i luoghi del progetto, permetterà a cittadini e turisti di percorrere un inedito viaggio sul territorio, guidati dal filo conduttore dell’arte che, ancora una volta, si lega al territorio, in un processo di reciproca valorizzazione e scoperta”. Hanno aderito a “Mettiamo le opere in comune”, oltre a Bra, i comuni piemontesi di Alba, Canale, Casale Monferrato, La Morra e Novi. La mostra sarà visitabile fino al 16 dicembre, ad ingresso gratuito, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, e il sabato e la domenica in orario 9 – 12. Info: Città di Bra – Ufficio Turismo e Manifestazioni tel. 0172.430185 – turismo@comune.Bra.cn.itinfopoint@comune.Bra.cn.it    
   
   
MILANO (PALAZZO MARINO): “AMORE E PSICHE”, CAPOLAVORI DI ANTONIO CANOVA E FRANçOIS GÉRARD, PER LA PRIMA VOLTA ESPOSTI INSIEME - 1 DICEMBRE 2012 / 13 GENNAIO 2013  
 
Amore e Psiche stanti, la scultura di Antonio Canova, e Psyché et l’Amour, il dipinto di François Gérard, saranno esposti per la prima volta insieme grazie ad Eni, in partnership con il Museo del Louvre, a Milano nella tradizionale mostra ospitata, per il quinto anno consecutivo, dal Comune di Milano, in Sala Alessi, dal 1° dicembre 2012 al 13 gennaio 2013. L’esposizione straordinaria è dedicata ai capolavori concepiti da due tra i massimi esponenti del Neoclassicismo, ispirati al mito di Amore e Psiche, tratta dalle Metamorfosi di Apuleio del Ii sec d.C., e fonte di ispirazione nella letteratura e nell’arte, in particolare tra il Settecento e Ottocento, quando il mito vive una fase di intensa fortuna proprio perché molto vicino alla sensibilità Neoclassica e poi romantica. La scultura di Antonio Canova Amore e Psiche stanti del 1797 fissa i canoni estetici delle “sue divinità” ricche di dolcezza e di bellezza sensuale. Di un anno successivo è il dipinto Psyché et l’Amour di Francois Gérard, fortemente ispirato all’opera di Canova ma denso di un erotismo che gli assicurò un grande successo di pubblico. Protagonisti delle precedenti edizioni in partnership con il Museo del Louvre (di cui Eni è mécène exceptionel) sono stati i capolavori San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci (2009), Donna allo specchio di Tiziano (2010), l’Adorazione dei pastori e il San Giuseppe falegname di Georges de La Tour (2011). L’innovativa formula proposta da Eni per una fruizione dell’arte basata sulla gratuità e su un ampio corredo di strumenti di approfondimento, attività ed eventi, ha trovato conferma della sua validità con l’apprezzamento degli oltre 210 mila visitatori dell’esposizione dello scorso anno. La mostra, curata da Valeria Merlini e Daniela Storti, è integrata sia da apparati didattici e supporti video, sia da un percorso digitale con un sito web – www.Amoreepsicheamilano.it, un’app dedicata, video e approfondimenti su Youtube, Facebook, Twitter, Google+ e Foursquare e laboratori dedicati per le scuole elementari e medie. Il catalogo è pubblicato da Rubettino Editore e curato da Vincent Pomarède, Valeria Merlini e Daniela Storti. Anche la serie di incontri organizzati da Eni presso la sala conferenze di Palazzo Reale (con ingresso gratuito su prenotazione) e materiali specifici per le scuole a disposizione sul sito eni.Com contribuiranno ad approfondire il tema di Amore e Psiche. Novità di quest’anno, in linea con l’obbiettivo di apertura e continuo dialogo con la città, sono gli incontri preparatori e di approfondimento nelle biblioteche civiche di Milano, che ospiteranno conferenze sui temi legati al neoclassicismo e alle opere in mostra. Ad inaugurare il calendario di iniziative della mostra l’anticipazione a Bookcity al Castello Sforzesco di Milano, domenica 18 novembre ore 15: l’evento coinvolgerà le comunità internazionali Info: www.Eni.com    
   
   
MILANO (MUSEO DEL FUMETTO ):“STORIE DI UNA STORIA” - IL SETTIMANALE TOPOLINO COMPIE 80 ANNI E SI METTE IN MOSTRA - 15 NOVEMBRE 2012/20 GENNAIO 2013  
 
Per celebrare la sua straordinaria e irripetibile storia editoriale iniziata 80 anni fa, il settimanale Topolino si mette in mostra con “Storie di una storia”, l’esposizione in programma dal 15 novembre 2012 al 20 gennaio 2013 a Wow Spazio Fumetto - Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano. La mostra, realizzata da The Walt Disney Company Italia in collaborazione con la Fondazione Franco Fossati, si rivolge a un pubblico di adulti e bambini, puntando a toccare le corde dell’emozione, quella stessa emozione che ogni lettore di Topolino prova leggendo le avventure dei topi e dei paperi più famosi del mondo. Il percorso espositivo illustra come Topolino si è evoluto insieme ai suoi lettori, componendo sotto gli occhi dei visitatori una lunga e avvincente storia che ha ancora tanto da raccontare. È il Natale del 1932, quando nelle edicole italiane fa il suo ingresso una nuova pubblicazione: Topolino, stampato dall’editore fiorentino Giuseppe Nerbini. Arrivato oggi al numero 2973, Topolino è uno di quei miti in grado di vivere cambiamenti epocali senza temere la concorrenza di nuove forme di intrattenimento, continuando ad avere successo grazie al cuore del giornale, le storie a fumetti, permeate da quel tocco speciale chiamato “magia Disney”. Nella mostra “Storie di una storia” nove sezioni, ognuna dedicata a un decennio dal 1930 al 2010, ripercorrono cronologicamente le tappe più significative del settimanale, attraverso curiosità dell’epoca, approfondimenti sui personaggi e le tavole della storia a fumetti più significativa di quel decennio, a partire da Topolino giornalista, del 1935. Nella suggestiva galleria delle storie trovano spazio, fra le altre, L’inferno di Topolino (del 1949; la prima di una lunga serie di Grandi Parodie in chiave disneyana), Paperinik il diabolico vendicatore del 1969, che segna il debutto del supereroe alter ego mascherato di Paperino, Topolino e Minni in “Casablanca”, omaggio di Giorgio Cavazzano a un capolavoro della cinematografia mondiale, Topolino e il fiume del tempo del 1998, fino all’anticipazione di alcune tavole della storia inedita Topolino e gli esploratori del domani, dedicata proprio agli 80 anni del settimanale. Oltre alle tavole delle storie, sono esposte vere e proprie chicche provenienti dagli archivi della Fondazione Franco Fossati, quali ad esempio alcuni numeri degli anni Quaranta in cui appaiono lettere degli allora giovanissimi Gina Lollobrigida, Gianni Boncompagni e Romano Scarpa, o i numeri 472 e 473 che nel 1941 segnarono il passaggio dalle nuvolette, vietate dalla propaganda fascista, alle didascalie. Per non parlare della mitica Numero Uno di Zio Paperone o della galleria dei grandi gadget seriali, dalla macchina fotografica al Topowalkie. Non mancano pezzi assolutamente introvabili, quali il primo numero del 1932, edito nel grande formato giornale, il primo numero edito da Mondadori (1935) e il primo numero pubblicato con il classico formato albetto in uso ancora oggi, senza dimenticare i numeri in cui la testata si trasformò in “Topo Lino” per scavalcare problemi di diritti d’autore (1932-1933) e perfino i menabò originali creati in redazione negli anni Quaranta. Gli appassionati troveranno anche l’originale del “Supplemento al Giornale Topolino”, pubblicato nel 1933 in un maxiformato di oltre mezzo metro d’altezza. Insomma, un lungo viaggio che terrà uniti nonni, genitori e figli all’insegna dei ricordi e di Topolino! “Storie di una storia” non è solo una mostra da guardare, ma è anche una mostra da giocare: i visitatori potranno scattarsi foto ricordo con uno sfondo personalizzato sul tema degli 80 anni del giornale, o dare un’occhiata in anteprima al Topolino del futuro, attraversando la misteriosa “stanza degli specchi”. In attesa del Topolino del futuro, adulti e bambini potranno divertirsi con quello del presente: nell’area dedicata al decennio 2010, infatti, sarà disponibile una postazione iPad con la nuova release, ricca di effetti speciali, della app di Topolino da sfogliare e da leggere. La mostra potrà essere visitata fino al 20 gennaio 2013; il biglietto di ingresso ha un costo di 5 euro (3 euro ridotto). Orari: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00. Lunedì chiuso. La mostra resterà chiusa sabato 8 dicembre, martedì 25 dicembre, mercoledì 26 dicembre, martedì 1 gennaio e domenica 6 gennaio. Il lunedì è giorno fisso di chiusura. Info: 02 49524744 - www.Museowow.it  
   
   
MILANO (SALA DA BALLO, GALLERIA D’ARTE MODERNA): DERMART LA DERMATOLOGIA TRA SCIENZA E ARTE - PRESENTAZIONE DEL CATALOGO A MILANO - 14 NOVEMBRE 2012, ORE 18.00 - INTERVENGONO CON GLI AUTORI: PIETRO BELLASI (ANTROPOLOGO E SOCIOLOGO DELL’ARTE), CECILIA PRAVETTONI (DERMATOLOGA), BIANCAMARIA ANDREANI FIUME (DERMATOLOGA) - CATALOGO A CURA DI MASSIMO PAPI E BIAGIO DIDONA  
 
Dermart è un importante appuntamento che si rinnova ogni anno a Roma con l’intento di riunire medici ed esperti di varie discipline in un seminario che si articola attorno al tema della possibili implicazioni tra dermatologia e arte. Giunto alla quarta edizione, da sempre animato da Massimo Papi e Biagio Didona, Dermart vede promuovere un particolare approccio che assimila le figurazioni delle patologie della pelle alle arti visuali. La dermatologia è una disciplina medica in cui la diagnosi è essenzialmente legata all’osservazione del colore, della forma e della distribuzione lineare delle lesioni. La valutazione visiva nella pratica medico-dermatologica, vissuta nella quotidianità del rapporto con i pazienti, è dunque in primo luogo esperienza di natura estetica. Le capacità che portano al riconoscimento e la diagnosi di una patologia possono essere favorite da un percorso formativo che, per analogia, includa anche l’analisi formale di opere d’arte. Un coraggioso approccio metodologico, dal chiaro orientamento transdisciplinare, che porta ad un inevitabile completamento e arricchimento del reticolo delle conoscenze mediche ormai acquisite. E’ con questo spirito di rinnovamento, che Dermart ha quest’anno deciso di far confluire in un volume, i risultati e le esperienze delle precedenti edizioni. In una sorta di percorso iconologico intuitivo, che invita ad attivare percorsi per analogia, vengono presentate le molteplici implicazioni e connessioni che intercorrono tra la dermatologia e i linguaggi delle arti figurative. La “pelle come tavolozza” è il primo capitolo della pubblicazione; la superficie del corpo dunque come luogo di rappresentazioni cromatiche di segni, forme e figure che occorre interpretare per sondare manifestazioni patologiche di natura organica o psichica. Il volume prosegue analizzando nello specifico pelle e pigmentazione e linee e forme della malattie cutanee. Grazie alla proficua collaborazione con Rosanna Fumai, storico e critico d’arte, ampia è la trattazione del ruolo che la pelle ha avuto nella storia dell’arte (specie nell’elaborazione dell’incarnato), nella letteratura e nel cinema. Non mancano approfondimenti di carattere sociale con un paragrafo dedicato al tatuaggio come moda e come sistema di comunicazione. In conclusione, l’insieme dei rimedi usati per guarire da una malattia epidermica divengono forma d’arte nella complessità degli strumenti sensoriali applicati, nella rievocazione di riti e magie nelle pratiche curative popolari,e nella rielaborazione moderna di valutazioni di dermatologia antica, da Celso a Ovidio. La mostra Pelle di donna. Identità e bellezza tra arte e scienza, tenutasi all’inizio del 2012 alla Triennale di Milano e curata da Pietro Bellasi e Martina Mazzotta (autori anche delle prefazioni al catalogo Dermart), vide già configurare una collaborazione tra Dermart e Mazzotta laddove, nel percorso espositivo, sotto l’egida di Massimo Papi, osservando al microscopio la pelle e insieme alla superficie dei pianeti, sono emersi sorprendenti analogie, rimandi e corrispondenze. Questo volume impreziosisce il catalogo della casa editrice Mazzotta che in più di 45 anni di attività ha spesso aperto nuove vie e trattato ambiti di ricerca nel visuale pressoché inediti. Formato: cm 16x22,5 Pagine 144, Illustrazioni circa 140 a colori Testi in Italiano di Aa.vv. Caratteristiche Tecniche: carta patinata da gr. 170, copertina plastificata opaca con alette, legatura in brossura con cucitura a filo refe. Isbn: 978-88-202-1991-8 Prezzo: € 30,00 Collana: Biblioteca Varia  
   
   
MILANO (BARBARA FRIGERIO CONTEMPORARY ART): ALEX KANEVSKY - DOPPIO SOGNO - 15 NOVEMBRE 2012/13 GENNAIO 2013  
 
La Barbara Frigerio Contemporary Art presenta, per la prima volta in Italia, una personale dell’artista di origine russa Alex Kanevsky, i suoi dipinti, realizzati con la tradizionale tecnica dell’olio su tela, sono costruiti come pseudo-narrazioni attorno alle quali la realtà pare assurda nel senso narrativo convenzionale. Le immagini colpiscono l’osservatore scatenando risposte emotive precise senza che persista l’ideale narrativo, mettendo in luce il fattore interpretativo, non la storia in sé. I ricordi sfumati , le macchie di colore e la specularità dell’immagine sembrano rimandare al test psicologico di Rorschach, richiedendo così espressamente l’intuizione personale del pubblico, avvolto dall’acceso cromatismo. L’artista per realizzare un suo dipinto parte da una suggestione che non è sempre esplicitata nel titolo ma risulta l’elaborazione psicologica di ricordi e risposte emotive, amplificando l’effetto dell’interpretazione personale e la ricerca di immagini che possano rappresentarle nella realtà. L’obbiettivo prefissato da Kanevsky è quello di giungere ad una maggiore chiarezza interpretativa attraverso la natura assurda degli eventi, approfondendo i vari aspetti nei suoi dipinti. Le sue tele risentono della tradizionale pittura figurativa contaminata allo stesso tempo da una forte presenza astratta, elementi che si mescolano ad una più contemporanea tecnica gestuale  
   
   
CUNEO… SCRITTORINCITTÀ!  
 
Fino a domenica 18 novembre ritorna scrittorincittà. Più di cento autori che incontrano altri autori e altri libri, e presentano a un pubblico partecipe i loro ultimi lavori, freschi di stampa, offrendo la loro personale interpretazione del tema conduttore dell´edizione: Senza fiato. Una serie di dibattiti, tutti a più voci, per far sì che gli incontri non siano una semplice presentazione-promozione editoriale, ma un´occasione di confronto e crescita per tutti, per chi ascolta e per chi interviene. Il programma completo della manifestazione è on line www.Scrittorincitta.it/programma.html. Www.comune.cuneo.gov.it    
   
   
INVERUNO (CENTRO SERVIZI PER LA CULTURA E L’IMPRESA, SALA FRANCESCO VIRGA, LARGO SANDRO PERTINI 2): UN CAMMINO NEL SACRO - STAMPE DI CULTO E DI DEVOZIONE DAL CINQUECENTO ALL’OTTOCENTO A CURA DI ALBERTO MILANO E ELISABETTA GULLI GRIGIONI - FINO AL 6 GENNAIO 2013  
 
In occasione dell’Antica Fiera di S. Martino, il Comune di Inveruno ha presentato l’ormai consueto appuntamento espositivo autunnale. Si consolida anche quest’anno la collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta che negli ultimi 5 anni ha portato ad Inveruno altrettante mostre di grande successo di pubblico e critica. La mostra Un cammino nel sacro Stampe di culto e di devozione dal Cinquecento all’Ottocento, curata da Alberto Milano e Elisabetta Gulli Grigioni, presenta circa un centinaio di stampe di soggetto religioso destinate alla devozione popolare provenienti dalla collezione della Fondazione Antonio Mazzotta. La scelta di un “cammino nel Sacro”, non è fine a se stessa, ai suoi contenuti religiosi, ma come per il precedente Viaggio fantastico nel ‘ 700 attraverso le Vedute Ottiche, vuole mostrare la forza evocativa dell’arte popolare, non in contrapposizione all’arte dei “grandi maestri” gli Chagall, Dalì, Piranesi o del concittadino Colli, già esposti a Inveruno. Si tratta piuttosto di un mondo parallelo, il cui sintetismo lirico, attraverso la semplificazione di linee, di colori, di volumi, può dare allo spettatore emozioni a volte ancor più profonde, dovute a impulsi emotivi più diretti, dotati di un certo contenuto affettivo: simboli visivi nell’inconscio popolare che potrebbero a loro volta autodefinirsi come un valore etico-sociale (Jung). L’attrazione per la fama di un artista (soprattutto oggi) porta a un consenso di gruppo, spesso non accompagnato da un sincero godimento estetico e spirituale. “L’ arte per il popolo”, realizzata a stampa per la grande diffusione, da straordinari incisori ed artisti, ha parlato per secoli un linguaggio, che ancora oggi comunica più direttamente all’anima. Un cammino nel sacro è la proposta contenuta nel titolo della mostra dove il sacro, da intendersi in accezione ampia e flessibile, è affidato a rappresentazioni figurative di cultura religiosa, con l’esemplificazione di circa cento immagini partecipi di produzioni a stampa europee, selezionate da un’unica collezione in modo da consentire un approccio globale a un mondo di fede e di devozione che per alcuni secoli, dispensando soccorso, protezione, indicazioni per destini soprannaturali, ha contemporaneamente nutrito l’immaginario cristiano della cattolicità. La selezione, operata su un numero assai più ampio di esemplari, ha molti meriti oltre a quello di poggiare su una solida competenza e sulla conoscenza del genere per quanto riguarda i modi, i luoghi, la storia delle produzioni. Un primo merito è quello di avere operato la scelta soffermandosi sui personaggi sacri per offrirne rappresentazioni diverse e perfino contrastanti, come per introduzione e invito a non sottovalutare la complessità dei materiali proposti. Il Bambino Gesù, all’inizio, appare quasi idolo incoronato e ricoperto di gioielli, nella settecentesca incisione romana del Miracoloso Bambino d’Araceli e, subito dopo, con modesto camicino e aria un po’ imbronciata, condotto per mano da Maria e Giuseppe in veste di solerti e umanissimi genitori, in una stampa remondiniana prodotta a Bassano ancora nel Xviii secolo. La distanza delle due concezioni non potrebbe essere più grande e invita l’osservatore attento anche se non necessariamente preparato, a porsi delle domande. Un secondo merito della selezione è quello di aver condotto l’esemplificazione espositiva, rispettando esigenze storiche e filologiche a un tempo, fino all’estrema parcellizzazione del foglio di stampa dando luogo a quel fenomeno che verrà detto produzione di immaginette devozionali o, con tardo e fortunatissimo termine popolare italiano, di santini. Le immagini che la mostra propone hanno svolto nel corso del tempo varie funzioni che facilmente svelano. L’intento di coinvolgimento emotivo appare chiaro dalle immagini mariane, sia nella maternale dedizione che nell’inconsolabile compianto della Crocifissione, della Deposizione e della Pietà. Più difficile per l’osservatore contemporaneo la comprensione di immagini in cui l’intenzione didattica e il contenuto teologico si avvicinano a uno dei fulcri della tensione misterica cristiana, il sacramento dell’Eucaristia. L’immagine del Cristo sorgente dal calice nel sanguigno rossore della coloritura manuale troverebbe oggi difficoltà ad essere usato nello svolgimento di una funzione catechistica sia pure rivolta a persone adulte. L’associazione alla sottostante raffigurazione dell’Ultima Cena secondo schema leonardesco, teatralmente proposta in drappeggi barocchi, riconduce l’osservatore a più familiare iconografia prediletta e popolarizzata, tra Ottocento e Novecento, nei i ricordi a stampa di Prima Comunione e di Comunione Pasquale, ma non dissipa il forte impatto prodotto dal sanguinoso calice che sembra unire secoli di miracoli eucaristici a visioni mistiche drammatiche come quelle di santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Il mistero del volto di Cristo e della Madonna, eccezionale modella per san Luca, è bene rappresentato e non mancherà la soddisfazione di qualche riconoscimento personale nel percorrere la galleria dei Santi e delle Sante in cui la Chiesa cattolica, dopo i sussulti antichi dell’iconoclastia e i più recenti della Riforma protestante sembra iconograficamente rasserenarsi. San Giuseppe con giglio, san Michele Arcangelo con spada perennemente sguainata contro il Demonio, san Giovanni Battista con l’agnello, san Pietro con il galletto simbolo del triplice ripudio appollaiato sul braccio come uccelletto inseparabile, san Giacomo maggiore con la celebre conchiglia appuntata sulla pellegrina e le bellissime sante, vergini e martiri: Barbara con a lato la torre in cui la rinchiuse il padre, santa Caterina d’Alessandria con la ruota dentata ridotta in pezzi dalla sua purezza, santa Liberata crocifissa…. Ma forse, nella piena soddisfazione estetica e iconografica dello spirituale percorso non si dissolverà lo stupore per quelle lune e quei soli antropomorfi ai lati del Cristo crocifisso o per quel dotto ‘pargoletto’ sulle rive del mare, munito di un cucchiaio che sembra appena sottratto a una mensa scolastica, ammaestrante sant’Agostino che gli è accanto sul fatto che cercare di spiegare il mistero della Trinità è come voler travasare l’acqua del mare in una piccola buca servendosi, appunto, di un cucchiaio. Anche quest’anno la mostra si arricchisce della presenza di Luigi Maio, il noto musicattore che in questi anni ha rielaborato alcuni suoi spettacoli in relazione alle mostre presentate a Inveruno. In occasione della mostra “Un cammino nel Sacro”, offrirà all’affezionato pubblico la sua magica interpretazione delle terzine dantesche portando in scena lo spettacolo “Inferno da Camera, Dante tridimensionale!”. Coniugando ironia e omaggio artistico, il genovese Maio propone un gioco divertito e didattico sull’Inferno dell’Alighieri, attraverso un’inedita interpretazione dei passi più suggestivi del Sommo Poeta. Date e Orari spettacolo: Giovedì 6 Dicembre 2012, ore 21,00 (Ingresso gratuito), Centro Servizi per la Cultura e l´Impresa del Comune di Inveruno, Largo Sandro Pertini n°2; Venerdì 7 Dicembre 2012, Scuola Primaria “Don Bosco” Inveruno Catalogo Edizioni Mazzotta con testi di Alberto Milano e Elisabetta Gulli Grigioni. Info: Un Cammino nel Sacro - stampe di culto e devozione dal Cinquecento all’Ottocento a cura di Alberto Milano e Elisabetta Gulli Grigioni - ingresso gratuito - tel. 029788121 - biblioteca@comune.Inveruno.mi.it  - www.Comune.inveruno.mi.it    
   
   
MILANO (TRIENNALE): DRACULA E IL MITO DEI VAMPIRI - 23 NOVEMBRE 2012/24 MARZO 2013  
 
Dal 23 novembre 2012 al 24 marzo 2013 la Triennale di Milano presenta la mostra dedicata a una delle leggende antiche più articolate e suggestive: “Dracula e il mito dei vampiri”. La mostra - ideata, prodotta e organizzata da Alef-cultural project management in partnership con La Triennale di Milano e in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna - con circa 100 opere tra dipinti, incisioni, disegni, documenti, oggetti storici, costumi di scena e video - affronta e indaga la figura del vampiro per antonomasia, partendo dalla dimensione storica per procedere alla trasfigurazione letteraria, fino ad arrivare alla trasposizione cinematografica e, infine, alle implicazioni sociologiche del mito di Dracula. Un vero e proprio viaggio nel mondo vampiresco che, al contempo, analizza il contesto storico e quello contemporaneo, passando in rassegna oggetti d´epoca e design dei nostri giorni, miti antichi e divi di oggi. Nel 1912 muore Bram Stoker, lo scrittore che, nel 1897, pubblicò il romanzo “Dracula”. Il mondo celebra il centenario della sua scomparsa con una serie di importanti eventi. La mostra è quindi un´occasione per rendere omaggio alla creatura letteraria del romanziere irlandese: Dracula, l´immortale vampiro, principe della notte, antesignano di una lunga serie di emuli più o meno fascinosi. La figura del vampiro, a partire dai suoi più lontani trascorsi folklorici e medievali, ha conosciuto infatti uno sviluppo straordinario entro la cultura illuministica, romantica e contemporanea, per culminare oggi nella saga di Twilight e in una sorta di “vampiromania” che continua a sedurre adolescenti e non solo. Capire perché il vampiro sia comparso improvvisamente sulla scena dell´immaginario europeo nel Settecento per non uscirne mai più, rileggere per immagini il Dracula di Bram Stoker, pensare a Dracula guardando a tutto quanto è stato prodotto dopo Bram Stoker, ma anche conoscere Dracula prima di Bram Stoker: questo l´intento della mostra. Le diverse declinazioni del fenomeno del vampirismo sono quindi affrontate in tre sezioni principali: “La realtà dietro il mito”, a cura di Margot Rauch, conservatrice del Kunsthistorisches Museum di Vienna, da cui provengono una serie di eccezionali documenti storici e opere tra le quali il primo ritratto del conte Vlad, figura storicamente esistita nel Xv secolo e associata a quella leggendaria di Dracula; “Bram Stoker: Dracula” in collaborazione con la Bram Stoker Estate, che propone una riflessione sul vampirismo nell´ambito letterario con particolare attenzione all´opera di Stoker approfondita attraverso taccuini e documenti del romanziere esposti per la prima volta in Italia; “Morire di luce: il cinema e i vampiri” a cura del critico cinematografico Gianni Canova che, attraverso manifesti originali e videoproiezioni ci immerge nella storia del vampirismo sul grande schermo, dalle prime pellicole in bianco e nero degli inizi del Novecento fino alle saghe degli ultimi anni. Particolare attenzione è rivolta al “Bram Stoker´s Dracula” (1992) di Francis Ford Coppola, di cui sono presentati per la prima volta in Italia alcuni storyboards e la sceneggiatura originale. Per l´occasione si presenta al pubblico anche l´armatura indossata da Gary Oldman - su disegno della costume designer Ishioka Eiko - eccezionalmente ricostruita dai produttori hollywoodiani dell´originale. La mostra è arricchita, poi, da due interessanti variazioni sul tema. La storica del costume Giulia Mafai offre un´interpretazione originale dell´identità del vampiro e, in particolare, della donna vampiro. Splendidi abiti di scena offrono un particolare sguardo sulla figura della “Donna vamp”, creatura che al vampiro al femminile - incarnato storicamente da Elizabeth Bathory e letterariamente da Carmilla - sovrappone il concetto di donna che distrugge attraverso il potere della seduzione. Un´affascinante divagazione nel mondo della moda è quella che nasce dalla collaborazione con L´uomo Vogue che presenta una selezione di riferimenti fashion al mondo degli un-deads attraverso le immagini di brand che hanno adottato lo stile dei vampiri divenendo cultori del genere: da Comme des Garçons, a John Galliano, da Alexander Mcqueen a Rick Owens fino alla recente interpretazione di Prada. Il costume e la moda aprono le porte al “Design del Vampiro” attraverso un racconto per immagini delle dimore e dei luoghi frequentati dal re della notte, con una riflessione sul ruolo di Dracula come “costruttore di città” firmata dall´architetto Italo Rota. Completa il percorso dell´esposizione uno speciale omaggio dedicato a Guido Crepax. In mostra diciotto disegni inediti che illustrano l’incontro tra Dracula e Valentina, una delle sue più celebri creature. L´allestimento si avvale di ricostruzioni scenografiche e suggestive proiezioni per accompagnare il visitatore verso un´esperienza emozionale alla scoperta dell´affascinante universo degli undeads. Un´iniziativa di profondo valore è quella promossa insieme all´Avis, Associazione Volontari Italiani Sangue, che - in occasione dell´esposizione “Dracula e il mito dei vampiri” - farà conoscere le sue attività e sensibilizzerà il pubblico ai valori del dono e della solidarietà. Catalogo Skira Info: Dracula e il mito dei vampiri - Dal 23 novembre 2012 al 24 marzo 2013 - Triennale di Milano, Viale Alemagna 6, 20121, Milano - www.Triennale.org  - www.Draculamilano.com    
   
   
MILANO (PALAZZO DELLA PERMANENTE): ​ALL´ORIGIN​E DELLA FORMA - 15 NOVEMBRE 2012  
 
Il Palazzo della Permanente, in via Filippo Turati 34, Milno, propone la mostra "All´origine della forma" che, da oggi 16 novembre e fino al 27 gennaio 2013, indaga la breve ed intensa parabola del Gruppo Origine, fondato nel 1950 a Milano da Mario Ballocco, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla, ed andare oltre per soffermarsi sugli sviluppi creativi di ciascun artista. La prima ed unica esposizione di gruppo si tiene a Roma nel gennaio del 1951 presso la galleria di via Aurora, con scioglimento nel mese di aprile dello stesso anno. Pochi mesi di vita ma sufficienti per tracciare la storia di quattro maestri dell’arte italiana del secondo dopoguerra, chiamati a condividere la poetica dell’origine, così come viene teorizzata da Ballocco nell’articolo-manifesto pubblicato nelle pagine di «Az arte d’oggi ». Gli artisti si vedono accomunati da quella ricerca espressiva che va all’origine della forma, va alla ricerca di un linguaggio arcaico che trova in ciascuno un peculiare contrappunto estetico. In questo modo si desidera ricostruire il rapporto maturato tra gli artisti, stabilire le relazioni tra le opere, rivelando le rispettive analogie e differenziazioni, ed andare oltre gli anni del sodalizio artistico, per mostrare come la poetica dell’origine continui in ciascuno di loro..L’esposizione, a cura di Daniele Astrologo, Paolo Bolpagni e Ruggero Montrasio, è accompagnata da un catalogo edito da Umberto Allemandi & C.  
   
   
MILANO (GALLERIA REPETTO, VIA SENATO 24): FAUSTO MELOTTI, DEI MISTERI ELEUSINI. CERAMICHE E OPERE SU CARTA 1948/1980 - INAUGURAZIONE: GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE 2012 ORE 18 - FINO AL 24 DICEMBRE 2012  
 
La Galleria Repetto di Acqui Terme ha aperto a settembre la nuova stagione espositiva con la mostra L´ignoto che appare. Torino, presenze, 1964-1990 (23 settembre al 30 novembre 2012) e contemporaneamente ha inaugurato la nuova sede di Milano, in via Senato 24, con la mostra Andy Warhol Come un vestito di Dior - Like a Dior dress, unique prints (Dal 14 settembre al 6 ottobre 2012). Seguono, a Milano, le rassegne La soglia dell´invisibile, Luigi Ghirri E Giulio Paolini (Dal 19 ottobre al 17 novembre 2012) e Fausto Melotti, Dei misteri eleusini. Ceramiche e opere su carta 1948 – 1980 (Dal 30 novembre al 24 dicembre 2012). L’ultimo appuntamento del 2012 di Repetto Projects è dedicato a Fausto Melotti, con una selezione di circa 30 opere tra Kore (la fanciulla del grano), figure in terracotta, vasi in ceramica, ma anche disegni e tecniche miste. Appassionato interprete dell´antica mitologia greca, Melotti coltivò sempre un amore particolare per i misteri eleusini: gli antichissimi riti religiosi legati al mito di Kore (Persefone), sua madre Demetra (la dèa del grano) e Ade, il signore del regno dei morti. Culto arcaico, risalente al periodo miceneo, poi sviluppatosi in tutta la grecità a partire dal Vii secolo a.C. Nella città di Eleusi, nel tempio dedicato a Demetra e Kore, il religioso, sovrano simbolo della morte e della resurrezione, del sacrificio e della grazia. Una liturgia, una iniziazione intorno ad un sacro mito: il rapimento di Kore da parte di Ade e la sua reclusione nel regno dei morti. La disperazione e la ricerca di sua madre Demetra. In suo favore, l´intercessione di Zeus e di Ermes. La sua parziale liberazione. Poiché, come il chicco di grano, anche Kore, ogni sei mesi, potrà ritornare alla luce dell´esistenza. Poiché, come il seme del grano, anche il corpo umano deve affondare sotto terra in autunno per rifiorire, per risorgere nella primavera della pura vita. Come scrive Sofocle: "O tre volte beati / i mortali che, visti questi misteri, / vanno nell´Ade, perché solo per essi laggiù / c´è vita, mentre per gli altri, laggiù, non vi è che del male." (fr.837)Melotti, con l´opera in ceramica, ha saputo interpretare questa nobile liturgia: modellando la figura di Kore, in varie dimensioni e vari colori: dal bianco al nero, dal grigio all’azzurro, in una semplice e mirabile plasticità ricolma di rito, solennità, sacrificio, grazia. La ciotola: umile contenitore del kykeon (ciceone), il distillato cerimoniale a base di orzo (probabilmente molto vicino alla nostra birra) bevuto dagli iniziati del culto. Anch’essa modellata in vari colori (e quanto colorata era la scultura greca classica!). Infine, il vaso: insieme contenitore, stilizzata colonna, arcaico simbolo di una fascinosa origine micenea. Mostra a cura di Carlo e Paolo Repetto con la collaborazione dell’Archivio Fausto Melotti di Milano Info: Repetto Projects - Milano, via Senato 24 - Tel. 02 36590463 - info@repettoprojects.Com  - www.Repettoprojects.com    
   
   
GENOVA (FIERA): GRANDE MODELLISMO - EDIZIONE INVERNALE DI MODEL EXPO ITALY - 1° E 2 DICEMBRE  
 
Grazie alla collaborazione con Veronafiere arriva a Genova in Fiera Model Expo Italy con l’edizione invernale. Su una superficie di 20.000 mq nei giorni 1 e 2 dicembre 2012 nel padiglione “Blu” del complesso fieristico di Genova sarà organizzata la prima edizione invernale della Fiera del Modellismo Model Expo Italy ideata da Veronafiere sette anni fa, nel 2005.La nuova avventura, che coinvolgerà Veronafiere e Fiera di Genova, nasce a Genova con l’obiettivo di portare il grande modellismo in una area d’Italia che, per la sua interessante posizione geografica, coinvolge il nord dell’Italia con ottime possibilità di partecipazioni di Aziende estere. Il Model Expo Italy Genova, si svilupperà all’interno del grande padiglione Blu, a due piani, che sorge di fronte al mare, strutturato per favorire grandi manifestazioni, con la presenza di tribune interne per una comoda visibilità degli spettacoli.A Model Expo Italy Genova gli oltre 20.000 metri quadri di superficie all’interno dello stesso padiglione strutturato su due piani e i 5.000 mq all’esterno dove si svolgeranno gare di automodelli radiocomandati, si trasformeranno in un grande centro commerciale, dove gli appassionati troveranno oltre 100 espositori tra associazioni, negozianti, aziende produttrici, importatori e grossisti. La rassegna pensa anche ai neofiti, con dimostrazioni, laboratori ed eventi speciali dedicati in particolare ai più giovani. Date E Orari Sabato 1: 9.00-18.30 Domenica 2: 9.00-18.30 inizio vendita biglietti dalle 8.00 Biglietti Intero: 10€ Info. Www.modelexpoitaly.it  
   
   
MILANO (MUSEO MINGUZZI): DAL 17 NOVEMBRE PROMOZIONE FAMILY FRIENDLY + EVENTI COLLATERAL​I GRATUITI > WILDLIFE PHOTOGRAPH​ER OF THE YEAR  
 
Grande successo di pubblico per la mostra Wildlife Photographer of the Year, in corso al Museo Minguzzi di Milano fino al 18 dicembre, con grande affluenza di famiglie e ragazzi oltre che di appassionati. Per chi vuole saperne di più, l’associazione culturale Radicediunopercento, presenta 3 serate di approfondimento con alcuni fotografi premiati all’importante concorso internazionale di proprietà del Natural History Museum di Londra e di Bbc Wildlife Magazine, che si terranno presso il Museo in via Palermo 11, sabato 17 novembre, sabato 1 e venerdì 14 dicembre (ore 19.00 - ingresso gratuito). Occasione in cui si potrà conoscere da vicino l´attività sul campo dei fotografi e assistere alla proiezione dei loro lavori più recenti. Il primo appuntamento è sabato 17 novembre con il fotografo Alessandro Bee, tre volte premiato nelle recenti edizioni del concorso e i cui lavori (fotografie e video) sono stati esposti in varie personali quali: National Geographic Galleries (London, Singapur, Andorra), Natural History Museums (Torino, Brescia, Roma), Art Museum (Manege, St. Petersburg, Russia), Fotofestival (Thisde, Denmark), Science Festival (Genova). Durante la serata verrà proiettato il video dell´ultimo progetto di Alessandro Bee, Light On The Wild. Il pubblico potrà approfittare della presenza del fotografo per rivolgere domande e soddisfare le proprie curiosità. Per vedere alcune fotografie realizzate da Alessandro Bee e per un maggior approfondimento su fotografo e il progetto si veda al sito www.Lightonthewild.com Le prossime serate vedranno protagonisti i fotografi Emenuele Biggi e Marco Colombo, presenti rispettivamente in mostra con Vagabondo notturno che ha ricevuto l’alto encomio per la sezione Natura in città e Sinuosità che è stata insignita del primo premio nella categoria Ritratti di animali. Per agevolare la visita alle famiglie, da sabato 17 novembre compreso fino a fine mostra l´associazione culturale Radicediunopercento attiva una nuova promozione family friendly. Con 2 genitori (o adulti) paganti si ha diritto alla gratuità per 1 bambino / ragazzo (6-17 anni) da loro accompagnato. Si ricorda inoltre che per i bambini sono a disposizione due schede didattiche di Editoriale Scienza s.R.l., con foto e illustrazioni diversificate per età (+6 anni e +9 anni), che li aiuteranno a interagire con le immagini esposte in mostra. Info info@wpymilano.It  -  www.Wpymilano.it - T +39 02 36565440 Orari / Ingresso Mostra Tutti i giorni 10.00 - 19.00 orario continuato - Chiuso lunedì Intero: € 5,00 | Ridotto: € 3,00 | Tessera associativa: € 1,00 (dai 18 anni)| Gratuito: bambini 0-5 anni Da sabato 17 novembre: promozione family friendly | ogni 2 genitori (adulti) paganti gratuito per 1 bambino / ragazzo (6-17 anni) Sabato 17 novembre, sabato 1 e venerdì 14 dicembre ore 19.00 | incontri con i fotografi | Gratuito  
   
   
IL BIELLESE NASCOSTO…NELLE IMMAGINI DEL FOTOCLUB BIELLA  
 
“Il Biellese nascosto…nel mio cuore” è il tema della mostra fotografica Images 2012, collettiva dei soci del Fotoclub Biella, aperta fino al 25 novembre al Museo del Territorio a Biella, al Chiostro di San Sebastiano. Giunta alla 28a edizione, l´esposizione raccoglie circa settanta immagini, in grande formato a colori o in bianco e nero, realizzate dai soci del Foto Club cittadino con l’intento di svelare ai visitatori luoghi, siti, paesaggi e situazioni a loro particolarmente cari, che appartengono al territorio biellese. L’ingresso è libero con i seguenti orari: dal giovedì alla domenica dalle ore 10 alle 12:30 e dalle ore 15 alle 18:30. Www.fotoclubbiella.it    
   
   
ROMA (CHIOSTRO DEL BRAMANTE): BRUEGHEL. MERAVIGLIE DELLʼARTE FIAMMINGA - A CURA DI SERGIO GADDI E DORON J. LURIE - 18 DICEMBRE 2012/2 GIUGNO 2013  
 
Il Chiostro del Bramante ospita dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013 “Brueghel. Meraviglie dellʼarte fiamminga”, la prima grande esposizione mai realizzata a Roma dedicata alla celeberrima stirpe di artisti. Unʼoccasione unica per ammirare i capolavori di unʼintera dinastia di eccezionale talento, attiva tra il Xvi e il Xvii secolo, e ripercorrerne la storia, lungo un orizzonte temporale, familiare e pittorico di oltre 150 anni. Curata da Sergio Gaddi e Doron J. Lurie, Conservatore dei Dipinti Antichi al Tel Aviv Museum of Art, la mostra è promossa e organizzata da Arthemisia Group e Dart Chiostro del Bramante. Con oltre 100 opere, lʼesposizione offre al pubblico la possibilità di vedere da vicino originali meravigliosi, presentati per la prima volta in modo organico e completo nella suggestiva cornice capitolina, provenienti da alcuni tra i più importanti musei nazionali e internazionali, ma non solo. Proprio nella provenienza di diverse opere da un elevato numero di prestigiose collezioni private, di estremamente frammentaria dislocazione nel mondo, sta infatti lʼeccezionalità di questa mostra che è riuscita a raccogliere e mettere insieme capolavori altrimenti difficilmente accessibili, molti dei quali del resto finora mai esposti al pubblico. Unʼopportunità imperdibile dunque per apprezzare alcuni straordinari dipinti, per la prima volta in Italia, come il magnifico “I sette atti di pietà” (1616-1618 ca.) di Pieter Brueghel il Giovane, in cui le diverse rappresentazioni della carità vengono esaltate e declinate attraverso lʼintensità delle figure ritratte, richiamando per contrapposizione “I sette peccati capitali” di Hieronymus Bosch (1500 ca.), altro eccezionale quadro della collezione presente in mostra, mai giunto prima nella Città Eterna. E proprio dal rapporto che con Bosh ebbe il capostipite dei Brueghel, Pieter il Vecchio (1525/1530 ca. – 1569), inizia il racconto della dinastia che, con la sua visione disincantata dellʼumanità, ha segnato la storia dellʼarte europea dei secoli a venire. Del “maestro spirituale” Pieter Brueghel il Vecchio seppe approfondire in chiave terrena le visioni oniriche, passando da uno stile ricercato e concentrato sulla tradizione, ad uno più icastico e interessato alla realtà, prestando grande attenzione al paesaggio e al rapporto tra uomo e natura, attraverso scene di danze contadine e proverbi figurati che riecheggiarono a lungo e cambiarono definitivamente la pittura fiamminga, aprendola alla modernità. Illustratore di un mondo agreste divenuto simbolo di una lettura sul senso della vita umana che già allʼepoca riscosse incredibile successo presso la committenza internazionale, dopo la sua morte, i registri del comico e del grottesco tipici dei suoi lavori, assunsero una valenza educativa che venne quindi raccolta dai figli, Pieter il Giovane (1564 –1638) e Jan il Vecchio (1568 – 1625). Rispetto al fratello, Pieter il Giovane ricalcò più da vicino le orme del padre (realizzando anche vere e proprie copie, oggi a volte uniche testimonianze di originali andati perduti), di cui però seppe rinnovare lo stile e i temi attraverso una personale elaborazione, rintracciabile in mostra per esempio nella splendida “Trappola per uccelli” (1605) che, con le sue atmosfere forti e le sue tinte decise, racchiude in sé tutte le peculiarità del Barocco Fiammingo. Mentre Jan il Vecchio, soprannominato “dei velluti” per la preziosità della sua tecnica, si dimostrò invece più orientato al rinnovamento stilistico, diventando il riferimento imitativo per gli artisti “bruegheliani” successivi. La genealogia prosegue poi e si ramifica, dal patriarca alla sua più lontana discendenza, in una complicata rete di relazioni presentata in mostra con precisione e rigore, fino agli undici figli di Jan il Giovane, cinque dei quali pittori anchʼessi. In pieno ʻ600 lo “stile brueghel” ha ormai assunto i tratti di un vero e proprio marchio di qualità. Il percorso si focalizza attorno alle vicende di ciascun artista e si sviluppa secondo una logica a rete, abbracciando riferimenti storici del periodo in esame, e analizza lʼesperienza finanche di personaggi quali Jan van Kessel I (1626 – 1679), figlio di Paschasia, sorella di Jan Brueghel, e di Ambrosius Brueghel (1617 – 1675), artista di grandissima qualità ma poco conosciuto e studiato. Il percorso espositivo si chiude infine con David Teniers il Giovane (1610 –1690), legato ai Brueghel per aver sposato la figlia di Ambrosius, e Abraham (1631 – 1697), ultimo epigono di una discendenza che, con più di cento anni di attività, è ormai leggendaria. Attraverso le opere di Pieter Brueghel il Vecchio e della sua genealogia la mostra proporrà un viaggio appassionante nellʼepoca dʼoro della pittura fiamminga del Seicento, alla ricerca del genio visionario di ben cinque generazioni di artisti in grado di incarnare coralmente, come mai nessuno prima né dopo di loro, lo stile e le tendenze di oltre un secolo di storia dellʼarte. Catalogo: Silvana Editoriale. Info: Brueghel. Meraviglie dellʼarte fiamminga - Chiostro del Bramante, Via della Pace, 00186, Roma - Dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013 - Tel 06 916 508 451  
   
   
DOMENICA 18 NOVEMBRE L’OPEN DAY DELLE BIBLIOTECHE  
 
Biblioteche aperte domenica 18 novembre in tutta la provincia di Verbania: è l’Open day della lettura, con le sale aperte al pubblico dalle 15 alle 18:30. Sedici le biblioteche partecipanti: Baveno, Cannobio, Caprezzo, Casa della Resistenza, Casale Corte Cerro, Domodossola, Gravellona, Mergozzo, Museo del Paesaggio, Omegna, Pallanzeno, Pieve Vergonte, Stresa Verbania, Vignone e Villadossola. A queste si aggiungono per la prima volta due sale del novarese: Cameri e Galliate. La Domenica in biblioteca prevede anche diverse iniziative, sia per bambini che per adulti. Sono oltre 30 gli eventi in programma, fra presentazioni di libri, mostre e workshop. Www.bibliotechevco.it    
   
   
TORGIANO (PALAZZO MALIZIA): MOSTRA "PIETRO MELANDRI" IL MAESTRO DEL LUSTRO RISCOPERTO IN UMBRIA"  
 
Sabato 10 novembre 2012, alle ore 17, a Torgiano (Pg), si è inaugurata la mostra “Pietro Melandri, il maestro del lustro riscoperto in Umbria”, uno tra i maggiori ceramisti italiani del ´900.L’esposizione, a cura di Antonella Pesola, è ospitata a Palazzo Malizia. L’iniziativa è nell’ambito della terza edizione di “Versando Torgiano”, il contenitore culturale, organizzato dal Comune di Torgiano che, attraverso una serie di eventi, “celebra” l’olio e il vino, eccellenze del suo territorio, nei primi due fine settimana di novembre.Il programma comprende mostre d’arte ceramica, di fotografia, musica, laboratori didattici, incontri, mostra mercato dei prodotti tipici e artigianali, degustazioni, cene in taverna e corteo medievale. Il primo week end (9 – 10 - 11 novembre) è dedicato al vino; il secondo, (16 – 17 - 18 novembre) all’olio d’oliva. Le mostre dell’edizione 2013, dedicate all’arte della ceramica, antica tradizione artigiana torgianese, sono le seguenti: “Pietro Melandri”, “Vaselle d´Autore per il vino novello” e “Ampolliere di Giovani Artisti per l’Olio Nuovo”. La mostra dedicata all’artista faentino Pietro Melandri, uno dei maggiori esponenti della ceramica del Xx secolo, fra i più amati dai collezionisti e dai cultori delle arti decorative, è suddivisa in tre tematiche, mitologia, natura e fede e presenta 40 opere della prima metà del ´900 di collezioni private, alcune inedite e molte appartenenti alla storica collezione di Giovanni Bolognesi (1886-1970), avvocato faentino che esercitava la professione a Milano Le maioliche in mostra (dagli anni ’20 agli anni ’60), fanno parte della fase in cui, raggiunta la piena maturità tecnica, Melandri riuscì ad esprimere nel modo più efficace la sua vena artistica. La ricerca di nuove espressioni, l’uso magistrale dei colori e dei volumi, tanto da potersi definire sculture in maiolica, lo sviluppo di temi suggeriti da una profonda fede e da un attento amore per la natura, fanno delle opere di Melandri un caleidoscopio di sensazioni ed emozioni che colpiscono non solo l’intenditore, ma anche l’appassionato che le “sente” anche con il cuore. Melandri ha dimostrato di sapersi rinnovare sempre, anche a tarda età. Ha avuto fantasia, curiosità, stimoli e voglia di scoprire cose nuove, di “imparare” sempre. La sua opera non è riducibile a tipologie e stili perché sarebbero infiniti: dal liberty, al déco, al neoprimitivismo. L’artista ha lasciato un’importante testimonianza a Perugia: la decorazione dei pannelli ad altorilievo della Cappella funeraria di Luisa Spagnoli in zona Santa Lucia, costruita nel 1937. Con l’occasione verranno mostrate delle riproduzioni, che ricostruiscono l’impianto decorativo delle maioliche raffiguranti, oltre ad angeli e simboli sacri, le varie fasi della lavorazione tessile, con i conigli, la filatura e la tessitura della lana d’Angora. Pietro Melandri, nato a Faenza nel 1885 e morto nel 1976, è da annoverare fra i più grandi ceramisti del ‘900.Fra il 1897 ed il 1905 è apprendista presso la fabbrica dei Fratelli Minardi, frequenta le lezioni serali di Antonio Berti alla Scuola di Arti e mestieri. E’ poi tra i componenti del prestigioso cenacolo baccariniano che, agli inizi del secolo scorso in clima Liberty, produce opere che si pongono a fianco dei più importanti risultati della scultura italiana ed europea. Si trasferisce a Milano dove lavora come decoratore e frequenta i corsi serali di scenografia all’Accademia di Brera. Pur mantenendo vivo l’amore per la ceramica, lavora anche a come pittore dove è influenzato da Fontanesi e Previati.dopo un periodo di prigionia in Ungheria durante la Prima guerra mondiale, ha modo di conoscere la Secessione viennese; tornato a Faenza collabora prima con Paolo Zoli, fino al 1921, poi con Francesco Nonni, di cui maiolica alcune opere plastiche. Si lega poi con Focaccia industriale e mecenate di Ravenna, fondando e dirigendo la Focaccia & Melandri. E’ in questo periodo che matura la tecnica delle riflessature a lustri, seguita dalle più moderne patinature degli acidi, che gli consente di realizzare straordinari pezzi. Partecipa con successo alle Triennali di Milano (dal 1933 in poi) e all’Esposizione Universale di Parigi con il grande pannello rappresentante Perseo. Nel 1931 è impegnato nel restauro della Rocca delle Caminate a Forlì su incarico di Benito Mussolini. E’ di quegli anni la conoscenza e l’inizio della collaborazione con l’architetto Gio Ponti, il primo che lo giudica un vero artista perché “la sua evoluzione non è stata tanto tematica, quanto estetica, con opere sempre più godibili.” Il definitivo riconoscimento di Melandri come artista arriva nel 1937 quando vince il Gran Premio Ufficiale per la Scultura alla mostra di Arti Decorative di Parigi con il grande pannello raffigurante Perseo e Medusa. Ottiene un vasto riconoscimento e consenso anche in patria e in particolare vince le prime due edizioni del Concorso nazionale della ceramica d’arte, organizzato nella sua Faenza da Gaetano Ballardini. Agli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, risale la decorazione del cinema Apollo a Bologna. Melandri riprende la sua attività intensificando la collaborazione con gli architetti Gio Ponti e Melchiorre Bega e producendo lavori monumentali per edifici e esercizi pubblici, ville, alberghi, banche, negozi, esegue anche immagini sacre per istituti religiosi. Nel 1954 partecipa alla X Triennale di Milano con una personale e nel 1959, realizza con l’architetto Mazzanti il famoso pannello per il bar dell’albergo Roma a Bologna composto di 250 pezzi. In occasione della mostra, è stato stampato un catalogo a colori di 32 pagine, edito dal Comune di Torgiano con un saggio della curatrice Antonella Pesola e la prefazione di Franco Cocchi. Notizie Utili Durata mostra: dal 10 novembre al 6 gennaio 2013Orari visita: dal lunedì al venerdì 9-13 / 15-18,30 – sabato e domenica pomeriggio, su appuntamento: per prenotazione chiamare l’Ufficio Informazioni Turistiche Tel. 075 9886037 info@stradadeivinidelcantico.It ingresso: gratuito Informazioni al pubblico:Comune di Torgiano Tel. 075 9886020 (Ivana Marchegiani)ufficio Informazioni Turistiche Tel. 075 9886037 info@stradadeivinidelcantico.It www.versandotorgiano.it   
   
   
ROMA (HOTEL SPLENDIDE ROYAL: ROMA VIBRANTE DI GUTTUSO  
 
In occasione del centenario della nascita di Renato Guttuso, il Complesso del Vittoriano ospita fino al 10 febbraio 2013 la mostra “Guttuso. 1912-2012”. Roma, città in cui Renato Guttuso visse per oltre cinquant´anni, lo celebra con una grande mostra: in esposizione cento dipinti rappresentativi che documentano l’attività artistica e l´intero arco creativo di uno dei protagonisti della scena culturale italiana ed europea del Xx secolo. Guttuso stabilì nella capitale il centro nodale delle sue relazioni e la dipinse, rappresentandone l´aspetto più intenso e profondo, sociale, politico, ma anche religioso. Attraverso le sue visioni del Colosseo, dei tetti di Via Leonina, delle misteriose presenze nei giardini pensili romani, scopriamo una Roma diversa. Il pacchetto ‘Splendide Renato Guttuso’ include: Il soggiorno di due notti per due persone in camera della tipologia prescelta; brindisi di benvenuto servito al Bar della Terrazza panoramica; prima colazione a buffet servita alla Terrazza "La Limonaia”; cena di tre portate, bevande escluse, presso il Ristorante “Mirabelle”, con vista panoramica sulla città ; due ingressi omaggio alla mostra “Renato Guttuso” che si terrà al Complesso del Vittoriano fino al 10 Febbraio 2013. In suite benvenuto in camera con il libro omaggio della mostra. Prezzo del pacchetto: a partire da Euro 960,00 per il soggiorno di due notti. --- L’hotel Splendide Royal, aperto nel 2001 dopo la sapiente ristrutturazione di un antico palazzo di fine Ottocento, è uno degli alberghi 5 stelle di Roma più amati dallo star system internazionale, non solo per la sua centralissima posizione, tra Via Veneto e Villa Borghese, e per la preziosità dei suoi interni in stile Barocco, ma anche per la sua atmosfera intima. Fra le camere, lussuosamente arredate e arricchite da sontuosi decori e dotate di tutti i più moderni comfort, molte godono di una magnifica vista sulla città. Il suo famoso ristorante Mirabelle, diretto da Bruno Borghesi, ha una delle più belle terrazze gourmet della Capitale, scenario ideale per una cena con vista panoramica, dove lo Chef Stefano Marzetti propone la sua arte culinaria accompagnata da una spettacolare vista sulla città: un ineguagliabile mix che ha fatto guadagnare al ristorante importanti riconoscimenti. --- Guttuso è stato uno straordinario testimone del nostro tempo e con le sue opere, ma anche con i suoi scritti, ha cercato di rappresentare la condizione umana con le sue sofferenze, i suoi miti, le sue passioni. Per capire Guttuso è fondamentale poter approfondire la sua straordinaria capacità di intessere rapporti con altri artisti. Scrittori come Moravia, Sciascia, scultori come Moore, Manzù, che gli dedicò il monumento funebre dove è sepolto poeti come Pasolini e Neruda, registi come Visconti, Maestri della pittura come Picasso, Sutherland, ebbero con lui rapporti di feconda collaborazione da cui sono nate illustrazioni per libri, scenografie, sodalizi talvolta sviluppatisi in movimenti artistici. Grazie al lungo lavoro di ricerca compiuto dagli Archivi Guttuso, le opere sono state scelte tra quelle presenti nei più importanti musei italiani ed esteri, oltre che nelle collezioni private più rappresentative. Esposte anche le opere che il maestro aveva tenute per sé, nella sua collezione privata; si potranno così ammirare le piccole tavolette con le quali Guttuso, precocissimo, muoveva i primi passi nel mondo della pittura. Info: Hotel Splendide Royal - Via di Porta Pinciana 4, 00187, Roma - Tel. 06/421689 – Fax 06/42168800 - www.Splendideroyal.com  – reservations@splendideroyal.Com    
   
   
SANTA CECILIA IN CORO A TAVAGNASCO  
 
Santa Cecilia si festeggia in coro a Tavagnasco, Comune conosciuto in tutto il Piemonte proprio come centro della musica corale, grazie a collaudate rassegne come il Maggio Canoro e il Do.re.mi… Mosa. Per onorare la Santa patrona della musica, venerdì 16 novembre, alle ore 21, nella Palestra Comunale in località Verney è in programma il concerto della Società Filarmonica “Vittoria” Tavagnasco 1896. Diretta dal Maestro Federico Sardino, e della banda giovanile, diretta dal maestro Emanuel Brocco, con la partecipazione dei cori “Mimosa” e “Rio Fontano”. Www.riofontano.it    
   
   
ART MOB ALLA CHIESA DEI BATÙ DI GIAVENO  
 
Appuntamento con l’arte, da venerdì 16 a mercoledì 22 novembre, alla Chiesa dei Batù di Gaveno. “Apparato effimero interagente #2”, il secondo dei due collettivi giavenesi partecipanti al progetto Art Mob – mobilita l’arte in città, presenterà in questi giorni le realizzazioni messe appunto con la propria idea di creatività e arte sul concetto di collettività. L´evento prevede la presentazione delle interviste fatte nelle scorse settimane alle associazioni locali, di un “arazzo” assemblato con interventi artigianali e di una "macchina da festa", costruita interamente in ferro con un binario all´interno del quale scorrono delle sfere rotanti. L´esposizione sarà visitabile il pomeriggio, dalle 16 alle 18. Www.comune.giaveno.to.it