Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


VENERDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5
Notiziario Marketpress di Venerdì 28 Febbraio 2014
ITINERARI CULTURALI ADRIATICI: A PADOVA I PROTAGONISTI DEL PROGRAMMA EUROPEO ADRISTORICAL LANDS. LE VIE D’ACQUA DEL VENETO  
 
Padova - Nel corso della storia, il mare Adriatico è stato attore e spettatore dello sviluppo di civiltà ed economie che hanno lasciato segni indelebili sulle sue coste e nell’entroterra. A buon diritto, dunque, diventa il filo conduttore per itinerari turistico – culturali ambientalmente sostenibili, di straordinario impatto emozionale e capaci di valorizzare alcune significative realtà del bacino adriatico non comprese nell’offerta tradizionale. E’ in sostanza questo l’obiettivo di Adristorical Lands, progetto internazionale realizzato nell’ambito del Programma comunitario Ipa Adriatico, che ha coinvolto istituzioni e realtà locali di Slovenia, Croazia, Albania, Montenegro, Bosnia Herzegovina e le Regioni costiere adriatiche italiane. Il progetto si è formalmente concluso alla Camera di Commercio di Padova, dove si è svolto l’ultimo Steering Committee tra i partners che hanno realizzato i contenuti di Adristorical Lands: Regione Molise (lead partner), Informest (Italia - Fvg), Museo Marittimo di Pirano (Slovenia), Agenzia regionale di sviluppo di Spalato (Croazia), Ente turistico dell’Erzegovina – Cantone della Neretva (Bosnia), Municipalità di Lezha (Albania), Ministero della Cultura del Montenegro, Provincia di Bari, Regione Abruzzo, Confesercenti Abruzzo, Regione Marche, Associazione Le Marche Segrete, Provincia di Ravenna e, per il Veneto, la Regione con il Dipartimento Turismo e l’Associazione Città Murate del Veneto. “Come Veneto – ha fatto presente l’assessore Marino Finozzi – abbiamo puntato su tre itinerari significativi: le nostre Città murate; gli itinerari religiosi che percorrono il nostro territorio; le vie d’acqua. Proprio le vie d’acqua sono l’elemento di raccordo tra l’Adriatico ed il territorio veneto, “intriso” dalle aste fluviali di Po, Adige, Brenta, Piave, Sile, Livenza, Tagliamento e tanti altri fiumi che un tempo si intrecciavano in un’unica grande area lagunare”. Gli itinerari religiosi riguardano sia le persone di fede cattolica (da Padova a Venezia: S. Antonio, S. Luca e S. Marco), sia i cristiani ortodossi (la Chiesa dei Greci a Venezia), sia gli ebrei (con il Ghetto di Padova e soprattutto quello Ghetto di Venezia, del quale nel 2016 si celebrano i 500 anni dalla sua istituzione). Le “Vie d’acqua” sono principalmente a Riviera del Brenta da Padova a Venezia, il Sile da Altino alle isole veneziane della Laguna nord (Torcello, Burano e Mazzorbo) e a quelle meno conosciute (S. Francesco del Deserto, Isola degli Armeni, Certosa, Lazzaretto. S. Erasmo).  
   
   
SEMPRE DONNA: IN MOSTRA L´ELEGANZA E LA FEMMINILITÀ IN ROSA  
 
Elegante, femminile. In ogni momento della vita. Questa è la donna colta dagli scatti di Edgar Noè Vannelli nella mostra fotografica “ Sempre Donna. Ritratti segratesi. L´innata femminilità ed eleganza delle donne” . Il vernissage, sabato 1 marzo alle ore 18 a Segrate – Centro Verdi, via Xxv Aprile Una donna che conserva la propria femminilità in ogni sfaccettatura del quotidiano: sia nell´abbracciare il proprio bimbo o nel pulirgli il nasino sia nel momento della preparazione sportiva, prima di un incontro di boxe. Sia nella tensione e concentrazione della gara di ciclocross che nell´azione antica di impastare la farina per fare il pane. Nel prendersi cura del proprio cavallo, entrando in perfetta simbiosi con l´animale amico, intenta a cucire e ricamare. Mentre è in cucina a preparare i piatti che i clienti del proprio locale gusteranno, mentre, artista e creatrice di stile, taglia i capelli. Sensuale nel burlesque, pratica e veloce mentre consegna la posta. Precisa mentre lavora la ceramica. Bella più che mai con il suo “pancione”. 30 foto estemporanee che colgono attimi di realtà. Edgar, giovane artista emergente, ha fotografato segratesi di tutte le età. Facendo emergere nei suoi ritratti il bello delle loro storie, “fermate” nell´istante di uno scatto. “Perchè – come spiega lui stesso – la fotografia non è bella solo in sé, ma per la vita che porta fuori e che racconta”. Nell´ambito della mostra, giovani segratesi indosseranno abiti confezionati per l´occasione dalla stilista Angela Ferrotti. "La moda in rosa: dagli anni 20 a oggi". Saranno esposti inoltre anche cinque bassorilievi "Volti celebri", realizzati da Stefano Lazzerini. Gli autori sono tutti giovani emergenti nel fotogiornalismo, nella moda, nella grafica e nelle arti visive. Il Comune ha volutamente dato spazio e possibilità di espressione ai talenti di domani. La mostra è inserita nella rassegna "Segrate Donna", in calendario dall´1 al 15 marzo: incontri, presentazioni di libri, musica e spettacoli in occasione dell´8 marzo. Il programma è consultabile sul sito www.Comune.segrate.mi.it    
   
   
ENRICO GUSELLA SULLA FOTOGRAFIA E OLTRE UN´ACUTA LETTURA SULLA FOTOGRAFIA E I SUOI PROTAGONISTI  
 
Un testimone dell´arte per un viaggio affascinante e coinvolgente dentro l´immagine fotografica, la storia e i suoi protagonisti: i fotografi. E´ questo ma molto altro ancora il libro “Sulla fotografia e oltre” di Enrico Gusella, che esce in questi giorni per Allemandi Editore nella serie “I Testimoni dell´Arte”. Un´acuta lettura sulle vite e i mondi dei fotografi, dalla metà dell´Ottocento ai giorni nostri, da Nadar a Roni Horn, attraversando i diversi generi fotografici ed investendo le diverse discipline delle arti tra cui la letteratura e la poesia. Un percorso sulla fotografia che attraverso l´occhio di Gusella si sviluppa nelle sue più diverse articolazioni. Critico e storico delle arti, ma innanzitutto organizzatore culturale e curatore di mostre - oltre 250 le esposizioni con la sua curatela -, Gusella indaga attentamente i numerosi fotografi della scena contemporanea. Il volume si apre, infatti, con un´intervista a Mimmo Jodice, per poi proseguire con un capitolo dedicato al paesaggio. Dai luoghi veneziani di Elio Ciol a Gabriele Basilico, il fotografo delle città e del paesaggio urbano. Da Albert Steiner a Giovanni Chiaramonte, ai paesaggi astratti di Franco Fontana. E ancora la Parigi in libertà di Robert Doisneau, Joseph Beuys, Guido Guidi, Giovanni Umicini, Mario Cresci, Fulvio Roiter, Boris Mikhailov, Maurizio Galimberti, Cesare Gerolimetto, Nino Migliori, Walter Niedermayr, Olivo Barbieri, Raffaello Bassotto, Orsenigo_chemollo, Roberto Salbitani, Pino Ninfa, Aurelio Amendola, Mario De Biasi, Andrej Tarkovskij, Italo Zannier, Luca Chistè, e molti altri ancora. Sul reportage sono, invece, i lavori di Gianni Berengo Gardin, Enrico Bossan, Davide Ferrario, Emeka Okereke, Sophie Elbaz, Nabil Boutros, Gary Knigth, Ron Haviv, Christopher Morris, Alexandra Boulat, James Nachtwey, Christopher Anderson e Antonin Kratochvil. Sul corpo le indagini su Helmut Newton, Douglas Kirkland, Anton Corbijn, Spencer Tunick, David Lachapelle, Nan Goldin, Cindy Sherman, Stanley Kubrick, Gianluigi Colin e Tea Giobbio. La pattuglia della sezione astratta è composta da Man Ray, Jerry Uelsmann, Mario Schifano, Michael Kenna, Thomas Ruff, Roni Horn, Douglas Gordon e Aernout Mik. Un capitolo a parte merita la Collezione Italo Zannier della Fondazione di Venezia, di cui nel volume sono una serie di bellissime immagini di Nadar, Antonio Beato, Fox Talbot, Elio Luxardo, Italo Zannier, Nino Migliori, Franco Vaccari e Maurizio Galimberti. Il volume pubblicato da Allemandi Editore fa parte della serie “I Testimoni dell´Arte” che annovera storici e critici di fama internazionale come Angela Vettese, Tom Wolfe, Louisa Buck, Judith Greer, Manuel Gualandi, Giorgio Guglielmino e Alessandra Ruffino. Enrico Gusella, critico e storico delle arti, è curatore e ideatore di mostre. E’ stato professore a contratto per l’insegnamento di Storia della Fotografia e delle Arti Visive all’Università Ca’ Foscari di Venezia; cultore della materia per l’insegnamento di Storia dell’Arte moderna all’Università di Verona, ed è componente del “Lisav” – Laboratorio internazionale di Semiotica a Venezia. Ha curato oltre 250 mostre tra cui Mimmo Jodice; Eugene Smith; Tina Modottti; Vittorio Storaro; Gianni Berengo Gardin; Mario Giacomelli; Giovanni Chiaramonte; Giovanni Umicini; Buby Durini for Joseph Beuys, Passaggi a Nord Est; Dieci fotografi d’oro. Ideatore del Centro nazionale di fotografia del Comune di Padova, e di convegni sulle arti visive: Il Fotogiornalismo contemporaneo; Dell´imperfezione; Del Senso; La camera oscura. Storia ed estetica della fotografia; Wim Wenders. L’occhio in movimento. Si occupa di semiotiche, culture della Pubblica Amministrazione, storia dell’architettura e poetiche del paesaggio. Giornalista-pubblicista, già collaboratore dei quotidiani Il Sole 24 Ore, La Repubblica (redazione di Napoli), Il mattino di Padova, L´adige. Collabora alle pagine culturali de Il Giornale di Vicenza e L´arena.  
   
   
LOMBARDIA. : SULLA SCENA NOSTRE STORIA E LINGUA DOMENICA VALENTINA CORTESE ILLUMINERÀ L´AUDITORIUM  
 
Milano- A tre giorni dal grande omaggio ´Milano: prosa, poesia e teatro´ dedicato a Piero Mazzarella, che si terrà domenica 2 marzo a Palazzo Lombardia, l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini si dice "felice e orgogliosa di poter ospitare alcuni grandi protagonisti della cultura milanese". Custodiamo Nostra Cultura - Saliranno sul palco Roberto Marelli, Silvio Raffo, Silvia Bottini e Nicola Tosi, Antonio Zanoletti e Valentina Cortese. "Proprio la Cortese - afferma Cristina Cappellini - illuminerà il nostro Auditorium e sono certa incanterà il pubblico. Un´occasione straordinaria per valorizzare la storia di Milano e degli artisti che l´hanno amata, patrimonio importante da non dimenticare mai". Riscopriamo Il Valore Delle Nostre Lingue Locali - "Il dialetto rappresenta la vera voce di un popolo". L´assessore richiama il titolo, ´Vera Vuz´, di uno spettacolo portato in scena di recente dal Teatro milanese Out Off, per rimarcare il ruolo centrale delle lingue locali nel valorizzare il senso di appartenenza a una comunità, il legame con un territorio. "Piero Mazzarella - ha ricordato l´assessore - è stato un formidabile esempio di come la lingua locale favorisca la condivisione di un patrimonio culturale e sociale importantissimo, perché fortemente identitario. L´identità è la salvezza di una comunità, senza di essa si finisce per smarrirsi in una realtà virtuale slegata dal territorio". "Lo spettacolo di domenica - ha detto l´assessore - vedrà un momento importante proprio nel ricordo del grande Piero Mazzarella". "Ci saranno - ha spiegato - video e racconti dell´attore in lingua milanese, un patrimonio assolutamente da custodire, non come ´pezzo da museo´ bensì come patrimonio vivo, da rigenerare continuamente e da diffondere anche tra i più giovani". "Un impegno - ha concluso la responsabile delle Culture lombarde - che ho preso sin dal primo giorno del mio mandato e che porterò a termine con speranza e fiducia in un futuro meno standardizzato e più custode delle tradizioni culturali".  
   
   
A CORTINA D’AMPEZZO EMMANUEL CARRÈRE RACCONTA LIMONOV E ALTRE VITE CHE NON SONO LA MIA CON FRANCESCO CHIAMULERA CORTINA D’AMPEZZO.  
 
 “Come definirei i miei libri? Dei ritratti. Se fossi un pittore, sarei un ritrattista”. Ha affascinato una generazione di lettori in tutto il mondo. Emmanuel Carrère, tra i principali scrittori contemporanei, sarà eccezionalmente in Italia, per una sola data, a Cortina d’Ampezzo. L’autore di “Limonov” incontrerà i suoi lettori e appassionati a Una Montagna Di Libri, la rassegna protagonista della stagione letteraria di Cortina. Un’occasione unica per parlare con Carrère dei suoi libri passati e futuri. Appuntamento venerdì 28 febbraio 2014, alle ore 18, presso il Miramonti Majestic Grand Hotel di Cortina. Una conversazione con Francesco Chiamulera, responsabile della rassegna. Un servizio navetta collegherà l’hotel con Piazza Roma, in centro a Cortina. Interpretazione consecutiva a cura di Paolo Maria Noseda. Emmanuel Carrère è nato a Parigi nel 1957. Della sua vasta produzione sono usciti in Italia con Einaudi La settimana bianca (1996 e 2004), L´avversario (2000), Facciamo un gioco (2004), La vita come un romanzo russo (2009). Nel 2011 ha pubblicato D´autres vies que la mienne, che in Francia ha conquistato classifiche e premi (in Italia Vite che non sono la mia). Presso Adelphi ha pubblicato Limonov (2012). Adelphi ha inoltre ripubblicato recentemente Limonov. I Libri. "Come definirei i miei libri? Dei ritratti. Se io fossi un pittore, sarei un ritrattista”. Nelle sue opere conosciute in tutto il mondo - di particolare fortuna, in Italia, Limonov e L’avversario - Emmanuel Carrère ha percorso una strada unica e peculiare: la riscrittura di vite “che non sono la sua”. Il tentativo estremo e autenticamente letterario di mettersi nei panni degli altri. Ricostruendo con pazienza, tassello dopo tassello, con una grande prosa ma anche con piglio documentario, gli aspetti più strani, commoventi, inquietanti dell’esistenza. Raccontando storie che solo apparentemente non ci appartengono.  
   
   
SI CHIUDE CON SUCCESSO A BELLUNO LA RASSEGNA CULTURALE INCLINAZIONI ‘50/’70  
 

Si apre un nuovo calendario di appuntamenti con design e architettura anche fuori provincia Si è chiusa con successo di critica e presenze e lo sguardo rivolto al futuro la rassegna culturale “Inclinazioni ‘50/’70 – Racconti di innovazione in architettura e design”. Promossa dalla Fondazione Architettura Belluno Dolomiti e svoltasi al Centro Culturale Crepadona di Belluno dall’8 al 22 febbraio, sono state oltre 500 le presenze tra operatori del settore, appassionati e curiosi. Tra loro anche visitatori da fuori provincia, chiaro segnale di un interesse mosso dalla curiosità sollevata grazie all’originalità di questo progetto. Un format che ha funzionato, 3 anni di lungo lavoro e una collaborazione tra soggetti che ha portato i risultati sperati. Il punto di partenza è stato Belluno, una scommessa vinta e che vedrà Roberto De Biasi, Valentino Stella e Laura Soravia, curatori dell’evento, a cooperare ancora con le aziende protagoniste. In programma infatti altri incontri analoghi, in location diverse da Belluno per proporre sia qui che altrove storie, punti di vista e una cultura aperta alla conoscenza. E’ l’Inclinazione alla ricerca e alla sperimentazione e come dichiarano gli stessi curatori dell’iniziativa “Il nostro obiettivo-ambizione è di aprire le porte a progetti futuri da riproporre con eco nazionale. L’intenzione è di esportare il format di Inclinazioni ’50/’70 in altre città e di offrire nuovamente appuntamenti dedicati al mondo dell’architettura e del design intercettando anche temi paralleli ad essi”. Poi aggiungono: “Abbiamo ancora tanto materiale in archivio da proporre e Belluno ha ancora molto da offrire. Per le iniziative come Inclinazioni si potrebbero sfruttare i tanti spazi espositivi di cui la città di Belluno si sta dotando. Contenitori che potrebbero ospitare gli oggetti e il materiale fotografico e cartaceo raccolto nell’archivio storico del Comune e in studi privati. E’ così che la discussione potrebbe farsi costruttiva e stimolante anche con il cittadino, avvicinandolo al mondo dell’architettura e del design perché ci possa essere uno scambio reciproco di cultura e conoscenza. Opere, oggetti e produzioni pronti a condurre i cittadini dentro questo prezioso contesto storico-culturale. E non solo. Anche turisti italiani e stranieri generando un aumento di numero e qualità dell’offerta turistica”. Www.inclinazioni5070.it

 

 
   
   
BOLZANO: SONDAGGIO FRA I VISITATORI: IL TOURISEUM PIACE ED ENTUSIASMA  
 
 Musei - Nel 2013 il Touriseum, Museo Provinciale del Turismo con sede a Merano, ha festeggiato il decennale dalla sua fondazione. Il Museo Provinciale del Turismo si trova nel cuore dei Giardini di Castel Trauttmansdorff e continua a conquistare numerosi apprezzamenti. A conferma di ciò anche l’esito del sondaggio fra i visitatori della stagione 2013: oltre il 66% ha assegnato al museo il massimo gradimento, il 28% lo considera comunque molto positivamente. Positivo il profilo del Touriseum, il Museo provinciale del turismo a Merano, disegnato dal sondaggio fra i visitatori effettuato nel corso della stagione 2013, di cui si sono valutati recentemente gli esiti. Al sondaggio hanno preso parte turisti provenienti da Germania, Italia, Austria, Svizzera, e altri 26 Paesi, oltre a numerosi visitatori locali. Il Touriseum piace a tutti, soprattutto a italiani, tedeschi e altoatesini, che hanno assegnato per un complessivo 95% un giudizio positivo. L´entusiasmo non conosce differenze d´età. I visitatori apprezzano soprattutto l´allestimento e il concetto del museo, le diverse installazioni interattive e il modo in cui viene raccontata la storia del turismo sudtirolese. Circa il 16% afferma di aver apprezzato "tutto!" del Touriseum. Per i visitatori più giovani, le maggiori attrazioni sono il Gioco dell´Alto Adige, l´enorme flipper scolpito nel legno, lungo oltre 10 metri, e i diversi modelli. Alla richiesta di comunicare eventuali critiche l´85% non ha saputo rispondere. Gli unici suggerimenti di miglioramento indicati riguardano l´ampliamento del Touriseum: temi più attuali, ulteriori installazioni interattive e proposte per i bambini sono state le richieste più comuni. L´entusiasmo dei visitatori si dimostra anche in altri dettagli: un totale del 24% è venuto a conoscenza del Museo del Turismo grazie alla raccomandazione personale di altri, e fra gli altoatesini la percentuale sale al 42%. Anche italiani, austriaci (26% ciascuno), e tedeschi indicano il suggerimento di amici e conoscenti come motivo della visita. Gli altoatesini hanno sentito parlare del Touriseum soprattutto dai media locali, mentre nel caso dei turisti un ruolo importante è rivestito anche dai volantini pubblicitari e dalle guide turistiche. Anche i collaboratori e le collaboratrici del Touriseum concorrono al successo dell´istituzione. La loro cortesia è stata elogiata dal 95% degli intervistati. Il costo dell´ingresso è considerato positivamente: al Touriseum è possibile accedere solo congiuntamente ai Giardini di Castel Trauttmansdorff e il prezzo di 11 euro per il biglietto è stato considerato adeguato dall´82% degli intervistati. Questo è, tuttavia, un punto in cui si rilevano differenze fra altoatesini e turisti: il 20% degli altoatesini auspica prezzi d´ingresso più contenuti, mentre fra i turisti lo richiede solo il 7%; il 6% degli ospiti sarebbe persino disposto a pagare di più. Il 1° aprile il Touriseum riapre il battenti per la nuova stagione museale. Nel corso dei mesi invernali il team del museo si è impegnato a realizzare almeno uno dei desideri di cambiamento: la mostra permanente è stata ampliata e aggiornata. Due nuove sale espositive raccontano le più significative evoluzioni del mondo delle vacanze degli ultimi 15 anni. Anche il sistema di indicazione è stato ridisegnato. Per ulteriori informazioni consultare il sito http://www.Touriseum.it    
   
   
CONCERTO DI PRIMAVERA IN OCCASIONE DELLA “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA”  
 
 Per mite che un inverno sia al suo termine è sempre viva l’attesa della nuova stagione che rinasce, la Primavera, e altrettanto grande e trepida è l’attesa per l’evento padovano che ogni anno ne celebra l’arrivo: il Concerto Di Primavera de “I Solisti Veneti”, anche quest’anno puntualmente programmato per Sabato 8 Marzo 2014 alle ore 20,30 nella storica Sala Dei Giganti Al Liviano di Padova e realizzato in collaborazione con la Fondazione Adkins-chiti: Donne In Musica e naturalmente con il Comune Di Padova – Assessorato Alla Cultura. L’otto marzo – si sa – è anche la Giornata Internazionale Della Donna, e da alcuni anni il vivace Concerto Di Primavera celebra tale ricorrenza esaltando la presenza femminile nella musica. A questo scopo ogni anno la Fondazione Adkins-chiti bandisce un esclusivo concorso di composizione – anzi una “chiamata” – alle donne compositrici del mondo intero, e proprio le opere vincenti tale concorso costituiscono il cuore del programma del padovano concerto primaverile. Quest’anno 2014, peraltro, l’adesione internazionale alla “chiamata” della Fondazione Adkins-chiti è stata sorprendentemente ampia e ha raccolto opere di compositrici di quasi trenta diversi paesi del mondo: il panorama pertanto delle opere che i bravi “Solisti” di Claudio Scimone (che quest’anno celebrano i loro cinquantacinque anni di attività!) presenteranno il prossimo otto marzo si estende mirabilmente a disegnare un caleidoscopico panorama di multiformi tradizioni culturali e di diverse sensibilità creative che abbraccia – è proprio il caso di dirlo - il mondo intero. Pronti ad interpretare una serie di prime esecuzioni assolute sono non solo “I Solisti Veneti” ed il loro direttore, Claudio Scimone, ma insieme ad essi anche il pianista Alessandro Cesaro, padovano, già vincitore del primo premio assoluto al Concorso Pianistico Internazionale di Ginevra, il medesimo concorso che decretò il successo di Arturo Benedetti Michelangeli e numerosi altri grandi. Alessandro Cesaro aprirà così il concerto con due “omaggi” per pianoforte solo: la celebre “Per Elisa”, Foglio d’album op. 59, di Beethoven e la Ballata n. 3 op. 47 “Ondine” di Chopin, e ancora chiuderà la serata con la prima esecuzione assoluta di una pagina inedita per pianoforte e archi della compositrice tedesca Dorothee Eberhardt intitolata “Translunar”. Al centro del programma la prima esecuzione italiana di “The Ouverture to a fairy tale” per violoncello e archi di Emma Shifrin, artista russa nata a Mosca e successivamente emigrata in Israele – oggi è cittadina israeliana - e che proprio in Israele ha compiuto i suoi studi musicali; mentre della giovane lettone Anna Veismane, nata nel 1976, verrà presentato, sempre in prima esecuzione assoluta, il Concerto per viola d’amore e archi, che fra l’altro è stato esplicitamente commissionato proprio da “I Solisti Veneti”. Polacca per nascita, ma residente a Parigi sin dall’adolescenza è invece la compositrice Sylvia Filus, autrice di una pagina innovativa per flauto, archi e vibrafono dal suggestivo titolo “Toile d’araignée”, anch’esso lavoro che apparirà nel programma dell’otto marzo in prima esecuzione assoluta, come anche l’elegia musicale “Nebbie” per clarinetto e archi nata dalla creatività della milanese Annie Fontana, da anni apprezzatissima docente del Conservatorio Pollini di Padova e unica artista italiana di una serata che si proietta con lungimirante, generoso entusiasmo verso il futuro e verso il mondo intero. Un segno profetico, un’affermazione della confortante certezza che non solo un futuro per l’arte e per la cultura ma infiniti, meravigliosi orizzonti per lo spirito umano davvero esistono, e sono già presenti, prodigiosamente racchiusi in silenziosi boccioli di vitalità pronti a fiorire con esuberante bellezza in una primavera solo apparentemente lontana.  
   
   
TORINO: A PALAZZO CISTERNA L’8 MARZO E’ DEDICATO ALLA STORIA DELLA TUTELA DELL’INFANZIA E DELLA MATERNITA’  
 
A Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede storica ed aulica della Provincia di Torino, quest’anno la ricorrenza dell’8 marzo sarà celebrata gettando un ponte tra il passato, il presente e il futuro della condizione femminile ed infantile e ripercorrendo le prime tappe della tutela dell’infanzia e della maternità nella Torino ottocentesca. A partire dal 1871, infatti, la Provincia di Torino, prima in Italia, curò direttamente l’assistenza all’infanzia cosiddetta “illegittima”: trovatelli, esposti, bambini riconosciuti dalla sola madre. L’ente dette vita all’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità, in origine chiamato Ospizio dell’infanzia abbandonata, caratterizzandosi da subito per le sue scelte innovative, a partire dalla soppressione della ruota degli esposti, in anticipo di oltre cinquant’anni sulla legislazione nazionale. A seguito della dismissione dell’immobile da parte della Provincia, le lapidi e le statue che hanno costellato la lunga vicenda dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia e la Maternità sono state rimosse dalle sale del complesso edilizio di corso Giovanni Lanza 75, ultima sede del brefotrofio, per essere ricollocate a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, la sede storica e aulica della Provincia. “Quelle iscrizioni sul marmo e quelle statue, - spiega il Presidente Saitta - non potevano certo andare disperse, perché sono la testimonianza tangibile di una lunga storia di sofferenza, ma anche di coraggio e di riscatto sociale per tanti bambini e tante mamme. Testimoniano inoltre la lungimiranza degli amministratori della Provincia, i quali compresero che la tutela della maternità e dell’infanzia abbandonata doveva diventare una priorità politica ed amministrativa, lasciandoci una lezione morale e politica la cui validità è intatta, a 143 anni di distanza”. La cerimonia di scoprimento delle targhe e delle statue provenienti dalla sede di corso Lanza è dunque in programma sabato 8 marzo alle 11 a Palazzo Cisterna e sarà accompagnata da una serie di letture sulla vita e le opere di Giulia Falletti di Barolo, fondatrice a Torino del primo rifugio per ragazze madri, a cura di Monica Todi del gruppo storico “Ventaglio d´argento”. A seguire, per iniziativa della Consulta permanente Consiglieri e amministratori della Provincia di Torino, nella Sala Consiglieri sarà presentata la pubblicazione di Maria Valeria Galliano dedicata ad Anna Rosa Gallesio Girola, la prima donna eletta in Consiglio Provinciale nel dopoguerra, che fu Assessore provinciale all’assistenza per 19 anni.  
   
   
JACOPO LINUSSO, UN’ANTICA “JEANSERIA” CARNICA?  
 
È tutta dedicata ai jeans la mostra "Jacopo Linussio & jeans: il fashion accessibile”, appena inaugurata a Tolmezzo, in provincia di Udine. Si tratta di un omaggio a Jacopo Linussio, il celebre imprenditore che a metà del Settecento riuscì a dare vita a tre importanti stabilimenti tessili in Carnia. La sua esperienza è considerata straordinara per l’epoca, non solo per il numero di persone impiegate, che superava le 30.000, ma anche per le capacità innovative sia nella produzione sia nell’organizzazione del lavoro. La mostra mette in luce proprio alcuni aspetti della produzione di tessuti molto simili a quello che noi oggi conosciamo come “jeans” e propone inoltre moltissime altre curisoità legate a questo indumento. La mostra, allestita nel centrale Palazzo Frisacco, resterà aperta fino al 27 aprile.