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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 10 Aprile 2015
CASTELLO DI SANTA SEVERA: PORTE APERTE DAL 25 APRILE AL 13 SETTEMBRE IN PROGRAMMA TANTI ITINERARI, EVENTI E INIZIATIVE  
 
Apre anche quest’anno il Castello di Santa Severa: dopo il grande successo dell’apertura straordinaria della scorsa estate, che ha fatto registrare circa 8mila visite, questo splendido gioiello di storia, cultura ed archeologia torna di nuovo a disposizione dei turisti e cittadini. Il Castello sarà a disposizione dei visitatori dal 25 aprile al 13 settembre. Saranno organizzati tanti itinerari, eventi e iniziative. Anche quest’anno saranno coinvolte le tante realtà presenti in questo territorio: istituzioni, associazioni e comitati. L’obiettivo è sempre lo stesso, costruire insieme un programma culturale con cui arricchire la riapertura e dare maggiore slancio alle attività di promozione di queste bellezze. “Siamo orgogliosi di poter riaprire per il secondo anno consecutivo questo straordinario gioiello – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: dopo i lavori di restauro e grazie all’impegno di tutti, istituzioni, associazioni e comitati, lo scorso anno siamo stati in grado di restituire a cittadini e visitatori, seppur per un breve periodo, un luogo rimasto chiuso per troppo tempo. Anche per quanto riguarda il bando per la gestione siamo vicini alla mèta. Abbiamo recuperato anni di ritardi dietro a permessi e autorizzazioni. Avevamo promesso di non fermarci e stiamo mantenendo l’impegno”- ha detto ancora Zingaretti. Https://www.youtube.com/watch?v=qhmh3au-tvu    
   
   
BOLZANO: GLI SCOLARI DELLA SAVOY PRESENTANO LA STORIA DEL TURISMO AL TOURISEUM  
 
 “La storia è servita!” è il titolo di una piccola, ma originale mostra allestita al Touriseum fino al 19 aprile che espone lavori realizzati da scolari e scolare della scuola alberghiera Savoy di Merano inerenti la storia del turismo tirolese. 56 studenti della prima classe della Scuola professionale alberghiera di lingua tedesca "Savoy" di Merano presentano al Touriseum, il Museo provinciale del turismo con sede a Castel Trauttmansdorff, le loro personali e variegate creazioni sulla storia del turismo dell´area del Tirolo. Insieme alle loro insegnanti Karin Gstrein, Andrea Kleon e Rita Lamprecht, gli studenti hanno prima discusso in classe la storia del turismo regionale, poi hanno visitato il museo. Infine, sulla base degli oggetti presentati e delle storie narrate nel percorso museale, hanno realizzato la loro personale cronologia della storia del turismo tirolese rappresentata in maniera originale. I lavori sono stati recentemente presentati al Touriseum, con uno speciale allestimento, dagli stessi giovani autori e sono andati a formare la piccola mostra dal titolo "La storia del turismo è servita!", che copre circa 40 mq del museo, dalla sala Deuster al giroscale, e si può ammirare fino al 19 aprile. Touriseum, Museo provinciale del turismo, via S. Valentino 51/a, Merano (Bz), http://www.Touriseum.it/  info@touriseum.It  tel. 0473 255655  
   
   
BOLZANO: CONFERENZA SULLE ORCHIDEE DI SARDEGNA E TOSCANA  
 
Gli incantevoli paesaggi naturali popolati di orchidee di Sardegna e Toscana sono i protagonisti di una conferenza al Museo di scienze naturali dell’Alto Adige a Bolzano. Appuntamento venerdì 10 aprile alle ore 18. In lingua tedesca, ingresso libero. La Sardegna e la Toscana sono zone ricche di una vegetazione popolata da diversi tipi di orchidee, che creano degli incantevoli paesaggi naturali. E´ questo il tema della conferenza per parole e immagini dal titolo "Le orchidee primaverili della Sardegna e della Toscana", in programma venerdì 10 aprile 2015, alle ore 18, al Museo di scienze naturali dell´Alto Adige in via Bottai a Bolzano. Relatore della serata sarà Johann Madl, fotografo naturalista per passione. La conferenza, in lingua tedesca, si tiene nell´ambito degli incontri del gruppo di lavoro Flora dell´Alto Adige. L´ingresso è libero. Per informazioni: Thomas Wilhalm, tel. 0471 412971. Info: Museo di Scienze Naturali dell´Alto Adige, via Bottai 1, Bolzano, tel. 0471 412964, web http://www.Museonatura.it/    
   
   
GENOVA: ABC ARTE PRESENTA LA MOSTRA: LA PITTURA IN SÉ ASTRAZIONE ANALITICA E SUPPORTS/SURFACES: ULRICH ERBEN, PINO PINELLI, CLAUDE VIALLAT A CURA DI DOMINIQUE STELLA  
 
Dal 20 Aprile al 12 Giugno la galleria Abc Arte ospiterà la mostra La Pittura in sé che indaga i fermenti artistici in atto negli anni ’70 che hanno dato vita alla corrente della pittura analitica, presentando 40 opere di Ulrich Erben, Pino Pinelli e Claude Viallat. L’inaugurazione della mostra sarà sabato 18 Aprile, alla quale parteciperanno gli artisti. Quando la pittura diventa l´oggetto stesso del dipingere, e non serve più a rappresentare, a suggerire, ad esprimere, ma al contrario ha come unico obiettivo sè stessa ed il fatto di esistere in maniera autonoma, come colore declinato, contrastato, come materia portatrice di luce, di gradazioni, di sfumature sul supporto della tela o di altri materiali capaci di portarla in scena, la pittura si definisce nella sua propria finalità e non è più un medium; diventa essa stessa il soggetto. Nella storia recente della pittura, in particolare nel corso del decennio degli anni ´70, in Italia, in Francia e più in generale in Europa, ma anche negli Stati Uniti ci si è posta la questione dell´ eredità della monocromia, avendo questa occupato un posto maggiore nei lavori degli artisti del dopoguerra da Fontana a Klein, passando per il Gruppo Zero, o Manzoni in Italia, o Rauschenberg negli Stati Uniti con i suoi White Paintings del 1951. In rottura con tutte le tendenze passate, tra pittura e non pittura, al di là dell´espressionismo, una certa astrazione pittorica, chiamata Astrazione analitica trova il suo spazio integrando la monocromia come concetto fondante. Le viene conferita una identità che integra i dati concettuali della non-pittura, specialmente tramite il rifiuto di limitare la pratica pittorica all´interno della superficie di un quadro definito nella geometria fissa di quattro lati di una tela tesa su una intelaiatura, ma anche mantenendo l´uso del colore per le sue qualità proprie legate alla texture, alle tonalità, al sapore stesso delle gradazioni e dei loro effetti subliminali. Vicini ad una certa vena concettuale, tramite la teorizzazione del loro impegno, in questi tempi di rinnovamento della fine degli anni ´60, si raggruppano alcuni movimenti che sviluppano una ricerca di cui le ramificazioni si ritrovano in Italia con la Pittura analitica, di cui Pino Pinelli è il capo scuola, ma anche in Francia dove è attivo il gruppo Supports/surfaces animato da Claude Viallat. Anche nel resto d´Europa e specialmente in Inghilterra, in Germania, e in Olanda la pittura si reinventa. Ulrich Erben rappresenta in mostra la corrente tedesca. Questi artisti si trovano al sommo della loro energia creativa, esplorando la breccia che li lega al concettualismo, negando il feticismo pittorico, che riconsegna l´arte al suo valore di rappresentazione e di mercato. Oscillando entro questi due estremi e usando la pittura secondo dei criteri usciti dalla monocromia, che ritengono come principale fondatore la libertà assoluta della creatività e dell´uso della pittura e del colore come mezzo di affermazione di questa stessa libertà, si definisce quindi un certo tipo di astrazione: l´astrazione analitica. L´esposizione presenta tre artisti determinanti di questa tendenza europea che unisce Pittura analitica e Support/surfaces in una stessa volontà di usare la pittura come medium capace di entrare in risonanza con lo spazio, facendo corpo con lo spazio stesso, con l´intenzione di sottolinearlo, di frammentarlo a volte, ma in ogni caso, di interagirci. In questo contesto Ulrich Erben è uno dei principali coloristi tedeschi della sua generazione. Egli costruisce le sue opere secondo una singolarità che combina a volte la ricerca sul colore e una composizione di ispirazione geometrica. Il suo proposito conduce all´esplorazione dei componenti della materia colorata piuttosto che ad un confronto con lo spazio. Di ritorno dagli Stati Uniti dove soggiorna fino al 1967, esplora le potenzialità espressive del bianco che lui compone nel 1972 con la luce. Cerca quindi di sorpassare il limite della tela per integrare le sue superfici in una dimensione spaziale attraverso l´uso di schiariture laterali. Pino Pinelli uno dei principali esponenti del movimento italiano pittura analitica, partecipa anch´egli a questa ricerca di un colore assoluto, secondo la pratica della monocromia. In Italia, Pino Pinelli che ha abbandonato la forma tradizionale del quadro, presenta così il suo lavoro tramite una volontà di dispersione che costruisce lo spazio attraverso articolazioni di elementi monocromatici. Dall´inizio degli anni ´70, Pinelli affronta il problema della tradizione e del rinnovamento secondo una esplorazione delle potenzialità della pittura e della sua texture stessa, come se egli volesse percepirne il mistero, senza smettere di concentrarsi sulla pittura, con l´intenzione di svelarla e di comprendere ciò che essa susciti. Dai primi lavori degli anni 1971 al 1975 appartenenti ad una serie diTopologie e di Monocromie, la sua ricerca si realizza nell´espressione di una tensione, di una vibrazione che sembra voler catturare l´animo stesso della pittura. Egli prese parte all´esposizione organizzata a l’Arc di Parigi, nel 1978. La mostra si prensentò come riferimento assoluto della tendenza analitica attorno al monocromatico sotto la cura di Suzanne Pagè (direttrice del Museo) e dei critici Bernard Lamarche-vadel e Filiberto Menna. Dal canto suo Claude Viallat è uno dei protagonisti del movimento Supports/surfaces che in Francia fu l´origine di una riflessione nuova a proposito del concetto stesso del dipingere, mettendo in discussione i supporti tradizionali della pittura. Gli artisti di questo movimento provengono per la maggior parte dal sud della Francia. Per indagare meglio la realtà dell´opera e per tornare alle origini della pittura, il quadro non rappresenta più altro che la sua stessa materialità, ciò significa che la tela è liberata dal suo telaio, dal pigmento e dalla forma. « Dipingo la pittura » dice Claude Viallat. In occasione della mostra, Abc-arte presenterà il catalogo con un testo critico di Dominique Stella.  
   
   
AOSTA, SPETTACOLO TEATRALE: UNA PURA FORMALITÀ  
 
L’assessorato dell’istruzione e cultura, nell’ambito della Saison Culturelle 2014/2015, propone martedì 14 aprile 2015, alle ore 21, al Teatro Splendor di Aosta, lo spettacolo Una pura formalità. Occorre innanzitutto evidenziare che nella ormai lontana Saison del 1985/1986 fu proprio la Compagnia Glauco Mauri a portare in scena, il 13 novembre 1985, al Teatro Giacosa, il primo spettacolo teatrale italiano con la rappresentazione del Re Lear. La prestigiosa coppia formata da Glauco Mauri e Roberto Sturno calcherà nuovamente il palco dello Splendor con la versione teatrale del film di Giuseppe Tornatore Una pura formalità. Quando il film uscì nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica. Oggi è considerato uno dei suoi lavori più belli in assoluto, un piccolo capolavoro con protagonisti Gérard Depardieu, Roman Polanski e un giovanissimo Sergio Rubini. Nell’allestimento teatrale Roberto Sturno è lo scrittore Onoff e Glauco Mauri il Commissario. Tema centrale di Una pura formalità è la ricerca della memoria. Gli squarci che si aprono nella mente del protagonista durante il serrato interrogatorio in uno "strano" commissariato ricostruiscono il suo passato, risalgono alle sue origini con continui colpi di scena, e come in un thriller lo spettatore arriva alla verità con un inatteso finale. Ho cercato di far rivivere tutta la forza drammatica della sceneggiatura - si legge nelle note di regia di Glauco Mauri - modificandone quelle parti che si presentavano con dei connotati troppo cinematografici, preservandone al tempo stesso quell’intensità che dall’inizio ci avvolge nel suo misterioso intreccio. Il racconto rimane oscuro fino al suo sconvolgente epilogo dove i pezzi lacerati di una vita si compongono in una serenità inaspettata e commovente: un capovolgimento radicale di quello che sembrava un giallo. Sito internet www.Regione.vda.it