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MARTEDì

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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Febbraio 2004
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STANCA: CON L'ARCHIVIAZIONE OTTICA E INFORMATICA DEI DOCUMENTI FISCALI SPARISCE ALMENO UN MILIARDO DI PRATICHE LE NORME APPLICATIVE GIÀ PUBBLICATE IN GAZZETTA UFFICIALE NE BENEFICERANNO SOPRATTUTTO LE AZIENDE E GLI STUDI PROFESSIONALI  
 
Trieste, 10 febbraio 2004 - L'informatica fa spazio negli archivi, soprattutto quelli delle imprese e degli studi professionali. Almeno un miliardo di pratiche fiscali potrà, infatti, essere presto distrutto grazie all'entrata in vigore delle disposizioni che consentono l'archiviazione ottica ed informatica dei documenti. Lo ha reso noto Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, durante l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Trieste. "È con soddisfazione che vedo che, anche a seguito di una mia sollecitazione, si è appena compiuto un significativo progresso con la pubblicazione, la scorsa settimana, in Gazzetta Ufficiale della disciplina sulle modalità di assolvimento degli obblighi tributari tramite documenti informatici", ha detto il titolare dell'Innovazione e delle Tecnologie. Si tratta "del riconoscimento giuridico di nuove opportunità di archiviazione ottica ed informatica dei documenti, come ad esempio fatture, ricevute, libri degli inventari, che consente da oggi ai 100 mila intermediari fiscali di eliminare gli archivi cartacei". Il rilevante peso pratico ed i benefici derivanti da questa 'rivoluzione', come ha precisato Stanca, "è confermato dalle stime fatte dall'Agenzia delle Entrate, secondo la quale si può ipotizzare che questa norma permetterà solo nella fase di avvio di ridurre gli archivi delle 10 mila imprese medio-grandi di almeno un miliardo di fogli relativi agli archivi cartacei. Un numero che è destinato a crescere con la progressiva adozione di questa modalità di archiviazione digitale anche da parte delle imprese minori". Illustrando l'impegnativo processo in atto per l'ammodernamento della Pubblica amministrazione mediante le tecnologie dell'informazione e comunicazione (Ict), Stanca ha ricordato che "è stata appena pubblicata la direttiva che getta le basi affinché, entro questa legislatura, tutte le comunicazioni interne della Pubblica amministrazione avvengano tramite posta elettronica per consentire un più snello dialogo tra cittadini e uffici pubblici". Proprio pensando al mondo delle aziende, i ministri Stanca e Marzano hanno predisposto il Piano di Innovazione Digitale per le imprese, soprattutto quelle minori, che due Commissari Ue hanno appena approvato e indicato agli altri Paesi come esempio di strumento per cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali per sostenere e rilanciare la competitività. "Il nostro Piano ha l'obiettivo di rafforzare l'innovazione nei settori del made in Italy mediante l'utilizzo dell'Ict per migliorare la produttività e incardinare una politica di sostegno dello sviluppo di selezionati settori di alta tecnologia", ha precisato il ministro.  
   
   
IL GRUPPO DEL PPE CHIEDE UN APPROCCIO UNICO EUROPEO NEI SETTORI TECNOLOGICI DI PUNTA  
 
Bruxelles, 10 febbraio 2004 - Nella conferenza annuale del 4 e 5 febbraio il Ppe (Partito popolare europeo) del Parlamento europeo ha invitato il Consiglio a favorire un approccio unico nei settori tecnologici di punta, in modo da rilanciare la competitività. Come esempio di approccio unico europeo comune, la risoluzione cita il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo, e domanda che uno sforzo simile venga fatto anche per settori quali l'aeronautica e la nanotecnologia. I parlamentari europei presenti alla conferenza hanno ribadito il loro appoggio all'obiettivo di Lisbona - fare di quella europea l'economia più competitiva entro il 2010 -, dichiarando però che il programma è stato indebolito dai troppi Stati membri che non hanno applicato le riforme concordate. La risoluzione chiede ai capi di Stato e di governo di riconoscere che la principale spinta al lavoro viene dai settori industriale, dell'insegnamento e della ricerca, e non dalle procedure burocratiche, ricche di rapporti e povere d'azione. Il Consiglio europeo è quindi sollecitato a mettere in primo piano la competitività fornendo solide basi all'impresa e all'innovazione. I parlamentari europei hanno inoltre discusso la situazione delle Pmi (piccole e medie imprese) e hanno sollecitato i leader europei a svincolare il potenziale delle Pmi e delle start-up di creare occupazione, riducendo gli ostacoli ai livelli nazionale ed europeo e riformando i sistemi di tassazione sulla scorta delle lezioni già apprese altrove. Infolink: http://www.Epp-ed.org/press/peve04/eve01_en.asp  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE L'ABOLIZIONE DELLE RESTRIZIONI DELLA CONCORRENZA INGIUSTIFICATE NEI SERVIZI PROFESSIONALI.  
 
Bruxelles, 10 febbraio 2004 - La Commissione europea chiede agli Stati membri, ai liberi professionisti e agli ordini professionali di riformare o eliminare la fissazione dei prezzi e le altre restrizioni che impediscono la concorrenza, in particolare per categorie professionali quali gli avvocati e gli architetti, ad eccezione di quando esse siano chiaramente giustificate da motivi di interesse pubblico. Il commissario Mario Monti ha dichiarato: "Il settore dei servizi è il principale motore di crescita dell'Unione europea e i servizi professionali forniscono un importante contributo a tale settore. L'alleggerimento della regolamentazione permetterebbe di offrire servizi più competitivi alle imprese e ai consumatori e quindi contribuirebbe a far crescere la competitività dell'Europa in linea con l'agenda di Lisbona". In una relazione sulla concorrenza nei servizi professionali adottata oggi la Commissione ha concluso che per la maggior parte delle restrizioni è opportuno intervenire a livello nazionale poiché la loro portata è per lo più nazionale. Tale approccio è anche in linea con l'applicazione decentrata delle regole di concorrenza prevista a partire dal 1° maggio. Attraverso la rete europea della concorrenza la Commissione vigilerà sul lavoro delle autorità nazionali garanti della concorrenza ma continuerà ad intervenire per le violazioni che non possono essere trattate a livello nazionale. Attraverso vaste ricerche sulla situazione della concorrenza nelle professioni degli avvocati, notai, contabili, architetti, ingegneri e farmacisti(1) la Commissione europea è giunta alla conclusione che l'esistenza di restrizioni dei prezzi e della pubblicità e di limitazioni di altro genere impedisce che l'economia e i consumatori in particolare beneficino dei vantaggi della concorrenza. Dato che tali restrizioni hanno soprattutto portata nazionale, la relazione adottata oggi dalla Commissione(2) chiede ai governi nazionali, alle autorità di concorrenza e alle stesse organizzazioni professionali di sottoporre a riforma tali restrizioni o di eliminarle se non sono debitamente giustificate. Tale approccio è in linea con l'entrata in vigore, prevista per il mese di maggio, di nuove regole che decentralizzano l'applicazione delle norme antitrust dell'Ue, attribuendo alle autorità nazionali garanti della concorrenza e agli organi giurisdizionali nazionali un ruolo più importante nella valutazione delle norme e delle regole delle professioni (regolamento n. 1/2003 concernente l'applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato). La Commissione continuerà a svolgere un ruolo essenziale del nuovo sistema garantendo l'applicazione coerente della normativa di concorrenza nella rete europea della concorrenza e svolgendo quando necessario le proprie indagini su scala più ampia. I servizi costituiscono il principale motore di crescita dell'Ue e rappresentano il 54% del Pil e il 67% dell'occupazione, secondo dati forniti da Eurostat. Le libere professioni svolgono un ruolo importante in tale settore e il permanere di restrizioni rallenta la produttività e la crescita(3). Le restrizioni sono ancora numerose Da un accurato esame svolto dalla Commissione lo scorso anno è emerso che le restrizioni sono ancora numerose e spesso non hanno giustificazioni oggettive. In Italia e Germania continuano ad esistere prezzi minimi per le attività di architetti, ingegneri e avvocati, accompagnati in alcuni casi da prezzi massimi. L'esperienza dei paesi che hanno eliminato la regolamentazione dei prezzi, la Francia per quanto riguarda i servizi legali e il Regno Unito per i servizi di registrazione dei passaggi di proprietà e per i servizi offerti dagli architetti, ha dimostrato che il controllo dei prezzi non è uno strumento essenziale per garantire standard qualitativi elevati. Alcuni paesi inoltre continuano a proibire ai liberi professionisti di pubblicizzare i loro servizi cosicché per i consumatori la ricerca della qualità e dei prezzi più adatti alle loro esigenze diventa più difficile e più costosa. È il caso dei revisori dei conti (Francia, Lussemburgo Spagna e Portogallo) o dei notai (Francia, Italia, Spagna e Grecia). Queste ed altre professioni sono anche soggette a notevoli limitazioni per quanto riguarda la pubblicità in altri paesi. Altre restrizioni meno visibili riguardano l'accesso alle professioni stesse e si presentano sotto forma di regolamentazioni eccessive per quanto riguarda le licenze o di limitazioni basate su criteri demografici e geografici imposte ad esempio per i farmacisti e i notai in alcuni paesi. Alcuni rappresentanti delle professioni sostengono talvolta che la regolamentazione restrittiva protegge i consumatori. La Commissione teme che il solo effetto sia di proteggere le professioni stesse da una salutare concorrenza e intende studiare insieme alle associazioni di consumatori quali siano le maniere alternative per aiutare i consumatori a trovare i servizi che desiderano e a valutarne la qualità. La Commissione riconosce che una regolamentazione può essere necessaria, ad esempio per impedire la pubblicità ingannevole, la costruzione di edifici di cattiva qualità o una revisione contabile non accurata. Le restrizioni, tuttavia, devono essere esaminate con molta attenzione per valutare se un obiettivo legittimo di interesse pubblico non possa essere conseguito con mezzi meno restrittivi della concorrenza. La discussione è aperta L'esercizio avviato dalla Commissione nel gennaio 2003 con la pubblicazione di uno studio commissionato all'Istituto per gli studi superiori di Vienna ha già avviato un dibattito in Germania ed Italia. Le autorità garanti della concorrenza di Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Finlandia e Regno Unito hanno inoltre già adottato o stanno adottando un programma generale di azione per riformare il settore. Quasi tutte le autorità garanti della concorrenza hanno ricevuto notificazioni o denunce. La giurisprudenza recente della Corte di giustizia europea ha inoltre fornito un orientamento per quanto riguarda la compatibilità di alcune pratiche con le regole di concorrenza europee. In particolare in una causa che vedeva l'autorità italiana garante della concorrenza opposta al consorzio italiano di imprese produttrici di fiammiferi la Corte europea ha stabilito che le autorità di concorrenza nazionali hanno l'obbligo di porre termine a una condotta contraria alla concorrenza anche se tale condotta è prescritta o facilitata da misure o leggi dello Stato. La Commissione presenterà una relazione nel 2005 sui progressi conseguiti nell'eliminazione di regole restrittive e ingiustificate nelle libere professioni. Nel frattempo essa continuerà a svolgere un ruolo attivo opponendosi a tali restrizioni quando sarà necessario, verificando le opinioni dei liberi professionisti e dei consumatori, collaborando con le autorità nazionali ed estendendo la sua attività di promozione della concorrenza e di accertamento dei fatti ai 10 nuovi Stati membri. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/competition/liberalization/conference/libprofconference.html  
   
   
QUALIFICHE PROFESSIONALI: LA COMMISSIONE CHIEDE AL PORTOGALLO E ALL’ITALIA DI APPLICARE LA LEGISLAZIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 10 febbraio 2004. La Commissione europea ha deciso di chiedere formalmente al Portogallo l’abolizione di alcune condizioni previste per il riconoscimento delle qualifiche professionali degli istruttori di scuole guida di altri Stati membri. Tali condizioni non sono conformi alla direttiva che integra il sistema generale di riconoscimento delle formazioni professionali di durata inferiore a tre anni (92/51/Cee). La Commissione ha inoltre deciso di inviare all’Italia la richiesta formale di rettificare la non conformità al diritto europeo di un accordo bilaterale tra organizzazioni professionali italiane e francesi relativamente al riconoscimento delle qualifiche professionali degli ingegneri. Le richieste della Commissione assumono la forma di pareri motivati, la seconda fase della procedura di infrazione prevista dall’articolo 226 del trattato Ce. In assenza di risposte soddisfacenti da parte delle autorità nazionali nei due mesi successivi al ricevimento del parere motivato la Commissione può adire la Corte di Giustizia europea. Se il diritto europeo sul riconoscimento delle qualifiche professionali non viene rispettato, i lavoratori qualificati rischiano di essere privati del diritto di esercitare la propria professione in tutti gli Stati membri. Inoltre, ostacolando il riconoscimento europeo delle qualifiche professionali, gli Stati membri riducono le possibilità dei propri cittadini e delle proprie imprese di scegliere professionisti di altri Stati membri per fornire un servizio nel proprio territorio. La Commissione ha deciso di inviare all’Italia un parere motivato per la non conformità dell’accordo bilaterale di Parigi, concernente il riconoscimento e la mobilità degli ingegneri, alla direttiva che definisce un sistema generale di riconoscimento dei diplomi di istruzione superiore che sanzionano formazioni professionali di una durata minima di tre anni (89/48/Cee). Tale accordo, in vigore tra il Conseil national des Ingénieurs et des Scientifiques de France (Cnisf) e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), prevede condizioni più restrittive rispetto alla direttiva in merito al riconoscimento delle qualifiche professionali degli ingegneri. Simili condizioni sarebbero compatibili con il diritto comunitario unicamente se rappresentassero un significativo vantaggio per i lavoratori migranti interessati, in particolare per quanto riguarda un riconoscimento più automatico delle qualifiche. L’accordo di Parigi non apporta tali vantaggi. La risposta dell’Italia alla lettera di costituzione in mora è stata giudicata insoddisfacente dalla Commissione. Per quanto concerne la Francia, nei suoi confronti non sono state aperte procedure. In questo Stato membro effettivamente l’accesso alla professione non è condizionato dal possesso di particolari qualifiche, pertanto non viene richiesto alcun riconoscimento professionale. Per gli ingegneri laureati in Italia che desiderano esercitare la propria professione in Francia l’accordo si limita quindi a definire le condizioni d’iscrizione al Conseil national des Ingénieurs et des Scientifiques de France (Cnisf). Poiché l’iscrizione presso il Cnisf non è obbligatoria per l’esercizio della professione, la conclusione di questo accordo da parte della Francia non pregiudica la libera circolazione dei professionisti. Le più recenti informazioni sulle procedure di infrazione relative a tutti gli Stati membri sono disponibili sul sito: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm#infractions  
   
   
ESTESO ALLA RICERCA PER LA SICUREZZA IL SERVIZIO PARTNER DI CORDIS  
 
Bruxelles, 10 febbraio 2004 - Il servizio d'informazione comunitario sulla R&s Cordis amplierà la sua copertura di richieste di partenariato in modo da includervi la ricerca sulla sicurezza. Come descritto in una nuova comunicazione presentata il 3 febbraio dal Commissario per la ricerca dell'Ue Philippe Busquin, la nuova azione preparatoria intende colmare il divario tra ricerca civile, finanziata dai programmi quadro dell'Unione, e ricerca sulla difesa, finanziata dagli stati nazionali. Per raggiungere l'obiettivo e preparare il terreno per un programma Ricerca sulla sicurezza dell'Unione europea a partire dal 2007, per i progetti e le altre attività è stato previsto per tre anni un bilancio di 64 milioni di euro. Il finanziamento sosterrà e rafforzerà le singole attività di difesa degli Stati membri in base al principio di sussidiarietà. Gli organismi e le persone interessate a partecipare all'azione preparatoria dell'Ue possono divulgare le loro richieste di partenariato attraverso il servizio partner di Cordis. Gli utenti sono invitati a presentare o aggiornare i loro profili selezionando il programma 'Security' nell'elenco di profili 'type A'. Il servizio partner di Cordis è uno strumento indispensabile per presentare le richieste di partenariato di aziende, istituti di ricerca e università in tutta Europa e nel mondo. Attualmente vi sono quasi 5.000 utenti in cerca di collaborazione. Infolink: http://partners-service.Cordis.lu  
   
   
CONFERENZA PER VALUTARE LA PARTECIPAZIONE DEI PAESI IN VIA DI ADESIONE E CANDIDATI AL 6PQ  
 
Bucarest, 10 febbraio 2004 – Nella capitale della Romania, si terrà il 12 e 13 febbraio una conferenza su Paesi in via di adesione e candidati e 6Pq (sesto programma quadro). Nel corso della conferenza, per la quale si prevede un'affluenza di circa 200 ricercatori, manager e responsabili decisionali, verrà discussa e analizzata l'attuale partecipazione al 6Pq dei paesi in via di adesione e candidati. I partecipanti avranno l'opportunità di scambiare punti di vista sulle proprie esperienze, cosi da migliorare la qualità delle proposte di progetto e la percentuale di risultati positivi; la conferenza vuole però essere anche una piattaforma per discutere i nuovi progetti in gestazione e un'occasione per studiare come rafforzare la cooperazione bilaterale e multilaterale. Infolink: http://www.Roumisue.org/pr_02february2004.htm  
   
   
APERTE LE CANDIDATURE AL PREMIO TSI  
 
Bruxelles, 10 febbraio 2004 - È stata aperta la procedura di presentazione delle candidature al premio Tsi 2004 (tecnologie per la società dell'informazione). I primi tre classificati riceveranno ciascuno 200.000 euro, mentre ai 20 successivi andranno 5.000 euro ciascuno. Giunto alla sua decima edizione, il premio Tsi intende essere un riconoscimento per i prodotti rivoluzionari che rappresentano il meglio dell'innovazione europea nel settore delle Tsi. Il premio è organizzato da Euro-case, con il patrocinio e il sostegno della Commissione europea nel quadro del suo programma di ricerca Tsi. Le candidature sono valutate da esperti indipendenti e a luglio verrà pubblicata la lista dei preselezionati (tra 50 e 70). Mentre quelli dei 20 vincitori dei premi di 5.000 euro verranno resi noti prima della riunione Tsi, i nominativi dei vincitori dei tre premi principali saranno acclamati nel corso di una cerimonia speciale durante la conferenza, che avrà luogo all'Aia (Paesi Bassi) dal 15 al 17 novembre. I criteri di selezione sono l'eccellenza tecnica, il contenuto innovativo, la pianificazione commerciale strategica, il potenziale impatto sulla competitività, il valore potenziale di mercato, la capacità di creare occupazione con l'apertura di nuovi mercati o la nascita di nuove aziende, i benefici sociali attesi. Infolink: http://www.Ist-prize.org  
   
   
FINANZIAMENTI RECORD DELLA BEI NEL 2003 PER I PROGETTI D'INNOVAZIONE  
 
Briuxelles, 10 febbraio 2004 - I dati per l'anno 2003 pubblicati dalla Bei (Banca europea per gli investimenti) indicano che nel quadro dell'iniziativa 'Innovazione 2010' la banca ha concesso prestiti individuali per un totale di 6,2 miliardi di euro, una cifra quasi doppia rispetto al 2002. Nel giugno 2003 la Bei, che inizialmente si era impegnata a sostenere le riforme di Lisbona dal 2000 al 2003, ha inoltre esteso il suo impegno sino al 2010. 'Innovazione 2010' considera prioritario il finanziamento di progetti nelle regioni strutturalmente deboli, nell'intento di aiutarne l'integrazione nell'economia basata sulla conoscenza. L'iniziativa, che usa un approccio integrato centrato sui legami tra creazione di conoscenza e mercato, copre tutte le fasi del processo: passaggio dalla formazione alla R&s (ricerca e sviluppo), trasformazione dell'innovazione in investimento, ricerca di una maggiore produttività e miglioramento della capacità competitiva dell'economia europea. A sua volta il Fondo europeo d'investimento (Fei) sostiene 'Innovazione 2010' con partecipazioni nei fondi di capitale di rischio. Nel 2003 ha sottoscritto 17 operazioni per un totale di 135 milioni di euro, portando così il proprio portafoglio di partecipazione a 2,5 miliardi di euro ripartiti tra fondi sia dell'Ue che dei futuri Stati membri. Il Fei, che opera come fondo di fondi e si è specializzato nel finanziamento di start-up a tecnologia di punta, è attualmente uno dei più importanti operatori di capitali di rischio nel settore. Il capitale investito era stato fino ad ora fornito in massima parte dalla Bei (il resto era stato messo a disposizione dalla Commissione nel quadro del programma 'sportello Met per l'avviamento'), ma, cosa del tutto nuova, nel 2003 il ministro dell'Economia della Repubblica federale tedesca ha incaricato il Fei di investire per suo conto in capitali di rischio. Il ministro ha messo a disposizione 250 milioni di euro da investire esclusivamente in fondi di capitale di rischio per società tedesche dei settori tecnologici di punta. 'Innovazione 2010' è un programma specifico della Bei, che supporta però anche l' 'European Initiative for Growth' della Commissione, un'iniziativa destinata a mobilitare gl'investimenti in aree specifiche nell'intento di rafforzare le riforme strutturali in atto, stimolare la crescita e creare posti di lavoro. Obiettivo dell'azione è incoraggiare gl'investimenti nel trasporto transeuropeo, nelle telecomunicazioni e nelle reti energetiche (Ten), ma anche nella ricerca, sviluppo e innovazione, incluse le tecnologie per l'ambiente. Offrendo strumenti finanziari innovativi più adatti alle esigenze la Bei intende stimolare capitale privato e risorse pubbliche a completare i suoi prestiti. Nel quadro dell'iniziativa europea per la crescita la Bei prevede di destinare entro il 2010 circa 40 miliardi di euro per il finanziamento della R&s e dell'innovazione. La banca intende anche prestare una particolare attenzione al Quick Start Programme, un programma al centro dell'iniziativa europea per la crescita che include una lista di progetti pronti a essere avviati nell'immediato futuro e al quale la Bei destinerà entro il 2006 circa 20 miliardi di euro. Infolink; http://www.Eib.org/  
   
   
SELLA: “RESPONSABILITÀ SOCIALE COME MECCANISMO DI GOVERNO DELLE IMPRESE  
 
Roma, 10 febbraio 2004 - “Fare della responsabilità sociale uno dei meccanismi di governo delle imprese. Mirare al profitto anche con la costruzione di una rete efficace di relazioni tra l’impresa – industriale e dei servizi, compresi quelli finanziari – e i suoi diversi interlocutori. Creare ‘valore’ che sia realmente sostenibile, connesso cioè ad aspetti sociali ed ambientali oltre che economici”. Questi i passaggi principali della relazione che il Presidente dell’Abi Maurizio Sella ha illustrato oggi a Roma nel corso della Conferenza internazionale sulla Responsabilità sociale delle imprese. Sella inoltre ha ricordato l’impegno delle banche in questa direzione e ha lanciato un invito al dialogo a “tutte le parti interessate”. “La responsabilità sociale – ha aggiunto Sella – conduce ad una organizzazione del governo societario che tenda ad ottimizzare i rapporti con tutti gli interlocutori con cui l’azienda ha relazioni. Il che implica necessariamente il ricorso ad assetti organizzativi, regole, strumenti trasparenti che facciano parte della strategia e dell’identità dell’impresa stessa e della rete di relazioni in cui essa colloca e sviluppa il suo business. In questa ottica, il profitto è generato anche tramite la costruzione di una rete efficace di relazioni fiduciarie tra l’impresa e i suoi interlocutori”. “I comportamenti responsabili – che non possono che essere volontari, salvaguardando la specificità delle singole aziende – favoriscono inoltre la costruzione di una sorta di ‘mercato della reputazione’, cioè un processo di confronto tra le aziende da parte dei cittadini potenziali clienti anche su questi nuovi parametri”. “Ripensare i meccanismi di governo delle imprese e ridefinire alcuni aspetti della cultura imprenditoriale – ha proseguito Sella – fa parte di un processo di maturazione che deve essere interiorizzato nel management, nei dipendenti e negli interlocutori. È un cammino che naturalmente richiede del tempo”. Per le banche, in particolare, il Presidente dell’Abi ha sottolineato che “il mondo delle imprese bancarie, al centro di una fitta rete di relazioni, sta giocando un ruolo di primo piano. Il settore, che ha da poco riformato la sua natura, da pubblico a privato, può e vuole fare ora un ulteriore ‘salto di qualità’, rendendosi sempre più capace di percepire i nuovi bisogni e rispondere alle aspettative dei cittadini”. L’iniziativa Pattichiari, che si va ad affiancare a quelle adottate dalle singole banche, è un primo tassello in questa direzione. “L’abi – ha concluso Sella – ha ormai fissato nei primissimi punti della propria agenda il dibattito e l’impegno su questi argomenti, identificare valori e opportunità comuni su cui le singole aziende associate possano impostare le proprie autonome strategie. L’associazione è inoltre disponibile ad aprirsi al dialogo con tutte le parti interessate che vogliano impegnarsi insieme a noi in questa direzione”. All’incontro organizzato da Abi, dal Forum per la Finanza Sostenibile ed Eurosif, in collaborazione con Telecom Italia, hanno partecipato anche il ministro del Welfare, Roberto Maroni, il sindaco di Roma, Walter Veltroni, il presidente di Borsa Italiana, Angelo Tantazzi, il presidente di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera, il presidente del Sanpaolo-imi, Rainer Masera, ed altri esponenti nazionali ed internazionali delle istituzioni, dell’economia e della società civile.  
   
   
LA BANCA D’ITALIA AUTORIZZA CARIGE A. M. SGR  
 
Genova, 10 febbraio 2004 - La Banca d’Italia ha autorizzato Carige Asset Management Sgr alla prestazione dei servizi di gestione del risparmio, secondo l’articolo 33 del decreto legislativo del 24 febbraio 1998 n.58. L’autorizzazione è stata firmata il 10 gennaio scorso, data in cui la Sgr di Carige è stata iscritta nell’albo delle Società di Gestione del Risparmio al numero 175. La società, che si è costituita il 7 luglio scorso, ha un capitale sociale di 5,2 milioni di euro e due azionisti: Banca Carige con il 99,5% del capitale, e Carige Vita Nuova con lo 0,5% della società. Presidente è Alessandro Scajola, vicepresidente Giovanni Berneschi. I consiglieri sono: Giorgio Binda, Jean Marie Paintendre, Vincenzo Roppo, Alfredo Sanguinetto. Il collegio sindacale è formato da: Andrea Traverso (presidente), Fulvio Rosina e Antonio Semeria, sindaci effettivi; Adriano Lunardi e Massimo Scotton, sindaci supplenti. In un contesto dei mercati finanziari in cui va crescendo la richiesta di operatori qualificati che sappiano comprendere da vicino e tutelare le concrete esigenze di investimento dei risparmiatori, nella Carige sgr verranno progressivamente accentrate tutte le attività di gestione del risparmio della clientela di Banca Carige, Cassa di Risparmio di Savona, Banca del Monte di Lucca e Cassa di Risparmio di Carrara, sotto forma di gestioni collettive (fondi comuni, fondi pensione) e individuali (gestioni patrimoniali in titoli e fondi). La Sgr si occuperà inoltre della gestione dei portafogli delle società del Gruppo (banche e compagnie di assicurazione). Si prevede che il collocamento dei primi fondi comuni istituiti da Carige Sgr, in corso di autorizzazione da parte degli Organi di Vigilanza, potrà essere avviato nel prossimo mese di marzo. I prodotti saranno collocati attraverso la rete del Gruppo Carige.  
   
   
RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO IN GENNAIO: € 110 MILIONI MASSE AMMINISTRATE DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM A FINE DICEMBRE: € 58,1 MILIARDI  
 
Roma, 10 febbraio 2004 – La raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Banca Fideuram1 (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato in gennaio un saldo positivo ed è stata pari a € 110 milioni. Il confronto con la raccolta netta gestita del corrispondente periodo dell’anno scorso (nella tabella che segue) evidenzia una flessione, in termini assoluti, di € 146 milioni.
(€ milioni) Gennaio 2004 Gennaio 2003 Var. Assoluta
Totale Fondi e Gestioni 41 182 -141
Assicurazioni Vita 69 74 -5
Di cui United Linked 69 82 -13
Tot. Raccolta Netta Gestita 110 256 -146
In gennaio, il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato invece negativo per € 43 milioni. La raccolta netta totale (saldo tra risparmio gestito e non gestito) è stata dunque positiva per € 67 milioni. All’interno del risparmio gestito i fondi comuni, le gestioni patrimoniali e le assicurazioni vita hanno registrato una raccolta positiva pari rispettivamente a € 16, 25 e 69 milioni. Le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 103 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 73 milioni, quasi interamente costituita da polizze unit linked di Banca Fideuram. Per quanto riguarda le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) consolidate del gruppo Banca Fideuram, a fine dicembre 2003 erano € 44,6 miliardi, mentre il Totale delle masse amministrate era di € 58,1 miliardi. Per quanto riguarda Banca Fideuram stand alone, a fine gennaio 2004 il totale delle masse amministrate era pari a € 50 miliardi. Al 31 gennaio i private banker2 del gruppo Banca Fideuram erano 4.466, a cui vanno aggiunti 75 produttori assicurativi per un totale di 4.541 professionisti.
 
   
   
BANCA IFIS S.P.A.: PREVISIONI DI CHIUSURA DEL 2003 TURNOVER +52%COMMISSIONI NETTE +49% MARGINE DI INTERMEDIAZIONE +39%  
 
Mestre, 10 febbraio 2004 - Banca Ifis S.p.a., impresa bancaria specializzata nel factoring, presieduta da Sebastien Egon Fürstenberg e quotata al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana, ha chiuso l’anno 2003 con un turnover di 1.219 milioni di Euro, in crescita del 52% rispetto agli 802 milioni di Euro registrati al 31/12/2002. Il margine di interesse al 31/12/2003 è stato pari a 13,3 milioni di Euro (+46% rispetto ai 9,1 milioni di Euro registrati nell’esercizio precedente). Anche le commissioni nette hanno registrato una crescita significativa (+49%) passando da 7,2 milioni di Euro nel 2002 a 10,7 milioni di Euro nel 2003. Il margine di intermediazione registrato a termine dell’esercizio 2003 è stato pari a 23,7 milioni di Euro, con una crescita del 39% rispetto ai 17 milioni di Euro dell’esercizio precedente. Il Consiglio di Amministrazione per la formazione del bilancio si terrà presumibilmente tra il 9 e il 16 febbraio 2004.  
   
   
BANCA CR FIRENZE - DELIBERATA LA PROPOSTA DI AUMENTO DI CAPITALE RISERVATO  
 
Firenze, 10 febbraio 2004 - Nell'ambito dell'attuazione degli accordi sottoscritti il 16 Luglio 2003 che hanno portato Banca Cr Firenze a detenere il 68,09% del capitale sociale di Cassa di Risparmio della Spezia, il Consiglio di Amministrazione presieduto da Aureliano Benedetti ha oggi deliberato la proposta di aumento di capitale dedicato alla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia. Tali accordi prevedono che la stessa Fondazione impieghi una parte del ricavato della vendita della sua partecipazione azionaria nell'omonima banca - 80 milioni di Euro - nella sottoscrizione di azioni ordinarie di Banca Cr Firenze ad un prezzo pari alla media delle quotazioni ufficiali degli ultimi 60 giorni maggiorata del 25%. Di conseguenza il prezzo è risultato essere di € 1,79105 e darà luogo all'emissione di n. 44.666.603 nuove azioni del valore nominale di € 0,57 ciascuna, pari al 3,94% del capitale sociale post aumento. Dopo la necessaria approvazione da parte dell'Assemblea dei soci, il capitale sociale risulterà composto da n. 1.132.651.728 azioni per un controvalore nominale di € 645.611.484,96.  
   
   
BANCA POPOLARE DI SONDRIO IERI HA RESO OPERATIVA L'AGENZIA DI DESIO  
 
Sondrio , 10 Febbraio 2004 - La nuova dipendenza di Desio, ubicata in via Portichetto - angolo via Pio Xi telefono 0362/30.15.73 - telefax 0362/30.08.83, va a rafforzare la già significativa presenza della nostra banca nella zona immediatamente a nord della metropoli milanese. Si tratta, come noto, di un'area particolarmente vivace dal punto di vista economico e caratterizzata da un'intensa densità. Desio conta oltre 35.000 abitanti ed ha conosciuto una fortissima espansione attorno agli anni sessanta, soprattutto a seguito dell'insediamento degli stabilimenti Autobianchi. La successiva lunga fase di deindustrializzazione ha cambiato profondamente la fisionomia della piazza, che si è però mantenuta assai dinamica e vivace. Numerosissime sono infatti le attività produttive insediate, soprattutto legate alla piccola industria, all'artigianato e al settore commerciale. Di rilievo anche i servizi pubblici presenti. Fra di essi, il tribunale e il moderno ospedale provinciale. Banca popolare di Sondrio, che con la nuova apertura dispone di un'articolazione territoriale di 193 filiali, prosegue quindi con determinazione il proprio sviluppo territoriale con l'obiettivo di via via intensificare il proprio radicamento nelle aree presidiate. Una crescita che pone in primo piano le relazioni con le realtà economiche locali, lo stretto contatto con le imprese, l'offerta di servizi alle famiglie, sempre con l'obiettivo di sviluppare il binomio socio-cliente.  
   
   
PORDENONE: TREDICI MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE DELLO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE.  
 
Vicenza, 10 febbraio 2004 - E’ stato siglato in questi giorni un accordo fra il Congafi Industria di Pordenone e la Banca Popolare di Vicenza, accordo che prevede la costituzione di un plafond di 13 milioni di euro da mettere a disposizione delle aziende associate al Consorzio a condizioni particolarmente vantaggiose. Il protocollo è stato sottoscritto dal presidente del Consorzio Antonio Frisan e dal Capo Area Friuli Venezia Giulia della Banca Gian Franco Forner. Si tratta in sostanza di una iniezione di mezzi finanziari per le aziende che in questo periodo si trovano ad operare in una situazione non facile ottenendo così un concreto sostegno alla risoluzione di parte delle problematiche causate dalla bassa capitalizzazione e per contrastare la competitività sempre più marcata proveniente dal mercato globale. Le linee di credito avranno tassi indicizzati, legati all’euribor, con uno spread estremamente vantaggioso. Più in dettaglio, per i progetti di investimenti la Banca ha predisposto specifici finanziamenti chirografari e ipotecari, mentre per quanto riguarda il sostegno dei progetti di capitalizzazione viene messo a disposizione il cosiddetto prestito partecipativo, un prodotto finanziario innovativo e interessante che, dopo l’avvenuto versamento dei 3/10 da parte dei soci, consente di anticipare alle aziende il versamento dei restanti 7/10 relativi all’aumento del capitale sociale. Particolare soddisfazione per l’intesa raggiunta è stata espressa dal Presidente Frisan e da Forner che ha evidenziato il ruolo determinante della Popolare di Vicenza nello sviluppo economico della regione.  
   
   
ANTONVENETA: CDA DESIGNA CARTONE A SUCCESSIONE DI CEOLA  
 
Padova, 10 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Antonveneta, riunitosi ieri, secondo quanto comunicato dal Presidente del Comitato Direttivo del Patto di Sindacato, prende atto della disponibilità del Dott. Antonio Ceola a rinunciare alla carica di Presidente della Banca e della designazione, avvenuta all’unanimità da parte del Comitato Direttivo, del Dott. Tommaso Cartone quale candidato alla sua successione. Il Consiglio di Amministrazione, unitamente al Collegio Sindacale, nell’associarsi ai ringraziamenti formulati al Dott. Ceola da tutti gli aderenti al Patto di Sindacato, richiama l’alto contributo di professionalità, prestato durante il suo mandato nell’interesse della Banca, e l’intenso spirito di servizio sempre dimostrato. Il Consiglio di Amministrazione, ricorrendone i presupposti di legge e secondo quanto previsto dallo Statuto Sociale, provvederà a deliberare in ordine alla predetta candidatura del Dott. Tommaso Cartone nella prima riunione utile dello stesso Consiglio di Amministrazione.  
   
   
TRANSFER PRICING IN PRIMO PIANO PER LE MULTINAZIONALI SECONDO UNA RECENTE RICERCA DI ERNST & YOUNG  
 
Milano, 10 febbraio 2004 - Il transfer pricing, ovvero l’analisi dei prezzi con i quali vengono concluse le transazioni tra le diverse sedi di gruppi aziendali, e’ attualmente l’argomento piu’ rilevante nell’ambito della fiscalita’ internazionale che le multinazionali sono obbligate ad affrontare. E’ quanto emerge dalla “Ernst & Young Transfer Pricing 2003 Global Survey” condotta recentemente da Ernst & Young, leader mondiale nei servizi professionali. 641 sono state le capogruppo di societa’ multinazionali intervistate, insieme a 200 filiali in 22 paesi, tra cui l’Italia. Ernst & Young ha inoltre interpellato sull’argomento le autorita’ fiscali e alcuni specialisti anche in altri 22 paesi dove e’ in vigore una legislazione sul transfer pricing, che riguarda ogni sorta di transazione all’interno dei gruppi multinazionali, quali beni, proprieta’ intellettuale, servizi, prestiti. L’86% delle capogruppo tra le multinazionali intervistate e il 93% delle affiliate ritiene che il transfer pricing sia oggi l’argomento di fiscalita’ internazionale di maggior rilievo e ha indicato che i controlli da parte delle autorita’ fiscali stanno diventando una regola, piuttosto che un’eccezione. La ricerca di Ernst & Young rivela inoltre che il 59% delle multinazionali nel mondo con ricavi di 5 miliardi di dollari o piu’, e il 71% di quelle statunitensi, indipendentemente dal fatturato, sono state oggetto di controlli fiscali sul transfer pricing, in almeno una delle giurisdizioni in cui operano. Il 76% di tutte le societa’ intervistate ritiene possibile un controllo sul transfer princing all’interno del proprio gruppo entro i prossimi due anni: questo va ricondotto, secondo Ernst & Young, al fatto che la maggior parte dei Paesi sia in procinto di varare una legislazione sul transfer pricing, mentre nei paesi in cui questa e’ gia’ in vigore si sta intensificando la sua applicazione. I riscontri dell’autorita’ fiscale confermano questa osservazione: dallo studio condotto da Ernst & Young emerge infatti che molti paesi stanno investendo sempre piu’ in formazione e incoraggiano i propri ispettori ad usare tutti gli strumenti di controllo disponibili. Dall’indagine emerge che oggi le multinazionali oggetto di un accertamento fiscale focalizzato sul controllo del transfer pricing hanno una possibilita’ su tre di essere sanzionate. Le probabilita’ che questa sanzione sia effettivamente applicata riguardano invece una multinazionale su sette. Ernst & Young ritiene che queste percentuali siano destinate ad aumentare nei Paesi, tra i quali gli Stati Uniti, che stanno rafforzando l’applicazione della normativa e delle sanzioni. In aggiunta, la ricerca rivela che il 40% delle manovre di correzione applicate sulle operazioni di transfer pricing genera doppia imposizione, ovvero la tassazione del medesimo reddito in capo a due distinti soggetti appartenenti allo stesso gruppo. “L’italia ha lanciato e sta realizzando un ambizioso progetto di attente verifiche fiscali a cadenza sull’attivita’ delle Mne operanti in Italia” afferma Davide Bergami, Partner Ernst & Young responsabile per l’Italia di un gruppo dedicato al transfer pricing. “L’attenzione e’ alta e destinata a crescere per effetto delle continue ristrutturazioni della catena del valore rese indispensabili dalla necessita’ di competere in mercati sempre piu’ competitivi e dalla intensificazione e accresciuta complessita’ dei flussi intercompany”. Davide Bergami ha inoltre evidenziato che circa la meta’ (46%) delle capogruppo rispondenti alla ricerca e’ passata attraverso un’operazione di fusione o acquisizione negli ultimi due anni, ma solo il 18% di queste multinazionali ha riconosciuto l’esigenza o ha utilizzato l’opportunita’ di rivedere le proprie politiche globali di transfer pricing. L’incapacita’ di adeguare le politiche di transfer pricing a seguito di grandi cambiamenti aziendali, potrebbe rendere le multinazionali ancor piu’ vulnerabili ad una verifica fiscale. Secondo i risultati dello studio di Ernst & Young, la vendita di beni e’ la transazione comunemente piu’ soggetta a verifica. Nonostante cio’, la percentuale di controlli sulle transazioni di beni materiali sta diminuendo, mentre si registrano incrementi nella percentuale di controlli relativi alle transazioni di servizi e di beni immateriali. Davide Bergami conclude osservando che “Anche il legislatore italiano si sta dimostrando sensibile al tema e incline a dare maggior certezza all’imprenditoria multinazionale, adeguando la normativa italiana con l’inserimento di una nuova tipologia di ruling internazionale (Apa - Advance Pricing Agreement). Una volta operativo, tale strumento dovrebbe consentire alle multinazionali di concordare in via preventiva le politiche di prezzo che il gruppo intende adottare, evitando cosi’ lunghe e defatiganti dispute”.  
   
   
LE BIOTECNOLOGIE E IL SETTORE BIOFARMACEUTICO DI MARKUS MANNS, GESTORE DI UNION INVESTMENT  
 
Milano, 10 febbraio 2004 - Il settore delle biotecnologie ha fatto registrare performance decisamente positive nel corso del 2003. Le quotazioni dei titoli sono cresciute in maniera considerevole e, specie per quanto riguarda le società minori, si è assistito a variazioni di prezzo due o addirittura tre volte più elevate di quelle iniziali. Possiamo affermare che ora si è però arrivati a livelli molto elevati ed è per questa ragione che siamo piuttosto scettici per quanto riguarda le performance che si avranno nel 2004. Per molti dei prodotti analizzati nel breve volgere di tre o quattro anni scadrà la protezione dl brevetto e la diffusione dei farmaci generici probabilmente finirà per mettere sotto pressione il settore delle biotecnologie. In dicembre i titoli biofarmaceutici hanno evidenziato un andamento solido, chiudendo così in modo conciliante un anno complessivamente deludente per il settore. Alla base di questa tendenza vi è stato soprattutto un avvicendamento dei titoli favoriti sui mercati azionari. Dopo il rally dei titoli „growth“ gli investitori si sono spinti nuovamente e in modo crescente verso i titoli più difensivi del settore sanitario, nonostante le scarse notizie apprezzabili provenienti dalle aziende. Le ultime relazioni trimestrali pubblicate hanno suscitato generalmente reazioni contrastanti. Alle notizie positive si contrapponevano quelle negative, cosicché non era riconoscibile alcuna chiara tendenza. Per esempio, in dicembre Baxter International ha emesso il quarto profit warning dell'anno. Ora molti operatori del mercato mettono in discussione la credibilità del management, tanto più che la motivazione del profit warning non ha destato sorpresa, anzi era evidente anche agli outsider, in considerazione dell'andamento generale del mercato. Questo significa che il consiglio d'amministrazione di Baxter giudica la propria posizione commerciale in modo apparentemente più negativo di quanto non facciano gli osservatori esterni. Poiché già da molto tempo diffidiamo delle „eccessive“ previsioni dell'azienda, avevamo ridotto gradatamente le nostre posizioni con largo anticipo rispetto all'ultima relazione. Per contro, i due gruppi farmaceutici francesi Aventis e Sanofi hanno messo a segno forti progressi nelle quotazioni, quando sul mercato si sono diffuse speculazioni su una possibile fusione. A nostro parere una tale fusione potrebbe essere positiva, poiché gli assortimenti di prodotti s'integrerebbero al meglio. Inoltre entrambe le aziende hanno sede in Francia, e questo potrebbe favorire nuove sinergie nella ricerca e nell'amministrazione. Riteniamo tuttavia che la fusione non avverrà prima della fine dell'anno in corso, poiché nella primavera 2004 Sanofi dovrà prima superare un importante procedimento giudiziario contro un produttore di farmaci generici. Il tutto verte su una controversia in materia di brevetto riguardante l'inibitore trombotico Plavix, uno dei tre principali prodotti di Sanofi. Per Aventis una fusione non avrebbe alcun significato prima della notifica della sentenza, poiché al momento le possibilità di vincere la causa da parte di Sanofi sono date soltanto al cinquanta per cento Nel campo delle biotecnologie la nostra attenzione è comunque focalizzata in buona parte sul settore medico farmaceutico e nel nostro fondo Unisector:biopharma A i primi tre titolo sono rappresentati da Pfizer, Amgen e Aventis. Se puntiamo quindi l’attenzione in particolare sul comparto farmaceutico, sicuramente trainante nella sfera delle biotecnologie, gli Stati Uniti sono sicuramente da ritenere all’avanguardia. Tra i titoli su cui tendiamo a investire vi è sicuramente la Trimeris. Si tratta di una società con sede negli Stati Uniti che, insieme alla Roche, ha sviluppato il progetto e la realizzazione di un farmaco anti-Aids che, si dice, sia in grado di prolungare la vita dei pazienti di uno o due anni. Il prodotto è sul mercato da circa sei mesi e bisogna riconoscere che in realtà finora i risultati sono stati inferiori alle aspettative, ma ci si aspetta un grande successo di vendite che dovrebbe generare introiti per una cifra che oscilla tra i 500 e gli 800 milioni di dollari. Per quanto riguardo nello specifico il fondo Unisector: Biopharma questo, in dicembre, non è stato oggetto di operazioni importanti, eccettuata la riduzione delle posizioni in Oridion Systemse risulta quindi così composto: Pfizer 9,4 %; Amgen 7,3 %; Aventis 7,0 %; Glaxosmithkline 5,7 %; Novartis 5,3 %; Johnson & Johnson 4,2 %; Fresenius 4,0 %; Merck & Co. 3,3 %; Eli Lilly & Co. 3,0 %; Trimeris 2,6 %. Rendimenti: Mese + 0,8 %; Dall’inizio dell’anno + 4,8 %; 1 anno + 4,8 %.  
   
   
BIT MONTHLY FLASH GENNAIO 2004  
 
Milano, 10 febbraio 2004 - Andamento positivo dei corsi azionari (Mib +3,0%), con migliore performance delle blue chips rispetto a mid-small caps e azioni del Nuovo Mercato. Martedì 27 l'indice Mib ha raggiunto quota 20.337, il livello più elevato dal giugno 2002. Ulteriore calo della volatilità, scesa a livelli prossimi ai minimi storici. Crescita della capitalizzazione, tornata sopra i 500 miliardi di euro. Il dato di 502,3 Md euro rappresenta il valore più elevato dal giugno 2002. Scambi di azioni in crescita in termini di controvalore (media giornaliera di 2,96 Md euro, +9,4% su dicembre). In crescita le azioni della Borsa (media giornaliera a 2,85 Md euro, +13,5% su dicembre), mentre scendono dai livelli elevati di dicembre gli scambi del Nuovo Mercato che si mantengono tuttavia nettamente al di sopra della media degli ultimi due anni. In crescita da 16.900 a 18.600 euro la dimensione media degli scambi diurni delle azioni della Borsa, attestata a 6.200 euro (secondo livello di sempre) quella del Nuovo Mercato. Nuovo massimo storico degli scambi di Etfs, saliti a una media giornaliera di 11,5 Ml euro (record precedente: novembre 2003, 11,1 Ml euro). Positiva ripresa degli scambi di covered warrant e certificates (+12,7% i contratti, +49,7% il controvalore), che ha portato Mcw ai livelli più elevati dal luglio 2002. Nel complesso, gli scambi di strumenti azionari evidenziano controvalore in crescita (+10,3%) rispetto a dicembre e contratti stabili (+0,6%), mentre il confronto con il gennaio 2003 segnala una crescita in entrambi gli indicatori (+10,7% e +21,9%). Il listino azionario ha visto per la Borsa il 5 gennaio l'ammissione di Sorin (a seguito della scissione da Snia) e il 29 la revoca di Manuli Rubber (Opa residuale). Sul Nuovo Mercato il 2 gennaio Cell Therapeutics ha sostituito l'incorporata Novuspharma. Forte crescita degli scambi per Mot (titoli di Stato media giornaliera 718,6 Ml euro, +39,5% su dicembre e livello più elevato dal febbraio 2000; obbligazioni media giornaliera 31,8Ml euro, +13,2% su dicembre) e Euromot (obbligazioni salite al nuovo massimo storico di 30,4 Ml euro al giorno, +103,7% su dicembre). Martedì 20 gennaio è stato raggiunto il nuovo massimo storico di scambi in una singola seduta per i titoli di Stato del Mot (1.171,0 Ml euro) e per le obbligazioni Euromot (59,2 Ml euro). Scambi di derivati azionari nel complesso in crescita (media giornaliera 65.800 contratti standard, +12,8% su dicembre), con andamento positivo dei derivati su azioni: futures a 1.100 contratti standard al giorno (+18,4%) e forte crescita delle opzioni (media giornaliera 37.300 contratti standard, +37,7%).  
   
   
UNIPOL ACQUISTA COMPLESSO IMMOBILIARE E TOWER  
 
Bologna, 10 febbraio 2004 - Il 6 febbraio 2004 Unipol Assicurazioni S.p.a. Ha definito con il Fondo Immobiliare Whitehall, gestito da Goldman Sachs, un accordo che regola l’acquisizione da parte di Unipol Assicurazioni S.p.a. Del complesso immobiliare sito in San Donato Milanese (Mi), noto come “E Tower”. Nell’ambito dello stesso accordo è stata definita la cessione da parte di Unipol Assicurazioni S.p.a. Di un immobile sito in Milano. L’operazione comporterà nel suo complesso un investimento di Euro 129,1 milioni, finanziato mediante l’utilizzo di risorse disponibili. L’immobile di San Donato Milanese ospiterà la sede di Aurora Assicurazioni S.p.a., la compagnia che nasce dalla fusione delle società del Gruppo Winterthur Italia e Meieaurora Assicurazioni S.p.a..  
   
   
GENERALI: OTTENUTA LICENZA PER OPERARE A PECHINO  
 
Trieste, 10 febbraio 2004. Generali China Life Ins.co, la joint venture tra Assicurazioni Generali e China National Petroleum Corporation (Cnpc), annuncia di aver ricevuto dall’autorità locale, la China Insurance Regulatory Commission, l’autorizzazione finale per l’avvio dell’attività assicurativa vita nella capitale cinese. La nuova filiale di Pechino si rivolgerà ad un mercato di 12 milioni di abitanti, che oggi rappresenta l’8% del mercato assicurativo vita nazionale. “Il nostro Gruppo è tra i primi ad entrare nell’importante area di Pechino acquisendo così un deciso vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza straniera più qualificata” dichiara Sergio Balbinot Amministratore Delegato del Gruppo Generali. Con questa seconda licenza, Generali China Life, già operativa dal febbraio 2002 nella regione di Canton con 1.300 agenti, rientra infatti nel ristrettissimo novero di joint ventures straniere autorizzate ad operare in più di una delle regioni attualmente aperte agli operatori stranieri. “L’accesso al mercato della capitale rafforza ulteriormente il nostro posizionamento strategico in Cina in linea con uno degli intendimenti fondamentali del nostro Piano industriale, quello di cogliere le prospettive di crescita attualmente presentate dal mercato assicurativo vita cinese” continua Balbinot. La nuova filiale di Pechino adotterà un modello distributivo multicanale avvalendosi di una forza vendita propria e di accordi commerciali con Istituti di Credito locali. Il mercato vita cinese ha generato nel 2002 un volume premi di 27,4 miliardi di dollari, il 74,5% del fatturato dell’intera industria assicurativa, ed ha evidenziato una crescita media annua del 44% tra il 1989 ed il 2002, registrata in un contesto ancora distante dal raggiungimento della fase di maturità: la spesa assicurativa pro-capite è attualmente di 12,2 Us$ contro una media mondiale di 235 Us$. “Gli indici di diffusione assicurativa registrati, associati alla robusta crescita economica del Paese, ci fanno guardare con estrema fiducia al futuro di questo mercato.” conclude Balbinot. “Generali China Life, con il pieno sostegno dei suoi azionisti Assicurazioni Generali e Cnpc, contribuirà allo sviluppo del settore assicurativo cinese impegnandosi a garantire un eccellente servizio professionale alla clientela in linea con gli alti standard del nostro Gruppo” La China National Petroleum Corporation, direttamente controllata dallo Stato, è il più grande gruppo petrolchimico del Paese. Costituita a Pechino nel 1988, la Cnpc ha creato un colosso a livello mondiale, integrando parte delle attività con la società petrolchimica cinese Sinopec. Oggi Cnpc spazia dalle attività di estrazione e di sfruttamento del petrolio e gas naturali, alla produzione.E commercializzazione di prodotti petrolchimici, all’offerta di servizi per progetti collegati al settore petrolifero.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "CREDITO VALTELLINESE 2% 1999 - 2004 INDEX-LINKED, CONVERTIBILE, CUM WARRANT, SUBORDINATO"  
 
Sondrio, 10 febbraio 2004 - In riferimento all'avviso pubblicato su "Il Sole 24 Ore" del 7 gennaio 2004 concernente la scadenza della terza e ultima rata del prestito obbligazionario "Credito Valtellinese 2% 1999-2004, index-linked, convertibile, cum warrant, subordinato". In particolare l’istituto ricorda che il regolamento del prestito prevede quanto segue: per ogni rata del prestito in scadenza, pari a 400 euro per ogni obbligazione da nominali 1.000 euro, gli obbligazionisti possono richiedere - fino al 14 febbraio 2004 - la conversione di metà della rata in scadenza, pari a 200 euro, in 29 nuove azioni del Credito Valtellinese (il valore di conversione è di 6,90 euro per azione, di cui 3 euro quale valore nominale e 3,90 quale sovrapprezzo); per gli obbligazionisti che abbiano esercitato la facoltà di conversione, il rimborso dell'altra metà della rata in scadenza, pari a 200 euro, potrà avvenire con un premio legato all'andamento di indicatori finanziari. (1) Al riguardo il Credito Valtellinese comunica che, in base alla rivalutazione degli indici finanziari presi a riferimento, determinata in conformità di quanto previsto dal regolamento del prestito, il prezzo di rimborso da corrispondere agli obbligazionisti suddetti è risultato pari a 104,41925 euro lorde per ogni 100 euro di capitale obbligazionario in scadenza: essi riceveranno pertanto, per ogni quota rimborsabile di 200 euro, l'importo di 208,8385 euro al lordo della ritenuta di legge. Per gli obbligazionisti che non eserciteranno la facoltà di conversione, il rimborso dell'intera rata in scadenza avverrà al valore nominale.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L'ASSUNZIONE DEL CONTROLLO DA PARTE DEL GRUPPO LNM SULL'IMPRESA SIDERURGICA POLACCA PHS  
 
Bruxelles, 10 febbraio 2004 - La Commissione europea ha autorizzato, in base al regolamento sulle concentrazioni, il progetto di acquisizione dell'impresa siderurgica polacca, a capitale pubblico, Polskie Huty Staly Sa (in appresso "Phs") da parte dell'impresa siderurgica internazionale Lnm. L'operazione non solleva problemi sotto il profilo della concorrenza, in ragione della presenza sul mercato di alcuni operatori più forti, tra cui Arcelor, Corus e Thyssenkrupp. Il 22 dicembre, l'impresa Lnm Holdings ha notificato alla Commissione europea il progetto di acquisizione dell'impresa siderurgica polacca a capitale pubblico Polskie Huty Stali Sa ("Phs"), costituita attraverso l'accorpamento di quattro società siderurgiche polacche. L'operazione è nata dalla ristrutturazione e privatizzazione dell'industria siderurgica polacca. Lnm è un'impresa con sede sociale nelle Antille olandesi, facente capo alla Richmond Investments Holdings Ltd., impresa con sede centrale nelle Isole vergini britanniche. Richmond Investments è un'impresa di proprietà del sig. Lakshmi Mittal e della sua famiglia. Lnm produce minerale di ferro e prodotti, lavorati e semilavorati, in acciaio. L'impresa possiede impianti siderurgici integrati in Algeria, Kazakhstan, Romania e nella Repubblica ceca. In base all'accordo stipulato tra Lnm e lo Stato polacco, Lnm acquisterà il 62,2% del capitale sociale di Phs, assumendo il pieno controllo della società. La Commissione ha esaminato l'impatto dell'operazione sul mercato dei prodotti in acciaio, lavorati e semilavorati, in cui opera anche Phs, giungendo alla conclusione che l'operazione non desta preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza, poiché la quota aggregata di mercato di tutti i prodotti rilevanti all'interno dello Spazio economico europeo(1) - ove operano diversi gruppi forti, quali Arcelor, Thyssenkrupp e Corus - è inferiore al 20%. Lnm/phs diventerà il quinto produttore per grandezza di prodotti semilavorati in Europa. L'operazione rientra nella sfera di competenza della Commissione, trattandosi di un'operazione tra imprese aventi un volume di vendite significativo(2) nello Spazio economico europeo. L'esame della Commissione si è tuttavia limitato all'impatto sul territorio del See, e non in Polonia o in qualcun altro dei paesi che aderiranno all'Unione europea dal 1° maggio di quest'anno. Tale valutazione compete ai paesi di prossima adesione. Da maggio, la Commissione esaminerà l'impatto delle operazioni di concentrazione su un mercato di 450 milioni di consumatori, in 25 paesi europei.  
   
   
IL GRUPPO PININFARINA ARCHIVIA UN BUON 2003 VALORE DELLA PRODUZIONE A OLTRE 800 MILIONI DI EURO CON CRESCITA SUPERIORE AL 50% RISPETTO AL 2002  
 
Torino, 10 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Pininfarina S.p.a. Si è riunito oggi sotto la presidenza dell’ing. Sergio Pininfarina per esaminare le stime relative all’esercizio 2003. Secondo i dati di preconsuntivo il valore della produzione consolidato dovrebbe superare gli 800 milioni di euro registrando una crescita superiore al 50% rispetto all’esercizio 2002 (529,8 milioni di euro). Il risultato operativo dovrebbe attestarsi attorno ai 27 milioni di euro, in significativa crescita anch’esso rispetto ai 20,8 milioni di euro del 2002 (+30%), con un’incidenza sul valore della produzione pari a circa il 3,4%. La posizione finanziaria netta al 31/12/2003 è positiva ed è pari a 102,2 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 116,2 milioni di euro del 31/12/02, per effetto sia del finanziamento delle attività di sviluppo dei nuovi prodotti che dell’avvenuta acquisizione di Matra Automobile Engineering. La crescita di attività del 2003 rappresenta un risultato molto significativo in quanto ottenuto in tutti i settori di attività, a partire da quello della produzione, segnato dal lancio commerciale della Ford Streetka e dalla costituzione a novembre della Pininfarina Sverige Ab, Joint Venture con Volvo Car Corporation a Uddevalla (Svezia), di cui la Pininfarina S.p.a. Detiene il 60% e che avrà la responsabilità delle attività di produzione di una nuova generazione di vetture convertibili attualmente in sviluppo presso il Centro Engineering Pininfarina di Cambiano. Proprio nel settore dell’engineering si ricorda come il potenziamento sia proseguito con l’acquisizione, nel mese di settembre, delle attività di progettazione, sperimentazione e prototipistica di Matra Automobile Engineering. Nell’ambito del design, invece, si segnala il debutto mondiale, negli ultimi mesi, di due prodotti di grande prestigio, frutto della collaborazione con Ferrari-maserati: la Maserati Quattroporte e la Ferrari 612 Scaglietti. Le previsioni del Gruppo per l’esercizio 2004 indicano una contrazione del valore della produzione consolidato nell’ordine di grandezza del 10% rispetto all’eccezionale crescita del 2003 per effetto dell’inizio del ciclo di ricambio delle commesse produttive nel biennio 2004/2005, per ora solo parzialmente compensato dalla pur sostenuta crescita dei servizi design/engineering. Per la capogruppo Pininfarina S.p.a., le stime di chiusura dell’esercizio 2003 evidenziano un risultato ante imposte di circa 13 milioni di euro rispetto ai 3,7 milioni di euro dell’esercizio precedente. I motivi del forte incremento vanno ricercati principalmente nei maggiori dividendi incassati dalle società controllate e nell’aumentato contributo della gestione finanziaria. In seguito alla fusione per incorporazione della Industrie Pininfarina S.p.a. E della Pininfarina Ricerca e Sviluppo S.p.a. Nella Pininfarina S.p.a., avvenuta con effetto 1° gennaio 2004, la natura della società è sostanzialmente cambiata passando da holding di partecipazioni a società industriale e diventando così la più importante in termini di apporto al volume della produzione del Gruppo. Nel 2004 quindi i dati della Pininfarina S.p.a. Non saranno più comparabili con quelli del 2003; le previsioni già espresse in merito all’andamento consolidato potranno sostanzialmente coincidere con quelle della Capogruppo. In data 2 febbraio 2004 si è concluso l’iter procedurale inerente il diritto di recesso spettante agli azionisti in seguito alla fusione per incorporazione della Industrie Pininfarina S.p.a. E della Pininfarina Ricerca e Sviluppo S.p.a. In Pininfarina S.p.a., con conseguente mutamento dell’oggetto sociale. Gli azionisti esercitanti validamente il diritto sono risultati 2 per complessive n.Ro 71.375 azioni ordinarie, rappresentando lo 0,76% circa delle azioni costituenti il capitale sociale. Pininfarina S.p.a. Ha acquisito i titoli come azioni proprie che saranno utilizzate per il piano di stock option 2002 – 2004 in essere. Il prezzo unitario di acquisto è stato di euro 18,865, determinato a norma di legge.  
   
   
ACEA: IL CDA ESAMINA I DATI PRELIMINARI CONSOLIDATI 2003  
 
Roma, 10 febbraio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Acea S.p.a. Presieduto da Fabiano Fabiani ha esaminato i dati consolidati preliminari di gestione relativi all’esercizio 2003. Il valore della produzione, a livello consolidato, è aumentato del 13,5%, passando da 1.308 milioni di euro del 2002 a 1.485 milioni di euro nel 2003. La variazione, conseguita nonostante il deconsolidamento del 50% delle attività di produzione di energia elettrica, è stata essenzialmente ottenuta dalla crescita dei ricavi nel settore idrico, dall’aumento dei consumi elettrici nel mercato vincolato e dall’espansione della vendita al mercato libero. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) consolidato è aumentato del 6,5%, a 313 milioni di Euro rispetto ai 294 milioni di Euro dell’esercizio 2002. Infatti il margine dell’energia, determinato come differenza tra i ricavi di vendita e i costi di acquisto dell’energia elettrica, ha registrato, rispetto al 2002, una flessione del 2% ma, il margine della gestione industriale è aumentato del 7%. La variazione positiva testimonia l’impegno della Società nel perseguire una maggiore efficienza della gestione.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: UTILE CONSOLIDATO ANTE IMPOSTE A 54,4 MILIONI DI EURO (+208,5%), NEL 2003. RICAVI TOTALI A 1.786,2 MILIONI DI EURO (+12,4%), EBITDA +9,9% E EBIT +16,2%. L’INDEBITAMENTO NETTO CALA DI 36,7 MILIONI DI EURO E SCENDE A 451,1 MILIONI DI EURO.  
 
 Castelvetro di Modena, 10 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.a. Ha approvato ieri a Castelvetro di Modena la relazione trimestrale al 31/12/2003 che evidenzia i seguenti risultati: Principali risultati economici consolidati del 2003 Nel 2003 i ricavi totali consolidati del Gruppo sono stati pari a 1.786,2 milioni di Euro, in crescita dell’ 12,4% rispetto ai 1.589,3 milioni di Euro del 2002. Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 117,7 milioni di Euro, facendo registrare un incremento del 9,9% a fronte dei 107,0 milioni di Euro del 2002, mentre il risultato operativo (Ebit) è cresciuto del 16,2%, raggiungendo i 61,8 milioni di Euro, rispetto ai 53,2 milioni di Euro del 2002. A conferma del positivo andamento del Gruppo, il risultato della gestione caratteristica, prima degli effetti di tutte le componenti straordinarie, è stato pari a 35,9 milioni di Euro, in crescita del 70,6% rispetto ai 21,1 milioni di Euro del 2002. L’utile consolidato ante imposte ha raggiunto i 54,4 milioni di Euro rispetto ai 17,6 milioni di Euro del 2002 (+208,5%). Il risultato ante imposte di Gruppo, calcolato al netto delle componenti di pertinenza dei terzi, è stato pari a 44,1 milioni di Euro rispetto ai 16,4 milioni di Euro del 2002 (+169,1%). Nel corso del 2003, la posizione finanziaria netta è migliorata registrando un calo di 36,7 milioni di Euro, attestandosi a 451,1 milioni di Euro rispetto ai 487,8 milioni di Euro dell’esercizio precedente e portando il rapporto net debt/equity a 1,8* (era pari a 2,8 a fine 2002). * (Il dato è stato calcolato sulla base della previsione dell'effetto fiscale) La struttura della posizione finanziaria netta è altresì migliorata grazie al riposizionamento a medio/lungo termine di parte del debito, in linea con gli obiettivi del management: Il calo dell’indebitamento è ancora più significativo se si considera che il Gruppo nell’arco del 2003 ha effettuato investimenti per 61,1 milioni di Euro, di cui 25,4 milioni di Euro in acquisizioni finalizzate allo sviluppo dei business, che entreranno a regime già a partire da quest’anno: 8,5 mln/Euro: investimenti complessivi legati all’acquisizione dello stabilimento Ibis S.p.a., marchio storico nel settore dei salumi; 3,0 mln/Euro: investimenti complessivi per l’acquisizione dello stabilimento ex F.llli Traversi specializzato nella produzione di bresaola e speck, sito in Valtellina; 2,7 mln/Euro: acquisto di terreni e fabbricati agro-zootecnici per la “ filiera di allevamento del vitello”; 7,7 mln/Euro: investimenti complessivi per l’acquisizione del 50% di Moto S.p.a., joint venture con Compass per la ristorazione autostradale; 3,5 mln/Euro: acquisizione delle attività di ristorazione presso le Stazioni di: Reggio Emilia, Firenze Campo di Marte e Torino Porta Nuova: Risultati del 4° trimestre 2003 Nel 4° trimestre 2003, i ricavi totali consolidati del Gruppo sono stati pari a 446,9 milioni di Euro, in crescita dell’ 11,5% rispetto ai 400,8 milioni di Euro del 4° trimestre 2002. L’ebitda ha raggiunto i 25,4 milioni di Euro in crescita del 4,8% rispetto ai 24,2 milioni di Euro del 4° trimestre 2002, mentre l’Ebit si è attestato a 9,3 milioni di Euro, in calo rispetto ai 10,5 milioni di Euro del 4° trimestre 2002. Il risultato della gestione caratteristica, che ha risentito dell’effetto negativo della differenza cambi, è stato pari a 1,3 milioni di Euro contro i 3,2 milioni di Euro del 4° trimestre 2002. Il risultato consolidato ante imposte nel trimestre è stato negativo per 6,8 milioni di Euro a fronte di un risultato positivo di 2,7 milioni di Euro del 4° trimestre 2002. Tale risultato è stato influenzato da oneri straordinari relativi a svalutazioni di poste attive e, in particolare, a svalutazioni di azioni proprie per 4,2 milioni di Euro. Infine il risultato ante imposte di Gruppo, al netto delle componenti di pertinenza di terzi, è stato negativo per 8,8 milioni di Euro contro un utile ante imposte di Gruppo di 3,1 milioni di Euro del 4° trimestre 2002. Il calo dell’indebitamento è continuato anche nell’ultimo trimestre, passando dai 470,5 milioni di Euro del 30/09/2003 ai 451,1 milioni di Euro del 31/12/2003. Cremonini, con oltre 5000 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa, ed opera in tre aree di business: distribuzione al foodservice, produzione e ristorazione. Il Gruppo, con ricavi totali per 1.786,2 milioni di Euro nel 2003, è leader assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (Marr). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express).  
   
   
BECK’S ITALIA DIVENTA INTERBREW ITALIA  
 
Varese, 14 gennaio 2004 - “Già da tempo era maturata l’esigenza di cambiare il nome dell’azienda; necessità questa scaturita dal bisogno di fornire ai nostri partner commerciali, ai nostri clienti e al pubblico in genere un’immagine aziendale che rispecchiasse fedelmente l’identità della società. Abbiamo avuto la conferma di questo bisogno alla fine dello scorso anno, attraverso una ricerca completa effettuata per testare la percezione della denominazione aziendale in uso” – ha dichiarato Stanislas Gokelaere, General Manager di Beck’s Italia, aggiungendo “Allo stesso tempo, abbiamo analizzato i vantaggi e la percezione che avrebbero potuto creare altre opzioni pensate per un nuovo nome aziendale”. La nuova denominazione sociale è soltanto l’ultima di una serie di decisioni strategiche che hanno portato ad uno sviluppo positivo delle performance di vendita e fatturato di Beck’s Italia. Il nuovo nome permetterà a Interbrew Italia di costruire un’identità a livello di Gruppo e fornire, contemporaneamente, a dipendenti, partner commerciali e pubblico, una collocazione precisa dell’azienda a livello strategico e di mercato. La storia di Beck’s Italia La denominazione Beck’s Italia è stata adottata nell’ottobre del 2002 a seguito della fusione delle attività commerciali, nel 2002, di Beck’s e Bass. Fusione che ha permesso ad Interbrew di acquisire una posizione più solida nel mercato italiano. Nel marzo del 2003, Interbrew ha completato il proprio portafoglio in Italia riprendendo il pieno controllo dei propri marchi internazionali. Con Beck’s, Tennent’s, Stella Artois, Hoegaarden e Leffe, Interbrew vanta ad oggi un’ampia e forte offerta di prodotti in grado di competere con successo con i principali attori del mercato italiano. La sostituzione del nome, a questo punto, è diventata una conseguenza ineluttabile.  
   
   
ALITALIA: 159 VOLI CANCELLATI, 8600 PASSEGGERI COINVOLTI PER LO SCIOPERO DEL 9 FEBBRAIO 2004  
 
Roma, 10 febbraio 2004 - In relazione allo sciopero di 24 ore di lunedi’ 9 febbraio proclamato dai Piloti aderenti all'Associazione Sindacale Unione Piloti (Up) e dal personale della Società di Handling dell'aeroporto di Venezia, Alitalia comunica che cancellerà 159 voli, di cui 99 nazionali e 60 internazionali. Nessun volo intercontinentale sarà cancellato. I voli modificati saranno 19, di cui 17 nazionali e 2 internazionali. I passeggeri coinvolti saranno 8600. Alitalia comunica inoltre che nelle fasce orarie 7-10 e 18-21 saranno garantiti i voli in ottemperanza alla legge 146/90. Alitalia si scusa con i passeggeri per i disagi e invita la propria clientela a contattare il Centro Prenotazioni Alitalia (numero 8488-65641.2.3 da tutta Italia e 06-65641.2.3 dal distretto di Roma) per avere tutte le informazioni sui voli.  
   
   
CTO: CONVOCA L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA  
 
Zola Predosa, 10 febbraio 2004 - A seguito di quanto dichiarato dalla società Allfina Kapitalanlagen Ag in merito all’accordo di cessione del credito nel corso dell’assemblea del 7 gennaio 2004, il Consiglio di Amministrazione, ha preso atto delle lettere degli Istituti di credito in cui hanno confermato, alla società di revisione Deloitte & Touche S.p.a., la propria disponibilità a cedere i crediti vantati nei confronti del Gruppo Cto. Tale cessione, riferiscono gli istituti di credito, risulta essere subordinata al verificarsi di alcune condizioni che, al momento, non si sono realizzate. Il Consiglio, appreso dalle lettere citate dell’esistenza di condizioni sospensive, ha intimato alla società Allfina Kapitalanlagen Ag di esibire copia di tutta la documentazione al riguardo intercorsa tra quest’ultima Società e gli istituti bancari e ha ingiunto alla stessa di adoperarsi senza alcun indugio perché le condizioni sospensive si verifichino (in realtà, sembra trattarsi di un’unica condizione sospensiva, consistente nella presentazione alle banche cedenti di una fideiussione bancaria che garantisca il pagamento del prezzo delle cessioni). Il Consiglio di Amministrazione ha quindi deliberato che l’approvazione della semestrale debba essere necessariamente posticipata all’esito di tali informazioni, che rappresentano i presupposti essenziali per il proseguimento dell’attività aziendale e che quindi influenzerebbero i criteri di valutazione per la redazione del documento stesso. Per quanto allo stesso Consiglio è dato di capire, anche il mancato completamento dell’opera di revisione della semestrale da parte della Deloitte & Touche S.p.a. È dovuto alla perdurante incertezza su quali siano i più opportuni criteri di valutazione da adottare. Il Consiglio di Amministrazione preso atto di quanto sopra ha deliberato la convocazione dell’Assemblea Straordinaria - per il 25 marzo 2004 in prima convocazione e per il 2 aprile 2004 in seconda convocazione, sempre alle ore 11,30 e presso la sede sociale - per l’analisi della situazione economico patrimoniale, al fine di constatare se le condizioni di cui sopra si sono verificate e quindi rinnovare il giudizio di avvenuto ripianamento delle perdite o, se ciò non sarà risultato possibile, al fine di adottare i provvedimenti di cui all’articolo 2447. L’avviso di convocazione prevede anche deliberazioni da adottare in sede di assemblea ordinaria, ossia la nomina dell’Organo Amministrativo e del Collegio Sindacale.  
   
   
AIR DOLOMITI E FRANZ JOSEF STRAUSS AIRPORT ASSIEME IN BIT  
 
Milano, 10 febbraio 2004 - Air Dolomiti, la Compagnia regionale italiana del Gruppo Lufthansa e Joseph Strauss Airport – Munchen saranno presenti congiuntamente alla Bit di Milano dal 14 al 17 febbraio 2004 allo stand E08 - padiglione 11. Air Dolomiti, membro di Lufthansa Regional, è oggi la più importante realtà regionale italiana di trasporto aereo e opera dai principali scali regionali italiani; la Compagnia effettua una forte attività di feederaggio a Lufthansa e ai partner Star Alliance sullo scalo bavarese, il più moderno ed efficiente hub dell’Europa centrale. Air Dolomiti è la seconda Compagnia in generale ad operare a Monaco per numero di movimenti settimanali e la prima internazionale. L’aeroporto Franz Josef Strauss di Monaco di Baviera è uno scalo modernissimo che, grazie all’inaugurazione del Terminal 2, inaugurato l’anno scorso, ha una capacità per oltre cinquanta milioni di passeggeri l’anno. Il Terminal 2 dove Lufthansa e Star Alliance concentrano l’attività in esclusiva ha un minimum connecting time di appena trenta minuti, il più basso in Europa, e offre un network esteso e capillare oltre ad avanzati servizi per l’utenza business. Assieme, Air Dolomiti e Flughafen Munchen rappresentano un binomio di altissima qualità per gli italiani che volano in partenza dagli scali in cui la Compagnia opera, consapevoli che il tempo dei passeggeri è sempre più prezioso.  
   
   
EVOLUZIONI NEL MONDO DELLE AGENZIE DI VIAGGIO L’OPINIONE DI ASSOTRAVEL/CONFINDUSTRIA  
 
Belluno, 10 febbraio 2004 - La tensione in atto nel mondo delle agenzie di viaggio, dovuta alla forte riduzione delle commissioni per l’emissione dei biglietti aerei e ferroviari, ha avuto certamente il suo apice in questo inizio d’anno. Coinvolte le aziende di tutto il territorio italiano, provincia di Belluno compresa. L’ennesima conferma di come il mondo dei viaggi sia in una continua evoluzione, e di come il mercato italiano si stia sempre più allineando, anche sotto l’aspetto organizzativo, alle caratteristiche europee. Nei primi giorni di febbraio la trattativa tra Alitalia e il sistema delle agenzie di viaggio italiane è giunta ad una svolta, con la sigla di un accordo che non lascia vincitori né vinti. Assotravel/confindustria – cui le agenzie di viaggio aderenti ad Assindustria Belluno fanno riferimento – mantiene sospeso il giudizio sul valore del procedimento, e considera opportuno valutare le intese e gli accordi, compresi quelli di materia più strettamente economica, solo una volta che essi avranno portato i primi risultati nei rapporti fra agenzie di viaggio, compagnie aeree e clienti. Il regime commissionale da qualche tempo ormai rivela i suoi limiti: il prezzo medio del biglietto si abbassa sempre più, la competitività di un’agenzia si misura in buona parte anche su questo. Ecco quindi l’impegno di Alitalia, che favorisce il passaggio a nuove soluzioni di remunerazione per le agenzie: l’intera catena distributiva godrà di tutte le tariffe pubbliche e promozionali alle stesse condizioni dei canali di vendita diretti di Alitalia. Di grande importanza, poi, per le imprese di intermediazione dei viaggi e vacanze è il riconoscimento del loro ruolo all’interno della catena economica del settore. Sarà così possibile non solo costituire il cosiddetto “tavolo tecnico” con Alitalia, ma anche stabilire un confronto continuo con la compagnia sulle questioni che interessano il comparto. Le agenzie di viaggio, dunque, manterranno questa posizione anche nei confronti delle Compagnie aeree estere e nelle trattative con Trenitalia. Della forte evoluzione in corso del mercato dei viaggi e delle vacanze è un esempio il recente “caso Ryanair”. La Commissione Ue si è espressa in modo chiaro sulla questione degli aiuti concessi alla compagnia aerea dalla Vallonia, confermando, in modo inequivocabile, quanto già evidenziato dalla stessa Assotravel al Governo italiano: in Europa ed in Italia è in corso una lotta al ribasso tra le compagnie aeree che sta portando ad una situazione anomala: la diffusione di un livello tariffario eccezionalmente basso. Nel caso specifico della Ryanair, la capacità di offrire biglietti a prezzi ultraconvenienti è derivata dagli aiuti di Stato ricevuti, atteggiamento fortemente lesivo dei principi della concorrenza. La generale corsa al ribasso che tutte le compagnie aeree, sia low cost che tradizionali, stanno praticando sul mercato preoccupa gli operatori del turismo di Confindustria. E’ necessario che le compagnie assicurino un maggior livello di controllo sugli aeromobili e che le autorità competenti applichino con rigore le norme a tutela della sicurezza e della tranquillità dei passeggeri. E’ quindi necessario che le Compagnie Aeree dichiarino, nella propria comunicazione promozionale, la reale disponibilità dei posti a prezzi stracciati sui singoli voli. È infatti fuorviante e, per certi aspetti pericoloso, indurre i consumatori a pensare che si possa normalmente andare in aereo ad un costo più basso della corsa in taxi in un qualsiasi centro urbano. È invece opportuno che tutti i soggetti che operano sul mercato, consumatori compresi, adottino un approccio critico e competente ad un settore come quello dei viaggi e vacanze e del trasporto aereo troppo spesso considerato con estrema leggerezza e valutato unicamente dal punto di vista del prezzo.  
   
   
ACCORDO TRA POSTE ITALIANE E GUARDIA DI FINANZA  
 
Roma, 10 febbraio 2004 - E' stata firmata oggi dall'Amministratore Delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, e dal Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d'Armata, Roberto Speciale, una convenzione che prevede che Poste Italiane riservi al personale della Guardia di Finanza, in servizio e in congedo, condizioni favorevoli relativamente ai prodotti finanziari e assicurativi di Poste Italiane ed un'edizione dedicata del catalogo di Mondo Bancoposta. L'accordo rappresenta un importante momento di collaborazione a livello nazionale fra due importanti realtà al servizio del Paese. Le agevolazioni riguardano in particolare i mutui per l'acquisto dell'abitazione, i prestiti personali, lo scoperto di conto corrente e i prodotti assicurativi di Poste Italiane. Con questa convenzione Poste Italiane si rivolge ad un bacino di utenza che comprende 66.000 appartenenti alla Guardia di Finanza in servizio, il personale in congedo e i rispettivi familiari. L'accordo si inserisce nella strategia di Poste Italiane di acquisizione di nuova clientela tramite convenzioni e accordi quadro con grandi partner. Alla stipula dell'accordo, firmato presso la caserma "Piave", sede del Comando Generale della Guardia di Finanza, erano presenti anche, per la Guardia di Finanza, il Comandante in Seconda del Corpo, Generale di Corpo d'Armata Francesco D'isanto, il Capo di Stato Maggiore, Generale di Divisione Nino Di Paolo, il Presidente del Cocer/guardia di Finanza Generale di Brigata Paolo Poletti, per Poste Italiane, l'Avvocato Giovanni Bennati, Direttore della Divisione Bancoposta, il dr. Enrico Becchini, Responsabile Marketing Banking della Divisione Bancoposta, e dal dr. Alberto Nobili, Addetto Marketing Banking della Divisione Bancoposta.  
   
   
AUTOSTRADE PER L'ITALIA: NEL FINE SETTIMANA -26% INCIDENTI, -32% FERITI, NESSUN MORTALE  
 
Roma, 10 febbraio 2004 Nell'ultimo fine settimana, compreso tra venerdì 6 e domenica 8 febbraio, sulla rete di Autostrade per l'Italia (2854 km, pari al 51 % della rete autostradale a pedaggio) si è registrato un calo degli incidenti del 26% e dei feriti del 32% rispetto allo scorso anno. Gli incidenti sono stati 107 contro 145 nel corrispondente fine settimana dello scorso anno, i feriti 42 (62 nel 2003), non si è verificato alcun incidente mortale (1 nel 2003).  
   
   
SMALTIMENTO DEL CARASSIO, COSTI TROPPO ALTI CONFCOOPERATIVE UMBRIA CHIEDE ALLA REGIONE SOLUZIONI MENO ONEROSE  
 
San Feliciano, 10 febbraio 2004 -  E’ il carassio il nuovo nemico del Lago Trasimeno, un specie molto diffusa e prolifica, infestante e di scarso valore sia alimentare che commerciale. Vista la sua capacità di ibridarsi con altre specie di pesci, rappresenta un grave pericolo per l’ecosistema e un danno economico per i numerosi pescatori professionisti. Questi sono da tempo costretti ad aumentare sia le ore di lavoro per unità di pescato commerciale, sia i costi per lo smaltimento della specie. Così, adesso, Confcooperative Umbria, facendosi interprete delle esigenze delle tre Coop di pescatori di professione operanti sul Lago umbro, chiede alla Regione un intervento mirato per contenere le spese relative alla gestione dello smaltimento del carassio che tra l’altro provoca anche un grave deterioramento delle reti da pesca. Alla luce di questi problemi, già nel 1992, l’Amministrazione della Provincia di Perugia decise di intervenire per la rimozione e lo smaltimento in discarica del pescato. Grazie ai fondi recati dalla L.r.n.51/84 sono stati smaltiti circa 3.000 quintali di pesce. A questo primo intervento ne è seguito un secondo nel biennio 97/98, reso più difficile dalla limitatezza delle risorse finanziarie disponibili e dagli alti costi legati alle modalità di smaltimento. Grazie ai fondi erogati dal Reg. Ue n. 1263/99 (Sfop), è stato attuato, nel triennio 2001/2003, un terzo intervento realizzato dalle tre Cooperative di pescatori di professione operanti sul Lago, che hanno prelevato circa 3.000 quintali di pesce. Il programma, però, non ha purtroppo sortito effetti positivi sulla popolazione del carassio. A causa dell’inadeguatezza delle strutture sono da escludere ipotesi di utilizzo dei pesci per produrre farine o altri prodotti per l’alimentazione animale. Confcooperative ha perciò chiesto nuovi fondi per le attrezzature e adeguamenti normativi per garantire l’abbassamento dei costi di smaltimento.  
   
   
L’ASL TRA GOVERNO DELLA DOMANDA E ORGANIZZAZIONE DELL’OFFERTA.  
 
Milano, 10 febbraio 2004 – Si terrà a Milano dall’1 al 3 marzo il seminario “L’asl tra governo della domanda e organizzazione dell’offerta”, rivolto al mondo delle aziende sanitarie: responsabili della Medicina di Base, direttori di Dipartimenti Territoriali e direttori di Distretto. Organizzato dalla Sda Bocconi, Divisione Amministrazioni Pubbliche, Sanità e Non Profit, il seminario presenta modelli organizzativi e approcci gestionali per progettare e organizzare un’offerta assistenziale di qualità. Il corso affronta temi cruciali per le Asl imposti dalla necessità di indicare obiettivi speculari e simmetrici tra chi gestisce la domanda e chi organizza la produzione. I partecipanti impareranno a: - progettare obiettivi di committenza e produzione per strutture organizzative del territorio; - sviluppare sinergie tra strumenti aziendali e interaziendali, per migliorare la qualità assistenziale; - programmare attività e servizi per contenere (e in prospettiva eliminare) la domanda impropria; - mettere a punto strategie finalizzate al governo della domanda e all’organizzazione dell’offerta, che raccordino la medicina di base, il distretto, la specialistica territoriale, l’ospedale come produttore e acquirente di prestazioni intermedie, il pronto soccorso, i produttori esterni. Per informazioni: Divisione Amministrazioni Pubbliche, Sanità e Non Profit www.Sdabocconi.it/dap/cs/002  e-mail: dap@sdabocconi.It  
   
   
A COSA TI SERVE QUELLO CHE VEDI? LA FORZA EDUCATIVA DELLE ANALOGIE FORGIA I NUOVI LEADER NEL PROGETTO CPA DI CESIM  
 
Milano, 10 Febbraio 2004 – A cosa ti serve quello che vedi? Inizia così il Cpaleaders, il nuovo evento interaziendale di Cesim dedicato al tema della leadership, che coniuga tre momenti fondamentali: il trasferimento di Contenuti, la Pratica e le Analogie con la realtà. Il progetto si compone di cinque moduli: leadership, coaching, self leardeship, gestione del gruppo e decision making, per una durata complessiva di dodici mesi. I moduli sono integrati tra loro ma possono essere seguiti indipendentemente l’uno dall’altro. Ciascun modulo prevede un percorso di circa un mese e mezzo e una struttura distintiva che si basa su un Contenuto, trasferito attraverso un’Analogia con la realtà e messo in Pratica con l’aiuto dei trainer Cesim. I corsi sono rivolti a coloro che in azienda dovranno ricoprire posizioni di gestione e sono finalizzati allo sviluppo delle caratteristiche di leadership necessarie per gestire al meglio le risorse aziendali a disposizione. L’utilizzo delle Analogie come strumento formativo consente di apprendere una serie di contenuti attraverso, ad esempio, esperienze in altri mondi lavorativi o l’analisi di importanti esperimenti scientifici. Ciò permette di agire ad un livello più profondo dell’individuo promuovendo cambiamenti reali e duraturi negli atteggiamenti mentali, nelle abilità e nei comportamenti e quindi nei risultati dei futuri manager. La trasmissione dei contenuti specifici di ogni modulo viene rinforzata attraverso l’utilizzo delle simulazioni Cesim, strumenti innovativi che permettono di mettersi alla prova virtualmente in processi gestionali a diversi livelli di complessità. La fase Pratica del percorso prevede infine una serie di attività da svolgere presso la propria realtà lavorativa affiancati da tutor e coach Cesim. Il progetto Cpaleaders di Cesim prenderà il via il prossimo 5 Aprile con il primo modulo, quello dedicato alla leadership. Il corso prevede simulazioni della realtà del leader e altre completamente diverse dalla sua oltre a una serie di sorprese di apprendimento per i partecipanti. Infolink: http://www.Cesim.com/cpa_leaders/presentazionecpa.swf