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LUNEDì

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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Marzo 2004
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LA CARTA EUROPEA DI ASSICURAZIONE MALATTIA: PIÙ EUROPA NELLE VOSTRE TASCHE  
 
Bruxelles, 29 marzo 2004 - Il presidente del Consiglio europeo, Bertie Ahern, e il presidente della Commissione europea, Romano Prodi, si sono rallegrati della prossima attivazione di una carta europea di assicurazione malattia, che permetterà alle persone che si spostano all’interno dell’Unione europea di beneficiare più facilmente delle cure sanitarie. In occasione della riunione del Consiglio europeo a Bruxelles, Romano Prodi ha dichiarato: «Con la carta europea di assicurazione malattia, avrete un altro pezzo di Europa in tasca. I milioni di cittadini europei che viaggiano nell’Unione europea ogni anno, per vacanze, scambi scolastici o viaggi d’affari, potranno ormai farsi curare molto più facilmente all’estero.» Il Taoiseach (primo ministro) e presidente del Consiglio europeo, Bertie Ahern, ha dichiarato: «La carta di assicurazione malattia è la manifestazione tangibile di un’iniziativa dell’Unione europea che porterà vantaggi reali e concreti ai cittadini dell’Ue. Sono molto felice che la maggioranza degli Stati membri siano pronti ad attivare il sistema a partire dal 1° giugno e incoraggio vivamente gli altri paesi a fare lo stesso non appena possibile.» La carta europea di assicurazione malattia sostituirà i formulari cartacei che attualmente permettono di beneficiare di cure mediche durante un soggiorno temporaneo in un altro Stato membro. L’attivazione è prevista per il 1° giugno 2004, ma gli Stati membri possono ritardare la sua introduzione per un periodo transitorio che arriva alla fine del 2005. I paesi che hanno intenzione di cominciare ad utilizzare la carta dal 1° giugno sono: Belgio, Francia, Lussemburgo, Spagna, Germania, Grecia, Irlanda, Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Estonia e Slovenia.  
   
   
MINISTRO SIRCHIA INCONTRA AZIENDE PRODUTTRICI LATTI PER L’INFANZIA  
 
Roma, 29 marzo 2004 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha incontrato il 26 marzo presso il Ministero della Salute le aziende produttrici dei latti per l’infanzia al fine di affrontare rapidamente il problema dell’eccessivo costo dei prodotti in commercio in Italia rispetto agli altri Paesi europei e per trovare una soluzione favorevole per i bambini e per le mamme. Le aziende hanno dichiarato al Ministro la loro piena disponibilità a trovare una soluzione che consenta un accesso a questi prodotti che sia meno oneroso soprattutto per i meno abbienti. A tal proposito la prossima settimana si terrà al Ministero della Salute un nuovo incontro al quale parteciperanno anche i rappresentanti delle Associazioni dei pediatri. Il Ministro Sirchia affronterà comunque il problema del costo dei latti per l’infanzia in una prossima Conferenza Stato-regioni.  
   
   
CONSORZIO DI BIOMEDICINA MOLECOLARE: PRESIDENZA A MARIA CRISTINA PEDICCHIO, VICEPRESIDENZA A DIANA BRACCO IL CENTRO SI CANDIDA A DISTRETTO DI ECCELLENZA DEL MIUR NELLA MEDICINA MOLECOLARE. NELLA COMPAGINE SOCIETARIA ANCHE BRACCO IMAGING E ASSICURAZIONI GENERALI  
 
Trieste, 29 marzo 2004 - Il 26 marzo 2004 - La prima riunione del Consiglio di Amministrazione del neocostituito Consorzio di Biomedicina Molecolare (Cbm) definirà l’assetto gestionale del nuovo Centro insediato nel parco scientifico del Friuli Venezia Giulia Area Science Park. Alla già designata presidente del Cbm Maria Cristina Pedicchio, si affiancherà nel ruolo di vicepresidente Diana Bracco, direttore generale sarà Giuseppe Tudech e referente scientifico Giorgio Zauli. La nomina a vicepresidente di Diana Bracco, attualmente alla guida dell’omonimo gruppo farmaceutico, sottolinea l’impegno della componente industriale nello sviluppo delle attività del Cbm, costituito formalmente il 22 gennaio scorso come società consortile pubblico-privata i cui soci sono realtà di prestigio della ricerca pubblica, dell’impresa e della finanza: Consorzio Area di Ricerca (socio di maggioranza con una quota del 40%), Irccs Burlo Garofolo, Cro Aviano, Lincib, Sissa, Bracco Imaging Spa, Assicurazioni Generali Spa, Italtbs Spa, Laboratori Diaco Biomedicali Spa, Eurospital Spa, Bruker Biospin Srl, Centro per lo Studio delle Malattie del Fegato. È in fase istruttoria l’ingresso di nuovi soci tra i quali in una prima tornata figurano Friulia Spa, Fondazione Callerio, Intrumantation Laboratory Spa, Transfarma Srl. Del Consiglio di Amministrazione fanno parte, oltre a Maria Crisina Pedicchio e Diana Bracco, Piero Della Valentina, Arturo Falaschi, Giorgio Zauli. Alla riunione di oggi parteciperà anche Mauro Ferrari, uno dei massimi esperti mondiali nel campo delle nenotecnologie applicate alla medicina, che illustrerà uno studio sui diversi ambiti di sviluppo del Cbm. Il Consorzio di Biomedicina Molecolare sarà operativo a giorni nella nuova struttura inaugurata il 13 marzo dal Ministro della Salute Girolamo Sirchia. Dispone di circa 6.000 mq di moderni laboratori, cui se ne aggiungeranno prossimamente altri 5.000 in fase di progettazione. Oltre che su questi spazi dedicati, il Centro conta anche su una rete di laboratori già esistenti nel parco scientifico e nel resto della regione. Il Cbm integrerà la ricerca genomica e postgenomica con le esperienze di ricerca biomedica e biotecnologica già forti in Friuli Venezia Giulia, grazie alla presenza consolidata di Centri di ricerca internazionali attivi nella Medicina Molecolare. L’attività, oltre che sulla ricerca di base, porrà l’accento sulle applicazioni cliniche, sul completamento della ricerca industriale e sullo sviluppo precompetitivo in un mercato, quello delle biotecnlogie, che registra a livello internazionale una crescita di circa il 10 – 12% l’anno. Il nuovo Centro punta alla produzione e la commercializzazione di prodotti per la diagnostica e la farmacologia medica, soprattutto in campo oncologico. La finalizzazione al mercato della ricerca che sarà svolta dal Cbm include il completamento della ricerca industriale e l’attività di sviluppo precompetitivo: produzione del diagnostico in quantità non industriale o del farmaco, con relativi test e brevettazione. L’attivazione di questo circuito virtuoso avverrà attraverso microimprese spin-off della ricerca. Il Cbm , infine, punta a diventare il nucleo centrale di un futuro Distretto di Eccellenza della Medicina Molecolare riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. La candidatura sarà formalizzata nei prossimi giorni con l’invio al Miur di uno studio tecnico-scientifico realizzato con il supporto di una nota società di consulenza.  
   
   
ARTSANA HEALTH CARE : BAXOLVE, TERAPIA ALL'AVANGUARDIA PER LA CURA DELLE LOMBALGIE  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Baxolve è un nuovo e rivoluzionario sistema basato su una terapia clinicamente testata e studiato per alleviare le lombalgie. L'innovativa cintura combina i vantaggi di un supporto lombare e della terapia Tens completamente integrata nella fascia, al cui interno sono posizionati 4 elettrodi. Baxolve offre una terapia personalizzata, infatti dispone di 3 programmi dalla durata preimpostata di 20 minuti. I primi due programmi, indicati per stati dolorosi acuti ed intensi, hanno la funzione di inibizione del dolore alla fonte dando un immediato sollievo. Il terzo invece, indicato per gli stati dolorosi cronici e diffusi, agisce sul rilascio di endorfine e necessita di un utilizzo continuo dalla durata di 20-40 minuti. Il sollievo dura diverse ore dopo l'interruzione del trattamento. Con Baxolve si possono ottenere risultati in breve tempo, sin dalle prime applicazioni. Baxolve è disponibile solo nelle migliori farmacie e sanitarie-ortopedie al prezzo di 229,00 euro.  
   
   
LA CARNITINA ALLUNGA E MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA  
 
Washington D.c., 29, arzo 2004 - Il governo americano chiede agli scienziati di tutto il mondo di saperne di più sulle carnitine. A questo scopo, lo Nih (National Institute of Health) ha promosso e organizzato a Bethesda (Maryland, Usa) un convegno internazionale sugli impieghi della famiglia delle carnitine nella cura e nella prevenzione delle malattie. Tra gli studiosi invitati, i ricercatori Sigma-tau, unici rappresentanti del mondo industriale, in virtù della leadership acquisita negli ultimi trent’anni nello sviluppo delle carnitine come farmaci. In particolare, Sigma-tau ha impegnato molte delle proprie risorse di ricerca negli Stati Uniti, dove ha ricevuto nel 1984 dalla Fda (Food and Drug Administration) la qualifica di “farmaco orfano” per la carnitina, nel trattamento del deficit primario di questa sostanza, una rara malattia genetica, che mieteva migliaia di vittime l’anno. Dal congresso è emerso che i diversi componenti della famiglia delle carnitine possiedono profili terapeutici differenti. Tra gli altri, Bruce Ames, Università di Berkeley (California), famoso per aver dato il proprio nome a un test usato nell’accertamento degli effetti nocivi di sostanze chimiche sul Dna cellulare, ha illustrato i risultati di una sua ricerca, in cui dimostra come l’acetilcarnitina blocchi i processi d’invecchiamento nel muscolo e nel cervello degli animali. Questi dati indicano che l’assunzione quotidiana di acetilcarnitina fa sì che l’età biologica risulti inferiore all’età anagrafica. Il risultato sembra confermare le osservazioni di Mariano Malaguarnera, Dipartimento di Geriatria Università di Catania, pubblicate su Clinical & Drug Investigation. L'equipe siciliana, ha analizzato i livelli di carnitina nel sangue di un gruppo di 17 ultracentenari, comparandoli con quelli di 20 anziani più giovani, tra i 66 e i 75 anni. Risultato: nel sangue degli ultracentenari si riscontra più carnitina (8,99 contro 7,71 mg/L), e secondo Malaguarnera: “i risultati hanno evidenziato l’esistenza di un legame reale tra un’elevata concentrazione serica di carnitina e la longevità”. William Hyatt, Università di Denver (Colorado) ha mostrato i dati di studi clinici policentrici in Europa e Usa in pazienti con “claudicatio intermittens”, dovuta all’occlusione delle arterie nelle gambe. “In questi pazienti, la propionilcarnitina, ha non solo migliorato la possibilità di camminare, senza avvertire dolore, ma anche, e notevolmente, la qualità della vita”, ha spiegato. Attualmente, la Fda sta valutando i dati della propionilcarnitina per la registrazione negli Usa, nel trattamento delle “vasculopatie periferiche”. Menotti Calvani, direttore scientifico Sigma-tau, ha illustrato i risultati ottenuti da studi internazionali sulla sindrome da carenza di carnitina secondaria a dialisi, nei pazienti con insufficienza renale. “La carnitina per via endovenosa, più efficace della somministrazione orale, riduce la necessità di ricorrere all’eritropoietina per controllare l’anemia, conseguendo anche notevoli risparmi sul costo della terapia”, ha detto. Un altro vantaggio derivante dall’impiego della carnitina in dialisi è evidenziato dai dati dalla Croce Rossa americana. Questi dimostrano che l’aggiunta di carnitina alle sacche trasfusionali ne allunga durata e qualità di conservazione: un risultato non da poco nella cronica carenza mondiale di sangue. La carnitina, infine, oltre che un salvavita nella sindrome da carenza geneticamente determinata, è un salvavita anche nell’infarto acuto del miocardio. Infatti, come ha affermato Roberto Ferrari, ordinario di cardiologia all’Università di Ferrara, illustrando i dati di uno studio policentrico (coordinato da Paolo Rizzon e Sabino Iliceto) su oltre 2000 pazienti affetti da infarto, l’aggiunta di carnitina ai farmaci normalmente utilizzati in questa situazione ha ridotto, nei primi giorni del post-infarto, la mortalità del 39%.  
   
   
ONLUS VISES: SERATA DI GALA 21 APRILE 2004, VILLA MARAINI IN ROMA PRO OSPEDALE BAMBINO GESÙ  
 
Roma 29 marzo 2004 - Vises Onlus, organizzazione non governativa specializzata nel volontariato e nella cooperazione in Italia e all'estero, si è attivata per l'acquisizione di un eco-processore per Endoscopia a favore della Unità Operativa di Chirurgia ed Endoscopia Digestiva dell'ospedale Pediatrico Bambino Gesù in Roma. Questo prezioso macchinario permetterà l'esecuzione combinata dell'esame endoscopico con l'ecografia della parete dell'intestino e degli organi ad esso circostanti con rilevanti risultati sulla diagnosi e sulla terapia di molte gravi patologie pediatriche. Al fine di contribuire alla raccolta dei fondi necessari per l'acquisto di questa apparecchiatura, si prevedono una serie di iniziative: la prima, il 21 aprile p.V, in occasione del Natale di Roma, nell'incantevole scenario di Villa Maraini - situata nel cuore della Capitale, in via Ludovisi n°48 –consisterà in una Serata di Gala che inizierà alle ore 20.00 e proseguirà con una cena a buffet. Nel corso della serata verranno messi in palio omaggi offerti dalle Aziende che comunicheranno la Loro disponibilità entro il 15 aprile p.V. I partecipanti alla cena verseranno un contributo individuale di almeno € 40. Le aziende che vorranno essere rappresentate in questa occasione sono invitate a versare un’offerta minima di € 250.00 su uno dei seguenti conti correnti: -Conto Corrente Postale N. 67174003, in alternativa -Conto Corrente Bancario N. 1295 San Paolo Imi - filiale 26 - Roma Abi 1025 - Cab 03216 intestati Vises Onlus-associazione Volontari per Iniziative Sviluppo Economico e Sociale 00195–Roma. Inviare un cenno di sostegno e conferma della partecipazione al numero telefonico 06.80.69.14.49, o tramite E-mail info@marketingexperience.Net  
   
   
APRE A SALERNO UN NUOVO CENTRO DI MOBILITÀ FIAT AUTONOMY  
 
Salerno, 29 marzo 2004 – Il 27 marzo a Salerno è stato inaugurato un nuovo Centro di Mobilità Fiat Autonomy, l'ultimo nato fra le numerose strutture presenti in Italia dove le persone con difficoltà motorie possono trovare un concreto aiuto per inserirsi o riavvicinarsi al mondo dell'automobile. In particolare, il Centro di Salerno, rispetto a tutti gli altri, ha la caratteristica fondamentale di essere la prima struttura che nasce dalla firma di un Accordo di Programma tra Provincia, Asl, Fiat Auto e A.n.d.a. (Associazione Nazionale Diversamente Abili), con la diretta collaborazione della Motorizzazione Civile e la Commissione medica preposta al rilascio delle patenti speciali. Una struttura ideale, quindi, nata con l'unico intento di venire incontro alle specifiche esigenze dell'utente disabile. Qui, come negli altri Centri Mobilità, grazie al Programma Fiat Autonomy e a titolo gratuito il disabile può effettuare l'intero percorso necessario per il conseguimento della patente speciale. Merito delle tecnologie e degli strumenti più sofisticati messi a disposizione (quale il simulatore di guida) ma soprattutto di specialisti del settore e istruttori di guida che vi operano. All'inaugurazione erano esposte alcune vetture del Gruppo appositamente allestite, insieme ad un Doblò ed un Ducato per il trasporto dei disabili, mentre saranno in dotazione al Centro campano delle Fiat Punto Speedgear multiallestite. Insomma, il Centro Mobilità di Salerno è una struttura polivalente che offre anche una completa gamma di servizi che vanno dalla consulenza legislativa a quella fiscale o tributaria. Senza contare che, grazie alla collaborazione con officine specializzate in ausili speciali per la guida, il Centro può offrire ogni supporto necessario per allestire la vettura (nuova o di seconda mano) sia per la guida sia per il trasporto. È possibile prenotare un appuntamento presso il Centro Mobilità di Salerno, come nelle altre strutture della rete Autonomy, telefonando al numero verde 800-838333 o collegandosi al sito Internet www.Fiatautonomy.com. Dunque, Autonomy è un programma complesso e articolato che segue i disabili in tutta la loro vita di utenti del mezzo di trasporto privato. Conseguita la patente speciale, per esempio, il cliente può rivolgersi ad uno dei tanti Concessionari specialisti Fiat, Alfa e Lancia, presenti in Italia e trovare, in quella sede, un venditore competente ed esperto in problemi legati alla mobilità delle persone disabili, capace di rispondere in maniera esauriente a qualunque domanda e pronto a risolvere ogni problema tecnico ed organizzativo. Non ultimo, Fiat ha avviato un interessante piano commerciale dedicato ai clienti disabili con sconti, assistenza ed agevolazioni varie. Per esempio, tutti clienti che hanno prenotato una visita presso uno dei Centri di Mobilità possono usufruire di un ulteriore sconto dell'1% sull'acquisto di una vettura che si aggiunge alle agevolazioni finanziarie ed agli sconti previsti. L'inaugurazione del Centro Mobilità di Salerno, dunque, è l'ennesima prova di quanto Fiat sia impegnata nel campo della "mobilità per tutti", attraverso progetti e servizi concreti, oltre a proporre consulenze ed opportunità uniche in questo settore. Del resto, Fiat Auto è la prima e unica società costruttrice di automobili ad aver approntato un Programma così ampio e articolato in questo ambito, coinvolgendo le Aziende Sanitarie Locali, i Centri di riabilitazione, il Ministero della Salute e quello delle Infrastrutture e Trasporti. Alla cerimonia sono intervenuti Alfonso Andria, presidente della Provincia di Salerno, Sergio Leonti, direttore Piattaforma Autonomy di Fiat Auto e altre autorità pubbliche.  
   
   
IMPATEC 2004 – 6-8 MAGGIO 2004 6.000 BUONI MOTIVI PER ESSERE OTTIMISTI  
 
Vicenza, 29 marzo 2004 - E’ entrata nel vivo l’organizzazione della 5° edizione di Impatec, che avrà luogo in Fiera a Vicenza dal 6 all’8 maggio 2004. Con la presenza di oltre 6.000 operatori professionisti altamente qualificati nell’edizione dello scorso anno, Impatec si è confermato appuntamento irrinunciabile nel settore del packaging e si è caratterizzato per l’ampiezza e l’articolazione dell’offerta. “L’economicità di ogni processo produttivo dipende in misura sempre maggiore da un processo di confezionamento efficiente; così come un buon packaging è sempre più leva fondamentale di marketing – afferma Andrea Turcato, segretario generale della Fiera di Vicenza – ed Impatec offre soluzioni e sistemi per ogni esigenza di packaging. In Italia, ed in particolare nel nostro territorio, vi sono migliaia di aziende che necessitano di conoscere i sistemi e le tecnologie più efficienti di imballaggio ed è proprio con questo spirito che si propone Impatec”. “Delle 170 aziende espositrici dell’ultima edizione, 80-100 ci accompagnano sin dalla prima edizione: esse rappresentano quanto di meglio offre il mercato dell’imballaggio e del confezionamento – aggiunge Raul Barbieri, responsabile commerciale e marketing della Fiera di Vicenza – Tuttavia le presenza a Vicenza può costituire per qualsiasi azienda del settore una grande opportunità commerciale ad un costo-contatto veramente basso oltre la possibilità di mantenere il contatto e la visibilità sui clienti e di presidiare il mercato in un territorio ricco e fortemente rivolto all’Europa”. Con questi buoni auspici è dunque partita l’organizzazione dell’edizione 2004, e con esso il programma di promozione, che prevede, già ada settembre, al partecipazione con stand a tutte le principali fiere italiane e straniere di settore.  
   
   
LA 38ª EDIZIONE IN PROGRAMMA A VERONAFIERE DALL’1 AL 5 APRILE VINITALY, BUSINESS PER 4.000 AZIENDE  
 
Verona, 29 marzo 2004 - Business e contatti di alto livello per la 38ª edizione di Vinitaly. Il Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, che da quasi quarant’anni si svolge a Verona, si presenta al gran completo, con circa 4.000 espositori, dei quali 300 esteri da 26 Paesi. Le aziende espositrici hanno rinnovato totalmente la loro fiducia nella rassegna anche nel 2004, ravvisando in Vinitaly un mezzo indispensabile per avere risposte da un mercato che, sul fronte interno e internazionale, sta attraversando, dopo lunghi anni di crescita irresistibile, una fase di riflessione. Uno strumento che oltre ai giorni di fiera, assicura anche una collaudata attività internazionale di promozione sui mercati più importanti, consolidati ed emergenti, con la presenza diretta del marchio Vinitaly all’estero. Nel 2004 il «brand» Vinitaly sarà «esportato» negli Stati Uniti (Vinitaly Us Tour, Miami 26 ottobre, San Francisco 28 ottobre), in Cina (Vinitaly China, Shanghai, 24-26 novembre) e in Russia (nel mese di giugno). Gli Usa sono inoltre lo special guest di Vinitaly 2004. Per l’edizione 2004, oltre ai padiglioni completamente climatizzati, vi sono i collegamenti coperti tra i padiglioni e nuove aree a parcheggio e per lo smistamento delle merci a disposizione degli espositori (che dal 2003 hanno anche l’utilizzo esclusivo del parking pluripiano di 2.000 posti auto). È stato potenziato anche il sistema di inviti per gli operatori via web, attuato in collaborazione con le aziende espositrici (ciascuna ha un proprio accesso privato alla rete di Veronafiere con una serie di servizi on line), al fine di migliorare e regolamentare il flusso dei visitatori, che ha portato già nell’edizione scorsa ad ottimi risultati. Veronafiere offre ai visitatori professionali My Tour, un nuovo servizio on line disponibile già dal 20 febbraio scorso su www.Vinitaly.com, che permette di organizzare al meglio la visita alla rassegna. Tra le nuove iniziative: Taste and Dream, destinato ai produttori già affermati che presenta grandi «verticali» di vini italiani scelti col criterio dell’eccellenza in una degustazione esclusiva, su invito delle aziende; e Trendy oggi, Big domani, con una selezione di produttori emergenti.  
   
   
UNO SPASSOSO MAURIZIO MICHELI DEDICA A GARIBALDI LE SUE RIFLESSIONI IRONICHE IN GARIBALDI AMORE MIO AL TEATRO CIAK  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Garibaldi amore mio è la storia di Giosuè Borghini, timido e riservato impiegato pontificio di Senigallia di animo gentile e riflessivo attratto più dagli uomini che dalle donne che, vittima di una beffa crudele orchestrata dai giovinastri intolleranti del suo paese, viene imbarcato a forza su uno dei suoi piroscafi che portano i Mille in Sicilia e si trova a combattere fianco a fianco con le camicie rosse arrivando a diventare, dopo un iniziale periodo di smarrimento e di disperazione, l’attendente-governante del Generale Garibaldi. Ma la storia è anche e soprattutto quella dell’amore impossibile e disperato di un piccolo uomo di provincia verso un mito inaccessibile e inconsapevole, l’eroe dei due mondi. Nessun libro di storia ha mai raccontato né mai racconterà la sua vicenda, perché la Storia con la S maiuscola non tratta d’amore né delle debolezze umane, ci riferisce solo di grandi imprese e di gesta eroiche. In questo senso, dopo oltre centoquarant’anni, Garibaldi amore mio viene a colmare una lacuna. Il protagonista Maurizio Micheli sapientemente guidato dal regista Michele Mirabella diverte il pubblico dall’inizio alla fine con la sua garbata e intelligente comicità. Infolink: www.Teatrociak.it  
   
   
UNO STREPITOSO E TRASCINANTE GABRIELE LAVIA CONQUISTA IL PUBBLICO SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO MANZONI DI MILANO NEI PANNI DI UN ORIGINALE AVARO TRA DRAMMA E SENSE OF HUMOUR  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Ormai celebre questo Avaro di Molière, nella traduzione di Cesare Garboli, con la regia e l’interpretazione di Gabriele Lavia, vive il suo ultimo successo di stagione al Teatro Manzoni di Milano dopo una tournée in 23 città italiane tra cui Torino, Bologna, Firenze e Roma. La storia è nota a tutti: il protagonista dell’irresistibile commedia, Arpagone, schiavo della sua folle avarizia, tormentato da un’incontenibile mania di persecuzione truffaldina, vive nell’angoscia di essere derubato di una cassetta con diecimila scudi d’oro. Dopo una serie di piccole catastrofi che gli accadono intorno, la vicenda si chiude pacificamente, ma la profonda avarizia del personaggio principale non subirà cambiamenti. Se la storia è ben nota, Lavia reinventa a modo suo questo personaggio metaforico di una condizione umana, collocandolo tra paranoia e furbizia, solitudine e misantropia. Lo stesso Lavia aveva sottolinetao, presentando il suo lavoro: “Mettere in scena Molière fa paura. E L’avaro è un testo che fa paura. Paura per la sua ambiguità e la sua inafferrabilità. Arpagone è proprio un caso clinico. E’ un mostro senza saperlo. Incosciente come un bambino. Vecchio/bambino o Bambino/vecchio, con la paura lancinante della vecchiaia e della morte. Sessant’anni non sono poi così tanti, ma sono abbastanza perché la morte diventi il pensiero dominante della propria vita. Pensiero dominante e voluttà della morte. Soprattutto se, come recita la didascalia, Arpagone “tossisce”. E noi sappiamo che Molière tossiva e che è morto di tosse…” Fino al 4 aprile 2004  
   
   
ROUND DON CHERRY ROUND AL PICCOLO TEATRO – TEATRO STUDIO - PENULTIMO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA JAZZ AL PICCOLO – ORCHESTRA SENZA CONFINI MERCOLEDI’ 7 APRILE  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Mercoledì 7 aprile presso il Piccolo Teatro – Teatro Studio, si terrà il penultimo appuntamento della rassegna Jazz al Piccolo – Orchestra Senza Confini, organizzata dall’Associazione Culturale Musica Oggi in collaborazione con il Piccolo Teatro - Teatro d’Europa Questo concerto è un grande omaggio al cornettista e compositore Don Cherry, figura centrale nella storia del jazz degli ultimi decenni, scomparso cinquantanovenne nel 1995 lasciando un’eredità importante sul piano delle idee musicali e della produzione artistica. Affermatosi negli anni ’50 al fianco di Ornette Coleman, di cui è stato il partner più conosciuto e ricettivo, Don Cherry è stato al fianco di musicisti quali John Coltrane, Sonny Rollins, Steve Lacy, Gato Barbieri, Carla Bley, Archie Sheep, diventando un protagonista del jazz degli anni ’60 e portando nell’ambito del radicalismo espressivo di quegli anni una singolare vena melodica. E’ stato un pioniere dell’incontro tra la cultura musicale afroamericana e le musiche del mondo, lasciandoci importanti testimonianze di questa ricerca, tra cui le opere realizzate dal trio Codona, fondato con Collin Walcott e Nana Vasconcellos. Dall’inizio degli anni ’70 ha vissuto per diverso tempo in Svezia, collaborando con i musicisti locali, primo fra tutti Lennart Åberg, una delle personalità di maggior rilievo della scena jazzistica scandinava. Un sodalizio basato su una profonda amicizia e sulla condivisione di interessi musicali; anche Åberg, con il gruppo Rene Rama, stava infatti sviluppando idee musicali che guardavano ad un vasto universo sonoro, inglobandone le suggestioni all’interno della propria visione del jazz. In questo concerto il musicista svedese ha arrangiato per la big band milanese una serie di composizioni legate al mondo musicale dell’artista afroamericano, partecipando all’evento anche in qualità di solista e come compositore di due brani ispirati al mondo musicale di Cherry. Un concerto che rappresenta un’altra importante e formativa prova per la Civica Jazz Band di Enrico Intra. In programma musiche di Don Cherry (Tantra, Mahakali, Chandra, Daisyleemcgee, Spring Song), Ornette Coleman (Race Face), Lennart Åberg (The Don, In Memoriam, Thelonious Monk e John Coltrane. Direttore Enrico Intra  
   
   
AL TEATRO STREHLER, METTI, UNA SERA A CENA UNO STORICO SUCCESSO SCRITTO E DIRETTO DA GIUSEPPE PATRONI-GRIFFI  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Scritta nel 1967, Metti, una sera a cena è una commedia il cui titolo è diventato proverbiale, come è capitato solo alle opere di Pirandello o di Eduardo. Realizzata per la prima volta dalla Compagnia dei Giovani (Rossella Falk, Carlo Giuffrè, Romolo Valli, Elsa Albani, Umberto Orsini) per la quale questo testo fu scritto, la commedia fu replicata con grandissimo successo per due anni consecutivi e, nel 1969, ne fu tratto un film, (con Florinda Bolkan, Tony Musante, Jean-louis Trintignant, Lino Capolicchio, Annie Girardot) diretto dallo stesso Patroni Griffi. La storia, graffiante e sentimentale - non assente un compiaciuto libertinismo - ha al suo centro una donna affascinante che tesse i suoi molteplici legami amorosi all’interno di un “clan”, come Patroni Griffi ama definire un gruppo di amici coeso da rapporti stretti e ambivalenti, di cui la pièce registra un momento di crisi. Un “clan” che appare quale sostituto della famiglia tradizionale e dei suoi affetti, un reticolo relazionale rassicurante di cui non si riesce a fare a meno: allora perché lasciarsi, perché soffrire, se con molta intelligenza si può vivere uniti tutti insieme? “C’è nella storia la paura della solitudine, oppure la paura del mondo che induce la gente a chiudersi in piccoli gruppi”, annota l’autore. “Oggi viviamo tutti così. In cellule che non comunicano tra loro, in piccole società isolate: ciascuno con le sue regole, i suoi riti, le sue funzioni, le sue guerre. Gruppi, bande, consorterie: è naturale che nascano all’interno di questi gruppi complicazioni affettive, sentimentali, psicologiche. Un groviglio inestricabile, ma di cui non si riesce a fare a meno. E se qualcuno tradisce, se per esempio una donna non si accontenta di essere la moglie di suo marito, ma si innamora anche di un estraneo, se addirittura progetta di andarsene con lui… allora lo sgomento e l’infelicità degli altri è tale che l’unica soluzione consiste nel far finta di niente, nell’assorbire l’estraneo nel gruppo: pur di non rompere l’apparente equilibrio ”. Lo spettacolo, in scena fino all’8 aprile, è una produzione del Teatro Eliseo – Teatro Stabile di Roma e conclude a Milano una lunga e fortunata tournée italiana. Teatro Strehler fino all’8 aprile 2004. Infolink: www.Piccoloteatro.org  
   
   
"DA PICASSO A BOTERO" CAPOLAVORI DELL'ARTE DEL NOVECENTO - AREZZO, MUSEO CIVICO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA 27 MARZO - 6 GIUGNO 2004  
 
Arezzo, 29 marzo 2004 - La città di Arezzo che agli inizi del Novecento riunì idealmente intorno alla figura di Piero della Francesca alcuni protagonisti del secolo, da de Chirico a Casorati, da Morandi a Balthus, da Soffici a Severini, ospita dal 27 marzo al 6 giugno nella cornice del Museo Civico d'Arte Moderna e Contemporanea la mostra "Da Picasso a Botero. Capolavori dell'arte del Novecento". Promossa dal Comune di Arezzo, posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Toscana, l'ampia rassegna, curata da Giovanni Faccenda e Vittorio Sgarbi, ripercorre le vicende artistiche del secolo appena concluso attraverso oltre settanta capolavori di Maestri come Picasso, Matisse, Toulouse-lautrec, Magritte, Ernst, Botero, Balthus, Arman, César, Hartung e poi, ancora, de Chirico, Savinio, Morandi, Rosai, Marino Marini, Manzù... Due i numi tutelari dell'arte del Novecento. Da una parte Piero della Francesca nel ritorno a certo "classicismo", ad una semplificazione quasi esasperata delle forme, ad un equilibrio quattrocentesco tra spazi e figure, ad una monumentalità solenne e dalle reminiscenze arcaiche a cui pur è sottesa l'inquietudine dell'uomo moderno; dall'altra Sigmund Freud nell'irrompere della dimensione onirica, surreale, di una realtà "altra", nell'universo dell'arte. Scrive Giovanni Faccenda nel saggio in catalogo: "vorremmo spingerci verso la sintesi di un azzardo fascinoso, che vuole psicanalisi e classicismo come i 'due dèmoni' assoluti con i quali hanno fatto i conti gli artisti, i poeti e gli scrittori operanti, soprattutto, nella prima metà del ventesimo secolo. Dato per plausibile quello che non ha la pretesa di essere un assioma, risulterebbero, comunque, Sigmund Freud e Piero della Francesca i numi tutelari di un'arte che ha cercato di portare in luce, in tempi diversi e su due binari di ricerca evidentemente paralleli, quanto di più misterioso e lacerante era dentro l'uomo (Espressionismo) e quanto di più ameno, allo stesso tempo, lo circondava, in una singolare dicotomia espressiva." Questa ambiguità di piani si intreccia nella produzione artistica del Novecento e viene evidenziata nella mostra "Da Picasso a Botero. Capolavori dell'arte del Novecento" attraverso un percorso che si snoda tra Le Peintre et son modèle di Picasso, olio su tela del 1965, e Piero della Francesca, olio realizzato da Botero nel 1998. Punto di avvio di questo cammino sono sicuramente, per il loro valore storico ed estetico, due opere: La leçon de musique, d'après Fragonard, opera rappresentativa della formazione di Henri Matisse (1893) e Decor indien dipinto da Toulouse Lautrec nel 1894. "Cosa c'entra, Piero della Francesca, con l'arte del Novecento e con gli artisti presenti in mostra? Tanto, tantissimo, anche quando sembrerebbe il contrario. La riscoperta critica di Piero della Francesca come parte integrante della modernità artistica, dovuta innanzitutto al celebre saggio di Roberto Longhi per la collana di Valori Plastici (1927), ha istituito un nuovo valore estetico e intellettuale con il quale tutto il mondo artistico, non solo quello italiano, ha dovuto comunque confrontarsi, nel bene e nel male, sposandolo o rinnegandolo". Così Vittorio Sgarbi nel testo introduttivo alla mostra. "Questo nuovo umanesimo, questa nuova figurazione di trascendenza metafisica percorre come un filo rosso la mostra di Arezzo, come un metro di paragone che ora sembrerebbe più forte e evidente, ora così sottile da poter apparire evanescente, ma sempre esistente anche quando non viene adottato dagli artisti in modo palese, perfino quando funziona da "altro" da cui distanziarsi". Innumerevoli i capolavori esposti: basti citare alcune delle opere di Giorgio de Chirico come Cavalli con Dioscuri in riva al mare del 1929 (olio su tela), Cavallo e zebra del 1938 (olio su tela), il malinconico Autoritratto (1955 ca., olio su tela), l'enigmatica Piazza d'Italia del 1955 ca. (olio su tela) dove l'inquietante atmosfera metafisica si apre al nuovo gusto di rivisitazione dell'antico con sensibilità contemporanea. E, accanto a de Chirico, le opere del fratello Alberto Savinio e tutto il filone surrealista rappresentato, nei suoi diversi momenti storici, dalle opere di Max Ernst, Magritte, Dalì, Masson, Mirò, e dalle successive generazioni del Surrealismo esemplificate, ad esempio, dalle creazioni di Wifredo Lam, Sebastian Matta, Pierre Alechinsky. Presenti al gran completo anche i grandi Maestri italiani del Novecento: da Massimo Campigli a Gino Severini, da Ottone Rosai a Virgilio Guidi, da Marino Marini a Manzù, da Morandi a Morlotti, da Mimmo Paladino a Guttuso, da Michele Cascella ad Aligi Sassu, da Mimmo Rotella a Giulio Turcato, a Mario Schifano, per citare solo alcuni nomi. Ed infine, a chiusura della mostra, alcune opere significative di affermati artisti italiani delle ultime generazioni, quali Marco Lodola, Salvatore Emblema, Bruno Ceccobelli, Lucio del Pezzo, Piero Guccione, Antonio Pedretti. Come sottolinea Vittorio Sgarbi, "la mostra Da Picasso a Botero, ragiona del passato prossimo e remoto secondo una linea di diretta continuità col presente, rivivendolo contemporaneamente secondo prospettive interpretative consuete e meno consuete, non per un 'divertissement' narciso o un gusto dell'arbitrio fine a sé stesso, ma nell'auspicio che l'esperimento possa smuovere le acque più stagnanti del conformismo e stimolare nuove possibili intuizioni, nuove linee di lettura". Museo Civico d'Arte Moderna e Contemporanea Piazza San Francesco, 4 Biglietteria: Box office www.Boxoffice.it  
   
   
FRANCO GARELLI SCULPTURES 1948-1966, CURATA DA GIOVANNI BATTISTA MARTINI E ALBERTO RONCHETTI A VALLAURIS  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Si apre in Francia a Vallauris la mostra di sculture di Franco Garelli Sculptures 1948-1966, curata da Giovanni Battista Martini e Alberto Ronchetti nelle tre sedi museali dell’antico Château Musée de Vallauris: Musée National Picasso “La Guerre et la Paix”, Musée de la céramique, e Musée Magnelli. L’esposizione è promossa da Jean-michel Foray, direttore dei Musées Nationaux du Xxe siecle del Alpes Maritimes (Musèe Chagall di Nizza, Musèe Legèr di Biot, Musèe Picasso di Vallauris). La presentazione di una cinquantina di opere dell’artista permette di coprire un periodo, dal 1948 al 1966, in cui Garelli compie un’evoluzione dalla sperimentazione iniziale sulla figura umana – intesa come immagine non tradizionale ma “strutturale”, rielaborata in rapporto con lo spazio – a quella sull’oggetto, in seguito considerato più vicino alla realtà tecnologica del mondo contemporaneo. In mostra i celebri Tubi di lamiera colorata, oltre a ferri saldati, fusioni in bronzo, e ceramiche esposte nelle tipologie della terracotta e terracotta smaltata, realizzate tra Vallauris, Albisola, Gubbio e Castellamonte. L’allestimento della mostra presso il Musée Laguerre et La Paix rimanda proprio all’importante influsso esercitato su Garelli dall’arte di Picasso, che l’artista conobbe personalmente a Vallauris, e che, come afferma Giovanni Battista Martini, “contribuì in maniera determinante a influenzare gli svolgimenti della sua personale ricerca sulla figura umana”. Artista internazionale, viaggiò ed espose in Europa, America, Oriente. Fu segnato soprattutto dai due fondamentali viaggi in Giappone con sue esposizioni a Tokyo, Kyoto, Osaka, e a New York presso il Museum of Modern Art e la Parma Gallery; Anna Costantini, autrice di un saggio in catalogo, afferma: “Le conseguenze di questi due viaggi, l’assimilazione diretta di ciò che vede in queste due occasioni, sono le premesse di un nuovo atteggiamento e di nuove considerazioni prima di tutto sulla sua adesione all’informale, anche in chiave retrospettiva”. Cenni biografici Sin da principio appassionato di scultura, tuttavia Garelli si laurea in medicina nei primi anni Trenta, e concilia per anni il mestiere di medico con quello di artista, che dall’inizio degli anni Sessanta diviene l’occupazione principale. Gli studi di medicina danno in realtà anche un contributo artistico: le sue sculture e Figure mostrano conoscenza dell’anatomia del corpo umano, valorizzato nel suo gioco di pieni e vuoti. Il 1948 è l’anno della sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia e al Premio Saint Vincent, in cui emergono le influenze esercitate su di lui dall’arte di Picasso. La fine degli anni Quaranta rappresenta per lui un periodo di grandi incontri: Lucio Fontana, Tullio Mazzotti, Agenore Fabbri. Al 1950 risale la sua sperimentazione sulla tecnica della fusione in bronzo. Il 1954 è l’anno della svolta, attraverso la ricerca di materiali inconsueti - legno, ferro, materiali di risulta – che assembla con spago e cera e fonde nel bronzo. Il successivo passaggio decisivo si ha quando giunge a una maggior articolazione della figura nello spazio mediante l’uso del ferro e della saldatura autogena: in tal modo si insersice nell’ambio dell’esperienza informale italiana e inernazionale. In quegli anni stringe intense relazioni con Appel, Corneille, e Asger Jorn, col quale partecipa alle attività del “Primo Laboratorio Sperimentale” del Movimento Internazionale per una Bauhaus immaginista di Alba. Risale al 1955 la prima esposizione di opere in ferro saldato, in cui la ricerca fondamentale è sempre incentrata sull’immagine dell’uomo. Artista ormai noto e affermato, in questi anni viene invitato a grandi manifestaizoni artistiche in Italia e all’estero, a Milano, Roma, Parigi, Tokyo, New York. Di questi anni è l’inizio dell’amicizia col critico francese Michel Tapiè, attento testimone del suo sviluppo artistico e della sua ricerca plastica, e grazie al quale Garelli comincia un fruttuoso rapporto di scambio con gli artisti del gruppo Goutai. Nel 1963 la nuova ricerca – non più sulla figura ma sull’oggetto - porta alla nascita dei Tubi, strutture presentate alla Xxxiii Biennale di Venezia nel 1966 in una sala personale. Accompagna la mostra il catalogo edito da Electa con testi di Jean-michel Foray, Giovanni Battista Martini, Anna Costantini, e ampi apparati bio-bibliografici. La mostra è realizzata con il contributo del Consorcio. Garelli sculptures 1948 - 1966 a cura di Giovanni Battista Martini e Alberto Ronchetti Luogo Vallauris (Francia) Château Musée de Vallauris - Musée national Picasso “La Guerre et la Paix” - Musée de la céramique - Musée Magnelli Catalogo Electa Informazioni al pubblico: 0033-4.93.64.71.83 in italia – Genova. Periodo 16 luglio – 26 settembre 2004; Sede Accademia Ligustica di Belle Arti, Largo Pertini 4, Genova Informazioni al pubblico: 010.581957  
   
   
“IN VITRO VERITAS” A CIAMPINO: IN MOSTRA I CLASSICI VENEZIANI E OPERE DI DESIGN CONTEMPORANEO DELLA COLLEZIONE CLETO MUNARI DESIGN ASSOCIATI  
 
Ciampino, 29 marzo 2004 - Il Comune di Ciampino ospita presso il Casale dei Monaci - Centro culturale comunale per le Arti applicate e il Territorio – fino al 24 Ottobre, la manifestazione “In vitro veritas”, due esposizioni in cui si intrecciano cultura e piaceri della vita: fino al 20 Giugno, i vetri della collezione Cleto Munari Design Associati in un’alternanza di opere di arte contemporanea, la collezione “Chromatic Transparencies”, e di lavori classici realizzati dalla propria vetreria “Elite”. Vasi nati per riempire il quotidiano di ciascuno di noi, creati dalla mano di designer di rilievo internazionale degli ultimi trent’anni e calici in stile realizzati dal soffio dei maestri veneziani, ad evocare i lavori dal Xiv al Xviii secolo. Ad accompagnare queste opere d’arte, il simbolo della “veritas”, il vino, quello dei Castelli Romani, rinomato e apprezzato in tutta Italia, che verrà accostato ai calici. Il secondo appuntamento è “Micro Macro – Alessandro Mendini + Cleto Munari”, fino al 24 Ottobre: vetri soffiati in gabbie metalliche che sono vere e proprie sculture, in cui i colori animano la malleabilità del vetro che si piega sinuosamente davanti alla forza e al rigore del metallo. Le due mostre verranno accompagnate de interventi didattici sul vetro e sui vini dei Castelli Romani, attraverso laboratori curati da esperti del settore, tra i quali l’architetto Riccardo Dalisi. Infolink: www.Comune.ciampino.roma.it/casale    
   
   
IN MOSTRA ALLO SPAZIO OBERDAN MILANO LA FABBRICA DEL FUTURO IL RINNOVAMENTO DI UNA METROPOLI DEL NOVECENTO  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Il progetto quadriennale Specchio d’Europa, promosso dalla Provincia di Milano/cultura e beni culturali, giunge, dopo il successo delle prime tre edizioni, al suo quarto e ultimo anno che vedrà una serie di manifestazioni, il cui cardine è costituito dalla mostra Milano la fabbrica del futuro — il rinnovamento di una metropoli del Novecento, incentrata sul periodo storico compreso fra il 1945 e il 1965. La mostra rimarrà aperta dal 31 marzo al 6 giugno presso lo Spazio Oberdan della Provincia di Milano. Come per le precedenti edizioni, Specchio d’Europa si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero per la Pubblica Istruzione, della collaborazione della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo. Nel corso di un secolo denso di avvenimenti come è stato il Novecento, Milano è una città profondamente cambiata, pur mantenendo alcune caratteristiche che ne hanno resa unica l’identità: la complessità e la ricchezza di tutte le manifestazioni della sua vita culturale, sociale, economica, politica; la capacità dei suoi abitanti di mantenere sempre aperto il dialogo e la collaborazione; la determinazione nell’affrontare concretamente i problemi, guardando al futuro e rappresentando un modello per tutto il Paese. Volendo dedicare una mostra alla Milano del secolo scorso, si è ritenuto che queste sue doti sarebbero state messe maggiormente in evidenza concentrando l’attenzione su un periodo limitato, ma estremamente significativo: quello del ventennio successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, della ripresa democratica, della ricostruzione e dello sviluppo economico. Un periodo di intensa attività per tutta la vita cittadina, caratterizzato dal proposito di tornare ad eccellere in tutti i campi e porsi all’avanguardia, fondato sulla vivacità delle proposte e molteplicità delle iniziative. La città, profondamente ferita dai bombardamenti e dall’occupazione tedesca, sotto la guida dell’Amministrazione Greppi iniziava la propria ricostruzione, sostenuta dalla tenacia, dalla progettualità, dal senso civico dei milanesi, in continuità con la propria tradizione civile e con lo sforzo di elaborazione di soluzioni moderne nel campo dell’urbanistica, dei servizi e dell’assistenza. Rinascevano, insieme alle abitazioni e agli edifici pubblici (che avevano un forte valore simbolico) le linee tranviarie, i commerci e le industrie, i partiti politici e le organizzazioni sindacali, le associazioni culturali, i giornali, le riviste, i teatri, le case editrici. Colpisce, nel rivedere le immagini di quegli anni, non solo l’ardore e la determinazione di ricostruire, ma l’intima connessione tra i protagonisti della vita milanese: ogni settore si fondeva con l’altro e contribuiva alla coralità del risultato comune. L’amministrazione, che si doveva occupare anche degli approvvigionamenti alimentari e del riscaldamento dei cittadini, non trascurava la cultura, il teatro, la musica, ma neppure le industrie e le banche erano insensibili ai fermenti degli scrittori e degli artisti, che dal canto loro si impegnavano nell’attività delle redazioni dei giornali e delle riviste, sede di un dibattito che si estendeva a tutta la città, con intensa partecipazione dei cittadini alla vita politica e sociale. Lo stesso pubblico, desideroso dì sapere, di capire, di essere presente, ma anche di divertirsi lasciandosi alle spalle i tristi ricordi della guerra, affollava le sale teatrali e cinematografiche e leggeva i giornali, le riviste, i romanzi, anche i fumetti, pubblicati dalle case editrici in una stagione di intensa attività creativa. Una delle più grandi sfide, tra la metà degli Anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, fu quella della massiccia immigrazione indotta dal miracolo economico, di cui Milano era una delle capitali. Mentre i vecchi cittadini di Milano si adeguavano velocemente alle nuove conquiste della modernità, la motorizzazione di massa, gli elettrodomestici, la televisione, che iniziava a trasmettere nel 1954 dalla nuova sede Rai di Corso Sempione, migliaia e migliaia di nuovi cittadini giungevano a Milano e nei comuni limitrofi per contribuire a quello sviluppo e a quel benessere. Le Sezioni in cui si articola la mostra sono: • politica e amministrazione - l’attività amministrativa ha accompagnato e favorito la ricostruzione e poi lo sviluppo della città. Il ruolo della Giunta Greppi e poi di Ferrari, Cassinis, Bucalossi. Industria e design - L’industria milanese ha confermato le proprie caratteristiche di versatilità e innovazione in molti settori. La Fiera campionaria ha avuto un ruolo essenziale per l’intero paese e per l’immagine della città. Tra i settori innovativi meritano una speciale attenzione il design e la moda.  Architettura e urbanistica - Milano ha ricostruito i suoi edifici pubblici distrutti, facendone un simbolo della volontà di risorgere. Grande attenzione è stata dedicata all’edilizia abitativa e popolare, mentre sono sorti quartieri ed edifici di grande rilievo architettonico, come il Qts, la Torre Velasca e il grattacielo Pirelli. • arte e lettere - Il fiorire della letteratura a Milano negli anni del dopoguerra è legata alla vivacità culturale della città ed insieme al rinnovato sviluppo dell’industria editoriale e giornalistica. Intreccio profondo tra la letteratura, la pittura e la scultura, che nel dopoguerra vivono un momento di grande creatività. • cultura e spettacolo - La Scala, Il Piccolo Teatro, nato nel dopoguerra, il Nuovo con i Pomeriggi Musicali, la vivace attività teatrale e musicale: Toscanini, De Sabata, Callas e Tebaldi, Grassi e Steheler, Remigio Paone. Infine lo sviluppo della televisione e dell’industria discografica. Giornali - i quotidiani milanesi sono stati numerosi ed innovativi: dal rinnovato Corriere della Sera, al Corriere Lombardo, alla Notte e al Giorno. Contemporaneamente si è sviluppata la stampa periodica, con testate rilevanti come Epoca, l’Europeo, Grazia, Amica, Panorama. Importanti i periodici politici e culturali. Di grande interesse anche il settore dei fumetti (da Tex a Linus). assistenza - l’amministrazione cittadina è stata all’avanguardia nel campo dell’assistenza: infantile, scolastica, per gli anziani. Anche i privati e la Chiesa ambrosiana hanno svolto un ruolo importantissimo. Basti pensare a don Gnocchi e alla sua opera. • sport - il calcio, con il perenne duello tra le due squadre cittadine e gli altri sports agonistici, dal basket alla palla a volo, al nuoto, all’automobilismo, al ciclismo. L’aspetto sociale dell’attività sportiva. La presenza di un quotidiano sportivo come la Gazzetta dello Sport. Catalogo Skira. Informazioni spazio oberdan, tel. 02.7740.6300/6302  
   
   
UNA MOSTRA DAL TITOLO “SCULTURA”, PERCORSO ESPOSITIVO DI OPERE SUGGESTIVE, PER FESTEGGIARE 40 ANNI DI “ARREDAMENTI ALLA VILLA LITTA”  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Il negozio è specializzato nella ricerca del classico, in quanto fatto culturale anche nell’arredamento, poiché arredare una casa in stile classico significa ricreare contesti abitativi importanti e d’atmosfera. Con un tocco di stile inglese o francese, l’ambiente viene quindi “studiato” in ogni dettaglio: dalla realizzazione del disegno, allo studio delle posizioni fino e soprattutto alla progettazione di zone su misura e di boiseries nei legni più pregiati, che sono in grado di donare all’ambiente calore, eleganza e grande prestigio. Inoltre, la progettazione è sicuramente parte fondamentale anche della zona cucina, per la quale lo show-room si affida all’abilità di qualificate realtà artigiane italiane. La filosofia del negozio “Arredamenti alla Villa Litta” è quindi quella di vestire la casa con eleganza - dall’appartamento alla villa fuori città - con un occhio attento all’insieme e un altro sempre molto vigile sul particolare. Come accennato, le boiseries sono da sempre il cavallo di battaglia della produzione del negozio alle quali si accostano la scelta dell’arredo delle zone giorno e notte: copies d’ancien di mobili dal ‘700 alla fine ‘800, che si sposano perfettamente con le tonalità dei divani, delle tappezzerie e dei tappeti orientali e come risultato un equilibrio perfetto tra l’arredamento di base e tutti gli oggetti necessari a completarlo. Un’importante esposizione di scultura verrà inaugurata il 1° Aprile e rimarrà aperta al pubblico fino al 15 Maggio 2004 presso “Arredamenti alla Villa Litta” V.le Affori 19, Milano,tel. 02 66220956. Per festeggiare in grande stile il 40esimo anno di attività, il negozio presenta infatti la mostra dal titolo “Scultura”, percorso espositivo di opere suggestive, realizzata da alcuni tra i nomi più illustri del mondo dell’arte contemporanea.  
   
   
DESIGN SCANDINAVO AL DI LÀ DEI MITO -LA NUOVA COLLETTIVA DI DESIGN APPRODA ALLA TRIENNALE DI MILANO IL 2 APRILE 2004  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Il concetto di “design scandinavo ” festeggia 50 anni con una grande collettiva che riunisce tutti i Paesi scandinavi. Questa espressione fu lanciata in Inghilterra e negli Usa negli anni ’50 e ottenne un grande successo alle esposizioni della Triennale di Milano degli anni ’50 e ’60. Qui il design scandinavo venne presentato al pubblico italiano e internazionale e i Paesi scandinavi vinsero diversi premi e medaglie.Il design scandinavo svolse un ruolo cruciale nell’evoluzione del modernismo italiano,ma l’influenza fra l’Italia e la Scandinavia naturalmente fu reciproca. Dal 2 aprile al 13 giugno,alla Triennale di Milano si potrà ammirare una collettiva di design che comprende oltre 200 oggetti,dall’artigianato artistico al design industriale. Nuove prospettive Il design scandinavo viene presentato in una nuova grande collettiva, che raccoglie tutti gli aspetti che hanno contribuito a creare e rafforzare il concetto di design scandinavo. La collettiva offre uno sguardo sul passato,discute i miti e gli stereotipi di questo concetto e comprende anche un’ampia sezione dedicata al design contemporaneo dei cinque Paesi scandinavi. La collettiva dà spazio all’autocritica e allo studio analitico delle espressioni di design scandinavo. Inoltre,affronta il tema della competitività del design in un mondo più globale e nell’Europa unita. L’ispirazione di Italo Calvino Le “Sei proposte per il prossimo millennio ” del filosofo italiano Italo Calvino (1923-1985)-Leggerezza, Rapidità,esattezza,visibilità,molteplicità e Coerenza – sono alla base della sezione contemporanea della collettiva. Applicando questa suddivisione nei sei temi classificati da Calvino si creano nuove relazioni intorno al concetto di design scandinavo. Italo Calvino nacque a Cuba da genitori italiani e trascorse la maggior parte della vita in Italia.studiò presso le Università di Torino (1941-47)e Firenze (1943). Nel 1940, durante la Seconda Guerra Mondiale,fu reclutato dai fascisti ma si diede alla macchia e si rifugiò tra le Alpi. Qui,fra i monti della Liguria,si unì alla Resistenza partigiana. Da queste esperienze trasse l’ispirazione per i suoi primi romanzi. “Sei proposte per il prossimo millennio ” fu pubblicato solo nel 1988. Marimekko,verner Panton,nisse Strinning... L’elenco delle imprese di design e dei designer scandinavi famosi a livello internazionale è molto lungo: Iittala,georg Jensen,fiskars,lego e Tetra Pak sono solo alcune delle imprese i cui prodotti partecipano alla collettiva.Il design scandinavo è stato utilizzato spesso da Hollywood negli interni cinematografici per descrivere un futuro spensierato e più luminoso,spesso con un’impronta futurista. La telecamera Hasselblad è stata utilizzata per le riprese sulla luna. L’eredità dei maestri scandinavi nel campo del design è molto pesante, ma continua a essere amministrata e portata avanti da diverse nuove imprese e designer scandinavi. Diversi designer scandinavi lavorano anche in multinazionali come Magis,adidas e Cappellini. Nella collettiva si possono vedere le icone del design degli scorsi cinque decenni accanto alle ultime avanguardie del design scandinavo. Collettiva internazionale itinerante La collettiva ha aperto i battenti a Berlino nel novembre 2003 e nei prossimi tre anni girerà 11 Paesi. Dopo Milano,la collettiva proseguirà per Gent,praga,budapest, Glasgow,riga,copenhagen,gotemburgo,oslo e New York,dove il tour si concluderà nel giugno 2006. Iniziativa nordica Il progetto è stato promosso dal Consiglio dei Ministri Nordico e la collettiva è stata curata dal prof.Widar Halén,sovrintendente del Museo di arti decorative di Oslo. Altri specialisti che hanno partecipato alla sua organizzazione sono il dott.Harri Kalha (Finlandia),la prof.Ssa Kerstin Wickman della Konstfack (Svezia),henrik Most del Centro di design danese (Danimarca),la dott.Ssa Anne Stenros della Design Forum Finland (Finlandia)e Adalsteinn Ingólfsson del Museo di arti decorative e design (Islanda),che hanno collaborato attivamente a questo progetto pluriennale e alla realizzazione della collettiva,che si può definire un progetto davvero pan-scandinavo. Scandinavian Design Beyond the Myth - Fifty years of design from the Nordic countries In occasione della collettiva è stato pubblicato anche un libro sul concetto di design scandinavo e sulla sua importanza per lo sviluppo del design nei Paesi scandinavi e nel resto del mondo. ”Scandinavian Design Beyond the Myth -Fifty years of design from the Nordic countries ” è stato prodotto e pubblicato dalla Arvinius Förlag di Stoccolma. I curatori sono il prof.Widar Halén e la prof.Ssa Kerstin Wickman. Editore di publisista:Ulf Beckman.  
   
   
SIMONETTA SCEGLIE I DESIGNERS MARTA LAUDANI E MARCO ROMANELLI PER RACCONTARE IL DESIGN AI BAMBINI  
 
Milano, 29 marzo 2004 - Lo spazio Simonetta, recentemente inaugurato nella centrale via Manzoni a Milano, su progetto di Marco Romanelli, ospita nei giorni del Salone del Mobile una speciale installazione: “Marta Laudani, Marcoromanelli e Simonetta: iniziare a raccontare il design ai bambini”. Il fashion design di Simonetta è da sempre caratterizzato da un importante, silenzioso, presupposto: il progetto moda per bambini è senz’altro un momento di gioia e di emozione, ma anche un passo fondamentale in quel prezioso percorso che porta a conoscere ed apprezzare la bellezza delle cose e la cura della realizzazione. Concetto che Simonetta si è trovata a condividere con Marta Laudani e Marco Romanelli, tra i più affermati designers italiani, attenti oltre che alla definizione formale dei loro progetti al significato profondo del mestiere di designer. Da tale sinergia è nato il gioco del mostrare ai bambini di oggi, nel negozio Simonetta sotto gli occhi curiosi dei bambini di un tempo le cui immagini tappezzano le pareti, sedie come leggeri abitini, lampade come sassi raccolti sulla spiaggia e piccole ciotole colorate come la primavera.  
   
   
MONTBLANC E IL MONDO DI MAD, IL DESIDERIO DELLO SCRIVERE TRA SEGNO E FORMA  
 
Milano, 29 marzo 2004 -  Dal 16 febbraio al 28 marzo 2004, all’interno della mostra “Il Mondo di Mad” di Maddalena Sisto, Montblanc è stata presente con il suo “Atelier della Scrittura”, uno spazio dedicato a tutti i visitatori della mostra che hanno dato dare via libera alla fantasia e provare l’emozione di tracciare disegni e parole con i suoi strumenti da scrittura. L’“atelier della Scrittura” è stato ideato da Montblanc con l’intento di contribuire attivamente allo sviluppo della creatività e per avvicinare giovani, studenti e appassionati alla figura di un’artista che ha saputo contribuire in prima persona alla diffusione del linguaggio iconico e verbale. L’“atelier di Scrittura ” mira a stimolare nei visitatori l’arte del tratto a mano, permettendo ad ognuno di lasciare una testimonianza scritta. Un momento ludico che vuole unire l’eleganza e la sensibilità degli strumenti da scrittura Montblanc all’inconscio istinto di ognuno di noi nell’esprimere le proprie passioni, emozioni e sentimenti, nell’atto liberatorio della forma scritta. Eleganza, raffinatezza, qualità e passione per lo stile. Sono queste caratteristiche a legare Montblanc al mondo di Maddalena Sisto, alla sua visione per la vita e al suo modo di essere. I lavori più creativi verranno premiati con un prestigioso strumento da scrittura Montblanc. Per l’occasione, le boutique Montblanc di via Montenapoleone 27b, Corso Vercelli 1, e Milano Malpensa, diventeranno dei piccoli Atelier della Scrittura, e chi lo desidera potrà entrarvi e dare via libera alla propria creatività. Da sempre attiva nel campo della cultura e dell’arte tramite la Montblanc Cultural Foundation, Montblanc è particolarmente lieta di partecipare alla mostra di un’artista ironica e creativa come Maddalena Sisto. Viaggiatrice indipendente, inesauribile creatrice, donna di mondo e donna di moda, Maddalena Sisto ha rappresentato un punto di riferimento all’interno della comunicazione, dell’editoria e del fashion internazionale. Illustratrice divertente, giornalista curiosa e architetto, è riuscita a comunicare una visione della vita più semplice e divertente, vicina alla moda e al costume, gioiosa nelle sue scelte e intraprendente nella maniera di porsi alla vita. Sviluppata secondo una linea comune che lega schizzi, acquarelli, appunti di viaggio e progetti, il la mostra prende in esame l’intero percorso ideativo dell’artista offrendo uno spaccato del vivere quotidiano e del suo fluire. Un mondo di visi, corpi e oggetti ricreato attraverso interviste video, opere su carta, magazine, ritagli di giornale con l’intento di raccontare l’esperienza di un viaggio di una donna che ha saputo scoprire un mondo e conquistare un ruolo nel divenire del suo tempo.  
   
   
A FIRENZE NELLE SUITES DELL’HOTEL SAVOY “D’TRICK” CHRISTIAN DIOR FASHION A CINQUE STELLE  
 
Firenze, 29 marzo 2004 - Giovedi’ 1 Aprile alle ore 20 l’appuntamento Savoy’s Friends Party diventa glamorous con la presentazione alle Clienti della collezione ‘D Trick‘ di Christian Dior. Dalle passerelle parigine arriva a Firenze, per la gioia delle affezionate della Maison francese, la collezione pret-à-porter per la primavera-estate 2004 ispirata allo stile ambiguo e sofisticato di Marlene Dietrich e contaminata dall’immagine glam-rock di Marianne Faithful e Courtney Love. La lingerie non è più nascosta ma diventa dettaglio visibile per giacche e gonne in lucido satin. Gli abiti da sera in chiffon, orlati di ruches e coloratissimi sono aperti da sensuali spacchi che scoprono le gambe. La borsa D’trick, pezzo cult della collezione Dior, è realizzata in pelle con manico di volpe o in satin con una lunga catena di perle da portare avvolta intorno al corpo. L’immagine è quella di una “Femme Fatale” assolutamente libera e contemporanea. La donna multisfaccettata della collezione estiva 2004 sfiorerà da vicino gli invitati nell’atmosfera magica delle bollicine rosa de il Blason Rosè, l’ultimo nato della Maison Perrier Jouet proveniente dai più grandi cru. Lo Champagne raffinato ed elegante, dal colore rosa salmone, con riflessi ramati, con aroma di lamponi, fragoline di bosco e petali di rosa, è dedicato a chi ricerca nello champagne rosè una ricchezza aromatica ed una sensazione di freschezza. L’armonia visiva delle creazioni Dior e l’inebriante gusto del Blason Rosè si fondono perfettamente con lo stile dell’Hotel Savoy, il cinque stelle più fashion della città trasformato in eclettico teatro di eventi mondani dal General Manager Davide Bertilaccio. Infolink: www.Hotelsavoy.it  
   
   
APRE IL “CENTRO STRAMILANO” IL PUNTO INFORMAZIONI DEL MONDO DELLA CORSA IN VISTA DELLA PROSSIMA STRAMILANO - 4 APRILE 2004  
 
Milano, 29 marzo 2004 - All’ombra del Duomo di Milano come ogni anno viene allestito il Centro Stramilano. Un luogo d’incontro da visitare creato non solo per poter ritirare le sacche omaggio riservate ai partecipanti della Stramilano che contengono oltre alle ambite t-shirt ufficiali della manifestazione anche svariati gadget che regalano sorrisi ed allegria a chi le ritira ma anche per fornire le più svariate informazioni sul mondo del running. Il Centro Stramilano è aperto dal 27 marzo al 3 aprile con orario continuato dalle 10.00 alle 20.00 e domenica 4 aprile dalle 8.00 alle 14.00. Nel Centro Stramilano a volte può anche capitare di imbattersi nei fuoriclasse della corsa, campioni che arrivano da tutto il mondo per poter prendere parte alla 33a Edizione della manifestazione podistica stracittadina più importante d’Italia (domenica 4 aprile 2004), si possono anche visitare gli stand delle Aziende che sostengono la Stramilano o chiedere consigli e provare nuovi prodotti. Anche in questo caso Stramilano si conferma come l’evento dei grandi numeri: nella passata edizioni sono stati più di 500.000 i visitatori del villaggio del running. Centro Stramilano Piazza Duomo Aperto dal 27 marzo al 4 aprile Dalle 10.00 alle 20.00 con orario continuato Domenica 4 aprile Dalle 8.00 alle 14.00 Infoline: 02-84.74.23.80 – info@stramilano.It  infolink: www.Stramilano.it  
   
   
PARTE DA MONZA IL CAMPIONATO EUROPEO TURISMO 2004  
 
Torino, 29 marzo 2004 - Con le prove di qualificazione svoltesi sabato 27 marzo a Monza, ha preso il via la stagione 2004 del Campionato Europeo Turismo, che vede l'Alfa Romeo difendere il titolo Piloti conquistato l'anno scorso con Gabriele Tarquini. Sono tre i piloti dell'Autodelta Squadra Corse che portano in gara altrettante Alfa 156: il campione in carica Tarquini viene affiancato da Fabrizio Giovanardi (che con l'Alfa Romeo ha vinto tre titoli europei e due italiani) e dal ventunenne brasiliano Augusto Farfus. Sempre nell'ambito dell'Euroturismo, il team Oregon schiera tre Alfa Romeo 156 Gta affidate ai piloti italiani Luca Rongoni, Salvatore Tavano (siciliano, vincitore nel 2003 del Campionato Italiano Superproduzione con l'Alfa 147) e l'austriaco Michele Bartyan. Dieci gli appuntamenti del Campionato Europeo Turismo 2004, ognuno dei quali prevede la disputa di due gare. Nella prima, la griglia viene definita dalle prove di qualificazione mentre nella seconda in base ai risultati della prima manche, ma con le prime otto posizioni invertite: chi vince Gara1, parte in Gara2 dalla quarta fila. Alla partecipazione ufficiale al Campionato Europeo Turismo, si affianca quest'anno l'organizzazione dell'European Alfa Challenge, campionato monomarca che si corre con le Alfa 147 Gta Cup. Sono 32 i piloti iscritti, in rappresentanza di 8 nazioni (Italia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Irlanda, Finlandia e Portogallo) che si confrontano in sei appuntamenti di due gare ciascuno, tutti collaterali all'Euroturismo. Il week-end di Monza prevede sabato 27 marzo alle ore 15,15 le qualificazioni del Campionato Europeo Turismo, alle ore 17,25 la prima gara dell'Alfa Challenge. Domenica, alle ore 10,15, è in programma la seconda gara dell'Alfa Challenge, mentre le due gare dell'Euroturismo sono alle ore 14,45 e 15,45. Calendario 2004 Fia European Touring Car Championship: 28 marzo Monza (Italia); anche Alfa Challenge; 18 aprile Valencia (Spagna); anche Alfa Challenge; 2 maggio Magny Cours (Francia); anche Alfa Challenge; 16 maggio Hockenheim (Germania); anche Alfa Challenge; 30 maggio Brno (Repubblica Ceca); 27 giugno Donington (Inghilterra); 31 luglio Spa-francorchamps (Belgio); anche Alfa Challenge; 5 settembre Imola (Italia) Alfa Challenge; 19 settembre Oschersleben (Germania); 9 ottobre Dubai (Emirati Arabi Uniti).