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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Gennaio 2005
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MINISTRO SIRCHIA A INSEDIAMENTO CDA PRIMA FONDAZIONE IRCCS NASCE L’OSPEDALE MULTIUSO  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia, intervervien a Milano all’insediamento del Cda della Fondazione Irccs “Ospedale Maggiore, Policlinico Mangiagalli e Regina Elena” insieme al Presidente della Giunta Regionale Roberto Formigoni, al Sindaco di Milano Gabriele Albertini e ad un rappresentante dell’Arcivescovo di Milano. Si tratta della prima trasformazione di un grande Policlinico pubblico in Fondazione che mantiene le finalità di servizio pubblico ma è dotata di maggiore flessibilità e autonomia nell’organizzazione, assistenza e ricerca, nello spirito dell’innovazione che si rende ormai indispensabile in un sistema sanitario che deve affrontare sempre nuovi bisogni. Con l’insediamento del Cda e l’inizio delle attività della Fondazione si avvierà in Italia la realizzazione del primo Ospedale “multiuso”, un vero e proprio “Hospital Village”, sempre aperto ai bisogni dei cittadini e riferimento per la ricerca. Il nuovo Istituto, infatti, si configurerà come una struttura dinamica, caratterizzata dall’integrazione in tutte le sue forme: tra ricerca e assistenza, tra l’Istituto ed altri Istituti e Ospedali regionali, nazionali ed internazionali, tra figure professionali diverse e tra personale e pazienti. Accanto alle strutture di eccellenza che già sono presenti nell’Istituto saranno creati impianti utili a chiunque frequenterà l’Ospedale tra cui centri estetici, centri diurni per anziani, supermercato, auditorium, asilo nido e palestra. Saranno, inoltre, realizzati residence e luoghi di studio e di svago, comprendenti anche piscina, centri di informatica e Internet cafè.  
   
   
E’ NATO IL PRIMO NETWORK ITALIANO DI EMERGENZA VASCOLARE AORTICA AORTICARE.ORG E’ ATTREZZATO PER INTERVENIRE PRONTAMENTE SULLE LESIONI POST TRAUMATICHE DELL’AORTA FREQUENTI IN INCIDENTI STRADALI  
 
Roma 24 gennaio 2005 - Secondo i più aggiornati dati statunitensi la rottura dell’aorta rappresenta, nel 21% dei casi, la causa di mortalità in incidenti stradali e la seconda causa di morte per traumi. In Italia è stata annunciata oggi la nascita della prima Rete Nazionale di Emergenza Vascolare Aortica, formata da centri specializzati distribuiti sul territorio e organizzata per intervenire in maniera tempestiva ed efficace, in caso di emergenze legate alle lesioni dell’aorta toracica o addominale. Il Network è partito grazie a un progetto finanziato dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), con il patrocinio della Sic (Società Italiana di Cardiologia) e del Gise (Gruppo Italiano di Studi Emodinamici), per volontà della Regione Puglia e grazie allo sforzo organizzativo dell’Istituto di Cardiochirurgia del Policlinico di Bari. L’istituto di Bari, nel 1998, ha effettuato il primo intervento in urgenza in un caso di lesione secondaria a incidente stradale con le tecniche della emodinamica interventistica, senza ricorrere a un intervento chirurgico. Una nuova tecnica d’intervento “Secondo un’analisi della nostra casistica relativa agli ultimi 5 anni, pubblicata recentemente sulla rivista Circulation, l’intervento per via endovascolare, con approccio periferico, ottiene una percentuale di successo del 96,5 % - afferma Alessandro Santo Bortone, Responsabile dell’Unità di Emodinamica Interventistica dell’Istituto di Cardiochirurgia del Policlinico di Bari - evitando casi di paralisi degli arti inferiori, una delle complicanze più temibili del tradizionale intervento chirurgico. L’intervento è mini-invasivo, non prevede circolazione extracorporea e dura un massimo di 90 minuti calcolati a partire dal ricovero in emodinamica o in terapia intensiva”. Sempre secondo quanto riportato su Circulation, la mortalità di questo trattamento per tutte le patologie che portano alla lesione dell’aorta è inferiore al 3%. Le lesioni gravi dell’aorta, o ‘dissecazioni’, oltre a essere dovute a traumi possono essere la conseguenza della rottura spontanea di aneurismi dell’aorta (10,4 casi ogni 100mila abitanti l’anno). In Italia non esiste un Registro della casistica di tutte le patologie aortiche in fase acuta e cronica e, obiettivo del network, è proprio quello di costituire il primo Registro italiano delle lesioni aortiche. I centri nevralgici Azienda Ospedaliera Universitaria Ferrarotto di Catania, Istituto Cardiologico Monzino di Milano Policlinico Universitario Federico Ii e Azienda Ospedaliera Monaldi di Napoli: sono questi insieme al Policlinico Universitario di Bari i quattro centri che formano la Rete di Emergenza. I Centri hanno condiviso il protocollo di intervento e sono collegati tra loro da un sito web ( www.Aorticare.org ) e presto da un Call Center nazionale (Numero Verde 800 955 155). “In caso di incidente stradale o di una qualsiasi Emergenza Aortica - spiega Luigi de Luca Tupputi Schinosa, Direttore dell’Istituto di Cardiochirurgia dell’Università di Bari – ci si potrà ‘collegare’ alla nostra rete con una semplice telefonata o tramite il nostro sito. Il Call Center sarà in grado di fornire in tempo reale la consulenza di un esperto, indicare il centro di riferimento più vicino, allertare il centro individuato e predisporre l’intervento più idoneo in base ai dati raccolti. Il Call Center sarà inoltre, potenziato durante la tarda serata del sabato”. Il Policlinico Universitario di Bari sta lavorando attivamente con la Regione Puglia per mettere a punto il progetto della prima Unità Aortica Italiana su modello delle esistenti Unità Coronariche. “Il progetto, già in fase di attuazione nel centro barese, prevede all’interno del dipartimento di emergenza, la disponibilità di specialisti, quali un interventista radiologo, un cardiologo, un chirurgo e un anestesista rianimatore. L’unità potrà inoltre contare su alcuni posti letto di terapia intensiva dedicati all’emergenza aortica e su un laboratorio di emodinamica attrezzato per l’impianto di endoprotesi” afferma Tupputi Schinosa. “Il Network già funzionante costituisce la struttura di una Rete che, in futuro, potrebbe coprire in maniera capillare tutto il territorio nazionale” conclude Luigi de Luca Tupputi Schinosa. Entro l’anno inoltre, il Network di Emergenza Aortica si estenderà ad altri paesi europei: Tolosa per la Francia, Barcellona per la Spagna e Rostock per la Germania. Il primo Network Europeo di Emergenza Aortica sarà coordinato da Bruxelles.  
   
   
STUDIO PUBBLICATO SUL NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE DIMOSTRA L’EFFICACIA DEI DEFIBRILLATORI IMPIANTABILI NEL TRATTAMENTO DELLO SCOMPENSO CARDIACO  
 
Milano, 24 gennaio 2005 — L’uso di un defibrillatore impiantabile (Icd) in persone affette da scompenso cardiaco, il cui cuore non riesce a pompare sangue efficientemente, riduce la mortalità del 23%. Lo dimostra uno studio pubblicato sul numero di questa settimana del New England Journal of Medicine. Secondo gli autori dello studio, inoltre, un paziente con scompenso cardiaco su tre è a rischio di arresto cardiaco (conosciuta anche come morte cardiaca improvvisa) e dovrebbe pertanto essere protetto con un Icd, un dispositivo in grado con una scarica elettrica al cuore di interrompere istantaneamente l’eventuale ritmo rapido e caotico che può portare alla morte in pochi minuti. “Nei pazienti con insufficienza cardiaca, le aritmie maligne che conducono a morte improvvisa sono la causa prevalente di mortalità” ha dichiarato Edoardo Gronda, primario cardiologo presso l’Istituto Clinico Humanitas di Milano. “Per la prima volta uno studio condotto su di un ampio gruppo di questi malati, trattati con terapia medica ottimale (l’80% assumeva il beta bloccante) ha dimostrato che l’aggiunta di amiodarone non è efficace per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa. Questa si può prevenire solo con l’impianto di un defibrillatore”. Lo studio Scd-heft (Sudden Cardiac Death in Heart Failure Trial, ovvero sperimentazione sulla morte cardiaca improvvisa nello scompenso cardiaco), con disegno a tre bracci paralleli, ha posto a confronto la terapia Icd e amiodarone (un farmaco comunemente impiegato per il cuore) con placebo in 2.521 pazienti con scompenso cardiaco moderato e scarsa funzionalità di pompaggio del cuore, che non avevano episodi pregressi di arresto cardiaco improvviso. Un totale di 150 centri medici negli Stati Uniti, in Canada e in Nuova Zelanda hanno arruolato pazienti nello studio Scd-heft, il più lungo e più ampio nella storia della terapia con Icd. Lo studio è stato sponsorizzato dal National Institutes of Health, ed ha ricevuto finanziamenti da parte di Medtronic, Inc. (Nyse: Mdt) e Wyeth Pharmaceuticals (Nyse: Wye). Inoltre, i dati di valutazione e impatto economico di Scd-heft, presentati alle Sessioni Scientifiche 2004 della American Heart Association, indicano che gli Icd costituiscono una terapia con un buon rapporto costo/efficacia in questa popolazione di pazienti con scompenso cardiaco. Il Cms (Centers for Medicare and Medicaid Services) americano ha dichiarato che intende aumentare il numero di beneficiari di Medicare eleggibili per un impianto di Icd, proprio sulla base dei risultati di Scd-heft. I defibrillatori impiantabili sono stati approvati alla fine degli anni ’80, ma primariamente per quel 5% di pazienti che era sopravvissuto ad un episodio pregresso di arresto cardiaco improvviso. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che gli Icd possono essere utilizzati come terapia preventiva per evitare un episodio fatale di arresto cardiaco o morte improvvisa e salvare la vita di molti pazienti colpiti da infarto miocardico o attacco cardiaco, anche se non hanno mai avuto un arresto cardiaco. La terapia con Icd è stata estesa oggi a molti altri pazienti affetti da scompenso cardiaco. Le persone affette da scompenso cardiaco possono essere valutate attraverso un semplice elettrocardiogramma per determinare se sono a rischio di arresto cardiaco improvviso. Con una visita con uno specialista di aritmie cardiache, si può stabilire se un paziente è idoneo ad un impianto di Icd. Lo scompenso cardiaco è una patologia progressiva per la quale le camere inferiori del cuore perdono la capacità di pompare sangue in maniera adeguata alle necessità del sistema circolatorio. Lo scompenso cardiaco è più diffuso della maggior parte delle neoplasie, compresi il cancro mammario, testicolare, cervicale e intestinale. In Europa, le persone affette da scompenso cardiaco sono circa 14 milioni. In Italia il numero dei ricoveri per scompenso supera quello degli infarti. Ci sono 500 persone ricoverate ogni giorno per scompenso cardiaco e ben 180000 nuovi casi ogni anno. Uno ogni tre di questi pazienti è a rischio di arresto cardiaco; secondo l’American Heart Association l’arresto cardiaco colpisce da 6 a 9 volte più frequentemente i pazienti che soffrono di scompenso cardiaco rispetto a chi non ne soffre. Http://www.scompenso-cardiaco.com/  http://www.Scdheft.com/  
   
   
CELL THERAPEUTICS, INC. PARTECIPERÀ ALLA PIPER JAFFRAY CONFERENCE  
 
Seattle e Bresso, 24 gennaio 2005 - Il management di Cell Therapeutics, Inc. (Cti) la prossima settimana sarà presente alla Piper Jaffray Health Care Conference. La conferenza si terrà dal 25 al 27 gennaio 2005 presso il Pierre Hotel di New York City. L’intervento di Cti è previsto per le ore 12.00 – mezzogiorno – (costa atlantica ) / ore 18.00 italiane di giovedì 27 gennaio p.V. La conferenza e le diapositive della presentazione verranno trasmesse in diretta via internet all’indirizzo: www.Ctiseattle.com  e saranno poi archiviate e rese disponibili per consultazione due ore dopo la presentazione. L’accesso alla registrazione sarà inoltre possibile fino al 26 febbraio. Piper Jaffray Health Care Conference Presentazione Cti: giovedì 27 gennaio 2005 ore 12:00 (mezzogiorno) costa atlantica / ore 18:00 italiane Registrazione audio e slide disponibili sul sito : www.Ctiseattle.com  
   
   
PHARMA FINANCE 2005 – BIOPHARMACEUTICALS AND MEDICAL DEVICES FINANCING CONFERENCE  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Pharma Finance 2005 Conference, to be held on June 23-34 at the Hotel dei Congressi in Roma, Italy. Presenting emerging growth biotechnology companies from cutting edge, innovative research vehicles to companies with life-enhancing product pipelines. Companies represent an array of therapeutic topics including oncology, cardiovascular disease, central nervous system disorders, infectious diseases and medical device technology. The event will expose companies to institutional investors, venture capitalists, senior corporate executives and experts from the scientific and medical communities. Please complete the automated: (Registration Form) www.Milanogroup.com  
   
   
FIRENZE, CURE PALLIATIVE SOLO PER UNO SU QUATTRO OGNI ANNO 4500 PERSONE HANNO BISOGNO DI TERAPIE DI FINE VITA. ASL E PRIVATI NE ASSISTONO IN MEDIA 1150  
 
 Firenze, 24 gennaio 2005 - Ogni anno muoiono di tumore a Firenze 1800 persone, ma la dimensione del dolore è assai più vasta e si stima che almeno 4500 avrebbero bisogno di cure palliative. I 1150 circa che l’Azienda Sanitaria riesce ad assistere, anche grazie al contributo dei privati (fondazioni e associazioni come File, Lilt, Calcit), non sono dunque che la minima parte, circa uno su quattro, della legione di uomini e donne d’ogni età costrett a ogni anno a un ultimo, penosissimo ‘giro di giostra’, metafora con cui il giornalista Tiziano Terzani titolava il suo libro d’addio prima di morire di cancro nel luglio del 2004. “Queste semplici cifre spiegano da sole quanto ancora occorre fare per garantire a tutti una fine senza sofferenza e nella dignità”, ha detto oggi la presidente di File Donatella Carmi Bartolozzi, al convegno che la Fondazione Italiana di Leniterapia ha organizzato per riassumere i due anni di attività e per annunciare i prossimi obiettivi. Eccoli gli obiettivi: 1) finanziare una seconda equipe specializzata dopo quella già operativa sotto il comando della Asl; 2) marcare una presenza più incisive nell’hospice dedicato alle cure palliative che la Asl aprirà nel 2006 in via S. Felice a Ema proprio anche grazie ai contributi di File; 3) realizzare con l’università di Firenze un secondo Master in cure palliative; 4) continuare l’opera di sensibilizzazione attraverso dibattiti, convegni, conferenze e quant’altro occorra a diffondere la cultura della leniterapia. Quanto questo lavoro sia necessario in Italia lo ha spiegato Mario Pappagallo, giornalista medico-scientifico del Corriere della Sera, che col fratello Marco, neurologo, direttore a New York del Centro di Terapia del Dolore dell’ospedale Beth Israel, sta scrivendo un libro (titolo Primo: non soffrire) in cui descrive il profondo gap esistente in materia tra Stati Uniti e Italia. “Là”, ha ricordato, “gli hospice specializzati in cure palliative sono ormai considerati superati perché tendenzialmente ghettizzanti. E si punta quindi sull’assistenza a domicilio elevando la famiglia a fulcro della nuova strategia. Da noi, al contrario, gli hospice sono una novità assoluta, un primo passo importante che già, però, si illumina di paradossi all’italiana: ieri non c’era medico che si sentisse di dire la verità al paziente; oggi, almeno in Lombardia, il paziente non ha speranza di entrare all’hospice se prima un medico non lo dichiara malato terminale”. Non basta. Negli Stati Uniti si fa largo uso di farmaci antidolorifici senza alcun problema. Si tratta di oppiacei di nuova generazione, efficaci senza dare dipendenza. Malgrado ciò in Italia non hanno cittadinanza fuori dalle strutture ospedaliere. I medici di base spesso rifiutano la prescrizione, in parte per motivi culturali o religiosi, in parte perché temono grane. “Il risultato”, ha aggiunto Pappagallo, “è che troppi continuano a morire nel modo peggiore, senza alcuna assistenza psicologica, tra dolori spesso insopportabili, in un degrado fisico e morale che coinvolge inevitabilmente la famiglia e che l’impotenza a reagire rende ancor meno sopportabile”. Del ruolo chiave della famiglia ha parlato Angela Staude Terzani che ha ricordato gli ultimi mesi del marito Tiziano, un dramma vissuto con straordinario coraggio e reciproca consapevolezza. L’antropologo Tullio Seppilli ha invece parlato di “qualità della morte”, mentre il direttore dell’Istituto Giano di Roma, Sandro Spinsanti, ha presentato una relazione sugli “Attuali dilemmi della fine vita”. Mariella Orsi, vicepresidente della Commissione Regionale Toscana di Bioetica, e Giovanni Maggio, docente di Comunicazione d’Impresa all’Università di Firenze, hanno aperto e riassunto il dibattito. Segreteria Organizzativa: File Fondazione Italiana di Leniterapiaò Borgo degli Albizi, 15 – 50122 Firenze Tel 055-200.12.12 Fax 055-535.31.43 E-mail: file@leniterapia.It  
   
   
GIUNGE ALLA XIV° EDIZIONE IL “PROGRAMMA SCUOLA DI MENTADENT”, ORGANIZZATO DA ANDI IN COLLABORAZIONE CON MENTADENT  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - La cultura della prevenzione, che inizia con la cura quotidiana della propria igiene orale, è divenuta ormai una sana abitudine per la maggior parte degli italiani, in un’ottica di rispetto e cura di sé. Mentadent ha avuto negli anni un ruolo fondamentale nel divulgare un corretto concetto di prevenzione orale grazie a numerose iniziative di educazione sociale, quali il “Mese della Prevenzione Dentale” e “Cambia lo Spazzolino”, e attraverso l’offerta di prodotti che facilitano e rendono piacevole la prevenzione quotidiana. Da diversi anni l’ Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità)e l’Andi (Associazione nazionale Dentisti Italiani) in collaborazione con Mentadent, conducono campagne educative e promuovono iniziative con l’obiettivo di diffondere i vantaggi di una corretta igiene orale fin da piccoli. Se apprendere da adulti è facile, lo è ancor di più quando si è piccoli; per questo motivo da quattordici anni Mentadent ha deciso di “insegnare la prevenzione” anche ai bambini . Giunto alla sua quattordicesima edizione, l’attività “Educare a Prevenire” - Programma Scuola, organizzato da Andi in collaborazione con Mentadent, si pone l’obiettivo di rendere l’igiene orale una piacevole abitudine per il bambino, grazie al lavoro di informazione svolto dai dentisti Andi, alla collaborazione quotidiana delle famiglie e al ruolo centrale delle Scuole. Anche quest’anno l’iniziativa è strutturata in due fasi: la prima consiste in un corso formativo concordato con le Autorità Scolastiche, sui temi della prevenzione e dell’igiene orale, tenuto dai dentisti Andi e rivolto ai docenti delle Scuole elementari. La seconda prevede che gli insegnanti tengano una lezione, rivolta agli alunni, sulle regole fondamentali di una corretta igiene orale, con un linguaggio e dei materiali adeguati, semplici e coinvolgenti. Importantissimi, infatti, sono gli strumenti didattici. Tutti gli insegnanti hanno a disposizione un manuale studiato in maniera da essere facilitati nel trasferire ai bambini le nozioni. Per i più piccoli, invece, sono state preparate delle esercitazioni e una videocassetta dove, guidati dai tre topini Fluoro Calcio e Vitamina E, imparano a memorizzare, con immagini divertenti, le regole basilari per una corretta igiene orale. Durante le lezioni, per rafforzare il messaggio educativo, viene consegnata una lettera informativa rivolta alle famiglie, affinché possano controllare che i loro bambini applichino in maniera corretta quanto appreso in classe . Lo sviluppo di tutti i materiali didattici ha tenuto conto delle indicazioni del Centro di Collaborazione dell’Oms per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di Comunità. Grazie al numero verde 800 600 110 e al sito internet www.Percorsidiprevenzione.it  insegnanti e genitori potranno aderire all’iniziativa e ottenere tutte le informazioni sul Programma.  
   
   
SIGARETTE IN FUMO VENDITE DI SIGARETTE IN CALO A MILANO DEL 6%: 380 EURO AL MESE IN MENO NELLE CASSE DI BAR-TABACCHERIE  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Bar-tabacchi di Milano divisi sull’andamento delle vendite di sigarette e articoli per fumatori a distanza di una settimana dalla nuova legge sul divieto di fumare nei locali chiusi. Per il 49,7% dei rivenditori di sigarette le vendite sono invariate ma per il 47,2% sono diminuite e un 2,5% afferma che sono diminuite molto. Per una diminuzione media generale del 6%. A Milano città ci sono circa 600 esercizi fra bar-tabacchi e tabaccherie. In base al fatturato mensile medio, la perdita sarebbe di 380 euro al mese per impresa, complessivamente 220 mila euro mensili in meno per l’intero settore. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su 161 esercizi bar-tabacchi di Milano aderenti all’Epam – Unione del commercio. I dati dell’indagine sulla vendita di sigarette e articoli per fumatori a distanza di una settimana dell’entrata in vigore della legge sul divieto di fumo nei locali pubblici. 161 imprese intervistate In seguito alla nuova legge sul fumo e al divieto nei locali chiusi, la vendita di sigarette e articoli per fumatori è: diminuita molto: 2.5%; diminuita: 47.2%; stabile: 49.7% ; aumentata: 0.6%; aumentata molto: 0%.  Se è diminuita, di quanto? Meno del 5%: 68.3% ; Tra 5% e 10%: 11.8% Tra 10% e 30: 16.8% Tra 30% e 50%: 2.5% Tra 50% e 80%: 0.6%  
   
   
OPERE PER 160 MILA EURO ALL’ASTA PER FINANZIARE LA RICERCA IL RICAVATO SARA’ INTERAMENTE DEVOLUTO ALLA CAMPAGNA “ADOTTA UN RICERCATORE” DELLA FONDAZIONE FIORGEN  
 
Firenze, 24 gennaio 2005 - Scatizzi, Ghelli, Tommasi, Kalinher, Ulivieri, Borgianni sono solo alcuni dei celebri artisti contemporanei che hanno donato le proprie opere per l’asta di beneficenza promossa dalla Fondazione Fiorgen e organizzata grazie al prezioso contributo della Biblioteca Nazionale di Firenze e della Galleria d’Arte Paviglianiti. Oltre 100 lotti, per un valore di mercato complessivo di circa 110-115 mila euro, formati da dipinti e sculture saranno “battuti” all’asta sabato 29 gennaio (ore 20,00) nella Sala Galileo della Biblioteca Nazionale di Firenze (P.zza dei Cavalleggeri n. 1). Trattandosi di opere cedute gratuitamente dai singoli autori, provenienti da tutta Italia e in particolare da Piemonte, Lazio, Basilicata, Sicilia e naturalmente Toscana, per i 101 lotti non è prevista una base d’asta ed il valore di aggiudicazione dipenderà esclusivamente dalla generosità degli acquirenti. All’asta andranno anche altri 11 dipinti (quotati complessivamente intorno ai 40/50mila euro) firmati, fra gli altri, da Squillantini, Nespolo e Cascella, messi a disposizione dal gallerista e battitore Patrizio Paviglianiti, per i quali invece è previsto un prezzo minimo di acquisto. L’asta sarà preceduta dall’esposizione delle opere in vendita raccolte nella mostra “Arte e Solidarietà per la ricerca” aperta gratuitamente al pubblico da lunedì 24 a sabato 29 gennaio con il seguente orario: da lunedì a venerdì 10 -18, sabato 10-13. Fra i quadri esposti alcuni esempi di “vera toscanità”, quali quello offerto da Roberto Masi, o particolari di imponenti opere come il bozzetto di Tommasi che raffigura un dettaglio del bassorilievo in bronzo dal titolo “Fontana della Libertà” (di ben m 2,10 x 8,80) situato nella Place Leon Blum a Parigi. Tra gli artisti che generosamente hanno offerto più di un opera, il maestro Borgianni, presente sia come pittore che come scultore e Uliviero Ulivieri, noto allievo di Annigoni. L’interesse di collezionisti e appassionati d’arte per le opere in vendita è stato tale che la Galleria Paviglianiti si è attivata per predisporre una linea telefonica, che risponde al numero 335. 8485823, tramite la quale, durante l’asta, sarà possibile rilanciare alle offerte fatte in sala. Per usufruire di questo servizio “a distanza” è necessario prenotare la propria partecipazione contattando la segreteria della Galleria Paviglianiti al numero 055. 290385. I fondi raccolti grazie all’asta saranno interamente utilizzati per sostenere la campagna “Adotta un ricercatore” promossa dalla Fondazione per finanziare borse di studio di giovani ricercatori. Lo scorso anno sono stati quattro i ricercatori “adottati” grazie a questa campagna e a breve altri tre entreranno a far parte del team Fiorgen. “L’ingresso dei nuovi ricercatori - commenta il Presidente di Fiorgen dottor Paolo Asso – è stato reso possibile grazie alla solidarietà e al supporto, economico ed organizzativo, dimostrato dall’intera città. Negli ultimi due anni intorno alla Fondazione si è stretto un gruppo consistente, quanto eterogeneo, di sostenitori legati al mondo dello sport, del teatro, della grande distribuzione, dell’industria e delle assicurazioni. Anche i privati e le aziende hanno manifestato apprezzamento e solidarietà per l’attività svolta da Fiorgen. Con l’asta di beneficenza suggelliamo un nuovo e significativo sodalizio con il mondo dell’arte e della cultura nelle loro massime espressioni”. “L'ospitalità che la Biblioteca Nazionale ha concesso all'iniziativa promossa da Fiorgen – spiega la Direttrice della Biblioteca Nazionale dott.Ssa Antonia Ida Fontana - ha un significato molto alto e preciso. Come istituto di cultura, infatti, la Biblioteca rappresenta e coniuga in sé quelli che sono i due momenti fondamentali dell'Umanesimo: studio e ricerca da una parte, riflessione etica e spiritualità dall'altra. Lo studio del genoma, che ha come obiettivo l'umano benessere, è anch'esso sintesi di scienza e cultura nel suo senso più vasto: due momenti che hanno trovato, proprio nella nostra realtà e tradizione, le testimonianze più alte (pensiamo soltanto a Dante e Galileo). E' quindi con grande favore che la Biblioteca ospita la mostra e l’asta di beneficenza”.  
   
   
CREDITO COOPERATIVO E CARITAS ITALIANA INSIEME PER LA RICOSTRUZIONE NELLE ZONE COLPITE DAL MAREMOTO NEL SUD EST ASIATICO  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - Le Banche di Credito Cooperativo (con 3.400 sportelli su tutto il territorio nazionale) hanno sottoscritto una intesa con la Caritas Italiana per la raccolta fondi a favore della ricostruzione nei Paesi colpiti dal terremoto e dal maremoto del 26 dicembre 2004 nel Sud est asiatico. E' stato aperto il conto corrente c/c numero 30001 intestato a Caritas Italiana presso Iccrea Banca (Abi 8000 Cab 3200 Cin “N”) sul quale è possibile effettuare i versamenti presso tutti gli sportelli delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane. I versamenti godono della detraibilità e deducibilità fiscale ai sensi di legge. E' stato inoltre attivato in Numero Verde 800 – 145145 riservato ai possessori di Carta Di Credito Cooperativo i quali potranno, senza costi aggiuntivi, effettuare direttamente i versamenti sullo stesso conto corrente. I fondi raccolti serviranno, in particolare, a programmare iniziative di ricostruzione nei Paesi del sud est asiatico interessati dal terremoto e dal maremoto. Www.creditocooperativo.it  www.Caritasitaliana.it  
   
   
TRE GRANDI FIRME DELL’ARCHITETTURA INTERNAZIONALE PER IL NUOVO PADIGLIONE B DELLA FIERA DI GENOVA  
 
Genova, 24 gennaio 2005 - Sono di Nicholas Grimshaw, Michael Hopkins e Jean Nouvel le proposte progettuali per il nuovo padiglione B del quartiere fieristico genovese che saranno illustrate nei prossimi giorni – il 26 e il 28 gennaio – al Consiglio di Amministrazione di Fiera di Genova Spa e al Comitato di esperti che affianca la società di piazzale Kennedy nella selezione. “E’ una scelta di alto profilo – hanno sottolineato Franco Gattorno e Roberto Urbani, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Fiera di Genova Spa – allineata con gli obiettivi fissati dal piano industriale approvato nel 2003. La collocazione del quartiere fieristico, biglietto da visita della città all’ingresso del porto, ci ha stimolato a puntare su una riqualificazione di qualità sia sotto il profilo funzionale sia sotto il profilo architettonico. L’adesione al nostro invito di professionisti di indiscutibile talento dimostra l’appetibilità e la concretezza delle nostre idee. Nell’arco di due o tre anni con i lavori di ampliamento della Marina che inizieranno tra pochi giorni, il nuovo padiglione B, e un polo business con albergo e centro congressi, Fiera di Genova avrà le carte in regola per essere veramente competitiva sul mercato fieristico internazionale”. Proprio insieme agli esperti - Bruno Gabrielli, Assessore alla Qualità Urbana e alla pianificazione territoriale del Comune di Genova e docente della Facoltà di architettura dell’Università di Genova, Benedetta Spadolini, Preside della Facoltà di Architettura e il Presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Genova Domenico Podestà – Fiera di Genova ha individuato e trasmesso agli studi invitati, in un briefing avvenuto nel mese di dicembre, i requisiti di base per la progettazione del padiglione. Un edificio biplanare che occuperà una superficie di circa diecimila metri quadrati, versatile e modulare in grado di ospitare un’ampia gamma di manifestazioni, dotato degli impianti tecnologici più avanzati e destinato in un prossimo futuro ad espandersi nell’area attualmente occupata dal padiglione D. Accanto a queste caratteristiche tecniche, essenziali per soddisfare le esigenze più puramente espositive, ai progettisti è stata richiesta un’esaltazione degli aspetti ambientali e scenografici che caratterizzano il quartiere fieristico e una particolare attenzione ai futuri sviluppi complessivi dell’area. L’investimento complessivo è stato stimato in ventotto milioni di euro. Il programma di massima dei lavori prevede la demolizione dell’attuale padiglione B nell’autunno di quest’anno e un cantiere di circa ventiquattro mesi.  
   
   
DAL 4 AL 7 OTTOBRE L’EDIZIONE 2005 DI RICH-MAC LA PRIMA ORGANIZZATA INSIEME DA FIERA MILANO TECH E BIAS GROUP LA RASSEGNA SI SVOLGERÀ IN CONTEMPORANEA CON MILANO ENERGIA, AQUA, EXPOBIOTECH  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Rich-mac 2005, la rassegna internazionale della chimica e delle apparecchiature chimiche e per analisi, ricerca, controlli e biotecnologie, si svolgerà dal 4 al 7 ottobre a Fiera Milano. L’edizione di quest’anno si caratterizza per essere la prima organizzata congiuntamente da Fiera Milano Tech (51% Fiera Milano, 49% Federazione Anie) e Bias Group, che fa parte del Gruppo internazionale Vnu. Nell’ambito di Rich-mac 2005 saranno presentate le novità nel settore chimico quali, ad esempio: apparecchiature e prodotti per analisi, ricerca e controllo, chimica clinica, biotecnologie; apparecchiature e strumentazione per tecniche di laboratorio; macchine e componenti di processo; automazione, tecniche di misura, controllo e regolazione; pompe, compressori, valvole e raccorderia. Particolare attenzione verrà dedicata a bioscienze e nanotecnologie. Questa vasta offerta è in grado di favorire la competitività di molti settori manifatturieri e costituisce una risorsa preziosa per la tutela della salute e dell’ambiente. Si rivolge, quindi, a diverse tipologie di visitatori, tra i quali operatori di chimica industriale e clinica-analitica; ricercatori; tecnici di impianto e laboratorio; operatori di altri settori interessati alle applicazioni della chimica. I convegni - ai quali è prevista la collaborazione di Fast (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche), Sci (Società Chimica Italiana), Federchimica, Sibioc (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica), Gisi (Gruppo Imprese Strumentazione Italia), Aidic (Associazione Italiana di Ingegneria Chimica) - tratteranno temi d’attualità quali, ad esempio, le nanotecnologie, la chimica per la tutela dei beni culturali, la proteomica, l’utilizzo dell’Information Technology nella ricerca. In questa edizione, Rich-mac amplia i suoi confini e si propone sempre più come un evento ad alta integrazione tecnologica. In contemporanea con la rassegna, infatti, si terranno altri tre eventi: la seconda edizione di Aqua, mostra convegno delle tecnologie per il trattamento e la distribuzione delle acque, dedicata alla “gestione globale del ciclo dell’acqua”; la terza edizione di Milano Energia, mostra convegno internazionale delle risorse e delle tecnologie energetiche, realizzata in collaborazione con Fast. In quest’ambito si svolgerà anche Oilgas 2005, manifestazione rivolta all’industria del petrolio e del gas metano; Expobiotech, area dedicata alle biotecnologie e alle loro applicazioni nei settori farmaceutico, ambientale, agro-alimentare, cosmetico. Www.richmac.it  
   
   
ORTOMAC, L’ORTICOLTURA GUARDA AL FUTURO MACCHINE PER IL VAPORE SOSTITUISCONO IL BROMURO DI METILE CON MINOR IMPATTO AMBIENTALE  
 
Cesena, 24 gennaio 2005 - Modifica della legge, riduzione delle troppe varietà di fragole commercializzate, macchine specializzate per abbattere l’impatto ambientale, nuovi ortaggi. Sono alcuni degli importanti risultati emersi alla quarta edizione di Ortomac, Salone specializzato di orticoltura, sementi, fragola, tecniche e mezzi, che si è tenuto Cesena, nei padiglioni espositivi di Pievesestina di Cesena da giovedì 20 a sabato 22 gennaio. La rassegna, dedicata al mondo dell’orticoltura, è organizzata da Agri Cesena, la spa partecipata da Comune di Cesena e Camera di Commercio ed ancora una volta si è dimostrata in grado di fornire un quadro completo relativamente a temi specifici per il settore orticolo (la cui “filiera” comprende, tanto per citare, sementi e macchinari, ricerca genetica e uso del freddo, impiantistica e confezionamento, analisi e misura). “E’ stata un’edizione congrua –commenta Domenico Scarpellini, Presidente di Agri Cesena- che non poteva prescindere dalla situazione in cui versa l’orticoltura, che vede ridursi sempre più il reddito dei produttori. E per ovviare a tale inconveniente abbiamo organizzato una serie di convegni e di incontri che offrissero reali indicazioni per un adeguamento al mercato e per superare difficoltà e problemi che assillano le aziende agricole”. Non a caso Ortomac 2005 si è aperto con il 55° Convegno Nazionale Sementiero, dove vivaisti e sementieri hanno chiesto a gran voce una nuova Legge sulle sementi, indicando nell’allineamento con la legislazione vivaistica il principale punto. Ma è stato anche chiesto che in questo periodo di crisi si cerchi di evitare che i gruppi sementieri trascurino la ricerca e l’innovazione varietale. A proposito di ricerca, nella Mostra Pomologia curata dal Crpv, sono apparse alcune nuove varietà che puntano a soddisfare il gusto del consumatore, ma anche a procurare reddito all’agricoltore. Come il pomodoro arancione (più resistente al trasporto) o il peperone siciliano. Oppure prodotti di nicchia come il carciofo-cardo (tagliato il carciofo verrà venduto come cardo) o la rapa più gradevole. L’orticoltura italiana nel 2004 ha incrementato di circa il +10% il volume delle produzioni (dai 15,5 milioni di tonnellate del 2003 a 15,7), ma i prezzi pagati ai produttori sono calati del –13% rispetto al 2003. Cala anche la spesa. Secondo i dati diffusi ad Ortomac dall’Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane, preparato da Iha Italia per Agri Cesena, nel 2004 si sono acquistati 3,7 milioni di tonnellate di ortaggi (-5,16% sul 2003 e –8,96% sul 2002). In totale le famiglie italiane nel 2004 hanno speso per gli ortaggi 5,3 miliardi di Euro, ovvero –5,93% sul 2003 (338 milioni di Euro in meno). Nella parte espositiva di Ortomac si è visto come l’informatica stia diventando sempre più presente nel settore. Basti citare Sieco (Cesena) che ha presentato Check Sistem Fert, che misura salinità mediante sensori e consente di irrigare con sali acidi deboli (es acido citrico) dosandoli elettronicamente, oppure il Crpv (sempre di Cesena) che con “Rintraccio” e “Manager” mette in campo due software per aiutare le imprese nella gestione della rintracciabilità. Interessanti anche le indicazioni tecniche emerse o illustrate nel corso dei convegni da esperti, ricercatori, docenti universitari. Come l’utilizzo combinato di compost e fertirrigazione, che porta ad aumenti di produzione e, quindi, di reddito. A Ortomac si è parlato anche di prospettive commerciali della fragola. La fragolicoltura cesenate, e più in generale quella italiana, per stare sul mercato deve prendere esempio dalla Spagna e puntare su poche varietà. A questo proposito le principali cooperative ortofrutticole stanno portando avanti un progetto per valorizzare le varietà più promettenti: Queen Elisa, Clery e la selezione 58.2. Ecco quanto emerso a margine di un convegno di Ortomac, con grande soddisfazione di Domenico Scarpellini, presidente di Agri Cesena, che di recente aveva auspicato una riduzione del numero delle varietà per puntare su quelle richieste dai consumatori. Il 2004 è stato un anno dalle buone remunerazioni per i produttori di fragola. Gli ettari investiti sono stati quasi 3.000, di cui 740 in Emilia Romagna. Di questi, meno di 500 sono nel cesenate. E con l’abolizione dell’uso del bromuro di metile, pur con qualche deroga, si stanno facendo avanti, con discreto successo, i metodi alternativi di sterilizzazione del terreno. Il Consorzio Agrario di Forlì-cesena e Rimini ha proposto in fiera Geovapor, macchina prodotta in diversi modelli in grado di produrre da 100 a 2000 chilogrammi di vapore all’ora. Grazie a temperature che non superano i 100 gradi il Geovapor elimina la quasi totalità dei nematodi salvaguardando la microflora utile del terreno. Sono stati presentati anche i risultati della macchina cingolata Ecostar Sc 600 che, attrezzata adeguatamente, permette anche di stendere il telo per la pacciamatura. Fra le sostanza chimiche utilizzate per la sterilizzazione del terreno, sta ritornando in uso la cloropicrina.  
   
   
IOSPOSA: POCHI PASSI E TANTA EMOZIONE  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Inaugura giovedì 3 Febbraio 2005 alle ore 18.30 in Fiera Milano (Pad. 20 con ingresso da Porta Carlo Magno) L’appuntamento di febbraio in Fiera Milano è il primo delle quattro tappe del network fieristico iosposa 2005, che dopo Milano, arriverà nelle grandi sedi espositive di Verona, Bari e Rimini. Una fiera itinerante studiata ed organizzata per rispondere in modo moderno, dinamico e diretto ai 500.000 futuri sposi che ogni anno investono nell’evento matrimonio oltre 6,7 miliardi di Euro. Iosposa Milano con 200 espositori e 20.000 mq. Espositivi disposti su tre piani è il più completo punto di incontro per organizzare il Sì: moda, casa, bellezza, ricevimento, gioielli, viaggi, flower designer, fotografia e video sono alcuni dei settori che sono presenti in questa seconda edizione. A Iosposa tutto è stato pensato per la tua bellissima festa. Potrai scegliere tra tavole imbandite e innumerevoli proposte di catering e location. Nel padiglione dedicato alla casa troverai tutto per come arredare una casa davvero speciale. Le ultima novità per la lista nozze, e tante, tante idee originali per le tue bomboniere. Nell’area gioiello sceglierai il diamante più luminoso e con due passi ancora…entrerai nel mondo dei viaggi con magnifiche crociere, isole sperdute o mete da sogno, per finire con l’area fotografia per fissare per sempre le tue emozioni e la gioia di un grande giorno. Iosposa è anche appuntamento con la bellezza. Con Sposati Bellissima, un programma di bellezza proposto da Estée Lauder-douglas, potrai provare i trattamenti e ricevere i consigli di esperti di make-up e hair stylist. A Iosposa c’è l’abito per te! Nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 Febbraio al Pad. 20/3 grande emozione con le sfilate delle ultime collezioni Moda Sposa. Sfileranno Antonio Riva, Anna D’amato, Casa della Sposa, Claraluna, Giuseppe Papini, Le Spose di Giò, Sposissimi, Wanda Roveda. Sempre ad Iosposa per tutte le future spose il Corso di Portamento, coordinato da Giuliana Parabiago, Direttore Responsabile di Vogue Sposa, in collaborazione con Isa Traversi coreografa e Betty Cardani, Flower Designer: la lezione sarà una guida indispensabile per muoversi in maniera disinvolta ed elegantemente naturale, per vivere al meglio uno dei momenti più suggestivi del grande giorno. Grande Concorso “Sì con Musa”. Tutte le future spose che visiteranno Iosposa Milano, parteciperanno al concorso Lancia con in palio come primo premio una Musa Oro 1.4 16v. Www.iosposa.it  
   
   
MACEF, VA A UN GIOVANE DESIGNER SVIZZERO IL PREMIO DESIGN SUL TEMA DEL RICICLO OLTRE 2.400 I PROGETTI PERVENUTI DA 82 PAESI DI TUTTO IL MONDO  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Il Premio Design di Macef, intitolato al fondatore della Mostra, il Cavaliere del Lavoro Massimo Martini, è stato assegnato a un 25enne designer svizzero, Nicolas Le Moine, di Losanna per il progetto intitolato Watering can. La Giuria (composta da Gaetano Pesce, presidente, e da Gilda Boiardi, Oliviero Toscani, Elio Fiorucci, Massimo Mini e Nello Martini, figlio del fondatore del Macef) lo ha ritenuto il migliore in assoluto fra i 2.418 progetti pervenuti e gli ha assegnato il primo premio, del valore di 5mila euro. Le tre menzioni d'onore (1.500 euro a testa) sono toccate a portoghesi Claudio Cardoso e Telma Verissimo, ventisettenni, con il progetto "News"; alla statunitense Inna Alesina con una idea dal titolo "Truly yours [true-re-use]" e al giovanissimo tedesco (24 anni) Klaus Küppers, di Berlino, con il progetto "Energy Index". La Giuria ha poi inteso istituire un "Premio ecologia" cui è stata assegnata una menzione speciale; lo ha meritato il progetto Recycling bin bag dell'inglese Loris Jaccard, 27enne designer londinese. Il Premio internazionale Macef Design era rivolto in questa edizione agli oggetti per la casa realizzati con materiale di riciclo nelle categorie plastica, vetro, legno e metallo: dai contenitori, ai soprammobili, ai casalinghi, al complemento d'arredo. Premio gestito interamente via internet attraverso il sito portale www.Designboom.com  ha riscosso un numero enorme di partecipazioni (appunto più di 2.400). Molto elevato il tasso di internazionalità: più del 13% dei progetti (327) sono arrivati dalla Cina - addirittura di più di quelli provenienti dall'Italia (260). Centonovanta i progetti inviati da designer inglesi, 188 dagli statunitensi. Tanti anche da Israele (133), dall'India (95), dalla Tailandia (79), dalla Turchia (61), in ciò confermando la diffusione internazionale dell'attività di progettazione industriale e l'attenzione che i giovani designer hanno prestato agli eventi internazionali in questo campo. Come curiosità: un progetto è arrivato dall'Afghanistan, uno dal Qatar, uno dall'Iraq, uno dal Vietnam. In complesso sono ben 82 i paesi che hanno fornito idee per la terza edizione di questa iniziativa intitolata al Cavaliere del Lavoro Massimo Martini, fondatore (1964) della grande rassegna milanese dedicata alla casa. Molte (891 su 1.527) le donne che hanno inviato progetti. Fra le attività professionali dei partecipanti in primo piano troviamo gli industrial designer (1.179), poi gli interior designer (225), gli architetti 370 e i graphic designer (103). Non mancano fotografi, illustratori, esperti di musica, moda, arte e multimedia. I progetti sono stati selezionati in base a criteri di originalità e concreta utilizzabilità (il grande interesse suscitato nei designer di tutto il mondo è infatti dovuto alla possibilità di vedere realizzato e prodotto industrialmente il proprio progetto grazie alla presenza massiccia delle aziende del settore a Macef). Www.fmi.it/macef  
   
   
MACEF, 21-24 GENNAIO 2005 : DOLCI MOMENTI A FOOD TIME, DOVE IL TEMPO DEL CIBO DIVENTA INCONTRO, SCAMBIO E CONOSCENZA  
 
 Milano, 24 gennaio 2005 - Nell’area di Macef 2005 dedicata alla tavola e alla cucina, i prodotti biologici di Rigoni di Asiago accompagneranno i momenti dedicati alla “dolcezza” in programma nel “teatro” diFood Time. Dal 21 al 24 gennaio, infatti, Miele, Confetture, Nocciolata e Dolcedì – lo zucchero delle mele- saranno i protagonisti dei momenti dedicati alla dolcezza durante gli appuntamenti in programma nel “teatro” allestito nel padiglione 16/2. Food Time è una manifestazione dedicata alle innumerevoli espressioni della convivialità, alla creatività e al piacere della bella e buona tavola. Ma è anche un momento che non dimentica la solidarietà: ogni giorno, infatti, si raccoglieranno fondi destinati ad un’organizzazione umanitaria. Tutte buone ragioni per aderire con slancio a questo evento offrendo il gusto, la naturalezza e la qualità dei nostri prodotti, creati da sempre nel rispetto della natura e della tradizione. Ogni giorno, gli ospiti del parterre di Food Time potranno assaggiare le specialità di Rigoni di Asiago scegliendo tra la morbida e profumata Nocciolata, prodotta solo con nocciole italiane; Fiordifrutta, la confettura, preparata con una tecnologia d’avanguardia che permette di preservare vitamine e sali minerali della frutta; il Miele, assolutamente naturale perché frutto di una produzione realizzata in ambienti incontaminati, proposto anche nella versione “miele da spremere”, un simpatico contenitore infrangibile con una speciale chiusura che risolve definitivamente il problema dello “sgocciolamento” del miele durante il consumo. Quanti, invece, si soffermeranno solo il tempo di un caffè potranno apprezzare le straordinarie qualità di Dolcedì, un nuovo tipo di zucchero estratto da mele provenienti esclusivamente da produzione biologica. Dolcedì ha la consistenza di uno sciroppo molto denso che si scioglie facilmente nelle bevande calde o fredde. E’ uno zucchero naturale “speciale” che offre numerosi vantaggi rispetto a quello tradizionale e ai dolcificanti sintetici: più potere dolcificante e meno calorie dello zucchero, in quantità moderate può essere utilizzato anche da persone con squilibri glicemici perché ha una risposta glicemica inferiore (Ig).  
   
   
MACEF, 21 - 24 GENNAIO: TVS, MAIN SPONSOR ALL’OPENING DI FOOD TIME  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Tvs Spa, Azienda leader in Italia nella produzione di pentole in alluminio antiaderenti - seconda in Europa solo al leader mondiale - partecipa come main sponsor all’opening di Food Time, evento organizzato presso la Fiera Milano in occasione del Macef (21-24 gennaio). Nel padiglione 16.2, nel “Teatro Food Time”, sarà allestito un palcoscenico/cucina e una platea/tavoli con posti a sedere dove l’Azienda Tvs presenterà in anteprima la nuova collezione Ladyplus by Giugiaro, linea improntata al tema del comfort cooking, nata e sviluppata proprio a seguito della collaborazione fra l’Azienda marchigiana e Giugiaro Design. Ladyplus Tvs è orientata al tema della sicurezza, presenta un elevato comfort d’utilizzo e fornisce un valido contributo anche alla prevenzione degli incidenti ai fornelli. Durante questo evento sarà possibile seguire le spettacolari evoluzioni di Carlo Cracco, chef del noto ristorante Cracco-peck di Milano, che preparerà uova marinate realizzate con strumenti di cottura Tvs. Il tutto sarà ripreso dalla troupe di Rai Sat Gambero Rosso Channel. Inoltre, nel corso dell’evento, grazie alla presenza di testimonial Vip, quali le attrici Mavi Felli della famosa soap opera “Vivere” e Silvana Fallisi (moglie di Aldo Baglio del trio Aldo, Giovanni e Giacomo), nell’ambito di una lodevole iniziativa charity, verrà offerto un contributo per l’associazione benefica “Fondazione Francesca Rava – N.p.h. Italia Onlus”, che sostiene i bambini orfani ed abbandonati in America Latina e nei Caraibi. Grazie a Tvs sarà così possibile trascorrere momenti piacevoli e “gustosi”.  
   
   
NAUTICA: DA BRIGITTE BARDOT A MIGLIOR MOTOSCAFO DEL 2005 ANNUNCIATI A CARRARA I VINCITORI DEL MYDA AWARD DEDICATO ALLE BARCHE PIÙ BELLE E INNOVATIVE. PREMIATI DUE RIVA E DUE MEGAYACHT DEI CANTIERI AZIMUT-BENETTI  
 
Carrara, 24 gennaio 2005 - Tutto legno, potenza ed eleganza, negli anni Sessanta fu il mitico entrobordo di Brigitte Bardot e di Peter Sellers, dei divi e divine a bagno in Costa Azzurra, delle dolci vite in Riviera, dei brevi amori a Capri, Ischia e Palma de Majorca. Oggi la versione aggiornata del Sunriva è stata invece proclamata motoscafo dell’anno, vincitore del Millenium Yacht Design Award (Myda) 2005, il premio assegnato ai progetti più belli e innovativi dalla rassegna Seatec, la mostra internazionale della tecnologia nautica e navale in programma a Carrara dal 3 al 5 febbraio www.Sea-tec.it  Ne hanno dato notizia gli organizzatori di Seatec, il presidente e il direttore di Carrarafiere, Giancarlo Tonini e Paris Mazzanti, insieme allo specialista Roberto Franzoni, che ha coordinato i lavori della giuria presieduta dall’architetto Berardo Cittadini, presidente di As.pro.na.di. (Associazione Progettisti Nautica da Diporto), e composta da Andrea Ratti, direttore del Master in Yacht Design del Politecnico di Milano, dai cattedratici di progettazione nautica Vittorio Garroni Carbonara (Università di Genova) e Gianni Zuccon (Università di Roma), e dallo scrittore di barche Decio Carugati. Con Sunriva hanno vinto il Myda 2005 nelle rispettive categorie il motoryacht Opera 85 (26 metri, un altro prodotto dei cantieri Riva) e due scafi del colosso toscano Azimut-benetti: l’Azimut 75 (motoryacht di 23 metri) e il Benetti Sai Ram (megayacht di 52 metri). I costi sono come sempre segretissimi e comunque nell’ordine dei milioni di euro. Appena 10 metri di lunghezza, il Sunriva del terzo millennio si ripropone come barca dei sogni. Stesso fascino dell’aria nei capelli, ma con un’iniezione globale di innovazioni, creatività e comfort: tenda cabriolet a movimento elettrico, sellerie in pelle, motori diesel common rail da 740 cavalli che lo fanno volare sull’acqua a 90 all’ora e oltre. Opera 85 è invece l’evoluzione in grande del Riva abitabile degli anni Settanta, proiettato in una dimensione di lusso e design d’avanguardia per stile, qualità dei materiali e abitabilità. Per costruire questi grandi yacht, la Riva, controllata dal Gruppo Ferretti, cui fanno capo nove diversi marchi di cantieri della nautica da diporto, ha traslocato dalla originaria Sarnico, sul lago d’Iseo, alla Spezia, vicino a Porto Lotti, dove ha trovato spazi e acque profonde per costruire unità che quest’anno supereranno i 30 metri. Quanto ad Azimut-benetti, si tratta, come noto, del primo gruppo europeo per fatturato e portafoglio ordini (600 milioni di euro nel 2004), primo al mondo nel settore dei mega yacht. E’ solidamente impiantato nella base di Viareggio e dalla primavera scorsa anche a Livorno dopo aver acquisito l’ex cantiere Orlando. Risale invece a fine autunno l’accordo con Fincantieri per realizzare super megayacht da oltre 70 metri a Muggiano, La Spezia, dove il gruppo di solito costruisce sommergibili. Azimut-benetti esporta nei cinque continenti, come del resto il rivale Gruppo Ferretti, che lo tallona (ordini per 537 milioni nel 2004) ed espansione nei mercati, dagli Usa al Far East. La giuria del Myda ha scelto fra 67 progetti (vela e motore) dei più importanti studi italiani, prestando particolare attenzione alle tendenze in atto sia nel design che nella tecnologia. “Premiando l’originalità dei progetti”, ha spiegato Franzoni, “si è voluto confermare anche in questa seconda edizione del premio l’indirizzo che la manifestazione intende esaltare, ossia l’innovazione come fattore di sviluppo della nautica da diporto”. Con questa logica sono stati premiati anche i progetti (non realizzati) di un veliero di 14 metri di Francesca Musci (Roma), di un catamarano a motore di 14 metri di Marijana Radovic (croata di Roma), e di un altro veliero di 24 metri dello studio Alessandro Vismara (Viareggio). Il quale ha già firmato, fra gli altri, il progetto della barca a vela dell’architetto Renzo Piano. Seatec (la manifestazione sarà presentata alla stampa a Firenze il 31 gennaio) dedicherà la mattina di venerdì 4 febbraio ai vincitori che illustreranno i propri progetti con l’aiuto di audiovisivi. La fiera ospiterà inoltre una mostra con disegni e foto dei progetti premiati e dei più significativi tra quanti hanno concorso.  
   
   
LE ANALISI DELL’UNRAE SULLE IMMATRICOLAZIONI DELL’ INTERO 2004 FORTE CRESCITA DELLE MONOVOLUME PICCOLE (+52,9%) E COMPATTE (+21,6%)  
 
Roma, 24 gennaio 2005 - “Con poco meno di 100.000 unità in più (97.586, per la precisione), le monovolume piccole e compatte risultano, fra le diverse tipologie di carrozzerie, le vincitrici del mercato delle auto nuove dell'intero 2004 in Italia”, sottolinea Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case Estere, che ha diffuso la sua puntuale analisi sui “trend” che hanno caratterizzato l’acquisto dell’auto in Italia nell’anno appena trascorso. Le monovolume piccole e compatte, nell’insieme, hanno totalizzato 369.075 immatricolazioni (+35,9 rispetto alle 271.489 registrate nel 2003), indicando in modo molto evidente la continua crescita dei nuovi stili di vita dei consumatori italiani, sempre più orientati verso prodotti alternativi alle berline classiche, che - sempre nel corso del 2004 - hanno registrato l’ennesima contrazione (70.822 unità in meno del 2003, pari al –4,8%). Si tratta di un orientamento ormai consolidato, anche se la quota delle berline resta sempre molto elevata (61,9% dell’intero immatricolato). Pur conservando una significativa fetta del mercato totale, anche le vetture break, station wagon e familiari, dopo aver mantenuto più o meno inalterata la quota per anni malgrado l’ingresso sul mercato delle monovolume, nel corso del 2004 hanno fatto registrare una flessione significativa, perdendo poco meno di due punti di quota e lasciando ad altri stili 41.672 unità, con una contrazione del 14,9%. A conferma della tendenza verso forme più originali di carrozzeria, si registra anche la crescita delle cabrio/spider (+41,1%) favorite dalla diffusione dei sistemi di trasformazione da coupè a spider grazie alle nuove tecnologie dei tettucci rigidi elettrici. Anche per i coupè si è registrato un rilancio, sia pure in termini di marginalità, passando dallo 0,87% di quota del 2003 all’1,12% dello scorso anno. Gli analisti dell’Unrae, infine, esaminando i valori delle altre tipologie di carrozzeria emerse dalla disarticolazione delle immatricolazioni, evidenziano la lieve crescita dei fuoristrada e la flessione altrettanto lieve delle monovolume grandi e delle multispazio.  
   
   
JEEP CHEROKEE FACE-LIFT IN ANTEPRIMA NAZIONALE AL 29° MOTORSHOW DI BOLOGNA DISPONIBILE IN ITALIA DALL'INIZIO DEL PROSSIMO ANNO NUOVO CAMBIO MANUALE A SEI MARCE  
 
Bologna, 24 gennaio 2005 - A tre anni dall'introduzione nel mercato italiano, Jeep presenta al pubblico di Bologna la nuova versione di Cherokee, il medium Suv nuovo simbolo del marchio di cui esprime appieno i valori di personalità, autenticità e libertà. Jeep Cherokee presenta una serie di novità tecniche e stilistiche che comprendono un nuovo aspetto del frontale e degli interni insieme all'introduzione del nuovo 2.8 Crd turbodiesel common-rail dotato di turbina a geometria variabile ed abbinato al nuovo cambio manuale a 6 marce. Il nuovo Jeep Cherokee sarà disponibile presso gli show-room Jeep ad inizio 2005. Il nuovo Jeep Cherokee è stato oggetto di una rivisitazione degli esterni che ha interessato la calandra anteriore, la mascherina, i fari fendinebbia, i parafanghi, le scanalature laterali, le barre portapacchi ed i cerchi. Tutte le versioni della nuova gamma Jeep Cherokee presentano una mascherina anteriore completamente ridisegnata, mentre la calandra anteriore ed i parafanghi laterali proseguono ora la linea arcuata dei passaruota. Le luci di stazionamento e le frecce sono posti in posizione rialzata per una migliore illuminazione e maggiormente al riparo da urti accidentali. Pur mantenendo il classico design Jeep a sette feritoie, le modifiche apportate alla mascherina danno un'impressione di maggiore ampiezza e consentono di alloggiare i fendinebbia sotto ogni faro. Tutti i modelli sono equipaggiati con nuove soglie laterali più sporgenti e nuovi elementi stilistici laterali. La versione Sport si presenta con una mascherina anteriore in tinta con la carrozzeria ed il paraurti anteriore dalla struttura tubolare doppia. Jeep Cherokee Limited presenta la mascherina cromata, i passaruota in tinta con la carrozzeria ed i cerchi in lega a cinque razze. Le scanalature laterali e le barre portapacchi sono cromate. Un nuovo colori sarà disponibile per l'intera gamma: il Deep Beryl Green. Gli interni di Jeep Cherokee presentano numerose novità che ne hanno migliorato comfort e funzionalità. I rivestimenti interni di Jeep Cherokee sono ora impreziositi dai due nuovi colori Medium Slate e Khaki, e da due nuovi rivestimenti in pelle di colore Khaki/light Graystone o Slate Gray/light Slate Gray (solo su Limited). Le rifiniture della console centrale e del selettore del cambio sono in Satin Silver. Per un maggiore comfort di marcia, i sedili di Jeep Cherokee sono stati realizzati con l'uso di schiuma poliuretana espansa a doppia densità (utilizzata anche a bordo della nuova Chrysler 300C). Oltre a risultare più confortevoli e fornire un maggiore sostegno lombare, i nuovi sedili hanno assunto un aspetto più moderno grazie al profilo di nuovo disegno, le nuove cuciture e l'utilizzo di nuovi tessuti. Il piano di seduta dei sedili anteriori è stato allungato di 5 mm in profondità e 10 mm in larghezza. Lo schienale è inoltre più ampio all'altezza delle spalle. Le modifiche intervenute sul profilo dello schienale dei sedili posteriori ha ridotto l'angolo di inclinazione a schienale ribaltato fornendo una superficie di carico piatta. Il vano di carico posteriore è dotato di divisori per disporre il carico in quattro differenti configurazioni ed evitare che gli oggetti si muovano al suo interno durante la marcia. Jeep Cherokee è disponibile a richiesta con il sistema di navigazione radio composto da navigatore satellitare e display a colori, sintonizzatore e lettore Cd integrati. La nuova grafica del quadro strumenti bianca su fondo grigio favorisce una buona visibilità in ogni condizione di luce. Le lunette cromate sono di serie sulle versioni Limited. Disposti sulla console centrale, i nuovi comandi per il condizionatore prevedono pulsanti di selezione separati per l'aria condizionata, il lunotto termico e tre manopole per la regolazione di velocità, temperatura e direzione del flusso d'aria. Su tutte le versioni, i pulsanti per il comando dei vetri elettrici sono stati posizionati anteriormente al selettore del cambio per aumentare l'ergonomia e la praticità d'uso. Il motore turbodiesel common-rail 2.8 litri viene sostituito dal nuovo 2.8 Crd Vgt. Il propulsore è un quattro cilindri in linea con turbocompressore a geometria variabile in grado di erogare il 9% di potenza e l'11% di coppia in più rispetto al precedente 2.8 litri e di offrire una più rapida risposta all'acceleratore ed un livello inferiore di rumorosità, vibrazioni e ruvidità di funzionamento. Jeep Cherokee 2.8 Crd Vgt sviluppa una coppia di 400 Nm a 1800 giri/min, la più alta del segmento, eroga una potenza di 120 kW (163 Cv) a 3.800 giri/min e vanta un'autonomia di 725 km. La massa rimorchiabile è ora pari a 3.500 kg. Il nuovo Jeep Cherokee 2.8 Crd Vgt ha inoltre subito una serie di modifiche volte a ridurre il livello di rumorosità, vibrazioni e ruvidità di funzionamento. Unitamente all'uso di elementi strutturali, come i supporti per motore e trasmissione dalla maggiore efficacia isolante ed una barra trasversale più rigida per sostenere la trasmissione, sono stati installati 25 componenti acustici per assorbire e smorzare i rumori tra cui, un nuovo rivestimento per insonorizzare il vano motore, la trasmissione e gli interni dell'abitacolo. Il V6 Powertech da 3.7 litri presenta numerose novità tecniche tra cui un nuovo collettore di aspirazione, un tampone acustico posto alla base del blocco motore, un nuovo isolamento delle testate, un nuovo profilo dell'albero a camme e delle valvole e un maggiore rapporto di compressione (ora pari a 9,6:1) che si traducono in una maggiore silenziosità ai bassi regimi ed una marcia più fluida. Il propulsore eroga una potenza massima di 150 kW (204 Cv) a 5.200 giri/min, una coppia di 307 Nm a 4.000 giri/min. Il 2.8 Crd Vgt è abbinato di serie al nuovo cambio manuale a sei rapporti Nsg370 prodotto in Germania. La nuova trasmissione presenta una prima marcia ridotta per una risposta più pronta allo spunto, un'accelerazione più rapida anche alle basse velocità ed una sesta marcia per ridurre il numero di giri del motore, la rumorosità ed i consumi. Il 2.8 Crd Vgt è inoltre disponibile con il cambio automatico a cinque rapporti 545Rfe che è stato migliorato nel passaggio dalla posizione "Parking" a "Drive", ora più silenziosa, mentre il 3.7 V6 è abbinato al cambio automatico a quattro rapporti 42Rle. Le sospensioni anteriori sono provviste di doppi bracci trasversali ad A con molle elicoidali, ammortizzatori a gas e barra antirollio. Le sospensioni posteriori sono composte da braccio superiore ad A e da due bracci longitudinali oscillanti inferiori, molle elicoidali, ammortizzatori a gas e barra antirollio. Le sospensioni hanno una corsa di 20 cm per assicurare eccezionali prestazioni off-road. Due sono i sistemi di trazione integrale disponibili: la trazione integrale Command-trac part-time è di serie sulla motorizzazione 2.8 Crd Vgt con cambio manuale a sei marce, mentre il Selec-trac a trazione integrale permanente è equipaggiato sui modelli 2.8 Crd Vgt con cambio automatico a cinque marce e sul 3.7 litri benzina. Il differenziale posteriore Trac-lok antislittamento è di serie su tutte le versioni. Lo sterzo a pignone e cremagliera consente di sterzare completamente le ruote da un'estremità all'altra con soli 3,6 giri del volante e contribuisce a creare l'equilibrio ideale tra precisione di guida su strada e fuoristrada, contenendo gli eventuali contraccolpi causati da fondi irregolari. Freni, ruote e pneumatici Jeep Cherokee è equipaggiato con un potente impianto frenante costituito da dischi anteriori ventilati da 288 mm di diametro e freni posteriori a disco pieni da 284 mm, sistema per l'antibloccaggio delle ruote in frenata (Abs) e per la ripartizione elettronica della forza frenante (Ebd). La dotazione di serie della versione Sport prevede cerchi in acciaio a cinque razze da16 pollici; a richiesta sono disponibili i cerchi in lega da 16 pollici. La versione Limited prevede cerchi a cinque razze da16 pollici, e, a richiesta, saranno disponibili i nuovi cerchi maggiorati da 17 pollici. Gli airbag multi-stadio lato conducente e passeggero, sono ora di serie insieme agli airbag laterali. Le cinture di sicurezza anteriori sono provviste di limitatori di forza e pretensionatore (lato conducente). Il dispositivo Beltalert ricorda agli occupanti di allacciare le cinture prima della partenza, mentre il sistema Ears (Enhanced Accident Response System) blocca immediatamente l'erogazione di benzina, apre automaticamente le portiere ed accende le luci interne dell'abitacolo cinque secondi dopo l'attivazione degli airbag in caso d'incidente.  
   
   
LANCIA: VENDITE IN FORTE CRESCITA NEL 2004  
 
Torino, 24 gennaio 2005 - Nel 2004 le immatricolazioni della marca Lancia sono cresciute complessivamente del 14,9%, con un incremento addirittura del 20,7% nel mese di dicembre, grazie al successo in particolare dei modelli Ypsilon e Musa. Per quanto riguarda il monovolume Musa, va ricordato che il lancio commerciale sui mercati europei è avvenuto solo nel gennaio 2005. La quota della Lancia in Europa è passata dallo 0,7% allo 0,8%, mentre i volumi sono saliti a 115.211 unità da 100.983 nel 2003. In particolare, le immatricolazioni nei mercati europei (Italia esclusa) hanno registrato un balzo di oltre il 50%. Tale valore è uno dei maggiori incrementi consuntivati nel 2004 fra le case automobilistiche presenti in Europa. Analizzando la performance della marca Lancia nei singoli mercati si rileva che gli incrementi maggiori sono avvenuti in Ungheria (+196,23%), Grecia (+108,09% rispetto al 2003), Spagna (+90,90%), Austria (+70,18%), Francia (+55,30%), Olanda (+41,38%), Belgio (+25,73%) e Svizzera (+31,96%). Nei paesi dove il brand è presente tramite importatori, la crescita è stata del 162,16%, a testimonianza del crescente consenso della clientela europea per i modelli Lancia. Si registra infine un sostanziale incremento della capillarità dei punti vendita in Europa. Alla fine del 2004, la rete commerciale Lancia (Italia esclusa) conta 450 mandati. In particolare, in Germania, Spagna e Francia, l’aumento registrato è stato del 30%.  
   
   
LANCIA È SPONSOR PRINCIPALE DI PALAZZO CHIGI SARACINI  
 
 Torino, 24 gennaio 2005 - 22 gennaio per gli amanti dell’arte è una data da ricordare: per la prima volta, dopo 200 anni, è stato aperto al pubblico Palazzo Chigi Saracini, un castello da fiaba ubicato nel centro di Siena, scrigno di una delle più importanti collezioni private del mondo. Un appuntamento di grande fascino ed importanza, quindi, per collezionisti, appassionati e naturalmente per Lancia, Sponsor Principale dell’evento. Sarà per i luoghi di grande suggestione, sarà per la sua portata culturale, ma Lancia non poteva rinunciare alla sponsorizzazione di questo evento. Lancia è presente a Palazzo con Musa, la monovolume di nuova generazione che porge il benvenuto nel cortile del castello, circondata da torri e trifori. I visitatori potranno così conoscere da vicino il nuovo modello e la sua ampia e raffinata gamma. L’offerta si compone di 3 motori (1.4 16v 95 Cv, 1.3 16v Multijet 70 Cv e 1.9 Multijet 100 Cv); 2 cambi (manuale e automatico robotizzato, denominato “Dolce Far Niente”); 2 allestimenti (Oro e Platino); 12 colori di carrozzeria; 2 tipologie di rivestimenti, in 4 combinazioni di colore per l’allestimento Oro (tessuto tecnico) e in 2 per l’allestimento Platino (pelle e microfibra). Il cliente può inoltre personalizzare la propria vettura scegliendo tra l’ampia offerta della Lineaccessori o tra gli esclusivi optional presenti nella gamma: dal tetto apribile “Granluce” (di serie nell’allestimento Platino) ai side-bag, dall’Esp al Cruise Control, dai sensori di buio ai sensori di pioggia, dal sistema Sound System Bose al Connect Nav Plus. Nata dal concetto di “ospitalità italiana” ed ispiratrice di calore e accoglienza, quindi, Lancia Musa sposa la stessa nobile filosofia del Conte Guido Chigi Saracini, ultimo proprietario del Palazzo. Questi aprì le porte della sua dimora ai giovani musicisti di talento, fondando l’Accademia Musicale Chigiana, ancora oggi scuola di fama internazionale. Il Conte fu indubbiamente un personaggio di rara sensibilità e buon gusto. Non a caso tra i suoi personali tesori, ci fu anche una Lancia Ardea. L’accoglienza del Conte fu una virtù di famiglia. Già uno dei predecessori, Galgano Saracini volle fortemente che tra le mura della sua maestosa casa, fosse allestito anche un grande museo d’arte. Solo oggi aperto al pubblico il museo raccoglie 12.000 pezzi, per una valore incommensurabile che ha reso il castello un vero e proprio forziere di preziosi. La riapertura di Palazzo Chigi Saracini, che durerà fino al 15 giugno 2005, è anche l’occasione per viaggiare su Lancia Phedra, ormai nota testimone dell’arte di vivere italiana. La monovolume di lusso porterà i visitatori fino al centro storico di Siena: è il modo più piacevole per preparare gli ospiti alla magnificenza del castello. Arte, musica, e arredi preziosi. Un luogo principesco che fu definito “il vago e superbo museo”. In compagnia di due tra le più raffinate automobili del mercato. Sembra proprio che a Siena ci siano tutte le premesse per fare di un grande evento un’esperienza sensazionale.  
   
   
UN NUOVO TIPO DI SPORTIVITÀ: LA CHEVROLET KALOS A TRE PORTE DUE MOTORI DA 72 E 94 CV EQUIPAGGIAMENTO DI SERIE COMPLETO  
 
 Roma, 24 gennaio 2005 - Chevrolet amplia la gamma Kalos. Dopo la presentazione al pubblico al Salone di Parigi, la versione 3 porte è pronta per il lancio e arriverà nelle concessionarie Chevrolet a febbraio 2005. A quel punto la gamma comprenderà tre versioni di carrozzeria, con la due volumi a cinque porte e la berlina a quattro porte disponibile solo in alcuni mercati (non in Italia). Nei primi dieci mesi del 2004, dei due modelli già in commercio sono stati venduti oltre 60.000 esemplari in Europa, una crescita del 39,13%, che rende Kalos la Chevrolet più venduta. Ma il successo della Kalos è a livello mondiale. Introdotta negli Usa nel 2003 con il nome di Aveo, alla fine dello scorso ottobre ne erano state immatricolate 43.500 unità conferendo al modello il primato di vendite nel segmento di appartenenza. La nuova Chevrolet Kalos a tre porte è caratterizzata da un design ancora più dinamico rispetto alla cinque porte. Le dimensioni sono invariate – è lunga 3.880 mm, larga 1.670 e alta 1.495 – e l’impostazione sportiva è sottolineata da diversi dettagli, come le parti aerodinamiche anteriore e posteriore, i passaruota modificati e i fascioni laterali più pronunciati. Kalos tre porte è disponibile con due motori a benzina che spaziano da un 1.2 con 53 kW/72 cv a un brillante 1.4 16V che sviluppa 69 kW/94 cv. Il motore al top di gamma è quello che meglio si intona all'aspetto sportivo della Chevrolet Kalos: la tre porte scatta da zero a 100 km/h in 11,1 secondi e raggiunge i 176 km/h. Le qualità del motore emergono anche nei consumi: il dato medio di 7,0 litri/100 km consente di percorrere 642 km con un pieno di carburante (il serbatoio è da 45 litri). Grazie all’altezza insolita (1.495 millimetri) e ad un passo tra i più elevati della sua categoria, l’interno della Kalos, vivace e accogliente, è molto spazioso. L’altezza di 955 mm dal piano dei sedili anteriori è da record per la categoria, così come la lunghezza (900 mm) disponibile per le gambe di chi viaggia sul divano posteriore. Oltre che sullo spazio elevato, i passeggeri possono contare su sedili molto comodi, che offrono un adeguato supporto alle gambe nei viaggi più lunghi. Sedili e schienali più avvolgenti sono in linea con il carattere sportivo della Kalos 3 porte. Per consentire un facile accesso al divano posteriore, il sedile anteriore destro può essere ripiegato e fatto scorrere in avanti con un solo movimento. Una volta che tutti i passeggeri sono saliti o scesi, il sedile torna alla sua posizione originaria. Grazie alla regolazione dell’inclinazione del volante e dell’altezza del sedile, il posto guida si adatta perfettamente ad ogni esigenza: chiunque può trovare una posizione ideale, uno dei principali fattori in grado di aumentare la sicurezza di guida facilitando la concentrazione e minimizzando le distrazioni e la stanchezza. La posizione lievemente rialzata offre al guidatore un buon controllo sul traffico che lo circonda. I poggiatesta posteriori della Kalos a tre porte sono stati lievemente ribassati per migliorare ancora la visibilità posteriore. Gli specchi esterni sono regolabili dall'interno e possono essere anche riscaldabili (optional). Lo spazio per oggetti di ogni genere non manca di certo: il porta biglietti all'estrema sinistra del cruscotto è una soluzione intelligente che permette di riporre in modo semplice e veloce gli scontrini di parcheggi e autostrade. Lattine e bicchieri sono trattenuti saldamente dai porta tazze sulla consolle centrale o dagli scomparti ricavati nella parte posteriore del tunnel centrale. Una presa 12V ausiliaria, optional, utile ad esempio per la ricarica di un cellulare, trova posto vicino al freno a mano. Spazio in abbondanza per accogliere oggetti lo offrono anche le ampie tasche delle porte, il cassetto del cruscotto, il vano sotto la radio e le tasche dietro i sedili anteriori sul lato del sedile anteriore destro. Sui poggiatesta anteriori sono presenti ganci per fissare borse o sacchetti della spesa in modo semplice e sicuro. Grazie alla flessibilità degli interni, si possono trasportare non solo piccoli oggetti ma anche mobili o attrezzature sportive molto ingombranti. La dotazione di serie comprende lo schienale del divano posteriore abbattibile in modo asimmetrico, nelle proporzioni 1/3 – 2/3. Nel caso serva ancora più spazio, si può ribaltare l’intero sedile, bloccabile contro i sedili anteriori assicurando l’apposita cinghia al poggiatesta di destra. In questa configurazione, la capacità totale, calcolata secondo gli standard Vda, raggiunge un valore di tutto rispetto: 980 litri. Con tutti i sedili e la cappelliera al loro posto, il bagagliaio dispone di 220 litri. Il carico massimo ammesso è di 430 kg. Il portellone ha un'apertura molto ampia per facilitare le operazioni di carico, mentre una maniglia interna facilita la chiusura evitando di sporcarsi le mani. Il bagagliaio è illuminato e completamente rivestito. Il ruotino di scorta si trova sotto la copertura del piano di carico, ma in realtà il vano che lo accoglie è grande abbastanza per ospitare una ruota standard della Kalos in caso di foratura. La dotazione di serie comprende airbag per conducente e passeggero oltre al sistema frenante con Abs a quattro canali. A questa gamma di equipaggiamenti per la sicurezza è possibile aggiungere gli airbag laterali (da 21 litri ciascuno). Tutte le 5 cinture di sicurezza sono a tre punti. Quella del sedile centrale posteriore è dotata di arrotolatore posizionato sul montante posteriore sinistro; la cintura viene fatta passare attraverso una guida in plastica sopra lo schienale e agganciata ai due lati del posto centrale. Gli equipaggiamenti di sicurezza sono completati dagli appoggiatesta per tutti e cinque i sedili e dagli ancoraggi Isofix per i seggiolini dei bambini nei sedili posteriori esterni. In Europa occidentale, il lancio della Kalos 3 porte prevede due allestimenti molto ben equipaggiati: S e Se. La versione di base S comprende già un'ampia gamma di dotazioni tra cui volante regolabile, vetri azzurrati, lavatergilunotto e autoradio Rds con monolettore Cd e quattro altoparlanti. A seconda dell'allestimento, le dotazioni seguenti sono di serie oppure optional: aria condizionata con filtro antipolline, cerchi in lega leggera, spoiler posteriore, tetto apribile elettrico, chiusura centralizzata con telecomando e caricatore Cd (per 5 dischi) con sei altoparlanti. L’entry-level, Kalos 1.2, adotta un motore che si distingue per economia d’esercizio. Questa unità a corsa lunga di 1.150 cc sviluppa 53 kW/72 cv a 5.400 giri/min, con coppia massima di 104 Nm a 4.400 giri. Le otto valvole sono azionate da un albero a camme in testa. Il consumo nel ciclo combinato europeo è di soli 6,6 litri per 100 km, ma l’1.2 non rinuncia alle prestazioni: Kalos con questo motore scatta da 0 a 100 km/h in 13,7 secondi e raggiunge i 157 km/h. Il motore al top di gamma è una brillante unità a benzina da 69 kW/94 cv, perfetto per il temperamento sportivo della Kalos tre porte grazie alle 16 valvole azionate da un doppio albero a camme in testa e ai condotti di aspirazione a lunghezza variabile. Quest’ultima soluzione permette di aumentare il riempimento dei cilindri ai bassi regimi, migliorando l'elasticità. La coppia massima di 130 Nm è disponibile a 3.400 giri/min. In diversi mercati, questo motore prevede l’opzione della trasmissione automatica a quattro rapporti. Kalos 1.4 16V accelera da 0 a 100 km/h in 11,1 secondi (11,9 s con cambio automatico) e raggiunge una velocità massima di 176 km/h (170 km/h con cambio automatico). Anche questo motore presenta consumi parchi: in media 7,0 litri/100 km (7,6 con cambio automatico). La tipologia di sospensioni, con montanti anteriori Mcpherson e ponte semirigido al retrotreno, combinata con valori elevati di passo e carreggiate, assicura sicurezza e comfort. I tecnici Chevrolet hanno messo a punto l'assetto per adattarlo alle condizioni di guida europee nel corso di lunghe sperimentazioni svolte in Gran Bretagna. L'impianto frenante adotta dischi ventilati (diametro 236 mm) e tamburi posteriori (diametro 200 mm) per frenare efficacemente Kalos evitando fenomeni di affaticamento. Il sistema Abs a quattro canali con distribuzione elettronica della forza frenante tra gli assi è di serie, così come la generosa gommatura 185/60 R 14. La scatola dello sterzo a cremagliera è montata sul sottotelaio anteriore, per rendere più precisa la guida. Il diametro di sterzata è di soli 9,78 metri. Il servosterzo idraulico con assistenza variabile in funzione della velocità è di serie. Una soluzione che associa il comfort alla precisione di guida. In parcheggio e alle velocità più basse, l'assistenza cresce per ridurre lo sforzo al volante; ad alta velocità si riduce per aumentare la sensibilità.  
   
   
PREMIO ALL’INNOVAZIONE PER I SISTEMI DI ASSISTENZA ALLA GUIDA RICONOSCIMENTO ADAC PER I PREDICTIVE SAFETY SYSTEMS DI BOSCH AIUTO PER EVITARE GLI INCIDENTI OPPURE PER RIDURNE LA GRAVITÀ  
 
Monaco Di Baviera, 24 gennaio 2005 - Ai sistemi di sicurezza del futuro “ Predictive Safety Systems “ di Bosch è stato conferito il Premio all’Innovazione da parte dell’Automobil Club Tedesco (Adac). La giuria ha particolarmente apprezzato le eccellenti prestazioni e le iniziative nel campo della mobilità. Bernhard Lucas, Direttore di Progetto dei Sistemi Longe-range-radar della Divisione Elettronica dell’Automobile, in occasione del conferimento dell’”Angelo Giallo “ dichiara: “ Bosch è orgogliosa di questo Premio, assegnato per le funzioni innovative di sicurezza dall’ Adac, che sta a rappresentare l’assenso di quattro milioni di automobilisti in Germania. Con i Predictive Safety Systems, eviteremo in futuro molti incidenti, a seguito di collisioni oppure potremo ridurne sensibilmente le conseguenze.” I nuovi Sistemi di Assistenza alla Guida supportano l’automobilista in situazioni, nelle quali sta per avvenire una collisione. A tale proposito, le note funzioni di regolazione dei freni Sistema Antibloccaggio Abs, Programma Elettronico di Stabilità Esp ed Assistente idraulico si collegheranno con i sensori radar dell’Adaptive Cruise Control Acc e, in futuro, anche con i sensori video. Bosch presenterà sul mercato i Predictive Safety Systems in tre fasi: nella prima fase, il sistema predispone l’impianto frenante, in funzione di una possibile frenata di emergenza, senza che l’automobilista se ne accorga. In tal caso, l’automobilista ottiene la reazione frenante più rapida possibile, con valori di decelerazione ottimali e, di conseguenza, con lo spazio di frenata il più ridotto possibile. Il sistema verrà prodotto in serie a partire dal 2005. Il Predictive Safety System della 2.A generazione non solo predispone l’impianto frenante, ma avvisa anche tempestivamente il guidatore della presenza di situazioni di traffico critiche, riuscendo in tal modo, in molti casi, ad evitare incidenti. A questo scopo, il sistema innesca una breve, forte scossa sul pedale freno. Bosch prevede di introdurre in serie questa 2.A generazione a partire dal 2006. La terza fase del Predictive Safety System riconosce un urto inevitabile con un autoveicolo che precede ed attiva in questo caso una frenata di emergenza automatica. Con ciò, grazie a questo sistema, si riduce in modo significativo la gravità dell’ incidente, anche se l’automobilista dovesse reagire in modo insufficiente o non avvertire per nulla i segnali ricevuti in precedenza. Per poter riconoscere con sicurezza l’inevitabilità dell’urto, occorre che i sensori radar siano supportati da ulteriori sistemi di rilevazione, ad esempio, da sensori video e da videocamere. I Predictive Safety Systems costituiscono una parte del concetto Caps di Bosch. Caps (Combined Active and Passive Safety Systems) sta per collegamento completo di sensori e di centraline nei sistemi di sicurezza e di comfort del veicolo, ad esempio, nell’Esp , Acc e nel comando airbag. Con ciò, si ottiene un ulteriore ampliamento delle funzioni di sicurezza. Bosch si sta impegnando, per giungere ad una guida senza incidenti, attraverso il massimo investimento delle sue risorse, supportando così l’ obiettivo che si è prefissato la Commissione Europea di ridurre del 50% il numero delle vittime sulle strade entro il 2010.  
   
   
A UN MESE DALL’APERTURA GIÀ 12.000 VISITATORI ALLA MOSTRA “IL TEATRO DEI CORPI. LE PITTURE COLORATE D’ANATOMIA DI GIROLAMO FABRICI D’ACQUAPENDENTE” VENEZIA, SALE MONUMENTALI DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA  
 
Venezia, 24 gennaio 2005 - Dal 17 dicembre sono già 12.000 i visitatori della mostra “Il teatro dei corpi. Le pitture colorate d’anatomia, di Girolamo Fabrici d’Acquapendente”, allestita nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (Libreria Sansoviniana: all’interno del Percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco). La mostra rimarrà aperta fino all’8 maggio 2005. Si ricorda che l’ingresso (dal Museo Correr) è gratuito per i residenti nel comune di Venezia e che la Biblioteca Nazionale Marciana organizza visite guidate gratuite nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica, esclusivamente su prenotazione (contattando le assistenti museali, dott.Sse Elena De Mattia e Mariachiara Mazzariol, al numero 0412407223 nei giorni di sabato e domenica dalle ore 9.00 alle 16.00 o al seguente indirizzo e-mail: atm_marciana@libero.It) Nella mostra sono esposte per la prima volta le grandi tavole a colori, dipinte a olio, che illustrano l’anatomia umana e animale, ideate e fatte eseguire dal grande medico Girolamo Fabrici (1533 ca – 1619) che tenne la cattedra di anatomia all’Università di Padova per circa cinquant’anni. Il Fabrici donò le sue tavole anatomiche alla Biblioteca Marciana, ove sono tutt’ora conservate. Le oltre duecento Pitture costituiscono il più cospicuo atlante anatomico rinascimentale giunto sino a noi; in occasione della mostra verrà esposta un’ampia selezione delle più significative dal punto di vista scientifico e artistico. Soltanto ora è stato possibile esporle al pubblico, grazie ad un radicale restauro recentemente compiuto sotto la direzione dell’Ufficio Conservazione e Restauro della Biblioteca, guidato da Tiziana Plebani; il materiale, prima di questo intervento, era ormai inconsultabile in quanto su carta, divenuta nei secoli fragilissima e in più punti lacerata. La mostra inserisce le tavole nella storia dell’illustrazione anatomica, accostandole ad altre rare opere di analogo soggetto, sia conservate dalla Biblioteca, sia concesse in prestito da altre istituzioni italiane. Il catalogo, edito da Mediamed edizioni scientifiche (Milano) e curato da Maurizio Rippa Bonati e da José Pardo-tomás, raccoglie contributi di specialisti internazionali in storia della medicina, della scienza e dell’arte e presenta una vasta selezione delle pitture colorate e numerosi esempi delle illustrazioni anatomiche pre o post-fabriciane. Info: 041.2407223  
   
   
CAMILLE PISSARRO: "IMPRESSIONI INCISE" MOGLIANO VENETO 6 FEBBRAIO - 8 MAGGIO 2005  
 
Mogliano Veneto, 24 gennaio 2005 - Camille Pissarro. Impressioni incise è il primo grande appuntamento del Brolo in calendario nel 2005, anno che segna il quinto anno di attività del Centro d'Arte e Cultura. Promossa dalla città di Mogliano Veneto e curata dal Direttore del Brolo, Casimiro Di Crescenze, la mostra che aprirà il prossimo 6 febbraio è una rassegna di oltre 90 opere tra le più rappresentative dell'opera grafica di Pissarro, riunite in una esposizione di esclusivo interesse. L'evento espositivo conta sul sostegno di Lionel Pissarro, pronipote dell'artista, e si avvale di un prestito eccezionale di opere da parte della Biblioteca nazionale di Francia e del Musée Pissarro de Pontoise. Per sottolineare l'importanza dei prestiti, queste due istituzioni e l'Ambasciata di Francia hanno concesso ufficialmente il proprio patrocinio. Tra le opere esposte al Centro d'Arte e Cultura di Mogliano vi saranno alcuni tra i migliori lavori creati da Pissarro, riconosciuti capolavori della grafica impressionista. Particolare segnalazione meritano i prestiti delle 6 matrici lavorate dall'artista, per la prima volta esposte in Italia. Tra tutti gli impressionisti, Pissarro è quello che con più assiduità si è dedicato all'arte della stampa, meritandosi pienamente il titolo di peintre-graveur. L'incisione all'acquaforte e la litografia fanno parte integrante della sua attività artistica. La sua consistente produzione di arte grafica - 194 opere, senza contare i monotipi, corpus importante sia per la quantità che per la qualità delle opere - lo rende l'incisore impressionista più prolifico. Pissarro è stato protagonista instancabile del movimento impressionista e scopritore di nuovi talenti, figura alla quale in tanti hanno guardato come anima ispiratrice. Il percorso della mostra si propone di mettere in evidenza l'entusiasta ricerca dell'artista nel campo della grafica, presentando al pubblico italiano alcune opere d'eccezione. Dopo il successo delle mostre dedicate a Marc Chagall, Alberto Giacometti, Toulouse-lautrec e Henri Matisse, con l'esposizione intitolata a Camille Pissarro il Brolo prosegue il suo caratterizzante percorso dedicato alle opere grafiche e all'arte moderna. Www.brolo.org  
   
   
IL VCHUTEMAS – UN MESSAGGIO AL XXI SECOLO MOSTRA SULLE ORIGINE DELLE AVANGUARDIE RUSSE  
 
Firenze, 24 gennaio 2005 - L’avanguardia architettonica russa degli anni 1920–1930 è uno dei brillanti fenomeni del Xx secolo. Insieme al razionalismo francese e al funzionalismo tedesco ed olandese rappresenta un punto di svolta nella regolare evoluzione dell’architettura mondiale, concentrando in sè le scoperte spaziali delle arti raffigurative e delle nuove tecnologie esprimendo nelle forme straordinarie le idee utopiche sul mondo reale, sulle nuove forme di vita, sull’ambiente della nuova utopia. Di questa scuola si sa molto meno che del Bauhaus, un affine istituto di studi tedesco,anche se le loro attività, obiettivi e ideali corrispondono incredibilmente. Nati dalla rivoluzione sociale, generatori della nuova estetica e vittime del totalitarismo, le due scuole furono proprio quel crogiuolo dove si forgiava la Nuova Architettura. E mentre il patrimonio di Bauhaus fu studiato dettagliatamente, le conoscenze su Vchutemas (Atelier tecnico-artistico superiore di Stato) sono tuttora incomplete. L’istituto di Architettura di Mosca Marchi, erede delle tradizioni di questa scuola architettonica, ormai da quindici anni raccoglie e ad oggi ha una collezione unica nel suo genere di materiali di studio e progetti dei professori e studenti del Vchutemas. L’ideologia dell’avanguardia del Vchutemas si rispecchiava nelle mostre di quell’epoca. Alla famosa esposizione internazionale a Parigi, nel padiglione dell’Urss costruito nel 1925 su progetto dell’architetto Melnikov, i lavori studen-teschi, eseguiti sotto la guida di N. A. Ladovsky e V. F. Krinsky furono ricompensati con il Primo Premio. Nel 1927 alla «Prima mostra d’architettura contemporanea» a Mosca presero parte le scuole di Architettura e i più importanti architetti indipendenti dei paesi europei che presentarono una propria visione dell’avanguardia architettonica, creando così «un unico fronte di architettura moderna». Il Primo Premio venne consegnato agli architetti fratelli Vesnin per il progetto della Casa del Lavoro (1923) e il Secondo Premio fu assegnato allo studente del Vchutemas I. Leonidov per il progetto di laurea «Istituto Lenin».dopo la chiusura del Vchutemas i lavori scolastici non vennero esposti per un lungo periodo. Negli ultimi decenni cominciarono ad esser esposte al pubblico alle prestigiose mostre internazionali come «Mosca – Parigi» (1986), «Mosca – Berlino» (1996).«Vchutemas. Le origini dell’avanguardia russa» è la prima in assoluto mostra che presenta Vchutemas e la sua Facoltà di Architettura all’estero. Spero che possiate acquisire nuove nozioni su questo periodo eroico nella storia dell’arte russa o probabilmente quella mondiale, sentire lo scottante respiro dell’Epoca, piena di speranze e attese allora come oggi. Benvenuti nella dimensione del Vchutemas! Firenze. Archivio di Stato - Viale Giovane Italia n. 6.  
   
   
IN MOSTRA 78 LIBRI D’ARTISTA DELLA COLLEZIONE MINGARDI A REGGIO EMILIA PALAZZO MAGNANI DAL 5 FEBBRAIO AL 28 MARZO 2005  
 
Reggio Emilia, 24 gennaio 2005 - Dal 5 febbraio al 28 marzo, a Palazzo Magnani di Reggio Emilia si terrà la mostra “Parole Disegnate, Parole Dipinte”, promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, con il contributo degli sponsor istituzionali, Fondazione Pietro Manodori e Ccpl Reggio Emilia, e della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. L'esposizione racconta attraverso 78 volumi della collezione di Corrado Mingardi la storia del libro illustrato, che simboleggia, soprattutto nel Novecento, l’incontro tra arte e letteratura. Curata da Sandro Parmiggiani e Corrado Mingardi, l’esposizione si apre con alcuni grandi libri dell’Ottocento, illustrati da artisti come Eugène Delacroix (1828) per il Faust di Johann Wolfgang Goethe, Gustave Doré (1855) per i Racconti di Honoré de Balzac, Edouard Manet (1875) per Il corvo di Edgar Allan Poe; e ancora Odilon Redon, Edward Burne-jones, Aubrey Beardsley, Max Klinger. La sezione dedicata al Novecento viene introdotta da un Parallèlement di Paul Verlaine, illustrato da Pierre Bonnard (1900) che, oltre a aprire emblematicamente il nuovo secolo, tiene a battesimo le edizioni di Ambroise Vollard e segna l'inizio del fervido impegno dei grandi artisti nell'illustrazione del libro. Al capolavoro di Bonnard fanno seguito molti dei libri che sono entrati nella storia dell’editoria del Novecento. Tra gli artisti presenti con i loro lavori tra le pagine dei volumi in mostra - molti dei quali a fogli sciolti, e dunque esposti sulle pareti - possiamo ricordare: Rodin, Maillol, Kokoschka, Kandinsky, Grosz, Kirchner, Rouault, Chagall, Picasso, Braque, Matisse (di cui vengono integralmente presentate le 20 tavole a colori di Jazz, il capolavoro assoluto dell'artista), Léger, Le Corbusier, Dufy, Laurens, Derain, De Chirico, Ernst, Miró, Dubuffet, Lanskoy, Tal-coat, Fautrier, Lichtenstein, Warhol, Dine, Francis, Rauschenberg, Riopelle, Van Velde, Giacometti, Annigoni, Arturo Martini, Campigli, De Pisis, Carrà, Manzù, Maccari, Mattioli, Baj, Tàpies, Alechinsky, Adami, Valentini. La storia della collezione di libri d'artista che Corrado Mingardi - nato a Busseto (Parma), già professore di liceo, bibliotecario e infaticabile promotore di iniziative verdiane e di eventi culturali - ha raccolto nel tempo, viene ricostruita nella conversazione con Sandro Parmiggiani che apre il catalogo (edito da Skira), che contiene anche i testi di Edward Lucie-smith, Jean-louis Prat, Andrea Emiliani, e due conversazioni con Walter Valentini e Valerio Adami. Il volume, di complessive 296 pagine, riccamente illustrato, assume il carattere di una monografia di riferimento sul libro d'artista: di ciascuno dei 78 libri della collezione vengono pubblicate pagine stampate e immagini, frontespizi e copertine (talvolta opera di grandi legatori), e un'accurata scheda redatta dallo stesso Mingardi. Per l’occasione, è stata realizzata un'edizione speciale del catalogo: una tiraura di cento copie del volume contenute in una scatola in tela, con un'acquaforte di Walter Valentini incollata sul fronte e, all'interno, un'altra acquaforte dello stesso artista, numerata e firmata in 100 esemplari. In vendita al bookshop di Palazzo Magnani al prezzo di Euro 200. Www.palazzomagnani.it  
   
   
MADRE E ASSASSINA, UNA FORTE PIÈCE AL TEATRO LEONARDO  
 
 Milano, 24 gennaio 2005 - In Madre e Assassina si racconta di una donna più che normale, Maddalena Sacer, che un mattino uccide i suoi due bambini. Perché li uccide, cosa scatena in lei questo gesto estremo? Nello spettacolo questa spiegazione non viene data, non si assiste ad una ricostruzione logica dei fatti per giustificare tale gesto. Piuttosto viene posto l'accento sulla rottura che sta tra la normalità del prima e l'estremismo del dopo: è da quel passaggio oscuro che esce la forza del tragico. Madre e Assassina ci racconta di un dramma che si annida in mezzo a noi, che quando esplode ci ricorda, con impietoso realismo, di come il nostro potere sulla vita sia vano. E ci racconta anche di una ricerca più che formale di artisti, Il Teatrino Clandestino, che una sera uccidono gli attori e li sostituiscono in scena con i loro fantasmi. In questo lavoro il gruppo mette a punto il dispositivo scenico sperimentato nel corso delle varie tappe che hanno costituito il progetto Madri Assassine, un percorso partito dal mito di Medea per approdare alla cronaca contemporanea. Si tratta, in sostanza, di una sperimentazione ardita e raffinata sull'uso dell'immagine elettronica e delle proiezioni video, che ha condotto ad una messa in scena in forma di fantasmagoria, dove è centrale l'illusione prodotta attraverso l'uso di immagini proiettate. La compagnia riterrebbe opportuno vietare la visione dello spettacolo ai minori di 16 anni. Uno schermo lungo e sottile, orizzontale. Im-magini che scorrono in bianco e nero. Voglia di cinema in tea-tro. Nuove apparizioni dietro le prime immagini, altre immagini di cartone dentro: case, alberi, scuola, municipio. E poi i perso-naggi. Ecco, i personaggi sono attori in carne e ossa o sono fan-tasmi? Sono proiezioni di sé, di te, oppure sono piantati nella storia come interrogativi in cerca di risposta? Tocca a voi, che siete in sala davanti a Madre e assassina infilarvi in ciò che vedete, lasciarvi andare a ciò che sentite e, alla fine, rivolgere la domanda a voi stessi. (Š) Stupefacente spettacolo che guarisce da molto mediocre teatro. Gianluca Favetto, Diario. L'ultima parte dello spettacolo fa svaporare definitivamente ogni illusione realistica, accentuata, nella prima parte, da una drammaturgia ingannatrice, che voleva farci credere di trovarci davanti a una tranche de vie raccontata in parte con mezzi cinematografici. Siamo invece a teatro, in un teatro simile a quello barocco, dove bisogna diffidare di ogni immagine come illusoria... Qui i paesaggi, ma anche gli attori si rivelano proiezioni di immagini elettroniche che ci trascinano in un altro abisso, simile a quello della realtà interiore di anime dubbiose, smarrite, invase da apparenti certezze, da rassicurazioni a poco prezzo pronte a frantumarsi. Massimo Marino, tuttoteatro.Com. Proprio su questo clima sospeso tra l'orrore della cronaca nera e una quotidianità iper-realista Babina costruisce lo spettacolo del Teatrino Clandestino: con una nitidezza quasi fotografica ci mostra Maddalena affaccendata al tavolo da pranzo, intenta a innaffiare le piante, in auto con l'amica. Tutto troppo preciso, troppo fedele per essere vero. E infatti non è vero: Maddalena, il tavolo, i bambini non sono che fantasmi elettronici proiettati su schermi trasparenti per dar loro un risalto tridimensionale. Solo la petulante giornalista che l'intervista è reale. E sono reali le voci, i rumori evocati "in diretta" sulla scena vuota. Con folgorante invenzione, il giovane gruppo romagnolo traduce l'abisso di una personalità debole, vacua - o l'inconsistenza di un'esistenza schiacciata dalla necessità di aderire ad astratti cliché comportamentali - in un impressionante teatrino di marionette digitali che semina dubbi sulle ambigue parvenze del vero. La scelta è drammaturgicamente impeccabile, e produce un effetto mozzafiato: servirebbe solo qualche correttivo, qualche ulteriore interazione tra attori in carne e ossa e figure registrate per evitare il rischio che la suggestione tecnologica prevalga sull'immediatezza del segno teatrale. Renato Palazzi, delteatro.It. Ma al regista-autore Pietro Babina non interessa l'analisi del fatto in sé, quanto sottolineare il carattere di pura immagine fantasmatica e non creativa che il teatro riuscirebbe oggi a trasmetterci della realtà. E ce lo dimostra l'alta qualità visiva che la superba Fiorenza Menni conferisce alla madre assassina, confrontata con la falsità un po' meccanica del suo esprimersi vocale nei colloqui coi familiari. Poi l'esplodere della violenza è un grosso effetto misterico, spezzato in un seguito di momenti, supplito al suo verificarsi da simboliche proiezioni con un surround che si fa agghiacciante somma di urla e colpi nella registrazione postuma: l'avvenimento rimane giustamente inesplicabile e tutt'al più materiale per l'intervista tv di una presentatrice luccicante di strass alla madre col grembiule insanguinato, uscita dalla sua vita senza sapere come rientrarvi, che chiede solo di non fare poesia del suo atto. Un impeccabile suggello a una straordinaria serata di atroci miraggi. Franco Quadri, la Repubblica. Da martedì 25 gennaio a domenica 6 febbraio al Teatro Leonardo tel. 02.26681166  
   
   
DA MARTEDI’ 8 FEBBRAIO, AL TEATRO STUDIO “IL TEMPO E LA STANZA” DI BOTHO STRAUSS  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Martedì 8 febbraio, al Teatro Studio, ore 19.30, Il tempo e la stanza di Botho Strauss, traduzione di Roberto Menin, regia di Walter Pagliaro, scene e costumi di Alberto Verso, con Micaela Esdra, Sergio Distefano, Martina Carpi, Tiziana Avarista, Adriano Lavagnino, Daniele Valenti, Massimo Cimaglia, Daniele Gonciaruk, Camillo Grassi. Produzione Associazione Culturale Gianni Santuccio. Scritto nel 1989 da Botho Strauss, con Heiner Muller l’autore tedesco contemporaneo più rappresentato in Europa, Il tempo e la stanza è considerato un suo testo esemplare, in cui ritrovare antinaturalismo e capacità di trasfigurare elementi concreti per trarne significative e poetiche “visioni”, dove la realtà quotidiana e contemporanea si fa largo attraverso frammenti di conversazioni, segmenti di esistenze, incontri – e addii – determinati dal caso. “Il palcoscenico – afferma il regista Walter Pagliaro – diventa per Strauss la metafora del mondo: è un luogo allusivo, immenso e claustrofobico, dove il crinale tra verità e finzione è molto labile. Come il quotidiano anche il teatro è inafferrabile: il suo è un tempo impazzito, la sua logica innaturale, proprio come accade nelle relazioni umane”. Il tempo e la stanza si sviluppa senza un intreccio, ma secondo la struttura musicale costruita su un tema, che domina la prima parte dello spettacolo, e variazioni sul tema stesso, nella seconda parte. Nella prima parte viene infatti presentata la possibilità/impossibilità di amore negli incontri casuali, che riempiono la vita quotidiana di una grande città. La seconda, suddivisa in otto scene, ci offre una gamma di possibili varianti, anche dal punto di vista formale, creando una carrellata rapida dei diversi generi teatrali, dalla tragedia alla farsa. Così, l’uomo che descrive quello che vede alla finestra e il materializzarsi della propria visione, o chi va cercando un orologio smarrito, oppure la donna che racconta di aver subito un’operazione e altri personaggi, apparentemente distanti, danno vita a molteplici situazioni appena abbozzate e pronunciano battute tanto incisive quanto prive di senso. “Il tempo e la stanza – ribadisce Pagliaro – è una commedia ironica e surreale, gremita di tic esilaranti e di silenzi rapinosi, al servizio di quei temi che in tutta la produzione di Botho Strauss, ricorrono costantemente: la nevrosi dell’uomo moderno, l’incomprensibilità delle regole del mondo, la vana ricerca di se stessi, l’isolamento, lo smarrimento”. www.Piccoloteatro.org    
   
   
SABATO 29 E DOMENICA 30 GENNAIO AL TEATRO STUDIO DUE CONCERTI DI GIAN MARIA TESTA “IN TRIO”  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Sabato 29 (ore 19.30) e domenica 30 gennaio (ore 20.30,) al Teatro Studio, due concerti di Gianmaria Testa “in trio”, un “ritorno” nella sala di via Rivoli dopo il successo del giugno 2002. Sarà infatti “in formazione” con Piero Ponzo (clarinetto e sax), storico collaboratore di Testa e a Enzo Pietropaoli (contrabbasso) - musicista eclettico che vanta importanti collaborazioni con mostri sacri del jazz, da Chet Baker a Richard Galliano - che il cantautore si presenterà al pubblico milanese. Oltre 600 concerti in Francia, presenze nei maggiori teatri italiani ed europei ed una discografia raffinata (dal primo album del ‘95, Montgolfières, prodotto in Francia, al più recente Altre latitudini, dell’autunno 2003), Gianmaria Testa, cuneese dalla cui “mitologia” personale è d’obbligo citare l’impiego di capostazione, ha fatto della “canzone nuda”, densa di significato e poesia, la sua vera forza, tra tangenze jazz ed echi di tango, ritmi di valzer e bossanova. Al Teatro Studio, Testa eseguirà brani dal suo repertorio, e, in particolare dall’ultimo album Altre latitudini.  www.Piccoloteatro.org  
   
   
DOPO IL GRANDE SUCCESSO ITALIANO TONI SERVILLO TORNA AL PICCOLO TEATRO CON “SABATO, DOMENICA E LUNEDI’” DI EDUARDO DE FILIPPO E DUE ESCLUSIVE  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Dopo il grande successo ottenuto nella stagione 2002/2003, confermato da una trionfale tournée in Italia e all’estero, torna, questa volta al Teatro Grassi, Toni Servillo con Sabato, domenica e lunedì di Eduardo De Filippo - di cui è regista e interprete - e due spettacoli in esclusiva per Milano. Martedì 25 gennaio, al Teatro Grassi, ore 19.30, Benjaminowo: padre e figlio, poemetto teatrale a due voci di Franco Marcoaldi, messo in scena da Toni Servillo, protagonista insieme con lo stesso Marcoaldi. Musiche di Fabio Vacchi per voce e quintetto d’archi diretto da Fabio Maestri. Costumi Ortensia De Francesco. Produzione Teatri Uniti in collaborazione con Mercadante Teatro Stabile di Napoli, Teatro San Carlo, Regione Campania, Città di Santa Maria Capua Vetere. “Benjaminowo: padre e figlio - scrive in una nota l’autore - nasce dalla scoperta e dalla lettura di un quaderno del 1949, in cui mio padre, allora ufficiale pilota, ripercorreva, sotto forma di lettera destinata a mio fratello maggiore, Carlo Alberto, l’esperienza patita, dopo l’8 settembre 1943, nel campo nazista di internamento militari di Benjaminowo, poco distante da Varsavia”. Lo spettacolo propone un dialogo a distanza, tra un padre (Toni Servillo) che testimonia al figlio (in scena, nel ruolo, lo stesso Franco Marcoaldi) l'orrore della sua condizione, calata nella plumbea atmosfera della fine del secondo conflitto mondiale. “Portare in scena tali argomenti - aggiunge Toni Servillo - è un’occasione per riflettere su tragedie passate e contemporanee, con la consapevolezza che su questi temi non si deve mai abbassare la guardia”. Ai dialoghi tra i due, si intrecciano i nove lieder (I Canti di Benjaminowo) composti da Fabio Vacchi per voce soprano ed archi, a partire dalle liriche di Marcoaldi, eseguiti dal vivo dal soprano Patrizia Porzio e dal quintetto diretto da Fabio Maestri. Giovedì 27 gennaio, al Teatro Grassi, ore 20.30, Toni Servillo è protagonista di E…/litoranea, dittico poetico costruito su testi di Eduardo De Filippo ed Enzo Moscato, prima tappa nella storia dell’avvicinamento di Servillo al teatro napoletano. Lo spettacolo nasce infatti nel 1986 con un montaggio di alcune poesie di Eduardo, dedicate alla natura, realizzato sperimentando, con anticipo sulle contemporanee tendenze del teatro di ricerca, la possibilità di affrontare da attore il tessuto poetico della lingua teatrale napoletana. Dal 1994 E… viene rappresentato, in maniera sempre più stilizzata ed essenziale e spogliato di ogni impianto scenografico, insieme a Litoranea, ovvero il monologo finale dello storico Rasoi, lo spettacolo manifesto di Teatri Uniti, da molti considerato la più straordinaria interpretazione di Toni Servillo. Al pianoforte Manuela Lamanna. E…/litoranea è in scena al Teatro Grassi fino al 30 gennaio. Martedì 1 febbraio, al Teatro Grassi, ore 19.30, è la volta dell’atteso ritorno di Sabato, domenica e lunedì, applauditissima regia ed interpretazione di Servillo del grande classico di De Filippo, con Anna Bonaiuto e Gigio Morra nei ruoli principali, scene Toni Servillo e Daniele Spisa, costumi Ortensia De Francesco. Produzione Teatri Uniti. Andata in scena per la prima volta nel 1959, la commedia costituisce, secondo Toni Servillo, “una preziosa riflessione sulla famiglia, una grande famiglia napoletana che Eduardo colloca agli albori del boom economico, ovvero in un momento cruciale per l’Italia, in cui si imponeva un nuovo e improvviso modello di sviluppo, con l’affacciarsi di nuovi desideri e nuove mode, capaci di creare euforia, ma anche un senso di confusione”. Eduardo, che amava molto questo testo, non mancava di sottolinearne il senso più profondo: “In Sabato, domenica e lunedì – diceva – c’è un fermento contestatario, un’anticipazione dell’avvento del divorzio in Italia, una apparente fusione di finti rapporti cordiali. Alla fine della commedia non c’è chi non comprenda che soltanto l’amore può tenere insieme due esseri; non certo il matrimonio, e nemmeno i figli”. Completano il cast, Alessandra D’elia, Vincenzo Ferrera, Enrico Ianniello, Monica Nappo, Betti Pedrazzi, Tony Laudadio, Marcello Romolo, Francesco Silvestri, Mariella Lo Sardo, Salvatore Cantalupo, Ginestra Paladino, Antonello Cossia, Antonio Marfella. www.Piccoloteatro.org    
   
   
RECITAL STRAORDINARIO- ANNA PROCLEMER IN ANNA DEI PIANOFORTI IN COLLABORAZIONE CON IL PICCOLO TEATRO DI MILANO  
 
 Milano, 24 gennaio 2005 - La Fondazione Milano per la Scala in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, ha invitato Anna Proclemer per un recital straordinario dal titolo "Anna dei Pianoforti" pièce teatrale e musicale tratta da Alberto Savinio. Una grande attrice, maestra del palcoscenico di prosa, si cimenta in un’affascinante partitura per voce solista e pianoforte, con la partecipazione del M° Antonio Sardi de Letto, all’insegna di due tratti tipicamente saviniani: metafisica comicità e incantato lirismo. Del geniale e poliedrico artista, scrittore, compositore, pittore, ci vengono presentati gli straordinari testi di soggetto musicale, in una “composizione” con le sue musiche inedite, recuperate dal Gabinetto Vieusseux, o di autori come Chopin, Liszt, Mozart, Paderewski. Musiche tutte intessute nei racconti, in un crescendo surreale di note e affabulazione, dove la parola stessa assume valenze e timbri musicali. Protagonista assoluto o evocato: il pianoforte. Sarà una serata davvero unica per rendere omaggio alla grande artista, in questa sua unica presenza milanese, in uno spettacolo programmato anche al Maggio Musicale Fiorentino. Anna Proclemer, con il M° Sardi De Letto e la Fondazione Milano per la Scala, dedicano il recital ai Giovani Artisti dell’Accademia d’Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala. La Fondazione Milano per la Scala è nata nel 1991 per promuovere e sostenere l’attività del Teatro alla Scala. Grazie al sostegno di aziende e privati cittadini, eroga borse di studio a favore dei giovani talenti del Teatro, promuove iniziative di recupero del suo patrimonio storico-artistico, aiuta l’adozione delle nuove tecnologie nelle sue attività. I biglietti sono in vendita, con orario continuato, presso le biglietterie del Teatro Strehler e Teatro Grassi dalle ore 10.00 alle ore 18.45, dal lunedì al sabato e, dalle ore 13.00 alle ore 18.30, la domenica. Per informazioni tel 02 72021647 comunicazione@milanoperlascala.It    
   
   
UN EVENTO SPECIALE CON ALBANESE E SERRA INAUGURA "DOLONEITEATRI" DA EPIFANIO A ALEX DRASTICO, TUTTA LA COMICITÀ DEI PERSONAGGI DEL COMICO TELEVISIVO  
 
Dolo (Ve) 24 gennaio 2004 - Un evento speciale con Antonio Albanese e Michele Serra inaugura martedì 25 gennaio 2005 (ore 21.15) il programma di Doloneiteatri, la stagione curata da Echidna e promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Dolo con la Fondazione di Venezia, in collaborazione con Provincia di Venezia e Arteven, con il contributo di Acm e Banca del Veneziano. Al Cineteatro Excelsior andrà in scena un evento straordinario pensato per Dolo: Letture (E Altro) di e con Antonio Albanese e Michele Serra. Sarà una serata per ridere del contemporaneo, con tutta l'imprevedibilità che i due comici sanno offrire. Una serie di letture che pescano dai monologhi dei poetici, geniali e mostruosi personaggi inventati da Albanese per televisione, cinema e teatro: Alex Drastico, Epifanio, Pierpiero, Frengo e tutte le sagome indimenticabili ideate in anni di spettacoli, film e fortunati programmi in tv. I personaggi di Antonio Albanese si muovono attorno all' "ottimismo contemporaneo", manichini scattosi, iperattivi e pieni di tic, tra mobbing e noia, valori azzerati e futuro incerto. L'industriale del profondo nord, il signor Perego che fabbrica eternit da tre generazioni con il figlio drogato, Alex Drastico nullafacente da tre generazioni con il figlio tossicodipendente, l'indimenticabile Epifanio... Tra le tante risate, dove l'amaro impasta la bocca ed allappa, quasi chiude lo stomaco e le nebbie tristi e tragiche della Padania, dove il produrre è l'unica religione, si fondono con l'ignoranza dei ragazzi meridionali che accettano il sistema mafioso per mancanza di opportunità. "Quello che mi spaventa - questo il pensiero di Albanese - è il bisogno, quasi la necessità di avere. Io lo capisco benissimo: ci sono determinate zone - anche quella dove sono nato io, Lecco, il Triveneto -, assolutamente dimenticate fino a 30-40 anni fa. Poi all'improvviso - per dei motivi loro, perché sono abitate da popoli fantastici, grandi lavoratori, si sono ritrovate limitrofe a delle nazioni interessanti, hanno iniziato dei grandi scambi - si sono ritrovate ad avere questa ricchezza. Che adesso hanno paura di perdere. Cosa mi spaventa? Mi spaventa l'alienazione, il bisogno assoluto di avere per poi generare il niente. (...) Quello che ci manca è di stare più insieme, avere degli epicentri." E che c'entra in tutto questo Michele Serra? "Le persone con un certo senso dell'ironia mi piacciono - scrive Albanese per Fucine -. Mi rapiscono. Mi commuovono. I giornalisti come Michele Serra possono dare un grande contributo allo spettacolo, al teatro, al cinema e alla letteratura come autori, perché sono abituati meglio di chiunque altro a fotografare, a descrivere i cambiamenti, a tratteggiare il nostro tempo". Www.echidnacultura.it  
   
   
CARNEVALE DI VENEZIA: UN "ARLECCHINO BOHEMIEN" FIRMATO PANTAKIN  
 
 Venezia, 24 gennaio 2005 - Sarà un "Arlecchino Bohemien" della compagnia Pantakin da Venezia, per la regia di Ted Keijser, lo spettacolo di apertura del programma "Il Carnevale dei Teatri", inserito nel contesto del Carnevale di Venezia. Il nuovo lavoro di Commedia dell'Arte debutta in prima nazionale al Teatro Piccolo Arsenale venerdì 28 gennaio 2005 (ore 20.30) e sarà in scena per una settimana, fino a venerdì 4 febbraio. Lo spettacolo è coprodotto dall'Assessorato al Turismo del Comune di Venezia e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, con il contributo della Regione del Veneto. Il canovaccio è di grande vivacità. Al Cabaret Grancassa si esibisce tutte le sere la splendida Mimì (Marta Dalla Via). Gli affari, però, non soddisfano più il vecchio Capitan Grancassa (Emanuele Pasqualini), proprietario del locale, che cerca di inventare nuovi numeri insieme al suo "socio-servo" Prozac (Benoit Roland). Niente è all'altezza della concorrenza, finché un giorno non giunge una misteriosa lettera portata da Arlecchino (Filippo Tognazzo), servitore di un lontano parente di Mimì. Buone notizie: la lettera contiene una grande eredità destinata a Mimì, ma... Il perfido Capitano con l'aiuto di Prozac riesce ad ingannare Arlecchino e ad impossessarsi del contratto di eredità. Mimì, scoperto l'inganno, cerca di vendicarsi aiutata da Arlecchino, pronto per lei ad ogni follia. Tra rocamboleschi travestimenti, numeri di magia, sparatorie e un sorprendente "Spettacolo spettacolare", gli ideali bohémiens, su tutti l'Amore, riusciranno a trionfare? Ma soprattutto il sospirato successo incoronerà i nostri protagonisti? Al nostro pubblico l'ardua sentenza! Le musiche sono eseguite dal vivo da Andrea Mazzacavallo e i personaggi indossano le maschere disegnate e realizzate dal maestro Stefano Perocco di Meduna. "Il lavoro svolto dalla compagnia nel corso degli anni sulla Commedia dell'Arte, luogo d'eccellenza per la sperimentazione interdisciplinare delle arti dell'attore e del teatro che nasce sulla piazza, è un modo efficace per riavvicinare la gente al teatro grazie alla sua intrinseca vocazione ad essere popolare - dichiara la compagnia -. Il lavoro sulla maschera, legato a pulsioni forti e decise, permette di esprimere con un linguaggio privo di retorica ma generoso d'energia e di contagiosa vitalità tematiche vive e contemporanee, capaci di incarnare la realtà d'oggi. Abbiamo progettato un percorso che si apre a vie non ancora esplorate e contribuisce a dare una rinnovata vitalità a questa tradizione, impegnando gli attori e i registi anche nel difficile compito di autori e attori del proprio lavoro".  
   
   
DATE CONCERTI VASCONCELOS, SALIS, CONSOLMAGNO  
 
 Milano, 24 gennaio 2005 - La prossima data del concerto del Trio Vasconcelos - Salis – Consolmagno, concerto inserito nel programma del Festival Banlieues Bleues - Jazz en Seine Saint Denis - di Parigi arrivato alla 22 edizione. Il concerto si terra' martedi 5 aprile 2005, ore 20.30; Theatre du Garde-chasse, Nana Vasconcelos - percussioni, voce; Antonello Salis - piano, fisarmonica; Peppe Consolmagno - percussioni, voce. Sono passati quasi venti anni dall'incontro tra Nana Vasconcelos e Antonello Salis, incontro sfociato gloriosamente nel disco -Lester- uscito nel 1988 per la Soul Note, ancora oggi attuale. Il loro modo di suonare semplice ma sofisticato, comunica una forte sensibilita' e stimola le emozioni umane. Comunione, comunita' e comunicazione sono i poteri della loro musica. Oggi la formazione si e' allargata in trio con Peppe Consolmagno. Trio che si fonda sulla duttilita', sulla notevole capacita' di invenzione melodica e sulla naturalezza con la quale i suoi componenti sanno plasmare ogni frammento delle loro numerose esperienze musicali in forme sempre nuove e stimolanti. Un incontro che si preannuncia particolarmente intrigante, fra composizione e improvvisazione, fra tradizione e modernita'. E' difficile scrivere in poche parole la profondita' e l'intensita' che Nana Vasconcelos e' capace di portare in qualunque esecuzione musicale. Basta che egli entri in scena e la musica ne guadagna una innegabile magia. Nana non e' solo popolare e' anche un innovatore che ha espanso i confini della percussione, allargandola a tutto cio' che emette un suono: la natura, l'elettronica, il corpo umano, sono i campi in cui Nana ha sperimentato, rimanendo pero' sempre ancorato alla tradizione musicale brasiliana, alle sue origini, alla musica. Chi assiste a un concerto di Nana non trova un percussionista, ma un’orchestra di un uomo solo che suona canzoni utilizzando gli strumenti più strani e il pubblico che diventa a sua volta orchestra. Antonello Salis e' un musicista estroso e creativo come pochi altri, una vera forza della natura ma anche un autentico poeta. Poliedrico, imprevedibile, schietto e innovativo; musicista per musicisti, ma soprattutto musicista totale - sa passare dal pianoforte alla fisarmonica con uguale coerenza e con una corporeita' travolgente - vive la musica come passione estrema, sogno ad occhi aperti da condividere con musicisti e spettatori. Grazie alla sua straordinaria concezione ritmica, che gli consente una notevole autosufficienza, il rapporto con percussionisti e batteristi e' sempre stato privilegiato. Peppe Consolmagno, e' considerato da molti l'Alter-ego italiano di Nana. Anche Peppe, infatti, ha posto il fulcro della sua ricerca sul suono, superando i classici linguaggi delle percussioni per creare un percorso sonoro completo. Differentemente da Nana, Peppe sembra avvicinarsi piu' ai rumori della nostra civilta'urbana, sviscerando le complesse riflessioni che nascono dal contrasto fra il desiderio di meditazione e la velocita' schizoide dell'uomo del Xxi secolo. Peppe costruisce i suoi strumenti ed e' il fornitore privilegiato anche dello stesso Nana. Peppe Consolmagno, un artista surreale, una sorta di De Chirico d el pentagramma che trasforma il palco in una officina dei sogni. Http://www.banlieuesbleues.org/  www.Peppeconsolmagno.com/trio.htm  www.Peppeconsolmagno.com/consint11.htm  
   
   
UN’AFFASCINANTE MOSTRA AL BIOPARCO DI VILLA BORGHESE ABISSI, VIAGGIO NEI MISTERI DEL PROFONDO ROMA, 25 FEBBRAIO – 29 MAGGIO 2005  
 
 Roma, 24 gennaio 2005 - Hanno ispirato miti e leggende e hanno spinto l’uomo a sfidare se stesso: gli abissi marini, l’ultima frontiera del Pianeta Terra. Un ambiente affascinante, regno di creature straordinarie in grado di vivere in condizioni estreme. Globo divulgazione scientifica, in collaborazione con l’Acquario di Genova e la Fondazione Bioparco di Roma, propone “Abissi, viaggio nei misteri del profondo”, una mostra sulle profondità marine per secoli rimaste inesplorate e che da sempre hanno suscitato la curiosità degli uomini. Dal 25 febbraio al 29 maggio 2005, presso il Bioparco di Villa Borghese di Roma è in programma un’esposizione che invita bambini e adulti a immergersi nelle profondità marine. I visitatori saranno infatti accompagnati in un viaggio nello spazio e nel tempo alla scoperta dei segreti degli abissi: dalle difficili condizioni di vita delle profondità oscure, fredde e inospitali alle tappe che hanno segnato l’avventura dell’uomo nel mondo sommerso; dai leggendari mostri marini alle risorse energetiche che i fondali custodiscono. Il tutto è proposto con l’ausilio di pannelli, illustrazioni, riproduzioni tridimensionali, video e vasche con esemplari di pesci vivi. La mostra è strutturata in tre sezioni. 1- Tra Mito e Realtà. Il mistero che per secoli ha avvolto le profondità abissali ha ispirato racconti leggendari. Le creature marine hanno alimentato, infatti, fin dall’antichità saghe e leggende in bilico tra il fantastico e il reale diventando esseri mitici. Spettacolare il modello dell’Architeuthis, il calamaro gigante che in natura può raggiungere i 20 metri. Stampe e testi d’epoca, tra cui alcuni esemplari seicenteschi e un’edizione di “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne, propongono una carrellata d’immagini di mostri marini. 2- Senza Luce. Ci s’immerge nelle oscurità degli abissi alla scoperta dei sorprendenti adattamenti messi in atto dalle creature abissali per sopravvivere nella quasi oscurità, a pressioni enormi e temperature bassissime. E’ possibile ammirare i pesci abissali italiani dello Stretto di Messina e in acquari appositamente allestiti per l’occasione è possibile osservare esemplari vivi di creature marine che vivono anche nelle alte profondità. 3- Sfida Profonda. Un viaggio nel tempo per ripercorrere l’evolversi del legame tra l’uomo e gli abissi. Dalla realizzazione di mezzi e attrezzature che hanno consentito all’uomo di sopportare le proibitive condizioni degli abissi, fino alla scoperta delle risorse di cui il fondale marino è potenzialmente ricco. La sezione si apre con le imprese dei palombari: alcuni diorami offrono una presentazione realistica del palombaro con il suo pesante equipaggiamento, lo scafandro, l’elmo di rame e gli scarponi zavorrati. Ricostruiscono un altro momento del viaggio nel regno degli abissi i mezzi di profondità in esposizione: modelli di batiscafi e sottomarini. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9,30 alle 19 presso la “Sala degli elefanti” del Bioparco, in piazzale del Giardino Zoologico 1, nella fantastica cornice di Villa Borghese, nel cuore di Roma. Biglietto d’ingresso: intero 6 euro, ridotto 4 euro, scuole 3 euro a studente. www.Globo.trieste.it  
   
   
PRESENTATA A MILANO LA TORCIA DI TORINO 2006. DISEGNATA DA PININFARINA, CONIUGA TRADIZIONE E DESIGN MODERNO. GIORGIO ARMANI TRA UN ANNO TEDOFORO NEL CAPOLUOGO LOMBARDO  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Una reinterpretazione, in chiave moderna, della tradizionale fiaccola in legno in cui è il metallo a prendere fuoco e bruciare. È questo il concetto stilistico alla base del disegno della torcia di Torino 2006, progettata da Pininfarina (Fornitore Ufficiale dei Giochi Olimpici) e presentata oggi, durante una conferenza stampa, nella Sala Alessi di Palazzo Marino, a Milano. Nel capoluogo lombardo si è concluso un viaggio iniziato il 7 dicembre scorso a Roma e che ha toccato nove delle principali città italiane dove farà tappa la Fiamma. Tra poco più di una anno, il 29 gennaio 2006, il convoglio della Fiamma Olimpica si fermerà nel capoluogo lombardo per proseguire verso il Piemonte, coinvolgendo la città in un momento di festa. All'incontro di oggi sono intervenuti Gabriele Albertini, sindaco di Milano, Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, Filippo Luigi Penati, presidente della Provincia di Milano, Gianni Petrucci, presidente del Coni, Mario Pescante, sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali con delega allo Sport, Valentino Castellani, presidente di Torino 2006, Andrea Pininfarina, amministratore delegato di Pininfarina Spa, Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, Antonio Saitta, presidente dalla Provincia di Torino e Enzo Ghigo; presidente della Reg19ne Piemonte. "La torcia firmata Pininfarina è stata studiata per rispondere ai requisiti tecnici previsti dal Cio: non si deve spegnere nemmeno sotto pioggia, neve e vento fino a 120 km/h e il fuoco che sprigiona non deve superare i 10 cm d'altezza con un'autonomia di 15 minuti. Alta 765 mm, 108 mm di diametro e 1,850 kg di peso, la torcia è in alluminio con equipaggiamento interno in acciaio, rame e tecnopolimeri. Sarà prodotta in 12.000 esemplari numerati. Il Gas che alimenterà le torce sarà fornito da Italgas. La conferenza stampa è stata anche l'occasione per annunciare alcuni nomi di personaggi che avranno l'onore di portare la torcia nel passaggio in Lombardia. A rappresentare Milano e il particolare legame con la moda sarà Giorgio Armani. Oltre a Giorgio Armani, l'onore di fare il tedoforo a Milano spetterà anche a Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio, campioni del mondo e medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Salt Lake 2002 nel pattinaggio di figura che oggi hanno presentato l'uniforme ufficiale dei tedofori del Viaggio della Fiamma Olimpica di Torino 2006. Giorgio Armani, Fusar Poli e Margaglio saranno affiancati, in Lombardia, da altri personaggi del mondo dello spettacolo, che avranno l'onore di portare la Fiamma Olimpica: tra questi Linus, Cristina Parodi, Roby Facchinetti, Giorgio Pasotti. Un onore che potrà essere condiviso dalle persone che vorranno candidarsi compilando il modulo che si trova sul sito www.Fiammaolimpica.it. I tedofori di Torino 2006 dovranno avere più di dieci anni e non essere -come previsto dalle regole olimpiche - membri di un'assemblea elettiva. La selezione premierà la passione per i Valori Olimpici, che si potrà dimostrare compilando il modulo online. "In questa giornata che conclude la presentazione che il Viaggio della Fiamma Olimpica compirà in Italia a partire dal dicembre 2005 -ha detto Valentino Castellani, vorrei ringraziare i vertici delle Istituzioni locali che con la loro presenza, cosi come avvenuto nelle altre parti d'Italia, confermano l'attenzione e lo spirito di collaborazione di città, province e regioni, nei confronti delle Olimpiadi del 2006. Il progetto della Fiamma Olimpica è particolarmente importante perche diffonde e permette di condividere lo spirito olimpico con tutti gli ita!iani, anche quelli che non potranno essere presenti alle gare del 2006". Il Viaggio della Fiamma Olimpica di Torino 2006 coinvolgerà l'Italia per 64 giorni, toccando tutte le regioni e le province. La Fiamma illuminerà i luoghi più caratteristici del territorio italiano: dalla Torre di Pisa al Canal Grande, dal Teatro di Taormina a Piazza della Signoria a Firenze, dal Monte Bianco all'isola di Lampedusa fino alla Valle dei Templi di Agrigento. Un progetto reso possibile dal sostegno delle istituzioni nazionali (Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero della Difesa, Ministero dell'Interno), dall'impegno concreto di tante istituzioni locali (Regioni, Province e Comuni) e dai Top sponsor del Cio, Coca-cola e Samsung che hanno scelto di diventare anche "Presenting Sponsor" del Viaggio della Fiamma Olimpica. La presentazione della Torcia Olimpica, è statala tappa conclusiva del programma "Tra un anno a...", con il quale Toroc ha raccontato in nove capoluoghi di regione il passaggio della Fiamma Olimpica con un anno di anticipo. In ogni città sono stati annunciati i nomi di tedofori eccellenti: a Roma Stefano Baldini, a Firenze Andrea Benelli, Jury Checi e Aldo Montano, a Genova Eraldo Pizzo, a Cagliari Fernando Atzori, a Nuoro Gianfranco Zola, a Palermo Candido Cannavò e Alexandra Araujo, a Napoli Francesco Paolantoni e Lilli Allucci, a Bari Emilio Solfrizzi, Carmela Vincenti e Francesco Attolico, a Bologna Gianluca Basile e Gianmarco Pozzecco, a Venezia Federica Pellegrini e Denis Marconato, a Cortina d'Ampezzo Kristian Ghedina. Www.fiammaolimpica.it  www.Torino2006.org    
   
   
BORMIO 2005 LE POPOLAZIONI DELLA MONTAGNA PROTAGONISTE DELLA CERIMONIA DI APERTURA  
 
 Bormio, 24 gennaio 2005 - Venerdì 28 gennaio iniziano i Campionati del Mondo Audi Fis di sci alpino con una spettacolare cerimonia di apertura nella finish area della pista “Stelvio” di Bormio. Il fulcro della cerimonia sarà il benvenuto inaugurale di quattro delegazioni, Apaches, Aztechi, Incas e Cree, che, con canti, danze e rituali per la prima volta condivisi con un pubblico, rappresentano simbolicamente coloro che vivono sulle cime delle montagne Uno spettacolo ricco di fascino e carico di valori simbolici, focalizzato su un tema di grande suggestione: lo spirito della montagna. La cerimonia di apertura dei Campionati del Mondo Audi Fis si svolge, in un ideale abbraccio planetario, all’insegna della solidarietà, della pace e del confronto tra i popoli. Il fulcro della cerimonia, in programma venerdì 28 gennaio nella finish area della pista “Stelvio” di Bormio a partire dalle ore 18, è costituito dall’esibizione di quattro straordinari gruppi musicali provenienti da altrettante popolazioni dell’ovest: gli Apaches (Arizona), gli Aztechi (Messico), gli Incas (Perù) e i Cree (una popolazione indigena delle montange del Canada). L’iniziativa, a cura dell’Organizzazione “Spirito del Pianeta” è rivolta al coinvolgimento di popolazioni tribali al fine di mantenere, divulgare e condividere tradizioni antichissime di questi popoli “dell’Alto”, che parlano di pratiche e riti simbolici che da millenni uniscono uomo e natura. I membri delle delegazioni sono portavoce ufficiali e in alcuni casi membri onorari del parlamento nei loro paesi d’origine. Sul piano tematico a fare da trait d’union fra i diversi momenti della cerimonia è un elemento archetipico, che in tutti i secoli e in tutte le culture rappresenta il principio vitale per eccellenza: l’aria. Non a caso è l’aquila che, con le sue valenze simboliche, incarna i paesaggi della montagna, a fare da messaggero dei Mondiali di sci. Oltre alle performances degli artisti, la serata inaugurale dei Campionati Mondiali di Sci Bormio 2005 sarà animata dalle delegazioni delle squadre e dalle immagini su tre dimensioni, attraverso una Multivisione estremamente suggestiva di Paolo Buroni che utilizza un’innovativa tecnologia. La Multivisione si estenderà su tutta la finish area fino alla neve della pista teatro dei Mondiali. La montagna, la pista e la neve stessa faranno da schermo e saranno inglobate in un intreccio e una sovrapposizione di immagini in dissolvenza con musica sincronizzata. Cultura, storia, arte e sport sono dunque protagonisti di un’eccezionale coreografia, pensata, curata e diretta da Tiziana Bezzi, con l’assistenza di Isabella Zampieri. Ideato nel 2003 e presentato ufficialmente lo scorso settembre durante la Final Inspection, alla presenza della Fis (Federazione internazionale di sci), il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Lo Spirito del Pianeta, un’importante e ormai nota associazione impegnata da diversi anni a portare in Italia gruppi tribali e indigeni di tutto il mondo. Laureata in filosofia, Tiziana Bezzi lavora dal 1982 per i più importanti eventi internazionali d’arte, sport e cultura. Nel 1985 ha realizzato, come assistente del famoso coreografo Paolo Gozlino, la cerimonia d’apertura della prima edizione dei Mondiali di sci di Bormio. In seguito ha creato molte importanti coreografie, fra l’altro, per i Giochi della Gioventù, le Universiadi, il Coni, Walt Disney. Paolo Buroni ha iniziato come fotografo di reportage collaborando dal 1980 con l’agenzia fotografia Grazia Neri e con Focus Team (alcune sue immagini sono esposte al Museo della Fotografia di Losanna). In seguito si è dedicato alla computer art e alla montaggi in multivisione, collaborando fra l’altro con Pier Paolo Calzolari, Arnaldo Pomodori, Juri Cane e Marco Paolini e, nel mondo dello sport, con il team Ferrari-marlboro. Tutte le immagini utilizzate per la realizzazione della multivisione sono fornite dall’agenzia Laura Ronchi – Getty Images. Www.bormio2005.com  
   
   
LA MUSICA DEI CAMPIONI DEL MONDO DIONNE WARWICK E PAUL YOUNG IN CONCERTO A BORMIO  
 
Bormio, 24 gennaio 2005 - Un fitto programma di musica e spettacoli all’insegna dell’internazionalità, con due ospiti d’eccezione: Dionne Warwick e Paul Young. Dal 30 gennaio al 12 febbraio 2005, durante tutto il periodo dei Campionati del Mondo Fis di sci alpino, sul palco del “Pentagono” di Bormio, in via Manzoni, si avvicendano alcune delle più originali e affascinanti voci del panorama musicale mondiale. Anche questo un simbolo del carattere multietnico e multiculturale di un avvenimento sportivo di straordinario rilievo internazionale come i Mondiali di sci. Paul Young si esibirà venerdì 4 febbraio alle ore 22, subito dopo la sfilata intimo e costumi da bagno Parah, collezione 2005 (anteprima mondiale). Mentre giovedì 10, sempre alle ore 22, sarà il turno di Dionne Warwick che, oltre a presentare i propri successi, duetterà con Mariella Nava in “It’s Forever”, canzone ufficiale di Bormio 2005, una delle tracce più suggestive dell’ultimo doppio cd di Mariella, “Condivisioni”. I biglietti (30,00 euro per Paul Young e 25,00 euro per Dionne Warwick) possono essere acquistati presso il Pentagono o chiamando il Call Center 119.112.112.  
   
   
ZANETEL “BRUCIA” DE ZOLT ALLO SPRINT E LA MILLEGROBBE VA A COSTANTIN  
 
Trento, 24 gennaio 2005 - La storia della terza e conclusiva tappa della Millegrobbe di sci di fondo è la stessa del giorno prima. De Zolt (Finanza) attacca, la Polizia neutralizza, Zanetel sprinta e domina la tappa, Costantin controlla i due esuberanti rivali e vince la gara. I 30 chilometri di oggi erano abbastanza impegnativi, tuttavia la situazione di classifica ormai consolidata, i valori livellati degli atleti ed un po’ di fatica sulle spalle non hanno lasciato spazio a colpi di scena. Subito dopo il via Ivan Debertolis ha cercato di dare una scossa al trenino dei migliori che lo hanno lasciato fare per qualche chilometro, poi quando è stata ora di fare un minimo di selezione e sfaldare un gruppetto troppo numeroso da portare al traguardo, prima De Zolt e poi i quattro poliziotti Zanetel, Bordiga, Cattaneo e Costantin hanno alimentato la locomotiva ed il trenino si è allungato. Con i protagonisti della 25.A Millegrobbe c’erano anche i quattro svedesi Arnesson, Henriksson, Palmer e Svahn, quindi il drappello del Gs Hartmann con Kostner, Redolf, Odorizzi e Parolari. A metà gara il gruppo di testa si è diviso, quindi al ventesimo chilometro De Zolt è scattato scatenando l’offensiva dei poliziotti che non gli hanno lasciato spazio. De Zolt ha attaccato più volte, ma contro una squadra compatta e collaborativa come quella di Marco Selle c’era ben poco da fare. Il bellunese era sempre rintuzzato a turno da Zanetel, Costantin e Cattaneo, mentre Bordiga era rimasto qualche metro più indietro con lo svedese Arnesson incollato e Debertolis staccato da solo, ma a vista. La neve oggi era ottima, peccato solo che dopo due giornate di sole splendente si è fatta vedere la neve, anzi un leggero nevischio col cielo cupo; di conseguenza la luce nei boschi a volte era poco incisiva e in qualche punto ha messo in difficoltà gli atleti. Una gara tranquilla, insomma, fino a poco prima della fine però. Come sabato, anche oggi De Zolt ha tentato l’ultima sortita sulla salita conclusiva prima dell’arrivo e ha inserito il turbo, ma Zanetel come una “pantera” è scattato su di lui e lo ha costretto a confrontarsi in uno sprint finale, un confronto impari ed infatti il poliziotto lo ha freddato nuovamente per 1 secondo. Preoccupato che la situazione potesse sfuggirgli di mano, Costantin, il leader dopo due tappe con soli 5” di vantaggio su Zanetel, si sparava all’inseguimento e così la vittoria finale della Millegrobbe era sua. La classifica di giornata consacra quindi Zanetel, De Zolt, Costantin, Cattaneo e Bordiga, come i pronostici avevano previsto. Sesto e miglior straniero lo svedese Arnesson. La gara delle donne era una fotocopia delle due giornate precedenti. Lara Peyrot che fa gara a sé, Eugenia Bitchougova che non desiste e la vicentina Rosanna Costa che festeggia un terzo posto, che per un “amatore” vale come una vittoria. Ed il podio di oggi è anche il podio della Millegrobbe conclusivo. Nelle singole categorie successi finali di Odorizzi (M4), Berlanda (M5) e Sonna (M6) e nella Lady40 di Eugenia Bitchougova. Nel Trofeo Belvedere-gschwent, la granfondo di 40 chilometri partita in coda, un convincente Alfio Di Gregorio ha subito preso la testa ed ha concluso vincitore su Mazzarini e Varrone. La Millegrobbe del venticinquennale passa agli archivi, il successo è stato completo confermando che la gara a tappe piace a campioni e ad amatori, e Lavarone conta di tenersela ancora ben stretta. Classifica 3.A Tappa Maschile: 1) Zanetel Gianantonio (Gs Fiamme Oro Moena) 1.14.27; 2) De Zolt Ponte Roberto (Gs Fiamme Gialle) 1.14.28; 3) Costantin Pierluigi (Gs Fiamme Oro Moena) 1.14.29; 4) Cattaneo Marco (Gs Fiamme Oro Moena) 1.14.40; 5) Bordiga Faustino (Gs Fiamme Oro Moena) 1.14.45; 6) Arnesson Peter (Svezia) 1.14.53; 7) Kostner Norman (Gs Hartmann) 1.14.53; 8) Debertolis Ivan (Gs Hartmann) 1.15.07; 9) Henriksson Johan (Svezia) 1.15.55; 10) Odorizzi Daniele (Gs Hartmann) 1.15.56. Femminile: 1) Peyrot Lara (Gs Fiamme Oro Moena) 1.22.05; 2) Bitchougova Eugenia (Gs Hartmann) 1.31.36; 3) Costa Rosanna (Cai Schio) 1.35.17; 4) Mauri Luisa (Passo dopo Passo) 1.35.39; 5) Patuelli Francesca (Cus Bologna) 1.38.39; 6) Faccin Helga (Gsa Zanè) 1.38.45; 7) Bonazzi Stefania (Sc Terme Euganee) 1.42.32; 8) Casarotto Chiara (Cai Schio) 1.45.45; 9) Riperto Bruna (Sc Forno Canavese) 1.50.13; 10) Calegari Sara (Passo dopo Passo) 1.52.37. Classifica Millegrobbe dopo 3 tappe: Maschile - 1) Costantin Pierluigi (Gs Giamme Oro Moena) tempo totale 3.35.58; 2) Zanetel Gianantonio (Gs Fiamme Oro Moena) 3.36.02; 3) Cattaneo Marco (Gs Fiamme Oro Moena) 3.36.21; 4) De Zolt Ponte Roberto (Gs Fiamme Gialle) 3.37.36; 5) Bordiga Faustino (Gs Fiamme Oro Moena) 3.38.00. Femminile - 1) Peyrot Lara (Gs Fiamme Oro Moena) tempo totale 3.58.32; 2) Bitchougova Eugenia (Gs Hartmann) 4.26.41; 3) Costa Rosanna (Cai Schio) 4.40.30; 4) Mauri Luisa (Passo dopo Passo) 4.46.42; 5) Faccin Helga (Gsa Zanè) 4.54.08. Categorie: M4: 1) Odorizzi Daniele (Gs Hartmann); M5: 1) Berlanda Silvano (Gs Hartmann); M6: 1) Sonna Matteo (Gs Caleppio Vinil); Lady40: 1) Bitchougova Eugenia (Gs Hartmann). Trofeo Forte Belvedere – Gschwent: 1) Di Gregorio Alfio (Gsa Val Leogra) 1.42.05; 2) Mazzarini Emiliano (Sc Ledrense) 1.43.49; 3) Varrone Luigi (Gs Hartmann) 1.47.43; 4) Facchini Paolo (Us Dolomitica) 1.47.43; 5) Martinelli Matteo (Us Stella Alpina) 1.47.49.  
   
   
FONDO: ITALIA - RESTO DEL MONDO 2-2 UN TROFEO TOPOLINO SPUMEGGIANTE RAGAZZI: PIUSSI E BRIGADOI OK ALLIEVI: SLOVENI PIGLIATUTTO  
 
Trento, 24 gennaio 2005 - Non sono mancate le emozioni nella seconda giornata di gare della 22ª edizione del Trofeo Topolino di fondo. Dopo i 500 baby e cuccioli di sabato, è toccato agli oltre 500 ragazzi e allievi scendere in pista oggi e darsi battaglia a tecnica libera, in una mattinata fredda e nuvolosa. Le giovani promesse del fondo, in rappresentanza di quasi tutte le regioni italiane e di numerose nazioni europee, hanno così dato vita ad uno spettacolo entusiasmante e dai notevoli contenuti tecnici. Le prime a schierarsi sulle venti corsie della partenza sono state le giovani della categoria ragazzi femminile, impegnate sul giro di 4 km delle piste mondiali della Val di Fiemme. Stupenda protagonista di questa gara è stata la friulana Jessica Piussi, in forza allo S.c. Weissenfels, che, dopo aver condotto una gara di testa, è riuscita a vincere contenendo nel finale l’attacco della slovena Anja Erzen e della valtellinese Giulia Romani, rispettivamente seconda e terza. Per la Piussi si tratta di un risultato prestigioso che le consente di scrivere per la quarta volta il suo nome nell’albo d’oro del Trofeo Topolino, un record che pochi possono vantare. Per quanto riguarda i ragazzi, grande prestazione dell’atleta dell’Us Dolomitica Mauro Brigadoi che ha dominato i due giri da 2,5 km ciascuno e che, presentandosi sul rettilineo finale con un margine rassicurante, ha potuto tagliare il traguardo a braccia alzate. Dietro di lui il valtellinese Federico Romani, anche lui autore di un’ottima prova, e lo sloveno Matjaz Gorjanc. Brigadoi aveva già vinto il Topolino ben tre volte in passato ed anche lui, quindi, mette a segno un “poker” al pari di Jessica Piussi. C’era grande attesa, poi, nelle allieve, per l’atleta di casa Gaia Vuerich della Dolomitica che era riuscita ad imporsi lo scorso anno nella categoria ragazzi. La Vuerich partiva bene e transitava in testa al termine del primo dei due giri di 2,5 km con qualche secondo di vantaggio sulla gardenese Ester Demetz e sulla bulgara Zornitza Kostadinova, ancora più staccate le altre. Nel corso del secondo giro, la bulgara sferrava l’attacco decisivo e né Gaia Vuerich né Ester Demetz sembravano in grado di rispondere. Zornitza Kostadinova si aggiudica così la vittoria in volata battendo la gardenese Demetz. Al terzo posto la beniamina di casa Gaia Vuerich, che nel finale pagava forse una partenza troppo veloce. L’ultima gara vedeva al via gli allievi che gareggiavano sulla distanza di 7 km divisi in due giri. Dominio assoluto degli sloveni, con ben tre atleti ai primi tre posti della classifica. Gara tattica il primo giro con sloveni e croati davanti a dettare il ritmo, e solo Simone Bosin del Cermis a tentare di rompere lo strapotere dei fondisti dell’Est. Nel secondo giro il forcing degli sloveni selezionava il gruppo ed alla fine erano proprio loro a giocarsi il podio. Matej Simenc agguantava la vittoria negli ultimi metri riuscendo a bruciare sul traguardo Bostjan Klavzar e Kristjan Peklaj. Nella classifica per società brilla la Federazione Slovena, terzo lo Sci Club Valtellina. Si chiude così in bellezza anche questa edizione del Trofeo Topolino di sci di fondo: tanto pubblico ad assistere alle gare, tantissimi giovani al via e ottima regia del Gs Castello di Fiemme, con tutti i suoi volontari che hanno dato vita ad una riuscita manifestazione. Il futuro dello sci di fondo, se queste sono le promesse, è assicurato. Classifica - Categoria Ragazzi maschile: 1) Brigadoi Mauro (Us Dolomitica) 13.46.0; 2) Romani Federico (Sc Alta Valtellina) 14.15.4; 3) Gorjanc Matjaz (Ski Ass Slovenija) 14.24.0. Categoria Ragazzi femminile: 1) Piussi Jessica (Sc Weissenfels) 10.42.2; 2) Erzen Anja (Ski Ass Slovenija) 10.48.5; 3) Romani Giulia (Sc Alta Valtellina) 11.04.8. Categoria Allievi maschile: 1) Simenc Matej (Ski Ass Slovenija) 16.01.9; 2) Klavzar Bostjan (Ski Ass Slovenija) 16.04.6; 3) Peklaj Kristjan (Ski Ass Slovenija) 16.05.7. Categoria Allievi femminile: 1) Kostadinova Zornitza (Fed. Bulgara) 14.14.2; 2) Demetz Ester (Sc Gardena) 14.16.5; 3) Vuerich Gaia (Us Dolomitica) 14.34.3 Società: 1) Ski Ass.slovenija; 2) Ski Association Pgz; 3) Sc Alta Valtellina.  
   
   
SPECIALE A KITZBÜHEL: VIST E LA NAZIONALE BRITANNICA DI SCI INCONTRANO I FAN  
 
Milano, 24 gennaio 2005 - Durante le prove di Coppa del mondo di sci a Kitzbühel la Nazionale Britannica di sci, sponsorizzata dall’italiana Vist, ha incontrato presso il Dale Boots Shop i propri fan, la stampa, e tutti gli appassionati di sci. Vist, fornitore ufficiale dell’abbigliamento del team britannico, è l’unico marchio di abbigliamento distribuito presso il rinomato Dale Boots, negozio specializzato in attrezzatura per lo sci, e ottimo padrone di casa durante la tre giorni di gare. La giornata di eventi è proseguita infatti, sempre al Dale Boots, in compagnia di Kristian Ghedina. Per Alain Baxter, Finley Mickel e compagni è un momento molto importante, durante il campionato mondiale, per incontrare i propri sostenitori e trarne nuova energia, anche in vista degli imminenti Mondiali di Bormio; proprio per questo il loro fornitore ufficiale di abbigliamento, Vist, che ha sede nel cuore delle Dolomiti, ha pensato di creare loro uno spazio nel punto vendita in uno dei top skiing resort del mondo.  
   
   
LO SPORT COME SCUOLA DI VITA  
 
Roma, 24 gennaio 2004 - L’anno Europeo per l’Educazione attraverso lo sport si è chiuso idealmente giovedì 20 gennaio 2005 a Roma, presso l’Aula Paolo Vi della Pontificia Università Lateranense, con il convegno sul tema: “Lo sport giovanile come luogo di valori. Investire in umanità”. L’incontro, organizzato da Finetica (Lateranense-bocconi) e da Sri (Socially Responsible Italia), in collaborazione con la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei, con il Csi (Centro Sportivo Italiano) e con il sostegno di Banca Intesa, ha messo in luce la funzione educativa dello sport, inteso come ‘scuola di vita’, nella fase evolutiva. Sport giovanile che rappresenta, tra l’altro, un’efficace risorsa d’investimento per le imprese che abbiano una cultura aziendale sensibile ai valori della responsabilità sociale. Ne hanno discusso, grandi campioni sportivi come Igor Cassina oro olimpico nella ginnastica: “Da soli non si può ottenere un risultato vincente, arrivare così in alto. L’ambiente che circonda un atleta, dalla famiglia all’allenatore è fondamentale. Da piccolo non ero predisposto per praticare la ginnastica essendo alto, gracile, non forte ma la passione ha avuto la meglio. La cosa più importante è metterci l’impegno, credere in quello che si fa”. Lorenzo Porzio, bronzo nel canottaggio, ha voluto invece esortare i giovani atleti a costruirsi un futuro: “Lo sport non si può praticare per tutta la vita, dobbiamo costruirci qualcos’altro, pensare anche allo studio, per non sentirci poi dei disadattati nel momento in cui finiamo l’attività agonistica. Essere campioni dello sport prima, ma anche della vita poi”. Interessante anche l’intervento di monsignor Carlo Mazza, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei, che ha sottolineato l’importanza dello sport per l’inserimento nella società, lo spirito di squadra, il rispetto delle regole e il rispetto altrui quello di monsignor Sergio Lanza, presidente di Finetica. “Lo sport giovanile - ha precisato monsignor Lanza - è luogo di valori, non li produce direttamente, ma li può anche sovvertire e rinnegare. Lo sport invita a coltivare l’intelligenza, lo spettacolo sportivo non è cattivo, ma è insidioso. Tanti sono gli avversari con cui batterci, ma quello da vincere è dentro di noi. Non è la medaglia che fa lo sportivo, ma è lo sportivo che fa la medaglia”. A rappresentare il mondo associativo è la stato Edio Costantini, presidente del Csi “L’ attività sportiva è lo strumento per diventare un campione, non il fine. Lo sport educa, è lo strumento per ricostruire la comunità delle persone, per far incontrare la gente. È necessaria un’alleanza forte, tra tutti: solo così il centro sportivo può aiutare lo sportivo a essere cittadino, perché la scuola, la famiglia e la parrocchia da sole non possono riuscirci”. Mariolina Moioli, Direttore Generale del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, ha spiegato alla folta platea, gremita soprattutto di giovani studenti che: “L’educazione motoria è una componente fondante nella costruzione di una personalità libera, responsabile e critica ed è in grado di costruire comportamenti di vita corretti. Per questo dobbiamo dire “no” all’ansia da prestazione e “sì” al piacere del movimento e allo stare insieme. A scuola ci sono sei ore in più settimanali, dedicate allo sport, anche se fuori dall’orario delle lezioni. Lo scopo è che, oltre alla pratica sportiva, la scuola serva anche ad avviare i giovani verso nuove discipline sportive”. Giornalisti del calibro di Sergio Rizzo, il Corriere dello Sport-stadio, Mario Sconcerti, opinionista Sky Tv, Valerio Piccioni, La Gazzetta dello Sport e Bruno Pizzul, hanno infine analizzato, con occhio critico, il mondo dello sport e i suoi mali attuali - dall’invadenza degli interessi economici al doping – chiedendo con forza la riscoperta di valori più puri ed etici anche nella pratica sportiva.  
   
   
IL BRITANNICO DAVID KNIGHT (KTM) E' IL PRIMO VINCITORE DELL'ENDURO INDOOR INTERNAZIONALE CHE SI E' SVOLTO ALL'INTERNO DEL PALASPORT FIERA DI GENOVA DAVANTI AD OLTRE 7.000 ENTUSIASTI SPETTATORI  
 
Genova, 24 gennaio 2005 - La stagione dell'Enduro internazionale in Italia ha aperto con il più bello degli eventi, l’Enduro Indoor Internazionale, la prima edizione di una kermesse che ha appassionato gli oltre 7.000 presenti intervenuti per l'eccezionale evento italiano. E’ stata una serata veramente molto intensa e ad uscirne vittorioso alla fine è risultato a sorpresa uno strepitoso David Knight, il britannico pilota ufficiale Ktm, diventando così il primo King of Genova 2005. E’ stata una giornata durissima per la nutrita rosa di partecipanti di questo torneo internazionale: batterie, qualifiche, semifinali, recuperi hanno portato all’attesissima e incandescente finale dove l’inglese ha sorpreso tutti con un guizzo fulmineo a metà gara approfittando di un errore degli avversari e portandosi in testa e vincere tre giri dopo davanti al connazionale più volte iridato Paul Edmonson (Honda). Bellissima prestazione del bresciano Alessandro Botturi (Ktm), migliore degli italiani con il terzo posto che gli ha permesso di salire sul podio insieme ai due fuoriclasse. Inserito nel programma della manifestazione anche il trofeo monomarca Ktm, che ha messo in evidenza le belle prestazioni di Vanni Cominotto nella categoria Beginners e il toscano Pieri Roy nella classe Veteran. Una iniziativa che ha ricevuto positivi consensi anche da parte del numeroso pubblico. La Cronaca Della Gara Finale: Scatta subito al comando il fiorentino della Tm Alessio Paoli che si porta dietro i britannici Paul Edmonson (Honda) e David Knight (Ktm). Quarto parte il finlandese Petri Pohjamino lasciandosi dietro gli spagnoli Ivan Cervantes, al debutto con la nuova Ktm 250 4 tempi, e Arnau Vilanova (Honda), quindi il bresciano Alessandro Botturi (Ktm), scelto dal pubblico per partecipare al Main Event, ed a seguire il bergamasco Simone Albergoni (Honda), il finlandese Mika Ahola (Husqvarna) e il portacolori del Team Ufo Corse, Maurizio Micheluz (Yamaha). Paoli resiste in testa e sembra deciso a non mollare ma al terzo passaggio ogni sogno svanisce con un errore di impostazione in una curva e ne approfitta per primo Knight che supera in un sol colpo sia il toscano che il connazionale Edmonson portandosi al comando della corsa dove resta sino alla conclusione del sesto giro quando il direttore di gara sbandiera la fine della gara proclamando il britannico vincitore della prima edizione dell'Enduro Indoor Internazionale di Genova 2005, corso davanti agli oltre settemila spettatori. Posizione d’onore, dunque, per Edmonson che anticipa un ottimo Alessandro Botturi, autore di una bellissima rimonta che lo ha visto risalire dalle retrovie sino al podio. Gli altri finalisti italiani hanno concluso al sesto con Albergoni davanti allo sfortunato Paoli e Micheluz. Classifiche Finali Main Event Enduro Internazionale: 1. David Knight (Ktm-gbr); 2. Paul Edmonson (Honda-gbr); 3. Alessandro Botturi (Ktm-ita); 4. Ivan Cervantes (Ktm-spa); 5. Mika Ahola (Husqvarna-fin); 6. Simone Albergoni (Honda-ita); 7. Alessio Paoli (Tm-ita); 8. Maurizio Micheluz (Yamaha-ita); 9. Petri Pohjamo (Tm-fin); 10. Arnau Vilanova (Honda-spa). Last Chance: 1. Petri Pohjamo (Tm-fin); 2. Federico Mancinelli (Ktm-ita); 3. Daniele Tellini (Yamaha-ita). Prima Semifinale: 1. Paul Edmonson (Honda-gbr); 2. Ivan Cervantes (Ktm-spa); 3. Alessio Paoli (Tm-ita). Seconda Semifinale: 1. David Knight (Ktm-gbr); 2. Mika Ahola (Husqvarna-fin); 3. Arnau Vilanova (Honda-spa). Trofeo Ktm Cl. Beginners: 1. Vanni Cominotto; 2. Luca Vecchi; 3. Marco Madaschi. Trofeo Ktm Cl. Veteran: 1. Roy Pieri; 2. Giovanbattista Ventriglia; 3. Francesco Guerini.