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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2003
LA PRESIDENZA GRECA PROPONE UN SECONDO COMPROMESSO SUL BREVETTO COMUNITARIO  
 
Bruxelles, 3 marzo 2003 - In un´intervista rilasciata al Notiziario Cordis, il segretario generale greco per la Ricerca e sviluppo, Dimitris Deniozos, ha dichiarato che la Presidenza greca si appresta ad adottare un secondo compromesso a seguito dei nuovi sviluppi della normativa sul brevetto comunitario. L´adozione del secondo compromesso è stata approvata il 26 febbraio in occasione di una riunione del Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l´Ue (Coreper), nel corso della quale la delegazione tedesca ha proposto ulteriori suggerimenti per il compromesso greco. La proposta avanzata dalla delegazione tedesca è stata ritenuta complementare al compromesso della Presidenza greca ed ha ottenuto ampio sostegno dagli altri Stati membri, ha dichiarato Deniozos. La proposta tedesca concordava con gli orientamenti principali del quadro inizialmente proposto dalla Grecia, che richiedeva la costituzione di un sistema giudiziario centrale con sede in Lussemburgo. Vi sono stati, tuttavia, pareri discordanti, riguardo all´introduzione di un sistema di mobilità dei giudici che consenta loro di espletare la propria attività nell´ambito dei processi che si svolgono negli Stati membri". La delegazione tedesca ha suggerito che le proposte sulla mobilità dei giudici siano adottate per un periodo transitorio, al fine di consentire la costituzione definitiva di tribunali specializzati negli Stati membri, competenti per le controversie in materia di brevetto. Deniozos ha dichiarato al Notiziario Cordis che la Presidenza greca ha convenuto di inserire la proposta tedesca in un secondo documento, che sarà dibattuto in occasione del Consiglio "Competitività" del 3 marzo. Si auspica che tali distaccamenti del sistema centrale, se approvati dal Consiglio, possano essere operativi entro il 2010. Sono state attualmente individuate due possibili ipotesi di accordo politico sul brevetto comunitario. Qualora non si raggiunga un accordo in occasione del Consiglio "Competitività", il Consiglio stesso potrà chiedere al Coreper di sviluppare ulteriormente le linee guida indicate nel compromesso. Deniozos ritiene che se il 3 marzo non si perverrà ad un accordo, sarà possibile raggiungerlo il 12 o il 29 maggio.  
   
   
LA RICERCA SOCIOECONOMICA È ESSENZIALE PER LA GESTIONE DEL PROGRESSO SCIENTIFICO: INTERVISTA AD UNO DEI DIRETTORI DELLA DG RICERCA  
 
Bruxelles, 3 marzo 2003 - Secondo quanto affermato dal responsabile della Direzione K- Economia e società della conoscenza in seno alla Dg Ricerca della Commissione, Jean-françois Marchipont, durante un´intervista concessa al Notiziario Cordis, la ricerca nel campo delle scienze sociali e umane migliorerà il rapporto fra il progresso scientifico e i suoi vantaggi per la società. Nell´ambito del sesto programma quadro (6Pq), varato recentemente, la ricerca nel campo delle scienze sociali e umane costituisce l´elemento centrale della priorità "Cittadini e governance nella società basata sulla conoscenza". Ma qual è la situazione attuale della ricerca socioeconomica in Europa e perché la Commissione l´ha inclusa fra le sue priorità chiave? Marchipont ha risposto a tali domande e ha spiegato i motivi per cui ritiene che questo settore sia destinato ad attirare una crescente attenzione in futuro. Interrogato sulle ragioni che devono indurre l´Europa ad intraprendere attività di ricerca nel campo delle scienze sociali e umane, Marchipont ha spiegato che tali iniziative forniscono un collegamento essenziale fra la scienza e la definizione delle politiche. "Grazie a queste attività, la base scientifica delle politiche europee e nazionali sarà molto migliore rispetto al passato", ha affermato Marchipont. Così come la ricerca medica può condurre allo sviluppo di vaccini contro le malattie, i progetti di ricerca sociale possono sfociare nell´elaborazione di politiche efficaci a beneficio della società. La ricerca socioeconomica assolve un´altra funzione cruciale nel rapporto fra scienza e società: "Il progresso scientifico avanza molto rapidamente, ma la nostra capacità di valutare le relative conseguenze sociali è ancora insufficiente. La ricerca sulle scienze sociali e umane ci permette di misurare con precisione tali conseguenze e, pertanto, è essenziale dedicarsi ad attività di questo tipo se vogliamo continuare ad essere gli artefici del nostro progresso", ha sottolineato Marchipont. Accanto al ruolo di previsione degli effetti del cambiamento, la ricerca socioeconomica può assumere un´altra funzione anticipatrice, come strumento per l´identificazione delle tendenze scientifiche che servono ad orientare il processo decisionale e di definizione delle priorità. Marchipont ritiene che questa dimensione anticipatrice assumerà un´importanza cruciale nel dimostrare all´opinione pubblica e alla comunità scientifica ciò che è possibile ottenere attraverso il progresso scientifico generale. L´esistenza di un´area prioritaria dedicata alle attività di natura socioeconomica, nell´ambito del 6Pq, riflette l´importanza attribuita a questo settore di ricerca. Lo stesso dicasi dell´aumento della dotazione di bilancio a favore di tali attività: 225 milioni di euro stanziati a favore della priorità "Cittadini e governance" del 6Pq, rispetto ai 147 milioni di euro per la "Ricerca socioeconomica mirata" del 5Pq. Se a ciò si aggiungono i finanziamenti per le attività incentrare sugli aspetti socioeconomici in altre aree prioritarie non tecnologiche, la cifra totale degli stanziamenti nell´ambito del 6Pq raggiunge circa i 355 milioni di euro, e risulta ancora più elevata se si considera l´insieme di tutte le attività socioeconomiche, comprese quelle realizzate nell´ambito delle priorità tecnologiche. Marchipont ha dichiarato al Notiziario Cordis di approvare questa tendenza, ma di ritenere che la ricerca nel campo delle scienze sociali e umane assumerà una posizione ancor più importante nell´ambito dei futuri programmi comunitari: "L´orientamento politico è corretto, l´interesse per questo settore cresce, ma il sostegno non corrisponde ancora all´importanza che esso merita". Tuttavia, Marchipont è realista circa il ritmo del cambiamento e sostiene che non sarebbe proficuo elevare i livelli dei finanziamenti al di là della capacità del mondo scientifico di assorbirli e utilizzarli pienamente. Anzi, egli ritiene che prima di poter sfruttare appieno il loro potenziale, le scienze sociali e umane dovranno subire una riorganizzazione. "Le scienze sociali sono molte disomogenee e spesso vengono considerate meno scientifiche, per esempio, delle scienze naturali. La creazione di uno Spazio europeo della ricerca [Ser] fornirà alle scienze sociali un importante stimolo a riorganizzarsi". Al fine di facilitare tale riorganizzazione, la Commissione ha creato un gruppo consultivo per la priorità "Cittadini e governance", presieduto dall´ex ministro portoghese Maria João Rodriguez. Il gruppo si prefigge l´obiettivo di analizzare la creazione di un Ser per le scienze sociali e di valutare il ruolo della ricerca socioeconomica sia in quanto tale, sia in rapporto ad altre aree politiche. Alla luce dell´attuale adozione di simili misure a livello europeo, Marchipont ritiene che sia giunto il momento di riorganizzare la ricerca socioeconomica anche a livello nazionale. Egli ha spiegato al Notiziario Cordis che gli Stati membri dovrebbero valutare due linee d´azione: l´apertura dei programmi nazionali di ricerca socioeconomica alla partecipazione di altri paesi e il rafforzamento della cooperazione, a livello europeo, fra le attività nazionali di ricerca socioeconomica. La Commissione, dal canto suo, intende promuovere l´importanza di questo tipo di ricerca affinando i metodi per la valutazione dell´impatto di tali attività. Mentre nell´ambito dei programmi quadro precedenti questa valutazione è stata condotta a posteriori, Marchipont definisce il processo che verrà adottato nel 6Pq "più costante e continuamente aggiornato". La Commissione auspica che la possibilità di individuare più chiaramente i benefici socioeconomici sia della ricerca attinente a questo settore, sia di quella più generale, incoraggi gli Stati membri, così come le società private, ad incrementare i rispettivi livelli di spesa per la ricerca, avvicinandoli così all´obiettivo del tre per cento del Pil fissato a Barcellona. In un´altra iniziativa concreta, la Direzione K ha istituito un gruppo di riflessione composto da scienziati di alto livello, incaricati di realizzare una cartografia della situazione delle scienze sociali e umane in Europa, con particolare attenzione ai paesi candidati. Quest´attività costituisce il prosieguo di una metodologia elaborata nel corso di un´iniziativa del governo francese attuata da Maurice Godelier. Marchipont è convinto che una percezione più chiara dei benefici della ricerca sociale, accanto ad una riorganizzazione in tutta Europa delle scienze sociali e umane, consentirà di ottenere risultati migliori, di aumentare la credibilità e di accordare una maggiore priorità alle scienze sociali. Egli ritiene essenziale quest´ultimo punto, poiché, come afferma: "L´importanza di questo settore di ricerca cresce di giorno in giorno". Per ulteriori informazioni sulla priorità "Cittadini e governance nella società della conoscenza", consultare il seguente indirizzo web: http://www.Cordis.lu/fp6/citizens.htm   Per maggiori informazioni sulle attività di previsione della Commissione visitare il seguente sito: http://www.Cordis.lu/rtd2002/foresight/home.html    
   
   
ESTIMATION RAPIDE - FEVRIER 2003 L´INFLATION DE LA ZONE EURO ESTIMEE A 2,3%  
 
Bruxelles,le 28 février 2003 - Selon une estimation rapide publiée aujourd´hui par Eurostat, l´Office statistique des Communautés européennes à Luxembourg, le taux d´inflation annuel1 de la zone euro2 s´établirait à 2,3% en février 2003. En janvier le taux était de 2,2%. Élaboration des estimations rapides L´inflation de la zone euro est mesurée par l´Indice des Prix à la Consommation de l´Union Monétaire (Ipcum). Pour élaborer les estimations rapides de l´Ipcum, Eurostat utilise les informations préliminaires sur les prix relatives au mois de référence, diffusées par les Etats membres pour lesquels les données sont disponibles, ainsi que des informations préliminaires sur les prix de l´énergie. La procédure d´estimation utilise les méthodes de régression et de modélisation des séries chronologiques afin de combiner des informations historiques avec des informations sur les variations récentes de prix de manière à obtenir un indice total pour la zone euro. Il n´existe pas de ventilation détaillée. Les simulations ont montré que la procédure d´estimation était fiable (au cours des deux dernières années: anticipation correcte de l´indice dans 13 cas, différence de 0,1% dans 9 cas et différence de 0,2% dans 2 cas dont le dernier en avril 2002). Suite à la mise à jour régulière du panier de l´Ipch et de la pondération en Allemagne3, les séries de l´Ipch allemand ainsi que des agrégats de l´Ipcum ont été mis à jour à partir de janvier 2000. Ces chiffres restant encore provisoires, l´estimation rapide de ce mois comporte une plus grande incertitude que les performances passées pourraient indiquer. Vous trouverez des informations complémentaires dans le communiqué d´Eurostat 113/2001 du 5 novembre 2001.  
   
   
ISTAT: IL GOVERNO HA IL PIENO CONTROLLO DELLA FINANZA PUBBLICA  
 
Roma, 3 marzo 2003 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze, in base ai dati economici e di finanza pubblica resi noti oggi dall´Istat, rileva che: il governo ha il pieno controllo della finanza pubblica, come dimostrano i significativi miglioramenti dei rapporti deficit-Pil e debito-Pil; in particolare, il rapporto debito-Pil è migliorato di quasi 3 punti percentuali (da 109,4 a 106,7%), rispetto al Programma di stabilità presentato dal governo in novembre alla Commissione Ue. Questo risultato - che va attribuito per 1,2 punti percentuali a misure strutturali - conferma gli impegni assunti dall´Italia in sede europea; il rapporto deficit-Pil (2,3%) è sceso di 0,3 punti percentuali rispetto al 2001 ed è leggermente migliore delle previsioni formulate dalla Commissione europea (2,4%); questi obiettivi sono stati conseguiti in un quadro congiunturale non favorevole, caratterizzato da bassa crescita, e sono tanto più significativi se raffrontati al diffuso peggioramento della situazione di finanza pubblica dei principali partner europei; la crescita del Pil è dello 0,4%, dentro la media europea. Ma il dato tendenziale del quarto trimestre 2002, pari all´1% rispetto al quarto trimestre 2001, segnala non solo la tenuta, ma anche le potenzialità della nostra economia, pur in uno scenario di grande incertezza; la reazione dei mercati finanziari, in particolare con l´ulteriore riduzione degli spread sui titoli a lungo termine, conferma la fiducia nel processo di risanamento della finanza pubblica italiana.  
   
   
WORKSHOP AMBROSETTI: "LO SCENARIO DELLA FINANZA PER I L VANTAGGIO COMPETITIVO"  
 
Villa d´Este di Cernobbio (Co): Inizia venerdì 7 marzo, alle ore 8.45, a Villa d´Este di Cernobbio (Co), per concludersi sabato 8, alle ore 13.15, la quattordicesima edizione del tradizionale workshop "Lo scenario della finanza per il vantaggio competitivo" Questi i principali argomenti che saranno trattati nel corso dell´incontro: Quadro economico internazionale e sue prospettive; Stabilità finanziaria, politiche monetarie e tassi di cambio; Il quadro geopolitica; Corporate Governance: quali problemi, quali soluzioni; Finanza innovativa per le imprese; Europa: mercati finanziari, governo dell´economia, della moneta e della finanza Agenda per l´Italia Fra i relatori interverranno: Josef Ackermano (Presidente del Comitato Esecutivo, Deutsche Bank), Bodil Nyboe Andersen (Governatrice, Banca di Danimarca), Andrea Boltho (Economista, Università di Oxford), Howard Davies (Presidente, Financial Services Authority, Regno Unito), Eugenio Dorningo Solans (Membro del Comitato Esecutivo, Banca Centrale Europea), Oystein Fjeldstad (Norwegian School of Management), Jacob A. Frenkel (Presidente, Merrill Lynch Internationaal), Vittorio Grilli (Ragioniere Generale dello Stato, Ministero dell´Economia e delle Finanze), Susan Kalla (Vice Fresident e Analista Senior, Friedman, Billings, Ramsey Group, Inc), Edward Luttwak (Direttore. Centro Studi Strategici Internazionali, Usa), Sir George Mathewson (Presidente, Royal Bank of Scotland), Paolo Savona (Economista), Luigi Spaventa (Presicente, Consob), Peter Sutherland (Presidente, Goldman Sachs International - Chairman, British Perroleum), Angelo Tantazzi (Presidente, Borsa Italiana), Michael Treschow (Presidente, Ericsson Ab), Giacomo Vaciago (Economista) e James D4 Wolfensohn (Presidente, The World Bank). E´ prevista la partecipazione del Ministro dell´Economia Giulio Tremonti.  
   
   
MPS ALTERNATIVE INVESTMENTS E MONDOHEDGE LANCIANO I PRIMI INDICI DI FONDI HEDGE ITALIANI  
 
Milano, 3 marzo 2003 - Partono i Mondohedge Fdf Indices, i primi indici rappresentativi del mercato italiano degli hedge fund (fondi speculativi), realizzati da Mps Alternative Investments Sgr Spa (sgr speculativa del Gruppo Monte dei Paschi di Siena) e da Mondohedge Spa, il primo media in lingua italiana dedicato al mondo degli investimenti alternativi. I Mondohedge Fdf Indices sono calcolati dall´Ufficio Quantitative Methods di Mps Alternative Investments sulla base dei dati raccolti da Mondohedge. L´obiettivo è di fornire degli Indici rappresentativi dell´andamento dei Fondi Speculativi italiani in termini di performance e di rischio, aumentando sia la conoscenza sia la trasparenza del settore degli hedge fund presso la platea italiana. I nuovi indici, che riguardano i fondi di fondi hedge italiani, saranno diffusi sia a livello aggregato, sia a livello di sottoindici, e coprono circa il 95% dell´attuale mercato dei fondi speculativi in Italia. E´ previsto un indice Generale (Mh Fdf Indice Generale), rappresentativo dell´insieme dei fondi di fondi hedge, e due livelli di scomposizione; al primo troviamo gli indici Multistrategy e Specialist. L´indice Multi-strategy a sua volta si compone di tre sottoindici, distinti per caratteristiche di volatilità. Nel dettaglio: 1. Mh Fdf Indice Generale - 1.1. Mh Fdf Indice Multi-strategy: è l´indice globale dei fondi speculativi multi-manager e multi-strategy, composto dai seguenti sottoindici: Mh Fdf Indice Low Volatility: composto dai fondi speculativi multi-strategy e multi-manager che perseguono un obiettivo di volatilità contenuta, paragonabile a quella tipica dei mercati obbligazionari; Mh Fdf Indice Medium Volatility: composto dai fondi speculativi multi-strategy e multi-manager che perseguono un obiettivo rendimento assoluto positivo contenendo la volatilità su livelli di poco superiori a quella tipicamente riscontrata sui mercati obbligazionari; Mh Fdf Indice High Volatility: composto dai fondi speculativi multi-manager e multistrategy che hanno un obiettivo di rendimento assoluto positivo con una volatilità superiore a quella tipica dei mercati obbligazionari ma inferiore a quella dei mercati azionari; 1.2 Mh Fdf Indice Specialist: indice globale dei fondi speculativi multi-manager che privilegiano una concentrazione del portafoglio su specifiche strategie. Attualmente è composto da un unico sottoindice: Mh Fdf Indice Equity: composto dai fondi speculativi multi-manager che investono prevalentemente in hedge fund di tipo long/short equity. Gli indici saranno calcolati sia asset weighted, pesati per il Patrimonio di ogni singolo fondo costituente, sia equal weighted, senza tener conto della massa in gestione. In quest´ultimo caso tutti i costituenti hanno lo stesso peso. Nel calcolo degli indici sono presi in considerazione tutti i fondi speculativi autorizzati da Banca d´Italia che comunicano il valore unitario della quota e il Patrimonio complessivo del fondo a Mondohedge. Una volta inserito nell´indice, ogni singolo fondo costituente ne continuerà a far parte anche nel caso di liquidazione o fallimento. Sono, inoltre, inclusi i fondi che hanno già raggiunto il numero massimo di sottoscrittori (e quindi chiusi). L´inclusione nel sottoindice è preliminarmente affidata alle dichiarazioni del gestore. Periodicamente viene analizzato il comportamento di ogni fondo costituente in termini di performance e volatilità in relazione allo stile di investimento dichiarato dal gestore, al fine di verificarne la coerenza con l´indice d´appartenenza.  
   
   
ENI: APPROVATA L´EMISSIONE DI UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO DI 1,5 MILIARDI DI EURO  
 
San Donato Milanese, 3 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione dell´Eni ha deliberato ieri, 27 febbraio, l´emissione di un prestito obbligazionario dell´ammontare complessivo di 1,5 miliardi di euro. La delibera è stata assunta in base alla facoltà attribuita dall´Assemblea degli Azionisti del 30 maggio 2002 e sarà eseguita in una o più tranche. L´emissione è volta a perseguire un migliore equilibrio tra l´indebitamento a breve e a quello a medio-lungo termine del Gruppo. Il prestito sarà collocato sulla borsa di Lussemburgo.  
   
   
ENI - PRECONSUNTIVO 2002: UTILE NETTO PRIMA DEGLI ONERI NON RICORRENTI: 4.912 MILIONI DI EURO DIVIDENDO PROPOSTO: 0,75 EURO PER AZIONE  
 
S. Donato Milanese, 3 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione dell´Eni ha esaminato ieri il bilancio consolidato preconsuntivo 2002 che chiude con l´utile netto di 4.582 milioni di euro. La flessione di 3.169 milioni di euro deriva essenzialmente dalla circostanza che nel 2001 vennero conseguite le plusvalenze derivanti dal collocamento sul mercato del 40,24% di Snam Rete Gas (2.453 milioni di euro) e dalla cessione del patrimonio immobiliare (610 milioni di euro). In termini omogenei, prima delle componenti non ricorrenti e dell´attribuzione ai terzi azionisti dell´utile conseguito da Snam Rete Gas nel 1° semestre 20021 , l´utile netto si riduce di 646 milioni di euro (da 5.757 milioni di euro a 5.111 milioni di euro2 ), pari all´11,2%, a seguito essenzialmente della riduzione del 14,5% dell´utile operativo prima delle componenti non ricorrenti (da 10.482 milioni di euro a 8.959 milioni di euro), in parte compensata dalle minori imposte sul reddito, connesse in particolare alla contrazione dell´utile prima delle imposte, e dai minori oneri finanziari netti. L´utile netto prima delle componenti non ricorrenti (oneri netti di 330 milioni di euro) ammonta a 4.912 milioni di euro (-14,7% rispetto al 2001). Sulla base dei risultati del preconsuntivo, il Consiglio di Amministrazione proporrà all´Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,75 euro per azione che colloca il pay out a circa il 62%. All´intero dividendo compete il credito di imposta ordinario del 56,25%. L´utile operativo conseguito nel 2002 (8.502 milioni di euro) registra la diminuzione di 1.811 milioni di euro rispetto al 2001, pari al 17,6%, dovuta essenzialmente: settore Exploration & Production (-809 milioni di euro, pari al 13,5%) a seguito essenzialmente della flessione del prezzo di vendita del gas naturale (11,1%), delle maggiori svalutazioni di asset minerari (244 milioni di euro), dell´apprezzamento dell´euro sul dollaro (5,6%), nonché della maggiore attività di ricerca esplorativa (94 milioni di euro). Questi fattori negativi sono stati parzialmente compensati dall´aumento del prezzo del barile e dal miglioramento del mix produttivo (complessivamente +5,2%), dalla crescita della produzione venduta di idrocarburi (23,4 milioni di boe3 , pari al 4,7%) e dalle plusvalenze conseguite sulla cessione di asset (92 milioni di euro); settore Refining & Marketing (-658 milioni di euro, pari al 66,8%) a seguito essenzialmente dei minori margini di raffinazione (-59,4% il margine sul Brent); settore Gas & Power (-441 milioni di euro, pari al 12%) a seguito della variazione del mix di vendita, per la maggiore incidenza delle vendite all´estero connessa al progressivo allineamento ai tetti fissati dal D.lgs. 164/2000, nonché dei minori volumi venduti (1,20 miliardi di metri cubi, pari all´1,9%). Inoltre ha inciso sul risultato la svalutazione di asset in Brasile e in Argentina (93 milioni di euro) e il pagamento (86 milioni di euro) del tributo ambientale istituito dalla Regione Sicilia con legge regionale 26 marzo 2002, n. 2. Nel 2002 la produzione giornaliera di idrocarburi è stata di 1.472 mila boe (petrolio e condensati 921 mila barili; gas naturale 551 mila boe) con un incremento di 103 mila boe rispetto al 2001, pari al 7,5%, nonostante i tagli produttivi decisi dall´Opec (con un effetto sulla produzione di 26 mila boe) e le azioni di razionalizzazione del portafoglio di asset minerari (con un effetto sulla produzione di -8 mila boe). Nel quarto trimestre 2002 la produzione giornaliera è stata di 1.527 mila boe e pertanto è stato conseguito con un anno di anticipo rispetto ai programmi il target di 1,5 milioni di boe fissato per il 2003. L´eni intende mantenere nei prossimi anni una forte crescita della produzione facendo leva sullo sviluppo interno, con l´obiettivo al 2006 di produrre oltre 1,8 milioni di boe/giorno (incremento medio annuo di circa il 6%). Le riserve certe di idrocarburi al 31 dicembre 2002 (7 miliardi di boe) sono aumentate di 101 milioni di boe rispetto al 2001. L´incremento ha consentito di rimpiazzare il 119% della produzione; il 129% se si esclude l´effetto delle razionalizzazioni. La vita utile residua delle riserve è di 13,2 anni (13,7 anni nel 2001). Le azioni di razionalizzazione e di miglioramento dell´efficienza hanno consentito di realizzare risparmi di costi di 523 milioni di euro, compensando pressoché interamente gli incrementi dovuti alla dinamica salariale e all´inflazione. Complessivamente la riduzione dei costi nel quadriennio 1999-2002 ammonta a circa 1,7 miliardi di euro, corrispondente al 50% del target di 3,4 miliardi di euro programmato per il 2006. Gli investimenti tecnici e in partecipazioni ammontano a 9.441 milioni di euro. Gli investimenti tecnici (8.058 milioni di euro) sono aumentati di 1.452 milioni di euro rispetto al 2001, pari al 22 %. Gli investimenti in partecipazioni (1.383 milioni di euro) hanno riguardato in particolare l´acquisto nell´attività costruzioni e perforazioni della società francese Bouygues Offshore e l´acquisto, in joint venture con la società tedesca Enbw, del 97% della Gvs. L´indebitamento finanziario netto al 31 dicembre ammonta a 11.155 milioni di euro con un aumento di 1.051 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2001 a seguito essenzialmente dell´anticipazione di alcune partite tributarie. Il leverage (rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto, compresi gli interessi di terzi azionisti) è pari a 0,39 (0,34 al 31 dicembre 2001). Nel 2002 sono state acquistate 52,26 milioni di azioni proprie per il corrispettivo complessivo di 770 milioni di euro (in media 14,74 euro per azione4 ). Complessivamente dall´inizio del programma di acquisto (1° settembre 2000) al 26 febbraio 2003 l´Eni ha acquistato 218 milioni di azioni proprie, pari al 5,46% del capitale sociale, per un costo di 3.007 milioni di euro (in media 13,77 euro per azione).  
   
   
IL C.D.A. DI ART´È: APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO FATTURATO 2002 IN CRESCITA DEL 19% A 46,5 MILIONI DI EURO  
 
Villanova di Castenaso, 3 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Art´è, leader in Italia nel mercato dei beni culturali di alta gamma, si è riunito oggi sotto la presidenza di Marilena Ferrari per esaminare e approvare il progetto di bilancio dell´esercizio 2002. Il fatturato consolidato dell´anno è stato pari a 46,5 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto allo scorso esercizio. A tale proposito si ricorda che Fmr non è stata consolidata nel Conto Economico ma solo nello Stato Patrimoniale, dal momento che l´acquisizione è stata conclusa solo nell´ultima parte dell´anno. L´andamento del fatturato evidenzia un forte incremento nel secondo semestre (+37% rispetto al medesimo periodo del 2001), mentre nella prima parte dell´anno è risultato sostanzialmente in linea con l´anno precedente (+1%). Il trend di miglioramento progressivo è attribuibile alla scelta di concentrare nel primo semestre gran parte degli investimenti finalizzati a un potenziamento strutturale di tutti i driver di crescita del Gruppo, che ha già dato i primi risultati nella seconda parte dell´anno. Oltre al rafforzamento della struttura manageriale, i principali sforzi sono stati concentrati nel potenziamento della rete distributiva, sotto l´aspetto dimensionale e organizzativo, nell´informatizzazione del Gruppo e nell´aumento della visibilità complessiva con il lancio del progetto Ta Matete. Il Gruppo ha inoltre consolidato la propria posizione competitiva - sotto il profilo delle linee di prodotti, del database clienti e prospect, dei canali distributivi e dei marchi - grazie anche alle importanti acquisizioni, tra cui Fmr, e agli accordi commerciali conclusi. A conferma dell´efficacia delle strategie adottate e del positivo trend di sviluppo, la raccolta ordini della Capogruppo nei soli primi due mesi del 2003, segna già una crescita di quasi il 50% sull´omologo periodo dell´anno precedente. Nell´esercizio 2002 il Margine Operativo Lordo a livello consolidato è stato pari a 7,1 milioni di euro, in crescita di circa il 5% rispetto ai 6,8 milioni di euro del 2001, e con un´incidenza sul fatturato del 15%. Anche il Mol evidenzia un forte miglioramento nel secondo semestre, con un aumento del 36% rispetto allo stesso periodo 2001, mentre nel primo semestre registrava una diminuzione del 58% rispetto al 2001. Il Mol delle attività tradizionali a fine esercizio ha superato la attese raggiungendo i 9,7 milioni di euro con un incidenza del 22% sul fatturato, superiori alle previsioni precedentemente formulate (20%). La redditività del Gruppo, al di sotto del Margine Operativo Lordo, risente di ammortamenti e svalutazioni per 3,1 milioni di euro e di oneri straordinari pari a 1,8 milioni di euro. Il reddito operativo è positivo per 3,4 milioni di euro contro i 5,4 milioni dell´esercizio passato e il reddito ante imposte è pari a 2 milioni di euro rispetto ai 5,1 milioni del 2001. Il Gruppo Art´è chiude l´esercizio con un utile netto consolidato pari a 2,1 milioni di euro contro i 3,6 milioni di euro del 2001. Il fatturato dell´esercizio 2002 della Capogruppo Art´è S.p.a. È stato pari a 44,6 milioni di euro con un Mol pari a 7,4 milioni di euro. Il risultato ante imposte della Capogruppo è negativo per 1,5 milioni di euro, mentre il risultato netto è pari a meno 1,3 milioni di euro. Tale risultato è influenzato da una svalutazione di partecipazioni pari a 4,2 milioni di euro effettuata esclusivamente per fini fiscali senza la quale il risultato ante imposte sarebbe stato pari a 2,6 milioni di euro. In considerazione di quanto esposto, il Consiglio di Amministrazione ha pertanto deciso di proporre all´Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo pari a 0,40 euro per azione, e dunque invariato rispetto allo scorso esercizio, attraverso l´ utilizzo della riserva straordinaria. La data di stacco della cedola n. 2 è il 28 aprile 2003 e quella di pagamento il 2 maggio 2003. I dividendi godono di un credito di imposta pieno. La posizione finanziaria netta risulta a fine periodo positiva, con un saldo di 9,5 milioni di euro: la liquidità e la capacità di utilizzo della leva finanziaria rappresentano un fattore critico di successo per la continuazione del processo di sviluppo del Gruppo. "Il 2002 è stato un anno molto importante per l´evoluzione del nostro Gruppo. - ha dichiarato Marilena Ferrari, Presidente di Art´è S.p.a. - Oltre agli ottimi risultati raggiunti, il Gruppo Art´è nello scorso esercizio ha posto le basi per divenire un polo culturale ed editoriale di riferimento non solo in Italia ma anche in Europa, organizzandosi e strutturandosi per sostenere al meglio la crescita prevista. Grazie alle importanti acquisizioni e agli accordi conclusi, Art´è ha saputo rafforzare la propria leadership nel mercato dei beni culturali di alta gamma, sotto il profilo dei marchi gestiti, della base clienti e della gamma prodotti e servizi, aprendo interessanti prospettive di crescita in settori contigui e in nuovi mercati".  
   
   
BIOSEARCH ITALIA: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO I RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2002 - RICAVI NETTI PARI A 6,5 MILIONI DI EURO; 6,3 A LIVELLO CONSOLIDATO  
 
Milano, 3 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Biosearch Italia ha approvato i risultati di Biosearch Italia S.p.a. E del Gruppo Biosearch al 31 dicembre 2002. In sintesi i dati finanziari: ricavi netti pari a 6,5 milioni di euro; 6,3 a livello consolidato: perdita di periodo di 12,3 milioni di euro; 12,8 a livello consolidato: Posizione Finanziaria Netta consolidata di 101,1 milioni di euro: Fatti ed attività di maggiore rilievo ad oggi: Firmato l´atto di fusione di Biosearch in Versicor , con efficacia 1 marzo 2003; Avviati, da parte di Versicor, gli studi clinici di Fase Iii della Dalbavancina per le infezioni della cute e dei tessuti molli; Conclusi, da parte di Versicor, gli studi clinici di fase Ii della Dalbavancina per il trattamento delle infezioni della pelle e dei tessuti molli. I risultati ottenuti, annunciati in settembre, hanno dimostrato l´efficacia clinica di Dalbavancina, primo antibiotico iniettabile a singola somministrazione settimanale; Avviata, da parte di Versicor, la Fase Ii di sviluppo clinico della Dalbavancina per il trattamento delle setticemie causate da stafilococchi resistenti; Completato l´arruolamento dello studio clinico di Fase I di Bi-k0376, la nuova molecola per il trattamento topico dell´acne; Riacquisiti da Intrabiotics Pharmaceuticalsi diritti per la formulazione topica, volta in particolare al trattamento dei portatori di Stafilococcus aureus multiresistente; Prosegue negli Stati Uniti la Fase Iii degli studi clinici della Ramoplanina, condotti dal licenziatario Genome Therapeutics Corporation ; Proseguono le attività di ricerca e sviluppo preclinico al fine di ottenere una più robusta pipeline di prodotti; Assegnato alla società un finanziamento di 6.5 milioni di euro, da parte del Ministero delle Attività Produttive, sul fondo per l´Innovazione Tecnologica; Proseguono, a Pisticci (Mt), le attività di costruzione dell´impianto produttivo. Risultati Economici e Finanziari Ricavi: Biosearch Italia S.p.a. Ha realizzato al 31 dicembre 2002 ricavi netti per 6,5 milioni di euro, in flessione per 2,4 milioni di euro rispetto all´esercizio precedente, principalmente a motivo, come da attese, di minori commissioni di licenza. A livello consolidato i ricavi netti ammontano a 6,3 milioni di euro (8,8 milioni di euro al 31 dicembre 2001). Costi: nel 2002 Biosearch Italia S.p.a. Ha sostenuto costi operativi per circa 18,3 milioni di euro, ammortamenti esclusi; nello stesso periodo del 2001 i costi ammontavano a 19,8 milioni di euro. A livello consolidato i costi ammontano a 18.7 milioni di euro (20,7 milioni di euro al 31 dicembre 2001). Per l´attività di ricerca e sviluppo la Società ha sostenuto costi per 9,7 milioni di euro, con una diminuzione di 5,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2001, essenzialmente dovuta all´assenza, nel periodo di riferimento, dei costi di sviluppo della Ramoplanina attualmente sostenuti dal licenziatario americano Genome Therapeutics. I costi della produzione ammontano a 2,9 milioni di euro; maggiori per 1,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2001; a livello consolidato ammontano a 3,4 milioni di euro (2 milioni di euro al 31 dicembre 2001). Le spese generali ed amministrative a fine esercizio 2002 sono pari a circa 5,7 milioni di euro, con incremento di 2,4 milioni di euro rispetto all´esercizio precedente, soprattutto a motivo delle spese legali e di consulenza connesse alla operazione di fusione appena conclusa. Gli ammortamenti incidono sul conto economico per 3,6 milioni di euro, 3,8 milioni di euro a livello consolidato, in linea con i dati al 31 dicembre 2001. Risultato operativo: negativo per 15,4 milioni di euro a livello di società (negativo per 14.6 milioni di euroal 31 Dicembre 2001); a livello consolidato il risultato operativo è negativo per 16,3 milioni di euro (negativo per 15,8 milioni di euro al 31 dicembre 2001). Proventi finanziari netti: 2,9 milioni di euro a livello consolidato. Risultato d´esercizio: negativo per 12,3 milioni di euro a livello di Biosearch Italia S.p.a., negativo per 11,1 milioni di euro al 31 dicembre 2001; a livello consolidato la perdita ammonta a 12,8 milioni di euro, 12,2 milioni di euro al 31 dicembre 2001. · Posizione Finanziaria Netta: 101,1 milioni di euro a livello consolidato (112,8 milioni di euro al 31 dicembre 2001). La variazione è prevalentemente imputabile ad investimenti fissi: 8,1 milioni di euro nell´impianto produttivo di Pisticci e 1 milione di euro nel centro ricerche di Gerenzano. Claudio Quarta, Amministratore Delegato di Biosearch Italia ha affermato: "Siamo profondamente soddisfatti dei risultati ottenuti dalla Socieà, sia per quanto riguarda l´aspetto finanziario, ma soprattutto per gli aspetti societari e di sviluppo dei prodott. A livello societario è statoinfatti firmato l´atto di fusione con Versicor attraverso il quale la nostra società si pone in una posizione di leadership a livello mondiale nel campo degli antinfettivi, mentre, per quanto riguarda i prodotti, siamo ampiamente soddisfatti dei risultati ottenuti con l´antibiotico Dalbavancina; Ii risultati finanziari sono in linea con le attese"  
   
   
NOPHUSPHARMA SPA ANNUNCIA I DATI DI BILANCIO 2002 : POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ATTIVA PARI A 109,8 MILIONI DI EURO AL 31 DICEMBRE 2002 (141,8 MILIONI DI EURO AL 31 DICEMBRE 2001).  
 
Milano 3 marzo 2003 - Novuspharma Spa società biofarmaceutica focalizzata sulla ricerca di terapie antitumorali, annuncia oggi i dati del bilancio d´esercizio 2002 e un aggiornamento sulle attività di ricerca e sviluppo intraprese durante l´ultimo trimestre. E´ in corso il reclutamento per lo studio clinico di fase Iii, che valuta l´efficacia di Pixantrone (Bbr 2778) in combinazione con Rituxan (rituximab) nella terapia del linfoma non-Hodgkin (Nhl) indolente. Risultati preliminari molto incoraggianti sono stati ottenuti nei tre studi di fase I/ii nel linfoma non-Hodgkin (Nhl) indolente e aggressivo con Pixantrone in combinazione con altri agenti citotossici. Sulla base di queste osservazioni, un primo studio allargato di fase Ii nell´ Nhl aggressivo inizierà nel secondo trimestre 2003. Nel corso del 2003 inizierà lo studio di fase I di Pixantrone in pazienti affetti da sclerosi multipla. I dettagli di questo programma sperimentale sono stati presentati al Convegno Europeo della Fondazione Charcot a Siviglia. Siglato con Micromet Ag un accordo di co-sviluppo per Mt201, un anticorpo monoclonale umano che riconosce l´antigene Ep-cam. L´avvio della sperimentazione clinica di fase Ii è previsto per la prima metà del 2003. Risultati preliminari positivi nello studio di fase Ii di Bbr 3576 in pazienti con cancro alla prostata refrattario alla terapia ormonale. Sono in corso di preparazione la strategia registrativa e il piano di sviluppo relativo a questo tipo di tumore, inclusi studi di combinazione. Ampliamento del programma di ricerca relativo alla scoperta di inibitori del fattore Hif-1a attraverso. Collaborazione con Cephalon: nell´ambito del programma di ricerca per l´dentificazione di composti inibitori del proteasoma, si sono incrementate di diversi ordini di grandezza la potenza e la selettività dei composti lead originati da Cephalon. Perdita netta dell´anno 2002 pari a 32,1 milioni di Euro (anno 2001: 15,8 milioni di Euro). Questo incremento riflette l´avanzamento dei nostri piani clinici ed è in linea con i piani previsionali della Società. Posizione finanziaria netta attiva pari a 109,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2002 (141,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2001). Silvano Spinelli, Amministratore Delegato, dichiara: "Per Novuspharma il 2002 è stato un anno di grandi progressi, con l´avvio dello studio registrativo con Pixantrone e grazie alle conferme di efficacia del composto che stanno emergendo dai numerosi studi di fase I/ii in combinazione. Il nostro impegno continua ad essere rivolto verso l´ampliamento del portafoglio di prodotti e delle piattaforme tecnologiche, così da diversificare il rischio cui sono esposti i nostri azionisti. Questo è dimostrato concretamente dall´accordo raggiunto con Micromet per il co-sviluppo dell´anticorpo Mt201, della collaborazione con Cephalon e dall´avvio di un programma di ricerca d´avanguardia in collaborazione con il National Cancer Institute." Risultati economico-finanziari - I ricavi al 31 dicembre 2002 sono stati di 5,6 milioni di Euro rispetto a 1,6 milioni di Euro registrati nel 2001. Tali ricavi sono principalmente relativi ai contributi pubblici che Novuspharma riceve a sostegno dei suoi programmi di ricerca. La perdita registrata nel periodo è stata pari a 32,1 milioni di Euro contro una perdita di 15,8 milioni di Euro nel 2001. L´incremento dei costi risulta in linea con i piani previsionali elaborati dalla Società ed è conseguenza dell´avanzare dei prodotti verso le fasi di sviluppo più vicine alla commercializzazione; in particolare, i costi più rilevanti sono relativi all´inizio della fase registrativa di Pixantrone. Novuspharma, alla chiusura dell´anno, presenta una posizione finanziaria netta attiva pari a 109,8 milioni di Euro (141,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2001) ed è quindi in grado di perseguire gli obiettivi prefissati.  
   
   
MARZOTTO : RISULTATI ECONOMICI E FINANZIARI AL 31 DICEMBRE 2002 FATTURATO NETTO CONSOLIDATO DELL´ESERCIZIO 2002 È AMMONTATO A 1.789 MILIONI DI EURO + 1,8% RISPETTO AL PRECEDENTE ESERCIZIO  
 
Milano, 3 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.a. Ha esaminato i risultati economici e finanziari del Gruppo e della Società (non ancora sottoposti a verifica da parte dei revisori) relativi all´esercizio chiuso al 31 dicembre 2002. I dati di seguito riportati comprendono i risultati economici del Gruppo Valentino, acquisito il 31 maggio 2002, per il periodo giugno-dicembre, consolidati con il metodo dell´integrazione globale. Il fatturato netto consolidato dell´esercizio 2002 è ammontato a 1.789 milioni di euro (2001: 1.757 milioni), in aumento dell´1,8% rispetto al precedente esercizio. Il fatturato realizzato fuori dall´Italia è passato dall´82% del 31 dicembre 2001 all´´81% del 31 dicembre 2002. L´incremento del fatturato è ascrivibile al consolidamento del Gruppo Valentino, che ha più che compensato la flessione del settore tessile laniero. Le attività dell´abbigliamento Marzotto e Hugo Boss hanno mantenuto il livello del precedente esercizio, nonostante il perdurare della sfavorevole congiuntura di mercato. Gli utili operativi del Gruppo (in linea con le previsioni), sono pari a 125 milioni di euro (7% del fatturato), in diminuzione rispetto ai 185 milioni dell´esercizio 2001 (10,5% del fatturato). Tale decremento è da attribuirsi al settore tessile laniero e al Gruppo Hugo Boss. Il saldo positivo dei proventi/oneri non ricorrenti, che ammonta a 28 milioni di euro (contro un saldo positivo 8 milioni del 2001), ha beneficiato delle plusvalenze di circa 47 milioni di euro realizzate con le operazioni di spin-off immobiliare e di cessione delle centrali idroelettriche effettuate dalla Marzotto S.p.a. Tenuto conto di perdite del Gruppo Valentino riflesse nel bilancio consolidato di Gruppo, al 31 dicembre 2002: l´utile netto consolidato comprensivo delle minoranze azionarie risulta di 77 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 118 milioni del precedente esercizio; l´utile netto di competenza degli azionisti della Capogruppo ammonta a 42 milioni di euro (2001: 56 milioni). L´indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 dicembre 2002, che tiene conto, oltre che del costo di acquisizione del Gruppo Valentino, dell´indebitamento del Gruppo Valentino pari a 234 milioni di euro, degli effetti della prima adozione da parte del Gruppo Hugo Boss del principio contabile Ias n. 17 (pieno consolidamento dei beni acquisiti in leasing, per circa 39 milioni di euro), risulta pari a 628 milioni di euro, contro i 419 milioni dell´esercizio precedente (+ 209 milioni). Nell´esercizio 2002 gli investimenti in attività fisse del Gruppo Marzotto sono ammontati a 91 milioni di euro e le operazioni di spin-off immobiliare e di cessione delle centrali idroelettriche hanno generato cassa per 84 milioni di euro. La Marzotto S.p.a. Ha realizzato nel 2002 un fatturato netto di 536 milioni di euro (2001: 574 milioni di euro) ed un utile netto pari a 58 milioni di euro (2001: 38 milioni di euro). L´utile netto ha beneficiato delle plusvalenze nette derivanti dalle citate operazioni di cessione di rami d´azienda. Il 26 marzo p.V. Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto esaminerà, unitamente alla bozza di relazione sulla gestione, i progetti di bilancio al 31 dicembre 2002 della Società e del Gruppo.  
   
   
INFERENTIA DNM: ACQUISTATO RAMO D´AZIENDA DI INFERENTIA DNM ITALIA SPA (EX DNM SPA) CONTROLLATA AL 100% DA INFERENTIA DNM SPA  
 
Milano 3 marzo 2003 - Nell´ambito del processo di razionalizzazione e ristrutturazione societaria in corso di completamento nel Gruppo Inferentia Dnm, è stato stipulato il 28 febbraio il contratto di cessione delle attività e passività costituenti il ramo d´azienda di Inferentia Dnm Italia S.p.a.(ex Dnm S.p.a.), ritenuto strategico per il Gruppo, alla capogruppo Inferentia Dnm S.p.a. Il nuovo orientamento strategico del Gruppo prevede una precisa focalizzazione nei servizi di marketing relazionale, al cui sviluppo ha dato un deciso contributo l´ingresso del nuovo azionista Wpp. Coerente con il riposizionamento strategico di cui sopra, è stato il completamento del piano di razionalizzazione societaria che ha rappresentato uno dei temi del piano di ristrutturazione. In particolare, in data odierna, si è dato corso all´acquisizione da parte di Inferentia Dnm S.p.a del ramo d´azienda funzionale allo svolgimento delle proprie attività da Inferentia Dnm Italia (ex Dnm S.p.a) società controllata al 100%. L´acquisto ha riguardato: i contratti con il personale dipendente e con i collaboratori; i contratti di locazione ed uso degli immobili; tutte le attrezzature tecnico/commerciali; i contratti in corso con i clienti; le obbligazioni verso i fornitori; le partecipazioni in P@rtners S.p.a e Proxima Net s.R.l. Il prezzo di acquisto delle attività acquisite al netto dei debiti e delle obbligazioni è stato di € 897.000. Tale prezzo risulta coerente con la valutazione delle attività e passività del ramo d´azienda eseguita da un perito indipendente ed in conformità con la delibera del Cda di Inferentia Dnm S.p.a del 14 febbraio scorso. Per ciò che concerne gli impatti di tale operazione sulla situazione economico patrimoniale del gruppo, si rileva che sono già riflessi nella relazione trimestrale consolidata al 31 dicembre 2002 approvata il 14 febbraio 2003. In tale sede, infatti, si è provveduto a: svalutare completamente l´avviamento residuo di Inferentia Dnm Italia Spa con un impatto negativo di € 7 milioni; adeguare il valore della partecipazione del 15% in P@rtners da € 11,658 milioni a € 3 milioni con un impatto negativo di € 8,658 milioni. Relativamente alla svalutazione di P@rtners, la stessa è coerente con il riposizionamento del Gruppo Inferentia Dnm, nonché con le considerazioni sopra esposte sulla strategicità del business di Inferentia Dnm Italia S.p.a.(ex Dnm S.p.a.). Il 28 febbraio si è inoltre tenuta l´assemblea straordinaria della società Inferentia Dnm Italia S.p.a in cui si è deliberato da parte dell´unico azionista, la controllante Inferentia Dnm S.p.a., il cambio della denominazione sociale da Inferentia Dnm Italia S.p.a a "Idi Milano in liquidazione" e la messa in liquidazione volontaria. L´assemblea straordinaria è stata preceduta dal consiglio di amministrazione che ha approvato il progetto di bilancio di Inferentia Dnm Italia al 31/12/2002 . In base ai valori espressi nel bilancio al 31/12/2002 approvato nell´odierno consiglio di amministrazione, "Idi Milano in liquidazione", al netto quindi delle attività e passività cedute alla Capogruppo, evidenzia un valore dell´attivo da liquidare di circa € 12,7 milioni, costituito per € 2,7 milioni circa di crediti commerciali verso la Capogruppo, ed un patrimonio netto di circa € 20.000. Le passività sono principalmente composte da debiti finanziari verso la capogruppo per € 9,3 milioni che diventeranno € 8,4 milioni dopo il pagamento del prezzo e da debiti bancari per circa € 2 milioni. La posizione di debito complessivo verso la capogruppo della "Idi Milano in liquidazione" è quindi di circa € 5,7 milioni. Si ritiene che i dati comunicati al mercato in sede di trimestrali siano tuttora adeguati a rappresentare la posizione economico patrimoniale e finanziaria della società essendo la posizione creditoria netta di Inferentia Dnm S.p.a verso la Idi Milano in liquidazione di € 5,7 milioni ampiamente coperta dall´attivo da liquidare della stessa società.  
   
   
BANCAETRURIA PRESENTA ALL´EVENTO STAR RISULTATI RELATIVI AL IV TRIMESTRE 2002 E OBIETTIVI 2003 "OUTSOURCING SELETTIVO" INFORMATICO CON CEDACRI CONSENTIRÀ A REGIME NEL 2005 UN RISPARMIO DEL 35%  
 
Arezzo, 3 marzo 2003 - Sono stati presentati da Bancaetruria, nel corso della manifestazione organizzata da Borsa Italiana, i dati relativi al quarto trimestre 2002 e gli obiettivi per il 2003. In evidenza per il Gruppo Etruria la dinamica dei principali aggregati economici e patrimoniali. Dopo l´effettuazione degli accantonamenti per oltre 26 milioni di euro, l´utile ante imposte al 31 dicembre 2002 è pari a 24,854 milioni di euro in flessione rispetto ai 35,227 milioni di euro della trimestrale al 31/12/2001. Il margine di intermediazione si attesta a 231 milioni di euro. Si conferma inoltre la leadership nel mercato dell´oro. Nell´occasione sono stati annunciati anche i principali obiettivi di budget previsti per il 2003. Per quanto riguarda gli aggregati economici a livello consolidato si prevede un incremento del risultato lordo di gestione del 24% circa ed una crescita del margine di interesse del 4,48%. Confermati dal nuovo Direttore Generale Luca Simoni, che per la prima volta ha incontrato la comunità finanziaria, i principali obiettivi del Piano Industriale 2003-2005 che prevedono: Rafforzamento della posizione competitiva; Sviluppo della redditività da servizi; Ottimizzazione della capital allocation; Miglioramento dell´efficienza interna; Rafforzamento del governo dei rischi. È in questa logica che Simoni ha annunciato la firma della lettera di intenti con Cedacri per il progetto di "outsourcing informatico selettivo" realizzato nell´ambito del Piano Industriale. La soluzione prevede un risparmio nei costi a regime nel 2005 pari al 35% e consentirà al Gruppo Etruria la transizione da una piattaforma propria a una piattaforma condivisa. Cedacri opera nel mercato dei servizi tecnologici per il mondo bancario con focus sugli istituti di media e medio/piccola dimensione. A seguito dell´outsourcing selettivo Etruria Informatica, la società del Gruppo Etruria che negli ultimi anni ha gestito l´Information Technology, utilizzando il proprio know how focalizzerà la propria operatività sullo sviluppo di aspetti specifici della piattaforma a vantaggio di tutto il Gruppo. Inoltre secondo quanto previsto dal Piano Industriale per l´efficentamento interno del Gruppo Etruria al fine della creazione di ulteriore valore, Simoni ha segnalato l´accentramento della funzione acquisti in Bancaetruria; tale operazione ha già iniziato a produrre un più efficace controllo dei costi operativi a beneficio diretto del conto economico della Capogruppo.  
   
   
BANCA POPOLARE DI BERGAMO-CREDITO VARESINO: RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO DEL 2002 LA RACCOLTA DIRETTA A 21.381,3 MILIONI DI EURO (+7,9%)  
 
Bergamo, 3 marzo 2003 Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo-credito Varesino ha approvato la relazione ed il progetto di bilancio della Capogruppo relativi all´esercizio 2002. Pur essendo maturato in un contesto economico meno favorevole, il Bilancio 2002 registra risultati confortanti sia dal punto di vista patrimoniale, sia dal punto di vista economico, consentendo di mantenere invariato ad 1 Euro il dividendo relativo all´anno 2002, come già a suo tempo comunicato. L´utile netto d´esercizio si attesta a 206,2 milioni di euro in diminuzione del 13,7% rispetto all´esercizio 2001; su tale risultato ha influito anche uno sbilancio negativo di 30,2 milioni di euro delle componenti straordinarie, contro un saldo, pure negativo, di 4,7 milioni di euro nel 2001; tra le componenti straordinarie negative è compreso un accantonamento di 10 milioni di euro effettuato a fini prudenziali al Fondo Rischi su Crediti (in sospensione d´imposta). Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all´Assemblea l´attribuzione di un dividendo di 1 euro per azione su di un numero di azioni aumentato a 135.869.875. Il monte dividendi sale così da 132,3 a 135,9 milioni di euro (+2,72%), mentre le attribuzioni a riserve ammontano a 46,4 milioni di euro. In relazione alle disposizioni vigenti, la data di stacco del dividendo è fissata al 19 maggio 2003, mentre quella di pagamento è al 22 maggio 2003. Si precisa che la revisione contabile al 31 dicembre 2002 da parte della società Kpmg è in via di completamento. Sono pure in fase di ultimazione le verifiche di competenza del Collegio Sindacale. Ai fini di una maggiore completezza dell´informativa, si allegano lo stato patrimoniale ed il conto economico riclassificati relativi agli esercizi 2001 (su basi omogenee) e 2002, con l´evidenziazione delle percentuali di scostamento dei singoli aggregati.  
   
   
SANPAOLO IMI INTERNAZIONALE LANCIA UN´OPA SULLA BANCA UNGHERESE INTER-EUROPA BANK  
 
Torino, 3 marzo 2003 - Sanpaolo Imi Internazionale, società del Gruppo Sanpaolo Imi, ha deliberato il lancio di un´Opa sulla banca ungherese Inter-europa Bank. La banca, di cui il Sanpaolo Imi detiene già il 32% circa, ha come azionisti anche il Santander Central Hispano (9,99%), Simest (7,75%) e altri primari investitori istituzionali internazionali. Il flottante alla Borsa di Budapest è nell´ordine del 45% del capitale complessivo. Il lancio dell´Opa, che costituisce la prima operazione del genere nel settore bancario ungherese e la seconda sul mercato dopo l´entrata in vigore in Ungheria nel 2001 del Capital Market Act, prenderà avvio dopo l´approvazione delle competenti autorità (Pszaf - Hungarian Financial Supervisory Authority). Il prezzo di lancio dell´Opa pari ad Huf 1 2000 per azione, equivale ad un premio del 2,1% sull´ultimo prezzo di Borsa del 24 febbraio 2003, nonché un premio pari al 9,2% e 22,7% sulla media dei prezzi rispettivamente degli ultimi 30 e 180 giorni. Nell´ipotesi di adesione fino al 100% del capitale, il controvalore complessivo dell´operazione di Opa è stimato nell´ordine di € 40 mil.  
   
   
LE PRINCIPALI RISULTANZE ESAMINATE DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI INTERBANCA (GRUPPO ANTONVENETA) CHE HA APPROVATO IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2002. CRESCITA DEL MARGINE D´INTERESSE DA ATTIVITÀ CREDITIZIA (+12%)  
 
Milano, 3 marzo 2003 - Queste le principali risultanze esaminate dal Consiglio di Amministrazione di Interbanca (Gruppo Antonveneta) riunitosi in data odierna, che ha approvato il Bilancio al 31 Dicembre 2002. La crescita del margine d´interesse da attività creditizia (+12%) Il notevole contributo al conto economico delle commissioni attive 76,8 milioni di Euro ( + 30,9% - 58,7 milioni di Euro nel 2001). L´incidenza dei costi gestionali sul margine di intermediazione (cost income ratio) scende al 22, 3% (22,9% nel 2001). L´utile netto d´esercizio migliora attestandosi a 133,4 milioni di Euro (+ 14,7 % - ? 116,3 milioni nel precedente esercizio). Il R.o.e. (return on equity) sale al 30,2 % (28,4 % nel 2001). L´attività Creditizia I crediti verso la clientela ammontano a ? 7.783 milioni (? 7.275 milioni al 31.12.2001) + 7,0%, nel cui ambito si riconferma l´attività di Portafoglio Sconto, le cui consistenze hanno raggiunto ? 1.302 milioni con un incremento di oltre il 10,4% riconfermando anche per il 2002 la primaria posizione sul mercato. L´attività di Corporate Finance ha incrementato la sua presenza nel segmento della finanza strutturata producendo volumi di erogazioni in crescita del 12% rispetto al precedente esercizio, principalmente per operazioni di acquisition financing, quali: Magneti Marelli/after Market Vetroarredo Spa, Berni Srl, Intermarine Spa. Continua inoltre con profitto l´attività di istruttoria ai sensi delle Leggi 488/92 e 46/82 che hanno generato significative commissioni. La qualità del credito erogato è evidenziata dal rapporto sofferenze nette / crediti netti che migliora attestandosi all´1,18% (1,28% nel 2001) non avendo mai effettuato alcuna operazione di securitizzazione. L´attività di Finanza Nell´anno 2002 è stata intensa e dinamica l´attività del settore volta all´emissione di strumenti finanziari con un profilo di rischio contenuto e in grado di offrire un´ampia tipologia di investimento. Il volume complessivo della provvista si è incrementato di 840 milioni di euro (+11,3% sul 2001). L´attività di Equity Investment L´assunzione di partecipazioni è continuata nel corso del 2002 con risultati soddisfacenti portando l´ammontare delle partecipazioni di merchant banking a 477 milioni di euro, investiti in 36 aziende di medie dimensioni. Sono stati effettuati 10 investimenti e 12 dismissioni. L´attività di Investment Banking Equity Capital Market Nonostante l´andamento altalenante delle Borse e il quadro ribassista, l´attività di Equity Capital Market è più che raddoppiata rispetto al 2001 e le commissioni sono ammontate a 6,9 milioni di euro. Interbanca ha svolto il ruolo di global coordinator per l´ Ipo Astaldi Spa, nonchè il ruolo di financial advisor di Fiera di Milano Spa e di Banca Antonveneta. Nel comparto delle Opa spiccano le operazioni Snia Spa, Gildemeister Spa, Immsi Spa Merger & Acquisition Pur in un contesto di forte contrazione del mercato del M&a nel corso del 2002 le commissioni hanno raggiunto i 4,0 milioni di euro, sono stati acquisiti 24 nuovi incarichi e sono state portate a termine con successo 12 operazioni. Advisory L´attività di advisory correlata ad interventi di equity investment e ad altre operazioni di merchant banking ha comportato significativi ricavi (13,1 milioni di Euro). Interbanca Gestione Investimenti Sgr controllata al 100% da Interbanca gestisce con soddisfacenti performance tre Fondi Chiusi: Interbanca Investimenti: il primo fondo della Sgr al 31.12.2002 presenta un patrimonio di 60,2 milioni di euro, investito per il 79% in 13 partecipazioni in società non quotate. Dal Febbraio 2002 è quotato in Borsa. Interbanca Investimenti Due: nel 2002 il secondo fondo, con un patrimonio di 50 milioni di euro, ha effettuato 8 operazioni di investimento per complessivi 22,6 milioni di euro. Interbanca Investimenti Sud: E´ stata praticamente chiusa la raccolta a 50 milioni di euro del primo fondo chiuso totalmente dedicato ad investimenti di capitale di rischio in aziende di medie dimensioni localizzate nel Mezzogiorno. Prosegue l´attività della holding di partecipazione, Interbanca International Holding, controllata al 90% da Interbanca e con sede a Bruxelles, volta alla realizzazione di investimenti in società con assetto azionario estero. Dalla sua costituzione (secondo semestre 2001) ha effettuato 4 investimenti. All´assemblea dei Soci (della quale è stata deliberata la convocazione per il giorno 24 Aprile 2003 in prima, ed occorrendo per il giorno 28 Aprile 2003, in seconda) verrà proposta, in sede di riparto utili, la corresponsione di un dividendo di ? 1,5 per azione che sarà posto in pagamento a partire dal giorno 2 maggio p.V. (data di stacco 28 aprile) su un numero di azioni aventi diritto a dividendo di 50.810.969. Nel caso di Assemblea in seconda convocazione il dividendo sarà posto in pagamento a partire dal giorno 8 maggio p.V. (data di stacco 5 maggio). Si precisa che i dati sopra indicati devono ancora essere certificati dalla Società di revisione nonchè verificati dal Collegio Sindacale della Banca.  
   
   
BANCA DELL´ARTIGIANATO E DELL´INDUSTRIA APPROVAZIONE BILANCIO AL 31/12/2002: PRODOTTI ASSICURATIVI - + 89.65%  
 
Brescia, 3 marzo 2003. Il Consiglio di Amministrazione della Banca dell´Artigianato e dell´Industria, Banca appartenente al Gruppo Bancario Credito Valtellinese, ha approvato in data 26 febbraio c.A. Il bilancio dell´esercizio 2002: l´anno trascorso ha registrato un incremento dell´attività tradizionale di raccolta, di impiego e dei servizi prestati alla clientela - anche di tipo innovativo - dovuto in buona parte all´apporto delle 3 agenzie aperte nell´anno 2001. La logica di una progressiva e costante espansione sul territorio bresciano - nel quadro delle politiche di Gruppo - quest´anno verrà proseguita con sempre maggiore forza e determinazione con l´apertura di altri 4 sportelli. Dal confronto dei dati sulla gestione dell´anno trascorso si assiste alla costante crescita di tutti i principali dati patrimoniali. La raccolta diretta, che esprime la propensione dei depositanti a detenere disponibilità liquide in presenza di situazioni di incertezza economica, ha raggiunto 49.488.000 euro, con un incremento del 24,65% rispetto a 39.700.000 euro dell´anno precedente; l´indiretta risulta essere pressoché immutata passando da 35.564.000 euro del bilancio 2001 a 35.739.138 euro del dicembre 2002. Da sottolineare, il positivo andamento dei prodotti assicurativi - + 89.65% - che hanno raggiunto il valore di 2.244.000 euro, a dimostrazione della capacità della Banca - grazie agli accordi commerciali del Gruppo - di mettere a disposizione del cliente-risparmiatore opportunità di investimento sempre più calibrati e rispondenti alle sue necessità. Anche gli impieghi continuano il trend di crescita passando da 64.596.000 euro a 88.710.000 euro al 31/12/2002, con un aumento in percentuale di oltre il 37. Il capitale sociale, a seguito della conversione della seconda quota del Prestito Obbligazionario, convertibile subordinato 2000-2005 e dell´esercizio del riveniente warrant, passa da 20.350.049 euro a 25.183.112 euro; alla data di chiusura dell´esercizio il Patrimonio Netto ammonta a 22.501.000 euro, con un incremento del 29,85% rispetto a 17.910.000 euro del 31/12/2001. Dal punto di vista economico il margine d´interesse ha registrato un incremento percentuale del 29,49: 3.100.000 euro rispetto a 2.394.000 euro del 2001. L´incidenza del margine d´interesse sul margine d´intermediazione (pari a 4.220.000 euro), si attesta a circa il 74%, in discesa rispetto al quasi 84% dell´anno precedente. I costi di gestione, costituiti dalle spese amministrative e dalle rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali ammontano a 3.927.000 euro (+ 18% ). Le spese amministrative raggiungono 3.457.000 euro contro 2.830.000 euro dell´esercizio precedente, con una variazione del 22,16%. Il loro incremento è in larga parte da attribuire al fatto che nel 2002 i costi delle filiali aperte gravano per l´ intero anno, contro circa i soli 6 mesi dell´anno precedente. In particolare, le spese per il personale sono cresciute del 23,71%, le altre spese amministrative sono aumentate del 20,91% da 1.569.000 euro a 1.897.000 euro. Il risultato lordo di gestione cambia di segno, salendo del 160% a + 294.000 euro rispetto a - 490.000 euro del precedente esercizio. Dopo gli accantonamenti al fondo rischi sui crediti, quelli atti a fronteggiare i rischi derivanti da revocatorie fallimentari e quelli relativi all´Irap dell´esercizio, il risultato economico evidenzia un saldo negativo di 755.907 euro, migliorativo del 10 % rispetto a - 838.001 euro del 2001.  
   
   
BANCA POPOLARE DI SONDRIO ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI ESERCIZIO 2002 UTILE NETTO A € 46.703.800, PIÙ 1,39%. CONSISTENTE CRESCITA DEGLI AGGREGATI PATRIMONIALI  
 
Sondrio, 1° marzo 2003 - L´assemblea ordinaria della Banca Popolare di Sondrio, svoltasi il 1° marzo a Bormio alla presenza di oltre 3.000 Soci, approva, con un solo voto contrario, il bilancio dell´esercizio 2002. Il dottor ingegner Federico Falck nuovo consigliere d´amministrazione. Utile netto a € 46.703.800, più 1,39%. Consistente crescita degli aggregati patrimoniali: raccolta diretta € 7.349 milioni, più 26,37%; impieghi economici € 6.247 milioni, più 11,96%. La raccolta complessiva da clientela è prossima a € 19.000 mili