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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Febbraio 2008
ENTERPRISE EUROPE NETWORK L´IMPEGNO DELL´EUROPA PER LE PICCOLE IMPRESE AVVIATA UNA NUOVA RETE EUROPEA DI SUPPORTO ALLE PMI, ARTICOLATA IN OLTRE 500 PUNTI DI CONTATTO, CHE OFFRIRÀ UNO SPORTELLO UNICO DI ASSISTENZA IN GRADO DI FORNIRE UN’AMPIA GAMMA DI SERVIZI DI SUPPORTO NELL’UE E AL SUO ESTERNO  
 
 Bruxelles, 11 febbraio 2008 - Il vicepresidente della Commissione europea, Günter Verheugen, ha lanciato il 7 febbraio Enterprise Europe Network, una nuova, importante rete europea di supporto alle imprese. I maggiori protagonisti del sostegno alle imprese in Europa si sono uniti per offrire uno sportello unico di assistenza soprattutto alle piccole e medie imprese (Pmi) e sviluppare tutto il loro potenziale e capacità innovativa. Enterprise Europe Network si articola in Europa in oltre 500 punti di contatto per imprenditori, in grado di fornire un’ampia gamma di servizi di supporto legati strettamente alle Pmi sull’intero territorio dell’Ue e anche al suo esterno. Alla manifestazione di avvio erano presenti Janez Potočnik - Commissario per la Scienza e la Ricerca, Andrej Vizjak - Ministro sloveno dell’economia, Luc Van den Brande - Presidente del Comitato delle regioni ed Henri Malosse - Presidente del gruppo Datori di lavoro del Cese, nonché presidenti di associazioni d’imprese e rappresentanti di Pmi. Nel suo intervento, il vicepresidente della Commissione, responsabile per l’industria e le imprese, Günter Verheugen, ha dichiarato: “Enterprise Europe Network è una pietra miliare della politica integrata della Commissione per la promozione dell’attività imprenditoriale e la crescita delle imprese in Europa. Invito tutti gli imprenditori, all’interno e all’esterno dell’Ue, a farne l’uso migliore in base alle loro necessità”. Gli ha fatto eco Luc Van den Brande, Presidente del Comitato delle regioni: “Il Comitato delle regioni sostiene senza riserve questa iniziativa, esempio di una Europa che lavora insieme. Le regioni e le città sono i motori della crescita e della creazione di posti di lavoro in Europa e un impegno reale verso le Pmi deve essere da esse fruibile con facilità, per essere efficace. ” Dimitris Dimitriadis, Presidente del Comitato Economico e Sociale Europeo, ha affermato: “L’attività imprenditoriale è la chiave perché l’Europa possa affrontare le sfide della globalizzazione, creare nuovi posti di lavoro e innovare. Per questo il lancio di Enterprise Europe Network è un passo importante nella direzione giusta”. Enterprise Europe Network coniuga gli sforzi dei precedenti Eurosportelli con le potenzialità dell’ Innovation Relay Centre. Con la nuova rete, le imprese ricevono, come suggerisce lo slogan, un “Aiuto a domicilio”. Insieme a tutte le reti partner, essa applica il principio del “non sbagliarsi di porta”. Tutte le Pmi riceveranno informazioni e un servizio personalizzato, attagliato alle loro necessità, usando nel modo migliore le moderne tecnologie di tutte le organizzazioni presenti nella nuova rete. Concretamente, Enterprise Europe Network offre i seguenti servizi: 1. Assistere le imprese nel loro divenire internazionali o Si ritiene che 1 milione di Pmi europee possano essere coinvolte nel commercio e negli investimenti transfrontalieri. Enterprise Europe Network aiuterà a sviluppare gli scambi tra imprese, a lanciare nuove idee, ad alimentare possibili cooperazioni e a stimolare le imprese a svilupparsi oltre gli orizzonti in cui sono nate. Incontri tra coppie di imprese aiuteranno a individuare partner affidabili. O Costruire cooperazioni tecnologiche tra Pmi, basate sul trasferimento dell’innovazione, è un altro modo di “divenire internazionale” e di generare profitti dal capitale investito in ricerca. La rete assiste le Pmi a individuare i partner e a stringere accordi con essi. 2. Innovazione, nuovi prodotti e cogliere le opportunità del mercato unico Sostegno alle Pmi in materie tecniche come diritti di proprietà intellettuale, norme e legislazione Ue; può essere infatti difficile per le imprese restare al passo dei cambiamenti delle opportunità legate alla Ue. Promuovere l’innovazione: Enterprise Europe Network incoraggia le Pmi a divenire più innovative: condividere risultati di ricerca può far scattare nuove idee/opportunità. Tra l’altro, migliorerà la collaborazione con i cluster che tengono insieme attività diverse legate all’innovazione. Garantire l’accesso al tecnologie innovative aiuterà le Pmi ad affrontare la concorrenza globale. 3. Accesso a progetti e a finanziamenti dell’Ue La rete Enterprise Europe Network mira a colmare i deficit di conoscenze sulle varie fonti di finanziamento che l’Ue mette a disposizione e a rendere consapevoli le imprese delle possibilità esistenti. Soprattutto, le Pmi sono incoraggiate a partecipare a programmi di ricerca. 4. Dare informazione di riscontro alla Commissione Enterprise Europe Network collegherà nei 2 sensi gli imprenditori e la Commissione, trasmettendo i punti di vista in entrambe le direzioni per far sì che politiche e iniziative preparate dalla Commissione siano utili alle Pmi e non aumentino gli oneri amministrativi. Il nuovo Enterprise Europe Network fa parte della politica integrata della Commissione per promuovere l’attività imprenditoriale e la crescita delle imprese in Europa. Esso sosterrà le Pmi di qualsiasi settore perché traggano vantaggi dalle opportunità del mercato unico. .  
   
   
QUARTO INCONTRO INTERPARLAMENTARE SULLA STRATEGIA DI LISBONA  
 
Bruxelles, 11 febbraio 2008 - Il quarto incontro interparlamentare sulla Strategia di Lisbona, co-organizzato dal Parlamento europeo e dall´Assemblea nazionale slovena, avrà luogo a Bruxelles l´11 e 12 febbraio 2008. Come per le tre precedenti edizioni tale incontro riunirà i membri dei Parlamenti nazionali e quelli del Parlamento europeo per dialogare sulle varie tematiche legate alla Strategia di Lisbona prima della riunione del Consiglio europeo di primavera. I precedenti incontri interparlamentari sulla strategia di Lisbona si erano tenuti nel 2007, 2005 e 2004 e miravano a coinvolgere i parlamentari nazionali nella discussione a livello dell´Unione europea. Il loro impegno, infatti, risulta essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di aumento della crescita e dell´occupazione. Mantenendo al contempo un ambiente sostenibile e la protezione sociale poiché in quasi tutte le aree dove vi è necessità di cambiamento le decisioni devono essere prese a livello nazionale. I temi principali in discussione nei gruppi di lavoro che prepareranno la riunione plenaria finale sono i seguenti: Mercato interno e strategie - Ricerca e Sviluppo: risposte alla globalizzazione; Investire nelle persone e nel mercato del lavoro; e Misurare il progresso e il seguito di Lisbona. L´incontro interparlamentare sarà co-presieduto dal Presidente dell´Assemblea nazionale slovena, France Cukjati e dal vicepresidente del Parlamento europeo Rodi Kratsa-tsagatopoulou, in nome del Presidente del Parlamento. Il Presidente della Commissione José Manuel Barroso parteciperà alla sessione plenaria conclusiva. I membri italiani presenti saranno Per il Senato: Andrea Manzella (Pd-ulivo); Giuseppe Vegas (Fi); Federico Enriques (Pd-ulivo). Per la Camera dei deputati: Maurizio Turco (Socialisti e Radicali-rnp). L´incontro interparlamentare sarà preceduto da due eventi correlati: la discussione, nella prossima plenaria a Strasburgo, di una relazione della commissione per gli affari economici e monetari sulla strategia di Lisbona (20 febbraio) nonché il lancio della seconda fase della strategia rinnovata durante il Consiglio europeo di primavera (13-14 marzo). .  
   
   
NUOVA COLLABORAZIONE TRA FVG - VENETO E LOMBARDIA  
 
Udine, 11 febbraio 2008 - Una forte collaborazione tra il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e la Lombardia, tre Regioni che rappresentano l´eccellenza a livello sanitario e chiudono i loro bilanci in pareggio nello stesso comparto, è stata avviata a Udine. Dopo due giorni di incontri, che hanno permesso agli assessori regionali alla Salute del Friuli Venezia Giulia , Ezio Beltrame, del Veneto, Francesca Martini, e della Lombardia, Luciano Bresciani, di confrontarsi sui modelli vincenti dei rispettivi sistemi sanitari e sulle eventuali criticità, gli esponenti delle tre realtà istituzionali hanno illustrato gli obiettivi di una sinergia che si propone quale vettore di sviluppo, ma anche come strumento per migliorare ulteriormente la qualità della vita dei cittadini di un´area che interessa oltre quindici milioni di abitanti. "Una collaborazione tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia esisteva già, anche nel contesto sanitario - ha specificato Beltrame - ma ora con questa rinnovata sinergia si punta a valorizzare le rispettive eccellenze attraverso l´offerta delle stesse al mondo della ricerca e alle case farmaceutiche". Questo perché nel nostro Paese scarseggiano sempre di più i fondi messi a disposizione dallo Stato per la ricerca. Ecco dunque che le tre Regioni potranno ora invece proporsi, facendo massa critica, sia al mondo universitario che alle aziende private, per la realizzazione di progetti per nuovi farmaci e nuove tecnologie curative. Progetti che, in questo modo, potrebbero più facilmente ottenere il sostegno da parte dell´Ue, ma anche delle stesse case farmaceutiche. "Si tratta - ha commentato l´assessore Beltrame - di una collaborazione molto seria e trasparente, che evidenzia ancora una volta la scelta della Regione di mettere la salute del cittadino al centro della politica sanitaria". "L´esistenza nel Friuli Venezia Giulia - ha detto l´assessore - di realtà di ricerca di eccellenza pubbliche e private, come la Sissa, l´Area scienze park, le Università e i Consorzi universitari, ci ha stimolato l´idea di realizzare una sinergia utile per la raccolta dei fondi privati e comunitari, da affiancare, nel campo della ricerca, all´azione della nostra Amministrazione, ma anche del Veneto e della Lombardia". Ricerca nella quale la Regione è già impegnata nel contesto delle tecnologie sulle cellule staminali, sulla biomedicina, nelle neuroscienze. "I tre sistemi sanitari regionali - ha detto l´assessore della Lombardia, Bresciani - avranno così l´opportunità di cogliere, dai risultati raggiunti nelle rispettive realtà, spunti efficaci per l´ulteriore ottimizzazione; nel contempo potranno proporre con orgoglio i traguardi conseguiti, ma manifesteranno anche l´umiltà di conoscere gli eventuali aspetti migliorativi". "Si tratta infatti - ha detto l´assessore del Veneto, Martini - di un grande atto di responsabilità nei confronti dei cittadini". Nel corso dei lavori dell0 8 e 9 febbraio i tre assessori hanno affrontato i temi, delle liste d´attesa dei pazienti relativamente alle prestazioni sanitarie, della carta dei servizi e della centralizzazione degli acquisti, obiettivi già concretizzati nel Friuli Friuli Venezia Giulia, e del governo della sanità. "Ma una delle prospettive maggiormente significative - ha concluso Beltrame - che la nuova sinergia ci offre, è rappresentata dall´apertura dei nostri sistemi sanitari nei confronti dei Paesi della nuova Europa: per esempio nel contesto delle trasfusioni". . . .  
   
   
UN FORUM A DUBAI DEI SINDACI DELLE CITTÀ ARABE ED EUROPEE  
 
 Strasburgo, 11 febbraio 2008 – Il Forum delle città euro-arabe si tiene a Dubai (Emirati Arabi Uniti) nei giorni 10 e 11 febbraio 2008. Tale conferenza, che si iscrive nel quadro della politica di diffusione dei valori della Carta europea dell’autonomia locale verso il mondo arabo, permetterà gli scambi delle buone prassi tra le città europee ed arabe su tematiche di interesse comune, quali l’ambiente e l’acqua, i trasporti e e la pianificazione territoriale, o il patrimonio culturale. Il forum è organizzato congiuntamente dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, l’Organizzazione delle città arabe (Ato), il Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali(coppem), l’Istituto Arabo per lo sviluppo urbano (Audi), nonché il comune di Dubai. Il Forum è stato preceduto da due conferenze delle città euro-arabe – a Marrakech (Marocco) nell’ottobre 1988 e a Valenzia (Spagna) nel settembre 1984 – che fanno seguito all’accordo di amicizia e di cooperazione, raggiunto tra le città arabe ed europee e firmato a Valenzia nel 1984. Tra i partecipanti al Forum figurano i sindaci di 40 grandi città europee e 40 grandi città arabe, nonché i rappresentanti delle organizzazioni internazionali ( il Comitato delle regioni dell’Ue, la Banca mondiale, il Wwf, l’Onu e l’ Assemblea parlamentare euromediterranea). Il presidente del Congresso dei poteri locali e regionali, Halvdan Skard, terrà un discorso durante l’apertura del Forum e il presidente della Camera dei poteri locali e regionali, Ian Micallef, presiederà la prima sessione del Forum (mercoledi 10 febbraio alle ore 11) che sarà dedicata alla governance locale. .  
   
   
NICOLAS SARKOZY LANCIA L’ANNO INTERNAZIONALE DEL PIANETA TERRA UNA SFIDA CHE UNISCE IL MONDO INTERO UNESCO 12-13 FEBBRAIO 2008 - PLACE FONTENOY, 7 - PARIGI  
 
Parigi, 11 febbraio 2008 - Risorse naturali, energia, salute, suoli, oceani, cambiamenti climatici e rischi naturali. Sono questi i temi su cui gli scienziati di tutto il mondo si confronteranno, per tutto il 2008, alla ricerca di soluzioni finalizzate ad un uso sempre più sostenibile delle risorse. Con questo obiettivo e per diffondere le conoscenze finora acquisite dalle scienze della Terra, l’Unesco inaugura, il 12-13 Febbraio a Parigi, l’Anno Internazionale del Pianeta Terra (Iype), un anno, che di fatto coinvolgerà anche tutto il 2009, interamente dedicato alla Terra durante il quale ogni Stato cercherà di fornire risposte e strumenti per ridurre la vulnerabilità del nostro Pianeta, spingendo i singoli governi all’adozione di tali soluzioni. A lanciare a livello globale i lavori dell’Iype il Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy alla presenza di diverse autorità provenienti da tutto il mondo tra cui: Peter Msolla, Ministro per l’Università, le Scienze e la Tecnologia della Tanzania; Tora Aasland, Ministro per la Ricerca e l’Università della Norvegia; Hany Helal, Ministro per l’Università e la Ricerca Scientifica dell’Egitto; Mohammed Sheya, Ministro Plenipotenziario della Tanzania; Ruud Lubbers, Ex-primo Ministro dell’Olanda; Shouxiang Wang, Vice Ministro per il Territorio e le Risorse della Repubblica Popolare Cinese. A guidare la delegazione italiana, composta dal Comitato Tecnico-scientifico della Commissione Iype nazionale, per l´occasione rappresentato dal Enea, Cnr, Ingv, Igcp, Commissione Nazionale Italiana Unesco e Comitato Stato-regioni, il Presidente dell’Agenzia per la protezione dell’Ambiente, Giancarlo Viglione che interverrà alla giornata di apertura. Alla cerimonia parteciperanno anche i vincitori del concorso, lanciato dall’Iype e rivolto agli studenti di tutto il mondo, sulle tematiche oggetto dell’Anno Internazionale. Le attività dell’Anno Internazionale, che coincidono con gli obiettivi del Programma delle Nazioni Unite di Educazione per lo Sviluppo sostenibile, mirano ad accrescere, attraverso la consapevolezza della vulnerabilità del territorio, il rispetto per il Pianeta. .  
   
   
AI CITTADINI PREOCCUPA IL BALTICO ENERGIA CONTRO AMBIENTE?  
 
Breuxelles, 11 febbraio 2008 - Sono decine di migliaia le firme che hanno appoggiato due petizioni che chiedono "chiarezza sul progetto di gasdotto Nord Stream nel Mar Baltico, per collegare Russia e Germania. L´iniziativa di due cittadini, polacco e lituano, esprime preoccupazione per l´impatto ambientale del progetto, mettendone in dubbio il rispetto degli standard richiesti. La commissione parlamentare petizioni ha perciò organizzato lo scorso 29 gennaio un´audizione pubblica per dibattere della questione. La zona del Mar Baltico, un´area di per sé a basso ricambio idrico, è oggi ritenuta altamente vulnerabile per i segni di un passato ingeneroso dal nome "guerra fredda". Tonnellate di rifiuti tossici, armi chimiche dismesse, resti nucleari abbandonati e un´attività ittica ad alta intensità mettono a dura prova il suo ecosistema. Il progetto del gasdotto, dalla cittadina russa Vyborg a quella tedesca Greifswald, una delle priorità del network transeuropeo energetico della Commissione europea, dovrebbe snodarsi attraverso il baltico per 1. 200 km. Gli autori delle petizioni, Krzysztof Mączkowski e Radvilė Morkūnaitė, hanno preso la parola rivolgendosi ai deputati e agli ospiti presenti, fra i quali i due eurocommissari Stavros Dimas e Andris Priebalgs e i rappresentanti della Nord Stream. Mączkowski e Morkūnaitė hanno rivendicato l´esigenza di controlli per l´eventuale impatto ambientale, ad oggi assente, chiedendo all´Europarlamento di assicurare nel processo il pieno coinvolgimento della Commissione europea e invitando Nord Stream a considerare ipotesi alternative. Durante il dibattito sono emerse anche preoccupazioni di natura politica, come ad esempio la dipendenza energetica europea dalla vicina Russia. Il commissario europeo Dimas ha precisato che la Commissione europea non è responsabile per lo studio sull´impatto ambientale, quanto piuttosto i singoli Stati membri. "Comunque, ha aggiunto, agiremo secondo la legislazione europea e verificheremo se esistono le condizioni per eventuali sanzioni" ai codici europei. Il collega Piebalgs ha invece puntato l´accento sull´importanza del progetto per "diversificare l´approvvigionamento energetico europeo e ridurre le emissioni di Co2". Dirk von Ameln, rappresentante della Nord Stream, ha dal canto suo assicurato che il progetto rispetta "tutte le regole e i regolamenti", e ha informato che stanno verificando attualmente eventuali ricadute negativi sull´ambiente. "I lavori non sono ancora iniziati", ha poi precisato. Vari deputati, con in testa il presidente della commissione parlamentare Marcin Libicki del gruppo unione per l´Europa delle nazioni (Uen), hanno discusso dei bisogni energetici dell´Europa, sottolineando la "delicatezza" delle relazioni Ue-russia. Quanto al progetto, è stata unanime la richiesta di maggior trasparenza e informazione ai cittadini. Secondo alcuni esperti presenti al dibattito, l´alternativa terrestre potrebbe risultare "3 volte meno cara" di quella proposta dalla "Nord Stream". La Commissione parlamentare petizioni sta già lavorando a una relazione redatta dal deputato polacco Libicki, da presentare prossimamente in plenaria: "Il gasdotto Nord Stream e l´impatto sul Mar Baltico". .  
   
   
UCRAINA: FIRMATO A GINEVRA IL PROTOCOLLO DI ACCESSO AL WTO  
 
 Kiev, 11 febbraio 2008 - Il Presidente ucraino Yuschenko ha siglato il Protocollo di accesso al Wto a Ginevra, dopo l’approvazione data dal Consiglio Generale dell’Organizzazione al rapporto del gruppo di lavoro. Il parlamento ucraino è tenuto a ratificare il documento entro il 4 luglio 2008. Il Wto ha illustrato gli obblighi statali sui tassi d’imposta, che varieranno dallo 0% al 50%. Una tariffa media sarà collocata al 10,66% per prodotti agricoli, 4,95% per gli industriali. Le tariffe più alte per l’Ucraina potrebbero essere quelle dello zucchero e dell’olio di semi di girasole, rispettivamente al 50% e 30%. Fra le maggiori tematiche che devono essere ratificate dal parlamento vi sono: zone di libero scambio, ristrutturazione delle imprese statali, cambiamenti della politica dei prezzi, adozione dei diritti commerciali, libero accesso al commercio internazionale. L’ucraina dovrà ridurre le tasse sull’esportazione su olio di semi, bestiame, pelli animali, articoli ferrosi e non. Dalla data di accesso all’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’Ucraina non applicherà nessun prezzo minimo di esportazione. Le tariffe saranno eventualmente ridotte al minimo, o pari a zero, per l’aviazione civile, i distillati, alcuni tipi di pesce, prodotti farmaceutici, chimici e petroliferi, prodotti It, mobili, giocattoli. Il Presidente ucraino Victor Yuschenko ha evidenziato la necessità che nel prossimo futuro siano approvate e attuate delle riforme, fra cui quelle giudiziarie, quelle terriere e l’adozione di un nuovo regolamento fiscale. .  
   
   
10-13 MARZO: NANOTEC2008, NANOTECNOLOGIE PER INDUSTRIA 2015  
 
 Venezia, 11 febbraio 2008 – Il convegno si propone diversi obiettivi fra questi . Fornire un quadro completo circa attività, prospettive ed esigenze delle nanotecnologie a livello nazionale in confronto con quanto accade negli altri paesi; Mostrare gli sviluppi più recenti e le tendenze di R&s, applicazioni e governance a livello mondiale; Promuovere un confronto tra rappresentanti dell’industria, della ricerca pubblica e delle istituzioni di governo; Stimolare l’avvio di iniziative di collaborazione, coordinamento e di sostegno in grado di promuovere e facilitare l’impegno in questo campo. Organizzato congiuntamente da Airi/nanotec It e Veneto Nanotech con la collaborazione della Regione del Veneto e Veneto Innovazione, Nanotec2008 metterà in evidenza come le nanotecnologie possono portare allo sviluppo di una nuova generazione di prodotti, dispositivi e processi in grado di rivoluzionare settori di grande rilevanza. L’agenda farà riferimento agli obiettivi indicati nei Programmi di Innovazione Industriale del Governo Italiano, Industria 2015, tra i quali vi sono temi prioritari anche a livello mondiale: Efficienza energetica; Mobilità sostenibile; Nuove tecnologie per la vita; Nuove tecnologie per il Made in Italy; Tecnologie innovative per la salvaguardia dei beni culturali. Una sessione specifica sarà dedicata alle tematiche connesse con lo sviluppo responsabile delle nanotecnologie, condizione essenziale per la loro diffusione e successo. La registrazione online è disponibile al seguente sito http://order. Nanotec2008. Com/it/ http://www. Nanotec2008. It/homeita/espositori/espositori-2. Html .  
   
   
LA RICERCA SU NANOTECNOLOGIE E NUOVI MATERIALI PER LA COMPETITIVITÀ DELLE PRODUZIONI PUGLIESI  
 
Valenzano, 11 febbraio 2008 - Si è svolta il 7 febbraio la Giornata Informativa dell’Arti per illustrare le opportunità di sostegno alla ricerca e all’innovazione previste dal 7°Pq nell’area tematica “Nanoscienze, nanotecnologie, Materiali e nuove tecnologie di Produzione”- Nmp. “In Puglia la filiera della conoscenza non incrocia ancora la filiera della produzione”: da questa constatazione Sandro Frisullo, vice presidente e assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia ha tracciato la strategia regionale dello sviluppo, individuandone i capisaldi nel potenziamento delle filiere produttive innovative – soprattutto attraverso le esperienze dei distretti tecnologici – e nel rafforzamento dell’industria tradizionale attraverso l’innesto di innovazione dei materiali e dei processi. Una strategia che la regione sta già attuando anche perché “le risorse finanziarie non mancano”, grazie alle misure del Por e del Poin (Piano Operativo Interregionale): infatti, nel solo asse competitività-ricerca-innovazione del Por Puglia 2007-2013 sono previsti finanziamenti per 580 milioni di euro. Con questi dati Frisullo ha concluso la giornata informativa odierna, organizzata dall’Arti in collaborazione con Confindustria Bari; nel corso dell’evento è stata rivolta particolare attenzione sia alle opportunità di supporto alla ricerca e all’innovazione offerte dal 7° Pq nell’area tematica Nmp, sia alle strategie e alle altre opportunità disponibili a livello nazionale, come ad esempio la piattaforma tecnologica Manufuture Italia: temi che, come già evidenziato dalla recente costituzione del Distretto tecnologico della Meccatronica in Puglia (Medis), rivestono un’importanza strategica per la regione, per la presenza di importanti attori dei sistemi sia scientifico e di ricerca che industriale. All’intervento introduttivo di Gianfranco Viesti, presidente dell’Arti, che ha illustrato le attività svolte dall’Agenzia nel promuovere le azioni del 7° Pq, ha fatto seguito quello di Mario Ricco, vice presidente del Medis - Distretto Pugliese della Meccatronica, che ha presentato il Consorzio Medis e le sue linee di attività. L’idea di associarsi in un consorzio nasce dalla volontà di accrescere la competitività e la capacità innovativa del sistema produttivo pugliese, aggregando le migliori competenze scientifiche e industriali e favorendo azioni di ricerca, sviluppo tecnologico e alta formazione. Le future linee d’azione del Distretto, pertanto, punteranno a stabilire una maggiore sinergia tra Università e imprese, al fine di dare vita a progetti concreti, commercialmente spendibili e dall’alto valore aggiunto. Di seguito, poi, l’intervento di Francesco Jovane, della Delegazione Italiana 7° Pq/nmp, sul tema “Competitività e Sostenibilità dell’Industria Manifatturiera a livello globale: ruolo della ricerca e strategie d’intervento a livello europeo e nazionale”, dal quale è emersa l’assoluta necessità di supportare il settore manifatturiero, ambito in cui ricerca innovativa e design si fondono per dare vita a prodotti che non temono il confronto con altri paesi concorrenti. La mattinata di lavori si è conclusa con la relazione di Roberta Salonna, della Dg Ricerca della Commissione Europea, la quale ha spiegato come la Commissione Europea abbia stanziato 500 milioni di euro, su un totale di 3, 5 miliardi di euro a budget per il periodo 2007-2013, per finanziare i progetti di ricerca transnazionali sul tema “Nanoscienze, nanotecnologie, Materiali e nuove tecnologie della Produzione”. I finanziamenti sono messi a disposizione di imprese e gruppi di ricerca dal 7° Programma Quadro (7° Pq) della ricerca, con l’obiettivo di migliorare la competitività dell’industria europea (incluse le Pmi), rafforzando la leadership dell’Europa nelle nanotecnologie, nelle tecnologie dei materiali e nelle tecnologie di produzione: insomma quello di rendere possibile la transizione da un’industria basata sulle risorse ad una basata sulla conoscenza. .  
   
   
WELFARE: PUGLIA PRIMA REGIONE IN ITALIA NEL BOLLETTINO ON-LINE "WEST"  
 
Bruxelles, 11 Febbraio 2008 - La Puglia è la prima Regione d’Italia ad avviare una collaborazione con “West”,il nuovo bollettino quotidiano on-line tutto dedicato alle politiche sociali e socio-sanitarie in Italia e in Europa, che sarà in rete a partire dalla prossima settimana all’indirizzo web www. West-info. Eu. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto a Bruxelles dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dal direttore della testata Guido Bolaffi. “West” è l’acronimo scelto per indicare le parole Welfare, Society e Territory. Si tratta di un bollettino aggiornato in tempo reale per trasmettere in rete tutte le informazioni relative ad atti e provvedimenti adottati dalla Regione Puglia in materia di politiche sociali, governance, immigrazione e asilo, pari opportunità, povertà e inclusione sociale, anziani e famiglie. Nel sito verranno inoltre divulgate tutte le principali opportunità di finanziamento, di approfondimento e di diffusione di buone pratiche, segnalate da West e provenienti, oltre che dalla Regione Puglia, anche dalla Commissione Europea e dai Paesi dell’Ue. Tutti i testi trasmessi attraverso la testata on-line, corredati da abstract e relativa documentazione in formato pdf, verranno tradotti in inglese, consentendo cosi’ la lettura e la comprensione a tutti gli utenti della rete, all’interno dei 27 Paesi membri dell’Europa e nel mondo. La convenzione prevede, al termine di un periodo di sperimentazione della durata di tre mesi, la possibilità di individuare tipologie e servizi aggiuntivi personalizzati, coerentemente con il relativo piano di comunicazione messo a punto dalla Regione Puglia. .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 11 febbraio 2008 - Il Mef ha disposto per il giorno 12 febbraio 2008, con regolamento 15 febbraio 2008, un´asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Annuali 7. 500 16. 02. 2009 367
Ha disposto, inoltre, per il medesimo giorno e con regolamento 15 febbraio 2008, l´emissione di Bot della durata di 136 giorni, con scadenza 30 giugno 2008, per un importo di 3. 000 milioni di euro. Si ricorda che, ai sensi del D. M. 12 febbraio 2004, sugli importi massimi delle commissioni applicabili alla clientela da parte degli intermediari, per i Bot a 136 gg. La commissione massima è fissata nella misura dello 0,10%. E´ da tener presente che il 15 febbraio 2008 vengono a scadere Bot per 10. 000 milioni di euro (3. 000 milioni di euro trimestrali e 7. 000 milioni di euro annuali). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - per ogni singolo titolo - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 12 febbraio 2008, con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. La circolazione dei Bot al 31 gennaio 2008 era pari a 141. 402 milioni di euro, di cui 6. 500 milioni di euro trimestrali, 54. 902 milioni di euro semestrali e 80. 000 milioni di euro annuali .
 
   
   
EMISSIONE DI BTP  
 
Roma, 11 febbraio 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 14 febbraio 2008, con regolamento 18 febbraio 2008, l´emissione dei seguenti titoli di Stato: - Buoni del Tesoro Poliennali: - quinquennali decorrenza : 15 ottobre 2007; settima tranche scadenza : 15 ottobre 2012 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25% I buoni suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel relativo decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti buoni. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i buoni assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei buoni assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato, al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei buoni al giorno del regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati pari allo 0,30%. Il pubblico potrà prenotare i buoni presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai buoni assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp quinquennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 13 febbraio 2008
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 14 febbraio 2008
Regolamento sottoscrizioni 18 febbraio 2008
Dietimi d´interesse da corrispondere 126 giorni
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento dei titoli di Stato, previsto automaticamente, in via supplementare all´asta di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita, per un importo massimo non superiore al 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´ assegnazione supplementare vengono indicate nel rispettivo decreto recante l´emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l´ammontare nominale dei titoli in emissione. .
 
   
   
PROSEGUE IL RAFFORZAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI PRIVATE BANKING DI COMPAGNIE MONÉGASQUE DE BANQUE (GRUPPO MEDIOBANCA) CMB RILEVA LE ATTIVITÀ MONEGASCHE DI PRIVATE BANKING DI UNICREDITO  
 
 Milano, 11 febbraio 2008 - Mediobanca, tramite la controllata Compagnie Monégasque de Banque (Cmb), acquisisce da Unicredito le attività monegasche di private banking. L’operazione, che fa seguito a quella realizzata nel novembre 2006 (acquisizione della filiale monegasca di Abn Amro), rappresenta una nuova tappa nel processo di consolidamento della posizione di leadership di Cmb sul mercato monegasco (masse gestite per € 8 miliardi a settembre 2007). L’operazione, che permette a Cmb di acquisire € 500 milioni di masse gestite ed oltre 1. 600 clienti, non ha impatti rilevanti sull’utile atteso a giugno 08. Il perfezionamento è previsto entro il prossimo Marzo. .  
   
   
GRUPPO GENERALI: CONTINUA LA CRESCITA IN TUTTI I PAESI DI OPERATIVITÀ TASSI DI SVILUPPO MOLTO POSITIVI NELL EUROPA CENTRO ORIENTALE ATTIVITÀ VITA: NUOVA PRODUZIONE (APE) SALE DEL 9,1 % A € 4,6  
 
Trieste, 11 febbraio 2008 - Si riunito il 7 febbraio il Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali sotto la presidenza di Antoine Bernheim, per esaminare le indicazioni relative alla raccolta premi dell´esercizio 2007. Il Gruppo Generali chiude il 2007 con un significativo incremento della nuova produzione nel segmento Vita, in termini di Ape, e una forte crescita della raccolta premi nei Danni. Questi risultati sono stati ottenuti grazie al rafforzamento del Gruppo nei principali mercati, sulla spinta del successo della strategia distributiva multi-canale e del mantenimento del focus sui segmenti di clientela retail e Pmi. Segmento Vita: nuova produzione in termini di Ape - Complessivamente la nuova produzione Vita (che include dal 2007 il ramo Malattia), in termini di Ape, si attestata a € 4. 557 milioni con una crescita del 9,1% (+11,2% a termini omogenei) con un positivo andamento registrato in tutti i principali mercati di operativitá del Gruppo. Andamento nei principali mercati
Premi Annui Equivalenti Nuova Produzione Vita (Ape)
€ Mln 31/12/2007 31/12/2006 A% A% a termini omogenei*
Italia 1. 467 1. 353 8,4% 10,5%
Germania 852 787 8,2% 9,9%
Francia 1. 120 1. 052 6,5% 6,5%
Resto d´Europa 720 628 14,6% 18,3%
Resto del Mondo 399 358 11,4% 17,9%
Totale 4. 557 4. 178 9,1% 11,2%
*La variazione a termini omogenei normalizza gli effetti derivanti da variazioni di perimetro, di tassi di cambio e da effetti straordinari relativi al 2006 In Italia, l´ammontare della nuova produzione Vita in termini di Ape stato pari a € 1. 467 milioni con un incremento dell´8,4%. La performance spiegata dal buon andamento dei canali proprietari (agenti e promotori +21,5%), che hanno pi che compensato la forte flessione (-43,1%) registrata dal canale bancario, a causa principalmente della cessione di oltre 1. 000 sportelli di Intesa Vita cos come richiesto dall´ autoritá Antitrust. In Germania, l´incremento della nuova produzione Vita in termini di Ape stato dell´8,2%, grazie in particolare alla solida crescita nel settore previdenziale e nel comparto Unit-linked. A termini omogenei l´incremento stato pari al 9,9%. In Francia, gli Ape sono aumentati del 6,5% rispetto al 2006, pur a fronte dell´arretramento fatto segnare dal mercato. A tale crescita contribuiscono sia le coperture individuali sia quelle collettive e tutti i principali canali distributivi, tra cui si segnala il continuo sviluppo del canale on-line. Nel Resto d Europa l´incremento della nuova produzione stato pari al 14,6% (+18,3% a termini omogenei). La crescita pi rilevante della nuova produzione espressa in Ape mostrata dai Paesi dell´Europa Centro-orientale con un incremento del 27,3% (+23,7% a termini omogenei), che hanno beneficiato, soprattutto in Repubblica Ceca e Polonia, dell´espansione del comparto Unit-linked a premi ricorrenti. Nei mercati esteri, complessivamente, la nuova produzione Vita espressa in Ape stata pari a € 3. 091 milioni, con un incremento del 9,4% (+11,5% a termini omogenei) derivante dall´espansione e dall´ulteriore rafforzamento del Gruppo nei territori in cui opera. Segmento Danni - I premi del lavoro diretto ammontano a € 20. 363 milioni, (+13,4%; +4,2% a termini omogenei). Tali premi sono ripartiti per il 43,7% sulla linea Auto e per il 56,3% sulle linee Non Auto, con una crescita a termini omogenei del 3,7% per la linea Auto e del 4,6% per le linee Non Auto. Andamento Danni nei principali mercati
Premi Lordi Lavoro Diretto Danni
€ Mln 31/12/2007 31/12/2006 A% A% a termini omogenei*
Italia 8. 004 6. 227 28,5% 3,2%
Germania 3. 033 2. 990 1,5% 1,5%
Francia 3. 384 3. 280 3,1% 3,1%
Resto d´Europa 4. 970 4. 555 9,1% 6,5%
Resto del mondo 973 902 7,9% 13,2%
Totale 20. 363 17. 954 13,4% 4,2%
*La variazione a termini omogenei normalizza gli effetti derivanti da variazioni di perimetro e di tassi di cambio In Italia, i premi lordi contabilizzati del lavoro diretto nel 2007 ammontano a € 8. 004 milioni ed hanno evidenziato una crescita pari al 28,5% (+3,2% a termini omogenei). Il comparto Auto ha registrato una crescita dell´1,4% mentre il Non Auto segna un incremento del 5%. Quest´ultimo stato spinto dalla crescita del 5,6% dei rami Infortuni e Malattie, mentre i restanti rami presentano una crescita del 4,7%, equamente distribuita tra il segmento Aziende e quello Persone. In Francia, la raccolta mostra segno positivo (+3,1%), attestandosi su livelli superiori al mercato e riflettendo il buon andamento di tutte le linee di business. In Germania, la raccolta cresce dell´1,5%, in controtendenza rispetto alla flessione del mercato, interessato da una persistente fase di tensione tariffaria, in particolare nel comparto Auto. Nel Resto d Europa, che cresce nel complesso del 9,1% (+6,5% a termini omogenei), si evidenzia l´incremento del 38,7% fatto segnare dai Paesi dell´Europa Centro-orientale (+18 % a termini omogenei), che si confermano come uno dei principali motori di crescita del Gruppo, grazie in particolare agli ottimi andamenti registrati in Repubblica Ceca (soprattutto attraverso la rete agenziale), in Polonia (principalmente nel settore Auto) e in Serbia. Complessivamente, nei mercati esteri, la raccolta Danni ammontata a € 12. 359 milioni, con un incremento del 5,4% rispetto al 2006 (+4,8% a termini omogenei). Appendice: Tabella riepilogatici premi lordi diretti del segmento Vita e del segmento Danni
Vita Danni
€ Mln 31/12/2007 31/12/2006 A% A% termini omogenei 31/12/2007 31/12/2006 A% A% termini omogenei
Italia 15. 041 17. 512 -14,1% -15,6% 8. 004 6. 227 28,5% 3,2%
Germania 11. 165 10. 787 3,5% 3,5% 3. 033 2. 990 1,5% 1,5%
Francia 11. 288 10. 230 10,3% 10,3% 3. 384 3. 280 3,1% 3,1%
Resto Europa 4. 950 4. 605 7,5% 6,5% 4. 970 4. 555 9,1% 6,5%
Resto mondo 1. 985 2. 007 -1,1% 2,7% 973 902 7,9% 13,2%
Totale 44. 429 45. 141 -1,6% -2,2% 20. 363 17. 954 13,4% 4,2%
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ANIMA SGR: RACCOLTA NETTA DI -128,9 MILIONI DI EURO A GENNAIO PATRIMONIO GESTITO A 9.972,4 MILIONI DI EURO A FINE GENNAIO  
 
 Milano, 11 febbraio 2008 – Anima ha registrato nel mese di gennaio 2008 una raccolta netta totale (fondi di diritto italiano, Anima Sicav, Anima Orizzonti) di -128,9 milioni di euro. Il patrimonio totale ammonta a fine gennaio a 9. 972,4 milioni di euro, rispetto a 10. 321,5 milioni a fine 2007. Al netto delle duplicazioni (rappresentate dal fondo Anima Orizzonti, che investe in fondi Anima), il patrimonio totale pari a 9. 947,7 milioni di euro. La tabella 1 indica il patrimonio e la raccolta netta di gennaio dei prodotti Anima, divisi per tipologia
Tabella 1: Patrimonio e raccolta netta nel mese di gennaio, per linea di prodotto
Linea di prodotto Numero fondi Nav* Raccolta netta*
Fondi comuni di diritto italiano 11 9. 795,4 -121,9
Anima Sicav 6 152,3 -10,8
Fondo pensione aperto Anima Orizzonti 4 24,7 3,8
Totale 21 9. 972,4 -128,9
Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Fondi di diritto italiano I fondi Anima di diritto italiano hanno registrato nel mese di gennaio 2008 una raccolta netta di -121,9 milioni di euro. A fine gennaio il patrimonio netto dei fondi comuni di diritto italiano di Anima ammonta a 9. 795,4 milioni di euro, rispetto a 10. 127,5 milioni di euro a fine 2007. La tabella 2 indica il patrimonio e la raccolta netta di gennaio dei singoli fondi di diritto italiano.
Tabella 2: Patrimonio e raccolta netta nel mese di gennaio; fondi Anima di diritto italiano
Nav* Raccolta netta* Tipo di fondo
Anima Fondattivo 751,4 -63,9 Flessibile
Anima Fondo Trading 979,0 -93,8 Azionario
Anima America 197,0 -15,5 Azionario
Anima Europa 743,6 -52,7 Azionario
Anima Asia 305,6 -22,8 Azionario
Anima Emerging Markets 204,0 -17,3 Azionario
Anima Fondimpiego 643,9 -45,6 Obbligazionario
Anima Convertibile 85,8 -9,3 Obbligazionario
Anima Obbligazionario Euro 1. 596,4 -22,5 Obbligazionario
Anima Liquidit 3. 133,9 192,4 Liquidit
Fondo Liquidit 1. 154,8 29,2 Liquidit
Totale 9. 795,4 -121,9
Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Anima Sicav - Anima Sicav ha registrato in gennaio una raccolta netta di -10,8 milioni di euro. Il patrimonio netto di Anima Sicav ammonta, a fine gennaio, a 152,3 milioni di euro rispetto a 172,5 milioni di euro di fine 2007. Anima Orizzonti - Anima Orizzonti ha registrato in gennaio una raccolta netta di +3,8 milioni di euro. Il patrimonio in gestione a fine gennaio di 24,7 milioni di euro, rispetto ai 21,5 milioni di euro di fine 2007. Commento ai dati - "L´inizio d´anno molto negativo per i mercati azionari si tradotto, per l´industria dei fondi comuni, in un drastico peggioramento della raccolta oltre che in uno spostamento evidente di patrimoni verso i fondi monetari", commenta Alberto Fo , amministratore delegato di Anima Sgr. "Per quanto concerne Anima, pur a fronte di un dato complessivo negativo, si segnala la capacit dei fondi monetari di intercettare importanti flussi di sottoscrizione, di cui solo una parte proveniente da switch da altri fondi Anima". .
 
   
   
MITTEL: UN PIANO TRIENNALE DI CRESCITA ORGANICA E DI SVILUPPO IN TUTTE LE AREE DI BUSINESS. L’INGRESSO NELL’ADVISORY.IL PIANO PREVEDE UN UTILE NETTO 2008 IN LINEA CON IL 2007 DI CIRCA € 15 MILIONI EUNA CRESCITA DI CIRCA IL 30% AL TERZO ANNO (€ 20 MILIONI NEL 2010)  
 
 Milano, 11 febbraio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione della società, riunitosi l’8 febbraio sotto la presidenza del prof. Avv. Giovanni Bazoli, ha esaminato e approvato il Piano Triennale 2008/2010 presentato dal Direttore Generale dr. Giovanni Gorno Tempini. Il Gruppo Mittel ha tradizionalmente svolto il ruolo di holding di partecipazioni ed investimenti e ha fornito servizi ad alto valore aggiunto nella Finanza per le aziende e per gli imprenditori, caratterizzando la propria attività con grande competenza e attenzione alla struttura dei costi ed ai rischi di mercato. Le aree operative della Società vanno dal Corporate Lending e Merchant Banking, al trading in conto proprio - attraverso la controllata Mittel Generale Investimenti S. P. A. Soggetta a vigilanza della Banca d’Italia - al Private Equity e partecipazioni, ai servizi fiduciari e al Real Estate. L’insieme delle Partecipazioni Stabili e dell’operatività ha garantito un solido sviluppo della società nel passato. Il Piano prende spunto dall’analisi del contesto attuale di drastico aumento della volatilità dei mercati, di elevata incertezza delle previsioni economiche e di strutturali cambiamenti in atto nell’industria finanziaria. A livello globale e nazionale si osserva una generale tendenza del sistema bancario al disimpegno dalle aree non strategiche, con una crescente attenzione ai livelli di patrimonializzazione, mentre le attività di Corporate e Investment Banking risentono negativamente delle difficoltà dei mercati e del trend pluriennale di concentrazione e competizione. Nei servizi di Financial Advisory si aprono spazi di mercato, il settore delle Pmi e’ alla ricerca di interlocutori autorevoli ed indipendenti e l’industria del risparmio gestito sta attraversando una fase di ristrutturazione senza precedenti. Da un lato lo scenario esterno impone di procedere ad una prudente valutazione delle prospettive di crescita, dall’altro il Gruppo Mittel è oggi caratterizzato da un portafoglio di attività a rischio contenuto, con ampia disponibilità di capitale e possibilità di notevoli sinergie operative, e ciò costituisce un indubbio punto di forza. La nuova missione di Mittel è quella di portare ad un livello piu’ sostenuto la propria operatività, facendo leva sui fattori chiave della propria struttura, ovvero la diversificazione dei ricavi, il brand, la flessibilità e le competenze, per valorizzare pienamente un potenziale ancora inespresso. Il Piano descrive il potenziamento delle varie divisioni operative esistenti, con investimenti diretti immediati in risorse umane e tecnologie di supporto. Nell’area di Corporate Lending e Merchant Banking si punterà ad ampliare la gamma di servizi su operazioni di debito e di equity raggiungendo una più vasta clientela, con focus crescente sulle Pmi, dove esiste il maggiore potenziale di crescita del business. Per il Private Equity si proseguirà nell’individuazione di nuove selezionate partecipazioni, mentre nel Real Estate verranno potenziate le strutture di screening di nuove opportunità al fine di incrementare il volume di operazioni. La nuova area di Advisory rappresenta il più ovvio e sinergico complemento alle attività suddette e completa l’insieme dei servizi offerti. A livello di Gruppo il Piano triennale prevede : Ricavi operativi annui medi pari a € 51,3 milioni; Costi annui medi, esclusi gli utili di pertinenza di terzi, pari a € 13,3 milioni; Utile netto di € 20 milioni nel 2010; Crescita delle attività a circa € 800 milioni nel 2010, da € 630 nel 2007; Prudente utilizzo della leva finanziaria : rapporto debito/mezzi propri <1; Incremento superiore al 40 % delle Risorse Umane. Nell’attuale difficile contesto di mercato Mittel si trova in una situazione ideale per esprimere al meglio il proprio potenziale e avviare un deciso percorso di crescita, sempre mantenendo un rigoroso controllo dei rischi, e senza escludere opportunità che si presentassero in settori di attività complementari e sinergici. .  
   
   
SERBIA, FONDIARIA ACQUISTA LA DDOR-NOVI SAD  
 
Belgrado, 11 febbraio 2008 - La compagnia assicuratrice Fondiaria ha ufficialmente acquistato la Ddor-novi Sad per la somma di 220 milioni di euro. Secondo "Reporter. Gr", il take-over della società italiana riguarda l´83,32 per cento del capitale azionario di Ddor, un´altra importante compagnia assicuratrice della Serbia. Dalle indiscrezioni e dai comunicati trapelati, pare certo che il quartier generale di Ddor continuerà a rimanere a Novi Sad, così come non dovrebbe cambiare né la ragione sociale né l´attuale vertice, guidato dal direttore generale Darko Botic. .  
   
   
VENTURE COMMUNITY: I GIOVANI IMPRENDITORI DI ASSOLOMBARDA IN PRIMA LINEA PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA  
 
Milano, 11 febbraio 2007 – Far partire aziende innovative e in grado di svilupparsi velocemente conquistando nuovi mercati? E’ “Il” compito che i Giovani Imprenditori Assolombarda si accollano volentieri, anzi è il nuovo ruolo che i Giovani Imprenditori si vogliono dare per il futuro, anticipando un mercato del venture capital italiano ancora troppo poco sviluppato. La Venture Community dei Giovani Imprenditori Assolombarda è il primo progetto sviluppato da un’associazione industriale che si propone di facilitare la nascita di nuove imprese e lo sviluppo di Pmi favorendo l’ingresso di risorse finanziarie provenienti prima di tutto da altri imprenditori. Venture Community si rivolge a due target principali: 1) a chi ha un progetto di nuova impresa o desidera trovare soci industriali e/o finanziari per lo sviluppo della propria azienda, per i quali la Venture Community si impegna a cercare nuovi soci industriali o finanziari, italiani e/o stranieri 2) a imprenditori, business angels, venture capital, banche e finanziatori istituzionali I primi potranno inviare i propri Business Plan ai responsabili di Venture Community, che ne vaglieranno la qualità e si faranno carico di presentarli agli investitori più adeguati. I secondi potranno valutare una serie di business plan già selezionati dai responsabili di Venture Community ed entrare in contatto direttamente con i singoli imprenditori. “Dobbiamo far ripartire l’economia italiana che, come continua a ripetere il Presidente Montezemolo, è stagnante da troppo tempo. Ma per ottenere questo obiettivo, anche le Associazioni industriali devono saper rischiare, passando da una fase di aggregazione di imprese esistenti a un ruolo più attivo: aiutare le idee buone a nascere e svilupparsi, come Greenfluff, la prima case history di successo di Venture Community. Gli ingredienti per riavviare la ‘macchina’ Italia sono essenzialmente tre: idee, persone, risorse economiche”, ha affermato Giorgio D’amore, presidente dei Giovani Imprenditori di Assolombarda. “Di questi, i primi due di certo non ci mancano, mentre il terzo è decisamente carente. Il sistema bancario, infatti, non è certo favorevole per le start up e le piccole imprese. Troppi imprenditori, anche di successo, sembrano d’altra parte più pronti a investire in immobili e strumenti finanziari che a rischiare in nuove idee imprenditoriali: penso in particolare a spin off universitari e nuove aziende nei settori emergenti delle tecnologie. Tocca a noi Giovani Imprenditori risvegliare una sana voglia di impresa”. In Italia le imprese continuano a nascere – secondo i dati Unioncamere il saldo attivo è comunque pari a + 45. 816 nuove imprese nel 2007 (con un aumento del 4,61% delle società di capitali) – ma le imprese rimangono comunque molto piccole. Basti pensare che ad oggi le imprese con più di 20 dipendenti in Italia sono 80. 320 (fonte: Istat), un dato che non è sostanzialmente cambiato rispetto al 2000, in cui erano 74. 184 (crescita + 8%). Il confronto con gli Stati Uniti mostra chiaramente che è il sistema degli imprenditori che dà vita al maggior numero di imprese ad elevata possibilità di sviluppo: nel 2006 sono stati contati 234. 000 investitori “business angel” statunitensi, per lo più imprenditori e manager (o ex imprenditori e manager). E queste imprese, dotate di sufficienti risorse finanziarie, crescono velocemente e cambiano poi assetto societario inserendo investitori quali le società di venture capital /private equity. “Per questo nasce Venture Community: l’idea è quella di creare, sfruttando la rete relazionale di Assolombarda, un ponte tra chi può e vuole investire per diversificare le proprie attività e chi ha un progetto per creare un’azienda di successo”, ha continuato D’amore. “E’ la prima volta che un’associazione industriale si pone un obiettivo di questo genere: ritengo che i tempi siano ormai maturi perché il sistema associativo si metta in gioco in prima persona, abbandonando la linea delle richieste di finanziamenti pubblici e puntando sulle proprie risorse”. Venture Community funziona: il primo progetto realizzato dal giovane imprenditore Diego Giancristofaro è Greenfluff, il primo impianto di riciclo europeo del fluff (rifiuti da demolizioni di automobili) che è stato finanziato da Quantica, società di gestione del risparmio di Pierluigi Paracchi e Stefano Peroncini, entrambi associati al Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda. . .  
   
   
INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL LAZIO II SEMESTRE 2007 RELAZIONE DEL PRESIDENTE MASSIMO TABACCHIERA  
 
Roma, 11 febbraio 2008 - Un 2007 all’insegna delle turbolenze finanziarie e della debolezza del dollaro, quale scenario di sottofondo, accanto alle ormai consolidate tensioni sul prezzo delle materie prime per la pressione della domanda, che hanno fatto schizzare alle stelle anche i beni rifugio. Non essendo ancora disponibile il dato a consuntivo, le stime attuali indicano che la crescita robusta dell’economia mondiale nel corso del 2006 dovrebbe essere proseguita anche nel 2007 (+4,2%), sebbene con una certa decelerazione, mentre per il 2008 le previsioni sono agganciate ad una serie di fattori, le cui ripercussioni non sembrano attualmente facili da quantificare. Per quanto concerne l’Italia, archiviato un Pil 2006 al +1,9%, per le stime sul consuntivo 2007 si delinea una frenata piuttosto brusca se consideriamo che la crescita al +1,7%, diagnosticata ad ottobre dal Fondo Monetario, è oggi indicativamente all’1%, come evidenziato dalla Banca d’Italia. Quanto al Lazio, le stime Unioncamere sul Pil indicano una crescita pari al +1,8% per il 2007 mentre il 2006 si è attestato al +1,7%(Tav. 1. 10). Tav. 1. 10 – Andamento del Pil (tassi di variazione % su valori concatenati - anno di riferimento 2000).
2006 2007* 2008* 2009*
Lazio 1,7 1,8 1,5
Centro 1,8 1,5 1,4
Italia 1,9 1,8 1,4
fonte: Unioncamere, Scenari di Sviluppo delle Economie Locali, 2007-2010, dicembre 2007 (*), dati previsionali. (**) Banca d’Italia: 1,0. Con riferimento alla demografia delle imprese, nel 2007 il tasso di crescita totale nel Lazio (Tav. 1. 11) è del +2,19 rispetto al +0,75% dell’Italia. Anche nel 2007, hanno contribuito a questo risultato le società di capitali ma soprattutto le “altre forme giuridiche” (rispettivamente +5,6% e +10,4%), mentre estremamente contenuto è il tasso annuo di crescita delle ditte individuali (+0,4%); addirittura negativo quello delle società di persone (-0,2%). Tav. 1. 11 - Lazio: demografia delle imprese nel 2007.
Tutti settori Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni Saldo Tax crescita Tax natalità Tax mortalità
Frosinone 46. 362 39. 128 3. 413 2. 791 643 1,41 7,46 6,10
Latina 57. 326 47. 259 4. 174 3. 611 563 0,99 7,35 6,36
Rieti 15. 091 13. 026 1. 036 974 93 0,62 6,89 6,48
Roma 421. 107 247. 526 33. 690 22. 808 10. 994 2,68 8,22 5,56
Viterbo 38. 265 34. 346 2. 646 3. 990 140 0,35 6,68 10,07
Lazio 578. 151 381. 285 44. 959 34. 174 12. 433 2,19 7,93 6,03
Italia 6. 123. 272 5. 174. 921 436. 025 440. 332 45. 816 0,75 7,12 7,19
fonte: elaborazioni Ufficio Studi Federlazio su dati Movimprese. Fino a settembre 2007 le esportazioni del Lazio sono aumentate del 9,8% su base annua (Tav. 1. 13) ma la quota percentuale delle esportazioni della nostra regione sul totale nazionale, nel confronto coi primi nove mesi del 2006, è lievemente arretrata, passando dal 3,7% al 3,6%. Tav. 1. 13 - Lazio: import-export nei primi nove mesi del 2007 (quote e variazioni % tendenziali).
variazioni % Ue 25 Extra Ue 25 Mondo quota %su Italia quota % su Lazio
2007-06 2007-06 2007-06 2006 2007 2006 2007
export
Viterbo -2,2 -5,1 -3,2 0,1 0,1 2,9 2,6
Rieti -20,8 -24,6 -23,4 0,2 0,1 5,2 3,6
Roma 12,3 23,2 19,0 1,7 1,8 47,2 51,1
Latina -8,1 13,9 -2,5 1,0 0,9 28,3 25,1
Frosinone 21,6 4,1 17,3 0,6 0,6 16,4 17,5
Lazio 5,0 15,6 9,8 3,7 3,6 100,0 100,0
Italia 11,2 12,1 11,5 100,0 100,0
import
Viterbo 0,7 -10,0 -3,8 0,1 0,1 1,0 0,9
Rieti -2,3 -38,2 -13,2 0,1 0,1 1,6 1,3
Roma 8,8 7,0 8,0 6,4 6,5 79,7 81,6
Latina -1,8 2,4 -0,8 1,0 0,9 12,2 11,4
Frosinone -16,1 0,7 -10,0 0,4 0,4 5,5 4,7
Lazio 5,4 5,7 5,5 8,0 7,9 100,0 100,0
Italia 7,4 5,1 6,4 100,0 100,0
fonte: elaborazioni Ufficio Studi Federlazio su dati Istat. Dal quadro qui sommariamente descritto sulla base delle fonti istituzionali, passiamo ora ai risultati della nostra indagine, svolta su un campione di 350 aziende associate, e relativa al secondo semestre 2007. Cominciamo dagli ordinativi totali ricevuti dalle imprese nella seconda parte del 2007 Nel confronto col primo semestre 2007 il saldo di opinione, inteso come differenza tra risposte con valenza positiva e risposte con valenza negativa, subisce una robusta diminuzione che assume per la prima volta, dopo alcuni semestri, un segno negativo passando da +13 a -2. Un risultato riconducibile, in primo luogo, alla flessione subita dalla domanda interna, assolutamente non bilanciata dall’andamento del saldo sull’estero. Per quel che concerne il fatturato totale, il saldo si riduce da +25 a +16, come anche per la produzione (Graf. 2. 6), dove il saldo invece continua a diminuire, passando da +18 a +10. Sul versante degli investimenti (Graf. 2. 12), nel secondo semestre 2007 si riduce dal 50,0% al 47,1% la percentuale delle imprese che ha dichiarato di averne effettuati. La nostra indagine ha rilevato anche le previsioni a breve sui prossimi sei mesi che non si presentano molto ottimistiche, forse anche sulla scia di consuntivi che non hanno smentito attese già non esaltanti. In particolare nel prossimo semestre (Graf. 2. 2), le attese si attenuano fortemente per gli ordinativi dal mercato interno, il cui saldo scende da +27 a +17; al contrario, si registra un certo ottimismo sul mercato estero, soprattutto dall’area extra Unione Europea (saldo da +24 a +37). Abbiamo poi chiesto alle imprese del campione di esprimersi sulla loro previsione di ampliamento o meno dell’organico nei prossimi sei mesi. Il saldo di opinioni si contrae, da +14 a +8 (Graf. 2. 14), per l’aumento delle imprese che non intenderebbero assumere personale nel corso della prima parte del 2008 o che, comunque, vorrebbero snellire i propri organici. Infine, per quanto concerne le intenzioni d’investimento nel prossimo semestre, il 39,2% delle imprese ha dichiarato di voler investire contro il 35,5% nella precedente indagine. I dati emersi dall’indagine Federlazio sono stati sottoposti ad una disaggregazione per settori, da cui si evince che, nel secondo semestre 2007, rispetto alla contrazione del saldo medio, gli ordinativi totali, esclusa una certa crescita nel settore informatico e nei servizi, sebbene quest’ultima sia più contenuta, mostrano saldi in contrazione, anche in modo piuttosto notevole, nei restanti settori, pur mantenendo, nella maggior parte di essi, valori ancora positivi. Quanto alle previsioni sugli ordinativi nei prossimi sei mesi, rispetto al saldo medio, in calo, solo le imprese del settore abbigliamento e dell’informatica mostrano un certo ottimismo. Un atteggiamento non condiviso dai restanti settori dove, pur restando positivi, i saldi attesi mostrano un calo di intensità rispetto alle previsioni formulate nel semestre precedente, talvolta rafforzando aspettative che, già nel recente passato, non erano rosee. Infine l’andamento dell’occupazione: rispetto al saldo medio, in crescita, si registra una certa vivacità nel settore dell’abbigliamento; in difficoltà invece il settore del legno e il grafico-editoriale. Per quanto concerne le intenzioni di assunzione nel primo semestre 2008, ad eccezione delle imprese dei settori alimentare e grafico-editoriale, il resto dei settori, piuttosto uniformemente, non sembra affatto intenzionato ad ampliare il proprio organico. Infine, sul versante degli investimenti, nel secondo semestre 2007 superano la media soprattutto le imprese del settore grafico-editoriale, seguite dalle imprese dei settori chimico, legno abbigliamento e servizi. Tuttavia, rispetto ai risultati del primo semestre 2007, nella maggior parte dei settori è diminuita la percentuale di imprese che ha effettuato investimenti, ad eccezione di legno, grafico-editoriale, servizi. Per quanto concerne, infine, l’ordine di priorità individuata dalle imprese circa le problematiche che hanno influenzato negativamente l’attività nel secondo semestre 2007, esso è rimasto invariato (Tav. 2. 6). In particolare, le prime due problematiche restano sempre “l’insufficienza della domanda” e “i ritardi dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione”, ma con percentuali maggiori. Si segnala inoltre che tra le spiegazioni fornite per “gli altri motivi”, ora indicati nel 35,3% alcune imprese hanno specificato che trattasi di ritardi nel pagamento da parte di imprese committenti, oppure di problemi derivanti dall’inadeguatezza della classe politica. Tav. 2. 6 – Problematiche delle imprese(*) (valori %).
I semestre 2007 Ii semestre 2007
Insufficienza della domanda 26,3 29,4
Difficoltà nel reclutare manodopera qualificata 20,4 19,6
Insufficienza del personale 3,8 2,0
Inadeguatezza degli impianti 3,2 2,0
Difficoltà di approvvigionamento/costo delle materie prime 14,5 19,0
Impossibilità a partecipare agli appalti 4,8 5,9
Ritardi dei pagamenti della P. A. 21,0 24,2
Altri motivi 19,9 35,3
(*) Tre risposte al massimo per ciascuna impresa. Fonte: Indagine Congiunturale Federlazio. A commento conclusivo di questi dati, verrebbe da dire, con una battuta: “Tanto tuonò che piovve”. Le risultanze che emergono dalla nostra inchiesta, infatti, danno maggior corpo a quei segnali che nell’indagine precedente si erano affacciati un po’ più timidamente. Dunque, il dato essenziale che l’inchiesta sulle nostre imprese relativa al secondo semestre 2007 mette in evidenza è un deciso peggioramento del tono congiunturale. I giudizi espressi dai nostri imprenditori sull’andamento delle rispettive attività denotano un sentimento di “sofferenza” nella loro operatività, che nei semestri scorsi era rimasto allo stato latente. Evidentemente il sistema della Pmi realizza con più chiarezza nella presente congiuntura che ancora non sono sciolti quei nodi che ne condizionano negativamente l’azione: l’accesso al credito in primo luogo, lo sviluppo delle infrastrutture in secondo luogo, la burocrazia ridondante in terzo luogo. Ma quello che appare più preoccupante è constatare che il sistema politico, che a quello economico dovrebbe dare direzione e progettualità per indirizzarlo su traiettorie di sviluppo consolidate, e che nella nostra precedente indagine noi avevamo considerato tra i principali fattori di freno, proprio in questi ultimi tempi abbia dato, se mai ve ne fosse stato bisogno, un’ulteriore conferma di quanto sia indispensabile una sua profonda riforma. Autocitarsi non è mai elegante e spero mi perdonerete per questo, ma vorrei qui ricordare quanto affermammo, a commento dei risultati dell’indagine scorsa. Dicemmo allora: “Ciò su cui vorremmo richiamare l’attenzione è la debolezza della politica per quel che concerne la sua capacità di fare realmente programmazione e governo dello sviluppo”. E ancora: “La sensazione che si è impadronita di molta parte del mondo dell’impresa è che la politica e l’amministrazione siano ormai al servizio più di se stesse che non dell’economia e della società. Questo rende difficile scorgere chiaramente quale sia il disegno strategico sottostante alle singole decisioni e come queste si incardinino in quello”. Per poi concludere così: “Ciò di cui non avremmo proprio bisogno (…) è che si apra una fase di fibrillazione politica”. Ebbene, lascio a voi decidere se quei giudizi formulati allora non si siano rivelati persino troppo cauti alla luce di quanto accaduto nella nostra politica nelle ultime settimane. Stiamo oggi assistendo a qualcosa di più di una fibrillazione politica. Siamo nel pieno di una crisi di sistema. Avremmo avuto bisogno di una fase di stabilità per poter affrontare adeguatamente e superare le sfide che l’attuale scenario competitivo ci propone. Ci troviamo invece con un sistema politico imploso a causa dei suoi contrasti e delle sue debolezze interne. A questo punto diventa veramente azzardato parlare di programmazione, mentre la prospettiva temporale su cui siamo chiamati a ragionare inevitabilmente si accorcia diventando quella del “vivere giorno per giorno”. Crediamo che la politica debba assolutamente uscire dalla situazione in cui si è cacciata e possa farlo in un unico modo, ovvero avviandosi sul sentiero della ricerca di un vivificato rapporto con la società e con tutti quei soggetti produttivi che ne rappresentano l’elemento più vitale. Bisogna che nel paese vengano ampliati i canali di dialogo tra le istituzioni e il mondo delle rappresentanze. Bisogna prestare attenzione alle esigenze che queste ultime pongono a nome delle imprese, perché solo attraverso una rinnovata capacità di ascolto possono essere raccolte indicazioni e proposte utili a rilanciare il sistema produttivo e l’economia. Al di fuori di ciò si rischia che la politica permanga ancorata alla sua autoreferenzialità, con la conseguenza di vedere approfondirsi il solco tra lei e la società. Fortunatamente a livello regionale la situazione appare meno drammatica, anche sotto quest’ultimo profilo. La Regione ha operato in un conteso difficile, in cui la spada di Dàmocle rappresentata dal debito della sanità ha indubbiamente condizionato non poco la sua azione, sebbene a volte si avverta la sensazione che i vincoli del debito siano chiamate in causa anche al di là del dovuto. Resta il fatto che nel nome del risanamento sono stati emanati provvedimenti che non hanno fatto bene al sistema delle Pmi, come l’inasprimento dell’Irap, insieme con il forte drenaggio che ha riguardato strumenti legislativi strategici, come la 598 e la 23, destinati al sostegno dei processi di ricerca e innovazione delle imprese. Ma ciò che colpisce di più è che guardando ai bandi di gara per le opere pubbliche o a quelli per le forniture di beni e servizi, o a quanto sta accadendo con le politiche della Regione nei confronti dei laboratori d’analisi accreditati, si ha come l’impressione che sia in atto oggi un’azione deliberata per mettere all’angolo le Pmi, anche se poi la politica non si stanca di ripetere che esse restano l’asse portante dell’economia di questa regione. Quanto all’altro grande scoglio in ordine al quale la Regione è stata fin dal suo insediamento sollecitata ad intervenire, ossia la razionalizzazione della rete regionale, questa sembrerebbe formalmente essere giunta al suo approdo finale, sebbene occorra dire con risultati non sempre all’altezza delle attese suscitate. Insomma, noi riteniamo che anche a livello regionale vadano trovate forme più efficaci per rilanciare quel dialogo con le forze sociali che richiamavamo poc’anzi e che rappresenta la strada maestra sulla quale bisogna incamminarsi. Da parte delle associazioni imprenditoriali, noi siamo convinti che occorra andare ad un superamento della frammentazione – che è fenomeno che riguarda non solo la politica ma anche il nostro mondo – e individuare momenti di raccordo tra i soggetti della rappresentanza, che possano far evolvere il modello di relazioni tra questa e la politica. Va esattamente in questa direzione, ad esempio, la Consulta delle imprese del Lazio, che si è costituita recentemente tra Federlazio, Confindustria Lazio, Confcommercio, Abi e Ania. Con tale organismo si è voluto individuare un luogo di riflessione e di proposta progettuale in ordine alle principali problematiche che interessano il mondo delle imprese su questo territorio. Un’iniziativa analoga e con le medesime finalità, peraltro, era stata già assunta nel maggio scorso dalle stesse sigle in ambito romano. In definitiva, come si vede è in atto uno sforzo da parte delle organizzazioni imprenditoriali per creare una discontinuità con quei comportamenti consolidati che non sembrano più adeguati alla nuova realtà. Ci auguriamo che le istituzioni vogliano cogliere l’elemento di novità che l’imprenditoria ha intanto voluto proporre e avviare una nuova stagione di ascolto e di collaborazione proficua in vista del comune obiettivo che è lo sviluppo del sistema economico e sociale di questa regione. .
 
   
   
PATTO PER LO SVILUPPO PRESENTATO "RUICS 2006", POSIZIONAMENTO DELL´UMBRIA PER COMPETITIVITA´ E INNOVAZIONE  
 
Perugia, 11 febbraio 2008 - L´umbria si colloca all´undicesimo posto nella graduatoria tra le regioni italiane per le potenzialità competitive di crescita e innovazione. È quanto emerge dal "Ruics 2006" (Regione Umbria innovation & competitiveness scoreboard), il quadro di valutazione della competitività e dell´innovazione in Umbria, elaborato dal Servizio di programmazione strategica generale e controllo strategico della Regione. Lo studio, alla terza edizione, è stato illustrato il 7 febbraio a Perugia, ai rappresentanti delle forze economiche e sociali della regione con un seminario che si inserisce tra le attività di supporto del Patto per lo sviluppo. Presente, tra gli altri, l´assessore regionale allo Sviluppo economico Mario Giovannetti. "Nel complesso - ha detto il direttore dell´Area della programmazione regionale Lucio Caporizzi - l´Umbria arretra di qualche posizione rispetto all´anno precedente, in cui si collocava al settimo posto tra le regioni italiane, ma presenta un miglioramento nel triennio. Prosegue il percorso di recupero rispetto alle regioni più dinamiche, con la conferma di ´performance´ nella media, in un quadro di competitività italiano che non è particolarmente brillante. In materia di capacità innovativa, uno dei principali fattori che determinano lo sviluppo economico - ha spiegato Caporizzi - secondo gli indicatori europei, l´Italia si colloca infatti solo al ventesimo posto (su 34 Paesi), tra i Paesi ritardari. Dati e valutazioni - ha aggiunto - che sono un importante strumento conoscitivo dei punti di forza e criticità dell´Umbria, su cui intervenire insieme per lo sviluppo del sistema economico regionale". Dal raffronto tra i "Ruics" dal 2004 al 2006, hanno spiegato Mirella Castrichini e Carlo Cipiciani del Servizio di programmazione generale della Regione, emerge che "nonostante l´Umbria abbia migliorato le sue ´performance´, altre regioni (quali Liguria, Trentino Alto Adige e Veneto), hanno registrato miglioramenti più significativi". "L´umbria - evidenzia il ´Ruics 2006´ - prosegue, seppure con minore velocità, il percorso di recupero, anche se la maggior velocità di alcune altre regioni la fa allontanare di qualche posizione dal gruppo di testa. Ciò non significa che la situazione sia peggiorata, ma che nel cammino verso l´innovazione l´Umbria ha ancora molta strada da fare e che progressi significativi sono certamente possibili, ma richiedono uno sforzo costante e condiviso da parte di tutti gli attori socio-economici e istituzionali della regione". "Lo scivolamento dell´Umbria rispetto al 2005 - ha rilevato il professor Sergio Sacchi, docente di Politica dello sviluppo locale dell´Università di Perugia - è conseguenza della corsa di alcune regioni del Centro-nord. Anche per questo sarebbe importante discutere del ´Ruics´ dell´Umbria allargando il confronto a realtà similari, quali Marche e Toscana, per rifuggire da provincialismi e da erronee interpretazioni su ´performance´ di altre regioni". Dalla valutazione sulle potenzialità competitive di crescita e innovazione dell´Umbria, hanno spiegato Castrichini e Cipiciani, si rileva che l´Umbria arretra in particolare nell´area "Innovazioni finanziarie, di prodotto e di struttura di mercato" del "Ruis" (l´indice che misura la capacità innovativa del sistema economico regionale) e in quella "Apertura all´esterno" del "Rumes" (che valuta il potenziale competitivo dell´ambiente macroeconomico regionale). Per altri indicatori, specialmente per "Crescita economica", che analizza il grado di dinamicità del sistema economico regionale, si riscontrano invece segnali di miglioramento. Si consolida la buona performance dell´Umbria nell´area "Risorse umane", anche se ciò "non è sufficiente a compensare il peggioramento delle altre aree". L´umbria presenta molti punti di forza: un elevato tasso di copertura del commercio di prodotti "high tech", in consolidamento; una buona dinamicità del "Pil" (prodotto interno lordo), superiore alla media nazionale e in miglioramento, e una buona crescita del settore dei servizi, in miglioramento rispetto alla quasi totalità delle regioni italiane. Dallo studio emergono anche criticità: un basso grado di apertura verso l´estero, "che presenta però qualche segnale di miglioramento"; una produttività del lavoro che si mantiene al di sotto della media nazionale, "ma che registra un significativo recupero" e un andamento negativo nella crescita degli investimenti (tranne nel 2005) e un conseguente peggioramento nel tasso di accumulazione del capitale. In particolare, il risultato complessivo dell´analisi sull´ambiente macroeconomico ("Rumes") evidenzia un quadro di valutazione regionale per il 2006 che per l´Umbria comporta un miglioramento nella graduatoria dalla tredicesima alla decima posizione. Dall´osservazione dei dati dal 2004 al 2006, gli indicatori che evidenziano un miglioramento costante sono: i laureati in discipline tecnico-scientifiche, il numero di diplomati, gli occupati nel settore dei servizi ad alta o medio alta tecnologia, la diffusione della banda larga nelle imprese, l´utilizzo di internet da parte delle imprese, la percentuale di esportazioni sul Pil, gli incassi della bilancia dei pagamenti tecnologica, gli investimenti diretti netti all´estero e la produttività del lavoro. Gli indicatori che evidenziano un miglioramento rispetto al primo anno sono la partecipazione rispetto alla formazione permanente, l´utilizzo di internet da parte delle famiglie, le imprese attive nel campo della "It" (Information Technology), l´infrastrutturazione economica, il tasso medio annuo di crescita del Pil e del settore dei servizi. Evidenziano, invece, un peggioramento rispetto al primo anno l´occupazione nel settore manifatturiero "high tech", la spesa pubblica e privata in ricerca e sviluppo, i brevetti presentati all´Unione Europea, gli addetti alla ricerca e sviluppo, gli investimenti in capitale di rischio "high tech", il tasso di natalità netta delle imprese, l´export di prodotti "high tech" e il tasso di copertura del commercio nel settore, il tasso medio annuo di crescita degli investimenti e il tasso di accumulazione del capitale. "Si tratta di organizzare e mettere a leva gli sforzi - conclude lo studio del ´Ruics 2006´ - perché le risorse umane, materiali e finanziarie presenti in Umbria, come mostrato dagli indicatori presi in esame, non si disperdano e possano produrre effetti permanenti sulla struttura del sistema economico regionale". .  
   
   
IN LOMBARDIA "VERTICE" CONTRO IL CARO PREZZI NICOLI CRISTIANI: "STRATEGIA COMUNE FRA PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE E DISTRIBUZIONE"  
 
Milano, 11 febbraio 2008 - Tutti insieme per combattere il caro prezzi. Rappresentanti dei produttori agricoli, dell´industria agro-alimentare e della distribuzione si sono riuniti in Regione in un "vertice, convocato dall´assessore al Commercio, Fiere e Mercati Franco Nicoli Cristiani, allo scopo di verificare strategie idonee al contenimento dei prezzi dei generi alimentari, soprattutto alla luce della loro recente impennata. All´incontro erano presenti infatti Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Unionalimentari Confai, Federalimentare, Lega Coop, Confcooperative, Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione e Unioncamere Lombardia, una vera e propria filiera agro-alimente "dal campo alla tavola". Un approccio al problema peraltro condiviso dalle Associazioni dei consumatori che, infatti, parteciperanno alla prossima seduta di lavoro. L´obiettivo del contenimento dei prezzi al consumo, attraverso la semplificazione dei passaggi e una collaborazione tra tutte le componenti produttive, può essere perseguito, secondo quanto emerso dalla riunione degli "addetti ai lavori", attraverso queste iniziative: dare trasparenza ai diversi passaggi di ciascuna filiera monitorando la formazione dei prezzi "dal campo alla tavola"; individuare i punti di miglioramento possibile per ciascun segmento e nei passaggi da un segmento all´altro della filiera; sostenere la produzione locale e avvicinarla alla distribuzione; condividere progetti strategici di settore; promuovere la qualità dei prodotti locali nonché momenti di comunicazione sui prodotti tipici regionali e sulle produzioni locali di qualità. Sul tema del contenimento dei prezzi Regione Lombardia non fa quindi che proseguire nella sua politica e nelle sue azioni, ultima delle quali la campagna "stop ai prezzi" di pochi mesi orsono, che ha visto la convergenza di tutti i gruppi della grande distribuzione lombarda. "Regione Lombardia - ha dichiarato l´assessore Nicoli Cristiani - con un metodo di partenariato, offre alle Associazioni dei diversi segmenti dell´agro-alimentare una sede per lavorare insieme, superare le difficoltà e costruire dei progetti integrati di filiera, che rispondano alla necessità di un miglioramento complessivo del settore". Iniziativa quindi resa ancor più opportuna dall´ultima impennata dei prezzi al consumo, che ha colpito in particolare i beni di prima necessità, con contraccolpi negative su tutte le famiglie e, in particolare, su quelle a basso reddito. .  
   
   
DIMISSIONI ILLY: "ELECTION DAY" MENO SPESE E DISAGI  
 
Udine, 11 febbraio 2008 - "Ho ritenuto di condividere la richiesta di un esponente dell´opposizione perché ritengo opportuno far risparmiare ai cittadini del Friuli Venezia Giulia un cifra consistente (un paio di milioni di euro) realizzando le elezioni in un´unica giornata". Con queste parole il presidente della Regione Riccardo Illy ha annunciato l’ 8 febbraio in conferenza stampa ad Udine la volontà di gungere in regione ad una vera e propria "election day", fissata dunque per i prossimi 13 e 14 aprile, che accorpi in un´unica sessione elettorale le politiche, quelle per la Regione Friuli Venezia Giulia e le amministrative, che complessivamente riguarderanno una Provincia (Udine) ed otto Comuni (Udine, Forgaria nel Friuli, Martignacco, San Giorgio della Richinvelda, San Giorgio di Nogaro, Spilimbergo, Teor e Zoppola). Un´opportunità, ha aggiunto Illy, anche per ridurre "il disagio dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, che così non dovranno recarsi due volte alle urne, e quello degli studenti", dovuto alla necessità dell´allestimento dei seggi elettorali nelle scuole. "Era anche necessario - ha poi osservato il presidente della Regione - condividere questa scelta con il ministro dell´Interno, un atto che è stato compiuto nella giornata di ieri: è chiaro infatti che lo Stato viene così a risparmiare una cifra analoga a quella della Regione ed il ministro Giuliano Amato è stato quindi ben lieto di poter organizzare nella stessa giornata le politiche e le elezioni regionali". Alle successive domande dei giornalisti, il presidente Illy ha tra l´altro sottolineato che l´ordinaria amministrazione purtroppo non permetterà di esaminare ed approvare alcuni provvedimenti di natura legislativa, quali ad esempio la legge di riordino dei servizi sanitari, e che particolare attenzione dovrà essere riservata nella prossima legislatura alle questioni legate ad energia ed ambiente, allo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia (e per forme più avanzate di tutela del territorio e dell´ambiente), nonché per il proseguimento del programma di semplificazione amministrativa. Riduzione dei costi dell´amministrazione ed una burocrazia più semplice e più rapida, ha concluso Illy, rappresentano infatti uno dei fattori di competitività di un territorio. .  
   
   
ELEZIONI IN FVG: MARTEDI´´ 12 LA GIUNTA CONVOCHERA´´ LE ELEZIONI  
 
Udine, 11 febbraio 2008 - Martedì 12 febbraio, dopo la presa d´atto da parte del Consiglio regionale delle dimissioni del presidente della Regione, la Giunta potrà procedere ad indire le elezioni regionali il 13 e 14 aprile, attuando l´election day, ossia l´accorpamento delle convocazioni elettorali politiche, regionali e amministrative. Lo ha reso noto l’ 8 febbraio il presidente della Regione, Riccardo Illy, nel corso della conferenza stampa nella quale ha ricostruito il passaggio che lo hanno portato ad inoltrare al presidente del Consiglio Tesini la sua lettera di dimissioni. "Preso atto ieri l´altro delle decisioni del Governo di convocare i comizi elettorali il 13 e 14 aprile, e preso atto che alcuni giorni prima un esponente della coalizione di minoranza del Friuli Venezia Giulia aveva espresso il parere che fosse opportuno accorpare le elezioni regionali a quelle politiche, abbiamo proceduto ad una verifica del combinato disposto delle leggi costituzionali, nazionali e regionali. Una procedura del genere - ha spiegato Illy - non era mai stata attuata in precedenza e i riferimenti giuridici erano piuttosto frammentati: al termine di questa analisi, piuttosto complessa, è risultato che vi era un´unica finestra possibile, cioè la giornata di ieri, per poter procedere all´accorpamento e che ciò era attuabile attraverso un atto di dimissioni da parte del presidente della Regione. Queste - ha ricostruito Illy - sono state prontamente notificate al presidente del Consiglio regionale, il quale ha già convocato l´Aula per martedì 12 febbraio. Nella stessa giornata, la Giunta, dopo la presa d´atto delle dimissioni da parte del Consiglio, potrà indire le elezioni regionali per il 13 e 14 aprile, quello sarà infatti il 60. Mo giorno, prima data limite per convocare i comizi elettorali". Per accorpare anche le elezioni amministrative del Friuli Venezia Giulia, ha reso noto il presidente, sarà necessario sentire nella giornata di lunedì il parere della Commissione consiliare per gli Affari costituzionali. "Immagino - ha annunciato Illy - che il parere sarà favorevole in quanto la richiesta di istituire l´election day è certamente condivisa dalle componenti di Intesa democratica ed è stata richiesta da un esponente della coalizione di minoranza". Il presidente ha poi reso noti i prossimi passaggi dell´agenda politica. "Nella giornata di martedì 12 ci sarà una riunione di maggioranza, poi una riunione con tutti i presidenti dei Gruppi e, infine, la seduta del Consiglio regionale. Quando quest´ultimo avrà preso atto delle dimissioni del presidente, la Giunta si riunirà nel pomeriggio per approvare la delibera con la quale verranno indette le elezioni il 13 e 14 aprile che saranno assieme politiche, regionali e amministrative". La Giunta e il Consiglio, nel momento in cui saranno efficaci le dimissioni del presidente, entreranno in ordinaria amministrazione, potranno dunque essere approvati solo atti di ordinaria amministrazione. Il presidente resterà in carica fino a nuove elezioni. Illy ha infine reso noto che, "dal momento che il Parlamento ha approvato nella Finanziaria 2008 l´abolizione delle circoscrizioni per città con meno di 100 mila abitanti e, pur avendo la Regione competenza primaria in questa materia e quindi potendo disattendere questo principio di riforma stabilito dalla Finanziaria, non c´è tempo sufficiente per approvare una legge regionale che modifichi quanto previsto da quella dello Stato: le elezioni a Udine, dunque, si terranno solo per il Comune e non per le circoscrizioni". .  
   
   
DURNWALDER A MOSCA: INTERESSE PER TURISMO, AGRICOLTURA E TECNOLOGIA ALPINA  
 
Mosca, 11 febbraio 2008 - L’eccellenza altoatesina nei settori della tecnologia alpina, del turismo e della produzione fruttiviticola sono stati alcuni dei temi discussi dal presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder con i rappresentanti della politica e dell’economia russa durante la visita a Mosca. "C’è interesse verso il nostro know-how, specie in vista delle Olimpiadi invernali del 2014 a Sochi", riferisce Durnwalder. Gramm, Januth e Durnwalder con il presidente delle ferrovie russe Vladimir Jakunin e il presidente della federsci Andrey Bokarev "La Russia mostra grande attenzione alle soluzioni innovative proposte dall´Alto Adige nel settore della tecnologia alpina per gli sport invernali e per l´organizzazione della nostra struttura turistica, da anni ai vertici delle presenze", conferma Luis Durnwalder, che fino a domenica 10 è a Mosca con una delegazione di rappresentanti del mondo economico altoatesino. La proficua serie di incontri, iniziati il 7 febbraio nella capitale russa, hanno visto il presidente della Provincia impegnato ad illustrare a delegazioni ministeriali, imprenditoriali e della finanza russa la specialità dell´Alto Adige e le opportunità che il know-how locale garantisce a livello internazionale. L´attenzione dei russi è rivolta in primo luogo al comparto degli sport invernali e dell´alta tecnologia, dai cannoni da neve agli impianti di risalita e all´attrezzatura da sci. "Anche alla luce delle Olimpiadi invernali assegnate a Sochi nel 2014, gli interlocutori russi sono molto interessati ai servizi di alta qualità che le imprese dell´Alto Adige sono in grado di assicurare", sottolinea Durnwalder. La Russia guarda con interesse anche alla produzione di frutta, vino, prodotti alimentari di qualità e ai relativi sistemi di produzione introdotti in Alto Adige. "In questi settori esiste l´opportunità di avviare concreti progetti di collaborazione e scambio", conferma Durnwalder alla luce dei contatti di questi giorni. Nel colloquio con Vladimir Jakunin, presidente delle Ferrovie di Stato russe, Durnwalder ha ripreso anche il discorso avviato qualche mese fa a Merano sulla possibilità di un collegamento ferroviario tra San Pietroburgo e la città del Passirio: "L´interesse è confermato, la questione sarà ulteriormente approfondita sul piano politico e tecnico", aggiorna Durnwalder. Il programma del Presidente della Provincia prevedeva anche l´incontro con il presidente del Comitato olimpico nazionale russo, Leonid Tyagachev, e con il senatore Dimitri Svishev, responsabile delle questioni sportive nella Duma, il Parlamento russo: "Ho chiesto tra l´altro il loro appoggio per far dichiarare disciplina olimpica lo slittino su pista naturale, che in Alto Adige e in Russia conta un vasto seguito di praticanti", riferisce Durnwalder. Accanto agli incontri istituzionali del presidente Durnwalder - che è accompagnato a Mosca dal direttore del suo Dipartimento Heinz Holzer, dal direttore della Ripartizione Presidenza Karl Rainer, dal presidente della Camera di commercio Benedikt Gramm e dal sindaco di Merano Günther Januth - gli imprenditori altoatesini presentano le singole eccellenze in una serie di appuntamenti specifici. .  
   
   
SEMPLIFICAZIONE, NUOVI IMPEGNI DI REGIONE TOSCANA E UNIONCAMERE AL LAVORO PER CENSIRE, VALUTARE, MIGLIORARE BEN 500 PROCEDURE  
 
Firenze, 11 febbraio 2007 - Prosegue e si rafforza l’impegno comune di Regione Toscana e Unioncamere per sostenere i processi di sburocratizzazione, innovazione, snellimento della pubblica amministrazione, con particolare riferimento ai rapporti con le imprese. È questo il senso dell’intesa firmata l’ 8 febbraio a Palazzo Bastogi dal vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli e dal vicepresidente di Unioncamere Pier Francesco Pacini - che consentirà di costituire un Centro di competenza per l’innovazione e la semplificazione, chiamato a individuare soluzioni tecnologiche e organizzative per il mondo dell’economia toscana. «Un passaggio di grande rilievo che ci consente di mettere ulteriormente a frutto una collaborazione già avviata con l’istituzione dell’Osservatorio sulla semplificazione”; ha spiegato Gelli - Fin dall’inizio della le! gislatur a abbiamo indicato come una nostra precisa priorità l’impegno per il rinnovamento della pubblica amministrazione e risultati come quello di oggi dimostrano che non si tratta solo di dichiarazioni di principio». «Un impegno – ha sottolineato invece Pacini - che è anche di Unioncamere, con l’elaborazione di proposte di semplificazione amministrativa di diretto impatto per le imprese e indicazioni operative da realizzare nei prossimi mesi di attività dell’Osservatorio, tra le quali la predisposizione di una linea di lavoro per una convenzione regionale che coinvolga tutte le camere di commercio, gli sportelli unici e le associazioni di categoria finalizzata ad assicurare il supporto tecnico ai privati che ne facciano richiesta». La firma di oggi è stata anche l’occasione per fare il punto sulla strada percorsa fino a ora. «In Italia le imprese devono sostenere costi e tempi! insopportabili nei rapporti con la pubblica amministrazione e purtroppo come governo regionale possiamo intervenire solo in parte su questa situazione, ma credo che diversi passi sostanziali siano stati comunque compiuti – ha ricordato ancora Gelli – Penso per esempio alle autorizzazioni commerciali, per le quali entro l’anno ben 110 comuni toscani potranno mettere a disposizione moduli elettronici precompilati che risparmieranno tempi di attesa allo sportello e soprattutto l’obbligo di passare da un ufficio all’altro. Penso al lavoro che stiamo facendo per uniformare procedure e modulistica su tutto il territorio regionale, aspetto tutt’altro che marginale visto che è stato calcolato che in molti casi proprio questa mancanza di uniformità allunga di circa un terzo i tempi della procedura. O ancora, penso a quanto è stato fatto perché gli uffici della pubblica amministrazione dialoghino meglio tra loro senza d! over richiedere ogni volta alle imprese informazioni che sono ! gi&agrav e; in suo possesso. Ricordo inoltre che con l’Osservatorio stiamo censendo ben 500 procedimenti, 113 relativi alla realizzazione di fabbricati, gli altri relativi all’avvio di attività di impresa. Una base di conoscenza che sarà essenziale per studiarli, valutarli, migliorarli». .  
   
   
VIA LIBERA AL PIANO TRIENNALE DI TRENTINO SVILUPPO SPA PREVISTI INTERVENTI PER 170 MILIONI DI EURO  
 
 Trento, 8 febbraio 2008 – La Giunta provinciale ha approvato l’8 febbraio , su proposta dell’assessore all’industria Marco Benedetti, il Piano triennale 2008-2010 di Trentino Sviluppo Spa, piano approvato dal consiglio di amministrazione della società lo scorso 9 gennaio e che prevede un investimento complessivo di circa 170 milioni di euro. Con il provvedimento adottato o, la Giunta condivide la proposta avanzata da Trentino Sviluppo Spa che prevede importanti destinazioni di capitale fisico (immobili e impianti) e finanziario (partecipazioni azionarie) per realtà industriali e turistiche ritenute strategiche per lo sviluppo dell’economia trentina. Sul versante industriale, si espande l’azione di acquisizione di importanti compendi utili per offrire spazi vitali all’espansione delle attività produttive o al reperimento di attività sostitutive, mentre su quello turistico sono invece particolarmente rilevanti gli interventi finalizzati alla mobilità turistica. Il Piano delle attività di Trentino Sviluppo Spa distingue gli interventi immediatamente eseguibili, per i quali l’istruttoria è già completata, da quelli decisi ma subordinati, per la realizzazione puntuale, ad autorizzazioni specifiche o ad accordi attuativi e protocolli d’intesa per lo sviluppo territoriale. Tra i primi particolare valenza assume l’acquisizione del compendio della Manifatture Tabacchi di Rovereto, per il quale si pensa ad un progetto unitario di utilizzo che prevede la presenza dell’Università, spazi dedicati alla ricerca ma anche ad attività direttamente produttive. Per la ex Manifattura Tabacchi si apre con ciò la prospettiva di diventare uno dei poli di riferimento del Distretto dell’Energia e delle “nuove industrie” ad esso legate. Nel secondo gruppo, che comprende come detto interventi per lo sviluppo economico locale in gran parte derivanti da protocolli d’intesa con i territori, compare, tra gli altri, anche il “Sistema Campiglio” e il collegamento San Martino/rolle. .  
   
   
“QUALE GOVERNO PER L’AREA FIRENZE-PRATO-PISTOIA” LA COSA METROPOLITANA? FA DISCUTERE, MA FAREBBE PARECCHIO BENE  
 
Firenze, 11 febbraio 2008 «So che questa cosa fa discutere e appare troppo forte e troppo ambiziosa per come le cose vanno normalmente nel nostro Paese; e del resto per il momento è una proposta che si può ascrivere solo alla mia persona. Eppure, più ci rifletto e più ne vedo l’utilità e il grande potenziale». Agostino Fragai, assessore regionale alle Riforme Istituzionali di Regione Toscana, si riferisce a quella che lui stesso chiama una “suggestione” spiegando subito che intende “la sostituzione di tre enti con uno soltanto”. E’ iniziato così, in Palazzo Borghese di Firenze, “Quale governo per l’Area Firenze-prato-pistoia”, il convegno della Regione Toscana sull’Area Vasta Metropolitana in cui – ha sottolineato l’assessore – vivono un milione e mezzo di persone con una crescita, solo negli ultimi sette anni, di 250 mila abitanti che equivale a una città, seconda solo a Firenze; «un’area dove si produce la metà della ricchezza complessiva della Toscana; una concentrazione urbana ad alto grado di integrazione territoriale ed economica”. Riferendosi all’ipotesi di “città metropolitana” (oggi inserita in Costituzione dopo la riforma del Titolo V), Fragai ha aggiunto di muoversi “perfettamente dentro l’attuale cornice giuridica e nello spirito con il quale è stato pensato il nuovo ente”. Due e peraltro non alternativi gli obiettivi – ha aggiunto: il primo (“più ravvicinato e comunque meno ambizioso”) è far crescere e far funzionare in modo ordinato la “conferenza di area metropolitana”; il secondo (“idea alla quale ritengo sarebbe sbagl! iato rinunciare”) è dar corpo all’istituzione della “città metropolitana” comprendente per intero i territori delle province di Firenze, Prato, Pistoia”. Dichiarandosi consapevole del rischio che porre “l’asticella troppo alta” si finisca per “disquisire troppo a lungo senza spiccare il salto, né tanto né poco”, Fragai ha precisato di ritenere che “il secondo traguardo lo si posa tagliare se immediatamente raggiungiamo il primo”. In cartellina i partecipanti hanno trovato numerosi documenti fra cui il “Patto per lo Sviluppo Locale di Area Vasta Metropolitana Firenze-prato-pistoia-circondario Empolese Valdelsa” Approvata in Giunta Regionale lo scorso 16 luglio, la delibera contiene singole “schede di dettaglio” sulle 32 priorità tematiche che, a loro volta, sono distinte in sei “assi”: ambiente, infrastrutture e mobilità, ! salute, sviluppo economico e ricerca, tecnologie dell’in! formazio ne, cultura. Dopo la presentazione della ricerca Irpet su “bisogni e attese” dei cittadini dell’Area Metropolitana, il confronto si è sviluppato – fra mattina e pomeriggio – su singole sessioni: le prospettive istituzionali, alcune esperienze italiane ed europee di governance metropolitana; il dialogo fra assessori regionali ed esponenti della società civile; una tavola rotonda con sindaci e presidenti di Province. Conclusioni affidate al ministro Vannino Chiti. A conclusione della sua relazione introduttiva (“con qualcosa di lieve”) Fragai ha rilanciato l’idea di una “notte bianca metropolitana” che i cittadini, nel sondaggio Irpet, hanno mostrato di gradire non poco. “Perché non provarci, perché Roma si, Parigi si e noi no? Possiamo pensarci?”. .  
   
   
AGEVOLAZIONI PER LE IMPRESE ARTIGIANE PIEMONTESI IN DISTRIBUZIONE L´OPISCOLO INFORMATIVO DEL 2008  
 
 Torino, 11 febbraio 2008 – Dall’ 1 febbraio 2008, presso l’Assessorato all’Artigianato della Regione Piemonte, è disponibile l’opuscolo informativo “Agevolazioni per le imprese artigiane. Edizione 2008”: un aggiornamento del fascicolo dell’anno scorso, che fornisce un quadro completo di tutte le agevolazioni a favore del comparto artigiano, aggiornato al mese di dicembre 2007. Al suo interno sono consultabili le schede illustrative sulle leggi regionali, nazionali e comunitarie che hanno la finalità di sostenere i processi di sviluppo delle imprese artigiane. Le schede espongono in sintesi i contenuti dell’agevolazione seguendo uno schema di facile consultazione: beneficiari, natura ed entità delle iniziative agevolabili, operatività della legge e indicazione dell’indirizzo – anche Internet – dell’Ente gestore. “La pubblicazione - sottolinea il Vicepresidente della Regione Piemonte Paolo Peveraro - rappresenta uno strumento utile a tutti gli operatori che si affacciano sul mercato e a coloro i quali intendono effettuare investimenti: una risposta e un supporto informativo funzionale alle esigenze delle imprese artigiane e delle Pmi. ” Per chi fosse interessato, è possibile richiedere copia del fascicolo presso l’Assessorato all’Artigianato, Osservatorio Regionale dell’Artigianato, Piazza Nizza 44 - Torino, tel. 0114325111. .  
   
   
LA REGIONE MOLISE E L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DALMATA COMMEMORERANNO UFFICIALMENTE, A PARTIRE DA OGGI FEBBRAIO, CON ALCUNI IMPORTANTI EVENTI CULTURALI E RIEVOCATIVI LE VITTIME DELLE FOIBE.  
 
 Campobasso, 11 febbraio 2008 - In particolare questa mattina, alle ore 10. 00, nell´Aula Magna del Convitto Mario Pagano, si terrà un convegno che rievocherà le tappe storiche e il dramma singolo e collettivo degli infoibati, delle loro famiglie e dei tanti profughi perseguitati dalle falangi comuniste di Tito nell´Istria. Prima dell´inizio dei lavori del convegno, cui parteciperanno le massime istituzioni regionali, i rappresentanti del mondo economico e sociale della regione e varie delegazioni degli studenti molisani, verrà presentato il filmato inedito dal titolo "Foibe: martiri dimenticati" realizzato dall´editore Palladino di Campobasso. La Presidenza della Regione Molise, considerato l´alto contenuto storico-culturale delle immagini e della parte narrativa, ha inteso distribuire successivamente il filmato a tutte le scuole del Molise per dare agli studenti un valido supporto per l´approfondimento di quei fatti che caratterizzarono i mesi successivi alla fine della seconda guerra mondiale in quella particolare parte d´Italia e della Jugoslavia. Prenderà quindi la parola il Presidente della Regione Michele Iorio che ha fortemente voluto queste manifestazioni per tenere vivo il ricordo di quei connazionali barbaramente uccisi e vilipesi dall´odio etnico-politico dei titini. Sarà quindi la volta del senatore Lucio Toth, Presidente dell´Associazione Nazionale Venezia Giulia che molto si è speso negli anni per mantenere forte l´attenzione su quel dramma. Seguirà poi la relazione del Professor Onorato Bucci dell´Università del Molise e dell´Onorevole Benito Paolone figlio di una vittima infoibato di Campobasso. Chiuderà l´incontro Guido Cace Presidente dell´Associazione Nazionale Dalmata. Verrà quindi presentata la pubblicazione anastatica voluta dalla Presidenza della Regione di alcune copie del "Giornale d´Istria" che con articoli ed immagini narravano la cronaca quotidiana degli eccidi che si stavano verificando a Pola e nelle zone limitrofe. Un documento storico questo che sarà utile anche agli approfondimenti dei singoli accadimenti che caratterizzarono quegli anni che seguirono la fine del conflitto mondiale. Verrà quindi commemorata la memoria degli infoibati molisani con l´attribuzione di una medaglia d´oro della stessa Presidenza della Regione ai loro familiari. La manifestazioni si chiuderà con l´inaugurazione della mostra "Foibe: martiri dimenticati" che sarà aperta tutti i giorni, mattina e pomeriggio, agli studenti e ai singoli cittadini presso la Cappella del Convitto Mario Pagano di Campobasso fino alla fine del mese. La mostra presenta delle immagini fotografiche inedite dei campi di concentramento degli italiani creati dai Titini e testimonia i tanti ritrovamenti dei corpi estratti con non pochi sacrifici ed umana pietà dalle singole foibe. .  
   
   
TRENTO: OCCUPATI ANCORA IN CRESCITA MA SOLO NEL TERZIARIO SCENDE LA DISOCCUPAZIONE FEMMINILE  
 
 Trento, 11 febbraio 2008 - Il Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento rende noti i risultati della rilevazione continua sulle Forze di lavoro relativi al terzo trimestre del 2007. Nel terzo trimestre 2007 l’offerta di lavoro ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2006, un incremento di poco superiore alle 3. 900 unità, pari a circa l’1,7%, soprattutto grazie alla componente femminile. Le forze di lavoro (rappresentate dalla somma degli occupati, dei disoccupati e delle persone in cerca di prima occupazione) sono risultate, infatti, pari a 232. 671 persone, rispetto alle 228. 785 unità rilevate nel terzo trimestre del 2006. Il tasso di attività (rapporto tra le forze di lavoro in età tra 15 e 64 anni e la popolazione nella stessa classe di età) risulta pertanto in crescita, passando dal 68,1% al 68,9%. Distinguendo per sesso, il tasso di attività maschile si contrae leggermente dal 78,5% al 77,9%, mentre quello femminile registra una variazione positiva di oltre 2 punti percentuali, passando dal 57,3% al 59,7%. L’incremento delle forze di lavoro è ascrivibile ad una crescita del numero degli occupati e ad una contemporanea riduzione delle persone in cerca di occupazione. Fra il terzo trimestre 2006 e l’analogo periodo del 2007 il numero degli occupati è infatti cresciuto di circa 5. 400 unità, raggiungendo quasi le 227 mila persone, con un incremento percentuale su base annua del 2,4%. Questo ha comportato un aumento del tasso di occupazione (rapporto tra gli occupati in età tra 15 e 64 anni e la popolazione nella stessa classe di età), passato nell’arco di un anno dal 65,9% al 67,2% (dal 77,1% al 76,7% per i maschi e dal 54,4% al 57,5% per le femmine). Nel terzo trimestre 2007 il numero delle persone in cerca di occupazione (disoccupati e persone in cerca di prima occupazione) è risultato pari a 5. 680 unità, in netto calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-20,6%, pari a 1. 477 persone in meno). Distinguendo per sesso, la componente maschile ha fatto registrare un decremento dell’11,5% (pari a 276 unità), mentre la componente femminile ha visto decrescere la quota delle persone in cerca di occupazione del 25,3% (1. 201 unità), per l’effetto combinato di una diminuzione sia delle donne disoccupate (di 977 unità) che delle donne in cerca di prima occupazione (224 persone). Conseguentemente il tasso di disoccupazione si è attestato nel terzo trimestre 2007 ad un valore pari al 2,5%, in contrazione rispetto alle stesso periodo dell’anno precedente (3,2%). Il tasso di disoccupazione mostra ancora sostanziali differenze tra i due sessi: nei 12 mesi compresi tra il terzo trimestre 2007 e l’analogo periodo del 2006, il tasso di disoccupazione maschile si è contratto dall’1,8% all’1,6%, mentre quello femminile è diminuito in modo più sensibile, passando dal 5,1% al 3,6%. Analizzando il settore di attività, circa il 70% degli occupati opera nel terziario (pubblico e privato), il 27% nel settore secondario (industria in senso stretto e costruzioni) e circa il 4% in agricoltura. Rispetto al terzo trimestre del 2006 si rileva un incremento dell’incidenza percentuale del settore terziario (+2,5%), a scapito degli altri settori. In termini, invece, di posizione nella professione, circa il 76% dell’occupazione risulta alle dipendenze, valore sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. .  
   
   
ELECTROLUX, MARTINI: «PRESTO IL CONFRONTO CON LA PROPRIETÀ» OGGI UN INCONTRO PER FARE IL PUNTO SULLE PROSPETTIVE DELL’AZIENDA  
 
 Firenze, 11 febbraio 2008 - «La Regione è con i lavoratori dell’Electrolux. Abbiamo chiesto ai vertici dell’azienda un confronto diretto in tempi rapidi, perché la partita che si gioca sull’ipotesi di riorganizzazione dello stabilimento di Scandicci è decisiva per la Toscana. Seguiremo questa vertenza con un’azione congiunta insieme alle altre istituzioni, al sindacato, ai lavoratori e chiederemo un impegno, nonostante la crisi, anche al governo nazionale. Con loro faremo la nostra parte con determinazione per mantenere questa importante struttura produttiva sul territorio e per difendere l’occupazione». Così il presidente della Regione Claudio Martini interviene sulla vicenda Electrolux, facendo proprie le preoccupazioni espresse dai lavoratori sul futuro dello stabilimento, specializzato nella produzione di frigoriferi. Mentre gli uffici della Regione lavorano per arrivare a definire al! più presto un incontro con la proprietà, il pre! sidente annuncia che della vicenda Electrolux si occuperà la giunta regionale di lunedì prossimo. A riferire sarà l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini che, proprio per lunedì mattina ha convocato una riunione che si terrà alle 10. 30, nella Sala della Giunta, in Consiglio Regionale. All’incontro parteciperanno la Provincia di Firenze, il Comune di Scandicci, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, le segreterie provinciali Fiom,fim,uilm e la Rappresentanza sindacale aziendale di Electrolux. L’assessore Simoncini, solidale con i lavoratori oggi in sciopero, ribadisce che, da parte della Regione, si farà il possibile per individuare strumenti idonei a scongiurare effetti negativi sul territorio. .  
   
   
SI DELLA GIUNTA SICILIANA ALL´AMPLIAMENTO DELL´AREA INDUSTRIALE DI TERMINI IMERESE  
 
Palermo, 11 febbraio 2008 - L’ampliamento dell’area industriale di Termini Imerese è stato tra gli argomenti al centro della riunione della giunta regionale, presieduta dal vice presidente, Nicola Leanza. La proposta nasce da una esigenza manifestata dagli amministratori del Consorzio Asi di Termini Imerese (Area di Sviluppo Industriale), che negli ultimi anni hanno registrato un aumento di richieste delle aree da parte degli imprenditori. Da qui l’iniziativa dell’assessore regionale all’Industria, Giovanna Candura, che ha fatto propria l’esigenza avanzata dai vertici del Consorzio. E sono stati proprio questi ultimi ad avere già individuato una zona di circa 90 ettari dove le industrie potrebbero localizzare le proprie attività. L’iniziativa dell’assessore Candura è stata valutata e ‘apprezzata’ dal governo. La giunta ha approvato il completamento degli interventi previsti per la Villa del Casale di Piazza Armerina e per il Museo archeologico di Gela. Le risorse che verranno utilizzate fanno capo al Por Sicilia 2000-2006 ( Asse Ii, Misura 2. 01). Confermato Girolamo Di Vita alla presidenza dell’Aran (Agenzia per la Rappresentanza negoziale della Regione siciliana). E conferme anche per i due componenti del comitato direttivo: si tratta di Francesco Verbaro, dirigente generale dello Stato, e dell’avvocato Giuseppe D’appolito. L’unione delle Province Siciliane (Ups), ha designato l’avvocato Claudio Alongi, mentre si attende ancora il nome indicato dall’Anci Sicilia (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Il “si” della giunta è arrivato anche per il regolamento interno dell’Ircac, che consente all’ente l’acquisizione di beni e servizi in economia. Dichiarato lo stato di calamità per la chiesa di Santa Maria dell’Itria di Piazza Armerina. Per questo edificio storico il governo regionale chiederà al governo nazionale lo stato di emergenza. .  
   
   
IL BILANCIO DELLE IMPRESE FERRARESI NEL 2007  
 
 Ferrara, 11 febbraio 2008 - Nel corso dell’intero 2007, la movimentazione anagrafica delle imprese ferraresi si è chiusa all’insegna di un saldo leggermente negativo: secondo la rilevazione sulla natalità e mortalità delle imprese condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio di Ferrara su dati Infocamere, il calo delle imprese registrate, rispetto al 31 dicembre 2006, è stato pari nella nostra provincia allo 0,21% (+0,25% l’anno precedente). Un dato in controtendenza rispetto a quello nazionale (ma non rispetto al Nord-est, in arretramento ancora più accentuato, così come del resto il Mezzogiorno), che peraltro, ha fatto registrare una crescita modesta, pari allo 0,75%, il valore più basso degli ultimi cinque anni. In effetti, nel 2007, si è registrato in ambito nazionale un fenomeno interessante, quale il record assoluto di iscrizioni alle Camere di Commercio, un dato, però, compensato dall’altro record: quello delle cessazioni. Anche nella nostra provincia si è registrata una intensificazione del turn-over imprenditoriale rispetto agli anni precedenti, ma – come detto - il bilancio demografico dell’”azienda Ferrara” ha chiuso in rosso per 82 imprese: 2. 626 iscrizioni, contro le 2. 708 cessazioni. Gli aspetti positivi della movimentazione imprenditoriale, per la nostra provincia, sono rappresentati dalla prosecuzione della robusta crescita delle imprese costituite in forma di Società di capitali (il tasso di iscrizione è stato più che doppio rispetto a quello di cessazione); nonché i buoni risultati fatti registrare dalle Costruzioni e dai Servizi alle imprese, in particolare quelli immobiliari. In senso negativo hanno invece “giocato” la diminuzione delle imprese agricole, manifatturiere, commerciali ed, in misura particolarmente accentuata, dei trasporti, nonché – in termini di natura giuridica - l’accentuazione del saldo negativo delle imprese individuali. “I dati – ha dichiarato il Presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati - ci indicano tre cose. Il record delle iscrizioni ci dimostra chiaramente che nella nostra provincia è ancora alta la voglia di fare impresa. Allo stesso tempo il record delle cessazioni mette in evidenza come la crisi economica internazionale e la crisi dei consumi abbia “picchiato duro” una durissima selezione nel tessuto imprenditoriale, in particolare a danno delle piccole e piccolissime imprese. Una sfiducia nell’intraprendere che si inserisce in un quadro economico allarmante sul quale ho più volte cercato di richiamare l’attenzione. Terzo e ultimo punto che va sottolineato è che il saldo positivo è determinato interamente dalle società di capitale, indice di irrobustimento del nostro tessuto imprenditoriale. Per rendere competitivi i territori e far crescere ulteriormente le imprese – ha concluso Roncarati - è urgente ridurre il costo ed i gravami della Pubblica amministrazione a carico delle imprese e rilanciare un piano di sviluppo delle infrastrutture che ci metta in condizioni di competere”. Il quadro generale - Si può innanzitutto rilevare come il bilancio demografico delle imprese nel 2007 trovi, almeno in parte, una spiegazione nell’evoluzione del quadro macro-economico generale che, in questi ultimi anni, sta modificando il sistema produttivo del Paese (e, certamente, anche della nostra provincia). La forte ripresa delle esportazioni ferraresi nel 2007, basata più sull’aumentato valore delle esportazioni che non sui maggiori volumi delle stesse, è stata il risultato di rilevanti processi di riconversione, razionalizzazione ed innovazione, sotto i vari aspetti produttivi, organizzativi, tecnici e logistici, che hanno accentuato la competizione all’interno dei settori produttivi più esposti al mercato. Ebbene, se il 2007 ha sostanzialmente riconfermato, anche a livello provinciale, una buona vitalità nella creazione di impresa, tuttavia questo fenomeno non è riuscito purtroppo a compensare del tutto le fuoriuscite dal mercato delle imprese marginali, o di quelle meno strutturate per competere. Tornando allo “scenario” nazionale, va anche considerato che il numero delle cessazioni è progressivamente cresciuto negli ultimi anni, fino a raggiungere nel 2007 il valore più elevato dal 1993; in termini relativi, la loro crescita rispetto all’anno precedente è stata superiore all’11%. Vale la pena sottolineare come ciò sia accaduto soltanto in altre due occasioni: nel 1993 e nel 1994, in concomitanza con la crisi monetaria e finanziaria di fine 1992 e delle misure di risanamento adottate in quella difficile fase congiunturale. Anche nel 2007, come negli anni immediatamente precedenti, le pressioni di questa competizione si sono scaricate in modo prevalente su quelle imprese che non sono riuscite ad inserirsi nella corrente dei processi innovativi sopra richiamati e che, per prime, hanno visto ridursi le prospettive di redditività: imprese individuali, comunque piccole e poco capitalizzate, non collegate a filiere o reti di sub-fornitura, scarsamente innovative. Le Dinamiche Per Forma Giuridica - Sono sempre meno, nella nostra provincia, le imprese che nascono adottando forme giuridiche ‘semplici’ (cioè ditte individuali, ma anche società di persone, che peraltro mostrano ancora una lieve, seppur declinante propensione alla crescita), e sempre più quelle che, per operare sul mercato, scelgono invece una forma giuridica più ‘robusta’, come le società di capitali. Questa tendenza, in atto da parecchi anni, è continuata nel 2007, quando, pur restando elevato in termini assoluti, si è ulteriormente ridotto il contributo delle ditte individuali allo stock complessivo delle imprese ferraresi: esso è passato dal 68,8% al 63,1% del totale, ma il gap, rispetto al 2000, raggiunge 5,6 punti percentuali. Viceversa, nello stesso periodo le società di capitali ferraresi sono passate dall’8,4% al 13,1% del totale: tuttavia, nonostante una crescita del 57,9%, il loro peso continua a rimanere inferiore a quello medio nazionale (20,1%). Piuttosto stabili nel periodo considerato, invece, risultano le “Altre forme” giuridiche, in prevalenza composte da cooperative, oltre che da società consortili, consorzi temporanei di impresa, raggruppamenti temporanei di impresa, ecc. Come mostra la tabella 4, le diverse dinamiche delle varie forme giuridiche si traducono fra il 2000 e il 2007 in valori di incremento nettamente differenziati fra le quattro tipologie di imprese. Mentre l’incremento complessivo delle imprese a fine periodo risultava pari all’1,01%, le Ditte individuali ferraresi presentano un tasso di decremento del 7,33%; quello delle Società di persone, invece, una crescita del 5,58%. Significativo invece, anche perché superiore rispetto al valore medio nazionale (+57,9%, contro +44,6%) risulta l’incremento delle Società di capitale nella nostra provincia. Le macro-dinamiche sul territorio nazionale Nel 2007 è stato il Centro l’area trainante nella crescita complessiva del sistema imprenditoriale italiano. Ciò grazie al ruolo della Toscana e, soprattutto, del Lazio, due delle sole tre regioni che fanno registrare un tasso di crescita superiore a quello medio nazionale: rispettivamente l’1,05% e il 2,19%, contro lo 0,75% complessivo. Al di sopra della media anche il contributo venuto dal Nord-ovest (+0,99%): all’interno di quest’area, però, solo la Lombardia ha fatto registrare un tasso di crescita (1,29%) superiore a quello nazionale (0,75%), mentre Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria sono restate al di sotto. Nelle altre due circoscrizioni (Nord-est e Mezzogiorno), le cessazioni si sono notevolmente avvicinate alle nuove iscrizioni e, come conseguenza, è risultato minore sia il contributo al saldo complessivo, sia il tasso di crescita delle imprese delle due aree. Se per il Nord-est una spiegazione può essere rintracciata nel concentrarsi in questa area di fenomeni di ristrutturazione di settori industriali maturi (tessile-abbigliamento innazitutto), nel Mezzogiorno - oltre ad una più accentuata fragilità del tessuto produttivo - non è da escludere una ritrovata ‘elasticità’ delle cessazioni all’inasprirsi del quadro fiscale e regolamentare degli ultimi anni, con un conseguente spostamento di imprese prima regolari nella “zona grigia” dell’economia sommersa. In termini settoriali, anche il Nord-est, come il Mezzogiorno, ha risentito della costante riduzione delle imprese agricole (-2,48%), del rallentamento del commercio (-0,73%), delle manifatturiere (-1,18%), cui si aggiunge il deficit nei trasporti (-2,94%). In più, quest’area ha fatto registrare i dati più modesti anche in settori che hanno avuto un incremento superiore a quello medio nazionale, come le costruzioni (+2,15% contro il 3% della media nazionale) e gli Alberghi e ristoranti (+0,19% al Nord-est contro l’1,50% dell’Italia). In definitiva i risultati del 2007 mettono in luce come le dinamiche demografiche delle imprese del Nord-est siano risultate le meno favorevoli fra quelle registrate dalle quattro circoscrizioni territoriali. Guardando infine alla graduatoria provinciale sulla base dei tassi di crescita (tabella 6), le province che nel 2007 hanno fatto registrare l’incremento più elevato sono quelle di Enna (+3,44%), Roma (+2,68%) e Prato (+2,19%). Molte le province (29, tra le quali appunto la nostra) che nel 2007 hanno fatto registrare un tasso di crescita negativo: per questo Ferrara occupa soltanto la 81^ posizione decrescente nella graduatoria nazionale, di poco preceduta da Ravenna. Le Dinamiche Settoriali Nella Provincia - E’ proseguita nel 2007 la riduzione delle imprese ferraresi operanti nel settore dell’agricoltura: esse hanno registrato una variazione negativa dello stock pari al 2,59%, leggermente superiore a quella media nazionale, attestatasi sul 2,32%. Il risultato migliore dell’anno non spetta più al settore Costruzioni, in fase di rallentamento della crescita (+2,48%, sotto una media nazionale del 3,58%), ma al comparto dei “Servizi alle imprese” (più in dettaglio definita come Attività immobiliari, noleggio di macchine e attrezzature senza operatore, informatica e attività connesse, ricerca e sviluppo, altre attività imprenditoriali e professionali): + 3,37%, contro il +4,07% nazionale, seguito dalla Sanità ed altri servizi sociali (+3,79%). Ancora una volta è stato robusto l’incremento nel comparto provinciale della pesca, così come ha continuato a mostrare una buona tenuta quello della “Intermediazione monetaria e finanziaria”. Diminuisce invece, come già rilevato, lo stock imprenditoriale per tutti gli altri settori (non solo l’agricoltura, ma anche il commercio e la stessa industria manifatturiera), con punte particolarmente negative, nell’ambito del terziario, per il comparto dei “trasporti, magazzinaggio e comunicazioni”. Le Imprese Artigiane - Il bilancio delle imprese artigiane provinciali non si discosta molto da quello generale: il saldo tra le imprese artigiane nate e quelle cessate nei dodici mesi del 2007 è stato negativo per 109 unità, il che corrisponde ad una flessione annua dell’1,03% (contro una crescita dello 0,84% in ambito complessivo nazionale). Senza il contributo, peraltro decrescente anche nell’ambito artigiano, del settore delle costruzioni, la differenza tra le nuove imprese e quelle cancellate sarebbe stato di segno decisamente più negativo: l’unico tasso di crescita dell’artigianato (irrilevante quello dell’istruzione), infatti, riguarda il settore edile, cresciuto in dodici mesi dell’1,49%, cioè meno della metà rispetto al valore nazionale (+0,84%). .  
   
   
COMO: CONGIUNTURA ECONOMICA ANNO 2007  
 
 Como, 11 febbraio 2008 – La produzione industriale nel settore manifatturiero nel 4° trimestre del 2007 ha registrato un incremento dell’1,1% rispetto allo scorso anno. Nell’intero anno 2007 la produzione industriale è cresciuta dell’1,4% (Lombardia +2,2%), una crescita che è stata più contenuta rispetto a quella dell’anno 2006, che aveva messo a punto un aumento produttivo pari al +2,1%. La fase positiva della congiuntura provinciale del quarto trimestre 2007 è confermata anche dalla frequenza delle risposte pervenute in questo trimestre, dalle quali continua ad emergere una prevalenza di aziende che segnalano aumenti produttivi. Investimenti - Come di consueto, la relazione annuale comprende anche un’indagine sugli investimenti che serve a comprendere le forze che spingono il processo produttivo. L’indagine campionaria ha fatto riferimento al medesimo campione utilizzato per la produzione industriale. Complessivamente il 60% delle imprese ha effettuato investimenti nel 2007. Il 60% degli imprenditori prevede di mantenere nel 2008 lo stesso valore degli investimenti dell’anno appena concluso, mentre il 30% prevede di aumentarli; infine, una percentuale pari al 9% prevede invece una diminuzione. Complessivamente gli investimenti effettuati nel 2007 hanno rappresentato il 6% del fatturato. La maggior parte delle imprese ha effettuato nel 2007 investimenti in macchinari, che rappresentano oltre il 53% del valore degli investimenti. Rilevanti sono stati anche gli investimenti in informatica, che rappresentano il 53,7% dei casi (ma solo il 12,4% del valore). Cassa Integrazione - Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni ordinaria si è ulteriormente ridotto anche in questo trimestre: da 245mila ore del 3° trimestre 2007 le ore sono scese a 167 mila del 4° trimestre 2007. Il consuntivo dell’intero anno 2007, 1 milione e 118 mila, è migliorato rispetto all’anno 2006, facendo registrare un calo del 7,5% delle ore autorizzate. La diminuzione delle ore ha interessato tutti i settori di attività, ad eccezione del comparto moda che ha totalizzato nel 2007 un monte ore superiore a quelle del 2006. Il comparto tessile è stato interessato nel 2007 da 735 mila ore di interventi ordinari, pari al 66% del bilancio dell’intero settore manifatturiero; il comparto dell’abbigliamento ha fatto registrare interventi per oltre 67 mila ore. Anche gli interventi della Cassa Integrazione straordinaria sono in calo: 705 mila ore circa nell’anno 2007 contro le 806 mila ore autorizzate nel 2006. Oltre la metà delle ore sono state a carico delle imprese tessili (420 mila ore). Il comparto metalmeccanico ha contabilizzato circa 223 mila ore. Artigiani - Nel quarto trimestre 2007 la produzione artigiana è aumentata dell’1,70%, dato nettamente superiore alla media lombarda (+0,02%). Interscambio Commerciale - Nei primi nove mesi del 2007 la provincia di Como ha esportato beni e servizi per un valore di 3. 830 milioni di euro e ne ha importato per 2. 254 milioni di euro, ne è conseguito un saldo positivo di 1. 576 milioni di euro, il 17% più ampio di quello realizzato nell’analogo periodo del 2006. Rispetto all’analogo periodo del 2006 l’export è cresciuto del 12,5% e l’import del 9,5%, valori ancora un po’ più alti di quelli registrati a livello regionale e nazionale (rispettivamente +11,3% la Lombardia e +11,5% l’Italia). Turismo - Il bilancio del movimento turistico provinciale, limitato ai primi undici mesi dell’anno 2007, è risultato soddisfacente, sia per gli alberghi che per le strutture extralberghiere, con un aumento dell’8% del numero di clienti e del 9% delle giornate di presenze complessive. Il buon andamento ha interessato sia gli ospiti italiani che quelli stranieri. Secondo i dati ufficiali forniti dal Settore Turismo della Provincia di Como gli arrivi sono stati 752mila e le presenze 1 milione e 984mila. I clienti italiani sono stati del 7% più numerosi rispetto allo scorso anno ed hanno determinato una crescita di soggiorni dell’8%. Gli stranieri sono aumentati dell’8% in termini di affluenza e del 10% come giornate di permanenza. Negli esercizi alberghieri i turisti sono cresciuti dell’8% ed i soggiorni sono stati del 9% superiori allo scorso anno. Gli ospiti italiani sono cresciuti del 7% sia in termini di affluenza che di giornate di presenza. Gli stranieri sono cresciuti dell’8% in termini di arrivi e del 10% in termini di soggiorni. Rispetto alla nazionalità, sono sensibilmente aumentati i turisti francesi, 67 mila presenze, (+11%). In aumento anche i turisti tedeschi, 176 mila, il 9% in più di presenze e gli inglesi (+10%). Anche i clienti spagnoli hanno fatto registrare un incremento di presenze (+13%). Più che raddoppiati i clienti irlandesi, anche se in termini assoluti garantiscono solo 22 mila soggiorni. I clienti americani sono invece rimasti sostanzialmente stabili (-1% circa). Per quanto riguarda gli esercizi extralberghieri gli arrivi sono cresciuti dell’8% mentre le presenze sono aumentate del 10%. In queste strutture sono aumentati del 7% gli arrivi degli ospiti italiani e del 9% quelli degli stranieri, favoriti dalle favorevoli condizioni climatiche, che hanno consentito un buon utilizzo di queste strutture, con un incremento del 10% di giornate di soggiorno. Per quanto riguarda la nazionalità in sensibile crescita i clienti tedeschi (+11 % di presenze). In aumento anche i clienti provenienti dai Paesi Bassi (+7,4%). Gli svizzeri hanno registrato un leggero calo di soggiorni (-2%). .  
   
   
BUSINESS MATCHING ITALIA-SLOVENIA  
 
Pordenone, 11 febbraio 2008 – Nell’ambito del programma Interreg Iiia Italia-slovenia 15 rappresentanti sloveni appartenenti ai settori meccanica, stampistica e chimica hanno incontrato alcune aziende pordenonesi in occasione di Samumetal. I business matching sono stati preceduti da un intervento del direttore di Concentro, Azienda speciale della Camera di Commercio di Pordenone, Luca Penna, il quale ha sottolineato come il perseguimento di uno sviluppo economico, in un mercato globalizzato, non possa essere ricercato unicamente in un contesto regionale. Tale obiettivo, infatti, può essere raggiunto unicamente per mezzo di un profondo coinvolgimento di soggetti operanti in altre aree contigue ed extranazionali. “Da tali motivazioni – ha detto Penna – nasce l’odierna iniziativa, che si inserisce in un disegno più ampio teso al perseguimento di due obiettivi in particolare: elevare la competitività di imprese di nicchia a livello internazionale, nel caso specifico tramite l’instaurazione di collaborazioni con imprese slovene e, più in generale, aumentare il grado di collaborazione tra cluster in ambiti sia nazionali che internazionali”. Dimitrij Zbona, trade analist dell’Istituto di Commercio Estero di Lubiana, ha infine sottolineato il ruolo di elemento d’appoggio svolto dall’Ice in Slovenia, all’interno delle iniziative finalizzate ad una collaborazione tra realtà slovene ed estere. E’ stata quindi la volta di una delegazione imprenditoriale-istituzionale serba in visita a Samumetal, dove, al padiglione 9, era presente Concentro con il Centro Regionale della Subfornitura del Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
BANDO DI GARA: STUDI DI OMOGENEITÀ E STABILITÀ PER RITARDANTI DI FIAMMA  
 
Bruxelles, 11 febbraio 2008 - L´istituto dei materiali e misure di riferimento presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea ha indetto un bando di gara riguardante studi di omogeneità e stabilità per ritardanti di fiamma polibromurati in 2 materiali a base di polimeri. L´appalto riguarda la conduzione di studi di omogeneità e stabilità riguardo a 2 possibili materiali di riferimento certificati (Mrc) per ritardanti di fiamma polibromurati in materiali a base di polimeri. Occorrerà determinare il contenuto di congeneri individuali di difeniletere polibromurato (Pbde) e di bifenile polibromurato (Pbb) nei materiali a base di polietilene (Pe) e polipropilene (Pp). Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Centro comune di ricerca , Istituto dei materiali e misure di riferimento, all´attenzione di sig. Ivan Celen, responsabile appalti, Retieseweg 111, B-2440 Geel. Tel. +32 14 57 12 95 Fax +32 14 58 42 73 .  
   
   
ECUADORENA AI VERTICI DELLA CONSULTA PER L´IMMIGRAZIONE LA MEDIATRICE CULTURALE GRAZIELA DEL PINO NOMINATA VICE DELL´ASSESSORE VESCO. SCUOLA, LAVORO, FORMAZIONE, SERVIZI SOCIO-SANITARI E CASA FRA GLI IMPEGNI DEI GRUPPI TEMATICI  
 
 Genova, 11 febbraio 2008 - Approvato il regolamento della Consulta per l´integrazione dei cittadini stranieri immigrati. L´organismo, previsto dalla legge regionale approvata nei mesi scorsi, è presieduto dall´assessore al Lavoro Enrico Vesco. Vicepresidente è stata nominata il 7 febbraio Graciela Del Pino, 59 anni, sposata con due figli, immigrata dall´Ecuador, mediatrice culturale, da 17 anni a Genova. La Consulta, formata da istitituzioni, sindacati, immigrati, volontari ecc) ha varato oggi quattro gruppi di lavoro suddivisi per le seguenti aree tematiche : integrazione , comunicazione, istruzione ed educazione interculturale, politiche abitative, assistenza socio-sanitaria, formazione e riqualificazione professionale, orientamento, inserimento lavorativo e sostegno alle attività imprenditoriali. .  
   
   
LA CINA SI UNISCE ALLA RICERCA DELL´ENERGIA DI FUSIONE  
 
 Bruxelles, 11 febbraio 2008 - Il progetto Iter è ad oggi uno dei progetti più ambiziosi al mondo. Esso mira a creare un dispositivo di fusione mai creato prima. Le dimensioni del progetto fanno sì che esso non possa essere condotto da un unico paese. Pertanto, l´Unione europea e altri sei paesi hanno unito le forze per dimostrare la fattibilità scientifica e tecnica dell´energia di fusione. La Cina ora sta consolidando ulteriormente il suo ruolo di partner del progetto, annunciando il suo contributo di circa 10 miliardi di yuan (95,2 Mio Eur) al progetto. Al sud della pittoresca Francia, a soli 60 chilometri da Marsiglia, si trova il centro di ricerca Cadarache. È qui che il progetto Iter ha la sua base e in cui la produzione del futuro reattore di fusione tokamak è in corso. La scelta di questo sito è stata fatta nel corso della riunione conclusiva di Mosca del 28 giugno 2005. Il reattore di fusione inizierà a funzionare presumibilmente nel 2016. Recentemente, la Cina ha deciso di fornire un contributo di 1,4 Mrd Usd al progetto Iter, un importo che rappresenta circa il 10% del costo del progetto. Circa la metà del contributo della Cina verrà speso nel corso della fase decennale di costruzione dell´impresa multinazionale. Secondo Luo Delong, vicedirettore dell´Ufficio Iter della Cina, «l´obiettivo del progetto è trovare una scorciatoia per far fronte alle carenze energetiche». Inoltre, ha affermato che i ricercatori cinesi saranno incaricati di costruire componenti, quali attrezzature di riscaldamento, diagnostiche e di manutenzione remota, nonché di trasportarle a Cadarache, a sud della Francia, dove verrà costruito il reattore Iter. Iter, che in latino significa «strada», è un esperimento del valore di 11 Mrd Eur, inteso a studiare la fattibilità scientifica e tecnica del reattore di fusione nucleare più avanzato del mondo. Questo dispositivo è stato definito «sole artificiale», poiché creerà condizioni simili a quelle presenti nelle reazioni di fusione nucleare del Sole. Se avrà successo, il progetto potrebbe generare un´energia infinita, sicura e pulita, per sostituire i combustibili fossili come il petrolio e il carbone. Sarà 30 volte più potente del Joint European Torus (Jet), l´esperimento comparabile più grande. Il progetto Iter è stato avviato inizialmente dagli Stati e dall´Unione Sovietica, a metà degli anni Ottanta. Oggi, esso coinvolge l´Unione europea (Ue), gli Stati Uniti, il Giappone, la Russia, la Repubblica di Corea, la Cina e l´India. La Cina ha aderito nel mese di febbraio del 2003. L´accordo Iter, firmato a novembre 2006, è entrato in vigore lo scorso ottobre e ha una durata iniziale di 35 anni, sebbene possa essere esteso per altri 10 anni. Nell´ambito dell´accordo, l´Ue sarà responsabile della metà dei costi di costruzione, mentre gli altri cinque paesi, esclusa l´India, contribuiranno allo stesso modo a coprire le restanti spese. Per ulteriori informazioni visitare: Progetto Iter http://www. Iter. Org/ Fan club non ufficiale del progetto Iter: http://www. Iterfan. Org .  
   
   
EDIPOWER HA APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2007 CHE SI CHIUDE CON UN UTILE NETTO PARI A 2,4 MILIONI DI EURO REALIZZATI INVESTIMENTI PER 118 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 11 febbraio 2008 - Il Cda di Edipower S. P. A. Che si è riunito in l’8 febbraio, ha esaminato e approvato il progetto di Bilancio al 31 dicembre 2007; 2,4 milioni di euro l’utile netto; 24,1 miliardi di chilowattora prodotti (-3,2% rispetto al 2006); 394,3 milioni di euro il margine operativo lordo (-10% rispetto al 2006): 118,0 milioni di euro gli investimenti Nell’ambito della gestione operativa Edipower ha continuato nel corso del 2007 a svolgere la propria missione di asset company secondo il ruolo definito dai contratti di tolling agreement e power purchase agreement. Per quanto concerne la gestione industriale, Edipower ha beneficiato per tutto il 2007 del nuovo Ccgt di Piacenza, entrato in marcia commerciale nel febbraio 2006. Nel corso del 2007 la gestione della società ha confermato la tendenza al miglioramento, in particolare per quanto riguarda l’affidabilità degli impianti ed il contenimento dei costi. Relativamente alla gestione finanziaria, il progetto di rifinanziamento si è concluso positivamente il 2 febbraio 2007 con il rimborso anticipato del finanziamento esistente e l’erogazione di un nuovo finanziamento; il nuovo finanziamento è composto da una tranche a lungo termine di euro 1. 800. 000. 000 con piano di ammortamento e una tranche su base revolving di euro 200. 000. 000 destinata al finanziamento del capitale circolante. Per quanto riguarda il piano di repowering, sono stati realizzati investimenti per 118,0 milioni di euro. In particolare si segnala, che i lavori di costruzione del nuovo ciclo combinato da circa 850 Mw nella centrale di Turbigo (Mi), sono in fase di conclusione e che sono stati avviati i lavori legati all’ambientalizzazione della centrale di S. Filippo del Mela. Per quanto riguarda gli impianti idroelettrici, sono stati messi in esercizio altri due gruppi della centrale di Mese (So) (l’investimento si concluderà nel 2008 con la riqualifica dell’ultimo dei cinque gruppi) e si è concluso il repowering della centrale di Bussento (Sa). L’utile netto dell’esercizio ammonta a 2,4 milioni di euro rispetto ai 27,8 milioni di euro dell’esercizio 2006; la diminuzione è attribuibile per la quasi totalità alla presenza nell’esercizio 2006 di proventi non ricorrenti. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2007 è risultato pari a 1. 728,6 milioni di euro in riduzione di 167,2 milioni di euro rispetto ai 1. 895,8 milioni di euro dello scorso esercizio. Il Cda ha deliberato di convocare l’Assemblea degli azionisti per il 14 marzo 2008 in prima convocazione e per il 18 marzo 2008 in seconda convocazione. .  
   
   
TERNA SPA: TERNA PARTICIPAçõES PUBBLICA I RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2007  
 
Roma, 11 Febbraio 2008 – Terna S. P. A. Rende noto che il Consiglio di Amministrazione della propria controllata brasiliana, Terna Participações S. A. (Terna Part), ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2007 nonché la proposta di destinazione degli utili che prevede un saldo dividendi di 54,6 mln R$ e interessi sul capitale proprio pari a 12,3 mln R$, per un totale di 66,9 mln R$ (corrispondente ad un payout complessivo per il 2007 pari al 75%). Terna Part ha già pagato ad agosto 2007 un acconto sul dividendo 2007 di 106,5 mln R$ di dividendi e 17,8 mln R$ di interessi sul capitale proprio. Il bilancio consolidato del 2007, elaborato secondo i principi contabili brasiliani Br Gaap presenta ricavi netti pari a 508,7 mln di R$ ed un Ebitda di 442,3 mln di Reais entrambi in lieve crescita rispetto al 2006 ed un utile netto pari a 214,3 mln di R$ in crescita del 47% rispetto al 2006, grazie ai minori oneri finanziari. Il bilancio individuale di Terna Participações del 2007 presenta invece un utile netto pari a 254,9 mln di R$ rispetto ai 127 mln del 2006. La crescita del debito netto a 914,1 milioni Br$ é riconducibile alle acquisizioni di Gtesa, Patesa e Etau, effettuate nel corso dell’esercizio. I principali dati del consolidato di Terna Participações al 31 /12/2007 sono riportati di seguito.
(R$ mln) 2007 Consolidato 2006* Combinato Delta %
Ricavi Netti 508,7 500,4 1,7%
Ebitda 442,3 436,4 1,4%
Ebit 374,2 370,5 1,0%
Utile Netto 214,3 145,8 47,0%
Debito Netto 914,1 785,7 16,3%
* valori pro-forma unaudited .
 
   
   
SOCOVOLTAIC SYSTEMS E MPS CAPITAL SERVICES BANCA PER LE IMPRESE, INSIEME PER LO SVILUPPO DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI  
 
Vicenza, 11 febbraio 2008 – Socovoltaic Systems (Gruppo Socotherm) e Mps Capital Services Banca per le Imprese (Gruppo Mps) hanno stipulato un accordo sui finanziamenti diretti alla clientela per l’acquisto di impianti fotovoltaici. Socovoltaic Systems, joint venture tra Tsnergy e Socotherm, Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana e leader mondiale nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto di petrolio, gas e acqua, intende, con questa iniziativa, promuovere la realizzazione di impianti fotovoltaici connessi alla rete nazionale elettrica attraverso l’accesso a formule di finanziamento dedicato. Socovoltaic Systems propone impianti fotovoltaici per applicazioni industriali e commerciali di potenza superiore ai 25 Mw, con particolare specializzazione nel Bipv (Building Integrated Photovoltaic). Inoltre collabora con i migliori fornitori di moduli e componenti di sistema, progetta impianti fotovoltaici, cura i rapporti con gli enti per il rilascio di permessi e autorizzazioni, fornisce un servizio di consulenza finanziaria e gestisce il progetto per consegnare un impianto fotovoltaico chiavi in mano. Socovoltaic Systems intende indirizzare il proprio business a stabilimenti e palazzine industriali, scuole, centri commerciali, aree ad uso pubblico, centri sportivi, palestre, ospedali, aeroporti, stazioni ferroviarie, fattorie ed aziende vinicole. Mps Capital Services Banca per le Imprese (Gruppo Mps) è interessata a sostenere le imprese che intendono sviluppare investimenti nel campo delle energie rinnovabili ed in particolare nel comparto del fotovoltaico con specifici finanziamenti. Intende inoltre mettere a disposizione di Socovoltaic Systems questa tipologia di finanziamenti, destinati alle imprese acquirenti finali di impianti fotovoltaici. Socovoltaic Systems, Società nata nel 2007 ed attiva nella progettazione, produzione e installazione di sistemi integrati di produzione di energia fotovoltaica per uso commerciale e industriale, ha realizzato il primo impianto fotovoltaico con una capacità di 0,75 Mw proprio nella palazzina uffici della nuova Marine Base del Gruppo situata a Pozzallo (Rg). Tale impianto è il primo in Italia ad utilizzare la tecnologia del “see-through” nelle vetrate della facciata, cioè del doppio vetro “sandwich” con inserita micropellicola di silicio amorfo in grado di dare energia alla palazzina. . . .  
   
   
CARBONILE BRINDISI: VIA FAVOREVOLE  
 
Bari, 11 febbraio 2008 - Il Comitato Regionale Via ha espresso parere favorevole alla procedura semplificata (screening) relativa alla costruzione di un carbonile coperto della Edipower di Brindisi. Si tratta di un’opera di ambientalizzazione tesa a ridurre l’impatto negativo su salute e territorio, impatto provocato dalla diffusione delle polveri del carbone che alimenta la centrale Edipower di Cerano. Tale miglioramento si inserisce nelle scelte del Governo Regionale e delle Amministrazioni locali che collegano la ricerca di tecnologie più moderne e meno impattanti alla necessità di una riduzione della alimentazione dell’intero polo, così come previsto dal Pear e dai deliberati di Comune e Provincia. .  
   
   
BOSCH: GIÀ PRONTA PER LA PATENTE ENERGETICA, OBBLIGATORIA DAL 2009 “I PRINCIPALI STIMOLI ALLA CRESCITA PROVENGONO DA PRODOTTI E SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE E CLIMATICA”, HA DICHIARATO IL CEO DI BOSCH  
 
 Milano, 11 febbraio 2008 – Facendo seguito alla notizia comunicata il 7 febbraio dal Tg5 circa l’obbligatorietà entro il 2009 della patente energetica per la casa, (documento rilasciato per certificare lo “stato di benessere” delle abitazioni), Bosch propone un servizio ad hoc per ottenere l’attestato, aiutando i propri clienti nella scelta della soluzione più adatta al fine di ottenere le certificazioni necessarie per beneficiare degli incentivi previsti dalla Legge Finanziaria 2007, nel caso di riqualificazione di edifici esistenti. Confermato l’impegno di Bosch per lo sviluppo di tecnologie finalizzate alla tutela dell’ambiente Nel 2007, Bosch ha investito 3,6 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo, equivalenti a quasi l’8% del fatturato. Più del 40% di tale ammontare è direttamente correlato alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia delle risorse naturali. In termini di brevetti, sempre nel 2007, ne sono stati depositati circa 3. 200, dei quali circa 1. 300 inerenti l’ecologia. "La quota percentuale assegnata alla Ricerca e Sviluppo nel 2007 è la più alta mai raggiunta da Bosch" ha dichiarato Franz Fehrenbach, Ceo di Bosch. Un impegno consistente quello di Bosch che, oltre le tecnologie per l’automotive, si concentra anche nello sviluppo e nella produzione di tecnologie che sfruttano l’energia solare, eolica e geotermica. Nei prossimi anni, a livello mondiale, Bosch investirà circa 300 milioni di euro nell’espansione della produzione di turbine eoliche; entro il 2009, invece, le vendite di pannelli solari Bosch, con i marchi Junkers, e. L. M. Leblanc, supereranno le 300 mila unità. Bosch sta intensificando l’uso mondiale di tecnologie ambientali efficienti in tutte le sue divisioni di business, dai dispositivi di raffreddamento a risparmio energetico, agli impianti di riscaldamento moderni. Se si combinassero le tecnologie a condensazione e solari, la riduzione delle emissioni di Co2 rispetto ai tradizionali impianti di riscaldamento vecchi di 30 anni, sarebbe almeno del 60%. "Un rallentamento della modernizzazione è proprio la cosa di cui la protezione climatica ha meno bisogno”, ha concluso Fehrenbach. Chi decidesse di installare una caldaia a condensazione o un pannello solare termico Junkers o e. L. M. Leblanc sarà messo in contatto, dall’organizzazione Bosch, con un professionista abilitato che provvederà al rilascio della documentazione necessaria attestante il rispetto dei requisiti del nuovo impianto di riscaldamento, della scheda informativa degli interventi realizzati e dell’attestato di certificazione energetica, nonché dell’inoltro all’Enea di tutta la documentazione. Per maggiori informazioni sull’iniziativa o per essere contattati dall’organizzazione Bosch è a disposizione un call center raggiungibile al numero 840 88 88 00 (attivo dal lunedì al sabato, dalle ore 9. 00 alle ore 19. 00), mentre il sito www. Sconto55. It contiene tutte le informazioni, approfondimenti e una speciale pagina interattiva per verificare se si possiedono i requisiti per poter usufruire dei benefici fiscale. Dopo la telefonata al call center, l’operatore contatta il tecnico Bosch più vicino all’utente che dopo un attento sopralluogo, verifica che l’impianto di riscaldamento possa essere dotato di una caldaia a condensazione, stila un preventivo dell’intervento indicando e seggerisce il modello di caldaia o pannello solare Junkers o e. L. M leblanc più adatto all’impianto. Ad installazione avvenuta, il centro di assistenza Bosch effettua la cosidetta ‘prima accensione’, continuando nel contempo a seguire il cliente nella parte burocratica, attivando un professionista abilitato iscritto agli albi dei vari Ordini di categoria previsti dal Decreto Legislativo. Quest’ultimo provvede alla compilazione degli incartamenti e al rilascio della documentazione necessaria attestante il rispetto dei requisiti del nuovo impianto di riscaldamento, della scheda informativa degli interventi realizzati e dell’attestato di certificazione energetica, nonché dell’inoltro all’Enea di tutta la documentazione. Il costo relativo all’installazione e quello dell’attestato di qualificazione energetica saranno entrambi detraibili nella dichiarazione dei redditi. Il beneficiario pagherà tutti i costi con bonifico bancario o postale e conserverà tutte le fatture dell’intervento per la denuncia dei redditi degli anni 2008, 2009, 2010. La Divisione Termotecnica del Gruppo Bosch Leader europeo nella produzione di caldaie e scaldabagni a gas, la Divisione Termotecnica del Gruppo Bosch è presente sul mercato internazionale con 12 marchi. La Divisione, grazie al know-how acquisito e alla coerenza con le linee aziendali di ricerca e innovazione, sicurezza e rispetto dell’ambiente, ha raggiunto traguardi importanti in termini di efficienza, consumi e riduzioni delle emissioni inquinanti. L’andamento favorevole sul mercato delle cadaie a risparmio energetico è stato il fattore determinante della crescita. Tuttavia, sono stati i sistemi che utilizzano fonti di energia rinnovabile a portare a maggiori crescite sulle percentuali di fatturato, con il contribuito importante della produzione di collettori solari di ultima generazione. A fronte di una sempre più alta domanda di sistemi orientati al risparmio delle fonti di energia, la Divisione Termotecnica continuerà il proprio percorso di crescita ed espansione, per soddisfare sempre nuove esigenze. .  
   
   
UN ‘MANIFESTO’ SULLA RICERCA PER LE COSTRUZIONI ELABORATO DAL GRUPPO DI OPINIONE COSTITUITO PER INIZIATIVA DEL DIPARTIMENTO SISTEMI DI PRODUZIONE DEL CNR, IL DOCUMENTO SOTTOLINEA QUALI PRIORITÀ IL MIGLIORAMENTO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE E LA SICUREZZA DEL LAVORO.  
 
Roma, 11 febbraio 2008 - Quello delle costruzioni è, e continua a essere, un settore di grandissima importanza per l’economia del Paese e per il suo contesto sociale (oltre 400000 aziende e 2. 5 milioni di addetti, un investimento annuo superiore all’8% del Pil) ma di estrema complessità strutturale e tecnica. Ingente è anche lo sforzo che la ricerca svolta nel settore dal mondo sia scientifico sia produttivo, pubblico e privato. Per questo si è costituito per iniziativa del Dipartimento Sistemi di Produzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nei mesi scorsi, il “Gruppo d’opinione per la ricerca sulle costruzioni”, formato da rappresentanti del mondo scientifico e imprenditoriale: Giacomo Marazzi Aitec, Marco Pacetti Univ. Politecnica delle Marche, Catervo Cangiotti Andil, Piero Torretta Ict, Alfonso Panzani Assopiastrelle, Giuseppe Turchini Politecnico di Milano, Giorgio Squinzi Mapei, Amilcare Collina Mapei, Andrea Negri Federlegno, Roberto Vinci Cnr, Italo Meroni Cnr, Pietro Andreotti Icie, Mauro Giordani Legacoop Emilia Romagna, Libero Ravaioli Uncsaal, Gian Michele Calvi Univ. Di Pavia, Gian Marco Revel Univ. Politecnica delle Marche, Livia Pardi Autostrade per l’Italia, Maria Mautone Cnr. “Il Gruppo di Opinione ha ora predisposto un ‘Manifesto sulla ricerca per le costruzioni” spiega Valter Esposti, direttore del Dipartimento Sistemi di Produzione del Cnr, “che ne fissi gli obiettivi e i requisiti, facendo emergere le tematiche di irrinunciabile priorità e fungendo da documento di indirizzo per tutti coloro che, nel mondo sia scientifico sia produttivo, hanno la missione o la volontà di investire in tale settore”. Il Manifesto – che è stato presentato all’interno del Made Expo Milano Architettura Design Edilizia in corso alla Fiera di Milano Rho - individua come “tema portante per i prossimi anni il miglioramento del patrimonio costruito ed infrastrutturale esistente, determinandone il limite di obsolescenza delle prestazioni e gli interventi tecnicamente ed economicamente realizzabili”, sottolinea Esposti. “Tra le altre priorità vale la pena di sottolineare la riduzione dei consumi energetici e dell’impatto sull’ambiente degli edifici, la programmazione per la valorizzazione del patrimonio culturale-architettonico e l’evoluzione dell’efficienza dell’intero processo di costruzione e della messa in sicurezza delle sue fasi operative tema quest’ultimo di drammatica urgenza per il settore. L’attività del Gruppo di Opinione del Dipartimento Sistemi di Produzione del Cnr prende spunto dalla cospicua massa di proposte già avanzate nell’ambito della Piattaforma Tecnologica Europea delle Costruzioni (Ectp) e della corrispondente Piattaforma Italiana (Ptic). “In particolare, il manifesto intende mantenere una continuità nella ‘qualità del costruire’ che ha connotato il nostro Paese nel passato e che, attraverso la ricerca e l’innovazione, sarà un punto di forza per il futuro”, conclude Esposti. All’incontro di presentazione del manifesto, dal titolo ‘Le priorità della ricerca per le costruzioni’-, interverranno, oltre a Valter Esposti, Giorgio Squinzi, amministratore unico Mapei, Piero Torretta, vicepresidente Ance, Andrea Negri, vicepresidente Federlegno, Giuseppe Turchini, preside della facoltà di ingegneria e architettura del Politecnico di Milano e Adriano De Maio, sottosegretario all’alta formazione, ricerca e innovazione della Regione Lombardia. .  
   
   
NASCE IN TRENTINO IL GREEN BUILDING COUNCIL ITALIA. GLI STANDARD LEED, PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI EDIFICI SOSTENIBILI, APPRODANO IN ITALIA TENGONO A BATTESIMO L’INIZIATIVA LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, LA SOCIETÀ CONSORTILE DISTRETTO TECNOLOGICO TRENTINO E TRENTINO SVILUPPO.  
 
Trento, 11 Febbraio 2008 – Hanno preso il 7 febbraio ufficialmente il via le attività del Green Building Council Italia, associazione no profit promossa dalla Società Consortile Distretto Tecnologico Trentino che porterà una profonda innovazione nel mercato italiano dell’edilizia grazie all’introduzione dei parametri Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), che consentiranno di certificare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica degli edifici, dalla fase di progettazione alla gestione quotidiana. Attraverso il sistema Leed, infatti, vengono fissati una serie di requisiti misurabili – dal consumo energetico alla qualità dell’ambiente interno – che definiscono il livello di eco-compatibilità degli edifici. L’associazione è aperta a tutti i soggetti operanti, direttamente o indirettamente, nel mercato immobiliare. Ne fanno già parte enti pubblici, centri di ricerca e imprese, tra le quali spiccano realtà di primo piano nel panorama industriale italiano ed europeo. Il Gbc Italia si propone come un progetto articolato che, accanto al sistema di certificazione, intende alimentare una vera e propria “filiera della conoscenza” per rinnovare anche la cultura dell’edilizia in Italia. Il movimento dei Green Building Council, nato negli Stati Uniti nel 1993 e ormai diffuso in oltre 40 paesi in tutto il mondo, approda dunque in Italia, proponendo un approccio innovativo per orientare la comunità verso un’edilizia eco-sostenibile. Promotore della creazione di un Gbc italiano, sotto i buoni auspici della Provincia autonoma di Trento, è la Società Consortile Distretto Tecnologico Trentino – braccio operativo di Habitech, il Distretto Energia Ambiente, attivo nella promozione di filiere produttive legate alle Green Techs – che ha reso possibile la realizzazione del progetto attraverso diverse tappe di definizione. Tra i soci fondatori, anche Trentino Sviluppo, agenzia creata dalla Provincia autonoma di Trento allo scopo di sostenere il sistema imprenditoriale locale e favorirne lo sviluppo secondo principi di innovazione e sostenibilità. Il Gbc Italia nelle parole dei principali soggetti coinvolti “La comunità trentina – dichiara il Presidente del Gbc Italia, Mario Zoccatelli - ha dato prova di apertura e lungimiranza. Tutti i promotori della costituzione del Green Building Council italiano si sono impegnati in una sfida che guarda a un futuro nel quale gli edifici siano nello stesso tempo rispettosi dell’ambiente, confortevoli e accessibili a tutti i cittadini. Ridurre il consumo di energia non rinnovabile, diminuire le emissioni e migliorare la qualità del vivere gli edifici sono obiettivi realistici e prioritari per il Green Building Council Italia”. Secondo il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, “Per il Trentino, patrocinare e ospitare il Gbc Italia significa qualificarsi come centro nevralgico di un più ampio movimento nazionale e internazionale, impegnato nella ricerca di soluzioni concrete per un rinnovato mercato dell’edilizia. Grazie al Gbc Italia, la Provincia autonoma di Trento diventa, dunque, un crocevia delle migliori esperienze italiane e internazionali nel settore dell’edilizia sostenibile, che continuerà ad essere oggetto di politiche di sostegno da parte dell’amministrazione pubblica ”. “Il Gbc Italia nasce a Trento dalla vocazione alla tutela ambientale di un territorio che ha saputo esprimere in questi anni politiche e progettualità volte a coniugare competitività economica e rispetto dell’ecosistema” – afferma Gianluca Salvatori, assessore alla programmazione, ricerca e innovazione della Provincia autonoma di Trento – “Sostenere il Gbc Italia significa appoggiare un processo di rinnovamento nella cultura e nelle pratiche dell’edilizia: la Provincia, da sempre sensibile alle tematiche dell’innovazione, non poteva che aderire con entusiasmo al progetto, ponendosi al fianco di imprese, professionisti e Università”. “La nascita del Gbc Italia”– aggiunge l’amministratore delegato della Società Consortile Distretto Tecnologico Trentino, Gianni Lazzari – è una tappa fondamentale per lo sviluppo dell’edilizia sostenibile nel nostro Paese. Il mondo dell’impresa ha deciso di assumere un ruolo di leadership e di promuovere la qualità della vita e il comfort, strettamente connessi con la sostenibilità dell’abitare. È il primo importante traguardo per la giovane Società Consortile Distretto Tecnologico Trentino, socio promotore del Gbc Italia. Importante obiettivo per il futuro sarà porre le condizioni per rendere sostenibile anche il patrimonio di edifici già esistenti”. “Il mercato dell’edilizia – sottolinea il presidente della Società Consortile Distretto Tecnologico Trentino, Paolo Gurisatti – sta cambiando. Chi compra un immobile oggi vuole sapere quali sono le sue prestazioni, in termini di consumi energetici, comfort, rapporto con l’ambiente. Non si tratta solo di sensibilità soggettiva, ma anche di coerenza con decisioni assunte a livello nazionale e internazionale dal nostro Paese e dall’Ue. Entro il 2020, l’Italia si propone di raggiungere gli obiettivi di Kyoto (riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra) e, con la nascita del Gbc Italia, tale proposito diventa ancora più credibile”. “Riteniamo che il sistema delle imprese trentino possa trarre vantaggio dall’adesione a questo progetto di respiro nazionale, in grado di favorire meccanismi virtuosi di networking con aziende italiane e internazionali e di stimolare la competitività nel settore dell’edilizia sostenibile trentina” – rileva Patrizia Ballardini, consigliere delegato di Trentino Sviluppo Spa (società tra i fondatori di Gbc) – “Appoggiamo con entusiasmo la creazione del Gbc Italia, le cui finalità sono in perfetta consonanza con quelle del Distretto Energia Ambiente e con la vocazione alla sostenibilità del territorio”. Con la costituzione del Gbc Italia anche il nostro paese acquisisce i parametri della certificazione Leed e gli standard dell’eccellenza internazionali per l’edilizia sostenibile, attrezzandosi così a cogliere sfide e opportunità di un mercato dalle interessanti prospettive di crescita. .  
   
   
CANTIERE DEL TRIBUNALE BOLZANO SOTTO CONTROLLO  
 
 Bolzano, 11 febbraio 2008 - Ben prima della denuncia di alcuni cittadini l´Ispettorato provinciale del lavoro ha messo sotto controllo il cantiere del Palazzo di giustizia a Bolzano, effettuando le opportune segnalazioni: è quanto precisa il direttore della Ripartizione provinciale Lavoro Helmuth Sinn. Nella sua presa di posizione, il direttore Sinn precisa che il cantiere del Tribunale a Bolzano non è stato controllato solo a seguito della denuncia di alcuni cittadini, ma ben prima gli ispettori dell´Ufficio provinciale Tutela tecnica del lavoro avevano effettuato le specifiche verifiche e mosso le dovute segnalazioni. La prima ispezione - sottolinea Sinn - risale a fine 2006, subito dopo l´allestimento del cantiere, e in quell´occasione gli ispettori avevano lamentato l´insufficienza delle misure di tutela contro le cadute. All´impresa costruttrice erano state anche comminate le relative sanzioni. Nel corso del 2007 sono stati condotti numerosi controlli sull´edificio in piazza Tribunale e l´Ufficio provinciale ha prescritto all´azienda ulteriori misure di sicurezza contro il pericolo di cadute, con riferimento anche al soffitto della terrazza. Attualmente la costruzione si trova in una fase avanzata e l´ultimo controllo effettuato il 6 febbraio ha rilevato solo due operai al lavoro, impegnati nelle operazioni di pulizia. "Abbiamo quindi dimostrato - conclude il direttore di Ripartizione Sinn - in primo luogo che sappiamo reagire molto velocemente alle segnalazioni dei cittadini in materia di sicurezza dei lavoratori, e in secondo luogo che il cantiere in questione era già stato ripetutamente controllato anche dai tecnici dell´ufficio competente. " .  
   
   
MUTUI PRIMA CASA. PROROGATO AL 30 APRILE IL BANDO DEL COMUNE DI MILANO PER GIOVANI COPPIE DI LAVORATORI ATIPICI  
 
Milano, 11 febbraio 2008 - E’ stato prorogato al 30 aprile 2008 il termine di consegna delle domande per accedere al bando del Comune per la richiesta del mutuo per la prima casa, destinato a giovani coppie di lavoratori atipici e a tempo determinato. “Dare maggiori certezze ai lavoratori atipici, aiutandoli a costruire il loro futuro. È l’obiettivo che ci siamo posti con questa iniziativa – ha dichiarato l’assessore alle Politiche del Lavoro e dell’Occupazione Andrea Mascaretti -. Sostenere le giovani coppie nel rimuovere quei fattori che possono in alcuni casi generare percezioni di precarietà, attraverso il raggiungimento di quella stabilità cercata spesso nell’acquisto della prima casa. Abbiamo pertanto deciso di prorogare fino al 30 aprile il bando con il quale rendiamo accessibile anche alle giovani coppie di lavoratori atipici e a tempo determinato il mutuo per l’acquisto della prima casa. ” L’iniziativa è stata appositamente studiata per andare incontro alle esigenze dei lavoratori temporanei che hanno difficoltà o che non possono pagare alcune rate del mutuo a causa della sospensione o della perdita involontaria del rapporto di lavoro. Il Comune ha stanziato un fondo pari a 1. 000. 000 di euro per garantire la copertura assicurativa durante i periodi di disoccupazione involontaria dei lavoratori a cui verrà concesso il mutuo. Intesa San Paolo è l’istituto di credito che, a seguito di una gara, erogherà i mutui a chi dimostrerà di avere i requisiti previsti nel bando. Le interruzioni di pagamento possono coprire tre diversi periodi di massimo 6 mesi ciascuno per un totale di 18 mesi. Il lavoratore dovrà documentare la perdita dell’impiego e potrà poi sospendere la prima volta il pagamento per un massimo di 6 rate mensili consecutive, prolungando automaticamente la durata del mutuo di 6 mesi, senza penali o costi aggiuntivi di rinegoziazione. Sono consentite poi due ulteriori sospensioni che dovranno però essere intervallate da almeno 90 giorni di regolare pagamento. Per le due ulteriori sospensioni della durata massima di 6 mesi ciascuna, è prevista una copertura assicurativa che libera il cliente dal pagamento delle rate grazie alla copertura assicurativa del fondo stanziato dal Comune di Milano. Il Comune interverrà rimborsando alle coppie una cifra pari al premio assicurativo che ammonta all’1,75% del mutuo erogato. La copertura assicurativa da parte del Comune verrà concessa esclusivamente per le richieste di mutuo di durata compresa tra i 20 e i 30 anni e di un importo finanziabile fino a un massimo di 200. 000 euro. “Un’operazione importante - ha commentato Mascaretti - che dimostra l’attenzione e il sostegno del Comune di Milano verso le giovani coppie il cui reddito è garantito da un contratto di lavoro atipico o a tempo determinato e che desiderano dare alla propria famiglia una casa. Sono circa 366. 829 gli iscritti alla gestione separata Inps in Lombardia nel 2006, di cui circa il 44% fino a 35 anni. Si stima che l’occupazione di questi lavoratori a Milano sia pari al 25% dei dati regionali. Possiamo ritenere quindi che gli iscritti alla gestione separata Inps siano all’incirca 91. 707 a Milano, di cui 40. 213 fino a 35 anni. In un periodo come quello attuale, in cui diventa sempre più difficile pagare le rate del mutuo, soprattutto per i giovani con un lavoro precario, il Comune di Milano ha deciso di andare incontro proprio alle giovani coppie di lavoratori atipici. ” I requisiti per accedere al bando sono: il matrimonio con effetti civili, un’età inferiore ai 35 anni per ciascuno dei due coniugi alla data di pubblicazione del bando, la residenza da almeno due anni in Italia, l’ubicazione dell’immobile, che non deve essere di lusso, nel Comune di Milano, la stipulazione di un contratto di lavoro a tempo determinato e l’aver iniziato a lavorare da almeno 18 mesi, 12 dei quali di impiego effettivo. Le giovani coppie inoltre non devono essere titolari del diritto di proprietà, nuda proprietà e usufrutto di abitazione di altro immobile su tutto il territorio nazionale. “Stiamo già immaginando – ha aggiunto Mascaretti - di costituire un nuovo fondo di garanzia, una volta chiuso il bando, ampliando i criteri di ammissione. Vorremmo infatti alzare il requisito dell’età da 35 a 45/50 anni ed estendere l’iniziativa, oltre che alle coppie sposate, anche ai single, alle coppie di fatto e alle mamme con bambini ”. Il Bando e i moduli per le domande sono disponibili presso il settore delle Politiche del Lavoro e dell’Occupazione in via Borgognone 30 o sul sito internet www. Comune. Milano. It. Spetterà ad un’apposita commissione, istituita presso il Settore delle Politiche del Lavoro e dell’Occupazione, esaminare le domande che dovranno pervenire entro e non oltre il 30 aprile 2008 presso l’Ufficio Protocollo generale del Comune di Milano di via Bergognone 30, aperto al pubblico dal lunedì al venerdì , dalle ore 9 alle 12 e dalle 14. 30 alle 16. 30. E’ inoltre possibile far pervenire le domande allo stesso indirizzo con raccomandata. Le richieste verranno selezionate in base all’ordine di arrivo e al possesso dei requisiti. La graduatoria dei richiedenti verrà poi affissa all’Albo pretorio e pubblicata sul sito www. Comune. Milano. It. .