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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Aprile 2008
PARLAMENTO EUROPEO RITARDA REPORT MACEDONE  
 
Strasburgo, 22 aprile 2008 - Il Parlamento europeo ha ritardato l´adozione di un report riguardante il progresso Ue della Macedonia. Ne dà notizia "Setimes". A proporre il ritardo sono stati i componenti del gruppo socialista che hanno affermato di aver bisogno di più tempo per persuadere i membri greci del Parlamento europeo a sostenere il documento. Nel corso del dibattito, il commissario europeo all´Allargamento, Olli Rehn, ha richiamato le parti politiche macedoni a concentrarsi sulle riforme ed a trarre vantaggio dalle opportunità offerte loro nel corso di quest´anno. La questione del nome sta assorbendo notevoli energie politiche, ha affermato Rehn, ribadendo che i leader dovrebbero piuttosto focalizzarsi sulle riforme necessarie a diventare sia un membro Ue che Nato. .  
   
   
FONDI EUROPEI 2007-2013, PRESIDENTE BURLANDO "IN ARRIVO IN LIGURIA 1,5 MILIARDI DI EURO INCREMENTABILI A 1,7 PER LO SVILUPPO COMPLESSIVO DELLA REGIONE"  
 
Genova, 22 Aprile 2008 - Ammontano a 1,5 miliardi di euro i fondi europei in arrivo in Liguria nel periodo 2007-2013 che potranno arrivare a 1,7 miliardi di euro grazie ai fondi obiettivo 3 Cooperazione e ai fondi ministeriali Fas (fondo aree sotto utilizzate), attualmente in fase di negoziazione. Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando intervenendo all´incontro organizzato, dalla Regione presso il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova, su "Liguria-europa: competere e cooperare per un nuovo sviluppo" a cui hanno partecipato anche il vicepresidente della Regione Liguria, Massimiliano Costa, l´assessore allo sviluppo Economico, Renzo Guccinelli, l´assessore all´Agricoltura, Giancarlo Cassini, la sindaco di Genova e presidente dell´Anci Liguria, Marta Vincenzi, il Presidente della Provincia di Savona e dell´Urpl (Unione regionale Province liguri), Marco Bertolotto e Lorenzo Sugo, presidente dell´Uncem, Unione Comunità Montane. Obiettivo dell´iniziativa illustrare a tutti i soggetti interessati le strategie e le opportunità di sviluppo derivanti dai nuovi fondi europei le cui risorse, in parte già operanti, verranno definite e destinate entro il 2008. Il presidente della Regione Liguria ha ricordato che la logica europea mette ora al centro il tema della competitività e non più solo quello delle aree deboli. "per questo - ha detto Burlando - è importante che le imprese capiscano a quali settori sono destinati i finanziamenti, viste le nuove risorse aggiuntive che la Liguria si è aggiudicato perché nei sette anni precedenti è stata una regione virtuosa che ha saputo spendere bene e anche grazie al fatto che altre regioni hanno invece speso meno". Per quanto riguarda gli obiettivi del Fas, il fondo aree sottoutilizzate che stanzia per la Liguria 342 milioni di euro, Burlando indicato una serie di scelte prioritarie su cui investire le risorse. La realizzazione dei cinque nuovi ospedali previsti dal piano sanitario per la Liguria (il nuovo ospedale della Spezia, il nuovo Galliera a Genova, l´ospedale del Ponente genovese, il nuovo monoblocco chirurgico del San Martino di Genova, il nuovo ospedale del Ponente ligure), che daranno vita a 3000 nuovi posti letto, pari al 50% dell´offerta ospedaliera complessiva e il contestuale rinnovamento delle strutture ospedaliere presenti; Interventi per l´edilizia residenziale pubblica, nel contesto della politica di riqualificazione urbana per una quota crescente di popolazione che fatica a trovare casa sia in affitto, sia da acquistare pur non appartenendo alle cosiddette fasce deboli; Infrastrutture. "Tenendo conto che il Governo ha finanziato una serie di opere fondamentali - ha ribadito il presidente Burlando - dal nodo ferroviario di Genova che consentirà di avere una metropolitana leggera da Voltri a Brignole, all´Aurelia bis a Savona e alla Spezia, alla strada a mare di Cornigliano e alla Pontremolese che hanno consentito di fare un salto rilevante in questo settore". "I fondi Fas potranno incrementare la viabilità al servizio delle zone montane e dell´entroterra per agevolarne lo sviluppo: un esempio il Tunnel tra Rapallo e La Fontanabuona". Intercultura e turismo. "A questo proposito - ha sottolineato il presidente Burlando - pensiamo a progetti di valorizzazione e fruizione del patrimonio naturale e culturale per il rilancio turistico della nostra regione, anche con il rafforzamento della politica di promozione e marketing territoriale. In questo capitolo rientrano anche opere per la depurazione e la bonifica dei siti inquinanti. "Visto - come ha sottolineato Burlando - che la qualità del nostro mare non è sempre adeguata, ed è pertanto necessario che tutti facciano la loro parte". Ricerca e Innovazione tecnologica. In questo capitolo rientrano gli investimenti per potenziare centri quali Erzelli, Iit, la nascita del Politecnico e i distretti industriali sia di Genova che della Spezia. "Le risorse che avremo grazie ai fondi europei - ha aggiunto Burlando - saranno messe a sostegno di un percorso virtuoso basato su tre priorità: la difesa dell´apparato produttivo sempre più connesso con l´Università e i centri di ricerca; lo sviluppo della logistica e della portualità, completando la mappa delle infrastrutture, sia con il raddoppio della Finale Andora, sia con il terzo valico la cui realizzazione è già stata impostata grazie alla nostra idea, accolta dal Governo Prodi, di utilizzare l´extragettito portuale". "Un provvedimento che ci auguriamo anche il nuovo Governo voglia confermare e stabilizzare. E infine la valorizzazione del terziario, del turismo e dell´ambiente". "L´obiettivo di oggi - ha concluso Burlando - è quello di riflettere tutti insieme affinché si capisca che questi finanziamenti devono avere una coerenza complessiva per la regione. Ora dobbiamo fronteggiare un momento di crisi economica, ma la Liguria ha dimostrato in questi anni di saper crescere nel contesto dell´economia più dinamica del Nord Ovest, e saprà essere parte della ripresa competitiva di cui il Paese ha bisogno". .  
   
   
FONDI EUROPEI, INTERVENTI A PALAZZO DUCALE DELLA SINDACO, DEL PRESIDENTE DELLE PROVINCE LIGURI E DELLE COMUNITÀ MONTANE  
 
Genova, 22 Aprile 2008 - Marta Vincenzi, presidente Anci Liguria - "E´ importante che il periodo dei fondi europei non coincida con l´avvio o la fine del mandato politico regionale o nazionale. Mi sembra corretta una riflessione a partire dalle città perché sono i luoghi che hanno consentito di recuperare un modello di sviluppo. Per questo credo che le città e l´Anci debbano essere considerate interlocutori importanti. A questo proposito i fondi europei ci hanno aiutato a fare sistema e ci hanno obbligato ad una rendicontazione e ad un´ulteriore trasparenza. Il tema dell´integrazione è fondamentale per una maggiore e qualificata occupazione e una più ampia stabilità". Marco Bertolotto, Presidente Provincia Savona e Presidente Unione Province Liguri: "Importante il ruolo di coordinamento svolto dalle Province in virtù della loro conoscenza del territorio, soprattutto nelle realtà più popolate. Non dimentichiamo infatti che molti finanziamenti europei passano attraverso la compatibilità con i programmi territoriali delle province. Gli stessi assessori regionali hanno ricordato la loro importanza per evitare la dispersione dei finanziamenti e favorire il dialogo con i Comuni". Lorenzo Sugo, Presidente Uncem (Unione Comunità Enti Montani Liguri): "Le comunità montane liguri hanno sempre tenuto un comportamento virtuoso, nate nel 1976 per gestire la delega in agricoltura, hanno assolto con grande impegno a questa funzione e sono cresciute di ruolo fino a diventare agenzie di sviluppo del territorio. Anche noi comunque ci siamo messi sulla strada della riforma auspicata da più parti e della ridefinizione del nostro ruolo. Non siamo comunque certo l´origine di tutti i mali, visto che a pagarne le conseguenze è il nostro entroterra. E questo non lo vogliamo, perché bisogna dare a tutto il territorio le stesse possibilità di crescita. Non dimentichiamo comunque che noi abbiamo contribuito alla spesa corretta dei finanziamenti europei in passato, senza contare che 200 persone che lavorano presso le comunità montane liguri hanno contribuito a investimenti sul territorio pari a 300 milioni di euro". .  
   
   
FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE LIGURE, ASSESSORE GUCCINELLI: IN CORSO DI ELABORAZIONE I CRITERI PER L´INDIVIDUAZIONE DEI PROGETTI  
 
 Genova, 22 Aprile 2008 - Ammontano a 530 milioni di euro le risorse previste dal Fesr, il fondo europeo di sviluppo regionale per la Liguria per i prossimi sette anni che saranno destinati a 4 assi prioritari: innovazione e competitività, energia, sviluppo urbano e valorizzazione delle risorse naturali e culturali. "Obiettivo di queste risorse - ha illustrato questa mattina l´assessore allo Sviluppo Economico, Renzo Guccinelli - è contribuire alla crescita del territorio e allo sviluppo delle imprese liguri, attraverso una strategia che punta all´innalzamento della conoscenza, della ricerca, dell´innovazione, accrescendone il collegamento con il sistema produttivo". A questo proposito l´assessore ha annunciato come immediati gli incontri con le categorie per avviare un confronto con il territorio e dare così avvio al metodo del parternariato. "La grande sfida per la Liguria - ha continuato l´assessore Guccinelli - è quella di far crescere la cultura dell´innovazione nelle piccole imprese liguri, utilizzando il nuovo quadro riformato della legislazione regionale: dalla legge sull´internazionalizzazione, a quella sull´innovazione e la ricerca". Non si partirà più, secondo l´assessore allo Sviluppo Economico, dalle singole imprese, ma da un progetto "intorno a cui creare terreno fertile di crescita e di sviluppo". Particolarmente significativo l´asse relativo allo sviluppo urbano che stanzia oltre 122 milioni di euro per la rigenerazione delle aree urbane colpite da degrado fisico. E l´asse 2 che prevede lo stanziamento di 28 milioni di euro per lo sviluppo delle fonti energetiche alternative e per incentivare il risparmio energetico. Infine il quarto asse prevede lo stanziamento di 58 milioni di euro per progetti tematici integrati, a favore del patrimonio culturale e naturale. "In questo momento - ha concluso Guccinelli - sono in corso di elaborazione i criteri necessari all´individuazione dei progetti". .  
   
   
BULGARIA: I PREZZI AL CONSUMO CONTINUANO A MOSTRARE UNA CRESCITA  
 
Sofia, 22 aprile 2008 - L’indice dei prezzi al consumo ha accelerato al 14,5% a/a a marzo, rispetto al 13,2% a/a registrato a febbraio. Secondo i dati dell’Istituto statistico, la variazione su base mensile è dello 0,8% rispetto all’1,1% m/m di febbraio. L’incremento accumulato dei prezzi ha raggiunto il 13,3% a/a nel primo trimestre. L’indice di riferimento per l’adozione dell’euro – lo Hicp- ha raggiunto il 13,2% a/a a marzo, dal 12,2% a/a del mese precedente. I prezzi degli alimentari hanno sostenuto le tendenze al rialzo e l’incremento annuale a marzo ha raggiunto il 23,6% a/a, rispetto al 21,9% a/a di febbraio. Gli alimentari e la ristorazione hanno generato il 70% dell’incremento complessivo del paniere. Anche i servizi e i beni non alimentari hanno mantenuto alti i tassi di inflazione rispetto alla media europea e sono rimasti lontani dai prezzi di riferimento richiesti come criterio per l’adozione dell’euro. Inoltre, l’indice dei prezzi ha già superato significativamente le previsioni governative. Le entrate del bilancio stimate per quest’anno sono legate ad un’inflazione media annuale al 6,9%, considerando la forte deflazione dei mesi estivi, condizionata dagli effetti positivi della offerta alimentare. Data l’alta inflazione del primo trimestre, l’indice medio annuale difficilmente scenderà al di sotto dell’8-9%. .  
   
   
EMISSIONE BOT APRILE 2008  
 
Roma, 22 aprile 2008 - Il Mef ha disposto per il giorno 24 aprile 2008, con regolamento 30 aprile 2008, un´asta di Bot: Ha disposto, inoltre, per il medesimo giorno e con regolamento 30 aprile 2008, l´emissione di una seconda tranche di Bot (durata residua 92 giorni) con godimento 31 marzo 2008 e scadenza 31 luglio 2008, di cui al decreto 19 marzo 2008 n. 32409, per un importo di 2. 500 milioni di euro. Si ricorda che, ai sensi del D. M. 12 febbraio 2004, sugli importi massimi delle commissioni applicabili alla clientela da parte degli intermediari, per i Bot a 92 giorni la commissione massima è fissata nella misura dello 0,10%. E´ da tener presente che il 30 aprile 2008 vengono a scadere Bot per 9. 500 milioni di euro. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - per ogni singolo titolo - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 24 aprile 2008, con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 28 aprile 2008. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell´asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 28 aprile 2008. La circolazione dei Bot al 15 aprile 2008 era pari a 150. 978,666 milioni di euro, di cui 3. 000 milioni di euro a 136 giorni, 5. 000 milioni di euro a 122 giorni, 3. 000 milioni di euro a 200 giorni, 4. 000 milioni di euro trimestrali, 56. 322 milioni di euro semestrali e 79. 656,666 milioni di euro annuali. .  
   
   
EMISSIONE DI CTZ APRILE 2008  
 
 Roma, 22 aprile 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 24 aprile 2008, con regolamento 30 aprile 2008, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 30 aprile 2008; prima tranche scadenza : 30 aprile 2010 importo nominale dell´emissione : 3. 500 milioni di euro. I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 23 aprile 2008; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 24 aprile 2008; - regolamento sottoscrizione: il giorno 30 aprile 2008. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 25% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli. .  
   
   
EMISSIONE DI CCT E BTP APRILE 2008  
 
 Roma, 22 aprile 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 29 aprile 2008, con regolamento 2 maggio 2008, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Certificati di Credito del Tesoro: - settennali decorrenza : 1º dicembre 2007; settima tranche scadenza : 1º dicembre 2014 tasso d´interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1º giugno 2008, è risultata pari a 2,14%. - Buoni del Tesoro Poliennali: - triennali decorrenza : 1º febbraio 2008; quinta tranche scadenza : 1º febbraio 2011 tasso d´interesse annuo lordo : 3,75% - decennali decorrenza : 1º febbraio 2008; prima tranche scadenza : 1º agosto 2018 tasso d´interesse annuo lordo : 4,50% Tutti i titoli suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamento. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct settennali - 0,20% per i Btp triennali - 0,40% per i Btp decennali. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta.
Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Cct Btp triennali Btp decennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 28 aprile 2008 28 aprile 2008 28 aprile 2008
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 29 aprile 2008 29 aprile 2008 29 aprile 2008
Regolamento sottoscrizioni 2 maggio 2008 2 maggio 2008 2 maggio 2008
Dietimi d´interesse da corrispondere 153 giorni 91 giorni 91 giorni
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo massimo non superiore: - al 25% dell´ammontare nominale offerto per i Btp decennali, - al 10% dell´ammontare nominale offerto per i Cct settennali e i Btp triennali. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l´ammontare nominale dei titoli in emissione. .
 
   
   
COLLOCAMENTO TRAMITE ASTA DEL BTP€I 2023 INDICIZZATO ALL´INFLAZIONE DELL´AREA EURO INDICIZZATO ALL´INFLAZIONE DELL´AREA EURO  
 
Roma, 22 aprile 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 28 aprile 2008, con regolamento 30 aprile 2008, l´emissione dei seguenti Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all´Inflazione dell´Area Euro: - Btp€i quindicennali: decorrenza : 15 marzo 2007; quarta tranche scadenza : 15 settembre 2023 tasso d´interesse reale : 2,60% annuo, pagabile semestralmente ammontare nominale massimo dell´emissione : 1. 500 milioni di euro Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Per il resto, la procedura di collocamento si svolgerà seguendo le modalità tecniche e le convenzioni utilizzate nel collocamento dei Btp nominali. Il pubblico potrà prenotare i buoni entro il 24 aprile 2008. Ogni operatore, entro le ore 11,00 del 28 aprile 2008, potrà sottoporre attraverso la Rete Nazionale Interbancaria, fino ad un massimo di tre offerte, ciascuna di importo reale (non rivalutato sulla base del Coefficiente di Indicizzazione) non inferiore a 500. 000 euro. I prezzi offerti, anche essi formulati in termini reali, dovranno differire tra loro per almeno un centesimo di euro. La Banca d´Italia, sulla base del Coefficiente di Indicizzazione riferito al giorno di regolamento, provvederà ad effettuare il calcolo dei controvalori relativi al capitale sottoscritto e ai dietimi da versare per il regolamento dei buoni sottoscritti in asta. Il regolamento avverrà due giorni lavorativi successivi al giorno di svolgimento dell´asta (T+2), il 30 aprile 2008. Per i suddetti Btp€i, per i quali il 15 marzo u. S. È pervenuta a scadenza la seconda cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi di interesse per 46 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo 0,40%. Gli operatori Specialisti in titoli di Stato avranno la facoltà di partecipare al collocamento supplementare, il cui importo massimo sarà pari al 10% del quantitativo offerto in asta, facendo pervenire le domande di sottoscrizione entro le ore 15,30 del giorno 29 aprile 2008. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli Specialisti alle assegnazioni supplementari vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei titoli suddetti. .  
   
   
BANCA GENERALI, RACCOLTA NETTA A MARZO: €52 MILIONI MOLTO POSITIVO IL CONTRIBUTO DEI PRODOTTI ASSICURATIVI E DELLE SICAV LUSSEMBURGHESI RACCOLTA NETTA TOTALE NEL 1° TRIMESTRE 2008: €171 MILIONI  
 
Milano,22 aprile 2008 – La raccolta netta totale del gruppo Banca Generali nel mese di marzo 2008 è stata pari a €52 milioni, di cui €31 milioni realizzati da Banca Generali, €50 milioni da Banca Bsi Italia e -€29 milioni da Simgenia. Nel primo trimestre dell’anno la raccolta netta totale ha raggiunto €171 milioni, di cui €105 milioni attribuibili a Banca Generali, €111 milioni a Banca Bsi Italia e -€45 milioni a Simgenia. I fondi comuni hanno registrato una raccolta positiva pari a €50 milioni, trainata dal successo della nuova sicav lussemburghese Bg Selection, che a marzo ha raccolto €345 milioni. Molto positivo il dato della nuova produzione assicurativa, pari nel mese a €236 milioni, con un progressivo annuo di €544 milioni, ottenuto prevalentemente grazie alla nuova polizza a capitale garantito Ri. Alancio. La raccolta assicurativa del trimestre ha superato il risultato realizzato complessivamente dal gruppo Banca Generali nell’intero esercizio 2007. Al 31 marzo 2008 il totale delle masse in gestione (Aum) del gruppo Banca Generali è pari a €23,4 miliardi, di cui il 67,9% rappresentato da risparmio gestito e assicurativo. L’amministratore delegato Giorgio Girelli ha commentato: “Banca Generali ha pienamente superato nel trimestre i target quantitativi e qualitativi che si era prefissata. Questo è avvenuto grazie al particolare successo dei prodotti assicurativi e delle sicav lussemburghesi. Tali risultati confermano che con un adeguato modello di business si può crescere in qualsiasi condizione di mercato”. .  
   
   
CONVEGNO ‘DOVE VA L’ECONOMIA’: LE ‘SBERLE’ RICEVUTE DAL SISTEMA BANCARIO DETTERANNO D’ORA IN POI MAGGIORE PRUDENZA  
 
 Milano, 22 aprile 2008 - Moderato da Andrea Cabrini, si è concluso ieri alle ore 13:30 con impeccabile puntualità, dettata anche dalla diretta su http://www. Mediolanumchannel. Tv/, l’incontro ‘Dove va l’economia - Mediolanum Market Forum’, in cui importanti economisti, imprenditori e opinion leaders si sono confrontati sui temi finanziari del momento. Qui di seguito le prime dichiarazioni più significative: L’economista Giovanni Palladino afferma che ‘Le ‘sberle’ ricevute dal sistema bancario detteranno d’ora in poi maggiore prudenza’ e conclude ‘Dobbiamo lavorare per un economia che sia meno di carta e più vicina all’economia reale’. Maurizio Dallocchio definisce forzato il confronto con la crisi del ‘29: ‘Molti indici sono diversi, ma ciò che fa realmente la differenza è il sistema di comunicazione sviluppato nei nostri giorni’. Per Remo Lucchi, Amministratore Delegato Eurisko, ‘l’investitore non vuole più essere un soggetto passivo, ma desidera diventare partner. Il sistema bancario che agisce verticalmente non riesce in questo momento a soddisfare questa richiesta’. Il sociologo Francesco Alberoni sostiene che ‘La crisi non è solo finanziaria, riguarda tutti i settori’, ma aggiunge ‘Ho un’impressione positiva da comunicare: dopo 15 anni di paralisi dei cervelli, noto una proliferazione dei progetti. Gli ‘imbroglioni’ devono farsi meno illusioni perchè il consumatore si è fatto più attento’. Silvio Berlusconi interviene telefonicamente e afferma: ‘Premetto che intervengo come imprenditore e non come politico e proprio questa mia esperienza mi permette di dirvi che nei momenti difficili si può trovare più facilmente l’occasione per affermare nuove idee e nuovi modelli. Ne è avvantaggiato chi ha lungimiranza e voglia di rischiare’. Ettore Gotti Tedeschi, Presidente di Banco Santander Italia, annuncia la necessità di un ritorno di crescita del valore sostenibile e aggiunge ‘La parola sostenibile d’ora in poi deve diventare parte del nostro patrimonio. Abbiamo voluto fare miracoli, ora torniamo al reale’. Il grande economista Zunino nel suo breve intervento ha sottolineato la negatività dei media nella comunicazione finanziaria: ‘Si è detto molto delle grosse perdite di gennaio, ma pochissimo del grande recupero di questi giorni’. D’attualità l’intervento di Marco Tronchetti Provera: ‘I mercati attualmente viaggiano su tre binari a velocità diversa, esemplificate da Usa, Europa e Paesi emergenti (Russia e Cina). La nostra strategia di spingere su tecnologie ad alta gamma è la ricetta che mi sento di proporre. Lo sviluppo delle nuove tecnologie fotoniche darà il ritmo del tempo di uscita dalla crisi’. Paolo Scaroni, Amministratore delegato Eni, fa una previsione: ‘Il petrolio durerà per i prossimi 70 anni. Su questo timing stiamo misurando una serie di investimenti diversificati, che vede il solare come trainante e, attorno, lo sviluppo del nucleare pulito, del carbone pulito, dell’eolico. Il mondo occidentale ha bisogno di petrolio caro perchè solo di fronte a una crisi i mercati si orienteranno alla ricerca di nuovi fonti energetiche. L’iraq resta per noi un produttore centrale e rientra nei nostri programmi ritornarci al più presto’. .  
   
   
MILANO, DERIVATI: IL SINDACO MORATTI CHIEDE UN AUDIT SUI PROCESSI E SULLE PROCEDURE RELATIVE ALLE OPERAZIONI DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO  
 
Milano, 22 aprile 2008 - Un audit interno sulle procedure relative alle operazioni di ristrutturazione del debito in relazione al contenuto del parere della Corte dei Conti. È questa la richiesta firmata il 18 aprile dal Sindaco di Milano, Letizia Moratti, con una lettera d’incarico alla Direzione Specialistica Internal Auditing per effettuare un audit entro 30 maggio 2008. Prima dell´arrivo del parere della Corte dei Conti sul Rendiconto 2006 il Sindaco aveva chiesto al direttore generale un consulente finanziario. Quella richiesta dal Sindaco è una verifica sui processi e le procedure descritte nel parere espresso dalla Corte dei Conti sul Rendiconto 2006, con specifico riguardo alle operazioni di ristrutturazione del debito. .  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI: PROTOCOLLO DI INTESA CON EURIZONVITA PER IL TRASFERIMENTO DELLA RETE DI CONSULENTI PREVIDENZIALI  
 
Verona, 22 aprile 2008 - Cattolica Assicurazioni ed Eurizonvita (Gruppo Intesa Sanpaolo) hanno sottoscritto il 18 aprile un protocollo d’intesa finalizzato alla sottoscrizione di un accordo quadro avente ad oggetto la compravendita di un ramo di azienda formato dalla rete di consulenti previdenziali di Eurizonvita. In particolare il protocollo prevede che Cattolica Previdenza1, veicolo societario del Gruppo Cattolica Assicurazioni, di cui la stessa Cattolica deterrà l’80,1% ed Eurizonvita a seguito della sottoscrizione di un aumento di capitale - il 19,9%2, acquisti da quest’ultima il ramo di azienda attivo nella vendita di prodotti vita e previdenza tramite una rete specializzata di consulenti previdenziali. L’efficacia dell’operazione è subordinata al rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità. Il ramo di azienda dei “consulenti previdenziali”, operativamente avviato da Eurizonvita nel corso del 2007 e di cui è programmata la progressiva crescita,attualmente conta: circa 270 risorse dedicate all’attività di vendita distribuite su tutto il territorio nazionale (di cui 50 di struttura manageriale); 30 punti fisici dislocati nelle principali città del paese; il Servizio Amico, call center innovativo e specializzato, già operativo, che rappresenta lo “sportello della compagnia” per il Cliente e la Rete; una struttura di management motivata e di qualità assoluta. Nei pochi mesi di operatività del 2007 la rete è già stata in grado di sviluppare oltre 15 milioni di euro di nuova produzione vita annualizzata, per il 90% rappresentata da premi ricorrenti ad elevato valore, ed il Servizio Amico ha gestito oltre 250 mila telefonate. La rete, focalizzata sulla distribuzione di prodotti a marcato contenuto previdenziale, sarà ulteriormente sviluppata da Cattolica tanto nel numero di consulenti quanto nel portafoglio prodotti ad elevato valore che sarà esteso alla copertura dell’intero fabbisogno assicurativo riconducibile ai rischi della persona e della famiglia. Con questa iniziativa, in un contesto di mercato che ha visto crescere la volatilità strutturale della distribuzione tradizionale e di converso il ruolo dei canali specializzati, Cattolica si dota di un nuovo canale distributivo proprietario ad elevata specializzazione 1 Allo stato presumibile nuova denominazione di Cattolica Previdenza in Azienda S. P. A. 2 Partecipazione assistita da opzioni put/call e contenuto di servizio. Il Gruppo potrà così diversificare i propri assetti distributivi e sviluppare la raccolta vita ad elevato valore. “Con questa operazione – ha dichiarato Giovan Battista Mazzucchelli, Direttore Generale di Cattolica Assicurazioni – il nostro Gruppo accelera in modo determinante, in coerenza con gli obiettivi del piano strategico, il rafforzamento della propria capacità distributiva, ponendo le basi per la disponibilità, nel medio termine, di un terzo canale distributivo che affiancherà le altre due tradizionali e fondamentali forme distributive del Gruppo: gli agenti e i partner bancari. Ciò pone il nostro Gruppo in prima linea nell’innovazione distributiva nel business vita sul mercato italiano. Attraverso questi professionisti specializzati, saremo in grado di offrire alla clientela prodotti e soluzioni ottimali di servizio e ad elevato contributo di valore. Dopo l’accordo con Barclays, la partnership con Azimut, l’acquisizione del ramo d’azienda di Ubi Assicurazioni, Cattolica realizza una nuova importante operazione nel segno della crescita e del consolidamento del business. L’operazione con Eurizonvita è infatti pienamente coerente con l’indirizzo di crescita selettiva focalizzata sulla distribuzione e con la massima attenzione al valore e al presidio delle consistenze patrimoniali del Gruppo. ” Cattolica è stata assistita da Kpmg Corporate Finance in qualità di advisor finanziario e da Chiomenti Studio Legale in qualità di consulente legale. . .  
   
   
MILANO ASSICURAZIONI, APPROVA IL BILANCIO 2007 ESITO DEL PROGRAMMA D´ACQUISTO/VENDITA AZIONI PROPRIE  
 
 Milano, 22 aprile 2008 - L´assemblea degli azionisti di Milano Assicurazioni, riunitasi ieri sotto la presidenza di Fausto Marchionni, ha anzitutto approvato il bilancio dell´esercizio 2007, i cui contenuti sono già noti al mercato, approvando altresì la proposta di distribuzione del dividendo nella misura di Euro 0,34 per ogni azione ordinaria e di Euro 0,36 per ogni azione di risparmio, in pagamento dal prossimo 2 maggio. L’assemblea ha provveduto a nominare il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2008/2010 e, quindi, fino alla Assemblea di approvazione del bilancio dell’esercizio 2010, e il Collegio Sindacale per il medesimo triennio 2008/2010 e quindi fino alla Assemblea di approvazione del bilancio dell’esercizio 2010. L’assemblea, sulla base dell’unica lista presentata da Fondiaria-sai S. P. A. , ha stabilito in 19 il numero degli amministratori nelle persone dei Signori: Bocchino Umberto ;De Marchi Barbara ;Dezzani Flavio ;Di Maio Maurizio ;Erbetta Emanuele ;Frey Mariano ;Ligresti Gioacchino Paolo ;Ligresti Giulia Maria ;Ligresti Jonella ;Lo Vecchio Lia ;Marchionni Fausto ;Pini Massimo ;Randazzo Francesco ;Rubino Salvatore ;Rucellai Cosimo ;Tabacci Simone ;Talarico Antonio ;Talarico Alessandra ;Perrone Da Zara Emilio. Sono amministratori esecutivi Emanuele Erbetta, Gioacchino Paolo Ligresti, Fausto Marchionni e Antonio Talarico. Fra gli amministratori non esecutivi sono da qualificarsi indipendenti ai sensi dell’art. 148, comma 3, del D. Lgs. N. 58/98, i Signori: Bocchino Umberto, Flavio Dezzani, Maurizio Di Maio, Mariano Frey, Emilio Perrone Da Zara, Francesco Randazzo, Cosimo Rucellai e Simone Tabacci. Fa il suo ingresso per la prima volta nel Consiglio di Amministrazione di Milano Assicurazioni S. P. A. Barbara De Marchi. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi dopo l’Assemblea, ha confermato Fausto Marchionni nella carica di Presidente ed Amministratore Delegato, Gioacchino Paolo Ligresti e Cosimo Rucellai nella carica di Vice Presidenti ed ha nominato un Comitato Esecutivo composto da 9 Consiglieri nelle persone dei Signori: Bocchino Umberto ;Ligresti Gioacchino Paolo ;Ligresti Giulia Maria ;Ligresti Jonella ;Marchionni Fausto ;Pini Massimo ;Rubino Salvatore ;Rucellai Cosimo ;Talarico Antonio. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato quali componenti del Comitato di Controllo Interno Mariano Frey, Cosimo Rucellai ed Emilio Perrone Da Zara. L’assemblea ha infine nominato il Collegio Sindacale nelle persone dei Signori: Ossola Giovanni Presidente ;Rayneri Alessandro Sindaco Effettivo ;Mosconi Maria Luisa Sindaco Effettivo ;Aldè Giuseppe Sindaco Supplente ;Del Re Claudio Sindaco Supplente ;Frascinelli Roberto Sindaco Supplente I Sindaci nominati facevano parte di due distinte liste, una presentata dall’azionista Fondiaria-sai S. P. A. E l’altra dall’azionista Banco Popolare Soc. Coop. Il Professore Ossola è stato nominato Presidente in quanto primo candidato della lista presentata dal Banco Popolare Soc. Coop. , risultata seconda per numero di voti. L´assemblea ha inoltre autorizzato per ulteriori 12 mesi l´acquisto e/o vendita di azioni proprie, della controllante diretta Fondiaria-sai e della controllante indiretta Premafin Finanziaria. Ai sensi dell´art. 144-bis del Regolamento Emittenti si fornisce di seguito l´esito del programma d´acquisto/vendita azioni proprie e delle controllanti Fondiaria-sai e Premafin Finanziaria deliberato dall´Assemblea del 24 aprile 2007. In particolare al termine delle operazioni di acquisto/vendita di azioni proprie (l’ultima delle quali è avvenuta in data 29 gennaio 2008), Milano Assicurazioni ha complessivamente acquistato n. 1. 929. 400 azioni ordinarie, per un controvalore complessivo per azione pari a 10. 975. 849,19 Euro e al prezzo medio di 5,689 Euro. Nel periodo considerato Milano Assicurazioni non ha effettuato vendite di azioni proprie. Al termine delle operazioni di acquisto/vendita di azioni della controllante Fondiaria-sai (l’ultima delle quali è avvenuta in data 14 dicembre 2007), Milano Assicurazioni ha complessivamente acquistato n. 1. 838. 834 azioni ordinarie, per un controvalore complessivo di 63. 070. 368,38 Euro e al prezzo medio per azione pari a 34,299 Euro. Nel medesimo periodo Milano Assicurazioni ha complessivamente venduto n. 258. 834 azioni ordinarie di Fondiaria-sai, al prezzo medio per azione di 33,338 Euro, per un controvalore complessivo di 9. 405. 396,11 Euro. Nel periodo considerato Milano Assicurazioni non ha effettuato operazioni di acquisto/vendita su azioni della controllante Premafin Finanziaria. L’assemblea ha infine approvato le proposte formulate dal Consiglio sugli altri argomenti all’ordine del giorno, quali contenute nella relazione degli amministratori già resa pubblica. .  
   
   
GLOBALIZZAZIONE ADDIO? TORNA A MILANO DAL 12 AL 14 MAGGIO ECONOMIA E SOCIETÀ APERTA - JEAN-CLAUDE TRICHET (BCE), EMMA MARCEGAGLIA (CONFINDUSTRIA), HA-JOON CHANG (CAMBRIDGE) E DANI RODRIK (HARVARD) I PROTAGONISTI DELL’APERTURA DEL FORUM INTERNAZIONALE ORGANIZZATO DA BOCCONI E CORRIERE DELLA SERA  
 
Milano, 22 aprile 2008 - Globalizzazione vs Protezionismo. In che direzione va l’Italia? E l’Europa? A un anno di distanza dalla prima edizione di Economia e società aperta (www. Economiaesocieta. Org) torna a Milano il forum internazionale organizzato da Bocconi e Corriere della Sera. Obiettivo della tre giorni milanese, da lunedì 12 a mercoledì 14 maggio, è disegnare il barometro della globalizzazione. La crisi dei mercati finanziari internazionali, l’avanzata di India, Cina e altri paesi in via di sviluppo come stanno influendo sui processi di globalizzazione e apertura dell’economia? La società appare oggi più aperta o più chiusa di un anno fa? L’opinione pubblica come sta reagendo di fronte ai cambiamenti in atto? E come risponderanno la politica e i leader delle economie occidentali? A queste domande cercheranno di rispondere i protagonisti del forum che, nel 2008, ha assunto una dimensione europea: la tappa milanese segue, infatti, quella di Parigi (marzo) e precede quella di Madrid (ottobre). “Era chiaro da anni, e lo avevamo sottolineato”, nota Mario Monti, presidente della Bocconi, “che una globalizzazione ricca di dinamismo, ma povera di governance da parte dei pubblici poteri, avrebbe determinato squilibri e istanze protezionistiche, capaci forse di rendere reversibile lo stesso processo della globalizzazione. Queste tendenze si stanno manifestando, soprattutto in alcuni paesi, mentre altri hanno saputo ristrutturare l’economia e il sistema di protezione sociale in modo da affrontare con fiducia la globalizzazione, traendone vantaggi rilevanti e diffusi. In questa prospettiva, il tema dell’economia e società aperta diviene più problematico e, al tempo stesso, ancor più essenziale”. “Nelle tre giornate milanesi il forum si interroga quindi sull’evoluzione ma anche sulle contraddizioni dello sviluppo e le involuzioni dell’economia aperta, con una particolare sensibilità per la ricerca di regole che rendano affidabile l’apertura di economie e società”, commenta Piergaetano Marchetti, presidente di Rcs Mediagroup. “In questo ambito, proprio in Italia, è tempo di dedicare la massima attenzione al gravissimo handicap che allo sviluppo e all’apertura viene dalla criminalità organizzata. È impossibile parlare di stato di diritto senza tener conto del reale deficit di legalità nel nostro paese”. “Anche quest’anno il dialogo tra i decisori e l’opinione pubblica, in particolare i giovani veri protagonisti del nostro appuntamento, sarà al centro delle tre giornate”, sottolinea Angelo Provasoli, rettore della Bocconi. “La città, i suoi luoghi e le sue istituzioni saranno il teatro di questo confronto che vedrà il mondo accademico internazionale discutere con quello dell’economia, della finanza e delle istituzioni”. Governare la globalizzazione è il titolo del dibattito che apre il forum lunedì 12 maggio a Palazzo Reale. A confrontarsi sul tema, dopo i saluti del sindaco Letizia Moratti, saranno Jean-claude Trichet, Emma Marcegaglia, Dani Rodrik, Alessandro Profumo, Mario Monti e Paolo Mieli. Filo conduttore dei dibattiti in programma martedì 13 e mercoledì 14 è l’interrogativo che dà il titolo al forum: Globalizzazione addio?. Finanza, industria, commercio, società, politica e cultura gli ambiti intorno ai quali si svilupperanno i convegni: Finanza mondiale: che cosa insegna la crisi. Uscire dalla crisi senza sacrificare la libertà dei mercati finanziari: il ruolo delle regole e della trasparenza. La fabbrica globale. Quali sono le forze che guidano la globalizzazione dell’industria? Il ruolo della diversità e della convergenza dei mercati, della tecnologia e della complessità. Il fantasma del protezionismo. Dopo decenni di liberalizzazioni dei mercati si riaffaccia una nuova voglia di protezionismo: autodifesa o autolesionismo? Imprese globali e capitale umano. Le nuove risorse professionali che servono per competere globalmente: interculturalità, mobilità, incentivi. Società aperta, legalità, crimine organizzato. Si può ancora parlare di stato di diritto in Italia? Criminalità organizzata, inconsistenza del sistema giudiziario, incapacità legislativa: gli effetti del deficit di legalità in termini di distorsione del mercato e freno allo sviluppo. Liberare la crescita. La riforma Attali e le nuove metodologie della politica. I nuovi distretti nella competizione globale. Il distretto industriale italiano, un paradigma che cambia: dalla fabbrica alla creatività. Fra globale e locale: società della conoscenza e processi transnazionali. Sotto l’impatto della globalizzazione la società tradizionale cerca nuovi equilibri più avanzati. Oppure si rifugia nel rifiuto del nuovo. Quale sarà lo scenario vincente? - Le nuove povertà. Il cambiamento economico e sociale sposta la linea di frattura dell’ineguaglianza. Come si manifesta il nuovo rischio povertà? Il reddito, ovviamente, ma non solo. A parlarne saranno esponenti del mondo dell’economia, della finanza, delle istituzioni, della società e della cultura tra cui: Stéphane Boujnah (Deutsche Bank e membro della Commissione Attali); Peter Cappelli (Wharton School of Management); Ha-joon Chang (Cambridge); Innocenzo Cipolletta (Ferrovie dello Stato); Don Virginio Colmegna (Casa della Carità); Alberto Cribiore (Brera Capital Partners); Bill Emmott (giornalista e scrittore); Jörgen Holmquist (Commissione europea); Emma Marcegaglia (Confindustria); Umberto Paolucci (Microsoft); Corrado Passera (Intesa Sanpaolo); Andrea Pininfarina (Pininfarina Spa); Alessandro Profumo (Unicredit group); Dani Rodrik (Harvard University); Prem Sikka (University of Essex); Gian Antonio Stella (giornalista); Shyam Sunder (Yale School of Management); Jean-claude Trichet (Banca centrale europea); Marco Tronchetti Provera (Pirelli); Piero Luigi Vigna (magistrato); Helmut Willke (Universitat Bielefeld). Spazio importante nel programma è riservato agli appuntamenti culturali: L’economia a fuoco. In una società aperta, i linguaggi e le tecniche per rappresentare e raccontare i fenomeni economico-sociali sono molteplici. Come negli ultimi vent’anni le arti e l’editoria hanno guardato e parlato alla società? Un paese di gente perbene. Giornalismo, teatro, canzone d’inchiesta ci raccontano storie di criminalità diffusa Cultura e società aperta. Identità separate e patrimoni culturali. Può il sapere dei popoli elaborare la tolleranza? Economia e società aperta può contare sull’Alto patronato del presidente della Repubblica e sui patrocini del Parlamento europeo, della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano. L’edizione 2008 del forum conferma la partecipazione .  
   
   
MILANO: CAPITALE DEI “TESORI” ARTIGIANI  
 
Milano, 22 aprile 2008 - Dalla fabbricazione di tulle, pizzo e merletti alla riparazione e fabbricazione di strumenti musicali, dai fabbri e ramai al restauro delle opere d’arte, dalla fabbricazione di gioielli e monili alla legatoria, passando per gli specialisti di styling e design. Sono quasi 5. 000 le imprese (botteghe e laboratori) che operano sul territorio milanese e che si dedicano all’artigianato artistico, il 6% del totale nazionale. I fabbri e i ramai fanno la parte del leone nel comparto milanese, rappresentano un quinto del totale (il 19,7%), seguiti dai fabbricatori di articoli da viaggio, borse e accessori in cuoio (13,4%), da stylists e designers (11,7%), gioiellieri (11,5%) e sarti femminili e maschili (11,4%). Significativa anche la presenza di legatorie (4,9%) e di imprese specializzate nella riparazione e nel restauro di mobili (4,5%). Seguono, con percentuali minori, i restauratori di opere d’arte (3,6%), i corniciai (3,4%), i confezionatori di articoli in pelliccia (2,8%) e in pelle (2,5%). Nel suo insieme, l’artigianato artistico milanese rappresenta il 6% del totale nazionale, ma in alcuni settori la presenza è ancor più significativa: è il caso della fabbricazione di veicoli speciali a trazione manuale o animale (pari al 15,6% del comparto nazionale), di designer e stylists (13,5%) e degli artigiani attivi nella decorazione del vetro (13,2%) e nella confezione di articoli in pelliccia (10,5%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del Registro Imprese al secondo trimestre del 2007. E dal 23 al 25 maggio arriva la manifestazione intitolata “I tesori Artigiani di Milano”. Con mostre tradizionali e multimediali, aperture straordinarie di botteghe artigiane, workshop e laboratori per tutti, in centro città, tra piazza Duomo e piazza Cordusio. Tra le altre: dimostrazioni dal vivo di artigianato artistico in via Mercanti, workshop con realizzazioni di fotografie e videoclip con il coinvolgimento dei passanti nel loggiato di Palazzo Giureconsulti e una struttura espositiva a forma di scrigno per i prodotti di aziende artigiane, mostre di artigianato artistico in piazza Cordusio e sotto al Loggia dei Mercanti. “Il mondo artigiano costituisce una ricchezza del tessuto imprenditoriale del nostro territorio – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – Una realtà che coniuga tradizione e modernità, creatività e innovazione e intercetta i nuovi percorsi della società. È nella bottega artigiana infatti che prendono forma oggetti unici e originali, attraverso la ripetizione di gesti antichi, uniti a tecniche e manualità che evolvono nei tempi. L’iniziativa dedicata alle produzioni artigiane milanesi sarà l’occasione per aprire questo mondo al pubblico, con allestimenti e percorsi originali nel cuore della città”. .  
   
   
PRESENTATO RAPPORTO 2008 SULL’IMMIGRAZIONE IN VENETO  
 
Padova, 22 aprile 2008 - In base ai dati ufficiali, a fine 2006 gli stranieri iscritti all’anagrafe nel Veneto hanno superato quota 350 mila, con un aumento di circa 30 mila immigrati rispetto all’anno precedente. Ma è una dinamica in forte crescita che ha visto altre 32 mila iscrizioni nel periodo gennaio-agosto 2007 e una stima di ulteriori 15 mila presenti non residenti (stagionali/domestici) che portano le presenze straniere attuali a circa 400 mila, avvicinandosi al 10 per cento della popolazione veneta. Il Veneto si conferma quindi la seconda regione in Italia per numero di stranieri, dopo la Lombardia. I dati sono stati resi noti oggi a Padova, durante la presentazione del Rapporto annuale 2008 sull’immigrazione straniera in Veneto, curato dall’Osservatorio Regionale Immigrazione la cui gestione è stata affidata dall’anno scorso all’ente Veneto Lavoro. A Padova erano presenti l’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona, il direttore di Veneto Lavoro Sergio Rosato, il responsabile dell’Osservatorio Bruno Anastasia e la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale del Ministero dell’Istruzione Carmela Palumbo. L’assessore ha sottolineato che questo rapporto rappresenta uno strumento significativo di analisi e sistematizzazione dei dati relativi all’evoluzione del fenomeno nel Veneto, per supportare la costruzione delle politiche regionali in materia di integrazione. De Bona ha fatto rilevare che queste ultime “riguardano gli immigrati regolari, perché quelli irregolari non dovrebbero esserci e finiscono anzi per penalizzare proprio l’immigrazione legale”. Si conferma la tendenza all’europeizzazione dell’immigrazione e la crescita della componente femminile che è ormai quasi pari a quella maschile. L’assessore ha evidenziato comunque che i processi in atto e le nazionalità disponibili sono destinati a modificarsi, in quanto ci sono Paesi (come la Romania o la Polonia) che hanno manifestato l’esigenza di frenare l’esodo per carenze interne di manodopera. Il Rapporto propone approfondimenti su questioni rilevanti quali l’occupazione e il lavoro, il disagio abitativo, l’integrazione scolastica e sociale, le badanti e l’assistenza familiare. Per quanto riguarda la casa l’assessore De Bona ha fatto presente che la Regione sta lavorando ad un progetto di “housing sociale” con la creazione di un fondo immobiliare etico per rendere disponibili alloggi calmierati per le fasce deboli della popolazione residente in Veneto, quindi anche per gli immigrati. Infine, l’assessore ha toccato il tasto delle risorse finanziarie a disposizione, per integrare le quali servono provvedimenti governativi o l’attuazione di un vero federalismo fiscale. .  
   
   
COSTITUITO OGGI IL TAVOLO SULLE DINAMICHE DEI PREZZI IN PIEMONTE ALLA PRESENZA DI MISTER PREZZI  
 
 Torino, 22 aprile 2008 - Si è costituito nella mattinata di lunedì 21 Aprile 2008, presso il Centro Congressi Torino Incontra il “Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte”, coordinato da Unioncamere Piemonte e composto, oltre che dalle Camere di commercio di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania e Vercelli, dai rappresentanti regionali delle categorie più direttamente interessate al tema, quali consumatori, artigiani, commercianti, industriali, imprese bancarie, agricoltori e lavoratori, rappresentanti delle istituzioni regionali e provinciali e sindacali. Il “Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte” (nell’ambito delle attività connesse all’attuazione delle legge Finanziaria 2008 che ha attribuito alle Camere di commercio rilevanti funzioni per il monitoraggio delle dinamiche dei prezzi e di eventuali fenomeni speculativi) intende integrare le azioni dei Tavoli provinciali istituiti presso ciascuna Camera di commercio e rappresentare una sede di coordinamento, di sintesi e di lettura aggregata dei dati pervenuti al numero verde 800955959 del sistema camerale. Il Tavolo intende inoltre favorire e promuovere attività di analisi e ricerche in tema di dinamiche dei prezzi in Piemonte e spesa delle famiglie piemontesi. “Il sistema camerale piemontese, tradizionalmente impegnato nell’osservazione dei fenomeni economici locali, darà il proprio contributo per accrescere l’informazione e la cultura di imprese e consumatori sulla dinamica di prezzi e tariffe. Ai sensi della Finanziaria 2008, le singole Camere di commercio hanno costituito i Tavoli Provinciali sui Prezzi e istituito un numero verde nazionale dove i cittadini possono segnalare variazioni anomale dei prezzi. Ora, con la costituzione del Tavolo sulla dinamica dei prezzi in Piemonte, si allarga alla dimensione regionale coinvolgendo i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati, fino ai rappresentanti dei consumatori nei consigli camerali e agli enti locali. L’obiettivo oggi è costituire un autorevole circuito informativo e di dibattito sull’andamento dei prezzi, a vantaggio della trasparenza dei fenomeni legati all’inflazione e delle relative dinamiche” ha dichiarato Renato Viale, Presidente di Unioncamere Piemonte e Presidente del “Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte”. “Il tavolo regionale rappresenta uno strumento di lavoro aggiuntivo che va anch’esso nella direzione di far crescere la consapevolezza di tutti i soggetti coinvolti sull’importanza di tenere sott’osservazione le dinamiche di prezzi e tariffe e di migliorare il livello di informazioni e dati a disposizione di consumatori e imprese. È quindi apprezzabile l’impegno di Unioncamere Piemonte nel fornire un supporto, in termini di coordinamento operativo, ai compiti che la legge ha assegnato alle Camere di commercio, in una logica di complementarietà con l’attività svolta dal Garante” ha commentato Antonio Lirosi, Garante nazionale per la sorveglianza dei prezzi. Primi risultati delle chiamate al numero verde delle camere di commercio A partire da lunedì 25 febbraio scorso è attivo il “numero verde” unico delle Camere di commercio italiane per collaborare con l’attività del Garante della sorveglianza dei prezzi nel monitoraggio delle dinamiche dei prezzi e delle tariffe pubbliche locali. Nell’ambito della collaborazione fra Unioncamere italiana e Ministero dello Sviluppo Economico, al numero 800955959 i consumatori possono accedere al servizio, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 15. I dati delle segnalazioni, che stanno confluendo in una intranet alla quale hanno accesso il Garante per la sorveglianza dei prezzi e gli Uffici prezzi e tariffe delle Camere di commercio, permetteranno a Mister Prezzi di avere a disposizione dati ed elementi di valutazione significativi, in grado di supportare la realizzazione di iniziative specifiche. .  
   
   
FRENA L’OTTIMISMO DEI PIEMONTESI: LA SPESA PER CONSUMI COMPLESSIVI DIMINUISCE DELL’1,8%  
 
Torino, 22 aprile 2008 - In occasione della seduta costitutiva del Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte, tenutasi ieri mattina presso il Centro Congressi Torino Incontra alla presenza del Garante nazionale per la sorveglianza dei prezzi Antonio Lirosi, sono stati diffusi i dati emersi dall’indagine “La spesa delle famiglie piemontesi 2007”. Il rapporto, realizzato per il settimo anno consecutivo da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte nell’ambito delle attività promosse dall’Osservatorio regionale sul commercio, si pone l’obiettivo di analizzare i consumi e le abitudini di acquisto delle famiglie piemontesi da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo, sondandone l’evoluzione nel corso del tempo. Utilizzando una metodologia già sperimentata dalla Camera di commercio di Torino, sono state condotte, in quattro distinti periodi dell’anno, rilevazioni su un campione complessivo di 809 nuclei familiari residenti nei capoluoghi di provincia piemontesi. “Per il settimo anno consecutivo, Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte hanno realizzato l´ormai consueto rapporto di analisi sulla spesa delle famiglie nei capoluoghi di provincia piemontesi - ha dichiarato Renato Viale, Presidente Unioncamere Piemonte -. Indagare i comportamenti d´acquisto delle famiglie, conoscerne il livello e la dinamica temporale, ed esplorarne le preferenze fornisce infatti indicazioni utili per capire le reali dinamiche della nostra economia. Emerge cosi un dato evidente: il 2007 ha segnato una contrazione dei consumi che da sempre sono uno dei motori della nostra economia. Occorre quindi una seria riflessione sulle politiche nazionali e locali necessarie per il sostegno al potere d´acquisto e il rilancio della domanda interna”. “I risultati dell’indagine sulla spesa delle famiglie piemontesi nel 2007 – ha commentato Giovanni Caracciolo, Assessore al Commercio Regione Piemonte – consentono di mettere a fuoco gli effetti nella nostra regione del clima recessivo che pervade l’economia nazionale e internazionale, e fornisce alcuni dati significativi che devono indurre ad attente riflessioni senza cadere in facili allarmismi. Le famiglie piemontesi nel 2007 hanno percepito una forte perdita del proprio potere di acquisto che le ha indotte alla contrazione delle spese per i beni ritenuti non indispensabili. Di conseguenza, l’aumento dei prezzi non si è tradotto in un aumento della spesa, non essendosi verificati incrementi del reddito disponibile, ma in una scelta più oculata dei luoghi d’acquisto, che ha consentito la diffusione di moderni canali distributivi e, al tempo stesso, ha rafforzato gli acquisti nei negozi tradizionali. Pur in una situazione congiunturale particolarmente difficile, le famiglie piemontesi hanno quindi mostrato, nel complesso, la capacità di affrontare con sufficiente serenità periodi di inflazione”. I principali risultati delle analisi Se il 2006 aveva rappresentato un anno di profonda discontinuità rispetto al passato, a causa dell’ottimismo innescato nei piemontesi dall’evento olimpico e della ritrovata fiducia dei consumatori derivante da una congiuntura economica di nuovo positiva, la situazione riscontrata nel 2007 è differente. In primo luogo, l’anno è stato dominato dalla perdurante sensazione, da parte delle famiglie, di una forte perdita del proprio potere d’acquisto, percezione supportata dai dati ufficiali diffusi dall’Istat, che confermano l’aumento generalizzato dei prezzi al consumo, in particolar modo dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto. In secondo luogo, nell’ultima metà del 2007 l’economia europea è stata lambita dagli effetti della crisi finanziaria americana: a partire dall’estate, sui mercati internazionali si respira un clima di diffusa incertezza che ha minato la fiducia dei consumatori, anche di quelli italiani e, quindi, piemontesi. I piemontesi hanno reagito contraendo, in parte, le proprie spese, soprattutto quelle destinate a beni di consumo non strettamente indispensabili: la spesa media mensile delle famiglie nel 2007 si è attestata a 2. 502,64 euro mensili, circa 47 euro in meno rispetto al 2006, con una riduzione dell’1,8%. Nel dettaglio dei singoli capitoli di spesa, si osservano andamenti differenziati: diminuiscono l’esborso medio per l’acquisto di prodotti alimentari, soprattutto di quelli non strettamente necessari, le spese mensili per muoversi e comunicare subiscono una modesta contrazione, mentre è più marcata flessione delle bollette domestiche e delle spese più discrezionali legate all’abitazione, ovvero quelle per arredi e apparecchiature per la casa. Si osservano contemporaneamente incrementi nel valore assoluto delle spese per l’abitazione in senso stretto e, soprattutto, per le prestazioni sanitarie, sintomo della crescente attenzione sociale riservata a questo aspetto della vita quotidiana. A livello territoriale, Cuneo primeggia quanto a spesa media mensile familiare per consumi complessivi, con un importo che sfiora i 2. 905 euro; in seconda posizione, a notevole distanza, si collocano le famiglie biellesi, che spendono circa 2. 677 euro al mese. L’ultima posizione del podio spetta a Novara, con 2. 637 euro mensili; seguono i capoluoghi di Alessandria, Vercelli, Torino e Verbania, mentre gli esborsi mensili delle famiglie astigiane superano di poco i 2mila euro. Nel 2007 la spesa per acquisti alimentari ha subìto una flessione del 2,7%, pari a -8,36 euro, scendendo a 298,46 euro medi mensili, contro i 306,82 euro del 2006. La flessione si inserisce nel quadro di una dinamica negativa dei consumi totali, pertanto il peso del comparto alimentare sulla spesa complessiva delle famiglie è rimasto sostanzialmente stabile all’11,9%. La riduzione ha coinvolto in misura significativa la spesa per dolciumi e drogheria, bevande, pesce e carni e salumi; l’unica voce in crescita nel comparto alimentare è la frutta, mentre pane e cereali, latticini e legumi e ortaggi sono risultati sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente. I dati suggeriscono quindi che, a fronte di una crescita consistente dei prezzi, in particolare di quelli dei beni ad alta frequenza d’acquisto, le famiglie piemontesi hanno concentrato la loro spesa sui beni più strettamente necessari: pane, latte, frutta e verdura hanno quindi aumentato la propria incidenza sul paniere delle famiglie, mentre è risultato in lieve riduzione il peso degli altri beni. La quota più cospicua del budget familiare è riservata, anche nel 2007, alle spese per l’abitazione, con un incremento di oltre 1 punto percentuale sul 2006, a conferma della scarsa comprimibilità di tali spese e della bassa discrezionalità goduta dal consumatore in questo ambito. Le spese per l’abitazione in senso stretto - affitto, spese condominiali, assicurazione e imposta sui rifiuti - ammontano, nel 2007, a 687,11 euro, e rappresentano il 27,5% delle spese per consumi complessivi. Per rendere questa valutazione confrontabile con i dati rilevati dall’Istat, si è chiesto alle 809 famiglie del campione di indicare non solo l’importo mensile dell’affitto, ma anche di stimare il valore del fitto figurato nel caso di abitazioni di proprietà o godute a titolo gratuito. All’interno delle spese per l’abitazione rientrano i costi condominiali, mediamente pari a 44,08 euro mensili, quelli per l’assicurazione della casa (21,81 euro) e l’imposta sui rifiuti (20,63 euro al mese). Per valutare il peso complessivo che l’abitazione, in maniera diretta ed indiretta, esercita sul budget familiare, si è scelto di unire a questa prima porzione di costi anche le due voci relative alle utenze domestiche e all’arredamento e servizi per la casa. Nel 2007 le utenze domestiche rappresentano il 6,4% delle spese per consumi complessivi e ammontano a 161,11 euro mensili, circa 8 euro in meno rispetto all’anno precedente. Le famiglie piemontesi spendono mensilmente circa 32,60 euro per l’energia elettrica; 46,26 per il gas e 16,89 euro per l’acqua. Risultano maggiori le spese per il riscaldamento, sia centralizzato (96,14 euro) che autonomo (75,94 euro). La disaggregazione territoriale rivela come le bollette siano più alte a Biella (200,97 euro mensili) e ad Alessandria (196,62 euro), mentre risultano meno salate a Torino e Verbania. Rientrano nelle spese legate all’abitazione anche l’acquisto di arredi, apparecchiature e servizi per la casa, che raggiungono mediamente i 209,70 euro mensili, con un peso dell’8,4% sui consumi complessivi, in lieve contrazione rispetto all’anno precedente. In questo caso, si concedono spese maggiori le famiglie di Alessandria (262,84 euro) e di Novara (242,41 euro), i nuclei con capofamiglia di età inferiore ai 65 anni e quelli appartenenti ad una fascia di reddito alta. A livello complessivo, quindi, le spese per l’abitazione, per le utenze domestiche e quelle relative ad arredi e servizi per la casa assorbono una quota rilevante del budget familiare, pari al 42,3%. Le spese per trasporti e comunicazioni assorbono nel 2007 il 14,1% del budget familiare, quota stabile rispetto all’anno precedente. A valori correnti, per muoversi e comunicare la famiglia piemontese spende mediamente 352,04 euro mensili, circa 4 euro in meno rispetto al 2006. Focalizzando l’attenzione sulle spese per trasporti, emerge come nel 2007 la spesa media familiare per muoversi sia pari a 263,79 euro mensili. Gli esborsi più ingenti sono stati sostenuti dai nuclei familiari residenti a Cuneo (346,46 euro) e a Biella (299,83 euro). Nel 2007, l’esborso mensile familiare per carburanti è pari, mediamente, a 109,42 euro; aggiungendo i 5,85 euro destinati ad autostrade e autolavaggi il totale delle uscite familiari per l’utilizzo dei mezzi di trasporto privati raggiunge così quota 115,27 euro. La seconda componente della spesa per mezzi di trasporto privati è costituita da bollo e assicurazione, che convogliano mediamente 83,62 euro mensili. Per quanto riguarda le spese sostenute per l’utilizzo del trasporto pubblico, il livello medio si colloca sui 22,64 euro. Il capitolo comunicazione grava sul budget mensile della famiglia piemontese con un importo che, nel 2007, è stimato pari a 88,31 euro, in calo di circa 8 euro rispetto al 2006. Nel dettaglio, le spese per comunicazione sono così ripartite: 37,51 euro per il cellulare, 28,60 euro per il telefono fisso, 5,08 euro per le tariffe di tipo “flat” (che coniugano telefonate urbane, suburbane e connessione a Internet), 4,76 euro per il solo collegamento a Internet, e il rimanente per l’acquisto di schede telefoniche e spese varie, tra cui l’acquisto di nuove apparecchiature. Focus sui comportamenti di consumo - Per quanto riguarda il peso dei prodotti del commercio equo e solidale sul totale degli acquisti dei piemontesi sia ancora modesto, le famiglie intervistate hanno aumentato nel corso degli ultimi anni la propria propensione ad effettuare consumi in questa direzione: nel 2007 il 35% del campione ha acquistato tali prodotti, il 2% in più rispetto al 2006, e più del 4% ha compiuto questa scelta con regolarità. Il credito erogato alle famiglie piemontesi continua a crescere, ma a ritmi sempre più contenuti. Nel 2007, il 15% del campione intervistato ha effettuato acquisti con pagamento rateale, quota stabile rispetto al 2006. Indagando le ragioni che spingono le famiglie ad utilizzare il credito al consumo, si osserva come il 55% utilizzi strumenti di questo tipo per acquistare prodotti e servizi che diversamente non sarebbe in grado di comprare, mentre il 45% lo ritiene una modalità di pagamento comoda e conveniente. I beni acquistati più frequentemente con forme di pagamento rateale sono le automobili, i computer, gli apparecchi televisivi, gli elettrodomestici e i capi di abbigliamento. La propensione dei piemontesi ad effettuare acquisti sul web cresce, ma non decolla: se nel 2006 circa 17 famiglie su 100 dichiaravano di utilizzare la rete per i propri acquisti, nel 2007 la stessa proporzione è infatti salita solo al 20%. L’analisi territoriale rivela come la diffusione dell’e-commerce sia maggiore a Verbania, dove il 26,7% delle famiglie ha effettuato, nel corso dell’anno, transazioni sul web, seguita da Alessandria (23,6%) e Novara (23,3%). È il comparto in cui l’e-commerce riscuote il maggior successo: sul web i piemontesi acquistano per lo più biglietti aerei e pacchetti vacanze. Tra gli altri beni comprati più frequentemente on line figurano, infine, cd musicali, libri e capi d’abbigliamento. .  
   
   
RINNOVO DEL CCNL DELLE COOPERATIVE SOCIALI LEGACOOPSOCIALI FVG CONTRO L´UNCI: "HA FIRMATO UN CONTRATTO PIÙ BASSO DI QUELLO SCADUTO DUE ANNI FA" IL PRESIDENTE GIAN LUIGI BETTOLI ACCUSA L´UNCI DI TROVARSI "AL DI FUORI DEL SISTEMA GIUSLAVORISTICO NAZIONALE"  
 
Udine, 22 aprile 2008 - "Le ultime norme in materia di applicazione dei Contratti Collettivi prevedono un unico Contratto valido per ogni categoria di lavoratori". Lo afferma il presidente di Legacoopsociali Friuli Venezia Giulia, Gian Luigi Bettoli, che accusa l´Unione nazionale cooperative italiane di aver "firmato un Contratto più basso di quello scaduto ormai da oltre due anni", fatto che porrebbe la stessa Unci "al di fuori del sistema giuslavoristico nazionale". Il duro intervento di Bettoli segue "la presa di posizione dell´Unci - associazione cooperativa minore - sullo sciopero del 4 aprile scorso", presa di posizione che secondo il presidente di Legacoopsociali Fvg "ha dello scandaloso e del provocatorio. Come si azzardano questi signori -accusa Bettoli- a permettersi di giudicare le Cooperative, e le socie ed i soci lavoratrici/ori, delle tre associazioni firmatarie del Ccnl della Cooperazione Sociale? L´unci, sia detto per inciso - e basta ed avanza - ha firmato un Contratto "collettivo" fatto su misura, stipulato con un sindacato autonomo. Un Ccnl "sui generis" che è di gran lunga più basso di quello, da rinnovarsi da più di due anni, della Cooperazione Sociale. Quello vero. Ora, gli esponenti dell´Unci dovrebbero preoccuparsi - invece di fare comunicati irrisori nei confronti dei veri cooperatori sociali - del fatto che le ultime norme in materia di applicazione dei Contratti Collettivi prevedono che uno, ed uno solo, sia valido per ogni categoria di lavoratori!". Ciò, stando almeno a Bettoli, "pone l´Unci, il sindacato "giallo" suo partner e chiunque usi questi sistemi, al di fuori del sistema giuslavoristico nazionale. Come dire: da che pulpito". Nei giorni scorsi l´Unione nazionale cooperative italiane aveva evidenziato in una nota le “contraddizioni insite nello sciopero delle Cooperative sociali" del 4 aprile scorso, sciopero peraltro criticato anche aspramente dallo stesso Bettoli che aveva accusato senza mezzi termini "le organizzazioni sindacali per la rottura delle trattative". L´unci aveva definito lo sciopero come "qualcosa di molto grave e paradossale per il mondo cooperativo". Un´astensione dal lavoro "organizzata dai sindacati confederali contro le centrali cooperative Legacoop, Confcooperative e Agci, accusate di ´farsi concorrenza selvaggia, con offerte al massimo ribasso nelle gare d´appalto". L´unci aveva "assistito allo sciopero di coimprenditori. Di imprenditori che scioperano contro la loro cooperativa: che scioperano contro loro stessi". .  
   
   
NASCE L’INNOVETION VALLEY IL VENETO È AREA CON LA PIÙ ALTA DENSITÀ DI INDUSTRIA CREATIVA AL MONDO FABBRICA ALTA SCHIO  
 
 Schio, 22 aprile 2008 - Fuoribiennale ha partecipa al Festival delle Città Impresa svoltosi sabato 19 aprile alla Fabbrica Alta di Schio con l’incontro “Innovetion Valley il Veneto come territorio d’innovazione” a cui hanno partecipato Giovanni Bonotto, art director Bonotto Spa, Franco Miracco, portavoce del Presidente della Giunta Regionale del Veneto. Ha coordinato: Cristiano Seganfreddo, direttore Fuoribiennale. Cambiare un nome ad un territorio è toglierne un pregiudizio storico. Nasce l’Innovetion Valley: l’area al mondo con il più alto tasso di innovazione e creatività, con la sua rete di 450 mila imprese tra il mondo del fashion, del design e della tecnologia, insediate in uno dei territori più densi di storia e cultura in Italia. Ma non solo. Migliaia e migliaia di designer, artisti, centri indipendenti, fondazioni, iniziative private, rendono questa regione uno dei centri più attivi del contemporaneo al mondo. Il Veneto è Innovetion. Una densità creativa che fa del Veneto una regione complessa ed articolata, grande come Los Angeles, con cinque milioni di abitanti, una vera metropoli atipica simbolo inconsapevole delle società creative teorizzate da Richard Florida. Il progetto di Fuoribiennale - sostenuto dalla Regione del Veneto - offre un simbolo ad un territorio, un nome al Terzo Veneto, per produrre profondi cambiamenti nella coscienza collettiva. Un cambiamento epocale ad un territorio che negli ultimi quarant’anni sembra abbia prodotto solo “schei” e ancora “schei”: il Veneto ha invece prodotto cultura straordinaria attraverso la sua capacità di seduzione che ha influenzato la società internazionale con stili di vita e mode, come nessun altro in Italia. Innovetion Valley racconta il Veneto come luogo unico al mondo che non ha mai saputo manifestarsi e comunicarsi. Non basta dunque diffondere un sapere, non basta discutere questioni politiche, bisogna cambiare la leggenda perché, come dice Gilles Clément, “ogni luogo accetta una leggenda che associa in modo durevole l’uomo al suo territorio”. Il Veneto è maturo per diventare il centro della nuova innovazione mondiale: fatta di tecnologia, creatività ed invenzione. Un atto storico per trasformare il Veneto nuovamente in un fenomeno mondiale. Gli obiettivi di Innovetion Valley sono quelli di attuare e di rendere evidente un processo di consapevolezza e di conoscenza del Veneto di oggi, il Veneto contemporaneo, attraverso il riconoscimento della straordinarietà della rete creativa/culturale/economica/sociale/locale, la creazione di un network avanzato di aziende, artisti, designer, creativi, la costruzione della consapevolezza di vivere in una metropoli e in un’area avanzata nei contenuti contemporanei, l’edificazione di una corporate image condivisa del Veneto come Innovetion Valley da spendere nel mondo. Il progetto comprende: Innovetion Party La più alta densità di creativi in un´unica notte: la festa di battesimo di Innovetion Valleytra installazioni artistiche, sonore e performance. Bassano del Grappa (Vi) - 6 settembre 2008. Innovetion Valley Design Show Mostra visionaria sul design in Veneto, dal fashion alla comunicazione, al prodotto. Fornace dell´innovazione di Asolo (Tv) - settembre/dicembre 2008. Innovetion Magazine La rivista/manifesto sull´Innovetion Valley in distribuzione con il Corriere della Sera-corriere del Veneto a settembre all´inaugurazione della Biennale Veneziana. Creative R’evolution 3 Dieci incontri sui temi della contemporaneità tra arte, impresa e territorio in dieci luoghi ad alta specificità. Settembre/dicembre 2008 . Il Festival delle Città Impresa nasce affinché la città torni a diventare impresa e l´impresa torni a essere città. Al centro dell’attenzione sette centri urbani di media e piccola grandezza, capoluoghi simbolo della trasformazione industriale avvenuta negli scorsi decenni e oggi modelli rappresentativi di un sistema, come quello nordestino, in costante movimento perché luogo di sperimentazione. È questo il senso del Festival, evento organizzato e promosso da Nordesteuropa: tornare a riflettere sui temi legati alle trasformazioni del tessuto economico di questi territori e sulla rivoluzione del rapporto città-impresa, due universi che per lungo tempo non hanno collimato, ma che ora si stanno riconciliando. .  
   
   
BIALETTI INDUSTRIE S.P.A.APPROVA IL BILANCIO 2007 UGO FORNER NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO APPROVATO IL PIANO DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE  
 
Coccaglio, 22 aprile 2008 – L’assemblea degli Azionisti di Bialetti Industrie S. P. A. , riunitasi ieri in sede ordinaria, ha approvato all’unanimità il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2007. L’esercizio si è chiuso per la capogruppo Bialetti Industrie S. P. A. Con: ricavi per euro 159,82 milioni (euro 161,77 milioni nell’esercizio 2006); utile netto per euro 3,76 milioni (euro 0,1 milioni nell’esercizio 2006); patrimonio netto di euro 54,78 milioni (euro 16,6 milioni nell’esercizio 2006); posizione finanziaria netta di euro 59,61 milioni (euro 76,12 milioni nell’esercizio 2006). L’assemblea ha approvato di destinare l’utile di esercizio di Bialetti Industrie S. P. A. , pari a euro 3,76 milioni, a riserva legale per euro 0,18 milioni e a riserva straordinaria per euro 3,58 milioni. A livello consolidato i ricavi dell’esercizio 2007 ammontano a 220,72 milioni di euro, in crescita del 5,9% rispetto all’esercizio 2006 (208,41 milioni di euro). L’ebitda, pari a 26,79 milioni di euro, registra un incremento del 10,9% rispetto al 2006 (24,16 milioni di euro). L’ebit registra una crescita del 12,9% passando da 14,29 milioni di euro a 16,13 milioni di euro. L’utile netto consolidato al 31 dicembre 2007, pari a 4,1 milioni di euro, evidenzia un forte miglioramento rispetto all’esercizio 2006 (2,48 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 dicembre 2007 è stato pari a 85,11 milioni di euro, rispetto ai 92,53 milioni di euro al 31 dicembre 2006 ed ai 77,14 milioni di euro del 30 settembre 2007. Nel corso del 2007 il Gruppo ha effettuato investimenti per 15,19 milioni di euro rispetto ai 12,2 milioni di euro dell’esercizio 2006. L’assemblea ha inoltre confermato Ugo Forner e Vito Varvaro, nominati dal Consiglio di Amministrazione del 18 marzo scorso, quali Amministratori della società i quali rimarranno in carica unitamente agli altri Consiglieri sino alla data di approvazione del bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009. Il Consiglio di Amministrazione, tenutosi successivamente alla conclusione dell’Assemblea, ha confermato Ugo Forner nella carica di Amministratore Delegato. Le informazione sulle caratteristiche personali e professionali degli amministratori sono disponibili nel sito internet. Ugo Forner detiene alla data odierna n. 300. 000 azioni Bialetti Industrie. L’assemblea ha approvato il programma di acquisto (in un periodo massimo di 18 mesi dalla delibera assembleare) e successiva disposizione sul mercato di massime n. 7. 500. 000 di azioni ordinarie proprie (pari al 10% del capitale sociale). L’acquisto di azioni proprie persegue, nell’interesse della Società e in ogni caso nel rispetto della normativa applicabile e della parità di trattamento degli Azionisti, l’obiettivo di contenere movimenti anomali delle quotazioni e regolarizzare l’andamento delle negoziazioni e dei corsi, a fronte di fenomeni distorsivi legati a un eccesso di volatilità o una scarsa liquidità degli scambi e potrà essere utilizzato al servizio di piani di incentivazione azionaria riservati agli amministratori e/o ai dipendenti e/o ai collaboratori della Società o di società facenti parte del Gruppo Bialetti. Gli acquisti e le alienazioni delle azioni proprie dovranno essere realizzati ad un prezzo non superiore del 15% e non inferiore del 15% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione. Allo stato attuale Bialetti Industrie S. P. A. , anche per il tramite di società controllate, non possiede azioni proprie. L’assemblea ha, in ultimo, approvato un piano di compensi basato su azioni ordinarie Bialetti Industrie S. P. A. (il “Piano”), in favore dell’Amministratore Delegato dott. Ugo Forner, che prevede l’assegnazione allo stesso a titolo gratuito di n. 300. 000 diritti di opzione per l’assegnazione a titolo gratuito di un equivalente numero di azioni ordinarie della Società. Il Consiglio, riunitosi al termine dell’Assemblea, ha. Tra le altre cose, deliberato di: - acquistare sul mercato, con le modalità e nei termini fissati dall’Assemblea degli Azionisti e nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento Ce n. 2273/2003, n. 300. 000 azioni proprie, che saranno destinate al servizio del Piano; - dare esecuzione al Piano, assegnando a titolo gratuito all’Amministratore Delegato dott. Forner n. 300. 000 diritti di opzione per l’assegnazione a titolo gratuito di un equivalente numero di azioni ordinarie della Società, all’unica condizione che alla data del 31 gennaio 2009 il medesimo ricopra la carica di Amministratore Delegato della Società, ovvero che a tale data il medesimo non abbia rassegnato le proprie dimissioni dalla carica, o non sia stato revocato dalla medesima. Bialetti comunicherà le operazioni di acquisto di azioni proprie effettuate con cadenza settimanale (entro la settima giornata di borsa successiva alla data di esecuzione delle operazioni) ed in termini di numero di azioni acquistate nel periodo, prezzo medio unitario, numero totale di azioni acquistate dall’inizio del programma e controvalore complessivo alla data della comunicazione. .  
   
   
LOTTA ALL’AIDS E ALLA VIOLENZA SULLE DONNE; L’UMBRIA PROMOTRICE DI UN PROGETTO IN AFRICA  
 
 Perugia, 22 aprile 2008 - Si muove su due fronti, sociale e sanitario, il progetto di cooperazione internazionale rivolto alle donne della provincia dello Zambézia, in Mozambico, che la Regione Umbria presenterà per il cofinanziamento al Ministero degli Affari Esteri (Mae). Prevenzione dell’Aids e di altre patologie femminile, lotta contro la violenza sulle donne ed azioni di formazione e sensibilizzazione sono gli assi portanti del progetto denominato “L’accoglienza delle donne in lingua chuabo”. Tra i principali partners dell’iniziativa la rete “Nefeza” che raccoglie oltre cinquanta associazioni femminili della provincia africana, ubicata al centro del Paese e considerata la più povera del Mozambico. La violenza contro le donne – si legge nella prefazione al progetto – è un fenomeno diffuso nella società mozambicana: il tasso di violenza in Zambézia è aumentato nell’ultimo anno del 23,1% con un andamento crescente nelle aree urbane dove si registra una media di 181 casi di violenza a trimestre. Esiste inoltre un rapporto diretto tra violenza ed infezione da Hiv. Lo stupro, l’abuso sessuale, le pratiche culturali che tollerano il sesso forzato espongono soprattutto le donne al rischio di contrarre il virus. Tra le azioni del progetto c’è quindi l’apertura di un Centro antiviolenza nella città di Quelimane e la formazione di amministratori, funzionari pubblici, agenti di polizia, psicologhe, assistenti sociali, personale medico e paramedico sui temi della violenza contro le donne e della prevenzione dell’Hiv-aids. Sono inoltre previste campagne di sensibilizzazione sui diritti delle donne, l’interscambio scolastico e stage di specializzandi dell’Università di Perugia nelle strutture socio-assistenziali e sanitarie del Distretto di Quelimane. Secondo i competenti uffici della Regione Umbria il progetto consentirà di informare almeno quattromila donne sulla salute e sui diritti di genere, mille donne verranno raggiunte dalle attività del Centro antiviolenza, almeno mille persone saranno sensibilizzate in Umbria sulle tematiche di genere, in particolare negli ambiti dello sviluppo del Mozambico e del valore della cooperazione decentrata tra comunità. Il progetto, di durata biennale, ha un costo complessivo di 707 mila euro derivanti da diverse fonti di finanziamento, di cui oltre il 70 per cento provenienti dal Mae. .  
   
   
ENERGIA, BUSCEMI: "EOLICA E SOLARE NON BASTANO" INTERVENTO DELL´ASSESSORE AL CONVEGNO DI ENERGYLAB  
 
Milano, 22 aprile 2008 - "Energia, ambiente e territorio: quale contributo da istituzioni, università e imprese in Lombardia" è il titolo del convegno che si è svolto il 18 aprile al Palazzo della Regione Lombardia e al quale hanno partecipato, tra gli altri, i presidenti di A2a, Giuliano Zuccoli, e dell´Autorità per l´energia elettrica e il gas, Alessandro Ortis, e il direttore generale di Energylab, Silvio Bosetti. I lavori sono stati aperti dall´assessore regionale alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi. Energylab, nata a Milano nel settembre del 2007 per creare una rete tra università, mondo degli operatori energetici ed istituzioni locali per promuovere nuovi scenari di sviluppo nei campi del territorio, dell´ambiente e dell´energia, si propone, in particolare la promozione e sostegno della ricerca, l´erogazione di servizi alle istituzioni locali agli operatori ed ai cittadini e la sensibilizzazione dell´opinione pubblica sulle problematiche energetico-ambientali. "Regione Lombardia - ha spiegato l´assessore Buscemi - da anni è impegnata sui temi dell´ambiente, dei rifiuti e del risparmio energetico, tant´è abbiamo in corso anche rapporti di collaborazione con l´Argentina perché vuole imitare il modello lombardo nella gestione energetica. Abbiamo adottato misure importanti, ma c´è ancora da fare. L´energia eolica e quella solare non bastano. Credo sia giunto il momento di ripensare al nucleare, oggi più sicuro di un tempo". .  
   
   
GRUPPO SORGENIA (CIR): FATTURATO ED EBITDA IN FORTE AUMENTO PROSEGUE LA REALIZZAZIONE DEL PIANO INDUSTRIALE UTILE NETTO € 17,2 MILIONI (-4,9%)  
 
Milano, 22 aprile 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Sorgenia Spa, società controllata dal gruppo Cir e partecipata dall’austriaca Verbund, si è riunito oggi sotto la presidenza del Dr. Rodolfo De Benedetti per esaminare i risultati al 31 marzo 2008. Nei primi tre mesi dell’anno, il Gruppo Sorgenia ha conseguito un fatturato consolidato di 610,3 milioni di euro, in crescita del 29,2% rispetto al primo trimestre del 2007 (472,4 milioni), grazie all’aumento delle vendite sia di energia elettrica (+30,8%) che di gas naturale (+15,9%). Nel mese di aprile è stato siglato un accordo con la catena commerciale Mediamarket che rappresenta l’utilizzo di un nuovo canale di vendita e di offerta al mercato di nuove soluzioni dedicate all’efficienza energetica. Anche il margine operativo lordo consolidato (Ebitda) del Gruppo Sorgenia è risultato in crescita, passando da 41,3 milioni di euro nel primo trimestre 2007 a 46,5 milioni (+12,5%). Nel primo trimestre dell’anno l’Ebitda ha beneficiato di migliori margini derivanti dalla commercializzazione sia dell’energia (in particolare nel segmento di clientela a minori consumi ma a maggiore redditività), sia del gas naturale. L’utile netto consolidato si è attestato nel primo trimestre 2008 a 17,2 milioni di euro, rispetto a 18,1 milioni nel corrispondente periodo 2007. La diminuzione del 4,9% è principalmente dovuta all’aumento degli oneri finanziari legati alla crescita dell’indebitamento nel periodo. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo Sorgenia presentava al 31 marzo 2008 un indebitamento di 1. 076,7 milioni di euro, rispetto a 904,9 milioni al 31 dicembre 2007. L’incremento è dovuto prevalentemente all’assorbimento del capitale circolante e agli investimenti in nuova capacità produttiva, relativi alla centrale in costruzione a Modugno e agli impianti fotovoltaici di Soluxia. La capogruppo Sorgenia Spa, che ha redatto il bilancio al 31 marzo 2008 secondo i principi contabili nazionali, ha registrato un fatturato di 594,1 milioni di euro, contro 475,3 milioni nel corrispondente periodo 2007 (+25%). Il margine operativo lordo è stato di 24,4 milioni di euro, rispetto a 14,3 milioni. L’utile netto è stato di 5,3 milioni di euro (3,9 milioni nel primo trimestre 2007). L’assemblea degli Azionisti di Sorgenia Spa ha approvato il bilancio d’esercizio 2007 che si è chiuso con un fatturato di 1. 881,5 milioni di euro e un utile netto di 29,7 milioni di euro (a livello consolidato il fatturato è stato di 1. 861,7 milioni e l’utile netto di 65,2 milioni). Nei primi mesi del 2008 è proseguita la realizzazione del Piano Industriale di Sorgenia, che prevede un significativo sviluppo delle attività del Gruppo nel settore della generazione elettrica, con particolare attenzione alle fonti a basso impatto ambientale e rinnovabili. Gli obiettivi industriali del Piano prevedono la realizzazione in Italia di quattro centrali a ciclo combinato alimentate a gas naturale (Ccgt, ciascuna da 770 Mw), il repowering delle centrali della controllata Tirreno Power, la realizzazione di 450 Mw di centrali eoliche e investimenti nel settore fotovoltaico. Per quanto riguarda la generazione da fonte eolica, è proseguita la realizzazione dei nuovi impianti localizzati nei comuni di Minervino Murge, Castelnuovo di Conza e San Gregorio Magno, per una potenza totale installata di circa 70 Mw, mentre l’acquisizione in Francia della Société Française d’Eoliennes (Sfe), avvenuta a dicembre 2007, ha consentito al Gruppo Sorgenia di incrementare il portafoglio di generazione eolica di 100 Mw installati, 39 Mw autorizzati e di prossima costruzione e 1. 000 Mw in diverse fasi di sviluppo. Inoltre, a fine marzo 2008 è stata costituita Sorgenia Romania, società con sede a Bucarest che ha come oggetto la realizzazione, gestione e manutenzione di parchi eolici. Nell’ambito dell’energia solare, alla fine del primo trimestre 2008 risultano attivate nove connessioni alla rete elettrica nazionale di impianti fotovoltaici della potenza di circa 1 Mw ciascuno, facenti capo alla controllata Soluxia. Per quanto riguarda il piano di investimenti del Gruppo Sorgenia nelle centrali termoelettriche, nel primo trimestre dell’anno sono avanzati i lavori per la costruzione della centrale a ciclo combinato di Modugno (Puglia), la cui entrata in esercizio è prevista entro la fine del 2008. Il piano di repowering di Tirreno Power avanza secondo i programmi stabiliti. In particolare, nei primi mesi del 2008 sono proseguite le attività di costruzione di un nuovo modulo a ciclo combinato da 380 Mw a Napoli Levante, la cui entrata in funzione è prevista entro la fine dell’anno. Lng Med Gas Terminal, società controllata al 69,77% da Fin Gas Srl, joint venture paritetica fra Iride e Sorgenia, ha ottenuto un primo parere positivo dalla Sottocommissione che istituisce la Via (Valutazione di impatto ambientale) per la realizzazione di un terminale di rigassificazione da 12 miliardi di metri cubi a Gioia Tauro (Calabria). .  
   
   
«EFFICIENZA ENERGETICA, IL PUBBLICO DIA IL BUON ESEMPIO» TOSCANA E CNR STANNO LAVORANDO ALL’OSSERVATORIO DI KYOTO SULLE EMISSIONI  
 
Firenze, 22 aprile 2008 - «Dobbiamo riuscire a migliorare l’efficienza energetica del sistema-Toscana e il sistema pubblico deve dare il buon esempio. Per aiutare i Comuni in questo impegno abbiamo messo a disposizione un finanziamento di 8,5 milioni in tre anni, che attiveranno investimenti nel settore per 25 milioni di euro, da destinare a impianti solari fotovoltaici, termici, di riscaldamento a cogenerazione, impianti illuminanti a basso consumo e coibentazioni per la riduzione dei consumi in scuole, impianti sportivi e sedi comunali. Inoltre con l’Istituto di biometeorologia del Cnr di Pisa stiamo lavorando ad un Osservatorio toscano su Kyoto, in grado di monitorare il livello di emissioni di gas serra in ogni settore, dalla grande, alla piccola, alla media industria, ai trasporti, alle costruzioni, al ciclo dei rifiuti, per ridurne l’impatto negativo sull’aria che respiriamo». Lo ! ha annunciato l’assessore regionale all’energia, A! nna Rita Bramerini, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del secondo forum degli enti locali toscani per le rinnovabili, organizzato dal Comune di Firenze e da Legambiente e in programma martedì 22 aprile a partire dalle 9. 30 nel salone dei Dugento di Palazzo Vecchio a Firenze. L’assessore Bramerini ha aggiunto che con il nuovo Piano energetico, attualmente all’esame del Consiglio regionale, la Regione intende creare le condizioni per arrivare effettivamente ad incrementare l’uso delle energie rinnovabili. «La strada è quella – ha precisato l’assessore – sostenere lo sforzo degli enti locali, non di imporre obiettivi irraggiungibili. Non crediamo nei libri dei sogni e ci siamo posti obiettivi ambiziosi, ma non irrealizzabili. Intendiamo coinvolgere imprese e semplici cittadini, ma ci aspettiamo molto anche dagli enti pubblici». Il Piano energetico regionale prevede, da qui al 2020, un ! incremento di oltre dieci volte (da 27 a 300 megawatt) della produzione di energia con il vento, di oltre 50 volte (da 3 a 150 Mw) con il sole, del 28% (da 711 a 911 Mw) della produzione geotermica, del 31% (da 318 a 418 Mw) dell’energia idroelettrica, del 240% (da 71 a 171 Mw) della produzione di energia da biomasse. «Non si tratta – ha concluso Bramerini – di obiettivi facili da raggiungere, ma nel caso in cui si creassero le condizioni per farlo prima del termine previsto o ci fossero richieste e progetti per andare oltre questi traguardi, saremmo ben lieti di assecondare ulteriormente lo sviluppo delle rinnovabili toscane». .  
   
   
NULLA OSTA PER LA RICERCA DI IDROCARBURI A ROCCASTRADA  
 
 Firenze, 22 aprile 2008 - La Giunta regionale ha concesso alla società Independent energy solutions srl il nulla osta alla ricerca di idrocarburi gassosi nel Comune di Roccastrada (Gr). La zona interessata è di 16 chilometri quadrati, in un’area prevalentemente agricola in località Ribolla, all’interno della quale la società avrà fino a quattro anni di tempo per realizzare un pozzo esplorativo, per verificare se negli strati profondi (7-800 metri) esista, e in quale misura, un giacimento di metano tra gli strati di ligniti risalenti al Miocene. Accanto al pozzo principale sarà possibile realizzarne fino a sette di drenaggio. Il nulla osta è stato concesso dopo un attenta verifica e visto che le opere previste non interessano siti di interesse regionale e non comprendono aree interessate da emergenza naturalistiche o da vincoli idrogeologici. Corredata da parerei e contributi tecnici di tr! edici tra Amministrazioni e settori diversi, dalla Provincia d! i Grosse to alla Comunità montana, dall’Autorità di bacino all’Arpat, dall’Urtat all’Ato 6, la verifica ha dato esito positivo, tanto che per il momento è stata esclusa la procedura di valutazione di impatto ambientale. Si tratta infatti di una prima fase esplorativa. Solo se la ricerca darà esiti positivi, al permesso di ricerca dovrà essere aggiunta una richiesta di concessione per l’effettivo sfruttamento di un giacimento, procedura per la quale diventerebbe obbligatoria la valutazione di impatto ambientale. In questa fase sono stati esclusi i cosiddetti “impatti critici negativi non mitigabili” e sono state comunque dettate alla Independent energy solutions srl, ventisei prescrizioni da rispettare sotto il profilo progettuale, ambientale, acustico, geologico, idrico, degli ecosistemi e dell’assetto territoriale. Il progetto ha ottenuto il consenso delle amministrazioni locali interessate! . Spetterà alla Provincia di Grosseto e al Comune di Roccastrada di vigilare sulla loro osservanza. In particolare, per accordi tra Regione e Comune, è stato deciso di pubblicare sul sito del Comune (www. Comune. Roccastrada. Gr. It) tutti gli atti relativi ai risultati degli studi e delle ricerche che la società realizzerà sul territorio di Roccastrada. Uno degli aspetti particolari del progetto è legato alla possibilità di reimmissione di anidride carbonica negli strati profondi del sottosuolo. Se la ricerca di metano avrà successo e se verrà concesso il successivo permesso di sfruttamento, nella fase finale dell’estrazione è previsto l’utilizzo del giacimento di carbone come sede di stoccaggio geologico definitivo di una quantità l’anidride carbonica pari al gas combustibile estratto. La Independent Energy Solutions Srl è! considerata infatti la prima compagnia italiana per lo stocca! ggio geo logico della Co2. .  
   
   
MOL APRE STAZIONE DI SERVIZIO IN AUSTRIA  
 
Vienna, 22 aprile 2008 - La società petrolifera ungherese Mol ha aperto la sua prima stazione di servizio in Austria. Nel 2004 la Mol ha acquisito il 75 per cento della società petrolifera austriaca Heizoele Roth, che gestisce 34 stazioni di servizio. Obiettivo della Mol è, come riporta l´Ice, quello di acquisire una quota sostanziale del mercato al dettaglio austriaco. La società ungherese vende attualmente 1,7 milioni di tonnellate di derivati da petrolio e gas sul mercato austriaco e possiede il 30 per cento della quota di mercato della vendita all´ingrosso nell´Austria orientale. .  
   
   
MUTUOLAB: PER CHI ASPIRA AL MEGLIO: UNA STRUTTURA VELOCE, ELASTICA E PER TUTTI. E CHE TRASLOCA IL VOSTRO MUTUO A ZERO SPESE  
 
Varese, 22 aprile 2008 - Di seguito un’ Intervista a Enrico Malnati, amministratore unico di Mutuolab attiva da alcune settimane, eppure i risultati portano a dire che Mutuolab è come se fosse sempre esistita. In grado di garantire prestiti e finanziamenti a chiunque: imprenditori, dipendenti, privati. Quando si parla di Mutuolab, cosa si intende? <Nel nome della società è contenuta la sua essenza: mutuo come mutualità, espressione tipica dell’associazionismo; Lab come laboratorio, cioè una struttura che è in grado di studiare, elaborare e sperimentare prodotti “su misura” per tutti. L’obiettivo principale è quello di garantire al cliente la possibilità di svolgere operazioni di qualità. Nella giungla delle società finanziarie, che spesso propongono a imprese e cittadini strumenti fantasiosi, Mutuolab si presenta con un’immagine completamente diversa: giovane, decisa e soprattutto “parlante”. In grado di comunicare fiducia e porre in primo piano, sempre e comunque, la soddisfazione del cliente>. Un concetto di cui si parla sempre più… <…Ma che non sempre si concretizza in azioni mirate e corrette. E’ per questo che Mutuolab è stato pensato, sin dalla sua costituzione, in modo del tutto diverso rispetto a strutture simili. Le sue proposte sono concrete e concorrenziali, basate sulla rapidità e su quelli che si possono definire super-tassi, selezionati tra quelli più competitivi sul mercato, sia per il mutuo a tasso variabile che per il fisso. Se con Mutuolab i Mutui casa sono sicuri, rapidi e convenienti, nei prestiti personali garantiamo vantaggi e flessibilità; poi una serie di leasing selezionati per l’acquisto di beni strumentali, veicoli e immobili>. Perché ci si dovrebbe rivolgere a Mutuolab? <Semplice: la struttura offre tutto ciò a cui può aspirare un cliente in questo momento economico definito da difficoltà e indecisione. Quindi, velocità, elasticità, modularità. Pensiamo per esempio alla portabilità del mutuo: chiunque si può rivolgere a noi senza alcun pensiero, perché al rapporto con gli istituti di credito ci pensa direttamente Mutuolab. E’ come se si telefonasse ad un’impresa di traslochi: basta comunicare i propri dati e Mutuolab è già attivo, addirittura azzerando tutte le spese di perizia, istruttoria, assicurazione, incasso rata, gestione e rimborso di quelle notarili. Dal 1982 esercito questa professione, e per farlo serve un livello di specializzazione particolarmente alto. Un’altra ragione per la quale “premiare” Mutuolab è proprio questa: una banca normale difficilmente potrà permettersi di assumere uno specialista per il leasing e per il mutuo. Noi, di quel mondo conosciamo tutto, o quasi. E poi, in un momento in cui l’accesso al credito diviene sempre più problematico la nostra struttura si pone a supporto di piccoli e medi imprenditori>. E’ anche per questo che Mutuolab agisce all’intero dell’Associazione Artigiani di Varese? <Il fatto di operare in una struttura riconosciuta, da oltre sessant’anni, per il suo impegno nel mondo artigiano è una sicurezza: per noi e per chi chiede credito. E grazie all’Associazione Artigiani – con la quale abbiamo dato il via ad una sorta di “alleanza di solidità” - entriamo quotidianamente in contatto con una realtà che ha estremamente bisogno di prodotti su misura. Il che significa che le condizioni dei prodotti sono fissate in base alle dirette richieste dell’imprenditore o del privato. E’ qui che la nostra intermediazione con le banche si rivela particolarmente preziosa>. Su misura d’accordo, ma come? <E’ come se Mutuolab agisse nel mercato del brokeraggio finanziario raccogliendo informazioni e contatti e costruendo relazioni che andranno ad esclusivo vantaggio del cliente. Ciò è possibile perché ci poniamo come interlocutore unico tra gli istituti di credito e l’utente, con l’obiettivo di “strappare” alle banche le condizioni migliori per i nostri clienti. Insomma, siamo una sorta di “negozio finanziario”. Le condizioni dei nostri finanziamenti sono imbattibili: arriviamo sino al 100% del valore dell’immobile e sono fissate in base al mercato. Se il cliente ci chiede “100” tentiamo di accontentarlo o, comunque, di avvicinarci il più possibile al soddisfacimento dei suoi desideri anche attraverso un servizio di consulenza che lo guidi nella miglior scelta possibile per il suo futuro>. .  
   
   
MUTUI: FAMIGLIE VERSO IL TASSO FISSO  
 
Milano, 22 aprile 2008 - Continua la decelerazione del credito ipotecario destinato alle famiglie per l’acquisto di abitazioni. Secondo Kiron, le indicazioni della Banca d’Italia relative ai primi nove mesi del 2007, la dinamica delle erogazioni è in lieve flessione e pari a -1,54% rispetto allo stesso periodo del 2006. Il valore dei flussi erogati ha raggiunto la cifra di 44,9 miliardi di Euro. Se consideriamo il terzo trimestre del 2007, rispetto al corrispondente del 2006, notiamo come le erogazioni non siano scese ma presentino un leggero aumento (+0,78%). Relativamente alle macro aree è in crescita solo l’area insulare +1,7%, mentre l’area con il decremento maggiore è l’area nord-orientale. Il mercato dei prestiti per l’acquisto delle abitazioni destinato alle famiglie in Emilia Romagna fa segnare un calo (-12%). Nel terzo trimestre 2006 la crescita era pari al 23%. Il valore erogato nei nove mesi del 2007 è stato di oltre 4,3 miliardi di euro. La regione si trova comunque tra le prime per volumi erogati. Questo dato è influenzato da una situazione provinciale prevalentemente negativa. Infatti fatta eccezione delle province di Forlì (22%), Ravenna (9%) e Modena (0%), tutte le altre registrano un calo della domanda dei mutui. In particolare Bologna (-33%) presenta, in Italia, la peggiore variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. Nel nostro Paese l’andamento del valore delle consistenze sui prestiti alle famiglie per le abitazioni mostra che esse, a dicembre 2007, sono aumentate dell’8,6% rispetto al pari periodo 2006. Il valore delle consistenze è aumentato per effetto della crescita dei tassi di interesse, che hanno subito un rialzo di un punto percentuale rispetto al 2006. I tassi di interesse praticati nel nostro Paese sono più alti in media di 0,2 punti percentuali rispetto ai tassi dell’Area Euro. L’incremento dei tassi monetari ha modificato la scelta delle famiglie relativamente al prodotto a tasso variabile. Nel 2007 oltre il 52% delle famiglie ha optato per il tasso fisso. Nel 2004 il tasso fisso era scelto solo dal 8% dei clienti. E’ possibile che la Banca Centrale Europea intervenga ancora sui tassi al fine di contenere il livello del tasso di inflazione ritenuto eccessivo. La crescita dei tassi di interesse ha portato le famiglie a preferire durate più lunghe favorendo la scelta verso periodi di rimborso superiori ai 25 anni. Questa tendenza è agevolata anche dall’offerta da parte degli intermediari finanziari che hanno proposto linee di prodotti con durate fino a 40 anni a costi più competitivi. E’ in leggera flessione l’importo di mutuo medio erogato sulle abitazioni. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi Kìron l’importo medio è diminuito del 2,4% rispetto al 2006 portandosi a 123. 000 € (a gennaio 2008 tale valore si è assestato a 121. 000 €). La riduzione dell’importo medio erogato riguarda anche l’Emilia Romagna: -1,4% rispetto al 2006, passando da 133. 773€ a 131. 906€. Il mercato dei finanziamenti, influenzato dal rallentamento del mercato immobiliare in generale, ci porta a prevedere nel breve periodo una moderata diminuzione delle erogazioni. Un ulteriore elemento che caratterizzerà il mercato del credito ipotecario nei prossimi mesi sarà l’ampliamento dell’offerta da parte degli istituti. In particolare gli interventi riguarderanno i prezzi dei prodotti che saranno più competitivi e adattabili alle diverse esigenze dei richiedenti. Dobbiamo infine considerare che la crisi del mercato dei mutui sub-prime ha modificato l’atteggiamento degli istituti verso un comportamento più attento nelle varie attività di valutazione nella concessione dei finanziamenti. . .  
   
   
L’INVERSIONE DEL TREND IMMOBILIARE  
 
Milano, 22 aprile 2008 Nel secondo semestre del 2007, sedcondo Tecnocasa, assistiamo ad una diminuzione, seppur contenuta, dei prezzi degli immobili generalizzata a tutte le realtà urbane, con poche eccezioni sul territorio. Si è verificato quindi, quello che ormai da tempo ci si attendeva: un’inversione del trend dei prezzi immobiliari che dal 1998 non avevano mai smesso di crescere. La stretta creditizia in atto sul mercato ha decisamente contribuito al verificarsi di questo scenario. A conferma di ciò gli ultimi dati della Banca d’Italia segnalano, nei primi nove mesi dell’anno, una diminuzione delle erogazioni dell’1,54% rispetto allo stesso periodo del 2006. Gli altri elementi emersi ben chiari in questo arco temporale sono: la diminuzione della domanda di immobili, la maggiore offerta di abitazioni sul mercato, l’ampliamento della forbice tra prezzo richiesto e prezzo a cui si realizza la compravendita e l’allungamento dei tempi medi di vendita. Infatti nelle grandi città questi ultimi si sono portati mediamente intorno a 135 giorni, in aumento rispetto a 118 giorni registrati a giugno. Quest’ultimo dato in particolare mette in luce un aspetto importante che ha caratterizzato il mercato immobiliare nel secondo semestre del 2007 e che lo sta caratterizzando anche nei primi mesi del 2008: la difficoltà, sempre più forte, di incontro tra domanda ed offerta che vede contrapposti acquirenti con una minore disponibilità di spesa e venditori che pensano di poter realizzare gli stessi valori del passato. I venditori in questa fase di mercato si dividono in due categorie: coloro che non hanno necessità di vendere gli immobili a breve termine e quindi restano fermi nella loro posizione con la conseguenza che l’abitazione resta invenduta sul mercato per lungo tempo (soprattutto se il rapporto prezzo/qualità non è congruo) e coloro che invece, avendo necessità di realizzare la compravendita, dopo lunghe trattative decidono di rivedere le loro richieste iniziali. Gli acquirenti dimostrano molta più difficoltà ad acquistare di quanto non avvenisse in passato. A soffrire in particolare sono coloro che si trovano nella necessità di accendere un mutuo a quasi totale copertura dell’acquisto: le famiglie monoreddito, i single, le giovani coppie (che mai come adesso devono avere una famiglia che possa aiutarli) e gli extracomunitari. L’analisi in base al profilo dimensionale evidenzia che la variazione dei prezzi più sensibile si è registrata nelle grandi città (-1. 5%), a seguire i capoluoghi di provincia (-0. 9%) ed i comuni dell’hinterland (-0. 8%) che ancora una volta hanno avuto un comportamento migliore. Le grandi città hanno registrato variazioni di prezzi negative ad eccezione di Torino, le cui quotazioni sono stabili e di Palermo che registra ancora un debole segnale di crescita (+1. 5%). Tra le realtà con la diminuzione dei prezzi più sensibile si segnalano Bologna (-3. 4%), Verona (-3. 2%) e Bari (-2. 9%). Per la prima volta in questo semestre si registrano segnali negativi anche a Milano (-1. 1%) e Roma (-1. 6%), i mercati immobiliari più importanti. Considerando complessivamente tutto il 2007 le uniche realtà che chiudono ancora con quotazioni in crescita sono Milano, Torino e Palermo. Un’analisi a livello di aree nelle grandi città ha evidenziato una migliore tenuta degli immobili posizionati nelle zone più centrali, rispetto a quelle periferiche e semicentrali. In base al profilo geografico si evidenzia che i capoluoghi del Sud Italia hanno registrato una migliore performance, con una crescita delle quotazioni dello 0. 2%, ma riteniamo che siano ormai alla fase finale della loro corsa. Sono invece diminuite dell’1. 4% le quotazioni dei capoluoghi del Centro Italia e dell’1. 5% quelle dei capoluoghi del Nord Italia. Passiamo ora ad analizzare le caratteristiche della domanda immobiliare che, anche in questo semestre, si è rivelata più selettiva rispetto al passato, con standard qualitativi sempre più elevati. Infatti la richiesta abitativa oggi è alimentata prevalentemente da chi ha necessità di acquistare l’immobile, come prima casa o come casa di sostituzione ovvero “migliorativa”, essendo diminuita la domanda per investimento e quella da parte degli extracomunitari, meno “attenta” alla qualità dell’immobile. L’insieme di questi elementi ha comportato una “selezione naturale” da parte del mercato immobiliare che ha così premiato le abitazioni più vicine alle esigenze degli acquirenti. Occorre precisare però che quando si parla di “qualità” non ci si riferisce necessariamente alle tipologie signorili o di pregio. Infatti le caratteristiche che hanno “facilitato” la compravendita in questo semestre sono state: la presenza del box o del posto auto, la vicinanza ai mezzi di trasporto, il posizionamento ai piani alti, la luminosità, la presenza di balconi o terrazzi (l’esigenza di sfoghi esterni è in crescita) e di riscaldamento autonomo, l’inserimento dell’immobile in contesti abitativi medio-piccoli, il posizionamento in strade poco trafficate e tranquille, la disposizione degli spazi interni. Ma è emerso anche un altro aspetto che teniamo a sottolineare: l’attenzione allo stato di conservazione dell’immobile. Infatti nelle grandi città si è registrata una migliore tenuta delle soluzioni ristrutturate o nuove e in parte anche delle tipologie usate ma in buono stato. Una delle preoccupazioni espresse dai potenziali acquirenti è legata al sostenimento di eventuali spese di ristrutturazione per il timore di non riuscire a quantificarle, in maniera accurata, sia in termini di importo che di durata. Sul fronte della locazione invece la sensazione è che si stia assistendo ad un aumento di domanda di immobili in affitto, alimentata proprio da coloro che non riuscendo ad ottenere un mutuo o trovandosi di fronte ad una rata troppo “pesante” optano per la locazione, magari anche come soluzione temporanea, in attesa poi di poter acquistare in un momento successivo. Questo di fatto non si sta traducendo in una tensione verso l’alto dei canoni di locazione, dal momento che sul mercato c’e’ ancora offerta di immobili in locazione risultato della corsa al mattone avvenuta negli scorsi anni. A questo bisogna aggiungere la volontà dei proprietari di puntare alla continuità del rapporto di locazione andando incontro alle esigenze del conduttore con una riduzione dei canoni richiesti. Il risultato combinato delle dinamiche che si stanno registrando sul mercato della compravendita e su quello della locazione ha comportato un lieve aumento dei rendimenti immobiliari che sui bilocali sono saliti a 3. 8%. Analizzando la domanda immobiliare i dati più aggiornati ci segnalano nelle grandi città una maggiore richiesta per i trilocali che raccolgono il 37. 9% delle preferenze, seguite dai bilocali con il 28. 8 %. Nelle metropoli come Milano, Roma, Napoli e Torino la tipologia più apprezzata è il bilocale. Dal lato dell’offerta la tipologia più presente sul mercato è il trilocale con il 35. 1%, seguito dal bilocale con il 26. 2% e dal quattro locali con il 21. 5%. L’analisi della disponibilità di spesa nelle grandi città a gennaio 2008 evidenzia ancora una concentrazione delle richieste nella fascia di spesa oltre i 249 mila €, in aumento rispetto a luglio 2007. Questo segnale, comunque positivo, va incrociato anche con l’informazione che indica una maggiore concentrazione di richieste per i trilocali ed un lieve aumento di quelle relative ai quattro locali e ai cinque locali. Nei prossimi mesi l’andamento di mercato sarà simile a quello appena descritto, con acquirenti sempre più selettivi ed attenti e venditori che devono prendere consapevolezza dell’importanza che avrà il rapporto prezzo/qualità dell’immobile perché la compravendita si realizzi. Sicuramente il compratore si troverà a fare i conti con la sua disponibilità di spesa, che più contenuta rispetto al passato potrebbe impedirgli o rendergli più difficile l’acquisto della casa. Mercato Immobiliare In Emilia Romagna Bologna - Nel 2007 le quotazioni di Bologna sono diminuite del 4. 4%, in particolare nella seconda parte dell’anno.
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
+10. 3% +8. 1% +6. 9% +5. 5% +8. 4% +8. 6% +3. 1% -4. 4%
In un contesto di mercato con una riduzione generalizzata dei prezzi, i quartieri del Centro di Bologna hanno segnalato la contrazione più contenuta (-1. 0%) nella seconda parte dell’anno. Stabili le quotazioni degli immobili nel cuore della città. I bilocali ed i trilocali incontrano ancora il favore degli investitori che, in questa area, sono ancora numerosi. Infatti la presenza degli studenti universitari garantisce ancora una tenuta del mercato delle locazioni che è rimasto stabile nel periodo considerato. Non mancano coloro che acquistano per destinare l’immobile a propria abitazione (in particolare persone che hanno sempre vissuto in zona) sebbene si assista ad uno spostamento delle famiglie verso la prima cintura della città. In questi ultimi sei mesi dell’anno si sono visti acquirenti molto più selettivi nelle loro scelte, più attenti alla qualità dell’immobile e che attribuiscono sempre più importanza a fattori come la luminosità, la razionalizzazione degli spazi, lo stato di conservazione della struttura in cui è situato l’appartamento, la presenza del box o del posto auto. Negli ultimi mesi si è registrato un maggiore interesse per le abitazioni situate in piazza S. Domenico e nel tratto pedonale di via d’Azeglio, che sono state sottoposte ad interventi di restyling urbano. Sono stati fatti anche interventi di ristrutturazione sulle facciate esterne degli immobili. Per una soluzione signorile ristrutturata si spendono mediamente 5000-5100 € al mq. Un leggero calo delle quotazioni ha interessato gli immobili della zona Galvani, dove in particolare hanno sofferto i tagli piccoli (monolocali e bilocali) che negli anni scorsi erano ricercati soprattutto per investimento. Infatti, nell’ultimo anno, sono decisamente diminuiti gli investitori, anche in seguito al calo delle richieste di locazioni da parte degli studenti universitari. A ciò si deve aggiungere che, negli ultimi anni, si assiste ad uno spostamento delle richieste verso zone più decentrate, per la ricerca di una maggiore tranquillità e per le minori difficoltà di parcheggio. La tipologia più richiesta è il trilocale, in particolare dalle coppie al primo acquisto o dai genitori con più figli studenti universitari, per i quali i canoni di locazione diventano troppo impegnativi e preferiscono acquistare. Le abitazioni già ultimate che non necessitano di ulteriori interventi di ristrutturazione sono le più apprezzate. Chi cerca immobili con terrazzo o con cortile e di qualità pregiata predilige le soluzioni da ristrutturare per poterle poi personalizzare. Un’abitazione da ristrutturare si valuta mediamente 2500-2600 € al mq, una ristrutturata intorno a 4000 € al mq. L’offerta abitativa è molto eterogenea ed include sia soluzioni degli anni ’50-’60 che soluzioni tipiche bolognesi ed altre più storiche e di prestigio concentrate soprattutto a ridosso di via Indipendenza e Strada Maggiore. La macroarea che ha segnalato la riduzione dei prezzi maggiore è stata quella di Borgo Panigale (-8. 8%) con i quartieri di Borgo Panigale-lavinio e Santa Viola-quartiere Vittoria. Focalizzandoci su quest’ultimo, si riscontrano tempistiche di vendita che possono arrivare anche ad otto mesi a causa della divergenza esistente tra le esigenze degli acquirenti e le richieste dei venditori. Negli ultimi sei mesi dell’anno le maggiori difficoltà sono state avvertite soprattutto da coppie giovani e single, categorie che spesso ricorrono al mutuo, e in generale, tra coloro che rientrano nella fascia di spesa entro i 200 mila €. Le famiglie per esempio che possono contare su lavori più stabili o su due redditi sembrano invece avere meno difficoltà. La preferenza è per le tipologie già in buone condizioni perché si teme di dover affrontare spese di ristrutturazione, soprattutto se l’importo delle stesse non è facilmente prevedibile. Il taglio più richiesto è il trilocale. Tra le caratteristiche ricercate il contesto condominiale di piccole dimensioni, la presenza di balconi e quella dell’ascensore che sta diventando fondamentale. Il quartiere è posizionato in un’area semicentrale, ben collegata con tutte le altre aree della città. L’offerta immobiliare è decisamente eterogenea, caratterizzata da condomini degli anni ’50-’60 e da palazzine degli anni ’70. In via Pinturicchio e nelle strade parallele sono disponibili abitazioni bifamiliari, trifamiliari e quadrifamiliari in tipico stile bolognese. Il mercato del nuovo è in attesa del recupero di un vecchio cinema da cui si dovrebbero ricavare delle soluzioni residenziali. Le ultime costruzioni immesse sul mercato sono quelle situate all’interno del complesso dell’Arcadia e compravendute a prezzi medi di 2900-3000 € al mq. Sul mercato delle locazioni si registra una maggiore offerta di immobili rispetto alla domanda, i proprietari sono sempre più attenti alla qualità dell’inquilino, mentre quest’ultimo è diventato sempre più esigente circa il posizionamento e lo stato di conservazione dell’immobile. In diminuzione del 5. 6% le quotazioni degli immobili nella macroarea di San Donato-san Vitale, dove si registra un calo generalizzato delle quotazioni degli immobili. Tra i quartieri che hanno segnalato una contrazione ci sono San Donato, San Donnino e Massarenti-via Larga, dove la riduzione della capacità di spesa dei potenziali acquirenti si è tradotta in un ribasso dei prezzi sebbene ancora contenuto. San Donato e San Donnino, seppur confinanti, presentano un mercato immobiliare abbastanza diverso. San Donnino è un quartiere popolare sorto tra la seconda metà degli anni ’50 e gli anni ’70. Difficile trovare tagli piccoli ed infatti il taglio più diffuso, ma anche più richiesto, è il trilocale. Il quartiere negli ultimi anni ha decisamente migliorato i servizi offerti ai cittadini con la nascita del centro commerciale Meraville, di una nuova uscita della tangenziale e di una nuova struttura alberghiera. E’ stato anche approvato il progetto per il rifacimento e la riqualificazione di un parco già esistente. Ad acquistare a S. Donnino persone che hanno vissuto sempre nel quartiere, spesso famiglie, che effettuano l’acquisto migliorativo e figli che lasciano la casa d’origine ed acquistano vicino ai genitori. Tra le abitazioni più richieste quelle appartenenti al Villaggio S. Giorgio, un complesso di appartamenti sorto negli anni ’90 e valutati intorno a 2700 € al mq. Più basse le quotazioni per i condomini in viale Zagabria. Il mercato delle locazioni registra stabilità ed è prevalentemente movimentato da famiglie o da trasfertisti che lavorano presso il vicino centro commerciale. Mercato diverso per il quartiere S. Donato, a ridosso del centro storico ma soprattutto a pochi passi da tutte le principali facoltà universitarie. Ospita il complesso fieristico, riqualificato negli ultimi anni, la direzione generale (con tutti i relativi uffici) della Regione Emilia Romagna e la struttura ospedaliera S. Orsola-malpighi. Tra gli acquirenti del quartiere si registra una discreta presenza di genitori di studenti universitari, mentre è in calo l’acquisto per investimento. L’offerta abitativa è eterogenea e spazia da soluzioni della prima metà del 1900, nella parte confinante con il centro, fino alle ultime costruzioni del 2000 in viale della Repubblica. Il mercato delle locazioni è reso abbastanza dinamico dalla presenza di numerosi studenti universitari e di giovani coppie. Per un bilocale si chiedono cifre medie di 600 € al mese, per un trilocale 700 € al mese. In ribasso le quotazioni immobiliari delle abitazioni anche in Massarenti- via Larga, dove negli ultimi sei mesi dell’anno si assiste ad un rallentamento delle tempistiche di vendita e una maggiore facilità nella vendita delle tipologie più economiche, il cui prezzo è più accessibile per coloro che si sono trovati a fronteggiare una minore capacità di spesa. Gli acquirenti interessati sono soprattutto le famiglie e le tipologie più richieste sono il bilocale ed il trilocale. Apprezzate negli ultimi tempi anche le soluzioni da ristrutturare, che consentono di contenere i costi. Il mercato immobiliare della zona è molto eterogeneo. Ci sono abitazioni sorte 10-15 anni fa, con pietra a vista, concentrate in via Larga e valutate mediamente intorno a 2600-2700 € al mq e le costruzioni economiche ante guerra, alcune delle quali gradevolmente ristrutturate e condomini anni ´60-’70 in zona Santa Rita. Recentemente la zona tra via Guelfa e viale Lenin è stata rinnovata con l’insediamento del Superstore Esselunga e la costruzione di edifici nuovi sia residenziali che ad uso ufficio. Al momento non ci sono interventi di nuova costruzione sul territorio ma solo dei lavori per migliorare la viabilità. Il quartiere infatti negli ultimi anni è stato oggetto di interventi di riqualificazione e urbanizzazione. In diminuzione del 4. 5% le quotazioni della macroarea di Mazzini-savena che ha registrato un ridimensionamento del mercato generalizzato a tutti i suoi quartieri, tra cui Mazzini, Bitone- Fossolo 2 e Savena-arno. Queste ultime due zone hanno un target di acquirenti abbastanza eterogeneo che spazia dalle famiglie alle giovani coppie. Bassa la presenza di acquirenti stranieri. Inoltre entrambe le zone risentono della vicinanza dei comuni vicini quali S. Lazzaro, Ozzano, Budrio che negli ultimi anni hanno registrato un notevole boom edilizio con numerose nuove costruzioni suscitando interesse anche negli acquirenti delle zone periferiche di Bologna. Nel quartiere Savena, zona Bitone-fossolo 2, si è registrata in particolare una contrazione delle quotazioni soprattutto sulle tipologie abitative più vetuste e posizionate in zone trafficate o poco servite, che in un periodo di mercato come quello attuale sono più penalizzate. Lo sviluppo immobiliare della zona risale prevalentemente al periodo compreso tra la fine degli anni ’50 e i primi anni del 1970 e si caratterizza per la presenza di soluzioni medio-economiche, soprattutto nella parte del quartiere a sud di via Emilia Levante, le cui quotazioni sono mediamente di 2500 € al mq. A queste si affiancano tipologie di migliore qualità, più apprezzate, con finiture di pregio, inserite in contesti di eleganti e maggiormente concentrati nella zona di Fossolo 2. Le quotazioni in questo caso salgono e si portano a 2700-2900 € al mq. Al momento non ci sono importanti interventi di nuova costruzione e sono in corso i lavori per la costruzione delle corsie del Civis, che stanno creando dei disagi soprattutto a livello di parcheggio. Mercato diverso, con quotazioni leggermente più elevate e con immobili di più recente costruzione, per la zona Arno, sempre nel quartiere Savena, alla periferia della città e al confine con S. Lazzaro di Savena. Infatti lo sviluppo edilizio della zona iniziato nei primi anni ’60 è continuano nei decenni successivi fino ai nostri giorni , con condomini di nuova costruzione concentrati soprattutto nella parte finale di via Genova. Le quotazioni partono da un minimo di 2300 € al mq per i condomini di tipologia economica situati al Villaggio Due Madonne, apprezzati comunque per la tranquillità e per la presenza di impianti di riscaldamento autonomo, fino ad arrivare a valori massimi sull’usato di 3000 € al mq per le abitazioni in edilizia residenziale situate in via Arno e al Parco dei Cedri, che prende il nome dall’omonimo parco che rappresenta un polmone verde ed attrezzato per la zona. Sia nella zona Arno che a Bitone-fossolo 2 si registra un discreto mercato delle locazioni che vede protagoniste coppie, single e lavoratori trasferisti. Le famiglie che cercano in locazione sono per lo più straniere. I canoni di locazione registrano un lieve calo dal momento che c’è più offerta sul mercato ma anche perché c’è stata una maggiore volontà dei proprietari di stipulare contratti di tipo concordato. In lieve diminuzione le quotazioni in zona Mazzini, quartiere della città che ha, tra i suoi punti di forza, la vicinanza al centro, la presenza di importanti strutture come l’Università, il Tribunale, l’Ospedale S. Orsola, i giardini Margherita e Lunetta Gamberini, i due polmoni verdi più importanti della città. La contrazione del mercato è da attribuirsi ad una maggiore offerta di immobili e alla maggiore riflessione da parte degli acquirenti che, più informati del passato, selezionano gli immobili. Infatti in questi ultimi mesi si riscontrano difficoltà a vendere le tipologie prive di ascensore, nelle vie più trafficate e poco luminose. Al contrario si apprezzano elementi come la presenza del garage o del posto auto, i piani alti e panoramici, ed i terrazzi abitabili. Per quanto riguarda le tipologie tengono ancora bene i bilocali ed i trilocali, mentre sono meno richiesti i monolocali, ritenuti più scomodi. Si possono trovare diverse tipologie abitative: ville liberty (via Laura Bassi, via Albertazzi, via Guinizelli) che toccano anche punte di 5000 € al mq, soluzioni ex Iacp degli anni ’50-’60 presso Pontevecchio a 2500 € al mq e, soprattutto, condomini degli anni ’50-’60 oltre alle costruzioni tipico bolognese. Tra le zone più richieste quelle a ridosso del Parco Lunetta Gamberini e quelle che si sviluppano intorno all’Ospedale S. Orsola dove acquistano ancora investitori che possono contare sulla presenza di trasfertisti e anche di studenti della vicina Università. Infatti sono proprio questi ultimi che movimentano il mercato delle locazioni che è sempre vivace per quanto, negli ultimi mesi, si registri una stabilità dei canoni, la presenza di inquilini che cercano abitazioni di maggiore qualità. Da segnalare che il contratto di locazione a canone concordato trova sempre più riscontro sul mercato. A seguire la diminuzione del 4. 2% della macroarea Saffi che ha visto la riduzione dei prezzi più sensibile nel quartiere di Casteldebole-aeroporto alla periferia della città. Infatti la maggioranza degli acquirenti della zona fa ricorso al mutuo e quindi ha ridotto la capacità di spesa. Si registra poi una contrazione delle compravendite da parte di stranieri che, in passato, rappresentavano una discreta percentuale della domanda abitativa della zona e che ora optano per la locazione, così come anche coloro che non riescono ad accedere al mutuo. Nonostante ciò i canoni di locazione non hanno risentito di rialzi. I mercati immobiliari delle due zone sono molto diversi. Infatti Casteldebole rappresenta quasi un mercato a se stante, tranquillo, con aree di verde e con quotazioni ancora piuttosto basse dal momento che le abitazioni sono quasi tutte in edilizia Peep e convenzionata. Una soluzione usata può costare anche 2500 € al mq. Più vetuste le abitazioni situate nel quartiere Aeroporto, palazzine risalenti agli anni ’30-’40-’50. Poche le soluzioni indipendenti. Entrambe le zone sono ben servite, non lontane dal centro della città. Da alcuni anni è operativo a Casteldebole la stazione della Suburbana che collega la zona con Vignola e Bazzano. In ribasso del 2% l’area di Bolognina-corticella dove si registra un lieve aumento dei prezzi nella zona di piazza dell’Unità che ha premiato soprattutto le tipologie di qualità e posizionate nelle vie più interne e tranquille e quelle ristrutturate recentemente. Il taglio più richiesto è il trilocale ricercato sia dalle famiglie che dalle giovani coppie. La zona si è sviluppata negli anni ’50-’60 e soluzioni degli anni ’70 sono disponibili in piazza dell’Unità. Il quartiere è interessato dalla riqualificazione dell’ex Mercato Ortofrutticolo, dove al momento sono in corso i lavori per la nascita della nuova sede del Comune e dai lavori relativi all’Alta Velocità che interessa soprattutto l’area a ridosso della Stazione Centrale. Tiene ancora bene l’acquisto per investimento dal momento che il mercato delle locazioni della zona è abbastanza dinamico, alimentato in particolare da stranieri che non riescono ad acquistare l’abitazione. Per un bilocale si spendono mediamente 650 € al mese. Sono invece diminuite le quotazioni delle abitazioni di Corticella, quartiere popolare che ha visto penalizzate soprattutto le tipologie usate di qualità medio-bassa. Hanno resistito le abitazioni di qualità e di pregio. Chi acquista per necessità, soprattutto famiglie, opta per il trilocale, chi acquista per investimento predilige il bilocale. Negli ultimi tempi si registra una maggiore attenzione da parte dei potenziali acquirenti verso lo “stato” dell’immobile e questo ha fatto apprezzare le soluzioni in buono stato di conservazione, non necessariamente ristrutturate. Per questo motivo si sono ben compravendute le abitazioni degli anni ’80-’85. Tra le zone più richieste Arco Verde, sorta circa dieci anni fa, con condomini di qualità medio-alta, a volte con portineria e con giardino. Sul mercato delle locazioni si registra una maggiore attenzione da parte dei proprietari degli immobili verso gli inquilini e comunque un leggero ribasso dei canoni. Stabili le quotazioni nella macroarea Murri-san Ruffillo. Nei quartieri di Murri e di San Mamolo si registra un lieve incremento dei prezzi sulle nuove costruzioni perché c’è ancora poca offerta sul mercato. Stabili le quotazioni sulle tipologie usate. Le tipologie più richieste sia a Murri che a San Mamolo sono i quattro locali, tagli grandi presenti comunque in zona. Per gli acquirenti della zona diventa sempre più importante la presenza di spazi come una cantina, il giardino condominiale e il garage. Ambite le tipologie di grandi dimensioni, da 150 a 180 mq, inserite in piccoli contesti condominiali, posizionati in strade non trafficate. Questo tipo di soluzioni si concentrano in particolare nella zona di Murri Alta dove ci sono anche tipologie indipendenti singole, bifamiliari e trifamiliari costruite dagli anni ’30 agli anni ’60. In Murri Alta per una soluzione signorile in ottime condizioni si registrano valori di 4500 € al mq, con punte di 5000 € al mq. Per le ville unifamiliari è difficile spendere meno di 2,5 milioni di €. Non mancano richieste anche per i tagli più piccoli, bilocali e trilocali, che si possono trovare sia a Murri che in San Mamolo e nei quartieri limitrofi. Tra gli acquirenti numerose famiglie che hanno deciso di acquistare un immobile più ampio e che ricercano la comodità e una qualità della vita migliore per la vicinanza ai colli e allo stesso tempo al Centro storico della città. Continuano i lavori di urbanistica nella città. Prosegue il progetto di riqualificazione della zona Fiera: è stato approvato il progetto di sviluppo in due aree attigue alla fiera che ospiteranno un centro espositivo, un centro terziario, residenziale, ricettivo e commerciale. A Bertalia-lazzaretto sarà creato un nuovo polo universitario con le nuove sedi di Ingegneria e nuovi alloggi. Novità per la città potranno esserci in seguito al progetto relativo al miglioramento del sistema di trasporti di Bologna (progetto “people mover” che collegherà stazione ed a aeroporto, fermandosi al nuovo polo universitario). Al momento sono in corso i lavori per la nascita del “Civis” (filobus a via guidata) che collegherà Bologna con S. Lazzaro di Savena. Inoltre 40 mila mq ad uso direzionale e altrettanti di spazio verde interesseranno la zona fuori Porta S. Donato dove sorgerà un Business Park. Si prevedono poi lavori per la nuova bretella autostradale, il Passante Autostradale Nord, la metrotramvia per collegare il centro storico con la periferia, il potenziamento dell’aereoporto “G. Marconi” e la nuova Stazione Centrale. Infine il recupero dell’ex area militare Staveco tra il centro storico e la fascia precollinare sud della città dove si vorrebbero realizzare scuole, spazi verdi, palestre e probabilmente anche laboratori di ricerca del Rizzoli. Sono iniziati i lavori di demolizione nell’area dell’ Ex Mercato Ortofrutticolo che porterà alla trasformazione urbanistica di un´area strategica della città. La trasformazione e riqualificazione di tale comparto assume, inoltre, una rilevanza particolare tenuto conto che dal prossimo mese di settembre sarà operativa la nuova sede dei servizi del Comune di Bologna nella quale verranno trasferiti circa 1200 dipendenti.
Domanda Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘08 5. 8% 25. 8% 48. 0% 16. 4% 4. 0%
Luglio ‘07 6. 8% 25. 9% 47. 6% 15. 6% 4. 1%
In diminuzione dell’1% la domanda di monolocali e in aumento dello 0. 4% e dello 0. 8% quella relativa ai tagli più grandi, cioè ai trilocali e ai quattro locali .
Offerta Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘08 12. 1% 25. 1% 35. 6% 20. 7% 6. 5%
Luglio ‘06 16. 4% 24% 35. 9% 16. 7% 7%
L’offerta immobiliare vede un aumento di bilocali (+1. 1%) e quattro locali (+4. 0%). In diminuzione l’offerta sulle altre tipologie, in particolare sui monolocali (-4. 3%). Ferrara - In lieve calo le quotazioni immobiliari nel secondo semestre del 2007 a Ferrara (-1. 2%). Nel Centro storico si preferiscono appartamenti già ristrutturati o comunque in buone condizioni, possibilmente con riscaldamento autonomo, cucina abitabile e situati in piccoli condomini. Il taglio più richiesto è il trilocale, anche per investimento. In zona sono disponibili soluzioni medioevali e rinascimentali oppure appartamenti in palazzi costruiti tra gli anni ’50 e gli anni ’70, il prezzo del medio usato è di 2000 € al mq circa. Continuano i lavori per la nascita di nuovi condomini in via Darsena. Le nuove costruzioni (appartamenti con cucina arredata) costano mediamente 2400 € al mq. Da segnalare la ristrutturazione di alcune palazzine del Centro Storico costruite tra il 1500 ed il 1600. In sensibile diminuzione la domanda di acquisto da parte di stranieri che hanno optato per l’affitto soprattutto nella zona della Stazione Centrale. Nella prima periferia e fuori le Mura si cercano soprattutto trilocali, ma si registra anche un aumento di richieste sui quattro locali. Gli acquirenti infatti preferiscono spazi più ampi come ad esempio le cucine abitabili e spesso gli acquirenti che possiedono un appartamento dentro le mura cercano soluzioni indipendenti o semindipendenti fuori le mura. Il mercato delle locazioni è alimentato prevalentemente da single, giovani coppie, persone separate e piccoli nuclei familiari. La zona est di Ferrara è residenziale, verde e ricercata anche perché sono disponibili delle soluzioni indipendenti. Nell’area di Villa Fulvia ci sono villette singole (300-400 mila €) e a schiera. In zona Borgo Punta sono in costruzione villette a schiera con ampi spazi esterni, il prezzo di vendita oscilla tra 400 e 450 mila €. Nell’area di via Pomposa si possono acquistare appartamenti in condomini costruiti tra gli anni 60’ e gli anni ’70 a prezzi medi di 1200-1300 € al mq. Questa zona di Ferrara è molto ricercata dal personale dell’ospedale Sant’anna, che si trova a ridosso di via Pomposa. Nell’area di via Frutteti, gli appartamenti costruiti tra il 2000 ed il 2004 costano circa 2000-2200 € al mq. A Sud della città acquistano soprattutto famiglie alla ricerca di un immobile di sostituzione. Il taglio più richiesto è il trilocale ma sono anche molto richieste le villette singole e a schiera. Il prezzo di una villetta singola da 130 mq in zona San Martino è di 250 mila €. Basso il livello degli acquisti per investimento, anche se si registra un aumento della domanda di locazioni soprattutto da parte di single, trasferisti e stranieri, il canone di locazione medio di un bilocale è di 500 € al mese, quello di un trilocale di 600 € al mese. In zona San Martino continua la costruzione di villette e condomini, alcuni dei quali già terminati. Molti di questi alloggi risultano però invenduti a causa dei prezzi elevati, in questa area infatti il prezzo del nuovo è di 2000-2200 € al mq. Non sono ancora cominciati i lavori di riqualificazione dell’area di Chiesuol Del Fosso, si attende infatti il nuovo Piano Regolatore del Comune di Ferrara che definirà la zona come edificabile oppure come agricola. In corso d’opera i lavori per la costruzione della strada Cispadana nella zona di via Bologna, nei pressi dello svincolo autostradale di Ferrara Sud. Forli’ - Stabili le quotazioni immobiliari a Forlì (-0. 3%) nel secondo semestre del 2007. Il Centro Storico è stato costruito tra il Xvi ed il Xvii secolo ma presenta anche soluzioni costruite negli anni ’60. Sono sempre richiesti i monolocali e i bilocali fino a 170 mila € ad uso investimento, grazie alla presenza di numerosi universitari. Si registrano difficoltà nella vendita di trilocali o quattro locali in Centro, a cui vengono preferite soluzioni indipendenti o più signorili in contesti decentrati. Una soluzione usata costa mediamente circa 1700 € al mq. Quotazioni leggermente superiori, 1800-1900 € al mq, si registrano nella zona dei Musei di San Domenico, ben curata ed in rivalutazione dopo l’apertura dei musei. Un’elevata domanda di locali commerciali e di appartamenti da parte di Cinesi si registra nella zona di via Ravegnano. Nella zona di corso della Repubblica, corso Diaz e corso Mazzini si acquista prevalentemente per investimento. A questo fine si cercano soprattutto monolocali e bilocali in stabili dei primi del ‘900, con una spesa media compresa tra i 110 ed i 140 mila €. Sono affittati prevalentemente a studenti. Una camera singola viene locata a 250-300 € al mese. Nel Centro Storico si registra una flessione della domanda di acquisto da parte di stranieri, attratti comunque dai prezzi più bassi ed un aumento della domanda di locazioni. Sempre apprezzato, soprattutto da famiglie e giovani coppie, il quartiere Romiti, costruito negli anni ’80, soprattutto in edilizia residenziale. Il quartiere Cava presenta una parte più popolare, molto richiesta dagli stranieri ed una parte più residenziale, nei pressi di via Cava, dove si costruiscono condomini e villette a schiera venduti a 1800-1850 € al mq. Molto richiesta la zona “2 Giugno” perché verde, servita e vicina al Centro. Ci sono soprattutto appartamenti in palazzine costruite negli anni ’60 e gli acquirenti sono soprattutto famiglie alla ricerca della prima casa. Il prezzo di una tipologia medio usata è di 1800 € al mq. Buona la domanda di acquisto da parte di famiglie in zona Grandi Italiani (zona Poeti e zona Musicisti) dove si possono acquistare sia appartamenti costruiti tra gli anni ’60 e gli anni ’70 che villette bifamiliari in stile liberty. La zona piace perché verde, tranquilla e residenziale. Una villetta bifamiliare da 200 mq costa circa 500 mila €. Sempre più difficoltosa la vendita di tipologie senza ascensore e senza box auto. Continua l’opera di risanamento di tutta la zona della Stazione dove sono state abbattute due ex fabbriche e si costruiscono numerose palazzine e nell’area ex Orsi-mangelli dove si costruiscono alberghi e strutture pubbliche. Il nuovo si vende a 2200 € al mq ed è ambito soprattutto da genitori di studenti universitari e da lavoratori provenienti dal Sud Italia. In zona Ravegnana-ospedaletto si cercano soprattutto trilocali, mentre è in diminuzione la domanda di villette a schiera. Molto apprezzate le soluzioni con cucina abitabile, doppio bagno e box auto. A Ravegnana si possono acquistare appartamenti in palazzine costruite negli anni ’80, il prezzo di un medio usato è di 1500 € al mq. Alta la domanda in zona Buscherini-pianta perché tranquilla e verde. Un immobile con un’età compresa tra i 5 ed i 10 anni costa circa 1700 € al mq, il nuovo costa 1900 € al mq. Nella zona di via Gorizia gli edifici all’interno dell’ex Foro Boario e della area ex Eridiana saranno trasformati in spazi commerciali e residenziali. Nuova lottizzazione in via Bendasi dove si costruiscono palazzine e villette, il prezzo di vendita è di 2000-2100 € al mq. Trasformato in un Centro Studi l’ex ospedale Morgagni. In questa area saranno edificati numerosi alloggi per studenti universitari. In corso d’opera i lavori per l’ampliamento ed il completamento della tangenziale a quattro corsie che circonderà la zona centrale della città. Il primo lotto è stato inaugurato nel 2007. In alcune frazioni di Forlì come Roncadello e Carpinello si costruiscono nuove villette a schiera, il prezzo a corpo oscilla tra i 200 ed i 280 mila €. Fermi i lavori per la costruzione di un grande centro commerciale in zona Fiera. Modena - In calo le quotazioni immobiliari a Modena nel secondo semestre del 2007 (-5. 2%). Fermo al momento il processo di riqualificazione del Centro Storico della città, dove si registra tra l’altro un elevato turn-over di attività commerciali a causa della concorrenza con i centri commerciali. Si registra inoltre un progressivo abbandono della zona da parte di professionisti che preferiscono svolgere le proprie attività in quartieri più decentrati e più residenziali. In ristrutturazione alcuni edifici in corso Canal Grande dov’è prevista l’apertura di un nuovo polo universitario. Ricordiamo poi che il Comune di Modena ha acquistato dal Demanio la struttura dell’ex Manifattura Tabacchi che verrà trasformata in un centro commerciale. A ridosso del Centro della città sorge il quartiere di Crocetta, caratterizzato dalla presenza di condomini costruiti tra gli anni ’60 e gli anni ’80, valutati mediamente intorno a 1700 € al mq. Mercato simile anche in viale Gramsci dove è in aumento la domanda di immobili da parte di cittadini stranieri, che lavorano nel settore metalmeccanico e della ceramica e che ultimamente cercano soprattutto appartamenti in affitto. Segnaliamo la nascita di nuove costruzioni a 2000 € al mq in viale Gramsci e l’apertura di un nuovo centro commerciale in via Cataletto. Buona la richiesta di box auto nella zona che si scontra con un ’offerta decisamente più bassa, il prezzo di un box singolo oscilla mediamente tra i 10 ed i 15 mila €. Nuove soluzioni sorgeranno nell’edificio dell’ex Cinema Adriano ed il prezzo di vendita di un box singolo è di 35-40 mila €. Diminuiscono le quotazioni degli immobili in zona Giardini in seguito al calo della domanda da imputare soprattutto alle famiglie monoreddito. La tipologia più richiesta, soprattutto dalle famiglie, è il trilocale, mentre single e giovani coppie ricercano generalmente bilocali. Tengono bene le richieste di monolocali e bilocali per investimento a cui si destinano cifre medie di 90-100 mila €. Nel secondo semestre del 2007 si segnala anche un calo della domanda di locazioni, animato soprattutto da studenti universitari e lavoratori fuori sede. Per un bilocale si spendono cifre medie di 500-550 €, per un trilocale 600 € al mese. Gli immobili della zona, appartamenti in palazzine e in grandi condomini,sono stati costruiti negli anni ’50. Per una tipologia medio usata si spendono mediamente 1850 € al mq. Molto richiesti i quartieri San Faustino e Buon Pastore, alla prima periferia di Modena, costruiti negli anni ’70 e valutati tra 1800 e 1900 € al mq. Parma - Lieve rialzo dei prezzi a Parma (+0. 6%) nella seconda parte dell’anno. A San Leonardo acquistano soprattutto giovani coppie o giovani nuclei familiari che cercano ampi bilocali e trilocali oppure famiglie che permutano la vecchia abitazione per comprare soluzioni più ampie. Una soluzione usata ed in buone condizioni costa mediamente 1800 € al mq. Si preferisce acquistare appartamenti che non necessitino di interventi di ristrutturazione e dotati di box auto. Più difficoltosa la vendita dei piani alti senza ascensore. Gli acquisti per investimento resistono anche se sono in leggera diminuzione. Infatti la crescita dei canoni registrata negli ultimi anni (comunque stabili nell’ultimo semestre, 500 € per un bilocale, 600 € per un trilocale) ha determinato una diminuzione della domanda di immobili in locazione. Nelle vie laterali di via Milano si possono acquistare anche villette singole a prezzi medi di 3000 € al mq circa. Proseguono i lavori per il recupero della Stazione ferroviaria e dell’area circostante. L’edificio della stazione sarà completamente ristrutturato ed inoltre al suo interno sorgerà un centro commerciale. Nell’area adiacente alla Stazione sarà costruito un nuovo parcheggio ed una bretella che congiungerà questa zona di Parma direttamente con la tangenziale. Sorgeranno inoltre dei nuovi palazzi direzionali. Nella parte finale di via San Leonardo, verso la tangenziale, sono in corso i lavori per il recupero dell’area dell’ex fabbrica Bormioli dove è prevista la costruzione di condomini e parchi verdi. La zona di Sidoli Picasso è apprezzata per la sua tranquillità e per la presenza di verde. Per questo motivo sono molto richieste le aree di via Sidoli, via Picasso, Passo della Colla, Passo del Bratello, Passo del Bocco e via Emilio Lepido. Gli immobili di taglio medio-grande, così come le villette singole e a schiera hanno preservato il loro valore, mentre si registra una lieve flessione delle richieste di trilocali, con un valore compreso tra i 150 ed i 180 mila €. Infatti quest’ultima tipologia è la più richiesta da giovani coppie e da anziani, categorie maggiormente penalizzate dalla stretta creditizia. Gli acquirenti preferiscono immobili già ristrutturati o in buone condizioni. Spesso infatti gli immobili della zona necessitano di interventi di ristrutturazione, essendo stati costruiti tra gli anni ’60 e gli anni ’80 (ad eccezione del quartiere Picasso costruito negli anni ’90). Gli interventi di ristrutturazione costano mediamente tra 15 e 30 mila €, un appartamento da ristrutturare costa da 1850 a 2300 € al mq. Nei prossimi anni si prevede un forte sviluppo dell’area adiacente a via Sidoli dove si prevede l’apertura di numerosi cantieri per la costruzione di nuovi immobili. In aumento la domanda di immobili in locazione ricercati soprattutto da giovani coppie e lavoratori con una disponibilità di spesa non troppo elevata. La richiesta di immobili nella zona dell’ Ospedale è alimentata soprattutto da famiglie, studenti della facoltà di medicina e personale ospedaliero che acquistano prevalentemente trilocali, con particolare preferenza per gli appartamenti con cucina abitabile. Sul mercato sono disponibili appartamenti in palazzine costruite tra gli anni ’60 e gli anni ’70. Una soluzione medio-usata costa mediamente 1600 € al mq. La presenza della struttura ospedaliera garantisce un buon mercato delle locazioni e, in qualche modo, ha contribuito a non far diminuire eccessivamente la domanda per investimento. Molto richieste le aree di largo Mercantini, via Fratelli Bandiera e la zona del Palazzetto dello Sport, perché verdi, tranquille, vicino al Centro e ben servite. Da segnalare la forte espansione della zona di Vicofertile, a pochi chilometri dalla città apprezzata soprattutto dai giovani per i bassi prezzi: le nuove costruzioni, villette e palazzine, attualmente in corso costano mediamente 2100 € al mq. E’ prevista la costruzione di un centro commerciale e sono già in funzione l’ufficio postale ed un supermercato. Si registrano vendite da parte di studenti e personale ospedaliero in zona Ospedale per comprare poi in zona Vicofertile. In calo gli acquisti per investimento, si comprano in genere bilocali da 120-150 mila euro in zona Ospedale, per poi affittarli a studenti e a personale ospedaliero. Il canone di locazione di un bilocale è di 500 € mensili, quello di un trilocale è di 600 € mensili. In salita i prezzi immobiliari in zona Prati-bocchi che risente ancora positivamente dell’ormai imminente costruzione in viale Piacenza, della nuova sede dell’Autority Alimentare della Comunità Europea. A cercare casa in zona sono soprattutto genitori di studenti provenienti dalla Lombardia, dalla Sicilia e negli ultimi mesi in particolare dalla Liguria e dalla Calabria. Le palazzine di Prati-bocchi, costruite tra gli anni ’50 e gli anni ’60, sono spesso dotate di riscaldamento centralizzato che comporta spese condominiali elevate poco gradite agli acquirenti. In zona Prati cominceranno i lavori per la costruzione di una nuova Esselunga e di 250 appartamenti. Stabile il mercato immobiliare nel quartiere di San Lazzaro dove i prezzi sono rimasti invariati rispetto allo scorso semestre. Tra le più richieste, l’area di piazzale Lubiana, tranquilla e verde e dove per un appartamento medio usato si spendono 2000-2100 € al mq. In forte espansione la zona di via Parigi e di via Quarta dove si costruiscono palazzi di 6-7 piani, venduti a 4300-4400 € al mq. La zona di Montebello è caratterizzata dalla presenza di casette residenziali e di condomini in edilizia convenzionata costruiti negli anni ’80. Il prezzo di un appartamento usato è di 2000 € al mq. La zona di Cittadella, adiacente all’area di Montebello, è una delle più costose perchè residenziale, ben servita e molto verde, grazie anche alla presenza dello storico Parco Cittadella. In questa area si possono acquistare ville e appartamenti costruiti tra gli anni ‘60 e gli anni ’70, il prezzo di un appartamento medio usato è compreso tra i 2500 ed i 3500 € al mq. In zona Cittadella e in zona Montebello sono in corso d’opera numerose ristrutturazioni e frazionamenti operati da piccole imprese edilizie. In zona via Traversatolo si attende a breve la partenza dei lavori per la costruzione di numerosi appartamenti in condomini. Sul territorio di Parma si prevedono in futuro intervenenti di riqualificazione su un’area industriale dismessa di 40 mila mq, la nascita di un centro sportivo nella zona adiacente al campus universitario. Si parla poi dell’ampliamento del campus universitario e della nascita di nuove zone produttive a nord della città oltre la fascia dell’autostrada. Piacenza - Stabili le quotazioni degli immobili a Piacenza nella seconda metà dell’anno. Molto richiesti i trilocali e le soluzioni indipendenti, mentre gli immobili di fascia medio-bassa (dal valore compreso tra i 150 ed i 180 mila €), acquistati soprattutto dalle famigli e dal reddito medio-basso hanno risentito della stretta creditizia in atto. Si registra un maggiore apprezzamento rispetto al passato degli immobili più ampi, con i doppi servizi. Sempre positiva la domanda da parte di stranieri che si concentra in zone come viale Dante e viale Roma. A Piacenza gli stranieri generalmente acquistano immobili nella fascia compresa tra i 90 ed i 140 mila €. Il Centro Storico, costruito tra il 1400 ed il 1700, è molto apprezzato da chi ricerca tipologie particolarmente signorili. Il prezzo di un appartamento medio-usato è di 2000 € al mq. Particolarmente ambiti gli immobili situati in Piazza Cavalli, una delle aree più prestigiose della città. Molto signorili e richiesti anche gli immobili in zona Clinica e in zona Stadio dove si possono acquistare appartamenti in palazzine o villette. Da segnalare l’ampliamento della zona Stadio, grazie al recupero di ex aree industriali dove sono in corso d’opera i lavori per la costruzione di nuove palazzine (vendute a 2200-2500 € al mq) e di villette singole (vendute a prezzi compresi tra 400 e 480 mila €). Importante l’intervento per il recupero di via Farnesiana che vede coinvolte numerose imprese edili e consiste nella costruzione di nuove palazzine (vendute a 2400-2700 € al mq) e di villette singole (vendute a prezzi compresi tra i 400 ed i 480 mila €). Buona la domanda di immobili in quartieri periferici come Besurica e Veggioletta, dove si possono acquistare appartamenti e villette a schiera costruite negli anni ’90, il prezzo per una tipologia medio usata è di 1400 € al mq circa. In corso d’opera i lavori per il completamento delle tangenziali e per la costruzione di nuovi raccordi che miglioreranno sensibilmente la situazione del traffico cittadino. Anche per questo motivo e per la scarsità di parcheggi, la richiesta di box auto è sempre molto alta. Il prezzo di un box singolo oscilla dai 15 mila € in periferia ai 55 mila € nelle aree più signorili del Centro storico. In Centro storico continuano i lavori per la costruzione di box auto all’interno dell’area pedonale, il prezzo di vendita è di 55 mila €. In aumento la domanda di locazione di bilocali e trilocali, soprattutto da parte di famiglie italiane che non riescono ad acquistare. Il canone mensile di un bilocale oscilla tra i 400 ed i 500 €, quello di un trilocale tra i 500 ed i 700 €. Reggio Emilia - Ribasso dei prezzi immobiliari nel secondo semestre 2007 a Reggio Emilia (-3,8%). Il calo è determinato dal caro mutui che condiziona lievemente il mercato. L’aumento dei tassi ha inciso principalmente sulla domanda proveniente da stranieri o da famiglie dal reddito medio-basso. In particolare sofferenza gli immobili da ristrutturare e le case dotate di riscaldamento centralizzato. In zona Porta San Pietro molti dei palazzi costruiti negli anni ‘60 sono dotati di riscaldamento centralizzato e necessitano di spese condominiali elevate. In questa area la tipologia più richiesta è il trilocale, il prezzo di un appartamento medio usato è di 1400 € al mq. Alta la domanda da parte di stranieri (cinesi, nord africani e in parte minore est europei) soprattutto in zona Stazione. Gli africani lavorano essenzialmente nel settore metallurgico e manovale, i cinesi invece aprono attività artigianali ed economiche. In località Buco del Signore, in zona Settembrini, sono in costruzione numerose palazzine e villette a schiera, il prezzo del nuovo è compreso tra i 2200 ed i 2400 € al mq. In particolare sviluppo urbanistico la zona sud di Reggio Emilia dove si costruiscono nuove strade e piste ciclabili, oltre al completamento delle tangenziali e il conseguente inglobamento dei paesi di prima fascia come Canali e Rivalta. Il quartiere Regina Pacis, costruito tra gli anni ’60 e gli anni ’70, è sempre molto richiesto per la sua tranquillità e i suoi servizi, il prezzo di una tipologia medio usata è di 1500 € al mq. Particolarmente ambite le soluzioni indipendenti e bifamiliari situate in zona Orologio e in zona Bell’albero molto verdi e tranquille. Si segnala un allungamento dei tempi di vendita, compresi attualmente tra i 6 ai 10 mesi. Sempre alta la domanda di immobili ristrutturati, in piccole palazzine o in soluzioni semindipendenti con prezzi compresi tra i 160 ed i 230 mila euro. Gli acquirenti che preferiscono la vicinanza al centro della città e ai servizi acquistano in zona Buco del Signore, chi cerca la tranquillità preferisce Due Maestà e Fogliano. Tutta questa area di Reggio Emilia è in forte espansione. Si costruiscono villette e piccoli condomini (al massimo da 3 piani) in tutta la zona. Il prezzo di una villetta a schiera da 150-160 mq si aggira sui 320-330 mila euro, con punte di 380 mila euro per le villette di testa che hanno giardini più ampi. Quasi completata la nuova pista ciclabile che attraversa l’intera zona di Buco del Signore, Due Maestà e Fogliano. In netto calo gli acquisti per investimento. I numerosi investitori degli anni passati hanno determinato un eccesso di offerta di case in locazione sul mercato. Il canone di un bilocale si aggira sui 400 € al mese, quello di un trilocale sui 500 € al mese. La domanda di immobili in affitto è composta essenzialmente da operai o da persone provenienti dal sud Italia per lavoro. L’area di Pieve Modolena, edificata negli anni ’80, è caratterizzata dalla presenza di numerosi immobili costruiti in edilizia convenzionata, il prezzo di un medio usato è di 1250 € al mq. Alta la domanda da parte di stranieri e famiglie provenienti dal sud Italia. Si registra un aumento della domanda di immobili in locazione soprattutto da parte di stranieri, dovuto alle crescenti difficoltà nell’acquisto degli immobili. E’ interessante sottolineare come in questo frangente di mercato, il contratto di locazione più utilizzato sia il concordato che prevede canoni inferiori a carico dell’inquilino (420-450 € mensili per un bilocale) e detrazioni fiscali a favore del proprietario e dell’inquilino stesso. Rimini - In diminuzione del 2. 5% le quotazioni di Rimini nel secondo semestre del 2007. Tra le aree che hanno segnalato un ribasso si segnala quella del Centro Storico. La domanda si concentra su appartamenti da 60-65 mq acquistabili con cifre comprese tra i 230 e 250 mila euro. Sono molto apprezzati gli immobili posti all’ ultimo piano, il terrazzo e il posto auto. Si acquistano appartamenti in palazzi costruiti dal 1600 in poi. I prezzi per le tipologie usate oscillano tra 2600 ed i 3300 € al mq. In diminuzione le richieste di acquisto per investimento sebbene siano in aumento quelli realizzati da genitori di studenti che frequentano l’università di Rimini che ha sede in zona. Insufficiente l’offerta di box auto in centro ed il prezzo di una tipologia singola è di circa 90 mila € circa, il canone di locazione mensile è di 180-200 € al mese. In lieve crescita i prezzi nelle zone semicentrali e residenziali di Covignano e Marecchiese dove la domanda è sempre molto sostenuta perché comode per raggiungere il centro della città, ma anche per defluire dal centro urbano. Per questo gli acquirenti sono soprattutto famiglie, per quanto si conti un discreto numero di investitori che affittano quasi sempre a trasfertisti. Stabile la domanda di acquisto da parte di stranieri mentre è in calo la richiesta di monolocali ad utilizzo personale. In questa area si possono acquistare soluzioni eterogenee che vanno dall’edilizia popolare agli immobili di prestigio. Il prezzo di un appartamento medio usato è di 2900 € al mq circa, il prezzo di una villa singola da 200 mq è compreso generalmente tra i 900 mila e un milione di €. In zona Mare-lagomaggio la tipologia più richiesta è il bilocale, preferito dai single tra i 30 e i 40 anni, e i trilocali acquistati da famiglie. Tengono ancora bene gli acquisti per investimento, prevalentemente in zona Lagomaggio e in zona Mare. Tra le aree più apprezzate di Lagomaggio c’è quella compresa tra la linea ferroviaria e la strada statale che oltre ad essere ben servita è anche sede di una succursale universitaria e di un Ospedale. Si possono acquistare soluzioni bifamiliari e trifamiliari costruite tra gli anni ’60 e gli anni ’70, il prezzo di un medio usato è di 2100 € al mq. Negli ultimi mesi è in corso l’abbattimento di alcune bifamiliari per costruire condomini da 6-7 appartamenti. Il quartiere Tiro a Segno si trova nella fascia interna, subito dopo la strada statale. In questa area, che si è sviluppata particolarmente negli ultimi anni, si possono acquistare appartamenti nuovi ad un prezzo tra i 2600 ed i 2900 € al mq. In diminuzione le quotazioni degli immobili nei quartieri di Rimini sud e precisamente nelle zone di Rivazzurra e Miramare, dove si registra una maggiore offerta di immobili sul mercato, con un conseguente allungamento delle tempistiche di vendita. Le tipologie più richieste sono il bilocale ed il trilocale entro una fascia di spesa di 150-200 mila €. Infatti in zona acquistano persone che non hanno un’elevata disponibilità di spesa e che spesso ricorrono al mutuo per poter finanziare l’acquisto. Apprezzata la presenza del box o del posto auto. Al momento sono in costruzione un centinaio di appartamenti tra via Flaminia e via Melucci, venduti a prezzi medi di 2800-3000 € al mq. In calo la richiesta di seconda casa che vede protagonisti acquirenti che arrivano da Bologna, Milano e Modena. A Rivazzurra si registrano ancora prezzi contenuti e questo comporta una tenuta della domanda che si rivolge a soluzioni bifamiliari, trifamiliari e quadrifamiliari degli anni ’60-’70 o ad appartamenti degli anni ’80-’90 con metrature sicuramente più ampie rispetto a quelle più recenti. Tra gli acquirenti anche extracomunitari che cercano soluzioni da ristrutturare nei pressi della strada Statale e nei pressi della ferrovia che attraversa il quartiere per contenere i costi. Da segnalare il prolungamento della via Roma (che dovrà agevolare il collegamento tra la stazione di Rimini con quella di Riccione) e ridurre il traffico sul lungomare e sulla statale. In aumento le richieste di immobili in locazione. .
 
   
   
TECNOCASA FRANCHISING SPA, NUOVO SOCIO CONFIMPRESE ANTONIO PASCA ENTRA NEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE PRESIEDUTA DA MARIO RESCA  
 
Milano, 22 aprile 2008 – Tecnocasa Franchising Spa, marchio storico del franchising immobiliare italiano, è un nuovo Socio Confimprese. In occasione dell’ultimo Consiglio Direttivo dell’Associazione è stato infatti reso noto l’ingresso della società di intermediazione immobiliare presieduta da Antonio Pasca. Il Gruppo Tecnocasa è attivo in Europa con oltre 4. 480 agenzie affiliate, suddivise nei brand Tecnocasa, Tecnocasa per l’Impresa e Tecnorete per l’intermediazione immobiliare; Kìron ed Epicas per la mediazione creditizia; Elesian per i servizi assicurativi. Il Gruppo è presente all’estero: Spagna, Messico, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Francia e Belgio. In Italia l’intermediazione immobiliare gestita da Tecnocasa Franchising Spa conta oltre 2. 700 agenzie. Sin dal 1986, anno di lancio del franchising, Tecnocasa ha puntato sulla crescita interna dei collaboratori d´agenzia che possono realizzare il proprio progetto imprenditoriale usufruendo dei servizi innovativi ed esclusivi forniti dal Franchisor. Antonio Pasca è stato anche nominato Consigliere Confimprese. “Sono orgoglioso di annunciare l’ingresso nella nostra Associazione di un marchio prestigioso come quello di Tecnocasa Franchising”, ha affermato Mario Resca, Presidente di Confimprese, “dopo il convegno che abbiamo organizzato lo scorso mese di novembre, che ha visto per la prima volta al tavolo dei relatori tutti i maggiori rappresentati del franchising immobiliare italiano, Confimprese si sta affermando come Associazione di riferimento anche in questo settore. Voglio inoltre dare il benvenuto ad Antonio Pasca nel nostro Consiglio Direttivo. La sua esperienza darà un contributo importante all’attività associativa”. “A nome della società che rappresento sono lieto e onorato di entrare a far parte del Consiglio Direttivo di Confimprese. A questo proposito intendo ringraziare il Presidente Mario Resca e tutto il Direttivo per la nomina a Consigliere Confimprese. Le mie esperienze accumulate nel Gruppo Tecnocasa da oltre 20 anni saranno messe a disposizione per dare un contributo attivo e costruttivo alle attività dell’Associazione. Avremo così modo di unire le forze e le competenze nell’ottica di un ulteriore miglioramento della professione, individuando insieme nuovi progetti anche per eventuali proposte legislative”, ha dichiarato Antonio Pasca, presidente di Tecnocasa Franchising Spa e Consigliere Confimprese. Le iniziative di Confimprese nell’ambito del settore immobiliare proseguiranno con un convegno sulla riqualificazione dei centri storici in occasione della prossima edizione dell’Expo Italia Real Estate (Milano, mercoledì 11 giugno 2008), con i lavori del Comitato Real Estate e con un nuovo appuntamento convegnistico in autunno. Sono inoltre pronti e scaricabili dal sito gli atti del convegno dello scorso 22 novembre dal titolo “I network immobiliari tra innovazione e liberalizzazione: quali prospettive per il futuro”. .