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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Novembre 2008
2009: L´ANNO DEI BALCANI OCCIDENTALI  
 
Bruxelles, 11 novembre 2008 - La Commissione europea ha adottato ieri il documento di strategia annuale sulla politica dell´Ue in materia di allargamento che illustra il ruolo svolto da questo ambito politico nel perseguimento degli interessi strategici dell´Unione per la stabilità, la sicurezza e la prevenzione dei conflitti. Il documento della Commissione passa inoltre in rassegna i progressi realizzati nell´ultimo anno dai paesi dei Balcani occidentali e dalla Turchia, individuando le sfide all´orizzonte. Il processo di avanzamento dei paesi della regione verso l´adesione all´Ue può essere accelerato, sempre che risultino soddisfatte le necessarie condizioni. La Croazia potrà entrare nella fase finale dei negoziati di adesione entro la fine del 2009 se riuscirà a rispettare queste condizioni. Quanto alla Turchia, i negoziati di adesione proseguiranno di pari passo con l´andamento del processo di riforma nel paese. Oltre a favorire gli interessi strategici dell´Ue in termini di stabilità, sicurezza e prevenzione dei conflitti, l´allargamento ha contribuito ad aumentare la prosperità e le opportunità di crescita, a migliorare i contatti con rotte energetiche e di trasporto di capitale importanza e a conferire all´Ue un peso maggiore sulla scena mondiale. L´attuazione coerente della politica di allargamento è un fattore quanto mai importante tenuto conto dei problemi di stabilità insorti ad est dell´Unione. Attualmente il programma di allargamento riguarda i Balcani occidentali e la Turchia. Nel presentare le relazioni, il commissario per l´allargamento Olli Rehn ha dichiarato: "La road map che viene presentata oggi per la Croazia è uno strumento, indicativo e sottoposto a condizioni, inteso soprattutto a spronare ulteriormente il paese lungo la strada delle riforme. Il successo è legato alla capacità della Croazia di soddisfare le condizioni dell´adesione all´Ue. È possibile che il calendario indicativo debba essere modificato alla luce dei progressi compiuti dal paese. In questo momento tutto dipende dalla Croazia. La Commissione seguirà con attenzione lo stato di adempimento delle condizioni. " "Mi compiaccio per i passi avanti compiuti dai paesi dei Balcani occidentali. Il processo di avanzamento di questi paesi verso l´adesione all´Ue può essere accelerato, sempre che risultino soddisfatte le necessarie condizioni. I paesi candidati potenziali che dimostrano di essere pronti potranno vedersi riconoscere lo status di candidati. Intendiamo inoltre approntare uno studio di fattibilità per preparare il futuro europeo del Kosovo[1]. " "La Turchia riveste un´importanza strategica capitale per l´Ue e mi felicito per il ruolo costruttivo da essa svolto nella crisi del Caucaso. Sul fronte interno, nel 2008 il paese si è confrontato con forti tensioni politiche ma è giunto ora il momento di rilanciare lo sforzo riformatore. I negoziati di adesione con la Turchia proseguiranno di pari passo con gli sviluppi del processo di riforma nel paese. " L´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, che ha conseguito notevoli risultati per quanto riguarda la riforma del settore giudiziario e l´adempimento degli obblighi derivanti dall´accordo di stabilizzazione e associazione, continua a consolidare la democrazia multietnica in linea con l´accordo di Ohrid. Tuttavia, il paese, che necessita elezioni libere e democratiche, è chiamato a migliorare il dialogo politico fra i principali partiti e interlocutori politici. Si riscontrano alcuni successi anche sul versante della lotta alla corruzione, della riforma della funzione pubblica, del miglioramento del clima commerciale e della politica occupazionale. Tuttavia, è necessario ulteriore impegno. La Commissione continuerà a seguire da vicino i progressi compiuti in questi settori. In Albania, Montenegro e Bosnia-erzegovina, procede l´attuazione degli accordi interinali e vengono compiuti progressi nei principali ambiti di riforma. Questi paesi devono ancora impegnarsi per consolidare lo Stato di diritto e per potenziare la capacità esecutiva. In particolare, l´Albania dovrà provvedere all´adeguata preparazione e al corretto svolgimento delle elezioni politiche del 2009. Il Montenegro dovrà continuare con determinazione la riforma del settore giudiziario. In Bosnia-erzegovina occorre raggiungere il consenso politico necessario per realizzare le riforme, soprattutto affinché il paese assuma une maggiore titolarità del proprio governo. La Serbia dovrà continuare i progressi fin qui conseguiti collaborando pienamente con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia e realizzando concreti passi avanti nei maggiori ambiti di riforma connessi allo Stato di diritto e all´economia. Se queste condizioni risulteranno soddisfatte, il paese potrebbe ottenere lo status di candidato nel 2009. Il Kosovo si inserisce nella prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali. Nell´insieme il paese ha mantenuto la propria stabilità. Ma l´integrazione europea del Kosovo è ancora agli albori in molti settori. Nell´autunno 2009, la Commissione presenterà uno studio di fattibilità per valutare come conseguire progressi nello sviluppo politico e socioeconomico del paese e per esaminare in che modo il Kosovo potrà progredire, in quanto parte della regione, verso l´integrazione all´Ue. La Commissione continua a lavorare affinché i cittadini e le imprese dei paesi Balcani occidentali abbiano una visione concreta della prospettiva europea. Nel corso del 2009 la Commissione potrebbe proporre, in base ad una valutazione per paese, di sopprimere l´obbligo di visto, sempre che risultino soddisfatte le condizioni stabilite. .  
   
   
LA CULTURA DELLA PACE E LA "STORICA INSOSTENIBILITÀ DELLE RAGIONI NAZIFASCISTE"  
 
Roma, 11 novembre 2008 - "Venne da noi un sottufficiale delle Ss e ci ordinò: uomini a sinistra, donne a destra. Quattro parole, pronunciate con quiete e indifferenza, senza agitazione. Quattro parole semplici e brevi. Per me significarono l´attimo in cui dovetti lasciare mia madre. Non ebbi il tempo di pensarci, quando sentii la mano di mio padre: eravamo soli, divisi. Per una frazione di secondo potei vedere mia madre e le mie sorelle uscire verso destra, Tsipora teneva la mano della mamma. Vidi come si allontanavano. Mia madre accarezzava i capelli biondi di mia sorella, come per proteggerla. Io proseguii con mio padre, insieme agli altri uomini. Non sapevo che in quel posto, in quel momento, avevo lasciato per sempre mia madre e Tsipora". Elie Wiesel, il Premio Nobel per la pace che molti italiani conoscono per il suo "L´ebreo errante", testimonia così la sua esperienza della Reichskristallnacht fra il 9 ed il 10 novembre 1938, quella "notte dei cristalli" che i sopravvissuti ebrei preferiscono ricordare con l´espressione yiddish Novemberpogrom e che costò la vita a centinaia di persone, l´internamento di 30. 000 prigionieri nei campi di concentramento e la distruzione di migliaia di sinagoghe, negozi e abitazioni in tutta la Germania nazista. Elie Wiesel aveva solo dieci anni quando fu diviso dalla madre e dalla sorella che furono massacrate nei Lager nazisti insieme ad altre sei milioni di persone. Il genocidio avviato quella notte su ordine di Hitler e su ispirazione di Goebbels rappresenta la drammatica conferma della "storica insostenibilità delle ragioni, delle motivazioni e degli obiettivi dell´impresa bellica nazifascista" ricordata da Giorgio Napolitano in occasione della recente commemorazione dei caduti di El Alamein. Tutto questo, ci ha ammonito il Presidente della Repubblica, non va dimenticato e non è stato infatti dimenticato dal cancelliere Angela Merkel a Berlino che ha commemorato i massacri di settanta anni fa con la presidente del Comitato centrale degli ebrei tedeschi Charlotte Knobloch, un´altra sopravvissuta all´Olocausto. Né va dimenticato che in quegli stessi mesi di settanta anni fa, il regime fascista in Italia – con la pavida complicità di Vittorio Emanuele Iii – aveva avviato una campagna "a difesa della purezza della razza italiana, di origine e di civiltà ariana" con l´aberrante manifesto in dieci punti pubblicato dal Giornale d´Italia nel luglio 1938, la nascita della rivista "La difesa della razza" di Telesio Interlandi e Giorgio Almirante e le leggi razziali decretate dal Re d´Italia e imperatore d´Etiopia "per grazia di Dio e volontà della Nazione" il cui articolo 1 recita "Il matrimonio del cittadino italiano di razza ariana con persona appartenente ad altra razza è proibito". Gli "studiosi" fascisti - fra cui si contavano antropologi, pediatri, patologi ma anche zoologi e pensatori come Julius Evola – erano arrivati alla dotta conclusione che le razze esistono, che esse sono grandi e piccole, che il concetto di razza è puramente biologico, che la popolazione italiana è nella maggioranza di origine e di cultura ariana, che l´apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici è una leggenda, che era tempo per gli italiani di proclamarsi razzisti facendo una netta distinzione fra i Mediterranei d´Europa e gli Orientali e Africani dall´altra, che gli ebrei non appartengono alla razza italiana e che infine i caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non devono essere alterati in nessun modo. Per Giorgio Napolitano, i veri sconfitti – anche sulle sabbie di El Alamein – "furono i disegni di aggressione e di dominio fondati su aberranti dottrine di superiorità razziale, che avevano trovato nel nazismo hitleriano l´espressione più virulenta e conseguente" ma da quel bagno di sangue è nata l´Europa fondata su una cultura di pace insieme al superamento degli imperi e l´affrancamento del continente africano dal dominio coloniale. Ad El Alamein, il Presidente della Repubblica ha reso omaggio – come aveva del resto fatto a Genova nel celebrare il 25 aprile – "alle virtù morali e alle straordinarie doti di coraggio di cui decine e decine di migliaia di uomini diedero incontestabile prova" ricordandoci che "tutti furono guidati dal sentimento nazionale e dall´amor di patria, per diverse e non comparabili che fossero le ragioni invocate dai governi che si contrapponevano su tutti i fronti del secondo conflitto mondiale". Rileggendo il discorso di Giorgio Napolitano e quel che egli ebbe a dire a Cefalonia il 25 aprile 2007 e nel ricordato discorso di Genova, appare ancor più singolare la virulenza polemica di Heinz-joachim Fischer nell´articolo da lui pubblicato nella Faz del 1° novembre soprattutto laddove afferma che ci saremmo attesi dal Presidente italiano rispetto per i caduti italiani (Man erwartete, dass Napolitano die gefallenen Soldaten seines Landes ehren wuerde, etwa 1800, die im Auftrag des Staates dort ihr junges Leben hatten lassen messe). Ci chiediamo se il signor Fischer ha letto il discorso di El Alamein o se, avendolo letto, lo ha capito o se, avendolo capito, non abbia voluto usarlo strumentalmente per apportare il suo granello di sabbia a chi indulge – in Italia ed in Germania – a false equiparazioni e banali generalizzazioni confondendo le due parti in lotta e appiattendole sotto un comune giudizio di condanna o di assoluzione. Nutriti da forme di populismo che non risparmiano quasi nessun paese europeo, crescono del resto l´intolleranza, il razzismo soprattutto anti-islamico e l´antisemitismo come è stato attestato dalle ricerche dell´Agenzia europea dei diritti fondamentali. Secondo dati forniti dal governo tedesco il 4 novembre scorso, nei primi nove mesi del 2008 ci sono stati in Germania 797 casi di antisemitismo in aumento dell´11,4 % rispetto al 2007 con attacchi antiebraici e 27 feriti così come sono apparsi qua e là fenomeni violenti di intolleranza anche in Italia. L´incapacità dei singoli Stati, ciascuno per sé, di trovare una soluzione a problemi di dimensione transnazionali incrementa la paura e la paura provoca l´intolleranza. La storia e l´esperienza ci mostrano che l´unico antidoto valido è rappresentato da un´Europa ancor più unita e capace di dare risposte valide alle esigenze dei suoi cittadini. Cinquantuno anni dopo il pogrom nazista, l´Europa unita ha del resto contribuito in modo determinante alla caduta del Muro di Berlino ed al crollo dell´impero sovietico. Da questi avvenimenti occorre partire per spiegare ai giovani europei le ragioni e gli obiettivi su cui si fonda il processo di unificazione del continente. Pier Virgilio Dastoli Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea .  
   
   
LA TEMPERATURA AUMENTA: ANCHE I RUSSI TOLGONO IL COLBACCO  
 
 Kyoto-Mosca, 11 novembre 2008 - La Terra si riscalda sempre più rapidamente. Le recenti inondazioni e siccità non sono degli eventi meteorologici eccezionali. Sono la naturale conseguenza, tra le altre cose, di secoli d´industrializzazione basata sull´utilizzazione di quantità elevate di petrolio, benzina e carbone. Il riscaldamento climatico é dunque un problema moderno e globale che deve essere affrontato e risolto con urgenza. Il vertice delle Nazione Unite del dicembre 2009 a Copenhagen si avvicina e l´Europa ha la ferma intenzione di trovare una risposta concreta ed effettiva al problema del cambiamento climatico. In questo contesto la delegazione ufficiale degli eurodeputati della commissione parlamentare sul cambiamento climatico si é recata, la settimana scorsa, in visita in Russia. Gli eurodeputati hanno incontrato Membri della Duma, rappresentanti del governo e della società civile per discutere di un´eventuale collaborazione e del ruolo strategico che questo Paese potrebbe giocare nei negoziati del post-Kyoto. Il successo del partenariato energetico Ue – Russia - La Russia é il più grande produttore di gas al mondo e il primo fornitore di gas dell´Unione Europea. Come ha affermato la deputata Pse Dorette Corbey, " Il gas é un ottimo prodotto, che, per sua natura, si combina molto bene con l´energia sostenibile. Esistono delle buone possibilità che l´Unione Europea diventi un acquirente stabile di gas ". Il capo della delegazione, l´Onorevole Vittorio Prodi (Alde), sottolinea invece che "potrebbe essere nell´interesse comune, di passare gradualmente dal combustibile fossile, alle fonti di energia rinnovabili". Per realizzare questo obiettivo l´Unione Europea dovrebbe collaborare con Mosca nella ricerca di nuovi strumenti e tecnologie per migliorare le capacitá di produzione e modernizzare gli strumenti di produzione ormai obsoleti. Il cambiamento climatico diventa una sfida non solo europea. - Oggi anche per la Russia il cambiamento climatico é diventato una sfida. "Hanno sempre detto che il cambiamento climatico non li coinvolgeva e che qualche grado in piu´in Siberia sarebbe stato il benvenuto. Ora riconoscono realmente il problema ", ha commentato la deputata Corbey. Infatti, da quando gli strati di ghiaccio permanente hanno cominciato a fondersi e tutte le infrastrutture ad affondare, la Russia ha preso coscienza che il cambiamento climatico non risparmia nessuno Il dialogo con la Russia, assicura l´Eurodeputata Romana Cizelj (Epp-ed) continuerà: " Vorremmo che la Russia assuma un ruolo importante nelle negoziazioni, vorremo che giochi un ruolo pro attivo nel dopo Kyoto. " Altri incontri sono stati programmati per consolidare questo dialogo non solo energetico ma anche politico ed economico: l´eurodeputato Vittorio Prodi incontrerà nuovamente i responsabili del governo Russo a Poznan il prossimo dicembre. Buone notizie su questo fronte arrivano anche dagli Stati Uniti. Come ha riportato l´Onerevole Corbey, anche Barak Obama, nuovo presidente degli Stati Uniti d´America, fará del cambiamento climatico una delle sue priorità: "Obama é stato molto chiaro durante la sua campagna elettorale sul fatto che abbiamo bisogno di una politica energetica e che i problemi legati al cambiamento climatico necessitano di tutta la nostra attenzione". L´europa non sarà la sola ad affrontare questa sfida globale? .  
   
   
BRUXELLES: LA SETTIMANA ARABA ATTRAVERSO LA LENTE DELLA NOSTRA MACCHINA FOTOGRAFICA  
 
Bruxelles, 11 novembre 2008 - Le foto di Omar D, "ritratti di berberi", hanno adornato le pareti del Parlamento a Bruxelles. Il Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, Amr Moussa, al parlamento durante la settimana Araba. Il gruppo "The art of Sawt" da Bahrain in concerto al Parlamento Un bambino Palestinese sembra guardare negli occhi uno spettatore del film, "Reel Bad Arabs", proiettato al Parlamento Europeo che cerca di smitizzare lo stereotipo negativo Hollywoodiano dato agli Arabi. Il Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, Amr Moussa, durante il discorso inaugurale della settimana Araba. Musicisti dal Marocco, Bahrain e Arabia Saudita si sono alternati sul palco di Piazza Flagey a Bruxelles durante il concerto conclusivo della Settimana Araba. Il Presidente del Parlamento Europeo, Hans-gert Pöttering, durante il discorso inaugurale della settimana Araba. Nass El Ghiwane, cantante marocchino, durante il concerto conclusivo della Settimana Araba in Piazza Flagey, a Bruxelles La politica e la cultura Araba ed Europea si sono intrecciate per una settimana nelle aule e nei corridoi del Parlamento Europeo, parte del programma dell´anno del dialogo multiculturale. La prima settimana di novembre ha visto il Parlamento investito di musica, colori, tradizioni e cultura araba. I deputati hanno preso parte ad incontri dedicati al mondo Arabo incontrando oratori d´eccellenza quali il Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, Amr Moussa, ed il porta parola del governo Iracheno Ali Dabbagh, vari membri del Parlamento Iracheno e numerosi altri esperti. .  
   
   
NASCE GRUPPO AMICIZIA TRA ITALIA E BULGARIA  
 
Roma, 11 novembre 2008 - Presso l´Ambasciata di Bulgaria a Roma si è svolta la cerimonia d´inaugurazione del Gruppo d´Amicizia tra l´Italia e la Bulgaria, che conta 75 deputati e senatori nel Parlamento italiano. Lo rende noto l´Ice. Durante i saluti ufficiali l´ambasciatore bulgaro, Atanas Mladenov, ha sottolineato l´importanza dell´Italia come partner strategico della Bulgaria, sia a livello bilaterale sia nel contesto della cooperazione nell´Unione europea. I rapporti d´amicizia tra i due Paesi sono un´ottima base per una futura collaborazione nell´ambito di questioni quali la stabilità nei Balcani occidentali, la politica energetica e quella ambientale. Il presidente del Gruppo d´amicizia tra l´Italia e la Bulgaria, Roberto Rosso, ha auspicato un´intensificazione dei rapporti di cooperazione tra i due Parlamenti. . .  
   
   
SLOVENIA, COSTO LAVORO 2007 AUMENTA DEL 5,6 P.C.  
 
Lubiana, 11 novembre 2008 - Secondo i dati provvisori del Governo sloveno, il costo del lavoro nel 2007 è aumentato del 5,6 per cento rispetto all´anno precedente. Sono dati dell´Ufficio nazionale di Statistica. I costi per ora di lavoro sono fissi ad euro 12,74. L´82,6 per cento dei costi è rappresentato dalle paghe dei lavoratori. I datori di lavoro sloveni hanno investito 8 euro al mese nello sviluppo delle risorse umane. Il costo del lavoro è maggiore nel settore finanziario, mentre è inferiore nel settore dell´ospitalità (turismo, ristoranti). .  
   
   
"NEW CHALLENGES FOR AFRICA"  
 
Milano, 11 novembre 2008 - il prossimo 20 novembre, alle ore 9. 00, Ispi e Iss, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, promuovono una Conferenza Internazionale dal titolo: "New Challenges for Africa" Elections & Conflict Management, Post Conflict Reconstruction E´ prevista la traduzione simultanea dall´inglese. Www. Ispionline. It .  
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE NOVEMBRE 2008  
 
 Roma, 11 novembre 2008 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 13 novembre. - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 1º agosto 2007/2039; ottava tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1. 000 milioni di euro a un massimo di 1. 500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali non più in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 1º agosto 2002/1º febbraio 2013; quindicesima tranche decorrenza - scadenza: 1º agosto 2005/1º febbraio 2037; sedicesima tranche ammontare complessivo, per le due emissioni: da un minimo di 2. 500 milioni di euro a un massimo di 3. 500 milioni di euro Come già comunicato, per tutti i titoli suindicati il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. .  
   
   
ASSOSIM: ADDIO ALLA PIATTAFORMA AFFARI PER I MERCATI AZIONARI GESTITI DA BORSA ITALIANA  
 
 Milano, 11 novembre 2008 - Dopo mesi di notevole impegno organizzativo per mettere a punto i sistemi e testare le nuove funzionalità, si é realizzata oggi regolarmente e con soddisfazione degli operatori del mercato la prima fase della migrazione verso la piattaforma Tradelect dei mercati azionari gestiti da Borsa Italiana. Assosim, che nei giorni precedenti è riuscita a raccogliere le istanze degli Associati e a veicolarle al gruppo Borsa Italiana, ritiene sicuramente positivo il risultato ottenuto e auspica che si possa procedere ora speditamente verso la migrazione degli altri mercati di Borsa Italiana. Assosim è particolarmente soddisfatta di come stiano evolvendo i rapporti con Borsa Italiana stessa e confida in una pronta soluzione delle ultime difficoltà connesse alla migrazione, quale la differenza di latenza fra intermediari stanziati a Londra e intermediari stanziati in Italia. .  
   
   
ANIMA SGR RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 30 SETTEMBRE 2008 COMMISSIONI RICORRENTI NETTE: € 23,9 MILIONI (-12,3%)  
 
Milano, 11 novembre 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Anima Sgr, società di gestione del risparmio indipendente, riunitosi ieri, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2008, redatto secondo i principi contabili Ias/ifrs. Risultati economico-finanziari Nei primi nove mesi del 2008 le commissioni ricorrenti nette (commissioni di gestione nette, commissioni di sottoscrizione nette, diritti switch) sono ammontate a € 23,9 milioni, da € 27,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con una variazione del -12,3%. L’andamento delle commissioni ricorrenti è stato condizionato negativamente dal peggioramento dell’asset mix, cioè dalla crescente incidenza sul patrimonio complessivo dei fondi a minor margine commissionale. Nei primi nove mesi del 2008 le commissioni variabili nette sono risultate sostanzialmente nulle, rispetto a € 6,5 milioni dello stesso periodo precedente. Le commissioni nette totali nel periodo in oggetto si sono così attestate a € 23,9 milioni, da € 33,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con un calo del 29,2%, imputabile per un terzo al calo delle commissioni ricorrenti nette e per due terzi al venir meno delle commissioni variabili. La tabella sottostante evidenzia l’andamento delle singole componenti delle commissioni nette, separando in particolare le commissioni ricorrenti nette (commissioni di gestione nette, commissioni di sottoscrizione nette e diritti switch) dalle commissioni variabili nette (commissioni di performance nette).
Dati in migliaia di euro 30/09/2008 30/09/2007 Variazione %
Commissioni ricorrenti nette (A) 23. 923 27. 276 -12,3%
Commissioni variabili nette (B) 12 6. 511 n. S.
Commissioni totali nette (A+b) 23. 935 33. 787 -29,2%
Nel periodo in esame i costi generali (personale e amministrativi) si sono attestati a € 12,9 milioni, da € 12,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con una variazione del +4,7%. L’utile al lordo delle imposte si è attestato a € 7,8 milioni, da € 20,7 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (-62,6%). Infine, l’utile netto nei nove mesi del 2008 è ammontato a € 4,7 milioni, da € 12,2 milioni1 dello stesso periodo dell’anno precedente (-61,3%). La posizione finanziaria netta, determinata tenendo conto della valutazione delle attività finanziarie al fair value, secondo il principio Ias 39, al 30 settembre 2008 è positiva per € 1,8 milioni, rispetto a € -0,4 milioni del 30 giugno 2008. Si allegano gli schemi di conto economico, stato patrimoniale, conto economico riclassificato e posizione finanziaria netta, i quali non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Dott. Michele La Rosa, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili. Dati dell’attività commerciale Le masse gestite al 30 settembre 2008 ammontano a € 8. 436,6 con un calo del 18% rispetto alla fine del 2007. Il decremento è dovuto sia ad una raccolta netta negativa che all’andamento dei mercati azionari in discesa rispetto ai valori di fine 2007. La raccolta netta al 30 settembre 2008 presenta un saldo pari a € -1. 232,6 milioni rispetto a € -1. 103,4 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Il risultato risente del continuo esodo di capitali dai fondi comuni verso altre forme d’investimento. In controtendenza la raccolta netta del fondo pensione Anima Orizzonti che ammonta a € 16,9 milioni dall’inizio del 2008, rispetto a € 5,9 milioni nello stesso periodo del 2007, e che ha consentito di raggiungere quota 7. 500 aderenti.
Dati in milioni di euro 30/09/2008 30/09/2007 Variazione
Patrimonio gestito totale* 8. 436,6 10. 794,9 -18,3%
Raccolta netta totale -1. 232,6 -1. 103,4 n. S.
Fonte: Anima. * Al lordo delle duplicazioni, pari a € 34,5 milioni (rappresentate dal fondo Anima Orizzonti, che investe in fondi Anima e in Anima Sicav). .
 
   
   
BRUNETTA/FORMIGONI, LOMBARDIA APRIPISTA DELLA P.A. DIGITALE-1 IL MINISTRO FIRMA CON LA REGIONE LA PRIMA INTESA PER INNOVAZIONE "SIETE MOTORE PER LA REALIZZAZIONE DEL MIO PROGETTO IN ITALIA"  
 
 Milano, 11 novembre 2008 - Regione Lombardia come apripista dell´innovazione della Pubblica Amministrazione in Italia. E´ questo il senso dell´Intesa firmata ieri mattina al Palazzo Pirelli dal ministro per la Pubblica Amministrazione e l´Innovazione, Renato Brunetta, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Un Protocollo di intesa "per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e la realizzazione di servizi avanzati per cittadini e imprese", al quale la Regione arriva preparata perché "da anni - come ha sottolineato Formigoni - ha fatto concretamente dell´innovazione e dello sviluppo della società dell´informazione una delle dimensioni prioritarie di una Pubblica Amministrazione caratterizzata da vicinanza ai cittadini e alle imprese, semplificazione ed efficienza". "Se l´Italia si chiamasse Lombardia - ha convenuto il ministro - non avrei il problema dell´innovazione. Firmo questa Intesa, prima del genere in Italia e forse in Europa, in Lombardia perché voglio che sia motore per fare altrettanto nelle altre Regioni". In effetti in Lombardia "è avviato - ha ricordato Formigoni - il passaggio di tutte le pratiche via web; l´accesso al sistema sanitario è informatizzato grazie alla Carta regionale dei servizi; la macchina amministrativa ha operato la transizione dalla carta all´elettronica; e la banda larga sta per essere portata con l´intervento della Regione anche nelle zone più svantaggiate per il mercato". "E tutto ciò in una Regione che ha 1 dipendente per oltre 3. 000 abitanti, meno della metà della media italiana, che costa a ogni cittadino 40 euro all´anno contro la media nazionale di 80, e che in tempi di vacche magre ha varato una manovra anticrisi da 25 miliardi che conferma gli investimenti senza un euro di tasse in più". Conferma il ministro: "Formigoni sta parlando non di progetti ma di realizzazioni, mi piacerebbe che l´Italia fosse tutta così". E parte da qui per lanciare il suo Piano Industriale per l´Innovazione, con un tour de force di 60 protocolli da stipulare nel giro di 24 mesi con i Ministeri, le Regioni, i capoluoghi di Regione, grandi agenzie e istituti di ricerca, e su cui il ministro ha detto di poter contare, tra l´altro, su 360 milioni di risorse governative. L´intesa firmata oggi (con lo scopo di "mettere a disposizione dei cittadini e delle imprese tutte le innovazioni tecnologiche destinate a semplificare l´accesso ad una serie di servizi, secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità") comprende quattro progetti strategici prioritari - trasversali e strettamente legati ai cinque ambiti di intervento concordati - che saranno avviati subito e definiti in dettaglio nell´imminente Accordo di Programma Quadro, che indicherà soggetti, azioni, modalità, tempi e risorse: - Carta Nazionale dei Servizi/carta Regionale dei Servizi pay: sarà attivato un tavolo di confronto con l´Associazione Banche Italiane e le Poste per definire l´utilizzo della Cns/crs come carta di pagamento. - Carta Regionale dei Trasporti: verifica delle possibilità di utilizzo della Crs, definendo le condizioni di interoperabilità tra i sistemi di ticketing per i trasporti basati su smart card. - Fatturazione elettronica: lo scopo è digitalizzare il pagamento di tutte le prestazioni fornite alla Pubblica Amministrazione, con un notevole risparmio di tempo. - Banda larga: l´obiettivo è attivare una serie di servizi avanzati per il governo del territorio e l´ambiente, intervenendo anche nei settori scuola, sanità, imprese, giustizia, ecc. Un tavolo tecnico composto da 6 membri dovrà stabilire entro quattro mesi i contenuti dell´Accordo di Programma Quadro, avvalendosi dell´eventuale collaborazione anche di Lombardia Informatica, del Centro Nazionale per l´Informatica nella Pubblica Amministrazione o dei rappresentanti di altri enti coinvolti nei progetti. Il ministro Brunetta ha chiesto (e naturalmente ottenuto) la collaborazione della Regione Lombardia per lo sviluppo della Rete Amica, per aumentare di 100. 000 i punti di accesso informatico alla Pubblica Amministrazione in Italia (per esempio nei centri commerciali, nelle tabaccherie, nelle farmacie). Anche qui, considerando che la Lombardia molto ha già realizzato su questa strada, "moltiplicando per 10 - ha ricordato l´assessore alle Risorse e Finanze, Romano Colozzi, protagonista della preparazione dell´Intesa firmata oggi - i punti di accesso", ad esempio per la prenotazione di visite ed esami, per il pagamento del bollo auto, ecc. Ed ecco in dettaglio i cinque ambiti di intervento previsti dall´intesa firmata ieri da Brunetta e Formigoni. Carta Nazionale Dei Servizi/carta Regionale Dei Servizi - Sono state emesse 9. 358. 107 Carte Regionali dei Servizi: l´hanno a disposizione il 99,05% dei cittadini. La Crs lombarda è Carta Nazionale dei Servizi (Cns), Codice Fiscale, Tessera Sanitaria (Ts) e Tessera Europea di Assicurazione Malattia. La Crs è chiave di accesso fondamentale per l´utilizzo dei servizi offerti dal Sistema Informativo Socio Sanitario lombardo (scelta e revoca del medico, prenotazione di prestazioni, ecc), ma è già ad oggi utilizzata anche per una vasta gamma di servizi di e-government: con la Regione le domande per la Dote scuola e la Dote lavoro e le varie domande di finanziamento su fondi regionali ed europei; con l´amministrazione dello Stato, per esempio con l´agenzia delle entrate (per quanto riguarda le dichiarazioni dei redditi, le pratiche Iva, ecc. ); con le singole amministrazioni comunali per servizi sociali, scolastici, sportivi, ecologici, oltre che all´anagrafe e al rilascio dei certificati. A ottobre è partita una campagna informativa sull´uso della Carta Regionale dei Servizi, accompagnata dalla distribuzione di lettori di smart card a prezzo contenuto (7,5 euro). Con questa iniziativa i cittadini lombardi avranno quindi a disposizione tutti gli strumenti (Crs, Pin, lettore di smart card) per poter fruire di un ampio spettro di servizi on-line e off-line, offerti sia da soggetti pubblici che privati. Regione Lombardia intende utilizzare la Crs non solo per sviluppare ulteriori servizi in ambito sanitario ma anche come Carta dei Trasporti a supporto delle politiche di integrazione tariffaria per i trasporti, come strumento di pagamento, per la raccolta dei dati di acquisto dei farmaci, per l´accesso a tutti i servizi on line della Pubblica Amministrazione e delle imprese lombarde. Cooperazione Applicativa - La cooperazione applicativa è l´effettiva possibilità di una amministrazione di accedere a servizi di un´altra amministrazione per ricavarne informazioni e dati, la possibilità di aggiornare data base di interesse di più enti, la possibilità di svolgere procedimenti informatizzati tra più amministrazioni nei quali ciascuna immette i dati e i documenti informatici di propria competenza. In questo ambito rientrano i progetti Icar (Interoperabilità e Cooperazione Applicativa tra le Regioni), Icast (sistema di interscambio documentale per la gestione del rapporto di fornitura nelle imprese del settore Tessile-abbigliamento lombardo) e Icaro (registrazione delle nascite in ospedale, in fase di completamento e che sarà sperimentato nel 2009). Le prospettive di sviluppo riguardano: dispiegamento delle componenti infrastrutturali necessarie all´attivazione di progetti strategici tra cui la Crs come strumento di pagamento o la Fatturazione elettronica; sviluppo del sistema di autenticazione delle credenziali digitali del cittadino; sviluppo e diffusione del progetto Icast. Dematerializzazione - Dal 2006 Regione Lombardia ha avviato il progetto di realizzazione del Sistema Documentale Regionale per l´utilizzo di documenti elettronici e lo scambio digitale dell´informazione. Già oggi sono numerosi processi cartacei sono stati sostituiti con processi completamente elettronici: ordinativo informatico, cedolino on-line, Gazzetta Ufficiale esclusivamente on line, incarichi con enti del Sistema Regionale, notifiche accertamento per bolli auto, ecc. Inoltre, Regione Lombardia ha già in uso questi servizi: protocollo informatizzato, posta elettronica certificata, gestione degli atti amministrativi, procedimenti on line rivolti a cittadini, enti e imprese, dematerializzazione della corrispondenza in arrivo, conservazione sostitutiva dei documenti. Entro il 2010 si conta di arrivare alla completa dematerializzazione di tutta la corrispondenza interna e delle principali procedure trasversali esistenti. E´ in fase di avvio un progetto per lo sviluppo del sistema documentale regionale che coinvolgerà gli enti pubblici lombardi. Anagrafi - Per gestire i dati dell´anagrafe civile, sanitaria e delle imprese, Regione Lombardia ha realizzato l´infrastruttura di integrazione dei dati anagrafici (Esra - Elenco Soggetti Riconosciuti ed Accreditati) in grado di razionalizzare, ottimizzare e semplificare le modalità di aggiornamento e circolazione delle informazioni. L´integrazione progressiva delle basi dati anagrafiche ha tra gli obiettivi il miglioramento dei processi grazie alle positive ricadute derivanti dall´utilizzo di dati corretti e la creazione di nuovi servizi. Banda Larga - Dal 2000 sono stati attivati 18 progetti coinvolgendo oltre 300 comuni, situati in zone Obiettivo 2 e a Sostegno Transitorio, che hanno beneficiato di un contributo per la realizzazione di una rete telematica destinata a offrire connettività wireless a banda larga ai cittadini e agli enti pubblici. Due i principali obiettivi per il prossimo futuro: attivare, nelle aree già coperte da banda larga, servizi avanzati per cittadini e imprese (condivisione dei dati territoriali a supporto del governo del territorio, supporto alle procedure di valutazione ambientale di piani e progetti, geolocalizzazione, infrastrutture e reti nel sottosuolo, tracciabilità dei rifiuti); diffondere e sviluppare servizi in larga banda nei settori della scuola, sanità, imprese, giustizia, previdenza e finanza. .  
   
   
CONCLUSE LE OPERAZIONI DI SCRUTINIO LORENZO DELLAI RICONFERMATO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO  
 
Trento, 11 ottobre 2008 - Si sono concluse le operazioni di scrutinio relativamente all’elezione diretta del presidente della Provincia autonoma di Trento. Con 165. 046 voti (pari al 56,99%) il candidato presidente Lorenzo Dellai è stato riconfermato. Gli altri candidati presidente hanno ottenuto questi risultati: Sergio Divina 105. 692 (36,50%); Nerio Giovanazzi 8. 399 (2,90%); Remo Andreolli 5. 653 (1,95%); Agostino Catalano 3. 354 (1,16%); Gianfranco Valduga 1. 447 (0,50%). .  
   
   
TOSCANA: EMERGENZA ECONOMIA, LA REGIONE REAGISCE RISORSE PER IMPRESE, FAMIGLIE E LAVORATORI. ENTRO FEBBRAIO ATTIVI TUTTI I BANDI EUROPEI  
 
Firenze, 11 novembre 2008 - Un provvedimento per reggere l´urto della crisi finanziaria internazionale sull´economia toscana. Lo ha licenziato il governo regionale durante la giunta odierna, ma è il risultato soprattutto di una serie di incontri con il sistema delle banche e delle fondazioni, con le associazioni di categorie e con i sindacati, con le università. «Con un´iniziativa unica in Italia abbiamo riunito tutti i soggetti del sistema economico regionale: dalle banche alle università, dalle imprese ai sindacati, dalle camere di commercio alle associazioni di categoria. Insieme abbiamo condiviso l´urgenza di un intervento di sistema capace di venire incontro ai bisogni dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese» - ha detto Claudio Martini, presidente della Toscana, incontrando oggi pomeriggio la stampa. «Nei prossimi anni la Regione assicurerà al territorio 3 miliardi e 661 milioni di euro capaci di attivare altri 4 miliardi di euro di investimenti. Inoltre, per fare fronte all´emergenza la Regione aggiunge ulteriori 63 milioni in favore di famiglie, disoccupati, precari, giovani, imprese. Puntiamo a fronteggiare l´impatto della crisi, a mettere in campo tutte le risorse possibili e a continuare nel frattempo a lavorare per rendere più competitivo e attrattivo il nostro territorio. Tutto questo anche lavorando sull´estensione delle garanzie a tutela del credito per le imprese, sulla velocizzazione dei nuovi investimenti e la semplificazione delle procedure, sulla capacità di offrire tutele maggiori ai lavoratori delle imprese a rischio chiusura. » Ecco nel dettaglio alcune delle misure del pacchetto licenziato dalla giunta. Credito – Vengono costituiti 2 nuovi Fondi di Garanzia per le Pmi che attiveranno finanziamenti aggiuntivi per 500 milioni. Il primo di 15 milioni è destinato a ristrutturar e il passivo delle Pmi, a reintegrare la liquidità e rifinanziare il debito a medio termine; il secondo di 33 milioni sarà utilizzato per finanziamenti di nuovi investimenti e microcredito. Altri 6 milioni sono destinati ai Confidi iscritti all’albo intermediari per erogare garanzie alle imprese associate. I Fondi copriranno fino all’80% del finanziamento bancario; saranno gratuiti per le Pmi ed erogati con un tasso in linea con il protocollo del 2006. Le banche si impegnano inoltre ad effettuare operazioni di smobilizzo crediti delle Pmi verso la pubblica amministrazione con Fidi Toscana che interviene con la garanzia. A vantaggio di universitari, lavoratori atipici e professionisti sono stati inoltre stanziati 2,7 milioni. Il Fondo garanzia per disoccupati e lavoratori atipici di 1 milione di euro ha già attivato prestiti per 1,7 milioni con oltre 200 operazioni. Dal 17 ottobre è in vigore il Fondo di garanzia per il presti to d’onore a studenti universitari. La giunta ha anche approvato un fondo da 1 milione di euro per prestiti a tirocinanti e giovani professionisti. Famiglia – Attivazione di un fondo di sostegno sui mutui per la prima casa attraverso la proroga di un anno della rata del mutuo per i lavoratori licenziato o senza lavoro. La giunta definirà una precisa proposta entro qualche settimana ricercando un´intesa con il governo e il sistema bancario. Lavoro - Le situazioni di crisi aziendale saranno seguite quotidianamente da una task force apposita. Viene costituito un fondo per anticipare sin dal primo mese la Cassa integrazione a quei lavoratori che ne hanno diritto. Sono stati chiesti al governo 2 milioni di euro in deroga per la cassa integrazione per le aziende con meno di 15 dipendenti. Stanziati 15 milioni di euro in 3 anni per l’imprenditoria giovanile (con età inferiore a 35 anni). Investimenti Competitivita´ E Occupazione &ndash ; Dei 1. 127 milioni di fondi comunitari entro il 2013 ben 604 saranno spesi entro il 2010: - 222 milioni per la ricerca, lo sviluppo, il trasferimento tecnologico e l´innovazione - 52 milioni per la sostenibilità ambientale - 29,6 milioni per la competitività e la sostenibilità del sistema energetico - 147,7 milioni per le infrastrutture, il trasporto e le telecomunicazioni - 152,6 milioni per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle risorse territoriali Velocizzate anche le procedure di spesa. Tra novembre 2008 e febbraio 2009 saranno pubblicati tutti i bandi dei Fondi comunitari (Por Creo). A febbraio 2009 ci sarà anche la pubblicazione dei bandi per i finanziamenti dei progetti per l’energia. È già in corso l’informatizzazione di tutte le procedure per l’accesso ai finanziamenti (domande online). Aree Sottoutilizzate - 757 milioni saranno investiti nei prossimi anni per le aree sottoutilizzate per riequilibrio economico e sociale. Investimenti Rurali - 323 milioni per il sostegno alla competitività delle imprese agricole, forestali e agroindustriali. 335 milioni per la protezione e la valorizzazione dell’ambiente e del territorio. 182 milioni per la diversificazione economica e il miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali. 13 bandi sono stati già attivati nel 2008 e altri 17 lo saranno entro il 2009. Obiettivi Di Lisbona – Saranno investiti 359 milioni per aiuti all’occupazione, sostegno lavoro femminile, inclusione sociale, formazione, mobilità e cooperazione. 77,5 milioni per progetti di ricerca industriale e sperimentale congiunti tra imprese, università e centri ricerca. 394,5 milioni per imprenditoria giovanile, servizi all’infanzia, diritto allo studio, edilizia scolastica, scuole materne non statali, apprendistato, progetti integrati. 66 milioni di investimenti per conservazione e valorizzazione beni culturali. 40 milioni per il nuovo teatro comunale di Firenze. 9 milioni per nuovi impianti sportivi. Competitivita´ Del Territorio - 964 milioni di investimenti entro il 2009 in trasporti, infrastrutture, casa e in ambiente ed energia. Per rendere il territorio più competitivo sarà inoltre sollecitato il governo sull´adeguamento del sistema infrastrutturale (Alta velocità, Tirrenica, Due Mari, A11…). Le università avranno un sostegno mirato alla qualità, all’efficienza, all’integrazione su base regionale. Sarà attivata una corsia preferenziale per attrarre gli investimenti di chi vuole creare nuove imprese, accrescere il business esistente, stimolare investimenti dall’estero. Semplificazione – Saranno abrogate 200 leggi regionali esistenti, portando a 480 le leggi vigenti. Sarà esteso il diritto di accesso a tutti gli atti senza obb ligo di motivazione. Saranno ridotti i tempi burocratici: entro 5 giorni il responsabile del procedimento dovrà fornire risposte e la durata dei procedimenti non dovrà superare i 30 giorni. La rete regionale degli sportelli per le imprese garantirà un unico accesso per le attività produttive, modulistica on line, saranno uniformate le procedure. Maggior contrasto all’abusivismo e tutela del commercio, attraverso la semplificazione delle procedure della polizia locale in ambito di sequestro, distruzione e assegnazione delle merci. .  
   
   
MARRAZZO INCONTRA AMBASCIATORE ROMENO IN ITALIA  
 
Roma, 11 novembre 2008 - Si è tenuto presso la Regione Lazio il primo incontro tra il Presidente Piero Marrazzo e l’Ambasciatore di Romania in Italia Victor Rusu. L’incontro nasceva dall’esigenza di tracciare un primo bilancio della campagna di informazione e sensibilizzazione “Piacere di conoscerti” lanciata dal governo romeno dal settembre 2008 con l’obiettivo di favorire la conoscenza della comunità romena che vive in Italia. La campagna assume particolare rilevanza nel Lazio dove i romeni residenti sono oltre 100 mila pari a circa il 10 per cento dell’intera comunità romena in Italia che conta più di un milione di persone. L’ambasciatore Rusu ha illustrato i risultati positivi della campagna di comunicazione che si è resa necessaria dopo alcuni gravi fatti di cronaca che ha viso coinvolti immigrati romeni e dal fatto che recenti sondaggi rivelano come il 33% dei cittadini italiani sia contrario alla presenza dei romeni. Nel corso dell’incontro, pur tenendo conto dei primi positivi risultati che la campagna sta avendo sulla percezione che gli italiani, e i cittadini del Lazio in particolare, hanno dei romeni, si è condivisa la necessità di efficaci iniziative per migliorare le condizioni di vita della comunità romena nella regione. “Da uomo di comunicazione ancor prima che presidente della Regione – ha dichiarato Marrazzo – sono fermamente convinto che la reciproca conoscenza sia un elemento decisivo per favorire e rafforzare l’armonia e la buona convivenza tra gli italiani e i romeni, poiché sappiamo che ciò che ci unisce va molto al di sopra delle differenze e delle divisioni”. L’incontro si è concluso con l’impegno a rafforzare la collaborazione tra Regione Lazio e Governo romeno sui temi dell’integrazione, della sicurezza e soprattutto dell’agevolazione della circolazione della forza lavoro secondo criteri più rispondenti alle effettive necessità nei due paesi, tenendo anche presente che delle circa 20 mila società e aziende italiane in Romania molte di esse sono laziali. .  
   
   
INVESTIMENTI PER TRE MILIARDI E MEZZO DI EURO. IL VENETO, PRIMA REGIONE ITALIANA, UTILIZZA IL 110 PER CENTO DEI FONDI EUROPEI  
 
Venezia, 11 novembre 2008 - Nella programmazione dei fondi strutturali europei, che si conclude questo dicembre, sono stati finanziati progetti relativi alla conversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali e in merito all’istruzione, alla formazione e all’occupazione, alla cooperazione transfrontaliera oltre che al piano di sviluppo rurale. Le risorse della Commissione europea, sommate agli investimenti finanziari approvati e deliberati dalla Giunta regionale, hanno permesso interventi per tre miliardi e mezzo di euro. Il grado di attuazione delle progettualità non può pertanto che definirsi soddisfacente, con percentuali di utilizzo dei fondi (110 per cento) che pongono la nostra regione ai primi posti nel Paese e in Europa. Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha commentato stamattina l’incontro della Commissione europea con le autorità di gestione dei fondi al Mulino Stuchy di Venezia. “Una occasione - ha detto l’assessore in apertura dei lavori - per verificare i risultati già raggiunti con la programmazione europea 2000-2006 e soprattutto l’opportunità per fare il punto sulla gestione dei fondi a bilancio negli anni 2007-2013. Si conferma ancora una volta l’eccellenza del Veneto in termini di efficienza e di efficacia nell’impiego dei finanziamenti. L’auspicio naturalmente è che i fondi europei siano esclusi dal patto di stabilità, così da essere in una congiuntura finanziaria globale complessa un vero volano per l’economia veneta. ” Con la nuova programmazione comunitaria, relativa agli anni 2007-2013, attraverso il programma operativo competitività e occupazione (Por), il fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) ha stanziato 208 milioni di euro, cofinanziati da 245 milioni di euro dai fondi nazionali e regionali per un totale di 453 milioni di euro. Inoltre, il fondo di sviluppo europeo (Fse) mette a disposizione, con il finanziamento nazionale e regionale, 717 milioni di euro, mentre il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), che riguarda il settore primario, stanzia complessivamente 915 milioni di euro. “Si tratta di risorse - ha ricordato Vendemiano Sartor - che andranno a supportare azioni relative all’innovazione e all’economia della conoscenza, all’energia, all’ambiente e alla valorizzazione del territorio, all’accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazioni, alla cooperazione interregionale, alle attività formative e allo sviluppo del settore primario. ” La soddisfazione è che il Veneto, che partecipa come copofila, a programmi transfrontalieri, transnazionali e interregionali, è considerato un ottimo laboratorio di idee, capace di mostrare con successo la via per il futuro, in grado di mettere in sinergia tutte le istituzioni. Per l’assessore la nostra è una regione d’avanguardia nella competizione globale che ha saputo scommettere nella ricerca, nell’innovazione, nella formazione e nelle reti tecnologiche, che è riuscita a superare i localismi, che sa guardare con una rinnovata attenzione al mondo produttivo dell’ Europa centrale. “La programmazione europea - ha concluso Vendemiano Sartor - per il prossimo futuro dovrebbe calibrare meglio le iniziative sulle esigenze e sulle peculiarità delle piccole e medie imprese. Dovrebbe anche garantire una maggiore autonomia di azione al territorio, pur mantenendo la gestione della programmazione, e dovrebbe snellire le procedure burocratiche e introdurre criteri di valutazione più veloci e funzionali. Infine, dovrebbe avere più sensibilità per grandi questioni come le speculazioni finanziarie, le energie, l’immigrazione. ” . .  
   
   
FINANZIARIA FVG: TONDO, BILANCIO 2009 "GUARDINGO"  
 
 Udine, 11 novembre 2008 - "Bilancio guardingo". Usa questa definizione il presidente della Regione, Renzo Tondo, per la manovra di fine anno che pareggia a 4,5 miliardi di euro ed è stata approvata ieri in via preliminare dalla Giunta riunita a Udine. "In un momento come questo - spiega Tondo - non sappiamo quale primavera economica e politica ci aspetta e dunque ci siamo riservati spazi di manovra che possono essere attivati anche con il ricorso ad un ulteriore indebitamento, dopo aver messo in sicurezza i settori strategici, compresi gli Enti locali". Grazie a due manovre di contenimento, la contrazione dell´incremento del debito e la riduzione dei limiti di impegno, la finanziaria 2009 "si può definire anche virtuosa", ha aggiunto Tondo, precisando poi i termini della manovra: "Per quest´anno avremo un incremento del debito di 100 milioni di euro. Nel 2008 era stato di 149 milioni - ricorda il presidente -, nel 2007 ammontava a 295. I limiti di impegno passano da 43 a 21: queste operazioni, affiancate al mantenimento delle risorse per i vari capitoli che, in alcuni casi, risultano anche incrementate, permetteranno un equilibrio di bilancio". Sanità, lavoro, famiglia sono i comparti che vedono incrementate, anche del 50 per cento (è il caso del lavoro), le risorse a disposizione. Oltre agli investimenti in infrastrutture viarie (solo per la terza corsia della A4 sono previsti 1,6 miliardi) che vengono confermati, dalla Giunta regionale di oggi escono finanziate anche opere di edilizia sportiva (per lo più per la messa a norma di strutture esistenti), dragaggi delle lagune, gli Ato e fondi per fare fronte all´emergenza imposta alle imprese agricole dalla direttiva nitrati. "Sulle infrastrutture le parole d´ordine sono cantierabilità e strategicità - ha aggiunto Tondo -; se ci accorgeremo che le importanti risorse che abbiamo destinato non sono spendibili entro l´anno le sposteremo su altri capitoli". La bozza approvata ieri sarà sottoposta al vaglio del Consiglio delle Autonomie locali mercoledì 12, per poi essere approvata in via definitiva dalla Giunta giovedì 13 novembre. .  
   
   
REGIONE, APPROVATO DALLA GIUNTA DELL’ EMILIA ROMAGNA IL BILANCIO 2009. ERRANI: "CONTRASTIAMO GLI EFFETTI DELLA CRISI, SALVAGUARDANDO IL POTERE D´ACQUISTO DELLE FAMIGLIE RILANCIANDO GLI INVESTIMENTI PUBBLICI". DELBONO: "RISULTATI IMPORTANTI SENZA INTRODURRE TICKET E SENZA AUMENTARE LA PRESSIONE FISCALE".  
 
 Bologna, 11 novembre 2008 – “Credo che la dica lunga il fatto che il fondo regionale per la non autosufficienza è dotato di più risorse rispetto all’intero fondo nazionale”. Lo ha detto il presidente della Regione Vasco Errani illustrando oggi a Bologna il bilancio di previsione 2009, approvato stamani dalla Giunta (entrate e spese per 14. 268 milioni di euro) assieme al Piano pluriennale 2009-2011 e al Documento di politica economico e finanziaria. “Un bilancio importante, perché raccoglie i risultati di alcuni anni di lavoro, propone un impianto adeguato per affrontare il futuro e coglie le criticità che stanno attraversando la nostra società, con risposte che da subito faranno sentire i propri effetti su imprese e famiglie”. La Regione, con le scelte di bilancio, vuole affrontare la crisi che sta facendo sentire i propri effetti sui conti di imprese e famiglie emiliano-romagnole, anche se in modo meno rilevante rispetto al resto del Paese. E questo nonostante una serie di scelte del Governo – ha spiegato Errani assieme al Vicepresidente Flavio Delbono, nel corso di una conferenza stampa, presenti anche gli assessori regionali Bissoni, Manzini, Peri e Rabboni – che non affrontano concretamente i problemi reali, come ad esempio i tagli al fondo sociale, al fondo per l’affitto, senza contare il grosso problema che grava sulla sanità, che sconta una previsione di finanziamento statale per il 2010 e 2011 sottostimata di almeno 7 mld di euro”. “Noi vogliamo operare concretamente – ha continuato il Presidente Errani – per la difesa del welfare, perché questo ci consente di agire indirettamente sul sostegno al potere d’acquisto delle famiglie. Lo faremo attraverso il mantenimento e il potenziamento degli interventi e dei servizi a favore, soprattutto, delle fasce deboli della popolazione. Sto parlando di sanità, di diritto allo studio, di trasporto pubblico. Quanto poi al fondo per la non autosufficienza, credo che la dica lunga il fatto che il nostro fondo regionale è dotato di più risorse rispetto all’intero fondo nazionale”. L’impegno della Regione è volto al sostegno degli investimenti pubblici (+10,9%), infrastrutture in particolare. Questo per contrastare il ciclo economico negativo e per sostenere quella domanda interna che potrà generare aumento della competitività territoriale, grazie ai minori costi di insediamento delle aziende nel nostro territorio resi possibili dal rafforzamento della rete infrastrutturale”. Inoltre saranno messi in campo, da gennaio, importanti interventi volti al sostegno della piccola e media impresa, attraverso la tutela dell’accesso al credito, strumento indispensabile per affrontare la difficile congiuntura economica. “Il tutto senza introdurre ticket in sanità e senza agire sulla leva fiscale – ha spiegato Flavio Delbono, illustrando il provvedimento – nei confronti di cittadini ed imprese”. Questi, in sintesi, gli assi portanti delle politiche finanziarie che verranno messe in campo dalla Regione Emilia-romagna a partire dal 2009, confermando così le priorità condivise con la società regionale e previste nel “Patto per la qualità dello sviluppo”. Le priorità della Regione La Regione Emilia-romagna si muoverà su due versanti: da un lato migliorare la propria organizzazione, procedendo, contemporaneamente, ad un’ulteriore stretta ai costi di funzionamento. Dall’altro, fare in modo che gli interventi messi in campo – dai servizi ai cittadini e alle imprese alla realizzazione di nuove infrastrutture – possano liberare il complesso delle proprie potenzialità. Per quanto riguarda la riduzione delle spese di funzionamento dell’Ente, si tratta di un percorso avviato da tempo, che ha già prodotto buoni risultati. Nel 2009 è previsto un ulteriore calo: rispetto al dato dello scorso anno, ci sarà una riduzione del 3. 3%. Anche l’ammontare dello stock del debito della Regione si ridurrà: la spesa per il rimborso dei prestiti sarà pari a 116,50 milioni di euro (- 46,3% rispetto al bilancio 2008). “Questo sarà reso possibile – ha spiegato Il Vicepresidente Delbono – oltre che da una buona gestione del bilancio, dall’estinzione di diversi mutui e dalla scelta di finanziare i nuovi investimenti non ricorrendo al credito ma utilizzando risorse proprie”. Per quanto riguarda i principali ambiti di intervento della Regione, il prossimo anno la sanità in Emilia-romagna potrà contare su 7. 653 milioni di euro provenienti dal fondo sanitario. A queste risorse si aggiungeranno 150 milioni di euro che derivano dal bilancio regionale. “I problemi potrebbero esserci nel 2010 – ha spiegato l’Assessore alla Sanità Bissoni – perché se negli ultimi 10 anni il fondo sanitario è aumentato mediamente del 4/5%, nel 2010 il Governo prevede crescita zero delle risorse assegnate, con la popolazione italiana tendenzialmente crescente. Tradotto in cifre, nel biennio 2010/2011, il fondo sanitario nazionale avrà un taglio effettivo tra i 7 e gli 8 mld di euro”. Anche il fondo regionale per la non autosufficienza verrà incrementato di ulteriori 10 milioni di euro, superando così nel complesso i 350 milioni di euro. Le risorse aggiuntive nel 2009 consentiranno, in via prioritaria. Di aiutare le famiglie a regolarizzare i rapporti di lavoro con le assistenti domiciliari e ad attenuare l’impatto di eventuali incrementi delle rette nelle strutture assistenziali. Tutto ciò consentirà di qualificare il servizio sanitario regionale nel suo complesso, che potrà contare anche su 186 milioni di euro per realizzare nuovi ospedali, strutture residenziali e acquistare nuove tecnologie e attrezzature sanitarie. Stanziamenti importanti sono rivolti alle politiche ambientali e al piano energetico. Per il trasporto pubblico locale ed i sistemi di mobilità sono destinati 1. 017 milioni di euro, di cui 587 milioni serviranno per il potenziamento delle linee e per l’acquisto di nuovo materiale rotabile. Grazie a questi fondi si potrà finanziare il programma triennale di qualificazione della rete stradale dell’Emilia-romagna ed acquistare mezzi non inquinanti per il trasporto pubblico locale. Anche il sostegno allo sviluppo dell’economia regionale riveste un ruolo centrale nelle scelte della Regione, specialmente in questa fase di crisi. 525 milioni di euro sono destinati a finanziare la ricerca industriale, a sostenere i progetti delle imprese, a certificare i laboratori e i centri della rete dell’alta tecnologia. Sono poi previsti interventi per sostenere il credito alle imprese, grazie alla stipula di convenzioni con il settore bancario. Per questo sono resi disponibili 50 milioni di euro, di cui 25 per il comparto artigiano e 25 per il settore industriale. Casa e riqualificazione urbana saranno al centro di specifici interventi. In particolare, per far fronte alle esigenze abitative è prevista la realizzazione di 10. 000 alloggi in 10 anni, sia in affitto che in proprietà (prima casa). Previsto anche il recupero degli appartamenti pubblici attualmente sfitti. Per il diritto allo studio, l’accesso al sapere, l’istruzione, le borse di studio e per il lavoro e la formazione sono previsti complessivamente 390 milioni di euro. Serviranno anche per proseguire la realizzazione di interventi di messa a norma e ampliamento degli edifici scolastici. Le Entrate Le entrare della Regione (tributi propri, quote di partecipazione a tributi statali, trasferimenti di risorse dallo Stato e dalla Ue, vendita di beni, mutui e prestiti e altre entrate varie) saranno nel 2009 pari a 14. 268 milioni di euro, al netto delle regolarizzazioni contabili con lo Stato. L’incremento è per lo più derivante dalle risorse acquisite a titolo di compartecipazione ai tributi statali destinati a finanziare il Fondo sanitario e il settore dei trasporti e della mobilità. Le Spese Il patto di stabilità impone una riduzione dello 0,6 della spesa prevista nel 2008, esclusa la spesa sanitaria. Da qui le scelte di razionalizzazione della spesa regionale, attenta all’equilibrio finanziario ma altrettanto attenta a sostenere lo sviluppo del sistema Emilia-romagna. Anche quest’anno – in funzione della necessità di mettere in campo strumenti concreti per fronteggiare la congiuntura negativa – è rilevante il dato sugli investimenti della Regione in opere pubbliche, tutela dell’ambiente e del territorio, interventi a sostegno del sistema economico. La cifra complessiva tocca nel 2009 i 2. 418,4 milioni di euro, un +10,9% rispetto al dato 2008. La spesa corrente Si tratta delle risorse necessarie (11. 733,1 milioni di euro) per garantire i servizi messi a disposizione dei cittadini (ad esempio quelli sanitari, sociali, ecc. ) e per il rimborso dei mutui. Sono comprese anche le spese per il funzionamento dell’Ente, poco più di 350 milioni di euro, in calo del 3. 3% rispetto al dato 2008. Tra le voci di maggior rilievo vi sono la tutela della salute e la salvaguardia dello stato sociale (8. 768,6 milioni di euro), il territorio, ambiente e trasporti (491,1 milioni di euro), l’istruzione e la cultura (383,4 milioni di euro). Gli investimenti Il dato complessivo è un +10,9% rispetto all’anno scorso (2. 418,4 rispetto a 2. 181 milioni di euro). Gli interventi maggiori sono in favore dell’ambiente, dei trasporti e della casa (oltre 1. 240 milioni di euro) e a sostegno del sistema produttivo (oltre 630 milioni di euro). Proseguono intanto gli investimenti previsti nella programmazione dei fondi comunitari 2007/2013, che contribuiscono ad incrementare le risorse disponibili. .  
   
   
LA SFIDA DELLA "QUESTIONE MERIDIONALE"  
 
Cagliari, 11 Novembre 2008 - In un dibattito pubblico, sabato 8 novembre all´Hotel Setar di Quartu, in occasione del congresso regionale del Prc, il Presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, e quello della Regione Puglia, Nichi Vendola, hanno discusso di vari argomenti legati all´attualità politica. Fra questi il federalismo, con il commento al documento firmato venerdì 7 a Palermo dalle Regioni del Sud Italia. "Un documento che sarebbe potuto anche essere migliore – ha detto il Presidente Soru – ma le regioni del sud sono diverse tra loro, hanno governi di colore diverso e atteggiamenti diversi, statuti ordinari e statuti speciali. Ma dobbiamo comunque riuscire ad affrontare insieme la discussione con lo Stato". "Il sud non è tutto ´Gomorra´ – ha aggiunto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, sottolineando il buon esempio della Sardegna - , esiste un altro Mezzogiorno d´Italia che ha l´orgoglio e la voglia di combattere. Anche a proposito di federalismo, dobbiamo ricordarci la profonda differenza tra la questione meridionale e quella cosiddetta settentrionale: la prima è una pulsione all´unità del paese, la seconda alla divisione". Tema ripreso dal Presidente Soru, che a proposito della questione meridionale ha aggiunto: "Mirava ad unire, ed era nata dalla speranza e dalla volontà di costruire, di superare il ritardo di sviluppo. Oggi la questione settentrionale nasce sulla molla della paura, della difesa di un benessere. Dobbiamo stare attenti, farci bene i conti. L´unica risposta che la Sardegna può dare è fare meglio del nord. Possiamo essere propositivi e migliori in molte cose". Citando esempi come scuola e sanità, Soru ha concluso: "Il meridionalismo oggi è il ´non aver paura´, la consapevolezza che ci sono aree dove si può far bene e con più opportunità". .  
   
   
PARTECIPAZIONE: A CASTELFALFI UN CENTRO SULLA PARTECIPAZIONE E IL PAESAGGIO «E´ STATO UN ESPERIMENTO PILOTA CHE HA ANTICIPATO LE POTENZIALITÀ DELLA LEGGE REGIONALE»  
 
Firenze, 11 novembre 2008 - «Quello che è successo a Castelfalfi dimostra come non sia vero che la partecipazione ´rallenti´ le decisioni» spiega dopo la visita a Montaione l´assessore alla partecipazione della Toscana Agostino Fragai, invitato, il 7 ottobre, nel borgo dal sindaco Paola Rossetti. «Il dibattito pubblico – aggiunge - ha permesso di migliorare la qualità delle decisioni prese, ha permesso di raccogliere idee e suggerimenti dei cittadini e ha evitato che si creassero contrapposizioni insanabili. E alla fine anche i tempi sono stati molto più brevi di quanto comunemente accade in casi simili». Montaione, dove sorge il borgo di Castelfalfi, è stato il primo comune in Italia che ha sperimentato un “dibattito pubblico” seguendo modalità simili a quelle del debat public francese, lo stesso dibattito pubblico che è tra gli strumenti previsti dalla legge toscana sulla partecipazione: la prima, approvata da una regione, per coinvolgere i cittadini nelle decisioni prese dalla pubblica amministrazione. A Montaione nei mesi scorsi sono state organizzate assemblee, visite guidate, incontri con i progettisti. E´ stato allestito un sito (www. Dp-castelfalfi. It), pubblicati documenti e contributi. Una serie di raccomandazioni sono state inviate in Consiglio Comunale ed accolte. E alla fine il progetto per il recupero presentato dal borgo è stato rivisto. «Si tratta di un modello di partecipazione perfettamente coerente con quanto previsto dalla nuova legge regionale – conclude Fragai – E´ stato un esperimento pilota importante. E non a caso al termine dell´incontro con il sindaco Rossetti ci siamo lasciati con l´impegno di fare di Montaione un centro permanente di seminari e mostre, di dibattito e di confronto, anche internazionale sul tema del paesaggio, del territorio e della partecipazione. .  
   
   
BOLZANO, CONSULTAZIONI PER LA GIUNTA: DURNWALDER INCONTRA FREIHEITLICHE E LEGA NORD  
 
Bolzano, 11 novembre 2008 - Nel secondo giorno di consultazioni in vista della formazione della nuova Giunta, il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha incontrato il 6 novembre a Bolzano i rappresentanti dei Freiheitliche e della Lega nord. A Palazzo Widmann sono giunti i cinque consiglieri eletti nelle fila dei Freiheitliche, Pius Leitner, Ulli Mair, Sigmar Stocker, Roland Tinkhauser e Thomas Egger. A seguire è stato il turno della delegazione della Lega nord, con il senatore Maurizio Fugatti, coordinatore del partito in Alto Adige, e la neoconsigliera provinciale Elena Artioli. I Freiheitliche hanno parlato della volontà di praticare una "opposizione costruttiva", che, come afferma il presidente Durnwalder, "si potrà esplicare nella collaborazione con la futura Giunta attraverso il confronto concreto sui grandi temi e nelle commissioni legislative del Consiglio provinciale. " Oltre alla presenza nelle commissioni, è stata infatti discussa la possibilità di uno scambio preventivo di opinioni tra i Freiheitliche e i partiti di governo nell´imminenza di decisioni importanti. Nell´incontro a Palazzo Widmann Durnwalder ha raccolto la posizione del partito anche sulle scadenze concrete nella nuova legislatura, dalla questione toponomastica alla riforma scolastica e alla nuova legge elettorale. Con la delegazione leghista è stata affrontata, spiega Durnwalder, "l´atteggiamento verso il futuro dell´autonomia: registriamo alcuni punti di vista differenti ma fondamentalmente la Lega si riconosce nella tutela e nello sviluppo dell´autonomia speciale. " La delegazione ha ribadito l´interesse a una collaborazione con il partito di maggioranza sia sul piano locale che nazionale, una collaborazione che potrebbe investire anche il governo provinciale, ma sono state ribadite le divergenze con altri partiti. "Si tratta ora di chiarire - conclude Durnwalder - come potrebbe configurarsi una simile eventuale cooperazione all´interno o al di fuori della Giunta provinciale. " .  
   
   
IN VENETO RICONOSCIUTE TRE NUOVE INTESE PROGRAMMATICHE D’AREA. SONO LA PROVA GENERALE DEL FEDERALISMO  
 
Venezia, 11 novembre 2008 - Le intese programmatiche d’area permettono ai comuni di progettare, di collaborare e di agire in sinergia a vantaggio dei cittadini e dell’intera collettività. Alla Regione del Veneto è dato il ruolo importante di coordinamento e di condivisione. Insomma, è una prova generale di federalismo dal centro alla periferia, la testimonianza concreta della volontà della nostra regione di decentrare, dove è possibile e nell’interesse dei veneti, le competenze e le responsabilità. Ne è consapevole l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, che ha riconosciuto con un provvedimento mirato tre nuove intese che si aggiungono alle 22 già costituite: terre alte della marca trevigiana (27 comuni della provincia di Treviso con sede a Pieve di Soligo), alto vicentino (26 comuni della provincia di Vicenza con sede a Schio), medio brenta (24 comuni nelle province di Padova e di Vicenza con sede a Piazzola sul Brenta). Nel 2009 si faciliterà un ulteriore processo di aggregazione delle intese esistenti e si provvederà a individuare un soggetto responsabile nei rapporti con la Regione del Veneto, sia per quanto concerne gli aspetti programmatori, che per quelli amministrativi. Le intese programmatiche d’area sono di fatto lo strumento con cui la Regione del Veneto assicura la possibilità agli enti pubblici locali e alle parti economiche e sociali di partecipare alla programmazione con la definizione di accordi e la formulazione di proposte finalizzate allo sviluppo produttivo e sociale. “Sono, insomma, momenti di concertazione - ha ricordato l’assessore - con funzioni di analisi del territorio e in maniera particolare di proposta. ” Il disegno politico di sviluppo e la valorizzazione del territorio passano oggi attraverso le iniziative condivise delle intese programmatiche d’area. “I comuni - ha detto l’assessore - devono imparare sempre di più a fare gioco di squadra, a superare inopportuni localismi, a creare economie di scala, a mettere in rete le utility, a pensare oltre i confini comunali e provinciali. ” Per l’assessore le intese programmatiche d’area, che hanno superato le logiche dei vecchi patti territoriali per le aree depresse, sono divenute un utile strumento di progettualità. “Un modello di azione - ha concluso l’assessore - che dimostra di credere fortemente nell’integrazione, oltre i localismi e con attenzione soprattutto a tematiche quali l’energia, la viabilità, la fiscalità, l’accesso alle risorse, le vie telematiche di comunicazione, la produttività. ” .  
   
   
FILIPPO E LOIERO SU TEMI FEDERALISMO E CRISI PRODUTTIVE INSEDIAMENTO A CASTROVILLARI DEL COMITATO ISTITUZIONALE PREVISTO DAL PROTOCOLLO D´INTESA PER NUOVE POLITICHE DI SVILUPPO TERRITORIALE NELL´AREA DEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO.  
 
Potenza, 11 novembre 2008 - Si è insediato a Castrovillari il Comitato Istituzionale previsto dal Protocollo d´Intesa per nuove politiche di sviluppo territoriale nell´area del Parco Nazionale del Pollino siglato il 27 settembre scorso a Piano Ruggio di Viggianello. Hanno partecipato i presidenti delle Regioni Basilicata (Vito De Filippo) e Calabria (Agazio Loiero); il presidente della Provincia di Cosenza (Gerardo Mario Oliviero); rappresentanti delle Province di Potenza e Matera, oltre al presidente dell’Ente Parco (Domenico Pappaterra) e a quello della Comunità del Parco (Sandro Berardone). Il Protocollo – ha commentato il Presidente De Filippo – è un esempio di buona collaborazione tra due Regioni e tre Province, che, in un virtuoso utilizzo di fondi comunitari 2007-2013 e di altre risorse finanziarie come i Fas, possono mettere in campo progettualità e nuove strategie per rendere il Parco Nazionale del Pollino un attrattore fondamentale di crescita in territori ad elevato grado di difficoltà demografica e di sviluppo. Nell’occasione, i Presidenti De Filippo e Loiero hanno affrontato anche i temi del federalismo, impegnandosi vicendevolmente a monitorare tutta la fase di approvazione del disegno di legge all’esame del Parlamento, che presenta non pochi nodi di complessità e di difficoltà per le ricadute che si avrebbero sul Mezzogiorno. Attenzione particolare anche alle profonde crisi che investono i sistemi produttivi del Sud. Per De Filippo e Loiero serve uno slancio straordinario di cooperazione e investimenti dello Stato e delle Regioni. Compiti del Comitato Istituzionale del Parco del Pollino sono: l´individuazione di soggetti tecnici in rappresentanza di ognuna delle istituzioni firmatarie del protocollo; l´individuazione dei soggetti del partenariato economico e sociale del protocollo d’intesa; l´individuazione del comitato scientifico; l´individuazione della metodologia al fine della realizzazione della progettualità sul Parco del Pollino. L´intesa si propone di candidare il territorio del Parco nel suo complesso ad ottenere i fondi strutturali dell´Unione Europea nell´ambito della Programmazione comunitaria 2007-2013 per conseguire gli obiettivi della conservazione e della valorizzazione ai quali l´Ente Parco deve tendere. L´intesa con le Regioni e le Province si propone il fine ultimo di creare le condizioni per il miglioramento della qualità della vita e della qualità ambientale e per lo sviluppo territoriale economico, sociale e culturale dell´area del Parco. .  
   
   
FONDO DI SOLIDARIETA´: ATTIVATA NELLE MARCHE L´OPERATIVITA´ DELLE GARANZIE. SPACCA: "IMPEGNO MANTENUTO PER AFFRONTARE LE EMERGENZE E ACCELERARE LA RIPRESA".  
 
Ancona, 11 Novembre 2008 - Il Governo regionale ha attivato l´operativita` del ´Fondo di solidarieta` per il lavoro e le piccole imprese´: subito disponibile un primo finanziamento di 1,8 milioni di euro; indicate le modalita` tecniche di utilizzo del Fondo e accesso ai benefici. Il Fondo e` gia` stato programmato dalla Giunta nel bilancio regionale 2009 che sara` approvato definitivamente entro poche settimane: con la decisione odierna si anticipa l´operativita` del Fondo con una dotazione di 1,8 milioni di euro, in grado di garantire immediatamente circa 36 milioni di euro di finanziamenti agevolati. ´Abbiamo onorato l´impegno - ha dichiarato il presidente Gian Mario Spacca - ad attivare subito il Fondo di solidarieta` per affrontare le emergenze e accelerare i tempi della ripresa: e` una risposta immediata alle esigenze dei lavoratori e delle piccole imprese dell´economia reale. Siamo loro vicini in modo concreto e veloce: il fattore tempo e` determinante per affrontare le difficolta` dell´indotto, delle filiere produttive e contrastare ripercussioni sull´occupazione. Attraverso il Fondo si rafforza notevolmente la possibilita` di accesso al credito delle piccole imprese, allentando tensioni finanziarie che potrebbero generare pesanti riflessi occupazionali. L´intervento aiuta l´economia reale, alle prese sia con criticita` locali sia con i problemi di razionamento del credito legati alla crisi internazionale´. In pratica, il Fondo di solidarieta` controgarantisce un nuovo finanziamento richiesto dalle Pmi e garantito dai Confidi per allungare la scadenza di debiti da breve a medio termine. In questa prima fase, considerata l´urgenza del sostegno finanziario delle piccole imprese, il Fondo viene orientato sulle emergenze territoriali del momento: le piccole imprese dei poli produttivi del Piceno e del Fabrianese. In seguito il Fondo operera` su tutto il territorio regionale, integrato con i finanziamenti che si renderanno disponibili nelle prossime settimane con gli altri stanziamenti previsti dal Governo regionale nel bilancio 2009 (5 milioni di euro) e attivati da Camere di Commercio e Province. Complessivamente il plafond di finanziamenti agevolati dal Fondo potra` ammontare a circa 200 milioni di euro. ´Stiamo lavorando - prosegue Spacca - per coinvolgere piu` istituzioni e soggetti, per aumentare la massa finanziaria disponibile per le garanzie. Le risposte sono positive: e` un ulteriore segnale di fiducia sulla capacita` del sistema regionale di affrontare insieme questa fase difficilissima della congiuntura finanziaria internazionale. E´ bene ricordare, infine, che il Fondo di solidarieta` costituisce uno strumento importante ma aggiuntivo e complementare rispetto agli altri strumenti di garanzia per l´accesso al credito che la Regione mette a disposizione delle Pmi marchigiane ´. Fondo Di Solidarieta`: Scheda Tecnica Obiettivi del Fondo Rilascio di garanzie di 2 grado a favore di Confidi che garantiscano finanziamenti a Pmi in particolare situazione di tensione finanziaria con rischi di riflessi occupazionali. Si potenzia cosi` la capacita` di accesso al credito delle piccole imprese; si fronteggiano i problemi di liquidita` e razionamento finanziario; si riduce il costo della provvista; si contrasta il pericolo di trasmissione all´economia reale di crisi di origine finanziaria. Soggetti beneficiari Pmi di tutti i settori economici e dell´intero territorio regionale. Prima tranche del Fondo con priorita` per le Pmi con sede ed operativita` nelle Marche, direttamente o indirettamente collegate alla crisi dei poli produttivi di Ascoli (Piceno) e del Fabrianese. Finanziamenti agevolati Il Fondo sostiene il consolidamento di passivita` da breve a medio termine. Le operazioni di finanziamento debbono avere durata massima di 4 anni; un importo per ogni singola impresa fino ad un massimo 500. 000 euro; essere attivate attraverso l´intervento di un Confidi. In pratica, il Fondo di solidarieta` controgarantisce un nuovo finanziamento garantito da un Confidi operante nella regione Marche con un portafoglio minimo del 50%, per allungare la scadenza di debiti a breve e far fronte a carenze di liquidita` anche per le difficolta` di riscossione dei crediti attivi. Entita` della garanzia di 2 grado E´ pari al 70% della garanzia rilasciata dal Confidi di primo grado. Viene deliberata da un Comitato tecnico istituito presso il Servizio Artigianato-industria della Giunta Regionale. Il Fondo di solidarieta` risponde delle eventuali perdite sui finanziamenti garantiti fino ad esaurimento delle proprie disponibilita`. Risorse e plafond agevolato Il Fondo parte con una dotazione di 1,8 milioni di euro. Altri 5 milioni saranno disponibili con l´approvazione definitiva del bilancio regionale. Camere di Commercio e Province stanno deliberando ulteriori stanziamenti integrativi. Considerando un moltiplicatore 1/20, il plafond potenziale di finanziamenti agevolati ammonta a oltre 200 milioni di euro. Modalita` tecniche Il Fondo viene costituito, in questa prima fase, presso la tesoreria della Regione. I Confidi di primo grado compieranno l´istruttoria delle operazioni di finanziamento in base alle rispettive procedure interne e confermeranno alle banche e alle imprese richiedenti il sostegno della garanzia di 2 grado deliberata dal Comitato tecnico regionale. .  
   
   
LE IMPRESE ARTIGIANE DI IMMIGRATI SONO IL 9,2% PRESENTATA RICERA IRER SULL´IMMIGRATO DIVENTATO ARTIGIANO L´ASSESSORE ZAMBETTI: FENOMENO RILEVANTE CONFERMATO DAI NUMERI  
 
 Milano, 11 novembre 2008 - E´ un fenomeno ormai rilevante quello dell´immigrato in Lombardia diventato imprenditore artigiano, fenomeno che è stato analizzato da una ricerca dell´Irer (Istituto Regionale di Ricerca), presentata il 6 novembre in un convegno a Milano. "Una realtà che - come l´ha descritta l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti - dimostra come siamo una Regione aperta al mondo e a chi, da diverse parti del mondo, sceglie la Lombardia come casa per costruirsi non solo un´attività imprenditoriale ma anche la prospettiva di una vita". E i numeri lo confermano: si parla infatti di un 9,2% di imprese artigiane nate dall´immigrazione, cioè circa 24. 000 su un totale di 267. 000. Un fenomeno, quindi, sostanzialmente positivo, ma che nasconde talora risvolti che meritano attenzione. L´impreditoria immigrata nell´artigianato, che ha conosciuto una spettacolare espansione nel volgere di pochi anni, contribuendo al ricambio generazionale in diversi settori, rappresenta una strategia di mobilità professionale per coloro che sono in Italia da un certo numero di anni, ma spesso cela fenomeni di ricorso improprio a soluzioni contrattuali diverse dal lavoro dipendente o rappresenta un modo per regolarizzare la propria posizione o rinnovare il permesso di soggiorno. La ricerca Irer consente anche di disegnare un identikit del neo imprenditore immigrato: in nove casi su dieci si tratta di uomini tra i 26 e i 45 anni, che possiedono un diploma per il 42% e una laurea nel 15% dei casi, in prevalenza coniugati (3 su 10 con italiani). La loro provenienza è in particolare da Egitto, Romania, Albania, Perù e Marocco. Un dato forse non sufficientemente conosciuto: 6 di essi su 7 disponevano già di una stabile occupazione in patria. Per quanto riguarda i settori di attività, l´immigrazione si rivolge specialmente all´edilizia (albanesi, egiziani, tunisini in testa) alla pulizia e ai trasporti, mentre un riferimento particolare va al tessile, cui si dedica il 57% dell´imprenditoria cinese. Come investono i profitti? Nel 62,9% dei casi gli utili vengono accantonati per le necessità famigliari o inviate ai paesi d´origine (5,0%), per il 13,7% viene reinvestito nell´impresa, mentre il 16,4% delle volte non compaiono significativi profitti. Sintomatiche anche le percentuali relative alle prospettive di lavoro: il 29,8% intende lavorare fino alla pensione, ma il 24% fino a che non avrà guadagnato abbastanza o sarà ritornato al proprio paese (7,5%) e per il 18,4% si tratta di una sistemazione provvisoria o propedeutica per una più ampia iniziativa imprenditoriale (13,4%). E i figli cosa pensano dell´attività paterna? Non ne hanno mai voluto sapere (45,3%), non ne hanno ancora parlato (24,9%), hanno un certo interesse (10,1%), la considerano un momento di passaggio (9,0%), mentre il 7,0% di essi è sicuramente interessato e il 3,8% lo è anch´esso ma vuole cambiare tutto. Ha commentato ancora Zambetti: "Nell´artigianato, le sfide della modernità impongono rapide modifiche sia nella struttura economica che in quella socio-culturale della nostra regione. Ad aumentare sono gli stimoli del mercato, la competitività imposta alle imprese ma anche le opportunità di business all´interno di nuove nicchie e le nuove realtà che contribuiscono all´economia del sistema. Rientra quindi certamente in questa categoria quell´imprenditorialità straniera che in Lombardia emerge con forza, umiltà ed entusiasmo e che nel corso degli ultimi ha dato un apporto positivo soprattutto in termini di natalità". "L´imprenditoria artigiana immigrata - ha concluso - dimostra come dall´incontro di storie e culture diverse si possa dare vita a una ricchezza da condividere unitariamente sul territorio". .  
   
   
LAVORO. DONAZZAN: “LA REGIONE DEL VENETO AFFRONTA IL DELICATO MOMENTO ECONOMICO CON ANALISI E MONITORAGGI PRECISI”  
 
Venezia, 11 novembre 2008 - A seguito della convocazione del Tavolo di concertazione voluto dal presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, e legato alla grave crisi che il sistema economico sta affrontando, l’assessore al Lavoro, Elena Donazzan, anche in risposta alle sollecitazioni pervenute dai sindacati, ha convocato a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, a Venezia, le commissioni previste dalla legge, quella tra le parti sociali e le province del Veneto. “illustrare la situazione occupazionale - ha dichiarato Donazzan nel corso della riunione - significa far emergere nel dettaglio i dati relativi a questo momento difficile, con particolare riferimento a quella parte della popolazione più debole. La Regione del Veneto, grazie agli strumenti di cui si è dotata negli anni, ha un monitoraggio e una capacità di analisi che permette di affrontare con cognizione di causa il delicato momento”. “Lo vogliamo fare - ha aggiunto Donazzan - con tutti i portatori d’interesse, aprendo un confronto su quali strumenti attivare per affrontare con tempestività la situazione odierna, ma con capacità di programmazione nel medio e lungo periodo. L’utilizzo di ammortizzatori sociali, negli ultimi mesi, ha avuto un incremento significativo ed il ruolo della Regione è servito per governare, con un rapporto costante con il territorio, con le imprese e con i sindacati, una condizione che dovrà prevedere, oltre alle tradizionali risposte, la verifica di ulteriori e nuovi strumenti”. “Abbiamo un Tavolo aperto - ha concluso l’assessore Donazzan - con il Ministero del Lavoro, di cui apprezziamo lo sforzo finanziario e l’uso flessibile del fondo per l’occupazione, che servirà a supportare eventuali evoluzioni che la situazione economica potrebbe presentare”. .  
   
   
INFORTUNI SUL LAVORO IN DIMINUZIONE, MA REGIONE MARCHE E INAIL NON ABBASSANO LA GUARDIA ´ IN PROGRAMMA INIZIATIVE DI PREVENZIONE E FORMAZIONE E RAFFORZAMENTO DEI CONTROLLI.  
 
Ancona, 11 novembre 2008 - Diminuiscono gli infortuni sul lavoro nelle Marche, ma non si puo` abbassare la guardia. E´ questo il messaggio lanciato il 6 novembre dalla sede della Regione Marche ad Ancona dove l´Inail regionale ha presentato il Rapporto Regionale Annuale 2007. Il trend positivo della nostra regione viene confermato anche dai dati nazionali relativi all´indice della frequenza degli infortuni che segnalano l´inserimento delle Marche tra quelle realta` in cui, in base al numero degli occupati l´incidenza degli infortuni e` in calo: nella specifica graduatoria le Marche occupano attualmente il 9 posto a fronte del 2 posto occupato nel 2003. ´Questi numeri ´ ha detto commentando il Rapporto l´assessore regionale alla sanita` Almerino Mezzolani ´ non possono che farci piacere, ma finche` ci sara` anche un solo infortunio all´anno, non possiamo assolutamente desistere o distrarci. In questo senso va il Protocollo di intesa che la Regione e l´Inail hanno siglato per la terza volta quest´anno. Vogliamo che tra le parti e in questo senso si adoperera` la Regione, si consolidi un sempre piu` stretto rapporto di parternariato al fine di rafforzare il ´sistema a rete´ per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro gia` avviato da alcuni anni da tutti i soggetti pubblici e privati attivi sul territorio e che ha portato questi positivi risultati. Le parole d´ordine sono prevenzione, formazione e informazione Una programmazione coordinata dei progetti inoltre ´ ha aggiunto Mezzolani - ci consente di realizzare gli obiettivi comuni evitando sprechi di risorse e duplicazione di iniziative nel rispetto degli interessi dei lavoratori e delle aziende´. Mezzolani ha annunciato infine che in ottobre e` stato emanato il decreto di nomina del Comitato regionale di Coordinamento nella materia della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e che nei prossimi giorni l´organismo rinnovato negli assetti e nell´organizzazione potra` tornare ad essere operativo in modo ancora piu` efficace rispetto al passato. Sulla stessa lunghezza d´onda il direttore regionale dell´Inail Sandro Passamonti:´ Il costante ed effettivo miglioramento dei dati ´ ha detto in apertura dei lavori ´ non impedisce di delineare un panorama ancora drammatico. Continuano ad essere infatti, migliaia le persone che, nell´arco dell´anno, subiscono eventi lesivi o si ammalano per cause derivanti dalla loro attivita` lavorativa. Anche il dato relativo agli infortuni mortali (32 casi nel 2007) continua ad essere un dato umanamente e socialmente inaccettabile. In collaborazione con la Regione quindi, come ogni anno utilizzeremo la presentazione del Rapporto come strumento per effettuare una verifica congiunta delle attivita` di prevenzione progettate e realizzate nel corso dell´anno e per concordare i programmi da svolgere entro l´anno successivo, anche con il coinvolgimento della parti sociali´. Il dirigente del Servizio Sanita` Pubblica della Regione Giuliano Tagliavento nel suo intervento ha ricordato in particolare il ´Patto per la salute nei luoghi di lavoro siglato nel 2007´ che prevede in una sinergia tra l´assessorato alla Salute e gli operatori del settore l´aumento dei controlli nelle aziende e nei cantieri edili, l´implementazione del sistema informativo integrati tra le pubbliche amministrazioni, il sostegno alle azioni di prevenzione. Sintesi Rapporto Infortuni Marche 2007 Nell´ anno 2007 sono pervenute all´ Inail/marche 32. 157 denunce di infortuni, circa 1. 443 casi in meno rispetto al 2006. La flessione registrata, pari a 4,3 punti percentuali, e` di gran lunga superiore sia a quella del 2,7% rilevato nel 2006, sia alla diminuzione del 1,7% su scala nazionale per l´ anno 2007. La provincia piu` virtuosa risulta quella di Ascoli Piceno che, con le 6. 217 denunce registrate, puo` annotare un calo pari al 7,2% rispetto all´ anno 2006. Seguono nell´ ordine: Macerata (-5%), Ancona (-4,5%), Pesaro (-1%). Per quanto concerne i settori di attivita`, l´ agricoltura nel 2007 ha visto la costante diminuzione degli infortuni. Nell´ anno sono stati denunciati 2. 868 infortuni a fronte dei 3. 349 del 2006, con un calo pari al 14%. All´ interno della gestione Industria e Servizi, che nel complesso registra un calo del 3,4%, il settore che annovera il maggior numero di infortuni continua ad essere quello delle costruzioni (3. 607 eventi avvenuti nel 2007), seguono il commercio (2. 594), l´ industria dei metalli (2. 046), i trasporti (1. 590) e l´ industria meccanica (1. 358). Per quanto riguarda la speciale gestione ´Per conto Stato´, si annota, rispetto all´ anno precedente, un aumento delle denunce pari al 7,5%. Sostanzialmente stabile e` il dato sugli infortuni ´in itinere´, che passano da 3. 487 casi del 2006 a 3. 492 casi registrati nel 2007, con un aumento percentuale pari allo 0,1%, a fronte di un incremento nazionale del 2,2%. Nelle Marche gli infortuni sul lavoro che hanno coinvolto le donne sono stati nel 2007 pari a 8. 769, ovvero il 27,3% sul totale; percentuale sostanzialmente in linea con quella nazionale. In considerevole aumento si registrano gli infortuni nei confronti dei cosiddetti lavoratori atipici, i quali si suddividono principalmente in lavoratori interinali (+9,8% di infortuni denunciati rispetto al 2006) e lavoratori parasubordinati (+5,9% di infortuni denunciati rispetto al 2006). Nel 2007 si sono registrati 5. 966 infortuni accaduti a lavoratori stranieri, pari al 19% del totale degli eventi denunciati. Mentre il numero complessivo degli infortuni e` in costante diminuzione, la percentuale degli infortuni che vede coinvolti lavoratori immigrati segue un andamento crescente in quasi tutti i settori produttivi. Questo in considerazione del continuo aumento della presenza di cittadini extracomunitari nelle Marche. Infatti al 01/01/2007, 99. 285 individui (6,5%) su una popolazione complessiva di 1. 531. 000 erano stranieri. Il dato comprende sia i cittadini extracomunitari che gli appartenenti ai paesi entrati a far parte di recente dell´ Unione Europea. La maggior parte dei cittadini stranieri proviene dall´ Albania, dal Marocco, dalla Romania e dalla Macedonia. Circa la meta` degli immigrati arriva dall´ Europa. Per quanto riguarda gli infortuni mortali denunciati nel corso dell´ anno 2007, il dato rispetto al 2006 e` invariato: 32 i casi denunciati. Nonostante l´ equivalenza sopra riportata, va evidenziata una diversificazione del dato riguardante gli infortuni mortali causati da incidenti stradali; infatti se nel 2006 venivano registrati 12 infortuni mortali/stradali, pari al 37,5% del totale, nel 2007 il dato e` salito a 17 casi, pari al 53% del totale. Questa distinzione permette di constatare come siano effettivamente diminuiti gli incidenti mortali avvenuti all´ interno dei luoghi di lavoro propriamente detti. Relativamente a alla distinzione per gestione si rilevano 30 infortuni mortali nell´ Industria e Servizi e 2 in Agricoltura. Il settore delle costruzioni e` quello che vede la concentrazione maggiore di eventi mortali. Anche su questo versante si assiste, comunque, ad una sensibile diminuzione (si e` passati dai 9 infortuni mortali ai 6 del 2007). Analisi tendenziale di medio periodo: gli anni 2001 - 2007 L´ osservazione dei dati estesa al periodo 2001-2007 nella Regione Marche conferma la tendenziale diminuzione del fenomeno infortunistico, con un contrazione dei casi denunciati pari a n. 7. 965 (40. 122 casi del 2001 contro i 32. 157 casi del 2007) che in percentuale corrispondono a un -19,8%. Nello stesso periodo gli infortuni ´in itinere´ sono passati da 2. 554 a 3. 492 con una crescita del 36,7% a fronte di un aumento su scala nazionale pari al 62,1%. Per quanto riguarda gli infortuni mortali, l´ andamento storico registra una sostanziale flessione pari al 46,7% (60 casi nel 2001 ´ 32 casi nel 2007). Le malattie professionali Sono pervenute nel 2007 1. 897 denunce di malattie professionali a fronte delle 1. 835 registrate nel 2006, con un incremento pari al 3,3%. Si evidenzia come, nelle Marche, il forte incremento del numero di malattie professionali registrato dal 2005 al 2006 (da 1. 600 a 1. 835 casi) pari al 14,7%, non si sia ripetuto nel biennio in questione. Anche quest´ anno comunque, il dato sopra riportato va letto in funzione del numero delle denunce di malattie non tabellate; quest´ ultime nel 2007, sono state pari a n. 1. 746, e cioe` il 93% del totale, di cui circa il 50% (869 casi) risultano essere ascrivibili alle cosiddette malattie da sovraccarico biomeccanico (tendiniti, sindrome del tunnel carpale, affezioni dei dischi invertebrali, artrosi, ecc. ). Il dato cosi` riportato pone in evidenza come il maggior numero di malattie denunciate sia verosimilmente legato ad una maggiore consapevolezza sulle origini lavorative delle malattie da sovraccarico, dovuta anche all´ intensa attivita` formativa e informativa posta in essere negli ultimi anni sul territorio regionale. Ulteriori dati sono: l´ Industria e Servizi, con 1. 647 denunce del 2007, rileva un aumento rispetto al 2006 del 5,3%; l´ Agricoltura con 250 denunce, registra un -7,7% rispetto al 2006. .  
   
   
ORARI DEGLI ESERCIZI DI VENDITA AL DETTAGLIO LA GIUNTA REGIONALE PIEMONTESE HA APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE PROPOSTO DALL´ASSESSORE RICCA  
 
Torino, 11 novembre 2008 - E´ stato approvato ieri dalla Giunta regionale il disegno di legge che disciplina gli orari degli esercizi di vendita al dettaglio, proposto dall´assessore al Commercio Luigi Sergio Ricca che dovrà ora essere approvato dal Consiglio. Negli ultimi anni, gli orari e i giorni di apertura degli esercizi commerciali hanno creato alcune difficoltà anche di tipo concorrenziale nel panorama piemontese delle vendite: un problema che riguarda non soltanto la grande distribuzione, ma anche le piccole e medie realtà commerciali. "Attualmente - spiega l´assessore Ricca - si verificano situazioni di forte conflittualità fra chi opera nel commercio, ma anche disorientamento fra gli stessi consumatori. Emergono problemi per quanto riguarda le deroghe relative agli obblighi di chiusura nelle giornate domenicali e festive. E´ necessario quindi ordinare con maggiore precisione gli orari e le giornate di apertura degli esercizi commerciali. E per farlo verranno coinvolti i sindaci e tutti i soggetti interessati nelle diverse aree territoriali". Per quanto riguarda la definizione degli orari e delle aperture festive in deroga sono affidate a una "conferenza di organizzazione" che comprende i Comuni delle aree di programmazione commerciale definite dalla legge regionale. Un punto alquanto controverso è diventato il riconoscimento di "comune turistico" che avviene sulla base di parametri spesso non facilmente verificabili e che soprattutto consente la deroga totale all´obbligo di chiusura festiva. L´esempio concreto di questo disequilibrio è offerto dai centri commerciali che risiedono in un comune turistico e quelli che invece, sebbene a poca distanza chilometrica, non fanno parte di un comune turistico. Per mettere fine a questa situazione problematica si è predisposto un intervento legislativo regionale che non si limiterà ad un semplice aggiustamento degli atti oggi vigenti, ma inciderà sui principi legislativi del cosiddetto Decreto Bersani, senza naturalmente contrastare le competenze dei singoli enti. Che cosa prevede il nuovo disegno di legge? In primo luogo che si superi il legame fra il concetto di comune turistico e il principio delle deroghe, e che diventi obbligatoria la concertazione fra tutti i soggetti interessati per ambiti territoriali predefiniti. E´ prevista l´istituzione della "conferenza di organizzazione" la quale verrà attivata dalle province sulle aree di programmazione commerciale: i sindaci dei comuni interessati dovranno concordare il calendario che regoli l´obbligo di chiusura festiva (con una maggioranza dei 2/3 dei comuni e in rappresentanza di almeno 3/4 della popolazione coinvolta). Il disegno di legge prevede inoltre che la Regione, in caso di inerzia o inadempienza delle norme regionali, si sostituisca ai comuni applicando sanzioni sia per gli stessi comuni inadempienti sia per gli esercizi commerciali. Sono altresì previste norme specifiche che consentano ai comuni minori e marginali (in particolare quelli montani) una maggior flessibilità degli orari per non penalizzare ulteriormente l´economia e i consumatori di quelle realtà. "Con questo disegno di legge - conclude Ricca - riteniamo di aver individuato norme che soddisfino, e pongano fine al disorientamento sia degli operatori del commercio, sia dei consumatori, superando i conflitti tra i Comuni". .  
   
   
CONVEGNO: “CITTÀ METROPOLITANE”  
 
 Milano,11 novembre 2008 – Oggi alle ore 17 si terrà il Convegno “Città Metropolitane” presso Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano Interverranno: Prof. Mario Monti; Prof. Andrea Gilardoni (Presentazione rapporto 2007 Agici Finanza d’Impresa sui “Costi del non fare”); On. Prof. Franco Bassanini; On. Pier Ferdinando Casini; On. Roberto Formigoni; Dr. Angelo Giammario. Perché discutere oggi di Città Metropolitane? È dal 1990 che la questione è entrata nell’agenda politica: nel 1999 è stato ufficialmente costituito il coordinamento dei Sindaci delle Città Metropolitane dell’Anci. Dal marzo 2001 il nostro ordinamento ha introdotto la città metropolitana quale ”ente territoriale autonomo”. Dopo un lungo dibattito politico, che negli anni si è anche interrotto, è stata indicato l’iter per realizzare un livello di governo unico per i territori fortemente integrati con la città capoluogo di riferimento (cosiddetta area metropolitana). L’introduzione di questo nuovo Ente, che include città e provincia di un determinato territorio, ha delle conseguenze notevoli, coerenti con i principi di riduzione e razionalizzazione dei diversi livelli di governo. Davvero importante la ricaduta diretta nei processi decisionali, oltre che la significativa riduzione dei costi. Certo le province non potranno essere abolite dalla sera alla mattina, tuttavia – laddove sorgeranno le città metropolitane – non si potrà che provvedere a una reale semplificazione del sistema delle autonomie locali. " E´ il momento per fare una riforma condivisa, che la stessa popolazione avverte come necessaria, se non si vuole perdere anche questa occasione" sottolinea il Presidente del Circolo Archè Angelo Giammario. “Forti di questa convinzione, ci auguriamo che le prossime elezioni della primavera del 2009 possano costituire l’occasione per avviare una partecipata fase di transizione verso la realizzazione della città Metropolitana di Milano” ha concluso Giammario. .  
   
   
BOLZANO, NUOVAMENTE DISPONIBILE L’OPUSCOLO DEL COMITATO PER LE PARI OPPORTUNITÀ SULL´AFFIDAMENTO CONDIVISO  
 
 Bolzano, 11 novembre 2008 - In considerazione delle notevoli richieste il Comitato Pari Opportunità ha provveduto alla ristampa dell´opuscolo sull´"Affidamento condiviso" che è ora nuovamente a disposizione del pubblico. La guida pubblicata dal Comitato Provinciale per le Pari Opportunità offre un’informazione sintetica e completa sulla legge nr. 54 del 2006 con la quale è stato modificato il diritto di famiglia ed in base alla quale in caso di separazione dei genitori, sposati o meno, l’affidamento condiviso dei figli costituisce la regola. L´opuscolo offre una panoramica sintetica sulla condizione giuridica dei figli e sulle novità introdotte dalla recente normativa. La pubblicazione della guida si inquadra in una serie di iniziative promosse in questi anni dal Comitato per le Pari Opportunità per fornire alle donne un’informazione ampia e capillare sulle tematiche che le riguardano più da vicino nella convinzione che l’informazione rappresenti un presupposto fondamentale per le pari opportunità. Copie dell’opuscolo possono essere richieste gratuitamente al Servizio Donna della Provincia, che ha sede in via Crispi,3 a Bolzano, Tel. 0471 411180 – 81, E-mail: serviziodonna@provincia. Bz. It. .  
   
   
“CREIAMO IMPRESA”: 24 PROGETTI DI NUOVA IMPRENDITORIALITá E UNO SPORTELLO ANCHE IN VAL DI SOLE FIRMATO A CLES IL PROTOCOLLO D’INTESA CHE MIRA A SOSTENERE LE “IMPRESE ROSA”  
 
Trento, 11 novembre 2008 - Martedì scorso, presso il Comprensorio di Cles, è stato firmato il protocollo d’intesa che sigla un impegno, anche finanziario, per il proseguimento e il consolidamento dell’attività dello sportello “Creiamo Impresa” che si offre come qualificato supporto e accompagnamento per la nascita e l’avvio di nuova imprenditorialità soprattutto femminile sul territorio. Lo sportello nasce da un progetto europeo sulla linea di finanziamento Equal per l’occupazione femminile ed ha visto impegnati nella realizzazione 4 donne ed 1 ragazzo. Il territorio si è appropriato del progetto ed i soggetti firmatari hanno voluto sostenerlo dalla fine della sperimentazione, giugno 2008, fino ad oggi dimostrando di credere fortemente nella sua capacità di rispondere alle esigenze delle valli. Il protocollo – firmato dai presidenti del Consorzio dei Comuni Bim dell’Adige-vallata del Noce, del Comprensorio della Val di Non, del Comprensorio della Val di Sole e dall’assessore provinciale alle pari opportunità - prevede anche una partecipazione finanziaria per le attività dello sportello. “Il protocollo – è stato affermato - rappresenta un esempio di percorso condiviso di un territorio insieme con il governo provinciale e di reale opportunità di partecipazione da parte dei cittadini delle zone decentrate, sia esprimendo i locali bisogni che attivando le proprie risorse per trovarne risposta”. Ad oggi sono state sottoposte allo sportello ben 24 ipotesi progettuali di nuova imprenditoria da parte di cittadine e cittadini che intendono mettere in gioco e utilizzare le proprie potenzialità e risorse, rivelando l’esistenza di idee e proposte che aspettano solo di essere realizzate. All’incontro erano inoltre presenti l’assessore alle politiche sociali del Comprensorio della Valle di Non, la presidente della commissione cultura del Comune di Malè, coordinatrice del progetto, e il sindaco di Cagnò. Lo sportello “Creiamo Impresa”, già attivo a Cles presso gli uffici del Comprensorio C. 6 dalla primavera del 2008, potrà ora consolidarsi anche con una sede in Val di Sole. Si tratta di un modello innovativo di partecipazione concreta per dare risposte ad una richiesta occupazionale giovanile e femminile partendo dalle risorse umane che la comunità sa esprimere. Un modello guardato da altre realtà provinciali che potrà essere esportato per creare una rete territoriale. .  
   
   
EDUCAZIONE DEI FIGLI E CONCILIAZIONE: QUINDICI PROGETTI SUL TERRITORIO DIRETTI ALLA PROMOZIONE DELLA FAMIGLIA  
 
Trento, 11 novembre 2008 – Quindici progetti per aiutare le famiglie a seguire meglio i propri figli nelle fasi della loro crescita e nel percorso scolastico e per aiutare le donne a conciliare i tempi della vita familiare con quelli del lavoro. Quindici iniziative dirette ad uno sviluppo del benessere e della qualità della vita, al contrasto del disagio degli adolescenti ed al loro bisogno di socializzazione, al sostegno delle competenze educative, alla promozione di servizi innovativi per la prima infanzia. Sono i “Progetti in materia di promozione della famiglia e di integrazione con le politiche scolastiche e del lavoro”, presentati da Comuni, Comprensori, cooperative sociali, associazioni, che la Provincia finanzierà, con 952. 408 euro, utilizzando le risorse del Fondo per la famiglia. Le iniziative sono quelle scelte da una apposita commissione (46, complessivamente, sono i progetti pervenuti entro i termini previsti dal bando) in base a precisi criteri di valutazione. La stessa commissione valuterà i progetti anche in itinere ed ex post. Questi i 15 progetti selezionati: 1. Comune di Cavalese (C 1) “Aiutiamoci a studiare” Il progetto si pone l´obiettivo di sviluppare ulteriormente le attività del Centro di aggregazione giovanile attivo dal 2006 a Cavalese, nella direzione dell´aiuto allo studio. Tali attività saranno rivolte non solo ai giovani delle scuole superiori, ma anche ai ragazzi delle scuole medie ed ai bambini della scuola primaria. Ciò consentirà di offrire una risposta positiva ad un´esigenza già più volte sottolineata anche da parte dei Responsabili delle realtà scolastiche. Finanziamento: 65. 000 euro. 2. Comprensorio di Primiero (C 2) “Reti e comunità locale. Educativa di strada e consulenza psico-educativa in un’ottica preventiva” L´obiettivo primario è quello di realizzare una modalità di integrazione a livello operativo tra diversi soggetti che lavorano con competenze diverse per il raggiungimento di finalità comuni (promuovere il benessere della famiglia, fare prevenzione, supportare la famiglia) riducendo il rischio di frammentazione delle risorse e la sovrapposizione degli interventi. Con il progetto si intende sperimentare la co-progettazione e la co-gestione integrata. Finanziamento: 65. 000 euro. 3. Comprensorio Bassa Valsugana e Tesino (C 3) “Libera-mente” Il progetto prevede la realizzazione di un intervento socio-educativo nell´ottica della conciliazione dei tempi della vita familiare, in collaborazione con i tre Istituti comprensivi ed alcuni Comuni del territorio che hanno dato la loro piena adesione all´iniziativa. Consiste nell´offrire alle famiglie con bambini che frequentano le classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, in difficoltà nell´assicurare un adeguato collocamento al bambino perché prive di rete, uno spazio educativo di attività, gioco e socializzazione, da realizzarsi nelle giornate in cui non è prevista l´attività didattica ed in un ambiente messo a disposizione della scuola. Finanziamento: 65. 000 euro. 4. Società Cooperativa Attività motorie itineranti Corporei animazione (C 4) “Piccoli corpi crescono” Intende integrare l´offerta di formazione permanente rivolta alle famiglie, proponendo esperienze di condivisione di contesti ludico-corporeo-motori tra genitori e figli; gli stessi infatti possono offrire occasioni privilegiate per la costruzione di relazioni familiari positive in quanto rispondono a reali bisogni dei bambini, che, nella fascia 0-6 anni, vivono prima di tutto e soprattutto attraverso il corpo . Finanziamento: 49. 460 euro. 5. Comune di Lasino (C 5) “Centro per le famiglie Valle dei Laghi” Attivazione di un luogo con la presenza di operatori preparati, aperto a tutti i genitori della Valle, nel quale poter trovare, oltre a momenti di confronto, consulenza, scambio, anche servizi specifici di accudimento dei figli, non con la strutturazione di un asilo nido o con caratteristiche di babysitting, ma con una metodologia di auto-mutuo-aiuto tra genitori, che rimangono e divengono attori e protagonisti principali nell´accudimento dei figli, pur con il supporto di personale qualificato e competente. Finanziamento: 65. 000 euro. 6. Cooperativa sociale Progetto 92 (C 7) “Comunità attive – Spazi d’incontro bambini-giovani-famiglie” Il progetto si pone lo scopo di creare a livello diffuso nella comunità un contesto integrativo dell´offerta scolastica, per arricchire le occasioni di incontro ed amicizia tra pari e tra le famiglie, e per implementare, oltre a momenti di socialità e di svago, proposte di impegno e forme concrete di auto-aiuto nella gestione delle responsabilità che concorrono o integrano il lavoro educativo svolto dagli insegnanti e dalle famiglie stesse. Si prevede la creazione di uno o più spazi di incontro, rivolti in particolare a bambini in età scolare, nonché a ragazzi in età preadolescenziale ed adolescenziale, da organizzare in contesti e secondo metodologie diverse in base alle fasce d´età. Finanziamento: 65. 000 euro. 7. Comune di Tione (C 8) “Di rete in rete – Famiglie, Comunità e Servizi” Il progetto intende sperimentare un modello di sviluppo dei processi di coesione della comunità, a partire dalla ricostruzione delle reti familiari ed un modello di lavoro sociale integrato di sostegno alle famiglie ed al compito genitoriale. Esso si propone in continuità rispetto all´iniziativa "Vita familiare e comunità a Tione", avviato da un anno nel comune di Tione. Finanziamento: 65. 000 euro. 8. Fondazione Famiglia Materna (C 9) “Freeway Alto Garda – Centro sperimentale per la conciliazione e il sostegno alla famiglia” Il progetto intende implementare in via sperimentale a Riva del Garda un servizio di conciliazione e di sostegno alla famiglia rivolto alla prima infanzia, mutuando l´innovativo modello già avviato da anni a Rovereto. Esso si distingue per la caratteristica di offrire risposte personalizzate, tanto rispetto alle esigenze educative delle famiglie, quanto rispetto alla difficoltà diffusa in alcune fasce di popolazione nel conciliare la cura dei figli con il lavoro. Finanziamento: 64. 000 euro. 9. Comprensorio Vallagarina (C 10) “Giochi di cortile: spazio aperto di aggregazione e supporto per bambini e ragazzi e di promozione delle competenze familiari” Attivazione di un servizio socio-educativo per minori nell´ambito territoriale dei Comuni che si trovano sull´asta dell´Adige a nord di Rovereto. Si intende realizzare un´attività aperta, rivolta a tutti i bambini e ragazzi della fascia 6-15, caratterizzata da un´elevata flessibilità nella strutturazione. Finanziamento: 65. 000 euro. 10. Con. Solida (Comune di Trento) “Accompagna. Sostegno personalizzato a donne con difficoltà nella gestione familiare e lavorativa. Sperimentazione inter-cooperativa a Trento” Intende fornire un sostegno personalizzato a donne con difficoltà nella gestione familiare e lavorativa. Con tale progetto si mette a disposizione uno staff di operatori che, coniugando la cura della persona, la conoscenza delle risorse locali e l´attenzione al mercato ed all´organizzazione del lavoro, potranno sviluppare con la donna un percorso di accompagnamento "su misura". Finanziamento: 65. 000 euro. 11. Cooperativa Sociale Villa S. Ignazio (Comune di Trento) “Generazioni Generativa – servizio di accompagnamento, formazione e consulenza per enti e famiglie Il progetto intende offrire accompagnamento, formazione, supporto e sostegno alle famiglie, attraverso le agenzie che vi lavorano a diretto contatto, in particolare associazioni di famiglie, istituti scolastici, enti del privato sociale. L´obiettivo principale del progetto è quello di rispondere alle esigenze di formazione delle famiglie, aiutandole concretamente ad affrontare situazioni, domande, esigenze, attese, che si collocano su elevati livelli di complessità, anche innovando strategie e metodologie per affrontare in modo adeguato ed efficace le sfide del presente. Finanziamento: 61. 948 euro. 12. Associazione di promozione sociale Periscopio (Comune di Rovereto) “Periscopio: centro di aiuto allo studio” Il progetto si svolgerà a Rovereto e prevede la creazione di un Centro di aiuto allo studio, dedicato ai ragazzi delle scuole medie e superiori, quale luogo di positiva aggregazione giovanile, di accoglienza e di aiuto ed accompagnamento nei percorsi scolastici. L´iniziativa prevede gruppi di aiuto allo studio, personalizzazione dei percorsi, colloqui di orientamento, bilanci di competenze ed attività ricreative. Finanziamento: 65. 000 euro. 13. Associazione Ubalda Bettini Girella (Comune di Rovereto) “Ri-esco – Percorsi per il raggiungimento del successo formativo e lo sviluppo delle autonomie personali, uscendo costruttivamente dalla situazione di difficoltà” Il percorso prevede la programmazione e la gestione di percorsi personalizzati per la riduzione e la prevenzione del disagio e la promozione della persona, attraverso attività di supporto allo svolgimento dei compiti, attività di orientamento e ri-orientamento formativo e scolastico, attività di sportello e di consulenza alle famiglie in situazione di difficoltà. Finanziamento: 65. 000 euro. 14. Acli – Sezione provinciale di Trento (Comune di Trento) “Mary Poppins – babysitter qualificate per conciliare tempo di lavoro, vita di famiglia e impegni educativi”” Il progetto mette a punto una possibilità di riconciliare tempi di lavoro, vita di famiglia e impegni educativi, attraverso un´attività di supporto alle famiglie nella gestione e nella cura dei figli, svolta prevalentemente presso il loro domicilio. L´obiettivo è quello di realizzare uno specifico percorso formativo per babysitter qualificate e competenti, arrivando a stilare un elenco che consentirà di connettere le richieste delle famiglie e le disponibilità delle babysitter. A garanzia del percorso formativo è prevista una supervisione pedagogica del lavoro di babysitting, attivata anche grazie all´ampia rete di partnership con diversi enti/soggetti del territorio. Finanziamento 65. 000 euro. 15. Appm (C 4) “La famiglia al centro” Il progetto risponde ai bisogni evidenziati da parte del Comune di Caldonazzo e degli Istituti Comprensivi di Pergine Valsugana, implementando le attività di supporto ai ragazzi che frequentano i due Spazi Giovani della Valle dei Laghi ed il Centro diurno di Pergine. I risultati previsti sono innanzitutto la realizzazione di una concreta interazione scuola - territorio con la riduzione quindi dei percorsi scolastici faticosi, una maggiore facilitazione delle relazioni interpersonali fra i minori, un rinforzo della relazione fra famiglie, servizi, scuola, istituzioni nell´ottica di aumentare la partecipazione. Finanziamento: 62. 000 euro. .  
   
   
ASILI NIDO E MICRO-NIDI: IN PIEMONTE 923 NUOVI POSTI APPROVATO L´ELENCO DEI COMUNI CHE FRUIRANNO DEL FONDO PER ABBATTERE LE LISTE D´ATTESA  
 
 Torino, 11 novembre 2008 - L’assessorato regionale al Welfare ha approvato l’elenco dei Comuni che beneficeranno del fondo finalizzato ad aumentare i posti disponibili negli asili nido comunali oppure a “convenzionare” posti in asili nido o micro-nidi privati garantendo l’accesso agevolato alle famiglie dei bambini in lista di attesa. Al 31 dicembre 2007, nei 117 Comuni piemontesi titolari di asilo nido e/o micro-nido comunale, risultavano inseriti in lista di attesa 5. 148 bambini. Al fine di calcolare il riparto del fondo sono state determinate 8 fasce di consistenza: Comuni con lista di attesa tra 0 e 3 bambini: 26 (di cui 21 Comuni con 0 bambini), Comuni con lista di attesa tra 4 e 9 bambini: 16, Comuni con lista di attesa tra 10 e 19 bambini: 25, Comuni con lista di attesa tra 20 e 49 bambini: 30, Comuni con lista di attesa tra 50 e 99 bambini: 11, Comuni con lista di attesa tra 100 e 199 bambini: 6, Comuni con lista di attesa tra 200 e 299 bambini: 2, Comuni con oltre 300 bambini in lista di attesa: 1. Il riparto è stato effettuato a favore dei Comuni che a quella data avevano almeno 4 bambini in lista di attesa, complessivamente 91. Dei 60 Comuni che si sono candidati per ottenere i finanziamenti, ne sono risultati idonei e quindi finanziati 57, per un totale di € 3. 098. 638. In base alle proposte presentate dai Comuni, sono in tutto 923 i nuovi posti in asilo nido che, grazie al riparto del fondo, si renderanno disponibili sul territorio regionale. “Con la destinazione di queste risorse – dichiara l’assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso – si dà ulteriore impulso al programma pluriennale per il potenziamento della rete dei servizi per la prima infanzia che, a partire dal dicembre 2005, ha già garantito circa 5. 000 nuovi posti nei nidi piemontesi, con un incremento del 30%”. .  
   
   
LA PUGLIA NUMERO UNO IN ITALIA PER LE SEZIONI PRIMAVERA  
 
Bari, 11 novembre 2008 - Costante l’impegno dell’Assessorato regionale alla solidarietà sociale nell’implementazione di servizi in favore delle famiglie e della prima infanzia. Dopo il recente avviso pubblico per il finanziamento di nuovi asili nido, a carattere pubblico e di micronidi aziendali, arriva anche la notizia di ulteriori nuovi fondi da destinare alle sezioni primavera. I dettagli verranno illustrati in conferenza stampa dall’Assessore Elena Gentile martedì 11 novembre 2008 alle ore 11. 30 presso la Sala ex Giunta al 2° piano del Palazzo del Consiglio Regionale (via Capruzzi). Interverranno l’Assessore regionale al Diritto allo studio Mimmo Lomelo, il Presidente dell’Anci Puglia Michele Lamacchia, e i rappresentanti dell’Upi, dei sindacati e dell’Ufficio Scolastico regionale. .  
   
   
TELEFONO ARCOBALENO AL NIDO PER INCONTRARE GENITORI, EDUCATORI E INSEGNANTI 10/13 NOVEMBRE 2008 – ASILI DOREMI  
 
Milano, 11 novembre 2008 – Sono state inaugurate ieri pomeriggio alle 17. 00 le quattro giornate di prevenzione che Telefono Arcobaleno porta nel capoluogo lombardo, format di intervento per gli adulti, volti a prevenire il fenomeno dell’abuso e a sensibilizzare insegnanti e genitori, verso un più efficace riconoscimento del disagio dei bambini. “La pedofilia e la violenza sui bambini provocano inevitabili e legittime reazioni” afferma Giovanni Arena, Presidente di Telefono Arcobaleno, “occorre interrogarsi sulla responsabilità educativa, sul minore controllo sociale e sulle strategie collettive attivate per risolvere il problema. ” Telefono Arcobaleno dal 2006 è a Milano, città dal triste primato per quanto riguarda l’utenza pedofila sul web, per aiutare coloro che sono vicini ai bambini a prevenire il fenomeno e a far emergere il grande sommerso. L’abuso sull’infanzia infatti ha diverse forme e spesso, risulta essere estremamente difficile e complicato riconoscerle poiché, questo è uno dei crimini che non tende a uscire allo scoperto poiché sussiste una difficoltà diffusa, da parte della vittima, a riconoscere la propria condizione. L´equipe di Telefono Arcobaleno, durante queste 4 giornate dedicate alla prevenzione, incontrerà gli insegnanti e i genitori negli Asili Doremi che hanno aderito e promosso il progetto “I Grandi All’altezza Dei Bambini” che, come momento aperto alla cittadinanza, fornirà informazioni utili a riconoscere i segni dell’abuso e ad attivare, quando occorra, la rete territoriale di intervento. Telefono Arcobaleno è ente di formazione accreditato e Associazione che da tredici anni lotta contro ogni forma di abuso sull’infanzia fino ad arrivare al contrasto del mercato pedopornografico sul web. Telefono Arcobaleno, con questa iniziativa pone l’accento sull’urgente necessità di valorizzare e incrementare l’attività di contrasto al fenomeno della violenza e dell’abuso sui minori attraverso azioni integrate e di sistema sul territorio che vedano nella promozione e nel rafforzamento della collaborazione tra strutture sociali ed insegnanti il principale dispositivo strutturale di prevenzione. Per informazioni e per registrarsi all´iniziativa: Telefono Arcobaleno Onlus - T. 02. 89691598 – F. 0931- 562098 clara. Marchi@telefonoarcobaleno. Com – www. Telefonoarcobaleno. Org .  
   
   
CRESCERE INSIEME, LA DIFFICILE ARTE DI EDUCARE DALL’A.GE. TOSCANA NUOVI CORSI PER GENITORI  
 
Firenze, 11 novembre 2008 - L´anno scolastico è ormai avviato e l´attività associativa è in pieno fermento. Ripartono in varie zone della Toscana i corsi per genitori "Crescere insieme, la difficile arte di educare", appositamente studiati per sostenere i genitori nel loro faticoso ruolo educativo. E intanto grazie al contributo della Regione Toscana proseguono gli incontri di formazione per rappresentanti di classe e di istituto. “Genitori Si Diventa”: Firenze, Scuola Primaria G. Villani, Viale Giannotti 41: Gio 1311 ore 17,00 “Cenni sullo sviluppo affettivo,psicologico e cognitivo dei bambini”; Gio 2011 ore 17,00 “Capirsi meglio in famiglia”; Gio 2711 ore 17,00 “Riconoscere e prevenire l´aggressività”; Gio 0412 ore 17,00 “Modalità e strategie d´intervento”. Prato, Centro Giovanile Sant’anna, Viale Piave 18: Mar 18/11 ore 19,00 “Sviluppo affettivo, psicologico e cognitivo del bambino e dell’adolescente”; Mar 25/11 ore 19,30 “Genitori e figli: rapporto di coppia e capacità di ascolto e di sintonia con i propri figli"; Mar 02/12, ore 19,30 “Disagio giovanile e alcuni disturbi comportamentali: bullismo, ricerca dello sballo, uso di stupefacenti, alcoolismo”; Gli incontri inizieranno con una cena al sacco dei partecipanti. Strada in Casentino, Circolo Parrocchiale Giovanni Paolo Ii, Piazza Piave 17/A Ven 21/11 e 28/11 “Genitori si diventa”: ore 18,30-20,00 Ascolto; ore 20,00 Cena insieme; ore 20,45-22,00 Interazione e domande. Continuano I Corsi Per Rappresentanti Di Classe E Di Istituto: Empoli (Fi) - Mar 18/11 ore 17,00 presso Circolo Arci, Via Salaiola 305 Monterappoli; Fivizzano (Ms) – Ven 21/11 ore 21,00 presso Ist. Comprensivo “A. Moratti” P. Zza Garibaldi; Firenze – Mer 26/11 ore 17,00 presso Direzione Didattica 12° Circolo “Kassel”, Via Svizzera 9; Siena – Mer 3/12 ore 17,00 presso Direzione Didattica 1° Circolo “Pascoli”, V. Nazario Sauro 1. Scuole e gruppi di genitori possono prenotare incontri formativi per il primo trimestre del 2009 rivolgendosi a: agetoscana@age. It - www. Agetoscana. It - 328 8424375. .  
   
   
TUTORE MINORI: FVG A BIENNALINA, I° SALONE NAZIONALE INFANZIA  
 
Trieste, 11 novembre 2008 - Il Friuli Venezia Giulia sarà presente alla "Biennalina 0-10: Primo Salone nazionale dell´infanzia" che si terrà a Firenze dal 12 al 15 novembre. Il presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman, nel suo ruolo di Tutore pubblico dei minori ha infatti aderito all´invito rivolto alla Regione a partecipare all´appuntamento, per portare l´esperienza di buone pratiche messe in atto dal Friuli Venezia Giulia nel settore minorile e nell´ambito della Pubblica Amministrazione. All´ interno della Biennalina per l´infanzia è stato allestito uno spazio espositivo nel quale saranno presentati i nuovi materiali per la divulgazione delle esperienze concrete attuate in Friuli Venezia Giulia. Fra questi, un fascicolo illustrato è dedicato alle buone prassi in materia di affido nella nostra regione, nato da una ricerca svolta in collaborazione agli Ambiti socio sanitari, contenente interventi di illustri esperti del settore. Un altro opuscolo, contenente informazioni sull´istituzione del Garante dei Minori nelle Regioni e nelle Province autonome", raccoglie, in previsione dell´Istituzione del Garante Nazionale, un´accurata antologia di documenti sullo stato dei lavori in ambito nazionale. Non manca una pubblicazione che informa sulla "Scuola per tutori legali volontari", fornendo anche il regolamento per l´iscrizione al relativo albo. Oltre al testo, immancabile, della Convenzione internazionale dei Diritti dell´Infanzia, nello stand del Friuli Venezia Giulia sarà disponibile anche una selezione di quanto emerso dal seminario su "I minori di età: maltrattamento e abuso", svoltosi lo scorso settembre a Udine, nella sede della Regione, e imperniato nell´analisi della situazione psicologica delle vittime e delle relazioni d´aiuto. .