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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Settembre 2009
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, JOSÉ MANUEL BARROSO, PROPONE AL PARLAMENTO EUROPEO OBIETTIVI AMBIZIOSI PER IL MANDATO DELLA PROSSIMA COMMISSIONE  
 
Bruxelles, 8 settembre 2009 – Lo scorso 3 settembre il presidente Barroso ha trasmesso al presidente del Parlamento europeo i suoi orientamenti politici per il mandato della prossima Commissione europea. In tale documento sono esposti gli obiettivi e le idee ai quali, secondo il presidente Barroso, dovrebbe ispirarsi un partenariato politico tra la Commissione e il Parlamento nel prossimo quinquennio. Il presidente Barroso ha dichiarato: “Nell’attuale interdipendenza mondiale, l’Europa si trova di fronte ad ardue scelte. O lavoriamo insieme per essere all’altezza delle sfide o ci condanniamo noi stessi a divenire irrilevanti. Raddoppierò i miei sforzi per realizzare un’Europa ambiziosa, un’Europa che ponga i popoli al centro della sua agenda politica e che proietti nel mondo i valori e gli interessi europei, un’Europa che sviluppi nuove fonti di crescita e che prosegua nell’oculata regolamentazione di validi mercati che operino a favore dei popoli, un’Europa di libertà e di solidarietà. ” Il presidente Barroso ha aggiunto: “In stretto contatto con il Parlamento, intendo agire per un’Europa prospera, sicura e sostenibile, che si sviluppi sulle forti basi del mercato interno dell’Ue allargata, dell’euro e del nostro modello sociale europeo. ” Estratti dal testo degli orientamenti politici - L’europa secondo il presidente Barroso - “Stiamo attraversando un periodo molto diverso dai precedenti. Ciò di cui l’Europa ha bisogno è un programma di lavoro all’insegna del cambiamento. Soltanto lavorando insieme saremo in grado di riunire la massa critica necessaria. L’europa si trova di fronte a una scelta: o diamo vita con uno sforzo collettivo al nuovo ordine o l’Europa dovrà rassegnarsi a perdere importanza. ” - Le prospettive future “Il mio primo mandato era incentrato sul consolidamento dell’Europa a 27. L’unione allargata ci dà l’opportunità di utilizzare al meglio il nostro raggio d’azione e la nostra forza. Ora siamo in grado di procedere con convinzione e determinazione per raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi. ” - Le priorità in una prospettiva di più lungo periodo: una visione per l’Ue del 2020 “Dobbiamo rivedere l’attuale strategia di Lisbona per adattarla al periodo post 2010, trasformandola in una strategia di convergenza e coordinamento basata su questa visione integrata dell’Ue nel 2020. A tal fine, occorre agire tanto nell’immediato quanto nel lungo termine: riuscendo a superare la crisi, assumendo un ruolo guida nella lotta al cambiamento climatico, sviluppando nuovi fattori di crescita sostenibile e di coesione sociale, facendo progredire un’Europa dei popoli, dando il via ad una nuova era per l’Europa globale. ” - Per superare la crisi - “Attualmente l’obiettivo prioritario è quello di continuare a sostenere la domanda e arginare l’aumento della disoccupazione. Ciò significa attuare in modo vigoroso il programma europeo di ripresa economica, mantenere bassi i tassi d’interesse e far uso della nostra disciplina degli aiuti pubblici per sostenere i governi nei loro sforzi volti a rilanciare l’attività economica senza che ciò comporti ripercussioni negative per altri Stati membri. Anche se è troppo presto per revocare questi provvedimenti di stimolo e sostegno all’economia ed al settore finanziario, occorre elaborare una strategia volta a porvi termine. ” “Sotto la mia guida la Commissione si avvarrà dell’intera panoplia di possibilità offerte dal trattato per rafforzare la convergenza degli obiettivi e la coerenza degli effetti della politica economica, specialmente nell’area dell’euro. Un maggiore coordinamento è fondamentale per attuare con successo una strategia di superamento della crisi economica. ” “L’europa deve uscire dall’attuale crisi, fiduciosa di disporre di un sistema finanziario più etico, solido e responsabile. ” - Per assumere un ruolo guida nella lotta al cambiamento climatico - “La crisi economica e finanziaria e le prove scientifiche del cambiamento climatico ci mostrano la necessità di investire di più nella sostenibilità. L’obiettivo non è soltanto quello di fare ciò che è giusto per il futuro del pianeta: investire nelle nuove tecnologie a bassa emissione di carbonio può recare enormi benefici all’Europa in termini di crescita e occupazione. La lotta al cambiamento climatico e la spinta verso un’economia verde offrono immense opportunità e rafforzeranno la nostra sicurezza energetica. ” “Possiamo ottenere il cosiddetto «vantaggio del primo arrivato» sfruttando il potenziale delle attività, dei servizi e delle tecnologie ecocompatibili presenti nell’Ue, promuovendone l’adozione da parte delle imprese, in particolare delle Pmi, e mettendo a punto il quadro normativo adeguato. Una base industriale ammodernata, che sia in grado di utilizzare e produrre tecnologie rispettose dell’ambiente e che sfrutti il potenziale di efficienza energetica, rappresenta la premessa indispensabile per la crescita sostenibile in Europa. ” “La prossima Commissione deve continuare a mirare verso un’economia a bassa emissione di carbonio, puntando in particolare alla decarbonizzazione dell’approvvigionamento di elettricità e del settore dei trasporti – di tutti i trasporti, compresi quelli marittimi e aerei – nonché alla costruzione di automobili pulite ed elettriche. ” - Per sviluppare nuove fonti di crescita e di coesione sociale “Non possiamo contare per sempre su stimoli a breve termine. Dovranno emergere nuove fonti di crescita, che siano veramente sostenibili. ” “Perché l’Ue possa cavalcare l’onda del cambiamento e rimanere una sede attraente per l’industria nel 2020, dobbiamo adottare un approccio del tutto nuovo alla politica industriale sostenendo l’industria, spostando l’accento sulla sostenibilità, sull’innovazione e sulle qualifiche necessarie per mantenere l’industria europea competitiva sui mercati mondiali. Mi sono impegnato a favore di una politica che continui a liberare le imprese dalle inutili pastoie amministrative e a conferire loro la sicurezza giuridica di cui hanno bisogno per realizzare investimenti a lungo termine. ” “La prossima Commissione deve portare la politica europea della ricerca a compiere un salto qualitativo e far sì che essa diventi uno dei motori del nostro sviluppo sostenibile. ” - Un piano di occupazione per un ambiente di lavoro in mutamento - “Occorre garantire la permanenza, all’interno di un nuovo approccio, dei valori fondamentali di inclusione, equità e giustizia sociale. Non permetteremo che vengano messi a repentaglio diritti sociali di base quali il diritto di associazione o il diritto di sciopero, che sono fondamentali per il modello europeo di società. Anche se la globalizzazione esercita una forte pressione sulla nostra competitività, non dobbiamo mai rispondere abbassando i nostri standard, ma dobbiamo piuttosto convincere altri partner ad adottare standard analoghi, per il loro stesso benessere, e continuare a promuovere condizioni di lavoro dignitose e altri standard in ogni parte del mondo. ” - I mercati globali - “Per la futura competitività dell’Europa l’apertura è di importanza fondamentale, non solo per una questione di scelta politica, ma perché è nel nostro stesso interesse, in quanto principali esportatori a livello mondiale. ” “Dobbiamo riuscire a combinare in modo più efficace le diverse componenti della nostra politica economica esterna, così che facendo leva sul nostro soft power, sul nostro potere morbido, potremo conseguire risultati solidi per le imprese dell’Ue e per i suoi cittadini. L’interesse europeo deve essere promosso in modo coerente e deciso. ” - Le reti del futuro - “La prossima Commissione svilupperà un’agenda europea del digitale (accompagnata da un programma legislativo mirato) che avrà l’obiettivo di affrontare i principali ostacoli che si oppongono ad un effettivo mercato unico digitale, di promuovere gli investimenti nell’Internet ad alta velocità e di evitare un inaccettabile divario digitale. ” “Uno dei prossimi grandi progetti europei è quello di dotare l’Europa di una nuova superrete europea per l’elettricità e il gas. ” - L’avvio di una nuova era per l’Europa globale - “Se ratificato, il trattato di Lisbona ci fornirà gli strumenti per dare il via ad una nuova era nella proiezione degli interessi dell’Ue a livello planetario. ” “Mi impegno a far sì che la Commissione, in quanto elemento trainante di tante politiche esterne di fondamentale importanza, non si lasci sfuggire l’opportunità di conferire all’Europa il peso che merita sulla scena mondiale. A questo stadio, non dobbiamo considerare le relazioni esterne come un «contenitore» separato, ma come parte integrante di un processo volto a conseguire i nostri obiettivi di politica interna. ” - I mezzi per conseguire questi ambiziosi obiettivi - “Dovremo procedere a una riforma radicale del bilancio dell’Ue. ” “Dobbiamo instaurare una collaborazione più stretta e creativa con la Banca europea per gli investimenti e col settore privato. ” “La Commissione proporrà altresì un nuovo quadro per i partenariati pubblico-privato onde contribuire a riunire fonti di finanziamento diverse per massimizzare gli investimenti negli anni a venire. ” Contesto - José Manuel Barroso è presidente della Commissione europea dal 2004. Dopo le elezioni del Parlamento europeo del 4-7 giugno 2009, il Consiglio europeo ha deciso all’unanimità di rinnovare il mandato del presidente Barroso per un altro quinquennio. Il presidente José Manuel Barroso ha presentato i suoi orientamenti politici per il prossimo mandato prima delle riunioni che i vari gruppi politici del Parlamento europeo terranno tra il 7 e il 9 settembre 2009. In queste riunioni si prepareranno il dibattito in seduta plenaria e la votazione del Parlamento sulla nomina del presidente per il prossimo mandato, che si svolgeranno rispettivamente il 15 e il 16 settembre 2009. .  
   
   
SPIEGARE L´INTEGRAZIONE EUROPEA IL PROGRAMMA DI STUDI EUROPEI JEAN MONNET COMPIE 20 ANNI  
 
Bruxelles, 8 settembre 2009 - La 20a edizione della conferenza annuale del programma di studi Jean Monnet esaminerà il contributo degli studi universitari al processo d´integrazione europea e a una migliore conoscenza dell´Unione europea nel mondo. I docenti di studi europei, con il sostegno del programma Jean Monnet, prenderanno spunto dalle loro conoscenze ed esperienza d´insegnamento superiore per alimentare un dibattito tra universitari, politici e rappresentanti della società civile, provenienti da tutte le regioni del mondo per affrontare i temi di attualità della politica europea, quali lo sviluppo costituzionale dell´Unione, la recessione economica in atto e l´euro. La conferenza Jean Monnet 2009, intitolata "Dall´azione Jean Monnet al programma Jean Monnet: 20 anni di sostegno agli studi sull´integrazione europea", si terrà a Bruxelles il 7 e 8 settembre, con la partecipazione del presidente della Commissione, José Manuel Barroso, e del commissario all´istruzione, Jan Figel´. Dal 1989, l´Unione europea incoraggia, a livello mondiale, lo studio dell´integrazione europea attraverso il programma Jean Monnet. Il programma sostiene i professori universitari esperti di integrazione europea che con il loro insegnamento raggiungono ogni anno circa 250. 000 studenti nelle università di 62 paesi diversi, distribuiti sui cinque continenti. Secondo il presidente Barroso, "La finalità dell´Europa consiste nel rendere gli europei artefici del proprio destino, tutelare i loro diritti e favorire il progresso sociale. " Nell´era della globalizzazione, l´Unione europea rappresenta un atout per gli europei che cercano di costruire un futuro migliore e dà loro gli strumenti e la fiducia necessari per plasmare il mondo nel quale viviamo. Forte di molti decenni d´esperienza in materia di cooperazione transnazionale, l´Unione europea, paladina naturale di una governance mondiale, funge da banco di prova della globalizzazione. Tale era anche l´auspicio di Jean Monnet: "La Comunità stessa è soltanto una tappa verso le forme d´organizzazione del mondo di domani. " Da 20 anni il programma Jean Monnet costituisce un importante strumento d´analisi e di promozione, in Europa e nel mondo, del nostro modello europeo di cooperazione transnazionale ". Il commissario Ján Figel´ sottolinea che "la rete Jean Monnet costituisce un polo di eccellenza e di competenza in materia d´integrazione europea. I professori e docenti universitari partecipanti sono esperti di fama mondiale che svolgono un´opera fondamentale per diffondere la conoscenza e la comprensione dell´Europa nel mondo, e ai suoi stessi cittadini. " Jean Monnet, 20 anni di sostegno agli studi sull´integrazione europea - Nel corso degli ultimi 20 anni la rete Jean Monnet si è estesa per includere 146 centri d´eccellenza Jean Monnet, 839 Cattedre Jean Monnet e 2. 060 Moduli Jean Monnet (programmi di breve durata sull´integrazione europea). Il programma ha svolto un ruolo decisivo nella divulgazione della conoscenza e della comprensione della storia dell´Unione europea e dei suoi meccanismi negli Stati membri e nel mondo. L´edizione 2009 della conferenza Jean Monnet sarà l´occasione per i professori provenienti dai cinque continenti di ripercorrere i loro lunghi anni d´esperienza come professori e ricercatori di tematiche europee nel loro paese e di valutare l´impatto degli studi europei sulle relazioni tra il loro paese d´origine e l´Unione europea. Il punto culminante della conferenza sarà uno scambio tra i professori Jean Monnet degli Stati membri dell´Europa centrale e orientale e dei paesi candidati sugli aspetti pratici dell´assistenza e della consulenza fornite durante il processo d´adesione all´Unione europea. La conferenza si concluderà con un´analisi aggiornata delle questioni urgenti che l´Unione europea deve affrontare oggi. Alla presenza dei responsabili politici ad alto livello i professori Jean Monnet discuteranno i seguenti temi: • l´incidenza del trattato di Lisbona sulle capacità di decisione dell´Ue e la sua democrazia, • la recessione economica mondiale e del ruolo dell´euro, • i flussi migratori, • le relazioni euromediterranee, • il dialogo interculturale. Le precedenti conferenze Jean Monnet hanno affrontato argomenti quali lo sviluppo sostenibile, le pari opportunità, la globalizzazione e la cittadinanza e sono stati l´occasione per elaborare e annunciare importanti iniziative, come la politica europea di vicinato e l´approccio della Commissione a favore del dialogo interculturale. .  
   
   
LA LEADER DEGLI UIGURI AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 8 settembre 2009 - Mentre ricominciano le proteste e gli scontri a Urumqui, il capoluogo dello Xinjiang, la leader della minoranza uigura ha visitato il Parlamento europeo per raccontare la sua versione dei fatti di luglio, quando i gravi scontri nella regione hanno provocato quasi 200 morti e 2000 feriti. "Sono pronta a discutere con il governo cinese le riforme necessarie a recuperare i fallimenti degli ultimi 60 anni", ha affermato Rebiya Kadeer. E ha chiesto un´inchiesta indipendente sui fatti dell´estate. Il Parlamento aveva discusso della grave situazione nella regione nord-occidentale della Cina, lo Xinjiang, il 15 luglio. Questa settimana, mentre nel capoluogo Urumqui sono riprese le tensioni fra cinesi Han e Uiguri, la Commissione per i diritti umani ha invitato la leader del movimento musulmano a parlare di cosa sta accadendo in quella parte del mondo. Cos´è successo il 5 luglio - 62 anni, ex imprenditrice di successo, due volte nominata al premio Nobel per la pace, Rebiya Kadeer è dal 2006 presidente della comunità uigura nel mondo. Vive in esilio negli Stati Uniti dal 2005, dopo 8 anni di carcere per il suo attivismo politico. Ha raccontato ai parlamentari la sua versione dei fatti sugli scontri del 5 luglio a Urumchi, la più grande città dello Xinjiang: "la versione ufficiale cinese, secondo cui i ribelli uiguiri hanno occupato le strade, distruggendo, bruciando, picchiando, e avrebbero ucciso 192 persone e ferito altre 1721, è, come spesso accade con la propaganda cinese, falsa". "Il governo cinese, grazie al controllo dei mezzi di comunicazione, sta oscurando la verità per attuare un massacro di massa del popolo uiguro. Demonizzando gli uiguiri grazie ai media, sta cercando di giustificare le esecuzioni da parte delle forze dell´ordine cinese. La regione è nel blackout, le comunicazioni via internet sono praticamente impossibili". Sei decenni di repressione - Accusata di aver ispirato la ribellione, Rebiya Kadeer tiene a condannare la violenza da tutti e due i lati. Ma, sottolinea, bisogna leggere i fatti nel loro contesto: "sono sei decenni che l´amministrazione comunista cinese cerca di reprimere gli Uiguri, di sradicare la nostra identità musulmana e la nostra etnia. Le nostre donne sono state deportate a lavorare nelle loro fabbriche, hanno distrutto il nostro patrimonio culturale, hanno cancellato la nostra lingua dalle scuole, le assunzioni sono discriminatorie, controllano le pratiche religiose. Hanno perfino sfruttato il terrorismo, accusandoci di essere legati ad Al Qaeda per legittimare le repressioni!" "E´ tempo che il governo cinese si sieda a discutere con me e il Dalai Lama" - Iscritta al Partito Radicale italiano da quando Marco Pannella e Emma Bonino hanno solidarizzato con la causa uigura, la Kaader fa un parallelo fra il "genocidio culturale" uiguro e quello tibetano, concludendo che "è tempo che il governo cinese si sieda a parlare con me, con sua santità il Dalai Lama e con tutti i leader non-Han che sono stati umiliati, imprigionati e diffamati solo perché ci capita di pensarla diversamente dalla dottrina ufficiale, ormai fallita" Infine la Kadeer ha lanciato un appello all´Unione europea e al Parlamento, chiedendo di fare pressione sulle autorità cinesi per aprire un´indagine indipendente, che possa far luce sul vero numero di morti, feriti e detenuti durante gli scontri del luglio scorso. La richiesta è stata sostenuta dai membri della Commissione parlamentare, che hanno garantito che la questione dei diritti umani in Cina resterà prioritaria sull´agenda del Parlamento. . .  
   
   
L´UNIONE EUROPEA, GLI ENTI LOCALI E LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: LO SMALL BUSINESS ACT E LA SEMPLIFICAZIONE CICLO DI INCONTRI SUL TERRITORIO  
 
 Milano, 8 settembre 2009 - Lo Small Business Act del giugno 2008 è il primo atto di semplificazione del quadro legislativo e amministrativo dell´Unione europea. Esso contiene le linee guida per promuovere la crescita delle Piccole e Medie Imprese, che costituiscono l´ossatura del sistema economico europeo e italiano in particolare. Lo Small Business Act si propone di creare un contesto legislativo e amministrativo più favorevole alle Pmi ed eliminare gli eccessi burocratici che ne ostacolano lo sviluppo, sulla base del principio "Pensare anzitutto in piccolo". Il coinvolgimento attivo degli enti a livello nazionale e locale è essenziale per raggiungere gli obiettivi dello Small Business Act. Il ciclo di incontri, promossi dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea, da Unioncamere Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e da Api Varese, hanno proprio quest´obiettivo di sensibilizzazione degli operatori a livello politico, amministrativo, economico e accademico. Il primo incontro si tiene a Varese mercoledì 9 settembre alle 14. 30, presso l´Università dell´Insubria, via Monte Generoso 71 (Aula 10). Il dibattito tra i rappresentanti delle categorie e delle istituzioni sarà moderato dal direttore de La Prealpina Giancarlo Angeleri. Concluderà i lavori il Senatore Massimo Garavaglia. (programma: http://www. Api. Varese. It/?pag=sba_090909) Seguiranno nei mesi a venire gli incontri di Padova, Milano, Bologna, Brescia, con una puntata a Lugano in Svizzera. . .  
   
   
REGIONAL STUDIES ASSOCIATION: INVITO A PRESENTARE RELAZIONI PER LA CONFERENZA INTERNAZIONALE ANNUALE  
 
Bruxelles, 8 settembre 2009 - La “Regional Studies Association” (Rsa) ha lanciato l’invito a presentare relazioni per la propria conferenza internazionale annuale che si terrà a Pecs, nell’Ungheria meridionale, dal 24 al 26 maggio 2010. Il tema della conferenza sarà “Risposte regionali e cambiamenti globali: attori, istituzioni e organizzazioni”. L’rsa ricerca contributi da parte di docenti universitari, studenti e di tutti coloro che lavorano nelle politiche e nell’utilizzo di prassi correlate. Il termine ultimo per presentare le sintesi delle relazioni è il 14 febbraio 2010 mentre è necessario inviare l’intera domanda (e se si vuole partecipare al premio per la migliore relazione per la conferenza internazionale) entro il 4 aprile 2010. La Regional Studies Association è una società che si occupa di questioni regionali e dell’analisi che le riguardano. Grazie una rete internazionale di soci, costituisce il punto d’incontro per docenti universitari, studenti, esperti, responsabili delle decisioni politiche e altre parti interessate nel campo degli studi regionali. Per ulteriori informazioni http://www. Regional-studies-assoc. Ac. Uk/events/2010/may-pecs/cfp. Pdf .  
   
   
LUCIO BATTISTOTTI È IL NUOVO DIRETTORE DELLA RAPPRESENTANZA IN ITALIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Roma, 8 settembre 2009 - Il 1° settembre 2009 Lucio Battistotti si è insediato quale capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Subentra a Pier Virgilio Dastoli che ha ricoperto lo stesso incarico negli ultimi sei anni. Le Rappresentanze sono la voce ufficiale della Commissione europea negli Stati membri e hanno il compito di spiegare le politiche dell’Unione europea e di rendere l’Europa più visibile ai cittadini. Tra i loro compiti vi è anche quello di fornire informazioni alla Commissione sugli orientamenti e le tendenze dell’opinione pubblica nel Paese in questione. Lucio Battistotti è stato di recente capo unità della Dg Occupazione con compiti di gestione del Fondo sociale europeo (Fse) in Spagna, Danimarca e Finlandia. Ha rivestito inoltre diverse funzioni dirigenziali presso la Dg Occupazione ove ha avuto la responsabilità dell’audit del Fse negli Stati membri dell’Ue. Nel 2001-2003 Battistotti è stato capo facente funzione della Rappresentanza in Italia. Nei cinque anni precedenti era stato vicedirettore della Rappresentanza a Roma con delega alle relazioni con le Regioni italiane e con il Parlamento italiano. È stato inoltre responsabile della campagna di comunicazione Euro e degli affari economici. Lucio Battistotti è entrato a far parte della Commissione europea nel 1983 e ha rivestito diverse funzioni di responsabilità presso la Dg Controllo finanziario incaricata dell’audit dei Fondi strutturali dell’Ue. Nel 1995 è stato inoltre chiamato a far parte del gabinetto della commissaria europea Emma Bonino. Battistotti è laureato in scienze politiche all’Università di Padova e ha contribuito a diverse pubblicazioni italiane in materia di economia. Collabora inoltre con il programma di master in integrazione europea dell’Università di Padova. .  
   
   
MANAGEMENT INTERNATIONAL CONFERENCE  
 
Sousse, Tunisia, 8 settembre 2009 - Dal 25 al 28 novembre si terrà a Sousse (Tunisia) la conferenza Mic 2009 (Management International Conference). Scopo della conferenza è di presentare e discutere la ricerca che contribuisce alla condivisione di nuove conoscenze teoriche, metodologiche ed empiriche, nonché di meglio capire le pratiche di gestione, in particolare nel campo della creatività, innovazione e gestione. Mic 2009 è una conferenza rivolta a chi è impegnato in studi gestionali. Quest´anno l´evento si concentrerà in particolare sulla creatività e l´innovazione che stanno sempre di più diventando parte importante per una società di successo. C´è bisogno di capacità e competenze che permettono alle persone di accogliere il cambiamento come un´opportunità e di essere aperte a nuove idee nell´ambito di una società culturalmente diversa e basata sulla conoscenza. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Mic. Fm-kp. Si/2009/ .  
   
   
È ORA ONLINE SU CORDIS IL SERVIZIO REGIONALE DELL´AUSTRIA SETTENTRIONALE PER LA RICERCA E L´INNOVAZIONE.  
 
Bruxelles, 8 settembre 2009 - La regione dell´Austria Settentrionale presenta il suo potenziale di ricerca e innovazione attraverso un nuovo Servizio regionale ospitato dal Servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo (Cordis). Il sito dell´Austria Settentrionale fornisce una quantità di informazioni, tra cui dati chiave, dettagli sull´economia, infrastruttura e cultura regionale, nonché approfondimenti sul Upper Austrian Technology Plan e informazioni per le più importanti parti interessate alla ricerca e innovazione. Nell´austria Settentrionale, il terzo stato più popolato della federazione austriaca, vivono 1,4 milioni di persone. Esso è anche sede di vari istituti di ricerca e centri tecnologici. Completano il panorama della ricerca e innovazione alcune grandi aziende e una serie di piccole e medie imprese (Pmi). Tra i settori più importanti della regione figura quello dell´energia rinnovabile, sia idroelettrica, da biomassa, solare, eolica che geotermica, che ricevono finanziamenti speciali. "Prestiamo particolare attenzione al settore dell´energia," dice Josef Pühringer, governatore dell´Austria Settentrionale e membro del Comitato delle regioni. "Oltre il 30% del totale del consumo di energia primaria è prodotto da fonti di energia rinnovabili. L´austria Settentrionale sta realizzando gli obiettivi di Kyoto e stiamo facendo il possibile per raggiungere la sostenibilità impegnandoci in tutte le aree politiche legate all´ambiente e all´energia. Lo dimostra il fatto che il capoluogo Linz è una delle città industriali più pulite in Europa. Il sito web regionale dell´Austria Settentrionale su Cordis è disponibile al seguente indirizzo: http://cordis. Europa. Eu/upper-austria/ .  
   
   
UNGHERIA, AUMENTA LA FIDUCIA  
 
Budapest, 8 settembre 2009 - L´indice di fiducia in Ungheria è salito per il quarto mese consecutivo in agosto, rivela il "Budapest Business Journal" riprendendo i dati dell´istituto di statistica Gki. L´indice combinato di fiducia dei consumatori e fiducia degli imprenditori, compilato grazie al supporto dei fondi dell´Ue, è aumentato di 2,8 punti in agosto, da -35,2 a -32,4. La fiducia è aumentata in tutti i settori. Sono aumentate le stime sulla produzione negli ultimi tre mesi, come le previsioni per la produzione nei prossimi tre mesi, anche se è peggiorata la previsione per quanto riguarda le esportazioni. Un numero maggiore di aziende intende effettuare nuove assunzioni, ma esse sono ancora molto sbilanciate rispetto al numero di licenziamenti programmati. Nel settore edile il livello di fiducia è il più basso in generale, nonostante il costante miglioramento negli ultimi tre mesi. . .  
   
   
BOSNIA, AL 2010 MIGLIORAMENTO SITUAZIONE ECONOMICA  
 
Sarajevo, 8 settembre 2009 - Il Presidente del Consiglio di amministrazione dell´Associazione dei datori di lavoro della Bosnia-erzegovina, Nihad Imamovic, ha considerato che, anche se c´è stato un rallentamento della crescita della Bih, con un ritardo di circa 10 mesi rispetto ai Paesi Europei, già nel primo trimestre del prossimo anno si arriverà a un certo progresso e a un miglioramento della situazione economica. Lo rende noto "Rinascita Balcanica". "Già allora si dovrebbero sentire i primi effetti della fine della recessione in Bosnia-erzegovina", ha detto Imamovic in una dichiarazione per Srna. Egli ha sottolineato che i membri dell´Associazione dei datori di lavoro hanno fornito un grande contributo nella lotta contro le conseguenze della crisi economica mondiale in Bosnia-erzegovina, ma i loro sforzi hanno avuto pochi riflessi nel Governo e nelle istituzioni della Federazione Bih. "Abbiamo firmato a dicembre dello scorso anno un accordo di 48 punti, per il sostegno e la riforma economica. Quello che abbiamo firmato allora, lo ha chiesto oggi il Fondo monetario internazionale durante la firma delle condizioni stand-by, e se allora avessimo partecipato attivamente, penso che avremo potuto fare molto più facilmente degli accordi con il Fondo monetario internazionale", ha detto Imamovic. .  
   
   
ASSICURAZIONI VIENNESI IN AMPLIAMENTO EST EUROPA  
 
Vienna, 8 settembre 2009 - - Vienna Insurance Group, la maggior compagnia assicurativa austriaca e proprietaria della bulgara Bulstrad Vienna Insurance, vuole acquisire compagnie assicurative in Polonia, Ungheria, Germania e Bulgaria, ha dichiarato l´ad Guenter Geyer, ripreso dalla "Sofia News Agency". Geyer si è detto convinto che un investimento in Polonia, Ungheria o anche in Bulgaria renderebbe di più che uno nel Regno Unito o in Olanda. La compagnia ha un budget di 1,2 miliardi di euro da spendere per le acquisizioni e punta al mercato dell´Est Europa, dove i premi aumentano ad un ritmo più elevato. Lo scorso anno, la compagnia austriaca ha comprato l´unità assicurativa del gruppo Erste Bank ed è diventata la maggior compagnia assicurativa in Europa Orientale. I guadagni quest´anno sono cresciuti del 46 per cento e la compagnia è valutata in 4,5 miliardi di euro. Nel secondo trimestre ha riportato tuttavia una perdita del 27 per cento dovuta a minori ritorni degli investimenti. Vienna Insurance intende comunque licenziare 1. 100 persone entro la fine del 2010 per ridurre i costi di 100 milioni di euro. Nel 2009, la compagnia ha già licenziato 900 dei suoi 25 mila dipendenti. .  
   
   
BULGARIA, DATI SULLE ENTRATE DALLE VENDITE  
 
Sofia, 8 settembre 2009 - Secondo i dati provvisori dell´Istituto nazionale di Statistica, i ricavi complessivi delle vendite in Bulgaria hanno segnato una variazione negativa del 16,4 per cento nel giugno 2009 rispetto allo stesso mese dell´anno precedente, rende noto l´Ice. Le vendite al dettaglio sono diminuite del 10,5 per cento, con punte del -18,9 per mobili ed elettrodomestici, del -19,3 per i computer e apparecchi di comunicazione e, soprattutto, del -41 per cento nel settore automobili e motocicli. Solo la vendita di prodotti alimentari, bevande e tabacco risulta in aumento (+2,9) . Sul fronte dell´ingrosso, tutti i settori hanno fatto registrare una flessione a giugno 2009, complessivamente del 14,8 per cento su base annua; rispetto al mese precedente, invece, si osserva un lieve aumento del 4,5 per cento. In salita, su base mensile, rispettivamente del 2,2 e dell´1,6 per cento, anche le vendite al dettaglio e quelle di automobili. .  
   
   
EMISSIONE BOT SETTEMBRE 2009  
 
Roma, 8 settembre 2009 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 settembre 2009, da effettuarsi tramite asta il giorno 10 settembre 2009, di 11. 500 milioni di euro di Bot così ripartiti:
asta di Bot
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Trimestrali 4. 000 15. 12. 2009 91
Annuali 7. 500 15. 09. 2010 365
È da tener presente che il 15 settembre 2009 vengono a scadere Bot per 11. 000 milioni di euro (4. 000 milioni di euro trimestrali e 7. 000 milioni di euro annuali). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 settembre 2009, con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot annuali, previsto in via automatica per il giorno 11 settembre 2009. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 11 settembre 2009. La circolazione dei Bot al 31 agosto 2009 era pari a 166. 972 milioni di euro, di cui 3. 500 milioni di euro a 214 giorni, 3. 500 milioni di euro a 276 giorni, 8. 500 milioni di euro trimestrali, 63. 202 milioni di euro semestrali e 88. 270 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI BTP SETTEMBRE 2009  
 
 Roma, 7 settembre 2009 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 14 settembre 2009, con regolamento 16 settembre 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dal seguente prestito: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º giugno 2009; settima tranche scadenza : 1º giugno 2014 tasso d´interesse annuo lordo : 3,50% Isin : It0004505076 Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo 0,30%. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
calendario delle operazioni di sottoscrizione
Btp scad. 1. 6. 2014
Prenotazione da parte del pubblico entro l´ 11 settembre 2009
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 14 settembre 2009
Regolamento sottoscrizioni 16 settembre 2009
Dietimi d´interesse da corrispondere 107
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo non superiore al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei titoli suddetti. .
 
   
   
EMISSIONE DI UN NUOVO BTP 30 ANNI  
 
Roma, 8 settembre 2009 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica di aver affidato a Bayerische Hypo und Vereinsbank Ag, Calyon - Corp. Inv. Bank, Credit Suisse Securities (Europe) Ltd, Ing Bank N. V. , Jp Morgan Securities Ltd il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark a 30 anni Btp - scadenza 1º settembre 2040. La transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato. .  
   
   
PER LE OPERE PUBBLICHE DEL VENETO INVESTITI IN UN ANNO 2 MILIARDI E 847 MILIONI DI EURO. A VERONA 248 BANDI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI 223 MILIONI DI EURO  
 
Venezia, 8 settembre 2009 - Nella regione il numero dei lavori pubblici ha registrato un andamento sostanzialmente positivo. In linea con le dinamiche nazionali, si è assistito a un incremento del valore rispetto all’anno precedente da un miliardo e 655 milioni di euro a 2 miliardi e 847 milioni. Il Veneto, differentemente da quanto avvenuto a livello nazionale, registra anche una crescita dei bandi di gara soprattutto per effetto di un sostanziale aumento delle piccole opere affidate, grazie alla nuova legge regionale sui lavori pubblici, con procedura diretta. Il numero delle gare è così salito in un solo anno del 14 per cento, mentre gli importi si sono elevati addirittura del 72 per cento, essenzialmente per le maxi gare dei presidi sanitari, delle strutture extraospedaliere e delle realtà socio sanitarie. A scattare la fotografia dei lavori pubblici in Veneto nel 2008 e a ipotizzare i futuri scenari provinciali per l’anno in corso è l’assessore ai Lavori pubblici, Massimo Giorgetti, che commenta l’indagine e le statistiche elaborate dall’Osservatorio regionale degli appalti e dal Cresme ricerche spa. I bandi per lavori in provincia di Verona sono stati 248 per un valore complessivo di 223 milioni di euro. La dinamica è all’insegna della crescita con più 35 per cento rispetto allo scorso anno e con il più alto livello di spesa dal 2005, pari al 16 per cento del totale veneto. Cresce pure il numero d’interventi con un più 13 per cento rispetto allo scorso anno. “Il mercato di Verona - illustra Massimo Giorgetti - è fortemente sbilanciato sui tagli piccoli che rappresentano il 56 per cento del numero complessivo, mentre le quote principali della spesa riguardano i tagli medi (58 per cento del totale) e le grandi opere. ” L’analisi delle procedure mostra anche in provincia di Verona il diffuso ricorso alle gare aperte, con cui viene affidato il 94 per cento del numero degli interventi e l’89 per cento del valore delle opere. Le quote scendono al 4,5 e al 9,9 per cento con le procedure ristrette. Più del 72 per cento del numero di gare compete ai comuni, poi alla Provincia per il 10 per cento: passando, però, alla spesa, il ruolo dei comuni scende al 40 per cento, seguito dalle aziende speciali con il 21 per cento. “Da segnalare c’è la difficoltà di decollo nella nostra regione rispetto alle altre realtà italiane - spiega l’assessore - del partenariato pubblico e privato che si conferma legato sostanzialmente alle grandi opere e che quindi rappresenta unicamente il 6,2 per cento del valore complessivo delle gare. ” Il buon andamento del mercato veneto è confermato dai dati dell’Albo pretorio regionale on line che ha registrato 1. 320 gare per lavori pubblici per un valore di 1,4 miliardi di euro. “A caratterizzare il mercato veneto rispetto al dato nazionale - ribadisce Massimo Giorgetti - è il recupero dei piccoli appalti sino a 500 mila euro: sono il 49 per cento del totale degli interventi che coinvolgono solamente le imprese venete perché chiamate a gara direttamente dalla stazione appaltante. ” Nel dettaglio il confronto provinciale evidenzia come i mercati più dinamici siano quelli di Verona, Venezia e Padova. Venezia è la prima per importo dei bandi e delle gare; Padova si distingue per il maggiore importo degli incarichi di progettazione; Verona risalta invece per il maggior numero e per il maggiore importo di opere realizzare in partenariato pubblico e privato. “Sul piano della gestione dei lavori continua a ridursi - ricorda l’assessore Giorgetti - il numero di quelli conclusi in ritardo, così come aumentano quelli (dal 19 per cento dello scorso anno al 22 per cento) portati a compimento prima della data fissata dal bando: la classifica provinciale - spiega l’assessore - premia Rovigo ed evidenzia alcune difficoltà nella provincia di Treviso. Crescono, poi, le denunce di contenzioso quasi raddoppiate da un anno all’altro, mentre decrescono del 27 per cento le sospensioni dei lavori. Cala, invece, del 24 per cento il numero delle varianti in corso d’opera. Infine, su piano dei costi, il processo gestionale risulta complessivamente sempre più virtuoso con un risparmio al momento della chiusura dei lavori dell’8 per cento. ” Due ultime curiosità: si è assistito a una crescita del tasso di ribasso che ha superato la soglia del 14 per cento e il 64 per cento delle imprese si è aggiudicata l’incarico con una unica gara. “Nel futuro, se si osservano con attenzione gli atti di pianificazione, la domanda - conclude Massimo Giorgetti - si concentrerà nel trasporto, nella difesa del suolo e nell’edilizia sanitaria: secondo i dati di programmazione i 92 principali committenti veneti hanno pianificato per il 2009 -2010 oltre 3. 700 interventi per un costo totale di 10 milioni e mezzo di euro. ” .  
   
   
DISTACCO DEI COMUNI DELLA VALMARECCHIA, LE MARCHE RICORRONO ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LA LEGGE DELLO STATO.  
 
Ancona, 8 Settembre 2009 - La Regione Marche ha deliberato formalmente di ricorrere alla Corte costituzionale contro il distacco dei sette Comuni della Valmarecchia. La Giunta regionale ha incaricato il professore Stefano Grassi (del Foro di Firenze) di predisporre il ricorso avanti la Consulta per ottenere la dichiarazione di illegittimita` costituzionale della legge 3 agosto 2009, n. 117 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 118 del 14 agosto 2009), che prevede il passaggio dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant´agata Feltria e Talamello, dalle Marche alla Regione Emilia Romagna, nell´ambito della Provincia di Rimini. La decisione era gia` stata anticipata dalla Giunta regionale che aveva discusso la questione nella seduta dello scorso 15 giugno, durante l´iter parlamentare del testo legislativo. In precedenza, il Consiglio regionale della Marche aveva espresso ´parere non favorevole al distacco´ con l´atto amministrativo n. 84 del 17 marzo 2008. La scelta di ricorrere alla Consulta, viene evidenziato nella delibera di incarico al professor Grassi, trova fondamento nei lavori del Parlamento: la Commissione parlamentare per le questioni regionali, nell´esprimere parere favorevole al distacco, ´ha correttamente ravvisato l´opportunita` di una valutazione nel merito del parere contrario espresso dal Consiglio regionale delle Marche. Tuttavia, dai resoconti delle sedute della Camera e del Senato, non risulta che le Camere abbiano adeguatamente valutato nel merito il parere negativo della Regione Marche e che, soprattutto, non abbiano reso esplicite le ragioni per cui i motivi a fondamento del parere negativo siano stati disattesi. Del resto il territorio dell´Alta Valmarecchia, costituendo in quanto Montefeltro un´area omogenea, con un centro culturale (Urbino), e` storicamente parte integrante della Regione Marche´. Il parere contrario del Consiglio regionale, espresso dall´organo rappresentativo dell´intera Comunita` marchigiana ´ viene ribadito ´ ´non e` stato considerato in sede di approvazione parlamentare della legge, pur comportando questa uno smembramento del territorio marchigiano´. Va considerato, inoltre, che ´nella valutazione di merito il Parlamento non ha tenuto conto delle iniziative messe in atto dalla Regione Marche, nel corso del tempo, per assicurare ai cittadini dei Comuni interessati al distacco, anche tramite intese con le amministrazioni locali, i servizi rispondenti alle esigenze delle popolazioni stesse´. La delibera approvata dalla Giunta regionale delle Marche si riserva di motivare ulteriormente le argomentazioni ´in sede di ricorso´. Le Marche, evidenzia il presidente Gian Mario Spacca, ritengono sostanzialmente che la mancata incidenza del parere regionale sull´approvazione della legge ´leda il principio costituzionale di leale collaborazione tra le istituzioni dello Stato. Inoltre, pur prendendo atto della particolarissima situazione territoriale dei Comuni dell´Alta Valmarecchia, valutiamo ugualmente essenziale l´esigenza primaria di mantenere unitarie l´identita` e l´immagine (territoriale, sociale e culturale) dalle Marche, che verrebbero compromesse dalla perdita di una parte significativa del proprio territorio´. .  
   
   
IL MERCATO DEL LAVORO IN FRIULI VENEZIA GIULIA: APPELLO ALL´ ETICA DELLA RESPONSABILITA´  
 
Udine, 8 settembre 2009 - Tre gli elementi di sviluppo sui quali la Regione investe per "parare il colpo" e per "prepararsi a ripartire" quando la crisi economica sarà alle spalle: forti ammortizzatori sociali, realizzazione delle infrastrutture, credito. I tre pilastri "anticrisi" sono stati ribaditi ieri dal presidente della Regione, Renzo Tondo, a conclusione del convegno "Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia", aperto stamani dall´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen. "Il primo punto, quello delle infrastrutture, impegnerà un poderoso investimento, centrale anche per revitalizzare il settore dell´edilizia, uno dei più in sofferenza. Da questo punto di vista - ha commentato Tondo - viviamo una stagione favorevole: entro l´anno appalteremo la Villesse-gorizia, in primavera partirà il primo tratto della terza corsia: l´invito è rivolto alle imprese locali, affinché facciano gruppo e sistema". Per quanto riguarda il credito, Tondo ha ricordato come "anche grazie alla collaborazione dell´opposizione la Giunta regionale abbia potuto approvare il disegno di legge anticrisi che ha messo a disposizione 400 milioni di euro a favore della piccola e media impresa". I primi segnali sono comunque positivi. "Stiamo registrando che le Pmi della regione alla riapertura dopo le ferie stanno sostanzialmente resistendo bene alla crisi", ha rilevato Tondo. Infine, il presidente ha citato il sistema degli ammortizzatori sociali, "gestiti con grande capacità, riconosciuta anche dal Governo", ma, a fronte di questi interventi, ha richiamato l´intera comunità regionale ad una "disponibilità al cambiamento". "Dobbiamo essere consapevoli - ha detto - che il mondo non sarà più lo stesso dopo questo stop congiunturale e che andremo verso una società con meno garanzie. In questo scenario c´è la necessità morale di non sprecare nemmeno un euro". Tondo chiede anzitutto un passo avanti da parte della pubblica amministrazione che in generale sconta un "clamoroso ritardo", e alle imprese, "alle quali chiediamo - ha detto - di non venire ad esigere finanziamenti e poi delocalizzare all´estero", e infine, alle organizzazioni sindacali "alle quali chiediamo che il comparto unico abbia effettive ricadute nel miglioramento dei servizi ai cittadini e quindi vi sia una effettiva mobilità di dipendenti agli enti che più ne necessitano". L´appello di Tondo è, in generale, all´ "etica della responsabilità" in un mondo che deve cambiare. "Per parte nostra ci impegniamo con le riforme a migliorare e rendere produttivo il sistema regionale, perché una Regione che non impiega i soliti sei mesi per produrre un´istruttoria è una ricchezza per il Paese e per le aziende. Per questo siamo al lavoro su tre riforme cruciali: quella sanitaria, quella degli enti locali e la ristrutturazione degli strumenti finanziari regionali", ha concluso. .  
   
   
LAVORO FVG: A FINE 2009 10 MILA DISOCCUPATI IN FVG  
 
Udine, 8 settembre 2009 - A fine 2009 i lavoratori disoccupati in Friuli Venezia Giulia saranno tra i 10 e 12 mila. E´ questa la stima elaborata dall´Agenzia regionale del lavoro che è stata comunicata ieri dall´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, nel corso del convegno "Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia" organizzato nella sede della Regione di Udine. Complessivamente i lavoratori coinvolti dall´impatto della crisi sono circa 40 mila, di cui 8 mila in cassa integrazione straordinaria, 2. 500 in deroga, 5 mila in mobilità e 25 mila in cassa integrazione ordinaria. Le imprese coinvolte fino ad oggi sono circa 6 mila. Dal punto di vista territoriale, considerando la distribuzione percentuale delle ore di cassa integrazione totali nel 2008, emerge come la Destra Tagliamento si collochi al primo posto per la più alta concentrazione delle ore di Cig pari al 46 per cento del totale, seguita da Udine con il 28 per cento, Gorizia con il 17 e infine Trieste con il 9 per cento. "Si tratta di un numero tutto sommato modesto - ha commentato Rosolen - se pensiamo alla gravità dei fenomeni che in questi mesi ci siamo trovati ad attraversare. Per quanto riguarda il Pil regionale si è passati nel giro di un anno da valori positivi a valori decisamente negativi, che per il 2009 ruotano su una forchetta del -3,4 / -4,5 per cento". Quale la sfida nella fase di ripresa per l´Amministrazione regionale? "L´obiettivo principale è quello di arrivare ad un reale radicamento delle imprese sul territorio - afferma Rosolen promuovendo una filiera che parta dalle aziende e attraverso il lavoro arrivi al welfare. Vincere la sfida - aggiunge l´assessore - significherà concretizzare questo disegno programmatico nel quale la centralità del lavoro e degli strumenti riescano a collegarsi in ultima fase alle politiche di welfare sul territorio". Il programma anticrisi della Regione è variamente articolato, con ben 34 interventi e una previsione in bilancio di 10 milioni di euro. "Tra le azioni più importanti stiamo verificando l´estensione dei lavori socialmente utili anche ai disoccupati - illustra Rosolen - poi stiamo cercando di sviluppare il bando della nuova edizione del progetto Imprenderò incentrato sul sostegno all´avvio di nuove realtà imprenditoriali ma anche sull´accompagnamento al passaggio generazionale e la trasmissione di imprese". Tra i progetti dell´Amministrazione anche quello di estendere il più possibile i beneficiari e le forme di utilizzo dei contratti di solidarietà difensivi. "Ricordo - spiega Rosolen - che questo genere di contratto prevede la suddivisione delle ore lavorative tra i dipendenti con l´integrazione residuale del reddito attraverso gli ammortizzatori sociali". Al 31 agosto 8 aziende hanno sottoscritto contratti di solidarietà in Friuli Venezia Giulia. In merito all´attività del tavolo di concertazione Rosolen si è detta "molto soddisfatta del funzionamento perché esso si sta dimostrando un efficace punto di incontro e confronto con le parti sociali, le associazioni datoriali e le amministrazioni provinciali". Nella prossima riunione, prevista a metà settembre, l´attenzione si concentrerà sulla possibilità di allungare la durata degli ammortizzatori in deroga e di allargare la partecipazione al tavolo di concertazione all´Associazione dei Comuni (Anci) e a quella delle Province (Upi), in modo da condividere le politiche regionali con gli interventi e le azioni messe in campo dagli Enti locali. Proseguendo nel corso del suo intervento al convegno "Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia", nella sede della Regione a Udine. L´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, ha sottolineato che "In merito alle quote immigrati voglio puntualizzare che ad oggi non abbiamo ancora effettuato un´analisi statistica dei fabbisogni di lavoratori stranieri per il prossimo anno; i dati in nostro possesso evidenziano una diminuzione pari al 17,4 per cento nel passaggio tra l´anno 2007 e il 2008 con un valore assoluto di 9. 500 lavoratori immigrati assunti in meno che ci ha portato alla richiesta effettuata per l´anno in corso con una diminuzione di circa il 50 per cento". "In base ad un primo confronto generale sulle assunzioni tra il primo trimestre 2008 e il primo trimestre 2009 - ha illustrato Rosolen, puntualizzando a margine dell´intervento i dati apparsi sulla stampa odierna - si è registrato un ulteriore calo pari al 35,6 per cento (2. 800 unità) che ci porta ad una prima valutazione sull´opportunità di chiedere nuovi ingressi per il 2010. Considerato l´alto numero di lavoratori stranieri colpiti dalle crisi occupazionali, situazione che può portare anche alla perdita del regolare permesso di soggiorno con conseguente rientro in patria, durante l´anno in corso l´intervento regionale potrà essere volto in primo luogo alla ricollocazione degli immigrati che già da tempo sono regolarmente soggiornanti sul territorio regionale con la propria famiglia piuttosto che - ha aggiunto Rosolen - chiedere ulteriori ingressi per lavoratori a cui non potremmo garantire la stessa stabilità occupazionale". Eventuali valutazioni per nuove quote verranno effettuate in merito al lavoro stagionale. "Credo - ha commentato Rosolen - che solo in seguito ai risultati della regolarizzazione per il lavoro di assistenza familiare, ossia i flussi delle badanti, potremo valutare un eventuale ulteriore fabbisogno per questa tipologia di lavoratori; è comunque intenzione della Giunta qualificare gli ingressi degli immigrati attraverso un percorso che preveda la selezione e formazione all´estero, l´accompagnamento ed inserimento nel mercato del lavoro regionale e il successivo affiancamento al rientro in patria con un´acquisita professionalità". .  
   
   
VENETO: CALO OCCUPAZIONE E’ PESANTE MA PROSPETTIVE SONO BUONE  
 
Venezia, 8 settembre 2009 - L’osservatorio regionale sul mercato del lavoro ha aggiornato al 30 giugno 2009 i dati sulla dinamica del lavoro dipendente regolare e sono state prese in considerazione le assunzioni, le cessazioni ed i relativi saldi intervenuti fino alla fine del secondo trimestre 2009 in modo da rappresentare l’effettiva variazione tendenziale dell’occupazione. L’analisi- da oggi sul sito di Veneto Lavoro- consente di tracciare un primo bilancio in ordine al reale impatto che, a partire dal 4° trimestre 2008, la fase recessiva dell’economia sta producendo sull’occupazione dipendente regolare nella nostra regione. Dalla stessa emerge un quadro negativo che può essere sintetizzato in queste cifre: - La crisi si manifesta nel Iii e Iv trimestre del 2008 con un saldo negativo di 83. 000 unità; - Il trend recessivo prosegue nel I e Ii trimestre 2009 con un ulteriore saldo negativo di 32. 000 unità; - dall’inizio della crisi (Iii trimestre 2008) ad oggi (Ii trimestre 2009) il saldo negativo è di 115. 000 unità. Va osservato che il trimestre più negativo è stato il Iv trimestre 2008 (-71. 000 unità), mentre nel 2009 il trimestre finora peggiore, il Ii trimestre, ha visto un saldo negativo di 31. 000 unità. I comparti più colpiti sono soprattutto l’industria (- 57. 000) e le costruzioni ( - 13. 000), seguiti da commercio e turismo (- 25. 000) e servizi alle imprese (- 13. 000). Il calo ha interessato per circa 1/3 i lavoratori stranieri. Il saldo negativo riguarda per il 60% i maschi e per il 40% le donne, spiegabile con la maggiore presenza maschile nei settori più colpiti dalla crisi (industria e costruzioni). La provincia più colpita è Treviso (-23. 000), seguita da Vicenza (-21. 000) e subito a ruota da Padova, Venezia e Verona (-19. 000). I saldi negativi sono conseguenza di un consistente calo delle assunzioni. Da un confronto dei primi sei mesi 2008 e 2009 le assunzioni passano da 383. 000 a 298. 000 (- 24%), con una riduzione molto consistente nell’industria (- 42%), con punte elevatissime nel settore della meccanica (-58%). Sotto il profilo contrattuale si osserva che la contrazione riguarda in particolare i rapporti a termine (tempo determinato, apprendistato e interinale), che spiegano circa i 2/3 della riduzione complessiva. I posti di lavoro a tempo indeterminato scontano anch’essi una significativa riduzione, per effetto del mancato ripristino del turn over, ma nell’insieme una maggiore tenuta dovuta al ricorso alla cig in tutte le sue forme. Il consistente calo della dinamica occupazionale genera un inevitabile incremento della disoccupazione, a causa della contrazione dei posti di lavoro disponibili, che rende difficile la ricollocazione di quanti perdono il posto di lavoro e l’inserimento di quanti si affacciano per la prima volta al mercato del lavoro. L’incremento delle dichiarazioni di disponibilità rese ai Cpi è un chiaro segnale di queste tendenze. Tuttavia va tenuto presente che la riduzione di posti di lavoro si trasferisce solo parzialmente in disoccupazione. Un’ipotesi ragionevole, secondo i trend storici delle altre crisi, porta a prevedere un aumento dell’attuale tasso di disoccupazione (4,7% nel primo trimestre 2009) al 5,5/6,0%. Per una analisi puntuale su questo aspetto è opportuno attendere i dati della prossima rilevazione Istat, il cui rilascio è previsto per fine settembre. Per Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro: “Il calo occupazionale, pur consistente e preoccupante, va visto in termini meno drammatici, se si tiene conto che nel punto di partenza, ossia nel giugno del 2008, in cui l’occupazione dipendente aveva raggiunto nel Veneto il massimo storico”. “I segnali di ripresa- aggiunge Donazzan-, segnalati da tutti gli organismi internazionali, inducono a ritenere che la punta più acuta della crisi, anche sotto il profilo occupazionale, sia in fase di superamento”. “La migliore tenuta dei rapporti a tempo indeterminato- spiega l’assessore regionale-, grazie all’aiuto della cassa integrazione guadagni (cig), consente di non disperdere il capitale umano e crea le condizioni per cogliere meglio le opportunità di ripresa”. “Occorre proseguire- conclude Donazzan- nella strategia di salvaguardare il più possibile l’integrità delle imprese sane, aiutandole a superare il periodo di recessione, ma al contempo migliorare gli strumenti di difesa dei lavoratori nel mercato del lavoro (ammortizzatori sociali, formazione, creazione di nuove opportunità di impiego)”. .  
   
   
ALBANESI, CAMBIA LAVORO STAGIONALE IN ITALIA  
 
Tirana, 8 settembre 2009 - -Cambiano le regole per l´impiego dei lavoratori albanesi in Italia. Secondo i cambiamenti apportati dall´accordo bilaterale tra Italia-albania, saranno creati degli enti pubblici, sotto la direzione del ministero del Lavoro albanese, che selezionerà i richiedenti un posto di lavoro in Italia, verificando la disponibilità per il loro ingresso. Due le condizioni principali da adempiere per ottenere un lavoro in Italia: il possesso di una qualifica professionale e la conoscenza della lingua italiana. Lo rende noto "Agenzia Balcani". Durante l´ultima riunione del Consiglio dei ministri albanese, sono stati approvati degli emendamenti all´accordo sottoscritto tra Albania e Italia per l´impiego stagionale degli albanesi sul mercato italiano. Secondo le fonti ufficiali del Ministero del Lavoro, i cambiamenti apportati all´accordo porteranno all´introduzione di enti istituzionali in Albania, sotto la direzione del ministero del Lavoro, rendendo cosi l´impiego stagionale in Italia non più un´iniziativa di ricerca individuale, bensì istituzionalizzata. A partire dall´anno prossimo, i nuovi richiedenti per un impiego in Italia verranno selezionati inizialmente dai dirigenti del dicastero del Lavoro, per poi sottoporli alle procedure standard d´assunzione e selezione. Negli emendamenti sono stati definite anche due condizioni principali che l´interessato deve adempiere per ottenere un lavoro in Italia, quali il possesso di una qualifica professionale e la conoscenza della lingua italiana. Nel caso uno dei richiedenti non adempia uno delle due condizioni sopraccitate, per beneficiare di un impiego in Italia dovrà partecipare a dei corsi per ottenere la qualifica professionale o per imparare l´italiano. .  
   
   
BOLZANO.COMITATO PARI OPPORTUNITÀ E CONSIGLIERA DI PARITÀ: "RENDERE PUBBLICHE LE DISCRIMINAZIONI"  
 
Bolzano, 8 settembre 2009 - Il pari trattamento di donne e uomini sul posto di lavoro è stata una tematica di rilievo al centro della seduta del Comitato provinciale per le pari opportunità riunitosi la scorsa settimana a Bolzano. Nell´ambito della seduta, guidata da Ulrike Oberhammer, la nuova Consigliera di parità Simone Wasserer e la sua sostituta Sabine Ruedl hanno illustrato la loro attività. Comitato e Consigliera condividono la necessità di denunciare sempre più i casi di discriminazione. Anche in Alto Adige si verificano ancora casi di persone che a causa del loro sesso vengono discriminate sul posto di lavoro. Più frequentemente si tratta di donne. Come ha riferito la Consigliera di parità, Simone Wasserer, costituisce ancora un problema per le donne con bambini in rientro nel mondo del lavoro e l´avanzamento di carriera. In molti casi quando si tratta di assegnare posizioni più elevate, a pari qualificazione, vengono prediletti gli uomini. Per tale ragione sempre più persone si avvalgono della consulenza gratuita offerta dalla Consigliera di parità, Simone Wasserer e dalla sua sostituta Sabine Ruedl. Accanto all´attività di consulenza la Consigliera di parità può intervenire a tutela delle persone discriminate anche davanti al giudice del lavoro, sia in presenza di casi di discriminazione diretta che indiretta. Il Comitato e la Consigliera di parità condividono l´avviso che i casi di discriminazione debbano essere sempre più resi pubblici; infatti, sul posto di lavoro dovrebbe contare la qualificazione e non il sesso. In futuro Comitato e Consigliera intendono incontrarsi regolarmente e portare avanti progetti comuni per la parificazione. All´incontro era presente anche Astrid Crepaz, l´attuale coordinatrice del Servizio Donna, che funge quale canale per raccogliere informazioni di prima mano su questioni relative alle pari opportunità. .  
   
   
VENETO: POLITICHE A FAVORE MINORI E ADOZIONI. ASSESSORE REGIONALE IN MISSIONE ISTITUZIONALE IN UCRAINA PER SVILUPPO COLLABORAZIONE  
 
 Venezia, 8 settembre 2009 - L’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi è da ieri in missione istituzionale in Ucraina per un’attività di scambio socio-culturale finalizzata alla conoscenza reciproca delle politiche in favore dei giovani, per la prevenzione del disagio e la pianificazione delle adozioni. “La Regione Veneto – spiega l’Assessore - è la seconda regione in Italia per bambini adottati dall’estero e l’Ucraina è il primo paese per numero di bambini dati in adozione in Italia, mentre è al secondo posto per quanto riguarda il Veneto”. Lo scambio presuppone un confronto comune sulle normative adottate dagli organismi pubblici e privati nell´ambito della prevenzione del disagio giovanile, la conoscenza reciproca delle politiche in favore dei minori, la definizione di percorsi e stage professionalizzanti presso le imprese italiane, la focalizzazione delle opportunità lavorative e di collaborazione con gli industriali italiani. La missione istituzionale dell’Assessore veneto si concluderà il 9 settembre. Gli incontri della delegazione veneta guidata dall’assessore regionale saranno con il Ministero della Famiglia, Gioventù e lo Sport dell’Ucraina, l’Agenzia nazionale d’investimento Stranieri e Sviluppo, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il Centro giovanile per il Lavoro di Kiev. “Circa un anno fa – spiega Valdegamberi - una delegazione del Ministero della Famiglia, Gioventù e Sport dell’Ucraina ha visitato il Veneto. Da quel primo incontro è emersa la volontà di sviluppare la collaborazione tra Regione Veneto ed Ucraina, con l’obiettivo di arrivare in tempi brevi a stipulare un accordo per formare equipe tecniche di lavoro in materia di servizi sociali. In particolare, sui seguenti filoni: adozioni internazionali, formazione professionale, impiego di lavoratori disabili ed orfani, politiche giovanili e sociali. .