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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Marzo 2010
Politica
UE: LA POVERTÀ È UNA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI  
 
Bruxelles, 31 marzo 2010 - Il 2010 è stato nominato anno europeo contro la povertà. Il 17% della popolazione europea è a rischio di povertà, ma si stanno studiando contromisure come l´introduzione di un salario minimo europeo. Il problema è stato discusso dai deputati europei e dagli esperti intervenuti all´audizione organizzata dalla Commissione occupazione e affari sociali, per aiutare la preparazione della relazione di Ilda Figueiredo, deputata portoghese del gruppo Gue/ngl. Il 17% della popolazione europea è attualmente considerata a rischio di povertà, cioè guadagna meno del 60% dello stipendio medio nazionale, e quasi la metà di queste persone ha un lavoro. Le nazioni più colpite sono Lettonia (26%), Romania (23%) e Bulgaria (21%), mentre la classifica dei virtuosi è guidata dalla Repubblica Ceca (9%), seguita da Slovacchia e Paesi Bassi (11%). La disoccupazione è la causa primaria, ma quell´8% della popolazione che vive sotto la soglia della povertà nonostante abbia un lavoro sta crescendo rapidamente per colpa della crisi. Il dibattito - "La povertà è una violazione dei diritti umani" sostiene Ilda Figueiredo, che sta preparando la relazione del Pe su questo tema. La deputata portoghese ha anche sottolineato che affrontare la povertà va oltre alla definizione di uno stipendio minimo, ma include anche altri benefici, come l´accesso gratuito al sistema sanitario. "Non abbiamo bisogno di cambiare il mondo, ma dobbiamo fare un piccolo passo avanti". Henri Lourdelle, della Confederazione dei sindacati europei, è intervenuta affermando: "Abbiamo creato posti di lavoro nell´Ue, ma la maggior parte sono contratti precari". In Europa ci sono "20 milioni di lavoratori poveri, che non possono vivere dignitosamente con i loro stipendi. Ci vuole uno strumento che fornisca un finanziamento garantito per la dignità di queste persone". Rebecca Smith di Business Europe, la federazione dei datori di lavoro, dice che "è importante tenere a mente che nonostante non sia un´assicurazione contro la povertà, il lavoro è comunque un prerequisito importantissimo. Alla base di ogni strategia dovrebbe esserci una politica flessibile di sicurezza". Il rappresentante del network Antipovertà Fintan Farrel ha chiesto una direttiva che istituisca una struttura per adeguare i salari minimi. Il parere dei deputati - Sergio Cofferati, Socialista Democratico ed ex segretario generale della Cgil, afferma che "La crisi aumenterà la povertà, ma il salario minimo può essere uno strumento per proteggere le persone più esposte ai suoi effetti. Alcuni paesi hanno investito molto sugli ammortizzatori sociali, altri invece non l´hanno fatto". Secondo Elisabeth Lynne, deputata inglese dell´Alde, "Una direttiva per istituire una struttura, senza porre vincoli ai paesi membri, sarebbe una buona cosa. Questo perchè la mancanza di standard comuni ha portato a grandi differenze tra gli stati membri nell´affrontare il problema della povertà. Ma una simile proposta verrebbe probabilmente bloccata dal Consiglio". Il Parlamento parteciperà agli eventi organizzati per l´anno europeo contro la povertà. La relazione di Ilda Figueiredo sarà discussa il 24 aprile, e votato dalla Commissione a giugno.  
   
   
UE: IL QUADRO DI VALUTAZIONE DEI MERCATI DEI BENI DI CONSUMO RIVELA GLI OSTACOLI CHE INFICIANO LE TRANSAZIONI E METTE IN LUCE UN DECLINO NELLE CONDIZIONI OFFERTE AI CONSUMATORI  
 
Bruxelles, 31 marzo 2010 - L´edizione di primavera del Quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo pubblicata oggi dalla Commissione europea indica che i consumatori dell´Ue continuano a non beneficiare appieno dei vantaggi offerti dal mercato interno a causa degli ostacoli che si frappongono agli scambi transfrontalieri. Cresce il divario tra il commercio elettronico transfrontaliero e domestico. Le condizioni nazionali per i consumatori – misurate ad esempio in termini di fiducia dei consumatori nelle autorità preposte al commercio e nelle Ong e di efficacia nella risoluzione delle controversie – hanno registrato un declino in molti paesi. Alcuni Stati membri hanno migliorato la loro posizione nonostante il periodo economicamente difficile. La capacità che i consumatori hanno di permettersi l´acquisto di beni e servizi varia notevolmente da un paese all´altro: in sei paesi l´abbordabilità è pari a meno della metà della media Ue. Nei paesi più ricchi dell´Ue il costo della vita è più abbordabile per i consumatori nonostante i prezzi elevati. La Commissione si adopera per rimuovere gli ostacoli esistenti prendendo le mosse da un catalogo di misure in cui rientra anche la semplificazione delle regole che si applicano ai dettaglianti. John Dalli, commissario responsabile per la Salute e la Politica dei consumatori, ha affermato: "Per i consumatori il mercato unico europeo rappresenta la promessa di una più ampia scelta e di prezzi più bassi. Questa promessa spesso rimane irrealizzata poiché i commercianti e i negozianti si trovano bloccati entro i loro confini nazionali a causa di ostacoli rilevanti. Sono deciso ad adoperarmi, assieme ai miei colleghi commissari, per abbattere questi ostacoli". Il commissario ha aggiunto: "Intendo lodare gli Stati membri che – nonostante le pressioni cui sono sottoposti i bilanci nazionali – continuano a investire per creare un ambiente in cui si nutre fiducia negli organismi a tutela dei consumatori e si risolvono celermente le controversie”. Il quadro di valutazione - Il quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo fornisce dati e indicazioni sul modo in cui il mercato interno funziona per i consumatori in termini di scelta, competitività dei prezzi e soddisfazione. A partire dal 2010 il quadro di valutazione di primavera esamina l´integrazione del mercato al dettaglio e le condizioni nazionali per i consumatori. Il quadro di valutazione d´autunno sarà adottato in ottobre e procederà al monitoraggio di 50 settori specifici del mercato per identificare quelli che possono presentare malfunzionamenti a svantaggio dei consumatori. Risultati chiave - Ostacoli agli scambi transfrontalieri - Il numero e il valore delle transazioni transfrontaliere è un indice dell´integrazione effettiva del mercato Ue al dettaglio. Il commercio transfrontaliero manifesta una crescita ridotta: nel 2009 soltanto il 29% dei consumatori aveva effettuato acquisti in un altro paese dell´Ue (25% nel 2008) e soltanto il 25% dei dettaglianti aveva venduto in un altro paese dell´Ue (20% nel 2008). Cresce il divario tra gli acquisti on line domestici e quelli transfrontalieri: nel 2009 il 34% dei consumatori dell´Ue ha acquistato on line beni o servizi da rivenditori nazionali (28% nel 2008), ma soltanto l´8% ha ordinato beni o servizi in altri paesi dell´Ue (6% nel 2008). Da precedenti studi effettuati dalla Commissione emerge che gli acquisti transfrontalieri possono offrire ai consumatori un´effettiva possibilità di risparmiare e una maggiore scelta (cfr. Ip/09/1564 e Memo/09/475). Ma continuano a sussistere degli ostacoli, ragion per cui molti commercianti rifiutano di consegnare i loro prodotti in un altro paese. Da precedenti relazioni emerge che più del 60% delle ordinazioni transfrontaliere non ha esito. La Commissione è decisa a portare avanti una strategia per abbattere questi ostacoli prendendo le mosse da un catalogo di misure messo a punto nell´ottobre 2009 (cfr. Memo/09/475). Tali misure comprendono l´armonizzazione delle regole finora frammentate, il potenziamento dei meccanismi per la risoluzione delle controversie e la semplificazione delle regole che si applicano ai dettaglianti. Un deterioramento del contesto nazionale in cui si trovano ad agire i consumatori - Il contesto per i consumatori è definito da diversi fattori, ad esempio dalla qualità della normativa che si applica ai consumatori e alle imprese, dall´efficacia nella risoluzione delle controversie e nel trattamento dei reclami nonché dalla fiducia che i consumatori nutrono nelle autorità, nei dettaglianti, nei pubblicitari e nelle organizzazioni dei consumatori. La crisi economica ha avuto un impatto negativo su tali condizioni per i consumatori poiché la maggior parte dei paesi ha registrato un deterioramento in tale ambito. Otto Stati membri però (Portogallo, Lussemburgo, Irlanda, Italia, Austria, Francia, Slovacchia e Regno Unito) hanno migliorato la loro posizione rispetto al 2008. Grandi differenze nell´abbordabilità per i consumatori - Il quadro di valutazione ha riscontrato grandi differenze tra i paesi Ue per quanto concerne la capacità che i consumatori hanno di permettersi l´acquisto di beni e servizi, tenendo conto sia dei redditi medi sia dei livelli dei prezzi. Colpisce il fatto che per i consumatori il costo della vita sia più abbordabile nei paesi Ue più ricchi, nonostante i prezzi elevati: il Lussemburgo è di gran lunga il paese più abbordabile, seguito da Regno Unito, Cipro, Paesi Bassi e Austria.  
   
   
EUROPA 2020: NUOVA STRATEGIA PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE LE CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO DI PRIMAVERA BRUXELLES, 25 E 26 MARZO 2010  
 
Roma, 31 marzo 2010 - L´unione Europea ha bisogno di una nuova strategia, fondata su un miglior coordinamento delle politiche economiche, per creare maggiore crescita ed occupazione. La strategia individuata è "Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" messa a punto dalla Commissione, presentata al Vertice dei 27 Capi di Stato e di Governo - che si sono riuniti il 25 e 26 marzo scorso a Bruxelles - e che sarà adottata formalmente nel prossimo vertice di giugno. Gli obiettivi da raggiungere nel prossimo decennio decisi dal Consiglio europeo: portare al 75% il tasso di occupazione delle donne e degli uomini di età compresa tra 20 e 64 anni, anche mediante una maggiore partecipazione dei giovani, dei lavoratori più anziani e di quelli poco qualificati e una migliore integrazione dei migranti legali; portare al 3% del Pil i livelli d´investimento pubblico e privato per la ricerca e lo sviluppo; ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 20% rispetto ai livelli del 1990; portare al 20% la quota delle fonti di energia rinnovabili nel consumo finale di energia e puntare a un miglioramento del 20% dell´efficienza energetica; migliorare i livelli d´istruzione, in particolare mirando a ridurre i tassi di dispersione scolastica e aumentando la percentuale delle persone che hanno completato l´istruzione terziaria o equivalente; tenendo conto della proposta della Commissione, il Consiglio europeo fisserà le percentuali numeriche di questi obiettivi nel giugno 2010; promuovere l´inclusione sociale in particolare attraverso la riduzione della povertà. Il Consiglio europeo ritornerà su tale questione nella riunione del giugno 2010. Per raggiungere gli obiettivi concordati la strategia europea poggerà su strategie nazionali che dovranno essere messe a punto dagli Stati membri e dovranno essere presentate nel prossimo Vertice di giugno. In particolare, gli Stati membri, sulla base degli obiettivi principali, fisseranno i propri obiettivi nazionali, tenendo conto delle rispettive posizioni di partenza e situazioni nazionali. Verrà effettuato un monitoraggio costante per controllare la coerenza con gli obiettivi principali. I risultati di queste consultazioni saranno esaminati dal Consiglio entro giugno 2010. L´impegno preso in sede Ue è che la nuova strategia dovrà affrontare le principali strozzature che ostacolano la crescita, a livello sia nazionale sia dell´Ue, comprese quelle connesse al funzionamento del mercato interno e alle infrastrutture. Sui cambiamenti climatici, sono state discusse le azioni da adottare nell’ambito del negoziato sul clima post-Copenaghen. Sul clima - ha affermato il presidente della Commissione Barroso nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio - manteniamo le nostre ambizioni ma ci rendiamo conto che dopo Copenaghen dobbiamo procedere con cautela. Infine, per quanto riguarda la strategia "Europa 2020" sono stati discussi ed è stato trovato l´accordo sulle politiche comuni. Mentre nel prossimo vertice di giugno saranno definite le strategie nazionali a supporto della strategia europea. La metodologia di lavoro adottata per raggiungere gli obiettivi fissati si basa infatti sul coinvolgimento di tutti gli Stati membri. Nella giornata del 25 marzo è stato raggiunto dai capi di Stato e di Governo della zona euro l´accordo sul piano di aiuti alla Grecia.  
   
   
EUROBAROMETRO: UN´INDAGINE PONE IN LUCE AMPIE DISPARITÀ NEGLI ATTEGGIAMENTI RELATIVI ALLO SPORT E ALL´ESERCIZIO FISICO  
 
Bruxelles, 31 marzo 2010 - Il 40% dei cittadini dell´Ue pratica attività sportive almeno una volta alla settimana e il 65% fa un qualche tipo di esercizio fisico. Ma il 25% è quasi completamente inattivo come risulta da un´indagine Eurobarometro speciale sullo sport e l´attività fisica pubblicata in data odierna dalla Commissione europea. L´irlanda e i paesi nordici prendono lo sport più sul serio e infatti il 23% dei cittadini irlandesi fa sport cinque volte la settimana o anche più mentre quelli di Svezia, Finlandia e Danimarca raggiungono i piazzamenti più alti dichiarando di fare esercizio fisico "regolarmente" o "con una certa regolarità" (una volta a settimana o più). All´altra estremità della classifica, soltanto il 3% dei cittadini della Bulgaria, della Grecia e dell´Italia afferma di praticare sport regolarmente. Nell´ue sono gli uomini a fare più sport ed esercizio fisico delle donne. La disparità è particolarmente pronunciata nella fascia d´età 15-24 anni. L´indagine individua inoltre una correlazione tra condizione socioeconomica e attività fisica. Il 64% delle persone che hanno lasciato la scuola a 15 anni afferma di non fare mai sport mentre questa percentuale scende al 24% per coloro che hanno lasciato gli studi dopo i vent´anni. Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per lo sport, e Michel Platini, Presidente dell´Uefa, l´Unione delle federazioni calcistiche europee, presenteranno oggi (ore 12:30) i risultati dell´indagine nel corso di una conferenza che si terrà a Bruxelles. "È consolante constatare che molti cittadini europei prendono sul serio lo sport e l´attività fisica, ma dobbiamo fare di più per incoraggiare i cittadini inattivi" ha affermato il Commissario Vassiliou. "Lo sport fa bene al corpo e all´anima: nell´antichità classica si diceva "mens sana in corpore sano". Coloro che praticano sport hanno più energia e conducono una vita maggiormente attiva. In una società che invecchia è importante aiutare i cittadini a conservare più a lungo la salute. Più avanti nel corso dell´anno intendo perciò proporre un´iniziativa volta a incoraggiare un maggior numero di cittadini europei a considerare lo sport e l´attività fisica quale parte integrante della loro vita quotidiana." Questa iniziativa sarà presentata sotto forma di comunicazione del Parlamento europeo al Consiglio e corredata di una proposta per istituire un nuovo programma "Sport" che supporterà i progetti e integrerà le politiche condotti negli Stati membri. Altri risultati dell´indagine - L´indagine, basata su interviste condotte verso la fine del 2009 in 27 Stati membri dell´Ue e che hanno interessato circa 27 000 cittadini, ha riscontrato inoltre che: I cittadini dell´Ue hanno preferenze diverse per quanto concerne il luogo in cui fare attività fisica: l´83% degli sloveni preferisce farla all´aria aperta, seguiti dal 76% dei finlandesi e dal 67% degli estoni. L´esercizio all´aria aperta entusiasma soltanto il 27% degli intervistati in Grecia, il 28% dei maltesi e il 29% dei romeni. I centri di fitness sono maggiormente popolari tra gli svedesi (31%) e i ciprioti (22%), mentre soltanto il 2% degli intervistati francesi e ungheresi li apprezza. Il 61% degli intervistati in Germania e il 57% di quelli in Austria sono membri di club sportivi o di altre associazioni che praticano attività fisiche, mentre queste percentuali sono molto più basse in Ungheria (8%), Grecia e Lituania (12%). Nel complesso i cittadini europei ritengono che le loro autorità locali facciano abbastanza per offrire loro opportunità di fare esercizio fisico. La Finlandia (76%) e il Lussemburgo (75%) presentano il livello più elevato di soddisfazione, mentre i cittadini di Polonia e Italia (52%) ritengono che le loro autorità locali non facciano abbastanza per incoraggiare l´attività fisica. L´impegno in attività di volontariato a sostegno dello sport è più elevato in Svezia e Finlandia (18%), mentre soltanto il 2% degli intervistati in Polonia, Grecia e Portogallo fa opera di volontariato per incoraggiare lo sport. Nell´insieme dell´Ue è di gran lunga maggiore il numero delle persone che svolge una qualche forma di esercizio fisico - come ad esempio camminare, ballare e fare giardinaggio - di quelle che praticano uno sport organizzato. Una statistica preoccupante nell´ottica della sanità pubblica è che il 14% dei cittadini dell´Ue afferma di non fare "mai" un´attività fisica mentre un altro 20% dichiara di farlo "solo raramente". Il trattato Ue e lo sport - Il trattato sul funzionamento dell´Unione europea conferisce all´Ue poteri limitati per sostenere e incoraggiare lo sviluppo dello sport nei paesi dell´Ue, ma ciò non è finalizzato a un´armonizzazione delle politiche nazionali. L´ue rispetta inoltre l´autonomia delle confederazioni sportive. I risultati dell´indagine Eurobarometro saranno presentati in occasione del Forum europeo dello sport (19 aprile) nonché nella riunione informale dei ministri Ue dello Sport che si terrà a Madrid (20-21 aprile). I risultati Eurobarometro nella loro integralità: http://ec.Europa.eu/sport/news/news910_en.htm    
   
   
SLOVENIA, TENDENZE DI MERCATO MARZO 2010  
 
Lubiana, 31 marzo 2010 - In Slovenia, nel marzo 2010, l´indice di fiducia economico è aumentato di 1 punto percentuale rispetto a febbraio, fermandosi a -12 punti percentuali. Lo rende noto l´Ufficio Statistico Sloveno. A guidare l´aumento generale, la crescita della fiducia nel settore manifatturiero. Rispetto a marzo 2009 l´indice è aumentato di 18 punti percentuali, ma è rimasto a 13 punti percentuali sotto la media su lungo termine. Nel settore manifatturiero, l´indice di fiducia è aumentato di 3 punti percentuali rispetto a febbraio e di 28 punti rispetto a marzo 2009, ma è di 2 punti percentuali sotto la media su lungo termine. Anche nel commercio al dettaglio l´indice è cresciuto rispetto al mese precedente (+2 per cento), rispetto a marzo 2009 (+16) e si trova sotto la media su lungo termine (-18). Nel settore edile l´indice è calato di 6 punti mese su mese, di 14 punti anno su anno ed è a 53 punti sotto la media su lungo termine. Il terziario, è calato di 1 punto mese su mese, è aumentato di 12 punti anno su anno e si trova a 28 punti sotto la media su lungo termine.  
   
   
ALLARGA GLI INTERESSI AZIENDALI NELL’ EUROREGIONE SENZA CONFINI  
 
A seguito della nascita dell’ Euroregione senza confini, www.Marketpress.Info/ ha deciso di avviare una nuova iniziativa all’interno della quale le aziende e le attività commerciali interessate potranno farsi conoscere ed offrire i loro prodotti e servizi tramite delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue: che supportano l’’Euroregione senza confini : italiano, tedesco e sloveno. Ogni inserzione verrà tradotta in queste tre lingue e ciò consentirà alle aziende e alle attività commerciali di farsi conoscere senza problemi in Italia, Austria e Slovenia. La traduzione delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue originali dell’ Euroregione estenderanno il raggio d’azione e quindi, per gli inserzionisti, vi saranno delle concrete possibilità di incrementare il giro di affari. Le aziende e le attività commerciali interessate a questo nuovo servizio possono mandare, nella loro lingua originale, un testo e la richiesta di preventivo via e-mail a: redazione@marketpress.Info  
   
   
ERWEITERN SIE IHREN AKTIONSRADIUS MIT “EUROREGIONE SENZA CONFINI”  
 
In Folge der Gründung der “Euroregione senza confini“ (Euroregion ohne Grenzen) startet www.Marketpress.Info/  eine neue Initiative für Unternehmen und Geschäfte, die mit Hilfe von Werbeanzeigen in drei Sprachen ihren Bekanntheitsgrad steigern und Produkte und Dienstleistungen anbieten können. Die Sprachen der “Euroregione senza confini” sind Italienisch, Deutsch und Slowenisch. Jedes Inserat wird in diese drei Sprachen übersetzt. Das heißt, jedes Unternehmen und jedes Geschäft kann in Italien, Österreich und Slowenien für sich Werbung machen. Die Übersetzungen in die drei Sprachen der “Euroregione” erweitern den Aktionsradius und bieten den Inserenten die konkrete Chance zur Umsatzsteigerung. Interessierte Firmen und Geschäfte können das Inserat und die Anfrage nach einem Kostenvoranschlag, natürlich in ihrer Sprache, an folgende E-mail-adresse senden: redazione@marketpress.Info  
   
   
RAZŠIRJAJTE INTERES VAŠEGA PODJETJA Z »EUROREGIONE SENZA CONFINI« (»EVROREGIJA BREZ MEJA«)  
 
V nadaljevanju formiranja »Evroregije brez meja« (»Euroregione senza confini«) se je Www.Marketpress.Info/  odloèila da zaène z novo iniciativo preko katere se bodo zainteresirana podjetja in komercialne aktivnosti lahko predstavila in ponudila njihove proizvode preko reklamnih oglasov v treh jezikih, kateri se uporabljajo v »Evroregiji brez meja«: v italijanšèini, nemšèini in slovenšèini. Vsak oglas bo preveden v te tri jezike in to bo omogoèilo podjetjem in komercialnim aktivnostim predstavitev v Italiji, Avstriji in Sloveniji. Prevod reklamnih oglasov v te tri jezike Evroregije omogoèa širitev akcijskega kroga, to pa pomeni za oglaševalce konkretne možnosti poveèanja poslov. Podjetja in komercialne aktivnosti, ki se zanimajo za to novo servisno službo, lahko pošljejo v svojem jeziku besedilo oglasa in zahtevo za predraèun na e-mail redazione@marketpress.Info  
   
   
FINANZIAMENTO DI NUOVI PROGETTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE  
 
Roma, 31 marzo 2010 - Proseguono gli interventi del Governo a favore delle famiglie. È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 25 marzo 2010 il bando per il finanziamento di nuovi progetti, previsto dal decreto del Sottosegretario di Stato alle politiche per la famiglia del 14 dicembre 2009. Ogni progetto selezionato riceverà un contributo finanziario pari a 180.000 euro. Una parte dei contributi è riservata ai quei progetti che affronteranno nello specifico la lotta alla povertà e all´esclusione sociale delle famiglie. I progetti potranno essere presentati da soggetti privati, comunque denominati, che svolgono la loro attività prevalentemente nel campo delle politiche familiari. La valutazione dei progetti sarà effettuata da una Commissione nominata con decreto del Capo del Dipartimento, composta da cinque membri effettivi e cinque membri supplenti, di cui uno con funzioni di Presidente e uno con funzioni di Vice Presidente. La valutazione verrà effettuata dalla Commissione sulla base della qualità, innovatività ed adeguatezza delle misure previste a sostegno delle esigenze delle famiglie, nonché dei criteri stabiliti dal bando predisposto dal Dipartimento. Il bando indica, altresì, la durata massima dei progetti ammessi, la documentazione richiesta per la presentazione dei progetti, le modalità di erogazione dei contributi destinati a ciascuno dei progetti selezionati, nonché le modalità ed i termini di presentazione della domanda. I soggetti proponenti i progetti selezionati ai sensi del comma 3 dovranno stipulare una apposita convenzione con il Dipartimento per le politiche della famiglia, per la disciplina dei reciproci rapporti, anche al fine della materiale erogazione dei contributi. Sono escluse dalla partecipazione le persone fisiche, i partiti, i sindacati, e tutte le associazioni facenti capo, o comunque affiliate, a partiti politici o sindacati. Le domande di partecipazione dovranno essere inviate entro il 24 maggio 2010. Il Bando è consultabile sul sito del Dipartimento politiche per la famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.  
   
   
FAISSOLA, DA FEBBRAIO SCORSO 9 MLD DI LIQUIDITÀ IN PIÙ PER LE PMI  
 
Roma, 31 marzo 2010  - A sei mesi dal varo dell’”Avviso comune” è nei numeri l’efficacia dello strumento. Allo stesso tempo comincia ad essere meno intenso il ricorso delle piccole e medie imprese alla procedura per sospendere i debiti a fronte di un possibile momento di difficoltà. È il quadro che emerge dagli ultimi dati sull’uso della sospensione. Da febbraio 2010 le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 9 miliardi in più di liquidità. Si tratta di 1 miliardo in più rispetto a gennaio 2010, quando il dato si era attestato a 8 miliardi. È quanto emerge dell’ultimo aggiornamento del monitoraggio, che fotografa l’utilizzo dell’”Avviso comune”, l’accordo siglato il 3 agosto alla presenza del Ministro dell’economia Giulio Tremonti, dall’Abi e dalle altre rappresentanze dell’Osservatorio permanente sui rapporti banche imprese. I dati ufficiali del monitoraggio segnalano che al 28 febbraio 2010 sono state 153.000 le domande delle imprese, per un controvalore complessivo di finanziamenti in essere di 48 miliardi di euro. Nella quarta rilevazione, a gennaio 2010 le domande erano state circa 136.000, per un controvalore complessivo di finanziamenti di 42 miliardi di euro. Il sistema bancario ha analizzato 145.000 domande (45 miliardi di euro) con i seguenti risultati: è stato già accolto l’80% delle domande (114.000 pari a 36 miliardi), ancora in corso di esame 23.000 unità (7 miliardi), mentre solo il 2% non è stato accolto (3.300 per 800 milioni di valore). Il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola, ha sottolineato che “le banche da febbraio hanno lasciato alla disponibilità delle imprese quasi 9 miliardi di euro relativi alle quote di capitale sospese”. Rispetto alle domande riferite alle singole branche di attività spiccano in particolare industria, commercio/alberghiero e altri servizi. L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell’impresa richiedente, evidenzia che il 54,1% delle domande è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il Centro Sud. Come evidenziato nei mesi scorsi, l’adesione delle banche all’Avviso comune, e quindi la volontà di sostenere ulteriormente il sistema delle imprese in questa difficile congiuntura, è stata massiccia: al 25 marzo, le banche e intermediari finanziari che hanno aderito sono 584, pari a 33.555 sportelli (il 98,3% del totale sportelli presenti in Italia).  
   
   
PENSIONI: ABI, NECESSARIO RAFFORZARE LA DIFFUSIONE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA  
 
Milano, 31 marzo 2010 - Ancora scarsa la percezione dell’importanza della previdenza integrativa per il futuro dei giovani lavoratori: ad oggi interessati circa 2 su 10. Il settore bancario spinge per una “battaglia culturale” sul tema a vantaggio del sistema Paese e ha messo in piedi la Scuola di Alta Formazione per amministratori di fondi pensione. “È necessario un costante e progressivo ampliamento del ricorso alla previdenza complementare, in modo da favorirne la crescita in misura coerente con le necessità del Paese, a garanzia della piena e adeguata tutela delle attuali e prossime generazioni di lavoratori che vanno incontro alla pensione. Il problema non è ancora del tutto percepito: è infatti tuttora scarsa la diffusione di questo strumento (20-25% degli interessati) rispetto ai contorni del mercato potenziale. Questo, prima ancora che di carattere economico e sociale, è un problema di cultura: cultura di impresa, sindacale, individuale, rispetto al quale il Paese ha fatto poco”. Lo ha dichiarato il Direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, oggi a Milano, intervenendo al convegno su “Cultura e prospettive di sviluppo dei fondi pensione” organizzato dalla Scuola di Alta formazione per amministratori di fondi pensione, cui hanno partecipato anche: Antonio Finocchiaro, Presidente Covip; Giancarlo Durante, Direttore Centrale Abi e Presidente del Consiglio di indirizzo della Scuola; Giuseppe Gallo, Segretario Generale Fiba-cisl; Giorgio Marbach, Rettore Universitas Mercatorum. I lavori sono stati coordinati da Angelo Pandolfo, Docente di Diritto del lavoro e della previdenza sociale Università degli Studi “La Sapienza” e Direttore della Scuola. Sabatini ha anzitutto sottolineato che il settore bancario è un ambito di eccellenza nella materia, considerato che “la previdenza complementare è una componente capillarmente presente. Le Banche hanno assicurato e assicurano questa copertura generalizzata del proprio personale dipendente, confermando, nella prassi, consolidata nel tempo, che quella previdenziale è una componente ‘ordinaria’ del trattamento contrattuale del lavoratore bancario”. Si evidenzia, così, una risposta tangibile al problema, mentre sono necessarie azioni concrete per assicurare analoghi livelli di copertura negli altri comparti produttivi. In generale, nel corso del convegno è stato sottolineato che la necessità di un’integrazione della prestazione pensionistica erogata dagli enti pubblici si pone come esigenza particolarmente stringente, per tutti coloro che andranno in pensione, già nel medio termine. Tutto questo presuppone sensibilità al tema e volontà di creare le condizioni, anche attraverso gli strumenti della cultura e dell’informazione, per una maggiore sensibilizzazione al fenomeno, a garanzia del complessivo mondo del lavoro italiano. Di qui, l’esigenza di fare ricorso – in termini auspicabilmente diffusi a tutti i comparti produttivi – al cosiddetto secondo pilastro rappresentato dal modello di previdenza complementare. Nell’intento di realizzare in una prima fase la diffusione della conoscenza della materia, in un secondo momento la sua attuazione, si collocano in prima linea le imprese del credito. In questo senso, si pone a pieno titolo l’attività della Scuola di Alta Formazione per amministratori di fondi avviata dall’Associazione, insieme ad Universitas Mercatorum e ad Abiformazione. Si tratta di un’iniziativa partita a fine del 2009 con l’obiettivo di ampliare ed elevare le competenze di tutti coloro che, a vario titolo, fanno parte del “sistema previdenza complementare”. A poco più di tre mesi dall’effettivo avvio dei corsi, ne sono state varate 6 edizioni, garantendo la partecipazione di una (prima) tranche di 150 soggetti, che andranno ad arricchire la schiera dei “quadri gestori” delle forme di previdenza complementare. Seguiranno ovviamente nei mesi prossimi successive edizioni per assicurare una complessiva, progressiva e costante implementazione delle esigenze formative in materia.  
   
   
REGIONALI NEL LAZIO, RENATA POLVERINI PRESIDENTE. IL RISULTATO ROMANO  
 
Roma, 31 marzo 2010 – Renata Polverini è il nuovo presidente della Regione Lazio con il 51,14% dei voti. Il responso delle urne nella Capitale, concluso il conteggio delle 2.600 sezioni del territorio comunale: Bonino 54,17%, Polverini 45,24%, Marzoli 0,59%. A Roma l´affluenza al voto si è attestata al 56,50% (per i dettagli, vedi il sito comunale delle elezioni). Alle regionali del 2005 aveva votato il 69,65% degli aventi diritto; alle amministrative 2008 il 73,52%, ma in quel caso si votava anche per le politiche. http://www.elezioni.comune.roma.it/elezioni/2010/regionali/r032010/  
   
   
ELEZIONI E REFERENDUM IN SARDEGNA SI VOTA IL 30 E 31 MAGGIO  
 
Cagliari, 31 Marzo 2010 - In Sardegna si voterà il 30 e il 31 maggio 2010 per il rinnovo dei consigli provinciali e comunali e per l’elezione diretta dei Presidenti delle Province e dei Sindaci. La data viene fissata dalla Giunta su proposta dell’Assessore Asunis dopo che si è superato con inconsueta rapidità l’ostacolo determinato dall’annullamento dei collegi della provincia di Oristano da parte del Tar Sardegna. Con la loro ricostituzione è stata dunque identificata la prima data utile, necessariamente per una questione di tempi e per rispettare i termini di legge, nei giorni del 30 e 31 maggio. L´appuntamento costituisce un importante momento di verifica per tutti gli enti locali interessati, si vota infatti in circa la metà dei Comuni e in tutte le Province. Ma soprattutto l’appuntamento elettorale costituisce un momento particolarmente significativo per le nuove province che hanno compiuto il loro primo mandato amministrativo e si tratterà quindi di un importantissimo test di verifica di queste nuove istituzioni autonomistiche che hanno compiuto la loro prima. Il voto elettorale esprimerà quindi il grado di apprezzamento che gli elettori hanno nei confronti di queste nuove istituzioni. Ma non sono solo le nuove Province quelle interessate all’appuntamento elettorale, anche quelle storiche saranno sottoposte al vaglio elettorale nella loro nuova dimensione dettata dalla nascita delle nuove province e sarà dunque un momento di verifica per i vari territori che vengono rappresentati e gli equilibri che si conseguiranno specie per quanto riguarda le nuove politiche di sviluppo locale. Ma saranno i Comuni i protagonisti della scadenza elettorale con due comuni capoluogo come Sassari e Nuoro in scadenza ed altri comuni come Quartu e Portotorres che, in questo periodo di crisi, assumono particolare rilevanza. L’appuntamento elettorale ha quindi un rilievo particolare, rappresenta infatti la prima verifica per le nuove province, un test rilevante per le vecchie province e per i Comuni capoluogo. Un test importante per comuni come Quartu e soprattutto per Portotorres, colpito dalla crisi industriale. Un test plurimo per la Sardegna e quindi importante anche per la regione nel suo complesso visto che le urne si apriranno in 176 Comuni e in tutte e 8 le Province secondo questa suddivisione: 30 Comuni in provincia di Cagliari, 7 su Carbonia-iglesias, 16 nel Medio Campidano, 45 in provincia di Oristano, 28 in quella di Nuoro, 7 nell´Ogliastra, 30 in provincia di Sassari e 13 in quella di Olbia-tempio. Nella riunione odierna dell’esecutivo che si è tenuta nell´isola dell’Asinara è stato infine deciso che per lo svolgimento delle operazioni elettorali e per gli adempimenti connessi e conseguenti a questa delibera vengono confermate le competenze statali in materia di convocazione di comizi elettorali per il 30 e 31 maggio.  
   
   
TOSCANA, REGIONALI 2010, UN QUADRO INFORMATIVO COMPLETO E TEMPESTIVO TV, RADIO E SOCIAL-NETWORK AL SERVIZIO DI TUTTE LE FORZE POLITICHE I NUMERI DELLA MACCHINA ORGANIZZATIVA CHE HA DATO I NUMERI ELETTORALI  
 
Firenze, 31 marzo 2010 - Lo ha riconosciuto ieri anche Il Messaggero: spetta alla Toscana e all´Emilia la palma dell´efficienza per la velocità con cui hanno gestito lo spoglio delle schede elettorali. In particolare la nostra regione alle 23 di ieri sera aveva i risultati di fatto definitivi delle sue 3966 sezioni. Una macchina organizzativa che ha funzionato in modo (quasi) perfetto, al centro della quale erano l´Ufficio elettorale, insieme agli operatori del servizio informatico, e l´agenzia di informazione Toscana Notizie. Circa duecento le persone che sono state coinvolte nel tour de force; il fronte dell´informazione ha visto impegnati in particolare 16 giornalisti dell´agenzia supportati da tre colleghi del Consiglio regionale, 11 redattori Web e 11 addetti alla segreteria e all´accoglienza; 33 i comunicati stampa prodotti soltanto nella giornata di ieri. La manifestazione ha avuto la sua espressione più evidente nelle sei ore di diretta streaming sul sito www.Regione.toscana.it e sul satellite curata dalla redazione di Toscana Notizie, nel corso della quale sono stati intervistati tutti i candidati alla presidenza, candidati al Consiglio e rappresentanti di tutte le liste, politologi, giornalisti. Erano ventuno le emittenti televisive (di cui quattro con furgoni con parabola per collegamento via satellite posteggiati davanti a palazzo Strozzi Sacrati) e quarantotto le emittenti radiofoniche; 34 i giornalisti accreditati per le tv e 13 per le radio. Sono questi i numeri dell´informazione radiotelevisiva che ha seguito in diretta lo scrutinio per il nuovo presidente della Regione Toscana. Insieme a questo, 27 giornalisti accreditati della carta stampata e 8 di agenzie di stampa. La Rai ha effettuato collegamenti in diretta nei Tgr delle 14 e delle 19.30 e due edizioni di Speciale Elezioni alle ore 18 e alle ore 23. Nella giornata di oggi ci sono stati collegamenti dalla postazione di Palazzo Strozzi Sacrati alle ore 7.30 per Buongiorno Regione, dedicata interamente ai risultati elettorali, per lo Speciale Elezioni delle 12.30 e per il Tgr delle 14. Dirette non stop da Palazzo Strozzi Sacrati sono state effettuate dalle emittenti locali presenti: Telegranducato, Italia 7, Canale 10, Rtv 38 e il consorzio Internews che comprende Canale 3 - Siena, Tvl -- Pistoia, Noi Tv -- Lucca, Tele Toscana Nord - Massa Carrara, Teletruria -- Arezzo, Toscana Tv -- Prato/firenze, Teletirreno – Grosseto. Canale 50 Pisa, Tvr e Tv Prato e Tele Iride Mugello hanno trasmesso con proprie troupe immagini e servizi alle redazioni grazie al canale satellitare di servizio messo a disposizione da Toscana Notizie. Sky News 24 ha inviato una sua troupe. Emittenti locali come Sesta Rete, Antenna 3 Massa e Antenna 5 Empoli hanno seguito la diretta trasmettendo la diretta satellitare di Toscana Notizie. Per quanto riguarda le radio, Controradio, Radio Toscana e Novaradio hanno realizzato per tutta la giornata un collegamento ogni ora con uno speciale di Toscana Radio News, messo a disposizione di circa quaranta emittenti radiofoniche. In più erano presenti le agenzie Obiettivotre e Trentesimo Minuto che hanno curato il notiziario radiofonico delle emittenti Radio Cuore, Radio Blu, Radio Fantastica e Gamma Radio. Ma non può essere considerato secondario anche il contributo fornito dalle tecnologie più recenti, rappresentate dal sito della Regione e dai social-network: Facebook, Twitter e You Tube. Sul sito sono state registrati tra domenica e lunedì ben oltre i 2 milioni e mezzo di accessi, in termini di persone sono state 43.146. Per quanto riguarda Facebook, l´unico social-network “quantificabile”, sono state 3072 le richieste di “amicizia” fatte alla Regione in due giorni; per la stragrande maggioranza da parte di giovani, ma molti anche i giornalisti.  
   
   
BILANCIO E VALUTAZIONI POLITICHE DEL PRESIDENTE USCENTE CLAUDIO MARTINI «IL VERDINISMO È FINITO PER MANCANZA DI RISULTATI» ORA LA TOSCANA RIPARTE DALL´ECONOMIA E DALLA LOTTA CONTRO LA CRISI  
 
Firenze, 31 marzo 2010 - «Il "martinismo" finisce per scelta personale, il "verdinismo" per mancanza di risultati politici». Claudio Martini, presidente della Regione in procinto di concludere il mandato, sceglie una battuta per condensare, il giorno successivo alla tornata elettorale, la sua riflessione politica. E si spinge a invitare proprio chi ha riposto la sua fiducia nel centro destra a pretendere una vera «discontinuità» nel proprio schieramento, perchè, spiega, «una opposizione debole e poco competitiva è negativa anche per noi e una competizione più seria e più alta ci aiuterebbe a superare qualche rilassamento e qualche autoreferenzialità. Prato insegna.» Incontrando oggi i giornalisti il presidente Martini ha voluto in primo luogo ringraziare la macchina amministrativa regiona le, che ha permesso alla Toscana di essere la prima regione a fornire ai cittadini un quadro significativo dell´andamento elettorale, i Comuni che hanno funzionato molto bene e le Prefetture per la disponibilità dimostrata. Il tema dell´astensionismo è stato il primo ad essere analizzato: «Un dato rilevante -- ha affermato Martini -- che in Toscana ha toccato la punta del 10% e sul quale sarà necessaria una riflessione approfondita. Commentatori ed analisti ci forniranno le chiavi interpretative di questo fenomeno. Oggi possiamo pensare al tasso di invecchiamento che in Toscana è più alto rispetto ad altre regioni o al fatto che un risultato più scontato rispetto ad altre situazione possa aver demotivato gli elettori. Quanto all´impossibilità di poter esprimere preferenze -- ha aggiunto - non sono convinto che possa essere un fattore rilevantissimo. Il problema è generale e riguarda l´acutezza della crisi che sta cre ando sgomento e preoccupazione tra la gente, i lavoratori e gli imprenditori e dal fatto che questa venga negata dal governo nazionale che ancora non ha fornito risposte adeguate. Tutto ciò produce uno scoramento e quindi la disaffezione alla politica. Ma se la riflessione che ritengo necessaria fosse richiesta solo alla politica sarebbe riduttiva. In realtà c´è stato un vero e proprio suggerimento all´astensionismo venuto da catene editoriali, da organizzazioni e uomini di pensiero. Gli stessi che oggi se ne lamentano. In questo c´è ipocrisia, un gioco a rendere la politica più debole di quanto già non lo sia. » Quanto ai risultati del voto, secondo Martini questa tornata «rimette l´orologio politico della Toscana e del paese al 2000, mentre il 2005 ha rappresentato a tutti gli effetti una anomalia. Anche le novità che osserviamo, cioè i risultati di due liste come l´Italia dei valori e la Lega , producono solo qualche aggiustamento nei loro schieramenti. E se in rapporto al 2005 il centrosinistra denuncia un arretramento, quello del Pdl è evidente ormai da un decennio: Pdl e An sommavano il 35,3% nel 2000, il 28,1% nel 2005, e ottengono il 27,1% nel 2010. Il Pd toscano - sottolinea Martini - ottiene il miglior risultato nazionale, l´Italia dei valori il secondo risultato. Anche la Federazione della sinistra in Toscana va meglio che altrove.» Ma ora il primo pensiero è al governo della Toscana, che secondo Martini deve partire dall´economia, dalla crisi, dei problemi del lavoro e dell´impresa. «Qui sta infatti a mio parere -- ha proseguito -- il cuore dell´astensionismo, in una crisi senza precedenti, che viene spesso negata di fatto, nei provvedimenti, e per la quale anche chi oggi svolge un ruolo di opposizione a livello nazionale non è ancora in grado di indicare una terapia. Chi parla di un consiglio regionale difficile da ges tire -- aggiunge -- si dimostra poco rispettoso del voto dei cittadini. Abbiamo una coalizione, la presenza di 6 liste composte da 9 forze politiche smentisce chi diceva che la nostra riforma elettorale avrebbe portato al bipartitismo. C´è anche un programma di coalizione, che è stato sottoscritto e reso pubblico, che è impegnativo per tutti ed è già abbastanza dettagliato. La politica dovrà essere capace di governare la situazione. Anzi, sarà interessante vedere all´opera due forze nuove, che si misureranno con la fatica del governare e del fare le leggi, che è cosa diversa dal prendere voti.» A conclusione dell´incontro, e in risposta alle sollecitazioni dei giornalisti, qualche accenno di bilancio: per Martini tante sono state le soddisfazioni ottenute negli anni di governo, tra le prime il fondo per l´assistenza agli anziani non autosufficienti, la forte tenuta del sistema sanitario, il miglior rating tra le regio ni ottenuto da Standanrd and Poor, «un vanto, un punto di non ritorno -- ha scherzato -- ottenuto dal "presidente di Porto Alegre".» Tra i dispiaceri quelli di non aver portato a conclusione l´iter di leggi come quella sulla riorganizzazione dei servizi pubblici e del riconoscimento del diritto di voto amministrativo agli immigrati regolari, che ora sono punti che compaiono nel programma del successore Enrico Rossi.  
   
   
“PICCOLA GRANDE ITALIA” DALLA PROVINCIA DI PAVIA CONTRIBUTI AI COMUNI CHE HANNO PRESENTATO PROGETTI PER VALORIZZARE LE RISORSE E IL PATRIMONIO D’ARTE E DI TRADIZIONI DEL TERRITORIO  
 
Pavia, 31 marzo 2010 - La Provincia di Pavia ha concesso i contributi ai Comuni che, per l’edizione 2009 dell’iniziativa “Piccola Grande Italia”, hanno presentato progetti meritevoli per valorizzare le risorse e il patrimonio d’arte e di tradizioni del territorio provinciale, legati in particolare alla Via Francigena. E’ stato quindi concesso un contributo: al Comune di Carbonara al Ticino per l’organizzazione di manifestazioni culturali legate alla Via Francigena; al Comune di Sant’angelo Lomellina, con i Comuni di Castelnovetto, Palestro, Ceretto Lomellina, Cozzo e Nicorvo, per il Progetto “Il mondo delle risaie e dell’arte lungo la Via Francigena”, visita guidata attraverso un percorso storico, artistico e naturalistico per scoprire bellezze e particolarità di questi piccoli centri della Lomellina; al Comune di Galliavola, con il comune di Lomello e l’Associazione Laumellum, per il Progetto “Un giorno in Lomellina tra arte, storia e natura”; al Comune di Breme, Lomello, Velezzo con la Parrocchia di San Michele, Santa.maria Maggiore di Lomello e la pro loco di Lomello, per il Progetto “All’origine del romanico”, itinerario guidato alla scoperta delle eccellenze architettoniche in Lomellina; al Comune di Olevano Lomellina per l’apertura al pubblico del Museo Arte e Tradizione Contadina; ai Comuni di Ponte Nizza, Val di Nizza, Bagnaria, con Istituto Comprensivo di Varzi, Gal Oltrepò, Associazione Turistica Amici di Poggio Ferrato, il Civico Museo di Scienze Naturali di Voghera, l’Associazione Naturalistica La Pietra Verde, per il Progetto “…Dalla Vecchia ferrovia alle Grotte di San Ponzo…”. Per la provincia di Pavia il tema centrale di “Piccola Grande Italia 2009” è stato la valorizzazione della Via Francigena e il tutto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Provincia, Assessorato al Turismo e Attività Termali, e il coordinamento provinciale e regionale di Legambiente. Soddisfazione hanno espresso sia l’Assessore Crotti che il presidente Poma, che aveva seguito l’iniziativa con interesse: “Trenta piccoli comuni pavesi hanno aderito all’iniziativa e hanno presentato i loro progetti in linea con il tema dell’edizione, andando a comporre un calendario di eventi interessante e variegato che ha coperto il periodo dal 15 aprile fino al 10 maggio 2009”.  
   
   
ARTIGIANATO FVG: RIFORMA ORGANICA DEL TESTO UNICO  
 
Trieste, 31 marzo 2010 - La riforma organica del Testo unico sull´artigianato, il rifinanziamento del Fria - il Fondo regionale per l´artigianato, che ha già utilizzato 30 milioni di euro per finanziare circa un centinaio di imprese negli ultimi mesi - l´avvio del prestito partecipativo anche per il settore artigiano e la possibilità per le aziende artigiane di ottenere lo smobilizzo dei crediti a fronte di fatture emesse anche da piccole imprese. Queste le iniziative illustrate alla Commissione Regionale per l´Artigianato dal vicepresidente della Regione, Luca Ciriani. Iniziative "richieste dal settore artigiano, e già diventate operative" ha detto il vicepresidente. Soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti degli artigiani: "L´amministrazione regionale - ha dichiarato nel corso dell´incontro il presidente della Confartigianato Friuli Venezia Giulia, Graziano Tilatti - ha risposto in tempi rapidi e con grande competenza alle necessità del settore artigiano. Siamo attorno a questo tavolo anche per ringraziare il vicepresidente e per porre le basi di una sempre più stretta collaborazione futura. La Cra è infatti una importante occasione di confronto. La norma anticrisi è strategica per il settore artigiano, e ancor più lo diventerà grazie alle recenti modifiche illustrate dal vicepresidente". Il prestito partecipativo permette agli artigiani di convertire la società di persone o la ditta individuale in società di capitale, e di avviare un processo di capitalizzazione. "Lo smobilizzo dei crediti - ha spiegato il vicepresidente - permette a tutte le aziende di ottenere anticipi su fatture emesse ma non saldate, anche nei rapporti debitori tra piccole imprese, e su questo fronte risulta incauta la posizione apparsa oggi sulla stampa del presidente della Camera di commercio di Trieste, che ha chiesto questo provvedimento senza aver evidentemente preso atto della sua attivazione già avvenuta". Sul fronte del Fria, il Fondo di rotazione, che verrà ricapitalizzato, gli artigiani hanno rilevato che "lo strumento funziona a dovere e va alla Regione il merito di averlo attivato tempestivamente". Infine il vicepresidente ha annunciato la realizzazione della riforma organica del Testo Unico sull´artigianato, una norma di coordinamento di grande importanza. I tecnici della Direzione Attività produttive hanno predisposto il testo, e a breve si attiverà la concertazione con i rappresentanti delle categorie, prima di iniziare l´iter legislativo.  
   
   
MODENA: LISTE DI MOBILITÀ CONDIVISE CON AGENZIE NUOVA CONVENZIONE  
 
 Modena, 31 marzo 2010 - Opportunità per il reinserimento nel mercato del lavoro per chi si trova in mobilità. E´ l´obiettivo dell´accordo tra Provincia di Modena e agenzie di somministrazione e intermediazione per la condivisione degli elenchi dei lavoratori iscritti, appunto, alle liste di mobilità in modo da semplificare e rendere più efficace l´attività di incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Il rinnovo della convenzione, siglata sperimentalmente un anno e mezzo fa con 27 agenzie e tre associazioni datoriali autorizzate all´attività di intermediazione, è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta della Provincia su proposta dell´assessore al Lavoro e alla formazione professionale Francesco Ori che ricorda come «l´iniziativa, a una prima stima, ha permesso di effettuare nel 2009 circa 200 ricollocamenti e che con la crisi occupazionale è ancora più necessario rendere maggiormente efficaci le procedure per il reinserimento lavorativo». A fine anno gli iscritti alle liste di mobilità erano 7.815, quasi il 57 per cento in più rispetto all´anno precedente con un aumento di 2.826 persone. La nuova convenzione, che è valida fino alla fine del 2011, prevede la trasmissione mensile degli elenchi delle persone che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamento per giustificato motivo oggettivo e che conseguentemente sono iscritte alle liste di mobilità e impegna le agenzie a produrre un monitoraggio sui risultati. «Centri per l´impiego e agenzie - spiega l´assessore Ori - hanno un obiettivo in comune: offrire a tutte le persone che per qualsiasi motivo hanno perso il lavoro le opportunità per riprendere più rapidamente possibile il percorso lavorativo interrotto. La convenzione conferma la nostra volontà di costruire un modello collaborativo tra servizi per l´impiego pubblici e privati all´interno del quale vogliamo introdurre insieme alla parti sociali iniziative a tutela dei lavoratori e delle imprese coinvolte».  
   
   
VOUCHER FORMATIVI - FINANZIAMENTI DALLA PROVINCIA DI PERUGIA PER 1.101.000,00 EURO  
 
Perugia, 31 marzo 2010 - La Provincia di Perugia ha finanziato 720 domande presentate nella terza ed ultima scadenza dell’Avviso pubblico per l’assegnazione di voucher formativi individuali per occupati Por Umbria Fse 2007/13 (del 15/09/2009). Il finanziamento totale assegnato ammonta a € 1.101.309,00. L’avviso pubblico prevedeva la possibilità di richiedere da parte di ogni singolo lavoratore un contributo massimo di 2.000,00 euro per la frequenza di percorsi formativi scelti sulla base delle proprie esigenze e prospettive professionali, con l’obiettivo di sviluppare ed aggiornare le competenze dei lavoratori e rafforzare la loro posizione nel mercato del lavoro. Nella valutazione e nel finanziamento delle domande, come previsto dall’avviso pubblico, si è posta particolare attenzione ai lavoratori maggiormente a rischio di espulsione dal mercato del lavoro, definendo elementi di priorità a favore dei lavoratori precari, delle donne, dei lavoratori con basso titolo di studio o immigrati. Per prendere degli esiti di valutazione delle domande presentate il 15/09/09 è possibile consultare il portale della Provincia di Perugia al seguente indirizzo: http://www.Provincia.perugia.it/guidetematiche/sviluppoeconomicoformazionelavoro/
voucherformativi/avvisipubbliciaperti/occupati20082009
 
 
   
   
MILANO, WORKSHOP: LAVORARE SENZA CONFINI  
 
Milano, 31 marzo 2010 - E´ questo il titolo del prossimo incontro organizzato da Città dei Mestieri. Quali opportunità, caratteristiche e condizioni del lavoro troviamo all´estere, come lavorare in contesti multiculturali e come cogliere le opportunità in un paese straniero. Questi sono solo alcuni dei temi che saranno trattati. L´evento fa parte del ciclo complessivo di incontri previsti in calendario. 8 aprile 2010, ore 14.30, Città dei Mestieri di Milano, Via Soderini, 24 (Mm1 Bande nere), Milano. Per partecipare invia la tua adesione a: cittadeimestieri@provincia.Milano.it    
   
   
PESCARA: “UN CENTRO POLIVALENTE PER GLI IMMIGRATI” PUBBLICATO L’AVVISO PER INDIVIDUARE I GESTORI  
 
Pescara, 31 marzo 2010 - La Provincia di Pescara promuove un nuovo Centro Polivalente Provinciale per Immigrati. Per questo il settore Politiche sociali e comunitarie ha pubblicato un avviso finalizzato ad individuare chi realizzerà e gestirà il Centro. A darne notizia sono il presidente Guerino Testa e l’assessore alle Politiche sociali, Valter Cozzi, annunciando che è previsto un contributo della Provincia per questa iniziativa di circa 31mila euro. L’avviso è rivolto alle associazioni di stranieri immigrati iscritte al Registro regionale che sono chiamate ad elaborare e presentare idee innovative per la gestione del Centro ricorrendo alla sinergia tra vari soggetti. Le associazioni che si faranno avanti dovranno prevedere la collaborazione di figure professionali specialistiche e volontari. Il termine per la presentazione delle proposte è il 6 aprile. La finalità del Centro – dicono Testa e Cozzi – è principalmente quella di accompagnare gli immigrati in un processo di valorizzazione di competenze e abilità anche attraverso percorsi mirati di formazione, partendo dai bisogni reali del territorio. Nel dettaglio l’avviso spiega che il Centro deve “garantire un servizio di mediazione culturale a supporto degli utenti che operi presso diverse strutture del territorio, con particolare riguardo a quelle sanitarie, che offra consulenza gratuita nei confronti degli immigrati per le emergenze legate ai permessi di soggiorno, alle pratiche per l’abitazione, al lavoro, etc, che svolga azione di raccordo con le comunità di immigrati ed orientamento al lavoro in collaborazione con i Centri per l’Impiego e i sindacati. Inoltre dal Centro partiranno iniziative sociali e ricreative volte a promuovere l’intercultura, l´espressione, la conoscenza e l´integrazione tra le diverse culture e corsi di formazione laboratoriali per favorire l’inserimento lavorativo dei cittadini stranieri”. Si tratta – proseguono Testa e Cozzi - di sviluppare un modello di integrazione che tragga forza da una sinergia territoriale tra diversi organismi e settori di intervento e che miri, attraverso azioni concrete, a individuare e rimuovere gli ostacoli che impediscono alle cittadine e ai cittadini stranieri una positiva integrazione sul territorio. A sostegno delle attività del Centro sarà realizzato un servizio di mediazione interculturale che faciliterà il raccordo tra i bisogni degli stranieri e le esigenze dei 46 comuni.  
   
   
NUOVE PROCEDURE PER L´ALBO ARTIGIANI DELLE MARCHE  
 
Ancona, 31 Marzo 2010 - Il Servizio Industria Artigianato ed Energia, facendo seguito alla delibera assunta dalla Giunta Regionale in data 30.11.2009, ha organizzato una serie di incontri con le associazioni di categoria e gli ordini professionali per illustrare le nuove modalita` di iscrizione, modifica e cancellazione dall´Albo delle Imprese Artigiane della Regione Marche. Tali nuove modalita` anticipano sul territorio della nostra regione i criteri di semplificazione che sono in discussione a livello governativo, rendendo possibile per le imprese artigiane un accelerazione delle procedure che comportera` una riduzione sia dei tempi che dei costi amministrativi in linea con gli obiettivi della Strategia di Lisbona (riduzione degli oneri amministrativi per le imprese del 25% entro il 2012). Le istanze dovranno essere presentate esclusivamente con modalita` telematica alla Commissione Provinciale per l´Artigianato competente per territorio. La comunicazione di iscrizione, attestante il possesso dei requisiti necessari, determina l´iscrizione all´Albo dalla data di presentazione. La procedura sara` attiva dal 1 Aprile 2010. La modulistica e le relative istruzioni per l´invio on line delle pratiche e l´help desk saranno reperibili a partire dai siti www.Marcheimpresa.net www.Impresa.marche.it. Per ulteriori informazioni si possono contattare le Commissioni Provinciali per l´Artigianato.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ, LA PROVINCIA DI PERUGIA FA IL "PIENO" DI PROGETTI  
 
Perugia, 31 marzo 2010 – L’assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Perugia traccia il bilancio delle attività dell’anno appena trascorso e per il 2010. Numerosi sono i progetti che vedono impegnato l’ente in questo settore. Per esempio collabora, in qualità di partner operativo, alla realizzazione del Progetto regionale "Mai Più violenze, Mille Azioni e interventi per Impedire ulteriori violenze" - finanziato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri - Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità, finalizzato a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere". E’ rivolto ad una molteplicità di soggetti a partire dagli operatori socio-sanitari, forze dell´ordine, scuole, istituzioni, associazioni. Da segnalare anche iniziative in collaborazione con la Fondazione Rita Levi-montalcini - Concorso di scrittura per le scuole "Un tuo pensiero per esprimere l´importanza della solidarietà e della amicizia tra i popoli". Protocollo d´Intesa Azioni per l´inserimento/reinserimento lavorativo di donne vittime di violenza tra l´Assessorato alle Pari Opportunità, l´Assessorato al Lavoro e Formazione professionale, la Commissione d´Ente Pari Opportunità, il Centro Pari Opportunità della Regione Umbria e la Consigliera di Parità della Provincia di Perugia. Ancora, redige, in collaborazione con la Commissione d´Ente Pari Opportunità, il "Piano triennale di "Azioni Positive 2009-2010"; Attuazione-applicazione all´interno del modello organizzativo e istituzionale della Provincia, della Direttiva Pollastrini-nicolais "Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche"´ attraverso anche il monitoraggio costante della gestione delle risorse umane resa possibile dall´Osservatorio sulla situazione del personale maschile e femminile (in collaborazione con la Commissione d´Ente Po e con l´Ufficio statistica). Realizzazione nei prossimi mesi di una Pubblicazione sulla ´´Ricerca - intervento su: condizioni di lavoro e di pari opportunità all´interno del modello organizzativo dell´ente", in collaborazione con la Facoltà di Scienze Politiche dell´Università degli Studi di Perugia. Realizzazione di progetti di sensibilizzazione verso la cultura di genere a scuola estendendo in tutte le scuole della provincia di Perugia l´esperienza maturata con il Progetto "Cenere e diritto di cittadinanza a scuola", compiuto negli anni 2003-2006. Un percorso didattico-formativo finalizzato a promuovere la cultura della pari cittadinanza uomo-donna e della democrazia paritaria già nell´età adolescenziale. Collaborazione, in qualità di partner di coordinamento, alla realizzazione del Progetto-corso formativo "Cultura di genere e delle Pari opportunità" - 2° edizione 2009 - finanziato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri - Ministero per i diritti e le pari opportunità a valere sul Bando: ´Donne, politica e istituzioni: percorso formativi per la promozione della cultura di genere e delle pari opportunità" - Compartecipazione all´organizzazione del corso e alle spese di pubblicizzazione e promozione (già realizzato). Nell´ambito di questa collaborazione si prevede la creazione di un Blog in fase di realizzazione. Collaborazione, in qualità di partner operativo, alla realizzazione del Progetto "Scuola e cultura di genere: conoscere per conoscersi e condividere", promosso dall´Itc di Foligno. Frutto dell´evoluzione del Progetto "Genere e diritto di cittadinanza a scuola" (2004-2006) con il coinvolgimento delle istituzioni, delle scuole, delle associazioni territoriali della provincia di Perugia (già realizzato). Collaborazione, in qualità di partner operativo, alla realizzazione del Concorso Umbria, donne e lavoro dell´Inali. L´iniziativa si colloca nell´ambito delle manifestazioni realizzate congiuntamente dall´Inail e dall´Anmil in occasione della festa della Donna a cui aderisce ogni anno anche l´Assessorato Pari Opportunità della Provincia. Scopo del concorso è quello di contribuire a dare un rilievo territoriale ed istituzionale al tema della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, valorizzando ´il punto di vista delle donne", in un´ottica volutamente di genere. Dopo "Dipingi la sicurezza (2006), "La sicurezza in prosa" (2007)" Scatta la sicurezza´´´ (2008), "Strisce di sicurezza" (2009) l´attenzione si rivolge ora al mondo del video, con "Ciak, gira la sicurezza" per l’anno 2010. Ricordiamo che tra le attività istituzionali di competenza dell’Ufficio vi è lo Sportello Donna, finalizzato a promuovere l´imprenditorialità femminile attraverso il proprio "Sportello Donna" attivo presso l´Ufficio pari opportunità dal 1998 ed a incrementare azioni, in rete, finalizzate allo stesso obiettivo e a quello più in generale dell´aumento dell´occupabilità femminile, attraverso forme di collaborazioni con altri soggetti pubblici e privati.  
   
   
PROGETTO "TATA BOLOGNA". NOVITA´ PER IL PROSSIMO ANNO  
 
Bologna, 31 marzo 2010 - Il Comune di Bologna da diversi anni realizza il progetto Tata Bologna e, per il prossimo anno educativo, ha apportato importanti novità: Aumento del contributo a favore delle famiglie da 100 a 200 euro mensili ed un ulteriore contributo di 100 euro per ogni figlio oltre al primo; Attivazione di corsi gratuiti per baby sitter gestiti direttamente dal Settore Istruzione. Il progetto Tata Bologna ha l´obiettivo di offrire nuovi servizi per l´infanzia e venire così maggiormente incontro ai bisogni delle famiglie; in particolare offre un sostegno per la cura dei figli in età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni attraverso l´erogazione di un contributo economico e la formazione di baby sitter affidabili e qualificate. Le famiglie interessate possono reperire tutte le informazioni sul progetto in iperbole all´indirizzo: www.Comune.bologna.it/istruzione/tatabologna/index.php  Al medesimo indirizzo si può scaricare la modulistica per richiedere la partecipazione al primo corso di formazione che partirà martedì 13 aprile.  
   
   
"SCATOLE ROSA", PUBBLICATA LA GRADUATORIA DELLE AMMESSE  
 
Roma, 31 marzo – È stata pubblicata sui siti del Dipartimento V (Politiche sociali) e del Dipartimento Vii (Mobilità) del Comune di Roma l´elenco delle candidate ammesse e di quelle escluse al bando per l´assegnazione in comodato gratuito per tre anni di mille dispositivi satellitari denominati "scatole rosa". La "scatola rosa" è un apparecchio che garantisce tranquillità alle donne al volante. La "scatola", collegata ad una centrale operativa che individua subito il luogo da cui parte la segnalazione, lancia automaticamente un sos in caso di incidente. L´iniziativa è nata da una convenzione stipulata tra Ministero delle Pari Opportunità, Comune di Roma e Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale. Per consultare la graduatoria clicca qui