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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Novembre 2010
Politica
UE: ELEZIONI IN BIRMANIA, UN "TENTATIVO DI CONSOLIDARE LA MANO AUTORITARIA DEL REGIME MILITARE" ¡¡ ¡¡ ¡¡  
 
Bruxelles, 10 novembre 2010 - Il 7 novembre si sono svolte in Birmania le prime elezioni dopo 20 anni. Ma ¨¨ difficile credere che si tratti di un passo positivo da parte della giunta militare al governo: la leader dell´opposizione Aung San Suu Kyi resta agli arresti domiciliari, e - secondo i testimoni - le consultazioni sono state oggetto di gravi frodi. Per il presidente Buzek, si tratta di "un tentativo di consolidare la dittatura militare sotto una maschera civile, invece di offrire una vera scelta al popolo birmano". Giunta militare: un regime senza scrupoli - Le ultime elezioni, nel 1990, videro la vittoria del partito di Aung San Suu Kyi, la Lega nazionale per la Democrazia. Ma il risultato fu ignorato dalla giunta militare, che mantenne il potere e imprigion¨° la leader dell´opposizione. Nel 2007 esplose la protesta dei monaci buddisti, repressa nel sangue: l´anno successivo la Giunta tenne un referendum su una nuova Costituzione, che prevedeva le elezioni per il 2010. Ma la Lega Nazionale per la Democrazia ha deciso di boicottare queste elezioni (mentre San Suu Kyi restava sotto arresto), cos¨¬ il partito ¨¨ stato disciolto dalla Giunta e non ha partecipato alle consultazioni. "Le elezioni da sole non fanno un paese democratico. L´unione europea si rammarica che la Giunta non abbia preso le misure necessarie a garantire un processo elettorale libero, giusto e inclusivo", ha commentato Catherine Ashton, Alto Rappresentante Ue per la politica estera, durante la giornata di ieri. Il presidente del Parlamento Jerzy Buzek si ¨¨ detto "profondamente amareggiato", perch¨¦ il regime militare non ha usato queste elezioni "come un passo verso una graduale democratizzazione. La posizione dell´Ue sulle consultazioni di ieri difficilmente pu¨° essere positiva". Primi risultati e prime impressioni - ¡¡ ¡¡ ¡¡ ¡¡ ¡¡ La Giunta ha comunicato che l´afflusso alle urne ¨¨ stato elevato, e che i risultati verranno resi pubblici fra qualche giorno. Ma secondo i giornalisti che hanno potuto infiltrarsi (la presenza di corrispondenti e osservatori internazionali era vietata), la partecipazione ¨¨ stata bassissima, e le frodi onnipresenti. "Non si pu¨° parlare di vere elezioni, quando tutti i media in esilio riportano che ci sono state gravi irregolarit¨¤, e che una parte dei seggi era riservata a priori ai militari", pensa Werner Langen, presidente della delegazione del Parlamento per le relazioni con l´Asia sudorientale. Aung San Suu Kyi presto libera? La leader del partito di opposizione, vincitrice del premio Sacharov nel 1990 e del Nobel l´anno seguente, ha passato 15 degli ultimi 20 anni fra prigione e arresti domiciliari. La comunit¨¤ internazionale, che non ha mai perso occasione per chiederne il rilascio, spera che la Giunta manterr¨¤ la sua promessa e la liberer¨¤ il 13 novembre. "Mi appello alle autorit¨¤ birmane per il rilascio immediato e incondizionato di Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici", ha ribadito oggi Buzek. 3 cifre sulle elezioni: 29 milioni di aventi diritto al voto 45% dei quali non ha mai votato in vita sua 25% degli scranni parlamentari riservati ai militari.  
   
   
UE: ASPETTANDO CANCUN: SALVARE LE FORESTE PER RIDURRE LE EMISSIONI LA DEFORESTAZIONE PROVOCA IL 20% DELLE EMISSIONI DI CO2 A LIVELLO GLOBALE  
 
 Bruxelles, 10 novembre 2010 - Le foreste sono una risorsa importantissima contro il cambiamento climatico. Per prima cosa perché gli alberi assorbono l´anidride carbonica prodotta dalle attività umane e in secondo luogo perché la deforestazione provoca emissioni di Co2 pari al 20% del totale. Vale a dire più dell´intero comparto trasporti e con un impatto inferiore soltanto al settore energetico. In attesa del vertice Onu sul cambiamento climatico Cop16 che si terrà in dicembre a Cancun, è forte la speranza di riuscire a trovare un accordo almeno a favore delle foreste. "Il comparto energetico europeo emette circa 4,1 miliardi di tonnellate di anidride carbonica ogni anno mentre la deforestazione, il taglio e il trasporto illegale di tronchi di albero, il rogo delle foreste pluviali in Brasile, Indonesia e altri paesi è responsabile della produzione di circa 6 miliardi di tonnellate di Co2 ogni anno. Non vuol dire che non si possa far niente, anzi", sostiene il popolare tedesco Karl-heinz Florenz, vicepresidente della delegazione del Parlamento a Cancun. Il Parlamento si è già occupato attivamente della materia. Lo scorso ottobre la commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare ha votato una risoluzione sulle foreste in vista della conferenza di Cancun. Mettere un freno alla deforestazione: l´iniziativa "Redd+" dell´Onu - Dietro a una sigla oscura (Redd, ovvero "Ridurre le Emissioni provocate dalla Deforestazione e dal Degrado delle foreste") si nasconde un concetto semplice: bisogna creare uno stimolo finanziario per i paesi in via di sviluppo per disincentivare la deforestazione e ridurre, di conseguenza, la quantità di emissioni di Co2. Un´iniziativa diversa dalle altre in quanto collega direttamente gli incentivi finanziari al carbonio conservato nelle foreste. Calcolando quest´ultimo si dovrebbe riuscire a stabilire quanto un paese ha fatto per evitare la deforestazione e verrebbero concessi, in presenza di buoni risultati, sostegni finanziari. I deputati in soccorso delle foreste - Lo scorso ottobre i deputati della commissione ambiente hanno sollecitato l´Unione europea a sostenere il programma. La loro risoluzione, che tratta anche molti altri argomenti legati al cambiamento climatico, sarà portata a novembre alla plenaria di Strasburgo per essere votata. Un documento che prepara la posizione che il Parlamento europeo terrà alla prossima conferenza Onu sul cambiamento climatico, prevista a inizio dicembre a Cancun. La lotta contra la deforestazione è uno dei temi chiave sui quali le autorità sperano di trovare un accordo. "Un accordo sulla deforestazione deve essere al centro dei nostri sforzi", ha commentato Florenz. "C´è ancora molto lavoro davanti a noi, ma sono ottimista". Il programma Redd delle Nazioni Unite è stato lanciato nel settembre 2008 per assistere i paesi in via di sviluppo. Ad oggi è stato messo in atto in nove stati pilota in Africa, Asia e America Latina. La Norvegia, che ha stanziato 52,2 milioni di dollari per il 2008/2009 e 32,1 milioni per il 2010, è uno dei maggiori finanziatori del progetto. Il programma cerca anche di creare un accordo sulla necessità di inserire la nuova strategia nel protocollo sul cambiamento climatico da siglare dopo il 2012 (post-Kyoto).  
   
   
L´UE ADOTTA NORME PIÙ SEVERE IN MATERIA DI EMISSIONI INDUSTRIALI  
 
Bruxelles, 10 novembre 2010 - La normativa adottata l’ 8 novembre consentirà di ridurre le emissioni dei grandi impianti di combustione in tutta l´Unione e apporterà ai cittadini europei numerosi benefici sotto il profilo ambientale e sanitario, tra cui un calo dei decessi prematuri stimato in 13 000 casi l´anno. Le norme più severe in materia di emissioni industriali sono state proposte dalla Commissione europea a dicembre 2007. La nuova normativa consentirà inoltre notevoli risparmi grazie alla riduzione degli oneri amministrativi e condizioni più eque per il settore industriale. Il commissario europeo responsabile dell´ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato: "Il voto con cui il Consiglio ha adottato la nuova direttiva sulle emissioni industriali è una pietra miliare nella lotta contro l´inquinamento da fonti industriali nell´Ue. Grazie alla direttiva, i cittadini europei saranno tutelati come meritano. La nuova normativa rafforzerà in modo sostanziale il quadro giuridico vigente, consentirà di ridurre ulteriormente l´inquinamento dell´aria e altre forme di inquinamento ambientale e darà un impulso importante all´ecoinnovazione." Applicazione più rigorosa delle migliori tecniche disponibili - La direttiva sulle emissioni industriali riunisce e aggiorna sette atti normativi vigenti. Il testo è incentrato sull´applicazione più rigorosa delle migliori tecniche disponibili (Bat, Best available techniques); le conclusioni relative alle Bat diventano il punto di riferimento del processo di autorizzazione. La proposta rivede i limiti minimi di emissione applicabili ai grandi impianti di combustione in tutta l´Ue per renderli conformi alle Bat. Queste disposizioni dovrebbero garantire che i gestori degli impianti industriali applichino le Bat in modo più uniforme, in modo da creare condizioni più eque nel settore. La Commissione ritiene che le conclusioni relative alle Bat siano essenziali affinché queste siano attuate in modo chiaro, trasparente e applicabile in tutti gli Stati membri. Stimolare l´ecoinnovazione e ridurre gli oneri non necessari a carico degli operatori - La maggiore importanza attribuita alle Bat sarà una chiara indicazione per il settore industriale affinché si impegni a conseguire l´elevato rendimento ambientale descritto nelle conclusioni relative alle Bat al minor costo possibile. La direttiva stabilisce inoltre che gli Stati membri devono promuovere attivamente le tecniche emergenti, favorendo un circolo virtuoso di costante miglioramento del rendimento ambientale delle industrie nell´Ue. La direttiva, riconoscendo che gli oneri amministrativi superflui sono dannosi per l´industria europea e la sua competitività sul mercato mondiale, riduce tali oneri in misura di 32 milioni di euro l´anno a livello di Ue. Negli anni a venire la Commissione continuerà a collaborare con gli Stati membri per affrontare il problema degli oneri amministrativi superflui a livello nazionale in sede di attuazione della direttiva. Ridurre le emissioni dei grandi impianti di combustione - Nonostante il notevole calo delle emissioni ottenuto negli ultimi vent´anni, gli impianti a combustibile fossile impiegati nel settore energetico costituiscono ancora una delle fonti principali di emissioni di inquinanti atmosferici. La direttiva stabilisce limiti più severi per le emissioni dei maggiori impianti dell´Ue al fine di garantire che questi applichino le Bat. I vantaggi derivanti dalla riduzione delle emissioni sono quantificabili tra 7 e 28 miliardi di euro l´anno, compreso il calo dei decessi prematuri stimato in 13 000 casi l´anno. I risparmi deriveranno dalle minori ripercussioni dei grandi impianti di combustione sulla salute dei cittadini dell´Ue, tenendo conto dei costi di attuazione a carico dei gestori (ad esempio per l´installazione degli impianti di abbattimento). La direttiva garantisce che questi impianti riducano in maniera considerevole le emissioni dannose e nel contempo assicura la flessibilità necessaria per garantire la sicurezza della fornitura di energia a breve e lungo termine nell´Ue. Migliorare gli strumenti per verificare e garantire il rispetto delle norme - Nella nuova direttiva sono stati ottimizzati diversi meccanismi di cui gli Stati membri possono avvalersi per verificare e garantire il rispetto della normativa. Sono state potenziate le disposizioni relative al monitoraggio e alla comunicazione delle emissioni e alle ispezioni ambientali ed è stata migliorata anche la possibilità di accesso alle informazioni da parte del pubblico. Grazie alla maggiore chiarezza delle disposizioni di attuazione per gli Stati membri, per la Commissione sarà più facile assicurare la completa applicazione della direttiva. Le prossime tappe - La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea, prevista entro la fine del 2010. Gli Stati membri avranno poi due anni di tempo per recepire la direttiva nella legislazione nazionale e dare inizio all´attuazione. Per maggiori particolari, consultare: http://ec.Europa.eu/environment/air/pollutants/stationary/index.htm    
   
   
UE, BORGHEZIO : TAGLIATORI DI TESTE ANCHE IN ITALIA PER GLI ALTI BUROCRATICI INCAPACI E/O IMPRODUTTIVI  
 
Bruxelles, 10 novembre .2010 - Con una coraggiosa decisione, a Londra Sir Gus O´donnell, segretario di gabinetto, ha creato una task force di consulenti informali a cui affidare l´importante compito di "tagliatori di teste" per sfrondare il settore pubblico da personale e dirigenza inutili e/o improduttivi. Ma è forse inutile illudersi: ben difficilmente questa strategia, da attuarsi attraverso managers del settore privato specializzati nella "tosatura" delle inefficienze, verrà attuata nel nostro Paese, dove invece sarebbe necessario ed urgente "tagliare la testa" a migliaia di dirigenti e impiegati pubblici fancazzisti (ivi compresi, ovviamente, anche parlamentari assenteisti e sfaticati...).  
   
   
CRISI ECONOMICA E FONDI UE, LUNEDÌ 15 NOVEMBRE CONVEGNO A PALAZZO DELLA BORSA A GENOVA  
 
Genova, 10 Novembre 2010 - Focus su crisi economica e sostegni comunitari lunedì 15 novembre 2010 Palazzo della Borsa di Genova, si terrà il Convegno regionale “Economia e Sviluppo della Regione Liguria”. Nel corso del convegno, che sarà aperto alle 9,15 dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, verrà analizzata la situazione economica ligure, con particolare attenzione alla Programmazione comunitaria, agli interventi di politica regionale come strumenti complementari di contrasto alla crisi. Ai lavori, che proseguiranno fino alle 18, parteciperanno, fra gli altri, gli assessori regionali allo Sviluppo Economico e alle Finanze Renzo Guccinelli e Pippo Rossetti, Riccio Da Passano, presidente Commissione Abi Liguria), Riccardo Podestà e Gianfranco Tripodo di Liguria Ricerche e Clara Caselli dell’Università di Genova. Nella sessione pomeridiana saranno illustrati i progetti integrati finanziati nell’ambito dell’Asse 3 “Sviluppo Urbano” del Por- Fesr 2007 – 2013, con l’intervento dei comuni interessati  
   
   
SLOVENIA, DATI SULLA SPESA NELLA RICERCA E SVILUPPO  
 
Lubiana, 10 novembre 2010 - L´istituto Nazionale di Statistica della Slovenia ha pubblicato gli ultimi dati relativi all´andamento degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo. Stando a quanto annunciato dall´Istituto, la spesa ha toccato l´1,86 per cento della produzione interna lorda a quota 656,9 milioni di euro, in incremento del 6 per cento rispetto al 2008.  
   
   
EUROPA 2020: IL PROGRAMMA NAZIONALE DI RIFORMA (PNR)  
 
 Roma, 10 novembre 2010 - Stabilità e riforme sono oggi le due direttrici chiave della politica economica in “Europa 2020”, i cui contorni sono delineati nei due documenti strategici, il Programma di Stabilità e il Programma Nazionale di Riforma. Essi rappresentano la mappa che i Paesi europei dovranno seguire per raggiungere obiettivi di crescita e occupazione più ambiziosi e sostenibili. ´´Sono orgoglioso che il nostro Paese sia il primo tra i 27 ad aver approntato il programma nazionale di riforma´´ ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa di presentazione del Programma nazionale di riforma, approvato il 5 novembre dal Consiglio dei Ministri e - a giorni - inviato a Bruxelles. Il documento è frutto del lavoro collegiale di tutti i ministri, che hanno dato il loro contributo ciascuno per la parte di propria competenza. In conferenza stampa ad illustrare il programma insieme al premier erano presenti il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, che ha coordinato il lavoro di stesura e il ministro dell’Economia e delle finanze, Giulio Tremonti, a cui spetta la titolarità della maggior parte dei documenti economici richiesti dall’Europa. Un lavoro di “grandissimo spessore´´ l’ha definito il ministro Ronchi spiegando in conferenza stampa che il Pnr ´´disegna l´Italia del domani´´. Questo documento è "una bozza" - ha aggiunto - e sarà sottoposta al dibattito in Parlamento e con tutte le categorie economiche, sociali e accademiche, per poi essere approvato in via definitiva nei prossimi mesi. "E´ stato un lavoro - ha sottolineato Ronchi - in cui si vede che quando c´è la volontà di fare un grande sistema di progetto le cose funzionano". La prospettiva di questo documento è la sessione di bilancio europeo, quella in cui si discuterà lo "Stability program e il National Reform Program". Cosi´ il Ministro dell´Economia Giulio Tremonti parlando in conferenza stampa del Programma nazionale di riforma nell´ambito della Strategia Ue 2020. "Questo testo - ha aggiunto Tremonti - costituisce un inventario molto importante di idee e proposte e verrà discusso in sede comunitaria dagli altri 26 paesi membri, cosi come ogni paese discuterà quello di ciascuno degli altri paesi". Il Programma nazionale di riforma è stato approvato dal Consiglio dei ministri in versione preliminare: la versione finale verrà presentata all’Unione europea nel mese di aprile del 2011 insieme al Programma di stabilità, nel quadro del nuovo ciclo di programmazione del “Semestre europeo”.  
   
   
NUOVE MISURE IN MATERIA DI SICUREZZA DEI CITTADINI  
 
Roma, 10 novembre 2010 - Il Consiglio dei Ministri del 5 novembre 2010 ha approvato un decreto-legge recante misure urgenti in materia di sicurezza, in particolar modo, nelle città e durante le manifestazioni sportive. Il provvedimento inoltre rimuove le restrizioni in materia di accesso alla rete Wi.fi. A proseguimento del cammino intrapreso nel primo Consiglio dei Ministri di Napoli del maggio 2008, questo decreto approva interventi sulla tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti pubblici, misure che rafforzano la sicurezza degli impianti sportivi e di quanti li frequentano, potenziano il contrasto alla criminalità, e aumentano l´attività dei sindaci sulla sicurezza urbana. Sono state rafforzate le norme introdotte con il "Piano straordinario contro le mafie" attraverso disposizioni interpretative, attuative e di chiarimento. Le norme, relative a misure per gli impianti sportivi, sono indispensabili ed urgenti per la sicurezza degli eventi sportivi anche internazionali. In proposito, sono confortanti i dati sulla diminuzione degli incidenti, frutto delle strategie di contrasto alla violenza negli stadi degli anni precedenti. Solo il dato riferito alle lesioni subite dagli steward è in controtendenza, e per tale motivo il decreto introduce disposizioni mirate a maggiore tutela della loro sicurezza. Ad ulteriore garanzia della sicurezza degli impianti e della loro fruibilità, le norme prevedono sanzioni pecuniarie alle società sportive che utilizzino un numero minore di steward di quanto previsto. Proprio agli steward sono estese le forme di tutela già previste ai pubblici ufficiali in servizio in occasione di eventi sportivi, in caso di aggressioni e di gravi lesioni personali. Viene inoltre reintrodotto il c.D. Arresto in flagranza differita che consente l´arresto di chi commette reati nel corso di eventi sportivi, entro 48 ore dalla manifestazione, sulla scorta di riprese video. In riferimento al contrasto e alla lotta alla criminalità organizzata, le norme approvate ne rafforzano ed affinano gli strumenti, oltre a sostenere l´Agenzia nazionale per l´amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati; implementano la cooperazione internazionale delle forze di polizia ed il loro scambio operativo. E´ esteso l´accesso al Fondo di rotazione per le vittime dei reati di tipo mafioso anche alle associazioni con finalità di contrasto alla criminalità organizzata, al racket e all´usura. Riguardo il tema della sicurezza urbana, viene rafforzata l´azione dei sindaci; il Prefetto disporrà il concorso delle forze di polizia per assicurare l´attuzione delle ordinanze in materia. In più, è prevista la possibilità di applicare misure di prevenzione (foglio di via...) anche per chi esercita la prostituzione violando le ordinanze dei sindaci. In tema di immigrazione, viene prevista una delega al Governo per nuove definizioni delle procedure del permesso di soggiorno; introdotta l´espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico, se questi permane sul territorio nazionale in violazione di quanto prevede la Direttiva 38/2004 sulla libera circolazione dei cittadini comunitari. Si avvia la nuova Carta di identità elettronica per tutti i cittadini, sin dalla nascita; uno strumento di identificazione che risponde agli standard internazionali di sicurezza, concludendo, così, la fase di sperimentazione di circa dieci anni. Infine, pur mantenendo adeguati standard di sicurezza, è previsto il superamento delle restrizioni al libero accesso alla rete Wifi.  
   
   
IL PIANO DELLE PERFORMANCE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE “STRUTTURA E MODALITÀ DI REDAZIONE DEL PIANO DELLA PERFORMANCE”  
 
Roma, 10 novembre 2010 - Con delibera n. 112/2010 del 28 ottobre 2010, la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche ha approvato la “Struttura e modalità di redazione del Piano della performance” (articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150)”, contenente istruzioni operative per la predisposizione del documento programmatico che dà avvio al ciclo di gestione della performance. La delibera trova immediata applicazione per i ministeri, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, gli enti pubblici non economici nazionali e le agenzie fiscali (con esclusione dell’Agenzia del Demanio) e contiene le linee guida per regioni, enti locali ed amministrazioni del Servizio sanitario nazionale, nelle more dell’adeguamento degli ordinamenti degli enti territoriali ai principi contenuti nel decreto legislativo n. 150 del 2009. Finalità, Contenuti e Principi generali - Finalità Il Piano è lo strumento che dà avvio al ciclo di gestione della performance (articolo 4 del decreto). È un documento programmatico triennale in cui, in coerenza con le risorse assegnate, sono esplicitati gli obiettivi, gli indicatori ed i target su cui si baserà poi la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance. Il Piano è redatto con lo scopo di assicurare: la qualità della rappresentazione della performance dal momento che in esso è esplicitato il processo e la modalità con cui si è arrivati a formulare gli obiettivi dell’amministrazione, nonché l’articolazione complessiva degli stessi. Questo consente la verifica interna ed esterna del livello di coerenza con i requisiti metodologici che, secondo il decreto, devono caratterizzare gli obiettivi. La comprensibilità della rappresentazione della performance. Nel Piano viene esplicitato il “legame” che sussiste tra i bisogni della collettività, la missione istituzionale, le priorità politiche, le strategie, gli obiettivi e gli indicatori dell’amministrazione, facendo in modo che tale documento sia redatto in maniera da consentire una facile lettura e comprensione dei suoi contenuti. L’attendibilità della rappresentazione della performance che è attendibile solo se è verificabile ex post la correttezza metodologica del processo di pianificazione (principi, fasi, tempi, soggetti) e delle sue risultanze (obiettivi, indicatori, target). Contenuti All’interno del Piano vanno riportati: gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi; - gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell’amministrazione; - gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori. In particolare occorre che nel Piano siano presenti i seguenti ulteriori contenuti: a) la descrizione della “identità” dell’amministrazione e, cioè, di quegli elementi che consentono di identificare “chi è” (mandato istituzionale e missione) e “che cosa fa” l’amministrazione (declinazione della missione e del mandato in aree strategiche, obiettivi strategici ed operativi). B) l’evidenza delle risultanze dell’analisi del contesto interno ed esterno all’amministrazione. Ad esempio: attraverso l’analisi del contesto esterno si ricavano informazioni importanti sull’evoluzione dei bisogni della collettività e, in generale, sulle attese degli stakeholder, elementi essenziali per la qualità della rappresentazione della performance. C) l’evidenza del processo seguito per la realizzazione del Piano e delle azioni di miglioramento del Ciclo di gestione delle performance. Principi generali Nella stesura del Piano devono essere rispettati i seguenti principi generali: n.1: Trasparenza L’amministrazione ha l’obbligo di comunicare il processo e i contenuti del Piano in coerenza con la disciplina del decreto e gli indirizzi della Commissione. N. 2: Immediata intelligibilità Il Piano deve essere di dimensioni contenute e facilmente comprensibile anche agli stakeholder esterni (utenti, fornitori, cittadinanza, associazioni di categoria, ecc.). N. 3: Veridicità e verificabilità I contenuti del Piano devono corrispondere alla realtà e per ogni indicatore deve essere indicata la fonte di provenienza dei dati. I dati che alimentano gli indicatori devono essere tracciabili. N. 4: Partecipazione È opportuno che il Piano sia definito attraverso una partecipazione attiva del personale dirigente che, a sua volta, deve favorire il coinvolgimento del personale afferente alla propria struttura organizzativa. N. 5: Coerenza interna ed esterna I contenuti del Piano devono essere coerenti con il contesto di riferimento (coerenza esterna) e con gli strumenti e le risorse (umane, strumentali, finanziarie) disponibili (coerenza interna, economiche ed umane disponibili. N. 6: Orizzonte pluriennale L’arco temporale di riferimento del Piano è il triennio, con scomposizione in obiettivi annuali, secondo una logica di scorrimento. La struttura del documento deve permettere il confronto negli anni dello stesso con la Relazione sulla performance. Nella definizione del Piano occorre, inoltre, tenere conto di due elementi: il collegamento ed integrazione con il processo ed i documenti di programmazione economico-finanziaria e di bilanci. La gradualità nell’adeguamento ai principi e il miglioramento continuo Struttura, contenuti e modalità di definizione del piano La struttura determina l’impostazione, ossia la forma del Piano, e il contenuto definisce che cosa si scrive in ogni sezione del Piano. Il processo di definizione del Piano segue cinque fasi logiche: a) definizione dell’identità dell’organizzazione; b) analisi del contesto esterno ed interno; c) definizione degli obiettivi strategici e delle strategie; d) definizione degli obiettivi operative dei piani operativi; e) comunicazione del Piano all’interno e all’esterno. Il completamento delle cinque fasi logiche consente la redazione e l’adozione del Piano.  
   
   
IMMIGRATO FOR PRESIDENT  
 
Milano, 9 novembre 2010 - Dilma Rousseff, neopresidente del Brasile postLula, è immigrata di seconda generazione. Come Obama. E in Italia quando avremo l’Immigrato for President? L’osservatorio Gfk Eurisko sugli Immigrati aiuta a capire il se e il come. Dopo la crisi si profilano con più precisione richieste verso il mondo dell’offerta dei beni di prima e seconda necessità, e dei servizi di cittadinanza: consapevolezze crescenti dei diritti di consumo. Gli immigrati in Italia crescono di numero (cinque milioni) e in capacità di domanda verso di noi che li ospitiamo. Le donne e gli uomini che stanno creando un inedito meticciato socioculturale se interrogati rispondono con attese precise, non divergenti da quelle di noi autoctoni, troppo spesso convinti di una “superiorità” che origina solo da pregiudizi. L’ultima edizione dell’Osservatorio Immigrati consegna alcuni dati che meritano approfondimenti anche per il loro rilievo sociopolitico. 1. La fiducia verso le banche aumenta in misura significativa. Dal confronto tra il 2006 ed oggi la fiducia passa dal 47% nel 2006 al 60% nel 2010. Quali i motivi dell’aumentato valore degli Istituti Bancari per gli immigrati? E’ probabile che l’attenzione selettiva ai nuovi clienti con la creazione di touch point dedicati abbia favorito l’aumento di reputazione positiva. Nel 2006, dai gruppi di discussione, emergeva un’Italia delle banche ostile e incapace di intercettare i bisogni di chi era da poco arrivato nel nostro Paese. Oggi, dice il nostro Osservatorio, la percezione è migliorata. Da non dimenticare che la reputazione migliorata è anche stata favorita dall’immagine positiva delle banche italiane rispetto ai profili speculativi e finanziariamente rischiosi delle banche all’estero. 2. L’altro dato su cui riflettere riguarda l’atteggiamento verso la politica italiana. Nello specifico, il desiderio e la propensione a votare. Ebbene, tale propensione è crollata dal 2006 ad oggi. Il 60% degli immigrati oggi non manifesta desideri di partecipazione politica, mentre nel 2006 era solo il 33% che segnalava disinteresse. Siamo alla caduta di credibilità dei partiti, di tutti, sinistra compresa. In sostanza, la politica sta sempre meno intercettando i desideri e i bisogni degli immigrati, mentre i servizi, come le banche, stanno recuperando, impegnandosi nel cogliere i bisogni di questi nuovi segmenti. 3. Recuperano valore e desiderabilità anche le grandi marche dei beni di largo consumo, dal food & drink, ai prodotti per la casa, all’healthcare. Le grandi marche sono sempre più valutate positivamente, in particolare le marche italiane. Ipotesi. Gli immigrati sono cittadini senza politica, alla ricerca di nuove identità che, per ora, sono rappresentate dalle istituzioni e dai brand frequentati nei percorsi di vita. E domani? Quali percorsi identificativi saranno loro riservati?  
   
   
LOMBARDIA: APPROVATA MANOVRA BILANCIO 2011 DA 24,9 MLD FORMIGONI: SACRIFICI PER I TAGLI MA QUALITÀ SERVIZI INVARIATA GIBELLI: PROVVEDIMENTO E´ UN ESEMPIO DI PROTO-FEDERALISMO  
 
Milano, 10 novembre 2010 - I tagli imposti dal Governo comportano "sacrifici" per il bilancio regionale così come per i Comuni, le Province e i cittadini, ma la "tradizionale robustezza della Regione Lombardia e le pratiche virtuose portate avanti negli anni ci consentono di ridurre al minimo questi sacrifici e di continuare a garantire la qualità dei servizi". Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha sintetizzato in questo modo i contenuti della manovra di bilancio 2011 che, insieme alla legge finanziaria, è stata approvata dalla Giunta regionale. Affiancato dal vice presidente Andrea Gibelli, dall´assessore al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali Romano Colozzi e dall´intera Giunta regionale, Formigoni ha illustrato ieri alla stampa le linee del bilancio: 24,9 miliardi - di cui 15,2 per la sanità e ben 3,5 per il Fondo perequativo di solidarietà nazionale per le Regioni - oltre 1,5 miliardi di investimenti nel prossimo triennio e nessun aumento della pressione fiscale (compresa la conferma dell´abolizione della tassa sul metano). Delineando il contesto in cui si inserisce questo provvedimento, Formigoni ha ricordato come occorra far fronte a minori trasferimenti statali per 1,2 miliardi rispetto al 2010. Anche il Patto di stabilità è stato diminuito sia sul versante degli impegni (da 4,4 miliardi a 3,950 miliardi) sia sul versante dei pagamenti (da 4,340 miliardi a 3,7 miliardi). "La manovra nazionale - ha spiegato Formigoni - pesa in maniera significativa e colpisce soprattutto i settori dei trasporti e delle politiche sociali. Anche quest´anno Regione Lombardia prosegue comunque nella politica di totale rispetto del Patto di stabilità. Approvando questo bilancio a legislazione vigente abbiamo voluto compiere una scelta di assoluta trasparenza". A questo proposito Formigoni ha ricordato come sia aperto un Tavolo di negoziazione tra il Governo e tutte le Regioni, che hanno chiesto risorse aggiuntive ritenendo insostenibili i tagli di luglio. "Da questo Tavolo - ha aggiunto il presidente - ci attendiamo risposte significative soprattutto sul fronte del trasporto pubblico locale". Si parla informalmente della cifra di 1 miliardo di risorse in più per tutte le Regioni. "Il provvedimento varato dalla Giunta - ha spiegato ancora Formigoni - risponde innanzitutto all´esigenza di assicurare la copertura di tutte le spese obbligatorie, cioè quelle legate a contratti, leggi, ecc. Evitiamo trucchi contabili a volte usati da altre amministrazioni per spostare al futuro gli obblighi di spesa, all´insegna della chiarezza e trasparenza assoluta". "Questa manovra - ha aggiunto il vice presidente Gibelli - rappresenta un esempio di virtuosità e dà un messaggio importante anche alle altre Regioni. Anticipiamo un patto di responsabilità tra le Regioni, definendo un´architettura per cui la Lombardia diventa un modello per chiunque chieda finanziamenti pubblici. E´ una manovra che si può definire di proto-federalismo, che mostra la capacità della Lombardia di anticipare strumenti che devono diventare patrimonio comune. E´ un provvedimento che rappresenta un termine di paragone che deve essere considerato raggiungibile anche da altri". Gibelli ha parlato anche della capacità lombarda di unire "virtuosità e competitività", abbandonando qualunque criterio assistenzialistico. Efficace Gestione Della Spesa - Considerato il taglio dei trasferimenti, la manovra 2011 si caratterizza per una ancora più attenta razionalizzazione delle spese, messa in atto per poter destinare maggiori risorse agli investimenti e alla ripresa economica. L´efficienza gestionale raggiunta è dimostrata, ad esempio, dal fatto che in Lombardia l´indicatore relativo alla spesa per il personale su 1.000 abitanti è 0,55, il più basso in Italia (dati Corte dei Conti), a fronte di una media nazionale di 1,7. "Sono state ulteriormente ridimensionate - ha aggiunto Formigoni - le spese di rappresentanza, le spese per incarichi di consulenza (già ridotte all´osso) e per comitati tecnico-scientifici, le spese legali, le spese di affitto, le missioni e i rimborsi spese ai componenti della Giunta". L´insediamento a Palazzo Lombardia consentirà poi di creare ulteriori spazi di razionalizzazione, soprattutto per ciò che riguarda la spesa relativa agli affitti e alle utenze. Prosegue inoltre la riduzione del numero dei dirigenti, che erano 660 nel 1995, 340 nel 2005 e saranno 240 nel 2011. Riduzione Tempi Di Pagamento - L´attenta gestione finanziaria è testimoniata anche dalla velocizzazione dei tempi di pagamento: a tal proposito, è degna di rilievo una norma (unica in Italia) inserita nell´attuale manovra, che impone, entro la fine del 2011, il pagamento dei fornitori di beni e servizi di tutto il sistema regionale lombardo entro 60 giorni, anticipando le indicazioni delle normative europee in materia. Ed ecco, in dettaglio, i principali capitoli della manovra. Area Economica - Le risorse complessivamente stanziate per l´Area economica ammontano a 132,3 milioni, a cui si aggiungono circa 300 milioni, che saranno immessi nel sistema attraverso Finlombarda. Imprese - Per quanto riguarda il sostegno alle imprese, si proseguirà con una pluralità di interventi che vanno dal finanziamento di Fondi di rotazione al supporto all´internalizzazione. Sono previste inoltre specifiche risorse destinate alle politiche di sostegno al credito. Una particolare attenzione è posta al mondo dell´artigianato, così come agli interventi destinati allo sviluppo tecnologico e alla ricerca. Cultura - Sul fronte cultura sono previsti il rifinanziamento del Fondo unico per lo spettacolo, l´erogazione di contributi ad enti locali, per l´esercizio di funzioni in materia di biblioteche e musei, promozione educativa e culturale, e per l´ammodernamento di edifici ed infrastrutture a valenza culturale. Turismo - Sul turismo è in programma, tra le altre cose, la rivalorizzazione delle infrastrutture a sostegno del turismo, contributi per campeggi e soggiorni didattico-educativi. Area Sociale - Le risorse complessive per questa area sono pari a 16,864 miliardi, di cui 15,2 per la sanità e 1,5 per il settore socio-sanitario. Sanita´ - Alcune priorità per il settore sanitario riguardano: potenziamento dei servizi territoriali di assistenza per la cura della cronicità per evitare inutili ricoveri in ospedale; attivazione di strutture di ricovero intermedie tra l´ospedale e il domicilio; un forte investimento nelle nuove tecnologie (telemedicina, e-health, ecc); nuove regole per l´accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie; rinnovata attenzione alla prevenzione, soprattutto nei confronti dei giovani e giovanissimi, rispetto al consumo di alcool e droghe). Sociale - Per quanto riguarda il welfare, invece, si punterà su: sostegno alla maternità, alla famiglia e ai minori (buoni e voucher per le famiglie numerose e sperimentazione di nuovi interventi a tutela della maternità come il fondo Nasko); sostegno alle persone fragili, in particolare anziani e disabili (ulteriori strumenti per il potenziamento dell´autonomia dei disabili, presa in carico di persone in stato vegetativo e affette da Sla, potenziamento della rete di assistenza domiciliare). Casa - Le politiche abitative punteranno invece sul sostegno alle famiglie per l´accesso alle abitazioni in locazione: 15 milioni di risorse autonome nel 2011 finanzieranno i bandi per l´erogazione di contributi per il sostegno alle spese di affitto; si potrà contare inoltre su risorse statali per circa 23,3 milioni. Per l´edilizia universitaria vengono stanziati 3,75 milioni; inoltre, l´Accordo di programma con il mondo universitario consentirà di realizzare strutture destinate a studenti (1,25 milioni). Sono inoltre state previste risorse statali per il Piano nazionale per la casa per circa 55 milioni. Istruzione, Formazione E Lavoro - Le risorse autonome integrano le risorse comunitarie del Fse, del Fas e di altre diverse fonti di finanziamento statali. In particolare le risorse straordinarie destinate agli ammortizzatori sociali, grazie agli specifici accordi con il livello governativo, vengono gestite in modo coordinato rispetto alle politiche attive per il lavoro. Anche la programmazione 2011 riconferma il "sistema della dote", nelle sue componenti scuola e lavoro, come strumento integrato che consente la programmazione coordinata delle diverse fonti di finanziamento con l´obiettivo ultimo di favorire la libera scelta della persona (studenti, ricercatori, persone in cerca di occupazione). Complessivamente, le politiche per il lavoro e le politiche in ambito di istruzione e formazione assorbono risorse pari a circa 292 milioni di euro. Gli interventi in materia di edilizia scolastica, nonché i contributi per la valorizzazione delle eccellenze, assorbiranno invece risorse autonome pari a circa 12,1 milioni. Area Territoriale . Le risorse complessive per questa area sono pari a 1,426 miliardi. Infrastrutture E Trasporto Pubblico Locale - I tagli imposti dalla manovra statale implicheranno una revisione complessiva dell´impianto del trasporto regionale e del suo finanziamento e renderanno necessarie forti azioni di razionalizzazione. Le risorse stanziate a bilancio risultano di oltre 1,2 miliardi e comprendono anche risorse proprie che Regione Lombardia ha allocato in sostituzione di mancati trasferimenti statali per i contratti di servizio ferroviario. In particolare le risorse verranno impiegate per: completamento di importanti opere viarie; esecuzione fino al 2015 di opere essenziali per l´accessibilità al sito Expo; il rinnovo del parco autobus; l´acquisto di nuovi treni e il potenziamento di linee ferroviarie; la riqualificazione del sistema dei Navigli, la messa in sicurezza di dighe, l´ammodernamento di opere relative al demanio della navigazione interna; il mantenimento della politica di agevolazioni tariffarie, comunque garantita nonostante i tagli sui trasporti; la copertura dei contratti di servizio. Ambiente E Territorio - I principali interventi riguardano: tutela delle aree protette, gestione e sviluppo delle risorse idriche, la pianificazione territoriale e difesa del suolo. Per quanto riguarda i servizi di pubblica utilità, le linee d´azione principali riguardano l´attuazione di programmi sulla gestione dei rifiuti, l´assegnazione di risorse agli enti locali per l´esercizio delle deleghe in materia di acque pubbliche e la realizzazione degli interventi nell´ambito dell´Aqst "Ambiente, energia, acqua e rifiuti". Agricoltura - Gli interventi principali riguardano l´attuazione del Psr 2007/2013, la realizzazione di progetti per il sostegno della competitività del settore agricolo, la tutela, salvaguardia e valorizzazione delle produzioni alimentari, nonché un programma straordinario di interventi per l´attuazione della direttiva Nitrati. Vanno segnalati inoltre: 306 milioni destinati al finanziamento di ulteriori investimenti a cui Regione Lombardia attribuisce priorità e rilevanza strategica; 137,5 milioni destinati al finanziamento di politiche correnti prioritarie per Regione Lombardia.  
   
   
REGIONE SICILIA: LOMBARDO RICEVE AMBASCIATORE DI GERMANIA IN ITALIA  
 
Palermo, 10 novembre 2010 - Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha incontrato ieri mattina l´ambasciatore di Germania in Italia, Michael H. Gerdts, in visita di cortesia a palazzo d´Orleans. L´ambasciatore era accompagnato dal nuovo console onorario della Germania a Palermo, Vincenzo Militello. Le immagini dell´incontro sono disponibili sul server dell´Ufficio stampa della Presidenza della Regione siciliana.  
   
   
FVG: V COMM: PDL ELEZIONI PROVINCIALI E COMUNALI, ILLUSTRAZIONE  
 
Trieste, 11 novembre 2010 - Partenza in salita, per l´illustrazione in V Commissione del Friuli Venezia Giulia , presieduta da Roberto Marin (Pdl), della proposta di legge dei rappresentanti del Pdl Paolo Ciani, Daniele Galasso, Franco Baritussio e lo stesso Marin sulla revisione sia dell´ordinamento degli enti locali sia del settore elettorale, finalizzata al contenimento della spesa pubblica. In apertura dei lavori, la critica dell´opposizione è stata rivolta all´assenza della Giunta regionale di fronte a un argomento così delicato, ma la maggiore discussione è andata alla stessa opportunità di trattare singolarmente la proposta quando sul tavolo della Commissione ci sono già altri provvedimenti che riguardano l´argomento. Primo ad avanzare concretamente la proposta di creare un Comitato ristretto è stato Antonio Pedicini (Pdl), idea che però non ha trovato il consenso necessario, in special modo nell´Udc data la contrarietà di Edoardo Sasco. Dopo una lunga pausa durante la quale la maggioranza si è consultata sull´avanzamento dei lavori, il presidente Marin ha dato la parola a Ciani per l´illustrazione della norma. Dal consigliere, che ne ha sottolineato l´urgenza data dalle elezioni amministrative della prossima primavera per le Province di Gorizia e Trieste, si è così appreso che l´articolo 1 riduce il numero dei consiglieri provinciali (sono ridotti a 19 nelle province sino a 300.000 abitanti e a 24 nelle altre). Il 2 ridefinisce i collegi elettorali provinciali ai fini dei rinnovi dei Consigli medesimi che avranno luogo dal 2011. Il 3 determina il numero massimo di assessori per ciascuna Provincia pari a un quarto dei Consiglieri, arrotondando all´unità superiore e computando nel calcolo il presidente provinciale. Il 4 va di pari passo per assessori e consiglieri comunali. Con l´articolo 5, per le elezioni provinciali si modifica il premio di maggioranza prevedendo, sia al primo che al secondo turno di votazione, anziché l´assegnazione del 60% dei seggi quella dei due terzi, con arrotondamento all´unità superiore, al gruppo o ai gruppi collegati alla carica di presidente della Provincia, sempre che nessun altro gruppo o altri gruppi collegati abbiano superato nel primo turno il 50% dei voti validi. La stessa previsione è contenuta nell´articolo seguente, per l´attribuzione dei seggi per l´elezione del Consiglio comunale dove la popolazione è inferiore ai 15.000 abitanti. L´articolo 7 elimina, alla scadenza del relativo incarico, la figura del direttore generale sia nei Comuni con popolazione fino a 100.000 abitanti sia nelle Province. All´articolo 8, infine, troviamo la soppressione della figura del Difensore civico comunale, lasciando la possibilità di attribuirne le funzioni alla Provincia nel cui territorio rientra il Comune, mediante apposita convenzione. Il presidente Marin ha dichiarato conclusi i lavori, non prima, però, di essersi impegnato a verificare, a livello di accordo di maggioranza, tre previsioni della proposta di legge in esame: l´assegnazione dei due terzi dei seggi ai candidati presidenti; la riduzione del 20% del numero dei consiglieri provinciali; l´abrogazione dei direttori generali nei Comuni, da poter svincolare al numero degli abitanti.  
   
   
PRONTA IN ABRUZZO PRIMA LEGGE COMUNITARIA REGIONALE SERVIRA´AD ADEGUARE LEGGI REGIONALI A QUELLE EUROPEE  
 
Pescara, 10 novembre 2010 - La Giunta regionale ha sottoposto alla Conferenza permanente Regione - Enti Locali il progetto di legge comunitaria regionale 2010. "Sta per compiersi - ha affermato l´assessore alle Riforme istituzionali, Carlo Masci - un importante passo verso la modernizzazione e la semplificazione. Grazie al governo Chiodi la Regione Abruzzo, per la prima volta dopo la modifica del Titolo V della Costituzione Italiana, intervenuta nel 2001, e dopo le riforme dei Trattati dell´Unione Europea, adegua con un unico provvedimento normativo, le proprie leggi al diritto europeo e partecipa ordinatamente alla così detta fase discendente, che obbliga stati membri e regioni a garantire che tutte le leggi siano conformi alle prescrizioni dell´Unione Europea".il progetto di legge sottoposto alla Conferenza, sarà portato dal presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, all´esame della Giunta Regionale e, quindi, del Consiglio Regionale per consentire l´approvazione e la promulgazione della prima legge comunitaria regionale per l´Abruzzo. Alla predisposizione del progetto di legge hanno lavorato, congiuntamente, le strutture della Giunta e quelle del Consiglio Regionale, attuando un´unica logica di governance regionale di fronte alla politica europea. A partire dal 2010 la legge comunitaria regionale costituirà uno strumento ordinario che, con cadenza annuale, riallinerà l´ordinamento regionale a quello europeo. "Questo - ha proseguito Masci farà in modo che i cittadini e il mondo produttivo abbiano certezza delle norme in vigore; contemporaneamente sarà scongiurato il rischio che l´Unione Europea contesti alla Regione l´infrazione di norme comunitarie ed applichi conseguenti sanzioni finanziarie. Il lavoro svolto - ha continuato l´Assessore ? rappresenta un primo importante passo verso la modernizzazione della Regione, anche in tema di sussidiarietà per l´esercizio delle competenze legislative regionali e per la partecipazione delle realtà locali all´Unione Europea". La Regione Abruzzo, dopo aver affrontato diversi settori delle politiche europee - dall´Agricoltura, alle Attività produttive (Commercio, Artigianato, e Turismo), dalla semplificazione delle procedure per l´impresa, alla risoluzione di alcune procedure d´infrazione, dall´Ambiente, ai Trasporti (in materia di trasporti pubblici locali o di linee commerciali) - interviene su alcuni di essi. L´auspicio è che le comunità locali sappiano cogliere lo sforzo d´innovazione realizzato in modo da consentire che, anche per il futuro, il modello di collaborazione messo a punto, possa essere utilmente ripreso per migliorare la partecipazione dell´Abruzzo alla vita dell´Unione Europea.  
   
   
CAMPNIA DECENTRAMENTO, INSEDIATA LA COMMISSIONE DI STUDIO. PROSEGUE SPEDITO L´IMPEGNO PER LA RIFORMA DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE  
 
Napoli, 10 novembre 2010 - L´assessore regionale ai Rapporti con le Autonomie locali Pasquale Sommese ha insediato ieri a Roma presso la sede della Regione Campania, presente il capo di Gabinetto del presidente Danilo Del Gaizo, la Commissione di Studio sul Decentramento. Ne fanno parte i professori Beniamino Caravita Di Toritto dell´università La Sapienza, Aristide Police dell´università di Tor Vergata, Maria Alessandra Sandulli dell´università Roma Tre, Antonio Palma dell´università di Fisciano e gli avvocati amministrativisti Lorenzo Lentini e Antonio Nardone. "Prosegue spedito - sottolinea l´assessore Sommese - l´impegno per una riforma di straordinaria e decisiva importanza per la Campania. La Commissione ha il compito di formulare proposte organiche per la distribuzione delle funzioni amministrative sul territorio, nella prospettiva, da un lato, di distribuire le stesse agli enti più vicini ai cittadini al fine di soddisfare le loro esigenze, e, dall´altro, di riorganizzare l´ente Regione nel suo complesso, con il riconoscimento del ruolo di programmazione, coordinamento e controllo. L´obiettivo è quello di realizzare la razionalizzazione delle risorse regionali in coerenza con l´avvio del federalismo fiscale nazionale, attuando anche sul piano territoriale il processo di stabilizzazione finanziaria avviato dalla giunta Caldoro", conclude l´assessore Sommese.  
   
   
FEDERALISMO, MERCATO, SERVIZI AI CITTADINI L’11 E IL 12 NOVEMBRE A ORVIETO NE DISCUTONO CONSUMATORI, UTENTI E REGIONI  
 
Perugia, 10 novembre 2010 – Federalismo, scusi, lei è favorevole o contrario? Il 42 per cento è favorevole (molto favorevole il 7 per cento, abbastanza favorevole il 35), il 40 per cento è contrario (molto contrario il 16 per cento, abbastanza contrario il 24). Il rimanente 18 per cento, semplicemente, “non sa”. È questo il dato sull’“atteggiamento generale” nei confronti del federalismo, così come emerge dalla ricerca “Il Federalismo in Italia”, che sarà presentata dal professor Renato Mannheimer giovedì 11 al Palazzo del Popolo di Orvieto, in apertura della 11esima “sessione programmatica”, che vedrà il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti e le Regioni confrontarsi per due giorni sui temi del federalismo, del mercato e dei servizi ai cittadini. L’indagine è stata commissionata dalla Regione Umbria all’Ispo Ricerche su un campione di 800 casi esteso su tutto il territorio nazionale. Alla relazione del professor Mannheimer (prevista per le 11, dopo i saluti del sindaco di Orvieto, del presidente Unioncamere Umbria, del presidente della Provincia di Terni e dell’assessore coordinatore delle Regioni Antonio Canzian) farà seguito la prima sessione dei lavori dedicata a “Politiche Sociali e Salute”: relazione introduttiva di Aldo Bonomi, “punto politico” di Salvatore Allocca, assessore al Welfare e Tutela dei Consumatori della Regione Toscana, interventi del portavoce delle Regioni e di quelli delle Associazioni dei Consumatori, Antonio Longo e Liliana Ciccarelli. Nel pomeriggio, seconda sessione dedicata a “Commercio e Servizi”: alla relazione introduttiva di Luca Pellegrini seguirà il “punto politico” degli assessori della Regione Umbria Fabrizio Bracco (Cultura, Turismo, Commercio e Tutela dei Consumatori) e Silvano Rometti (Ambiente, Infrastrutture e Mobilità), e quindi le rispettive posizioni delle Regioni espresse da Paola Castellini, portavoce delle Regioni, e dei consumatori (portavoce Paolo Landi e Mario Finzi). Le conclusioni della prima giornata di lavori saranno di Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico e presidente del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti. Alla “Fiscalità locale e costi del Federalismo” sarà dedicata la terza sessione di lavori, aperti venerdì 12 novembre dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini. La relazione introduttiva sarà curata da Francesco Palermo, Cornelia Tausch (responsabile dell’economia e rapporti internazionali dell’Associazione Tedesca dei Consumatori) e Gianangelo Bellati, direttore dell’Eurosportello Unioncamere Veneto. A seguire, il “punto politico” di Antonio Stefano Caridi, assessore alle Attività Produttive della Regione Calabria, e le posizioni di Regioni e consumatori (portavoce Luisa Crisigiovanni e Lorenzo Miozzi). Concluderà i lavori Giuseppe Tripoli, Capo Dipartimento per l’impresa e la internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico.  
   
   
REGIONE SARDEGNA SBLOCCA I FONDI DELLA TERZA RATA FONDO UNICO PER COMUNI E PROVINCE  
 
Cagliari, 10 Novembre 2010 - L´assessorato degli Enti locali, finanze e urbanistica ha avviato il processo di liquidazione della terza rata delle somme spettanti per il 2010 ai Comuni e alle Province della Sardegna relative al fondo unico per il finanziamento del sistema delle autonomie locali. Il provvedimento della Regione interviene per consentire alle amministrazioni locali il rispetto degli impegni di spesa per il loro pieno funzionamento e interviene per affrontare, con i mezzi necessari, lo stato di difficoltà finanziaria dettata dalla crisi economica nazionale e internazionale. Lo sblocco dei finanziamenti da parte della Regione consentirà di assegnare ai Comuni isolani oltre 122 milioni e 565 mila euro mentre per le otto Province è invece prevista una spesa di 18 milioni. Quest’ultimo intervento completa la fase di liquidazione della terza rata del fondo unico che l’Assessorato degli Enti locali aveva già attivato versando, per i Comuni più in difficoltà, una prima anticipazione speciale utile a consentire alle amministrazioni locali di affrontare le vertenze più urgenti. Mettendo in campo ingenti risorse economiche, con quest’ultimo provvedimento, la Regione completa un altro passo fondamentale per dare pronta risposta alle esigenze rappresentate dagli Enti locali. Proprio in questa direzione l’azione dell’Esecutivo verso il completamento dell’iter di liquidazione dell’intero fondo unico (che in totale, per l’anno 2010, assegna risorse per oltre 512 milioni di euro destinati ai comuni e 72 milioni per le province) proseguirà anche il prossimo anno con il pagamento della quarta e ultima rata. "Nonostante la crisi economica e la recessione che ha colpito a più livelli il Paese e in particolare la nostra regione - ha commentato l’assessore degli Enti locali, Nicola Rassu - la Giunta ha potuto rispettare comunque gli impegni presi con le amministrazioni locali, erogando i fondi necessari per far fronte ai più urgenti problemi delle comunità isolane". "Le risorse messe in campo dall’Esecutivo – ha concluso Rassu – potranno dare nuovo respiro a Comuni e Province offrendo loro gli strumenti necessari per completare il rilancio delle attività già avviate e la creazione di nuove".  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE ADOTTA, IN SEDE TECNICA, IL BILANCIO DI PREVISIONE 2011.  
 
Ancona, 11 Novembre 2010 - La Giunta regionale ha adottato, in sede tecnica, il bilancio di previsione 2011 per l´avvio della concertazione e, quindi, rendere possibile l´approvazione entro il prossimo dicembre. La proposta e` stata inviata all´Assemblea legislativa, mentre lunedi` prossimo inizieranno le consultazioni con le categorie produttive, sociali e gli enti locali. La proposta - attraverso un processo di riqualificazione del bilancio, una ristrutturazione dei capitoli di spesa e le economie attivate con diversi provvedimenti, sulla base del metodo del ´bilancio a base zero´ ´ recupera 26 milioni di euro che verranno impegnati per attenuare gli effetti della riduzione dei trasferimenti dello Stato, pari a 148 milioni. La somma recuperata dalla Regione verra` utilizzata in quattro specifiche aree: politiche sociali (a sostegno di ogni forma di fragilita`); tutela del lavoro e rilancio dell´occupazione; sviluppo economico (green economy); turismo e cultura. In queste aree i mancati trasferimenti dello Stato saranno compensati dal maggior impegno garantito dalla Regione, lasciando inalterato il flusso delle risorse (Stato e Regione) rispetto allo scorso anno, di cui beneficeranno in modo particolare gli enti locali per le politiche di coesione sociale.  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA HA APPROVATO IL DPEFR PER GLI ANNI 2011-2013  
 
Catanzaro, 10 novembre 2010 - Si è riunita la Giunta regionale sotto la Presidenza del presidente Giuseppe Scopelliti con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra, la Giunta, in esecuzione dell’Ordinanza del Tar Calabria. Ha approvato la modifica del calendario venatorio 2010-2011. La Giunta, su proposta dell’Assessore al Bilancio e Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini ha approvato il Dpefr per gli anni 2011-2013, che è uno strumento di indirizzo contenente la programmazione economico-finanziaria della Regione per l’anno successivo e con proiezione triennale. “Esso costituisce - ha detto Mancini - uno strumento di raccordo fra le linee programmatiche degli organi di indirizzo politico e la programmazione finanziaria della Regione. Comprende la descrizione delle politiche regionali (programma di governo del Presidente Scopelliti, articolato per materie, e analisi delle priorità come i fondi strutturali e la sanità); la descrizione delle condizioni economiche di contesto e l’analisi della finanza regionale e linee generali di bilancio 2010-2012. Il Dpefr 2011, in particolare, approfondisce le problematiche legate all’attuazione del processo di federalismo fiscale attualmente in atto, descrivendo, fra l’altro, gli effetti delle politiche di rigore attuate dal Governo sulla spesa pubblica (c.D. Tagli del Decreto Tremonti), i quali incideranno notevolmente sui processi di entrata e di spesa regionale, modificando radicalmente le tradizionali regole di gestione delle risorse pubbliche”. Il Documento, inoltre, contiene un’analisi sulla problematica del Patto di Stabilità interno, in relazione ai profili di riforma avviati dal Governo, e agli effetti dello stesso sulla spesa regionale, in particolare sull’impiego delle risorse comunitarie. In merito alle misure adottate, il Dpefr traccia un quadro degli interventi fatti dalla Giunta Scopelliti in relazione alle misure di razionalizzazione già avviate ed all’impatto che esse hanno sul bilancio d’esercizio 2011. La Giunta, su proposta dello stesso assessore Mancini, ha approvato, poi, alcune variazioni di bilancio. Tra le più importanti, quella relativa all’assegnazione di oltre dodici milioni di euro da parte dello Stato per la realizzazione di programmi di stabilizzazione dei soggetti impegnati nei progetti relativi a lavori socialmente utili, come contributo per l’anno 2009. Vi è, poi, l’inserimento in bilancio di circa trentottomila euro, assegnati dallo stato, come acconto per l’annualità 2010 per finanziare anche le strutture accreditate ad effettuare trapianti e prelievi di organi e tessuti. Sempre su proposta dell’Assessore Mancini, è stata ratificata la Convenzione tra l’Autorità di Gestione per il Programma Operativo Interregionale (P.o.in.) “Attrattori culturali, naturali e turismo” (Fesr) 2007/2013 e la Regione Calabria, per l’espletamento delle funzioni di Organismo Intermedio e delle funzioni di programmazione e di attuazione delle operazioni di valorizzazione, ai fini turistici del patrimonio di attrattori dei Poli di cui alle Rete di offerta “Viaggio tra le identità culturali, le arti e le tradizioni popolari”. Si tratta di un provvedimento consequenziale all’approvazione del Programma operativo interregionale (P.o.in.) “Attrattori culturali, naturali e turismo”, da parte della Commissione Europea, che ha, tra l’altro, individuato Autorità di Gestione la Regione Campania. Con la stessa delibera si è preso atto della descrizione del sistema di gestione e controllo del Poin “Attrattori culturali, naturali e turismo” (Fesr) 2007/2013 e si è confermata la designazione del Dirigente Generale del Dipartimento “Programmazione Nazionale e Comunitaria” come responsabile dell’Organismo Intermedio per la Rete di offerta “Viaggio tra le identità culturali, le arti e le tradizioni popolari” e si è approvata la struttura organizzativa dello stesso Organismo.  
   
   
SICILIA: FINANZIARIA DI CONTENIMENTO COSTI E INVESTIMENTI  
 
Catania, 10 novembre 2010 - Ha preso il via ieri da Catania la serie di incontri che vedra´ l´assessore all´Economia, Gaetano Armao, confrontarsi con le giunte delle camere di commercio siciliane per illustrare la manovra finanziaria della Regione siciliana "E´ un confronto indispensabile - ha affermato Armao - con la business comunity. Consideriamo, infatti, le camere di commercio interlocutori necessari e privilegiati dai quali raccogliere umori ed esigenze ed ai quali illustrare le misure fin qui prese per il rilancio dell´economia siciliana". "Ci troviamo ad affrontare una fase di predisposizione del bilancio di previsione della Regione - ha continuato - che si annuncia difficile e complessa. Siamo intervenuti con tagli alla spesa pubblica per 700 milioni di euro, recependo anche norme di contenimento introdotte a livello nazionale e, allo stesso tempo, siamo riusciti ad inserire in bilancio 350 milioni di euro per investimenti e sostegno allo sviluppo. Si tratta di soldi destinati agli enti locali e alle imprese". "Nonostante le difficolta´ - ha concluso Armao - non vogliamo perdere l´occasione per portare una nota riformatrice nella gestione della cosa pubblica. Sono state inserite, infatti, anche norme per lo snellimento e la semplificazione dei procedimenti amministrativi, a partire dalla Dia, la dichiarazioni di inizio attivita´". Nel pomeriggio l´assessore Armao proseguira´ il confronto sulla finanziaria incontrando a Palermo la giunta della Camera di Commercio del capoluogo.  
   
   
GIUNTA SARDEGNA, FINANZIARIA 2011: ULTIME VERIFICHE E CONFRONTO CON SINDACATI  
 
Cagliari, 10 Novembre 2010 - La Giunta regionale ha avviato le ultime verifiche tecniche sulla Manovra da poco più di 6,8 miliardi di euro che saraà approvata e inviata al Consiglio regionale dopo un ulteriore confronto (che seguirà quello di ieri) con le segreterie regionali dei sindacati. "E´ una manovra snella che tiene conto del momento di difficoltà dei conti pubblici ma anche della crisi economico-sociale - ha spiegato il presidente Ugo Cappellacci - . Stiamo facendo il massimo per razionalizzare la spesa e destinare le non troppe risorse disponibili ad affrontare le principali emergenze, prima tra queste quelle del lavoro e dello sviluppo". Sulla difficile congiuntura si è soffermato anche l´assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che ha evidenziato la convergenza e il senso di responsabilità di tutti i componenti dell´esecutivo. "Come ha ricordato il presidente Cappellacci - ha osservato - è fondamentale ripetere il percorso virtuoso che ha consentito lo scorso anno di evitare il ricorso all´esercizio provvisorio e confidiamo, grazie anche alla concertazione con le forze sociali, di proseguire lungo questa strada".  
   
   
CALABRIA, IL SOTTOSEGRETARIO ALLE RIFORME ALBERTO SARRA HA PARTECIPATO ALLA CONFERENZA STATO-REGIONI SULLE COMUNITÀ MONTANE  
 
Catanzaro, 10 novembre 2010 - Il sottosegretario alle Riforme, Alberto Sarra, ha partecipato ieri a Roma alla conferenza Stato-regioni dove si è discusso delle Comunità Montane. Una riunione nella quale si è parlato dell’intesa sul decreto ministeriale di attuazione della legge Finanziaria 2010 e della bozza di emendamento relativa alla situazione economico-finanziaria delle Comunità Montane. La conferenza unificata ha avuto un esito largamente positivo sia per il punto riguardante i comuni calabresi che per la situazione relativa al fondo della montagna. Entrando nello specifico della questione, gli interlocutori hanno stabilito che le somme ripartite potranno essere utilizzate oltre che per la spesa corrente, anche per le spese inerenti il personale dipendente delle Comunità Montane. Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti si è detto soddisfatto per l’approvazione di tutti gli emendamenti proposti dalle Regioni. “Siamo riusciti – ha detto il presidente Scopelliti -, d’intesa col sottosegretario Sarra, ad ottenere un risultato importante che consentirà di dare garanzie di continuità lavorative a tutti i dipendenti delle Comunità Montane”. “Oggi è un giorno significativo per i lavoratori calabresi – ha affermato Sarra - a conferma che i temi dell’occupazione sono al centro dell’attività della Giunta Scopelliti”.  
   
   
TOSCANA: AREA METROPOLITANA, SI LAVORA AI PROGETTI PER IL PRS GIÀ INDIVIDUATE LE PRIORITÀ COMUNI. I TECNIC I AL LAVORO  
 
Firenze, 10 novembe 2010 - La conferenza dell´area metropolitana fiorentina, rinnovata nei mesi scorsi, inizia a lavorare su temi concreti. Ieri i tre comuni capoluogo di Firenze, Prato e Pistoia, il circondario empolese e le tre Province, insieme alla Regione, hanno infatti individuato un metodo e una serie di temi che poi dovranno diventare le priorità dell´area metropolitana: progetti concreti da proporre per il Programma regionale di sviluppo, il più importante atto di indirizzo per l´intera legislatura, che la giunta toscana si appresta a varare nei primi mesi dell´anno. «C´era accordo pieno sui temi da approfondire e sviluppare – commenta l´assessore alle riforme istituzionali della Toscana, on. Riccardo Nencini - Abbiamo subito messo al lavoro un gruppo di tecnici per entrare nei dettagli. Successivamente al tavolo saranno chiamati anche i vari assessori al ramo. Ci siamo detti di rivedersi nel giro di un paio di settimane. E questa – prosegue l´assessore - è una cornice importante per trovare risposte alle questioni che da tempo albergano nell´area metropolitana fiorentina, una porzione di Toscana che da sola comprende un terzo degli abitanti di tutta la regione e una parte importante del Pil» Nelle settimane scorse il gruppo tecnico istituito dalla Conferenza di Area metropolitana aveva fatto il punto sui 34 progetti a suo tempo inseriti nel Patto locale di sviluppo dell´area (Pasl), sottoscritto nel 2007. Partendo da quello sono stati individuati 25 temi: 19 già compresi nel Pasl e sei nuovi. In particolare gli approfondimenti che saranno fatti nelle prossime settimane riguarderanno, per lo sviluppo economico, i distretti della moda e i poli di innovazione, per la mobilità e le infrastrutture Prato, i progetti di mobilità elettrica, il tunnel cittadino di Firenze e il wi-fi d ´area, e poi ancora la cultura e l´immigrazione. Tra i progetti nuovi inseriti ci sono, tra gli altri, il Parco della Piana, i patti territoriali contro l´evasione fiscale e l´illegalità economica, il tema più ampio del federalismo fiscale, il distretto tecnologico dei beni culturali e il corridoio ferroviario Firenze, Empoli, Siena e Chiusi.  
   
   
ABRUZZO: GIA´ PARTITA RICHIESTA PER FONDI ARCUS  
 
 L´aquila, 10 novembre 2010 - "La richiesta di utilizzo dei fondi Arcus Spa in favore delle istituzioni culturali aquilane colpite dal terremoto è già partita". Lo ha detto l´assessore alla Cultura, Mauro Di Dalmazio, rispondendo all´appello dei rappresentanti delle istituzioni culturali aquilane. "Non possiamo che trovarci d´accordo sulla linea indicata dalle associazioni culturali  ha aggiunto l´assessore  tant´è che da tempo abbiamo inviato al ministro Bondi la richiesta di attingere ai fondi Arcus". "Anzi chiarisce Di Dalmazio abbiamo presentato una nostra proposta operativa che riteniamo possa venire incontro alle esigenze delle associazioni culturali abruzzesi in modo da evitare il collasso del sistema culturale per la gravissima situazione ". In particolare, la proposta presentata dall´assessore Di Dalmazio prevede l´adozione di un provvedimento in virtù del quale una percentuale (1,5%) delle maggiori risorse percepite da Arcus s.P.a. In ragione degli investimenti pubblici per la ricostruzione delle infrastrutture in Abruzzo fosse riservata al sistema dei beni e delle attività culturali della Regione. "Questa è la nostra proposta ? dice Di Dalmazio - è chiaro che siamo aperti a proposte migliorative e per questo fin da ora do la disponibilità ad un confronto costruttivo". Su questo punto l´assessore Di Dalmazio sottolinea che "non giova alla causa di alcuno e in particolare della città dell´Aquila alimentare inutili polemiche politiche o strumentalizzazioni di sorta su un settore dove invece è necessario l´apporto costruttivo di tutti". "Noi abbiamo intenzione ? ha concluso l´assessore alla Cultura ? di battere la strada del confronto per il raggiungimento di un migliore risultato per l´Abruzzo e non seguiremo altri sul terreno della polemica".  
   
   
COMUNITA´ DI VALLE, IL RESPONSO DEL WEB I NUMERI DELLA MACCHINA ORGANIZZATIVA DELLA PROVINCIA E DI INFORMATICA TRENTINA  
 
Trento, 10 novembre 2010 - Fumata bianca - anche su Internet - per le neonate Comunità di Valle. Per quanto riguarda i ballottaggi di domenica scorsa, chiuso lo scrutinio dell’ultima sezione, Informatica Trentina ha reso immediatamente disponibili sul Web i risultati elettorali definitivi relativi alla Comunità territoriale della Val di Fiemme e della Comunità della Valle di Sole. La prima consultazione elettorale si è svolta domenica 24 ottobre nelle 14 Comunità di Valle coinvolte. Oltre 35 mila gli accessi di singoli utenti al sito delle elezioni delle Comunità, oltre un milione e 800 mila le pagine consultate dagli internauti. Interesse sul Web anche per i risultati dei ballottaggi di domenica 7 novembre. La macchina organizzativa ha dato una positiva risposta tanto che i risultati del voto del 24 ottobre e quelli dei ballottaggi di domenica 7 novembre sono stati resi disponibili nelle giornate di lunedì in tempo reale, sulla base dell’avanzamento delle operazioni di spoglio, e pubblicati come dati definitivi alla chiusura dei seggi. Significativi anche i “numeri” che hanno contrassegnato questa tornata elettorale: 14 Comunità e 206 Comuni interconnessi alla rete telematica provinciale. Con il coordinamento della Provincia autonoma di Trento - Progetto per l´attuazione della riforma istituzionale, Servizio elettorale - i servizi informatici sono stati gestiti e garantiti da Informatica Trentina Spa, in collaborazione con Insiel Spa, in ottemperanza al protocollo d’intesa stipulato dalla Provincia con la Regione Friuli - Venezia Giulia. Un team di progetto costituito dalla Provincia autonoma di Trento, da Informatica Trentina Spa, Dexit Srl e Trentino Network Srl, ha lavorato a supporto del corretto svolgimento delle operazioni elettorali, per la gestione tecnico-operativa del sistema informativo, per la raccolta, l’elaborazione e la pubblicazione dei risultati in tempo reale sul Web, di quelle che – a tutti gli effetti – sono state quattordici distinte elezioni avvenute in contemporanea oltre al turno di ballottaggio. Il sito internet della Provincia autonoma di Trento "Elezioni Comunità 2010" ha permesso agli utenti di seguire in tempo reale l´andamento delle affluenze nelle giornate di domenica, come pure lo spoglio, il conteggio dei voti e delle preferenze, nelle giornate di lunedì. Presso le singole Comunità di Valle sono state, inoltre, allestite “sale stampa” che hanno consentito ai cittadini di seguire le operazioni elettorali.  
   
   
IN PUGLIA PER LA PRIMA VOLTA LA TASK FORCE ITALO-RUSSA. ED È RECORD DI ADESIONI DA PARTE DELLE IMPRESE. IL SOGNO RUSSO DEGLI IMPRENDITORI APRE LE STRADE AD ENORMI OPPORTUNITÀ  
 
 Bari, 10 novembre 2010 - Il Ministero dello Sviluppo economico sceglie la Puglia come sede della Task Force italo-russa edizione numero 17 e le aziende, insieme ad enti, istituzioni, associazioni di categoria, banche e università, rispondono con oltre 400 adesioni, per un totale di 550 persone, un boom mai registrato fino ad oggi. Dedicata alla collaborazione per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei distretti, la Task Force è un evento di caratura nazionale che si svolgerà a Bari il 18 e 19 novembre 2010 e che darà all’Italia e alla Puglia l’opportunità di esportare modelli di sviluppo capaci di rendere competitive le piccole e medie imprese attraverso la formula dell’aggregazione. La Task Force italo-russa è un foro d’incontro tecnico-istituzionale, organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Delegazione Commerciale della Federazione Russa in Italia, quest’anno in collaborazione con la Regione Puglia (Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione) e il Comune di Bari e con il supporto operativo dello Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese (Sprint) e dell’Istituto per il Commercio Estero. All’iniziativa sono chiamate a partecipare le principali realtà italiane e russe che si occupano di sviluppo ed internazionalizzazione delle Pmi, cioè Regioni, associazioni di categoria, federazioni, confederazioni, consorzi, sistema camerale e fieristico. La Task Force si svolge due volte all’anno, una sessione primaverile in Russia, una sessione autunnale in Italia, quest’anno per la prima volta in Puglia. “Quest’esperienza – ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola – è un esempio di leale collaborazione tra Ministero e Regione Puglia. E’ drammaticamente irresponsabile immaginare che le contese politiche danneggino le necessità del territorio. La pace e la democrazia camminano sulle gambe dei costruttori di dialoghi”. “Questa due giorni pugliese – ha continuato il Presidente - ha un rilievo internazionale. Per questo il Ministero ci ha coinvolto e per la stessa ragione noi abbiamo accettato il coinvolgimento. Soffermandosi sulle politiche regionali in materia di distretti, ha sottolineato: “In Puglia abbiamo dato vita ad un modello di distretti produttivi e tecnologici che sta dando i suoi risultati. Oggi possiamo vantare la presenza nel nostro territorio di piccole imprese che sono leader mondiali in settori fortemente innovativi come la meccatronica”. Lo scambio delle esperienze tra Italia e Russia e dei relativi vantaggi è assolutamente bilaterale: l’Italia sostiene la Federazione Russa nell’accelerazione del suo processo di industrializzazione, creando un tessuto economico simile a quello occidentale - cioè privato e costituito soprattutto da piccole e medie imprese (Pmi) -, la Federazione Russa istituisce distretti industriali con la partecipazione di aziende italiane. Tutto questo perché l’esperienza del nostro Paese è percepita come un modello. Negli ultimi anni infatti la crescita economica italiana è stata trainata soprattutto dallo sviluppo dei distretti e delle loro Pmi, che, a dispetto della crisi, costituiscono ancora oggi il più importante motore di crescita per l’Italia. Il distretto rappresenta un modello di aggregazione in cui il gioco di squadra si rivela vincente perché permette alle imprese di superare il limite rappresentato dalla dimensione e di sopravvivere così alla concorrenza internazionale. Questo è tanto più vero in Puglia dove la legge regionale n. 23 del 2007 ha promosso la presenza dei distretti produttivi come reti di imprese sganciate dai territori ma unite dalla filiera e dalla collaborazione con le istituzioni, con i centri di ricerca e le Università, con le associazioni di categoria. Dal versante italiano il mercato russo esercita una fortissima attrazione sulle imprese, per il ritmo di crescita fortemente sostenuto negli ultimi anni e per l’apprezzamento mostrato dalla Federazione russa nei confronti del made in Italy in generale e del made in Puglia in particolare. Un gradimento rivelato dall’impennata delle esportazioni verso la Federazione Russa. Se l’Italia nei primi sei mesi del 2010 ha visto crescere le esportazioni dell’8.2%, la Puglia ha superato il dato nazionale con una performance del 34,1% in più rispetto all’export del primo semestre 2009 e notevoli incrementi nell’agroalimentare (+89,7%), nelle calzature (+202,1%), nel legno-arredo (+15,7%). Le aziende italiane non resistono all’attrazione esercitata delle potenzialità ancora inesplorate del mercato russo. Ne è prova l’adesione massiccia alla Task force: oltre 300 tra imprese, enti, istituzioni, associazioni, università e banche da tutta Italia, delle quali circa 220 le pugliesi e una delegazione di circa 120 operatori, istituzionali ed economici provenienti dalla Federazione russa. “Ci aspettavamo riscontri positivi all’iniziativa – ha commentato la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – ma un simile boom di adesioni ci ha colti di sorpresa. È indubbiamente il segno di un forte dinamismo delle nostre imprese che guardano al mercato russo come ad un universo denso di opportunità, rispondendo così alle politiche attivate dalla Regione Puglia. Il governo regionale ha partecipato infatti a numerose iniziative promozionali in questo mercato in cui le opportunità di collaborazione sono ancora ampie: sei eventi in meno di due anni per i settori del lapideo, della moda e dell’arredo-mobile e tante missioni incoming con delegazioni di operatori russi. Adesso puntiamo a rafforzare ulteriormente i legami con questo Paese così unito alla Puglia da una lunga tradizione storica e religiosa”. I lavori della 17a Task Force Italo Russa si svolgeranno a Bari il 18 novembre nel Palace Hotel e il 19 nel Teatro Petruzzelli. Agro-industria, moda, meccanica, meccatronica e informatica, Energie rinnovabili, ambiente ed edilizia sostenibile, legno arredo-casa e strumenti finanziari a supporto della collaborazione tra Pmi, i temi su cui verteranno le tavole rotonde. Il programma - I lavori di giovedì 18 novembre in programma nel Palace Hotel prevedono una sessione plenaria di apertura con gli interventi del Sindaco di Bari Michele Emiliano, dei Presidenti italiano e russo della Task Force Pietro Celi e Yuriy Stetsenko e della Presidentessa della Rappresentanza commerciale russa in Italia Natela Shengelia, per poi proseguire con le tavole rotonde tematiche sui temi “Agro-industria”, “Sistema Moda”, “Modernizzazione: Meccanica, Meccatronica, Informatica”, “Energie rinnovabili, Ambiente ed Edilizia sostenibile”, “Legno/arredo-casa”, “Strumenti finanziari a supporto della collaborazione tra Pmi”. Nel pomeriggio è prevista la sessione degli incontri bilaterali con i rappresentanti di 14 Regioni russe, un’occasione importante per gli operatori italiani che avranno modo di conoscere in modo più diretto le diverse realtà della Federazione russa. Venerdì 19 sarà di scena, nella cornice del teatro Petruzzelli, la sessione plenaria politicoistituzionale alla quale interverranno oltre a Michele Emiliano e Natela Shengelia, il presidente dell’Ice Umberto Vattani, che sarà anche il moderatore della sessione, i presidenti italiani delle sei tavole rotonde tematiche. Tra gli interventi più attesi quello del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, del Vice Ministro dello Sviluppo economico russo Stanislao Voskresenskiy, del Vice Ministro dello Sviluppo economico italiano Adolfo Urso. A fine mattinata sarà firmato il protocollo finale della 17° sessione della Task-force da parte dei due co-presidenti Celi e Stetsenko. Nel pomeriggio di venerdì le imprese si trasferiranno nel padiglione istituzionale della Regione Puglia alla Fiera del Levante per partecipare all’incontro dal tema “Proposte progettuali di sviluppo dell’italian style in Russia” per i settori dell’Agro-industria, Sistema Moda, Legno e Arredo-casa. La storia della Task Force italo-russa è iniziata con il vertice di Mosca e Sochi dell’aprile 2002 tra Berlusconi e Putin dal quale è partito il rilancio delle relazioni economiche bilatererali Italia-russia. Da allora la Task Force, per favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei distretti in Russia, ha coinvolto le Regioni sia italiane che russe. In questi otto anni per favorire la creazione di distretti industriali nella Federazione Russa, sono stati elaborati articolati programmi triennali. Oggi la task force rappresenta un foro d’incontro tecnico-istituzionale, cui sono chiamate a partecipare le principali realtà italiane e russe che si occupano di sviluppo ed internazionalizzazione delle Pmi.  
   
   
CINA E TOSCANA, TRE GIORNI ALLA FORTEZZA DA BASSO CINQUANTA IMPRESE E CENTO PROGETTI IN CUI SI CERCANO PARTNER ITALIANI UN FORUM DAL 10 AL 12 NOVEMBRE. ALL´INAUGURAZIONE IL MINISTRO WANG DANG  
 
Firenze, 10 novembre 2010 - Arrivano con cento progetti, dalla sanità ai nuovi materiali, dalle energie rinnovabili alla meccanotronica, e su questi cercano alleanze e collaborazioni con altre aziende e partner italiani. E, perchè no, toscani: già in novantaquattro si erano ad oggi prenotati. Cinquanta centri di ricerca e imprese cinesi delle province di Zhejiang e Shandong e delle città a statuto speciale di Chongqing e Tianjin saranno protagonisti dal 10 al 12 novembre, presso la Fortezza da Basso di Firenze, di “China-italy Regional Cooperation Forum on Technology and Innovation”, il forum organizzato in occasione dell´Anno della Cina in Italia. Di fatto è un´occasione quasi unica, sicuramente la prima in Europa, per entrare in contatto diretto con il mondo della ricerca e sviluppo cinese, un paese che, dopo gli Stati Uniti, è quello che investe di più al mon do, pari agli Usa per numero di ricercatori (1,4 milioni) e primo esportatore non solo di prodotti di media e bassa tecnologia ma anche di alta tecnologia. Al taglio del nastro dell´evento, previsto attorno alle 11.45 di mercoledì 10 novembre alla Fortezza da Basso al Padiglione Cavaniglia, interverrà il ministro della scienza e tecnologia della Repubblica popolare cinese Wang Gang, che la mattina alle 9 incontrerà invece privatamente il presidente della Toscana Enrico Rossi nel suo studio a Palazzo Strozzi Sacrati. «Abbiamo partecipato all´Expo 2010 di Shangai, pochi mesi fa, proprio con lo scopo di creare una via privilegiata per le imprese toscane interessate a cogliere le opportunità di sviluppo offerte dal mercato cinese – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi – e questo forum è uno dei frutti e la prima occasione utile». Nei tre giorni è prevista a Firenze anche una conferenza per approfondire e conoscere meglio le dinamiche del mercato e lo sviluppo territoriale cinese, con tre seminari a tema. Sul sito di Toscana Promozione è disponibile il programma aggiornato del forum.Ù  
   
   
INTESA TRA REGIONE PIEMONTE E INVITALIA PER PROMUOVERE INVESTIMENTI ESTERI SUL TERRITORIO L´ACCORDO SERVIRA´ A FAVORIRE NUOVI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI NELLA REGIONE  
 
Torino, 10 novembre 2010 - La Regione Piemonte e Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, lavoreranno insieme per attrarre investimenti sul territorio piemontese, mettendo in campo azioni di promozione e attivando meccanismi che facilitino l´ingresso in regione di nuove attività produttive. E’ quanto previsto dal protocollo d’intesa siglato dall’ assessore allo Sviluppo Economico, Massimo Giordano e dal responsabile Investimenti Esteri di Invitalia Giuseppe Arcucci . L’accordo prevede la possibilità per il Piemonte, attraverso il coinvolgimento del Centro Estero per l’Internazionalizzazione , di partecipare senza aggravi di costi alle missioni operative organizzate da Invitalia, anche in collaborazione con referenti locali esteri, che includeranno momenti dedicati a presentazioni del paese, meeting con gli operatori economici, attività di networking. « La collaborazione con Invitalia – sottolinea l’ assessore allo Sviluppo Economico , Massimo Giordano - g arantirà al Piemonte una maggiore visibilità tra gli operatori internazionali alla ricerca di opportunità nel nostro territorio. Un ruolo cruciale per il cambiamento strutturale della nostra economia, che stiamo cercando di realizzare attraverso il nostro piano pluriennale per la competitività, è rappresentato proprio dall’attrazione degli investimenti ad elevato valore aggiunto. Grazie a questa intesa l’offerta del territorio piemontese sarà inserita nella banca dati di Invitalia, che seleziona le migliori soluzioni per rispondere alle esigenze delle imprese estere. L’accordo permetterà inoltre di sviluppare rapporti con operatori accreditati del sistema bancario internazionale, assicurando un canale privilegiato per accedere alle misure e agli strumenti negoziali e concertativi (contratti di programma, contratti di sviluppo, ecc.) gestiti da Invitalia ». « La firma di questo accordo è in linea con la filosofia che è alla base della nuova strategia dell´Agenzia: organizzare politiche di contesto focalizzate che accompagnino gli investitori esteri a cogliere le opportunità che offrono i nostri territori – ha detto Giuseppe Arcucci, Responsabile Investimenti Esteri di Invitalia. Vogliamo inoltre promuovere sistemi in cui siano garantite condizioni chiare rispetto ai tempi e semplicità delle procedure burocratiche e questo è possibile solo in presenza di un dialogo e di politiche comuni da attuare in accordo con le Regioni e le agenzie di sviluppo territoriali. Non lavoriamo sovrapponendoci agli enti locali, ma in sinergia con loro, cercando un raccordo tra la politica di attrazione investimenti nazionale e le politiche di sviluppo regionale, in particolare su alcuni settori più strategici per lo sviluppo del Paese. Solo facendo “sistema ” - ha concluso Arcucci - si potrà offrire agli investitori esteri un’immagine convincente del nostro Paes e». La prima missione a cui Invitalia parteciperà portando anche l´offerta piemontese a disposizione dei possibili investitori esteri, sarà il prossimo 26 novembre a Monaco di Baviera per il settore logistica. E´ in definizione anche una missione in India tra gennaio e febbraio del 2011. In occasione della missione di Invitalia dedicata alla promozione del settore Logistica del prossimo 26 novembre a Monaco di Baviera, verrà ulteriormente valorizzata anche l´offerta piemontese in questo settore strategico. La missione in India sarà, invece, focalizzata sui temi Energie Rinnovabili, Logistica e Turismo.  
   
   
ABRUZZO: 4,6 MILIONI DI EURO PER ENTI D´AMBITO SOCIALI  
 
L´aquila, 9 nov. La Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti, ha deliberato lo stanziamento di 4,6 milioni di euro per finanziare la quarta annualità dei Piani di Zona presentati dai 35 Ambiti Territoriali Sociali. Viene così assegnata al territorio un´ulteriore tranche delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali dell´anno 2010 che prevede per l´Abruzzo 9,3 milioni di euro, il cui primo acconto è stato erogato nel luglio scorso. "Sappiamo - dichiara l´assessore Gatti - che i territori hanno urgente bisogno di queste risorse per proseguire i servizi sociali. Abbiamo cercato di accelerare al massimo l´iter burocratico per dare loro la disponibilità materiale delle risorse. Il fondo Nazionale per le Politiche Sociali resta, se pur dimezzato rispetto al record di capienza registrato nel 2005, una parte decisiva per il cofinanziamento delle attività sociali su territorio". "Per questo - conclude - abbiamo operato, in accordo con tutte le regioni italiane, affinché il Governo riducesse il più possibile il taglio della quota abruzzese del Fondo nel 2010".  
   
   
L´ASSOCIAZIONE BANCARIA HA FIRMATO L´ACCORDO PER L´UTILIZZO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN SARDEGNA  
 
 Cagliari, 10 Novembre 2010 - Anche l´Abi, l´Associazione Bancaria italiana, ha sottoscritto l´Accordo per l´utilizzo degli ammortizzatori sociali siglato nella primavera scorsa da Regione, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali. L´adesione porta la firma di Natalino Oggiano, direttore generale del Banco di Sardegna e presidente regionale dell´Abi. Alla luce dell´accordo di ieri , il trattamento per gli ammortizzatori sociali potrà essere esteso al personale delle banche operanti nell´Isola.  
   
   
OCCUPAZIONE IN ABRUZZO: DATI DI CONFINDUSTRIA SONO ERRATI  
 
L´aquila, 10 novembre 2010 - "Gli occupati nel settore agricolo nel 2008 ammontavano ad oltre 18 mila e nel 2009 ad oltre 16 mila: i dati dunque forniti dal vicepresidente di Confindustria Abruzzo sono errati". Lo ha affermato l´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, dopo le dichiarazioni di esponenti di Confindustria sull´incremento del tasso di disoccupazione in Abruzzo. "I dati che abbiamo noi spiega ancora l´assessore Febbo ? sono quelli aggiornati al 30 giugno scorso e forniti dai centri studi di Bankitalia, Istat e Confcommercio e dunque solo su quelli bisogna far conto. E con questi dati in mano il saldo di occupazione nel settore agricolo tra il 2008 e il 2009 si aggira su un dato negativo inferiore a 2000 unità, e non di 10 mila come invece si evince dai dati di Confindustria, mentre è positivo di oltre 3000 unità rispetto al 2010". L´assessore all´Agricoltura non manca però di stigmatizzare i dato forniti dal vicepresidente di Confindustria, Paolo Primavera. "Quando si trova a Chieti ? attacca Febbo ? non manca di censurare l´attività dell´amministrazione provinciale dando così forma ad un imbarazzante conflitto di interessi e quando parla da vicepresidente fornisce dati errati che non hanno alcuna rispondenza statistica". "Se poi i suoi dati sull´occupazione sono simili a quelli forniti qualche giorno fa in materia di estrazione di idrocarburi ? ha concluso l´assessore Mauro Febbo - allora non ci troviamo di fronti a dati statistici veri e propri ma a numeri buoni solo per giocare al superenalotto".  
   
   
OCCUPAZIONE FVG: ANDAMENTO CASSA INTEGRAZIONE IN OTTOBRE  
 
Trieste, 10 novembre 2010 - Anche nel mese di ottobre, in Friuli Venezia Giulia, la Cig autorizzata registra una significativa riduzione per il secondo mese consecutivo (-39,6%), dopo la già rilevante flessione di settembre, attestandosi così poco al di sopra del milione di ore concesse. Le ore concesse sono state 1.070.559, delle quali 465.009 ore di Cig Ordinaria (43,4%), 419.672 ore di Cig Straordinaria (39,2%), 185.878 ore di Cig in Deroga (17,4%). Si tratta del migliore risultato conseguito nel corso del 2010 - sottolinea l´assessore Brandi - ed il calo in regione è molto più sensibile di quanto emerso a livello nazionale, dove invece le ore di Cig sono scese solamente del 2,3% rispetto al mese di settembre. Inoltre, in Friuli Venezia Giulia, tutte le componenti sono in diminuzione (Cigo, Cigs e Deroga) ma la contrazione più marcata, sia in termini assoluti che percentuali, si riscontra in corrispondenza agli interventi straordinari (386mila ore in meno pari a -47,9%). Sono tuttavia in riduzione di circa un terzo anche la componente Ordinaria (-33%) e la Deroga (-31,9%). Il calo della Cig in regione - rileva l´assessore Brandi - si manifesta anche sul piano tendenziale con una diminuzione del 59,4% rispetto al quantitativo concesso nel mese di ottobre 2009, mentre in Italia si registra un aumento del 3,8%. Anche in questo caso, il calo è diffuso su tutte le componenti, tuttavia gli interventi ordinari sono quelli che manifestano la flessione più spiccata (-69,6%), seguiti dalla componente Straordinaria (-47,8%) e dalla Deroga (-37,8%). La distribuzione territoriale vede al primo posto la provincia di Gorizia con oltre 413mila ore, pari al 39%, al secondo la provincia di Udine con 373mila ore, pari al 35%. Alla Destra Tagliamento è concesso il 20% delle ore di Cig (217mila ore), mentre a Trieste va solo il 6% (quasi 66mila ore). La diminuzione interessa tutto il territorio regionale, tranne la provincia di Gorizia in cui la Cig si incrementa facendo segnare un +143,5%, determinato da un deciso aumento della Cigs (in aumento anche a Trieste). Al contrario, diminuisce la provincia di Pordenone (-73,4%), grazie al crollo della Cigs e della Deroga (rispettivamente pari a -82,9% e -79%), e la provincia di Udine (-47,2%), in cui si distingue soprattutto il calo della componente ordinaria (-60,1%). Si tratta di due risultati consecutivi, sottolinea l´assessore Brandi, che fanno ben sperare per il futuro.  
   
   
SISMA MOLISE 2002, OPERAZIONE VERITÀ CON "IL PERCORSO DELLA RICOSTRUZIONE"  
 
Campobasso, 10 novembre 2010 - Cifre e dati del terribile sisma molisano del 2002 in una pubblicazione a cura della Struttura commissariale della Regione Molise dal titolo "Il percorso della ricostruzione". Un libro bianco che intende essere la storia documentata della gestione post-sisma del Molise, la rappresentazione numerica, ma anche documentale e fattuale, di tutto quello che il "Sistema Molise" ha saputo fare in questi anni, dando esempio di dignità, operatività e capacità. Ma anche un´"operazione verità", come ha sottolineato il Presidente Iorio, "per rappresentare un quadro veritiero ad un contesto nazionale che è stato più volte malamente informato da politici e giornalisti locali che hanno voluto descrivere un Molise «sprecone» che, per fortuna, non c´è mai stato". Dunque, anche un libro che "vuole fare giustizia delle tante falsità dette, vuole dire all´Italia istituzionale, ma anche a quella dell´informazione e, più in generale, dei cittadini, che il Molise ha speso appropriatamente e oculatamente ogni euro che gli è stato assegnato per la ricostruzione post sisma; che questa ricostruzione è stata veloce e fatta con tecniche innovative e unanimemente ritenute confacenti alle necessità". "La ricostruzione post sisma in questa nostra regione - ha ancora detto Iorio - mantiene il passo, e in alcuni casi li supera, con gli esempi più virtuosi che hanno caratterizzato esperienze precedenti del Nord e del Centro Italia. Certo, il percorso è ancora lungo, ma lo faremo con la forza, la tenacia e la dignità che caratterizzano da sempre i molisani". Ottocento milioni di euro è la somma complessiva impiegata in questi anni per la ricostruzione delle abitazioni private, per la realizzazione di infrastrutture viarie, per la messa in sicurezza o l´edificazione ex novo di scuole, chiese, immobili pubblici. Ma vediamolo più da vicino questo libro bianco a partire dagli effetti che il sisma - sicuramente non un "terremotino" come taluni erroneamente lo hanno definito - ha provocato sull´intero territorio molisano, passando per la normativa e gli aspetti tecnici legati alla ricostruzione, l´attività del Commissario delegato e degli organismi di supporto, gli interventi sulle opere pubbliche e gli edifici di culto al di fuori della cosiddetta area del cratere, i flussi finanziari e la gestione dei fondi. Particolare attenzione è stata dedicata al Progetto Scuola Sicura ed al Piano di ricostruzione del Comune di San Giuliano di Puglia. Completano la pubblicazione i quadri statistici, il documento sulla stima dei danni e sul fabbisogno, la documentazione fotografica.  
   
   
REDDITO PONTE, A POTENZA ACLI ATTIVA SPORTELLO INFORMATIVO  
 
Potenza, 10 novembre 2010 - In vista dell´imminente scadenza del bando regionale “Un ponte per l´occupazione”, prevista per le ore 12 del prossimo 11 novembre, le Acli di Potenza hanno attivato un apposito sportello informativo presso la sede del Patronato Acli in via Pretoria 278 per fornire informazioni e assistenza nella compilazione della domanda on line. Si può contattare lo sportello anche telefonicamente chiamando il numero 0971.274450 o inviare una e-mail a potenza@acli.It per avere delucidazioni sulla documentazione necessaria da presentare a corredo della domanda. In particolare, è consigliabile presentarsi allo sportello muniti di un valido documento di identità e del modello Isee o in alternativa dell´ultima dichiarazione dei redditi del nucleo familiare.  
   
   
FAMIGLIA, ASSESSORE LIGURIA RAMBAUDI: ”AGEVOLAZIONI FISCALI SOLO PER I NUCLEI MATRIMONIALI DISCRIMINANO GRANDE FETTA DI CITTADINI. SMANTELLATA LA RETE DEI SERVIZI SOCIALI”  
 
Genova, 10 Novembre 2010 - Si svolge oggi a Milano la riunione della commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni per volontà dell’assessore regionale, Lorena Rambaudi che la presiede. L’obiettivo è quello di “partecipare ai lavori della Conferenza sulla famiglia visto che nessuno ci ha convocato e ha pensato di coinvolgere le Regioni”. Critiche dall’assessore alle politiche sociali della Regione Liguria sono state espresse verso “il concetto di famiglia emerso nel corso della Conferenza nazionale e i criteri di agevolazioni fiscali riservati esclusivamente alle famiglie costituite in matrimonio e orientate alle procreazione”. “Cosa significa tutto questo –dice Rambaudi – e come si può misurare l’orientamento alla procreazione. Tutto ciò discrimina una larga fetta della popolazione”. “Anche l’attacco alla procreazione in vitro – continua Rambaudi – sferrato da Giovanardi risulta di stampo razzista rispetto alle famiglie che hanno problemi di fertilità o alle famiglie adottive o che accolgono bambini in affido, identificando la capacità genitoriale e di amore con un ovulo senza soffermarsi sulla capacità di crescere e di educare che ha ben poco a che fare con la biologia”. Per quanto riguarda le risorse economiche poi “mancano completamente – continua Rambaudi – i finanziamenti per il piano famiglia. Le risorse enunciate dal Ministro Sacconi infatti attengono alla previdenza e alle prensioni, non vi è nulla invece a favore della rete dei servizi sociali, elementi indispensabili per sostenere realmente la famiglia. Il sistema sociale è stato infatti completamente annullato e il Ministro Sacconi nemmeno lo nomina”. La coordinatrice delle politiche sociali delle Regioni precisa che “sul versante sociale quest’anno abbiamo 52 milioni destinati al sostegno alla famiglia e 75 milioni sul fondo sociale, come si può pensare di fare una politica di sostegno reale con 127 milioni complessivi”  
   
   
FAMIGLIA, BOSCAGLI REPLICA A RAMBAUDI (LIGURIA)  
 
Milano, 10 novembre 2010 - "Stupisce la presa di posizione della collega Rambaudi sulla Conferenza nazionale della Famiglia. La Conferenza, infatti, è un´iniziativa del Governo, organizzata per incontrare e ascoltare il variegato mondo scientifico e delle associazioni che si occupano di famiglia". Lo afferma l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli, in replica all´assessore regionale della Liguria Lorena Rambaudi, che presiederà domani a Milano la riunione della Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni. Rimbaudi oggi ha criticato in una nota "il concetto di famiglia emerso nel corso della Conferenza nazionale e i criteri di agevolazioni fiscali riservati esclusivamente alle famiglie costituite in matrimonio e orientate alle procreazione". "Come sistema regionale, all´interno della nostra competenza e autonomia - ha precisato Boscagli - abbiamo tutto lo spazio per approfondire i contenuti che emergeranno e formulare le nostre osservazioni e proposte. Evitiamo anche solamente di dare la sensazione, che sarebbe ridicola, che la prevista riunione della Commissione politiche sociali possa essere un´alternativa alla Conferenza nazionale". "Devo per altro rimarcare - ha aggiunto l´assessore Boscagli - che, mentre il sottosegretario Giovanardi e il ministro Sacconi si sono riferiti alla famiglia così come definita dalla nostra Costituzione, le dichiarazioni della collega Rambaudi esprimono opinioni personali fortemente ideologiche che, fortunatamente, sono ancora minoritarie nel nostro Paese". "Sono certamente legittime opinioni personali - ha precisato l´assessore Boscagli - che, tuttavia, espresse da chi ha il compito di coordinare il lavoro degli assessori alle Politiche sociali di tutte le Regioni, sono quantomeno improvvide". "Non intendo pertanto partecipare alla Commissione di domani - ha concluso l´assessore lombardo - dal momento che ritengo prioritaria una formale discussione non condizionata dai lavori in corso della Conferenza nazionale. Solo in quella sede potremo adeguatamente valutare i tagli e confrontarci sulle differenti politiche di sostegno alla famiglia messe in campo nelle Regioni".  
   
   
LA LEGISLAZIONE PUGLIESE E LE PRINCIPALI POLITICHE A SUPPORTO DELLE FAMIGLIE IN MOSTRA A MILANO  
 
 Bari, 10 novembre 2010 - Si conclude oggi a Milano la Conferenza Nazionale della Famiglia, cui ha assicurato una presenza significativa anche la Regione Puglia con le strutture dell’Assessorato al Welfare e la presenza dell’Assessore Elena Gentile, a Milano per partecipare ai lavori della Conferenza. Oggi l’assessore Gentile partecipa anche alla riunione degli Assessori regionali alle politiche sociali, trasferita, per l’occasione, da Roma a Milano, durante la quale sarà approvato il testo di un “Patto per il Sociale” che, in questa fase così critica per le politiche di welfare in Italia, dovrebbe rinsaldare una alleanza forte tra le Regioni e i Comuni sulla strategia complessiva per contrastare lo smantellamento delle reti di servizi alla persona. La Puglia è presente anche nello spazio espositivo della Conferenza Nazionale della Famiglia in uno stand delle Regioni italiane, a cui partecipano anche l’Emilia Romagna, il Veneto, la Liguria, la Sardegna. Grande interesse hanno ricevuto i materiali che la Regione Puglia ha esposto nello stand: in particolare il volume “Dinamiche del Welfare pugliese, (recentemente pubblicato da Franco Angeli), la legislazione in materia di conciliazione e pari opportunità (l.R. N. 7/2007) e in materia di politiche sociali e familiari (l.R. N. 19/2006). Sono inoltre disponibili i materiali delle relazioni che saranno presentate nel corso della Conferenza per le politiche per la prima infanzia e per le politiche per le non autosufficienze. “In una fase in cui dai rappresentanti del Governo nazionale giungono messaggi inquietanti, con il taglio delle risorse finanziarie per il sociali, con la netta distinzione tra famiglie di diritto e famiglie di fatto, tra famiglie “orientate a procreare” e famiglie “non orientate”, la Puglia e molte altre Regioni italiane pensano, sia pur con la fatica delle risorse sempre insufficienti, alle famigli in carne e ossa, alle famiglie numerose, alle famiglie con bambini piccolissimi e alle famiglie con straordinari carichi di cura per loro parenti non autosufficienti”. Nel presentare la riunione della Commissione degli Assessori Regionali alle politiche sociali a Milano, è stata ribadita la preoccupazione di tutti per i numeri della Legge di stabilità in corso di discussione in queste settimane, che vedono il Fondo Nazionale non Autosufficienza passare da 400 milioni di euro nel 2010 a zero nel 2011, il Fondo Nazionale Politiche Sociali ridotto a 75 milioni di euro rispetto ai 900 Meuro del 2007, il Fondo per le politiche familiari a 50 Meuro dai 400 Meuro del 2007. “Se nulla cambia e se in questi giorni non si concentrano le energie di tutte le parti sociali per contrastare questi tagli, dal prossimo anno sono seriamente messi a rischio tutti i servizi sociali, i centri diurni, i servizi domiciliari e gli asili nido in tutta Italia. In Puglia al momento sono solo garantite le risorse per il finanziamento dei Piani Sociali di Zona per il triennio 2010-2012, grazie all’oculata gestione delle risorse negli ultimi anni, ma le prospettive restano inquietanti”, conclude l’Assessore Gentile.