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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Marzo 2011
JOSÉ MANUEL DURãO BARROSO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN ITALIA: L’EUROPA VUOLE SOSTENERE GLI SVILUPPI STORICI DELLA SPONDA SUD DEL MEDITERRANEO  
 
 Roma, 15 marzo 2011 – Di seguito il discorso che il presidente Ue Barroso ha pronunciato ieri nel corso della sua visita in Italia:” Buon pomeriggio, Sono molto contento di essere nuovamente a Roma. Desidero ringraziare il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per le sue gentili parole: avrò l’onore di incontrare tra poco il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi. Dalla riunione dei leader europei di venerdì scorso è uscito un messaggio duplice: l’Europa vuole sostenere gli sviluppi storici della sponda sud del Mediterraneo. E l’Europa è pronta a mostrarsi solidale e a condividere l’onere con i paesi che sono particolarmente esposti. Mi rallegro di questo impegno, perché da molto tempo tutta la Commissione, e io personalmente, chiedevamo maggiore solidarietà e condivisione degli oneri. L’italia si trova in prima linea rispetto a quello che sta succedendo sulle coste meridionali del Mediterraneo. Ed è legittima la preoccupazione che tali avvenimenti possano andare oltre le capacità di un singolo paese. Come paese fondatore dell’Unione europea, l’Italia può contare sulla solidarietà politica e anche finanziaria dell’Unione. I Capi di Stato e di governo hanno accolto con favore la nostra iniziativa di un “Partenariato per la Democrazia e una prosperità condivisa” con i paesi della sponda sud del Mediterraneo. L’europa sta dalla parte di coloro che lottano per la libertà e per un futuro migliore. L’europa vuol fare la sua parte per realizzare con successo questi cambiamenti epocali. Il Mediterraneo deve unirci e non dividerci. L’europa è in grado di superare queste sfide epocali, non solo nel Mediterraneo, ma anche per quanto riguarda la crisi del debito. Stiamo finalizzando una risposta su tutti gli aspetti della crisi e contiamo di trovare un accordo entro la fine di marzo. Stiamo cambiando il modo in cui coordiniamo le politiche economiche. Stiamo raggiungendo nuovi livelli di integrazione. Stiamo completando l’unione monetaria con l’unione economica. Lottiamo insieme per superare deficit e debito, realizzare riforme a lungo rimandate, aumentare i posti di lavoro e promuovere crescita e competitività per il bene ultimo dei cittadini europei. Gli Stati Membri appartenenti alla zona Euro hanno concordato un Patto per l’Euro, basato sulla nostra proposta e presentato a seguito di consultazioni degli Stati membri effettuate dal Presidente del Consiglio Europeo e da me stesso. Questo Patto è ora pienamente compatibile con il Trattato e rafforza ulteriormente ciò che stiamo facendo nell’ambito della governance economica. Nell’unione europea e soprattutto nella zona dell’euro, non ci può essere solidarietà senza responsabilità, ma neanche responsabilità senza solidarietà. Questo è il principio, il fondamento dell’azione determinata e coordinata che abbiamo intrapreso per salvaguardare la stabilità finanziaria dell’ eurozona. Solo con un impegno condiviso di responsabilità e solidarietà possono funzionare sia lo “Strumento temporaneo Europeo di Stabilità Finanziaria (Efsf) che il Meccanismo permanente che partirà nel 2013. Il vertice informale di venerdì scorso fra gli Stati membri della zona euro ha riaffermato questo impegno. Negli ultimi mesi la Commissione ha insistito sulla necessità di migliorare la capacità effettiva di finanziamento del Fondo attuale e ampliarne la portata. Sembrava impossibile fino a poche settimane fa, ma adesso abbiamo una decisione di principio. I leader europei si sono impegnati a rendere disponibile l’intero ammontare, pari a 440 miliardi di euro per il Fondo attuale e 500 miliardi per il Meccanismo permanente che gli succederà. Questo è un passo in avanti, non solo per la zona dell’euro, ma per l’Europa intera. Sono molto felice che l’Italia sia al centro di questi sforzi e mi compiaccio che si sia battuta con forza per una risposta comunitaria ambiziosa e credibile, basata su solidarietà e responsabilità. Sono fiducioso. Insieme, ce la possiamo fare!”  
   
   
AGENDA DIGITALE: DISPONIBILI IN ITALIA LE INFORMAZIONI SULLA LOCALIZZAZIONE DELLE CHIAMATE AL NUMERO DI EMERGENZA 112; LA COMMISSIONE EUROPEA CHIUDE IL PROCEDIMENTO DI INFRAZIONE  
 
 Bruxelles, 15 marzo 2011 - Ieri la Commissione europea ha archiviato un procedimento di infrazione in corso da tempo contro l´Italia, essendosi lo Stato membro conformato alle norme Ue nel settore delle telecomunicazioni che prevedono l´accesso automatico dei servizi di soccorso alla localizzazione delle chiamate al numero unico di emergenza europeo 112. L´apertura del procedimento della Commissione nei confronti dell´Italia risale al 2006 (Ip/06/464). In seguito a una sentenza della Corte di giustizia dell´Ue del 2009, le autorità italiane hanno dato prova di notevole impegno istituendo, nel 2010, un sistema nazionale di localizzazione delle chiamate. Da qui la decisione della Commissione di archiviare il procedimento di infrazione. La localizzazione delle chiamate è cruciale per un intervento tempestivo in caso di emergenza, in particolare per le telefonate effettuate da telefoni cellulari, quando il chiamante potrebbe non essere in grado di indicare la propria posizione (ad es. In zone non frequentate abitualmente). In seguito a un procedimento di infrazione aperto dalla Commissione nell´aprile 2006 (Ip/06/464), la Corte di giustizia dell´Ue (causa C-539/07) ha sancito in data 15 gennaio 2009 che l´Italia non aveva rispettato l´obbligo di consentire l´accesso da parte delle autorità che gestiscono le chiamate di emergenza alle informazioni sulla localizzazione delle chiamate al numero unico di emergenza europeo 112. Nel maggio 2010 la Commissione, constatata l´assenza di progressi significativi nella realizzazione dei piani proposti dalle autorità italiane per soddisfare le richieste della Corte (Ip/10/520), ha adito alla Corte di giustizia una seconda volta chiedendo sanzioni per l´Italia. Infine, nell´estate 2010, l´Italia ha introdotto un sistema di informazione nazionale provvisorio per l´identificazione delle chiamate sia per la telefonia fissa, sia per quella mobile, capace di trasmettere in pochi secondi alle autorità preposte alla pubblica sicurezza i dettagli dell´area in cui si trova il chiamante. Le autorità italiane stanno al contempo sviluppando un sistema più avanzato per la gestione delle chiamate di emergenza al fine di allinearsi alle disposizioni più rigorose in materia di numero unico europeo 112 stabilite dalle nuove norme Ue nel settore delle comunicazioni, che saranno operative a partire dal 25 maggio 2011 (Memo/09/568).  
   
   
AMBIENTE: LA COMMISSIONE ESORTA L´ITALIA A RISPETTARE LA NORMATIVA EUROPEA IN MATERIA  
 
Bruxelles, 15 marzo 2011 - La Commissione europea chiede all´Italia di rispettare la normativa ambientale europea per garantire che il progetto di risanamento di uno stabilimento chimico dismesso, in Liguria, non ponga rischi per la salute umana o per l´ambiente. Poiché finora l´Italia non ha affrontato la questione in modo soddisfacente, la Commissione, su raccomandazione del commissario per l´Ambiente, Janez Potočnik, ha inviato un parere motivato. L´italia dispone di due mesi per reagire. In mancanza di una risposta soddisfacente entro tale periodo, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia europea in merito. Il caso riguarda il risanamento di un´ex area industriale sita a Cengio sulla quale si trova una discarica per terreni inquinati e rifiuti pericolosi. Ai sensi della direttiva 85/337/Ce (direttiva sulla valutazione dell´impatto ambientale) i progetti per i quali si prevede un impatto ambientale rilevante, per la loro natura, le loro dimensioni o la loro ubicazione, devono essere sottoposti a una valutazione dell´impatto prima che venga concessa l´autorizzazione. Una valutazione dell´impatto ambientale è obbligatoria per gli impianti di smaltimento destinati a discarica di rifiuti pericolosi. Tuttavia, le autorità italiane hanno autorizzato il progetto di risanamento senza effettuare tale valutazione. Poiché il sito non è riconosciuto come discarica o discarica risanata, è possibile altresì che non siano stati rispettati nemmeno i requisiti rigorosi previsti dalla direttiva 1999/31/Ce (direttiva sulle discariche) a tutela della salute umana e dell´ambiente. Le discariche contenenti rifiuti pericolosi possono essere estremamente nocive per l´ambiente e la salute perché le sostanze chimiche velenose possono penetrare nelle acque sotterranee della zona. Per questo devono essere costruite, gestite e monitorate con estrema attenzione prima e dopo la chiusura, come previsto dalla direttiva sulle discariche. Il 9 ottobre 2009 la Commissione ha inviato all´Italia una lettera di costituzione in mora nella quale sottolineava la necessità di assicurare che progetti di questo tipo, potenzialmente pericolosi, siano autorizzati, eseguiti e monitorati dopo il completamento nel pieno rispetto della direttiva sulla valutazione dell´impatto ambientale e della direttiva sulle discariche. Poiché l´Italia non dimostrato in modo convincente alla Commissione di avere ottemperato agli obblighi relativi alla tutela della salute umana e dell´ambiente, la Commissione ha deciso di inviare un parere motivato.  
   
   
COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE E FONDI UE, PIÙ SPAZIO ALLE REGIONI  
 
 Bruxelles, 15 marzo 2011 - “Cooperazione transnazionale ed interregionale nel nuovo periodo di programmazione del Fse” è il titolo del seminario svoltosi a Bruxelles e organizzato da Earlall, (European regions for lifelong learning) presieduta dall’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini. Il seminario, al quale sono stati invitati, oltre ai rappresentanti delle 23 regioni europee che fanno parte di Earlall, esponenti politici e dirigenti della Commissione europea e del Comitato delle regioni – fra i partecipanti il segretario generale del comitato delle Regioni Gerhard Stahl, il direttore della Dg Cultura per il life long learning Hélène Clark e il collega della Dg Lavoro Peter Stub Jorgensen, punta ad estendere il ruolo e la partecipazione delle Regioni alle decisioni che l’Unione europea assumerà rispetto alla cooperazione transnazionale nel quadro della programmazione del nuovo Fondo sociale europeo. Nel corso del seminario si è avviata la discussione su un documento, che è stato poi condiviso da tutte le regioni presenti. Ad illustrarne le linee di fondo è stato l’assessore Simoncini nella sua introduzione ai lavori del seminario. L’idea chiave è quella di portare le decisioni che riguardano la programmazione del fondo – il cui ruolo per lo sviluppo e il raggiungimento degli obiettivi Europa 2020 è stato con forza ribadito – sempre più a livello regionale e, in questo contesto, disciplinare anche la materia della cooperazione transnazionale. “Pensiamo che debba essere allargato il numero delle regioni che dispongono di un programma operativo Fse – ha spiegato Simoncini – dando così modo di svilupparsi ad una politica di cooperazione fra Regioni strettamente collegata alle politiche del lavoro e del lifelong learning. Ad oggi sono ancora pochi gli stati membri che affidano la definizione e la gestione di questi strumenti a governi regionali. La cooperazione interregionale su questi temi è essenziale perchè è la risposta politica alle relazioni economiche fra i diversi sistemi produttivi locali e i rispettivi mercati del lavoro”. Simoncini ha quindi sottolineato l’importanza di “Una strategia all’insegna della complementarietà fra risorse e integrazione dei diversi fondi europei, soprattutto in tempi di crisi economica, per dare più efficacia agli interventi per l’occupazione giovanile e alle politiche educative e per superare l’attuale dispersione dei fondi”. Tutto questo si dovrà tradurre in interventi e strumenti flessibili, adeguati ai diversi livelli di intervento. “Non ha senso – ha affermato il presidente di Earlall – aspettare il prossimo periodo di programmazione di fondi per rilanciare la transnazionalità. Bisogna creare con urgenza le condizioni per massimizzare i risultati degli investimenti fatti dalle Regioni in tempi brevi, evitando sprechi o dispersione di risorse”. La sessione pomeridiana del seminario è stata dedicata alla diffusione di buone pratiche di azioni transnazionali finanziate con il Fondo sociale europeo da parte di regioni italiane, spagnole, tedesche e svedesi.  
   
   
SIAMO UN PO´ PIÙ VICINI AL TANTO ATTESO BREVETTO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 15 marzo 2011 - Una più semplice ed economica registrazione dei brevetti potrebbe presto diventare una realtà per le piccole e medie imprese (Pmi) e le altre aziende, in quanto i ministri dell´Ue per la Concorrenza hanno dato il via libera a 25 Stati membri per la creazione di un brevetto unico europeo. Questo passaggio storico significa che si intravede la fine del lungo cammino legislativo verso un brevetto dell´Ue. In occasione del Consiglio "Competitività" del 10 marzo la proposta è stata adottata da tutti gli Stati membri tranne l´Italia e la Spagna, secondo la nuova procedura di cooperazione rafforzata. Il futuro brevetto unico sarà automaticamente valido sul territorio di tutti gli Stati membri nella lingua in cui è stato concesso. Il concetto di un brevetto unico dell´Ue fu per la prima volta concepito nel 1949, ma finora era stato impossibile raggiungere un accordo tra gli Stati membri e la questione della lingua si era rivelata uno dei maggiori punti deboli dei negoziati. Alla luce dell´autorizzazione del Consiglio le lingue ufficiali del nuovo brevetto unico sarebbero l´inglese, il francese e il tedesco, ma l´Italia e la Spagna hanno scelto di non aderire perché vorrebbero che fossero inserite anche le loro lingue. Secondo il trattato di Lisbona, esse possono tuttavia aderire se e quando sceglieranno di farlo. I ministri auspicano che il futuro sistema dei brevetti sarà più razionalizzato e di migliore qualità, al fine di contribuire a stimolare la crescita economica. Il commissario per il Mercato interno Michel Barnier ha dichiarato che il nuovo brevetto avrebbe "ridotto l´incredibile debolezza della competitività europea". L´attuale procedura europea richiede la registrazione separata dei brevetti in ciascuno Stato membro e la traduzione completa nella lingua nazionale, che aumenta notevolmente il costo della registrazione di un brevetto. Attualmente il costo ammonta a circa 20.000 euro, che equivale a 10 volte quello degli Stati Uniti. Complessivamente il frammentato sistema dei brevetti in Europa causa tra i 700 e 800 milioni di euro di perdite nel settore delle imprese ogni anno. Ci sono anche effetti indiretti sulla capacità europea di innovazione e creatività nel settore della ricerca. Nel febbraio 2011 il Parlamento europeo ha dato l´approvazione ai ministri di usare il sistema di "cooperazione rafforzata", nonostante le obiezioni di Italia e Spagna. In base al trattato di Lisbona la cooperazione rafforzata può essere utilizzata per permettere a un gruppo di Stati membri di adottare nuove regole quando non può essere raggiunto un accordo unanime comune a livello dell´Ue. Tale procedura può essere attuata solo previa autorizzazione del Consiglio, sulla base di una proposta della Commissione e dopo che ha acconsentito il Parlamento europeo. Si tratta del secondo caso di cooperazione rafforzata; il primo è stata la legge sul divorzio approvata nel 2010. La cooperazione rafforzata è effettivamente l´ultima risorsa per sbloccare la legislazione quando l´unanimità non è più possibile. Gran parte del lavoro relativo al brevetto europeo è stato avviato durante la presidenza belga, quando una proposta della Commissione nel dicembre 2010 ha aperto la strada ad una maggiore cooperazione nella politica comunitaria sul brevetto. La presidenza ha dato seguito a questo impegno. "Oggi è davvero una giornata storica per l´innovazione e il mercato interno", ha detto Zoltán Cséfalvay, ministro di Stato per conto della presidenza ungherese. "Le stelle si sono allineate per la riforma del brevetto europeo per le prima volta in quasi 50 anni." La mossa è stata ben accolta da molti imprenditori e rappresentanti delle Pmi. Jonathan Zuck dell´Associazione per la tecnologia competitiva (Act) ha commentato: "L´approvazione ufficiale della cooperazione rafforzata nella creazione di brevetti dell´Ue è senza dubbio un importante passo avanti per tutte le imprese, gli imprenditori e in generale per la crescita e l´innovazione. Tuttavia, dobbiamo essere cautamente ottimisti perché ci sono stati rallentamenti lungo la strada. Incoraggiamo i responsabili delle politiche a collaborare per superare l´ostacolo rimanente e trovare soluzioni più semplici per contestare il nuovo brevetto europeo." Nel corso delle prossime settimane la Commissione dovrà definire proposte dettagliate per il brevetto. Per maggiori informazioni, visitare: Presidenza ungherese del Consiglio dell´Ue: http://www.eu2011.hu/    
   
   
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE NELL´AMBITO DEL PROGRAMMA DI LAVORO "PERSONE" 2011 DEL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO CE DI AZIONI COMUNITARIE DI RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E DIMOSTRAZIONE  
 
Bruxelles, 15 marzo 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte nell´ambito del programma di lavoro "Persone" 2011 del Settimo programma quadro Ce di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione. Questa iniziativa mira a rafforzare la rete di Punti di contatto nazionali (Pcn) per il Settimo programma quadro (7° Pq) nell´ambito del tema "Persone", promuovendo la cooperazione transnazionale. L´azione si occuperà in particolare di identificare e condividere buone pratiche, con speciale enfasi alla promozione dell´azione Cofund e la dimensione internazionale di tutte le relative azioni Marie Curie. Questo potrebbe comportare vari meccanismi come la valutazione comparativa, workshop e formazione congiunti, ecc. Uno degli scopi di questo invito consiste nel costruire un servizio di Pcn migliorato in tutta Europa, aiutando così a semplificare l´accesso agli inviti "Persone" del 7° Pq. Mira inoltre ad abbassare le barriere di entrata per i nuovi arrivati, alzare la qualità media delle proposte presentate e fornire un livello più costante di servizi di assistenza dei Pcn in tutta Europa. Per leggere il bando ufficiale sulla Gazzetta ufficiale dell´Unione europea, consultare: GU n. C 76 del 10 marzo 2011 e il seguente link http://cordis.Europa.eu/fp7/dc/index.cfm?fuseaction=usersite.fp7detailscallpage&call_id=394    
   
   
CROAZIA, 3,74 MILIONI DA UE PER PROGETTI INFRASTRUTTURALI  
 
Zagabria, 15 marzo 2011 - Nell´ambito del Programma per l´assegnazione dei contributi a fondo perduto, recentemente sono stati presentati dalla Croazia sei progetti del valore complessivo di 5,08 milioni di euro per le infrastrutture destinate alle regioni in ritardo di sviluppo. L´unione Europea nel quadro dell´Ipa finanzierà questi sei progetti, tra i 34 presentati con 3,74 milioni di euro. Il progetto di maggiore valore è ´´Faust Vrancic´´, che prevede la costruzione di un centro della memoria a Vodice (valore del 1,3 milioni di euro). Il secondo progetto è della città di Nova Gradiska, con 1,14 milioni di euro, per l´innovazione nella cultura e nello sviluppo della imprenditorialità. Il progetto della citta di Vukovar ´´Eco-etno centro Adica´´ include lo sviluppo del nuovo centro turistico del valore complessivo di 781,777 euro e prevede l´aumento della offerta turistica attuale. Il progetto della citta di Ilok ´´Centro per i visitatori Srijem´´, del valore 475,497 euro, mira all´aumento dello sviluppo nel turismo nella Contea Vukovar e Srijem e anche alla ricostruzione di un vecchio castello. Il progetto della contea di Lovas, per il sostegno al lavoro e per l´aumento degli affari e dell´imprenditorialità nelle piccole e medie imprese ha un valore complessivo di 543,299 euro. Il progetto della città di Pleternica, del valore di 830,865 euro, si propone di aumentare la concorrenza nell´economia locale e il sostegno alle innovazioni. L´obiettivo dei contributi a fondo perduto è quello di sviluppare le nuove infrastrutture e quelle esistenti nelle zone imprenditoriali, incubatori nuovi e quelli già esistenti per dare sostegno alle piccole e medie imprese. Il risultato che potrebbe essere raggiunto è anche quello di impiegare nuovi lavoratori e creare nuovi posti di lavoro, innanzitutto nelle aree poco sviluppate.  
   
   
SLOVENIA, DOPO LA DEFLAZIONE SI PROSPETTANO NUOVI RINCARI  
 
Lubiana, 15 marzo 2011 - In Slovenia, in gennaio, si è avuta una diminuzione dei prezzi al consumo dello 0,8 per cento che va attribuita principalmente ai saldi di fine stagione di abbigliamento e calzature; l´inflazione media annua è stata invece dell´1,8 per cento. Se i negozianti non diminuiranno il proprio margine di guadagno, si prospettano nuovi rincari dei generi alimentari.  
   
   
AUSTRIA, DATI SULLA DISOCCUPAZIONE  
 
Trieste, 14 marzo 2011 - Nel mese di febbraio la disoccupazione in Austria è scesa, secondo i calcoli effettuati su parametri nazionali, all´8,1 per cento (4,3 per cento su parametri Eurostat), lo 0,7 in meno su base annua. Le persone senza lavoro sono risultate 292.258, ma la cifra sale a 361.759 se in essa si includono i 69.501 disoccupati - 13.925 in meno rispetto al febbraio 2010 - attualmente impegnati in corsi di riqualificazione professionale finanziati dall´Ams e temporaneamente espunti dalle liste ufficiali del collocamento. Il calo è più evidente tra i disoccupati di lungo periodo (-31,5 per cento) e tra i giovani (-10,2 per cento). La disoccupazione maschile è diminuita del 10,2 per cento, mentre quella femminile è aumentata dello 0,5. La disoccupazione degli ´´over 50´´ ha invece subito una diminuzione.  
   
   
IL TRENTINO SI PRESENTA ALLA POLONIA IERI L´INCONTRO CON L´AMBASCIATORE MANTOVANI, IL PREMIO NOBEL WALESA E IL GOVERNATORE STRUZIK  
 
Trento, 15 marzo 2011- Molti polacchi conoscono già il Trentino. Lo confermano le 520 mila presenze turistiche che rendono la patria di Woytila e Walesa il primo fra i Paesi che scelgono le nostre montagne per lo sci. Ma l´obiettivo della missione economica iniziata ieri a Varsavia, guidata dal presidente Lorenzo Dellai e dall´assessore al Turismo Tiziano Mellarini, è quella di offrire alle istituzioni e agli operatori economico della Polonia un panorama veramente aggiornato ed esaustivo delle opportunità offerte dal Trentino, spaziando dalle tecnologie "green" - edilizia sostenibile, energie rinnovabili - alle produzioni agroalimentari. Nel corso della mattinata, anche il gradito incontro con il premio Nobel per la Pace ed ex-leader di Solidarnosc Lech Walesa, che era stato in visita in Trentino lo scorso settembre. La missione, organizzata dalla Provincia autonoma di Trento, con il supporto organizzativo di Trentino Marketing e Trentino Sprint in partnership con l´Ice di Varsavia e l´Ambasciata italiana, si propone di valorizzare, attraverso un fitto programma di incontri istituzionali ma anche di contatti commerciali diretti, gli evidenti legami esistenti fra l´offerta economica, territoriale e turistica del Trentino Alto Adige. Una prospettiva "di sistema", quindi, dentro alla quale ci stanno le eccellenze delle nostre produzioni vitivinicole ma anche quelle del mondo dell´università e della ricerca. In apertura del workshop, stamani, presso l´Hotel Intercontinental di Varsavia, il presidente Dellai, intervenendo subito dopo i saluti di benvenuto dell´ambasciatore Aldo Mantovani, ha parlato in primo luogo dell´Autonomia del Trentino, "vero unicum in Europa, principale motore dello sviluppo territoriale. Per noi - ha proseguito Dellai - la Polonia è già oggi uno dei principali mercati di riferimento, con le sue 520 mila presenze turistiche, in continua crescita, sulle piste da sci ma anche nelle località turistiche del Garda. Questo legame però è stato ulteriormente rafforzato dalle cooperazioni sul versante culturale - ad esempio le iniziative musicali per i 200 anni dalla nascita di Chopin - e dai rapporti di amicizia che abbiamo allacciato negli ultimi anni - senza dimenticare che nel 1423 resse il principato vescovile di Trento Alessandro di Masovia - cementati dalla visita in Trentino, lo scorso anno, del premier e premio Nobel per la Pace Lech Walesa. Oggi siamo qui per promuovere una collaborazione a 360 gradi, partendo dal nostro sistema delle piccole e medie imprese, che hanno dimostrato in questo ultimo e non facile periodo di saper reggere anche i contraccolpi di una crisi internazionale, innovando, consorziandosi e dando vita a collaborazioni di livello anche internazionale. Il Trentino ha inoltre maturato da tempo una forte vocazione alla ricerca scientifica e tecnologica, con la sua Università, i suoi centri di ricerca pubblici e privati - ormai una ventina - e i suoi circa 3000 ricercatori, un numero consistente per una regione di piccole dimensioni come la nostra. Infine, abbiamo filiere produttive in settori che possono essere di reciproco interesse: oltre a quello agroalimentare - non a caso sono previsti in questa visita dei momenti di approfondimento sull´industria vitivinicola - quelli della meccanica, dell´edilizia innovativa, dell´energia "pulita" e non da ultimo delle tecnologie informatiche, considerato che il consorzio Trentino Rise è il punto di riferimento in Italia dell´Istituto europeo di tecnologia." Dellai ha parlato inoltre dell´impegno del Trentino sul versante ambientale, con il Distretto tecnologico energia ambiente che possono operare in campi quali il potenziamento degli impianti idroelettrici, la riconversione delle centrali a carbone, la gestione del ciclo dei rifiuti urbani e così via. La Polonia del resto è un Paese con oltre 38 milioni di abitanti, uno dei più importanti fra quelli della "Nuova Europa". Un paese che sta crescendo, dove si costruiscono autostrade e altre infrastrutture, dove sono presenti molte imprese italiane. Il primo vantaggio però è rappresentato dalla sua gente; oltre il 50 per cento della popolazione è giovane, le università polacche, pubbliche e private, sono molto valide e attirano studenti da molti paesi circostanti, dalla Bielorussia all´Ucraina giù giù fino alla Turchia. Esistono poi all´interno del paese Zone economiche speciali dove si può investire con maggiore facilità, approfittando anche degli aiuti di Stato. Nel corso della mattinata, la delegazione ha incontrato il premio Nobel per la Pace Walesa, che ha portato la sua testimonianza relativa alla visita che ha svolto in Trentino lo scorso settembre ed ha rinnovato l´invito ad una forte assunzione di responsabilità, a tutti i livelli - dalle istituzioni, alle imprese, ai singoli cittadini - per un impegno straordinario per affrontare i problemi della crisi economica ma anche le incertezze figlie della globalizzazione con fiducia e al tempo stesso grande determinazione.  
   
   
L’AMBASCIATORE DI CUBA IN REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE  
 
Trento, 15 marzo 2011 - Il nuovo Ambasciatore di Cuba in Italia, la signora Milagros Carina Soto Agüero è stato ricevuto ieri in Regione a Trento dall’Assessore regionale Margherita Cogo. Arrivato in Trentino-alto Adige per una serie d’incontri e di colloqui di carattere istituzionale, l’Ambasciatore si è detto molto interessato a questa particolare realtà, in cui convivono etnie e culture differenti. L’ambasciatore Agüero, che ha ricoperto diversi incarichi nell’ambito del ministero degli esteri cubano, specializzata in relazioni internazionali, ha evidenziato come in questo momento a Cuba si stia lavorando ad un rinnovamento delle forme di governo locale e per questo si è detta interessata alla particolare situazione istituzionale presente in Trentino-alto Adige. L’assessore Cogo ha illustrato al diplomatico l’assetto tripolare della nostra autonomia speciale, che comprende la Regione e le due Province di Trento e Bolzano, soffermandosi sulle vicende storiche che hanno portato alla concessione dell’autonomia ed hanno determinato l’attuale assetto delle istituzioni locali. All’incontro hanno partecipato anche i responsabili delle Associazioni Italia-cuba e Filo Rosso che operano nell’Isola caraibica con alcuni progetti di cooperazione.  
   
   
GIAPPONE, PROTEZIONE CIVILE DELLA LOMBARDIA GIÀ PRONTA  
 
Milano, 15 marzo 2011 - "La Protezione Civile della Lombardia è pronta a mettere a disposizione uomini, mezzi e attrezzature per aiutare il popolo giapponese. In particolare stiamo verificando la disponibilità a partire, qualora ci fosse richiesto, di personale medico ed infermieristico e di operatori capaci di organizzare e gestire campi di accoglienza di grandi dimensioni". L´assessore regionale alla Protezione Civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa conferma così quanto già anticipato dal presidente Formigoni. "In questi giorni - spiega La Russa - anche decine e decine di volontari si stanno spontaneamente rivolgendo a noi per partire quanto prima alla volta del Paese asiatico. E´ l´ennesima testimonianza dello spirito solidaristico che caratterizza i Lombardi e, in particolare, i 20.000 volontari del nostro Corpo di Protezione civile". "Sottolineo l´approfondita esperienza e competenza tecnica degli uomini della Protezione civile - prosegue La Russa - maturata tanto in chiave teorica quanto sul campo. Ricordo l´importante apporto fornito in seguito al sisma che ha colpito l´Abruzzo, dove si sono avvicendate per mesi squadre di tecnici di diverse specialità, dai cinofili ai radioamatori, sino agli alpini, capaci di gestire campi con migliaia di sfollati. Anche ad Haiti, dopo il sisma dell´anno scorso, i nostri volontari hanno fatto e dato tanto. Esperienze come queste, di enorme utilità, ci spingono a riconfermare al Dipartimento nazionale tutta la nostra disponibilità a intervenire qualora fosse necessario".  
   
   
‘NDRANGHETA. MORATTI: “SODDISFAZIONE PER L’OPERAZIONE REDUX CAPOSALDO. MILANO IN PRIMA LINEA NELLA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA”  
 
Milano, 15 marzo 2011 - “Milano è ancora una volta in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata – spiega il Sindaco Letizia Moratti -. E’ con grande soddisfazione che esprimo il mio profondo ringraziamento alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine per l’operazione che ha determinato 35 misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti affiliati dell’ ‘ndrangheta e il sequestro di beni per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Ho chiesto di incontrare l’Unità Centrale della Polizia Giudiziaria della Polizia Locale che, guidata dal Comandante Tullio Mastrangelo, ha contribuito a ricostruire la mappa delle attività illecita dell’ ‘ndrangheta a Milano”. Il Sindaco Letizia Moratti commenta così l’operazione “Redux Caposaldo” coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, insieme ai pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Galileo Proietto. “Il Comune di Milano e le Istituzioni tutte devono essere unite nel combattere la criminalità organizzata il cui rischio infiltrazioni si fa più reale là dove, come avviene nella nostra città, sono in atto numerosi processi di trasformazione e sviluppo – continua il Sindaco Letizia Moratti -. Lo scorso dicembre il Comune di Milano ha proposto al Governo alcune modifiche alle diverse normative antimafia in materia di Appalti pubblici. Il Governo ha inserito due di quelle proposte in altrettanti Disegni di Legge che vanno dalla creazione di una white list delle imprese pulite, alla creazione di una Banca Dati Nazionale condivisa da tutte le Procure italiane per individuare subito e con certezza su tutto il territorio nazionale le imprese a rischio infiltrazioni”.  
   
   
ORDINANZE, MILANO: 13 PROVVEDIMENTI CONTRO DEGRADO HANNO CONTRIBUITO A CALO DEI REATI DEL 48% IN 2 ANNI. DORMITORI E QUARTIERI A RISCHIO, OLTRE 500 LE DENUNCE. GRAZIE A 30 MILA SANZIONI DIMEZZATI PROSTITUZIONE SULLE STRADE E CONSUMO DROGA. MILANO UNICO COMUNE CHE PORTA WRITER A GIUDIZIO  
 
 Milano, 15 marzo 2011 - “Le ordinanze sindacali contro fenomeni di degrado e a contrasto di criticità in alcuni quartieri sono una delle 3 leve messe in campo dall’Amministrazione comunale in questi anni per la sicurezza urbana. Insieme alla videosorveglianza e al maggiore controllo del territorio, anche con i militari, queste misure hanno consentito di raggiungere un risultato straordinario per Milano: il calo dei reati del 48% nel biennio 2008-2010. Come ha certificato l’ex Questore di Milano Vincenzo Indolfi”. Così il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che ieri mattina è intervenuto, in rappresentanza del Comune di Milano, al convegno ‘Ordinanze in materia di sicurezza: casi di successo e sviluppi futuri’, organizzato dall’assessore provinciale alla Sicurezza Stefano Bolognini.. Presente anche il Comandante della Polizia Locale Tullio Mastrangelo. “A Milano – ha evidenziato il vice Sindaco – sono in vigore 13 ordinanze, 7 per quartieri e stabili a rischio e 6 per il degrado. Le prime, contro i dormitori dei clandestini, attive nelle zone di Padova, Sarpi, Corvetto, Imbonati-comasina e negli stabili di Espinasse 104, Cavezzali 11, Bligny 42, hanno consentito di controllare 380 appartamenti, identificare 1.110 persone, effettuare 339 denunce e 46 arresti e scoprire 317 irregolari. Verifiche che hanno fatto emergere gravi situazione igienico-sanitarie, fughe di gas in corso, ma anche reati gravi come violenza, anche sessuale, favoreggiamento della prostituzione, resistenza, danneggiamento, occupazione abusiva. E a questi risultati vanno aggiunti quelli determinati dai provvedimenti temporanei, e giunti ormai a scadenza, sulla chiusura anticipata di alcuni esercizi commerciali che hanno permesso di denunciare circa 200 reati”. “Per quanto riguarda le ordinanze anti-degrado – ha aggiunto De Corato – sono state emesse oltre 30 mila multe dal 2008 ad oggi. Controlli e sanzioni, effettuate sia dalla Polizia Locale, che dalle Forze dell’ordine, che hanno ridotto l’incidenza di alcuni fenomeni: dalla prostituzione su strada le cui presenze sono state dimezzate, alla droga, con il crollo del consumo come ha certificato un recente studio dell’Asl, all’azzeramento dell’abuso d’alcol tra minori nei luoghi pubblici, fino ai writer portati a giudizio grazie all’impegno del Comune (unico in Italia) finanche nelle aule dei tribunali. Solo l’accattonaggio ha registrato un leggero aumento, +10% delle sanzioni, e anche per questo abbiamo deciso di istituire un nuovo servizio di pattugliamento, denominato ‘Charlie-delta’”.  
   
   
BASILICATA: UNITÀ D’ITALIA TRA FEDERALISMO E FUTURO  
 
Potenza, 15 marzo 2011 - Le ragioni, i protagonisti e gli avvenimenti e che hanno sancito la nascita dello Stato italiano e quindi determinato l’Unità d’Italia sono stati il filo conduttore di un’assemblea solenne organizzata dell’Associazione ex parlamentari e consiglieri regionali per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Svoltasi ieri mattina nella sede del Consiglio regionale della Basilicata, alla manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Vito De Filippo e Vincenzo Folino, il presidente dell’associazione Giuseppe Guarino e il coordinatore della segreteria scientifica del Comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Giampaolo D’andrea. In apertura dei lavori, Guarino ha ricordato come “la Basilicata sia stata antesignana dei cambiamenti sociali e politici in più episodi della storia nazionale”, compresi gli eventi che portarono all´Unità d’Italia. “Tenendo ben presente il contributo che abbiamo dato alla storia della nostra democrazia – ha rimarcato il presidente dell’associazione ex parlamentari e consiglieri regionali – come Paese dobbiamo restare uniti per migliorare la qualità della vita delle generazioni attuali e di quelle che verranno”. Attraverso un’analisi degli avvenimenti storici del periodo tra Settecento e Ottocento, D’andrea ha ricordato le tappe fondamentali che segnarono la nascita dello Stato, rimarcando “lo sforzo collettivo del popolo lucano, anch’esso protagonista delle vicende italiane pre e post unitarie”. Lo storico ha poi sottolineato che “proprio il 14 marzo la Camera approvava un testo di legge con il quale autorizzava Vittorio Emanuele Ii ad assumere il titolo di re del Regno d’Italia.” Il protagonismo dei lucani è stato ancora una volta sottolineato dal presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, per il quale “manifestazioni e moti di libertà hanno attraversato più di un secolo di storia del nostro Paese”, dalla seconda metà del Settecento fin al 1860. Le questioni attuali, in particolare rispetto al “dualismo tra Nord e Sud non ancora risolto nella nostra democrazia”, sono state affrontate dal presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, il quale ha chiesto ai lucani “coraggio e virtù” in una fase in cui “per il Sud si annuncia un tempo futuro ancora più complicato di quello passato”. Ricordando come “il federalismo sia uno strumento interessate ma non esaustivo” rispetto ai problemi che vive il Paese, De Filippo ha chiesto alla classe dirigente del Mezzogiorno “rigore” al fine di “sedimentare buone pratiche” di governo. Nel dibattito sono intervenuti gli ex consiglieri regionali e parlamentari Emilio Nicola Buccico, Nicola Savino, Donato Martiello e Giacomo Nardiello.  
   
   
“UN RIFLETTORE ACCESO SULL’IRAN”. LA REGIONE TOSCANA STA ORGANIZZANDO UN EVENTO  
 
Firenze, 15 marzo 2011 - Manca solo la data. Ma la Toscana ha deciso di accendere un riflettore sull”Iran, sullo sfondo del più ampio scenario degli avvenimenti che hanno sconvolto nelle ultime settimane il Nord Africa. Lo farà con un evento. E vi parteciperà anche Shirin Ebadi, l’avvocato iraniano, premio Nobel per la pace nel 2003, che è ancora nella lista dei condannati a morte del regime di Teheran. Ad annunciarlo è l’assessore alla promozione dei diritti umani della Toscana, Riccardo Nencini, rispondendo di fatto all’appello di Mohammed Hassan Abedi, il giornalista e scrittore iraniano, ospite a Chiusi, che l’assessore ha incontrato stamani e che aveva chiesto una mobilitazione per i soprusi e gli arresti di cui sono oggetti gli attivisti che, in modo pacifico, si oppongono al regime di Teheran. “Stanno accadendo cose gravi in queste settimane in Iran – ha raccontato Mohammed Hassan Abedi all’assessore -. Il governo ha approfittato infatti della distrazione dei mass media e dell’opinione pubblica di tutto il mondo, concentrati sul quello che è accaduto e sta accadendo in Nord Africa, per inasprire la pressione sui giornalisti e gli attivisti. Dal 24 febbraio sono scomparsi anche i due leader dell’opposizione Mousavi e Karroubi, prelevati a casa assieme alle rispettive mogli. E se ne sono perse le tracce”. Lo scrittore lancia un appello affinché vengano liberati. “Non sono d’accordo su un eventuale intervento militare – precisa – L’azione del movimento è sempre stata pacifica. Ma per questo è importante l’attenzione degli Stati e dell’organizzazione che lavorano per la difesa dei diritti umani: la loro azione ha infatti influenza sul governo. Lo è stato anche in passato”.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: AREE PROTETTE, AGROALIMENTARE, FERROVIE, SANITÀ E TARTUFI  
 
 Torino, 15 Marzo 2011 - Nuovo sistema delle aree protette, promozione agroalimentare, investimento sulle ferrovie Torino-ceres e del Canavese, aggiornamento dei candidati a direttore generale di aziende sanitarie e raccolta dei tartufi sono i principali argomenti affrontati dalla Giunta regionale durante la riunione dell’ 11 marzo. A coordinare i lavori il presidente Roberto Cota. Aree protette . Un disegno di legge proposto dall’assessore William Casoni, che passa ora all’esame del Consiglio, rinvia dal 1° aprile 2011 al 1° gennaio 2012 l’entrata in vigore del nuovo sistema delle aree protette sancito dalla l.R. 19/2009 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità). Sarà così possibile proseguire e completare l’approvazione del disegno di legge n.54, già all’attenzione del Consiglio, che comprende una corposa serie di modifiche al Testo unico. Promozione agroalimentare . La promozione del comparto agricolo ed agroalimentare nel 2011 avverrà, come proposto dall’assessore Claudio Sacchetto, attuando strategie programmatiche che pongono l’accento sulla qualità, intesa come tipicità, caratteristiche organolettiche, biodiversità, sicurezza alimentare, metodi di produzione rispettosi di disciplinari a basso impatto sull’ambiente e sull’uomo. Previsti investimenti per 12,8 milioni di euro per promuovere il vino ed i prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare, 2,8 milioni per la partecipazione a rassegne fieristiche in collaborazione con il Centro estero per l’internazionalizzazione e l’Istituto per il marketing agroalimentare. L’organizzazione di mostre e rassegne zootecniche, l’attività delle fattorie didattiche, delle enoteche regionali, delle botteghe e strade del vino, la realizzazione del Progetto Agriqualità. Ferrovie Torino-ceres e Canavese . Il programma di investimenti per le ferrovie Torino-ceres e del Canavese, proposto dall’assessore Barbara Bonino, comprende gli interventi che Gtt ha indicato per un totale di 3 milioni di euro ed è suddiviso in due fasi: nella prima sono inseriti il consolidamento dei versanti rocciosi e del ponte sulla Stura a Venaria, l’adeguamento di fabbricati, banchine, marciapiedi, materiale rotabile, ricambi e attrezzature di officina; nella seconda la posa di un cavo telefonico tra Rivarolo e Cuorgnè ed altri adeguamenti di materiale rotabile e attrezzature. Candidati a direttori generali di azienda sanitaria . Viene indetto, su proposta dell’assessore Caterina Ferrero, un pubblico avviso per l’aggiornamento dell’elenco dei candidati in possesso dei requisiti per la nomina a direttore generale di azienda sanitaria regionale, che consisterà nell’acquisizione di nuove candidature e nella conferma di quelle già iscritte negli ultimi anni. Per un’adeguata informazione, l’avviso sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale e sul sito web della Regione, nonché sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Tartufi . Il calendario 2011-12 per la raccolta i tartufi, proposto dell’assessore Roberto Ravello, sarà valido dal 1° maggio e comprende i seguenti periodi: tartufo bianco del Piemonte o di Alva dal 1° ottobre al 31 gennaio, nero pregiato dal 15 novembre al 15 marzo, moscato dal 15 dicembre al 15 marzo, d’estate o scorzone dal 1° luglio al 31 agosto e dal 1° ottobre al 30 novembre, uncinato o nero e nero liscio dal 1° ottobre al 31 dicembre, nero d’inverno dal 15 dicembre al 15 marzo, bianchetto o marzuolo dal 15 gennaio al 30 aprile, nero ordinario o di Bagnoli dal 1° ottobre al 31 gennaio. Per tutte le specie la raccolta è vietata dal 1° al 30 settembre.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI HA INCONTRATO IL RESPONSABILE DELLA STAZIONE UNICA APPALTANTE SALVATORE BOEMI  
 
Catanzaro, 15 marzo 2011- Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha incontrato ieri mattina Salvatore Boemi responsabile della Stazione Unica Appaltante. Nel corso della visita istituzionale, avvenuta nei locali della Sua a Catanzaro Lido, sono stati affrontati vari temi. Al termine del colloquio, Scopelliti, accompagnato da Boemi, ha visitato i locali e salutato il personale della struttura. “I risultati sono positivi, si tratta di un esperienza unica ed utile che certamente potrà diventare un progetto pilota su tutto il territorio nazionale – ha dichiarato il Presidente Giuseppe Scopelliti. Durante l’incontro abbiamo discusso anche del potenziamento della stazione unica. Riteniamo importante il ruolo della Sua, alcuni traguardi sono stati raggiunti in particolare nel campo della sanità. Fondamentale è il ruolo di supporto ai vari enti per rendere ancora più forte l’azione di limitazione della spesa nelle pubbliche amministrazioni”. “Siamo particolarmente lieti di aver avuto la visita del Presidente per rendersi conto personalmente di come si lavora e del nostro impegno in una realtà che dovrebbe rendere orgogliosi i calabresi che per primi si sono dotati di questo strumento – ha sottolineato il responsabile della Sua Salvatore Boemi. Il Presidente ci ha dato atto che la strada intrapresa è quella giusta”.  
   
   
GIAPPONE, LA SOLIDARIETÀ DI CALDORO E ROMANO ALLA COMUNITÀ CAMPANA. ATTIVATO NUMERO VERDE PROTEZIONE CIVILE  
 
Napoli, 15 marzo 2011 - I presidenti della Giunta regionale Stefano Caldoro e del Consiglio regionale Paolo Romano esprimono la loro vicinanza e solidarietà alla comunità campana residente in Giappone, colpita dal devastante sisma. Presso la Sala operativa regionale della Protezione Civile è attivo il numero verde 800 232525 per chi volesse segnalare o ricevere notizie relative ai cittadini della regione. L´assessore delegato Edoardo Cosenza è in costante contatto con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per seguire l´evolversi della situazione. Al momento, da una primissima verifica effettuata presso l’Unità di Crisi della Farnesina non risulterebbero cittadini campani coinvolti o dispersi.  
   
   
ABRUZZO: SOLUZIONI CONCRETE PER AREE DI CRISI SBLOCCO FONDI POR FESR E FAS PER VALLE PELIGNA E VAL VIBRATA  
 
Pescara, 15 marzo 2011 - Risposte concrete per le aree di crisi della Valle Peligna e della Val Vibrata. Presentate infatti ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, a cui hanno preso parte gli assessori allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione e al lavoro Paolo Gatti, le due delibere 162 e 163, approvate dalla Giunta e pronte ad essere tramutate in accordi di programma, con l´obiettivo dell´erogazione di fondi per le due aree di crisi. "Con queste delibere - ha detto l´assessore Alfredo Castiglione - intendiamo riproporre con forza quei protocolli d´intesa (per la Valle Peligna) e gli accordi di programma (per la Val Vibrata) avviati nel 2008. Con questa presa di posizione forte, intendiamo rilanciare quei provvedimenti e inserire queste due importanti realtà della nostra Regione, come vere e proprie vertenze all´interno di quel Patto per lo Sviluppo che ci apprestiamo a sottoscrivere con le Parti Sociali. Ci siamo resi conto - ha aggiunto ancora l´assessore allo Sviluppo Economico - che vi sono della aree che vanno attenzionate in maniera particolare. E con le due delibere 162 e 163 noi vogliamo proprio sollecitare il Governo a sbloccare alcuni accordi di programma e garantire così quel sostegno economico a quelle zone che sono state riconosciute come aree di crisi, anche e soprattutto dopo terremoto ed alluvione. Allo stesso tempo come Regione Abruzzo vogliamo però proseguire nella politica intrapresa da tempo, della concessione di finanziamenti mirati e vincolati a progetti, e non più nella concessione di fondi a pioggia". Nello specifico per la Val Vibrata la delibera prevede la rimodulazione dei Fondi Por Fesr da asse 1, per destinarli come parte dell´asse 6 per il parziale ristoro dei danni subiti per l´alluvione di due settimane fa. Con la delibera di programma si sollecita il Ministero dello Sviluppo Economico a rendere operativo quanto prima l´Accordo di Programma denominato "Valle del Tronto" (al momento sospeso) che interessa anche la Regione Marche per un importo di 50 milioni di euro. Per la Valle Peligna l´obiettivo della delibera di Giunta è quello di sbloccare gli Accordi di Programma sottoscritti da tutte le Parti Sociali il 20 febbraio del 2008. Previsto in questo caso poi l´utilizzo di 20 milioni di euro ottenuti dalla rimodulazione dei Fondi Fas. "Questi interventi - ha concluso l´assessore allo Sviluppo Economico Castiglione - rappresentano solo il primo passo che la Regione Abruzzo intende percorrere nell´ambito della ricostituzione di una ben definita strategia di sviluppo nelle aree di crisi. Strategia che dovrà essere in sintonia con quelle politiche di ridefinizione della nostra geografia industriale e finanziaria che stiamo portando avanti con la riforma dei Confidi, dei Consorzi Industriali, dei Poli di Innovazione e delle Reti di Impresa".  
   
   
DANNI MALTEMPO: LA GIUNTA RECEPISCE IL PARERE DEL PROF. ONIDA E APPROVA LA DEFINIZIONE DI UNA PDL STRALCIO ALLA LEGGE URBANISTICA. OGGI AD ANCONA IL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE GABRIELLI.  
 
Ancona, 15 Marzo 2011 - I danni causati dal maltempo sono stati ieri il primo punto all´ordine del giorno della giunta regionale che si e` riunita a Senigallia. Il presidente della Regione Gian Mario Spacca e gli assessori hanno recepito il parere del professor Valerio Onida Presidente Emerito della Corte Costituzionale il quale avalla la tesi sostenuta dalla Regione Marche in merito all´art.5 del decreto ´mille proroghe´ nel corso dell´incontro del 9 marzo scorso a Palazzo Chigi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. La nuova norma prevede che in caso di situazioni emergenziali la Regione interessata possa acquisire le risorse necessarie tramite tassazioni aggiuntive caricate sulla stessa comunita` regionale danneggiata e qualora tali misure non siano sufficienti, ovvero l´evento calamitoso sia di rilevanza nazionale, fare ricorso al Fondo nazionale di Protezione Civile. La richiesta che e` stata avanzata dal presidente Spacca al Governo nazionale e` invece che venga riconosciuta la rilevanza nazionale della calamita` e quindi la possibilita` di attingere direttamente al Fondo Nazionale di Protezione Civile. ´La situazione marchigiana ´ ha sottolineato Spacca - non puo` e non deve essere trattata in maniera difforme da quanto recentemente si e` verificato per Liguria, Veneto, Campania e provincia di Messina´. Il parere del prof. Onida domani sara` inviato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e consegnato anche al responsabile nazionale della Protezione Civile Franco Gabrielli che sempre domani sara` ad Ancona per costruire insieme allo staff regionale l´ordinanza di protezione civile del Presidente del Consiglio dei ministri con i primi interventi urgenti per fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali, al fine di definire un piano per il superamento dell´emergenza. Nell´ordinanza saranno inseriti tre ´capitoli´ di interventi, in ordine di priorita`: quelli di somma urgenza (assistenza alla popolazione, messa in sicurezza, ecc.), quelli per il ristoro delle attivita` produttive colpite dall´alluvione, quelli per il ripristino delle infrastrutture e dei versanti idrogeologici colpiti. Nel corso della giunta e` stata anche approvata una comunicazione formale che prevede la definizione di una proposta stralcio della legge urbanistica che riveda e aggiorni le norme sull´utilizzo del suolo, l´equilibrio idrogeologico e la rete fluviale. E´ stato inoltre incaricato il vicepresidente Petrini di individuare e definire interventi per la pulizia e il dragaggio dei fiumi marchigiani. ´Si tratta di provvedimenti doverosi ´ ha detto il presidente Spacca ´, per fare in modo che queste precipitazioni eccezionali generate dai cambiamenti climatici in atto e quindi destinate a divenire sempre piu` frequenti, non ci colgano impreparati´.  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE A SENIGALLIA .  
 
Ancona, 15 Marzo 2011 - La sanita` del futuro, i danni del maltempo, ma anche i grandi progetti per la cultura e il turismo sono stati i temi trattati ieri nel corso dell´incontro a Senigallia tra la giunta regionale e l´esecutivo comunale. ´Un incontro molto concreto e con obiettivi precisi improntato su una ottima collaborazione e su grande sintonia istituzionale come gia` accaduto per la realizzazione della 3corsia della A 14, il porto a mare e il recupero della Rotonda´ hanno sottolineato poi il presidente della Regione Gian Mario Spacca, il sindaco Maurizio Mangialardi e la presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande, nel corso di una conferenza stampa. Sanita´ ´ L´amministrazione senigalliese ha avuto ampie rassicurazioni in merito al futuro dell´ospedale di rete della citta` che avra` un ruolo di riferimento in tutta l´area tra Pesaro e Fano da una parte e Torrette dall´altra. Rispetto a quest´ultimo avra` anche un ruolo di filtro per tutte le funzioni cosiddette improprie ossia per tutti quegli interventi che non ricadono nell´alta specializzazione. Spacca ha ricordato la complessa situazione economica dovuta ai tagli per 100 milioni di euro effettuati dal Governo nazionale sui trasferimenti statali e ha delineato lo scenario dei prossimi anni: ´Nella zona 4 di Senigallia ´ ha proseguito ´ negli ultimi 5 anni il governo regionale ha assicurato il maggior incremento di spesa pro capite (+17%), delle Marche al di sopra della media regionale. Ora i tagli del governo nazionale impongono una riorganizzazione del sistema socio-sanitario che sara` distribuita in maniera equa su tutta la Regione ed occorre la responsabilita` di tutti i territori´. Maltempo ´ I danni alle opere pubbliche stimati dal Comune di Senigallia ammontano a 5 milioni di euro. Il sindaco Mangialardi ha rinnovato la massima fiducia al presidente Spacca per come la Regione sta gestendo la questione con il governo nazionale. Turismo ´ La presenza della presidente Casagrande era dovuta ad una triangolazione con Regione e Comune per una serie di interventi che porteranno al recupero e alla riqualificazione della zona di Piazzale Morandi alle spalle dell´Hotel Marche. In pratica il Comune acquistera` dalla Regione la sede dell´ex Iat e si e` impegnato a riqualificare interamente la zona. Questo intervento avra` effetti positivi sulla vendita dell´Hotel Marche da parte della Provincia. Da parte sua la Provincia contribuira` all´acquisto da parte del Comune dello ex Iat con 750mila euro, ossia una parte delle risorse recuperate dall´alienazione dell´hotel Marche. Cultura ´ La Regione in base ai termini di legge e alle procedure previste sosterra` il ´Summer Jamboree´ manifestazione riconosciuta ormai a livello internazionale e il progetto di creare un museo dedicato al celebre fotografo senigalliese Mario Giacomelli di cui quest´anno si celebra il decennale della scomparsa. 22 Dicembre 2004 11:22 Nuove Fermate Ferroviarie A Falconara E Macerata. Dal 10 gennaio 2005 ´ giorno di riapertura delle scuole, dopo la pausa natalizia, e a seguito dell´ultimazione dei lavori di allestimento ´ nelle Marche saranno aperte due nuove fermate ferroviarie: a Falconara Stadio e a Macerata Fonte Scodella. L´anticipazione arriva dall´assessore regionale ai Trasporti, Marco Amagliani. Numerosi i treni del trasporto regionale ferroviario che fermeranno nelle due nuove stazioni. Di seguito l´elenco e gli orari di transito. Fermate a Falconara Stadio Per Ancona n treno provenienza Fermata a Falconara Stadio Arrivo a Ancona C.le Arrivo ad An. M. 12062 Fabriano 7.00 7.14 7.25 21602 Montecarotto 7.20 7.35 12066 Foligno 8.42 8.56 9.05 12076 Foligno 15.15 15.30 21614 Jesi 18.55 19.11 12078 Fabriano 19.16 19.30 Da Ancona n treno Partenza da Ancona .M.ma partenza da Ancona C.le arrivo a Falconara Stadio destinazione 21607 13.30 13.44 Montecarotto 12073 14.32 14.45 Fabriano 12077 16.24 16.33 16.47 Fabriano 21613 17.48 18.00 Jesi 12083 18.20 18.29 18.43 Fabriano Fermate a Macerata Fonte Scodella Per Macerata ´ Civitanova Marche n treno provenienza Fermata a Mc Fonte Scodella Arrivo a Macerata Arrivo a Civitanova 21642 Fabriano 7.12 7.16 7.51 21644 Fabriano 8.06 8.11 8.36 21648 Fabriano 8.30 8.35 9.06 21652 Fabriano 10.13 10.17 10.47 21660 Fabriano 13.33 13.38 14.06 21662 Fabriano 14.18 14.23 14.55 21672 Fabriano 17.15 17.19 17.45 Per Fabriano n treno Provenienza partenza da Macerata arrivo a Macerata Fonte Scodella Arrivo a Fabriano 21647 Civitanova 7.35 7.39 8.47 21659 Civitanova 12.33 12.38 13.50 21661 Civitanova 13.02 13.07 14.34 21663 Civitanova 13.40 13.45 15.06 .  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: PROFICUO E IMPORTANTE RAPPORTO CON CAL  
 
Udine, 15 marzo 2011- È un bilancio in saldo attivo, quello che riguarda il rapporto tra l´attività del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) e la Regione, tracciato dall´assessore regionale alla Funzione Pubblica e alle Riforme Andrea Garlatti, nell´ultima riunione del mandato 2006/2011 di tale organismo consultivo, svoltasi stamani a Udine. Secondo l´assessore, il Cal specialmente negli ultimi mesi ha rappresentato un tavolo di confronto tra l´Amministrazione e le autonomie ´´proficuo e importante´´. E a tale proposito ha ringraziato ciascuno dei componenti, e soprattutto il presidente Ettore Romoli, per le modalità con le quali sono stati trattati gli argomenti all´ordine del giorno, prevalentemente provvedimenti della Giunta regionale e iniziative del Consiglio regionale. Nell´occasione, Garlatti ha anticipato quelli che saranno gli impegni del nuovo Cal, che sarà retto ´´ad interim´´ dallo stesso Romoli fino alla nomina del muovo presidente. Gli impegni saranno fondati sull´esigenza di ripensare l´intero sistema delle autonomie, per adeguarlo alle esigenze di un mondo che è in continuo mutamento, tenendo conto della sempre più stretta necessità di contemperare i costi della pubblica amministrazione con i risultati da porre a vantaggio dei cittadini. Per intraprendere con efficacia la riforma, secondo l´assessore occorre intervenire fin d´ora sui meccanismi strutturali che sono rappresentati dall´assetto istituzionale della Regione e degli enti locali, sulle risorse rappresentate oltre che da quelle di carattere finanziario, dal personale e dalle nuove tecnologie, sulle regole che raccordano le risorse agli assetti istituzionali. Un banco di prova della riforma della pubblica amministrazione nel Friuli Venezia Giulia, secondo Garlatti, sarà rappresentato nella legge di riforma dei comuni ed enti montani. La ricetta dell´assessore per il riassetto della finanza locale passa infatti attraverso il decentramento calibrato tramite fondi meno vincolati per le autonomie locali, e una maggiore autonomia di bilancio. Ciò, affinchè gli enti possano meglio rispondere alle esigenze del territorio. Nel suo intervento a chiusura del mandato quinquennale del Consiglio delle Autonomie Locali, il presidente Ettore Romoli ha ringraziato tutti coloro che hanno fatto parte di tale organismo -´´perché hanno svolto un´attività utile e importante, con competenza tecnica e rappresentando compiutamente le esigenze delle autonomie´´ facendo sì che alcune decisioni della Giunta regionale e del Consiglio regionale fossero riviste, rivisitate, ottimizzate. ´´In questi anni - ha detto Romoli - nei quali ho frequentato il Consiglio delle Autonomie (oltre che da presidente anche da sindaco di Gorizia) ho sempre assistito ad interventi di buon senso da parte dei consiglieri, senza alcuna sterile contrapposizione politica, capaci di contemperare le esigenze politiche con quelle amministrative delle singole amministrazioni locali´´. Romoli ha poi affermato di avere riscontrato con l´assessore Garlatti particolari convergenze in sede di bilancio. Che hanno consentito al sistema delle autonomie di vedere confermati i trasferimenti di risorse. Così come il conguaglio nelle spese delle pubbliche amministrazioni non ha gravato sui bilanci delle stesse. Tali costi sono infatti stati compensati dalla Regione. Il presidente del Consiglio delle Autonomie Locali Ettore Romoli nel suo intervento ha ringraziato per il lavoro svolto con attenzione e impegno i presidenti che l´hanno preceduto in questo mandato quinquennale: Marzio Strassoldo, Vittorio Brancati, Mario Pezzetta, Pietro Fontanini, Attilio Vuga, Enrico Gherghetta. Nonché gli stessi Strassoldo, Fontanini, Gherghetta, e Maria Teresa Bassa Poropat, anche nella funzione di vicepresidenti. Romoli ha altresì ricordato i coordinatori delle Commissioni del Cal. Della I, Assetti istituzionali e ordinamentali delle autonomie, affari istituzionali del Consiglio: Walter Godina, Elio De Anna, Mario Pezzetta. Della Ii, Personale, bilancio, finanze: Maurizio Malduca, Ruggero Del Mestre, Claudio Fornasieri. Della Iii, Istruzione, cultura urbanistica e pianificazione territoriale, ambiente, trasporti, protezione civile, attività economiche e produttive, lavoro, welfare e turismo: Giuseppe Napoli, Nerio Belfanti. Negli scorsi cinque anni il Consiglio delle Autonomie Locali ha convocato 96 sedute plenarie, 62 dell´Ufficio di Presidenza, 65 di commissione delle quali 41 della Iii Commissione. Ha esaminato 256 atti, dei quali: 70 disegni di legge di iniziativa della Giunta regionale, 155 proposte di provvedimenti della Giunta regionale, 26 proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali (compresi testi unificati), 5 provvedimenti degli enti locali. Il Consiglio delle Autonomie Locali ha adottato 290 deliberazioni. Più specificamente: espresso 60 intese, delle quali 38 con osservazioni e proposte, 22 senza osservazioni e proposte. Non espresso 12 intese. Espresso 153 pareri favorevoli: 69 con osservazioni e proposte, 84 senza osservazioni e proposte. 1 parere negativo. 25 pareri non espressi. 43 atti diversi tra i quali valutazioni o osservazioni su atti dell´Amministrazione regionale non soggetti al parere o all´intesa, atti interni, elezioni di presidenti e organi interni.  
   
   
PARMA, PROVINCIA IN CRESCITA: LA POPOLAZIONE RAGGIUNGE QUOTA 442.070, 201.591 LE FAMIGLIE, PIÙ DI 55MILA GLI STRANIERI. I DATI 2011 NEL REPORT DELL’UFFICIO PROVINCIALE STATISTICA  
 
Parma, 15 marzo 2011 – Cresce la popolazione della provincia, il quarto aumento in valore assoluto da oltre 50anni, raggiungendo quota 442.070, 50mila persone in più dal ’96 ad oggi. E crescono gli anziani over75, con un record di ben 160 ultracentenari. I cittadini stranieri sono più di 55mila, il 12,5% della popolazione complessiva, di per sé un indicatore positivo dell’attrattività di un territorio. E aumentano le aspettative di vita che hanno raggiunto livelli davvero elevati, ulteriore segnale positivo di un sistema socio-sanitario che funziona e che ha portato i valori di speranza di vita vicino ai livelli dei primi nel mondo. E’ un quadro di una comunità in buona salute quello che emerge dai dati del report annuale realizzato dalla Provincia e presentato ieri dall’assessore alle Politiche sociali Marcella Saccani insieme al responsabile dell’Ufficio statistica Andrea Gaiani. “La popolazione cresce più velocemente rispetto all’anno scorso, nonostante la crisi economica fattore che secondo alcuni avrebbe portato a una stasi o a una crescita molto bassa – ha detto Gaiani - Le aree che crescono sono quelle che crescevano anche negli anni scorsi e che fanno cintura al capoluogo, ma vi sono anche comuni come Calestano nella Val Baganza che costituiscono una particolarità per l’incremento e altri come Corniglio che fanno segnare un’inversione di tendenza”. Il fattore crescita è determinato dall’aumento della popolazione straniera che partendo dall’area del capoluogo, si va via via diffondendo anche nelle aree appenniniche, in cui si registrano gli incrementi percentuali più alti. Numericamente le donne (il 51,4%) hanno superato i maschi, un fenomeno legato soprattutto ai ricongiungimenti familiari. Per il primo anno la popolazione più numerosa fra gli stranieri, non è quella albanese, ma la moldava; in generale le persone provenienti dai Paesi dell’Est Europa rappresentano il gruppo più numeroso facendo segnare un cambiamento rispetto al primo flusso migratorio che proveniva dal Nord Africa. Crescono i minori stranieri, dato considerato come uno dei più importanti indicatori di integrazione, e crescono i nati da entrambi genitori stranieri che nel 2011 hanno superato il migliaio. Continuano ad aumentare i grandi anziani (+1,4%), uno degli effetti del continuo aumento della speranza di vita, arrivata vicina agli 80 anni per gli uomini, e a oltre 84 anni per le donne. L’indicatore della speranza di vita alla nascita, come ha ricordato Gaiani, ha assunto recentemente una certa importanza come uno degli indicatori, oltre al Pil, del benessere di una società. Il numero delle famiglie raggiunge nel 2011 la cifra di 201.591, e quelle di piccole dimensione (fino a 2 componenti) rappresentano ormai oltre il 65% del totale, mentre la variazione percentuale più consistente ha riguardato i nuclei da 5 e più componenti (+5,0%). “Sono dati che ci parlano di integrazione, anziani, famiglie, e del futuro. La presenza di oltre 55mila stranieri, di cui non abbiamo una percezione in termini di carico e fatica quotidiana, va letta come capacità di un intero territorio di creare le condizioni per un impatto “dolce” e funzionale al nostro sistema – ha commentato Saccani ricordando che proprio alla provincia di Parma è andato lo scorso anno il primo posto per qualità dell’integrazione nel rapporto del Cnel.“i numeri ci dicono che si viene qui, si lavora, si fa famiglia e bambini in un contesto in cui crescono gli ultra75enni. Un dato che ci dice che è alto il livello della qualità dei servizi socio assistenziali, ma senza ricambio si è destinati a scomparire. Gente responsabile, una presenza che contribuisce all’esistenza del sistema di welfare a cui tutti accediamo con un apporto stimato intorno all’8%. Dati che si intrecciano con la scelta della Regione di creare un fondo per le politiche per gli anziani fra i più consistenti in Italia, che a Parma conta 41 ml di euro, e che per scelta della Regione nonostante i tagli non è stato toccato”.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: CONTATTI CON IL MINISTRO FITTO SULLE DUE LEGGI IMPUGNATE  
 
Bolzano, 15 marzo 2011 - "Abbiamo già avviato i contatti con il ministro Fitto e confido che troveremo una soluzione", ha annunciato il presidente Durnwalder dopo che la Giunta ha discusso il 14 marzo delle due recenti impugnazioni governative di altrettante leggi provinciali. Nel frattempo la Giunta ha deciso di resistere in giudizio dopo la bocciatura di alcune parti della Legge finanziaria, che erano però state elaborate sulla base dell´Accordo di Milano. In materia di interventi sulle addizionali, ha ribadito il presidente Durnwalder, l´Accordo di Milano siglato con i ministri Tremonti e Calderoli prevede espressamente per la Provincia la facoltà di applicare tali misure di riduzione. Per questo la Giunta, ritenendo applicabile il taglio dell´addizionale Irpef da 1,4 a 0,9%, ha deciso di resistere in giudizio davanti alla Consulta sull´impugnazione che il Governo ha fatto della Legge finanziaria provinciale 2011. Con il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto sono già stati avviati i contatti "e confido di trovare un chiarimento e una soluzione", ha detto Durnwalder. Analogo impegno per individuare un percorso condiviso è stato espresso sulla seconda impugnazione governativa, riguardante alcuni articoli inseriti nella Legge omnibus provinciale. In tema di riduzione delle spese di consulenza, incarichi esterni, pubblicità o di costi legati al personale e agli enti strumentali, come previsto dalla Finanziaria statale, la Giunta ha confermato che intende applicare un taglio del 20% rispetto alle spese sostenute nell´ultimo anno, "non riferite però ad ogni Ripartizione bensì ad ogni Assessorato, che al suo interno potrà gestire eventuali priorità", ha spiegato il presidente Durnwalder. La riduzione del personale, nell´arco di cinque anni, dovrà essere del 3%.  
   
   
ACCORDO REGIONE PUGLIA-CONFINDUSTRIA BA E ARTI SU IMPRENDITORIALITÀ GIOVANILE  
 
Bari, 15 marzo 2011- - Idee “giovani” che si trasformano in iniziative imprenditoriali innovative: nella logica del “fare sistema” per fronteggiare le sfide della competizione globale, la Regione Puglia insieme ad Arti, Confindustria Bari e Bat e Confindustria Taranto, presenta l’ 11 marzo un Protocollo d’Intesa che mira a favorire la nascita di imprese innovative e creative e la partecipazione allo sviluppo del territorio di giovani donne e uomini pugliesi. L’accordo viene illustrato dall’assessore regionale alle Politiche giovanili, Nicola Fratoianni, dalla presidente dell’Arti, Giuliana Trisorio Liuzzi e dal presidente di Confindustria Bari e Bat, Alessandro Laterza. Obiettivo del Protocollo d’Intesa, che sarà aperto alla firma di tutte le associazioni di categoria, è dunque quello di favorire e consolidare un’efficace interazione tra il sistema pubblico e quello privato e, soprattutto, invogliare l’imprenditorialità giovanile e femminile per contrastare la caduta occupazionale e favorire l’inserimento lavorativo dei giovani. Come? Da un lato, attraverso strumenti di promozione che la Regione si impegna a condividere con le associazioni imprenditoriali; dall’altro, attraverso servizi e competenze che queste ultime metteranno a disposizione di idee imprenditoriali innovative. "Accompagnare i giovani pugliesi nel mondo delle Imprese: è questo il principale obiettivo di questo Protocollo d’Intesa – spiega l’assessore Fratoianni –. Attraverso la promozione e la creazione di imprese giovanili e il supporto della Regione Puglia alle politiche e alle tante buone prassi che riguardano i giovani, puntiamo a trasformare in azioni concrete l’attenzione alle innovazioni e allo sviluppo delle imprese da sempre sostenute da questo Governo regionale”. "Oggi - ha dichiarato a margine perché impegnata altrove - la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone - le donne e i giovani rappresentano la fetta più debole della nostra società. Noi riteniamo invece che possano essere trasformati nella maggiore delle nostre risorse. Hanno dimostrato talento, creatività e spirito innovativo partecipando con successo a tanti dei nostri bandi. Con la firma del protocollo aggiungiamo un ulteriore tassello alle nostre politiche in favore di queste categorie. Siamo convinti che spingere l´autoimprenditorialità sia una strategia vincente dimostrata ancora una volta dall´aumento in Puglia di oltre 5mila imprese nel 2010, un dato, questo, che pone la nostra tra le prime regioni in Italia". In questo senso, il raccordo tra politiche regionali e sistemi di impresa è garantito dall’Arti che, attraverso il progetto Ilo, realizza azioni di accompagnamento al marketing delle idee imprenditoriali e di valorizzazione economica dei risultati della ricerca. “Il Protocollo – sostiene Giuliana Trisorio Liuzzi – si inserisce in una linea di continuità con le azioni messe in campo dagli assessorati allo Sviluppo Economico e alle Politiche giovanili della Regione. Azioni, tra cui la Start Cup Puglia, che potenziano la propria efficacia anche grazie alle sinergie sviluppate con il Programma Bollenti Spiriti; in particolare, l’attività di scouting dei progetti innovativi realizzata da Principi Attivi rappresenta per noi un importante serbatoio di idee innovative. Estendendo queste sinergie anche a Confindustria, il circolo virtuoso dell’innovazione, della crescita economica e della coesione sociale si chiude”. Stessa convergenza di obiettivo anche per Confindustria Bari e Bat, il cui presidente Laterza chiarisce così le ragioni che hanno determinato l’accordo di partenariato: “Attraverso questo protocollo d’intesa abbiamo pensato, insieme alla Regione Puglia e all’Arti, di individuare le modalità per sostenere quei progetti beneficiari di misure regionali a favore dell’imprenditorialità giovanile che siano in grado di suscitare un interesse da parte degli imprenditori. In questo modo contiamo di produrre un vantaggio complessivo: per le imprese, per i giovani, per lo sviluppo del territorio regionale”.  
   
   
TUTTO PRONTO PER GLI STATI GENERALI DELLE POLITICHE GIOVANILI AD AVELLINO MERCOLEDI 16 MARZO UNA GIORNATA DI ASCOLTO E DIBATTITO SULLE POLITICHE GIOVANILI  
 
 Avellino, 15 marzo 2011 – Tutto pronto per gli Stati Generali delle Politiche Giovanili, l’iniziativa promossa dall’Assessorato alle Politiche Giovanili ed Informagiovani della Provincia di Avellino in programma mercoledì 16 marzo, dalle ore 9 alle ore 18, presso l’Auditorium della Banca della Campania di Avellino. La giornata, che vedrà la partecipazione di istituti superiori, Forum della Gioventù, Informagiovani, attori locali e società civile, si aprirà alle ore 9 con la registrazione dei partecipanti e, a seguire, i saluti istituzionali del Presidente della Provincia, Cosimo Sibilia, del Sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, e del Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Rosa Grano. Dalle 9.30 alle 11.30 si aprirà lo Spazio 1, “Comunicare con e per i giovani”. Il primo intervento verterà su “La piattaforma Cip Giovani: verso il social network delle politiche giovanili regionali”, a cura del Centro Risorse Regionali (Crr) della Regione Campania, Settore Politiche Giovanili, e del Forum Regionale della Gioventù. A seguire l’intervento “Culture giovanili e reti comunicative. Multicanalità e sistemi integrati di conoscenza” di Angela Delli Paoli, componente del comitato scientifico Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (Ocpg); quindi spazio al tema “La comunicazione istituzionale della Provincia di Avellino per i giovani”, a cura dell’Agenzia Servizi Informagiovani della Provincia di Avellino. Lucio Napodano, fiduciario Slow Food della Condotta di Avellino, parlerà di “Comunicare ai giovani le specificità territoriali”, mentre a chiudere la prima sessione sarà Luca Abete con un botta e risposta tra i giovani sul tema “Un giovane irpino alla conquista della comunicazione”. Alle 11.30 pausa con “’A marenna”, colazione di mezza mattinata con prodotti provenienti da agricolture biologiche irpine, mentre alle ore 12, solo per gli studenti dell’Istituto Agrario “De Sanctis”, si terrà il laboratorio del gusto a cura della Condotta di Avellino di Slow Food, sul tema “Acqua e olio, due risorse della nostra terra”, seminario con acqua di sorgente e degustazione guidata di olio extravergine d’oliva dell’Irpinia. Alle ore 12 comincerà lo Spazio 2 sul tema “Progettare con e per i giovani: un metodo partecipativo”, al quale interverranno Natale Gaspare, dirigente del Settore Politiche Giovanili e del Forum regionale della Gioventù della Regione Campania, sul tema “La nuova programmazione delle politiche giovanili della Regione Campania – Ptg – Piani Territoriali delle Politiche Giovanili”; Stefania Leone, coordinatore dell’Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (Ocpg), sul tema “Pianificare e progettare nel network delle politiche giovanili. L’osservatorio Culture Giovanili dalla ricerca all’intervento: osservare per agire”; Roberto Pastena, Dirigente Settore Cultura – Turismo – Politiche Sociali e Giovanili della Provincia di Avellino, su “Il modello di programmazione della Provincia di Avellino”; Pellegrino Guerriero, Presidente del Coordinamento provinciale dei Forum della Gioventù della provincia di Avellino, su “Le proposte dei giovani”. A seguire “Province a confronto”: interverranno Stefano Ramazza, Capo di Gabinetto della Provincia di Bologna, su “Governance territoriale delle politiche giovanili in provincia di Bologna”; Federica Govoni, coordinatrice dell’Osservatorio Politiche Giovanili della Provincia di Bologna, su “Il territorio protagonista: dal gruppo giovani alla comunità”; Mauro Tenaglia, responsabile Piano Locale Giovani della Provincia di Torino, su “La governance delle politiche giovanili della Provincia di Torino: il Piano Locale Giovani”; Emilia Tarantino, Dirigente del Settore Programmazione e Programmi Comunitari della Provincia di Caserta, su “Caserta Provincia d’Europa. Strategie di intervento per agire e comunicare a livello locale”; Maria Giovanna Sparago, responsabile Agenzia Giovani della Provincia di Caserta, su “Il ruolo dell’Agp nei processi decisionali dei giovani di terra di lavoro”. Modera Mario Calabrese, Dipartimento Scienza della Gestione d´Impresa della Facoltà di Economia dell’Università di Roma “La Sapienza”. Alle ore 13.30 – “’A mbosta”, piccola colazione della tradizione contadina a base di prodotti tipici irpini (anche con pane per celiaci). Alle ore 15.30 si aprirà lo Spazio 3 sul tema “Le responsabilità e le occasioni della politica con e per i giovani”, al quale parteciperanno Sindaci e Assessori della provincia, Dirigenti Scolastici, Istituti Superiori, Forum Comunali della Gioventù, Informagiovani, Agenzie Provinciali e Centri della Regione Campania, Attori Locali e società civile. Sui temi della trasversalità delle Politiche Giovanili, delle opportunità delle Amministrazioni Comunali per i giovani e il ruolo dei decisori politici nella programmazione delle Politiche Giovanili, verso una Rete provinciale degli Assessori alle Politiche Giovanili, interverranno Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù, Stefano Caldoro, Presidente della Regione Campania, Antonia Ruggiero, Presidente Sesta Commissione del Consiglio Regionale - Istruzione e Cultura, Ricerca Scientifica, Politiche Sociali, Luigi Famiglietti, Responsabile Anci Giovane Campania, Ermelinda Mastrominico, Assessore alle Politiche Giovanili della Provincia di Avellino, e gli amministratori dei Comuni della provincia di Avellino coinvolti nelle Politiche Giovanili. Modera Generoso Picone, Direttore de “Il Mattino” di Avellino. La giornata di ascolto e dibattito rappresenta la volontà della Provincia di Avellino di creare un´occasione di confronto su alcune grandi temi delle Politiche Giovanili: comunicazione, pianificazione e progettazione interventi partecipativi, definizione delle politiche giovanili e responsabilità della Politica. Tre sono gli spazi ideati per l’iniziativa: Spazio 1, “Comunicare con e per i Giovani”, un’opportunità di incontro, ascolto reciproco e approfondimento collettivo per riflettere su linee di sviluppo e strategie innovative che tengano conto dell´attuale complessità e della costante evoluzione della comunicazione e dell´informazione, soprattutto nel segmento giovanile. Si tenterà, in via sperimentale, di ascoltare i fabbisogni emergenti creando nuovi canali di comunicazione con le Istituzioni locali, prime tra tutti la Scuola, la Rete territoriale Ig, i Forum Giovanili, le associazioni giovanili, i gruppi non formali eccetera. Lo Spazio 2, “Progettare con e per i giovani. Un metodo partecipativo”, sarà un momento di riflessione sui metodi e gli strumenti, sperimentali ed innovativi, per offrire risposte ai bisogni dei giovani aprendo la strada a innovativi scenari di cittadinanza attiva, nella programmazione e realizzazione di interventi, attraverso Laboratori sperimentali con la società civile e la costruzione di una Rete degli Assessori alle Politiche Giovanili della provincia affinché ci sia l’affermazione di una cultura politica di consapevolezza responsabilità di giovani, istituzioni e società civile. Infine lo Spazio 3, “Le responsabilità e le occasioni delle politica per e con i giovani”, un’innovativa opportunità di riflessione per i decisori politici sulle proprie responsabilità circa un modo diverso di pensare e costruire le politiche rivolte alle nuove generazioni, che sia più coraggioso e più lungimirante e che sappia tener in considerazione la trasversalità di tali politiche. L’iniziativa è rivolta ai giovani affinché siano pronti ad intraprendere un percorso di responsabilizzazione e consapevolezza e divenire cittadini protagonisti della propria vita e del territorio; agli attori delle politiche giovanili responsabili della creazione delle Reti, del loro coordinamento, dell’implementazione dei principi di informazione e partecipazione per accogliere stimoli, per generare nuove prassi e costruire reti; alla società civile ed ai portatori di interesse attivi nei settori che trasversalmente interessano le politiche per le nuove generazioni per informarsi e proporsi interlocutori di azioni innovative; ai dirigenti e funzionari delle Istituzioni e degli organismi attivi nel settore delle politiche giovanili e in altri settori interessati allo sviluppo di programmi rivolti ai giovani per una riflessione sui modelli e sistemi di governante per il coordinamento delle politiche di sviluppo e protagonismo dei giovani; ai decisori politici responsabili dell’elaborazione di strategie a favore delle nuove generazioni e dunque, non solo direttamente impegnati nelle politiche giovanili ma in settori con competenze coerenti con questo tipo di responsabilità, per una loro sensibilizzazione a realizzare azioni di sistema secondo l’approccio trasversale alle politiche giovanili. Per altre informazioni: www.Sgpgprovincia.avellino.it/  e www.Giovaniprovincia.avellino.it/  
   
   
LAVORO. ZAIA E SACCONI FIRMANO INTESA APPRENDISTATO GIOVANI 15/18 ANNI; 400 ORE FORMAZIONE E QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DOPO 3 ANNI. ZAIA: “IMPORTANTE OPPORTUNITA’ PER 50 MILA RAGAZZI VENETI CHE NON STUDIANO, NON LAVORANO, NON SONO IN FORMAZIONE”  
 
 Venezia, 15 marzo 2011- Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, e Maurizio Sacconi, Ministro per le politiche sociali e il lavoro, hanno firmato ieri a Treviso, nella sede di Bhr Hotel, il protocollo d’intesa che prevede l’avvio di percorsi formativi in apprendistato (per l’espletamento del diritto dovere di istruzione e formazione, secondo quanto prevede l’articolo 48 del Dls 276/2003) che segnerà una svolta nell’avvio al lavoro dei quindicenni veneti che non proseguono la scuola e che otterranno una qualificazione professionale spendibile sul mercato del lavoro e ben collegata con una formazione culturale di base. L’intesa fa seguito all’analogo accordo firmato nello scorso dicembre tra Regione e parti sociali. “L’accordo di oggi è una grande novità – ha affermato Zaia - perché consentirà ai ragazzi dai quindici anni in su che hanno lasciato la scuola di farsi assumere in un’azienda con un contratto di apprendistato-formazione che li farà lavorare e studiare, constatato che sono 400 le ore previste per le competenze educative di base. Spero che quest’iniziativa abbia la possibilità di intercettarli perché penso con una certa preoccupazione ai quasi 50 mila giovani veneti che non studiano, non lavorano e non partecipano a progetti di formazione. In pratica sono fuori da ogni circuito. Con l’intesa odierna ci sarà un ulteriore incentivo per farli entrare nei processi produttivi del Veneto”. Al proposito il Governatore del Veneto ha riepilogato alcuni dati: nel Veneto ci sono tra i 136-137 mila giovani occupati dai 15 ai 24 anni (30% dei giovani in questione); il 59 % dei giovani 15-24 partecipano a processi di formazione e in numeri assoluti sono pari a 267 mila, e poi i quasi 50 mila di cui si diceva, pari all’11% del totale, che non lavora, non studia, non si forma. “La media italiana è del 17% - ha ricordato Zaia - ma ciò non ci consola. Siamo in una regione in cui ci sono problemi di mercato del lavoro, manifestatisi soprattutto a partire dalla crisi; la disoccupazione è al 5%, la crisi ci ha mangiato 65/70 mila posti di lavoro, i disoccupati sono 130 mila. Dati che ci preoccupano perché senza occupazione non c’è crescita sociale, non c’è progetto di vita”. Dal canto suo il Ministro Sacconi ha sottolineato che “questi percorsi formativi hanno lo scopo di garantire l’occupabilità di giovanissimi tra i 15 e i 18 anni che hanno lasciato precocemente gli studi e che potranno conseguire una qualifica triennale. L’apprendistato di primo livello, prima che un contratto di lavoro, è uno strumento educativo che riconosce il lavoro come parte del processo educativo e rivaluta la dignità del lavoro manuale. Qui si prevedono 400 ore di contenuto educativo a fronte, ad esempio, delle 120 ore previste per l’apprendistato professionalizzante, quello sopra i 18 anni”. Anche l’Assessore regionale alla formazione e al lavoro Elena Donazzan ha rilevato come l’atto d’intesa “risponda a un’esigenza che è sempre stata del nostro territorio, a una cultura sempre presente cioè che ‘in bottega ci si forma’; oggi lo facciamo con lo strumento innovativo di un contratto di apprendistato, secondo la legge Biagi, per quei ragazzi giovanissimi che non studiano, non lavorano e hanno bisogno di ottenere una qualifica magari usando al meglio l’intelligenza delle mani”. Da segnalare che dal 2005 ad oggi gli apprendisti in diritto dovere attualmente assunti nel Veneto sono stati 2589 di cui 1871 maschi e 718 femmine (1390 nell’artigianato, 483 nel commercio turismo e servizi, 473 nell’industria e 243 nell’edilizia. La loro suddivisione provinciale è stata la seguente: 599 a Vicenza, 540 a Treviso, 454 a Padova, 430 a Venezia, 347 a Verona, 158 a Belluno, 61 a Rovigo. Nel solo 2009 il dato è stato di 407 apprendisti che sono scesi nel corso del 2010 a 394, a seguito del periodo di crisi.  
   
   
I GIOVANI AL CENTRO DELLA NUOVA INTESA REGIONE TOSCANA -CESVOT  
 
Firenze, 15 marzo 2011 – Sostenere la partecipazione giovanile alla vita sociale anche attraverso il potenziamento del servizio civile regionale; favorire la sinergia con il difensore civico regionale per ampliare i meccanismi di tutela dei diritti fasce deboli, migliorare l’informazione di servizio ai cittadini anche attraverso l’uso del digitale terrestre; infine sostenere la partecipazione del volontariato nei principali organismi di rappresentanza quali, ad esempio, le Società della Salute. E’ questo il nucleo centrale del Protocollo di intesa siglato ieri mattina a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente della Regione Enrico Rossi e dal presidente del Cesvot Patrizio Petrucci. “Il protocollo – afferma il presidente Rossi – rinnova e arricchisce un legame che ha dato negli anni risultati importanti e che ha esaltato il patrimonio diffuso di energie e di disponibilità che il Cesvot sostiene e che rappresenta una delle ricchezze vere della Toscana.” “Di particolare interesse – ha aggiunto il presidente – l’attenzione che l’intesa riserva ai giovani e l’impegno per lo sviluppo del servizio civile. Questo punto è in sintonia con gli indirizzi regionali e in particolare con il progetto Giovani Sì, il più importante progetto di legislatura che abbiamo varato”. “In un momento di crescita e di trasformazione del volontariato toscano – ha sottolineato il presidente del Cesvot Patrizio Petrucci - il rinnovato accordo con la Regione Toscana rappresenta un passaggio molto importante e non soltanto sotto il profilo formale. Si tratta di aver individuato un percorso comune per valorizzare e sostenere la società civile organizzata; un patrimonio da tutelare e con il quale le istituzioni debbono confrontarsi anche nelle fasi della programmazione degli interventi. In un periodo di grave crisi di risorse, infatti, solo la sinergia pubblico-privato sociale potrà garantire ancora quella rete di protezione sociale che ha fatto della nostra regione un territorio all’avanguardia in Italia.” Nel dettaglio, il protocollo individua quattro linee di azione con questi obiettivi: Giovani e volontariato: favorire l’impegno civile dei giovani e sostenere l’azione volontaria e la partecipazione giovanile alla vita sociale, anche attraverso lo sviluppo e il potenziamento del servizio civile regionale. Tutela dei diritti e difesa civica: promuovere la collaborazione e la sinergia tra associazioni di volontariato e difesa civica regionale al fine di migliorare l’attività di advocacy del volontariato toscano e garantire una maggior tutela dei diritti delle persone che vivono in situazioni di disagio e marginalità. Comunicazione civica e digitale terrestre: avviare un percorso di riflessione sulla comunicazione civica e sulle diverse forme che essa assumerà con l’avvento del digitale terrestre, previsto in Toscana nel 2012, individuando eventuali spazi di collaborazione tra i due Enti allo scopo di migliorare l’informazione pubblica ai cittadini. Società della Salute e partecipazione: sostenere la partecipazione e il ruolo attivo del volontariato nelle Società della Salute (Sds), prevedendo anche azioni di monitoraggio sul funzionamento degli organismi di partecipazione delle Sds. Regione e Cesvot si impegnano inoltre a rendere stabile e permanente lo scambio di informazioni e dati conoscitivi di ogni tipo attinenti il volontariato, a intensificare l’attività di scambio e collaborazione tra Cesvot e tutti gli assessorati della Regione Toscana che operano in ambiti di interesse per il volontariato toscano e a sviluppare una più stretta collaborazione in sede europea. Il Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana – è un’associazione di volontariato fondata sul principio della cittadinanza attiva e responsabile. Opera dal 1997, è gestito da 28 associazioni di volontariato a valenza regionale e offre servizi di formazione, consulenza, assistenza alla progettazione, attività di ricerca, documentazione, promozione e informazione a favore delle oltre 3.000 associazioni di volontariato presenti nel territorio toscano.  
   
   
PORTO AZZURRO: “LE CARCERI NON SONO UN MONDO A PARTE”  
 
Firenze, 14 marzo 2011 – “É indispensabile vedere il carcere non come un luogo separato ma una parte integrante del territorio. Il mondo penitenziario deve aprirsi al territorio stesso per trovare un contributo alla soluzione dei suoi problemi”. Il programma di visite dell’assessore al welfare Salvatore Allocca agli istituti penitenziari toscani ha toccato stamattina la struttura di Porto Azzurro. “Anche qui all’Elba – ha spiegato – si ripropongono i problemi di tante altre realtà: sovraffollamento, personale addetto in numero non adeguato, vetustà delle strutture. La questione carceraria non può essere considerata come settoriale. Il modo in cui un paese tratta i detenuti ed avvia i necessari percorsi di recupero, costituisce un elemento essenziale della sua struttura democratica. Non dobbiamo vedere il carcere come un mondo a parte, un luogo separato. Il carcere deve essere parte integrante del territorio, nella prospettiva di una ricostruzione delle relazioni tra reclusi e società”. Secondo Allocca le attività trattamentali, il lavoro, l’istruzione ed i percorsi rieducativi, sono i presupposti attraverso i quali la “pena” si trasforma in sicurezza. “Polizia penitenziaria, educatori, amministrazione penitenziaria ed istituzioni – ha concluso Allocca – devono aprirsi al mondo dell’associazionismo e del volontariato, storicamente impegnato su queste tematiche, e collaborare lealmente condividendo gli obiettivi generali. Soltanto questo spirito può fornire un contributo reale per la soluzione dei problemi che anche Porto Azzurro sta vivendo”. Nelle carceri toscane, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Amministrazione Penitenziaria e relativi al 1 marzo 2011, ci sono 4.463 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 3.186. Le donne sono 179, gli stranieri 2259. In Italia il numero di reclusi sfiora le 68 mila unità, contro i circa 42 mila posti effettivamente disponibili.  
   
   
IMMIGRAZIONE IN UMBRIA: IN 500 FREQUENTANO CORSI LINGUA E CULTURA ITALIANA  
 
Perugia, 15 marzo 2011 - Sono 500 i cittadini extracomunitari che, attualmente, frequentano i corsi finalizzati all´apprendimento della lingua e della cultura italiana organizzati su iniziativa della Regione Umbria. A renderlo noto è la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, ricordando che "per raggiungere gli obiettivi di un´accurata e corretta lettura del fenomeno migratorio, la Regione Umbria e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali hanno sottoscritto, in data 17 dicembre 2009, un Accordo per il finanziamento di un programma di interventi finalizzati alla diffusione della conoscenza della lingua e cultura italiana che ha permesso l´avvio dei corsi realizzati in collaborazione con gli 8 centri territoriali permanenti presenti sul territorio e l´Università per Stranieri di Perugia e con il coordinamento del Centro studi Villa Montesca". Scopo del ciclo di studi è quello di consentire ai cittadini extracomunitari interessati e in possesso dei requisiti richiesti, di acquisire conoscenze dell´idioma e della cultura italiana, nonchè una certificazione valida che attesti il livello di conoscenza della lingua, per rispondere così alle nuove disposizioni normative in materia di immigrazione che già prevedono, per alcune tipologie di permesso di soggiorno, la dimostrazione del livello di conoscenza della lingua (livello A2). Attualmente sono in fase di realizzazione 18 corsi che termineranno il 9 maggio con l´esame per la certificazione che sarà curato dall´Università per stranieri. Al Centro studi Villa Montesca erano arrivate 684 iscrizioni, mentre solo in 524 si sono presentati al test di ingresso. "La conoscenza della lingua assume un´importanza fondamentale nel processo di integrazione nella comunità di accoglienza - ha detto la vicepresidente Casciari - Ciò assume maggior valore quando si tratta del mercato del lavoro dove la formazione linguistica è fondamentale, anche per la comprensione delle norme e delle regole che preservano dai rischi connessi all´attività lavorativa. Per permettere anche ai lavoratori di frequentare i corsi - aggiunge la vicepresidente - le lezioni sono state organizzate in orari che conciliano la frequenza agli stessi con i tempi di lavoro e di cura familiare per coinvolgere un vasto numero di soggetti". Inoltre, grande attenzione è stata riservata alle famiglie e, in particolare alle donne lavoratrici o casalinghe grazie alla previsione di servizi complementari come la presenza di baby sitter e servizio di trasporto.  
   
   
BOLZANO: LAVORATORI STAGIONALI, RICHIESTI 800 PERMESSI  
 
Bolzano, 15 marzo 2011- Sono 800 i permessi per lavoratori stagionali provenienti da paesi extracomunitari richiesti dalla Provincia di Bolzano. Lo ha annunciato il presidente Luis Durnwalder, sottolineando che la maggior parte del contingente sarà riservato ai settori dell´agricoltura e del turismo. Continua a diminuire la richiesta della Provincia di Bolzano per quanto riguarda il contingente di lavoratori stagionali provenienti dai paesi non facenti parte dell´Unione Europea. "Nel 2009 erano 1.500 - ha ricordato Durnwalder - lo scorso anno sono stati 1.000, e per il 2011 saranno 800. So che alcuni settori spingono per far aumentare il numero di permessi che Bolzano può chiedere a Roma, ma riteniamo che il fabbisogno possa essere tranquillamente coperto con i lavoratori dei paesi neo-comunitari, senza contare che anche in Alto Adige ci sono alcune centinaia di disoccupati disposti ad accettare lavori stagionali".  
   
   
SETTIMANA D’AZIONE CONTRO IL RAZZISMO, LE INIZIATIVE IN ER. I DATI DEL CENTRO REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI  
 
Bologna, 15 marzo 2011 - Oltre 20 iniziative in programma da Rimini a Piacenza per la Settimana d´azione contro il razzismo 2011. Si inizia il 15 marzo per terminare il 21, Giornata internazionale per l´eliminazione della discriminazione razziale, istituita dall´Onu in memoria del massacro di Sharpeville, la cittadina sudafricana dove il 21 marzo 1960 la polizia uccise 69 persone che manifestavano pacificamente contro la politica dell´apartheid. La Settimana contro il razzismo è uno degli appuntamenti più importanti per il lavoro di prevenzione e sensibilizzazione alla cittadinanza svolto dal Centro regionale contro le discriminazioni. Anche quest’anno il Centro ha organizzato il programma di iniziative con il contributo dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento Pari Opportunità, con cui opera in base a un accordo di collaborazione siglato nel 2009, che ha rappresentato la prima esperienza di questo tipo in Italia. Per l’assessore alle Politiche sociali della Regione Teresa Marzocchi “le iniziative organizzate sui territori in occasione della Settimana d’azione contro il razzismo permetteranno di approfondire e diffondere la riflessione sulle tendenze migratorie e, in particolare, su quanto può essere determinante vivere le differenze senza paure, in modo tale che diventino una risorsa in più per tutta la società”. Il Centro regionale contro le discriminazioni: numeri e cifre - Sono in tutto 209, tra nodi, sportelli e antenne. E’ il Centro regionale contro le discriminazioni, il cui processo di costruzione è stato avviato nel 2008. Il Centro consiste in una rete su tutto il territorio (sportelli già attivi di Comuni e sindacati, sedi di associazioni) che hanno deciso di includere le attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni nelle azioni già svolte. Parallelamente alla costruzione e formalizzazione delle rete, sono stati organizzati i corsi di aggiornamento di base per le figure incaricate da ciascun soggetto come referenti operativi dell’antidiscriminazione. Sette, finora, le edizioni del corso che hanno coinvolto circa 200 persone. L’obiettivo è fornire un quadro di tipo sia teorico che concreto della discriminazione, approfondire gli strumenti di ascolto e di supporto necessari per accogliere una persona che è stata o si percepisce come vittima di discriminazione, fornire elementi per identificare e riconoscere la discriminazione, conoscere i riferimenti legislativi per orientare l’utente alla tutela dei propri diritti. Settantadue in tutto le segnalazioni di discriminazioni raccolte nei tre anni d’attività del Centro: 19 nel 2008, 24 nel 2009, 29 nel 2010. Per quanto riguarda le ultime (29 dal dal 1° gennaio al 31 dicembre 2010) si tratta di casi nella stragrande maggioranza segnalati direttamente ai punti della rete del Centro regionale, mentre una minima parte è invece rappresentata da segnalazioni arrivate al numero verde 800.90.10.10 dell´Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) e successivamente girate al punto antidiscriminazioni territorialmente competente. Questa prassi nasce, insieme ad altre forme di scambio e collaborazione, dalla firma del 2009 per l’accordo operativo tra Centro regionale dell’Emilia-romagna e Unar, con l’obiettivo di instaurare forme di collaborazione reali e costanti nel tempo e potenziare le attività che entrambi i soggetti svolgono. Il 27% dei casi è stato rilevato sia dalla rete della Provincia di Reggio Emilia che di Modena; a Ferrara sono invece stati registrati il 14% dei casi, a Ravenna l´11%. Seguono Parma, Bologna e Rimini con il 7% mentre le reti di Piacenza e Forlì Cesena non hanno registrato casi. Il 52% delle persone si è rivolta ai nodi e agli sportelli per chiedere sostegno e aiuto, il 21% per un parere. C’è una netta prevalenza, con un dato complessivo del 79%, di discriminazioni dirette, e cioè di tutte quelle situazioni in cui una persona, in base all’appartenenza etnica o a un altro fattore come il genere, le opinioni, l’età, l’orientamento sessuale, la presenza di un deficit, è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata un’altra in una situazione analoga. Il dato complessivo si scompone in un 62% di discriminazioni su base etnica, in un 7% sia per orientamento sessuale che in relazione alla presenza di un deficit e in un 3% basato sul genere. A questi dati si aggiunge un 11% di discriminazioni dirette accompagnate da molestie: tutti questi ultimi casi si sono verificati in ambito domestico e, più in specifico, dei rapporti di vicinato. Le discriminazioni “indirette”, ossia tutte quelle disposizioni, criteri o prassi in apparenza neutrali in realtà non giustificate da motivazioni oggettive, che creano uno svantaggio - indiretto appunto - ai danni di persone per gli stessi fattori già elencati, rappresentano invece il 7% dei casi. Gli ambiti dove si registra il maggior numero di discriminazioni sono quello della casa (25%) e del lavoro (21%). Al tema della casa e, in generale, dell´accesso a questa risorsa fondamentale, può essere ricondotto anche il 3% dei casi indicato come ´accesso ai servizi finanziari´ o al credito, fondamentale per l´acquisto di un immobile. La terza voce, con il 14% delle segnalazioni, è quella legata all´erogazione di servizi da parte degli enti pubblici: si tratta di casi concentrati sulla salute, sulla scuola, sulle provvidenze assistenziali e la casa. Seguono, con percentuali via via decrescenti, l’accesso ai servizi sanitari (8%), l’erogazione di servizi da parte di esercizi pubblici: (7%), l’accesso alla scuola e all’istruzione (7%), i trasporti e il tempo libero (3% per ciascuna voce).  
   
   
BOLZANO: CONFERENZA DEL PROF. BERND MARIN "UNA SOCIETÀ IN PENSIONE?"  
 
 Bolzano, 15 marzo 2011 - Conferenza con il professor Bernd Marin, sociologo di fama mondiale, sul tema della sfida dell’invecchiamento globale e del futuro delle pensioni organizzata dalla Ripartizione Famiglia e Politiche Sociali della Provincia. “Una società in pensione? Pensione, lavoro, patrimonio, salute e welfare nel Xi secolo – Ridefinire e sviluppare ex novo il concetto di sicurezza sociale!” è questo il titolo della conferenza che il professor Bernd Marin Executive Director del European Centre for Social Welfare Policy and Research di Vienna terrà martedì 22 marzo, dalle ore 17 alle 19, nell’Auditorium del palazzo provinciale 12, in via Gamper,1 a Bolzano. Il professor Bernd Marin è ricercatore nel settore sociale di fama mondiale. Le sue ricerche sono principalmente dedicate al futuro del nostro welfare. L’aspettativa di vita è in continua crescita e svuota i fondi pensione. Da un lato vi sono persone altamente specializzate e stressate, dall’altro persone con tantissimo tempo libero, spesso anche involontariamente, e con redditi scarsi. Potranno reggere i nostri sistemi sociali a questi nuovi fenomeni? Sono condannati a fallire, oppure sapranno costruire la rete necessaria persistente nel tempo, atta a condurre i cambiamenti in un percorso socialmente stabile? Si tratta di tematiche molto interessanti ed attuali che non mancheranno di stimolare la discussione da parte del pubblico. La relazione sarà tenuta in lingua tedesca.  
   
   
FAMIGLIA IN LIGURIA: VIA A DDL IMPEGNO,PROGRAMMAZIONE, COORDINAMENTO E SEMPLIFICAZIONE LE PAROLE CHIAVE DEL TESTO DI LEGGE  
 
 Genova, 15 marzo 2011 - Via libera dalla Regione Liguria alla proposta di legge sulla famiglia. Lo ha reso noto ieri l’assessore alle Politiche Sociali Lorena Rambaudi, al termine della riunione della Commissione Salute e Sicurezza Sociale dell’Assemblea regionale. “Abbiamo diverse leggi varate dalla prima legislatura Burlando sul tema della famiglia e riteniamo sia utile essere arrivati ad un testo organico che richiama le norme già esistenti, con i dovuti aggiornamenti, per far sì che ogni nucleo familiare possa riconoscervi i propri diritti nel campo delle politiche sociali e sanità, della scuola, della casa in un momento di grave situazione economica, fragilità sociale e crisi dei valori”,ha affermato la Rambaudi. Fra gli obiettivi principali del ddl, la creazione di un sistema integrato fra Regione Liguria e enti locali per coordinare in modo sistematico le politiche della famiglia. La proposta di legge viene incontro alle famiglie anche con la semplificazione informatica amministrativa delle procedure e della conoscenza dei servizi. “La proposta di legge varata oggi, che ora andrà all’esame dell’Assemblea regionale, è un provvedimento assunto con i piedi per terra, che non contiene progetti insostenibili data la scarsità di risorse, ma pone l’attenzione delle politiche regionali sulle persone e sulle famiglie”, ha concluso l’assessore.  
   
   
CRPO FVG: OGGI ASSEMBLEA REGIONALE ASSOCIAZIONI DELLE DONNE  
 
Trieste, 15 marzo 2011 – Oggi nell´Aula del Consiglio regionale, a Trieste, ha luogo l´assemblea regionale delle associazioni e dei movimenti delle donne, delle rappresentanti delle organizzazioni degli imprenditori e imprenditrici, dei lavoratori e lavoratrici e dei movimenti femminili delle formazioni politiche rappresentate in Consiglio regionale, come previsto dalla legge n. 23 del 1990, istitutiva della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna (Crpo). Durante l´assemblea - rende noto la presidente della Crpo, Santa Zannier -, saranno brevemente illustrate l´attività svolta dalla Commissione e il suo programma futuro. Ancora una volta - prosegue la Zannier - la Crpo intende focalizzare l´attenzione e rafforzare la collaborazione sul tema della rappresentanza di genere, richiamando le associazioni a un vero, reale e concreto impegno durante la prossima tornata elettorale non solo nel votare una donna, ma anche nel sensibilizzare il mondo femminile sull´importanza di dare il voto alle donne e raggiungere quindi una più equa democrazia rappresentativa. La manifestazione di oggi vuole essere anche un´occasione per intensificare il rapporto della Crpo con i territorio e per questo motivo la Commissione invita le partecipanti all´assemblea a proporre i propri contributi e suggerimenti, anche depositandoli in forma scritta all´entrata in Aula. Si sottolinea che l´inizio dei lavori e´ previsto per le 15.00.  
   
   
INFANZIA, SEZIONI PRIMAVERA, SIGLATO ACCORDO CON UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA LIGURIA SBLOCCATO FINANZIAMENTO STATALE PER GARANTIRE CONTINUITÀ DEL SERVIZIO. ABBANDONO SCOLASTICO IN LIGURIA SCENDE ALL’8%, UN PUNTO SOTTO LA MEDIA NAZIONALE ALTRE REGIONI DEL NORD  
 
 Genova, 15 Marzo 2011 - Oltre 1,8 milioni di euro , di cui 1 milione di fondi regionali, per garantire la sopravvivenza di 105 sezioni primavera, di cui 10 nuove, per un totale di 1700 posti bambino. Lo prevede l’accordo siglato tra l’assessorato alla formazione e all’istruzione della Regione Liguria e l’Ufficio scolastico regionale per l’anno 2010-2011 e presentato quest’oggi dall’assessore al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti e dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Giuliana Pupazzoni. “Con l’intesa siglata il 31 gennaio scorso – spiega l’assessore, Pippo Rossetti – la quarta dal 2007, possiamo garantire alle famiglie la continuità del servizio, grazie allo stanziamento di 1 milione di euro di fondi regionali e allo sblocco di 888.930 euro di contributi dello Stato che sono disponibili a tutti gli effetti”. “Si tratta di un progetto a cui credo particolarmente – continua Rossetti – in quanto rappresenta la possibilità di dare un servizio educativo fornendo un approccio adeguato nella particolare fascia età. Non si tratta infatti di anticipo, ma di un’esperienza educativa specifica e di un ‘offerta di servizi rivolti all’infanzia previsti dall’Unione Europea”. “La soddisfazione – continua Rossetti - è quella di aver aumentato le sezioni primavera in una fascia di mezzo tra il nido e la scuola materna, con una sua caratteristica pedagogica ed educativa. In alcune zone inoltre siamo al 30% dell’offerta a questa fascia di età che rientra nella prima infanzia che rappresenta lo standard europeo raggiunto in molti nostri territori”. Le sezioni primavera, riservate ai bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi per garantire la continuità educativa tra il nido e la scuola materna, sono state avviate in Liguria in via sperimentale nel 2007 e sono passate da 965 alunni nel 2007 a 1454 nel 2008 per salire a 1598 nel 2009 fino agli attuali 1700. Le 105 sezioni esistenti a livello regionale risultano così suddivise: 13 a Imperia per un finanziamento complessivo di 202.000 euro, 12 alla Spezia, per un finanziamento di 201.000, 25 a Savona ( 382.000 euro) e 55 a Genova (1.103.000 euro) per un totale di 1.888.000 euro di finanziamento Stato Regione. Sempre Regione Liguria e Ufficio scolastico regionale hanno siglato un accordo anche per dare il via ai corsi triennali per minori nell’ambito degli Istituti professionali statali della Liguria. In base all’intesa sarà possibile rilasciare agli studenti, dopo i primi tre anni di studio e al termine di un esame, una qualifica regionale per offrire opportunità lavorative e arricchire il percorso scolastico, costruendo un sistema integrato Stato Regione di istruzione e formazione professionale. “Questo accordo – conclude l’assessore Rossetti – che prevede 21 figure professionali, ha una validità biennale, fino al 2013 e si inquadra nel processo di riordino dell’istruzione e del diritto dovere all’istruzione e alla formazione professionale con l’intento anche di ridurre la dispersione scolastica che in Liguria scende all’8% rispetto al 12% del 2005, attestandosi un punto sotto la media nazionale delle altre regioni del nord”. “La tipologia scelta da noi e nell’80% delle Regioni è la sussidiarietà integrativa realizzata all’interno degli istituti professionali statali senza oneri aggiuntivi né per lo Stato né per la Regione”.