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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Gennaio 2012
Politica
LA COMMISSIONE EUROPEA APRE UNA CONSULTAZIONE SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLE IMPRESE: CHE COSA CI HA INSEGNATO LA CRISI?  
 
Strasburgo, 18 gennaio 2012 – La Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica, che si concluderà il prossimo 30 marzo, sulla ristrutturazione delle imprese e sull´anticipazione dei mutamenti. Le risposte alla consultazione permetteranno di farsi un´idea precisa di quanto di positivo è stato realizzato in questo campo, forniranno indicazioni utili per il prossimo "pacchetto occupazione" e dovrebbero contribuire a migliorare la cooperazione tra i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, le autorità nazionali, locali e regionali e le istituzioni dell´Unione europea. La consultazione contribuirà inoltre a individuare le misure di ristrutturazione che possono contribuire ad affrontare in modo efficace i problemi occupazionali e sociali e permettere alle imprese europee di migliorare la loro competitività innovando e adattandosi rapidamente, ma senza traumi, ai mutamenti. Le ristrutturazioni fanno parte della vita delle imprese e sono uno degli strumenti principali con cui esse mantengono la loro competitività. La crisi economica e finanziaria ha imposto alle imprese uno sforzo supplementare: dal 2002 al 2010 l´Osservatorio europeo delle ristrutturazioni ha registrato oltre 11.000 casi di ristrutturazioni, con quasi due posti di lavoro persi per ogni posto di lavoro creato (1,8 a 1). Tra il 2008 e il 2010 il rapporto è salito a 2,5 a 1. In molti casi le imprese e i lavoratori hanno cercato modi innovativi per limitare le perdite di posti di lavoro: riduzioni dell´orario di lavoro, maggiore dialogo sociale, misure di adeguamento, interventi dei servizi pubblici per l´impiego. In una situazione di persistente debolezza della domanda, tuttavia, questi sforzi rischiano di risultare meno efficaci. Lászlo Andor, commissario Ue responsabile per l´ occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha così presentato il nuovo Libro verde: "Per poter reagire meglio in futuro, dobbiamo capire i motivi che, nel corso della crisi, hanno determinato il successo di certe misure in alcuni settori o paesi. Dobbiamo studiare in che modo determinate misure, ad esempio il lavoro a orario ridotto, potranno essere utili per risolvere i problemi che dovremo affrontare in futuro. Vogliamo anche riflettere", ha aggiunto il commissario Andor, sui modi migliori per anticipare i bisogni futuri di lavoro e di competenze, in particolare alla luce delle nuove sfide e delle crescenti disuguaglianze sociali tra gli Stati membri. Vogliamo anche esaminare — questione non meno importante — in che modo sia possibile limitare le ripercussioni sociali delle ristrutturazioni." Il commissario ha inoltre sottolineato come l´Ue possa offrire agli Stati membri un aiuto con la sua politica di coesione e in particolare con il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Contenuto del Libro verde Nel Libro verde sono poste diverse domande. In particolare, le questioni toccate sono le seguenti: Insegnamenti della crisi – Le politiche e le forme d´intervento attuali sono efficaci? Quali sono i fattori di successo e quali i problemi che dovranno essere affrontati? Quali effetti hanno avuto durante la crisi le riduzioni del tempo di lavoro? Hanno permesso di far fronte alla persistente debolezza della domanda? Adeguamento economico e industriale – In quali condizioni avviene l´adeguamento strutturale e che cosa si fa per facilitare l´accesso ai finanziamenti? Capacità di adattamento delle imprese e occupabilità dei lavoratori – È meglio agire d´anticipo? È necessario aggiornare le attuali linee guida sulle ristrutturazioni e i mezzi per applicarle? Sinergie nel processo di trasformazione industriale - Come accrescere le sinergie tra imprese, autorità locali e altri attori locali? Come fare della formazione un elemento permanente della gestione delle risorse umane? Ruolo delle amministrazioni regionali e locali - Come favorire un ruolo di sostegno dei pubblici poteri, tenendo conto delle specificità nazionali? Effetti delle operazioni di ristrutturazione - Che cosa possono fare le imprese e i lavoratori per attenuare gli effetti occupazionali e sociali delle operazioni di ristrutturazione e in che modo le politiche pubbliche possono facilitare questi cambiamenti? Il Libro verde è affiancato dal documento di lavoro dei servizi della Commissione "Le ristrutturazioni in Europa 2011", che si basa sulle esperienze di questi ultimi anni per quanto riguarda l´anticipazione e la gestione dei cambiamenti e delle ristrutturazioni. La consultazione durerà fino al 30 marzo 2012. Durante questo periodo, chiunque sia interessato a questi temi potrà intervenire inviando il proprio contributo per posta o e-mail. Contesto - La questione delle ristrutturazioni è stata affrontata dalla Commissione europea nella sua comunicazione sulla politica industriale dell´ottobre 2010, nell´iniziativa Un´agenda per nuove competenze e per l´occupazione e nell´Atto per il mercato unico. La Commissione intende riaprire il dibattito sulle ristrutturazioni alla luce degli insegnamenti tratti dalle recenti esperienze. I risultati della consultazione saranno presi in considerazione nell´elaborazione del prossimo "pacchetto occupazione" e della nuova agenda sulla flessicurezza. Potranno inoltre alimentare un nuovo dibattito a livello Ue su un eventuale nuovo quadro per la ristrutturazione. Per ulteriori informazioni: Libro verde: Ristrutturazioni e anticipazione dei mutamenti: quali lezioni trarre dalla crisi economica? http://ec.Europa.eu/social/blobservlet?docid=7310&langid=it    
   
   
LA RISPOSTA DELL´UE ALLA CRISI  
 
Bruxelles, 18 gennaio 2012 - L´unione europea sta rispondendo alla crisi del debito sovrano con una duplice strategia per creare, in modo duraturo, stabilità finanziaria, crescita economica sostenibile e occupazione. · Nel 2011, su iniziativa della Commissione europea, una profonda revisione della governance economica dell´Ue è stata approvata ed è entrata in vigore nel mese di dicembre. Tutti gli Stati membri dell´Ue devono mantenere il loro deficit sotto il 3% del Pil e il debito sotto il 60% del Pil. I Paesi della zona euro che violano persistentemente tali limiti saranno sottoposti a sanzioni dello 0,2% del Pil, a meno che a ciò non si opponga espressamente una maggioranza qualificata di Stati membri. E una nuova procedura sugli squilibri macro-economico, che prevede anche la possibilità di sanzioni, farà in modo che problemi come una caduta persistente in termini di competitività, bolle speculative e disavanzi delle partite correnti siano affrontati in tempo. Ulteriori misure per assicurare la disciplina fiscale e il risanamento delle finanze pubbliche sono in cantiere. Le proposte della Commissione, che saranno adottate dal Consiglio dell´Ue nei prossimi mesi, rafforzeranno ulteriormente il coordinamento e la sorveglianza sul bilancio nella zona euro, con requisiti più severi per i Paesi con disavanzi eccessivi o che ricevono assistenza finanziaria. Inoltre, 26 dei 27 Stati membri dell´Ue stanno negoziando un accordo vincolante per sancire nel loro diritto primario l´impegno a stabilizzare le finanze pubbliche. Parallelamente a questi sforzi per riparare definitivamente le nostre finanze pubbliche, l´Unione europea ha un ambizioso programma per la crescita. Proposte per sostenere la competitività e aumentare la concorrenza sono attualmente su una corsia preferenziale nella macchina legislativa europea. Le priorità della Commissione comprendono il completamento del mercato unico dei servizi, la promozione della ricerca, l´innovazione e l´imprenditorialità, l´introduzione di un brevetto comunitario, un miglior accesso al credito per le piccole imprese e la realizzazione di reti a banda larga ad alta velocità. Molte delle necessarie riforme che favoriscono la crescita devono essere decise a livello nazionale, motivo per cui a partire dal 2011, tutti gli Stati membri ricevono raccomandazioni specifiche da parte della Commissione, approvate al più alto livello politico da parte dei governi, per urgenti riforme strutturali in settori quali i mercati dei beni e del lavoro. Per ristabilire la fiducia nel futuro immediato, l´Unione europea nel 2010 ha creato il Fondo europeo di stabilità finanziaria (European Financial Stability Facility, Efsf), che sarà sostituito dal Meccanismo Europeo di Stabilità (European Stability Mechanism, Esm) permanente, con una capacità effettiva di prestito di 500 miliardi di euro, già nel luglio 2012. L´efsf-esm è in grado di fornire assistenza finanziaria ai Paesi della zona euro che non sono in grado di finanziarsi attraverso il mercato. I prestiti sono strettamente subordinati alla realizzazione di programmi di consolidamento fiscale di vasta portata e di riforme economiche. La Commissione europea ha spinto a fondo per assicurare che questi strumenti abbiano hanno la potenza di fuoco e la flessibilità necessarie. Le decisioni adottate nel 2011 significano che, oltre ai programmi di assistenza finanziaria, la Efsf-esm può anche fornire linee di credito precauzionali ai Paesi, intervenire per sostenere ricapitalizzazioni bancarie, e acquistare obbligazioni sul mercato sia primario che secondario. L´assistenza viene fornita e i programmi di riforma sono negoziati e redatti in stretta collaborazione con il Fondo Monetario Internazionale. Grecia, Irlanda e Portogallo sono i Paesi della zona euro che beneficiano attualmente di tali programmi di assistenza finanziaria. Il finanziamento è erogato su base trimestrale in seguito a riesami da parte di esperti della Commissione, della Bce e del Fmi che monitorano il progresso del consolidamento fiscale e delle riforme economiche. Soltanto nel caso della Grecia, al fine di ripristinare la sostenibilità del suo debito eccezionalmente alto, un "taglio di capelli" volontario (cioè una perdita) di circa il 50% è in fase di negoziazione da parte delle autorità greche con gli obbligazionisti del settore privato. Infine, l´Ue ha notevolmente rafforzato la vigilanza e la regolamentazione del settore finanziario, e ha adottato misure di vasta portata per assicurare che le banche detengano livelli sufficienti di capitale tali da garantire che possono mantenere i flussi di credito verso l´economia reale in tempi di turbolenze finanziarie. Molto resta da fare; il Presidente Barroso ha ripetutamente affermato che "questa è una maratona, non uno sprint". Ma progressi reali sono stati fatti e l´Europa sta prendendo le decisioni necessarie per garantire che l´euro e l´economia europea raggiungano la necessaria stabilità finanziaria e una crescita economica sostenibile.  
   
   
MARTIN SCHULZ ELETTO PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 18 gennaio 2012 - "O siamo tutti perdenti o siamo tutti vincitori. La regola di base è pertanto il metodo comunitario, che non è un concetto tecnico, bensì l´anima stessa dell´Unione europea", ha dichiarato Martin Schulz. I deputati hanno eletto ieri Martin Schulz nuovo Presidente del Parlamento europeo con 387 voti in favore su 670. L´eurodeputato 56enne tedesco guiderà il Parlamento per i prossimi due anni e mezzo, fino all´inizio della prossima legislatura a luglio 2014. Martin Schulz (S&d, Germania) prende il posto del Presidente uscente Jerzy Buzek (Ppe, Polonia). "Quest´assemblea difende gli interessi dei cittadini" Durante un breve discorso alla Plenaria subito dopo la sua elezione, Schulz ha dichiarato: "Dobbiamo renderci conto che la gente in Europa si interessa poco ai dibattiti istituzionali: li preoccupa molto di più il futuro dei loro figli, il lavoro, la pensione (...). Lo so che i colleghi di questa Assemblea si considerano difensori degli interessi dei cittadini". Il neo eletto Presidente ha messo in guardia i colleghi dicendo che "per la prima volta dalla sua fondazione il fallimento dell´Unione europea non è più un´ipotesi irrealistica". "I nostri interessi non possono più essere separati da quelli dei nostri vicini, con la consapevolezza che l´Unione europea non è un gioco a somma zero, in cui debbono esserci necessariamente perdenti e vincitori. È vero il contrario: o siamo tutti perdenti o siamo tutti vincitori. La regola di base è pertanto il metodo comunitario, che non è un concetto tecnico, bensì l´anima stessa dell´Unione europea", ha aggiunto. Durante gli ultimi due anni, i vertici dei capi di Stato e governo hanno fatto sì che sia escluso " in larga misura dal processo decisionale l´unico organo direttamente eletto della Comunità, cioè il Parlamento europeo", svilito a livello di mero esecutore di "accordi governativi adottati a porte chiuse a Bruxelles: Il Parlamento non intende restare con le mani in mano di fronte a una simile situazione", ha affermato Schulz, che ha poi aggiunto: "L´accordo intergovernativo sulla nuova Unione fiscale sarà il primo test". "Chi viola i valori della nostra Carta dei diritti fondamentali deve aspettarsi la nostra opposizione. È un compito in cui siamo tutti impegnati come Parlamento", ha detto Schulz che ha anche annunciato la presenza del Primo Ministro ungherese Viktor Orban domani in plenaria per discutere le controverse norme costituzionali recentemente entrate in vigore nel suo paese. Il testo integrale del discorso del Presidente è disponibile al link sottostante. Risultati completi dell´elezione del Presidente del Pe Secondo il Regolamento interno del Pe, il Presidente è eletto con la maggioranza assoluta dei voti espressi, quindi il 50% più un voto. Le schede bianche o nulle non sono calcolate ai fini della maggioranza richiesta. Il risultato del primo turno di votazioni è il seguente: Voti espressi: 699; Schede bianche o nulle: 29; Voti validi espressi: 670; Maggioranza assoluta richiesta: 336. Voti per i tre candidati: Martin Schulz (S&d, De) 387: Schulz è eletto Presidente del Pe; Nirj Deva (Ecr, Uk): 142; Diana Wallis (Alde, Uk): 141.  
   
   
EUROPARLAMENTO: COME FUNZIONANO LE ELEZIONI DELL´UFFICIO DI PRESIDENZA?  
 
 Strasburgo, 18 gennaio 2012 - Il 17 gennaio i deputati hanno eletto un nuovo presidente, 14 vice-presidenti e 5 questori. I tre candidati alla presidenza sono il socialista tedesco Martin Schulz (S&d), la liberale inglese Diana Wallis (Alde) e il deputato inglese Nirj Deva (Ecr). Ecco qualche informazione essenziale per capire come funzionano le elezioni. Perché eleggere un presidente proprio adesso? Nonostante le elezioni europee avvengano ogni cinque anni, il mandato dell´ufficio di Presidenza - che si compone di un presidente, 14 vice-presidenti e 5 questori - dura due anni e mezzo. Chi può candidarsi come presidente? Qualsiasi membro del Parlamento europeo è eleggibile come presidente a condizione che sia sostenuto da un gruppo politico o da un minimo di 40 deputati. E che ovviamente accetti l´incarico. Per le elezioni del 17 gennaio, la scadenza per presentarsi come candidato era stata stabilita alle ore 15 di lunedì 16 gennaio. Come è eletto il presidente? E di quanti voti ha bisogno? In seguito ad uno scrutinio segreto, il candidato che ha raccolto la maggioranza assoluta (più del 50%) dei voti espressi è eletto Presidente. Qualora dopo tre turni non sia raggiunta la maggioranza assoluta, il Presidente è eletto a maggioranza semplice al quarto turno. Quanti Vice-presidenti ci sono? Come sono eletti e quale è il loro ruolo? I Vice-presidenti sono 14. Sono eletti al primo scrutinio, fino a un massimo di quattordici deputati e nell´ordine numerico dei voti riportati, i candidati che hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei voti espressi. Se il numero dei candidati eletti è inferiore al numero dei seggi da assegnare, si procede a un secondo scrutinio, con le stesse modalità, per l´assegnazione dei seggi restanti. Qualora un terzo scrutinio si renda necessario, l´elezione ha luogo a maggioranza relativa per i seggi che rimangono da attribuire; in caso di parità di voti, sono proclamati eletti i candidati più anziani. Chi sono i Questori e quale è il loro compito? I Questori sono 5. Sono eletti dopo i Vice-presidenti con un voto segreto e sono responsabili delle questioni amministrative e finanziarie relative ai deputati.  
   
   
EUROPARLAMENTO, APERTURA SESSIONE: IN MEMORIA DI GILLES JACQUIER, MANUEL FRAGA IRIBARNE E VáCLAV HAVEL  
 
Strasburgo, 18 gennaio 2012 - Il Presidente uscente Jerzy Buzek ha reso omaggio alla memoria di Gilles Jacquier, giornalista francese ucciso nella città siriana di Homs, dello statista spagnolo Manuel Fraga Iribarne e di quello ceco Václav Havel. Buzek ha anche espresso le condoglianze del Parlamento alle famiglie dei morti per il naufragio della nave da crociera Costa. Buzek ha reso omaggio a Gilles Jacquier, giornalista francese ucciso in Siria, nella città di Homs, l´11 gennaio. Nel ribadire l´impegno del Parlamento in favore della libertà di parola, Buzek ha sottolineato che nel 2011 sono stati uccisi più di un centinaio di giornalisti in tutto il mondo. Buzek ha poi espresso le condoglianze del Parlamento alle famiglie delle vittime del naufragio del 14 gennaio della nave da crociera italiana Costa. Una tale tragedia non sarebbe mai dovuta accadere, e "bisogna saper trarre una lezione" da quanto successo, ha affermato il Presidente. Manuel Fraga Iribarne, deceduto il 15 gennaio scorso, è stato un grande statista, un importante artefice della democratizzazione della Spagna, uno dei fondatori del Partido Popular e, nel 1980, deputato al Parlamento europeo, ha ricordato Buzek. Ha quindi invitato la figlia del defunto, l´europarlamentare Carmen Fraga Estévez, a trasmettere le condoglianze del Parlamento a tutta la famiglia. Infine, Buzek ha chiesto un minuto di silenzio per Václav Havel, morto il 18 dicembre 2011. Simbolo della "rivoluzione di velluto" e della riunificazione europea, Havel è stato un intellettuale eccezionale, scrittore e statista coraggioso, il cui discorso al Parlamento europeo di due anni fa era stato salutato con una standing ovation, ha ricordato Buzek. Il funerale di Havel a Praga, a cui ha partecipato il Presidente, ha rappresentato un´"espressione intercontinentale di rispetto" per questo grande europeo, ha concluso.  
   
   
IL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA RESPONSABILE PER L´INDUSTRIA E L´IMPRENDITORIA ANTONIO TAJANI IN VISITA A MADRID IL 17 E 18 GENNAIO PER INCONTRO CON IL PRIMO MINISTRO MARIANO RAJOY E PARTE DEL NUOVO GOVERNO SPAGNOLO  
 
Bruxelles, 18 gennaio 2012 - Il Vice Presidente Antonio Tajani è in visita a Madrid per un primo incontro ufficiale col nuovo governo spagnolo e per partecipare a una serie di incontri e colloqui consacrati al rilancio della crescita e della competitività in Europa. Tajani è stato ricevuto dal premier spagnolo Mariano Rajoy, con il quale discuterà la strategia Ue per la crescita, con particolare attenzione al tema del turismo, delle Pmi e dell´occupazione. Sono previsti altri incontri bilaterali con il Ministro degli Esteri José Manuel Garcia Margallo, con il Ministro dell´Industria, Energia e Turismo José Manuel Soria, con il Ministro dell´Economia Luis de Guindos e con il Ministro delle Finanze e della Funzione Pubblica Cristóbal Montoro. Il Vice Presidente Tajani, tra gli altri impegni in agenda a Madrid, parteciperà anche a una conferenza di alto livello sulla politica del turismo, che verrà chiusa insieme a sua maestà il Re di Spagna Juan Carlos I. Mercoledì 18 gennaio il Vice Presidente Tajani, su invito del Ministro dell´Industria, Energia e Turismo José Manuel Soria, prende parte alla conferenza "Nueva Economia". Tajani sarà anche ricevuto da sua Eccellenza Principe d´Asturia Don Felipe di Borbone, che aprirà la Fitur, la fiera del turismo più importante in Spagna.  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO ALLA POLITICA REGIONALE JOHANNES HAHN IN VISITA IN ITALIA IL 18 E 19 GENNAIO  
 
 Milano, 18 gennaio 2012 - Il Commissario europeo alla politica regionale Johannes Hahn sarà in Italia il 18 e 19 gennaio per visitare due regioni italiane (Liguria e Campania) e per incontrare il governo. Mercoledì 18, il Commissario sorvolerà in elicottero le zone colpite dall’alluvione del 25 ottobre scorso. In tale contesto incontrerà il Capo Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e l’Assessore alla protezione civile Renata Briano, nonché i sindaci e le autorità della zona. Il Commissario visionerà inoltre foto e immagini video relative ai danni causati dall’alluvione. E´ prevista una conferenza stampa mercoledì 18 gennaio alle ore 15 in Piazza Marconi, a Vernazza. L’evento del 25 ottobre 2011 ha devastato le Cinque Terre e parte dei bacini medio alti e i fondo valle del Vara-magra tra la Liguria meridionale e la Lunigiana in Toscana, provocando quattro morti, sei dispersi, migliaia di sfollati e colpendo pesantemente il territorio di 30 comuni. Il Governo italiano ha inviato la richiesta a Bruxelles per il Fondo di solidarietà il 22 dicembre scorso: i fondi di solidarietà europei sono stati introdotti nel 2002 in seguito ai disastri che colpirono l’Europa centrale. Giovedì 19 il Commissario Hahn proseguirà poi la sua visita recandosi a Napoli e successivamente a Roma. Nel capoluogo campano il Commissario visiterà, insieme al Ministro dell´Istruzione, dell´´Università e della Ricerca Francesco Profumo e al ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca, due Istituti scolastici. In tale occasione Hahn incontrerà una rappresentanza di studenti e dirigenti scolastici, per illustrare il Piano d´azione sulla coesione nel campo dell´educazione. Al termine della visita avrà luogo una conferenza stampa congiunta con i ministri. In serata il Commissario sarà a Roma per incontrare il Presidente del Consiglio Mario Monti e il Ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA APRE UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE ACCELERATO CONTRO L´UNGHERIA  
 
Bruxelles, 18 Gennaio 2012 - Il presidente Barroso ha detto a nome del collegio: "Il Collegio ha appena deciso di lanciare una procedura d´infrazione contro l´Ungheria su tre questioni:. L´indipendenza della banca centrale nazionale, l´età di pensionamento dei giudici e l´indipendenza dell´autorità per la protezione dei dati Allo stesso tempo, stiamo inviando una richiesta di informazioni più ampia alle autorità ungheresi sulla questione dell´indipendenza della magistratura. Questo è il risultato di una buona analisi giuridiche che la Commissione ha completato rapidamente. Speravamo che le autorità ungheresi avrebbero apportare le modifiche necessarie per garantire il rispetto del diritto comunitario. Questo non è stato il caso finora, quindi abbiamo deciso di iniziare una procedura di infrazione. Le decisioni che abbiamo preso oggi sono un riflesso della nostra determinazione a fare in modo che il diritto comunitario, sia nella lettera che nello spirito sono pienamente rispettati e un quadro giuridico stabile esiste in tutti i nostri Stati membri. L´ungheria è un membro chiave della famiglia europea. Non vogliamo che l´ombra del dubbio sul rispetto dei principi democratici e dei valori di rimanere il paese più a lungo. Il più veloce che si risolve e meglio è. Sono lieto che il Primo ministro Orban ha deciso di venire incontro a me a Bruxelles Martedì prossimo, il 24 gennaio per discutere le nostre preoccupazioni ".  
   
   
DRAGHI: AZIONE, NON SOLO IMPEGNI, NECESSARIA PER RISOLVERE LA CRISI EUROZONA  
 
Bruxelles, 18 gennaio 2012 - La zona euro ha una situazione molto grave con problemi economici e monetari", ha detto Lunedi Mario Draghi ai  deputati commissione, nella sua prima visita come capo del Comitato europeo per il rischio sistemico. Draghi ha sottolineato la necessità non solo per gli  impegni, ma anche per l´azione tempestiva e coordinata degli Stati membri, per risolvere la crisi dell´Eurozona. Ha inoltre chiarito le sue opzioni per il fondo di salvataggio dell´Unione europea, che era stato abbassato nel corso della riunione. La chiave per risolvere la crisi - intraprendere azioni nel giusto ordine - Draghi ha definito il trattato previsto un nuovo rinforzato l´unione economica, ma ha trascorso gran parte della riunione sottolineando che doveva essere integrato da azione, coordinamento e la corretta sequenza dei passi da intraprendere. "Se tutti i giocatori agiscono insieme avremo la stabilità", ha detto. Alcuni deputati hanno sottolineato la necessità di investimenti reali e la crescita, così come il nuovo trattato, per stabilizzare la zona euro. Altri hanno criticato le banche per non trasferire i soldi che erano un prestito a basso costo per l´economia reale. La Bce è stata sollecitata ad agire troppo, rinunciando a una parte del debito greco era proprietaria. Il momento di emarginare le agenzie di rating del credito - Jean-paul Gauzès (Ppe, Fr) ha chiesto Draghi circa il miglior design per la legislazione che disciplina le agenzie di rating del credito, mentre Leonardo Domenici (S & D, It), ha chiesto le sue reazioni al declassamento recente della finanziaria europea e la stabilità del Fondo (Efsf ). Le agenzie di rating del credito hanno subito una "terribile perdita di reputazione", ha risposto Draghi , ma "piuttosto che criticarle dovremmo assicurarci la legislazione porta a meno affidamento su di loro e più concorrenza". Sul downgrade Efsf, Draghi ha fatto capire che una soluzione potrebbe essere per i paesi con rating Aaa di contribuire più al fondo. Trattato sul rafforzamento della coesione economica unione - Più tardi in serata una riunione congiunta dei comitati degli affari economici e monetari e di affaricostituzionale  si è svolto con Roberto Gualtieri (S & D, It), uno dei deputati del gruppo di lavoro impegnato nella redazione del trattato di un´unione economica rinforzata. Il signor Gualtieri ha fornito un aggiornamento sui punti aperti e si è detto fiducioso dei  cambiamenti che sarebbero da apportare al testo al fine di affrontare alcune delle preoccupazioni del Parlamento.  
   
   
MERCEDES BRESSO E IL CDR ACCOGLIERE LA NOMINA DI MARTIN SCHULZ COME NUOVO PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 18 gennaio 2012 - "Con la nomina di Martin Schulz come presidente, il Parlamento europeo sta andando nella giusta direzione per dare nuovo slancio alla costruzione di un´Unione europea più forte, per difendere il metodo comunitario contro ogni tentativo di spingere una puramente intergovernativa Europa, con adeguato e lungimiranti risposte alle crisi in atto ". Con queste parole il presidente del Comitato delle regioni, Mercedes Bresso, ha accolto con favore la nomina di Martin Schulz, come il nuovo presidente del Parlamento europeo. "Ho davvero ringraziato l´onorevole Buzek per l´eccellente collaborazione di questi ultimi anni - ha detto Bresso - e siamo ansiosi di avviare ulteriormente i rapporti tra il Comitato delle regioni e del Parlamento europeo, due istituzioni pienamente impegnata nella realizzazione delle politiche dell´Unione europea il più vicino possibile al le esigenze dei cittadini europei ". Il contributo del nuovo presidente del Parlamento europeo e la sua conoscenza e la considerazione del ruolo svolto dagli enti regionali e locali saranno risorse fondamentali nelle prossime settimane e mesi in cui, secondo Bresso, "uno sforzo straordinario congiunto saranno necessari per affrontare adeguatamente le sfide cruciali come ad esempio il lancio di un piano speciale dell´Ue per la crescita e l´occupazione, la finalizzazione delle regole per ´compact fiscale´ il nuovo e negoziati sul pluriennale quadro finanziario 2014-2020 ". Www.cor.europa.eu    
   
   
BOLZANO, DURNWALDER A VIENNA: DOMANI INCONTRI CON FISCHER E SPINDELEGGER  
 
 Bolzano, 18 gennaio 2012 - Trasferta a Vienna per il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder, che oggi incontra nella capitale austriaca il presidente Heinz Fischer e il vice-cancelliere Michael Spindelegger. Durante la giornata, che si chiuderà con un incontro con l´ambasciatore italiano, è prevista una relazione di Durnwalder alla società austriaca per la politica estera e le nazioni unite. L´obiettivo principale del viaggio del presidente Luis Durnwalder a Vienna sarà quello di informare i vertici del governo austriaco circa gli effetti che la manovra Monti, in maniera particolare per quanto riguarda le liberalizzazioni, avrà sull´Alto Adige. "Non andrò certamente a Vienna a lamentarmi dei risparmi imposti da Roma - sottolinea Durnwalder - ma ritengo doveroso informare il presidente della Repubblica e il governo austriaco sui timori per la nostra autonomia in determinati settori". Durante gli incontri con Spindelegger (in mattinata) e Fischer (nel primo pomeriggio), il presidente della Giunta provinciale affronterà inoltre altri temi tra cui il tunnel di base del Brennero. Durante la giornata Luis Durnwalder terrà una relazione sull´autonomia altoatesina presso la Società austriaca per la politica estera e le nazioni unite, mentre nel tardo pomeriggio è previsto l´incontro con l´ambasciatore italiano a Vienna Eugenio d´Auria.  
   
   
SVILUPPO: CHIODI,IN VIA DI DEFINIZIONE DOSSIER SU MEZZOGIORNO I PRESIDENTI DEL SUD INCONTRANO PREMIER MONTI E MINISTRI  
 
Roma, 18 gennaio 2012 - "Stiamo portando avanti l´impegno che il Governo italiano aveva preso con le Regioni del sud già nello scorso mese di ottobre" - ha commentato ieri il presidente della Regione, Gianni Chiodi, al termine dell´incontro che il premier Mario Monti, ed i ministri Passera, Barca, Clini e Profumo hanno avuto con i presidenti delle Regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna e con gli otto sindaci dei rispettivi capoluoghi di regione. Al centro dei lavori la definizione delle linee del documento "Il Mezzogiorno per l´Europa" che farà il punto sugli interventi in corso, in vista degli appuntamenti tra i1 Governo e le istituzioni Ue in agenda per le prossime settimane, sulla base dello stesso spirito dì leale e forte collaborazione tra i vari livelli di governo. "Nella sostanza, - ha spiegato Chiodi - si tratta di un Piano delle azioni strategiche che verranno poste in essere per il Mezzogiorno". Un´importante agenda di impegni in grado di far comprendere all´Europa che il sistema Italia sta facendo sul serio. "Entro giovedì verrà predisposto questo dossier per il Mezzogiorno - ha anticipato Chiodi - poi ne valuteremo i contenuti insieme alle altre Regioni ed al Governo prima di presentarlo in sede europea. Le proposte che le Regioni del sud hanno in cantiere sono diverse poichè completamente differenti sono le questioni congiunturali che le riguardano - ha proseguito - . Tuttavia, c´è un´ampia condivisione rispetto alle problematiche di carattere generale. Come Regione Abruzzo - ha spiegato il presidente della Giunta regionale - abbiamo illustrato, in particolare, gli sforzi compiuti in ordine alla politica di rigore che ci siamo imposti e che poi rappresenta una delle misure fondamentali richieste dall´Unione europea". Chiodi ha, inoltre, ricordato che "oggi non siamo la Regione più indebitata d´Italia; abbiamo ridotto la spesa pubblica, abbiamo aggregato diversi enti, alcuni li abbiamo addirittura cancellati, abbiamo ridotto le indennità dei consiglieri regionali eliminando completamente i vitalizi. Penso che tutto questo possa essere apprezzato dall´Unione europea - ha concluso il presidente - visto che rappresenta il presupposto fondamentale perchè la stessa Ue ci assicuri quel sostegno che andiamo invocando e che auspichiamo anche da parte della Banca centrale europea". Nato dall´esigenza di dare conto dell´attuazione degli impegni per il rilancio del Sud, assunti nel Vertice Euro del 26 ottobre 2011, il documento indicherà in primo luogo i principi che informano in questa fase l´azione congiunta di tutti i livelli di governo: integrare la politica regionale e nazionale per lo sviluppo, rafforzando i presidi di competenza offerti dal Governo centrale; ridurre l´incertezza dei flussi di finanza pubblica, anche con la deroga introdotta per il cofinanziamento dei fondi comunitari; concentrare gli interventi su un numero limitato di priorità, sviluppando l´azione del precedente Governo: scuola, sicurezza, giustizia, mobilità, cura degli anziani e dell´infanzia; interventi su frane e versanti, promozione dell´innovazione come volano di sviluppo dell´industria e del servizi sociali; mettere al centro i risultati attesi e non solo i processi per conseguirli; offrire ai cittadini informazioni e strumenti per conoscere in tempo reale le decisioni, per valutarle e per esprimere la loro motivata "voce". Lungo queste linee il documento conterrà i progressi compiuti rispetto al l5 dicembre nell´attuazione del Piano di Azione e Coesione (fondi regionali comunitari). Rimarcherà, inoltre, l´impegno in atto ad avviare l´utilizzo del Fondo Sviluppo e Coesione (fondi regionali nazionali), sulla base degli interventi concordati tra Stato e Regioni. Il documento conterrà anche i principali provvedimenti per il Sud già approvati dal governo. Si tratta, in particolare, di 9,6 miliardi di euro sbloccati per il potenziamento delle reti infrastrutturali, dell´avvenuto superamento dello squilibrio di risorse per garantire il funzionamento dei servizi di trasporto pubblico locale; dell´impegno concreto e già in atto per colmare entro il 2013 il divario digitale, accelerando fortemente lavori e procedure. Nei prossimi giorni, i tecnici dell´amministrazione centrale continueranno il lavoro a sostegno degli interlocutori delle Regioni, per la definizione della programmazione degli interventi e dei Fondi alla base del documento. Infine, nel corso della riunione il governo ha assicurato alle istituzioni locali la propria disponibilità a individuare una soluzione condivisa sul tema del trasporto ferroviario di lunga percorrenza.  
   
   
PALAZZO CHIGI, MONTI HA INCONTRATO I PRESIDENTI DELLE REGIONI MERIDIONALI  
 
Roma, 18 gennaio 2012- Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha partecipato ieri a Roma, a Palazzo Chigi, ad un incontro con il Presidente del Consiglio Mario Monti e con i Ministri Fabrizio Barca, Corrado Clini, Corrado Passera e Francesco Profumo. Presenti anche i Presidenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia, nonché i Sindaci dei capoluoghi di Regione del Sud e un rappresentante dei piccoli Comuni meridionali indicato dall´Anci. L´incontro aveva l´intento di proseguire il lavoro iniziato il 15 dicembre scorso e di definire le linee del documento "Il Mezzogiorno per l´Europa". «Quello di questa mattina - ha detto il Presidente Iorio - è stato un confronto molto utile perché, tra le altre cose, ha visto la riconferma da parte del Governo di un´ampia disponibilità ad attuare tutti gli impegni assunti nell´accordo "Eurosud", stilato con la Commissione Europea, e nel "Piano per il Sud".per quanto riguarda il Molise ho rappresentato l´esigenza di finalizzare l´obiettivo di rilancio infrastrutturale della regione, attraverso la velocizzazione delle procedure per l´appalto della Termoli-san Vittore, ormai giunte a conclusione». «Oltre questo Tavolo - ha detto ancora il Presidente - si è stabilito poi che, nell´ambito delle politiche di rilancio del Mezzogiorno, si rafforzerà il rapporto Regioni-governo attraverso i singoli Ministeri per le varie problematiche che riguardano la questione della difesa del suolo, lo sviluppo, l´università e ricerca, la scuola, i nuovi modelli di governance del territorio e gli aiuti alle imprese. Infine si sta ragionando su come attuare nuovi modelli di aiuto alle imprese per sostenerne l´attività e quindi la ripresa dell´occupazione». Presente anche il Sindaco di Campobasso, Gino Di Bartolomeo, che ha fortemente richiesto la revisione, sia pure parziale, del Patto di stabilità per rilanciare le capacità di investimento che possono avere le amministrazioni comunali ed, in particolare, quella da lui guidata.  
   
   
ROMA. VENDOLA: "NON È PIÙ IL TEMPO DELL´ATTESA"  
 
Roma, 17 gennaio 2012 - “Non è più il tempo dell’attesa. Il Governo deve intervenire immediatamente e con urgenza, chiedendo un significativo cambio di rotta nelle politiche industriali di Trenitalia. Solo attraverso un atto concreto di riequilibrio e riprogrammazione territoriale tra nord e sud, si può sedare quell’inquietudine sociale che è pronta a reazioni ben più forti di quelle alle quali abbiamo assistito in quest’ultimo mese”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro svoltosi ieri mattina a Roma tra i presidenti delle regioni del Mezzogiorno e il Presidente del Consiglio Mario Monti accompagnato dai Ministri Clini, Passera, Barca e Profumo. “Lo scempio perpetrato da Trenitalia nell’ultimo mese azzerando il diritto alla mobilità dei cittadini della Puglia, tagliando i treni a lunga percorrenza e dividendo nettamente in due l’Italia marginalizzando sempre di più il sud – ha detto Vendola – ha fatto da detonatore ad un malessere diffuso e sotterraneo in un momento molto complesso per la vita del paese, laddove assistiamo alla nascita dei nuovi poveri, fenomeno legato alla crescita della povertà non solo dei tradizionali ceti disagiati ma anche e soprattutto dei ceti medi. In questa situazione il governo deve intervenire immediatamente in quanto proprietario sia delle reti che delle società di servizi. Mi conforta però – ha continuato Vendola - l’attenzione che ci riserva il Ministro Passera che ha promesso al più presto la convocazione di un tavolo dedicato alla risoluzione della questione Trenitalia”. Vendola però ha paventato anche un rischio, quello cioè “di non riuscire a porre con fermezza un problema vitale per il sud come questo, a causa della facile adulazione e dell’eccessivo conformismo nei confronti del governo Monti che spesso e volentieri avvolgono il contesto nel quale operiamo”. Un rischio che secondo Vendola “potrebbe complicare l’emersione dei conflitti all’interno del Palazzo mentre nelle piazze si accende invece la rivolta sociale”. Ecco perché “è indispensabile - per Vendola - che il complesso di tutte le istituzioni pugliesi, di tutti gli attori sociali, economici, sindacali e politici faccciano la loro parte e si mobilitino sino in fondo per portare a risoluzione questa vicenda che può benissimo, oggi, essere raccontata come un grande conflitto sociale”. Lotta alla povertà, sanità e politiche industriali sono stati gli altri temi posti al Governo dal Presidente Vendola nel corso dell’incontro di questa mattina. “Per quanto riguarda la povertà, ci sono situazioni allarmanti a seguito dell’aumento folle della pressione fiscale – ha detto Vendola - soprattutto nel Mezzogiorno dove occorre un intervento strutturale e sistemico. La lotta alla povertà deve essere una priorità nell’agenda del governo Monti perché è necessario voltare pagina e dimenticare le vergognose misure di cancellazione delle politiche del welfare operate dal governo Berlusconi”. In chiave sociale Vendola ha posto anche il problema della sanità e dell’approccio, negli ultimi anni, esclusivamente di natura economico finanziario. “L’unico problema - ha detto Vendola – è stato quello della ricerca dell’equilibrio dei conti. Ma sebbene importante questo approccio, non deve essere certamente l’unico. Occorre infatti trovare un equilibrio tra risanamento e mantenimento delle prestazioni sanitarie. Tagliare senza pensare al servizio è folle perché significa, tra le altre cose, aumentare la mobilità passiva e quindi spendere di più”. Anche sulle politiche industriali, Vendola ha chiesto al Governo di ripensarle, anzi di pensarle “dal momento che il governo Berlusconi è stato completamente assente e privo di qualsivoglia direttiva. Il sud è un luogo che vuole mantenere gli investimenti già fatti e vuole attrarne di nuovi, di moderni e di innovativi – ha concluso Vendola - ma per fare questo occorre che il Governo metta in campo serie politiche industriali e decida dove investire per il futuro e lo sviluppo del Paese”.  
   
   
ALEMANNO CONFERMA LA GIUNTA CAPITOLINA. MAGGIORI DELEGHE AL VICESINDACO BELVISO E ALL’ASSESSORE SENSI  
 
Roma, 18 gennaio 2011- Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha riconfermato la Giunta Capitolina assegnando maggiori deleghe al vicesindaco Sveva Belviso e all’assessore Rosella Sensi. Al vicesindaco Belviso, ferme restando le deleghe all’onorevole Giorgio Ciardi, è stato affidato il compito un coordinamento generale degli interventi in materia di politiche sociali e della sicurezza. Inoltre il Vicesindaco continuerà ad occuparsi delle deleghe che già aveva tra cui le politiche per la promozione della salute, l’attuazione del Piano nomadi, il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, i rapporti con il garante dei diritti dei detenuti. Per quanto riguarda l’assessore Rosella Sensi, oltre alle numerose deleghe già conferite - come la comunicazione e diritti dei cittadini, la promozione della candidatura olimpica di Roma Capitale, la promozione e coordinamento dei grandi eventi anche in collaborazione con le altre strutture, le politiche promozionali ed eventi nel settore della moda, il coordinamento del piano strategico di sviluppo e progetto Millenium – vengono affidati anche le deleghe per il nuovo assetto istituzionale di Roma Capitale, le relazioni internazionali oltre alla definizione e verifica degli indirizzi gestionali di Roma City Investment, l’agenzia per lo sviluppo territoriale. In questo modo le viene affidato in maniera più completa il ruolo di promozione generale dell’immagine di Roma Capitale. Di seguito il testo completo dell’ordinanza. Il Sindaco Premesso che, con ordinanza sindacale n. 8 del 14 gennaio 2011 sono stati nominati – a seguito della revoca disposta con ordinanza n. 4 del 10 gennaio 2011 – gli Assessori della Giunta Capitolina, tra cui il Vice Sindaco, e che, con ordinanza sindacale n. 18 del 17 gennaio 2011, come modificata con ordinanza n.32 del successivo 31 gennaio, è stato ad essi conferito il compito di curare le attività propositive e di indirizzo nonché di coordinamento e controllo degli atti di amministrazione per gruppi organici di materie; che tali nomine e il conferimento dei relativi compiti agli Assessori e al Vice Sindaco sono stati confermati con ordinanza sindacale n. 64 del 2 marzo 2011, con la quale, in particolare, si è inteso dar conto delle motivazioni che hanno indotto, in relazione al principio di pari opportunità, a nominare un solo Assessore di genere femminile; che avverso i suddetti atti – eccependo il mancato rispetto di tale principio nella composizione della Giunta Capitolina e la violazione delle relative disposizioni legislative e statutarie – sono stati proposti ricorsi per annullamento innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale; che il Tar Lazio, Roma, Sez. Ii, esaminati i predetti ricorsi, ha disposto l’annullamento dei succitati atti, giusta dispositivo n. 6347 del 15 luglio 2011; che, alla luce del suddetto dispositivo ed al fine di assicurare la continuità dell’azione amministrativa di Roma Capitale, con ordinanza sindacale n. 177 del 19 luglio 2011 si è ritenuto di dare tempestiva attuazione alla decisione del Giudice Amministrativo e si è proceduto alla nuova nomina degli Assessori della Giunta Capitolina, tra cui il Vice Sindaco, nonché, nel rispetto dei principi di unitarietà della responsabilità e della collegialità dell’azione di governo, al conferimento, agli stessi, del compito di curare le attività propositive e di indirizzo, nonché di coordinamento e controllo degli atti di amministrazione per gruppi organici di materie, in merito all’attuazione delle linee programmatiche ed agli obiettivi da realizzare nel corso del mandato; che in tale occasione, vertendosi in tema di nomina dell’organo chiamato a dare attuazione agli indirizzi generali dell’Assemblea Capitolina e a riferire periodicamente ad essa in ordine all’attività svolta, sono state effettuate audizioni per valutare, nel rispetto delle rispettive prerogative e dei poteri stabiliti dal dettato normativo, le indicazioni e gli orientamenti maggioritari dei Gruppi e delle forze politiche presenti nell’Assemblea elettiva, anche nell’ottica del mantenimento del rapporto di fiducia presupposto dall’art. 52 del T.u.e.l. Quale condizione di leale e fattiva collaborazione tra i due organi, di stabilità istituzionale e di efficace amministrazione dell’Ente; che nella nomina degli Assessori si è tenuto conto della necessità di individuare, nei possibili candidati di entrambi i generi, appropriate competenze a svolgere il relativo incarico e l’effettiva idoneità ad assicurare, nell’ambito di un indefettibile rapporto di piena collaborazione con il Sindaco, la più ampia disponibilità all’esercizio dei compiti da conferire; che, seppur nella ristrettezza dei tempi dettati dalla necessità di assicurare la continuità dell’azione amministrativa di Roma Capitale, per il conferimento degli incarichi di Assessore sono state consultate personalità femminili espressione della società civile, delle parti sociali e delle istituzioni culturali; che, in relazione agli esiti delle consultazioni effettuate e al fine di assicurare, nell’attuale contesto socio-politico, l’equilibrio di genere tra i due sessi, nella composizione della nuova Giunta si è inteso rafforzare la partecipazione della componente femminile, sia in termini quantitativi che in termini qualitativi; che, peraltro, anche avverso l’ordinanza n. 177, eccependo, nuovamente, il mancato rispetto del principio di pari opportunità e la violazione delle norme statutarie e legislative disciplinanti la materia, è stato proposto ricorso dinanzi al T.a.r. Lazio con richiesta di sospensione e annullamento dell’atto impugnato; che subito dopo la proposizione del nuovo ricorso è stata depositata la motivazione della decisione di cui al dispositivo 6347/2011 (sentenza n. 6673/2011) nella quale il Tar Lazio ha, tra l’altro, precisato che “… nel caso di squilibrio sul piano quantitativo della rappresentanza dei sessi, il conseguimento dell’obiettivo dell’equilibrio di genere può passare anche per l’apprezzamento, sul piano qualitativo e sostanziale, del ruolo e delle funzioni riconosciute al sesso minoritariamente rappresentato in seno ai diversi organismi e, quindi, della misura e della rilevanza dell’apporto collaborativo prestato da ciascuno dei generi all’attività complessiva del soggetto collegiale ...”; che successivamente, nella camera di consiglio del 12 ottobre 2011, nel decidere sull’istanza cautelare avanzata con il nuovo ricorso, il Tar Lazio, con ordinanza n. 3762/2011, pur mantenendo ferma l’efficacia del provvedimento gravato, ha rilevato che “allo stato degli atti ed all’esito di una valutazione sommaria della documentazione prodotta, per come imposto dal rito cautelare, affiorano profili di fondatezza del proposto gravame con riferimento alle censure con le quali è contestato il difetto di istruttoria e l’insufficienza di motivazione dell’atto impugnato”; che avverso tale ordinanza Roma Capitale ha proposto appello al Consiglio di Stato; che il Consiglio di Stato, Sez. V, decidendo su tale ultimo ricorso, ha ritenuto “che l’ordinanza del Tar con cui viene fissata l’udienza di merito appare condivisibile con riguardo sia alla necessità di definire il ricorso nel merito, sede naturale per l’approfondimento delle questioni sollevate, sia alla sommaria delibazione del fumus limitatamente al profilo del difetto di motivazione dell’atto impugnato con riferimento alla misura ed al peso della partecipazione femminile nella Giunta e in relazione all’art. 5 dello Statuto comunale e all’interpretazione fornita dallo stesso Tar con la precedente sentenza n.6673/2011...” (ord. 5032/11); che – pur ritenendo l’ordinanza n. 177 del 19 luglio 2011 in armonia con i principi costituzionali, conforme alle disposizioni che regolano, anche in sede statutaria, le prerogative attribuite al Sindaco in materia di nomina della Giunta, nonché rispettosa della precedente pronuncia del Tar Lazio – si rende opportuno tener conto delle ulteriori indicazioni fornite dal Giudice amministrativo e, conseguentemente, adottare un nuovo atto per il rinnovo della nomina della Giunta Capitolina e dell’affidamento agli Assessori dei relativi compiti; considerato, in particolare, che – come precisato dal Tar Lazio nella richiamata sentenza n. 6673/2011 – lo Statuto comunale, nel prevedere la rappresentanza dei due sessi nella Giunta, “ha volutamente evitato l’introduzione di parametri numerici fissi” e, conseguentemente, nel caso di squilibrio sul piano quantitativo della rappresentanza dei sessi, il conseguimento dell’obiettivo dell’equilibrio di genere può passare anche per l’apprezzamento, sul piano qualitativo e sostanziale, del ruolo e delle funzioni riconosciute al sesso minoritariamente rappresentato, in quanto “a fronte di una squilibrata rappresentanza dei generi sul piano numerico o quantitativo, potrà comunque ritenersi raggiunto l’equilibrio soltanto nel caso di conferimento al genere scarsamente rappresentato di ruoli o funzioni il cui rilievo sostanziale e funzionale sia tale, secondo logicità e ragionevolezza, da compensare il gap numerico”; che, pertanto, nella nomina della Giunta – tenuto altresì conto delle effettive disponibilità ottenute a seguito di rinnovate e più ampie consultazioni istruttorie e di contatti assunti con esponenti femminili di larghi settori della società civile (associazioni delle categorie del lavoro, datoriali e sindacali, ordini professionali, istituzioni culturali, organizzazioni sociali e del volontariato) – per raggiungere, nell’attuale contesto socio-politico, un sostanziale equilibrio di genere nella composizione dell’organo, si ritiene di affidare agli Assessori di sesso femminile un più incisivo e rilevante ruolo all’interno della Giunta; atteso, in particolare, che l’incarico di Vice Sindaco – valutatene le maggiori implicazioni cui esso è già sottoposto nell’ambito della disciplina transitoria di Roma Capitale – è destinato ad assumere una valenza ancor più rilevante all’interno della Giunta e, più in generale, rispetto all’amministrazione della città, non solo sotto il profilo della rappresentanza istituzionale ma, anche e soprattutto, sotto lo stretto profilo operativo, comportando, tra l’altro, la presidenza e la direzione dei lavori della Giunta in funzione vicaria del Sindaco, i cui impegni, in una città come la Capitale, sono notoriamente numerosissimi e di occorrenza unica, sino a comprendere la possibilità di intervenire alle riunioni del Consiglio dei Ministri; che, pertanto, pur a fronte delle più ampie incombenze del ruolo, si ritiene di poter conservare in tale incarico di Vice Sindaco la dr.Ssa Sveva Belviso, ferme restando le funzioni già ad essa attribuite di impulso, di indirizzo e coordinamento in tema di “Politiche sociali e dei servizi alla persona; atti di indirizzo e coordinamento per l’attuazione del piano territoriale cittadino; politiche per la promozione della salute; miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro; rapporti con il garante dei diritti delle persone private della libertà personale; attuazione del piano nomadi; definizione e verifica indirizzi gestionali all’A.m.a. S.p.a. Per le attività svolte dalla stessa società in materia di servizi funebri e cimiteriali ed all’azienda speciale Farmacap”; che in una situazione di nuovi fenomeni di criminalità, generati anche da un clima di crescenti difficoltà economiche e sociali, è necessario prevedere un più efficace coordinamento degli interventi dell’Amministrazione volti a prevenire possibili fattori di disagio sociale nonché fenomeni di illegalità a esso collegati, con particolare riferimento all’esigenza di attuazione di politiche della sicurezza meglio armonizzate con le diverse iniziative messe complessivamente in campo da Roma Capitale; che tale esigenza di coordinamento può trovare sede appropriata e presidio strategico non solo in relazione alle attività e alle funzioni che già fanno capo alla dr.Ssa Sveva Belviso, ma proprio nel ruolo di Vice Sindaco, in relazione al quale sarà possibile assicurare che gli interventi di Roma Capitale nei predetti settori si dispieghino in una visione complessivamente unitaria, assumendo dimensione organica e sviluppo mirato; che all’altro componente di sesso femminile, ossia all’Assessore Rosella Sensi – oltre alle numerose deleghe già conferite all’atto della precedente nomina, quali “Comunicazione e diritti dei cittadini; Promozione candidatura olimpica di Roma Capitale; Promozione e coordinamento dei grandi eventi anche in collaborazione con le altre strutture; Politiche promozionali ed eventi nel settore della moda; Coordinamento piano strategico di sviluppo e progetto Millenium – si ritiene di dover conferire anche i compiti propositivi e di sviluppo in materia di “Nuovo assetto istituzionale di Roma Capitale”, “Relazioni internazionali” nonché “Definizione e verifica indirizzi gestionali a Roma City Investment” - Agenzia per lo sviluppo territoriale”, competenze, anche queste, fondamentali e di evidente rilievo strategico; che i compiti già conferiti all’Assessore Sensi, nell’attuale momento di gravissima crisi economica e di estrema difficoltà nel reperimento delle risorse economiche necessarie per lo sviluppo della città, assumono importanza cruciale per il futuro della Capitale; che, in particolare, la candidatura olimpica di Roma Capitale costituisce il volano cui è strettamente legato lo sviluppo economico ed infrastrutturale della città per il prossimo decennio e può contribuire ad assicurare un impulso decisivo anche per il rilancio del Pil del Paese; che, peraltro, gli ulteriori incarichi che si intende attribuire all’Assessore Sensi assumono una straordinaria rilevanza in funzione della definizione del nuovo quadro ordinamentale di Roma Capitale e del nuovo assetto istituzionale che verrà a comporsi, come stabilito dalla legge 42/2009, con l’approvazione di appositi decreti legislativi e del nuovo Statuto dell’Ente; che in tali attività, l’Assessore Sensi dovrà formulare proposte e assumere iniziative assicurando il più proficuo collegamento con tutti i livelli istituzionali coinvolti al fine di garantire il miglior assetto delle funzioni che Roma Capitale è chiamata a svolgere quale sede degli organi costituzionali nonché delle rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri presenti presso la Repubblica italiana, lo Stato della Città del Vaticano e le istituzioni internazionali; ritenuto, quindi, che nell’attuale fase sociale e politica, l’apporto collaborativo richiesto al Vice Sindaco Sveva Belviso e all’Assessore Rosella Sensi – per l’alto profilo delle competenze tecniche e delle esperienze professionali da esse assicurate, necessarie all’efficace svolgimento dei compiti loro demandati – sia tale da far ritenere raggiunto il sostanziale equilibrio di genere nell’attività complessiva della Giunta Capitolina; considerato che – in virtù del necessario rapporto fiduciario con il Sindaco e degli essenziali profili di coerenza politico istituzionale con il programma di mandato, che devono informare l’azione di governo dell’Ente alla cui attuazione la Giunta è chiamata collegialmente e nei suoi singoli componenti – la nomina degli Assessori costituisce un atto a contenuto altamente discrezionale; che sono state già acquisite in atti le dichiarazioni degli interessati in ordine all’accettazione della nomina alla carica di Vice Sindaco e Assessore della Giunta Capitolina nonché in merito alle assenza di cause ostative all’assunzione delle relative funzioni; visto il decreto legislativo 17 settembre 2010, n. 156 – con particolare riferimento agli articoli 4, commi 3 e 4, e 7, comma 3 – che prevede che il Sindaco di Roma Capitale nomini gli Assessori della Giunta Capitolina, tra cui il Vice Sindaco, entro il numero massimo pari ad un quarto dei Consiglieri assegnati all’Assemblea Capitolina e, comunque, in via transitoria, nel limite di cui all’articolo 47, comma 1, del T.u.e.l. Di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e s.M.i.; visti gli artt. 5 e 25 dello Statuto del Comune di Roma; per le suesposte motivazioni il rinnovo della nomina della Giunta Capitolina composta dagli Assessori, tra cui il Vice Sindaco, di seguito indicati:
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Carica Cognome e nome Luogo di nascita Data di nascita
Vice Sindaco Belviso Sveva Londra (Gb) 8 marzo 1973
Assessore Antoniozzi Alfredo Cosenza 18 marzo 1956
Assessore Aurigemma Antonio Roma 1 giugno 1968
Assessore Bordoni Davide Roma 13 settembre 1973 Londra (Gb)
Assessore Cavallari Enrico Roma 29 luglio 1966
Assessore Corsini Marco Milano 13 aprile 1956
Assessore De Palo Gianluigi Roma 16 settembre 1976
Assessore Gasperini Dino Bologna 15 dicembre 1969
Assessore Ghera Fabrizio Roma 6 dicembre 1971
Assessore Lamanda Carmine Salerno 2 giugno 1941
Assessore Sensi Rosella Roma 18 dicembre 1971
Assessore Visconti Marco Roma 24 novembre 1966
- l’affidamento al Vice Sindaco e ai singoli Assessori della Giunta Capitolina del compito di curare le attività propositive e di indirizzo nonché di coordinamento e controllo in merito all’attuazione delle linee programmatiche, agli obiettivi da realizzare nel corso del mandato e agli atti di amministrazione concernenti le competenze nelle materie a fianco di ciascuno di seguito indicate:
Vice Sindaco Belviso Sveva · Politiche sociali e dei servizi alla persona; · Coordinamento generale degli interventi in materia di politiche sociali e della sicurezza; · Atti di indirizzo e coordinamento per l’attuazione del piano territoriale cittadino; · Politiche per la promozione della salute; · Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro; · Rapporti con il garante dei diritti delle persone private della libertà personale; · Attuazione del piano nomadi; · Definizione e verifica indirizzi gestionali all’ ”Ama S.p.a.” per le attività svolte dalla stessa società in materia di servizi funebri e cimiteriali e all’azienda speciale “Farmacap”.
Assessore Antoniozzi Alfredo · Politiche del patrimonio e della casa; · Promozione progetti speciali e valorizzazioni del patrimonio capitolino; · Definizione e verifica indirizzi gestionali alla società “Risorse per Roma S.p.a.”, limitatamente all’attività di valorizzazione patrimoniale, alienazioni e progetti speciali.
Assessore Aurigemma Antonio · Politiche della mobilità; · Indirizzi per l’impiego operativo del G.i.t.; · Rapporti con le “Ferrovie dello Stato S.p.a.”; · Definizione e verifica indirizzi gestionali all’ ”Atac S.p.a.”, a ”Roma Servizi per la Mobilità S.r.l.” e a “Roma Metropolitane S.r.l.”.
Assessore Bordoni Davide · Politiche del commercio e dell’artigianato; · Affissioni e pubblicità; · Sportello unico delle imprese con esclusione delle attività ricettive; · Sportelli tematici; · Decentramento amministrativo; · Politiche di sviluppo del litorale; · Politiche del lavoro e della formazione professionale: - progetti di auto-imprenditorialità; - piani di sviluppo locale e realizzazione degli interventi occupazionali e sociali in essi compresi; - coordinamento dei patti territoriali formativi su base municipale e/o intercomunale (capitolina); · Centri di orientamento al lavoro e centri di formazione professionale; · Definizione e verifica indirizzi gestionali al “Car S.c.p.a.”, al “Centro Ingrosso Fiori S.p.a.” e a “Investimenti S.p.a.” (già “Fiera di Roma”).
Assessore Cavallari Enrico · Politiche delle risorse umane; · Miglioramento della sicurezza dei posti di lavoro e tutela della salute dei dipendenti di Roma Capitale; · Servizi tecnologici e reti informative; · Anagrafe e servizi elettorali.
Assessore Corsini Marco · Politiche della programmazione e pianificazione del territorio; · Attuazione strumenti urbanistici; · Attuazione dei piani di assetto delle aree ferroviarie; · Progetti Metropolitani; · Progettazione e realizzazione delle opere connesse ai grandi eventi; · Condono edilizio e lotta all’abusivismo edilizio; · Definizione e verifica indirizzi gestionali a “Risorse per Roma S.p.a” limitatamente ai servizi urbanistico-territoriali e relativi al condono edilizio.
Assessore De Palo Gianluigi · Politiche di promozione della famiglia e dell’infanzia; · Politiche educative e scolastiche; · Politiche giovanili; · Asili nido; · Definizione e verifica indirizzi gestionali alla ”Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze”.
Assessore Gasperini Dino · Politiche culturali e toponomastica; · Sovrintendenza Capitolina; · Politiche per il Centro Storico; · Definizione e verifica indirizzi gestionali all’azienda speciale “Palaexpo”, all’”Istituzione Biblioteche”, alla Fondazione “Musica per Roma” e a “Zétema Progetto Cultura S.r.l.”.
Assessore Ghera Fabrizio · Politiche dei lavori pubblici; · Indirizzi e iniziative in materia di tutela della qualità dell’acqua; · Politiche delle periferie: - coordinamento generale della politica capitolina per le periferie (cofirma atti di realizzazione art. 11 legge n. 493/93): - attuazione delle zone “O” e opere a scomputo; - promozione della partecipazione dei cittadini e dei laboratori di quartiere; - interventi in aree di degrado finanziati con la legge n. 260/97; - individuazione, progettazione e realizzazione delle opere pubbliche nei piani di sviluppo locale; - Definizione e verifica indirizzi gestionali ad “Acea S.p.a.”.
Assessore Lamanda Carmine · Politiche economiche, finanziarie e di bilancio e politiche dell’industria e dell’innovazione tecnologica; · Funzioni di coordinamento strategico delle aziende speciali, delle istituzioni, delle società e consorzi a partecipazione capitolina, di indirizzo, sovrintendenza e controllo sulle società destinatarie di affidamenti “in house”; · Politiche per la razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e servizi (approvvigionamenti); · Definizione e verifica indirizzi gestionali a “Aequa Roma S.p.a.”, a “Le Assicurazioni di Roma Mutua” e a “Risorse per Roma S.p.a.”, quest’ultima limitatamente alle attività di supporto alle politiche economiche e di bilancio; · Autoparco; · Statistica e Censimento.
Assessore Sensi Rosella · Nuovo assetto istituzionale di Roma Capitale; · Relazioni internazionali; · Comunicazione e diritti dei cittadini; · Promozione candidatura olimpica di Roma Capitale; · Promozione e coordinamento dei grandi eventi anche in collaborazione con le altre strutture; · Politiche promozionali ed eventi nel settore della moda; · Coordinamento piano strategico di sviluppo e progetto Millenium; · Definizione e verifica indirizzi gestionali a “Roma City Investment” - Agenzia per lo sviluppo territoriale.
Assessore Visconti Marco · Politiche ambientali e del verde; · Politiche per il coordinamento del decoro urbano; · Indirizzi e iniziative per il contenimento dell’inquinamento acustico e per la tutela della qualità dell’aria; · Iniziative per il contenimento dell’inquinamento derivante da sorgenti elettromagnetiche; · Diritti degli animali; · Definizione e verifica indirizzi gestionali alla Fondazione “Bioparco”, “Ama S.p.a.”, con esclusione dei Servizi Funebri e Cimiteriali.
A far data dall’adozione del presente atto cessa di produrre effetti l’ordinanza sindacale n. 177 del 19 luglio 2011. Ai sensi dell’articolo 4, comma 4, del D.lgs. N. 156/2010, del presente atto sarà data comunicazione all’Assemblea Capitolina nella prima seduta successiva alla adozione dell’atto stesso. Il Segretario Generale Liborio Iudicello; Il Sindaco Giovanni Alemanno.
 
   
   
DE FILIPPO, PIÙ SUD PER RAFFORZARE L’ITALIA IL GOVERNATORE DELLA BASILICATA NELL’INCONTRO CON MONTI: “IL LAVORO CHE SI STA FACENDO SUL PIANO DI COESIONE È IMPORTANTE NON PER IL MEZZOGIORNO, MA PER IL PAESE E PER L´EUROPA”  
 
Potenza, 18 gennaio 2012 - "C´è una rinnovata attenzione sul Sud che si incarna nel dossier "il Mezzogiorno per l´Europa" che il governo ha deciso di presentare ai pareri europei. Ed è importante che il dossier parta dalle buone pratiche e dalle azioni positive che il Mezzogiorno è stato capace di mettere in campo. Nitti diceva che il pregiudizio nei confronti del Mezzogiorno non è solo un difetto ma una tradizione e questo approccio inverte la tendenza". Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo al confronto col Presidente del Consiglio Mario Monti e una delegazione di ministri sulle azioni da mettere in campo per la crescita del Sud in preparazione del vertice europeo del prossimo 23 gennaio. "Noi come Regione Basilicata - ha spiegato De Filippo - abbiamo scelto di proporre i Pois e le Aree programma, il primo che rappresenta la capacità di offrire servizi in rete con il raggiungimento di obiettivi rilevanti specie per le fasce deboli in territori dove la scarsa densità demografica accresce i costi. Le Aree programma, invece, sono un positivo esempio di modernizzazione e contenimento della spesa, che azzerano in un solo colpo le Comunità montane, in una realtà geografica che ha il 90 per cento di territorio montano e collinare, le Ato rifiuti e idrica, portando a zero presidenze e consigli e abbattendo il costo per il funzionamento delle strutture di servizio al 50 per cento. Sono esempi di quello che il Sud riesce a fare - ha detto De Filippo - ma c´è bisogno anche di altro. Concentrarsi sulla crescita del Sud, ridurre l´incertezza finanziaria e circoscrivere gli obiettivi sono scelte importanti per ottenere risultati. Nel confronto col Governo abbiamo fatto un buon lavoro su Università e ricerca, sulle infrastrutture, su frane e versanti, anche mettendo risorse regionali più importanti di quelle inizialmente previste. Ed è molto importante il lavoro che si sta facendo sul Piano di coesione. Importante non per il Mezzogiorno, ma per il Paese e per l´Europa. Il Sud dell´Italia - ha concluso il presidente della Regione Basilicata - chiede infatti di essere messo nelle condizioni di contribuire al rafforzamento dell´Italia e della Ue e la sua parte la sta facendo per intero".  
   
   
BASILICATA: CON AREE PROGRAMMA E POIS RISPARMIO E SERVIZI  
 
Potenza, 18 gennaio 2012 - Le Aree Programma rappresentano il superamento delle Comunità Montane, la Regione Basilicata si è orientata verso un modello organizzativo più semplice, flessibile e contenitivo delle spese di funzionamento sia per le rappresentanze politiche che per quelle burocratiche. Un modello organizzativo basato sull’associazionismo intercomunale disciplinato su convenzioni. Insieme alle Comunità montane sono state soppresse le Autorità d’Ambito, idrico e rifiuti, adottando un analogo modello partenariale tra Comuni, Regione e Provincie. Si sono raggiunti, così, un contenimento della spesa pubblica e la semplificazione degli organi amministrativi con la soppressione delle 14 Comunità montane di Basilicata, delle 2 Ato rifiuti provinciali e dell’Ato idrico; l’azzeramento delle cariche nelle Comunità Montane (14 Presidenti, 56 assessori, 342 consiglieri); l’azzeramento degli Organi Istituzionali Ato: Assemblee, Presidenti Consigli (11/13 componenti per Consiglio); l’azzeramento delle indennità e riduzione dei costi di funzionamento (9 Meuro nel 2009 – 5 Meuro nel 2011);, procedendo all’istituzionalizzazione di un sistema di relazioni interistituzionali dirette, lineari ed efficaci, alla valorizzazione delle risorse umane e razionale utilizzo del patrimonio immobiliare delle ex Comunità Montane e alla riallocazione ed unificazione in capo ad un solo ufficio di funzioni coincidenti. Tutti i comuni di Basilicata, hanno approvato la convenzione quadro per la costituzione delle Aree Programma e con Decreto del Presidente della Regione sono state istituite le Conferen- ze dei Sindaci; per ciascuna Area Programma, è stata convocata, la 1a conferenza dei Sindaci. I Pois acronimo, per Piani di offerta integrata di servizi, costituiscono un primo modello di governance territoriale per attuare politiche in materia di servizi assistenziali, di integrazione socio-sanitaria e di lotta alla povertà e alla esclusione. Sono stati costituiti da sette ambiti territoriali ottimali, individuati con criteri di omogeneità, al quale hanno aderito le Province, le due Asl e i Comuni aderenti alla partnership istituzionale. Sono stati firmati gli accordi di programma e attivate 345 operazioni sottoscritte dalle partnership, articolate per tipologia di servizio come indicato sopra nei contenuti del progetto. Il valore medio di ciascuna operazioni è pari a circa € 240.000, con tempi di realizzazione contenuti e comunque antecedenti il 31.12.2013. Sono stati impegnati 47.634.478 euro e spesi finora 14.094.767 euro, avanzamento dei lavori al 25 per cento. In programma la realizzazione di servizi sociosanitari di prossimità al cittadino (ambulatori, Punti Unici di Accesso, ecc); servizi residenziali assistiti per persone anziane; disabili fisici e mentali; centri di prima accoglienza; centri diurni/semiresidenziali per persone con disagio psichiatrico, disabili, minori e anziani, centri di ascolto, asili nido, strutture polivalenti a finalità culturali e a finalità sportive e servizi aggiuntivi di offerta scolastica e alla apertura all’esterno (centri di aggregazione, palestre, ecc); interventi di potenziamento, rifunzionalizzazione ed efficientamento energetico di edifici scolastici.  
   
   
LIBRETTO FORMATIVO, IL PUNTO SULL’ESPERIENZA TOSCANA  
 
Firenze, 18 gennaio 2012 – L’esperienza del libretto formativo in Toscana ha già fatto registrare risultati positivi: dal febbraio dello scorso anno ad oggi sono stati distribuiti, da parte dei contri per l’impiego, 8000 libretti ad altrettanti lavoratori in cassa integrazione deroga, mentre le procedure a supporto della compilazione sono state circa 4000. Lo ha detto l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini introducendo ieri il seminario organizzato dalla Regione nell’auditorium di Sant’apollonia per fare il punto su questa esperienza. Il libretto formativo è uno strumento, previsto da una legge nazionale che la Toscana ha fatto proprio fra le prime regioni in Italia, per registrare e mettere in trasparenza le esperienze e le competenze acquisite dai cittadini. Le linee guida sulla formazione professionale approvate in sede di intesa Stato-regioni nel 2010 prevedono l’impegno delle Regioni per la sua diffusione e messa a regime, impegno ribadito successivamente anche nel testo unico per l’apprendistato del settembre scorso e nel cronogramma sul sistema nazionale di standard professionali e formativi condiviso da Commissione europea , Ministero del lavoro e Regioni. “Oggi l’obiettivo è quello di passare alla fase due, per far sì che questo strumento possa davvero diffondersi alla generalità dei cittadini e diventare uno strumento davvero al servizio di tutti”. Il libretto formativo, ha spiegato l’assessore, si inserisce nel contesto di un’attività che vede la Regione da tempo impegnata per realizzare un sistema regionale di riconoscimento e certificazione delle competenze all’interno di un percorso di valorizzazione e potenziamento del sistema di formazione professionale. Un sistema nel quale negli ultimi anni la Regione ha cercato di introdurre un forte cambiamento, con lo snellimento delle agenzie formative e nuove modalità per la definizione dei fabbisogni e delle attività e che ora si appresta a fare fronte alle nuove sfide poste sia dalla necessità di creare le nuove sedi territoriali per la formazione, sia dalla modifica degli assetti istituzionali prevista dalla manovra del nuovo governo Monti. “Con il riordino istituzionale – afferma l’assessore – vi sarà una forte ricaduta sui sistemi del lavoro e della formazione. Sarà, ad esempio, necessaria una redistribuzione delle funzioni delle Province che, attualmente, hanno in carico la gestione della formazione. Per questo abbiamo già cominciato a lavorare per ripensare al sistema alla luce di questi cambiamenti. Un percorso che, naturalmente, dovrà essere condiviso con i soggetti istituzionali e le parti sociali, ma che penso possa avere come obiettivo quello di puntare sulla creazione di centri territoriali di formazione professionale, passando per un’ipotesi di riattribuzione alla Regione delle funzioni ad oggi delegate alle Province”.  
   
   
CARCERATI IN LOMBARDIA: TROPPI IN ATTESA GIUDIZIO DAL 2008, 3.640 DOTI PER L´INSERIMENTO LAVORATIVO  
 
Milano, 18 gennaio 2012 - Ottocento nuovi posti nelle carceri lombarde grazie all´accordo Formigoni-alfano del 2011, la Legge regionale 8/2005 con i relativi piano di intervento delle Asl, i ´Patti territoriali´ con l´esperienza positiva degli ´agenti di rete´, le intese con Cariplo e con Unioncamere per vari progetti di assistenza e reinserimento per i detenuti, i percorsi di formazione e avvio al lavoro con migliaia di ´Doti´ distribuite. Sono questi i principali interventi promossi e realizzati da Regione Lombardia negli ultimi anni per contribuire a migliorare la difficile situazione della carceri lombarde. Li ha ricordati l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli, intervenendo questo pomeriggio in Consiglio regionale al dibattito dedicato appunto alla situazione nelle carceri. Lo stesso Boscagli ha annunciato che, per il 2012, è previsto uno stazionamento di 2 milioni di euro per proseguire e implementare le azioni già avviate da Regione Lombardia. Regione - ´Quello della situazione carceraria - ha sottolineato Boscagli - è un tema tutt´altro che assente dalle politiche regionali. Tre Assessorati se ne occupano stabilmente e sono Sanità, Istruzione, Formazione e Lavoro e Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale. Il fatto che se ne discuta in Consiglio è un´occasione perché l´intera società lombarda si occupi in maniera più attenta di questo tema´. Recupero Del Reo - ´La nostra Costituzione - ha detto l´assessore - contiene principi di attenzione e rispetto per la persona anche quando è in carcere. La pena infatti è volta al recupero del reo e questo senza sconti o buonismi ma con attenzione al fatto che la persona resta sempre persona anche se ha compiuto i più grandi crimini. A volte l´emotività per certi fatti di cronaca tende a portare fuori strada´. ´Il mondo del carcere - ha detto ancora Boscagli - non è solo quello dei detenuti, ma anche quello del personale, ossia le guardie, gli educatori e i volontari, che svolgono un compito molto importante´. Persone, secondo Boscagli, con ´grande professionalità e umanità´. Sovraffollamento - ´Il sovraffollamento - ha aggiunto Boscalgi - è sotto gli occhi di tutti, ma il dato che impressiona è che il 43,6 per cento dei detenuti è in attesa di giudizio. Se queste persone fossero fuori, il problema del sovraffollamento sarebbe risolto. Questa è una distorsione enorme del nostro sistema, una ingiustizia palese e un limite della gestione ella giustizia in Italia´. Formazione - ´Dal 2008 - ha ricordato l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni - è stata creata una ´Borsa lavoro´ finalizzata al reinserimento dei detenuti. Sono 3.640 i carcerati che ne hanno usufruito nei 19 istituti di pena della Lombardia´. Molto importante anche il lavoro sul tema del ´successo formativo´ dei minori carcerati che avevano interrotto gli studi. Questo intervento, avviato in via sperimentale, proseguirà anche quest´anno. Questi alcuni dei principali interventi di Regione Lombardia per il miglioramento della situazione nelle carceri. Piani Di Intervento Asl - I 14 Piani, coordinati in sede regionale da un gruppo di lavoro interistituzionale, composto dagli Uffici regionali, dall´Amministrazione penitenziaria e dalle Asl, hanno coinvolto, nella definizione di strategie, obiettivi e progetti, il volontariato, il terzo settore e gli Enti locali. Nella prima annualità (2009) i ´contatti´ sono stati circa 2500, mentre sono stati raggiunti circa 1240 destinatari adulti fra detenuti, loro familiari ed ex detenuti; circa il 13 per cento della popolazione carceraria lombarda è stata quindi beneficiaria di informazione, istruzione, formazione, counseling, trattamento, inserimento e accompagnamento lavorativo, abitativo, sociale, riparativo, attraverso interventi individualizzati, di gruppo, in collaborazione con la famiglia e di sportello. Con Dgr 9502/2009 sono stati realizzati interventi con un finanziamento di 4.750.000 euro. Nel 2010 i Piani di intervento sono stati implementati con progetti di housing sociale per 1.300.000 euro. Destinatari raggiunti nella prima annualità: 3.758 adulti, 2.639 minori. Patti Territoriali E Agenti Di Rete - Regione Lombardia ha realizzato ´Patti territoriali´ che hanno introdotto nel sistema carcerario lombardo un nuovo soggetto (Agente di rete), che ha svolto la funzione di raccordare gli interventi all´interno del carcere con quelli esterni per favorire il reinserimento sociale dei destinatari. Accordo Con Ministero Giustizia - Nel 2011 Regione Lombardia ha sottoscritto con il Ministero della Giustizia il Piano Carceri (Piano Edilizia Penitenziaria) per l´ampliamento della capienza degli Istituti penitenziari, che prevede un nuovo padiglione per 400 posti a Opera, un nuovo padiglione per 200 posti a Busto Arsizio, un nuovo padiglione per 200 posti a Bergamo.  
   
   
POLVERINI: GIUSTIZIA SIA ELEMENTO DI GARANZIA PER IL PAESE LA PRESIDENTE INTERVIENE AL CONVEGNO DELL’ANM: “DOBBIAMO RICREARE FILIERA ISTITUZIONALE”  
 
Roma, 18 gennaio 2012 - “Di fronte a una crisi profonda come quella che stiamo vivendo, una giustizia che funziona può essere un elemento di garanzia non solo per il nostro Paese, ma per tutti gli investitori internazionali che troppo spesso chiedono garanzie che non trovano”. Così la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, è intervenuta al convegno ´Giustizia e legalità per la crescita del paese´ organizzato dall´Associazione Nazionale Magistrati. “E´ importante - ha aggiunto - che i magistrati si interroghino insieme ai rappresentanti del territorio su come migliorare il servizio della giustizia. C´è bisogno di ricreare un rapporto leale e filiera istituzionale che sia un punto di riferimento”. La presidente Polverini ha inoltre ricordato il progetto ´Lavoro e giustizia´: "Abbiamo garantito la formazione a lavoratori svantaggiati che hanno svolto dei tirocini, garantendo allo stessa tempo un supporto alla carenza di personale".  
   
   
CITTADINANZATTIVA SU ONDATA DI CORRUZIONE IN LOMBARDIA ACCERTAMENTO RAPIDO DELLE RESPONSABILITÀ E RIUTILIZZO A FINI SOCIALI DEI BENI CONFISCATI AI CORROTTI  
 
Roma, 18 gennaio 2012 “Il nuovo caso di corruzione, concussione e peculato che sta toccando in questi giorni una importante porzione di ceto politico della Regione Lombardia deve diventare un´occasione per un nuovo impegno comune di tutti nella lotta per la trasparenza. Occorre utilizzare al meglio possibile gli strumenti di legge a disposizione: ci auguriamo, dunque, che la procura di Monza, protagonista delle indagini in corso, proceda rapidamente all´applicazione di una norma assai poco conosciuta e utilizzata come la confisca e l´uso sociale dei beni dei corrotti. E sollecitiamo il Parlamento ad approvare rapidamente il disegno di legge anticorruzione per far valere l´ineleggibilità di quei politici e amministratori che hanno razziato risorse pubbliche per i propri interessi privati”. Queste le dichiarazioni di Vittorino Ferla, responsabile Trasparenza e legalità di Cittadinanzattiva, in merito alla richiesta di arresto inoltrata all’ex Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Lombardia Massimo Ponzoni. “Il peso della corruzione sull´economia italiana”, continua Ferla, “è pari a 60 miliardi di euro. In presenza di una perdurante crisi economica e dei sacrifici che i cittadini sono chiamati a sostenere, oggi più che mai diventa importante recuperare le somme e i beni immobili dei corrotti per restituirli ad un uso sociale. Le organizzazioni civiche sono impegnate a vigilare sull´applicazione delle leggi e a sostenere le istituzioni coinvolte per raggiungere questo obiettivo cruciale”.  
   
   
ALBANIA, CALA POPOLAZIONE A CAUSA AUMENTO EMIGRANTI  
 
Tirana, 18 gennaio 2012 - Anche nell´ultimo decennio la fuga degli albanesi all´estero sembra essere stata consistente: gli abitanti sono diminuiti di oltre 230.000 unità: lo affermano i dati dell´Istituto albanese delle Statistiche (Instat) che ha pubblicato i risultati preliminari del censimento. Attualmente in Albania vivono 2.831.741 abitanti. "Si tratta di un calo di circa il 7,7 per cento. Supponiamo che la riduzione del numero dei residenti sia dovuto ad un´ampia egrazione", ha dichiarato la direttrice di Instat, Ines Nurja, secondo la quale un altro fattore sarebbe "anche il calo delle nascite". Per la prima volta nella storia del paese però, la popolazione che vive nelle città supera quella delle zone rurali. Secondo i dati del censimento, il 53,7 per cento abita le aree urbane, contro il 46,3 per cento di chi vive nei villaggi. Forte crescita delle abitazioni che nel 2011 hanno superato un milione rispetto alle 785.515 del 2001. Quasi una perfetta parità invece tra uomini (1.421.810) e donne (1.409.931).  
   
   
ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI: CONTATTI FRA LA PROVINCIA DI TRENTO E IL MINISTRO RICCARDI SI CHIEDERÀ AL GOVERNO DI GARANTIRE IL SOGGIORNO REGOLARE DEI MIGRANTI GIUNTI DALLA LIBIA  
 
Trento, 18 gennaio 2012 - Cresce la preoccupazione per il futuro dei richiedenti protezione internazionale provenienti dalla Libia. Tale timore è avvertito dalla rete dei numerosi soggetti (enti, istituzioni, associazioni ma anche singoli cittadini) che stanno rendendo possibile un progetto di accoglienza che in Trentino va oltre il soddisfacimento dei bisogni primari. Il rischio di un alto numero di dinieghi alle domande di protezione internazionale rischia di vanificare, in molti casi, gli sforzi profusi sinora per dare a queste persone una speranza di futuro. Da tempo peraltro in Trentino, come nel resto d’Italia, c’è una mobilitazione della società civile proprio in relazione al possibile alto numero di esiti negativi alle domande. La Provincia autonoma di Trento chiederà allo Stato di considerare l’ipotesi (come fatto per i cittadini della Tunisia) di mettere i migranti nella condizione di potersi ricostruire una vita. L’assessore provinciale competente, Lia Giovanazzi Beltrami, è già in contatto con il ministero all’Integrazione per sottoporre la questione al ministro Riccardi. Nel rispetto del lavoro delle Commissioni territoriali – che hanno il difficile compito di valutare le domande di protezione internazionale – la Provincia chiederà in particolare al ministro di farsi promotore, presso il governo, di un’istanza che consenta ai migranti di soggiornare regolarmente in Italia per un adeguato periodo di tempo. Ciò permetterà alle persone accolte nel progetto di accoglienza per l’emergenza umanitaria Nord Africa di raggiungere un’autonomia economica e sociale in Italia o scegliere di tornare, in sicurezza, nel paese di provenienza (Libia) o in quello di origine. Sussiste altrimenti un concreto rischio, alla luce di un possibile alto numero di dinieghi alle domande di protezione internazionale, che molti fra i migranti giunti in Italia dalla Libia diventino clandestini nel Paese che li ha accolti. Lo stesso ministro Riccardi, nel corso di una recente audizione presso la Commissione Affari costituzionali della Camera, ha sottolineato l’importanza di predisporre opportune procedure, ove persistano le esigenze umanitarie, per un rinnovo dei titoli di soggiorno. Guardando ai dati del contesto trentino, quasi tutti i migranti provenienti dalla Libia sono già stati ascoltati dalla Commissione territoriale dello Stato che valuta le domande di protezione internazionale. Sul totale delle persone sentite dalla Commissione, 61 hanno già ottenuto una risposta. 12 hanno ottenuto la massima protezione prevista dagli accordi internazionali, ovvero lo status di rifugiato (Somalia, Nigeria, Costa D’avorio). 12 hanno ottenuto la protezione sussidiaria (Ciad, Ghana, Niger, Nigeria, Somalia), 10 la protezione umanitaria (Costa D’avorio, Gambia, Mali, Mauritania, Niger, Sierra Leone) e in 27 casi non è stata accolta l’istanza di protezione internazionale. Di questi ultimi, 26 hanno presentato ricorso.  
   
   
CALABRIA: LA CONSIGLIERA REGIONALE DI PARITÀ STELLA CIARLETTA È INTERVENUTA SULLA PROPOSTA DI PROGETTO DI LEGGE DELLA DOPPIA PREFERENZA IN MATERIA ELETTORALE  
 
 Catanzaro, 18 gennaio 2012 - La Consigliera Regionale di Parità Stella Ciarletta è intervenuta sulla proposta di progetto di legge sulla doppia preferenza in materia elettorale. “La recente presentazione della proposta di progetto di legge sulla doppia preferenza in materia elettorale da parte della Commissione Regionale Pari Opportunità, organismo di cui mi onoro essere componente di diritto – ha dichiarato la Consigliera Ciarletta -, impone nuovamente il tema della rappresentanza femminile in Calabria all´attenzione del dibattito politico locale. Condivido la strategia istituzionale adottata dalla Presidente Cusumano di coinvolgere le parti sociali, gli organismi di parità e tutte le associazioni femminili in questa importante battaglia di civiltà. Malgrado, infatti, la presenza delle donne negli organismi elettivi locali sia veramente marginale, ad oggi la classe politica è rimasta perlopiù indifferente a questo tema, se non per qualche sporadica iniziativa. La speranza è che agli appelli che lanciamo da anni e che ostinatamente continuiamo a lanciare, coinvolgendo le amiche dei partiti, dei sindacati, del mondo associazionistico e tutte, ma proprio tutte, le donne calabresi che credono sia arrivato il momento di cambiare le regole del gioco in politica, prima o poi rispondano anche gli uomini. Mi piacerebbe aprire i giornali e trovare gli interventi di decine di politici, consiglieri regionali, parlamentari, uomini delle istituzioni che offrono il loro contributo, discutono, organizzano convegni e seminari sul tema della rappresentanza paritetica, e oltretutto mi piacerebbe vederglielo fare assieme alle donne”. “Deve essere chiaro – ha aggiunto - che la presentazione di un progetto di legge sulla doppia preferenza non è una richiesta di quote rosa, niente di più sbagliato. L´obiettivo è perseguire una democrazia paritetica reale, e per farlo è necessario un processo di metabolizzazione del pensiero femminile in seno al procedimento legislativo, l´integrazione della dimensione di genere nei circuiti politici e sociali preliminari alla stesura di un più ampio programma politico. Altrimenti scatta un cortocircuito intellettuale in base al quale “le donne non ci sono in consiglio regionale perchè non si vogliono candidare”. Il luogo comune prende il sopravvento per giustificare una classe politica discriminatoria, autoreferenziale, che guarda alle donne come interlocutore di secondo livello. La partecipazione attiva delle donne passa, quindi, da un coinvolgimento più ampio delle stesse sul tema della riforma elettorale, laddove ogni sistema di voto potrebbe anzi dovrebbe garantire la equilibrata partecipazione di candidati uomini e donne, sia che si discuta di sistema maggioritario che di proporzionale, di elezioni regionali o del Parlamento, imparando a declinare il “pensiero politico” al femminile. A livello nazionale, già da tempo è aperto il dibattito su come costruire un sistema elettorale women friendly, che introduca azioni positive, qualunque sia il sistema elettorale di riferimento, accompagnate da misure di sostegno alle candidate e la cosiddetta “par condicio di genere” per la parità nell’accesso ai mezzi di informazione. Fondamentale è inoltre la fissazione di criteri per la selezione delle candidature e il divieto di candidature multiple nel caso delle elezioni politiche, meccanismi che, se applicati alle candidature di uomini e donne, ridurrebbero alcune delle cause che hanno nel tempo consolidato una “dannosa oligarchia maschile nelle assemblee elettive”, secondo la definizione della costituzionalista Carlassare, la quale propone, ad esempio, il maggioritario uninominale dove ogni partito, gruppo di cittadini, coalizione o polo, presenta nel collegio uninominale due candidature abbinate, sicché è indifferente ai fini della vittoria sulle formazioni avversarie che i voti siano dati all’una o all’altro: il seggio, infatti, sarà vinto dalla coppia i cui voti sommati superino quelli delle altre coppie in competizione. All’interno della coppia vincitrice, il seggio andrà poi al candidato o alla candidata che avrà ottenuto più voti dell’altro. E come questa esistono altre proposte attorno alle quali è aperto un importante dibattito nazionale, tutte imperniate sul principio che qualsiasi sistema elettorale debba essere women friendly con meccanismi includenti le candidature femminili”. “Il mio augurio – ha concluso Stella Ciarletta - è che la campagna di raccolta delle firme per la presentazione del progetto di legge sia l´occasione per avviare una stagione di confronto vero anche in Calabria, dove il cambiamento culturale non potrà che favorire il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle donne, determinando un processo irreversibile di valorizzazione di un capitale umano ad oggi sotto utilizzato e una inestimabile crescita sociale”.  
   
   
SERVIZIO POST-DIVORZIO, I RISULTATI DI UN ANNO DI SPERIMENTAZIONE  
 
Firenze, 18 gennaio 2012 – Sostegno alle famiglie separate o divorziate, attraverso attività di mediazione, psicoterapia e counseling, per aiutarle a gestire il rapporto con i figli e ricostruire un futuro. Sono stati presentati ieri a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, i risultati del periodo di sperimentazione del servizio post-divorzio. Il progetto, curato dall’associazione di promozione sociale Co.me.te., nata all’interno dell’Istituto di Terapia familiare di Firenze, e sostenuto dalla Regione (25 mila euro il contributo), è partito alla fine del 2010 nel solo territorio del comune di Firenze. Tra gli obiettivi della sperimentazione la possibilità di replicare il progetto in altre realtà del territorio, attraverso una forte integrazione pubblico-privato. Servizi offerti: mediazione familiare, consulenza e sostegno per il superamento dei problemi legati a separazione e divorzio, aiuto alle famiglie ricostituite, sedute di psicoterapia individuali e di coppia. Gli incontri individuali e di coppia hanno coinvolto 103 adulti (46 coppie e 11 genitori singoli separati) con 85 figli. 556 le sedute totali, in media 10 per ogni caso, 6 le sedute di gruppo. Il servizio ha operato in stretta collaborazione con i servizi sociali del Comune di Firenze dal quale sono stati infatti inviati 14 genitori e 9 figli. Tra le persone che hanno fatto ricorso al servizio vanno segnalate 3 coppie immigrate o miste, 2 genitori singles di famiglie immigrate e 7 figli di famiglie immigrate e miste, 11 coppie ricomposte e 3 singles di famiglie ricomposte, 20 figli di famiglie ricomposte, 1 genitore e 1 figlio di famiglia ricomposta omosex. Per quanto riguarda l’età degli adulti, in 54 casi è compresa tra i 40 e i 50 anni, altri 47 tra i 30 e i 40 anni. Per i figli, oltre la metà hanno tra 0 e 11 anni, in 31 casi tra 11 e 18, in 6 tra 18 e 27. “La disgregazione del nucleo familiare – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca – è un fenomeno che deriva da una crisi più complessiva del nostro sistema sociale. Governare la separazione, il distacco dai figli, dagli affetti, è diventato indispensabile per evitare che da questo evento si possa precipitare in situazioni drammatiche. Per ora si è trattato di una sperimentazione ma vorremmo che il progetto possa avere un futuro, anche con l’inserimento all’interno del Piano Sanitario Sociale”. “Lo spunto per arrivare a questa esperienza – ha aggiunto Giancarlo Francini, presidente dell’associazione Co.me.te. E coordinatore del progetto – ci è arrivato lavorando a contatto con le persone coinvolte e con gli operatori, percependo il grado di insoddisfazione nei confronti degli strumenti disponibili per dare sostegno in caso di separazione. Quando questo avviene cambia la struttura della famiglia ma i legami restano, anche se si trasformano. Abbiamo elaborato l’idea del servizio con l’obiettivo di salvare i legami. La collaborazione con la Regione e la sinergia con i servizi sociali comunali sono state fondamentali”. Insieme ai servizi sociali comunali si sono svolti 8 incontri, individuali e generali. Inoltre, su richiesta sempre dei servizi sociali comunali, sono stati organizzati due incontri di formazione-informazione che hanno coinvolto 30 assistenti sociali. Il contatto con la struttura del Comune di Firenze è stato costante. La maggior parte delle persone sono arrivate al servizio grazie a contatti privati: avvocati, colleghi ed ex clienti, amici e conoscenti. Solo in 8 casi l’approdo è stato reso possibile dai servizi pubblici. Durante la sperimentazione è stato constatato che l’intervento è necessario non soltanto quando la situazione di disagio si è già creata, ma soprattutto in fase preventiva, per limitare i danni, affettivi e relazionali, alle persone coinvolte ma anche sociali ed economici alla comunità. A questo scopo occorre: informare e sensibilizzare le coppie fin dall’avvio del procedimento di separazione, coinvolgendo il Tribunale attraverso l’attivazione di gruppi informativi sulle tematiche giuridiche e psicologico-relazionali dell’affidamento condiviso, di gruppi di approfondimento sulla gestione della genitorialità e sui problemi dei figli da parte dei genitori separati/divorziati, compresa la situazione delle famiglie allargate ricostituite; formare gli assistenti sociali dei Comuni su questi temi, in modo possano utilizzare le conoscenze nel lavoro di tutti i giorni; potenziare l’informazione pubblica rivolta alle coppie sulla importanza di avere sostegno, sulla prevenzione del disagio relazionale, sui servizi pubblici e privati esistenti; far emergere la complessità e la varietà del tema dando visibilità e riconoscimento alle nuove famiglie ricostituite e a tutti i soggetti coinvolti, come ad esempio i nonni, che sempre più spesso sono chiamati a sostituire i servizi mancanti e sempre più spesso si trovano ad avere un ruolo di primo piano, dal lato affettivo ed educativo. In Toscana, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat e riferiti al 2009, le separazioni sono state 5461 (5889 nel 2008). Il numero medio di separazioni per 1000 matrimoni si attesta sui 329,1 (169,7 nel 1995). I divorzi sono stati 4138, contro i 4164 del 2008. La durata media di un matrimonio è di 14 anni.  
   
   
SARDEGNA: MOLTEPLICI INIZIATIVE AL FEMMINILE PER FAVORIRE L´OCCUPAZIONE  
 
Cagliari, 18 Gennaio 2012 - "La Regione è fortemente impegnata nell´attuazione delle politiche attive del lavoro, infatti sono molteplici le iniziative al femminile avviate con l´obiettivo di favorire la crescita dell´occupazione, in particolare dando fiducia e potenziando l´imprenditorialità femminile". Lo ha detto l´assessore regionale del Lavoro, Antonello Liori, rispondendo all’invito fatto da Oriana Putzolu, segretaria regionale Cisl, di favorire l’occupazione femminile. "Agire con politiche specifiche, che sappiano rimuovere gli ostacoli, che rendono difficile alle donne l’accesso e la permanenza al lavoro, costituisce un fattore indispensabile e determinante per lo sviluppo del tessuto economico-produttivo dell´intera Comunità sarda - ha aggiunto l´assessore Liori - Tra le iniziative finora sostenute, il programma ‘Ore preziose’, a favore delle famiglie per la conciliazione dei tempi di lavoro con la cura familiare, il bando ‘Impresa donna’ per la creazione di nuove imprese al femminile che ha avuto un inaspettato successo con oltre 3.000 domande. Anche altri bandi, come "Microcredito" ed "Europeando nuovi imprenditori", hanno visto una partecipazione femminile consistente: nel primo caso, il 41% delle domande presentate, con il 51% delle ammesse formulate da donne; nel secondo, 53% del totale con il 55% delle ammesse). Una dimostrazione della forte volontà delle donne sarde di mettersi in gioco, di essere capaci ad affrontare consapevolmente il rischio imprenditoriale e ad offrire il loro fattivo contributo alla crescita dell´economia isolana. Dati che mi hanno convinto ad insistere con interventi specifici a sostegno dell´occupazione e dell´imprenditoria femminile, gratificato in questo intento anche dalla diminuzione del 10% del differenziale tra disoccupazione maschile e femminile e da un leggero, ma significativo, aumento delle donne occupate. Peraltro - ha concluso Liori – tutti gli studi e gli indicatori sono concordi nel mettere in stretta correlazione il livello di occupazione femminile col livello del progresso di un territorio.  
   
   
VIOLENZA DONNE: OGGI A PERUGIA, CONVEGNO “PER UNA NUOVA CIVILTÀ DI RAPPORTI E DI CONVIVENZA”  
 
Perugia, 18 gennaio 2012 - Sarà la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ad aprire il convegno "Contro la violenza degli uomini sulle donne. Per una nuova civiltà di rapporti e di convivenza" che si tiene, mercoledì 18 gennaio, a Perugia, nel Salone d´Onore di Palazzo Donini (dalle ore 9). Il convegno, promosso dalla Regione Umbria, servirà a fare il punto sulla qualità dei servizi di accoglienza e sostegno rivolti alle donne maltrattate, ma anche ad individuare possibili azioni di prevenzione della violenza in diversi campi, dalla formazione, all´educazione, alla informazione. All´intervento della presidente Marini (ore 9.15), seguiranno quelli di Alessandra Bocchetti, teorica del "pensiero della differenza"; Cristina Papa, Università di Perugia; Tamar Pitch, Università di Perugia; Anna Maria Piussi, Università di Verona; Marisa Guarneri, presidente Casa delle donne maltrattate di Milano; Teresa Manente, Differenza Donna, referente nazionale avvocate penaliste dell´associazione "Di.re", coordinati da Ernesta Maria Ranieri, coordinatrice dell´Area generali della Regione. I lavori riprenderanno alle 14 con tre workshop: "La violenza ha mille volti: impara a riconoscerla", coordinato di Anna Maria Piussi; "La rete dei servizi e i centri antiviolenza", coordinato da Marisa Guarneri, e "Un nuovo linguaggio per raccontare le donne", coordinato da Cristina Papa. Gli esiti dei gruppi di lavoro verranno discussi dai partecipanti dopo gli interventi di Maria Letizia Melina, direttore generale dell´Ufficio scolastico regionale dell´Umbria; Daniela Albanesi, presidente del Centro Pari Opportunità regionale, e di Anna Ascani, direttore dell´Agenzia Umbria Ricerche.  
   
   
ROMA - 5MILA EURO ALL´IDEA IMPRENDITORIALE IN ´ROSA´ PIÙ ORIGINALE  
 
Roma, 18 gennaio 2012 - Mancano solo due settimane alla scadenza del bando “Idea Innovativa, la nuova imprenditorialità al femminile”, prevista per il prossimo 31 gennaio. Cinquemila euro all’idea imprenditoriale “in rosa” più originale e competitiva così da assicurare un sostegno concreto al fare impresa al femminile. L’iniziativa, promossa dalla Camera di Commercio della Capitale, grazie al suo Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità femminile, è rivolto a tutte le micro o piccole imprese operanti sul territorio di Roma e provincia nei seguenti settori: commercio, industria, artigianato, agricoltura e servizi. Questi i requisiti per poter partecipare: 1) essere ditte individuali con titolare donna; 2) essere società di persone e società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale; 3) essere società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo amministrativo. Tutte le imprese partecipanti devono essere iscritte nell’apposito Registro della Camera di Commercio di Roma, in regola con la denuncia di attività e con il versamento del diritto annuale degli ultimi 5 anni, e che non abbiano subito protesti. Un’apposita commissione valuterà i progetti presentati sulla base di due criteri prioritari: innovatività e originalità dell’iniziativa; completezza e coerenza complessiva del progetto. Non è la prima volta che la Camera di Commercio della Capitale promuove iniziative a sostegno dell’imprenditorialità femminile. Come sottolinea, infatti, Giancarlo Cremonesi, Presidente della Cciaa di Roma: “L’imprenditoria femminile con oltre 97mila aziende nella provincia di Roma, è una componente vitale e strategica del nostro tessuto produttivo. Le imprenditrici sono dinamiche, competenti e con una forte propensione all’innovazione. L’istituzione camerale, anche con un recente bando sullo start-up che metteva a disposizione fondi di garanzia per l’accesso al credito, sosteneva le tante donne e i giovani che scelgono di affermarsi attraverso l’autoimprenditorialità”. La domanda di partecipazione va inviata entro il 31 gennaio 2012. Per ulteriori informazioni e per scaricare il modulo di partecipazione è possibile consultare il sito www.Rm.camcom.it