Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Gennaio 2012
MILANO: 316 MILIONI ALL´ANNO IN LIBRI E GIORNALI  
 
Milano, 18 gennaio 2012 - Sono 5.652 le imprese lombarde che si occupano di libri, giornali e carta stampata, tra attività editoriali e commerciali, per un settore sostanzialmente stabile a livello regionale (-0,5%). La Lombardia vale un quinto del totale nazionale (oltre 32.200 imprese). Tra le province prima Milano (2.621 imprese) più staccata Brescia (562) e poi Bergamo (504). La crescita maggiore si registra invece a Monza e Brianza (+3% in un anno), Lecco (+2,2%) e Sondrio (+1,5%). Il capoluogo lombardo è anche la seconda provincia italiana per numero di attività connesse al settore della carta stampata, Roma al primo posto (2.843). Nella classifica nazionale anche Brescia e Bergamo (rispettivamente al nono e al tredicesimo posto) rientrano nella “top 20”. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro imprese aggiornati al Iii trimestre 2010 e 2011. Milano: la spesa per la lettura. 316 milioni di euro, è la spesa annuale delle famiglie milanesi in libri, giornali e riviste. A Milano la spesa per lettura nel 2010 è stata di 455 euro annui a famiglia (226 per i libri, 196 per giornali e riviste, 34 per i testi scolastici), cifra che sale a 1.138 considerando solo gli effettivi acquirenti (431 per i libri, 424 per giornali e riviste e 283 per i libri scolastici) Oltre una famiglia su due (52,3%) acquista libri, il 46% giornali e riviste e il 12% testi didattici. Emerge dalla Indagine sui consumi delle famiglie milanesi anno 2010 dell’Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Milano.  
   
   
SALE CINEMATOGRAFICHE REALTÀ CULTURALI, NON COMMERCIALI  
 
Firenze, 18 gennaio 2012 – Le sale cinematografiche hanno una funzione culturale e quindi vanno escluse dalle liberalizzazioni del decreto Salva Italia. E’ la richiesta che l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti fa al Governo. L’appello è contenuto in una lettera inviata ieri al coordinatore degli assessori regionali alla cultura con lo scopo di formulare una proposta comune per affermare la funzione prevalente delle sale cinematografiche, che è di natura culturale. “Il rischio è che le nuove norme possano danneggiare i piccoli cinema – sostiene l’assessore Scaletti – . La Toscana è in prima fila per salvaguardare queste realtà, che non sono semplici attività commerciali, ma veri e propri presidi di cultura, elemento fondante dell’identità della nostra Regione. Abbiamo chiesto alle altre Regioni di unirsi a noi per chiedere al Governo di precisare l’esclusione del cinema dal processo di liberalizzazione.” Per questo nella lettera si afferma che “… preme a tale proposito ricordare le sentenze della Corte costituzionale n. 255 e n. 256 del 2004 che hanno chiaramente ricondotto lo “spettacolo” nell’ambito della materia concernente la “valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione delle attività culturali” specificando inoltre che “le attività di sostegno degli spettacoli”, tra i quali evidentemente rientrano le attività cinematografiche, sono riconducibili alla materia “promozione ed organizzazione di attività culturali” nonché lo stesso dettato costituzionale in attuazione del quale, con particolare riferimento agli articoli 21 e 33, il cinema viene riconosciuto quale fondamentale mezzo di espressione artistica, di formazione culturale e di comunicazione sociale”.  
   
   
“LA PENNA DI HEMINGWAY” AL TRIESTE FILM FESTIVAL PER “ZONE DI CINEMA”  
 
 Trieste, 18 gennaio 2012 -Dopo la 68^ Mostra del Cinema di Venezia e la proiezione in una decina di festival europei il cortometraggio “La penna di Hemingway”, di Renzo Carbonera, approda finalmente sugli schermi triestini. Lo fa nell’ambito del Trieste Film Festival, che gli ha riservato uno spazio all’interno di “Zone di Cinema”, la sezione del festival triestino dedicata alle produzioni del Friuli Venezia Giulia. Ed infatti c’è molto Friuli Venezia Giulia ne “La penna di Hemingway”: la produzione è giuliana, dell’associazione triestina Maremetraggio in collaborazione con Sissi Entertainment ed Esperimentocinema, la location è friulana, il corto è stato interamente girato a Lignano Sabbiadoro, località cara al grande scrittore americano Ernest Hemingway; il regista è lignanese e la troupe quasi interamente composta di maestranze friulane e triestine (dal direttore della fotografia Luca Coassin al direttore di produzione Paola Pegoraro); il soggetto è tratto da un racconto del giornalista e scrittore triestino Pietro Spirito e pure i contributi per la realizzazione sono locali, del Comune di Lignano, della Friuli Venezia Giulia Film Commission e del Fondo Regionale per l’Audiovisivo. Prodotto a fine 2010 in Friuli Venezia Giulia, “La penna di Hemingway” in un anno ne ha fatta di strada: è approdato in Gran Bretagna, nella cinquina di corti finalisti del Raindance Film Festival, in Grecia, al Naoussa Film Festival, in Albania, al Tirana Film Festival e in Italia è stato proiettato, oltre che alla Mostra del Cinema di Venezia, in numerosi altri festival, tra i quali il milanese I’ve seen films (dove si è aggiudicato una menzione speciale), il Margherita Short Movies Film Festival (Puglia), il Novara Cine Festival, il Bolzano Short Film Festival, il Mitreo Film Festival (dove ha ottenuto il premio come miglior corto e il premio del pubblico). Con il Trieste Film Festival “La penna di Hemingway” torna finalmente “a casa”. Distribuito da Studio Universal, “La penna di Hemingway”, del cui eccezionale cast fanno parte l’attore e regista Sergio Rubini, che recita nel ruolo di un oste lignanese, Christiane Filangieri (Claudia, la protagonista della storia), Francesco Barilli (Ernest Hemingway) e Cosimo Cinieri, reinventa la storica visita che il 15 aprile del 1954 Ernest Hemingway fece alla cittadina balneare friulana di Lignano, di cui s’innamorò tanto da definirla “la Florida d’Italia”.  
   
   
ESCE NELLE SALE "BENVENUTI AL NORD" . SUCCESSO DA "BISSARE" ANCHE GRAZIE AL PAESAGGIO DELLE MARCHE .  
 
Ancona, 18 Gennaio 2012 - Marche versatili e camaleontiche. Mutano in base alle esigenze cinematografiche al punto da diventare anche paesaggio per un´ ´raduno degli Alpini´. E accade cosi` che un´intera comunita` stia sveglia fino alle tre di notte per assicurare la massima collaborazione alle riprese o i cittadini ospitino a casa i protagonisti della pellicola che non si vogliono perdere le partite di Champions League delle rispettive squadre. Stiamo parlando di Claudio Bisio e Alessandro Siani e di Piobbico, dove quest´estate e` stata ospitata, per una settimana di riprese, la troupe di ´Benvenuti al Nord´ in uscita da domani 18 gennaio in tutte le sale cinematografiche. E´ stata la conoscenza dei luoghi, l´affetto che lega Luca Miniero a Piobbico, l´intraprendenza e la disponibilita` del Sindaco Giorgio Mochi a far scegliere al regista del premiatissimo dal pubbico ´Benvenuti al Sud´ l´entroterra pesarese come location ideale per ambientare una parte di ´credibilissimo Nord´ per il sequel da cui ci si aspetta altrettanto successo. Un contributo notevole non solo da parte della comunita` piobbicese con molte comparse nel film - che vede tra gli interpreti anche Angela Finocchiaro in un doppio ruolo di moglie e suocera - e una collaborazione attiva durante tutto il periodo di permanenza, ma anche da Marche Film Commission con un supporto alla realizzazione del film in termini di reperimento e coordinamento di servizi e manodopera locale. ´Sono opportunita` interessanti, sempre piu` frequenti ´ afferma Pietro Marcolini, assessore alla Cultura della Regione Marche, convinto sostenitore delle potenzialita` che il Cinema puo` sviluppare sul territorio, anche attraverso Marche Film Commission ´ che ormai non sono piu` casuali. Sempre piu` autori di successo e maestri del Cinema amano le Marche e per questo le scelgono con la consapevolezza che il nostro paesaggio e il patrimonio architettonico che lo punteggia, possono interpretare un ruolo importante per lo sviluppo e l´intreccio di un film. Ci fa quindi molto piacere ´ conclude l´assessore ´ che traggano da un coinvolgimento inizialmente emozionale per i luoghi, un concreto e razionale motivo di scelta per le loro ambientazioni filmiche´. Piobbico, 2000 abitanti, ha ospitato 80 persone tra troupe e cast del film, che ne hanno utilizzato strutture e servizi, impiegando comparse ma soprattutto animando con un esilarante prospettiva gli scorci gia` affascinanti di questo paesaggio, disseminato di rocche e castelli. Un´occasione che dunque non andava persa per sostenere l´economia del territorio. A questo punto, non ci resta che seguire sullo schermo le vicende comiche dei due ´italiani esiliati´, con occhio attento alle scene d´insieme e ai particolari dei paesaggi che le Marche hanno con orgoglio messo a disposizione.  
   
   
E’ USCITO "CUORE VUOTO", ULTIMO LIBRO E PRIMO ROMANZO DI VIRGINIO GIOVANNI BERTINI, ALETTI EDITORE.  
 
Luca, 18 gennaio 2012 - Un giallo con epicentro a Lucca che racconta una storia intricata, una trama che mette a nudo bellezze e contraddizioni della città toscana. Tutto inizia in una calda e afosa notte d´estate quando Lisa, la protagonista, in preda ad una crisi d´ansia esce perchè non riesce a dormire e fa una scoperta che condizionerà il resto della sua esistenza. L´orrore che ne consegue e le successive indagini per individuare moventi e colpevoli, diventano il tormentato crocevia in cui s´incontrano passato e presente. Un bilancio esistenziale doloroso e necessario, condotto in uno scenario di sfaldamento di antiche comunità operaie, che progredirà di pari passo con una faticosa, complicata investigazione criminale, dove si distingue la particolare e complessa figura del commissario Vozzo. La città che cambia è co-protagonista del libro di Bertini. Un romanzo che dietro la sua trama racconta il disastro etico e culturale della nostra contemporaneità. L´autore, per quasi vent´anni dirigente sindacale di primo piano a Lucca presso la Cgil, la conosce bene e mescola la sua capacità di narrare, già affermata in precedenti libri e saggi, alla conoscenza sociale della città e dell´Italia che vive e lavora. Un giallo dunque, ma anche un romanzo sociale e esistenziale che tocca i temi nevralgici del nostro tempo come l’inquietudine, le diverse dimensioni dell’amore, la precarietà del lavoro e della vita. L´autore Virginio Giovanni Bertini nato a Lucca, impegnato nel movimento studentesco già dal 1967, dal 1976 al 1986 sindacalista Cgil a Torino. E´stato ricercatore presso Ires Toscana dal 1987 al 1992 dove ha curato e realizzato ricerche e pubblicazioni ( tra le più importanti "Il caso Perini", ed. F.angeli, 1989, Milano e "La complessità e la partecipazione" ed. Emf Collana Il Melograno, 1991, Firenze). Dal 1992 ad oggi ha avuto incarichi di primo piano nella Cgil provinciale di Lucca.nel 1997 ha pubblicato un libro di poesie "Fraternità", con la prefazione del prof. Marco Revelli, edizioni Ets, Pisa. Nel 2007 ha pubblicato, insieme a Donatella Francesconi e Giulio Sensi, il libro "Il corpo e l´anima-cronache di diritti negati e lotte originali", con la prefazione di don Alessandro Santoro, edizioni Ets, Pisa. Ora è impegnato in attività sociali e culturali. E´ appassionato di calcio, usa facebook con una certa prudenza. Ama scrivere poesie. Collana "Gli Emersi - Narrativa" pp.236 - €15,50  
   
   
AIDA INAUGURA LA STAGIONE LIRICA 2012 UN SONTUOSO ALLESTIMENTO DEL CAPOLAVORO VERDIANO FIRMATO DA JOSEPH FRANCONI LEE INAUGURA LA STAGIONE LIRICA 2012 DEL TEATRO REGIO DI PARMA  
 
Parma 18 gennaio 2012 - Si apre il sipario venerdì 27 gennaio, alle ore 20.00, sulla Stagione Lirica 2012 del Teatro Regio di Parma, che inaugura con Aida, nel sontuoso spettacolo ideato da Alberto Fassini per il Festival Verdi e riproposto dal regista Joseph Franconi Lee. Con un cast vocale di assoluto prestigio e la giovane bacchetta di Antonino Fogliani sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio di Parma, debutta questa nuova produzione del capolavoro verdiano che, dopo le recite a Parma sarà a Reggio Emilia e a Modena, rinnovando un rapporto che vede il Teatro Regio di Parma protagonista nella collaborazione con i più importanti teatri della regione. Con le scene e i costumi creati da Mauro Carosi, le luci firmate da Guido Levi e le coreografie immaginate da Marta Ferri, a dar vita alla locandina del capolavoro verdiano saranno Carlo Malinverno (Il re d’Egitto), Mariana Pentcheva (Amneris), Susanna Branchini (Aida), Walter Fraccaro (Radamès), Giovanni Battista Parodi (Ramfis), Alberto Gazale (Amonasro), Yu Guanqun (Sacerdotessa) e Cosimo Vassallo (Messaggero). Maestro del Coro è Martino Faggiani “Ho letto il programma egiziano. È ben fatto; è splendido di mise en scène, e vi sono due o tre situazioni, se non nuovissime, certamente molto belle. Ma chi l’ha fatto? Vi è là dentro una mano molto esperta, abituata a fare, e che conosce molto bene il teatro”. Così scriveva Verdi in una delle lettere che avviano il progetto di comporre una nuova opera su invito del Viceré d’Egitto, progetto che si concretizzerà con il varo di Aida al Teatro del Cairo, il 24 dicembre 1871, coronato da un enorme successo, destinato a ripetersi nei teatri di tutto il mondo. “Mostrare l’Egitto non è un compito facile perché le sole testimonianze che abbiamo di questa civiltà riguardano la cultura funeraria – dichiara il regista John Franconi Lee. Le piramidi erano tombe e a questo noi associamo la millenaria civiltà egiziana. Anche Verdi ha immaginato una tomba dove far concludere il dramma. Così questa Aida comincia e finisce in un clima tenebroso, sepolcrale. È un’opera tutta interni, un’opera notturna, dove in molti quadri prevale un blu profondo, cobalto. La scena disegnata da Carosi è divisa in due livelli a separare due mondi, quello dei forti e quello dei vinti. A questi due, già previsti da Verdi, ho aggiunto un terzo livello che si spinge sul proscenio, dove i personaggi svelano il loro lato più umano, più intimo”. Dopo la prima del 27 gennaio, si alterneranno con gli interpreti del debutto, nelle recite del 29 gennaio, 1, 5, 8 e 11 febbraio sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma, Junhua Hao (Amneris), Tiziana Caruso (Aida), Hector Sandoval / Ji Myung Hoon (Radamès), George Andguladze (Ramfis) e Vittorio Vitelli (Amonasro). Il 24 e il 26 febbraio l’opera andrà in scena al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia e il 27 e 30 marzo e 1 aprile al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena. Proseguendo nella volontà di favorire l’incontro con la musica e di stimolare la passione al bel canto, il Teatro Regio di Parma rinnova a tutti gli appassionati l’invito ad assistere alle prove del Coro, per scoprire come il complesso artistico del Regio affronta la preparazione di un’opera prossima al debutto. Appuntamento per tutti gli appassionati venerdì 20 gennaio 2011 alle ore 18.15 presso la sede dell’Associazione musicale “Parma Lirica” (Parma, via Gorizia, 2, tel. 0521 231184 / 206144); nel corso della prova, l’appassionata direzione del Maestro del coro Martino Faggiani ripercorrerà l’opera, svelandone gli aspetti salienti, le arie più amate, con l’accompagnamento al pianoforte di Simone Savina. L’ingresso è libero. Come ormai consuetudine, sabato 21 gennaio, alle ore 17.00, si rinnova al Ridotto del Teatro Regio di Parma l’appuntamento con Prima che si alzi il sipario, il seguitissimo ciclo di incontri di presentazione delle opere in cartellone. Guidato da Alessandro Taverna, l’incontro vedrà la partecipazione di alcuni protagonisti dell’opera e l’esecuzione dal vivo di brani proposti dal soprano Barbara Aldegheri e dal mezzosoprano Erica Beretti, allieve del Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma, accompagnate al pianoforte da Claudia Gori e coordinate da Donatella Saccardi. L’ingresso è libero. Con Aida continua, inoltre, il progetto di rappresentare e riprendere in alta definizione, a Parma e nelle terre di Verdi, tutte le opere del maestro di Busseto in prospettiva delle celebrazioni del 2013.  
   
   
CATERINA VERTOVA IN SCENA AL TEATRO OUT OFF DI MILANO DAL 18 GENNAIO AL 5 FEBBRAIO CON "MIA FIGLIA VUOLE PORTARE IL VELO"  
 
Milano, 18 gennaio 2012 - I teatri coproduttori del progetto, Out Off di Milano e Fraschini di Pavia, coerenti con le linee artistiche che pongono da sempre all’attenzione del pubblico la drammaturgia contemporanea e i grandi autori del passato, propongono ad un pubblico - che si augurano sia sempre più vasto, curioso e partecipe - un teatro che sia “universale” e che diventi, anche attraverso le scelte registiche ed estetiche, espressione concreta e ravvisabile dell’uomo moderno e della società in cui viviamo. Dopo aver più volte scommesso su autori contemporanei si persegue con determinazione un cammino verso quei progetti che sono portatori di interrogativi sulla natura della vita, sulle passioni umane, sul significato ultimo dell’esistenza. Un compito impegnativo che vuole coniugare in modo rigoroso ed efficace le esigenze del testo a quelle di un teatro che sappia parlare alla società. “Mia Figlia Vuole Portare Il Velo” di Sabina Negri, regia Lorenzo Loris, con Caterina Vertova (Madre) e Alice Torriani (Figlia); apparizione in video di Alessandro Haber; musiche a cura di Didier de Cottignies. Scena Daniela Gardinazzi; costumi Nicoletta Ceccolini; progetto visivo Dimitris Statiris; Luci e fonica Alessandro Canali; produzione Fondazione Teatro Fraschini di Pavia e Teatro Out Off. Dopo anni di dibattito sul “velo”, il mondo occidentale torna a interrogarsi sulla propria identità e sulle relazioni con la comunità islamica che vive al suo interno. Al centro della questione le donne musulmane: è ammissibile portare il velo in una società che ha fatto della laicità e dell’emancipazione femminile due dei suoi cardini? Il testo scritto da Sabina Negri è liberamente tratto da: “Lettera a mia figlia che vuol portare il velo” di Leila Djitli, giornalista di origine algerina che vive a Parigi. Il romanzo ha raggiunto la vetta delle classifiche francesi. La Trama - Fatima è una donna franco-algerina che si è sempre battuta per l’integrazione, la libertà, i diritti delle donne musulmane. Jasmine è sua figlia, ha venticinque anni, e il giorno seguente si deve laureare in medicina. I preparativi per festeggiare l’importante traguardo, che racchiude in sé anche il valore dell’emancipazione, sono in corso. Ma improvvisamente Jasmine rivela alla madre che vuole portare il velo. Le sue parole tagliano l’aria, paralizzano i preparativi della festa, fanno crollare le certezze. Fatima inghiotte la rabbia, cerca di dominare la delusione ma deve rinunciare a proibire. Il marito, che è sempre stato estraneo alle loro vite, viene chiamato in causa senza successo. Si riapre così uno scenario sul quale si agitano i grandi temi del rapporto uomo-donna, dell’indipendenza, delle diversità, della fede e dell’integralismo. Lo scontro, inevitabile, sembra destinato a inasprirsi e ad aprire ferite profonde. Ma, alla fine, le due donne trovano un terreno comune, quello dell’amore e del rispetto reciproco. I problemi generati dalle ideologie e dai radicalismi restano, irriducibili, così come resta l’ansia della ricerca identitaria: almeno stavolta, però, tutto viene sopito dall’intensità del legame sentimentale. Un Tema Cruciale Della Societa’ Odierna -. La drammaturgia di questa pièce affronta il tema eterno e mai risolto di due generazioni a confronto. Sulla scena la figura della madre, impegnata in un percorso di emancipazione femminile mai realizzata appieno, e quella della figlia che si difende dalla precarietà cercando di recuperare certezze nella tradizione sociale e culturale. L’incertezza della giovane, che deve affrontare il futuro senza poter fare leva sulla rabbia sociale e sull’energia sprigionata nella lotta per la libertà della donna, la porta a cercare nell’ortodossia religiosa un punto di stabilità. Nonostante la sua carriera universitaria-scientifica non ha trovato risposte razionali alle domande sul senso della vita. E, come prevedibile, dove la scienza non arriva interviene la religione. Qui si apre il contraddittorio con la madre, che, poggiando sui suoi valori politico-culturali, crede di essere riuscita a trasmettere risposte efficaci. In primo piano è la tematica del velo, punta emergente di un conflitto sotterraneo ben più ampio e articolato che coinvolge le basi culturali dell’Occidente e dell’Islam, la dialettica fra ragione e sentimento religioso, la paura del nuovo che serpeggia nel mondo contemporaneo. La pièce non fornisce risposte ma solo punti di vista, con colpi di scena che cercano di renderla viva e profonda, in modo da restituire un’immagine non edulcorata di quanto c’è in gioco. Il tutto grazie a due personaggi molto caratterizzati ma al tempo stesso universali, “veri” nelle loro debolezze, nelle asprezze e negli smarrimenti, ma anche “ideali”, perché capaci di assumere in sé la forza simbolica delle istanze che rappresentano. La scrittura è agile e veloce, sempre in bilico tra l’ironico e il drammatico, scevra da giudizi e pregiudizi. La figura del padre ci è restituita da uno schermo che appare e scompare, come se le donne di oggi non volessero o non riuscissero ad afferrare il senso di una paternità sentita come lontana ed estranea.. Caterina Vertova, attrice con una carriera teatrale di oltre 40 spettacoli dopo il diploma alla rinomata scuola "Piccolo Teatro” di Milano. Si è specializzata attraverso laboratori con Lindsay Kemp a Londra, training con Dominique De Fazio e Marilyn Fried dell´Actor´s Studio di New York e la scuola di acrobatica all’Ecole Nationale du Cirque di Parigi. Nei 25 anni di carriera ha lavorato con grandi registi italiani come Giorgio Strehler ("La grande magia" di Eduardo De Filippo e "Come tu mi vuoi" di Luigi Pirandello), Luigi Squarzina ("La vita che ti diedi" di Luigi Pirandello e “La famiglia del Santolo" di Giacinto Gallina” ) e Mario Missiroli ("Il Vittoriale degli italiani" di Tullio Kezich e "Lulù" di Friedrich Wedekind), oltre a recitare grandi opere europee come "Spettri" di Ibsen, "Macbeth" di Shakespeare e "Le tre sorelle" di Cechov. Inoltre ha interpretato alcuni personaggi classici come "Elettra", "Didone" e "Medea" nei teatri greci in Italia. In ambito cinematografico ha debuttato nel classico film italiano “Ginger e Fred” con la regia di Federico Fellini, oltre a partecipare a importanti produzioni cinematografiche come “Cuore Sacro” di Ferzan Ozpetek e “Lucrezia Borgia” di Florestano Vancini. Tra le produzioni di film di grande popolarità si segnala “Ho voglia di te” di Luis Prieto e “Natale a Miami” di Neri Parenti. Noto volto protagonista di produzioni televisive distribuite anche in Europa come “Commesse”, “Incantesimo”, “Il bello delle donne”, “Il Commissario”, “Io e Mio Figlio” e “Montalbano”. Lorenzo Loris, da 25 anni è regista residente della compagnia Out Off. Dopo essersi diplomato alla “Scuola del Piccolo teatro” e aver frequentato un periodo di apprendistato con maestri quali Carlo Cecchi e Luca Ronconi, ha realizzato un originale percorso attraverso la drammaturgia contemporanea e del Novecento: da Boris Vian a Tennessee Williams, a Joe Orton e Lars Noren, da Thomas Bernhard a Bertolt Brecht per arrivare ai contemporanei, tra i quali, Peter Asmussen, scrittore danese e sceneggiatore di Lars Von Trier, Edward Bond (Premio Ubu 2005), Roberto Traverso (Premio Teatro di Roma - Per un nuovo Teatro italiano del 2000); Raffaello Baldini, uno tra i massimi poeti italiani del ‘900, Massimo Bavastro, autore, di Naufragi di Don Chisciotte, (Premio Nazionale della Critica 2002), Rodrigo Garcia, Jean-luc Lagarce, l’autore contemporaneo più rappresentato in Francia. Negli ultimi anni Lorenzo Loris ha sviluppato un confronto sempre più serrato con i massimi esponenti del ‘900 (Jean Genet, Samuel Beckett, Arthur Miller, Harold Pinter, Giovanni Testori, Carlo Emilio Gadda). Questo confronto lo ha portato anche ad affrontare i grandi autori del passato (Maurice Maeterlinck, Marivaux, Carlo Goldoni, Henrik Ibsen) avendo sempre come obiettivo quello di mettere in sintonia, le parole dell’autore con la nostra contemporaneità. Sabina Negri è autrice e interprete di testi teatrali, televisivi e cinematografici. Dopo aver lavorato con importanti compagnie di prosa si è dedicata anche al giornalismo televisivo e cartaceo. E’ stata responsabile artistica del Teatro della Società di Lecco, aiuto regia di Pupi Avati e ha realizzato documentari per la Regione Lombardia, Rai 1 e Sky. Fra i suoi testi più rappresentati “L’ultima radio” con Tullio Solenghi; regia di Marcello Cotugno; “Ho perso la faccia!” con Carlo Delle Piane, Erica Blanc, Silvano Piccardi; “Alla faccia della cucina francese” (premio alla drammaturgia: Scarlino Festival), con Gianni de Feo, regia di Antonio Salines (Festival La Versiliana); “Al Moulin Rouge con Toulouse Lautrec”, con Carlo Delle Piane, regia Walter Manfrè (Teatro Manzoni, Milano); “Gioann Brera”, con Cochi Ponzoni, regia di Walter Manfrè; “Un ducato rosso sangue” (Premio Flaiano) con Alessandro Preziosi e Violante Placido, regia Franco Martini (Festival La Versiliana); “Le invenzioni pericolose”, regia di Gepi Gleiesis. Teatro Out Off – Stabile di innovazione . L’out Off, fondato a Milano nel 1976 e ancora oggi diretto da Mino Bertoldo, rappresenta una realtà produttiva che si occupa di teatro contemporaneo in continua relazione con quanto avviene di nuovo sulle scene, nella drammaturgia, nella danza, nella musica, nelle arti visive. E’ stato tra i primi luoghi in Italia a praticare il cross over tra le arti dando spazio ad artisti provenienti da altre espressioni artistiche senza mai perdere il riferimento al teatro di parola e alla nuova drammaturgia italiana e straniera. Per la sua attività trentennale nel teatro di ricerca nel 2007 l’Out Off ha ricevuto dal Comune di Milano l’Attestato di Civica Benemerenza (Ambrogino). Il nuovo Out Off dal 2004 è in via Mac Mahon, una sala da 200 posti moderna e accogliente frutto non solo di una ricerca estetica e funzionale ma anche in considerazione di una precisa concezione artistica dello spazio teatrale. Regista di riferimento dell’attività produttiva da 25 anni è Lorenzo Loris uno tra i registi più apprezzati della sua generazione.  
   
   
PRIMA CONFERENZA SULLA MOSTRA GIAN GIACOMO POLDI PEZZOLI. L’UOMO E IL COLLEZIONISTA DEL RISORGIMENTO. “ARMI E CAVALIERI TRA SCENA E MUSEO” MERCEDES VIALE FERRERO  
 
Milano, 18 gennaio 2012 - Giovedì 19 gennaio alle ore 18.00 prende il via al Museo Poldi Pezzoli il ciclo di conferenze legate alla mostra in corso. Tre incontri che approfondiscono le tematiche di fondo dell’esposizione, dal collezionismo d’armi alla riscoperta di Dante in chiave patriottica, e presentano la figura di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, uomo e collezionista, e il suo progetto di creare una casa - museo a uso e beneficio pubblico. Mercedes Viale Ferrero, autrice di vari testi sulla storia della scenografia, dedica l’incontro a una riflessione su due ambienti in apparenza molto differenti: il teatro e il museo. In realtà si possono scoprire numerosi e reciproci rapporti confrontando le scene di opere in musica o di balli in cui compaiono armi e armati con le raccolte museali di armi esposte, com’erano nell’armeria di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, con effetti di attrattiva spettacolare. Gli incontri proseguono il 26 gennaio con Maria Canella e Lavinia Galli e si concludono il 2 febbraio con l’intervento di Fernando Mazzocca. I Prossimi Incontri: Giovedì 26 gennaio: Gian Giacomo Poldi Pezzoli: uomo e collezionista | Maria Canella e Lavinia Galli. Giovedì 2 febbraio Il culto di Dante a Milano | Fernando Mazzocca. Informazioni: Sede: Museo Poldi Pezzoli, via Manzoni 12, Tel. 02794889 – 02796334 Ore: 18.00. Gli incontri sono gratuiti e sono aperti a tutto il pubblico interessato. La disponibilità dei posti è fino ad esaurimento.  
   
   
AOSTA, SAISON CULTURELLE 2011/2012: CONFERENZA IL RACCONTO SU ATLANTIDE NEL TIMEO E NEL CRIZIA DI PLATONE  
 
Aosta, 18 gennaio 2012 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, nell’ambito della Saison Culturelle 2011/2012, con la consulenza scientifica della delegazione valdostana dell’Associazione Italiana di Cultura Classica (A.i.c.c.), propone la conferenza del professor Mario Tulli su Il racconto su Atlantide nel Timeo e nel Crizia di Platone, venerdì 27 gennaio, alle ore 21, nella Sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta. Il racconto su Atlantide nasce da un’esigenza: scorgere un’immagine dinamica della città ideale, un’immagine conciliabile con quanto Socrate ha mostrato. Platone, con la fonte ultima che trova in Atene dopo le scritture sacre in Egitto, con Solone, inserisce il racconto su Atlantide nel campo della produzione poetica. E’ questo il senso che ha il paragone con la fama di Omero e la fama di Esiodo. Il racconto su Atlantide qui è un discorso verosimile: procede con la cornice della ricerca sul cosmo un discorso articolato, con esito plausibile, adeguato. Per l’imitazione della città ideale, Platone suggerisce più di un genere, in prospettiva già ellenistica. Una riflessione culturale quanto mai suggestiva e di grande attualità. Mauro Tulli è Professore Ordinario di Letteratura Greca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa. E’ autore di numerose e prestigiose pubblicazioni. Per ulteriori informazioni, rivolgersi all’Assessorato Istruzione e Cultura, Direzione sostegno e sviluppo attività culturale, musicale, teatrale ed artistica, tel : 0165 273233/273277. Sito Internet: www.Regione.vda.it , E-mail: saison@regione.Vda.it    
   
   
ROMA FRINGE FESTIVAL 2012 ARRIVA NELLA CAPITALE LA PIÙ GRANDE VETRINA DI TEATRO OFF ROMA, GIUGNO-LUGLIO 2012  
 
 Roma, 18 gennaio 2012 - “Bisogna fare uno sforzo per risalire il corso delle cose, e capovolgere gli eventi. Con purezza e sincerità di fronte a noi stessi, perche´ vivere non è seguire come pecore il corso degli eventi (..) Vivere è superare se stessi” - A. Artaud In un periodo storico in cui la cultura e il teatro sembrano passati in secondo piano nell’agenda setting italiana, arriva per la prima volta il Roma Fringe Festival, il festival estivo interamente dedicato al Teatro Off, secondo la migliore tradizione europea. Nel corso degli ultimi anni i Fringe Festival si sono affermati nelle capitali del vecchio continente andando a creare e dare spazio a un fermento culturale off altrimenti poco seguito. Con lo stesso intento apre le selezioni il primo Roma Fringe Festival, che tra giugno e luglio ospiterà, nel cuore della capitale, le 54 più interessanti proposte di teatro off. Dall’esperienza internazionale, il Roma Fringe Festival diventerà un vero e proprio Villaggio del Teatro a San Lorenzo, un quartiere che offre potenzialità culturali e di pubblico molto elevate, offrendo una vetrina e una giuria di qualità che decreterà infine lo spettacolo vincitore. Con il Roma Fringe Festival trova così spazio il teatro che non ha più fondi per essere messo in scena e anche quello che i fondi non li ha mai avuti, rivolgendosi a vecchie e nuove generazioni di appassionati e curiosi, avvicinando il pubblico generalista alle proposte di spettacolo off. Non una semplice vetrina, ma un contest in cui le compagnie partecipanti si confrontano per contendersi infine un premio in denaro per contribuire alla partecipazione al Fringe di New York, il cugino oltreoceano. In un periodo in cui la domanda di Cultura e Teatro (le maiuscole sono volute) non trova risposta a causa delle difficoltà economiche e della disillusione collettiva, il Roma Fringe Festival si propone di diventare una nuova modalità di fruizione e ammortamento dei costi di messa in scena. Per info: www.Fringeitalia.it    
   
   
TEATRO DELLA LUNA: LUCA USLENGHI PRESENTA “PIERINO E IL LUPO” IL PRIMO SPETTACOLO DELLA STAGIONE PER RAGAZZI AL TEATRO DELLA LUNA IL 28 GENNAIO  
 
Milano, 18 gennaio 2012 - Primo spettacolo della rassegna che il Teatro della Luna dedica quest’anno al pubblico dei più piccoli, il prossimo sabato 28 gennaio alle ore 16.30. Luca Uslenghi, voce recitante, proporrà “Pierino e il lupo”, fiaba musicale per bambini che Prokofiev compose nel 1936. La fiaba ha lo scopo non solo di divertire ma anche far conoscere, attraverso il racconto, i vari strumenti che compongono un’orchestra. Ciascun personaggio infatti è rappresentato da un differente strumento: l’uccellino dal flauto, l’anatra dall’oboe, il gatto dal clarinetto, il nonno dal fagotto, il lupo da tre corni, Pierino dal quartetto d’archi, gli spari dei cacciatori dai timpani e dalla grancassa. Luca Uslenghi condurrà i bambini nel mondo sonoro dell´Orchestra. Luca Uslenghi è attore, clown, mimo (pantomime teatrali), creatore e realizzatore di spettacoli teatrali per bambini. Ha lavorato con bambini in età scolare in Italia, Francia, Tunisia, Repubblica Domenicana, Camerun ed Australia. Il suo Teatro dei Bambini è attivo nel circuito del teatro ragazzi dal 1990, collaborando con varie istituzioni e realtà private. I biglietti sono in vendita nel circuito Ticketone, su internet al sito http://www.ticketone.it/  e telefonicamente al numero 892.101 (numero a tariffazione specifica). Teatro della Luna via G. Di Vittorio, 6, 20090 Assago (Mi). Tel. 02 488577516 . http://www.lucauslenghi.com/  http://www.teatrodellaluna.com/  – www.Facebook.com/teatrodellaluna    
   
   
LA VIOLINISTA SONIG TCHAKERIAN ALL’ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA TRA BEETHOVEN E AMBROSINI.  
 
Roma, 18 gennaio 2012 - Giovedì 19 gennaio alle ore 21.15 al Teatro Argentina di Roma la violinista Sonig Tchakerian sarà protagonista, insieme al pianista Roberto Prosseda, del primo concerto del 2012 dell’Accademia Filaronica Romana. In programma le più celebri Sonate per violino e pianoforte di Beethoven l’op. 24 “La primavera” (1801) e l’op. 47 “a Kretuzer” (1803), Tchakerian e Prosseda hanno anche inciso recentemente in Cd per la Universal Classics & Jazz. A Beethoven sarà affiancata la musica di Claudio Ambrosini, primo musicista italiano ad essere insignito del Prix de Rome (1985), Leone d’oro per la musica della Biennale di Venezia (2007) e Premio Abbiati (2010), del quale verrà eseguita la novità assoluta “Erbario spontaneo veneziano”, opera che il musicista dedica alla sua città natale Venezia. Il concerto sarà registrato da Rai-radio3 e sarà preceduto nel foyer del Teatro alle ore 20.45 dall’incontro degli artisti con il pubblico, coordinato da Sandro Cappelletto, direttore artistico della Filarmonica. Premiata al concorso Paganini di Genova (nel 1980) ed all’Ard di Monaco di Baviera (nel 1982 e nel 1988), Sonig Tchakerian tiene recital per violino solo o con pianoforte. Come solista ha suonato con le principali orchestre italiane ed europee, con direttori quali Bellugi, Chailly, Gatti, Oren, Scimone. È tra i pochi violinisti ad eseguire dal vivo l’integrale dei Capricci di Paganini, che ha registrato anche in Cd nel 2003. Ha fatto parte del Trio Italiano, con il quale ha vinto il Premio Gui di Firenze (nel 1990), e con il quale ha registrato le integrali di Beethoven, Schubert e Schumann. Suona un violino di Gennaro Gagliano, costruito a Napoli nel 1760. Roberto Prosseda ha recentemente guadagnato una notorietà internazionale in seguito alle incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Mendelssohn. È vincitore di numerosi premi discografici, tra cui lo Choc di “Le Monde de la Musique”, il Diapason d’Or, il Best of the Month di Classic Fm. In Italia è regolarmente ospite delle principali stagioni concertistiche. Oltre a Mendelssohn, Prosseda è particolarmente apprezzato nelle interpretazioni di Mozart, Schubert, Schumann e Chopin, e attivo anche nella promozione della musica d’oggi.  
   
   
BOLZANO: PROGETTO CULTURALE "SI? NI.. GO!" AL VIA CON LO SPETTACOLO "FAGIOLI" IL 22 GENNAIO  
 
Bolzano, 18 gennaio 2012 - Lo spettacolo teatrale "Fagioli" proposto il 22 gennaio 2012, alle ore 16.30, presso la Sala Ipes a Sinigo, darà il via al nuovo progetto del Dipartimento Cultura italiana della Provincia per Sinigo "Si? Ni.. Go?" con proposte teatrali per tutta la famiglia. L´obiettivo è quello di promuovere cultura non solo nei centri cittadini, ma anche in periferia. Il Dipartimento Cultura Italiana, con un intervento straordinario, in collaborazione con l´associazione culturale locale "Teatro Pratiko" propone con il progeto "Si? Ni.. Go!" la rassegna “Teatrofiaba Racconti teatrali per tutta la famiglia”. L´iniziativa, con proposte fino al maggio 2012, toccherà i vari luoghi di integrazione significativi di Sinigo. Inoltre, in parallelo, viene offerta la possibilità ai ragazzi di partecipare ad un laboratorio teatrale in collaborazione con il Centro giovani Tilt!. Come sottolinea il vicepresidente della Provincia ed assessore alla Cultura Italiana Christian Tommasini "La cultura crea benessere; per questo motivo promuoviamo progetti culturali non solo nel capoluogo e nei centri città, ma anche nelle periferie. Vogliamo avvicinare i nostri cittadini alle diverse forme dell´arte e della cultura per aumentare la percezione del benessere e avere una maggior conoscenza del mondo che ci circonda". L’inizio del calendario del progetto di "Teatrofiaba Racconti teatrali per tutta la famiglia" nell´ambito del porgetto straordinario "Si? Ni..go?" è domenica 22 gennaio 2012 nella Sala Ipes a Sinigo, alle ore 16.30, con lo spettacolo “Fagioli” produzione de “i teatri soffiati” e “finisterrae” di Trento, di e con Alessio Kogoj e Giacomo Anderle. Info: Teatro Pratiko associazione culturale www.teatropratiko.It   info@teatropratiko.It  tel./fax 0473 212014