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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Gennaio 2012
UNA VITA ATTIVA È IL SEGRETO UNIVERSALE PER COMBATTERE I PROBLEMI CARDIACI, È QUANTO RISULTA DA UN NUOVO STUDIO  
 
Bruxelles, 18 gennaio 2012 - Un nuovo studio condotto da un gruppo internazionale di ricercatori ha mostrato che fare attività fisica sia durante la giornata lavorativa che durante il tempo libero può aiutare ad abbassare il rischio di infarto. I risultati differiscono da quelli ottenuti in studi precedenti in quanto mostrano che questo è vero sia per chi vive in paesi sviluppati che per chi vive in paesi in via di sviluppo. I risultati dello studio Interheart, pubblicati sull´European Heart Journal, provengono da uno studio di casi di oltre 29.000 persone in 52 paesi in Asia, Europa, Medio Oriente, Africa, Australia e Nord e Sud America. "Finora, pochi studi hanno esaminato i diversi aspetti dell´attività fisica sia al lavoro che nel tempo libero in relazione al rischio di infarto," dice l´autore principale dello studio, il professor Claes Held dell´Ospedale universitario di Uppsala, in Svezia. Egli continua: "Si sa molto sull´associazione tra attività fisica e rischio cardiovascolare, ma il contributo di questo studio, tra le molte altre cose, è una prospettiva globale." I risultati dello studio mostrano che un´attività fisica da leggera a moderata al lavoro e qualsiasi livello di attività fisica svolta durante il tempo libero, riduce il rischio di infarto, indipendentemente da altri rischi tradizionali negli uomini e nelle donne di tutte le età. Il risultato è stata una caratteristica comune nella maggior parte delle regioni del mondo e nei paesi con livelli di reddito bassi, medi o alti. Sorprendentemente, la ricerca ha mostrato che svolgere attività fisiche pesanti al lavoro non riduce necessariamente il rischio di avere un infarto. Lo studio ha anche riscontrato che le persone che possiedono un´automobile e una televisione sono significativamente più a rischio di infarto, in particolare coloro che vivono in paesi a basso o medio reddito. Il professor Claes Held osserva: "Questi dati estendono l´importanza dell´attività fisica e confermano un effetto protettivo costante dell´attività fisica nei paesi di tutti i livelli di reddito oltre ai conosciuti effetti benefici di modificare i tradizionali fattori di rischio come il fumo." I ricercatori impegnati nello studio, provenienti da Canada, Pakistan, Stati Uniti e Svezia, hanno confrontato le abitudini di esercizio fisico al lavoro e nel tempo libero di 10.043 persone che avevano avuto il loro primo infarto con quelle di 14.217 persone sane. Hanno intervistato i partecipanti sui livelli di attività svolta: se facevano un lavoro principalmente sedentario o un lavoro fisicamente pesante e se esso comportasse camminare maggiormente su un livello, soprattutto camminare anche in salita o sollevare oggetti pesanti. Per quanto riguarda l´attività fisica nel tempo libero, i partecipanti sono stati classificati in quattro gruppi: i soggetti principalmente sedentari (che svolgevano attività da seduti, come leggere o guardare la Tv) e i soggetti che svolgevano attività leggere (yoga, pesca o camminare tranquillamente), attività moderate (sforzi moderati, come camminare, andare in bicicletta o fare giardinaggio per almeno quattro ore a settimana) e attività intense (corsa, calcio o nuoto energico). Ai partecipanti è stato inoltre chiesto se possedessero un´automobile, una motocicletta, una radio, una televisione o un computer. I ricercatori hanno inoltre preso nota dei partecipanti che gestivano terra o bestiame. Hanno scoperto che le persone il cui lavoro comporta un´attività fisica leggera o moderata hanno meno probabilità di avere un infarto rispetto alle persone la cui occupazione è principalmente sedentaria. Il lavoro fisico pesante però non riduce il rischio per niente. Durante il tempo libero, il rischio di infarto è minore per tutti i livelli di attività fisica se confrontato con la sedentarietà, diminuisce infatti del 13% per le attività leggere e del 24% per le attività moderate o intense. Una più alta percentuale di persone di paesi a basso reddito ha lavori sedentari e ha svolto meno attività fisica nel tempo libero, rispetto ai paesi a medio e alto reddito. Il professor Held osserva: "I dati hanno implicazioni reali. Un suggerimento per i paesi a basso reddito potrebbe essere promuovere di più l´attività fisica man mano che la loro società comincia a usare più dispositivi che fanno risparmiare fatica, in modo da contrastare l´inattività cui questo fenomeno può portare, è anche importante però promuovere l´attività fisica in tutte le parti del mondo." Per maggiori informazioni, visitare: Società europea di cardiologia: http://www.Escardio.org/pages/index.aspx    
   
   
UNO STUDIO DELL´UE VALUTA I TASSI DI PREVALENZA DELL´OBESITÀ  
 
 Bruxelles, 18 gennaio 2012 - I ricercatori credono che l´obesità faccia aumentare il rischio di soffrire di malattie croniche, come il diabete, le malattie cardiovascolari e certi tipi di cancro. E con l´aumento dell´incidenza dell´obesità in Europa e nel resto del mondo, è importante avere una stima più precisa della futura prevalenza dell´obesità. Questo si può ottenere raccogliendo e usando dati di studi longitudinali. Il problema è che non vengono pubblicati abbastanza dati longitudinali nella letteratura rispetto ai risultati di dati trasversali. Una nuova ricerca, presentata sulla rivista Plos One, si occupa di questo problema attraverso il progetto Diogenes ("Diet, obesity and genes") che ha ricevuto oltre 14 milioni di euro nell´ambito dell´Area tematica "Qualità e sicurezza alimentare" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. Ricercatori coordinati dall´Istituto tedesco di alimentazione umana di Potsdam hanno incluso soggetti di cinque paesi coinvolti nello studio Epic (Indagine prospettica europea sul cancro e l´alimentazione): Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito. "Lo studio Epic è stato approvato da tutti i comitati etici locali per tutti i centri partecipanti allo studio," osservano gli autori dello studio. Dal 1992 al 1998, i ricercatori hanno reclutato oltre 146.500 partecipanti e hanno seguito il 69,8% del campione dal 1998 al 2005. "Abbiamo escluso i soggetti per i quali mancavano dati riguardanti la dieta e di follow-up, le donne incinte al momento del rilevamento o in seguito, i soggetti che erano nell´1% superiore o inferiore per quanto riguarda il rapporto tra assunzione e consumo di energia e coloro con misure antropometriche non plausibili," spiegano gli autori. "Inoltre sono stati esclusi i soggetti per i quali mancavano i dati di reclutamento, alla fine 97.942 persone (41.456 uomini e 56.486 donne) erano disponibili per l´analisi finale." Durante il periodo di follow-up, il team ha scoperto che la prevalenza dell´obesità era aumentata dal 13% al 17%. Hanno identificato un legame tra l´aumento dell´età e un forte aumento dell´obesità nelle analisi trasversali, a 30 e 65 anni, ma hanno scoperto anche che queste curve sono diverse tra il momento del rilevamento e il follow-up, specialmente per i soggetti di età compresa tra i 65 e i 75 anni. "Sebbene all´inizio si potevano osservare prevalenze più basse tra il gruppo di età compresa tra i 65 e i 75 anni rispetto ai gruppi di età inferiore, l´alto livello di prevalenza dell´obesità nel follow-up continuava anche a queste età," scrivono gli autori. "Il rapporto positivo tra età e prevalenza di obesità è stato osservato anche nella maggior parte dei singoli centri, anche se la portata dell´aumento era diversa. L´aumento della prevalenza dell´obesità con l´aumentare dell´età era particolarmente marcato ad Amsterdam-maastricht, Firenze e Potsdam in entrambi i sessi, come a Doetinchem e nei centri danesi tra le donne." Secondo i ricercatori, in una proiezione lineare dell´aumento dell´obesità durante il follow-up fino all´anno 2015 ci si potrebbe aspettare una prevalenza dell´obesità di circa il 30% nei soggetti di età compresa tra i 40 e i 65 anni al momento del rilevamento in questa coorte, il che è simile al tasso attualmente riscontrato negli Stati Uniti. "Il modello di livellamento prevede anche una considerevole prevalenza dell´obesità nel 2015, ma con un valore molto più basso rispetto al modello lineare, con una stima media di circa il 20% tra le persone di età compresa tra i 40 e i 65 anni inizialmente nella coorte di Diogenes," scrivono. Sottolineano che, in generale, l´approccio non-lineare della previsione è apparentemente più realistico, "mentre lo scenario lineare risulterà con più probabilità in una supervalutazione della futura prevalenza dell´obesità". Credono che le malattie legate all´età provocheranno un livellamento dell´aumento di peso in futuro e così la tendenza all´obesità potrebbe rallentare. Per maggiori informazioni, visitare: Diogenes: http://www.Diogenes-eu.org/  Plos  One: http://www.Plosone.org/home.action    
   
   
PIEMONTE: DELEGA ALLE ASL MODELLO DI GESTIONE CON UNIONE E CONVENZIONE  
 
Torino, 18 gennaio 2012 -“La delega alle Asl per la gestione dei servizi socio-assistenziali è uno dei modelli di gestione possibili, insieme a quelli dell’Unione e della Convenzione”: è quanto precisano gli assessori regionali agli Enti locali, Elena Maccanti, e alla Sanità, Paolo Monferino, a proposito del disegno di legge di modifica della legge 18/2007 approvato il 16 gennaio dalla Giunta regionale. “I Comuni, che hanno la titolarità della funzione, devono poter scegliere il modello più adatto al loro territorio per garantire l’erogazione dei servizi ai cittadini - puntualizzano Maccanti e Monferino - L’autonomia decisionale e gestionale dei Comuni è peraltro al centro del disegno di legge di riordino del sistema degli enti locali”. Il disegno di legge approvato il 16 gennaio e che passa ora all’esame del Consiglio introduce solo una modifica all’art.8 della l.R.18/2007 “Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale”, prevedendo in caso di gestione dei servizi sociali tramite delega all’Asl un potenziamento delle funzioni di indirizzo e controllo svolte dal Comitato dei sindaci, ad esempio il parere vincolante, per la parte attinente la delega, sul bilancio dell’Asl e la programmazione dei servizi sociali per l’ambito di competenza. “E’ dunque - concludono i due assessori - una modifica che si rende necessaria per i Comuni che sceglieranno questo modello”.  
   
   
SANITÀ: OSPEDALE S. RAFFAELE OLBIA, INCONTRO A ROMA ASSESSORE DE FRANCISCI - MANAGER PROFITI  
 
Cagliari, 18 Gennaio 2012 - Interesse confermato da parte dello Ior per l´ospedale San Raffaele che sorgerà alla periferia di Olbia. Lo ha ribadito ieri mattina il manager Giuseppe Profiti nel corso di un incontro a Roma con l´assessore regionale della Sanità Simona De Francisci, programmato nei giorni scorsi per fare il punto sulla situazione della nuova struttura sanitaria che servirà tutta la Sardegna. L´ipotesi su cui sta lavorando il gruppo finanziario che fa riferimento al Vaticano è quella di un ospedale polispecialistico e non legato solo a una disciplina, ad esempio la Pediatria. Questo perché una struttura così grande e complessa in Sardegna non riuscirebbe a sostenere i costi per una sola specializzazione. I dati parlano di 66mila ricoveri nell´Isola in età pediatrica (fino ai 18 anni di età), di cui 2.700 quelli che preferiscono strutture della Penisola (come il Gaslini di Genova o il Bambin Gesù): un costo di appena 7 milioni di euro che non giustificherebbe l’investimento del privato per oltre 140 milioni di euro. "È stato un incontro proficuo - ha spiegato l´assessore De Francisci - e Profiti ha confermato un moderato interesse sul nuovo ospedale gallurese. L´ipotesi è creare una struttura con più specializzazioni e con l´integrazione tra prestazioni sanitarie e altre legate, per esempio, alla ricerca sul modello del Campus del Policlinico Gemelli: questo avrebbe riflessi positivi per la Sardegna, che sarebbe dotata di un nuovo ospedale che erogherebbe non solo prestazioni sanitarie. Ora attendiamo la fine del mandato del commissario liquidatore entro fine marzo, poi sicuramente ci sarà una nuova occasione di confronto per definire il futuro di una struttura che riteniamo strategica per la sanità non solo gallurese ma di tutta l´Isola".  
   
   
UMBRIA: NEL "BUR" PUBBLICATO AVVISO PER EQUIPOLLENZA TITOLI AREA SANITARIA  
 
Perugia, 18 gennaio 2012 - E´ stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria del 17 gennaio, n. 3 Parte Terza - Avvisi e Concorsi, l´avviso pubblico per il riconoscimento dell´equivalenza ai diplomi universitari dell´area sanitaria dei titoli del pregresso ordinamento per le figure professionali di tecnico audiometrista, tecnico sanitario di laboratorio biomedico, tecnico sanitario di radiologia medica, tecnico di neurofisiopatologia, tecnico ortopedico, tecnico audioprotesista, tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, igienista dentale e dietista. L´equipollenza è condizionata al raggiungimento di un punteggio, che tiene conto della durata del corso di formazione e dell´esperienza lavorativa del richiedente. Il riconoscimento, abilitante ai soli fini professionali, riguarda esclusivamente i titoli conseguiti entro il 17 marzo 1999, mentre il relativo corso formativo deve essere iniziato entro il 31 dicembre 1995. La Giunta regionale, con successivi atti, provvederà all´emanazione degli avvisi pubblici per le professioni sanitarie riabilitative, infermieristiche e ostetrica e per le professioni tecniche della prevenzione.  
   
   
ASP: PRESENTATO A SAVOIA DI LUCANIA PROGETTO "LOTTA ALLE DROGHE"  
 
 Potenza, 18 gennaio 2012 - Costruire reti di solidarietà e collaborazione per creare sinergie: questa la filosofia che ispira il progetto “@vVitamenti” promosso dal Comune di Bella in collaborazione con Asp,regione Basilicata, Provincia di Potenza,comunità Montana del Melandro e cooperativa sociale Iskra. Caratteristiche della iniziativa e modalità di intervento sul territorio per combattere le nuove droghe sono state illustrate e discusse nel corso di un convegno tenutosi presso il centro servizi di zona in località Perolla a Savoia di Lucania. Che fare per combattere ogni forma di dipendenza (compresa quella delle scommesse on-line) in un territorio di 15 Comuni che conta una popolazione di 48 mila abitanti diffusa in un territorio vastissimo? Per lavorare su una materia molto complessa e per gestire situazioni di emergenza è stato messo a punto un modello di intervento interistituzionale: “Abbiamo scelto di lavorare sulla prevenzione-ha spiegato Fausta Mangone, coordinatrice del progetto- mettendo al centro non le sostanze”. Tra le specificità del progetto:l’utilizzo del Web, il coinvolgimento di Enti Locali, sanità, famiglie, scuola. L’iniziativa si avvale dell’esperienza maturata in dieci anni di attività dalla cooperativa Iskra, che privilegia gli interventi di animazione e gioco nel tempo libero,nei pub e discoteche e fornisce supporto ai servizi pubblici. E per una efficace azione di prevenzione occorre lavorare a livello culturale “Bisogna diffondere la cultura della promozione della salute centrata sulla persona e favorire scelte consapevoli- ha sostenuto Giuseppina Agriesti, Responsabile Sert Potenza- Dobbiamo costruire una rete costituita da singole persone che condividono uno scopo comune”. “Il nuovo programma regionale responsabilizza i Comuni, assegnando loro risorse finanziarie, - ha aggiunto Lucia Colicelli, Dirigente Dipartimento regionale Sicurezza Sociale- per un settore che fino a poco tempo era “riservato” solo agli operatori della sanità”. Il sostegno della Provincia al Progetto è stato evidenziato dall’Assessore provinciale Figliolo. “Il Progetto ha imboccato la strada giusta! Occorre fare un patto tra le istituzioni che coinvolga anche famiglie, scuola, parrocchie, commercianti, forze dell’ordine, autorità giudiziaria, adottando un linguaggio capace di farsi capire dai giovani - ha concluso il Direttore Generale Asp, Mario Marra-.la nostra è un’Azienda territoriale e deve occuparsi dei problemi delle comunità locali, fornendo gli strumenti utili al cambiamento”. Il sHa presieduto l’incontro il Sindaco di Bella, Salvatore Santorsa.  
   
   
WELFARE. ACCORDO UNINDUSTRIA TREVISO- SINDACATI SU CONTRATTAZIONE AZIENDALE  
 
Venezia, 18 gennaio 2012 “Questo è il vero welfare. E’ una buona cosa che Unindustria di Treviso e i sindacati Cgil, Cisl e Uil abbiano sottoscritto nei giorni scorsi il protocollo sullo schema di accordo aziendale. L’iniziativa mi interessa in modo particolare perché riguarda anche opportunità legate al welfare, inteso come nuova frontiera della contrattazione da mettere a disposizione non solo delle grandi imprese ma anche delle piccole e medie, dei lavoratori e delle lavoratrici e delle loro famiglie. Mi auguro che tale accordo possa essere esteso a tutto il Veneto”. Lo dichiara l’Assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto che continua: “E’ un’innovazione intelligente promuovere forme di remunerazione per i lavoratori attraverso beni e servizi piuttosto che aumenti retributivi. Sono moltissimi le forme di welfare aziendale, erogazioni in ‘natura’ con beni, opere servizi che possono essere erogati dall’azienda d’accordo con i lavoratori all’interno di una contrattazione mirata e fatta anche nelle piccole imprese. La gamma è amplissima: dai servizi sociosanitari, a quelli per disabili, dai servizi per gli anziani a quelli per i bambini. E rappresentano – aggiunge l’Assessore - il segno di una comunità che può superare le divisioni tra imprenditori e lavoratori, quelli che un tempo erano i ‘paroni’ e ‘i operai’, che ha capito che deve camminare insieme in un tempo così difficile. Non si tratta come può apparire ‘solo’ di accordi sindacali, tecnici, ma di un vera politica di welfare, che salvaguarda occupazione e impresa e che il Veneto ha sempre saputo fare anticipando anche il resto d’ Italia. Oggi la provincia di Treviso fa da battistrda su questo e invito i rappresentanti degli imprenditori e dei lavoratori a promuovere questi accordi in tutta la regione, in tutto il Paese; questi sono gli esempi che ci servono per superare questi momenti di grande difficoltà”.  
   
   
ROAD ROMANTICO O ASTRATTO DISTRATTO? MOSTRA PERSONALE DI GIANCARLO BUCCI MILANO, DAL 19 GENNAIO AL 1 FEBBRAIO 2012  
 
Milano, 18 gennaio 2012 - Grande eclettico, Giancarlo Bucci riesce a esprimere in modo vulcanico il suo estro creativo rintracciando nella libertà stilistica il suo leitmotiv. Romantico o astratto distratto, è così che si presenta al pubblico milanese, eludendo qualsiasi linea di confine tra figurazione e astrazione, tra pittura e scultura, tra ricerca formale e tensione cromatica. Giancarlo Bucci non può essere collocato in schemi e correnti artistiche predefinite, né braccato nel rigore di uno stile o di una tecnica specifica. La sua verve poliedrica si distingue per la sua esuberante creatività, fondata su un modo di concepire l’arte del tutto originale. Libero e scanzonato il suo linguaggio artistico raggiunge apici lirici nell’immediatezza gestuale, senza mai dimenticare l’ironia, asse portante della sua inclinazione artistica. Vera protagonista della sua produzione è la fantasia, l’ultimo rifugio di uno spirito tanto ribelle, quanto coraggioso. Galleria Spazio Museale: Via Giorgio Pallavicino 29 Milano.  
   
   
ALBERTO BIASI MILANO: 18 GENNAIO – 16 MARZO 2012  
 
Milano, 18 gennaio 2012 - Dopo la personale su Antonio Calderara, la Fondazione Zappettini, nella propria rinnovata sede di Milano, apre le porte a un altro maestro dell’astrazione italiana, Alberto Biasi. La personale dedicata all’artista padovano, attivo sulla scena nazionale e internazionale da oltre cinquant’anni, si inaugurerà mercoledì 18 gennaio 2012 (ore 17.30) a Milano, nello spazio di via Nerino 3. La mostra, curata da Alberto Rigoni e visitabile fino al 16 marzo, offrirà al pubblico una campionatura dei principali periodi dell’attività di Biasi: dalle “torsioni” ai “rilievi ottico percettivi” fino agli “assemblaggi”. Una decina di opere selezionate proporranno al visitatore una carrellata esauriente sull’arte di uno sperimentatore raffinato e di un vivace innovatore. Come spiega nella prefazione Riccardo Zelatore, Direttore della Fondazione, «Biasi ha attraversato da protagonista gli ultimi cinquant’anni della storia dell’arte italiana: membro attivo di alcuni dei più interessanti gruppi del secondo Novecento, dal Gruppo N alla Nuova Tendenza all’Arte Programmata, il suo lavoro si dipana su un duplice binario di coerenza e sperimentazione e ne ha reso la firma riconoscibile e originale». La mostra sarà visitabile fino al 16 marzo ed è accompagnata da un catalogo a colori con un testo di Alberto Rigoni. Alberto Biasi è nato nel 1937a Padova, dove vive e lavora. Ha seguito i corsi presso l´Istituto di Architettura e Industrial Design di Venezia. In quel periodo di studi e scoperte approfondisce la conoscenza dei movimenti artistici del Novecento: il Neoplasticismo, il Futurismo e Dadaismo. Queste correnti costituiscono le fondamenta della sua ricerca plastica giovanile. Nel 1959, con sede a Padova, Biasi forma il Gruppo N assieme ad altri artisti italiani. In quel periodo ha fatto le sue prime esperienze ottico-dinamiche. Nel 1961 è fra i promotori del movimento europeo Nuove Tendenze, nel ´62 fra i fondatori di Arte Programmata. Dopo lo scioglimento del Gruppo N "si riscopre solista" e inizia a lavorare sulle forme e spazialità cangianti e sui movimenti armonici realizzando un numero consistente di opere dal titolo "politipo". Negli anni settanta abbina elementi lamellari in torsione e parti in movimento reale, mentre intorno agli ottanta e novanta arricchisce ulteriormente i “politipi” con inserimenti di forme e cromatismi di forte suggestione figurale. In questi ultimi, per contrasto tra la plasticità cangiante del minirilievo e la bidimensionalità della pittura, le nuove immagini vivono con e per chi le guarda e appaiono evocative di un continuo divenire. Nel corso degli anni 2000, Biasi sviluppa una sintesi delle sue ricerche precedenti ed esegue gli "Assemblaggi”. Queste opere dimostrano l´evoluzione del processo creativo dell´artista e hanno un effetto visivo molto impressionante. Alberto Biasi è in definitiva l´unico artista italiano del dopoguerra che ha percorso tutta l´avanguardia artistica attraverso la sua ricerca. Oltre a dodici esposizioni di Gruppo N, Biasi ha allestito oltre cento esposizioni personali, delle quali alcune in sedi prestigiose quali il Palazzo Ducale di Urbino, la Casa del Mantegna a Mantova, il Wigner Institute di Erice, il Museo della Cattedrale di Barcellona, il Palazzo dei Priori a Perugia, il Museo Nazionale di Villa Pisani, la Galleria Nazionale di Praga e ultimi, in ordine di tempo, le Sale dell’Hermitage di San Pietroburgo e il Palazzo Reale di Genova. Grande successo ha riscosso nel 2006 l’esposizione di trenta sue opere storiche nelle Sale dell’Hermitage di San Pietroburgo. Ha inoltre partecipato a oltre quattrocento mostre collettive tra cui la Biennale di Venezia, X, Xi e Xiv Quadriennale di Roma, conseguendo significativi riconoscimenti. Le sue opere sono nelle collezioni del Museo d´Arte Moderna di New York, della Galleria Nazionale di Roma, dell’Hermitage di San Pietroburgo e dei Musei di Belgrado, Bolzano, Bratislava, Buenos Aires, Ciudad Bolivar, Epinal, Gallarate, Guayaquil, Livorno, Lodz, Ljubljana, Middletown, Padova, Praga, San Francisco, St. Louis, Tokio, Torino, Ulm, Venezia, Wroclaw, Zagabria. Sono inoltre presenti in molte collezioni private in Italia e all´estero. Fondazione Zappettini per l’arte contemporanea via Nerino, 3 – 20123 Milano Tel. +39 02 89281179 milano@fondazionezappettini.Org  www.Fondazionezappettini.org    
   
   
PARTE DA FALCADE IL “TROFEO QUATTRO VALLI” OGGI LA PRIMA PROVA: IL TROFEO VALLE DEL BIOIS MOLINO-CAVERSON  
 
Falcade, 18 gennaio 2012 - E’ tutto pronto a Falcade per inaugurare l’edizione 2012 del trofeo Quattro Valli. L’avvio del circuito oggi, a Molino: in agenda c’è la diciassettesima edizione del “Trofeo Valle del Biois Molino-caverson”, valida come prima prova del Quattro Valli e come quarta prova della “Prowinter Cup”. Tantissime le iscrizioni già effettuate sul sito dell’As Cauriol sia per il primo appuntamento che per l’intero circuito Quattro valli. Per i partecipanti al trofeo di oggi il ritrovo è alla base degli impianti di Molino: da qui si dovrà risalire lungo la pista di rientro fino all’albergo Dolomiti di Caverson. In totale, 400 metri di dislivello e poco meno di due chilometri di lunghezza. Lo start sarà dato alle 19.30: si partirà a coppie, a distanza di 20 secondi. Maggiori informazioni sui siti www.Cauriol.it  e www.Dolomitisottolestelle.it    
   
   
ABRUZZO: PRESENTATO PROGETTO PER PROMUOVERE SPORT E SOCIALE  
 
L´aquila, 18 gennaio 2012 - Sport e cultura per il rilancio sociale dell´Aquila. È il senso del progetto "Lo sport per iniziare una storia?" presentato ieri all´Aquila e finanziato con i fondi europei Por-fesr sulla coesione sociale post terremoto. Il progetto, realizzato dalla cooperativa Verdeaqua Smile, vede coinvolti partner che a vario titolo operano con e per i giovani, anziani e disabili. La rete è composta oltre che dai due soggetti attuatori Verdeaqua Smile e associazione teatrale Gruppo di L´aquila, anche da associazione Aipd, ufficio di coordinamento sportivo scolastico dell´Aquila, Itis dell´Aquila, Università della Terza età, associazione sportiva Atletica L´aquila e associazione Fraterna Tau. "Ed è stato questo - ha spiegato la responsabile del servizio Politiche culturali, Paola Di Salvatore - uno dei punti di forza del progetto stesso che ha portato, in virtù soprattutto dei quozienti accumulati, la commissione a finanziarlo". Nello specifico il progetto, il cui costo complessivo ammonta a 80 mila euro di cui 64 di finanziamento pubblico e 16 di cofinanziamento privato, è finalizzato a promuovere l´integrazione e il dialogo tra generazioni e tra ragazzi e a promuovere e sensibilizzare i partecipanti attraverso una serie di eventi. In questo senso, il progetto promuoverà lo studio della figura di Arcangelo Tuccaro (ginnasta aquilano del 1500) che ha sostenuto in molte corte europee la figura del "Gynnasta" dando dignità e facendo evolvere le figure dei giullari e dei buffoni. Le attività previste nel progetto si sostanziano nella sensibilizzazione e informazione degli studenti, di una mostra su "Fare esercizio, cosa che è la vera medicina per rendere ?.", allestita presso il centro sportivo Verdeaqua, una rappresentazione teatrale, rappresentazioni sportive riconducibili al 1500 e un convengo finale.  
   
   
MONDIALI DI CICLISMO 2013, PRESENTATO IL COMITATO ORGANIZZATORE.  
 
Firenze, 18 gennaio 2012 – Palazzo Cerretani, sede della Regione Toscana, ha ospitato ieri mattina la presentazione del Comitato organizzatore dei Mondiali di ciclismo “Toscana 2013″. Presenti a questo importante appuntamento l’Assessore al Bilancio della Regione Toscana e presidente del Comitato istituzionale dei Mondiali, on. Riccardo Nencini, il vice sindaco di Firenze e vice presidente del Comitato istituzionale, Dario Nardella, il presidente delle Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, il direttore generale del Comitato organizzatore, Claudio Rossi, ed il vice presidente del C.o., Antonio De Virgilis. Un saluto ed un augurio speciali e particolarmente emozionanti sono stati rivolti ai presenti da Alfredo Martini, simbolo del ciclismo italiano e toscano doc. La Toscana si conferma definitivamente terra di ciclismo e palcoscenico di quello che nel 2013 si rivelerà come l’evento di sport più importante su suolo italiano. L’organizzazione dei Mondiali di Ciclismo 2013 entra nel vivo e lo fa presentando l’organigramma del Comitato Organizzatore, composto da professionisti di alto livello sportivo e tecnico, scelti sulla scorta delle proprie esperienze professionali specifiche, di caratura mondiale. L’on. Riccardo Nencini ha sottolineato che “oggi è stato siglato l’accordo per il Comitato istituzionale ed il relativo Protocollo d’intesa tra gli Enti territoriali interessati all’evento”. Grazie al nuovo Protocollo si entra nel vivo dei lavori di organizzazione. Il vice sindaco di Firenze Dario Nardella ha voluto esprimere “il più grande in bocca al lupo affinché la Toscana sia protagonista mondiale in questo evento di sport”. Il presidente di Fci Renato Di Rocco ha poi fatto eco al messaggio di operatività estrema confermando il budget di organizzazione del Comitato “che oscilla tra i 12 ed i 13 milioni di euro, di cui 6 di diritti spettanti ad Uci, compresi i relativi interessi passivi. Oltretutto, è positivo che gli impianti di arrivo siano concentrati in un’unica area in Firenze tra il Mandela Forum e lo Stadio Artemio Franchi: ciò permetterà significativi risparmi di risorse economiche”. Di Rocco ha inoltre sottolineato come “la parte di organizzazione tecnica dia ampie garanzie” così come il Team operativo al lavoro “sia composto da volontari di grandi qualità e da professionisti di innegabili competenze, legati da un giusto mix che regala piena affidabilità all’organizzazione dell’evento”. Claudio Rossi, direttore generale del C.o., ha esordito confermando che “Il C.o. È ufficialmente al lavoro. Sono fiero di una squadra che renderà l’evento memorabile. La sinergia tra Comitato Istituzionale e Organizzatore è visibile e sta operando in funzione della valorizzazione di una Regione che saprà regalarci bellezze e palcoscenici unici nel suo genere”. L’identità d’immagine dei Mondiali, oltre al logo creato dal maestro Luca Alinari, vedrà anche la presenza di una mascotte. E la terra di Toscana non poteva che regalare il suo personaggio più famoso al mondo: Pinocchio. Il segretario generale della Fondazione nazionale “Carlo Collodi”, Pier Francesco Bernacchi, ha segnalato che quest’anno, in occasione dei 25 anni dalla nascita del Concorso nazionale “Compleanno di Pinocchio”, il tema del Concorso a premi indetto con le scuole sarà “Pinocchio in bicicletta”. Roberto Ghiretti, presidente di Studio Ghiretti, che per i Mondiali seguirà la comunicazione, il marketing strategico ed il merchandising, ha concluso gli interventi confermando che “Studio Ghiretti è onorato di poter contribuire alla realizzazione di un progetto che si prospetta ricco di spunti sportivamente accattivanti e culturalmente unici”.