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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Marzo 2012
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA E PREPARAZIONE DELLA PLENARIA  
 
Bruxelles, 6 marzo 2012 - Questa settimana in Parlamento… La prima settimana di marzo è dedicata principalmente al lavoro dei gruppi politici prima della sessione plenaria di marzo a Strasburgo. Giovedì 8 marzo verrà celebrata la Giornata internazionale della donna. In occasione di questa data il Pe ha organizzato numerosi eventi durante tutta la settimana. La Giornata internazionale della donna è celebrata in tutto il mondo giovedì 8 marzo. Il Pe ha organizzato un incontro tra deputati europei e nazionali sul tema della parità retributiva. L´obiettivo dell´incontro è quello di trovare nuove soluzioni per ridurre il gap salariale e di concentrarsi sull´impatto delle misure votate finora. È stato inoltre organizzato un workshop per i giornalisti mercoledì 7 marzo durante il quale il presidente del Femm Mikael Gustafsson presenterà i risultati dello studio dell´Eurobarometro sull´´Ineguaglianza di genere in Europa". Mikael Gustafsson, presidente della commissione parlamentare per i Diritti della donna e uguaglianza di genere (Femm) sarà sulla chat della pagina Facebook del Parlamento europeo giovedì 8 marzo alle ore 15. Partecipa anche tu alla chat e inviando delle domande sull´uguaglianza di genere. I gruppi politici stanno preparandosi alla plenaria di marzo a Strasburgo. Durante la sessione plenaria, i deputati voteranno l´accordo internazionale sul cacao, il sistema patrimoniale transnazionale, la riforma sulla legge elettorale del Pe e l´evoluzione dei paesi candidati come l´Islanda, la Bosnia ed Erzegovina e l´ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Anche l´uguaglianza di genere sarà un tema molto presente durante la plenaria. Il Parlamento discuterà inoltre il risultato del Summit europeo dell´1 e 2 marzo pronunciandosi anche sul budget dell´Ue per il 2013. Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz incontrerà un gruppo di donne palestinesi mercoledì per confrontarsi sulla situazione delle donne in Medio Oriente.  
   
   
UE: TWO-PACK: UNA MAGGIORE SORVEGLIANZA DI BILANCIO  
 
 Bruxelles, 6 marzo 2012 - Dopo il pacchetto di leggi - il six-pack- sulla governance economica, al momento i deputati lavorano sul two-pack. Di cosa si tratta esattamente? Il 28 febbraio la commissione per gli Affari economici e monetari ha deciso di concentrarsi su due misure supplementari per rinforzare la sorveglianza budgetaria e utili nel caso uno Stato membro attraversi un periodo difficile dal punto di vista finanziario. Il 13 dicembre 2011 è entrato vigore il cosiddetto six-pack sulla governance economica. Il suo scopo è di instaurare la stabilità economica all´interno dell´Unione europea attraverso delle regole più rigide sul deficit e sul debito pubblico, una maggiore sorveglianza e la riduzione della concorrenza e degli squilibri macro-economici negli Stati membri. Il two-pack non fa altro che continuare nella stessa direzione del six-pack instaurando altre misure sulla sorveglianza budgetaria nei paesi dell´Eurozona. La relatrice portoghese di centro sinistra Elisa Ferreira sottolinea l´importanza di armonizzare l´agenda degli Stati membri in materia di bilancio. Avere le stesse scadenze a livello comunitario è necessario per una maggiore cooperazione. Chi sorveglierà i sorveglianti? La deputata portoghese è anche favorevole a un ruolo più attivo della Commissione europea, ma a condizione che ci sia un´attenta supervisione sulla sua attività. Mantenere le stesse scadenze a livello comunitario faciliterebbe la politica di coordinazione tra gli Stati membri e le istituzioni dell´Unione europea. Inoltre ogni paese dell´eurozona dovrebbe consultare la Commissione europea prima di adottare delle profonde riforme fiscali ed economiche. Nel caso in cui la Commissione riscontrasse delle irregolarità nel progetto di bilancio - rispetto agli obiettivi prefissati a medio termine - potrebbe richiedere alcune modifiche. Inoltre i paesi che attraversano delle serie difficoltà sul piano della stabilità finanziaria dovrebbero presentare ogni anno alla Commissione - e all´Eurogruppo - il programma di calendario relativo all´emissione del debito pubblico. Uno Stato in difficoltà - Nel progetto di relazione del deputato francese di centro destra Jean-paul Gauzès, gli Stati membri in grande difficoltà possono entrare nel programma di protezione dalla bancarotta. In questi casi, la Commissione deve anche tenere in conto le specificità dei paesi (come per esempio i tassi d´interesse). Se uno Stato membro rischia il default o la cessazione dei pagamenti, la Commissione europea, dopo aver consultato il Consiglio, può mettere sotto tutela il paese. In questo modo non può essere dichiarata l´insolvenza del paese e i tassi di credito sarebbero congelati. Come riportato nella relazione: "Nel valutare se uno Stato membro si trovi o rischi di trovarsi in gravi difficoltà per quanto riguarda la sua stabilità finanziaria, la Commissione dovrebbe procedere ad una valutazione globale, tenendo segnatamente conto delle condizioni di prestito dello Stato membro in questione, del piano di rimborso dei suoi obblighi debitori, della solidità del suo quadro di bilancio, della sostenibilità a lungo termine delle sue finanze pubbliche, del livello dell´onere del debito e del rischio che gravi tensioni nel suo settore finanziario si ripercuotano sulla situazione di bilancio o sul settore finanziario di altri Statti membri". La commissione agli Affari economici e monetari voterà probabilmente il two-pack in maggio, per poi iniziare il dialogo con gli Stati membri.  
   
   
ALGIRDAS ŠEMETA COMMISSARIO EUROPEO PER LA FISCALITÀ, UNIONE DOGANALE, PER LA LOTTA ANTIFRODE, CONTROLLO E STATISTICA "LA POLITICA FISCALE IN UNA VALUTA COMUNE" BRUXELLES TAX FORUM 2012  
 
 Bruxelles, 6 marzo 2012 - Di seguito il discorso di Algirdas Šemeta Commissario europeo per la fiscalità, unione doganale, per la lotta antifrode, Audit e Statistica, al Bruxelles Tax Forum 2012 sul tema: " La politica fiscale in una valuta comune " Signore e Signori, Ho il piacere di darvi il benvenuto al sesto Forum Tax Bruxelles. Quest´anno "La politica fiscale in una moneta comune" topic porta un nuovo punto di vista di analisi nella nostra ricerca permanente per promuovere la crescita-compatibili i sistemi fiscali e di coordinamento fiscale all´interno dell´Unione europea. Il tema di quest´anno è particolarmente attuale, data la drammatica sfida nostri Stati membri, le nostre economie e le nostre persone sono attualmente affrontando. E ´ormai dieci anni che abbiamo avuto l´euro in atto. Le cose possono sembrare triste in questo momento. Tuttavia, non dimentichiamo tutto ciò che l´euro ci ha portato: una bassa inflazione, la trasparenza dei prezzi per i consumatori e le imprese, una migliore integrazione dei mercati finanziari e l´aumento degli scambi. L´euro ha portato anche ai suoi membri la fine del rischio di cambio e dei costi di conversione. Questo probabilmente significa che vi è ora un più alto grado di mobilità dei fattori tra gli Stati membri, in particolare per la capitale e lavoratori altamente qualificati. Vi è nella letteratura economica qualche evidenza che i movimenti di capitali sono diventati più sensibili al livello di tassazione del capitale. Ne consegue che dobbiamo fattore di elemento di concorrenza fiscale è aumentato nella nostra analisi di soluzioni ai nostri problemi comuni. I leader dell´Ue hanno evidenziato la tassazione come una componente fondamentale nei nostri sforzi di recupero. Anche in questo caso Venerdì scorso, il Consiglio dell´Ue ha dato un segnale forte che si aspettavano un coordinamento più tasse e più velocemente. Che cosa facciamo nella politica fiscale nella Ue - Fin dall´inizio del suo mandato, la Commissione europea è stata molto impegnata a ridefinire il proprio intervento nel campo della politica fiscale. Prima di tutto, l´obiettivo iniziale legata alla esistenza stessa degli obiettivi di politica fiscale richiede un impegno continuo e migliore. Mi riferisco al rafforzamento del mercato unico. Questo è uno dei nostri più grandi beni: Un´attività che possiamo costruire. Il mercato unico ha portato innumerevoli vantaggi agli Stati membri, dei cittadini e delle imprese. Lavorando insieme in coordinamento fiscale, siamo in grado di portare più sicurezza e meno burocrazia - un ambiente migliore in cui le imprese possono crescere. Sono molto incoraggiato dal fatto che Venerdì scorso, il Consiglio europeo ha riconosciuto la necessità di portare avanti i lavori su tali proposte quanto tassazione dei prodotti energetici, la base imponibile consolidata comune aziendale, la tassa sulle transazioni finanziarie e la tassazione del risparmio. E ´anche un fatto che nuove sfide richiedono nuove soluzioni: la maggiore attenzione dedicata alla qualità dei sistemi fiscali ci ha resi consapevoli dell´importanza legata alla promozione di questo obiettivo. Abbiamo bisogno di spingere più forte e più forte per le riforme strutturali nei nostri Stati membri, le riforme che porterebbero verso sistemi fiscali efficienti e pro-crescita. Lo scorso novembre, la Commissione europea ha pubblicato la sua indagine annuale di crescita, che ha lanciato il 2012 semestre europeo della governance economica. Considerata la necessità di migliorare il contributo del lato delle entrate l´attenzione risanamento delle finanze pubbliche più viene ora messo sul design e la struttura dei sistemi fiscali. Ciò permetterebbe di migliorare la loro efficacia nella riscossione delle entrate, la loro efficienza per evitare inutili distorsioni della concorrenza e la loro equità nella ripartizione del carico fiscale sulla base della capacità di pagare. Sono felice che la scorsa settimana il Consiglio europeo ha dato un forte sostegno per l´approccio suggerito dalla Commissione. La politica fiscale è ora vista come un ingrediente fondamentale nella strategia verso il consolidamento fiscale e la crescita, insieme ad una serie di questioni importanti quali le riforme strutturali, occupazione e inclusione sociale. Il Consiglio ha invitato gli Stati membri a rivedere i propri sistemi fiscali, con l´obiettivo di renderli più efficaci ed efficienti, eliminando le esenzioni ingiustificate, ampliando la base imponibile, migliorando la riscossione delle imposte e rafforzare la lotta contro la frode e l´evasione fiscale. Ha inoltre ripetutamente chiesto un maggiore coordinamento mediante un dialogo rafforzato in materia di tassazione a livello di Ue. Tale coordinamento pragmatico è stato evidenziato anche nel patto Euro Plus come elemento della governance economica rinforzata. Come passo successivo nel processo di semestre europeo, ci incoraggiare gli Stati membri a riflettere questi orientamenti nei loro programmi nazionali di riforma. Ciò costituirà la base delle Raccomandazioni specifiche che la Commissione pubblicherà entro la primavera. Quelli raccomandazione dovrebbe ovviamente essere adattato al particolare ambiente macroeconomico di ciascuno degli Stati membri, che possono differire a seconda che si tratti di membri della zona euro o meno. Questo porta alla seconda parte del mio intervento, che riguarda la caratteristica che possibile specifico delle politiche fiscali in una moneta comune. Di cosa abbiamo bisogno nel quadro di un´Unione monetaria? Le nostre discussioni arrivano in un momento in cui l´euro e il suo futuro stanno dominando i titoli e le discussioni politiche. Ci incontriamo a seguito della firma, Venerdì scorso, di un Trattato che aiuterà a garantire una maggiore stabilità in finanze pubbliche europee e ripristinare la credibilità della nostra moneta comune. Nell´anno in quanto il Forum Tax ultima convocata, ci sono stati progressi notevoli a livello Ue nel conseguire una maggiore governance economica. C´è stata anche una concentrazione di menti sulla necessità di garantire un vero economica, così come monetaria, unione. Fino ad ora, è stato difficile stabilire un nesso diretto tra l´avvento dell´unione monetaria e cambiamenti nel sistema fiscale. In primo luogo, mentre le regole fiscali sono state stabilite per l´unione monetaria, non sono specifici a tassazione. La maggior parte dei cambiamenti significativi nella politica fiscale fino ad ora erano legate al completamento del mercato interno. In secondo luogo, i paesi dell´area dell´euro non sono un gruppo omogeneo: i potenziali legami tra politica fiscale e monetaria possono variare in base alla dimensione paese come pure la potenziale spill-over di effetti. Infine, le riforme fiscali degli Stati membri dell´Ue sono stati influenzati da molti altri sviluppi indipendenti l´esistenza dell´euro. Ma la crisi ha cambiato gli atteggiamenti a ciò che significa essere parte di una moneta comune. Dubito che ci sia una sola persona che oggi avrebbe ragionevolmente sostenere che possiamo avere una valuta, con 17 politiche economiche divergenti. Un approccio coordinato a tutti i settori della politica fiscale è vitale per un euro forte e la nostra crescita collettiva. E ´giunto il momento di rivalutare il ruolo di coordinamento della politica fiscale nel contesto dell´unione monetaria. In primo luogo, gli squilibri fiscali che i nostri Stati membri si trovano ad affrontare nei loro sforzi di risanamento sono enormi e richiedono un intervento sul lato delle entrate. Anche se non limitato ai membri della zona euro, lo sforzo di risanamento è particolarmente difficile per loro, tanto più se vogliamo preservare e sviluppare le fonti di crescita. In secondo luogo, una questione da discutere è in che misura, nell´unione monetaria, avremmo bisogno di più o di diverso le azioni di coordinamento fiscale - ad esempio l´uso della svalutazione fiscale - rispetto a ciò che è necessario per il mercato unico? Uno dei motivi sarebbe ovviamente la mancanza di un canale importante di regolazione: il tasso di cambio. In terzo luogo, la questione di spostamento del carico fiscale è particolarmente rilevante. L´obiettivo dietro fiscale shifting è smettere di tassare le cose che desiderano sostenere (come reddito e di risparmio) e lo spostamento verso la tassazione basi meno distorsivi o cose che non vogliamo (come i rifiuti e inquinamento). Ma la riduzione del reddito da una base imponibile stabile come lavoro - anche se una necessità - per le basi più mobili, sopporta i rischi per gli Stati membri. Un quadro coordinato per spostamento del carico fiscale dovrebbe dare loro migliori garanzie di successo e contribuire a garantire una concorrenza equa e accettabile. Questi sono gli elementi chiave del vostro dibattito in questa sesta Forum Tax Bruxelles. Mi auguro che partirà domani con le idee più chiare riguardo le seguenti questioni molto importanti. - Prima domanda: può il coordinamento delle politiche fiscali contribuire a ridurre gli squilibri fiscali? Le sfide di consolidamento e di trovare un mix fiscale appropriato e spese stanno ponendo problemi reali ora. Di fronte a squilibri di bilancio, gli Stati membri dell´Ue si trovano ad affrontare decisioni molto difficili. Abbiamo bisogno di guardare da vicino il potenziale di un maggiore coordinamento a rendere i sistemi fiscali più efficace, in particolare nel settore del lavoro e del capitale tassazione. Vorrei credere che, nella zona Euro, tale coordinamento potrebbe andare al di là di un semplice scambio di buone prassi. Un processo di attiva "pressione tra pari" contribuirebbero a migliorare la via da seguire nella lotta contro gli squilibri di bilancio. - Seconda domanda: la politica fiscale dovrebbe compensare l´assenza di aggiustamento del tasso di cambio? In un sistema di cambio flessibile porterebbe a grandi effetti stabilizzanti di apprezzamento e di deprezzamento contribuire ad appianare gli squilibri commerciali. Con i tassi fissi qualcosa deve accadere. Tax, o la svalutazione fiscale, è una opzione possibile. Ciò può essere ottenuto, ad esempio, spostando fiscale da imposte sul reddito a base di Iva nei confronti sostenendo in tal modo più economiche le esportazioni. Questo chiama in questione fiscale esistente mescola e solleva questioni importanti circa il grado di coordinamento necessario tra gli Stati membri per garantire la sua efficacia. - Terza domanda: sarebbe un maggiore coordinamento facilitare il processo di spostare la fiscalità dal lavoro verso una minore crescita nocivi basi imponibili? Non vi è alcun dubbio circa l´importanza di stimolare la crescita. Vi è un consenso chiaro che certe forme di tassazione, in particolare sul reddito delle persone e delle società sono più dannosi per la crescita di altri quali il consumo e le tasse di proprietà. Tuttavia le decisioni per i singoli Stati membri sono colorati da importanti differenze strutturali nelle loro economie, nonché diversi approcci storici. Come la vedo io, l´esercizio dovrebbe tener conto della situazione specifica di ciascuno Stato membro, e in particolare nella zona Euro. Per questo motivo, si potrebbe immaginare un uso più intensivo del semestre europeo per il coordinamento delle politiche fiscali, attraverso l´elaborazione di raccomandazioni specifiche per paese. Come parte del generale di governance economica rinforzata, ciò contribuirebbe alla progettazione di efficaci e adatti per le riforme fiscali scopo nazionale. - L´ultima domanda: Come possiamo garantire che i nostri obiettivi comuni dell´Unione monetaria non sia compromessa da forme di concorrenza fiscale e di assicurare un´equa assegnazione pienamente fiscale rispetto? Vivere all´interno di un´unione monetaria ha probabilmente aumentato il grado di mobilità dei fattori tra Stati membri. Ciò sottolinea ancora di più la necessità di avere una visione condivisa sulle questioni di concorrenza fiscale. Questo può essere più complesso in una situazione in cui ci sono molti livelli di governance con differenti potestà impositiva. In aggiunta alle norme del trattato in materia di concorrenza, l´Ue ha cercato di contrastare la concorrenza fiscale attraverso il passato, anzi continua, il lavoro del gruppo codice di condotta sulla tassazione delle imprese. Questo gruppo è stato tuttavia creato una situazione in cui vi era forse meno interdipendenza quanta ce n´è ora, la mobilità dei fattori anche meno. E ´tempo di riflettere se la specificità di un´unione monetaria potrebbe significare che più deve essere fatto nel campo della concorrenza fiscale al fine di garantire l´assegnazione fiscale leale. Signore e Signori, La crisi ha cambiato atteggiamento verso il nostro approccio imposizione all´interno dell´Ue. Sono finiti i giorni in cui gli Stati membri possono "fare da soli", applicazione di politiche fiscali in isolamento senza pensare a ciò che i loro vicini stanno facendo. Ciò è tanto più vero in una unione monetaria. I leader dell´Unione europea hanno più volte sottolineato la tassazione come una componente fondamentale nei nostri sforzi di recupero, una componente fondamentale nella nostra governance economica rinforzata. E alcuni di loro sono, giustamente, impegnata a progredire e ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili, tra cui ad esempio la cooperazione rafforzata prevista dalle norme del Trattato. Sono lieto di dichiarare aperto il Tax Forum 2012 di Bruxelles. Sono sicuro che il vostro dibattito sarà ancora una volta contribuire a plasmare la politica fiscale europea. Perché? Perché anche quest´anno, alcuni tra i più illustri oratori hanno accettato di condividere le loro opinioni sul tema di grande importanza e attualità. Vorrei vivamente li ringrazio per aver accettato il nostro invito. Attendo con ansia le loro presentazioni e ai dibattiti in questi due giorni Vi ringrazio molto per la vostra attenzione e che ora invitare la signora Sharon Bowles, presidente del Comitato affari economici e monetari del Parlamento europeo a prendere la parola.  
   
   
VISITA ASHTON NEL NORD DELLA FINLANDIA, SVEZIA E NORVEGIA PER SOTTOLINEARE L´IMPORTANZA DI POTENZIARE LE POLITICHE DELL´UNIONE EUROPEA NELLA REGIONE ARTICA  
 
Bruxelles, 6 marzo 2012 - Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell´Ue per la politica estera e di sicurezza / Vice-presidente della Commissione europea, viaggia verso l´Artico questa settimana, dove terrà dei colloqui ad alto livello dirigenti finlandesi, svedesi e norvegesi. I cambiamenti nell´Artico hanno oggi uno strategico, economico e ambientale ancora più importante per l´Ue rispetto alla pubblicazione della prima comunicazione su questa regione nel 2008. La visita del rappresentante svilupperà un documento di monitoraggio la cui adozione è prevista per la primavera. Essa rafforzerà l´interesse che la porta dell´Ue per l´Artico e tornerà alla richiesta dell´Unione europea per l´ottenimento dello status di osservatore permanente presso il Consiglio artico. Prima della sua visita, il commissario Ashton ha rilasciato la seguente dichiarazione: "L´ue sta già dando un prezioso contributo alla cooperazione politica e finanziaria nella regione artica attraverso la ricerca e la considerazione, con i nostri vicini, i problemi di trasporto, energia, sicurezza e all´ambiente marittimo.Nello sviluppare la nostra politica verso l´Artico, vogliamo imparare e ad ascoltare chi conosce la regione meglio. Sono convinto che l´Europa possa svolgere un ruolo ancora più positivo in futuro. Vogliamo fare tutto quanto in nostro potere per contribuire ad una fruttuosa cooperazione in regione ". Martedì, 6 marzo, l´Alto rappresentante incontrerà con il presidente della Finlandia Sauli Niinistö, il primo ministro Jyrki Katainen, il ministro degli Esteri Erkki Tuomioja e il Ministro per lo Sviluppo, Heidi Hautala. Lei incontrerà anche con il Parlamento Speaker Saami, Klemetti Näkkäläjärvi. Si parlerà in un seminario presso il Centro Artico dell´Università della Lapponia. Mercoledì 7 marzo si recherà il Lkab miniera di Kiruna, in Svezia, insieme al ministro degli Esteri svedese Carl Bildt e la stazione satellitare a Esrange. Ha poi volare a Svalbard, in Norvegia, e University Center, dove si incontrerà con il ministro degli Esteri norvegese Jonas Gahr Støre. Giovedi, March 8 sarà dedicata alla visita del ghiacciaio e stazione meteorologica Kongsvegen. M me Ashton sarà il keynote speaker alla conferenza annuale nazionale sull´Europa che si terrà a Oslo.  
   
   
DONNE AI VERTICI AZIENDALI: LA COMMISSIONE VALUTA COME INFRANGERE IL SOFFITTO DI CRISTALLO  
 
Bruxelles, 6 marzo 2012 – Un anno fa la Commissaria europea per la Giustizia, Viviane Reding, chiedeva misure di autoregolamentazione credibili per portare più donne alla guida delle imprese europee (vedi Memo/11/124). Oggi una relazione pubblicata dalla Commissione europea mostra gli scarsi risultati fin qui ottenuti: la presenza delle donne ai vertici delle principali società europee è di appena il 13,7% (un consigliere su sette). Sebbene il risultato sia lievemente migliore rispetto all’11,8% del 2010, di questo passo ci vorranno ancora 40 anni per raggiungere un equilibrio di genere accettabile (entrambi i sessi rappresentati per almeno il 40%). I dati attualmente disponibili mostrano che l’equilibrio di genere ai vertici aziendali incide positivamente sulle prestazioni delle imprese, sulla competitività e sui profitti. In uno studio della Mckinsey si legge ad esempio che le società con rappresentanza paritaria realizzano profitti del 56% superiori rispetto a quelle a conduzione unicamente maschile. Un’analisi condotta da Ernst & Young sulle 290 principali società quotate in borsa mostra che le imprese con almeno una donna nel consiglio di amministrazione realizzano utili decisamente più elevati rispetto a quelle in cui le donne sono del tutto assenti dai vertici aziendali. Per individuare le misure in grado di ridurre il divario di genere tuttora esistente ai vertici delle società europee, la Commissione ha avviato oggi unaconsultazione pubblica sui possibili interventi a livello dell’Unione, tra cui misure legislative, che permettano di riequilibrare la rappresentanza uomo-donna nei consigli di amministrazione. Sulla scorta dei pareri raccolti con la consultazione, che scade il 28 maggio 2012, la Commissione deciderà come intervenire nel corso dell’anno. La relazione sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione pubblicata oggi fa il punto della situazione ad un anno dall’appello della Commissaria Viviane Reding: invitando a sottoscrivere, su base volontaria, un impegno formale per più donne alla guida delle imprese europee, un anno fa la Commissaria chiedeva infatti alle società europee quotate in borsa di impegnarsi a portare le quote rosa nei consigli di amministrazione al 30% entro il 2015 e al 40% entro il 2020.Negli ultimi dodici mesi hanno però aderito all’iniziativa appena 24 società in tutta Europa. “Un anno fa ho chiesto alle imprese di aumentare volontariamente la presenza delle donne nei consigli di amministrazione. Il mio appello, sostenuto dal Parlamento europeo, è stato trasmesso alle organizzazioni professionali dai ministeri del lavoro, degli affari sociali e delle pari opportunità di molti Stati membri. Constato però con rammarico che l’autoregolamentazione non ha dato finora grandi risultati”, ha affermato Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria europea per la Giustizia. “La scarsa presenza delle donne ai vertici aziendali impedisce all’Europa di essere competitiva e di crescere economicamente. Per questo motivo diversi Stati membri, tra cui Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi e Spagna, cominciano a porsi il problema introducendo leggi sulle quote rosa nei consigli di amministrazione. In Danimarca, Finlandia, Grecia, Austria e Slovenia sono state adottate norme sulla parità di genere negli organi di governo delle società statali. Le quote rosa non suscitano il mio entusiasmo, ma i risultati mi piacciono. Non dobbiamo però dimenticare che le imprese che operano in più Stati membri nel mercato interno dovranno di volta in volta adeguarsi a diverse normative nazionali sulle quote rosa se vogliono partecipare agli appalti pubblici. È per questo motivo che il programma di lavoro della Commissione per il 2012 prevede un iniziativa per far fronte al problema. Oggi invito il pubblico – singole aziende, parti sociali, Ong interessate e cittadini – a esprimersi sulle misure che l’Unione dovrebbe adottare per equilibrare la presenza uomo-donna nei consigli di amministrazione. È ora di infrangere quel soffitto di cristallo che in Europa continua ad ostacolare l’ascesa di donne di talento ai vertici delle società quotate in borsa. Il mio impegno per il cambiamento si costruirà a stretto contatto con il Parlamento europeo e con tutti gli Stati membri”. Nel 2011 l’equilibrio di genere negli organi di governo delle imprese europee ha registrato il miglior risultato degli ultimi anni (+ 1,9 punti percentuali da ottobre 2010 a gennaio 2012, contro un aumento di lungo periodo di 0,6 punti percentuali l’anno nell’ultimo decennio), un aumento dovuto alle sollecitazioni della Commissione e del Parlamento europeo (Memo/11/487) e alle iniziative legislative degli Stati membri. La Francia, che nel 2011 ha introdotto una legge sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione, incide da sola su circa la metà dell’aumento nell’Unione. Nell’insieme però il cambiamento va molto a rilento. Nelle principali società, il numero di donne che presiedono consigli di amministrazione è addirittura diminuito, passando dal 3,4% del 2010 al 3,2% di gennaio 2012. In Europa l’opinione pubblica è chiaramente a favore di un cambiamento di rotta: secondo un nuovo Eurobarometro pubblicato oggi (vedi allegato) l’88% degli europei ritiene che, a parità di competenze, le donne debbano avere pari rappresentanza ai vertici aziendali. Il 76% degli interpellati è del parere che le donne abbiano le competenze necessarie mentre il 75% è d’accordo ad introdurre leggi sulla parità di genere nei consigli di amministrazione, leggi il cui rispetto, per una maggioranza relativa (49%), andrebbe assicurato con sanzioni pecuniarie.  
   
   
IL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ANTONIO TAJANI HA INCONTRATO IL 1° MARZO A BRUXELLES IL PRIMO MINISTRO GRECO LUCAS PAPADEMOS  
 
Bruxelles, 6 marzo 2012 - Il Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, Antonio Tajani, ha incontrato il Primo Ministro greco Lucas Papademos. Al centro dei colloqui, la collaborazione con la Commissione europea affinché la Grecia torni al più presto sulla via della crescita e della creazione di nuovo lavoro. Papademos e Tajani hanno concordato sulla necessità di sostenere gli sforzi del governo greco per far ripartire l´economia reale, aiutando le Pmi ad avere un maggiore accesso al credito e a mercati internazionali. In particolare, Tajani ha enunciato le principali azioni concrete portate avanti dalla Commissione per facilitare l´accesso ai capitali, anche tramite fondi dati in garanzia agli intermediari finanziari e l´azione della Banca Europea d´Investimento. Considerato il carattere prioritario di queste azioni per le Pmi greche, Tajani ha sottolineato di aver chiesto maggiori fondi per rafforzare la disponibilità in loro favore. Il Primo Ministro e il Vice Presidente hanno concordato che la creazione di un contesto migliore per il business - anche tramite una lotta senza quartiere alla burocrazia inutile – e, una maggiore accesso a mercato interno europeo e ai mercati dei paesi emergenti, sono essenziali per far ripartire il motore dell´economia greca. In proposito, Tajani si è impegnato a rafforzare la collaborazione con l´amministrazione greca nell´azione di semplificazione e a favore di più libertà d´impresa e, a coinvolgere rappresentanti dell´industria e delle Pmi greche nelle prossime missioni che farà in Colombia, Messico, Usa, Cina e Vietnam. Altro tema chiave per la crescita discusso, la maggiore collaborazione tra Grecia e Commissione sulla promozione del turismo, anche tramite una maggiore liberalizzazione e semplificazione delle procedure per visti – specie con i paesi emergenti – e, l´ attuazione di programmi pilota sul turismo in bassa stagione e per i pensionati. E´ stato anche concordato di promuovere insieme un evento in Grecia dedicato alle possibile azioni da attuare con urgenza per promuovere lo sviluppo di più Pmi e il rafforzamento della base industriale greca, essenziale per far tornare il paese competitivo.  
   
   
LA COMMISSIONE SVILUPPO REGIONALE DEL PARLAMENTO EUROPEO (REGI) AD ANCONA PER PARLARE DI MACROREGIONE  
 
Bruxelles, 6 Marzo 2012 - Ancona e le Marche sede d´incontro per il Parlamento Europeo. Il 2 marzo a Palazzo Raffaello la Commissione sviluppo regionale del Parlamento Europeo (Commissione Regi) si e` infatti riunita per approfondire la strategia macroregionale Adriatico Ionica. All´ordine del giorno la preparazione di un rapporto sul tema ´Evoluzione delle strategie macro-regionali dell´Ue: pratiche attuali e prospettive d´avvenire, in particolare nel Mediterraneo´ nell´ambito del quale la Commissione ha avviato un processo di concertazione con l´insieme delle regioni coinvolte nel progetto. Un primo incontro si era svolto a Barcellona per l´area sud ´ ovest dell´Europa. Nel quadrante sud est invece l´onore di ospitare la riunione e` toccato alla Regione Marche. Ospite d´eccezione l´europarlamentare Francois Alfonsi, relatore del documento di lavoro ´Evoluzione delle Strategie macroregionali dell´Ue´. ´Ci riempie di orgoglio e responsabilita` ´ ha dichiarato nel suo intervento il presidente della Regione Gian Mario Spacca - la scelta delle Marche e della citta` di Ancona come sede dell´incontro. Significa che l´Unione Europea riconosce l´esperienza e la progettualita` dell´area adriatico ionica nella cooperazione territoriale. Partecipiamo a questo incontro per sottolineare il nostro impegno a sostenere presso le Istituzioni europee la costituzione di ulteriori Macroregioni, oltre al Baltico e al Danubio, cosi` come suggerito dalle conclusioni del Consiglio Europeo del 24 giugno 2011. Si tratta di un importante tassello. Ad Alfonsi abbiamo chiesto di dare impulso e concretezza alla strategia generale dell´Unione Europea per le Macroregioni, e di sostenere presso l´Ue il riconoscimento istituzionale di una strategia per la Macroregione Adriatico-ionica che dia una cornice compiuta e sinergica ai progetti e alle molteplici iniziative in corso in quest´area´. E´ questo un obiettivo gia` stato sancito ufficialmente il 5 maggio 2010, sempre ad Ancona, nel corso della riunione del Xii Consiglio Adriatico-ionico con tutti i Ministri degli Esteri dei Paesi aderenti all´Iai, ribadito il 23 maggio 2011 a Bruxelles nel corso della Xiii Riunione del Consiglio Adriatico-ionico. ´``Quando, nel 1989, il muro di Berlino e` crollato ´ ha detto ancora Spacca - intorno al mar Adriatico ``linea di frontiera`` si e` registrata una crisi di grandi proporzioni come la frammentazione dell``ex Jugoslavia e la conseguente sanguinosa guerra fratricida, scoppiata tra il 1991 e il 1995, e fenomeni sociali drammatici, come lo sbarco dei profughi albanesi sulle coste italiane. A fronte di questa situazione, un ruolo molto importante e` stato svolto proprio dalle citta`, dalle articolate organizzazioni della societa` civile e dalle Regioni, che si sono fatte carico delle ragioni di un dialogo che, partendo dal basso, sapesse trasformare il mare Adriatico, da "linea di frontiera" in un rinnovato spazio di pace. Una progettualita` che anche la nostra Regione Marche ha condiviso, con concrete iniziative di cooperazione. Oggi i profondi cambiamenti dei rapporti internazionali - ha proseguito Spacca - impongono all´Unione Europea una sempre piu` convinta presa di coscienza delle sue responsabilita`. La collocazione dell´Italia, la sua proiezione verso il sud est europeo ci conferiscono un ruolo speciale nei confronti dei Paesi non membri dell´Unione Europea per i quali siamo un interlocutore apprezzato e stimato. E´ nostro specifico interesse valorizzare la dimensione adriatica e ionica, in ambito europeo, quale area vitale per lo sviluppo economico e cornice ideale per promuovere uno scambio proficuo tra le societa` civili del bacino. Come e` avvenuto per il Baltico, area nella quale pre-esisteva un consolidato tessuto di cooperazione tra i diversi Paesi, cosi` per l´Adriatico e lo Ionio l´elaborazione di una strategia europea potra` avvalersi della collaborazione delle reti esistenti nell´area (Forum delle Citta`, Forum delle Camere di Commercio, Forum delle Universita` dell´Adriatico e dello Ionio e dell´Euroregione Adriatica) e potra` basarsi sulla pluralita` di iniziative, programmi e progetti gia` in atto, adattando gli strumenti a disposizione alle peculiarita` delle varie realta`, senza perdere di vista l´obiettivo complessivo che e` quello di rafforzare la coesione di tutta l´Unione Europea dando un valore aggiunto al concetto di cittadinanza europea´. In questa prospettiva, la strategia macroregionale puo` diventare un importante strumento per dare concretezza all´obiettivo della coesione territoriale fortemente sostenuta dal Trattato di Lisbona ed agevolare le procedure per l´ingresso nell´Ue di Stati candidati e potenzialmente candidati. ´La sfida - ha concluso Spacca - e` impegnativa ed e` necessario affrontarla con la massima unione degli Stati, delle diverse Istituzioni coinvolte, delle comunita` e dei numerosi soggetti interessati, perche` soltanto una governance articolata su piu` livelli, tra i quali in particolare la scala regionale, e` in grado di preservare la vocazione europea di simili processi e assicurare la complementarieta` con la politica per lo sviluppo regionale dell´Unione Europea. In questo senso il sistema delle Regioni italiane e` fortemente impegnato per l´inserimento, nell´agenda dei lavori del prossimo Consiglio Europeo del 28 giugno, del mandato alla Commissione Europea per l´avvio della Strategia macroregionale adriatico ionica´. ´Le strategie macroregionali ´ ha affermato l´europarlamentare François Alfonsi -, forniscono un quadro di riferimento pertinente alle politiche di coesione e favoriscono la cooperazione intersettoriale nell``ambito di un medesimo territorio. Tale quadro puo` orientare gli investimenti verso una maggiore complementarieta` e influire sulle rispettive priorita` di ogni piano regionale di sviluppo di una stessa macroregione europea, consentendo una visione d``insieme e vere e proprie sinergie nell``ambito di un approccio integrato. Un altro vantaggio e` rappresentato dal fatto che tale strategia consente una maggiore partecipazione e una maggiore cooperazione fra i diversi strumenti d``intervento a disposizione dell``Unione europea, al di la` dei meri stanziamenti destinati alla politica di coesione. Questo vale in particolare per la Banca europea degli investimenti (Bei). La strategia regionale consente altresi` la realizzazione di una convergenza tra le risorse delle regioni e dei diversi Stati membri attraverso una governance multilivello. Si tratta di una strategia vantaggiosa per tutte le parti in causa´. All´incontro sono intervenuti anche alcuni parlamentari marchigiani: Silvana Amati, Mario Baldassarri, Marina Magistrelli, Luciana Sbarbati. Tra i presenti anche il Rettore dell´Universita` Politecnica delle Marche Marco Pacetti, il presidente della camera di Commercio di Ancona Rodolfo Giampieri, l´ambasciatore segretario generale della Iai Fabio Pigliapoco, il tecnico Marco Bellardi fautore del progetto della Macroregione Adriatico Ionica e Michele Brisighelli, segretario generale del Forum delle Citta` dell`` Adriatico e dello Ionio. Scheda Tecnica L´area Adriatico Ionica si estende per oltre 600 mila chilometri quadrati in cui vivono circa 60 milioni di persone. L´aspettativa di vita media e` di 77 anni per gli uomini e di 82 anni per le donne. Il Pil complessivo ammonta a 956.224 milioni di euro pari all´1,83% del Pil mondiale. Il Pil pro capite ammonta ad ´ 16.201. La forza lavoro complessiva e` di 21 milioni di occupati. La proposta di costruire la Macro Regione Adriatico Ionica vuole valorizzare tutte le esperienze di cooperazione gia` esistenti e allo stesso tempo intende sviluppare un forte consenso su tutte le piu` importanti problematiche che interessano il bacino Adriatico Ionico: - la protezione e il mantenimento di un ambiente piu` sostenibile; - l´avvio di uno sviluppo economico e sociale piu` equilibrato; - il miglioramento dell´accessibilita`; - il rafforzamento delle istituzioni democratiche locali; - la garanzia della sicurezza dell´intero bacino. Ed e` in questo ambito che la Regione Marche rivendica con forza il completamento e l´estensione del Corridoio Europeo n. 1 ´Baltico ´ Adriatico´ sino alla citta` di Bari. Questi principi sono contenuti nel Parere d´iniziativa, approvato all´unanimita`, dall´Assemblea del Comitato delle Regioni l´11 ottobre 2011, su proposta della Regione Marche, parere che costituisce un importante risultato per una proficua interlocuzione con il Parlamento e con la Commissione Europea. Va infine sottolineato che l´iniziativa della Regione Marche e` sostenuta con convinzione anche dal governo nazionale italiano. Il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, nel suo intervento al Convegno ´Vecchi e nuovi attori nel Mediterraneo che cambia´ a Catania il 09 dicembre 2011 e dal Sottosegretario Marta Dassu` nel suo intervento al Senato l´11 gennaio 2012 in occasione dell´approvazione delle sei mozioni riguardanti la Strategia macroregionale adriatico-ionica, ha affermato: ´La creazione di una Macroregione Adriatico Ionica e` una priorita` di questo Governo, cosi` come lo era del Governo precedente´.  
   
   
EUROPA: REGIONE ABRUZZO AD ANCONA PER MACRO REGIONE ADRIATICA  
 
Pescara, 6 marzo 2012 - Il vice presidente della Giunta Abruzzo, Alfredo Castiglione, ha incontrato l’ 1 marzo ad Ancona, nella sede della Regione Marche, l´eurodeputato Francois Alfonsi, presidente della Commissione Sviluppo regionale, ed il Presidente della Regione Marche Gian Marco Spacca. "L´incontro-dibattito di oggi sancisce l´esigenza di giungere alla definizione dell´Europa dei Popoli. Non è più il tempo degli aiuti finanziari verticali, ma di coinvolgimenti orizzontali dove le regioni, istituzioni e Stati della nuova Europa dell´Est riescono a dar vita ad una strategia comune per un maggiore potere contrattuale". Così Alfredo Castiglione, vice presidente della Regione con delega allo Sviluppo Economico. "Mi sono trovato in piena sintonia - ha affermato Castiglione - con l´eurodeputato Alfonsi ed il presidente della Regione marche Spacca, anche in considerazione dell´approvazione all´unanimità nel nostro Consiglio regionale dell´ordine del giorno sulla macro regione e sull´attuazione di tutte le sinergie tra le nostre regioni di confine che non sono delle lande grigie, ma realtà vive, che vogliono e devono uniformarsi all´interno del bacino adriatico-ionico, per arrivare al libero scambio nel Mediterraneo". "La strategia regionale - prosegue Castiglione - consente di realizzare una convergenza tra le risorse delle Regioni e dei diversi Stati membri, attraverso una governance multilivello. Si tratta di una strategia vantaggiosa per tutte le parti in causa. Il funzionamento delle macroregioni deve sottrarsi all´insidia di una governance intergovernativa, nonostante la sua natura transfrontaliera porti con se la partecipazione degli Stati membri interessati. Soltanto una governance articolata su più livelli è in grado di preservare la vocazione europea di simili processi ed assicurare la complementarietà rispetto alla politica per lo sviluppo regionale dell? unione europea. Infrastrutture, Energia, Ambiente e Turismo - rammenta Castiglione - sono stati i temi trattati e che fanno parte delle future strategie cui ho dato la disponibilità della Regione Abruzzo, anche per ipotesi future di iniziative nel nostro territorio. Si tratta di una sfida senz´altro impegnativa - conclude Castiglione - e va affrontata con la massima adesione possibile da parte degli attori coinvolti nell´elaborazione di una strategia comune che sarà basata su programmi, iniziative e progetti già in atto, adattando gli strumenti a disposizione alle peculiarità delle varie realtà. E ciò senza perdere di vista l´obiettivo complessivo che è quello di rafforzare la coesione di tutta l´Unione Europea, dando valore aggiunto al concetto di cittadinanza europea".  
   
   
NUOVI FONDI COMUNITARI: "COTER" APPROVA PARERE PRESIDENTE MARINI  
 
Lisbona, 6 marzo 2012 - "Sono particolarmente soddisfatta per l´approvazione all´unanimità, in sede di Commissione coesione territoriale, del parere affidatomi dal Comitato delle Regioni d´Europa, relativo alla definizione del regolamento generale dei nuovi fondi comunitari per il periodo 2014-2020". Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a Lisbona per la riunione della Commissione Politica di Coesione Territoriale (Coter) del "Cdr" sul futuro della Politica di coesione. "In un momento in cui l´economia europea è in grave difficoltà, la crescita è ferma e la disoccupazione è in aumento, e in un periodo caratterizzato da una persistente carenza di risorse pubbliche, i fondi comunitari rappresentano, soprattutto per le regioni, la maggiore opportunità di investimenti concreti e significativi per la crescita e lo sviluppo economico delle comunità amministrate". Per queste ragioni il voto unanime della Commissione assume un particolare ed importante significato, segno di una generale condivisione della necessità di indirizzare i nuovi fondi comunitari verso politiche in grado realmente di favorire la crescita dell´economia e la cooperazione territoriale. La presidente, illustrando il parere, ha sottolineato come esso ponga anche un altro importante punto: "E´ importante che il Fondo sociale sia stato mantenuto nell´ambito delle politiche di coesione e che lo stesso venga dotato di risorse adeguate". "Noi rappresentanti dei governi locali, siamo molto vicini ai cittadini, per cui avvertiamo in maniera ancora più pressante la generalizzata preoccupazione delle nostre comunità. E´ certamente essenziale che si mettano in atto politiche di rigore, ma sono altrettanto importanti, ed urgenti - per scongiurare il rischio della stagnazione economica o di una nuova recessione - azioni tese a contrastare la crisi economica e sostenere lo sviluppo dei territori europei. In questo senso i nuovi Fondi europei potranno consentire significativi investimenti in ricerca scientifica e innovazione tecnologica, per sostenere la competitività delle imprese e dei territori, per continuare a spingere il sistema produttivo regionale verso più elevate capacità di innovazione, per supportare i percorsi di sviluppo formativo e professionale dei lavoratori e delle persone in generale, per favorire maggiore occupazione, soprattutto quella giovanile e femminile. Per la presidente Marini occorre, inoltre, un giusto coinvolgimento delle comunità regionali e locali, e quindi dei rispettivi livelli di governo locale nella futura programmazione dei fondi europei: "Per questa ragione nel parere chiediamo espressamente che vi sia un ruolo primario delle Regioni nell´elaborazione, negoziazione ed attuazione dei contratti di partenariato che definiranno come dovranno essere investite le risorse. Anche perché sono soprattutto le Regioni e le autorità locali ad attuare le politiche di coesione, interpretando i bisogni e le opportunità delle comunità locali, oltre ad assicurare spesso quota parte dei necessari cofinanziamenti". "Vorrei, inoltre, ricordare come i Fondi strutturali abbiano sempre rappresentato per l´Umbria uno strumento essenziale delle politiche pubbliche volte allo sviluppo. In particolare in questa fase, diventa ancor più preziosa la nuova programmazione per rafforzare il nostro tessuto economico, soprattutto le piccole e medie imprese, per favorire maggiore occupazione qualificata. Ed anche per supportare il nuovo modello di sviluppo per la nostra regione, che dovrà indirizzarsi verso un´economia più sostenibile ambientalmente". Il parere sarà sottoposto al vaglio della seduta plenaria del Comitato delle Regioni nel prossimo mese di maggio e, successivamente, trasmesso a Commissione e Parlamento Europeo.  
   
   
IN TRENTINO IL CONSOLE GENERALE DI SVIZZERA A MILANO  
 
Trento, 6 marzo 2012 - Cordiale incontro tra il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai e il Console generale di Svizzera a Milano, Massimo Baggi, ieri, nella sede di piazza Dante. Al centro del colloquio - preceduto da uno scambio di doni "editoriali": un libro sulle Dolomiti e il numero speciale della rivista di geopolitica, Limes, dedicato proprio alla Svizzera - le possibili occasioni per accrescere i rapporti di collaborazione tra due realtà con molte complementarietà economiche e con la medesima collocazione geografica, nel cuore delle Alpi. Ammonta oggi a oltre 60 milioni di euro l´export dal Trentino verso la Svizzera, con circa 150 aziende coinvolte. Ed è in crescita il numero dei turisti svizzeri che scelgono il Trentino: 150 mila le presenze e 32 mila gli arrivi nell´ultima stagione. Nel corso dell´incontro - cui ha partecipato anche Raffaele Farella, dirigente per l´internazionalizzazione e la promozione estera - si è convenuto circa l´ opportunità di rafforzare i già proficui rapporti economici ed istituzionali bilaterali: in questa prospettiva si è richiamata la presenza del Trentino ad Olma, la fiera svizzera dell´agricoltura e dell´alimentazione che si tiene annualmente a San Gallo e un altro imminente appuntamento, quello di Zurigo dei prossimi 21 e 22 maggio, dove i temi dell´agroalimentare e del turismo saranno al centro dell´attenzione attraverso alcuni specifici eventi di promozione commerciale. Infine si è delineata la possibilità di un confronto legato ad una priorità strategica - quella di privilegiare il trasporto delle merci su rotaia rispetto al traffico su gomma - che trova significativa convergenza nelle scelte infrastrutturali che i Paesi dell´arco alpino si troveranno a sostenere nei prossimi anni, dal Gottardo al Brennero.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER HA RICEVUTO IL CONSOLE GENERALE SVIZZERO A MILANO, MASSIMO BAGGI  
 
Bolzano, 6 marzo 2012 - Il console generale della Svizzera a Milano, Massimo Baggi, è stato ricevuto il 5 marzo dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder. Al centro dell’incontro una serie di tematiche di comune interesse. Nel corso del cordiale colloquio odierno tra il console generale della Svizzera a Milano, Massimo Baggi ed il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, sono state toccate alcune tematiche di comune interesse come il traffico transalpino ed in particolare il tunnel di base del Brennero, i progetti Interreg ai quali prendono parte la Svizzera e l’Italia, la collaborazione nell’ambito dell’Esposizione mondiale, che avrà luogo a Milano nel 2015, ed i futuri sviluppi della Macroregione Alpina. Massimo Baggi, del Canton Ticino, è stato nominato console generale della Svizzera a Milano nel settembre del 2010.  
   
   
FINANZE FVG: ACCOLTE ISTANZE DELLA REGIONE A TUTELA SPECIALITá  
 
 Trieste, 6 marzo 2012 - L´assessore regionale alle Finanze del Friuli Venezia Giulia Sandra Savino informa che con il decreto legge n. 16 del 2012 sulla semplificazione tributaria - pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 2 marzo, il Governo ha dato soluzione a due questioni di tutto rilievo in materia finanziaria, sulle quali si è incentrato il dialogo tra Stato e Regione negli ultimi mesi: si tratta dei problemi dell´addizionale comunale e provinciale sull´accisa sull´energia elettrica e del trasferimento compensativo dell´ex ici prima casa. "Esprimo la mia più viva soddisfazione circa i risultati ottenuti presso il Governo centrale. Si tratta del giusto riscontro alle prerogative di specialità della Regione, frutto del dialogo con lo Stato e di un forte impegno sia politico che tecnico". Esordisce con queste parole l´assessore Savino in merito alle nuove misure introdotte in materia finanziaria, che vanno a riequilibrare la posizione della nostre Regione rispetto alle istanze centrali. Ed aggiunge: "su questa stessa strada intendiamo proseguire nelle prossime tappe del confronto con lo Stato in materia di federalismo fiscale". Quanto alla prima questione, bisogna ricordare che, con alcuni provvedimenti ministeriali di fine 2011, lo Stato aveva disposto che sul territorio delle Regioni a statuto speciale venisse applicata sia l´accisa base sull´energia elettrica, nella misura maggiorata valevole per tutto il territorio italiano, sia l´addizionale comunale e provinciale (che veniva invece abolita nei territori delle Regioni a statuto ordinario): da qui una grave disparità di trattamento dei cittadini delle autonomie speciali, gravati da una doppia imposizione. Con l´articolo 4, comma 10 del decreto legge si pone fine alla discriminazione, abolendo le addizionali - a decorrere dal prossimo primo aprile - anche nelle Regioni a statuto speciale. Nei prossimi mesi si prospetta dunque un alleggerimento delle bollette di aziende e famiglie. Quanto alla seconda questione, è noto che il decreto "salva Italia" dello scorso dicembre aveva abrogato la norma che attribuiva un trasferimento compensativo ai Comuni rispetto al venir meno (all´epoca del governo Berlusconi) dell´Ici sulla prima casa. Ciò aveva sottratto una considerevole quantità di risorse dai bilanci dei Comuni del Friuli Venezia Giulia. Con l´art. 4, comma 5, si pone rimedio al problema ripristinando il trasferimento.  
   
   
PRESENTATO BOLLETTINO FABBISOGNO FINANZIARIO REGIONE SICILIA  
 
Palermo, 6 marzo 2012 - Il fabbisogno finanziario della Regione siciliana, per gli anni 2012/2013, ha un andamento decrescente rispetto al 2011. Ne consegue una flessione del ricorso al credito che deve essere finalizzato agli investimenti. Questo il dato piu´ significativo del primo Bollettino sul fabbisogno della Regione presentato oggi che contiene i dati delle posizioni debitorie esistenti. In particolare il Bollettino aggiorna, al 31 dicembre 2011, i dati pubblicati nel precedente numero zero di Ottobre scorso. Nel dettaglio si rileva l´attivazione di nuovi prestiti per 817.924.000 euro e il rimborso della quota di ammortamento del debito residuo a dicembre 2011 per 146.134.506 euro. Il nuovo debito scaturisce dall´attivazione di due contratti sottoscritti dalla Regione Siciliana nel 2010 per 166.500.000 e nel 2011 per 651.424.000. Entrambi i prestiti sono stati contratti a tasso fisso con la Cassa Depositi e Prestiti, il primo al 4,030% e il secondo al 6,530%, con ammortamento semestrale a partire dal mese di giugno 2012. Per quanto riguarda i "prodotti derivati" la Ragioneria Generale della Regione, oltre ad effettuare un costante monitoraggio, ha intrapreso un´attivita´ di controllo con gli operatori finanziari, mirata alla revisione in termini piu´ favorevoli alla Regione per contenere e ridurre gli oneri. "Con la pubblicazione del Bollettino - ha detto l´assessore Armao -, peraltro inserito nel programma dell´amministrazione digitale degli open data, si avvia una strategia informativa che pone al centro il cittadino e le istituzioni. Lo sforzo di sintesi, a vantaggio della chiarezza e della trasparenza, consentira´ a chiunque di seguire da vicino la dinamica del debito e la politica di gestione attiva adottata dalla Regione Siciliana". Questo numero del Bollettino evidenzia l´entita´ della passivita´ pari a circa euro 5,3 miliardi, in gran parte formatasi nelle precedenti gestioni di governo, a fronte di una massa finanziaria che ogni anno movimenta circa euro 27 miliardi in entrata e in uscita. Sono reperibili anche altre importanti informazioni come ad esempio il fatto che la natura delle controparti del debito a carico della Regione e´ istituzionale essendo rappresentata per circa il 96% dl Mef, Cassa depositi e Prestiti e Bei e che la componente a tasso fisso rappresenta l´83,4% dell´esposizione debitoria. "E´ indubbio che il bilancio regionale negli ultimi esercizi finanziari presenta una maggiore rigidita´ - ha proseguito Armao - che e´ effetto delle ingenti prescrizioni di taglio alle spese (quasi un miliardo per il solo 2012), che le due manovre del 2011 ci hanno imposto. Essa e´ strettamente dipendente dai declassamenti operati dalle tre agenzie di rating, che, anche in questo caso, sono effetto diretto del dawngrade operato sul debito sovrano dello Stato italiano. Tutto cio´ impone una piu´ accentuata attenzione nella gestione del debito ed una grande trasparenza nei confronti dei cittadini-contribuenti e del mercato". "Con la pubblicazione del Bollettino - ha detto il Ragioniere generale, Biagio Bossone - intendiamo progressivamente sviluppare e rendere nota l´analisi di sostenibilita´ del debito pubblico siciliano, da articolare secondo le ´best practices´ metodologiche adottate in ambito internazionale. Tali pratiche richiedono che l´analisi sia condotta con periodicita´ regolare e che essa contempli: la proiezione della dinamica del debito lungo un orizzonte temporale sufficientemente lungo e un´analisi della vulnerabilita´ del debito a shock esterni e/o derivanti da scelte di politica economica, effettuata sulla base di opportuni stress test rispetto a valori tendenziali di base; la valutazione dei rischi di stress del debito rispetto a soglie critiche individuate sulla base della qualita´ delle politiche economiche e delle istituzioni locali; la formulazione di raccomandazioni per una gestione del debito che ne limiti gli eventuali rischi di stress". "La grande novita´ introdotta dal trattato sulla stabilita´ - ha spiegato l´assessore per l´Economia - che entro un anno prevede il pareggio di bilancio, determinera´ effetti anche in Sicilia. La Regione dovra´ rispettare i principi del trattato, anche per quanto riguarda l´indebitamento. Quindi, una gestione attiva e programmata dell´indebitamento, costituisce un elemento essenziale per il rispetto di vincoli che presto diverranno cogenti, ma ai quali il Governo regionale intende prepararsi per tempo". Armao ha concluso affermando che "l´ineludibile azione di risanamento avviata dal governo regionale punta ad un deciso recupero di credibilita´ della Sicilia non solo sul piano contabile e finanziario, ma sopratutto istituzionale. Solo con i ´conti in regola´ la Sicilia potra´ affrontare il difficile cammino di uscita da una grave crisi economica mondiale ed essere cosi´ protagonista della ripresa del nostro Paese".  
   
   
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: TONDO, RIORGANIZZARE USANDO LA RAGIONE FVG  
 
Palmanova, 6 marzo 2012 - "Razionalizzare deriva dal latino ´ratio´, ragione, non razione". E dunque significa prendersi carico delle diverse problematiche, e affrontarle usando la ragione per fare della Pubblica amministrazione del Friuli Venezia Giulia un autentico motore dello sviluppo, a favore di cittadini, famiglie e imprese". Lo ha ribadito il 3 marzo a Palmanova il presidente della Regione, Renzo Tondo, intervenuto al seminario promosso dalla Cisl Funzione pubblica "Riorganizzazione e razionalizzazione nella Pa del Fvg", al quale, assieme ai verti regionali dell´organizzazione sindacale, è intervenuto il segretario nazionale Giovanni Faverin. Sottolineando l´apprezzamento per la Cisl, "sindacato che ha saputo porre il tema fondamentale dell´efficienza della Pa", e confermando la disponibilità al confronto sulle diverse questioni in agenda, Tondo ha prima di tutto escluso l´ipotesi di tagli lineari nei diversi settori. Tagli che, secondo Faverin, dove attuati hanno semplicemente accentuato le criticità presenti. Al contrario ogni decisione, sia quelle prese finora che quelle futuro, saranno improntate a "ridare una percezione positiva di ciò che è pubblico, a offrire alle imprese semplificazione, meno burocrazia, celerità nelle risposte". Insomma, per Tondo "il sistema pubblico deve diventare un valore aggiunto". Del resto "ho incontrato molti dipendenti pubblici convinti di questo, desiderosi di dare il loro contributo a un percorso virtuoso di cambiamento". A Faverin, che ha chiesto la fine di un´autonomia istituzionale che ha piuttosto l´aspetto di anarchia, con la presenza nel solo Friuli Venezia Giulia di ben 243 diversi enti della pubblica amministrazione e quindi con sovrapposizioni di competenze, Tondo ha risposto rivendicando le cose fatte, in questi anni e durante la sua precedente esperienza alla guida della Regione, e ha ricordato le prossime iniziative. A cominciare da quella che potrebbe essere definita "Legge Tondo", per concretizzare quanto annunciato in autunno. La proposta sarà all´esame dell´esecutivo già la prossima settimana e prevedrà tra l´altro il riordino dell´edilizia residenziale e del diritto allo studio. Per passare poi dalla riforma delle Autonomie locali e alla nuova norma proposta dall´assessore Garlatti sulla previdenza integrativa, senza dimenticare il riassetto della sanità, fortemente chiesto anche dalla Cisl e operativo da gennaio del prossimo anno. In proposito il presidente ha evidenziato che "il nostro piano di riordino parte dai bisogni dei cittadini" ed ha ribadito di rimanere convinto che l´Azienda territoriale unica ("che nelle Marche funziona") sia la soluzione migliore per superare l´elevata difformità di servizi: "sono disposto a cambiare idea, ma qualcuno deve spiegarmi le ragioni per cui non si debba fare. E finora non ho trovato altro che risposte ideologiche".  
   
   
PROVINCE, INCONTRO REGIONE TOSCANA E UPI CON I SINDACATI CONFEDERALI  
 
Firenze, 6 marzo 2012 – Mantenere una vigilanza costante sull’evoluzione della situazione e ulteriori nuovi incontri con tutti i soggetti interessati non appena dal Governo emergeranno novità. Regione e Upi Toscana si sono incontrate oggi pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati con i rappresentanti dei tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, per analizzare lo stato attuale del tema relativo alla ridefinizione dell’assetto delle Province. All’incontro ha partecipato anche la vicepresidente della Regione Stella Targetti. Il messaggio diffuso al termine della riunione, che è durata poco meno di un’ora, dall’assessore regionale alle riforme e al rapporto con gli enti locali Riccardo Nencini e dal presidente di Upi Toscana e della Provincia di Pisa Andrea Pieroni è stato quello di “monitorare con grande attenzione l’evolversi della situazione perchè, di fatto, in questo momento non c’è un orientamento preciso sul futuro assetto, ma soltanto ipotesi. Non possiamo negare – hanno concluso Nencini e Pieroni – che una situazione così incerta non fa altro che alimentare preoccupazione”. Una preoccupazione, come hanno ribadito anche i rappresentanti sindacali che hanno partecipato all’incontro, che riguarda soprattutto il personale. Secondo Nencini “il cammino intrapreso dal governo non pare molto spedito. Tuttavia – ha concluso – in un quadro così incerto, sia riguardo ai contenuti che ai tempi, non possiamo far altro che attendere gli sviluppi e cercare di tranquillizzare chi lavora in questi enti”.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: CAL DÀ IL "VIA" A TAVOLI SU RIFORMA  
 
 Udine, 6 marzo 2012 - Regione, Comuni e Province avvieranno un ampio confronto sulla riforma degli Enti locali del Friuli Venezia Giulia. A deciderlo è stato il Consiglio delle Autonomie locali, che si è riunito ieri nella sede della Regione a Udine su convocazione del presidente, il sindaco di Gorizia Ettore Romoli. La proposta è stata avanzata al Cal dall´assessore alla Funzione pubblica e alle Autonomie locali, Andrea Garlatti. Saranno in particolare istituiti tre tavoli politici di carattere operativo: il primo sui meccanismi di finanziamento agli Enti locali, gli altri due rispettivamente sull´assetto dei Comuni e delle Province. Il presidente del Cal Romoli, nell´accogliere la proposta, ha parlato di una "grande opportunità", impegnandosi a sentire quanto prima i vertici delle associazioni degli Enti locali, Anci e Upi, per definire la composizione dei tre tavoli, in modo che possano diventare uno "spaccato rappresentativo" delle autonomie del Friuli Venezia Giulia. All´ordine del giorno della seduta di oggi del Cal c´era una comunicazione dell´assessore Garlatti sulla costituzione di un tavolo tecnico per lo studio di un nuovo sistema di quantificazione e assegnazione dei trasferimenti ordinari agli Enti locali, secondo quanto previsto dalla legge Finanziaria 2012 (articolo 13). È stato lo stesso assessore a proporre di estendere il confronto al tema più generale della riforma delle Autonomie locali, a "un ragionamento più ampio su funzioni, strutture, risorse e regole", come ha detto Garlatti. L´indicazione ha trovato ampio consenso tra i componenti del Cal, che hanno parlato di un "tavolo costituente", di una "sfida, una grande occasione". Il Cal ha anche espresso oggi all´unanimità parere positivo sulle linee guida per i Piani di Zona, documenti di programmazione territoriale per le politiche socio-sanitarie. Il provvedimento, approvato in via preliminare dalla Giunta regionale il 10 febbraio scorso, è stato illustrato oggi dal presidente della Regione Renzo Tondo, come titolare della delega in materia di Salute e Politiche sociali. Le linee guida sono state preparate attraverso un ampio confronto con tutti i soggetti interessati. Nella riunione del Cal è stata ribadita l´importanza di questo strumento, che è desinato a diventare un vero e proprio "piano regolatore del sociale", come ha osservato il presidente della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria, Roberto Ceraolo, invitato per l´occasione a partecipare alla riunione del Cal. Per favorire l´integrazione socio-sanitaria, come è stato ricordato, la Regione ha stanziato un milione di euro per gli Ambiti e altri 500 mila per i Distretti. È stato rinviato invece il parere sulla proposta di legge sull´installazione di impianti fotovoltaici (primo firmatario il consigliere Alessandro Colautti, presente oggi alla riunione) poiché - come ha ricordato il presidente del Cal Romoli - nel frattempo è stato presentato il disegno di legge di iniziativa della Giunta sulla complessiva materia di energia e carburanti. L´esame dei due provvedimenti sarà perciò accorpato.  
   
   
SICUREZZA, SIGLATO ACCORDO A RIMINI COL MINISTRO CANCELLIERI, ERRANI E I PREFETTI DELL´EMILIA ROMAGNA  
 
 Rimini, 6 marzo 2012 – «La legalità è un valore irrinunciabile per la nostra regione, e non da oggi. E quello di oggi è un ulteriore passo in avanti per estendere le cautele antimafia anche nel settore privato». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Vasco Errani, ieri mattina a Rimini nella Sala del Giudizio del Museo civico cittadino, durante la sottoscrizione di un protocollo di intesa, alla presenza del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, tra la Regione e tutti i Prefetti dell’Emilia-romagna (Angelo Tranfaglia di Bologna, Provvidenza Delfina Raimondo di Ferrara, Angelo Trovato di Forlì-cesena, Benedetto Basile di Modena, Luigi Viana di Parma, Antonino Puglisi di Piacenza, Bruno Corda di Ravenna, Antonella De Miro di Reggio Emilia e Vittorio Saladino di Rimini). Alla cerimonia di sottoscrizione erano presenti anche l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, i rappresentanti della sezione regionale Anci e Upi, i Sindaci delle principali città dell’Emilia-romagna e i Presidenti delle Province. «Stiamo lavorando anche per elevare la sensibilità culturale del territorio e dei suoi protagonisti, affinchè si affianchino e sostengano il grande lavoro delle Forze dell’ordine e della Magistratura - ha aggiunto il presidente Errani -. Questo protocollo ci vede tutti impegnati in un’unica direzione. Uno dei valori di questo Paese, che deve essere rimesso al centro, è la leale collaborazione tra istituzioni, senza primogeniture o protagonismi. Un modo perché il sistema sia più efficiente e all’altezza nel rispondere alle esigenze della società, delle imprese e dei cittadini. Questa pratica, in Emilia-romagna, come si vede è reale e non è un percorso occasionale». Il Protocollo – che ha durata di due anni a partire da oggi ed è rinnovabile per un ulteriore biennio – va a completare l’attuazione della legge regionale 11 del 2010 che ha introdotto disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata. Inoltre, nel 2011, la Regione si è dotata anche di una legge per l´attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Tra gli obiettivi principali dell’accordo sottoscritto, incrementare le misure di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa anche nel settore dell’edilizia privata, dematerializzare gli adempimenti, migliorare lo scambio di informazioni tra le pubbliche amministrazioni per garantire una maggiore efficacia dei controlli, utilizzando appositi indicatori di anomalia degli appalti. Con esso le Prefetture si impegnano a considerare, tra i soggetti legittimati a richiedere la documentazione antimafia, anche le imprese affidatarie ed esecutrici di lavori per i quali è rilasciato dai Comuni il permesso di costruire nel settore dell’edilizia privata. In caso di costruzioni di rilevante entità economica, il Protocollo intensifica i controlli antimafia, coinvolgendo l’Anci Emilia-romagna nella definizione di ambiti e modalità di svolgimento delle verifiche stesse. La Regione si impegna a richiedere al Prefetto competente le informative antimafia per le imprese che intendono partecipare ai bandi della Regione che concedono finanziamenti e/o contributi per la realizzazione di opere. Nel caso in cui la società o l’impresa abbia sede legale in altra regione, la Regione Emilia-romagna inoltrerà la richiesta di informazioni alla Prefettura-utg competente per territorio, segnalando che la stessa è effettuata in attuazione di questo Protocollo. Se a carico delle ditte richiedenti dovessero emergere elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa, la Regione procederà all’esclusione di tali soggetti dai finanziamenti. Tra gli effetti del documento di intesa vi è anche un’ulteriore qualificazione delle stazioni appaltanti e degli operatori economici, nonché una maggiore semplificazione e dematerializzazione dei procedimenti e degli adempimenti per potenziare i controlli sugli appalti dell’edilizia privata, ad esempio: le certificazioni antimafia, i modelli Gap e G118 per i subappalti e subforniture, inviati dalle stazioni appaltanti alle Prefetture. La legge regionale 11/2010 - La legge punta a valorizzare le imprese virtuose (rimuovendo i comportamenti illegali che alterano il mercato e la libera concorrenza), a semplificare la normativa del settore (riducendo le pratiche cartacee e l’uso indiscriminato del massimo ribasso d’asta negli appalti) e ad aumentare i controlli nei cantieri (anche con l’utilizzo delle tecnologie informatiche necessarie per segnalare appalti nei quali possono annidarsi fenomeni di infiltrazione mafiosa, lavoro irregolare e usura). La norma prevede l’attuazione di un sistema integrato di sicurezza territoriale e di qualificazione e idoneità degli operatori economici e delle pubbliche amministrazioni; un potenziamento dell’attività di controllo nei cantieri edili e di ingegneria civile, sia tramite incentivi rivolti a imprese e committenti pubblici e privati, sia attraverso la definizione di criteri di proporzionalità e adeguatezza, con riferimento alla dimensione dei cantieri ovvero alla particolare pericolosità di lavori, per l’inserimento di sistemi informatici di controllo e registrazione automatica delle presenze autorizzate nei cantieri. Si potenzia l’attività di monitoraggio e controllo degli appalti tramite l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici. Attraverso le funzioni di controllo-segnalazione e controllo-referto, con l’utilizzo di appositi indicatori sintomatici di anomalia verrà potenziata l’attività di vigilanza sugli appalti per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza nei luoghi di lavoro ed il rispetto degli obblighi assicurativi e previdenziali; controllo che, basandosi su opportune elaborazioni delle informazioni raccolte, interverrà anche in caso di alterazione del congruo e regolare svolgimento delle attività nei cantieri. Oltre a questo, la norma prevede la realizzazione di progetti per aggiornare e rendere consultabile agli aventi diritto la banca dati delle certificazioni rilasciate sul territorio regionale (le cosiddette “white list” o “elenchi di merito”), relative alla regolarità contributiva degli operatori economici e alla congruità dell´incidenza della manodopera per contratto affidato.  
   
   
VILLA UMBRA SEMINARIO SU NORME SEMPLIFICAZIONE. PRESIDENTE MARINI: “IMPEGNARSI PER UNA VELOCE APPLICAZIONE A BENEFICIO DEI CITTADINI”  
 
Perugia, 6 marzo 2012 – “Non basta aver scritto una buona legge sulla semplificazione amministrativa. Ora occorre che la tutta la struttura pubblica, a partire da quella della nostra amministrazione regionale, la metta velocemente in pratica per consentire a cittadini, imprese, liberi professionisti, di riceverne i benefici possibili”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta il 2 marzo, insieme all’assessore regionale al personale Gianluca Rossi, alla Scuola Umbra di Pubblica Amministrazione di Villa Umbra, ai lavori della giornata con la quale Regione Umbria ha dato avvio alla formazione di supporto al personale che sta operativamente realizzando gli interventi amministrativi di semplificazione, previsti dalla legge regionale approvata alcuni mesi fa. I lavori della giornata hanno visto gli interventi dei docenti universitari Antonio Bartolini, Donato Limone, Giuseppe Negro e Fabrizio Figorilli che hanno affrontato i diversi profili relativi alla legge regionale di semplificazione. Dalla digitalizzazione dei processi amministrativi, agli aspetti organizzativi per il monitoraggio e la riduzione degli oneri amministrativi. “Molto dipenderà dal nostro e dal vostro lavoro – ha detto la presidente rivolgendosi ai rappresentati di tutta la dirigenza regionale - in che modo, ed in quali tempi il dettato della legge - e la sua portata estremamente innovatrice -, saranno attuati. Grazie a questo lavoro potremo davvero semplificare anche la vita dei cittadini, realizzando anche una significativa opera di razionalizzazione e riorganizzazione di tutto il materiale cartaceo che oggi ‘contiene’ il procedimento amministrativo. La digitalizzazione del procedimento, inoltre, determinerà anche significativi risparmi, sia per la pubblica amministrazione, sia per gli utenti”. La presidente ha altresì affermato che “questa innovazione della nostra pubblica amministrazione è anche un elemento assai importante di trasparenza”, ed ha richiamato il fatto che “questa innovazione comporta un radicale cambiamento dei rapporti fra i vari livelli della Pubblica Amministrazione - ha concluso la Presidente - che sarà d´ora in poi, non più piramidale, ma orizzontale, proprio perché la legge evita interferenze e sovrapposizioni”.  
   
   
CALABRIA: CONVOCATO PER OGGI IL TAVOLO DEL PARTENARIATO ECONOMICO E SOCIALE IN MATERIA DI ATTIVITÀ PRODUTTIVE  
 
 Catanzaro, 6 marzo 2012 - E’ stato convocato per il sei marzo alle ore 11, nella sede dell’Assessorato regionale alle Attività Produttive, il Tavolo del partenariato economico e sociale in materia di attività produttive. All’incontro promosso dall’Assessore Antonio Caridi, prenderanno parte i rappresentanti degli enti e delle organizzazioni maggiormente rappresentativi in ambito regionale, il Dirigente Generale del Dipartimento Maria Grazia Nicolò, il dirigente del Settore Felice Iracà ed i dirigenti dei servizi interessati. All’ordine del giorno, la discussione su misure per l’accesso al credito, con specifico rifermento al fondo “Mezzanine financing” ed al Fondo di investimento “Jeremie”. Si tratta di nuovi ed importanti strumenti di finanza che agevoleranno le piccole e medie imprese calabresi per migliorare la loro competitività ed efficienza nonché una positiva ricaduta occupazionale e sociale per la creazione di nuove opportunità di lavoro con evidenti vantaggi per l’economia locale e regionale. In particolare il Mezzanino permetterà di rilasciare, per un importo pari a € 25.000.000, prestiti strutturati alle imprese che vogliono investire nelle loro imprese per ammodernamenti e crescita produttiva utilizzando questo strumento finanziario mentre il fondo denominato Jeremie per un importo di € 45.000.000, è stato attivato attraverso un accordo con Fei (Fondo Europeo per gli investimenti) che permetterà il rilascio di prestiti agevolati alle imprese Calabresi. Nel corso dell’incontro si parlerà anche dei Contratti di Investimento previsti dal Por Calabria Fesr 2007-2013, Linea di Intervento 7.1.5.1, all’interno della quale un importo di € 25.000.000, è stato destinato all’Area di Gioia Tauro, sulla base dell’Apq sottoscritto nel mese di settembre 2010, con l’obiettivo, condiviso in un’ottica interdipartimentale, di puntare alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali e il rafforzamento di quelle esistenti al fine di completare e/o potenziare l’integrazione dei sistemi, dei distretti e delle filiere produttive presenti sul territorio. La convocazione del tavolo risponde ad una sentita convinzione dell’Assessore Antonio Caridi, il quale ha da subito riconosciuto il ruolo primario rivestito dalle parti sociali ed economiche nel processo decisionale, in un’ottica di cooperazione e di concertazione. Il metodo seguito dall’Assessore Caridi è stato positivamente recepito dalle associazioni di categoria e dalle forze che compongono il tavolo, con il quale vengono condivisi i programmi funzionali alle necessità scaturenti dal territorio al fine di poter avviare e realizzare, congiuntamente, il rilancio economico-produttivo della Calabria.  
   
   
TRENTO: UN´AUTONOMIA DIFFUSA, RESPONSABILE, ESPANSIVA  
 
Trento, 6 marzo 2012 - "Il filo conduttore delle tante attività programmate dall´assessorato da qui alla fine della legislatura riflette le linee strategiche di cui abbiamo discusso nella Giunta di Lagolo: un´Autonomia diffusa, responsabile, espansiva." Questo in sintesi il messaggio lanciato l’ 1 marzo dal vicepresidente e assessore all´ambiente, trasporti e lavori pubblici Alberto Pacher nel corso della conferenza stampa in cui ha illustrato agli organi di informazione orientamenti e priorità dell´assessorato. "Le azioni che stiamo sviluppando vanno innanzitutto nella direzione di una maggiore assunzione di responsabilità da parte di enti e comunità locali, in particolare con la sottoscrizione di accordi di programma con le Comunità di valle, un processo che dovrà concludersi entri il 2013. Nel settore ambientale ciò è di fondamentale importanza; pensiamo ad esempio alle reti delle riserve ambientali, che nascono per volontà dei territori, ribaltando completamente la prospettiva precedente, in cui era la Provincia ad individuare le aree protette. A queste cose ci deve credere in primo luogo la gente, le comunità coinvolte. Questo significa un´Autonomia diffusa, pervasiva, più responsabile, che coinvolge l´intero tessuto istituzionale e sociale." Un´autonomia, però, che è anche "espansiva", che è pronta cioè a gestire direttamente nuove funzioni e nuovi strumenti fondamentali per lo sviluppo ad un tempo economico e sociale del territorio. "Ne è un esempio la linea ferroviaria della Valsugana - ha sottolineato ancora Pacher - che gestiremo in prima persona, dando risposte concrete ad un bisogno, quello di mobilità, che è in forte crescita anche in Trentino." Ma le risposte sono anche altre: ad esempio, i sistemi della mobilità alternativa, che si arricchiscono di una rete della ciclabilità opportunamente "rafforzata" da un bike-sharing diffuso su tutta la provincia, e in prospettiva di una rete di distributori elettrici, a metano e anche a idrogeno per incentivare la mobilità alimentata da fonti rinnovabili, fino a soluzioni che fanno perno sulle tecnologie informatiche (valorizzando quindi i grandi investimenti che il Trentino sta facendo sul versante della connettività), come il telelavoro, un´alternativa interessante e "sostenibile" per molte persone rispetto allo spostamento giornaliero da e per il luogo di lavoro. "Tutto questo - ha detto ancora l´assessore - si riflette nelle scelte di sistema, quelle che offrono la cornice all´interno della quale operare. Pensiamo a Passo, il Patto per lo sviluppo sostenibile del Trentino, che individua, da cui al 2020, tutta una serie di obiettivi specifici e li articola in azioni concrete, i cui esiti andranno attentamente monitorati, e che vorremmo aperto alla sottoscrizione di tutti gli attori territoriali, compresi anche i singoli cittadini. Pensiamo anche al nuovo disegno di legge in materia di gestione delle risorse idriche, di tutela dell´ambiente dagli inquinamenti e sulla valutazione di impatto ambientale, di fatto il Codice unico dell´ambiente per il Trentino, uno strumento omogeneo ed esaustivo, più razionale e quindi anche più utile e più ´leggibile´ rispetto alle tante fonti oggi presenti in questo settore, a disposizione di tutti i soggetti interessati, amministrazioni pubbliche operatori economici e quant´altro, che si raccorda con le normative europee e nazionali, e nel quale entrerà ad esempio anche la nuova legge sull´amianto." Molta insomma la "carne al fuoco", in settori strategici anche per lo sviluppo della piattaforma produttiva del Trentino - pensiamo alla partita della "green economy" - e che al tempo stesso investono direttamente le problematiche connesse alla riforma istituzionale, in particolare le Comunità di valle, nel quadro di un più generale disegno che punta ad una partecipazione sempre più forte di singoli cittadini e soggetti collettivi all´assunzione delle decisioni e alla loro realizzazione. Questi i principali temi trattati dall´assessore Pacher nel corso della sua conferenza stampa: - gli accordi di programma con le Comunità di valle; - Passo - Patto per lo sviluppo sostenibile del Trentino 2010-2020; - il disegno di legge in materia di gestione delle risorse idriche, di tutela dell´ambiente dagli inquinamenti e valutazione di impatto ambientale; - la mobilità sostenibile. Accordi di programma con le Comunità di valle: Strumento istituito nel maggio 2011, consente l´attivazione del Fondo per lo sviluppo sostenibile, per la realizzazione di progetti sul territorio valorizzando il ruolo delle Comunità quali attori ottimali per il coordinamento delle iniziative intercomunali in questo settore. Le sperimentazioni già avviate in valle dei Laghi, val di Sole e Valsugana e Tesino hanno prodotto risultati importanti. Solo per citarne alcuni: la sperimentazione dei filtri antiparticolato e delle fonti energetiche rinnovabili (biomassa, geotermico) in valle di Sole, il progetto Ecoparco dei laghi e la progettazione condivisa di un nuovo biodigestore in valle dei Laghi, nuovi progetti di mobilità sostenibile e per la raccolta differenziata di alcuni tipi particolari di rifiuti in Valsugana. L´obiettivo ora è di attivare entro il 2013 accordi di programma con tutte le Comunità di Valle. Passo - Patto per lo sviluppo sostenibile del Trentino: Il Patto per lo Sviluppo Sostenibile “2010-2020 e oltre” intende fornire indicazioni e impegni su strategie sostenibili di lungo periodo, aperte alla partecipazione di tutti gli attori territoriali. Esso offre un quadro strategico complessivo che trova i suoi punti di forza nella condivisione dei contenuti e nel sistema di valutazione della sua efficacia nel tempo. Cinque le strategie di fondo: sostenibilità dell´appartenenza e della responsabilità; biodiversità, ecosistemi, paesaggi; sostenibilità nel produrre e nel consumare; innovazione sociale (democrazie, informazione, partecipazione); energia, trasporti e clima. Esse si traducono a loro volta in 24 obiettivi e 108 azioni concrete, che saranno valutate alla luce di 22 indicatori. A breve sarà attivo anche in blog che consentirà ad ogni cittadino di esprimersi sul Patto e di arricchirlo con le sue osservazioni. Disegno di legge in materia di gestione delle risorse idriche, di tutela dell´ambiente dagli inquinamenti e valutazione di impatto ambientale. Il nuovo disegno di legge, una volta approvato, diventerà il nuovo testo unico in materia ambientale. Esso raccoglie e razionalizza la normativa vigente, l´aggiorna, la semplifica e "fa pulizia" di ciò che è ridondante o superfluo, proponendosi di diventare uno strumento di più facile leggibilità e interpretazione da parte dei diversi soggetti istituzionali, economici e sociali. Gli obiettivi di fondo sono la tutela della salute umana, la salvaguardia e il miglioramento della qualità ambientale, la promozione di politiche improntate alla sostenibilità e di azioni specifiche di educazione e formazione ambientale, lo sviluppo della partecipazione dei cittadini, singoli o associati, nella formazione dei piani e nel controllo degli interventi conseguenti. La mobilità sostenibile. Nel settore della mobilità sostenibile le linee strategiche riguardano il bike-sharing, la mobilità elettrica e l´intermodalità. La sfida è quella di garantire, a fronte di una crescita della mobilità in Trentino come in tutto l´arco alpino, il diritto alla mobilità associato alla sostenibilità dei trasporti in termini di tutela dell’ambiente. Fra gli obiettivi 2012-2013 una crescita dell´intermodalità (treno, bici, autobus, auto) e della mobilità alimentata da fonti rinnovabili (distributori elettrici, a metano e biocarburanti, in futuro ad idrogeno), lo sviluppo della rete ferroviaria, sia per il trasporto merci che dei passeggeri, la creazione di un sistema di bike-sharing provinciale. Nel corso della conferenza stampa sono state esposte infine anche le linee generali del quarto aggiornamento del Piano di risanamento delle acque pubbliche, necessario al fine di aderire ai nuovi orientamenti dell´Unione europea e dare risposte ancora più efficaci alle esigenze del Trentino. Fra le previsioni, la riorganizzazione del territorio in 91 agglomerati - conformemente all´orientamento della Ue - e l´estensione del sistema di depurazione biologica a 213 comuni su 217.  
   
   
LAVORO: CALDORO, UN SISTEMA PIÙ MODERNO ED EFFICIENTE PER I GIOVANI  
 
Napoli, 6 marzo 2012 - “E´ la strada da seguire. Quella del confronto continuo e costruttivo con le parti sociali.” Cosi il presidente Stefano Caldoro sulla proposta di testo unico sull´apprendistato. “L´assessore Nappi, d´intesa con le forze sociali e datoriali, ha predisposto un ottimo lavoro, che porteremo in Giunta e che poi sarà inviato al Consiglio. Interveniamo – ha aggiunto - per offrire ai giovani campani un sistema più moderno ed efficiente. “Questo del confronto con le parti sociali è un metodo di lavoro che dobbiamo rafforzare sempre di più. Vale sempre ed in particolare nei momenti difficili come quello che attraversa il Paese. Ci sono ruoli diversi ma l´obiettivo è lo stesso. Salvaguardare i livelli occupazionali e creare le condizioni perchè possa esserci sviluppo e crescita in Campania”, ha concluso Caldoro.  
   
   
CALABRIA, PRESENTATA LA NUOVA FASE DEL PROGETTO: NUOVI GIOVANI IMPRENDITORI A BREVE IL BANDO”  
 
Catanzaro, 6 marzo 2012 - L’assessorato alle attività produttive ha avviato, con la fondazione Field, la seconda fase del progetto regionale “Nuovi Giovani Imprenditori”. L’iniziativa si è tenuta presso il centro agroalimentare di Lamezia Terme. Dopo i saluti di Mimmo Barile, Presidente della Field, i lavori, coordinati da Pasquale De Pietro, sono stati introdotti da Caterina Nano e Barbara Battelli, responsabili per la Fondazione, rispettivamente, dell’area animazione e del progetto N.g.i. Le quali hanno illustrato il percorso di accompagnamento già avviato nelle scuole medie superiori e nelle università, anticipando le fasi successive. La giornata è proseguita con le testimonianze di giovani imprenditori calabresi, Sebastiano Caffo, Presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Calabria, Giuseppe Pedà, vice presidente nazionale Confcommercio giovani e Renato Cantafio Presidente Confartigianato giovani Calabria, i quali hanno raccontato al numeroso pubblico presente le loro esperienze personali, sottolineando la complessità che comporta l’avvio e la gestione di un’azienda, ma anche la soddisfazione di offrire prodotti e servizi di qualità. Caterina Nano ha poi dato alcune indicazioni sul bando di prossima pubblicazione che consentirà l’avvio di nuove imprese giovanili. L’assessore alle attività produttive Antonio Caridi, che ha concluso i lavori, si è dichiarato soddisfatto per la riuscita dell’iniziativa e del lavoro svolto sul territorio dal Presidente della Field Mimmo Barile e da tutta la Fondazione. In tutto sono stati coinvolti 78 tra istituti ed università, oltre 3.800 studenti interessati, 800 idee imprenditoriali elaborate, circa 1000 registrazioni sul portale ufficiale ( www.Impresapossibile.it ) e 28 testimonianze. “Il Progetto Nuovi Giovani Imprenditori nasce dall’attività di concertazione avviata subito dopo il mio insediamento, con l’istituzione del Tavolo dell’Economia – ha affermato l’assessore Antonio Caridi. La partecipazione di tanti giovani alla giornata odierna ed a tutte le altre iniziative realizzate con la collaborazione delle università e degli istituti scolastici è una dimostrazione che per creare sviluppo bisogna fare rete ed impegnarsi per il raggiungimento di un obiettivo comune. L’amministrazione regionale – ha proseguito l’assessore - sta operando per mettere in campo altri progetti necessari a sostenere la crescita del nostro territorio ed oltre al bando di prossima pubblicazione a breve presenteremo al partenariato gli strumenti che faciliteranno l’accesso al credito delle imprese”.  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO: AL VIA PROGETTO PER DIFFONDERE LE PARI OPPORTUNITÀ NEL MERIDIONE PREVISTA PER GIUGNO LA COSTITUZIONE DEI TAVOLI REGIONALI PER LA PROMOZIONE DELLA CARTA DELLE PARI OPPORTUNITÀ E L´UGUAGLIANZA SUL LAVORO IN CALABRIA, CAMPANIA, PUGLIA E SICILIA  
 
Milano, 6 marzo 2012 – È partito in questi giorni e si concluderà a giugno il progetto italiano finanziato dal Fondo Sociale Europeo con l’obiettivo di diffondere una cultura moderna e inclusiva del lavoro nelle Regioni Obiettivo Convergenza. Il programma, realizzato nell’ambito dell’asse pari opportunità e non discriminazione del Fondo, sarà composto da una serie di attività volte ad implementare e diffondere la Carta delle Pari Opportunità e l´Uguaglianza sul Lavoro attraverso la costituzione di una Rete di Tavoli Regionali in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. L’unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha individuato nella Carta delle Pari Opportunità lo strumento più efficace per la valorizzazione delle risorse umane nelle imprese nel Meridione, affidando a Fondazione Sodalitas, promotore della Carta e da oltre quindici anni impegnata nella diffusione di una cultura di responsabilità sociale all’interno delle imprese, l’implementazione del progetto. La collaborazione costante con L’ufficio Nazionale della Consigliera di parità, che si è realizzata fin daI primi momenti di promozione della Carta, in questo contesto si realizza attraverso un coordinamento e un presidio territoriale permanente quale strumento attuativo per lo sviluppo e l’implementazione dei tavoli regionali attraverso il rapporto con la Rete delle Consigliere territoriali coinvolte nel progetto. “Grazie alle risorse messe a disposizione dai Fondi Strutturali Europei nelle Regioni Obiettivo Convergenza Pon Governance asse D pari opportunità e non discriminazione avremo la possibilità di realizzare, nei prossimi mesi, un programma di attività di implementazione e sviluppo della Carta per le Pari Opportunità e l´uguaglianza sul lavoro nelle regioni meridionali - afferma Massimiliano Monnanni, Direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - Infatti, la creazione di ambienti di lavoro che assicurino a tutti pari opportunità e il riconoscimento di potenziale e competenze individuali non rappresenta soltanto un atto di equità e coesione sociale, ma contribuisce anche alla competitività e al successo dell’impresa” . Ruggero Bodo, Consigliere d’Indirizzo di Fondazione Sodalitas dichiara: “L´uso lungimirante del Fondo Sociale Europeo per migliorare la qualità dell´occupazione in un´ottica di sviluppo economico e coesione sociale offre a Fondazione Sodalitas l´opportunità di ampliare alle regioni meridionali la sua missione di diffondere nel mondo imprenditoriale la cultura della creazione di valore condiviso, della competitività responsabile e sostenibile. Abbiamo accettato volentieri questa sfida di un impegno in un contesto non facile per l´inclusione nel modo del lavoro”. “La Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro è parte integrante del programma di politiche per le pari opportunità e per il lavoro che il Ministro Elsa Fornero ha illustrato in parlamento il 24 Gennaio scorso” - dichiara Alessandra Servidori, Consigliera Nazionale di Parità - L’adozione di una strategia nazionale in materia di affermazione dei diritti, promozione del principio delle pari opportunità e prevenzione, contrasto, rimozione delle discriminazioni costituisce un ambito di primaria rilevanza e di sicura priorità del Ministero e del Governo. Occorre in tal senso dare piena attuazione alle politiche nazionali e al contemporaneo rispetto degli obblighi internazionali ed europei, attraverso l’utilizzo efficiente di tutte le risorse disponibili per le politiche di pari opportunità. In materia di occupazione femminile, l’Ufficio della Consigliera Nazionale di Parità è impegnato a sviluppare ed incrementare i provvedimenti adottati in sede comunitaria per promuovere attività di informazione e formazione, coerentemente con i piani strategici “Europa 2020” e “Italia 2020”. In questo ambito, strumenti fondamentali sono l’Osservatorio sulla Contrattazione decentrata e una Banca dati sull’attività giudiziale e stragiudiziale che attua un monitoraggio costante su tutta l’attività di conciliazione e di contrasto alle discriminazioni, supportata da un’assistenza di carattere giuridico. Nell’ambito dell’Osservatorio, una parte fondamentale è dedicata alla possibile applicazione del salario di produttività inteso come strumento di flessibilità, utile alla conciliazione vita/lavoro. Il razionale di questo processo è la valorizzazione della flessibilità concertata, mentre l’idea cardine è quella di fare leva su strumenti alternativi di sostegno al reddito per creare un modello innovativo e complementare ai sistemi di remunerazione più tradizionali. La Carta delle pari opportunità e uguaglianza promossa da tutte le Consigliere di parità e sottoscritta da numerose parti sociali ed aziende ne è una parte essenziale apprezzato anche a livello internazionale.” I tavoli regionali costituiti avranno lo scopo di sensibilizzare gli attori locali, in particolare del mondo produttivo, sul tema delle pari opportunità, di promuovere la sottoscrizione della Carta da parte di nuove aziende ed enti facilitando le Pmi nella sottoscrizione e nell’applicazione della Carta, e di individuare azioni concrete replicabili per il suo sviluppo attraverso attività di monitoraggio e di diffusione di pratiche esemplari. Ciascun tavolo sarà composto dai rappresentanti locali dei membri del comitato promotore della Carta e dai partner sostenitori (Pubbliche Amministrazioni territoriali fra cui, in primis, le Regioni, associazioni datoriali, sindacati). Nel mese di febbraio e di aprile è prevista una serie di seminari ospitati dalle Consigliere Regionali di Parità a Napoli, Catanzaro, Bari e Palermo per costituire o consolidare i Tavoli Regionali in ogni regione a seguito di un’analisi specifica del contesto locale, mentre a giugno avverrà l’insediamento e la presentazione ufficiale di ciascun Tavolo Regionale. La Carta per le Pari Opportunità e l´Uguaglianza sul Lavoro Lanciata in Italia nel 2009 sulla scia del successo delle iniziative francese e tedesca, la Carta è una dichiarazione di intenti, sottoscritta volontariamente da imprese di tutte le dimensioni, per la diffusione di una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità. La Carta fornisce un quadro di riferimento valoriale per guidare le imprese aderenti nella sua applicazione, contenendo non prescrizioni dettagliate ma pochi impegni programmatici basati su principi ed elementi chiave di efficaci programmi di cambiamento, sperimentati con successo dalle imprese impegnate da più tempo in materia. La Carta per le Pari Opportunità è promossa da Fondazione Sodalitas insieme con l’Ufficio Consigliere Nazionale di Parità e con le reti d’impresa orientate eticamente Aidaf - Associazione Italiana delle Imprese Familiari, Aidda - Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti d’Azienda, Impronta Etica, Ucid - Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti. Ad oggi aderiscono alla Carta 176 aziende con oltre 600mila dipedenti. Il sito di riferimento è www.Cartapariopportunita.it  
   
   
CIRCOLO DELL’INNOVAZIONE: NUOVE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI E PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
 Trento, 6 marzo 2012 - In un mondo economico in continua evoluzione le donne e i giovani sono sempre più presenti e da outsider diventano protagonisti del rilancio economico. Ciò vale anche per il Trentino: nella nuova legge provinciale sugli incentivi alle imprese sono contenute importanti misure e azioni a supporto dell’imprenditoria femminile e giovanile. Quali sono e come si possono applicare? Se ne parlerà in occasione della giornata dedicata a celebrare la Donna... L´appuntamento è al Circolo dell’Innovazione di giovedì 8 marzo con Michele Michelini – dirigente sostituto del Servizio Finanza, Ricerca e Sviluppo dell’Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche (Apiae). Interverrà per l’occasione anche Alessandro Olivi, assessore all’industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento. Nel giorno dedicato a celebrare la Donna, moderatrice d’eccezione sarà Flavia Angeli, presidente del Gruppo Donne Impresa dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese del Trentino.l´appuntamento è per le ore 17 presso la Sala Belli della Provincia autonoma di Trento, in Piazza Dante 15 a Trento. Per una migliore organizzazione si chiede una conferma di partecipazione inviando una mail all’indirizzo info@ceii.It  o telefonando allo 0461 420530 entro mercoledì 7 marzo 2012. Per essere sempre aggiornati sugli appuntamenti del Circolo dell’Innovazione ci si può iscrivere alla newsletter di Ceii Trentino dall’apposito box sull’home page del sito www.Ceii.it  Il Circolo dell´innovazione è organizzato da Ceii Trentino, con il supporto dell´Assessorato all´industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento e la collaborazione dell´Associazione Artigiani e piccole Imprese di Trento.  
   
   
8 MARZO - GIORNATA DELLA DONNA, NELLE MARCHE TANTE LE INIZIATIVE PER RIAFFERMARE IL PROTAGONISMO FEMMINILE.  
 
Ancona, 6 Marzo 2012 - ´Per contribuire a costruire una societa` migliore occorre spendere tutte le nostre energie per riaffermare il ruolo della donna e ridarle protagonismo nella vita sociale, culturale, politica, professionale e familiare´. Un principio su cui insiste l´assessore alle Pari Opportunita`, Serenella Moroder, nel presentare la Giornata della Donna, quest´anno celebrata con una serie di iniziative promosse dalla Regione. ´L´8 marzo deve diventare un´occasione di riflessione forte e determinata ´ aggiunge l´assessore ´ sulla condizione femminile in tutte le sue implicazioni e soprattutto, sul vissuto delle donne e il loro relazionarsi con il mondo´. Tema che costituisce il motivo ispiratore del progetto Lo sguardo che cura. Cura di se` e del mondo, programma di conversazioni, laboratori didattici e di scrittura creativa, proposte librarie e mostre che si svolgeranno ad Ancona sul tema del paesaggio. Realizzato dall´Associazione culturale Metodo Effe (Metodo come teorizzazione di una nuova via di approccio ed Effe come femminile), il progetto - nato da un´idea dell´artista Silvia Fiorentino - ha il sostegno degli assessorati alla Cultura e alle Pari opportunita` della Regione Marche, della Provincia e del Comune di Ancona, con la collaborazione dell´Arcidiocesi di Ancona-osimo. E´ poi la sensibilizzazione verso una tragica realta` come la violenza sulle donne l´obiettivo del ciclo di trasmissioni televisive Il silenzio che urla realizzato sui Centri Antiviolenza del territorio marchigiano (Sant´elpidio a Mare, Macerata, Pesaro, Ancona e San Benedetto). Attualmente in onda su Radio Arancia e Radio Conero gli spot di promozione dell´iniziativa, la trasmissione andra` in onda da oggi fino al 10 marzo su Tv Centro Marche come modo di ´festeggiare´ l´8 marzo con un viaggio all´interno dei Centri antiviolenza. Il messaggio forte e` che dalla violenza si puo` uscire grazie alla solidarieta` della rete di ascolto che e` efficace e preparata. Come atto concreto di solidarieta` e aiuto alle donne vittime di violenza e in condizione di disagio, la Regione ha istituito anche quest´anno quattro borse di studio. ´Sono destinate a donne che hanno bisogno del nostro supporto per superare le difficolta` che hanno segnato le loro vicende umane - ricorda Serenella Moroder - Non solo violenza, discriminazioni e soprusi, ma anche ostacoli quotidiani nel riconoscimento dei loro diritti personali e sociali´. Le borse di studio, quindi, permetteranno alle giovani vittime di diverse forme di violenza di ritrovare la speranza e la forza per ricominciare una nuova vita impegnandosi nello studio.  
   
   
VEDO ROSA. DUE GIORNI DI MANIFESTAZIONI PER PARLARE DELLE DONNE  
 
Bari, 6 marzo 2012 - Due giorni di iniziative, “ Vedo Rosa”, il 7 e l’8 marzo prossimi presso la Sala Conferenze del Palazzo delle Poste ( via Cesare Battisti, a Bari) per dare concretezza alla Festa della donna. L’assessore al welfare e Pari opportunità, Elena Gentile, parteciperà, mercoledì 7 marzo, ai lavori della Conferenza stampa di presentazione della Proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica della legge elettorale regionale relativa alla doppia preferenza. Con l’assessore Gentile, Magda Terrevoli, Portavoce del Comitato promotore della legge e lo stesso Comitato Promotore. Inizio dei lavori, alle ore 11.00: Dalle 15.30 alle ore18.00, Seminario su “ La parità in Puglia. Risultati delle politiche regionali e iniziative i progress”. Intervengono: Anna Maria Candela, Tiziana Corti, Serenella Molendini e Claudia Sunna. Dopo gli interventi programmati e le testimonianze di good practice, chiuderà i lavori l’assessore al Welfare, Elena Gentile. L’8 marzo, invece, a partire dalle ore 11.00. Tavolo di concertazione sulle Linee Guida per l’applicazione del Marchio regionale di genere e la responsabilità sociale di impresa.  
   
   
8 MARZO: IN UMBRIA CALENDARIO REGIONALE CON OLTRE CENTO INIZIATIVE  
 
 Perugia, 6 marzo 2012 - Un calendario regionale per promuovere le oltre cento iniziative che, in occasione della "giornata internazionale della donna", si svolgono in Umbria per tutto marzo e fino alla metà di aprile e che hanno come filo conduttore "Le donne sono un tesoro... Dalla crisi al cambiamento", come recita il titolo. A realizzarlo è la Regione Umbria che prosegue e rafforza così l´esperienza avviata lo scorso anno con un piccolo vademecum, raccogliendo in un´unica pubblicazione il programma degli appuntamenti promossi per e oltre l´8 marzo, con il coordinamento della Regione, del Centro Pari Opportunità regionale, delle responsabili Pari opportunità dell´Anci e dell´Upi Umbria. "Un risultato concreto - si sottolinea - della stretta collaborazione tra istituzioni, enti, associazioni e i tanti soggetti impegnati a costruire un sistema di promozione delle politiche di genere affinché l´Umbria sia una regione più sostenibile, anche per le donne". Attraverso le iniziative, "le donne - spiegano le rappresentanti delle istituzioni che hanno coordinato il programma - si raccontano come madri, figlie, mogli, lavoratrici, migranti, pensionate e raccontano un secolo di diritti realizzati o negati, di battaglie vinte o perdute, di crisi e superamenti, del nuovo che avanza, di cambiamento". Ne emerge "uno spaccato della storia e della civiltà umbra, alle prese con la nascita dell´imprenditoria femminile, con le lotte per il diritto di voto o alla rappresentanza paritaria nel sindacato e nelle istituzioni, con le recenti esperienze del ´velo´ e delle migranti, con un modello sostenibile di sviluppo cittadino, le nuove frontiere delle malattie femminili e la prevenzione, con la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche con le discriminazioni, la violenza". Attraverso convegni, dibattiti, concerti, rassegne cinematografiche, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, letture che si svolgeranno a Perugia, Terni e in altre 18 città umbre si farà "il punto sulle condizioni e sulle politiche femminili passate, presenti e future e su cosa c´è da raddrizzare in fatto di giustizia sociale". Sono dedicate in particolare ai temi della prevenzione e della salute femminile le due iniziative alle quali, l´8 marzo, prenderà parte la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini: a Perugia, interverrà al seminario nazionale promosso dalla Regione Umbria sullo "screening mammografico: gestire la complessità per guadagnare in salute" (Centro Congressi Hotel Giò, anche il 9 marzo) e successivamente a Terni, dove alle 12 inaugurerà il "Centro Salute Donna" dell´Azienda ospedaliera "Santa Maria". Il calendario regionale, stampato in duemila copie che verranno distribuite a cura degli organizzatori degli appuntamenti, sarà disponibile anche "on line" nel portale della Regione Umbria e nei siti internet delle istituzioni coinvolte.  
   
   
INCONTRO SUI MINORI A RISCHIO  
 
Catanzaro, 6 marzo 2012 - L’assessore regionale al Lavoro, Formazione professionale e Politiche sociali, Francescantonio Stillitani, il 2 marzo ha presieduto un incontro per discutere sulle questioni legate ai minori a rischio. Alla riunione, alla quale erano presenti anche i dirigenti regionali del settore politiche sociali, Giuseppe Nardi e Alessandra Celi, hanno partecipato il presidente del tribunale dei minori di Catanzaro, Luciano Trovato, l’autorità garante per l’infanzia, Marilina Intrieri e il presidente della fondazione “Calabria Etica”, Pasqualino Ruperto. Lo scopo principale dell’assessore Stillitani era di discutere, assieme a chi lavora quotidianamente con i minori a rischio, sulla possibilità di ridurre l’istituzionalizzazione del minore all’interno delle case famiglia, attraverso il supporto alla genitorialità. La discussione, infatti, si è concentrata maggiormente sul progetto pilota di educativa familiare domiciliare, avviato dall’assessorato regionale alle politiche sociali. Un intervento che ha come punti di riferimento i due Tribunali per minorenni esistenti in Calabria: Catanzaro e Reggio Calabria. “Molto spesso i decreti emessi dal tribunale dei minori che dispongono determinati percorsi di assistenza alle famiglie – ha affermato Stillitani – non vengono esattamente eseguiti dai Comuni, titolari del servizio, per mancanza di organizzazione nell’assistenza domiciliare sul territorio, di conseguenza, in molti casi, non è possibile eliminare le cause di difficoltà e di disagio del minore e per questo si deve ricorrere al ricovero presso le case famiglia, il cui costo, tra l’altro, ricade sull’amministrazione regionale. Si pensi – ha precisato Stillitani - che ogni giovane ricoverato nelle strutture costa all’ente regionale circa 12 mila euro all’anno (per una spesa totale che ammonta a più di 7 milioni di euro) e la durata media dell’allontanamento, nella maggior parte dei casi, si aggira attorno ai due o tre anni. Il progetto di educativa familiare domiciliare – ha evidenziato l’assessore -, oltre ad intervenire sulla causa del disagio, mira a recuperare le risorse economiche che a tutt’oggi la Regione spende per mantenere il minore all’interno delle strutture preposte, per fare in modo che, una volta a regime, lo stesso progetto possa autofinanziarsi”. Durante l’incontro si è discusso anche della possibilità di sviluppare nuovi e più efficaci interventi pubblici e di far convergere, il più possibile i programmi con le necessità e le esigenze avanzate dal presidente del tribunale dei minori. Al termine, la Intrieri ha proposto di costituire un tavolo interistituzionale permanente per la formulazione delle linee guida sulla presa in carico dei minori a rischio di pregiudizio.  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE; MENNUNI: «ISTITUIRE FONDO SOLIDARIETÀ PER LE VITTIME»  
 
Roma, 6 marzo 2012 - «La violenza contro le donne deve essere stigmatizzata e combattuta a tutti i livelli istituzionali. Roma Capitale oltre a finanziare i principali centri anti-violenza della città, ha rinnovato, nel mese di ottobre, il servizio Sos Donna H24 a sostegno delle donne vittime di abusi. Nell’annualità 2011 circa 900 sono state le donne seguite dai soggetti aggiudicatari dei servizi, Differenza Donna, Telefono Rosa e Bee Free; 35 le donne vittime di violenza domestica ospiti dei centri, accolte nelle residenze con 40 bambini; 41 gli interventi svolti in emergenza dal servizio H24». Lo ha dichiarato ieri il delegato del Sindaco di Roma Capitale alle Pari Opportunità, Lavinia Mennuni. «Tuttavia, molto c’è ancora da fare, sia sul piano culturale, promuovendo una più ampia e costante sensibilizzazione al rispetto - sottolinea il delegato capitolino - ed è per questo che l’8 marzo premieremo gli studenti delle scuole grazie alla significativa campagna ideata e organizzata da ‘Telefono rosa’, sia sul piano concreto, implementando l’accoglienza e creando centri di semi-autonomia, oggi non presenti sul territorio, che supportino le donne anche nelle fasi di reinserimento nel contesto sociale». «Chiederò che questa sera nella conferenza dei Capigruppo delle ore 20.00 che venga calendarizzata la proposta di delibera relativa all’istituzione del fondo comunale di solidarietà che sancisce un risarcimento per le vittime di reati di violenza sessuale - conclude Mennuni - per i quali il Comune di Roma Capitale si sia costituito parte civile. Resta dunque altissima l’attenzione sulle misure da adottare per tentare di debellare questi odiosi fenomeni. Reati gravissimi, la cui pena deve esse applicata con il massimo rigore».