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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Novembre 2012
Politica
VERTICE ASEM / DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE UE BARROSO ALLA CONFERENZA STAMPA DOPO IL VERTICE  
 
 Vientiane, Laos 7 Novembre 2012 - Di seguito la dichiarazione del Presidente della Commissione europea Barroso alla conferenza stampa dopo il Vertice Asem: “ Signor Primo Ministro, onorevoli colleghi, Vorrei innanzitutto ringraziare il Laos per aver ospitato questo vertice. Signor Primo Ministro, lei ha fatto un lavoro notevole nel dare il benvenuto a tutti noi qui e siamo grati per l´organizzazione e la vostra ospitalità. Abbiamo finito due giorni di discussioni molto aperte, produttivo e intenso e siamo davvero molto soddisfatti del risultato di questo vertice. Il Primo Ministro del Laos e il Presidente del Consiglio europeo già presentato i risultati più importanti. Vorrei solo sottolineare alcuni aspetti. Relazioni Europa-asia sono oggi più che mai. E questo non è solo una vaga dichiarazione di politica generale delle intenzioni. Ciò è confermato dai fatti di rapporti economici, dal commercio, e anche aumentando l´interazione politica. L´impegno dell´Unione europea con l´Asia è, a nostro avviso, anche la chiave per il mondo. Il messaggio che abbiamo portato a questo incontro è stato molto chiaro: l´Europa è un partner impegnato asiatica e vogliamo essere ancora più presente in questa parte del mondo. In realtà, l´Europa ha già una partecipazione forte in Asia il successo e la crescita. Asia è la destinazione di quasi un quarto delle esportazioni dell´Unione europea valore di € 68000000000 all´anno. E noi procurare il 42% delle nostre importazioni dai partner asiatici. Asia è anche uno dei maggiori destinatari di investimenti diretti esteri dell´Unione europea. Asia ha anche una partecipazione forte per la prosperità dell´Europa. Noi siamo il più grande mercato di esportazione dei prodotti asiatici, oltre che una destinazione chiave per gli investitori asiatici. Questo dimostra che, nonostante la distanza geografica nostri continenti sono sempre più interdipendenti. E questo concetto di interdipendenza è stato molto presente nelle nostre discussioni aperte in questo vertice. Questi due giorni abbiamo avuto l´occasione di discutere di come costruire su questa interdipendenza in modo reciprocamente vantaggioso, per le nostre due regioni e per il resto del mondo. Abbiamo parlato della situazione economica e finanziaria e di come solo un approccio integrato da parte di Europa e Asia e le altre principali economie in grado di ripristinare forte, sostenibile, una crescita equilibrata. Ma l´economia è solo una dimensione della nostra partnership. Nell´unione europea stiamo costruendo una solida base per le nostre relazioni con l´Asia, basato su tre pilastri: accordi di partenariato, accordi di libero scambio e la cooperazione multilaterale, di cui questo forum, l´Asia - Europe Meeting, è l´esempio principale. In materia di cooperazione multilaterale, questo vertice ci ha permesso di affrontare importanti questioni globali come il cambiamento climatico e l´economia verde. Siamo entrambi di fronte alla sfida di garantire che la crescita sia sostenibile e inclusiva. I problemi di esaurimento delle risorse o di disuguaglianza di reddito devono essere affrontate. Il degrado ambientale non è sostenibile, la disuguaglianza, la povertà estrema non è sostenibile. A questo proposito abbiamo ribadito il nostro impegno per la realizzazione degli Osm e di lavorare insieme sul seguito del vertice Rio +20 e nella preparazione della Conferenza sul clima a Doha. Abbiamo anche avuto un buon scambio di opinioni su come affrontare le attuali sfide politiche e relative alla sicurezza nella regione e oltre. Ho appena visitato il Myanmar dove ho potuto testimoniare i cambiamenti importanti che si svolgono lì e dove mi hanno offerto il sostegno dell´Ue a promuovere la pace, la riconciliazione nazionale e lo sviluppo economico. Questo dimostra come l´Unione europea ha un ruolo importante da svolgere nella promozione della democrazia, il rispetto dei diritti umani, la pace e la stabilità nella regione. Tutto ciò conferma l´importanza del processo Asem nel mondo di oggi. Ora siamo una famiglia di 51, ma sono sicuro che questo non sarà il numero finale. La mia ultima osservazione è quello di dire che la nostra regione a regione relazioni sarà ulteriormente facilitata se il processo di integrazione regionale in Asia attraverso l´Asean, fa ulteriori passi avanti. Regionalismo aperto è infatti una base per un multilateralismo efficace. Come sapete - e molti leader si congratula con l´Unione europea per questo - l´Unione europea è stato recentemente insignito del Premio Nobel della Pace per - cito testualmente: ". La lotta di successo per la pace e la riconciliazione e per la democrazia ei diritti umani" Ci è stato ricordato dal Nobel per la Pace, che al di là delle attuali difficoltà, il potere di trasformazione di integrazione regionale è un grande risultato per i nostri cittadini credo che anche approfondito inter -. Dialogo regionale, come quello che stiamo perseguendo L´asia -. Europe Meeting è infatti , un primo passo in questa direzione. Quindi, mi permetta ancora una volta esprimere il mio sincero apprezzamento per i capi e il popolo del Laos per l´ospitalità eccellente fornito a tutti noi qui a Vientiane e per ospitare un tale vertice importante per il futuro delle nostre relazioni. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
DISCORSO DI VíTOR CALDEIRA, PRESIDENTE DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA ALLA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE ANNUALE 2011  
 
 Bruxelles, 7 Novembre 2012 - Di seguito il Discorso di Vítor Caldeira, Presidente della Corte dei conti europea alla Commissione Per Il Controllo Dei Bilanci del Parlamento Europeo: “ Presidente Theurer, onorevoli colleghi, E ´per me un onore di presentare alla vostra commissione la relazione annuale della Corte dei conti sull´esecuzione del bilancio 2011 dell´Ue. Le nostre conclusioni sul 2011 non saranno una sorpresa, perché le attuali modalità di gestione dei fondi dell´Ue sono in vigore per un certo numero di anni. Il 2011 presenta fedelmente la situazione finanziaria dell´Unione europea e dei risultati delle sue operazioni e dei suoi flussi di cassa per l´anno. Entrate e gli impegni per i pagamenti sono stati esenti da errori rilevanti. Tuttavia, i pagamenti sono stati inficiati da errori rilevanti, con un tasso di errore stimato del 3,9% per il bilancio Ue nel suo complesso. Il livello di errore stimato è stato simile al 2010, quando è stata del 3,7%. Il messaggio di questo Rapporto annuale è coerente con gli anni precedenti ´, ma quest´anno è più importante che mai. Con le finanze pubbliche in Europa sottoposti a forti pressioni, sono ancora possibili a spendere fondi comunitari in modo più efficiente e in modo più mirato. In parole povere, la Corte ha riscontrato troppi casi di fondi comunitari non in target o in uso sub-ottimale. Gli esempi nella relazione sono: sussidi per terra rivendicata come "pascolo permanente", quando in realtà parti di esso sono state fitte foreste; formazione destinata specificamente ai dipendenti del settore dell´elettronica di essere dato a dipendenti di altri settori; Costi di rimborso su un edificio affermato di essere a fini agricoli, quando non lo era; oltre-ha sostenuto i costi del personale per progetti di ricerca; beneficiari di aiuti allo sviluppo non rispettando la regola d´origine per l´acquisto di attrezzature e procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici volte a garantire il miglior rapporto qualità-prezzo non applicate correttamente. Come suggeriscono questi esempi, la Corte ha rilevato errori nei pagamenti relative a molti programmi di spesa diversi e schemi. La Corte ha inoltre rilevato che, nel complesso, i sistemi di controllo sono stati esaminati solo parzialmente efficaci. In altre parole, i sistemi di controllo non sono stati loro piena realizzazione a prevenire o individuare e correggere gli errori. Infatti, la Corte ha rilevato che solo due aree - o "gruppi politici" - sono esenti da errori rilevanti nel 2011. Erano "relazioni esterne, di aiuto e di ampliamento" e "Spese amministrative e altre spese". Gli altri cinque gruppi politici sono stati inficiati da errori rilevanti, in particolare quelle comprese le aree di sviluppo rurale e la politica regionale. La stima della Corte dei conti il ​​tasso di errore per passare in "Sviluppo rurale, ambiente, pesca e salute", la maggior parte della zona di spesa soggetto a errori, è stata del 7,7%. E il tasso di errore stimato per la "Politica regionale, energia e trasporti" anche mantenuto elevato, al 6,0%. E ´qui, in queste aree, che abbiamo trovato gli Stati membri non stanno facendo il loro lavoro nel modo più completo come dovrebbero. C´è bisogno di un maggior grado di impegno da parte delle autorità nazionali per la gestione e il controllo dei fondi Ue. Dato che le autorità nazionali di operare il primo - linea di difesa per proteggere gli interessi finanziari dei cittadini dell´Unione europea - e più importante. Molti casi di fallimento di controllo sono stati identificati dalla Corte. Per esempio, in oltre il 60% delle operazioni controllate di politica regionale inficiate da errori, le informazioni erano sufficienti per le autorità degli Stati membri di dotarsi di individuare e correggere almeno alcuni di questi errori prima della richiesta di rimborso da parte della Commissione. Allo stesso modo, lo sviluppo rurale, la Corte ha constatato che il servizio di controlli in loco non era sempre stata effettuata correttamente. Il caso di cui ho parlato in precedenza di un edificio erroneamente affermato di essere a fini agricoli fornisce un esempio di un errore che non è stato corretto nonostante l´on-the-controllo in loco da parte dell´organismo pagatore. Quindi, esiste la possibilità di ridurre gli errori applicando gli attuali sistemi più efficace. Ma c´è anche la possibilità di migliorare la loro - e gli schemi di spesa in questione. L´unione europea non può permettersi di aspettare. Vi è la possibilità - e la necessità - di agire ora. Gli Stati membri dovrebbero concordare regole migliori e poi fare in modo che le applicano. Da parte sua, la Commissione europea deve inoltre il suo controllo degli Stati membri. Ma ha bisogno di informazioni affidabili da loro su come il denaro viene speso, nonché sulle rettifiche finanziarie e dei recuperi che fanno. Finora ho parlato del 80 per cento dei fondi Ue gestiti dagli Stati membri, ma il 20 per cento sono gestiti direttamente dalla Commissione - compresa l´area vitale della ricerca. La Commissione dovrebbe essere un esempio di buone prassi nella gestione del rispetto delle condizioni di sovvenzioni Ue. Tuttavia, la Corte ha concluso che la "Ricerca e altre politiche interne" area è stata colpita da errori rilevanti. Abbiamo stimato il tasso di errore nel 2011 al 3%. Molti tipi di errore errori e controllo trovati in Research erano simili a quelle dei settori di gestione concorrente. La principale fonte di errore è stata la dichiarazioni eccessive di spese da parte dei beneficiari per i progetti finanziati dai programmi quadro di ricerca. Secondo le norme, dichiarazioni di spesa devono essere accompagnati da certificati di audit di società di revisione. In oltre l´80% dei progetti con i certificati di audit positivi esaminati, la Corte ha rilevato errori. La Corte ha anche trovato errore materiale nei pagamenti intermedi e finali in relazioni esterne, l´aiuto e l´allargamento, che è anche in gran parte sotto la gestione diretta da parte della Commissione, e in pagamenti effettuati attraverso i fondi europei di sviluppo. Un altro modo in cui la Commissione scarica le responsabilità di attuazione del bilancio Ue è di relazioni sulla gestione finanziaria. Questo include relazioni sulla regolarità delle operazioni e delle prestazioni conseguiti. La Corte rileva che l´importo amministratori della Commissione generale considerano a rischio di irregolarità è aumentato da € 0,4 miliardi nel 2010 a € 2,0 miliardi nel 2011. Tale stima riflette il riconoscimento da parte della Commissione di un elevato rischio di errore in sviluppo rurale, la coesione e la ricerca. Tuttavia, la Corte ritiene che l´importo a rischio potrebbe essere stato sottovalutato perché il cosiddetto "tasso di errore residuo", su cui si basa, non era ancora, nel 2011, un indicatore affidabile della misura in cui rimangono colpiti da operazioni errore materiale, dopo le procedure di controllo sono state applicate. Per quanto riguarda la Commissione riferisca sulla performance, la Corte tratta questo argomento nel capitolo della relazione annuale su "ottenere risultati dal bilancio dell´Ue". I due modi principali in cui le relazioni della Commissione sulle prestazioni sono attraverso la nuova relazione di valutazione delle finanze dell´Unione basata sui risultati conseguiti e nelle relazioni annuali di attività delle direzioni generali. Come anche indicato nel suo parere all´inizio di quest´anno, la Corte ritiene che la prima relazione di valutazione pubblicata nel febbraio 2012 il valore aggiunto poco e raccomanda che il Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione esaminare come rendere la relazione di valutazione più utile per raggiungere un migliore rapporto da Eu spesa. La Commissione dovrebbe anche migliorare la qualità delle relazioni annuali di attività. Rivedere le relazioni annuali di attività delle direzioni generali per lo sviluppo dell´agricoltura e lo sviluppo rurale, la politica regionale, e lo sviluppo e la cooperazione, la Corte ha rilevato che gli indicatori di performance potrebbe essere reso più rilevante per il raggiungimento degli obiettivi strategici. Inoltre, nessuno dei tre direzioni generali riferito economia ed efficienza. Il capitolo su "ottenere risultati dal bilancio dell´Ue" comprende anche una serie di lezioni apprese dalla Corte 2011 rapporti speciali pertinenti miglioramento del reporting sulle prestazioni. Tra le altre cose, la Corte raccomanda alla Commissione di: utilizzare una buona valutazione della qualità ha bisogno di concentrarsi sui risultati e impatti che vuole raggiungere; definire gli obiettivi politici che vi aiuteranno a dimostrare un valore aggiunto europeo, e collaborare con gli Stati membri per migliorare la qualità e la tempestività dei dati da loro forniti. Theurer Presidente, onorevoli colleghi, Dell´ue di gestione finanziaria non è ancora a norma. Molti dei problemi che abbiamo identificato in passato rimangono ancora, seppure in misura minore. Questi problemi sono più importanti che mai. E ora, con proposte legislative per il prossimo quadro finanziario in discussione, vi è la possibilità di affrontare le cause sottostanti. Dal 2010, la Corte ha anche chiamato per i regimi di spesa più semplici con obiettivi più chiari, più facile da misurare i risultati, e più costi sistemi di controllo efficaci. La nostra relazione annuale per il 2011 offre anche molte raccomandazioni specifiche, e così fanno i commenti che hanno emesso in merito alle proposte. I pareri anche fare osservazioni sulle nuove sfide per la gestione finanziaria e di responsabilità che possono sorgere. Per quanto riguarda le proposte relative al quadro strategico comune che coprirà le zone più a rischio a rischio di spesa, la Corte richiama l´attenzione sulla necessità di rafforzare il ruolo di supervisione della Commissione, migliorare i meccanismi di correzione finanziaria, e garantire di controllo adeguata e di controllo sugli strumenti finanziari . Theurer Presidente, onorevoli colleghi, I tempi sono duri. Gli Stati membri devono accettare regole migliori per il modo in cui il denaro viene speso, e gli Stati membri e la Commissione deve applicare correttamente. In questo modo, il bilancio dell´Ue potrebbe essere utilizzata in modo più efficiente ed efficace per fornire un maggior valore aggiunto per i cittadini. Questo è il messaggio della nostra relazione annuale che ho avuto l´onore di presentare a voi oggi. In fondo, si tratta di un messaggio su come migliorare la responsabilità per i fondi comunitari. Un obiettivo tutte le istituzioni dell´Ue devono sforzarsi di raggiungere e quello che la Corte ha messo al centro della sua strategia per i prossimi anni. Grazie per la vostra cortese attenzione.  
   
   
SECONDO IL REVISORE ESTERNO DELL´UE "GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE DEVONO GESTIRE MEGLIO I COSTI"  
 
Lussemburgo, 7 novembre 2012 – Il bilancio 2011 presenta fedelmente la situazione finanziaria dell´Unione europea e dei risultati delle sue operazioni ed i flussi di cassa durante l´anno. I proventi e gli impegni sono privi di inesattezze rilevanti, non i pagamenti, che hanno un errore stimato del 3,9% per il bilancio generale dell´Ue. Il livello di errore è rimasto simile al 2010, che è stata del 3,7 % . Nel 2011, l´ Ue ha speso € 129.400.000.000, di cui quasi l´80% sono stati destinati a politiche agricole e di coesione, zone in cui la Commissione e gli Stati membri condividono il compito di eseguire il bilancio dell´Ue. La Corte ha rilevato troppi casi in cui i fondi Ue non hanno raggiunto l´obiettivo o non sono stati utilizzati in modo ottimale. Sistemi di controllo esaminati, sono gli Stati membri o la Commissione, sono solo parzialmente efficaci nel garantire la regolarità dei pagamenti. Sistemi di controllo non riescono a raggiungere il loro pieno potenziale nel prevenire o individuare e correggere gli errori. Qualora le amministrazioni nazionali sempre più coinvolti nella gestione e controllo dei fondi comunitari. Il Tasso di errore stimato calcolato dalla Corte dei conti per la spesa per gruppo di politica di sviluppo rurale, l´ambiente, la salute e la pesca, che è più soggetto a errori nella spesa è stata del 7,7%. Il gruppo per la politica regionale, Energia e trasporti è rimasto elevato, al 6,0%. Per molti anni, la Corte sostenitori abitudini di spesa più facile con obiettivi più chiari, i risultati sono più facili da misurare e controllare i metodi di costo-efficacia. Le raccomandazioni della Corte dei conti europea arrivare ad un momento in cui le proposte legislative per una migliore gestione di questi fondi sono discussi. " Il messaggio della relazione annuale 2011 è una continuazione degli anni precedenti, ma quest´anno, risuona con più acuta. Le finanze pubbliche in Europa, di essere sottoposto ad alta pressione, i fondi comunitari devono essere spesi in modo più efficace e mirato " , ha dichiarato Vítor Caldeira , Presidente della Corte dei conti europea. " Gli Stati membri dovrebbero concordare regole migliore utilizzo dei fondi comunitari, e devono, come la Commissione, per garantire che tali norme siano correttamente applicate. Il bilancio Ue potrebbe essere utilizzato in modo più efficiente ed efficace per fornire un maggior valore aggiunto per i cittadini. "  
   
   
CAPACITÀ DI INNOVAZIONE DELLE 190 REGIONI EUROPEE  
 
 Bruxelles, 7 novembre 2012 - L´innovazione è uno dei principali motori della crescita economica e l´occupazione. Il quadro di valutazione regionale per l´innovazione 2012, pubblicata ieri , fornisce una valutazione comparativa delle regioni europee come eseguire in materia di innovazione. La relazione riguarda 190 regioni in tutta l´Unione europea, la Croazia, la Norvegia e la Svizzera. Il quadro di valutazione regionale per l´innovazione si basa sulla metodologia dell´Unione Quadro di valutazione dell´innovazione ( Ip/12/102 ). Il quadro di valutazione regionale per l´innovazione 2012 classifica le regioni europee in gruppi innovazione quattro prestazioni, in modo simile al quadro di valutazione dell´Unione dell´innovazione: ci sono 41 regioni nel primo gruppo di "leader dell´innovazione", 58 le regioni appartengono al secondo gruppo di "seguaci di innovazione", 39 regioni sono "innovatori moderati" e 52 regioni sono nel quarto gruppo di "innovatori" modesti. La capacità di innovazione varia di più a livello regionale che a livello nazionale - I risultati mostrano che vi è una notevole diversità nel campo dell´innovazione regionale, non solo in Europa, ma anche all´interno degli Stati membri.La maggior parte dei paesi europei hanno le regioni a diversi livelli di capacità di innovazione. Gli esempi più evidenti sono la Francia e il Portogallo: in entrambi i paesi le performance di regioni (compresi i territori d´oltremare) varia da leader dell´innovazione agli innovatori modesti. Altri paesi con ampie variazioni in termini di prestazioni sono la Repubblica ceca, Finlandia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito: tutti hanno almeno una regione in 3 diversi gruppi di prestazioni di innovazione. I paesi più omogenei sono i moderati innovatori Grecia, Ungheria, Polonia e Slovacchia, dove tutte le regioni ad eccezione di uno ciascuno sono innovatori moderati. La situazione è simile in Romania e Bulgaria, dove la maggior parte o tutte le regioni sono innovatori modesti. Le regioni più innovative - Le regioni più innovative dell´Ue sono in genere nei paesi più innovativi: Svezia, Danimarca, Germania e Finlandia. In Germania, 12 su 16 regioni sono leader dell´innovazione. In Finlandia 3 su 5 regioni e in Svezia 5 su 8 regioni sono leader dell´innovazione. Solo in Danimarca, la maggior parte delle regioni sono seguaci di innovazione, e 2 su 5 regioni sono leader dell´innovazione, compresa la regione della capitale di Copenaghen e Midtjylland. La diversità di innovazione regionale è molto basso in non-Ue la Svizzera, che secondo il Quadro valutativo dell´Unione dell´innovazione 2011 supera tutti gli Stati membri dell´Unione europea: tutte le regioni svizzere, tranne uno, sono leader dell´innovazione. Punti di forza e di debolezza per l´innovazione - Le regioni analizzate mostrano diversi punti di forza e di debolezza nella loro capacità d´innovazione. Allo stesso modo ai leader nazionali di innovazione e seguaci, la maggior parte dei leader regionali di innovazione e seguaci hanno un sistema equilibrato di innovazione, il che significa che punteggio elevato in un certo numero di indicatori diversi, come R pubblici e privati ​​e le spese D, attività innovativa delle piccole e medie imprese, pubblica- collaborazione privati ​​nella ricerca e nell´innovazione, lo sviluppo di innovazioni tecnologiche e non tecnologica, il numero di brevetti, nonché la commercializzazione di prodotti innovativi e l´occupazione in alta tecnologia di produzione e di servizi ad alta intensità di conoscenza. Le regioni innovazione moderata e modesta hanno una struttura di innovazione meno equilibrata. In particolare, soffrono di una attività di innovazione relativamente basso delle Pmi e attività molto bassa di ricerca e sviluppo. Inoltre, in queste regioni la collaborazione di innovazione tra le imprese e tra imprese e organizzazioni pubbliche è molto al di sotto della media europea. Il risultato è un numero relativamente basso di brevetti e prodotti tecnologici innovativi e non tecnologica e le soluzioni che si sviluppano in regioni innovatori moderati e modesto. Regioni di capitale sono spesso leader nazionali, in particolare nei paesi meno performanti - In quasi tutte le regioni delle capitali europee analizzate paesi sono i leader nazionali per l´innovazione. In alcuni Stati membri le regioni capitali svolgono un ruolo particolarmente eccezionale in modo che i capitali sovraperformare l´nazionale dell´innovazione media da due gruppi di prestazioni generali. Questo è il caso in Repubblica Ceca e in Portogallo, entrambi essere innovatori moderati, dove i loro capitali regioni Praga e Lisbona appartengono ai leader europei di innovazione regionale. Nei paesi che sono identificati come innovatori moderati dall´Unione Quadro di valutazione dell´innovazione 2011, le regioni più innovative sono in genere le regioni capitali e: Praha in Repubblica Ceca, Attica in Grecia, Bratislavský kraj in Slovacchia, Közép-magyarország (regione della capitale) in Ungheria, Mazowieckie (Varsavia) in Polonia e Lisbona in Portogallo. Allo stesso modo, in innovatore modesta Romania il Bucuresti-ilfov regione è molto più innovativo rispetto a qualsiasi altra regione rumena. Questo non è il caso di paesi i leader di innovazione in cui è distribuito il più equamente l´eccellenza in tutti i paesi. Risultati dell´innovazione nelle regioni relativamente stabili ma alcuni leader emergono - Dal 2007, la performance regionale è rimasto relativamente stabile. Maggior parte delle regioni europee sembrano mantenere il loro potenziale di innovazione e di attività. Tuttavia, vi sono evidenti movimenti verso l´alto. Il numero di leader dell´innovazione è aumentata di 7 regioni tra il 2007 e il 2011. Quattro regioni migliorato da innovatori moderati o modesto alla categoria dei seguaci di innovazione. 8 regioni sono in continuo miglioramento delle loro capacità d´innovazione punteggio più alto in ciascuna delle tre quadri di valutazione (2007, 2009, 2012): il tedesco Niedersachsen, francese Bassin Parisien e Ouest, italiano Calabria e Sardegna, Mazowieckie polacco, portoghese Lisbona e la regione svizzera del Ticino . Regioni leader, con un buon accesso alle sovvenzioni dell´Ue per la R & S - La maggior parte delle regioni innovazione moderata e modesta a malapena utilizzare i fondi del programma quadro, ma di solito sono i grandi consumatori di Fondi strutturali per l´innovazione aziendale. Diversi leader dell´innovazione, d´altra parte, sono molto successo ad attrarre le sovvenzioni nell´ambito del programma di ricerca e sviluppo quadro (Pq): oltre il 90% dei principali assorbitori Fp sono i leader regionali per l´innovazione. Il quadro di valutazione regionale per l´innovazione 2012 dimostra che in questa fase non vi è una mancanza di capacità di innovazione comune schema di collegamento e l´uso dei fondi comunitari nelle regioni attraverso il tempo. Per esempio, alcuni dei motori più dinamici verso l´alto, come Bassin Parisien e Ouest erano utenti bassi di fondi comunitari. Allo stesso tempo, nel caso della Calabria, Sardegna e Mazowieckie il costante aumento delle prestazioni di innovazione è accaduto nel corso di un periodo di maggiore utilizzo dei fondi comunitari.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA UN REGIME CIPRIOTA DI GARANZIE BANCARIE  
 
 Bruxelles, 7 novembre 2012 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato, un sistema di garanzie bancarie in essere a Cipro per gli istituti di credito al 31 dicembre 2012. Il regime mira a facilitare l´accesso agli istituti di credito ammissibili per il finanziamento a medio termine. Ciò contribuirà a mantenere la stabilità del settore finanziario cipriota senza creare indebite distorsioni della concorrenza, nel rispetto delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato. Nel mese di ottobre 2012, Cipro ha notificato la sua intenzione di istituire un sistema di garanzia per gli istituti di credito di diritto pubblico. La copertura garantisce, la retribuzione e garanzie reali ammissibili, nuovi prestiti fatti e / o obbligazioni di nuova emissione entro il 31 dicembre 2012, con scadenza non superiore a cinque anni. La Commissione ha constatato che il regime è in linea con le linee guida per gli aiuti di Stato per le banche in crisi (cfr. Ip/08/1495 , Ip/10/1636 ), e in particolare le regole sui prezzi e termini di garanzie di Stato (cfr. Ip/11/1488 ). La misura è mirata, proporzionate e limitate nel tempo e di portata limitata. Il piano è, in particolare, aperto a tutti gli enti creditizi aventi la loro sede a Cipro, incluse le filiali di banche estere e cooperative di credito. I beneficiari dovranno pagare un risarcimento in linea con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato. Inoltre, al fine di evitare abusi di aiuti di Stato, i beneficiari devono sottoscrivere impegni comportamentali, tra cui a limitare lo sviluppo della loro attività e della loro strategia di business, nonché il rispetto delle condizioni per gli stipendi del personale e bonus. Cipro, infine, si impegna a comunicare piani di sostenibilità per le aziende che utilizzano intensamente il regime. La Commissione ha pertanto concluso che il regime era un mezzo garanzie adeguate per porre rimedio a un grave turbamento dell´economia di Cipro ed è quindi compatibile con l´articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del Trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue).  
   
   
ACCORDO SUL FINANZIAMENTO DI PROGETTI DI RICERCA TRA EUROPA E AFRICA  
 
Bruxelles, 7 novembre 2012 - Un accordo per la prima iniziativa dei paesi europei e africani per il finanziamento congiunto di progetti di ricerca in collaborazione sarà firmato ieri nel corso di una visita a Cape signora Máire Geoghegan-quinn, membro della Commissione europea responsabile per la ricerca, innovazione e la scienza. Inviti a presentare proposte, che dovrebbero essere avviati nel mese di gennaio con un budget di € 11 milioni, finanzierà la ricerca in settori quali l´agricoltura, la salute, i cambiamenti climatici e l´energia, e sono raggruppati intorno tre temi: energie rinnovabili, di ricerca interdisciplinare e di ricerca innovativa. Chiede che i progetti sono stati sviluppati nel quadro del "Era-net per l´Africa" ​​(Erafrica), per un periodo di tre anni con un budget di 2 milioni di euro. Máire Geoghegan-quinn, membro della Commissione europea responsabile per la ricerca, l´innovazione e la scienza, ha detto in proposito:"L´accordo che stiamo firmando oggi è veramente storico. Questa è la prima volta che i paesi in Europa e in Africa, di comune accordo un programma di ricerca che saranno finanziati da entrambe le parti. Può servire come modello per la futura cooperazione tra i nostri due continenti e incoraggiare altri paesi ad adottare questa nuova forma di partnership ". Erafrica è stato creato per facilitare la messa in rete dei donatori europei e dei paesi africani per la ricerca e l´innovazione e incoraggiare inviti a presentare progetti. L´accordo sarà firmato oggi per i ministeri e le istituzioni pubbliche provenienti da 15 paesi: Austria, Belgio, Burkina Faso, Costa d´Avorio, Egitto, Finlandia, Francia, Germania Kenya, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Sud Africa, Svizzera e Turchia. Tutti hanno accettato di finanziare la ricerca fino ad almeno 11 milioni di euro, il contributo di cinque paesi africani per un importo di circa 4 milioni di euro. Chiede che i progetti dovrebbero essere pubblicati a metà gennaio 2013 e il termine per la presentazione delle domande dovrebbe essere intorno alla metà di aprile 2013. I contratti dovrebbero essere firmati tra dicembre 2013 e maggio 2014. L´accordo sul l´impegno finanziario sarà firmato a margine della riunione annuale del gruppo di esperti congiunta Ue-africa la cooperazione scientifica.  
   
   
CAPPELLACCI A MINISTRI UE: "MISURE CONCRETE PER LE ISOLE E RICONOSCIMENTO REGIONI INTERMEDIE PER CONSEGUIRE OBIETTIVI UE E RENDERE EFFETTIVO PRINCIPIO DI COESIONE"  
 
Nicosia (Cipro), 7 Novembre 2012 - Un’assegnazione addizionale di risorse per unità di popolazione residente nelle Isole e l’inclusione delle stesse nella nuova categoria "Regioni in transizione o intermedie". Sono questi i punti principali della proposta illustrata dal presidente Cappellacci, a nome delle Regioni insulari, durante il vertice dei ministri della Coesione dell’Unione europea in corso a Cipro. "Auspichiamo - ha aggiunto il Presidente - una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli Stati membri del fatto che per il conseguimento degli obiettivi comunitari, come per esempio quelli della strategia Europa 2020, alcuni territori, in particolare quelli insulari, devono sopportare maggiori costi rispetto ad altre aree dell´Unione, specialmente con riferimento alla realizzazione di infrastrutture ed importanti servizi pubblici. Per queste ragioni ci sembra del tutto appropriato che gli svantaggi geografici e demografici permanenti possano e debbano costituire un criterio da utilizzare nel metodo di distribuzione dei fondi strutturali". Cappellacci ha sottolineato altresì che gli articoli 170 e 174 del Trattato di Lisbona, che contengono un esplicito riferimento alla esigenza di prestare una particolare attenzione alle Isole ed ai territori caratterizzati da svantaggi geografici gravi e permanenti, siano rimasti in gran parte lettera morta. Mentre da sottolineare positivamente che la Commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo ha approvato diversi importanti emendamenti "che vanno nella direzione indicata dal Trattato e che meritano - ha concluso il presidente - il massimo livello di condivisione".  
   
   
LA VALLE D’AOSTA E LA VIRTUOSITÀ NEI FONDI EUROPEI  
 
Aosta, 7 novembre 2012 - In relazione alle notizie stampa uscite nei giorni scorsi, che hanno collocato la Valle d’Aosta tra le regioni italiane che non hanno rispettato il target di spesa previsto al 31 ottobre per il Fondo sociale europeo, occorre completare le informazioni pubblicate e precisare quanto segue: Il Ministero per le Coesioni territoriali ha chiesto alle Regioni, nell’ambito del monitoraggio del budget di spesa finalizzato a seguire le iniziative volte ad accelerare e migliorare l’efficacia degli interventi cofinanziati dall’Unione Europea, di rispettare due “target”, cioè due obiettivi annuali, fissati rispettivamente al 30 maggio e al 31 ottobre di ogni anno. La Valle d’Aosta, dopo il positivo raggiungimento dell’obiettivo primaverile, ha ritenuto opportuno, in questo momento di grave crisi occupazionale che colpisce soprattutto le fasce di età inferiori, concentrare le risorse disponibili a favore di un insieme di iniziative per i giovani, il cosiddetto "Piano Giovani". Tale opportunità si è concretizzata attraverso l’adesione al “Piano azione coesione” che consentirà di realizzare interventi altrimenti non interamente finanziabili con il Fondo sociale e che potranno così essere gestiti con maggiore efficacia. A tal fine, la Giunta regionale, già in data 17 agosto 2012, ha approvato la riprogrammazione del Programma Operativo "Occupazione" 2007/2013 per utilizzare le risorse finanziarie così provenienti a favore del Piano giovani ed ai sistemi educativi che operano nei loro confronti. Con questa iniziativa l’obiettivo è di avviare una serie organica di azioni volte ad accompagnare i processi di riforma in atto, con particolare riferimento al sistema di Istruzione e Formazione ed all’apprendistato, fronteggiare l’incremento di disoccupazione dei giovani Neet (“not in employment, education or training” e cioè di coloro che non lavorano e non studiano), prevenire la dispersione scolastica, promuovere l’integrazione tra la formazione ed il mondo del lavoro ed in genere sostenere i processi di qualificazione professionale e l’inserimento lavorativo dei giovani. Si deve altresì precisare che il Programma Operativo rimodulato, già sottoposto favorevolmente all’attenzione del Comitato di Sorveglianza (cioè dell’organismo che ha il compito di assicurare l´efficienza e la qualità dell´esecuzione degli interventi comunitari) e attualmente in attesa della formale Decisione comunitaria definitiva prevista per il prossimo mese di dicembre, manterrà ovviamente fino alla conclusione della programmazione attuale 2007-2013, gli obiettivi prefissati e la conduzione a termine di tutte le iniziative in corso e previste. La Valle d’Aosta quindi, grazie anche al forte impegno e alla collaborazione con il Governo, non solo non subirà alcuna penalizzazione ma ha centrato gli obiettivi per utilizzare tutte le risorse finanziarie a cui aveva diritto e deve essere a buon titolo considerata tra le Regioni virtuose.  
   
   
DELEGAZIONE TRENTINA RICEVUTA DAL SINDACO DI GERUSALEMME  
 
 Gerusalemme, 7 novembre 2012 - L´amicizia fra il Trentino e Israele ha molti aspetti. Uno è quello della ricerca scientifica e della cooperazione economica, "certificato" recentemente dalla visita a Trento dell´ambasciatore di Israele in Italia. Altrettanto significativo è l´impegno sul versante della pace e della promozione del dialogo fra le diverse componenti del complesso "mosaico" della società israeliana. Una delegazione trentina, composta da rappresentanti di alcune realtà attive in questo campo, l´assessorato alla solidarietà internazionale e convivenza della Provincia, la Fondazione Fontana, le donne rurali della Coldiretti, in questi giorni in visita in Israele, è stata ricevuta ieri dal sindaco di Gerusalemme Nir Barkat. Con loro anche le "donne per la pace" di Officina Medio Oriente; donne israeliane leader nelle rispettive comunità di riferimento - ebrea ortodossa e ultraortodossa, musulmana, cristiana, drusa, beduina - incontratesi per la prima volta a Trento due anni fa nell´ambito dell´iniziativa organizzata dall´assessore Lia Giovanazzi Beltrami e dedicata appunto al Medio Oriente, oggi impegnate in un cammino comune per promuovere i valori del rispetto reciproco, della riconciliazione, della cooperazione. Si respirava un´aria davvero buona oggi nella sede della municipalità di Gerusalemme, per l´incontro fra il sindaco Barkat e la delegazione trentina, accompagnata da alcune delle "donne per la pace" che hanno animato le prime due edizioni di Officina Medio Oriente a Trento: Hedva Goldschmidt, Faten Helzinaty, Tehilabila Barshalom, Suha Ibrahim Maraee, Adina Barshalom, Dganit Fashima, Nuba Farran. Donne che lavorano nel sociale, nel mondo dell´istruzione o dei media, donne che rivestono ruoli importanti all´interno delle comunità di riferimento, donne che per incontrarsi, ed elaborare un percorso di azioni comuni, devono superare molti ostacoli, non solo quelli presenti all´interno della società israeliana, con le sue contraddizioni e i suoi conflitti, ma anche quelli legati alla loro condizione "di genere"´, come si è soliti dire, ovvero in sostanza, il loro essere donne all´interno di mondi dove tradizionalmente è più spesso l´uomo ad avere potere e autorità. Una sfida importante, dunque, quella del "G8" delle donne, come è stato battezzato il gruppo Trento, luogo rivelatosi ideale per favorire l´incontro di sensibilità così apparentemente lontane, per religione, esperienze, opportunità. Una sfida che il sindaco di Gerusalemme ha mostrato di tenere in grande considerazione. Qualche esempio delle cose fatte in questi primi due anni. Innanzitutto, il corso per la risoluzione pacifica dei conflitti organizzato dallo Haredim college, l´università degli ebrei ultraortodossi creata da Adina Barshalom, figlia, del Gran rabbino di Gerusalemme, con il sostegno della Provincia autonoma di Trento. Un´esperienza unica, nata in un contesto apparentemente molto chiuso, che per l´occasione ha aperto le sue porte anche a corsiste arabe e delle altre comunità che convivono nel paese, un´esperienza che si è conclusa oggi con la consegna dei primi diplomi a quelle che diventeranno le prossime "ambasciatrici di pace" del Paese ma che proseguirà anche in futuro. Un altro esempio potrebbe essere quello del centro comunitario di Lod, aperto in un quartiere degradato della città, abitato prevalentemente da beduini inurbati; il centro in passato, e nonostante la sua collocazione, era caduto in disuso, soprattutto per mancanza di fondi, e di fatto privatizzato da alcune associazioni, divenendo più un luogo di discriminazione che di incontro. Ma recentemente, grazie ad un impegno congiunto delle famiglie del quartiere, è stata avviata una nuova gestione. La direttrice della struttura è ora Faten Helzinaty, musulmana, che ha in quest´occasione in Tehilabila Barshalom il suo braccio destro. A giorni aprirà il primo doposcuola per i bambini delle famiglie beduine del quartiere, e quindi altre attività rivolte ai giovani e alle donne. Il centro promuove inoltre un programma per il recupero del fatiscenti condomini della zona: con 10000 euro si possono risanare fino a 40 appartamenti, ricorrendo al lavoro semi gratuito della popolazione. I cambiamenti, come ha potuto constatare la delegazione trentina, sono evidenti. Ed ancora: a Tel Sheva, cittadina beduina nel deserto del Neghev, è partito un progetto della Fondazione Rashi per sostenere e migliorare la scuola pubblica. Il progetto rientra nel programma Revadim, finanziato da una fondazione ebraica, la Rashi Foundation, e da altri donatori anche esterni ad Israele. Quella di Tel Sheva è la prima scuola beduina ad esserne interessata, delle oltre 60 fino ad oggi coinvolte in tutto Israele. Sono, come si vede, piccoli passi, che però significano molto. Non solo per i risultati concreti che possono portare, nella lotta alla spirale della povertà ma soprattutto perché creano legami, e fanno si che persone appartenenti a realtà molto lontane anche quando vivono praticamente gomito a gomito possano conoscersi e "fare assieme", senza peraltro rinunciare alla loro identità. Un concetto questo ribadito anche dal sindaco di Gerusalemme nell´incontro di oggi, dopo avere ringraziato il capo di gabinetto dell´assessorato alla solidarietà internazionale e convivenza Andrea Morghen per avere organizzato la visita, portando anche i saluti del presidente Lorenzo Dellai e dell´assessore Lia Giovanazzi Beltrami. "La nostra città è per tradizione una città aperta a tutti. Nella tradizione ebraica si dice che dopo la cattività in Egitto le tribù di Israele ebbero ognuna una terra dove abitare. Ma Gerusalemme non andò a nessuna tribù, perché doveva rimanere una città aperta a tutte le popolazioni e a tutte le religioni. Anche oggi noi possiamo vedere questo camminando per le strade di Gerusalemme. Possiamo vedere ebrei ultraortodossi camminare assieme a musulmani o cristiani, possiamo vedere gente di ogni nazionalità, di ogni credo o provenienza, vivere assieme. E questo è in fondo il fondamento stesso delle moderne democrazie." "E se facessimo di Gerusalemme la nuova sede dell´Onu?", ha detto il direttore della Fondazione Fontana Fabio Pipinato, riprendendo una proposta elaborata dall´università di Padova, grazie al professor Papisca, e fatta propria dal Tavolo della pace italiano. Il sindaco si è detto possibilista. A patto, naturalmente, che sia tutta la città a volerlo.  
   
   
RIFORME RADICALI PER LA REGIONE PIEMONTE  
 
Torino, 7 novembre 2012 - Contenimento della spesa, riduzione del debito, riorganizzazione delle strutture regionali e dismissione delle società partecipate sono i temi affrontati durante la seduta straordinaria del Consiglio regionale svoltasi il 6 novembre. In apertura gli assessori alla Sanità, Paolo Monferino, e al Bilancio, Giovanna Quaglia, hanno presentato i dati riassuntivi del debito negli ultimi anni e gli interventi di razionalizzazione già adottati. In particolare, Monferino ha evidenziato il calo progressivo della spesa sanitaria, tanto che si prevede per il 2012 un avanzo di 56 milioni, mentre Quaglia ha sostenuto che il debito attuale è dato dallo sbilancio tra entrate e uscite tra il 2005 e il 2011, con un incremento di circa 4,5 miliardi. Da qui la necessità di una gestione straordinaria senza fare ricorso a nuovo indebitamento, e con decisi interventi non solo sulle erogazioni, ma anche sui costi di funzionamento dell’ente. A concludere i lavori della mattinata il presidente Roberto Cota: “Intendo completare il mio mandato avendo messo in ordine i conti della Regione, che non è fallita ma sistema necessita di riforme radicali. L’affermazione di Monferino aveva un significato esclusivamente tecnico: voleva dire che non potendo più fare nuovi debiti e dovendo pagare i vecchi, le entrate devono corrispondere alle uscite, altrimenti il sistema fallisce”. “La Regione - ha detto ancora Cota - ha accumulato nel passato un debito molto alto, circa dieci miliardi, perché spendeva senza controllo e per chiudere i bilanci si ricorreva ad artifizi vari e non a riforme strutturali. Ora però la spesa sanitaria è stata riportata sotto controllo, rispettando il piano di rientro e approvando riforme strutturali come il Piano sanitario, che per la prima volta prevede per la Regione un modello organizzativo proprio, anziché seguire le decisioni dello Stato. E’ una riforma che necessita di un’applicazione puntuale e senza tentennamenti, perché attuarla vuol dire creare una sistema sanitario moderno ed efficiente che taglia duplicazioni e sprechi e sa stare in equilibrio con le risorse statali e generare così fondi per l’assistenza. Un obiettivo difficile, che verrà realizzato durante il mandato. Ma il percorso che abbiamo avviato comprende anche la riorganizzazione della macchina regionale, che deve rendere servizi ai cittadini senza difendere realtà autoreferenziali. E’ nostro dovere intervenire in maniera radicale e strutturale, come la dismissione dalle società partecipate. Il mondo cambia e noi dobbiamo intervenire. Alla fine avremo una Regione più efficiente e con i conti a posto”.  
   
   
VENETO, RIORDINO PROVINCE. ZAIA: “SI ASPETTI IL PRONUNCIAMENTO DELLA CORTE COSTITUZIONALE”  
 
 Venezia, 7 novembre 2012 - “Il buonsenso dovrebbe suggerire al Governo di soprassedere al riordino delle province e all’istituzione delle città metropolitane sino a quando la Corte Costituzionale si pronuncerà sul cosiddetto decreto Salva Italia”. Lo ha detto il governatore veneto Luca Zaia, commentando ieri, durante il consueto ‘punto stampa’ del martedì, la decisione della Consulta di ieri mattina di rinviare a nuovo ruolo l’udienza sui ricorsi presentati dalle Regioni, in quanto non riterrebbe opportuno entrare nel merito di una materia che è in continuo divenire. “Le sentenze della Corte fanno giurisprudenza – ha sostenuto Zaia – e quindi mi parrebbe avventato procedere in questa situazione di incertezza e con la possibilità che i giudici costituzionali accolgano i ricorsi presentati dalle Regioni”. Il presidente veneto ha ancora una volta respinto le accuse rivolte alla Regione di non aver maturato alcuna scelta sul riordino istituzionale introdotto con la spendig review: “La legge – ha ribadito Zaia – non prevede che sia la Regione a decidere. Noi non abbiamo fatto altro, e ritengo nel pieno rispetto della norma e delle competenze, che accogliere la proposta avanzata dalla Conferenza delle Autonomie Locali, organismo rappresentativo proprio degli enti territoriali”. “Quanto poi all’ipotesi di costituzione della Pa.tre.ve. – ha aggiunto il presidente –, ricordo che la legge sulla spendig-review, all’articolo 18, stabilisce che siano i Comuni dell’attuale provincia di Venezia, e non altri o addirittura intere altre province, a decidere se aderire alla città metropolitana. Se l’obiettivo fosse quello di realizzare un’area di coordinamento in grado di garantire una più efficiente azione amministrativa, ben venga e lo si può fare in qualsiasi momento. Ma dico no alla creazione di nuovi soggetti giuridici che puntino a privilegiare solo alcuni veneti, creando condizioni di svantaggio per altri. Il mio ruolo è quello di impedire che vi siano sperequazioni tra i cittadini della stessa Regione”.  
   
   
PROVINCE: PATRONI GRIFFI, ABOLIRLE TUTTE COSTAVA 23% IN PIÙ  
 
Firenze, 7 novembre 2012 - Tre i motivi per cui non si è percorsa la via dell´ abolizione totale: occorreva una modifica costituzionale, in tutti i Paesi europei l´amministrazione locale è composta da tre livelli, ci sono funzioni che interessano più Comuni come quelle che riguardano i licei e le strade. Renzi: accorpamento senza senso. Il taglio delle province porterà "alcune centinaia di milioni di risparmi" e se fossero state abolite tutte "probabilmente avremmo risparmiato meno" perché, ad esempio, per "trasferire parte del personale alle Regioni ed equiparare i contratti avremmo avuto un costo del 23% in più". Lo spiega in una intervista al Corriere della Sera il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, elencando i "tre motivi" per cui non si è percorsa la via dell´ abolizione totale. Intanto, "per farlo occorreva una modifica costituzionale che questo governo non avrebbe fatto a tempo a vedere ultimata". Poi perché "in tutti i Paesi europei l´amministrazione locale è composta da tre livelli". E infine perché "ci sono funzioni che interessano più Comuni, come quelle che riguardano i licei e le strade". Sui risparmi, spiega Patroni Griffi, "Giarda fornirà conti precisi a fine settimana. Di sicuro si spenderà meno per immobili e oneri collegati. E si ridurranno le sedi dello Stato. Esempio: la Prefettura di una città piccola come Isernia costa 12 volte quella di Milano e 7 volte quella di Napoli". Per i dipendenti, dice il ministro, "avremo entro marzo il quadro preciso sugli organici. Molti dovranno spostarsi". Quanto alle critiche alla riforma, "ho l´impressione che le resistenze vengano più dagli amministratori locali che dal popolo" e comunque "noi non colpiamo identità secolari. Cerchiamo solo di far funzionare in modo più razionale degli enti amministrativi". (Ansa) Renzi, Accorpamento Province Senza Senso - Per Matteo Renzi "non ha senso accorpare le Province aprendo un dibattito politico-sociale inutile". "Il governo - dice Renzi a Palermo - avrebbe potuto individuare i sindaci come i responsabili delle istituzioni di secondo livello, riducendo i costi della politica e dell´amministrazione, invece ha scelto la via di mezzo"  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA NEOPRESIDENTE MEDIOCREDITO  
 
Trieste, 7 novembre 2012 - La Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia, come banca pubblica, è destinata a rafforzare il suo ruolo strategico a sostegno delle imprese regionali, in un momento di crisi economica. Lo ha riconfermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, incontrando ieri a Trieste il neopresidente di Mediocredito, Giovanni Battista Ravidà. L´incontro ha anche permesso di approfondire e valutare le nuove iniziative che Mediocredito intende mettere in campo, nelle prossime settimane, come ulteriori strumenti a favore delle imprese del Friuli Venezia Giulia. Tondo ha espresso apprezzamento per l´impegno di Ravidà al vertice di Mediocredito, in particolare per la presenza quotidiana del neopresidente nella sede di Udine. Il presidente della Regione ha anche chiesto di essere aggiornato con continuità sulla "tenuta" finanziaria del sistema delle imprese regionali.  
   
   
BASILICATA, DE FILIPPO: ECONOMIA PIÙ FORTE SE SI DIVERSIFICANO ATTIVITÀ  
 
Potenza, 7 novembre 2012 - “Bisogna far procedere parallelamente le iniziative per fronteggiare la crisi con quelle per rendere il tessuto produttivo lucano più competitivo e, soprattutto, più solido” “Le economie vincenti sono quelle che riescono ad innalzare e diversificare le proprie attività, in modo da renderle più capaci di penetrare i mercati e meno esposte agli effetti delle crisi”. Così il presidente della Regione ha sottolineato i risultati raggiunti e gli obiettivi affidati per il prossimo triennio a Basilicata Innovazione per supportare il sistema produttivo lucano. “Produrre aumenti di fatturato e occupazione con iniziative di innovazione su un tessuto di piccole e medie imprese – ha aggiunto De Filippo facendo riferimento ai risultati dell’indagine sugli effetti che si sono registrati nelle imprese che hanno ricevuto il supporto di Basilicata Innovazione - offre forti garanzie proprio per il futuro. Questo anche se, indubbiamente, i risultati conseguiti fanno meno rumore della crisi che investe grandi imprese ma ciononostante proprio interventi come questi hanno contribuito anche a mitigare l’effetto sociale che quelle crisi hanno determinato. Per questo – ha concluso – mentre dobbiamo fronteggiare le difficoltà del momento, non dobbiamo rinunciare a investire su ciò che nel futuro può rendere la Basilicata più competitiva e, soprattutto, più solida”.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA: IL 7 NOVEMBRE NARDELLA A GREVE IN CHIANTI IL VICESINDACO DI FIRENZE A UN INCONTRI PUBBLICO SUL GRANDE TEMA DELLE RIFORME ISTITUZIONALI.  
 
Firenze, 7 novembre 2012 - La Città Metropolitana: è questo il grande tema al centro dell’incontro pubblico che si svolgerà mercoledì 7 novembre, a partire dalle 21.15, nella sala consiliare di Greve in Chianti. Ne parleranno il sindaco di Greve in Chianti Alberto Bencistà, il vicesindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani. A coordinare il dibattito Paolo Ermini, direttore de Il Corriere Fiorentino. “Il tema delle riforme istituzionali – tiene a sottolineare il sindaco Bencistà – soprattutto quelle delle autonomie locali, è spesso riservato a una ristretta cerchia di addetti ai lavori. In realtà la questione interessa soprattutto i cittadini, poiché l’auspicio è che il risultato finale si concretizzi non solo in un risparmio nella spesa pubblica e nei costi della politica, ma anche in una maggiore efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”. “Con queste motivazioni – prosegue Bencistà – ci stiamo impegnando non solamente per diffondere le informazioni necessarie a comprendere questi passaggi, ma anche per favorire una partecipazione dei cittadini alle scelte che ci attendono nei prossimi mesi”. Da qui, l’organizzazione dell’incontro di mercoledì prossimo, al quale sono stati invitati Nardella (vicesindaco di Firenze, delegato dal primo cittadino a seguire il tema della Città Metropolitana) e Giurlani (presidente regionale dell’unione dei comuni montani). “Ritengo molto importante – conclude Bencistà – l’iniziativa di mercoledì. L’invito a Nardella è motivato, oltre che dalla stima e dall’amicizia verso un uomo particolarmente incline al dialogo e alla valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio, anche per sottolineare la centralità di Firenze nei futuri assetti istituzionali. Che ci riguarderanno tutti da vicino”.  
   
   
APPENNINO PISTOIESE: AL VIA L’UNIONE DEI COMUNI MONTANI L’UNIONE DEI COMUNI MONTANI AVRÀ UN CONSIGLIO COMPOSTO DA TUTTI I SINDACI DEI COMUNI MEMBRI NONCHÉ DA DUE CONSIGLIERI PER CIASCUN COMUNE, UNO DI MAGGIORANZA E UNO DI MINORANZA.  
 
Pistoia, 7 novembre 2012 - Anche l’Appennino Pistoiese è pronto ad intraprendere il percorso della costituzione dell’Unione dei Comuni Montani: al momento vi aderiscono i comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio, San Marcello e Sambuca Pistoiese, con la possibilità di aggiunta del comune di Marliana. L’unione dei Comuni Montani non nascerà dalle ceneri della ex Comunità Montana Appennino Pistoiese ma sarà un nuovo Ente così come stabilito dal D.l. 6 luglio 2012 n 95 “disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”. Il nuovo ente potrà, come riportato all’art. 19 comma 3, esercitare anche le specifiche competenze di tutela e di promozione della montagna previste dalla costituzione e dalle leggi in favore dei territori montani (forestazione, dissesto idrogeologico, promozione della montagna, ecc.). L’unione dei Comuni Montani avrà un consiglio composto da tutti i sindaci dei comuni membri nonché da due consiglieri per ciascun comune, uno di maggioranza e uno di minoranza. Fino all’elezione del presidente dell’unione sarà presidente il sindaco del Comune con più abitanti. La giunta sarà composta dai sindaci dei comuni aderenti. Il Presidente, la Giunta non dovranno avere alcun onere a carico della collettività. Nei prossimi giorni prenderà il via l’iter con l’approvazione dello statuto dell’ente e del regolamento nei vari Consigli comunali. E’ un segnale importante per tutta la montagna che si riappropria del ruolo che gli compete per ridare vigore e slancio ai progetti di sviluppo e salvaguardia del territorio senza stravolgere la geografia, i confini, gli usi, storia e cultura dei vari Comuni. “E’ un passo importante per l’Appennino Pistoiese – ha commentato il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – del quale sono molto soddisfatto e mi congratulo con i Sindaci dell’Unione per la scelta intrapresa. La gestione associata delle funzioni consentirà infatti al nuovo ente di portare avanti con attenzione le politiche della montagna intraprese fino ad ora dalla Comunità Montana e di avere un ruolo centrale nella governance del territorio e nella decisione delle azioni da intraprendere per la tutela e la difesa del suolo, per la salvaguardia dei servizi di prossimità per i cittadini e per conseguire un obiettivo fondamentale come il mantenimento nel tempo del presidio territoriale dell’Appennino Pistoiese”.  
   
   
BASILICATA: ASSOCIAZIONI COMUNI E GESTIONE ASSOCIATA, PUBBLICATE LINEE GUIDA  
 
Potenza, 7 novembre 2012 - Sono state pubblicate sul portale della Regione Basilicata le “Linee guida in materia di associazionismo comunale” e le slides circa “La gestione associata delle funzioni comunali”, predisposte dall’ufficio Autonomie locali e decentramento amministrativo (dipartimento Presidenza della Giunta). Prima della pubblicazione, i documenti sono stati presentati, durante una riunione nella Presidenza della giunta, ai rappresentanti delle Aree programma, dell’Anci e dell’Anpci. Le Linee guida in materia di associazionismo comunale forniscono delle indicazioni per unioni o organi di raccordo per specifici compiti e funzioni, nel rispetto delle prerogative e dell’autonomia dei Comuni, alla luce dei recenti provvedimenti normativi statali e regionali introdotti in materia di autonomie locali. I documenti sono disponibili sul www.Regione.basilicata.it e www.Basilicatanet.it    
   
   
BASILICATA, AUTONOMIE LOCALI: SEMINARIO SU RICADUTE REVISIONE SPESA  
 
 Potenza, 7 novembre 2012 - Le ricadute sugli enti locali dei provvedimenti di revisione della spesa pubblica saranno oggetto di un seminario di studio in programma venerdì 9, alle ore 9, nella sala A del palazzo del Consiglio regionale. All’incontro prenderanno parte il dirigente dell’Ufficio autonomie locali Pasquale Monea e il dirigente del Ministero dell’Interno Francesco Zito. Tra i tami all’ordine del giorno i nuovi poteri di controllo della Corte dei Conti e gli effetti per gli Enti Locali; il nuovo assetto dei controlli interni; compiti, responsabilità e tutela del responsabile del servizio economico-finanziario; la disciplina del pre-dissesto. Il seminario, inoltre, affronterà gli effetti dei decreti-legge numero 85 e 95 del 2012 per gli Enti Locali; le nuove stime del gettito Imu per i Comuni e le conseguenti variazioni sulle assegnazioni a valere sul Fondo sperimentale di riequilibrio; I “tagli” alla dotazione del Fondo sperimentale di riequilibrio per gli anni 2012 e 2013: criteri di distribuzione delle detrazioni; le modifiche al regime del Patto di stabilità interno per gli anni 2012 e 2013; il nuovo assetto delle Province (territorio, organi e funzioni) ed i riflessi sui Comuni.  
   
   
PROVINCE: FP-CGIL, LAVORATORI "FANTASMI", GOVERNO NON PARLA DEL LORO FUTURO  
 
Firenze, 7 novembre 2012 - "Il dibattito sul riordino delle Province parla di un´Italia campanilista e priva di coesione, ma dimentica di occuparsi delle funzioni di quegli enti e di che fine faranno, dei servizi che offrono e di come e se saremo ancora in grado di garantirli. Totalmente assente, anche nelle dichiarazioni del ministro Patroni Griffi, è poi il futuro dei 60mila lavoratori delle Province, dei fantasmi": lo afferma Federico Bozzanca, segretario nazionale dell´Fp-cgil, che lancia l´allarme sul riordino delle Province che, a detta del sindacato dei lavoratori dei servizi di pubblica utilità, aprirebbe un percorso di mobilità e potenziali esuberi che il governo Monti starebbe volontariamente sottacendo. "L´esecutivo sembra voler sfruttare l´indignazione per assestare un colpo mortale ai servizi locali, per ridurre lo spazio e l´intervento pubblico. Conferma l´impostazione radicale del decreto ´salva Italia´ - avverte l´esponente della Cgil - più sfumata nella spending review, secondo cui le Regioni dovranno sottrarre alle Province le funzioni diverse da quelle fondamentali per assegnarle ai Comuni o gestirle direttamente. E´ buio totale sotto ogni aspetto, soprattutto su politiche attive del lavoro e formazione professionale. Paradossalmente, e lo diciamo con tutto il rispetto per livornesi e fiorentini, avellinesi e beneventani, sembra che il dibattito, forse abilmente orientato da scelte mediatiche, si concentri sul folklore e sulla narrazione di un´Italia dei campanili - conclude Bozzanca - senza occuparsi della qualità della spesa pubblica, dell´organizzazione dei servizi ai cittadini e della tenuta occupazionale dei settori pubblici".  
   
   
IL 19 NOVEMBRE AD ALGHERO IL CONVEGNO "SALONE DELL´APPRENDISTATO"  
 
Alchero, 7 novembre 2012 - L´assessorato del Lavoro organizza ad Alghero, per il 19 novembre 2012, il secondo appuntamento del convegno "Salone dell´apprendistato". L´evento si terrà a partire dalle ore 9, presso il centro congressi "Quartè Sayal" in via Garibaldi e verterà, in particolare, sui seguenti temi: il testo unico dell´apprendistato; l´attuazione dell´apprendistato professionalizzante in Sardegna; le prime attuazioni nelle altre regioni italiane dell´apprendistato per l´alta formazione e dell´apprendistato per la qualifica e il diploma professionale; le iniziative nazionali per la promozione dei tre livelli di apprendistato. Durante lo svolgimento dei lavori e sino alle ore 17, le associazioni datoriali e sindacali attiveranno, inoltre, degli infopoint. Gli interessati dovranno compilare e trasmettere la scheda di iscrizione, entro le ore 13 del prossimo 14 novembre, all´indirizzo e-mail lav.Apprendistato@regione.sardegna.it    
   
   
OGGI A LAMEZIA TERME SI TERRA UN INCONTRO SULL’APPRENDISTATO  
 
Catanzaro, 7 novembre 2012 - L’assessore regionale al lavoro Francescantonio Stillitani parteciperà al seminario sul tema “Apprendistato per l’occupazione–l’integrazione tra misure regionali e nazionali” che si terrà domani, mercoledì 7 novembre, alle ore 10.30, al T-hotel di Lamezia Terme. All’iniziativa, organizzata dall’assessorato in collaborazione con Italia lavoro, interverranno: Paolo Reboani, presidente e amministratore delegato di Italia lavoro, Domenico Bova, responsabile del programma Amva per Italia lavoro e Giuseppe Buscema, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Catanzaro. Nel corso del seminario Stillitani comunicherà le linee principali dei bandi sull’apprendistato, di prossima pubblicazione, per i quali è previsto un impegno di spesa di 20 milioni di euro, utili a favorire 5mila nuove assunzioni  
   
   
TOSCANA: CRISI AZIENDALI E OCCUPAZIONE: UNA “DOTE” PER RICOLLOCARE I LAVORATORI LICENZIATI  
 
Firenze, 7 novembre 2012 – “Il contesto economico in questi mesi continua ad essere caratterizzato da aspettative negative sull’evoluzione della congiuntura e non promette ancora la fuoruscita dalla crisi. L’unità di crisi dell’assessorato al lavoro ha seguito, negli ultimi 12 mesi, 65 vertenze di cui 22 insieme alle Province e 11 con i ministeri (Sviluppo economico e Lavoro). Il numero di lavoratori coinvolti nelle crisi che la Regione ha monitorato direttamente è di oltre 12mila. Ma la Toscana non è inerme: da tempo ha predisposto misure per contenere gli effetti più negativi, sostenendo l’occupazione e la tenuta sociale e, nello stesso tempo, costruire le condizioni per un rilancio del sistema produttivo. A questi strumenti se ne aggiungeranno presto di nuovi. Stiamo infatti lavorando ad un pacchetto integrato di agevolazioni, una sorta di dote per favorire la ricollocazione di lavoratori espulsi dalle imprese a seguito di processi di crisi”. L’ha annunciato l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini intervenuto oggi in consiglio per riferire sulle crisi aziendali aperte nella regione. Il provvedimento al quale si sta lavorando, prevederà incentivi per le aziende che assumono lavoratori licenziati a seguito di crisi aziendali tramite un ventaglio di strumenti quali contributi, voucher formativi e sgravi fiscali previsti dalla nuova legge sulla competitività. L’assessore ha poi ricordato i protocolli d’intesa sottoscritti per rafforzare la presenza di grandi imprese (come Thales, Whirlpool, Ge Transportation) o di interi settori (già concluso quello per la pelletteria, in via di definizione la camperistica) attraverso politiche integrate. “La Regione, anche di fronte ai crescenti tagli legati alle politiche del governo, ultimi dei quali quelli imposti dalla spending review – ha ricordato Simoncini – ha mantenuto dritta la barra sugli interventi per economia e lavoro. Abbiamo invece utilizzato la razionalizzazione della spesa per trovare nuove fonti di finanziamento tali da consentirci di mantenere e incrementare gli strumenti a nostra disposizione per fronteggiare la crisi e favorire quel cambio di passo che riteniamo indispensabile per lo sviluppo. Ma se la Toscana fa la sua parte, anche il governo deve fare altrettanto dando il segnale di una volta nelle sue politiche. Il sistema economico ha come parametro di riferimento il livello statale e quello europeo e sono quindi necessarie a quel livello delle politiche pubbliche che non siano volte solo al rigore ma anche allo sviluppo e alla crescita”. L’assessore ha fatto il punto sulle crisi che interessano il polo siderurgico di Piombino (con le crisi di Lucchini e Magona), per cui fra l’altro è stato chiesto al ministero il riconoscimento di area di crisi complessa ed è stata attuata la riperimetrazione del Sin: di rilevanza nazionale interessa nel complesso quasi 3mila lavoratori. A rischio coinvolti nella zona dalle difficoltà del settore e delle aziende specifiche. Tavoli nazionali sono aperti anche per Nca, Ansaldo Breda, De Tomaso, Richard Ginori, Buitoni, mentre si attende l’apertura di quello per Menarini (1500 lavoratori). Ancora aperte anche le vertenze Eaton, dove il tema è quello della reindustrializzazione dell’area. E poi, ancora, ex Isi, Floramiata, Abbigliamento Grosseto (ex Mabro), Beltrame, per le aziende del distretto del Camper. Per le aziende del gruppo Selex (Galileo, Elsag, Amtec), in particolare, tutte queste aziende si avviano a essere a loro volta aggregate nel progetto della “grande Selex”, percorso sul quale, ha detto Simoncini, “intendiamo vigilare perché stabilimenti al massimo livello della frontiera tecnologica trovino collocazione adeguata anche nel nuovo gruppo. Per Selex Elsag e per Galileo ho già fissato incontri specifici per rivendicare precisi spazi alle aziende toscane nei settori rispettivamente delle telecomunicazioni e aerospaziale”.  
   
   
FVG: RIFORMA FORNERO PEGGIORA CONDIZIONE DISOCCUPATI  
 
Trieste, 7 novembre 2012 - Sono state recepite ieri pomeriggio dalla Commissione regionale del Lavoro, presieduta dall´assessore Angela Brandi, alcune disposizioni di adeguamento alla riforma Fornero, in particolare quelle relative allo stato di disoccupazione e dei servizi minimi da rendere ai soggetti disoccupati da parte dei Centri per l´impiego. "Siamo tenuti ad adeguarci e lo facciamo malvolentieri - ha puntualizzato Brandi - visto che questo cambiamento va a peggiorare la condizione di chi è senza lavoro". "Per rendere omogenee le modalità tecniche di recepimento dei principi della riforma del lavoro del Governo Monti - ha spiegato l´assessore - verrà sottoscritto la prossima settimana un accordo in sede di Conferenza delle Regioni". Nel dettaglio, in primo luogo, viene meno la conservazione dello stato di disoccupazione in caso di svolgimento di un´attività lavorativa capace di assicurare un reddito annuo minimo. In sostanza, fino ad ora un disoccupato poteva accettare un´occupazione che gli rendesse fino a 8mila euro all´anno mantenendo lo status disoccupato; per effetto delle nuove disposizioni, invece, lo svolgimento di un qualsiasi lavoro, a prescindere dal reddito, comporterà la perdita dello stato di disoccupazione. Oltre a ciò vengono ridotti i temimi in cui opera la sospensione dell´anzianità di disoccupazione in caso di svolgimento di un lavoro a termine: prima erano 8 mesi (4 per i giovani), ora sono 6 mesi per tutti. Un soggetto disoccupato che accetta un lavoro subordinato fino a sei mesi, quindi, andrà a perdere lo stato di disoccupazione, riacquistandolo però al termine del rapporto e conservando in questo modo l´anzianità di disoccupazione che aveva già maturato in precedenza. Se invece il rapporto di lavoro avrà una durata superiore ai sei mesi non sarà possibile recuperare la precedente anzianità.  
   
   
TORNA “DIRE&FARE”, IL LUOGO DOVE CITTADINI E ISTITUZIONI SI INCONTRANO  
 
Firenze, 7 novembre 2012 – E’ possibile ricostruire un rapporto virtuoso fra cittadini e Pubblica Amministrazione, partendo dai necessari processi di riorganizzazione, cambiamento e innovazione della macchina amministrativa, che la rendano più efficiente, meno costosa, più aperta e trasparente, più vicina e capace di risolvere i problemi delle città, dei territori, dei singoli cittadini, delle imprese? Questa la domanda posta al centro della Xv edizione di Dire&fare, la rassegna delle buone pratiche della Pa che funziona, organizzata da Anci e Regione Toscana alla Fortezza da Basso dal 14 al 16 novembre prossimi all’insegna del tema Democrazia locale, città, innovazione. “Questa edizione di Dire&fare vuole essere soprattutto testimonianza della volontà della pubblica amministrazione toscana di non tirarsi indietro rispetto alla sfida posta dalla crisi e dai provvedimenti del governo, che ci toccheranno in particolare dall 2013 – ha sostenuto stamani il presidente di Anci Toscana e sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, nel corso della presentazione alla stampa dell’iniziativa-. Risorse sempre più esigue, emergenze e la profonda trasformazione isituzionale in atto hanno suggerito comunque di creare una sede di confronto e incontro tra enti e cittadini sui temi più scottanti per il buon funzionamento dei servizi”. “La Regione Toscana in questi ultimi anni ha operato e creato infrastrutture e piattaforme al servizio della Pa toscana – ha affermato l’assessore regionale alla cultura, turismo e commercio Cristina Scaletti -, per offrire ai cittadini servizi sempre più efficienti e utili; in particolare per la crescita e lo sviluppo del mondo delle imprese, ma anche a favore dei giovani e del loro futuro. Dire& Fare è l’occasione giusta per raccontare alcuni dei risultati raggiunti o in via di raggiungimento, per mostrare quanto fatto o avviato per cambiare, in meglio da entrambe le parti, il rapporto tra cittadini e istituzioni locali”. Per questo ha fatto riferimento a quanto fatto ad esempio per garantire il diritto alla connessione; con notevoli interventi sulla banda larga (oggi quasi tutta a popolazione è coperta da una rete da 7megabyte, nel 2015 grazie ai 27 milioni di investimenti in corso la velocità sarà di 20 megabyte), è stata messa a disposizione una infrastruttura che è prerequisito fondamentale per lo sviluppo delle imprese ed ha consentito il collegamento ad Internet in molte zone agricole e montane dove il mercato non era in grado di garantirlo. Ed entro il 2020 la banda larga dovrà essere estesa in tutto il territorio. Sono state create altre infrastrutture importanti, come quella che mira a facilitare lo scambio dei dati fra la varie amministrazioni tramite l’interoperabilità delle banche dati, quella dei pagamenti on-line e quella per la conservazione a norma dei documenti digitali. E’ stata attivata la piattaforma tecnologica per la messa a disposizione degli “Open Data” della Regione Toscana e della Pa toscana, per aprire alla comunità e alle imprese il grande patrimonio dei dati pubblici. La semplificazione dei procedimenti amministrativi per imprese e per favorire i nuovi insediamenti produttivi nel territorio è in atto grazie ad una banca dati dei procedimenti amministrativi per le imprese che mira ad uniformare gli adempimenti e le procedure delle imprese con la Pa toscana. Questo garantisce anche una riduzione dei tempi e degli oneri burocratici sopportati dalle imprese. Infine l’assessore Scaletti ha voluto ricordare il progetto Giovani Si per aiutarli a costruire un futuro autonomo e dignitoso, ad avere un’istruzione e una formazione qualificante e utile, offrire la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro, di intraprendere nell’industria e nell’agricoltura.