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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Gennaio 2013
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: SEMESTRE UE, PRESIDENTE SOMALO, BRIEFING PLENARIA  
 
 Strasburgo, 29 gennaio 2013 - Questa settimana... Il semestre europeo di coordinazione delle politiche economiche dell´Ue sarà discusso questa settimana in Parlamento con i deputati nazionali. Giovedì, il presidente somalo si confronterà con i deputati europei dei recenti sviluppi nel Corno d´Africa. In parallelo, i gruppi politici prepareranno le sessione plenaria della settimana prossima. Un seminario illustrerà ai giornalisti la politica d´asilo dell´Ue. Semestre europeo - Da lunedì a mercoledì, 100 deputati nazionali saranno in Parlamento in occassione della settimana parlamentare per il semestre europeo. All´ordine del giorno: come migliorare la coordinazione delle politiche economiche, ovvero il processo che sarà lanciato ufficialmente durante il vertice del 7-8 febbraio. Mercoledì il Presidente del Pe Martin Schulz parteciperà anche ad una tavola rotonda dedicata al semestre europeo. Presidente della Somalia - Giovedì 31 gennaio, il Presidente della Somalia Hassan Sheikh Mohamud sarà in Parlamento a Bruxelles per discutere con i deputati della situazione del Corno d´Africa, in occasione di una riunione con la commissione agli Affari esteri e allo Sviluppo. Il presidente somalo incontrerà anche Martin Schulz. Seminario sull´asilo - Il servizio stampa del Parlamento europeo organizza mercoledì un seminario per i giornalisti relativo al nuovo sistema d´asilo europeo comune. I giornalisti avranno la possibilità di discutere la legislazione europea in materia d´asilo con i deputati e i rappresentanti di altre isituzioni europee. Preparazione della plenaria - I gruppi politici del Parlamento europeo si prepareranno alla sessione plenaria della settimana prossima. Il Presidente francese François Hollande e il Presidente tunisino Moncef Marzouki saranno presenti alla plenaria. I deputati discuteranno la riforma della politica comune della pesca, e adotteranno delle risoluzioni sul semestre europeo. Mercoledì, Martin Schulz incontrerà il premier lituano Algirdas Butkevičius, il premier ungherese Viktor Orbán e quello dell´Irlanda del Nord Peter Robinson. La Commissione europea presenterà le sue disposizioni transitorie per il 2014 per quanto riguarda la Pac. La commissione per le Libertà civili voterà una direttiva sui servizi dei media audiovisivi.  
   
   
IL FUTURO DELL´EUROPA: VERSO UNA VERA UNIONE ECONOMICA E MONETARIA  
 
Dublino, 28 Gennaio 2013 – L’intervento di Maroš ŠEfČoviČ Vice-presidente della Commissione alla Riunione Presidenti Cosac: “ Presidente, parlamentari, colleghi, amici La ringrazio molto per avermi invitato a unirsi a voi qui al vostro meeting in questo prestigioso Castello che porta il peso della storia irlandese (ed europea). E ´anche il luogo dove, dieci anni fa, i nuovi Stati membri sono stati accolti ufficialmente, che rimane per me uno dei momenti più cari della mia carriera diplomatica. Come ho detto molte volte già dall´inizio della Presidenza irlandese, sono certo che l´esperienza e la dedizione del trio di presidenza ci aiuterà a raggiungere risultati concreti per l´Europa. Questa è la tua settima volta già, e sette è un numero fortunato, quindi sono sicuro che avrà successo! Perché sia ​​questo, abbiamo bisogno anche del sostegno e l´impegno dei parlamentari - sia a livello nazionale ed europeo - e questo è il motivo per cui è così importante che siamo tutti qui insieme oggi per discutere un argomento non meno che il futuro dell´Unione economica e monetaria Unione, così come le questioni politiche che inevitabilmente devono essere affrontate in parallelo. Sicuro come sono che vedremo risultati tangibili sotto la presidenza irlandese, non vi è, naturalmente, non soluzione rapida alla nostra crisi attuale. Nel corso degli ultimi cinque anni, l´Ue ha dovuto affrontare gravi sfide che hanno interessato non solo i governi, le istituzioni comunitarie o imprese, ma anche, inevitabilmente, i suoi cittadini 500m. Credo che il Ministro Hogan parlato molto chiaramente questa mattina. Quando l´Uem è stato sviluppato, alcune politiche economiche comuni sono state concordate da tutti, con regole chiaramente stabilite da seguire per tutti. Tuttavia, alcuni Stati membri le hanno ignorate o piegato loro. Invece di tenere sotto controllo le finanze pubbliche, hanno invece accumulato grandi debiti pubblici e privati, le riforme strutturali sono state rinviate, con conseguente perdita di competitività e di squilibri macroeconomici. Sotto l´impulso della Commissione, abbiamo messo in atto la strategia Europa 2020, volte a incoraggiare le riforme strutturali necessarie per creare una reale crescita economica e l´occupazione. Il problema, tuttavia, è che il successo della strategia Europa 2020 dipende da un prerequisito principale - il buon funzionamento dell´Uem! E ´diventato chiaro che abbiamo bisogno di una seria revisione della governance economica dell´Uem, che meglio riflette l´interdipendenza delle nostre economie nel corso degli ultimi anni, quello che lo sviluppo economico di un paese potrebbe fare per lo stato dell´economia europea nel suo complesso . Quindi questo è quello che abbiamo fatto - introducendo nuove misure quali il six-pack e le due-pack, migliorare la nostra governance economica, il meccanismo europeo di stabilità, il più grande firewall finanziario del mondo, o, più recentemente, l´unico meccanismo di controllo per banche. Cerchiamo di essere onesti, queste proposte sarebbe stato impensabile uno, due o tre anni fa - una chiara indicazione di quanto siamo andati. Ma abbiamo bisogno di continuare a impostare le solide basi per una unione più forte, più profonda e più efficace economica e monetaria, per garantire che l´Europa non vede un´altra crisi su questa scala di nuovo. Queste misure aiutano a costruire la fiducia con i mercati finanziari e ci permettono di andare oltre la modalità di gestione delle crisi. Ora siamo meglio attrezzati per concentrarsi sulla questione chiave della creazione di posti di lavoro e la crescita, e penso che sia giusto dire che, a seguito di queste misure che abbiamo visto i mercati finanziari calma, abbiamo visto il ripristino della fiducia nel l´Unione europea: la fiducia nel mercato unico, il conducente potenziale di crescita tanto; fiducia nell´euro sé, la fiducia nella nostra economia, fiducia nella nostra capacità di prendere le grandi decisioni che sono necessarie e per farli funzionare, la fiducia nella legittimità dell´azione dell´Ue. L´ultimo sondaggio Eurobarometro dell´opinione pubblica in tutta l´Ue dal dicembre 2012 è una lettura interessante quando si tratta di questo problema di fiducia: i sondaggi mostrano che, mentre la fiducia nell´Unione europea è aumentato dalla primavera del 2012, a solo il 33% di questa non potrebbe essere descritto come sostenuto con fermezza. Per invertire la tendenza, abbiamo bisogno di tornare alle origini - per affrontare le questioni fondamentali che i cittadini europei, le imprese e governi. Abbiamo bisogno di agire collettivamente, per trovare soluzioni durature alla crisi, per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini: la disoccupazione, la situazione economica, l´aumento dei prezzi, la sicurezza del debito pubblico, della sanità e sociale). Per superare la mancanza di fiducia, è necessario inoltre stabilire una chiara visione e un percorso per ciò che deve fare per garantire più profonda dell´Uem. Tutto ciò deve essere sostenuto da un chiaro impegno da entrambe le istituzioni europee e nazionali. Questa è la ragione principale per la Commissione ha proposto il suo progetto per una più profonda Uem pubblicato lo scorso novembre. Lo scopo del progetto è stato quello di sposare le ambiziose proposte per azione con un calendario realistico, allo stesso tempo valutare quali mezzi sarebbe necessario per raggiungere gli obiettivi - cosa si può fare nell´ambito del quadro attuale e quello che richiederebbe una modifica del trattato. Siamo stati lieti di vedere che il Consiglio europeo di dicembre 2012, ha discusso la proposta dei quattro presidenti avanzate dal Presidente Van Rompuy, che si è concentrata sulle cose che ti proponiamo può essere fatto in un primo tempo e breve, come ad esempio ex ante coordinamento di importanti riforme nazionali; gli accordi contrattuali tra gli Stati membri e le istituzioni dell´Unione europea, e meccanismi di solidarietà a livello europeo per sostenere l´attuazione delle riforme. Si tratta di una solida base su cui iniziare, ma abbiamo chiaramente bisogno di andare oltre. E ´chiaro che autentica l´unione economica e monetaria può essere raggiunto solo se tutti i 27 (che presto saranno 28) gli Stati membri dell´Ue sono a bordo. Ma non tutti noi desidera spostare con lo stesso ritmo, non siamo tutti membri della zona euro, quindi abbiamo bisogno di permettere loro di progredire più velocemente verso una più profonda cooperazione. Il progetto, con la sua tabella di marcia delle azioni necessarie nel breve, medio e lungo termine, di realizzare una vera e propria Uem, è stato progettato per bilanciare entrambe queste esigenze. Più di questo - e questo, naturalmente, è una questione chiave per voi come rappresentanti del popolo - propone anche misure per garantire una maggiore legittimità democratica e la responsabilità durante tutto il processo. Nel corso del semestre di Presidenza irlandese, si propone di mettere a fuoco ciò che è già sul tavolo. Riteniamo che la priorità immediata deve essere somministrato a applicare e far rispettare le misure che hanno già concordato sulla governance economica (come il six-pack), così come l´adozione rapida delle attuali proposte della Commissione, come il doppio pacco e la vigilanza unico Meccanismo. Altrettanto importante, abbiamo anche bisogno di un rapido accordo su un nuovo bilancio a lungo termine degli investimenti per l´Ue - il quadro finanziario pluriennale. Se abbiamo grandi ambizioni, dobbiamo avere un bilancio a misura loro. Dobbiamo avere piani per loro finanziamento. Dobbiamo dimostrare che vogliamo investire nelle nostre regioni, nella ricerca, nelle nostre reti. Ho una non così ottimista, ma sento che c´è un raduno slancio positivo e mi auguro che il Consiglio europeo di compilare trovare un terreno comune il mese prossimo. Ma spero anche che se lo fanno, lo farà un accordo che è abbastanza buono per il Parlamento europeo a sostenere. Che non dimentichiamo che quello che era sul tavolo nel mese di dicembre era già € 20 miliardi al di sotto del livello del bilancio in corso. Ma ora abbiamo più paesi, più competenze. L´ue è diverso ora rispetto a sette anni fa, e sarà molto diverso di nuovo nel 2020. Spero quindi che qualsiasi accordo sarà accettabile per il Parlamento europeo - questo sarebbe un segnale forte ai cittadini. Passando a breve termine, si prevede la creazione di uno strumento - la competitività e lo strumento di convergenza - migliorare il coordinamento globale delle politiche economiche attraverso il rafforzamento del dialogo con gli Stati membri, e ai loro parlamenti nazionali, con l´obiettivo di favorire una maggiore titolarità di riforme che dovrebbe renderle più efficaci. Per fare questo, stiamo proponendo accordi contrattuali con gli Stati membri - l´obbligo da parte loro di fare quello che dicono che faranno, accompagnata da una garanzia di finanziamenti dell´Unione europea per facilitare l´attuazione di importanti riforme strutturali. L´obiettivo è quello di aiutare gli Stati membri attraverso riforme strutturali, per aiutarli ad assorbire gli shock economici che sono particolarmente diffuse nelle prime fasi di queste riforme. Ci auguriamo, inoltre, che gli Stati membri e le imprese utilizzeranno la nuova possibilità di beneficiare del potenziale della Bei. I lavori per aumento di capitale è completato, così come il lavoro sul project bond. Spero che queste nuove opportunità saranno utilizzati e il finanziamento incanalati verso settori in cui può contribuire a creare più crescita e occupazione, soprattutto per i giovani. Infine, per quanto riguarda le proposte a breve termine, ci sarà anche suggerire la creazione di un meccanismo di risoluzione singolo a che fare con le banche in difficoltà. Per quanto riguarda il medio termine (e con questo intendo 18 mesi a 5 anni), prevede le blueprint verso un grado di integrazione di bilancio - o mettere in un altro modo, la condivisione della sovranità. Questi includono un diritto europeo per un esame più approfondito dei bilanci nazionali, in linea con gli impegni europei e la creazione di una propria capacità fiscale per l´Uem per sostenere l´attuazione delle scelte politiche che risultano dal coordinamento più profondo. Alcuni di questi elementi sarà necessario modificare i trattati, e, pertanto, potrà avvenire solo dopo le elezioni del 2014 del Parlamento europeo. Ciò vale anche per la proposta di un Fondo europeo di redenzione che viene presentato come un mezzo per ridurre il debito pubblico in modo significativo superamento dei criteri di cui al patto di stabilità e crescita. Proponiamo anche eurobills come un mezzo per promuovere l´ulteriore integrazione dei mercati finanziari dell´area dell´euro. Queste opzioni richiedono delle modifiche al Trattato. Infine, nel lungo termine (oltre 5 anni), l´Unione europea dovrebbe muoversi verso un´unione lavorativo completo delle banche, una piena unione fiscale e una piena unione economica. Sulla base della condivisione progressiva di sovranità, dovrebbe essere possibile creare un autonomo dell´area dell´euro capacità fiscale che aiuterà gli Stati membri assorbire gli shock asimmetrici. Riteniamo inoltre che una volta che questo quadro profondamente integrato della governance economica e fiscale è a posto, dovrebbe essere possibile per consentire l´emissione comune del debito pubblico sulla base di tale capacità fiscale, che per rafforzare il funzionamento dei mercati e la gestione della politica monetaria. Ora, naturalmente, so che molti di questi suggerimenti non sarà per tutti i gusti, certamente, almeno in alcuni Stati membri, si parla piuttosto di rimpatrio di poteri e un sindacato più flessibile, piuttosto che una più profonda integrazione che crediamo sia necessario. Per la Commissione, questa è l´unica strada percorribile per prendere, ma comunque, dobbiamo riconoscere che il divario tra ciò che crediamo che deve essere fatto e la percezione pubblica del ruolo dell´Unione europea si sta allargando, anziché restringersi. Per questo motivo è essenziale che qualunque cosa facciamo è dimostrato di avere completa legittimità democratica e la piena responsabilità nei confronti dei cittadini europei Con questo in mente, è ovvio che non si può parlare di Unione economica e monetaria senza menzionare il necessario sviluppo parallelo di una unione politica, con la legittimità democratica e la responsabilità rinforzato. A tal fine, abbiamo bisogno di approfondire il tessuto democratico del nostro sistema multilivello. Abbiamo bisogno di rafforzare considerevolmente il ruolo dei parlamenti a livello nazionale ed europeo e dobbiamo migliorare Ue responsabilità democratica e la legittimità. Invece di imporre il proprio punto di vista, l´obiettivo della Commissione è quello di consentire una "proprietà comune", del dibattito e le misure da adottare per rafforzare la dimensione democratica della nuova architettura di governance economica dell´Ue. In misura molto grande, ci stiamo muovendo in un territorio inesplorato. Da una parte, dobbiamo rispettare i trattati, ma, dall´altro, ci stiamo muovendo in nuovi settori di cooperazione e di profondità di integrazione che non abbiamo mai visto prima. Come punto di partenza per la discussione comune, la Commissione europea propone che qualsiasi lavoro sulla legittimità democratica si basa su due principi fondamentali: In primo luogo, dobbiamo fare in modo che la responsabilità per le decisioni prese cade proprio al livello in cui viene preso questa decisione, tenendo anche conto del livello in cui la decisione ha un impatto. In secondo luogo, l´approfondimento dell´integrazione economica e monetaria, dobbiamo fare in modo che il livello di legittimità democratica resta commisurato al grado di trasferimento di poteri dagli Stati membri a livello europeo. Come afferma il progetto in modo chiaro, i parlamenti nazionali avranno sempre un ruolo fondamentale nel tenere i vostri rispettivi Stati membri, per tenere conto delle decisioni prese non solo all´interno del Consiglio europeo e del Consiglio, ma anche per coloro che adottano sui nazionali politiche fiscali ed economiche , in particolare il coordinamento a livello europeo di tali politiche diventa sempre più importante. Ma più di questo, i parlamenti nazionali hanno un ruolo vitale da svolgere per colmare il cosiddetto ´deficit democratico´ tra ´Europa´ e dei suoi cittadini. Questo non è solo perché, naturalmente, dovrà sostenere che il cambiamento al momento di modificare la legislazione nazionale, ma anche perché, in quanto rappresentanti dei cittadini europei, di avere un ruolo fondamentale nello spiegare e discutere il cambiamento con i vostri elettori. Per questo motivo la Commissione si impegna a rafforzare il dialogo con i parlamenti nazionali in materia di indagini annuali della crescita e le raccomandazioni specifiche per paese. Il dialogo sulla Ags è di particolare importanza in quanto garantisce la proprietà Np ´all´inizio del ciclo. Sarebbe l´occasione per i parlamenti nazionali per alimentare in loro punto di vista (in Ms, o direttamente attraverso il dialogo politico con la Commissione) in vista del Consiglio europeo di primavera. Una proprietà migliore fin dall´inizio anche incoraggiare i parlamenti nazionali a partecipare maggiormente a livello nazionale prima dell´adozione dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità e convergenza. I contatti diretti tra la Commissione ei parlamenti nazionali potrebbero intensificare dopo le raccomandazioni specifiche per paese sono adottate, per consentire i parlamenti nazionali a svolgere un ruolo determinante nel momento cruciale tra la Comunità europea e del semestre nazionale, vale a dire la seconda metà dell´anno in cui i bilanci e le programmi di riforma sono proposti dai governi e adottate dai parlamenti nazionali. La Commissione potrebbe quindi avere la possibilità di spiegare la sua posizione ai parlamenti nazionali interessati. A tal fine, continuerà a promuovere e incoraggiare le visite ai parlamenti nazionali da parte non solo i miei colleghi commissari, ma anche, come positiva l´esperienza recente ha dimostrato, da alti funzionari responsabili per le questioni di governance economica. Nel progetto, proponiamo anche che le disposizioni contrattuali essere inserito tra la Commissione e gli Stati membri per l´erogazione di importanti riforme strutturali. Tali contratti devono basarsi sulla piena proprietà nazionale ed europeo e la responsabilità - e sottolineo ´interno´ la parola qui. Approvazione degli accordi di riforma da parte dei parlamenti nazionali sarebbe quindi essenziale. Gli accordi contrattuali significa che entrambi i governi e la Commissione sarebbe responsabile, rispettivamente, ai parlamenti nazionali e il Parlamento europeo per il contenuto e la realizzazione delle loro funzioni nel quadro degli accordi. Come il progetto ben sottolinea anche, il Parlamento europeo ha il ruolo primario di garantire la responsabilità e al controllo democratico a livello europeo. L´ulteriore integrazione economica avrebbe quindi dovuto determinare il coinvolgimento e la partecipazione proporzionale diretta del Parlamento europeo. Ad esempio, potrebbe già essere possibile coinvolgere il Parlamento europeo nei momenti chiave del semestre europeo, come ad esempio prima di discussioni del Consiglio europeo di analisi annuale della crescita della Commissione o in vista dell´adozione da parte del Consiglio delle raccomandazioni specifiche per paese (Csr ). Un´altra misura pratico è il Dialogo economico istituito nell´ambito del Six Pack che prevede discussioni e canali tra il Parlamento europeo, da un lato, e il Consiglio, gli Stati membri, la Commissione, il Consiglio europeo e dell´Eurogruppo sul dall´altro. Il Parlamento europeo dovrebbe essere regolarmente coinvolte nella preparazione e l´attuazione dei programmi di adeguamento concernenti gli Stati membri che ricevono assistenza finanziaria, come previsto dalla normativa a due componenti. Nelle zone in cui è probabile una modifica del trattato, esistono diverse misure proposte per garantire maggiore controllo democratico da parte del Parlamento europeo. Questi includono l´introduzione di co-decisione sugli orientamenti integrati e sul potere proposto nuovo che consente alla Commissione di esigere una più stretta, sguardo più approfondito making bilancio nazionale. Suggeriamo inoltre di aumentare il controllo democratico sulla Bce per quanto agisce come autorità di vigilanza bancaria. Con questi ruoli diversi ma complementari, è chiaro che voi, in qualità di parlamentari nazionali ed europei, avrà bisogno di parlare tra di gran lunga più la governance economica diventa più profondamente integrato e le decisioni nazionali hanno implicazioni più ampie di tutta Europa. Interdipendenze di decisioni vanno di pari passo con intensificazione cooperazione interparlamentare. È per questo che accogliamo con favore l´iniziativa del Parlamento europeo di organizzare una settimana parlamentare del semestre europeo. La Commissione prenderà parte attiva in questo forum - mi parteciperà al dibattito di chiusura il Mercoledì. La cooperazione interparlamentare è della massima importanza. Non sostituisce ma integra i canali di responsabilità che ho appena abbozzato. Protocollo 1, del trattato e l´articolo 13 del patto fiscale fornire gli strumenti rilevanti per tale cooperazione ed è ora per i parlamenti di mettere in pratica tali disposizioni. Le proposte sono già prendendo forma su questo - che si tratti della relazione Gauzès che ho già avuto l´opportunità di discutere con l´Assemblea nazionale francese, il documento di lavoro Presidenti dei Parlamenti degli Stati membri fondatori, o il lavoro avviato nel Cosac. Accolgo con molto piacere questi contributi, i dibattiti che seguiranno su questa base. Qualunque sia la forma finale di questa cooperazione interparlamentare, la Commissione è pronta ad offrire il suo aiuto e partecipare a queste sedi. Voglio chiarire che progetto della Commissione è solo l´inizio della discussione sul futuro ciclo di integrazione europea. Seguiremo il nostro percorso verso la fine della Presidenza irlandese. Nel giugno 2013, il Presidente Van Rompuy e la Commissione europea presenterà proposte per il coordinamento ex ante delle riforme, sulla dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria, uno studio di fattibilità su contratti bilaterali tra gli Stati membri e la Commissione e come il meccanismo di solidarietà sarebbe caratteristica come parte su un futuro più profondo Uem. Tutti questi sono possibili in virtù dei trattati attuali, ma altri richiedono modifica del trattato. Quindi, entro l´autunno di quest´anno ci sarà anche presentare una visione di ciò che è necessario per la seconda e terza fase del sistema bancario dell´Unione, in cui il cambiamento trattato sarà necessario. E ´chiaro che questo porterà anche la necessità di nuova legittimità democratica. Le prossime elezioni del 2014 vi aiuterà in questo sforzo, tanto più se ogni partito politico europeo riesce a presentare un proprio candidato alla carica di presidente della Commissione. Così non solo i parlamenti nazionali, ma anche partiti politici europei sono attori chiave per aiutare a riconciliare i cittadini con la politica e le istituzioni europee. Grazie per la vostra attenzione”.  
   
   
GLI EUROPEI VOGLIONO E MERITANO DI UN´UNIONE MONETARIA CON UN VOLTO UMANO  
 
 Madrid 29 gennaio, 2013 – Di seguito l’intervento di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione al Ces Conferenza di Madrid "Celebrare il passato, guardando al futuro": Signore e signori, E ´un piacere essere qui con voi, per celebrare i 40 anni del Ces, e per dare il via una discussione seria su dimensione sociale dell´Europa. Il titolo scelto è il passato e il futuro. Ma, vorrei iniziare col dire qualche parola sul presente. Dove siamo ora, all´inizio del 2013, con l´esperienza di più poi cinque anni di una devastante crisi economica e finanziaria in Europa? Se guardate i nostri barometri, i principali indicatori del mercato finanziario, ci sono alcuni segnali di ripristinare la fiducia a venire. Tuttavia, mentre questo sta accadendo, possiamo solo sperare che la crescita economica reale ritorna nella seconda metà dell´anno. Con una seconda recessione in molti Stati membri dell´Ue e una disoccupazione rallentamento altrove, oggi è a un livello record. Anche se abbiamo fatto progressi verso gli standard e obiettivi comuni, quello che riguarda i conti di bilancio e attuale, non vi è stata la polarizzazione tra i paesi finanziariamente più forti e più deboli europei in termini di prestazioni situazione occupazionale e sociale. Il Bilancio Sociale Occupazione e sviluppi ha dato un quadro dettagliato di tutto questo. Il livello di disoccupazione giovanile e la dinamica della disoccupazione di lunga durata sono particolarmente preoccupanti, e il rischio di povertà è in aumento. Così, la disuguaglianza era destinato a diventare uno dei principali argomenti di discussione del Forum economico mondiale la scorsa settimana. Anche a Davos, la cancelliera Angela Merkel ha concluso che dare una mano ai giovani disoccupati è forse il compito più importante che abbiamo in Europa. E ´, infatti, non basta essere dispiaciuto per giovani disoccupati, o di giovani che non sono in materia di occupazione, istruzione o formazione (il Neet). Un´azione forte è necessaria, con l´introduzione di giovani garantisce, come proposto dalla Commissione europea lo scorso dicembre nel pacchetto per l´occupazione giovanile. Ciò significa che tutti i giovani di età inferiore ai 25 dovrebbe ricevere un´offerta di buona qualità del lavoro, alla formazione o apprendistato entro quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o di lasciare l´istruzione. Questo ha anche bisogno di essere sostenuta da una decisione adeguata da parte del Consiglio europeo sul quadro finanziario pluriennale, il bilancio a lungo termine dell´Ue. Dare la priorità la creazione di occupazione, investire in capitale umano e in particolare l´attuazione della garanzia giovanile richiede una solida e visibile Fondo sociale europeo con un finanziamento sicuro nel prossimo periodo di programmazione. Il Fse è e deve rimanere un pilastro forte della dimensione sociale del bilancio a lungo termine dell´Ue, così come è stato determinante per la risposta a breve termine della crisi. La realtà dell´Uem oggi è uno di una crisi economica, occupazionale e sociale, crescente divergenza tra gli Stati membri e la polarizzazione crescente all´interno delle società. Raggiungere gli obiettivi occupazionali e la povertà della strategia Europa 2020 da qui sarà più difficile di quello che tutti abbiamo pensato nel 2010, quando è stato lanciato. Ma deve essere chiaro a tutti ciò che è in gioco. Elevato tasso di disoccupazione, reddito delle famiglie in calo e la mancanza di opportunità economiche hanno un impatto negativo non solo sul rapporto debito / Pil, ma anche alla loro futura occupabilità e la produttività dei disoccupati di oggi, che colpisce la competitività economica in tutta l´Uem. Consentire l´elevata disoccupazione e la dislocazione sociale per continuare è cattiva politica e cattiva economia. Le istituzioni dell´Ue e gli Stati membri devono lavorare molto più vicini, al fine di stimolare gli investimenti, generare crescita e ripristinare la convergenza sociale. Signore e Signori, L´europa e la sua gente stanno pagando un prezzo troppo alto per la crisi e lo sforzo di risanamento. Ma non fare errore su di esso: questa crisi non è il risultato di qualche disastro naturale. La mancata regolare finanza, l´ignoranza circa i rischi di bolle speculative, ambivalenza sulla necessità di adeguamento e di riforma dopo l´, incidente auto-inganno circa lo stato del sistema bancario, l´esitazione di utilizzare tutti gli strumenti disponibili di politica monetaria, e la marcia indietro da impegni precedenti ha aperto la strada a questo pantano. Per una risposta a una crisi, la velocità è un fattore decisivo. Tuttavia, troppi sono stati troppo lenti a capire che dietro fallimento singolo paese vi è un problema sistemico nell´Uem, e alcune considerazioni anche ammessi locali e regionali di prendere in ostaggio la risposta comune crisi europea. Alcuni ancora negare che vi è in realtà una crisi economica e monetaria. Tu mi hai chiesto di affrontare le nostre priorità principali per un´Europa sociale e sarò molto chiaro: la priorità principale - al fine di affrontare l´attuale crisi e prevenire quelle future, è quello di ricostruire l´Uem, ed in particolare di sviluppare una dimensione sociale per l´unione monetaria e definire il ruolo del dialogo sociale in questo. Permettetemi innanzitutto di spiegare perché penso di sì. Questo richiede una valutazione rapida del sistema nel suo complesso. Io poi girare ad alcuni elementi concreti di ciò che possiamo considerare la dimensione sociale della Uem. La crisi in Europa è durato più a lungo che nel resto del mondo. Ciò è dovuto principalmente al fatto che siamo entrati in crisi con un modello inadeguato di unione monetaria, uno con molte debolezze nascoste. Il ereditato unione monetaria è stato progettato principalmente da banche centrali 25 anni fa, e mancava di alcune dimensioni chiave che sarebbero stati necessari per il corretto funzionamento e la sostenibilità: economico, il bilancio e le dimensioni sociali. La creazione di una moneta unica, dopo varie fasi di cooperazione monetaria nella Comunità europea non era un´idea sbagliata. Ciò ha consentito all´Ue di sfruttare il potenziale del suo mercato unico, stabilizzare il bilancio modesto e cementare l´alleanza politica tra i suoi Stati membri. Tuttavia, il modello infantile dell´Uem mancavano gli strumenti per evitare il sorgere di squilibri destabilizzanti, la capacità di rispondere alle crisi finanziarie e proteggere noi stessi da pressioni speculative, e mancava anche i meccanismi per garantire che tutti i partecipanti possano preservare il loro potenziale di crescita , o ritrovare quando necessario dopo una crisi. Non vi è consenso sul fatto che probabilmente oggi la lettera E - economico - mancava l´effettivo funzionamento dell´Uem nel suo primo decennio. La governance economica rimasto sottosviluppato fino al periodo recente. Tra regole e incentivi sbagliati, alcuni Stati membri hanno perso l´opportunità di diversificare le loro economie. Larga scala cattiva allocazione delle risorse qui, inattività testardo lì, e scadente amministrazione pubblica in molti paesi ha portato in lenta crescita della produttività nelle regioni in troppe. Genuine governance economica sono ora necessari per garantire che tutti i paesi e le regioni all´interno dell´Ue rimanere competitiva. Il problema con l´unione monetaria infantile è che, in assenza di strumenti migliori per accrescere la competitività, paesi in deficit sono costretti ad applicare troppo elevato un certo grado di svalutazione interna. Questo, prima di tutto, è troppo elevati costi sociali breve termine all´interno del paese in questione. E in secondo luogo, se applicato da diversi paesi contemporaneamente, svalutazione interna indebolisce la domanda di tutta la comunità e tira di nuovo verso la recessione. A breve termine sacrificio troppo facilmente si trasforma in danni a lungo termine. Una vera dimensione economica dell´Uem deve garantire che i paesi periferici in grado di migliorare la loro competitività nel quadro di strategie comuni. Politica industriale, sostegno e stimolo per l´innovazione e l´efficienza delle risorse devono essere menzionati in primo luogo, sfruttando pienamente le pertinenti iniziative faro della strategia Europa 2020. Vi è oggi anche il consenso sulla necessità di un più stretto coordinamento delle politiche fiscali all´interno della Uem. Espansione fiscale era la risposta giusta alla recessione nel 2009, e il consolidamento fiscale è la strategia logica, al momento della ripresa. In una unione monetaria, dove abbiamo centralizzato, one-size-fits all politica monetaria, la continuazione della piena sovranità fiscale nazionale è controversa. La politica di bilancio è destinata ad essere più strettamente coordinata a livello Uem, ma questo deve essere accoppiato con la solidarietà fiscale. Come primo passo, l´anello di retroazione negativa tra debito bancario e debito sovrano deve essere rotto. Sostegno reciproco si è dimostrato indispensabile per la stabilizzazione a breve termine, quando i mercati finanziari smesso di prestiti a più Stati membri vulnerabili. A mio parere, mutualizzazione del rischio finanziario per i bilanci pubblici è il requisito più logica e inevitabile per la sostenibilità a lungo termine. Signore e signori, Più severa disciplina di bilancio, responsabile delle imprese e una competitività più forte e modello di crescita sono, naturalmente, componenti essenziali di un´Unione più profonda e più resistente economica e monetaria. Tuttavia, dobbiamo anche garantire che questo sistema in grado di fornire ai cittadini quello che vogliono: la possibilità e le opportunità concrete di convergenza verso l´alto sociale. Nella definizione e nell´attuazione delle sue politiche, l´Unione europea è quello di tener conto delle esigenze connesse con la promozione di un livello elevato di occupazione, la garanzia di un´adeguata protezione sociale, la lotta contro l´esclusione sociale e un livello elevato di istruzione, formazione e tutela della salute umana salute. Aggiornamento l´unione monetaria e garantire la coesione sociale in Europa non possono essere due progetti separati. La stessa Uem deve avere una dimensione sociale. Fino ad ora, tuttavia, i suoi elementi non sono stati adeguatamente definiti. Anche se abbiamo lavorato su alcuni elementi correlati per qualche tempo, la Commissione ha iniziato a riflettere ampiamente e profondamente sulla questione dopo che il Consiglio europeo di dicembre 2012. A mio avviso, la dimensione sociale di una vera dell´Uem deve essere intesa come la capacità delle regole del dell´Uem, i meccanismi di governance, delle capacità fiscali e altri strumenti politici per assicurare che l´efficienza economica e l´equità sociale sono perseguiti allo stesso tempo. Ciò richiede che gli obiettivi di bilancio sono riconciliati con quelli occupazionali e sociali nel processo decisionale, e che ci sono garanzie istituzionali per limitare i costi economici e sociali di applicazione della disciplina di bilancio. Tale dimensione sociale deve coinvolgere le parti sociali. Al fine di costruire una dimensione sociale, siamo in grado di sviluppare ulteriormente i nostri attuali strumenti di controllo (quelli del lavoro e dei Comitati della protezione sociale) in un quadro di valutazione del rapporto di lavoro e gli indicatori sociali attraverso un´analisi sistematica ed esaustiva del rapporto di lavoro e gli sviluppi sociali. L´attuale quadro di sorveglianza macroeconomica potrà essere integrata con la sorveglianza rafforzata sociale di indicatori fondamentali, quali i tassi di disoccupazione, il numero di giovani che non nel mondo del lavoro o l´istruzione, reddito lordo disponibile, tassi di rischio povertà e anche dei lavoratori poveri. Tutti questi fenomeni influenzano persone (ri) l´occupabilità e la produttività, la performance economica e la coesione sociale, ma possono anche svilupparsi in gravi squilibri sociali che riguardano la stabilità dell´Uem. Un altro elemento importante per l´Europa sociale potrebbe essere di circa standard sociali di base e l´analisi comparativa delle misure fondamentali per affrontare l´occupazione e gli squilibri sociali. Pensiamo, ad esempio, circa la garanzia per i giovani, come punto di riferimento sociale possibile. Altre norme dovrebbero essere presi in considerazione in particolare in merito a politiche attive del mercato del lavoro, l´adeguatezza delle pensioni, l´accesso alle cure sanitarie, o apprendimento permanente. Per una vera dimensione sociale, la possibilità di trasferire a livello Uem deve essere seriamente presa in considerazione, tanto più che la nostra analisi ha concluso che stabilizzatori automatici sociali si sono indeboliti, o addirittura smesso di essere efficace a livello nazionale. Una capacità fiscale sarebbe in grado di rafforzare la sostenibilità e la legittimità della Uem, affrontando shock asimmetrici e mitigare le conseguenze sociali di una congiuntura economica sfavorevole. Si può pensare a stabilizzatori fiscali sia condizionali e automatico. La governance dell´Uem, anche nella sua dimensione sociale, dovrebbe essere sufficientemente rinforzata attraverso l´introduzione di norme sociali e meccanismi di solidarietà in grado di fornire il supporto più ampio per prevenire e contrastare l´occupazione e gli squilibri sociali che influenzano la stabilità dell´Uem. Qui, condizionalità desidera sottolineare la responsabilità primaria degli Stati membri stessi per la propria competitività a lungo termine e di convergenza. Sono convinto che, per ragioni economiche, sociali e politiche, trasferimenti fiscali Emu livello con una funzione di stabilizzatore automatico sarà anche bisogno di essere sviluppato, come previsto nel Blueprint della Commissione. Per esempio, sotto forma di assicurazione contro la disoccupazione a livello Uem, ciò costituirebbe espressione diretta del sostegno dell´Ue ai cittadini che ne hanno bisogno. Possibilità di coinvolgimento delle parti sociali alla gestione di tali strumenti di stabilizzazione dovrebbero essere esplorate. Signore e signori, Ho detto spesso negli ultimi anni che l´Unione europea deve uscire da questa crisi con dialogo più, e non meno sociale. Questo a mio avviso è particolarmente rilevante oggi, quando non abbiamo solo bisogno di costruire la dimensione sociale dell´Uem, ma anche confrontarsi con le argomentazioni fasulle di euroscettici, destinati a migliorare la competitività economica attraverso l´indebolimento della legislazione sociale. La prossima relazione Relazioni Industriali esplorerà alcune delle principali sfide e le tendenze in questo settore. Sono convinto che il coinvolgimento delle parti sociali nel semestre europeo dovrebbe essere ulteriormente rafforzato e diventare codificata. Ho lavorato su questo per un anno e presentato alcune proposte concrete nel pacchetto per l´occupazione adottato lo scorso aprile. I ministri del Lavoro, in sede di Consiglio dei ministri, sono stati molto chiari su questo punto troppo. Abbiamo bisogno delle parti sociali di essere più coinvolti nella definizione delle priorità e la definizione e attuazione delle politiche per l´occupazione. Specifici accordi di dialogo sociale sono attualmente esplorate con le parti sociali (nel pieno rispetto della loro autonomia), al fine di affrontare le questioni rilevanti di particolare importanza per l´Uem, come ad esempio l´andamento dei salari e dei loro collegamenti con la competitività, la domanda interna e la coesione sociale. Sulla proposta della Commissione, il primo scambio Ue tripartita di opinioni sugli sviluppi dei salari - con le parti sociali nazionali - avrà luogo una riunione straordinaria del Comitato per l´occupazione il 1 ° febbraio 2012. Questo incontro esplorativo genererà una riflessione sulle implicazioni economiche, occupazionali e sociali della dinamica salariale in tutta Europa, e contribuire ad incrementare ingresso parti sociali nella governance economica europea. Sarà anche l´occasione per le istituzioni dell´Ue di beneficiare del know-how delle parti sociali nazionali. Il vertice sociale trilaterale marzo offre l´opportunità di discutere la dimensione sociale dell´Uem. Sarà il momento di discutere i nuovi elementi di una vera e propria dell´Uem e il coinvolgimento delle parti sociali nazionali. La dimensione sociale della Uem è fondamentale per la legittimità del progetto europeo, ma anche - data la profonda integrazione delle nostre politiche - la legittimità delle politiche degli Stati membri. Corretto funzionamento e l´accettazione pubblica dell´Uem può essere garantita solo se misure per rafforzare la disciplina, la solidarietà e la legittimità sono presi contemporaneamente. Legittimità deriva in parte dal processo e in parte dai risultati. Si tratta di istituzioni, ma anche di politica e valori. La mancanza di opportunità economiche, in particolare per i disoccupati giovani e di lunga durata, e le disuguaglianze crescenti minare la coesione sociale e fiducia. I governi nazionali e l´Ue nel suo complesso stanno perdendo legittimità agli occhi di molti lavoratori e cittadini di altri non avendo fornire ciò che si aspetta da loro, vale a dire la prosperità ampiamente condivisa e delle pari opportunità per migliorare la propria situazione. Questo può anche tradursi in instabilità politica a livello nazionale, ma anche a livello di Ue, in cui le divergenze economiche e sociali in grado di generare disunione. Se gli Stati membri convengono di altro Piscina finanziaria, il bilancio e la sovranità economica, questo richiede per forza un quadro chiaro di coordinamento sociale e la convergenza. In caso contrario, sarà solo portare a una concorrenza più agguerrita tra gli Stati membri, l´abbassamento degli standard sociali e non deve compromettere il modello sociale. Fissaggio l´unione monetaria e il modello di business d´Europa sono i compiti più importanti, se vogliamo raggiungere una ripresa sostenibile. Tuttavia, questo non significa che il modello sociale europeo non ha bisogno di regolazione, potenziamento e modernizzazione. Ci sono ragioni per rivedere la sicurezza sociale e la protezione sociale nell´Ue. Un anno fa, la Commissione ha adottato un Libro bianco sulle pensioni, al fine di aiutare gli Stati membri ad affrontare le sfide a lungo termine trasformazione demografica e la crisi a breve termine finanziaria. Abbiamo delineato una serie di proposte per migliorare la parità di genere e l´adeguatezza, e per proteggere i diritti dei lavoratori. Vorrei richiamare la vostra attenzione sulla prossima iniziativa da adottare da parte della Commissione in questo prossimo febbraio - il pacchetto di investimento sociale. Questa iniziativa fornire orientamenti agli Stati membri sull´aumento dell´efficienza, efficacia e l´adeguatezza dei sistemi di protezione sociale, con particolare attenzione alla investimento sociale. Una delle funzioni più importanti di sistemi di protezione sociale è quello di rafforzare le capacità delle persone e delle competenze, proteggerli dal rischio di povertà e incentivare la loro partecipazione al mercato del lavoro quando sono in età lavorativa. Ciò implica mettere maggiore attenzione alle politiche come l´assistenza all´infanzia e l´apprendimento precoce, l´istruzione e la formazione, politiche attive del mercato del lavoro, indennità di alloggio, di riabilitazione e servizi sanitari. Con questo pacchetto, ci si propone di rafforzare il ruolo degli investimenti sociali. Questo dovrebbe aiutare gli Stati membri nell´attuazione della strategia Europa 2020 e del semestre europeo, utilizzando gli strumenti finanziari comunitari con una migliore risultato e, in particolare, alla realizzazione degli obiettivi occupazionali e la povertà. Signore e signori, Gli obiettivi perseguiti sono la prosperità economica e il progresso sociale. Una moneta unica buon funzionamento può essere solo uno strumento che serve questi obiettivi. Europei vogliono e meritano di un´unione monetaria con un volto umano. Non dobbiamo permettere che la crisi della zona euro di fare a pezzi l´Unione europea in due parti: una con posti di lavoro ricco di crescita, e un altro con una recessione senza lavoro e la costante minaccia di disordini sociali. Non dobbiamo permettere che quelli in fondo della società pagare il prezzo più alto per il fallimento morale e cattiva condotta degli altri sulla parte superiore e nell´economia sommersa. Non dobbiamo permettere che una unione monetaria malfunzionamento alienare l´Ue dai nostri lavoratori, i nostri giovani, la maggior parte dei cittadini di alcuni dei suoi Stati membri e di tutti coloro che ci guardano nel mondo esterno con un sacco di preoccupazione, e talvolta con orrore . Abbiamo bisogno di idee coraggiose e anche l´azione audace se davvero vuole lasciare alle spalle la miseria degli ultimi anni. Ho qui presentato le mie idee, e ora mi piacerebbe sentire le vostre.”  
   
   
CRESCITA E OCCUPAZIONE E IL RUOLO DELLE PARTI SOCIALI IN EUROPA  
 
Madrid, 29 gennaio 2013 – Di seguito il discorso di Olli Rehn Vice-presidente della Commissione europea e membro della Commissione responsabile per gli affari economici e monetari e l´euro La conferenza Ces 40 ° anniversario: “ Signore e Signori, Apprezzo molto il tuo invito a partecipare e parlare a voi in conferenza 40 ° anniversario della Confederazione europea dei sindacati. Avendo lavorato a stretto contatto con il movimento sindacale nel paese che conosco meglio e nel contesto europeo, è un onore particolare per me. Vorrei iniziare ricordando un fatto fondamentale nella realizzazione di Unione europea. Per tutta la storia dell´integrazione europea, i sindacati hanno svolto un ruolo centrale nella costruzione del nostro modello sociale ed economico. Non ho alcun dubbio che sarà così anche in futuro. I sindacati hanno un contributo essenziale per rendere agli sforzi comuni in Europa per superare l´attuale crisi e tornare alla ripresa sostenuta. Sappiamo tutti che l´Europa non sta andando bene oggi. Effetti sociali della crisi finanziaria e del debito intrecciati continuano farsi sentire le nostre società, e in particolare i più vulnerabili nelle nostre società. La disoccupazione ha raggiunto un livello inaccettabile, in particolare la disoccupazione giovanile. Il mio collega Laszlo Andor ha già delineato oggi a voi le azioni che la Commissione ha avviato per combattere la disoccupazione e soprattutto per aiutare i giovani a passare dall´istruzione al lavoro. Nel complesso, l´economia europea riflette l´immagine dualistica oggi. Mentre l´economia reale è ancora in stagnazione o recessione, le tensioni si sono allentate peggiori del mercato e la fiducia è stata di ritorno. La nostra previsione - e quella della Bce - progetti che l´Europa si prevede di tornare a crescere gradualmente nel corso del 2013, e la ripresa dovrebbe essere più robusta come ci muoviamo in 2014. Ma non vi è certamente spazio per il compiacimento. L´europa deve affrontare sfide profonde. La crisi attuale non è solo un rallentamento ciclico. Ha le sue origini nella eccessivo accumulo di debito sia pubblico e privato negli ultimi dieci anni, non da ultimo in questo paese, la Spagna. Lo stimolo economico abbiamo perseguito con il piano europeo di ripresa economica ha contribuito ad attutire lo shock iniziale dopo la bolla è scoppiata quattro anni fa. Ma non poteva fondamentalmente porre rimedio alla situazione. La crisi esposto passato fallimenti politici e messo a nudo le debolezze strutturali di lunga data. Non siamo stati in grado di rilevare i peggiori eccessi nel tempo. La regolamentazione del settore finanziario e la vigilanza non ha tenuto il passo con l´evoluzione dell´economia e l´innovazione finanziaria. In ritardo ma con decisione, tali carenze vengono affrontati. Requisiti patrimoniali più severe sono vicino ad essere emanata. L´unico meccanismo di vigilanza per le banche dell´area dell´euro dovrebbero essere definitivamente concordato presto. Importanti iniziative sono state adottate per rafforzare il coordinamento politico tra i membri della zona euro. La Commissione è determinata a costruire su questi passaggi, e per creare l´Unione più profonda e genuina economica e monetaria che abbiamo bisogno di offrire maggiore benessere economico e sociale per il futuro. E l´azione è coerente prese per garantire la solidità delle finanze pubbliche. Signore e Signori, Queste sono le condizioni essenziali per la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro, ma naturalmente non solo quelli sufficienti. Dobbiamo anche affrontare le preoccupanti perdite di competitività visto in molti paesi, che si riflette nel crescente disoccupazione strutturale e calo delle quote di mercato a livello mondiale. Le cifre parlano da sole: tra il 2000 e il 2011, complessivamente 2,5 milioni di addetti di produzione sono stati persi in Germania, Francia, Italia e Spagna. (570.000 in Germania, 750.000 in Francia, 370.000 in Italia e 750.000 in Spagna). Quando si aggiunge a questo quadro gli elevati livelli di debito, il rapido invecchiamento della popolazione e il fatto che non meno del 52% della spesa sociale di tutto il mondo oggi si svolge in Europa, si ottiene l´immagine del peso che l´economia europea ha produttivo di portare al fine di sostenere il nostro modello sociale - il nostro modo di vivere. Dobbiamo invertire questa tendenza. L´europa deve ripristinare la sua competitività. Esso non si limita alla sua dimensione esterna: significa un aumento sostenuto del benessere, per il quale la crescita della produttività è il driver principale. E credo che possiamo, se vogliamo mantenere la rotta della riforma. Non è fine a se stessa, ma la riforma per il bene della crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro, e le riforme per rafforzare la competitività dell´industria europea. Per guidare la creazione di posti di lavoro e la produttività, abbiamo bisogno di sostenere la ricerca e l´innovazione. Abbiamo bisogno di stimolare l´imprenditorialità e gli investimenti privati. Abbiamo bisogno di completare la riparazione finanziaria per aumentare il flusso di credito alle famiglie e alle Pmi. Abbiamo bisogno di sostenere gli investimenti pubblici, con l´aumento di capitale della Banca europea per gli investimenti. Abbiamo bisogno di progettare una regolamentazione intelligente che raggiunge obiettivi sociali ed ambientali senza ostacolare la creazione di occupazione e la competitività. E sì, abbiamo anche bisogno di continuare le riforme nei nostri mercati del lavoro: riforme equilibrato e ambizioso per la rimozione di ostacoli alla creazione di posti di lavoro, favorire la creazione di contratti a tempo indeterminato, in modo che coloro che perdono il posto di lavoro in una recessione può contare su un reale sostegno per aiutarli a nel mondo del lavoro o di riqualificazione. Le riforme che rispettano l´importanza della contrattazione collettiva, come sancito nella Carta europea dei diritti fondamentali. Signore e Signori, Sono fermamente convinto che le riforme l´Europa ha bisogno sarà meglio progettato e realizzato, se sono il risultato di un vero dialogo tra le parti sociali. Costruttivo dialogo sociale sia stato un fattore chiave per la buona gestione delle crisi economiche e dei cambiamenti strutturali. Nel paese che conosco meglio, il dialogo sociale settoriale tra le associazioni dei datori di lavoro e sindacati hanno svolto un ruolo importante nel perseguire politiche volte a migliorare la competitività dei settori dell´industria e dei servizi, e di mantenere i livelli di occupazione decenti. Il dialogo sociale è stato fondamentale anche per superare la situazione devastante della disoccupazione e la crescita che rientrano in Irlanda nel 1980 e trasformare il paese da uno dei membri più poveri dell´Unione europea in una delle più prospere. E la nostra esperienza in questi paesi che ricevono la solidarietà finanziaria dai loro partner europei conferma che il successo è legato ad un alto grado di consenso sociale. Ora è fondamentale che l´Europa si rimette in carreggiata verso una ripresa ricca di lavoro, al fine di portare il basso i tassi di disoccupazione allarmante e garantire la coesione sociale. In tale contesto, i sindacati nazionali hanno ancora un ruolo importante da svolgere e una responsabilità speciale. Per coinvolgere maggiormente i sindacati nazionali nel dibattito europeo, la Commissione ha proposto la creazione di un formato europeo tripartita per lo scambio di opinioni sugli sviluppi dei salari in rapporto alla produttività, l´inflazione e la domanda interna, la disoccupazione e le disparità di reddito. Ciò contribuirà a migliorare le parti sociali di ingresso in governance economica europea, in modo che le istituzioni dell´Ue possano beneficiare le parti sociali nazionali ´esperienza. La Commissione è pronta a perseguire una politica di dialogo tripartito con le parti sociali, sia i sindacati e le associazioni dei datori di lavoro, in materia di politiche per migliorare la competitività dell´industria europea, e la sua capacità di creare posti di lavoro. Abbiamo bisogno di salvare la base industriale dell´Europa. Questo richiede un dialogo inclusivo e reale tra i partner. Signore e Signori, Vorrei concludere: Per offrire la crescita sostenibile, dobbiamo mantenere il nostro modello sociale, la nostra economia produttiva deve adattarsi. Essa si deve adattare in modo che possa affrontare le sfide a lungo termine fattori come l´invecchiamento della popolazione e il cambiamento climatico. E deve adattarsi in modo tale da rispettare i principi fondamentali del nostro modello caro economico e sociale, con la sua combinazione essenziale di dinamica imprenditoriale e della giustizia sociale. Sono molto impaziente di ricevere le vostre opinioni circa il ruolo delle parti sociali in questo momento di tale profondo cambiamento economico - e di come la Commissione possa sostenere meglio questa collaborazione essenziale.”  
   
   
UE: PIÙ AGGUERRITI CONTRO L’ESTREMISMO VIOLENTO  
 
Bruxelles, 29 gennaio 2013 - Come può l’Europa prevenire in modo più efficace l’estremismo violento? La conferenza ad alto livello che si terrà a Bruxelles il 29 gennaio 2013 cercherà di rispondere a questa domanda basandosi sul lavoro svolto da esperti e operatori della rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (Radicalisation Awareness Network - Ran), inaugurata nel 2011 dalla Commissaria per gli Affari interni Cecilia Malmström. A livello strategico si propone, fra l’altro, di formare la polizia locale perché sia in grado di individuare e affrontare il problema della radicalizzazione prima che si trasformi in estremismo violento e di attuare programmi di deradicalizzazione o di uscita dai gruppi estremisti. La conferenza intende riunire operatori del settore, ministri, esponenti del mondo accademico e autorità locali per dare una nuova dimensione all’azione dell’Ue contro l’estremismo. “L’estremismo violento rappresenta una delle principali minacce per la sicurezza dei cittadini dell’Unione e un problema di sicurezza interna in costante aumento. La minaccia terroristica si è spostata in parte dai gruppi organizzati ai singoli, più difficili da individuare e le cui azioni sono meno prevedibili. Abbiamo molto da imparare dai professionisti che operano in prima linea, le cui raccomandazioni forniscono ai responsabili politici preziosi strumenti e suggerimenti concreti per lottare contro l´estremismo”, ha dichiarato la Commissaria Malmström. “Debellare l’estremismo violento significa anche lottare contro la propaganda populista e demagogica all’origine della violenza di stampo ideologico in Europa”, ha aggiunto la Commissaria Malmström. “Mai come ora, se si esclude il secondo dopoguerra, le forze estremiste e populiste hanno avuto una tale influenza sui parlamenti nazionali. È necessario che un maggior numero di leader europei si opponga fermamente all’escalation estremistica. Dobbiamo avere il coraggio di prendere posizione per difendere i valori comuni dell’Europa”. Nessuno può combattere l’estremismo violento meglio di chi si trova a diretto contatto con le persone o i gruppi vulnerabili. Gli operatori, i ricercatori, gli insegnanti e i leader delle comunità di tutta Europa stanno cercando di individuare e aiutare le persone che rischiano di radicalizzarsi e di commettere atti di violenza. Questi operatori parteciperanno alla conferenza ad alto livello insieme ai ministri dell’Interno o della Giustizia del Belgio, di Cipro, della Francia, dell’Irlanda, dell’Italia, della Lettonia, della Norvegia e della Svezia e a rappresentanti di diversi altri paesi. La Radicalisation Awareness Network ha riunito i principali esperti e operatori del settore in 8 gruppi di lavoro: polizia e attività di contrasto; testimonianze delle vittime del terrorismo; Internet e media sociali; prevenzione; deradicalizzazione; detenzione e libertà vigilata; salute; dimensione interna e esterna. I gruppi di lavoro hanno elaborato 15 raccomandazioni in tre ambiti principali: esperienza acquisita dai soggetti locali in termini di prevenzione dell’estremismo violento; ruolo delle diaspore nella prevenzione dell’estremismo violento; comunicazione e contromessaggi via Internet. Il documento di discussione, con le proposte relative a 15 azioni concrete, e i documenti di lavoro dei gruppi sono disponibili online. Le proposte di cui si discuterà durante la conferenza mirano anche ad aiutare le vittime del terrorismo a testimoniare per contribuire utilmente alla prevenzione, a convincere gli ex estremisti a smontare la retorica dell’estremismo violento e a utilizzare le risorse delle imprese di pubbliche relazioni e dell’industria cinematografica per sviluppare una contropropaganda e promuovere messaggi alternativi efficaci online.  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO FüLE INCONTRA CON IL CHAIRMAN DEL COMITATO PER L´INTEGRAZIONE EUROPEA DEL PARLAMENTO UCRAINO, HRYHORIY NEMYRIA  
 
Bruxelles, 29 gennaio, 2013 - Il Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha incontrato il presidente della commissione per l´integrazione europea dell´Ucraina Parlamento Hryhoriy Nemyria, a Bruxelles il Lunedi. Si è congratulato con il sig Nemyria la sua elezione a presidente di questa commissione parlamentare, che è importante per le relazioni con l´Ue. " Sono lieto che questo Comitato beneficerà l´esperienza in affari europei del sig Nemyria e degli altri suoi membri ", ha dichiarato il commissario Füle. Ha poi sottolineato che prende il lavoro del Comitato molto seriamente per la sua legittimità e il suo contributo al rafforzamento della cooperazione Ue-ucraina. Durante l´incontro gli attuali sviluppi in Ucraina e lo stato di avanzamento dei relazioni Ue-ucraina sono stati discussi. Facendo riferimento alle conclusioni del Consiglio sul Ucraina dal dicembre scorso, che ha definito la via da seguire nelle relazioni bilaterali, il Commissario Füle ha dichiarato: " Sono fiducioso che queste conclusioni costituiscono una buona base sia per il governo e il parlamento a Kiev, tra cui l´opposizione alla lavorare insieme in modo costruttivo sulla modernizzazione europeo del paese. Essi forniscono un obiettivo ambizioso per il bene del popolo ucraino ". Le conclusioni del Consiglio confermano inoltre la politica di impegno dell´Ue con l´Ucraina e l´impegno di firmare l´accordo di associazione a condizione che vi sia determinata azione e progressi tangibili su come affrontare i temi della selettivo della giustizia, le elezioni e le riforme agenda di associazione. Commissario Füle e il signor Nemyria sottolineato la necessità di un´azione tempestiva e decisa in questo senso. Parlando della situazione interna in Ucraina, il Commissario Füle ha espresso preoccupazione in merito a recenti notizie relative al Yulia Tymoshenko e le indagini che coinvolgono i suoi più stretti alleati, tra cui lo stesso signor Nemyria.  
   
   
UE: AFGHANISTAN: NUOVO FINANZIAMENTO DELL´UE PER MIGLIORARE I SERVIZI SANITARI PER 14 MILIONI DI PERSONE E DI SOSTEGNO AGLI AGRICOLTORI  
 
Bruxelles, 29 gennaio 2013 - Ieri, la Commissione europea e il ministro delle Finanze afghano, Omar Zakhilwal, ha firmato due accordi di finanziamento del valore di € 185 milioni di sostenere nuovi programmi in materia di salute e l´agricoltura. Il programma di sanità fornirà assistenza sanitaria di base e servizi ospedalieri essenziali per 14 milioni di persone (quasi la metà della popolazione) in 21 province. Sosterrà inoltre il Ministero della sanità pubblica nel garantire l´attuazione della strategia nazionale di salute "Salute per tutti gli afghani." Grazie a questo popolo nuovo programma poveri in Afghanistan avranno accesso a servizi pubblici di base e coloro che vivono in province remote avranno un più facile accesso a buone strutture sanitarie, medici e ostetriche. Il programma di agricoltura, compresa la gestione delle acque, si concentrerà sulle aree rurali in Afghanistan, dove circa l´80% della popolazione dipende dall´agricoltura e modi associati per guadagnarsi da vivere. Il programma sosterrà il Ministero dell´Agricoltura nel fornire strategie adeguate in agricoltura e l´attuazione del piano di gestione delle risorse idriche delle risorse, promuovere lo sviluppo del settore privato e combattere la disoccupazione stagionale e cronica. Essa contribuirà inoltre a fornire alla popolazione rurale con mezzi alternativi di reddito per la coltivazione del papavero, per esempio sostenendo la produzione delle colture, produzione e vendita di alberi di indenne da malattia o il miglioramento delle condizioni di mercato. Il commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs ha dichiarato: " Il popolo afghano ha sofferto enormemente negli ultimi anni a causa della guerra, l´instabilità e la povertà opprimente Con gli aiuti allo sviluppo che vogliamo e dobbiamo aiutare queste persone a dare loro la speranza di un domani migliore Questo nuovo.. Finanziamento sostenere l´Afghanistan nel suo tentativo di passare da ´transizione alla trasformazione´ e quindi ad un auto-sostenibile paese ".  
   
   
SEMESTRE EUROPEO: DEPUTATI E PARLAMENTI NAZIONALI A CONFRONTO SULLA COLLABORAZIONE ECONOMICA  
 
Strasburgo, 29 gennaio 2013 - Semestre europeo. Dal 28 al 30 gennaio, i deputati europei e nazionali discuteranno nuovi approcci alla cooperazione economica. Il Semestre Europeo è il nome dato al programma annuale della coordinazione delle politiche economiche, il cui obiettivo è l´armonizzazione delle politiche nazionali. I deputati hanno insistito sull´idea che i parlamenti dovrebbero essere più presenti assicurando così una maggiore legittimità democratica e fiducia nel processo. L´evento di questa settimana permetterà ai deputati europei di conoscere meglio le preoccupazioni degli Stati membri in materia economica, mettendo in luce quali sono le attuali priorità dell´Unione europea. Il programma Martedì mattina i gruppi politici europei si riuniranno prima dell´apertura ufficiale della conferenza. Nel pomeriggio le commissioni ai Bilanci, al Lavoro e agli Affari economici s´incontreranno. La conferenza terminerà mercoledì mattina con un discorso finale del presidente del Pe Martin Schulz, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il presidente del Consiglio dell´Ue Herman Van Rompuy e il premier irlandese Seán Barrett. Semestre europeo Il Semestre Europeo è stato introdotto nel 2011 come risposta alla crisi. Ogni anno la Commissione pubblica un´analisi annuale della crescita, che determina le priorità e mostra i paesi in difficoltà. Viene poi richiesto agli Stati membri di sostenere le priorità al vertice del Consiglio in primavera. In seguito questi paesi propongono i loro piani d´azione alla Commissione, che li valuta prima di inviare le proprie raccomandazioni con delle eventuali misure relative alla struttura fiscale degli Stati membri, le leggi sul mercato del lavoro o gli schemi pensionistici. Le raccomandazioni sono infine adottate dal Consiglio. Il Parlamento europeo al momento ha un ruolo consultivo nel processo ma, considerando l´importante impatto sulle politiche pubbliche, i deputati richiedono maggiore spazio da parte dei parlamenti e delle societa civile.  
   
   
FONDI COMUNITARI: COLLABORAZIONE TRA REGIONE MARCHE E GUARDIA DI FINANZA.  
 
Ancona, 29 gennaio 2013 - La Giunta regionale ha approvato il protocollo d’intesa che sarà sottoscritto con il Comando regionale Marche della Guardia di Finanza per il coordinamento dei controlli e dello scambio di informazioni in materia di finanziamenti dei fondi comunitari. “L’obiettivo – spiega il presidente Gian Mario Spacca – è proseguire nel rapporto di puntuale e fattiva collaborazione, nel rispetto delle reciproche competenze, cercando di migliorare ulteriormente l’efficacia complessiva dei controlli riguardanti i finanziamenti ai fondi comunitari e di coesione dell’Unione Europea”. La collaborazione tra Regione Marche e Guardia di Finanza in materia risale al 2002, anno in cui è stato firmato il primo protocollo d’intesa, successivamente aggiornato nel 2006. La nuova intesa risponde all’esigenza di apportare alcuni aggiustamenti e integrazioni, rimuovendo le criticità riscontrate. In particolare, la portata della collaborazione, in precedenza limitata ai fondi strutturali, sarà estesa a tutti i fondi comunitari (Fesr, Fse, Feasr, Fep). Contemporaneamente, saranno coinvolte in maniera più ampia le strutture regionali interessate, per garantire un soddisfacimento più efficace delle richieste di dati e informazioni da parte della Guardia di Finanza. L’attività di reciproca collaborazione servirà a migliorare l’attività di controllo, ad agevolare il recupero di somme indebitamente corrisposte e ad assolvere l’obbligo d’immediata comunicazione alla Commissione europea delle irregolarità accertate. Il protocollo d’intesa avrà la durata di cinque anni a decorrere dalla data di sottoscrizione e si rinnova tacitamente.  
   
   
ABRUZZO: FONDI FESR: DA EUROPA 10 MLN PER IMPRESE DEL CRATERE  
 
 L´aquila, 29 gennaio 2013 - La Commissione europea ha dato il via libera alla riprogrammazione dei Fondi Por-fesr relativi all´Asse Iii "Società dell´informazione". Lo rende noto il Presidente della Regione dopo che la Commissione europea ha accolto la richiesta specifica della Regione. Si tratta, nello specifico, di 40 milioni di euro che verranno così riprogrammati con lo spostamento dall´Asse Iii agli assi Iv "Difesa del suolo" e all´asse Vi relativa al terremoto. La decisione di presentare la richiesta di riprogrammazione è stata avanzata dalla Regione dopo averla concordata con il partenariato sociale (imprese e sindacati), con il ministero dello Sviluppo economico e con la Commissione europea stessa nel corso di una riunione a Bruxelles lo scorso luglio. In quell´occasione il problema di fondo era dare soluzione all´avanzamento di spesa nell´ambito del Por-fesr in merito all´Asse Iii che disponeva in complesso di 49 milioni di euro, sui quali non era stata rendicontata alcuna spesa per presunte irregolarità nelle procedure di affidamento alla società Abruzzo Engineering. A queste condizioni era in discussione il suo inserimento nel Fesr in quanto la spesa stessa non era rendicontabile a causa della natura "in house" di Abruzzo Engineering. La Regione, a quel punto, a seguito dell´intesa con il partenariato e il Ministero, ha avviato in ottobre la procedura scritta di riprogrammazione che ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea. "Si tratta di un risultato importante - afferma il Presidente della Regione - che evita da un lato il pericolo di disimpegno di risorse europee per circostanze certamente a noi non imputabili e dall´altro dà la possibilità alla Regione di riprogrammare risorse aggiuntive su settori importanti, come la difesa del suolo per 30 milioni e contributi alle imprese del cratere sismico per 10".  
   
   
SUL SITO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE LA "BUSSOLA DELLA TRASPARENZA" E NELLA SEZIONE "TRASPARENZA VALUTAZIONE E MERITO" UN FORM PER RICHIESTE, SUGGERIMENTI E RECLAMI  
 
Firenze, 29 gennaio 2013 - La "Bussola della Trasparenza" è uno strumento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministro per la pubblica amministrazione e l´innovazione che consente ai cittadini di analizzare e misurare on line la trasparenza dei siti delle pubbliche amministrazioni. Il principale obiettivo è di coinvolgere direttamente i cittadini nel miglioramento continuo della qualità delle informazioni on-line e dei servizi digitali. La Provincia di Firenze ha pubblicato in http://www.Provincia.fi.it/  un´icona per il collegamento diretto con la "Bussola", che avvia in tempo reale la misurazione della trasparenza del sito. Il report è effettuato da un sistema automatico che verifica l´aderenza ai contenuti definiti nelle Linee guida per i siti web delle Pa. Contemporaneamente nella pagina "Trasparenza Valutazione e Merito" del sito è stato inserito anche un form che consente di indirizzare richieste, suggerimenti e reclami direttamente al Responsabile della trasparenza della Provincia di Firenze.  
   
   
L´UPI ALL´INSEDIAMENTO DEL COMITATO POLITICHE URBANE  
 
Roma, 29 gennaio 2013 - “Sulla programmazione fondi dare ascolto ai territori. Integrare competenze e azioni” “Questo tavolo di lavoro deve rappresentare un vero luogo di concertazione e cooperazione tra tutte le istituzioni del Paese. Province, Comuni e Regioni sono una risorsa per il Paese e non una voce di costo da tagliare. Sulla programmazione dei fondi serve attivare un vero partenariato, non solo formale, in cui sia dia ascolto alle autonomie locali e si integrino competenze e azioni”. Lo ha detto il Presidente della Provincia di Firenze, designato a rappresentare l’Unione delle Province d’Italia nel Comitato interministeriale per le politiche urbane voluto dal Ministro Barca, che si è insediato il 26 gennaio a Palazzo Chigi. Il Presidente ha poi illustrato le proposte delle Province sulle politiche urbane sottolineando come “alla luce dei risultati della programmazione 2007-2013 e delle novità introdotte nella ormai prossima programmazione 2014-2020, è indispensabile individuare poche azioni prioritarie su cui realizzare interventi in un’ottica strategica complessiva di sviluppo del territorio, che impatti positivamente sul tessuto urbano. In questa logica – ha detto - le Province possono dare un contributo fattivo al Comitato, perchè si occupano del coordinamento territoriale in settori ritenuti prioritari dalla nuova programmazione, come l’energia, la gestione dei rifiuti, la tutela ambientale, il trasporto locale, l’edilizia scolastica, la formazione e il lavoro. Riteniamo quindi che una agenda urbana per la riqualificazione delle città debba prevedere interventi e politiche di sviluppo del territorio che vadano dalla limitazione del consumo di suolo e contrasto al dissesto idrogeologico agli investimenti per le infrastrutture dei trasporti urbani ed extraurbani; dalle politiche del risparmio energetico al sostegno alla formazione e all’occupazione; dagli interventi per l’edilizia scolastica alla promozione e diffusione delle energie alternative”.  
   
   
BOLZANO: SOFTWARE, ILLUMINAZIONE, INVESTIMENTI AMBIENTALI, AREA DUPONT  
 
Bolzano, 29 gennaio 2013 - Una riorganizzazione dei sistemi informatici e dell´illuminazione pubblica per evitare doppioni e dispersioni, integrazioni al piano di investimenti ambientali delle concessionarie di centrali idroelettriche a Bressanone, il futuro dell´area Dupont a Bolzano sud: sono alcuni dei temi affrontati il 28 gennaio dalla Giunta provinciale. Gara per risparmi nell´illuminazione pubblica - Gestire il sistema di illuminazione pubblica in modo efficace potrebbe significare per gli enti pubblici la possibilità di risparmiare fino al 50% di energia. La Giunta provinciale ha quindi deciso di bandire una gara europea per ottimizzare il sistema di illuminazione pubblica sul territorio (strade, piazze, edifici, parcheggi pubblici) e individuare assieme ai Comuni una soluzione che consenta un servizio efficiente e meno dispersivo. Una gestione automatica del sistema consentirebbe di attivare l´illuminazione dove e quando effettivamente necessario. Informatica omogenea nella Pa - Provincia, Comuni, Azienda sanitaria, scuole: il sistema informatico altoatesino della Pa presenta ancora margini di ottimizzazione in direzione di una maggiore omogeneità dei software e delle procedure, con conseguente risparmio di costi. Per questo la Giunta provinciale ha incaricato una specifica commissione di lavorare all´elaborazione di un piano che possa garantire una maggiore uniformità dei servizi tecnico-informatici, in grado di aumentare l´efficienza e la qualità della comunicazione digitale. Investimenti ambientali a Bressanone e Varna - Nei prossimi 30 anni i concessionari di grandi derivazioni idroelettriche in Alto Adige verseranno circa 480 milioni di euro in investimenti ambientali a titolo di compensazione per la produzione di energia. I programmi triennali di ripartizione e impiego di tali risorse si basano per il 70% su proposte dei Comuni e per il 30% della Provincia. Oggi la Giunta provinciale ha approvato due integrazioni riguardanti le somme versate per la centrale di Bressanone a favore dei Comuni: 2 milioni di euro all´anno in investimenti ambientali per i prossimi 5 anni saranno destinati a finanziare i lavori di spostamento (e interramento) della linea elettrica dell´alta tensione a Millan. Un´altra quota derivante dalle compensazioni e destinata all´area di Bressanone verrà invece investita nel risanamento e miglioramento del lago di Varna nonché nell´impianto di depurazione di Luson. Areale Dupont a Bolzano: acquisto solo dopo bonifica - La Provincia potrebbe acquistare l´ex areale della Dupont a Bolzano sud - ma al momento questa resta un´eventualità - solo dopo il completamento della bonifica dei due ettari di terreno effettuata a spese degli attuali proprietari: la Giunta ha confermato oggi la sua posizione. "Come previsto dalla legge, tocca ai titolari provvedere alla bonifica dell´area, solo in un secondo momento la Provincia potrebbe avviare le operazioni di stima del terreno e valutare la convenienza o meno di acquistarlo per favorire l´insediamento di nuove imprese", ha chiarito il presidente Luis Durnwalder. Sicurezza sul lavoro: 4 ore di formazione base - Quattro ore di formazione-base in materia di sicurezza sul lavoro saranno concesse dalla Provincia al personale, dirigenti compresi, sulla scorta di quanto previsto dal decreto legge 81 del 2008 per le aziende pubbliche e private in Alto Adige. Un´opportunità di approfondire la prevenzione e le nozioni sul tema e di diffonderle a tutti i lavoratori.  
   
   
TRENTO: OBIETTIVI E AZIONI DA QUI ALL´AUTUNNO DISCUSSA IERI LA "ROAD MAP" DELL´ESECUTIVO PROVINCIALE FINO ALLE ELEZIONI DI NOVEMBRE  
 
 Trento, 29 gennaio 2013 - Non sarà una navigazione a vista quella che la Giunta si appresta a fare in questo 2013, e fino alla scadenza elettorale di novembre, quando i trentini saranno chiamati alle urne per le nuove elezioni provinciali. La "road map" dell´esecutivo è stata presentata oggi agli organi di informazione al termine di una riunione straordinaria tenutasi nel corso del pomeriggio, presieduta dal presidente della Provincia Alberto Pacher, a cui hanno partecipato tutti gli assessori e i dirigenti generali. Visto il perdurare della crisi economica, e nonostante il Trentino continui a presentare indicatori migliori rispetto al resto del Paese, il piano elaborato si concentra soprattutto sulle misure per rilanciare la crescita e su quelle a garanzia della coesione sociale. Spiccano fra tutte quelle che danno attuazione al Protocollo per la produttività e la competitività del Trentino e alla manovra economico-sociale per il 2013. Si va dalle azioni a sostegno delle imprese, come il completamento della riforma degli incentivi, il sostegno al credito e il rafforzamento delle agevolazioni Irap, a quelle in favore dei lavoratori, in particolare con la progressiva attuazione della delega sugli ammortizzatori sociali. Ed inoltre: sostegno all´internazionalizzazione, alla creazione di start up e all´imprenditorialità giovanile. Non mancano interventi sul versante delle infrastrutture, con il passaggio della ferrovia della Valsugana alla Provincia o l´avvio della realizzazione del tunnel Rovereto-riva. Obiettivi sottesi a tutte queste misure il rilancio della domanda interna, al fine di rimettere in modo il volano dello sviluppo, e la modernizzazione del sistema pubblico provinciale, con un occhio di riguardo anche al contenimento della spesa pubblica, in particolare delle spese di consulenza e discrezionali (già molto calate rispetto al biennio di riferimento 2008-2010). "Si tratta di misure di carattere strutturale - ha sottolineato Pacher - destinate a produrre effetti profondi e duraturi sul sistema economico trentino. Rispetto ad esse, è necessaria una forte coesione di sistema da parte di tutti i comparti economici e tutte le forze produttive. " Giunta di programma oggi in Provincia, la prima del 2013 e la prima con presidente Alberto Pacher. Obiettivo del documento elaborato con il concorso dei diversi assessorati la definizione delle priorità e degli interventi strategici da qui alle elezioni provinciali del prossimo novembre. Al centro dell´attenzione l´attuazione di tutte le misure necessarie al fine di rilanciare lo sviluppo, in un Trentino che quest´anno dovrebbe registrare una seppur lievissima crescita del Pil (dello 0,3%, a fronte di un calo a livello nazionale fra lo 0,2 e l´1,1%) ma che ha visto comunque ridursi, dal quarto trimestre 2011, le prospettive di crescita. Fondamentale risulta essere rilanciare da un lato i consumi interni e dall´altro rafforzare la proiezione dell´economia trentina verso l´esterno, al tempo stesso salvaguardando e se necessario consolidando le misure di welfare a vantaggio delle fasce svantaggiate della popolazione. Il documento si suddivide in interventi attuativi del Protocollo per la produttività e della manovra economico-sociale, interventi per la modernizzazione del sistema pubblico provinciale e per la revisione della spesa pubblica e interventi a sostegno della finanza locale. Queste in estrema sintesi le principali "voci" toccate dal documento: - Interventi Per La Produttività E Competitività Delle Imprese Rientrano in questa voce le misure in favore delle imprese, come il completamento della riforma degli incentivi, favorendo in particolare le aggregazioni e gli investimenti in ricerca e sviluppo. Confermate anche le agevolazioni Irap in essere, a cui si aggiungono ulteriori consistenti agevolazioni, per uno sgravio fiscale complessivo di circa 86 milioni di euro annui. Ed ancora, nuovi interventi per l´accesso al credito e la liquidità delle imprese, con il potenziamento dei fondi rischi presso i Confidi e l´attivazione del previsto nuovo canale di finanziamento, con garanzia Confidi del 50%, in favore di imprese con difficoltà finanziarie, ma adeguate potenzialità di crescita. Con riferimento al sistema bancario, verrà costituito un fondo di rotazione ad alimentazione mista, per almeno 100 milioni di euro, al fine di attenuare le carenze di liquidità strutturale ancora persistenti. Previsti infine interventi specifici e mirati nei diversi settori dell´economia, dall´agricoltura al commercio, dal turismo al termale. Entro febbraio sarà costituito il Tavolo per l´economia, sull´esempio di quello già attivo per il credito. Verranno in seguito potenziati gli interventi e i servizi di informazione rivolti alle imprese e ai cittadini (sportelli di informazione, portali telematici) per diffondere la conoscenza di misure e strumenti disponibili nei diversi ambiti. - Interventi Per Il Lavoro Sempre al Protocollo sulla produttività e competitività e alla manovra economico-sociale sono riconducibili una serie di interventi nel campo della lavoro. In generale, l´obiettivo che la Giunta si pone è duplice: facilitare l´ingresso dei giovani nel mondo dle lavoro e sostenere i lavoratori che ne sono stati espulsi. Verrà innanzitutto avviata la delega sugli ammortizzatori sociali, in seguito alla norma di attuazione varata dal Consiglio dei ministri il 21 dicembre scorso. Nel frattempo, e in attesa che l´iter si concluda, verranno avviate misure sperimentali, ad esempio per il reddito di qualificazione (in favore di giovani che vogliono completare il proprio ciclo di studi e che concordano con il datore di lavoro di sospendere o ridurre, per il tempo necessario, l’attività lavorativa) o per l´attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga, previa intesa da sottoscrivere con il Ministero entro febbraio. Verrà dato sostegno ai contratti di solidarietà, anche favorendo il ricambio generazionale dei lavoratori, mediante aiuti economici per l’integrazione del reddito dei lavoratori coinvolti nella riduzione dell’orario di lavoro. Sarà anche incentivato il tirocinio estivo, quale strumento di orientamento e formazione pratica dei giovani iscritti all’Università o ad un istituto scolastico, e verrà ridefinito entro febbraio lo strumento del "Progettone", al fine di garantirne la sostenibilità finanziaria e l’efficacia come ammortizzatore sociale. - Fondo Strategico Di Sviluppo Territoriale L’istituzione del Fondo - per complessivi 250 milioni di euro - nasce con l’obiettivo di orientare i flussi di risparmio generati dal sistema locale verso progetti promossi sul territorio. Prevista l’immediata attivazione del fondo di rotazione di 100 milioni per attenuare le carenze di liquidità strutturale, del progetto Risparmio casa (per l´acquisto/ristrutturazione della casa) e dei finanziamenti a Trentino Sviluppo. - Internazionalizzazione Del Sistema Economico, Scientifico E Tecnologico Verranno rafforzate tutte le misure in questione, mediante la riorganizzazione del sistema pubblico di supporto all’internazionalizzazione delle imprese trentine e la prosecuzione dell’attuazione del "decalogo". Verrà inoltre definito entro la primavera il programma di attività per il 2013 per la promozione istituzionale del sistema economico, scientifico e tecnologico trentino a livello internazionale. - Progetto Imprenditorialità Giovanile Sempre per favorire lo sviluppo economico del Trentino e offrire al tempo stesso opportunità concrete ai giovani, verrà avviato il progetto in favore dell´imprenditorialità giovanile, per complessivi 19.5 milioni di euro, derivanti dai fondi strutturali. Fra le misure previste, la creazione di un fondo interventi nel capitale di rischio delle nuove imprese e la costituzione di centri specialistici - o “Hub” - a supporto della nascita e dello sviluppo di nuova imprenditorialità. - Start Up - "Techpeaks" Via libera anche al progetto "Techpeaks" per la creazione di oltre un centinaio di imprese innovative start up, con il coordinamento di Trento Rise. Entro maggio l´apposita Commissione individuerà i beneficiari del contributo provinciale. - Infrastrutture Novità anche sul fronte delle infrastrutture, con la valorizzazione del "corridoio verde" del Brennero (uno degli obiettivi individuati dal Gect costituito con Alto Adige e Tirolo), il subentro della Provincia nella gestione della rete ferroviaria della Valsugana alla scadenza del contratto di servizio con Trenitalia (dicembre 2013), l´avvio della realizzazione del collegamento Rovereto-riva, la prosecuzione del programma della diffusione della banda larga e delle Ict. - Approvazione Dei Piani Per L’utilizzo Delle Risorse Idriche Ed Energetiche Fra le varie voci di intervento relative all´ambiente, spiccano, entro il prossimo maggio, l’approvazione definitiva del nuovo Piano energetico ambientale provinciale, l’approvazione del bilancio idrico, la definizione di una prima revisione del Deflusso minimo vitale previsto dal Pguap e l’approvazione del Piano di distribuzione dell´energia elettrica. - Interventi Per La Riqualificazione Energetica Degli Edifici Pubblici Ambiente e sostegno al settore dell´edilizia, particolarmente colpito dalla crisi, al centro delle azioni per la promozione dell´edilizia sostenibile e dell´efficienza energetica , sia nel settore pubblico che nel privato, privilegiando il recupero del patrimonio edilizio esistente. - Fondi Sanitari Integrativi Nell´ambito delle politiche di coesione, prevista entro febbraio l´avvio della costituzione, su base territoriale, dei Fondi sanitari integrativi, per garantire la sostenibilità degli interventi in materia sanitaria e socio-sanitaria, con particolare riferimento alla non autosufficienza, alla prevenzione e riabilitazione e alle cure odontoiatriche. - Nuovi Interventi Aggiuntivi Per Le Famiglie In Difficoltà Entro giugno verrà adottato il Piano sociale provinciale, come strumento strategico di riferimento per il nuovo welfare trentino nel campo assistenziale. Previsto inoltre l´adeguamento del reddito di garanzia e l´attivazione di uno sportello giovani. - Riorganizzazione Delle Strutture Provinciali Sarà completato nel 2013 il Piano di riorganizzazione per le strutture di terzo livello, con relativa riduzione del numero di uffici. Verrà inoltre portata avanti la riorganizzazione delle società di sistema con la ristrutturazione di Informatica Trentina, la creazione di un centro servizi condiviso dalle società provinciali e il varo di altri interventi per la razionalizzazione della spesa pubblica. - Semplificazione E Razionalizzazione Verrà attuato un intervento straordinario per l’ulteriore riduzione del numero e dei tempi dei procedimenti a carico dell´amministrazione pubblica, avviando fra l´altro a partire da marzo il nuovo sportello unico telematico per le attività produttive. Sul fronte dei tempi di attesa per l´espletamento delle pratiche, essi dovranno essere ridotti mediamente del 25%. Prevista anche una riduzione nel numero dei procedimenti amministrativi di almeno il 20%. Sul versante della spesa pubblica, prosegue l´impegno nella direzione del risparmio. Qualche esempio: per le spese discrezionali la legge prevedeva una riduzione del 50% rispetto alla media 2008-2010; nel 2012 n realtà si è già raggiunto un - 58% e per il 2013 si vuole arrivare ad un - 62% (7 milioni circa anziché 18,386). Per quanto riguarda le consulenze, anche qui l´obiettivo del - 50% rispetto alla media degli anni scorsi è stato superato più che abbondantemente; nel 2012 si è arrivati ad un - 80% che diventerà - 82% nel 2013 (poco più di un milione di euro rispetto ai 5,7 della media 2008-2010). - Razionalizzazione E Qualificazione Della Spese Per Investimento Verrà realizzata attraverso l´adozione di criteri di stretta selettività, da conseguire fra l´altro attraverso la creazione della Banca dati degli edifici pubblici, che verrà messa on-line entro il prossimo dicembre.  
   
   
TRENTO: ECONOMIA, IL CONTESTO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE  
 
Trento, 29 gennaio 2013 - Contestualmente all´esame del documento programmatico - la "road map" che guiderà i prossimi mesi di attività del Governo provinciale - la Giunta ha discusso, a partire da una serie di documenti economici, anche del contesto, nazionale ed internazionale, nel quale il Trentino si trova ad operare. E´ confermato che l’economia mondiale si è indebolita e la situazione complessiva risulta fluida e di difficile interpretazione. Certo, sono emersi segnali di assestamento e di ritorno ai ritmi di crescita prima della crisi, che interessano però soprattutto le economie emergenti e gli Stati Uniti. Così nel 2013 la ripresa rimane fragile e caratterizzata da una ampia eterogeneità fra aree e paesi. La previsione è che l´economia dovrebbe rafforzarsi nel 2014. Resta il fatto che nell´area dell´euro il quadro congiunturale si è indebolito anche nelle economie più solide. Il rallentamento riflette la debolezza della domanda interna mentre l´interscambio con l’estero ha invece continuato a fornire un contributo positivo alla dinamica del Pil. Anche il Trentino ovviamente risente di questo contesto, posto che nel 2012 l’Italia è tornata in recessione e che le stime per il 2012 mostrano un Pil in arretramento di oltre 2 punti percentuali. Inoltre nel 2013 il Pil italiano rimarrà negativo e in contrazione di circa un punto percentuale, come risultato di un primo semestre ancora in recessione e di un secondo semestre in recupero. Solo nel 2014, a livello nazionale, il Pil tornerà a crescere seppure con valori molto contenuti. Permane infatti la fragilità della domanda interna (consumi e investimenti) mentre è la domanda estera a fornire ancora il contributo positivo alla dinamica del Pil. Così l´uscita dalla crisi, in Trentino, è pesantemente vincolata dall’evoluzione nazionale ed internazionale, benché, ancora una volta, la situazione appaia - rispetto al quadro nazionale - con contorni meno pesanti. Nel 2012 si stima infatti un arretramento del Pil, in Trentino, tra l´1 e l´1,5%. Nel 2013 si stima invece una crescita molto contenuta (inferiore al mezzo punto percentuale) che dovrebbe consolidarsi nel 2014, anno nel quale si prevede che il Pil torni ad un crescita tra l’1,5% e l’1,8%. Certo è che l´economia provinciale dalla fine del 2011 sta vivendo un periodo di difficoltà che questa volta colpisce soprattutto le imprese che producono e operano sul mercato locale e nazionale. Fino all’estate del 2011 l’economia trentina sembrava infatti aver trovato una ripresa, sostenuta dalla domanda estera, che andava irrobustendosi. Ma dall’autunno in poi si è interrotto il trend positivo e dal quarto trimestre 2011 si è avuto un andamento chiaramente rallentato. Anche in Trentino la domanda interna risulta molto fragile e la domanda estera rimane il principale sostegno per l’economia provinciale. Di seguito, nel dettaglio alcuni aspetti che caratterizzano questa fase dell’economia trentina ed oggi affrontati nella Giunta di programma. La domanda estera nel corso del 2012 si è andata affievolendo come conseguenza dell’indebolimento della crescita mondiale. Nel periodo gennaio-settembre 2012 l’incremento è stato pari 3,0%. Il turismo ha chiuso l’anno 2012 in positivo. Le presenze nella stagione estiva sono aumentate di circa il 2%, con un’intensità molto più marcata degli stranieri rispetto agli italiani. Hanno avuto un buon riscontro le forme di vacanze meno strutturate, cioè quelle negli esercizi complementari, sia per gli italiani che per gli stranieri. Si rileva un ottimo avvio della stagione invernale. Il fatturato delle imprese trentine dal secondo semestre 2012 risente delle difficoltà della domanda interna. Nel periodo gennaio-settembre 2012 si rileva un arretramento pari a -2,8%. È il mercato locale che rileva le variazioni più negative. Anche la produzione risulta in contrazione in tutti i trimestri del 2012. Il settore manifatturiero nel periodo gennaio-settembre 2012 risulta ancora in leggera crescita. La domanda estera costituisce l’elemento trainante e positivo anche se, come conseguenza del rallentamento dell’economia mondiale, si sta affievolendo. Il settore delle costruzioni permane nella crisi strutturale. I lavori pubblici e l’edilizia privata forniscono ancora segnali negativi. L’elemento di positività è fornito dai permessi per le ristrutturazioni sia residenziali che non residenziali. Nei primi nove mesi dell’anno la produzione è scesa del 13%. Le importazioni nel primi nove mesi del 2012 arretrano di circa 12 punti percentuali. Le importazioni, che possono essere usate come proxy dell’andamento della produzione delle imprese, confermano la situazione di difficoltà del sistema produttivo trentino. Anche i consumi di energia elettrica attestano il momento particolarmente complesso (-5,9% nel periodo gennaio-settembre 2012). Il credito torna ad irrigidire le condizioni di accesso ai finanziamenti per le imprese, dovute principalmente dal contesto di peggioramento della situazione economica. Nei primi nove mesi del 2012 i finanziamenti per investimenti immobiliari sono tornati negativi mentre quelli per acquisti di macchinari ed attrezzature risultano positivi. Il mercato del lavoro presenta una serie di segnali di sofferenza nelle componenti meno strutturate e protette. Questa debolezza si rileva chiaramente dal lato delle famiglie perché ha la caratteristica di essere diffusa e polverizzata nella società. Il tasso di occupazione nel terzo trimestre 2012 è pari a 66,6%, in miglioramento rispetto agli ultimi trimestri e stabile rispetto ad un anno prima (66,7%). Il tasso di disoccupazione migliora leggermente tra il secondo e il terzo trimestre, passando da 5,9% a 5,8%. Rispetto allo stesso trimestre del 2011, invece, si rileva un evidente peggioramento (3,7% nel terzo trimestre 2011). I giovani soffrono maggiormente la situazione di difficoltà economica e mostrano nel terzo trimestre 2012 un tasso di disoccupazione per la classe 15-24 anni pari al 16,5%, in aumento rispetto ad un anno prima (13,6%). Le famiglie, in questo contesto, pur rilevando condizioni economiche di tranquillità iniziano a mostrare segnali di sofferenza e si attengono a comportamenti di consumo molto prudenti posticipando le decisioni di spesa non necessarie. Le persone peraltro giudicano la propria situazione economica in modo positivo e la percezione di peggioramento nella propria situazione economica è rimasta più o meno stabile rispetto al 2007 (4 decimi di punto). In Trentino la maggioranza della popolazione con più di 14 anni giudica la propria situazione economica abbastanza o molto soddisfacente (63,8%), una differenza positiva di quasi 20 punti percentuali nei confronti del resto del Paese.  
   
   
LOMBARDIA: CORTE DEI CONTI, POSITIVA LA GESTIONE DEL BILANCIO  
 
Milano, 29 gennaio 2013 - "Sotto il profilo finanziario la Corte dei Conti esprime una valutazione positiva, soprattutto sul contenimento del debito, sulla gestione di cassa e sulla prudente sottostima delle previsioni di entrata diverse dall´indebitamento. Sostanzialmente virtuosi si rilevano i tempi di pagamento ai fornitori, nonché il contenimento delle unità di personale e delle relative spese". Sono queste le conclusioni della Corte dei Conti per la Lombardia contenute nella relazione sulla gestione del bilancio della Regione relative all´esercizio finanziario 2011. Presenti in prima fila, presso gli uffici di Milano della sezione regionale di controllo per la Lombardia, il presidente della Regione e l´assessore al Bilancio. Relazione In Nove Punti - Davanti al presidente della Corte e ai suoi consiglieri il presidente della Regione ha svolto una relazione approfondita sulla gestione del bilancio, esercizio finanziario 2011. Questi i nove punti trattati: la razionalizzazione dei costi della pubblica amministrazione, la risposta alla crisi economica e al terremoto di Mantova, la gestione finanziaria di fronte ai tagli imposti dal Governo nazionale, il sistema dei controlli, il sistema sanitario, i fondi rotativi, le comunità montane, le infrastrutture e il servizio di trasporto locale. Razionalizzazione Dei Costi - A poco più di un anno di distanza dalla presentazione del referto per il 2010 lo scenario politico istituzionale - ha detto il presidente della Regione - "mantiene gli stessi tratti di forte incertezza" a causa degli atti legislativi statali approvati nel corso del 2012 circa la riduzione delle spese della pubblica amministrazione. In questo contesto Regione Lombardia si è mossa nel 2012 svolgendo un intenso lavoro di semplificazione e razionalizzazione: vale, ad esempio, per la riduzione rispettivamente a 5 e a 3 dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo di enti pubblici così come per la fusione per incorporazione di Cestec in Finlombarda, entrambe partecipate da Regione Lombardia. Nella stessa direzione si colloca la costituzione dell´Agenzia Regionale Centrale Acquisti, subentrata a Centrale Regionale Acquisti in qualità di soggetto a supporto di tutte le attività d´acquisto degli enti sanitari, regionali e delle altre pubbliche amministrazioni locali con sede in Regione Lombardia. Risposta Alla Crisi - Nel corso dello scorso anno grande attenzione è stata riservata alle misure per la crescita, lo sviluppo e l´occupazione con l´approvazione di una legge ad hoc. Misure specifiche sono state prese anche a seguito del terremoto che ha colpito la provincia di Mantova con la costituzione, ad esempio, di un Centro di Coordinamento Territoriale (attivate 21 strutture di accoglienza, fino a un picco di 2.096 persone assistite, con 80.000 pasti erogati), l´assistenza sanitaria garantita da parte dei medici dell´Asl di Mantova, lo svolgimento di 8 mila sopralluoghi, la rendicontazione e liquidazione ai Comuni interessati dagli eventi sismici di tutte le spese sostenute nelle prime 72 ore dal verificarsi degli eventi. Gestione Finanziaria - Grande sforzo, inoltre, ha investito l´ambito della programmazione finanziaria. Regione Lombardia concorda con la Corte quando sottolinea come gli obiettivi del Patto di Stabilità siano divenuti sempre più gravosi per Regione Lombardia, "fatto che ha comportato nel triennio 2010-2012 una contrazione di oltre il 22 per cento della capacità di spesa e del 25 per cento di quella di cassa". In questo quadro finanziario, sono stati ridotti gli interessi passivi, non solo in virtù della diminuzione del debito, ma anche grazie agli ottimi risultati ottenuti riguardo la riduzione dei tempi di pagamento ai fornitori, che si collocano generalmente entro i 60 giorni. Le strutture regionali - ha spiegato il presidente - stanno implementando i necessari adeguamenti procedurali e organizzativi "volti a consentire il rispetto delle nuove disposizioni comunitarie, che fissano i termini per il pagamento ai fornitori entro i 30 giorni". Tra i risultati ottenuti nell´esercizio 2012 la riduzione del disavanzo presunto già in sede di manovra di assestamento, nonché durante la predisposizione del bilancio preventivo 2013-2015. A questi si aggiunge il pieno rispetto dei limiti fissati dal Patto di Stabilità e il proseguo dell´esperienza del Patto di Stabilità Territoriale, con l´ampliamento a 210 milioni, per il 2012, del plafond di spesa assegnato agli enti locali. La conferma alla Lombardia di un giudizio di rating superiore a quello attribuito al Governo centrale - ha rimarcato il presidente - attesta l´efficacia della gestione finanziaria. Sistema Dei Controlli E Sanità - In merito ai controlli Regione Lombardia si è dotata di una funzione di audit interno fin dal 2005. Dal 2010, con l´istituzione dell´unità Sistema dei controlli e Coordinamento Organismi Indipendenti, all´audit interno è stata affiancata analoga funzione di auditing per gli enti del sistema regionale. Tra le principali innovazioni il presidente della Regione ha richiamato davanti alla Corte l´istituzione del Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e sulla sicurezza dei cantieri nel dicembre 2011, e della figura del Delegato alla Trasparenza nel febbraio 2012. Per quanto riguarda la sanità il servizio sanitario si è chiuso nel 2011 con l´equilibrio economico-finanziario: "La Regione Lombardia, in continuità con gli esercizi precedenti, si è distinta - ha detto il presidente - per efficienza gestionale e capacità programmatoria. Anche per l´esercizio 2012 si conferma la tendenza all´equilibrio economico-finanziario, nonostante la cospicua riduzione delle risorse destinate alla sanità determinata dai provvedimenti nazionali di spending review". Infrastrutture E Tpl - All´impegno nel campo della sanità si è affiancato a quello per lo sviluppo infrastrutturale e del trasporto pubblico locale. Le cosiddette "tre sorelle", ovvero Brebemi, Pedemontana e Tem, daranno alla Lombardia 181 chilometri di nuove autostrade: "L´azione regionale è orientata ad assicurare, anche a fronte delle mutate condizioni dei mercati, la prosecuzione dei lavori già avviati e la loro conclusione secondo le scadenze condivise, oltre che a garantire un utilizzo appropriato delle risorse pubbliche, sempre più scarse". In prospettiva dell´Expo la Regione "sta mettendo in campo il più grande investimento di sempre, con 52 opere infrastrutturali per circa 20 miliardi di euro". Per il miglioramento della rete ferroviaria sono stati messi in gioco 2.693 milioni di euro per la rete Rfi e 401,9 milioni di euro per la rete in concessione a Ferrovienord. Impegno massimo anche per la rete ordinaria con 82 interventi attivi, cioè già cantierizzati, in avanzata fase procedurale o di prossimo avvio e interventi prioritari con lo stanziamento di 30 milioni di euro all´anno dal 2011 al 2016 per complessivi 180 milioni di euro.  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA: IL REPORT DELL´ATTIVITÀ DELL´URP. OLTRE 30 MILA 600 CONTATTI NEL 2012, PIÙ DI 4 MILA LEGATI AL TERREMOTO.  
 
Bologna, 29 gennaio 2013 - Il 2012 delle relazioni tra cittadini e Regione, tramite l’Urp (Ufficio relazioni con il pubblico), è stato segnato dal sisma. Su oltre 30 mila e 600 contatti, sono stati infatti oltre 4000 i quesiti arrivati all’ufficio sui temi della ricostruzione delle zone terremotate. Di questi, circa 750 sono stati indirizzati specificamente allo sportello imprese, attivato a novembre proprio per rispondere alle questioni relative alla ricostruzione delle attività imprenditoriali. Il fattore comune dei quesiti sul sisma è stata la richiesta di informazioni sulla classificazione dei danni, il problema dei mutui bancari, l’interpretazione delle norme per la ricostruzione, i tributi e molto altro. Le risposte ai cittadini sono state fornite grazie ad una costante interazione tra l’Urp, lo staff del Commissario delegato alla ricostruzione e le direzioni coinvolte. Molte delle informazioni e interpretazioni fornite sono state messe a disposizione dei cittadini nell’area del sito “Domande frequenti” e sono state riportate inoltre sul sito Dopo il terremoto. “Gli uffici preposti a fornire informazioni di servizio alla cittadinanza, della Regione e degli enti locali, hanno fatto con generosità la loro parte nella complessa opera di ricostruzione - sottolinea l’assessore regionale allo Sviluppo delle risorse umane e organizzazione Donatella Bortolazzi - fornendo informazioni, suggerendo percorsi, interagendo con la struttura commissariale e con tutte le direzioni regionali. Ora faremo tesoro di questa stagione di lavoro straordinario, per migliorare ancora l’azione informativa di servizio, la trasparenza e l’accessibilità ai servizi pubblici anche puntando su possibilità di un utilizzo sempre più facilitato e amichevole delle tecnologie”. All’urp si sono rivolti - nel 68% dei casi tramite il telefono - cittadini, imprese, professionisti, associazioni ed enti locali. Rispetto al 2011, che registrò 29 mila contatti, il rialzo è indubbiamente dovuto al terremoto del maggio scorso. Cresce anche l’uso della posta elettronica, arrivata a circa il 20%, mentre è quasi azzerato l’utilizzo del fax e della posta ordinaria. Oltre al tema del sisma, la maggior parte delle richieste ha riguardato il settore agricolo, seguito da cartografia e pubblicazioni, scuola e formazione, imprese. Il 2012 è anche stato l’anno d’introduzione della “pagella” sull’Urp, ovvero di una valutazione da parte degli utenti del servizio ricevuto, tramite questionari online e su carta. Sui 717 cittadini che si sono espressi, 701 (il 97%) hanno espresso una valutazione positiva. In particolare in 220 hanno giudicato ottimo il servizio ricevuto, 91 buono e 16 scarso. I reclami, altro termometro dei rapporti tra Regioni e società, sono stati 265. In prevalenza hanno riguardato le modalità di accesso ai corsi del Fondo sociale, le incertezze sul riconoscimento del titolo di operatore sanitario ottenuto in altre Regioni, le incertezze sull’inserimento lavorativo dopo la partecipazione a corsi di formazione, i trasporti pubblici, i ticket sanitari. Più di 5 mila contatti hanno toccato i temi della formazione e del lavoro, ai quali è riservata da anni una linea verde dedicata (800-955157) affiancata quest’anno anche da una seconda linea verde specifica per le tematiche del sisma (800-407407). I dati dell’attività 2012 dell’Urp regionale sono online all’indirizzo www.Regione.emilia-romagna.it/urp/allegati/report-2012-urp    
   
   
PAGAMENTI PER CIRCA 60 MILIONI DI EURO DALLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE CALABRIA  
 
Catanzaro, 29 gennaio 2013 - La Ragioneria generale della Regione ha provveduto a effettuare, nel corso della scorsa settimana, pagamenti per un ammontare di circa 60 milioni di euro. Si è iniziato con la liquidazione delle somme derivanti dalla coltivazione di idrocarburi (royalties) per un importo pari a 6milioni e 700mila euro emesso in favore dei comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cirò Marina, Strongoli, Crucoli, Cirò, Cutro e Melissa. Poi, per il fotovoltaico è stato erogato 1milione e 800mila euro a diversi comuni della Calabria. Con il trasferimento di più di 2milioni di euro, inoltre, è stata data una risposta alle comunità montane calabresi. A circa 15 milioni di euro invece ammonta l´importo liquidato ai consorzi affidatari dei servizi per il trasporto (su gomma e ferro) pubblico in Calabria. Per lavori commissionati dai dipartimenti Lavori pubblici, Urbanistica e Ambiente sono stati liquidati 5 milioni di euro. E ancora, per il funzionamento dell´Arcea, l´Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura, sono stati liquidati 700mila euro. Infine, per le attività di forestazione e la gestione del patrimonio forestale calabrese è stato decretato il trasferimento di 28milioni di euro all’Afor, al Parco Regionale Naturale delle Serre e ai Consorzi di Bonifica. La Ragioneria generale della Regione ha già provveduto alla liquidazione dei relativi decreti. “Si tratta – ha dichiarato l’Assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini – dell´erogazione di ingenti risorse che dimostrano, ancora una volta, l´impegno dell’amministrazione regionale per essere sempre più efficiente e sempre più vicina alle esigenza delle famiglie, delle imprese e degli enti locali calabresi”.  
   
   
FORMAZIONE: PRESENTATO A TERNI IL PROGETTO "CREATIVITY CAMP"  
 
Perugia, 29 gennaio 2013 - E´ stato presentato il 26 gennaio al Caffè letterario della biblioteca comunale di Terni, il progetto "Creativity Camp", promosso dall´Agenzia Umbria Ricerche. "I Creativity Camp - spiegano gli organizzatori dell´iniziativa - sono dei percorsi laboratoriali per favorire la creazione di imprese innovative. In pratica, il progetto punta a creare dei percorsi propedeutici alla creazione d´impresa per i giovani di età compresa tra i 20 e i 35 anni. Oltre ai momenti formativi, sono previsti lavori di gruppo, confronto con potenziali finanziatori, in modo da trasmettere ai partecipanti selezionati i principali elementi affrontare una scelta imprenditoriale consapevole e sostenibile. Al termine del un percorso laboratoriale le migliori idee d´impresa saranno premiate con una borsa di mobilità semestrale del valore di 5 mila euro, da spendere in un periodo di affinamento del progetto imprenditoriale all´estero, presso un´impresa o un incubatore di impresa che svolga un´attività coerente con il progetto approvato. Il bando di partecipazione scadrà il 19 aprile 2013. Tutte le informazioni sono consultabili nel sito www.Creativitycamp.eu  All´incontro hanno partecipato il presidente dell´Aur, Claudio Carnieri, il direttore dell´Agenzia, Anna Ascani, l´assessore del Comune di Terni, Simone Guerra, il presidente Paginesi spa, Sauro Pellerucci, Andrea Pucci di Netaddiction srl - Multiplayer.it, Anna Amati di Meta Group.  
   
   
SARDEGNA: BANDI PROFESSIONI TURISTICHE, SCADENZA ISCRIZIONI IL 31 GENNAIO  
 
Cagliari, 29 Gennaio 2013 – Scadono giovedì 31 gennaio prossimo i termini per le iscrizioni ai bandi di concorso per l’accertamento dei requisiti di qualificazione delle professioni di guida turistica, guida ambientale – escursionistica e direttore tecnico di agenzia di viaggi, indetti dall’assessorato regionale del Turismo e previsti dalla L.r. 20 del 18 dicembre 2006. Chi è interessato a partecipare agli esami di abilitazione all’esercizio delle tre professioni ha ancora tre giorni a disposizione per la presentazione della domanda, da inviare alle amministrazioni provinciali di residenza. In Collaborazione Con Universita’ Sarde. L’organizzazione e l’espletamento delle prove d’esame si svolgeranno in collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari (e consorzi collegati). Gli accordi con esse prevedono l’obbligo di completare le prove, che si svolgeranno a Oristano, per guida turistica, a Nuoro, per guida ambientale – escursionista, e a Olbia, per direttore tecnico, entro tre mesi dal ricevimento dell’elenco degli ammessi agli esami. Le commissioni d’esame, nominate dall’assessorato, saranno costituite da docenti universitari e esperti nelle materie previste per ciascuna figura professionale individuati dalle Università e, in sede di prova orale, da docenti di lingua straniera o madrelingua. Requisiti Per Il Concorso. I requisiti minimi richiesti per guida turistica (Gt) e direttore tecnico (Dt) comprendono il diploma di scuola media superiore più almeno un anno, anche non continuativo, di comprovata esperienza ´sul campo´, ossia nel settore attinente allo specifico profilo professionale per il quale si concorre: per Gt, attività di accompagnamento o di guida in affiancamento o tirocinio; per Dt (´manager´ d’agenzia), esperienza, anche sotto forma di tirocinio, in agenzie di viaggio o di direzione tecnica in affiancamento. Per partecipare al concorso di abilitazione a guida ambientale – escursionistica è necessario, invece, un titolo rilasciato da organismi riconosciuti che attestino la frequenza di corsi sulle attività tecniche connesse all’escursionismo ambientale, più tre mesi, anche non continuativi, di tirocinio operativo. Informazioni. Per informazioni consultare la pagina dedicata di Sardegnaturismo (Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio) o rivolgersi direttamente agli uffici dell’Assessorato. Le domande di partecipazione sono da presentarsi alle province di residenza (o a una provincia a sua discrezione per chi non risiede in Sardegna). Http://www.regione.sardegna.it/j/v/58?s=1&v=9&c=161&c1=1284&id=33465    
   
   
ENTRA NEL VIVO COMPLEX CHALLENGES INNOVATIVE CITIES LA REGIONE LAZIO HA INDIVIDUATO LE BUONE PRATICHE LOCALI DA PROMUOVERE PRESSO I PARTNER PER MIGLIORARE LE POLITICHE REGIONALI DI INNOVAZIONE  
 
Roma, 29 gennaio 2013 - Complex Challenges Innovative Cities, il progetto europeo che mira a migliorare le politiche regionali di innovazione, incoraggiandone l’uso e rafforzando la collaborazione tra le amministrazioni locali e regionali, gli enti pubblici e gli altri stakeholder, entra nel vivo. Ciascun partner di progetto ha indicato infatti alcune best practices appartenenti alle 4 tematiche: ‘strumenti finanziari innovativi’, ‘appalti pubblici e innovazione’, ‘società controllate e innovazione’, ‘Inclusione della società civile nei processi di innovazione pubblica’. La Regione Lazio, in tal senso, ha selezionato come buone pratiche diverse iniziative fortemente caratterizzate da processi innovativi, sia nelle metodologie che nelle finalità. La prima buona pratica individuata rientra nel tema ‘appalti pubblici e innovazione’ e riguarda la realizzazione di una Centrale Acquisti Regionale che prevede un meccanismo di centralizzazione degli appalti pubblici per l´acquisto di beni e forniture di servizi sanitari, al fine di ottenere una razionalizzazione e riduzione delle spese regionali. Le altre, legate al tema ‘strumenti finanziari innovativi’, sono rappresentate dai bandi promossi dalla Regione a valere sui fondi del Por Fesr 2007-2013 ovvero: il "Fondo di Patrimonializzazione”. Questa attività prevede l’istituzione di un apposito fondo e la predisposizione di un programma di interventi a sostegno della capitalizzazione di impresa, per favorire l’accesso ai mercati dei capitali delle micro, piccole e medie imprese del Lazio; il “Fondo di Garanzia per le Pmi interessate dai Plus (Programmi Urbani Locali di Sviluppo)”. L’iniziativa intende favorire la realizzazione di programmi di investimento delle Pmi fornendo garanzie pubbliche sui finanziamenti bancari; lo “sviluppo dell’impresa innovativa, patrimonializzazione e crescita dimensionale delle Pmi”, con l’istituzione di un fondo per favorire lo sviluppo del mercato del capitale di rischio per le operazioni di early stage e di expansion capital nelle piccole e medie imprese che operano sul territorio regionale.  
   
   
FORMAZIONE, SIGLATO ACCORDO CON FONDARTIGIANATO PER AIUTARE IMPRESE ARTIGIANE LIGURI A RIMANERE SUL MERCATO  
 
Genova, 29 Gennaio 2013 - Cinquecento mila euro per la formazione di imprenditori e lavoratori delle imprese artigiane liguri. Sono i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Liguria e da Fondartigianato, il fondo per la formazione delle imprese artigiane, nell’ambito di un accordo siglato questa mattina per garantire competenze più solide alle imprese e sostenere la crescita occupazionale. L’accordo, presentato dall’assessore regionale alla formazione e al bilancio, Pippo Rossetti, dalla vicepresidente di Fondartigianato, Giovanna Altieri, dalle organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, Cna Liguria e Confartigianato, prevede interventi di formazione unitari da Regione e Fondartigianto che verranno riservati alle imprese aderenti a Fondartigianato. In particolare per lavoratori e lavoratrici con contratto di lavoro dipendente e altre forme contrattuali, compreso l’apprendistato, e anche alla formazione di imprenditori e imprenditrici. Le risorse regionali verranno messe a disposizione attraverso un bando che verrà emanato entro l’estate. Ammontano a 47.192 le imprese artigiane liguri nel 2012, con una media di tre addetti a impresa. Di queste 3761 sono state le imprese nuove e 3.960 le imprese cessate, con un saldo negativo di 200 unità. Un trend in discesa che contraddice il saldo positivo che si era registrato dal 2007 al 2011 di 1.700 unità. Ammontano a 2637 le imprese aderenti a Fondartigianato in Liguria con 7.742 lavoratori. “In un momento così difficile per la nostra economia – ha spiegato l’assessore alla formazione e al bilancio, Pippo Rossetti – con questo quarto accordo siglato con un fondo interprofessionale, confermiamo la volontà della Regione Liguria di dare un contributo concreto a sostegno del mercato del lavoro, per qualificare e riqualificare le nostre imprese, attivando percorsi virtuosi di miglioramento delle competenze tra i dipendenti”. “L’accordo tocca un punto importante – ha spietato Luca Costi, segretario regionale Confartigianato - la formazione per dipendenti e imprenditori in grado di aiutare le micro e piccole imprese a superare un momento così difficile. Purtroppo nella nostra regione l’artigianato ha attraversato, nel 2012, una pesante crisi con 200 imprese artigiane in meno rispetto all’anno precedente. Iniziative come questa non possono che aiutare le aziende a rimanere in vita”.  
   
   
RAZZISMO, AL VIA CENTRO REGIONALE LIGURE DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLE DISCRIMINAZIONI  
 
Genova, 29 Gennaio 2013 – E’ partito ieri il centro regionale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni razziali. Lo ha annunciato l’assessore al lavoro e all’immigrazione, Enrico Vesco, insieme al presidente di Arci Liguria, Walter Massa. Istituito dalla Giunta regionale in attuazione di un Protocollo d’Intesa con l’ufficio nazionale anti-discriminazioni (Unar) realizzerà azioni di prevenzione, monitoraggio, contrasto e assistenza alle vittime di discriminazioni basate su genere, orientamento sessuale, razza, origine etnica o nazionalità, condizioni di disabilità, età, religioni o condizioni personali. Il suo funzionamento sarà supportato dagli sportelli degli Enti e da associazioni del terzo settore già presenti sul territorio. Per la costituzione del centro sono stati stanziati 70.000 euro, di cui 50.000 provenienti da una convenzione stipulata con l’Unar, l’ufficio nazionale anti-discriminazioni e Regione Liguria e 20.000 provenienti da fondi regionali, sulla base della legge regionale sull’immigrazione n. 7 del 2007. Il centro avrà sede in Regione e chiunque avesse bisogno di contattarlo potrà chiamare il numero 0105488489 da lunedì a giovedì dalle 9 alle 18 e il venerdì dalle 9 alle 13, oppure inviare una mail a lavoro.Migrazioni@regione.liguria.it. Sempre sul fronte della lotta alle discriminazioni è stato presentato il progetto “Una bella differenza” promosso da Arci Liguria, Anolf e Acli Liguria e finanziato dal fondo europeo per l’integrazione, il cui obiettivo è la mediazione sociale e il dialogo interculturale per sensibilizzare la cittadinanza al tema del diritto e della prevenzione e della lotta alle discriminazioni razziali e favorire l’integrazione sociale tra le comunità di migranti. Ammontano a 136.000 le persone di cittadinanza straniera che vivono in Liguria e partecipano al mondo del lavoro, della scuola e alla vita sociale in genere. Oltre la metà, 65.000 risiedono nella provincia di Genova, 21.000 persone nella provincia di Savona, 21.000 in quella di Imperia e 16.000 nella provincia della Spezia. Le nazionalità prevalenti sono l’Ecuador, Albania, Romania, Marocco, Perù, Ucraina, Cina, Repubblica Dominicana e Tunisia. Su 108.000 persone a cui viene richiesto il permesso di soggiorno per vivere in Italia, provenienti pertanto da paesi non comunitari, i permessi di lungo periodo sono 57.854, rispetto ai permessi ordinari che ammontano a 50.860. Dai dati in possesso dell’Unar le discriminazioni si possono verificare soprattutto sul versante dell’alloggio, limitando la presenza degli stranieri in determinate zone o nel mondo del lavoro. Il 41% dei lavoratori stranieri presenti in Liguria è sovra-istruito rispetto al lavoro che svolge, percentuale che tra gli italiani ammonta asl 19%. Una percentuale che aumenta con le donne straniere: il 49% risulta infatti sovra-istruite rispetto al 19% delle donne italiane. Un quinto della popolazione di cittadinanza straniera è composta da minori, spesso nati qui o arrivati da piccoli e cresciuti in Italia: 3 studenti stranieri su 10 sono nati in Italia (35,2% in Liguria, ma nella scuola dell’infanzia la quota arriva a 7 su 10 (74,9% nell’infanzia, 50,5% nella scuola primaria, 16,3% nella scuola media e 4,3% nelle superiori).  
   
   
COPES, SI LAVORA PER PROROGA FINO A NUOVO PIANO, REGIONE BASILICATA E SINDACATI SI SONO INCONTRATI A POTENZA PER AFFRONTARE I TEMI LEGATI AL PROGRAMMA DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE. AVVIATA LA DISCUSSIONE SU IPOTESI PROROGA E NUOVI CRITERI  
 
Potenza, 29 gennaio 2013 - C’è la volontà comune, del governo regionale e dei sindacati, di trovare risorse adeguate per prolungare di alcuni mese il programma Copes, scaduto a gennaio, fermo restando la necessità di mettere a punto un nuovo piano che tenga conto non solo delle nuove povertà e della situazione economico sociale che si è realizzata in Basilicata, ma anche della disponibilità delle risorse che il governo regionale potrà mettere a disposizione del programma. È quanto emerso oggi durante la riunione convocata, in Regione, dall’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano per stabilire, insieme con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, le azioni da mettere in campo per la prosecuzione del programma. Durante l’incontro, l’assessore si è riservato di verificare con l’intera giunta regionale le compatibilità economiche della proroga dell’attuale programma e, al contempo, si è reso disponibile sin da subito ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali con l’intento di condividere i nuovi criteri che saranno alla base delle future politiche di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Nella riunione è stata confermata l’importanza del Copes e la necessità di assicurare un sostegno alle famiglie più esposte al rischio povertà e all’esclusione sociale, il cui costo mensile è pari a circa 950 mila euro a copertura di una popolazione che si aggira intorno alle 2200 persone. I sindacati, unanimemente, hanno chiesto alla Regione tempi brevi, che mirino ad assicurare il prosieguo del Copes. Cgil, Cisl e Uil, inoltre, hanno accolto l’invito dell’assessore di confrontarsi a un tavolo sistematico e si sono detti disposti ad esaminare il nuovo programma che a questo punto non potrà non tenere conto delle nuove povertà, alla luce della crisi economica e occupazionale che colpisce il tessuto produttivo del Paese e anche della Basilicata.  
   
   
LABORATORI PER L´INFANZIA PER BIMBI AQUILANI PER FAVORIRE LA CONOSCENZA DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO  
 
 L´aquila, 29 gennaio 2013 - Laboratori per l´infanzia gratuiti che si svolgeranno il 29 e 30 gennaio nelle scuole che hanno aderito all´invito. Sono realizzati dal servizio Politiche culturali della Regione Abruzzo, di cui è responsabile Paola Di Salvatore, a conclusione del progetto Archeo.s Programma Ipa Cbc Adriatic 2007-2013.I laboratori sono diretti alla realizzazione di riproduzioni dei monumenti più significativi della città dell´Aquila al fine di educare e sensibilizzare i bambini alla conoscenza del proprio patrimonio architettonico parzialmente distrutto dal grave sisma del 6 aprile 2009. E´ necessario, infatti, restituire all´infanzia un diritto prezioso, quello di abitare la propria terra e di conoscerne i suoi significati. All´interno di un percorso monumentale i bambini apprenderanno la storia della città, fondata nel 1254, in un unicum architettonico non comune. A conclusione, alle 17, di mercoledì 30 gennaio, presso il Gran teatro Zeta- Monticchio (L´aquila) si terrà lo spettacolo aperto al pubblico ed a ingresso gratuito "Briciole di pane, focacce e altre storie" per donare ai bambini dell´Aquila la possibilità di rendersi protagonisti in uno spettacolo semplice ma profondo.