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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Febbraio 2015
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: REGISTRO DEI PASSEGGERI PNR, SCAMBIO DI EMISSIONI, TTIP, FONDO D´INVESTIMENTO E GRECIA  
 
Strasburgo, 24 febbraio 2015 - Una sessione plenaria di un giorno avrà luogo mercoledì a Bruxelles dedicata all´unione energetica, all´esito del recente summit e all´incontro con il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Nelle commissioni, i deputati lavoreranno sul Pnr e lo scambio di emissioni. Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz accoglierà il Re e la Regina del Belgio, e incontrerà anche Volodymyr Groysman, presidente del parlamento ucraino. Nel corso della sessione plenaria di mercoledì pomeriggio il Parlamento discuterà: un quadro strategico per l´Unione energetica con il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič; la relazione annuale 2013 della Banca centrale europea (Bce) e l´economia europea, con Mario Draghi, il presidente della Bce; il summit informale dell´Ue della scorsa settimana. Prima dell´inizio della sessione plenaria, Philippe, Sua Maestà il Re del Belgio e Mathilde, Sua Maestà la Regina del Belgio visiteranno il Parlamento. Nelle commissioni parlamentari - Martedì la commissione per gli Affari economici incontra il presidente dell´Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem per discutere gli ultimi sviluppi della zona euro e, in particolare, le trattative in corso con il governo greco. Giovedì la commissione per le Libertà civili discuterà la nuova proposta per l´utilizzo del registro dei passeggeri aerei (Pnr) contro il terrorismo e la criminalità. La prima proposta è stata respinta dalla commissione parlamentare nel 2013 a causa di preoccupazioni per la privacy, ma ora i deputati sperano di finalizzare una nuova direttiva Pnr entro la fine dell´anno. Durante la settimana, le varie commissioni di valutazione dei progressi compiuti per il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (Ttip) s´incontreranno. Il voto della commissione per lo Sviluppo è previsto per martedì. Il voto finale sulla posizione del Parlamento è prevista prima dell´estate. Un progetto di relazione sullo scambio di emissioni (Ets) sarà votato martedì, introducendo una "riserva di stabilità del mercato" per proteggere lo scambio di emissioni dalle fluttuazioni economiche e togliendo l´attuale eccedenza di quote gratuite. Lo stesso giorno sarà votata in commissione per l´Ambiente una riforma sui biocarburanti, con l´obiettivo di combattare l´impatto negativo dei biocarburanti tradizionali (prima generazione). Lunedì, la commissione per gli Affari economici e la commissione per i Bilanci terranno il primo dibattito sul Fondo europeo per gli investimenti strategici. Giovedì la commissione per i Bilanci voterà le linee guida sul bilancio dell´Unione europea 2016, che stabilisce le priorità del Parlamento per il bilancio del prossimo anno. Martedì, la commissione per gli Affari esteri si confronterà con Volodymyr Groysman, presidente del Parlamento ucraino.  
   
   
INTERESSI FINANZIARI DELL´UE: COMBATTERE LE FRODI FISCALI  
 
Strasburgo, 24 febbraio 2015 - Circa il 94% del bilancio dell´Unione è speso per gli Stati membri nel loro territorio, per i programmi e le politiche di sostegno all´agricoltura, alle Pmi e alla ricerca. Per fare in modo che vengano utilizzati correttamente i fondi, l´Ue difende i suoi interessi finanziari - chiedendo indietro le risorse stanziate che sono state erogate in modo non corretto. Ogni anno la Commissione presenta le misure in una relazione sottoposta al Pe. Oggi al voto in commissione per il Controllo dei bilanci. La responsabilità degli Stati membri - L´80% del denaro viene erogato ai beneficiari dagli Stati membri, che pongono i governi nazionali in prima linea nello sforzo di tutelare gli interessi finanziari dell´Unione europea. Gli Stati membri hanno l´obbligo di combattere le frodi del bilancio dell´Unione europea - spese e entrate - e anche di segnalare tutte le violazioni alla Commissione. Irregolarità e frodi - Quando si richiedono dei finanziamenti Ue si devono compilare correttamente i moduli e rispettare una serie di requisiti. Un´irregolarità in questo processo significa ignorare queste regole a scapito degli interessi finanziari dell´Ue. Nel caso di un´irregolarità intenzionale si tratta di una truffa, e quindi di un reato penale. Nel 2013, sono state segnalate alla Commissione 15.779 irregolarità (fraudolente e non), per un importo complessivo di circa 2,14 miliardi di euro. Rispetto al 2012, il numero di irregolarità è aumentato del 17%.  
   
   
#TTIP - ACCORDO COMMERCIALE UE-USA: 11 DIBATTITI IN UNA SETTIMANA  
 
Strasburgo, 24 febbraio 2015 - Il Parlamento europeo sta lavorando sulla sua posizione sul Ttip, l´accordo di libero scambio Ue-usa. Questa settimana il Ttip sarà all´ordine del giorno nella maggior parte delle commissioni parlamentari: 11 delle 13 commissioni contribuiranno alla redazione del rapporto discutendo o votare le loro opinioni. La commissione per il Commercio internazionale sarà responsabile della stesura finale della posizione del Parlamento, in seguito discussa e votata durante la plenaria prima dell´estate. Martedì 24 febbraio, la commissione per il Commercio internazionale discuterà per la prima volta le raccomandazioni della Commissione sui negoziati Ttip basandosi sulla relazione preparata dal deputato tedesco Bernd Lange (S&d). Tutti i gruppi discuteranno la bozza del testo anche se la votazione finale si svolgerà una volta che le altre 13 commissioni coinvolte.  
   
   
BOLZANO,KOMPATSCHER INCONTRA IL MINISTRO KURZ: EUREGIO, AUTONOMIA, MACROREGIONE  
 
Bolzano, 24 febbraio 2015 - La giornata viennese del presidente Arno Kompatscher è iniziata il 19 febbraio di buon mattino con l’incontro con il Ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz. Durante il colloquio sono stati affrontati diversi temi fra cui l’Euregio, il futuro dell’autonomia altoatesina e lo sviluppo della macroregione alpina. Kompatscher ha ribadito al Ministro Kurz l´importanza dei buoni rapporti tra Bolzano e Vienna, e ha ringraziato il governo per l´attenzione data alle tematiche altoatesine. "Fa davvero piacere - ha sottolineato il presidente della Provincia - sapere quanto seriamente veniamo tenuti in considerazione Oltrebrennero, e con quanto impegno Vienna accompagni e sostenga lo sviluppo della nostra terra". La funzione di potenza tutrice svolta dall´Austria, dunque, resta un pilastro di importanza fondamentale per l´autonomia altoatesina. "Da questo punto di vista - ha proseguito Arno Kompatscher - lo scambio di note fra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Cancelliere Werner Faymann nell´ambito delle trattative per il patto di garanzia, non viene tenuto sufficientemente in considerazione. In realtà questo passaggio rappresenta la volontà chiara e inequivocabile di ribadire l´inderogabilità del principio secondo il quale i rapporti tra Roma e Bolzano sono fondati sulla base di trattative reciproche". Il Ministro Sebastian Kurz, dal canto suo, si è dichiarato "soddisfatto per la maggiore sicurezza finanziaria ottenuta dall´Alto Adige nel lungo periodo grazie anche allo scambio di note fra Roma e Vienna. L´austria - ha aggiunto Kurz - ha dimostrato di saper ancora mettere a frutto la propria funzione di tutela per dare maggiore sicurezza e certezza giuridica alla Provincia di Bolzano". Kompatcher, inoltre, ha illustrato al Ministro il lavoro avviato con la Convenzione per la riforma dello Statuto di autonomia, ricordando che l´accordo con Roma sulla clausola di salvaguardia impone una revisione concordata e non unilaterale della specialità altoatesina. "Vogliamo operare in due fasi - ha aggiunto Kompatscher - concentrandoci innanzitutto sulla riorganizzazione di compiti e competenze fra Stato, Regione e Provincia. Solo in un secondo momento la discussione all´interno della Convenzione si sposterà sul piano delle questioni sociali e politiche". Il Ministro Kurz si è detto "convinto che questa possa essere la strada giusta da seguire", e ha ribadito che "continuerà a seguire con particolare attenzione lo sviluppo dell´autonomia altoatesina". Altro argomento al centro dell´incontro di Vienna, inoltre, è stata la collaborazione transfrontaliera che opera nel contesto del Gect. "L´euregio ci consente di rafforzare il nostro legame con l´Austria e l´Europa - ha sottolineato il presidente della Provincia - e sta contribuendo a rendere più solido il rapporto tra le istituzioni e tra i cittadini che vivono al di là e al di qua del Brennero. Pensiamo solo alle celebrazioni in ricordo dei 100 anni della Prima guerra mondiale, un momento storico doloroso e controverso per la nostra terra: trovare un punto di incontro comune tra il mondo di lingua italiana e quello di lingua tedesca è stata una sfida enorme". Ultimo tema affrontato, quello relativo alla nascita di una macroregione alpina: il progetto verrà presentato alla Commissione Europea entro il mese di giugno, "e già dall´autunno si potrà passare alla fase operativa", ha concluso Kompatscher. Il Ministro degli esteri Sebastian Kurz, infine, si è confrontato con il presidente altoatesino sulle questioni relative al mercato del lavoro e all´occupazione, complimentandosi con Bolzano per i positivi indicatori economici.  
   
   
CAMPANIA: IL PRESIDENTE CALDORO INCONTRA AMBASCIATORE CINA LI RUIYU  
 
Napoli, 24 febbraio 2015 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha ricevuto ieri mattina a palazzo Santa Lucia l’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia Li Ruiyu, in visita a Napoli in occasione della festa del Capodanno Cinese. Nel corso del cordiale colloquio, è stata sottolineata l’amicizia tra il popolo cinese e la Campania, cresciuta ulteriormente con l’intensificarsi della presenza della comunità cinese sul territorio regionale. Il presidente e l’ambasciatore hanno convenuto sulla necessità, anche in previsione del forte afflusso di turisti previsto in Italia in occasione dell’Expò 2015, di favorire il flusso di cinesi, a partire dai giovani, verso i siti archeologici, i beni culturali e le località costiere ed interne della Campania particolarmente apprezzate a livello internazionale.  
   
   
IL PRESIDENTE BONACCINI INCONTRA L´AMBASCIATORE D´AUSTRALIA RANN: "NUOVA STAGIONE DI RAPPORTI ECONOMICI TRA EMILIA-ROMAGNA E AUSTRALIA"  
 
Bologna, 24 febbraio 2015 - La meccanica, il biomedicale, il turismo. Il distretto ceramico, la moda, l’agroalimentare. L’emilia-romagna presenta le proprie “eccellenze” all’Australia, in vista dell’Expo 2015, e apre a una nuova stagione di interscambi economici. Questi i temi al centro dell’incontro, ieri in Regione, tra il presidente Stefano Bonaccini e l’ambasciatore d’Australia in Italia, Mike Rann. Era presente anche il sottosegretario alla presidenza della giunta, Andrea Rossi. Bonaccini ha tracciato il profilo di una regione che, nonostante la crisi, vuole tornare a crescere e creare nuova e buona occupazione. Bonaccini e Rann hanno concordato sull’importanza di consolidare relazioni e rapporti tra Emilia-romagna e Australia, a partire dalla visita a Milano, in programma a luglio, organizzata dai governi di Italia e Australia. Il presidente ha colto anche l’occasione per ringraziare Rann per l’aiuto della comunità emiliano-romagnola residente in Australia: dopo il sisma del 2012, ha donato al Comune di Novi risorse destinate alla ricostruzione.  
   
   
REFERENDUM, MARONI: PRIMO PASSO VERSO AUTONOMIA SPECIALE  
 
Milano, 24 febbraio 2015 - "Noi vogliamo ridurre le tasse ai cittadini lombardi, vogliamo abolire il bollo per le auto e i ticket nella sanità, e possiamo farlo perché i soldi ci sono, li abbiamo, ma dobbiamo ottenere dal Governo che ci lascino qui i nostri soldi. Questa è la battaglia vera e a questo serve il referendum per l´autonomia, serve perché se io come governatore della Regione vado a negoziare con Roma, il Governo mi firma un accordo e poi se lo rimangia io posso solo protestare, ma se ho il sostegno di 10 milioni di cittadini lombardi per il Governo diventa difficile dire che si rimangia l´accordo, perché questa è la democrazia. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di Telelombardia ´Orario continuato´. "Non sempre - ha proseguito - bastano le buone idee in politica ma occorre anche la forza degli strumenti della democrazia per applicarle e per questo serve il referendum per avere la forza del popolo che si esprime con il suo voto". Computer Per Voto Elettronico Resteranno A Scuole "Saremo la prima Regione in Italia - ha sottolineato Maroni - a fare un referendum consultivo con il voto elettronico e i computer che useremo per questo voto elettronico li lasceremo in dotazione alle scuole dove ci saranno i seggi che utilizzeremo per il referendum, per cui spenderemo meno della metà dei 30 milioni che abbiamo stanziato e questi soldi serviranno per comprare i computer e gli strumenti elettronici che lasceremo alle scuole, per cui mi pare un buon investimento". Inizio Di Un Percorso - "Il referendum consultivo - ha proseguito Maroni - è per chiedere ai cittadini lombardi se vogliono che la Regione abbia più autonomia, più competenze e più soldi e così si avvia un processo che ha l´obiettivo finale quello di trasformare la Lombardia in una Regione a statuto speciale come quello della Sicilia, che prevede che il 100% delle tasse pagate dai siciliani restano lì".  
   
   
PRIMA RIUNIONE DELL´OSSERVATORIO METROPOLITANO  
 
Firenze, 24 febbraio 2015 - In esito alla prima riunione dell´Osservatorio metropolitano (*) tenutasi il 18 u.S., la Rsu esprime iniziale apprezzamento per l’apertura di un percorso di condivisione e partecipazione intrapreso dai vari soggetti istituzionali coinvolti, nell’obiettivo comune di tutelare il personale tutto, non disgiunto dal necessario sviluppo del nuovo Ente. Le questioni affrontate sono state quelle del riassetto istituzionale e delle conseguenti ricadute in termini di riallocazione delle risorse umane e finanziarie. Sui contenuti e sulle intese rimandiamo al comunicato già apparso sul quotidiano Met online coi punti qualificanti che qui riassumiamo: - La richiesta del Vicesindaco Metropolitano Brenda Barnini ai sindaci della Città metropolitana per conoscere i fabbisogni del personale per gli anni 2015-2016 al fine di monitorare le mobilità; - La richiesta al Prefetto di Firenze di convocare ad un tavolo le altre Amministrazioni pubbliche presenti sul territorio al fine di avviare una rilevazione dei rispettivi fabbisogni in termini di personale e servizi; - La richiesta alla Regione Toscana di rispettare l´impegno a farsi carico di tutto il personale dipendente che segue le funzioni trasferite (vedi accordo sottoscritto tra Regione Toscana e Oo.ss. In data 04/02/2015) con particolare riferimento al personale della C.m. Che opera nell´Empolese-valdelsa; - Il naturale coinvolgimento del Sindaco Metropolitano Dario Nardella nella fase successiva di formazione e sviluppo della Città Metropolitana; - Il coinvolgimento dell’Assessore Bugli nella prossima riunione dell’Osservatorio già in calendario per il 25 febbraio p.V. La Rsu, Compongono l’Osservatorio metropolitano il Vice sindaco di Empoli con delega a personale e bilancio della C.m. Brenda Barnini, l’Amministrazione, la Rsu, il Cug.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANE, FASSINO: "IRRISOLTI I NODI SU TAGLIO E PERSONALE" RAGGIUNTE NELLA CONFERENZA STATO-CITTÀ DUE INTESE IMPORTANTI, SULLA RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI PATTO 2015 PER TUTTI I COMUNI E SUL FUNZIONAMENTO DELL’OSSERVATORIO SULLA FINANZA LOCALE  
 
Firenze, 24 febbraio 2015 - “Nella riunione della Conferenza Stato-città di oggi abbiamo raggiunto due intese importanti, sulla ridefinizione degli obiettivi di Patto 2015 per tutti i Comuni e sul funzionamento dell’Osservatorio sulla finanza locale. Restano però irrisolte questioni molto stringenti come la rimodulazione del taglio da un miliardo per le Città metropolitane, il personale in esubero che coinvolge anche le Province e le sanzioni derivanti dallo sforamento del Patto sia per le Province che per le Città metropolitane”. E’ quanto commenta il presidente dell’Anci, Piero Fassino, al termine della Conferenza Stato-città, riunitasi il 19 febraio a Roma presso il ministero dell’Interno a cui hanno preso parte anche il vicepresidente vicario di Anci, Paolo Perrone e i vicepresidenti Federico Pizzarotti e Roberto Pella. “Se permangono le sanzioni per gli enti che hanno sforato il Patto – ha detto Fassino – una situazione già critica rischia di diventare insostenibile. Serve quindi un intervento del governo – ha continuato – che deve anche affrontare le questioni legate al taglio da un miliardo e all’esubero del personale”. Sul primo tema, Fassino ha ricordato che “la legge Delrio assegna alle Città metropolitane più funzioni rispetto alle Province, servono perciò risorse adeguate ad assolverle”. Anche sul personale il problema è finanziario, poiché “ci sono circa 5mila esuberi e se non interviene la mobilità sono lavoratori che comunque ricadranno sui bilanci degli enti pur non potendone disporre. Deve essere chiaro che siamo di fronte ad un quadro di incertezza e criticità per cui servono risposte al più presto”. Per il presidente Anci alcune delle richieste dei Comuni potrebbero arrivare dall’attuazione del decreto legislativo del 2011 sul federalismo fiscale “in cui – ricorda – c’è un articolo che prevede risorse dedicate alle Città metropolitane. Ragioniamo su questo – è la proposta – individuando, se non tutti i capitoli, almeno le voci fondamentali per dare le risorse necessarie al nuovo ente”. Nel corso della riunione si è parlato anche di fabbisogni standard, su cui i Comuni sono in difficoltà soprattutto per via di questioni tecniche relative ai meccanismi di rilevazione. Anci ha quindi chiesto di rinviare la conclusione della rilevazione stessa, per dare la possibilità ai Comuni di gestire la partita lontano dalle scadenze relative alla formulazione dei bilanci. Infine Fassino ha chiesto “un incontro a breve con il ministro Alfano per valutare misure di protezione per i tanti amministratori comunali oggetto di intimidazione”. Da parte del Viminale è stata accolta la richiesta e garantita una segnalazione alle Prefetture per mettere in campo, da subito, un primo monitoraggio sui casi più allarmanti.  
   
   
RISOLUZIONE “PER LA TUTELA DEI DIPENDENTI IN RUOLO NELLE PROVINCE E NELLE CITTÀ METROPOLITANE” NEL CONSIGLIO COMUNALE DI FIRENZE DI LUNEDÌ  
 
Firenze, 24 febbraio 2015 - “Modifiche Statuto Fondazione Teatro della Pergola - Nuova denominazione Fondazione Teatro della Toscana”: questo il titolo della delibera che andrà al voto nel consiglio comunale di lunedì, 23 febbraio. Le altre due delibere previste riguardano il riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio e la nomina degli osservatori presso la Società della Salute. La seduta, che si terrà come di consueto a partire dalle 14,30 nel Salone dei Duecento a Palazzo Vecchio, comincerà con le comunicazioni e le domande di attualità da parte dei consiglieri. Dopo il voto sulle delibere, si discuteranno numerose interrogazioni e mozioni. Chiudono l’ordine dei lavori tre risoluzioni, tra cui quella “per la tutela dei dipendenti in ruolo nelle Province e nelle Città Metropolitane” proposta dal gruppo del Pd.  
   
   
"PERCORSO CONDIVISO PER IL PERSONALE DELLA CITTÀ METROPOLITANA" DOTAZIONE ORGANICA DEL NUOVO ENTE ENTRO LA FINE DI FEBBRAIO.  
 
Firenze, 24 febbraio 2015 - Entro la fine di febbraio dovrà essere prodotta la nuova dotazione organica della Città Metropolitana di Firenze. Il Vice Sindaco metropolitano Brenda Barnini, che ha la delega al Bilancio e al Personale, le rappresentanze sindali unitarie e quelle del Comitato unico di garanzia e dell´amministrazione dell´ente, intendono definirla attraverso un percorso condiviso che, nella prospettiva di sviluppo della Città, tuteli le aspettative del personale dipendente: una comune volontà che è emersa stamani nella riunione dell´Osservatorio metropolitano sul Lavoro pubblico, svoltasi nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi. All´ordine del giorno le problematiche relative al riassetto istituzionale e le conseguenti ricadute sull´organizzazione sia sotto l´aspetto delle risorse umane che di quelle finanziarie. Difficoltà oggettive derivano da normative spesso discordanti. Tuttavia il profilo economico/finanziario dell´ex Provincia di Firenze, lasciato in eredità alla Città metropolitana, risulta essere rassicurante rispetto a molte altre realtà sul territorio nazionale. Brenda Barnini ha intanto inviato ai Sindaci della Città Metropolitana una richiesta per conoscere i fabbisogni di personale relativi per gli anni 2015-2016, in modo da monitorare eventuali mobilità. Si cercherà di individuare il fabbisogno di personale e servizi di altri enti pubblici, attraverso un tavolo che si chiederà di convocare al Prefetto di Firenze. Nell´incontro di stamani è maturata anche le decisione di una forte richiesta alla Regione Toscana perché rispetti l´impegno di farsi carico di tutto il personale dipendente che segue le funzioni trasferite, tenendo contro dell´accordo sottoscritto tra Regione Toscana e organizzazioni sindacali il 4 febbraio scorso e con particolare riferimento al personale della Città Metropolitana che opera nell´Empolese Valdelsa. Nella fase di progettazione e costruzione del nuovo ente dovrà essere coinvolto il Sindaco Metropolitano Dario Nardella. La prossima riunione dell´Osservatorio è stata fissata per mercoledì 25 febbraio alle 9. Sarà invitato a partecipare l´assessore regionale Vittorio Bugli.  
   
   
FONDI UE, CITTÀ METROPOLITANE A GOVERNO: OK PON METRO, MA RAPIDO AVVIO ACCORDO CON I SINDACI SULLA NECESSITÀ DI ATTUARE UN’ADEGUATA VERIFICA SULLE AZIONI RELATIVE ALLE CITTA’ METROPOLITANE CHE POTREBBERO ESSERE FINANZIATE ANCHE DA ALTRI PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI  
 
Firenze, 24 febbraio 2015 - Il Governo ha presentato il 19 febbraio - davanti ad una delegazione di sindaci delle Citta’ metropolitane guidata dal presidente dell’Anci Piero Fassino - la ridefinizione del Pon Metro, il Programma operativo nazionale dedicato alle Citta’ metropolitane. I Sindaci si sono trovati d’accordo con il lavoro che, nato in seguito alle osservazioni della Commissione europea, ha portato alle attuali modifiche senza pero’ stravolgerne il contenuto. In particolare, i Sindaci si sono detti soddisfatti di una ridefinizione che ha definito un impianto strategico di sistema a livello nazionale. I Sindaci hanno dunque sollecitato il Governo a concludere il prima possibile la fase negoziale con la Commissione Europea, al fine di permettere un avvio rapido del programma che consenta a sua volta la concreta realizzazione delle azioni previste sui territori. Il Governo, rappresentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e dal Sottosegretario alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti, si e’ trovato inoltre d’accordo con i Sindaci sulla necessita’ di attuare un’adeguata verifica sulle azioni relative alle Citta’ metropolitane che potrebbero essere finanziate anche da altri Programmi operativi nazionali, al fine di supportare la pianificazione strategica in fase di definizione nelle diverse aree metropolitane.  
   
   
LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO NEL NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO  
 
Trento, 24 febbraio 2015 - Deliberata formalmente in Conferenza Regioni l’assegnazione alla Provincia autonoma di Trento di uno dei tre seggi di rappresentanza (gli altri due sono stati assegnati alla Regione Toscana e alla Regione autonoma di Sardegna) previsti per il sistema regionale nell’ambito del nuovo Consiglio Nazionale per la cooperazione allo sviluppo, il primo fra gli organi previsti dalla legge di riforma del sistema italiano di cooperazione – approvata nel 2014 - ad essere istituito per dare nuova forza alle policies di settore. Il Consiglio rappresenta uno strumento permanente di pianificazione, programmazione, consultazione e proposta sulle politiche e le progettualità nel campo della cooperazione internazionale e allo sviluppo nonché per la misurazione della loro efficacia attraverso nuovi metodi di valutazione. Numerose le candidature regionali pervenute vista l’importanza e la centralità che l’Agenzia Nazionale rivestirà nel nuovo corso della cooperazione internazionale e allo sviluppo italiana ed europea. E’ stata formalizzata stamattina durante la seduta politica della Conferenza delle Regioni la designazione di Sara Ferrari, Assessore all´università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo della Provincia autonoma di Trento, in qualità di membro effettivo del nuovo Consiglio per la Cooperazione allo Sviluppo per la cooperazione allo sviluppo che governerà a seguito della legge di riforma nazionale di settore (legge n. 125/201 legge n. 125/2014) le nuove politiche e l’azione progettuale nel campo della cooperazione allo sviluppo italiana. La decisione è stata ufficializzata oggi a Roma nell´ambito della Conferenza delle Regioni, alla quale ha partecipato l´assessore provinciale Michele Dallapiccola. E´ stata anche ratificata la nomina di Raffaele Farella quale membro supplente della stessa Agenzia Nazionale. Prendono parte al Consiglio i principali soggetti pubblici e privati, profit e non profit, della cooperazione internazionale allo sviluppo nonché i rappresentanti delle istituzioni statali e locali coinvolte, delle principali organizzazioni della società civile attive nel settore, delle università e del volontariato. La Provincia autonoma di Trento ha ottenuto uno dei tre seggi disponibili a fronte di numerose candidature anche grazie al sostegno della Provincia autonoma di Bolzano, dell’Emilia Romagna e del Friuli Venezia Giulia. “Sono onorata di rappresentare il Trentino in un consesso di tale rilievo e ringrazio le regioni che ci hanno sostenuto. Credo che la designazione di oggi sia il riconoscimento di un impegno della Provincia autonoma di Trento di oltre 20 anni nel campo della cooperazione e della solidarietà internazionale attraverso il lavoro di oltre 270 realtà di volontariato e Ong, in particolare sul fronte del dialogo tra i popoli, della cooperazione allo sviluppo nelle aree più povere del pianeta, e nella promozione dei diritti umani” ha dichiarato l´assessora Ferrari a margine della Conferenza. L´assessora ha anche ringraziato le regioni Puglia e valle d´Aosta per il loro sostegno. La Provincia autonoma di Trento è l’unico sistema regionale italiano che, in attinenza ad una legge provinciale (L.p. 4-2005), destina almeno lo 0,25% del proprio bilancio annuale alla solidarietà internazionale: conseguentemente a tale rilevante impegno, e secondo quanto emerge dalla più recente mappatura effettuata dal Ministero degli Affari Esteri, la stessa Provincia risulta l´amministrazione locale italiana che investe le maggiori risorse (10.200.000,00 di euro nel 2014 con oltre 200 progetti realizzati). In questo contesto dal 2008 opera il Centro per la Formazione alla Solidarietà internazionale costituito dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Università degli Studi di Trento e dalla Federazione Trentina della Cooperazione per la realizzazione di attività di formazione e ricerca, a supporto degli operatori, di livello locale, nazionale e internazionale; in ambiti complementari opera il Centro Ocse Leed di Trento.  
   
   
IL NUOVO ORDINAMENTO DELLE PROVINCE: GLI STUDI DELL´ACCADEMIA PER L´AUTONOMIA LE PROPOSTE DI LEGGI REGIONALI SUL RIORDINO DELLE FUNZIONI DELLE PROVINCE IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 56/2014  
 

Firenze, 24 febbraio 2015 - Sul sito di Upi alla pagina http://www.Upinet.it/4507/istituzioni_e_riforme/
il_nuovo_ordinamento_delle_province_gli_studi_dellaccademia_per_lautonomia/

 è possibile consultare i documenti di studio sulle Leggi regionali di attuazione della Legge 56/14, elaborati in occasione dei corsi dell´Accademia per l´Autonomia.

 
   
   
ASSEMBLEA ANCI GIOVANI: REGIONE LOMBARDIA A FIANCO DEI COMUNI  
 
 Milano, 24 febbraio 2015 - "I tagli, il ´Patto di Stupidità´, le incertezze legate all´attuazione della Legge Delrio, con la nascita delle Città Metropolitane e la fine delle Province, la Riforma Costituzionale del Governo, hanno messo in pericolo le Autonomie Locali. Su 16,6 miliardi di tagli alla spesa pubblica contenuti nella Legge di Stabilità 2015 il 49% è a carico di Regioni, Province e Comuni. Una cosa inaccettabile". Lo ha detto Claudia Maria Terzi assessore regionale Ambiente Energia e Sviluppo sostenibile intervenendo su delega del presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni alla sesta Assemblea Nazionale Anci Giovani che si è svolta all´Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, a Milano, sede del Consiglio regionale della Lombardia. I Partecipanti - Ai lavori hanno partecipato anche il presidente Anci Piero Fassino, sindaco di Torino, Nicola Chionetti, coordinatore nazionale Anci Giovani e Luca Della Bitta, presidente della Provincia di Sondrio e vice coordinatore Anci Giovani. Tra i presenti anche l´assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi. Regione Dalla Parte Dei Sindaci - "Non è facile per il sindaco di un Comune - ha sottolineato l´assessore Terzi che è stata sindaco di Dalmine (Bg) dal 2009 al 2013 - doversi muovere in questa fase di confusione istituzionale e incertezza finanziaria. Figuriamoci per un sindaco alle prime armi, che si misura con la politica e la gestione della cosa pubblica per la prima volta. Sappiate - ha proseguito l´assessore - che Regione Lombardia è dalla vostra parte". Durante il suo intervento l´assessore regionale ha ricordato le pesanti conseguenze prodotte dalla Legge di Stabilità 2015, che ha tagliato 4 miliardi alle Regioni, oltre alle sforbiciate operate dai Governi Monti e Letta. "Significano - ha spiegato Terzi - ben 930 milioni in meno per la Lombardia su un bilancio di 23 miliardi". Costi Standard Rimasti Lettera Morta - Citando un tema su cui più volte ha insistito il presidente Roberto Maroni, l´assessore Terzi ha ribadito come sia rimasta lettera morta la richiesta, fatta insieme ad altre regioni, dell´adozione dei costi standard: "Avevamo raggiunto un accordo, il Patto per la Salute, che ci avrebbe dato 500 milioni in più per il nostro fabbisogno sanitario. Non se ne è fatto nulla, anzi. Siamo arrivati al punto in cui chi è più virtuoso paga di più e chi fa debito viene premiato con i soldi di chi ha risparmiato". Ricorso Contro Legge Stabilita´ - L´occasione è stata utile per porre in evidenza il recente ricorso alla Corte Costituzionale, da parte del presidente Maroni a nome dell´intera giunta regionale della Lombardia, contro alcuni punti della Legge di Stabilità, l´approvazione in Consiglio regionale della di referendum, sostenuta anche con i voti di una parte dell´opposizione, che lascerà ai cittadini lombardi la parola sull´autonomia della Regione e, qualche mese, fa la conferenza degli stakeholders della Macroregione Alpina. "Un progetto che - ha spiegato l´assessore Terzi - parte dal basso e che ha lo scopo di aumentare la cooperazione tra aree omogenee all´interno del sistema alpino sotto l´egida della Commissione Europea". Anci Fondamentale Punto Riferimento - Riguardo al rapporto di grande collaborazione con Anci l´assessore Terzi, a nome del presidente Maroni, ha voluto ribadire che l´Associazione dei Comuni Italiani "Rappresenta un fondamentale punto di riferimento per il Governatore della Regione Lombardia e per l´esecutivo da lui presieduto". Rifinanziata La ´Dote Comune´ - Una collaborazione che, qualche giorno fa, si è tradotta in una delibera della giunta regionale con cui si è rifinanziato un progetto che già nel 2013 e nel 2014 ha dato ottimi risultati: il Protocollo d´Intesa per la Dote Comune 2015 con la quale sono stati messi 400mila euro a disposizione dei giovani e dei disoccupati per ricollocarsi sul mercato del lavoro.  
   
   
PROVINCE, I SINDACATI SCRIVONO AD UPI "L’INTESA NON INTERVIENE E NON INTERFERISCE CON LE POSTE ECONOMICHE CHE SONO OGGETTO DI TAVOLI E CONFRONTI INTERISTITUZIONALI"  
 
Firenze, 24 febbraio 2015 - “Gentile Presidente, siamo sorpresi e dispiaciuti che al confronto e al merito che le avevamo proposto si sia scelta per parte Sua una replica votata alla polemica e all’invettiva, con uno stile che mal si concilia anche col ruolo istituzionale che Lei riveste. Per parte nostra ribadiamo che la scelta di firmare l’intesa è stata da noi assunta responsabilmente per rispondere con una riorganizzazione delle funzioni provinciali, al superamento delle sovrapposizioni e duplicazioni e privilegiando il rapporto con i cittadini e la qualità dei servizi; su questa strada responsabile abbiamo anche inteso contenere l’attacco all’occupazione e alla qualità del lavoro prodotto dai provvedimenti della legge di stabilità . L’intesa, come Lei strumentalmente omette, aveva lo scopo di rendere trasparente questo processo evitando una pericolosa fase di stallo che avrebbe avuto conseguenze su funzioni vitali per il funzionamento della P.a., per l’erogazione dei servizi e per la tenuta dei conti e dell’occupazione delle Province. L’intesa infatti non interviene e non interferisce con le poste economiche che sono oggetto di tavoli e confronti interistituzionali ai quali le scriventi organizzazioni non partecipano; sono gli stessi confronti che hanno prodotto la ripartizione delle risorse che Lei oggi contesta, ma che sono in essere dal 2011 e che non hanno prodotto quello che oggi si prefigura, anche dalle Sue parole con i tagli del Governo. Noi, nella nostra autonomia, abbiamo indicato a tutte le parti la necessità di risolvere positivamente in questa fase transitoria il tema degli avvalimenti, come testimoniano anche gli emendamenti da noi presentati in sede di audizione in Commissione regionale: tema, quello degli avvalimenti, che risulta essere oggetto di un costruttivo confronto tra Province e Regione Toscana. Non siamo assolutamente convinti che aprire un conflitto interistituzionale in Toscana possa favorire i lavoratori, men che mai sia utile ai loro interessi tentare di usarli in chiave strumentale contro gli interlocutori che si sono resi disponibili alla ricerca di soluzioni che mitigassero le difficoltà delle Province. Non siamo convinti che sia fare il loro interesse ingaggiare un conflitto per cercare l´acqua che manca in un secchio vuoto (quello di tutte le Autonomie Locali). E’ del tutto evidente, infatti, che le risorse tagliate dalla legge di stabilità non hanno impatti pesantemente negativi nel solo sistema toscano e spostare l’attenzione sulla semplice diatriba fra province e regione ha il solo risultato di sottacere le vere responsabilità di questa situazione (Esecutivo nazionale in primis ) e di dissociarsi dalla legittima richiesta delle organizzazioni sindacali di prevedere, anche sul piano nazionale, le risorse necessarie a una seria riforma della Pubblica Amministrazione. Il venir meno della vostra disponibilità ci fa temere che si finisca col consegnare alla polemica sterile e all’esasperazione questa difficilissima vicenda. Per parte nostra non intendiamo condividere la responsabilità delle conseguenze prodotte da questa scelta, dall´allungamento dei tempi che essa produce e dall’incapacità delle Autonomie Locali a trovare una sintesi interistituzionale mettendo in campo una efficace azione sul Governo per salvaguardare servizi e occupazione. Rimaniamo anche noi “disponibili a specifici incontri che aiutino” tutte le parti “ad attuare al meglio quanto previsto dalla L. 56/14 nell’interesse dei cittadini e dei dipendenti” ed è per queste ragioni che invitiamo la Vostra Associazione a moderare i toni, riprendendo quel necessario percorso di assunzione di responsabilità che è il solo a poter declinare tutti i necessari strumenti di positiva e costruttiva risposta alla complicata e delicata fase in cui ciascuno oggi si trova. P. Cgil Toscana p. Cisl Toscana p. Uil Toscana; Alessio Gramolati Riccardo Cerza Francesca Cantini; Fp-cgil Toscana Fp-cisl Toscana Uil-fpl Toscana; Alice D’ercole Marco Bucci Paolo Becattini.  
   
   
NUOVO ISEE IN LIGURIA: APPROVATA DALLA GIUNTA PROROGA FINO A GIUGNO DELL’ADEGUAMENTO ALLE NUOVE NORMATIVE  
 
Genova, 24 Febbraio 2015 - Come anticipato dall’assessore regionale al welfare Lorena Rambaudi è stata approvata dalla Giunta regionale la delibera che prevede una periodo transitorio di sei mesi, fino a giugno, per andare a regime con l’applicazione del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica di una famiglia, mantenendo comunque inalterato l’accesso ai servizi per i cittadini. “L’obiettivo della nostra delibera – spiega Rambaudi – che abbiamo già concordato con i Comuni liguri è quello di consentire ai cittadini di avere comunque accesso ai servizi, senza problemi, in attesa di un periodo di accompagnamento che consenta di passare al nuovo sistema che è entrato in vigore dal 1 gennaio di quest’anno creando non poche difficoltà”. L’appello che lancia l’assessore regionale a tutti i Comuni liguri è quello di adottare un comportamento uniforme, evitando qualsiasi espulsione dai servizi in attesa dei nuovi regolamenti degli Enti locali.  
   
   
PIEMONTE: RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE  
 
Torino, 24 febbraio 2015 - La Giunta regionale si è riunita ieri mattina per esaminare i punti all’ordine del giorno. Nel corso della seduta, coordinata dal presidente Sergio Chiamparino, sono stati approvati: - su proposta dell’assessore Giuseppina De Santis, l’attivazione di una cabina di regia per il coordinamento delle politiche e degli interventi per aumentare l’efficienza energetica degli edifici pubblici, che sarà composta da Regione, Città metropolitana, sindaci degli altri Comuni capoluogo, Province, Anci e Uncem; - su proposta dell’assessore Antonella Parigi, un protocollo d’intesa tra le Regioni Piemonte e Friuli Venezia Giulia per la progettazione condivisa di interventi per la promozione del turismo agricolo e culturale; - su proposta dell’assessore Giovanna Pentenero, lo schema di accordo triennale con l’Ufficio scolastico regionale per lo sviluppo negli istituti professionali dell’offerta formativa per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione; - su proposta dell’assessore Antonio Saitta, i bilanci consuntivi 2013 delle Asl No e At e dell’azienda ospedaliero-universitaria Maggiore di Novara, nonché l’indizione di un avviso pubblico per la costituzione di un elenco di idonei alla nomina a direttore generale dell’Istituto zooprofilattico del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, le caratteristiche tecniche dei contenitori ecosostenibili che consentiranno alle aziende che imbottigliano acqua minerale di ottenere una riduzione del 20% sull’importo del canone annuo.  
   
   
RIFORMA DELLA REGIONE SARDEGNA: PROSEGUE CON I SINDACATI CONFEDERALI IL CONFRONTO PER LA MAGGIORE EFFICIENZA DELLA P.A.  
 
Cagliari, 24 Febbraio 2015 - Incontro del presidente Francesco Pigliaru, affiancato dagli assessori degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro, e degli Enti Locali, Cristiano Erriu, con i sindacati confederali, riuniti quest´oggi in viale Trento. Focus della riunione, la condivisione del percorso intorno alle modifiche necessarie al miglior funzionamento della macchina regionale, per raggiungere maggiore efficienza e produttività. "Abbiamo ormai un´idea chiara sulle difficoltà inerenti la macchina regionale” ha esordito il presidente Pigliaru. "Ci scontriamo con un´enorme rigidità organizzativa. Serve più flessibilità e mobilità per far diventare le nostre idee operative. Vorremmo poter irrobustire i servizi a supporto di priorità ed aree strategiche quali scuola, lavoro, sanità, semplificazione. L´innovazione organizzativa è un´emergenza assoluta. Ci interessa un confronto in tempi molto rapidi, in cui ognuno porta la propria conoscenza e le buone pratiche nell´esperienza regionale." Parlando di meritocrazia e premialità nell´attività della Pa, il Presidente ha sottolineato l’esigenza di un sistema di valutazione oggettivo ed ha reso noto che la Sardegna è la prima regione in Italia per componente premiale ai dirigenti, con enormi sproporzioni rispetto alle altre regioni. "Un´anomalia non più accettabile. La premialità deve incentivare comportamenti migliori e la qualità del lavoro.” L´assessore Gianmario Demuro ha ricordato che la legge 24/2014 sulla riorganizzazione della Regione e sulla mobilità ha in sé gli strumenti per intervenire e organizzare dall´interno la struttura regionale e che, come riconosciuto dalla Corte dei Conti, ricomprende anche le disposizioni per gli adempimenti sulla valutazione e gli strumenti per far funzionare il controllo di gestione. "Ciò ci permette di iniziare a pensare la Regione in maniera integrata, evitando nel frattempo i tagli ai servizi e irrobustendo il rapporto con lo Stato", ha affermato l’Assessore. Cristiano Erriu, titolare degli Enti Locali, ha poi illustrato la road map per la ridistribuzione delle funzioni tra i diversi soggetti, avendo presenti sussidiarietà ed efficienza: nell´Osservatorio e nel Tavolo sulla riforma degli Enti Locali si stanno discutendo le proposte che verranno declinate nel progetto di legge che approderà a breve in Consiglio. "La nostra proposta, che prevede il superamento delle Province, secondo la scelta del governo nazionale, intende sviluppare il rapporto di collaborazione con i sindacati per la definizione precisa delle funzioni da riallocare”, ha affermato Erriu. Giunta e sindacati si confronteranno a breve anche sulla connessione tra politiche per il lavoro e politiche per lo sviluppo.  
   
   
FVG, SOSTEGNO AL REDDITO: TELESCA, ENTRO GIUGNO DISEGNO DI LEGGE  
 
Pasian di Prato (Ud), 24 febbraio 2015 - Entro giugno sarà predisposto un disegno di legge per definire l´utilizzo dei 10 milioni di euro, destinati nella Finanziaria per quest´anno, a misure attive di sostegno al reddito, volte ad aiutare le famiglie in difficoltà e a contrastare le povertà. Lo ha annunciato l´assessore alla Salute e Politiche sociali, Maria Sandra Telesca, ad un convegno organizzato dalla Cgil nella sede dell´Enaip, in cui il sindacato ha illustrato una sua proposta "aperta" di reddito di base e welfare davanti ad una folta platea, tra cui erano presenti il segretario nazionale Susanna Camusso, e quello regionale, Franco Belci. "Abbiamo immaginato - ha spiegato Telesca - un sostegno all´inclusione attiva; una misura universale, non rivolta a singole categorie, che preveda che il beneficiario si impegni a perseguire, attraverso un patto, concreti obiettivi di inclusione sociale e lavorativa; ad esempio partecipando a programmi di rafforzamento delle competenze. Vogliamo in pratica creare le condizioni affinché chi ne ha diritto possa raccogliere concretamente l´aiuto che vogliamo offrire". Non sarà, però, una misura fine a se stessa. Telesca infatti ha ribadito che la Regione "sta lavorando per mettere ordine ai diversi strumenti esistenti, ancora troppo frammentati, e anche per rivedere i livelli di competenza tra la stessa Regione, i Comuni, gli Ambiti socio-assistenziali". "In Friuli Venezia Giulia sono previsti tanti interventi in ambito sociale, destinati a sostenere le fasce più deboli e a contenere il disagio delle famiglie", ha ricordato in proposito Telesca, citando in particolare quelle che riguardano la sua direzione regionale. "Investiamo 11.5 milioni di euro all´anno con il Fondo di solidarietà, a disposizione dei Comuni, che riguarda 5.800 famiglie". "Garantiamo un bonus per la fornitura di energia elettrica, con risorse a disposizione, per 8,9 milioni all´anno. Integriamo con 60 euro mensili la carta acquisti ´social card´, alla quale il Governo destina 40 euro". Telesca ha anche annunciato che proprio oggi la Giunta regionale ha approvato il regolamento di utilizzo dei 5 milioni di euro finalizzato a favorire l´accesso alle prestazioni sanitarie, sempre a vantaggio delle fasce più deboli, e non ha mancato di ricordare altre misure regionali, quali ad esempio l´abbattimento degli affitti, i contributi alle spese di acquisto di libri e al trasporto scolastico. Non solo. Vi sarà anche il dovuto impegno nell´integrare al meglio le risorse regionali con i programmi europei di inclusione sociale. In sostanza Telesca ha parlato di un "forte coordinamento" delle politiche sociali. "Vi sarà sinergia tra servizi sociali e Centri per l´Impiego, magari introducendo uno sportello unico". E vi sarà anche un indispensabile riordino della regolamentazione. "Negli anni i Comuni hanno introdotte tante, troppe regole diverse uno dall´altro. Ci dovranno essere regole chiare, che valgono in tutto il Friuli Venezia Giulia", ha affermato. "Puntiamo a dar vita ad un provvedimento equo, mirato ed efficace, che diventi operativo già quest´anno ma nel quale far confluire, a partire dal 2016, tutte le altre diverse misure, per utilizzare al meglio le risorse pubbliche, esattamente come stiamo facendo a seguito della riforma sanitaria, ma anche per garantire una facile fruibilità". Nel corso del suo intervento al convegno l´assessore Telesca ha espresso un giudizio sostanzialmente positivo sui contenuti della proposta della Cgil, curata dall´Ires Fvg, istituto di ricerche economiche e sociali. "Abbiamo tutti lo stesso obiettivo, non vi sono più le distanze che sembravano esserci" ma anzi "vi sono i presupposti per dar vita ad un confronto serio e concreto per poter fare delle scelte veramente utili per la nostra comunità regionale", ha concluso.  
   
   
TORINO: AL VIA NEI CENTRI PER L’IMPIEGO LA GARANZIA GIOVANI  
 
Torino, 24 febbraio 2015 - Sarà firmato in questi giorni il protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e la Città metropolitana di Torino che sancisce l’adesione dell’Ente di Palazzo Cisterna al programma Garanzia giovani. L’accordo, che sarà sottoscritto dal sindaco metropolitano Piero Fassino con i poteri della Giunta, definisce, oltre a tutte le azioni da intraprendere, i cosiddetti soggetti attuatori, tra i quali figurano a pieno titolo i Centri per l’impiego della Città metropolitana, che già da tempo erogano i servizi previsti dal piano di Garanzia giovani attraverso l’iniziativa "Lunedì Giovani", attuata per supportare i giovani disoccupati tra i 18 ed i 29 anni con azioni di orientamento e di accompagnamento al lavoro. Il programma Garanzia giovani è rivolto ai ragazzi con età compresa tra i 15 e i 29 anni che appartengono al target Neet (Not in education, employment or training), vale a dire giovani né occupati né iscritti a un corso di studi o di formazione. Grazie al protocollo d’intesa firmato con la regione, I Centri per l’impiego opereranno come Youth corner, impegnandosi a offrire tutti i servizi previsti dal programma: dall’accoglienza alla presa in carico, dall’orientamento all’accompagnamento al lavoro.  
   
   
LAVORO: FVG, NUOVE AZIONI PER FAVORIRE INSERIMENTO DISABILI  
 
Udine, 24 febbraio 2015 - Recependo la proposta dell´assessore a Lavoro e Pari opportunità, Loredana Panariti, la Giunta regionale ha apportato alcune modifiche formali e di semplificazione al provvedimento che, utilizzando le risorse dei fondi provinciali per l´occupazione dei disabili, provenienti soprattutto dagli importi delle sanzioni amministrative e dai contributi esonerativi versati dai datori di lavoro, finanzia azioni per favorire l´ingresso nel mondo del lavoro delle persone disabili con particolari difficoltà di inserimento lavorativo. La modifica del provvedimento, resa necessaria in seguito al nuovo regolamento Ue che, tra l´altro, prevede un ampliamento delle azioni ritenute compatibili con il mercato comune, riguardano la rimozione delle barriere di diversa natura che possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione all´ambiente di lavoro su base di uguaglianza con gli altri lavoratori, iniziative volte a sostenere i progetti di riabilitazione dei lavoratori con disabilità, attività formative per il personale dipendente chiamato ad assistere i lavoratori con disabilità e per i lavoratori disabili, incentivi finalizzati alla stabilizzazione di lavoratori disabili già in forza e, infine, incentivi relativi alle proroghe.  
   
   
IMMIGRAZIONE: ZAIA, “VENETO QUARTO IN ITALIA PER IMMIGRATI PRESENTI. ORA TOCCA AD ALTRE REGIONI. SOSTENGO PREFETTO MARROSU, INTERPRETA IL TERRITORIO”  
 
Venezia, 24 febbraio 2015 - “I dati Istat 2014 parlano chiaro: con 514 mila unità siamo la quarta Regione italiana per numero di immigrati residenti, con un’incidenza di circa il 10% contro il 2% o 3% di molte altre Regioni. Li mandino lì, noi abbiamo già dato e abbiamo il diritto di dire basta profughi, anche perché ne ospitiamo già circa duemila e altri seimila e più sono arrivati e poi sono scomparsi nel nulla diventando veri e propri fantasmi”. Il “no” motivato del Veneto all’arrivo di nuovi contingenti di migranti è stato così riassunto oggi dal Presidente della Regione Luca Zaia, a margine di un appuntamento pubblico nel trevigiano. “Il Governo italiano distribuisca l’immigrazione prima di tutto dove non ce n’è – ha aggiunto Zaia – l’Europa risolva la grana che ci ha creato e accolga i migranti per quota parte anche nei Paesi aderenti, altrimenti confermerà la linea politica con cui ha disegnato l’Italia come unica area di ritrovo di tutti i migranti dell’Africa. Basta anche con le ipocrisie: l’Italia non è l’Eden che queste persone immaginano e non è etico farglielo credere come invece accade, e caserme fatiscenti e putreolente, come le cinque indicate a suo tempo in Veneto che la nostra task force sanitaria ha visitato e dichiarato assolutamente non idonee, non sono simbolo di accoglienza, ma di mancato rispetto della dignità umana”. Quanto alla “bufera” abbattutasi sul Prefetto di Treviso dopo la vicenda dei profughi lasciati a dormire una notte su un pullman perché non si trovavano spazi di accoglienza, Zaia ha sottolineato che “Il Prefetto Marrosu ha il mio sostegno. A chi parla di strappo con lo Stato rispondo che, se di strappo si può parlare, non è stato della Marrosu, ma di un intero territorio che dice basta ad atti d’imperio che oramai si avvicinano al sopruso sulle comunità locali”. “Il Veneto – ha concluso Zaia – è un modello d’integrazione reale riconosciuto a livello internazionale e per continuare ad esserlo, semmai, dobbiamo dare la priorità ai 42 mila immigrati stranieri residenti disoccupati perché travolti dalla crisi al pari dei loro colleghi veneti”.  
   
   
IMMIGRAZIONE: REGIONE FVG E ANCI PER MODELLO AGGREGAZIONE DIFFUSA  
 
Udine, 24 febbraio 2015 - Regione Friuli Venezia Giulia e Anci (Associazione nazionale Comuni d´Italia) Fvg "si alleano" per sviluppare un costruttivo rapporto con i primi cittadini dei Comuni della regione nell´intento di diffondere l´esperienza della cosiddetta "accoglienza diffusa" per i richiedenti asilo che, soprattutto dall´Austria e dall´Est Europa, giungono "alla spicciolata" sul nostro territorio. Ne hanno parlato a Udine la presidente Debora Serracchiani e l´assessore Gianni Torrenti con il presidente e il direttore dell´Anci, Mario Pezzetta e Alessandro Fabbro, che hanno condiviso l´esigenza di un "fronte comune" per affrontare questa crescente criticità. Incrementare il modello dell´accoglienza diffusa dei richiedenti asilo nei diversi comuni della regione, grazie alla collaborazione tra Amministrazione del Friuli Venezia Giulia e Municipi, consente infatti di superare la possibilità che ad un singolo Comune vengano di fatto imposti sul proprio territorio "numeri" maggiori rispetto alla tenuta sociale di un´area. Meglio, dunque, è stato valutato oggi, l´accoglimento e la presenza di piccoli gruppi in più comuni, superando il rischio (reale, è stato confermato) di essere bypassati e di doversi trovare a gestire un "impatto" ben superiore. Il sistema dell´accoglienza diffusa disegnato in Friuli Venezia Giulia prevede, accanto quindi a piccole presenze di richiedenti asili in un numero piuttosto significativo di Comuni, la creazione anche di almeno un centro di smistamento di queste persone in ognuna delle quattro province, nei quali le forze dell´Ordine ed il sistema sanitario possano operare per gestire i necessari controlli di sicurezza e compiere le prime indispensabili valutazioni di carattere sanitario. In questo percorso di accompagnamento sul territorio, è stato inoltre indicato nell´odierna riunione di Udine, non certo trascurabile è poi l´avvio di progetti che permettano ai richiedenti asilo di lavorare gratuitamente a servizio della collettività locale, con l´effettuazione di piccole attività di manutenzione che - è stato ribadito - non vanno a togliere alcun tipo di lavoro ai residenti. Insomma, come ha chiarito Serracchiani a Pezzetta, con l´accoglienza diffusa si va verso una responsabilizzazione collettiva del nostro territorio ed il Comune diventa "protagonista" di positiva integrazione.  
   
   
SICUREZZA: ZAIA, “SUBITO NUOVE CARCERI PER CERTEZZA PENA ANCHE COME DETERRENTE”. “SINTONIA CON PRESIDENTE AVVOCATI VICENZA”  
 
Venezia, 24 febbraio 2015 - “La rivincita dello stato di diritto sulla criminalità passa attraverso una serie di azioni coordinate e dettate dal buon senso. Occorre che siano in linea almeno tre fattori: l’inasprimento delle leggi, il rafforzamento delle Forze dell’Ordine e l’utilizzo dell’Esercito come supporto sul territorio, la realizzazione di nuove carceri. Senza uno di questi elementi, contemporanei e collegati tra loro, lo Stato continuerà a perdere e a mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini e l’incolumità dei suoi servitori, come nel caso del Brigadiere investito nel trevigiano da una banda di albanesi in fuga”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia torna ad intervenire sul problema sicurezza in Veneto, dicendosi “in sintonia” con quanto dichiarato oggi in un’intervista dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza. “Senza leggi più dure, o almeno applicando fino in fondo quelle che ci sono ed evitando che un condannato riesca a risparmiare anche un solo giorno della sua condanna, vengono a mancare sia l’effetto deterrente che la certezza della pena e questo convince i delinquenti di rischiare poco o nulla e li scatena”. “Se le carceri italiane non sono nemmeno in grado di detenere i condannati sulla base delle vigenti leggi colabrodo – aggiunge Zaia – è evidente che occorre costruirne delle altre. Non devono essere Hotel di lusso, ma luoghi dignitosi dove chi ha sbagliato paghi il suo conto con la comunità. Non occorrono nemmeno dei miliardi, perchè la struttura deve essere dignitosa ma può parimenti essere anche spartana e perché si può pensare al ripristino di tanti siti militari dismessi e fatiscenti, invece che proporli per ospitare migranti”.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: UN MILIONE DI EURO A SOSTEGNO DELLE ATTIVITA´ A FAVORE DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA LA REGIONE PIEMONTE FINANZIA 17 PROGETTI  
 
Torino, 24 febbraio 2015 - È stato approvato il bando regionale per l’accesso ai finanziamenti per il sostegno alle attività a favore delle donne vittime di violenza, la Regione Piemonte erogherà un milione di euro circa. Al bando, che aveva scadenza il 23 dicembre scorso, hanno partecipato associazioni e Comuni (singoli o associati). I progetti finanziati sono 17, di cui 9 sulla Provincia di Torino e 8 sul resto del territorio regionale. Tutte le richieste sono sostenute da reti territoriali a valenza sovracomunale o, come nel caso di Torino, comunale. Per rispondere alla richiesta la Regione ha ritenuto necessario effettuare l´abbattimento di tutti i contributi ammissibili del 35% circa. Questa procedura era prevista dal bando stesso nel quale era scritto: "Nel caso in cui l’ammontare dei finanziamenti assegnabili superi la somma stanziata a bilancio regionale 2014, si provvederà ad una riduzione proporzionale degli importi assegnati fino ad esaurimento dei fondi disponibili." In questi giorni gli uffici della Regione Piemonte stanno provvedendo all’inoltro ai destinatari dei finanziamenti della comunicazione con cui si formalizza l’entità del contributo assegnato. Ad Alessandria è stata ammessa e finanziata l´istanza dell´associazione Me.dea; ad Asti il progetto della Città di Asti; a Biella il progetto del Consorzio Cissabo; a Cuneo il progetto del Consorzio Cuneese; a Novara il progetto del Comune di Novara; nel verbano il progetto del Consorzio Intercomunale dell´Ossola; nel vercellese il progetto del Comune di Vercelli e del Consorzio Cibas Santhià. In provincia di Torino i progetti finanziati sono 9: l´istanza del Comune di Torino; Associazione Svolta Donna onlus; Associazione Arci Valle Susa; Consorzio Ciss 38; Associazione Punto a Capo; Cooperativa Sociale Mirafiore Scs onlus; Associazione Volontarie del Telefono Rosa; Associazione Unione Donne terzo millennio; Associazione Donne e Futuro Onlus. Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte ha dichiarato: "Sono soddisfatta che abbiano risposto positivamente le realtà operanti sul territorio in questo ambito e in questo modo la Regione fornisce un sostegno concreto alla rete dei Centri antiviolenza e delle case protette che copre tutte le Province. Ne sarà la cornice la legge quadro contro la violenza di genere che stiamo mettendo a punto e auspichiamo che dal livello nazionale vengano mantenute le risorse come previsto in modo da offrire continuità a questi servizi".