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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Dicembre 2006 |
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CONFINDUSTRIA: NASCE SISTEMA CULTURA ITALIA, LA FEDERAZIONE ITALIANA DELL’INDUSTRIA CULTURALE |
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Roma, 20 dicembre 2006 - Nasce Sistema Cultura Italia, la Federazione Italiana dell’Industria Culturale che aderisce a Confindustria. La nuova Federazione riunisce le Associazioni delle imprese editoriali, discografiche, multimediali, dell’intrattenimento audiovisivo e dal vivo, nonché le imprese distributrici di tali beni e servizi che già facevano parte del sistema Confindustria. Sistema Cultura Italia riunisce infatti oltre all’Associazione Italiana Editori - Aie (editoria), anche Afi (fonografici), Agis (spettacolo), Anes (stampa periodica specializzata), Anica (cinema e audiovisivo), Fimi (discografici) e Univideo (home video). Tra gli obiettivi della nuova Federazione c’è la tutela dei diritti e degli interessi collettivi degli associati sul piano nazionale, comunitario ed internazionale; la promozione della salvaguardia del diritto d’autore e la proprietà intellettuale in ogni sua forma; la lotta alla pirateria audiovisiva, discografica, editoriale e multimediale in ogni sua forma, modalità di espressione e manifestazione. “La nuova Federazione - sottolinea Federico Motta, Presidente Aie, l´Associazione Italiana Editori – costituisce un’occasione fondamentale per rafforzare il settore culturale nel suo complesso all’interno delle logiche produttive e di sviluppo del nostro Paese. Come Aie abbiamo sempre chiesto attenzione e investimenti per i libri e la lettura; adesso li chiederemo per tutto il mondo dei contenuti, a partire dalla tutela e dal rafforzamento del diritto d’autore”. Il presidente dell’Afi Luigi Barion esprime grande soddisfazione, prefigurando aspettative positive per la nascita della Federazione Sistema Cultura Italia. “Afi – afferma Barion - è convinta che le alleanze strategiche tra le varie Associazioni dell’industria culturale rafforzino lo spirito e la tenacia nelle comuni battaglie a favore degli operatori che affrontano il nuovo scenario dei diritti ed i problemi del mercato”. Alberto Francesconi Presidente Agis - Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – spiega che “la nascita in Confindustria di una Federazione unica che rappresenta l’industria culturale è un traguardo particolarmente significativo sia per la capacità dimostrata dalle singole associazioni di saper guardare oltre il proprio specifico, sia perché in questo modo l’industria della cultura, strategica nel nostro Paese, avrà maggiore visibilità e voce più forte nella stessa Confindustria e nell’interlocuzione con il governo, il Parlamento e gli altri soggetti istituzionali”. "L´aggregazione in Federazione delle imprese che operano nel mondo culturale ha visto gli Associati dell´Anes convinti sostenitori – fa notare il presidente di Anes, Giuseppe Nardella - poiché siamo convinti del ruolo del tutto particolare che le riviste tecniche, professionali e specializzate hanno nel raccogliere e diffondere l´informazione e l´aggiornamento agli operatori dell´economia produttiva, professionale e commerciale. La nascita del Sistema Cultura Italia costituisce quindi per noi un punto di arrivo, ma anche e soprattutto un punto di partenza. " Per Enzo Mazza, Presidente di Fimi, “l´industria che produce contenuti creativi è un asset fondamentale nell’economia di un Paese. La nascita di questa grande Federazione conferma la volontà delle industrie del settore di essere protagoniste nel rilancio dell´Italia sul fronte della competizione globale”. Davide Rossi, presidente Univideo, avverte che “la percentuale di spesa dedicata dalle famiglie italiane ai consumi culturali e´ rimasta invariata negli ultimi 20 anni. Nonostante le molte nuove tecnologie siamo fermi ad una quota tra il 6 e il 7 % dei consumi totali nazionali. In questi anni, altri settori come la moda, l´agroalimentare e l´arredamento hanno saputo fare sistema e guadagnare quote di mercato intercettando le maggiori capacità di spesa degli Italiani. Avere finalmente una Federazione unitaria dell´industria culturale e´ certamente un passo fondamentale per mettere in campo iniziative che consentano di avviare un ciclo virtuoso e di sviluppo anche per i nostri settori d´impresa”. E Paolo Ferrari, presidente di Anica aggiunge: “La nascita della Federazione delle industrie della cultura all’interno di Confindustria segna un punto importante per far crescere nel Paese la considerazione della Cultura come bene primario. Un bene che dobbiamo considerare anche da un punto di vista economico, oltre che fondamentalmente culturale. Lo sfruttamento armonico e appropriato dei diritti dell’ingegno, che accomuna le Associazioni che hanno aderito alla Federazione, è un volano importante per il nostro Sistema industriale, dal momento che veicola valori positivi di un Paese, come l’Italia, che ha sempre fatto della cultura un punto di forza. L’anica, da questo punto di vista, darà il suo contributo per rendere sempre più forte la Federazione, anche all’interno di Confindustria, nel rapporto con le altre aggregazioni industriali e le sedi territoriali. ” . |
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GLI SVIZZERI PREDILIGONO LA TELEVISIONE SVIZZERA - KLAPPROTH E THURNHEER I CONDUTTORI PIÙ POPOLARI DELLA SVIZZERA TEDESCA |
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Zurigo, 20 dicembre 2006 - Cablecom presenta i risultati del terzo studio europeo di Upc sulla televisione. Rispetto agli altri Paesi europei, i programmi della televisione pubblica risultano molto popolari in Svizzera. Gli spettatori svizzeri hanno considerato i Mondiali di calcio il momento culminante dell’anno televisivo. Lo Swiss Tv Award di cablecom per il conduttore più popolare di programmi d’informazione viene nuova mente assegnato per la Svizzera tedesca, dopo il 2005, a Stephan Klapproth; il conduttore sportivo preferito è risultato essere Bernard Thurnheer. Nell’ambito del terzo studio europeo sulla televisione di Upc/cablecom, sono state interrogate sul proprio consumo televisivo un campione di 6000 persone in 11 diversi Paesi europei. Lo studio si è concentrato soprattutto sulla scelta dei programmi, delle trasmissioni preferite e sul consumo di programmi sportivi. Il sondaggio è stato coordinato da Research International. I risultati dettagliati dello studio possono essere consultati su www. Cablecom. Ch/it/wirueberuns/upc_tv_survey. Htm. Di seguito riportiamo i risultati principali. Gli spettatori svizzeri chiedono intrattenimento ed informazione Gli svizzeri si aspettano dalla televisione sia intrattenimento che informazione. Il 60 percento delle persone intervistate indica i film come categoria di trasmissione preferita, circa il 40 percento l’informazione. Con l’aumentare dell’età delle persone intervistate aumenta anche l’interesse per l’informazione. Rispetto all’Europa, in Svizzera le soap-opera ed i documentari precedono con il 31 percento le trasmissioni sportive che ottengono il 24 percento delle preferenze. Per entrambe le categorie la media europea è invece intorno al 26 percento. Gli uomini svizzeri sono nettamente più attirati dalle trasmissioni sportive delle donne (40 percento contro 7 percento). Grande popolarità dei programmi Srg. I programmi della Srg Ssr idée suisse continuano a godere in Svizzera di una grande popolarità, superando nettamente con il 26 percento delle preferenze le emittenti pubbliche straniere (20 percento) e le emittenti private straniere (16 percento). Circa il 34 percento degli intervistati ha risposto di non avere un’emittente preferita. In base alla media europea le emittenti private superano con il 37 percento i programmi delle televisioni pubbliche che ottengono il 31 percento dei favori. Rudolf Fischer, Managing Director di cablecom, dichiara a questo proposito: «Lo studio sottolinea ancora una volta di più l’elevata considerazione e la qualità della televisione pubblica in Svizzera». Lo sport segna i momenti culminanti dell’anno televisivo 2006 Oltre il 20 percento degli svizzeri interrogati ha indicato i Mondiali di calcio come il momento clou dell’anno televisivo 2006. Un buon 4 percento si sono lasciate entusiasmare invece dal fantastico tennis esibito da Roger Federer. Con questo possiamo quindi affermare che l’anno 2006 è stato nettamente gradito per gli avvenimenti sportivi. Come altro momento culminante il pubblico svizzero ha nominato gli attuali episodi delle serie televisive Desperate Housewives, Prison Break e Grey’s Anatomy. Circa il 45 percento delle donne ha indicato le soap-opera e le serie televisive come programmi preferiti, rispetto ad appena il 17 percento degli uomini. Una nazione dedita allo zapping. Per quanto concerne il comportamento televisivo tipico, dall’Upc Tv Survey 2006 emerge un quadro ambivalente. Ben il 46 percento delle donne ed il 37 percento degli uomini consultano il programma televisivo per fare la loro scelta. A questi si contrappone il 54 percento che non pianifica il programma televiso da seguire ma si affida allo zapping. Con i programmi Tv stampati (47 percento), sono i trailer (35 percento delle risposte) ad avere una notevole influenza sulla scelta. Leggermente più basso è l’uso dei mezzi elettronici per la pianificazione del programma televisivo: Internet e le guide elettroniche ai programmi o il televideo vengono utilizzati rispettivamente dal 23 e dal 29 percento. I conduttori più popolari della Svizzera tedesca e romanda Da una rosa di dieci candidati, gli svizzeri hanno scelto i loro conduttori (di programmi d’informazione e sportivi) preferiti. Il conduttore di programmi d’informazione più amato dal pubblico svizzero tedesco è nuovamente Stephan Klapproth, conduttore della trasmissione di attualità 10vor10 (30 percento delle preferenze). Nella Svizzera romanda è stato Darius Rochebin a raccogliere il maggior numero di preferenze (50 percento). Per quanto concerne i conduttori sportivi il premio va a Bernard Thurnheer ed a Bernard Jonzier. Cablecom assegna ai vincitori lo Swiss Tv Award del valore di 20’000 franchi. Il premio è legato ad un avvenimento dell’anno scorso che ha particolarmente toccato i conduttori. . |
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UNA NUOVA ASSOCIATA IN UNICOM |
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Milano, 20 dicembre 2006 - Continua il felice trend associativo dell’Associazione guidata da Lorenzo Strona. Il Consiglio Direttivo ha accolto la domanda di ammissione di una nuova Associata: Blue Communication Consulting (Giorgio Maresca), Comunicazione d’Impresa a 360°, 00186 Roma - Lungotevere degli Altoviti, 1 - Tel. 0645435103-0645435319 - Fax 0645435325 - info@blue-cc. It - www. Blue-cc. It L’elenco completo e sempre aggiornato in tempo reale delle Associate Unicom è reperibile sul sito www. Unicom-mi. Org . |
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TMS LANCIA PICK UP UNA RIVOLUZIONE PER LE PRIVATE LABEL |
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Bologna, 20 dicembre 2006 - Si chiama Pick Up e rappresenta una vera e propria rivoluzione nel mondo delle marche commerciali. E’ infatti la prima linea di prodotti private label completa e trasversale, comune cioè a più insegne. Artefice dell’idea è Trade Marketing Studio trademarketing. It, società specializzata nei servizi di consulenza e formazione ad aziende che operano nel settore della gdo. L’ambizioso progetto è nato con un preciso obiettivo: realizzare, in risposta a una domanda latente, una linea di prodotti a marchio non necessariamente legato all’insegna, ma cedibile “chiavi in mano” a distributori italiani e stranieri. Molti retailer, infatti, da tempo manifestavano l’interesse a trattare nella loro rete una simile linea di prodotti, o perché sprovvisti del tutto di una propria marca commerciale o perché legati ad accordi contrattuali o vincoli di canale. Numerose sono in effetti le realtà distributive a cui la novità si rivolge. A cominciare dalle catene indipendenti che non dispongono affatto, o solo in parte, di linee di prodotti a marchio. Anche tra le catene associate (o affiliate) si può tuttavia verificare una simile eventualità. Tra queste ultime, inoltre, laddove operino in una logica multicanale, vi può essere un’esigenza legata all’assenza di prodotti a marchio in uno specifico canale. Pick Up, infine, può risultare di interesse per le catene specializzate che vogliono integrare la propria offerta con linee private label. Le caratteristiche per il successo dell’iniziativa, indipendentemente dalle numerose richieste di trattazione già pervenute a Tms, del resto ci sono tutte. Sul piano qualitativo, innanzitutto, il livello raggiunto dei prodotti a marca Pick Up è pari o molto vicino a quello della marca leader(il partner per i necessari audit è Check fruit di Bologna). Il loro posizionamento prezzo si colloca nell’ambito del classico “value for money”. Questo si traduce in un differenziale di prezzo per il consumatore - variabile in funzione della categoria merceologica - dal 20% al 30% circa. Consistente anche il supporto fornito a Pick Up sul fronte delle attività di packaging (il partner è lo studio Mancini di Milano) e promopubblicitari Ampio, infine, l’ambito merceologico nel quale il marchio è presente. Se si escludono le merceologie di filiera , non vi sono categorie nelle quali questa innovativa marca privata non sia presente Le referenze attualmente disponibili, in particolare, sono circa 400. Ma il loro numero è in continuo aumento. L’obiettivo è di raggiungere nel giro dei prossimi mesi un assortimento costituito da oltre 700 unità. Sul piano operativo il progetto Pick Up è stato interamente realizzato da Trade marketing studio su delega della proprietà del brand. Tutti gli aspetti normalmente legati ad una centrale distributiva sono stati gestiti da professionisti di varia estrazione: marketing, commerciale packaging, controllo qualità, ecc. . |
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AMBIENTE: “ANFIBI E RETTILI DELL’UMBRIA” PRESENTATO VOLUME A PERUGIA |
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Perugia, 20 dicembre 2006 - Sono 32 le specie di anfibi e rettili dell’Umbria: un panorama variegato che va dalla “salamandrina dagli occhiali” al “rospo smeraldino”, dalla “testuggine di Hermann” al “gieco verrucoso” fino alla “vipera comune”. Nella nostra regione vive il 34 per cento delle specie di anfibi e quasi il 38 per cento dei rettili presenti sul territorio italiano. E’ quanto emerge dal volume di Bernardino Ragni, Giuliano Di Muro, Cristiano Spilinga, Andrea Mandrici e Lucia Ghetti su “Anfibi e rettili dell’Umbria” che, edito dalla Petruzzi Editore, è stato presentato a Perugia da Bernardino Ragni (Università di Perugia), da Adriano Giusti (Regione Umbria) e dall’assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini. Nelle oltre cento pagine del volume sono indicati l’area di studio, il metodo, il materiale e le fonti utilizzate. Per ogni specie è inoltre riportata una specifica scheda, corredata da foto a colori, che contiene la descrizione utile al riconoscimento, le note tassonomiche, la corologia, la distribuzione regionale e lo stato di conservazione della specie. Per quanto riguarda lo scenario futuro, nello studio si sottolinea che la frammentazione ecologica dell’Umbria rappresenta la minaccia più seria alla sopravvivenza di anfibi e rettili, e questo nonostante la presenza di numerose aree protette. In particolare il maggior pericolo - è scritto nelle considerazioni conclusive - deriva “dalla progressiva interferenza delle vie di comunicazione, del continuo edificato, di elettrodotti, gasdotti ed acquedotti con paesaggi ed ecosistemi naturali e seminaturali”. “Il volume – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini – è frutto della collaborazione trentennale tra Regione e Università degli Studi di Perugia che ha consentito di realizzare studi e pubblicazioni di elevato valore scientifico, fra le quali l’Atlante dei Mammiferi dell’Umbria. Oggi – ha aggiunto - si fa luce su due specie inconsuete, quella degli anfibi e dei rettili, a testimonianza dell’attenzione rivolta anche alle importanti componenti della biodiversità regionale di interesse naturalistico”. “Anfibi e Rettili non sono mai stati oggetto in Umbria di studi particolari da parte del mondo scientifico – ha affermato Bernardino Ragni -, tanto che nelle erpetofaune degli anni passati il comparto italiano rappresentato dall’Umbria costituiva un poco onorevole buco conoscitivo. La pubblicazione – ha proseguito - ci permette di sanare questa lacuna. Mentre le informazioni raccolte nell’ambito del progetto anfibi e rettili dell’Umbria hanno costituito un prezioso e indispensabile completamento per l’Atlante degli Anfibi e dei Rettili d’Italia recentemente pubblicato dalla Societas Herpetologica Italica”. “E’ importante – ha concluso Giusti – che pubblicazione di questo pregio possano arrivare al maggior numero possibile di fruitori. Costituiscono infatti un supporto importante per la conoscenza del territorio umbro, delle sue peculiarità naturalistiche, non solo per gli addetti ai lavori” . |
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