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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Marzo 2007
FIRMA ACCORDO PER NUOVO CENTRO NANOMEDICINA  
 
Milano, 21 marzo 2007 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, insieme al sottosegretario alla Presidenza con delega all´Alta formazione, Ricerca e Innovazione, Adriano De Maio, firmerà mercoledì 21 marzo, con diversi partner istituzionali e privati il Protocollo d´intesa per la creazione del primo centro di Nanomedicina in Lombardia. L´accordo sarà siglato da un rappresentante del mondo industriale (Aldo Romano, Presidente e Amministratore delegato Stmicroelectronics), un rappresentante del mondo accademico (Angiolino Stella, Rettore Università di Pavia), un rappresentante del sistema privato della ricerca (Umberto Veronesi, Scuola Europea di Medicina Molecolare) ed un rappresentante del sistema pubblico della ricerca (Carlo Tognoli, Presidente Fondazione Irccs "Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena"). Partner dell´iniziativa saranno anche Università degli Studi di Milano, Politecnico di Milano, Fondazione Ieo, Fondazione Ifom e Genextra. .  
   
   
DAL 22 ANNUAL EAU CONGRESS BERLIN 21 - 24 MARZO 2006 GLI ULTIMI PROGRESSI TERAPEUTICI PER CURARE LE MALATTIE URINARIE PIÙ DIFFUSE : VESCICA IPERATTIVA , IPERTROFIA PROSTATICA , TUMORE PROSTATICO  
 
 Berlino, 21 marzo 2007 - Sindrome della vescica iperattiva un “nuovo” disturbo urologico che riguarda in Italia circa 3 milioni di persone - uomini e donne - anche in giovane età (oltre 50 milioni in tutto il mondo), devastante patologia emergente causata da contrazioni involontarie della vescica e caratterizzata dall’improvviso e irrefrenabile bisogno e frequenza di urinare , diurno e notturno, con o senza fughe di urina, “Questa malattia emergente e in allarmante aumento ”, dice il professor Lucio Miano, Professore Ordinario e Direttore Clinica Urologica Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università La Sapienza, Roma, sempre più diffusa tanto da superare l’asma e il diabete” , “ incide pesantemente sulla qualità della vita innescando ansia , depressione , tendenza a isolarsi e a evitare i rapporti interpersonali, le persone colpite limitano i propri spostamenti quotidiani ai soli luoghi e percorsi in cui conoscono la collocazione dei servizi igienici (la cosiddetta "mappatura delle toilette) , riducono l´assunzione di liquidi, evitano l´intimità sessuale e indossano assorbenti o pannoloni . Particolarmente critiche , aggiunge il professor Andrea Tubaro, “le conseguenze della patologia sulla sessualità. Secondo una ricerca europea su 500 donne con vescica iperattiva la mancanza di controllo della vescica con inadeguatezza fisica ed emotiva abbatte il desiderio e l’attività sessuale della coppia e addirittura a evitare una relazione sentimentale”. Nonostante la diffusione del problema solo una minoranza si rivolge al medico. Imbarazzo e vergogna impediscono di affrontare la malattia. “Ma questo disturbo, ricorda il professor Miano , “può ora essere invece curato efficacemente con i farmaci anticolinergici e tra questi la solifenacina già disponibile nel nostro Paese , la riabilitazione perineale, e la tossina botulinica . Nuovi farmaci - la terapia farmacologica per la sindrome della vescica iperattiva” si basa su farmaci antimuscarinici (o anticolinergici), i più usati sono l’ossibutinina, il trospio la tolterodina ai quali si aggiunge ora la solifenacina disponibile da oltre un anno in Italia , che agisce inibendo le contrazioni vescicali , diminuendo gli episodi di urgenza e frequenza minzionale e di incontinenza. L’innovativa molecola in base a studi internazionali su 3. 700 pazienti è caratterizzata da una maggior efficacia e tollerabilità - l’ 80% dei pazienti rimane in terapia per più di un anno – rispetto a quanto avviene con la somministrazione di altri farmaci. ” La riabilitazione perineale, aiuta con semplici esercizi di contrazione dei muscoli del perineo a rinforzare i muscoli della vescica riducendo la necessità di urinare . La “ginnastica” perineale è utile anche per imparare a sopprimere, o ad ignorare, il bisogno di urinare, aumentando gradualmente gli intervalli di tempo tra le minzioni . Il trattamento si effettua in ospedale a totale carico del Ssn . Botulino. L’iniezione di tossina botulinica nella parete vescicale è’ un approccio alternativo, minivasivo che rilassa i muscoli della vescica ripristinando un controllo dell’organo . Il trattamento , recentemente approdato in Italia, richiede dei “richiami durante l’anno”. I costi. Recenti stime indicano che il costo globale della sindrome della vescica iperattiva nel nostro Paese è di circa 600 milioni di euro all’anno, 500 euro l’anno per la collettività mentre il paziente spende in media 400 euro all’anno - in Italia infatti tutti i farmaci spcificici sono in fascia C, completamente a carico dei pazienti - i pannoloni sono invece rimborsati dal Ssn. Una anomalia tutta italiana: i pannoloni sono rimborsati dal Ssn, mentre i la terapia farmacologica è a carico dei pazienti. Tutti i farmaci sono in fascia C e quindi a totale carico dei pazienti . Il problema della vescica iperattiva incide infine, negativamente sul lavoro, determinando un aumento dei giorni di assenza per malattia. Vari studi hanno infatti evidenziato che la nicturia (la necessità di alzarsi una o più volte di notte per urinare) è strettamente correlata al numero di giornate lavorative perse per malattia . Vescica iperattiva qualche richiamo agli aspetti essenziali - La vescica iperattiva è un disturbo sempre più emergente Ma di che cosa si tratta esattamente? “Secondo la definizione dell’International Continence Society”, spiega il professor, Lucio Miano, Professore Ordinario e Direttore Clinica Urologica Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università La Sapienza, Roma “la sindrome della vescica iperattiva causata da contrazioni , spasmi involontari della vescica è caratterizzata da una serie di sintomi come l’ urgenza minzionale, solitamente associata a frequenza - più di 8 volte al giorno - la nicturia cioè il bisogno di urinare più volte durante la notte (causa di serie alterazioni del ritmo del sonno) , con o senza incontinenza urinaria, senza che siano presenti infezioni delle vie urinarie o altre patologie note”. La diagnosi . “La diagnosi”, spiega il professor Andrea Tubaro, Professore Associato di Urologia Università La Sapienza Roma, “viene effettuata sulla base dei sintomi, dell’esame obiettivo, esame urine, diario minzionale, esame della funzionalità vescicale. ” Esame obiettivo: l’ ispezione dei genitali esterni e la palpazione dell’addome, pelvi, genitali interni e retto permette di individuare segni di affezioni, come prolasso genitale, stipsi, tumori, aumentato volume della prostata che possono causare o complicare l’incontinenza). Esame urine: consente di individuare eventuali infezioni delle vie urinarie, qualsiasi segno di sanguinamento nel tratto urinario, un elevato livello di glucosio eventualmente attribuibile al diabete”. Test urodinamici, “sono indicati”, precisa Tubaro ” per valutare la funzionalità vescicale e potrebbero includere un esame per misurare: la quantità di liquido che la vescica può contenere (cistometria) e la velocità alla quale esce l’urina dalla vescica (uroflussometria) Questi esami possono contribuire ad escludere altre cause inerenti a problemi urinari. È importante escludere altre condizioni morbose che coinvolgono la vescica come, ad esempio, infezioni urinarie, calcoli urinari, incontinenza da sforzo, malattie neurologiche e tumori”. Diario minzionale: è utile per controllare la frequenza con cui le persone: bevono, svuotano la vescica (frequenza), registrano perdite involontarie di urina (incontinenza), hanno bisogno di alzarsi di notte per urinare (nicturia) e di misurare la quantità di urina eliminata nel corso delle 24 ore”. Il sintomo principale della vescica iperattiva, l’urgenza, è il più difficile da misurare. ”Per valutare questo aspetto”, ricorda infine l’urologo ,“viene richiesto ai pazienti di annotare: quando sono in grado di finire quello che stanno facendo prima di andare alla toilette, quanto riescono a trattenere l’urina ,se vanno alla toilette non appena ne sentono il bisogno e quando invece non riescono a trattenerla,” Dieci consigli per “calmare” la vescica iperattiva - Alimenti . Evitare o limitare il consumo di : cioccolato, uova, frutta secca,pomodori e formaggi stagionati caffè, tè, bibite gasate o alcoliche. Combattere la stitichezza fughe di urina sono spesso associate Stitichezza e fughe di urina spesso vanno di pari passo. Via libera, quindi, a una dieta ricca di fibre e a una regolare attività fisica per regolarizzare le funzioni dell’intestino in modo naturale. Bere con intelligenza più di 1,5-2 litri di liquidi al giorno e smettere almeno un’ora prima di andare a letto. La riduzione drastica del consumo di acqua non risolve il problema ma rischia di disidratare. Spegnere la sigaretta Chi soffre di Vescica Iperattiva ha due motivi in più per smettere di fumare. Il primo è che la nicotina ha un’azione irritante sulla vescica. Il secondo è che i colpi di tosse di chi esagera col fumo possono favorire la perdita involontaria di piccole quantità di urina. Tenere d’occhio la bilancia Perdere peso può migliorare il disturbo . L’eccesso di peso esercita infatti una pressione sulla vescica che può peggiorare i sintomi del disturbo. Imparare il “doppio svuotamento” che consente di “liberare” completamente la vescica. Dopo aver finito di urinare aspettare qualche minuto e riprovare. Non rinunciare ai momenti di intimità per vincere il timore di avere qualche perdita durante il rapporto sessuale ricordarsi di urinare immediatamente prima. Ascoltare il proprio medico È importante seguire le indicazioni del medico e non dimenticarsi di assumere i farmaci prescritti. Oggi, infatti, esistono medicinali efficaci e ben tollerati che permettono di tenere a bada anche la più debilitante Ricordarsi del diario minzionale Compilare il diario minzionale aiuta il medico a capire se il disturbo sta migliorando o se è necessario modificare la terapia. Occorre segnare anche tutti i farmaci che si stanno assumendo: tra di essi potrebbe nascondersi un nemico della vescica. Riabilitazione Perineale - Le attuali linee-guida dell’ l’International Continence Society indicano la riabilitazione perineale come prima misura terapeutica per la incontinenza urinaria a tutti i livelli Rieducativa quando il problema è già presente ma anche preventiva :semplici esercizi che andrebbero tramandati da madre a figlia e insegnati a partire dall’adolescenza . “La ginnastica del perineo”, spiega il professor Lucio Miano , Professore Ordinario e Direttore Clinica Urologica Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università La Sapienza, Roma, che è costituito da vulva, vagina e ano-retto e da diversi muscoli (il più importante è l’elevatore dell’ano) , e legamenti che servono da sostegno per gli organi uro genitali ha dimostrato ,secondo un recente studio italiano che ha coinvolto 400 donne una percentuale di successo del 70 % Le tecniche riabilitative”,si basano su semplici esercizi che coinvolgono il pavimento pelvico : la contrazione volontaria ripetuta di questi muscoli migliora il loro tono a riposo e la loro contrazione riflessa durante gli aumenti della pressione intra addominale, come in caso di tosse o sotto sforzo. La ginnastica del perineo migliora il sostegno uretrale e il meccanismo di chiusura, in particolare durante le manovre da sforzo , di conseguenza riduce la perdita di urina . Tutte le tecniche si basano sull’ utilizzazione del gruppo muscolare dell’elevatore dell’ano che possiede un’azione “sfinterica” ed “elevatrice”. La riabilitazione si basa su esercizi di rinforzo muscolare perineale in particolare dei muscoli pubococcigei e sulla correzione delle cattive abitudini acquisite dalle pazienti (ad esempio spingere sulla pancia contraendo la parete addominale) allo scopo di prevenire la perdita di urina; aumentare la contrattilità tonica e fasica “il programma riabilitativo”, prosegue lo specialista, “è basato su semplici regole ed esercizi che devono essere ripetuti tutti i giorni per tre mesi”. Esercizi base: devono essere eseguiti con regolarità e costanza durante l´arco della giornata. 1. Respira usando il diaframma inspirando ed espirando lentamente Le fasi della respirazione sono importanti: l’inspirazione determina un’antiversione del bacino e un rilassamento perineale mentre l’espirazione determina la retroversione del bacino associata a una contrazione perineale. 2. Contrai forte e velocemente il muscolo mantiene i la contrazione e rilassati 3 . In posizione seduta o eretta, mettere in tensione il perineo e "stringere" usando i muscoli del pavimento pelvico. Eseguire l´esercizio più volte durante la giornata svolgendo le normali attività 3 . Saltuariamente (non più di una volta alla settimana), durante la minzione cercare di interrompere completamente il flusso di urina. Esercizi di Training muscolare perineale. Questi esercizi andranno effettuati 20 volte per 3 volte al giorno: 1. Supina e rilassata; arti inferiori flessi una mano appoggiata sulla parte inferiore dell’addome per controllare l’attività antagonista dei muscoli addominali, l’altra mano è posizionata sulla faccia interna della coscia per apprezzare l’attività agonista dei muscoli adduttori durante la contrazione del muscolo pubo coccigeo . 2. Seduta con una mano appoggiata sull’addome controlla l’attività dei muscoli antagonisti durante la contrazione del “solito” muscolo . 3. Supina e rilassata, arti inferiori flessi a livello dell’anca e delle ginocchia, con piedi a terra e bacino retroverso. Contrarre e rilassare, alternativamente, il muscolo pubococcigeo mantenere la contrazione per 3-6 secondi. Quindi, sempre lentamente rilassare e far riposare il muscolo per un tempo doppio del tempo impiegato per l’esecuzione dell’esercizio. Ora che hai imparato a contrarre e rilassare l tuo muscolo ripeti l’esercizio in varie posizioni: accovacciata ,a pancia in giù ,seduta, in piedi con le mani sulle ginocchia. 5. In piedi con le gambe leggermente flesse e divaricate con le mani apoggiate ai fianchi fai dondolare il tuo bacino inspira basculando ( spostando ) indietro il bacino ed espira “spingendo “in avanti il bacino contraendo il muscolo Pc e i muscoli addominali 6 Mantieni la contrazione facendo un’espirazione forzata soffiando il naso ,con un colpo di tosse . “E’ importante ” ricorda infine il professor Miano, “che gli esercizi di contrazione del muscoli perineali vengano svolti un numero limitato di ma più volte al giorno e che diventino un’abitudine di vita. Il trattamento riabilitativo della incontinenza urinaria femminile non pretendere da solo di risolvere totalmente e durevolmente tutti i casi, ma associato ai farmaci e alla chirurgia consente di ottenere ottimi risultati,” L’incontinenza urinaria nell’uomo - L´incontinenza urinaria, dice il professor il professor Francesco Catanzaro ,direttore urologia - Policlinico Multimedica Irccs Milano da sempre appannaggio del sesso femminile per cause anatomiche colpisce ora sempre di più anche l’uomo (In Italia circa il 30 % dei casi complessivi di incontinenza urinaria- 9% della popolazione maschile e 17% di quella femminile) . E’ un problema emergente causata dall’indebolimento dello sfintere (muscolo a forma di anello che funziona da "rubinetto") che collega la vescica all´uretra”) e conseguente a interventi alla prostata (ipertrofia prostatica benigna e tumore alla prostata) che va affrontato con diagnosi accurate e terapie appropriate : riabilitazione perineale, farmaci anticolinergici , iniezioni periuretrali di sostanze di “espansione”(collagene, silicone, acido ialuronico) per le forme lievi , chirurgia per quelle più gravi Le varie tecniche chirurgiche del passato con risultati non sempre soddisfacenti e gravate da complicanze hanno spinto la ricerca a trovare nuove soluzioni. Invance made in Usa giunta recentemente in Italia utilizza anche nell’uomo sling di sospensione in prolene - posizionata al di sotto dell’uretra bulbare simile a quella collaudata da tempo con successo nella donna . Attraverso una piccola incisione del rafe mediano del perineo anteriore ( al di sotto dello scroto) la rete viene ancorata con delle viti in titanio inserite nelle branche discendenti del pube La sling crea un piano di appoggio contro il quale viene a comprimersi l’uretra durante uno sforzo impedendo così la fuga di urina. La nuova tecnica della durata di circa 60 minuti è indicata per l’incontinenza maschile da sforzo può essere eseguita in anestesia spinale le percentuali di successo è di circa l’80% . Per i casi più gravi l’hight tech entra in sala operatoria con lo sfintere artificiale Ams 800 indicato , provocati da danni o lesioni a carico dello sfintere urinario (conseguenza di prostatectomie radicali per tumore alla prostata) , a seguito dei quali non è più possibile chiudere l´uretra con conseguenti perdite di urina , consente all’80-90% dei pazienti opportunamente selezionati di riacquistare la continenza. “Lo sfintere artificiale Ams 800 è un dispositivo” , spiega Catanzaro , “ che attraverso il posizionamento di una cuffia gonfiabile intorno all´uretra collegata ad un sistema idraulico che può essere azionato dall´esterno , ripristina la normale funzionalità dello sfintere e la continenza - aprendo e chiudendo l´uretra sotto il controllo del paziente e cioè al momento di svuotare la vescica” . “Il trattamento, risultato della più avanzata tecnologia, - più di 100. 000 impianti nel mondo in 25 anni di continue innovazioni e modifiche ha dimostrato secondo numerosi studi con follow-up fino a 131 mesi (per un totale 2. 600 pazienti) sicurezza ed efficacia con un miglioramento della continenza superiore al 90%. Circa 200. 000 pazienti trattati in 56 Paesi del mondo nel corso del 2006” . Ipertrofia Prostatica Benigna - Pvp - photoselective vaporizazion of the prostate) vaporizzazione fotoselettiva della prostata Un problema vecchio quanto l’uomo , l’ingrossamento della prostata - ipertrofia prostatica benigna ( Ipb ) - è una malattia che riguarda circa il 75 – 80 % degli uomini italiani over 50, con una percentuale che cresce con l’aumentare dell’età. L’ipb è seconda per diagnosi effettuate ogni anno negli uomini del nostro Paese superata solo dall’ipertensione arteriosa. “Le ultime stime” ,dice il professor Lucio Miano, Professore Ordinario e Direttore Clinica Urologica Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università La Sapienza, Roma , “indicano un notevole incremento della patologia con l’aumentare dell’invecchiamento nella popolazione: dal 1998 al 2005 gli italiani di età superiore ai 75 anni sono passati da 10 milioni a circa 14 milioni ed entro il 2007 si prevede che l’Ipb colpirà oltre 26 milioni di Europei con più di 50 anni”. Un problema socio –sanitario di vastissime dimensioni che oltre agli elevati costi, sostenuti dal Ssn ( oltre 40 mila interventi chirurgici l’anno ) incide pesantemente sulla qualità di vita di chi ne è affetto “. “I sintomi associati” , aggiunge il professor Aldo Bono ,presidente della Società Italiana di Urologia e Primario Urologia, Ospedale di Varese “comprendono disturbi alle vie urinarie (dalla difficoltà a urinare , urgenza e frequenza anche notturna e nei casi più seri alla completa ritenzione) , disfunzioni sessuali con impotenza e problemi di eiaculazione”. Per affrontare e risolvere questa emergenza al maschile,è giunta recentemente in Italia un’innovativa tecnica laser made in Usa che, spiega il professor Andrea Tubaro, Professore Associato di Urologia Università La Sapienza Roma , “trasforma il tessuto malato in tante bollicine di vapore e risolve in un giorno l’ipertrofia prostatica benigna salvaguardando, rispetto gli interventi tradizionali, la potenza sessuale e la continenza urinaria. La Pvp (photoselective vaporizazion of the prostate) vaporizzazione fotoselettiva della prostata, messa a punto dal professor Reza S. Malek della prestigiosa Mayo Clinic di Rochester nel Minnesota e approvata dall’ Fda, sfrutta l’azione di un potente laser - Ktp - in grado di vaporizzare strati di tessuto prostatico di un millimetro di spessore, eliminando così l’ eccesso della ghiandola sviluppato intorno all’uretra (il condotto circondato nel suo tratto iniziale dalla prostata , che convoglia l’urina dalla vescica all’esterno compresso e il cui calibro è ridotto)” . La nuova tecnica laser Pvp, impiegata con successo su oltre 100 mila pazienti nel mondo, di cui circa 2. 000 in Italia, è già disponibile in 14 centri ospedalieri italiani a totale carico del Ssn . “Si effettua” , spiega Miano “per via endoscopica in day hospital con anestesia spinale a volte associata a una leggera sedazione): la fibra laser, introdotta dal pene nell’uretra attraverso un sottile cistoscopio, vaporizza millimetro per millimetro con estrema precisione l’area interessata senza alcun sanguinamento. La maggior parte dei pazienti torna a casa dopo alcune ore e riprende le normali attività nel giro di pochi giorni. Rispetto alla Turp (Trans Urethral Resection of Prostate)”, resezione endoscopica transuretrale della prostata , l’intervento chirurgico più impiegato negli ultimi 50 anni, recenti studi, effettuati dal professor Rs Malek presso la Mayo Clinic di Rochester per 5 anni su 94 pazienti trattati con laser Ktp , e un altro studio europeo svolto dall’università di Basilea dimostrano che la nuova tecnica consente di ottenere gli stessi risultati della resezione transuretrale ma con modestissimi rischi e complicanze intra e post operatorie , immediata e duratura risoluzioni dei sintomi e breve ricorso al catetere - solo qualche ora - che si applica sempre dopo il gli interventi chirurgici alle vie urinarie per facilitare lo svuotamento della vescica”. “Nella Turp”, ricorda Miano , “ la prostata malata viene asportata con un bisturi elettrico, frammento dopo frammento, attraverso uno speciale strumento endoscopico - resettore - inserito nell’ uretra. Sono presenti però disturbi post operatori come problemi erettivi nel 2-30% dei casi , eiaculazione retrograda (emissione di sperma "al contrario", e cioè verso la vescica anziché all´esterno) nel 70-80%. Infezione urinaria, nel 5-10%, significativo sanguinamento nel 13% , trasfusione nel 2-5%, incontinenza urinaria 1-5% . Con il laser Ktp si sono riscontrate complicanze solo nel 12% dei pazienti: disturbi minzionali di tipo irritativo di durata limitata nel 6% , ematuria tardiva nel 3%, stenosi del collo vescicale nel 2% , eiaculazione retrograda solo nel 26% dei casi”. “Nessun paziente, sessualmente attivo, prima del trattamento”, evidenzia il dottor Comeri , “ha sviluppato impotenza ,spesso riscontrata a seguito dei tradizionali interventi endoscopici e chirurgici perché la vaporizzazione millimetrica e selettiva dei tessuti non crea danni ai nervi deputati all’erezione che decorrono proprio a ridosso della prostata. Inoltre non è stato riscontrato alcun caso di incontinenza urinaria e soprattutto non si sono verificate recidive con la necessità di un secondo intervento a conferma che il laser Ktp offre una reale e definitiva soluzione per l’Ipb”: “Il ricorso al laser “, prosegue il professor Tubaro”, è già un’arma ben consolidata nella chirurgia della prostata ingrossata ma è anche un campo in perenne evoluzione, destinato a continue migliorie tecniche . Infatti quest’ultima tecnica usa un laser ad alta potenza, che semplifica l’intervento perché vaporizzando la prostata malata millimetro dopo millimetro non si deve ricorrere – come invece avviene con il laser ad olmio- alla frantumazione delle aree trattate per poterle estrarle dal canale uretrale con il rischio di. “La Pvp laser Ktp”, “per i suoi rischi ridotti è particolarmente indicata per pazienti cardiopatici in terapia con anticoagulanti orali che non sono più costretti a sospendere la terapia come si impone sempre per un intervento chirurgico , per quelli affetti da disordini emocoagulativi e per coloro con un elevato rischio anestesiologico”. “Altro notevole vantaggio della tecnica laser attualmente in uso In Italia in alcuni centri d’eccellenza,”, conclude il professor Miano, “è quello di abbattere, con la possibilità di effettuare il trattamento in day-surgery e cioè in un giorno, il costo della degenza media rispetto ai 3-5 giorni richiesti dagli interventi tradizionali - riduce le liste di attesa e i tempi di convalescenza , aspetti positivi da valutare in una analisi costo-beneficio per un suo impiego routinario”. Numero verde 02 40076201 Tumori: Alla Prostata Per 21Mila Italiani L´anno, Disponibile Nuovo Farmaco - E sbarcato da pochi mesi in Italia un nuovo farmaco contro il cancro alla prostata: il tumore più diffuso tra gli uomini della penisola, con 21mila nuovi casi e 7mila morti l’anno. Il prodotto, una nuova formulazione di leuprolide a rilascio modificato, appartiene alla famiglia degli Lhrh-analoghi, specifici farmaci che bloccano la secrezione del testosterone l’ormone responsabile della crescita del tumore quando questo viene diagnosticato già in fase avanzata ed è in operabile . E non si annuncia solo più efficace, spiega il professor Alessandro Tizzani, direttore di Clinica urologica I all’università di Torino- azienda ospedaliera Le Molinette , responsabile del Progetto Prostata Torino. La novità importante è che costa circa il 20% in meno rispetto agli analoghi già in commercio - precisano - permettendo così, oltre a un controllo ottimale della malattia, anche un notevole risparmio per il Ssn. Diagnosi precoce e le nuove terapie Lesioni a rischio di tumore alla prostata si riscontrano nel 30% dei concittadini ultra50enni - riferisce Alessandro Tizzani - e in un 10% di questi si sviluppa la malattia vera e propria. Negli anni la sopravvivenza dei malati a cinque anni è aumentata dal 55,5% del periodo 1985-1989 al 79,8% del 1995-1998, complici il diffondersi della diagnosi precoce e le nuove terapie. Il baluardo del trattamento resta la chirurgia, laparoscopica o sempre più spesso robotica, sottolinea Tizzani . Ma avanzano anche la radioterapia e la terapia a ultrasuoni; continua a evolvere la farmacologia, e ferve la ricerca sugli anticorpi monoclonali umanizzati - Tizzani - che possono essere utilizzati come traccianti o come farmaci. Dal punto di vista diagnostico, invece, si deve ancora realizzare il sogno di trovare un vero indicatore spia del cancro alla prostata - conclude Tizzani - perché il Psa è aspecifico: ci dice che la prostata non sta bene, ma non se ha il tumore o un’altra malattia. Il team torinese ha messo a punto l’analisi dei polimorfismi genetici: un test che si esegue attraverso un prelievo del sangue, ma che rappresenta una tecnica di indagine sulle famiglie a rischio e non un esame di routine . Infine, ci sono nuovi test ematici in grado di valutare la prognosi dei pazienti. ´Nuove diagnosi precoci. Fra le novità diagnostiche , l´analisi dei polimorfismi genetici per diagnosticare precocemente la malattia. ´´Si tratta di un esame genetico che, attraverso un prelievo di sangue, consentirà - spiega Tizzani - di individuare le persone ad alto rischio di ammalarsi´ ´. ´´In particolare - precisa l´urologo - stiamo studiando la presenza di due geni (Rnasel e Elac2), ´spia´ di alto rischio, nella popolazione piemontese. Abbiamo una sieroteca con 1. 300 campioni, di cui 400 gia´ sottoposti ad analisi genetica,. I primi risultati mostrano che la presenza dei due particolari polimorfismi in esame aumenta di una volta e mezzo il rischio di ammalarsi´´. Fra le novita´ anche un nuovo test ematico che permette di prevedere l´evoluzione della malattia che consiste nel dosaggio delle metalloproteasi, una famiglia di enzimi la cui presenza aumenta nei pazienti con neoplasia maligna. Novita´ anche dal punto di vista chirurgico ´´Alla tecnica tradizionale si affiancano strumenti che consentono di operare la prostata senza tagli, attraverso piccoli fori nell´addome e microtelecamere che guidano il bisturi – dice Tizzani – Un approccio che ha risolto gli svantaggi iniziali grazie alla chirurgia robotica e l´impiego di visori tridimensionali, ma anche di microstrumenti ´ad hoc´´´. Le ricerche hanno affinato anche la radioterapia: da quella standard si e´ passati alla radioterapia con modulazione di intensita´, ´´che permette di modulare meglio la dose per colpire solo il tessuto malato´´, prosegue l´esperto. La Image Guided Radiation Therapy, invece, prevede l´impianto di semi di oro posizionati, sotto guida ecografica, nella ghiandola prostatica, per ottimizzare la radioterapia. ´´Tra le metodiche ancora sperimentali - conclude Tizzani - anche la terapia a ultrasuoni che consente un´ablazione selettiva della ghiandola, grazie appunto ad ultrasuoni ad alta intensita´ focalizzati sulla parte malata´´. Vaccino Terapeutico Prostata ´Made In Italy´ Blocca-recidive Prostata Il vaccino torinese è stato messo a punto da Lina Matera nel Laboratorio di Immunologia dei tumori dell´ateneo cittadino, ricorda Tizzani a capo dello studio . ´´E´ destinato ai pazienti con tumori della prostata in progressione e resistenti alle terapie convenzionali´´, aggiunge l´esperto, in particolare a quelli ´´che sono stati curati, ma che in tre rilevazioni consecutive mostrano livelli di Psa (antigene ´spia´ di un problema prostatico aspecifico) in lento e costante aumento´´. Il siero ´´viene inoculato per via sottocutanea a più riprese (non meno di sei dosi), ed è totalmente sicuro, assolutamente tollerato´´ perché viene costruito partendo da materiale prelevato dallo stesso paziente. Questo tipo di vaccino, consiste nel prelevare dal paziente un particolare tipo di cellule immunitarie, nell´addestrarle a riconoscere e uccidere il tumore e nel reiniettarle nel paziente, per distruggere le cellule malate. .  
   
   
CELL THERAPEUTICS, INC. (CTI) RICHIEDE UNO SPECIAL PROTOCOL ASSESSMENT (SPA) PER LO STUDIO CLINICO PGT307 CON XYOTAX SUL TUMORE AL POLMONE NELLE DONNE  
 
 Seattle e Bresso, 21 marzo 2007 - Cell Therapeutics, Inc. Annuncia che richiederà oggi alla Food and Drug Administration (Fda) uno Special Protocol Assessment per il disegno di uno studio clinico di fase Iii con terapia combinata su donne con cancro al polmone in fase avanzata. Lo studio, noto come Pgt307, sarà focalizzato su donne con normali livelli di estrogeni, e valuterà l’efficacia di Xyotax (paclitaxel poliglumex), combinato con il carboplatino, rispetto a paclitaxel/carboplatino, nelle pazienti donne affette da tumore al polmone non-microcitoma (Nsclc) con performance status (Ps) pari a 0, 1 o 2. Lo studio prevede di arruolare 450 pazienti e l’analisi ad interim è pianificata per la prima metà del 2008. “Il razionale di questo studio è rappresentato dalla maggiore sopravvivenza che abbiamo notato nel gruppo di pazienti donne in pre-menopausa arruolate nel nostro studio Stellar 3, in cui la combinazione Xyotax/carboplatino ha prolungato del 34% la sopravvivenza mediana in questo gruppo rispetto al braccio di controllo” ha affermato James A. Bianco M. D. , Presidente e Ceo di Cti. “Dal momento che la terapia combinata rappresenta il trattamento standard di prima linea per pazienti affetti da tumore al polmone non-microcitoma (Nsclc) con performance status normale, questo studio clinico potrebbe essere indirizzato ad un maggior numero di pazienti donne affette da questo tumore con livelli di estrogeni normali, rispetto al nostro studio Pgt306 con Xyotax, somministrato come agente singolo a pazienti con performance status 2. Crediamo che Xyotax, sulla base dei risultati preclinici e clinici, potrà risultare vantaggioso per questa categoria di pazienti, trasformando un fattore di rischio negativo del cancro al polmone, gli estrogeni, in un fattore positivo in grado di migliorare la risposta terapeutica”. Laurie Fenton Ambrose, Presidente della Lung Cancer Alliance, ha aggiunto “Siamo molto soddisfatti di affrontare un nuovo studio clinico nelle donne affette da tumore al polmone. Ciò rappresenta esattamente il tipo di ricerca che ci permette non solo di comprendere meglio le differenze genetiche del cancro, ma di mettere a disposizione delle pazienti opzioni terapeutiche più efficaci”. La Lung Cancer Alliance è un’organizzazione nazionale no-profit dedita esclusivamente al supporto dei pazienti ed all’assistenza delle persone affette da tumore al polmone oppure a rischio per questa malattia. .  
   
   
MESTRUAZIONI ABBONDANTI, COLPITE 20 DONNE SU 100 I GINECOLOGI: ECCO IL SISTEMA PER VIVERE MEGLIO IL PROF. ARISI “ABBIAMO A DISPOSIZIONE UN’ARMA TERAPEUTICA CHE PERMETTE INTERVENTI CONSERVATIVI E MIRATI”. SI MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA, CALANO LE ISTERECTOMIE E I COSTI PER IL SSN  
 
Milano, 21 marzo 2007 - Il 20% delle donne che si rivolge al ginecologo presenta un qualche problema di flussi mestruali abbondanti; ma sono ancora la maggioranza quelle che lo considerano un fatto fisiologico e sopportano disagi talvolta pesanti. Per questo la Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ha deciso, per la prima volta in Italia, di redigere e diffondere Raccomandazioni a medici e specialisti per contrastare quella che da disturbo diventa la più diffusa patologia della mestruazione che riguarda una donna su 20 tra i 30 e i 49 anni. “Negli ultimi anni la ricerca ha messo a disposizione nuove possibilità terapeutiche, in particolare un sistema intrauterino a rilascio di farmaco, che hanno portato la comunità scientifica a riconsiderare i propri atteggiamenti verso il problema dei flussi mestruali abbondanti - spiega il prof. Emilio Arisi, direttore dell‘U. O. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale ‘S. Chiara’ di Trento e consigliere nazionale Sigo -. Si avverte uno stimolo culturale nuovo, una maggiore sensibilità a livello internazionale, che ha spinto anche altre società scientifiche nazionali, come quelle americana e inglese, a stendere linee guida. È un problema con importanti riflessi sulla qualità della vita della donna, forti disagi nella vita relazionale, lavorativa ed affettiva”. “Le perdite molto abbondanti sono un sintomo che può avere origini diverse. Spetta al ginecologo identificare la causa e scegliere, in accordo con la donna, l’intervento più adeguato” commenta il prof. Luigi Fedele, direttore della Ii Clinica ostetrica e ginecologica dell’Università degli Studi di Milano e coordinatore con Arisi del gruppo di lavoro che ha prodotto le Raccomandazioni. Se per risolvere problemi di tipo organico si ricorre generalmente ad interventi chirurgici, a volte radicali come l’isterectomia (asportazione dell’utero), negli altri casi si privilegia il trattamento conservativo. In particolare, da qualche anno si è reso disponibile un sistema intrauterino che i ginecologi considerano come prima scelta terapeutica nella maggior parte dei casi. Si tratta di un dispositivo che libera in maniera costante, per 5 anni, una piccola quantità di ormone, un progestinico (il levonorgestrel), che va ad agire direttamente sull’utero, risolvendo il problema dell’eccessiva perdita mestruale. Rispetto ad altre terapie l’azione locale garantisce maggiore efficacia e minori effetti collaterali. Da non sottovalutare che oltre a migliorare la problematica delle mestruazioni abbondanti, il sistema garantisce la sicurezza contraccettiva per tutta la sua durata d’uso. “È un sistema ben tollerato. Ho in cura pazienti che lo usano da oltre dieci anni – continua Fedele. Un altro aspetto importante da considerare è che questo sistema permette di recuperare completamente la capacità riproduttiva dopo la sua rimozione. Questa nuova opzione di trattamento assicura maggiore appropriatezza terapeutica e minori costi, dal punto di vista psicologico e sociale, ma anche economico. Il dr. Carlo Lazzaro, economista sanitario di Milano, ha condotto nel 2005 uno studio per valutare il possibile risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale derivante dall’utilizzo del sistema intrauterino a rilascio di ormone rispetto alle due possibili alternative chirurgiche più frequentemente praticate: isterectomia o ablazione endometriale. Il Ssn potrebbe risparmiare, secondo le stime più recenti, quasi 19 milioni di euro, una cifra superiore allo 0,15% dell’importo della spesa farmaceutica pubblica territoriale netta (dato a consuntivo 2005 fornito dal Ministero della Salute: 11,85 miliardi di euro)”. I flussi mestruali abbondanti possono portare a conseguenze cliniche notevoli, come l’anemia e causano poi una serie di altri disturbi fortemente invalidanti: “Ci sono donne che nei giorni della mestruazione non possono muoversi da casa, vedono compromessa la loro vita di relazione, sono costrette ad indossare assorbenti ingombranti ed imbarazzanti. – commenta il dr. Gian Pietro Gubbini, specialista in ostetricia e ginecologia -. Stanchezza, difficoltà di concentrazione, insonnia, mal di testa, nervosismo e disagio sono alcuni dei principali effetti delle mestruazioni abbondanti che compromettono la qualità della vita delle donne per tanti giorni al mese. Spesso le donne non sanno che esistono delle possibilità terapeutiche e non si rivolgono al proprio medico. Una maggiore consapevolezza della problematica da parte delle donne e una migliore interazione medico/paziente possono aiutare a scegliere la terapia più appropriata”. .  
   
   
INIZIA IL 26 MARZO LA SERIE DI CONFERENZE DIVULGATIVE “ MINI MED”: “IL TORMENTO DEL MAL DI SCHIENA, LE ALTERNATIVE MODERNE ALL’INTERVENTO CHIRURGICO”.  
 
Bolzano, 21 marzo 2007 - Il primo appuntamento di questa sessione primaverile avrà luogo lunedì 26 marzo, alle ore 20,00, presso la Casa della Cultura “Walther von der Vogelweide” di Bolzano e sarà incentrato sul tema “Il tormento del mal di schiena, le alternative moderne all’intervento chirurgico”. Il nuovo semestre primaverile del ciclo di conferenze divulgative su temi di attualità della medicina “Mini Med” avrà inizio lunedì 26 marzo e si compone di 5 conferenze che sino al 21 maggio, si terranno per tre volte a Bolzano e per una volta ciascuna a Merano e Bressanone. Dal maggio del 2002, quando venne avviata questa iniziativa, sono state organizzate 11 sessioni di Mini Med alle quali hanno preso parte oltre 16. 000 persone. L’iniziativa, ideale per avere informazioni di prima mano e dalle fonti più autorevoli, è promossa dall’Assessorato alla sanità della Provincia autonoma di Bolzano, ed è gratuita per tutti i cittadini. Grazie alla disponibilità dei relatori ad intervenire gratuitamente per informare la popolazione, e grazie al sostegno dell’Assessorato alla sanità, le conferenze del ciclo Mini Med sono gratuite, e non richiedono conoscenze mediche per essere seguite poiché i relatori usano un linguaggio divulgativo comprensibile per tutti. Per tutte le serate è disponibile la traduzione simultanea e, chi lo desidera, può richiedere un attestato di presenza. L’orario è sempre dalle 20. 00 alle 22. 00, ma l’accesso alla sala è aperto fin dalle 19. 00. Il primo appuntamento di questa sessione primaverile avrà quindi luogo lunedì 26 marzo, alle ore 20,00, presso la Casa della Cultura “Walther von der Vogelweide” di Bolzano e sarà incentrato sul tema “Il tormento del mal di schiena, le alternative moderne all’intervento chirurgico”. Nella nostra società moderna, una persona su tre soffre di dolori alla spina dorsale, le cosiddette “rachialgie“. Quasi sempre, la causa di questi disturbi è insita nell’evoluzione della specie umana. A parte i rari casi dei difetti congeniti, infatti, il mal di schiena deriva dalla nostra postura eretta e dal nostro modo sbagliato di caricare la colonna vertebrale. Se poi aggiungiamo la diffusione ormai capillare della sedentarietà e dello scarso esercizio fisico, non dobbiamo stupirci che il mal di schiena sia così frequente. Queste cattive abitudini, infatti, favoriscono delle posture sbagliate e delle contrazioni muscolari patologiche, e questa erosione lenta ma inesorabile della struttura vertebrale determina alla lunga una disfunzione della colonna, da cui trae origine il famigerato mal di schiena. Tuttavia, questo tormento che assilla una fetta così ampia dell’umanità, oggigiorno può essere alleviato o curato del tutto con un approccio terapeutico conservativo, ossia non chirurgico. In sostanza, il trattamento parte dalla consapevolezza che più dell’80% delle rachialgie si può attenuare o eliminare con interventi funzionali, come la correzione della statica vertebrale, il riequilibrio del carico muscolare e statico, la stabilizzazione e il rinforzo delle posizioni corrette. Per essere efficace, la terapia del mal di schiena va articolata in quattro fasi. Prima di tutto va eseguita una diagnosi scrupolosa, con un colloquio approfondito e una visita medica accurata. Poi si passa alla terapia “acuta” del dolore, che in quanto tale deve essere incisiva, ma di breve durata. Subito dopo va svolta la fisioterapia, concentrandosi su articolazioni, muscoli, nervi e tessuto connettivo. Infine, con l’aiuto di un istruttore, il paziente apprende a muoversi e a caricare la colonna in modo corretto, rinforzando la muscolatura nelle posizioni che ha imparato ad assumere, e restituendo così alla spina dorsale la sua piena funzionalità. È fondamentale, però, che in quest’approccio il paziente sia affidato ad un’équipe specialistica, composta di medico, fisioterapista e istruttore, e che si lavori in uno spirito di collaborazione costante e con uno scambio continuo d’informazioni fra tutte le figure coinvolte. I relatori della prima serata del ciclo primaverile "Mini Med" saranno il dott. Andreas Lotz, di Innsbruck, e il dott. Peter Zelger, primario del servizio di riabilitazione fisica dell’ospedale di Bolzano. L’inizio è fissato per le 20. 00 al Palazzo della cultura di Via Sciliar 1 a Bolzano, ma l’accesso alla sala è possibile già dalle 19. 00. Per maggiori infromazion sugli appuntamenti del ciclo divulgativo Mini Med ci si può rivolgere all’Ufficio igiene e salute pubblica, Corso Libertà 23, Bolzano, tel. 0471411740, fax 0471411759, E-mail igiene@provincia. Bz. It, o consultare il sito internet www. Minimed. It. .  
   
   
GIUNTA REGIONALE APPROVA IL PROGETTO DEFINITIVO DELLA NUOVA PIASTRA TECNOLOGICA DELL’OSPEDALE DI ROVIGO  
 
Venezia, 21 marzo 2007 - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alle politiche sanitarie Flavio Tosi, ha approvato il progetto esecutivo della nuova Piastra tecnologica dell’Ospedale di Rovigo dell’Ulss n. 18. “Il progetto esecutivo – spiega Tosi – prevede un costo complessivo di 24 milioni 200mila euro e la Giunta veneta prevede di finanziarlo con 12 milioni di euro del Fondo Sanitario Regionale, 5 dei quali saranno erogati nel 2007, mentre gli altri 7 milioni di euro saranno erogati nei prossimi anni: 3 milioni di euro nel 2008, 2 milioni nel 2009 e 2 milioni successivamente”. .  
   
   
GIUNTA REGIONALE APPROVA AVVIO PROCEDURE PER POLO OSPEDALIERO UNICO ULSS N. 17  
 
Venezia, 21 marzo 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche sanitarie Flavio Tosi, ha autorizzato l’Azienda Ulss n. 17 di Este ad avviare le procedure per la realizzazione del Polo Ospedaliero Unico per acuti. “Il costo previsto del nuovo Polo Ospedaliero Unico – spiega Tosi – è di circa 120 milioni di euro e la Regione ha già stanziato 2 milioni 542 mila euro per la realizzazione delle fasi di progettazione e di acquisizione delle aree, mentre circa altri 6 milioni di euro per le procedure iniziali saranno erogati nei successivi esercizi finanziari” .  
   
   
GIUNTA REGIONALE APPROVA “CITTADELLA SANITARIA” DELL’ULSS N. 9 DI TREVISO E LA FINANZIA CON 20 MILIONI DI EURO  
 
Venezia, 21 marzo 2007 - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alle politiche sanitarie Flavio Tosi, ha approvato il progetto della nuova “Cittadella Sanitaria” per l’Ospedale Ca’ Foncello dell’Azienda Ulss n. 9 di Treviso. “L’ulss n. 9 – spiega Tosi – ha presentato un’ipotesi progettuale di riordino dell’Ospedale di Treviso denominata “La Cittadella sanitaria” che pianifica l’attuazione di una globale razionalizzazione ed accorpamento del presidio Ospedaliero Cà Foncello riunendo tutte le funzioni dell’Azienda (ospedaliere, distrettuali e di formazione) in un unico punto della città. Il programma prevede la riunificazione delle attività aziendali decentrate dell’Ulss trevigiana (attualmente sono 8 i punti esterni all’ospedale che erogano servi sanitari e amministrativi); la riorganizzazione del Complesso Ospedaliero; la riunificazione delle aree tecnologiche e la realizzazione di un’area di formazione e di ricettività esterna”. L’ipotesi coinvolge tutte la proprietà dell’ospedale con una zonizzazione che vede la riunificazione delle attività distrettuali nell’attuale area della lungodegenza; la realizzazione di un nuovo volume ospedaliero sul lato est di Cà Foncello per ospitare le funzioni chirurgiche e una riorganizzazione radicale dell’esistente con l’individuazione del Dipartimento Materno Infantile e dell’area riabilitativa; la realizzazione del sistema tecnologico unico, per altro già iniziato con la costruzione della lavanderia, nel alto est dell’area di Cà Foncello; la realizzazione di un “campus” di formazione nella proprietà posta a est, lungo il Sile. Il programma, la cui realizzazione completa verrà a costare circa 196 milioni di euro, con il provvedimento odierno viene inserito nell’elenco del piano decennale delle opere strategiche della sanità veneta e potrà avere una realizzazione modulare: la Regione attribuirà all’Azienda Ulss n. 9 il finanziamento di 20 milioni di euro con le risorse del Fondo Sanitario Regionale così ripartito: 3 milioni di euro per l’esercizio 2007, 3 milioni per l’esercizio 2008 e 3 milioni per l’esercizio 2009; la rimanente quota di 11 milioni di euro verrà erogata nel triennio 2010/2012. .  
   
   
THEINER SULLA GIORNATA MONDIALE DELLA SINDROME DI DOWN  
 
Bolzano, 21 marzo 2007 - "In Alto Adige possiamo registrare un attività di ben 35 anni, accompagnata da significativi risultati, nell´assistenza e nell´integrazione di persone con sindrome di down", afferma l´assessore provinciale alla Sanità e alle politiche sociali Richard Theiner in occasione della Giornata internazionale della sindrome di Down, che si celebra domani (21 marzo). "Allo stesso tempo siamo chiamati a riflettere sull´importanza di integrare pienamente nella società le persone con questa sindrome. " I servizi presenti in Alto Adige nel settore sociale e sanitario accompagnano le persone con sindrome di Down attraverso una serie di offerte sociali e terapeutiche. I bambini vengono seguiti con l´obiettivo di sostenere in modo ottimale e potenziare le loro capacità, per gli adulti vengono garantite le opportunità abitative e di assistenza diurna, misure di accompagnamento e sostegno per l´integrazione lavorativa oltre a diverse forme di contributo finanziario. "Il traguardo vuole essere la loro piena condivisione alla vita della società", sottolinea l´assessore Theiner. Molte persone con sindrome di Down raggiungono notevoli successi, a seconda degli interessi individuali, ad esempio nei settori della musica, del teatro o della pittura. Anche nell´ambito delle prestazioni sportive molti sono attivi e conseguono risultati significativi. Malgrado ciò, ancora oggi si registrano pregiudizi e reazioni di marginalizzazione nei confronti delle persone colpite dalla sindrome. "La piena integrazione sociale e l´accettanza senza riserve di persone con sindrome di Down resta la linea guida che la Provincia intende seguire nella sua politica sociale, con l´aiuto dei nostri servizi, delle associazioni, dei genitori e non da ultimo degli stessi interessati", conclude l´assessore Theiner in occasione della Giornata mondiale del 21 marzo. .  
   
   
ACCORDO REGIONALE SPECIALISTI AMBULATORIALI ED ALTRE PROFESSIONALITA’ SANITARIE  
 
Aosta, 21 marzo 2007 – L’assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali informa che a partire dal mese di marzo è entrato in vigore il nuovo Accordo regionale degli Specialisti ambulatoriali ed altre professionalità sanitarie che operano nella nostra regione, siglato in data 29 gennaio 2007 dall’assessore Antonio Fosson, dal direttore sanitario dell’Azienda Usl Clemente Ponzetti e dalle Organizzazioni sindacali di categoria. Sono 19 gli specialisti di diverse discipline – fra le quali la ginecologia, l’oculistica, l’odontostomatologia, la pediatria, la neuropsichiatria – impegnati nei vari consultori e poliambulatori regionali, e, per la prima volta, vengono coinvolte anche altre professionalità, in particolare i biologi convenzionati che operano all’interno delle strutture di laboratorio. “L’accordo siglato – sottolinea l’assessore Fosson – rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto al disegno complessivo di potenziamento dei servizi territoriali previsto anche dal Piano regionale per la Salute ed il Benessere sociale 2006-2008. Gli specialisti rientrano a pieno titolo nell’organizzazione distrettuale di prime cure; in altri termini, questo accordo individua obiettivi e strumenti per la partecipazione sia all’attività delle équipes territoriali presenti nei vari distretti, sia all’attività organizzativa (presenza nei comitati, nelle commissioni aziendali, ecc. ). ” Altro punto qualificante riguarda l’obbligo dell’informatizzazione al fine di una puntuale integrazione sia con i medici di famiglia che con i pediatri di libera scelta e con l’Azienda Usl. Anche gli specialisti potranno utilizzare l’attuale sistema informatico aziendale non solo per quanto riguarda l’informatizzazione della scheda sanitaria individuale, ma anche per un puntuale flusso informativo secondo regole che saranno definite con l’Azienda stessa. La formazione continua dei medici specialisti ambulatoriali trova una precisa collocazione in questi accordi con la definizione dei criteri utili per il raggiungimento dei crediti formativi e la partecipazione ad iniziative di aggiornamento sia in Valle che fuori regione. “Le risorse finanziarie saranno destinate – conclude Antonio Fosson – per il raggiungimento di ulteriori obiettivi strategici quali lo sviluppo delle attività di prevenzione, il contenimento delle liste di attesa, la continuità delle cure primarie. Sarà compito dell’Azienda Usl concordare le modalità applicative per il loro conseguimento. ” .  
   
   
CONCLUSO IL CORSO DI FORMAZIONE PER COORDINATORI DELLA SANITÀ  
 
Bolzano, 21 marzo 2007 - Con i diplomi ai partecipanti, consegnati dall´assessore provinciale alla Sanità Richard Theiner, si è concluso il 20 marzo a Bolzano il corso di formazione manageriale per coordinatori del territorio e dell´ospedale. La Scuola di Direzione Aziendale (Sda) dell’Università Bocconi di Milano ha coordinato il corso triennale di formazione manageriale nel settore sanitario. L´assessore Theiner ha consegnato oggi (20 marzo) a Bolzano i diplomi ai 27 partecipanti a quello che durante la cerimonia ha definito "un percorso iniziato ormai da una decina di anni, a livello locale e nazionale, che ha apportato molti cambiamenti nell’ambito della professione infermieristica. " Anche per questa ragione la Provincia ha puntato in maniera più approfondita sulla formazione e l´agiornamento del personale, colmando una lacuna nella legislazione statale. Soltanto l´anno scorso il legislatore a Roma si è attivato con la definizione di un Master quale presupposto vincolante per occupare la qualifica di coordinatore. "I dettagli a riguardo vanno ancora chiariti, ma ci impegneremo per una soluzione adeguata - ha detto Theiner ai partecipanti al corso - e nel frattempo si cercherà di riconoscere come crediti formativi i corsi finora offerti. " .  
   
   
"ENTRO 18 MESI FINIREMO LAVORI TUNNEL UMBERTO I"  
 
Roma, 21 marzo 2007 - “Entro diciotto mesi finiremo i lavori nei tunnel del Policlinico Umberto I di Roma”. Ad annunciarlo è il Presidente Piero Marrazzo che oggi ha voluto fare un sopraluogo per monitorare l’andamento dei lavori straordinari di messa in sicurezza delle gallerie ipogee del nosocomio. Il Presidente Marrazzo ha sottolineato questo punto perché “i progetti potevano essere esecutivi dal momento che i fondi erano disponibili già dal 1983”, ha detto il Presidente, dicendosi indignato per questo grave ritardo. “Quello che non è stato fatto in 24 anni - ha proseguito - noi lo faremo in un anno e mezzo circa”. Indicando i tubi e i cavi che corrono lungo i tunnel, Marrazzo ha aggiunto: "Quello che vedete oggi non lo vedrete più nel giugno 2008. Non troverete più cunicoli della vergogna, inaccettabili per la dignità del malato”. Al termine del sopraluogo il Presidente, accompagnato dall’assessore alla Sanità Augusto Battaglia e dal direttore generale dell’Umberto I, Ubaldo Montaguti, ha spiegato: “La gestione ufficiale dei lavori verrà invece assegnata tramite una gara che sarà bandita nei giorni intorno a Pasqua. E per velocizzare i tempi ho messo a disposizione della direzione generale del Policlinico il direttore regionale della Protezione Civile Maurizio Pucci”. Per la ristrutturazione complessiva dei tunnel la Regione Lazio ha messo a disposizione un finanziamento pari circa a 20 milioni di euro. “Per quanto riguardai lavori nel tratto delle gallerie dove attualmentesono in corso i lavori e cioè tutto il tratto periferico tra le cliniche pediatrica, Iii chirurgia e il Iv padiglione – ha detto il direttore generale dell’Umberto I Ubaldo Montaguti - speriamo di completare i lavori entro il mese di maggio. I lavori per la ristrutturazione totale dei tunnelinvece partiranno entro luglio, dopo l’espletamento della gara”. .  
   
   
CELL THERAPEUTICS, INC. (CTI) ANNUNCIA I RISULTATI FINANZIARI DEL QUARTO TRIMESTRE E DELL’ESERCIZIO 2006  
 
 Seattle e Bresso, 21 marzo 2007 - Cell Therapeutics, Inc. (Cti) ha presentato i risultati finanziari del quarto trimestre e dell’esercizio al 31 dicembre 2006. I ricavi totali del quarto trimestre ammontano a 20 mila dollari rispetto ad 1,2 milioni di dollari del quarto trimestre 2005. Cti ha riportato una perdita netta per il trimestre di 35,6 milioni di dollari (0,25 dollari per azione), inclusi 10,5 milioni di dollari relativi ad un accordo di transazione raggiunto con la Procura degli Stati Uniti (Usao). Tale perdita è paragonata ad una perdita netta di 18,7 milioni di dollari (0,27 dollari per azione) nello stesso periodo del 2005, che includeva una plusvalenza di 40,7 milioni di dollari nel trimestre dovuti alla cessione di Trisenox ed un costo di 23,6 milioni di dollari per la conversione di 38,4 milioni di dollari di obbligazioni della Società senior convertibili al 4% e 5,75%. I ricavi totali dell’esercizio al 31 Dicembre 2006 ammontano a 80 mila dollari rispetto ai 16,1 milioni di dollari del 2005. Nell’anno, Cti ha riportato una perdita complessiva di 135,8 milioni di dollari (1,21 dollari per azione), inclusi 11,4 milioni di dollari di spese relative ad accordi transattivi. La perdita è comparata ad una perdita netta di 102,5 milioni di dollari (1,59 dollari per azione) nel 2005, che includevano una plusvalenza di 71,2 milioni di dollari, realizzata nell’anno e dovuta alla cessione di Trisenox, e costi pari a 23,6 milioni di dollari per la conversione di obbligazioni. I ricavi relativi all’esercizio al 31 dicembre 2006 sono stati inferiori rispetto allo stesso periodo del 2005 a causa della cessione di Trisenox a Cephalon, avvenuta nel mese di luglio 2005. La Società ha chiuso l’esercizio con circa 54,4 milioni di dollari in disponibilità liquide, investimenti a breve ed interessi da ricevere. Nel mese di febbraio 2007 la Società ha concluso un’offerta di azioni privilegiate convertibili e warrant, con un ricavo lordo di circa 20 milioni di dollari. “Non è facile, per una società biofarmaceutica, superare le delusioni di una fase Iii, e risulta necessario reinventare la Società, la sua strategia ed i suoi mezzi di finanziamento. Abbiamo fatto molta strada da marzo 2005 e stiamo riposizionando la Società per raggiungere le potenziali milestones di prodotto e valutare diverse opportunità di acquisizione di nuovi prodotti che ci permetterebbero di rientrare nel mercato onco-ematologico” ha dichiarato James A. Bianco, M. D. , Presidente ed Amministratore Delegato di Cti. .  
   
   
"CONTAMINAZIONI MUSICALI - NEUROTOUR 2007" CONTINUA LA GRANDE RASSEGNA DI EVENTI MUSICALI ORGANIZZATA DA JOY&JOY EVENTI A FAVORE DI NEUROTHON ONLUS ASSOCIAZIONE PER LA RICERCA SULLE MALATTIE NEURODEGENERATIVE  
 
 Montegrotto Terme (Pd), 21 marzo 2007 – Continuano le tappe di “Contaminazioni Musicali – Neurotour 2007”, la rassegna di concerti nata dalla collaborazione tra Joy&joy – Eventi e l’Associazione Neurothon, grazie ad un progetto musicale ideato e organizzato da Pietro Ferro per sostenere le attività di raccolta fondi della Onlus. Il 23 marzo 2007, alle ore 21. 00 nel Palazzo del Turismo di Montegrotto Terme, il Vincenzo Zitello Trio si esibirà nello spettacolo intitolato “Aforismi d’arpa”. Vincenzo Zitello compositore e concertista, primo pioniere dell’arpa celtica in Italia, ha studiato musica con una formazione di tipo classico, che ha ampliato, attraverso un articolato percorso portandolo ad approfondire diversi linguaggi musicali, dalla composizione allo studio della cultura celtica, Indiana, sperimentale e classica, attraverso uno stile personale ed innovativo dove la tecnica e la composizione sono il segno distintivo che ha accompagnato costantemente le sue originali creazioni. Insieme a Franco Parravicini e Federico Sanesi, il trio porterà in scena un’originale fusione di tutte le armonie, le melodie e i ritmi. Dal punto di vista compositivo, la musica di Vincenzo Zitello segue un preciso orientamento di ricerca che mira ad esaltare le insospettabili potenzialità che dimorano tra le corde dell’arpa celtica, uno degli strumenti più antichi d’Europa. Il concerto “Aforismi d’Arpa”, attraverso un percorso dotato di rigorosa autonomia e di matura sintesi espressiva, si dipana coinvolgente, in un crescendo fatto di lirismi, evocazioni mistiche, allusioni, ritmi, variazioni e virtuosismi che invariabilmente rapiscono ed incantano ogni ascoltatore. Parte del ricavato dalla vendita dei biglietti dello spettacolo sarà devoluto all’Associazione Neurothon e servirà a finanziare il progetto “L’officina del Cervellotm”, condotto dal Prof. Angelo Vescovi e che ha l’obiettivo di arrivare alla sperimentazione clinica sull’essere umano per la cura delle malattie neurodegenerative, partendo dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica. “Ho ideato e organizzato ‘ Contaminazioni Musicali - Neurotour 2007’ perché credo nella vita. – commenta Pietro Ferro, titolare dell’Agenzia Joy&joy Eventi – Io e la mia agenzia abbiamo deciso di sposare la causa di Neurothon - associazione nazionale per la ricerca sulle malattie neurodegenerative - perché abbiamo fiducia nell’uomo e crediamo sia in grado di fare un piccolo gesto, in questo caso assistere ad un Concerto solidale, per aiutare la speranza di molti”. “La musica è importante per il cervello – commenta Mariacristina Lani, Segretario Generale di Neurothon – e la nostra Associazione si occupa di promuovere tutte quelle attività che permettono al cervello di attivarsi e che ne favoriscono la guarigione. Grazie a “Contaminazioni Musicali” sarà possibile fare un passo avanti e avvicinarci sempre più velocemente a quella che oggi è una speranza per molti – la cura delle malattia neurodegenerative – una speranza che vogliamo con tutte le nostre forze, diventi realtà. ” La prossima tappa del “Neurotour 2007” vedrà come protagonista Giovanni Baglioni – figlio del noto cantautore romano – che regalerà al pubblico, venerdì 13 aprile sul palco del palazzo del Turismo di Montegrotto Terme - uno straordinario concerto di chitarre acustiche intitolato “Contemporaneo”. Maggiori informazioni sul calendario di concerti “Contaminazioni Musicali – Neurotour 2007”, sulle prevendite e sugli abbonamenti alla Rassegna musicale su www. Joyandjoy. It .  
   
   
PERCHÉ NON ESISTE UN’IKEA ITALIANA? DESIGN SHOPPING, NUOVI MODELLI A CONFRONTO  
 
Milano, 21 marzo 2007 – nuovo appuntamento con “I Giovedì del Design” dedicato al tema del retail: noti protagonisti dell’imprenditoria del design e della grande distribuzione si confrontano sulle dinamiche distributive in relazione alle proprie dimensioni e alla tipologia del prodotto. Il Made in Italy è da tempo sotto i riflettori come modello vincente di imprenditorialità e di comunicazione, ma allo stesso tempo carente sotto altri punti di vista. Questo incontro è un’occasione per affrontare tale tematica con il contributo di voci autorevoli che, portando il proprio punto di vista e la propria esperienza personale, racconteranno gli aspetti della vendita e della valorizzazione del prodotto-brand, chi on-line, chi con una rete di showroom monomarca o flagshipstore, chi tramite la grande distribuzione, in Italia e all’estero. A partire dagli obiettivi comuni che li vedono entrambi attenti allo sviluppo della cultura del progetto, con “I Giovedì Adi” Design Library e Adi promuovono ed organizzano incontri – in forma di conversazione e dibattito – dedicati ad argomenti e problematiche delle imprese del design: dalla tutela della proprietà intellettuale alla conservazione del design e della propria cultura, dal ruolo delle nuove generazioni all’intervento della finanza nelle dinamiche aziendali. Intervengono al dibattito: Claudio Luti – presidente Kartell spa; Riccardo Sarfatti – presidente Luceplan; Roberto Monti – amministratore delegato Ikea Italia; Federico Marchetti – fondatore e amministratore delegato Yoox; Moderatore Alberto Bassi – direttore editoriale design-italia. Giovedì 22 marzo ore 21. 00 c/o Design Library, Via Savona 11 – Milano. .  
   
   
HI - TECH CNR PER I BENI CULTURALI SALONE DELL’ARTE DEL RESTAURO FERRARA DAL 22 AL 25 MARZO 2007  
 
 Roma, 21 marzo 2007 - Raggi laser, risonanza magnetica, nuovi materiali, tecnologie per il monitoraggio e l’analisi non distruttiva, strumentazioni per restauri e ricostruzioni virtuali. E’ il ricco bagaglio hi-tech con cui il Dipartimento Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche approda al Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali, che si terrà a Ferrara dal 22 al 25 marzo 2007. Nate nei laboratori dall’incontro di numerosi ambiti disciplinari, le strumentazioni e metodologie del Cnr sono tutte votate alla scarsa invasività e all’indagine in situ per ‘curare’ e riportare alla bellezza originaria i monumenti. “Il Dipartimento del Cnr, che ha iniziato ad essere operativo dal 2006” spiega il direttore Maria Mautone “si pone come l’unico in Italia che, al di là del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, possa vantare al suo interno un ventaglio tanto ampio di saperi e tecnologie in tema di patrimonio storico artistico. Il Dipartimento vuol essere un’interfaccia tra le componenti della ricerca umanistico-scientifica-tecnologica e i soggetti pubblici e privati che operano nel settore, per attuare una sinergia e una integrazione di competenze finalizzata alla salvaguardia e alla valorizzazione dei beni culturali. Con questo evento intendiamo aprire uno spazio interattivo che veda i visitatori del Salone come protagonisti di un confronto con i ricercatori del Cnr attraverso lavori scientifici relativi a tre aree tematiche: diagnostica e nuove metodiche di indagine; sperimentazioni conservative e interventi di restauro; tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. Nel campo della diagnostica, una delle ultime novità è Susi, un sensore di umidità e salinità nato presso l’Istituto di fisica applicata ‘Nello Carrara’ (Ifac) di Firenze, che sfruttando una tecnica basata sulle microonde, permette di misurare il livello di umidità negli intonaci fino a due centimetri. Dagli stessi laboratori fiorentini arriva anche uno strumento che, utilizzando la radiazione elettromagnetica, effettua la scansione ad alta risoluzione su opere pittoriche per identificare la costituzione dei materiali compositivi e per scoprire disegni preparatori e pentimenti d’autore. Con lo spettrometro Xrf portatile, progettato e assemblato presso l’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc), grazie alla fluorescenza X, si può conoscere direttamente la composizione elementare dei metalli, come nel caso del Pugile del Museo Nazionale Romano, dei Bronzi di Porticello del Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria e delle monete del Tesoro di Misurata in Libia. Prove non-distruttive sono state effettuate anche sul Teatro romano di Aosta con il metodo Gpr (Ground Penetrating Radar) e sulla Torre dei Capocci di Roma, mentre rilievi scanner laser eseguiti dall’Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam) hanno permesso di ricostruire le modalità di assemblaggio del rosone della romanica cattedrale di Troia per avviarne il restauro. Se ci si sposta a Pisa, le tecnologie laser scanner 3D hanno riprodotto virtualmente la Cattedrale, ricostruita per superfici, grazie a circa 390 milioni di triangoli. Gli studi diagnostici del Cnr non tralasciano i meccanismi che interessano l’interazione tra l’ambiente, in particolare il clima, e il patrimonio culturale, per il controllo dei quali è stato realizzato dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) il ‘Dew Point Sensor’ contro i fenomeni di condensa che interessano, ad esempio, i monumenti megalitici di Malta e le vetrate delle cattedrali gotiche. L’ambito delle sperimentazioni conservative e degli interventi di restauro vede tra i protagonisti la Pala del Romanino, presso i Musei civici di Padova, la vetrata di Duccio nell’ Abside del Duomo di Siena, con indagini chimico analitiche, rispettivamente sui colori e il vetro, ad opera dell’Istituto di chimica inorganica delle superfici (Icis), e il Bedestan, antica chiesa gotica, il cui recupero affidato all’Itabc si lega alla valorizzazione e riqualificazione di un’area storicamente stratificata nel centro di Nicosia a Cipro. Lo studio di nuove malte ‘reversibili’ per il restauro dei mosaici e della coesione dei materiali lapidei è indirizzato a una conservazione preventiva che si ottiene anche attraverso una buona manutenzione. Non esclusa l’analisi del rischio di vulnerabilità dei centri storici, grazie ad una metodologia presentata dall’Istituto per le tecnologie della costruzione che si basa sullo sviluppo di un sistema integrato in ambiente Gis in grado di costruire gli scenari di danno in ambiente urbano. Infine, l´incontro tra beni culturali e intelligenza artificiale per la documentazione e la fruizione si realizza, ad esempio, nella ricostruzione del Ninfeo dei Tritoni a Hierapolis, nel paesaggio archeologico dell’antica via Flaminia, per arrivare ai sistemi Siinda (Istituto per le applicazioni del calcolo) e Arkis (Itabc) capaci di supportare l’esperto nell’analisi del degrado di un monumento e di monitorare lo stato di conservazione del bene. Una ‘iniezione’ di information technology servirà a ‘rivitalizzare’ anche il sistema delle antiche torri costiere della Sardegna, manufatti che grazie al progetto messo a punto dall’Istituto di storia dell’Europa mediterranea (Isem) diverranno presidi di informazione telematica e formeranno un network per la conoscenza del territorio. Quanto alla comunicazione e alla diffusione dei risultati delle ricerche, il sistema dei portali connessi a Eachmed consente a diverse tipologie di utenti di mettere in rete e condividere i propri prodotti. .  
   
   
BRERA MAI VISTA N. 20 GIOVANNI CONTARINI. UN PITTORE ARISTOCRATICO SULLE ORME DI TIZIANO MILANO, PINACOTECA DI BRERA, 29 MARZO – 10 SETTEMBRE 2007  
 
 Milano, 21 marzo 2007 - La ventesima edizione di Brera mai vista presenta al pubblico della Pinacoteca il San Gerolamo penitente di Giovanni Contarini (Venezia, 1549 – ante 1604), dopo il restauro effettuato e generosamente offerto da Barbara Ferriani. Nato in una famiglia agiata e dedicatosi agli studi letterari, divenendo notaio, il Contarini, sedotto dall’arte di Tiziano, scelse la pittura per vocazione. Tardomanierista non indistinto, produsse ritratti, racconti biblici e favole mitologiche, che gli valsero notevole popolarità, tanto da essere accolto come pittore alla corte di Rodolfo Ii a Praga e dell’Arciduca Ferdinando Ii a Innsbruck; nominato cavaliere, tornò a Venezia prima della metà degli anni novanta del Cinquecento; dipinse molti quadri da cavalletto (quasi del tutto perduti) per amici intellettuali e ricchi mercanti ed esibì il suo stile dai colori preziosi su grandi pale per chiese della città e su teleri celebrativi in palazzo Ducale. Nel San Gerolamo penitente della Pinacoteca di Brera il Contarini ottiene effetti di grande naturalezza, grazie all’impiego di una luce morbida, che percorre il corpo del vecchio in preghiera, indugia sul bel ritratto, penetra con toni profondi la veste e trascorre in un cielo tormentato, tutto tizianesco. Il dipinto pervenne alla Pinacoteca di Brera nel 1811, sottratto all’altare maggiore della chiesa di San Girolamo di Serravalle presso Treviso, a seguito della soppressione del convento di monache benedettine. Come è emerso dalle ricerche compiute da Annalisa Bristot, autrice del catalogo-dossier e da tempo studiosa dell’artista, la commissione dovette avvenire intorno al 1576, anno di intitolazione al santo e consacrazione dell’altare che la conteneva. Il dipinto braidense rappresenterebbe dunque la prima opera conosciuta di Giovanni Contarini, pittore ancora per molti versi misterioso a ragione delle lacune documentarie riguardanti la vita e la produzione pittorica, che conta un unico dipinto datato: La comunione degli Apostoli di Dignano d’Istria del 1598. Se il prepotente influsso tizianesco degli anni giovanili, avvertibile nelle due tele della Pinacoteca Querini Stampalia con il Sacrificio d’Isacco e Davide che suona la cetra, rimane una costante di tutta la sua produzione, le esperienze successive lo porteranno a conoscere l’arte elegante dei Salviati, come dimostra il Cristo portato al sepolcro nella chiesa veneziana di San Nicolò dei Tolentini e soprattutto il luminismo acceso del Tintoretto. Il periodo più documentato della sua opera pittorica, che coincide con l’ultimo decennio del Cinquecento, è caratterizzato infatti da modi eclettici, vicini a quelli di Palma il Giovane, evidenti nella Cacciata degli Ariani dei Frari, nel Ritratto del doge Marino Grimani e nella fastosa Battaglia di Verona, entrambe nella Sala delle Quattro Porte di Palazzo Ducale. Il suo capolavoro, la Nascita della Vergine, si conserva a Venezia nella chiesa dei Santi Apostoli e segna il raggiungimento di un linguaggio maturo, dove i prestiti si compongono in una felice vena espressiva. I diciassette scomparti nel soffitto di San Francesco di Paola a Venezia, l’impresa più impegnativa e celebrata dell’artista, eseguiti ormai nei primi anni del Xvii secolo, preannunciano i modi stanchi dell’attività estrema. Il restauro del San Gerolamo braidense, illustrato nel catalogo da Barbara Ferriani, è dunque occasione per mettere a fuoco questa elusiva e interessante figura del tardo Manierismo veneziano. La mostra è stata realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo. .  
   
   
CÈZANNE? IO ME LO MANGIO  
 
 Firenze, 21 marzo 2007 - Il panino alla Cézanne adesso esiste. Si ispira alla mostra di Palazzo Strozzi e se l’idea è tutta di Alessandro Frassica, giovane, colto, nonché dinamico gestore in via dei Georgofili di un Gourmet Shop d’autore battezzato Ino, il risultato è frutto di un’autentica consultazione popolare, grazie alla magia del web e alla passione di molti per la buona tavola, che celebra così la bella cézannemania di questi giorni. Frassica, in realtà, non è il solo ad aver cercato nel maestro di Aix ispirazioni culinarie. Anche al Wine Bar Frescobaldi di via dei Magazzini, Duccio Magni ha arricchito il menù con un salmone alla Cézanne che merita di essere visto da vicino. E nel ristorante Convivium di Borgo S. Spirito, il capo chef Paolo Biancalani ha addirittura consultato uno storico dell’arte, per ricordare Cézanne con una serie di ricette mediterranee su misura, che onorano il gran successo della mostra. Racconteremo senz’altro nei dettagli anche queste due pittoriche avventure tra pentole e fornelli. Ma l’exploit del panino nel nome di Cézanne ha diritto di assoluta precedenza, perché se non s’era mai vista un’esposizione d’arte ispirare un così fitto ricettario, mai, soprattutto, s’era saputo di un sandwich costruito e plebiscitato a furor di popolo, tanto più in omaggio a uno scorbutico pittore. “Se il cibo è cultura”, spiega Frassica, “perfino un panino, nel suo piccolo, può aspirare a essere opera d´arte”. Questa intuizione, che a qualcuno farà forse storcere la bocca, ha comunque dato il via all’operazione, oggi tutta documentata sul Blog della maison (www. Ino-firenze. Com): dalla proposta originaria al contributo entusiasta dei lettori, dal contagio di numerosissimi altri blog alla valanga di lettere e commenti, per posta elettronica e ordinaria, alla quale non si sono sottratte neppure note firme della letteratura gastronomica, com’é appunto Leonardo Romanelli. Poi il voto. Ed ecco la ricetta vincitrice, ovvero il solo e unico Panino alla Cézanne democraticamente eletto, concentrato di sapere e sapori mediterranei italo-francesi: ovviamente obbligatoria la francesissima baguette (ma va bene anche la frusta fiorentina) sezionata in longitudine; poi tapenade (o patè di olive pestato con pesce azzurro) spalmato sui entrambi i lati, formaggio di capra fresco e, per finire, pomodoro a fette sottili da aromatizzare con olio alle erbe di Provenza. Un trionfo epocale dell’italica semplicità da annaffiare a colpi di Rosé o con un buon Lambrusco fresco. “Trionfo vero”, dice Frassica, “anche perché ne vendiamo tanti”. Costo: 6 euro più il vino. Alla salute di monsieur Cézanne. E veniamo agli altri menù accennati. Convivium ha chiamato il suo A tavola con l’Impressionismo e se non è opera d’arte questa, non si sa cos’altro dire, giacché il prodotto non nasce solo da una riflessione sulle materie prime, ma anche da una conoscenza profonda della pittura di Cézanne. Nulla è lasciato al caso, neppure l’obbligo della prenotazione (055. 2658198 – 055. 2657639) data la complessità delle ricette. Sentite qua. Entrée: millefoglie tondo di patate con branzino marinato ed erba cipollina, cono di parmigiano con gorgonzola e melograno, cilindri di sfoglia con ratatouille, pomodorino e timo. Come primo piatto ravioli quadrati di ricotta e spinaci in salsa di piccione ed erbe di Provenza. Come secondo, germanella farcita all’uva in salsa di vino rosso e bouquet di spezie, patatine nocciola, cipolla sotto sale. Dessert: strudel di mele con salsa alla vaniglia guarnito con lavanda fresca. Coni, cilindri, quadrati, sfere. Ma sì: le forme geometriche non erano appunto il pallino di Cézanne? Non basta. La carta cita anche le opere che hanno ispirato i singoli piatti (Natura morta con cipolle, Mele, pesche, pere e uva) e ricorda le specialità della Provenza, la regione dove l’artista è nato e vissuto: lavanda, spezie, olio d’oliva. Insomma un capolavoro della cultura in cucina al prezzo di € 50, vini esclusi. Il piatto ideato dal Wine Bar sintetizza a suo modo tutto ciò, privilegiando però la dimensione del colore. Dunque salmone, non perché mediterraneo ma perché rosa, cotto in un letto di verdure nostrali di stagione tagliate a tocchi grossi: carciofi, carote, sedani, patate, melanzane e altro ancora. Ricetta estiva, rustica, gustosa e colorata, alla quale affiancare un Pinot bianco giustamente freddo. Conto: 22 € con il vino. Poteva mai mancare un Cocktail Cézanne? E’ alla frutta, coloratissimo e lo firma Tiziano Zanobini, capo barman dell’Hotel Savoy. La formula: due parti di Absolut Mandarin (vodka), una di Chambord (liquore al lampone), tre di succo di mela, una di purea di fragole. Prezzo al tavolo: € 15. Prosit. .  
   
   
GIUSEPPE RIVADOSSI IL LINGUAGGIO DELLA VITA MATERAMABILIS SALÒ PALAZZO MORGANTE DAL 31 MARZO AL 18 MAGGIO 2007  
 
 Salò 21 marzo 2007 - Gruppi scultorei inediti dedicati alla Mater Amabilis, tema da sempre prediletto e studiato con attenzione da Giuseppe Rivadossi. Dopo il successo della mostra “L’immagine primaria” svoltasi nell’atelier di Nave nel mese di gennaio e dedicata alle strutture quotidiane dell’abitare, Rivadossi ritorna ad esporre le sue sculture dedicate alla figura della donna-madre, custode principe della vita di ognuno di noi, e come tale colta nella sua naturalità silente, lontana da ogni teatralità. Ora pratico l’immagine primaria archetipa della madre, quale canto dell’amore, come intervento urbano destinato ai grandi spazi della città e della natura. Poi propongo la stessa dolcissima immagine, sempre definita con un certo rigore, ma in forma più famigliare, anche come importante segno per gli spazi interni (Giuseppe Rivadossi) A Salò sul lago di Garda dal 31 marzo sino al 18 maggio si svolgerà la mostra dal titolo “Il linguaggio della vita”, sia in spazi all’aperto, il lungolago Giuseppe Zanardelli dove verranno presentate quindici sculture che si ergeranno su piedistalli alti oltre quattro metri, sia in spazi architettonici di valore storico, le splendide sale di Palazzo Morgante. Rivadossi, artista-scultore di spessore internazionale, vuol far si che il visitatore riesca a condividere l’intimità della sua opera scultorea, un percorso poetico iniziato nel 1958 e mai abbandonato, che accoglie la sua stessa visione e il suo stesso sentimento del vivere, e che si alterna fra legno policromo e naturale, pietra e bronzo, tutti materiali che esprimono contemporaneamente forza e leggerezza. In tutto quarantacinque sculture, di cui trenta all’interno di Palazzo Morgante, che ripercorreranno la medesima tematica delle opere esposte sul lungolago, ma caratterizzate da dimensioni più intime e alcune di esse dall’uso del colore. Le immagini femminili di Rivadossi, archetipi dell’amore, si presentano dunque così, sedute o in piedi nella loro profonda aura di umana interiorità. .  
   
   
3° FESTIVAL BIBLICO "I TEMPI DELLE SCRITTURE" VICENZA, BASSANO DEL GRAPPA, VALDAGNO, SAN BONIFACIO, PIAZZOLA SUL BRENTA 30 MAGGIO - 2 GIUGNO 2007  
 
 Vicenza, 21 marzo 2007 - Dal 30 maggio al 2 giugno, terza edizione del Festival Biblico, quest’anno dedicato a “I tempi delle scritture”. Dalla sola città di Vicenza la manifestazione si è, anno dopo anno, andata allargando ai territori vicini e nell’edizione 2007 eventi saranno ospitati, oltre che nella città capoluogo, anche a Bassano del Grappa, Valdagno, in territorio vicentino, a San Bonifacio, nel veronese e a Piazzola sul Brenta, nel padovano. Un filo continuo di eventi unirà le diverse località lungo i tradizionali 5 filoni del Festival “Parolacheparla”, “Parolatralemani”, “Paroladavedere”, “Gustarelaparola”, “Profumodiparola”. Ad essere nuovamente proposta è la cifra che da sempre caratterizza il Festival, ovvero l“Immersione”, la voglia, cioè, di vivere una esperienza non solo intellettuale ma globale, interpellante sensi e cuore, emozione e meditazione; offerta all’ascolto e alla vista, al tatto e al gusto, costituita quindi di parole e colori, silenzi e profumi, musiche e visioni. Tutto intorno alla Bibbia, codice simbolico nel quale tutti affondiamo le nostre radici. Un centinaio gli eventi proposti a Vicenza e nelle altre sedi, un fiume di sollecitazioni intorno all’affascinante tema del “Tempo”, inteso come “splendore di Dio” ma anche come tempo dell’attesa, del silenzio, tempo della famiglia, del sociale, il tempo dei primi e quello degli ultimi, il giorno e la notte, il tempo del lavoro, sino al gioco del tempo, o al rapporto tra tempo e denaro. Sullo sfondo, la scansione del tempo proposta dagli strumenti scientifici ma anche quella della natura o delle feste e ricorrenze o la liturgia delle ore, tutti modi per consegnare all’uomo lo spazio che intercorre tra la nascita e la morte. A misurarsi con questi tempi e confrontarsi con il pubblico saranno biblisti, scrittori, artisti, filosofi, sociologi ma anche sindacalisti, industriali, vescovi. Li si potrà incontrare nelle sale conferenze ma anche a pranzo, nel silenzio di una chiesa o sorseggiando un aperitivo, dentro palazzi o nelle vie e piazze della città, contemplando un’icona ma pure guardando un mimo o appassionandosi ai burattini o ascoltando un concerto o guardando un film o uno spettacolo di danza. In una continua interazione. Ecco perché l’autentico protagonista è il pubblico, che oltre a seguire i percorsi indicati nei differenti giorni del Festival articolerà un proprio personale percorso, a partire da curiosità, propensioni, interrogativi. Una formula che si è mostrata vincente. Sono stati più di 25 mila i protagonisti della scorsa edizione del Festival, per la prima volta provenienti veramente da tutto il territorio nazionale e persino dall’estero, a conferma della voglia di approfondire contenuti e attualità del Libro dei Libri, che si sia credenti o che non lo si sia. Il via ufficiale alla manifestazione sarà dato, nel pomeriggio del 30 maggio, da una conferenza di Bruno Forte, teologo, su “Il tempo splendore di Dio”. Nella stessa sede, ovvero la Cattedrale di Vicenza, in serata, Gianfranco Ravasi guiderà un “Viaggio nelle Scritture tra tempi primi e ultimi”, affiancato da Claudia Koll, che leggerà dei brani biblici, e dall’organista Margherita Dalla Vecchia. Da quel momento sarà un continuo susseguirsi di appuntamenti che impegneranno le giornate del Festival dalle 10 di mattino a notte fonda. Tra le molte iniziative spiccano quelle dedicate a “Il tempo del sociale in rapporto alla Bibbia”, organizzata dalla Cisl nazionale e a cui prenderanno parte Raffaele Bonanni, Massimo Calearo, Paolo Doni, Paolo Madron e Bruno Tabacci, o la tavola rotonda sul rapporto tra il tempo e il denaro con don Mazzi, Marina Salamon, Luca Bassanese e Renzo D’arcano. Anche la musica è protagonista del festival con il canto delle antiche Liturgie delle Ore, di gospel, di brani della tradizione ebraica ma anche con la prima nazionale de “Quatour pour la fine du temps” di Olivier Messiaen con commento di Pierangelo Sequeri (in collaborazione con le Settimane Musicali dell’Olimpico”) o la “Lauda di Francesco” con Angelo Branduardi, cui è affidata, la conclusione del Festival 2007. Spettacoli teatrali, cicli cinematografici, incontri speciali con i giovani, completano gli interventi con i grandi teologi, gli esperti, gli uomini di chiesa o con scrittori o testimoni. Come sfondo ai diversi appuntamenti, Vicenza propone una serie di importanti eventi espositivi tutti incentrati sul tema del tempo. Queste mostre, che inizieranno nei giorni del Festival, si protrarranno anche dopo il Festival stesso (sino al primo luglio). In diverse sedi della città e degli altri centri coinvolti dal Festival 2007 saranno allestite esposizioni di antichi strumenti di misura del tempo, di ceramiche d’arte, di antichi manoscritti, di icone “calendario” russe, mentre il museo Diocesano proporrà una grande esposizione (destinata a restare aperta al pubblico sino all’11 agosto) dedicata a “L’antico Testamento di Raffaello nelle incisioni di Nicolas Chapron” autore secentesco che trasse queste sue incisioni dagli affreschi delle Logge Vaticane. Cultura ma anche divertimento, insomma, con l’obiettivo di stimolare tutti, credenti e non, a tirar fuori la Bibbia dal cassetto e riscoprirne la grandezza come opera letteraria e come testo sacro. Ben sapendo che se è vero che la Bibbia è il libro più noto al mondo è anche vero che in Italia non più del 4% delle persone prende in mano la Bibbia al di fuori delle celebrazioni liturgiche. .  
   
   
VIAGGIO CREATIVO INVENTA LA PHOTOREALITY COMMUNICATION  
 
Milano, 21 marzo 2007 - il reporter Giorgio Maria Bruni è stato incaricato di sviluppare un progetto di immagine visiva su un tema di attualità: “Milano è davvero creativa?!” L’obiettivo è raccontare la città con scatti di fotorealtà: persone, locali, vetrine, pubblicità, per sensazioni colorate di stile, tendenza e modernità. La sua fotografia trasmette un forte potenziale espressivo e fa emergere la voglia di comunicare, che ci piace valorizzare. In concorso saranno selezionate le immagini più originali, che rispecchiano autenticità di personaggi e artisticità di contesti che non passano inosservati, esaltando la dinamica internazionale della città. La prima raccolta fotografica sarà Presentata giovedì 19 aprile alle 19. 00 Subway wine club - via p. Amedeo 2 - Title: We are looking for you! www. Viaggiocreativo. Com .  
   
   
VELA: L’EQUIPAGGIO DEL GARDA VINCE IL 1° TROFEO CROCE ROSSA ITALIANA A VENEZIA  
 
Venezia, 21 marzo 2007 – Grande successo di pubblico sulle banchine a mare del Salone Nautico Internazionale di Venezia che ha potuto assistere alle manovre di partenza delle 10 imbarcazioni Giro 34 (messe a disposizione da Cino Ricci) per la regata 1° Trofeo Croce Rossa Italiana. A tempo di record, meno di un’ora, il primo concorrente ha coperto le circa 4 miglia del percorso, in una giornata di sole e con brezze dai quadranti sui 6/7 nodi di intensità: la vittoria è andata all’equipaggio gardesano (sponsor Abm Merchant) guidato da Gianni Torboli (Paolo Malossini, Massimo Cigalotti, Franco Rossi, Stefano Morandini, Vittorio Franzoi). Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente gli equipaggi guidati da Lorenzo Bortolotti (sponsor Cia) e da Alberto Sonnino alla guida dell’equipaggio maschile veneziano (sponsor Habitat) che nelle ultime battute era riuscito abilmente a superare il team del chioggiotto Enrico Zennaro (sponsor Tavolo Marina) che aveva doppiato le boe di San Marco in testa e aveva mantenuto fino a qual momento la leadership della flotta. Una regata che si è dimostrata particolarmente impegnativa dal punto di vista tattico:”Molto tecnica” - come ha dichiarato il timoniere di Riva del Garda che con lo stesso tipo di imbarcazioni ha una grande dimestichezza avendo vinto due volte il Giro d’Italia a vela (la manifestazione ideata da Cino Ricci che in questa occasione ha messo a disposizione appunto le barche). Spettacolare l’ultima parte della regata in cui gli equipaggi ingaggiati fra di loro si sono dovuti destreggiare fra numerose manovre. Il ricavato della sfida, ideata e curata dal veneziano Mirko Sguario, verrà devoluto per l’assistenza dei bambini malati provenienti da territori interessati da eventi calamitosi o di altra natura: “la casa dei bambini di Nicola” è un progetto Cri che ricorda Nicola Ciardelli, il 34enne ucciso con altri commilitoni nell’aprile 2006 a Nassirya. L’iniziativa si propone di finanziare la ristrutturazione di una casa colonica nelle campagne di Firenze che ospiterà bambini che necessitano di cure specialistiche. La Croce Rossa è un’associazione benefica che da oltre 100 anni, fedele all’impegno del suo fondatore Henry Dunant, si attiva per aiutare le persone in difficoltà, senza distinzione di nazionalità, di razza, di religione, di condizione sociale o di appartenenza politica. Tutti i premi assegnati nel 1° Trofeo Croce Rossa Italiana sono stati creati dalla nota vetreria veneziana Venini. Nel prossimo fine settimana (domenica 25 marzo), che concluderà il 6° Salone Nautico Internazionale di Venezia, è il programma il Trofeo Porti Alto Adriatico promossa dall’Autorità Portuale veneziana, una bellissima sfida che si disputerà lungo lo stesso percorso del 1° Trofeo Croce Rossa Italiana (Salone-canale della Giudecca-boe nel bacino di S. Marco-salone) con tre imbarcazioni Vor60: gli skipper saranno Giorgio “Dodo” Gorla per Venezia, Guglielmo Danelon per Trieste e Matteo Simoncelli per Ravenna. La gara in programma ieri, la Regata Padri e Figli, in occasione della tradizionale Festa del Papà sul campo di regata del Salone Nautico Internazionale di Venezia, con le imbarcazioni delle imbarcazioni Beneteau 21. 7 e con le imbarcazioni a remi mascarete è stata rimandata a domani 21 marzo a causa delle condizioni meteorologiche perturbate. In settimana sarà anche la volta, nei giorni 22/24 marzo, della regata in parallelo Interforze A Vela tra le polizie, che verrà disputata con le imbarcazioni Elan 34 messe a disposizione da Adria Ship di Grado. E nel fine settimana degli Ufo 28. 1° Trofeo Croce Rossa Italiana – Classifica Finale 1- Garda (Abm Merchant), Gianni Torboli; 2- Lorenzo Bortolotti (Cia); 3- Equipaggio Maschile Venezia (Habitat), Alberto Sonnino; 4- Cortina (Tavolo Marina), Enrico Zennaro; 5- Monaco (Interporto Ve), Roberto Manifesta; 6- Barcola Grignano (Mag Gem), Fabio Rochelli; 7- Innsbruck (Sistemi Territoriali), Christian Aste; 8- Vigili Urbani Venezia (Berton Camdeo), Igor Bortolozzo; 9- Dolcemare, Enrico Fasolato; 10-Equipaggio Femminile Venezia (Credem), Lucia Simionato. .  
   
   
GIGANTE FEMMINILE, È MAGDALENA EISATH LA NUOVA CAMPIONESSA ITALIANA  
 
 Santa Caterina, 21 marzo 2007 - L’altoatesina Magdalena Eisath conquista il titolo italiano in Gigante imponendosi con 2´22"37. Con 56 centesimi di ritardo al secondo posto si piazzano a pari merito due atlete dell’Esercito: Karoline Trojer e Anna Marconi. Ventun anni, di Obereggen, Magdalena Eisath (sorella di Florian) è al suo primo successo in carriera. L’anno scorso agli Assoluti di Santa Caterina si era classificata quarta in Gigante e ottava in Super G (quarta nella classifica giovani). A fine gara, ha dichiarato: «Sono molto contenta per questa vittoria, che va oltre le mie aspettative. Avevo voglia di fare bene, e mi sono allenata a fondo. La fortuna mi ha aiutata, ma credo di essere riuscita a dare il meglio di me. La pista ha dimostrato una buona tenuta, è un tracciato non facile, ma molto bello. Mi sono trovata a mio agio. » Ordine d´arrivo Gigante femminile:
1. Magdalena Eisath (Fiamme Gialle) 2´22"37
2. Karoline Trojer (Cs Esercito) 2´22"93
3. Anna Marconi (Cs Esercito) 2´22"93
4. Claudia Morandini (Fiamme Gialle) 2´23"15
5. Angelika Gruener (Senales) 2´23"57
6. Daniela Merighetti (Fiamme Gialle) 2´23"68
7. Johanna Schnarf (Fiamme Gialle) 2´23"83
8. Irene Curtoni (Cs Esercito) 2´23"92
9. Alessia Pittin (Cs Esercito) 2´24"40
10. Eleonora Teglia (Cs Esercito) 2´24"72
Oggi alle ore 9. 00 prima manche del Gigante maschile. Nel pomeriggio potrebbe disputarsi il recupero del Super Gigante femminile che ieri era stato annullato a causa delle condizioni meteorologiche (la decisione sarà presa oggi in serata). .
 
   
   
LIGNANO CANDIDATA MONDIALI 2009 DI WUSHU  
 
Trieste, 21 marzo 2007 - Lignano si candida ad ospitare il Campionato mondiale di Wushu del 2009. Lo conferma l´assessore regionale allo Sport Roberto Antonaz, presidente del comitato promotore che predisporrà il dossier da sottoporre all´assemblea mondiale della Federazione Wushu. Prevista per il 7-8 novembre prossimo, l´assemblea si riunirà a Pechino immediatamente prima dell´inizio del Campionato mondiale, ospitato quest´anno dalla capitale della Cina a partire dal 9 novembre. Il Friuli Venezia Giulia ha già accolto, nell´autunno 2006, i Campionati europei di Wushu a cui hanno partecipato 40 Paesi. In quella circostanza, ha detto il presidente nazionale della Federazione italiana Wushu Kung-fu, Giuseppe Falconi, il presidente e il segretario mondiale, Yu Zaiquing e Wang Xiaoling, hanno mostrato notevole entusiasmo per le attrezzature sportive e turistiche di Lignano. Nel caso l´Italia ottenesse i Campionati mondiali del 2009 (la candidatura ufficiale va presentata entro il 29 aprile), a Lignano confluiranno 2 mila atleti di 110 Paesi, un impegno che sancirà definitivamente la vocazione della località turistica ad essere, dichiara il sindaco Silvano Delzotto, "città dello sport di riferimento internazionale". Un ruolo importante avviato, racconta il presidente del Coni Regionale Emilio Felluga, con i Giochi della gioventù europea (Eyof) che ne hanno diffuso il nome nel mondo. Antonaz, Delzotto, Falconi e Felluga hanno presentato l´iniziativa ieri a Trieste assieme agli altri componenti del Comitato (il presidente regionale della Federazione, Claudio Battistoni, l´assessore allo sport di Lignano Giovanni Iermano e il segretario del Comitato regionale Coni Ernesto Zanetti). L´assessore ha evidenziato la grande popolarità di questa disciplina sportiva "nonviolenta e madre di tutte le arti marziali", notandone la caratteristica di "coniugare il gesto atletico con una grande disciplina interiore". Conosciutissimo in Asia dove, ha detto Falconi, in epoca storica era appannaggio delle guardie della Città Proibita a Pechino, il Wushu è diffuso in tutto il mondo e conta una quantità crescente di estimatori. .