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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Dicembre 2007 |
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CONSUMATORI: NUOVE REGOLE UE PER REPRIMERE LA PUBBLICITÀ FUORVIANTE E I SISTEMI DI VENDITA AGGRESSIVI |
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Bruxelles, 13 Dicembre 2007 - Proprio due settimane prima di Natale entra in vigore (12 dicembre 2007) in tutta l´Ue un insieme completo di nuove regole volte a reprimere la pubblicità fuorviante e le pratiche di vendita aggressive – compreso il divieto delle finte offerte "gratuite" e della pubblicità su Internet che sobilla i bambini a non lasciare in pace i genitori finché non comperano loro un determinato prodotto. Queste restrizioni sono parte di una lunga lista nera di pratiche che la nuova direttiva sulle pratiche commerciali sleali (Pcs) interdisce a chiare lettere – prendendo in particolare di mira una "sporca dozzina" costituita da quelle che sono le pratiche maggiormente vessatorie, dalla pubblicità propagandistica ai sistemi piramidali, dai pubbliredazionali alle false affermazioni sulle proprietà curative usati a danno dei consumatori. La direttiva Pcs rafforza in modo sostanziale le vigenti norme Ue in materia di pubblicità fuorviante e stabilisce nuove regole europee contro le pratiche commerciali aggressive – compresi aspetti quali le molestie, la coercizione e l´influenza indebita. La direttiva intende accrescere la fiducia dei consumatori e delle imprese nel mercato unico affinché questi possano approfittare appieno della possibilità di fare transazioni transfrontaliere. Attualmente soltanto 14 Stati membri hanno attuato la direttiva. La Commissione ha avviato procedure contro gli Stati membri che non hanno ancora adottato norme nazionali. Il Commissario Ue responsabile per i consumatori, Meglena Kuneva, ha affermato: "Le pratiche sleali danneggiano i consumatori e distorcono la competitività dei mercati. Nel mercato unico europeo non c´è spazio per commercianti che manipolano, maltrattano o fuorviano i cittadini, soprattutto a Natale, il periodo dell´anno in cui fervono maggiormente gli acquisti. È per questo che l´Europa ha preso l´iniziativa: queste sono tra le regole più rigorose che vi siano al mondo in materia di pratiche commerciali fuorvianti e coercitive". Le nuove regole La nuova direttiva comporta quattro elementi chiave: una clausola generale: un´ampia clausola generale che definisce le pratiche sleali e per ciò stesso proibite; le pratiche fuorvianti (azioni e omissioni) e le pratiche aggressive - le due principali categorie di pratiche commerciali sleali - sono definite nei dettagli; le salvaguardie per i consumatori vulnerabili: la direttiva contiene disposizioni volte a evitare che ci si approfitti di consumatori vulnerabili; la lista nera: una lunga lista nera di pratiche proibite in qualsiasi circostanza. La "Sporca dozzina" – La lista nera Una lunga lista nera elenca più di 30 pratiche che, in ogni circostanza, sono considerate sleali. Essa comprende una "sporca dozzina" di pratiche sleali che, risaputamente, comportano un danno per i consumatori: 1. Pubblicità propagandistica: si inducono i consumatori a comperare un prodotto da un´azienda pubblicizzandolo a un prezzo estremamente basso senza che si disponga di scorte ragionevoli del prodotto stesso; 2. Finte offerte "gratuite": si crea falsamente l´impressione di fare offerte gratuite descrivendo un prodotto quale "gratis", "senza pagare nulla", "a costo zero" o formulazioni di tal genere nei casi in cui il consumatore non debba pagare altro che il costo inevitabile legato al fatto di rispondere alla pratica commerciale e di ritirare il prodotto o pagarne la consegna; 3. Inviti diretti ai bambini ad acquistare i prodotti pubblicizzati "Compera il libro adesso" o a convincere i genitori o altri adulti affinché comprino loro il prodotto pubblicizzato. "Sono usciti un nuovo video Alice e il libro magico di Fondi – Di´ alla mamma di procurartelo dal più vicino giornalaio. " Gli inviti diretti ai bambini sono proibiti nelle trasmissioni televisive, la lista nera estende tale divieto a tutti i media e, cosa che più conta, alla pubblicità via Internet; 4. Affermazioni false sugli effetti curativi – da allergia a perdita di capelli a perdita di peso; 5. Pubbliredazionali: il fatto di usare il contenuto editoriale nei media per promuovere un prodotto laddove un commerciante abbia pagato per la promozione senza che ciò risulti chiaro; 6. Pratiche piramidali: una pratica promozionale a piramide grazie alla quale si ricava un guadagno dovuto essenzialmente all´introduzione di altri consumatori nel sistema piuttosto che dalla vendita o dal consumo dei prodotti; 7. Vincita di premi: il fatto di creare la falsa impressione che il consumatore abbia vinto un premio laddove non vi sia nessun premio o qualora il ritiro del premio sia assoggettato al pagamento di somme in denaro o sia legato a determinati costi; 8. Impressione fuorviante di quelli che sono i diritti dei consumatori: presentare i diritti garantiti dalla legge ai consumatori come se fossero una caratteristica distintiva del commerciante; 9. Offerte limitate: affermare falsamente che un prodotto sarà disponibile soltanto per un periodo di tempo estremamente limitato in modo da privare i consumatori del tempo sufficiente per fare una scelta informata; 10. Lingua dei servizi post vendita: il fatto di impegnarsi ad assicurare un servizio post vendita ai consumatori e di renderlo poi disponibile soltanto in un´altra lingua, senza che ciò fosse chiaramente indicato prima che il consumatore si impegnasse nella transazione; 11. Vendita inerziale: consiste nel chiedere un pagamento immediato o differito per i prodotti forniti dal commerciante o per la loro restituzione o custodia, senza però che tali prodotti siano stati richiesti dal consumatore; 12. Garanzie su scala europea: che danno la falsa impressione che il servizio post vendita in relazione a un prodotto sia disponibile in uno Stato membro diverso da quello in cui il prodotto è venduto. "Gratuito" deve proprio significare gratuito – esempio di un caso reale Nel settembre 2007 il sig. Folcini, in Italia, ha sottoscritto un nuovo indirizzo e-mail. Sullo schermo del Pc, in basso, ha visto un piccolo riquadro in cui si annunciavano cinque testi gratuiti al giorno. Ha cliccato ed è stato rinviato su un´altra pagina dove si pubblicizzava a caratteri cubitali Cinque Testi Gratis Al Giorno. Seguendo le istruzioni il sig. Folcini ha visto comparire un secondo testo in cui lo si informava che era registrato quale utente e che il costo del servizio era di tre euro alla settimana. Il sig. Folcini è risalito a ritroso e ha controllato il sito accorgendosi che su questo era indicato in lettere minuscole che si trattava di un servizio a pagamento. Per ulteriori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/consumers/rights/index_en. Htm http://ec. Europa. Eu/consumers/cons_int/safe_shop/fair_bus_pract/ucp_en. Pdf . |
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SWISSCOM: LA RETE TV VIA CELLULARE VIENE REALIZZATA SECONDO I PIANI |
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Berna (Svizzera) , 13 dicembre 2007 - A fine settembre 2007, nell’ambito di un concorso fondato su determinati criteri, Swisscom ha ottenuto dalla Commissione federale delle comunicazioni (Comcom) la concessione per la realizzazione della televisione digitale mobile in Svizzera secondo lo standard Dvb-h. Sunrise e Orange, due dei partner parimenti coinvolti nel progetto, si sono recentemente ritirati da quest’iniziativa congiunta. Swisscom rimane ferma nella sua convinzione che la televisione mobile di qualità digitale risponda a una crescente esigenza dei clienti e intende proporre, secondo i piani, offerte interessanti in tempo per gli Europei di calcio. Swisscom sottolinea con questo impegno il chiaro ruolo guida nel campo delle innovazioni nel settore delle telecomunicazioni ed è pronta ad assumersi i necessari rischi d’investimento. Le innovazioni, lo sviluppo del mercato e i necessari elevati investimenti nelle reti sono il motore principale per il progresso delle comunicazioni. Swisscom investe a favore della piazza Ict Svizzera oltre un miliardo di franchi annualmente, una somma di gran lunga superiore a quella dei concorrenti. Anche per la comunicazione mobile Swisscom è chiaramente all’avanguardia con le nuove tecnologie: in passato lo ha dimostrato ad esempio con la rete Umts, oggi con la comunicazione mobile di dati e le offerte televisive tramite cellulare (telegiornale di 100 secondi tramite Umts). Attualmente circa 50´000 clienti utilizzano la Live-tv di Swisscom Mobile. Prosegue la realizzazione della rete Dvb-h A fine settembre di quest’anno, con un concorso fondato su determinati criteri, la Comcom ha assegnato a Swisscom temporaneamente l’unica concessione su tutto il territorio nazionale per la Tv via cellulare (Dvb-h). Swisscom, Sunrise e Orange hanno testato la nuova tecnologia a fine 2006 nell’ambito di un progetto pilota. In seguito è stato avviato un progetto di collaborazione per l’introduzione commerciale della Tv via cellulare. Recentemente entrambi i partner si sono ritirati dall’iniziativa congiunta. Swisscom è tuttavia convinta che la televisione mobile di qualità digitale risponda a una crescente esigenza dei clienti e intende proporre secondo i piani offerte interessanti in tempo per gli Europei di calcio. Swisscom Broadcast lavora attualmente con impegno alla realizzazione della nuova rete emittente e prevede investimenti nell’ordine di decine di milioni di franchi. L’obiettivo rimane quello di permettere l’accesso alla Tv via cellulare almeno al 44% della popolazione svizzera prima degli Europei di calcio che si svolgeranno nel mese di giugno. Per questa prima fase la priorità della pianificazione della rete mira soprattutto a garantire l’approvvigionamento delle città che diffonderanno i Campionati europei 2008, ovvero Berna, Basilea, Zurigo e Ginevra, affinché la Tv via cellulare possa essere lanciata in concomitanza con il grande appuntamento calcistico. Per il primo livello di ampliamento sono necessari circa 26 trasmettitori nelle postazioni di antenne esistenti. Già al lancio del nuovo servizio, i clienti dovranno avere la possibilità di scegliere tra vari tipi di cellulare. La parte principale dell’offerta consiste in circa 20 canali televisivi oltre a contenuti integrativi specifici per la Tv via cellulare e gli Europei di calcio. Una guida ai programmi elettronica favorisce un’estrema semplicità d’uso. Attualmente i dettagli sono in corso di elaborazione. Swisscom considera la Tv via cellulare secondo lo standard Dvb-h come una tecnologia integrativa, che permette un’offerta completa nel settore della telecomunicazione mobile. La televisione mobile sul cellulare è già oggi una realtà grazie a Umts. Per evitare in futuro problemi di capacità, in caso di richieste in aumento, sono necessarie tecnologie di radiodiffusione come il Dvb-h. . |
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“RAGAZZI, C’È DI MEGLIO DA FARE CHE BERE” ECCO I GIOVANI VIDEOREPORTER CONTRO L’ALCOLISMO INIZIATIVA DI ASSESSORATO ALLA SALUTE, SEDE RAI REGIONALE E COOPERATIVA SENZA BARRIERE |
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Trento, 13 dicembre 2007 - – “Ragazzi, c’è di meglio da fare che bere”. Quando uno slogan è un messaggio culturale destinato ai giovani, spesso non arriva a colpire se a diffondere il messaggio sono gli adulti. Le cose però cambiano se a fare i “creativi” sono i giovani stessi, magari armati di una telecamera anziché di una bottiglia di birra. Ne sono convinti l’Assessorato provinciale alle politiche per la salute, la sede regionale di Trento della Rai e la Cooperativa sociale Senza Barriere onlus di Scurelle, promotori di “Giovani Videoreporter”, un’iniziativa che fa parte della campagna per contrastare il consumo giovanile di alcol – si ricordi il concorso dello scorso anno “Zerogradi Clip” – recentemente premiata, tra l’altro, al concorso nazionale “Marketing per la Salute”. Di cosa si tratta lo hanno spiegato stamane ad una conferenza stampa l’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli, la caporedattrice responsabile della sede regionale Rai, Laura Strada, il presidente della cooperativa Senza Barriere Eraldo Busarello e Vittorio Curzel del Servizio organizzazione e qualità delle attività sanitarie. “Tutte le ricerche condotte negli ultimi anni – ha spiegato l’assessore Andreolli – evidenziano una esposizione crescente della popolazione giovanile al rischio alcol nella forma prevalente dell’abuso occasionale, pur di fronte ad una maggior consapevolezza dei danni che possono derivare alla salute. Fra i giovani la probabilità dell’abuso di alcol sembra correlarsi con forme esplicite di disagio, tradizionalmente conosciute, e sempre più ad una cultura giovanile che utilizza l’alcol e altre sostanze come una sorta di mediazione chimica per esprimere un livello “più adeguato” di socialità. E’ evidente che, di fronte a questo fenomeno, non possono bastare misure specifiche, pur necessarie, di contrasto, di controllo e di scoraggiamento del consumo. E’ necessario attivare anche un’ampia strategia di prevenzione primaria e di promozione della responsabilità e di scelte di salute, che incida proprio sul piano della cultura e degli stili di vita”. Di qui, appunto, il progetto “Giovani Videoreporter” sotto l’insegna dello slogan “C’è di meglio da fare che bere, per divertirsi e stare bene insieme”. L’idea riprende e sviluppa il concorso “Zerogradiclip”, per la creazione di video musicali sui problemi legati al consumo di alcol, rivolto a gruppi di ragazzi e ragazze di età compresa fra i 13 e i 22 anni, che si era svolto lo scorso anno. Un concorso che ha dato la possibilità ai ragazzi che vi hanno partecipato di seguire anche varie attività formative: un laboratorio per l’utilizzo della videocamera, uno sul montaggio video, uno per l’elaborazione dei testi delle canzoni e uno per la registrazione dei brani musicali, con la possibilità di utilizzare uno studio di registrazione professionale. Da alcuni mesi i quattro spot che vinsero il concorso vengono proiettati, tutti i giorni, a rotazione, in tutte le principali sale cinematografiche del Trentino, prima dell’inizio del film in programmazione. Inoltre sono stati riprodotti su centinaia di dvd distribuiti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado e nelle biblioteche pubbliche del Trentino. Altre iniziative sono in corso di realizzazione e riguardano azioni di comunicazione, informazione, formazione, promozione della cultura e della partecipazione giovanile, integrate e coordinate in un unico piano e attuate in modo sinergico da vari soggetti presenti sul territorio. Tra queste un percorso di “teatro forum” (Scuole Medie superiori e Cfp Borgo Valsugana) e la realizzazione, da parte di un gruppo di giovani e adolescenti, supportati da esperti adulti, di programmi giornalistici sulla condizione giovanile per una “tv di strada” nell’ambito, appunto, dell’iniziativa “Giovani Videoreporter” presentata stamane. Preceduta da un’attività formativa ad hoc, realizzata con la collaborazione della sede regionale Rai di Trento, che fornirà consulenza tecnica ai giovani videoreporter e che manderà in onda gli spot antialcol realizzati dai giovani trentini e che si accompagneranno ad una serie di servizi televisivi sul tema dell’alcolismo, l’iniziativa sarà condotta in collaborazione con la Cooperativa Senza Barriere e con una tele-street (tivù di strada) di valle del Tesino. Il progetto si propone di realizzare e gestire, con la progettazione partecipata dei giovani, uno “spazio giovani” in una piccola comunità di valle ma punta – come è stato detto stamane – alla autoresponsabilizzazione dei giovani. Sapendo che questa può crearsi se a parlarne saranno, in prima battuta, i giovani stessi, con il loro linguaggio, i loro simboli, la loro voglia e fantasia comunicativa. Scheda: L’alcolismo In Trentino E Tra I Giovani - In Trentino il fenomeno dell’abuso alcolico assume dimensioni considerevoli. Secondo i dati rilevati dal Ministero della Salute sulle schede di dimissione ospedaliera, le ospedalizzazioni trentine con diagnosi totalmente attribuibile all’alcol mostrano un tasso quasi tre volte maggiore rispetto a quello italiano. Il fatto che le differenze nei tassi di ospedalizzazione siano evidenti soprattutto nella fascia adulta, non implica una esposizione al consumo più contenuta tra i giovani, dal momento che le patologie alcolcorrelate si manifestano nel medio-lungo periodo. Di seguito alcuni dati estrapolati da una ricerca che danno idea di cosa stiamo parlando:
Tassi di ospedalizzazione per diagnosi totalmente attribuibili all´alcol. Dimessi per 100mila abitanti. Confronto Trentino – Italia per classi di età e genere. Anno 2002[1]
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<=14 anni |
15-35 anni |
36-55 anni |
>55 anni |
Totale |
|
M |
F |
M |
F |
M |
F |
M |
F |
Trentino |
8. 3 |
-- |
131. 1 |
41. 3 |
715. 0 |
213. 4 |
1303. 4 |
244. 7 |
426. 6 |
Italia |
4. 6 |
2. 4 |
124. 7 |
35. 2 |
405. 6 |
120. 3 |
505. 1 |
102. 9 |
177. 1 | Fonte: elaborazione Ogi-iprase su dati Ministero della salute | Gli stessi dati dell’Istituto Iard confermano come anche tra la popolazione giovanile il Trentino abbia livelli di esposizione maggiore. Ad esempio alla domanda: “negli ultimi tre mesi ti è capitato di ubriacarti, anche solo leggermente” le risposte dei giovani 15-24enni trentini, comparate con quelle dei coetanei italiani, sono le seguenti:
Si sono ubriacati negli ultimi tre mesi (giovani 15-24enni -valori percentuali)
|
Italia |
Trentino |
Abbastanza spesso |
4,2 |
4,3 |
Qualche volta |
13,5 |
24,5 |
Una o due volte |
18,9 |
26,0 |
Mai |
63,5 |
45,2 | Fonte: Indagini Istituto Iard anni 2004 (Italia) e 2003 (Trentino) | Come si può osservare, non è tanto nella frequenza costante all’abuso che la nostra provincia si distingue (l’incidenza è pressoché simile, intorno al 4%), bensì nell’abuso occasionale (qualche volta o 1-2 volte) dove il dato trentino supera il dato nazionale di ben 18 punti percentuali. Giovani e alcol in Trentino Numerose ricerche empiriche sulla popolazione giovanile hanno messo in rilievo come tra i giovani italiani sia aumentata la conoscenza dei danni alla salute correlati all’abuso di alcol, tuttavia l’aumento di informazione non sempre si è tradotto in comportamenti conseguenti. L’indagine condotta dall’Istituto Iard per conto della Pat nel 2003 sulla condizione giovanile in Trentino ha raccolto, su un campione rappresentativo di giovani in età compresa tra i 15 e i 29 anni, interessanti informazioni relativamente ai comportamenti e alle motivazioni nei confronti del bere. Limitandoci ai soli atteggiamenti e agli stereotipi legati al consumo di bevande alcoliche, dall’Indagine Iard emergono alcuni tratti emblematici che dovrebbero essere tenuti presenti in ciascuna attività di prevenzione: il vino fa bene… - Il 75,8% di giovani trentini è d’accordo con l’affermazione bere un po’ di vino fa bene alla salute e il 68,1% dichiara che bere uno o due bicchieri di vino a pasto è una cosa normale; semmai ci si può stupire di quella minoranza consistente che nega la veridicità di queste due asserzioni così largamente accettate; … ed ha delle virtù particolari - Alcuni giovani elencano dei pregi, anche se dalla gran parte non condivisi: da quelli collegati intrinsecamente alla sostanza (35,6%: un bicchiere di vino o di birra aiutano a rilassarsi, o 13,7%: bere una bevanda alcolica rende più creativi) a quelli connessi alla relazionalità (35,4%: quando ti offrono da bere è difficile tirarsi indietro, o 20,8%: quando si bevono bevande alcoliche si sta meglio con gli altri). In pratica ampie minoranze di giovani sono propense a riconoscere nelle bevande alcoliche aspetti oltremodo positivi sia dal punto di vista psicologico che da quello dei rapporti sociali; … anche se l’alcol può essere pericoloso – Nel contempo il 63,1% sostiene che tutte le bevande alcoliche sono dannose e il 59,0% che l’alcol rende violenti. Pur essendo un gruppo residuale chi pensa che l’abitudine sia irreversibile (12,5%: se uno comincia a bere, poi non può più smettere), la maggioranza non sottovaluta il pericolo della dipendenza (76,1%: non è vero che è più facile diventare schiavi della droga che dell’alcol). Come risolvere l’apparente contraddizione che da un lato vengono date valutazioni positive e dall’altro si dimostra di conoscerne la pericolosità? Evidentemente agisce un distinguo basato sulla quantità assunta: tutto sembrerebbe spiegato dalla capacità di controllo dell’assuntore; … ma si sottovaluta il pericolo del bere nella guida - Il 52,8% dei giovani trentini si dice d’accordo con l’affermazione è pericoloso guidare anche dopo aver bevuto una piccola quantità di alcol, ma ben il 47,2%, invece, ne nega la validità. Questo atteggiamento diffuso si collega evidentemente all’alta percentuale di intervistati che si sono dimostrati concretamente esposti al rischio della guida dopo l’assunzione di alcolici (è capitato almeno una volta al 35,3% dei maschi e l 13,2% delle femmine)[2]. Sembrerebbe dunque che la sottovalutazione degli effetti della guida in stato di ebbrezza, anche leggera, sia una caratteristica ben presente nella cultura giovanile trentina. Nel periodo 2002-05 in corrispondenza con il progetto di prevenzione Pub & disco condotto dai Servizi di Alcologia della Provincia sono stati rilevati i tassi di alcolemia di numerosissimi giovani in uscita da pub, discoteche o feste campestri; tra quelli che prima di sottoporsi all’etilometro avevano dichiarato di doversi mettere alla guida solo il 55,9% aveva un tasso di alcolemia inferiore allo 0,50 g/l (dunque in regola con il codice stradale per guidare), il 39,6% mostrava un tasso compreso tra 0,50 e 1,50 g/l (quindi sopra il limite consentito), mentre il 4,5% era completamente ubriaco (oltre l’1,50 g/l di alcolemia). Nella stessa indagine veniva stimato che oltre la metà (il 56,9%) dei giovani coinvolti nel test e che avevano un valore alcolemico superiore allo 0,50 dichiaravano che avrebbero guidato lo stesso. Uno degli elementi più significativi emersi è che ben il 28,7% di chi credeva di essere sotto il limite dell’alterazione in realtà era sopra il limite di 0,50 di alcolemia. Quest’ultimo dato appare particolarmente preoccupante, soprattutto se viene associato con un altro, messo in luce dalla ricerca Iard; che i giovani si dimostrino contrari all’abuso non può essere negato, tuttavia il confine che divide l’uso dall’abuso appare sorprendentemente elevato: il 71,0% sostiene che ci vogliono almeno quattro bicchieri di vino o quattro lattine di birra per ubriacarsi, se si passa agli amari o ai superalcolici, rispettivamente il 48,0% e il 37,2% pensa siano indispensabili non meno di quattro bicchierini. I parametri dati dall’Oms sono molto più restrittivi e i limiti indicati dai giovani appaiono non in grado di garantire un uso non pericoloso.
Atteggiamenti, opinioni, stereotipi nei confronti del bere (giovani trentini 15-29 anni; valori percentuali di accordo o non accordo su alcune affermazioni)
|
% d’accordo |
% non d’accordo |
Bere un po’ di vino fa bene alla salute |
75,8 |
24,2 |
Bere uno o due bicchieri di vino a pasto è una cosa normale |
68,1 |
31,9 |
Tutte le bevande alcoliche sono dannose |
63,1 |
36,9 |
L’alcol rende violenti |
59,0 |
41,0 |
E’ pericoloso guidare anche dopo aver bevuto una piccola quantità di alcol |
52,8 |
47,2 |
Un bicchiere di vino o di birra aiutano a rilassarsi |
35,6 |
64,4 |
Quando ti offrono da bere è difficile tirarsi indietro |
35,4 |
64,6 |
Il vino allungato con l’acqua fa meno male |
31,9 |
68,1 |
Le donne bevono molto meno degli uomini |
30,1 |
69,9 |
E’ più facile diventare schiavi della droga che dell’alcol |
23,9 |
76,1 |
Quando si bevono bevande alcoliche si sta meglio con gli altri |
20,8 |
79,2 |
Bere una bevanda alcolica rende più creativi |
13,7 |
86,3 |
Se uno comincia a bere poi non può più smettere |
12,5 |
87,5 |
Un uomo forte beve alcolici |
2,1 |
97,9 | Fonte: Istituto Iard 2003 | Come si può osservare, gli atteggiamenti complessivi verso il consumo di alcol derivano da un mix di accettazione culturale del bere moderato, conoscenza dei danni legati all’abuso soprattutto se reiterato, sottovalutazione dei limiti accettabili. Al di là delle convinzioni sedimentate dalla tradizione, nel complesso prevale un orientamento ad una valutazione negativa del consumo; tuttavia larghe minoranze sembrerebbero aver abbracciato criteri di giudizio molto meno severi, tanto da far prevalere aspetti positivi. Non stupisce, in questo contesto, come l’abuso di bevande alcoliche, e dunque l’esperienza dell’ubriacatura, sia assai diffusa nel campione intervistato, come si è visto in precedenza. Tuttavia l’ampiezza del fenomeno è tale da estendere l’esperienza dell’abuso anche a chi ne avrebbe una visione poco edificante: è questa un’ulteriore prova che spesso a conoscenza e ad atteggiamenti corretti non necessariamente conseguono comportamenti adeguati. Iniziamo con l’abitudine del bere fuori pasto. La birra è nettamente la bevanda alcolica più popolare tra i giovani (il 47,5% la beve almeno una volta alla settimana fuori pasto) mentre il vino è, con qualche sorpresa, poco diffuso (l’incidenza di chi lo beve almeno una volta alla settimana fuori pasto è del 18,2%) superato anche dagli aperitivi alcolici (21,6%), dai superalcolici (19,3%) e perfino dagli amari e digestivi (18,3%)
Frequenza con cui si bevono alcolici fuori pasto per tipo di bevanda (giovani trentini 15-29enni; valori percentuali)
|
Frequenza |
Tutti i giorni |
Più volte la settimana |
Una volta la settimana |
Più raramente |
Mai |
Vino |
1,2 |
7,2 |
9,9 |
21,5 |
60,2 |
Birra |
3,0 |
23,7 |
20,9 |
18,2 |
34,2 |
Aperitivi alcolici |
0,6 |
7,9 |
13,1 |
25,6 |
52,8 |
Digestivi, amari |
1,0 |
6,8 |
10,5 |
21,2 |
60,5 |
Superalcolici |
0,2 |
5,0 |
14,1 |
28,7 |
52,0 |
Liquori fatti in casa |
0,3 |
3,7 |
9,8 |
35,5 |
50,7 | Fonte: Istituto Iard 2003 | Dall’indagine è stato possibile ricavare un indice complessivo di contatto con le sostanze alcoliche fuori dai pasti sulla base delle abitudini di assunzione settimanale. I risultati sono esposti nella tab. Seguente; un maschio ogni cinque e una femmina ogni dodici possono essere considerati consumatori abituali (bevono più volte alla settimana), forte è anche l’uso settimanale, verosimilmente il sabato sera, che riguarda più della metà dei maschi e più di un terzo delle femmine. La consuetudine del bere si massimizza in corrispondenza delle fasce di età comprese tra i 18 e 24 anni e assume una dimensione più consistente ovviamente tra i maschi. E’ evidente che il fenomeno si collega al significato conviviale e sociale, particolarmente diffuso all’interno del gruppo dei pari, e in connessione con la frequentazione di pub, bar, discoteche. Da ciò, come s’è visto, discende il primato della birra e il declino del vino.
Tipologia di abitudine all’uso di bevande alcoliche fuori dai pasti (giovani trentini 15-29enni; valori percentuali)
|
Totale |
Genere |
Età |
maschi |
femmine |
15-17 |
18-20 |
21-24 |
25-29 |
Non bevitori |
41,7 |
27,9 |
55,2 |
42,5 |
36,0 |
35,3 |
46,8 |
Bevitori settimanali |
44,0 |
51,7 |
36,5 |
48,7 |
47,1 |
47,8 |
39,9 |
Bevitori abituali |
14,3 |
20,4 |
8,3 |
8,8 |
16,9 |
16,9 |
13,3 |
|
Età maschi |
Età femmine |
15-17 |
18-20 |
21-24 |
25-29 |
15-17 |
18-20 |
21-24 |
25-29 |
Non bevitori |
34,0 |
24,1 |
25,0 |
29,4 |
50,0 |
47,2 |
45,6 |
64,3 |
Bevitori settimanali |
56,6 |
54,2 |
47,6 |
51,8 |
41,7 |
40,4 |
48,0 |
27,9 |
Bevitori abituali |
9,4 |
21,7 |
27,4 |
18,8 |
8,3 |
12,4 |
6,4 |
7,8 | Fonte: Istituto Iard 2003 | Prendendo in considerazione l’intero campione dei 15-29enni e la prospettiva temporale degli ultimi tre mesi, il 3,8% dichiara di essersi ubriacato abbastanza spesso, il 42,9% di averlo fatto almeno una volta e il 53,2% di essere estraneo all’esperienza. Tuttavia la distribuzione subisce forti influenze in relazione alle variabili socio-anagrafiche. La distinzione tra maschi e femmine si rivela indispensabile. Facendo riferimento agli ultimi tre mesi i tre quinti dei ragazzi è incorso almeno una volta nell’abuso (anche leggero), per alcuni la ricorrenza del fenomeno non appare sporadica (un giovane su quattro) e per altri si può parlare di vera e propria abitualità (un giovane su sedici). Anche molte ragazze non sono avulse dall’esperienza, ma la loro numerosità è nettamente inferiore (un terzo) e assume maggiormente i toni dell’occasionalità. Altrettanto importante la distinzione per fasce di età. In questo caso, superati i vent’anni, l’abuso sembra decrescere, riducendosi considerevolmente dopo i 25 anni (cfr. Tab. 8). La costanza dell’abuso appare piuttosto ristretta (anche se con una punta preoccupante tra i minorenni) tuttavia prevale in modo massiccio l’occasionalità dell’ubriacatura: in altre parole ci sono più 15-20enni trentini che hanno “alzato il gomito” negli ultimi tre mesi di quanti non l’hanno fatto e tra i 21-24enni i due gruppi si equivalgono; solo l’ultima fascia di età è meno coinvolta. E’ probabile che agisca quel fenomeno, assai diffuso nei paesi anglosassoni del binge-drinking, ovvero del bere per sballare, che consiste in bevute massicce ma occasionali, del resto favorite dall’ampia offerta di happy hours che sta caratterizzando il territorio. La combinazione genere/età ovviamente esalta i gruppi maggiormente esposti: i sottogruppi possono essere messi su un continuum lineare ordinato secondo il genere e, all’interno del genere, secondo l’età e che va dai maschi più giovani (massimo coinvolgimento) alle femmine meno giovani (minimo coinvolgimento) (cfr. Seconda parte tab. Seguente).
Si sono ubriacati negli ultimi tre mesi per genere ed età
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(giovani trentini 15-29enni; valori percentuali) |
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Totale |
Genere |
Età |
maschi |
femmine |
15-17 |
18-20 |
21-24 |
25-29 |
Abbastanza spesso |
3,8 |
6,2 |
1,6 |
7,2 |
2,9 |
4,0 |
3,3 |
Almeno una volta |
42,9 |
53,8 |
32,2 |
49,6 |
56,7 |
46,6 |
34,6 |
Mai |
53,3 |
40,0 |
66,2 |
43,2 |
40,4 |
49,4 |
62,1 |
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Età maschi |
Età femmine |
15-17 |
18-20 |
21-24 |
25-29 |
15-17 |
18-20 |
21-24 |
25-29 |
Abbastanza spesso |
11,5 |
4,8 |
4,8 |
6,1 |
3,4 |
1,1 |
3,2 |
0,4 |
Almeno una volta |
55,8 |
64,7 |
55,7 |
47,6 |
44,1 |
45,5 |
37,6 |
21,6 |
Mai |
32,7 |
26,5 |
39,5 |
46,3 |
52,5 |
53,4 |
59,2 |
78,0 | Fonte: Istituto Iard 2003 | La residenza dei giovani (città o valle) non sembra eserciti una influenza significativa, mentre le caratteristiche sociali e culturali della famiglia di origine hanno un peso non irrilevante. Tuttavia il fatto che l’esposizione maggiore si riveli tra i giovani di famiglia di classe superiore (figli di imprenditori, dirigenti, liberi professionisti) o della piccola borghesia autonoma (figli di artigiani o commercianti) mostra come l’abuso di alcol non dipenda da condizioni di disagio ma, al contrario, si associ a condizioni di benessere (redditi e possibilità di consumo più elevati). Anche il background culturale dei genitori agisce in modo sorprendente: i giovani con genitori mediamente più istruiti mostrano livelli di coinvolgimento nel fenomeno superiori rispetto a quelli meno istruiti. Ciò ci fa pensare che agiscano differenti strutture familiari e diversi modelli socializzativi; sta di fatto che i giovani meno esposti in assoluto sono i figli di operai con un modesto livello di scolarità. L’eccesso reiterato e non occasionale, non appare particolarmente ampio coinvolgendo nel complesso il 3,8% dei giovani trentini. Tuttavia tra i vari gruppi vi sono alcune punte massime assai più elevate (ad esempio l’11,5% tra i maschi 15-17enni) che si pongono come l’apice di un iceberg che rivela una forte diffusione del bere tra le nuove generazioni.
Si sono ubriacati negli ultimi tre mesi per classe sociale e capitale culturale della famiglia (giovani trentini 15-29enni; valori percentuali)
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Classe sociale |
Capitale culturale |
classi superiori |
ceto medio impiega-tizio |
piccola borghesia autonoma |
classe operaia |
alto |
medio-alto |
medio-basso |
basso |
Abbastanza spesso |
3,8 |
4,2 |
3,5 |
4,1 |
1,2 |
5,0 |
3,3 |
4,6 |
Almeno una volta |
48,5 |
40,4 |
48,5 |
38,7 |
50,6 |
50,5 |
40,6 |
34,9 |
Mai |
47,7 |
55,4 |
48,0 |
57,2 |
48,2 |
44,5 |
56,1 |
60,5 | Fonte: Istituto Iard 2003 | A dimostrazione che esiste una specifica relazione tra abuso anche occasionale e abitudine al contatto non occasionale con la sostanza alcolica , basterebbe osservare come tra chi non beve mai fuori pasto la possibilità di ubriacarsi è assai ridotta (12,4%), ma sale vertiginosamente anche solo tra chi beve non più di una volta alla settimana (69,1%), per incrementarsi ulteriormente (74,7%) se l’abitudine al bere fuori pasto assume i caratteri della maggiore abitualità (cfr. Tab. 10).
Si sono ubriacati negli ultimi tre mesi per l’abitudine al bere fuori pasto (giovani trentini 15-29enni; valori percentuali per colonna)
Si sono ubriacati: |
Abitudine a bere fuori pasto |
Non bevitori |
Bevitori settimanali |
Bevitori abituali |
Mai |
87,6 |
29,9 |
25,3 |
Almeno una volta |
12,4 |
63,8 |
67,2 |
Abbastanza spesso |
0,0 |
6,3 |
7,5 | Fonte: Istituto Iard 2003 | Il consumo di alcol - Posto che l’assunzione di alcolici, specie quando se ne abusa, rappresenta una condizione di rischio sanitario e sociale, le persone a maggiore rischio nei confronti di conseguenze sfavorevoli da alcol sono coloro che bevono fuori pasto, che sono forti consumatori (più di 3 unità alcoliche -lattine di birra, bicchieri di vino o bicchierini di liquore al giorno per gli uomini e più di 2 per le donne) e coloro che indulgono in grandi bevute o binge drink (consumo di almeno una volta al mese di 6 o più unità di bevanda alcolica in un’unica occasione). In Trentino la percentuale di persone intervistate nell’ambito dello studio Passi che, nell’ultimo mese, riferisce di aver bevuto almeno una unità di bevanda alcolica (almeno una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore) è risultata del 72%. Si sono osservati tassi più alti nei giovani (in particolare nella fascia 18-24 anni), negli uomini e nelle persone con alto livello di istruzione. Tra le altre Asl partecipanti allo studio la percentuale di persone intervistate che, nell’ultimo mese, riferisce di aver bevuto almeno una unità di bevanda alcolica è risultata pari al 64%.
Consumo di alcol, Apss Trento, Studio Passi, 2005
Caratteristiche demografiche |
% che ha bevuto ³1 unità di bevanda alcolica* nell’ultimo mese |
Totale |
72,0 (Ic95%:65,2-78,1) |
Età, anni |
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18 - 24 |
81,8 |
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25 - 34 |
72,5 |
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35 - 49 |
67,2 |
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50 - 69 |
73,0 |
Sesso^ |
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uomini |
89,0 |
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donne |
55,0 |
Istruzione** |
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bassa |
64,8 |
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alta |
77,7 |
* una unità di bevanda alcolica equivale a una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore. |
** istruzione bassa: nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore; istruzione alta: da scuola media superiore - differenze statisticamente significative (p=0,04) |
^ le differenze risultano statisticamente significative (p<0,0001) | | Complessivamente il 36% degli intervistati può essere ritenuto un consumatore a rischio di alcol (fuoripasto o forte consumo o “binge”). In un mese il 29% della popolazione beve fuori pasto almeno 1 volta la settimana. Il 14% è un bevitore “binge”. Il 9% può essere considerato un forte bevitore. Tra le altre Asl partecipanti il 12% beve fuoripasto, l’ 8% è un bevitore “binge” e il 6% è un forte bevitore. La bevuta “binge”, modalità particolarmente pericolosa di consumo, risulta più diffusa tra i giovani, negli uomini e nelle persone con più alto livello di istruzione. Tra le altre Asl partecipanti la percentuale di bevitori “binge” è risultata pari al 8%, con un modello simile di valori più alti nei 18-24enni (14%), negli uomini (14% vs 2%) e leggermente più alti nelle persone con alto livello di istruzione (9% vs 7%). In Trentino solo il 10% degli intervistati riferisce che un operatore sanitario si sia informato sui comportamenti in relazione al consumo di alcol. Tra coloro che negli ultimi 12 mesi sono stati dal medico, solo il 12% dei “binge”, il 10% di chi beve fuori pasto ed il 17% dei forti consumatori riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere di meno. Nelle Asl partecipanti il 14% riferisce che il proprio medico si è informato sul consumo dell’alcol. È stato consigliato di bere meno al 12% dei “binge”, al 7% dei bevitori fuoripasto e al 11% dei forti bevitori. | .
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LIBRI: COME SCRIVERE IN GRUPPO SUL WEB UN THRILLING SU GENOVA |
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Genova, 13 dicembre 2007 - Un romanzo, scritto a distanza, via internet e per e-mail, da tredici autori, dodici liguri e uno toscano. Un progetto di scrittura inedito, probabilmente unico nel panorama mondiale. Lo ha realizzato un gruppo di scrittori debuttanti riunito nel progetto Banchina che venerdì 14 dicembre, alle 18, a Palazzo Ducale di Genova , con il patrocinio della Regione Liguria presenterà il volume intitolato "Genova nelle pagine di tramare". Il libro, edito da Liberodiscrivere, è stato adottato ufficialmente dall´Università di Genova quale testo di scrittura creativa per il secondo anno del corso di laurea in Scienze della Comunicazione e ha ottenuto il premio letterario internazionale "Maestral" di Sestri Levante. "Genova nelle pagine di tramare" è un thrilling che ha come protagonisti un gruppo di croceristi a bordo di una nave che salpa da Napoli e arriva a Genova, dove però, per ragioni misteriose non riesce ad attraccare in porto e resta in rada. In realtà, i turisti sono , a loro insaputa, ostaggi di uno spietato manager di una multinazionale che sfrutterà la loro situazione per far fallire un grande business legato a un farmaco. Venerdi´, a Palazzo Ducale, il libro sarà presentato da Graziella Corsinovi, docente di Scrittura Creativa e Lingua Italiana , dall´assessore alla Cultura della Regione Liguria Fabio Morchio, dall´editore di Liberodiscrivere Antonello Cassan. L´attrice Maria Vietz leggerà alcuni brani di "Genova nelle pagine di tramare", accompagnata dalle note delle chitarre di Giampiero Cabassi e Cesare Vincenzi. Nel corso del vernissage sarà presentato il "Syllabus di tramare", un fascicolo con la descrizione dei luoghi e dei personaggi storici citati nel romanzo e il calendario 2008 abbinato al volume. . |
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PREMIO MONTECELIO PER LA COMUNICAZIONE PUBBLICA LOCALE |
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Roma, 13 dicembre 2007 - Creative, sociali, multicolori. Sicuramente efficaci. Hanno queste caratteristiche le campagne pubblicitarie delle pubbliche amministrazioni locali nazionali, premiate nell’ambito della Ix edizione del Premio Montecelio – Tp, istituito dall’Istituto Montecelio per la comunicazione pubblica locale, ente della Regione Lazio. A premiare gli enti vincitori l’assessore regionale all’Istruzione, Silvia Costa. “Il Premio - ha ricordato l’assessore - svolge una importante funzione perché contribuisce a rafforzare la comunicazione istituzionale, che non deve essere considerata una semplice ‘opzione’, ma una vera e propria opportunità di pari cittadinanza. Un messaggio è tanto più efficace quanto più è vicino alla sensibilità e al vivere quotidiano della persona ed il livello delle campagne premiate ne costituisce conferma. Alla base di questo riconoscimento c’è il grande lavoro effettuato dai giurati e dall’Istituto Montecelio, che abbiamo voluto rilanciare e sulla cui crescita abbiamo fortemente creduto. ” “Accanto alla premiazione - ha aggiunto Silvia Costa - abbiamo voluto aggiungere alcune menzioni speciali dell’assessorato, perché vanno sottolineate alcune azioni di sistema messe in atto grazie al sostegno della regione, attraverso il Fondo sociale europeo. Si tratta delle iniziative promosse dal Centro Astalli, che ha organizzato incontri nelle scuole con i rifugiati, attraverso il progetto ‘Faccia a faccia’ - Diritti umani e intercultura, dalla Comunità montana dei Monti Cimini, che ha realizzato il Portale delle Competenze (che mette in contatto i giovani con il mondo del lavoro) e da Special Olympics Onlus che ha coniugato Sport, comunicazione e divulgazione, buone prassi per l’integrazione dei disabili intellettivi”. . |
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GRUPPO PIAGGIO: OMD CENTRO MEDIA PER IL 2008-2009 |
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Milano, 13 dicembre 2007 - Piaggio & C. S. P. A. Comunica di aver prescelto Omd quale centro media che nel biennio 2008-2009 gestirà, in Italia e a livello internazionale, il budget di pianificazione pubblicitaria per tutti i brand del Gruppo Piaggio (Piaggio, Vespa, Gilera, Aprilia, Moto Guzzi, Derbi, Scarabeo e Ape). Omd è stata selezionata quale partner media del Gruppo Piaggio al termine di una gara che ha coinvolto complessivamente sei Società. . |
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OGGI FILM IN HD. SUCCESSO PER SEZIONI SARDE |
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Cagliari, 13 dicembre 2007 - "Lo schermo nella polvere - I mondiali visti dal Mozambico", opera premiata alla 59esima edizione del Prix Italia 2007 nella sezione "Comunicazione per la vita", p stato proiettato ieri alle 21 al Premio Internazionale del Documentario e Reportage Mediterraneo in corso a Cagliari. Il lavoro di Federica Cellini (prod. Rai Educational 2007, 48´), riporta lo sguardo smaliziato nei confronti dell´opulenza occidentale e apre una riflessione critica sugli esiti imprevisti degli aiuti che provengono dai Paesi europei. "I mondiali visti dal Mozambico" è inserito nella sezione del Premio intitolata Spazio al documentario, storie nate da un tessuto reale, prende spunto dal programma della cooperazione italiana in Mozambico, Cinemarena, e lancia un forte messaggio di lotta contro l´Aids attraverso la magia del calcio e del grande schermo. Oggi alle 21 da non perdere "Leonardo a Vinci, L´origine del genio" di Paolo Brunatto (prod. Rai International, 2007, 50´). Film totalmente girato e montato in alta definizione, evocativo e contemplativo, sul mistero stesso del grande uomo rinascimentale, sullo sguardo di un artista innovatore e precursore, sui luoghi della sua infanzia, sulla curiosità e l´intuizione. Il programma della Xii edizione del Premio del documentario, organizzata dalla Rai Radiotelevisione italiana, d´intesa con il Cmca, Centro Mediterraneo della Comunicazione Audiovisiva, con il contributo e la collaborazione della Regione Autonoma della Sardegna, prevede un ampio spazio dedicato ai lavori dei registi sardi e alle produzioni sulla Sardegna. Diversi i documentari etnografici sardi premiati nel mondo in proiezione. Tra questi sono già stati presentati con grande successo di pubblico, "Tu nos Ephisy, protege" di Marina Anedda (Dies, 2006), "Giuseppe, pastore di periferia" di Ignazio Figus (Condivisioni, Ignazio Figus, 2004), "Tempus de baristas" di David Macdougall (Isre Sardegna, 1993). Ieri alle 20. 15 nell´ambito della rassegna Spazio al documentario Musica e immagini sarà possibile vedere "Terra d´Acqua" di Giancarlo Cao (prod. Verbavolantvideo, 2007, 77´). Tremila chilometri di paesaggi isolani, sorgenti, acque interne, fonti dimenticate, pozzi sacri. I riti, usi e mestieri legati all´acqua. Il fascino del mare con le musiche del pianista sardo Romeo Scaccia. Sempre ieri alle 23 è la volta dell´opera di Michele Mossa e Michele Trentini prodotta dall´Isre Sardegna nel 2005 (40´), "Furriadroxus". Ovvero le tipiche case sparse dell´area di Malfatano e il microcosmo di chi le abita, vicino a Teulada in provincia di Cagliari, nel mese di agosto, quando i turisti affollano la celebre spiaggia di Tuerredda. Per non scostarsi dall´ambito turistico, oggi alle 11. 45 sarà proiettato nell´ambito della rassegna Archivi multimediali, "La nascita della Costa Smeralda" di Dario Barone e Anna di Francisca (prod. Sede regionale Rai per la Sardegna, 1990, 51´). Documento sugli albori di un´idea esclusiva di paesaggio realizzata negli anni Sessanta dal principe Aga Khan, poi diventata di moda. E su una regione come la Sardegna, "così vicina, così sconosciuta". . |
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ANTEPRIMA NAZIONALE DEL FILM "IL PIANTO DELLA STATUA" AL TEATRO COMUNALE DI FERRARA |
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Bologna, 13 dicembre 2007 - Il 17 dicembre alle ore 21 nel Teatro Comunale di Ferrara si terrà l´anteprima nazionale del film "Il pianto della statua", una produzione Betty Wrong e Regione Emilia-romagna, con la regia di Elisabetta Sgarbi. L´iniziativa ha l´obiettivo di dare risalto al valore artistico e storico della scultura in terracotta in terra emiliana, in particolare a quella dedicata alla rappresentazione della Pietà. A tale scopo la narrazione cinematografica è stata intrecciata con la scrittura d’autore ispirata alle sculture sacre in riferimento. La serata, che si aprirà con un saluto del direttore del teatro Gisberto Morselli, prevede anche una lectio brevis di Vittorio Sgarbi, la partecipazione degli scrittori Tahar Ben Jelloun, Lucrezia Lerro, Diego Marani, Pino Roveredo, Antonio Scurati, e degli attori Anna Bonaiuto e Toni Servillo, che leggeranno un brano, mentre al pianoforte vi sarà Roberto Cacciapaglia. Sono previsti anche gli interventi del sindaco di Ferrara Gaetano Sateriale e dell´assessore alla Cultura della Regione Emilia-romagna Alberto Ronchi. . |
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STOP ALLA LETTURA NEL 2007: LO CONFERMA OGGI L’ISTAT. MOTTA (AIE): “E’ LA DIMOSTRAZIONE CHE SE IL PAESE NON CI INVESTE GLI INDICI CALANO. E’ URGENTE IL CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA” |
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Milano, 13 dicembre 2007 - Stop alla lettura nel 2007: a confermarlo sono i dati Istat resi noti ieri e pubblicati sul sito dell’Istituto. I lettori negli ultimi 12 mesi di un libro si sono ridotti al 43,1% degli italiani rispetto al 44,1% del 2006. In valori assoluti parliamo di 24milioni (24. 051. 000) rispetto ai quasi 24,4milioni di lettori del 2006. Quasi 400mila lettori persi in un anno e qualcosa come 33mila persi al mese, secondo l’Ufficio studi di Aie. Dopo anni di progressivo e tendenziale incremento nei lettori italiani il 2007 segna così la controtendenza: oggi sono solo 43 gli italiani su 100 che leggono almeno un (uno!) libro in un anno. Questo risultato è il prodotto di due andamenti contrapposti. Chi legge legge di ancora più: cresce infatti nel 2007 la lettura forte (chi legge più di 12 libri all’anno), passando dal 12,9% al 13,3%. Chi leggeva poco invece (i cosiddetti lettori deboli: da 1 a 3 libri) ha letto ancora meno: nel 2007 è diminuito del 3,5% passando da 11,5 a 11,1 milioni lettori. “E’ la dimostrazione – ha commentato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie), Federico Motta – che se il Paese non investe sulla lettura gli indici calano. La mancanza di una politica culturale trova immediato riscontro nella realtà, come ci confermano questi dati. E’ improrogabile per questo un centro di raccordo come il Centro per il libro e la lettura, che aspettiamo ormai da più di un anno”. Tutti i dati su: http://www. Istat. It/dati/catalogo/20071212_00/contenuti. Html . |
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PREMIATI I VINCITORI DEL CONCORSO NAZIONALE “SCRIVERE I MESTIERI DELL’ARTIGIANATO” |
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Torino, 13 dicembre 2007 Ieri nella Sala “Torino Hall” del Centro Congressi Torino Incontra sono stati premiati i vincitori della prima edizione del concorso nazionale “Scrivere i mestieri dell’artigianato”, iniziativa lanciata dal Premio Grinzane Cavour con il sostegno dell’Assessorato alle Attività Produttive - Artigianato della Regione Piemonte. Per la I sezione (Piemonte): 1a classificata: Martina Pirisi (Alba) del Liceo Classico “Govone di Alba (Cn), che ha ricevuto il premio da Giovanni Caracciolo, Assessore al Commercio Regione Piemonte; 2o classificato: Marco Cuccato (Asti) dell’ I. S. S. “Umberto I” di Alba (Cn), premiato da Marco Cavaletto (Direttore Settore Commercio e Artigianato della Regione Piemonte) e Amleto Impaloni (Direttore del Csar - Centro Studi per l’Artigianato Piemontese). Per la Ii sezione (nazionale): Livia Satullo (Messina) del Liceo Classico “La Farina” di Messina, che ha ricevuto il riconoscimento da Giuliano Soria, presidente del Premio Grinzane Cavour Rivalutare l’artigianato d’eccellenza, recuperare la memoria degli antichi mestieri, riscoprire i valori della tradizione e da qui partire per valorizzare le attività artigianali con formule nuove e promuoverle nel mondo giovanile. Questi gli obiettivi del concorso nazionale e del dibattito “Antichi mestieri per il futuro. Cultura dell’artigianato e mondo giovanile” che ha preceduto la premiazione. Coordinati dal giornalista Orlando Perera, si sono confrontati sul tema Giovanni Caracciolo (Assessore al Commercio della Regione Piemonte), Giuliano Soria (Presidente Premio Grinzane Cavour), Mario Giuliano (Presidente Comitato Coordinamento Confederazioni Artigiane Piemonte) e i giovani artigiani giovani artigiani, Silvano Baldi (pasticciere di Costigliole d’Asti), Rossana Dassetto Daidone (stilista di moda di Torino) e Stefano Poretti (cioccolatiere di Mezzenile - To). “Gli artigiani sono artisti, sono scrittori della mano – ha affermato Soria – e vanno valorizzati perché sono la forza viva del nostro territorio. I racconti dei ragazzi testimoniano l’interesse dei giovani verso un settore che è ormai diventato un fatto di alta cultura”. Gli elaborati sono stati valutati dalla Giuria del concorso composta da Marco Cavaletto (Direttore Settore Commercio e Artigianato della Regione Piemonte), Amleto Impaloni (Direttore del Csar - Centro Studi per l’Artigianato Piemontese), Orlando Perera (giornalista), Alessandro Perissinotto (scrittore) e Giuliano Soria (Presidente Premio Grinzane Cavour). . |
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ALBERTO BOVO E SANDRO MANENTE PRESENTANO: "TRA DESIGN E DELIRIO. FAR VOLARE LE IDEE" |
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Cortina d´Ampezzo, 13 dicembre 2007 - Alberto Bovo e Sandro Manente, partner fondatori di Hangar Design Group, presenteranno il loro libro "Tra Design e Delirio. Far volare le idee", edito da Lupetti, il prossimo 4 gennaio 2008, alle ore 18. 00, presso la Libreria Sovilla di Cortina d´Ampezzo. "Questo libro è per creativi e non creativi. E´ diretto a chi vuole avvicinarsi alle nuove professioni e alle nuove realtà imprenditoriali. A chi desidera capire i mutamenti del lavoro creativo contemporaneo. A metà strada tra romanzo e saggio, tra realtà e sogno, realizzato sottoforma di intervista-racconto, il libro tratta le forme di approccio progettuale che il mondo creativo sta attuando nei confronti della nuova imprenditoria. Abbiamo cercato di dare voce alla creatività che si respira nei luoghi di lavoro e nelle diverse sedi di Hangar sparse in giro per il mondo, di far parlare l’emozione degli inizi e le esperienze vissute nei rapporti con la committenza, di raccontare l´attività senza sosta che esprime il nostro modo di progettare come risposta al bisogno di un design e di uno stile di vita contemporaneo, fatto di tanta seduzione e un po’ di funzionalità. " Hangar Design Group è network internazionale che si occupa di architettura, design, comunicazione, interior e brand identity aziendale. Da più di vent’anni opera nell´ambito delle strategie comunicative, intervenendo sull’aspetto “estetico” della grafica e del design testando il livello delle tendenze in atto sia nel campo del life-style che in quello del mind-style. Alberto Bovo e Sandro Manente, convinti sostenitori che nel progettare bisogna essere innovativi, sin dal 1980 perseguono la strategia progettuale del design team, riunendo all’interno di Hangar Design Group storie e competenze interdisciplinari di giovani creativi. . |
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