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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Gennaio 2008
PREMIO GIORNALISTICO TELEVISIVO ILARIA ALPI: SI APRE IL BANDO DI CONCORSO DELLA XIV EDIZIONE. C´È TEMPO FINO AL 5 APRILE PER PRESENTARE SERVIZI ED INCHIESTE TELEVISIVE SU TEMI DI IMPEGNO CIVILE E SOCIALE.  
 
Bologna, 28 gennaio 2008 – Si apre il nuovo bando per il Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi giunto quest’anno alla sua Xiv edizione. Il concorso è riservato a servizi ed inchieste giornalistiche televisive che trattino temi di impegno civile e sociale: solidarietà, non violenza, giustizia, diritti umani, lavoro. La scadenza per partecipare è alle ore 12 del 5 aprile 2008. Il bando è visibile e scaricabile dal sito www. Ilariaalpi. It. Il Premio Ilaria Alpi 2008, promosso da Regione Emilia-romagna, Provincia di Rimini, Comune di Rimini e Associazione Ilaria Alpi Comunità Aperta, si svolgerà a Riccione il 5, 6, 7 giugno 2008. Molte le novità del regolamento di questa edizione, iniziando dalla composizione della giuria che vede entrare nuovi membri appartenenti non solo al mondo del giornalismo televisivo, ma anche della letteratura, della cultura, del cinema, dell’arte e dell’università. Al presidente Italo Moretti ed ai membri Luca Ajroldi, Alessandro Banfi, Gerardo Bombonato, Giovanna Lio, Paolo Meucci, Roberto Morrione, Paola Palombaro, Sandro Provvisionato, Roberto Scardova, Andrea Vianello, Romano Tamberlich, Andrea Iervolino, Claudio Speranza si aggiungono: il fotoreporter Francesco Zizola, vincitore del “World Press Photo of the Year” nel 1996 per una foto che documenta la tragedia dei campi minati in Angola, la giornalista di Repubblica Concita De Gregorio, lo studioso di radio, televisione e linguaggi multimediali Enrico Menduni (professore straordinario nell´Università Roma Tre), la regista cinematografica Wilma Labate (attualmente al cinema con il film “Signorina Effe”) e lo scrittore e magistrato Giancarlo De Cataldo (autore di Romanzo Criminale). Novità anche per le sezioni del concorso come il Premio Miglior Servizio da Tg. Da quest’anno saranno gli stessi direttori o i caporedattori delle testate giornalistiche televisive nazionali e gli stessi membri della Giuria a segnalare i servizi giornalistici che ritengono i migliori dell’anno. Le altre sezioni del concorso sono: Premio Miglior Reportage Internazionale, riservato a servizi giornalistici (reportage e inchieste) andati in onda su televisioni estere; Premio Miglior Reportage Italiano per servizi giornalistici (reportage e inchieste) di durata massima pari a 15 minuti e di durata superiore ai 15 minuti; Premio Miglior Servizio delle Tv Locali e Regionali, riservato a servizi giornalistici andati in onda su Tv locali e regionali. Ci saranno anche il Premio Internazionale Miran Hrovatin: le redazioni giornalistiche televisive, i telecineoperatori o i video giornalisti possono inviare alla segreteria del Premio servizi giornalistici che verranno valutati per le immagini proposte. Al Premio Hrovatin concorrono automaticamente tutti i servizi partecipanti alle altre sezioni. Non manca l’attenzione alle inchieste inedite. Il Premio Produzione è, infatti, dedicato ai reportage e alle inchieste giornalistiche in lingua italiana di durata compresa tra i 12’ e i 50’ minuti e mai trasmessi da emittenti televisive nazionali. La Giuria di questa sezione è composta da Italo Moretti, Paolo Ruffini, Corradino Mineo, Gerardo Bombonato e Roberto Natale. Il Premio Produzione consiste nella messa in onda da parte di Rai News 24 e Rai Tre a fronte dell’acquisto dei diritti televisivi pari a 10. 000 euro. Due le sezioni dedicate ai giovani: il Premio Giovani per giornalisti che non abbiano compiuto il 32esimo anno di età ed il Premio Scuole di Giornalismo per gli studenti delle Scuole di Giornalismo. La giuria del Premio Giovani è composta dagli studenti del Corso di Comunicazione Giornalistica (Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione della Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna), mentre la giuria del Premio Scuole di Giornalismo sarà composta dal direttore di Rai Sat Extra Marco Giudici, da Paola Minoliti responsabile Comunicazione e Relazioni esterne Coop Adriatica, da Walter Dondi, Responsabile Comunicazione e Media di Unipol, e dal giornalista e docente universitario Mauro Sarti. Il servizio vincitore del Premio Scuole di Giornalismo sarà trasmesso da Rai Sat Extra. Novità anche nella giuria del Premio della Critica, che vede l’ingresso del giornalista de L’espresso Edmondo Berselli. Confermati Alessandra Comazzi (La Stampa), Antonio Dipollina (Repubblica), Roberto Levi (Il Giornale), Mirella Poggialini (Avvenire), Norma Rangeri (Il Manifesto), Maurizio Turrioni (Famiglia Cristiana), Giovanni Volpi (Tv Sorrisi e Canzoni), individueranno il migliore tra i servizi di approfondimento andati in onda durante l’anno su televisioni nazionali e satellitari. Il Premio Il Lavoro che non si vede, promosso da Nidil-cgil, Arci e Regione Lazio, è riservato al tema del lavoro. La giuria del Premio Il lavoro che non si vede è composta da Italo Moretti, Piero Marrazzo, Enrico Gasbarra, Walter Veltroni, Roberto Natale, Guglielmo Epifani, Paolo Beni e Giuseppe Giulietti. Il Premio Ilaria Alpi è realizzato in collaborazione con: Rai, Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, Federazione nazionale della Stampa, Usigrai, Reporters Sans Frontièrs, Assemblea Legislativa Regione Emilia Romagna, Nidil-cgil, Ega (Edizioni Gruppo Abele), Corso di laurea di Scienze della Comunicazione Università di Bologna, Articolo 21. Al Premio sono riconosciuti l’Alto Patronato della Presidenza Repubblica Italiana e i patrocini della Presidenza Camera dei Deputati, del Ministero delle Comunicazioni, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, della Commissione Nazionale italiana per l’Unesco, dell’Ordine dei Giornalisti Nazionale, della Rai–segretariato Sociale. Sono partner dell’evento Unipol Banca, Unipol Assicurazioni, Coop Italia, Fondazione Carim , Block 60, Manutencoop, e media partner: Rai Tre, Rai News 24, Rai Sat Extra. Per informazioni: Premio Giornalistico Televisivo "Ilaria Alpi", c/o Villa Lodi Fè - Viale delle Magnolie, 2 – 47838 Riccione (Rn) - Italia tel: + 39 0541 691640, fax: + 39 0541 475803 info@ilariaalpi. It Segreteria: tel. ++39- 0541. 691640 - 335. 1386454 .  
   
   
PRESENTATO A MILANO IL PREMIO GIORNALISTICO DI CRITICA TEATRALE “LETTERA 22”  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - È stata presentata il 25 gennaio , presso la sede del Piccolo Teatro – Strehler di largo Greppi, la prima edizione del concorso nazionale per giovani critici teatrali “Lettera 22”. Erano presenti l’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, l’attrice Franca Valeri e il direttore del Piccolo Teatro Sergio Escobar. Il premio, dedicato a giornalisti pubblicisti, collaboratori e studenti delle scuole di giornalismo sotto i 36 anni, ha ottenuto il patrocinio dell’Ente Teatrale Italiano e del Comune di Milano. Per partecipare al concorso occorre iscriversi al bando che rimarrà aperto da domani, sabato 26 gennaio, fino al 24 febbraio. “Credo che questo premio – ha commentato Sgarbi - sia un’importante occasione per valorizzare e sostenere quei giovani che decidono di dedicarsi, con passione e slancio, a un mondo pieno di fascino”. Nasce Il Primo Concorso Per Giovani Critici Teatrali, il suo nome “Lettera 22”: il bando sarà aperto dal 26 gennaio al 24 febbraio 2008 e consentirà a tutti i giornalisti e studenti di scuole di giornalismo under 36 di cimentarsi nell’invenzione di una nuova critica per il teatro. In rete 17 teatri in 9 città per 37 spettacoli: i migliori 5 candidati parteciperanno e si sfideranno per l’ultimo round al primo Teatro Festival Italia che si terrà a Napoli il prossimo giugno. Madrina d’eccezione Franca Valeri che, in occasione della presentazione del concorso (Piccolo Teatro di Milano 25 gennaio), dà voce a storiche, divertenti, spiazzanti stroncature di grandi critici, ricordando il tempo in cui il teatro era arte sociale e materia di dibattito tra il palco e le redazioni. “Il teatro? Una droga”, sosteneva Dino Buzzati che con la scena si confrontò da autore e da specialissimo spettatore. Così come Piero Gobetti, Ennio Flaiano, Antonio Gramsci e molti altri grandi intellettuali nazionali che ebbero voce in capitolo in materia teatrale, quando il teatro era un evento che faceva parlare di sé e che, con lunghe tirate letterarie, riempiva pagine e pagine dei maggiori giornali nazionali. Necessitava discuterne per la convinzione che nella salute della critica stesse anche la garanzia della salute del teatro. I tempi sono cambiati: grandi nomi acclamati dalla tv, dal cinema, dai nuovi media, sempre più vanno relegando il commento teatrale a brevissimo resoconto che riguarda un mondo a parte: quello sotterraneo, notturno, che si vuole autoreferenziale, del teatro. E proprio in questo clima, che molte spinte esterne porterebbero a chiamare “crisi”, nasce un concorso che rilancia la critica teatrale e, affidandosi alle giovani leve, stimola l’invenzione di nuove forme di linguaggio giornalistico per la scena. Questo è il proposito da cui sorge Lettera 22, iniziativa promossa dall’Associazione culturale La Giudecca in collaborazione con il Master in giornalismo dell’Università di Padova, il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni, il Festival Teatro Italia di Napoli e con il patrocinio e la collaborazione dell’‘Ente teatrale italiano e del Comune di Milano/ Assessorato alla cultura. Il concorso nazionale, che parte ufficialmente il 26 gennaio con la pubblicazione del bando e l’apertura delle iscrizioni (chiusura iscrizioni 24 febbraio 2008), consente la partecipazione a studenti iscritti a scuole di giornalismo, giornalisti pubblicisti e collaboratori di testate cartacee, on-line, radio e tv che non abbiano compiuto il 36esimo anno di età. A loro sarà chiesto di produrre un pezzo – in forma di presentazione, intervista o recensione teatrale cartacea, on-line o radio-televisiva - secondo le modalità descritte dal bando, partecipando a uno degli spettacoli messi a disposizione in 9 città dai 17 teatri aderenti. Aderiscono infatti a Lettera 22 il Piccolo Teatro e il Teatro Libero di Milano, l’Arena del Sole e Teatri di Vita di Bologna, il Teatro Valle e il Teatro Quirino di Roma, il Teatro Mercadante e il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, il Teatro La Pergola di Firenze e il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, il Teatro Goldoni e il Teatro Fondamenta nuove di Venezia, il Teatro stabile e la Fondazione Aida di Verona, la Piccionaia di Vicenza e il Teatro Verdi di Padova. E saranno proprio questi ad aprire le porte ai concorrenti per ben 37 titoli complessivi di spettacoli in cartellone (in cui si contano i maggiori titoli della stagione in corso dalla Trilogia della villeggiatura di Goldoni nella versione di Toni Servillo alla poderosa Anna Karenina di Tolstoj versione Nekrosius, a molte altre varietà di spettacolo declinate tra la tradizione, la danza e la ricerca) eleggendoli a spettatori-critici. Compongono la giuria del concorso alcuni dei maggiori critici, giornalisti teatrali nazionali e addetti ai lavori: Rodolfo di Giammarco (La Repubblica) nelle vesti anche del presidente; Maria Grazia Gregori (L’unità), Magda Poli (Il Corriere della sera, critico), Claudia Provvedini (Il Corriere della sera, giornalista), Moreno Cerquetelli (Tg3 Rai), Andrea Porcheddu (critico e docente Iuav), Domenico Rigotti (Avvenire), Enrico Fiore (Il Mattino di Napoli), Enrico Bettinello (Corriere del Veneto), Ivano Paccagnella (direttore del Master per l’Università di Padova): e saranno loro a selezionare tra i lavori proposti dai candidati entro il 6 maggio 2008 i migliori cinque, che avranno il diritto di partecipare al secondo round della selezione. Il secondo round si svolgerà al Teatro Festival di Napoli il prossimo giugno: e darà diritto ai selezionati di avere ospitalità dal Festival per tutta la sua durata al fine di recensirne gli spettacoli e in conclusione di produrre un lavoro, questa volta veramente innovativo e propositivo in termini di linguaggio e format per una critica teatrale del futuro, sulla base del quale saranno scelti i vincitori, cui spetteranno in premio, nell’ordine: 1000 euro al primo classificato, 400 al secondo, 10 volumi della prestigiosa Ubulibri al terzo. Tutte le modalità e i moduli di partecipazione sono scaricabili dal sito del concorso www. Lettera22. It . Intanto, per il varo del progetto, madrina d’eccezione è la grande Franca Valeri che ripercorre la storia della critica novecentesca attraverso la lettura di alcuni brani degni di diventare dei classici del genere: dalle irresistibili stroncature da “Ordine Nuovo” di Piero Gobetti all’eroe nazionale Ermete Zacconi, che ad un certo punto gli fa avere, tramite l’amministratore di compagnia, l’interdizione all’accesso dai propri spettacoli (cui segue la pronta risposta di Gramsci sul ruolo della critica), ad una situazione parallela tra Tommaso Chiaretti – critico di Repubblica – e il grande Buazzelli, al punto che Chiaretti, interdetto anche lui dallo spettacolo, si trova a pubblicare una finta e ilare recensione di totale encomio verso l’attore; per arrivare a quelle dei nostri giorni e dell’attuale critico di Repubblica Franco Quadri, qui alle prese con un Cyrano interpretato da un non molto convincente Jean Paul Belmondo. E come iniziare meglio? Info: informazioni e iscrizioni e-mail: giudecca_teatro@yahoo. It; www. Concorsolettera22. It Organizzazione: tel. 349. 2211323 .  
   
   
UNICOM - IL PRESIDENTE STRONA INCONTRA LE AGENZIE DELLA LIGURIA  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - Martedì 29 Gennaio alle ore 17. 00 a Genova presso la Sala Stampa della Fiera di Genova - Padiglione C, il Presidente Lorenzo Strona, il Consigliere Federico Crespi ed il Direttore Claudio Breno incontreranno gli associati Unicom della Liguria ed i titolari di altre Agenzie liguri interessate ad ottenere informazioni su servizi, vantaggi e importanza di aderire a Unicom - Unione Nazionale Imprese di Comunicazione. Unicom è l’Associazione che raggruppa il maggior numero di Imprese di Comunicazione italiane che ha recentemente festeggiato il 30° anniversario della sua fondazione. Durante l’incontro di Genova sarà anche illustrata la campagna Unicom, che ha Maurizio Costanzo come testimonial, voluta per stimolare gli investimenti in comunicazione della Pmi e della Pa. Www. Unicomitalia. Org .  
   
   
CINEMATOGRAFIA, 800MILA EURO PER GIOVANI REGISTI  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - Ammonta a 800mila euro la somma destinata dalla Giunta regionale alla valorizzazione e alla promozione della cinematografia in Lombardia, con l´approvazione di una delibera proposta dal presidente Roberto Formigoni di concerto con gli assessori alle Culture, Massimo Zanello, e alla Formazione, Gianni Rossoni. Le risorse sono state assegnate alla Fondazione Centro sperimentale di cinematografia per la realizzazione di un progetto formativo e culturale destinato agli allievi e articolato su due aspetti: la realizzazione di due percorsi didattici ("Laboratorio avanzato di creazione e produzione fiction" e "Laboratorio avanzato per il film-documentario e la pubblicità") e di due prodotti audiovisivi. In particolare gli allievi del Centro di cinematografia realizzeranno un documentario che testimoni e promuova l´eccellenza didattica dell´Accademia Teatro alla Scala, del Piccolo Teatro e delle Scuole Civiche-dipartimento Musica, e altresì un filmato che mostri il patrimonio culturale della Lombardia in vista di due convegni. "In una regione - ha commentato il presidente Formigoni - che detiene un´indiscussa leadership a livello nazionale nei campi della cultura, dell´editoria, della comunicazione e dello spettacolo, la Regione Lombardia ha scelto da tento di sostenere anche il cinema. Abbiamo deciso di farlo in modo complementare rispetto ad altri poli italiani, focalizzando il nostro impegno sulle condizioni per favorire e sviluppare la produzione. Questo progetto segna un importante passo nella vita del Centro Sperimentale di Cinematografia da sempre attivo nella sperimentazione dell´arte e della tecnica cinematografica e audiovisiva". Soddisfatto anche l´assessore Zanello che sottolinea come "la Lombardia sia attualmente un laboratorio di produzione cinematografica di prim´ordine: pubblicità, fiction, sede del primo archivio filmico in Italia (la Fondazione Cineteca Italiana è attiva dal 1947) e di una scuola per cineasti (il Centro Sperimentale di Cinematografia). Attraverso la Film Commission stiamo anche promuovendo il territorio della nostra regione come location per il cinema di tutto il mondo". "Il vasto campo delle eccellenze lombarde - precisa l´assessore Rossoni - va sostenuto e implementato attraverso azioni formative mirate, che diano garanzia di un continuo aggiornamento di competenze e di una crescita di innovazione. E´ questa la ragione che ci ha spinti a sostenere l´ambizioso progetto della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia. .  
   
   
COME DIVENTARE EDITORI? IL 12 E 13 FEBBRAIO CORSO DI AGGIORNAMENTO A MILANO IN DUE MODULI DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA EDITORI (AIE)  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - Intendete avviare una casa editrice o l’avete appena aperta? Per imparare a muovere i primi passi arriva la nona edizione del corso di aggiornamento “Come diventare editori”, organizzato a Milano dall’Associazione Italiana Editori (Aie). Il corso sarà strutturato in due moduli, in programma il 12 e il 13 febbraio, frequentabili anche separatamente: il primo di introduzione agli aspetti più generali legati al mercato, alla normativa sul diritto d’autore e agli aspetti fiscali; il secondo, più tecnico-operativo, con una maggiore attenzione alla contrattualistica, alla distribuzione, alla comunicazione, alla redazione di un conto economico. Per una formazione completa dei nuovi editori e per un aggiornamento di quelli esistenti l’Aie raddoppia le giornate formative (dalle 10 alle 13 e dalle 14. 30 alle 18): un’occasione per fornire in modo sempre più completo e dettagliato un quadro generale delle norme e delle prassi che presiedono alla creazione e gestione di una casa editrice, offrendo un corredo di materiali e indicazioni bibliografiche utili per approfondire le conoscenze acquisite. Il corso – a pagamento – si svolgerà nella sede di Aie (corso di Porta Romana, 108) e sarà tenuto da Giovanni Peresson (Ufficio studi Aie, Scuola librai Umberto ed Elisabetta Mauri) e Gianmarco Senatore (Ufficio Aie di consulenza legale ai soci). Per informazioni e per il dettaglio del programma delle due giornate è possibile consultare il sito www. Aie. It all’indirizzo o inviare una mail a formazione@ediser. It. Per chi partecipa è prevista inoltre la possibilità di frequentare altri corsi ad una tariffa agevolata acquistando il pacchetto di corsi “Nuovi editori”: un percorso suggerito a chi desidera avere una panoramica dei principali ambiti in cui si suddivide l’attività di una casa editrice. .  
   
   
UN MAGNIFICO LIBRO CHE ESALTA I PICCOLI IMPRENDITORI ITALIANI IL SARTO DI GUARESCHI  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - Ogni giorno, i mezzi di comunicazione ci sommergono con informazioni preoccupanti e tristi. Malapolitica, malasanità, sprechi infiniti di denaro pubblico, ruberie istituzionalizzate, imbrogli, sovvertimento dei valori, povertà strisciante e crescente, polemiche velenose tra gli uomini più in vista del Paese, quelli che dovrebbero essere di esempio perché sono le guide da noi stessi elette. Un senso di smarrimento coglie l’uomo della strada che si chiede: “Ma l’Italia è proprio ridotta così male?” Per fortuna, quelle brutte notizie non fotografano l’intero Paese. E’ uscito in questi giorni un libro pubblicato dall’Editrice Ancora, che racconta una storia bella e positiva. La storia di uno dei tantissimi piccoli imprenditori italiani, categoria di cui si parla poco ma che rappresenta l’ossatura robusta su cui poggia la nostra economia anche nei momenti difficili. Un omaggio, quindi, all’Italia che lavora e crea lavoro. Magnificamente scritto da Roberto Allegri, il libro si intitola “Il sarto di Guareschi” ed è la storia un cittadino qualunque, ma che ha realizzato grandi cose per la società. Quest’uomo si chiama Nicola Martinelli, è un imprenditore veronese che, partendo da zero, in mezzo secolo di attività ha messo in piedi un piccolo impero. Non tanto di soldi, ma di una ricchezza ben più importante dei soldi, quella dei posti di lavoro. Figlio di povera gente, Nicola Martinelli è nato nel 1925 a Sandrà, piccolo centro sul lago di Garda. Fin da bambino voleva diventare sarto. Imparò il mestiere dall’unico professionista della zona. Dopo la guerra si mise in proprio, ma sul Garda non c’era possibilità di sfondare. Nel 1949, emigrò a Milano. Era un giovane timido, riservato, quasi pauroso. Grande lavoratore e bravissimo nella sua professione di sarto per uomo, ma con quella timidezza non avrebbe mai fatto strada. Per fortuna, incontrò Giovannino Guareschi, il grande scrittore, l’inventore di “Don Camillo”. Guareschi era all’apice della fama, ma aveva conservato quella sua straordinaria sensibilità verso le persone umili. Intuì le potenzialità di quel sarto timido e volle aiutarlo. Lo presentò ai propri amici, giornalisti, scrittori, imprenditori, finanzieri. Lui stesso, che amava vestire da contadino, si fece confezionare abiti eleganti. E tutti scoprirono le doti eccezionali di quel giovane talento, che in pochi anni divenne uno dei maggiori sarti di Milano, premiato per due volte con le “Forbici d’oro”. Ma proprio mentre la carriera andava a gonfie vele, Martinelli si ammalò. Ulcera allo stomaco. L’insidiosa malattia di chi somatizza ansie e preoccupazioni. Un tormento terribile per un sarto che deve restare chino al tavolo di lavoro per quindici, sedici ore il giorno. “Se non vuole morire deve tornare nella tranquillità del suo paese natale”, sentenziarono i medici. Ma a Sandrà nessuno allora aveva i soldi per andare da un sarto famoso a ordinare un vestito. Era la fine di un sogno. Ma Martinelli non si perse d’animo. Decise di cambiare lavoro. Non più ore ed ore a tagliare e cucire vestiti di alta sartoria. Pensò di diventare un “produttore” di abbigliamento. Un “divulgatore” di confezioni eleganti e belle a prezzi popolari. Eravamo alla fine degli Anni Cinquanta. In Lombardia stava prendendo piede il lavoro a domicilio. Martinelli, ritornato al suo paese d’origine, cominciò a tagliare abiti femminili e ad affidarne la confezione alle casalinghe di Sandrà che non potevano andare in fabbrica, anche perché fabbriche a Sandrà non ce n’erano. L’iniziativa ebbe subito successo. Martinelli la perfezionò. Insieme ai propri fratelli aprì uno stabilimento, poi un secondo, poi un terzo continuando però anche ad allargare il lavoro a domicilio che valicò i confini di Sandrà diffondendosi nei paesi limitrofi. In un paio d’anni, centinaia di persone lavoravano per l’azienda Martinelli che continuava a crescere. Alcuni dei dipendenti, imparato il mestiere e allettati dal successo del loro datore di lavoro, decisero di mettersi in proprio. E Martinelli non li ostacolò considerandoli dei concorrenti, come in genere avviene. Anzi, ricordando che anche lui era stato aiutato da Guareschi all’inizio della carriera, agevolò quelle persone. Non solo con dei consigli preziosi ma a volte prestando loro dei soldi senza mai chiedere una lira di interesse. In questo modo, Nicola Martinelli contribuì a dar vita a un movimento di lavoro che ha trasformato interi paesi del Garda e del veronese. Le campagne, prima povere, ora brillano di benessere. Villette e gradevoli costruzioni aziendali si mescolano con equilibrio tra il verde degli ulivi. Decine di piccole aziende di confezioni femminili sono sorte sull’esempio di quelle create da Martinelli, tutte impegnate a mettere sul mercato prodotti di ottima qualità, tanto che la Regione Veneto con una apposita legge ha stabilito che i centri dove questo tipo di abbigliamento viene prodotto possano fregiarsi del prestigioso titolo di “Distretto veronese del Pronto Moda”. Nicola Martinelli ha festeggiato mezzo secolo di attività imprenditoriale. E’ bene ha fatto la casa Editrice Ancora a dedicargli un libro per far conoscere “che cosa” ha realizzato e “come” lo ha realizzato. Celebrando, in questo modo, non solo lui, ma la categoria cui appartiene, cioè quella dei piccoli imprenditori italiani, che sono molti, moltissimi nel nostro Paese: geniali, generosi, umili, riservati, gran lavoratori, persone che tengono in piedi la nostra economia e offrono speranze positive per l’avvenire anche quando si presenta difficile. .  
   
   
L’EUROPA DEL 2008 E OLTRE UN HAPPY HOUR PER PARLARE D’EUROPA  
 
Milano, 28 Gennaio 2008 - Oggi alle ore 18. 30, presso la Libreria Egea, in via Bocconi 8, un nuovo appuntamento con le Serate del Villaggio Europeo: happy hour tra le righe della nuova Europa. Titolo dell´incontro di questa sera: L’europa del 2008 e oltre, con Carlo Secchi e Antonio Villafranca. Conduce l´incontro Roberto Santaniello. L´incontro prende spunto dalla pubblicazione del volume Le sfide della governance economica europea, a cura di Antonio Villafranca. La serata è realizzata con la collaborazione della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea. Nel corso della serata il pubblico potrà mettere alla prova la propria cultura europea con il gioco a premi Euroquiz. Ingresso libero con prenotazione allo 02 5836 2032 o via mail all’indirizzo egea. Press@unibocconi. It .  
   
   
MARCO PEREGO DEVASTATED LAND IN MOSTRA A FIRENZE MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE E PIAZZA SANTISSIMA ANNUNZIATA  
 
Firenze, 28 gennaio 2008 - Fino al 10 marzo 2008, nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze e nell’antistante piazza Ss. Annunziata, si terrà la mostra personale di Marco Perego Devastated Land. Il progetto, a cura di Sergio Risaliti, ospiterà opere inedite realizzate dall’artista per questo evento fiorentino. Il percorso si snoderà negli straordinari spazi interni del Museo Archeologico con quindici tele di vario formato, dieci disegni, alcune sculture in vetroresina tra le quali un tritacarne industriale di 1,70 metri d’altezza e un’installazione prevista per la Sala delle Urne. All’esterno, nella suggestiva piazza Ss. Annunziata, prenderà posto una bubble machine, una grande opera site specific. Il progetto di Marco Perego mette in scena il mondo fantasioso, contemporaneo, ironico, cinico, pop, del giovane artista italiano residente da alcuni anni a New York, proponendo un dialogo sia con il Museo e le sue preziose collezioni sia con lo spazio e la città. Un confronto serrato con il patrimonio artistico-architettonico e storico, tramite riflessioni, a volte profonde a volte provocatorie rispetto ai grandi temi della conservazione e rielaborazione dell’arte, ad esempio lo scavo e la riesumazione. Le opere di Perego agiscono spesso da teca-vetrina, deposito-bazar, armadio-cassa, teatrino-schermo: superfici e spazi occupati da oggetti parziali, residui, segni di un tempo perduto o figure iper-contemporanee, prelevate da mondi diversi ed eterogenei. Sia nella pittura sia nella scultura, così come nelle opere di carattere installativo, si ritrovano in questo artista rimandi all’infanzia e alla scienza, al gioco e alla fantasia, ai sogni e ai deliri, alle utopie e alle chimere, alla storia e alla cronaca. Nella Sala delle urne cinerarie etrusche verranno installate ventinove scatole in maiolica (simili alle scatole per le scarpe) che corrispondono all’età dell’artista (nato nel 1979) e che contengono bassorilievi raffiguranti l’Uroboros, il serpente che si morde la coda, immagine della ciclicità del tempo e della continuità delle stagioni umane. La Piazza Ss. Annunziata, antistante il Museo, ospiterà una bubble machine, seconda grande installazione pubblica dopo il grande I-pod che Marco Perego ha installato di fronte all’Apple Store di New York. L’opera è una riproduzione in grande scala (3 metri d’altezza per 1,80 di diametro ) di un distributore automatico di chewing gum e si intitola My soul don’t leave me empty e distribuirà, anziché candy, 700 teschi colorati e fluorescenti. Il forte significato metaforico dell’installazione sarà sottolineato dall’ubicazione, di fronte non solo al Museo ma allo Spedale degli Innocenti. L’artista si muove tra pezzi di realtà, tra icone e miti, dando vita a giochi intellettuali, ready-made, papier-collé, tagliando e incollando, copiando e spostando con le possibilità offerte dalle tecnologie più avanzate. Tecnica iperrealistica e colori acrilici, cromie acide, fluò, metalliche o plastiche, toni neri violacei e gelatinosi accompagnano la rappresentazione di un mondo popolato da icone, oggetti feticcio, personaggi di “fantasyland”, giocattoli rotti o nuovissimi, bambole e orsacchiotti, cartoons e favole, biglie traslucide ma anche simboli dell’ermetismo neoplatonico. L’artista attua una protesta contro il mondo dei consumi e la reificazione delle merci, come quando riempie di bottiglie vuote frigoriferi neri simili a sarcofagi, innalzando i prodotti del mercato a livello di opera d’arte, il cattivo gusto a buon gusto, la pubblicità alla pittura da salotto, il fumetto al rango di Storia. “Le nuove icone o iconologie prodotte da Perego, proprio perché affermano ancora un’utopia quella moderna dell’infanzia e della creatività del collezionista, sono dotate di una nuova aura, benché appartengano all’universo dei consumi né più né meno di un prodotto industriale - spiega Sergio Risaliti nel testo del catalogo - Questa specie di bassa, orizzontale sacralità è riconfermata a livello formale dalla pittura sontuosa e iperrealistica. Qui la grande tradizione figurativa rinascimentale, quella della mimesi idealizzatrice, è messa in campo a servizio del banale, del kitsch, del popolare, dell’infantile. ” La mostra è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e del Comune di Firenze. All’inaugurazione di giovedì 10 gennaio 2008, saranno presenti con l’artista, il Soprintendente Fulvia Lo Schiavo, il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze Giuseppina Carlotta Cianferoni e il curatore Sergio Risaliti. La mostra sarà corredata da un catalogo a cura di Sergio Risaliti. Www. Marcoperego. Com .  
   
   
AL PICCOLO TEATRO STREHLER ARRIVA IL TARTUFO DI CARLO CECCHI: QUANTO È ATTUALE L’IPOCRISIA IL GRANDE ATTORE INTERPRETE E REGISTA NEL SUO SESTO MOLIÈRE CON UN CAST D’ECCEZIONE  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - Carlo Cecchi e l’archetipo dell’ipocrisia: dal 12 al 24 febbraio, al Piccolo Teatro Strehler va in scena Tartufo di Molière, prodotto dal Teatro Stabile delle Marche e dal Mercadante Teatro Stabile di Napoli, con la traduzione di Cesare Garboli. Lo spettacolo vede, accanto a Cecchi – che ne firma anche la regia – nel ruolo di Orgone, un cast straordinario e collaudato: Valerio Binasco nei panni di Tartufo, Angelica Ippolito in quelli di Madama Pernella, Licia Maglietta (Elmira), Elia Schilton (Cleante), Antonia Truppo (Dorina). Testo di straordinaria attualità, satira feroce contro l´ipocrisia, la commedia narra le vicende di una famiglia benestante alle prese con uno strano ospite, il Tartufo del titolo, i cui modi di fare e ciò che dice del mondo hanno conquistato la fiducia del padrone di casa. Tartufo – per Cesare Garboli “non un personaggio ma un archetipo” – è figlio di gente povera e, come scrive lo stesso Molière, “avendo pochi mezzi e molta ambizione, senza alcuno dei doni necessari per soddisfarla onestamente, risoluto tuttavia a saziarla a qualunque prezzo, sceglie la via dell´ipocrisia”. Fin dall´inizio, infatti, Tartufo si propone l´esatto contrario di ciò che è; si mostra umile e devoto, restio, sempre, ad accettare doni o favori. Un uomo la cui moralità e valori seducono l’animo di Orgone, che lo erige a modello – oltre che a sua guida spirituale – contro la dilagante corruzione dei costumi e la profonda ipocrisia degli individui. A trent’anni da Il borghese gentiluomo, il primo testo di Molière messo in scena da Carlo Cecchi nel 1976 e ricordando anche Il Misantropo del 1986, l’attore e regista incontra per la prima volta Tartufo, il capolavoro molièriano del 1664, come i precedenti, nella traduzione di Cesare Garboli. Proprio a Tartufo di Molière – l’autore prediletto, che ha accompagnato e nutrito l’intera e intensa parabola intellettuale di Cesare Garboli - si deve l’incontro, nel 1976, tra lo scrittore di Viareggio e Carlo Cecchi: un’amicizia quasi trentennale proseguita fino alla scomparsa di Garboli, nell’aprile del 2004. “Fu Cesare”, spiega Cecchi , “a parlarmi del Tartufo e a darmi la sua traduzione del Borghese gentiluomo. Solo allora, leggendo le sue versioni di testi molièriani, capii che il commediografo francese era l’autore del mio teatro: Molière ha cambiato non solo il mio modo di fare l’attore, ma il mio modo stesso di vedere il teatro”, osserva Cecchi, che con Tartufo ha messo in scena il suo sesto Molière. “Come Shakespeare, il commediografo francese ha scritto per gli attori, e io sono un attore che lavora con altri attori. Cosa c’è di più emozionante e di più esaltante per un attore che accogliere quel dono che, alcuni secoli fa, due attori-autori lasciarono a coloro che sarebbero venuti? Pièce e personaggi che gli attori futuri avrebbero potuto rendere presenti sulla scena”. “Chi è Tartufo lo decidano gli spettatori”, aggiunge Cecchi. “Noi, così com’è implicito nella traduzione di Garboli, oltre che nei suoi numerosissimi scritti su Tartufo, abbiamo cercato di mantenere, alla commedia e al personaggio, la loro sostanziale ambiguità; superando il cliché dell’ipocrisia e vedendo il personaggio di Tartufo anche ‘in positivo’: un servo che usa l’intelligenza e gli strumenti della politica per fare carriera e diventare, da servo, padrone. Ma tutto questo, e le risonanze contemporanee che la commedia e il personaggio possono produrre, è solo attraverso il teatro che lo si può cogliere. Figuriamoci poi in una commedia come Tartufo, dove il teatro è talmente importante da diventarne, forse, il tema principale”. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
AL TEATRO MANZONI DI MILANO “IL DIVO GARRY”, LA NUOVA PRODUZIONE DELLA CONTRADA-TEATRO STABILE DI TRIESTE, CON GIANFRANCO JANNUZZO  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - Adattamento di Present laughter di Noël Coward (già presentato in Italia come L’allegra verità), “Il divo Garry” è una commedia brillante e sofisticata, incentrata sulla prorompente personalità di Garry Essendine, attore di successo che si avvia con qualche preoccupazione verso la mezza età. Bello e affascinante, ma capriccioso e viziato, Garry è attorniato da una corte di fedelissimi sudditi e di donne adoranti. Ecco quindi il nostro “divo” ritratto alla vigilia della partenza per un’importante tournée in Africa. Accudito dal fidato maggiordomo Fred e dalla sollecita governante Miss Erickson, Garry è costantemente protetto dal suo entourage, di cui fanno parte l’efficiente segretaria Monica, l’agente Henry e il produttore Morris, e da Liz, l’ex moglie di Garry, donna pratica e concreta che, pur avendolo lasciato anni prima, continua a prendersi cura di lui e della sua carriera artistica. Ogni volta lo difendono dalle pretese che lo assediano: quelle romantiche delle sue conquiste, prontamente rispedite a casa dopo una notte d’amore, e quelle artistiche di squinternati scrittori in erba, come l’eccentrico Roland Maule, anch’egli vittima a suo modo del fascino di Garry. In questo solido equilibrio tra Garry e i suoi angeli custodi si insinua, pericolosa e determinata, Joanna, moglie di Henry, amante in segreto di Morris e da sempre, anche lei!, innamorata di Garry. Joanna pare essere l’unica a comprendere chi sia il vero Garry Essendine, l’unica a giocare con lui ad armi pari. Ma non ha fatto i conti con Liz… La Contrada affronta questo allestimento come un classico. I lavori di Coward, il cui valore in Italia è tutto da riscoprire, sono stati interpretati da attori del calibro di Richard Burton, Laurence Olivier ed Elizabeth Taylor, e continuano ad essere rappresentati ovunque: Present laughter è uno dei grandi successi a Londra di questa stagione, tuttora in scena al National Theatre. Il Teatro stabile triestino continua dunque nella riscoperta di autori di grande rilievo, rivisitati alla luce della modernità, con un occhio attento al congegno teatrale, alla ricchezza delle trame e dei dialoghi. Scritta e rappresentata per la prima volta nel 1939 dopo This happy breed (La famiglia Gibson, in italiano), Present laughter diventa parte di una trilogia sulla middle-class inglese che si completa nel ’41 con Spirito allegro. Lo stesso Coward interpretò Garry Essendine nella prima edizione dello spettacolo, determinandone il successo. Il ruolo del protagonista, con i suoi bellissimi monologhi e la levatura drammatica di certe scene, offre a chi lo interpreta uno dei personaggi più intensi della drammaturgia di Coward. Dirige questa nuova edizione della commedia, che si avvale della traduzione di Masolino D’amico, Francesco Macedonio, fondatore e Direttore artistico della Contrada fin dal 1976. Il regista goriziano sottolinea le note brillanti e i temi più profondi del testo dandogli nuovo vigore. Riveste i panni del protagonista Gianfranco Jannuzzo, che con questo spettacolo inizia un rapporto di collaborazione con la Contrada di Trieste. L’affidabile e affascinante Liz ha invece il volto di Daniela Poggi, anche lei al primo lavoro con la compagnia della Contrada. .  
   
   
VITA E DESTINO IN PRIMA NAZIONALE AL PICCOLO TEATRO STUDIO: UN NUOVO MIRACOLO DI POESIA FIRMATO LEV DODIN IL DRAMMA DI UN UOMO E DELLA SUA FAMIGLIA NELL’URSS LACERATA DAL TOTALITARISMO  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - Una mostra dedicata all’autore, Vasilij Grossman, e alla sua opera. E il 14 febbraio alle 17 incontro pubblico con il regista, con la partecipazione di Sergio Romano, Serena Vitale e Sergio Escobar Lev Dodin torna a Milano con un nuovo capolavoro di poesia e teatro in prima nazionale: Vita e Destino di Vasilij Grossman, saga di una famiglia di ebrei russi tra nazismo e stalinismo, in scena al Piccolo Teatro Studio, dal 12 al 16 febbraio 2008. L’autore, ebreo sovietico, scrittore e giornalista, inizialmente integrato nell’ingranaggio della burocrazia sovietica, poi totalmente avverso all’ideologia e accusato di dissidenza, conobbe in prima persona le devastazioni della seconda guerra mondiale, la lotta contro i nazisti, la sconfitta di Hitler, quindi l’ascesa di Stalin. Nel suo romanzo, testo fondamentale della tradizione letteraria russa, a lungo censurato nel secolo scorso, racconta la vita di uno scienziato ebreo russo, le persecuzioni, l’orrore dei gulag, le speranze, la lotta per la vita. Affresco dell’Unione Sovietica nel suo periodo più buio, la tragedia collettiva si rivela attraverso la vicenda personale di un uomo e della sua famiglia. Nato da tre anni di lavoro con gli attori e con i giovani dell’Accademia di Teatro, lo spettacolo si svela nelle mani del regista, Lev Dodin in tutta la sua struggente verità, andando a collocarsi nello stesso filone di Gaudeamus, Claustrophobia e Fratelli e sorelle. “Ancora una volta”, spiega Dodin, “siamo di fronte al mondo e a noi stessi, a farci le domande più difficili. Ancora una volta crediamo che il Teatro, in tutta la sua potenza di vita vissuta fino in fondo, che il Teatro, nella sua assoluta grandezza di parola emozione, passione, movimento, danza, musica e canto possa far sì che la gente ascolti, senta, comprenda quanto vi è di più profondo”. Nel periodo di programmazione dello spettacolo nel foyer del Piccolo Teatro Studio sarà allestita la mostra “Vita e destino” – Il romanzo della libertà e la battaglia di Stalingrado, a cura del Centro Culturale Pier Giorgio Frassati e della Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale onlus, in collaborazione con Centro Culturale di Milano, Unione Comunità Ebraiche Italiane e con la Fondazione Memorial. Realizzata nel 2005, per celebrare il centenario della nascita di Grossman (1905-1964), l’esposizione si pone l’obiettivo di analizzare la vita e l’opera dello scrittore russo, soffermandosi sui personaggi del romanzo e sulle vicende storiche che descrive. Il 14 febbraio alle 17, inoltre, ci sarà un incontro pubblico con Lev Dodin al Teatro Studio (ingresso libero) al quale parteciperanno Sergio Romano, Serena Vitale e il direttore del Piccolo, Sergio Escobar. L’11 febbraio alle 17, infine, il prof. Fausto Malcovati parlerà nello Spazio Eurolab del Teatro Strehler sul tema “Vasilij Grossman – Tra Stalin e Hitler”. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI: HANNA SCHYGULLA PROTOCOLE DE RÊVES (PRIMA MILANESE)  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - Lunedì 28 gennaio al Teatro degli Arcimboldi (viale dell´Innovazione, 20 - Milano) sarà di scena per la prima volta a Milano lo spettacolo di Hanna Schygulla “Protocole de Rêves” che vedrà testi, canzoni e video di Hanna Schygulla, su testi di R. W. Fassbinder, Jorge Luis Borges, Calderon de la Barca, Arthur Rimbaud, Heiner Müller, Bertolt Brecht, Jean-claude Carriè. Al piano Jean-marie Senia. Lo spettacolo è composto da continui ingressi e uscite della Schygulla su video proiettati su di un tulle: la sua presenza in scena diventa un prolungamento dei temi di ciascun sogno. Le proiezioni sono accompagnate da testi recitati dall´attrice tedesca e da canzoni composte e interpretate da Jean-marie Senia. Il pianoforte accompagna le immagini, talora fondendosi al sonoro originale. Lo spettacolo è nato grazie ad un’iniziativa del Moma di New York per i 60 anni di Hanna Schygulla ed è stato presentato negli Stati Uniti nel Gennaio 2004 nell´ambito di una retrospettiva sull’autrice e Fassbinder. Hanna Schygulla, dopo venticinque anni, ritrova in un baule nella sua casa paterna i filmati, le note e gli appunti di un film che doveva fare con Fassbinder. Con questo lavoro, “Protocole de rêves (sogni)”, Hanna Schygulla rivela un progetto cinematografico irrealizzato, ma fa conoscere anche immagini, parole e suoni di una dimensione sia onirica sia intima di se stessa. .  
   
   
6 MILIONI E 750MILA EURO PER LA CULTURA E LO SPETTACOLO NEL LAZIO  
 
Roma, 28 gennaio 2008 - La Giunta Regionale presieduta da Piero Marrazzo, ha approvato una delibera, proposta dall’Assessore alla Cultura, allo Spettacolo e allo Sport, Giulia Rodano, con cui si destinano sei milioni e 750 mila Euro a sostegno delle attività culturali e dello spettacolo. Il 40 per cento di questi fondi, corrispondente a 2 milioni 700mila euro, sarà dedicato alle iniziative di promozione culturale e di spettacolo realizzate direttamente dalla Regione. Il 50 per cento, 3 milioni 375mila euro, sarà gestito direttamente dalle Province ed è assegnato in funzione della popolazione residente e del numero dei comuni. Il restante 10 per cento, 675mila euro, sarà invece destinato al Comune di Roma. “Per la prima volta le Province e il Comune di Roma ricevono la gestione diretta della maggior parte delle risorse per la promozione culturale – spiega l’assessore alla cultura Giulia Rodano – I criteri utilizzati per il riparto dei fondi garantiscono agli amministratori e a tutti i cittadini del Lazio una distribuzione il più possibile equa e trasparente dei fondi finalizzati alla programmazione culturale e dello spettacolo dal vivo: si tratta di un vero passo in avanti verso un accesso diffuso e realmente democratico alle attività culturali e ai linguaggi dello spettacolo dal vivo. La delibera approvata oggi rappresenta la fase applicativa della legge approvata lo scorso settembre dal consiglio regionale; la regione ha già elaborato il documento di indirizzo – conclude la Rodano - ed è attualmente in corso la concertazione per dare al più presto il via libera ai bandi delle amministrazioni provinciali e del comune di Roma”. .  
   
   
"TEATRI NELLA RETE": SPETTACOLI ITINERANTI DI TEATRO E DANZA  
 
Roma, 28 gennaio 2008 - Ceccano, Gaeta e Formia sono i primi Comuni coinvolti nel progetto “Teatri nella rete”. I primi spettacoli promossi e sostenuti con l’iniziativa lanciata dall’assessorato alla cultura si sono tenuti tra dicembre e gennaio. Ma il programma dispone ancora di ampi spazi e quindi c’è la possibilità di aggregare altre realtà del Lazio, come Rieti, Magliano Sabina, o Guidonia, terza città del Lazio per numero di abitanti, nella provincia di Roma. “Per la prima volta la Regione Lazio presenta un progetto che risponde con forza alla crescente domanda di eventi culturali, di teatro e danza, posta da tutto il territorio regionale; per la prima volta, la Regione punta chiaramente a portare stagioni teatrali e di danza laddove non ci sono mai state, a far circolare in tutte le province spettacoli e performance di qualità”. Con queste parole l’assessore regionale alla Cultura, Spettacolo e Sport, Giulia Rodano, ha dato il via stamane alla presentazione di “Teatri nella Rete” un progetto promosso e ideato dalla Regione Lazio, cofinanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e realizzato dall’Ente Teatrale Italiano. “Teatri nella Rete” nasce per riequilibrare l´offerta culturale a livello regionale, per rafforzare l’azione istituzionale di formazione del pubblico, per offrire un sistema di circolazione degli spettacoli a livello regionale, per promuovere e sviluppare le attività di ricerca e sperimentazione dello spettacolo dal vivo sia per il teatro che per la danza. “Spazi per la danza contemporanea”, è stata ideata in collaborazione con la Regione Piemonte e con la Regione Campania, e avrà un primo momento di visibilità e riflessione in “Ritorni”, convegno in programma al Teatro Valle di Roma dal 30 gennaio al 3 febbraio 2008. Nel Lazio, “Spazi per la danza contemporanea” coinvolgerà per adesso ancora Roma, con l´attività del Teatro Furio Camillo, Tuscania, nella provincia di Viterbo, e Isola del Liri nella provincia di Frosinone. .  
   
   
I SOLISTI DEL TEATRO REGIO DI PARMA INTERPRETANO I CAPOLAVORI CAMERISTICI DI WAGNER, ČAJKOVKIJ E ROTA  
 
Parma, 28 gennaio 2008 - I Solisti del Teatro Regio di Parma saranno protagonisti lunedì 28 gennaio, ore 20. 00 (turno A), per la Stagione Concertistica del Teatro Regio di Parma, del concerto dedicato a tre capolavori cameristici di Cajkovskij, Wagner e Rota. Dopo il celebre Siegfried-idyll composto da Richard Wagner nel 1870 per la moglie Cosima, ispirandosi a temi della Tetralogia, il concerto dei Solisti del Teatro Regio di Parma prosegue con un omaggio a Nino Rota. Sarà eseguito il Nonetto, pagina dedicata a un organico formato da flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, violino, viola, violoncello e contrabbasso, che nasce tra il 1959 e il 1977, attraversando varie revisioni che affinano sempre più la riconoscibile scrittura del grande compositore, diventato celebre per le musiche scritte per molti film di Visconti e Fellini. Il finale è affidato alle romantiche evocazioni raccolte da Čajkovskij nel Souvenir de Florence. L’opera infatti, nasce a seguito di un soggiorno del 1890 a Firenze, dove il compositore russo porta a compimento La dama di picche, lavoro operistico tratto da Puškin, realizzato in sole sei settimane. I Solisti del Teatro Regio di Parma dedicano da anni la loro attività al repertorio classico, per formazioni cameristiche, interventi strumentali, romanze da salotto, divertissements ottocenteschi, trascrizioni per organici diversi di arie o motivi celebri di opere di Mozart, Rossini, Verdi, Čajkovskij, recuperando così la fiorente tradizione dell’opera da salotto. I suoi membri sono tra i migliori strumentisti italiani di livello internazionale, attivi nell’Orchestra del Teatro Regio di Parma, oltre che nelle orchestre e nei gruppi da camera più importanti del nostro Paese, anche in qualità di solisti. Recente è il debutto in Giappone che ha visto l’ensemble esibirsi alla Kyoi Hall di Tokyo, nel sacro recinto del Tofokuji Temple di Kioto e alla Ginko Hall di Fukuoka; concerti per i quali, ancora denominato “Parma Opere Ensemble”, ha ottenuto il riconoscimento di “Concerto dell’anno” dalla rivista The Clarinet oltre che la nomination ai Grammy Award. .  
   
   
DANZA IN FIERA, TANTI CASTING IN BALLO! AL VIA LA TERZA EDIZIONE DELLA FIERA MONDIALE DELLA DANZA E DEL BALLO.  
 
 Firenze, 28 gennaio 2008 - Il conto alla rovescia è cominciato. Fra meno di un mese torna Danza in Fiera, la più grande kermesse mondiale dedicata alla danza e al ballo che si terrà alla Fortezza da Basso di Firenze dal 21 al 24 Febbraio 2008,. Nell’ambito del percorso di scoperta e valorizzazione del talento dei giovani ballerini, Danza in Fiera 2008 riserverà a tutte le giovani compagnie che vogliono presentare il proprio lavoro, l’opportunità di esibirsi nei palcoscenici della fiera all’interno di “Young Company on Stage”, un progetto per le compagnie emergenti. Tantissime le lezioni e le audizioni per mettere in mostra il proprio talento e ottenere concrete opportunità di studio e di lavoro: per chi sogna di diventare un artista del Musical sarà presente in fiera la Scuola Professione Musical, chi invece è affascinato dalla classica può tentare di intraprendere un percorso di studio di altissimo livello partecipando alla lezione con Natalia Shuvalova per l’ammissione all’Accademia Ucraina di Balletto oppure partecipando all’audizione dell’International Dance Academy di Genova, in collaborazione con il Bolshoi Ballet di Mosca. Alex Atzewi e la sua compagnia New Dance Concept metteranno in palio a Danza in Fiera borse di studio per studiare, quest’estate con coreografi e maestri di fama internazionale. Casting, lezioni e audizioni anche con l’European Thersicore Company di Monique Pepi, con il Festival Ballet, con Margherita Smirnova e il Centro Studi Coreografico di Carcano e molte altre ancora. Per i più scatenati è pronto anche l’Endas Talent Day per ballare Modern Jazz insieme a Ilir. Non mancheranno infine i casting televisivi, come quello per scoprire nuovi personaggi per Talent 1 di Italia 1. Per chi invece ama i viaggi e ha uno spirito avventuroso, Ventaclub seleziona 800 persone tra ballerini, animatori, Dj e istruttori. Ma non è finita qui: anche i talent scout di Movida Animazione, 69 Groove, Samarcanda e Esse Animazione saranno presenti alla kermesse per cercare nuove leve per il proprio staff! In cartellone anche tanti stage a cui +è possibile iscriversi fin da ora chiamando lo 0574. 575053. .