Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PRODOTTI E NOVITA´ ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 17 Giugno 2008
CAMPAGNA DI PESCA DEL TONNO ROSSO: LA COMMISSIONE EUROPEA ANNUNCIA LA CHIUSURA DELLA PESCA PER LE TONNIERE CON RETI A CIRCUIZIONE  
 
 La Commissione europea ha annunciato il 13 giugno la propria decisione di vietare la pesca del tonno rosso nel Mediterraneo e nell´Atlantico orientale alle flotte con reti a circuizione, poiché ritiene che i contingenti ad esse assegnati siano prossimi all´esaurimento. La pesca sarà vietata a partire dalle ore 00h00 del 16 giugno per le tonniere con reti a circuizione di Grecia, Francia, Italia, Cipro e Malta e dalle ore 00h00 del 23 giugno per le tonniere con reti a circuizione della Spagna. La decisione è basata sui dati e sulle informazioni in possesso della Commissione. Altri segmenti della flotta che ancora dispongono di contingenti possono continuare a pescare liberamente. La chiusura della pesca per le tonniere con reti a circuizione è necessaria per proteggere questa fragile risorsa e garantire la ricostituzione dello stock conformemente al piano di ricostituzione approvato per un periodo di 15 anni dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico (Iccat). La Commissione è decisa a far uso di tutti i mezzi necessari per impedire che vengano nuovamente raggiunti i livelli di prelievo eccessivo registrati nel 2007. Al fine di garantire che la chiusura della pesca riesca a impedire efficacemente un eccessivo sfruttamento delle risorse, il regolamento vieta inoltre agli operatori dell´Ue di accettare gli sbarchi, la messa in gabbia a fini di ingrasso o di allevamento e i trasbordi di tonno rosso catturato da tonniere con reti a circuizione, indipendentemente dal loro Stato di bandiera (Ue o paese terzo), a partire dalle ore 00h00 del 16 giugno, ad eccezione delle tonniere con reti a circuizione spagnole, che possono continuare ad effettuare sbarchi, trasferimenti e trasbordi fino alle ore 00h00 del 23 giugno. La pesca del tonno rosso è attualmente soggetta a una campagna di controllo e di ispezione senza precedenti, condotta dalla Commissione in collaborazione con l´Agenzia comunitaria di controllo della pesca. La campagna è stata avviata a seguito del prelievo eccessivo esercitato dalla flotta dell´Ue nel 2007 e delle gravi carenze in materia di controllo ed esecuzione rilevate in tutti gli Stati membri coinvolti in questa attività di pesca. L´anno scorso, il superamento delle catture autorizzate è stato prevalentemente imputabile al segmento delle tonniere industriali con reti a circuizione, responsabile di oltre il 70% del prelievo totale. Malgrado i mezzi messi a disposizione degli Stati membri tramite il Fondo europeo per la pesca, e benché il contingente sia stato ridotto nell´ambito del piano di ricostituzione dell´Iccat, nel 2008 la capacità del segmento della flotta comunitaria di tonniere con reti a circuizione registrate (134 navi) risulta superiore a quella del 2007 (92 navi). Tanto più necessaria era dunque un´azione urgente della Commissione per impedire il superamento dei contingenti. Al culmine della stagione, in giugno, la flotta di tonniere con reti a circuizione dell´Ue è in grado di prelevare, nell´arco di soli tre giorni, il 10% del contingente annuo assegnato all´Ue. La decisione di chiudere la pesca è stata presa in virtù dell´articolo 7 del regolamento di base della politica comune della pesca, che conferisce alla Commissione la facoltà di adottare misure di emergenza se si constata che le attività di pesca comportano un grave rischio per la conservazione delle risorse acquatiche viventi. La chiusura è attuata tramite il regolamento (Ce) n. 530/2008 della Commissione, entrato in vigore oggi in coincidenza con la sua pubblicazione. Tutti gli operatori devono rifiutare il tonno rosso catturato da pescherecci dell´Ue o di paesi terzi a partire dalle date sopra menzionate. .  
   
   
PESCA. GALAN OGGI A INCONTRO MINISTRI EUROPEI A VENEZIA  
 
Il Presidente della Regione Giancarlo Galan sarà presente il 17 giugno a Venezia, alla Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista, all’incontro informale tra ministri europei sui temi della pesca promosso dal ministro italiano delle politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia. E’ prevista la partecipazione dei ministri di Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Slovenia e Malta per discutere le proposte da presentare in un documento comune al Commissario europeo alla pesca Joe Borg. Tra i temi più urgenti per il settore quello del caro-gasolio. .  
   
   
DALLA SPETTROMETRIA DI MASSA PIÙ SICUREZZA PER GLI ALIMENTI  
 
“Come Camera di Commercio di Bari siamo consapevoli che la salute dei cittadini sia al primo posto in un qualunque sistema industriale. Certificazione e tracciabilità consentono alle imprese di fidelizzare il proprio mercato di riferimento. Perché in momenti come questi in cui c´è stato d’allerta, i consumatori non acquistano prodotti sconosciuti, bensì si rifugiano in quei beni che possono offrire garanzie di qualità e provenienza. E poi la tracciabilità di una filiera alimentare è una delle più innovative vie di promozione dei prodotti, funzionale ad una più ampia distribuzione: essa vede insieme concorrere per uno stesso obiettivo imprese, istituzioni e ricerca scientifica”. Lo ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Bari, aprendo il convegno “Alimenti: Sicurezza e Qualità” – Il contributo della spettrometria di massa nelle ricerca delle diossine e nella tracciabilità degli alimenti, ospitato oggi dall’ente barese. L’incontro promosso dal Lions’s Club Bari Levante, in collaborazione con il l’azienda speciale Samer e con il Consiglio Nazionale dei Chimici-federazioni Chimici di Puglia, ha fatto conoscere ad un pubblico non solo di addetti ai lavori l’importanza del ricorso ad alcune apparecchiature ed a sofisticate analisi per una maggiore sicurezza degli alimenti. “Nel 2007 quando le norme sulla tracciabilità delle filiere sono diventate obbligatorie – ha proseguito Farace - noi eravamo in campo, a buon punto con le imprese del territorio. Attraverso la nostra azienda speciale Samer, che è sede di un laboratorio chimico merceologico riconosciuto dal ministero dello Sviluppo Economico come Laboratorio Pubblico, abbiamo accompagnato le aziende verso comportamenti virtuosi nei processi produttivi, affinché imboccassero la via della certificazione e soprattutto la considerassero un investimento e non un costo”. In conclusione il presidente dell’ente barese ha dichiarato: “La strada per un sistema economico competitivo ed innovativo è orientata verso un percorso comune, che contempli un ampio e stabile rapporto tra il mondo della ricerca scientifica e l’industria. Le sfide dei nuovi mercati chiedono forze ed attenzioni maggiori da parte di tutti. La nostra terra è ricca di conoscenze, tecnologie e intelligenze, dobbiamo solo metterli a regime in una visione comune”. Diossine, false etichettature, origini incerte: molte le insidie “alimentari” per la salute dei consumatori, denunciate da recenti fatti di cronaca, che sono state citate durante l’incontro e che hanno ribadito la necessità del ricorso alle certificazioni di qualità da parte di aziende. “Le recenti innovazioni nel campo delle analisi dei microinquinanti - ha commentato il Presidente dell’Ordine dei Chimici di Bari nonché consulente della Samer - sono in grado di rilevare la verità scientifica sulle diossine, che non sono altro che dei prodotti chimici della combustione e che non devono far paura se sotto controllo. Gli allarmismi innescano effetti devastanti per l’economia di un territorio. La spettrometria, di cui la Samer sta acquisendo le competenze e le attrezzature per praticarla nel suo laboratorio, è una delle ultime acquisizioni nel campo delle analisi microinquinnati, in grado di determinare in modo scientifico la quantità e la qualità delle diossine nei prodotti alimentari”. Sono intervenuti al convegno, moderato dal rettore del Politecnico di Bari, Emilio Marzano, Werner Tirler di Echo Research di Bolzano, Giampiero Scortichini, responsabile del Reparto di Bromatologia del Laboratorio Nazionale di Riferimento per Diossine e Pcb negli alimenti per l’uomo (istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” – Teramo), Matteo Perini, Fondazione E. Mach-istituto Agrario di San Michele all’Adige, Carmine Lubritto del Dipartimento di Scienze Ambientali Ii. A Università di Napoli, Laboratorio Circe, Antonio Sacco, del Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari, Michele Camporeale dell’Università della Basilicata. .  
   
   
BUITONI, LA REGIONE CHIEDE CHIARIMENTI E GARANZIE OGGI L’INCONTRO CON L’AZIENDA E LE ISTITUZIONI  
 
Firenze - «Vedere le carte, fare chiarezza sulle modalità con cui l’azienda ha condotto la trattativa e raggiunto un accordo per la cessione senza farlo precedere da una corretta e trasparente informazione alle istituzioni organizzazioni sindacali. E poi, ancora, verificare con la proprietà l’esistenza di reali garanzie, non solo finanziarie ma anche legate alle prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento». A ribadire quelle che per la Regione sono due richieste urgenti e irrinunciabili da girare al gruppo Nestlé, proprietario della Buitoni di San Sepolcro, è il vice presidente Federico Gelli, che il 13 giugno ha partecipato, insieme alla presidente della Regione Umbria Rita Lorenzetti e ai rappresentanti di tutte le istituzioni aretine (Comune di San Sepolcro, Provincia di Arezzo, Comunità montana), alla manifestazione indetta dalle organizzazioni sindacali per! protestare contro la mancanza di trasparenza e per chiedere c! he sia g arantita la continuità occupazionale. «Abbiamo portato la solidarietà della Regione ai lavoratori e alle loro famiglie – ha spiegato Gelli – confermando la totale disponibilità a mettere in campo tutti i possibili strumenti per trovare una soluzione alla vicenda. Una soluzione che, per la Regione e le istituzioni, non può prevedere in alcun modo un disimpegno della Buitoni dal territorio. Per questo condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori che ritengono le ultime decisioni prese dall’azienda inadeguate ad assicurare serie prospettive industriali allo stabilimento e a garantire il mantenimento dei posti di lavoro». Una verifica con la proprietà sarà fatta nell’incontro che Regione e istituzioni locali avranno con l’azienda martedì prossimo. «In quell’occasione - afferma il vice presidente - cercheremo di fare maggiore chiarezza sulla vicenda e di! capire se e quali altre possibilità possono essere prese in considerazione per una soluzione ottimale della trattativa in corso». .  
   
   
ACCORDO TRA PARMALAT E UBS  
 
Parmalat Spa comunica di avere raggiunto, il 13 giugno , accordi transattivi su tutto il contenzioso in essere tra essa e Ubs. Per effetto di tali accordi, Ubs corrisponderà a Parmalat Spa l’importo di €149. 140. 000 per la transazione dell’azione revocatoria; € 33. 000. 000 per la transazione delle azioni risarcitorie per la “quota interna” relativa a Ubs; e corrisponderà al Commissario Straordinario, a beneficio delle Società in Amministrazione straordinaria, l’importo di € 2. 000. 000. Ubs rinuncia all’insinuazione dell’importo restituito in revocatoria e rimborsa i costi legali di difesa per € 860. 000. Gli accordi pongono fine a tutte le azioni revocatorie, risarcitorie e di contestazione di crediti e insinuazioni tardive, già avviate o che potrebbero essere avviate, in relazione ai rapporti intrattenuti da Ubs nel periodo antecedente alla dichiarazione d’insolvenza del Gruppo Parmalat in dicembre 2003. Parmalat esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto che pone le basi per una futura collaborazione fra i due Gruppi. .  
   
   
ACCORDO TRA PARMALAT E CREDIT SUISSE  
 
ìParmalat Spa annuncia di avere raggiunto, in data 13 giugno, un accordo transattivo con Credit Suisse per la definizione di tutte le reciproche pretese ed i rapporti (compresi i crediti tardivi ed in contestazione, con rinuncia all’insinuazione ex art. 70, comma 2, Legge Fallimentare) riferibili al periodo antecedente la dichiarazione di insolvenza del Gruppo Parmalat (dicembre 2003). Tale accordo prevede, tra l’altro, una rinuncia a tutte le azioni revocatorie e risarcitorie già promosse ed eventualmente proponibili nei confronti di Credit Suisse. Ai sensi di tale accordo Credit Suisse corrisponderà un importo complessivo di € 172. 5 milioni, di cui €1. 5 milioni in favore delle Società del Gruppo Parmalat che non sono oggetto della proposta di concordato. Restano acquisite definitivamente a Credit Suisse le n. 17. 041. 813 azioni della Parmalat Spa, già alla stessa assegnate. .  
   
   
AUTOGRILL ENTRA IN EGITTO E SI AGGIUDICA LA RISTORAZIONE DEL CAIRO INTERNATIONAL AIRPORT  
 
Prosegue il piano di espansione di Autogrill nei mercati ad alto potenziale di sviluppo. Il Gruppo inaugura i primi punti vendita di ristorazione in Egitto dove, attraverso la divisione aeroportuale Hmshost Europe, si è aggiudicato i servizi di food & beverage all’interno del principale scalo del Paese, il Cairo International Airport. Nei cinque anni di durata del contratto, i 5 punti vendita si stima genereranno un fatturato cumulato di circa €18 milioni. L’offerta è stata formulata in partnership con Sabet, leader in Egitto nel settore dei servizi (aree di sosta autostradali, servizi per i trasposti pubblici, ristorazione, distributori di carburante), specializzato nelle attività di catering, in particolare per i bus-charters, e gestore, tra le altre, della più importante aera di servizio autostradale del Paese. L’area commerciale oggetto dell’aggiudicazione si sviluppa su una superficie complessiva di 1. 000 mq all’interno del nuovo T3 e sarà aperta al pubblico nel mese di ottobre, in contemporanea con l’inaugurazione del terminal. L’offerta sarà articolata fra concept internazionali quali Puro Gusto, marchio proprietario di caffetteria italiana, o Heineken Bar, moderna birreria sviluppata su misura per i passeggeri dello scalo, oltre a brand locali come Saqqara Café e Cilantro, popolare insegna di caffetteria egiziana. .  
   
   
A BOLOGNA IL PRIMO CONGRESSO LATTIERO-CASEARIO  
 
Bologna – Quote latte, mercato del Parmigiano-reggiano, sostegno a ricerca e sperimentazione. In occasione del primo Congresso lattiero-caseario che si è svolto il 12 giugno a Bologna l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni ha citato alcune delle maggiori criticità attualmente in discussione per lo sviluppo del comparto, di particolare importanza nell’economia regionale. Rabboni ha espresso l’insoddisfazione della Regione per l’ipotesi ventilata negli ambienti dell’Unione europea di un allargamento delle quote latte uguale per tutti i Paesi, “che rischia di non risolvere il problema ma di amplificare le disuguaglianze di trattamento. Sul forte contenzioso legato al prezzo del latte, soprattutto alimentare, la forbice tra costi di produzione e prezzi riconosciuti alle aziende – ha evidenziato l’assessore – rischia di allargarsi ulteriormente se non vi sarà un positivo contributo di innovazione che possa mantenere gli attuali livelli almeno nelle zone a maggiore vocazione”. Rabboni ha ricordato l’attuale anomalia del mercato del Parmigiano-reggiano che, a fronte di una produzione leggermente calante, giacenze delle partite in forte calo e consumi in ripresa, mostra ancora prezzi delle forme che si riavvicinano al minimo storico. Una prima risposta a questa situazione “può venire aumentando il valore del Parmigiano-reggiano - regolandone opportunamente la produzione e potenziando l’export - e insistendo ancora di più sui diversi aspetti della distintività, della qualità del prodotto e del suo indispensabile legame con il territorio”. Crescita della qualità, diminuzione dei costi di produzione e controllo dei reflui zootecnici sono alcuni dei principali temi su cui l’attività di ricerca si è sviluppata con risultati molto positivi. In particolare, è di questi giorni l’archiviazione del procedimento di infrazione assegnato all’Italia per il mancato rispetto della direttiva nitrati. “Alla base di questa decisione – ha detto Rabboni – c’è la valutazione positiva che l’Unione europea ha dato sull’organizzazione e sulle competenze scientifiche e tecniche espresse dal nostro Paese”. L’assessore Rabboni ha sottolineato inoltre la necessità di una razionalizzazione della filiera produttiva e dei costi di produzione che la Regione pone al centro del nuovo Piano di sviluppo rurale. “Solo una costante spinta innovativa – ha aggiunto Rabboni – può contribuire alla soluzione dei diversi problemi del settore lattiero-caseario e la Regione Emilia-romagna, dal canto proprio, intende continuare nella sua politica di investimento a sostegno della ricerca e sperimentazione. Già in passato, il Parmigiano-reggiano ha superato momenti di crisi grazie al contributo della comunità tecnico-scientifica, sostenuta anche dall’amministrazione regionale che, negli ultimi sette anni, ha cofinanziato, con oltre sei milioni di euro, cinquanta progetti in questo settore”. L’aver fortemente voluto questo primo congresso in Emilia-romagna, a oltre cinquant’anni dall’ultimo analogo appuntamento, testimonia l’interesse della Regione per il contributo che la comunità scientifica ha fornito e darà in futuro. Come segno di questa attenzione, l’assessore Rabboni ha anche premiato il professor Primo Mariani (Università di Parma) con una targa che ne riconosce “il costante e rigoroso impegno nella ricerca che ha consentito di apportare al settore lattiero-caseario preziosi e originali contributi”. .  
   
   
CONSORZIO MORTADELLA BOLOGNA: RINNOVATI GLI ORGANI SOCIALI FRANCESCO VERONI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA  
 
Milano - Si è tenuta il 16 giugno l’Assemblea di approvazione del bilancio 2007 del Consorzio Mortadella Bologna che oltre a nominare il nuovo Consiglio d’Amministrazione, ha riconfermato all’unanimità Francesco Veroni alla Presidenza. Il nuovo Cda è composto da: Sergio Bolzani (Sal. Mec Palmieri Srl); Celestino Cavalieri (Villani Spa); Massimo Guidetti (Vismara Spa); Daria Levoni (Levoni Spa); Francesco Negroni (Negroni Spa); Filippo Piraeno (Grandi Salumifici Italiani Spa); Emanuela Raimondi (Felsineo Spa); Marco Riva (Sal. F. Lli Beretta Spa); Alessandro Siccardi (Cesare Fiorucci Spa); Francesco Veroni (F. Lli Veroni fu Angelo Spa). L’assemblea ha inoltre deciso di destinare circa un milione e cinquecentomila euro per le attività promozionali e di valorizzazione della Mortadella Bologna. Nel 2007 la campagna pubblicitaria si era concentrata sul mezzo radio con spot da 15 e 30 secondi, mentre nel 2006 si era puntato alla televisione con una pubblicità che riscosse molto successo, oltre che a delle uscite stampa. Quest’anno è ancora da decidere. A questo scopo è stata commissionata una ricerca qualitativa e quantitativa, che dovrà valutare la percezione che ha il consumatore della Mortadella Bologna Igp. .  
   
   
AGRICOLTURA E ZOOTECNIA : TAVOLO VERDE A METÀ LUGLIO A GENOVA  
 
Tavolo verde dell´agricoltura e zootecnia ligure a metà luglio a Genova presenti gli stati generali del settore. Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, al termine di un affollatissimo incontro con gli agricoltori della Valle del Biologico di Varese Ligure. L´incontro servirà ad affrontare con tutte le associazioni interessate, per una giornata intera, tutte le problematiche del mondo agricolo regionale, in particolare la questione dei vincoli europei, nazionali e regionali, i rimborsi previsti dalla legge sui fondi europei per i produttori e, più in generale, le strategie di rilancio di agricoltura e zootecnia. .  
   
   
PESCA, SUL CARO-GASOLIO UN VERTICE A ORISTANO  
 
 Proseguono gli incontri tra l´assessore regionale dell´Agricoltura, Francesco Foddis, e le autorità portuali, marittime e doganali della Sardegna per accelerare l´iter di costruzione di depositi fiscali che consentano ai pescatori organizzati di gestire carburante a tariffe agevolate. Oggi a Oristano l´assessore ha affrontato la delicata vicenda con il Prefetto del capoluogo arborense, il Comandante della Capitaneria di porto e il Direttore della Agenzia delle Dogane. Anche in questa occasione, come già accaduto nel vertice di venerdì scorso all´Assessorato dell´Agricoltura (vi hanno preso parte l´Autorità portuale di Cagliari, la Direzione marittima della Sardegna e la Direzione regionale dell´Agenzia delle Dogane di Cagliari), tutti i partecipanti hanno condiviso la strategia di poter mettere in condizione i pescatori, nelle forme societarie richieste dalle normative, di gestire un deposito destinato ad approvvigionare le imbarcazioni a prezzi equi e senza l´intermediazione commerciale. Tutto ciò con l´obiettivo di accorciare la filiera e consentire al comparto di realizzare delle economie in un momento di grande difficoltà. "Prendo atto con soddisfazione - commenta l´assessore Foddis - della sensibilità dimostrata dalle istituzioni: non si tratta di una disponibilità formale, bensì di passi concreti che accelerano il percorso per la creazione dei depositi doganali. È un impegno che si aggiunge a quello della Saras per far sì che i pescatori possano ottenere ciò che spetta loro di diritto". "Sono comunque consapevole - ha aggiunto Foddis - che questa è solo una prima risposta alle esigenze della pesca: nel corso dell´incontro con il ministro Luca Zaia, giovedì scorso, tutte le Regioni hanno condiviso una serie di misure che possano dare sostegno concreto al settore. In particolare, il via libera urgente all´arresto temporaneo e a quello definitivo, per sostenere gli equipaggi e gli armatori e per avviare un processo di riduzione della flotta; l´estensione al comparto degli ammortizzatori sociali e del sistema dell´Iva agevolata già in vigore per l´agricoltura; l´assicurazione sulla fluttuazione del prezzo del gasolio; il rifinanziamento della riduzione degli sgravi contributivi e assistenziali. Tutti interventi che andranno a sommarsi a quelli già previsti nella Finanziaria regionale". .  
   
   
L´ANTIFOULING ECOLOGICO IN ACQUA A PANTELLERIA TESTATA CON SUCCESSO DA CNR E SOPMARE UNA NANOTECNOLOGIA PER LA PROTEZIONE ANTIVEGETATIVA COMPLETAMENTE ECOLOGICA  
 
E´ depositata su parte della superficie del sistema di monitoraggio continuo del sito archelogico sottomarino di Cala Gadir -- a Pantelleria -- la nuova protezione antivegetativa interamente ecologica testata con successo dalla Soprintendenza del Mare della Sicilia e dal Cnr di Palermo. Lo scorso agosto la Soprintendenza aveva chiesto al Cnr di mettere a punto un sistema di protezione dalla vegetazione marina delle telecamere sottomarine che altrimenti richiedono un intervento periodico continuo per rimuovere gli organismi che rapidamente vi attechiscono. «Ancora pochi giorni fa – dice l´ingegnere Pietro Selvaggio della Soprintendenza del Mare – non abbiamo praticamente riscontrato la crescita di specie animali o vegetali sulla superficie del sistema di monitoraggio protetto dall´agente antivegetativo ecologico messoci a disposizione del Cnr. «Questo ci consente di risparmiare notevoli risorse umane e finanziarie necessarie ai cicli di pulizia meccanica del sistema che finora erano stati l´unico modo di pulirlo. E inoltre -- continua il responsabile tecnico degli impianti di telecontrollo degli itinerari subacquei della Soprintendenza del Mare -- ci permette di non disturbare più di tanto il delicato sito archeologico. Per cui adesso utilizzeremo questo sistema di protezione anche all´itinerario subacqueo di Cala Minnola a Levanzo». La protezione antifouling utilizzata è basata su una nanotecnologia semplice ed efficace che fa uso di una vernice a base di silice ibrida di tipo "sol-gel" messa a punto negli Stati Uniti da un Gruppo di ricerca americano che da tempo collabora con il Laboratorio di Mario Pagliaro a Palermo. «Ibrida -- continua Pagliaro -- qui si riferisce al fatto che si tratta di un materiale inorganico come il vetro a base di silice modificato organicamente per via chimica; la vernice forma così un film idrofobico che non consente agli organismi marini di aderire sulla superficie trattata. Un sistema economico e interamente atossico che richiede solo di essere rinnovato periodicamente ogni 24-36 mesi". L´inquinamento marino dovuto alle vernici antivegetative pone un enorme problema di inquinamento ambientale su scala globale; e le vernici prive di impatto ambientale basate sui nanomateriali "sol-gel" sono una delle più efficaci soluzioni alternative fino ad ora sviluppate Una fotografia del sistema protetto a Cala Gadir presa a 30 metri di profondità campeggia sulla copertina del nuovo libro di Pagliaro Silica-based Materials in uscita a Cambridge per i tipi della Royal Society of Chemistry. I risultati del lavoro congiunto Soprintendenza/cnr sono in corso di pubblicazione da parte dell´International Journal of Nautical Archaeology. Unica soprintendenza del mare in Europa con quella della Grecia, la Soprintendenza del Mare della Sicilia diretta da Sebastiano Tusa lavora in un´ottica multidisciplinare che associa gli aspetti etnoantropologici e naturalistici a quelli archeologici, per la ricerca la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico subacqueo e storico-naturalistico dei mari siciliani e delle sue isole minori. .  
   
   
CON ´AGRICOLTURA IN CITTÀ´ TORNA A ROMA IL MEGLIO DELLA PRODUZIONE DEL LAZIO  
 
Il meglio dell’enogastronomia laziale in mostra al Foro Italico di Roma. Dopo il successo dello scorso anno torna, infatti, ‘Agricoltura in città’, l’iniziativa organizzata dall’Assessorato all’Agricoltura del Lazio all’interno di Romaestate, in programma al Foro Italico dal 10 giugno al 10 agosto. La manifestazione è stata presentata il 16 giugno dal presidente della regione di Lazio, Piero Marrazzo, dal presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti e dall’assessore regionale all’Agricoltura Daniela Valentini. Due mesi per promuovere il meglio delle produzioni regionali all’interno di un percorso espositivo appositamente allestito. Un evento per continuare a raccontare una realtà che in questi tre anni è cresciuta tornando ad essere competitiva sui mercati. E’ un’iniziativa – ha sottolineato il presidente Marrazzo – che fa bene all’agricoltura e alla città. E’ un evento, ma anche un modo per stare insieme. L’agricoltura del Lazio è cresciuta e ha avviato una fase di rilancio senza precedenti. La campagna torna finalmente a essere un’importante sbocco commerciale. Sono questi i risultati e le prospettive di un settore che oggi riveste un ruolo fondamentale per tutta l’economia laziale”. Agricoltura in città’ unisce sana alimentazione, degustazioni, spettacoli di cabaret, spazio bimbi ricerca scientifica e pubblicazioni, istituzioni, e mondo agricolo in un’area di 2. 000 mq in cui 180 aziende agricole del Lazio, saranno protagoniste con i loro prodotti d’eccellenza e il loro legame con la cultura e la storia dei territori provinciali. In particolare 67 sono le aziende della provincia di Roma 34 di Viterbo, 15 di Rieti, 34 di Frosinone, e 30 di Latina. "Una vetrina ideale – ha spiegato l’assessore Valentini – per le nostre produzioni e, al tempo stesso, un momento per sottolineare che l’agricoltura è uno degli elementi portanti della nostra economia, il motore di una realtà che mette a sistema sana alimentazione, agroenergie, ambiente, qualità e commercializzazione. Questa manifestazione – ha ricordato - è un altro passo in avanti che vogliamo fare, affinché l’agricoltura non sia più il settore ‘cenerentola’ visto che ha le risposte per tutte le esigenze. E poi – ha ribadito Valentini – c’è un grosso bisogno di far crescere l’economia”. Ma ‘Agricoltura in città’ è anche un modo per parlare di sviluppo. E per farlo al meglio, 4 convegni affronteranno temi fondamentali per la crescita del settore, con un confronto tra le varie anime del mondo agricolo, istituzioni, esperti e ricercatori. Si parte il 18 giugno con ‘Un’agricoltura di servizi per la metropoli: multifunzionalità e biodiversità a Roma’; il 9 luglio si parlerà di vini con il convegno ‘I vini del Lazio un futuro di qualità. Ne parliamo a tavola con i ristoratori e gli albergatori romani’; il 10 luglio, invece, verrà affrontato il tema della solidarietà sociale con l’incontro ‘La politica agricola europea e la Regione Lazio per la fame nel mondo’. Il ciclo di convegni si conclude il 16 luglio con il dibattito ’Un modello di sviluppo per una nuova economia agricola del Lazio’. ‘Agricoltura in città’ è anche ‘Fragolosamente Mela rido’, l’area bimbi con giochi, spettacoli e laboratori creativi pensati per i più piccoli. Il tutto in una cornice di note e colori assicurati dai piatti tipici e dalle degustazioni proposti dall’Enoteca Regionale Palatium. .  
   
   
CUNEO: IMBALLAGGI E OGGETTI A CONTATTO CON GLI ALIMENTI  
 
Lunedì 7 luglio alle 9. 30, a Cuneo, nel Salone d´onore della Camera di Commercio, si svolgerà il seminario "Imballaggi e oggetti a contatto con gli alimenti". Nel corso del seminario verranno illustrate le principali novità introdotte dal Regolamento comunitario 2023/2006. La partecipazione è gratuita previa iscrizione (e-mail: sportello. Europa@cn. Camcom. It; tel: 848. 800. 229; fax: 011 5669238). .  
   
   
BUITONI, LE ISTITUZIONI CHIEDONO UN RIPENSAMENTO  
 
Firenze - «La Regione e le istituzioni aretine non accetteranno nessuna soluzione alla vicenda Buitoni che non offra garanzie sul mantenimento nel territorio del sito produttivo e del marchio nonché della salvaguardia dei posti di lavoro. Per raggiungere questo obiettivo saranno messi in campo tutti gli strumenti possibili, anche per rispondere al clima di preoccupazione diffuso fra i lavoratori dopo che l’azienda ha illustrato lo stato del confronto sulla vendita dello stabilimento di San Sepolcro». Così l’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini ha ribadito la volontà della Regione e delle istituzioni all’incontro svoltosi il 12 giugno nella sede dell’assessorato regionale al lavoro a Firenze. All’incontro hanno partecipato l’assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna, i rappresentanti del gruppo Nestlè, che detiene la proprietà della Buitoni di San Sepolcro, i sindacati azie! ndali pr ovinciali e di categoria, i rappresentanti della Provincia di Arezzo (con l’assessore al lavoro Alessandra Dori), il sindaco di San Sepolcro Franco Polcri, il presidente della Comunità montana dell’Alta Val Tiberina, i consiglieri regionali Mauro Ricci e Rossella Angiolini. Nel corso dell’incontro, l’azienda ha annunciato che l’offerta dell’imprenditore umbro cui si stava lavorando nelle passate settimane non è stata ritenuta in grado di soddisfare le esigenze del gruppo Nestlè nè di garantire la continuità produttiva, pertanto, resta sul tappeto un’unica proposta, ancora da valutare appieno. Una prospettiva che i sindacati vedono con preoccupazione. Per questo la Regione ha avanzato, di concerto con le altre istituzioni e con la Regione Umbria, una proposta. «Chiediamo formalmente - ha detto l’assessore Brenna – la convocazione, in tempi brevissimi, di un tavolo con azienda, Regioni, sindacati e un rappresentante dell’impresa umbra fino a ieri interessata al sito di San Sepolcro, per capire le motivazioni che hanno determinato il superamento dell’offerta e riprendere in considerazione una possibilità di sbocco positivo della vicenda». Gli assessori Brenna e Simoncini e le istituzioni tutte hanno ricordato l’importanza per il territorio e per l’intera Toscana di una realtà produttiva e di uno storico marchio come quello Buitoni che, oltre a impiegare 450 lavoratori e ad alimentare un vasto indotto, ha da sempre legami strettissimi con la storia e con la vita del territorio. .  
   
   
PER UNA SETTIMANA MATERA CAPITALE MONDIALE DELL’ALBICOCCO  
 
La International Society for Horticultural Science (Ishs), Società Internazionale di Ortoflorifrutticoltura, e l´Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell´Ambiente, organizzano a Matera, dal 16 al 20 Giugno 2008, nell´Auditorium Raffaele Gervasio e negli Ipogei di piazza San Francesco, la quattordicesima edizione del Convegno Internazionale sull´Albicocco (Xiv International Symposium on Apricot Breeding and Culture). La città di Matera è stata scelta, dopo Avignon in Francia nel 2001 e Murcia in Spagna nel 2005, quale località ideale, perchè inserita in un´area rilevante (terza a livello nazionale) per la produzione di albicocche, nonché come location in grado di offrire uno scenario storico-culturale senza eguali. Al simposio interverranno ospiti provenienti dal mondo accademico internazionale, dalla comunità scientifica e tecnologica, relatori di fama internazionale, tra i quali: Lorenzo M. Donini, Roberto Della Casa, Francesco Salamini, Max Shane, su tematiche di importanza strategica per il futuro del comparto ortofrutticolo. Tra i temi in discussione: alimentazione e salute, marketing, biotecnologie, trasferimento delle innovazioni. Centocinquanta i lavori scientifici pervenuti da 20 paesi europei ed extraeuropei tra cui: Spagna, Turchia, Romania, Stati Uniti, Cina e Iran. Al convegno parteciperà anche una delegazione governativa armena accompagnata dal Vice Ministro dell’Agricoltura, Samvel Avetisyan. Il programma scientifico, oltre alle relazioni tecniche, prevede anche incontri aperti alla comunità locale. Da lunedì 16 giugno sarà possibile visitare, dalle ore 17. 00 in poi, negli ipogei di Piazza San Francesco d´Assisi, l´esposizione dei poster scientifici e, da martedì 17 giugno, dalle ore 18. 30 in poi, sarà possibile visitare la Mostra Pomologica ed effettuare il "consumer test", ovvero assaggiare 3 tipi diversi di albicocche ed esprimere un parere sul gradimento. Il convegno scientifico sull´albicocco comprende anche visite tecniche presso alcune aziende agricole delle zone di Metaponto e Rotondella (mercoledì 18 giugno), nei vivai di Sammichele di Bari e presso il Centro di Ricerca e Sperimentazione "Basilie Caramia" di Locorotondo, in Puglia (post-congress, sabato 21). Venerdì 20 giugno, si terrà presso l´azienda Pantanello, la Mostra Pomologica dove verranno divulgate e trasferite (in lingua italiana) le novità emerse durante il convegno scientifico ai circa 400 operatori, tecnici ed agricoltori del settore invitati a partecipare, comprese le aziende agricole locali. Nella stessa giornata, presso l´azienda Pantanello, verrà presentato il disciplinare di produzione integrata per le specie ortofrutticole e i quattro loghi Igp (Indicazione geografica protetta) per quattro produzioni ortofrutticole: fragola, clementine, pesce e nettarine, albicocche. "Il Xiv Convegno Internazionale sull´Albicocco - dichiara l´organizzatore della manifestazione, Cristos Xyloiannis - diventa occasione per qualificare scientificamente e culturalmente la città dei Sassi e l´intero territorio lucano. E’ stata premiata, ancora una volta, l’eccellenza e la produttività nell’attività di ricerca di una giovane e piccola Università". Il Xiv Convegno Internazionale sull´Albicocco è patrocinato e sostenuto da: Ministero delle Politiche Agricole, Regione Basilicata, Dipartimento Agricoltura, Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, Venosa e Rotondella, Alsia, Distretto Agroalimentare di qualità del Metapontino, Università degli Studi di Basilicata, Facoltà di Agraria. Gli sponsor sono: Vitroplant Italia srl, Vivai Giannoccaro, Vivai Battistini Dott. Giuseppe, Agricola Internazionale, Kali, Dichio Vivai Garden, Covil, Consorzio Vivaisti Lucani e Covip, Consorzi Vivaisti Pugliesi, Vivai Piante Battistini Soc. Agricola, Civi Italia, Agriproject, Gobbi srl, General Fruit Basilicata, Prometas, O. P. Ancona, Assofruit, Agricola Felice, Apofruit, Pam, Produttori Associati del Metapontino ed Esedra. Sponsor tecnico: Mutinati Officina d´interni. .  
   
   
LA FILIERA DELL’AGROALIMENTARE: DAL CONFRONTO TRA PUGLIA E VENETO, NUOVE POSSIBILITÀ DI COOPERAZIONE IMPRENDITORIALE  
 
 Si tiene il 17 giugno, presso la Sala Convegni di Confindustria a Verona, il secondo dei sette incontri organizzati da Arti, di concerto con l’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia e in collaborazione con Confindustria Puglia, per favorire la collaborazione tra imprese e ricerca made in Puglia e sistemi imprenditoriali del centro-nord di 5 filiere produttive Sarà Verona la seconda tappa del road show nazionale organizzato dall’Arti - Agenzia per la Tecnologia e l’Innovazione della Puglia, di concerto con l’Assessorato allo Sviluppo Economico e all’Innovazione Tecnologica della Regione Puglia e in collaborazione con Confindustria Puglia. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di far conoscere fuori dai confini regionali l’offerta di capacità imprenditoriali e scientifiche delle filiere tecnologiche più rilevanti dell’economia pugliese e illustrare le politiche regionali in materia di innovazione e le opportunità per collaborazioni e localizzazioni produttive. Insieme a Confindustria Puglia, l’Arti ha individuato aree nazionali in grado di esprimere un reale interesse alla cooperazione, perché caratterizzate dalla presenza di filiere tecnologiche in comparti analoghi a quelli su cui la Puglia sta puntando per il proprio sviluppo innovativo. Domani 17 giugno nella Sala Convegni di Confindustria Verona, i sistemi dell’impresa, della ricerca e dell’amministrazione pubblica di Puglia e Veneto si confronteranno sul tema della ricerca e innovazione pubblica e privata nella filiera dell’agroalimentare. Tra i presenti: Andrea Riello, Presidente Confindustria Veneto; Nicola De Bartolomeo, Presidente Confindustria Puglia; Adriana Agrimi, coordinatrice tecnica dell’Arti; Gianluca Nardone, Direttore Generale di D. A. Re. - Distretto Agro-alimentare Regionale Pugliese; Davide Pellegrino, Dirigente dell’Assessorato allo Sviluppo Economico e all’Innovazione tecnologica della Regione Puglia. Alla presentazione dei protagonisti dell’impresa e della ricerca pugliese, seguirà un confronto diretto tra gli esponenti veneti e pugliesi della produzione e della ricerca: Raffaele Tamma, Presidente della Commissione agroalimentare di Confindustria Puglia; Angelo Visconti, Direttore del Cnr - Ispa; Antonio Seccia, docente della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari; Paola Dominici, della Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali del Dipartimento Scientifico e Tecnologico dell’Università degli Studi di Verona. Le conclusioni saranno affidate a Michele Bauli, imprenditore di Confindustria Veneto. Dopo la prima tappa di venerdì scorso a Treviso e quella di Verona, il programma prevede incontri presso le sedi territoriali di Confindustria nelle città di Torino, Parma, Roma, Milano e Piacenza, in cui si parlerà delle filiere della dell’aerospazio, dell’agroalimentare, delle energie rinnovabili e della meccatronica. Informazioni sul Road show sono disponibili sul sito www. Arti. Puglia. It. .  
   
   
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE MARCHIGIANO, PROPOSTA LA REVISIONE DEL CALCOLO DEI PREMI, IN PARTICOLARE PER LA COLTIVAZIONE DEI CEREALI.  
 
´L´attuale andamento di mercato di alcuni prodotti agricoli, in particolare dei cereali, fa si` che i premi calcolati per la compensazione (mancati redditi e maggiori costi) nel Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 di questa regione, come di altre, siano poco adeguati al raggiungimento degli obiettivi delle misure agro ambientali che hanno natura volontaristica. ´ E´ quanto ha sostenuto il vicepresidente della Giunta regionale e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, nel corso della seconda riunione del Comitato di sorveglianza sul Psr 2007-2013, che si e` tenuta oggi a Macerata, presso l´albergo Le Case. In sostanza dall´esame della situazione e` emerso che il calcolo dei premi, risalente a circa un anno fa sulla base dei dati degli anni precedenti, 2005-2007, non e` piu` adeguato perche` in quel periodo il prezzo di mercato era molto piu` basso dell´attuale. Pertanto il potenziale beneficiario di questa misura si trova oggi in condizioni di mercato piu` sfavorevoli ed il premio-indennita` proposto risulta, soprattutto per i mancati redditi dai cereali, poco appetibile, con una conseguente scarsa adesione alla misura. In considerazione di queste riflessioni e` sorta l´esigenza di avviare un processo di revisione del calcolo dei premi per raggiungere un giusto livello di attuazione delle misure a premio e quindi dello stesso Psr 2007-2013 ´che ´ ha ricordato ancora Petrini- e` uno strumento di programmazione fondamentale per lo sviluppo del settore agricolo marchigiano perche` rappresenta una leva finanziaria che attiva risorse pubbliche pari a circa 460 milioni di euro. ´ In un´ottica di costruttiva collaborazione, e` stato quindi chiesto ai rappresentanti della Commissione europea e del ministero delle Politiche agricole di farsi interpreti di tali esigenze e di fornire elementi utili per poter avviare tali procedure di revisione. ´Del resto ´ ha sottolineato Petrini- il ruolo del Comitato di sorveglianza e` molto importante sotto l´aspetto delle verifiche perche` restituisce, nella fase di attuazione, il polso della situazione. Un ruolo decisionale, ma anche consultivo e propositivo che, dopo la necessaria concertazione con le associazioni di categoria, consente al Consiglio regionale, a cui spetta la decisione finale, di esaminare un atto il piu` rispondente e appropriato possibile alla realta` attuale. ´ ´La Regione Marche ´ ha concluso il vicepresidente ´ in linea con le priorita` decise, sta agendo per conseguire i massimi vantaggi da questo programma che si caratterizza per l´attenzione all´innovazione, alla produzione di qualita` e all´ ecocompatibilita`, per portare quindi il Psr alla piena ed efficace operativita` e ai migliori livelli di utilizzo delle risorse a disposizione. ´ Nel corso della riunione, infatti, sono stati anche approfonditi altre tematiche relative alla valutazione dei criteri di selezione dei nuovi bandi, l´ ammodernamento delle strutture e agriturismo; filiere agroalimentari di qualita`, forestali, energetiche e no food; progetti d´area per la difesa del suolo e per la tutela delle acque, per il paesaggio rurale e la tutela della biodiversita`. .  
   
   
INDIRIZZI ALL´´ERSA PER LA FILIERA SUINICOLA  
 
 Udine - Su proposta dell´assessore alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Claudio Violino, la Giunta regionale ha approvato gli indirizzi all´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, per la realizzazione di iniziative di valorizzazione della filiera suinicola del Friuli Venezia Giulia, da attuare mediante le risorse del proprio bilancio. L´ersa, in collaborazione con le Università della regione, l´Associazione Allevatori Fvg, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele, l´Istituto Nord Est Qualità (Ineq) ed eventualmente con altri soggetti pubblici o privati, realizzerà attività di ricerca e studio, nonché di promozione del comparto suinicolo regionale. In particolare, saranno effettuati studi e ricerche per promuovere l´immagine dell´allevamento suinicolo regionale e per aumentare la percezione di una zootecnia sostenibile e sensibile alle tematiche ambientali, favorendone l´espansione. Tale attività sarà finalizzata all´identificazione di aree vocate e meno vulnerabili per gli allevamenti suini; alla riduzione delle emissioni provenienti dagli allevamenti suinicoli; all´impiego delle biomasse per la loro riutilizzazione (liquami degli allevamenti e i residui di lavorazione dei macelli, dei salumifici e dei prosciuttifici); all´analisi economica e territoriale per la realizzazione di nuovi macelli e al potenziamento e adeguamento degli stessi; al benessere degli animali negli allevamenti; e all´allevamento semibrado. Per quanto attiene alla promozione del comparto suinicolo regionale, l´Ersa, al fine di valorizzare le carni suine fresche provenienti da suini allevati secondo i disciplinari di prodotti contraddistinti da riconoscimento comuinitario, nonchè i prodotti da esse derivati, potrà promuovere: la certificazione con il marchio Aqua del Friuli Venezia Giulia, e la partecipazione a eventi, fiere, convegni, manifestazioni, anche con azioni dirette verso il consumatore finale. Potrà altresì valorizzare e salvaguardare l´immagine e le caratteristiche di qualità della filiera suinicola regionale, anche promuovendo la costituzione di associazioni e consorzi. Potrà infine informare, divulgare e far conoscere le specificità delle carni e dei prodotti da esse derivati presso la distribuzione, i circuiti della grande distribuzione organizzata, e il consumatore finale, mediante la produzione di materiali divulgativi e siti internet, nonché la promozione di sistemi di etichettatura e di rintracciabilità. Per queste attività l´Ersa osserverà le disposizioni comunitarie vigenti in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, e gli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato al settore agricolo e forestale. .  
   
   
VITERBO: ARRIVA IL SOMMELIER PER LE NOCCIOLE  
 
Lo Sportello Innovazione e il Centro Studi e Ricerche sul Nocciolo e Castagno del Cefas – struttura quest’ultima nata da un accordo tra Camera di Commercio di Viterbo e Università degli Studi della Tuscia – hanno dato vita a una qualificata iniziativa: formare assaggiatori specializzati nell’Analisi sensoriale e valutazione qualitativa delle nocciole nella Tuscia Viterbese. Il progetto ha lo scopo di mettere a punto un modello di analisi della nocciola sia fresca che tostata, quale strumento ulteriore per la valorizzazione qualitativa e tipicizzazione delle produzioni corilicole. 
 A tale scopo è già in corso la stesura e messa a punto di schede di assaggio delle nocciole, sia fresche che tostate, grazie al supporto del Dipartimento di Produzione Vegetale dell´Università degli Studi della Tuscia e di un gruppo di tecnici dell’ Associazione Nazionale Città della Nocciola. Al termine di questa prima fase si avrà quindi a disposizione un adeguato modello di analisi sensoriale delle nocciole che potrà essere oggetto di un opportuno addestramento di un panel volontario formato da un numero idoneo di assaggiatori. Ciò potrà inoltre costituire uno strumento di valutazione qualitativa della nocciola, a disposizione del disciplinare “Nocciola Romana” prossima al riconoscimento Dop. 
 Quanti sono interessati al progetto possono manifestare la propria volontà di partecipare a una serie di giornate di addestramento attraverso l´invio di una mail all´indirizzo: centrostudi@cefas. Org. 
 Il Congresso Internazionale Sul Nocciolo A Viterbo Dal 23 Al 27 Giugno L’annuncio del progetto arriva a dieci giorni dal Congresso internazionale sul nocciolo, il più importante appuntamento dedicato alla corilicoltura, in programma dal 23 al 27 giugno a Viterbo, presso l’Auditorium del Rettorato dell’Università degli Studi della Tuscia. L’iniziativa è organizzata dal Centro Studi e Ricerche sul Nocciolo e Castagno del Cefas – struttura nata da un accordo tra Camera di Commercio di Viterbo e Università degli Studi della Tuscia – e sotto l’egida dell’Ishs (International Society for Horticultural Science). Al Congresso parteciperanno oltre 200 tra i massimi esperti internazionali del settore provenienti da 25 Paesi tra cui i principali produttori: Turchia, Italia, Stati Uniti, Spagna, che presenteranno più di 150 contributi scientifici tra relazioni e poster. Inoltre saranno presenti numerosi produttori e operatori del comparto agroalimentare. I lavori congressuali sono articolati in sei sessioni: Germoplasma e Miglioramento Genetico; Biologia e fisiologia; Tecnica colturale e gestione del frutteto; Malattie e danni da insetti; Post raccolta, qualità e industria; Aspetti di mercato e politiche economiche. A questi si aggiungono dei tour tecnici nelle zone dei monti Cimini e nelle aziende locali di produzione delle nocciole, nonché dimostrazioni sul campo della raccolta meccanizzata e una visita guidata alla necropoli etrusca di Tarquinia. La tavola rotonda conclusiva si terrà al palazzo Farnese di Caprarola. Il congresso sarà preceduto da un evento promozionale rivolto alla cittadinanza sabato 21 e domenica 22 nel centro di Viterbo, completamente dedicato alle nocciole che prevede una mostra sulla corilicoltura, l’esposizione di prodotti artigianali e la degustazioni di prelibatezze agroalimentari. .  
   
   
BASILICATA: PRESENTATO PROGETTO PER LA DISTRIBUZIONE DI LATTE CRUDO  
 
“Con la distribuzione di latte crudo dal produttore al consumatore si raggiungono tre obiettivi di carattere sociale ed economico: la promozione di un’alimentazione sana ed equilibrata, un risparmio per gli utenti e un rafforzamento del reddito delle imprese”. Lo ha detto stamane l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Falotico, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sede dell’Associazione provinciale allevatori di Matera e convocata per illustrare il progetto di distribuzione di latte crudo in Basilicata. Da alcuni giorni, infatti, all’interno del supermercato Sigma, in via Traetta, a Matera, è in funzione un distributore di latte crudo al prezzo di 1 euro a litro. “Il latte crudo o fresco – ha detto Nunzio Di Mauro, presidente dell’Associazione provinciale degli allevatori – è quel latte che non ha subìto alcun trattamento termico e viene portato direttamente dalla stalla al consumatore a una temperatura di 4 gradi per la conservazione. Si tratta del primo distributore automatico di vendita diretta avviato in Basilicata. A questo ne seguiranno altri, prima in Val D’agri, poi a Potenza città, poi nel Metapontino”. Nel distributore di Matera arriva dall’azienda agrituristica di San Giuliano. “L’obiettivo – ha detto il titolare dell’azienda, Pasquale Chita – è anche quello di far assaporare il vero gusto del latte non trattato che conserva, pertanto, qualità proteiche e di grassi di indubbia importanza per una corretta alimentazione. Fra l’altro solo con il latte crudo è possibile realizzare in casa prodotti come yogurt, ricotta e altri formaggi freschi. Da considerare anche l’aspetto ecologico visto che il latte viene distribuito in bottiglie di vetro e quindi non vengono dispersi materiali di plastica nell’ambiente”. Il modello della distribuzione diretta di latte crudo nasce nel Nord Europa e negli ultimi anni si sta diffondendo molto anche in Italia. A poche settimane dal suo avvio, al distributore materano vengono prelevati mediamente cento litri di latte al giorno. “Se questo latte può essere venduto crudo – ha detto Augusto Calbi, direttore delle Apa di Potenza e Matera – è perché viene sottoposto a controlli molto rigorosi. Infatti, dietro questa distribuzione c’è tantissimo lavoro sia dei produttori che delle associazioni di servizio che per questa attività possono contare su un apposito finanziamento da parte del Dipartimento regionale all’Agricoltura e su una preziosa collaborazione del servizio veterinario dell’Asl. La distribuzione di latte crudo va ad arricchire e non a contrapporsi alla distribuzione di latte fresco che, in questa regione, conserva livelli di qualità assai elevati”. “In un tempo in cui tutti si interrogano su come perdere peso e come seguire un’alimentazione sana, il latte crudo riesce ad offrire adeguate risposte per costrastare, ad esempio, l’osteoporosi, o per assicurare livelli equilibrati di proteine e di grassi”, ha detto l’assessore Falotico. Ed ha aggiunto: “Questo latte fa bene alla salute, ma anche alle tasche dei produttori e dei consumatori. Vendere questo latte ad alto contenuto proteico a un prezzo così basso ha anche un valore sociale perché consente anche a chi vive in situazioni economiche non facili di poter avere un prodotto indispensabile e di questo livello qualitativo. Su questa strada intendiamo irrobustire le azioni di promozione per la filiera corta nel settore ortofrutticolo attraverso la vendita di prodotti, dal campo al consumatore, una due volte la settimana in ogni comune lucano. Un progetto che porteremo avanti insieme alle imprese agricole. Questa – ha concluso Falotico – è, in generale, l’agricoltura che ci piace perché riesce a fare sintesi e a diventare sistema. E’ un’agricoltura che, pur fra mille problemi, riesce a dare risposte adeguate ai consumatori in termini di qualità e di costi ed a rafforzare le sue radici sul territorio”. .  
   
   
CONVEGNO FILIERA LATTIERO - CASEARIA  
 
Udine - Un convegno sulla filiera internazionale lattiero casearia della montagna si terrà il 18 giugno, con inizio alle ore 9, a Villa Chiozza di Scodovacca di Cervignano. E´ organizzato dall´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, con la collaborazione della Camera dell´Agricoltura della Carinzia, delle Comunità montane della Carnia, del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale, del Friuli Occidentale, e del Torre-natisone-collio, nonchè dell´Associazione agriturismo per il Friuli Venezia Giulia, e costituisce l´evento conclusivo del ´Progetto Milk-filiera internazionale Lattiero-casearia´. Un progetto, come spiega il direttore generale dell´Ersa, Josef Parente, che nasce dall´esigenza di favorire la cura del territorio montano, anche attraverso il mantenimento del patrimonio rappresentato dalla cultura tradizionale dell´area transfrontaliera del Friuli Venezia Giulia e della Carinzia. ´Milk´ si propone dunque di valorizzare in termini economici l´allevamento in quota, e i prodotti derivati, ed è stato finanziato dal programma comunitario Interreg Iiia Italia-austria. .  
   
   
PIANTE CHE MIGRANO: UNA MINACCIA PER LE SPECIE INDIGENE?  
 
L´arbusto delle farfalle o buddleia è un arbusto ornamentale a ciclo colturale breve originario della Cina, diventato molto popolare tra i giardinieri europei per la sua capacità di attirare farfalle, api e coccinelle. I ricercatori dell´Helmholtz Centre for Environmental Research (Ufz) hanno però scoperto il suo lato oscuro. I ricercatori dell´Ufz hanno paragonato 10 popolazioni di buddleia in Germania con 10 popolazioni nel paese d´origine, la provincia cinese sud occidentale dello Yunnan. Sebbene le condizioni climatiche fossero più favorevoli in Cina, in Germania gli arbusti erano più sviluppati e producevano semi più pesanti e in maggior numero. Le cause della loro propagazione potrebbero essere dei mutamenti genetici, oppure il fatto che gli erbivori, come gli insetti, devono adattarsi alle nuove piante prima di potersene cibare. ´Per le piante nella Cina originaria, il 15% delle foglie sono state mangiate dagli insetti. Nel gruppo di comparazione in Germania solo lo 0,5%´, ha commentato Susan Ebeling dell´Ufz. ´L´intrusa non fa ancora parte del menù dei nostri insetti. Poiché la buddleia non ha parenti nell´Europa centrale, gli insetti hanno bisogno di più tempo per adattarsi´. Con pochi rischi d´essere divorato, questo arbusto a ciclo colturale breve potrebbe soppiantare le specie vegetali indigene e rappresentare dunque una minaccia per l´equilibrio ecologico, dichiarano i ricercatori tedeschi. Le loro scoperte sono state pubblicate nella rivista scientifica Diversity and Distributions. L´arbusto sta anche diventando un rischio per la sicurezza lungo le massicciate ferroviarie, dove ne è stato registrato l´aumento. Paesi come la Francia, la Spagna e la Svizzera stanno cercando di combattere la buddleia, mentre negli Stati Uniti la sua propagazione viene osservata con attenzione. Intanto in Nuova Zelanda l´arbusto sta causando problemi economici perché sopprime la vegetazione indigena. Gli arbusti ornamentali e le piante coltivate rappresentano la maggior parte delle specie vegetali aliene che sono diventate un problema, e sono dunque chiamate invasori biologici dagli specialisti. Le invasioni biologiche causate dall´uomo sono una delle cause della drammatica diminuzione, a livello mondiale, del numero di specie animali e vegetali. Secondo uno studio condotto dall´Agenzia federale per l´Ambiente tedesca, nel 2002 in Germania il costo economico di 20 specie aliene studiate ammontava a circa 167 milioni di euro. Per maggiori informazioni: http://www. Ufz. De/ .  
   
   
GIACOMO BO E NADIA DAMILANO BO PRESENTANO IL LIBRO “SALUTE NATURALE” - ALIMENTAZIONE, STILE DI VITA, EQUILIBRIO DI CORPO, MENTE E SPIRITO: UNA GUIDA”, EDITO DA APOGEO/FELTRINELLI EDITORE.  
 
Il libro Alimentazione e salute, bellezza, equilibrio, energia: le nostre abitudini quotidiane, alimentari e non, sono atti che, in modo perlopiù inconsapevole, minano la nostra capacità di restare in salute e di attivare le potenzialità di preservazione e di guarigione che appartengono naturalmente al nostro organismo. Al contrario, uno stile di vita fondato su principi naturali, sul rispetto di se stessi e dell’ambiente, è l’unico “elisir di lunga (e sana) vita”. Gli autori Giacomo Bo e Nadia Damilano Bo, ricercatori, presentano presso il ristorante il Fiorile di Castel Ratti (Al) il libro “Salute Naturale, alimentazione, stile di vita, equilibrio di corpo, mente e spirito: una guida”, edito da Apogeo/feltrinelli Editore. Sposando i saperi derivati dal loro percorso di formazione universitario e post-laurea, incentrati su discipline scientifiche quali la chimica e la fisica nucleare, con le discipline orientali (yoga, taoismo, zen, medicina cinese e indiana) approfondite negli anni, i due studiosi insegnano la via della salute come partecipazione attiva, quotidiana e consapevole, al proprio benessere psicofisico. Il libro, punto di riferimento pratico per riscoprire l’intelligenza della natura e, in armonia con essa, come essere principali artefici della propria salute, disegna la mappa di una vita sana ed equilibrata. In più I principi nutritivi dei cibi, i tranelli nelle etichette delle confezioni, la digestione degli alimenti alla loro corretta combinazione, le patologie alimentari, le pratiche disintossicanti, il decalogo della dieta corretta e i comportamenti da mettere in pratica subito per riscoprirsi il benessere naturale, le attività motorie e meditative per il benessere del sistema Corpo-mente, i consigli igienici: il libro è un compendio che affronta a 360 gradi i segreti del vivere sano. Gli assaggi di prodotti tipici A conclusione della presentazione seguirà l’assaggio dei prodotti tipici del territorio e di stagione forniti dai produttori locali, cibi armoniosamente creati da un intervento umano rispettoso della terra e degli equilibri naturali e tassativamente a chilometri zero: il latte crudo della Val Borbera, distribuito dal “bancomat del latte” di Cantalupo Ligure (Al) e prodotto dall’allevamento di Rovello*, l’eccezionale formaggio Montébore (presìdio Slow Food) prodotto dalla cooperativa Vallenostra, le mele carle, le composte di frutta e verdure bio. Ricerchedivita@hotmail. Com www. Ricerchedivita. It L’appuntamento: Venerdì 20 giugno ore 18. 00 presso il ristorante Il Fiorile, via Xxv Aprile 6 - Fraz. Castel Ratti - Borghetto di Borbera (Al) Per informazioni: tel 0143. 697303 info@ilfiorile. Com www. Ilfiorile. Com .  
   
   
CON IL CIOCCOLATO MIGLIORA SIGNIFICATIVAMENTE LA FUNZIONALITÀ VASCOLARE E SI RIDUCE L’AGGREGAZIONE PIASTRINICA DOPO TRAPIANTO DI CUORE  
 
Presentato Durante X Congresso Nazionale Ansisa Dal Titolo “Cibo Del Futuro, Futuro Del Cibo” (Vicenza, 5-7 Giugno 2008) Un Nuovo Studio Italo Svizzero Da Cui Emergono Nuove Evidenze Sull’utilizzo Di Un Alimento Antico Come Il Cioccolato Per La Prevenzione Cardiovascolare. Il cioccolato è in grado di migliorare la funzionalità vascolare e ridurre l’aggregazione piastrinica e lo stress ossidativo plasmatico in soggetti che hanno subito un trapianto di cuore. A dimostrarlo uno studio italo-svizzero presentato a Vicenza in occasione del X Congresso nazionale Ansisa (Ass. Naz. Specialisti Scienza Alimentazione) dal titolo “Cibo del futuro, futuro del cibo” (Vicenza, 5-7 giugno 2008) . “Alla luce delle recenti evidenze sperimentali - commenta Mauro Serafini tra gli autori del lavoro e responsabile del Laboratorio di Ricerca sugli Antiossidanti dell’Inran - il cioccolato si propone come un alimento potenzialmente in grado di esercitare un effetto protettivo nell’uomo attraverso una serie di meccanismi non ancora perfettamente delineati che coinvolgono la prevenzione dello stress ossidativo e il miglioramento delle funzionalità vascolari. “E’ importante però sottolineare – aggiunge Roberto Ostuzzi, Presidente del Congresso, Presidente Ansisa e Medico Responsabile Centro Disturbi Alimentari Casa di Cura Villa Margherita, Arcugnano (Vi) - che, malgrado il suo alto contenuto in antiossidanti biodisponibili, il cioccolato non può e non deve essere considerato un’alternativa al consumo di frutta e verdura, alimenti ricchi in vitamine, fibra e fitocomposti, che devono essere presenti in quantità elevate nella dieta data la loro azione centrale nella prevenzione cardiovascolare”. Lo studio italo-svizzero è solo l’ultimo della comunità scientifica sempre interessata a valutare l’influenza della dieta sull’insorgenza di patologie di diverso genere. Le evidenze scientifiche, sia epidemiologiche che sperimentali, sulle capacità della dieta di apportare all’organismo molecole biologicamente attive in grado di prevenire la formazione e la progressione di danni strutturali e funzionali a livello cellulare e tissutale, hanno indirizzato l’interesse della ricerca sullo studio dei rapporti tra alimenti di origine vegetale e prevenzione delle patologie degenerative. La ricerca scientifica ha preso in considerazione da diverso tempo anche il cioccolato e il suo principale ingrediente, il cacao, sulla base del suo elevato contenuto in molecole antiossidanti. I semi di cacao sono caratterizzati da un elevato contenuto in molecole bioattive come catechine, procianidine e antocianine che rendono il cioccolato uno degli alimenti con maggiori potenzialità antiossidanti della dieta. “Il consumo di cioccolato fondente - specifica Serafini - è stato di frequente associato ad un effetto protettivo nei confronti della funzionalità cardiovascolare ed endoteliale. Studi d’intervento nell’uomo hanno rilevato un azione del cioccolato a) nella riduzione della pressione sanguigna e dell’aggregazione piastrinica, b) un miglioramento della funzione endoteliale tramite un’aumentata vasodilatazione arteriosa e un effetto stimolante la produzione di ossido nitrico, c) una diminuzione dei livelli di mediatori infiammatori, d) un aumento dei livelli di Hdl colesterolo e una riduzione della risposta insulinica”. L’ingestione di cioccolato fondente, è inoltre in grado di inibire l’ossidazione delle Ldl, primo passaggio verso l’insorgere dell’aterosclerosi e potenziare le difese antiossidanti endogene. .  
   
   
CAMBIO DI INSEGNA DI UNO DEI LOCALI DI PUNTA DEL GRUPPO SEBETO ITALIA (CON ROSSOPOMODORO E ANEMA E COZZE): SCOMPARE L’INSEGNA ‘FRATELLI LA BUFALA’, SOSTITUITA DA ‘FUOCO, BRACE E CUORE VERACE’ A MILANO, GIOVEDÌ 19 GIUGNO GREG CON I BLUES WILLIES E GOLOSITÀ CAMPANE PER TUTTI  
 
Nel Ristorante Di Via Palermo 11 E ‘il baffo’ Roberto da Crema batterà un’asta benefica per Amref Si festeggia la nuova insegna del locale: ‘Fuoco, brace e cuore verace’. Il gruppo nasce nei club romani nel 1997 tra le atmosfere dei gangster movies e l´entertainment stile Las Vegas ed è guidato da Claudio "Greg" Gregori in veste di cantante e chitarrista, che insieme al compagno Lillo è un volto noto della televisione di oggi (Le Iene, Telenauta, Cocktail D’amore). Giovedì 19 giugno, i Blues Willies sono al ristorante milanese di via Palermo 11 per una serata speciale aperta a tutta la città. Gustando le migliori specialità gastronomiche campane si festeggerà il cambio di insegna di uno dei locali di punta del gruppo Sebeto Italia (con Rossopomodoro e Anema e Cozze). Scompare dunque l’insegna ‘Fratelli la Bufala’, capitolo chiuso nella storia di Sebeto Italia, sostituita da ‘Fuoco, brace e cuore verace’ con un restyling completo degli ambienti ed anche della carta del menù, che nella sua nuova versione, includerà i sapori delle eccellenze campane legate ai marchi del gruppo Sebeto, dal mare di Anema e Cozze alla pizza di Rossopomodoro, con particolare attenzione al grigliato. Il ristorante di via Palermo 11 si riconferma così un punto di riferimento unico in città per chi ama la migliore cucina campana. La serata di giovedì 19 vedrà in scena ‘il baffo’, Roberto Da Crema, il televenditore più funambolico, che metterà all’incanto il look della vecchia insegna: 5 quadri di 2 mt x 2 e 2 di 1 mt x 1 sul tema of course della bufala. Il ricavato dell’asta andrà ai progetti di Amref, la più importante associazione privata sanitaria africana con cui Sebeto Italia collabora da 4 anni, attraverso diverse attività benefiche. Il progetto sostenuto nel 2008 è la campagna di vaccinazione dei bimbi dell’Uganda del Nord. Il 5 giugno sono stati consegnati ad Amref oltre 81mila € raccolti con la distribuzione del volume ‘Le nostre ricette’. Serviranno per vaccinare circa 12mila bambini (ogni vaccinazione costa € 6,50). I direttori di sala di via Palermo, i ‘mitici’ Gigi Rizzo e Michele Ciccone, commentano: “Siamo molto contenti del cambio di insegna che ben spiega un’evoluzione anche in cucina”. E col proverbiale spirito partenopeo, aggiungono: “Finalmente non dovremo più portare le corna della bufala”. Il presidente del gruppo Sebeto, Franco Manna dichiara: “Sono molto orgoglioso di veder nascere la nuova insegna ‘Fuoco, brace e cuore verace’, che, con la sua offerta di prodotti mediterranei, cotture alla brace e pizza, va a completare il mix di sapori caratteristico dei marchi del gruppo Sebeto Italia”. .  
   
   
IN OLTREPO I FORMAGGI “RUZZOLANO” PER LE VIE DA TRAVAGLINO TORNA LA“ROLLING CHEESE CUP”  
 
Nella Storica Azienza Dell’oltrepo Pavese Si Ripete L’avvincente Gara Di Lancio Del Formaggio. E Per Gli Enoturisti, Degustazioni, Visita Alle Cantine E Pesce Di Mare Si rinnova l’appuntamento con la bizzarra gara di lancio del formaggio che si terrà domenica 22 giugno nella splendida tenuta dell’Azienda Agricola Travaglino di Calvignano, nel cuore dell’Oltrepo Pavese, le cui fondamenta risalgono addirittura al 1111. Lo splendido borgo completamente immerso nel verde, circondato dalle dolci colline impreziosite dai vigneti e da un parco maestoso, sarà nuovamente teatro di un’iniziativa divertente e senza dubbio molto originale: la “Rolling Cheese Cup”, suggestiva occasione per trascorrere una domenica all’aperto all’insegna di un programma insolito e ghiotto. La gara prenderà il via alle 14. 30 e vedrà confrontarsi concorrenti provenienti da molte regioni dell’Italia. Il gioco è estremamente semplice e avvincente; bisogna lanciare delle forme di formaggio, un cacio pecorino toscano prodotto espressamente per questo scopo, facendo loro compiere un percorso preciso, tracciato lungo le tortuose e ripide stradine che circondano la tenuta, nel borgo di Calvignano. Ma la festa per gli enoturisti alla Travaglino inizierà già al mattino. Dalle 11. 00 alle 18. 00 infatti i visitatori avranno la possibilità di effettuare le visite guidate nelle storiche cantine dell’Azienda Agricola Travaglino, risalenti al 1868. Un affascinante viaggio per scoprire come nascono le oltre 250. 000 bottiglie prodotte ogni anno dall’azienda. Sarà inoltre aperto il Wine Show Room, dove si potranno degustare e acquistare a prezzi vantaggiosi i vini Travaglino. E si sa, il vino è ancor più buono se accompagnato da prelibate specialità gastronomiche! Ecco pertanto confermata anche quest’anno la collaborazione con il Consorzio Linea Azzurra di Rimini che arricchirà la giornata di un aspetto estremamente goloso. Per tutti i visitatori ci sarà infatti la possibilità di degustare sardoncini alla griglia e tenere seppie con i piselli e la piadina romagnola. Al termine della gara anche i formaggi verranno “spaccati” e distribuiti ai presenti. Calvignano (Pv) tel. 0383/872222 info@travaglino. It www. Travaglino. It .  
   
   
GRIGLIE ROVENTI TOUR – WORLD CHAMPIONSHIP BARBEQUE 2008 22 GIUGNO – 13 LUGLIO – 24 LUGLIO GRAN FINALE  
 
Ritorna l’evento più atteso per gli amanti del barbecue, Griglie Roventi Tour. Due tappe di avvicinamento a Malcesine e Belluno e finale a Caorle. 220 team internazionali pronti a sfidarsi di fronte al vasto pubblico di appassionati. Protagonisti le bellezze turistiche e i prodotti enogastronomici veneti. Lo scorso anno oltre 20. 000 persone hanno invaso Caorle per l’appuntamento clou dell’estate. .  
   
   
ANTICHI ULIVETI A BORGHETTO SANTO SPIRITO VICINO A SAVONA UNA REALTÀ DA SCOPRIRE LE TERRE DEL BARONE  
 
L’azienda nasce nel 1998 con il recupero di alcuni appezzamenti di terreno locati tra le province di Imperia e Savona. Sono stati ripristinati uliveti di proprietà trascurati da diversi anni e sono state impiantate 800 piante di cultivar taggiasca, varietà autoctona, che si sono affiancate alle 6000 circa già presenti. La costituzione di nuovi impianti che tenessero conto delle più aggiornate tecniche di coltivazione e, nel 2002, la nascita del modernissimo frantoio a ciclo continuo con zona di stoccaggio ideata secondo le tecniche di conservazione più innovative, hanno fatto sì che la piccola realtà, diretta e seguita personalmente dalla titolare Anna Barone, prendesse l’avvio con grandi motivazioni. La produzione di olio extra vergine di oliva da olive taggiasche è al suo quarto anno ed è limitata, volutamente, al fine di poter garantire il controllo continuo e severo di tutta la filiera, dalla pianta alla bottiglia. Una serie di golosità tipicamente liguri (olive taggiasche snocciolate sott’olio, olive taggiasche in salamoia, paté di olive) sono il completamento di un’offerta di alta qualità. Il frantoio è dotato di uno spazio adibito alle degustazioni dei prodotti aziendali e dei vini del territorio (previo appuntamento telefonico). Una visita alle Terre del Barone può costituire una gita interessante per chi soggiorna al mare nella accogliente riviera ligure di Ponente. Www. Leterredelbarone. It .  
   
   
A SAN SALVO DAL 3 AL 5 LUGLIO DESTINAZIONE TRIGNO: PROMOZIONE DEL TERRITORIO E VALORIZZAZIONE DELLE TIPICITÀ. SLOW FOOD PRESENTA I LABORATORI DEL GUSTO  
 
“Destinazione Trigno” è la manifestazione promossa da tredici anni dal Comune di San Salvo, in provincia di Chieti, per far conoscere le tipicità della Valle del Trigno, territorio al confine tra l’Abruzzo e il Molise, ricco di storia, bellezze naturali e, soprattutto, di realtà enogastronomiche assolutamente straordinarie, uniche ed irripetibili. L’iniziativa punta all’affermazione sui mercati nazionali ed esteri della “destinazione Trigno” all’incremento delle presenze turistiche nel comprensorio, soprattutto nella media e bassa stagione, all’aumento dell’interesse della stampa nei confronti delle produzioni tipiche locali e alla crescita delle imprese produttrici attraverso nuove opportunità di sviluppo. La manifestazione che si svolgerà dal 3 al 5 luglio si articolerà in diversi appuntamenti. Primo fra tutti i Laboratori del Gusto di Slow Food, che in un percorso guidato con l’ausilio di esperti sommelier, chef e produttori, accompagneranno i visitatori alla scoperta del “gusto” tipico di ogni prodotto e agli abbinamenti possibili tra le diverse tipicità (olio, formaggi, vini, pesche). Ci sarà poi una diretta dal lungomare di San Salvo, trasformato in isola pedonale, realizzata dalla T. V. Regionale “Rete Otto” nel corso della quale si parlerà di sviluppo territoriale e tipicità, e infine una serata all’insegna dei prodotti tipici del territorio che potranno essere degustati, in collaborazione con Slow Food Abruzzo. .  
   
   
LEERDAMMER CONVINCE PER RENDERE IL MONDO...”UN PO’ PIU’ LEERDAMMER”  
 
Fino al 21 di giugno Leerdammer torna on air con un due frizzanti nuovi spot tv, firmati Young&rubicam Italia, pianificati sulle tre reti Rai, Italia 1, Canale 5, La7 e Sky. Una comunicazione giovane, fresca, ironica, perfettamente in linea con la filosofia Leerdammer di andare sempre più incontro alle esigenze del consumatore moderno. “Un po’ più Leerdammer” è il nuovo tormentone dei due soggetti. Perché Leerdammer è morbido, dolce e davvero irresistibile: chi prova il gusto unico di Leerdammer, vorrebbe che tutto fosse come Leerdammer. Un moderno studio di architettura è l’ambientazione del primo film tv 20’’: un gruppo di giovani architetti presenta entusiasta il nuovo progetto. Il capo non convinto, commenta che lo vorrebbe…“Un po’ più Leerdammer”, e invita i giovani a seguirlo nella cucina dello studio, per assaggiare il gusto unico dell’irresistibile formaggio coi buchi. La creatività del secondo film tv 20’’ si svolge invece in una scuola di danza, dove alcune allieve si stanno esercitando. Anche in questo caso l’insegnante le vorrebbe “Un po’ più Leerdammer” e le invita a provare la dolcezza e la morbidezza di Leerdammer nella cucina della palestra. “Un po’ più Leerdammer”, perché Leerdammer è sinonimo di originalità, morbidezza, dolcezza e unicità. Quest’estate anche il cinema sarà “un po’ più Leerdammer”, con la proiezione dal 15 al 30 giugno, in oltre 150 sale multiplex di tutta Italia, dei nuovi spot. La creatività è stata sviluppata da Alessandro Stenco (art director) e Paolo Pollo (direttore creativo/copy writer). Direttori creativi esecutivi: Aldo Cernuto, Roberto Pizzigoni. Pianificazione tv a cura dell’agenzia Carat. .  
   
   
PESTI FRESCHI BUITONI: NUOVA RICETTA CON OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA ITALIANO.  
 
Nuovi Pesti freschi Buitoni con olio extravergine di oliva italiano: l’esperienza culinaria di Buitoni e la selezione dei migliori ingredienti della dieta mediterranea. Buitoni è da sempre sinonimo di alta qualità e di competenza culinaria. Un affidabile alleato in cucina per chi, pur non avendo molto tempo da dedicare alla preparazione dei pasti per sé e per i suoi cari, non vuole rinunciare ad un piatto gustoso e genuino. Il Pesto Fresco Buitoni è da sempre il leader di marca di questa categoria, grazie all’esperienza di Buitoni nella preparazione delle salse fresche della tradizione gastronomica italiana e all’accurata selezione degli ingredienti utilizzati. Buitoni, sempre molto attenta ai suoi consumatori e alle loro esigenze, ha selezionato per loro uno dei più preziosi ingredienti della dieta mediterranea – l’olio extravergine di oliva di origine italiana – per rendere i suoi Pesti freschi ancora più buoni e genuini. La nuova ricetta con olio extra vergine di oliva italiano arricchisce tutti i Pesti Buitoni, disponibili in due diversi formati per rispondere alle esigenze di tutti i suoi consumatori: Il Pesto alla Genovese, il Pesto Delicato senza Aglio e il Pesto alla Siciliana sono disponibili nel classico formato da 160g (ideale per condire 4 porzioni di pasta). Nel nuovo formato da 80g (ideale per condire 2 porzioni di pasta), è possibile scegliere tra il classico Pesto alla Genovese e lo sfizioso Pesto alle Olive… Ma le novità non finiscono qui: a partire da luglio, infatti, si potrà trovare nel formato da 80g anche il Pesto Delicato senza Aglio, un grande successo di Casa Buitoni. Questa nuova linea di Pesti freschi da 80g, lanciata da Buitoni l’anno scorso, risponde alle attuali esigenze di consumo e ai moderni stili di vita, offrendo un elevato contenuto di servizio, oltre alla qualità che da sempre contraddistingue l’azienda e i suoi prodotti. I Pesti freschi Buitoni sono pronti per condire ogni tipo di pasta: basta versare la salsa in una terrina, aggiungere la pasta, mescolare e…il pranzo è servito! I Pesti freschi Buitoni sono ideali anche per dare un tocco personale a sughi e pietanze, o per preparare una fresca insalata di pasta, di riso o… qualsiasi cosa la fantasia suggerisca. Confezione: · Vaschetta da 160gr: Pesto alla Genovese, Pesto Delicato senza Aglio, Pesto alla Siciliana, con film superiore per apertura a strappo e coperchio interno richiudibile per preservare tutta le freschezza del pesto dopo la prima apertura; · Vaschetta da 80g: Pesto alla Genovese, Pesto Delicato senza Aglio (da luglio), Pesto alle Olive, con film apertura a strappo e cluster in cartoncino; Prezzo al pubblico: Confezione da 160g à € 2,59 Confezione da 80g à € 1,56 Qualche spunto appetitoso… Il Pesto fresco Buitoni si presta alla preparazione di svariate ricette, dalle classiche alle più fantasiose…Ecco alcuni suggerimenti: Cannoli di Focaccia e Pesto Ingredienti: - una confezione di Base per Pizza Buitoni - 2 cucchiai di Pesto alla Genovese Buitoni - 200 g di Formaggio caprino - 100 g di Insalata valeriana - pepe rosa in grani Dosi per 4 persone Preparazione: 15 minuti Cottura: 15 minuti Srotolate la base per pizza e ritagliatela in 12 quadrotti con una rotella tagliapasta. Avvolgete la pasta attorno a dei manici di legno (o, se le possedete, attorno alle cannette di metallo per cannoli). Disponete su di una teglia foderata con carta da forno, cuocete alla massima potenza per un quarto d´ora circa. Nel frattempo, in una ciotola mescolate il caprino con 2 cucchiai di pesto alla genovese e il pepe spezzettato. Sfornate, lasciate intiepidire e farcite con il ripieno di formaggio, disponete sui piatti e accompagnate con l´insalatina. Possono accompagnare un aperitivo o costituire un fresco antipasto. Orecchiette al crudo di Pesto e Pomodorini Ingredienti: - una confezione di Pesto alla Genovese Buitoni da 160g - un cucchiaio di Capperi - un cucchiaino di Pasta d´acciughe - 8 pomodori ramati - 500 g di Recchitelle Buitoni - 50 g di Ricotta salata - uno spicchio d’aglio - Olio extra vergine di oliva, Origano, Sale, Peperoncino in polvere. Dosi per 4 persone Preparazione: 10 minuti Cottura: 20 minuti Preparazione: Incidete il fondo dei pomodori con un taglio a croce, immergeteli per un minuto in acqua bollente, scolate e raffreddate in acqua fredda. Con un coltellino private i pomodori della pelle e tagliateli a cubetti. Disponeteli in una ciotola e aggiungete i capperi tritati, il pesto alla genovese, la pasta d´acciughe, lo spicchio d´aglio schiacciato, un pizzico di origano e peperoncino, sale e alcuni cucchiai di olio. Mescolate bene e lasciate riposare. Nel frattempo lessate al dente le Recchitelle, scolate e condite con la salsa a crudo, dividete nei piatti e spolverizzate la superficie con la ricotta tagliata a scaglie sottili. Tagliata di manzo al pesto Ingredienti: - una cucchiaiata di Pesto alla Genovese Buitoni - 500 g di roast-beef di manzo in una fetta sola - un rametto di Rosmarino - qualche foglia di Salvia - 3 cucchiai di Olio extra vergine di oliva - uno spicchio d’aglio - sale e pepe Dosi per 4 persone Preparazione: 10 minuti Cottura: 15 minuti Preparazione: Tritate finemente le erbe e lo spicchio d´aglio e mescolateli in una ciotola con i 3 cucchiai di olio, sale e pepe. Con la punta di un coltellino affilato praticate delle incisioni profonde nella carne e, con un cucchiaino, inseritevi il trito aromatico. Grigliate la carne al punto di cottura preferito, levatela dal fuoco e tagliatela a fette sottili. Disponete rapidamente le fettine in 4 piatti e distribuitevi sopra una cucchiaiata di pesto alla genovese. Ventagli al Pesto Ingredienti: - una confezione di Pesto alla Genovese Buitoni da 160g - pasta all’uovo per lasagne già pronta - mezzo litro di besciamella piuttosto liquida - 50 g di Parmigiano grattugiato - 400 g di Ricotta - Noce moscata, Pepe, Sale Dosi per 4 persone Preparazione: 30 minuti Cottura: 30 minuti Preparazione: In una ciotola mescolate la ricotta al pesto alla genovese, unite metà del parmigiano, sale, pepe e una grattata di noce moscata. Prendete la pasta per lasagne, tagliatela a quadrotti di circa 10 cm di lato e al centro di ciascuno spalmate un cucchiaio di ripieno. Piegate la pasta a triangolo e poi ripiegate ancora, facendo attenzione che il ripieno non fuoriesca. Imburrate il fondo di una pirofila, cospargetelo di un abbondante strato di besciamella e sistemate i ventagli con la parte aperta verso l´alto. Coprite con la besciamella rimasta, spolverizzate con il parmigiano avanzato, coprite con un foglio di alluminio e cuocete in forno caldo a 200° per 20 minuti. Togliete l´alluminio e terminate la cottura ancora per 10 minuti. Insalata di riso con pesto e rucola Ingredienti: - 300 g di riso Carnaroli - un cucchiaio di Pesto alla Genovese Buitoni - cetriolini sottaceto - 200 g di Fagiolini extrafini Buitoni La Valle degli Orti - 200 g di Piselli Finissimi Buitoni La Valle degli Orti - un Chiodo di garofano - 1/2 Cipolla - Aceto, Capperi, Rucola, Sale, un peperone rosso, Brodo vegetale Dosi per 4 persone Preparazione: 40 minuti Cottura: 20 minuti + 20 minuti per le verdure Preparazione: Pulite la cipolla, infilatevi il chiodo di garofano, quindi mettetela in una teglia da forno con il riso e il brodo. Coprite con un foglio di alluminio e ponete in forno già caldo a 180°C per circa 20 minuti (o comunque fino a quando il brodo non sarà assorbito dal riso). Nel frattempo arrostite anche il peperone nel forno per 15-20 minuti e sbollentate i fagiolini e i piselli in acqua salata. Lasciate raffreddare il riso, unite i piselli e i fagiolini tagliati a tocchetti, la rucola tritata e il peperone spellato e tagliato a sottili filetti. Frullate il pesto alla genovese con i cetriolini, i capperi e un po´ di aceto; uniteli al riso, regolate di sale e mescolate con cura. Lasciate insaporire l´insalata in un luogo fresco prima di servirla. A piacere potete sostituire il Riso con il Farro, per un piatto ancor più ricco di fibre. .  
   
   
MORAVIA DEL SUD: L’ANIMA ENOLOGICA DELLA REPUBBLICA CECA TROVA LA VIA DEL VINO  
 
Nella Moravia del Sud  l’anima enologica della Repubblica Ceca cresce prosperosa in filari ordinati, spilla aromatica dalle presse, matura nelle botti e riposa in storiche cantine. Dal sole bianchi fruttati e rossi corposi, dal ghiaccio il raro Ice Wine: a ognuno il suo brindisi, purché su suolo ceco. Piccoli viticoltori crescono. E si affacciano sul panorama enologico internazionale. E’ il capitolo più recente, e sorprendente, della storia della viticoltura in Repubblica Ceca, dove all’ombra della bevanda nazionale -la birra- anche il vino, prodotto fin da tempi antichissimi, si è fatto strada, si è raffinato e ha conquistato un suo mercato anche oltre i confini nazionali. Ma occorre tornare indietro negli anni per capire meglio come l’enologia e l’enoturismo siano diventati comparti significativi dell’economia ceca. La storia della viticoltura è scritta tra le righe, anzi tra i filari. Un racconto ordinato e apparentemente infinito, che tratteggia parte del Sud del Paese e più precisamente la Moravia meridionale e in piccola proporzione la Boemia (4% della produzione). La viticoltura, come hobby, mestiere o passione di una vita, esiste praticamente da sempre in Repubblica Ceca. I documenti ne fanno risalire le origini all’epoca dei Romani e un primo, significativo sviluppo al Medioevo. Un reticolo di antiche cantine, storici edifici per la pigiatura spesso affrescati con scene a tema, un patrimonio di attrezzature d’epoca per la vendemmia e la vinificazione e un calendario fitto di feste dell’uva di borgo in borgo testimoniano una tradizione lunghissima. Tanto lunga da risalire al Iii secolo a. C. Fu allora, sotto l’impero di Marco Aurelio, che i soldati delle milizie romane, come testimoniato da reperti rinvenuti durante scavi archeologici nella Moravia del Sud, cominciarono a piantare le prime vigne nei pressi dei loro accampamenti anche al di là delle Alpi. Come riportato ampiamente nelle cronache dei monaci amanuensi, la viticoltura sul suolo ceco conobbe poi, a partire dal primo Medioevo, soprattutto sotto la spinta degli ordini monastici e di quello cistercense in particolare, un notevole sviluppo. Lo dimostrrano anche stemmi, simboli, sigilli, stendardi, monete e affreschi popolati all’epoca da grappoli d’uva, tralci e foglie di vite, scene di vendemmia. E così, acino dopo acino, botte dopo botte, brindisi dopo brindisi, la viticoltura ceca, favorita anche da un suolo fertile e da un clima favorevole (sia nella bella stagione che in quella fredda, visto che tra i vanti enologici della Repubblica Ceca spicca l’Ice Wine, il vino del ghiaccio), ha saputo traghettare gesti e sapienze antiche fino al Xx secolo. Ed è proprio allora, anche in concomitanza con la caduta del regime totalitario, che è avvenuta la vera rivoluzione… La tecnologia ha “sfondato” i confini del Paese e le pareti delle cantine. Così sotto antiche volte, accanto alle botti in legno, hanno trovato asilo le attrezzature più moderne in campo enologico. La privatizzazione ha restituito i vigneti ai piccoli viticoltori, fortemente motivati, e ha favorito anche la nascita di nuove aziende vitivinicole. Nuovi investimenti, ampie opere di ammodernamento, confronti internazionali, corsi di aggiornamento, ricerche specialistiche, scelte di qualità rispetto alla quantità hanno ben presto ripagato il comparto vitivinicolo ceco con un successo in continua crescita. I vini cechi, sempre più di qualità, stanno riscuotendo sempre maggiori consensi, e non di rado anche premi e riconoscimenti, in patria e all’estero. E così ora nelle bellissime campagne morave e boeme, pur nella preponderanza di vitigni locali, cominciano a comparire anche nuove qualità, in risposta alle mode d’oltreconfine. Moravia meridionale, poker vincente A spezzare la rasserenante monotonia dei filari ora piatti, ora ondulati ma sempre ordinatissimi sono solo i campanili di chiese e abbazie, i tetti colorati delle città, l’abbraccio in pietra di borghi rurali, castelli antichi, umili rustici, il solco polveroso di strade sterrate e lo specchio di laghi lucenti. Si presenta così, ed è uno spettacolo, il Sud della Moravia. Qui il vino –prodotto oggi da vitigni diversi a seconda della zona e del relativo terreno - nasce e matura da tempi lontani, tanto che il territorio è stato suddiviso in 4 sottoregioni vinicole: Znojmo, Mikulov, Velke Pavlovice e Slovacko. Znojmo La più occidentale delle aree produttive, con un censimento di oltre mille viticoltori, va giustamente fiera dei suoi bianchi, particolarmente consistenti e aromatici. Nel bicchiere si ritrova tutto di questa terra: il sole caldo, i venti freddi, l’azione mitigatrice dei fiumi e la passione antica della sua gente. Nascono qui dei “signori” vini, come per esempio quel Veltlin Verde che era tanto in auge a Vienna, alla corte dell’imperatore. Poi ci sono i pregiati Müller Thurgau, Sauvignon e Riesling Renano. E non mancano nemmeno ottimi rossi, come il Limberger e il St. Laurent. Da non perdere: la città storica di Znojmo, la Cross Wine Cellar a Primetice (cantina costruita dai gesuiti nel Xviii secolo con un impianto a croce, da cui il nome), la cantina affrescata di Satov, il mulino ad acqua di Slup, il monastero di Rosa Coeli a Dolni Kounice e i rinomati vigneti di Sobes, tra i più antichi di Moravia e classificati tra i dieci migliori siti vinicoli d’Europa, che crescono nell’area protetta del Parco Nazionale di Podyji. Dettagli, indirizzi e altri spunti al sito www. Znojemsko. Info. Mikulov Una terra così ricca di contrasti, dove convivono le linee morbide delle colline e quelle aspre di speroni calcarei, vigneti e foreste, zone umide e aree rocciose, non poteva che regalare vini di grande personalità. Qui i viticoltori sfiorano quota 2. 500. Il segreto dei vini coltivati nella zona di Palava (che dà il nome a un’uva dorata dall’aroma di rosa e vaniglia), unici e diversi da tutti gli altri prodotti in Moravia, è il terriccio marnoso, fertilissimo. I primi a intuirne il potenziale, e a piantare la prima vigna, furono gli antichi Romani. Nel Mikulov lo scettro oggi va indiscutibilmente al Riesling Italico, che a dispetto del nome nulla ha a che spartire con il Riesling Renano e non vanta nemmeno origini italiane… Seguono a ruota Sauvignon e Chardonnay. Sulle colline argillose di Dunajovice cresce invece il Veltlin Verde; nella zona di Valtice il Neuburg e il Sylvaner Verde; nei dintorni di Pouzdrany ottimi Riesling Renano, Traminer e Palava. Infine, i rossi: St. Laurent, Pinot Nero e Limberger, oltre ad alcune varietà francesi impiantate di recente (Merlot e Cabernet Sauvignon). Da non perdere: la città vinicola di Valtice, dove si tiene il più importante Salone del Vino della Repubblica Ceca e dove è raccolta una straordinaria collezione di antichi torchi e presse per vino, il villaggio di Pavlov con le sue cantine barocche e naturalmente il castello di Mikulov che ospita un’interessante mostra dedicata al mondo della viticoltura e una gigantesca botte, da record. Ma la vera perla del territorio è Lednice-valtice: una straordinaria area verde che racchiude due castelli, ruderi antichi, sculture e architetture insolite ma soprattutto un’incredibile varietà di paesaggio, impreziosita da capolavori di architettura del verde. Questo monumento sotto il cielo è oggi sotto tutela Unesco. Dettagli, indirizzi e altri spunti al sito www. Mikulov. Cz/tourism Velke Pavlovice Questa fertile fetta di Repubblica Ceca, che abbraccia rilievi, colline e pianure, è un’isola felice baciata dal sole e coccolata da temperature calde. Le condizioni ideali per la viticoltura, rintracciabile fin dal Xiii secolo, che oggi conta qui circa 6. 700 coltivatori. Un po’ controtendenza rispetto alle altre aree produttive del Paese, Velke Pavlovice si è conquistata fama grazie ai vini rossi, in particolare Blue Portugal e Limberger che crescono a meraviglia sul suolo marnoso, argilloso e ricco di magnesio. I bianchi sono invece concentrati nel Nord della regione, attorno a Hrusovany e Zabcice, là dove il suolo è sabbioso, perfetto per la coltivazione di Veltlin Verde, Pinot Grigio, Rosso Traminer, Palava e Moscato di Moravia. Seconda per estensione e produzione soltanto alla regione di Slovacko, quest’area ha una grandissima valenza turistica. Da non perdere: Brno, seconda città per importanza della Repubblica Ceca, Austerlitz (celebre per la storica battaglia napoleonica del 1805) e dintorni, Cejkovice con la misteriosa cantina dei Templari costruita sotto la fortezza gotica, Boretice (nella Repubblica Indipendente di Kravi Hora) con un reticolo di oltre 250 cantine scavate direttamente sotto i vigneti e collegate tra loro. Dettagli, indirizzi e altri spunti al sito www. Velke-pavlovice. Cz Slovacko Ovvero la Slovacchia morava, al confine con Slovacchia e Austria. Qui più che mai vino significa cultura. E folklore. Costumi, balli, feste popolari, canzoni, tradizioni che ruotano attorno a un buon bicchiere hanno fatto negli anni di questo lembo sudorientale della Repubblica Ceca una destinazione turistica sempre più richiesta. Il territorio, assai vasto e quindi anche variegato, si presta a essere perlustrato più e più volte, alla scoperta di angoli sempre diversi. Si fa presto infatti a dir vigneti, ma nello Slovacko se ne trovano lungo le rive del fiume Morava, sulle colline dei Carpazi Bianchi, sulle pendici meridionali dei Monti Chriby, all’ombra della Foresta Zdanicky, nei dintorni di Uherske Hradiste (i filari più settentrionali di Moravia)… Anche la carta dei vini quindi non poteva che essere variegata: Riesling Renano, Pinot Bianco e Grigio, Müller Thurgau, Moscato di Moravia (nella varietà locale, coltivata a Polesovice). Per quanto riguarda i rossi, si coltiva per lo più Limberger ma anche Zweigelt e Cabernet di Moravia (nella varietà locale, coltivata nel villaggio di Moravska Nova Ves). Da non perdere: oltre alle città di Uherske Hradiste, Bzenec, Kyjov e Breclav (quest’ultima è il principale centro dello Slovacko), la miriade di pittoreschi villaggi vinicoli. Tra tutti, Mutenice con il Centro per la ricerca enologica, Straznice, Cejc, Dubnany e Blatnice pod Svatym Antoninkem. Dettagli, indirizzi e altri spunti al sito www. Slovacko. Cz Ice Wine, un dono dal ghiaccio Se la Repubblica Ceca deve al sole e a un microclima favorevole i suoi tanti vanti enologici, è il rigido inverno che deve ringraziare per una rarità sempre più apprezzata: l’Ice Wine. Il vino venuto dal freddo… una raffinata prelibatezza, a produzione limitata pericolosamente legata all’andamento della stagione e quindi raro prodotto di nicchia. Ma come nasce il “vino del ghiaccio”? A regolamentarne la produzione, molto diffusa in Germania e Canada, è un rigido disciplinare atto a conservarne le peculiarità organolettiche e a contrastare le contraffazioni. L’ice Wine si ottiene, come tradisce il nome stesso, da grappoli d’uva “dimenticati” sulla vite in inverno e lasciati congelare naturalmente. Il processo è piuttosto laborioso e presuppone specifiche condizioni climatiche e particolari procedure di vinificazione. La temperatura deve innanzitutto rigorosamente scendere sotto i -8°C prima che gli acini possano esser colti e pigiati. Si ha così la certezza che, se da un lato l’acqua interna all’acino è congelata, il succo conterrà intatti e anzi esaltati zuccheri, acidi e sostanze aromatiche. A questo punto si procede alla vendemmia, con delicatezza ma in gran fretta così da poter pigiare l’uva prima che si scongeli. Per questo solitamente si provvede nelle ore notturne o nelle primissime ore del mattino e si mantiene bassa la temperatura dei locali di vinificazione. Nella fase di pigiatura l’acqua congelata in cristalli di ghiaccio non viene estratta e si ottiene solo poco, preziosissimo succo concentrato, ricco di zuccheri e acidi. E’ proprio l’alta concentrazione di zuccheri a rallentare la fermentazione del mosto, che può richiedere anche alcuni mesi. Il risultato è una poesia di aromi e sapori. “Cugino” dell’Ice Wine è lo Straw Wine, ottenuto invece da grappoli lasciati seccare sulla paglia per 3 lunghi mesi e anche più. Sempre che si resista dallo stappare le piccole, preziose bottiglie, sia Ice Wine che Straw Wine si conservano magnificamente fino a 20 anni. Pedalando tra i vigneti Discretamente disegnato tra i villaggi vinicoli, spesso nascosto tra vigneti, un favoloso itinerario cicloturistico conduce alla scoperta della terra del vino. Adatto a tutte le gambe offre oltre 1. 000 km di sentieri, percorribili in più tappe o solo a tratti. Undici diverse Strade del Vino, tutte segnalate e ben attrezzate, offrono un piacevole zig-zag tra i filari, un suggestivo saliscendi sulle colline di borgo in borgo, di cantina in cantina. I singoli percorsi non sono quasi mai impegnativi ma le numerose, irrinunciabili degustazioni lungo il tragitto possono rallentare la pedalata. Comunque non c’è fretta: la bicicletta è il mezzo ideale per adeguarsi al ritmo sapiente di queste zone, dove la vita scorre lenta e a ogni spinta del pedale, vigorosa o morbida che sia, è una nuova emozione per i sensi. Paesaggi per gli occhi, profumi per il naso, ottimi vini per la gola… Le varie aree turistiche organizzano anche pacchetti weekend, o più lunghi, per cicloturisti. Itinerari, attrattive, indirizzi utili, suggerimenti per il soggiorno sono raccolti nel sito: www. Ccrjm. Cz/en/ Vino da mangiare Si dice che nel Sud della Moravia i tesori non siano nascosti nelle montagne, ma nelle cantine e nelle enoteche. Il vino annaffia ed esalta ogni piatto, basta scegliere i giusti abbinamenti. Grazie anche al pullulare di feste dell’uva e sagre della vendemmia, è nata una gastronomia tipica legata all’uva dall’acino al bicchiere. E poi ci sono i “trucchi del mestiere”. Se si ha in programma un tour delle cantine con relative degustazioni, per esempio, è bene cominciare la giornata mangiando a colazione il Trdelnik, pane tradizionale che non manca mai durante la vendemmia e che aiuta a… non perdere la testa. Gli appassionati del vino sanno poi che un viaggio tra vigneti e cantine non può essere mai solo enoturistico, ma sarà sempre anche gastronomico. Di cantina in cantina, di villaggio in villaggio ogni etichetta è il pretesto per scoprire la cucina locale. A Znojmo, per esempio, si prepara una minestra particolare con patate, cetrioli, crema fermentata, cumino e aneto. Ottime anche le cosiddette “salsicce vinose”, arrotolate, rosolate e proposte con cipolla brasata e formaggio. Da non perdere nemmeno la carpa al vino, insolitamente rosso, e pomodoro. Vigneti in festa Non si contano, soprattutto nella stagione della vendemmia, le feste dedicate a uva e vino in Moravia del Sud. Tra tutte segnaliamo come impedibile la Vendemmia di Znojmo, celebrata sempre a metà settembre. E’ la festa della fertilità e del raccolto, ma anche e soprattutto una celebrazione della passione infusa nella cura dei vigneti. Per l’occasione si radunano in città tutti i viticoltori dei dintorni. Nelle cantine si degustano i vini del territorio e il burcak, tipico mosto locale offerto al massimo della sua fermentazione. Clou della manifestazione è lo scenografico corteo storico, cui partecipano centinaia di figuranti in costume medievale. Fanno poi da contorno il mercato artigiano, l’accampamento militare, la fiaccolata e i fuochi d’artificio, i concerti di musica antica, i tornei a cavallo e gli incontri di scherma. Tre giorni di musiche, danze, mercati storici, gastronomia e naturalmente vino a fiumi anche alla Vendemmia di Palava, nel centro di Mikulov, nel castello e nelle cantine. In questo caso si rievoca la liberazione di re Venceslao Iv dal giogo viennese nel 1403. Curiosità in sorsi Le vigne in Repubblica Ceca ammantano una superficie complessiva di 11. 155 ettari e tengono impegnati 16. 700 viticoltori. Il 74% della superficie totale, in risposta al clima particolarmente favorevole, è occupato da vitigni bianchi. Queste le proporzioni: 18% Veltlin Verde, 17% Müller Thurgau, 13% Riesling Italico, 5% Pinot Bianco, 5% Riesling Renano, 4% Malvasie rosso, 3% Neuburg, 2% Traminer, 2% Sauvignon, 2% Chardonnay, 2% Moscato di Moravia, 1% Pinot Grigio. Per le varietà rosse: 10% St. Laurent, 5% Limberger, 2% Zweigelt, 1% Oporto, 1% Pinot Nero, 1% André. La produzione annuale di uva, in oltre 40 diverse varietà, oscilla tra le 55. 000 e le 80. 000 tonnellate. A Natale anche la Repubblica Ceca profuma di vin brulé. Si chiama Svarak ed è ottenuto mescolando vino rosso riscaldato con una miscela aromatica di spezie, principalmente chiodo di garofano e cannella, e zucchero. Itinerari, attrattive, monumenti, siti Internet dedicati, indirizzi utili, appuntamenti, folklore, pacchetti, suggerimenti sono tutti raccolti nel prezioso e maneggevole vademecum illustrato “Wine Region-the best from the wine tourism in South Moravia”, disponibile nel sito: www. Ccrjm. Cz/en/ .  
   
   
TESCOMA SPECIALE ESTATE: CARAFFE TERMICHE CON TAZZA LINEA FAMILY  
 
Contenitore rettangolare a due sezioni con coperchio Prodotto in polipropilene, si adatta ad un uso in frigorifero, freezer e microonde, perfetto per trasportare le pietanze durante i pic nic estivi. Può essere lavato anche in lavastoviglie. Contenitore termico Family per alimenti Per i soleggiati pomeriggi d’estate si veste di gradevoli tonalità pastello, giallo canarino, azzurro cielo, verde limone e rosa pesca; per le rigide giornate invernali sceglie il rosso scarlatto, bianco perla, grigio antracite e blu mirtillo. Caraffe termiche con tazza linea Family Le caraffe termiche della linea Family sono disponibili in 3 diverse capacità, da 0. 5 l, 0. 75l e da 1. 0 l. Sono prodotte in molte gradevoli tonalità quali il giallo, l’ azzurro cielo, il verde limone e rosa pesca; per le scampagnate estive ed i colori rosso scarlatto, bianco perla, grigio antracite e blu mirtillo che ben si adattano alle rigide giornate invernali. Family non è soltanto pratico e funzionale,ma anche bello da esibire. Grazie alle sue gradevoli tonalità pastello ed alle sue forme arrotondate. Duopener Duopener è l’ ideale per aprire facilmente tutti i tipi comuni di bottiglie in plastica o come leva capsule. Formaghiaccio Barbarella Elegante forma ghiaccio in silicone, i cubetti a forma di stella sapranno dare quel tocco in più ad ogni bevanda estiva. Si presenta in tre fresche tonalità: fucsia, verde acido e blu elettrico. Centrifuga per insalata Handy Pratica centrifuga dal design moderno e funzionale per asciugare qualsiasi tipo di insalata. Non richiede nessuno sforzo: basta sistemarla sul piano di lavoro e girare la manopola in senso orario. Il fondo antiscivolo le conferisce una perfetta aderenza alla superficie d’appoggio. La forza centrifuga spinge le foglie contro il cestello interno traforato, eliminando l´acqua che si ferma nel recipiente esterno. Disponibile in tre gradevoli varianti colori: bianco, verde e grigio che ben si adattano ai colori di ogni cucina. Linea Gustito – Insalatiera Gustito è la nuova collezione di ciotole, antipastiere, insalatiere in porcellana bianca, ideali per stuzzicanti degustazioni e mini assaggi da portare direttamente alla bocca senza ausilio di forchetta e coltello. Le forme si combinano ed ogni accessorio diventa versatile dando vita a soluzioni sempre nuove e ad inediti connubi di sapori e leggerezze. Insalatiera Woody con coppia insalata Con la sua innata semplicità, Woody esalta i colori di fresche insalate e succose macedonie di frutta. Nasce con un’anima in vetro trasparente incastonata in una struttura di legno naturale e si accompagna a pratiche posate in coordinato. Realizzata con legno dell’albero della gomma. Coppia di insalata “Bonnie & Clyde” Appartiene alla spiritosa linea Funny Mummy questa inseparabile coppia di posate per insalata. Sono in plastica trasparente con incise buffe faccine. Disponibili in cinque colori: bianco, azzurro, verde, giallo e rosso. Molla Barbecue linea Presto La molla per Barbecue della linea Presto è eccellente per gratelle e padelle con rivestimento antiaderente perché i terminali non ne danneggiano la superficie. Questo prodotto è realizzato in acciaio inox di prima qualità e nylon molto resistente al calore (210°C). Disponibile in due misure differenti, da 30 e 35 cm. Spiedini per pannocchie linea Presto Set da 6 spiedini per pannocchie, ideali per mangiare comodamente pannocchie calde, senza sporcarsi o scottarsi le mani. Sono prodotte in plastica e metallo resistenti e disponibili in quattro diverse colorazioni: blu, verde, giallo e arancio. .  
   
   
VERONA: CONGRESSO MONDIALE DELLA VIGNA E DEL VINO  
 
Si tiene a Verona, dal 15 al 20 giugno, Il 31°Congresso Mondiale della Vigna e del Vino. Organizzazione mondiale della vigna e del vino (con sede a Parigi), è il massimo organismo scientifico internazionale per il settore vitivinicolo. Erano 21 anni che non si teneva il congresso annuale in Italia, e la scelta di Verona conferma il ruolo della nostra città quale una delle una delle capitali dell’enologia italiana. Il congresso avrà come tema generale "il valore del territorio e l´innovazione tecnologica nella comunicazione al consumatore". Nel capoluogo scaligero si ritroveranno perciò esperti scientifici e delegazioni ufficiali dei Paesi membri, osservatori dell’Oiv ed i rappresentanti della filiera vitivinicola nazionale e internazionale per seguire le diverse sessioni congressuali: viticoltura, enologia, economia, sicurezza e salute. Una sessione comune sarà dedicata ad argomenti trasversali come “la comunicazione dei prodotto vitivinicoli: ruolo, opportunità, responsabilità”. La Camera di Commercio di Verona, consapevole che tale occasione costituisce per la nostra provincia, un´opportunità unica di incontro con produttori e operatori europei e del nuovo mondo, ha organizzato per la serata del 17 giugno una cena di gala, presso la prestigiosa sede di Palazzo Giusti, nel corso della quale i delegati potranno incontrare le personalità del settore vitivinicolo veronese e gustare le nostre specialità accompagnate dai vini vincitori del Concorso Verona Wine Top. La Camera di Commercio di Verona – sottolinea il presidente Fabio Bortolazzi – dedica un grande impegno alla promozione di questo settore in Italia e nel mondo e non poteva lasciarsi sfuggire una così importante occasione per far conoscere ancora meglio la straordinaria ricchezza del patrimonio vitivinicolo e gastronomico veronese. .  
   
   
L’ASTI D.O.C.G. NEL GUINNESS DEI PRIMATI CERTIFICATO IL RECORD DEL BRINDISI PIÙ GRANDE DEL MONDO  
 
In occasione della Notte Bianca del Vino che si è svolta a Spoleto lo scorso 31 maggio, l’Asti D. O. C. G. È stato protagonista di un nuovo record mondiale tutto italiano: il calice di spumante più grande del mondo. Il bicchiere – H 2,03m, diametro 46cm, diametro gambo 3cm - realizzato dal maestro vetraio vicentino Massimo Lunardon e riempito con 16,5 Litri di Asti D. O. C. G. , lo spumante italiano più venduto al mondo, è stato ufficialmente omologato dal giudice del World Guinness Record, Carlos Martines, arrivato appositamente da Londra. Record registrato anche in termini di affluenza. Nei 4 giorni della manifestazione “Vini nel mondo”, oltre 14. 000 visitatori hanno degustato l’Asti D. O. C. G. Offerto presso alcuni dei luoghi più centrali e suggestivi della città, Piazza Garibaldi, Piazza Duomo, Piazza della Libertà e presso lo spazio espositivo del Consorzio per la Tutela dell’Asti D. O. C. G. , allestito nel foyer del Teatro Caio Melisso. .  
   
   
VINÒFORUM, LA RISCOPERTA DEL GUSTO DEL TERRITORIO  
 
La qualità dei prodotti del Lazio e la diffusione all’interno della ristorazione. Su questo tema si è tenuto a Roma, nell’ambito della quinta edizione di Vinòforum, la rassegna enogastronomia divenuta ormai un punto di riferimento per gli addetti ai lavoro e per tutti gli appassionati del settore, il convegno ‘La rivalutazione dei prodotti di qualità del Lazio nell’ambito della ristorazione’. L’iniziativa è stata organizzata da Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio). “Sono molto soddisfatto – ha detto il commissario straordinario dell’Arsial, Fabio Massimo Pallottini - per il successo che il Lazio sta ottenendo nel campo vinicolo. Il merito va innanzitutto ai produttori che, per primi, hanno creduto e investito nella regione. Nondimeno, lo sforzo delle istituzioni è stato fondamentale. Infatti, il Lazio partiva da una posizione svantaggiata rispetto a realtà quali la Toscana o il Piemonte, mentre oggi, girando per i ristoranti, la presenza del vino laziale comincia a essere consistente. Molto resta ancora da fare, ma i dati sono incoraggianti e ci permettono di guardare al futuro con un po’ più di ottimismo”. All’incontro hanno preso parte: Fabio Baldassarre, chef del ristorante ‘L’altro Mastai’, Fabrizio Santarelli, presidente della Strada dei vini dei castelli Romani, Alessandro Scorsone, Maestro cerimoniere della Casa Presidenziale, Emanuela Panke, vice direttore Associazione nazionale Città del vino, Giorgio Serra, responsabile settore vitivinicolo Buonitalia e Sandro Vannucci, giornalista. “È necessario – ha sottolineato Serra - valorizzare le varietà vinicole, una realtà specificatamente italiana. Una ricchezza che va sostenuta riqualificante i territori, per riscoprire il valore e il gusto del territorio”. Spesso accade che i prodotti del territorio laziale non siano sufficientemente rappresentati nelle ristorazioni: “Questo - secondo Santarelli - è un problema di comunicazione. Il produttore dovrebbe lavorare sull’immagine, esiste un gap tra gli imprenditori e i ristoratori. Portare a conoscenza questo settore dei risultati ottenuti è fondamentale. È necessario creare iniziative - continua Santarelli - per incentivare la comunicazione, ad esempio, proporre delle agevolazioni economiche per i ristoratori che acquistano vino locale”. Infine Santarelli conclude - non sempre i produttori fanno abbastanza, spesso manca l’imprenditorialità, la voglia di rischiare, di mettersi sul mercato”. “L’arsial - spiega Pallottini - è impegnata nel valorizzare l’immagine del Lazio e per questo ha creato un progetto che si struttura su due pian: da un lato si punta sulla comunicazione, attraverso l’istituzione di un riconoscimento, ‘l’ambasciatore del vino del Lazio’, un incentivo ai ristoratori e una pubblicità per gli operatori stessi, dell’altra si promuove la distribuzione del prodotto, creando un nuovo sistema di produzione che vada incontro ai desideri dei ristoratori. Inoltre - conclude Pallottini - è necessario dare l’opportunità ai dipendenti del settore ristorazione di conoscere, attraverso appositi corsi di formazione, i vini laziali e la loro inestimabile qualità”. Vinòforum 2008 è una rassegna orientata a valorizzare il rapporto tra produzione e territorio, rendendo visibile al consumatore l’impegno della regione nel valorizzare e tramandare i valori della terra laziale. In questo senso la rassegna rappresenta un’importante vetrina: dal 6 al 21 giugno le migliori aziende e i migliori vini d’Italia saranno i protagonisti di un programma che prevede degustazioni, banchi d’assaggio e incontri a tema. Quest’anno le aziende vinicole nazionali e internazionali, sono oltre 250, presenti con più di 1. 500 etichette. Tra gli stand anche i prodotti di ‘Libera Terra’, frutto di cooperative sociali, che coltivano terreni confiscati alla mafia. Centopassi é il nome dell’attività vitivinicola della cooperativa Placido Rizzotto - Libera Terra e della cooperativa sociale Lavoro e non solo, che operano sulle terre del Consorzio di comuni sviluppo e legalità. .  
   
   
LA STRADA DEI VINI DEL PIAVE "SI STUDIA" PER VALORIZZARE IL PROPRIO TERRITORIO  
 
E´ stato un percorso piuttosto intenso, quello affrontato dai soci della Strada dei Vini del Piave che - nell´ambito delle iniziative co-finanziate dalla Regione Veneto - hanno progettato, realizzato e seguito una serie di incontri informativi con titolati docenti e relatori, per approfondire con loro alcuni dei numerosi temi legati alle possibile declinazioni dell´enoturismo. Così, dopo dieci incontri a cadenza settimanale durante i quali - presso le sedi di altrettante aziende associate - hanno ascoltato relazioni sugli aspetti storici e su quelli fiscali sulle norme igienico-sanitarie e sul marketing territoriale, giovedì 12 giugno una cinquantina di associati hanno voluto percorrere a bordo di un pullman turistico un tratto della Strada dei Vini del Piave, accompagnati dalla brillante Guida Turistica Teresa Beotto, per "fare i turisti a casa propria" e "testare" un tratto del percorso che si promettono di valorizzare, cercando di conoscerlo più approfonditamente grazie allo "sguardo turistico sul proprio territorio" che una tale occasione ha generato. Un´occasione che gran parte delle 70 aziende agricole e vitivinicole aderenti alla Strada no hanno voluto perdere, così come alcuni dei 15 Comuni associati che hanno partecipato alla "gita" attraverso loro rappresentanti, dando vita ad un singolare pomeriggio di escursioni, scoperte e ri-scoperte della parte nordorientale della provincia di Treviso (San Polo di Piave, Tezze di Piave, Portobuffolè e Oderzo le "tappe" del piccolo tour). Iniziativa che è servita a valorizzare, anche agli occhi degli stessi associati, la bellezza dell´itinerario della Strada dei Vini del Piave, abilmente realizzato evitando i numerosi complessi industriali dell´area, per valorizzare, invece, paesaggi ed orizzonti che sono risultati spesso inediti anche agli occhi di chi la zona la vive quotidianamente. "Siamo molto soddisfatti dell´iniziativa e dei risultati ottenuti attraverso essa - commenta il presidente del Comitato di Gestione della Strada dei Vini del Piave, Pierclaudio De Martin - perché attraverso gli incontri settimanali e questo piccolo tour turistico siamo sicuri di aver dato ai nostri associati maggiore conoscenza e consapevolezza delle straordinarie peculiarità del nostro territorio, elementi motivazionali indispensabili per costruire un autentico piano di marketing territoriale creato dagli associati stessi e non imposto "dall´alto", quindi più efficace, articolato e durevole nel tempo". La "gita" della Strada dei Vini del Piave, come ogni buona iniziativa di "fine corso" si è conclusa poi a tarda notte presso la cantina dell´Az. Agricola Grassi di Rai di San Polo di Piave, allestita come un elegante ristorante tra bottiglie e cisterne. In linea con le capacità richieste dalla più evoluta domanda enoturistica. .  
   
   
E’ USCITA LA NUOVA GUIDA DELLE DONNE DEL VINO DELLE MARCHE PRODUTTRICI, ENOTECARIE, SOMMELIER, RISTORATRICI ACCOMUNATE DAL DESIDERIO DI PROMUOVERE LA CULTURA DEL VINO E GLI OTTIMI NETTARI DELLE MARCHE.  
 
Dopo 14 anni torna “Andar per vino nelle Marche” la guida dell’ associazione “Le donne del vino” che riunisce 32 donne impegnate a valorizzare il prodotto del vigneto Marche. In questi anni nella nostra regione l’imprenditoria femminile è cresciuta, quella del comparto vitivinicolo ancora di più. Le Donne del Vino sono raddoppiate, i loro fatturati triplicati. <E’ il vino che cammina in rosa- scrive la sommelier Serenella Randelli, presidente dell’ associazione “Le Donne del vino” delle Marche. Le giovani sono uscite dalla scuola e sono entrate in vigna e in cantina, piene di entusiasmo e volontà di fare, girano il mondo, partecipano a fiere portandosi dietro le loro bottiglie, loro “creature”>. Una guida agevole; le donne si raccontano, parlano del ruolo che ricoprono all’interno dell’azienda, quando è scattata la scintilla, indicano l’approccio giusto verso il vino. Conducono il lettore per mano là dove nascono i grandi vini delle Marche. Supervisione dei testi a cura della giornalista Tiziana Capocasa, socia onoraria insieme alla docente universitaria presso la facoltà di Agraria di Ancona, Oriana Silvestroni. A chiusura della filiera femminile la traduttrice Stefania Nasuti (tutti i testi sono riproposti in inglese) e le sorelle Sara, Silvia, Simona e Serena Ripesi, titolari di “Errebi Grafiche Ripesi” di Falconara Marittima dove la Guida è stata stampata. Tiziana Capocasa ha curato anche la veste editoriale della nuova Guida, stampata in 20 mila copie con il contributo della regione Marche. Le copie dell’ interessante Guida sono in distribuzione gratuita presso tutte le aziende, ristoranti, enoteche delle Donne del Vino e nei vari uffici turistici delle Marche. La presentazione è avvenuta all’Enoteca regionale di Jesi, presenti Mariano Landi, dirigente della Regione, Serenella Randelli, presidente delle Donne del Vino, e numerose socie .