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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Ottobre 2008
PUBLIC UTILITY: 33.740 EURO A OGNI CONSIGLIERE D’AMMINISTRAZIONE MA SI SUPERANO GLI 88.000 EURO IN QUELLE QUOTATE, SECONDO L’OCAP DELLA SDA BOCCONI, CHE TRACCIA L’IDENTIKIT DI UN ORGANISMO CHE SI MUOVE TRA LA POLITICA E IL MANAGEMENT  
 
 Milano, 7 ottobre 2008 - Maschio, 55 anni, residente nel comune in cui opera la sua impresa, retribuito con 33. 740 euro lordi l’anno, in maggioranza senza deleghe esecutive e in carica per 3,6 anni. È, questo, il ritratto del consigliere di amministrazione delle public utility italiane che esce da Lo Stato imprenditore tra politica e management. Primo rapporto sugli assetti di governo delle public utilities, il white paper dell’Osservatorio sul cambiamento delle amministrazioni pubbliche (Ocap) della Sda Bocconi, a cura di Daniela Cristofoli e Giovanni Valotti, presentato questa mattina alla Bocconi In Italia sono attive circa 700 utility, che impiegano 161. 000 persone e fatturano 35 miliardi di euro. L’analisi del white paper si accentra sulle prime 100 utility per fatturato, tra quelle operative nei capoluoghi di provincia (48% al nord, 25% al centro, 27% al sud e isole). In maggioranza si tratta di imprese a totale proprietà (68%) o a maggioranza pubblica (29%), mentre il caso del pubblico in minoranza (3%) è residuale. Le imprese analizzate fatturano in media 230 milioni di euro, con cinque grandi operatori che superano il miliardo e i minori che si aggirano intorno ai 50 milioni. Le imprese quotate sono sette. L’analisi dell’evoluzione degli ultimi 10 anni evidenzia che è in atto un salutare processo di semplificazione e di allontanamento della fase decisionale dalla politica, con la riduzione del numero medio di consiglieri, dai 7,24 del 1999 ai 5,5 del 2008 per le 78 imprese per cui è disponibile l’intera serie storica, mentre i consiglieri con deleghe esecutive sono passati dal 7% al 21%. La proprietà si è allontanata dalla gestione, con la presenza di un amministratore delegato passata dal 12% al 51% dei casi e la leadership unitaria (presidente e amministratore delegato sono la stessa persona, una caratteristica che, secondo l’analisi empirica, sarebbe foriera di una particolare propensione al cambiamento strategico) che cresce dal 4% al 14%. I consigli di amministrazione delle 100 utility analizzate sono di medie dimensioni, 5,4 consiglieri, con le società quotate che registrano livelli molto più alti e il 57% del campione nella fascia tra i 3 e i 5 amministratori. Solo il 6% dei consiglieri di amministrazione è di sesso femminile, con 71 consigli completamente senza donne e il primato dell’Ataf Firenze, il cui consiglio, di tre componenti, è rosa al 100%. Le utility più all’avanguardia, da questo punto di vista, sono quelle del sud, con una presenza femminile dell’8,7%. È donna il 4% dei direttori generali, il 3% dei presidenti e nessun amministratore delegato. L’età media dei consiglieri è di 55 anni, con la componente femminile decisamente più giovane della media, attestandosi a 49 anni. Se si considerano solo presidenti e amministratori delegati, l’età media sale a 57 anni. Il legame con il territorio è confermato dal fatto che l’88% dei consiglieri risiede nel comune in cui la società è attiva. La durata media dell’incarico è di 3,6 anni in generale, 4,3 per i presidenti e 4,6 per gli amministratori delegati. I consiglieri delle 89 utility per cui il dato è disponibile guadagnano, in media, 33. 740 euro lordi l’anno, con una grande variabilità a seconda delle dimensioni d’impresa. Il dato è comunque inquinato dalle retribuzioni dei presidenti (77. 241 euro) e amministratori delegati (109. 168 euro). Se si escludono queste figure, gli altri consiglieri guadagnano, in media, 22. 582 euro l’anno. Il 51% delle imprese del campione ha un amministratore delegato e il 22% amministratori esecutivi con qualche tipo di delega, con percentuali più alte per le imprese maggiori (oltre il miliardo di fatturato tutte hanno un amministratore delegato) e per quelle situate al nord, che sono, in media, più grandi. Solo il 13% delle public utility analizzate ha una leadership unitaria. Le imprese quotate godono di alcune peculiarità dovute spesso alle loro maggiori dimensioni e complessità di gestione. I consigli di amministrazione sono mediamente più grandi (12 componenti contro 5,4 del campione totale) e le retribuzioni sostanzialmente superiori. Quelle medie sono di 88. 560 euro, ma risentono di cifre particolarmente alte per i presidenti (301. 661 euro) e gli amministratori delegati (428. 827 euro); se si escludono loro, i consiglieri semplici guadagnano 37. 395 euro. Se molta strada è stata fatta nella ricerca di un rapporto equilibrato tra le esigenze della politica, le prerogative della proprietà e l’autonomia del management, conclude Giovanni Valotti, “delineare scenari e maturare una visione innovativa, definire indirizzi chiari e rispettosi dell’interesse generale, assicurare alle imprese un management di qualità, controllare che lo stesso valorizzi al meglio le risorse disponibili e garantisca l’attuazione della strategia sono le questioni fondamentali sulle quali una buona politica, espressione della proprietà, dovrebbe alla fine misurarsi”.
Dimensione Donne Età Retribuzione Esecutivi Presenza a. D.
Prime 100 5,4 6% 55 33. 740 euro 22% 51%
Quotate 12 6% 55 88. 560 euro 21% 71%
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CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA: +2,5% A SETTEMBRE NEI PRIMI NOVE MESI LA DOMANDA SALE DELLO 0,8%  
 
 Roma, 7 ottobre 2008 – Nel mese di settembre 2008 la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 28,6 miliardi di kWh, ha fatto registrare un incremento del 2,5% rispetto allo stesso mese del 2007. E’ quanto ha rilevato Terna, la società che ha la responsabilità della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica a livello nazionale. La richiesta cumulata dei primi nove mesi del 2008 risulta in aumento dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2007. La potenza massima richiesta a settembre 2008 è stata di 52. 731 megawatt; tale valore è stato conseguito giovedì 11 alle ore 12 e risulta superiore del +2,9% al valore registrato alla punta del corrispondente mese dell’anno precedente. Tra i fattori che hanno influenzato – con egual segno - questo risultato, un modesto effetto delle temperature (mediamente più alte di circa 0,2 gradi centigradi rispetto a settembre 2007) e il calendario, con due giornate lavorative in più (22 vs 20). Un clima più caldo, ancorché in misura modesta, comporta infatti una maggiore richiesta di energia elettrica per il ricorso ai condizionatori d’aria ed alle apparecchiature refrigeranti; inoltre, due giornate lavorative in più si traducono in un maggior consumo di elettricità da parte delle industrie e dei servizi. Se si volesse confrontare la domanda di settembre 2008 con quella dello stesso periodo del 2007, a parità di temperature e calendario, la variazione sarebbe comunque di segno positivo, e pari a +1%. Dall’analisi effettuata da Terna emerge che a livello territoriale la variazione della domanda risulta ovunque positiva ma non omogenea: +0,7% al Nord, +3,0% al Centro, +4,5% al Sud. Nel mese di settembre 2008 il fabbisogno italiano di energia elettrica è stato coperto per il 90,5% con la produzione nazionale, e per il restante 9,5% con il saldo tra le importazioni e le esportazioni. In dettaglio, la produzione nazionale netta (26,5 miliardi di kWh) è aumentata del 6,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In crescita le fonti di produzione: idroelettrica (+28,1%), termoelettrica (+2,9%) ed eolica (+35,5%); in diminuzione la fonte geotermoelettrica (-2,9%). L’analisi dettagliata dell’andamento dei consumi elettrici mensili provvisori del 2008 e del 2007 sarà disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “Sistema elettrico – Dispacciamento - Dati esercizio” del sito www. Terna. It .  
   
   
ALL’ARSENALE LE BRICOLE DEL RIGASSIFICATORE  
 
Venezia, 7 ottobre 2008 - E’ stata una finestra sul futuro stesso di Venezia, quella che si è aperta il 3 ottobre all’Arsenale, forse il più antico cantiere navale del mondo: dopo quasi un secolo di attività residuali, qui sono state realizzate due gigantesche “bricole”, alle quali attraccheranno le navi gasiere per scaricare il loro carico al rigassificatore che le attende al largo di Porto Viro. Sono quattro “torri”, abbinate due a due a formare strutture d’ormeggio dove le grandi navi possono attraccare in sicurezza anche in condizioni critiche: una realizzazione ingegneristica che recupera l’essenza stessa dell’Arsenale veneziano, per riproporla al massimo livello tecnologico, creando lavoro e prospettive reali, che vanno ben al di là di una concezione di Venezia città museo. C’è stata la cerimonia di benedizione dei manufatti, preludio del varo e del loro trasporto al largo del Delta del Po, che avverrà a condizioni meteomarine ottimali. Ad assistere c’erano il Veneto e la Venezia che conta, a partire dal presidente Giancarlo Galan, che ha parlato di “questo” Arsenale come di un “ritorno al futuro”, immaginandolo di qui a poco tempo “pieno di gente, che arriva in metropolitana sublagunare, per lavorare al centro tecnologico più avanzato del mondo in fatto di ingegneria idraulica, quello che gestirà il Mose, e per raggiungere la darsena più ambita del Mediterraneo, dove attraccheranno le grandi barche che oggi lasciano la ricchezza che portano a con sé a Montecarlo o in altre località di grido”. “Qui tocchiamo con mano il Veneto che verrà – ha aggiunto – che recupera la sua storia e la esprime con forza, al livello più alto, trascinando con sé, con la sua crescita, il resto dell’Italia”. E’ il Veneto che ha visto due settimane fa l’arrivo del rigassificatore, l’unico del Paese; mercoledì scorso l’avvio della posa dell’ultimo grande manufatto del Passante di Mestre; un sottopasso di 12 mila tonnellate spinto sotto una delle poche ferrovie a quattro binari del Paese; ieri la posa della prima pietra di un nuovo modernissimo ospedale da 400 posti; oggi queste opere. Che tecnicamente sono state chiamate “mooring dolphins”, ma che Galan ha riportato alla dizione veneta di bricole, “però che razza di bricole: mai al mondo ne era stata concepita una così tecnologica, così avanzata, così gigantesca e straordinariamente innovativa, la più bella e nuova del pianeta”. “Quando sono venuto la prima volta, 14 anni fa – ha ricordato Galan – qui c’erano solo sterpaglie e molto si è dovuto lottare per recuperare un ruolo attivo all’Arsenale. Ancora oggi nel mondo non è conosciuta questa Venezia che fa, ma la Venezia del no. Certo, quando si fanno le cose è poi merito di tutti – ha concluso il presidente del Veneto – ma ad esempio sul terminal gasiero erano tutti contro: a favore c’erano il presidente della Regione, cioè io, e il presidente degli industriali di Rovigo. E oggi il rigassificatore è al suo posto”. .  
   
   
ASTALDI SI AGGIUDICA UN CONTRATTO DA 220 MILIONI DI DOLLARI PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO IN EL SALVADOR  
 
Roma, 7 ottobre 2008 – Il Gruppo Astaldi si è aggiudicato un contratto del valore di 220 milioni di dollari, per la realizzazione dell’impianto idroelettrico di El Chaparral, nella valle del fiume Torola, in El Salvador. Il contratto prevede la progettazione e realizzazione, secondo la formula “chiavi in mano”, di una nuova centrale per la produzione di energia idroelettrica da 66Mw di potenza. L’esecuzione delle opere porterà, tra l’altro, alla costruzione di una diga in Rcc (Roller-compacted Concrete) alta 87 metri, lunga 321 metri con un volume di 375 mila metri cubi. L’inizio dei lavori è previsto per il primo semestre del 2009, con una durata complessiva pari a 50 mesi. Committente delle opere è la Cel (Commissione Esecutiva Idroelettrica del Rio Lempa), la compagnia elettrica salvadoregna e l’iniziativa verrà finanziata dal Bcie (Banco Centroamericano per l’Integrazione Economica). “La realizzazione di importanti centrali idroelettriche e dighe ha storicamente contribuito ad accrescere in Italia e all’estero il buon nome della Astaldi, che vanta significative esperienze nel campo della produzione energetica – ha sottolineato l’Ing. Giuseppe Cafiero, Amministratore Delegato con delega alle politiche industriali del Gruppo –. Con questo nuovo progetto, intendiamo confermare la volontà di assumere un ruolo di protagonista sulla scena internazionale anche in questo settore, in particolare nel continente americano, che riteniamo possa offrire per il medio termine grandi opportunità nel campo energetico”. Il Gruppo Astaldi è attivo in Venezuela, Honduras, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Guatamela, Perù e Panama prevalentemente nel settore delle infrastrutture di trasporto, dell’energia e dell’edilizia sanitaria. .  
   
   
GEOTERMIA: L´AUTORITÀ INVITA IL GOVERNO A VARARE LA LEGGE IL GARANTE RITIENE CHE ANCHE NEL SETTORE ENERGETICO VADA ASSICURATA LA CONCORRENZA  
 
Firenze, 7 ottobre 2008 - «Ci fa piacere apprendere dai giornali che l´Autorità garante per la concorrenza ha proposto a Governo e Parlamento un intervento legislativo per definire le norme di riferimento per l´attribuzione di permessi di ricerca e concessioni», ha detto l´assessore regionale all´energia Anna Rita Bramerini dopo la notizia, apparsa su un quotidiano locale, che il Garante Antonio Catricalà avrebbe sollecitato una legge per garantire la concorrenza tra imprese nel settore dell´energia. «Ci auguriamo – ha aggiunto Bramerini – che l´esecutivo recepisca l´invito del Garante e provveda a portare una sua proposta in Parlamento, così come richiesto dal Presidente della Regione, Claudio Martini, che aveva infatti già segnalato la cosa nella primavera scorsa nel memorandum inviato al presidente del Consiglio. Anche la Regione si far&a! grave; parte attiva, presso le Camere perchè vengano fi! ssate re gole certe su questa materia». La Giunta Toscana in passato aveva pensato di dotarsi di una legge regionale per il settore della geotermia, ma si era dovuta fermare davanti al rischio, paventato dal Ministero dello sviluppo economico, di ricorrere alla Corte Costituzionale per violazioni delle competenze statali, essendo la concorrenza materia esclusiva statale. L´invito del Garante è in riferimento alla legge 896 del 1986 che all´articolo 3 garantisce ad Enel l´esclusiva in materia di coltivazione geotermica nelle province di Grosseto, Livorno, Pisa e Siena. Un privilegio che, secondo l´Autorità, deve essere abolito. L´autorità ha inviato una lettera al Ministero per lo sviluppo economico sollecitando il Governo a promuovere un “intervento legislativo che consenta di precisare il quadro normativo di riferimento”, ovvero a “prevedere procedure che garantiscano una concorrenza per il mercato nell´assegnazione dei permessi di r! icerca e delle concessioni di coltivazione delle risorse geotermiche”. «Il protocollo Regione Toscana-enel – ha detto l´assessore Bramerini – è stato sancito a legislazione vigente, cioè rispetta le norme che sono oggi in vigore. Proprio perchè la Toscana non ha violato nessuna legge non figura neppure tra i destinatari della nota del Garante. Se l´Autorità avesse trovato qualcosa di scorretto nel nostro comportamento, non solo ce lo avrebbe comunicato, ma, come sarebbe stato in suo potere, ne avrebbe bloccato gli effetti». .  
   
   
TRENTO, MUTUI A TASSO VARIABILE: ECCO IL SOSTEGNO DELLA PROVINCIA INTERESSA COMPLESSIVAMENTE QUASI 4.000 FAMIGLIE  
 
Trento, 3 ottobre 2008 – Una risposta concreta al caro vita, ed in particolare al caro-casa. La Provincia ha dato il via libera, il 3 ottobre, a un intervento a sostegno di chi ha contratto un mutuo a tasso variabile fra il 1997 e il 2007 e si trovi ora in difficoltà nel pagare la rata, a causa dell’aumento della stessa. Del conchiuso approvato oggi dalla Giunta provinciale beneficerà chi ha contratto un mutuo per l’acquisto, la costruzione o il risanamento dell’abitazione principale. Il contributo riguarda sia chi a suo tempo ha contratto il mutuo senza ricevere un contributo provinciale sia chi invece lo ha ricevuto. Secondo le stime, alla prima categoria appartengono circa 2200 famiglie (la cui condizione economica deve essere uguale o inferiore ad una soglia Icef pari a 0,40); alla seconda circa 1600: in totale almeno 3800 famiglie. L’intervento della Provincia decorre dalla prima rata dell’anno 2008. Lo stanziamento provinciale previsto supera i 4 milioni di euro annui. Intervento A Sostegno Delle Famiglie Per Il Rimborso Dei Mutui A Tasso Variabile Per L’acquisto, Costruzione E Risanamento Dell’abitazione Principale Non Assistiti Da Contributi Provinciali - Soggetti beneficiari Residenti in provincia di Trento; che, nel periodo dal 1 gennaio 1997 al 31 dicembre 2007, abbiano contratto un mutuo, non assistito da contributo provinciale, finalizzato all’acquisto, alla costruzione o al risanamento dell’abitazione principale; l’abitazione principale deve essere l’unico immobile di proprietà; la condizione economica del nucleo famigliare deve essere uguale o inferiore ad una soglia Icef pari a 0,40. Descrizione dell’intervento: Abbattere la rata a carico del mutuatario afferente il rimborso dei mutui a tasso variabile contratti per l’acquisto, costruzione e risanamento dell’abitazione principale a seguito dell’incremento dei tassi di mercato; il contributo viene erogato qualora il tasso a carico del mutuatario superi del 10 per cento il tasso iniziale del mutuo; l’intervento è garantito anche nel caso in cui il mutuatario rinegozi il mutuo con la propria banca mediante conversione del tasso variabile in tasso fisso, qualora la conversione; comporti un tasso a carico del beneficiario superiore al 10 per cento rispetto al tasso iniziale. L’intervento avrà una durata non superiore alla vita residua del mutuo al momento dell’entrata in vigore della norma che disciplina il contributo in esame; - l’intervento della Provincia decorre dalla prima rata dell’anno 2008. Quantificazione dell’intervento: L’importo massimo dei mutui ammessi ad intervento sarà determinato applicando i criteri previsti in materia di edilizia abitativa agevolata. Per i nuclei famigliari con un indicatore Icef inferiore a 0,30 il contributo sarà pari al 100% dell’incremento dei tassi. Per i nuclei famigliari con un indicatore Icef compreso tra 0,30 e 0,40 il contributo sarà pari al 70% dell’incremento dei tassi; Ai predetti valori Icef corrispondono indicativamente i seguenti importi di reddito netto equivalente.
Numero componenti nucleo famigliare Icef = 0,30 Icef = 0,40
2 23. 550,00 31. 400,00
3 30. 600,00 40. 800,00
4 36. 900,00 49. 200,00
Sulla base dei predetti parametri si stima che la Provincia interverrà a favore di circa 2200 famiglie per una spesa complessiva di circa 3,5 milioni di euro, per un intervento a famiglia che può arrivare fino a 1. 600 euro circa. Procedure : Le domande dovranno essere presentare a Cassa del Trentino S. P. A. Entro il 30 giugno 2009. Nel caso in cui a tale data non sia ancora intervenuta in tutto o in parte l’erogazione del mutuo, la domanda potrà essere presentata entro il 31 dicembre 2009. L’intervento sarà riconosciuto anche per i periodi antecedenti la presentazione della domanda e comunque non prima del 1 gennaio 2008. Intervento A Sostegno Delle Famiglie Per Il Rimborso Dei Mutui A Tasso Variabile Per L’acquisto, Costruzione E Risanamento Dell’abitazione Principale Assistiti Da Contributi Provinciali. Soggetti beneficiari: Soggetti titolati di un mutuo per l’acquisto, costruzione, risanamento dell’abitazione principale assistito da un contributo provinciale. Descrizione dell’intervento Abbattere la rata a carico del mutuatario afferente il rimborso dei mutui a tasso variabile contratti per l’acquisto, costruzione e risanamento dell’abitazione principale a seguito dell’incremento dei tassi di mercato; il contributo viene erogato qualora la rata a carico del mutuatario superi del 15 per cento la rata iniziale del mutuo; l’intervento è garantito anche nel caso in cui il mutuatario rinegozi il mutuo con la propria banca mediante conversione del tasso variabile in tasso fisso, qualora la conversione comporti una rata a carico del beneficiario superiore al 15 per cento rispetto alla rata iniziale. L’intervento della Provincia decorre dalla prima rata dell’anno 2008. Quantificazione dell’intervento: L’intervento copre l’intera parte della rata eccedente il suddetto limite del 15 per cento. Sulla base dei predetti parametri si stima che la Provincia interverrà a favore di circa 1600 famiglie per una spesa complessiva di circa 550. 000 euro annui. Procedure: L’intervento verrà attivato automaticamente dalla Provincia, incrementando il contributo originario, senza la necessità che i beneficiari debbano presentare domanda. .
 
   
   
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA CEDE IL 75% DI MARINELLA ACCORDO CON CONSORZIO COOPERATIVE COSTRUZIONI, UNIECO SOCIETÀ COOPERATIVA, SOCIETÀ ITALIANA CONDOTTE D’ACQUA E CONDOTTE IMMOBILIARE  
 
 Siena, 7 ottobre 2008 – Banca Monte dei Paschi e la cordata composta dal Consorzio Cooperative Costruzioni unitamente a Unieco Società Cooperativa, Società Italiana Condotte d’Acqua e Condotte Immobiliare hanno raggiunto un accordo per la cessione di una quota pari al 75% del capitale sociale di Marinella spa. L’accordo prevede la realizzazione di un progetto di sviluppo territoriale, che comprenda interventi di natura immobiliare, turistica, nautica e agricola delle aree che sono nella disponibilità di Marinella spa, nei comuni di Ameglia e Sarzana, località Bocca di Magra, Fiumaretta e Marinella. Il progetto è stato condiviso con gli enti competenti con i quali nell´aprile 2007 Marinella spa ha sottoscritto il Documento conclusivo della Conferenza preliminare del Progetto Marinella, delineando la successiva procedura urbanistica per l’attuazione dello stesso. Le attività di Marinella spa sono state complessivamente valutate 85 milioni di euro, dei quali 31,5 milioni legati alla definitiva approvazione della procedura di attuazione sopra indicata. L´operazione prevede l´acquisto della partecipazione del 75% di Marinella spa da parte di una società veicolo appositamente costituita dai membri della cordata. Gli accordi prevedono inoltre un´adeguata rappresentatività della Banca nella governance di Marinella spa. Il closing dell’operazione è naturalmente condizionato all’autorizzazione da parte dell´autorità Antitrust. Marinella spa, comunemente nota come “Fattoria di Marinella”, si trova nell’estremo lembo orientale della Liguria al confine con la Toscana, nei comuni di Ameglia e Sarzana, in provincia di La Spezia. Comprende 430 ettari di territorio, di cui 380 utilizzati dall’azienda agricola e 50 distribuiti tra spiagge e retro spiagge. Il progetto di valorizzazione territoriale prevede un importante sviluppo delle attività di fruizione turistica, dell’ampliamento del ventaglio delle offerte e della loro destagionalizzazione. L’obiettivo è dar vita, primo caso in Italia, a un innovativo modello di tutela territoriale affiancato e integrato da un modello di gestione e promozione. .