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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Ottobre 2008 |
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RAUL BOVA PER "15 SECONDI": NESSUNO HA IL DIRITTO DI UCCIDERE DURA 15 SECONDI LA SCOSSA MORTALE DELLA SEDIA ELETTRICA |
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Bruxelles, 13 ottobre 2008 - Alla vigilia della giornata europea contro la pena di morte e l´anniversario per i sessant´anni della Dichiarazione universale dei diritti dell´uomo, il Parlamento europeo ha preso ancora una volta posizione contro questa pratica crudele presentando il lancio di "15 secondi", il cortometraggio di Gianluca Petrazzi che fa riflettere sull´assurdità della pena capitale, richiamando la necessità di applicare la moratoria contro la pena di morte nel mondo stabilita dalle Nazioni Unite. L´evento è stato organizzato dalla vicepresidente del Parlamento europeo, l´eurodeputata italiana Luisa Morgantini del gruppo confederale della sinistra unitaria europea (Gue/ngl), che presentando il mini film ha dichiarato: "Questa iniziativa rappresenta uno strumento di educazione alla giustizia, non alla vendetta". Ecco cosa ci ha confidato Raul Bova, attore principale e coproduttore di "15 secondi". Perchè proprio il Parlamento europeo per il lancio del "corto"? "É il luogo più importante per diffondere il nostro messaggio, qua lavorano molti deputati che si battono per questa causa, come Luisa Morgantini. La moratoria internazionale ha rappresentato un importante passo avanti, una speranza per il futuro, anche se siamo ancora lontani dall´abolizione totale di questa pratica crudele. Ma é certamente uno strumento prezioso per dialogare con quei paesi che ancora oggi si ostinano ad applicare la pena capitale. É assurdo che uno Stato sia così crudele, e si arroghi il diritto di decidere sulla vita o sulla morte di un suo cittadino" Pena di morte - Nel 2007, 49 paesi hanno ricorso alla pena di morte, uccidendo almeno 5. 851 condannati. Cosa ti ha spinto a organizzare in prima persona questo progetto? "Semplicemente perchè odio la gente che parla e basta, e non agisce…come quelli che si dichiarano contro la pena di morte ma non fanno nulla in concreto! Tutti noi abbiamo il diritto e dovere di fare qualcosa, non si tratta solo di appoggiare una causa perchè è trendy al momento…Personalmente ho investito molto in questo lavoro, senza pensare a un ritorno personale, mi piace considerarlo semplicemente ´il mio piccolo contributo´. Non possiamo sempre aspettare che qualcuno risolva le cose per noi, tutti i cittadini debbono agire". Nel filmato non si scopre mai se il condannato a morte è veramente colpevole. Ritieni ci sia una differenza fra un serial killer e una possibile vittima innocente? "Certamente è orribile condannare una vittima innocente, ma in generale siamo tutti contro la pena di morte tout cour. Semplicemente non è giusto condannare qualcuno alla pena capitale, innocente o colpevole che sia". Il 18 dicembre 2007 l´Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato con 104 voti favorevoli, 54 contrari e 29 astensioni la risoluzione per una moratoria internazionale. . |
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WEB TV DA SALOTTO: UN CONVEGNO SULLE POSSIBILITÀ DELLA TELEVISIONE PROSSIMA VENTURA LA TELEVISIONE INTEGRATA CON IL COMPUTER E CONNESSA AD INTERNET LIBERERÀ LE SCELTE DEI VIDEO SPETTATORI ITALIANI |
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Roma, 13 ottobre 2008 - Personal computer e televisione seguono percorsi convergenti e già oggi i più recenti Tv decoder e Tv set-top-box sono praticamente dei personal computer. Lo spettatore potrà scegliere tra una gamma enorme di contenuti che saranno forniti oltre che dai tradizionali canali televisivi analogici e digitali, anche dai più ricchi repertori e archivi accedibili via Internet. Si tratta della nuova Ip-tv 2. 0, che sta nascendo dalla convergenza di Iptv e Media Centers, che insieme hanno oggi 500. 000 famiglie utenti. Centrata sulle opportunità di Internet, presto occuperà fette sempre più larghe di mercato per la maggiore diffusione di tecnologia, ma soprattutto grazie alla sorprendente varietà di contenuti e programmi. Di Ip-tv si parlerà al convegno organizzato all’Università di Roma La Sapienza, che si terrà mercoledì 15 ottobre alle ore 10,00 nel Centro congressi di via Salaria 113. Specialisti e imprenditori del settore, produttori, rappresentanti delle istituzioni discuteranno sulle potenzialità del nuovo mezzo, della convergenza Pc-tv attraverso Ip-tv e Media center Center, del ruolo di standard aperti e software libero per massimizzare la libertà degli utenti, nonché per favorire la piena maturazione della potenziale domanda di banda e servizi remoti. Si parlerà di come evitare che nuovi “gatekeepers” impediscano un rapporto diretto fra produttore di contenuti e spettatore, limitando drasticamente il potenziale di mercato di queste nuove tecnologie. In particolare si parlerà di Net Neutrality e di licenze software come elementi centrali a garanzia di una vera liberalizzazione del settore. Verranno presentate le nuove funzionalità ed l’alta usabilità offerte dai nuovi sistemi che potranno soddisfare le esigenze più raffinate dei telespettatori, le ampissime opzioni di accesso a film, programmi video, brani musicali, le nuove possibilità di distribuzione da parte dei produttori di contenuti, che il sistema metterà direttamente a contatto con i potenziali utenti. Insomma la televisione del futuro è già delineata e in via di realizzazione. Mentre proprio in questi giorni sta partendo il passaggio dalla tv analogica a quella digitale, con questi nuovi sistemi, Internet promette di incrementare in modo esponenziale le scelte dei video spettatori e sconvolgere radicalmente i canali distributivi dei media. Al convegno, promosso da Telematics Freedom Foundation, prenderanno parte Giulia Rodano, assessore alla cultura della Regione Lazio, Rossella Lehnus del Ministero dello Sviluppo Economico e Comunicazione, Robert Castrucci di Isimm, Alessandra Poggiani direttore generale di Lait spa, Guido Tripaldi del consorzio Voipex, Andrea Barsotti di Tiscali. . |
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POLIGRAFICA S. FAUSTINO S.P.A.: AVVIO DEL PROGRAMMA DI ACQUISTO DI AZIONI |
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Castrezzato, 13 ottobre 2008 - Poligrafica S. Faustino S. P. A. , comunica di aver dato inizio al programma di acquisto di azioni proprie in forza della autorizzazione conferita dall’Assemblea ordinaria degli azionisti in data 23 aprile 2008. Il programma di acquisto in oggetto riguarda fino ad un massimo di n. 119. 410 azioni (pari al 10% del capitale sociale), detratte le azioni proprie già in portafoglio, per un controvalore massimo alla data attuale di Euro 5. 000. 000; tale programma è stato autorizzato sino al giorno precedente a quello in cui l’assemblea approverà il bilancio 2008 e comunque con il limite massimo di diciotto mesi dalla delibera dell’assemblea del 23 aprile 2008. Gli acquisti verranno effettuati nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato. Gli obiettivi che la società intende perseguire con l’attuazione del Programma sopra delineato sono i seguenti: disporre di un’opportunità di investimento efficiente della liquidità aziendale in relazione allo sviluppo della società ed all’andamento dei mercati azionari; consentire l’utilizzo delle azioni proprie nell’ambito di operazioni connesse alla gestione corrente e di progetti industriali coerenti con le linee guida strategiche che la società intende perseguire. Le possibili modalità attraverso le quali le operazioni di acquisto verranno eseguite sul mercato sono quelle indicate con lettere a, b e d dall’art. 144-bis comma 1 del Regolamento Emittenti. Alla data odierna, la società detiene n. 34. 557 azioni Poligrafica S. Faustino S. P. A. , pari al 2,89% del capitale sociale. Eventuali successive modifiche al predetto programma di acquisto verranno tempestivamente comunicate da Poligrafica S. Faustino S. P. A. Al pubblico. . |
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EDITORIA: CRESCONO GIORNALI E PERIODICI |
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Milano, 13 ottobre 2008 - A Milano nascono nuovi giornali e riviste. Sono infatti 1. 266 le imprese milanesi del settore editoriale attive al secondo trimestre 2008, di cui 391 edizioni di riviste e periodici, 63 giornali e 812 altre edizioni. Vanno bene i giornali (+21,2%) e riviste e i periodici, + 4,3% dal 2004. Aumentano complessivamente le assunzioni non stagionali previste nel settore stampa e editoria tra 2007 e 2008, (+7,5% in un anno), passando da 800 a 860. Milano è al primo posto in Lombardia e in Italia per numero di imprese del settore, coprendo il 77,6% del totale regionale e il 21% di quello nazionale. I giornali rappresentano il 64,9% del totale lombardo e l’11,5% di quello italiano. Riviste e i periodici sono invece il 73,1% del totale lombardo e il 20,3% di quello nazionale. Anche nelle altre edizioni Milano si trova in testa con 812 imprese, l’81,2% del totale lombardo e il 22,9% di quello italiano. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati registro delle imprese al secondo trimestre 2008 e 2004 e dati Excelsior 2007 e 2008. . |
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MINISTERO DELL´ECONOMIA E DELLE FINANZE: AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE |
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Roma, 13 ottobre 2008 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 7 ottobre 2008, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 14 ottobre. - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 15 aprile 2008/15 aprile 2013; undicesima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1. 000 milioni di euro a un massimo di 1. 500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali non più in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 15 aprile 2007/15 aprile 2012; undicesima tranche decorrenza - scadenza: 1º febbraio 2003/1º agosto 2013; diciassettesima tranche ammontare complessivo, per le due emissioni: da un minimo di 2. 000 milioni di euro a un massimo di 3. 000 milioni di euro Come già comunicato, per tutti i titoli suindicati il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. . |
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LE RELIGIONI IN 79 PELLICOLE |
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Trento, 13 ottobre 2008 - Il lungo lavoro di scrematura si è concluso da tempo ed ha portato all’ammissione di 79 film su un totale di 208 che hanno affrontato la selezione. Per “Religion Today Filmfestival”, in programma dal 17 al 31 ottobre, quella che sta per iniziare sarà un’edizione particolarmente ricca. A cominciare proprio dalle pellicole presenti, raddoppiate rispetto agli anni passati. Si conferma sempre più varia la provenienza dei film: Iran ed Israele sono gli stati più rappresentati, anche se non mancano le proposte cinematografiche di Giappone, Azerbajian, Serbia, Macedonia, Ucraina, Messico, Bangladesh e Turchia. Altrettanto eterogenea è la lista delle religioni rappresentate: ebraismo nelle sue diverse espressioni, cristianesimo ortodosso e cattolico nei riti armeno, siro, latino, copto. Ed ancora, islam sunnita e sciita, sufismo e religione zoroastriana. Trento è una delle cinque sedi italiane (accanto a Bolzano, Roma, Ferrara, Nomadelfia) scelte per l’11ª edizione del “Religion Today Filmfestival”, che ha ne “Il volto dell’altro” il proprio filo conduttore. E proprio il programma approntato nella Città del Concilio si presenta particolarmente articolato. Gli spazi a disposizione saranno l’Auditorium Santa Chiara, il Teatro San Marco, il centro Bernardo Clesio e Palazzo Geremia, dove nella sera di sabato 18 ottobre lo sceicco Abdul Aziz Bukhariincontrerà il pubblico per un confronto aperto a tutti. Membro dei Jerusalem Peacemakers, da molti anni si batte per l’apertura del dialogo tra le diverse fedi religiose presenti sul territorio, viaggiando attraverso l’Asia, l’Europa e gli Stati Uniti per diffondere il messaggio di conciliazione e fraternità per la Terra Santa. Nella serata di venerdì 17 ottobre il festival dal Capoluogo si sposta nella Valle dei Laghi, più precisamente a Vezzano, dove il Teatro-auditorium ospiterà l’incontro conla registacinese Wen-jie Qin, membro della giuria internazionale del Festival. Nata e cresciuta in Cina durante la rivoluzione culturale, laureatasi all’Università di Pechino nel 1989, è stata testimone partecipe del movimento studentesco. Tre mesi dopo lo scontro di piazza Tiananmen è riuscita a fuggire negli Stati Uniti, dove ha proseguito gli studi universitari e abbracciato l’universo cinematografico. I convegni a carattere internazionale proseguiranno, sabato 25 ottobre, con “Uno sguardo sul Bangladesh”, in programma presso il Cinema San Marco di Trento, che vedrà la testimonianza dei due ospiti bengalesi, Ahmed Zamal e Kamal Corraya, i quali parleranno degli sforzi condotti per favorire la conoscenza reciproca e la convivenza civile in questo stato. Info: www. Religionfilm. It . |
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PICCOLO GRANDE CINEMA:FILM E LABORATORI PER RAGAZZI A MILANO, BERGAMO, COMO, LODI, PAVIA E VARESE 15-26 OTTOBRE |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Una manifestazione di dodici giorni dedicati alle famiglie e ai bambini delle scuole con anteprime, incontri, film nuovi e restaurati, e laboratori completamente gratuiti pensati per un pubblico dai 3 ai 18 anni, organizzati dalla Regione Lombardia in collaborazione con Agis Lombardia, la Provincia di Milano-settore Cultura, le Province di Bergamo, Como, Lodi, Pavia, Varese e il Centro Studi per l´Educazione all´Immagine. E´ quanto propone "Piccolo grande cinema. La festa di Arrivano i film", presentata il 10 marzo a Palazzo Pirelli alla presenza dell´assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomia, Massimo Zanello: si tratta di un´iniziativa alla sua prima edizione dedicata a tutti gli amanti del cinema per bambini e ragazzi, di grande qualità, a cui si offrirà l´occasione di incontrare una cinematografia troppo spesso ignorata dal mercato fatta non di grandi titoli ma di grandi storie, grandi personaggi e tanta passione, con una selezione di film inediti provenienti da Polonia, Cina, Iran, Giappone, Israele, Germania, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Austria. "Sono lieto di presentare la prima edizione di una manifestazione che, ne sono sicuro, diventerà a breve un appuntamento fisso per il mondo delle scuole e del cinema - ha dichiarato l´assessore regionale alle Zanello, nel corso della conferenza stampa di presentazione - L´iniziativa nasce dalla lunga tradizione che la Regione Lombardia vanta nel settore del cinema per ragazzi in età scolare, ma è anche uno dei primissimi frutti della Legge regionale per lo Spettacolo, approvata dal Consiglio regionale lombardo a fine luglio e già gravida di numerose iniziative innovative e di grande qualità, proprio come ´Piccolo Grande Cinema´. Senza peccare di immodestia posso dire che grazie alle politiche della Regione, la Lombardia si è conquistata a pieno titolo la leadership nazionale in questo ambito di intervento. Ora non resta che proseguire su questa strada, lanciando nuove iniziative che coinvolgano ancora di più l´intero territorio lombardo". "Piccolo Grande Cinema" sarà quindi una finestra aperta su realtà "altre" raccontate con ironia, originalità e impegno, con ben nove titoli presentati in anteprima, tra cui "Son of Rambow" vincitore del Prix du Public all´ultima edizione del Festival del Film di Locarno. Accanto a queste assolute novità ci saranno corti di animazione contemporanei, di cui sarà presentata una selezione a precedere le proiezioni dei lungometraggi, e piccoli tesori della cinematografia italiana riscoperti e restaurati da Fondazione Cineteca Italiana, come "Putiferio va alla guerra" di Roberto Gavioli e "I sogni del Signor Rossi" di Bruno Bozzetto, la cui rinascita su pellicola verrà festeggiata con una serata speciale sabato 18 ottobre alle ore 21 alla presenza del regista e di Maurizio Nichetti. La manifestazione si aprirà con una doppia inaugurazione mercoledì 15 ottobre allo Spazio Oberdan: una per gli spettatori under 10 che inizia alle 17 (con i Mammuth, direttamente da Zelig Circus, la proiezione di "Where is Winky´s horse"), la seconda pensata invece per gli spettatori over 10, con inizio alle 21 con la proiezione di "Sleeping Betty" (rivisitazione della "La bella addormentata nel bosco") e "Son of Rambow" in anteprima italiana. "Piccolo Grande Cinema" vuole però essere un´opportunità anche per "fare" cinema divertendosi attraverso veri e propri "laboratori", organizzati presso lo Spazio Mil di Sesto San Giovanni, allestito per l´occasione dagli studenti dell´Accademia di Belle Arti di Brera - Dipartimento di progettazione e arti applicate - Scuola di Scenografia, e nelle altre province aderenti al progetto. Domenica 19 ottobre, ultima giornata milanese della manifestazione, alle famiglie saranno riservati due appuntamenti davvero speciali: allo Spazio Oberdan alle 11 per "Suonala ancora Sam" un´orchestra composta dai bambini della Scuola di Musica Suzuki di Milano accompagnerà, con musiche composte e dirette da Francesca Badalini, cinque filmati muti restaurati da Fondazione Cineteca Italiana. Nella altre cinque province lombarde gli appuntamenti si svolgeranno nei seguenti giorni: Bergamo dal 22 al 24 ottobre, Como il 23 ottobre, Casalpusterlengo (Lo) il 22 ottobre, Pavia dal 22 al 26 ottobre, Varese dal 22 al 25. . |
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GRANDE GUERRA, INIZIATIVE PER 90°ANNIVERSARIO DALLA REGIONE LOMBARDIA 60.000 EURO PER MOSTRA, FILMATI E UN CONVEGNO |
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Milano, 13 ottobre 2008 - E´ stato finanziato dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, con 60. 000 euro il progetto per le celebrazioni dei 90 anni della fine della Prima Guerra Mondiale. Il compito di organizzare gli eventi collegati all´anniversario è stato affidato alla Società Storica per la Guerra Bianca. In particolare verranno valorizzati alcuni percorsi storici di collegamento tra fortini, zone fortificate e trincee. "La Lombardia, specialmente nella fascia alpina e pedemontana, è stata teatro di uno dei fronti di combattimento più complessi e sanguinosi dell´intero conflitto - spiega Zanello -. Per questo abbiamo deciso di promuovere una serie di eventi che facciano conoscere anche ai più giovani una parte così tragica della storia europea e che possano rafforzare la pace e il senso d´identità dei popoli attraverso un turismo culturale di alto livello". Il progetto prevede anche la realizzazione di una mostra didattica (fotografie, filmati e oggetti d´epoca) itinerante sul territorio regionale, una ricerca d´archivio su filmati d´epoca a cura della Cineteca di Milano, la produzione di due rappresentazioni storiche, un convegno, la realizzazione di un prodotto multimediale a cura dell´Archivio di Etnografia e Storia sociale. . |
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UNA CHIAVE D’ACCESSO ALLA STORIA PRESENTAZIONE DELL’INVENTARIO DELL’ARCHIVIO BONCOMPAGNI-LUDOVISI IL 16 OTTOBRE A BOLOGNA NELL’AMBITO DELLA FESTA DELLA STORIA |
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Bologna, 13 ottobre 2008 - Con la recente pubblicazione nella prestigiosa collana Collectanea Archivi Vaticani dei cinque volumi dell’Inventario dell’Archivio Boncompagni Ludovisi, si è concluso il progetto di inventariazione analitica di questo fondo, uno dei più importanti dell’Archivio Segreto Vaticano. Questa significativa impresa culturale è stata resa possibile grazie all’impegno della Fondazione di Vignola, che ha assicurato il suo costante sostegno finanziario. La presentazione dell’Inventario avverrà nell’ambito della Festa della Storia (http://www. Festadellastoria. It). Si terrà a Bologna - nell’Aula Absidale di Santa Lucia, Via De’ Chiari, 25 - giovedì 16 ottobre alle ore 18. 00 e interverranno S. E. Mons. Sergio Pagano Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, Achille Lodovisi del Centro di Documentazione della Fondazione di Vignola, Angelo Spaggiari, Anna Laura Trombetti e Giovanni Zanasi, Presidente della Fondazione di Vignola. A partire dal Cinquecento, le nobili famiglie dei Boncompagni e dei Ludovisi, unitesi nel 1682, ebbero un ruolo di spicco nel panorama politico italiano ed europeo, assumendo inoltre una posizione di notevole rilievo all’interno della Chiesa, cui diedero due papi (Gregorio Xiii Boncompagni e Gregorio Xv Ludovisi), alcuni cardinali e molti alti prelati. Le due casate erano titolari di feudi sparsi in tutta Italia, dal ducato di Sora ed Arce al principato di Piombino, per finire al marchesato di Vignola. I cospicui patrimoni familiari, inoltre, furono in parte impiegati in opere di mecenatismo artistico, culturale e scientifico. L’archivio prodotto da tali complesse ed importanti vicende, donato dalla famiglia alla Santa Sede nel 1947, conta attualmente 2. 400 tra faldoni, filze e mazzi e copre un arco cronologico compreso tra il Xv e il Xx secolo. Si tratta di un’autentica miniera documentale, in gran parte inesplorata, che si aprirà alle indagini di tutti gli studiosi, capaci di meglio incanalare i loro quesiti nel reticolo di maglie e intrecci dell’archivio grazie alla compilazione scientificamente rigorosa dell’inventario, prezioso strumento di mediazione corredato da un esaustivo apparato di indici analitici. C’è dunque da aspettarsi, in futuro, un progresso ed una salutare problematizzazione delle conoscenze relative alla storia d’Italia, ma anche a molti personaggi di primo piano e ad alcune vicende della storia europea e della storia dell’arte e della cultura. Di per sé tutto questo rappresenta un fondato motivo di soddisfazione per la Fondazione di Vignola e l’Archivio Segreto Vaticano, enti che hanno portato a termine il progetto, ma non si tratta dell’unico aspetto positivo. Il lavoro, avviato nell’autunno del 2001, nelle fasi di progettazione e realizzazione ha visto la collaborazione tra il Centro di Documentazione della Fondazione di Vignola e gli archivisti vaticani. Tale cooperazione ha interessato soprattutto lo studio della grande mole di documenti riguardanti la Rocca di Vignola e i territori dell’antico e vasto marchesato vignolese, acquisito in feudo dai Boncompagni nel 1577. Le informazioni sinora raccolte, e quelle che scaturiranno dallo studio della documentazione riprodotta in microfilm o su supporto informatico consultabile presso il Centro di Documentazione, hanno permesso e permetteranno in futuro di valorizzare in modo consapevolmente migliore la Rocca e il suo notevole patrimonio storico-artistico, fornendo inoltre utili ragguagli ai fini della corretta gestione e manutenzione dell’edificio. . |
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IL SECOLO DEL JAZZ ARTE, CINEMA, MUSICA E FOTOGRAFIA DA PICASSO A BASQUIAT AL MART DI ROVERETO DAL 15 NOVEMBRE 2008 AL 15 FEBBRAIO 2009 |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Il grande evento espositivo 2008 - 2009 “Il Secolo del Jazz” proporrà ai visitatori del Mart un tema nuovo per la museografia italiana e dunque di grande interesse culturale: la relazione tra arte e musica. Come è tradizione degli eventi autunnali del museo, anche questa mostra vuole aprire un approfondito dibattito critico su uno degli intrecci epocali più curiosi e interessanti del Xx secolo: il jazz non fu infatti solo uno straordinario genere musicale, che rivoluzionò i canoni tradizionali della musica, ma rappresentò anche un nuovo modo d’essere della società del ‘900 e un fenomeno che influenzò profondamente la storia artistica del secolo scorso. “Il Secolo del Jazz” è in programma al Mart di Rovereto dal 15 novembre 2008 al 15 febbraio 2009. L’esposizione è co-prodotta dal Mart con il Museé du Quai Branly di Parigi e il Centre de Cultura Contemporània de Barcelona. E’ a cura di Daniel Soutif, con il sostegno scientifico dei responsabili delle istituzioni, Gabriella Belli, per il Mart, Heléne Cerutti per il Quai Branly e Josep Ramoneda, per il Cccb. La musica jazz è una delle espressioni più importanti del Xx secolo: nuovi ritmi, colori, e linguaggi sonori – nati da uno storico confronto tra diverse culture – hanno segnato ogni aspetto della scena artistica mondiale. La grande esposizione autunnale del Mart Il Secolo del Jazz, propone una lettura multidisciplinare di questa storia complessa e affascinante, coinvolgendo il pubblico in un mondo di suoni che ha colorato tutte le altre arti, dalla pittura alla fotografia, dal cinema alla letteratura, senza dimenticare la grafica e il fumetto. La Storia Del Jazz, Filo Rosso Del Secolo. L’esposizione è articolata cronologicamente intorno a una timeline lungo la quale si snodano, anno dopo anno, i principali momenti della storia del jazz. Spartiti, affiches, dischi, riviste e giornali, libri, fotografie e altri memorabilia evocano i numerosi episodi del periodo storico considerato. Dalle partiture the Banjo di Gottschalk a Nobody di Bert Williams (1905) – successi che precedono l’avvento del misterioso termine “jazz” – ai manifesti per il Gran Bal Dada del 1920, fino a quelli di Joel Shapiro per il Lincoln Center (1996). Un filo rosso scandito ovviamente da una vastissima documentazione sonora, passando per dischi, concerti e registrazioni fondamentali, come quella di Strange Fruit da parte di Billie Holiday, nel 1939. Questa timeline oltre che sonora è spesso anche audiovisiva, e guida il visitatore da una sala all’altra. Lungo tutto il percorso espositivo si aprono infatti piccole mostre autonome che si propongono di mettere in evidenza i rapporti tra il jazz e le altre arti. La Pittura E Le Arti Visive Nel corso degli anni i momenti di incontro tra il jazz e le arti visive nobili o meno nobili, alte o basse, sono stati moltissimi, come dimostrano le piccole esposizioni tematiche o monografiche di approfondimento. Francis Picabia, Man Ray, Janco, Theo Van Doesburg sono tra i primi artisti ad accogliere con entusiasmo la nascente musica afro-americana, seguiti a ruota da molti altri artisti come Otto Dix, Jan Matulka o Frantisek Kupka. Ad Harlem un nutrito gruppo di talenti – scrittori come Langston Hughes o Claude Mckay, pittori come Aaron Douglas, Palmer Hayden, Archibald Motley jr. , William H. Johnson, Winold Reiss e altri – inaugurano la celebre Harlem Renaissance, con il sostegno di personalità bianche affascinate dalla cultura nera quali – tra gli altri – Carl van Vechten, che le renderà omaggio con un celebre romanzo, Nigger Heaven (1926). Il jazz, tuttavia, non infiamma solo gli artisti neri della Harlem Renaissance, ma diventa una fonte d’ispirazione rivendicata da molti pittori modernisti americani degli anni venti e trenta. Le opere astratte di Arthur Dove o quelle più ambigue di Stuart Davis costituiscono, tra le tante produzioni, un esempio emblematico. Conquistato dal jazz e dalla danza fu Piet Mondrian, appassionato in particolare dei ritmi indiavolati dei pianisti di boogie woogie di cui possedeva i dischi. Dopo il fox trot alla fine degli anni venti, questa musica influenzò direttamente i suoi ultimi capolavori newyorkesi. Poco più tardi, un altro pittore di prima grandezza, Henri Matisse, intitolerà Jazz uno dei libri d’artista più noti del Xx secolo. Il rapporto privilegiato tra jazz e arte si intensifica ulteriormente nel dopoguerra. Spesso senza il minimo intento illustrativo, i pittori astratti tentano di ritrovare sulla tela la spontaneità e l’improvvisazione propria dei musicisti. È il caso, per esempio, di Jackson Pollock, i cui drippings sono spesso eseguiti con la musica jazz in sottofondo. Nessuna sorpresa, dunque, che Ornette Coleman utilizzi il White Light dell’artista per illustrare la copertina del suo celebre album Free Jazz (A Collective Improvisation), capostipite del Free Jazz. Certi artisti, come Larry Rivers, si cimentano in modo più o meno regolare nella pratica di uno strumento. Sassofonista di tutto rispetto, Rivers non manca di evocare la pratica musicale in molte delle sue tele. Questi musicisti-pittori non devono tuttavia impedire di considerare attentamente che dopo l’estinzione della Harlem Renaissance e la fine della seconda guerra mondiale numerosi artisti di grandissimo talento mantengono alta la fiaccola della creazione artistica africana-americana, molto spesso in rapporto diretto con il clima musicale proprio del jazz. Da Romare Bearden a Jean-michel Basquiat, la creatività nera nel dopoguerra e nel periodo contemporaneo non cessa di crescere e perfezionarsi, assumendo una specificità sempre più marcata. Celebrata da un’esposizione al Whitney nel 1998, la memoria di Bob Thompson, artista meteorico ispirato sia dalla Free Music, sua contemporanea, sia dall’Italia del Rinascimento, non può essere dimenticata. Batterista a tempo perso, Thompson, prima della sua recente riscoperta da parte del mondo dell’arte, era famoso tra gli amanti del jazz, a causa di una suite che il sassofonista Archie Shepp gli aveva dedicato. Il parallelismo, a una ventina d’anni di distanza, tra due carriere troppo brevi ha talvolta giustificato l’avvicinamento di questo notevole artista e di Jean-michel Basquiat. Infine, attorno agli anni sessanta, divenuti pop, minimali, concettuali, poveristi, in una sola parola contemporanei più che moderni, molti artisti attingono comunque, ciascuno a suo modo, al jazz e dintorni. La Fotografia. Più di ogni altra musica il jazz ha suscitato l’interesse dei fotografi. Alcuni, come Herman Leonard o William Claxton, ne fanno una vera e propria specialità e gli devono la loro fama. Altri, destinati a essere ricordati come i più rappresentativi del secolo, gli dedicano una parte importante della loro carriera. Il lavoro di Lee Friedlander per la casa discografica Atlantic è ricordato da una trentina di dischi, tra cui veri e propri monumenti della storia del jazz con Giant Steps di John Coltrane o In a Silent Way di Miles Davis. Tra gli altri nomi di fotografi presenti in mostra vanno ricordati Roy Decarava, Giuseppe Pino, Roberto Masotti e Guy Le Querrec. Il Cinema. Al di là dei grandi classici del cinema che, da Ascenseur pour l’échafaud a La Notte, hanno utilizzato il jazz sia come protagonista che come colonna sonora, esiste una moltitudine di Soundies — questi cortometraggi musicali sono gli antenati dei nostri videoclip e sono stati girati per la maggior parte intorno agli anni Trenta e Quaranta — e un numero non meno considerevole di trasmissioni televisive, tra cui la mitica serie francese con Johnny Staccato, il pianista –investigatore, interpretato dall’indimenticabile John Cassavetes. Una selezione molto nutrita di questo ricchissimo materiale audiovisivo assicura la dimensione sonora e vitale dell’esposizione. Il cinema d’animazione – come Clean Pastures di Friz Freleng, senza dimenticare i tre porcellini alle prese con un grande lupo cattivo occasionale trombettista – non è certo trascurato, come non lo è il cinema sperimentale rappresentato da una ricca selezione di capolavori firmati da Norman Mclaren, Charles e Ray Eames. La Grafica. Come altre arti dello spettacolo, il jazz ha ampiamente ispirato grafici e illustratori: affiche, inserti pubblicitari, prospetti, programmi di concerti. Tuttavia, a partire dal 1939, anno in cui Alex Steinweiss lancia per la Columbia la copertina del disco, una sequenza interminabile di piccoli capolavori “illustra” la musica nello spazio limitato — ma estremamente ispiratore — del quadrato di cartone che avvolge i supporti prima di gommalacca, poi di vinile, cari agli appassionati. Le copertine di Steinweiss vengono celebrate nel 1941 nella rivista di design Pm Magazine. In mostra anche le copertine disegnate da Jim Flora, o Marvin Israel, le illustrazioni di Ben Shahn, David Stone-martin o del francese Pierre Merlin. Il lavoro di questi artisti mostra come il contributo della grafica all’estetica del jazz sia stato fondamentale. Alcuni di questi personaggi talvolta giocavano su più fronti; come Burt Goldblatt, le cui innumerevoli copertine lo mostrano di volta in volta fotografo, disegnatore o grafico. Questa musica dunque sembra essere un’instancabile fonte d’invenzione: dalla tipografia d’ispirazione svizzera al kitsch, passando per le infinite variazioni sul tema dell’arte moderna. Una nota particolare meritano le diverse copertine di dischi realizzate da un giovane Andy Warhol, tra cui quelle per Kenny Burrell e Johnny Griffin. Comics & Fumetti. Arte molto vivace, anche il fumetto ha riconosciuto nel jazz tematiche atte a nutrire le sue vignette. Da Joost Swarte, discendente distaccato e ironico dell’arte moderna, a Loustal, a Louis Joos, a Muñoz & Sampayo, molti disegnatori di fumetti hanno raccontato a loro modo le storie, piccole o grandi, della musica nera americana. Guido Crepax è presente in mostra non solo con fumetti come “L’uomodi Harlem”, ma anche con la copertina di “Charlie Parker Plays”, disegnata attorno al 1953. In Europa. Il Secolo del Jazz non dimentica naturalmente la dimensione europea dell’effetto jazz. Questa musica sincopata infatti invade l’Europa sin dagli esordi. È noto per esempio che l’arrivo a Parigi della Revue Nègre e di Joséphine Baker segnano profondamente gli anni del primo dopoguerra, immortalati in pubblicazioni come Le Jazz Hot, del 1934, di Hugues Panassié. Allo stesso modo, senza l’apporto del jazz la rive gauche e la vita artistica o intellettuale degli anni cinquanta sarebbero ben differenti. È sufficiente nominare Boris Vian, che fu direttore di Jazz News, per evocare questo periodo della cultura francese che naturalmente viene trattato in mostra con un’attenzione del tutto particolare. D’altronde la Francia non è forse teatro di una vera e propria guerra, se non di religione, di clan scatenati dall’invenzione del Be-bop? Il medesimo scompiglio travolge ugualmente l’Italia e la Spagna. Là come altrove, concerti, dischi e riviste specializzate, alimentano la cronaca locale di una vita musicale che ispira artisti importanti quali Lucio Fontana, Renato Guttuso e Pino Pascali in Italia o, in Spagna, Antoni Tapiès. . |
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LA STORIA DELLA BAMBOLA ABBANDONATA DI GIORGIO STREHLER AL TEATRO RINGHIERA, DAL 22 AL 27 OTTOBRE 2008. ANDREA JONASSON E UNA COMPAGNIA DI BAMBINI PORTA IN PERIFERIA LA FAVOLA DI SASTRE E BRECHT |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Dopo essere stata rappresentata, nella stagione scorsa, a Milano, Roma, Brindisi e Prato, La storia della bambola abbandonata torna in scena e prima di arrivare, a dicembre, al Piccolo, si ferma, dal 22 al 27 ottobre, al Teatro Ringhiera, vivace testimonianza di decentramento culturale metropolitano. Nato da un’idea di Strehler, lo spettacolo vede, con Andrea Jonasson, bambini delle elementari preparati attraverso laboratori teatrali. A Milano, nella sala del quartiere Gratosoglio, come poi più tardi al Teatro Studio, verrà riproposta la compagnia di bambini della scorsa stagione, mentre nelle tappe della tournée italiana dello spettacolo – Gallarate, Salerno, Recanati e Piacenza – sono stati già avviati i laboratori che porteranno alla formazione, in loco, dei piccoli interpreti. Lo spettacolo pone una domanda fondamentale: le cose sono di chi le lavora, di chi le migliora, di chi le ama e le difende oppure di chi le ha ricevute senza aver fatto nulla per conquistarle? Paca e Lolita sono due bambine coetanee. Paca trova nell’immondizia una vecchia bambola malandata, gettata via dalla ricca e viziata Lolita. La prende con sé e, con l’aiuto di alcuni amici, la ripara. Lolita, indispettita nel vedere il suo vecchio giocattolo tornato come nuovo nelle mani di un’altra ragazzina, rivuole indietro la bambola. Come risolvere la lite? Lo spettacolo comincia la sua nuova stagione portando la sua forte istanza etica in uno spazio, quello di via Boifava, ritagliato in un quartiere difficile, dove più che altrove assume un significato concreto e presente la riflessione di Strehler sul teatro per gli uomini “più piccoli”. “I bambini ci guardano”, scriveva Strehler. Ce lo ricorda Andrea Jonasson, aggiungendo: “Strehler pensava che la Bambola fosse un mezzo poetico con cui fare capire ai più giovani ciò che è bene e ciò che è male”. La favola di Sastre e Brecht viene proposta oggi in una periferia metropolitana che ha forse lo stesso colore di quella di cui parlava Roberto De Monticelli, critico teatrale, quando spiegava come i bambini della Storia della bambola abbandonata venissero “dai remoti bambini che giocavano nelle Baruffe chiozzotte o dagli invisibili bambini del Campiello… o anche da un’antica periferia milanese”. Lo spettacolo sarà nuovamente in scena al Teatro Studio dal 2 al 21 dicembre 2008 mentre la collaborazione tra il Piccolo Teatro e il Teatro Ringhiera prosegue con la presentazione, nella sala di via Boifava, di “Mamma Mammazza” piccolo testo di grande cattiveria messo in scena da un gruppo affiatato di attori e regista - Stefano de Luca - tutti formatisi alla scuola di Strehler. . |
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“CIN-CI-LÀ” OPERETTA DI C. LOMBARDO E V. RANZATO SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO NUOVO DI MILANO |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Siamo a Macao dove il Principe Ciclamino ha sposato la Principessa Myosotis e, secondo l’usanza, tutte le attività sono sospese finché non viene consumato il matrimonio: vista l’inesperienza dei due, l’attesa potrebbe essere assai lunga. L’arrivo a Parigi dell’attrice Cin-ci-là, in procinto di girare un film, cade a pennello: il Mandarino Fon-id pensa di affidare il Principe alle ”cure esperte” della donna, ma giunge inaspettato, l’eterno spasimante Petit-gris, che per vendicarsi rivolge le sue attenzioni a Mysotis. Saranno i due Parigini a svezzare sia Ciclamino che la giovane e a far sì che la Cina possa avere un erede. La vicenda si svolge a Macao, città di una Cina leggendaria, è prossimo il matrimonio tra Myosotis (Piera Grifasi) e il principe Ciclamino (Edoardo Guarnera) . Ma c’è da rispettare una tradizione (il Ciun-ki-sin) che vede bandita secondo un’antica tradizione locale, ogni forma di divertimento e di lavoro per tutto il periodo intercorso fra il fidanzamento ed il momento in cui il matrimonio sarà consumato. Ad annunciare questo fatto, sarà il dolce suono di un carillon, posizionato sopra la pagoda, dove i due sposi andranno ad amoreggiare. Ma il carillon tarda a suonare. Sia Myosotis che Ciclamino sono due “mammole” educati nella più totale ingenuità e non hanno la più pallida idea di matrimonio, prima notte di nozze,amore coniugale e tantomeno di come nascono i bambini. Una situazione questa che prolunga, oltre ogni limite, il periodo di blocco dei divertimenti e del lavoro. Nulla sembra mutare finché a Macao non arriva Cin-ci-là (Cosetta Gigli) avvenente attrice cinematografica francese, assai disinvolta nel cambiare mariti e amanti, con fama di avventuriera e di autentica mangiatrice di uomini. Ed a Macao l’intrigante attrice francese trova, in un sol colpo, suo marito Blum (Guido Trebo) che per la disperazione si è rifugiato in Cina da tutti creduto un eunuco assieme a Blom (Marco Manca) servitore del Mandarino, oltre ad un suo irriducibile amante innamoratissimo di lei Petit Gris (Pippo Santonastaso) e lo stesso Mandarino Fon Ky (Italo Ciciriello) che, durante un suo soggiorno parigino,in barba alle tradizioni l’aveva mantenuta generosamente per anni . Ed è proprio a Cin-ci-la’ che il Mandarino affida la principessa Myosotis e Ciclamino, perché faccia loro scoprire le gioie dell’amore e sblocchi la situazione che attanaglia la città. Cin-ci-là farà anche troppo il suo dovere e così succede che il timido Ciclamino si innamori follemente di lei e vorrebbe addirittura sposarla,mentre Petit-gris ingelosito dagli atteggiamenti di Cin-ci-là, per vendicarsi rivolge le sue attenzioni a Myosotis. Il carillon finisce per suonare spesso e a sproposito. Tutto questo scatena le ire di Fon-ky ,il quale fa arrestare Petit-gris per essersi approfittato della figlia. Ma i presto i due giovani sposi si troveranno soli e quindi coroneranno il loro matrimonio. Mentre lo scaltro Petit-gris troverà il modo con uno stratagemma di sfuggire alle ire del Mandarino e così poter tornare a Parigi assieme alla sua amata Cin-ci-là www. Teatronuovo. It – e-mail: info@teatronuovo. It . |
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“SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” AL PICCOLO TEATRO STREHLER DAL 25 OTTOBRE : UN CAST DI GIOVANI NEL SEGNO DI SHAKESPEARE, I TRUCCHI DEL TEATRO SECONDO LUCA RONCONI
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Milano, 13 ottobre 2008 - Andrà in scena dal 25 ottobre al Piccolo Teatro Strehler di Milano Sogno di una notte di mezza estate, la prima delle nuove produzioni del Piccolo dirette da Luca Ronconi. Dopo il capolavoro shakespeariano, infatti, il direttore artistico del Piccolo proporrà tra gennaio e aprile 2009 due testi di Jean-luc Lagarce, I Pretendenti e Giusto la fine del mondo. Il Sogno – che sarà interpretato da un cast in prevalenza composto da giovani – è uno dei testi più misteriosi e affascinanti di Shakespeare, l’opera che rivela una maggiore libertà di fantasia. Della storia di Titania e Oberon, degli intrighi d’amore di Elena, Lisandro, Ermia e Demetrio, il regista coglie la possibilità di “un testo che si presta a più livelli di lettura, ricco com’è di simboli, allegorie, risvolti psicanalitici. Ma è anche la storia di una iniziazione all’amore: quattro giovani sono alle prese con i misteri del sentimento e della passione”. “È un’opera”, spiega Ronconi, “particolarmente adatta a essere interpretata da un gruppo di giovani che scoprono i trucchi del teatro come i loro personaggi restano vittime di quelli dell’amore”. Le scene sono di Margherita Palli, mentre i costumi sono firmati da Antonio Marras, uno degli stilisti più creativi e attesi ad ogni stagione, al crocevia tra moda e arte, tra saperi tradizionali e progettualità contemporanea. Lo spettacolo sarà in scena fino al 2 novembre 2008 con due successive riprese, dal 12 al 23 novembre 2008 e dal 9 al 23 gennaio 2009. . |
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AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO DAL 7 NOVEMBRE 2008 NUOVA EUROBALLETTO PRESENTA RAFFAELE PAGANINI IN “OMAGGIO A FRED ASTAIRE E GINGER ROGERS” IN THE NAVY FRED E GINGER |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Si tinge di magia, fascino ed eleganza il palco del Teatro Ventaglio Smeraldo con l’arrivo, il 7 novembre, di Raffaele Paganini, amatissima étoile del balletto italiano, con uno spettacolo destinato a far sognare: “Omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogers” Non si tratta della storia di Fred e Ginger, ma di una vera e propria rivisitazione di un’epoca: gli anni ’30, ’40, ’50, che furono tempio del loro successo, rivivranno con tutto il loro fascino e classe, animati da un artista che incanta con la sua danza i palchi di tutto il mondo. Un’ora e mezzo di evasione, di sogno scintillante, di luci, colori e immagini passate eppure ancora così vive nell’immaginario di chi c’era e di chi ha potuto apprezzare solo attraverso film, racconti e canzoni. Lo spettacolo, diviso in due parti, prende spunto da due pietre miliari della storia del cinema e riporta in vita il mito della coppia di ballerini più celebri di sempre. In the Navy propone le avventure dei marinai americani sbarcati in Europa, tra balli sfrenati e storie d’amore con le ragazze del luogo: la spensieratezza e la voglia di vivere di un’epoca ormai lontana. In Fred e Ginger assistiamo invece all’ascesa artistica dei due ballerini, accompagnata dalle immagini degli spezzoni dei loro film più celebri, in una Los Angeles scintillante e ricca di lustrini. A riportare in scena il fascino della Rogers non una sola ballerina, ma più di un’artista con il proprio stile e personalità a ricostruire le mille sfaccettature del suo talento e appeal. Atmosfere sognanti e fascino d’altri tempi, sottolineate dalle musiche immortali di George Gershwin e di Glen Miller a cui si sommano le note originali di Marco Melia. L’estrema versatilità e la capacità evocativa della multivisione renderà possibile l’impossibile, regalandoci anche un incontro virtuale tra Paganini e Fred Astaire, tutto giocato sul filo della sfida e dell’ironia, contribuendo ad immergere lo spettatore in una delle più brillanti epoche del secolo scorso. “Omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogers” è uno spettacolo destinato ad un pubblico di ogni età, una parentesi di magia, fascino ed eleganza d’altri tempi. . |
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AL TEATRO LEONARDO IL PICCOLO TEATRO DI MILANO E TEATRIDITHALIA PRESENTANO “GOMORRA” DI ROBERTO SAVIANO E MARIO GELARDI |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Gomorra a Milano. Il Piccolo Teatro di Milano e Teatridithalia si preparano ad accogliere, al Teatro Leonardo, dal 14 ottobre al 9 novembre, lo spettacolo teatrale, prodotto dal Teatro Mercadante di Napoli, ed elaborato, a quattro mani, da Roberto Saviano, autore del pluripremiato romanzo, e da Mario Gelardi, che ne cura anche la regia. Gomorra significa tante cose. Gomorra è cronaca, anche recente: è di qualche mese fa la notizia della sentenza del Tribunale di Napoli che ha confermato la condanna all’ergastolo per i boss del clan dei Casalesi, le cui attività criminose proliferate a Napoli e allargatesi a macchia d’olio sul territorio nazionale e internazionale, sono drammaticamente al centro del racconto; è un libro: quattro milioni e mezzo di copie vendute da uno scrittore sotto scorta; ma è anche un film, con la regia di Matteo Garrone (vincitore del Gran Premio della Giuria al 61° Festival di Cannes); ed è teatro: un intreccio fortunatissimo di linguaggi ed eventi per ribadire un deciso atto di accusa contro la camorra. Il caso editoriale dell’anno trova, insieme a quella cinematografica – ancor prima, dal momento che lo spettacolo teatrale precede la lavorazione del film – un’altra possibile declinazione, quella della scena. «E’ chiaro che il nostro scopo, spiega il regista, è di andare oltre il libro, di creare uno spettacolo assolutamente indipendente, con caratteristiche proprie ma che non tradisca le atmosfere così ben raccontate da Saviano. Nello spettacolo abbiamo creato una struttura che mettesse in contatto tutte le storie e che utilizzasse l’autore come un collante tra esse». La riscrittura teatrale del testo letterario, iniziata ancor prima che il libro arrivasse alle stampe, ha permesso agli autori di lavorare su un materiale più ampio e quindi di elaborare un’analisi maggiormente estesa di alcuni personaggi. «Abbiamo scelto, continua Gelardi, e lo abbiamo fatto in base a quelle che erano per noi, le vite più ‘necessarie’ da raccontare. La scelta è andata su cinque di quei personaggi, Pasquale, Mariano, Pikachu, Kit Kat e lo Stakeholder. Scelta difficilissima, perché in questo modo abbiamo dovuto sacrificare storie bellissime, come quelle di Don Peppino Diana». «Gomorra a teatro, conclude il regista, è come una sventagliata di Kalaschnikov, rapida, violenta, che si staglia su un vetro blindato facendo fori più grandi e fori più piccoli. Ma è anche il racconto di una città, immaginata dallo scenografo Roberto Crea, sempre in costruzione o sempre in decadenza, accompagnata dalla musica e dalle sonorità di Francesco Forni, una città in cui l’occhio dello scrittore Saviano si pone ad illuminare squarci di vita». Info@piccoloteatro. Org, www. Piccoloteatro. Org . |
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III FESTA DEL TEATRO DI MILANO LA CITTÀ DEL TEATRO, IL TEATRO NELLE CITTÀ |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Tutto pronto per la terza edizione della Festa del teatro, grande kermesse della scena milanese promossa dalla Provincia di Milano e dal Comune di Milano, dalla Regione Lombardia, dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e dall’Associazione Generale Italiana Spettacolo/lombardia. Padrino ideale della manifestazione sarà Toni Servillo che il 18 ottobre la inaugurerà con un incontro-prologo al Piccolo Teatro-studio intitolato “Interpretazione e creatività”, quindi la lunga marcia si farà intensa dal 24 al 26 ottobre 2008. E mai come quest’anno il programma si presenta denso e vario, proponendo più di 250 spettacoli in oltre 100 siti – tra i teatri cittadini, quelli di Monza, Seregno, Brugherio e Legnano, e altre sedi di rilievo e originali - tutti con un biglietto da 0 a 3 euro. Tra le novità dell’edizione 2008 un ricco calendario di danza che coinvolge le compagnie cittadine. Il tutto a testimoniare la vivacità di Milano, “città del teatro”, che tiene stretto il record italiano per l’affluenza alle sale. A rappresentarla ci saranno grandi nomi a cominciare da Luca Ronconi, che proprio in quei giorni debutta con lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate al Piccolo Teatro, per continuare con Ospiti Internazionali come il danzatore e coreografo francese Dominique Dupuy con lo spettacolo-incontro La presenza al Teatro dell’Elfo (evento ad hoc per la Festa) o Neville Tranter protagonista dello spettacolo di teatro di figura Vampyr (Prima milanese), e Susana Lastreto Prieto, docente dell’Ecole International Lecoq, che dedicherà una mini-rassegna di spettacoli e incontri al maestro francese in occasione del decennale della scomparsa. Per gli omaggi a grandi personaggi della scena nazionale, ricordiamo la presentazione del nuovissimo capitolo della serie documentaria Gente di Milano prodotta dalla Provincia: Giulia Lazzarini. La Passione teatrale fissata per il 27 ottobre ad Epilogo della Festa, con la partecipazione della storica interprete strehleriana. E ancora l’incontro dedicato a Luciano Damiani a cura del gruppo Scenes e la Mostra fotografica allestita a Seregno in memoria di Pietro Garinei. Tra gli Eventi Speciali – che comprendono spettacoli, iniziative originali e il coinvolgimento di spazi storici della città, spesso inediti per il teatro - segnaliamo, all’Osservatorio astronomico di Brera, la performance della compagnia Pacta Non senza qualche meraviglia. Della luna e di altri mondi dagli scritti inediti di Galileo Galilei e dalle pagine “cosmiche”, tra gli altri, di Montale, Leopardi, Ariosto e Calvino; il misterioso Semi di carta – viaggio olfattivo nel mondo dei tarocchi, spettacolo del Laboratorio dell’immagine sensoriale al Castello sforzesco ove sarà allestito un vero e proprio percorso iniziatico tra profumi e letture di tarocchi; l’iniziativa Puzzle di Uovotv che tratterà della scena milanese presentando, nel corso della festa, 10 videointerviste realizzate da rinomati critici a personaggi noti del teatro cittadino; gli interventi “all’improvviso”, in teatro e in strada, di The Pic Show: pronto intervento clown, diretto da Maurizio Accattato per risolvere con la comicità i casi in cui le parole serie a poco servono; lo spettacolo, tutto da ridere, di “teatro-cucina” alla trattoria bolognese “Da Mauro”, scritto da Anna Maini e Giampaolo Spinato con goloso titolo A cena da Romeo e Giulietta, ovvero se i due tragici amanti fossero sopravvissuti e avessero aperto un ristorante… infine Lift Project – Confessioni in ascensore: lo spettacolo di Teatrodelcontagio, nato sulle orme di I confess, spettacolo realizzato a Glasgow e scritto da autori scozzesi di punta, e ora come allora destinato ad uno spettatore alla volta nello spazio di un ascensore. Tra gli innumerevoli percorsi tematici sottesi al denso calendario, spicca quello dedicato al Lavoro, a cominciare dalla presentazione al Teatro i, in Prima nazionale, dello spettacolo tratto dal libro-inchiesta sul precariato di Aldo Nove Mi chiamo Roberta, ho quarant’anni, guadagno 250 euro al mese, di cui l’ex-autore cannibale, insieme al regista Renzo Martinelli, cura anche la drammaturgia. Assolutamente attuale anche la rappresentazione della tragedia contemporanea delle morti bianche nello spettacolo Scandalo quotidiano di un “normale” morire, tratto da Lavorare uccide di Marco Rovelli, proposto dal Teatro Officina. Ulderico Pesce allo spazio Mil di Sesto San Giovanni presenta invece una rassegna personale sui temi civili che l’hanno da sempre visto in prima linea, a partire dal problema dei rifiuti tossici e industriali per proseguire con lo sfruttamento sul lavoro (Storie di scorie, Asso di monnezza, Il triangolo degli schiavi); mentre la compagnia Alma Rosè dà vita a Fabricas, sull’occupazione delle fabbriche argentine, allestito per la Festa nel nuovo Villaggio Barona sorto da ex fabbriche nell’estremo sud della città, che sarà inaugurato per l’occasione. Da Non Perdere anche l’appuntamento con Gomorra di Roberto Saviano e Mario Gelardi, tratto dal bestseller tradotto in tutto il mondo sui traffici della camorra (Teatro Leonardo da Vinci); con i Tre diari di Ingmar Bergman messo in scena da Gian Carlo Dettori e Franca Nuti (Teatro Oscar, prima nazionale); con il testo ”maledetto” di Sarah Kane Blasted per la regia di Elio De Capitani (Teatro dell’Elfo, Prima milanese dopo il Festival di Asti). E poi: la piccola “personale” di un duo di punta della ricerca come Fanny e Alexander al Teatro Out Off con K. 313 (ispirato all’attentato del 2002 al Teatro di Dubrovka, ma le parole sono quelle di Tommaso Landolfi e il titolo mozartiano) e Him (dal Mago di Oz), lo spettacolo Ondine di Jean Giroudoux diretto da Andrée Ruth Shammah al teatro Franco Parenti, I sei personaggi pirandelliani al Carcano con Bosetti e la proposta giovane del nuovo Teatro Filodrammatici Prenditi cura di me di Gloriababbi Teatro (Prima nazionale). E ancora con la ripresa dello spettacolo pluripremiato delle due compagnie eredi dell’arte di Leo de Berardinis, appena scomparso, Belle bandiere e Diablogues Le smanie della villeggiatura di Carlo Goldoni (Teatro Manzoni di Monza), e quello, altrettanto premiato, di Quelli del Grock che ci faranno rivedere un loro pezzo forte: Cinema Cinema. Altro filone è il Teatro che incontra la Letteratura coinvolgendo grandi narratori affermati anche sulla scena come Antonio Moresco di cui saranno rappresentati Magnificat e Fuoco nero, freschi di debutto al Festival di Castiglioncello Armunia, e proponendo riletture da Proust, Moravia, Houellebecq, Cervantes, Baricco, Tommaso Landolfi, Giovanni Arpino, Erri de Luca, Guido Morselli. Segnaliamo qui anche la Prima nazionale del capolavoro di Schnitzler La signorina Else (cavallerizza Teatro Litta) con il volto di Cecilia Cinardi e la regia di Federico Olivetti. La Festa è infatti anche un’occasione data ai Giovani per far arrivare ad un pubblico sempre più ampio la propria arte, e in questo senso ricordiamo la rivisitazione di Otello di Claudio Autelli al Teatro Litta, che ha vinto il premio nuove creatività Eti 2008, e lo spettacolo del gruppo Mali Weil Vagare1, ovvero frammenti amorosi di adulteri contemporanei, al Centre culturel français, menzione speciale per il progetto Nuove sensibilità 2007. Oltre alle programmazioni in tutti i teatri cittadini, la Festa prevede molte altre iniziative tra Laboratori, Incontri per conoscere e provare i Mestieri Del Teatro, Visite Guidate (alla Scala, al Piccolo, al Crt, a Palazzo Litta, al Laboratorio Colla, al cantiere del Teatro Puccini e anche a siti poco noti e poco abituali come il Teatro romano presso la Camera di Commercio e le Officine Ansaldo), Giochi (una particolare “Caccia al teatro”) e originali allestimenti presso la Fondazione Pomodoro, l’Acquario civico, il Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, performances nelle tratte ferroviarie Milano-monza, Milano-seregno, Milano-brugherio, Milano-legnano (progetto Spettatori in transito). In programma, inoltre, spettacoli di Teatro In Carcere che coinvolgono gli attori della casa di reclusione di Milano-bollate (Commedia, all’improvviso. Arlecchino servitore, precario, di due padroni della Compagnia Dionisi, Psychopathia sinpathica dal testo di Oskar Panizza e Scorticate dell’Associazione teatrale Figure capovolte, dal Cunto dei Cunti di Basile ). Ricco il programma di Danza, del quale merita una menzione speciale la rassegna al Pim Spazio scenico, con spettacoli in Prima nazionale di Barbara Toma e Ambra Senatore, e quello dedicato al Teatro Per I Piccoli con autori classici e moderni, come Roberto Piumini, coinvolto tra l’altro in un incontro-merenda con i suoi giovani spettatori. Per una vivace partenza, l’appuntamento è con Teatro delle Moire al Lachesi Lab: 24 ottobre dalle 19. 00, con aperitivo, dj set e la performance Marylin’s Bedroom. Ulteriori Informazioni: www. Lombardiaspettacolo. Com . |
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“CAMILLO OLIVETTI - ALLE RADICI DI UN SOGNO” DAL 21 OTTOBRE AL 2 NOVEMBRE E “ADRIANO OLIVETTI” DAL 4 AL 9 NOVEMBRE AL PICCOLO TEATRO STUDIO
IL “SOGNO OLIVETTIANO” RACCONTATO DA LAURA CURINO
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Milano, 13 ottobre 2008 - Dal 21 ottobre al 9 novembre al Piccolo Teatro Studio sono di scena la vita e le imprese di Camillo e Adriano Olivetti. Il primo, l’inventore geniale, fondatore della prima fabbrica italiana di macchine da scrivere che prese il suo nome. Da questa nacque la mitica “Lettera 22”, compagna di grandi giornalisti, fra tutti Indro Montanelli. Il secondo, Adriano, manager illuminato e sostenitore di un´industria dal volto umano e di un’economia fonte di progresso anche sociale e intellettuale. Laura Curino e Gabriele Vacis hanno dedicato a queste due figure due diversi spettacoli, recuperando attraverso una paziente ricerca un passato illustre, quando Ivrea era la culla di un sogno urbanistico, culturale e civile unico in tutta Europa. E l’hanno fatto partendo dai ricordi di quei bambini che negli anni 60 sognavano la colonia estiva Olivetti, luogo umano e accogliente, come se fosse il Paradiso. “Con l’aiuto di biografie, interviste, testi letterari – spiega Laura Curino - ho ricostruito la vita, le figure che ruotano attorno, l’ambiente e le imprese. In Camillo Olivetti, alle radici di un sogno ho affidato le voci narranti a due personaggi fondamentali: la madre, Elvira Sacerdoti, e la moglie, Luisa Revel. Queste due donne sono state le protagoniste silenziose della formazione e della realizzazione del sogno olivettiano. Mi è sembrato giusto riportare la loro voce in primo piano. Quando cominciai a lavorare allo spettacolo Adriano Olivetti quel che mi colpiva di più era il sentimento della dimenticanza di Ivrea. La città svaniva. Eppure era vivido per me il ricordo di quando, bambina, credevo che Ivrea fosse grande come Torino, forse anche di più, tanto se ne parlava. Così ho pensato ad un testo sulla dimenticanza che spera di essere scintilla di memoria collettiva. ” “E del resto la dimenticanza sembrava caduta in tutta Italia: chi parlava più di fabbriche belle, di città a misura d’uomo, di rispetto del territorio, di tecnologia al servizio del benessere? Chi si ricordava di un luogo dove pittori, artisti, poeti dirigevano un’azienda? Chi citava più un uomo, Adriano Olivetti, che aveva chiamato Le Corbusier per creare le case per gli operai, che costruiva fabbriche fra gli alberi, che aveva inventato l’urbanistica, il design, la psicologia del lavoro?… E’ il racconto epico di un’avventura, e in quanto tale avvincente, pieno di colpi di scena, di prove da superare, di lotte, di amori, di eroi. La cosa più straordinaria è che è…tutto vero” Laura Curino In occasione dei due spettacoli, venerdì 24 ottobre alle 17. 30, al Piccolo Teatro Studio si terrà l’incontro “Olivetti: cento anni di passioni. Polifonia sull’impresa”. Intervengono Carlo De Benedetti, Giulio Ballio e Ferruccio de Bortoli; moderano Nerio Nesi e Laura Curino. L’ingresso è libero. Al mattino, al Teatro Gobetti di Torino alle 11 si svolgerà un incontro sullo stesso tema, con la partecipazione di Roberto Colaninno, Gianluigi Gabetti, Gabriele Galateri di Genola, Francesco Profumo e Giulio Anselmi; moderatori Nerio Nesi e Laura Curino. . |
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SONO ITALIANE LE VOCI VINCITRICI DEL 48° CONCORSO INTERNAZIONALE VOCI VERDIANE “CITTÀ DI BUSSETO” TERESA ROMANO, VERONICA SIMEONI, SIMONE PIAZZOLA TRIONFANO IN FINALE AL TEATRO VERDI DI BUSSETO |
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Parma, 13 ottobre 2008 - Il primo premio del 48° Concorso internazionale Voci Verdiane “Città di Busseto” è stato assegnato alla ventitreenne soprano Teresa Romano. Italiani anche i cantanti che, al termine del concerto che ha visto esibirsi i sei finalisti accompagnati dall’Orchestra del Teatro Regio di Parma diretta da Piergiorgio Morandi, si sono aggiudicati il secondo e il terzo premio decretato dalla giuria internazionale: il mezzosoprano Veronica Simeoni e il baritono Simone Piazzola. Torinese, classe 1985, Teresa Romano si è diplomata in canto con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Martucci” di Salerno e ha vinto nel 2004 il primo premio al Concorso Lirico “Tito Schipa” di Lecce. Si è aggiudicata una borsa di studio presso l’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala. Veronica Simeoni è nata a Roma nel 1979 e dopo aver vinto il Concorso “Belli” di Spoleto si è aggiudicata il mese scorso il primo premio al Concorso internazionale di canto Luciano Pavarotti. Veronese, Simone Piazzola ha intrapreso giovanissimo la carriera del canto vincendo lo scorso anno il primo premio al Concorso “Belli” di Spoleto. Promosso e interamente sostenuto dalla Fondazione Cariparma, che affianca il Comune di Busseto, il Concorso, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è organizzato dal Teatro Regio di Parma, in collaborazione con Teatro Comunale di Bologna, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Bol’šoj di Mosca, The Metropolitan Opera House di New York. Ecco un’iniziativa di moderno mecenatismo culturale finalizzato alla valorizzazione delle tradizioni verdiane e alla ricerca di nuove voci, di nuovi talenti, di nuovi protagonisti per il futuro dell’arte lirica nei teatri di tutto il mondo. La Commissione Giudicatrice del Concorso, presieduta da Marco Tutino, Sovrintendente e Direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna, era composta da Giuseppe Ferrazza, Presidente Eti, Commissario del Teatro Carlo Felice di Genova, Gian Paolo Minardi, critico musicale, Vadim Zhuravlev, responsabile della programmazione artistica del Teatro Bol’šoj di Mosca, Gayletha Nichols responsabile casting Metropolitan Opera di New York, Juan Angel Vela Del Campo, critico musicale, Danielle Ory, regista. Il Festival Verdi è realizzato dal Teatro Regio di Parma - soci fondatori Comune di Parma, Provincia di Parma, Fondazione Cariparma, Fondazione Monte Parma - con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Major partner Fondazione Cariparma; main sponsor Cariparma Crédit Agricole, Barilla; media partner Mediaset. Il Festival Verdi è realizzato anche grazie al sostegno e alla collaborazione di: Enìa, Mercedes Benz Agricar Group, Radio Italia, Arcus, Reggio Parma Festival, Traiettorie, Teatro Verdi di Busseto, Teatro Comunale di Modena, iTeatri di Reggio Emilia. Oltre a un premio in denaro - 1° premio: euro 10. 000; 2° premio: euro 6. 000; 3° premio: euro 4. 000 - i tre vincitori del Concorso prenderanno parte ad una nuova produzione de Il trovatore realizzata dal Teatro Regio di Parma e sostenuta da Cariparma. . |
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UN CASTELLO PER LA REGINA DE CHIRICO, VALENTINO E DIOR PER GLI ABITI DI RENATA TEBALDI IN MOSTRA CON GLI SPLENDIDI GIOIELLI, I BAULI DA VIAGGIO E I RARI DOCUMENTI CASTELLO DI TORRECHIARA, LANGHIRANO DAL 14 OTTOBRE 2008 |
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Parma, 13 ottobre 2008 - Gli abiti di scena firmati da artisti e stilisti del calibro di De Chirico, Dior, Valentino, Biki, gli splendidi gioielli, i bauli da viaggio e i rari documenti che ripercorrono la carriera della Diva trovano spazio in sedici splendide sale del Castello di Torrechiara. Un castello per la Regina, l’omaggio a Renata Tebaldi, inaugura il 14 ottobre per il Festival Verdi 2008. Un duplice itinerario, alla scoperta della vita di una grande artista e di uno dei luoghi più carichi di suggestione delle terre verdiane. Per la prima volta, gli oggetti della mostra Renata Tebaldi “Profonda ed infinita” prodotta e realizzata dal Teatro Regio di Parma, tornano idealmente nella sua città in un nuovo allestimento ideato appositamente per il Castello di Torrechiara, dopo essere stati esposti, tra gli altri, al Teatro alla Scala di Milano, allo Statsooper di Vienna, al Teatro Massimo di Palermo, al Gran Teatro Liceu di Barcellona, all’Opera di Losanna, al Palazzo Sheremetiev di San Pietroburgo, al Teatro Stanislavskij di Mosca. Ecco allora che, tra la Sala del Pergolato, la Camera d’Oro, il Salone della Torre del Leone e gli altri saloni del castello, il pubblico potrà tornare a rivivere le emozioni e i trionfi che hanno accompagnato una carriera artistica impareggiabile. Per la mostra sono stati inoltre appositamente realizzati modellini di scena di alcune delle opere che hanno visto protagonista la grande Diva. La mostra è impreziosita dagli abiti di scena concessi da Carlo Bergonzi, Giuseppe Di Stefano, Mario Del Monaco, esposti accanto ai costumi del soprano. La presenza di Renata Tebaldi nelle sale del castello di Torrechiara è significativa ma discreta – spiega il curatore della mostra Alfredo Corno. Lei che ha saputo essere autenticamente diva, non intende affatto oscurare o porre in secondo piano i valori architettonici, decorativi e storici dello splendido castello, vuole invece ricordarci di esserci - meravigliosa castellana - in una città che l’ha vista crescere e formarsi, nei luoghi e fra la gente che ha sempre dimostrato di amare profondamente Il fotografo Oliviero Toscani, famoso per le sue celebri campagne d’immagine, ha già accettato la sfida di mettere la propria passione per la prima volta al servizio della grande musica. La mostra Un Castello per la Regina, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è realizzata e curata dal Comitato Promotore Renata Tebaldi, con il contributo di Pepe Rossello. Il progetto espositivo di Alfredo Corno è realizzato dal Teatro Regio di Parma. Un castello per la Regina, è la continuazione di un ambizioso progetto che mira a dare una sede permanente ad un lascito unico e ricchissimo. Anche per questo Il Teatro Regio di Parma ha siglato un protocollo di intenti con il Comune di Langhirano, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza e d’intesa con la Provincia di Parma. Un Castello per la Regina è un nuovo tassello del progetto Renata Tebaldi: Voce d’Angelo, promosso dal Comune di Langhirano, è realizzato con l’essenziale contributo concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma. . |
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CULTURA: AL VIA LA III FESTA DEL TEATRO DI MILANO “LA CITTÀ DEL TEATRO, IL TEATRO NELLE CITTÀ” |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Tutto pronto per la terza edizione della Festa Del Teatro, grande kermesse della scena milanese, promossa dal Comune di Milano, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano, dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e dall’Associazione Generale Italiana Spettacolo/lombardia. Padrino della manifestazione sarà Toni Servillo che il 18 ottobre la inaugurerà con un incontro-prologo al Piccolo Teatro-studio, intitolato “Interpretazione e creatività”. A seguire il fittissimo cartellone che si svilupperà dal 24 al 26 ottobre. Un programma che si presenta denso e vario, proponendo più di 250 spettacoli in oltre 100 siti – tra i teatri cittadini, quelli di Monza, Seregno, Brugherio e Legnano, e altre sedi - tutti con un biglietto dal costo estremamente ridotto, fino a un massimo di 3 euro. Tra le novità dell’edizione 2008 un interessante calendario dedicato alla danza che coinvolge le compagnie cittadine. Il tutto a testimoniare la vivacità di Milano, “città del teatro”, che tiene stretto il record italiano per l’affluenza alle sale. “Una manifestazione giunta oggi a ricoprire una dimensione internazionale – così l’Assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Identità Massimiliano Orsatti - che grazie alla collaborazione tra Comune, Provincia, Regione e istituzioni private è riuscita in questi anni a valorizzare le grandi eccellenze culturali e teatrali presenti sul territorio. Eccellenze conosciute e apprezzate nel mondo ma ancora poco note al grande pubblico milanese e lombardo”. “Una Festa – continua Orsatti – che rappresenta in concreto l’attuazione di quella strategia di valorizzazione del territorio e delle sue migliori espressioni artistiche e culturali, ovvero quelli che sono gli asset fondamentali della promozione di Milano nel mondo, soprattutto in vista di un appuntamento come quello di Expo 2015”. A rappresentare la Festa ci saranno grandi nomi della scena, a cominciare da Luca Ronconi, che proprio in quei giorni debutta con lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate al Piccolo Teatro, per continuare con ospiti internazionali come l’etoile e coreografo francese Dominique Dupuy con lo spettacolo-incontro La presenza, al Teatro dell’Elfo (evento ad hoc per la Festa milanese) o Neville Tranter, protagonista dello spettacolo di teatro di figura Vampyr (Prima milanese), e Susana Lastreto Prieto, docente dell’Ecole International Lecoq, che dedicherà una mini-rassegna di spettacoli e incontri al maestro francese in occasione del decennale della scomparsa. Per gli omaggi a grandi personaggi della scena nazionale, ricordiamo la presentazione del nuovissimo capitolo della serie documentaria Gente di Milano prodotta dalla Provincia: Giulia Lazzarini. La Passione teatrale fissata per il 27 ottobre ad epilogo della Festa, con la partecipazione della storica interprete strehleriana. E ancora l’incontro dedicato a Luciano Damiani, a cura del gruppo Scenes e la Mostra fotografica allestita a Seregno, in memoria di Pietro Garinei. Tra gli Eventi Speciali – che comprendono spettacoli, iniziative originali e il coinvolgimento di spazi storici della città, spesso inediti per il teatro – da segnalare, all’Osservatorio Astronomico di Brera, la performance della compagnia Pacta Non senza qualche meraviglia. Della luna e di altri mondi dagli scritti inediti di Galileo Galilei e dalle pagine “cosmiche”, tra gli altri, di Montale, Leopardi, Ariosto e Calvino. E ancora, il misterioso Semi di carta – viaggio olfattivo nel mondo dei tarocchi, spettacolo del Laboratorio dell’Immagine Sensoriale al Castello Sforzesco, dove sarà allestito un vero e proprio percorso iniziatico tra profumi e letture di tarocchi; l’iniziativa Puzzle di Uovotv che tratterà della scena milanese presentando, nel corso della Festa, 10 videointerviste realizzate da rinomati critici a personaggi noti del teatro cittadino; gli interventi “all’improvviso”, in teatro e in strada, di The Pic Show: pronto intervento clown, diretto da Maurizio Accattato per risolvere con la comicità i casi in cui le parole serie a poco servono; lo spettacolo, tutto da ridere, di “teatro-cucina” alla trattoria bolognese “Da Mauro”, scritto da Anna Maini e Giampaolo Spinato, con goloso titolo A cena da Romeo e Giulietta, ovvero se i due tragici amanti fossero sopravvissuti e avessero aperto un ristorante… infine Lift Project – Confessioni in ascensore: lo spettacolo di Teatrodelcontagio, nato sulle orme di I confess, spettacolo realizzato a Glasgow e scritto da autori scozzesi di punta, e ora come allora destinato ad uno spettatore alla volta nello spazio di un ascensore. Tra gli innumerevoli percorsi tematici sottesi al denso calendario, spicca quello dedicato al Lavoro, a cominciare dalla presentazione al Teatro i, in Prima nazionale, dello spettacolo tratto dal libro-inchiesta sul precariato di Aldo Nove Mi chiamo Roberta, ho quarant’anni, guadagno 250 euro al mese, di cui l’ex-autore cannibale, insieme al regista Renzo Martinelli, cura anche la drammaturgia. Assolutamente attuale anche la rappresentazione della tragedia contemporanea delle morti bianche nello spettacolo Scandalo quotidiano di un “normale” morire, tratto da Lavorare uccide di Marco Rovelli, proposto dal Teatro Officina. Ulderico Pesce allo spazio Mil di Sesto San Giovanni presenta invece una rassegna personale sui temi civili che l’hanno da sempre visto in prima linea, a partire dal problema dei rifiuti tossici e industriali per proseguire con lo sfruttamento sul lavoro (Storie di scorie, Asso di monnezza, Il triangolo degli schiavi); mentre la compagnia Alma Rosè dà vita a Fabricas, sull’occupazione delle fabbriche argentine, allestito per la Festa nel nuovo Villaggio Barona sorto da ex fabbriche nell’estremo sud della città, che sarà inaugurato per l’occasione. Da non perdere anche l’appuntamento con Gomorra di Roberto Saviano e Mario Gelardi, tratto dal bestseller tradotto in tutto il mondo sui traffici della camorra (Teatro Leonardo da Vinci); con i Tre diari di Ingmar Bergman messo in scena da Gian Carlo Dettori e Franca Nuti (Teatro Oscar, prima nazionale); con il testo ”maledetto” di Sarah Kane Blasted per la regia di Elio De Capitani (Teatro dell’Elfo, Prima milanese dopo il Festival di Asti). E poi: la piccola “personale” di un duo di punta della ricerca come Fanny e Alexander al Teatro Out Off con K. 313 (ispirato all’attentato del 2002 al Teatro di Dubrovka, ma le parole sono quelle di Tommaso Landolfi e il titolo mozartiano) e Him (dal Mago di Oz), lo spettacolo Ondine di Jean Giroudoux diretto da Andrée Ruth Shammah al teatro Franco Parenti, I sei personaggi pirandelliani al Carcano con Bosetti e la proposta giovane del nuovo Teatro Filodrammatici Prenditi cura di me di Gloriababbi Teatro (Prima nazionale). E ancora con la ripresa dello spettacolo pluripremiato delle due compagnie eredi dell’arte di Leo de Berardinis, appena scomparso, Belle bandiere e Diablogues Le smanie della villeggiatura di Carlo Goldoni (Teatro Manzoni di Monza), e quello, altrettanto premiato, di Quelli del Grock che ci faranno rivedere un loro pezzo forte: Cinema Cinema. Altro filone è il Teatro che incontra la Letteratura, coinvolgendo grandi narratori affermati anche sulla scena come Antonio Moresco di cui saranno rappresentati Magnificat e Fuoco nero, freschi di debutto al Festival di Castiglioncello Armunia, e proponendo riletture da Proust, Moravia, Houellebecq, Cervantes, Baricco, Tommaso Landolfi, Giovanni Arpino, Erri de Luca, Guido Morselli. Segnaliamo qui anche la Prima nazionale del capolavoro di Schnitzler La signorina Else (cavallerizza Teatro Litta) con il volto di Cecilia Cinardi e la regia di Federico Olivetti. La Festa è infatti anche un’occasione data ai giovani per far arrivare ad un pubblico sempre più ampio la propria arte, e in questo senso ricordiamo la rivisitazione di Otello di Claudio Autelli al Teatro Litta, che ha vinto il premio nuove creatività Eti 2008, e lo spettacolo del gruppo Mali Weil Vagare1, ovvero frammenti amorosi di adulteri contemporanei, al Centre Culturel Français, menzione speciale per il progetto Nuove sensibilità 2007. Oltre alle programmazioni in tutti i teatri cittadini, la Festa prevede molte altre iniziative tra laboratori, incontri per conoscere e provare i Mestieri del Teatro, Visite Guidate (alla Scala, al Piccolo, al Crt, a Palazzo Litta, al Laboratorio Colla, al cantiere del Teatro Puccini e anche a siti poco noti e poco abituali come il Teatro romano presso la Camera di Commercio e le Officine Ansaldo), Giochi (una particolare “Caccia al teatro”) e originali allestimenti presso la Fondazione Pomodoro, l’Acquario civico, il Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, performances nelle tratte ferroviarie Milano-monza, Milano-seregno, Milano-brugherio, Milano-legnano (progetto Spettatori in transito). In programma, inoltre, spettacoli di Teatro in Carcere che coinvolgono gli attori della casa di reclusione di Milano-bollate (Commedia, all’improvviso. Arlecchino servitore, precario, di due padroni della Compagnia Dionisi, Psychopathia sinpathica dal testo di Oskar Panizza e Scorticate dell’Associazione teatrale Figure capovolte, dal Cunto dei Cunti di Basile ). Ricco il programma di Danza, del quale merita una menzione speciale la rassegna al Pim Spazio scenico, con spettacoli in Prima nazionale di Barbara Toma e Ambra Senatore, e quello dedicato al Teatro per i Piccoli Con autori classici e moderni, come Roberto Piumini, coinvolto tra l’altro in un incontro-merenda con i suoi giovani spettatori. Per una vivace partenza, l’appuntamento è con Teatro delle Moire al Lachesi Lab: 24 ottobre dalle 19. 00, con aperitivo, dj set e la performance Marylin’s Bedroom. Ulteriori informazioni: www. Lombardiaspettacolo. Com . |
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CONVEGNO ROMANO GUARDINI: L’UOMO 25 OTTOBRE 1008_ CONVENTO DI SANTA MARIA DEL CENGIO, SALA PAOLO SARPI_ISOLA VICENTINA (VI) |
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Isola Vicentina (Vi), 13 ottobre 2008 - Un legame speciale unisce il filosofo Romano Guardini a Isola Vicentina (Vi). Lì, nella villa di famiglia, scrisse molte sue opere e ricevette il premio “Communitas Insularum” e la cittadinanza onoraria. A quarant’anni dalla morte, avvenuta il 1 ottobre 1968, Isola vuole ricordare l’illustre pensatore italo-tedesco attraverso il convegno internazionale - organizzato dalla biblioteca comunale “R. Guardini” - “Romano Guardini: l’uomo” che si svolgerà il 25 Ottobre, nella sala Paolo Sarpi, nel convento di Santa Maria del Cengio. Il luogo è significativo, poiché Guardini frequentava il convento, dove godette dell’amicizia di Monsignor Vielmo; inoltre è importante anche il nome di Paolo Sarpi, servita e figura sofferta del sedicesimo secolo, autore della Istoria del concilio Tridentino. Guardini ebbe un ruolo importantissimo nel Concilio Vaticano Ii, non soltanto per la riforma liturgica, ma anche per i suoi contributi filosofici e pedagocici. Ciò che distinse e distingue Romano Guardini nella sua riflessione filosofica e teologica è la presenza dell’uomo concreto, reale e storico nel suo tendere alla Verità; si tratta di una tensione che fu la stessa di Guardini a partire dalla sua adesione vocazionale come dono della vita alla Chiesa, in quanto custode della tradizione, e strumento necessario per cercare la Verità come Verità vitale, liberi dai limiti dell’Io e della storia. È famosa l’espressione di Guardini: “L’uomo dice ‘Dio’ e intende sé stesso”, da cui è tratto il titolo del convegno che approfondirà “l’uomo” Guardini e l’uomo “di” Guardini, cioè intende mettere in luce sia un ritratto “personale” del filosofo, sia la centralità – nella sua riflessione filosofica e teologica – del concetto di uomo in ogni sua sfaccettatura. Di Guardini parleranno la sua affezionata biografa, assieme ai due curatori dell’Opera Omnia, in corso di pubblicazione presso la casa editrice Morcelliana: H. B. Gerl (Dresda) presenterà quindi il giovane Guardini nel suo rapporto esistenziale con le arti, mentre S. Zucal (Trento) affronterà il tema del concetto di Rivelazione in R. Guardini; M. Nicoletti (Trento) presenterà il rapporto fra religione e politica e il prof. Knoll (Ratisbona), parlerà della visione del mondo (Weltanschauung) come approccio scientifico di Guardini. Temi quindi vivi, concreti ed attuali, come pure quelli del pomeriggio che vedranno due luoghi classici della teologia guardiniana, ma più che mai necessari per l’esperienza religiosa di oggi: Mons. Borsato (Vicenza) presenterà il grande tema del “Il Signore” come profezia del Concilio Vaticano Ii, mentre il prof. G. A. Di Donna (Padova) parlerà della liturgia come “I Santi Segni”, segno di Cristo. E proprio al tema del rito, come luogo antropologico del divino, si riferirà F. Riva (Milano), che sottolineerà l’attualità di Guardini. Infine il prof. G. Goisis (Venezia) presenterà Guardini come colui che intuì nel nazismo lo sfondo gnostico e neopagano. Ci saranno inoltre due interventi “locali”, da parte dello storico A. Berlaffa e di G. Fabris, le cui osservazioni sono sorte dalla prossimità alla casa di Guardini, alla sua famiglia, e dal sentimento che qui Guardini ha lasciato: il primo esplorerà il legame di Romano con Isola, la seconda quella sua teoria giovanile de “l’Opposizione Polare” come geometria della vita personale quando l’orizzonte è l’Assoluto. “L’uomo” Guardini e l’uomo “di” Guardini: essi sono esattamente lo stesso, poiché, e qui forse sta la difficoltà di inquadrare lo studioso Romano Guardini, l’uomo è l’essere vivente che vive nell’asse del Principio Assoluto, Dio della Vita, quel Dio che ad un certo punto «valicò una frontiera, una frontiera che nessun pensiero sa afferrare ed …entrò personalmente nella storia». Guardini fu, ed è, in grado di confrontarsi in modo unico con la coscienza dell’uomo, della sua ansia, nei suoi stessi frangenti, senza alcun timore dogmatico, mentre la certezza gli proveniva da un’adesione personale (mistica) a Dio-verità-vita. Nota biografica Nato a Verona nel 1885, in una famiglia di quattro fratelli da Paola Maria, di origine trentina, e Romano Tullo, grossista di pollame veronese. Già nel 1886 la famiglia si trasferì a Magonza. Qui Romano Guardini frequentò le scuole fra cui il Ginnasio umanistico, presso il quale superò gli esami finali nel 1903. Dopo aver frequentato per due semestri la facoltà di chimica a Tubinga e tre semestri di economia politica a Monaco di Baviera e Berlino, decise di entrare in seminario. Guardini studiò teologia a Friburgo in Brisgovia e Tubinga. Nel 1910 fu ordinato sacerdote a Mainz, dove lavorò brevemente quale assistente spirituale, prima di ritornare a Friburgo per il dottorato con il professor Engelbert Krebs, titolo che egli ottenne nel 1915 con un lavoro su Bonaventura. Sempre con una tesi su Bonaventura ottenne, nel 1922, l’abilitazione all’insegnamento della teologia dogmatica, mentre, nel contempo, era attivo nella pastorale giovanile nel movimento giovanile cattolico. Nel 1923 ottenne la cattedra di filosofia della religione e visione cristiana a Berlino, che conservò fino al 1939, quando fu prematuramente pensionato dai nazisti. Dal 1943 al 1945 si ritirò a Mooshausen, villaggio in cui si era creato, fin dal 1917, un cerchio di strette amicizie e dove un suo amico, Josef Geiger, era parroco. Nel 1945, con la fine del regime di Hitler, ottenne la cattedra di filosofia della religione e visione cristiana a Tubinga, nel 1948 passò alla Ludwig-maximilians-universität di Monaco di Baviera; egli fu fra i fondatori della Katholische Akademie, che distribuisce ogni anno il rinomato premio a lui intitolato. Nel 1952 Guardini vinse il Premio alla Pace dei librai tedeschi. Nel 1962 dovette cessare la propria attività accademica per motivi di salute, i quali gli impedirono pure di partecipare al Concilio Vaticano Ii, quale membro della commissione liturgica, come era stato inizialmente previsto. Guardini si spense il 1° ottobre 1968. Sepolto nel cimitero dei sacerdoti presso l’oratorio San Filippo Neri di Monaco. In ricordo della sua attività accademica, le sue spoglie furono traslate nel 1997 alla presenza del Vescovo ausiliare Tewes nella chiesa universitaria Sankt Ludwig di Monaco, nella quale egli per molti anni aveva predicato. Nel suo cammino speculativo affrontò argomenti filosofici alla luce delle sfide della modernità e analizzò dalla prospettiva cattolica problemi attuali, diventando uno dei punti di riferimento di Joseph Ratzinger. Giocò inoltre un ruolo importante nella vicenda del movimento antinazista: alcuni studenti che aderirono al movimento della “Rosa Bianca”, infatti, conoscevano i suoi libri e si ispirarono al suo pensiero contrario a ogni tipo di compromesso con il potere. L’opera omnia è in corso di pubblicazione dalla casa editrice Morcelliana e si divide in scritti filosofici, di teologia, di spiritualità, di liturgia, di interpretazione biblica, di figure e in scritti autobiografici ed epistolario. Un legame speciale unisce Guardini a Isola Vicentina. Lì, nella villa di famiglia, scrisse molte sue opere e ricevette il premio “Communitas Insularum” e la cittadinanza onoraria. Per ricordare i quarant’anni dalla sua morte, Isola organizza un convengo internazionale di studi il 25 ottobre, nella sala Paolo Sarpi del convento di Santa Maria del Cengio. L’appuntamento si intitola Romano Guardini: l’uomo, poiché tratterà “l’uomo” Guardini e l’uomo “di” Guardini, cioè intende mettere in luce sia un ritratto “personale” del filosofo, sia la centralità – nella sua riflessione filosofica e teologica – dell’uomo che tende alla verità. Programma convegno Romano Guardini: l’uomo Mattina Ore 9. 00 Inizio dei lavori e Saluti delle autorità; Ore 9. 30 Introduzione del prof. Gregorio Paone, filosofo e teologo, moderatore degli interventi; Ore 9. 50 “Il giovane Romano Guardini e le Arti: un complesso sconosciuto”, prof. Ssa Hanna-barbara Gerl-falkovitz, biografa di Guardini e docente di Filosofia della Religione e Studi comparativi della Religione nell’Università Tecnica di Dresda; Ore 10. 20 “Il concetto di Rivelazione in Romano Guardini”, prof. Silvano Zucal, curatore dell’opera omnia del pensatore e docente di Filosofia Teoretica della Religione all’Università di Trento; Ore 10. 50 “La fede cattolica come Weltanschauung sul programma scientifico di Romano Guardini”, prof. Alfons Knoll, docente di Teologia Sistematica e Fondamentale all’Università di Regensburg; Ore 11. 10 Pausa; Ore 11. 40 “Politica e Religione nel pensiero di Romano Guardini”, prof. Michele Nicoletti, docente di Filosofia Politica all’Università di Trento; Ore 12. 10 “L’opposizione polare: geometria e teologia”, dott. Ssa Giuliana Fabris, psicologa, magistero in Scienze Religiose; Ore 12. 40 Pranzo; Pomeriggio - Ore 15. 00 “Quale Gesù e quale fede. Romano Guardini anticipa il Concilio Vaticano Ii°”, Mons. Don Battista Borsato, teologo e direttore dell’ufficio Matrimonio e Famiglia della Diocesi di Vicenza; Ore 15. 30 “Nei santi Segni, il segno di Cristo. Lo Spirito della Liturgia secondo Romano Guardini”, prof. Don Gianandrea Di Donna, docente di Liturgia nella Facoltà Teologica del Triveneto di Padova e Pontificio Istituto Orientale di Roma; Ore 16. 00 “Rito, simbolo e corpo. Attualità di Guardini”, prof. Franco Riva, docente di Etica Sociale all’Università Cattolica di Milano; Ore 16. 30 “Guardini critico del neopaganesimo razzista”, prof. Giuseppe Goisis, docente di Filosofia Politica Università di Venezia; Ore 17. 00 “Romano Guardini a Isola Vicentina: i molti fili che lo legano qui”, Albano Berlaffa, insegnante e storico locale; Ore 18. 00 Sintesi conclusiva a cura del prof. Gregorio Paone; Ore 18. 30 visita di Villa Cerchiari, sede della Biblioteca Comunale “R. Guardini” e la benedizione dei locali da parte di D. Flavio Lista, parroco di Isola Vicentina. Per maggiori informazioni scrivere a convegnoguardini@gmail. Com. . |
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DEVETAG PRESIDENTE ASSOCIAZIONE MITTELFEST |
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Udine, 13 ottobre 2008 - -E´ Antonio Devetag il nuovo presidente dell´Associazione "Mittelfest" di Cividale del Friuli, designato l’ 8 ottobre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Cultura, Roberto Molinaro. Devetag, giornalista, assessore alla cultura, turismo e politiche universitarie di Gorizia, è stato nominato in quanto "uomo di cultura e amministratore pubblico regionale con ampia esperienza nel settore della promozione delle attività culturali". Nel Consiglio di amministrazione la Regione, socio fondatore dell´Associazione a cui spetta la nomina di tre dei sette componenti, ha indicato Paolo Petiziol, organizzatore culturale e operatore economico con esperienza nei rapporti con l´Europa centro-orientale e Dania Miconi, assessore alla cultura nel Comune di Reana del Rojale. Il rinnovo delle cariche è stata occasione per una puntuale riformulazione degli indirizzi programmatici generali da porre alla base del rinnovato impegno della Regione nei confronti di un´iniziativa che "ha la sua fondamentale ragion d´essere - ha ricordato Molinaro - nel perseguimento di una prospettiva generale di costante sviluppo dei rapporti di cooperazione del nostro paese con i paesi europei dell´area centro orientale e di esaltazione del ruolo specifico, culturale ed economico, del Friuli Venezia Giulia in tale contesto". Il rilancio della programmazione del Mittelfest, dovrà, secondo le intenzioni dell´amministrazione regionale, collegarsi dunque in modo coerente con l´azione istituzionale del Friuli Venezia Giulia nel contesto centro-europeo. In tale quadro è stata manifestata l´esigenza che la capacità progettuale dell´associazione sappia valorizzare le opportunità di coinvolgimento, intorno all´iniziativa di Cividale del Friuli, di altri centri del territorio regionale e dei paesi esteri vicini. "Dovranno essere verificate, inoltre, - ha aggiunto Molinaro - le condizioni per la partecipazione ad iniziative comuni di più soggetti quali enti pubblici, istituzioni culturali, operatori economici, in grado di apportare un significativo contributo all´immagine complessiva del Friuli Venezia Giulia". Per quanto riguarda gli indirizzi relativi alla direzione culturale e artistica alla Giunta regionale preme "venga assicurata una conduzione artistica plurale, che individui responsabili per i diversi settori della programmazione, teatro, danza, musica, in una prospettiva di rafforzamento della collaborazione internazionale". "Essenziale è l´obbiettivo - specifica Molinaro - di puntare ad una progettualità pluriennale, che faccia da guida ad una programmazione tendenzialmente di medio periodo e soprattutto - pone l´accento l´assessore - promuovere la partecipazione di nuovi soci e la realizzazione di progetti fondati sulla partnership economica con altri soggetti pubblici e privati". . |
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ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CULTURA CLASSICA INAUGURAZIONE DELLA DELEGAZIONE DI PAVIA MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2008 |
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Pavia, 13 ottobre 2008 - Riapre la delegazione di Pavia della Associazione Italiana di Cultura Classica, che mercoledì 15 ottobre ore 15,30sarà ufficialmente inaugurata a palazzo san Tommaso e intitolata alla memoria del prof. Domenico Magnino. “Associazione Italiana di Cultura Classica” (Aicc) è il nome che nel 1950 ha assunto la storica Società Italiana per la Diffusione e l’Incoraggiamento degli Studi Classici nata nel 1897 a Firenze, per iniziativa di un gruppo di studiosi del mondo classico che desideravano documentare il progresso degli studi classici in Italia. A Pavia la Delegazione dell’Aicc, nata negli anni Cinquanta, è stata presieduta dapprima da Enrica Malcovati, illustre latinista e accademica dei Lincei, e quindi da Domenico Magnino, professore di lettere greche e latine al liceo Foscolo e quindi di Grammatica greca e latina alla Facoltà di Lettere dell’Università. Proprio la figura di quest’ultimo, che significativamente unifica e continua, nella propria esperienza didattica, l’insegnamento liceale e quello universitario, ha rappresentato a livello cittadino un punto di riferimento per la conoscenza e l’interpretazione del mondo antico fino alla sua morte improvvisa, avvenuta nel settembre del 2002. Per questo motivo la Delgazione di Pavia dell’Aicc viene ora intitolata a Domenico Magnino, traendo dalla figura di studioso un esempio di attaccamento rigoroso alla ricerca e di vicinanza umana ai discenti. . |
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PROGRAMMA 2008 FONDAZIONE AQUILEIA |
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Udine, 13 ottobre 2008 - Musealizzazione dei mosaici dell´aula sud della basilica di Aquileia, sistemazione e allestimento del percorso di collegamento nel cuore della città tardoantica, restauro del mosaico del "Buon Pastore" nel fondo Cossar e realizzazione della biblioteca archeologica - centro studi all´interno della ex stalla Pasqualis. Sono questi i principali interventi previsti dal programma di attività 2008 della Fondazione Aquileia, approvati dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Cultura, Roberto Molinaro. Lo stesso assessore ha annunciato che per la realizzazione del primo stralcio del piano strategico di sviluppo culturale del sito di Aquileia (interventi compresi all´interno del fondo Cossar) la Fondazione ha ricevuto da Arcus spa, società partecipata dal ministero per i Beni culturali e di quello per le Infrastrutture, un contributo di 1,5 milioni di euro. La Fondazione, costituita tra la Regione, il ministero per i Beni e le Attività culturali, la Provincia di Udine e il Comune di Aquileia e legalmente riconosciuta dal maggio 2008, potrebbe a breve allargare la compagine sociale, se, come previsto, il Consiglio esprimesse il parere favorevole all´entrata dell´Arcidiocesi di Gorizia. Proprio questo passaggio comporterebbe la realizzazione del primo punto del programma: la musealizzazione dei mosaici dell´aula sud della basilica, qualora questi vengano conferiti in uso dall´Arcidiocesi goriziana contestualmente all´ingresso della stessa nella Fondazione. Il progetto, autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni archeologici il febbraio scorso, prevede la realizzazione di una struttura di protezione che consentirà la conservazione e la visita degli importanti resti musivi del V secolo con un perimetro che ricalchi l´antico sedime dell´aula battesimale meridionale. Per quanto riguarda il percorso di collegamento tra i siti Cossar (Stalla Violin e Pasqualis Mercati), che interseca il cuore della città tardoantica e paleocristiana, potrà rappresentare il primo possibile intervento di riqualificazione spaziale e culturale in grado di coniugare la tutela e la valorizzazione delle presenze monumentali architettoniche e archeologiche, il tessuto urbano e il contesto ambientale. Questo intervento si connette, completandole, alle altre opere in corso di attuazione da parte del Comune in piazza Capitolo e prevede anche significative manutenzioni straordinarie, nonché l´allestimento del fabbricato ex Stalla Violin collocato all´ingresso del fondo Cossar, da molti anni chiuso al pubblico. E appunto del fondo Cossar fa parte il mosaico del "Buon pastore dall´abito singolare", oggetto di restauro secondo il programma appena approvato dalla Fondazione: si tratta di un pavimento musivo di notevole pregio risalente al Iv secolo, in pessime condizioni a causa della continua esposizione all´aperto senza idonei sistemi di copertura. Infine, le attività per l´anno in corso prevedono la realizzazione della biblioteca archeologica-centro studi all´interno della ex Stalla Pasqualis, al fine di ricollocare, catalogare e mettere a disposizione degli studiosi e del pubblico i 13 mila volumi dell´Associazione nazionale per Aquileia depositati attualmente nel museo archeologico. A questi, potrebbero inoltre aggiungersi altri testi di proprietà della Soprintendenza e del Comune di Aquileia . |
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