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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Ottobre 2008 |
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PARLAMENTO EUROPEO, SALUTE: PROMUOVERE PREVENZIONE E STILI DI VITA SANI |
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Bruxelles, 13 ottobre 2008 - Il Parlamento chiede di intensificare gli sforzi volti alla prevenzione sanitaria, ma senza creare un clima che impedisca la nascita di bambini con malattie croniche o con disabilità, e di promuovere stili di vita sani. E´ anche necessario garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari e accrescere la sensibilizzazione sulla salute riproduttiva. Occorre poi attribuire particolare attenzione ai disabili nonché combattere la resistenza agli antibiotici e la contraffazione dei medicinali. Approvando con 554 voti favorevoli, 23 contrari e 21 astensioni la relazione di Alojz Peterle (Ppe/de, Si), il Parlamento sottolinea che la salute «è una delle cose più preziose» e ricorda che, in base alla Carta dei diritti fondamentali dell´Ue, ogni individuo ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche e che deve essere garantito un livello elevato di protezione della salute umana. Si compiace quindi del Libro bianco della Commissione su una strategia comunitaria in materia di salute per il periodo 2008-2013 e ne appoggia «i valori, i principi, gli obiettivi strategici e le iniziative specifiche». Tuttavia raccomanda l´adozione di obiettivi specifici quantificabili e misurabili il cui conseguimento produca risultati tangibili. I deputati ritengono peraltro che l´assistenza sanitaria necessita del sostegno di politiche efficaci in tutti i settori e a tutti i livelli, negli Stati membri e nell´Ue ("La salute in tutte le politiche") nonché a livello globale. Propongono poi alla Commissione di stabilire come obiettivo prioritario la riduzione delle disuguaglianze e delle iniquità evitabili fra Stati membri, nonché tra i diversi gruppi sociali e fasce della popolazione. Nel sottolineare poi che la salute «è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, che non coincide con una semplice assenza di malattie o infermità», rilevano anche la necessità di prestare maggiore attenzione alla dimensione psicosomatica di molte malattie e alle cause più profonde dell’aumento del numero di persone affette da depressione e altri disturbi mentali. La prevenzione prima di tutto - Il Parlamento sottolinea la necessità di intensificare notevolmente gli sforzi per la prevenzione delle malattie e per le vaccinazioni, anche perché la spesa sanitaria in questo campo può configurarsi come «un investimento che potrebbe essere valutato in termini di anni di vita in buona salute». Sollecita pertanto la Commissione a elaborare un piano ambizioso di azioni preventive per tutto il quinquennio. In tale contesto, sottolinea l’importanza di realizzare programmi di screening «ben organizzati, completi ed efficaci» al fine di agevolare l’individuazione precoce e il trattamento immediato delle malattie, riducendo in tal modo la mortalità e la morbilità ad esse associate. Al contempo, tuttavia, rileva che «il desiderio di prevenire le malattie non deve condurre a un clima nella società che impedisca la nascita di bambini con malattie croniche o con disabilità». Chiede quindi alla Commissione di promuovere misure concrete di assistenza ai genitori di bambini con tali problemi. Richiama peraltro l’attenzione della Commissione e degli Stati membri sulla necessità di sostenere la ricerca e promuovere la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento adeguato delle malattie croniche, «al fine di assicurare il benessere e la qualità di vita dei malati». Promuovere stili di vita sani - Il Parlamento sottolinea che le iniziative volte a promuovere stili di vita sani nelle famiglie, nelle scuole, negli ospedali, nelle case di cura, nei luoghi di lavoro e di divertimento «siano essenziali per consentire una prevenzione efficace delle malattie e una buona salute mentale». Rilevando che, in questo esercizio, la famiglia «è di vitale importanza», si compiace quindi dell´intenzione della Commissione di promuovere la salute e la prevenzione delle malattie fra tutte le fasce di età. Incoraggiando tutti i settori della società «a condurre stili di vita sani», ritiene necessario porre in evidenza le questioni chiave connesse con la salute, come l´alimentazione, l´obesità, l´attività fisica, il consumo di alcol, di sostanze stupefacenti e di tabacco, nonché i rischi ambientali, fra cui l´inquinamento atmosferico, anche perché «il 40% della spesa in materia sanitaria è connessa a stili di vita non salutari». Più in generale, i deputati enfatizzano l´importanza di promuovere programmi di alfabetizzazione sanitaria lungo tutto l’arco della vita e chiedono maggiori investimenti nella ricerca per individuare le strategie più appropriate per affrontare la questione nei diversi gruppi di popolazione. A questo proposito, sottolineano la necessità di migliorare l´informazione delle donne per quanto riguarda i rischi legati al consumo di alcol, di stupefacenti e di tabacco durante la gravidanza e l´allattamento. Sistemi sanitari sostenibili - Il Parlamento rileva che i diritti dei cittadini in materia di accesso all´assistenza sanitaria e la responsabilità del cittadino nei confronti della propria salute «debbano essere fondamentali nel quadro di un´Ue che impone norme elevate in materia sanitaria e di sicurezza alimentare». In tale contesto, la Commissione dovrebbe prestare un´attenzione particolare alla questione della sostenibilità dei sistemi sanitari nonché al ruolo e alla responsabilità dell´industria farmaceutica. Ritiene infatti che sistemi di sanità solidali sono un elemento essenziale del modello sociale europeo e i servizi sociali e sanitari «adempiono ad un obiettivo di interesse generale, contribuendo grandemente alla giustizia e alla coesione sociale». D´altro canto, osserva che l´invecchiamento della popolazione aumenta la necessità di cure mediche e sanitarie ed esercita pressioni sulla sostenibilità dei sistemi sanitari. Al contempo, i deputati ritengono che vadano rispettate le competenze degli Stati membri nel campo della salute e la loro libertà di decidere che tipo di servizi sanitari ritengano adeguati, nella stretta osservanza del principio di sussidiarietà. E ciò comprende il rispetto per le differenze dei sistemi gestionali e per gli approcci specifici scelti dagli Stati membri nell’integrare la prestazione pubblica e privata di servizi sanitari. Per questioni di carattere etico, è anche precisato, «resta nella sfera di competenza degli Stati membri valutare se una determinata prestazione costituisca o meno un servizio sanitario». Il Parlamento sottolinea peraltro che il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro, «dovrebbe essere considerato un principio guida nel campo della salute», soprattutto nell’ambito delle donazioni e dei trapianti di cellule, tessuti e organi. D´altro canto, rileva la necessità di accrescere la sensibilizzazione del pubblico sulla salute riproduttiva e sessuale, «per prevenire gravidanze indesiderate e il diffondersi di malattie sessualmente trasmissibili e ridurre i problemi sociali e di salute causati dall´infertilità». Un´attenzione particolare per i disabili - Il Parlamento invita la Commissione e gli Stati membri a impegnarsi a favore dell´elaborazione di orientamenti per una definizione comune della disabilità, tale da comprendere le persone con patologie croniche o ammalate di cancro. E sollecita quindi gli Stati membri che non l´hanno ancora fatto a intervenire quanto prima per inserire dette persone nella loro definizione nazionale di disabilità. Chiede inoltre che sia garantita in via prioritaria la parità di accesso delle persone disabili all´assistenza sanitaria e che siano accordati fondi per rispondere a tale obiettivo. Riconosce poi che le persone che assistono i malati «svolgono un ruolo di importanza vitale» e chiede quindi politiche volte a sostenerle. Combattere la resistenza agli antibiotici - La resistenza agli antibiotici «è un problema europeo», dato che i frequenti spostamenti, inclusi quelli turistici, aumentano il rischio di diffondere batteri resistenti, e risulta quindi opportuno monitorare l’utilizzo inappropriato di antibiotici e incoraggiarne un uso prudente. Il Parlamento chiede quindi misure efficaci per combattere la resistenza agli antibiotici, tra cui misure che prevedano l’obbligatorietà della prescrizione medica per gli antibiotici, linee guida per ridurne la prescrizione limitandola ai casi in cui il loro uso si rende effettivamente necessario, sforzi per migliorare gli esami marcatori al fine di incoraggiare un uso più cauto degli antibiotici e, ove del caso, codici di igiene. D´altro canto, i deputati invitano la Commissione e gli Stati membri a riconoscere la positività delle cure termali per il recupero e mantenimento dello stato di salute della popolazione e a sostenere lo sviluppo di e-Health, di nuove tecnologie nel campo dell´assistenza sanitaria e di innovazioni a livello di dispositivi medici dettate dalle esigenze degli utilizzatori. Una convenzione internazionale sulla contraffazione dei medicinali - Compiacendosi degli orientamenti proposti dalla Commissione europea per combattere efficacemente la contraffazione dei medicinali, i deputati la incoraggiano a promuovere l´elaborazione di una convenzione internazionale in materia oppure l´aggiunta di un protocollo addizionale alla Convenzione Onu contro la delinquenza organizzata transnazionale (Convenzione di Palermo). Salute e sicurezza sul luogo di lavoro - Approvando una serie di emendamenti presentati dal Pse, l´Aula sottolinea che il settore della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro «è un settore in cui l´Ue ha chiaramente la competenza di agire». In tale ambito, chiede alla Commissione di presentare le necessarie iniziative, tenendo conto delle richieste del Parlamento, riguardo all´istituzione di obiettivi per la riduzione delle malattie occupazionali nella strategia Ue in materia. Dovrebbe inoltre proporre una direttiva sui disordini muscoscheletrici, una revisione della direttiva sulle sostanze cancerogene e misure per affrontare il problema sempre maggiore della violenza imputabile a terzi. Infine, ritiene che nelle pertinenti direttive andrebbero incluse le sostanze tossiche per la riproduzione e presi in considerazione i gravi rischi per i lavoratori del settore sanitario derivanti dalla manipolazione di aghi e altri strumenti medici taglienti. . |
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IL CONSIGLIO EUROPEO DELLA RICERCA PRESENTA LE SUE PRIME CONCLUSIONI |
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Bruxelles, 13 ottobre 2008 - Il 7 ottobre, il Consiglio europeo della ricerca (Cer) ha presentato una selezione dei vincitori dei primi starting grant ad una riunione a Parigi, in Francia, e ha riflettuto sui propri successi e le proprie sfide nel corso degli ultimi tre anni. I risultati raggiunti dal Cer, specialmente nel promuovere la competitività europea, sono stati notevoli. Il successo del Cer è stato elogiato su tutti i fronti e la sua veloce ed efficiente implementazione è stata accolta con favore dal direttore generale del Cnrs (il centro per la ricerca scientifica francese), Arnold Migus, e da Gilles Bloch, direttore generale della Ricerca e l´innovazione presso il ministero francese dell´Istruzione superiore e della ricerca. Nello scegliere gli assegnatari dei starting grant, il Cer ha seguito tre principi: "dare fiducia ai giovani, dare fiducia ai singoli individui e semplificare". I starting grant danno agli scienziati l´opportunità di rendersi indipendenti all´inizio della loro carriera e sono concepiti per dare ai ricercatori "massima flessibilità per fare ciò che ogni singolo individuo ritiene opportuno per riuscire a lavorare al meglio", ha dichiarato il presidente del consiglio scientifico del Cer, dott. Fotis Kafatos. Gli assegnatari presenti alla riunione erano persone straordinarie, impegnate in ricerche all´avanguardia; le borse di studio del Cer daranno loro cinque anni per concentrarsi sul lavoro senza dover cercare finanziamenti. Tutti hanno avanzato proposte per rendere più efficiente la procedura di candidatura, ma erano tutto sommato soddisfatti del Cer, la sua missione e le opportunità offerte per permettergli di lavorare nel miglior modo possibile. Le borse di studio Cer sono uniche anche perché sono mobili. Poiché il denaro viene assegnato agli individui e non alle istituzioni presso le quali lavorano, gli scienziati sono liberi di scegliere dove condurre le loro ricerche. Questo spinge le istituzioni a modernizzarsi e a fornire il giusto ambiente per i loro ricercatori, e crea inoltre una situazione in cui le istituzioni (e le nazioni) competono per i vincitori. Nel suo discorso il dott. Kafatos ha enfatizzato il fatto che il Cer "elargisce i finanziamenti internazionalmente e non nazionalmente. È responsabilità delle nazioni creare il giusto ambiente". In particolare, l´organizzazione spera di fare di più per portare l´Europa ad essere leader nella ricerca scientifica incoraggiando le nazioni dell´Ue a dedicare più alte percentuali del loro prodotto interno lordo (Pil) a ricerca e sviluppo. Sebbene le borse di studio siano state assegnate in 21 paesi, la distribuzione geografica è abbastanza disomogenea e riflette la qualità dell´ambiente di ricerca in ognuno dei paesi ospitanti. "Non c´è mai stato l´intento di ottenere una distribuzione geografica," ha spiegato il dott. Kafatos. "È molto incoraggiante che la ricerca scientifica sia così diffusa. Man mano che i paesi aumentano i loro budget per ricerca e sviluppo, la distribuzione geografica sarà probabilmente più equilibrata. " Il commissario Janez Potocnik ha aggiunto, "l´Europa è in seria competizione con il resto del mondo. " Il Cer, ha aggiunto, sta mandando un "segnale forte che dobbiamo fare del nostro meglio nei nostri paesi per modernizzare i nostri sistemi e operare i cambiamenti necessari" per trattenere le persone migliori. Bloch ha commentato: "È compito di ogni nazione occuparsi del suo sistema di ricerca. [. ] Ogni paese è adesso sotto pressione per rendere il suo sistema uniforme". C´erano oltre 9000 candidati per i starting grant del Cer, e a causa dei suoi limiti di budget l´organizzazione non è stata in grado di assegnare borse di studio a tanti ricercatori quanti avrebbe voluto. "Tutti [i candidati] che erano stati accettati meritavano un´opportunità," ha detto il dott. Kafatos, aggiungendo che le iniziative che sostengono i secondi arrivati sono estremamente importanti, come è importante mandare un messaggio ai paesi perché tengano in conto i loro scienziati. Questo punto è stato poi ripreso da diversi altri relatori. Secondo il dott. Kafatos, "Abbiamo avuto oltre 3000 candidati provenienti dall´Italia perché non avevano il sostegno di cui avevano bisogno nel loro paese. La Grecia è un altro esempio; mi dispiace ammetterlo. [La ricerca] deve essere coltivata. Se non si modernizza, si perdono i talenti; non si cattura l´entusiasmo. " Gli obiettivi del Cer sono di "assumere, rimpatriare e trattenere" i talenti scientifici. Il suo impegno per incoraggiare i ricercatori a trasferirsi in Europa è stato coronato da un successo limitato (5%) nel primo anno, ma, secondo il dott. Migus, "Era solo il primo anno: le persone non sapevano quale sarebbe stata la procedura. La prossima volta, ci aspettiamo più candidati dall´estero. " Il commissario Potocnik si è trovato d´accordo, aggiungendo: "Il tempo e gli strumenti sono dalla nostra parte. " L´unico criterio del processo valutativo del Cer è l´eccellenza, un punto lodato da numerosi relatori alla conferenza. Molti degli assegnatari dei starting grant erano donne, ma un numero sproporzionato degli assegnatari degli advanced grant erano uomini. Secondo il dott. Kafatos, la questione è importante per la leadership del Cer. "È importante che l´Europa approfitti delle proprie persone eccellenti senza perdere il talento delle donne," ha commentato. "Abbiamo donne qualificate che lavorano nei gruppi di valutazione e meccanismi per incoraggiare le donne a candidarsi," ha detto il dott. Kafatos al Notiziario Cordis, sottolineando che la più bassa rappresentanza delle donne tra gli assegnatari degli advanced grant è probabilmente dovuta alla posizione storica delle donne nella scienza. Mentre il Cer incoraggia caldamente le donne a candidarsi per queste borse, è importante notare che l´organizzazione "non ha nessun tipo di quota", ha aggiunto il dott. Kafatos. Il lavoro dei ricercatori viene valutato annualmente e vengono fatti continui miglioramenti per sveltire la procedura di candidatura per i finanziamenti. "Dobbiamo sveltire le procedure e avere più autonomia operativa, e non solo nel campo scientifico," ha detto il dott. Kafatos nel suo discorso. "La Commissione ha intenzione di farlo. Dobbiamo assicurarci che questa speranza si materializzi. " Durante una sessione di domande e risposte, il dott. Kafatos ha commentato la procedura di valutazione: "Siamo sperimentalisti: non crediamo che la prima volta sia anche l´ultima. " La leadership del Cer si riunirà a metà ottobre per discutere strategie specifiche per migliorare la gestione dell´organizzazione. Per ulteriori informazioni, visitare: Consiglio europeo della ricerca http://erc. Europa. Eu . |
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I VINCITORI DEI STARTING GRANT DEL CER SVELANO I LORO PIANI |
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Bruxelles, 13 ottobre 2008 - Durante un incontro avvenuto il 7 ottobre a Parigi, in Francia, i primi vincitori dei starting grant del Cer (Consiglio europeo della ricerca) hanno spiegato come intendono usare i finanziamenti ricevuti e hanno fornito il loro parere sul funzionamento del Cer. Essi si sono espressi favorevolmente sul riconoscimento, da parte dell´organizzazione, della ricerca interdisciplinare e dei campi emergenti, la portabilità e la portata dei contributi, che permettono loro di concentrarsi sul proprio lavoro senza essere costretti a perdere tempo alla ricerca di finanziamenti. La parte che secondo loro ha maggiore bisogno di essere migliorata, è quella che riguarda le commissioni di selezione nella procedura di candidatura Il riconoscimento da parte del Cer dei nuovi campi è ritenuto di valore inestimabile. Il dott. David Holcman del Centro nazionale della ricerca scientifica (Cnrs), in Francia, protagonista nei campi emergenti della biologia informatica e della modelling cell biology, ha detto: "Il Cer offre un´enorme opportunità a noi giovani scienziati, impedendo alla politica locale di interferire nei processi scientifici. " Anche la dott. Essa Esperanza Alfonso, una ricercatrice al Centro di scienze umanistiche e sociali (del Csic) a Madrid, in Spagna, ha apprezzato il riconoscimento dei campi interdisciplinari: "Per offrire una vera opportunità agli studenti, occorre permettere loro di lavorare muovendosi tra diversi dipartimenti e discipline," ha detto. "Questa difficoltà di spostarsi tra i dipartimenti non riguarda soltanto la Spagna o l´Europa. La dott. Ssa Alfonso studia la diversità culturale medievale, specialmente la condivisione di informazioni e iconografia tra i testi sacri (che definiscono tutti gli aspetti del vivere) degli ebrei, dei musulmani e dei cristiani nella penisola iberica. La dott. Ssa Alfonso ha sottolineato lo stato di negligenza in cui versa la ricerca umanistica a livello mondiale. In questi primi starting grant, il Cer ha assegnato 27 borse a ricercatori del campo delle scienze umanistiche e 30 a quelli delle scienze sociali. Secondo il dott. Alain Peyraube, membro del consiglio scientifico del Cer, questo contributo è molto più alto di quello ufficialmente stanziato a livello nazionale o comunitario. Prima di ricevere il contributo del Cer, la dott. Ssa Alfonso aveva ricevuto un totale di 5. 000 euro di sovvenzioni dalla Spagna. "Il contributo Cer mi offre libertà e indipendenza assoluta," ha detto. Il dott. Guillaume Dubus, un astrofisico impegnato presso il Laboratorio di astrofisica di Grenoble, in Francia, studia l´osservazione dei raggi gammi ad alta energia. È coinvolto nella collaborazione Hess (high-energy stereoscopic system) e nella collaborazione Telescopio spaziale Fermi. "Le osservazioni dei raggi gamma si stanno ricevendo ora," ha detto. "C´è una grande competizione a livello internazionale per ottenere dei risultati e questi studi richiedono esperienza in molti settori. " I contributi Cer non soltanto permetteranno al dott. Dubus di usare attrezzature costosissime, ma anche di concentrare l´attenzione sull´analisi dei dati. Dubus ha spiegato che generalmente i contributi vengono impiegati per l´uso di attrezzature, "ma quando poi si tratta di essere pagati per analizzare i dati, di solito i finanziamenti vengono tagliati. Occorrono fondi per attirare i dottori di ricerca o i dottorandi per eseguire l´analisi dei dati. " I contributi Cer gli permetteranno di portare avanti i suoi progetti fino in fondo. Secondo i beneficiari dei contributi, la procedura di candidatura del Cer può essere migliorata, in particolare è ritenuta carente la procedura di selezione della commissione. Uno dei motivi è che l´immagine della scienza sta cambiando: ci sono molti campi emergenti (come la biofisica) dove il sovrapporsi delle discipline rende difficile la selezione dei revisori adatti. Il dott. Ivo Gomperts Boneca dell´Istituto Pasteur in Francia ha commentato: "Occorre trovare le persone adatte, con la giusta esperienza, per valutare le candidature. [. ] Sarebbe bene che lo stesso scienziato potesse candidarsi per diverse commissioni contemporaneamente; ciò impedirebbe [al Cer] di perdere i migliori. " Il dott. Boneca studia l´Helicobacter pylori, un batterio che causa le ulcere gastriche e il tumore dello stomaco, e colpisce circa la metà della popolazione mondiale. "Si tratta di un progetto veramente trasversale. Gira tutto intorno all´immunologia e io sono un batteriologo con un passato nella chimica. Sono coinvolte parecchie discipline diverse. " L´ambiente della ricerca britannica è stato argomento di qualche discussione, e chi ha lavorato in quell´ambito ha condiviso le sue vedute. La dott. Ssa Maja Pantic dell´Imperial College London, Regno Unito, impegnata nello studio dell´analisi della comunicazione umana non verbale attraverso l´uso delle macchine, ha spiegato: "Si ha l´opportunità di giocare su più livelli: la gerarchia è meno opprimente. C´è più possibilità di scelta nel decidere con chi lavorare. " Thomas Mrsic-fogel del University College London, nel Regno Unito, che studia come l´esperienza influisce sul funzionamento e lo sviluppo del cervello, ha aggiunto: "In Germania le probabilità di ottenere finanziamenti per un ricercatore alle prime armi, o la prospettiva di un posto permanente all´inizio della carriera, sono molto più basse. " La natura portabile dei contributi ne definisce la flessibilità, e i beneficiari degli starting grant erano tutti molto entusiati del fatto di poter portare il loro finanziamente con sé. Uno di loro ha commentato: "È psicologicamente positiva la consapevolezza di potersene andare. Ci si può concentrare sul lavoro. L´università ne è cosciente ed è per questo motivo più accomodante. " Qualcun´altro ha osservato che la portabilità del contributo "è un fatto positivo per i ricercatori e stimola la competizione tra le istituzioni nell´attirare a se i beneficiari dei contributi Cer. " I giovani ricercatori hanno fornito alcuni consigli pratici per i prossimi candidati. Il dott. Mrsic-fogel ha spiegato che anche se la candidatura dice che la ricerca "dovrebbe essere avventurosa o addirittura rischiosa", bisogna comunque scegliere qualcosa che sia "fattibile". "Deve essere entusiasmante o importante," ha detto. Il dott. Dubus ha commentato che il Cer "offre una valutazione e un riconoscimento a livello internazionale. Attraverso la fiducia offerta ai giovani scienziati, ci dà un´opportunità. Senza i finanziamenti del Cer le mie ambizioni sarebbero state limitate e il mio impatto in questo campo sarebbe stato molto minore. Il dott. Boneca ha aggiunto: "Il Cer è una grande idea che in Europa mancava. Nonostante il fatto che siamo ricercatori e amiamo quello che facciamo (e chiaramente non lo facciamo per il denaro), si tratta pur sempre di un mercato. Un mercato di brillanti scienziati Ed è questo che il Cer mette in evidenza. " Per ulteriori informazioni, visitare: Consiglio europeo della ricerca http://erc. Europa. Eu . |
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SCIENZIATI HANNO SEQUENZIATO IL GENOMA DI DUE PARASSITI DELLA MALARIA |
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Bruxelles, 13 ottobre 2008 - Due squadre internazionali di scienziati hanno sequenziato il genoma di due importanti parassiti responsabili della malaria: il Plasmodium vivax e il Plasmodium knowlesi. Le loro conclusioni mettono in evidenza le somiglianze e le differenze tra le diverse specie di Plasmodium che causano la malaria, e potrebbero portare allo sviluppo di nuovi farmaci e vaccini per fronteggiare questa malattia letale. La malaria è causata da parassiti del genere Plasmodium che vengono trasmessi tra gli esseri umani da determinate zanzare. Sono almeno cinque le specie di Plasmodium che causano la malaria negli esseri umani: P. Falciparum, P. Vivax, P. Ovale, P. Malariae e P. Knowlesi. Circa tre quarti dei casi e il 90% delle morti dovute a malaria sono causate dal P. Falciparum, il cui genoma è stato sequenziato nel 2002. In questi ultimi studi, pubblicati sulla rivista Nature, gli scienziati hanno sbrogliato il genoma del P. Vivax, il secondo ceppo più mortale della malattia, e quello del P. Knowlesi, che sempre più spesso è identificato come una delle principali cause della malaria negli esseri umani, in particolare nel Sud-est asiatico. Il P. Vivax è la principale causa di malaria al di fuori dell´Africa, e circa 2,6 milioni di persone, principalmente in Asia e in America Latina, rischiano di contrarre la malattia. A differenza del P. Falciparum, il P. Vivax prospera in climi più temperati e durante le stagioni più fresche. Anche se raramente mortale, l´infezione da P. Vivax è caratterizzata da ripetuti episodi di malattia che possono durare per mesi. Una diffusa resistenza ai farmaci significa che sta diventando sempre più difficile curare i casi di malaria causati dal P. Vivax. L´analisi del genoma del P. Vivax rivela delle famiglie di geni che aiutano il parassita a penetrare nei globuli rossi sfruttando dei percorsi in precedenza sconosciuti. Sono anche stati scoperti dei geni della dormienza; questa informazione potrebbe essere sfruttata per sviluppare farmaci progettati per interrompere la fase dormiente del parassita. "La recidiva del Plasmodium vivax presenta delle difficili sfide per scienziati e dottori," ha detto Anthony Fauci del National Institute of Allergy and Infectious Disease negli Stati Uniti. "Il completamento del genoma del P. Vivax promette di fornire nuove intuizioni riguardanti la biologia della malaria vivax e nuove strade per terapie e vaccini. " Il secondo studio pubblicato su Nature delinea il genoma del P. Knowlesi. L´ospite naturale di questo ceppo è il Macaco cinomolgo, ma viene trovato sempre più frequentemente negli esseri umani, in particolare nel Sud-est asiatico. Ora si ritiene che molti casi umani di malaria, un tempo attribuiti al P. Malariae, siano causati dal P. Knowlesi; i due ceppi sono infatti difficili da distinguere usando soltanto un microscopio. Come è accaduto con quello del P. Vivax, il genoma del P. Knowlesi ha portato alla luce una serie di sorprese. Ad esempio, esso ha dei geni che sembrano imitare i geni umani coinvolti nella regolazione del sistema immunitario. Gli scienziati sospettano che questi geni del parassita aiutino il P. Knowlesi a ostacolare la capacità dell´ospite umano di riconoscere le cellule del sangue infette. "Il nostro studio dimostra l´importanza di sequenziare ulteriori genomi della malaria per svelare aspetti affascinanti e ancora sconosciuti della biologia dei parassiti responsabili della malaria," ha commentato il dott. Arnab Pain del Wellcome Trust Sanger Institute, che sta anche lavorando al sequenziamento dei genomi delle due specie rimanenti di Plasmodium che contagiano gli esseri umani. "Stranamente i geni principali, che secondo noi aiutano il parassita a eludere la localizzazione e la distruzione da parte delle difese dell´ospite, sono sparsi in tutto il genoma. Nelle altre specie che abbiamo esaminato, il più delle volte questi geni erano vicini alle estremità dei cromosomi. " "È la prima volta che vediamo il genoma di un parassita responsabile della malaria delle scimmie. Questo ci rivela segreti e sorprese, oltre a nuove risorse in grado di aiutarci nella lotta contro la malaria," ha aggiunto il dott. Alan Thomas del Biomedical Primate Research Centre a Rijswijk, nei Paesi Bassi. "Il P. Knowlesi è strettamente affine alla seconda causa più comune di malaria umana: il P. Vivax. Grazie alla nostra nuova comprensione dell´architettura genetica di entrambi i parassiti, trasferiremo in modo più efficace i nostri studi sul P. Knowlesi ad altri parassiti umani. Allo stesso tempo il genoma aiuterà la comprensione dei casi umani di malaria knowlesi. " Il supporto dell´Ue alla ricerca sul P. Knowlesi è arrivato dal progetto Biomalpar ("Biology and pathology of the malaria parasite"), che è finanziato dall´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6°Pq) e dal progetto Virimal ("Structure, function and vaccine potential of the vir multigene family in malaria"), che è finanziato mediante il programma specifico "Qualità della vita e gestione delle risorse viventi" del Quinto programma quadro (5°Pq). Per ulteriori informazioni, visitare: Nature: http://www. Nature. Com/nature Wellcome Trust Sanger Institute: http://www. Sanger. Ac. Uk Biomalpar: http://www. Biomalpar. Org/ . |
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ALCUNI RICERCATORI SCOPRONO IL "COME" DELLA CONTAMINAZIONE DA SALMONELLA |
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Bruxelles, 13 ottobre 2008 - La salmonella è un tipo di batterio particolarmente pericoloso e molto spesso costituisce il principale sospettato nei casi di avvelenamento da cibo. Qualunque tentativo di contrastare questo batterio deve fondarsi su una profonda comprensione della salmonella. È per questo motivo che alcuni ricercatori europei hanno avuto la salmonella sotto i loro microscopi per tanto tempo, e grazie a questo, hanno scoperto come anzitutto il batterio riesce ad attaccarsi al cibo, specialmente verdura e foglie di piante. Un nuovo studio guidato dal prof. Gadi Frankel dell´Imperial College di Londra, nel Regno Unito, ha rivelato come i batteri della salmonella usano le loro appendici filamentose per attaccarsi a foglie di insalata e altri tipi di verdure. I risultati sono stati presentati al 21° Simposio Internazionale Icfmh "Food Micro 2008" che si è tenuto ad Aberdeen dall´1 al 4 settembre. Lo scorso ottobre, un focolaio di salmonella contagiò 144 persone in Irlanda e nel Regno Unito. Questo focolaio, secondo il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, era legato a focolai simili in Francia, Finlandia e Svezia. L´avvelenamento da cibo provocato da salmonella è di solito legato a prodotti di carne contaminata, provenienti principalmente da bovini e pollame. I patogeni vivono nelle budella delle mucche e nelle budella e negli ovidutti delle galline e la contaminazione della carne avviene prevalentemente durante la macellazione. Può sorprendere il fatto che la salmonella può essere contratta anche mangiando insalate. Secondo alcune statistiche del Regno Unito, tra il 1996 e il 2000, nel Regno Unito il 23% dei focolai di malattie infettive intestinali come la salmonella e E. Coli sono state causate da cibo contaminato, di cui il 4% legati ad insalate pronte. Poiché l´attenzione è sempre concentrata sulle carni, spesso si trascura la contaminazione da salmonella nelle insalate. Questa ricerca è più importante che mai adesso, visto che la gente sceglie sempre più spesso cibo più sano. "Nel tentativo di mangiare sano, la gente consuma più insalata rispetto a prima, scegliendo marche biologiche, e preferendo la comodità delle insalate in busta pre-lavate dei supermercati," ha spiegato il prof. Gadi Frankel. "Tutti questi fattori, insieme alla globalizzazione del mercato alimentare, significano che i casi di avvelenamento da salmonella e E. Coli provocate dalle insalate probabilmente aumenteranno in futuro. È per questo che è importante avvantaggiarsi nel capire come avviene adesso la contaminazione. " Lo studio ha scoperto proprio come il batterio della salmonella attacca e si attacca alle verdure: ha stabilito che questo avviene attraverso l´uso delle sue appendici filamentose, conosciute come flagelli. Questa capacità di attaccarsi alla verdura è usata da un particolare ceppo di salmonella chiamata Salmonella enterica serva Senftenberg. La più profonda comprensione del meccanismo che i patogeni come la salmonella usano per legarsi alle verdure è importante se gli scienziati devono sviluppare nuovi metodi per evitare questo tipo di contaminazione e la patologia che provoca. I flagelli sono principalmente usati dal batterio per spostarsi. Si appiattiscono sotto il batterio e poi si attaccano alle verdure, assumendo l´aspetto di lunghe dita sottili che si tengono al vegetale. Era necessaria un´ulteriore prova per confermare che la salmonella necessita proprio di queste appendici per attaccarsi ai vegetali. Gli scienziati quindi hanno creato geneticamente un batterio di salmonella senza flagelli in laboratorio e hanno scoperto che non si attaccava alle foglie, e l´insalata rimaneva incontaminata. Secondo il prof. Frankel, "Scoprire che i flagelli hanno un ruolo fondamentale nell´abilità della Salmonella di contaminare le foglie d´insalata ci fornisce una migliore comprensione su come avviene questo processo di contaminazione. Una volta che lo abbiamo capito, possiamo cominciare a cercare modi di combatterlo. " Il team continuerà la sua ricerca e cercherà di stabilire quali foglie di insalata sono più vulnerabili alla salmonella. "Se riusciamo a determinare quali fattori influenzano la vulnerabilità, potremmo sviluppare nuove tecnologie per fissare l´"immunità" trovata in alcune foglie di insalata in modo da proteggere le altre dalla contaminazione," ha commentato il prof. Frankel. Ci sono degli accorgimenti utili che i consumatori possono seguire per proteggersi dalla salmonella. Innanzitutto c´è la pulizia: bisognerebbe lavarsi le mani con acqua tiepida e sapone prima e dopo aver toccato il cibo, usato il bagno o toccato animali. Lavare la superficie della frutta e della verdura cruda è un altro modo per proteggersi dalla contaminazione. La carne, il pollame e i frutti di mare crudi dovrebbero essere conservati separatamente e idealmente dovrebbero essere usati taglieri diversi per ogni prodotto. Tutti i tipi di carne dovrebbero essere cucinati alle temperature appropriate, come 78,3 gradi Celsius per il pollame, o bisognerebbe portare le salse ad ebollizione quando si riscalda. Un altro accorgimento utile è quello di non sovraccaricare il frigorifero per permettere all´aria fredda di circolare in modo da mantenere il cibo in sicurezza. Per ulteriori informazioni, visitare: Imperial College di Londra http://www. Imperial. Ac. Uk Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie http://www. Ecdc. Eu. Int 21° Simposio internazionale Icfmh "Food Micro 2008" tenutosi a Aberdeen http://www. Foodmicro2008. Org . |
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SCIENZIATI SCOPRONO COME L´OLIO D´OLIVA REGOLA L´APPETITO |
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Bruxelles, 13 ottobre 2008 - Nuove ricerche hanno rivelato come determinati cibi grassi aiutano a regolare l´appetito. In un articolo apparso sulla rivista Cell Metabolism, scienziati italiani e americani spiegano come i grassi insaturi, come quelli presenti nell´olio d´oliva, negli avocado e nelle noci, stimolano la produzione di una molecola che sopprime gli attacchi di fame. Le scoperte potrebbero portare allo sviluppo di nuovi farmaci per la cura dell´obesità e di altri disturbi legati all´alimentazione. Studi precedenti avevano dimostrato che quando mangiamo, le cellule presenti nella parete dell´intestino vengono stimolate a produrre un ormone chiamato oleoylethanolamide, o Oea. Quando viene somministrato come farmaco, l´Oea riduce l´appetito, abbassa il livelli di colesterolo nel sangue e provoca la perdita di perso. In questa ultima ricerca gli scienziati hanno scoperto che sono i grassi nella nostra dieta a scatenare il rilascio di Oea; le proteine e i carboidrati non hanno lo stesso effetto, nonostante sia stato provato che le proteine regolano l´appetito attraverso altre vie. Nello specifico, l´acido oleico (presente nell´olio d´oliva) viene convertito in Oea dalle cellule dei tratti superiori dell´intestino tenue. Successivamente, si sposta verso le teminazioni nervose che trasmettono i messaggi di soppressione dell´appetito verso il cervello. Nel cervello, il messaggio attiva un circuito che crea la sensazione di sazietà. Gli scienziati ritengono che le loro scoperte potrebbero condurre allo sviluppo di nuove cure per l´obesità e di altri disturbi legati alla dieta. Simili farmaci potrebbero essere in grado di controllare l´appetito aumentando i livelli di Oea o bloccandone l´eliminazione. "Siamo entusiasti di scoprire che l´Oea attiva i ricettori cellulari che sono già stati oggetto dello sviluppo di farmaci di successo," ha commentato il professor Daniele Piomelli della University of California, Irvine negli Usa. "Questo ci rende fiduciosi sulla scoperta di una nuova classe di farmaci basati sull´uso intelligente dei meccanismi di controllo naturali dell´appetito. " Tuttavia, il professor Piomelli mette in guardia sul fatto che le diete ad alto contenuto di cibi elaborati potrebbero interferire con il sistema recentemente scoperto e così contribuire all´obesità. I cibi elaborati contengono normalmente alti livelli di grassi insaturi, ma contengono pochissimo acido oleico. "Nutrirsi è una delle principali attività degli animali," ha dichiarato. "Questo è soltanto uno dei tanti fattori che lo regolano. Premesso ciò, un tale sistema potrebbe essere spinto all´inattività da un modo sbagliato di nutrirsi. " Il professor Piomelli è anche estremamente interessato nello scoprire se il sistema funziona in modo difettoso nelle persone che tendono ad ingrassare in modo eccessivo. Per ulteriori informazioni, visitare: Cell Metabolism: http://www. Cellmetabolism. Org . |
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GLI ONCOLOGI: LO STATO SIA GARANTE PER UGUALE ACCESSO ALLE CURE LOTTA AGLI SPRECHI, TROPPE INDAGINI DIAGNOSTICHE INAPPROPRIATE I DRG DEI TUMORI COPRONO SOLO LA METÀ DELLE SPESE E OGNI REGIONE PROPONE LA SUA ‘RICETTA’. |
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Verona, 13 ottobre 2008 – In epoca di federalismo, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica lancia un alert: quello sanitario rischia di creare iniquità. Serve invece un intervento deciso dello Stato come garante delle regole per assicurare pari accesso alle terapie per tutte le persone colpite da tumore al di là del problema dei costi. Il rischio è che ogni Regione trovi la sua soluzione per contenere le spese, creando disuguaglianze. Gli esperti riuniti a Verona per il X congresso nazionale dell’Aiom concordano: la razionalizzazione e la lotta agli sprechi sono necessarie ma non è il farmaco il principale imputato. “Serve piuttosto una “chiamata alle armi” trasversale – afferma il presidente Francesco Boccardo – per responsabilizzare tutti gli attori del sistema. Anche molte indagini diagnostiche ad alto costo sono spesso utilizzate in maniera inappropriata. Una prima misura per contrastare gli sprechi o le prestazioni inappropriate è attenersi a linee guida basate sull’evidenza e produrne di nuove: questa è una delle priorità della nostra Società scientifica”. Contrariamente a quanto si pensa, il farmaco incide solo per il 25% sul complesso dei costi in oncologia, che i Drg coprono per il 50%. “Già nel 2007 noi oncologi denunciammo come l’attuale sistema dei Drg sia del tutto inadeguato: lo pensa il 95% dei nostri soci - commenta Marco Venturini, segretario nazionale Aiom - . Questa situazione rischia di trasformarsi di fatto in elemento di “selezione” impropria nelle cure”. Non è un mistero che la situazione di regione in regione sia molto differente e, per una volta, non si tratta di dualismo nord - sud: in Lombardia ad esempio un certo nuovo farmaco viene rimborsato a tutti mentre nel vicino Veneto restano esclusi gli ultra 65enni. Ed è noto il caso dell’Emilia Romagna che aveva vietato la rimborsabilità di una molecola ad alto costo, in deroga a quanto previsto a livello nazionale. “In Italia la situazione è stata ben gestita a livello centrale dall’Aifa che, anche grazie alla collaborazione con Aiom – ha saputo regolamentare in modo equo ed introdurre meccanismi virtuosi – afferma Carmelo Iacono, presidente eletto dell’Associazione -. Ma questa corretta impostazione rischia di essere compromessa da un sistema che prevede differenze regionali nell’ accesso alle prestazioni. Una situazione che il nostro “Libro Bianco” ha fotografato con chiarezza”. La soluzione, dicono gli oltre 2. 000 esperti riuniti a Verona, non può che essere una condivisione di responsabilità e una garanzia delle regole, con l’introduzione di meccanismi di perequazione per rispondere ai diversi bisogni del nostro territorio e premiare i comportamenti virtuosi. Ogni anno in Italia si registrano circa 240 mila nuovi casi di tumore e 140 mila sono i decessi. Le persone affette da questa malattia sono circa un milione e mezzo, fra pazienti guariti, nuovi casi e quelli in trattamento. I dati relativi agli ultimi decenni hanno mostrato che l’incremento della mortalità rallenta rispetto all’incidenza. Questa tendenza è il risultato dell’aumento di sopravvivenza dei malati: in Italia è in media del 55% a 5 anni dalla diagnosi. “Una situazione pone nuovi scenari e dinamiche – commenta il segretario Venturini -, non solo dal punto di vista clinico ma anche strettamente amministrativo e organizzativo. Pensiamo ad esempio al follow up, che attualmente compete all’oncologo, ma che potrebbe invece vedere coinvolto direttamente il medico di famiglia, con un conseguente alleggerimento del lavoro dei reparti e un considerevole risparmio per le strutture. Ma per attivare questi percorsi è necessaria la massima collaborazione fra Società scientifiche - stiamo a questo proposito mettendo a punto un protocollo con la Società Italiana di Medicina Generale (Simg) -, ma anche con le Istituzioni e gli amministratori regionali, con garanzia di uniformità su tutto il territorio”. Un rapporto che deve diventare sempre più fitto, che trova nel lavoro delle commissioni oncologiche regionali e nazionale una modalità per offrire funzioni di supporto tecnico-scientifico e consultivo ai decisori politici. Un processo che deve però vedere sempre come protagonista anche il paziente. “Il sottotitolo che abbiamo voluto dare al congresso è ‘Oncologia, medicina delle scelte’ – afferma il prof. Gian Luigi Cetto, presidente del congresso Aiom 2008 e direttore dell’oncologia medica dell’università e dell’azienda integrata di Verona -: una scelta condivisa secondo le preferenze e le necessità del malato. Nonostante le recenti limitazioni imposte, l’oncologia deve sempre più tenere in considerazione l’opportunità di un trattamento o la rinuncia sulla base di questa alleanza, con un’opportuna valutazione del contenimento dei costi e di un’equa allocazione delle risorse”. Una misura imprescindibile per la lotta agli sprechi è continuare ad investire in prevenzione: l’incidenza dei tumori è infatti in costante aumento, in gran parte a causa all’invecchiamento e all’allungamento della vita media, ma anche per la continua esposizione a fattori di rischio e a sostanze cancerogene, come il fumo di sigaretta. Si è calcolato che si potrebbe risparmiare un miliardo di euro l´anno solo modificando il 10% dei principali comportamenti “colpevoli” (fumo, alcol, ma anche poca attività fisica e obesità). “L’impegno di un’Associazione come la nostra – conclude Maria Teresa Ionta, tesoriere Aiom – deve essere massimo anche per favorire la conoscenza su fattori di rischio, fornire dati ed evidenze sul loro impatto e promuovere politiche e protocolli per contrastarli. Il tutto con il necessario coinvolgimento istituzionale e con la parallela promozione di screening e diagnosi precoce”. . |
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“OBESITY DAY ”: PRESENTATI STUDI REGIONALI SU ADULTI E BAMBINI IN UMBRIA |
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Perugia, 13 ottobre 2008 – “In Umbria le condizioni della popolazione rispetto alle problematiche dell’obesità e del sovrappeso non si discostano dal trend europeo e nazionale. Per questo motivo il nuovo Piano sanitario regionale dedicherà particolare attenzione al problema a partire da un’attenta valutazione e sorveglianza del fenomeno”. Lo ha affermato stamani a Perugia l’assessore regionale alla sanità, Maurizio Rosi, intervenendo al seminario promosso dal Servizio prevenzione della Direzione regionale sanità della Regione Umbria in occasione dell’”Obesity day”. “Nell’ottica della prevenzione e valutazione del fenomeno si inserisce il progetto nazionale di sorveglianza ‘Okkio alla Salute’, al quale la Regione Umbria ha aderito con i Servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione dei dipartimenti di prevenzione in collaborazione con 57 scuole del territorio umbro. Il progetto – ha detto l’assessore Rosi – si pone l’obiettivo di stimare con periodicità biennale la prevalenza di sovrappeso e obesità nei bambini italiani che frequentano la scuola elementare con lo scopo di ottenere per ciascuna regione informazioni utili non solo alla costruzione di profili di salute, ma per avviare iniziative appropriate, monitorando l’efficacia degli interventi messi in campo dal servizio sanitario”. Durante l’incontro è stato evidenziato che circa il 60 per cento dell’onere della spesa sanitaria in Europa è rappresentato dalla cura di patologie attribuibili a soli sette fattori principali quali ipertensione, fumo, alcol, ipercolesteremia, sovrappeso, basso consumo di frutta e verdura, inattività fisica. Per tale ragione è stato messo a punto un sistema di sorveglianza condiviso (“Passi”) a livello nazionale che prevede la raccolta, analisi e diffusione dei dati a livello locali. Lo studio “Okkio alla Salute” ha coinvolto 61 classi con un numero complessivo di bambini iscritti pari a 1098. Di questi 1054(96per cento) sono stati coinvolti direttamente nella rilevazione, mentre il restante 4 per cento non ha ricevuto l’autorizzazione da parte dei genitori. Dall’analisi dei dati emerge che il 10,6 per cento dei bambini risulta obeso, il 23,6 per cento sovrappeso e il 65,8 normopeso. Complessivamente il 35 per cento dei bambini presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso che obesità. Se la prevalenza di sovrappeso e obesità riscontrata viene riportata a tutto il gruppo di bambini tra i 6 e gli 11 anni residenti in Umbria, il numero di bambini con eccesso ponderale sarebbe pari a 14mila640 di cui 4mila549 obesi. Per quanto riguarda le abitudini alimentari è emerso che solo il 65 per cento dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata (proteine e carboidrati), mentre l’11 per cento non la fa e il 24 per cento non rispetta un corretto stile alimentare. Particolarità: la prevalenza di chi non fa colazione è più alta nei bambini le cui mamme hanno titoli scolastici bassi (elementare e media inferiore). Ciò vale anche per il consumo di frutta e verdura assunti come raccomandato dalle linee guida sulla sana alimentazione e cioè 5 porzioni al giorno, solo dal 3 per cento dei bambini, mentre il 34 per cento ne consuma una sola porzione e il 18 per cento mangia frutta e verdura meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Inoltre, il 24 per cento del campione assume bevande zuccherate una volta al giorno e il 17 per cento più volte al giorno. Alla domanda “se il giorno precedente alla rilevazione il bambino aveva svolto attività motoria a scuola, strutturata o all’aperto nel pomeriggio”, ha risposto positivamente il 76 per cento. Di questi, il 60 per cento aveva giocato all’aperto, il 35 per cento aveva fatto attività sportiva strutturata. Più complesso invece il rapporto con Tv e videogiochi e Pc: il 53 per cento dei bambini secondo le risposte dei genitori, guarda la Tv o usa videogiochi da 0 a due ore al giorno, mentre il 39 per cento è esposto quotidianamente alla Tv e videogiochi per 3 o 4 ore e l’8 per cento per almeno 5 ore. Complessivamente il 56 per cento dei bambini ha un televisore nella propria camera. Per quanto riguarda la partecipazione della scuola all’alimentazione dei bambini il rapporto evidenzia: il 56 per cento delle scuole campionate ha una mensa scolastica che, nel 66 per cento dei casi è aperta almeno 5 giorni a settimana e utilizzata dal 68 per cento degli alunni. La definizione del menù scolastico è stabilita da un responsabile comunale seguito da un esperto dell’Asl di riferimento, di un’azienda appaltatrice o dietista esterno. Negli anni recenti è cresciuto il numero di scuole che hanno avviato distribuzione di alimenti, frutta, latte o yogurt, allo scopo di integrare l’alimentazione degli alunni anche a fine educativo. Mentre i distributori automatici di merendine o bevande zuccherate sono presenti nel 31 per cento delle scuole e, nella maggior parte dei casi, non sono direttamente accessibili ai bambini. Per quanto riguarda l’attività scolastica di 2 ore settimanali la maggior parte delle scuole ha dichiarato di rispettarle. Sistema Sorveglianza “Passi” Durante il seminario in corso stamani a Perugia sono stati presentato i risultati relativi al sistema di sorveglianza “Passi” realizzato in Umbria. Nella regione è stato intervistato un campione casuale di 795 persone, selezionato dalla lista delle Anagrafi sanitarie delle quattro Asl dell’Umbria. Il 51per cento degli intervistati è rappresentato da donne e il 49 per cento da uomini. L’età media è di 43,8 anni. Più della metà ha un alto livello di istruzione e un lavoro regolare. Il 5 per cento è di cittadinanza straniera. Dall’indagine è emerso: per quanto riguarda l’ attività fisica, è completamente sedentario il 24 per cento del campione, mentre il 31 per cento effettua un lavoro pesante o aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica. La quota di sedentari è significativamente inferiore rispetto al pool delle Asl partecipanti alla sorveglianza. In circa un terzo dei casi gli intervistati riferiscono che un medico o un altro operatore sanitario si è informato e ha consigliato genericamente di svolgere attività fisica. Circa la situazione nutrizionale e le abitudini alimentari il 32 per cento del campione umbro è in sovrappeso, mentre gli obesi sono l’11 per cento. L’eccesso ponderale risulta significativamente più diffuso tra gli uomini, tra coloro che hanno un basso livello di istruzione e aumenta all’aumentare dell’età. Solo il 22 per cento di chi è in eccesso ponderale riferisce di seguire una dieta e circa due persone su tre praticano almeno un’attività fisica moderata. Il consumo di frutta e verdura risulta diffuso, anche se solo il 10 per cento aderisce alle raccomandazioni internazionali consumandone cinque volte al giorno. Relativamente al consumo di alcol si stima che circa due terzi della popolazione umbra tra 18 e 69 anni consumi 1 o più unità di bevande alcoliche al mese e che circa un decimo abbia abitudini di consumo considerabili a rischio. Il confronto tra le quattro aziende sanitarie regionali mette in evidenza una maggior percentuale di consumatori a rischio per l’Asl 1, dato per altro già emerso dalle precedenti indagini. Complessivamente i livelli di consumo regionali sono in linea con quelli ricavabili dal pool delle regioni partecipanti al sistema di sorveglianza. Inoltre, solo un quinto degli intervistati riferisce che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sui comportamenti in relazione al consumo di alcol e raramente è stato consigliato di moderarne l’uso. . |
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IL PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA GENERALE (SIMG) CHIEDE UN INCONTRO CON I SINDACATI E CON IL MINISTRO SACCONI PER AVVIARE UN REALE PROCESSO DI RIFORMA DEL SISTEMA SANITARIO |
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Firenze, 13 ottobre 2008 – “Oggi più che mai si sente il bisogno di nuove regole che promuovano un nuovo servizio sanitario nazionale. Esprimiamo totale consenso con la relazione del segretario Giacomo Milillo, che ha espresso gli elementi di una vera rivoluzione nel merito e nel metodo della convenzione”. Con queste parole Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), commenta gli interventi di apertura del Congresso nazionale Fimmg (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) il 9 ottobre a Villasimius. “Condividiamo con il segretario Milillo – continua il dott. Cricelli - la consapevolezza che il modello di convenzionamento e di remunerazione sia da considerarsi superato. Prima di una nuova convenzione è necessario un grande confronto che ridefinisca innanzitutto gli obiettivi di salute del Paese e, di conseguenza, le finalità da condividere con gli operatori sanitari”. Al Congresso di Villasimius sono intervenuti anche il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi e il sottosegretario Francesca Martini. “Voglio sottolineare l’importanza delle parole dei rappresentanti delle Istituzioni, in particolare del Ministro Sacconi - continua Cricelli - L’impiego dei costi standard tarato sulla qualità come supporto al management sanitario è una delle ipotesi fondanti delle proposte gestionali e di governance della Simg. Desideriamo tuttavia sottolineare come i costi standard siano inutili se vengono separati da un processo di programmazione e di definizione delle priorità e degli obiettivi di salute. Una reale programmazione va fondata sui bisogni e sulla competizione qualitativa” “La Simg – aggiunge il dott. Ovidio Brignoli, vice presidente della Società - possiede gli strumenti per consentire una rapida valutazione delle componenti cliniche dei processi di cura. In tal modo è possibile supportare la definizione dei valori standard, riassuntivi e consuntivi. Chiediamo quindi al Ministro e al sottosegretario di poter discutere, con i sindacati, gli strumenti già realizzati per avviare il processo di riforma e di governance”. . |
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DEFINITE LINEE GUIDA PER LA MOC PER TUTTA LA REGIONE LIGURIA, PER ABBATTERE I TEMPI DI ATTESA |
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Genova, 13 Ottobre 2008 - Nuove indicazioni e linee guida alle aziende sanitarie liguri per contenere i tempi di attesa della Moc, la densitometria ossea nell´ambito dei livelli essenziali di assistenza. E´ stato deciso la mattina di giovedì 9 dalla Giunta regionale sulla base di una proposta presentata dall´assessore alla Salute, Claudio Montaldo che dà alle aziende sanitarie 30 giorni di tempo dall´adozione del provvedimento per definire la distinzione tra prima prestazione e prestazione di controllo, aumentare del 10% l´offerta delle prestazioni e prevedere l´erogazione dell´esame della Moc attraverso il servizio Cup. "Queste linee guida sull´esame della Moc - ha spiegato l´assessore regionale alla Salute, Montaldo - sono state elaborate da un gruppo di lavoro istituito presso l´agenzia sanitaria regionale che prevede: la necessità di soddisfare la richiesta della prima indagine entro sei mesi dalla prescrizione, la soddisfazione dei controlli successivi non prima dei 18 mesi dopo la prima indagine, e infine definisce i casi in cui invece è prevista la prestazione urgente come l´osteoporosi secondaria e le fratture da fragilità documentate radiologicamente". Secondo le linee guida sarà il Cup, Centro unico di prenotazione a gestire l´offerta, mentre le aziende sanitarie dovranno da subito incrementare del 10% il numero delle prestazioni. "Per fare in modo che le liste di attesa per quanto riguarda la Moc diminuiscano - ha spiegato l´assessore - è previsto inoltre l´acquisto di nuove macchine". . |
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AL VIA SISTEMA DI CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ SANITARIA LIGURE IL BOARD DI ESPERTI INTERNAZIONALI, RIUNITO A GENOVA A PALAZZO DUCALE INDIVIDUA I CRITERI |
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Genova, 13 Ottobre 2008 - Novantacinque indicatori sanitari ed economici per valutare l´efficienza del sistema sanitario ligure. Sono stati individuati dal pool di esperti nazionali ed internazionali, chiamati dalla Regione Liguria, (Richard Gwyn Bevan professore della London School of Economics, Gregorio Gomez Soriano, direttore dell´agenzia sanitaria di Valencia in Spagna, Adalsteinm Brown, viceministro della sanità in Ontario (Canada), Thomas Nasca, presidente del Collegio dei Medici di Chicago) e presieduti dal prof. Ignazio Marino, chirurgo specializzato in trapianti d´organo, recentemente nominato dal presidente del Senato presidente della commissione parlamentare d´inchiesta sull´efficacia e l´efficienza del servizio sanitario nazionale, che da marzo scorso sta lavorando mettendo a fattor comune i sistemi di verifica della Regione Toscana, già dal 2005 in possesso di tali criteri, e della Liguria in materia di sanità. Si tratta di un primo pacchetto di indicatori sanitari validato dagli esperti per avere un sistema unico di valutazione per le 10 aziende e ospedali liguri. Dall´efficienza dell´attività di ricovero, all´appropriatezza della qualità clinica, dal numero di ricoveri in un anno per singolo paziente alla velocità delle operazioni di fratture, dal numero dei diabetici ricoverati alla percentuale di parti cesarei, dall´appropriatezza prescrittiva del territorio e dal numero di giorni di degenza media, indice della complessità del ricovero, fino alla qualità percepita da parte del cittadino. Elaborata dall´agenzia regionale sanitaria e dal dipartimento salute e servizi sociali della Regione Liguria in collaborazione con la Scuola superiore di S. Anna di Pisa, questa nuova metodologia consentirà di garantire una costante verifica dei problemi ancora presenti e dei risultati raggiunti, fornendo uno strumento tecnico di confronto con i migliori sistemi internazionali di sanità pubblica, finalizzato anche alla trasparenza delle nomine. Anche altre regioni hanno manifestato il loro interesse a collaborare e a entrare nel circuito del sistema di valutazione, in particolare Piemonte e Sardegna. "L´obiettivo di questo lavoro che ha preso il via nel marzo scorso - spiega il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando - è quello di rendere evidenti e pubblici i risultati raggiunti dalle strutture, per questo abbiamo chiesto al Prof. Ignazio Marino di aiutarci a costruire un sistema di valutazione dell´efficienza sanitaria i cui risultati andranno a regime nel 2009". Le aziende sanitarie a cui questa mattina sono stati presentati gli indicatori di efficienza avranno tempo fino alla fine di ottobre per esprimere osservazioni, effettuare modifiche e aggiustamenti e ampliare ulteriormente i criteri. Successivamente dal 1 novembre alla fine di febbraio 2009 prenderà il via il primo report che sarà reso pubblico per informare in modo trasparente i cittadini sull´andamento della sanità ligure. "Il sistema non si basa su una valutazione dall´alto verso il basso, unidirezionale - continua l´assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo - infatti alla fine di ottobre è previsto un ulteriore incontro con le aziende per capire cosa ne pensano e come integrare i loro suggerimenti. Tutti comunque devono capire che si tratta di un metodo per premiare chi merita, anche attraverso un´indennità di risultato sia alle singole unità operative che ai medici di medicina generale". . |
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FARMACI ESSENZIALI: NIENTE TICKET CON LA DISTRIBUZIONE DIRETTA SE APPLICATA DIMEZZEREBBE ANCHE LA SPESA PUBBLICA. MA, OSSERVANO GLI ESPERTI, QUESTA MODALITÀ ‘VIRTUOSA’ NON È ANCORA DIFFUSA IN MODO OMOGENEO NEL NOSTRO PAESE |
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Roma, 13 ottobre 2008 – Nel 2007 la spesa per i farmaci essenziali (fascia A) è scesa del 5%, ma i ticket pagati dai cittadini sono saliti del 30% rispetto al 2006. I conti sono in rosso, va trovato un rimedio, ma quale? Si può provare con la distribuzione diretta e gratuita dei medicinali attraverso le farmacie ospedaliere o i distretti Asl a chi deve continuare le cure dopo un ricovero. Secondo la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo), ‘saltare’ il passaggio dalle farmacie private permette ai pazienti di non pagare il ticket e allo Stato di risparmiare il 50-60% sul prezzo finale della terapia. Prevista già da una legge del 2001, la distribuzione diretta è stata però attivata a macchia di leopardo: ogni regione e provincia è un caso a sé. E le diversità regionali balzano agli occhi: ci sono regioni ‘generose’ che all’uscita del paziente dall’ospedale assicurano 30 giorni di terapia, altre solo 10, così il malato è costretto, se la cura a casa si protrae, ad andare dal suo medico e poi in farmacia, pagando il ticket se non esente. Disequilibri che pesano, sia direttamente sui cittadini che sul bilancio dello Stato. La società scientifica dei farmacisti ospedalieri e delle Asl chiede collaborazione delle istituzioni, confermando il proprio impegno a trovare soluzioni concrete. E’ uno degli argomenti di cui si discuterà durante il Xxix Congresso Nazionale della Sifo in calendario dal 12 al 15 ottobre a Napoli alla Mostra d’Oltremare. “Un problema molto sentito in questo momento è il contenimento della spesa farmaceutica e la sostenibilità delle cure – afferma Laura Fabrizio, presidente Sifo – vi sono molti modi per razionalizzare la spesa farmaceutica. La distribuzione diretta dei medicinali ad alto costo attraverso le Asl e gli Ospedali, per particolari categorie di pazienti cronici o al momento delle dimissione, rappresenta una via certa e percorribile. Nelle realtà dove la distribuzione diretta è stata attivata, si sono registrati risultati molto interessanti sul fronte del contenimento dei costi, dell’appropriatezza prescrittiva e della qualità dell’assistenza farmaceutica. Risparmiare in questo ambito vuol dire liberare risorse preziose che possono essere investite per assicurare ai pazienti, che ne hanno veramente bisogno, farmaci innovativi molto costosi (per la cura del cancro, delle malattie rare, etc) e per contenere l’onere a carico dei cittadini”. In Abruzzo, grazie ai risparmi della distribuzione diretta, il ticket sui medicinali essenziali di fascia ‘A’, tanto più “odioso” perché proprio su medicine di cui non si può fare a meno, è sceso ad 1 euro. In Sicilia è di 4 euro, ma la stessa regione in compenso da pochi mesi ha attivato la distribuzione diretta dei farmaci della continuità assistenziale ospedale-territorio o Pht (cioè diversi medicinali essenziali per la cura di patologie e condizioni croniche e gravi), in modo da risparmiare i 25 milioni di euro spesi nel 2006 solo per la consegna in conto ai privati di questi farmaci. E c’è chi - caso unico la Sardegna – ha imposto ai privati di distribuire i farmaci Pht gratuitamente, senza esigere percentuali. “E’ indubbio che la riduzione della spesa registrata nel 2007 è riconducibile alla diminuzione dei prezzi dei farmaci e all’aumento dell’utilizzo dei farmaci generici – spiega Pietro Finocchiaro, segretario nazionale Sifo - ma è altrettanto vero che a questa riduzione ha partecipato la farmacia ospedaliera e le farmacie distrettuali delle Asl, con la distribuzione diretta sia dei farmaci del Pht (Prontuario Ospedale Territorio), sia dei farmaci dispensati come primo ciclo di terapia. Se si usasse il metodo del buon padre di famiglia – continua Finocchiaro - si dovrebbe incrementare la distribuzione diretta attraverso le strutture farmaceutiche pubbliche e far sì che venga attivata compiutamente e in modo omogeneo in tutte le regioni”. “Il 2008 è stato caratterizzato dalla scomparsa formale del Ministero della salute e dall’evoluzione verso un sistema che accentua le differenze regionali secondo un piano che è tutto da costruire – sottolinea Annamaria Nicchia, presidente del congresso ‘Sifo e Istituzioni - funzioni e competenze del farmacista per un paese ed un Ssn in evoluzione’”. Un altro forte risparmio viene dalle gare basate sull’equivalenza terapeutica di farmaci della stessa categoria, prodotti da aziende diverse. Il Servizio Sanitario Nazionale è un ente pubblico che ha l’obbligo di attivare procedure di gara per tutte le categorie di farmaci. “Le gare – spiega Finocchiaro - rappresentano un’arma molto efficace proponendo un maggiore sconto per la struttura pubblica che ormai si aggira intorno al 60% circa del prezzo al pubblico”. “Oltre alla distribuzione diretta è necessario insistere sui farmaci equivalenti – spiega la dr. Ssa Fabrizio – è importante correggere la percezione che il farmaco equivalente è meno sicuro o dotato di efficacia inferiore rispetto ai farmaci "di marca". Il medicinale equivalente, infatti, offre le stesse garanzie di qualità e sicurezza di tutti i medicinali immessi in commercio nel nostro Paese, ed ha un valore aggiunto, in quanto consente di risparmiare risorse a vantaggio della collettività”. “Il convegno di Napoli – sottolinea la dr. Ssa Nicchia – vuole fornire l’occasione per un’analisi collegiale su come l’identità culturale ed operativa di una Società scientifica può evolversi per offrire non solo un servizio ma anche innovazione. Far sì cioè che strategie concentrate unicamente su obiettivi di contenimenti dei costi e di efficienza aziendale convergano con la ricerca di azioni che privilegino i bisogni più inevasi della popolazione. Ci si augura che questo congresso, con i suoi contenuti che non analizzano solo la realtà del settore farmaceutico italiano, ma quella del mondo intero, porti tutta la Sifo a fare dello sviluppo culturale, organizzativo e di ricerca nel Meridione, uno degli obiettivi più concreti, in modo che il passaggio ad un sistema strutturalmente regionale del Ssn coincida con una diminuzione e non con un aumento delle disuguaglianze”. “Infine – conclude Finocchiaro – merita citare quanto espressamente riportato nella relazione Osmed 2007: ‘la distribuzione diretta ad opera delle strutture sanitarie rappresenta una valenza non solo ed esclusivamente di carattere economico, ai fini cioè della riduzione della spesa a livello territoriale, ma anche e soprattutto di tutela clinica del paziente e di garanzia di continuità farmaco-terapeutica ospedale-territorio, nonché di appropriatezza di utilizzo dei farmaci’”. . |
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LOMBARDIA/PALESTINA, AVANZA LA COOPERAZIONE SANITARIA INCONTRO DI FORMIGONI CON IL MINISTRO MOGHLI IN REGIONE SAN PAOLO DI MILANO E RIUNITI DI BERGAMO IN AZIONE A GERUSALEMME |
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Milano, 13 ottobre 2008 - L´incontro del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, con il ministro della Sanità dell´Autorità Nazionale Palestinese, Fathi Abu Moghli, il 10 ottobre al Palazzo Pirelli, ha fatto fare un ulteriore balzo in avanti alla cooperazione sanitaria trilaterale Lombardia-israele-palestina. "Una cooperazione - ha sottolineato Formigoni - che si iscrive nella comune volontà di contribuire a un reale processo di pace". All´incontro con la delegazione palestinese hanno partecipato anche i delegati del presidente per le relazioni europee e internazionali, Claudio Morpurgo e Robi Ronza. Con la sanità israeliana, di alto livello, la collaborazione con la Lombardia è da tempo consolidata. Con la Palestina, "i cui medici e le cui strutture ospedaliere operano in condizioni particolarmente difficili", ha rilevato sempre Formigoni, la cooperazione è avviata ed è destinata a potenziarsi. A seguito della visita di Formigoni a Ramallah, nel marzo scorso, alcune importanti realtà sanitarie lombarde hanno attivato o rilanciato la collaborazione con strutture palestinesi. Per quella visita, e per gli impegni allora presi, il ministro palestinese ha oggi riferito al presidente lombardo la gratitudine del capo dell´Autorità, Fayyed. "Regione Lombardia - ha assicurato per parte sua Formigoni ad Abu Moghli - conferma tutti gli impegni presi". Così l´ospedale San Paolo di Milano ha dato seguito all´accordo con il ministero della Sanità palestinese realizzando, in collaborazione con la Onlus Vento di Terra, stage di formazione per i medici palestinesi nel campo della pediatria, della chirurgia e della riabilitazione, oltre alla cura diretta di bambini palestinesi provenienti dai campi profughi di Gerusalemme Est. Per il 2009 ha in programma un gemellaggio con l´ospedale di Mokassed, Gerusalemme Est. Gli Ospedali Riuniti di Bergamo, che già collaborano con l´ospedale di Gerusalemme Est, stanno sviluppando un programma di cardiochirurgia pediatrica e preparando un gemellaggio per il 2009 sempre con l´ospedale Mokassed. E ancora, i dipartimenti di audiologia e oftalmologia dell´ospedale Basr di Betlemme sono destinatari di un progetto di potenziamento e di ammodernamento promosso dalla Onlus Cbm Italia e cofinanziato da Regione Lombardia. Medici di Varese effettueranno una missione in novembre per gettare le basi di un gemellaggio, anch´esso nel 2009, tra lo stesso ospedale Basr e i dipartimenti medici dell´Università dell´Insubria. "Abbiamo bisogno del sostegno, davvero prezioso, di Regione Lombardia", ha detto Moghli. "Il sostegno proseguirà - ha risposto Formigoni - e sarà ufficializzato a breve da un Protocollo di Intesa, che il nostro assessorato alla Sanità sta perfezionando nei dettagli, con il necessario raccordo con il nostro Ministero degli Esteri". E domani sera a Bergamo, serata benefica e concerto patrocinato da Regione Lombardia per sostenere appunto il programma di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica. Ci sarà il ministro palestinese e ci sarà l´assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani. . |
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IL CENTRO PROTESI DI LAMEZIA SARÀ PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL MEZZOGIORNO D’ITALIA E PER I PAESI DEL MEDITERRANEO” |
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Lamezia, 13 ottobre 2008 - Sarà una struttura d’eccellenza il Centro protesi di Lamezia Terme. Un punto di riferimento non solo per il Mezzogiorno ma anche per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. “È uno di quegli interventi sulla Sanità calabrese che avviano il suo potenziamento qualitativo”, ha commentato il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero durante l’incontro a Palazzo Alemanni a Catanzaro con il direttore regionale dell’Inail Mario Lo Polito, accompagnato dal responsabile della sede di Catanzaro, Luigi Romeo, dal dirigente Inail Giovanni Galuppo e da Nicola Mastroianni, segretario provinciale della Cna di Catanzaro. Il Centro protesi, che sorgerà entro il prossimo mese di dicembre - hanno spiegato i dirigenti dell’Inail - è stato realizzato all’interno di un complesso di proprietà della Regione Calabria, che ha concesso in comodato d’uso gratuito all’Inail una porzione pari a circa 10. 000 metri quadrati. Rappresenterà per tutto il Sud un’occasione di grande rivalutazione anche per le professionalità presenti sul territorio e metterà fine ai disagi di tanti pazienti costretti ad “emigrare” fuori regione verso altri centri di tutta Italia. Il Centro, previo convenzionamento con le aziende sanitarie, potrà fornire servizi a tutti i cittadini. La sinergia tra la Regione Calabria e l’Inail sarà ulteriormente rafforzata nei prossimi giorni con la visita in Calabria del direttore centrale Riabilitazione, Mauro Fanti. Visita che dà il segno plastico della reale accelerazione sull’importante progetto. . . |
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MILANO, SALUTE: AZIONI CONCRETE PER CURA E RIABILITAZIONE, ATTENZIONE AI BISOGNI SOMMERSI |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Sono 1. 298. 313 le persone assistite dal Servizio Sanitario Regionale. Di queste, “solo” l’8% ha beneficiato di prestazioni psichiatriche. Si tratta di circa 100mila soggetti di cui solo il 16,5% è stato seguito dai Servizi Psichiatrici Territoriali. “Questo dato - ha osservato l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna -, che si riferisce al gran numero di persone che pur avendo avuto almeno una volta problemi di disagio psichico sembrano essere scomparse nel nulla, rappresenta in maniera significativa il problema dei ‘bisogni sommersi’ che apparentemente non vengono raccolti e soddisfatti ma che possono provocare situazioni di improvviso squilibrio emotivo. Si pone così anche il problema dell’ipotesi di pericolosità sociale su cui è bene riflettere”. Le donne rappresentano il 63% dei casi mentre la popolazione ultrasessantacinquenne è superiore al 20%. Dal punto di vista terapeutico, il 58,7% dei soggetti è seguito solo farmacologicamente (60. 507 soggetti di cui 42. 013 donne) con costi molto elevati (la spesa si aggira attorno ai 19. 000. 000 di euro). Viene ricoverato solo il 13% della popolazione e solo il 16% usufruisce di più tipologie di prestazione. Sono questi i dati che fotografano la realtà milanese e che sono stati riferiti oggi dall’assessore Landi di Chiavenna in occasione della Giornata della Salute Mentale. Al convegno, svoltosi a Palazzo Marino per promuovere la cultura dell’inclusione sociale delle persone affette da disagio psichico, ha partecipato anche Piero Mazzarella in qualità di testimonial della compagnia La Stravaganza,. “Il Comune – ha aggiunto Landi - è da tempo impegnato a migliorare la qualità della vita dei cittadini con disagio psichico e a promuove interventi a favore dell’inclusione sociale e lavorativa di queste persone. Il seminario di oggi vuole essere un momento di riflessione su quanto si sta facendo nella nostra città per la cura e la riabilitazione delle persone con disagio psichico e sull’attività svolta dalle associazioni di familiari e volontari per la Salute mentale. Come giustamente ci ricorda il Cardinale Tettamanzi, vogliamo e dobbiamo costruire una città più umana”. Secondo le stime dell’Oms, nel mondo sono 450 milioni le persone che soffrono di disturbi mentali, neurologici o comportamentali, con un aumento del 15% previsto entro il 2020. I dati europei parlano di un 11% di cittadini, 50 milioni di persone, che si trova a soffrire di una qualche forma di malattia mentale. Disturbi che possono indurre al suicidio (si calcola che il 90% dei suicidi è legato a disturbi mentali): nell´Ue ogni 9 minuti una persona si toglie la vita, una stima che conferma che il suicidio è una delle principali cause di morte prematura in Europa: 58. 000 decessi solo nel 2006 (sono 50. 000 quelli per incidenti stradali). Tra i disturbi mentali più diffusi figura la depressione che colpisce il 9% degli uomini adulti e il 17% delle donne adulte nell’Ue. L´impatto sulla qualità della vita è simile a quello di una grave malattia fisica, come l’ictus per esempio, con un conseguente costo economico di 118 miliardi di euro. Si stima inoltre che circa il 50% dei disturbi mentali abbia origine nell´adolescenza. “Guardare alle nuove generazioni – ha detto ancora Landi - e ai disagi psico-sociali è quindi un atto dovuto su cui dobbiamo impegnare la ricerca”. Oggi si registra tuttavia una prevalenza delle malattie mentali nella popolazione anziana, causata sia da patologie legate all´età, demenza senile e depressione, sia all´indebolimento della rete di sostegno sociale. Per sensibilizzare la popolazione su un tema difficile da affrontare come è quello delle malattie mentali l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano ha coinvolto il mondo del teatro che da sempre affronta il tema del disagio psichico. Due gli appuntamenti per tutti i milanesi. Questa sera, alle ore 21. 30 presso il Teatro Sala Fontana di via Boltraffio 21, sarà in scena lo spettacolo gratuito “Otto e Trequarti” allestito dalla compagnia “la Stravaganza”, esempio virtuoso di organizzazione che ha offerto opportunità di inserimento sociale e lavorativo a persone con disagio psichico. Dal 28 ottobre, poi, via alla terza edizione del Festival “Follemente- Benvenuti nel mondo del reale?”. Tre giornate di eventi, scienza, parole e spettacoli a cura del teatro Verga in collaborazione con la Società di Studio per i disturbi della Personalità. . |
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SANITÀ IN CAMPANIA: PIANO DI RIENTRO SARÀ PIENAMENTE RISPETTATO |
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Napoli, 13 ottobre 2008 - "Il Piano di rientro del disavanzo sanitario - dichiara l´assessore al Bilancio della Regione Campania Mariano D´antonio - sarà pienamente rispettato nei tempi e negli importi concordati tra la Regione e i Ministeri dell´Economia e della Salute. Le incertezze che si erano manifestate nei giorni scorsi erano dovute alla discordanza tra alcune cifre presentate dalle singole Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere con i dati di sintesi disponibili presso l´Assessorato alla Sanità. Tali incertezze si sono dissolte ad un esame più accurato, che ha confermato l´adempimento degli impegni assunti con il Piano di rientro nel I semestre del 2008. Le decisioni annunciate dal Presidente della Giunta regionale per il Ii semestre dell´anno e per il 2009 si muovono nella direzione di un rinnovato sforzo dell´Amministrazione regionale per un controllo rigoroso del disavanzo sanitario nel rispetto degli obiettivi del Piano di rientro, controllo non disgiunto da sanzioni immediate a carico dei responsabili di eventuali, ingiustificate deviazioni dal percorso stabilito. Con tali decisioni il risanamento dei conti si avvale anche di un programma di razionalizzazione e di miglioramento qualitativo della rete ospedaliera, di una rapida esecuzione delle procedure di accreditamento dei soggetti pubblici e privati, di una più stringente e assidua collaborazione tra la Giunta e la Commissione Sanità dell´Assemblea regionale, di una sorveglianza contabile affidata contestualmente all´Assessorato alla Sanità e all´Assessorato al Bilancio". . |
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GENOVA: AL VIA CODICE DI PERICOLO QUANDO RICHIESTO INTERVENTO FORZE DELL´ORDINE, NUOVE MISURE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DI TUTTI GLI OPERATORI |
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Genova, 13 ottobre 2008 - Codici di complessità nel momento in cui arriva una chiamata sia alle forze dell´ordine che al 118 per capire la difficoltà dell´intervento e attrezzarsi di conseguenza, un programma formativo elaborato congiuntamente tra forze dell´ordine e 118 e nuovi finanziamenti per attrezzare con idonee misure di protezione gli operatori che presidiano il territorio. Sono queste alcune delle proposte presentate questa mattina dall´assessore regionale alla Salute e alla Sicurezza, Claudio Montaldo nel corso dell´incontro presso il Comando provinciale per la sicurezza e l´ordine pubblico per migliorare la gestione operativa dei trattamenti sanitari obbligatori, anche a seguito dell´uccisione del poliziotto Daniele Macciantelli ad opera di un paziente psichiatrico. "In particolare - ha spiegato l´assessore regionale alla Salute e alla Sicurezza, Montaldo - si sono costituiti due gruppi di lavoro composti dai dirigenti delle unità operative della Salute mentale del Sert e del 118 per rivedere i protocolli operativi e definire una classificazione dei casi per complessità, in modo da fornire agli operatori delle forze dell´ordine e del 118, quando possibile, una conoscenza adeguata del caso". L´assessore ha inoltre comunicato che la Regione Liguria sta predisponendo un modulo formativo specifico per il personale del 118 e della Polizia verso il quale hanno manifestato interesse anche il personale dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale. Inoltre la Regione ha dato disponibilità a mettere a disposizione "risorse adeguate per strumenti di protezione per gli operatori che verranno definiti nel confronto tra i responsabili della psichiatria e delle forze di Polizia". . |
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LEGGE 194, FORMIGONI: NON CAMBIA NULLA, LINEE GIA´ APPLICATE |
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Milano, 10 ottobre 2008 - "Gli ospedali lombardi continueranno ad agire come stanno già facendo, sulla base dei progressi della scienza e della responsabilità e coscienza dei medici che lì operano". Lo ha ribadito il 9 ottobre il presidente della Regione, Roberto Formigoni, che, rispondendo alle domande dei giornalisti, è tornato a commentare la sentenza del Consiglio di Stato sulle linee di indirizzo della Regione Lombardia sulla legge 194. "Le linee di indirizzo che abbiamo emanato nei mesi scorsi - ha spiegato il presidente - in particolare per quel che riguarda il limite delle 22 settimane e tre giorni per l´aborto terapeutico erano già applicate in diversi ospedali e in seguito sono state fatte proprie dai comitati etici di molte altre strutture". "In questo senso - ha proseguito Formigoni - non cambia nulla e non c´è nulla da fare, tenendo anche conto del fatto che le nostre linee di indirizzo registravano una situazione di fatto, legata ai progressi medici e scientifici e non erano cogenti, per cui non si capisce su cosa si siano pronunciati Tar e Consiglio di Stato". Formigoni ha nuovamente denunciato l´atteggiamento di "certi parrucconi conservatori, che chiudono gli occhi di fronte ai progressi della scienza e alla capacità di ricerca dei medici". "Ci sarà tempo e spazio - ha concluso Formigoni - per discutere, approfondire e riflettere su questo tema". . |
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UMBRIA A XI RIUNIONE “SIEP”: “TUTELA DIRITTI PRIORITARIA PER LA REGIONE UMBRIA” |
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Perugia, 13 ottobre 2008 – “Nel nuovo Piano sanitario regionale, in fase di approvazione da parte del Consiglio regionale, la tutela dei diritti delle persone con disagio mentale riveste un ruolo prioritario, confermando l’attenzione e l’impegno che la Regione, e le istituzioni umbre, da sempre dedicano all’area della salute mentale”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Maurizio Rosi, introducendo il 9 ottobre alla Sala dei Notari i lavori della Xi Riunione scientifica della Società italiana di epidemiologia psichiatrica (“Siep”) che si è aperta oggi a Perugia e alla quale partecipano operatori sanitari, ricercatori, rappresentanti delle Regioni, esperti di programmazione sanitaria da tutta Italia. La Riunione scientifica, che ha per titolo “30/180 – Evidenze scientifiche ed esperienze della psichiatria di comunità in Italia” si colloca tra le iniziative, sostenute dalla Regione Umbria che ne ha affidato il coordinamento alla “Fondazione Angelo Celli”, organizzate nel trentennale dell’approvazione della legge 180 di riforma dell’assistenza psichiatrica (Legge Basaglia). “La legge 180 – ha sottolineato al riguardo Rosi – ha rappresentato una ‘liberazione’ non solo sotto l’aspetto psichiatrico e sanitario, con la chiusura dei manicomi e l’istituzione dei servizi psichiatrici territoriali, ma ha liberato anche energie culturali e politiche. Le iniziative per celebrare il trentennale della ‘180’ hanno riportato le politiche per la salute mentale al centro dell’attenzione della società regionale, come nel periodo che ha preceduto e accompagnato la sua approvazione”. “Oggi – ha aggiunto - a differenza di quanto è avvenuto nella civile Europa dove la riforma è ancora da conquistare, in Italia, pur non senza difficoltà, la riforma è stata completata. A contrastare, però, lo sviluppo e il miglioramento della psichiatria di comunità – ha rilevato l’assessore - c’è un ‘vento nuovo’, politico e culturale, che si sta levando a livello nazionale e che preoccupa fortemente”. La Giunta regionale, ha ricordato l’assessore alla Sanità, intende “vigilare e difendere con forza le scelte individuate nel nuovo Piano sanitario regionale, in cui – ha detto – sono state recepite le proposte degli operatori, pubblici e privati, e dei familiari delle persone con disturbi psichici emerse dalla Conferenza programmatica svolta nell’ottobre 2007 a Terni, e potenziare la rete dei servizi territoriali, elevando la qualità in tutta la regione”. “L’area della salute mentale – ha sottolineato – è stata la sola, insieme a quella della sicurezza sul lavoro, a non essere mai inclusa nei piani di razionalizzazione e contenimento delle spese che la Regione Umbria, negli ultimi anni, ha adottato per mantenere i suoi conti in ordine, senza gravare con ticket sanitari o tasse sulle tasche dei cittadini umbri. All’appuntamento con il federalismo – ha proseguito – l’Umbria si presenta pronta e non vuol rinunciare alle conquiste che ha fatto nelle politiche per la salute mentale, al ruolo centrale del Dipartimento di salute mentale, alla semiresidenzialità, al completamento dei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura. È fondamentale – ha concluso – in un periodo che si presenta difficile non solo sotto il profilo delle risorse finanziarie, ma per orientamenti di ‘controriforma’, che le istituzioni tutte, gli operatori, l’intera comunità incrementino la loro attenzione e il loro impegno affinché non si torni indietro e si prosegua, anzi, con più efficacia sulla strada aperta dalla legge 180”. La sessione plenaria odierna della Xi Riunione scientifica della “Siep” è stata presieduta da Tullio Seppilli, presidente della “Fondazione Angelo Celli” e membro della “Siep”. “Ospitare la Riunione – ha detto, ricordando la partecipazione alle lotte antimanicomiali – ci fa interpreti dei cambiamenti e difensori delle conquiste di allora di fronte alle minacce culturali e legislative di oggi”. A ricordare il contributo importante venuto da Perugia e dall’Umbria per l’approvazione e l’applicazione della legge 180 sono stati il sindaco e il presidente del consiglio comunali di Perugia, Renato Locchi e Roberto Ciccone. La sessione è proseguita affrontando l’esame dei 30 anni di psichiatria di comunità in Italia. Nel corso della Riunione scientifica, attraverso il confronto con ricercatori impegnati a livello europeo, fino a sabato 11 ottobre si farà il punto sui più recenti risultati della ricerca condotta sull’efficacia di modelli organizzativi, sistemi e risposte di cura. Tra i temi affrontati, a partire dagli studi e dalle esperienze disponibili, oltre ad un’analisi dei trenta anni di psichiatria “dopo la riforma”, figurano il ruolo del Dipartimento di salute mentale e il suo rapporto con la rete dei servizi territoriali, l’integrazione tra la ricerca, la formazione e le pratiche assistenziali nei servizi psichiatrici di comunità, l’inserimento lavorativo e l’intervento nel contesto di vita delle persone con problemi di salute mentale. In particolare, di “inserimento lavorativo o accesso al mercato del lavoro?” e delle risposte che provengono dallo studio “Eqolise” si parlerà sabato 11 nella sessione plenaria finale (Sala dei Notari, ore 9-13) della Riunione scientifica, che sarà conclusa da una tavola rotonda su “criticità e prospettive nelle politiche regionali e nazionali di salute mentale” e dall’intervento del presidente della “Siep” Antonio Lora. . |
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CHIUSO NUOVO CONTRATTO PER SERVIZIO ELISOCCORSO IN ABRUZZO GARA VINTA DA RAGGRUPPAMENTO IMPRESE RTI PER OLTRE 18 MLN |
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L´aquila, 13 ottobre 2008 - Il servizio di elisoccorso regionale non subirà alcuna interruzione. La Regione Abruzzo ha infatti perfezionato il nuovo contratto quinquennale con la Rti società Helitalia di Sesto Fiorentino e la società Elitario di Milano per un importo complessivo di 18 milioni 680 mila euro. Il nuovo contratto si è reso necessario dopo che il Consiglio di Stato ha dichiarato privo di efficacia il contratto precedentemente formalizzato tra la Regione e il raggruppamento temporaneo di imprese Elidolomiti e Elilombarda aprendo di fatto la strada ad un nuovo capitolato d´appalto che si è concluso con la stipula del nuovo contratto. Come previsto nel bando, il contratto con la Rti si è perfezionato con la verifica tecnico-amministrativa delle rispondenze tra quanto dichiarato dalla società aggiudicante e quanto previsto nel capitolato d´appalto. Le ispezioni, informa il servizio dell´assessorato alla Sanità, sono state eseguite, e concluse positivamente, presso la basi di Pescara e L´aquila. La continuità del servizio in tutto il territorio regionale è stata sempre garantita nonostante le questioni legate al ricorso amministrativo. Dal punto di vista tecnico, il servizio di elisoccorso sanitario regionale è organizzato su due basi operative: quella di Pescara con un elicottero A109s Grand e quella dell´Aquila con un elicottero Bell 412P abilitato al soccorso alpino. Entrambi gli elicotteri sono abilitati anche al cosiddetto "servizio esterno", quello cioè relativo al trasporto del paziente fuori regione. Dal punto di vista sanitario, a bordo dell´elicottero che effettua il servizio sono presenti oltre al pilota e al tecnico di volo, un medico anestesista e un infermiere specializzato a cui, sul solo elicottero dell´Aquila, si aggiunge un esperto del soccorso alpino. Il servizio di elisoccorso collabora con gli altri enti che operano sul soccorso: Protezione civile, Vigili del fuoco, Forestale e Forze del´ordine. . |
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I DATI DELL´INDAGINE SULL´OBESITÀ INFANTILE IN SARDEGNA |
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Cagliari, 13 Ottobre 2008 - Il 9 ottobre nella sede dell’Assessorato alla Sanità sono stati presentati i risultati dell’indagine sullo stato nutrizionale e abitudini alimentari dei bambini e delle mamme in Sardegna, con i dati nelle diverse realtà territoriali, le differenze tra obesità e sovrappeso, gli interventi che la Regione sta programmando per favorire una sana alimentazione. Erano presenti l’assessore Nerina Dirindin, il direttore generale dell’Assessorato, Graziella Pintus, le dottoresse Pina Arras e Grazia Cattina, tra le curatrici dell’indagine, e i rappresentanti della Direzione scolastica regionale. Tra le altre cose è emerso che il 20% dei bambini è soprappeso e il 7% è obeso. Il rischio di obesità diminuisce con il crescere della scolarità della madre (dall’8% per titolo di scuola elementare o media, a 5% per diploma di scuola superiore, a circa 3% per la laurea). Le mamme in età fertile sono per il 13% obese e per il 24 % soprappeso. . |
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IN VENETO DIMINUITI I TEMPI D’ATTESA PER RICONOSCIMENTO DELL’INVALIDITÀ CIVILE |
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Venezia, 13 ottobre 2008 - In Veneto i tempi di attesa per il riconoscimento dell’invalidità civile sono calati in questi ultimi anni in modo consistente, arrivando ad una media di 7 mesi. “E’ il risultato tangibile del forte impegno della Regione per ridurre significativamente le insostenibili lungaggini di quando le pratiche dipendevano dal Ministero del Tesoro”, ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali del Veneto Stefano Valdegamberi. “Le cose hanno iniziato a migliorare già dal 2003 – ha ricordato – con la firma del protocollo d’intesa tra Regione, Aziende Ullss e l’I. N. P. S. Per l’attuazione della legge regionale 33 di quello stesso anno sull’anticipazione dell’indennità di accompagnamento agli invalidi civili”. “La situazione tuttavia non è uniforme sull’intero il territorio regionale – ha aggiunto l’assessore – e vi sono ancora delle realtà locali dove è necessario perfezionare il sistema perché, numeri alla mano, non è possibile che i cittadini di alcune zone del Veneto subiscano servizi più lenti di altri. Mi riferisco in parte a quelli della Ulss 22, che devono aspettare il riconoscimento dell’invalidità civile mediamente 11 mesi”. I dati parlano chiaro e sono aggiornati al primo semestre del 2008. “Ricordo che dal 2001, le competenze (prima delle Prefetture) sono state assegnate alla Regione e, quindi, alle Ullss. La Giunta veneta interviene – ha spiegato Valdegamberi – trasferendo risorse finanziarie che sostituiscono, monetizzandolo, il mancato assegnamento da parte dello Stato di personale specifico addetto a svolgere le funzioni e i compiti amministrativi assegnati alle Regioni nella concessione dei trattamenti economici a favore degli invalidi civili (indennità di accompagnamento e altro), come previsto dal cosiddette Decreto Bassanini. Con questo strumento, la Regione ha svolto al meglio il suo compito, sburocratizzando il sistema, diminuendo i tempi d’attesa e fornendo al cittadino invalido un’unica procedura regionale di risposta alla richiesta di indennità”. La Regione ha infatti istituito presso ogni Ullss le Uoic (unità operative invalidi civili), titolari delle funzioni di concessione delle provvidenze economiche, che svolgono le attività decisorie sull’adozione dei provvedimenti e la loro trasmissione all’Inps. “Tuttavia devono essere fatti ulteriori passi avanti da parte delle Aziende Ullss per rendere esigibile prima possibile il diritto agli emolumenti da parte delle persone con invalidità civile. Una stima nazionale, calcolata a luglio 2008 – ha proseguito Valdegamberi – rivela che il Veneto si colloca all’ottavo posto tra le regioni italiane nella misura dei tempi d’attesa. Su questo aspetto, intendo richiamare l’attenzione specifica delle nostre aziende sociosanitarie territoriali”. All’1 gennaio 2008, il numero in Veneto di invalidi certificati, che cioè percepiscono provvidenze economiche, era di 138. 931. Delle risorse finanziarie di 333 mila euro, a valere sul bilancio regionale 2007 per gli interventi del 2008, 15 mila vanno all’Ulss di Belluno, 59 mila a Vicenza, 60 mila a Treviso, 58 mila a Venezia, 63 mila a Padova,17 mila a Rovigo, 61 mila a Verona. . |
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E’ NATO SORRIDIAMO.INFO, IL NUOVO PUNTO DI RIFERIMENTO INDISPENSABILE PER CHI È ATTENTO ALLA SALUTE ORALE, AL SORRISO E ALLA PREVENZIONE. |
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Grugliasco (To), 13 ottobre 2008 - Finalmente il sorriso a portata di mouse: sorridiamo. Info è la trasposizione web del trimestrale Sorridiamo, periodico di informazione sul sorriso e sulla prevenzione odontoiatrica per le famiglie italiane. Strutturato come un prezioso mezzo attraverso il quale integrare e approfondire i servizi che la rivista cartacea offre abitualmente ai suoi lettori, il sito mette a disposizione del navigatore tante informazioni e novità, con un linguaggio semplice e comprensibile per il grande pubblico, pur mantenendo un profilo medico-scientifico nei contenuti. La volontà di ampliare la comunicazione e raggiungere più famiglie possibile, anche attraverso il canale web, ha guidato la realizzazione di questa implementazione informatica. Su sorridiamo. Info è possibile trovare una raccolta degli argomenti per temi, la sezione umoristica "A Denti Stretti", oltre a un calendario degli appuntamenti importanti e un’area completamente dedicata ai dentisti, con la possibilità di richiedere informazioni e consulenze su Sorridiamo. E infine una particolare attenzione è stata rivolta ai bambini con una sezione tutta per loro: “Il Mondo di Dentopoli”: sono i personaggi alla corte di Re Sorridente a comunicare loro l’importanza di un Sorriso, al fine di educare anche i più piccoli alla cura e alla prevenzione orale, attraverso un linguaggio semplice e personaggi simpatici. . |
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SCONFIGGERE LA PRESBIOPIA CON LE LENTI PROGRESSIVE DAL 17 AL 19 OTTOBRE FEDEROTTICA A OVERFIFTY |
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Milano, 13 ottobre 2008 - Oltre il 50% della popolazione italiana over 50 convive con la presbiopia, associata o meno a altri difetti di vista. Una realtà vissuta irrimediabilmente come segno dell’età che avanza. Ma si conosce poco sulla presbiopia, troppo spesso la mal informazione porta alla soluzione sbagliata. Così il 47% dei presbiti utilizza occhiali su misura con lenti solo per lettura, non considerando i vantaggi economici e tecnologici delle lenti progressive. In Italia solo il 10% ne fa uso. Un dato significativo rispetto agli altri Paesi europei, che registrano percentuali superiori al 25%. Scarsa conoscenza e utilizzo delle progressive che genera curiosità: 9 italiani su 10 desiderano ricevere informazioni sul prodotto. Segnale colto dagli ottici optometristi di Federottica che dal 17 al 19 ottobre, in occasione di Overfifty - la prima fiera mercato dedicata a questo target (a Roma, allo Spazio Etoile, piazza San Lorenzo e Lucina 41) forniranno al pubblico tutte le informazioni sulle novità tecnologiche in grado di coniugare comfort e estetica. Oggi la lente progressiva rappresenta una soluzione unica che permette di alternare l’occhiale da lontano e da vicino, andando a soddisfare esigenze personali, estetiche e funzionali. Consentono una nitidezza simultanea a ogni distanza, ricreando la visione naturale e precedente la presbiopia. Ecco le migliori soluzioni presentate a Overfifty: Lenti progressive multifocali: le moderne tecniche costruttive consentono di realizzare prodotti di altissima tecnologia, specifici (come per esempio la guida o il computer) estremamente personalizzabili oltre che adattabili ad una gamma sempre più vasta di montature. Sono disponibili lenti che tengono conto della conformazione anatomo-fisiologica dell’occhio e del viso (dimensione, forma, posizione). Lenti progressive dinamiche o a profondità di campo: per coloro che svolgono quotidianamente attività da vicino e a media distanza (da 30 a 200/400 cm) esistono lenti specifiche che permettono una visione più ampia e flessibile. Estremamente confortevoli rappresentano la soluzione ideale per chi inizia la “carriera” da presbite e non portava in precedenza occhiali da vista. Lenti a contatto: una valida alternativa all’occhiale nella compensazione della presbiopia. Permettono una visione più ampia, rendendo più discreta l’insorgenza della stessa. . |
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ROBERT FRANK, LO STRANIERO AMERICANO IN MOSTRA A MILANO, PALAZZO REALE |
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Milano, 13 ottobre 2008 - «Il genio dell’artista consiste nel guardare il mondo che condivide con noi. L’illusione della fotografia è tutt’uno con la realtà del nostro mondo quotidiano. Le fotografie parlano di fotografia, dell’artista, delle sue immagini, di noi. Come tutta la grande arte che racconta la condizione umana, porta in sé l’identità dell’artista. Non sono vedute anonime. Non sono posti e gente anonimi. Sono le parole del poeta, sontuosamente ambigue e perfettamente bilanciate – declamate, incorniciate sul muro, tenute in mano, stampate sulla pagina» Robert Frank. La mostra Robert Frank. Lo straniero americano – promossa dal Comune di Milano-cultura e organizzata da Palazzo Reale e 24 Ore Motta Cultura - presenta dal 14 ottobre 2008 al 18 gennaio 2009 un’ ottantina di opere del fotografo svizzero provenienti dal Fotomuseum Winterthur e dal Fotostiftung Schweiz di Zurigo. L’evento, curato da Martin Gasser, Thomas, Seelig, Urs Stahel e Enrica Viganò, si presenta come un’importante monografica dedicata all’opera di Robert Frank, il cui sguardo ha contribuito a sconvolgere la grammatica della fotografia nella seconda metà del Novecento. Nelle sue immagini, dal forte sapore di documentazione sociale ed allo stesso tempo di sperimentazione formale, ritroviamo una visione più intima della quotidianità di un paese, gli Stati Uniti d’America, che Frank descrive come fino ad allora nessuno aveva mai saputo fare, una riflessione sulla realtà, insieme dura e ironica. Le sue fotografie, così volutamente contrastate, hanno sconvolto un paese ipnotizzato dall’american dream e hanno contribuito all’evolversi di una fotografia più autentica e schietta. Il fotografo non si ferma e così come alla fine degli anni Cinquanta il suo linguaggio aveva scardinatole regole della street-photography, così negli anni Settanta le sue invenzioni concettuali segnano un’evoluzione nella fine-art photography attraverso la quale esprime la sua profonda ansia esistenziale. All’interno del percorso espositivo sarà possibile assistere alla proiezioni di alcuni dei lungometraggi dell’artista come Pull My Daisy (1959) e About Me: A Musical (1971). Robert Frank è nato nel 1924 a Zurigo ed è fotografo e regista fra i più famosi a livello internazionale. Inizia giovanissimo come assistente fotografo in Svizzera, ma già nel 1947 sbarca a New York dove inizia la sua fulminea carriera. Viene ingaggiato come fotografo di moda per Harper’s Bazaar, ma parallelamente si dedica al reportage. È il primo fotografo europeo a ricevere la borsa di studio annuale della Fondazione Guggenheim di New York, grazie alla quale può viaggiare attraverso gli Stati Uniti d’America dal 1955 al 1956. Come accompagnatori, in questo lungo viaggio per le strade e per i volti americani, ha personaggi del calibro di Jack Kerouac, che scriverà l’introduzione per il volume The Americans, una selezione di 83 fotografie pubblicata nel 1958 a Parigi da Delpire (Les Américains). Dalla fine degli anni Cinquanta rivolge al cinema underground gran parte della sua ispirazione creativa, dirigendo sedici film che si sono presto convertiti in cult-movie. . |
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GALLERIA D’ARTE EUSTACHI VIA EUSTACHI, 33 - MILANO MARIOLINA RAO TORRES “I COLORI E LE STAGIONI” |
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Milano, 13 ottobre 2008 - “I colori e le stagioni” è il titolo di un’interessante mostra della pittrice Mariolina Rao Torres, che si inaugura sabato 11 ottobre alla Galleria Eustachi di Milano e che rimarrà aperta al pubblico fino al 23 ottobre 2008. L’artista si ispira al mondo naturalistico o ad originali composizioni di fiori, frutta ed oggetti e trasferisce nelle sue opere luci e colori ripensando alla lezione degli impressionisti. Allieva dell’artista Micol De Palma, Mariolina Rao-torres ha fatto del mare il soggetto preferito dei suoi dipinti. Lirica pittoricità della natura e un senso del colore intenso la portano ad ottenere creazioni personalissime pur partendo dal reale. Particolarmente suggestivi i quadri che hanno per tema le case e i porti, le spiagge con barche e le vele in regata. L’artista ha esposto in numerose mostre collettive e personali con molto interesse di critica e pubblico. . |
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CEZARY BODZIANOWSKI LICENTIA ENIGMATICA ROMA 15 OTTOBRE - 15 NOVEMBRE 2008 |
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Roma, 13 ottobre 2008 - Mercoledì 15 ottobre 2008 alle ore 19. 00, nell’ambito del progetto Transfert Gallerie Polacche a Roma, l’Istituto Polacco di Roma ospita, nella doppia sede di via Vittoria Colonna 1 e di via dei Prefetti 46, la presentazione del progetto “Licentia Enigmatica” di Cezary Bodzianowski, che inaugura la personale dell’artista a cura della Foksal Gallery Foundation di Varsavia. Per la prima volta Transfert, che nel corso del 2008 presenta in Italia i fenomeni artistici contemporanei più interessanti della Polonia proposti da istituzioni artistiche specializzate, documenta il lavoro di un singolo artista. Legato alla Foksal Gallery Foundation, Bodzianowski agisce solitamente negli spazi pubblici, andando ad interferire con delicatezza e talvolta in modo quasi impercettibile con la realtà incontrata. “Licentia Enigmatica” sarà il risultato di una residenza italiana di tre settimane durante la quale Bodzianowski definirà il principio ispiratore della propria operazione: «farò qualcosa… Ma cosa? Lasciamo che rimanga un segreto per ora». Il progetto si compone di due parti complemetari: il percorso inizia da via Vittoria Colonna 1, che ne ospita la prima parte, per concludersi in via dei Prefetti 46. Un look inconfondibile, caratterizzato dal baffetto vecchio stile, l´impermeabile, il basco, una cartella nera, Cezary Bodzianowski crea azioni e performance semplici e asciutte, anche se spesso assurde, di cui si fa protagonista. Lui stesso le chiama «il mio teatro personale dei fatti». La sua attività, con la quale saggia i comportamenti sociali quali la tolleranza, l´apertura e la spontaneità, si richiama alla tradizione dadaista. Chiama a testimoni e protagonisti inconsapevoli la gente comune che il caso gli fa incontrare per strada, nei parchi, nei negozi - luoghi-palcoscenico su cui si svolgono le strane scene da lui inventate per rompere la routine a cui siamo abituati. Internazionale e schiva allo stesso tempo, fortemente impegnata in coraggiosi e difficili progetti artistici, la Foksal Gallery Foundation è protagonista della quinta edizione del progetto Transfert. Attiva dal 1997, è stata fondata dai curatori legati alla mitica Foksal Gallery di Varsavia, Andrzej Przywara, Joanna Mytkowska, attualmente direttrice del Museo d´Arte Contemporanea di Varsavia (in costruzione) e Adam Szymczyk, attualmente direttore della Kunsthalle di Basilea. Nel 2001 ha inaugurato la nuova sede nel centro di Varsavia. Il suo obiettivo è proporre iniziative artistiche e curatoriali non schematiche. Nel tempo ha realizzato importanti progetti artistici (le installazioni di Thomas Hirschhorn al quartiere Saska Kepa di Varsavia e di Piotr Uklanski nel centro commerciale Smyk a Varsavia), curatoriali (Domestic Porn, a cura di Monika Szczukowska), editoriali (monografie di Edward Krasiski e Oskar Hansen) e progetti in spazi pubblici di Varsavia o fuori dalla città (il progetto del bar-galleria Nowa Popularna di Paulina Olowska e Lucy Mckenzie). La Foksal Gallery Foundation organizza anche mostre destinate a essere realizzate fuori sede (Prym, Bwa, Zielona Gora; Ukryte w Sloncu, nell´ambito del Festival Era Nowe Horyzonty, Brezlavia) ed è regolarmente presente alle più importanti fiere d´arte internazionale: Art Basel a Basilea o Frize Art Fair a Londra. Collabora con: Wilhelm Sasnal, Pawel Althamer, Piotr Uklanski, Artur Zmijewski, Cezary Bodzianowski, Anna Niesterowicz, Robert Kusmirowski, Monika Sosnowska, Miroslaw Balka, Jakub Julian Ziolokowski, Katarzyna Jozefowicz, Piotr Janas. Cezary Bodzianowski è nato a Łódź nel 1968, dove vive e lavora. È diplomato all´Accademia di Belle Arti di Varsavia e all´Accademia Reale di Belle Arti di Anversa. Per le sue azioni artistiche che "scoprono la poesia nella prosa della quotidianità" ha ottenuto il premio televisivo Pegaso. In Italia ha collaborato in passato con la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, dove si è esibito con "Il teatro della vita" e con la Galleria Zero di Milano con lo spettacolo "Giulietta projeckt". . |
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GOLF - MADRID MASTERS: TITOLO A CHARL SCHWARTZEL, 43° CANONICA |
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Roma, 13 ottobre 2008 - Charl Schwartzel (265 - 69 64 66 66) ha vinto il Madrid Masters disputato al Club de Campo (par 71) nella capitale spagnola. Il ventiquattrenne sudafricano, al terzo titolo nell’European Tour, ha superato nettamente l’argentino Ricardo Gonzalez, secondo con 268 (69 69 62 68) e l’iberico Pedro Larrazabal, terzo con 269. Al quarto posto con 270 l’inglese Robert Rock e lo spagnolo Alvaro Quiros, al sesto con 272 l’inglese Paul Waring. Con un ottimo 66 finale Emanuele Canonica è salito dal 61° al 43° posto con 281 colpi (71 70 74 66), mentre sono scesi Edoardo Molinari, da 31° a 57° con 284 (75 67 68 74), e Paolo Terreni da 21°a 67° con 290 (71 65 72 82). Canonica (otto birdie e tre bogey nel suo score) ha guadagnato 5. 200 euro salendo al 150° posto nell’ordine di merito; Edoardo Molinari (4 birdie, 5 bogey, un doppio bogey nel suo 74) con i 3. 000 intascati è passato al 145° e, mantenendo la posizione, potrebbe andare direttamente alla finale della Qualifying School, dove invece Canonica ha accesso di diritto essendo vincitore di torneo. Ci sono però ancora due gare per poter cambiare la situazione ed entrare nei primi 117 della money list, ossia di confermare la “carta”. Quanto a Terreni (1 birdie, 7 bogey, un doppio bogey, un triplo bogey per l’81) ha ottenuto 2. 050 euro. A Schwartzel sono andati 166. 660 euro su un montepremi di un milione di euro. Challenge Tour: Margara Diehl-ako Platinum Open Al Gc Margara - Il Challenge Tour fa tappa al Golf Club Margara per il Margara Diehl-ako Platinum Open, che si disputa da mercoledì 15 a sabato 18 ottobre. E’ la penultima prova stagionale del circuito, prima dell’Apulia San Domenico Grand Final, al San Domenico Golf (22-25 ottobre) che assegnerà le venti “carte” per l’European Tour 2009. Di conseguenza il torneo assume una veste molto importante, perché vi sono in lotta ancora parecchi giocatori tesi ad entrare tra i primi 45 dell’ordine di merito, gli unici che avranno il biglietto per la Puglia. Saranno al via tutti i migliori elementi del circuito tra i quali il piemontese Alessandro Tadini, settimo nella money list e sicuro finalista, lo scozzese Richie Ramsay, il danese Jeppe Huldahl, gli olandesi Tako Remkes e Wil Besseling, il finlandese Antti Ahokas, lo spagnolo Raphael Cabrera Bello, gli inglesi Seve Benson, David Horsey e Gary Lockerbie, attuale leader della money list, e l’argentino Estanislao Goya, tutti tesi a rafforzare la propria posizione. Ma sarà lotta accesa anche per coloro che sono ai limiti del 45° posto e che hanno l’ultima chances per entrare nella “rosa”. Tra costoro ci sono il comasco Gregory Molteni, 53° nell’ordine di merito, e il fiorentino Lorenzo Gagli 63°, che avranno bisogno di una prodezza per recuperare. Il primo è a seimila euro dalla meta, il secondo a diecimila. A entrambi occorrerà classificarsi tra i primi tre, con qualche chances in più per Molteni che potrebbe avere l’ammissione pure se finisse entro il quinto posto, ma il tal caso non dipenderebbe solo dal suo risultato. Degli altri italiani in gara ricordiamo i torinesi Marco Soffietti, Stefano Reale, Alberto Campanile e Matteo Delpodio, i biellesi Michele Reale e Marco Guerisoli, i liguri Paolo Terreni e Andrea Zanini, i lombardi Marco Crespi, Andrea e Nicola Maestroni, il toscano Alessio Bruschi, il veneto Andrea Signor. L’evento è sponsorizzato dal gruppo tedesco Diehl, produttore di componenti per l’energia alternativa, e avrà un montepremi di 160. 000 euro dei quali 24. 000 andranno al vincitore. Si gioca sulla distanza di 72 buche con taglio dopo le prime 36 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. La gara sarà anticipata martedì 14 ottobre dalla Pro Am Platinum alla quale prenderanno parte venti squadre composte da un professionista e da tre dilettanti. Per lo score varranno due palle su quattro. Lpga Tour: Silvia Cavalleri Sale Al Nono Posto - Continua la risalita di Silvia Cavalleri (214 - 71 73 70) che, grazie a un giro in 70 colpi, si è portata dal 24° al 9° posto nel Longs Drugs Challenge (Lpga Tour) che si conclude al Blackhawk Country Club di Danville in California. E’ rimasta in bassa classifica Giulia Sergas, da 59ª a 54ª con 223 (71 77 75). La lotta per il titolo sembra doversi risolvere in un duello tra la coreana In-kyung Kim, che ha mantenuto il comando con 205 colpi (67 69 69), e la statunitense Angela Stanford, che si è portata a ridosso (206 - 70 69 67). Per le altre il distacco è pesante: sono al terzo posto con 210 Yani Tseng e Mollie Fankhauser, è al quinto con 211 Kristy Mcpherson, mentre la numero uno mondiale Lorena Ochoa è sesta con 212 alla pari con Sarah Kemp. Nel 70 della Cavalleri cinque birdie e tre bogey; nel 75 della Sergas due birdie, tre bolge, un doppio bogey. Il montepremi è di 1. 200. 000 dollari. Campionato Seniores Pgai Con Costantino Rocca E Seminario Pgai Al Franciacorta Gc - Sul percorso del Golf Club Franciacorta si disputa nei giorni 14 e 15 ottobre il 20° Campionato Pga Italiana Sezione Seniores, riservato ai pro “over 50”. Vi partecipano numerosi giocatori che hanno scritto pagine indelebili nella storia del golf italiano a iniziare da Costantino Rocca. Insieme al campione bergamasco scenderanno in campo altri “grandi” quali Roberto Bernardini, Baldovino Dassù, Pietro Molteni, campione uscente, Alberto Croce, Giuseppe Calì e Silvano Locatelli, per citarne alcuni La gara sarà preceduta domani, lunedì 13, da una pro-am. Giovedì 16, nella club house del circolo, si terrà il 6° Seminario sull’Insegnamento, seguendo la linea che vuole la Pga Italiana tesa da diversi anni a dedicare energie e risorse per i corsi di aggiornamento. Quest’anno a condurre la giornata sarà Chuck Cook, uno dei più noti maestri di golf degli Stati Uniti. Il suo intervento si articolerà su ogni aspetto del gioco, con lezioni teoriche e con dimostrazioni in campo pratica. Il tema sarà : “What we have learned teaching with technology”. Cook, che nel 1996 è stato “Teacher of the Year” dalla Pga of America, ha avuto per allievi campioni quail Payne Stewart, Tom Kite e Corey Pavin. Alps Tour: In Francia Titolo A Nouaillhac, 17. I Delpodio E Guerisoli - Il francese Dominique Nouailhac (272 - 70 68 65 69) si è imposto nel Masters 13, il torneo che ha chiuso la stagione dell’Alps Tour al Pont Royal di Mallemort in Francia, battendo in spareggio il connazionale Nicolas Joakimides (71 67 68 66) con il quale aveva chiuso alla pari le 72 buche. Alle loro spalle nell’ordine i transalpini Michael Lorenzo Vera (273), Jean-françois Remesy (275) e Cédric Menut (276). Al 17° posto con 287 Matteo Delpodio (71 70 73 73) e Marco Guerisoli (70 71 72 74), al 23° con 288 Andrea Zanini (72 71 71 74), il terzo italiano che ha superato il taglio. A Nouailhac è andato un assegno di 7. 250 euro su un montepremi di 50. 000 euro. Us Pga Tour: Impennata Di Rory Sabbatini - Continua la rotazione al vertice della classifica del Valero Texas Open, dove il nuovo leader è il sudafricano Rory Sabatini con 196 colpi (67 66 63). Sul percorso de La Cantera Golf Club a San Antonio, nel Texas, si è fatto avanti Zach Johnson, secondo con 197, e sono in corsa per il successo anche Tim Wilkinson, Tim Herron e Chris Stroud, terzi con 199. Ha ceduto David Toms, 24° con 204. Il Valero Texas Open è la terza delle sette prove che chiudono l’Us Pga Tour e che determinano l’ordine di merito finale nella parte bassa della graduatoria, essendo già praticamente tutto deciso in quella alta. In palio 4,5 milioni di dollari dei quali $ 810. 000 andranno al vincitore. Tricolori Mid Amateur: Vincono Clerici E Colavito - Filippo Clerici (Varese) e Giuliana Colavito (Monticello) hanno vinto, entrambi dopo una corsa di testa, i Campionati Nazionali Mid Amateur svoltisi sul percorso del Golf Club Monticello. Nel torneo maschile Clerici (224 - 69 77 78) ha distanziato di tre colpi Gianni Airaga dell’Alpino (227 - 78 74 75) e Carlo Bosco di Villa Condulmer (73 77 77). Alle loro spalle con 228 Federico Lang (Bogogno) e Franco Tosi (La Pinetina), con 229 Luca Zagato (Varese), con 231 Federico Ferrario (Le Robinie) e con 233 il campione uscente Rodolfo Pesati (Alpino). Nel campionato femminile Giuliana Colavito (227 - 75 77 75) ha letteralmente dominato, imponendosi con un vantaggio di ventuno colpi di Guendalina Cobianchi di Des Iles Borromées (248 - 78 83 87) e sulla compagna di circolo Silvia Valli (84 77 87). Al quarto posto con 250 Alessandra Napoleone (La Pinetina) e al quinto con 253 Franca Gasparotto (Asolo). . |
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40^ BARCOLANA L´EUROPA VINCE CON IL MAXI "ESIMIT" |
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Trieste, 13 ottobre 2008 - Esimit Europa, imbarcazione patrocinata dalle Presidenze del Parlamento e della Comunità Europa, ha conquistato alla 40^ Barcolana, la settima vittoria in categoria Maxi. Sul Golfo di Trieste il vento si è fatto attendere, oltre 1900 imbarcazioni si sono presentate sulla linea di partenza davanti alla località di Barcola. Alle ore 10 il colpo di cannone ha dato il via alla 40^ edizione della Coppa d´Autunno, universalmente conosciuta come la Barcolana. Esimit, con Alberto Bolzan al timone e Nicola Celon alla tattica, è partita sul lato destro della linea, uscendo per prima dal gruppo sopravvento a Maxi Jena ed Alfa Romeo, lasciandosi a dritta Shosholoza, l´imbarcazione classe Coppa America timonata da Paolo Cian. Durante il primo lato, il vento di intensità 3¬/5 nodi circa, proveniente inizialmente da Ovest è girato verso destra, permettendo alle barche che navigavano più sotto costa di navigare al traverso stretto e guadagnare in velocità. I sudafricani sopravvento ad Esimit hanno scelto di issare il jennaker e dirigersi a sinistra verso Punta Grossa, inseguendo Alfa Romeo obbligata anch´essa al cambio di mure a causa del vento; Maxi Jena con Mitja Kosmina al timone ha raggiunto per prima la boa, inseguita da un velocissimo Rusell Coutts alla tattica dell´Rc44 Banco Espiritu Santo di Patrick De Barros. Alberto Bolzan ha optato per continuare ancora qualche minuto sullo stesso lato e raggiungere la boa dalla parte destra del campo di regata, girando in posizione poco favorevole. Dopo un veloce cambio di vela Esimit ha fatto rotta verso la boa posizionata al largo del Castello di Miramare, divenuta nel frattempo boa di arrivo. Infatti il Comitato di regata, viste le condizione meteo con vento leggero, quasi assente, ha accorciato il percorso, riducendolo di un lato. "Non ci aspettavamo questo cambio così ampio di direzione del vento - ha dichiarato Stefano Spangaro (randista) - sapevamo però che doveva variare intorno alle ore 11 e aumentare leggermente arrivando a sei nodi di intensità. " Nell´ultimo lato la scelta del tattico Celon di navigare verso mare aperto, senza alcuna copertura da parte di vele avversarie, ha permesso all´imbarcazione europea di guadagnare molte posizioni, rimontando quasi quaranta barche e giungendo prima della categoria Maxi, settima in generale. "L´equipaggio ha dato il 110% - ha commentato all´arrivo il timoniere Alberto Bolzan - nonostante lo svantaggio alla prima boa, abbiamo mantenuto alto il livello di concentrazione, ottenendo il massimo dalla barca fino all´arrivo. " Prima classificata è giunta Alfa Romeo, seguita da Maxi Jena e da Shosholoza impegnata in un duello all´ultima virata con il 44 piedi di Coutts, giunto poi quarto, davanti ad Artemis 2 e Shining Umag. "E´ stata una Barcolana fantastica - ha commentato Igor Simcic, project manager di Esimit Europa - i miei complimenti vanno soprattutto all´equipaggio che ringrazio assieme ai nostri sponsor i quali continuano a supportare i nostri successi. Il prossimo anno questa barca continuerà a regatare in importanti manifestazioni quali la Giraglia, la Palermo-montecarlo e sicuramente la Barcolana. Nel nostro futuro c´è "Esimit Europa 2", un nuovo scafo di cento piedi per il quale stiamo attendendo alcune importanti conferme finanziare. " Assieme ad Alberto Bolzan a bordo di Esimit hanno vinto nella categoria Maxi Igor Simcic (armatore), Nicola Celon (tattico), già olimpionico a Sydney nel 2000, Stefano Spangaro (randa), vincitore di dieci edizioni del Giro d´Italia a vela, Stefano Rizzi (tailer), pluricampione di vela e già a bordo dei classe Coppa America per tre edizioni, l´ex prodiere del Moro di Venezia Alberto Fantini (prua), Stefano Ciampialini (tailer), vice Campione del Mondo Melges 24, Edoardo Natucci (albero) componente dell´equipaggio di Mascalzone Latino nella 32ma America´s Cup e molti altri velisti di fama internazionale quali Matteo Nicolich (drizze), Alberto Bicci (drizze), Ciril Rutar (volanti), Luca Giacomini (grinder), Marco Steffè (prua), Marino Suban (ballast) e Juta Olslak (volanti). . |
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BARCOLANA 40: LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI |
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Trieste, 13 ottobre 2008 - John Elkann Alla Barcolana: "Sono rimasto letteralmente impressionato dalla partecipazione popolare alla Barcolana" - lo ha detto John Elkann, vicepresidente del Gruppo Fiat, al termine della quarantesima edizione della regata di Trieste, a cui ha partecipato, vincendola a bordo di Alfa Romeo. "e´ per me un grande privilegio aver debuttato alla Barcolana con Alfa Romeo, - ha proseguito Elkann - il maxijacht che corree vince creando passione non solo tra i velisti ma anche tra chi subisce il fascino delle grandi prestazioni. Stare a bordo è stata un´esperienza unica. Sono rimasto impressionato, prima,per l´agilità con cui Alfa Romeo si è mossa tra le quasi 2000imbarcazioni in partenza, poi, per la velocità che ha sviluppato, considerando il poco vento, e infine per il caldo abbraccio che l´intera città di Trieste ha voluto tributare a Neville Crichton e al suo equipaggio". Neville Crichton (Alfa Romeo): L´immagine più bella di questa Barcolana edizione 40 è la stretta di mano fra Neville Crichton e Mitja Kosmina. "fra noi e Maxi Jena c´era pochissima differenza", ha dichiarato Neville Crichton in sala stampa della Barcolana. "L´esito della regata poteva essere molto diverso; poteva aggiudicarsi la vittoria Mitja che ha regatato benissimo. Ha fatto una regata eccezionale; capisco che Kosmina fosse quasi sicuro di batterci, ma noi li abbiamo tenuti sotto pressione fino alla fine". Per Crichton la Barcolana "è un evento incredibile, neppure la Coppa America può vantare un pubblico così numeroso e così appassionato. Con John Elkann sulla barca ci siamo divertiti un mondo. Trieste è davvero un teatro unico". La 40esima edizione è stata la più difficile per Alfa Romeo che, a partire da oggi, è in vendita. Mitja Kosmina (Maxijena): "Abbiamo regatato al massimo delle possibilità ma fare più di quello che abbiamo fatto sarebbe stato impossibile" - ha spiegato Mitja Kosmina al termine della regata. "Recrimino solo per non aver potuto comprare una vela nuova, ovvero un drifter 3dl leggero che ci avrebbe permesso di fare qualcosa di più nell´ultima parte con poco vento. Il preventivo però era di 90mila, troppo per le nostre tasche e, comunque se l´avessimo avuta a bordo ci sarebbe sicuramente stata la bora in Golfo. Siamo comunque rimasti avanti per trequarti di regata, sviluppando una velocità massima di 5 nodi, ma quando abbiamo iniziato a fare bordi siamo diventati perdenti perché è impossibile battere un limite tecnico e strutturale così evidente come quello che ci separa da Alfa Romeo. Il mio team si è preparato in ogni dettaglio ed abbiamo fatto davvero tutto il possibile" ha spiegato Mitja Kosmina. Il timoniere sloveno ha anche annunciato che dal prossimo anno regaterà con un´altra barca. Paolo Cian (Shosholoza)"abbiamo deciso di restare sopra la metà della linea di partenza perché durante gli allenamenti abbiamo notato che il vento tendeva a formarsi inizialmente sempre da quella parte" - ha spiegato Paolo Cian, partito con la sua Shosholoza molto alto sulla linea, vicino a Miramare. "la strategia adottata era quella giusta, ma alla fine del primo lato il vento ha iniziato a girare determinando condizioni diverse. E´ stato un risultato splendido viste le dimensioni delle barche che si sono piazzate davanti" Salvatore Sarno (Shosholoza): "Non credevo che esistesse un evento di questo tipo" - ha spiegato Salvatore Sarno, comandante e patron di Shosholoza. "Abbiamo voluto dimostrare che uno scafo di Coppa America non è da buttare anche di fronte alle imbarcazioni più moderne. La regata si è trasformata, alla fine, in una sorta di doppio match-race, il primo per la vittoria finale ed il secondo tra noi e l´imbarcazione di Coutts. Sono felice di aver ascoltato Cian ed aver fatto togliere le alette dal bulbo, altrimenti non me lo avrebbe mai perdonato. " Russel Coutts (Banco Espirito Santo): "Questa è la regata più particolare al mondo, mi piace esserci ogni anno perché si tratta di un festival della vela" - ha commentato Russel Coutts, tre volte vincitore dell´Americas´ Cup appena sbarcato in banchina. "Non nascondo di aver pensato che, con questo vento debole, il podio fosse alla nostra portata. Tornerò sicuramente anche il prossimo anno. E poi il quarto posto è splendido, soprattutto davanti a Dean Barker". A bordo di Banco Espirito Santo, l´imbarcazione armata da Patrick De Barros, c´era anche Luca Devoti, medaglia d´argento alle Olimpiadi di Sidney in classe Finn, e il velista di Coppa Cristian Grigio. Ringrazio Trieste ed i circoli velici che hanno collaborato all´organizzazione della Friuli Venezia Giulia Rc 44 Cup. Puntiamo a tornare anche l´anno prossimo con gli Rc44". Denise Karbon: "Sono molto contenta di essere stata invitata a fare la madrina per questa occasione . Non mi aspettavo tutta questa gente e tutta questa emozione". Per la madrina Denise Karbon "la Barcolana è una fantastica manifestazione. Mi sono trovata molto a mio agio qui a Trieste". La parte più emozionante dell´evento - secondo la madrina - è stato il momento in cui gli scafi hanno superato la prima boa. Personalmente la madrina faceva il tifo per Maxi Jena. "Mi è dispiaciuto che non sia arriva primo". La madrina si ripromette di partecipare alle future edizioni della regata su una barca Granbassi: "In Prima Linea Nella Barcolana 2009" - Si è divertita così tanto Margherita Granbassi che ha annunciato di voler tornare in prima fila nella Barcolana 2009: "Voglio esserci a tutti i costi, a meno che, naturalmente, non abbia impegni agonistici". Alla Granbassi è piaciuto soprattutto lo spirito di gruppo: "Eravamo un bel gruppo, affiatato e ben preparato". Le olimpiche del Friuli Venezia Giulia hanno navigato per la causa benefica: "Per noi era importante regatare con lo scopo di raccolgiere fondi da devolvere all´associazione donne operate al seno; speriamo di aver centrato l´obiettivo". Il timoniere, Larissa Nevierov, ha assicurato che ci sarà alla Barcolana del prossimo anno. "Complessivamente - afferma - è andata bene". . |
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