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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Novembre 2008
COME CRESCONO E DOVE VANNO: PESCATORI E SCIENZIATI SEGUONO I MERLUZZI NEL MAR CELTICO  
 
Pescatori e scienziati in Irlanda stanno collaborando per studiare i merluzzi nel Mar Celtico, usando un sistema di etichettatura high tech. I merluzzi che erano stati etichettati nella primavera del 2007 sono adesso ricatturati dai pescatori che, insieme ai ricercatori del Marine Institute, studiano la crescita e il comportamento di questi importanti pesci. Il progetto è finanziato indirettamente dallo Strumento finanziario di orientamento della pesca (Sfop). In risposta a rapporti dei pescatori, che affermavano come le aree di allevamento dei merluzzi (protette dalla pesca) erano probabilmente abbastanza solide da procedere con la raccolta, il Marine Institute irlandese ha lanciato uno studio sui modelli di crescita e migrazione dei merluzzi del Mar Celtico. Usando un misto di dispositivi di etichettatura convenzionali e high tech, gli scienziati e i pescatori commerciali hanno unito le loro forze per catturare, etichettare e liberare 4. 063 merluzzi nel Mar Celtico. Sono stati catturati due diversi gruppi di merluzzi che vivevano in prossimità: i merluzzi più grandi, nel periodo della fecondazione, sono stati catturati in mare aperto e i pesci più piccoli sono stati presi nei vivai vicino alla costa. Questo permetterà agli scienziati di studiare un´ampia gamma di comportamenti. A tutti i pesci catturati è stata applicata una normale targhetta numerata (grande più o meno quanto l´etichetta di plastica usata per tenere insieme un paio di calzini), la targhetta è stata attaccata alla spina dorsale usando un dispositivo simile a una pistola per fare i buchi alle orecchie. La targhetta è facilmente visibile per i pescatori, che possono mettere da parte i pesci, misurarli e pesarli, e consegnarli al team di ricerca per ulteriori ricerche. Ad alcuni dei pesci più grandi (più lunghi di 50 cm) è stata applicata anche un´etichetta di immagazzinamento di dati (data storage tag o Dst), inserita chirurgicamente nella pancia del pesce. Queste etichette misurano e registrano la temperatura e la pressione (cioè la profondità) ogni quattro minuti, per un periodo fino a due anni. Inserire la Dst non è semplice. Il merluzzo deve essere catturato usando le reti, tirato su lentamente dal fondo per non provocare nei pesci la malattia dei cassoni (l´aria nella vescica si può espandere e causare la morte se i pesci sono tirati su troppo velocemente). I pesci selezionati vengono messi in una vasca per l´anestesia e poi collocati in una speciale "culla", con l´acqua che scorre al di sopra di essi, in modo che i ricercatori possano inserire chirurgicamente la targhetta. I pesci vengono ricuciti e messi in una vasca di recupero e osservazione prima di essere liberati in mare. I dati delle misurazioni a saltare, raccolti usando le etichette convenzionali, sono preziosi, ma le Dts completano il quadro fornendo informazioni su dove sono stati i pesci e cosa hanno fatto. Catturando merluzzi che vivono gli uni vicini agli altri ma si trovano in fasi diverse della loro vita, e usando vari dispositivi per la raccolta dei dati, ha spiegato Macdara Ó Cuaig, un ricercatore del Marine Institute, "possiamo studiare come crescono e dove vanno. " Fino a questo momento, circa il 10% dei pesci etichettati sono stati restituiti da pescatori, cannisti e operatori dell´industria di conservazione del pesce in Irlanda, Spagna, Francia e Regno Unito. I dati sulla temperatura e la pressione registrati dalle Dts possono essere confrontati per conoscere la temperatura e la profondità dell´area, che fornisce informazioni sul quando e sul dove i pesci si spostano, in acque profonde o basse, o affiorano in superficie per nutrirsi o accoppiarsi. Si possono adesso condurre simulazioni della crescita e della migrazione dei pesci, il che fornisce un´idea più realistica di cosa fanno. "Quello che rende questo progetto un tale successo," ha detto Ó Cuaig, "è che ogni pesce che viene ricatturato e restituito aggiunge le proprie informazioni al puzzle e ci aiuta a capire meglio la specie. " I risultati di questo studio, fino a questo momento, indicano che i merluzzi del Mar Celtico hanno un alto tasso di crescita. "Un pesce che ci è stato restituito il mese scorso, con una targhetta convenzionale, non solo ha confermato la rapida crescita attribuita al merluzzo del Mar Celtico, ma ha anche la caratteristica di essere stato catturato tre volte e liberato due," ha spiegato Ó Cuaig. "Questo pesce aveva moltiplicato il suo peso per 16, in appena 15 mesi! Ciò dimostra la potenziale produzione proveniente dal merluzzo del Mar Celtico. " Il principale punto di forza dello studio, secondo Ó Cuaig, è che gli scienziati e i pescatori lavorano fianco a fianco e in collaborazione gli uni con gli altri. "L´aspetto più incoraggiante del progetto è il risultato che possiamo ottenere riunendo le conoscenze e le abilità dei pescatori, con quelle degli scienziati, con l´obiettivo comune di saperne di più sul merluzzo," ha dichiarato. "La collaborazione tra la pesca e la scienza è ai suoi massimi. " Se vedete un pesce etichettato, tenete a mente che ha una storia da raccontare e potrebbe valere una ricompensa. Per ulteriori informazioni, visitare: Marine Institute http://www. Marine. Ie Strumento finanziario di orientamento della pesca http://europa. Eu/scadplus/leg/it/lvb/l60017. Htm .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: AIUTARE L´APICOLTURA EUROPEA  
 
Aiuto finanziario alle aziende, indicazione del paese d´origine in etichetta e controlli sanitari sul miele importato. E´ quanto chiede il Parlamento per far fronte alla crisi dell´apicoltura europea. Sollecita anche l´intensificazione della ricerca sui parassiti e sulle malattie che stanno decimando le api e sulle altre cause potenziali come le colture geneticamente modificate, nonché sul nesso tra la moria e l´uso di pesticidi, e misure per limitare i rischi di un´impollinazione insufficiente. A fronte delle «gravissime difficoltà» che, in tutto il mondo, e in particolare in Europa, sta incontrando il settore dell’apicoltura, il Parlamento ha adottato - con 458 voti favorevoli, 13 contrari e 5 astensioni - una risoluzione in cui sollecita di reagire «senza indugio alla crisi sanitaria apicola in modo appropriato e con strumenti efficaci». Più in particolare, il parlamento esorta la Commissione a proporre un meccanismo di aiuto finanziario per le aziende del settore, in difficoltà a seguito della moria del loro patrimonio apicolo e a invitare tutti gli Stati membri ad assegnare aiuti immediati al settore. Anche perché il 76% della produzione alimentare destinata al consumo umano dipende da esso. Inoltre, è del parere che occorra far fronte alla concorrenza sleale dei prodotti dell´apicoltura provenienti da paesi terzi che, per effetto di costi di produzione inferiori (in particolare per quanto riguarda i prezzi dello zucchero e della manodopera) penalizza il settore comunitario. Ritiene i «fondamentale» rendere obbligatoria l’indicazione del paese d’origine del miele d’api sull’etichetta. Mentre è «indispensabile» introdurre l´obbligo di analizzare il miele importato «per rilevare l´eventuale presenza di bacilli della peste americana». Nel notare poi che tra i fattori all´origine della crisi sanitaria apicola sono da annoverare la presenza continua nelle arnie del parassita Varroa, la sindrome dello spopolamento degli alveari e la diffusione del Nosema ceranae, il Parlamento invita la Commissione ad intensificare quanto prima la ricerca sui parassiti e sulle malattie che stanno decimando le api, mettendo a disposizione ulteriori risorse di bilancio a tale fine. Accogliendo due emendamenti dei Verdi, l´Aula chiede maggiori ricerche anche sulle altre cause potenziali di questa moria: «l´erosione della diversità genetica e le colture geneticamente modificate». Invita poi Commissione e Consiglio a prendere in debita considerazione la salute delle api, le possibilità di commercializzazione dei loro prodotti e l´impatto economico sul settore «in tutte le discussioni e le future misure legislative concernenti la coltivazione nell´Unione europea di colture geneticamente modificate». Il Parlamento auspica inoltre l´avvio di una ricerca sul nesso tra la moria delle api e l´utilizzo di pesticidi - quali tiametoxame, imidaclopride, clotianidin e fipronil - «per adottare le misure del caso quanto all´autorizzazione di tali prodotti». La Commissione dovrebbe anche integrare la ricerca e la lotta contro le malattie delle api nella sua politica veterinaria. Osservando che l’84% delle specie vegetali coltivate in Europa dipende dall’impollinazione, il Parlamento chiede alla Commissione di promuovere le misure necessarie per limitare i rischi di un´impollinazione insufficiente, tanto per gli apicoltori quanto per gli agricoltori, la cui produzione potrebbe aumentare considerevolmente. Invita infine la Commissione ad introdurre, nell’ambito della "valutazione dello stato di salute" della Pac, misure volte a creare zone di compensazione ecologica (quali i "maggesi apicoli") e chiede che queste aree siano situate nelle parti più difficili da coltivare, «dove piante quali la phacelia, la borragine, la senape selvatica o il trifoglio bianco potrebbero svilupparsi e rappresentare importanti fonti nettarifere nella zona di raccolta delle api». Background - l´apicoltura in Italia e in Europa Nel mese di luglio, l´organizzazione delle imprese agricole Coldiretti, ha denunciato che la moria delle api non si traduce soltanto in un forte decremento della produzione di miele, ma mette a rischio la produzione di mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e colza. Rilevava inoltre che le api sono utili anche per la produzione di carne con l´azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggiere da seme come l´erba medica ed il trifoglio, mentre la grande maggioranza delle colture orticole da seme si possono riprodurre grazie alle api come l´aglio, la carota, i cavoli e la cipolla. Ricordava, peraltro, che Albert Einstein aveva affermato: “se l´ape scomparisse dalla faccia della terra, all´uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Coldiretti forniva poi i seguenti dati: Le api concorrono per l´80% al lavoro di impollinazione; L´alimentazione dipende per un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro degli insetti; In Italia ci sono oltre 1,1 milioni di alveari per un business di 60 milioni di euro; L´impollinazione delle colture in Italia ha un valore stimato in 2,5 miliardi di euro all´anno; Sono 50. 000 gli apicoltori di cui 7. 500 quelli “professionisti” che totalizzano un fatturato stimato in circa 25 milioni di euro; Secondo i dati trasmessi dagli Stati membri relativi al 2005, il numero complessivo di apicoltori nella Comunità è di 593. 000, di cui 17. 986 sono considerati professionali (almeno 150 alveari). Per quanto riguarda la percentuale di apicoltori professionali, al primo posto si trova la Spagna con il 76% ed al secondo la Grecia. In assoluto, gli apicoltori professionali si concentrano in cinque Stati membri: la Grecia, la Spagna, la Francia, l´Italia e l´Ungheria. Il numero totale di alveari è di 11. 631. 300, di cui 4. 321. 901 appartenenti ad apicoltori professionali. In altre parole, il 3% degli apicoltori possiede all´incirca il 40% degli alveari. Gli Stati membri che hanno il maggior numero di alveari sono la Spagna, la Grecia, la Francia e l´Italia. Fra gli Stati membri che hanno aderito all´Ue nel 2004, il numero di alveari più elevato è stato registrato in Polonia ed Ungheria. Nel 2005/2006 la produzione totale di miele dell´Ue, secondo Eurostat, era pari a 201. 000 tonnellate, sufficiente a garantire un auto-approvvigionamento di poco superiore al 60%. Le maggiori produzioni si sono registrate in Spagna (32. 000 t. ), Germania e Ungheria (20. 000 t. ), Romania (18. 000 t. ), Grecia, Francia e Polonia (16. 000 t. ), e Italia (13. 000 t. ). A livello mondiale, il maggiore produttore è la Cina, mentre gli altri principali produttori sono gli Stati Uniti e l´Argentina, che raggiungono entrambi 85. 000 t di miele. .  
   
   
AGRICOLTURA: 7,5 MILIONI DI GARANZIE PER LE IMPRESE L´ANNUNCIO DI FORMIGONI ALL´ASSEMBLEA REGIONALE DELLA COLDIRETTI L´ASSESSORE FERRAZZI: SULLE QUOTE LATTE CHIESTO UN TAVOLO A ZAIA  
 
Regione Lombardia più che mai decisa ad essere al fianco dei suoi agricoltori, tanto più in un momento di difficoltà economica generale. "Stiamo allestendo un bando mirato da 7,5 milioni come fondo garanzie con il sistema di Confidi o banca convenzionata", ha annunciato il presidente Roberto Formigoni all´assemblea regionale della Coldiretti, riunita oggi all´Auditorium Gaber della Regione Lombardia. "I venti freddi della crisi - ha detto Formigoni - stanno lambendo l´economia reale e anche settori storicamente solidi come quello dell´agricoltura. Noi continueremo ad essere vicini al vostro comparto, il più importante del settore in Italia e tra i primi in Europa, per sostenere insieme la posizione lombarda di fronte all´Italia e all´Europa". In Lombardia vi sono 70mila aziende con un valore della produzione di 11 miliardi di euro, pari al 15% del totale italiano e al 4% del prodotto interno lordo regionale, che diventa il 10% considerando anche il commercio e il trasporto di tali prodotti. "Il nostro sistema rurale - ha commentato Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura - si è caratterizzato in questi anni per la forza delle sue filiere, capaci di generare numeri da primato grazie a un riuscito connubio tra modernità e tradizione. Oggi che è tutto il settore ad affrontare un momento delicato, con numerosi fattori che ne influenzeranno la capacità di competere nei prossimi anni, Regione Lombardia è più che mai a fianco dei suoi agricoltori". "Regione Lombardia - ha proseguito Ferrazzi - continua a mettere a disposizione risorse e competenze per assicurare supporto a un´agricoltura moderna, competitiva e in grado di produrre nel rispetto dell´ambiente e dei consumatori. Per fare ciò, è essenziale promuovere sui temi di più stretta attualità un confronto continuo e propositivo con tutti i soggetti che concorrono a fare della Lombardia la più importante regione agricola italiana, anche e soprattutto quando ci si trova su posizioni sensibilmente differenti". Quanto alle quote latte, "è più che mai necessario il confronto. È per questo che abbiamo da subito chiesto al ministro Zaia l´apertura di un tavolo che veda coinvolti i principali attori della filiera lattiero casearia, per concertare assieme le migliori possibilità di utilizzo delle nuove quote, nel pieno rispetto della legalità che è fino ad ora stato un punto fermo per Regione Lombardia". .  
   
   
MACEDONIA, FONDI IPARD PER LO SVILUPPO RURALE  
 
La Repubblica di Macedonia e la Commissione europea hanno stipulato un accordo di cooperazione in base al programma Ipard (Strumento di assistenza preadesione per lo sviluppo rurale). Ne dà notizia l´Ice. Con questo accordo, la Macedonia sarà equiparata, nel comparto rurale, ai Paesi Ue. Saranno stanziati (2007-2010) 31,5 milioni di euro, destinati al sostegno degli investimenti in particolare nel settore caseario, dell´ortofrutta e vitivinicolo, e anche nel turismo rurale. Il 50 per cento degli investimenti effettuati dalle imprese macedoni in questi settori sarà rimborsato, utilizzando fondi europei (3/4 del totale) e del bilancio macedone (1/4). .  
   
   
VIA LIBERA IN SARDEGNA AL PROGETTO DI RIPOPOLAMENTO DELL´ARAGOSTA ROSSA  
 
Cagliari - Via libera al programma di ripopolamento dell´aragosta rossa (Palinurus elephas), tra le specie ittiche di maggior pregio e tra le più apprezzate della Sardegna. L´assessore regionale dell´Agricoltura, Francesco Foddis, ha firmato il decreto di approvazione del piano, basato sulla proposta predisposta dal Dipartimento di Biologia animale ed ecologia dell´Università di Cagliari. Il progetto avrà la durata di tre anni e sarà realizzato in cinque zone di mare sottocosta, nelle quali saranno istituite le aree di tutela biologica individuate dove la pesca di questa risorsa riveste particolare importanza e dove lo sforzo di prelievo risulta più elevato. Le cinque aree saranno indicate dall´ateneo cagliaritano e istituite con un successivo decreto assessoriale. Soddisfatto l´assessore Foddis: "I positivi risultati del progetto di ripopolamento attuato nella Penisola del Sinis diversi anni fa, sia in termini di incremento degli stock che di responsabilizzazione e coinvolgimento diretto dei pescatori, ci spingono a estendere il piano anche ad altre aree costiere della nostra Isola. Il programma inoltre ha trovato il pieno appoggio delle organizzazioni di categoria, con le quali ne abbiamo discusso al Tavolo azzurro e al Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca". "Del resto - ha proseguito Foddis - anche le normative comunitarie in materia invitano gli Stati membri a uno sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche e, specificatamente per l´aragosta, prevedono azioni di tutela indicando una taglia minima di cattura. Altro aspetto importante dell´intervento, che verrà realizzato e gestito dal Dipartimento di Biologia animale, sarà la collaborazione delle cooperative di pesca nella fase tecnico-operativa". . .  
   
   
BRACCIANO, INAUGURATO IL PRIMO DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI LATTE CRUDO  
 
E´ stato inaugurato il nuovo distributore automatico di latte crudo via Paolo Borsellino, nella zona di Bracciano Nuova. Di fronte a numerosi cittadini, il Sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, e l´Assessore all´Agricoltura, Ivano Michelangeli, accompagnati da altri rappresentanti della Giunta e del Consiglio Comunale, hanno tagliato il nastro dando il via alla distribuzione del latte e offrendo ai partecipanti delle bottiglie appositamente realizzate dalla Bracciano Ambiente Spa. “E’ un´iniziativa che progettavamo da tempo, frutto di diversi incontri con i sei produttori di latte residenti nel territorio comunale e che riteniamo molto importante sia per i cittadini sia per i produttori locali”, ha spiegato l´Assessore Michelangeli che ha aggiunto:”Ragionare in un´ottica di filiera corta, vale a dire di un percorso dei prodotti e delle merci ridotto rispetto ai circuiti della grande distribuzione, offre ai consumatori una garanzia di qualità del prodotto e di giusto prezzo e, contemporaneamente, assicura ai produttori una crescita delle proprie attività con conseguente vantaggio per tutto il territorio”. Infine, Michelangeli ha annunciato che l´Amministrazione proseguirà lungo questa strada e, vista l´ottima risposta della cittadinanza, presto si potrà pensare all´istallazione di un altro punto di distribuzione di latte a Bracciano centro e di allargare l´iniziativa anche ad altri prodotti, come ad esempio il detersivo ´alla spina´ per uso domestico. Il latte distribuito è prodotto dall´azienda agricola di Dante Picotti, situata a Bracciano in località ´I Terzi´. L´allevamento conta 200 vacche italiane di razza ´frisona´, di cui 80 dedicate all´allattamento, tutte iscritte all´anagrafe nazionale bovina e sottoposte ai controlli sanitari richiesti dalla legge. Un latte ´crudo´, quindi, sicuro e di alta qualità che viene munto, refrigerato e poi portato al distributore. Il distributore, infatti, ospita due contenitori da 300 litri ciascuno, mantenuti a una temperatura di 4 gradi centigradi. Una volta che il livello di liquido nel primo contenitore raggiunge gli 80 litri, un sms avverte l´allevatore che provvede a mettere in uso il contenitore ancora pieno e a portare via l´altro in esaurimento. Per garantire la massima pulizia e sicurezza, poi, il distributore è dotato di un sistema igienizzante che si aziona automaticamente ogni volta che viene richiuso il portellone del vano in cui si alloggia la bottiglia da riempire e, soprattutto per il periodo estivo, è previsto anche l´impiego di un getto d´aria posto sopra l´apertura del distributore per evitare che gli insetti possano entrare in contatto col latte. Infine, ogni volta che i contenitori vengono ritirati per essere nuovamente riempiti sono sottoposti a lavaggio e sterilizzazione. Un´iniziativa che non solo permette di acquistare latte di qualità, ma anche di farlo a prezzi vantaggiosi. Ogni litro di latte costa solo un euro ma il distributore accetta anche importi inferiori, consentendo così anche a chi consuma poco latte di poter prendere la quantità di prodotto che preferisce. Per garantire la massima freschezza del latte si consiglia infatti di consumarlo entro 48 ore dal prelevamento. Nel distributore, infine, sono disponibili bottiglie in plastica e in vetro riutilizzabili al costo, rispettivamente, di 30 cents e 1 euro. .  
   
   
AUMENTO UE QUOTE LATTE: PER LA CIA EMILIA ROMAGNA SI TRATTA DI UN ACCORDO POSITIVO “MA OCCORRONO CHIARIMENTI E VA FATTA UNA ASSEGNAZIONE EQUA OLTRE A TENERE NEL DEBITO CONTO QUEI PRODUTTORI CHE SONO STATI NELLA LEGALITÀ E HANNO RISPETTATO LE REGOLE”  
 
 Un accordo sostanzialmente positivo per il latte. Così si esprime la Cia Emilia Romagna in merito alla conclusione del negoziato comunitario dell’ ‘health check’ (stato di salute) della Politica agricola comune. L’intesa prevede, tra le altre cose, un aumento per l´Italia del 5% della produzione di latte. “L’intesa -sottolinea la Cia- lascia alcune zone d’ombra che richiedono approfondimenti e chiarimenti. Nel complesso, però, rappresenta un primo passo avanti per garantire le risorse all’agricoltura dopo il 2013. Per quanto riguarda il latte, “l’accordo -evidenzia la Cia- è positivo, poiché l’aumento per il nostro Paese scatta immediatamente e risponde alle esigenze degli agricoltori. Chiediamo, però, che si apra subito un Tavolo di confronto per definire in maniera equa ed organica l’assegnazione di questo aumento. Ovviamente, bisogna tenere nel debito conto tutti quei produttori che sono stati nella legalità e hanno rispettato le regole. Questo è per noi un punto irrinunciabile”. Per l´Italia, secondo quanto ha comunicato la Commissione europea, l´aumento del 5% sarà introdotto immediatamente nel 2009/2010. Nel 2009/2010 e nel 2010/2011 gli agricoltori che superano la propria quota di oltre il 6% subiranno una maggiorazione del superprelievo del 50%. .  
   
   
LOMBARDIA QUOTE LATTE, FERRAZZI: RAPIDO E AMPIO CONFRONTO  
 
"L´accordo sulla revisione della Pac (Politica Agricola Comunitaria) raggiunto a Bruxelles dai rappresentanti degli Stati Membri introduce importanti novità che muteranno anche sostanzialmente lo scenario del comparto agricolo europeo ed italiano nei prossimi anni. È per questo che chiediamo al ministro Zaia di attivarsi da subito per concertare con le Regioni e le Organizzazioni professionali le migliori modalità d´agire per valorizzare al meglio le novità introdotte". Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, commenta così l´esito del negoziato sull´Heal Check della Pac conclusosi questa mattina a Bruxelles. "Con 4 milioni e 200mila tonnellate prodotte ogni anno da 6. 800 stalle - ricorda Ferrazzi - la Lombardia produce il 40% del latte italiano e si conferma leader nazionale del settore. Per questo non possiamo che guardare con grande interesse e con qualche preoccupazione agli sviluppi che ne conseguiranno per la filiera lombarda in conseguenza del nuovo assetto". "A fronte di questa nuova situazione - continua Ferrazzi - è pertanto necessario capire al più presto come l´Italia intenda gestire le quote integrative assegnate dalla Comunità europea , considerando che, fino agli ultimi incontri avuti a Roma con il ministro Zaia, le Regioni hanno manifestato la preoccupazione che gli aumenti di quota, se applicati da subito e in misura consistente, possano incidere in negativo sulle dinamiche di mercato anche e soprattutto in riferimento al prodotto finito". Ferrazzi ha voluto ribadire come alle reazioni della prima ora sia necessario sostituire una più equilibrata visione dei fatti, che sarà possibile solo quando sarà noto come il ministro intenderà gestire la partita a livello nazionale, soprattutto in termini di rispetto di quanto previsto della legge 119 e quindi a tutela della maggioranza delle aziende che, anche a costo di enormi sacrifici, in questi anni hanno continuato a lavorare nel rispetto delle regole. Per quanto riguarda gli altri aspetti in discussione a Bruxelles il riscontro è positivo in quanto i risultati sono sostanzialmente in linea con quanto richiesto dalle Regioni e dalle filiere produttive. "Sono convinto - conclude Ferrazzi - che il ministro Zaia saprà ascoltare la voce degli agricoltori, non dimenticando che Regione Lombardia è al loro fianco e che, come sempre, è disponibile, nel pieno rispetto del proprio ruolo istituzionale di capofila nazionale per il settore lattiero caseario, a lavorare in stretta collaborazione ed in costante collegamento con il Ministero in un´ottica condivisa di autonomia e sussidiarietà". .  
   
   
MILANO: QUOTE LATTE, FERRAZZI: MINISTRO ZAIA APRA CONFRONTO  
 
 "L´accordo sulla revisione della Pac siglato ieri introduce importanti novità, decisive per il futuro del comparto agricolo europeo ed italiano. Crediamo quindi sia importante che il ministro Zaia coinvolga da subito le Regioni e gli attori della filiera per condividere gli importanti risultati raggiunti e, soprattutto, decidere come sfruttare le nuove opportunità". Questa la riflessione di Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, all´indomani della conclusione dei negoziati in sede comunitaria sul futuro della politica agricola, che tra l´altro apre importanti scenari per il settore lattiero caseario, del quale la Lombardia detiene il primato produttivo in Italia. "Con 4 milioni e 200mila tonnellate prodotte ogni anno da 6800 stalle - ricorda Ferrazzi - la Lombardia produce il 40% del latte italiano e si conferma leader nazionale del settore. Per questo, non possiamo che guardare con grande interesse e con qualche preoccupazione agli sviluppi che ne conseguiranno, per la filiera lombarda, in conseguenza del nuovo assetto". "A fronte di questa nuova situazione - continua Ferrazzi - è pertanto necessario capire al più presto come l´Italia intenda gestire le quote integrative assegnate dalla Comunità europea, considerando che, fino agli ultimi incontri avuti a Roma con il ministro Zaia, le Regioni hanno manifestato la preoccupazione che gli aumenti di quota, se applicati da subito e in misura consistente, possano incidere in negativo sulle dinamiche di mercato, anche e soprattutto in riferimento al prodotto trasformato". Ferrazzi ha voluto ribadire come alle reazioni della prima ora sia necessario sostituire una più equilibrata visione dei fatti, che sarà possibile solo quando sarà noto come il ministro intenderà gestire la partita a livello nazionale, soprattutto in termini di rispetto di quanto previsto della legge 119 e quindi a tutela della maggioranza delle aziende che, anche a costo di enormi sacrifici, in questi anni hanno continuato a lavorare nel rispetto delle regole. Per quanto riguarda gli altri aspetti in discussione a Bruxelles il riscontro è positivo in quanto i risultati sono sostanzialmente in linea con quanto richiesto dalle Regioni e dalle filiere produttive. "Sono convinto - conclude Ferrazzi - che il ministro Zaia saprà ascoltare la voce degli agricoltori, non dimenticando che Regione Lombardia è al loro fianco e che, come sempre, è disponibile, nel pieno rispetto del proprio ruolo istituzionale di capofila nazionale per il settore lattiero caseario, a lavorare in stretta collaborazione ed in costante collegamento con il Ministero in un´ottica condivisa di autonomia e sussidiarietà". . .  
   
   
CIA, SUCCESSO DI DOMANDE PER IL PSR LAZIO  
 
Sono 2. 600 le domande di partecipazione ai bandi del nuovo Piano di Sviluppo Rurale provenienti dall’intero territorio della Regione Lazio, circa 400 i progetti presentati dalle imprese agricole reatine, di cui oltre 100 quelle presentate dai giovani imprenditori e riguardanti le misure previste per il primo insediamento. E’ quanto emerso al convegno svoltosi nei giorni scorsi a Rieti sul Piano di Sviluppo Rurale promosso dalla Cia del Lazio. All’incontro, che ha visto la grande partecipazione degli agricoltori reatini, sono intervenuti Mario Perilli, presidente della commissione agricoltura, e Roberto Aleandri, dirigente dell’area Programmazione Sviluppo Rurale dell’assessorato all’agricoltura del Lazio. “Gli agricoltori hanno risposto con entusiasmo perché consapevoli delle nuove opportunità che si aprono con il Psr. Un piano di sviluppo rurale che ha visto la partecipazione attiva delle organizzazioni agricole e degli agricoltori e che oggi rappresenta la nostra grande sfida per riqualificare il settore agricolo”. Lo ha dichiarato Alessandro Salvadori, presidente della Cia del Lazio che ha anche sottolineato, il gran lavoro svolto in questi anni dall’assessorato all’agricoltura della Regione, che ha saputo ascoltare i territori e interpretare con puntualità i problemi e le esigenze del settore. Durante il convegno, al quale hanno partecipato anche Vincenzo Regnini, presidente della Camera di Commercio di Rieti e Enrico Scipioni, presidente della Cia di Rieti, è stata ricordata la battaglia della Cia a favore della semplificazione burocratica. Una battaglia da cui è nato il progetto Se. Ta, in cofinanziamento con il Ministero delle Politiche Agricole. Si tratta di un sistema di servizi telematici a disposizione dell’agricoltore, tra cui: il quaderno di campagna, il sistema di valutazione dei vincoli per la condizionalità, il business plan, il modello per le procedure fiscali, la gestione dei rischi in agricoltura e tanto altro. .  
   
   
AGRICOLTURA SEMINARIO OGGI ORE 9.30, ACCADEMIA DEI GEORGOFILI, LOGGE UFFIZI CORTI COSTRUIRE UN FUTURO SICURO PER I PAESI EMERGENTI  
 
 Firenze - Valorizzare il ruolo delle istituzioni e del sistema scientifico toscano per contribuire alla trasformazione dell´agricoltura e dei modelli di sviluppo di fronte alla crisi alimentare mondiale nei Paesi in via di sviluppo. Questo l’obiettivo del seminario “Agricoltura, Cambiamenti Climatici ed Energia: costruire un futuro sicuro per i paesi emergenti”, che si svolge oggi 25 Novembre, a partire dalle ore 9. 30, all’Accademia dei Georgofili di Firenze, presso le Logge Uffizi Corti. L’incontro, organizzato nell’ambito delle iniziative per la Giornata Mondiale dell´Alimentazione 2008, verrà aperto da Franco Scaramuzzi, presidente dell’Accademia dei Georgofili, cui farà seguito l’intervento del presidente della Regione Claudio Martini e quelli di Giampiero Maracchi (direttore Ibimet, Cnr), Paolo Sarfatti (Istituto Agronomico per l´Oltremare), Fabio Salbitano (Università di Firenze) e Andrea Di Vecchia (Accademia dei Georgofili, Cesia). Durante il seminario verrà inaugurata la mostra fotografica “K-women” dedicata alle donne di Keita, in Niger, che da venticinque anni con la loro opera quotidiana hanno reso possibile arrestare il processo di desertificazione. .  
   
   
ROMA - MEDITERRANEO, VALORE UNIVERSALE  
 
Mediterraneo, agroalimentare, network, territori di qualità, internazionalizzazione, sviluppo. Sono alcune delle parole chiave del convegno dal titolo “Mediterraneo, valore universale” che si terrà a Roma il 28 novembre 2008 presso la sede di Unioncamere. Argomento dell’incontro saranno le nuove strategie e i progetti per valorizzare i territori e le filiere dei prodotti agricoli di qualità, al fine di favorire il rafforzamento del network internazionale delle piccole e medie imprese, la crescita della competivitività e degli scambi commerciali, lo sviluppo economico e sociale dei territori. L’evento si inserisce nell’ambito del progetto Mebsa (Mediterranean Business Cooperation Support Activities, finanziato con il Programma Pic Interreg Iii B Archimed) che ha come partner, oltre a Retecamere, agenzia nazionale del sistema delle Camere di Commercio italiane, l’Hellenic Foreign Trade Board e il Ministero delle Comunicazioni e dei Lavori Pubblici cipriota. Il convegno, organizzato da Retecamere, prevede la partecipazione di numerosi ospiti italiani e stranieri, tra i quali: Francesco Bettoni Vicepresidente Unioncamere, Presidente Bmti; Antonio Buonfiglio, Sottosegretario del Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Elia Fiorillo, Presidente Unasco (Unione Nazionale Associazioni Coltivatori Olivicoli); Stefano Franzero, Direttore Generale Unaproa; Andreas Katsaniotis, Amministratore delegato Hellenic Foreign Trade Board (Grecia); Giuseppe Liberatore, Presidente Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche); Roberto Miliacca, Direttore Italia Oggi; Mauro Moresi, Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari, Università della Tuscia, Presidente Sisal; Teti Perissaki, Project manager Hellenic Foreign Trade Board; Fabio Renzi, Segretario generale Symbola (Fondazione per le qualità italiane); Enzo Russo, Coordinatore degli Assessori regionali dell’Agricoltura nella Conferenza Stato/regioni dell’Agricoltura; Rossella Salvatori, Direttore di Divisione - Direzione Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura - Mipaaf; Giuseppe Tripoli, Segretario generale Unioncamere, Riccardo Valentini, Componente del Comitato Intergovernativo delle Nazioni Unite Ipcc (Intergovernamental Panel on Climate Change) Premio Nobel 2007, consulente Ipalmo; Emanuela Valiante, Project manager Retecamere. .  
   
   
MANIFESTAZIONE OLIVICOLTORI PUGLIESI: RUSSO INCONTRA AGRICOLTORI  
 
 Dopo la manifestazione spontanea degli olivicoltori che hanno presidiato il 20 novembre Prefettura e Assessorato, una loro rappresentanza insieme ad alcuni Sindaci ed Amministratori Locali dei Comuni di Terlizzi, Palo, Sannicandro, Toritto e Grumo sono stati ricevuti dall’assessore Enzo Russo e dal direttore dell’area politiche per lo sviluppo rurale, dott. Giuseppe Ferro. “Bisogna - ha dichiarato l’assessore - cogliere il momento di crisi per ripensare radicalmente l’approccio alla produzione, trasformazione, commercializzazione partendo dall’aggregazione e quindi dalle Op (organizzazioni di produttori), solo così si può provare a recuperare e incidere sul futuro dell’agroalimentare pugliese che ha bisogno di capire che deve strutturarsi in maniera moderna”. Pertanto ribadendo i quattro punti già fissati nello scorso incontro: - riconoscimento dell’olivicoltura come settore di importanza nazionale; - liquidazione immediata da parte di Agea del pagamento unico comunitario; - ritiro dal mercato di un quantitativo di 300 mila quintali di olio extra vergine di oliva da destinare agli indigenti ; - conferma della fiscalizzazione dei contributi previdenziali anche per l’anno 2009 è stato comunicato il calendario degli incontri organizzati per lavorare alle soluzioni: - Domani 21 Novembre Tavolo tecnico con il Sottosegretario On. Buonfiglio di preparazione all’incontro con il Ministro; - Lunedì 24 Novembre Tavolo tecnico sulla legalità nell’agroalimentare con tutti gli organismi preposti ai controlli; - Mercoledì 25 Novembre Incontro a Roma con il Ministro Zaia. .  
   
   
LE REGIONI DEL SUD A NAPOLI PER NUOVO PROGETTO AGRICOLO  
 
Le regioni del Mezzogiorno si sono ritrovate a Napoli per costruire la filiera dell’agroalimentare e realizzare un progetto che trasferisca la filiera dal campo alla tavola. Lo rende noto la Coldiretti di Basilicata. “Un progetto per il Paese” è lo slogan del 2009. Diversi i rappresentanti della Coldiretti Basilicata che hanno partecipato alla mattinata di lavori alla quale era presente il presidente nazionale, Sergio Marini. Il consiglio nazionale ha presentato alla platea napoletana il documento sulla filiera approvato lo scorso 7 novembre. “Si tratta di un progetto economico serio, forte e vero – ha detto Rocco Battaglino, presidente Coldiretti Basilicata - per ricollocare l’impresa al centro, per tornare ad essere protagonista ed aprire una nuova stagione economica. Rappresentare la filiera - ha aggiunto - è una necessità e un dovere: sono questi gli imperativi categorici. I prodotti diventano portatori di valori distintivi di un territorio e di chi li produce: è questo il percorso da portare avanti generando una domanda che chiede di ritrovare in ciò che si consuma la propria identità locale. Prerogativa - ha concluso Battaglino - è difendere il reddito delle imprese associate in modo da acquisire potere contrattuale lungo la filiera”. “Il vero problema dell’agricoltura – ha detto il presidente Marini – è che non abbiamo potere contrattuale. Lungo la filiera si perde quel valore di qualità. C’è bisogno di regole, ma la politica non si deve sostituire al mercato”. .  
   
   
ASSEMBLEA COLDIRETTI, DE CORATO: “EXPO FATTORE DI SVILUPPO PER MILANO E LA LOMBARDIA”  
 
 “Quando si dice Milano si pensa alla moda, al design, all’editoria, alla finanza, alle telecomunicazioni. E si dimentica che è il secondo Comune agricolo d’Italia e contribuisce per il 22% all’export italiano del settore. E che la città sia attenta al mondo agricolo lo dimostra la scelta del tema dell’Expo, strettamente legato all’alimentazione. Un evento internazionale, per il quale sono attesi 29 milioni di visitatori, e che rappresenta una vetrina straordinaria e un fattore di sviluppo da cogliere per Milano, la Lombardia e l’intero Paese. Mi auguro pertanto che Coldiretti, interlocutore autorevole nonché risorsa importante per quanto ha saputo dare e dà per lo sviluppo del mondo agricolo e del made in Italy, non farà mancare la propria collaborazione alla buona riuscita della manifestazione”. Lo ha dichiarato il vice sindaco Riccardo De Corato che è intervenuto questa mattina all’Assemblea regionale della Coldiretti, presso l’Auditorium Giorgio Gaber nella sede della Regione Lombardia. “Un evento – continua De Corato – che ha anche altri punti di forza, come l’intervento sull’area dei mercati generali finalizzato alla creazione della città del gusto. E la borsa agro-alimentare telematica che avrà sede a Milano e che rappresenterà un meccanismo regolatore degli scambi e della formazione dei prezzi dei prodotti agricoli per il bacino mediterraneo ed europeo. Dunque Expo – conclude De Corato – è un’opportunità straordinaria che avrà ricadute socioeconomiche importanti anche sul turismo, sui trasporti e la riqualificazione urbana”. .  
   
   
“UN CORSO PER CONOSCERE MEGLIO L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA”  
 
Prenderà il via il prossimo 4 dicembre il 3° Corso di Formazione per Assaggiatori di Oli di Oliva, organizzato dalla Camera di Commercio di Pescara. Il Corso, autorizzato dalla Regione Abruzzo, è articolato in 7 incontri pomeridiani ed ha una durata di 35 ore. Le lezioni, curate da esperti del settore, si terranno presso la sede dell’Ente e permetteranno ai partecipanti di acquisire una completa conoscenza teorica e pratica dell’olivicoltura e delle tecniche di analisi e valutazione degli oli di oliva. I partecipanti avranno la possibilità di conseguire, al termine del corso, l’idoneità fisiologica che costituisce uno requisiti necessari per l’eventuale iscrizione all’Elenco Nazionale dei Tecnici ed Esperti degli Oli di Oliva Extravergini e Vergini. Il numero massimo dei corsisti è pari a 22. L’ammissione sarà effettuata rispettando l’ordine cronologico di arrivo delle domande di iscrizione. E’ prevista una quota di partecipazione di 180 euro, Iva inclusa. Le richieste di ammissione potranno essere inoltrate entro il prossimo 1° dicembre alla Camera di Commercio di Pescara, via fax, al numero 085/4536310. La modulistica ed una dettagliata descrizione del corso e delle modalità di iscrizione sono disponibili sul sito dell’Ente all’indirizzo www. Pe. Camcom. It. Per ulteriori informazioni è possibile contattare telefonicamente l’Ufficio Agricoltura ai numeri 085/4536216-271. .  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: DICHIARATA LA GRAVE CRISI DEL SETTORE AGRUMICOLO  
 
 Palermo - La giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Giovanni La Via, ha approvato la delibera che dichiara la grave crisi del settore agrumicolo in Sicilia a seguito di diverse calamità naturali negli anni 2007/2008, verificatesi in alcuni comuni delle province di Palermo, Catania, Messina e Siracusa. “La delibera - spiega l’assessore La Via - sarà ora inoltrata al ministero per le Politiche agricole e forestali in modo tale da poter far sospendere le sanzioni previste, dai regolamenti comunitari, a carico dei produttori che, per cause di forza maggiore, non sono riusciti a rispettare i contratti di fornitura di agrumi con le imprese di trasformazione”. Secondo la stima degli uffici dell’assessorato il danno per gli agricoltori, nella campagna 2007/2008 è stato superiore al 40%. In particolare, gli eventi naturali che hanno causato danni alle produzioni riguardano i venti sciroccali che hanno colpito: la provincia di Messina, dal 19 giugno al 30 agosto 2007, limitatamente alla produzione di limoni; la provincia di Palermo (Altavilla Milicia, Bagheria, Campofelice di Roccella, Casteldaccia, Collesano, Ficarazzi, Lascari, Marineo, Misilmeri, Palermo, Santa Flavia, Termini Imerese, Trabia, Villabate, Villafrati), dal 18 al 27 giugno 2007, solo per la produzione di mandarini; la provincia di Siracusa (Buccheri, Buscemi, Carlentini, Cassaro, Ferla, Francofonte, Lentini, Palazzolo Acreide), dal 23 al 26 giugno 2007, limitatamente alle produzioni agrumicole. Ed ancora le alte temperature che dal 22 al 27 giugno 2007 hanno coinvolto la provincia di Catania (Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’antonio, Acireale, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Calatabiano, Caltagirone, Castel di Judica, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Grammichele, Gravina di Catania, Licodia Eubea, Mascali, Mascalucia, Mazzarrone, Militello Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Motta Sant’anastasia, Palagonia, Paternò, Piedimonte, Ramacca, Randazzo, Riposto, San Giovanni La Punta, San Gregorio di Catania, San Michele di Ganzaria, San Pietro Clarenza, Sant’agata Li Battiati, Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Scordia, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande, Vizzini, Zafferana Etnea), per le produzioni agrumicole. E poi le piogge alluvionali: del 2 e 3 novembre 2007, in provincia di Siracusa (Avola e Noto) per le colture agrumicole; del 25 ottobre 2007, in provincia di Messina (Alì, Alì Terme, Fiumedinisi, Furci Siculo, Itala, Mandanici, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccalumera, Scaletta Zanclea), per le colture agrumicole. E ancora le gelate: dal 16 al 19 febbraio 2008 in provincia di Catania (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Castel di Judica, Catania, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Militello Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Motta Sant’anastasia, Palagonia, Paternò, Ramacca, Randazzo, San Michele di Ganzaria, Santa Maria di Licodia, Scordia), per le colture agrumicole; dal 17 al 19 febbraio 2008, in provincia di Siracusa (Francofone, Lentini e Carlentini), per le colture agrumicole. . .  
   
   
CAMPUS, IL SALONE DELLA NUOVA AGRICOLTURA PRESENTATO A TORINO  
 
Dal 26 al 29 marzo 2009 debutta al Lingotto Fiere di Torino Campus, Salone della Nuova Agricoltura, un evento che intende presentare gli aspetti più innovativi del settore, offrendo alle aziende e agli operatori gli strumenti per affrontare i mercati del futuro e, al grande pubblico, la possibilità di scoprire la realtà dinamica dell’agricoltura di oggi e di domani. Il progetto è stato presentato oggi, all’Assessorato Agricoltura della Regione a Torino, nel corso di una conferenza stampa. “Campus è una nuova opportunità per l’agricoltura e per il Piemonte – afferma Mino Taricco, Assessore all’Agricoltura della Regione – la possibilità di ospitare una manifestazione nazionale che dell’agricoltura rappresenterà gli aspetti più nuovi e stimolanti, permettendo di misurare l’evoluzione che questo settore sta attraversando in un’epoca di forti trasformazioni a livello globale. Per questo la Regione ha sostenuto sin dall’inizio il progetto e ha contribuito alla sua realizzazione in questa prima edizione che sarà il banco di prova per uno sviluppo e una crescita successivi. Credo che Campus possa essere luogo di confronto tecnico per gli addetti ai lavori e occasione di scoperta e di approfondimento per tutti coloro che sono interessati alle novità di un settore che interessa l’ambiente, la vita, l’alimentazione di tutti noi”. “Nelle nostre intenzioni – sostiene Andrea Varnier, Direttore Generale Lingotto Fiere – questo nuovo salone punta a diventare un momento culturalmente importante di confronto tra agricoltura e società, in grado di stimolare la circolazione di idee e soluzioni all’avanguardia, utili a sostenere la crescita imprenditoriale e la competitività di aziende agricole e operatori della filiera. Campus, quindi, non sarà una manifestazione generalista sul mondo agricolo, né una fiera di alta specializzazione su un singolo settore, ma un evento dove gli espositori avranno l’opportunità di mostrare e condividere le loro soluzioni più innovative e sperimentate con successo. Alla manifestazione saranno presenti tutti gli attori – dalla ricerca al mercato – per evidenziare la logica di sistema e offrire una panoramica completa sul settore”. Www. Campus-agricoltura. It . .  
   
   
VAL D’AGRI, LA CIA CHIEDE SOSTEGNO PER LE AZIENDE AGRICOLE  
 
Nell’ambito della mobilitazione che vede impegnata l’intera Confederazione nazionale e regionale agricoltori si è tenuta in Val D’agri a Galaino di Marsiconuovo un’assemblea a cui ha partecipato il presidente regionale della Confederazione, Donato Distefano. Lo rende noto la Cia Val d’Agri. Al saluto del presidente della Cia Val D’agri, Giovanna Perruolo è seguito un intervento del dirigente Nicola Pisano che si è soffermato sulle problematiche che stanno creando moltissime difficoltà alle aziende agricole. Gli imprenditori della Val D’agri – sostiene Pisano - devono subire anche la beffa di trovarsi in una zona dove si estrae petrolio in grandi quantità e che ad essi toccano solo i danni diretti e indiretti che l’estrazione provoca, a nulla serve la tanto propagandata riduzione da parte della Regione Basilicata delle bollette del gas metano perché purtroppo le aziende agricole essendo in zone rurali non sono servite da metanodotti. E’ necessario – continua – che cambi l’atteggiamento delle Istituzioni e della politica nei confronti di un settore che è strategico e dal quale si deve ripartire se si vogliono risolvere i problemi di spopolamento dei piccoli paesi, di salvaguardia dell’ambiente”. I dirigenti della Cia della Val d’Agri hanno anche lamentato “il comportamento “vessatorio” che alcuni ispettori del lavoro utilizzano quando entrano nelle aziende agricole e che non aiutano sicuramente gli imprenditori. Fatto estremamente positivo è che tra gli imprenditori agricoli vi sono molti giovani e nei loro interventi hanno espresso chiaramente le difficoltà che devono affrontare quotidianamente”. Il presidente Distefano ribadisce che “è ormai ora che si torni a fare sindacato a 360 gradi nel mondo agricolo e se anche dopo queste nostre richieste fatte a tutti i livelli istituzionali non arriveranno risposte gli agricoltori si studieranno forme di lotta necessarie”. La Cia ha programmato per martedì 25 ad Armento un incontro con tutti gli imprenditori della bassa Val D’agri. .  
   
   
LUCCA - UNA "RETE DEL GUSTO" DEI PRODOTTI TIPICI LUCCHESI  
 
Aziende agricole e artigiane agroalimentari, agriturismi, punti vendita e attività della ristorazione aderenti alla “Rete del Gusto” a confronto per valorizzare e promuovere le produzioni tipiche tradizionali e locali del “Paniere lucchese”. L’iniziativa è della Camera di commercio e della Provincia di Lucca, che hanno organizzato il 24 novembre, al Real Collegio, un incontro – un vero e proprio workshop – per promuovere lo scambio dei prodotti e la valorizzazione delle produzioni tipiche A confrontarsi in quello che Camera di commercio e Provincia si augurano si sia rivelato un proficuo faccia a faccia tra operatori del settore c’erano 42 aziende, che rappresentano le oltre 300 che hanno aderito alla rete del gusto della provincia di Lucca. L’obiettivo dell’iniziativa è duplice: da un lato rilanciare l’eccellenza enogastronomica del territorio a fini promozionali anche mirati allo sviluppo economico del territorio; dall’altro, stimolare in primo luogo i consumatori in ambito locale e attirare l’attenzione della clientela italiana ed internazionale, mettendo sul mercato prodotti che hanno garanzie di qualità e di tracciabilità. D’altra parte, come spiega il Presidente della Camera di commercio, Claudio Guerrieri, “l’attenzione ai cibi e alla tutela delle produzioni è sempre più forte sia in Italia sia all’estero e quindi l’aver disposto sotto un unico ‘marchio’ la vera tipicità delle nostre tavole rappresenta un’opportunità sia per le imprese agricole e artigianali sia per il commercio e la ristorazione”. La Rete del Gusto lega in uno stretto rapporto di collaborazione il mondo agricolo della produzione, quello artigianale della trasformazione, quello della ristorazione e quello della vendita. “È una rete – sottolinea l’assessore provinciale Alessandro Adami - fondata anche su rapporti di fiducia reciproca degli aderenti che diventano una garanzia di serietà, qualità e sicurezza alimentare dei suoi prodotti”. “Tutti gli iscritti – produttori, artigiani, titolari di agriturismi, ristoranti e negozi – aderendo, si impegnano a rispettare il disciplinare che regolamenta il funzionamento del sistema e si avvalgono di un marchio identificativo, registrato presso la Camera di Commercio di Lucca, quale garanzia certificata sulla provenienza e rintracciabilità dei prodotti messi in rete”. .  
   
   
UNICREDIT PREMIA A GOLOSARIA IL VALORE DELLA MULTIFUNZIONALITA´ ALIMENTARE FRA I 6 PREMIATI NAZIONALI, COMOLLI DIRETTORE ALTAMARCA  
 
Papillon insieme ai Comitati Locali Unicredit è promotrice di un premio dedicato alle eccellenze della multifunzionalità alimentare consegnato a Torino, nell´ambito di Golosaria. “L´iniziativa – spiega Paolo Massobrio – autore de Il Golosario e patron della manifestazione – intende mettere in risalto quelle figure imprenditoriali che rappresentano dei modelli sostenibili per promuovere iniziative virtuose legate all´alimentazione. Sono esempi di imprese dentro al sociale, capaci di formare le nuove generazioni per uno sviluppo dei mestieri nati nella cultura agroalimentare del nostro Paese”. I sei prescelti, frutto di un confronto tra la redazione di Papillon e i Comitati Unicredit presenti nei vari ambiti territoriali, sono il vitivinicoltore Costantino Charrere, di Aymavilles, che rappresenta il valore di un produttore leader all´interno della regione Valle d´Aosta, capace di fondare un´associazione nazionale per promuovere il lavoro di migliaia di altri piccoli imprenditori impegnati nel mondo del vino. Quindi Vittorio Beltrami di Cartoceto, produttore del famoso formaggio di fossa, ma anche titolare di una delle più importanti botteghe del gusto italiane. La figura di Beltrami spicca anche per l´impegno ad insegnare le tecniche agroalimentari acquisite ad altre realtà come la Comunità di San Patrignano. Marco Camilli a Onano, nella campagna laziale, è stato il valorizzatore di una teoria di antichi legumi, oggi al centro dell´enogastronomia locale, ma è anche tra i leader dell´agricoltura biologica e rappresenta una strada per molti giovani. Il premio alla categoria della tavola, andrà invece alla famiglia Santini di Canneto sull´Oglio, perchè agli occhi del mondo hanno promosso la “tavola italiana” con i suoi profumi ed i suoi prodotti, ma anche con quel senso dell´accoglienza che caratterizza il turismo nel nostro Paese. Si scende al Sud, ed esattamente ad Arbiora, in val Camastra, per conoscere Nicola Pessolani, titolare di un caseificio che produce il noto caciocavallo podolico in una terra ricca di giacimenti petroliferi. Paolo Massobrio e Alessandro Profumo hanno visitato insieme, l´estate scorsa, questa realtà, provando ammirazione per la capacità di ridisegnare un futuro e una strada per tutti. Ed infine, il premio a Giampietro Comolli, direttore di Altamarca, per il suo Forum dedicato agli spumanti italiani, manifestazione dell´anno, un evento decisamente in crescita che ha messo in luce la straordinaria vocazione del nostro Paese alla produzione di questo vino con le bollicine, richiesto, nelle sue molteplici varietà, in tutto il mondo. "Orgoglioso e stimolato - commenta il manager - a fare ancora di più. Un riconoscimento al ricco patrimonio di qualità che tutti i territori produttivi italiani esprimono, alla forza di filiera richiesta da tanti imprenditori piccoli e grandi insieme, ma anche un Forum rispettoso delle singole identità tipologiche, territoriali, culturali e di metodo, finalmente riconosciute dal consumatore finale per il loro valore reale ed espressione di un marchio attrattivo del made in Italy. " Queste sei case history, che rappresentano l´innovazione secondo il tema “Produco dunque creo”, e favoriscono Occupazione, Ambiente, Turismo e Gusto, oggetto del premio Papillon-comitati locali Unicredit, saranno raccontate a Golosaria, prima della cena che renderà omaggio alla memoria di Nino Bergese, il cuoco piemontese che codificò la cucina borghese italiana. .  
   
   
AGRICOLTURA SICILIANA: LA VIA, GRAVE LA CRISI DEL SETTORE CEREALICOLO  
 
Palermo - “E’ un momento di crisi per diversi settori e per quello cerealicolo in particolare. In una riunione che abbiamo avuto con alcuni degli assessori all’Agricoltura di altre Regioni, qualche giorno fa a Bari, abbiamo discusso del problema così da mettere in campo un pacchetto comune di aiuti anticrisi”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura e foreste, Giovanni La Via, nel corso di un incontro con i vertici della Coldiretti siciliana, per discutere dei problema del comparto cerealicolo. “Siamo consapevoli che l’agricoltura siciliana - ha continuato l’assessore - sta attraversando una situazione di grandissima difficoltà. Il calo medio delle produzioni sfiora il 40 per cento e i prezzi sono stabili o salgono di poco. Il contesto complessivo del mondo produttivo, tranne qualche piccola nicchia, soffre. Ecco perché – ha concluso La Via - vogliamo mettere in campo una serie di soluzioni, nel breve e medio-lungo periodo, che possano aiutare il sistema”. Una di queste, già proposta al governo nazionale, e che sarà oggetto di discussione del consiglio dei ministri europei dell’Agricoltura a Bruxelles, è l’adozione di misure di salvaguardia del comparto del grano duro, nel caso in cui il prezzo scenda al di sotto di un dato valore. .  
   
   
CAMBIA IL DISCIPLINARE DEL CONSORZIO DOC: “BREGANZE ROSSO”, IL BORDOLESE È SERVITO LA NOVITÀ A “BCM, BORDOLESI CABERNET MERLOT”, A VILLA “LA FAVORITA” DI SAREGO  
 
Un vino di taglio bordolese “nuovo di zecca”. E´ la grande novità del Consorzio Vini Doc Breganze per la fine del 2008: il gusto del “Breganze Rosso” da oggi è ufficialmente quello di un bordolese di grande qualità, prodotto con almeno un 50% di uve Merlot e il resto con altre uve a bacca rossa: il matrimonio perfetto è con il Cabernet. Una scelta, la modifica del disciplinare, che nasce da opportunità offerte dalla presenza sulle dolci colline breganzesi di produzioni Cabernet e Merlot “in purezza” di altissimo livello, con una tradizione più che secolare che risale nel tempo sino al patriziato della Serenissima Repubblica. L´innovazione del disciplinare di produzione del “Breganze Rosso” avviene in concomitanza con l´appuntamento vitivinicolo dell´autunno 2008, che si svolge proprio su suolo berico a Villa “La Favorita”, il 22 e 23 novembre a Sarego: “Bcm, Bordolesi, Cabernet e Merlot”, con la presenza in degustazione pubblica di 298 etichette di vini bordolesi da tutta Italia, e di 20 produttori di famiglia aristocratica, dalla Sicilia all´Alto Adige. Il Consorzio Vini Doc Breganze si presenta a “Bcm” con ben ventisei etichette di Bordolesi, oltre che di Merlot e Cabernet in purezza. Tutte produzioni enologiche di soci del Consorzio di Tutela nell´area della Doc: in particolare delle aziende agricole “Ca´ Biasi” di Innocente Dalla Valle, “Cantina Beato Bartolomeo”, “Col Dovigo”, “Firmino Miotti”, “Gastaldia”, “La Costa”, “Maculan”, “Scaroni”, “Tenuta Bastia Saccardo”, “Vignaioli Contrà Soarda”, “Villa Angarano” di Bianchi Michiel, “Villa Magna” di Graziella Novello, “Vitacchio Cav. Guerrino”. Da secoli il breganzese è terra di vino e di viticoltori: al tempo della Repubblica di Venezia, i nomi erano quelli delle nobili famiglie Pagello, Bissari, Sesso, Chiericati, ai quali nella seconda metà dell´Ottocento si affiancarono i Piovene, Diedo, Godi, Saccardi. Un pedigree di tutto rispetto per i vini della Pedemontana Vicentina, nati da un connubio tra particolari condizioni pedoclimatiche, legate alla conformazione del territorio, con la passione e l´interesse di famiglie nobili vicentine e venete. L´aristocrazia dell’entroterra veneto infatti, aveva anche in questi luoghi le proprie ville con annesse cantine, spesso di dimensioni notevoli. Perizia e desiderio di innovazione portarono Breganze a costruire tra Otto e Novecento una piattaforma ampelografica capace di preservare le peculiarità del territorio, affiancando a queste i più importanti vitigni francesi (internazionali): a fianco di uve autoctone come la Vespaiola e la Cruaja, quindi, arrivava il Tocai (ora Tai) e successivamente il Cabernet e il Merlot. Nel 1968 l´attenzione alla qualità si è concretizzata ulteriormente nel momento in cui Breganze ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata, con un disciplinare di produzione che sin da subito ha posto l´attenzione sui vini rossi. Oggi, quarant´anni dopo Breganze attinge ancora alla sua tradizione per rinnovarsi: con il nuovo disciplinare di produzione della Doc. Un disciplinare che ha saputo valorizzare le peculiarità dei vitigni autoctoni e al contempo confermare la vocazione di questo territorio ai piedi dell´Altopiano di Asiago per i vitigni a bacca rossa: in particolare Cabernet e Merlot, con la possibilità sia di produrli in purezza sia, ora, di fare quel “taglio” bordolese che ha contribuito a fare grandi nel mondo alcuni produttori locali. Il primo breganzese a “scommettere” sul bordolese è stato il presidente della Strada del Torcolato e dei Vini Doc, Fausto Maculan. Un percorso iniziato negli anni ´80, che nel tempo è stata coronato da pieno successo: il Brentino e il blasonato Fratta di casa Maculan sono oggi prodotti di punta, produzioni enologiche di grande qualità che negli anni hanno ottenuto grandi riconoscimenti. «Le motivazioni che mi hanno spinto a scommettere sul taglio bordolese sono legate alle caratteristiche enologiche delle uve Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Carmenere. - spiega il presidente della Strada - a mio avviso il Cabernet Sauvignon è il migliore, ma è una varietà abbastanza tardiva, necessita di estati calde e soleggiate per poter maturare e non sempre queste condizioni si verificano nelle nostre zone. Cabernet Sauvignon, ma soprattutto Cabernet Franc e Carmenere, in caso di maturazione scarsa o anche solo difficile, presentano sentori verdi, erbacei e di peperone, non sempre graditi dal mercato internazionale. Il Merlot invece è varietà più precoce: pur non essendo il più ricco e potente in bocca, questo vitigno matura sempre e non presenta quegli aspetti verdi sopra citati». Col passare degli anni la qualità del Merlot a Breganze ha raggiunto livelli di rinomanza internazionale: «Negli anni passati il Merlot veniva sempre considerato il cugino minore del Cabernet. Gli erano riservati i posti meno soleggiati e mal esposti, in quanto i versanti migliori erano riservati al Cabernet Sauvignon. Negli ultimi anni, invece, sulla spinta del mercato, anche il Merlot viene piantato nelle zone migliori, permettendogli di diventare quasi un fratello per il Cabernet». In conclusione, se l’annata è ottima “vince” il Cabernet, ma in annate difficili, la palma va al Merlot. «Ma il miglior vino rosso - conclude quindi Maculan - è sempre ottenuto con una sapiente mescolanza fra i due, che di anno in anno può variare come percentuale nei componenti». E’ per questo che in passato, visto che il disciplinare non permetteva questa elasticità nelle mescolanze, si puntava sull’Igt Veneto. .  
   
   
AGROALIMENTARE: UN MARCHIO DI QUALITA’ PER LE PRODUZIONI SICILIANE  
 
Palermo - Un marchio di certificazione dei prodotti agroalimentari denominato “Sicilia Agricoltura”, che consenta la concreta attuazione della sicurezza , tracciabilità e qualità alimentare. Lo prevede un accordo firmato tra l’assessorato regionale all’Agricoltura e il “Coribia”, il Consorzio di ricerca sul rischio biologico in agricoltura. Una certificazione, su base volontaria, che ha lo scopo di valorizzare le produzioni agroalimentari siciliane di qualità. “L’assessorato - afferma l’assessore Giovanni La Via - già da tempo ha posto grande attenzione, oltre che al tema della qualità, a quello della sicurezza alimentare, in tutti i comparti. Oggi il consumatore non vuole sapere solamente se il prodotto è buono, ma anche se è sicuro. L’iniziativa di ‘Sicilia Agricoltura’ si affianca a quella già sperimentata con successo nel settore zootecnico, grazie all’attività del Corfilcarni, il Consorzio di ricerca filiera carni di Messina. Oggi, infatti, la fettina siciliana è certificata da un marchio unico, la cui rintracciabilità può avvenire con un semplice click su un telefonino”. La nuova iniziativa, oggi, riguarda i prodotti di origine vegetale. Le imprese interessate a certificare e commercializzare i propri prodotti con il marchio “Sicilia Agricoltura” dovranno presentare la richiesta, entro il 19 dicembre, presso le sezioni operative dell’assessorato. “Sarà il Coribia - spiega il dirigente generale del Dipartimento Interventi infrastrutturali Dario Cartabellotta - a realizzare il marchio, a gestire le istanze e l’iter di certificazione e a provvedere alle verifiche annuali, secondo il piano dei controlli approvato”. Maggiori informazioni, oltre che alle Sezioni operative, potranno essere richieste al Coribia, in via Marinuzzi 3 a Palermo (tel. 091. 6570476). .  
   
   
A LARIOFIERE – ERBA (CO) IN FEBBRAIO 2009 RISTOREXPO 2009: GLI AUTORI DEI FORNELLI PRIME CONFERME PER GRANDI EMOZIONI A TAVOLA PER LE CENE D’AUTORE NON MANCHERANNO EMOZIONI PER IL PALATO  
 
Si va via via delineando il programma della prossima edizione di Ristorexpo. Confermate le presenze dei Jeunes Restaurateurs che quest’anno daranno nuove emozioni per il palato. Ristorexpo cala un tris di tutto rispetto, da Herbert Hintner a Ana Ros fino a Tomaz Kavcic, presidente dell’Associazione Jrde della Slovenia. E per dare il via alla lunga passerella di stelle, è in programma a Erba per lunedì 15 dicembre 2008, a partire dalle 18. 30, il convegno: “Dicembre, periodo di guide. Gli Stati generali della ristorazione lariana”, interverranno i massimi esponenti delle federazioni di settore e i più grandi chef del panorama nazionale. E se iniziamo a parlare di programma, ecco i primi nomi. Domenica 22 febbraio 2009 la cena di gala per dare il via alla nuova edizione dell’evento verrà affidata ad un grande interprete Herbert Hintner del ristorante Zur Rose di San Michele Appiano. Mentre lunedì 23 febbraio 2009 ci si sposta in Slovenia con le novità di Ana Ros del ristorante Hisa Franko di Kobarid per chiudere martedì 24 febbraio 2008 con un altro chef d’eccezione, Tomaz Kavcic chef patron del Pri Lojzetu di Vipava in Slovenia. Un percorso per la mente, per disintossicarsi dai pensieri quotidiani, tre serate che determineranno un rilancio dell’evento che si presenta per l’edizione 2009 rinnovato con contenuti di livello riservati agli operatori del settore i quali potranno affinare le tecniche e approfondire le diverse argomentazioni legate alla propria professione. Il programma degli stage rappresenta un altro punto di partenza per il comparto ristorazione. Si apre la settimana con lunedì 23 febbraio alle ore 10. 00 con la lezione di Andrea Berton per proseguire alle 15 con Emanuele Scarello. Docente d’eccezione anche per il martedì 24 febbraio, Ana Ros, mentre il 25 febbraio toccherà a Manuela Kocjan alle 10, mentre nel pomeriggio, a partire dalle 15 la scena sarà tutta per Tomaz Kavcic. Non mancheranno le Osterie, la valida alternativa per scoprire i sapori, le ricette tradizionali, un momento di ristoro informale per non perdere l’appetito. E poi ancora le Cucine Dal Mondo, un giro della terra per sperimentare nuove ricette, scoprire le tradizioni e percorrere un viaggio sensoriale. L’iniziativa viene organizzata in collaborazione con l’Istituto Alberghiero Ballerini. L’area dedicata al pane e i Fuori Salone nei locali del territorio. Non mancheranno i concorsi per premiare il Cuoco Dell’anno 2009, ovvero il concorso nazionale di cucina calda individuale promosso dall’Unione Cuochi Regione Lombardia; e poi ancora il Concorso Arturo Della Torre della Fic di Como e il Concorso El Botton D’or dell’Associazione cuochi di Milano e provincia. Confermate inoltre le consolidate partnership con i Jeunes Restaurateurs d’Europe, oltre che con le due associazioni dei commercianti, l’Upcts di Como e la Confcommercio di Lecco. Nei quattro giorni di evento sarà presente anche una delegazione della Fic – Federazione italiana cuochi, insieme all’Ais e all’Onav per il settore vini. Ristorexpo è quindi una piattaforma di iniziative per dare una risposta alla richiesta di qualità e sicurezza alimentare presentata da autorevoli e rappresentativi interlocutori, sapienti nutrizionisti, osservatori del settore e aziende che sviluppano nuove azioni di marketing o sperimentano nuovi ritrovati scientifici dall’alto valore aggiunto. Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10. 00 alle 19. 30. Mercoledì 20 febbraio dalle 10. 00 fino alle 18. 00 Area ristorante aperta fino alle 23. 00 Info line: www. Ristorexpo. Com Tel. 031/637402 .  
   
   
L’HOTEL D’INGHILTERRA A ROMA PROPONE IL MENÙ CON I PIATTI TIPICI DEL THANKSGIVING DAY CHE QUEST’ANNO RICORRE GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE  
 
All’hotel d’Inghilterra, nel cuore di Roma, il ristorante Cafè Romano, aperto anche al pubblico, presenta il menù con i piatti tipici del Thanksgiving Day che quest’anno ricorre giovedì 27 Novembre. L’hotel d’Inghilterra, che fa parte della catena Royal Demeure, si ispira ai sapori d’oltreoceano e rende omaggio ad una delle festività americane più famose. Giovedì 27 Novembre, il Cafè Romano, ristorante dell’hotel, propone infatti il tradizionale pranzo a base di tacchino tipico del Thanksgiving Day. Per l’occasione, lo Chef Rodolfo Chieroni ha in programma un menù speciale, che si apre con: insalata di frutta secca e tacchino, a cui segue il tacchino farcito, accompagnato da contorno di patate dolci, pannocchie al burro, cavolini di Bruxelles, fagiolini verdi e dalla immancabile salsa di mirtillo. A chiudere il pranzo, la delicata torta di zucca. Tra le tante varianti di tacchino farcito, la scelta dello Chef del Cafè Romano è per quella più classica, con ripieno di carne tritata di maiale, erbette quali salvia, timo, rosmarino, pane tostato a dadini. Per dare un tocco di agrodolce, Rodolfo Chieroni aggiunge cubetti di mele verdi saltate prima con un po’ di burro. Con questa nuova iniziativa l’Hotel d’Inghilterra ed il suo ristorante propongono un’esperienza gastronomica dedicata non solo agli ospiti americani che vivono o sono di passaggio a Roma, ma anche alla clientela italiana che desidera assaggiare piatti diversi e legati ad altre culture. Il Cafè Romano ha il proprio ingresso autonomo in Via Borgognona 4M ed è aperto anche al pubblico, a partire dalle 07. 00, orario in cui inizia ad essere servita una ricca e gustosa prima colazione, fino alle 23. 00. Per prenotazioni: tel. 06 69981500 E per quanti volessero cimentarsi ai fornelli con il menù del Giorno del Ringraziamento, ecco la ricetta ed i consigli dello Chef del Cafè Romano. Scegliere un tacchino possibilmente femmina, in quanto la carne è più tenera e gustosa. Farcire con il seguente composto: 1 kg. Di polpa grassa e magra di maiale; 400 gr. Di pane di farina di mais raffermo, tagliato a quadretti e saltato in padella con burro, cipolla ed erbette (salvia, timo, rosmarino); 6 mele Grammy Smith tagliate a cubetti e saltate con poco burro. Amalgamare il composto con 3 uova intere. Farcire il tacchino e cuocere lentamente in forno a 170 gradi (la cottura dipende dalla grandezza del tacchino. Per uno medio occorrono circa 2-3 ore). Irrorare il tacchino di tanto in tanto con burro fuso alle erbette. Servire con anelli di cipolla fritti, pannocchie al burro, cavolini di Bruxelles, fagiolini al vapore e purè di patate dolci. .  
   
   
BUONGUSTO D´AUTUNNO IN TERRADEIFORTI. VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI UN TERRITORIO LEGATO AI VINI AUTOCTONI ENANTIO E CASETTA  
 
Ritorna “Buongusto d’autunno” manifestazione autunnale di questo lembo di Val d´Adige, caratterizzato dalla riscoperta delle sue risorse territoriali. In un tourbillon di sapori e colori, che rendono magico l´autunno, dove la limpida acqua dell´Adige si fonde con le viti appena vendemmiate, dove i marroni hanno appena amoreggiato col vin nov, gli operatori della Strada del Vino e dei Prodotti Tipici unitamente ai cantinieri del Consorzio, in sintesi: la Terradeiforti, propongono un "viaggio" in questo territorio tutto da scoprire. Ambiente ed enogastronomia in un mix di genuinità e semplicità, di calorosa accoglienza e tanto altro ancora. Da assaporare in una serie di eventi a partire dal 29 novembre con la tradizionale “Maialata” all’agriturismo La Colombara di Gaium, incantevole località di Rivoli Veronese adagiata lungo le sponde dell’Adige, appena dopo la suggestiva chiusa di Ceraino. Un’occasione unica per partecipare, grandi e bambini, alla lavorazione della carne di maiale in un ambiente familiare alla scoperta di una tradizione che da queste parti, terra di contadini, è ancora (fortunatamente) un rito. Una giornata intera, dal mattino alle 10. 00 con la colazione rustica, per osservare, sperimentare e produrre insieme alla famiglia Desto il salame e poi gustare un autentico pranzo a base di carne di maiale. Per informazioni e prenotazioni: 045 6269150 Non passeranno ventiquattr’ore che appassionati, sommelier, enoturisti ed enocuriosi si potranno ritrovare ad Isera, presso la Casa del Vino, non lontano da Rovereto, a degustare gli autoctoni della Terradeiforti: Enantio e Casetta. Saranno proposti, in abbinamento ai prodotti tipici, dai cantinieri della Terradeiforti e in uno speciale menù a tema dallo chef della Casa del Vino Da appuntarsi sul calendario: 30 novembre-1 dicembre Casa del Vino, Isera. Per informazioni e prenotazioni: 0464 486057 Senza dimenticare la rassegna “Vini d’Autunno” proposta dal Ristorante Enoteca Alla Corte di Peri di Dolcé, durante i fine settimana dal 28 novembre al 14 dicembre: menù del norcino con abbinamento ai vini della cantina La Prebenda di Brentino, menù del cacciatore abbinato ai vini della cantina Letrari di Rovereto e menù del contadino accompagnato dai vini della cantina Cristini di Peri. Per informazioni: www. Ristoranteallacorte. It tel. 045 7270016 Gran finale venerdì 19 dicembre, alla Trattoria Al Ponte di Belluno Veronese: cena a tema con le “ricette della Terradeiforti”, raccolte e selezionate dagli alunni delle scuole primarie e secondarie di Volargne, Rivalta, Peri, Avio e Pesina in un progetto di recupero delle tradizioni gastronomiche locali, intervistando nonne e massaie. Per informazioni e prenotazioni: 045 7230109 .  
   
   
LE NUOVE CIALDE CAFFÈ KIMBO ESPRESSO ON AIR CON DUE SPOT: “IL SONETTO DELLA CIALDA” E “AL TELEFONO CON KONSUELO”.  
 
Partono a fine novembre i due nuovi spot della campagna Tv di Caffè Kimbo sulle principali reti nazionali. Per il lancio delle nuove Cialde Caffè Kimbo Espresso, è prevista una intensa campagna pubblicitaria sulle principali reti televisive nazionali e satellitari. Si parte con “Il Sonetto della Cialda” affiancato dall’altro spot “ Al telefono con Konsuelo”. Anche questi due episodi fanno parte della produzione 2008 che ha debuttato con l’episodio “Ho fatto un sogno”, vincitore del 40° Key Award. Protagonista di questi due nuovi spot, l’istrionico Gigi Proietti che ancora una volta dà prova della sua bravura e simpatia. Il prodotto Cialde Caffè Kimbo Espresso è al centro dell’episodio “Al telefono con Konsuelo”. Vi ricordate Konsuelo? La bella commessa della boutique della nave Kimbo, interpretata da Natalia Estrada, era già apparsa in uno spot della serie precedente, sempre dedicato alle Cialde. Ne “Il Sonetto della Cialda” sono declamate le caratteristiche del prodotto e il piacere di gustarsi una tazzina di Caffè Kimbo preparata con le Cialde. Chi vuol esser lieto sia Caffè Kimbo è una certezza E t’allieta,tuttavia, i momenti di tristezza. Deve avere il gusto giusto e la crema deve fare. Per capirci: quello buono a dà esser…. Come al bare! Caffè Kimbo …a me me piace. Così recita il magnifico Proietti davanti ad un irresistibile Caffè Kimbo, buono come quello del bar, ma rapido e semplice da preparare come quello delle Cialde Espresso. Previsti uno spot da 30” per “Il Sonetto della Cialda” e uno da 20” per “Al telefono con Konsuelo”. Inoltre, sarà on air una versione “natalizia” degli stessi spot, in cui viene pubblicizzata la macchina Konsuelo Plus con 54 gustose cialde in omaggio. Un idea regalo per il prossimo Natale. .  
   
   
IL PIACERE DI UN’OTTIMA PIZZA ANCHE A CASA? IN FORNO CON GUARDINI!  
 
La pizza non è solo un cibo prelibato, è una passione per la nostra terra e i suoi sapori. Grazie a Guardini e alle sue teglie questo piacere si potrà assaporare nelle nostre case, insieme agli amici. La linea di tegami per pizza antiaderenti Pizza&mania, in diversi formati, permetterà di cucinare il piatto simbolo della tradizione gastronomica italiana nel mondo, ottenendo un risultato eccezionale che non ha nulla da invidiare al gusto che i maestri dell’arte culinaria napoletana sanno ottenere dalla loro esperienza. Cottura uniforme, doratura della crosta, una facile sformatura grazie al rivestimento antiaderente Teflon Prima Dupont. Guardini propone una novità ideale se avete un’idea sfiziosa per una cena in famiglia o tra amici. La Griglia Porta Pizza, la struttura in filo d’acciaio permette di cuocere fino a 5 pizze contemporaneamente, impilando le teglie nel forno, ideale per passare piacevoli serate in famiglia o tra amici senza dover rinunciare al piacere di gustare un’ottima pizza appena sfornata. .  
   
   
PER I WINE LOVERS IDEE REGALO FIRMATE SCREWPULL: RINFRESCA VINO NEI COLORI ORO E ARGENTO E LA WINE PUMP VERSIONE METAL  
 
Brindisi delle feste in ‘abito da sera’, ma questa volta a vestirsi in oro e argento è la bottiglia di champagne o spumante in bella mostra sulla tavola! L’idea, perfetta per un regalino originale, viene da Screwpull, famosa nel mondo per i famosi cavatappi Lever (a leva, brevettati) che presenta in occasione del Natale il Rinfresca vino universale nei nuovi scintillanti colori oro e argento. Si tratta di una tasca termica copribottiglia dotata di superficie refrigerante per mantenere nelle condizioni ottimali di temperatura il vino in tavola. Basta mettere l’oggetto in frigorifero o in freezer per qualche ora. Una volta applicato alla bottiglia, manterrà il vino fresco per tutto il tempo necessario. La ‘tasca’ termica Rinfresca vino Screwpull si adatta a tutti i tipi di bottiglie di vino (dalle borgognotte alle champagne, fino a quelle di altre bevande): ha infatti i bordi elasticizzati. Realizzata in un particolare tessuto sintetico di qualità superiore, ha inoltre il top assottigliato per massimizzare il contatto con la bottiglia. Prezzo al pubblico: 13,50 euro. Altra idea regalo per fare felici gli amanti del vino che vogliono tutto per un servizio perfetto è la nuova Wine Pump in versione Metal (anziché policarbonato). E’ un dispositivo semplice ma efficace per conservare il vino dopo che la bottiglia è stata aperta, cioè una pompetta che con poche aspirazioni toglie tutta l’aria dalla bottiglia. La presa è sicura ed ergonomica, morbida al tocco. Con il corpo in metallo pregiato, la Wine Pump viene proposta nei colori tutta nera nickel, tutta argento satinato, oppure satinata con maniglia nera, in confezione regalo nera con inclusi sempre i 3 tappi stoppers. Prezzo al pubblico: 35 euro. Info: Distributore per l’Italia Screwpull, Studio Kalin, via Lepetit 4, 20124 Milano, tel. 02. 6692900, fax 02. 66980814;info@studiokalin. It .  
   
   
IL 31 GENNAIO E IL 1° FEBBRAIO A PALAZZO GIARDINO GIUSTI DI VERONA L’AMARONE DELLA VALPOLICELLA 2005 SI PRESENTA  
 
Sarà il 2005 il prossimo millesimo dell’Amarone della Valpolicella a entrare in commercio. L’appuntamento con l’Anteprima di uno dei più grandi vini del nostro Paese sarà a Verona sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio presso il Palazzo Giardino Giusti. L’anteprima Amarone, giunta alla sua sesta edizione organizzata dal Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella, continua a testimoniare il successo nel mondo del vino più prestigioso della Valpolicella. Un vino capace di richiamare a Verona un numero molto elevato di addetti ai lavori, tra giornalisti economici ed enogastronomici italiani e stranieri, enologi, sommelier e operatori commerciali che vengono a Verona per degustare i vini di oltre 50 aziende iscritte al Consorzio. «La manifestazione ha avuto un grande successo negli anni scorsi – ha detto Luca Sartori, nuovo Presidente del Consorzio– e io intendo darle continuità nel solco tracciato dal mio predecessore alla presidenza, Emilio Pedron, che ha voluto 6 anni fa istituire un momento di riflessione e di grande visibilità attorno al vino di punta della denominazione». Il successo dell’Amarone della Valpolicella trova le sue ragioni nelle caratteristiche intrinseche di questo vino che meglio di altri interpreta i gusti dei consumatori di oggi. Ma, al tempo stesso, è un successo da ascrivere agli enormi sforzi fatti da tutti i produttori della Valpolicella in questi anni sia in vigna che in cantina. A evidenziarlo sono i numeri: 1. 226 le aziende che producono uva per l’Amarone e 390 i fruttai - i «preziosi» luoghi che consentono l’appassimento ideale delle uve- per 90 milioni di euro di valore totale delle uve prodotte. L’annata 2005, per certi aspetti difficile, è stata leggermente avara in quantità. Le uve hanno raggiunto una maturazione completa che ha conferito ai vini corpo e una bella dotazione in colore. In estrema sintesi il millesimo 2005 per l’Amarone della Valpolicella si può considerare buono con punte di eccellenza. .  
   
   
VENDEMMIA NEL LAZIO 2008: MENO UVA, MA VINO DI OTTIMA QUALITÀ  
 
Meno uva, ma vino di miglior qualità. Questo il trend della vendemmia 2008 nel Lazio, secondo l’associazione Assoenologi che ha elaborato i dati sulla raccolta dell’uva nei vigneti dell’intero territorio regionale. Dall’indagine emerge un calo del 20% della quantità di uva raccolta rispetto all’anno precedente, per una produzione complessiva inferiore a 1. 500. 000 ettolitri. Una produzione, però, di qualità. Anzi, con tendenze all’ottimo, come emerge dai primi riscontri analitici e come conferma il commissario straordinario dell’Arsial, Massimo Pallottini: “Quest’anno - ha dichiarato - abbiamo una buona qualità, con una riduzione della quantità, circa il 20% in meno del 2007. Quello sulla qualità è un dato incoraggiante, ed è un trend in corso da diversi anni, anche se naturalmente i conti si fanno alla fine, a prodotto finito. I tecnici e gli enologi comunque- ha aggiunto Pallottini – ci confermano che questa è un’annata di buona qualità, con punte di ottimo”. Secondo la relazione degli Assoenologi, l’ottima qualità del vino è dovuta anche alle forti escursioni termiche registrate durante tutto il periodo vendemmiale che hanno favorito, oltre ad un buon potenziale acido, un interessante quadro aromatico, con gradazioni alcoliche più alte rispetto alla media pluriennale. Un settore produttivo, quello vitivinicolo, che nel territorio regionale appare in fermento, con diverse eccellenze: “Lo stato di salute del vino nella nostra regione – ha dichiarato Pallottini - vede sostanzialmente un miglioramento generale, da tanti punti di vista. Per quanto riguarda la qualità siamo già un buon livello, ma si può ancora migliorare. L’obiettivo – ha sottolineato Pallottini - è di dare un’immagine più accattivante al prodotto regionale, visto che, purtroppo, nell’immaginario collettivo viene ancora etichettato come di livello un po’ più basso, mentre quando il consumatore assaggia il vino del Lazio si accorge che è molto buono”. Sono diversi gli interventi messi in campo dall’Arsial per supportare la produzione e, al contempo, la promozione dei vini laziali: “Operiamo favore degli operatori del settore – ha rimarcato il commissario straordinario dell’Arsial – attraverso l’erogazione del servizio dall’assistenza tecnica e anche con un’azione più mirata sul versante promozionale e commmerciale. In questa ottica facciamo tanto. Ad esempio, in questi giorni è in corso una nostra iniziativa sul vino novello, che vede il Lazio andare in controtendenza, visto che nel nostro territorio questa qualità di vino continua a piacere”. Inoltre l’Arsial ha in programma di incentivare la diffusione del vino laziale all’interno degli esercizi commerciali del territorio : “Abbiamo un progetto molto importante – ha rimarcato Pallottini – che coinvolge i produttori della nostra regione e i ristoratori, visto che uno degli aspetti negativi è che nei ristoranti di Roma e del Lazio si beve poco vino della nostra regione, se non quello di bassa qualità. Per superare questi problemi puntiamo sulla logistica e sulla promozione”. .