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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Gennaio 2009
BOLZANO: AGRICOLTURA DI MONTAGNA: BERGER A COLLOQUIO CON IL COMMISSARIO UE  
 
Per la prima volta il commissario Ue Mariann Fischer Boel ha annunciato, in occasione della Grüne Woche a Berlino, la richiesta di una pianificazione per l´agricoltura di montagna. "È un chiaro segnale che il commissario europeo riconosce la specifica realtà dell´agricoltura di montagna", commenta l´assessore provinciale Hans Berger, soddisfatto che il lavoro di persuasione in sede europea cominci a portare frutti. In occasione della rassegna mondiale a Berlino il commissario Fischer Boel ha preannunciato una strategia specifica per l´agricoltura di montagna dopo il 2013. "Finalmente sembrano essere recepite le particolarità dell´agricoltura montana, grazie anche ai proficui contatti che in questi mesi abbiamo avuto con Klaus-dieter Borchardt, uno dei più stretti collaboratori del commissario", sottolinea l´assessore Berger che a Berlino ha incontrato Fischer Boel. Primo risultato concreto ottenuto da Berger a Berlino è stata l´assicurazione che il commissario Ue parteciperà con una relazione al Forum dell´agricoltura di montagna in programma a Bruxelles. "L´evento è fissato per il prossimo 31 marzo, Alto Adige, Tirolo e Baviera sono tra i promotori dell´appuntamento in cui si discuterà del futuro della montagna", spiega Berger. Dal colloquio con il commissario Ue Fischer Boel a Berlino sono emersi segnali positivi anche in tema di quote latte. Si prospetta la creazione di un "pacchetto latte" per gli allevatori, comprensivo di indennità, promozione dell´export e premi incentivanti riguardanti il settore. "Ma questa misura dovrà prima passare al vaglio dei Ministri delle finanze dell´Ue", avverte Berger. .  
   
   
MERCATO LATTIERO: LA COMMISSIONE PROPONE MISURE SUPPLEMENTARI IN AIUTO AL SETTORE LATTIERO  
 
Bruxelles - In seguito al recente crollo dei prezzi del latte e dei prodotti lattiero-caseari, il commissario per l´Agricoltura Mariann Fischer Boel ha assicurato il 15 gennaio che saranno introdotte nuove misure a sostegno del mercato. La prossima settimana la Commissione reintrodurrà le restituzioni all´esportazione per il burro, il formaggio e il latte in polvere, intero e scremato. Quando in marzo inizieranno gli acquisti all´intervento di burro e latte scremato in polvere, la Commissione s´impegna ad acquistare, se necessario, quantità maggiori di quelle che verranno stabilite mediante regolari gare d´appalto. Ha inoltre reintrodotto in novembre, prima di quanto fosse normalmente previsto, l´ammasso privato per il burro, applicabile a partire dal 1° gennaio 2009 e valido anche per il burro prodotto in dicembre. "La pesante caduta dei prezzi del latte degli ultimi mesi ha colto molti di sorpresa," ha dichiarato il commissario Fischer Boel. "L´inquietudine dei produttori è evidente, come ho avuto modo di constatare parlando con molti di loro durante i miei viaggi nei vari Stati membri. È ora che l´Unione europea venga in aiuto. Le misure introdotte nella revisione della Pac daranno un forte impulso al settore lattiero-caseario, ma occorre che facciamo qualcosa fin da adesso perché la revisione si applicherà solo a partire dalla prossima stagione. Sono fermamente convinta che le misure proposte oggi contribuiranno in ampia misura a stabilizzare il mercato. " In seguito allo straordinario aumento del prezzo del latte e dei prodotti lattiero-caseari nel 2007 e all´inizio del 2008, la situazione del mercato lattiero si è ora completamente invertita. Con l´aumento dell´offerta nel mercato mondiale e la riduzione della domanda nel mercato interno, i prezzi dei prodotti lattiero-caseari sono stati spinti al ribasso, vicino se non addirittura sotto ai livelli d´intervento. È evidente che il prezzo pagato ai produttori lattieri segue la stessa evoluzione e ai netti cali già registrati ne seguiranno probabilmente altri. Per quanto riguarda l´intervento, l´acquisto di burro e latte scremato in polvere riprenderà il 1° marzo (per cui potrà beneficiarne la produzione di febbraio) e rimarrà in vigore fino alla fine di agosto. Le prime 30 000 tonnellate di burro e 109 000 tonnellate di latte scremato in polvere saranno acquistate ad un prezzo prestabilito (prezzo d´intervento). Poiché prevediamo che tale quantità di burro sarà assorbita molto rapidamente, occorrerà sostenere il mercato al di là di questo limite. Come è stato stabilito nella revisione della Pac, è possibile accettare quantità maggiori a prezzi che saranno fissati mediante bandi di gara quindicinali. Il commissario Fischer Boel ha chiesto ai servizi della sua direzione generale di preparare una decisione, da presentare al comitato di gestione, che preveda il ricorso a questo meccanismo nel caso in cui si raggiungesse il limite di 30 000 t per il burro e di 109 000 t per il latte in polvere, onde evitare che sia sospeso l´intervento in questo periodo di prezzi bassi. Per quanto concerne le restituzioni all´esportazione, è venuto il momento di riattivare questo strumento. Un periodo costante di prezzi alti nel mercato mondiale ci aveva indotto a sospendere, da giugno 2007, le restituzioni all´esportazione. In questo momento, con i prezzi del mercato mondiale al di sotto dei prezzi d´intervento e di mercato dell´Ue, i nostri esportatori non riescono più ad essere competitivi. La loro situazione è peraltro aggravata dalle ulteriori difficoltà legate alla crisi finanziaria e del credito. Le restituzioni all´esportazione saranno ripristinate non solo per il burro e il latte scremato in polvere, ma anche per tutti gli altri prodotti lattiero-caseari che erano ammessi a beneficiarne in passato, in particolare il latte intero in polvere e il formaggio. Le restituzioni per il burro e il latte scremato in polvere sono fissate mediante gara e la prossima serie di offerte verrà decisa la prossima settimana. Le gare saranno indette più spesso, passando da una a due volte al mese, per rendere più efficiente il sistema. Come in passato, il ricorso alle restituzioni all´esportazione avverrà nel rispetto dei nostri diritti e degli obblighi in quanto membri dell´Omc. L´ammontare specifico delle restituzioni dipenderà dalle offerte che perverranno dal settore commerciale e sarà determinato in base ai consueti criteri obiettivi, per far sì che si concedano solo le restituzioni necessarie. Con queste misure la Commissione intende inviare un segnale chiaro ai produttori lattieri e al settore lattiero-caseario, per dimostrare loro che è pronta ad avvalersi senz´indugio di tutti gli strumenti di cui dispone per sostenere il mercato e i redditi dei produttori. . .  
   
   
FERRAZZI: LATTE CRUDO, GIA´ 459 DISTRIBUTORI L´ASSESSORE IERI A BUCCINASCO HA INAUGURATO UN NUOVO EROGATORE  
 
 Buccinasco/mi, L´assessore regionale all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, ha inaugurato ieri a Buccinasco, alla presenza del sindaco Loris Cereda e degli alunni della classe prima C della scuola elementare Laura Conti , la "Casa del latte", il primo di una serie di distributori di latte crudo che a breve saranno collocati su tutto il territorio comunale. "La produzione e vendita di latte crudo - ha detto Luca Daniel Ferrazzi - è sicuramente un´opportunità interessante sia per il cittadino sia per le aziende. La nostra regione, già leader nazionale del settore lattiero caseario con oltre il 40% del latte prodotto in Italia e la maggioranza della filiera della trasformazione localizzata nel suo territorio, è all´avanguardia anche in questa nuovo approccio al consumo. Non a caso, in Lombardia ci sono oltre un terzo dei 1. 100 distributori attualmente presenti in Italia". In Lombardia si contano 459 distributori di latte e 275 aziende certificate. Il progetto delle "Case del latte" ha lo scopo di promuovere i prodotti del territorio e incentivare la filiera corta, incrementando così i risparmi per le famiglie e mirando a contribuire al rispetto dell´ambiente attraverso il riciclo dei contenitori. Il latte emesso, fresco e crudo, arriva direttamente dal produttore, un´azienda certificata di Zibido San Giacomo, verrà sostituito ogni giorno e sarà venduto al prezzo speciale di 1 euro al litro. "Va anche ricordato - ha aggiunto Ferrazzi - che Regione Lombardia regolamenta il settore del latte crudo con un rigore che ha pochi eguali in Italia, nel rispetto di una materia così delicata e importante, applicando controlli costanti e capillari". Strutture di distribuzione come la "Casa del latte" di Buccinasco, oltre a raccogliere interesse nel consumatore, come ha affermato il sindaco Loris Cereda, rappresentano un interessante momento di contatto tra mondo rurale e cittadino. In sintesi, ecco i principali "indicatori" che disegnano la filiera del latte in Lombardia: circa 6. 800 produttori primari per un valore superiore ai 1. 400 milioni di euro, produzione all´ottavo posto in Europa e oltre 12. 000 addetti. "Il latte lombardo - conclude Ferrazzi - controllato e di qualità, è destinato per l´80% alla trasformazione e per il restante 20% per uso alimentare; il 50% del latte prodotto serve ai formaggi Dop, che rappresentano il fiore all´occhiello del nostro sistema agroalimentare". .  
   
   
QUOTE LATTE: RABBONI INVIA AL MINISTRO ZAIA LA PROPOSTA DI RIPARTO DELL´EMILIA-ROMAGNA. IL DOCUMENTO FIRMATO IERI DALLE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE E DALLE CENTRALI COOPERATIVE REGIONALI  
 
 Bologna - E’ stato inviato il 16 gennaio al ministro dell’agricoltura Luca Zaia dall’assessore regionale Tiberio Rabboni il documento con le proposte dell’Emilia-romagna per il riparto delle nuove quote latte assegnate all’Italia. Il testo, che è stato ieri sottoscritto da Coldiretti, Cia e Confagricoltura regionali oltre che dalle centrali cooperative Copagri, Legacoop e Confcooperative, individua una serie di requisiti e di condizioni con l’obiettivo – scrive Rabboni a Zaia - di “regolarizzare le produzioni in esubero secondo principi di equità e giustizia nei confronti dei produttori che, con grandi sacrifici, hanno operato nel rispetto delle regole”. La proposta arriva in vista dell’imminente decreto che dovrà decidere i criteri di riparto delle nuove quote latte, dopo che l’Europa ha riconosciuto all’Italia un aumento del proprio quantitativo nazionale del 5% a partire dalla campagna 2009-2010 e dopo che una quota aggiuntiva del 2% era già stata assegnata al nostro Paese a partire dalla campagna 2008/2009. In Emilia-romagna gli allevatori che sono stati multati, nell’ultima campagna lattiera, per aver prodotto latte in eccesso rispetto alla quota assegnata sono 70 su 4. 350. I beneficiari delle nuove quote - Al centro del documento dell’ Emilia-romagna dunque la richiesta che i beneficiari dell’assegnazione delle nuove quote siano esclusivamente coloro che sono in regola con i versamenti, anche attraverso l’adesione alla nuova rateizzazione, non abbiano venduto quote e continuato a produrre in esubero, si impegnino a non cederle in futuro separatamente dall´azienda e rinuncino preliminarmente a qualunque tipo di contenzioso sulle quote latte con l´amministrazione pubblica. Le nuove quote dovranno inoltre essere assegnate anche a coloro che per regolarizzarsi le hanno acquisite in affitto da terzi. Le multe - La rateizzazione delle multe non pagate dovrà avere una durata massima non superiore ai 20-25 anni, la rata dovrà avere un importo minimo di 5 mila euro e la procedura sarà applicabile ad aziende con un debito complessivo superiore a 30 mila euro. Dovrà inoltre essere previsto il pagamento degli interessi ‘euribor’ per garantire equità nei confronti degli allevatori che per regolarizzarsi si sono indebitati, pagando i relativi interessi bancari. Parte degli introiti delle multe dovrà essere utilizzata per interventi a sostegno delle aziende che hanno effettuato investimenti per mettersi in regola o a compensazione della progressiva perdita di valore patrimoniale delle attuali quote latte Assegnazione della quota del 2% - Nel documento viene chiesto che il 2% di aumento della quota nazionale di latte assegnato all’inizio del 2008 all’Italia venga rapidamente trasferito alle Regioni. Queste provvederanno a distribuirlo agli allevatori nel pieno rispetto delle priorità fissate dalla legge. .  
   
   
QUOTE LATTE; CONFAGRICOLTURA, CIA, COPAGRI: “BENE LA POSIZIONE DELLA REGIONE”  
 
 Bologna - Confagricoltura, Cia e Copagri dell´Emilia-romana esprimono soddisfazione per la proposta dell´assessore all´Agricoltura dell´Emilia- Romagna Tiberio Rabboni riguardante la predisposizione dei provvedimenti ministeriali in materia di assegnazione e distribuzione delle quote latte aggiuntive ottenute dall´Italia. “Non possiamo che condividere e appoggiare la proposta inviata dalla Regione Emilia- Romagna al ministro Zaia – commentano i presidenti delle tre organizzazioni – soprattutto perchè il criterio indentificato da Rabboni ruota attorno ai concetti di equità e di giustizia nei confronti degli allevatori che hanno sempre lavorato nel rispetto delle regole”. La proposta è contenuta in un documento sottoscritto dall´organizzazione degli imprenditori agricoli e inviato al ministero. “Concordiamo inoltre sulle necessità identificate da Rabboni – proseguono Mario Girolami (Confagricoltura), Nazario Battelli (Cia) e Pietro Minelli (Copagri) - da un lato di dare seguito immediatamente al trasferimento alle regioni del 2% dell´aumento della quota nazionale ricevuta dallo Stato all’inizio del 2008, affinchè sia assegnato alle aziende, e dall’altro che si destini una buona parte degli introiti derivanti dalla futura regolarizzazione dei vecchi contenziosi agli allevatori che hanno effettuato investimenti per mettersi in regola e a compensazione della progressiva perdita di valore patrimoniale delle attuali quote latte´´. Per le assegnazioni delle nuove quote, il documento sottoscritto da Copagri, Cia e Confagricoltura propone “che i beneficiari siano esclusivamente coloro che si sono messi in regola con i versamenti ed abbiano aderito alla nuova rateizzazione qualora il versamento non copra l´intero importo, non abbiano venduto quote e continuato a produrre in esubero, si impegnino a non cederle in futuro separatamente dall´azienda e rinuncino preliminarmente a qualunque tipo di contenzioso sulle quote latte con l´amministrazione pubblica”. Bene, per le tre organizzazioni, anche alla richiesta che le nuove quote vengano assegnate anche a coloro che in corso di campagna per regolarizzarsi le hanno acquisite in affitto da terzi. Positivo infine il richiamo all’attivazione di interventi volti a sostenere i prezzi e a regolare la produzione del latte per i formaggi Dop come il Parmigiano-reggiano e il Grana Padano. .  
   
   
OSSERVATA UNA PIÙ ALTA MORTALITÀ NELLE GALLINE ALLEVATE A TERRA DURANTE IL TRASFERIMENTO DALLE BATTERIE  
 
In Svezia, alcuni ricercatori hanno dimostrato che i polli allevati in pollai su lettiere e i polli allevati a terra, sono più vulnerabili alle malattie rispetto a quelli allevati in gabbia, specialmente subito dopo il trasferimento da un sistema a batteria. Queste scoperte, pubblicate sulla rivista Acta Veterinaria Scandinavica, sono il risultato di un´indagine condotta tra il 2001 e il 2004 su 914 galline ovaiole commerciali, ed hanno implicazioni riguardanti la sicurezza alimentare. I ricercatori però sottolineano che la buona prassi gestionale è efficace per migliorare il benessere dei polli allevati a terra. Le gabbie in batterie furono adottate inizialmente negli anni 1930 come metodo efficace e produttivo per allevare i polli: rendevano più facile la raccolta delle uova e la rimozione dei rifiuti e sembravano diminuire il parassitismo. Le gabbie però non lasciano agli uccelli abbastanza spazio per fare quello che i polli fanno in natura: alzarsi in piedi, camminare, svolazzare, appollaiarsi e fare il nido. In risposta alla preoccupazione pubblica per il benessere degli animali, la Svezia ha promulgato un atto, nel 1988, che ordinava che le galline ovaiole fossero trasferite dalle gabbie in batteria ad una sistemazione più umana, tra cui l´allevamento a terra e i sistemi al coperto su lettiere. L´ue rispose con la direttiva del Consiglio (1999/74/Ce), che stabiliva la graduale eliminazione delle gabbie in batteria entro il 2012. I sistemi all´aperto però comportano una serie di problemi. Durante il trasferimento dalle gabbie in batteria, il numero delle morti tra le galline commerciali aumentò tanto da meritare un esame accurato. I ricercatori dell´Istituto nazionale di veterinaria della Svezia, sotto la guida del dott. Oddvar Fossum, hanno esaminato campioni di tessuto di 914 galline provenienti da 172 branchi di galline pervenute loro nel corso di un periodo di 4 anni, ed hanno confrontato l´incidenza di malattie e cannibalismo (morte per beccate) con il modo in cui i polli vivevano. I campioni provenivano tutti da branchi di varie regioni dellae Svezia in cui il numero di morti era aumentato dopo il cambiamento del tipo di sistemazione. Le infezioni batteriche (in particolare la colibacillosi) era la più comune causa di morte, ed è stata osservata più frequentemente in branchi provenienti da sistemi di allevamento su lettiere e a terra. I parassiti dell´acaro rosso del pollame erano anch´essi più comuni in polli allevati a terra e al coperto. Gli uccelli non in gabbia avevano inoltre più probabilità di subire ferite provocate da beccate: il cannibalismo è risultato una delle cause principali di morte nelle galline ovaiole ospitate in sistemi al coperto su lettiere e in sistemi di allevamento a terra in questo studio. Le galline in sistemi al coperto su lettiere andavano incontro a più infezioni virali. I risultati suggeriscono che la salute degli uccelli varia fortemente tra a seconda dei sistemi di alloggio, e gli uccelli che vivono in sistemi su lettiere e a terra vanno incontro a più problemi di salute rispetto alle galline allevate in gabbia. Gli autori sottolineano che la gestione rimane tuttavia la questione chiave. La sicurezza per la produzione delle uova nei sistemi su lettiere e a terra, dove le galline possono correre, nascondendo le uova e beccandosi l´un l´altra, richiede una gamma diversa di priorità gestionali rispetto ai sistemi in batteria. Le misure preventive come la bioprotezione e la vaccinazione sono essenziali, e le persone che normalmente si occupano dei branchi devono ricevere una formazione adeguata. Anche il periodo in cui è stato svolto lo studio è molto importante. Durante il periodo di passaggio dalle batterie ai sistemi all´aperto (2001-2004), molti allevatori le cui galline sono state studiate non avevano abbastanza esperienza con dei sistemi di alloggio alternativi per occuparsi della prevenzione delle malattie o scoraggiare le beccate dispettose. "Sono stati introdotti diversi tipi di sistemi di voliere, e la conoscenza e l´esperienza di tenere grandi branchi di galline ovaiole in voliere era limitata," notano fanno notare gli autori. "Gli uccelli tenuti al coperto, in sistemi su lettiere e a terra, sono più inclini alle malattie, ma si possono prendere delle misure per contrastare questo fenomeno," ha detto il dott. Fossum. "La salute delle galline ovaiole svedesi tenute in questi sistemi è migliorata man mano che gli allevatori hanno acquisito una maggiore esperienza nel gestire i nuovi sistemi di alloggio. " Per ulteriori informazioni, visitare: Istituto nazionale di veterinaria della Svezia http://sva. Se Acta Veterinaria Scandinavica http://www. Actavetscand. Com/ . .  
   
   
IN EMILIA-ROMAGNA ASSEGNATI 30 MILIONI DI EURO DI CONTRIBUTI PUBBLICI PER FINANZIARE 43 PROGETTI DI TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI.  
 
Bologna - Ammontano a 30 milioni di euro le risorse assegnate dall’Assessorato all’agricoltura della Regione Emilia-romagna a sostegno di 43 progetti per il miglioramento delle capacità di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli emiliano – romagnoli. Il finanziamento, è stato realizzato grazie al primo bando della misura 123 del Programma di sviluppo rurale e ha permesso di attivare investimenti complessivi per circa 90 milioni di euro. Diversi i settori produttivi interessati: dal comparto lattiero – caseario (13 progetti) a quello del vino ( 7 progetti) a quello della commercializzazione diretta dei prodotti di qualità (ancora 7) ai settori delle carni suine e dell’ortofrutta ( con 5 e 4 progetti ), per citare solo i principali. Le domande di finanziamento presentate e risultate ammissibili sono state però 166 per 155 milioni di euro di contributo richiesto ed un investimento complessivo di oltre 430 milioni di euro. "E’ la conferma – commenta l´assessore regionale all´agricoltura, Tiberio Rabboni - dell´elevata propensione all´investimento che continua a caratterizzare il sistema agroalimentare emiliano - romagnolo. Si tratta di un dato particolarmente positivo poiché evidenzia che nonostante la gravissima crisi dell´economia globale sono presenti, nella nostra Regione, numerosi imprenditori disposti a scommettere sul futuro delle proprie aziende e ad impegnare ingenti risorse in progetti di sviluppo". “Purtroppo le disponibilità finanziare del bando - ha proseguito Rabboni – non hanno consentito di rispondere a tutte le richieste. Siamo stati in grado di soddisfare solo il 26% delle proposte ammissibili. Per questo stiamo lavorando per aggiungere nuove opportunità di finanziamento in corso d’anno. Innanzitutto nei prossimi mesi verrà emanato l´avviso pubblico relativo ai “progetti di filiera” per i quali è disponibile un contributo pubblico di circa 140 milioni di euro e all’interno del quale potranno essere proposte alcune delle iniziative non finanziate in questa occasione. Inoltre nel corso del 2009 attiveremo un nuovo avviso pubblico sulla misura 123 utilizzando risorse regionali non ancora assegnate nell´ambito del Piano di Sviluppo Rurale e nuove risorse che arriveranno alla Regione dall’Unione Europea a seguito dei recenti accordi sulla Politica Agricola Comunitaria sottoscritti a Bruxelles. Con queste ulteriori iniziative riteniamo di poter avviare a finanziamento un ulteriore congruo numero di progetti per l’ammodernamento delle filiere agroalimentari, l’internazionalizzazione e la crescita competitiva dell’agricoltura emiliano-romagnola". . .  
   
   
CONSORZIO DEL GRAN SUINO PADANO: GIOVANNI VALTULINI, ALLEVATORE, NOMINATO VICE PRESIDENTE DEL CONSORZIO  
 
 Milanofiori – Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Gran Suino Padano, il 18 dicembre 2008, ha nominato all’unanimità, Giovanni Valtulini alla carica di Vice Presidente in rappresentanza della componente allevatori. Con tale nomina si rafforza l’anima interprofessionale del Consorzio: allevatori e macellatori gestiscono un progetto concreto per lo sviluppo della prima carne fresca suina Dop d’Italia. Bergamasco di origini bresciane, classe 1962, Giovanni Valtulini, titolare di diversi allevamenti suini, tiene a sottolineare che “gli obiettivi che il Consorzio deve perseguire con priorità riguardano la valorizzazione dell’alta qualità e della garanzia di tracciabilità assicurata dalla Dop”. “Solo tenendo bene a mente quest’obiettivo – continua Valtulini – si può arrivare ad una trasparenza totale, che è ciò che più interessa oggi al consumatore finale”. “Macellatori ed allevatori, ognuno con la propria competenza – conclude il neo vice presidente – conducono ogni giorno un gioco di squadra per garantire al consumatore la sicurezza e l’alta qualità del Gran Suino Padano”. .  
   
   
AGRICOLTURA: LA REGIONE VENETO SCOMMETTE SUL POLESINE  
 
“La Regione scommette sul Polesine e sulla sua agricoltura, anche come elemento di sviluppo per il resto del Veneto. Nell´attuale fase di crisi c´è però bisogno di un progetto di sviluppo complessivo del territorio: economico, infrastrutturale, turistico e agricolo. E crederci tutti con determinazione”. Non ha avuto dubbi il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, intervenendo ierimattina a Rovigo al convegno sul tema “Lo stato di salute della Pac, risvolti economici per il Polesine”, promosso da Coldiretti Rovigo. E´ stato un appuntamento partecipato oltre le aspettative, con molti imprenditori agricoli rimasti in piedi per l´esaurimento dei posti a sedere, segno dell´interesse nei riguardi di un settore cruciale per la Provincia di Rovigo, la cui superficie media aziendale agricola è di gran lunga più alta del Veneto, quasi 13 ettari rispetto al dato regionale di 5,8 ettari. Ai lavori, introdotti dal presidente dell´organizzazione professionale polesana Valentino Bosco e conclusi dal presidente regionale Giorgio Piazza, sono intervenuti tra gli altri Paolo Magaraggia, rappresentante Coldiretti per le relazioni con le istituzioni comunitarie, l´on. Luca Bellotti e il vicepresidente dell´amministrazione provinciale Gino Sandro Spinello. Manzato ha annunciato nell´occasione che i pagamenti per le aree a controllo inizieranno tra fine febbraio e i i primi di marzo, in anticipo di un paio di mesi rispetto al passato. Ma soprattutto ha delineato le azioni regionali per il primario e per il turismo (“comparti che devono procedere in stretta connessione”) finalizzate ad affrontare la crisi economica, “della quale non conosciamo la durata e non vediamo ancora tutti gli effetti, e che però va aggredita e non subita, per dare slancio competitivo alle imprese e sostegno al loro reddito, che è l´obiettivo politico della Regione”. Questo si tradurrà in sostegno all´impresa, concentrando sulla competitività le misure del Programma di sviluppo Rurale in una visione strategica degli aiuti; in sburocratizzazione; in finalizzazione delle azioni capaci di dare redditi aggiuntivi. Come ad esempio quelli che possono derivare da iniziative per la produzione aziendale di energia. Su quest´ultimo tema Manzato ha confermato peraltro la contrarietà della Giunta all´estrazione di metano in Adriatico, che potrebbe causare danni irreparabili al territorio per i quali non c´è compensazione che tenga, mentre ha informato sull´ormai prossima discussione in aula della riforma regionale del settore della bonifica. .  
   
   
DALL´UE 2 MILIONI DI EURO PER LE AZIENDE SUINICOLE SARDE  
 
Cagliari - Si tratta di 2 milioni di euro per quelle aziende che ricadono in aree ad alto rischio comprese nel Piano di eradicazione delle pesti suine (tra cui Barbagia, Ogliastra, Baronia, Logudoro) e che realizzeranno o adegueranno le strutture come recinti o ricoveri dove custodire gli animali. L´obiettivo è garantire allevamenti in condizioni di biosicurezza e contrastare efficacemente il ricorso al pascolo brado nelle terre pubbliche, che favorisce la diffusione di malattie ed epidemie. A breve sarà pubblicato lìavviso per la presentazione dei progetti. Il programma che riceve il placet definitivo da parte dell´Unione europea costituisce un ulteriore tassello per il contrasto della peste suina e della trichinellosi e per una maggiore sicurezza alimentare. Queste misure si inquadrano inoltre nelle politiche della Regione e in particolare dell´Assessorato dell´Agricoltura verso la valorizzazione del suino e in particolare la costruzione dei progetti di filiera per il suino autoctono della Sardegna, risorsa non secondaria delle zone marginali dell´Isola. Altri fondi per il comparto sono previsti nel Programma di sviluppo rurale 2007-2013 per la salvaguardia della razza e per investimenti vari. A breve sarà pubblicato il bando per il finanziamento di strutture di trasformazione di prodotti agroalimentari. .  
   
   
FVG: INTERROGAZIONE SU MORIA DELLE API  
 
Trieste - In molti Paesi europei si assiste da tempo a una generalizzata moria delle api. Nel Friuli Venezia Giulia, un´indagine condotta dal Laboratorio apistico regionale nel 2008 ha evidenziato come, in corrispondenza della semina del mais, ci siano stati spopolamenti degli alveari e mortalità su circa il 72% delle colonie soggette a indagine. Il gruppo consiliare regionale Italia dei Valori-cittadini ha dunque depositato un´interpellanza per sollecitare l´attenzione sul fenomeno. I consiglieri firmatari, Piero Colussi e Enio Agnola, chiedono alla Giunta come intenda garantire piena applicazione del decreto con il quale, lo scorso 17 settembre, il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali stabilì la sospensione cautelativa dell´impiego per la concia di sementi dei prodotti fitosanitari contenenti neonicotinoidi. Viene avanzata anche la richiesta all´assessore competente di avvalersi del Laboratorio apistico regionale per condurre un monitoraggio puntuale degli effetti dell´applicazione del decreto, dotando contestualmente quella struttura di adeguate risorse finanziarie. In Italia - continua la nota del gruppo consiliare - sono cinquantamila gli alveari contaminati e risulta dimezzata la popolazione delle api con una perdita di miele che varia dal 40 al 60%, con un conseguente danno economico stimato dall´Associazione apicoltori italiana in 250 milioni di euro. I consiglieri si sono detti certi che solo una scrupolosa applicazione del decreto e un attento monitoraggio renderà possibile, entro l´anno, guadagnare una maggiore evidenza scientifica sul nesso tra l´utilizzo di sementi conciate con uso di prodotti fitosanitari e lo spopolamento degli alveari. "La Regione - concludono Colussi e Agnola - non si deve esimere dal prendere subito tutte le misure per limitare un danno che si riflette a catena sulle produzioni di frutta, vigneti e ortaggi". . .  
   
   
IERI PRIMA RIUNIONE DEL TAVOLO DELLA FILIERA AGRO ENERGETICA DELLA BASILICATA  
 
Presieduto dall’assessore all’Agricoltura Roberto Falotico, si è riunito ieri il Tavolo di lavoro Filiera Agroenergetica di Basilicata che vede impegnati, oltre alla Regione Basilicata, l’Università della Basilicata, Agrobios, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri e i Consorzi di bonifica Bradano e Metaponto, Alta Val d’Agri, Vulture-alto Bradano. Scopo del tavolo è quello di analizzare le opportunità che il territorio regionale può offrire nel campo delle bioenergie per consentire al sistema agricolo di cogliere le opportunità economiche derivanti dalle biomasse (forestali, agricole e agro-industriali, da colture dedicate) ai fini della produzione e del risparmio energetico. I componenti del tavolo si attiveranno per verificare la possibilità di strutturare un comparto per filiera, definendo le principali caratteristiche economico-produttive e del sistema della domanda e dell’offerta, la recepibilità d’innovazione di governance, l’ambito di azione della normativa. Dopo aver ricordato che la recente finanziaria regionale incentiva la produzione di biomasse, l’assessore Falotico si è soffermato sui benefici derivanti dalla produzione di energia dalle biomasse. “E’ l’inizio da cui partire – ha sostenuto – per sviluppare il discorso delle biomasse in Basilicata. La produzione di energia è uno dei temi fondamentali dell’economia. E’ importante dare al mondo agricolo lucano la possibilità di produrre energia all’interno del proprio sistema. Un’autonomia che non potrà che avere vantaggi per le imprese agricole lucane, contribuendo all’abbattimento di una voce importante dei costi e alla competitività stessa delle nostre aziende”. .  
   
   
BOLZANO: NUOVO DIRETTORE PER IL CENTRO DI SPERIMENTAZIONE LAIMBURG  
 
C´è tempo fino al 30 gennaio per presentare le candidature alla direzione del Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg. Causa il congedo di Josef Dalla Via dalla direzione, la Provincia cerca il successore alla guida del Centro di sperimentazione Laimburg. I termini di presentazione restano aperti fino a fine mese. Ulteriori informazioni, anche sull´attività del Centro, sono disponibili nella Rete civica dell’Alto Adige www. Provincia. Bz. It e telefonicamente ai numeri 0471/412222 o 0471/412223 o direttamente al Centro di sperimentazione Laimburg (0471/969700). Le candidature degli interessati all´incarico di direttore o direttrice vanno presentate al Dipartimento del Presidente della Provincia a Palazzo Widmann, Via Crispi 3, 39100 Bolzano (fax: 0471/412299, e-mail: heinrich. Holzer@provincia. Bz. It) entro le ore 17 del 30 gennaio 2009. .  
   
   
AGRICOLTURA: CARCASSE ANIMALI, ARAS GESTIRA’ SMALTIMENTO  
 
Palermo - Sarà affidata all’Aras, l’Associazione regionale allevatori della Sicilia, la gestione della raccolta e dell’eliminazione delle carcasse degli animali. Lo prevede un disegno di legge, presentato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via, già approvato dalla giunta e trasmesso all’Ars per l’ok definitivo. La norma modifica alcune parti della legge regionale numero 3 del 2005, che aveva stabilito che a curare le attività di raccolta ed eliminazione delle carcasse dovevano essere consorzi volontari di gestione appositamente costituiti. Una previsione sulla quale la Commissione europea aveva sollevato più di una perplessità sulla compatibilità degli interventi con il regime degli aiuti di Stato. “Abbiamo modificato la norma - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via - adeguandola alle osservazioni fornite dall’Unione europea. In questo modo, da un lato, garantiremo il mantenimento delle necessarie condizioni igienico-sanitarie, dall’altro, potremo fornire agli operatori del settore l’aiuto necessario a scongiurare l’ulteriore crisi del settore zootecnico”. Già nel 2004 Bruxelles ha autorizzato la Valle d’Aosta alla creazione di un sistema per la raccolta e lo smaltimento di animali morti, che prevede che la gestione del regime di aiuto venga affidata all’Arev, omologa dell’Aras per quella regione. L’aras è un ente privato a partecipazione regionale che espleta una serie di attività connesse con la pratica zootecnica. Con la nuova norma, l’Associazione si occuperà di operare un raccordo continuo e capillare tra gli allevatori e i soggetti che provvederanno alla raccolta delle carcasse - individuati tramite procedura di gara ad evidenza pubblica - per garantire lo smaltimento in tutto la regione secondo la normativa vigente in materia di materiali specifici a rischio. “Non appena l’Assemblea regionale darà il via libera al disegno di legge e da Bruxelles arriverà il placet - afferma il dirigente generale del Dipartimento interventi strutturali dell’assessorato, Giuseppe Morale - potremo avviare le operazioni su tutto il territorio regionale, attivando il milione di euro già previsto per i prossimi 3 anni”. I finanziamenti erogati saranno interamente trasferiti agli allevatori sotto forma di rimborso parziale dei costi effettivamente sostenuti per la rimozione e la distruzione delle carcasse degli animali. .  
   
   
BSE, INNALZATA A 48 MESI L´ETÀ DEI BOVINI DA CONTROLLARE  
 
Anche l’Italia si allinea alla proposta europea di innalzare a 48 mesi l’età dei bovini da controllare per l’encefalopatia spongiforme bovina, la malatti nota anche come "mucca pazza". La decisione, ovviamente, riguarda anche la Provincia di Bolzano: "La sicurezza degli alimenti - commenta l’assessore Hans Berger - rimane comunque molto elevata". L´elemento centrale della modifica sui controlli per la Bse, proposto dall´Unione Europea e recepito dal governo italiano, riguarda principalmente l´età dei bovini da sottoporre al test per rintracciare la presenza o meno della cosiddetta encefalopatia spongiforme bovina. Sino ad ora, infatti, l´età stabilità variava tra i 24 mesi per le categorie a rischio e i 30 mesi per gli animali regolarmente macellati. Il nuovo regolamento prevede invece il campionamento ai 48 mesi per entrambe le categorie. Con la decisione del governo di ratificare la proposta comunitaria, l´Italia si allinea a quanto già previsto in Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Lussemburgo, Olanda, Austria, Portogallo, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna. "Per gli animali che non sono nati in uno di questi paesi - sottolinea l´assessore all´agricoltura Hans Berger - rimarrà in vigore la vecchia procedura con i controlli previsti tra i 24 e i 30 mesi. La decisione dell´Unione Europea non avrà effetti sulla sicurezza dei prodotti alimentari, che rimane estremamente elevata. Tutte le analisi effettuate, infatti, hanno confermato che l´innalzamento dell´età dei bovini da sottopporre al campionamento per la Bse, in paesi che già applicano dei rigidi sistemi di controllo, non ha nessun tipo di ricaduta sul prodotto finale. Per questo motivo, anche la Provincia di Bolzano applicherà il nuovo regolamento". .  
   
   
A MADRID PROMOZIONE DI FORMAGGI DOP PARTECIPANO CONSORZI PROVOLONE, GORGONZOLA E PARMIGIANO REGGIANO CRESCE IL SUCCESSO DEL "MADE IN LOMBARDIA" NELL´AGRO-ALIMENTARE  
 
Milano - Gorgonzola, Provolone Valpadana e Parmigiano Reggiano saranno protagonisti a "Madrid Fusiòn", uno dei più prestigiosi appuntamenti mondiali dedicati all´alta ristorazione, che si tiene dal 19 gennaio per quattro giorni nella capitale spagnola. Obiettivo dichiarato, consolidare e aumentare le esportazioni in un Paese che negli ultimi anni sta già rappresentando uno dei più importanti sbocchi commerciali per le eccellenze agro-alimentari lombarde. "Questa rassegna- ricorda l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Luca Daniel Ferrazzi - costituisce una vetrina prestigiosa e una grande occasione di visibilità per aumentare la presenza di tre formaggi Dop lombardi e italiani in Spagna, un Paese che per tradizione e ricerca della tipicità in cucina ben si presta alla promozione di alcune delle nostre migliori eccellenze". Ferrazzi ha illustrato oggi i contenuti del progetto di promozione nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei tre Consorzi di Tutela e un testimonial d´eccezione come lo chef Carlo Cracco. Nel corso dei quattro giorni di programma, "Madrid Fusiòn" ospiterà oltre 60 cuochi provenienti da tutto il mondo. Gorgonzola, Provolone Valpadana e Parmigiano Reggiano parteciperanno con uno stand collettivo e saranno protagonisti di un convegno durante il quale tre tra i più famosi chef spagnoli, Nacho Manzano, Jordi Vilà e Paco Roncero, prepareranno alcuni piatti particolari abbinando i tre formaggi a ricette tipiche della cucina iberica. "La partecipazione a ´Madrid Fusiòn´ di tre riconosciute eccellenze del nostro comparto produttivo - ricorda Ferrazzi - può essere guardata con interesse dall´intero settore lattiero-caseario lombardo, giustamente impegnato a incentivare le sue strategie di promozione e posizionamento all´estero. Esportare in Spagna la tipicità significa fare leva sulla nostra storia e tradizione che ben si possono esprimere nella cultura gastronomica di quel Paese. Le nostre sono culture vicine e affini che si possono incontrare, conoscere meglio e apprezzare reciprocamente". "I recenti successi delle iniziative promozionali promosse da Regione Lombardia - conclude Ferrazzi - dimostrano come il made in Lombardia riscuote sempre di più il successo che merita. L´eccellenza della nostra regione è una realtà che si è affermata e continua ad affermarsi a livello internazionale grazie alla serietà e all´impegno di tutti i nostri produttori e grazie all´azione determinata e capillare dei Consorzi di Tutela" Tra i prossimi impegni, la partecipazione di numerose etichette lombarde alla "Borsa Vini", che si terrà a New York il 28 gennaio nell´ambito di "Italian Wine Week". Queste le cifre della produzione lombarda dei tre formaggi Dop. * Provolone Valpadana: Zona di produzione lombarda: province di Brescia, Cremona, Bergamo, Mantova e Milano; 8 caseifici (su 12 totali) per circa 700. 000 forme all´anno (70% della produzione totale di Provolone Valpadana). * Gorgonzola: Zona di produzione lombarda: province di Bergamo, Brescia, Como, Varese, Milano, Lodi, Cremona e Pavia; 16 caseifici (su 31 totali) per circa 1,5 milioni di forme all´anno (42% della produzione totale di Gorgonzola). * Parmigiano Reggiano: Zona di produzione lombarda: riva destra del Po in provincia di Mantova; 29 caseifici per circa 330. 000 forme all´anno (11% della produzione totale di Parmigiano Reggiano). .  
   
   
GRAN SUINO PADANO DOP: +35% DOPO IL LANCIO DELLA CAMPAGNA PROMOZIONALE  
 
Milanofiori - Grande crescita del Gran Suino Padano Dop nel 2008: i dati di certificazione della prima carne a Denominazione di Origine Protetta indicano come a ottobre il Gsp Dop immesso al consumo fresco ha registrato +35% sul mese precedente e +42% sulla media dei primi 9 mesi del 2008. Questo incremento, confermato dai dati provvisori di novembre, porta la crescita prevista per il 2008 a oltre il 22%. In attesa del risultato di dicembre, infatti, il Consorzio stima che nell’anno appena concluso il totale della carne suina Dop certificata e inviata alla distribuzione moderna ha superato quota 24 mila tonnellate. Un indubbio successo per questa Dop nata solo due anni e mezzo fa, determinato dal lancio promozionale dello scorso autunno. Grazie anche al contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, della Regione Lombardia e della Regione Emilia Romagna, il Consorzio ha avviato dal 5 ottobre 2008 una intensa campagna di comunicazione del valore di 2 milioni di euro che ha come obiettivo quello di far conoscere al consumatore italiano il marchio Gsp Dop e tutti i valori che esso racchiude: controllo, garanzia di qualità, certificazione e italianità della carne. “Questi dati confermano che il Gran Suino Padano Dop è uno dei pilastri per il rilancio della suinicoltura italiana” – ha dichiarato il Presidente del Consorzio Ugo Sassi. “La valorizzazione della carne al 100% italiana appartenente al circuito Dop è la grande sfida che macellatori e allevatori stanno vincendo grazie alla qualità delle produzioni italiane certificate” ha proseguito il Presidente. “L’obiettivo dei prossimi mesi, a partire dalla partecipazione a So Fresh, è quello di consolidare questi dati e continuare a espandere il mercato per dare la possibilità al consumatore di riconoscere e quindi di poter scegliere questa carne eccezionale” ha aggiunto Giovanni Valtulini, Vicepresidente del Consorzio. “Nel 2008 supereremo 120 mila tonnellate di carne certificata, a dimostrazione del potenziale di crescita di questa Dop”. . .  
   
   
IL PREMIO SIRENA D’ORO DI SORRENTO È LA CORNICE DI “ORGOGLIO MEDITERRANEA” IL PREMIO SIRENA D’ORO DI SORRENTO È LA CORNICE DI “ORGOGLIO MEDITERRANEA”.  
 
 Questa è una delle tante novità uscite dalla presentazione che si è svolta venerdì 16 gennaio a Milano, moderata dal giornalista Luciano Pignataro, alla quale erano presenti Luciano D’aponte, responsabile olivicoltura e valorizzazione Regione Campania, Enrico Lupi residente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Vincenzo Massari presidente Fedrdop, Benvenuto Cestaro, docente dell´Università degli Studi di Milano e direttore della Scuola di Scienza dell´Alimentazione e Fede&tinto, conduttori di Rai radio2 Decanter e ideatori di “Orgoglio Mediterranea”. Giunge così alla sua settima edizione l’unico concorso nazionale dedicato agli oli extra vergine di oliva Dop provenienti da tutto lo stivale, promosso dall’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania in collaborazione con Città di Sorrento e la partecipazione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Oleum e Federdop. “Il Premio Sirena d’Oro giunge alla Vii edizione con un programma ancora più ricco di iniziative e con una partecipazione record, afferma Luciano D’aponte Responsabile olivicoltura e valorizzazione Regione Campania. Sono, infatti, molto più di 200 le aziende che prendono parte al concorso che è divenuto la più importante vetrina dell’olio di qualità. Tutti gli oli Dop italiani saranno in passerella in Campania, dal Trentino alla Sicilia, dalla Liguria all’ultima Dop riconosciuta dalla Ce, la Sardegna”. Minicorsi di assaggio, degustazioni guidate, la scuola di cucina con i prodotti tipici della Campania e il tradizionale Salotto degli Oli Dop, aperto a tutti. “Il Premio Sirena d’Oro di Sorrento – dichiara Enrico Lupi, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio - unico concorso nazionale che premia i migliori Dop, nasce dal concetto di produzione agroalimentare di qualità inconfondibilmente legata alle caratteristiche della terra d’origine. L’obiettivo, infatti, è quello di valorizzare queste produzioni d’eccellenza territoriali attraverso una maggiore informazione e diffusione della cultura della qualità presso i consumatori. Il marchio Dop – continua il presidente - in questo caso, è la garanzia di certezza della provenienza, di rispetto di elevati standard qualitativi in tutta la filiera produttiva e quindi come parametro di riferimento nella scelta del proprio extravergine”. “La nostra collaborazione – dichiara Vincenzo Massari, Presidente di Federdop – nella realizzazione del Premio Sirena d’Oro di Sorrento , si inserisce tra i nostri obiettivi prioritari come la conoscenza dei pregi organolettici, salutistici e qualitativi degli Oli Dop d’Italia”. Si raddoppia in questa edizione, con una tappa a Napoli, dal 27 febbraio al 1 marzo insieme a “Orgoglio Mediterranea”, un progetto realizzato con il contributo del Mipaaf e ideato da Fede&tinto – Federico Quaranta e Nicola Prudente, autori e conduttori del programma Decanter di Rai Radio2 che, partita da Imperia in occasione di Olioliva 2008 sceglie il Sirena d’Oro. “Questa iniziativa – affermano Fede&tinto, ideatori del progetto “Orgoglio Mediterranea – nasce dalla consapevolezza di quello che ormai viene definito il “paradosso della dieta mediterranea”, secondo il quale in Italia, cuore e culla della dieta mediterranea, si stanno diffondendo abitudini alimentari sbagliate, diete orientate sempre più verso alimenti iperproteici, condimenti ricchi di grassi, comportamenti alimentari decisamente poco sani che, uniti ad una scarsa attività fisica, rappresentano un pericolo più che concreto per la nostra salute”. Una tre giorni da non perdere che accompagnerà i partecipanti attraverso le degustazioni guidate, i corsi di cucina, i convegni di approfondimento e di conoscenza sulla dieta mediterranea e molto altro ancora, mentre la sera dalle 21. 30 alle 23 Fede&tinto, condurranno il programma Decanter sulle onde di Radio Due in diretta dalla manifestazione e inviteranno tutti i ristoranti a presentare un menu rigorosamente mediterraneo. Anche le sfide a colpi di etichetta degli oli extra vergine di oliva Dop aumentano, partendo da Imperia, le preselezioni continuano a Roma e in Sardegna, per presentarsi a Bruxelles al Parlamento Europeo e sbarcare infine a Sorrento il 14 e il 15 marzo, nella splendida cornice del Teatro Tasso, per la cerimonia di premiazione della Sirena d´Oro nelle tre categorie di fruttato leggero, medio e intenso. Non poteva mancare, inoltre, la tradizionale tappa al Vinitaly – Sol di Verona dal 2 al 6 aprile. Gli appuntamenti proseguono fino al 12 aprile in tutte le città Campane con il Mese dell’Olio Dop in Campania, la manifestazione cornice del Premio Sirena d’Oro di Sorrento. .  
   
   
PIAZZA ITALIA A FRUITLOGISTICA 2009: NEL GRANDE STAND COLLETTIVO, COORDINATO DA CSO, L’ORTOFRUTTA ITALIANA SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE.  
 
L’edizione 2009 di Fruitlogistica ( Berlino) conferma la presenza di Piazza Italia, lo stand collettivo coordinato da Cso ( Centro Servizi Ortofrutticoli) che vede riuniti in oltre 800 metri quadri di superficie 33 imprese italiane leader di settore. Lo stand presenterà come filo conduttore l’ attenzione che l’Italia sta mostrando verso l’export sia sui mercati europei, tradizionalmente clienti Del Prtodotto italianO, sia verso altri continenti particolarmente attenti all’offerta nazionale. I dati dell’export italiano nei primi 8 mesi dell’anno mostrano una crescita in valore del 16,9% con ottime performance sia per frutta che ortaggi e agrumi in forte crescita nell’export dopo anni di stasi. L’italia produce 24 milioni di tonnellate di ortofrutta , per un fatturato di 22,8 miliardi di euro e si conferma primo paese produttore in Europa . E’ evidente che in tale contesto la propensione all’export sia uno degli elementi chiave per potere competere sui mercati globali ed è per questo che le imprese italiane si stanno fortemente qualificando verso l’internazionalizzazione. Al’interno del Cso nell’ambito delle attività di valorizzazione e promozione dell’ortofrutta italiana sono in corso di attuazione due Progetti finanziati dall’Unione Europea dallo Stato Italiano e dalle imprese Socie di Cso all’interno dei quali si attuano azioni tutte rivolte al consolidamento delle attività di esportazione. Si tratta del Progetto Fruitness che è al terzo anno di attività e si pone l’obiettivo di promuovere Kiwi, pere, pesche e nettarine nel Regno Unito, Germania, Austria, Svezia e Polonia. Il Progetto è rivolto a bambini e adolescenti ma trova il suo cuore attuativo all’interno dei punti vendita della Grande Distribuzione e del Normal Trade con azioni promozionali volte a far consoscere in maniera divertente e giocosa i requisiti della frutta ai bambini. Altro progetto con finalità analoghe è European Flavors che si concentra su pesche e nettarine, pere kiwi, susine e agrumi ed è rivolto al mercato Russo, agli Usa e al Giappone con azioni promozionali, pubblicità, meeting con gli operatori. Piazza Italia quest’anno presenterà queste importanti attività che l’Italia sta attuando con successo all’estero evidenziando la particolare attenzione che l’ortofrutta italiana continua a porre nei confronti dei requisiti qualitativi dell’offerta, sempre più qualificata e selezionata anche in termini di salubrità. In questa ottica si inserisce il recente accordo italiano con la Cina per la esportazione di kiwi, un altro tassello del grande lavoro che si sta attuando per presenziare con forza mercati importanti del mondo. L’attenzione alla salubrità dei prodotti ed ai metodi di coltivazione a basso impatto ambientale rappresentano oggi una cultura consolidata del sistema produttivo imprenditoriale italiano grazie anche alle attività messe in campo da oltre trenta anni dalla Regione Emilia Romagna che ha agito da apripista per il settore della produzione integrata e biologica. Ed è anche sul biologico che l’Italia conferma una posizione di vertice europeo in termini di superfici coltivate e con una offerta di prodotti sempre più ampia. In chiave di innovazione infine le imprese italiane stanno offrendo ai mercati internazionali prodotti ortofrutticoli di ultima generazione, con varietà nuove particolarmente apprezzate dai consumatori. Citiamo ad esempio le novità varietali di pesche, novità sulle uve apirene, il kiwi gold , un kiwi giallo di brevetto italiano, le nuove varietà di susine, i cocomeri, pomodori ciliegini, nuove cultivar di mele come la Modì . Anche quest’anno infine lo Stand Piazza Italia a Fruitlogistica ospiterà eventi speciali dedicati all’ortofrutta. Conferenze stampa, incontri bilaterali, scambi con opinion leader e giornalisti. Un momento di sintesi e presentazione delle attività nazionali all’interno di Fruitlogistica che si conferma essere la più importante fiera ortofrutticola del mondo. .  
   
   
ACQUA,FERRAZZI: MIGLIORARE GESTIONE RISORSE IDRICHE  
 
Milano, - Migliorare la gestione delle risorse idriche in agricoltura per tutelare e valorizzare il territorio rurale e il paesaggio agrario. E´ questo il senso del saluto che l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Luca Daniel Ferrazzi, ha rivolto questa mattina ai partecipanti al convegno "Acqua, Agricoltura e Territorio" organizzato dall´Unione Regionale Bonifiche Irrigazioni e Miglioramenti Fondiari (Urbim) presente anche il presidente nazionale Massimo Gargano. La Lombardia è una regione ricca di acqua, con grandi laghi, fiumi, fontanili, rogge e canali; tutto ciò, unito alla grande operosità dei lombardi, ha fatto sì che diventasse anche la più importante regione agricola del Paese con una produzione agro-industriale che vale 11 miliardi di euro, pari a 3,5% del Pil regionale e superiore al 15% del totale nazionale. Una produzione resa possibile anche dall´opera dei Consorzi di Bonifica ed Irrigazione che, attraverso la gestione di una fittissima rete di canali di oltre 40. 000 km, portano l´acqua nei campi aumentandone di 3-4 volte la produttività. I Consorzi svolgono anche un ruolo prezioso per quanto riguarda la difesa e la conservazione del suolo: drenando i terreni e portando via l´acqua in eccesso, preservano infatti il territorio dalle piogge eccessive e dalle esondazioni dei fiumi rendendolo produttivo ed abitabile. Garantiscono anche la tutela e la valorizzazione dell´ambiente e del paesaggio e il mantenimento delle condizioni igieniche ed idrauliche. "L´acqua dunque - ha aggiunto Ferrazzi - è un bene pubblico da salvaguardare, il suo utilizzo va razionalizzato promuovendone il risparmio idrico e l´uso plurimo. In questa direzione vanno i 67 milioni di euro che abbiamo stanziato per finanziare 227 progetti". "Anche nella programmazione 2007/2013 - ha aggiunto l´assessore - con la misura 125 A del Programma Sviluppo Rurale, che mette a disposizione dei Consorzi di Bonifica ed Irrigazione più di 30 milioni di euro, perfezioneremo ulteriormente la rete idraulica di competenza dei Consorzi di Bonifica per migliorare la rete di distribuzione dell´acqua irrigua, introducendo sistemi automatici e telecomandati e per risolvere i problemi di efficienza idraulica in alcuni punti strategici". Il presidente Gargano nel suo intervento, sottolineando come i Consorzi di Bonifica nella sola Lombardia, attraverso i canali, irrighino oltre 600. 000 ettari di terreno (basti pensare alle zone del Pavese, del Cremonese, del Basso Lodigiano e del Mantovano), ha evidenziato come questo lavoro "permetta alla Lombardia di vantare la migliore agricoltura italiana ed europea. Una gestione efficiente dei canali e una capillare distribuizione dell´´oro blu´ e un continuo aggiornamento tecnologico garantiscono, ad esempio, un riso famoso nel mondo, mais di primissima qualità e latte e derivati che il mondo ci invidia". .  
   
   
RABBIA, 24 GENNAIO: AVVIO CAMPAGNA IMMUNIZZAZIONE VOLPI  
 
Trieste - La direzione centrale Salute e Protezione Sociale della Regione informa che, in relazione alla recente ricomparsa della rabbia silvestre nel Nord-est del territorio regionale, rilevato dal Centro di referenza nazionale dell´Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie su esemplari di volpi provenienti dalla vicina Slovenia, è stato dato l´avvio ad un esteso intervento immunizzante, mediante la vaccinazione orale delle volpi. Saranno interessati i territori delle province di Trieste e Gorizia, nonché 37 comuni confinari della provincia di Udine ricompresi nelle Aziende per i servizi sanitari n. 3 "Alto Friuli" e n. 4 "Medio Friuli", per un´area complessiva di circa 1. 600 chilometri quadrati. Squadre costituite da personale appartenente al Corpo forestale regionale e dello Stato, di vigilanza ittico-venatoria e da cacciatori di provata esperienza, con la supervisione dei Servizi veterinari delle Aziende sanitarie interessate, collocheranno sul terreno circa 35. 000 esche vaccinali. Le zone di vaccinazione saranno delimitate da appositi cartelli recanti inequivocabili indicazioni attinenti l´azione di profilassi in corso. Le esche, simili ad una tavoletta di cioccolato e delle dimensioni di centimetri 4,4 x 4,4 x 0,8, sono formate da una capsula avvolta da uno strato di grasso animale e farina di pesce, il cui odore attira la volpe. Affinché vengano assunte possibilmente solo dalle volpi, è fatto obbligo di custodire e non lasciar vagare cani e gatti a partire dal giorno della loro distribuzione sul terreno e per i successivi 15 giorni. In Caso Di Ritrovamento Le Esche Non Dovranno Essere Toccate. Le esche possono risultare pericolose per l´incauto raccoglitore che si dovesse strofinare gli occhi con le mani intrise di vaccino o introducesse le dita nelle cavità nasali. In tale evenienza è indispensabile rivolgersi subito al proprio medico oppure al Servizio di Pronto Soccorso ospedaliero dopo avere lavato con acqua abbondante e sapone e disinfettato le mani per evitare ulteriori contaminazioni. Le operazioni vaccinali inizieranno sabato 24 gennaio e saranno completate presumibilmente entro la metà del mese di febbraio. .  
   
   
AUSTRIA, CRESCE IL FATTURATO DI DARBO  
 
L´azienda alimentare tirolese Darbo, specializzata nella lavorazione della frutta (marmellate, frutta sciroppata, etc. ), ha realizzato nel 2008 un fatturato di 99,7 milioni di euro: il 7,2 per cento in più rispetto al 2007, afferma l´Ice. A contribuire all´andamento positivo sono state soprattutto le vendite all´estero, dove la Darbo esporta il 39 per cento della propria produzione. . .  
   
   
PESCA, COOPERAZIONE A ZAIA: MENO BUROCRAZIA E INTERVENTI SU PRODUZIONI E MERCATI  
 
Roma - Meno burocrazia e interventi concreti per promuovere produzioni nazionali e “sbloccare” i mercati. Queste alcune delle richieste –avanzate nel corso del Tavolo di filiera- del mondo della cooperazione al Ministro Luca Zaia, che ha assicurato l’esistenza della copertura finanziaria per poter estendere –in fase di conversione in legge del Dl “milleproroghe”-anche ai privati il canone meramente ricognitorio per l’utilizzo degli spazi acquei. In un 2009 che si apre all’insegna di una congiuntura economica negativa, di fondi più esigui per il settore, e dal rinnovo del Parlamento Ue e, quindi, dei vertici della Commissione Pesca europea, “non possiamo-dichiarano Buonfiglio (Agci Agrital), Coccia (Federcoopesca-confcooperaitve), Ianì (Lega pesca)- permetterci passi falsi”. Secondo i presidenti delle tre associazioni “in un clima di dialogo sereno e costruttivo con il Governo e l’Amministrazione, dobbiamo puntare su interventi a lungo raggio. Fornire alle imprese strumenti per competere sui mercati, in un inizio di anno segnato da una scarsa richiesta di prodotti ittici nazionali ”. Dalla creazione di un Agenzia ittica, alla convocazione di una Conferenza di settore, al recupero del regime Iva vigente in agricoltura, alla stabilizzazione dello strumento della Cassa integrazione, ad interventi ad hoc per la piccola pesca, molte gli spunti di riflessione su cui poter lavorare. “L’importante – concludono Buonfiglio, Coccia e Ianì- è che, in questo clima di rinnovato riconoscimento reciproco del lavoro svolto e del ruolo strategico svolto dalla cooperazione-, si possa partire da subito per chiudere le partite ancora aperte rispetto al programma di rilancio, presentato dal Ministro a Verona, e lavorare affinché la pesca non si debba trovare più, così spesso, in uno stato di emergenza”. Un 2009, quindi, con molti buoni propositi e un 2008 che ha fatto registrare -secondo le associazioni di categoria- importanti risultati, su tutti: la stabilizzazione dei benefici previdenziali e fiscali previsti dalla legge 30/98. .  
   
   
PRESENTATI A MILANO GLI EVENTI PROMOZIONALI E INFORMATIVI DELLA MANIFESTAZIONE PRODOTTI INNOVATIVI E PRODOTTI DI NICCHIA; CON IL CHEESE AWARD TUTTOFOOD ANTICIPA L’EVOLUZIONE E LE TENDENZE DEI MERCATI. VERSO L’EXPO 2015.  
 
Le adesioni a Tuttofood procedono molto bene; continuano ad arrivare nuove iscrizioni mentre stanno confermando i partecipanti dell’edizione 2007. E’ un fatto che la gente spenda con maggiore oculatezza, ma numerosi segnali ci dicono anche che oggi come non mai c’è una straordinaria attenzione alla qualità di ciò che si mangia. E persino i periodici scandali legati alla sofisticazione o alla adulterazione di prodotti agroalimentari o a frodi in commercio segnalano al consumatore l’utilità – anzi l’urgenza – di “vederci chiaro” dietro l’etichetta. Se non ci si documenta e non ci si informa anche le tradizionali “garanzie” non sono più tali. Un esempio per tutti: quale “valore” sta dietro la dicitura “spremitura a freddo” dell’olio? Se la “spremitura a freddo” avviene su olive raccolte da terra che iniziano a fermentare o a marcire allora quell’olio – nonostante la dicitura rassicurante – sarà di pessima qualità. Questa premessa spiega il senso delle iniziative culturali e informative all’interno di Tuttofood. Si parte dai tre concorsi Vetrina dei prodotti innovativi, Vetrina dei prodotti di nicchia e il Tuttofood Cheese Award. Tutti e tre gli eventi hanno una esigenza comune: il mercato ha bisogno di prodotti nuovi. Anche se ci piace riandare con il pensiero alle tradizioni alimentari “del buon tempo andato” la verità – che è sotto gli occhi di tutti – è che il modo di produrre e di vendere prodotti alimentari cambia perché cambia, con l’evolvere della società, il modo di consumare il cibo. Dal pranzo di mezzogiorno con tutta la famiglia riunita intorno al desco a gustare il rituale del piatto tipico regionale al frettoloso “panino” (colazione? Lunch? Brunch?. ) sembrano trascorsi secoli e invece sono solo pochi anni. Cambiano anche le modalità di consumo. Per questo motivo grande attenzione, grazie alla partnership con Fipe, verrà data al consumo cosiddetto “fuori casa”. Cambia la situazione socio-demografica e il cibo si adegua nei formati, nelle porzioni, nelle tecniche di conservazione. Tutto questo genera nuovi prodotti o ne rilancia alcuni che sembravano passati di moda. Basti pensare ai casi dello jogurt, degli affettati, dei sostitutivi del pane, tutti nuovi prodotti che rispondono a nuove esigenze di consumo e che invitano agli acquisti. Il futuro? Magari la rivisitazione di prodotti già noti, proprio per venire incontro al cambiamento dei consumi. L’olio, per esempio, per molti aspetti ha un potenziale di mercato non lontano da quello del vino ma è rimasto fermo – dice qualcuno - nella commercializzazione e nel packaging. Si potrebbe pensare a bottiglie più piccole, così da averlo più fresco in casa, o per inserirlo nel carrello dei ristoratori, come si fa con i dolci o con i formaggi. A proposito dei formaggi, ecco il problema della valorizzazione. In Italia abbiamo enormi eccellenze tuttavia poco conosciute, abbiamo centinaia di prodotti differenti fra loro per gusto, consistenza, costo, modalità di consumo. “E’ compito delle fiere specializzate – dice Michela Fischer, project manager di Tuttofood - diffondere la cultura del gusto, persino più delle fiere aperte al pubblico; perché i prodotti che trovano idonei canali di commercializzazione poi troveranno anche il modo di finire nelle case dei consumatori. I nostri formaggi premiati al Cheese Award nel 2007 si vendono oggi negli Usa nonostante siano prodotti da aziende piccolissime, che senza la fiera mai avrebbero potuto aspirare a un mercato così vasto e così distante”. Anche per questo (squadra vincente non si cambia…) il Cheese Award – con una giuria composta da esperti della distribuzione, giornalisti e importatori - viene riproposto come un elemento centrale negli eventi di Tuttofood; come una occasione preziosa di mettersi in mostra per i “piccoli di qualità”. Il concorso sul Prodotto di nicchia viene da un altro ordine di considerazioni, che risponde alla seguente domanda: in tempo di mercato unico continentale (se non mondiale) l’esigenza della una standardizzazione – dare a tutti i consumatori un prodotto quanto più possibile identico a se stesso nel tempo – non rischia di uccidere le piccole produzioni locali, quantitativamente irrilevanti e però dalla qualità a volte eccelsa? Tuttofood – che per sua natura esprime l’industria e quindi lo standard di qualità – intende enfatizzare al tempo stesso il valore delle differenze, che assicurano al mercato consumi aspirazionali e fors’anche dei veri e propri miti (ceti oli e certi vini, per non dire di certi lardi e certi prosciutti…) che sembrano fatti apposta per dare ai consumi alimentari un valore non solo pratico e concreto (personale) ma persino culturale, laddove certi nomi e certe produzioni echeggiano culture, modi di vivere e di pensare. E pensiamo infine alla carne, un prodotto delicato e “difficile” per via di alcuni aspetti logistici fondamentali (in primis la catena del freddo…), oggetto di periodiche campagne che sanno di ideologico e comunque soggetto a cicli di consumo piuttosto instabili nel tempo. Anche questo settore troverà in Tuttofood un momento di particolare attenzione, una Tavola Rotonda fra produttori, grandi compratori e grande distribuzione per analizzare senza riserve mentali l’andamento attuale dei consumi (depressi come non mai) e le prospettive per tendere a stabilizzare il mercato, magari dandogli regole e informazioni certe, condivise o condivisibili. Mostra di business, quindi, Tuttofood è al tempo stesso una occasione importante per meeting, promozioni e riflessioni ad alto livello, piattaforma per sviluppare politiche di prodotto, magari anche per rilanciare i consumi su basi di una più ampia consapevolezza condivisa. Se il cibo – che fa parte della nostra vita in maniera così intima e diretta - è un valore, Tuttofood vuole essere anche il luogo nel quale le politiche di questo valore si formano e si sviluppano. Anche l’informazione, a ben vedere, fa parte della catena del valore. . .  
   
   
NUOVE STELLE PER DUE NUOVI RISTORANTI DI VALENCIA  
 
Ci sono due nuove stelle che brillano nel panorama gastronomico di Valencia, i due nuovi ristoranti Riff e Vertical hanno appena ricevuto uno dei riconoscimenti più ambiti e prestigiosi nell’ambito della ristorazione, la stella Michelin, maggiore riferimento mondiale per la valutazione della qualità dei ristoranti. Sono poche le città al mondo delle dimensioni di Valencia che vantano così numerosi ristoranti stellati. Con le due new entry, Valencia raggiunge ben 6 ristoranti stellati, per la gioia di tutti i buon gustati che sostano in questa ridente e spettacolare città. I due nuovi ristoranti sono quindi pronti a diventare le mete preferite dei più fini palati al mondo. Riff Conde Altea, 18 Valencia 46005 www. Restaurante-riff. Com Tel. 34 963 335 353 Fax 34 963 161 146 Una stella al Riff! Dalla Foresta Nera alla luce abbagliante di Valencia, il contrasto è forte! Nato in Germania, Bernd Knöller, lo chef e proprietario del Riff, ha fatto pratica dai più grandi ristoratori stellati d´Oltrereno, da Berlino a Düsseldorf, passando dalla Svizzera e il Regno Unito. Sposato con una spagnola di Segovia, ha sposato anche la cucina mediterranea. Riconosciuto come uno chef di grande talento, Bernd Knöller ha portato molto alla scena gastronomica valenciana, per il suo rigore e la sua ricerca di prodotti di qualità. Anche se la sua cucina è piena d´inventiva, Bernd si considera innanzitutto un «cuoco classico», un discepolo di Escoffier di cui conosce ogni riga a memoria. Al Riff la proposta è varia, sughi, fondi, salse, riduzioni, gelati, sorbetti e gelatine sono eseguiti con brio. Anche se molti prodotti sono decostruiti, i loro sapori sono sempre rispettati. Il suo ragù di scampi con carciofi, il riso nero accompagnato di germogli di grano verdi e di qualche mandorla cruda, così come il vitello di Galizia con ciliege candite e succo di arancia di Valencia sono effettivamente dei classici. Firmata da Andrés Alfaro, la decorazione d´interni minimalista del ristorante coniuga un parquet scuro, tende traslucide e tavoli accuratamente distanziati. La cantina è impressionante, più di 200 etichette con ottimi riesling tedeschi che accompagnano perfettamente i frutti di mare e i pesci. Vertical ([Hotel Confortel Aqua 4*] Luis García Berlanga, 19 - Valencia 46013 - www. Restaurantevertical. Com Tel. 34 963 303 800 Il ristorante Vertical è sicuramente uno dei ristoranti più trendy della città. Situato al 9° piano del modernissimo Confortel Aqua 4* Hotel, offre una panoramica unica e indimenticabile, la Città dell’Arte e delle Scienze di Santiago Calatrava. Vertical, inaugurato a dicembre 2006, oltre a garantire un servizio impeccabile offre ai suoi ospiti una selezione di ricette di gastronomia avant-garde dalle radici e sapori tipicamente mediterranei. Riferimento gastronomico al pari dell’altrettanto noto La Sucursal dell’Ivam, deve il suo ultimo riconoscimento alla maestria di Jorge Andrés. I pilastri del suo lavoro combinano la ricchezza e la tradizione della cucina mediterranea con un fresco e raffinato tocco di nouvelle cuisine. Questo inedito e interessante mix si riflette nei menu a base di riso e pesce, ricette rivisitate dalla migliore gastronomia locale. Vertical è a tutti gli effetti un nuovo riferimento della gastronomia della città. Unendo la terra e il mare, la cucina valenciana è il frutto delizioso di secoli di influenze mediterranee. Capitale della paella e dell´horchata, un latte vegetale delizioso, Valencia attrae giovani chef pieni di talento. Una destinazione golosa di gran classe, circondata da un territorio ancora intatto. Quella di Valencia è infatti una zona agricola particolarmente ricca. Il suo prodotto principale è il riso, ingrediente fondamentale della famosa paella e di tante altre specialità locali meno conosciute. Per gustare una pietanza a base di riso uno dei templi della paella è La Pepica, un locale nei pressi del porto, in attività da oltre 100 anni, frequentato in passato da un entusiasta del gusto come Hemingway. Per provare l’horchata, è un must andare all’l’Horchateria Santa Catalina o l’Horchateria El Siglo, due locali storici situati praticamente l’uno di fronte all’altro in Plaza de la Reina. Accanto alla tradizione gastronomica non mancano le rivisitazioni in chiave moderna. Oltre ai due nuovi ristoranti, Riff e Vertical, appena insigniti di una nuova stella Michelin, Valencia conta altri 4 locali stellati, il ristorante La Sucursal, sito nel museo d’arte Ivam, Alejandro, Torrijos e Cà Sento. Il matrimonio tra arte e cucina è un trend; sono sempre più i progetti che vedono destinare ai migliori chef la creazione di ristoranti all’interno di musei, teatri e prestigiose residenze. In Italia e all’estero gli esempi sono tanti e tutti di successo. A Milano il bistrot della Triennale e Trussardi alla Scala, a Roma, il nuovo ristorante di Antonio Colonna, Open, aperto lo scorso ottobre all´ultimo piano del neo-restaurato Palazzo delle Esposizioni, a Parigi, all´ultimo piano del Centre Pompidou, Georges, mentre a Valencia …. La Sucursal Calle Gillém de Castro N° 118 46003 Valencia Tel: +34 96 374 66 65 /www. Restaurantelasucursal. Com/ Stellato di recente, il ristorante La Sucursal occupa un´ala del museo d´arte moderna di Valencia (Ivam). Al pianterreno, la caffetteria propone una ristorazione leggera e accurata; al piano superiore, una vasta sala dove predominano le tonalità scure e il legno, accoglie il ristorante gastronomico. L´ambiente è elegante ed arredato in stile minimalista, con sedie di design, pareti bianche e pavimento in parquet, a creare un´atmosfera raffinata e rilassata. La cucina proposta è creativa, una vera e propria fusione tra ricette tradizionali ed elaborazioni originali. Tra le specialità il tuorlo d´uovo con carpaccio, tartufo e polenta cremosa, la ventresca di tonno con vinaigrette di pinoli. Il Ristorante La Sucursal di Valencia, guidato dalla maestria di Jorge Bretón, dispone inoltre di un´eccellente cantina vini, con selezione ampia e ben costruita di etichette spagnole e da vari paesi del mondo curata dalla pluripremiata sommelier Manuela Romeralo. Alejandro Calle Amadeo de Savoya N° 15 - 46010 Valencia Tel: +34 96 393 40 46 Il giovane chef e proprietario Alejandro, stellato da più di un anno, ha fatto pratica, in particolare, da Martín Berasategui, a San Sebastián. Alejandro è innamorato della sua città natale, Valencia, e dei prodotti del Mediterraneo. Tra terra e mare, la sua cucina innovativa osa con successo. Degne di nota l´acciuga cruda al mango servita su un gazpacho di barbabietola all´olio di tartufo bianco, piccolo capolavoro della cucina terra/mare, il duetto aspice e coniglio, servito su una salsa al pomodoro candito (una ricetta valenciana tradizionale) è proprio un matrimonio riuscito e altrettanto delizioso il porcellino cotto nel suo grasso a bassa temperatura, accompagnato da un purè di mele. Per il dessert, sorprendente è la sempiterna zuppa di melone, piatto trito e ritrito della cucina estiva, resa unica grazie ai sapori delle spezie e l’aggiunta di un sorbetto al cioccolato bianco e un biscotto al pistacchio. Moderna per le tecniche utilizzate, ma d´ispirazione classica, la cucina di Alejandro merita di essere gustata. Torrijos "Torrijos" Calle Dr. Sumsi N° 4 46005 Valencia Tel: +34 96 373 29 49 www. Restaurantetorrijos. Com/ Il Ristorante Torrijos, aperto nel 1987 e diventato un punto di riferimento dell´alta cucina della città, è un ambiente elegante, curato e moderno, dotato di una sala principale e di due salette private, una delle quali che dà sulla cucina a vista. Bella ed affascinate la cantina dei vini, visibile grazie ad una bella facciata in vetro. La cucina proposta è creativa ed originale, fatta di sapori intensi, ben definiti e personalizzati, che dà la priorità ad ingredienti di stagione e ad una particolare offerta di riso che dà l´ultimo tocco di personalità al ristorante. Tra le specialità i percebes e la cernia in insalata con mele verdi e sedano, la ventresca di anguilla con riso al miele nel suo colore. Il Ristorante Torrijos di Valencia dispone inoltre di un´ottima cantina vini, con selezione ampia e curata delle etichette, consigliate da un esperto sommelier. Cà Sento Calle Méndez Núňez N° 17 46024 Valencia Tel: + 34 96 330 17 75 Dal 2005 Vicente Aleixandre, “Sento”, e la moglie, Mari, hanno lasciato le redini del rinomato ristorante al figlio Raúl, che oltre ad affiancare i genitori da più di un decennio vanta esperienze a fianco di Ferrán Adrià. Cà Sento è uno dei luoghi migliori per assaggiare una paella “creativa”, mentre funghi e tartufo sono il segreto del successo di questo ristornate, che offre raffinate ricette a base di pesce, dai frutti di mare continuano agli insoliti gamberetti rossi, dagli scampi ai datteri di mare. In ogni menu è incluso uno di questi tesori gastronomici, che si completano con piatti di alta cucina d’autore a loro volta basati su materie prime delicate. Un esempio: l’insalata di vongole e lepadi con acqua di pomodoro di Valencia; ricetta che tesaurizza oltre a prodotti insuperabili, una qualità che distingue lo chef: la delicatezza. Raúl è infatti molto, molto, molto elegante nei sapori, ed anche armonico. Un’altra sua virtù è la precisione delle cotture, mostrando tecnica e sensibilità, senza tralasciare infine l’ingegno; è il caso delle medusette con pane e succo di molluschi, dal sapore stellare! E non si devono dimenticare i risotti, i fedelini, riformati come corrisponde a una nuova epoca, di carattere evolutivo. . .  
   
   
AGRIMONTANA PRESENTA GLI ARTISTI DEL GELATO UN MARCHIO DI QUALITÀ PER I PROFESSIONISTI DEL GELATO ITALIANO  
 
Alla 30esima edizione del Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali di Rimini (17-21 gennaio 2009), Agrimontana, leader nella produzione di alta qualità di confetture, frutta candita, marroni e semilavorati per il gelato, presenta il nuovo progetto “Artisti del gelato”. “Artisti del gelato” si propone di creare una rete di professionisti che, aderendo ad un rigoroso disciplinare produttivo, senza rinunciare alla possibilità di aggiungere un tocco creativo alla ricetta, diventino i punti di eccellenza del gelato italiano. Per poter ottenere il titolo di “Artista del gelato” occorrerà fare proprie le modalità di produzione, conservazione e servizio suggerite dall’azienda e utilizzare materie prime naturali e i preparati Agrimontana. Agrimontana offrirà agli Artisti: - riconoscimento: targa, attestato, abbigliamento professionale e accessori personalizzati; - comunicazione: una pagina dedicata alle singole gelaterie sul sito web www. Artistidelgelato. It, l’inserimento nella “Guida degli Artisti del gelato”, poster, segnagusti e video, creazione di eventi speciali nei punti vendita; - formazione: corsi tecnici per ricette esclusive, aggiornamenti legislativi e commerciali, assistenza tecnica e consulenza marketing; - agevolazioni commerciali: condizioni speciali per l’acquisto dei preparati Agrimontana, corsi in Italia e all’estero, promozioni e confezioni regalo ad hoc, convenzioni per l’acquisto di macchine, arredamento, accessori, materie prime, inserzioni pubblicitarie, assicurazioni, laboratori di analisi, leasing, tutela territoriale. . .  
   
   
GORGONZOLA, PARMIGIANO-REGGIANO E PROVOLONE VALPADANA: INTESA PER IL MERCATO SPAGNOLO  
 
Con la regia dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lombardia, i Consorzi di Gorgonzola, Parmigiano-reggiano e Provolone Valpadana pongono le basi per lanciare un’offensiva gastronomica al mercato spagnolo e partecipano insieme alla settima edizione di Madrid Fusiòn, uno dei più quotati incontri mondiali di cultura del cibo che si svolgerà a Madrid presso il Palazzo dei Congressi dal 19 al 22 gennaio 2009. Testimonial della conferenza stampa di lancio dell’iniziativa a Milano, Carlo Cracco. I Consorzi di Gorgonzola, Parmigiano-reggiano e Provolone Valpadana hanno presentato un progetto per affrontare le sfide del mercato internazionale presentando le eccellenze del proprio Paese in modo propositivo e sinergico anziché contrapposto. Gli italiani stanno riscoprendo la valenza di un antico motto “l’unione fa la forza”, che altri paesi da tempo hanno applicato. Presentarsi uniti anziché in competizione su uno dei mercati europei più promettenti, declinando le proprie valenze e peculiarità attraverso una formula innovativa, è una formula vincente, soprattutto quando supportata dalle Istituzioni e avvalorata da prodotti a denominazione d´origine protetta, e qualificati. La novità in questo caso è che le credenziali ad entrare nel mercato spagnolo non saranno presentate direttamente dai Consorzi in modo tradizionale ma avvalorate dalla testimonianza di tre tra i più quotati chef internazionali, di nazionalità spagnola: Nacho Manzano, Jordi Vilà e Paco Roncero ovvero tradizione e creatività, alchimia mediterranea e universale. Un modo nuovo, questo, per esportare l’eccellenza del settore caseario che vanta una produzione tra le più apprezzate al mondo, anche se non ancora pienamente affermate nei vari mercati. La partecipazione a Madrid Fusiòn di tre riconosciute eccellenze del nostro comparto produttivo – dichiara Luca Daniel Ferrazzi, Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia – che ha aperto la conferenza stampa - può essere guardata con interesse dall’intero settore lattiero-caseario lombardo, giustamente impegnato a incentivare le sue strategie di promozione e posizionamento all’estero. Esportare in Spagna la tipicità significa fare leva sulla nostra storia e tradizione che ben si possono esprimere nella cultura gastronomica di quel Paese. Le nostre, sono culture vicine e affini che si possono incontrare, conoscere meglio, apprezzare reciprocamente. In questi anni – conclude Ferrazzi – la Regione Lombardia sta lavorando su vari fronti per affermare i propri prodotti sulle tavole degli italiani e sui mercati esteri, cercando, con determinazione e in una logica di sistema, di promuovere il meglio della propria offerta agroalimentare. Renato Invernizzi, Presidente del Consorzio Gorgonzola, sottolinea che "ricercare sempre più nuove opportunità di consumo soprattutto all´estero è molto difficile. L´alleanza di tre formaggi dop, tra i più rappresentativi per tipologia, Gorgonzola Parmigiano-reggiano e Provolone Valpadana, rappresenta indubbiamente un biglietto da visita appetibile che ci permetterà di scardinare lo scetticismo della ristorazione spagnola". Igino Morini, Responsabile Relazione Esterne del Consorzio Parmigiano-reggiano sottolinea quanto “l´affermazione dell´origine e la compartecipazione dei nostri formaggi Dop in progetti comuni può dare una maggiore forza alla promozione sui mercati esteri, grazie ad una presenza "di sistema" di prodotti che esprimono la più autentica tradizione ed eccellenza delle produzioni casearie italiane. Presentare le nostre eccellenze è indispensabile per rivolgerci in particolare alla ristorazione spagnola che si esprime ad alti livelli nell´innovazione gastronomica internazionale". Libero Stradiotti, Presidente del Consorzio Provolone Valpadana si dice certo che “L’unione sul fronte dell’esportazione non può che dare risultati positivi, visto l’assoluto primato di eccellenza dei prodotti in questione e costituire nel contempo un esempio di emulazione per fare sistema e affrontare con successo le sfide dei prossimi anni”. . .  
   
   
I PRODOTTI ALTOATESINI A MARCHIO DOC E IGP COME ESEMPIO DELLA QUALITÀ CERTIFICATA EUROPEA,A “L’ARTIGIANO IN FIERA” 2008.  
 
Si è appena conclusa a Milano “L’artigiano in Fiera”, la maggiore fiera campionaria dedicata all’artigianato (2,5mln di visitatori), che quest’anno ha visto la partecipazione dei tre consorzi altoatesini riuniti(Mele Igp,speck Igp e Vini Doc)per il progetto “La Nuova Sicurezza Alimentare Europea” co-finanziato dalla Ue e dallo Stato Italiano. Nell’area espositiva del padiglione 3 - 1. 500mq, oltre 50 imprese altoatesine hanno esposto i loro prodotti artigianali durante l’ edizione, appena conclusa, dell’Artigiano in Fiera a Milano. Quest’anno erano presenti anche il Consorzio Mela Alto Adige, il Consorzio Speck Alto Adige e il Consorzio Cantine Produttori Altoatesine che hanno allestito il desk dedicato al progetto Ue “La Nuova Sicurezza alimentare Europea”. Due graziose hostess hanno distribuito materiale informativo al numeroso pubblico intervenuto durante i 10 giorni della fiera e che ha potuto così conoscere da vicino la qualità della produzione agricola certificata europea, di cui i prodotti altoatesini a marchio Doc e Igp sono i testimonial. È questo il primo appuntamento del programma, giunto al suo secondo anno di attuazione, che vede la partecipazione dei 3 Consorzi altoatesini riuniti per la realizzazione di altre numerose azioni quali: degustazioni di prodotti nei punti vendita, partecipazione a fiere del settore agroalimentare e attività informative che si svilupperanno nel corso del 2009. I prossimi appuntamenti saranno con i Vini Doc Alto Adige a Roma e Milano previsti rispettivamente a marzo e febbraio. Ai wine-tasting parteciperanno addetti alla ristorazione, al catering, appassionati e wine lovers, produttori e giornalisti che potranno degustare gli eleganti Pinot Bianco, Sauvignon, Gewuerztraminer e i raffinati Lagrein, Schiava e Pinot Nero. Nello stesso tempo potranno partecipare ai seminari di approfondimento, tenuti da esperti wine writers e dove è previsto l’intervento straordinario del Dr. Helmuth Zanotti, in rappresentanza dei Vini Doc,alto Adige,direttore del Consorzio Cantine Produttori altoatesine . Tra gli argomenti che verranno affrontati: i controlli di qualità dei Vini Doc Alto Adige e le peculiarità dell’intera produzione vitivinicola altoatesina a cui seguirà un’interessante degustazione guidata. Nel corso dell’anno verranno realizzate altre importanti iniziative che prevedono degustazioni nei principali punti vendita della Gd dei prodotti Mele Alto Adige Igp e Speck Alto Adige Igp, nonché la realizzazione di un interessante seminario in una rinomata Scuola di Cucina di Milano, tenuto dallo chef Stefan Unterkircher che già lo scorso settembre ha affascinato un nutrito gruppo di allievi della Scuola Internazionale di Cucina Alma a Parma, spiegando loro l’utilizzo dei prodotti a marchio Doc e Igp in cucina. . .  
   
   
A MILANO SERATA DEGUSTAZIONE “ROMAGNA TERRA DEL SANGIOVESE” ORGANIZZATA DA F.I.S.A.R. MILANO E ROMAGNA TERRA DEL SANGIOVESE, PRESENTAZIONE E ASSAGGI DI VINI E SAPORI DI ROMAGNA PRESSO IL RISTORANTE SOCIETÀ CANOTTIERI MILANO  
 
Organizzata da F. I. S. A. R. Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori di Milano e Romagna Terra del Sangiovese, in collaborazione con il Ristorante della Società Canottieri Milano, lunedì 26 gennaio 2009 - dalle ore 19,00 alle ore 23,00 - grande serata in Milano di assaggi e degustazioni dei Vini di Romagna , accompagnati dai prodotti tipici del territorio …oltre 30 vini in assaggio e degustazione, abbinati agli straordinari tesori della terra e della tavola romagnole. L´evento si svolgerà presso il Ristorante Società Canottieri di Milano (Alzaia Naviglio Grande 160, 20144 - Milano Tel. 02 48951211-02 48952364 Tra i prodotti in degustazione, offerti e "spiegati" direttamente dai produttori, spiccheranno così le diverse e numerose tipologie di vino della eclatante riscossa enologica dei territori di Imola, Faenza, Forlì-cesena e Rimini: i grandi Sangiovesi di Romagna Doc (Superiore e Riserva) delle migliori cantine dei quattro territori romagnoli; Albana Docg delle versioni Secco, Amabile, Spumante e Passito; Pagadebit Doc; alcuni grandi Igt di Romagna; il vino autoctono del territorio faentino Centesimino Tra gli altri prodotti tipici in accompagnamento si segnalano l´olio extravergine di oliva delle colline romagnole, il Formaggio di Fossa Dop di Sogliano al Rubicone, Squaquarone di Romagna, l’Ubriaco all’Albana, le confetture e marmellate della tradizione contadina (Savor; Fichi Caramellati), sottoli come lo Scalogno di Romagna Igp. Ma anche il cioccolato di qualità: fondente ed al latte al Sale Dolce di Cervia, al Sale Dolce e Olio Brisighello, al cioccolato con Sangiovese ed Albana, Liquori di fattoria (Nocino, Rosolio, Cordiale alle Erbe) Ovviamente presente la mitica Piadina, ed i salumi romagnoli, salsiccia passita e ciccioli frolli. Le degustazioni avranno luogo nella bella terrazza coperta del Circolo Canottieri : al costo di 12,00 euro, gli assaggiatori verranno forniti di un bicchiere da degustazione , e potranno liberamente aggirarsi tra le diverse postazioni dei produttori vinicoli romagnoli , il grande tavolo centrale col buffet dei prodotti tipici ed il punto riscaldamento-distribuzione piadine. Non mancherà il bancone - desk dove saranno in distribuzione materiali illustrativi delle attività e delle offerte di Romagna Terra del Sangiovese e quelli delle singole strutture aderenti ( oltre le cantine : agriturismi, ristoranti delle tipicità, B&b, alberghi del territorio rurale, un Castello medioevale visitabile, produttori di tipicità romagnole, ecc. ). Idee per sperimentare alla prima occasione, i variegati itinerari tra vini, sapori e territori del circuito enogastronomico e turistico di Romagna Terra del Sangiovese, meraviglioso carosello di paesaggio-storia-cultura, e straordinaria eno-gastronomia, tra i colli d’Imola e le colline riminesi. Milano@fisar. Com fisar-milano-segr@fastwebnet. It info@romagnaterradelsangiovese. It . .  
   
   
PREMIO SIRENA D´ORO DI SORRENTO: VII EDIZIONE DEL CONCORSO NAZIONALE DEGLI OLI DOP  
 
Assessorato all´Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania, con la collaborazione di Città di Sorrento e la partecipazione dell´ Associazione Nazionale Città dell´Olio, Oleum e Federdop Nuova tappa a Napoli dal 27 febbraio al 1 marzo con il Salotto degli Oli Dop e Orgoglio Mediterranea, la giornata nazionale dedicata all´alimentazione mediterranea Il Sirena d´Oro raddoppia e si espande a macchia d´olio Numerosi convegni, degustazioni guidate, scuola di cucina, il Salotto degli Oli Dop, corsi di assaggio professionali, la tradizionale tappa al Vinitaly-sol di Verona e molto altro ancora Tante novità per un mese al profumo di olio con il Sirena d´Oro di Sorrento che quest´anno raddoppia con una tre giorni a Napoli dedicata al Salotto degli Oli Dop e si espande a macchia d´olio sulle tavole di tutti gli italiani con Orgoglio Mediterranea. Giunge infatti alla sua settima edizione l´unico concorso nazionale dedicato agli oli extra vergine di oliva Dop italiani promosso dall´Assessorato all´Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania in collaborazione con Città di Sorrento e la partecipazione dell´Associazione Nazionale Città dell´Olio, Oleum e Federdop. Ricco il cartellone degli appuntamenti del "Mese dell´Olio Dop in Campania", la manifestazione cornice del Premio Sirena d´Oro di Sorrento, che dal 27 febbraio e fino al 12 aprile ha in programma numerose occasioni per poter parlare, approfondire e degustare l´oro liquido della Campania e di tutta Italia. Saranno sfide a colpi di etichetta quella che gli oli extra vergine di oliva Dop provenienti da tutto lo stivale, dovranno superare partendo da Imperia dal 31 gennaio al 3 marzo, per proseguire a Roma dal 7 al 10 febbraio e sbarcare infine a Napoli dal 27 febbraio al 1 marzo, con un weekend molto particolare. Minicorsi di assaggio, degustazioni guidate, la scuola di cucina con i prodotti tipici della Campania e il tradizionale Salotto degli Oli Dop, aperto a tutti. Tra le iniziative ecco spuntare Orgoglio Mediterranea, la prima giornata di orgoglio nazionale interamente dedicata all´alimentazione mediterranea ed al mangiar sano per vivere in salute, che dopo la presentazione a Imperia in occasione di Olioliva, sceglie l´unico concorso dedicato agli oli a denominazione di origine italiani. Creata da Fede & Tinto – Federico Quaranta e Nicola Prudente – autori e conduttori del programma Decanter di Rai Radio2 che trasmetteranno in diretta nel periodo della manifestazione, la giornata, realizzata con il contributo del Mipaaf, si svolgerà sabato 28 febbraio quando pasta, riso, verdure, frutta fresca di stagione, olio d´ oliva e legumi saranno i protagonisti assoluti delle tavole italiane. Le Dop finalissime, selezionate durante la tappa a Napoli, arriveranno quindi a Sorrento il 14 e il 15 marzo per la cerimonia di premiazione della Sirena d´Oro nelle tre categorie di fruttato leggero, medio e intenso. Non poteva mancare, infine, la tradizionale tappa al Vinitaly – Sol di Verona dal 2 al 6 aprile. Il Sirena d´Oro, quindi, raddoppia con il tour delle preselezioni lungo lo stivale e con la tappa a Napoli e si espande anche nelle case e sulle tavole di tutti gli italiani con Orgoglio Mediterranea. .  
   
   
DA OTTIMO RISTORANTE UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE PER I CHOCOALCOHOLIC  
 
Migliaia di anni fa, secondo una leggenda azteca, fu il dio Quetzalcoatl, il “Serpente Piumato”, a donare agli uomini una pianta capace di infondere forza, energia e potere: il suo seme si chiamava cacahuatl, per noi tutti è il cioccolato. Alla cioccolata e al suo scrigno di delizie, Ottimo Ristorante & Gastronomia, in via San Marco 29 a Milano, dedica la serata del 22 gennaio, con un menù che si profila essere il più goloso di tutta la stagione. Michele Ferrero e Renato Malara, proprietari del locale nel cuore di Brera, faranno rivivere sulle loro tavole il mito del “cibo degli dei”, per affrontare il nuovo anno con tutta la grinta e la carica necessarie. Ottimo Ristorante inaugura così il primo di una serie di eventi del 2009 dedicati alla cultura gastronomica. Nella cena di giovedì 22 gennaio la parola “normalità” è bandita dal dizionario dello chef di Ottimo, Gianmaria Lignano. A stupire gli avventori del locale di Brera sarà già l’antipasto, Terrina di cinghiale e cioccolato, dove i sapori selvatici della carne si mescolano all’aroma inconfondibile del cacao creando un sapore difficile da dimenticare. Da Ottimo Ristorante, i primi percorrono idealmente le specialità dello Stivale: dal Molise i tipici Tagliolini, naturalmente al cacao, sono conditi con salsa della più celebre delle cipolle rosse, quella calabra di Tropea, e speck croccante dell’Alto Adige. Si prosegue con i secondi, tenero Filetto di manzo che, per l’occasione, viene rivisitato in chiave di cioccolato. Ma per tutti i chocoalcoholic il culmine del piacere ha la forma di un dolce: Tortino di cioccolato Amedei con caramello all’arancia. Amedei è l’haute couture nel mondo della pasticceria. L’azienda toscana, oltre a vantare il controllo completo della filiera, è stata premiata, negli ultimi tre anni, dalla prestigiosa Academy Of Chocolate di Londra con il Golden Award per il Miglior Cioccolato “from bean to bar” (dal seme alla tavoletta). L’ebbrezza culinaria si conclude degnamente con una degustazione di cioccolatini: agli intenditori è chiesto di destreggiarsi fra le migliori marche, usando tutta l’abilità di cui sono capaci. Tel. 02 62694634 .  
   
   
QUARANT´ANNI DI BORDOLESI VICENTINI DOPO BCM - BORDOLESI CABERNET MERLOT, I PRODUTTORI VICENTINI SI RACCONTANO: LE STORIE, I SEGRETI E LA PASSIONE CHE RENDONO VINCENTI I ROSSI BERICI  
 
«La presenza dei vitigni bordolesi Cabernet e Merlot è attestata da almeno due secoli nell´area vitivinicola vicentina. La provincia di Vicenza ha rappresentato per queste varietà un habitat ideale per lo sviluppo, con terreni adatti per l´esposizione e le caratteristiche geopedologiche e microclimi favorevoli. Al punto che oggi, anche se si tratta di vitigni internazionali, i bordolesi vicentini esprimono una loro identità precisa». A parlare è Fabio Piccoli, coordinatore di “Palazzo del Vino”, organo del Consorzio Vini Vicentini che riunisce le sei Doc di Vicenza. Pur alloctoni, quindi originari di altre zone, i vitigni bordolesi Cabernet, Merlot, Petit Verdot, Carmenère e Malbech nell´area berica hanno assunto caratterizzazioni proprie: sono stati in qualche modo “naturalizzati” proprio a partire dalla caduta della Repubblica di Venezia, e proprio in quelle zone dell´entroterra veneziano che tradizionalmente offrivano alla Serenissima i vini di pregio maggiore di tutti i dom ni. «Per questo – continua Piccoli - è molto interessante una manifestazione come la recente “Bcm Bordolesi Cabernet Merlot”, che ti fa vedere la varietà e diversità fra un Cabernet coltivato in Sicilia rispetto a un vicentino o un trentino». Da allora, la vicenda dei bordolesi veneti e vicentini ha fatto molta strada: nelle parole di cinque grandi produttori berici, riuniti nel Co. Vi. Vi. , il racconto degli ultimi quarant´anni di passione per questa tipologia enologica. Fausto Maculan: in principio fu Luigi Veronelli? «Beh no, in principio-principio, se vogliamo proprio vedere, furono i viaggi studio nel Bordeaux». Non fu “Gino” Veronelli a suggerirle di concentrarsi su un grande vino, un rosso strutturato? «In effetti, io spingevo sul Torcolato, un vino dolce bianco. Lavorare con il rosso, che nasce dalla vigna, è stata una sfida più difficile, che, vinta, si è tirata dietro tutto il resto». Dall´esperienza d´Oltralpe iniziò la ricerca? «Bisogna fare qualità in senso assoluto – continua il produttore – l´indice di piacevolezza è solo uno degli aspetti. Il vino rosso ha tre momenti fondamentali: la vendemmia. Al di là della tecnica, è una scommessa con la pioggia, non sempre può essere vinta. La fine della macerazione: più si prolunga, più il vino sarà potente, ma anche astringente. L´assemblaggio finale: va fatto più tardi possibile, anche dodici mesi dopo la vendemmia. Bisogna lottare contro la quantità e a voler essere scrupolosi va assaggiata ogni botte, si dev´essere pronti a scartare». E il legno? «E´ come il contrabbasso in un´orchestra: se rimane una nota nel sottofondo, aumenta la piacevolezza, altrimenti avremo fatto il vino del falegname». Nascono così i bordolesi Maculan. «Il Fratta è il nostro prodotto di punta, un taglio Cabernet Merlot, come il Brentino, affinato in un legno usato bene» conclude il più noto produttore ed enologo del Breganzese, «poi abbiamo il Palazzotto, un Cabernet Sauvignon in purezza». Da Breganze, proseguendo il viaggio verso Sud, il “filo rosso” del bordolese si intreccia con quello della nobiltà vicentina. «Imbottigliamo il nostro “Polveriera” dal 1992, ma lo produciamo da sempre. Un vino corposo, molto profumato - racconta con orgoglio il conte Tomaso Piovene Porto Godi, produttore della Doc Colli Berici - un taglio di uve per il 40 per cento Merlot, 40 per cento Cabernet Franc e 20 per cento di Cabernet Sauvignon. L´etichetta è stata così battezzata perché il vigneto è in una collina nei pressi di un ex deposito di polvere da sparo». Andando a Ovest, a Valdagno, all´esperienza di più generazioni dei Porto Godi fa da contraltare la storia di un giovane enologo della Doc Vicenza che ha incominciato la sua “scommessa” cominciando da zero, su quattro ettari scelti da sé: «Faccio bordolesi da 10 anni – spiega Massimo Dal Lago, titolare dell´azienda agricola “Masari” – per me la sfida del futuro sarà scoprire i siti migliori. Ci sono terreni adatti e terreni che non lo sono: Bordeaux ne è un esempio, ma anche in Italia abbiamo molte zone dove si ottengono ottimi risultati. Il mio Masari nasce, ad esempio, su un suolo argilloso-calcareo, che ho scelto per le sue caratteristiche, in un sito in cui il vino non veniva più prodotto da 150 anni. Dà grandi soddisfazioni: in più degustazioni alla cieca è stato valutato alla stregua di prodotti di ben altre fasce di prezzo». Il viaggio fra le eccellenze dei bordolesi vicentini continua. Negli Stati Uniti. «Nella nostra azienda in Virginia, che va ad aggiungersi alle tenute vicentine e siciliane – precisa Domenico Zonin, della Doc Gambellara – produciamo l´etichetta “Octagon”, un taglio Merlot, Cabernet e Cabernet Franc. Un ottimo prodotto che il consumatore apprezza. Del resto se il vino italiano oggi è tenuto in così grande considerazione nel mondo, lo deve ai bordolesi: esempi di grande qualità che, negli anni ´80, furono i primi portabandiera del vino “made in Italy” nel mondo». All´ “americano” Zonin fa da contraltare il “veneto” Andrea Mattiello della Doc Colli Berici: «La nostra tenuta è nella collina di Costozza, a Longare – spiega – che ha la fortuna di essere storicamente una delle culle italiane dei vitigni bordolesi: è uno dei primi tre siti italiani in cui sono state piantate queste viti, importate dalla Francia. La bibliografia data i primi vigneti al 1880: noi in particolare ci siamo specializzati sul vitigno Carmenère, che oggi viene riconosciuto come varietà a sé. Il nostro “Rosso Carmenère” si caratterizza per un´elegante nota di pepe verde, non tostata e non vegetale, fresco e di pronta beva come vuole la buona tradizione veneta. Il terreno collinare poi conferisce all´uva una notevole struttura e morbidezza. Da quest´anno inoltre abbiamo una nuova etichetta bordolese: il “Rosso di Tano”, un taglio di Merlot al 65 per cento e Cabernet Sauvignon al 35 per cento». Il Veneto si conferma così non solo per eccellenza, ma anche per quantità, la prima fra le regioni italiane nella produzione di bordolesi. Il primato regionale in Cabernet e Merlot ha ottenuto nuove conferme anche nella più recente edizione della rassegna internazionale “Bcm, Bordolesi Cabernet Merlot”, organizzata a novembre da “Palazzo del Vino” a Sarego, a Villa Da Porto “La Favorita”: ben 145 su 298, quasi la metà, le etichette di bordolesi veneti che erano presenti. “Bcm, Bordolesi Cabernet Merlot”, l´evento vitivinicolo dell´autunno 2008, si è svolto a fine novembre nella settecentesca dimora di stile palladiano Villa Da Porto “La Favorita”, a Sarego (Vicenza). La rassegna enologica per due giorni ha offerto 300 etichette in degustazione, le più interessanti della categoria dei vini bordolesi d´Italia e del mondo. Presenti in forze all´appuntamento, con le proprie pregiate produzioni di Cabernet, Merlot, Petit Verdot, Carmenère e Malbech, anche i vignaioli delle sei Doc vicentine: Arcole, Breganze, Colli Berici, Gambellara, Lessini Durello e Vicenza. La manifestazione è stata salutata da un grande successo di pubblico: sono stati registrati più di milleduecento visitatori. La terza edizione di “Bcm” è stata realizzata dal Co. Vi. Vi. - Consorzio Vini Vicentini, con il contributo di Camera di Commercio di Vicenza, Provincia di Vicenza e Regione del Veneto, in collaborazione con Vicenza Qualità e l’associazione di ristoratori “Le Buone Tavole dei Berici”. Palazzo del Vino è la sede di rappresentanza del Co. Vi. Vi. , Consorzio Vini Vicentini, associazione che raccoglie le denominazioni Vicenza, Colli Berici, Breganze, Gambellara, più altre due Doc in “condominio” con la vicina provincia di Verona, Lessini Durello ed Arcole, oltre agli organismi della Strada del Vino Arcole e della Strada dei Vini dei Colli Berici: un organismo unitario finalizzato a un coordinamento comune, a livello provinciale, progettuale, promozionale, enogastronomico-turistico ed istituzionale. . .  
   
   
PROSECCO VAL D’OCA: AL VIA LA 2^ EDIZIONE DI “UNA STAR IN TOUR”  
 
Riparte a febbraio con numerosi nuovi appuntamenti “Una Star in Tour”: il viaggio di promozione che porterà il Prosecco Doc di Valdobbiadene nelle enoteche e nei wine-bar delle principali città italiane dal prossimo febbraio. Alla luce del successo ottenuto dalla scorsa edizione di “Una Star in Tour” quest’anno la kermesse itinerante ideata dalla Cantina Produttori di Valdobbiadene, per far conoscere ed apprezzare al pubblico e ai wine-lovers le bollicine di Valdobbiadene, prevede 10 nuove tappe nelle principali città italiane. Da Lecce ad Ancona, da Lignano Sabbiadoro a Bari, da Andria a Perugia, solo per citarne alcune, il Prosecco Val d’Oca si farà apprezzare come una vera star dai suoi sempre più numerosi estimatori. Il calendario eventi, in fase di definizione, prevede degustazioni libere e gratuite nelle più importanti enoteche e wine-bar italiane dove le bollicine della Cantina Produttori di Valdobbiadene verranno proposte in abbinamento alle eccellenze gastronomiche locali, a conferma della versatilità di questo vino. Durante la prima e scorsa edizione il numeroso pubblico intervenuto ha potuto apprezzare l’ abbinamento tra le eleganti bollicine Val d’Oca e il Parrozzo, dolce tipico abruzzese, amato anche da D’annunzio, con le olive ascolane , la focaccia genovese e da una nutrita selezione di formaggi locali. “Una star in Tour” prevede anche nel 2009 le degustazioni dei vini di punta della Cantina Produttori di Valdobbiadene: l’elegante Prosecco Millesimato Brut Val d’Oca ottenuto in purezza varietale dalle uve di una sola annata,elegante con profumi intensi e floreali,il Superiore di Cartizze, un crù prodotto solo in una ristrettissima zona del Comune di Valdobbiadene(circa 107 ettari, con circa 140 piccoli proprietari nelle frazioni di Saccol, S. Pietro di Barbozza, S. Stefano), l’Uvaggio Storico, uno spumante extra dry dal gusto armonico, sapido e con una buona acidità,ottenuto dalla vinificazione di uve provenienti da vigneti di Verdiso, Perera e Bianchetta Trevigiana. Un vino che vuole segnare un ritorno al passato, una produzione rivisitata in chiave moderna utilizzando uve “antiche” che venivano coltivate nella zona già dal ‘700 e il Punto Rosa con uve di Pinot Nero e lavorato con una soffice pressatura che gli conferisce una marcata complessità. Un anno importante, il 2009 per la Cantina Produttori di Valdobbiadene che a coronamento dell’incremento del suo fatturato nel 2007/2008 a 24 mln di euro, (precedente 21,5 milioni) vedrà la realizzazione del nuovo outlet aziendale con un investimento di 1. 200. 000 € e che occuperà una superficie di 800 mq sviluppata su 2 piani:uno sorta di ‘piazza del territorio’ dove i protagonisti, oltre alle bollicine Val d’Oca saranno le prelibatezze gastronomiche locali, e che vedrà la realizzazione di eventi, corsi e degustazioni. Il trend positivo si conferma su tutta l’area produttiva vitivinicola di Conegliano Valdobbiadene che oggi può contare su oltre 57 milioni di bottiglie prodotte, per un giro d’affari complessivo di 350 milioni di euro. Per il Prosecco di Valdobbiadene la difficile congiuntura politico-economica attuale sembra non conoscere crisi: grazie alle sue caratteristiche intrinseche, alle qualità organolettiche, all’ottimo rapporto qualità/prezzo e all’attivismo delle imprese ubicate nel territorio, oggi può vantare una posizione privilegiata nel mercato nazionale e internazionale, tanto da essere l’ambasciatore dell’italian life style. . .