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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Marzo 2009
ORA LEGALE: IN 7 MESI MENO CONSUMI PER CIRCA 640 MILIONI DI KWH 300.000 TONNELLATE DI ANIDRIDE CARBONICA IN MENO NELL’ARIA  
 
Roma, 30 marzo 2009 – Durante il periodo di ora legale, che è partita nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo, con lo spostamento delle lancette degli orologi un’ora in avanti, Terna prevede, durante i prossimi 7 mesi, un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 640 milioni di kilowattora (646,2 milioni di kWh il minor consumo del 2008). Si tratta di una quantità di energia corrispondente al consumo di una provincia italiana delle dimensioni di Imperia o di Gorizia in un anno. A livello economico, considerando che un kilowattora costa in media al cliente finale 14,8 centesimi di euro al netto delle imposte, la stima del risparmio economico relativo all’ora legale per il 2009 è stimato in 94,7 milioni di euro. Il minor consumo di energia si apprezza anche nella riduzione di Co2 non immessa nell’atmosfera per un valore stimato di 300. 000 tonnellate. Dal 2004 al 2008 in Italia, con un risparmio accumulato di oltre 3,1 miliardi di kilowattora, è stata evitata l´immissione in atmosfera di oltre 1,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è Aprile, con oltre 169 milioni di kilowattora (pari al 26,4% del totale). In autunno il primato va invece al mese di Ottobre con circa 174 milioni di kilowattora risparmiati. Ciò è dovuto al fatto che Aprile ha giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno funzionamento. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa rilevare un effetto meno marcato in termini di risparmio di elettricità. Va inoltre ricordato che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all’utilizzo dei condizionatori d’aria, ed è quindi indipendente dall’ora legale, poiché è legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale . Con l’ora legale, dal 2004 al 2008, l’Italia ha risparmiato, complessivamente, oltre 3,1 miliardi di kilowattora corrispondenti a circa 400 milioni di euro di minor costo. Dall’home page del sito Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione - www. Terna. It - è visibile la “curva di carico” che consente la visione del consumo di energia elettrica in Italia . L’ora solare verrà ripristinata il 25 ottobre 2009. .  
   
   
ENERGIA EOLICA: LOMBARDO, “REGOLE CERTE NELL’INTERESSE DI TUTTI”  
 
Palermo, 30 marzo 2009 - “Oggi il Piano energetico e ambientale della Sicilia diventa operativo. Questo grazie alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana della delibera di giunta del 3 febbraio scorso con la quale il piano è stato adottato”. Lo ha affermato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, intervenendo il 27 marzo, a Palermo, nei saloni di villa Malfitano, al convegno internazionale dal tema: ‘Il paesaggio sotto attacco. La questione eolica’. Due giorni di dibattito e approfondimenti sull’energia eolica organizzato da Italia Nostra in collaborazione con la Presidenza della Regione Siciliana. “Abbiamo costruito insieme questa occasione - ha sottolineato il presidente Lombardo - per affrontare un tema complesso. Noi abbiamo avuto il torto bloccare la condizione di anarchia che si era creata in questo settore. Con il Piano energetico e ambientale abbiamo costruito regole certe per chi, in Sicilia, vorrà operare nel settore energetico”. “Siamo entrati nel merito dell’energia eolica - ha precisato Lombardo - introducendo alcune regole elementari. Chi vorrà operare in questo settore dovrà possedere i terreni dove realizzare gli impianti. Non sarà più possibile, come è accaduto nel passato, rivendere le autorizzazioni, lucrandovi anche. Il gestore dovrà, inoltre, dichiarare che l’energia eolica prodotta finirà nella rete. Passaggio necessario per evitare, come purtroppo è avvenuto, che le pale eoliche girino a vuoto”. “Non so - ha aggiunto il presidente della Regione Siciliana - se la nostra battaglia sarà vincente. Non manca, infatti, chi ci attacca. Con il ricorso al solito ricatto occupazionale. Storia vecchia, che si ripete ogni volta che si prova a mettere un po’ di ordine in quei settori economici che provocano inquinamento dell’ambiente”. Lombardo ha ricordato il “no” espresso dal governo al mega impianto eolico sui monti Iblei. “Un paesaggio unico - ha detto - per la valorizzazione del quale sono stati spesi circa trenta milioni di euro di fondi pubblici. Non ci è sembrato il caso di violentare un luogo così straordinario”. Lombardo ha ribadito l’importanza di incentivare i piccoli impianti fotovoltaici per le famiglie e per le imprese. E dopo aver proposto la cittadinanza onoraria all’ex presidente della Repubblica francese, Valéry Giscard d’Estaing (che è intervenuto al convegno) e al presidente di Italia Nostra, Carlo Ripa di Meana, ha replicato al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che nei giorni scorsi ha accusato il Sud di aver utilizzato male i fondi europei. “E’ vero - ha concluso il presidente Lombardo - in alcuni casi i fondi europei sono stati utilizzati male. E di questo la classe dirigente siciliana, me compreso, se ne assume la responsabilità. Ma chi critica dovrebbe anche saper fare autocritica. Mi riferisco, ad esempio, ai trasporti marittimi, gestiti da una società dello Stato con risultati fallimentari. Cosa, questa, che ha creato e crea enormi disagi agli abitanti degli arcipelaghi siciliani”. . .  
   
   
ACCORDO ITALO ALBANESE NEL SETTORE ENERGETICO  
 
Tirana, 30 marzo 2009 - Italia e Albania hanno recentemente siglato un accordo di collaborazione che riguarda l´integrazione dei sistemi elettrici e del gas naturale. Per la parte albanese l´accordo è stato siglato dal Ministro dell´energia, Genc Ruli, e per l´Italia dal Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola. Lo rende noto l´Ice. La collaborazione tra i due Paesi nel settore mira all´ integrazione dei sistemi energetici e all´armonizzazione delle rispettive discipline, attraverso progetti di interesse reciproco e un migliore e più stretto coordinamento delle iniziative tra i due Paesi. L´italia e l´Albania prepareranno tutte le procedure per accordare le necessarie autorizzazioni per l´avvio dei progetti nel campo dell´energia. Inoltre, ci sarà la collaborazione tra i rispettivi gestori delle reti elettriche di trasmissione e il coordinamento delle loro attività anche per quanto riguarda lo sviluppo degli scambi internazionali dell´energia elettrica. Per lo sviluppo e l´integrazione del settore del gas naturale, l´accordo siglato prevede che sia istituito un comitato consultivo congiunto e che venga istituita un´infrastruttura integrata per il rifornimento del gas, a livello balcanico ed europeo. Tra i progetti di intercongiunzione elettrica tra i due Paesi vi sono il progetto di "Energy Complex" da parte di Enel S. P. A. (centrale termica a carbone) e la linea di intercongiunzione di 500 Megawatt; la linea di intercongiunzione tra la rete albanese e quella italiana da parte di Gruppo Moncada; la centrale elettrica alimentata a gas naturale da parte del Gruppo Asg Poeer. .  
   
   
PROCEDE L’ITER LEGGE REGIONALE PER SOSTEGNO DEL SETTORE EDILE. VIA VENETA ALLA CRISI ECONOMICA.  
 
Venezia, 30 marzo 2009 - “La cosa importante è che tutte le Regioni e il Governo hanno deciso la via del dialogo per giungere al più presto ad una soluzione positiva, condividendo le finalità dell’iniziativa, che sono soprattutto a sostegno dell’economia e non rappresentano un piano casa, come impropriamente è stato definito il provvedimento”. Lo sottolinea con soddisfazione l’Assessore all’Urbanistica e Politiche per il Territorio, Renzo Marangon, all’indomani della Conferenza Stato – Regioni convocata a Roma relativamente al Disegno di Legge delega del Governo in materia di attività edilizia, al termine della quale è stato avviato un tavolo tecnico-politico tra Governo e Enti Locali. Marangon, che si è incontrato a Venezia con i giornalisti nel corso di una conferenza stampa, ha ricordato che le Regioni, contrarie a procedere in questa materia con un decreto legge, perché concorrente con ampie funzioni delle Regioni nel governo del territorio, hanno condiviso ampiamente l’idea di mettere in campo un’iniziativa istituzionale per semplificare e rilanciare il settore dell’edilizia. L’assessore ha infatti ribadito che il provvedimento nasce dal territorio, è fatto per il territorio e agisce sul territorio per la ripresa dell’economia. A questo proposito Marangon ha ringraziato la Cgia di Mestre, che ha confermato quanto auspicato dal Governo e dalla stessa Regione del Veneto, ovvero che il provvedimento determinerà complessivamente 745 mila nuovi posti di lavoro e un giro di affari, suddiviso in più anni, di 79 miliardi di euro. “Per noi – ha precisato – sarebbe già un successo riuscire a mantenere gli attuali livelli occupazionali. Si tratta comunque di un’occasione importante per rilanciare molti settori del comparto dell’edilizia, oggi fermi e per dare risposte alle esigenze di molte famiglie venete. Ma non solo, sarà anche una boccata d’ossigeno straordinaria che consentirà di rinnovare un parco edilizio per molti aspetti fatiscente, rendendo nel contempo più belle le periferie delle città, restituendo alle sue tradizioni il nostro paesaggio e preservando maggiormente l’ambiente. Non sarà possibile – ha assicurato Marangon – nessun abuso, né nessuna cementificazione selvaggia, come qualcuno ha paventato, perché comunque i Comuni potranno limitare l’applicazione della legge in virtù dei propri Piani regolatori, del proprio territorio e delle proprie dinamiche”. Per quanto riguarda l’iter del Disegno di Legge della Regione, Marangon ha confermato che questo va avanti e che al momento si stanno esaminando alcuni emendamenti frutto del dibattito in corso e che la prossima settimana la Commissione consiliare avvierà le audizioni con le associazioni e gli enti locali prima del dibattito in Consiglio. “Mi auguro – ha concluso – che il Consiglio approvi al più preso la legge, altrimenti perderebbe la sua valenza di sostegno all’economia come risposta alla crisi e quindi efficacia”. Si ricorda che il Disegno di Legge della Giunta regionale prevede interventi in deroga ai Piani Regolatori per l’ampliamento degli edifici esistenti nei limiti del 20% del volume; il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente mediante la demolizione e ricostruzione, anche in area diversa se a ciò destinata dagli strumenti urbanistici e territoriali, degli edifici realizzati anteriormente al 1989 che necessitano di essere adeguati agli attuali standard qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici e di sicurezza. Per incentivare questi ultimi interventi è anche previsto un aumento della cubatura fino al 30% del volume esistente o del 35% in caso di utilizzo delle tecniche costruttive della bioedilizia o delle fonti di energia rinnovabile. Infine, il Disegno di Legge determina che non concorrono a formare la cubatura dell’edificio le pensiline e le tettoie realizzate su abitazioni esistenti finalizzate a favorire l’installazione di impianti fotovoltaici. Per quanto riguarda gli oneri, il contributo di costruzione, ove dovuto, è commisurato al solo ampliamento ridotto del 20%, mentre la riduzione è pari al 60% nell’ipotesi di edificio o unità immobiliare destinati a prima abitazione del proprietario o dell’avente titolo. Per quanto riguarda gli interventi per l’installazione di impianti fotovoltaici il contributo sarà pari all’80% per la parte eseguita in ampliamento e del 20% per la parte ricostruita e in entrambi i casi ridotta del 50% in caso di edificio o unità destinata a prima abitazione. Per quanto riguarda gli ambiti di applicazione, i Comuni potranno escludere dai benefici di legge aree di particolare importanza sotto l’aspetto edilizio, paesaggistico o ambientale. La Legge non avrà valenza per le grandi strutture di vendita, né sugli edifici abusivi e per quelli realizzati dopo il 1° gennaio 2009. .  
   
   
PIANO CASA: UN’OPPORTUNITÀ NELLA LOTTA ALLA CRISI LA POSIZIONE CHE LE ASSOCIAZIONI DELL’ARTIGIANATO E DELLE PICCOLE IMPRESE HANNO CONDIVISO CON FILIPPO PENATI  
 
Milano, 30 marzo 2009 - Con le opportune cautele su lavoro nero, abusivismo e durata limitata, il “Piano Casa” rappresenta un’opportunità nella lotta alla crisi. Su un’assoluta condivisione di questa convinzione è rinviato ai prossimi giorni il tavolo avviato dalla Provincia di Milano con le associazioni provinciali dell’artigianato e delle piccole imprese (Cna, Confartigianato, Unione Artigiani e Confapi). “In questo momento difficile dobbiamo vedere in modo positivo tutto ciò che va a sbloccare le situazioni e a rilanciare il mercato - ha dichiarato Maurizio Calzolari, Presidente di Cna Milano – il Piano Casa va quindi visto nella stessa ottica di Expo 2015, quell’evento che dovrebbe rappresentare un momento di crescita, un vantaggio per il territorio e per le sue imprese, che si compongono non solo di imprenditori ma anche di lavoratori con alle spalle famiglie, potenziali consumatori che possono muovere il mercato: una reazione a catena che non può non essere considerata dalla Pubblica Amministrazione. La strada che abbiamo intrapreso con la Provincia e le altre associazioni è un buon inizio di un percorso che va sfruttato al meglio non solo per aiutare le imprese in questo momento ma anche per aiutarle a costruire un futuro solido”. Già ridimensionata dallo stesso Berlusconi, che ha parlato di un 50 per cento di immobili destinati a rientrare nelle potenzialità d’intervento del “Piano Casa”, la proposta va ulteriormente rivista al ribasso in funzione delle reali possibilità economiche di interveto da parte degli aventi diritto. L’osservazione, condivisa da imprenditori e rappresentanti delle associazioni, viene da Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, che, a sostegno della sua convinzione, ha portato il caso di molti comuni del territorio provinciale milanese che hanno già da tempo inserito nei loro regolamenti o nello stesso Piano Regolatore le indicazioni contenute nel provvedimento proposto in queste settimane dal Governo. “Tuttavia – ha precisato Penati – questa facoltà non ha determinato un’attività di ristrutturazione selvaggia, anzi direi che le risposte sono state piuttosto tiepidine”. Il prossimo appuntamento del neocostituito tavolo di confronto tra i rappresentanti delle piccole imprese e l’amministrazione provinciale eredita una proposta della stesso Penati mirata a coinvolgere l’intera filiera del reparto immobiliare in una collaborazione virtuosa tra i diversi settori coinvolti (compresi tra gli spazi edificabili e le imprese edili) tesa a enfatizzare gli effetti del “Piano Casa”, una proposta/obiettivo che è piaciuta molto alle associazioni di categoria. .  
   
   
ALLOGGI POPOLARI NELLE MARCHE: STANZIATI 9,2 MILIONI DI EURO - INTESA DA 3 MILIONI DI EURO CON GLI ERAP E 6,2 MILIONI DI CONTRIBUTI A CIRCA 9MILA FAMIGLIE .  
 
Ancona, 30 marzo 2009 - Regione Marche ed Erap regionali esprimono viva soddisfazione per l´intesa raggiunta sulle risorse che dovranno compensare gli effetti del mancato adeguamento dei canoni di locazione degli alloggi popolari. ´Ascoltate le parti interessate ´ affermano gli assessori all´edilizia pubblica Gianluca Carrabs e al bilancio Pietro Marcolini ´ e costatati gli effetti delle variazioni dei metodi di calcolo dei canoni, abbiamo messo a disposizione 3 milioni di euro per l´anno 2009, che serviranno non solo a tutelare gli inquilini del settore, ma anche a rilanciare il ruolo gestionale degli Erap per la riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio alloggiativo pubblico´. Questa manovra va ad aggiungersi al congelamento per due anni di ogni incremento dei canoni Erap che a febbraio il presidente Spacca di comune accordo con l´assessore Carrabs avevano attuato per tutelare e proteggere le fasce piu` deboli. ´L´intento della giunta regionale ´ continua l´assessore Carrabs ´ e` quello di alleggerire quella fascia della comunita` marchigiana che piu` soffre il peso della crisi economico finanziaria che in questo periodo attanaglia tutti, cercando cosi` di dare una risposta adeguata alla domanda di una casa a cosiddetto ´canone sociale´ e garantendo ai gestori di questo patrimonio edilizio pubblico (gli Erap) la regolare amministrazione con adeguati fondi. Questa manovra servira` anche per il rilancio dell´edilizia marchigiana. I tre milioni infatti saranno ulteriormente utilizzati per avviare i cantieri di manutenzione degli alloggi Erap e far ripartire tutta l´economia edile legata a questo settore´. L´assessorato ai Lavori Pubblici ha inoltre ripartito tra i Comuni marchigiani 6,2 milioni di euro per il sostegno all´accesso alle abitazioni in locazione. I fondi sono utilizzati per concedere contributi ai cittadini meno abbienti che hanno presentato richiesta (circa 9. 000 famiglie) a seguito dei bandi comunali per l´anno 2008, allo scopo di ridurre l´incidenza dei canoni locativi sul reddito familiare. La Regione Marche e` tra le Regioni che piu` velocemente riescono ad utilizzare le risorse disponibili, grazie a procedure snelle e informatizzate che permettono ai Comuni di quantificare il fabbisogno immediatamente dopo la scadenza dei bandi. ´Queste due misure approvate dal Governo Regionale ´ conclude l´assessore Carrabs - sono una risposta concreta alle istanze della comunita` marchigiana che da un lato ha l´esigenza di ripartire con il comparto edile e dell´altro necessita di un contributo indirizzato a quelle famiglie con difficolta` economiche e che non riescono a sostenere il canone d´affitto troppo oneroso´. .  
   
   
EDILIZIA FVG: CON NUOVO CODICE SINO A 8 MILA EURO DI RISPARMIO  
 
 Trieste, 30 marzo 2009 - Semplificazione e riduzione di tempi e costi: sono questi i concetti chiave del Codice regionale dell´Edilizia presentato il 26 dicembre a Trieste dall´assessore regionale alla Pianificazione territoriale e Autonomie locali, Federica Seganti, e dal presidente della Iv Commissione consiliare, Alessandro Colautti, che ha confermato l´intenzione della maggioranza d´accelerare il più possibile l´iter del documento, in modo da presentarlo già alla fine di giugno al Consiglio regionale per l´approvazione definitiva. "Alla redazione del Codice hanno collaborato esperti e consiglieri di maggioranza non solo per un principio di condivisione - ha spiegato Colautti - ma anche perché vogliamo rendere al più presto operativo un provvedimento che si ricollega a quanto previsto in finanziaria a favore dei piccoli lavori edili ed in cui vediamo una possibile risposta alla crisi". "Aprile sarà dedicato alle consultazioni sul testo", ha detto l´assessore Seganti, dichiarando di voler portare il Codice in Giunta per il relativo placet prima di maggio, in modo da consentire alla Iv Commissione di fare la sua parte prima del round finale in Consiglio. Con il nuovo Codice regionale per l´Edilizia, in Friuli Venezia Giulia sarà possibile avviare parecchie opere senza che sia necessario presentare la denuncia di inizio attività (Dia), che richiede circa 30 giorni per la progettazione più altri 30 per l´avvio dei lavori, e senza dover quindi sopportare i costi per documentazione e pratica amministrativa, con un risparmio che va dai 500 ai 2. 000 euro e cresce sino a 8 mila euro se, invece della Dia, serve il permesso di costruire. Inoltre, hanno spiegato Seganti e Colautti, il Codice introduce, per dare tempi certi al cittadino che comunque deve chiedere il permesso di costruire, il principio di "silenzio assenso" per cui se entro 60 giorni il Comune non si sarà espresso in proposito il progetto verrà comunque accettato. "E´ una delle novità importanti di una riforma che da un lato intende favorire i cittadini, garantendo loro tempi certi e procedure snelle - ha spiegato l´assessore - e dall´altro può diventare un volano per molte piccole e medie imprese che oggi fanno economia nel nostro territorio" Illustrando alla stampa un documento che anticipa alcuni contenuti del Piano casa varato dal Governo, l´assessore Seganti ha spiegato che la Regione ha mantenuto il percorso avviato lo scorso autunno "perché per determinati tipi di attività non abbiamo bisogno di una norma nazionale e abbiamo puntato ad un disegno di legge condiviso; se poi dovessero emergere novità importanti e condivisibili saremo ben lieti di inserirle nel Codice". Semplificazione procedurale degli interventi, riduzione dei costi amministrativi, contenimento dei consumi energetici, promozione dell´uso di fonti energetiche rinnovabili e della bioedilizia, diffusione dell´edilizia sostenibile, sviluppo economico e miglioramento della competitività tra le aziende di settore: sono questi i capisaldi su cui poggia questo disegno di legge. Ma, come ha notato Colautti, "edilizia libera non significa deregulation", dal momento che vanno comunque rispettate le regole contenute nel Piano regolatore e quelle previste dal Regolamento edilizio. Certo cambia, ed in modo sostanziale, l´avvio di molti piccoli ma importanti lavori che contribuiscono ad incrementare il valore di una casa. Non sarà infatti più necessario nessun controllo tecnico preventivo da parte dei Comuni e nessun titolo abilitativo per la sostituzione degli infissi, l´eliminazione di barriere architettoniche, opere di bonifica e sistemazione dei terreni agricoli, scavi e reinterri per la manutenzione di condotte sotterranee ed opere di raccordo delle utenze di gas, energia elettrica, telecomunicazioni, fognature. Sarà poi possibile realizzare verande, bussole e depositi per gli attrezzi fino al 10 per cento del volume dell´edificio; costruire barbecue e tettoie, fare recinzioni, muri di cinta e cancellate nei fondi privati; integrare i servizi igienico-sanitari, realizzare strutture per l´attività all´aria aperta. Al fine di favorire i consumi energetici, le stesse regole saranno valide in caso di installazione di pannelli solari e fotovoltaici, depositi interrati di Gpl, interventi per il risparmio energetico su edifici esistenti. Sarà possibile anche ottenere l´esonero (o la riduzione) del contributo oggi previsto per il rilascio del permesso di costruire in tutta una serie di casi. In particolare, nelle zone agricole sarà possibile ristrutturare edifici residenziali o ampliarli fino al 20 per cento della superficie esistente, attuare ampliamenti connessi all´abbattimento di barriere architettoniche, realizzare nuovi impianti relativi a fonti rinnovabili di energia, modificare la destinazione d´uso. Nei centri storici abitati l´agevolazione sarà invece applicata alla realizzazione di parcheggi privati di pertinenza, interventi connessi a situazioni di calamità, impianti di interesse generale anche se eseguiti da privati. Ma le novità non finiscono qui. I Comuni potranno istituire, anche in forma associata, lo Sportello unico per la gestione dei permessi di costruzione e le Dia, mentre la semplificazione procedurale interesserà anche le opere pubbliche (per l´accertamento di conformità urbanistica di un´opera saranno necessari al massimo 60 giorni), per le quali una delibera comunale di approvazione del progetto definitivo sostituirà i titoli abilitativi. Infine il collaudo sostituirà il certificato di agibilità in caso di opere pubbliche comunali. .  
   
   
7 MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE ASSOCIATE A UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE PER FINANZIARE LA PARTECIPAZIONE A EMO  
 
 Milano 2009 Cinisello Balsamo, 30 marzo 2009 – Dal 26 marzo le imprese associate a Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, hanno a disposizione una linea di credito di 7 milioni di euro per finanziare la partecipazione a Emo Milano 2009, la manifestazione mondiale dedicata al mondo della lavorazione dei metalli, in programma presso fieramilano dal 5 al 10 ottobre prossimo. In virtù dell’accordo stipulato da Ucimu-sistemi Per Produrre, che ha reso disponibile un fondo di 500. 000 euro, e attraverso l’intervento di Confidi Province Lombarde, Banca Popolare di Milano e Intesa Sanpaolo hanno aperto la linea di credito che permetterà alle imprese associate di richiedere finanziamenti a condizioni particolarmente agevolate. Obiettivo dell’operazione è offrire uno strumento concreto che permetta alle imprese italiane, per lo più di dimensione medio piccola, di partecipare più agevolmente alla prossima edizione di Emo Milano, manifestazione espositiva che si svolge in Italia soltanto ogni sei anni. “La negativa congiuntura economica - ha affermato Giancarlo Losma, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre - sta mettendo a dura prova anche le imprese costruttrici di sistemi di produzione, che incontrano difficoltà nel reperire finanziamenti. Il rischio dunque del taglio delle spese destinate alla promozione, quale è per esempio la partecipazione alle mostre, diventa elevato”. “Da sempre attenti alle esigenze dei nostri associati e certi che Emo Milano sia occasione imperdibile per i costruttori italiani di presentare la propria offerta alla comunità internazionale di settore - ha continuato Giancarlo Losma - abbiamo inteso rendere disponibile un servizio che permetta alle aziende di sfruttare il palcoscenico della mondiale universale, evento che, come nessun altro, è in grado di richiamare visitatori da ogni parte del mondo attratti da un’offerta completa e esaustiva”. .  
   
   
INCONTRO IL 30 MARZO A MATERA SU BORSA TELEMATICA MERCI  
 
Matera, 30 marzo 2009 - Le opportunità offerte dall’ attivazione della Borsa merci telematica italiana (Bmti), lo strumento ideato per aiutare le imprese a commercializzare le produzioni agricole, agroalimentari ed ittiche attraverso lo scambio quotidiano e continuo delle merci e delle derrate da postazioni remote, saranno illustrate nel corso di un incontro operativo che si terrà a Matera, il 30 marzo, alle 11. 30, presso la sala giunta della Camera di commercio. L’iniziativa, organizzata con l’apporto dell’azienda speciale Cesp rientra nel progetto “Sviluppo delle Bmti: nuove competenze camerali a supporto della commercializzazione dei prodotti agroalimentari e della trasparenza dei prezzi e dei mercati”. Il presidente dell’ente camerale, Angelo Tortorelli, ha invitato i rappresentati delle associazioni di categoria, delle società di investimento, intermediari finanziari e banche, delle aziende agricole e agroalimentari, gli agenti di affari in mediazione, gli agenti e i rappresentanti di commercio. Nel corso dei lavori verrà presentato lo studio per l’applicabilità del mercato telematico nel comparto del frumento duro. Esperti della Bmti illustreranno, inoltre, la nuova figura di Soggetto Abilitato all´Intermediazione (Sai) e l´importanza del suo ruolo all´interno della Borsa. Si tratta di una figura professionale assolutamente inedita nel panorama agricolo nazionale istituita ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 6 aprile del 2006 con il compito di raccogliere e gestire ordini telematici per conto degli operatori accreditati. .  
   
   
MILANO: VADEMECUM PER LA SICUREZZA DELLE IMPRESE DEL COMMERCIO  
 
Milano, 30 marzo 2009 - La sicurezza in negozio comincia da dettagli ai quali non sempre si pensa: come un arredo che eviti di creare “zone d’ombra” e un bancone largo a superficie liscia che favorisca il reperimento di impronte digitali, una vetrina ben illuminata che consenta buona visibilità ad un eventuale passante o a un collega vicino nel malaugurato caso di indesiderate intrusioni. Sono alcuni esempi di suggerimenti contenuti in una pubblicazione agile e leggibile – corredata di vignette – con i consigli e gli accorgimenti su come comportarsi in caso di rapina non soltanto per diminuire il rischio, ma anche per consentire alle Forze dell’ordine di poter raccogliere il maggior numero di informazioni utili alla cattura dei delinquenti. In più vi sono consigli pratici per aumentare la sicurezza contro furti e taccheggi, per prevenire le frodi con carte di credito e pagamenti elettronici, per evitare contatti che portino all’usura e per saper gestire in prima battuta un tentativo di estorsione. Non mancano, infine, i recapiti utili con telefoni e siti internet. È il “Vademecum per la sicurezza delle imprese del commercio” voluto dall’Unione del commercio di Milano e realizzato nell’ambito del Progetto sicurezza per il quale l’Unione ha avuto la collaborazione ed il sostegno della Camera di commercio. “Il Vademecum – spiega Luca Squeri, responsabile per l’Unione del commercio di Milano e Confcommercio delle politiche per la sicurezza e consigliere della Camera di commercio milanese – è un esempio concreto dello stretto rapporto di collaborazione che vi deve essere fra il mondo del commercio e le Forze dell’ordine. Quando c’è una rapina è bene non reagire. Ma il commerciante non dev’essere passivo di fronte al crimine, deve agire. Agire prima: con interventi di prevenzione come l’installazione di telecamere. Agire durante: mantenendo calma e freddezza e memorizzando il maggior numero possibile di dettagli che saranno poi utili alle Forze dell’ordine. Agire dopo: collaborando con le Forze dell’ordine. A Milano abbiamo una grande fortuna: l’uso, seppur ancora in via sperimentale, da parte della Questura, del software Keycrime, grazie al quale tutti i dati utili che vengono raccolti ascoltando i commercianti vittime di rapine vengono elaborati. E i risultati si vedono: quasi per una rapina su due a Milano si rintraccia il responsabile”. Il Vademecum, stampato in 5mila copie – e che sarà a breve disponibile anche sul sito internet dell’Unione del commercio e della Camera di commercio – è stato realizzato con la collaborazione della Polizia di Stato - Questura di Milano e dell’Arma dei Carabinieri Comando provinciale di Milano. Questa prima tiratura è indirizzata a quelle categorie di imprese commerciali milanesi che sono maggiormente esposte, per il tipo di attività, al rischio criminalità. .  
   
   
CRESCE DI OLTRE IL 18% A MILANO LA PERCEZIONE DI INSICUREZZA  
 
Milano, 30 marzo 2009 - La sicurezza continua ad essere un tema molto sentito con un aumento della percezione di insicurezza del 18,6% nel comune di Milano e del 13,6% in provincia rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dall’indagine realizzata da Cedcamera per l’Unione del commercio - nell’ambito del progetto sostenuto dalla Camera di commercio - e che ha coinvolto un campione di oltre 2. 000 imprese equamente distribuite fra Milano e provincia. Le interviste, effettuate con il metodo C. A. T. I. Sono state realizzate nel novembre 2008. Ampio lo spettro delle attività commerciali coinvolte nell’indagine con le categorie maggiormente esposte ad azioni da parte della criminalità: dalle gioiellerie alle tabaccherie, ai distributori di carburante, alle edicole, alle farmacie, ai bar, ristoranti e locali serali, agli alberghi, ai negozi di abbigliamento. Le tipologie di reato prese in esame nelle domande agli imprenditori commerciali milanesi sono i furti, le rapine, le estorsioni e le truffe. A questa sensazione di insicurezza, oltre a fattori generali di cronaca, contribuiscono probabilmente alcuni crimini come i furti e le truffe maggiormente commessi nell’ultimo anno: in particolare i furti in provincia di Milano (12,5%) e le truffe a Milano città (21,4%). Più contenute, invece le segnalazioni di rapine (3,5% a Milano città e 3,2% in provincia) e pressoché inesistenti le segnalazioni di estorsioni. A Milano città le rapine riguardano in particolare le farmacie ed i negozi di abbigliamento; i furti le farmacie, i locali serali ed i negozi di abbigliamento; le truffe i locali serali ed i negozi di abbigliamento. In provincia di Milano sono soprattutto “nel mirino” i distributori di carburante (sia per i furti che per le rapine e le truffe) assieme ai bar e, per quanto concerne furti e truffe, i negozi di abbigliamento. Quasi la metà dei commercianti che opera in provincia di Milano (46,9%) ha subito un atto criminoso almeno una volta, il 40,5% a Milano città. E una buona percentuale di imprenditori (il 37% fra provincia e Milano città) conosce qualche collega che ha subito un’azione criminosa. Come si cautelano le imprese? Sia in provincia che in città oltre il 60% dei commercianti non ha adottato, nel corso del 2008, alcun intervento particolare. I maggiori sistemi di prevenzione sono le telecamere, gli impianti d’allarme ed un rafforzamento dell’illuminazione. Gli operatori del commercio – è quanto emerge dall’indagine – chiedono soprattutto un maggior presidio del territorio da parte delle Forze dell’ordine e che vi sia certezza della pena. Oltre la metà – fra città e provincia – degli operatori intervistati dichiara di conoscere cosa prevede il Codice penale in materia di legittima difesa. .  
   
   
CONSORZIO GAIA, TIBALDI: "SULLA STRADA GIUSTA PER EVITARE LICENZIAMENTI"  
 
Roma, 30 marzo 2009 - “Sono fiduciosa che nei prossimi giorni si possano evitare i temuti licenziamenti di lavoratrici e lavoratori del consorzio Gaia”. Lo comunica l’assessore al Lavoro della regione Lazio Alessandra Tibaldi. “In Regione – continua - abbiamo trovato una base di accordo, che dovrebbe essere ratificata dalla parti sociali il 7 aprile, che scongiurerebbe l’avvio della procedura di mobilità per i dipendenti. I posti di lavoro a rischio, che sono diminuiti da 27 a 23 a seguito dei previsti prepensionamenti e dimissioni anticipate, potrebbero essere salvati attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali”. “Nello specifico – conclude Tibaldi - abbiamo previsto di fare ricorso al doppio binario della mobilità per i lavoratori che non si oppongano al licenziamento e per coloro i quali possano raggiungere nel corso di fruizione dell’ammortizzatore sociale il trattamento di quiescenza, e della cassa integrazione in deroga per gli altricon eventuale mobilità differita al termine del trattamento di cassa integrazione per coloro che non avessero trovato nel frattempo diversa collocazione”. .  
   
   
CONVEGNO GIOVANI INDUSTRIALI GORIZIA  
 
 Gorizia, 30 marzo 2009 - I criteri per ottenere i contributi della legge regionale sulle Pmi saranno rivisti, in senso meno restrittivo, per poter venire incontro alle esigenze delle imprese in questo momento di difficoltà. Lo ha annunciato il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Luca Ciriani che, 26 marzo nella sede dell´Unione industriali di Gorizia, ha partecipato al confronto pubblico sul tema "L´impresa del fare, la politica del decidere. Nuove risposte per agganciare la ripresa", promosso dal Comitato regionale giovani imprenditori di Confindustria. La modifica è stata inserita nel disegno di legge anti-crisi esaminato oggi dalla Giunta regionale. "Il mondo è cambiato - ha detto l´assessore - e devono cambiare quelle norme che non sono più in sintonia con la realtà". In particolare, i parametri di incremento del fatturato e dell´occupazione previsti dalla legge sulle Pmi, varata in un periodo di crescita dell´economia, non possono più essere considerati oggi adeguati. Al dibattito, moderato dal presidente dei giovani di Confindustria del Friuli Venezia Giulia Alessandro Zanetti, ha partecipato il presidente regionale degli industriali Alessandro Calliragis, che ha concluso i lavori del convegno. Ciriani ha anche confermato la dotazione di ulteriori 50 milioni di euro assegnati alla finanziaria regionale Friulia per il sostegno alle imprese del Friuli Venezia Giulia, che si aggiungono ai 20 già stanziati. Secondo l´assessore alle Attività produttive, la "filosofia" di Friulia holding deve essere oggi rovesciata, a maggior ragione di fronte alla crisi, per riportarla alla sua funzione originaria al servizio delle imprese, in uno stretto legame con il territorio. L´assessore ha anche sottolineato che uno dei principali obiettivi dell´Amministrazione regionale, in questo momento, è la riduzione dei tempi burocratici per l´erogazione delle varie forme di contributo alle imprese. "La politica - ha detto Ciriani, rispondendo alle domande del moderatore - è sempre sul banco degli imputati, e questo non può che far bene perché ci rende sempre pronti e reattivi. Ma credo che, in questa crisi che è tutta finanziaria, ciò che può essere imputato alla politica non è tanto di aver interferito troppo con l´economia, ma di aver abdicato al suo ruolo di regolatrice dei mercati. E comunque in questa fase la politica sta dando buone risposte". .