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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Maggio 2009
SARDEGNA: AL VIA GLI AIUTI PER LA RIPRESA DELLE AZIENDE AGRICOLE  
 
 L’argea Sardegna ha pubblicato l’avviso per la presentazione delle richieste degli aiuti per la ripresa dell’attività economica e produttiva delle aziende agricole danneggiate dalle piogge alluvionali del 22 ottobre, del 4, 27 e 28 novembre 2008. Possono presentare domanda gli imprenditori agricoli iscritti nel registro delle imprese agricole della Camera di commercio e nell’Anagrafe regionale delle imprese agricole le cui aziende abbiano subito un danno accertato superiore al 30 per cento della produzione media annua, calcolata sulla base della produzione dei tre anni precedenti. Sono ammissibili a sostegno le spese per: a) il ripristino delle piantagioni arboree ed arbustive e della coltivabilità dei terreni, compreso lo scavo e il trasporto a rifiuto dei materiali alluvionali; b) la ricostruzione o riparazione delle strutture preesistenti destinate all’attività economica e produttiva dell’azienda quali fabbricati e altri manufatti rurali, muri di sostegno, strade poderali, canali di scolo, opere di provvista di acqua e di adduzione dell’energia elettrica, ecc. ; c) la riparazione o il riacquisto delle attrezzature compresi gli impianti e le macchine agricole; d) le spese generali strettamente collegate agli interventi precedenti. Le domande dovranno essere presentate ad Argea Sardegna entro il 15 luglio 2009. .  
   
   
CONFAGRICOLTURA BASILICATA: AZIENDE AGRICOLE SENZA MANODOPERA  
 
Lancia l’allarme la Confagricoltura di Basilicata sulla crisi del settore e sulla cronica carenza di manodopera per le aziende agricole. E’ sicuramente un paradosso tutto lucano – si legge nella nota dell’organizzazione datoriale agricola- dove in una regione che evidenzia un tasso di disoccupazione superiore all’11%, secondo i dati relativi al 2008 diffusi dall’Osservatorio economico della Basilicata di Unioncamere, le imprese agricole faticosamente portano avanti la loro attività grazie alla manodopera extra regionale o extracomunitaria vista la diffusa indisponibilità ad trovare maestranze locali. Ne sono esempio le centinaia di aziende zootecniche che impiegano quasi esclusivamente lavoratori indiani, pachistani o dell’est europeo; o le grandi campagne di raccolta del metapontino effettuate quasi totalmente con manodopera di provenienza calabrese e pugliese, per arrivare alla raccolta del pomodoro nell’area bradanica e dell’ofanto fatta con lavoratori provenienti dal nord africa e dal Maghreb. Purtroppo è un dato di fatto – sottolinea la Confagricoltura – che gli italiani sono sempre più indisponibili a svolgere le mansioni agricole e questo è anche colpa di un costume culturale che assegna al lavoro agricolo una condizione di inferiorità per cui, a parità di salario, si preferisce essere operaio Fiat piuttosto che trattorista o mungitore. E’ indispensabile – a parere della Confagricoltura – adottare normative che liberalizzino il mercato del lavoro e favoriscano la circolazione della manodopera, in più occorrerebbe rendere più snelle e rapide le procedure di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari previsti dalla legge Bossi-fini. Dati alla mano, per regolarizzare un cittadino extracomunitario occorre quasi un anno, un lasso di tempo assolutamente non compatibile con i tempi delle imprese, anche perché un agricoltore che al momento della raccolta ha bisogno di maestranze, non può rischiare di vanificare migliaia di euro di investimenti ad ettaro perché in quel momento non ci sono lavoratori locali disponibili. E’ forse giunto il momento – conclude la Confagricoltura – che la politica faccia una seria riflessione sui temi del lavoro chiedendosi se è reale il dato di disoccupazione in Basilicata e perché non puntare con iniziative straordinarie su un settore come quello agricolo che sviluppa oltre 3,5 milioni di giornate lavorative annue e che ha grandi potenzialità occupazionali. .  
   
   
PASTA ZARA CRESCE E FRIULIA AUMENTA LA SUA PRESENZA SOCIETARIA, ARRIVANDO AL 14,52% VARATO UN AUMENTO DI CAPITALE DI 5 MILIONI PER SVILUPPARE AL MEGLIO IL PIANO INDUSTRIALE DI 41 MILIONI  
 
Riese Pio X-muggia - Friulia, la finanziaria regionale del Friuli Venezia Giulia, aumenta la sua presenza nel pacchetto azionario di Pasta Zara spa (primo esportatore italiano di pasta, secondo produttore, due stabilimenti, uno a Riese Pio X, nel Trevigiano, l’altro a Muggia, alle porte di Trieste), azienda con la quale collabora dal 2002. Il 19 maggio , infatti, l’assemblea straordinaria di Pasta Zara spa si riunirà per ratificare il nuovo assetto societario. La novità sta nel fatto, appunto, che Friulia passa dal 10,77% attuale al 14,52%. Contemporaneamente, è stato sottoscritto un aumento del capitale sociale di Pasta Zara spa di 5 milioni di euro: da 47. 350. 000 euro arriva a 52. 350. 000 euro. “Friulia è un partner con il quale abbiamo lavorato finora molto bene - ha commentato Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara spa - e se l’azienda è crescita tanto in questi anni lo si deve anche all’impegno della finanziaria regionale, nonché all’ampia gamma di prodotti che ci contraddistingue e che ha trovato il consenso dei consumatori. La nostra collaborazione ha tutti i presupposti per centrare nel futuro obiettivi sempre più importanti, con reciproca soddisfazione. Il fatto che Friulia stessa abbia deciso di investire ulteriormente su Pasta Zara dimostra che stiamo lavorando bene e che il piano di sviluppo presentato ha tutti i presupposti per renderci ancora più forti. Piano di sviluppo finalizzato ad aumentare i quantitativi produttivi e ad incrementare ulteriormente una gamma di prodotti già molto ricca”. L’aumento di capitale sociale di Pasta Zara spa, infatti, ha soprattutto lo scopo di agevolare la riuscita del piano industriale di investimenti di 41 milioni di euro, da spalmare in dieci anni, fino al 2018, varato nell’autunno dello scorso anno. “Oggi i nostri due stabilimenti registrano una capacità produttiva totale di 215 mila tonnellate annue - continua Furio Bragagnolo -, con i nuovi investimenti contiamo di arrivare, entro il 2018, quando saremo a pieno regime, a 320 mila tonnellate annue”. Il piano industriale ha lo scopo di aumentare la capacità produttiva per supportare la crescente penetrazione nel mercato italiano e le vendite all’estero, consolidando così la posizione di leader di Pasta Zara nell’export dei pastifici italiani, tanto che l’11,5% della pasta italiana presente all’estero viene prodotta a Riese o a Muggia. Oggi il 95% della produzione viene riversato sui canali internazionali, che coinvolgono ben 97 Paesi, in virtù del vasto assortimento di formati che i due stabilimenti possono offrire. Il piano industriale prevede una crescita importante per l’occupazione nei due stabilimenti. Sono previste 65 nuove assunzioni (alcune già avviate), 40 a Muggia, dove le maestranze oggi sono 106, il resto a Riese Pio X, che oggi conta 128 occupati. .  
   
   
BASILICATA: RIFORMA SERVIZI IN AGRICOLTURA, GIUNTA APPROVA DDL  
 
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, ha approvato il disegno di legge “Razionalizzazione delle strutture amministrative regionali a servizio dello sviluppo agricolo e rurale lucano”. Si tratta di un provvedimento di grande importanza che ha richiesto un lavoro intenso di preparazione. Si è reso necessario rivisitare il provvedimento licenziato dalla Giunta nel 2008, tenendo conto delle osservazioni che erano state formulate nei dibattiti nelle Commissioni. Il lavoro di messa a punto del nuovo modello di governance regionale in agricoltura è stato condotto con i responsabili e i funzionari direttivi degli Enti operanti in agricoltura in una concertazione rigorosa e partecipata con le Organizzazioni professionali e sindacali della regione Basilicata. Poi sono stati attivati i tavoli tecnici sui singoli aspetti e sui singoli problemi ed è stato così possibile pervenire alla definizione di un organico testo legislativo nel quale viene meglio definita la missione degli Enti operanti in agricoltura, dai Consorzi di bonifica, all’Alsia, all’Arbea, ai distretti rurali e agroalimentari di qualità; viene meglio puntualizzata e organizzata l’attività di partenariato economico sociale per la definizione del Piano triennale di sviluppo dei servizi agricoli; viene definita, in attuazione dei principi di sussidiarietà orizzontale e di animazione del territorio, la promozione di organizzazioni e forme associate di produttori agricoli; viene definita la funzione delle associazioni degli allevatori e come fornitori di servizi reali nell’ambito del Piano triennale dei servizi di sviluppo agricolo. “Si è trattato – ha commentato l’assessore Viti – di un lavoro straordinario che è stato possibile condurre per l’impegno dei massimi responsabili del Dipartimento Agricoltura e fidando sulla cooperazione e interlocuzione delle organizzazioni professionali e sindacali. Credo che in questa maniera stiamo rendendo un servizio all’agricoltura lucana, elevando il profilo riformista della nostra iniziativa e delle scelte in materia di legislazione”. Esprime soddisfazione il presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, per l’approvazione del provvedimento. “Un traguardo raggiunto grazie all’impegno dell’assessore Viti e dei suoi più stretti collaboratori e al lavoro condotto con le organizzazioni agricole professionali ed i sindacati per costruire un testo rivolto a razionalizzare la missione degli enti che operano in agricoltura tenendo conto dei criteri di interazione e dei coordinamenti. L’obiettivo – continua De Filippo – è quello di assicurare una maggiore efficienza dei servizi in agricoltura e, al contempo, un consistente risparmio di risorse pubbliche. Ora il provvedimento passa all’esame delle competenti commissioni e confido che il grande impegno finora profuso possa trovare la intelligente interlocuzione e la cooperazione costruttiva del massimo organo deliberante della regione. Infine – conclude De Filippo – devo rimarcare il grande lavoro che la Regione sta compiendo nel comparto agricolo verso il quale vengono indirizzati i consensi degli operatori lucani”. .  
   
   
ASSOFERTILIZZANTI: I FERTILIZZANTI INDISPENSABILI PER PROTEGGERE LA TERRA E SODDISFARE LA DOMANDA ALIMENTARE  
 
Taormina – I fertilizzanti sono uno strumento indispensabile per garantire il futuro dell’agricoltura e soddisfare la domanda alimentare futura: è quanto emerge dall’Assemblea di Assofertilizzanti - Associazione nazionale produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica – che si è svolta oggi a Taormina. La crisi economica ha riportato infatti al centro dell’attenzione politica il ruolo fondamentale che l’agricoltura svolge da sempre nell’economia globale, ponendo in drammatica evidenza come sia necessario incrementare la produzione per affrontare la crescente richiesta alimentare. La popolazione globale è passata infatti dai circa 3 miliardi del 1959 ai 6,7 miliardi di oggi e si prevede che entro il 2030 si aggiungeranno altri 2 miliardi di persone. La Fao stima che oggi più di 850 milioni di persone soffrono di malnutrizione ed almeno 6 milioni di bambini muoiono ogni anno entro il quinto anno di vita per fame o malattie legate ad una alimentazione insufficiente. L’agricoltura è quindi tenuta a fornire risposte importanti, che soltanto attraverso lo sviluppo tecnologico e l’innovazione sarà in grado di garantire. I fertilizzanti giocano in questo un ruolo determinante, in quanto rappresentano l’unica possibilità per ottenere raccolti adeguati e sicuri per i cittadini. Per ottimizzare le potenzialità di una coltura è necessario in primo luogo reintegrare il suolo che la ospita, in modo da garantire nel tempo un’adeguata risposta produttiva e per farlo sono necessari interventi correttivi per rendere ottimali le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche dei terreni. Allo stesso tempo i fertilizzanti sono l’unica possibilità per incrementare la produzione senza estendere le superfici coltivabili, ciò significa in primo luogo risparmiare la deforestazione di numerose aree naturali che altrimenti sarebbero distrutte per creare nuove aree agricole. Inoltre consentono di fronteggiare in maniera più efficace la crescente siccità e scarsità di acqua che cambiamenti climatici e lo sviluppo economico delle nuove economie emergenti stanno comportando. “La terra rappresenta il nostro futuro e bisogna oggi più che mai prendersi cura di essa per vincere le sfide che attendono l’agricoltura nei prossimi anni - ha dichiarato Narciso Salvo di Pietraganzili, Presidente di Assofertilizzanti. L’agricoltura siciliana ne è la testimonianza perché ha saputo utilizzare al meglio l’apporto dei fertilizzanti che, utilizzati correttamente, hanno consentito di renderla conosciuta in tutta Europa per la qualità e sostenibilità dei suoi prodotti. .  
   
   
RASPINI RICONFERMATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSORZIO SALAME PIEMONTE  
 
Torino – “Squadra vincente non si cambia”. Potrebbe essere questo il motto del Consorzio salame Piemonte che nella sua quarta Assemblea ordinaria ha visto il rinnovo per il prossimo triennio - all’unanimità - di tutte le cariche: alla Presidenza Umberto Raspini (Raspini Spa) e alla Vice Presidenza Andrea Franchi (Francesco Franchi Spa). Il Consiglio di amministrazione è stato anch’esso riconfermato con l’aggiunta di un Rappresentante degli allevatori dell’Aps Piemonte, Giovanni Battista Testa, che si va quindi ad unire ad Alessandro Pellegrini (C. B. Italia S. R. L. ) e Angela Astesano (S. Giorgio Salumi S. N. C. ). “Abbiamo lavorato molto bene in questi tre anni e sono sicuro che i prossimi ci vedranno coinvolti in importanti progetti. Per noi è fondamentale continuare nella promozione del nostro prodotto, che rappresenta una delle eccellenze del Piemonte. Il mio sforzo come Presidente è sicuramente quello di coinvolgere sempre di più la Regione Piemonte e tutte le province nello sforzo necessario per accrescere la notorietà del Salame Piemonte e diffonderne il consumo” ha affermato il Presidente Raspini. “Le nostre 160 tonnellate di produzione sono già un grande obiettivo raggiunto – ha continuato il Presidente. Auspico che si ottenga, entro breve, la registrazione comunitaria per poter iniziare la diffusione all’estero del Salame Piemonte dop. ”. Dieci le aziende iscritte al Consorzio che producono circa il 100% della totalità del prodotto. “Appartenere al Consorzio offre importanti opportunità alle aziende di varia dimensione che in questo modo riescono a partecipare a diverse iniziative promozionali diffondendo la propria notorietà ai consumatori. Inoltre riportare sulla confezione del prodotto il marchio del Consorzio rappresenta una garanzia in più per il consumatore ed un plus per i produttori” ha concluso Umberto Raspini. Da maggio 2008 è in linea il sito web del Consorzio (www. Salamepiemonte. It) che registra un numero di accessi in costante crescita, a testimonianza del fatto che i consumatori ormai usano internet come strumento in più per informarsi sui prodotti e per conoscere le caratteristiche di ciò che consumano. .  
   
   
“CARNE SUINA” – EDIZIONE 2008 SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Il patrimonio suinicolo nazionale è sostanzialmente stabile nel 2007 rispetto al 2006, con una diminuzione maggiore dei capi allevati negli allevamenti di riproduttori puri e in quelli a ciclo aperto. Si stima che tutti i capi suini allevati siano destinati alla macellazione nazionale. Le macellazioni dei suini nel 2007 crescono del 3,4%, con una crescita superiore per i principali macelli (+3-5%) e un calo per le piccole strutture artigianali. Le maggiori imprese di macellazione continuano a operare sul suino pesante, dispongono di cosce da crudo Dop e di prodotti più qualificati e adatti alle produzioni tipiche, inoltre si sta affermando nel trade moderno la valorizzazione della carne fresca di suino pesante padano. Le aziende orientate alla produzione di carne porzionata/elaborata saranno incentivate a produrre per i marchi commerciali, con lo sviluppo di rapporti di partnership con le catene, per presidiare il banco del libero servizio con il maggior numero di referenze e di marchi. Cresce il rapporto di collaborazione produttiva e commerciale tra il trade moderno e l’industria, con quest’ultima che si presta a offrire i propri spazi, know-how e tecnologia al servizio della Gdo, fungendo da piattaforma di lavorazione/distributiva per le catene. Dati di sintesi, 2007
Numero totale di macelli 1. 146
Numero di macelli industriali(a)(b) 20
Numero di addetti macelli industriali 2. 400
Numero di addetti per impresa industriale(a)(b) 120
Produzione:
· ‘000 t. 1. 603,3
· Mn. Euro 2. 300
Variazione media annua della produzione 2007/2003 (%):
· in quantità 0,2
· in valore -
Valore aggiunto totale (Mn. Euro) 103,7
Valore aggiunto per addetto delle imprese industriali (‘000 euro) 43
Export/produzione(c) (%) 7,9
Import/disponibilità interna(c) (%) 38,1
Disponibilità interna di carni:
· ‘000 t. 2. 383,4
· Mn. Euro 3. 802,3
Variazione media annua della disponibilità 2007/2003(%):
· in quantità 0,7
· in valore 1,7
Quota di produzione prime quattro imprese o gruppi(c) (%) 28,1
Quota di produzione prime otto imprese o gruppi(c) (%) 44,1
Previsioni di sviluppo della produzione(c):
· 2008/2007 (%) 1,5
· tendenza di medio periodo 0/1
a) - con capacità produttiva superiore a 100. 000/capi macellati all’anno b) - i macelli industriali realizzano il 65-70% della produzione c) - in quantità Fonte: Databank .
 
   
   
ICEA LEADER IN ITALIA NELLE CERTIFICAZIONI BIO ED ECOSOSTENIBILI CON OLTRE 12MILA AZIENDE SI CONFERMA TRA I PIÙ GRANDI ENTI DI CONTROLLO IN EUROPA. DALL’ASSEMBLEA NAZIONALE, UNA VISIONE CHE SEGUE TRE DIRETTRICI  
 
Icea si conferma leader in Italia della certificazioni bio ed ecosostenibili. Dati alla mano, solo nel biologico l’Istituto Certificazione Etica e Ambientale oggi vanta 11. 801 aziende controllate (221 in più rispetto al 2007), coprendo da sola un quarto esatto del settore. Radiografando il parco aziende, il 61% è formato da produttori, il 22% da trasformatori, il 14% da aziende nella doppia veste. Quanto ai controlli, con ben 16. 304 visite ispettive, a sorpresa e no, risulta l’ente che ha effettuato il maggior numero di controlli in Italia, con una media di 1,38 annui per azienda (contro 1,28 di media nazionale). E ancora: con 1899 campioni analizzati (il dato di chi segue in graduatoria si riduce a meno della metà) Icea copre il 35% di tutte le analisi condotte nel biologico nazionale. E se al settore food si aggiunge poi il no food, si supera quota 12mila aziende: qui infatti le imprese certificate da Icea nell’ultimo anno sono aumentate complessivamente del 68%. Si è passati dalle 139 del dicembre 2007 alle 234 del dicembre 2008, considerando i tre settori della cosmesi (+ 39% di aziende certificate, inclusi colossi del settore), tessile (+ 190%) ed edilizia (+ 24%). Un quadro che pone l´Istituto tra i protagonisti della certificazione anche in Europa. Pochi giorni fa l’Istituto si è riunito in assemblea generale a Bologna, evento preceduto da una seguitissima giornata di studi all’Università bolognese all’insegna del binomio crisi e sostenibilità, culminata in una lectio magistralis del prof. Richard Ingersoll della Syracuse University at Florence, e un forum su economia responsabile, consumi critici e certificazioni etiche. “Ormai trovare un prodotto certificato Icea nella vita quotidiana di milioni di cittadini è facile – spiega il suo presidente Nino Paparella - anche se non sempre riconoscibile. L’assemblea ha fatto il punto su tutto il nostro raggio d’azione. Oggi l’Istituto partecipa a programmi di ricerca e sviluppo su modelli di produzione e servizi ecologici e socialmente responsabili, contribuisce all’elaborazione di standard di prodotto basati sull’analisi dell’impatto ecologico e sociale dell’intera filiera produttiva, sviluppa sistemi di controllo sempre più incisivi, istituisce e tutela marchi collettivi che attestino la qualità certificata dei prodotti”. Impegno a 360° gradi che si sviluppa su tre livelli. “Il primo - continua il presidente - è l’integrazione di diversi schemi e standard in un unico percorso di verifica, controllo e valutazione, in una ottica di maggiore efficienza, diminuzione di costi e miglioramento dell’immagine complessiva della gestione della qualità in azienda. Il secondo, l’allargamento della propria operatività dall’alimentare bio ad altri settori della crescita sostenibile: bioecocosmesi, detergenti ecologici, tessile biologico, materiali per la bioarchitettura, turismo responsabile, bio wellness, commercio equo-solidale, responsabilità sociale, compresa quello nei confronti degli animali con il controllo dei marchi della Lav (lega anti-vivisezione) e dell’Avi (Associazione Vegetariani Italiani). Il terzo, infine, l’integrazione della certificazione ecologica ed etica in una ottica di rete intesa sia come filiera (dal campo alla tavola) sia come integrazione di prodotti provenienti da filiere diverse (packaging più prodotti alimentari, detergenza pulita più turismo, ecc. )”. .  
   
   
MARR GESTIONE AL 31 MARZO 2009: STABILI LE VENDITE ALLA RISTORAZIONE E RISULTATO NETTO DEL 1° TRIMESTRE 2009 A 2,7 MILIONI DI EURO (2,9 NEL 2008).  
 
 Rimini - Il Consiglio di Amministrazione di Marr S. P. A. Ha approvato in data 15 maggio il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2009. Principali risultati consolidati del 1° trimestre 2009 - I ricavi totali consolidati del periodo sono stati pari a 220,9 milioni di Euro, rispetto ai 228,7 milioni di Euro del 2008. L´ebitda si è attestato a 8,6 milioni di Euro (9,6 milioni di Euro nel 2008) e l´Ebit a 6,4 milioni di Euro (7,4 milioni di Euro nel 2008). Gli oneri finanziari netti del periodo sono stati pari a 1,8 milioni di Euro, in diminuzione rispetto ai 2,3 milioni di Euro del 2008 per effetto della riduzione dei tassi di interesse. Il risultato prima delle imposte è stato di 4,6 milioni di Euro (5,1 milioni di Euro nel 2008), mentre il risultato netto complessivo è stato di 2,7 milioni di Euro rispetto ai 2,9 milioni di Euro del 2008. Il capitale circolante netto commerciale si è attestato a 187,1 milioni di Euro con un incremento di 20,4 milioni di Euro rispetto ai 166,7 milioni di Euro del 31 dicembre 2008. Tale incremento è dovuto all´abituale stagionalità e risulta in diminuzione rispetto all´analoga variazione (+22,6 milioni di Euro) registrata al 31 marzo del 2008. L´indebitamento finanziario netto è stato di 163,8 milioni di Euro rispetto ai 150,7 milioni di Euro del 31 dicembre 2008 ed ai 137,6 milioni di Euro del 31 marzo 2008 (122,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2007). Il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2009 è stato pari a 185,4 milioni di Euro (184,0 milioni di Euro al 31 marzo 2008). Risultati per segmento di attività - Nonostante le difficoltà del mercato, con una spesa per "Alberghi, pasti e consumi fuori casa" che nel mese di marzo ha fatto registrare una flessione dell´1% (Ufficio Studi di Confcommercio, maggio 2009) e la Pasqua in calendario nel secondo trimestre, il fatturato dei segmenti di clientela della "Ristorazione commerciale e collettiva" (National Account e Street Market) nel 1° trimestre 2009 è stato di 175,0 milioni di Euro, in tenuta rispetto ai 175,6 milioni di Euro del 2008. Questo risultato è stato raggiunto grazie anche ad una variazione del mix dei prodotti a favore di quelli ad elevato contenuto di servizio, che hanno parzialmente contrastato la generalizzata flessione del prezzo medio di vendita, conseguente a dinamiche deflattive che sono risultate più evidenti nel comparto merceologico delle carni. La categoria dello "Street Market" (ristoranti e hotel non appartenenti a Gruppi o Catene), che rappresenta il segmento di clientela di riferimento, ha fatto registrare 122,0 milioni di Euro di vendite rispetto ai 124,7 milioni di Euro del 2008; mentre la categoria dei "National Account" (operatori della ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva) ha raggiunto i 53,0 milioni di Euro di fatturato con una crescita del 4,1% rispetto ai 50,9 milioni di Euro del 2008. L´andamento delle vendite delle categorie Street Market e National Account è essenzialmente dovuto al diverso impatto delle festività pasquali che, essendo in calendario nel 2° trimestre 2009 rispetto al 1° trimestre del 2008, hanno penalizzato i flussi turistici e quindi i consumi della categoria Street Market, mentre hanno favorito i consumi della ristorazione collettiva. Nella categoria dei "Wholesale" (grossisti di generi alimentari) il fatturato si è attestato a 43,1 milioni di Euro, in flessione rispetto ai 51,2 milioni di Euro del 2008 per effetto delle politiche di riduzione delle vendite di ittico congelato sul mercato estero. Eventi successivi alla chiusura del trimestre - In data 17 aprile l´Assemblea degli Azionisti ha approvato la distribuzione di un dividendo lordo di 0,43 Euro per azione (0,40 Euro nel 2007) con stacco cedola (n. 4) il 25 maggio e pagamento il 28 maggio. Evoluzione prevedibile della gestione - Nel mese di aprile le vendite hanno fatto registrare un andamento positivo, con una tenuta nelle categorie National Account e Wholesale e una crescita nello Street Market, il cui fatturato si pone sugli stessi livelli dei primi quattro mesi del 2008. Il management si conferma quindi orientato a consolidare il business e la propria quota di mercato, mantenendo sotto controllo la gestione del capitale circolante netto commerciale ed i livelli di redditività già raggiunti nel corso del 2008. .  
   
   
“ACQUE MINERALI” – EDIZIONE 2008 SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
 Il 2008 rappresenta un anno di inversione di tendenza nell’andamento dei consumi di acqua minerale: a fronte di una stagionalità non negativa, infatti, si assiste ad un calo dei consumi, dell’1,1% in quantità e di poco inferiore in valore. All’interno dei singoli segmenti emergono andamenti differenziati: le acque piatte continuano a guadagnare incidenza sul totale, con un calo appena piu’ contenuto della media del settore. Tra le acque frizzanti si assiste a una lieve ripresa delle effervescenti naturali da attribuire all’ingresso del gruppo Coca Cola nel segmento e a una sostanziale stabilità delle lievemente frizzanti. Si confermano in crisi le acque gasate, che calano del 3,7%. Il mercato si caratterizza per una tensione competitiva da sempre elevata, che risente dell’andamento dei consumi, influenzati sia dal clima che, ultimamente, dalla congiuntura economica negativa. Le grandi aziende competono per mezzo di tutte le leve del marketing, mentre per le medie e piccole aziende la competizione è limitata alla zona di origine e piu’ “price oriented”. Perdono terreno i marchi premium rispetto ai low price ed alle private label, per le iniziative della distribuzione e per la ricerca del consumatore di prodotti alternativi a prezzi inferiori. Cresce il livello della concentrazione rafforzata da una serie di acquisizioni avvenute nel biennio 2006-2008. Dati Di Sintesi, 2008
Numero di imprese 150
Numero di addetti specifici 7500
Numero di addetti per impresa 50
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn euro. ) 2. 034,7
Variazione media annua della produzione 2008-2004(a) (%) 1,5
Variazione media annua della produzione 2008-2004(b) 2,6
Fatturato per addetto (‘000 euro) 271,3
Valore aggiunto (Mn euro) 325,5
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 43,4
Export/produzione (a) (%) 7,9
Import/consumo (a) (%) 0,1
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn euro) 1. 774,0
Variazione media annua del mercato 2008-2004 (b) (%) 1,2
Variazione media annua del mercato 2008-2004 (a) 1,7
Quota di mercato prime 4 aziende (%) (a) 53,6
Quota di mercato prime 8 aziende (%) (a) 71,6
Previsioni di sviluppo del mercato (a)
· 2009/2008 stabilità
a) - in quantità b) - in valore Fonte: Databank .
 
   
   
ACCORGERSI E… REALIZZARE ARRIVA A TORINO ‘I REALIZE: THE ART OF DISRUPTION’  
 
Pensatori e realizzatori allo stesso tavolo: dall’analisi dei bisogni alle risposte ‘disruptive’… a quello che il futuro ci riserva. Accorgersi dei limiti non superati e, grazie anche alla tecnologia, realizzare soluzioni disruptive. Rompere con il passato per raggiungere nuovi traguardi. Analizzare i bisogni, le soluzioni attuali e quelle che possono emergere. Superare la crisi grazie all’innovazione, sorprendersi di fronte a soluzioni a cui nessuno aveva ancora pensato. Queste le idee di fondo di “I Realize: the art of disruption” www. Irealize. Eu, uno dei principali eventi europei e il maggior evento italiano dedicato non solo a chi pensa, ma anche e soprattutto a chi vuole fare. Organizzato dal Consorzio Top-ix a Torino, il 9 e 10 giugno 2009 imprenditori, manager, giornalisti, startuppers, scrittori, musicisti, designer, studenti e professionisti di ogni settore si troveranno per esplorare tre aree tematiche: I Eat: andare oltre i piaceri del palato, scoprire cosa c’è dietro temi quali Ogm, stagionalità del prodotto, impatto ambientale, “Km 0”, filiera corta. Cosa si può fare nel campo alimentare? I Move & Interact: la possibilità di interagire «anywhere, anytime, anyway». Muoversi o non muoversi grazie a mondi virtuali e social network? Come ci sposteremo per interagire in futuro? I Grow: la crescita individuale sia da un punto di vista intellettuale (design/media), sia da quello psicofisico (wellness). Stiamo realmente crescendo? Workshop per interagire con tutor esperti, tavole rotonde per discutere di soluzioni disruptive, drink link per incontrare persone e creare reti di lavoro. Oltre 30 speakers tra cui lo scrittore Bruce Sterling, il cuoco Davide Scabin, i musicisti Elio, Mao e Alberto Cottica (fondatore del progetto Kublai), il direttore editoriale della Lift Conference Nicolas Nova, Nicola Ferrero (Slow Food), il tecnologo ed investitore Moshe Bar, i giornalisti Emil Abirascid, Carlo Antonelli (Rolling Stone) e Vittorio Pasteris (Lastampa), i designer Massimo Banzi (Arduino), Andrea Branzi (Politecnico di Milano) e Peter Saville (Factory Records). .  
   
   
GENOVA: AGRICOLTURA, ASSESSORE CASSINI PRECISA: "PROGETTO COMUNITARIO DEL VERMENTINO, IL COMUNE DI CASTELNUOVO GUIDA DI TUTTI I PRODUTTORI LIGURI"  
 
L´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria, Giancarlo Cassini, è intervenuto sulle polemiche nate sul Progetto Comunitario del Vermentino. "Il Bando nell´ambito del programma di Cooperazione transfrontaliera (Programma Marittimo) - ha spiegato l´Assessore -era aperto a tutto il territorio e riservato a tutti i soggetti pubblici e non alle singole aziende. É stato ampiamente pubblicizzato e presentato in molte occasioni e potevano quindi partecipare anche i soggetti pubblici del Ponente Ligure. Il Comune di Castelnuovo, sede dell´Enoteca Regionale, ha partecipato al Bando in qualità di capofila, coinvolgendo un Comune toscano, uno della Corsica e uno della Sardegna, su un progetto che è riuscito a vincere". "Le risorse finanziarie stanziate per la realizzazione del progetto - ha continuato Cassini - saranno utilizzate prevalentemente dal comune di Castelnuovo per investimenti strutturali di adeguamento e riammodernamento dell´Enoteca Regionale, per una guida alle aziende che producono Vermentino di tutta la Regione e per incontri di tutti i produttori Liguri con i produttori vitivinicoli dei territori partner. Il sindaco di Castelnuovo ci ha rassicurato sugli scopi che il Comune aveva per la valorizzazione del Vermentino, impegnandosi a coinvolgere tutte le aziende che producono il Vermentino in Liguria durante la realizzazione del Progetto". "Per quanto riguarda i soggetti pubblici del Ponente Ligure - ha concluso l´Assessore - la Provincia di Imperia non ha partecipato a questo Programma Europeo non prendendolo in considerazione, ma ha invece presentato progetti Trasfrontalieri su altri temi, non agricoli, che hanno ritenuto probabilmente più importanti, peraltro non riuscendo a vincerli. La Regione è comunque direttamente impegnata nella strategia di valorizzazione dei vini liguri, compresi quelli del Ponente Ligure, con un complesso di eventi e attività, tra le quali l´organizzazione e sostegno a Vinitaly, Vinidamare, Liguria da Bere, in cui esce la promozione dei Vini del Ponente Ligure. Inoltre stiamo svolgendo un ruolo di coordinamento e promozione a livello provinciale per la costituzione della rete delle quattro Enoteche Liguri collegate agli Itinerari, che saranno un momento importante di valorizzazione dei nostri vini, collegati al territorio. Chiaramente il Vermentino dei produttori Liguri sarà ospitato in tutto il sistema delle Enoteche regionali pubbliche della nostra Regione. Nel mese di maggio la Regione Liguria aderisce al Progetto nazionale Enoteche, promosso e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole. Saranno quindi disponibili ulteriori risorse finanziarie aggiuntive che potranno essere utilizzate per investimenti strutturali delle Enoteche liguri. .  
   
   
PESCA IN SICILIA: PRONTI DUE BANDI, A DISPOSIZIONE ALTRI 12 MLN  
 
Palermo - Saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione venerdì 29 maggio due bandi del Fep 2007/2013, il Fondo europeo per la pesca in Sicilia, a firma del dirigente generale del dipartimento Pesca, Gianmaria Sparma. Poco meno di 7 milioni di euro, riferite alle annualità 2007-2008-2009, sono le somme assegnate per “Investimenti produttivi nel settore dell´acquacoltura”, a valere sulla misura 2. 1. Circa 5 milioni sono invece le risorse che, per le stesse annualità, sono state stanziate per finanziare “Porti, luoghi di sbarco e ripari da pesca”, a valere sulla misura 3. 3. L’assessore regionale alla Cooperazione e Pesca, Roberto Di Mauro, ha sottolineato che “tutti gli obiettivi dovranno essere realizzati, se si vuole far rinascere il settore. Nel 2010 saranno attribuite le nuove risorse in relazione alle richieste pervenute in modo che tutti i progetti potranno essere finanziati e realizzati”. “Stiamo accelerando, è un impegno preso con le nostre marinerie – ha detto Sparma -, nel giro di un mese le risorse sono erogabili. Questi 12 milioni vanno ad aggiungersi ai 21 già assegnati per la sicurezza dei pescatori a bordo e il miglioramento dei processi di trasformazione e commercializzazione del pescato. Contiamo entro l´anno di attivare una decina di bandi”. Le istanze per accedere ai contributi dei due bandi dovranno essere presentate entro il termine perentorio di 90 giorni a decorrere dal primo giorno successivo della pubblicazione del bando sulla Gazzetta. Potranno essere presentate richieste ogni anno, dal 2010 al 2013, entro il sessantesimo giorno di ciascun anno, a decorrere dal primo gennaio. Scopo della misura 2. 1. È migliorare la produzione e la cattura di specie che hanno buon mercato, applicare nell´acquacoltura tecniche d´avanguardia capaci di ridurre l’impatto negativo sull’ambiente, sostenere le tradizionali pratiche per preservare l’ambiente, potenziare l´acquisto di attrezzature dai predatori selvatici, migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza dei lavoratori nel settore. Destinatarie dei contributi sono le micro, piccole e medie imprese del settore della pesca professionale e dell’acquacoltura che rispondono ai parametri fissati dalla Commissione europea (2003/361/Ce), e le imprese che occupano meno di 750 persone o realizzano un fatturato inferiore a 200 milioni di euro. La misura 3. 3 “Porti, luoghi di sbarco e ripari da pesca” è invece rivolta a migliorare i servizi offerti nei porti di pesca pubblici o privati che presentano particolare interesse per i pescatori e i produttori acquicoli, e salvaguardare le condizioni del pesce nei luoghi di sbarco. Gli interventi riguarderanno il trattamento, il magazzinaggio dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, la qualità delle strutture e dei servizi a terra, la gestione informatizzata delle attività; interventoil trattamento degli scarti e la riduzione dei rigetti in mare. Saranno finanziati, in particolare, interventi destinati alla costruzione, l´ammodernamento delle banchine e delle sale per le aste. Saranno ammesse ai contributi le micro, piccole e medie imprese che operano nel settore della pesca, le province, i comuni e le organizzazioni riconosciute dal regolamento comunitario 104/2000. I bandi potranno essere consultati sul sito ufficiale del dipartimento regionale della Pesca all’indirizzo: www. Regione. Sicilia. It/cooperazione/pesca/ .  
   
   
 PALERMO, PESCA: PRONTI DUE BANDI, A DISPOSIZIONE ALTRI 12 MLN  
 
Palermo - Saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione venerdì 29 maggio due bandi del Fep 2007/2013, il Fondo europeo per la pesca in Sicilia, a firma del dirigente generale del dipartimento Pesca, Gianmaria Sparma. Poco meno di 7 milioni di euro, riferite alle annualità 2007-2008-2009, sono le somme assegnate per “Investimenti produttivi nel settore dell´acquacoltura”, a valere sulla misura 2. 1. Circa 5 milioni sono invece le risorse che, per le stesse annualità, sono state stanziate per finanziare “Porti, luoghi di sbarco e ripari da pesca”, a valere sulla misura 3. 3. L’assessore regionale alla Cooperazione e Pesca, Roberto Di Mauro, ha sottolineato che “tutti gli obiettivi dovranno essere realizzati, se si vuole far rinascere il settore. Nel 2010 saranno attribuite le nuove risorse in relazione alle richieste pervenute in modo che tutti i progetti potranno essere finanziati e realizzati”. “Stiamo accelerando, è un impegno preso con le nostre marinerie – ha detto Sparma -, nel giro di un mese le risorse sono erogabili. Questi 12 milioni vanno ad aggiungersi ai 21 già assegnati per la sicurezza dei pescatori a bordo e il miglioramento dei processi di trasformazione e commercializzazione del pescato. Contiamo entro l´anno di attivare una decina di bandi”. Le istanze per accedere ai contributi dei due bandi dovranno essere presentate entro il termine perentorio di 90 giorni a decorrere dal primo giorno successivo della pubblicazione del bando sulla Gazzetta. Potranno essere presentate richieste ogni anno, dal 2010 al 2013, entro il sessantesimo giorno di ciascun anno, a decorrere dal primo gennaio. Scopo della misura 2. 1. È migliorare la produzione e la cattura di specie che hanno buon mercato, applicare nell´acquacoltura tecniche d´avanguardia capaci di ridurre l’impatto negativo sull’ambiente, sostenere le tradizionali pratiche per preservare l’ambiente, potenziare l´acquisto di attrezzature dai predatori selvatici, migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza dei lavoratori nel settore. Destinatarie dei contributi sono le micro, piccole e medie imprese del settore della pesca professionale e dell’acquacoltura che rispondono ai parametri fissati dalla Commissione europea (2003/361/Ce), e le imprese che occupano meno di 750 persone o realizzano un fatturato inferiore a 200 milioni di euro. La misura 3. 3 “Porti, luoghi di sbarco e ripari da pesca” è invece rivolta a migliorare i servizi offerti nei porti di pesca pubblici o privati che presentano particolare interesse per i pescatori e i produttori acquicoli, e salvaguardare le condizioni del pesce nei luoghi di sbarco. Gli interventi riguarderanno il trattamento, il magazzinaggio dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, la qualità delle strutture e dei servizi a terra, la gestione informatizzata delle attività; interventoil trattamento degli scarti e la riduzione dei rigetti in mare. Saranno finanziati, in particolare, interventi destinati alla costruzione, l´ammodernamento delle banchine e delle sale per le aste. Saranno ammesse ai contributi le micro, piccole e medie imprese che operano nel settore della pesca, le province, i comuni e le organizzazioni riconosciute dal regolamento comunitario 104/2000. I bandi potranno essere consultati sul sito ufficiale del dipartimento regionale della Pesca all’indirizzo: www. Regione. Sicilia. It/cooperazione/pesca/ .  
   
   
PAOLO RICAGNO È IL VENTESIMO PRESIDENTE DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DELL’ASTI, RAPPRESENTANTE DELLA PARTE AGRICOLA.  
 
Consigliere sin dal 1972, aveva già ricoperto questa carica nel trienno 2003-2005 e successivamente quella di vice presidente. Dopo giorni di consultazioni, a tratti vivaci, tra Case spumantiere e parte agricola, ecco l’elezione all’unanimità dall’assemblea dei soci (51 industrie, 23 aziende vinificatrici, 18 cooperative, 4 cantine cooperative di secondo livello, 98 aziende vitivinicole e viticole) che si è riunita lunedì 11 maggio presso la sede operativa di Isola d’Asti. 62 anni, attivo dal 1966 ed affermato imprenditore, Paolo Ricagno grazie alla lungimiranza ed all’entusiasmo che lo contraddistinguono, si è sempre posto in modo propositivo ed innovativo nel panorama delle tematiche del settore vitivinicolo. Sotto il suo impulso è nato il progetto di “riposizionamento dell’Asti”, avviato poi sotto la presidenza di Emilio Barbero, e a cui darà nuovo impulso, seppur in un nuovo contesto di mercato globale, per un effettivo rilancio dell’Asti Docg. Insieme al presidente è stato rinnovato anche il consiglio d’amministrazione che guiderà l’ente nel prossimo triennio. I consiglieri neo eletti sono 26 Per l’industria: Mauro Arione, Alberto Lazzarino, Giovanni Bosca, Germano Bosio, Lorenzo Barbero, Emilio Barbero, Piergiorgio Cane, Giorgio Castagnotti, Massimo Marasso, Gianfranco Santero, Roberto Facello. Per le cantine cooperative: Claudio Negrino, Menotti Gianpaolo, Andrea Maccario, Felicino Bianco, Evasio Polidoro Marabese, Daniela Pesce, Giovanni Chiarle, Roberto Marmo, Romano Scagliola, Claudio Mignano; Per le aziende vinificatrici: Giorgio Dogliotti e Massimo Ghelfi; Per le aziende vitivinicole: Romano Dogliotti e Flavio Scagliola; In rappresentanza dei viticoltori Paolo Biodo. Il collegio sindacale è composto da Giuseppino Capra (presidente), Federico Grenna e Paolo Pronzato. .  
   
   
CONSERVE DELLA NONNA: LE AMARENE BRUSCHE DI MODENA, TUTTA LA NATURALE BONTÀ DELLA FRUTTA PRONTA IN TAVOLA. 160% DI FRUTTA FRESCA!  
 
Quale modo migliore per entrare nel gustoso mondo delle Conserve della Nonna che l’assaggio di una bontà nata proprio li, in Emilia. Dall’antica sapienza della tradizione nascono le Amarene Brusche di Modena, una bontà naturale ottenuta applicando il tradizionale procedimento della concentrazione per evaporazione termica con aggiunta di solo saccarosio e senza pectina. E’ grazie a questo che le Amarene di Modena conservano il sapore dolce e intenso della frutta matura. 160% di frutta scelta nel momento migliore della maturazione, lavorata freschissima e senza conservanti mantengono intatto il gusto della natura appena colta per una confettura come fatta in casa. Ottime per la prima colazione, sulle fette biscottate. Il packaging Rispetto per la tradizione, semplicità, alimenti genuini, lavorazione del prodotto fresco è il segreto delle Amarene brusche di Modena. Un segreto così trasparente confezionato da sempre in barattolo di vetro, per mostrare una qualità che prima si vede e poi si sente. Conserve della Nonna: l’azienda e la sua filosofia Parte del gruppo Fini s. P. A. , il brand “Le conserve della nonna” nasce nel 1973 a Ravarino, in provincia di Modena, nel cuore dell’Emilia, in un’area a tradizionale vocazione agricola, un territorio ricco di valori legati alla terra e ai suoi prodotti. Negli anni 80 l’azienda avvia la produzione di sughi compositi, base principale per la preparazione della maggior parte dei condimenti della cucina italiana. Non sughi qualsiasi ma prodotti che per qualità, cura e scelta delle materie prime rispondono alle esigenze di un mercato sempre più attento a un’alimentazione gustosa ma anche sana e genuina. La Gamma prodotti. Le Conserve della Nonna continua oggi a offrire una produzione sempre più variegata, una scelta appetitosa e di qualità. La gamma propone prodotti dal dolce al salato ( confetture, frutta sciroppata, passate, sughi e contorni ricettati a base di legumi e verdure) e si declina in 3 linee pensate per soddisfare necessità e stili di vita differenti: Homemade Like, Bio e Benessere. .  
   
   
AGRIMONTANA PRESENTA GLI ARTISTI DEL GELATO. UN MARCHIO DI QUALITÀ PER I PROFESSIONISTI DEL GELATO ITALIANO  
 
Agrimontana, leader di qualità nella trasformazione della frutta e nella produzione di confetture, canditi e marroni, presenta “Artisti del gelato”: una nuova rete di professionisti selezionati direttamente dall’azienda che, aderendo ad un rigoroso disciplinare produttivo, rappresentano i punti di eccellenza del gelato italiano. A tutti gli Artisti del Gelato Agrimontana richiede il massimo rigore delle modalità di produzione, conservazione e servizio, lasciando assoluta libertà creativa al gelatiere per la combinazione dei diversi ingredienti secondo anche le tradizioni del territorio di appartenenza. L’artista del Gelato ha inoltre la possibilità di scegliere tra le ricette suggerite dell’azienda a base di cioccolato Domori, frutta in guscio italiana selezionata direttamente dall’azienda - la nocciola Piemonte I. G. P. , il pistacchio di Bronte, la mandorla del Val di Noto –, marron glacé, caffè illy o the Dammann Frères. Forte di un’esperienza pluriennale nel fornire l’eccellenza del prodotto semilavorato all’alta pasticceria, Agrimontana ha trasferito il proprio bagaglio di conoscenze anche nel mondo del gelato, ponendo come priorità assoluta l’utilizzo di ingredienti naturali, senza aggiunte di grassi vegetali non nobili, coloranti e aromi artificiali. Il progetto Artisti del Gelato lanciato nei primi mesi del 2009 conta oggi una rete di 35 punti vendita su tutto il territorio nazionale e vedrà un ulteriore e forte sviluppo nel corso dei prossimi mesi. Per conoscere l’Artista del Gelato più vicino a casa è possibile consultare il sito web www. Artistidelgelato. It dove sono, inoltre, disponibili le schede dedicate ad ogni gelateria e informazioni su iniziative ed eventi speciali. .  
   
   
OCM VINO: SI APRE IL BANDO SULLA PROMOZIONE DEI VINI PIEMONTESI NEI PAESI EXTRA-UE. 344 MILA EURO PER IL 2009  
 
 La promozione dei vini piemontesi - La Regione Piemonte apre un bando per progetti di promozione dei vini piemontesi sui “mercati dei Paesi terzi”, ovvero i Paesi extra-Ue, da svolgersi nel 2009. La misura rientra nell’attuazione della nuova Ocm vino (regolamento Ce n. 479/08), l’organizzazione comune di mercato europea, e fa riferimento al Decreto ministeriale che stabilisce le disposizioni applicative a livello nazionale (Decreto 3890 del 8/05/09). Il bando regionale dispone di 344 mila euro per il 2009, la quota regionale assegnata al Piemonte. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata entro 20 giorni dalla pubblicazione del Decreto ministeriale 8 maggio nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (indicativamente entro questa settimana). Il bando regionale sarà scaricabile all’indirizzo http://www. Regione. Piemonte. It/cgi-bin/agri/leggi/pub/bandi. Cgi . I beneficiari dei finanziamenti potranno essere organizzazioni professionali, consorzi di tutela, associazioni o singoli produttori. Gli attuatori dei progetti saranno soggetti privati direttamente incaricati, consorzi o organismi pubblici. Parallelamente alla messa a punto delle disposizioni nazionali, il Piemonte ha già avviato un lavoro di progettazione con i componenti della filiera vitivinicola, il sistema delle Camere di commercio e il Ceip (Centro per l’internazionalizzazione del Piemonte) per favorire l’adozione di progetti coordinati. Le iniziative ammesse saranno campagne informative, promozionali e pubblicitarie, partecipazione a fiere, promozione nei punti vendita, nella grande distribuzione, nella ristorazione, degustazioni e incontri e potranno riguardare tutti i vini a denominazione di origine. Ogni progetto promozionale verrà finanziato fino a un massimo del 50% della spesa ammessa. Il Piemonte potrà disporre di 344 mila euro per la promozione sui mercati extra-Ue nel 2009 e di ulteriori, consistenti risorse per i prossimi sei anni; grazie all’azione di stimolo svolta dalla nostra Regione in qualità di capofila della filiera a livello nazionale, spetterà alle Regioni la gestione della quota più consistente (il 70%) delle risorse a disposizione per la promozione. Si tratta di una delle misure più attese nell’ambito della nuova Ocm vino, finalizzata alla valorizzazione dei vini a denominazione d’origine sui mercati internazionali. Il Piemonte ha svolto un ruolo importante di concertazione con tutte le istanze del mondo vitivinicolo, tanto sul versante della filiera nazionale, quanto su quello territoriale. La misura. La dotazione finanziaria complessiva della misura è pari a 370 milioni di euro per l’Italia fino al 2013: di questi, una quota pari al 30% (circa 110 milioni di euro) sarà gestita a livello nazionale, mentre il 70% sarà coordinata dalle Regioni. Il Piemonte, nella ripartizione tra le Regioni concordata per il primo anno, ha aumentato la sua quota parte, che sarà di 344. 354,99 euro per il 2009 e crescerà progressivamente fino al 2013. .  
   
   
E’ ARRIVATO IL FRANCIACORTA ROSÈ DEMI SEC LA MONTINA  
 
Il piacere si fa Rosè. La prestigiosa maison franciacortina La Montina propone una bollicina Demi Sec come diletto inseparabile dai momenti spumeggianti dell’estate 2009. Con il suo perlage fine e persistente, tinge di rosa glamour l’aperitivo al tramonto e accende con brio le serate in musica sotto le stelle. Accompagna alla perfezione il pesce crudo, in particolare gli scampi che ben si sposano con note dolci, così come il momento del dessert, con il suo sapore delicato, che ricorda il sottobosco di more e fragole. Assemblaggio di uve di Pinot Nero e Chardonnay, riposa almeno due anni sui lieviti prima del dégorgement. Reperibile in enoteca, 18€ il prezzo orientativo. .  
   
   
VITIGNOITALIA 2009 CALA IL SIPARIO SULLA QUINTA EDIZIONE: IL CASTEL DELL’OVO LOCATION STRAORDINARIA. IL VINO SI CONFERMA IMPORTANTE VOLANO TURISTICO PER LA CITTÀ. TRE GIORNI DI DEGUSTAZIONI, PREMI, GARE CULINARIE E BUSINESS.  
 
Cala il sipario sulla quinta edizione di Vitignoitalia. Un’edizione importante, ma soprattutto una svolta significativa: la nuova location si è rivelata vincente, ha convinto i produttori e gli espositori, ed ha affascinato il pubblico dei visitatori per la bellezza indiscussa del contesto. Il Salone si è svolto sul lungomare partenopeo, nel cuore della città: la parte espositiva delle cantine (circa 400) ha occupato gli spazi storici del Castel dell’Ovo – dalla sala delle Prigioni alla terrazza del primo piano -, il Grand Hotel Excelsior ha invece ospitato gli stand istituzionali di Agripromos, Enoteca Provinciale di Salerno e la selezione delle Piccole Vigne che quest’anno ha raccolto i passiti e i vini dolci della Campania. Sulla terrazza del Real Circolo Savoia si sono svolte le performance gastronomiche di Cooking For Wine, la lounge di Luigi Cremona. Nei tre giorni nove giovani cuochi del sud (Sicilia, Puglia, Campania) hanno gareggiato ai fornelli per l’ormai ambito premio Miglior Chef Emergente del Sud che ha visto vincitore il siciliano Giuseppe Costa del ristorante il Bavaglino di Terrasini (Pa). Degustazioni, premi, buon vino, eccellenze gastronomiche e wine-business hanno animato i tre giorni del Salone. La giornata di domenica ha visto un numero consistente di eno appassionati e tanti turisti; nelle giornate di lunedì e martedì sono stati soprattutto gli operatori del settore, gli enotecari e i ristoratori a riempire le sale del Castello. Il business resta infatti la prima e più importante mission di Vitignoitalia: 40 buyers esteri provenienti da Singapore, Canada, Usa, Hong Kong, Germania, Australia, Regno Unito, hanno incontrato in appuntamenti Onetoone, mirati e pre-organizzati per ottimizzare i contatti tra domanda ed offerta, gli espositori presenti. Con una media di 7 incontri esclusivi al giorno (dalle 10 alle 13. 30) Vitignoitalia ha promosso 840 contatti utili nella sola Sala Onetoone. <E’ presto per fare un bilancio della manifestazione, i numeri sono ancora da conteggiare, ma è indubbio il successo che l’organizzazione ed anche la città portano a casa>, dichiara il Presidente del Salone Chicco De Pasquale. <Napoli con il suo lungomare e il suo monumento simbolo, è la cornice più adatta per accogliere i vini italiani di qualità. Ne abbiamo avuto conferma in questi tre giorni. Con questa nuova location rafforziamo il binomio tra territorio e vino, ed esportiamo nel mondo un’immagine unica della città consapevoli che il vino è un volano turistico straordinario>. Malgrado la crisi, Vitignoitalia registra un trend in crescita: la scelta di puntare sui vini autoctoni si è rivelata vincente e sempre più cantine nazionali hanno deciso di scommettere su Napoli come vetrina e opportunità di business. Fondamentale è il sostegno delle istituzioni (Regione Campania – Assessorato Agricoltura e Attività Produttive; Comune di Napoli) per la crescita del Salone che ormai si attesta leader indiscusso al Centro Sud Italia per numero e qualità di espositori con un indotto economico diretto e indiretto per la città che non ha ancora espresso tutte le proprie potenzialità. .  
   
   
A “VITIGNOITALIA” I RAGAZZI IMPARANO A CONOSCERE IL VINO  
 
Diffondere la conoscenza dei vini campani, invitare i giovani ad un consumo consapevole dell’alcol, imparare a concepire il vino come bevanda nobile, piena di storia e di cultura e apprezzarla per le sue qualità organolettiche e non solo alcoliche. Queste le basi dell’incontro - degustazione “Giovani e vino – Un binomio possibile”, tenutosi oggi all’Hotel Excelsior di Napoli ed organizzato da Coldiretti Campania, l’Associazione Italiana Sommelier e la Polizia di Stato, nell’ambito del salone “Vitignoitalia”. L’evento, rivolto ad un pubblico di giovani dai 16 anni, ha permesso a circa 50 ragazzi di degustare vari vini campani, proposti dai sommelier. «Versare vino a persone inconsapevoli di ciò che stanno bevendo non è gratificante. Non si tratta solo di una soluzione idroalcolica ma di una bevanda ricca di storia», afferma Antonio Del Franco, presidente dell’Associazione Sommelier campana. Ai giovani è stato mostrato come usare vista, olfatto e gusto quando assaporano un bicchiere di vino. «Questa iniziativa vuole essere solo l’inizio di una lunga serie di manifestazioni che avranno l’intento di portare nelle scuole la cultura giusta per approcciarsi all’alcol. Sapersi nutrire e avere una solida cultura del vino è fondamentale», dichiara Vito Amendolara, presidente di Coldiretti Campania. La Polizia di Stato, inoltre, ha spiegato il funzionamento dell’etilometro, strumento che permette di calcolare la concentrazione di alcol per litro di sangue. «La quantità di alcol che si può ingerire per poter essere in grado di guidare varia da tantissimi fattori, quali il sesso, il peso, cosa e quando si è mangiato. Oggi il limite è di 0,5 grammi ma c’è un disegno di legge che vorrebbe abbassare il livello a 0 per i neopatentati e i giovani con meno di 21 anni», spiega l’ispettore della Polizia Stradale, Angelo Ronga. Al termine della degustazione un ragazzo ha anche potuto provare l’etilometro, per saggiare quanto alcol era in circolo nel proprio organismo. La degustazione ha dunque proiettato i ragazzi la concezione del vino come cultura ed un uso corretto e consapevole dell’alcol. .  
   
   
ROBERTO CASTAGNER ACQUAVITI PROPONE “HAPPY 21”: UN’EVOLUZIONE NEL CAMPO DEI DISTILLATI  
 
E’ possibile divertirsi molto senza eccedere con l’alcool? Sì, lo sarà. Roberto Castagner, distillatore di Visnà di Vazzola, ha concepito una nuova filosofia per bere alcolico in linea con gli stili di vita emergenti, alla ricerca di comportamenti più sani e sicuri, senza rinunciare al piacere e propone una nuova linea di prodotti, chiamata Drink 21 che rispondono a queste richieste espresse dalla società. I nuovi prodotti sono Aqua 21, Choco 21 e Caffè 21. Il mondo cambia velocemente e forse negli ultimi mesi la necessità del cambiamento è ancora più forte. Torna al centro di ogni prodotto il consumatore con la sua soddisfazione. Oggi più che mai il piacere del gusto deve essere completato con la giusta convenienza e con valori etici condivisi e solo l’innovazione può coniugare queste esigenze. Anche nel campo dei distillati era necessaria un’evoluzione per lanciare sul mercato una nuova ricetta del piacere, che abbia una nuova filosofia ossia : bere poco, bere meglio, godersi la vita. Aqua 21 – il soft-spirit d’uva - e i nuovi prodotti che ne sono figli, Choco 21 – liquore al cioccolato – e Caffè 21 – liquore al caffè – formano la linea Drink 21, una linea a gradazione dimezzata rispetto ai superalcolici tradizionali, che offre tanto gusto e la possibilità di divertirsi in modo sano, a lungo, senza rinunce e senza smarrire il senso di sé , degli altri e della serata. Aqua 21, Choco 21 e Caffè 21 sono quindi tre prodotti “easy” (anche con metà calorie), facili da degustare per ogni palato, anche per chi normalmente non apprezza la grappa o gli altri superalcolici. Serviti ben freddi o nel mix danno il meglio di sé. Roberto Castagner ha lavorato più di tre anni per compiere questa “rivoluzione dello spirito”, riconoscendo che una buona percentuale del mercato è consapevole della necessità di affrontare la vita in modo più sano, senza rinunciare però al piacere. Meno alcool per un maggior divertimento e un piacere rivoluzionario. In collaborazione con alcuni locali, Roberto Castagner sta lanciando il format “Happy 21” che prevede: l’utilizzo di questi prodotti a più bassa gradazione, anche nei cocktail, la proposta di bevande a gradazione decrescente nell’arco della serata, premi per i guidatori che a fine serata passino con successo l’alcool-test, il servizio di alimenti prima della fine della serata e altri accorgimenti utili a divertirsi meglio. Un punto di ascolto per consigli e servizi (taxi per esempio) per le persone che ne hanno bisogno. .