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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Maggio 2009 |
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BASILICATA REFERENDUM, PUBBLICATA DELIBERA AGCOM |
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Potenza, 20 maggio 2009 - L’autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato la delibera n. 80/09/Csp recante “Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per i referendum popolari aventi ad oggetto l’abrogazione di alcune disposizioni del testo unico delle leggi sull’elezione della camera dei deputati approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 e del testo unico delle leggi sull’elezione del senato della repubblica approvato con decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, indetti per i giorni 21 e 22 giugno 2009 (par condicio)”. Lo rende noto la presidente del Corecom Basilicata Loredana Albano. Le emittenti radiotelevisive che vogliono trasmettere messaggi politici autogestiti a titolo gratuito (mag) devono inviare, anche via fax (0971/447190), al Comitato regionale per le comunicazioni una apposita richiesta scritta entro 5 giorni dalla data di pubblicazione della delibera sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Il documento, attualmente in corso di pubblicazione, è disponibile sul sito www. Agcom. It, dove è possibile anche scaricare i modelli mag per la presentazione delle domande. Le emittenti radiofoniche e televisive locali possono anche trasmettere messaggi politici autogestiti a pagamento assicurando condizioni economiche uniformi a tutti i soggetti politici. In quest’ultimo caso esse sono tenute a dare notizia dell’offerta dei relativi spazi mediante un avviso da trasmettere, almeno una volta al giorno, nella fascia oraria di maggiore ascolto, per tre giorni consecutivi. Gli editori di quotidiani e periodici che intendono diffondere a qualsiasi titolo fino a tutto il penultimo giorno prima del referendum, nelle forme ammesse dall´articolo 7, comma 2, della legge 22 febbraio 2000, n. 28, messaggi politici elettorali sono tenuti a dare notizia dell’offerta dei relativi spazi attraverso un apposito comunicato pubblicato sulla testata interessata alla diffusione di messaggi politici elettorali. Per la stampa periodica si tiene conto della data di effettiva distribuzione, desumibile dagli adempimenti di deposito delle copie d´obbligo e non di quella di copertina. Per informazioni è possibile rivolgersi al Corecom della Basilicata (tel. 0971/447063 – e-mail: corecom@regione. Basilicata,it). . |
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BASILICATA: PUBBLICATO BANDO MANIFESTAZIONI DI INTERESSE TV LOCALI |
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Potenza, 20 maggio 2009 - Sul Bollettino Ufficiale n. 24 del 16 maggio 2009 è stato pubblicato un “Invito a manifestare interesse per la trasmissione televisiva di spazi di pubblicità istituzionale dedicati alla diffusione dell’edizione settimanale del tg web di basilicatanet. It ed alla trasmissione in diretta di parti delle sedute del Consiglio regionale e di altri eventi istituzionali”. Con questo avviso pubblico il Consiglio regionale intende raccogliere la disponibilità delle emittenti televisive locali a trasmettere spazi di pubblicità istituzionale che hanno lo scopo di favorire la conoscenza e la socializzazione delle attività delle istituzioni regionali al fine di sostenere i processi di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Nel bando vengono inoltre specificati i criteri di riparto del fondo stanziato per acquisto di questi spazi di pubblicità. Le emittenti televisive interessate dovranno far pervenire al Consiglio regionale, a mezzo raccomandata, la propria dichiarazione di interesse, compilata sul modello elettronico disponibile all’indirizzo internet www. Consiglio. Basilicata. It/bandi/bandi. Asp, entro e non oltre le ore 13,00 del giorno 16 giugno 2009. La dichiarazione di interesse dovrà essere corredata da una fotocopia fronte - retro di un documento di riconoscimento valido del firmatario. Per ricevere ulteriori informazioni è possibile contattare il call center della Regione Basilicata, telefonando al numero verde 800 292020. . |
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VINCERE, UN DRAMMA MAI DIMENTICATO LA PELLICOLA, GIRATA IN PARTE IN TRENTINO, PRESENTATA IERI AL FESTIVAL DI CANNES IL FILM DI BELLOCCHIO RIPERCORRE I LUOGHI ORIGINALE DELLA STORIA DEL “FIGLIO DI MUSSOLINI” |
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Trento, 20 maggio 2009 - Vincere il nuovo film di Marco Bellocchio è in Concorso al Festival di Cannes. Il film uscirà contemporaneamente nelle sale italiane - il 20 maggio - distribuito da 01 Distribution. Il film è stato presentato oggi, martedì 19 maggio 2009, nel corso di una conferenza stampa all’Hotel Majestic di Cannes a cui erano presenti anche la Provincia autonoma di Trento e Trentino Spa. Alcune scene di Vincere di Marco Bellocchio sono state girate in Trentino nel mese di luglio 2008 e in particolare nella città di Trento (piazza Duomo, piazza D´arogno, via Cavour, Doss Trento) e in alcune location della Valle dei Laghi (in particolare Lasino, nell’ex-proprietà Ciani Bassetti). Non è un caso che il film di Bellocchio sia stato girato a Trento. La Città ha ospitato Mussolini, allora giornalista, negli anni narrati dalla pellicola che ripercorre proprio le location originali. In Trentino la vicenda del “figlio di Mussolini” è ancora molto viva nella memoria collettiva, dovuta sì alla notorietà del protagonista ma soprattutto al destino crudele che coinvolse una madre, in vista allora per le sue battaglie a favore del ruolo della donna, e un ragazzo senza colpe. Il film è una coproduzione italo-francese Rai Cinema, Offside e Celluloid Dreams prodotto da Mario Gianani, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di Eurimages, della Provincia Autonoma di Trento, di Trentino S. P. A, della Film Commission Torino Piemonte, in collaborazione con l’Istituto Luce che ha fornito i materiali d’archivio. Vincere è diretto da Marco Bellocchio, scritto da Marco Bellocchio e Daniela Ceselli, direttore della fotografia è Daniele Ciprì, autore delle musiche Carlo Crivelli, del montaggio Francesca Calvelli, delle scene Marco Dentici, dei costumi Sergio Ballo, del suono Gaetano Carito. Nei panni di Ida Dalser, Giovanna Mezzogiorno, mentre Benito Mussolini è interpretato da Filippo Timi; nel cast anche Fausto Russo Alesi, Michela Cescon, Pier Giorgio Bellocchio, Corrado Invernizzi, Paolo Pierobon, Bruno Cariello. . |
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BRESSO, IN SCENA "A COME AMIANTO" DEL LUCANO ULDERICO PESCE |
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Bresso (Mi), 20 maggio 2009 - - L´attore lucano Ulderico Pesce ha scelto la città milanese per la sua anteprima nazionale di "A come amianto". Il nuovo spettacolo teatrale sarà presentato per la prima volta all’interno della rassegna culturale promossa dall’Amministrazione Comunale, Bresso per l’impegno civile, cinque eventi che, con cadenza mensile avranno quale filo conduttore la partecipazione attiva alla vita sociale, l’impegno civile e le problematiche del mondo del lavoro. Esponente del nuovo teatro civile italiano, Ulderico Pesce si ripropone coraggiosamente al grande pubblico con un altro spettacolo di denuncia, che racconta la storia di un amore semplice, leggero e appassionato come solo l’amore sa essere, e senza pedanteria e soprattutto senza reticenze, denuncia lucidamente le morti bianche causate dall’amianto. A come amianto, ma non solo; A soprattutto come amore. Ed è proprio questo il tema portante della pièce teatrale: l’amore che scalda il cuore di due giovani innamorati sullo sfondo di una tragedia che silenziosamente incombe e offusca l’orizzonte. L’amore che si insinua nel cuore e l’amianto che penetra nei polmoni. Uno spettacolo intenso, sofferto, dal sapore meridionale, ma che non nasconde certo il tono di polemica nei confronti di una gestione dell’amianto poco trasparente. Ulderico Pesce si abbandona con talento alla tragica ricostruzione di tante dolorose vicende umane, ricorrendo a toni e modi familiari, accesi di sincera partecipazione, e riuscendo così a trascinare e commuovere, a indagare e a convincere gli spettatori. . |
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AGRODOLCE: LA FICTION AVRA’ ANCOR PIU’ MATRICE SICILIANA |
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Palermo, 20 maggio 2009 - “Agrodolce continuerà ad essere prodotta in Sicilia”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale ai Beni Culturali Antonello Antinoro, al temine della Giunta di governo di ieri dove è stato approvato, su sua proposta, il rifinanziamento della fiction. “Abbiamo sempre lavorato per risolvere nel migliore dei modi la vicenda Agrodolce che per la Sicilia - ha affermato Antinoro - deve rappresentare un ritorno d’immagine adeguato all’impegno economico ed anche un ritorno in termini occupazionali. Il 70% di ciò che si spenderà per le maestranze, gli attori e le comparse dovrà essere dedicato al personale che risiede almeno da due anni in Sicilia. Inoltre, sempre per valorizzare al meglio le realtà e le professionalità siciliane, i mezzi che serviranno per la realizzazione della fiction dovranno essere acquistati, sempre per il valore economico del 70%, in aziende con sede legale in Sicilia”. “Oggi - ha continuato Antinoro - inizia il percorso che porterà Termini Imerese ad essere al centro della produzione cinematografica siciliana. Si svilupperanno progetti e idee di grande interesse sotto il profilo della crescita culturale, si contribuirà a far conoscere le professionalità esistenti sul territorio, dando loro nuove opportunità di lavoro e si favorirà anche accrescimento ed il consolidamento del know-how presente nell’isola”. “Agrodolce - conclude l’assessore - rappresenta un valore aggiunto per la Sicilia e la Sicilia lo rappresenta ancor di più per Agrodolce. Se nei mesi scorsi abbiamo approfondito l’argomento è stato per arrivare all’obiettivo che ci eravamo prefissati, ovvero quello di creare una programmazione seria, migliorando e strutturando un più completo rapporto con la Rai”. Gianni Minoli, che da Roma si è tenuto in collegamento con Palazzo d´Orleans per avere notizie sui lavori della giunta, si dice “emozionato” per la notizia “che giunge proprio nel giorno in cui Agrodolce si afferma come prodotto di successo - dice Minoli - raggiungendo uno share dell´8,50 per cento e il picco di un milione e ottocentomila spettatori: un milione in più rispetto alla prima puntata”. “Non avevamo mai dubitato sulla volontà della Regione di continuare a finanziare la produzione. Ma i tempi della televisione, naturalmente, fanno fatica a combaciare con quelli della pubblica amministrazione. Siamo comunque molto soddisfatti del risultato e della collaborazione”. “Adesso che questo scoglio è stato superato, possiamo già pensare con più serenità ad Agrodolce del prossimo anno, in cui metteremo ancora più Sicilia e ancora più sicilianità”. . |
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CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA – MOTTA (AIE): “ASPETTIAMO IL CENTRO DA ANNI. E ABBIAMO GIÀ UNA SEDE “DISTACCATA”? |
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Milano, 20 maggio 2009 - “Non abbiamo ancora un Centro per il Libro e sono già diventati due? Suona come uno scherzo”. E’ una reazione di sorpresa quella del presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Federico Motta dopo le notizie dalla Fiera Internazionale del Libro di Torino dell’annuncio del Ministro per i Beni e le Attività culturali Sandro Bondi di avviare a luglio il Centro per il libro e la lettura, creando anche una sede distaccata a Moncalieri, nel torinese: “Mi auguro sia solo una provocazione – commenta Motta – Aspettiamo da anni il Centro per il Libro e la Lettura, da gennaio doveva essere operativo secondo le parole del Ministro pronunciate a ottobre ai nostri Stati generali dell’editoria e non solo non abbiamo ancora visto nulla ma ce lo ritroviamo già duplicato!? Incontreremo presto il Ministro Bondi e a quel punto chiederemo direttamente a lui se risponde a verità. Se fosse vero, sarebbe grave”. “In merito al Centro – conclude il presidente degli editori italiani -, ci auguriamo che la stessa impostazione di confronto tra le parti interessate sulla scelta del presidente, confermata oggi dal Ministro, possa essere applicata ad ogni altra decisione, compresa la determinazione delle sedi. Se così non fosse e se il Centro del libro non dovesse rispecchiare i criteri e i parametri per cui era stato creato non avrebbe senso la presenza diretta degli editori”. Il Centro, costituito agli inizi 2007 ma mai entrato nella fase operativa, prevede due obiettivi essenziali: il coordinamento delle competenze che ruotano intorno al mondo del libro e della lettura e un modello di cogestione pubblico-privato per i programmi di promozione. . |
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UNA SERATA PERFETTA – GUIDA PRATICA AI PIACERI DEL BERE, DEI BAR E DEI BAGORDI – DI DAVID BRMWELL |
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Novara, 20 maggio 2009 - Un brillante manuale pubblicato da De Agostini, per imparare la sottile arte del bere, migliorare le tecniche di abbordaggio e stupire gli amici con giochi di prestigio usando bicchieri e bottiglie. Chiunque è in grado di bere una birra, ma pochi sanno: cosa ordinare, dall’aperitivo al whisky - chiedere una birra in 25 lingue diverse, per non rimanere mai con la gola secca, in qualunque posto del mondo ci si trovi - come usare le giuste frasi ad effetto per agganciare una bella sconosciuta - come vivacizzare la serata con giochi divertenti - come farsi valere con biliardo, freccette, calcio-balilla Il manuale è diviso in quattro sezioni: nella prima vengono esaminati briosamente i diversi tipi di alcolici (birra, vodka, whisky, assenzio, vino ecc. ); nella seconda compaiono un campionario di barzellette (del tipo “un tizio entra in un bar e…”) e un prontuario di frasi brillanti per “agganciare” o “sganciarsi” davanti a un drink; nel terzo vengono descritti e illustrati i giochi di prestigio per stupire i compagni di bisboccia; nel quarto, infine, compaiono le regole di giochi come biliardo, freccette, calcio-balilla, poker. Scrittore e giornalista, David Bramwell è soprattutto un appassionato di bar. Vive a Brighton, in Inghilterra Una Serata Perfetta di David Bramwell Pagg. 144 Prezzo: € 12,00 De Agostini 2009 . |
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GLI SCOLOPI IN LIGURIA SCELTE ARTISTICHE E ICONOGRAFICHE DI MARGHERITA PRIARONE |
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Genova, 20 maggio 2009 - Viene presentato oggi alle ore 17. 30 nella Chiesa delle Scuole Pie (piazza Scuole Pie, traversa via San Lorenzo) il libro di Margherita Priarone, Gli Scolopi In Liguria. Scelte artistiche e iconografiche, (De Ferrari Editore, 12€). Alla presentazione interverranno l’architetto Nicolò De Mari, Grazia Di Natale, Ufficio Beni Culturali della Curia Arcivescovile, Fausta Franchini, docente di Storia dell’Arte Moderna Università di Genova, Lauro Magnani, ordinario di Storia dell’Arte Moderna Università di Genova, Giorgio Rossini, Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria. Un’affascinante indagine compiuta dalla giovane autrice e studiosa Margherita Priarone sulle tracce dei padri Scolopi in Liguria. Dalle prime notizie del 1621 a Carcare, in provincia di Savona, ai nuovi istituti tra Savona e Genova, che testimoniano, nelle scelte dei Padri, il primato della Liguria, considerata territorio di passaggio, base fondamentale per ulteriori espansioni. L’attività educativa degli Scolopi, che si distingue da quella di altri ordini riformati per la creazione di istituti decisamente “popolari”, completamente gratuiti e attivi fin dall’istruzione elementare, si inserisce nel clima di riforma concreta della Chiesa e del suo apostolato avviata con il Concilio di Trento. Grazie alla ricca documentazione archivistica si è potuto ripercorrere le vicende degli antichi insediamenti e ricostruire gli arredi e gli apparati decorativi anche di realtà non più esistenti, rendendo più completa e affascinante una storia che in passato era stata indagata soprattutto nello specifico delle vicende architettoniche. Ampio spazio è dato alla chiesa genovese del Ss. Nome di Maria e degli Angeli custodi di Genova, che si impone per la qualità delle scelte artistiche e iconografiche e per i legami di committenza con famiglie di rilievo dell’aristocrazia cittadina quali Doria, Sauli, Gentile, Ruffo. Margherita Priarone laureata in Lettere Moderne all’Università di Genova, si è specializzata in Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze ed è “cultrice della materia” per “Storia dell’Arte moderna” e “Iconografia e Iconologia”. E’ autrice di diversi saggi sulla pittura e le committenze aristocratiche a Genova. Gli Scolopi in Liguria, De Ferrari Editore, pag. 80, € 12,00 . |
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GARFAGNANA IN GIALLO. |
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Lucca, 20 maggio 2009 - La Garfagnana tra ombre, delitti, misteri e nebbie. Nasce l’idea di costruire un concorso letterario dedicato ai racconti gialli che devono trovare ambientazione nella valle della Toscana lucchese. Castelnuovo di Garfagnana con la sua rocca ariostesca, Castiglione e il suo castello, San Romano, Vagli, i grandi laghi, le vette apuane, le antiche battaglie e i passaggi degli eserciti, possono essere scenari dei racconti dei partecipanti. Molto c’è da scrivere e scoprire. Il concorso è indetto e organizzato da Il Giornale di Castelnuovo e patrocinato dal Comune di Castelnuovo di Garfagnana, dalla rivista letteraria Prospektiva e da “In Garfagnana” Associazione per il Turismo in Garfagnana e Media Valle del Serchio. La giuria è presieduta da Enrico Luceri (autore Mondadori e vincitore del Premio Tedeschi) e composta da Andrea Giannasi, Sabina Marchesi, Barbara Coli e Maurizio Poli. La giuria premierà i tre migliori racconti con la pubblicazione di un libro e con la cerimonia a Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) nell’ambito del “Festival del libro della Garfagnana”. Ogni autore avrà 10 copie dell’antologia e riceverà un buono vacanza per due persone presso un agriturismo della valle. La scadenza del concorso è posta al 15 giugno 2009. I partecipanti devono inviare una racconto giallo ambientato in Garfagnana della lunghezza massima di 15 cartelle in formato A4. Il testo deve essere inedito e l’autore ne deve certificare la piena proprietà e il diritto d’autore. Ogni partecipante può iscrivere anche più di un racconto. Le opere possono essere spedite in una unica copia cartacea alla segreteria del premio: Garfagnana in Giallo c/o Il Giornale di Castelnuovo, via Trav. Vecchiacchi 17 – 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) oppure via email a garfagnanaingiallo@yahoo. It contestualmente alla ricevuta di versamento dell’iscrizione. I risultati del premio verranno comunicati sul sito www. Ilgiornaledicastelnuovo. It Ogni finalista riceverà comunque una comunicazione postale. Quota di partecipazione euro 10,00 per ogni racconto presentato da versare su conto corrente postale n. 11507530 intestato a Giannasi Andrea editore. Altre informazioni al sito http://garfagnanaingiallo. Wordpress. Com/ . |
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JACK E LA STORIA DEI TUBI DI TIZIANA ALBERTINI CASSINIS |
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Genova, 20 maggio 2009 - Sarà presentato giovedì 21 maggio 2009, alle ore 17. 30, alla Biblioteca Internazionale per Ragazzi “De Amicis”, il nuovo libro di Tiziana Albertini Cassinis, Jack E La Storia Dei Tubi, (De Ferrari Editore, € 15). All’incontro, introdotto da Francesco Langella, direttore scientifico della Biblioteca De Amicis, interverrà, insieme all’Autrice, lo scrittore Maurizio Maggiani, che prenderà spunto dal libro, un viaggio iniziatico e avventuroso ambientato nel Parco di Portofino, per raccontare storie inedite e fantastiche. La storia si apre in una magnifica mattina di primavera, in cui, per il nostro piccolo protagonista Jack, inizia l’avventura, con la scoperta di un bivio. Che esiste davvero, proprio sul Monte di Portofino, ma che rappresenta anche il bivio fra la vita quotidiana e quella straordinaria. È la strada di un’iniziazione avventurosa, dove il confine fra realtà e fantasia è così labile che i veri, meravigliosi abitanti del Monte convivono con esseri prodigiosi, fatti della stessa sostanza dei sogni: orchetti e scappa orchetti, gnomi, folletti, elettrini. Jack cammina lungo un percorso a ostacoli dove impara ad affrontare la paura, la fatica e il pericolo con l’ironia disincantata dei ragazzini. I colpi di scena sono all’uscita di ogni galleria, coinvolgenti come solo certe storie fantastiche sanno essere, tanto da portare all’immedesimazione del lettore, come Corrado Sinigaglia, Docente di Filosofia della Scienza all´Università degli Studi di Milano, che, nella sua bella prefazione al libro, afferma: “Insieme con Jack sono precipitato, mi sono divertito, ho riso, mi sono spaventato, sono caduto, mi sono rialzato, mi sono perso nei vari labirinti, ho sognato di una biblioteca senza limiti di spazio e di tempo, sono finito in un campo di calcio sotto un serrato lancio di monetine e barattoli, e infine ho trangugiato il filtro magico che doveva riportarmi a casa”. Perché in Jack e la storie dei tubi, ogni prova ne nasconde un’altra, e Jack passerà attraverso ogni genere di trappola e sortilegio prima di trovare il proprio codice di comprensione del mondo, in un viaggio dove chi arriva al traguardo non è lo stesso di chi è partito. Chiuso il libro, il sogno continua nella vita. Tiziana Albertini Cassinis, autrice di inchieste giornalistiche e di reportage dall’estero, per i tipi De Ferrari ha pubblicato nel 1996 “Il segreto di Anna e Marco”, libro intervista sull’Aids. Jack e la storia dei tubi, De Ferrari - Genova, pagine 164, € 15,00 . |
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I VENTI TITOLI PIU´ GUSTOSI DELL´ANNO: SONO I LIBRI DA GUSTARE |
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Milano, 20 maggio 2009 - Si chiama Libri da Gustare ed è l´appuntamento legato all´editoria enogastronomica e di territorio che da tredici anni anima questo settore dell´industria libraria. Organizzato dall´Associazione Culturale Ca dj´ Amis di Claudia Ferraresi, Libri da Gustare quest´anno si amplia e si rinnova. Venti titoli di case editrici provenienti da tutta Italia, selezionati da una commissione di giornalisti, gourmet e semplici appassionati, suddivisi in quattro differenti categorie si contendono il titolo di Libri da Gustare 2009. Votare è semplice: il pubblico ed i lettori potranno esprimere una preferenza per ogni sezione attraverso i siti internet www. Libridagustare. It e www. Traspi. Net o inviando le cedole cartacee distribuite nel corso degli eventi organizzati e promossi dall´Associazione Culturale Ca dj´ Amis di La Morra (Cn). Le votazioni per i libri in gara si raccoglieranno sino a fine novembre, mentre la proclamazione dei quattro Libri da Gustare dell´anno - uno per categoria - avrà luogo a Torino nel mese di dicembre. Oltre al riconoscimento istituzionale i vincitori si aggiudicheranno soggiorni presso strutture alberghiere aderenti al Sodalizio de "I Ristoranti della Tavolozza", mentre menzioni speciali verranno assegnate a: un editore, per l´attenzione portata alla veicolazione della cultura del cibo, del vino e del territorio; un critico, per l´impegno volto a valorizzare la cultura del cibo, del vino e del territorio; un artista, per la sensibilità dimostrata nel rappresentare il tema del gusto. "Libri da Gustare - dichiara Claudia Ferraresi, presidente dell´Associazione Culturale Ca dj´ Amis - è un progetto forte che si è rafforzato negli anni, è una filosofia di lavoro che valorizza, a partire dal libro, l´universo culturale del cibo, il territorio, i suoi personaggi. Attraverso la selezione di questi testi - prosegue - vogliamo testimoniare il legame con la terra, con le radici, con la cultura enogastronomica che così tanto contraddistingue ogni regione d´Italia". Tra i libri editi nel 2008 che concorreranno al titolo Libri da Gustare 2009, sono stati selezionati cinque titoli per ciascuna di queste categorie: "cultura del cibo" (saggi, ricettari, guide che raccontano ed approfondiscono, anche con il solo linguaggio visivo, la storia e la cultura del cibo); "cultura del vino" (saggi e guide che raccontano ed approfondiscono, anche con il solo linguaggio visivo, la storia e la cultura del vino); "il cibo in letteratura" (narrativa nella quale il cibo è il tema attorno al quale si sviluppa il racconto oppure dove il cibo riveste un ruolo particolare nel tessuto narrativo); "prime pagine" (racconti, storie, ricettari rivolti ai bambini dai 5 ai 10 anni per mezzo dei quali si educa al valore del cibo e ad un corretto rapporto con esso o dove il cibo riveste un ruolo particolare nel tessuto narrativo). Solo per questa categoria non viene tenuto in considerazione il criteri temporale, ossia vengono presi in esame anche volumi editi negli anni precedenti al 2008. Www. Libridagustare. It . |
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DA GIUGNO ON LINE LE LETTERE ITALIANE DI MOZART |
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Milano, 20 maggio 2009 - “Milano, assieme alla città di Augusta (Augsburg) e al King’s College di Londra, ha vinto il bando cultura 2008 dell’Unione Europea per il progetto ‘Mozart e l’Italia’ promosso dall’Associazione internazionale European Mozart Ways di cui il Comune è capofila italiano”. Lo ha annunciato ieri a Palazzo Marino l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory alla presentazione del progetto “Mozart in Italia – Riflessi moderni di dialogo interculturale nel ‘700”. “Il Comune di Milano – ha spiegato l’assessore – ha curato il coordinamento della presentazione dell’archivio multilingue online delle lettere italiane di Mozart che sarà consultabile da giugno”. “Milano – ha aggiunto - ha ancora un gran bisogno del versatile genio austriaco, per poter esprimere fino in fondo la sua gioia di vivere e rimettere ogni giorno questa gioia sulla via dello sviluppo”. “Mozart - ha concluso Finazzer Flory – non è solamente un compositore, ma un ‘modo di vivere’ a cui si abbinano due sostantivi: leggerezza e profondità. Questa sua apparente leggerezza è in realtà la profondità delle superfici stratificate, segnate dall’arte e dalla cultura di un’epoca in febbrile fermento. Un tempo che ha ancora molto da dire a ciascuno di noi”. Il progetto, che prenderà il via a giugno 2009 e si concluderà nel maggio 2011, si fonda sulla figura di Wolfgang Amadeus Mozart e vuole indagare la dimensione internazionale del suo sviluppo artistico nella seconda metà del Settecento. Nell’ambito del progetto il Comune sostiene lo sviluppo della pubblicazione digitale multilingue delle lettere mozartiane dall’Italia con un database di ricerca sui luoghi, le persone e le opere citati nella corrispondenza. Il database iniziale sarà disponibile dal 1° giugno sul sito www. Mozartways. Com. Le altre due iniziative che completano il progetto sono a cura della città di Augusta che organizza un simposio e due concerti speciali nell’ambito dell’edizione 2010 dell’annuale festival mozartiano, e dal King’s College di Londra che cura un nuovo approccio didattico alla presentazione digitale di Mozart nel contesto europeo. La Mostra “Mozart in Italia e un nuovo ritratto: le lettere dal Mozarteum e l’enigma di una collezione” La collaborazione con il Museo Teatrale alla Scala rende possibile la presentazione di una preziosa mostra allestita nella Galleria del Settecento presso la sede scaligera. La mostra si concentra su due temi principali, sottilmente collegati. Rara opportunità sarà la presenza in città di alcune Lettere di Wolfgang e Leopold Mozart dall’Italia (che attraversano gran parte dell’arco dei soggiorni, 1770-73): con vivaci particolari raccontano le salienti vicende milanesi del giovane compositore, così importanti per la sua formazione di musicista. Due lettere (catalogate con i numeri Bd 228 e Bd 281 secondo la storica pubblicazione integrale a stampa a cura dei musicologi Bauer-deutsch) saranno esposti dapprima in originale, rarissimo privilegio dovuto alla stretta collaborazione con la Internationale Stiftung Mozarteum di Salisburgo e in particolare all’alleanza con la direttrice della Biblioteca Mozartiana prof. Geneviève Geffray, che quale autrice della traduzione francese dell’epistolario mozartiano in francese domina i vertici musicologici e testuali di competenza su questo argomento. La scelta oculata e brillante delle lettere comprende anche un ampio brano nel quale Wolfgang scrivendo alla sorella Nannerl fa bella e spiritosa mostra di quanto padroneggi ormai la lingua italiana. In contrappunto alla corrispondenza – che sta al centro del progetto principale “Con le parole di Mozart” ampiamente trattato nel seguito, la presentazione in prima mondiale della Collezione Hagenauer, recentemente passata dagli eredi del ramo italiano della famiglia a un collezionista privato in California. Verrà anzitutto offerto ai visitatori e appassionati di musica un itinerario particolarmente eclettico fra i cimeli raccolti dal mercante settecentesco Johann Lorenz Hagenauer – padrone di casa dei Mozart a Salisburgo e pure loro mecenate nei primi viaggi – di sicura attinenza con i percorsi mozartiani in Europa. Pezzo forte sarà comunque un Ritratto recentemente riscoperto e tuttora in fase di studio da parte di esperti multidisciplinari ai fini di stabilirne l’autenticità come nuova effigie da aggiungere alla scarsa iconografia mozartiana documentata. Il ritratto ad olio, eseguito negli anni 1783-85, è attribuito al pittore viennese Joseph, buon conoscente di Mozart a Vienna. Accostamento quindi significativo, che nel confermare l’attualità sempre affascinante di Mozart dopo le celebrazioni dei bicentenari 1956 e 1991 e dei 250 anni dalla nascita nel giubileo del 2006, mira a dimostrare quanto sia lungi dal ritenersi concluso un cammino di ricerca innovativa sugli itinerari mozartiani. La Commissione Europea sostiene il progetto a cura di Mozart Ways "Mozart e l’Italia" nell’ambito del Programma Cultura 2007 – 2013 Mozart e l’Italia – Riflessi moderni di dialogo interculturale nel ‘700 è il titolo del progetto di collaborazione, coordinato dall’Associazione European Mozart Ways (Emw), da realizzare nel corso dei prossimi due anni. Obiettivo del progetto è approfondire la consapevolezza dei modi in cui lo scambio culturale e i dialoghi sono stati elementi chiave dell’innovazione creativa e dell’eccellenza in Europa. Il progetto si fonda sulla figura di W. A. Mozart per indagare e presentare la dimensione internazionale del suo sviluppo artistico nella seconda metà del Settecento. Il progetto "Mozart e l´Italia" prenderà avvio nel giugno 2009 e si concluderà nel maggio 2011. Il costo complessivo è stimato intorno ai € 400. 000. Il sostegno della Ue lo co-finanzia al 50%, corrispondente al quantitativo massimo concesso. Con un punteggio di 30. 5 su un massimo di 35, questo progetto su Mozart europeo si inserisce nettamente nel percentile superiore degli 87 progetti selezionati nella categoria "Cooperazioni". Secondo il bando della Ue il finanziamento è riservato a progetti che coinvolgano almeno tre operatori culturali in almeno tre paesi partecipanti, la cui realizzazione avvenga entro un periodo massimo di due anni. L´elenco dei progetti selezionati è disponibile al link: http://eacea. Ec. Europa. Eu/culture/funding/2008/selection/documents/results_strand_121. Pdf Protagonisti operativi del progetto, a fianco dell’organizzatore principale European Mozart Ways, sono la Città di Augsburg (Augusta), socio fondatore di Emw, sede dell’interessante e rinomato festival mozartiano annuale; il Comune di Milano - Cultura, capofila storico dei soci italiani di Emw, che sostiene lo sviluppo della pubblicazione digitale multilingue delle lettere mozartiane dall’Italia; e il King’s College di Londra, per la sua competenza ed esperienza negli ambiti della storia della musica, della didattica e della presentazione digitale. Il progetto comprende tre parti strettamente interconnesse. La prima esplora i viaggi italiani di Mozart e si inserisce nell´edizione 2010 del Festival di Augusta con tre attività progettuali specifiche: un simposio e due concerti speciali. I concerti includono la presentazione di una nuova composizione sul tema Mozart e l´Italia, commissionata a un compositore contemporaneo. Un secondo concerto ad Augusta sarà dedicato alla musica sacra italiana dell´epoca di Mozart, ri-creando il contesto in cui visse il compositore. Per questa prima esecuzione in tempi moderni, co-promotori italiani quali l’Accademia Filarmonica di Bologna, coadiuvati da esperti internazionali, individueranno e rivedranno una composizione di musica sacra italiana, originale del 18° secolo. I musicologi coinvolti completeranno inoltre e inaugureranno un nuovo database di ricerca online e multilingue che consenta l´accesso alle lettere italiane di Mozart e la diffusione del nuovo strumento attraverso un simposio a cura di esperti, previsto nell´ambito del Festival Mozart di Augusta. La seconda parte mira allo sviluppo di un’importante iniziativa in Italia, ovvero la pubblicazione online e multilingue delle lettere italiane di Mozart con un database di ricerca sui luoghi, le persone e le opere citati nella corrispondenza straordinariamente vasta, vivace e illuminante di Mozart e della sua famiglia. Il database iniziale, che comprende le lettere italiane, sarà disponibile dal 1° giugno sul portale web di Emw. Mentre la creazione, la gestione dei contenuti e lo sviluppo del database non fanno parte del progetto presentato, esso realizza invece le modalità di presentazione dello strumento ai potenziali utenti (ricercatori, musicologi, musicisti, professionisti della didattica, così come il pubblico generico interessato a Mozart e alla storia del 18° secolo) per facilitarne la disponibilità e l’utilizzo. La terza parte avrà lo scopo creare un nuovo approccio didattico alla presentazione di Mozart nell’ambito del contesto europeo e sarà realizzata da due dipartimenti - specializzati in ricerca – del co-promotore britannico: il Centro per l’elaborazione nelle scienze umanistiche (Centre for Computing in the Humanities) e il Dipartimento di Musica del King’s College di Londra. Questo versante si concentra sulla ricerca e su tematiche quali le strutture che nel 18° secolo permettevano lo scambio di relazioni durante soggiorni all’estero attraverso meccanismi sociali consolidati, una considerazione attuale su come i viaggi e le permanenze all’estero fossero parte di un concetto pedagogico sistematico, indagine comparativa sui viaggi mozartiani in relazione ad altri compositori coevi, lo sviluppo di modelli per presentare al pubblico generico i viaggi mozartiani all’interno di contesti sia europei che educativi, e la preparazione di campioni di strumenti didattici multimediali e di tipo relazionale che dimostrino un approccio innovativo nella presentazione delle rotte mozartiane. Nel progetto Mozart e l´Italia assume particolare rilevanza la cooperazione con la Internationale Stiftung Mozarteum di Salisburgo, il più autorevole istituto di documentazione e ricerca nel campo degli studi e delle risorse mozartiane, nonché Membro Associato di Emw. Emw è nato nel quadro delle celebrazioni europee per il 250° anniversario di nascita di Mozart nel 2006 su iniziativa della Regione di Salisburgo già a partire dal 2002. Il suo principale obiettivo è connettere in una rete le più importanti città, regioni, enti culturali, accademici e turistici mozartiani nei dieci paesi europei visitati da Mozart. I viaggiatori culturali di oggi dovrebbero essere guidati sulle tracce del più grande compositore viaggiatore del ´700 e primo artista veramente europeo. Il recupero delle rotte di viaggio mozartiane da parte di Emw conduce i viaggiatori a una rinnovata scoperta della musica, dell´arte e delle località architettoniche più significative del nostro patrimonio culturale in Europa. L´associazione si dedica principalmente allo sviluppo e alla promozione di progetti culturali, accademici e turistici. Ulteriore futuro obiettivo saranno i progetti per l´infanzia e l´adolescenza ai fini di un´integrazione più costante e articolata della musica classica nella formazione di base. Nel 2004 European Mozart Ways ha ottenuto il titolo di Grande Itinerario Culturale nell´ambito del programma sulle vie culturali del Consiglio d´Europa. Mentre ad esempio il Sentiero del Pellegrinaggio di San Giacomo a Santiago de Compostela si radica in un contesto religioso e spirituale, le Vie Europee di Mozart sono l´unico itinerario basato sulla vita e sull´opera di un musicista. Attualmente l´associazione riunisce 56 soci (città, regioni, associazioni turistiche ed enti culturali) in dieci paesi: Austria, Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svizzera. . |
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A PARMADANZA 2009 FISICITÀ ATLETICA, ILLUSIONISMO MAGICO E DANZA MODERNA CON IL PILOBOLUS DANCE THEATRE IN PROGRAMMA TSU KU TSU, DAY TWO, PSEUDOPODIA E GNOMEN TEATRO REGIO DI PARMA MERCOLEDÌ 20, GIOVEDÌ 21 MAGGIO |
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Parma, 20 maggio 2009 - Nel vivo di Parmadanza arriva al Teatro Regio di Parma il Pilobolus Dance Theatre, - mercoledì 20 e giovedì 21 maggio, ore 20. 00 - il popolarissimo ensemble statunitense che per primo ha sposato fisicità atletica, illusionismo magico e danza moderna. Entrati nel 39° anno di attività, i Pilobolus nascono nell’ambito di un corso di danza del Dartmouth College, con il dichiarato intento di creare qualcosa di nuovo. Il gruppo - composto tra gli altri da Moses Pendleton, in seguito fondatore anche dei Momix - diventa subito famoso grazie all’unione di inventiva coreografica e humour visivo. Oggi i Pilobolus sono una delle grandi compagnie della danza americana, aperta alle più interessanti influenze internazionali. Con tre direttori artistici e oltre 25 ballerini, contribuiscono a creare uno dei repertori più popolari e variegati in questo campo, segno di grande inventiva e longevità. I Pilobolus vivono e lavorano a Washington Depot, in Connecticut, una piccola città rurale del nord-ovest, ma si esibiscono in tutto il mondo: oltre una sessantina i Paesi sinora visitati, quattro milioni gli spettatori raggiunti. Le loro creazioni fanno parte dei repertori delle maggiori compagnie di danza, con un palmarès traboccante di premi e riconoscimenti. Ormai divenuti un’istituzione, sono rimasti versatili e sorprendenti come agli esordi, fedeli all’idea originale della Compagnia. Il vocabolario fisico delle opere dei Pilobolus non nasce propriamente dalla lunga e codificata tradizione della danza, ma scaturisce da intensi periodi di improvvisazione e di creatività. Costantemente in crescita, tesi a sviluppare e affinare le proprie tecniche, dopo quasi un quarantennio di attività artistica i Pilobolus vantano oggi un repertorio composto da un centinaio di coreografie. Successo più recente una nuova creazione per la cerimonia degli Oscar, vista da oltre un miliardo di persone, che ha ulteriorimente incrementatato la popolarità planetaria della compagnia. Al Teatro Regio di Parma, dopo la partecipazione straordinaria all’opera Die Zauberflöte, i Pilobolus tornano con un caleidoscopio delle loro migliori creazioni, in perfetto equilibrio tra l’esuberante atletismo degli esordi e il nuovo lirismo degli ultimi tempi. Nel programma, composto da quattro titoli, accanto agli evergreen Tsu Ku Tsu e Day Two, figurano i classici Pseudopodia e Gnomen Tsu Ku Tsu è un pezzo di ispirazione giapponese. Il maestro percussionista Leonard Eto ha creato una partitura originale con il Taiko, il tamburo giapponese. La coreografia combina atmosfere meditative, rituali e maestose, con gli spettacolari gesti atletici dei Pilobolus e le sinuose sagome create con i corpi. Pseudopodia, è uno dei primi lavori del repertorio della compagnia: un assolo eseguito da una magnifica Renée Jaworski. Creato nel 1974 dal direttore artistico dei Pilobolus Jonathan Wolken ed eseguito su percussioni, è stato definito “un duetto per una persona che ha per partner il pavimento”. Gnomen è un classico dei Pilobolus. La coreografia, per quattro danzatori, analizza le relazioni umane attraverso un fantasioso e inusuale vocabolario fisico. Questa coreografia è dedicata alla memoria dell’amico e collega Jim Blanc. Day Two è la versione Pilobolus del mito della creazione ed è uno dei pezzi più acclamati dal pubblico da oltre 30 anni. Eseguita su una partitura musicale composta da Brian Eno and the Talking Heads, questa coreografia mette in scena il secondo giorno della creazione del mondo (e secondo la leggenda dei Pilobolus, l’ispirazione è arrivata il secondo giorno di creazione della coreografia, in studio nel 1982). È un pezzo tribale, estremamente sensuale, molto divertente, e termina con il miglior “curtain call” della storia del Teatro. Fondamentale nell’attività della Compagnia è inoltre l’impegno pedagogico: nel 1991 è stato inaugurato il Pilobolus Institute, un programma di formazione che utilizza l’arte della coreografia come un tipo di pensiero creativo applicato a vari campi. Il Pilobolus Institute svolge attualmente un’intensa attività di programmi, rivolti sia a bambini che ad adulti, danzatori e non, nelle scuole, nei college e nelle università. E proprio su queste premesse il festival Parma Danza si apre per la prima volta ai più piccoli con una speciale iniziativa, “La danza incontra i bambini”: un progetto pilota realizzato grazie alla collaborazione del Pilobolus Dance Theatre, che giovedì 21 maggio, alle ore 11. 30, proporrà uno spettacolo riservato agli alunni delle scuole elementari. In programma tre “classici” della Compagnia americana: Pseudopodia, Walklyndon, Symbiosis. . |
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PREMIO INTERNAZIONALE TEATRO DELL’INCLUSIONE DEDICATO A TERESA POMODORO |
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Milano, 20 maggio 2009 – L’associazione No’hma e il Comune di Milano – Cultura, presentano il Premio Internazionale Teresa Pomodoro per il Teatro dell’Inclusione. Il nuovo Premio ha come obiettivo quello di contribuire a rivelare e promuovere quelle forme di “teatro dell’inclusione” che immettono le arti sceniche nel cuore delle società, restituendo al teatro il suo valore di esperienza, occasione di crescita e condivisione aperta a tutti i cittadini, senza distinzione di età, classe sociale, sesso e appartenenza geografica. Il Premio è intitolato alla memoria di Teresa Pomodoro, originale ispiratrice e anima di una concezione del teatro aperto alla contaminazione fra le diverse discipline artistiche che, nello Spazio Teatro di Via Orcagna, si compenetrano idealmente in spettacoli, manifestazioni e incontri, animando così i luoghi della solitudine sociale e dell’emarginazione, perché il teatro si faccia ponte per gli esclusi e li renda protagonisti della sua arte, recuperandone la funzione morale che è prima di tutto catarsi, oltre il ruolo mimetico della tradizione aristotelica. No’hma onora l’originalità della proposta di Teresa Pomodoro con la nascita del Premio Internazionale Teatro dell’Inclusione dedicato a Teresa Pomodoro con l’ambizione di scoprire in tutto il mondo ciò che significa rappresentare tematiche normalmente escluse dalla scena: quel teatro che dà voce all’emarginazione, al degrado, alle periferie, all’estraneità tra individui. Prendendo spunto dal Metateatro di Teresa Pomodoro si cercherà di conoscere e promuovere quelle esperienze che esprimono e sostengono la vita, abbattendo pregiudizi e barriere culturali. L’inclusione è accoglienza dell’altro attraverso un teatro che va oltre, alla ricerca del significato di dignità, di umanità e dei valori condivisibili da tutti. Il Premio è proprio questo: l’esortazione a far luce nei luoghi bui della nostra anima abitati da indifferenza, egoismo, banalità, per fare emergere la bellezza e la grandezza dell’esperienza umana. Un teatro originale che attraverso mezzi espressivi eterogenei prende vita da storie di abbandono, sofferenza, razzismo, precarietà ma anche di riscatto sociale, di sensibilità al servizio degli altri: è lo spazio dove comunicare con le realtà ai margini del nostro campo visivo, con uomini e donne senza voce legati però a noi dalla comunanza di aspirazioni e necessità, quelle più connaturate alla nostra essenza di esseri umani. Un teatro, dunque, come luogo d’incontro fra esseri umani e fra linguaggi e arti. Concorrono al Premio Internazionale Teresa Pomodoro per il Teatro dell’Inclusione quelle forme di teatro e quelle creazioni che hanno come finalità la condivisione dell’esperienza teatrale fra artisti e cittadini di diversa estrazione. Il Premio è rivolto alle produzioni e alle esperienze nazionali, europee e internazionali. Vi possono concorrere artisti di tutte le discipline oltre le forme tradizionali di teatro, compagnie, teatri, associazioni, istituzioni, non soltanto culturali e/o artistiche. Concorrono quegli spettacoli e quelle esperienze che affrontano tematiche rilevanti sotto il profilo sociale, ma sovente trascurate o omesse. Si terrà conto nella valutazione delle esperienze in concorso modalità e contenuti, processi attivati e tematiche affrontate. La Giuria internazionale del Premio è composta di personalità del mondo della cultura, dell’arte, della società, che cambieranno ogni anno. La Giuria sarà coadiuvata da una rete internazionale di collaboratori del Premio che indicheranno alla Segreteria organizzativa del riconoscimento gli spettacoli, le esperienze, le creazioni che concorreranno ogni anno al Premio. Presidente della Giuria è Livia Pomodoro. Il lavoro teatrale, vincitore del Premio, sarà lo spettacolo inaugurale della nuova stagione dello Spazio Teatro No’hma. Il Premio verrà consegnato al vincitore, o ai vincitori, in una cerimonia che si terrà nel mese di novembre di ciascun anno. Il vincitore riceverà un’opera creata ad hoc da un artista scelto dai Promotori del Premio. Il riconoscimento prevede anche la presentazione dello spettacolo vincitore. Le segnalazioni delle opere in concorso dovranno pervenire alla segreteria del Premio entro il 30 settembre 2009. Per lo Spazio Teatro No’hma, l’istituzione del nuovo premio si aggiunge alla già poliedrica attività che esso svolge sin dalla sua fondazione, diventandone il “cuore” e un ulteriore nesso con il mondo. Per il Comune di Milano, rappresenta, invece, l’arricchimento della propria politica di sostegno e promozione dei premi teatrali cittadini, ma di rilevanza nazionale, che rappresentano un ulteriore sostegno alla creatività teatrale, che connota Milano quale capitale dello spettacolo. Fra tutti ricordiamo il Premio Milano per il Teatro di recente istituzione. . |
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CORPUS. ARTE IN AZIONE A CURA DI ADRIANA RISPOLI EUGENIO VIOLA |
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Napoli, 20 maggio 2009 - Corpus. Arte In Azione è il programma di performance che si svolge dal 6 al 26 giugno negli spazi del Museo Madre realizzato in collaborazione con il Napoli Teatro Festival. La rassegna indaga alcune esperienze che vedono il corpo, il Leib husserliano, nella duplice veste di protagonista e deuteragonista, soggetto e oggetto, attore e opera, caratteristica che dalle avanguardie a oggi ha creato un forte legame - ancorché sotterraneo e poco esplorato - tra una certa idea della pratica artistica e le sperimentazioni teatrali più radicali. Nel variegato panorama della performance si è scelto di approfondire due filoni distinti ma complementari: uno caratterizzato da un significativo nesso con quelle tematiche corporali che si riaffermano sulla scena dell’arte a partire dall’inizio degli anni novanta, un altro invece contraddistinto da una serie di sconfinamenti e tangenze che ibridano i territori delle arti visive con quelli della musica e del teatro. Nel primo il corpo è indagato nella sua accezione più estrema, diviene luogo di malattia e di morte per tracciare i contorni di una alterità deviata. Automutilazioni, tagli, incisioni, esibizioni di fluidi corporali contraddistinguono la ricerca degli artisti vicini al cosiddetto fenomeno del “neoprimitivismo”, del quale Ron Athey è sicuramente uno dei rappresentanti più prestigiosi ed emblematici. L’artista mette in scena, senza mediazione alcuna, tematiche scomode e non di rado sgradevoli, un modus operandi che appartiene anche alla napoletana Angela Barretta (qui con Danilo Fatur). Di altrettanto impatto ma spinto da motivazioni esistenziali diverse è il lavoro di Kira O’reilly che abbina alle classiche istanze bodiste una fascinazione per le biotecnologie e per le proficue e inquietanti interrelazioni tra arte e scienza. La poetica di Gabrjiel Savic Ra, erede della gloriosa tradizione balcanica, si caratterizza per il recupero di alcune tematiche care alla Body Art “storica” aggiornata su istanze più contemporanee. Uno sconfinamento di matrice schiettamente teatrale diviene l’espediente di Milica Tomic per gettare uno sguardo impietoso sulle lacerazioni e le violenze subite nella ex Jugoslavia. Una riattualizzazione simbolica presente anche nel lavoro di Andrea Cusumano, qui con Marino Formenti, che spinge alle estreme conseguenze l’idea di “teatro totale” insita nell’Orgyen Mysterien Theater del suo maestro: Hermann Nitsch. L’altro filone di indagine analizza la performance nella sua accezione più trasversale. L’azione performativa si caratterizza per una commistione di gestualità corporea abbinata all’elemento sonoro che assume una importanza preponderante. È il caso delle azioni di Nico Vascellari che contamina suggestioni ancestrali e apotropaiche a una estetica di matrice post punk, di Jamie Shovlin e dei suoi Lustfaust che portano in scena sonorità spiccatamente noise fatte di musica industrial e di sperimentazioni elettroniche; dello svedese Tobias Benstrup infine, dove l’atto performativo si stempera nel fascino atemporale dell’androginia, cortocircuita una estetica noir e suggestioni new wave, elementi pop e un vocabolario formale prossimo al video game. L’istanza espositiva si integra con quella documentaria nella Project Room del Museo Madre che per tutto il periodo della rassegna si trasforma in una video room. Il ciclo di proiezioni, realizzato in collaborazione con Lois Keidan e Andrew Mitchelson, rispettivamente direttrice e Project Manager della Live Art Development Agency di Londra, offre l’occasione di visionare una serie di materiali inediti sulla performance “estrema” e allo stesso tempo un focus di approfondimento sugli artisti invitati ad agire live al Madre. . |
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AMACI - ASSOCIAZIONE MUSEI D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIANI CONVOCATA DALLA COMMISSIONE DEL SENATO PER DISCUTERE DELLO SCHEMA DI RIORGANIZZAZIONE DEL MIBAC – MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI. |
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Roma, 20 Maggio 2009 - Martedì 19 maggio, Amaci - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani ha presentato le sue osservazioni alla 7ª Commissione Cultura del Senato, in riferimento allo schema di regolamento di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’associazione si è detta fortemente preoccupata per la riforma in atto. In particolare, Amaci ha sottolineato alla Commissione come l’unificazione delle due Direzioni (Direzione generale per la qualità e la tutela del Paesaggio, l’Architettura e l’Arte Contemporanea – Parc - e la Direzione generale per i beni architettonici, storico-artistici ed etno-antropologici) rischi di provocare una significativa perdita di efficienza ed economicità, da parte del Ministero, nei diversi ambiti della tutela del patrimonio culturale e della promozione della cultura della contemporaneità, ora suddivisi tra le due Direzioni. Nell’economia del nostro Paese, in aperta contraddizione con la crescita del peso specifico dei settori della creatività, la soppressione della Parc provocherebbe una caduta di attenzione rispetto all’arte del nostro tempo, con il conseguente incremento del divario tra l’Italia e gli altri stati europei. Amaci ha inoltre osservato come le ricorrenti riorganizzazioni della struttura del Ministero, che costringono i funzionari a rincorrere continue modifiche dell’apparato organizzativo interno, anziché concentrarsi unicamente e concretamente sui problemi reali, finiscano con l’impedire al Ministero di sviluppare una politica culturale incisiva. Amaci ha quindi proposto alla Commissione del Senato di prevedere un’adeguata separazione tra le funzioni di tutela dei beni culturali, valorizzazione dei beni culturali e promozione della cultura del nostro tempo, mantenendo pertanto attiva la Direzione Parc, per la promozione della qualità del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee. . |
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BOLZANO: SEMINARIO SULLA GIOVANE ARCHITETTURA MUSEALE IN ALTO ADIGE |
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Bolzano, 20 maggio 2009 - Oltre 150 architetti, ingegneri, tecnici ed operatori del settore hanno preso parte nei giorni scorsi a Bressanone al nono seminario di architettura incentrato quest’anno sull’architettura museale in Alto Adige. La manifestazione è stata organizzata dal Dipartimento lavori pubblici della Provincia. La sede di Bressanone della Libera Università di Bolzano ha ospitato nei giorni scorsi un seminario di architettura organizzato dal Dipartimento lavori pubblici della Provincia ed incentratao sull’architettura museale dell’Alto Adige. Il settore museale negli ultimi anni è stato caratterizzato da un notevole sviluppo, basti pensare alla realizzazione del nuovo Museion di Bolzano, al Touriseum di Merano ed alle numerose strutture create in varie località della provincia come ad esempio Villandro con il suo Archeoparc o le sedi dei Musei Mmm di Reinhold Messner a castel Firmiano ed al Museo civico di Sluderno. I partecipanti al seminario hanno quindi potuto seguire dalla viva voce dei progettisti, degli architetti e degli ingegneri lo sviluppo progettuale e le varie fasi realizzative di alcune delle strutture museali più innovative dell’arco alpino. Il direttore del Dipartimento lavori pubblici della Provincia, architetto Josef March, sottolinea che lo scopo del seminario è quello di incentivare la cultura architettonica e costruttiva a livello provinciale con un proficuo scambio di esperienze e di conoscenza tra gli operatori del settore. . |
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GIANNI BERENGO GARDIN A ORTA SAN GIULIO (NOVARA) DAL 23 MAGGIO AL 18 OTTOBRE 2009 A PALAZZO PENOTTI UBERTINI, UN CENTINAIO DI FOTOGRAFIE RITRAGGONO ALCUNE DELLE PIÙ IMPORTANTI PERSONALITÀ DELLA CULTURA DEL NOVECENTO, DA UMBERTO ECO A CESARE ZAVATTINI, DA DARIO FO A RENZO PIANO, DA ANDY WARHOL A PIER PAOLO PASOLINI, AD ALTRI ANCORA. |
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Orta San Giulio (No), 20 maggio 2009 - Dopo il successo della mostra sulla grafica di Chagall, le settecentesche sale di Palazzo Penotti Ubertini a Orta San Giulio (Novara) sono pronte a ospitare una nuova e interessante iniziativa. Dal 23 maggio al 18 ottobre 2009, infatti, saranno protagoniste le immagini di uno dei più importanti fotografi italiani, Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930). Lucie Award alla carriera nel 2008 - il premio Nobel della fotografia - Berengo Gardin presenterà una serie di cento scatti, molti dei quali inediti, che raffigurano alcune delle più rilevanti personalità della cultura del Novecento, da Umberto Eco a Cesare Zavattini, da Dario Fo a Renzo Piano, da Andy Warhol a Pier Paolo Pasolini, ad altri ancora, realizzate in oltre cinquant’anni di lavoro. Organizzata dall´Associazione Culturale Overview da un progetto di Luca Caramella e Valeria Greppi, e curata da Flavio Arensi, la mostra ripercorrerà la storia di mezzo secolo di cultura, scritta sui volti dei suoi protagonisti, attraverso l’obiettivo di quello che Italo Zannier nella ‘Storia della fotografia italiana’ ha definito come “il fotografo più ragguardevole del dopoguerra”. Nelle parole di Luca Caramella, presidente di Overview: “Dopo il successo dell’iniziativa dell’anno scorso dedicata a Chagall, quest’anno abbiamo voluto aprire le porte di Palazzo Penotti Ubertini alla grande fotografia e a uno dei suoi massimi interpreti, Gianni Berengo Gardin, convinti della necessità di far dialogare le bellezze di Orta San Giulio con mostre di assoluto fascino e qualità”. Come scrive Flavio Arensi, “Questa mostra e il relativo libro, il duecentodecimo della lunga carriera di Gianni Berengo Gardin, rappresentano un unicum perché per la prima volta mostrano persone celebri del mondo della cultura, e non persone comuni. Questo lungo progetto è nato quasi per caso nel 2005, mentre con Gianni si era in viaggio verso lo studio di un giovane artista, e si è concretizzato dopo un’attenta selezione delle tante fotografie in archivio, molte delle quali inedite. Il risultato è straordinario poiché da Warhol a Pasolini, fino allo studio di Morandi, ci troviamo dentro un lungo racconto degli ultimi cinquant´anni di storia i cui protagonisti sono i grandi personaggi dell´arte, del cinema, della letteratura e della musica incontrati e fotografati – quasi per caso – da uno dei più autorevoli reporter del mondo”. Accompagna l’esposizione un catalogo Allemandi con oltre 200 immagini in bianco e nero (256 pagine). Note biografiche - Ha lavorato in Italia e all´estero trascorrendo lunghi periodi a Roma, Parigi e in Svizzera. È autore di numerosi libri di fotografia. Ha iniziato dal 1954 ad occuparsi di fotografia. Inizia la sua carriera di fotoreporter, nel 1965 quando lavora per Il Mondo di Mario Pannunzio. Negli anni a venire collabora con le maggiori testate nazionali e internazionali come Domus, Epoca, Le Figaro, L´espresso, Time, Stern. Il suo modo caratteristico di fotografare, il suo occhio attento al mondo e alle diverse realtà, dall´architettura al paesaggio, alla vita quotidiana, gli hanno decretato il successo internazionale e lo rendono un fotografo molto richiesto anche nel mercato della comunicazione d´immagine. Molte delle più incisive fotografie pubblicitarie utilizzate negli ultimi cinquant´anni provengono dal suo archivio. Procter & Gamble e Olivetti più volte hanno usato le sue foto per promuovere la loro immagine. La sua amicizia con l´architetto Carlo Scarpa gli ha permesso di documentare alcune opere di quest´ultimo, come la tomba Brion vicino Treviso. Berengo Gardin ha esposto le sue foto in centinaia di mostre che hanno celebrato il suo lavoro e la sua creatività in diverse parti del mondo: il Moma di New York, la George Eastman House di Rochester, la Biblioteca Nazionale di Parigi, gli Incontri Internazionali di Arles, il Mois de la Photo di Parigi, le gallerie Fnac. Nel 1991 una sua importante retrospettiva è stata ospitata dal Museo dell´Elysée a Losanna e nel 1994 le sue foto sono state incluse nella mostra dedicata all´Arte Italiana al Guggenheim Museum di New York. Ad Arles, durante gli Incontri Internazionali di Fotografia, ha ricevuto l´Oskar Barnack - Camera Group Award. Gianni Berengo Gardin ha pubblicato oltre 150 libri di fotografia. Tra gli altri, Venise des Saisons, Morire di classe (con Carla Cerati), L´occhio come mestiere, Toscana, Francia, Gran Bretagna, Roma, Dentro le case, Dentro il lavoro, Scanno, Il Mondo, Un paese vent´anni dopo (con Cesare Zavattini), In treno attraverso l´Italia (con Ferdinando Scianna e Roberto Koch), fino al grande libro antologico dal titolo Gianni Berengo Gardin Fotografo (1990), Reportage in Sardegna 1968/2006 (Imago edizioni 2006). Qualche anno fa ha dedicato il suo lavoro alle comunità di zingari in Italia e il libro Disperata Allegria - vivere da Zingari a Firenze ha vinto nel 1994 l´Oscar Barnack Award. Il suo ultimo libro è Italiani (Federico Motta Editore, 1999). Le sue ultime mostre sono state a New York (1999 - Leica Gallery) e in Germania (2000). Nel 2005 la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche gli ha dedicato una monografia della collana "Grandi Autori". Nel novembre 2007, sempre la Fiaf, ha editato la monografia "L´abruzzo dei fotografi", che ospita (anche in copertina) dieci sue immagini dell´Aquila ed un´intervista. Nel dicembre 2007, in occasione del Lucca Digital Photo Festival, ha esposto a Lucca il suo ultimo lavoro "Aiutiamo la Casa del Sole". Il 18 ottobre 2008 gli è stato assegnato il premio Lucie Award alla carriera, quale massimo riconoscimento per i suoi meriti fotografici Gianni Berengo Gardin vive e lavora a Milano. Palazzo Penotti Ubertini sorge al centro dell’abitato di Orta San Giulio. L’edificio presenta un frontale imponente, con due balconi nel corpo centrale e un ampio portone attraverso al quale potevano transitare carrozze e cavalli. Splendido l’interno del primo piano con grandi saloni; qui s’incontra l’atrio, le cui pareti sono abbellite da armi antiche e da ritratti di personaggi storici legati alla storia dello stesso palazzo. Le sale sono ornate da stucchi, mentre i soffitti sono a cassettoni decorati, ancora conservati in buono stato. I camini sono la caratteristica saliente di questo Palazzo: in particolare, quello in marmo bianco, sovrastato da un bel ritratto di un membro di Casa Savoia. Nella stanza verso nord ritroviamo un altro camino, questa volta cinquecentesco, in pietra serena, sovrastato a centro dallo stemma visconteo e di casa Penotti. Circa l’erezione del Palazzo sappiamo che i Fortis o de Forte ebbero la casa da Francesco della Croce, erede di Francesca Gemelli: la casa dovette essere originariamente dei Gemelli e pare che il costruttore sia stato Paolo Gemelli, che la fece erigere nel primo decennio del secolo Xviii e fu terminata nel 1746: una riprova del possesso dei Gemelli è la presenza dallo stemma di casa Gemelli che si scorge in mezzo a un grazioso arco sulla Motta, contiguo al Palazzo Penotti. Dal costruttore Paolo Gemelli il Palazzo passò per eredità ai De Forte, che qui si rifugiarono durante la ventata napoleonica, provenienti da Venezia. In particolare a Marco Antonio De Forte, che fu Procuratore generale della Lombardia e per il suo talento e per i servigi resi ebbe il titolo di Barone e quello di Commendatore della Corona di Ferro. Il Palazzo passò poi ai Penotti, famiglia di notai e giureconsulti della riviera d’Orta. Dal matrimonio del loro figlio Marco Antonio Penotti con l’ortese Maria Ubertini, l’edificio passò in eredità alla famiglia Ubertini, attuali proprietari che hanno da poco avviato una notevole opera di restauro conservativo, per riportare il Palazzo alla sua primitiva bellezza. . |
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PRESENZA E RICORDO – UN SOLO SCATTO IL MITREO |
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roma 21 maggio al 15 giugno 2009 Roma, 20 maggio 2009 - La fotografia contemporanea ha guadagnato sicuramente la posizione di osservatrice esterna della nostra vita quotidiana quando non della nostra storia. Non è quindi raro che essa abbia negli ultimi ’50 assunto un’idea di partecipazione o di presenza come base espressiva. In questo concetto del confronto o della ricerca contemporanea della conoscenza, la fotografia o anzi il “fotografo” hanno lasciato di essere gli osservatori solitari della narrazione per diventare essi stessi integrazione del mondo. Chiaramente questo non significa che c’è sempre una presenza o partecipazione materiale di ciò che resta nell’immagine, ma sicuramente c’è nel fascio di luce tra la camera e l’obiettivo un coinvolgimento fisico o ancor più psicologico/emotivo che coinvolge interamente l’evento. Victor Hugo diceva che “la piu’ grande gioia della vita è la convinzione di essere amati” ed è sicuramente una sensazione fisica di gioia ancor piu’ d’amore quando l’obiettivo è centrato su qualcosa che attira l’attenzione. Sono momenti fondamentali perché ci danno l’energia necessaria per il nostro equilibrio emotivo. Tuttavia non reagiamo tutti nello stesso modo. Alcune persone approfittano pienamente delle piccole gioie della vita; altre non riescono ad assaporarle e sta al fotografo renderle realtà. Ma rimane sicuramente l’oggetto materiale ossia la “camera fotografica” che diventa così un estensione del “sé” che consente quindi al fotografo di condividere il complicato e personale senso della percezione nel dichiarato tentativo di cogliere la storia visiva senza cercare di sostituirla con una personale come spesso succede in letteratura. Fotografi: Roberto D’alberto, Patrizia Dottori, Claudio Martinez, Carlo Pettinelli, Giulio Rimondi, Tamara Triffez, Roberto Vignoli . |
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FOTOGRAFIA EUROPEA 2009 “ETERNITÀ. IL TEMPO DELL’IMMAGINE”: VENERDÌ 22 MAGGIO INCONTRO CON LA FOTOGRAFA E REGISTA FRANÇOISE HUGUIER |
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Reggio Emilia, 20 maggio 2009 -Dopo lo straordinario successo riscosso dal 30 aprile al 3 maggio dal programma di eventi delle giornate inaugurali, la quarta edizione di Fotografia Europea non esaurisce le sue proposte: venerdì 22 maggio 2009, a partire dalle ore 19. 30 presso il Cinema Al Corso (Corso Garibaldi 14, Reggio Emilia), la fotografa e regista Françoise Huguier, autrice di Kommunalka, progetto dedicato agli appartamenti comunitari di San Pietroburgo tra le mostre più seguite di quest’edizione (alla Biblioteca dei Musei Civici – Galleria Parmeggiani, fino al 7 giugno) incontrerà il pubblico a margine di una serata di proiezioni del suo film Kommunalka (2007) e del documentario autobiografico Ma vie, mon oeuvre! (2008). Alla serata interverrà anche Laura Serani, curatrice della mostra, realizzata in collaborazione con il festival internazionale di fotografia Les Rencontres d’Arles. Le proiezioni (a ingresso libero) saranno replicate in occasione della Notte bianca, sabato 23 maggio a partire dalle ore 22. Le mostre di Fotografia Europea 2009 resteranno aperte fino al 7 giugno. Il pass nominativo di accredito stampa valido per accedere a tutte le esposizioni può essere richiesto compilando l’apposito modulo disponibile on line nell’area stampa del sito www. Fotografiaeuropea. It e ritirato presso la biglietteria dei Chiostri di San Domenico, Via Dante Alighieri 11 - 42100 Reggio Emilia, aperta dal martedì al venerdì dalle ore 18. 00 alle ore 23. 00; il sabato, la domenica e i festivi dalle ore 10. 00 alle ore 23. 00. . |
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