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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Giugno 2009
ASSEMBLEA GENERALE ASS.I.CA GIOVEDÌ 18 GIUGNO 2009  
 
 Ass. I. Ca. , (Associazione Industriali delle Carni, aderente a Confindustria): circa 200 aziende italiane che raggruppano i marchi più prestigiosi della nostra salumeria. L’assemblea annuale di Ass. I. Ca si terrà a Roma il 18 giugno prossimo. L’assemblea è l’occasione per presentare i dati che riguardano produzione, commercializzazione, mercati del settore dei salumi e per eleggere il nuovo Presidente dell’Associazione. Scade infatti il mandato dell’attuale Presidente, Francesco Pizzagalli. I dati di quest’anno sono particolarmente significativi perché nonostante la crisi internazionale i salumi italiani hanno chiuso con un export in lieve aumento. Sono state inviate all’estero quasi oltre 100mila tonnellate di prodotti della nostra salumeria (+0,3%) per un corrispettivo di circa 830 milioni di euro (+1,5%). Una performance, questa, che pur attestandosi su livelli più contenuti rispetto a quelli del recente passato, deve essere considerata complessivamente positiva perché maturata in un momento di particolare difficoltà congiunturale i mercati mondiali. L’attivo commerciale del settore ha registrato un sensibile miglioramento, passando da 679 a 682 milioni di euro (+0,5%). L’assemblea prevede gli interventi di Luca Zaia, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Adolfo Urso,vice Ministro allo Sviluppo Economico con delega al commercio estero; Romano Marabelli, Capo Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza Alimentare, Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali; Daniele Bianchi, Componente del Gabinetto del Commissario all’Agricoltura dell’Unione Europea Mariann Fisher Boel; Mella Frewen, Direttore Generale Cciaa (Confederazione Europea delle Industrie Agroalimentari). Interverrà con un saluto anche Giampaolo Galli, Direttore Generale di Confindustria. Gran Salon di Villa Medici Via Trinità dei Monti 1 - Roma Inizio Parte Pubblica ore 16. 00 .  
   
   
LOTTA BIOLOGICA CONTRO LA VESPA CINESE DEL CASTAGNO  
 
Bologna – No all’utilizzo di prodotti chimici di sintesi, sì all’utilizzo di un parassita per combattere la vespa cinese del castagno, insetto in grado di provocare seri danni alla castanicoltura. E’ questa la strada scelta dal Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-romagna, in collaborazione con il Consorzio Fitosanitario di Reggio Emilia e l´Istituto di Entomologia dell’Università di Torino, per individuare nemici naturali di questo insetto dannoso. Lo studio ha consentito di identificare e studiare un piccolo imenottero, il Torymus sinesis, in grado di parassitizzare le larve di vespa. Il primo lancio sperimentale del parassita è stato effettuato ad aprile in un castagneto a Carpineti (Re), sulla base delle indicazioni fornite dal Professor Alberto Alma dell´Università di Torino. Il parassita non può essere allevato in laboratorio in grandi quantità; di conseguenza è necessario favorirne l´adattamento e la proliferazione nei nostri ambienti montani. Per questo i ricercatori dell’Università di Torino hanno liberato gli adulti del parassitoide nei pressi di giovani castagni, facilmente controllabili per le ridotte dimensioni della chioma, sulle quali si sono sviluppate le galle, segno inconfondibile della presenza della vespa. Nel prossimo autunno-inverno si procederà alla raccolta di tutte le galle che, nel frattempo, si manifesteranno sulle piante interessate dal lancio; da queste saranno raccolti nuovi esemplari di Torymus che, nella prossima primavera, potranno essere diffusi in altri castagneti. La strada intrapresa richiede ancora numerose verifiche per poter essere utilizzata in modo generalizzato sull´intero territorio regionale: i primi risultati, però, appaiono – a giudizio dei tecnici – sicuramente confortanti. .  
   
   
ULTIMA TAPPA PER LA PESCA DI VERONA IGP  
 
Ultima tappa della Pesca di Verona, ormai in vista del traguardo dell’Indicazione Geografica Protetta. La Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea di martedì 9 giugno, ha infatti pubblicato la relativa domanda di riconoscimento. La pubblicazione dà agli Stati Membri la possibilità di presentare alla Commissione, entro i prossimi sei mesi, eventuali osservazioni ed opposizioni. Se non ne perverranno, questo eccellente frutto del Veneto verrà iscritto ufficialmente nel registro dei prodotti tutelati dalla Comunità. “La qualità veneta ha ripreso a correre nell’ortofrutta – ha commentato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato – dove numerose richieste sono ormai alle soglie di un riconoscimento anche formale che garantisce le caratteristiche del prodotto, tutela i consumatori e valorizza produzioni locali di altissimo livello che affondano la loro storia nell’identità del territorio d’origine. Il 31 marzo, infatti, è stata pubblicata la richiesta di Igp Riso del Delta del Po; il 18 aprile quelle per l’Insalata di Lusia e i Marroni di Monfenera, il 6 maggio la richiesta di Dop per l’Aglio Bianco Polesano; l’11 maggio è stata la volta dell’Igp per i Marroni di Combai”. La “Pesca di Verona” Igp si riferisce alle pesche a polpa bianca o gialla e alle nettarine a polpa gialla coltivate in provincia di Verona nei territori dei Comuni di Bussolengo, Castel d’Azzano, Castelnuovo Del Garda, Lazise, Mozzecane, Pastrengo, Pescantina, Povegliano, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, Sant’ambrogio di Valpolicella, Sommacampagna, Sona, Valeggio sul Mincio, Verona, Villafranca e Zevio. La zona di coltivazione è caratterizzata da un ambiente particolarmente adatto per tipo di terreno, clima, precipitazioni e collocazione protetta dal sistema alpino e mitigata dal Lago di Garda. La reputazione della “Pesca di Verona” ha origini antiche e ne parlava già Plinio, mentre Mantegna le ha raffigurate nella basilica di San Zeno. La Pesca di Verona Igp potrà essere commercializzate dal 10 giugno al 20 settembre, contraddistinta dall’apposito marchio previsto dal disciplinare. .  
   
   
TORINO: SUCCESSO TRA I CONSUMATORI PER PANE A 1 EURO  
 
Grande successo tra i consumatori la vendita a prezzi scontati avviata ad aprile da Novacoop in collaborazione con la Provincia di Torino. E´ aumentata del 30% rispetto ai medi precedenti la quantità di pane ad un euro al chilogrammo, in pratica a prezzo dimezzato e ha avuto un incremento del 50% la vendita dei cento prodotti a marchio Coop, alimentari o di prima necessità, ribassati del 20%. Ad esempio nell´Ipercoop Torino il pane venduto attualmente a 1 euro è passato da 1. 100 kg a 1. 700 Kg al mese, in quello di Beinascco da 600 a 1. 800 Kg. Sui prodotti del paniere gli incrementi più significativi sono quelli di caffé (+160%), pasta di semola (da 57 al 98% di incremento, a seconda dei formati), riso arborio (+86%), latte fresco alta qualità (+77%), uova fresche allevate a terra (+47%). Numeri che dimostrano la bontà e l´efficacia dell’ impegno della Provincia di Torino per contribuire a contenere i prezzi e aiutare così le sempre più numerose famiglie in difficoltà a causa del carovita. L´amministrazione provinciale ha predisposto un piano per attenuare le ricadute negative di una crisi economica che ha colpito in particolare il torinese. .  
   
   
LA CRISI E I CONSUMI: SOLO 2 ITALIANI SU 10 TAGLIERANNO LE SPESE ALIMENTARI NEL 2009  
 
La spesa alimentare degli italiani in tempo di crisi. Un dossier realizzato dal Centro Studi di Federalimentare ci fa scoprire che i consumatori - anche in tempi di scelte difficili e tagli al budget familiare - non rinunciano alla qualità e al contenuto di servizio: i prodotti alimentari di marca registrano, a sorpresa, una crescita delle vendite del +7%. Mentre una ricerca realizzata da Gpf per conto di Federalimentare conferma previsioni di tagli al budget familiare nel corso del 2009, che però in questo momento sembrano toccare marginalmente i generi alimentari. La crisi c’è e si sente, ma solo 2 italiani su 10 prevedono di ridurre la propria spesa alimentare nel corso del 2009. E se il consumatore - facendo la spesa nella Gdo - continua ad avere fiducia soprattutto nei prodotti di marca (+7% a fine 2008), 7 piccole e medie imprese del settore alimentare su 10 guardano al 2009 con la speranza di veder confermato (o in qualche caso in crescita) il proprio fatturato. E questo, a dispetto del fatto che il fatturato complessivo 2009 dell’industria alimentare sembra avviato verso una forte stagnazione. Sono chiaroscuri di una crisi complessa, difficile da decifrare e poco incline alle generalizzazioni. In un periodo difficile per l’economia del nostro Paese, Federalimentare - la Federazione italiana dell’Industria alimentare, che con le sue 19 Associazioni di categoria rappresenta e tutela l’Industria alimentare in Italia, ha voluto fotografare lo spaccato della produzione e dei consumi alimentari in tempo di crisi, raccogliendo le tendenze in atto in un focus (“La spesa in tempo di crisi”) elaborato dal proprio Centro Studi. Produzione industriale: nel primo trimestre l’alimentare scende del -4,3% . La produzione del settore alimentare nel primo trimestre dell’anno, a fronte di un crollo del settore industriale nel suo complesso (– 21,0% a parità di giornate lavorative), ha segnato una flessione molto più contenuta del -4,3%. Un dato che, letto in parallelo ai risultati del tessile, dell’industria del legno, del comparto chimico e del metallurgico, oscillanti tra il -10% e il -30%, testimonia una migliore tenuta per le ben note doti anticicliche del settore. In particolare a marzo, con un -1,0% a parità di giornate lavorative sullo stesso mese 2008, il settore ha segnato la migliore performance, anche se va detto che essa è dovuta in gran parte agli spunti produttivi dei comparti legati ai prodotti di ricorrenza per l’imminenza della Pasqua. Questo significa che la crisi esiste, è molto netta ma l’alimentare sembra risentirne meno degli altri settori industriali. “In un momento difficile per l’industria alimentare italiana, segnato da un forte calo della produzione industriale e alimentato da segnali ancora negativi per l’anno in corso - afferma Gian Domenico Auricchio Presidente di Federalimentare – la fiducia riposta dal consumatore verso i prodotti di marca e ad alto contenuto di servizio, assieme alla dichiarata prospettiva di un mantenimento dei consumi alimentari, senza tagli sostanziali alla spesa nel 2009, rappresentano un motivo di speranza per tutto il comparto”. 2009, i tagli avverranno soprattutto in svaghi e tempo libero ma non nell’alimentare. Una ricerca realizzata da Gpf per conto di Federalimentare (sulla base del “Food monitor” ma anche attraverso un campione on line di 400 casi rappresentativi della popolazione italiana adulta), dal titolo “Gli italiani e la crisi economica”, conferma che i nostri connazionali sono molto preoccupati per gli effetti della crisi soprattutto in termini di disoccupazione (95%), precarietà del lavoro giovanile (90%), incertezza, paura del futuro e pessimismo (86%), ma anche per la tangibile, innegabile e concreta perdita del potere d’acquisto (84%). Che ha già causato nell’ultimo anno una riduzione delle spese generali (alimentare e non) – rivela la ricerca Federalimentare Gpf - da parte dell’81% degli italiani e che nei prossimi 12 mesi vede spaccarsi il campione (esattamente al 50%) tra i pessimisti (che pensano di spendere un po’ o molto di meno) e i più ottimisti, che al contrario contano di spendere di più (11%) o perlomeno la stessa cifra (39%) di quest’anno. Vale però la pena di esaminare le voci sulle quali si concentrano le previsioni di risparmi e tagli rispetto al budget familiare – dagli svaghi e tempo libero fuori casa (nel quale prevedono tagli il 61% degli italiani), all’abbigliamento (55%), viaggi e vacanze (51%); arredo della casa (47%); strumenti tecnologici per il tempo libero (41%); automobile (35%) – per scoprire che sono appena 2 su 10 (19%) gli italiani che nel 2009 pensano di ridurre le spese per acquisti alimentari. Penultima voce della graduatoria, subito prima delle intoccabili spese mediche e sanitarie (2%). Mentre altrettanti – 18% - pensano addirittura d’incrementare il budget dedicato a cibo e bevande. Accano all’84% dei nostri connazionali attenti – per ragioni di budget – a sconti e offerte speciali, resta infatti lo zoccolo duro (più o meno attorno all’80%) di quanti cercano sempre e comunque la migliore qualità. Trovandola nelle garanzie offerte dalla marca: il “faro” (sinonimo anche di sicurezza e innovazione) al quale continuano a guardare, nonostante l’attenzione al fattore prezzo, oltre il 70% degli italiani. Uno dei livelli più alti registrati negli ultimi 30 anni; basti pensare che per tutti gli anni Ottanta questo indice ha viaggiato tra il 55% e il 65%. Il mangiare - conferma la ricerca della Gpf – resta “uno dei piaceri della vita” per 8 italiani su 10. Ma risulta in flessione il piacere di cucinare: oggi avvertiti da 5 italiani su 10 (10 anni fa erano 6). Per concludere: la crisi, per più di 6 italiani su 10 (il 64%) è però anche uno stimolo alle persone “a diventare più creative e innovative, inventare soluzioni, lavori, prodotti”. Per le medie imprese alimentari innovazione come ricetta anticrisi . Che è esattamente quanto sta accadendo nel comparto alimentare. Il 79% delle piccole e medie imprese di questo settore (secondo l’ottava indagine Unioncamere e Mediobanca sui bilanci aziendali) - in perfetta controtendenza rispetto al totale delle piccole e medie imprese che prevedono una contrazione di fatturato e produzione nel 67% dei casi – si attendono una conferma o in alcuni casi un aumento di fatturato nel 2009. Le strategie che stanno attuando per raggiungere questo obiettivo sono abbastanza chiare: il 71% (contro il 40-50% di quelle degli altri comparti industriali) ha messo in cantiere investimenti, mentre il 43% ha attuato una strategia di upgrading dei prodotti. Si tratta di scelte coraggiose, se si pensa che nel 2008 gli acquisti alimentari delle famiglie italiane hanno raggiunto i 144,3 miliardi di euro, con un calo a valori costanti del -2,4% sull’anno precedente e che nello stesso anno il valore aggiunto espresso dal settore (sempre a valori costanti) è arretrato dell’1%. Comunque, in generale, chi prevede investimenti nell’anno in corso pensa soprattutto a formule di promozione o pubblicità (42,6%) ma anche all’introduzione di nuovi prodotti sul mercato (49,1%) o al miglioramento di prodotti esistenti (57,5%), sia in termini di qualità che di packaging. Anche in virtù di questo approccio guardano all’export con fiducia: l’83% vede possibile una conferma o un aumento di ordini (la percentuale scende al 30% circa nel caso d’imprese di settori come quello della meccanica, dei beni per la casa e la persona o del chimico-farmaceutico). Si tratta di proiezioni e di speranze che andranno verificate in rapporto all’evoluzione della crisi. Va detto, infatti, che a livello macro, i dati dell’export alimentare 2009 stanno esordendo con tagli prossimi al –6/7 % in quantità e ancora superiori in valuta. .  
   
   
CAFÉ DO BRASIL ACQUISTA METROPOLITAN COFFEE COMPANY  
 
Cafè do Brasil, l’ azienda produttrice dei Caffè a marchio Kimbo e Kosè, ha acquistato la Metropolitan Coffee Company, società di distribuzione di bevande per il canale Horeca, nel Regno Unito. Con questa operazione Metropolitan Coffee Company diventa una filiale della Cafè do Brasil, pur continuando ad operare con lo stesso nome. L’ azienda italiana conferma, così, il suo obiettivo di rafforzarsi in quei mercati strategici per la promozione all’estero dell’espresso italiano. “Questa acquisizione rappresenta per noi un passo molto importate per rafforzare, nel food market del Regno Unito, il brand Caffè Kimbo come sinonimo di vero espresso italiano. - commenta l’ing. Michele Rubino, Ceo di Cafè do Brasil- ed è parte di quel progetto di espansione all’estero che vede coinvolta l’azienda ormai da qualche anno. Con Metropolitan c’è una naturale sinergia: noi abbiamo il know how tecnico, la passione per il caffè di qualità, Metropolitan ha la conoscenza del mercato locale e della distribuzione. ” L’intera gamma di prodotti a marchio Caffè Kimbo è stata presentata durante Caffè Culture ’09, la più importante manifestazione britannica dedicata al mondo del caffè e delle caffetterie che si è tenuta il 20 ed il 21 Maggio scorsi all’Olympia National Hall, Londra. Il lancio dei prodotti sul mercato è previsto per Giugno 2009. .  
   
   
IN VISTA DI EXPO 2015 NASCE MILANO FOOD WEEK: FINO AL 14 GIUGNO A MILANO LA PRIMA SETTIMANA DI EVENTI ENOGASTRONOMICI DEDICATI AL PUBBLICO  
 
Si svolge quest´anno la prima edizione della Milano Food Week, la settimana annuale per il pubblico dedicata al food & beverage di qualità. Nata da un´idea di Federico Gordini, e sposata da un gruppo di giovani professionisti e imprenditori, Milano Food Week raccoglie dentro di sé i numerosi eventi che ospiteranno il pubblico durante sei giorni di degustazioni, corsi, workshop e approfondimenti. La settimana ha aperto i battenti il 9 giugno con Coffemi, il caffè temporaneo ospitato dall´ Urban Center di Galleria Vittorio Emanuele, dove il rito italiano per eccellenza diventa degustazione. L´osservatorio sulle trasformazioni della Milano del futuro, accoglierà anche l´Infopoint sugli eventi della Settimana del Food. Il 10 giugno inaugura Panmi, l´evento che propone contest di pasticceria, corsi di panificazione e iniziative legate alla solidarietà organizzate dall´ Associazione Panificatori. Milano Food Week prosegue dall´11 giugno con: Tastemi, uno spazio dedicato alle aziende vinicole coordinato da Carlo Alberto Panont, Direttore di Ascovilo; Eatmi e Beermi, i due eventi che propongono la degustazione e vendita di food di alta qualità e birre artigianali; Ilovecooking, l´area dedicata ai corsi di cucina curati da Simone Rugiati, Direttore Creativo Food&cooking di Mfw; Feedmi, il percorso dove il cibo diventa soggetto d´arte e nutrimento per la mente; inSalone, un susseguirsi di workshop, conferenze e approfondimenti. I sei eventi, tutti riuniti all´interno della suggestiva cornice dell´Umanitaria, si andranno ad aggiungere al Temporary Restaurant Mfw, curato dal volto di Gambero Rosso Channel Simone Rugiati. Lo chef insegnerà la preparazione dei menù del ristorante, realizzati con i prodotti delle aziende che partecipano a Milano Food Week, durante i corsi giornalieri dando così la possibilità agli allievi di vivere un´esperienza completa dall´insegnamento alla degustazione. La settimana dedicata all´enogastronomia di qualità si conclude con Saporbio. L´evento, ospitato per tutto il week end all´interno di Parco Sempione, è organizzato da Five Bio e Marco Columbro e si pone l´obiettivo di avvicinare il pubblico ai prodotti biologici, ai sitemi eco-sostenibili e al rispetto per l´ambiente. Oltre ai singoli eventi tematici la città sarà protagonista dell´intera settimana grazie alla partecipazione di molti esercizi commerciali aderenti all’Epam, all´Assofood, all’Associazione dei Panificatori e all’Associazione Italiana Celiachia Lombardia; queste attività proporranno, in quei giorni, iniziative speciali legate al tema della manifestazione, diventando così a tutti gli effetti Luoghi della Milano Food Week. Grazie agli eventi Mfw e alle numerose aziende che hanno collaborato attivamente, a partire dal main sponsor Firema, il Food, unica delle tre eccellenze italiane con Moda e Design a non avere ancora una sua settimana dedicata, conquista di diritto il suo spazio all´interno del capoluogo lombardo. Milano Food Week patrocinata dagli Assessorati allo Sviluppo del Territorio, al Turismo, Marketing Territoriale e Identità, alle Attività Produttive, Politiche del Lavoro, Occupazione del Comune di Milano, e dall´Assessorato all’Artigianato e Servizi della Regione Lombardia, si inserisce a pieno titolo tra gli apuntamenti che guideranno Milano verso l´Expo 2015 incentrato sui temi dell´Alimentazione e della Nutrizione. Www. Milanofoodweek. Com .  
   
   
DIMMIDISå ALLARGA LA FAMIGLIA DE IL FRULLATO FRESCO DI FRUTTA  
 
Arancia e Carota, Pera e Amarena sono le nuove freschissime referenze che confermano il successo dell’innovativo prodotto La gamma de Dimmidisì - il frullato fresco di frutta, ultima grande innovazione di prodotto firmata La Linea Verde, cresce con due nuove referenze: Arancia e Carota e Pera e Amarena. Cinque gusti in totale (con Frutti di Bosco, Fragola e Banana e Tropicale) che confermano il carattere fortemente innovativo di un’Azienda che ha fatto di freschezza, qualità e alto contenuto di servizio la propria mission. Le due novità ribadiscono il successo di un prodotto originale, che, sul mercato da ottobre 2008, è stato il primo realizzato esclusivamente con frutta fresca, frullata, senza conservanti, coloranti, puree né concentrati e senza aggiunta di zuccheri, acqua o aromi. Così i due nuovi gusti, preparati solo con la migliore frutta fresca, attentamente selezionata, frullata, spremuta e pronta da bere, sono buoni come fatti in casa, naturali, dal profumo intenso e dal il sapore fresco. Arancia e Carota contiene vitamine A, C ed E, che sono naturalmente presenti nella frutta e non vengono aggiunte, come solitamente accade per i succhi, mentre Pera e Amarena si contraddistingue per la consistenza corposa e il gusto avvolgente di un accostamento del tutto inedito. Confezionati in bottiglietta da 250 ml, i due frullati sono inoltre pratici e funzionali. In linea con le caratteristiche di assoluta freschezza dei prodotti a marchio Dimmidisì, anche il frullato offre plus di qualità e di alto contenuto di servizio. La garanzia e la sicurezza sono assicurate dall’utilizzo di materia prima di alta qualità, di tecnologie all’avanguardia e di un controllo costante di una temperatura da frigorifero in tutte le fasi del processo fino al punto vendita. Così Dimmidisì - il frullato fresco di frutta è fresco e naturale e contiene tutte le proprietà nutrizionali e le fibre della frutta di cui è composto. Un prodotto che risponde al meglio alle necessità del consumatore di oggi: quella di consumare più frutta fresca perché fa bene e perché si sposa con i principi della corretta alimentazione. Dimmidisì - il frullato fresco di frutta è disponibile nel banco frigo del reparto ortofrutta dei punti vendita, al prezzo di 1,90 Euro. Da conservare in frigorifero tra i 2° e i 6° C e da consumare entro 10 giorni dalla data di confezionamento. .  
   
   
TERZA EDIZIONE DI ´´ MARE E VITOVSKA´´ AL CASTELLO DI DUINO  
 
Il Consorzio per la tutela della Denominazione di Origine Controllata dei vini “Carso” e la Provincia di Trieste organizzano per venerdì 12 giugno la la terza edizione di “Mare e Vitovska”, manifestazione promozionale e culturale che sarà anche quest’anno ospitata nella suggestiva e prestigiosa sede del Castello di Duino, attuale dimora storica dei principi della Torre e Tasso che si affaccia su uno sperone roccioso a picco sul Golfo di Trieste. Protagonista assoluta ancora una volta la Vitovska, antico vino triestino dalle sfumature arcane e singolari, prodotto da un vitigno autoctono di questo particolare ed estremo lembo del Mare Mediterraneo, dove viti e olivi convivono con la flora continentale alle porte dei Balcani e sulla via delle principali direttrici che guidano verso il centro e l’est dell’Europa. La manifestazione inizierà alle 16. 30 con il convegno sul tema “Viticoltura nelle campagne del Costone e dell’altipiano Carsico: quale futuro e quali strategie di sviluppo?” e proseguirà dalle ore 18. 00 in poi, quando le porte dello storico maniero duinense verranno aperte al pubblico e avranno inizio le degustazioni. Gli ospiti verranno guidati dai viticoltori e i ristoratori a assaggiare Vitovske e piatti che coniugano la tradizione del Carso alle novità eno gastronomiche frutto dello studio e della ricerca dei produttori e dei tecnici del settore. I cultori del buon vino non avranno che l’imbarazzo della scelta: saranno presentate 20 Vitovske, prodotte da 15 vignaioli del Carso triestino e 5 provenienti dal contiguo Carso sloveno. Accanto a 18 ristoratori del comprensorio provinciale, interpreti della buona tavola triestina e carsolina, è prevista la presenza dei rappresentanti dei consorzi “Tergeste”, con i propri olii extra vergine, di “Moisir” con i suoi formaggi rinomati e gustosi, gli Apicoltori carsolini, con i loro mieli profumati di landa e bosco e i pescatori del Consorzio Ittico del Golfo di Trieste. Il convegno sul tema “Viticoltura nelle campagne del Costone e dell’altipiano Carsico: quale futuro e quali strategie di sviluppo? verrà moderato da Rossana Bettini, giornalista e panel leader e si avvarrà della testimonianza del giornalista Stefano Cosma e dei contributi della giornalista Aurora Endrici e del presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia Piero Villotta. Franc Fabec, presidente dell’Associazione Agricoltori/kmečka Zveza e presidente del Gal Carso/las Kras. Per il comitato organizzatore interverranno il vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Provincia di Trieste Walter Godina e il presidente del Consorzio Doc “Carso” Andrej Bole. Www. Mareevitovska. Eu .  
   
   
UNIONE ITALIANA VINI INVITA LE ISTITUZIONI A CREARE UN TAVOLO PERMANENTE SUL “BERE CONSAPEVOLE”. RIEDUCARE I SENSI PER PREVENIRE OGNI ABUSO  
 
 Lanciata l’idea di una “Scuola di educazione al gusto” che attraverso analisi sensoriale e percorsi didattici on-line conduca i ragazzi alla riscoperta dei mille profumi, colori e sapori del vino. Una “Scuola di educazione al gusto” imperniata su analisi sensoriale e didattica on-line per riavvicinare i nostri ragazzi ai profumi, colori e sapori del vino. E’ l’ambizioso e innovativo progetto lanciato da Unione Italiana Vini e annunciato durante il talk-show sul bere consapevole organizzato da Vini nel Mondo. Un progetto a cui l’associazione di categoria più rappresentativa del settore vino chiama a partecipare attivamente le istituzioni, in primis i ministeri delle Politiche agricole, Salute, Gioventù e Pubblica istruzione, e che è stato fatto proprio dagli stessi organizzatori della manifestazione di Spoleto, che hanno pubblicamente rivolto un appello per la creazione di un tavolo interministeriale permanente. “Unione Italiana Vini ha deciso di impegnarsi concretamente nella difficile sfida di riportare i giovani verso modalità di consumo corrette e consapevoli, aderendo non solo al progetto Wine in Moderation, ma declinandolo in Italia in un modo nuovo e stimolante - ha spiegato il presidente Andrea Sartori durante il talk-show -. La nostra idea è quella di mettere al centro i ragazzi e attraverso lo strumento dell’analisi sensoriale condurli attraverso un viaggio in cui i sensi vengono risvegliati e rieducati. Durante questo percorso, i giovani avranno modo di conoscere il vino in maniera globale, scoprendo a poco a poco i molteplici valori positivi di un prodotto frutto della terra e del lavoro dell’uomo, cardine di una cultura alimentare fatta di moderazione e consapevolezza”. Quest’avventura partirà dai luoghi deputati per eccellenza alla formazione ed educazione dei ragazzi, ovvero le scuole. “Siamo però voluti andare oltre il semplice schema insegnante-alunno - ha proseguito Sartori - per puntare su un sistema che sfrutta a pieno le potenzialità offerte dalle piattaforme on-line che stanno rivoluzionando lo stesso concetto di ‘scuola’: apprendere e al tempo stesso generare contenuti nuovi attraverso lo scambio e la condivisione di esperienze”. Oltre alla parte “virtuale”, il progetto trae linfa soprattutto dalle esperienze dirette e sul campo: i laboratori del gusto, i percorsi alla scoperta del territorio e dei luoghi di produzione del vino, la costruzione di eventi, la ricerca. “Sono tutte attività – spiega Francesco Pavanello, direttore generale dell’Unione Italiana Vini - che permetteranno ai ragazzi e agli stessi insegnanti di lavorare sulle esperienze personali, di classe o di istituto e di condividerle poi con un numero sempre maggiore di utenti, creando una rete di formazione e apprendimento al gusto che si autoalimenta in modo permanente”. Rieducare i sensi ai valori del buono sin dalla più giovane età è la strada più giusta per prevenire sul nascere quelle forme di abuso che una volta radicate diventa difficile combattere. “Per questo – ha concluso Pavanello - siamo impegnati a condividere questa nostra iniziativa con gli enti istituzionali preposti all’educazione e alla salute dei nostri ragazzi, ma anche con gli organizzatori di Vini nel Mondo, per arrivare a un tavolo permanente di confronto e di azione”. .  
   
   
BASILICATA. PUBBLICATO SU GU DISCIPLINARE DEL GROTTINO DI ROCCANOVA DOC  
 
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 127 del 4 giugno la proposta del disciplinare di produzione del “Grottino di Roccanova” Doc, il quarto vino lucano a Denominazione di origine controllata. “Con questo atto – si legge in una nota dell’Alsia - ci si avvia alla conclusione della procedura che ha visto passare il vino del Medio Agri dalla Igt, l’Indicazione geografica tipica, alla Doc, dopo il parere positivo espresso dal Comitato nazionale vini del Ministero delle Politiche agricole, che presiede all’attribuzione delle denominazioni, nella seduta del 6 e 7 maggio scorsi. Determinante per entrambe le certificazioni, Igt e Doc, l’attività di animazione territoriale dell’Alsia, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura e, in particolare, della sua Azienda agricola sperimentale dimostrativa Baderta delle Murgine di Aliano (Mt). Attività realizzata d’intesa col Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Economia Montana della Regione Basilicata, con gli Enti locali, con la Comunità Montana Medio Agri e con il Gal Akiris. Dalla data della pubblicazione in Gazzetta dovranno ora passare 30 giorni per l’eventuale ricezione di istanze e controdeduzioni alla proposta di disciplinare. In assenza di queste, si procederà con l’emissione del decreto ministeriale che approverà definitivamente il disciplinare e sancirà il perfezionamento della Doc. L’ultimo passaggio sarà poi la trasformazione del Consorzio di tutela dell’Igt in Consorzio di tutela della Doc”. .