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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 29 Giugno 2009 |
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RICERCATORI FINANZIATI DALL´UE TROVANO BIOMARCATORI CAPACI DI INDICARE LA PRESENZA PRECOCE DELL´ALZHEIMER |
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Bruxelles, 29 giugno 2009 - I segni del morbo di Alzheimer possono essere scoperti ad uno stadio molto precoce, anche in pazienti che soffrono soltanto di piccole perdite di memoria. Questo è quanto sostenuto da un nuovo rapporto pubblicato sulla rivista Lancet Neurology. Alcuni ricercatori presso la Sahlgrenska Accademy dell´università di Gothenburg, in Svezia, credono che l´Alzheimer e la demenza che l´accompagna possono essere scoperti tramite la presenza di alcuni biomarcatori nel fluido cerebrospinale. La ricerca fa parte del progetto Descripa ("Sviluppo di linee guida per lo screening e i criteri di diagnostica della predemenza del morbo di Alzheimer"), finanziato nell´ambito del tema "Qualità della vita" del Quinto programma quadro (5° Pq) dell´Ue con 399. 997 euro. Nello studio sono stati inclusi campioni prelevati da 168 pazienti in 7 paesi. "Prima individuiamo il morbo di Alzheimer e più possiamo aiutare il paziente," ha spiegato il più grande ricercatore al mondo in questo campo, il professor Kaj Blennow della Sahlgrenska Academy. "È una malattia che progredisce lentamente e i farmaci attualmente disponibili possono soltanto alleviare i sintomi. " I biomarcatori sono proteine che si trovano nel fluido cerebrospinale, che funge da tampone per la corteccia, fornendo al cervello la protezione meccanica e immunologica fondamentale. Non solo i biomarcatori possono indicare la presenza di certi tipi di malattie tra cui l´Alzheimer, ma possono anche segnalare se certe sostanze tossiche sono presenti nel corpo. Circa 26 milioni di persone al mondo soffrono attualmente di Alzheimer e gli scienziati credono che questi numeri potrebbero quadruplicarsi nel conrso dei prossimi 40 anni. È una delle malattie più costose per i servizi di assistenza sanitaria a causa della necessità di cure a lungo termine. "I pazienti che mostravano i tipici cambiamenti nel profilo dei biomarcatori del fluido cerebrospinale avevano un rischio di deterioramento 27 volte maggiore rispetto [a quelli] del gruppo di controllo," ha detto il professor Blennow. "Abbiamo anche constatato che tutti i pazienti che presentavano lievi menomazioni cognitive e sviluppavano poi il morbo di Alzheimer avevano questi cambiamenti nel profilo del biomarcatore del loro fluido cerebrospinale. " I ricercatori hanno inoltre mostrato un rapporto tra i profili di biomarcatori identificati e altri segni tipici del morbo di Alzheimer, come la presenza del gene Apoe e4 e il deterioramento dell´ippocampo, una struttura del cervello che controlla la memoria. "La nostra scoperta del fatto che un´analisi dei biomarcatori nel fluido cerebrospinale possa rivelare il morbo di Alzheimer ad uno stadio molto precoce, avrà un enorme importanza se il nuovo tipo di farmaci capace di rallentare direttamente il progredire della malattia dimostra di avere effetti clinici," ha commentato il professor Blennow. "In questo caso è importante cominciare il trattamento prima che i cambiamenti nel cervello diventino troppo gravi. " Per maggiori informazioni, visitare: Lancet Neurology: http://www. Thelancet. Com/journals/laneur/issue/current Università di Gothenburg: http://www. Gu. Se/english Ricerca sulla salute finanziata dall´Ue http://ec. Europa. Eu/research/health/index_en. Html . . |
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SIAMO BIONICI ? EBBENE SI´ GRAZIE ALLE BIOTECNOLOGIE - BIOTECNOLOGIE IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA: EVIDENZE SCIENTIFICHE INQUADRAMENTO ETICO - GIURIDICO SOSTENIBILITA’ ECONOMICA MILANO, 29 GIUGNO 2009 – AULA MAGNA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI - ORE 8.30-19.30 |
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Milano, 29 giugno 2009 “Le biotecnologie in Ortopedia e in Traumatologia sono ormai divenute una risorsa imprescindibile”, dice il dott. Amedeo Tropiano, Direttore Generale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano, che presiede la Direzione Strategica dell’A. O. ,”Rappresentano infatti la più recente evoluzione della chirurgia moderna, che sinora ha attraversato differenti fasi di riparazione, ricostruzione e sostituzione dei tessuti. Le biotecnologie inducono la rigenerazione tissutale e prevedibilmente cresceranno di interesse negli anni a venire fintantoché sarà possibile accedere alla chirurgia preventiva basata sulla terapia genica. I biomateriali sono un punto di incontro tra ingegneria genetica e tessuto muscolo-scheletrico e già attualmente costituiscono soluzioni alternative o complementari ai convenzionali innesti ossei autologhi. In questo convegno internazionale vengono presentati i risultati degli studi scientifici più importanti, relativi alle applicazioni delle biotecnologie, effettuati in Italia e nel resto del mondo. E’ pertanto impellente aggiornare ed adeguare le normative comportamentali e giuridiche, rispettando però le esigenze socio-economiche”. L’istituto, prestigiosa struttura ospedaliera, è promotrice dell’evento unitamente all’Università degli Studi di Milano, di cui peraltro è sede. “Questo convegno è un esempio concreto di come il Sistema Socio-sanitario lombardo dialoghi con il territorio interagendo efficacemente a livello nazionale ed internazionale,” dice il prof. Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia. ”affrontiamo giorno per giorno nuove sfide medico-scientifiche per il mantenimento ed il potenziamento dell’eccellenza e della qualità in Sanità a favore dei cittadini, sempre con particolare attenzione alla garanzia della sicurezza nelle cure. Sia con gli Stati Generali che con un convegno come questo intendiamo incentivare un’utile diffusione e condivisione delle conoscenze e delle più recenti acquisizioni scientifiche, sviluppando un circuito di comunicazione in rete tra Province, Comuni, Asl, Aziende Ospedaliere, Strutture Socio-sanitarie, operatori sanitari e rappresentanti delle autonomie funzionali e sociali, consiglieri regionali del territorio di riferimento, esperti giuridici e medico-scientifici. Il confronto è sempre utile, specie su temi così scottanti come quello innovativo delle biotecnologie”. Il convegno, di cui sono Presidenti il prof. Giovanni Peretti e il prof. Marco d’Imporzano, si suddivide in due parti: durante la mattinata relazionano autorevoli esperti, ricercatori e clinici, in rappresentanza delle più rilevanti istituzioni ospedaliere ed universitarie europee; vengono focalizzate le evidenze scientifiche acquisite mediante robusti trials internazionali di ricerca basati su una rigorosa analisi di studi clinici prospettici randomizzati. Nel pomeriggio sono previste quattro tavole rotonde, più inerenti gli aspetti giuridici ed economici, nelle quali alti magistrati, giuristi, medici legali, economisti, studiosi e ricercatori di varia estrazione si confrontano, per la prima volta riuniti allo stesso tavolo, con i rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali deputati alle scelte strategiche. “L’università di Milano,” dice il prof Giovanni Peretti, Direttore Scientifico dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini e Direttore della Sezione di Scienze Ortopediche, Traumatologiche e Riabilitative presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Ricostruttive e Diagnostiche dell´Università di Milano con sede presso l´Istituto G. Pini di Milano,”punta alla qualità formativa ed incentiva nuovi traguardi nella ricerca medico-scientifica. Nei nostri corsi e convegni diamo aggiornamenti sulle nuove tecniche e sui risultati anche dei più recenti studi internazionali. Relativamente all’applicazione delle biotecnologie in Ortopedia e Traumatologia molti sono i risultati interessanti ottenuti ed allo studio, ma sono numerosi anche i nuovi traguardi da raggiungere. Ecco perché convegni come questo sono motivanti e utili per un confronto aperto, importante, internazionale di know how e di scambio di punti di vista a favore di una medicina etica e sempre migliorativa per i pazienti di oggi e di domani” Scopo del convegno è quello infatti di identificare le problematiche ed i relativi correttivi, che rendano possibile un adeguato impiego delle biotecnologie negli ospedali e nei centri universitari, con ciò proponendo raccomandazioni e regole comportamentali utili agli operatori sanitari e di garanzia e sicurezza per i pazienti. Fine ultimo del convegno è poi l’identificazione di un Drg specifico ed appropriato per le biotecnologie, al fine di poterne effettuare un corretto monitoraggio clinico e oltremodo stabilirne il giusto corrispettivo economico. “Sono presentati i risultati di uno studio clinico prospettico randomizzato eseguito su 120 casi selezionati di pseudoartrosi atrofiche degli arti, trattati con l’ausilio di queste nuove tecniche, presso l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano”, dice il prof. Walter Albisetti, Coordinatore Scientifico del convegno, assieme alla prof. Ssa Chiarella Sforza e al prof. Bruno Marelli. ”vengono esposti e discussi anche i dati di uno studio multicentrico europeo triennale pubblicato su Injury, testata scientifica di riferimento internazionale, che ha coinvolto diverse strutture medico-scientifiche in Italia, Inghilterra, Belgio, Finlandia, Grecia. Inoltre sono illustrati i primi risultati di applicazione di fattori di crescita con le cellule staminali ed anche dell’associazione di queste ultime con i fattori di crescita; quest’ultimo argomento è oggetto di un duplice studio clinico prospettico randomizzato, già approvato dal Comitato Etico del Gaetano Pini e tuttora in corso, circa l’applicazione delle biotecnologie sulle lesioni periprotesiche dell’anca e del ginocchio, oltrechè sempre per un confronto di completamento nell’utilizzo per la pseudoartrosi atrofiche delle ossa lunghe. I primi dati ricavati e già pubblicati nel 2006 sono oggi definitivamente confermati dal completamento dello studio del Pini sulle pseudoartrosi con un indice di guarigione statisticamente significativo dell’86. 7 per cento; ciò confermato dal trial internazionale europeo che attesta all’89. 7 per cento il tasso di guarigione, cioè si è pressoché ottenuto con queste nuove tecniche lo stesso risultato ottenibile con l’utilizzo dell’osso autoplastico prelevato dal paziente (prelievo autologo) senza però incorrere nelle complicazioni a questo connesso”. Tra i temi della mattinata la rigenerazione ossea nei confronti delle biotecnologie; la pseudoartrosi e i fallimenti dell’osteosintesi; la Banca tissutale e gli innesti ossei; le cellule staminali ed i processi di preparazione; le esperienze e le applicazioni cliniche dei fattori di crescita nel trattamento delle pseudoartrosi e delle perdite di sostanza ossea, nella stabilizzazione vertebrale, nella chirurgia protesica ed anche nella profilassi per la necrosi della testa femorale. “Con le biotecnologie,” dice il prof. Bruno Marelli, Primario Ii° Divisione Chirurgica dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini,” soprattutto nell’ambito protesico, si possono ottenere già oggi degli ottimi risultati. Nell’ambito della chirurgia protesica dell’anca, molto sviluppata nella Divisione di chirurgia ortopedica da me diretta, e nelle revisioni di impianti con perdita di sostanza ossea periprotesica, l’uso delle biotecnologie può evitare di prelevare tessuto osseo da altre sedi del paziente stesso. E’ così possibile ridurre il tempo di intervento, evitare dolore e ulteriore disagio al paziente legato alla sede di prelievo e dare maggior beneficio e più garanzie al malato. Sarà inoltre importante definire i nuovi Drg per le biotecnologie in chirurgia protesica di revisione, definendo esattamente quali siano le forme che ne possono beneficiare, come peraltro già riconosciuto, utilizzando i gradi Gir (Gruppi Italiano Riprotesizzazione)di tipo 3 e 4 ”. Alla tavola rotonda delle 13. 00 – 13. 30 partecipano esperti di rilievo internazionale quali , in ordine alfabetico: Antonio Biasibetti, Thierry Bégué, Tako Blokhuis, Giorgio M. Calori, Rodolfo Capanna, Paolo Cherubino, Marco d’Imporzano,francisco Forriol , Peter Giannoudis, Giuseppe Guida, Giovanni Peretti, Pietro Regazzoni, Michele Saccomanno, Gerhard Schmidmaier, Hamish Simpson e Geral Zimmermann. Si dibatte sulle applicazioni cliniche e si puntualizzano le evidenze scientifiche; segue il saluto delle autorità tra i quali spiccano le presenze di: Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità Regione Lombardia, Amedeo Tropiano, Direttore Generale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, Gianpaolo Landi di Chiavenna, Assessore alla Salute del Comune di Milano, il senatore Michele Saccomanno Componente della Commissione Sanità del Senato, Virgilio F. Ferrario, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, Pasquale Spinelli, Presidente della Federazione Italiana delle Società Mediche, il Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Milano e Provincia, Pietro Bartolozzi, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia. Nel pomeriggio si fa il punto sulla necessità di un inquadramento etico e giuridico delle biotecnologie in Ortopedia e in Traumatologia; sono riferiti dati di farmaco-economia per un confronto tra il sistema sanitario e l’industria farmaceutica Non da ultimo, ma come momento centrale dell’incontro, con la partecipazione del Direttore Generale Sanità Regione Lombarda, Carlo Lucchina, viene affrontata l’impellente necessità della introduzione di un Drg dedicato alle biotecnologie, per evitare situazioni di inappropriatezza e cattivo utilizzo delle risorse. “E’ un problema sanitario, ma anche socio-economico,”sottolinea il prof. Marco d’Imporzano, Capo Dipartimento Chirurgia di Orto-traumatologia dell’ Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano,”per questo il nostro ospedale è in prima fila, in quanto all’avanguardia nell’applicazione delle biotecnologie in Ortopedia e Traumatologia. E’ da sempre promotore di eventi scientifici formativi e di confronto tra differenti esperti del problema; è necessario al più presto codificare i dati disponibili per potere realizzare un efficiente organizzazione dei servizi clinici assistenziali. Il Dipartimento di Orto-traumatologia, che riunisce, al suo interno, e coordina tutte le Chirurgie iperspecialistiche dell’Istituto, ha il compito di favorire il corretto accesso a queste risorse di cura attuando una efficiente strategia organizzativa”. Oggigiorno le biotecnologie hanno di fatto aperto una nuova prospettiva di cura. “E’ al contempo una grande speranza ed una splendida opportunità, ma per poterne diffondere efficacemente l’applicazione clinica ai differenti ambiti di cura,” sottolinea il prof. Giorgio Maria Calori, organizzatore e chairman del convegno, Primario della Chirurgia Ortopedica Riparativa e Risk management dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, uno dei maggiori chirurghi utilizzatori di queste tecnologie e autore di pubblicazioni scientifiche in materia, poichè particolarmente dedito alle problematiche connesse ai fallimenti della Traumatologia e della Ortopedia che necessitano di correzione chirurgica,“è necessario il rispetto di tre elementi fondamentali: una chiara modalità di utilizzo clinico, validata dai più recenti risultati di evidenza scientifica; un appropriato inquadramento giuridico, per indurre la modifica o l’elaborazione di norme, in un settore soggetto a rapida evoluzione; una effettiva sostenibilità economica, basata su studi di farmaco-economia, con l’attuazione di una strategia d’impiego delle risorse e dei mezzi effettivamente disponibili. Per poter perseguire una medicina etica dobbiamo puntualizzare il modello organizzativo in modo da esprimere una medicina sostenibile di alta qualità e di sicurezza per il paziente. Servono linee guida condivise di analisi costo-efficacia sul piano nazionale e calate nella propria realtà organizzativa. Le attività di ricerca, sia di laboratorio che cliniche ed applicative, vanno preordinate allo studio in base alle effettive esigenze atte alla pratica clinica. Basilare è il confronto medico-scientifico a livello internazionale. E’ quindi necessario un inquadramento della norma giuridica italiana ed europea relativo all’utilizzo delle biotecnologie e delle cellule staminali per le applicazioni in Ortopedia e Traumatologia”. A questo proposito, si sottolinea che la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, già sotto la precedente Presidenza del prof. Lanfranco Del Sasso, ha istituito una apposita Commissione per la Rigenerazione Tissutale che, composta da clinici e giuristi, ha, come oggetto principale, il monitoraggio del corretto utilizzo delle biotecnologie e l’elaborazione di raccomandazioni applicative basate su una rigorosa analisi scientifica. In questo convegno sono presenti oltre al Presidente ed ai Vicepresidenti Siot, tutti i membri della Commissione per lo studio della Rigenerazione Tissutale. Il convegno segue altri, sempre promossi ed organizzati dall’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, sullo stesso tema, avendo sviluppato assieme diverse ricerche e studi clinici applicativi. In definitiva, intendendo fare il punto sullo stato dell’arte relativamente all’impiego delle biotecnologie nel campo dell’Ortopedia e Traumatologia, - settore in cui queste nuove tecnologie trovano ampio riscontro ed utilità- , si vuole mantenere alto l’impegno comune per la realizzazione dell’ambizioso obiettivo, così come riportato nello stesso titolo del convegno, secondo un principio di Medicina Etica Collaborativa. . |
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LA FUNDOPLICATIO ENDOLUMINALE CON ESOPHYX PER IL TRATTAMENTO DELLA MALATTIA DA REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO CHIRURGIA SENZA INCISIONE ALL’ISTITUTO SCIENTIFICO UNIVERSITARIO SAN RAFFAELE DI MILANO |
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Milano, 29 giugno 2009 - Il reflusso gastro-esofageo affligge circa 11 milioni di italiani. Questa patologia è dovuta al reflusso del contenuto gastrico all’interno dell’esofago a causa del funzionamento non corretto della valvola che separa l’esofago dallo stomaco. Il Prof. Pier Alberto Testoni illustra i recenti traguardi nel trattamento della patologia con la procedura di “Fundoplicatio Endoluminale con Esophyx”. Uno studio presentato al Congresso Americano di Gastroenterologia e ora in corso di pubblicazione ne conferma la sicurezza e l’efficacia. “Il reflusso gastro-esofageo - afferma il Prof. Pier Alberto Testoni - è sicuramente una problematica emergente, causata da un’alterata motilità dello stomaco e da un difetto di contenimento della valvola gastro-esofagea, che fanno sì che il contenuto gastrico, per l’aumento della pressione intra-gastrica, tenda a risalire nell’esofago, anche fino a livello oro-faringeo”. “I sintomi di questa patologia possono essere suddivisi in tipici dell´esofago, come acidità o rigurgito, atipici sempre dell’esofago, come dolore toracico, ed extra-esofagei che interessano prevalentemente la cavità oro-faringea e le vie aeree superiori, causando faringite, rinite, voce roca, tosse stizzosa, episodi di asma etc…. La sintomatologia tende a recidivare nella quasi totalità dei pazienti”, chiarisce il Prof. Testoni. “I metodi di cura della patologia – prosegue il Professore - sono diversi e un recente studio pubblicato sul British Medical Journal li ha comparati, mettendo a confronto il metodo chirurgico con quello farmacologico su 810 pazienti britannici. Il primo è risultato più efficace sia nell’attenuare i sintomi relativi al reflusso che al fine di ottenere un miglioramento nella salute del paziente in generale. Dopo 12 mesi dalla cura, infatti, il ricorso a medicinali anti reflusso si è verificato: - nel 38% delle persone trattate con intervento chirurgico di Fundoplicatio - nel 90% di coloro a cui era stata prescritta una cura farmacologica. “L’intervento chirurgico, afferma il Prof. Testoni, ha avuto una recente evoluzione con il trattamento endoscopico trans-orale, che non richiede l’incisione dell’addome del paziente. La svolta è stata quella di poter riprodurre, in corso di endoscopia, lo stesso intervento che viene praticato con la chirurgia classica – continua il Prof. Testoni. Ho iniziato a praticare la procedura di Fundoplicatio Endoluminale con Esophyx, poiché crea un ispessimento dell´anello cardiale che impedisce meccanicamente il reflusso ed anche perché riproduce un intervento già noto nella storia della medicina”. L´ampia diffusione del Reflusso gastro-esofageo (Mrge), e la richiesta a gran voce da parte dei pazienti per un trattamento a lungo termine alternativo a quello farmacologico che richiedesse una minor invasività rispetto all´approccio chirurgico, hanno portato negli ultimi anni allo sviluppo di numerose tecnologie endoscopiche dedicate al trattamento della Mrge. Grazie ad una migliore comprensione anatomica della valvola gastro-esofagea, solo di recente è stata data maggiore attenzione alla stessa, quale componente principale della barriera anti-reflusso. La procedura di Fundoplicatio Endoluminale (Elf) con il dispositivo Esophyx si pone tra la terapia medica e l’intervento chirurgico, restaurando la normale geometria della giunzione gastro-esofagea e ricreando il naturale meccanismo di valvola unidirezionale necessario a fermare il reflusso. Il team dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, coordinato dal Prof. Testoni, ad oggi ha acquisito una notevole esperienza, sicuramente la più elevata in Italia e tra le maggiori in Europa, nell’utilizzo di questo nuovo dispositivo per il trattamento mini-invasivo del reflusso. Approfondimento La malattia da reflusso gastro-esofageo (Mrge) - Consiste nel reflusso di contenuto gastrico verso l´esofago, con una frequenza tale da interferire con la qualità della vita della persona che ne è affetta. La Mrge è causata dall’incontinenza anatomica della barriera anti reflusso e della sua componente principale, la valvola gastro-esofagea (Vge), e dall’aumento della pressione intra-gastrica. Nell’individuo sano, il tessuto alla base dell´esofago si piega su se stesso nell´entrare nello stomaco, creando un ispessimento che ha una funzione di barriera meccanica, cui si associa un angolo denominato angolo di His. Questo ispessimento tissutale è formato da un doppio strato muscolare che funge da valvola appoggiandosi contro la curva minore dello stomaco; durante la deglutizione, tale valvola (Vge) si apre e si richiude al fine di prevenire il reflusso del contenuto gastrico verso l´esofago. Lo svuotamento gastrico rallentato determina un aumento della pressione intra-gastrica (che si verifica anche in gravidanza oppure per obesità), che può a sua volta causare reflusso gastro-esofageo e un allentamento della muscolatura all´altezza della giunzione gastro-esofagea, con conseguente perdita dell´angolo di His e quindi della continenza della valvola. Il reflusso di acido gastrico, bile ed enzimi può portare ad erosioni e ulcere della mucosa esofagea. In casi gravi, che sono circa il 10% dei pazienti affetti da reflusso, l´epitelio esofageo può venire progressivamente sostituito da quello intestinale. La presenza di questo nuovo epitelio rappresenta una condizione pre-cancerosa denominata esofago di Barrett, ed espone al rischio di adenocarcinoma dell´esofago. Trattamenti tradizionali - La terapia medica o l´intervento chirurgico sono le due metodologie di cura di comprovata efficacia. La prima si basa sull´assunzione di farmaci che combattono la produzione di acido a livello gastrico, togliendo al materiale che ritorna in esofago le caratteristiche dannose per la mucosa esofagea. Questo approccio tratta i sintomi della Mrge, ma non la causa. La terapia è quindi a lungo termine e comporta generalmente regimi alimentari e restrizioni nello stile di vita del paziente. L´intervento chirurgico di fundoplicatio laparoscopica secondo Nissen, pur se in maniera invasiva, mira a ricostruire la naturale barriera anti-reflusso, approcciando così direttamente la causa della malattia, ed è effettuato nei diversi Centri europei che hanno un´elevata esperienza di Chirurgia Laparoscopica. Procedura di Fundoplicatio Endoluminale con Esophyx - La Fundoplicatio Endoluminale con Esophyx (Elf) si basa sui principi della procedura chirurgica e si propone di portare benefici analoghi, riducendo piccole ernie jatali, ricreando l´angolo di His e restaurando così la valvola gastro-esofagea. Le differenze fondamentali rispetto alla chirurgia tradizionale si riscontrano in una procedura endoscopica non invasiva che viene effettuata attraverso il cavo orale, e che non richiede incisioni di alcun tipo. Nell´emulare i principi di Nissen per via laparoscopica, la tecnica Esophyx è intesa a ridurre l´invasività, consentire tempi di recupero più rapidi, ed essere più versatile. Il dispositivo è stato disegnato per rilasciare punti di fissaggio multipli al fine di creare una valvola robusta e duratura. La procedura di Elf può essere adattata al singolo paziente e alla sua particolare anatomia. Gli esami istologici degli studi pre-clinici confermano che Esophyx è in grado di creare una valvola che incorpora la parete muscolare del fondo dello stomaco, la quale si fonde attraverso lo sviluppo di collagene tra i due strati della plica. E´ stato inoltre possibile dimostrare che i legamenti freno-esofagei sono incorporati all´interno della valvola, stabilizzandola e aumentandone la tenuta, ancorandola al diaframma. Esophyx sembrerebbe, inoltre, ridurre eventi sfavorevoli comuni all´approccio chirurgico quali disfagia, dolore e tempi di guarigione. Esophyx dunque, sta diventando una valida alternativa all´approccio chirurgico e farmacologico, di cui si propone di duplicare gli ottimi risultati clinici. Al tempo stesso, essendo una procedura molto meno invasiva, si rivolge anche ai pazienti sotto cura farmacologica che potrebbero beneficiare di un trattamento di effettiva riparazione anatomica. . |
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EFFETTO DELLA FUNDOPLICATIO TRANSORALE SENZA INCISIONE CON IL DISPOSITIVO ESOPHYX SUI SINTOMI, SULL’ASSUNZIONE DEI PPI E SULLA PH-IMPEDENZOMETRIA NEI PAZIENTI AFFETTI DA GERD STUDIO DEL PROF. PIER ALBERTO TESTONI E COLLEGHI |
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Milano, 29 giugno 2009 - Due studi precedenti hanno riportato che la procedura di fundoplicatio transorale senza incisione (Tif) con il dispositivo Esophyx è in grado di creare una valvola gastro-esofagea continente e funzionalmente efficace, come misurato solo dalla pH-metria in pazienti affetti da malattia da reflusso gastro-esofageo (Gerd). Obiettivo dello studio: valutazione dell’effetto della Tif sui sintomi della Gerd, sull’assunzione degli inibitori della pompa protonica (Ppi), sulla motilità esofagea e sul pH in combinazione con l’impedenza in pazienti affetti da Gerd sintomatica. Metodi: sono stati arruolati 20 pazienti consecutivi che hanno completato i questionari Gerd-hrql e Gerd-qual durante il trattamento con e senza Ppi; i pazienti sono stati sottoposti ad endoscopia del tratto Gi superiore per determinare il grado di Hill, la lunghezza di Jobe della valvola gastro-esofagea e per controllare la presenza di ernia iatale ed esofagite; inoltre sono stati eseguiti gli esami di manometria esofagea e di pH-impedenzometria prima e 6 mesi dopo la Tif. Risultati: sei mesi dopo la Tif, i punteggi Gerd-hrlq e Gerd-qual durante la terapia senza Ppi erano significativamente ridotti (p<0,01); la terapia con Ppi era stata interrotta completamente nel 55% dei pazienti e ridotta nel 22%. Il numero totale dei reflussi e dei reflussi acidi, misurati con il pH in combinazione all’impedenza, era significativamente migliorato (p<0,05). Conclusioni: al follow-up di 6 mesi risulta che nei pazienti affetti da Gerd la Tif mediante il dispositivo Esophyx riduce non solo i sintomi e l’uso dei Ppi, ma anche i reflussi, misurati con il pH in combinazione con l’impedenza. Introduzione - La malattia da reflusso gastro-esofageo (Gerd) è una patologia molto diffusa causata dal reflusso del contenuto gastrico nell´esofago. La malattia si manifesta con pirosi, dolore retrosternale o rigurgito e l’esame endoscopico può anche non riscontrare evidenze di esofagite. Questi sintomi possono influire significativamente sulla qualità della vita [1-3] e in genere si ripresentano all’interruzione della terapia farmacologica. Le complicazioni a lungo termine correlate al reflusso sono l’epitelio di Barrett e in qualche caso l’adenocarcinoma esofageo. Gli obiettivi del trattamento sono il sollievo dei sintomi, la guarigione dell’esofagite e la prevenzione della ricorrenza dei sintomi e della manifestazione di complicazioni. I farmaci antisecretori e la chirurgia alleviano i sintomi e migliorano la qualità della vita del paziente, evitando recidive endoscopiche e sintomatiche [5-7]. Le preoccupazioni correlate alla terapia farmacologica sono la necessità di un trattamento costante a lungo termine per evitare la ricorrenza dell’esofagite e/o dei sintomi, l’intolleranza o la non risposta ai farmaci e la richiesta di alti dosaggi per periodi lunghi per guarire le lesioni e alleviare i sintomi o per prevenire le recidive in pazienti con sintomi extra-esofagei. Nell’ultimo decennio le innovazioni tecnologiche per il trattamento della Gerd hanno portato all’approccio transorale endoluminale che, pur mantenendo l’efficacia dell’approccio chirurgico, è meno invasivo e più economico. Sono state proposte o sono in studio innumerevoli tecniche endoscopiche che mirano a rafforzare la funzione di barriera dello sfintere esofageo inferiore (Les) in alternativa alla terapia antisecretoria o alla chirurgia antireflusso [9,10]. Queste strategie endoscopiche, benché sembrassero promettenti all’inizio, sono state abbandonate a causa dei risultati non soddisfacenti a lungo termine [11]. Il dispositivo Plicator (Ndo Surgical Inc. , Mansfield, Ma, Usa), progettato per mimare gli effetti della chirurgia antireflusso, ha portato a interessanti risultati sia soggettivi sia oggettivi [12-14]; tuttavia la necessità ripetere l’inserimento e la rimozione del dispositivo per posizionare più punti e la sua incapacità di creare una valvola gastro-esofagea robusta hanno rappresentato delle limitazioni importanti al suo utilizzo nella pratica clinica. Attualmente una nuova tecnica di fundoplicatio transorale senza incisione (Tif) è in grado di creare una valvola gastro-esofagea a spessore completo e a forma di omega, partendo dal fondo gastrico, grazie all’uso del dispositivo Esophyx (Endogastric Solutions, Inc. , Redmond, Wa, Usa) che applica punti di fissaggio multipli in visualizzazione endoscopica diretta [15-17]. In un modello canino è stato dimostrato che la procedura Tif con dispositivo Esophyx è un metodo accurato, efficace, sicuro e naturale di chirurgia tramite gli orifizi per la Gerd [15]. Due studi sull’uomo hanno confermato questo risultato, mostrando sia la durata della nuova valvola creata a un anno dall’intervento sia la buona funzionalità, come misurato solo dalla pH-metria [16-17]. Lo scopo di questo studio è stato la valutazione dell´effetto della Tif sui sintomi della Gerd, sull’assunzione dei Ppi, sulla motilità esofagea e sui risultati di pH-impedenzometria in una serie consecutiva di pazienti affetti da Gerd sintomatica. Materiali E Metodi Pazienti - Durante un periodo di 18 mesi abbiamo arruolato 20 pazienti consecutivi (12 uomini con età di 45±14 anni, indice di massa corporea, Bmi; pari a 24±3), affetti da Gerd sintomatica, come stimato dai punteggi (Gerd-hrql) sulla qualità della vita correlata alla Gerd pari a 20 o a valori superiori dopo l’interruzione del trattamento con gli inibitori della pompa protonica (Ppi) per almeno 14 giorni. Otto pazienti hanno risposto completamente alla terapia con Ppi (dose standard due volte al giorno per almeno 4 settimane); 8 hanno risposto parzialmente (Gerd-hrql > 12 con dose standard due volte al giorno per almeno 4 settimane); 2 non hanno risposto assolutamente e 2 erano intolleranti ai Ppi. I criteri di esclusione erano esofagite di grado D secondo la classificazione di Los Angeles, ernia iatale > 3 cm di lunghezza, Bmi ≥ 35, esofago di Barrett dimostrato dalla biopsia, stenosi esofagea, pregresso intervento chirurgico all’esofago, allo stomaco o intervento importante all’addome e altre comorbilità gravi (tra cui la malattia cardiopolmonare e la malattia del collagene). In tutti i casi è stata eseguita la tecnica di fundoplicatio endoscopica e un follow-up endoscopico da parte di un unico endoscopista con precedente esperienza su modelli animali “in vivo” e sull’uomo. Tutti i pazienti hanno fornito un consenso informato scritto per la procedura e la gestione dei dati a scopi scientifici e il protocollo è stato approvato dal comitato etico dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. Protocollo dello studio - All’arruolamento è stata eseguita l’anamnesi completa di tutti i pazienti, che includeva i trattamenti con farmaci per la Gerd, e i pazienti hanno completato i questionari Gerd-hrql e Gerd-qual, mentre erano in terapia con una dose standard di Ppi (20, 30 o 40 mg) due volte al giorno. La terapia con Ppi è stata poi interrotta per 14 giorni e ai pazienti è stato chiesto di completare ancora una volta i 2 questionari. Inoltre è stata interrotta l’assunzione di qualsiasi farmaco che potesse influire sulla motilità gastrointestinale 14 giorni prima di ogni studio. Infine i pazienti sono stati sottoposti a: - endoscopia del tratto gastrointestinale (Gi) superiore per determinare il grado di Hill e la lunghezza di Jobe della valvola gastro-esofagea, la presenza e la dimensione dell´ernia iatale e la presenza e la gravità dell´esofagite secondo il grado di classificazione di Los Angeles; scintigrafia per la misurazione del tempo di svuotamento gastrico; manometria esofagea stazionaria e monitoraggio del pH in combinazione con l’impedenza per 24 ore a livello ambulatoriale. I questionari Gerd-hrql e Gerd-qual, l’endoscopia del tratto Gi superiore, la manometria esofagea e la misurazione del pH in combinazione con l’impedenza sono stati ripetuti 6 mesi dopo la procedura Tif. Ai pazienti è stato chiesto di tenere un diario durante questi 6 mesi per riportare l’uso dei Ppi. L’assunzione di Ppi è stata definita come “continua”, se il dosaggio giornaliero del farmaco è stato lo stesso di quello precedente la procedura; “ridotta”, se qualsiasi dosaggio giornaliero di Ppi è stato assunto per meno del 50% dei giorni totali durante il follow-up e “completamente interrotta”, se non è stata assunta alcuna dose di Ppi durante il follow-up. Questionari Gerd-hrql e Gerd-qual Il questionario Gerd-hrlq è un questionario approvato di 15 voci, che misura la gravità dei sintomi dei pazienti affetti da Gerd. Sei voci misurano la soddisfazione generale per il grado di pirosi, due per la disfagia, uno per l’impatto dei farmaci sulla vita quotidiana e sei per il rigurgito. Ogni voce ha una scala valutativa che va da 0 a 5. Una voce misura la soddisfazione generale per la condizione attuale [18]. Il punteggio totale del Gerd-hrlq è stato calcolato per ogni paziente sommando i punteggi delle singole voci [18]. Il questionario Gerd-qual è un questionario approvato con 37 voci che misura la qualità di vita dei pazienti affetti da Gerd, ogni voce ha una scala valutativa cha va da 1 a 5 [19]. Il punteggio totale del Gerd-qual è stato calcolato per ogni paziente sommando i punteggi delle singole voci [19]. Aspetti geometrici della valvola gastro-esofagea - La geometria della valvola gastro-esofagea è stata determinata misurando la lunghezza di Jobe, definita come la distanza (in cm) dall’apice del fondo al margine della valvola [20, 21] usando una pinza da biopsia standard con valve aperte come parametro di misurazione obiettiva, e i gradi di Hill [22], come segue: Grado I: una piega prominente del tessuto che circonda l’asta endoscopica; Grado Ii: una piega del tessuto moderatamente prominente che raramente si apre e si chiude prontamente con la respirazione; Grado Iii: una piega scarsamente evidente che non riesce a chiudersi attorno all’endoscopio; Grado Iv: mancanza della piega muscolare, il lume esofageo rimane sempre aperto consentendo di visualizzare l’epitelio squamoso da sotto. La lunghezza sec. Jobe e il grado di Hill della valvola gastro-esofagea sono stati determinati prima della procedura e durante il follow-up dallo stesso endoscopista che ha eseguito la procedura endoscopica. Per una valutazione oggettiva a lungo termine le immagini endoscopiche ottenute durante il follow-up sono state confrontate anche con quelle ottenute e archiviate prima della procedura Tif. Misurazione del tempo di svuotamento gastrico mediante scintigrafia Come già riportato, il tempo di svuotamento gastrico è stato misurato mediante scintigrafia dopo l’ingestione di un pasto standardizzato marcato con Tc-99 [23]. Per ogni paziente è stato registrato il tempo di svuotamento di metà del contenuto gastrico (t1/2). Manometria esofagea stazionaria - Dopo un digiuno notturno è stato introdotto per via transnasale un catetere in Pvc perfuso con acqua, di 12 Fr di diametro con 6 fori laterali di registrazione (Bioengineering Laboratories Spa, Milano, Italia). Infine è stata eseguita la manometria esofagea in modalità standard con tecnica pull-through stazionario per il posizionamento e la misurazione della pressione del Les a riposo e della funzionalità motoria dell’esofago [24]. Sono state calcolate la pressione media del Les e l’ampiezza delle onde peristaltiche dell’esofago distale (Dea). Misurazione del pH in combinazione con l’impedenza per 24 h Dopo la rimozione del catetere per manometria, è stato introdotto per via transnasale un catetere per la misurazione ambulatoriale del pH in combinazione con l’impedenza per 24 ore. Il catetere monouso Mii-ph da 6,0 Fr è composto da otto anelli di impedenza a -3, -1, 1, 3, 5, 9, 11 e 13 cm rispetto ai marcatori e un elettrodo per il pH a 0 cm (Versaflex Z, Alpine Biomed Corporation, Usa). L’elettrodo inizialmente è stato calibrato con soluzioni tamponate a pH 4 e 7 e posto a 5 cm sopra il Les. Ai pazienti è stato chiesto di continuare la loro normale attività e la loro dieta per il periodo di analisi di 24 ore per quanto possibile nel modo più simile a una giornata normale. Ogni paziente aveva un proprio diario in cui annotare le ore dei pasti, l’assunzione di medicinali, il tempo trascorso in posizione supina e gli orari di qualsiasi sintomo (rigurgito, pirosi, ecc. ). I dati della sonda Mii-ph sono stati trasmessi e registrati su un registratore di dati portatile (Ohmega, Ambulatory pH & impedance recorder, Medical Measurement System, Mms, Paesi Bassi). Al termine delle 24 ore la sonda è stata rimossa e i dati sono stati scaricati su un computer e analizzati usando il programma di analisi Mms (Mms, Paesi Bassi). I periodi dei pasti sono stati esclusi dall’analisi. I reflussi di liquidi, di gas, misti liquidi-gas, i reflussi acidi, debolmente acidi e debolmente alcalini sono stati definiti come riportato in precedenza [25]. Dalle registrazioni dell’impedenza e del pH sono stati ottenuti i seguenti parametri: numero degli episodi di reflusso totali, acidi, debolmente acidi, debolmente alcalini, numero e percentuale di reflussi con estensione prossimale (reflusso che raggiunge il sito di impedenza di 15 cm) e il punteggio di Johnson-de Meester. Per confronto sono stati ottenuti i valori normali dallo studio di Zerbib et al. [26] in 72 soggetti sani dopo pasti non standardizzati in ambito ambulatoriale. Il 95° percentile ottenuto in questa serie è stato considerato il limite superiore di normalità. Valori dei punteggi di Johnson-de Meester > 17 sono stati considerati anormali. Fundoplicatio transorale senza incisione (Tif 1. 0) con dispositivo Esophyx - La Tif mediante Esophyx (Endogastric Solutions, Redmond, Wa, Usa) è stata classificata come tecnica di suturazione. Riconfigura il tessuto creando la valvola gastro-esofagea. La procedura è stata progettata per creare pliche sierosa-sierosa di spessore completo e costruire valvole di 3-5 cm di lunghezza e 200-300° di circonferenza. La nuova valvola viene creata mediante un solo inserimento del dispositivo, ritraendo il tessuto dal fondo gastrico mediante un divaricatore elicoidale. È possibile retrarre una quantità sufficiente di tessuto massaggiando il fondo con un modellatore e contemporaneamente tirando verso l’alto il divaricatore elicoidale; questo infatti crea una plica sierosa-sierosa di 3-5 cm a spessore completo che include gli strati muscolari. Il tessuto retratto viene fissato applicando più punti di fissaggio in polipropilene, non assorbibili attraverso i due strati in modalità circolare attorno alla giunzione gastro-esofagea [15]. In presenza di ernia iatale, è possibile ridurla riportando la giunzione squamo-colonnare nella sua posizione naturale sotto il diaframma con il sistema di invaginazione sotto vuoto integrato. Nella nostra procedura il dispositivo Esophyx è stato inserito attraverso la cavità orale su un endoscopio standard a visione frontale (Pentax Eg 2770 K) con il paziente in posizione supina. La procedura è stata eseguita in anestesia generale, un endoscopista utilizza il dispositivo e controlla l’applicazione dei punti di fissaggio, mentre un altro usa l’endoscopio assicurando una visualizzazione costante durante la procedura. I punti di fissaggio sono stati applicati partendo dai lati posteriore e anteriore della valvola gastro-esofagea a livello della grande curva dello stomaco e continuando circolarmente attorno alla valvola stessa per creare una valvola a forma di omega con una circonferenza di 200-300° [15]. Al termine della procedura sono stati registrati il grado di Hill e la lunghezza di Jobe della nuova valvola creata e il numero di punti di fissaggio applicati. Il programma prevedeva la degenza notturna dei pazienti e la dimissione il giorno successivo dopo gli esami clinici e di laboratorio. Al termine della procedura in tutti i casi ai pazienti sono stati somministrati un’antibioticoterapia ad ampio spettro e i Ppi. Ai pazienti è stato richiesto di seguire una dieta liquida per le prime 2 settimane e una dieta leggera per le successive 4. I Ppi sono stati interrotti 7 giorni dopo la procedura. Come stabilito dal protocollo dello studio, era stata programmata per telefono una valutazione ambulatoriale nella prima e nella seconda settimana e 6 mesi dopo la procedura. Analisi statistica - Le caratteristiche intra- e inter-paziente, i punteggi totali dei questionari Gerd-hrlq e Gerd-qual, la lunghezza di Jobe della valvola, il t1/2, la pressione del Les, la Dea e i risultati del pH-impedenzometria dell’esofago sono stati confrontati con i test di Wilcoxon e di Mann-whitney. Il test esatto di Fisher è stato utilizzato per il confronto delle frequenze. Un valore p <0,05 veniva considerato statisticamente significativo. I dati sono presentati come media ± Ds. Risultati Risultati clinici e morfo-funzionali prima della Tif 1. 0 Sintomi e farmaci - Tutti i pazienti presentavano sintomi di pirosi e/o rigurgito all’arruolamento e sono stati in terapia di mantenimento con Ppi per almeno 3 mesi. I punteggi medi dei questionari Gerd-hrlq e Gerd-qual sono stati rispettivamente 20±14 e 80±25 in terapia con i Ppi e 45±20 e 114±29 in terapia senza Ppi, le differenze sono risultate significative (p<0,01). Geometria della valvola gastro-esofagea - Undici dei 20 pazienti presentavano un’ernia iatale di 1-2 cm di lunghezza, un paziente aveva un’ernia di 2,5 cm e un altro di 3 cm. Tre di questi soffrivano di esofagite di grado A. Il grado di Hill era Ii in 16 pazienti, Iii in 3 and Iv in uno. La lunghezza di Jobe media della valvola era 1,17±0,8 cm. Motilità esofagea, tempo di svuotamento gastrico e pH in combinazione con l’impedenza nelle 24 ore - La tabella 1 mostra i risultati della motilità esofagea e del pH in combinazione con l’impedenza per 24 ore. Diciotto pazienti presentavano reflusso esofageo patologico, come misurato dal pH in combinazione con l’impedenza, e 2 rientravano nell’intervallo di normalità. Il tempo medio di svuotamento gastrico era 81±44 min. Dettagli della procedura Tif 1. 0 e geometria della nuova valvola gastro-esofagea al termine della procedura - Tutte le procedure hanno avuto successo con un tempo medio di 77±21 minuti. Sono stati applicati in media 10±2 punti di fissaggio per costruire ogni valvola. In tutti i casi le ernie iatali sono state ridotte e il grado di Hill della nuova valvola creata era I; la lunghezza di Jobe media della valvola è stata significativamente maggiore (2,5±0,8 cm vs. 1,17±0,8 cm; p<0,01). La degenza ospedaliera è stata di un giorno in tutti i casi, come richiesto dal protocollo, e non è emersa alcuna complicazione grave, quale perforazione, emorragia o infezione grave. Tutti i pazienti lamentavano dolore epigastrico da lieve a moderato nelle 6 ore dopo la procedura e hanno richiesto l’uso di analgesici in 12 casi (60%); 15 su 20 pazienti (75%) hanno sofferto di irritazione faringea nelle 24 ore successive al trattamento, a causa dell’inserimento e della manipolazione del dispositivo. Quattro pazienti (20%) hanno riportato dolore epigastrico persistente per 3-5 giorni senza richiedere l’assunzione di analgesici. In 18 su 20 pazienti (90%) la conta dei globuli bianchi 24 ore dopo la procedura era lievemente alta. Risultati clinici e morfo-funzionali sei mesi dopo la Tif 1. 0 - Questa analisi include solo i 18 pazienti con reflusso gastro-esofageo patologico prima della procedura Tif, come misurato dal pH in combinazione con l’impedenza. I 2 pazienti con valori di pH e impedenza nelle 24 ore che rientravano nell’intervallo di normalità, sono stati esclusi da questo follow-up. Sintomi e assunzione di farmaci - I punteggi dei questionari Gerd-hrlq e Gerd-qual durante la terapia senza Ppi sono stati significativamente inferiori rispetto ai valori prima del trattamento (16±14 e 74±21; p<0,01). Sei mesi dopo il trattamento 10 su 18 pazienti avevano completamente interrotto il trattamento giornaliero con Ppi (55,6%), mentre 4 l’avevano ridotto (22,2%) e 4 hanno continuato con lo stesso dosaggio assunto prima della procedura. L’esofagite è scomparsa in 2 pazienti, in uno era ancora presente e si è manifestata in 3 pazienti (tabella 2). Geometria della valvola gastro-esofagea - Otto pazienti (61,5%) dopo la Tif non presentavano più ernia iatale. Il grado di Hill è rimasto I in 10 pazienti (55,6%), ma è ritornato a Ii in 4, a Iii in 3 e a Iv in un paziente. Quattro su 14 pazienti (28,6%) con grado di Hill Ii prima della procedura e tutti quelli con grado Iii e Iv sono ritornati al grado pre-procedura (tabella 2). In nessun caso il grado era peggiorato. La lunghezza di Jobe media della nuova valvola creata è rimasta al valore immediato post-procedura in 10 pazienti in cui il grado di Hill era rimasto I, ma è diminuita negli altri. Motilità esofagea e pH in combinazione con l’impedenza nelle 24 ore - Come riportato nella tabella 1, la pressione del Les e la Dea non si sono modificate significativamente dopo il trattamento. Dopo il trattamento il numero totale dei reflussi e dei reflussi acidi era significativamente inferiore. La percentuale dei reflussi che raggiungeva l’estensione prossimale tendeva a essere inferiore, mentre il numero di reflussi debolmente alcalini non variava in modo significativo. Il numero dei reflussi debolmente acidi diminuiva dopo il trattamento, sebbene non a un valore significativo. Il punteggio di De Meester non è cambiato in modo significativo. Analisi dei sottogruppi - Dividendo i pazienti in base all’assunzione di Ppi 6 mesi dopo la Tif e considerando come responder (pazienti che rispondevano alla procedura) solo i pazienti che hanno interrotto completamente la terapia, il confronto delle caratteristiche principali dei pazienti portava a qualche lieve differenza prima e dopo la procedura (tabella 2). Tutti tranne uno degli 8 pazienti (87,5%) non-responder (che non hanno risposto alla procedura) avevano ernia iatale (87,5%), 4 (50%) avevano il grado di Hill >Ii e 2 (25%) avevano esofagite prima della Tif. Tra i 10 pazienti responder, prima della Tif 6 (60%) avevano ernia iatale inferiore a 2 cm (p=0,31), il grado di Hill era inferiore a Iii in tutti i casi (p=0,02) e uno presentava esofagite (p=0,55). Tutti i pazienti responder a 6 mesi presentavano un grado di Hill pari a 1. L’esofagite è rimasta o si è rimanifestata dopo la Tif solo nei pazienti non-responder (tabella 2). Durante la procedura Tif sono stati applicati meno punti di fissaggio nei pazienti non-responder rispetto ai pazienti responder (9±1 vs. 10±3, p=0,02). I risultati clinici post-procedura non sono stati influenzati dalla manometria, dal pH in combinazione con l’impedenza e dal tempo di svuotamento gastrico prima della procedura. Discussione - Il concetto alla base delle terapie endoscopiche per il reflusso gastro-esofageo, proprio come per la chirurgia, è il controllo del reflusso rafforzando la funzione di barriera del Les. Tuttavia rispetto alla terapia con Ppi o alla procedura di fundoplicatio chirurgica gli approcci endoscopici non hanno dimostrato esiti tanto soddisfacenti nella riduzione del reflusso, misurato dalla pH-metria 24 ore e nella guarigione dell’esofagite [5]. Un limite di queste tecniche endoscopiche era l’incapacità di eseguire approcci modificabili e personalizzabili per il paziente, al contrario della fundoplicatio chirurgica. In un modello canino è stato dimostrato che la Tif con dispositivo Esophyx offre un metodo accurato, efficace, sicuro e naturale di chirurgia tramite orifizi per la Gerd, creando una valvola simile per forma e circonferenza alla valvola creata dalla procedura di fundoplicatio di Nissen [15]. La reazione biologica ai punti di fissaggio applicati sulla parete gastrica è stata simile a quella verso il materiale di sutura monofilamento non assorbibile; la reazione tissutale ai punti di fissaggio si riduce col tempo e infatti a un anno non è riscontrabile alcuna risposta infiammatoria residua. I punti di fissaggio sono duraturi e forniscono un’interfaccia tissutale resistente fino alla cicatrizzazione che porta alla fusione parete-parete, documentata dall’esame istologico. Due studi sull’uomo hanno confermato i risultati del modello canino, mostrando sia la durata della nuova valvola creata a un anno dall’intervento sia la buona funzionalità, come misurato dalla pH-metria [16-17]. Il dispositivo Esophyx crea una valvola con una lunghezza media di 4 cm (intervallo di 3-5 cm), che si estende oltre una circonferenza media di 210° (180-270°). Non si sono osservate complicazioni gravi e tutti i pazienti sono stati dimessi il giorno successivo alla procedura. Questo studio ha valutato per la prima volta l’effetto della Tif mediante dispositivo Esophyx in pazienti affetti da Gerd sintomatica per mezzo della misurazione del pH in combinazione con l’impedenza. Sebbene la serie sia piccola, i risultati confermano i report precedenti estendendosi anche ai risultati sull’impedenza e hanno identificato alcuni fattori che influiscono sulla mancanza di risposta alla procedura in alcuni pazienti con Gerd. L’esame clinico 6 mesi dopo la procedura Tif ha mostrato che il 55,6% dei pazienti ha interrotto completamente l’assunzione giornaliera di Ppi e il 22,2% l’ha ridotta; i punteggi Gerd-hrlq e Gerd-qual durante la terapia senza Ppi sono stati significativamente inferiori rispetto a quelli prima del trattamento. Anche il numero totale dei reflussi e dei reflussi acidi, misurati dal pH in combinazione con l’impedenza, era significativamente inferiore, mentre la pressione basale del Les non aveva subito modifiche. Da un punto di vista tecnico 6 mesi dopo la Tif l’ernia iatale non era più riscontrabile nel 61,5% di coloro che ne soffrivano prima della procedura; il grado di Hill della nuova valvola creata era ancora I nel 55,6% dei casi e la lunghezza di Jobe era significativamente più lunga in tutti i casi con grado di Hill I e Ii. Nel 38,5% dei pazienti con ernia iatale la competenza della nuova valvola creata, valutata dal grado di Hill, diminuiva nei 6 mesi successivi alla procedura, mentre rimaneva immutata (grado di Hill I) in tutti i pazienti senza ernia iatale iniziale. Un’ernia iatale > 2 cm era associata a uno scarso risultato tecnico. Le valutazioni del grado di Hill e della lunghezza della valvola sec. Jobe sono soggettive e questo potrebbe essere un limite nell’analisi dei risultati tecnici. Tuttavia la differenziazione tra i gradi di Hill I e Ii e quelli superiori è semplice e affidabile, se eseguita da personale qualificato; inoltre tutti i pazienti tranne 2 con grado di Hill I e Ii al follow-up erano asintomatici. La definizione della lunghezza della valvola di Jobe sembra anche più difficile, comunque è misurata usando una pinza per biopsia standard con le valve aperte al fine di fornire una valutazione oggettiva della valvola, non influenzata da qualsiasi valutazione soggettiva. La differenza tra il sollievo dei sintomi generali e i risultati contraddittori del test della motilità sono stati riportati anche in studi precedenti che valutavano altre procedure endoscopiche per il reflusso gastro-esofageo [5]. Tuttavia con questa procedura si può sostenere che abbia un maggior peso sulla funzione di barriera al reflusso gastro-esofageo la maggior lunghezza della nuova valvola creata rispetto alla sua pressione. I risultati della pH-metria e della misurazione dell’impedenza potrebbero sembrare contraddittori, se considerati separatamente. Si deve però ricordare che l’impedenza è in grado di registrare tutti i tipi di reflusso, tra cui anche quelli debolmente acidi, che normalmente non vengono rilevati dalla sola pH-metria. Pertanto non sorprende che vi sia una differenza rispetto alla pH-metria. Inoltre i risultati dell’impedenza sono basati sul conteggio dei reflussi, mentre quelli della pH-metria si avvalgono solo del tempo di esposizione dell’esofago. Come recentemente affermato analizzando il numero di reflussi e la loro estensione prossimale, si può ottenere una valutazione quantitativa dell’efficienza della barriera antireflusso, mentre il tempo di esposizione dell’esofago potrebbe esprimere una combinazione sia della barriera antireflusso sia dell’inadeguata clearance esofagea. Si sta ancora valutando quale dei 2 approcci possa correlare meglio i risultati a lungo termine nei pazienti. Tutti i pazienti in terapia senza Ppi a 6 mesi dalla Tif avevano grado di Hill I per la nuova valvola creata, dimostrando che la forma della valvola svolge un ruolo principale nel trattamento dei sintomi. Sebbene il grado di Hill possa sembrare un parametro grossolano, è il solo strumento oggettivo, insieme alla lunghezza di Jobe della valvola, per la valutazione della morfologia della fundoplicatio mediante endoscopia del Gi. Possiamo quindi affermare che la Tif 1. 0 sembra essere un approccio terapeutico efficace e appropriato per il reflusso gastro-esofageo, quando viene creata e mantenuta nel tempo una valvola con grado di Hill pari a I. Nei pazienti in cui il grado di Hill ritorna al valore pre-trattamento la tecnica di Tif non è stata in grado di retrarre tessuto sufficiente dal fondo gastrico per creare una valvola robusta, come indicato dal numero inferiore di punti di fissaggio che siamo stati in grado di applicare in questi casi. In questo gruppo i risultati associati a una risposta scarsa alla Tif sono stati una valvola pre-trattamento con grado di Hill superiore a Ii, che suggeriscono un’insufficienza più grave della giunzione gastro-esofagea. La pressione basale del Les, le caratteristiche del reflusso gastro-esofageo e il tempo di svuotamento gastrico non influiscono sugli esiti della procedura. L´arruolamento in questo studio di pazienti con Gerd sintomatica che rispondevano (completamente o parzialmente) o non rispondevano alla terapia con Ppi, potrebbe essere considerata discutibile. Tuttavia questi pazienti rappresentano un normale case-mix dei centri specialistici, pertanto questo studio potrebbe essere considerato il primo a valutare l’effetto del dispositivo Esophyx sul paziente “reale” che ogni specialista potrebbe incontrare nella pratica clinica. In conclusione questo studio, pur valutando un numero limitato di soggetti, ha dimostrato che la Tif mediante il dispositivo Esophyx è stata ben tollerata ed è sicura, inoltre migliora i sintomi e la qualità di vita dei pazienti e consente a circa il 78% dei pazienti di interrompere o ridurre del 50% l’assunzione dei Ppi in un follow-up di 6 mesi. Solo il mantenimento nel tempo di un grado di Hill pari a I ha consentito ai pazienti di interrompere completamente l’uso dei Ppi. La procedura ha ridotto significativamente il numero dei reflussi gastro-esofagei, come misurato dal pH in combinazione con l’impedenza esofagea. I nostri dati suggeriscono che le caratteristiche anatomiche precedenti la Tif influiscono sulla possibilità di creare una valvola gastro-esofagea continente. I miglioramenti nelle abilità degli operatori e degli aspetti tecnici del dispositivo molto probabilmente svolgono un ruolo fondamentale nel creare una valvola robusta e duratura. Tuttavia prima di estrapolare delle conclusioni riguardo l’efficacia della procedura Tif, è necessario raccogliere risultati a lungo termine su un numero adeguato di pazienti. . |
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STUDIO UE CONFERMA IL "DOMINIO" DELL´ORECCHIO DESTRO NELL´ASCOLTO |
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Bruxelles, 29 giugno 2009 - I ricercatori sanno da tempo che le persone preferiscono ascoltare con l´orecchio destro piuttosto che con l´orecchio sinistro; tuttavia, tali conclusioni sono sempre derivate da studi controllati effettuati in laboratorio e non in ambienti naturali. Un team italiano, composto da scienziati finanziati dall´Unione europea, ha effettuato tre studi incentrati sulle preferenze d´ascolto, individuando queste ultime mediante l´osservazione di interazioni sociali in ambienti rumorosi. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Naturwissenschaften (edizioni Springer). La ricerca fa parte del progetto Edcbnl ("Evolution and development of cognitive, behavioural and neural lateralisation"), che ha ricevuto un finanziamento di 2,49 milioni di euro da parte dell´Unione europea nell´ambito del programma "Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca". Il dottor Luca Tommasi e il dottor Daniele Marzoli, dell´Università "Gabriele d´annunzio" di Chieti (Pescara), nei tre studi condotti, hanno dimostrato che la tendenza naturale alla "lateralizzazione", nel comportamento umano, si rivela quotidianamente. Gli studio svolti in passato mettevano in evidenza il dominio dell´orecchio destro per la ricezione degli stimoli verbali. I ricercatori hanno ipotizzato che tale tendenza sia imputabile alla superiorità dell´emisfero cerebrale sinistro per l´elaborazione delle informazioni verbali. Questa recente ricerca avvalora quanto finora sostenuto dai ricercatori. Il dott. Tommasi e il dott. Marzoli hanno incentrato la propria ricerca sull´individuazione delle preferenze ad utilizzare un orecchio piuttosto che l´altro nelle interazioni sociali nei locali notturni. Per il primo studio sono stati osservati complessivamente 286 soggetti ed è stato rilevato che nel 72% dei casi le interazioni (ovvero le conversazioni avvenute con la musica di sottofondo ad un volume elevato) avvenivano in corrispondenza dell´orecchio destro dell´ascoltatore. Il secondo studio, che ha coinvolto 160 soggetti (80 donne e 80 uomini), ha visto la partecipazione (senza che i partecipanti ne fossero al corrente) di un complice debitamente formato e istruito. In questa occasione - mantenendo una posizione frontale con il soggetto coinvolto e senza mai perdere il contatto visivo - sono state pronunciate all´indirizzo dell´interlocutore, a voce molto bassa, frasi senza senso. Inoltre è stato chiesta una sigaretta, anche a soggetti presumibilmente non fumatori. I risultati hanno dimostrato che il 58% dei soggetti porgeva l´orecchio destro per ascoltare, mentre il 42% prediligeva l´orecchio sinistro. La tendenza ad utilizzare l´orecchio destro ha evidenziato risultati coerenti soprattutto nelle donne. Non è invece stato presa in considerazione la relazione tra il numero di sigarette ottenute e l´orecchio utilizzato per ascoltare la richiesta. Nel terzo studio il complice ha avvicinato 176 soggetti chiedendo loro una sigaretta. La richiesta è stata formulata sia all´indirizzo dell´orecchio destro che dell´orecchio sinistro. I risultati hanno dimostrato che il numero di coloro che hanno offerto una sigaretta era maggiore tra i soggetti che avevano utilizzato l´orecchio destro per l´ascolto, piuttosto che l´orecchio sinistro. "Nello studio precedente non era emerso alcun effetto associato al lato prescelto per l´interazione e la disponibilità del soggetto a soddisfare la richiesta del nostro complice," hanno affermato i ricercatori. "È possibile che questo dato sia dovuto alla particolare situazione in cui sono stati coinvolti i soggetti che prevedeva infatti che scegliessero spontaneamente quale orecchio porgere al proprio interlocutore. Pertanto, nell´ultimo studio condotto all´interno di una discoteca, abbiamo scelto di proposito all´indirizzo di quale orecchio formulare la richiesta, ritenendo che la scelta dell´orecchio destro o sinistro, per una richiesta improvvisa formulata da uno sconosciuto, potesse avere un impatto significativo sulla reazione del soggetto. " Secondo i ricercatori, i risultati del primo studio sono "l´illustrazione ecologica della lateralizzazione sensoriale e motoria nella coordinazione sociale, e rappresentano gli effetti sul comportamento della specializzazione dell´emisfero sinistro per i processi linguistici". Nel secondo studio, che ha visto l´impiego di un modello semi-sperimentale, i ricercatori sono stati in grado di confermare la predilezione a utilizzare l´orecchio destro per l´ascolto. Per quanto concerne il terzo studio, dove la richiesta di una sigaretta è stata formulata intenzionalmente all´orecchio destro o sinistro, i risultati dei ricercatori sembrano avvalorare la teoria "secondo la quale gli emisferi destro e sinistro hanno specializzazioni diverse, il primo elabora le emozioni negative mentre il secondo quelle positive". In breve, i risultati confermano il dominio dell´emisfero collegato all´orecchio destro o sinistro per la comunicazione di tipo verbale nonché l´esistenza di una specializzazione dei due emisferi cerebrali per quanto riguarda un atteggiamento di disponibilità o di rifiuto. "Il nostro studio corrobora la teoria secondo la quale, nell´essere umano e nelle altre specie, esiste da sempre un comportamento ´lateralizzato´ non solo per quanto concerne la comunicazione verbale in determinate specie, bensì anche per quanto riguarda le reazioni affettive," hanno affermato i ricercatori. Per maggiori informazioni, visitare: Rivista Naturwissenschaften http://www. Springerlink. Com/content/0028-1042 Edcbnl http://cordis. Europa. Eu/fetch?caller=fp6_proj&action=d&doc=1&cat=proj&query=0122112967b2:8527:4a9bcc21&rcn=81574 . |
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MARCHE: VIA LIBERA ALLA SPERIMENTAZIONE DELL´ASSISTENZA SANITARIA 24 ORE SU 24 APPROVATI PROGETTI PER 85 MILIONI DI EURO |
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Ancona, 29 Giugno 2009 - In arrivo gli ambulatori territoriali attivi 24 ore su 24 e numerose iniziative, sia per il contenimento per le liste d´attesa, sia di prevenzione, sicurezza, formazione e implementazione per assicurare ai cittadini marchigiani la migliore assistenza sanitaria in qualsiasi parte della regione vivano. Sono stati approvati il 24 giugno dalla giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute Almerino Mezzolani i progetti di rilievo nazionale per le risorse statali relative al 2008 e per il 2009. In totale si parla di provvedimenti per 85 milioni di euro. ´Il criterio adottato per la selezione dei progetti ´ ha detto Mezzolani - e` stata la continuita` con le iniziative gia` intraprese al fine ultimo di garantire livelli di assistenza omogenea su tutto il territorio. Particolare importanza riveste il progetto relativo alla sperimentazione della Casa della Salute che prevede di realizzare, nel giro di un anno, una struttura organizzativa delle cure primarie che, attraverso l´integrazione tra i diversi professionisti che operano a livello territoriale, sia in grado di garantire risposte sociosanitarie efficaci ed appropriate. Questo modello ´ prosegue Mezzolani - contiene gli elementi fondanti per la realizzazione degli anni a venire degli ambulatori territoriali H24 che garantiranno il miglioramento dell´offerta, la riduzione dei ricorsi impropri ai pronto soccorso e tuteleranno il cittadino anche attraverso la garanzia di una continuita` assistenziale precedente e successiva ad eventi improvvisi. In questo modo si ridurranno gli accessi inappropriati al pronto soccorso migliorando la sua efficienza e allo stesso tempo si garantiranno risposte ai cittadini giorno e notte per i disturbi minori, i cosiddetti codici bianchi´. L´assessore ha evidenziato anche il progetto riguardante il contenimento delle liste d´attesa attraverso tre direttrici d´azione: l´identificazione dei bisogni, la costituzione dell´offerta, l´indirizzo della domanda e la sua soddisfazione. I risultati attesi sono le erogazioni di prestazioni entro 30-60 giorni. 2008 - Sette i progetti approvati per un totale di 39 milioni di euro 1. Sviluppo del modello Casa della salute nell´ottica di ambulatori h24 2. Facilitazione della comunicazione nei pazienti con gravi patologie neuromotorie 3. Salute della donna e del neonato 4. Formazione continua del personale del Sistema sanitario regionale 5. Rete neonatologica 6. Implementazione dei profili di assistenza per l´ictus cerebrale e la frattura del femore dell´anziano 7. Liste di attesa 8. Prevenzione malattie Presentati sempre per il 2008 anche sette progetti per un totale di 5,2 milioni di euro per l´accesso al fondo di cofinanziamento alle Regioni. 1. Riduzione accessi al pronto soccorso e miglioramento rete assistenziale 2. Malattie rare 3. Implementazione rete unita` spinale unipolare 4. Progetto di ospedalizzazione a domicilio in pazienti con gravi disabilita` neurologiche in eta` pediatrica 5. Attuazione del patto per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro 6. Promozione di attivita` di integrazione tra dipartimenti di salute mentale e ospedali psichiatrici giudiziari 7. ´Guadagnare Salute nelle Marche´: linee regionali di indirizzo per l´attuazione di azioni di promozione della salute di qualita` per il contrasti alle malattie croniche non trasmissibili. 2009 - Nove i progetti approvati per un totale di 41,2 milioni di euro. 1. Riduzione accesso ai pronto soccorso e miglioramento rete assistenziale 2. Facilitazione della comunicazione nei pazienti con gravi patologie neuromotorie 3. Gestione del fondo per la non autosufficienza 4. Assistenza dei pazienti in stato vegetativo e con minima coscienza nella fase di cronicita` 5. Qualita` di vita nella fasi terminali dei pazienti neoplastici 6. Biobanche di sangue cordonale 7. Progetto su detenute madri, minori e soggetti psichiatrici 8. Prosecuzione Piano nazionale della Prevenzione anno 2009 9. Classificazione dei punti nascita. . |
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PROMOZIONE DELLA SALUTE NASCE IN PIEMONTE LO SPORTELLO PER ATTIVARE E FINANZIARE NUOVI PROGETTI |
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Torino, 29 giugno 2009 - Nasce presso l’Assessorato alla tutela della salute e sanità lo sportello per la presentazione e l’attivazione di progetti di promozione della salute e di educazione sanitaria da parte di soggetti che non fruiscano di altre linee di finanziamento. A fare le proposte, che la Regione potrà finanziare fino a un massimo di 20 mila euro ciascuna, potranno essere non solo le aziende sanitarie, ma anche gli enti locali e, soprattutto, le associazioni onlus accreditate o iscritte negli albi o registri del territorio regionale, che indichino nel proprio statuto finalità rivolte alla salute. A questo scopo, nel bilancio 2009, sono stati già stanziati 200 milioni di euro. «La salute della collettività e dei singoli - spiega l’assessore Artesio - dipende in gran parte da determinanti di natura strutturale, come il reddito, l’istruzione, l’ambiente, che rinviano a una responsabilità socialmente diffusa. La promozione del benessere, quindi, deve vedere la partecipazione attiva di tutta la comunità, le cui iniziative per diffondere una cultura in questo senso devono essere sollecitate, sostenute economicamente e coordinate». Due i filoni tematici a cui devono essere riconducibili i progetti. Il primo è quello della promozione della salute, cioè «azioni e attività finalizzate al rafforzamento delle competenze e capacità individuali, ma anche azioni e attività sociali aventi un impatto positivo sulla salute del singolo e della comunità». Il secondo è l’educazione alla salute, con cui si intendono «azioni e attività informative/formative finalizzate al rafforzamento di motivazioni e competenze necessarie al miglioramento della salute individuale e collettiva». A vagliare le candidature al finanziamento sarà un apposito comitato costituito da funzionari ed esperti in materia, presso la Direzione sanità. I progetti (massimo tre pagine, secondo lo schema allegato) vanno inviati tramite posta ordinaria al “Settore promozione della salute e interventi di prevenzione individuale e collettiva, c. Regina Margherita 153 bis, 10124 Torino e contestualmente via e-mail all’indirizzo sanita. Pubblica@regione. Piemonte. It . |
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UN NUOVO CASO DI INFLUENZA A H1N1 A BOLOGNA |
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Bologna, 29 giugno 2009 - E’ stato confermato dal laboratorio del Centro regionale di riferimento per le emergenze microbiologiche (Crrem) del Policlinico S. Orsola-malpighi di Bologna un nuovo caso di influenza da virus A H1n1. Si tratta di un medico dello stesso Policlinico, rientrato dagli Stati Uniti il 21 giugno scorso. I primi sintomi influenzali si sono manifestati il 23 sera, dal 24 è seguito in isolamento domiciliare e le sue condizioni di salute sono buone. Come da protocollo regionale, l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna ha preso tutti i provvedimenti necessari, condividendoli con la Regione. In particolare, profilassi farmacologica e sorveglianza sanitaria per i pazienti e i familiari che hanno avuto contatti stretti con il medico, sorveglianza sanitaria dei contatti stretti, sia familiari che lavorativi, dello stesso medico. . |
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MILANO, SAN RAFFAELE: IDENTIFICATI SOTTOTIPI VIRALI INFLUENZALI H1 E H3 DI ORIGINE ANIMALE POTENZIALMENTE PANDEMICI PER L’UOMO |
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Milano 29 Giugno 2009 – I ceppi influenzali H1 e H3 di origine animale potrebbero avere un potenziale pandemico in grado di superare le barriere immunitarie dell’uomo. I risultati di una ricerca congiunta condotta da un team di ricercatrici guidato da Ilaria Capua dell´Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova ed Elisa Vicenzi dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, pubblicata oggi sulla rivista americana, open access Plos Pathogens, rivoluzionano uno dei capisaldi delle conoscenze sulla genesi delle pandemie influenzali. Era opinione consolidata, e fino ad oggi indiscussa, che gli anticorpi indotti dai virus dell’influenza stagionale sarebbero stati protettivi nei confronti di virus H1 e H3 di origine animale. È noto, infatti, che la maggior parte della popolazione mondiale possiede anticorpi contro i sottotipi H1 e H3 a causa di precedenti esposizioni a virus stagionali o grazie alle vaccinazioni. La ricerca dimostra che queste difese non proteggono dai virus H1 e H3 di origine animale. Un virus pandemico per diffondersi nella popolazione deve trovare degli ospiti “scoperti” dal punto di vista immunitario; proprio per questo il virus dell’aviaria ha preoccupato molto la comunità scientifica. Infatti, questo virus, pur essendo di un sottotipo diverso (H5) rispetto ai virus influenzali umani stagionali (H1 e H3), avrebbe trovato una popolazione vulnerabile dal punto di vista immunitario e perciò avrebbe potuto generare una pandemia. Ciò fino ad oggi non si è verificato perché il virus H5 non ha “imparato” a trasmettersi da uomo a uomo, mentre è stato recentemente dichiarata pandemico, seppur a bassa mortalità, il virus suino H1n1. Nel corso dell’ultimo secolo si sono verificate tre pandemie influenzali: la Spagnola, causata da un virus aviario di sottotipo H1n1, l’Asiatica che si è sostituita alla Spagnola con il sottotipo H2n2 ed infine il virus di Hong Kong del 1968, H3n2. Quest’ultimo virus è ancora tutt’oggi in circolazione insieme al virus H1n1 del 1977 nel vaccino stagionale. Com’è noto, il vaccino stagionale viene aggiornato ogni anno perché, nonostante la popolazione umana sia vaccinata, si genera un meccanismo per cui i virus circolanti si modificano per sfuggire alla risposta immunitaria. Ogni anno, quindi, bisogna isolare e identificare il virus circolante ed utilizzarlo per produrre un vaccino. I virus influenzali umani stagionali sono antigenicamente distinti dai ceppi originali delle pandemie del 1968 e del 1977 e dai virus animali dei medesimi sottotipi. In considerazione di questo, i ricercatori si sono posti il quesito se sia ragionevole pensare che i virus H1 e H3 presenti nel serbatoio animale possano passare la barriera di specie come avvenuto in passato e provocare l´insorgenza di un virus pandemico. Per questo gli studiosi hanno utilizzato campioni di siero umano, ottenuti durante la campagna anti-influenzale degli operatori sanitari dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele nel 2006 guidata da Dr. Matteo Moro. I sieri umani con titoli anticorpali elevati alla vaccinazione anti-influenza stagionale umana sono stati cimentati presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con virus di provenienza animale per verificare se vi fosse una protezione crociata. Ovvero, hanno cercato di capire se soggetti immuni ai virus H1 e H3 stagionali umani fossero altrettanto immuni a virus H1 e H3 di provenienza animale. I risultati hanno indicato chiaramente che i sieri ottenuti post-vaccinazione non contengono anticorpi protettivi nei confronti dei virus animali. È quindi possibile che un nuovo virus pandemico umano sia di sottotipo H1 o H3. «Questo studio sfata il dogma che solamente alcuni sottotipi d’influenza animale siano potenzialmente pericolosi. In realtà, dobbiamo aprire i nostri orizzonti di ricerca sui virus influenzali animale del sottotipo H1 e H3 per non essere colti impreparati a fronteggiare potenziali future pandemie d’influenza. La chiave di volta della collaborazione con Ilaria Capua è stata unire le competenze della ricerca biomedica umana del San Raffaele a quelle della ricerca veterinaria dello Zooprofilattico di Padova», ha spiegato Elisa Vicenzi, Capo dell’Unità di Patogeni Virali e Biosicurezza dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano. Questa ricerca e le sue acquisizioni sono, infatti, il risultato di un’idea che è nata seguendo una prospettiva multi-disciplinare verso le malattie infettive come l’influenza. Le maggiori Organizzazioni internazionali come Oms, Fao e Oie stanno collaborando a progetti sulle malattie nell’interfaccia uomo-animale nell’ambito della visione “One Health”, che costituisce un nuovo e cruciale approccio globale alle malattie emergenti. . |
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BOLZANO, NUOVA INFLUENZA: ADEGUATO IL PIANO PANDEMICO PROVINCIALE |
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Bolzano, 29 giugno 2009 - In Alto Adige non si riscontra alcun caso di nuova influenza, la cosiddetta febbre suina, "ma la Ripartizione provinciale sanità si è attivata per poter far fronte ad ogni caso di emergenza”, sottolinea l’assessore Richard Theiner. Su incarico dell´Assessorato alla sanità della Provincia, il comitato competente ha adeguato il piano pandemico provinciale alla nuova malattia infettiva. Il piano varato dagli esperti provinciali per fronteggiare tempestivamente eventuali casi di nuova influenza - da cui attualmente l´Alto Adige è immune - contiene dettagliate misure di prevenzione e controllo da eseguire in caso d’insorgenza d’influenza suina. L´assessorato provinciale alla sanità, la Centrale operativa, la Protezione civile e i Servizi sanitari stabiliscono nel piano pandemico provinciale le rispettive procedure in caso di comparsa di malattie infettive. Per prevenire una possibile comparsa e diffusione dell’influenza suina, il Servizio sanitario provinciale sottolinea l’importanza di semplici ma fondamentali accortezze igieniche personali: lavarsi accuratamente le mani, in particolar modo prima di cucinare, prima di mangiare e dopo essere stati alla toilette, o anche solo appena si arriva a casa dopo una giornata di lavoro, è un comportamento essenziale per bloccare la diffusione di virus. Com’è noto, l’11 giugno l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato il massimo livello d’allerta dopo che il virus ha raggiunto anche i Paesi dell’emisfero sud, come l’Australia. Ad oggi i casi d’influenza suina o “nuova influenza” resi noti dall’Oms sono 52. 168, 88 dei quali in Italia. Nessun caso però è stato ancora segnalato in Alto Adige, com’è confermato dall´Assessorato provinciale alla sanità. . |
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MICHELE IORIO (PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE), A L´AQUILA, ALL´ASSEMBLEA DI FARMINDUSTRIA: RICOSTRUIRE PER GUARIRE. L´IMPRESA DEL FARMACO PER LA SALUTE DEL PAESE |
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Campobasso, 29 giugno 2009 - Il Vicepresidente delle Regioni e delle Province Autonome, Michele Iorio (Presidente della Regione Molise), ha partecipato, il 25 giugno, a L´aquila, all´Assemblea di Farmindustria dal tema "Ricostruire per guarire. L´impresa del farmaco per la salute del Paese". L´assemblea si è svolta nel capoluogo abruzzese in segno di sostegno e solidarietà alla popolazione colpita lo scorso aprile dal sisma. Farmindustria ha devoluto una tensostruttura all´Università degli Studi di L´aquila dando un contributo alla ripresa delle attività universitarie. La tensostruttura fungerà da aula studio e ospiterà circa 300 studenti. Rispetto alle sollecitazioni del Presidente Dompé, circa il rispetto dei patti sulla riduzione dei costi sanitari di tutte le Regioni, così come ha fatto puntualmente Farmindustria, il Presidente Iorio ha dato la piena disponibilità, a nome di tutte le Autonomie regionali, ad profondere impegno con concretezza e proficuità per la riduzione dei costi nei rispettivi Sistemi Sanitari. Una riduzione che per il Presidente Iorio può e deve essere fatta attraverso un´attenta qualificazione della spesa che consenta di eliminare gli sprechi e di non danneggiare, ma anzi implementare, i servizi ai cittadini. Il Presidente Iorio ha quindi chiesto al presidente Berlusconi di occuparsi personalmente della questione del nuovo patto della salute. Questo affinché con la sua autorevolezza e sensibilità per la tematica, eviti quegli scompensi territoriali che fino ad oggi hanno danneggiato soprattutto le regioni del sud per la loro ridotta capacità fiscale. "Tutto questo per creare - ha concluso il Presidente Iorio- un Sistema Sanitario moderno, efficace e con costi sostenibili e armonici sull´intero territorio nazionale". Sono intervenuti all´Assemblea anche il Vice Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Ferruccio Fazio, il Presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, del Segretario Nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni. Hanno relazionato, inoltre, il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, il Rettore dell´Università de L´aquila, Ferdinando Di Orio, il Sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente e il Presidente della Provincia de L´aquila, Stefania Pezzopane. Il presidente Iorio, dopo la conclusione dei lavori dell´assemblea, ha quindi fatto visita al campo di Arischia, gestito dalla Protezione Civile molisana. Iorio ha incontrato i volontari e il personale operativo e medico del campo per fare il punto della situazione. Prima di andare via il Presidente della Rgione si è intrattenuto con alcuni cittadini ospitati nella struttura informandosi delle loro condizioni. . |
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INCHIESTA SANITÀ: VENDOLA VERRÀ ASCOLTATO DALLA PROCURA DI BARI |
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Bari, 26 Giugno 2009 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha avviato nei giorni scorsi un’indagine interna sulle vicende oggetto di una inchiesta giudiziaria per la quale l’ex Assessore Regionale alle Politiche della Salute Alberto Tedesco si era dimesso nei mesi scorsi. Tale indagine si è conclusa e il relativo dossier è stato consegnato alla Procura della Repubblica di Bari tramite l’Assessore alla Sanità Tommaso Fiore. Lo stesso Presidente Vendola si recherà nei prossimi giorni in Procura per essere ascoltato in qualità di persona informata dei fatti, proseguendo così l’attività di collaborazione intrapresa con i titolari dell’inchiesta. . |
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TRENTO: L’ASSISTENZA ODONTOIATRICA PUBBLICA DA OGGI HA UNA MARCIA IN PIÙ MAGGIORI SERVIZI EROGATI, SEMPLIFICATO L’ACCESSO ALL’ASSISTENZA INDIRETTA E NUOVE ASSUNZIONI NELLE STRUTTURE PUBBLICHE |
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Trento, 29 giugno 2009 - L’assistenza odontoiatrica è un settore al quale, in Italia, la sanità pubblica ha tradizionalmente dedicato scarsa attenzione. In realtà, la salute del cavo orale ha un’importanza determinante nella qualità della vita delle persone, con notevoli ricadute sia in termini sanitari che sociali. La normativa statale in materia definisce solo dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). La Provincia Autonoma di Trento si è dotata nel 2007 di uno strumento normativo (Legge provinciale 22/2007) che pone le condizioni per offrire un’assistenza di livello elevato ai cittadini, in particolare a quelli in condizioni di bisogno o vulnerabilità, aggiuntiva rispetto al livello essenziale. La legge 22/2007 prevede che ogni anno la Giunta provinciale emani uno specifico strumento attuativo per determinare le condizioni e le modalità di accesso all’assistenza, e l’eventuale compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini. La filosofia delle direttive 2009 - Le direttive approvate danno nuovo slancio all’applicazione della legge: ampliando le possibilità di accesso ai servizi, potenziando il servizio pubblico, accrescendo gli strumenti a supporto delle attività odontoiatriche, rivedendo a favore dei cittadini gli indicatori Icef e disciplinando in modo più efficace l’assistenza indiretta (presso studi dentistici privati) grazie anche a uno stretto confronto con le categorie professionali coinvolte. Si da così corpo a tutto il percorso della legge perché abbia piena applicazione e un riscontro diretto nella salute dei trentini. Ampliato il bacino di utenza con la revisione dell’Icef - I servizi di assistenza odontoiatrica pubblica sono erogati a specifiche categorie di persone, secondo precisi criteri. In diversi casi a fare da discriminante è l’indicatore della condizione economico-patrimoniale familiare (I. C. E. F. ), cioè il modello per la valutazione delle condizioni economiche e reddituali di ogni famiglia adottato dalla Provincia. La prima applicazione dei criteri considerava i “beni mobiliari” (conti correnti bancari, titoli di stato, partecipazioni azionarie, ecc. ) posseduti da un soggetto. Ora i criteri sono stati rivisti, limitando l’incidenza del piccolo risparmio sull’indicatore Icef. Questa scelta amplierà il numero dei potenziali aventi diritto all’assistenza odontoiatrica. Chi Ha Diritto A Cosa Anche prima dei 3 anni di residenza in provincia di Trento
Beneficiari |
Prestazioni |
Pagamento |
Tutti i residenti iscritti Ssp |
Urgenza odontoiatrica |
Gratis |
Minori di 18 anni |
Urgenza odontoiatrica, prevenzione, cura |
Gratis | Con almeno 3 anni di residenza in provincia di Trento
Beneficiari |
Prestazioni |
Pagamento |
Minori di 18 anni |
Apparecchi (ortodontia intercettiva) |
Icef |
Disabili psico-fisici |
Cura, protesi fisse e mobili |
Gratis |
Con patologie gravi e specifiche |
Cura |
Gratis |
Con patologie gravi e specifiche |
Protesi fisse e mobili |
Icef |
Sieropositivi Hiv |
Cura, protesi fisse e mobili |
Gratis |
Anziani over 65 |
Cura |
Gratis |
Anziani over 65 |
Protesi fisse e mobili |
Icef |
Donne oltre il 3° mese di gravidanza |
Prevenzione e cura |
Gratis |
Tutti i residenti iscritti al Ssp |
Cura, protesi fisse e mobili |
Icef | Nota: tutti i residenti iscritti al Ssp hanno diritto a prestazioni gratuite di chirurgia orale di particolare complessità, in regime ambulatoriale e di day surgery, che rispondono a specifico grave quadro clinico, con la propedeutica visita specialistica di consulenza odontoiatrica. Come funziona l’Icef - Dove il servizio è condizionato alla verifica dell’indicatore Icef si avranno le seguenti situazioni: con indicatore Icef da 0 a 0,095 l’assistito non paga nulla; con indicatore Icef maggiore di 0,095 e fino a 0,20 l’assistito paga in proporzione all’indicatore, fino ad una massimo del 70% della tariffa; con indicatore Icef maggiore di 0,20 si è esclusi dall’assistenza odontoiatrica pubblica. Le tariffe per ogni prestazione sono codificate e sensibilmente inferiori a quelle commerciali. Più servizi erogati - I servi erogati sono di prevenzione, di cura, di ortodonzia intercettiva (gli “apparecchi”), di protesica mobile (le “dentiere”). Con questa delibera si aggiunge ora l’implantologia e protesica fissa, fornendo una nuova opportunità agli assistiti. A Chi rivolgersi. Assistenza diretta e indiretta, un sistema integrato - Le prestazioni sono erogate in via diretta dalle strutture ospedaliere pubbliche, dagli ambulatori odontoiatrici pubblici, dagli ambulatori e studi privati convenzionati con il Servizio sanitario provinciale (che saranno collegati al Cup dal 1 luglio). Il cittadino vi accede tramite prenotazione al Cup. Se non è possibile la presa in carico del paziente entro 60 giorni (presa in carico reale, con piano di cura ed eventuali prime prestazioni) l’assistito riceve un nulla osta per rivolgersi alle strutture private, con assistenza indiretta. Potrà quindi rivolgersi ad ambulatori e studi odontoiatrici privati non convenzionati, ottenendo poi un rimborso delle spese, sulla base delle tariffe previste. Gli ambiti di attività ammissibili (cure secondarie e protesi fisse) sono stati ampliati. Grazie ad un proficuo confronto con i professionisti, è ora garantita un’adesione alle linee guida ed ai protocolli operativi anche da parte degli studi privati non convenzionati. La Commissione Albo Odontoiatri Cao pubblicherà l’elenco degli ambulatori e studi privati non convenzionati che aderiscono all’erogazione delle cure odontoiatriche in regime di assistenza indiretta. I professionisti non convenzionati si assumeranno l’impegno sociale per l’erogazione di alcune specifiche cure - tra quelle destinate ai soggetti in età evolutiva e alla popolazione anziana - a onorari il più possibile vicini alle tariffe pubbliche. Per agevolare la sinergia fra strutture pubbliche e private è stato completamento rivisto il nomenclatore delle prestazioni che le codifica e tariffa tutte: ora gli operatori pubblici e privati parlano il medesimo linguaggio. Investire nella prevenzione - Per i bambini ed i ragazzi si vuole accrescere il livello di prevenzione, creando un vero e proprio percorso di assistenza che li seguirà fino alla maggiore età. Per questo le prestazioni per l’età evolutiva sono ora inserite in un Piano Individuale di Prevenzione (Pip) all’interno di uno specifico Libretto Sanitario Odontoiatrico (Lso) parte integrante del Libretto Sanitario Pediatrico. Per il servizio sanitario la prevenzione ha un costo elevato, ma oltre ai benefici per la salute dei giovani o giovanissimi assistiti, porta a notevoli risparmi sul lungo periodo. Un impegno per l’Azienda sanitaria: rafforzare il servizio pubblico - In quest’ottica innovativa, che vuol dare concreta e tangibile attuazione alle disposizioni della Legge provinciale, l’Apss è chiamata a rafforzare la propria struttura, per fornire le riposte più adeguate ai cittadini. È previsto di destinare un Dirigente medico nella disciplina Odontoiatria alle funzioni di potenziamento e miglioramento dei servizi di prevenzione primaria e ortodonzia e, più in generale, al monitoraggio dell’applicazione della legge. La Unità operativa multizonale di Odontoiatria per disabili del’Ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana rappresenta un momento di eccellenza della sanità pubblica trentina. Un modello di medicina sul territorio, che vedrà confermata la sua valenza quale punto di riferimento. Attraverso un protocollo d´intesa con l´Università degli Studi di Verona, la Provincia Autonoma di Trento promuove da diversi anni la realizzazione di corsi di laurea triennali per le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, riabilitative e della prevenzione. Fra queste, nella sede di Ala, i corsi per Igienista dentale. Otto laureati in questa disciplina verranno assunti a breve, e rappresenteranno una figura professionale qualificata, fondamentale nella prevenzione odontoiatrica. Anche degli odontoiatri andranno prossimamente a rafforzare l’organico dell’Azienda. Infine si agirà anche nel campo della comunicazione ed informazione, essenziale per avvicinare il pubblico ai servizi disponibili: attraverso l’aggiornamento del sito internet e della carta dei servizi, nonché con l’attuazione di specifiche campagne informative. Glossario: Apss Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari; Cao Commissione Albo Odontoiatri; Cup Centro Unico Prenotazioni; Lea Livelli Essenziali di Assistenza; Lso Libretto Sanitario Odontoiatrico; Pip Piano Individuale di Prevenzione; Ssn Servizio Sanitario Nazionale; Ssp Servizio Sanitario Provinciale. . |
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CONGRESSO INTERNAZIONALE SULL´OTTICA DEI RAGGI X E LA MICROANALISI |
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Karlsruhe, 29 giugno 2009 - Dal 14 al 18 settembre si terrà a Karlsruhe (Germania) il ventesimo congresso internazionale sull´ottica dei raggi X e la microanalisi (Icxom20). La serie di eventi Icxom è dedicata al campo dell´ottica dei raggi X e alla micro (nano) analisi attraverso fasci di raggi X, elettroni o altre particelle energetiche. L´edizione di quest´anno prevede presentazioni che introdurranno gli avanzamenti più recenti nella ricerca di base e applicata sull´analisi micro e nano, tra cui esempi di applicazioni nonché sviluppi metodologici e strumentali, e l´ottica dei raggi X. L´evento è organizzato in collaborazione con l´Istituto per gli elementi transuranici (Itu) e il Centro comune di ricerca della Commissione europea (Ccr). Per ulteriori informazioni, visitare: http://icxom20. Fzk. De/ . |
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MENINGITE: IN PIEMONTE VACCINAZIONE GRATUITA IN ETA´ PEDIATRICA LA CAMPAGNA PRENDERA´ IL VIA NEL 2010 |
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Torino, 29 giugno 2009 - A partire dal prossimo anno, anche in Piemonte verrà introdotta la vaccinazione contro la meningite da pneumococco e da meningococco C in età pediatrica. È quanto prevede il nuovo piano regionale di promozione delle vaccinazioni approvato dalla Giunta, su proposta dell’Assessorato alla tutela della salute e sanità e presentato il 25 giugno nel corso di un convegno. La strategia anti-pneumococco prevede un ciclo di tre somministrazioni di vaccino “coniugato” nel primo anno di vita, rispettivamente al 3°, al 5° e all’11° mese. A essere coinvolti, quindi, saranno per il primo anno i nati nel 2010. Quella anti-meningococco “C coniugato”, invece, contempla la somministrazione di una dose ai bambini nel secondo anno di vita, tra il 13° e il 15° mese, e di una dose agli adolescenti nel 16° anno di vita. In questo caso, verranno dunque chiamati alla vaccinazione i nati del 2009 e quelli del 1995. L’offerta sarà attiva e gratuita. Tutte le classi di età interessate, a partire dalla data di inizio della campagna – che deve essere ancora definita – riceveranno a casa l’invito da parte dell’Asl competente per essere sottoposti all’immunizzazione. «Nella nostra delibera – spiega l’assessore alla tutela della salute e sanità – si anticipa quanto stabilito dal nuovo piano nazionale vaccini 2008-2010, che prevede l’inserimento dei due trattamenti nei livelli essenziali di assistenza e che ha ricevuto il parere favorevole dei nostri tecnici. Il documento, redatto da esperti della materia, è stato temporaneamente accantonato, ma visto che molte Regioni si sono già mosse in questa direzione, abbiamo ritenuto opportuno uniformarci al resto dell’Italia, tenendo anche conto del fatto che stanno per essere resi disponibili vaccini anti-pneumococco che, rispetto a quelli attuali, prevengono infezioni dalla quasi totalità dei sierotipi circolanti». Nel nuovo piano, inoltre, è stato introdotto tra i vaccini prioritari quello contro il papilloma virus umano, la cui campagna è iniziata lo scorso anno, ed è stata prevista l’offerta gratuita del vaccino anti-Rota virus per i bambini affetti da particolari patologie. . |
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PERSONE DISABILI, SOSTEGNO ALLE ASSUNZIONI E ALLA FORMAZIONE . NELLE MARCHE UN NUOVO BANDO METTE A DISPOSIZIONE 760 MILA EURO DI CONTRIBUTI. |
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Ancona, 29 Giugno 2009 - Piccole e medie imprese e cooperative sociali di tipo b potranno chiedere contributi alla Regione Marche per realizzare azioni di sostegno alle assunzioni di persone disabili, interventi di rimozione degli ostacoli architettonici, acquisto di strumentazione finalizzata al telelavoro, percorsi di formazione. Lo prevede un bando (pubblicato il 18 giugno sul B. U. R. M. ) curato dagli assessorati alla Formazione e al Lavoro che mette a disposizione complessivamente 760 mila euro attraverso l´utilizzo del fondo regionale per l´occupazione di soggetti disabili. Piu` specificatamente, il bando ´ che scade il prossimo 15 ottobre ´ prevede l´assegnazione di 370. 000 euro per azioni positive di sostegno per l´assunzione di soggetti disabili; 50. 000 per la rimozione degli ostacoli architettonici, ambientali e di tipo strumentale che impediscono l``inserimento dei disabili nelle unita` lavorative; 40. 000 euro per l´acquisto di beni strumentali finalizzati al telelavoro; 300. 000 euro per il sostegno di percorsi di formazione e lavoro all``interno delle cooperative sociali d´inserimento lavorativo di tipo b iscritte all``albo regionale ´ mediante l``affiancamento di tutor appositamente formati. Per poter accedere ai contributi, le imprese e le cooperative sociali di tipo b devono realizzare progetti finalizzati all´integrazione lavorativa di disabili iscritti nelle liste provinciali (legge 68/99). Tra le agevolazioni previste dal bando, anche incentivi per l´utilizzo del tirocinio per facilitare l´inserimento lavorativo dei soggetti disabili. Per garantire il raccordo tra aziende/cooperative e i beneficiari degli interventi, i tirocini saranno promossi dai C. I. O. F. (Centri per l´impiego, l´orientamento e la formazione) attraverso la stipula delle apposite convenzioni con i soggetti ospitanti i disabili. Sono previsti contributi sia per il tirocinante, sia per l´attivita` di tutoraggio aziendale oltre all´incentivo all´assunzione. Le domande di contributo vanno presentate entro il 15. 10. 2009 alla Regione Marche - Servizio Istruzione, Formazione e Lavoro - P. F. Servizi per l´Impiego e Mercato del Lavoro - Via Tiziano, 44 - 60125 Ancona. Ulteriori informazioni sul bando possono essere richieste al responsabile del procedimento ´ Riccardo Ferrati 071-8063841, ai Servizi lavoro delle Province, ai Ciof delle amministrazioni provinciali. . |
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BOLZANO: DAL 1° LUGLIO LE PERSONE CELIACHE ESENTATE DA TICKET E COSTI DEI SERVIZI OSPEDALIERI |
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Bolzano, 29 giugno 2009 - Con il 1° luglio 2009 entra in vigore in Alto Adige una specifica esenzione ticket per la malattia celiaca: le persone celiache potranno beneficiare gratuitamente di visite specialistiche, esami di laboratorio e prestazioni di diagnostica strumentale appropriati per il monitoraggio della malattia. "In Alto Adige, caso unico in Italia, tutte le 780 persone celiache possono usufruire dell´esenzione ticket", sottolinea l´assessore provinciale alla Sanità Richard Theiner. Da mercoledì 1° luglio entra in vigore in Alto Adige una specifica esenzione ticket per la malattia celiaca, l´intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. L´esenzione è estesa a tutti i pazienti mentre finora, in base ad un decreto del Ministro della Salute relativo al regolamento delle malattie rare, erano esentate dal ticket solamente le persone affette da una forma più grave della malattia celiachia e cioè dalla cosiddetta sprue celiaca. "La Provincia di Bolzano, rispetto alle altre realtà regionali, dal primo luglio ha esteso l´esenzione anche alla forma meno grave di celiachia grazie alle proprie competenze autonomistiche", sottolinea l´assessore Theiner. Tutti i 780 pazienti celiaci in Alto Adige possono quindi beneficiare dellas misura. La nuova esenzione ticket per la malattia celiaca consentirà ai pazienti residenti in Alto Adige di poter ottenere gratuitamente le visite specialistiche, gli esami di laboratorio e le prestazioni di diagnostica strumentale appropriati per il monitoraggio della malattia, delle sue complicazioni e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti. Con la delibera della Giunta Provinciale sono stati stabiliti inoltre i servizi ospedalieri che possono effettuare la diagnosi della malattia celiaca: sono i servizi ospedalieri di medicina interna e pediatria di tutti gli ospedali dell´Alto Adige e il reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale di Bolzano. È stato stabilito infine che la diagnosi della malattia celiaca deve essere preceduta da una biopsia dell’intestino tenue con esito bioptico positivo. . |
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MARCHE: ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI,TEMPI E MODALITA` DI EROGAZIONE DELL`ASSEGNO DI CURA. |
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Ancona, 29 Giugno 2009 - Sara` avviata entro la fine dell´anno la fase sperimentale dell´assegno di cura per le famiglie che svolgono funzioni assistenziali nei confronti degli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti. L´assegno, dell´importo di 200 euro mensili, dovrebbe interessare, nell´arco del triennio, circa tremila anziani. Ne da` notizia Marco Amagliani, assessore regionale ai Servizi sociali, che coglie l´occasione per precisare che ´il contributo, erogato per la prima volta nelle Marche, e` un servizio aggiuntivo al sistema delle cure domiciliari riservato alle famiglie piu` bisognose che, con o senza badante, mantengono l´anziano non autosufficiente nel proprio nucleo. Massima informazione sara` data sulle modalita` di presentazione della domanda, sui criteri di accesso e sulle finalita` dell´assegno´. Le modalita` di utilizzo e i criteri di riparto del fondo per le non autosufficienze, in totale oltre 24 milioni di euro nel triennio 2007-2009, di cui una quota riservata al potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare (vedi comunicato stampa n. 590 del 18. 06. 2009) sono stati approvati dalla Giunta la scorsa settimana. ´ L´impegno - sottolinea l´assessore - e` concretizzare gli indirizzi programmatici del protocollo d´intesa del 4 giugno 2008 con le organizzazioni sindacali e con i rappresentanti dei pensionati, che consistono nel favorire la permanenza o il ritorno in famiglia delle persone anziane non autosufficienti e nel potenziare la rete dei servizi di assistenza domiciliare integrata gestita dagli enti locali o dagli Ambiti territoriali sociali´. Prevista anche la riqualificazione e la riorganizzazione delle strutture territoriali di accesso agli interventi socio-assistenziali in modo da dare una riposta sempre piu` integrata ai bisogni socio-sanitari della popolazione anziana e delle loro famiglie. Per usufruire dell´assegno, i soggetti interessati dovranno presentare la domanda al ´Punto unico di accesso´ dell´Ambito territoriale sociale e del Distretto sanitario di appartenenza entro una data che sara` precisata nell´avviso pubblico predisposto dal coordinatore dell´Ambito. Seguiranno la predisposizione di una graduatoria in base all´Isee, Indicatore della situazione economica equivalente (25. 000 euro o 11. 000 euro l´anno, a seconda che l´anziano risieda o no nel nucleo familiare), e la presa in carico della situazione da parte dell´assistente sociale. Al termine della fase di valutazione, si provvedera` alla stesura del Piano assistenziale individualizzato. L´utilizzo del contributo sara` vincolato al rispetto delle condizioni riportate nel ´patto´ stipulato con i destinatari dell´assegno: individuazione dei percorsi assistenziali a carico della famiglia, impegni dei servizi e qualita` della vita. . |
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PRESENTATA NUOVA SCHEDA VALUTAZIONE DISABILI. STUDIATA DA ´OPERA DON CALABRIA´ VERONA. STRUMENTO OMOGENEO E INDIVIDUALIZZATO PER MAGGIOR DIGNITA´ PERSONA |
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Padova, 29 giugno 2009 - C´è da oggi nel territorio veneto, nelle aziende Ullss sociosanitarie, un nuovo strumento tecnico, ma fondamentale per le ricadute sociali che comporta, che valuta in modo aggiornato secondo le indicazioni dell´Organizzazione Mondiale della Sanità il livello di disabilità che riguarda una persona, uscendo dagli standard insufficienti fin qui seguiti per aiutare la persona con disabilità. Si tratta di una scheda che sarà usata in tutti i servizi per disabili del Veneto, unica, omogenea come linguaggi e parametri adottati (mentre ora sono diversi tra Ulss e uLss) e che darà così la possibilità di costruire,assieme ai servizi, un progetto di vita autonomo e individualizzato sulle caratteristiche dell´individuo disabile e facilitatore di una sua buona integrazione sociale”. La scheda si chiama tecnicamente S. Va. M. Di. E si decifra così: scheda di valutazione multidimensionale per i disabili, la cui elaborazione e sperimentazione si deve principalmente, oltre alla Regione Veneto, all´”Opera Don Calabria” di Verona. C´era un pubblico di quattrocento operatori delle aziende ullss e dei servizi e del privato sociale ad ascoltare queste parole di Stefano Valdegamberi, assessore alle politiche sociali della Regione Veneto, che ha aperto i lavori del seminario regionale “Dalla S. Va. M. Di. Al Progetto di vita” che si è svolto al Centro Congressi “Papa Luciani” di Padova, promosso dalla Giunta veneta e dal Centro Polifunzionale Don Calabria di Verona. Attualmente sono 21. 349, secondo i dati 2007, le persone seguite costantemente da operatori sociosanitario (dai bambini a scuola, alle persone seguite sul lavoro, etc), con una spesa totale a carico della Regione Veneto per tutto il settore che è passata da 73. 8 milioni di euro nel 2007 a oltre 83 milioni di euro nel 2009 destinati soprattutto alla residenzialità e alla domiciliarità. “Questo strumento - ha aggiunto Valdegamberi – che non è solo di valutazione ma anche di raccolta omogenea di dati apre un percorso innovativo non solo per i servizi e gli operatori che operano quotidianamente nel settore ma per i disabili stessi e le loro famiglie. Ora adottiamo criteri abbastanza generici per valutare la disabilità: parliamo di disabilità media o grave. Con questa scheda invece la persona disabile –e chiunque di noi potrebbe diventarlo temporaneamente o cronicamente- sarà considerata nella sua specificità, nel suo valore e nella sua potenzialità. La cosa – ha aggiunto – diventa importante e significativa anche da un punto di vista delle risorse, perchè metodi e linguaggi e valutazioni comuni tra tutti i servizi veneti, permetteranno anche una considerevole economia di spesa. ” . |
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IL CICLO DEL TEMPO L’INSTALLAZIONE DI ALESSANDRO PAPETTI MILANO, PALAZZO REALE DAL 3 AL 20 SETTEMBRE 2009 IN CONTEMPORANEA CON LA MOSTRA MONET. IL TEMPO DELLE NINFEE |
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Milano, 29 giugno 2009 - Dal 3 al 20 settembre 2009 il cortile di Palazzo Reale a Milano, accoglierà una sorprendente opera di Alessandro Papetti, uno tra i più noti esponenti della scena pittorica italiana, con alle spalle la partecipazione a molte rassegne pubbliche in Italia e una foltissima rassegna di esposizioni e di riconoscimenti anche all’estero. L’iniziativa, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Italian Factory, è la prima di un progetto che prevede di collegare le mostre di arte antica e moderna con le sensibilità di un artista contemporaneo. In questo caso la mostra di Papetti dialoga idealmente con Monet. Il tempo delle ninfee, allestita al primo piano del Palazzo, fino al 27 settembre. «Immaginiamo il tempo e immergiamoci in esso. Il tempo è come un cerchio di cui noi siamo un punto in movimento. Ma questo cerchio si avvolge intorno a noi assumendo la forma, e forse la forza, di una spirale – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory – si finisce così per essere assorbiti dal colore. Continua la contaminazione tra antico, moderno e contemporaneo che caratterizza il nuovo corso della cultura a Milano». L’installazione è formata da tre immensi “ambienti pittorici” di forma circolare (del diametro interno di 8 metri ciascuno), nei quali il visitatore potrà entrare, immergendosi fisicamente all’interno dello spazio pittorico e lasciandosi trasportare dalla forza espressiva del colore e del segno, quasi egli stesso diventasse parte integrante dei singoli dipinti. In questo modo la distanza tra fruitore e opera d’arte sembra quasi venire annullata, in un caleidoscopico gioco di specchi, di citazioni e di riferimenti incrociati, che permettono al visitatore di riallacciare, istintivamente, i fili interrotti tra la grande tradizione della pittura moderna europea – di cui la forza espressiva di Monet rappresenta uno dei momenti più alti – e la scuola delle avanguardie del primo e del secondo Novecento. In particolare, in rapporto ai molti tentativi di sperimentazione sul complesso rapporto tra opera d’arte e spazio abitabile, tra paesaggio esterno e paesaggio interiore (dagli ambienti spaziali di Fontana, alle espressioni di Land Art, fino ai labirinti di Richard Serra), questo nuovo lavoro dell’artista milanese si configura in qualche modo – pur utilizzando i mezzi propri della migliore tradizione pittorica – come un’ideale rivisitazione. «L’idea di questo ciclo di dipinti circolari», dice Alessandro Papetti, «nasce alcuni anni fa da un’esigenza particolare, quella di ripensare e di approfondire non solo la mia ricerca pittorica, ma la mia posizione e il mio atteggiamento nei confronti della stessa pittura. Questo ha significato mettere in discussione la certezza della consuetudine del ‘fare’, così come l’abitudine a uno spazio pittorico definito o al modo di affrontare il dipinto. Da tutto questo è nata l’urgenza di trovarsi in una situazione meno convenzionale, ma dentro di essa, in uno spazio che potesse dilatare i suoi confini al punto da farmi sentire al centro di una differente quanto insolita situazione spazio-temporale. Uno spazio circolare come spazio pittorico differente, alternativo a quello tradizionale, dove, almeno concettualmente, non ci sia né un inizio né una fine, e dove il gesto pittorico possa rappresentare l’inizio del quadro ma, allo stesso tempo, anche la sua fine. Non sapere dove iniziare, né in quale direzione procedere, è una possibilità. Chiudersi all’interno del cerchio, e non più fuori dal dipinto». Le tre grandi opere esposte, alle quali Alessandro Papetti ha lavorato per oltre un anno, sono esposte all’interno di una grande tensostruttura (realizzando, così, una vecchia idea a cui l’artista pensava da una decina d’anni) e affrontano tre tematiche differenti: l’acqua, l’aria, il bosco. Il tema dell’acqua – che ha suggerito il collegamento di questa iniziativa con la mostra di Monet. Il tempo delle ninfee, – si riallaccia in maniera naturale alla serie che l’artista ha iniziato fin dal 1998, con quadri incentrati sull’idea del bagno di notte e con le grandi, suggestive piscine che ha esposto in numerose occasioni: quadri nei quali l’acqua, notturna o diurna, diventa un mezzo di straniamento, catapultando lo spettatore in una dimensione che non sembra più far parte del reale in senso stretto, ma piuttosto dei territori dell’inconscio e della memoria, della paura e del buio interiore. Allo stesso modo, il periodico succedersi dei tronchi degli alberi nell’opera ispirata al bosco sembra voler rompere gli schemi naturalistici del paesaggio tradizionale, mentre nel quadro ispirato al tema dell’aria lo stesso gesto pittorico, con la sua vibrante forza dinamica e la sua carica di energia, sembra diventare il vero protagonista dell’opera. Alessandro Papetti nasce a Milano nel 1958. Dopo i primi anni di ricerca, le prime mostre personali e le rassegne in spazi pubblici in Italia, tra il 1988 e il 1990 la sua pittura si concentra sul tema dei ritratti visti dall’alto, ai quali Giovanni Testori dedica nel 1989 un articolo sul “Corriere della Sera”. Degli anni 1990-1992 è il ciclo Reperti, studio analitico sulla forma, sulle tracce lasciate dal tempo in atelier e interni di fabbrica. A partire dal 1992 Papetti approfondisce la ricerca sui temi dell’archeologia industriale, come testimonia la mostra ai Musei Civici di Villa Canzoni a Lecco nel 1996. Dal 1992 partecipa a varie fiere dell’arte in Europa e negli Stati Uniti. Dal 1995 svolge la sua attività tra Milano e Parigi. È di quell’anno l’incontro con lo scrittore e biografo James Lord, che gli dedica nel 1996 un significativo testo critico. Nel 1999 espone il nuovo ciclo Acqua, alla Galleria Forni di Milano. Sono tra le prime immagini di figure rappresentate in un esterno. Nel 2002 nasce il ciclo dei cantieri navali. Tra il 2003 e il 2005 viene invitato a partecipare a numerose rassegne museali, come la mostra dedicata a Testori a Palazzo Reale di Milano e la mostra La ricerca dell’identità, curata da Vittorio Sgarbi ed esposta in diversi spazi pubblici in Italia. Nel 2005 partecipa alle rassegne Miracolo a Milano a Palazzo della Ragione e Il paesaggio italiano contemporaneo a Palazzo Ducale a Gubbio. Nello stesso anno, la Fondazione Mudima gli dedica una prima retrospettiva dal titolo Il disagio della pittura, nella quale Papetti espone i lavori degli ultimi vent’anni fino ai dipinti sul tema della città. Sei mesi più tardi, la mostra dal titolo Il ventre della città, con i suoi veloci “ritratti” di paesaggio urbano. Del 2007 è la mostra Ile Seguin, dedicata agli ex stabilimenti della Renault, esposta al Musée des Années 30 di Parigi. Sempre nello stesso anno Sgarbi lo invita a partecipare alla mostra di Palazzo Reale a Milano, Arte italiana. 1968-2007 Pittura. Del 2008 è invece la partecipazione alla rassegna La nuova figurazione italiana. —To be continued…, presso la Fabbrica Borroni a Bollate (Milano). Nel 2009 partecipa alla rassegna No Landscape – La sparizione del paesaggio, alla Fondazione Bandera di Busto Arsizio (Varese). Negli ultimi quindici anni Papetti ha esposto i suoi lavori in importanti fiere dell’arte internazionali, e collabora con numerose gallerie straniere. Per informazioni: www. Comune. Milano. It/palazzoreale . |
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I PAESAGGI INTERIORI DI ACCHIARDI E RIZZO “I COLORI DEL SILENZIO”. 40 OPERE IN MOSTRA A PALAZZO MARTINA DI MONFORTE D’ALBA |
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Monforte d’Alba, 29 giugno 2009 - Quaranta opere di Claudio Acchiardi ed Elio Rizzo per descrivere “I colori del silenzio”. È il titolo della mostra che la Fondazione Bottari Lattes, con il patrocinio del comune di Monforte d’Alba, propone da sabato 27 giugno fino all’8 agosto presso Palazzo Martina a Monforte d’Alba (Cn). Protagonisti sono Claudio Acchiardi (1955) ed Elio Rizzo (1942), pittori di grande talento e portatori di originali tecniche espressive (olio su masonite e tecniche miste su cartoncino per Acchiardi, tempera all’uovo su tavola per Rizzo), che si incontrano per dare voce a una sorta di silenzioso dialogo cromatico. Il risultato è una sequenza di “paesaggi spirituali” che prendono forma attraverso una pittura fatta “di toni e di sensazioni, di impressioni e di atmosfere, di timbri e di sentimenti”. “Claudio Acchiardi ed Elio Rizzo sono due artisti che parlano, suonano verrebbe da dire, con la pittura, senza bavagli né sordine; ma anche senza illusioni, tentando di dimostrare - comunicando con la sola espressività liberata nell’opera, indifferente alle strategie di mercato e di critica, al compiacimento e al coro, e seguendo soltanto il proprio impulso emotivo e progettuale - la propria esistenza” scrive il curatore Gianfranco Schialvino nell’introduzione al catalogo. Ad accomunare i due artisti c’è anche la grande attenzione che Mario Lattes - pittore, scrittore, editore, collezionista alla cui memoria è legata l’attività della fondazione - riservò alla loro opera. Rizzo, calabrese trapiantato a Roma, frequentò a lungo il poliedrico animatore culturale torinese, che ne apprezzava la straordinaria tecnica, unita alla scelta di utilizzare un metodo antico e difficile come la tempera all’uovo. Un procedimento che fu a lungo il più diffuso per fissare il colore sul gesso della tavola, ma che richiede tempo e notevoli capacità di esecuzione. Del piemontese Acchiardi, che vive e lavora sulle colline di Moncalieri, Lattes amava invece le atmosfere precise, il palpito di vita che sembra muovere i paesaggi, la capacità di esplorare nel profondo. Le sue non sono infatti semplici rappresentazioni di un luogo e degli elementi che lo compongono, ma, al contrario, la creazione degli elementi stessi che serviranno a ricomporre un paesaggio interiore. La mostra rimarrà aperta sino a sabato 8 agosto, durante tutto il periodo di Monfortinjazz. . |
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GOLF - LPGA TOUR: JIYAI SHIN VOLA, 57ª CAVALLERI, 64ª SERGAS |
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Roma 29 giugno 2009 - Un 78 ha riportato in bassa classifica Giulia Sergas, da 28ª a 64ª con 220 (73 69 78), nel terzo giro del Wegmans Lpga (Lpga Tour), che si conclude sul percorso del Locust Hills Cc a Pittsford nello stato di New York. E´ rimasta sostanzialmente nella stessa posizione Silvia Cavalleri, da 58ª a 57ª con 219 (74 71 74) dopo un 74. La coreana Jiyai Shin (200 - 65 68 67) ha consolidato la sua posizione e sembra avviata al quinto successo nel Lpga Tour nell´arco di circa dieci mesi, dopo essersi imposta anche in un major (British Open). Ha lasciato a quattro colpi Morgan Pressel (204 - 68 66 70), a cinque Stacy Lewis e a sei Lindsey Wright e la tedesca Sandra Gal, che era stata leader dopo un giro. Senza gloria il cammino di Cristie Kerr, 16ª con 211, di Yani Tseng, cinese di Taiwan, e di Michelle Wie, 21. E con 212, e dell´australiana Karrie Webb, 28ª con 213. Nello score della Sergas due birdie, quattro bogey, due doppi bogey, in quello della Cavalleri quattro birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 2. 000. 000 di dollari. Senior Tour: Carl Mason Fa Il Vuoto, 22° Rocca - Deciso attacco dell´inglese Carl Mason, che con un giro in 67 colpi e il totale di 210 (73 70 67), è salito in vetta al De Vere Collection Pga Seniors Championship (Senior Tour), sul percorso dell´Hunting Course al De Vere Slaley Hall di Northumberland in Inghilterra. Al secondo posto con 213 lo scozzese Gordon Brand jr e il sudafricano Christopher Williams, al quarto con 214 l´altro scozzese John Chillas e il paraguaiano Angel Franco, leader dopo 36 buche, al 17° con 219 il gallese Ian Woosnam. Passi indietro di Costantino Rocca, da 22° a 24° con 220 (73 74 73), e di Giuseppe Calì, da 14° a 34° con 221 (71 75 75). Il montepremi è di 295. 000 euro. Pga Tour: Goydos Sorpassa Perry - Paul Goydos (194 - 63 68 63) ha superato Kenny Perry (195 - 61 68 66) nel terzo giro del Travelers Championship (Pga Tour), che termina con la disputa del quarto sul tracciato del Tpc River Highlands, a Cromwell nel Connecticut. Sono in corsa per il titolo anche David Toms, terzo con 196, Casey Wittenberg e John Merrick, quarti con 197, Bo Van Pelt, Tag Ridings e Ben Curtis, sesti con 198. Ha risalito la classifica il vincitore dell´Us Open Lucas Glover, da 48° a 17° con 201, mentre sono quasi in coda il fijano Vijay Singh, 55° con 206, e lo spagnolo Sergio Garcia, 62° con 207. Il montepremi è di sei milioni di dollari con prima moneta di 1. 080. 000 dollari Sir Henry Cooper Junior Masters: Filippo Zucchetti Al Comando - Con un gran giro in 63 colpi Filippo Zucchetti (131 - 68 63) si è portato al comando del Sir Henry Cooper Junios Masters Golf Championship, che si sta disputando sul percorso del Nizels Golf Club a Hildenborough in Inghilterra. L´azzurro ha due colpi di vantaggio sull´inglese Adam Carson (133 - 67 66) e tre sull´olandese Teemu Bakker (134 - 68 66). Al quarto posto con 135 l´irlandese Chris Lloyd, l´inglese Jonathan Bell e il sudafricano J. G. Claassens, che guidava il gruppo dopo un turno. Buona prestazione di Luca Gobbi, 19° con 140 (71 69), mentre non è entrato tra i 38 giocatori ammessi ai due turni finali, che si disputeranno nelle stessa giornata, Tommaso Trillò, 64° con 152 (74 78). Nel 63 di Zucchetti un eagle e sette birdie, per Luca Gobbi, parziale di 69, cinque birdie e due bogey per Trillò (78) tre birdie, un bogey e quattro doppi bogey. Nel Trofeo delle Nazioni l´Italia si è classificata al secondo posto con 271, preceduta dall´Inghilterra con 270. . |
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GOLF - ALPS TOUR: ANDREA PERRINO S´IMPONE DELL´OPEN DE STRASBOURG E´ LA QUINTA VITTORIA STAGIONALE DEI PROFESSIONISTI ITALIANI |
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Roma, 30 giugno 2009 - Andrea Perrino ha concesso il bis nell´Alps Tour imponendosi con 268 colpi (71 68 64 65), sedici sotto par, nell´Allianz Open de Strasbourg, disputato al Golf de Strasbourg in Francia. E´ infatti il secondo successo in quindici giorni per il venticinquenne neo pro livornese (suo anche il Peugeot Loewe Tour Laukariz in Spagna), che con i 7. 250 euro guadagnati, su un montepremi di 50. 000, ha ulteriormente consolidato la leadership nell´ordine di merito. Perrino ha messo in fila i cinque francesi che gli contendevano il titolo: al secondo posto con 269 si è classificato Thomas Fournier (69 73 64 64), al terzo con 270 Julien Foret, al quarto con 271 Alan Bihan, Baptiste Chapellan e Bruno-teva Lecuona. Buona prestazione del torinese Matteo Delpodio, nono con 274 (67 71 68 68), il quale aveva iniziato la gara in seconda posizione, quindi 21° con 278 Andrea Zanini (70 67 70 71), 25° con 279 Michele Zanini (71 68 71 69), 36° con 281 Alberto Campanile (68 75 70 68) e Simone Brizzolari (68 72 70 71), 41° con 284 Giacomo Tonelli (72 71 70 71). Non hanno superato il taglio Luca Galliano e Marco Guerisoli, 54. I con 145, Andrea Rota, Andrea Zani e Federico Malossini, 86. I con 150. Perrino ha condotto una rimonta entusiasmante partendo dall´iniziale 38° posto. Nel secondo giro è passato al 22° e nel terzo, con un gran 64, è salito in vetta alla pari con i francesi Bruno-teva Lacuona ed Emilien Chamaulte, con un colpo di vantaggio sullo svizzero Nicolas Sulzer e su altri tre transalpini, Baptiste Chapellan, Edouard Dubois e il dilettante Antoine Schwartz. A due lunghezze Thomas Fournier, che ha dato subito battaglia e che si è portato quasi subito al comando. Dalla quinta alla 12ª buca si è materializzata l´irresistibile progressione di Perrino che con sei birdie si è portato avanti di due colpi. Nelle rimanenti sei buche ha controllato la situazione segnando altrettanti par, mentre Fournier con un birdie sull´ultimo green ha guadagnato la seconda piazza il solitudine. E´ la quinta vittoria stagionale dei professionisti italiani, a conferma dell´ottimo lavoro che si sta svolgendo in seno alla squadra nazionale professionisti di cui è team manager Massimo Scarpa Ai due successi di Perrino vanno aggiunti quelli nell´Alps Toour di Paolo Terreni (Open di Puglia e Basilicata in play off proprio sul livornese) e di Marco Crespi (Slovenia Golf Open) e quello nel Challenge Tour di Edoardo Molinari (Piemonte Open). Perrino è nato a Livorno il 2 gennaio 1984. Ha iniziato a giocare a golf nove anni al Gc Cosmopolitan, circolo nel quale è cresciuto golfisticamente. Nel 1998 ha vinto il titolo pulcini e successivamente è stato per molti anni nel giro della nazionale partecipando in maglia azzurra a numerose importanti gare internazionali tra le quali il Campionato del Mondo (2000), gli Europei a squadre (2002) e i Giochi del Mediterraneo (2005). E´ passato professionista al termine del 2008. Ha studiato Economia Finanziaria alla Virginia Commonwealth University, vivendo per un lungo periodo a Richmond dove ha affinato le sue qualità. "Devo molto a quel periodo negli Stati Uniti - ha detto il vincitore - perché ho imparato a stare in campo, a gestire il gioco e a mantenere la calma anche nei momenti più difficili". Challenge Tour: Primo Titolo Per Andrew Butterfield, Rimonta Finale Di Edoardo Molinari (18°) - Bella rimonta conclusiva di Edoardo Molinari (278 - 71 71 71 65) che grazie a un 65 (6 birdie) è balzato dal 42° al 18 posto nel The Princess, il torneo del Challenge Tour disputato al Bastad Gk, nella città da cui il circolo prende il nome, in Svezia. Ha conquistato il primo titolo nel circuito il trentasettenne inglese Andrew Butterfield (271 - 62 69 67 73), che dopo una corsa di testa a causa della pressione ha rischiato di essere raggiunto nel finale dall´inglese Richard Mcevoy (272 - 70 67 69 66) e dallo spagnolo Carlos Rodiles (66 69 71 66). Quarto con 273 il tedesco Christoph Gunther, quinti con 274 il finlandese Antti Ahokas, il gallese Sion E. Bebb e l´austriaco Roland Steiner. Sono usciti al taglio, caduto a 142, Alessio Bruschi, 66° con 143 (68 75), Michele Reale, 74° con 144 (74 70), Federico Colombo (72 74) e Gregory Molteni (75 71) 98. I con 146, Nicola Maestroni 149° con 155 (77 78). Il vincitore è stato gratificato con 48. 000 euro su un montepremi di 300. 000, tra i più alti del circuito. European Tour: Gran Finale Di Nick Dougherty - Con un gran giro finale in 64 colpi Nick Dougherty (266 - 69 65 68 64) ha il vinto Bmw International Open, svoltosi sul tracciato del Golfclub Munchen Eichenried a Monaco di Baviera, in Germania. Il ventisettenne di Liverpool, al terzo titolo in carriera nell´European Tour, ha battuto di un colpo l´argentino Rafa Echenique (267 - 68 69 68 62), che aveva provato a sorprendere tutti con un 62. Al terzo posto con 270 il sudafricano Retief Goosen, al vertice nei primi tre turni, al quarto con 271 il cileno Felipe Aguilar, lo scozzese David Drysdale, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e l´inglese Graeme Storm, al nono con 273 il tedesco Bernhard Langer, che si era portato in seconda posizione dopo 54 buche. Hanno deluso lo svedese Henrik Stenson, 35° con 281, e lo scozzese Colin Montgomerie, 66° con 289. Sono usciti al taglio i due italiani in gara, Lorenzo Gagli, 72° con 142 (72 70), penalizzato da un birdie sull´ultima buca, e Alessandro Tadini, 91° con 143 (77 66). A Dougherty è andato un assegno di 333. 330 euro su un montepremi di 2. 000. 000 di euro. Senior Tour: Il Ritorno Di Carl Mason - Carl Mason (279 - 73 70 67 69) è tornato dopo un anno al successo nel Senior Tour conquistando il titolo del De Vere Collection Pga Seniors Championship, sul percorso dell´Hunting Course al De Vere Slaley Hall di Northumberland in Inghilterra. E´ la 21ª vittoria del cinquantaseienne inglese, che nella sua precedente venticinquennale carriera nell´European Tour era andato a segno solo due volte. Preso il comando nel terzo turno, Mason non ha avuto difficoltà a regolare il paraguaiano Angel Franco e il sudafricano Christopher Williams, secondi con 282, lo scozzese Gordon Brand jr e l´inglese Nick Job, quarti con 283. Mai in lotta per il primato il gallese Ian Woosnam, 16° con 281. Sono terminati appaiati al 36° posto con 294 colpi Giuseppe Calì (71 75 75 73) e Costantino Rocca (73 74 73 74). Inizia Il Torneo Di Golf Ai Giochi Del Mediterraneo - Sul percorso del Miglianico G&cc, a Cerreto di Miglianico (Ch), inizia il torneo di golf dei Xvi Giochi del Mediterraneo, che si disputa sulla distanza di 72 buche, con medaglie per la classifica a squadre e per quella individuale. Nella gara maschile difendono i colori azzurri Filippo Bergamaschi, Claudio Viganò e Nicolò Ravano, che sono tra i favoriti in un contesto di giocatori provenienti da tredici nazioni. Oltre all´Italia saranno rappresentate Spagna, Francia, Grecia, Libia, Libano, Marocco, Malta, Principato di Monaco, Slovenia, San Marino, Tunisia e Turchia. Nel torneo femminile variazione all´ultimo momento nel team azzurro dove Alessandra Averna ha preso il posto di Anna Roscio, fermata da un malanno, e affiancherà Alessandra De Poli De Luigi e Giulia Molinaro. Sette le nazioni presenti: Italia, Spagna, Francia, Grecia, Marocco, Slovenia e Tunisia. Team leader degli azzurri il segretario generale della Fig Stefano Manca e il consigliere federale Laura Benazzo, allenatore Marco Crespi, accompagnatore Stefano Sardi. . |
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