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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Giugno 2009
LA CAMPAGNA « MILK – DRINK IT UP » ("IL LATTE – BEVETENE!") AVANZA A PIENO RITMO: LA COMMISSARIA EUROPEA MARIANN FISCHER BOEL PROCLAMA I VINCITORI DEL CONCORSO FOTOGRAFICO "LA FORZA DEL LATTE!"  
 
Mariann Fischer Boel, membro della Commissione europea responsabile dell´agricoltura e dello sviluppo rurale, proclama oggi, in occasione della visita in una scuola a Parigi, i tre vincitori del concorso "La Forza del latte". Il concorso fa parte della campagna europea «Milk – Drink it up» ("Il latte – bevetene!") che intende informare i cittadini europei sui benefici del consumo del latte e dei prodotti lattiero-caseari come sana alternativa agli alimenti e alle bevande a basso valore nutritivo. «Al giorno d´oggi l´alimentazione non incide più soltanto sul nostro stato fisico, ma sempre di più anche sul nostro stato mentale. I 22 milioni di giovani in Europa che sono in sovrappeso o soffrono di obesità possono testimoniarlo. L´unione europea ha già stanziato quest´anno più di 55 milioni di euro per finanziare il programma europeo "Latte nelle scuole", spiega la Commissaria Fischer Boel. " E il concorso fotografico fa parte dei nostri sforzi di sensibilizzazione alla corretta alimentazione dei bambini e degli adolescenti. Per questo motivo, sono contenta di vedere che tanti giovani hanno dato prova di creatività, dimostrando fino a che punto apprezzano i prodotti lattiero-caseari. " Le foto che hanno raccolto un vasto consenso da parte degli utilizzatori di internet in tutta l´Unione europea vengono presentate dalla Commissaria in occasione della sua visita alla Scuola di panetteria di Parigi. Il concorso fotografico "La Forza del latte" ha stimolato la creatività dei giovani europei sul tema del latte e dei prodotti lattiero caseari. 710 giovani fotografi si sono contesi uno degli allettanti premi – la console Wii Sport – che permette di combinare l´attività fisica in famiglia con l´interesse per la tecnologia . I fortunati vincitori sono Benedek Horvath, Andrea Cremona e Teresa Videva - Questa visita a Parigi fa parte della campagna "Drink it up!" a cui la Commissaria responsabile dell´agricoltura ha partecipato in questi ultimi mesi, prendendo parte a numerosi seminari a fianco dei giovani per preparare piatti freschi ed equilibrati a base di latticini, frutta e verdura. L ´obesità: un fenomeno in crescita in Europa - La corretta alimentazione è attualmente una delle maggiori preoccupazioni relative ai giovani e all´obesità e ciò in particolare a causa di una tendenza che resta inquietante (secondo i diversi Stati membri tra il 20% e il 35% dei bambini e degli adolescenti europei è affetto da questo problema). Per far fronte a questa situazione, l ´Unione europea ha già stanziato più di 55 milioni di euro per il programma europeo "Latte nelle scuole" nel corso dell´anno scolastico che volge al termine; inoltre sono previsti 90 milioni per il prossimo anno scolastico destinati al programma "Frutta e verdura nelle scuole. " Le misure previste dall´Ue forniscono un sostegno finanziario e pedagogico e intendono aiutare i bambini in più tenera età ad apprendere rapidamente abitudini alimentari sane e a partecipare ad attività fisiche che possano contribuire in modo decisivo a preservarli da problemi di salute come i rischi di malattie cardiovascolari, il diabete e, in età più avanzata, gli episodi di tipo apoplettico. Ulteriori informazioni sui programmi europei - Tutte le informazioni relative al programma europeo «Latte nelle scuole» sono disponibili sul sito Internet http://www. Drinkitup. Europa. Eu/ Per conoscere il nuovo programma "Frutta e verdura nelle scuole" è possibile consultare il sito: http://ec. Europa. Eu/agriculture/markets/fruitveg/sfs/index_fr. Htm Per ulteriori informazioni sulla politica relativa all´alimentazione della Commissione europea, è possibile consultare il sito: http://ec. Europa. Eu/health/ph_determinants/life_style/nutrition/nutrition_en. Htm .  
   
   
STUDIO DIMOSTRA CHE LA DIETA MEDITERRANEA FA BENE ALL´ORGANISMO  
 
Bruxelles, 30 giugno 2009 - Una nuova ricerca dimostra che alcuni gruppi alimentari della dieta mediterranea rivestono un ruolo molto più significativo rispetto ad altri nel migliorare il benessere delle persone, aiutandole a vivere più a lungo. Secondo lo studio, la ricetta ottimale consiste nel mangiare più frutta, verdura, legumi, noci e olio d´oliva. Questo studio di coorte prospettico, pubblicato sul British Medical Journal, è stato finanziato in parte dal programma dell´Ue "Europa contro il cancro". Molti studi si sono concentrati sui vantaggi di seguire e mantenere la dieta mediterranea, ma questo recente studio è il primo a mettere in evidenza l´importanza delle sue singole componenti. "Abbiamo valutato il contributo delle nove componenti - comunemente riconosciute - della dieta mediterranea (alto consumo di verdura, frutta e noci, legumi, pesce e frutti di mare e cereali; basso consumo di carne e prodotti della carne e di latticini; alto tasso di lipidi monoinsaturi rispetto a saturi; e consumo moderato di etanolo) nell´associazione inversa di questa dieta con la mortalità dovuta a qualsiasi causa," recita lo studio. I ricercatori hanno esaminato ogni componente della dieta mediterranea classica, che comprende grandi quantità di pesce, frutti di mare e cereali e basse quantità di latticini, per vedere se uno di questi ingredienti fosse un indicatore di longevità. Per fare ciò, ha spiegato il co-autore, il professor Dimitrios Trichopoulos della Harvard School of Public Health negli Stati Uniti, il team ha esaminato 23. 349 uomini e donne, cui non erano mai stati diagnosticati disturbi come cancro o diabete e che facevano parte della sezione greca dello studio Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition). Epic si svolge in 23 centri di ricerca in 10 nazioni europee. Il suo obiettivo è quello di analizzare il ruolo di fattori biologici o legati alla dieta, allo stile di vita o all´ambiente nelle cause del cancro o di altre malattie croniche. Ad ogni soggetto è stato chiesto di completare un questionario su dieta e stile di vita al momento dell´inserimento dello studio. Ai partecipanti sono stati chiesti i livelli personali di attività fisica, le eventuali storie di malattie e il loro rapporto con il fumo. I ricercatori hanno detto di aver valutato la conformità dei soggetti alla dieta mediterranea tradizionale su una scala da 0 a 10. In seguito, i partecipanti sono stati seguiti tramite colloqui - per una durata di 8,5 anni in media - durante i quali 1. 075 partecipanti sono morti (652 morti per qualsiasi causa sono avvenute nei 12. 694 soggetti che avevano ottenuto un punteggio da 0 a 4 relativo alla dieta mediterranea, e 423 tra i 10. 655 soggetti che avevano ottenuto punteggi da 5 in su). "Abbiamo scoperto che le persone che rispettavano maggiormente la dieta mediterranea tradizionale, come indicato dal punteggio assegnato alla dieta mediterranea, presentavano una più bassa mortalità generale. In particolare, una maggiore osservanza della dieta mediterranea, rappresentata da un punteggio più alto di due punti (un cambiamento realistico), era associata ad una diminuzione statisticamente significativa della mortalità generale del 14%," ha rivelato la ricerca. "In molti studi che valutano gli effetti della dieta mediterranea sulla salute, gli autori hanno fatto ipotesi sui processi biologici che mediano i loro effetti apparenti, concentrandosi su possibili azioni anti-oncogeniche [cioè che inibiscono i tumori] dell´acido oleico contenuto nell´olio d´oliva, il resveratrolo e il piceide principalmente nel vino e diversi altri antiossidanti nell´olio d´oliva e alimenti vegetali, insieme agli effetti benefici, ampiamente riconosciuti, dell´olio d´oliva sui lipidi del sangue. " In breve, malgrado questa ricerca non possa fornire risultati applicabili in generale, a causa del fatto che la dieta varia da persona a persona e a seconda del paese, i risultati dello studio hanno comunque mostrato che il punteggio di dieta mediterranea "è un indicatore valido della mortalità, perché completa le relazioni con la mortalità di molte singole componenti in un unico punteggio unidimensionale. " Per maggiori informazioni, visitare: British Medical Journal http://www. Bmj. Com/ Europe Against Cancer http://ec. Europa. Eu/health/ph_overview/previous_programme/cancer/cancer_en. Htm .  
   
   
AGRICOLTURA – MANZATO: INTERVENTO STRAORDINARIO PER SBUROCRAZIA E CREDITO. BACCHETTATE ALLE BANCHE  
 
Legnaro (Padova) - Le imprese agricole del Veneto hanno urgente bisogno di una boccata di ossigeno, sotto forma di meno burocrazia, più credito, sostegno agli investimenti strategici, necessaria per far fronte alla congiuntura negativa registrata nel 2008, che sta trascinandosi anche in questi primi mesi del 2009. “Lo specifico provvedimento anticrisi è pronto per l’aula e l’auspicio è che il Consiglio lo approvi rapidamente, dando così le risposte delle quali il sistema primario ha urgente bisogno. Ma anche le banche devono fare la loro parte e aprire i rubinetti del denaro fresco, dimostrando di saper rispondere al supporto avuto dal governo in questa fase di crisi finanziaria mondiale”. Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Franco Manzato, intervenuto alla presentazione del rapporto sulla congiuntura del settore agroalimentare regionale, elaborato da Veneto Agricoltura in collaborazione con Unioncamere e illustrato il 25 giungo alla Corte Benedettina di Legnaro, in provincia di Padova, dal nuovo amministratore unico dell’agenzia regionale per il settore primario Paolo Pizzolato e dal responsabile del Settore Studi Economici Alessandro Censori. Dal rapporto emergono più ombre che luci: a fronte di una produzione ai prezzi di base che aumenta dai 4 miliardi 810 milioni di euro del 2007 ai 4 miliardi 949 milioni del 2009, il valore aggiunto per le aziende diminuisce infatti del 5,4 per cento, passando dai 2 miliardi 328 milioni ai 2 miliardi 203 milioni. In altri termini: aumenta la produzione ma diminuisce il reddito, perché cresce il divario tra costi di produzione e prezzi pagati ai produttori. E tutto questo mentre diminuiscono del 17 per cento gli occupati e del 3,3 per cento il numero delle imprese (calo peraltro fisiologico, che porta per contro ad un aumento della superficie media aziendale). Va meglio invece il settore agroalimentare, con un incremento del 2,5 per cento del numero delle imprese, una stabilizzazione degli occupati (circa 37 mila unità) e una crescita del 2,3 per cento del fatturato. Crescono le importazioni (+1,7 per cento), ma c’è un forte aumento dell’export (+ 7,7 per cento), con una conseguente riduzione (del 13,6 per cento) del deficit della bilancia commerciale dei prodotti agroalimentari. “A fronte di questo scenario la giunta si è attrezzata per tempo con il progetto anticrisi in fase di approvazione – ha ribadito Manzato – ma anche con una diversa modulazione dello sviluppo rurale (con un aumento del “peso” dei contributi a fondo perduto dal 30 fino al 40 per cento e, a certe condizioni, anche al 50 o addirittura 60 per cento), l’attenzione ai giovani e ai progetti di filiera. Per lo sviluppo rurale il Veneto ha recuperato altri 160 milioni di euro, che si aggiungono all’intervento pubblico originario del Psr che ammonta a circa 914 milioni di euro”. “Stiamo anche operando per valorizzare le nostre produzioni di qualità (presto arriveranno altre 6 nuove Igp o Dop) e stiamo definendo accordi con la distribuzione per rendere più visibile al consumatore il prodotto veneto certificato. Il nostro obiettivo – ha ribadito il vicepresidente – rimane quello di assicurare più reddito alle imprese, per incentivare investimenti e la ricchezza nel territorio. Ma questo richiede anche una maggiore disponibilità da parte del sistema del credito, che non può chiedere aiuto al governo, cioè ai cittadini, e poi restringere i canali di accesso al denaro”. Parole di elogio Manzato ha rivolto a Veneto Agricoltura: “un’agenzia di prim’ordine a livello regionale e nazionale, che vogliamo rendere ancora più competitiva e flessibile”. . .  
   
   
SARDEGNA, CAPPELLACCI: "CAMBIEREMO LA LEGGE SUI CONSORZI DI BONIFICA DEL CENTROSINISTRA  
 
 Cagliari - "Metteremo subito mano a una riforma che non ha rispettato gli impegni di garantire un prezzo equo dell´acqua per gli agricoltori e ha sommerso di debiti i Consorzi di bonifica. In Giunta discuteremo prestissimo una vera proposta di riforma, concordata con il mondo agricolo". È l´impegno del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, intervenuto telefonicamente il 26 giugno durante il sit-in di protesta organizzato da Coldiretti sulla statale 131. Subito dopo ha chiamato anche l´assessore dell´Agricoltura, Andrea Prato: "Cambieremo l´attuale legge sui Consorzi di bonifica "venduta" dal centrosinistra nella scorsa legislatura come quella che avrebbe garantito l´acqua a 200 euro per ettaro. Un provvedimento che non ha tenuto fede agli impegni nei confronti degli agricoltori, che continuano a ricevere cartelle ben al di sopra della soglia massima promessa. La manifestazione di oggi di Coldiretti non fa altro che decretare la fine di questa legge, dimostrando che è davvero arrivata al capolinea e svelando quale fosse il suo vero volto: tenere alti i costi per gli agricoltori e non appianare i debiti pregressi". Per quanto riguarda le cartelle emesse dal Consorzio della Sardegna meridionale, l´assessore Prato ha poi spiegato: "Mi dispiace constatare, nonostante le mie categoriche indicazioni al commissario Dino Dessi, (espressione del centrosinistra) di attenersi esclusivamente all´ordinaria amministrazione, che questo non sia avvenuto e che Dessì abbia emesso i ruoli per gli anni pregressi, senza aver concordato nulla con me. La cosa è ancor più grave poiché egli si ricorda solo oggi, al termine del suo mandato, di compiere un atto illegittimo quando lo stesso non si è verificato negli anni di governo del "suo" centrosinistra. La realtà è che ben sapendo quanto fosse assurdo un sistema nel quale le Bonifiche dovessero pagare l´acqua, per nascondere questo mostro giuridico la giunta Soru ha espressamente proibito l´emissione dei ruoli spostando il problema nella speranza che la giunta Cappellacci ci dormisse sopra. Ribadisco al commissario Dessì di sospendere dunque ogni iniziativa che vada oltre i suoi compiti". "Sarà ora una precisa responsabilità mia, della Giunta e del Consiglio quella di rimettere mano a questa riforma-disastro (compito molto difficile) per garantire finalmente agli agricoltori un prezzo equo dell´acqua e un futuro possibile ai Consorzi di bonifica", ha concluso Prato. .  
   
   
FORLÌ-CESENA - INCONTRO SULL’AGROALIMENTARE NEL MERCATO SVIZZERO  
 
La Camera di Commercio di Forlì-cesena organizza un incontro il 30 giugno 2009, a partire dalle ore 10,00 presso la sede camerale, per far conoscere alle Pmi locali le opportunità del mercato svizzero nel settore agroalimentare . Lo svolgimento dell’iniziativa, aperta a tutti quanti sono interessati ad operare con quel mercato, prevede gli interventi di Antonio Nannini, Segretario Generale dell’Ente Camerale, e di Fabrizio Macri, della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera. Il seminario, organizzato dall’Ente Camerale in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera di Zurigo, ha lo scopo di presentare il mercato elvetico e la sua organizzazione, in particolare riferita alla grande distribuzione, nonché di dare indicazioni operative, anche normative e fiscali, sia alle imprese che alle istituzioni locali, per scegliere i canali distributivi più adatti al fine di commercializzare efficacemente i propri prodotti. Al termine dell’incontro il dott. Macri incontrerà imprese e operatori interessati. Sono coinvolte nell’iniziativa anche le Camere di Commercio di Ravenna e di Rimini, presso le quali verranno riproposti il seminario e i colloqui con le aziende. .  
   
   
POLITICHE AGRICOLE INTESA TRA LA REGIONE SARDEGNA E IL SISTEMA COOPERATIVO  
 
Cagliari - "La Regione è al fianco del sistema cooperativo sardo, una realtà strategica e fortemente rappresentativa delle imprese agricole isolane. Insieme si potrà lavorare meglio per dare maggiore forza e immagine al nostro comparto che oggi attraversa un momento di crisi congiunturale diffusa". È il messaggio che il 25 Giugno a Cagliari l´assessore regionale dell´Agricoltura, Andrea Prato, ha dato durante il primo incontro con le centrali cooperative della Sardegna (Confcooperative, Legacoop, Agci, Unci, Unicoop), convocate per affrontare le tematiche del settore. "Oggi più che mai - ha spiegato Prato - vi è l´esigenza di un sistema cooperativo organizzato e che faccia sintesi delle diverse realtà e dei singoli comparti dell´agro-alimentare, perché anche un´istituzione come quella che rappresento può meglio difendere e sostenere iniziative di livello regionale. Ci attendono sfide che solo se saremo uniti potremo affrontare e vincere: parlo dell´aumento dei prodotti a denominazione di origine, che oggi possono contare su sostegni comunitari precisi soprattutto sul fronte della promozione, dell´agricoltura biologica e della difesa delle colture attraverso la lotta integrata per la riduzione dell´uso di fitofarmaci. E parlo della tutela, a livello nazionale, del nostro comparto più importante e rappresentativo della nostra storia: quello ovino che oggi rischia l´estinzione. Il sistema cooperativo sarà inoltre decisivo nel far acquisire consapevolezza alle sue aziende che oggi, solo con la produzione di materie prime, l´impresa agricola non vive più. La Regione, con la Finanziaria, il Collegato che sarà presto operativo e il Programma di sviluppo rurale, punta molto sulla multifunzionalità che consente ai nostri produttori sicure integrazioni del reddito agricolo. Chiedo al sistema cooperativo di fare propria questa opportunità, visto che abbiamo un ambiente, una cultura e delle tradizioni che ci consentono di valorizzare ancora di più le nostre imprese". Da parte loro, i rappresentanti delle centrali cooperative hanno assicurato la massima collaborazione con la Regione e hanno esposto all´assessore le problematiche più urgenti da affrontare per rilanciare le imprese. Prato ha assicurato il massimo impegno suo e della Giunta annunciando che gli incontri con il sistema cooperativo diventeranno un appuntamento mensile per fare periodicamente il punto della situazione. .  
   
   
QUALITA’ E TUTELA DELLA SICUREZZA AGROALIMENTARE: ACCORDO DI PARTNERSHIP FRA ALFA E MASSA SPIN-OFF, SOCIETA’ DEL CNR. L’AGENZIA DELLA DISTRIBUZIONE AGROALIMENTARE IN ITALIA E MASSA SPIN-OFF INSIEME PER UN PROGETTO CHE CERTIFICHERÀ TRACCIABILITÀ E SICUREZZA DEI PRODOTTI.  
 
 Parma – E’ stato firmato il 27 giugno, da parte di Andrea Costa, presidente di Alfa. Agenzia Logistica Filiere Agroalimentari, e Giovanni Baldi, amministratore delegato di Massa Spin-off, un protocollo d’intesa che dà il via alla partnership tra le due società per quanto riguarda le certificazioni di prodotti e processi nell’ambito della distribuzione agroalimentare. Alla firma erano presenti l’on. Fabio Rainieri, Davide Mora, assessore alla Viabilità, Miglioramento e Gestione della Mobilità e dei Trasporti del Comune di Parma, Franco Calzolari, vicepresidente di Alfa, Marco Lucchini, direttore Generale della Fondazione Banco Alimentare e membro del Cda Alfa, Claudio Ferrozzi, uno dei maggiori esperti nazionali di logistica e membro Cda Alfa. Come noto l’Agenzia Alfa, presentata lo scorso 21 maggio a Parma dal Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, fungerà da “cabina di regia” della distribuzione agroalimentare a livello nazionale con l’obiettivo, come ha dichiarato il ministro dell’”abbattimento dei costi, della garanzia della qualità degli alimenti per i consumatori e della certificazione della filiera”. L’accordo di oggi va nella direzione di assicurare quest’ultima funzione, cui sarà dedicata una apposita sezione nell’area operativa dei servizi alle filiere, all’interno della struttura che va costituendosi a Parma. E’ evidente infatti che la certificazione delle filiere e dei suoi prodotti è assolutamente strategica per garantire alti standard di qualità a partire dal sistema che governa i flussi dell’agroalimentare. “I tradizionali sistemi di certificazione,- spiega Andrea Costa, presidente di Alfa,- stanno segnando il passo. C’è bisogno di nuove metodologie, ad alta tecnologia, in grado di garantire inequivocabilmente i passaggi dei prodotti agroalimentari se vogliamo costruire un sistema, a livello nazionale, che persegua l’assoluta eccellenza delle produzioni, dei prodotti e della distribuzione, anello fondamentale per la qualità finale. E’ di queste garanzie che abbiamo più bisogno per dimostrare l’efficienza e la credibilità del nostro sistema Paese, particolarmente in un ambito strategico come quello del food”. La scelta da parte di Alfa - Agenzia Logistica Filiere Agroalimentari si è rivolta ad un partner di sicura affidabilità e prestigio che può contare su competenze scientifiche, tecnologiche e metodologiche di assoluto rilievo. Massa Spin-off infatti nasce da un progetto di spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dall’Università degli Studi di Firenze, in collaborazione con partner privati. L’accordo riguarda: le procedure di certificazione dei prodotti agroalimentari distribuiti nelle varie filiere, soprattutto per quanto riguarda la tracciabilità del prodotto fresco e/o lavorato attraverso analisi isotopiche, e la qualità lungo tutta la filiera attraverso l’analisi dei costituenti chimici. Le procedure di certificazione dei processi lungo tutta la filiera anche grazie all’etichettatura elettronica, un microchip adesivo in grado di riportare non solo i risultati delle analisi sul prodotto ma anche tutte le informazioni relative all’origine e a tutti i passaggi di produzione/distribuzione. L’offerta di tutti gli strumenti metodologici di analisi richiesti dal mercato. A partire da questo accordo saranno sviluppate procedure ad hoc nell’ambito dei servizi forniti dall’Agenzia alle filiere, servizi rispondenti alle esigenze più avanzate e agli standard fissati dalla certificazione di Massa Spin-off/consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr). Cos’è Alfa, l’Agenzia Logistica Filiere Agroalimentari. Alfa, l’Agenzia Logistica Filiere Agroalimentari, è la prima esperienza di gestione logistica avanzata di settore in Italia. Tramite l’acquisizione dell’area di 39. 000 mq. , nella zona dei Mercati di Parma, l’attività di Alfa si svolgerà in più direzioni: realizzare un’Agenzia innovativa a livello nazionale, focalizzata sul settore agroalimentare, con l’obiettivo di migliorare la logistica della filiera, attraverso lo studio delle dinamiche dei flussi degli alimenti e, in un ruolo di regia, proponendo soluzioni per ottimizzarli e mettere in rete gli hub italiani locali già esistenti; favorire l’insediamento di altri soggetti, pubblici e privati, che offrano servizi qualificati alle imprese del settore agroalimentare, anche in ambiti collaterali a quello logistico (ricerca applicata, laboratori analisi, sviluppo prodotti, industrializzazione, studi di packaging, certificazione, ricerche di mercato, comunicazione, …). Realizzare studi di logistica avanzata per consentire l’evoluzione del sistema verso un’ottimizzazione dei flussi, l’accorciamento delle filiere e la riduzione delle dispersioni economiche che penalizzano produttori e consumatori, oltre che l’ambiente. Le attività di Alfa Le attività di Alfa si divideranno in Logistica Virtuale (gestita da appositi Dipartimenti) e in Servizi operativi (forniti da apposite Sezioni). Nel complesso le attività comprenderanno: attività di studio, ricerca, innovazione, diagnosi, progettazione delle filiere logistiche del settore agroalimentare;Servizi tecnici, consulenziali, formativi per gli operatori della logistica dell’agroalimentare; pianificazione e razionalizzazione dei flussi logistici del settore agroalimentare; gestione dei rapporti istituzionali e con le autorità legislative ai fini della regolamentazione della logistica dell’agroalimentare; attività di formazione superiore per laureati e professionisti con attivazione di corsi e master per diffondere competenze di logistica innovativa. Attività di sensibilizzazione, comunicazione e ufficio stampa sui temi della logistica innovativa; attivazione laboratori per sperimentazione, tecnologie, strumenti informatici innovativi per la promozione dell’innovazione applicata alle filiere logistiche; attività di certificazione degli operatori, delle procedure e delle piattaforme logistiche; finanziamento di progetti di logistica avanzata o mediazione tra gli operatori di filiera e fonti di finanziamento. I dipartimenti della Logistica Virtuale saranno: Education Centro studi delle filiere Media Ambiente e infrastrutture Logistica e qualità Spazi e servizi per R&d. L’area operativa dei Servizi alle Filiere sarà suddivisa in sezioni: Trasporti Flussi Normative e certificazione Comunicazione Finanza Tecnologia e informatica Queste iniziative, tra loro sinergiche, concorreranno alla formazione, nell’area di Parma, di un “sistema” direzionale e di miglioramento della logistica agroalimentare di competenza nazionale. Tra i prossimi passi previsti, la realizzazione di un bando di gara europea per permettere l’ingresso di privati nel capitale e dare il via alle attività. .  
   
   
LOMBARDIA: AREE MONTANE, 4.941.000 EURO PER PICCOLO COMMERCIO SIGLATE LE CONVENZIONI CON COMUNITA´ MONTANE PER EROGARE I FONDI NICOLI CRISTIANI:PROSEGUE IMPEGNO PER LE ZONE PIU´ SVANTAGGIATE  
 
 Milano - L´assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani, ha firmato oggi con i rappresentanti di 18 Comunità montane (347 Comuni) le convenzioni attuative che danno il via all´erogazione di 4. 941. 000 euro alle imprese commerciali che operano nelle aree montane. Il passo successivo è, infatti, l´emanazione di un decreto della Direzione generale Commercio con il quale saranno concretamente erogati i finanziamenti. L´intesa fa seguito al provvedimento approvato dalla Giunta regionale il 6 maggio scorso (con il quale venivano stanziati per il 2009 i quasi 5 milioni di euro) per sostenere la rete degli esercizi di prossimità in aree - come quelle montane - tradizionalmente più svantaggiate sotto il profilo dell´offerta commerciale. I Programmi di intervento a favore delle imprese e della rete distributiva locale, promossi localmente in collaborazione con le Comunità montane, sono stati presentati in Regione entro l´8 giugno scorso. La pubblicazione delle graduatorie per la concessione dei contributi è prevista entro il 15 ottobre prossimo. La fase di difficoltà economica, insieme alla posizione di svantaggio delle zone montane, ha spinto la Regione ad aumentare in modo significativo per l´anno in corso la dotazione finanziaria, destinando risorse economiche fino a tre volte quelle che ogni Comunità montana attiverà per realizzare gli interventi. "Nel periodo 2006-2009 - ricorda Nicoli Cristiani - la Direzione generale Commercio ha stanziato a favore del commercio di montagna complessivamente oltre 14 milioni di euro e con l´iniziativa che si avvia oggi abbiamo incontrato l´interesse di 18 Comunità montane, a cui va un finanziamento regionale complessivo superiore a 6,5 milioni di euro. Un investimento pari al triplo delle risorse messe a disposizione a livello locale. Uno sforzo notevole per dare aiuti consistenti e tempestivi alle imprese commerciali in difficoltà". Ammonta a 1. 638. 000 euro il sostegno a carico delle Comunità montane. "Finora - prosegue l´assessore - abbiamo aiutato circa 1. 000 imprese in più di 200 Comuni, una parte importante delle quali sono collocate in aree di disagio. Complessivamente sono stati attivati investimenti pari a circa 26 milioni di euro". "Negli anni scorsi abbiamo lavorato bene e con continuità insieme alle Comunità montane - aggiunge l´assessore - offrendo ai territori di montagna l´opportunità di mantenere e qualificare il servizio commerciale nelle aree di svantaggio, rafforzandone la competitività, ma anche di consentire, ad esempio ai giovani, di avviare nuove attività". Il Programma di interventi è finalizzato a sostenere e sviluppare nuove attività commerciali, a supportare l´innovazione nelle modalità di organizzazione e informatizzazione della rete commerciale, a qualificare gli spazi di vendita con l´acquisto di nuove attrezzature. Tra gli altri interventi previsti e finanziabili a favore degli esercizi, figurano l´acquisto di dispositivi di sicurezza per il negozio e l´introduzione di sistemi avanzati di gestione e ´fidelizzazione´ della clientela. Il Ruolo Della Comunita´ Montana - Rilevante il ruolo della Comunità montana, a cui spetta il compito di promuovere sul territorio l´iniziativa regionale e di coinvolgere eventuali altri partner che intendano mettere a disposizione ulteriori risorse finanziarie. Secondo quanto previsto dalla convenzione che ogni Comunità montana sottoscriverà con Regione Lombardia, l´ente territoriale assumerà la gestione completa dei bandi attuativi dei Programmi di intervento e dovrà assicurare la conclusione degli interventi di sostegno previsti entro 18 mesi dalla stipula della convenzione con la Regione. Beneficiari degli interventi finanziari sono le piccole e microimprese commerciali e gli operatori di commercio su aree pubbliche con un´attività prevalente nei mercati del territorio montano, oltre alla Comunità montana, esclusivamente per le spese di gestione e coordinamento dell´iniziativa. Per ogni microimpresa del commercio - tra queste la Comunità montana potrà indicare come preferenziali le più svantaggiate, territorialmente e per la dimensione aziendale, oltre a quelle che vendono prodotti tipici - il contributo massimo concedibile è di 20. 000 euro. A ogni Comunità montana che sottoscrive la convenzione con la Regione vengono assegnate risorse pari a tre volte quelle attivate per l´iniziativa - anche con il coinvolgimento di altri soggetti - fino a un tetto massimo di 500. 000 euro. Le Comunita´ Montane Che Hanno Sottoscritto La Convenzione - Alpi Lepontine (14 Comuni), Alta Valtellina (6), Parco Alto Garda Bresciano (9), Sebino Bresciano (9), Triangolo Lariano (31), Val Camonica (41), Valchiavenna (13), Valle Brembana (38), Val di Scalve (4), Valle Imagna (17), Valle Sabbia (25), Valle Seriana Superiore (20), Val Trompia (18), Valli del Luinese (16), Valsassina-valvarrone (28), Valtellina di Morbegno (25), Valtellina di Sondrio (21), Valtellina di Tirano (12). .  
   
   
AGRICOLTURA FVG: RIUNITO COMITATO SORVEGLIANZA SVILUPPO RURALE  
 
 Trieste - "Abbiamo introdotto delle modifiche al Programma di Sviluppo rurale che ci permettono di rispondere alle nuove sfide dell´agricoltura europea e di fronteggiare meglio la crisi economica nel settore rurale". Questo il commento di sintesi dell´assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali Claudio Violino, intervenuto in apertura dei lavori del Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale (Psr) svoltosi il 26 giugno a Udine. "Pur non condividendo pienamente l´impostazione del Psr così come era stato definito precedentemente - ha sottolineato Violino - in questi mesi abbiamo preferito non apportarvi modifiche per non ritardare l´erogazione di risorse fondamentali per il territorio; oggi, in virtù anche delle nuove sfide proposte dalla Ue, abbiamo l´occasione di intervenire con modifiche che riguardano settori strategici come quello lattiero caseario e della gestione delle risorse idriche". Nel corso della riunione del Comitato di sorveglianza sono stati approvati i criteri di selezione dei progetti previsti nei Piani di Sviluppo locale, è stata approvata la relazione annuale sullo stato di attuazione del Psr e sono quindi state esaminate le modifiche al Programma di sviluppo rurale, in linea con quanto richiesto dalla Ue, che dal 2009 ha previsto una riprogrammazione delle attività basata su cinque nuove sfide per l´agricoltura europea a cui è stato aggiunto un ulteriore tema legato all´attuale situazione di crisi economica. Tali nuovi sfide hanno determinato la necessità da parte delle Regioni di adeguare i propri Psr alle nuove esigenze e determinare quali, tra le sfide proposte dall´Unione europea, sono maggiormente importanti per lo sviluppo e la crescita del sistema rurale delle singole regioni. I temi sui quali la Ue si ripropone un intervento di sostegno finanziario riguardano in particolare la mitigazione dei cambiamenti climatici, lo sviluppo di energie rinnovabili, il miglioramento delle gestione delle risorse idriche, la lotta al declino della biodiversità, il sostegno alla ristrutturazione del settore lattiero caseario e la diffusione della banda larga nelle zone rurali. Sulla base di queste direttive comunitarie, il Comitato di sorveglianza, coordinato dall´autorità di gestione, Serena Cutrano, ha proposto quattro importanti modifiche al Programma di Sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia. In particolare è stato introdotto all´interno della Misura 121, un´azione specifica (Azione 2) rivolta alle aziende lattiero casearie per l´ammodernamento delle aziende ed un´azione specifica (azione 3) per l´adeguamento delle aziende alle prescrizioni nitrati, volta a sostenere i costi di adeguamento per una migliore gestione dei reflui e per una riduzione dei nitrati stessi. Tali azioni hanno il compito di sostenere la ristrutturazione del sistema lattiero caseario a seguito dell´abolizione delle quote latte. La terza modifica apportata dal Comitato ha riguardato la Misura 214, con l´introduzione dell´Azione 8, volta a sostenere le aziende a seminativi e per favorire la sostituzione del concime di sintesi con concimi organici, favorendo una migliore gestione delle risorse idriche e un sensibile miglioramento della qualità delle acque. L´ultima modifica approvata riguarda, infine, la Misura 321, con l´introduzione dell´Azione 2 volta a favorire la diffusione della banda larga nelle zone rurali. Il Comitato ha infatti ritenuto fondamentale, per sostenere lo sviluppo del territorio montano e maggiormente isolato, introdurre un´azione finanziaria volta a estendere la fibra ottica su tutto il territorio regionale, garantendo una migliore e più efficace gestione delle telecomunicazioni. Le risorse aggiuntive per l´attuazione delle nuove Azioni si stima possano ammontare a 15-20 milioni di euro. .  
   
   
ORTOFRUTTA,INTESA CON COOP PER PRODOTTI DI STAGIONE UN BOLLINO SEGNALERA´ GLI ACQUISTI PIU´ CONVENIENTI E A KM ZERO  
 
Milano - Da sabato 27 giugno, nel reparto ortofrutta dei punti vendita Coop e delle piccole e medie cooperative associate il consumatore potrà trovare un bollino che segnala i prodotti di stagione da consumare. All´interno degli esercizi commerciali saranno presenti alcune locandine che riepilogano, sotto forma di tabella, le diverse referenze di stagione commercializzate in Lombardia con i periodi "ideali" per il consumo. L´iniziativa, realizzata da Coop Lombardia in collaborazione con gli assessorati regionali al Commercio, Fiere e Mercati e alla Sanità, punta a promuovere il consumo di frutta e verdura di stagione con un occhio al prezzo. Consumare prodotti di stagione consente inequivocabilmente un certo risparmio, mentre la segnalazione grafica attraverso il bollino - che reca anche il logo del Programma nazionale ´Guadagnare salute´, promosso dal Ministero della Salute - informerà l´acquirente ´on site´ sulle migliori opportunità d´acquisto "Il progetto ´Prodotto di stagione, un bene da valorizzare´ - spiega l´assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani - ha l´obiettivo di promuovere l´adozione consapevole e attiva di comportamenti sani nelle scelte alimentari e favorire la trasparenza nella definizione dei prezzi al consumo. L´iniziativa ha avuto origine nell´ambito del Tavolo di Filiera Agroalimentare, istituito dal mio Assessorato, per l´attuazione del Programma di Lavoro per la tutela del potere d´acquisto dei cittadini lombardi". "Guadagnare salute" - ricorda l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - è un programma finalizzato a contrastare la diffusione di malattie socialmente rilevanti, come l´obesità, ad esempio, attraverso iniziative e progetti specifici finalizzati a modificare abitudini errate nei comportamenti dei consumatori. Il progetto, inoltre, si inquadra nell´ambito delle attività di prevenzione realizzate in Regione Lombardia, che si prefiggono di innalzare la qualità della vita dei residenti e di prevenire gli stili di vita inadeguati sotto il profilo alimentare". "Educare il cliente alla stagionalità dei prodotti - conclude Nicoli Cristiani - è molto importante per avvicinare il consumatore ai prodotti della terra nel pieno del loro periodo di maturazione e delle loro caratteristiche organolettiche e nutritive. Non dimentichiamo, infine, che il consumo di prodotti stagionali, proprio in virtù della loro freschezza e per il fatto di essere consumati nel territorio di produzione, contribuisce a ridurre le emissioni inquinanti accorciando in misura significativa il percorso delle merci dai luoghi di produzione a quelli di vendita". .  
   
   
PESCHE E NETTARINE IGP VANNO ‘AL MARE’: PRENDE IL VIA IL 30 GIUGNO “UN MARE DI FRUTTA”, LA MANIFESTAZIONE, GIUNTA AL QUARTO ANNO, IDEATA PER PROMUOVERE IL CONSUMO DEL FRUTTO SIMBOLO DELL’ESTATE  
 
Bologna - Mangiata a morsi, consumata in macedonie o gustata in frullati e soft drink: pesche e nettarine Igp (Indicazione geografica protetta) saranno le ‘regine’ dell’estate nelle più prestigiose località balneari della Riviera adriatica grazie ad una iniziativa promossa dalle associazioni agricole Cia, Confagricoltura e Copagri di Forlì Cesena, Ravenna e Rimini dal 30 giugno al 4 agosto. “Un mare di frutta”, così si chiama il ciclo di manifestazioni (6 appuntamenti) in cui gli agricoltori dalle ore 20 in poi, offriranno non solo pesche e frutta, ma daranno consigli su come consumarla ed indicazioni per conoscere ed apprezzare le numerose varietà del frutto simbolo dell’estate. Nel “salotto” delle nostre città di mare saranno presenti anche i protagonisti della produzione Igp, leader del panorama peschicolo nazionale, sponsor della iniziativa, e l´appuntamento sarà l´occasione per conoscere meglio e apprezzare un prodotto tipicamente italiano frutto dell´esperienza e dell´amore dei coltivatori romagnoli. Le pesche e le nettarine di Romagna sono le uniche a vantare il riconoscimento europeo di Indicazione Geografica protetta “L´emilia Romagna produce ogni anno circa 500. 000 tonnellate tra pesche nettarine e percoche (pesca idonea alla trasformazione) – spiegano i promotori - in quello che viene definito il cuore della peschicoltura, il quadrilatero produttivo compreso tra Forlì-cesena, Ravenna, Bologna e Ferrara. Il legame tra prodotto e territorio rappresenta oggi un grande punto di forza per l´agroalimentare dell´Emilia Romagna e costituisce un importante elemento di qualificazione ed una opportunità di sinergia tra l´offerta alimentare e l´offerta turistica”. La ripartizione tra le specie si sta sempre più spostando a favore delle nettarine di cui la Romagna è la vera culla di produzione europea (250. 000 tonnellate circa pari al 50% dell´offerta nazionale). L´italia, inoltre, è il primo Paese produttore europeo con circa 1,5 milioni di tonnellate annue e la ripartizione dell´offerta complessiva consiste in una media di circa 900. 000 tonnellate di pesche, 450. 000 di nettarine e 200. 000 tonnellate di percoche. Queste le tappe di Un mare di Frutta (dalle ore 20,00): • 30 giugno Cesenatico, Piazza Ciceruacchio • 4 luglio Milano Marittima, Viale Bologna • 9 luglio Riccione , Viale Ceccarini • 17 luglio Cervia, Piazza Garibaldi • 30 luglio Cattolica, Piazza 1° maggio • 4 agosto Marina di Ravenna Piazza D. Markus La Romagna è la culla europea della produzione di nettarine e di pesche: 10 punti per saperne di più: Nel contesto internazionale l´offerta complessiva di pesche e nettarine tende ad aumentare: dalla fine degli anni 70 ad oggi è cresciuta di oltre il 50%. Nel 1995 si producevano 11 milioni di tonnellate tra pesche e nettarine, nel 1999 se ne sono prodotte 12 milioni di tonnellate. Nel mondo si possono individuare tre grandi aree di produzione dalle quali si raccoglie circa l´80% dell´offerta totale. La più importante è costituita dai territori rivieraschi del Mediterraneo (poco meno del 40%) la seconda in ordine di importanza comprende i paesi dell´estremo oriente (circa 33%), in particolare Cina e Giappone e la terza coincide con gli Stati Uniti d´America (12% circa). La produzione europea di pesche e nettarine è rimasta stabile dagli anni 90 (2. 800. 000 t di pesche e 1. 200. 000 t di nettarine) All´interno della specie si sono verificati dei significativi spostamenti. Lieve diminuzione in Europa delle pesche comuni, forte calo delle percoche (210. 000 tonnellate in meno),forte incremento delle nettarine (200. 000 tonnellate in più). Queste tendenze generali hanno andamenti particolari nei diversi paesi europei. Complessivamente in tutti i paesi produttori europei la peschicoltura risulta indebolita tranne in Spagna dove si sono registrati incrementi negli ultimi anni sia per le pesche, che per le percoche , che soprattutto per le nettarine. L´italia è il primo paese produttore europeo con circa 1,5 milioni di tonnellate annue. La ripartizione dell´offerta complessiva vede in Italia una produzione media di circa 900. 000 tonnellate di pesche, 450. 000 tonnellate di nettarine e 200. 000 tonnellate di percoche. L´offerta proviene da aree specializzate del Nord, del Centro e del sud Italia, in particolare le pesche comuni hanno un peso predominante nel mezzogiorno, mentre le nettarine prevalgono nelle regioni settentrionali. In Emilia Romagna si coltivano circa 500. 000 tonnellate complessive tra pesche e nettarine ma la ripartizione tra le specie si sta sempre più spostando a favore delle nettarine di cui la Romagna è la vera culla di produzione europea ( 250. 000 tonnellate circa pari al 50% dell´offerta nazionale). Le varietà attualmente più coltivate in Italia sono : Spring Belle Favette, Sprincrest, Redhaven, Elegant Lady e Royal Glory. Tra le nettarine predominano Stark Red Gold, Venus, Big Top Spring Red, Maria Aurelia, Sweet Lady, Maria Laura, Independence e Caldesi 2000. Caratteristiche nutrizionali - I must nutrizionali della pesca e della nettarina sono: Ricchezza in vitamina C • Buona presenza di B carotene o provitamina A , precursori nell´organismo alla formazione di retinolo. • Ricchezza di Potassio. Nel loro insieme la vitamina C o Acido Ascorbico, i carotenoidi e la provitamina A vengono definiti composti fitochimici fenolici. Essi, secondo recenti studi nutrizionali svolgono una importante azione antiossidante che si attua contro i radicali liberi. I composti fenolici agiscono catturando ed eliminando i radicali liberi, presenti nei tessuti cellulari (Le proprietà terapeutiche degli alimenti di Lyndel Costain ed. Tecniche Nuove). . . .  
   
   
“FRUTTA: VANNO TENUTI SOTTO CONTROLLO I PICCHI PRODUTTIVI E OCCORRE UN COORDINAMENTO STRETTO DELLE ORGANIZZAZIONI DEI PRODUTTORI PER GESTIRE AL MEGLIO LE MISURE PREVISTE DALLA OCM ORTOFRUTTA (ORGANIZZAZIONE COMUNE DI MERCATO”  
 
 Bologna - Il settore ortofrutticolo, oltre che alla zootecnia e ai cereali, manifesta la sua fragilità nella filiera, influenzata pesantemente dagli andamenti climatici, ma anche da seppur minimi sovrapposizioni nell’offerta di frutta proveniente dalle diverse zone di produzione. Lo suggerisce la Cia dell’Emilia Romagna che fa una analisi dei dati produttivi e mercantili nell’ortofrutta. “I recenti dati europei – commenta il presidente regionale della Confederazione Nazario Battelli - non prevedono particolari surplus produttivi, come ad esempio nel comparto principe della frutta estiva, ovvero pesche e nettarine, ma deve essere chiaro a tutti che le scelte delle famiglie consumatrici sulla quantità, sulla qualità e sul prezzo, anche sulla frutta, dipendono, in Italia e in Europa, della pesantissima recessione in atto. Per evitare una crisi drammatica come quelle degli anni 2004 e 2005, essendo sicuramente poco efficaci gli interventi dell’ultimo minuto ‘all’italiana’ – prosegue Battelli - va tenuto altissimo il livello di coordinamento di tutte le Op (Organizzazioni dei Produttori) regionali per gestire i picchi produttivi e vanno rese disponibili tutte le misure di gestione delle crisi, previste nella nuova Ocm, Organizzazione comune di mercato”. Le Istituzioni, conclude infine il presidente della Cia, la pubblica Amministrazione e la politica devono far rispettare le regole, ad partire da quelle commerciali, “a difesa dei produttori, come al solito la parte più debole nel mercato”. .  
   
   
LOMBARDIA: DIABROTICA DEL MAIS, NESSUN ALLARMISMO IMPEGNATI 70 TECNICI IN ATTIVITA´ DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE  
 
 "Teniamo come sempre alta la guardia, ma non alimentiamo allarmismi". Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, sintetizza così la situazione relativa alla diabrotica, insetto dannoso per le piante di mais. "Il Servizio fitosanitario regionale - ha detto Ferrazzi - interviene puntualmente sul territorio con una presenza capillare a fianco degli agricoltori. Si tratta di una task force operativa da anni per tenere sotto controllo ogni possibile rischio alle nostre colture. Il monitoraggio sulla presenza dell´insetto è quindi, come sempre, costante e, a oggi, sono in corso le verifiche delle situazioni di particolare gravità ed estensione del fenomeno, che però non giustifica l´allarmismo di questi giorni". Secondo quanto emerge dai rapporti del Servizio fitosanitario, l´ultimo dei quali arrivato il 25 giugno, gli attacchi dell´insetto sono da valutare caso per caso. In questa fase è importante che al Servizio giungano tutte le segnalazioni di possibili danni da diabrotica da parte degli agricoltori e delle Organizzazioni professionali per poter contribuire a definire la reale entità del fenomeno. "Regione Lombardia - ha continuato Ferrazzi- sta impegnando notevoli risorse, sia economiche sia di personale, per monitorare la situazione, tanto che durante i mesi estivi ben 70 tecnici lavoreranno sul campo con attività di controllo e segnalazione, ma anche di informazione verso gli agricoltori. Non dimentichiamo, infatti, che lo stato di crescita del mais in questo periodo dell´anno consente ancora ampi margini di intervento". Regione Lombardia ha attivato fin dal 2004 procedure e linee guida per informare adeguatamente le aziende su come contrastare l´insetto e anche quest´anno, con adeguato tempismo, ha fornito indicazioni tecniche e informazioni preventive che continueranno ad arrivare puntuali anche nei prossimi mesi. "I nostri agricoltori - ha concluso Ferrazzi- devono sapere che la Regione è al loro fianco. Lo ribadiremo anche in un prossimo incontro con le principali organizzazioni professionali per discutere di questo fenomeno. I nostri uffici stanno lavorando alla convocazione di un ulteriore Tavolo che metta a confronto gli operatori del settore con l´intera filiera del mais, dalle aziende produttrici di sementi agli agricoltori". .  
   
   
LOMBARDIA: A DIREZIONE AGRICOLTURA PREMIO "SORELLA NATURA"  
 
Milano - L´assessorato all´Agricoltura della Regione Lombardia riceverà, oggi a Roma, il premio internazionale "Sorella Natura - sezione Comunicare bene, comunicare il bene", istituito dalla Fondazione Sorella Natura, nata nel 1992 ad Assisi per diffondere una corretta cultura ambientale nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. All´assessorato il premio sarà assegnato per la comunicazione istituzionale e in particolare per la pubblicazione "Dossier - Coltivare la natura". "E´ un riconoscimento che ci fa onore, - commenta l´assessore regionale all´agricoltura Luca Daniel Ferrazzi - e che ci stimola a supportare sempre di più il lavoro delle nostre imprese che fanno dell´agricoltura lombarda la prima in Italia. Si tratta di un lavoro che deve essere puntualmente e correttamente comunicato ai cittadini, perché possano conoscere le attività di un comparto importante non solo dal punto di vista economico e produttivo. È l´agricoltura infatti che rispetta l´ambiente, crea le foreste, tutela l´acqua e il territorio, produce energia pulita e cibi di qualità". "Un´agricoltura - prosegue l´assessore Ferrazzi - che, in poche parole, ´coltiva la natura´, come recitava il titolo della recente pubblicazione dell´assessorato per il quale proprio oggi saremo premiati. Un segnale su quanto sia importante la strada che stiamo tutti insieme percorrendo". La consegna del premio avverrà nel corso del Simposio "Economia solidale e sviluppo sostenibile nell´era della postglobalizzazione" che si sta svolgendo presso la Basilica Pontificia di San Paolo fuori le Mura e che si concluderà con un concerto straordinario per la chiusura dell´Anno Paolino, promulgato da papa Benedetto Xvi, invitato d´onore all´evento. Il premio, assegnato all´assessorato regionale all´Agricoltura, consiste nella scultura Sorella Natura, opera in ferro del maestro Simon Benetton e nell´edizione in facsimile, fuori commercio, editata dalla Fondazione, del Codice 338, del secolo Xiii, contente le più antiche fonti francescane, gli scritti autografi di san Francesco e la prima stesura del Cantico delle Creature. .  
   
   
AGRICOLTURA LIGURE, VIA AL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI ALLE AZIENDE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE  
 
Genova - Agea (l´Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura) ha disposto il pagamento delle prime domande relative alle misure di investimento dei Programmi di Sviluppo Rurale in Italia. I pagamenti effettuati a partire da venerdì scorso, riguardano esclusivamente 36 imprese agricole della Liguria. Le prime, e per ora uniche, aziende Italiane a beneficiare di contributi comunitari in Agricoltura per le misure di investimento sono quindi Liguri. Sono stati erogati 27 premi per l´insediamento di giovani agricoltori per un totale di circa 270 mila euro, 8 contributi per lo sviluppo di imprese agricole per circa 280 mila euro, e 1 contributo ad impresa agrituristica per circa 20 mila euro, per un importo totale di circa 570 mila euro. Dopo i risultati conseguiti nel 2007 e nel 2008, che hanno visto la Liguria quinta tra le Regioni Italiane per capacità di spesa del Psr, la Liguria si conferma Regione virtuosa anche per quanto riguarda la gestione e i pagamenti relativi alle misure per investimenti degli agricoltori. "Va ricordato -spiega l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria Giancarlo Cassini - che i sistemi informatici di Agea hanno presentato, nel 2007 e 2008, numerosissimi problemi di gestione, dovuti anche alle modifiche radicali nell´impostazione dei sistemi di controllo imposte dalla Commissione Europea". "La Liguria - continua Cassini - è stata, tra le Regioni che si avvalgono di Agea come organismo pagatore, la prima in Italia ad attivare le misure di Sviluppo rurale, e di conseguenza, a individuare per prima i problemi informatici e a proporre soluzioni . Mentre in questi ultimi due anni sul territorio si accendevano polemiche, anche pretestuose contro la Regione Liguria, riguardanti il funzionamento del sistema predisposto da Agea per la gestione dei contributi comunitari agli agricoltori, la scelta dell´assessorato all´Agricoltura è stata quella invece di aprire un tavolo anche acceso di confronto con la stessa Agea. Un confronto, quello affrontato dalla Regione Liguria, decisivo per la definizione delle procedure per l´erogazione dei contributi agli agricoltori che presentano domande a valere sul Programma di Sviluppo Rurale". Accertato quindi che oggi le procedure funzionano, la Regione Liguria invita tutti i soggetti interessati a presentare agli enti competenti le domane di pagamento, che già da tempo possono essere istruite e liquidate senza ritardi . A seguito di questo accordo, Agea ha aperto anche uno sportello per la soluzione dei problemi di foto-interpretazioni del territorio, che ha permesso la soluzione di decine di migliaia di anomalie contenute nei fascicoli aziendali (costituiti dalle aziende agricole tramite i Centri di assistenza agricola), permettendo di sbloccare i pagamenti relativi alle misure a superficie del Psr ed altri importanti contributi destinate alle imprese agricole. Tutte le informazioni relative al Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, ai bandi ed ai pagamenti erogati, sono disponibili sul sito dell´Assessorato all´Agricoltura della Regione Liguria www. Agriligurianet. It .  
   
   
NITRATI E INQUINAMENTO ACQUE: INTRONA E RUSSO PRESENTANO PROGETTO PUGLIESE  
 
Ieri mattina gli assessori Onofrio Introna (Opere Pubbliche) e Enzo Russo (Risorse Agroalimentari) hanno presentato alla stampa le conclusioni del progetto “Progettiamo l’acqua dai nitrati”, campagna promossa dai due assessorati e da quello all’Ecologia per la protezione delle acque provocato da nitrati provenienti da fonti agricole. Durante la presentazione sono stati illustrati due opuscoli sul rischio nitrati. I nitrati – che inquinano soprattutto le falde – sono sostanze provenienti da allevamenti o dai concimi usati in agricoltura. Solo il 5% (92. 000 ettari) del territorio pugliese sarebbe a rischio secondo gli studi presentati oggi in zone ben delimitate e sotto controllo. “Il progetto – ha sottolineato Introna – si è concluso in tempo e ha utilizzato appieno le risorse europee dedicate, con la perimetrazione delle zone sensibili ai nitrati. Si tratta di un’azione straordinaria di protezione dell’unica risorsa idrica presente in Puglia, quella sotterranea di falda, per la quale siamo preoccupati per l’uso intensivo di concimi in agricoltura e per le deiezioni degli animali negli allevamenti zootecnici. Il progetto prevede anche un piano di azione per rientrare dall’inquinamento e anche azioni di comunicazione e informazione per gli agricoltori”. “Gli agricoltori – ha aggiunto Russo – sono i principali custodi del nostro territorio, il progetto intende affidargli anche funzioni di monitoraggio e controllo per migliorare e proteggere le nostre risorse naturali”. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il Vito Felice Uricchio (Crea-infea) e la dott. Ssa Iannarelli (dirigente assessorato Opere Pubbliche). .  
   
   
AGRICOLTURA: CIRIANI A CONVEGNO SU FILIERA AGRICOLA ITALIANA  
 
 Prata di Pordenone - Riprendendo un progetto nazionale di Coldiretti, ovvero la costruzione di una "filiera agricola tutta italiana", la Cipa (Cooperativa intercomunale produttori agricoli) di Prata di Pordenone ha festeggiato il 28 giugno nel Teatro "Pileo" di Prata i 35 anni di attività con un convegno, al quale è intervenuto il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle Attività produttive, Luca Ciriani. Un progetto, questo della filiera tutta italiana, che la Cipa anticipò appunto costituendosi e aprendo a Prata il primo punto vendita di prodotti provenienti da aziende agricole e da allevatori locali. Nonostante problemi e difficoltà, la Cipa si è sviluppata e oggi, oltre a quello di Prata, dispone di punti vendita anche a Porcia, Azzano Decimo e a Mansuè in provincia di Treviso. Una storia positiva, quindi, illustrata dal presidente della cooperativa, Sergio Rizzi, e alla quale si sono richiamati per un apprezzamento e un augurio il sindaco di Prata, Nerio Belfanti, l´assessore provinciale Giuseppe Pedicini, i presidenti regionale e provinciale di Pordenone di Coldiretti, Dario Ermacora e Cesare Bertoia. È toccato quindi a Mauro Tonello, coordinatore Coop Coldiretti, illustrare il progetto di una filiera tutta italiana: un progetto - ha sostenuto - che deve basarsi sull´origine certificata dei prodotti, utilizzando le coop Coldiretti per accorciare la filiera. Nel concludere i lavori, il vicepresidente Ciriani ha portato l´apprezzamento della Regione alla Cipa "che in 35 anni ha avuto come obiettivo quello di coniugare tradizione e qualità, rinsaldando i concetti di lavoro e di sacrificio come valore in sé e come spinta per lo sviluppo economico del nostro territorio e dell´intero Nordest. Oggi che viviamo una crisi grave, c´è bisogno di riscoprire quei valori per riprendere il cammino della crescita". Ciriani ha quindi sottolineato che "se qualità e innovazione sono perni attorno ai quali ripartire, il problema è il confronto con un mercato globale dove però mancano regole certe e uguali per tutti. Siamo invasi da prodotti non italiani; etichette e controlli non bastano più, servono sanzioni severe". Qualità, regole, trasparenza nei confronti del consumatore: sarà lui - se informato compiutamente - a scegliere quali prodotti preferire. Passando a considerare la situazione nel Friuli Venezia Giulia, il vicepresidente ha quindi ricordato la legge regionale che favorisce il consumo di prodotti biologici nelle mense scolastiche; e l´approvazione del disegno di legge anticrisi, che costituisce un grande sforzo della Regione a sostegno soprattutto delle piccole e piccolissime imprese che costituiscono il nostro tessuto produttivo, provvedimento che riguarda anche le aziende agricole. "Ma - ha aggiunto - ogni sforzo sarà inutile se poi il sistema creditizio non farà la sua parte per concedere i finanziamenti previsti". Infine un accenno alla distribuzione: "abbiamo fatto una legge sul commercio - ha concluso Ciriani - volta a limitare lo strapotere della grande distribuzione. Siamo convinti che serva una sana competizione tra grande, media e piccola distribuzione per poter servire al meglio il territorio e i consumatori. Nel contempo abbiamo posto dei limiti alle aperture domenicali, in quanto anche il riposo è un valore da difendere". .  
   
   
PRIMO RAPPORTO SULL’HOBBY FARMING IN ITALIA  
 
In Italia è in costante crescita il numero di coloro che decidono di praticare un’attività agricola a fini hobbistici, cioè senza fini di lucro. Per questo Nomisma, in collaborazione con Edizioni L’informatore Agrario Vita in Campagna ha ideato un percorso di ricerca per definire il profilo dell’hobby farmer. Da qualche tempo, inoltre, anche l’attenzione degli addetti ai lavori e della stampa specializzata si è concentrata su questo fenomeno in controtendenza, di ritorno alla ruralità, che interessa trasversalmente tutta la penisola, così come investe diverse fasce sociali, senza distinzioni particolari. Alla luce di queste dinamiche, Nomisma ha ideato un percorso di ricerca che, soprattutto attraverso un’indagine diretta, si pone l’obiettivo di identificare il profilo degli hobby farmer, le loro esigenze specifiche, il ruolo territoriale e socio-economico nonché le prospettive di crescita futura, individuando le dimensioni principali che guidano la nascita e lo sviluppo del fenomeno nel nostro paese, provando anche a tracciare le principali differenze con altre realtà europee ed extraeuropee. I risultati del lavoro, che si concretizzeranno nel I Rapporto sull’Hobby Farming in Italia, saranno presentati nell’ambito della prossima Fieragricola di Verona, nel febbraio 2010. .  
   
   
AL VIA IL PRIMO CORSO DI ALTA FORMAZIONE IN ORTOFRUTTICOLTURA PROMOSSO ED ORGANIZZATO DA CSO E DALLA FACOLTÀ DI AGRARIA DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA.  
 
Il Presidente del Cso Paolo Bruni ha inaugurato, il 27 giugno scorso, il primo corso di Alta Formazione in ortofrutticoltura riservato a giovani che operano nelle imprese del settore. Il corso si colloca all’interno di un percorso necessario, individuato dalle imprese dell’ortofrutta italiana, di formazione e specializzazione delle risorse umane, indispensabile per mantenere o elevare il livello di competitività. “La decisione di promuovere un corso di alta formazione - spiega il Presidente di Cso, Paolo Bruni - nasce dall’ esigenza di disporre di “nuove professionalità”, dando ai giovani l’opportunità di avere il maggior numero possibile di strumenti per decifrare gli elementi del nostro settore. Le imprese – prosegue il presidente Bruni – oggi, per essere competitive devono affrontare le nuove sfide del mercato in un comparto che deve fare fronte agli effetti della globalizzazione ed al tempo stesso, mantenere una dimensione locale valorizzando i prodotti territoriali e di qualità. Le risorse umane sono il patrimonio primario delle aziende su cui investire per competere sui diversi mercati”. Alla lezione inaugurale ha preso parte anche il Prof. Guarnieri del Dipartimento di Economia ed Ingegneria Agraria che ha sottolineato l’importanza dell’interazione fra la tradizionale didattica frontale e l’opportunità di aver le esperienze raccontate direttamente da chi ha lunga esperienza nel settore, puntando sul binomio “Università ed Impresa”: un binomio in grado di dare risultati importanti per il futuro. Il dott. Trentini Direttore di Cso afferma che gli argomenti trattati durante il corso che terminerà a dicembre andranno a toccare diversi aspetti che interessano la politica agricola, l’economia dei mercati, il marketing, la distribuzione e la logistica, le tecnologie di conservazione, fino alle certificazioni e gli aspetti della sicurezza alimentare. Il corso fornirà ai 15 “nuovi studenti” strumenti e punti di vista differenti per ricoprire ruoli chiave all’interno dell’ impresa. .  
   
   
PSR PUGLIA 2007-2013: OGGI COMITATO DI SORVEGLIANZA TAPPA DECISIVA PER L’ATTUAZIONE DEL PSR PUGLIA. ( PIANO SVILUPPO RURALE)  
 
Oggi, 30 giugno 2009, alle ore 10. 30 presso l’Hotel Sheraton in Bari, si riunisce il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) della Puglia per il periodo 2007-2013. Lo ha reso noto l’assessore alle politiche agroalimentari, Enzo Russo, che ha poi aggiunto: “Il Psr, come è noto, sostiene interventi diversificati per la competitività del sistema agroalimentare, per la tutela degli elementi ambientali delle aree rurali, per il miglioramento della qualità della vita e la diversificazione delle attività economiche nei territori rurali, per l’attuazione di strategie funzionali ad uno sviluppo locale autodeterminato. “Le risorse complessivamente disponibili, pari a poco più di 1. 480 milioni di euro di denaro pubblico, sono in grado di generare investimenti complessivi per oltre 2. 000 milioni di euro. ” Il Psr, come di diffusa consapevolezza, dispiega la sua complessa azione per un periodo molto lungo che parte dalla sua approvazione (febbraio 2008) e termina al 31. 12. 2015. Il Comitato di Sorveglianza, organo rappresentativo del partenariato socio-economico e a cui partecipano la Commissione Europea e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è chiamato nella riunione del 30 giugno a confrontarsi e a decidere su importanti elementi di programmazione e attuazione del Psr quali: i criteri di selezione dei progetti che verranno presentati a seguito dell’emanazione dei bandi, ivi compresi quelli dei Progetti Integrati di Filiera (Pif); le modifiche necessarie al Programma per essere maggiormente idoneo ai bisogni di intervento del territorio; le scelte strategiche della Regione rispetto alle grandi sfide del futuro (Cambiamenti climatici, Energie rinnovabili, Gestione delle risorse idriche, Biodiversità, Ristrutturazione del settore lattiero-caseario, Infrastrutture per Internet a banda larga nelle zone rurali) come indicate dalla Commissione Europea in attuazione del cosiddetto Health Check; la Relazione Annuale di Esecuzione per l’anno 2008. “Si tratta di argomenti di evidente rilievo e di notevole ricaduta sul sistema produttivo agricolo regionale e sulle aree rurali pugliesi, sia perché si dovranno individuare attraverso i criteri di selezione le modalità di attuazione delle strategie indicate nel Programma e quindi – ha sottolineato l’assessore- territori e tipologie di soggetti e progetti prioritari nell’attribuzione del sostegno pubblico agli investimenti, sia perché – attraverso l’Health Check – si dovrà definire la utilizzazione di ulteriori significative risorse (pari a circa 135 Milioni di euro) per le grandi problematiche del futuro con cui l’intera Unione Europea è chiamata a confrontarsi. ” .  
   
   
SUCCESSO A BRUXELLES PER L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E IL VINO ROSATO PUGLIESE  
 
Soddisfazione dell’assessore Russo per il lavoro svolto dalla Commissione Politiche Agricole, insieme ai colleghi-assessori delle altre Regioni italiane che, coordinandosi con la Conferenza Stato-regioni e il Ministro Zaia, ottengono due risultati significativi rispetto all’atteggiamento della Ue sulla tutela della qualità e tipicità dei prodotti. Due i risultati importanti: La nuova legge sull’etichettatura dell’olio extravergine d’oliva, che impone la dichiarazione in etichetta della provenienza delle olive, è sicuramente la base di una corretta politica che rende giustizia ad un prodotto come l’olio extravergine d’oliva e fa chiarezza in un mercato spesso frequentato da millantatori che approfittano della poca chiarezza delle norme e degli obblighi da riportare in etichetta a garanzia e informazione del consumatore. Contrariamente a quanto si temeva, la commissaria Ue Fischer Boell recepisce le istanze e il grido d’allarme lanciato dai produttori di vino rosato per lo più francesi e italiani. Così si sventa il tentativo di mettere sul mercato vino rosato fatto da chissà quali miscele. La Francia, l’Italia, in particolar modo la Puglia, ottiene, grazie all’impegno profuso dall’assessore alle Risorse Agroalimentari Enzo Russo, quale coordinatore della Commissione Politiche Agricole e dalle azioni del Ministro, un risultato che fa giustizia ad un prodotto di cui la Puglia è produttrice di eccellenti rosati. Una vittoria per tutti i produttori pugliesi che ormai da diversi anni stanno ottenendo ottimi risultati in Italia e all’estero. .  
   
   
AGRICOLTURA TOSCANA, PACCHETTO ANTICRISI DA 128 MILIONI MISURE DI INTERVENTO A FAVORE DEL SETTORE GRAZIE ANCHE A NUOVI FONDI UE  
 
Per mitigare gli effetti della crisi economica su settori e aree svantaggiate la Regione mette in campo un sostegno straordinario alle zone rurali per un totale di 128 milioni complessivi, tra contributi già previsti ed altri in arrivo dalla Ue; vanno a potenziare alcune misure che erano già state scelte per rappresentare le nuove sfide della politica di sviluppo rurale. «Si tratta di un vero e proprio “pacchetto anticrisi” - sostiene il presidente della Regione Claudio Martini - che, a partire dai nuovi fondi concessi alla Toscana dalla Commissione europea e attraverso la ridefinizione di diversi altri strumenti attuativi nell´ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, servirà a fronteggiare le conseguenze derivanti dalla situazione economica precaria in aree come quelle rurali, dove le alternative e le occasioni di impiego sono minori, il rischio di esclusione in fase di stagnazioneè più alto, e dove più lenti arrivano gli effetti positivi di una possibile ripresa». Le misure anticrisi prevedono di assegnare 25 milioni di euro ai progetti integrati per superare le criticità delle filiere agricola, agroindustriale e forestale (assi 1 e 3 del Psr); 40 milioni, l´importo più alto, a sostegno delle infrastrutture per le zone rurali (Misura 125), in particolare per affrontare il problema dell´emergenza idrica; 20 milioni alle misure 226 e 227, per interventi di prevenzione di disastri naturali e protezione della pubblica incolumità (solo per progetti di veloce attuazione), ricostruzione di soprassuoli danneggiati, interventi finalizzati al raggiungimento di obiettivi ambientali e per la valorizzazione dei boschi in termini di pubblica utilità; 5 milioni sono destinati al sostegno alle imprese per l´accesso al credito ed a sostegno della costituzione di nuove imprese agricole per affrontare la fase di strett a creditizia e crisi occupazionale (misure 121, 122, 123, 311). E´ prevista inoltre la ricollocazione sull´asse 1 del Psr (“Miglioramento delle competitività delle imprese agricole e forestali”) di 33 milioni ancora non spesi delle prime tre annualità dell´asse 4 (“Metodo Leader”): andranno immediatamente a coprire le domande ammissibili a finanziamento inserite nelle graduatorie attualmente in vigore. Per la produzione di energia rinnovabile da biomasse agroforestali (Misura 311a) che fa parte delle sei “nuove sfide” a livello comunitario, il pacchetto stanzia 1 milione di euro. Infine per la creazione di nuove infrastrutture per la copertura con la banda larga per internet nelle zone rurali (Misura 321a) sono destinati altri 4 milioni di euro. In questo modo sarà possibile coprire anche le zone più periferiche della Regione con un servizio innovativo e fondamentale per il supporto alle attività economiche. Le linee finanziarie dell´intervento, che intendono assicurare sostegno ai settori produttivi legati all´agricoltura maggiormente in crisi e sostenere l´occupazione attraverso l´apertura di cantieri per opere pubbliche di notevole utilità per le zone rurali, sono state concertate con le organizzazioni professionali di settore e degli enti locali. .  
   
   
IDENTITA´ LONDON : L´ALTA CUCINA ITALIANA SALE IN CATTEDRA A LONDRA  
 
Oggi, 30 giugno, il gusto italiano, in trasferta Oltremanica, darà appuntamento alla stampa internazionale. Ospiti d’onore, l’ambasciatore italiano nella capitale britannica Giancarlo Aragona e Walter Brunello, presidente di Buonitalia, la realtà alla quale il Ministero delle Politiche Agricole ha delegato la valorizzazione del Made-in-italy eno-gastronomico all’estero. Identità Golose - Congresso italiano di cucina d’autore, diventa Identità London esportando nella capitale britannica il meglio della nuova cucina tricolore interpretata dai più acclamati chef italiani. Identità Golose esordì nel 2005 perché mancava in Italia un luogo, un momento dove i nostri cuochi, i nostri pasticcieri e i nostri artigiani potessero esprimersi all’interno di una manifestazione come solo allora accadeva in Spagna. Ora che congressi e convegni si sono moltiplicati nel mondo, con Identità London è l’Italia a tracciare una nuova linea, esportando le sue eccellenze. Identità London (che si terrà nelle strutture di Vinopolis) nasce dalla certezza che è vero che c’è tanta Italia nella ristorazione planetaria, ma quanta è autentica? Quanta è proposta da chef italiani o che hanno studiato da noi? E quante materie prime sono originali? E ancora: quanti piatti non sono la semplice e stanca riproposizione di stereotipi triti e ritriti? Ben pochi. E allora è giusto portare la cucina italiana contemporanea fuori dai nostri confini, per farla conoscere all’opinione pubblica e ai mass-media internazionali. Identità London, soprattutto all’esordio, avrà una forte connotazione italiana: su sedici lezioni in due giorni, quattordici avranno per protagonisti interpreti della cucina e della pasticceria italiane, con dodici relatori in arrivo dall’Italia (Massimiliano Alajmo, Moreno Cedroni, Enrico Crippa, Anthony Genovese, Carlo Cracco, Ciccio Sultano, Emanuele Scarello, Ernesto Iaccarino, Giovanni Santini, Massimo Bottura, Norbert Niederkofler, Corrado Assenza) e due, Angela Hartnett (una nonna italiana) e Giorgio Locatelli (italianissimo, lombardo), che vivono e strappano applausi a Londra. Il confronto con la cucina dei colleghi stranieri sarà assicurato dalla partecipazione di guest star come il brasiliano Alex Atala e il danese René Redzepi. Ospite d’onore, lunedì a Identità London, sarà l’ambasciatore italiano nella capitale britannica Giancarlo Aragona che raggiungerà Vinopolis nel primo pomeriggio. Sempre lunedì, giungerà dall’Italia Walter Brunello, presidente di Buonitalia, la realtà alla quale il ministero delle politiche agricole ha delegato la valorizzazione del Made-in-italy eno-gastronomico all’estero. Compito da decimo grado, visto che il 90% di quello che viene comperato come italiano fuori dal Buon Paese, non è affatto prodotto in Italia. .  
   
   
I PROBIOTICI E LE LORO PROPRIETÀ: YAKULT, CON IL CEPPO LACTOBACILLUS CASEI SHIROTA, PREZIOSO ANCHE IN ESTATE  
 
Secondo le linee guida della Fao/who (Aprile-maggio 2002), i probiotici sono ¡°microrganismi vivi che, quando amministrati in quantit¨¤ adeguate, conferiscono un beneficio alla salute dell¡¯ospite¡±. Tra le indicazioni ¨¨ sottolineato che le propriet¨¤ probiotiche sono differenti tra ceppo e ceppo e quindi ¨¨ importante identificare chiaramente il nome sia della specie sia del ceppo probiotico. Questa indicazione ¨¨ utile alla chiarezza e alla trasparenza nei confronti del consumatore e per tracciare tutti i dati scientifici relativi allo specifico ceppo probiotico contenente i vari prodotti. Il ceppo Lactobacillus casei Shirota ¨¨ stato isolato e selezionato pi¨´ di 70 anni fa in Giappone dal Dott. Minoru Shirota. Questo ceppo ¨¨ stato selezionato tra tanti altri perch¨¦ capace di tollerare l¡¯acidit¨¤ gastrica e i sali biliari, infatti ¨¨ in grado, come verr¨¤ chiarito in seguito, di giungere vivo e attivo nell¡¯intestino dove pu¨° apportare diversi benefici all¡¯ospite. Questo ceppo inoltre ¨¨ in grado di sviluppare in latte producendo numerosi composti secondari che conferiscono al latte fermentato caratteristiche organolettiche piacevoli. Questa propriet¨¤ ¨¨ stata molto utile al Dott. Shirota che ha quindi pensato di aiutare le persone a mantenere il proprio intestino e il proprio organismo in salute producendo un latte fermentato contenente questo ceppo probiotico. Da pi¨´ di 70 anni Yakult svolge ricerche su questo specifico ceppo probiotico. Per distinguere Lcs da altre specie batteriche ma anche da altri ceppi della specie L. Casei sia di collezione sia da isolati ambientali sono stati sviluppati diversi metodi di identificazione: l¡¯elettroforesi (Pfge), a seguito di restrizione enzimatica, e il metodo di riconoscimento con un anticorpo monoclinale (Elisa) (Yuki et al. , 1999). Numerosi studi evidenziano la capacit¨¤ di Lcs di superare la barriera gastrica (tollerabilit¨¤ dei succhi gastrici e dei sali biliari) e di arrivare vivo e attivo nell¡¯intestino in vitro e in vivo. In vitro ¨¨ stata osservato che il ceppo Lcs ¨¨ in grado di tollerare i fluidi gastrici e la presenza di sodio deossicolato molto pi¨´ di altri ceppi di Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus utilizzati per la produzione di yogurt. La concentrazione di sodio deossicolato capace di inibire del 50% la crescita di Lcs era pari a 500 ¦Ìg/ml rispetto i 50 ¦Ìg/ml per S. Thermophilus e 90 ¦Ìg/ml per L. Bulgaricus. Rispetto la barriera gastrica, Lcs ¨¨ risultato in grado di tollerare l¡¯acidit¨¤ di una soluzione di pH 2. 7 per almeno tre ore (Kobayashi et al. , 1974). Numerosi studi confermano, anche in vivo, le propriet¨¤ del ceppo Lcs. Nel 1999, Yuki et al. Hanno sviluppato un metodo di identificazione ceppo specifico basato su riconoscimento con anticorpo monoclinale. Tramite questo metodo ¨¨ stato possibile distinguere il ceppo Lcs da altri ceppi appartenenti alla specie Lactobacillus casei. In questo studio inoltre otto uomini adulti sani hanno bevuto ogni giorno una bottiglia di latte fermentato contenente Lcs (108 cellule per ml, 125 ml). Gi¨¤ dopo tre giorni Lcs ¨¨ stato riscontrato in quantit¨¤ elevate (107 cellule vive per grammo di feci) nelle feci di tutti i soggetti inclusi nello studio. Questo risultato ha dimostrato che il ceppo Lcs tollera i succhi gastrici e i sali biliari, arriva quindi vivo e attivo nell¡¯intestino dove ¨¨ in grado di moltiplicarsi. Recentemente Tuohy et al. (2007) hanno confermato questo studio, riportando la presenza di Lcs (6. 7-7. 1 Log10 Cfu/g) nelle feci di 10 volontari sani, a seguito dell¡¯assunzione di Yakult per 3 settimane. Al contrario nelle feci di altri 10 volontari che hanno assunto un placebo non ¨¨ stato possibile isolare il ceppo Lcs. Anche dopo una settimana dal termine dell¡¯assunzione quotidiana di Yakult ¨¨ stato possibile riscontrare la presenza del ceppo Lcs nelle feci di questi soggetti. Questo dato sta ad indicare che il ceppo Lcs ¨¨ in grado di replicarsi nell¡¯intestino, anche se non ¨¨ in grado di colonizzare questo organo in modo permanente. Dopo 2-3 settimane dall¡¯ultima assunzione di Yakult, infatti, il ceppo Lcs non ¨¨ stato pi¨´ isolato dalle feci (Spanhaak et al. , 1998; Matsumoto et al. , 2006). Questo risultato suggerisce la necessit¨¤ di un¡¯assunzione quotidiana di probiotico al fine di mantenerlo in quantit¨¤ elevate all¡¯interno dell¡¯intestino. I benefici dei ceppi batterici probiotici possono essere molteplici: dalla modulazione della microflora intestinale, inibizione dei batteri nocivi, aumento potenzialit¨¤ delle barriere intestinali, degradazione degli alimenti, fino alla stimolazione del sistema immunitario. I meccanismi responsabili di questi benefici spesso non sono ancora completamente compresi. L¡¯efficacia di un probiotico deve essere convalidata da un insieme di dati ottenuti in studi indipendenti (osservazionali, studi in vitro, studi clinici). I dati maggiormente supportati sono quelli ottenuti con studi clinici che prevedono un controllo (placebo). Equilibrio della microflora intestinale Sin dal 1966 il Dott. Shirota not¨° che il consumo quotidiano del latte fermentato contenente il ceppo probiotico, da lui isolato, Lcs era in grado di modificare la microflora intestinale nei bambini. In particolare egli not¨° che il numero di lattobacilli aumentava mentre Enterobatteriaceae, e batteri dei generi Enterococcus e Staphylococcus diminuivano. Questo dato ¨¨ stato confermato anche in soggetti adulti in due studi indipendenti, uno in Giappone e uno in Europa. Yamagishi et al. (1974) hanno osservato che l¡¯assunzione di Yakult per 14 settimane era in grado di incrementare la quantit¨¤ di lattobacilli nelle feci di 30 volontari anziani sani. Mentre negli stessi soggetti, diminuiva la quantit¨¤ di Bacteroides. Nel 1998, Spanhaak e colleghi evidenziarono che in soggetti adulti, l¡¯assunzione per 4 settimane di 100 ml di Yakult (109 Ufc / ml) per tre volte al giorno era in grado di aumentare la quantit¨¤ di lattobacilli (non solo per la presenza di Lcs) e di bifidobatteri. I membri delle Enterobatteriacee invece diminuivano a seguito di questo trattamento. Nel gruppo di controllo (placebo) invece, non ¨¨ stato osservato nessun cambiamento nella composizione della microflora intestinale. Queste osservazioni sono state confermate in studi successivi (Tanaka et al. , 1981; Tanaka & Ohwaki, 1993; Koebnick et al. , 2003; Matsumoto et al. , 2006). Protezione dall¡¯insorgenza di infezioni I probiotici contribuiscono a equilibrare la microflora e a mantenere in salute l¡¯intestino. Infatti hanno la capacit¨¤ di creare un ambiente ostile per lo sviluppo dei batteri dannosi e patogeni (abbassamento del pH, competizione per la colonizzazione della mucosa e dei nutrienti). Uno studio condotto nel 2001 su conigli di laboratorio (completamente privi di patogeni) ha evidenziato come l¡¯assunzione quotidiana di Lcs immediatamente alla nascita degli animali contribuisce ad attivare la risposta umorale del sistema immunitario contro le infezioni acute determinate da Escherichia coli O157:h7. In particolare ¨¨ stato osservato un aumento degli anticorpi specifici per le cellule di E. Coli e quelli specifici per le due tossine Stx prodotte. Inoltre gli animali trattati preventivamente con il latte fermentato contenente Lcs hanno mostrato un danno ridotto della mucosa intestinale (tenue, ceco, colon) a seguito dell¡¯infezione (Ogawa et al. , 2001). Un altro studio ha dimostrato come la somministrazione di Lcs in topi possa inibire gli effetti di un¡¯infezione cronica causata da E. Coli Hu-1 nel tratto urinario. L¡¯infezione ¨¨ stata causata 3 settimane ¨¨ prima dell¡¯assunzione del probiotico. Anche una sola somministrazione del probioticio (108 cellule) ha contribuito a diminuire drammaticamente la crescita di E. Coli e la risposta infiammatoria nel tratto urinario .  
   
   
I SOFFIONI DI RISO ECOR, OTTIMA ALTERNATIVA BIO AL PANE  
 
Sei snack fragranti e sfiziosi per esaltare, all’occorrenza, il dolce o il salato, garantendo tutte le qualità di una pausa bio. Sono i soffioni - le maxi gallette di riso integrale a marchio Ecor – che, grazie alla qualità della materia prima e al rigore nei processi di lavorazione, offrono ad ogni morso una sana alternativa al pane. Buoni e leggeri, sono a base di riso integrale italiano Per prima in Italia, Ecor li propone in ben sei versioni, in simpatiche confezioni a ciuffo da 200 g, per assaporare ogni giorno le sfumature di un cereale diverso: Soffioni di riso integrale con sale, con l’aggiunta di farro, miglio o sesamo. E ancora, la versione multicereali o, per i palati più raffinati, senza sale. La fantasia del buongustaio saprà infatti associare a questo snack sano e naturale vuoi una dolce marmellata di ribes, vuoi una cremosa ricotta fresca. Il curioso nome “Soffioni” richiama la forma irregolare di queste maxi gallette che sono particolarmente croccanti – caratteristica unica sul mercato italiano. L’eccezionale fragranza dello snack è legata infatti alla sua particolare dimensione, mentre la scelta di soffiare il riso più grosso rispetto alle gallette tradizionali permette di ottenere una croccantezza sfiziosa che soddisfa il palato. I Soffioni Ecor sono prodotti dall’azienda Agricola Lodigiana con sede a Ronsecco, Vercelli. Un´impresa che coltiva le proprie terre da tre generazioni curando in particolar modo la qualità del prodotto, sia nel campo che durante la trasformazione. .  
   
   
CROISSANT E SNACK TRE MARIE: UNA NUOVA GAMMA DI PRODOTTI GIÀ DISPONIBILI  
 
Cosa c’è di meglio di un caldo e profumato croissant appena svegli o di un gustoso snack da offrire come stuzzichino agli amici per un pranzo, uno snack o un aperitivo in casa? La soluzione è firmata Tre Marie. Da oggi, infatti, è disponibile in tutti i supermercati, una nuova gamma di prodotti da forno surgelati in busta, per soddisfare ogni preferenza di gusto, dolce o salato: Croissant Semplice Senza Farcitura – per gli amanti dei gusti semplici che vogliono fare colazione con il classico croissant a pasta lievitata Croissant con Farcitura all’Albicocca – per chi desidera assaporare di prima mattina tutto il sapore dell’albicocca, la farcitura più amata. Pain au Chocolat con gocce di cioccolato fondente extra – per gli amanti dei gusti decisi, che vogliono iniziare la giornata con un pieno di energia grazie al cioccolato fondente extra, uno tra gli ingredienti più in voga nel mondo della pasticceria. Pizza Sfoglia con Pomodoro e Formaggio – per gli inguaribili amanti del salato che non vogliono rinunciare alla bontà della più classica delle pizze rivisitata però in chiave snack Quattro delizie accomunate dalla garanzia di qualità e sicurezza Tre Marie. Tutti i prodotti, infatti, non contengono coloranti, organismi geneticamente modificati né grassi idrogenati. Le pratiche buste, ognuna delle quali contiene 6 pezzi, sono ideali da tenere sempre in freezer per concedersi anche a casa una prima colazione o una pausa firmate Tre Marie. Quattro confezioni dalla grafica elegante e raffinata che abbina il nero a tinte forti che rievocano ognuna i gusti dei quattro differenti prodotti. Uno stile inconfondibile, pulito ed essenziale, che contraddistingue tutto il mondo Tre Marie. Sul retro di ogni busta sono inoltre presenti consigli utili per le modalità di preparazione del prodotto e la sezione speciale, “Un tocco in più”, che riporta suggerimenti per regalare al croissant una particolare croccantezza e allo snack un aspetto ancora più invitante. .  
   
   
L’ACETO BALSAMICO RICCARDO GIUSTI – “IL DENSO” - DEL GRAN DEPOSITO DI ACETO BALSAMICO GIUSEPPE GIUSTI DI MODENA  
 
“Balsami per il palato”, sono stati definiti i dodici aceti balsamici presenti ad Amburgo a confronto: il gastronomo italiano Mario Zini, che guidava un ristretto e altamente qualificato numero di esperti, ristoratori e giornalisti, giudicato “Primo tra i primi” il modenese Riccardo Giusti – “il denso” – del Gran Deposito di Aceto Balsamico di Giuseppe Giusti, in competizione con altri 79 aceti balsamici. “L’aceto balsamico Riccardo Giusti – “il denso” – è un balsamico invecchiato circa dieci anni, corposo, dal profumo fruttato (con sentori di fragola e albicocca) e un gusto molto ben equilibrato che sosta lungamente in bocca. Fondatore dell’Azienda fu Giuseppe Giusti, la famiglia del quale dal 1605 (!) produce aceti balsamici a Modena. Questo aceto si sposa splendidamente con verdure grigliate, frutti di mare, formaggi (mozzarella) e si può gustare anche a inizio pasto. ” “Meno ingredienti sono evidenziati in etichetta meglio è” – “Occorre ci sia chiarezza nell’indirizzare l’acquirente verso un prodotto sicuro” hanno precisato gli esperti e hanno fortemente sottolineato il fatto che, acquistando un prodotto peculiare come l’aceto balsamico, occorre saper scegliere tra le infinite proposte e ben sapere come proporlo e gustarlo al meglio. A tale essenza un tempo lontano erano riconosciute proprietà curative, contro febbri, infezioni, addirittura contro le pestilenze. .  
   
   
RICERCA PER ECCELLENZA VITICOLTURA DEL FVG  
 
 Mereto di Tomba, - Trarre da una consuetudine del territorio l´occasione per raccordarsi con efficacia con l´agricoltura tradizionale, al fine di ottimizzare le produzioni locali e non solo, e consolidare l´eccellenza dell´agricoltura del Friuli Venezia Giulia. Tale si è rivelato l´appuntamento dell´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, a Tomba di Mereto, il 28 giugno, in occasione della "7/ma Sagre dal vin chi vin", "il vino che abbiamo", cioè quello prodotto in casa. Si tratta di un evento popolare generato dalle consuetudini della civiltà contadina, e che coniuga con efficacia una sfida locale e forse anticamente occasionale tra i produttori del "vin di famee", con un momento di approfondimento dell´eccellenza della ricerca in enologia. Eccellenza, che nel Friuli Venezia Giulia si può già sintetizzare con l´attività che viene svolta da anni dall´Università di Udine nel settore enologico. Nonché nel lavoro minuzioso che a Rauscedo i ricercatori compiono quotidianamente per individuare le varietà viticole capaci di resistere all´attacco dei parassiti. Ciò, con l´obiettivo di ridurre, forse eliminare l´impiego di antiparassitari e di proporre al vigneto regionale varietà in grado di sostenere la concorrenza in termini di progettualità e di qualità di eccellenza. È stato questo il cardine del convegno di Tomba di Mereto. Momento di approfondimento che ha consentito di evidenziare l´impegno in atto da parte del mondo della ricerca all´azienda universitaria "Servadei", attiva da anni sui terreni dell´ex ospedale psichiatrico della città di Udine. Lavoro che è stato illustrato dal professor Raffaele Testolin, dell´ateneo udinese. Testolin ha ricordato che la coltivazione della vite deriva da una consuetudine risalente a 10 mila anni fa, nella zona del mar Caspio, attestasi nel Mediterraneo, e sviluppata dagli antichi romani. La viticoltura è poi stata messa in discussione dall´importazione in Europa di viti dagli Stati Uniti d´America, che ha trasportato sul vecchio continente anche le forme parassitarie devastanti là presenti, come la peronospora, l´oidio e la filossera, con le quali i vigenti convivano nel nuovo continente. Da ciò, da due secoli a questa parte, l´esigenza dei ricercatori di individuare piante della vite non sensibili all´attacco dei parassiti. Con il sostegno della Regione, tale ricerca produrrà i primi risultati tra il 2012 e il 2013. Quali saranno gli effetti concreti di tali scoperte? Sarà possibile risparmiare all´ambiente 68 mila tonnellate di pesticidi che attualmente vengono irrorati ogni anno sul vigneto europeo, che ricopre il 3 per cento della superficie agricola del continente, e rappresenta il 65 per cento delle sostanze chimiche che sono essere irrorate sulle colture dell´Europa. Occorre inoltre considerare che ogni anno, sulle campagne del continente sono aspersi ben 10 milioni di tonnellate di sostanze chimiche; delle quali 100 mila tonnellate in Italia. Il rimedio? L´università di Udine ha individuato alcune varietà della vite, tramite incroci e non con azioni genetiche, capaci di resistere ai parassiti. Le prime piante saranno disponibili nel 2013. Si tratta di vitigni di Tocai, Cabernet, Cabernet Sauvignon e Merlot, incrociati con varietà che, spontaneamente, se lasciate crescere sui terreni, sono in grado di difendersi spontaneamente dai parassiti. Violino ha messo in risalto le capacità degli organizzatori della festa tradizionale di guardare avanti, verso il futuro e lo sviluppo del mondo rurale, valorizzando i sentieri di ricerca che il mondo universitario propone alla nostra società, a volte in sordina, ma con risultati che in futuro potranno rivoluzionare il modo di fare agricoltura che ci è noto e consueto. Rivoluzionarlo a vantaggio degli agricoltori, ma nel contempo dell´intera comunità regionale e dell´ambiente. La "Sagre dal vin chi vin è infatti nata come una festa legata al patrono, dovuta all´impulso degli agricoltori dalla zona, ma si è rivelata un concreto laboratorio di idee a vantaggio del mondo rurale. Secondo Violino, nella viticoltrua, ma anche nell´ agricoltura in senso ancor più ampio, si risentono in modo esasperato gli effetti della globalizzazione. Ecco che anche le recenti azioni dell´Amministrazione, che hanno consentito di reperire dallo Stato otto milioni di euro per la promozione della nuova denominazione del Tocai, "Friulano", e l´allargamento della Docg del Prosecco alla zona di pianura delle quattro Province del Friuli Venezia Giulia, aprono prospettive nuove al mondo rurale. Nonché all´ affermazione dei contenuti più profondi della civiltà contadina del Friuli Venezia Giulia. .