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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 30 Giugno 2009 |
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DIAGNOSI E CURE MIGLIORI RIDUCONO IL RISCHIO DI ANEURISMA |
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Bruxelles, 30 giugno 2009 - Secondo quanto dimostrato da una nuova ricerca proveniente dai Paesi Bassi e pubblicata sulla rivista Lancet Neurology, i progressi fatti nella diagnosi e nella cura nel corso degli ultimi 30 anni hanno ridotto il rischio che i pazienti muoiano di emorragia subaracnoidea aneurismatica (la rottura di un vaso sanguigno sulla superficie del cervello). Lo studio, una meta-analisi aggiornata per valutare i cambiamenti di fatalità e di morbilità e le differenze basate sull´età, il sesso e la regione, mostra che 8 su 100. 000 persone soffrono di emorragia sobaracnoidea aneurismatica (Esa) ogni anno. L´esa è inoltre responsabile di una percentuale tra il 5 e il 10 per cento dei casi di ictus. La ricerca indica inoltre che circa un terzo dei pazienti muoiono entro le 24 ore; oltre il 25% di coloro che sopravvivono riportano delle disabilità. Grazie ai miglioramenti nella diagnosi, come una tomografia computerizzata (Tc) più avanzata e le tecniche di imaging a risonanza magnetica per la rivelazione degli aneurismi, reparti dedicati ai pazienti che hanno avuto un ictus e trattamenti come la chiusura endovascolare di un aneurisma rotto, i medici sono stati in grado di fornire prognosi migliori per i pazienti curabili. Non era ancora chiaro però se queste diagnosi migliorate, queste strategie di gestione e i reparti per gli ictus avessero contribuito a contenere la minaccia di morte o di disabilità provocate da Esa nella popolazione generale. Per avere delle risposte, il dott. Dennis Nieuwkamp del Centro medico dell´Università di Utrecht nei Paesi Bassi e i suoi colleghi hanno condotto una meta-analisi di 33 studi che avevano visto la partecipazione di 8. 739 pazienti di 19 paesi in 5 continenti tra il 1973 e il 2002. I risultati hanno mostrato che la possibilità di morire di Esa diminuiva dal 51% al 35%, nonostante il fatto che l´età media dei pazienti aumentava. "La fatalità variava dall´8,3% al 66,7% tra gli studi e diminuiva dello 0,8% l´anno. La diminuzione rimaneva invariata dopo gli aggiustamenti riguardanti il sesso, ma la diminuzione annua era dello 0,4% dopo gli aggiustamenti riguardanti l´età," ha mostrato lo studio. "La fatalità era dell´11,8% minore in Giappone rispetto all´Europa, agli Stati Uniti, all´Australia e alla Nuova Zelanda. " Non sono state trovate altre differenze regionali per quanto riguarda la fatalità. Secondo gli autori le disparità nella rapidità con la quale i pazienti venivano ricoverati in ospedale per l´iniziale occlusione dell´aneurisma potrebbe essere un fattore determinante dietro le differenze regionali. "In futuro, la fatalità dopo un Esa potrebbe diminuire ulteriormente, grazie ai nuovi metodi diagnostici e terapeutici," recita lo studio. "Questa diminuzione sarà probabilmente limitata dalla sostanziale porzione di pazienti che muoiono prima di raggiungere l´ospedale o che arrivano in ospedale in gravi condizioni neurologiche. " "Per diminuire la mortalità dovuta a Esa, l´incidenza potrebbe essere ulteriormente ridotta da strategie di prevenzione. In studi futuri, la meta-analisi dei dati di singoli pazienti sarebbe un metodo interessante per ottenere le migliori stime dei tassi di ribasso," conclude lo studio. In una nota di commento, i dott. Rustam Al-shahi Salman e Cathie Sudlow dell´Università di Edinburgo nel Regno Unito hanno detto che sebbene la riduzione della fatalità dopo un Esa invita all´ottimismo, rimangono da affrontare due sfide: non ci sono dati sufficienti sull´efficacia della cura dell´aneurisma negli anziani e su come i risultati incidono sulle economie a basso o medio reddito, visto che non erano praticamente rappresentate nella meta-analisi. Per maggiori informazioni, visitare: The Lancet Neurology: http://www. Thelancet. Com/journals/laneur University Medical Centre Utrecht: http://www. Umcutrecht. Nl . |
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BIOTECNOLOGIE IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA:EVIDENZE SCIENTIFICHE, INQUADRAMENTO ETICO - GIURIDICO, SOSTENIBILITA’ ECONOMICA |
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Milano, 30 Giugno 2009 - Si è svolto ieri presso l´ Aula Magna dell´Università degli Studi in via Festa del Perdono7 un importante convegno internazionale sull´applicazione delle biotecnologie in ortopedia e traumatologia. “Le biotecnologie in Ortopedia e in Traumatologia sono ormai divenute una risorsa imprescindibile”, dice il dott. Amedeo Tropiano, Direttore Generale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano, che presiede la Direzione Strategica dell’A. O. ,”Rappresentano infatti la più recente evoluzione della chirurgia moderna, che sinora ha attraversato differenti fasi di riparazione, ricostruzione e sostituzione dei tessuti. Le biotecnologie inducono la rigenerazione tissutale e prevedibilmente cresceranno di interesse negli anni a venire fintantoché sarà possibile accedere alla chirurgia preventiva basata sulla terapia genica. I biomateriali sono un punto di incontro tra ingegneria genetica e tessuto muscolo-scheletrico e già attualmente costituiscono soluzioni alternative o complementari ai convenzionali innesti ossei autologhi. In questo convegno internazionale sono stati presentati i risultati degli studi scientifici più importanti, relativi alle applicazioni delle biotecnologie, effettuati in Italia e nel resto del mondo. E’ pertanto impellente aggiornare ed adeguare le normative comportamentali e giuridiche, rispettando però le esigenze socio-economiche”. L’istituto, prestigiosa struttura ospedaliera, è promotrice dell’evento unitamente all’Università degli Studi di Milano, di cui peraltro è sede. “Questo convegno è un esempio concreto di come il Sistema Socio-sanitario lombardo dialoghi con il territorio interagendo efficacemente a livello nazionale ed internazionale,” dice il prof. Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia. ”affrontiamo giorno per giorno nuove sfide medico-scientifiche per il mantenimento ed il potenziamento dell’eccellenza e della qualità in Sanità a favore dei cittadini, sempre con particolare attenzione alla garanzia della sicurezza nelle cure. Sia con gli Stati Generali che con un convegno come questo intendiamo incentivare un’utile diffusione e condivisione delle conoscenze e delle più recenti acquisizioni scientifiche, sviluppando un circuito di comunicazione in rete tra Province, Comuni, Asl, Aziende Ospedaliere, Strutture Socio-sanitarie, operatori sanitari e rappresentanti delle autonomie funzionali e sociali, consiglieri regionali del territorio di riferimento, esperti giuridici e medico-scientifici. Il confronto è sempre utile, specie su temi così scottanti come quello innovativo delle biotecnologie”. Il convegno, di cui sono Presidenti il prof. Giovanni Peretti e il prof. Marco d’Imporzano, era suddiviso in due parti: durante la mattinata hanno relazionato autorevoli esperti, ricercatori e clinici, in rappresentanza delle più rilevanti istituzioni ospedaliere ed universitarie europee; sono state focalizzate le evidenze scientifiche acquisite mediante robusti trials internazionali di ricerca basati su una rigorosa analisi di studi clinici prospettici randomizzati. Nel pomeriggio in quattro tavole rotonde, più inerenti gli aspetti giuridici ed economici, nelle quali alti magistrati, giuristi, medici legali, economisti, studiosi e ricercatori di varia estrazione si sono confrontati, per la prima volta riuniti allo stesso tavolo, con i rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali deputati alle scelte strategiche. “L’università di Milano,” dice il prof Giovanni Peretti, Direttore Scientifico dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini e Direttore della Sezione di Scienze Ortopediche, Traumatologiche e Riabilitative presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Ricostruttive e Diagnostiche dell´Università di Milano con sede presso l´Istituto G. Pini di Milano,”punta alla qualità formativa ed incentiva nuovi traguardi nella ricerca medico-scientifica. Nei nostri corsi e convegni diamo aggiornamenti sulle nuove tecniche e sui risultati anche dei più recenti studi internazionali. Relativamente all’applicazione delle biotecnologie in Ortopedia e Traumatologia molti sono i risultati interessanti ottenuti ed allo studio, ma sono numerosi anche i nuovi traguardi da raggiungere. Ecco perché convegni come questo sono motivanti e utili per un confronto aperto, importante, internazionale di know how e di scambio di punti di vista a favore di una medicina etica e sempre migliorativa per i pazienti di oggi e di domani” Scopo del convegno è stato quello infatti di identificare le problematiche ed i relativi correttivi, che rendano possibile un adeguato impiego delle biotecnologie negli ospedali e nei centri universitari, con ciò proponendo raccomandazioni e regole comportamentali utili agli operatori sanitari e di garanzia e sicurezza per i pazienti. Fine ultimo del convegno è poi l’identificazione di un Drg specifico ed appropriato per le biotecnologie, al fine di poterne effettuare un corretto monitoraggio clinico e oltremodo stabilirne il giusto corrispettivo economico. “Sono presentati i risultati di uno studio clinico prospettico randomizzato eseguito su 120 casi selezionati di pseudoartrosi atrofiche degli arti, trattati con l’ausilio di queste nuove tecniche, presso l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano”, dice il prof. Walter Albisetti, Coordinatore Scientifico del convegno, assieme alla prof. Ssa Chiarella Sforza e al prof. Bruno Marelli. ”vengono esposti e discussi anche i dati di uno studio multicentrico europeo triennale pubblicato su Injury, testata scientifica di riferimento internazionale, che ha coinvolto diverse strutture medico-scientifiche in Italia, Inghilterra, Belgio, Finlandia, Grecia. Inoltre sono illustrati i primi risultati di applicazione di fattori di crescita con le cellule staminali ed anche dell’associazione di queste ultime con i fattori di crescita; quest’ultimo argomento è oggetto di un duplice studio clinico prospettico randomizzato, già approvato dal Comitato Etico del Gaetano Pini e tuttora in corso, circa l’applicazione delle biotecnologie sulle lesioni periprotesiche dell’anca e del ginocchio, oltrechè sempre per un confronto di completamento nell’utilizzo per la pseudoartrosi atrofiche delle ossa lunghe. I primi dati ricavati e già pubblicati nel 2006 sono oggi definitivamente confermati dal completamento dello studio del Pini sulle pseudoartrosi con un indice di guarigione statisticamente significativo dell’86. 7 per cento; ciò confermato dal trial internazionale europeo che attesta all’89. 7 per cento il tasso di guarigione, cioè si è pressoché ottenuto con queste nuove tecniche lo stesso risultato ottenibile con l’utilizzo dell’osso autoplastico prelevato dal paziente (prelievo autologo) senza però incorrere nelle complicazioni a questo connesso”. Tra i temi della mattinata la rigenerazione ossea nei confronti delle biotecnologie; la pseudoartrosi e i fallimenti dell’osteosintesi; la Banca tissutale e gli innesti ossei; le cellule staminali ed i processi di preparazione; le esperienze e le applicazioni cliniche dei fattori di crescita nel trattamento delle pseudoartrosi e delle perdite di sostanza ossea, nella stabilizzazione vertebrale, nella chirurgia protesica ed anche nella profilassi per la necrosi della testa femorale. “Con le biotecnologie,” dice il prof. Bruno Marelli, Primario Ii° Divisione Chirurgica dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini,” soprattutto nell’ambito protesico, si possono ottenere già oggi degli ottimi risultati. Nell’ambito della chirurgia protesica dell’anca, molto sviluppata nella Divisione di chirurgia ortopedica da me diretta, e nelle revisioni di impianti con perdita di sostanza ossea periprotesica, l’uso delle biotecnologie può evitare di prelevare tessuto osseo da altre sedi del paziente stesso. E’ così possibile ridurre il tempo di intervento, evitare dolore e ulteriore disagio al paziente legato alla sede di prelievo e dare maggior beneficio e più garanzie al malato. Sarà inoltre importante definire i nuovi Drg per le biotecnologie in chirurgia protesica di revisione, definendo esattamente quali siano le forme che ne possono beneficiare, come peraltro già riconosciuto, utilizzando i gradi Gir (Gruppi Italiano Riprotesizzazione)di tipo 3 e 4 ”. Alla tavola rotonda hanno partecipato esperti di rilievo internazionale quali , in ordine alfabetico: Antonio Biasibetti, Thierry Bégué, Tako Blokhuis, Giorgio M. Calori, Rodolfo Capanna, Paolo Cherubino, Marco d’Imporzano,francisco Forriol , Peter Giannoudis, Giuseppe Guida, Giovanni Peretti, Pietro Regazzoni, Michele Saccomanno, Gerhard Schmidmaier, Hamish Simpson e Geral Zimmermann. Si dibatte sulle applicazioni cliniche e si puntualizzano le evidenze scientifiche; segue il saluto delle autorità tra i quali spiccano le presenze di: Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità Regione Lombardia, Amedeo Tropiano, Direttore Generale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, Gianpaolo Landi di Chiavenna, Assessore alla Salute del Comune di Milano, il senatore Michele Saccomanno Componente della Commissione Sanità del Senato, Virgilio F. Ferrario, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, Pasquale Spinelli, Presidente della Federazione Italiana delle Società Mediche, il Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Milano e Provincia, Pietro Bartolozzi, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia. Nel pomeriggio è stato fatto il punto sulla necessità di un inquadramento etico e giuridico delle biotecnologie in Ortopedia e in Traumatologia; sono riferiti dati di farmaco-economia per un confronto tra il sistema sanitario e l’industria farmaceutica Non da ultimo, ma come momento centrale dell’incontro, con la partecipazione del Direttore Generale Sanità Regione Lombarda, Carlo Lucchina, viene affrontata l’impellente necessità della introduzione di un Drg dedicato alle biotecnologie, per evitare situazioni di inappropriatezza e cattivo utilizzo delle risorse. “E’ un problema sanitario, ma anche socio-economico,”sottolinea il prof. Marco d’Imporzano, Capo Dipartimento Chirurgia di Orto-traumatologia dell’ Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano,”per questo il nostro ospedale è in prima fila, in quanto all’avanguardia nell’applicazione delle biotecnologie in Ortopedia e Traumatologia. E’ da sempre promotore di eventi scientifici formativi e di confronto tra differenti esperti del problema; è necessario al più presto codificare i dati disponibili per potere realizzare un efficiente organizzazione dei servizi clinici assistenziali. Il Dipartimento di Orto-traumatologia, che riunisce, al suo interno, e coordina tutte le Chirurgie iperspecialistiche dell’Istituto, ha il compito di favorire il corretto accesso a queste risorse di cura attuando una efficiente strategia organizzativa”. Oggigiorno le biotecnologie hanno di fatto aperto una nuova prospettiva di cura. “E’ al contempo una grande speranza ed una splendida opportunità, ma per poterne diffondere efficacemente l’applicazione clinica ai differenti ambiti di cura,” sottolinea il prof. Giorgio Maria Calori, organizzatore e chairman del convegno, Primario della Chirurgia Ortopedica Riparativa e Risk management dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, uno dei maggiori chirurghi utilizzatori di queste tecnologie e autore di pubblicazioni scientifiche in materia, poichè particolarmente dedito alle problematiche connesse ai fallimenti della Traumatologia e della Ortopedia che necessitano di correzione chirurgica,“è necessario il rispetto di tre elementi fondamentali: una chiara modalità di utilizzo clinico, validata dai più recenti risultati di evidenza scientifica; un appropriato inquadramento giuridico, per indurre la modifica o l’elaborazione di norme, in un settore soggetto a rapida evoluzione; una effettiva sostenibilità economica, basata su studi di farmaco-economia, con l’attuazione di una strategia d’impiego delle risorse e dei mezzi effettivamente disponibili. Per poter perseguire una medicina etica dobbiamo puntualizzare il modello organizzativo in modo da esprimere una medicina sostenibile di alta qualità e di sicurezza per il paziente. Servono linee guida condivise di analisi costo-efficacia sul piano nazionale e calate nella propria realtà organizzativa. Le attività di ricerca, sia di laboratorio che cliniche ed applicative, vanno preordinate allo studio in base alle effettive esigenze atte alla pratica clinica. Basilare è il confronto medico-scientifico a livello internazionale. E’ quindi necessario un inquadramento della norma giuridica italiana ed europea relativo all’utilizzo delle biotecnologie e delle cellule staminali per le applicazioni in Ortopedia e Traumatologia”. A questo proposito, si sottolinea che la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, già sotto la precedente Presidenza del prof. Lanfranco Del Sasso, ha istituito una apposita Commissione per la Rigenerazione Tissutale che, composta da clinici e giuristi, ha, come oggetto principale, il monitoraggio del corretto utilizzo delle biotecnologie e l’elaborazione di raccomandazioni applicative basate su una rigorosa analisi scientifica. In questo convegno sono presenti oltre al Presidente ed ai Vicepresidenti Siot, tutti i membri della Commissione per lo studio della Rigenerazione Tissutale. Il convegno segue altri, sempre promossi ed organizzati dall’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, sullo stesso tema, avendo sviluppato assieme diverse ricerche e studi clinici applicativi. In definitiva, intendendo fare il punto sullo stato dell’arte relativamente all’impiego delle biotecnologie nel campo dell’Ortopedia e Traumatologia, - settore in cui queste nuove tecnologie trovano ampio riscontro ed utilità- , si vuole mantenere alto l’impegno comune per la realizzazione dell’ambizioso obiettivo, così come riportato nello stesso titolo del convegno, secondo un principio di Medicina Etica Collaborativa. . |
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MILANO: INAUGURATO DA FORMIGONI NUOVO "MONTEGGIA" |
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Milano, 30 giugno 2009 - Otto piani di cui due interrati, un Punto Informazioni situato nell´ampio atrio per indirizzare pazienti e visitatori, sale operatorie ad altissima tecnologia, spazi per la didattica, cento posti letto per le degenze. Si presenta così il Padiglione Monteggia del Policlinico di Milano, che ospita il Dipartimento di neuroscienze e organi di senso. La struttura è stata completamente ricostruita e ampliata e da ieri ha ripreso la sua completa attività. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il vice ministro del Lavoro, Salute e Politiche sociali, Ferruccio Fazio, il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, il sindaco Letizia Moratti, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà e il presidente della Fondazione, Carlo Tognoli. Presente anche l´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani. Il presidente Formigoni ha sottolineato che il Monteggia è una struttura a misura d´uomo in cui i pazienti possono realmente sentirsi a casa propria, accolti e accuditi, anche per l´armonia di forme e il colore utilizzato per le superfici: "la bellezza - ha detto - non è mai un esercizio formale ma al contrario un segno di rispetto nei confronti del paziente che, entrando in un luogo bello come questo, si sente accolto un po´ come capitava nell´antica Ca´ Granda". Gusto estetico e ritorno ai canoni architettonici del passato si coniugano con l´innovazione tecnologica delle cinque nuove sale operatorie informatizzate e la neuroradiologia, la cui alta qualità colloca il Monteggia tra i primi 5 centri al mondo dotati di strutture così avanzate. Il personale sanitario può operare con l´ausilio di sistemi di neuronavigazione che permettono di visualizzare immagini su scala infinitesimale del cervello che, fino a qualche tempo, erano davvero impensabili. Formigoni, dopo aver ricordato che 9 anni fa venne siglato l´Accordo di Programma per la riqualificazione dell´area Policlinico - Mangiagalli con stanziamenti per quasi 180 milioni di euro, ha aggiunto di essersi battuto con convinzione per la costituzione della Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena "per valorizzare questo gioiello della sanità lombarda e farne un esempio di eccellenza assoluta". "La Fondazione - ha continuato il presidente Formigoni - è una grande scuola di assistenza sul territorio lombardo: è armonicamente inserita in una rete di servizi territoriali e di intensa attività portata avanti dal mondo dell´associazionismo e non rappresenta una cittadella isolata rispetto al sistema socio-assistenziale lombardo: a monte e a valle del ricovero al Monteggia e al Policlinico ci sono tanti e diversi livelli di presa in cura". A questo proposito Formigoni ha ricordato che in Lombardia la spesa ospedaliera assorbe il 44,6% delle risorse (contro la media nazionale del 46,3%), investendo molto di più per l´assistenza territoriale, il 55,4% contro il 53,7% a livello nazionale. Oltre all´assistenza, la Fondazione si è dimostrata anche una grande scuola della ricerca scientifica, qualificandosi come il primo ente per numero di brevetti e per produttività scientifica, e una scuola di formazione con molti corsi di laurea e scuole di specializzazione in medicina e chirurgia. Il modello lombardo è stato apprezzato dal vice ministro Fazio che, nel suo intervento, ha annunciato di voler "esportare in tutta Italia l´esperienza lombarda", disegnando uno scenario in cui Università e ospedali collaborano svolgendo insieme attività scientifica e didattica. . |
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OGGI AL SAN CARLO DI POTENZA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA SANITA’ ELETTRONICA |
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Potenza, 30 giugno 2009 - “La Basilicata pur essendo una piccola regione del Sud, occupa in ambito sanitario uno dei primi posti in Italia, nello sviluppo della sanità elettronica”. E’ quanto afferma l’assessore alla sanità Antonio Potenza annunciando che oggi, alle ore 10 presso l’Auditorium dell’Ospedale “San Carlo” di Potenza, saranno presentati i risultati del progetto Lumir (Lucania Medici in Rete), realizzato dall’Itb-cnr per l’Assessorato alla Salute della Regione Basilicata. Lumir è il progetto d’informatizzazione e messa in rete degli operatori della sanità lucana che una volta a regime consentirà a medici di base, specialisti, reparti ospedalieri, Asl, laboratori di analisi, farmacie ed uffici regionali competenti in materia di sanità di disporre della stessa base dati per ogni singolo assistito. Il progetto prevede l´integrazione e l´aggiornamento dell´esistente in sanità elettronica grazie a componenti di base quali: la cartella clinica virtuale, il fascicolo sanitario elettronico ed il libretto sanitario elettronico. “Valorizzare la continuità della cura è lo slogan del progetto – afferma l’assessore Potenza - che avrà l’effetto di realizzare una comunità virtuale tra medici ed agenti della comunità sanitaria regionale in grado di consentire la condivisione delle informazioni sul singolo paziente, tale da migliorare l’appropriatezza degli interventi terapeutici, evitando ripetizioni di indagini diagnostiche, utilizzando al meglio i poli ospedalieri e gli specialisti territoriali”. In particolare domani si terrà il convegno “Un’infrastruttura regionale per la Sanità Elettronica” che articola in tre distinte sessioni. La prima dedicata alla visione nazionale in materia, con interventi della dott. Sa Lidia Di Minco della Direzione Generale del Ministero della Salute; della dott. Ssa Paola Tarquini Dirigente del Dipartimento della Innovazione Tecnologica; del dott. Antonio Santangelo Segretario della F. I. M. M. G. Lucana; del dott. Erasmo Bitetti Segretario della F. I. M. M. G di Matera ; del dott. Francesco Amendola Rappresentante dell’A. N. M. D. O. La seconda sessione sarà dedicata alla visione europea in materia, con interventi della dott. Ssa Flora Giorgio Scientific Officier della Commissione europea; del dott. Knut Bernestein Rappresentante del Medical Informatics and Quality Development danese; del dott. Josè Manuel Aragòn Rodriguez Coordinatore dei Sistemi di Informazione del servizio Andaluso della Salute; il prof. Angelo Rossi Mori Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche coordinerà il dibattito. La terza sessione sarà dedicata al Progetto Lumir , con interventi: dell’ing. Fabrizio Ricci Dirigente di ricerca del Cnr e Responsabile del Progetto; della prof. Ssa Mariangela Contenti Ricercatrice presso l’università Campus Bio-medico di Roma; dei dottori Salvatore Panzanaro e Giuseppe Bernardo dell’Ufficio Società dell’Informazione della Regione Basilicata. L’evento è organizzato dalla Regione Basilicata, dall’Istituto di Tecnologie Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche con il patrocinio del Ministero della Salute e del Dipartimento dell’Innovazione e delle Tecnologie del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione. I lavori saranno completati dalla tavola rotonda “Confronto ed armonizzazione delle proposte del Tavolo di Sanità Elettronica Nazionale e delle Regioni“, che vedrà la partecipazione di alcuni rappresentanti regionali impegnati nello sviluppo del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico regionale. La Tavola rotonda sarà coordinata dalla dott. Ssa Paola Tarquini - Dirigente del Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione. . |
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STUDIO FINANZIATO DALL´UE RIVELA CHE L´ORMONE DELLA FELICITÀ È ESSENZIALE PER LA SOPRAVVIVENZA DEI TOPI |
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Bruxelles, 30 giugno 2009 - In Germania un gruppo di ricercatori, supportati da un finanziamento dell´Unione europea, ha scoperto che i topi nei cui cervelli non è presente la serotonina (comunemente conosciuta come "ormone della felicità") sono affetti da disturbi evolutivi e del sonno, presentano alterazioni della frequenza cardiaca e respiratoria e tendono inoltre ad attaccare i propri simili e a cibarsi dei piccoli di questi ultimi. Lo studio, pubblicato nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, getta nuova luce sull´importanza rivestita dal sistema della serotonina. I nuovi risultati, ottenuti dalla dottoressa Natalia Alenina insieme ai suoi colleghi dell´Istituto Delbrück di medicina molecolare, sono da considerarsi l´esito del progetto Fungenes ("Functional genomics in engineered Es cells"), che ha ricevuto un finanziamento pari a 8,5 milioni di euro in riferimento all´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). I partner del progetto hanno studiato le cellule staminali embrionali dei topi nel tentativo di meglio comprendere sia il processo di auto-rinnovo cellulare che i processi che conducono alla differenziazione di specifiche cellule tissutali. La serotonina è una molecola di segnalazione sintetizzata dal triptofano (l´amminoacido che induce la sonnolenza, rilevato nella carne di tacchino e nel latte). Il processo è innescato da un enzima chiamato triptofano idrossilasi (Tph): due forme di questo enzima, ovvero Tph1 E Tph2, sono presenti in tutte le specie animali . Le codificazione di questi isoenzimi avviene mediante due geni diversi. Gli studi effettuati su Thp1 hanno dimostrato che questo isoenzima produce la serotonina che circola al di fuori del sistema nervoso centrale: questa serotonina è coinvolta in un ampio numero di processi, dal processo di formazione ossea, al processo di rigenerazione epatica, all´epatite. L´altro isoenzima invece - Tph2 - è noto per essere il responsabile dell´avvio della produzione della serotonina all´interno del sistema nervoso centrale, nello specifico all´interno dei nuclei del raphe del tronco encefalico. Gli studi condotti in precedenza sull´isoenzima Tph2 avevano associato le mutazioni nel gene in grado di codificare questo enzima all´insorgenza di anomalie di natura neurologica e cerebrale. In questo studio, i ricercatori hanno allevato topi che non presentavano questo gene: gli animali (doppio Tph2-/-) producevano una quantità di serotonina nel sistema nervoso centrale prossima allo zero. Sono numerose le scoperte fatte dalla dottoressa Alenina e dai suoi colleghi. In primo luogo, il team ha scoperto che "Tph2 è il principale enzima responsabile per la sintesi della serotonina nel cervello" e che, in condizioni normali, la serotonina in circolo non può entrare all´interno del cervello. L´osservazione nel corso del tempo dei topi che presentavano Tph2-/- ha inoltre rivelato che gli animali erano in grado di giungere all´età adulta e di riprodursi; è stato inoltre osservato che le femmine potevano allattare e nutrire i propri piccoli fin dal primo giorno. I ricercatori hanno scoperto, con sorpresa, che in questi animali i livelli di neurotrasmettitori (come la dopamina) erano gli stessi di quelli rilevabili negli esemplari di controllo. Nei topi con Tph2-/-, la mancanza di serotonina all´interno del sistema nervoso centrale, tuttavia, causava "disturbi nella crescita postnatale e alterazione del controllo autonomo su sonno, respirazione, termoregolazione, frequenza cardiaca e pressione sanguigna". Nelle prime fasi di vita questi cuccioli presentavano dimensioni inferiori e una maggiore debolezza rispetto ai cuccioli di controllo, ma "strillavano" quanto i propri simili in caso di allontanamento dalle madri. Da adulti, gli animali dormivano in misura significativamente maggiore rispetto agli animali di controllo e presentavano una spiccata aggressività; le femmine attaccavano gli altri topi e, nella maggior parte dei casi, si cibavano dei piccoli di questi ultimi. Negli esperimenti che prevedevano l´allevamento dei topi, i topi Tph2-/- si sono addirittura cibati dei cuccioli degli esemplari "normali". I topi nel cui sistema nervoso centrale non era presente serotonina erano in grado di trovare, mediante l´olfatto, un biscotto nascosto, ma non riuscivano a riunire i propri cuccioli in meno di trenta minuti. I topi di controllo, al contrario, erano in grado di ritrovare i propri cuccioli in circa 4 minuti. "È stato dimostrato che la negazione della maternità, nei topi, può essere associata a uno stato di aggressività" - viene osservato nello studio - "noi abbiamo invece osservato un comportamento sensibilmente più aggressivo negli esemplari sia maschi che femmine privi dell´enzima Tph2, rispetto ai topi di controllo. Anche le femmine sistemate nello stesso ambiente delle femmine Tph2-/- venivano frequentemente ferite durante le lotte, che non si verificano invece tra gli animali di controllo con le stesse caratteristiche genetiche. Quanto osservato è coerente con l´ipotesi secondo la quale un´aumentata aggressività è associata ad un´attività limitata del sistema serotonergico". Lo studio si conclude affermando che "la serotonina derivata dall´enzima Tph2 è coinvolta nella regolazione dei modelli comportamentali e dell´autonomia ma non è essenziale per la vita adulta". I ricercatori ritengono che eventuali studi futuri condotti su topi privi di Tph1 e Tph2 saranno d´ausilio per chiarire "l´importanza funzionale del sistema seratonina nel suo complesso". Per maggiori informazioni, visitare: Associazione Helmholtz di centri di ricerca tedeschi: http://www. Helmholtz. De/en/index. Html Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas): http://www. Pnas. Org Sito web del progetto Fungenes: http://www. Fungenes. Org/ /Rmk . |
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CALABRIA: LOIERO DURO CONTRO IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO IN TEMA DI SANITÀ |
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Reggio Calabria, 30 giugno 2009 - “Un provvedimento ad hoc contro la Calabria fa saltare le regole della democrazia e noi ci opporremo in tutte le sedi, come ho già detto ai calabresi”. Giunge meditata la reazione del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero per lo scontro istituzionale che, di fatto, si è aperto con il decreto approvato dal governo con cui o la Calabria presenta il suo piano di rientro per il debito in Sanità entro trenta giorni o si va al commissariamento. “I segni che il governo si sarebbe spinto fino a tanto erano molti – afferma Loiero – e l’approvazione del decreto, così com’è, conferma che il centrodestra intenda utilizzarlo come clava politico-elettorale. Ci sono alcuni passaggi che lo evidenziano e s’intuisce il perché. In una regione a cui non si dà niente, anzi le si sottrae quel poco che ha da investire in opere strutturali essenziali per lo sviluppo, si finisce per assecondare le ambizioni frustrate di tanti ascari che chiedono al ministro del Welfare Sacconi di avere un po’ di spazio, quello che non riescono a ottenere dalle urne”. Loiero rileva poi che nell’atteggiamento del ministro e del Governo, “nella perentorietà con cui il centrodestra si muove che rova riscontri in analoghe e forse più gravi situazioni nel settore sanitario del paese, si evidenzia la volontà di tenere in ostaggio la regione, cominciando da ciò che nella fantasia degli italiani è indifendibile come il settore sanitario”. Ma, secondo Loiero, “la decisione unilaterale del governo mette in discussione l’equilibrio istituzionale, con un tentativo smaccato di comprimere quelli che sono i diritti costituzionali della Calabria direttamente e, indirettamente, di tutte le Regioni italiani. Si difenderà la Calabria e si difenderanno tutte le Regioni”. Il presidente Loiero, infine, non ha dubbi “che il problema sia esclusivamente elettorale: in Calabria il centrodestra non sfonda. Per cui, dove non si arriva col metodo democratico, quello delle elezioni, si tenta di ottenerlo per vie diverse, con forme surrettizie. Come si sta tentando di fare in questo momento con il decreto legge e l’ultimatum con cui il governo sceglie la via dello scontro istituzionale”. . |
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SANITA’, FIRMATA IN SICILIA CONVENZIONE PER PROGETTI DI RICERCA A FAVORE DELLE POPOLAZIONI MIGRANTI E POVERE |
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Palermo, 30 giugno 2009 – E’stata siglata ieri a Palermo la convenzione che disciplina le attività in Sicilia dell’Inmp (Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà) nell’ambito di un progetto di sperimentazione gestionale che coinvolge l’Inmp di Roma e i tre centri regionali di riferimento istituiti in Sicilia, nel Lazio e in Puglia. Questa convenzione, insieme al relativo decreto firmato oggi, consente l’avvio delle attività dei progetti di ricerca in Sicilia e di quelli di rilievo nazionale promossi direttamente da Roma. “Abbiamo sbloccato un finanziamento di oltre 3 milioni di euro in 3 anni, i cui fondi sono disponibili già dal 2007 - ha commentato l’assessore Russo -. E’un provvedimento che finalmente permette alla Sicilia di recuperare il ritardo con le altre due regioni coinvolte nella sperimentazione e che è assolutamente coerente con l’art. 28 della recente legge di riordino del sistema sanitario in Sicilia, che prevede la garanzia dell’accesso alle cure per tutte le persone residenti sul territorio siciliano, anche se clandestini, per un atto di umanità e di responsabilità”. I progetti coinvolgono gli operatori, le strutture di pronto soccorso, i mediatori culturali e le assistenti sociali. Prevedono una rilevazione epidemiologica delle malattie più diffuse tra le popolazioni migranti e povere, un camper per una diffusa e capillare informazione e prevenzione delle principali malattie infettive e di formazione mobile degli operatori, azioni rivolte alle donne (e in particolar modo alle donne vittime di violenza), azioni di comunicazione rivolte agli immigrati e agli stranieri per informarli sui diritti e doveri relativi alla salute individuale e pubblica. “L’accordo – ha detto il prof Aldo Morrone, direttore generale dell’Inmp - consente alla Sicilia di dare il suo prezioso contributo allo sviluppo della rete scientifica e formativa nazionale promossa dall’Inmp. L’obiettivo dell’istituto è promuovere un modello di ricerca ed assistenza sanitaria a basso costo ed alta efficacia nei confronti della popolazione migrante e delle fasce deboli della popolazione italiana che per l´appropriatezza scientifica sia estensibile a tutto il sistema sanitario nazionale. A breve inizierà l’attività, presso le Asl italiane, per la formazione specialistica di mediatori linguistico culturali rivolti a facilitare l´accesso alle strutture sanitarie promosso dall´Inmp con la Regione Siciliana, Puglia e Lazio". Il responsabile scientifico dei progetti per la Sicilia è Tullio Prestileo, medico infettivologo, in servizio all’Ausl 6 e presidente dell’Anlaids Sicilia (Associazione nazionale lotta all’Aids). “Siamo riusciti a sbloccare una situazione che si trascinava da troppo tempo – ha spiegato Prestileo – grazie alla sensibilità e alla concretezza mostrata dall’assessore Russo e dai suoi uffici. Ora potremo rispondere fattivamente ai bisogni di salute delle popolazioni più svantaggiate e vulnerabili, povere e migranti”. La convezione è stata firmata dall’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, dal prof. Aldo Morrone per l’Inmp e dal dott. Mario Leto, commissario straordinario dell’azienda ospedaliera San Giovanni Di Dio, individuato come centro di riferimento e capofila amministrativo delle strutture che saranno coinvolte nei progetti di ricerca. Erano presenti anche Ottavio Latini, responsabile progettazione scientifica Inmp, Daniela Faraoni, direttore amministrativo del San Giovanni Di Dio, Linda Pasta responsabile per la Sicilia del comitato di indirizzo e verifica dell’Inmp, l’organismo incaricato di valutare la coerenza dei progetti con la missione dell’istituto, e Tullio Prestileo, responsabile scientifico dei progetti per la Sicilia. . |
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MARCHE: PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI UN IMPEGNO MAGGIORE E CONGIUNTO. |
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Ancona, 30 giugno 2009 - Alla voce ´anziani non autosufficienti´ nelle Marche il grande progetto avviato per la terza eta` non trova ancora riscontro nei dati statistici ed e` per questo tanto piu` necessario proseguire nel maggiore impegno verso le politiche d´assistenza per gli anziani, in considerazione del fatto che l´Italia e` una delle nazioni piu` indietro per questi capitoli di spesa. E´ quanto emerge dal ´Rapporto 2009´ curato dall´Inrca sull´assistenza a tale categoria, fascia debole da troppi punti di vista in una societa` che sta cambiando molto rapidamente. In videoconferenza con il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, il presidente Gian Mario Spacca ha allora dibattuto l´esigenza di intervenire presto per sostenere questo specifico settore dell´assistenza che risulta essere a rischio. ´Condivido l´apprezzamento per l´analisi presentata dall´Inrca, come strumento operativo di monitoraggio e di intervento mirato ´ ha detto Spacca ´ e spero che esso abbia continuita`. Condivido il fatto che si spende troppo poco per gli anziani non autosufficienti: l´Italia ha quote troppo basse, insieme a molti altri Paesi europei. Ma allora il nostro impegno deve essere maggiore, mirato e congiunto fra Regioni e Governo. Specialmente per la Regione Marche che oltre a sviluppare un ottimo rapporto lavorativo con il ministero su tali temi, ha meritato la sede proprio ad Ancona dell´Agenzia Nazionale per l´Invecchiamento. Un impegno che deve aumentare nella direzione indicataci da questa analisi comparativa dell´Inrca che ci aiuta a costruire una griglia per interventi di spesa piu` appropriati possibili. Qui nelle Marche - ha aggiunto Spacca - stiamo realizzando un modello di assistenza per l´invecchiamento della popolazione che presenteremo il prossimo 20 luglio al nuovo ministro Fazio. In questo, il ruolo dell´Agenzia per l´invecchiamento risulta prezioso, insieme a quello della ricerca scientifica svolto dall´Inrca, poiche` le istituzioni non devono agire da sole ma agevolare una rete di collaborazione per aree - anche non sociosanitarie ma per esempio tecnologiche e industriali - che cooperino ad interpretare e migliorare il cambiamento della societa` in cui viviamo, dove l´anziano ha bisogno di piu` servizi mirati. Come emerge dai dati che l´Inrca oggi ci ha fornito´. Sulla stessa lunghezza d´onda l´assessore alla Sanita` Almerino Mezzolani: ´Se cambia la societa`, il ruolo della famiglia e al contempo la vita dell´individuo ´ uomo o donna ´ si allunga, deve cambiare l´assistenza, profit o no profit che sia, contando anche sull´apporto pubblico di sostegno e sulla ricerca scientifica, come questa che ci propone l´Inrca. Partendo dal rafforzamento delle reti del volontariato si possono riammodernare oltre alle strutture anche le politiche di approccio multidisciplinare e integrato, per mirare finalmente gli interventi assistenziali per la terza eta` anche dedicati ai non autosufficienti in modo da non disperdere i contributi e adeguare nell´unica direzione migliorativa ´ come indicato ´ ogni programma´. In tal senso, la proposta e` riqualificare le case di riposo e le strutture per autosufficienti riconvertendole per anziani non autosufficienti, al contempo puntare d´ora in poi su residence e alloggi protetti. . |
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PROGETTO VENETO SU ANORESSIA SCELTO COME ESEMPIO DALLA COMUNITA’ SCIENTIFICA INTERNAZIONALE |
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Venezia, 30 giugno 2009 - Un progetto di ricerca sull’anoressia nervosa finanziato dalla Regione del Veneto è stato scelto come esempio dalla comunità scientifica internazionale e pubblicato nell’ultimo numero della newsletter dell’Academy of Eating Disorders (Aed), la maggiore associazione scientifica internazionale nel campo dei disturbi del comportamento alimentare. Il progetto veneto viene indicato come esempio di ricerca traslazionale volta a coniugare metodi e obbiettivi scientifici con quelli clinici e terapeutici e a migliorare la comunicazione tra ricercatori e clinici in un settore nel quale le nuove acquisizioni scientifiche tardano a diffondersi o vengono ignorate da chi si cimenta con la complessità della cura di queste malattie. Il lavoro è stato compiuto dal Centro Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Padova guidato dal Prof. Paolo Santonastaso ed è stato scelto dall’Aed per la capacità di coniugare interessi clinici ed epidemiologici con l’attività di ricerca ad alto livello nel campo dei fattori di rischio ambientale e genetico. “Il riconoscimento ottenuto dal progetto in campo internazionale – sottolinea l’Assessore alla Sanità Sandro Sandri – è la migliore testimonianza del grande lavoro svolto in questi anni in Veneto sul fronte di malattie tanto subdole quanto potenzialmente molto gravi come i disturbi alimentari. La nostra Regione, tra le prime in Italia, ha da tempo delineato una rete di servizi per la diagnosi e cura dei disturbi alimentari ed ha attivato vari Centri Provinciali, operativi a Portogruaro, Vicenza e Treviso, e due Centri Regionali a Padova e Verona. E’ anche attivo un gruppo di lavoro coordinato dal Servizio Regionale per la Tutela della Salute Mentale per il monitoraggio comune delle attività cliniche, per il coordinamento degli interventi e delle valutazioni, per la promozione della formazione”. Il punto di forza del Progetto, finanziato dalla Regione tra i 14 di Ricerca Sanitaria Finalizzata per il 2008, è proprio il coinvolgimento di tutta la rete dei Centri di Riferimento veneti. L’obiettivo primario è quello di riempire un vuoto esistente nella ricerca scientifica nel campo dell’anoressia e bulimia nervosa, trovando un collegamento tra fattori genetici e caratteristiche cliniche, epidemiologiche e prognostiche. La collaborazione tra terapeuti e ricercatori è infatti considerata fondamentale per arrivare ad una corretta definizione delle caratteristiche che distinguono i casi più difficili da quelli meno gravi e i casi che rischiano la cronicità da quelli a breve durata. . |
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NUOVO HOSPICE AL REGINA MARGHERITA DI ROMA |
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Roma, 30 giugno 2009 - Aperto a Trastevere un nuovo hospice per malati terminali, inaugurato il 26 giugno dal vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino all´interno dell´ospedale Nuovo Regina Margherita. La struttura offre 10 posti letto per ospitare altrettanti pazienti in fase terminale e un equipe capace di seguirne altri 30 a domicilio. Per ogni paziente viene messa a disposizione una stanza singola con tutti i confort per i malati e per i familiari. Un polo sanitario al servizio del quartiere con un´unità di day surgery e day hospital medico. Tra le altre strutture un polo geriatrico, un centro prelievi e una nuova struttura residenziale per trattamenti psichiatrici. La ristrutturazione dei locali è stata finanziata con oltre un milione e 600mila euro, realizzata da un consorzio d´impresa guidato dalla cooperativa Cir. Oltre a questi lavori, il consorzio ha sostenuto, attraverso il project financing anche i costi del recupero delle aree monumentali presenti all´interno del complesso del Nuovo Regina Margherita. Investendo 110 mila euro, e´ stato restaurato un patrimonio architettonico ritenuto dagli esperti di grande valore storico. Tre gli interventi effettuati: il restauro della fontana del giardino risalente al 1731, il portale della chiesa di San Cosimato. "Altre strutture di questo tipo saranno realizzate in tutta la regione- ha detto il vicepresidente della giunta regionale, Esterino Montino- e anche a Roma. Uno degli hospice che offriremo alla popolazione romana avrà sede sicuramente all´ospedale San Giacomo, dove sarà seguito il modello sperimentato con successo qui al Nuovo Regina Margherita". . |
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QUASI LA METÀ DEI CONSUMATORI MONDIALI MODIFICHERÀ L’UTILIZZO DEI FARMACI DA BANCO A CAUSA DELLA RECESSIONE: LO RIVELA UNA RICERCA NIELSEN - IL 12% DEI CONSUMATORI A LIVELLO GLOBALE USERANNO MENO FREQUENTEMENTE I FARMACI DA BANCO |
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Milano, 30 giugno 2009 – Nel nuovo studio sul comportamento dei consumatori rispetto ai farmaci da banco, The Nielsen Company sottolinea l’impatto polarizzante che sta avendo il rallentamento economico globale. Il 46% dei consumatori mondiali indica che il rallentamento delle economie potrebbe incidere sulla quantità o sul tipo di medicinali da banco che utilizzano anche se i livelli variano dal 79% in Cina al 5% in Danimarca. Un terzo degli europei e solo il 31% dei nord americani concordano sul fatto che l’utilizzo cambierà, ma in America Latina (47%), Medio Oriente/africa (55%) e Asia Pacifico (57%) i livelli sono significativamente più alti. Si potrebbe concludere che le nuove realtà economiche, unite alle entrate più basse possono diminuire l’utilizzo di farmaci da banco per i consumatori di molti Paesi in via di sviluppo. Quindi, quali cambiamenti potrebbero verificarsi nell’utilizzo di farmaci da banco? I consumatori sono stati invitati ad individuare i principali modi in cui l´uso di medicinali non soggetti a prescrizione medica poteva cambiare. In primo luogo vi è un’ampia coerenza nella percentuale di rispondenti che semplicemente decidono di utilizzare medicinali Otc meno frequentemente. Questo comportamento avrà inevitabilmente un impatto sui volumi della categoria nel corso dei prossimi dodici mesi. In secondo luogo, al di fuori del Nord America, vi è una base ampia di consumatori che indica di voler utilizzare maggiormente i rimedi naturali e tradizionali soprattutto in molti mercati dell´Europa orientale (Paesi Baltici, Russia, Repubblica Ceca, Ungheria). Elevati livelli di risposta sono stati registrati anche in Cina, Filippine, Indonesia, Turchia, Brasile e Colombia. Tuttavia i livelli di risposta a questa opzione, nella maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale e del Nord America sono stati molto più bassi. Infine i consumatori negli Stati Uniti si avvarranno della possibilità di acquistare prodotti meno costosi (30%). Il ruolo dei prodotti generici a basso prezzo e a marchio privato è cresciuto significativamente negli ultimi anni in Nord America e i consumatori li ritengono, in molti casi, efficaci e affidabili quanto quelli delle marche più conosciute. Allo stesso modo, in alcuni mercati europei occidentali, soprattutto nei paesi nordici e in Germania, per una elevata percentuale di consumatori il cambiamento sarà alla ricerca di prodotti meno costosi. Un fattore di qualche conforto per i produttori e per i distributori di medicinali da banco è che la percentuale di consumatori che hanno dichiarato che smetteranno di acquistare questi prodotti a causa del rallentamento economico globale è molto bassa. Arabia Saudita (16%) e Turchia (14%) hanno avuto il più alto livello di risposta ma la maggior parte degli altri paesi ha dato risposte inferiori al 10%. Interessante è quanto i consumatori in Europa si fidano della consulenza del farmacista rispetto a molte altre regioni del mondo. Come mostra il grafico sotto riportato, i consumatori sono stati invitati a scegliere, tra diverse opzioni, i fattori più importanti che li inducono ad acquistare farmaci Otc. A livello globale nei 50 Paesi dove è stata condotta la ricerca i fattori chiave sono la sicurezza e l´efficacia - "So che è sicuro" e "So che funziona". Inoltre ci sono altri fattori relativi alla fiducia nel prodotto, al branding, alla familiarità, alla velocità di azione e ai suggerimenti del farmacista. Tuttavia le risposte da parte dei consumatori europei dimostrano che il parere del farmacista è ancora molto importante nel guidare la scelta dei prodotti e questo è uno dei motivi per cui i produttori investono milioni di euro per la forza vendita nelle farmacie. Questa fiducia dei consumatori verso le farmacie è particolarmente elevata in Belgio e in Spagna (oltre il 50%). Confrontare questo dato con gli Stati Uniti (13%) mostra chiaramente che la politica di libero accesso e di auto-selezione ai farmaci nei supermercati e nelle farmacie ha ridotto significativamente il ruolo del farmacista in America. Rispetto alla media globale (20%), negli Stati Uniti i consumatori sono molto più interessati al prezzo del prodotto – per il 33% questo è un fattore importante nella scelta, superato solo in Giappone (40%). Nel complesso l´indagine evidenza l´importanza di comprendere le esigenze dei consumatori locali. . |
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ASP, CORSO SUL GOVERNO CLINICO IN ONCOLOGIA |
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Potenza, 30 giugno 3009 - Giovedì prossimo con inizio alle 9,00, si terrà nel Centro Congressi del Parkhotel di Potenza, la seconda edizione del Corso “Il Governo Clinico in Oncologia”, organizzato dal Laboratorio di Formazione Permanente “Tuttosanità” e dall’Azienda Sanitaria locale di Potenza. Lo rende noto l´Asp. In continuità con gli obiettivi individuati dalla Commissione oncologica nazionale espressi in occasione dell’evento tenutosi a Potenza nel giugno 2008: miglioramento della assistenza sanitaria; miglioramento della qualità di vita; risposta positiva alla domanda di salute e cura e la definizione di percorsi integrati tra le diverse figure professionali (oncologi, medici di direzione sanitaria, farmacisti ospedalieri e territoriali) questo nuovo appuntamento si prefigge lo scopo di imprimere ulteriormente quella nuova cultura di “governance” politico-organizzativa che ormai si sta consolidando nella gestione del Paziente Oncologico sul territorio lucano. La giornata formativa prevede la definizione dei bisogni di salute della popolazione, attraverso un’attenta valutazione degli interventi diagnostici, terapeutici e preventivi offerti, con la possibilità di concretizzare gli interventi che potranno essere messi in atto sul territorio. Tra l’altro, quanto emergerà dalla discussione dovrà servire anche da spunto di riflessione per le varie figure dirigenziali in campo politico, medico ed economico che si troveranno a dover decidere sulle modalità di intervento sanitario tenendo presente i problemi economici ed amministrativi. Questa iniziativa, infine, si pone l’obiettivo di esaminare l’andamento temporale dell’offerta di strutture e di servizi in rapporto al bisogno espresso dalla popolazione, avvalendosi dei dati epidemiologici e dei flussi correnti in possesso del Servizio Sanitario Regionale. A tal proposito i dati ottenuti relativi ad un’elevata incidenza delle neoplasie del colon retto serviranno da spunto per la presentazione di progetti di prevenzione e dei percorsi assistenziali interdisciplinari volti ad una migliore interazione tra ospedale e territorio nella prospettiva di dare concretezza al concetto di “centralità del paziente”. Modereranno Marco Salvatore, direttore scientifico dell’I. R. C. C. S. Crob – Rionero in Vulture, Giuseppe N. Cugno, direttore sanitario dell’Azienda sanitaria Locale di Potenza, Franco Paratia, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia degli Ospedali di Melfi e Venosa, Francesco Bucci, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera. La direzione scientifica è curata da Pasquale F. Amendola, direttore generale dell’Azienda Sanitaria locale di Potenza. Al termine dei lavori formativi si svolgerà la tavola rotonda dei direttori generali, Pasquale F. Amendola, direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Potenza, Giovanni De Costanzo, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, Vito Gaudiano, direttore generale dell’Azienda Sanitaria locale di Matera e Rocco A. Maglietta, direttore generale dell’I. R. C. C. S Crob di Rionero in Vulture. . |
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TORINO: AUDIT CIVICO PRESENTATO IL PROGRAMMA 2009-2010 |
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Torino, 26 giugno 2009 - Valutare la qualità delle prestazioni delle aziende sanitarie locali e ospedaliere favorendo la partecipazione dei cittadini nell’organizzazione dei servizi sanitari: è questo l’obiettivo dell’Audit civico, il progetto promosso dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e dall’Assessorato alla tutela della salute e sanità, che sarà realizzato e finanziato dall’Agenzia regionale dei servizi sanitari (Aress) in collaborazione con Cittadinanzattiva. L’iniziativa, che è stata presentata il 26 giugno a Palazzo Lascaris, prevede la formazione di gruppi composti da operatori sanitari e cittadini volontari con il compito di osservare la qualità e la sicurezza delle strutture e delle prestazioni sanitarie, intervistare i responsabili dei servizi sulle attività di sostegno ai pazienti (tutela dei diritti del malato, terapia del dolore, assistenza psicologica) e, infine, di formulare giudizi e proposte di miglioramento alle direzioni delle aziende sanitarie. Aress e Cittadinanzattiva, grazie ad una specifica convenzione, redigeranno, entro il 31 marzo 2010, un rapporto regionale sui risultati del progetto. «E’ la prima volta che il Piemonte sceglie di far giudicare la qualità dei servizi dai cittadini. La partecipazione di tutti alle scelte di politica sanitaria – afferma Eleonora Artesio, assessore alla tutela della salute e sanità – è il cuore del nostro Piano socio-sanitario. Crediamo, infatti, che il servizio sanitario debba essere costruito e migliorato ponendo al centro di tutto i cittadini e le cittadine, stimolando la loro collaborazione nella costruzione dei percorsi di salute e nell’organizzazione dell’offerta. Soltanto lo scambio reciproco, l’ascolto dei diversi punti di vista e il confronto sui problemi e sulle difficoltà può condurre ad un sistema davvero a misura di uomini e donne». «Il programma – spiega Gabriele Ideo, responsabile regionale di Cittadinanzattiva – si ispira ai principi dell’articolo 118 della nostra Cosituzione, che impegna le istituzioni a favorire ogni attività volta ad attuare il principio di sussidiarietà. L’audit civico dà concretezza al punto di vista del cittadino e, pertanto, rende visibile il modo in cui il servizio sanitario si presenta ai suoi utilizzatori, in tutte le fasi delle loro esperienze». «Si tratta – afferma Oscar Bertetto, direttore generale dell’Aress– di uno dei progetti che stiamo avviando all’interno di un più ambizioso programma di coinvolgimento dei cittadini. L’iniziativa prevede anche la raccolta e l’analisi delle segnalazioni fatte pervenire a tutti gli uffici relazione con il pubblico delle aziende sanitarie piemontesi, la formazione dei cittadini per renderli più autonomi nei processi decisionali relativi al loro percorso di cura, momenti di democrazia partecipata per le più importanti scelte in sanità, quali la collocazione e la missione dei nuovi ospedali e la nascita di un parco per la salute alimentare che riveda i rapporti tra produttori e consumatori e riporti il cibo al suo ruolo di promotore della salute e non di rischio di malattia». Per partecipare al progetto è necessario essere maggiorenni, residenti o domiciliati in Piemonte, avere un titolo di studio di scuola media superiore, essere disponibili a svolgere l’attività a titolo volontario e gratuitamente – ad eccezione di un rimborso per le eventuali spese sostenute e per la copertura assicurativa -, avere disponibilità di tempo da dedicare al corso di formazione e alle attività di raccolta ed elaborazione dati e, infine, accettare le regole deontologiche e tecniche dell’Audit civico. Nei prossimi giorni le cartoline di adesione all’iniziativa saranno a disposizione presso le sedi del Tribunale dei diritti del malato, gli uffici relazione con il pubblico delle aziende sanitarie e la sede di Cittadinanzattiva, in via della Rocca 20 a Torino. Le iscrizioni si chiuderanno il 31 luglio. I cittadini in possesso dei requisiti necessari a partecipare al progetto saranno contattati per partecipare al corso di formazione che si svolgerà a settembre. . |
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BOLZANO, PUBBLICATO L’OPUSCOLO: “PREVENIRE I TUMORI DEL COLLO UTERINO“ |
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Bolzano, 30 giugno 2009 - Fornire informazioni obiettive è lo scopo dell’opuscolo sul vaccino contro i virus del papilloma umano dal titolo “Prevenire i tumori del collo uterino”, che in questi giorni sarà distribuito dai Comprensori sanitari. Edito dall’Ufficio Igiene e salute pubblica della ripartizione provinciale sanità ed elaborato dall’azienda sanitaria dell’Alto Adige, l’opuscolo contiene tutte le informazioni più importanti sulla prevenzione dei tumori del collo uterino. “In Europa il cancro della cervice uterina è per frequenza la seconda forma tumorale maligna nella donna. Malgrado il diffondersi degli screening preventivi mediante Pap – Test, si ammalano ogni anno in Italia non meno di 3. 500 donne, mentre in Alto Adige si contano annualmente circa 20-30 casi”, spiega l’assessore alla sanità, Richard Theiner, sottolineando l’importanza dell’informazione e prevenzione di tale patologia. I tumori del collo uterino sono causati dal virus del papilloma umano (Hpv). L’infezione da Hpv è molto frequente ma nella maggior parte dei casi guarisce spontaneamente. Talvolta però l’infezione persiste e possono comparire lesioni dei tessuti. Alcuni tipi virali causano lesioni benigne ma fastidiose come ad esempio i condilomi ai genitali esterni, mentre altri tipi virali, se persistono per lungo tempo possono causare il cancro della cervice uterina. Il vaccino “Gardasil” protegge dalle infezioni causate dai tipi virali 16 e 18, responsabili del 70% dei tumori della cervice uterina; è quindi efficace nella maggior parte ma non in tutte le infezioni da Hpv che possono causare cancro, protegge però anche dalle infezioni causate dai tipi 6 ed 11 che possono causare condilomi genitali. Da settembre 2008 il vaccino contro i tumori del collo uterino è disponibile presso i Servizi igiene e sanità pubblica dei Comprensori sanitari. Fino al dicembre 2008 sono stati somministrati 1. 246 dosi di vaccino a ragazze nel dodicesimo anno di età. Al momento in questa fascia di età il vaccino viene offerto gratuitamente: le ragazze nel loro dodicesimo anno di età vengono invitate attivamente alla vaccinazione. Per ottenere lo sviluppo di una efficace immunità nei confronti dei tipi virali 6, 11, 16, 18 si somministrano 3 dosi di vaccino, la 2° dose a distanza di 2 mesi e la 3° a distanza di 6 mesi dalla prima. 158 dosi di vaccino sono stati somministrati su richiesta a ragazze che hanno superato il 12° anno di età, con il pagamento della tariffa provinciale prevista. “Il vaccino provoca un’efficace risposta immunitaria soprattutto se somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale”, spiega uno degli autori dell’opuscolo della Provincia, il dott. Giovanni Negri del Servizio di anatomia e istologia patologica. Allo stato attuale delle conoscenze l’effetto protettivo del vaccino dura almeno 5 anni. Si ricorda che la vaccinazione non sostituisce la prevenzione con il Pap-test, che va in ogni caso ancora eseguito regolarmente. L’opuscolo è a disposizione del pubblico presso i Servizi igiene e sanità pubblica dei Comprensori sanitari. . |
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ANZIANI: PRESENTATO NEL LAZIO IL PIANO CALDO 2009 |
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Roma, 30 giugno 2009 - Un numero verde "Pronto Nonno" (800. 147. 741) in collaborazione tra Regione Lazio e Comune di Roma per garantire agli anziani un punto di riferimento per gli anziani e per chi resta d´estate in città. Questi ed altri provvedimenti sono contenuti nel "piano caldo 2009", presentato insieme alla firma del protocollo d´intesa tra Regione e Comune, in collaborazione con la Protezione civile e le 5 asl della capitale. Il piano è stato presentato dal vice presidente della Regione Lazio Esterino Montino e dall´assessore comunale alle politiche sociali, Sveva Belviso. Per dare ascolto agli anziani della capitale un nucleo sanitario della protezione civile risponderà alle richieste telefoniche. Il primo livello di intervento consisterà in un colloquio telefonico successivo a seguito del quale il personale della protezione civile valuterà se trasportare l´anziano in una struttura sanitaria. Montino ha così commentato l´iniziativa: "Questo è un modo utile per selezionare all´origine i flussi di persone che si recano in ospedale. Le indicazioni telefoniche agli anziani sono molto importanti e, grazie a questa sinergia, riusciremo a governare in modo adeguato le emergenze". Il "Piano caldo" è organizzato insieme agli "Angeli di Roma" con le oasi estive e i servizi di assistenza e socializzazione rivolti agli anziani e pervede anche un cartellone di eventi dedicati agli over 65. La prenotazioni possono essere fatte chiamando il numero 06. 4461141. Tra le associazioni coinvolte figurano le Acli, Caritas, Libera cittadinanza, Nuova Sair, Sant´egidio, Unitalsi. . |
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BOLZANO: SODDISFATTO L´ASS. THEINER PER LA RIDUZIONE DELLE DIREZIONI NELL´AZIENDA SANITARIA |
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Bolzano, 30 giugno 2009 - L´accorpamento delle quattro unità sanitarie nella nuova Azienda sanitaria provinciale avrà effetti anche sul numero delle direzioni nel settore amministrativo. L’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, valuta in maniera molto positiva le direttive approvate oggi dalla Giunta che prevedono una progressiva riduzione delle direzioni nel settore sanitario. Nel 2006, prima della creazione dell’Azienda sanitaria provinciale, erano ancora previsti in provincia di Bolzano 123 posti direttivi nel settore sanitario, 100 dei quali erano effettivamente coperti. Oggi, a circa tre anni di distanza le direzioni nel settore sanitario sono scese ad 85 ed entro la fine del 2011 non supereranno le 81 unità. L’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, valuta in maniera molto positiva le direttive approvate oggi dalla Giunta che prevedono una progressiva riduzione delle direzioni nel settore sanitario. “Un punto fondamentale della riforma portata avanti dall’Esecutivo provinciale è la suddivisione dei compiti tra i Comprensori sanitari e le Direzioni generali dell’Azienda sanitaria provinciale. Le competenze strategiche ed i compiti sono di competenza della direzione dell’Azienda, mentre i quattro comprensori sanitari sono responsabili della loro attuazione operativa” sottolinea in una nota l’assessore Theiner. Ora l´Azienda sanitaria ha 30 giorni di tempo per presentare alla Giunta un nuovo organigramma e una nuova pianta organica che preveda un massimo di 81 direzioni. Per concretizzare il piano l´Azienda ha tempo fino a fine 2011 quando vi saranno al massimo 21 Ripartizioni e 60 Uffici. . |
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PALERMO: CASA DEL SOLE NON VERRA’ CHIUSA” |
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Palermo, 30 giugno 2009 - “La Casa del Sole di Palermo non verrà chiusa, ma svolgerà importanti funzioni territoriali. Alle attuali unità operative verrà dato un volto nuovo e più qualificato in luoghi più adatti alle funzioni ospedaliere per dare finalmente risposte adeguate ai bisogni della popolazione pediatrica. Verranno mantenuti gli attuali livelli occupazionali e il personale sarà messo nelle migliori condizioni per lavorare e partecipare alla creazione di un centro pediatrico di alta specializzazione”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, al termine di un incontro con i medici della Casa del Sole, svoltosi ieri in serata. “Il decreto di rimodulazione della rete ospedaliera è molto chiaro - aggiunge Russo - ma qualcuno anche oggi ha volutamente soffiato sul fuoco delle polemiche creando allarmismi ingiustificati e speculando sulla buona fede dei cittadini. A Palermo come in altre province. Purtroppo c’è qualcuno che si augura che la Sicilia venga commissariata. Temo, per lui e non certo per i siciliani, che resterà deluso”. “Come sempre sono disponibile al dialogo - ha concluso Russo - e nei prossimi giorni il futuro della Casa del Sole sarà discusso nei dettagli con tutte le parti interessate, recependo le proposte costruttive. Oltretutto, per essere chiari, non è solo un’operazione di contenimento dei costi ma soprattutto di riqualificazione sanitaria, nell’interesse dei cittadini che chiedono cure adeguate e dei medici che potranno lavorare in condizioni più consone alla loro professionalità”, . |
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ASP, PROMOZIONE DEL DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE |
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Potenza, 30 giugno 2009 - In esposizione, dalle 18, 00 di giovedì 2 i manufatti prodotti dai pazienti del Dipartimento Salute Mentale (Nuclei Operativi Territoriali di Palazzo S. Gervasio e Venosa) nell’ambito del Laboratorio di Restauro, condotto presso la sede Apof-il della cittadina oraziana. Lo rende noto l´Asp. Saranno in mostra, fino al 3 luglio, nei saloni adiacenti la Sala del Trono del castello di Venosa: cavallucci a dondolo, vassoi decorati, piccoli oggetti recuperati appartenenti all’ambiente familiare: sedie, contenitori, orologi scatole, giocattoli. L’iniziativa, che ha coinvolto 11 pazienti, 3 volontari, 2 maestri apofil e opeatori dei Not, rientra . Nell’ambito del Progetto “ Promozione della salute mentale e diritti di cittadinanza” che da anni il Dsm dell’ex Asl di Venosa porta avanti con una serie di iniziative finalizzate alla promozione della salute mentale e alla riabilitazione psico-sociale, intesa non solo come riacquisizione della abilità perdute, ma come possibilità di accesso e fruizione dei diritti di cittadinanza. La metodologia utilizzata è sempre stata di tipo partecipativo attraverso il coinvolgimento dei soggetti direttamente interessati: utenti, familiari, operatori, amministratori, singoli cittadini coadiuvati da consulenti esperti. In tale contesto ne 2005 l’ex Asl 1 ha stipulato un Protocollo d’intesa con l’Apof-il per la realizzazione di cantieri formativi su tutto il territorio. Tale intesa ha favorito il reinserimento sociale dei pazienti e la sperimentazione di percorsi formativi e socio-lavorativi e ha dimostrato che attraverso la formazione-lavoro sono possibili percorsi di integrazione-socialzzazione per soggetti a rischio di marginalità. “La collaborazione con l’Apof-il, ormai consolidata negli anni, ha portato al raggiungimento di alcuni obiettivi qualificanti –sottolineano Donato Festinodi Palazzo S. G, e Maria Antonietta Dicorato, responsabile N. O. T. Venosa- Tra questi: la promozione della salute mentale attraverso la costruzione di reti sociali e l’accesso ai diritti di cittadinanza;lo sviluppo di stili di lavoro tesi alla valorizzazione delle risorse al recupero e alla costruzione delle abilità degli utenti utili all’inserimento al lavoro ;l’ inserimento di persone a rischio di marginalità, coinvolgimento del volontariato;l a sensibilizzazione della popolazione sui temi riguardanti la salute mentale e contrasto al pregiudizio”. Le problematiche riguardanti l’integrazione-socializzazione dei pazienti del Dsm saranno affrontate e discusse nel corso di una Tavola Rotonda che si terrà giovedì 2 presso la sala del Trono del castello Pirro del Balzo di Venosa. Partecipano tra gli altri all’ incontro il direttore generale dell´Asp Pasquale Amendola, Bruno Tamburriello, sindaco di Venosa, Piero Lacorazza, presidente della Provincia di Potenza. . |
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SALUTE: PRESENTAZIONE FILMATO SU AMIANTO |
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Trieste, 30 giugno 2009 – Oggi alle ore 15. 00, viene ufficialmente presentato a Monfalcone (Auditorium dell´ospedale San Polo, in via Galvani) il filmato "Amianto, un percorso di sorveglianza sanitaria", realizzato dal settore produzioni televisive dell´Ufficio stampa della Regione Friuli Venezia Giulia, per conto della Direzione centrale salute e protezione sociale e della commissione regionale sull´amianto. Alla proiezione, a ingresso libero fino all´esaurimento dei posti disponibili, saranno presenti, tra gli altri, l´assessore regionale Vladimir Kosic e il sindaco Gianfranco Pizzolito. Il filmato, della durata di 18 minuti, intende fare chiarezza sulle malattie conseguenti all´esposizione a questa pericolosa sostanza, sulla loro diagnosi e su ciò che i cittadini possono avere in base al programma di sorveglianza sanitaria avviato dalla Regione Friuli Venezia Giulia grazie ad una legge, la n. 22, del settembre 2001. "E´ nostra intenzione distribuire in maniera capillare questo Dvd - spiega il dottor Mauro Melato, presidente della Commissione amianto - per consentire a chiunque, e soprattutto agli addetti ai lavori, di accrescere le conoscenze su un tema che ha una grande rilevanza sociale, visto l´alto numero di patologie, e purtroppo anche di decessi, correlati all´esposizione all´amianto". Per questa ragione copia del Dvd è stata già distribuita a tutti i medici di famiglia, quale supporto alle informazioni sanitarie da garantire agli assistiti, e se ne sta curando la diffusione anche nel vasto e prezioso mondo dell´associazionismo e del volontariato. Non mancheranno altre proiezioni pubbliche, oltre alla trasmissione sulle principali emittenti televisive. . . |
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SANITA´. VALLECAMONICA, BRESCIANI: ATTENZIONE A BISOGNI |
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Darfo Boario Terme/bs, 30 giugno 2009 - Massima attenzione ai bisogni che vengono da un territorio particolare come quello della Valle Camonica, ai quali sarà data ogni risposta possibile. E´ questo l´impegno assunto a Darfo Boario Terme (Bs) dall´assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani, in occasione della quarta tappa (dopo Sondrio, Varese e Lecco) degli "Stati Generali territoriali del Sistema socio-sanitario", dedicata all´Asl Valle Camonica - Sebino. L´iniziativa, fortemente voluta dall´assessorato alla Sanità di Regione Lombardia e promossa in collaborazione con l´assessorato alla Famiglia e Solidarietà sociale, prevede un ciclo di incontri in forma di workshop nei territori delle quindici Asl della Lombardia durante tutto il 2009. Scopo degli appuntamenti - ai quali partecipano Province, Comuni, Asl, Aziende ospedaliere, strutture socio-sanitarie, operatori sanitari e rappresentanti del volontariato e delle autonomie sociali e funzionali - è "realizzare un incontro - ha spiegato Bresciani - tra tutte le comunità che a vario titolo partecipano alla sanità, capire dal territorio quale è la domanda per il futuro e raccogliere contributi sostenibili per ragionare sulle scelte da compiere, in una logica di concerto e non più di solismo. Siamo qui per tendere un grande orecchio al territorio. L´obiettivo di fondo resta quello di migliorare ulteriormente la qualità del nostro sistema, che ha già tanti elementi positivi". "La nostra attenzione - ha aggiunto Bresciani - è rivolta verso i cambiamenti socio-demografici e socio-economici che interessano i territori. La sanità non è un sistema statico; emergono sempre nuovi bisogni ed esigenze che ci sollecitano a progredire continuamente". A questo proposito Bresciani ha citato la cronicità, come una delle sfide più importanti del presente e del futuro e il progetto di "portare più medicina sul territorio", introducendo un terzo livello (i poliambulatori) tra l´ospedale e i medici di medicina generale. L´assessore ha poi passato in rassegna alcune delle realizzazioni raggiunte nell´ultimo periodo: abbattimento dei costi impropri innanzitutto, cioè "più soldi nelle tasche dei cittadini che sono i veri padroni del sistema oltre che i finanziatori", che ha permesso, oltre ad avere un bilancio in pareggio per sei anni di fila, di ampliare la platea delle esenzioni, finanziare studi sugli stati vegetativi, intervenire sulla Sla, mettere risorse sulla telemedicina, ecc. Ma anche più sicurezza ai cittadini con la nascita dell´Azienda Regionale Emergenza Urgenza e lo sviluppo delle tecniche di risk management, ma anche e soprattutto con le attività di screening che sono state messe "extra budget", cioè senza limiti di risorse, così come con le nuove regole per l´accreditamento e i maggiori controlli, arrivati fino alla soglia del 10% (6,5 mirati e 3,5 random), mentre in molte altre realtà regionali spesso non si arriva al 2%. Terzo capitolo toccato da Bresciani il miglior accesso ai servizi, attraverso il sistema Crs e l´abbattimento delle liste d´attesa, con la decisione per le prestazioni "extra budget" di bloccare la libera professione (a pagamento) se non vengono rispettati i tempi stabiliti. In un messaggio inviato all´incontro, l´assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli ne ha sottolineato l´importanza, ricordando che raccogliere i vari contributi che arrivano serve a "edificare il nuovo welfare". Boscagli, ribadendo i cardini della politica regionale - centralità della persona e della famiglia - ha infine assicurato il proprio impegno per creare un sistema sempre più attento ai cittadini e ai suoi bisogni. Nel corso dei lavori Angelo Foschini (direttore generale Asl di Valle Camonica - Sebino) ed Eliana Breda (direttore sociale Asl di Valle Camonica - Sebino) hanno relazionato sulla situazione sanitaria e socio-sanitaria della Valle. Si tratta di una realtà territoriale che si estende su un asse di 100 km, con una densità abitativa di 76 abitanti/kmq, ha circa 100. 000 abitanti (in 42 Comuni) e può contare su 2 ospedali (Esine ed Edolo) che insieme hanno 401 posti letto abilitati. Il bilancio annuale è di 187 milioni di euro (169 per la sanità, 15 per l´assistenza e 3 per il sociale). Sono intervenuti anche, tra gli altri, Francesco Abondio (presidente della Conferenza dei sindaci Valle Camonica - Sebino), Alberto Zoli (direttore generale Areu), e il consigliere regionale Monica Rizzi. . |
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MATERA, "L´ARTETERAPIA TRA INQUIETUDINE E FUTURI POSSIBILI" |
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Matera, 30 giugno 2009 - Al via da mercoledi 1 al 5 luglio prossimo nella città Lucana Unesco, il convegno Nazionale di Arteterapia dell´ anno. A. I. D. E. , l´Associazione delle Donne Europee presieduta dalla materana Anna Selvaggi Tamburrino ha fortemente caldeggiato il presidente di Artea, Achille De Gregorio "affinchè l´evento si svolgesse proprio nella città dei Sassi "luogo antropologico testimone di antiche sopravvivenze, ma anche opportuno periodo per apprezzare la nostra tradizione, con la 620° edizione della festa patronale in onore di Maria Ss. Ma della Bruna". L´assise nazionale si terrà presso l´Hotel Palace con la partecipazione di 120 esperti, nelle 5 giornate di studio. Si punta ad investigare su questa disperata mancanza di futuro e stimolare l´invito al viaggio. Prudenti nell´affrontare le sofferenze psicologiche e scettici nel proporre un vivere virtuoso. Chi è l´ arte terapeuta? Un professionista che ha occhi aperti e analizza visivamente le nevrosi, ne studia l´intimo danneggiarsi, con lo scopo di proporre soluzioni compensate e durevoli nel tempo. L´opera d´arte ,o di altro artigianato ciò che ancora può essere creato dalla mano e dall´ inconscio dell´umano, diffonde visioni meditate dentro i nuovi movimenti culturali e sociali e permette di bilanciare nel tempo la capacità di sopravvivenza personale. Al convegno porteranno i saluti, il presidente della Provincia Franco Stella e l´assessore regionale alla formazione Antonio Autilio. . |
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TRENTO: L´"UMANA DIMORA" DI ORLANDO GASPERINI, UNA GRANDE MOSTRA IN VALSUGANA PIÙ DI CENTO LE OPERE DEL PITTORE DI GRIGNO SCOMPARSO LO SCORSO DICEMBRE ESPOSTE IN TRE SEDI |
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Trento, 30 giugno 2009 - Un omaggio all´uomo e all´artista, alla sua cultura e alla sua passione per la conoscenza, l´arte e la storia, la religione e la mitologia. Questo vuole essere la grande mostra antologica che la Valsugana dedica a Orlando Gasperini, pittore figurativo di Grigno scomparso nel dicembre scorso, presentata oggi nella sala stampa della Provincia dai promotori e dall´assessore alla cultura Franco Panizza. La mostra "Orlando Gasperini. L´umana dimora" sarà ospitata da sabato 4 luglio al 30 agosto, in tre sedi espositive. Più di cento le opere che potranno essere ammirate presso Castel Ivano (oggetti sacri), lo Spazio Klien di Borgo Valsugana (soggetti profani) e il luogo di lavoro di Gasperini, la Biblioteca comunale di Grigno (vedute del paese). Ma il pubblico potrà conoscere a fondo l´opera di questo artista ammirando anche i suoi murales a Grigno, le opere religiose custodite nella chiesa di Martincelli, presso la sede del Bim Brenta e del polo scolastico di Borgo. A promuovere la rassegna sono i Comuni di Borgo Valsugana e di Grigno, l´Associazione Castel Ivano Incontri e il Sistema culturale della Valsugana orientale in collaborazione con l´Assessorato provinciale alla cultura, il Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale della Provincia, il Comune di Ivano Fracena, il Sistema bibliotecario del Lagorai, il Comprensorio della Bassa Valsugana e del Tesino, il Bim Brenta, l´Apt Valsugana Vacanze. A conclusione di questa grande mostra, l´arte di Orlando Gasperini sarà al centro di una tavola rotonda che si terrà il 24 luglio presso la Biblioteca comunale di Grigno. Intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della mostra, l´assessore provinciale alla cultura Franco Panizza ha sottolineato l´importanza e la valenza culturale del Progetto Artisti Trentini in Valsugana, un progetto - ha affermato Carlo Staudacher, presidente di Castel Ivano Incontri - "che deve funzionare come un pendolo tra passato e futuro, coinvolgendo istituzioni, associazioni culturali, gallerie pubbliche e musei. "Mettersi in rete e lavorare in sinergia con altre istituzioni - ha detto l´assessore Panizza - rappresenta per l´Associazione Castel Ivano Incontri una sfida e un´opportunità per tutto il territorio della Bassa Valsugana, sarà importante ora coinvolgere anche il mondo del volontariato e il sistema delle biblioteche come strumento di promozione culturale e territoriale". Esprimendo l´auspicio che la mostra delle opere di Orlando Gasperini possa diventare itinerante, Panizza ha ricordato come nei progetti dell´Assessorato vi sia anche quello di individuare sedi espositive e occasioni per valorizzare e dare maggiore visibilità agli artisti trentini. Orgogliosi di ospitare la mostra si sono dichiarati l´assessore alla cultura del Comune di Grigno, Davide Minati, ed il sindaco Flavio Pacher. "La mostra a lui dedicata - ha affermato infine Fiorenzo Degasperi, curatore della mostra assieme a Massimo Libardi ed Elisabetta Staudacher - non è soltanto una mostra ricordo, è l´occasione per ricucire lo strappo tra terra e cielo, per comprendere il suo simbolismo di artista profondamente cattolico, una chiave di lettura per conoscere l´uomo e il mondo". . |
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GOLF - PRENDONO IL VIA I CAMPIONATI EUROPEI DILETTANTI A SQUADRE: NEL SESTETTO AZZURRO C´E´ ANCHE MATTEO MANASSERO |
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Roma, 30 giugno 2009 - Sul percorso del Conwy Golf Club, a Conwy in Galles, inizia European Amateur Team Championship (30 giugno-4 luglio), ossia il Campionato Europeo Dilettanti a squadre al quale prendono parte venti nazioni. Insieme all´Italia saranno in campo Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterra, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Olanda, Irlanda, Norvegia, Portogallo, Scozia, Spagna, Svezia, Turchia e Galles. Gli azzurri schierano Matteo Manassero, recente vincitore del prestigioso Amateur Championship, ossia un major per dilettanti, Nino Bertasio, Joon Kim, Leonardo Motta, Andrea Pavan e Niccolò Quintarelli. Seguono la squadra il capitano Marco De Rossi, l´allenatore Alberto Binaghi e il preparatore atletico Mauro Bertoni. Obiettivo minimo dell´Italia è naturalmente l´ingresso nel primo flight, ma il team è ritenuto tra i favoriti insieme a quelli di Inghilterra, Francia, Scozia, Olanda, Spagna e Svezia. Nelle prime due giornate di gara si svolge la qualificazione su 36 buche medal con cinque punteggi su sei in ciascuno dei due giri validi per la graduatoria. Le prima otto squadre classificate accederanno al primo girone di match play e si contenderanno il titolo a eliminazione diretta. Le successive otto di batteranno per il 9° posto e le ultime quattro per il 17° posto. Lpga Tour: La Quinta Di Jiyai Shin, 53ª Sergas, 72ª Cavalleri - La ventunenne coreana Jiyai Shin (271 - 65 68 67 71) è stata la dominatrice del Wegmans Lpga (Lpga Tour), che si è svolto sul percorso del Locust Hills Cc a Pittsford nello stato di New York. Ha conquistato il secondo titolo stagionale e il quinto in carriera nel circuito infliggendo sette colpi di distacco a Kristy Mcpherson (278 - 67 69 76 66) e a Yani Tseng, cinese di Taiwan (73 69 70 66). Al quarto posto con 279 Haeji Kang, Mika Miyazato e Stacy Lewis, al settimo con 280 Cristie Kerr, Meaghan Francella e Sun Young Yoo, al 10° con 281 Michelle Wie, al 24° con 284 Karrie Webb. Gara di bassa classifica per Giulia Sergas. 53ª con 292 (73 69 78 72), e per Silvia Cavalleri, 72ª con 297 (74 71 74 78). La triestina ha chiuso con un 72 (tre birdie e tre bogey), la Cavalleri con un 78 (un birdie, cinque bogey, un doppio bogey). La Shin è nel tour solo dall´inizio di quest´anno e, secondo il contorto concetto dei responsabili del Lpga Tour, le prime tre vittorie ottenute nel 2008, tra le quali un major (British Open), sono ovviamente nel suo curriculum, ma non vengono conteggiate come ufficiali ai fini del circuito. La Shin, passata professionista nel 2005 all´età di diciassette anni, ha al suo attivo anche venti titoli nel tour coreano, due in quello asiatico e uno in quello giapponese. Il successo nel Wegmans Lpga le ha fruttato 300. 000 dollari (su un montepremi di 2. 000. 000) e la leadership nell´ordine di merito ($ 1. 001. 139) dove precede Cristie Kerr, Yani Tseng, In-kiung Kim e Lorena Ochoa. La Sergas è 72ª con $ 72. 130, la Cavalleri 94ª con $ 44. 728. Pga Tour: Super Kenny Perry - Ancora una prodezza di Kenny Perry che a 49 anni non finisce di stupire. Con un giro finale in 63 colpi, infatti, ha colto il 14° titolo nell´Us Pga Tour imponendosi con 258 colpi (61 68 66 63), ventidue sotto par, nel Travelers Championship sul tracciato del Tpc River Highlands, a Cromwell nel Connecticut. Ha così smentito in maniera clamorosa tutti coloro che ritenevano conclusa la sua carriera dopo la delusione patita nel Masters, perso malgrado avesse due colpi di vantaggio con due buche da giocare. Al secondo posto si sono classificati con 261 Paul Goydos (63 68 63 67), leader dopo tre turni, e David Toms (65 65 66 65), tornato a lottare per il successo dopo lungo tempo. Al quarto con 263 Ryan Moore, Hunter Mahan e Ben Curtis, al settimo con 264 Tag Ridings e Casey Wittenberg. Molto deludenti lo spagnolo Sergio Garcia, 43° con 273, e il fijano Vijay Singh, 51° con 275. Perry, che è nato ad Elizabethtown nel Kentucky, ha intascato un assegno di 1. 080. 000 dollari sui sei milioni in palio. Sir Henry Cooper Junior Masters: Luca Gobbi Termina 11°, Titolo All´inglese Chris Lloyd - Luca Gobbi si è classificato all´11° posto con 276 colpi (71 69 67 69) nel Sir Henry Cooper Junios Masters Golf Championship, svoltosi sul percorso del Nizels Golf Club a Hildenborough in Inghilterra. Al 16° con 279 Filippo Zucchetti (68 63 78 70), che aveva iniziato i due giri finali al comando con due colpi di margine. Il torneo, che si è svolto sulla distanza di 72 buche (36 al giorno), è stato vinto dall´inglese Chris Lloyd (265 - 70 65 67 63) davanti ai connazionali Adam Carson (269), Max Smith (270) e Jonathan Bell (272). Non ha superato il taglio, che ha lasciato in gara 38 concorrenti, il terzo azzurro Tommaso Trillò, 64° con 152 (74 78). Nel Trofeo delle Nazioni l´Italia si è classificata al secondo posto con 271, preceduta dall´Inghilterra con 270. . |
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ITALIA IN TESTA AI MONDIALI DI DELTAPLANO - COPPA DELLE REGIONI IN VENETO |
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Torino, 30 giugno 2009 - A Laragne-montéglin, in Francia, è iniziato il Campionato Mondiale di deltaplano, presenti 122 piloti provenienti da 32 nazioni di cinque continenti. Grande partecipazione di pubblico durante la parata per le strade di questo comune di 3. 296 abitanti, situato nella regione della Provenza-alpi-costa Azzurra, a metà strada tra Grenoble e Marsiglia. I decolli principali si trovano sui monti di Laragne-chabre (1352 m), Aspres-la-longeagne (1564 m) e Buc. Nonostante il forte vento, tre prove delle 12 previste tra il 22 giugno ed il 3 luglio sono state disputate rispettivamente per 159, 125 e 164 km. Bravi gli azzurri che occupano per ora la testa della classifica per nazioni seguiti da Austria, Francia e Australia, ed anche quella individuale, dove i trentini Christian Ciech ed Alessandro Ploner sono attestati al primo e terzo posto, In mezzo a loro il campionissimo austriaco Manfred Ruhmer, un pilota che nella sua lunga carriera ha vinto di tutto. Il resto della squadra, agli ordini del Ct Flavio Tebaldi di Laveno (Varese), è composta da Elio Cataldi di Vittorio Veneto (Treviso), Davide Guiducci di Reggio Emilia e Filippo Oppici di Parma. La cerimonia di chiusura dei mondiali 2009 avverrà il 4 luglio. La Coppa delle Regioni di parapendio, riservata ai migliori classificati dei campionati regionali, si terrà il 18 e 19 luglio a Pieve d´Alpago nelle prealpi Bellunesi. In caso di maltempo, è previsto come alternativa il fine settimana successivo. In condizioni meteo favorevoli il comprensorio garantisce buone possibilità di riuscita della manifestazione. Come la maggioranza delle gare di volo libero in deltaplano e parapendio, essa si articola su percorsi durante i quali il pilota deve aggirare punti salienti del territorio e chiudere il tracciato all´atterraggio ufficiale. Lo aiutano a guadagnare quota e percorrere svariati chilometri le correnti d´aria ascensionali. L´organizzazione è affidata al Delta Club Dolada ed ammette un massimo di 120 piloti; si prevede il tutto esaurito. . |
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