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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Ottobre 2009
SANITA´ IN LOMBARDIA , CON TESTO UNICO ABROGATE 47 LEGGI  
 
Milano, 15 ottobre 2009 - Tutta la normativa del settore sanità riunita in un testo unico di 134 articoli, suddivisi in 10 Titoli; 47 le leggi abrogate, insieme a molte disposizioni correlate che sono state anch´esse eliminate. La Giunta regionale della Lombardia, su proposta del presidente Roberto Formigoni, insieme agli assessori Luciano Bresciani (Sanità) e Giulio Boscagli (Famiglia e Solidarietà sociale), ha approvato il progetto di legge che mette ordine nella normativa di settore, unificando i molti testi legislativi che si sono stratificati negli anni. "Dopo l´approvazione del testo unico sulla casa della scorsa settimana - commenta Formigoni - proseguiamo nell´opera di semplificazione avviata diversi anni fa, che ci ha già consentito di abrogare circa 1. 340 delle 1. 992 leggi regionali emanate dal 1970 e ridotte a circa 650 nel corso delle ultime legislature". "Riunire in un testo unico tutte le disposizioni di un settore - aggiunge Formigoni - contribuisce alla chiarezza e permette di instaurare un rapporto più semplice e diretto tra cittadini e pubblica amministrazione". "Partendo dalla legge fondamentale del settore e cioè la legge 31/97, che ha riformato il sistema sanitario regionale - aggiunge Bresciani - questo testo rende sistematico ciò che era distribuito in varie normative, fino ad accogliere anche la recentissima legge sui rapporti tra Regione e Università. Si è trattato di un lavoro complesso e delicato; il risultato è un progetto di legge chiaro, che speriamo possa essere approvato in tempi brevi". "Vengono ovviamente tutti confermati - afferma Boscagli - i principi fondamentali che caratterizzano il modello lombardo e cioè la centralità della persona, la libertà di scelta, i pari diritti e doveri tra soggetti pubblici e privati. Questo testo unico renderà più facile la nostra azione di governo in questo settore, che avrà un unico e univoco punto di riferimento legislativo". Il Titolo I della legge ne definisce l´oggetto. Il Titolo Ii riprende invece i contenuti delle norme di riforma del sistema sanitario lombardo (la 31 del 1997). Segue poi la legge sui rapporti tra Regione e Università con facoltà di medicina e chirurgia (Titolo Iii). Le parti che seguono affrontano le specificità settoriali: trapianti, assistenza a domicilio del paziente emofiliaco, dialisi a domicilio e assistenza al paziente diabetico (Titolo Iv); salute mentale (Titolo V); prevenzione e promozione della salute (Titolo Vi); assistenza farmaceutica (Titolo Vii); sanità pubblica veterinaria (Titolo Viii); disposizioni transitorie e finali (Titolo Ix); abrogazioni e disposizioni che restano in vigore (Titolo X). Il testo ora passa all´esame del Consiglio regionale per l´approvazione definitiva. .  
   
   
STUDIO RIVELA LE ORIGINI EVOLUTIVE DELLA MORTE CELLULARE PROGRAMMATA  
 
Bruxelles, 15 ottobre 2009 - Alcuni ricercatori finanziati dall´Unione europea hanno scoperto che alcuni componenti del meccanismo genetico che controlla la morte cellulare programmata in piante e animali coincidono. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Nature Cell Biology, lasciano supporre che la morte cellulare programmata sia precedente ai modelli evolutivi che hanno condotto alla differenziazione tra mondo animale e vegetale circa 1 miliardo di anni fa. La scoperta è di grande rilevanza poiché le conseguenze di una morte cellulare (detta anche "apoptosi") che non va a buon fine, possono essere molto gravi. Quando, per esempio, le cellule non riescono ad attivare correttamente l´apoptosi, è possibile che si moltiplichino fino a causare lo sviluppo di neoplasie tumorali. D´altro canto alcune patologie neurologiche, come ad esempio il morbo di Parkinson, derivano dalla morte di un numero troppo elevato di cellule. Anche le piante sono in grado di programmare la morte cellulare, ma fino ad oggi, i ricercatori ritenevano che i processi che controllavano l´apoptosi in piante e animali differissero radicalmente. In questo studio scienziati provenienti da Spagna, Finlandia, Svezia e Regno Unito hanno studiato la proteina Tsn (Tudor staphylococcal nuclease) nei topi, negli esseri umani, nell´abete rosso e nella Arabidopsis thaliana, l´arabetta comune. Le ricerche condotte hanno rivelato, per la prima volta in assoluto, che la scissione della proteina Tsn è una fase fondamentale del meccanismo di morte cellulare programmata sia nelle piante che negli animali. Negli animali, durante la morte programmata, questa proteina viene scomposta da proteine chiamate caspasi. Le piante, che non presentano caspasi, dispongono tuttavia di proteine analoghe, chiamate metacaspasi, il cui ruolo nell´apoptosi è noto da tempo. I ricercatori hanno scoperto che nelle piante la scomposizione della proteina Tsn avviene mediante le metacaspasi. Il team che ha condotto la ricerca ha inoltre scoperto che la Tsn è di vitale importanza per lo sviluppo degli embrioni e del polline nell´arabetta comune. Questa ultima scoperta conduce a pensare che la stessa proteina svolga un ruolo primario nell´evitare l´apoptosi di cellule che devono rimanere in vita. "I nostri risultati [. ] dimostrano che nonostante le differenze che piante e animali presentano rispetto al loro comune progenitore - che risale a 1 miliardo di anni fa - e l´uso di meccanismi di morte cellulare programmata divergenti, entrambe le specie hanno mantenuto un meccanismo comune per compromettere la vitalità cellulare mediante la scissione del medesimo substrato, la Tsn", concludono i ricercatori. L´unione europea ha sostenuto la ricerca mediante i progetti finanziati dal sesto e dal settimo programma quadro (rispettivamente 6°Pq e 7°Pq). Per maggiori informazioni, visitare: Nature Cell Biology: http://www. Nature. Com/naturecellbiology Consiglio svedese per la ricerca: http://www. Vr. Se/english/ .  
   
   
UNA SCOPERTA DEI RICERCATORI DEL SAN RAFFAELE POTRÀ RENDERE PIÙ EFFICACE LA TERAPIA CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA SIN DALL’INSORGENZA DEI PRIMI DISTURBI NEUROLOGICI  
 
Milano, 15 ottobre 2009 – I ricercatori dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (Inspe) del San Raffaele di Milano, in collaborazione con diversi altri Istituti di Neurologia nel mondo, hanno scoperto l’efficacia di un farmaco contro la Sclerosi Multipla (Sm) prima che la malattia si conclami. La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista The Lancet e coordinata dal Professor Giancarlo Comi del Dipartimento Neurologico, Università Vita-salute San Raffaele, mostra che il trattamento precoce con glatiramer acetato, farmaco già approvato per la Sclerosi Multipla (Sm) recidivanteremittente, può ridurre di quasi la metà il rischio di progressione dai primi sintomi alla malattia clinicamente definita. Il risultato è rafforzato dall’utilizzo della risonanza magnetica che ha evidenziato una significativa riduzione del numero di nuove lesioni cerebrali nei pazienti a cui era stato somministrato il farmaco per almeno due anni, rispetto ai pazienti che hanno ricevuto placebo. In circa l’85% dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla l’esordio della malattia è caratterizzato dall’insorgenza acuta di disturbi neurologici che abitualmente regrediscono nel giro di alcune settimane: questa condizione è definita sindrome isolata del sistema nervoso centrale. Non tutti i pazienti con questa sindrome però sviluppano la malattia come “clinicamente definita”, e tra quelli che lo fanno, la prognosi è altamente variabile. Per esempio, dopo 15-20 anni dall’inizio della comparsa dei primi sintomi, circa la metà dei pazienti ha disabilità rilevanti e più di un terzo poca o nessuna disabilità. Evidenze cliniche e derivanti da controlli con la risonanza magnetica suggeriscono che il trattamento precoce possa prevenire o ritardare l’accumularsi di danni neuronali irreversibili. Lo studio è stato effettuato in 80 centri di 16 diversi nazioni per un totale di 481 pazienti. Gli sperimentatori hanno incluso in questo studio solo pazienti che presentavano la sindrome isolata del sistema nervoso centrale ed hanno somministrato in modo casuale 20 mg al giorno (243 pazienti) di glatiramer acetato per via sottocutanea oppure placebo (238 pazienti); questo per 36 mesi o fino alla trasformazione in forma clinicamente definita di Sm. L’obiettivo primario dello studio era la valutazione del tempo intercorso al secondo attacco che comportava la diagnosi di Sm. Lo studio ha evidenziato che il glatiramer acetato, se assunto al primo attacco, riduce il rischio di sviluppo di Sclerosi Multipla clinicamente definita nel 45% dei pazienti rispetto al placebo. Infatti il tempo necessario affinché il 25% dei pazienti sviluppi un secondo attacco viene prolungato del 115%, ovvero da 336 giorni per il gruppo trattato con placebo a 722 giorni per i pazienti trattati con glatiramer acetato. Il Prof. Comi afferma: “Questo studio evidenzia che il glatiramer acetato è una valida opzione per i pazienti con sindrome clinicamente isolata che scelgano di iniziare precocemente il trattamento per migliorare il controllo dei processi infiammatori relativi alla malattia. ” I risultati di questi studi rinnovano l’importanza chiave del trattamento precoce nella sclerosi multipla per contrastare l’accumulazione di danni nervosi irreversibili. .  
   
   
DIETA E GENETICA: LE NUOVE FRONTIERE DELLA PREVENZIONE  
 
Milano, 15 ottobre 2009 - Sarà possibile effettuare nelle farmacie un test del Dna da abbinare a un piano alimentare personalizzato. Da oggi nelle principali farmacie italiane è possibile effettuare un test del Dna che permette di disegnare l’alimentazione più adatta a soddisfare i bisogni nutrizionali di ciascuno. “Termina così l’era delle diete restrittive – ha dichiarato il medico dietologo dott. Primo Vercilli – perchè la cosa più importante per perdere i chili di troppo e prevenire molte patologie legate al sovrappeso e all’obesità non è eliminare a caso alcuni cibi dal menu, ma selezionare gli alimenti più idonei ad ogni individuo. La risposta giusta è quindi educarsi al controllo ed alla scelta degli alimenti, individuando un piano alimentare personalizzato abbinato a un test del Dna mirato”. Il piano alimentare personalizzato abbinato a un test del Dna, ora disponibili in farmacia grazie al servizio Vitalybra, sono stati presentati oggi al Circolo della Stampa di Milano dal Dott. Primo Vercilli, medico dietologo, consulente presso il Centro di ricerca medica “Immunculus” di Mosca; dal Dott. Flavio Garoia, responsabile del settore ricerca e sviluppo Ngb Genetics - spinoff Università di Ferrara; dal Dott. Claudio Tomella, specialista in Scienza dell’alimentazione e dirigente medico presso la Asl di Milano. Per eseguire il test del Dna che è parte integrante del programma alimentare, sono sufficienti pochi minuti: il farmacista preleva un campione di saliva con il tamponcino e lo spedisce al laboratorio di analisi. I risultati del test del Dna, insieme ad un piano alimentare, verranno poi recapitati da Vitalybra al farmacista e quindi consegnati al richiedente. La chiave di volta del nuovo servizio è il metodo sviluppato dal dott. Primo Vercilli che è mirato a instaurare un corretto rapporto col cibo senza eliminare o pesare gli alimenti. Le regole base sono semplici: ridurre il numero d’ingredienti nel pasto per ciascun alimento; mantenere le quantità rispetto al proprio solito, curando di non aumentarle; ruotare adeguatamente le combinazioni e gli alimenti; seguire una dieta in cui sono presenti alcuni pasti proteici in assenza di carboidrati. “Attribuire a ciascuna persona gli alimenti idonei – ha spiegato il dott. Vercilli - non significa eliminare dalla dieta gli altri alimenti, ma, semplicemente, riuscire a trovare il giusto equilibrio tra gli alimenti ‘sì’ e quelli ‘no’. I criteri più importanti per stabilire l’idoneità alimentare per una persona sono: lo stato nutrizionale; i sintomi, i disturbi e la situazione clinica della persona; le caratteristiche farmacologiche degli alimenti; l’indice e il carico glicemico degli alimenti; eventuali allergie o intolleranze. Infine, informazioni fondamentali possano arrivare dal test del Dna”. Il test del Dna che da oggi completa il servizio Vitalybra, è infatti in grado di fornire indicazioni su: Metabolismo dei grassi, Metabolismo dell’acido folico, Metabolismo della Vitamina D, Efficienza di detossificazione. “L’apporto della nutrigenetica è fondamentale per potenziare il proprio benessere e per prevenire molte patologie – ha dichiarato il dott. Flavio Garoia – l’analisi del Dna consente di individuare le caratteristiche genetiche che influenzano il metabolismo degli alimenti e di evidenziare quindi le esigenze nutrizionali di ognuno. L’eventuale alterazione metabolica potrà essere compensata modificando il regime alimentare, in modo da garantire all’organismo il corretto apporto nutrizionale”. “Un buon programma nutrizionale deve tener conto del fattore genetico – ha precisato il Dott. Claudio Tomella – ma anche della situazione lavorativa, familiare, personale dell’individuo, nonché del suo gusto e del valore affettivo che alcuni cibi possono avere per lui. Poiché è dimostrato che lo stress è una delle cause dell’obesità, possiamo dire che le diete meramente restrittive, in quanto stressanti, sono inutili. Una dieta per essere efficace deve essere ‘facile’ e, in qualche modo, gratificante. Poi deve avere una valenza educativa con l’obiettivo di rendere ogni paziente autonomo e consapevole delle proprie scelte alimentari”. .  
   
   
IRCCS-CROB: MEETING SCIENTIFICO SUI TUMORI CUTANEI  
 
Potenza, 15 ottobre 2009 - Si svolgerà sabato 17 alle 9,00, presso la Sala Congressi del Rosa Blue Village di Rionero in Vulture, il meeting scientifico “I tumori cutanei: stato dell’arte e prospettive future”. Il convegno organizzato da Tommaso Fabrizio, direttore dell’Uoc di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Crob di Rionero in Vulture e responsabile del Gruppo Interdisciplinare di Cura (Gic) sui tumori cutanei della Rete Oncologica Regionale, vedrà il confronto e la condivisione dell’esperienza clinica e scientifica di specialisti cultori della materia sulle nuove metodiche e sugli sviluppi futuri per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle neoplasie cutanee. Esso rappresenta il primo evento scientifico e formativo organizzato dalla Rete Oncologica Regionale su quella che è la forma di tumore maligno più diffusa nel territorio lucano e meridionale in generale. I tumori cutanei sono infatti la principale causa di insorgenza di neoplasie maligne nei pazienti sopra i 65 anni di età. Il Meeting è rivolto a tutti i professionisti coinvolti nella complessa gestione dei malati di tumori maligni della cute ed in particolare ai Chirurghi, Dermatologi e Medici di Medicina Generale. La partecipazione è gratuita e prevederà l’assegnazione di n. 5 crediti Ecm per tutti gli iscritti. Saranno presenti il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Potenza, il sindaco di Rionero in Vulture, Antonio Placido. Introdurrà l’incontro il direttore generale dell’Irccs-crob, Rocco Maglietta. Il meeting sarà strutturato in quattro sessioni: nella prima verranno esaminati gli aspetti clinici e diagnostici di tale patologia attraverso gli interventi dei maggiori professionisti in materia; nella seconda sessione verranno analizzati i progressi della ricerca nell’ambito della cura dei tumori della cute; nelle ultime due sarà illustrata, anche attraverso una dimostrazione pratica con modelli eterologi, l’Elettrochemioterapia (Ect), una nuovissima metodica in uso presso l’U. O. C. Di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’Istituto rionerese, utilizzata per il trattamento di neoplasie cutanee in fase avanzata ed in grado di garantire, rispetto alle terapie tradizionali, un migliore controllo locale della malattia, migliorando significativamente la qualità di vita del paziente. Per i medici interessati è gradita l’iscrizione anticipata al Convegno, telefonando alla segreteria organizzativa N°: 081/8087577. .  
   
   
NERVIANO MEDICAL SCIENCES: A PAOLO CAPPELLA ASSEGNATO PREMIO PER LE RICERCHE FARMACOLOGICHE SIF - FARMINDUSTRIA  
 
Nerviano, 15 ottobre 2009 - E’ un giovane ricercatore del Nerviano Medical Sciences, Paolo Cappella, il vincitore di uno dei “Premi per ricerche farmacologiche” indetto da Sif e Farmindustria. Paolo Cappella, ricercatore senior presso l’unità di Citometria a Flusso del dipartimento di Biologia Nms, si è visto assegnare il premio per i suoi studi nel campo dell’analisi multiparametrica che hanno portato all’identificazione di una originale metodica di diagnostica in vitro delle cellule. “Con questo premio, afferma il Prof. Umberto Rosa - Presidente Nms - , viene riconosciuto il valore della ricerca industriale svolta dal Nerviano Medical Sciences e la sua capacità di innovare”. Una caratteristica peculiare delle cellule tumorali è la loro capacità di proliferare in maniera incontrollata. Il metodo classicamente utilizzato nei laboratori di ricerca per studiare la proliferazione cellulare quantifica la duplicazione del Dna nelle cellule proliferanti ma i reagenti utilizzati distruggono le proteine cellulari, rendendo impossibile l´analisi multiparametrica, cioè l´analisi simultanea di diversi parametri nella stessa cellula. Il metodo messo a punto dal dr. Paolo Cappella nei Laboratori del Centro Ricerche di Nerviano consente di superare i limiti del metodo classico di determinazione della proliferazione cellulare. Grazie all´utilizzo di un reagente, detto 5-ethynyl-2´-deoxyuridine, e di un anticorpo specifico è ora possibile a livello di singola cellula determinare simultaneamente e in maniera semplice non solo la proliferazione cellulare ma anche altri parametri utili alla caratterizzazione delle cellule tumorali, come la presenza di marker tumorali o di altre proteine cellulari che non potevano essere studiate con il metodo classico. Il metodo di quantificazione della proliferazione cellulare messo a punto da Paolo Cappella ha apportato un contributo scientifico di particolare rilievo, infatti, tale metodo è superiore a quello classico non solo perchè consente un´analisi multiparametrica ma anche perchè più sensibile e affidabile. Inoltre, il metodo può essere applicato non solo allo studio delle cellule tumorali ma in tutte le patologie nelle quali è utile studiare la proliferazione cellulare, come, ad esempio, le malattie immunitarie e infiammatorie, nel trapianto d´organo e nelle patologie delle cellule del sangue. Gli studi sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Cytometry e su "Current Protocols of Cytometry". La premiazione Ha Avuto luogo Il 14 ottobre, in occasione della seduta inaugurale del 34° Congresso Nazionale della Sif. .  
   
   
ANNO DELLA SALUTE. OTTOBRE DEDICATO ALLA PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL’UDITO  
 
 Milano, 15 ottobre 2009 - Proseguono le iniziative dell’Anno della Salute promosse dal Comune per sensibilizzare i cittadini alla prevenzione e far conoscere i nuovi servizi presenti sul territorio. Ottobre è dedicato alla prevenzione dei disturbi uditivi. All’interno dell’ambulatorio mobile del Comune, che nei giorni scorsi ha già toccato alcune piazze di Milano, i cittadini che lo desiderano potranno effettuare un controllo gratuito dell’udito. Dopo la compilazione di un questionario e il colloquio con il medico, si verrà sottoposti a tre differenti test che misurano la capacità uditiva e il grado di comprensione in condizioni di rumore. Verrà quindi fornito un responso che suggerisce di approfondire gli esami presso uno specialista oppure di ripresentarsi a un controllo a distanza di uno o più anni. Saranno a disposizione anche opuscoli divulgativi e un questionario per conoscere e far conoscere le giuste informazioni sul tema dell’udito. “I trenta giorni del mese di ottobre devono servire per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di effettuare costantemente controlli del proprio stato di benessere e adottare stili di vita corretti – spiega l’assessore alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna –. A fronte dell’allungamento dell’aspettativa di vita e al conseguente invecchiamento della popolazione, stiamo assistendo a una crescita del numero di casi di ipoacusia che si traducono anche in un aumento di costi socio-sanitari. Anche i più recenti studi avvertono che non si tratta più di una patologia legata all’età. La perdita dell’udito infatti colpisce sempre più i giovani che ascoltano musica ad alto volume in discoteca o con auricolari. Educare alla prevenzione, informando sulle buone abitudini da adottare per preservare il proprio udito e insegnando a riconoscere i segni premonitori del danno uditivo consente di intervenire precocemente sui disturbi e ridurre la probabilità che il paziente incorra in danni permanenti perché la causa più frequente di ipoacusia nella popolazione adulta è proprio l’esposizione al rumore. L’inquinamento acustico – aggiunge Landi - è oggi purtroppo un fenomeno sempre più rilevante e appare connesso soprattutto all’ambiente lavorativo. La perdita dell’udito causata dal rumore è la patologia professionale più diffusa in Europa. Si stima che circa un terzo dei lavoratori europei è esposto a livelli di rumore potenzialmente pericolosi per almeno un quarto dell’orario di lavoro. In Italia, l´ipoacusia da rumore costituisce più della metà delle malattie professionali indennizzate dall´Inail”. “Per questo – conclude l’assessore - investire oggi in progetti di promozione della salute rivolti ai cittadini di tutte le età è fondamentale e strategico. La soluzione deve essere, ancora una volta, la prevenzione perseguita attraverso stili di vita corretti. L’anno della Salute si inserisce proprio in questa logica attraverso attività informative e screening gratuiti”. “Si tratta di un’iniziativa molto importante per sensibilizzare i cittadini sui disturbi dell’udito e sulle diverse patologie che possono interessare l’orecchio, problemi che spesso sono sconosciuti ai più o - per meglio dire - misconosciuti”, afferma il professor Antonio Cesarani, direttore del centro di Audiologia del Policlinico. “Secondo dati dell’Oms, la perdita di udito è al terzo posto tra le cause di invalidità permanente dopo artrite e ipertensione: in Europa 22,5 milioni di persone soffrono di riduzione dell’udito e 2 milioni di sordità profonda. La prevalenza di queste patologie aumenta con l’età, e l’invecchiamento generale della popolazione lascia prevedere un aumento della frequenza di questi disturbi. Solo nella nostra regione, il 63,3% degli over 65 presenta problemi di ipoacusia lieve, il 27,7% ha un’ipoacusia media, l’1,2% grave e lo 0,4% profonda”. “Risulta quindi fondamentale – prosegue Cesarani - attuare strategie di prevenzione che permettano ai cittadini di riconoscere in tempo i segnali premonitori del danno uditivo in modo da ridurre la probabilità di un disturbo permanente. Ma anche di prevenire importanti ricadute sul tessuto sociale. Un deficit sensoriale, infatti, è associato, in età senile, ad una maggior incidenza di cadute (con conseguenti fratture, ad esempio dell’anca), crisi depressive, limitazioni delle normali attività quotidiane. Nei bambini si possono riscontrare problemi di attenzione e di rendimento scolastico”. “L’orecchio - conclude - è inoltre un importante sensore di patologie sistemiche: è dotato, al suo interno, di particolari recettori che possono segnalare una situazione problematica a carico di altri apparati del corpo. E’ necessario, quindi, prestare una particolare attenzione a qualsiasi disturbo si presenti”. La maggiore sensibilità della popolazione nei confronti di queste tematiche e quindi il maggiore ricorso allo specialista audiologo, sarà utile anche per indagare a fondo sulle cause ancora sconosciute di diverse patologie e trovare soluzioni terapeutiche appropriate. Nel corso del mese verranno organizzati incontri di approfondimento gratuiti e aperti al pubblico, con medici e specialisti in concomitanza con l’attività di screening a bordo del camper: il 22 ottobre in piazza Sant´agostino, il 27 in via Traversi (zona Quarto Oggiaro) e il 29 in piazza Minniti, dalle 18. 30 alle 19. 30. .  
   
   
SANITÀ, BISSONI RISPONDE ALLA FIMMG: "SIAMO TRA LE POCHE REGIONI CHE HANNO CHIESTO AI MEDICI DI MEDICINA GENERALE DI PARTECIPARE ALLA CAMPAGNA VACCINALE CONTRO L´INFLUENZA A/H1N1.  
 
Bologna 15 ottobre 2009 - Non è da addebitare alla Regione la volontà di non collaborare". “Siamo tra le poche Regioni che hanno chiesto ai medici di medicina generale di partecipare alla campagna vaccinale contro l’influenza A/h1n1, proponendo loro il coinvolgimento nell’atto vaccinale con la collaborazione attiva delle Aziende Usl attraverso la contattabilità diretta dei gruppi a rischio e la messa a disposizione sia di proprio personale che di spazi dedicati. E’ da sottolineare che la proposta presentata è in linea con quanto concordato fra le Regioni che hanno deciso di avvalersi dell’apporto dei medici di medicina generale. Sugli stessi contenuti proposti, in alcune Regioni i medici di famiglia hanno sottoscritto accordi, mentre in questa Regione la Fimmg (Federazione Italiana Medicina Generale) non ha ritenuto adeguate le condizioni proposte. Non è quindi da addebitare alla Regione una non volontà di collaborazione”. Così risponde l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Giovanni Bissoni alla lettera aperta del segretario regionale della Fimmg Emilia-romagna Stefano Zingoni, pubblicata anche sulla stampa di oggi (14 ottobre, ndr). Relativamente alla richiesta del completamento degli elenchi dei cittadini da vaccinare, l’assessore Bissoni ha precisato che le Aziende Usl hanno chiesto ai medici e ai pediatri di famiglia l’aggiornamento degli elenchi dei soggetti aventi diritto alla vaccinazione per motivi di ordine sanitario (esempio esenti ticket per patologia), con richiesta di integrarli con i nominativi di altri assistiti da considerare a rischio sula base di informazioni clinico-anamnestiche in loro possesso. Tale richiesta è motivata dalla necessità di garantire la massima copertura della popolazione a rischio sanitario. Gli elenchi disposizione delle Aziende Usl infatti, pur costantemente aggiornati, possono non tenere conto di coloro a cui la patologia cronica è stata diagnosticata di recente o con condizioni non esenti ticket. Senza tali aggiornamenti il rischio è quello di escludere dalla vaccinazione soggetti aventi diritto. Tale compito è quindi importante per una efficace intervento vaccinale. L’invito alla vaccinazione, con una comunicazione ad personam, sarà fatto dalle Aziende Usl specificando le strutture presso le quali gli interessati potranno ricevere la vaccinazione. La vaccinazione resta una scelta volontaria, ma la forte raccomandazione a vaccinarsi è dovuta non tanto ad una particolare pericolosità della influenza stessa, che si conferma con sintomatologia clinica normale, ma ad una sua significativa capacità diffusiva che può causare gravi disagi alla collettività. “La Regione – ha concluso Bissoni – conferma l’importanza della vaccinazione, riconosciuta come il mezzo più efficace per proteggersi dall’influenza e invita i cittadini interessati a rispondere positivamente e con fiducia all’offerta del vaccino”. .  
   
   
LA REPLICA DI BRESSO E ARTESIO SUI DATI DELLA SANITA´ PIEMONTESE NON C´E´ DEFICIT E SIAMO AL TOP IN ITALIA  
 
Torino, 15 ottobre 209 - La presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, replica all’annuncio dell’invio di 45mila pieghevoli sulla sanità piemontese fatto ieri mattina dalla consigliera Caterina Ferrero (Pdl): “E’ incredibile come, periodicamente e fornendo dati parziali o palesemente sbagliati, la destra piemontese cerchi di creare allarmismi o scandali laddove invece esiste eccellenza. E’ toccato per mesi alle consulenze, fin quando la Corte dei Conti ne certificò una diminuzione pesantissima rispetto alla Giunta Ghigo, succede ora con la sanità, proprio quando un’indagine indipendente – voluta dal Ministero, e ci pare di ricordare che il Governo nazionale sia di centrodestra – e la relazione della Corte dei Conti dimostrano esattamente il contrario di quanto sostiene Caterina Ferrero”. L’assessore Artesio aggiunge: “Mentre la consigliera teneva la sua conferenza stampa, ero all´inaugurazione della Rsa di Varisella che, dopo 14 anni di interruzione lavori, lunedì comincerà l´inserimento di 60 anziani non autosufficienti, con una conseguente riduzione della lista di attesa e, in quel distretto, con il quasi raggiungimento dell´obiettivo di 2 posti letto ogni 100 ultra 65enni. Proprio lì, dove con la giunta Ghigo la percentuale era sotto l´1%”. Prosegue Bresso. “La sanità piemontese è quarta in Italia per qualità dei servizi forniti (dietro Toscana, Veneto, Emilia Romagna, davanti alla Lombardia che è nona) e non esiste alcun deficit (cioè un disavanzo di spesa non coperto, come quello – certificato – che aveva lasciato la destra nel 2005): come riportato dai giornali, la relazione della Corte dei Conti parla di deficit per Lazio (1,6 miliardi), Campania (536), Puglia (414) e Sicilia (331), di centrosud interamente in disavanzo mentre al centronord (Liguria a parte -109 milioni) i conti sono invece positivi. Cito fonti indipendenti o di parte avversa, a dimostrazione del fatto che non si tratta della nostra opinione, ma di dati oggettivi”. Ancora la presidente della Regione: “E ricordiamo a tutti che la destra aveva imposto il ticket sui farmaci per tutti i piemontesi, aveva portato al massimo la quota regionale dell’addizionale Irpef e – malgrado questo – aveva lasciato un deficit pesantissimo che questa amministrazione sta pagando (85 milioni l’anno, per la precisione). La mia Giunta ha eliminato i ticket sui farmaci per tutti coloro che guadagnano fino 36. 151 euro, ha eliminato la quota regionale dell’addizionale Irpef per tutti i redditi fino a 15mila euro e l’ha abbattuta del 40% per coloro che guadagnano fino a 22mila euro. La manovra è costata 37 milioni di euro. Malgrado il taglio di queste tasse, non esiste alcun deficit e anzi – come detto – si sta ripagando il deficit lasciato dalla giunta Ghigo”. Prosegue Artesio: “La sanità costa di più di cinque anni fa? Sì, per varie e ovvie ragioni, ma anche perché noi vogliamo fornire servizi ai cittadini piemontesi che evidentemente la destra vorrebbe tagliare. La riduzione delle Asl ha consentito di recuperare costi amministrativi e utilizzare questi fondi per la cura delle persone. E in tutto questo, la nostra giunta ha anche trovato il modo di avviare un importantissimo programma di edilizia sanitaria, da circa 4 miliardi, che prevede Case della salute (molte quelle già inaugurate) e ospedali nuovi su tutto il territorio regionale, da Novara a Mondovì. Analogamente è salita la spesa per la fornitura ai cittadini di protesi e ausili (pannoloni, strisce glicemiche, alimenti dietetici per particolari patologie), che la Regione riconosce ai suoi assistiti in varietà e numero di beni superiore al livello nazionale. Inoltre, abbiamo riordinato l´attuale offerta di prestazioni socio-sanitarie di assistenza tutelare nell´ambito delle cure domiciliari, garantendo un contributo economico alle famiglie di anziani non autosufficienti, che è riconosciuto per il lavoro di cura svolto non solo da figure professionali regolarmente assunte, ma anche da familiari o da volontari, nonché per l´acquisto di servizi come il telesoccorso e la consegna dei pasti presso l´abitazione. La nostra giunta, poi, ha provveduto alla stabilizzazione del personale precario non dirigente delle aziende sanitarie piemontesi attraverso uno specifico piano triennale”. “Per quel che riguarda le liste di attesa - conclude Bresso - oltre ad avere appena stanziato 4 milioni di euro per incidere ancora sul tema, è davvero poco serio affrontare la questione indicando la lista più lunga per ogni tipo di esame, quando magari per la stessa specialità esistono luoghi in cui l’attesa non supera i 2-3 giorni. Concludo ricordando l’indagine realizzato per il ministero del Welfare, dal laboratorio ‘Management e sanità’ della Scuola superiore Sant´anna di Pisa, con la ‘Valutazione delle performance dei sistemi regionali’. L’analisi è dedicata all´efficienza e alla valutazione delle gestioni, con una griglia di 29 indicatori ciascuno dei quali giudicato per la performance: ottima, buona, media (valori positivi), e scarsa o molto scarsa (negativo). Sul piatto quattro parametri: assistenza ospedaliera, assistenza sul territorio, farmaceutica e assistenza sanitaria collettiva e di prevenzione. Veneto e Toscana ottengono 29 giudizi positivi, l’Emilia Romagna 27, poi Piemonte, Liguria, Umbria e Marche a 24”. .  
   
   
BOLZANO: SALVARE UNA VITA GRAZIE ALLA DONAZIONE DI SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE  
 
Bolzano, 15 ottobre 2009 - Un’informazione sulla donazione del sangue del cordone ombelicale, finalizzata a sensibilizzare tutte le future mamme: è lo scopo della campagna informativa sulla donazione del sangue cordonale promossa dall’Assessorato provinciale alla sanità presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa dall’assessore provinciale Richard Theiner mercoledì. Il sangue del cordone ombelicale è una risorsa preziosa per la cura di gravi malattie del sangue e del sistema immunitario. La sua donazione è volontaria, semplice ed indolore, senza rischi e sofferenze per il neonato e la madre. L´informazione di tutte le future mamme è il mezzo più efficace per introdurre nelle famiglie nozioni chiare, precise e scientificamente corrette sull’importanza di donare il proprio sangue cordonale. Per questo l´Assessorato provinciale alla sanità promuove una campagna di sensibilizzazione sulla donazione del sangue cordonale che è stata presentata questa mattina a Palazzo Widmann dall’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner. “Un’informazione sulla donazione del sangue del cordone ombelicale, che sia finalizzata a sensibilizzare tutte le future mamme, rappresenta il mezzo più efficace per introdurre nelle famiglie nozioni chiare, precise e scientificamente corrette sull’importanza di donare il proprio sangue cordonale, stimolando la consapevolezza nell’individuo a fare propri comportamenti ad alto valore sociale” ha sottolineato l’assessore Theiner. È questo lo scopo della campagna informativa sulla donazione del sangue cordonale promossa dall’Assessorato alla sanità della nostra provincia, che coinvolgerà gli ospedali di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico e tutti gli operatori sanitari interessati. Il messaggio contenuto nella brochure “Una nuova vita – Una nuova speranza. Informazioni sulla donazione del sangue del cordone ombelicale” è semplice: il sangue del cordone ombelicale è una risorsa preziosa per la cura di gravi malattie del sangue e del sistema immunitario, la sua donazione è volontaria ed indolore, senza rischi e sofferenze per il neonato e la madre. La procedura è piuttosto facile: è sufficiente rivolgersi, verso il termine della gravidanza, agli operatori del Reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale scelto fra i quattro comprensori citati per il parto, che oltre a fornire alle donne interessate tutte le informazioni e gli approfondimenti necessari per compiere una scelta consapevole, hanno il compito di accertare che le sue condizioni di salute siano tali da rendere possibile la donazione. Una volta espressa la volontà di donare, viene eseguito un prelievo del sangue per verificare l’assenza di patologie trasmissibili per via ematica. La donazione avviene al momento del parto: dopo la nascita, quando il cordone è già stato reciso, il sangue viene raccolto in una sacca sterile e dopo analisi accurate, inviato alla Banca del Sangue Cordonale, che per la nostra provincia è la Banca del sangue di Padova, dove la sacca verrà congelata e conservata per oltre 20 anni. Dopo il piccolo prelievo di sangue, che viene effettuato alla madre, trascorsi sei mesi dal parto, il sangue cordonale sarà idoneo a essere utilizzato per curare i pazienti affetti da malattie ematologiche. Nel corso della conferenza stampa la dott. Ssa Federica Verdi, ginecologa del reparto ginecologia dell’Ospedale di Bolzano ha sottolineato che le cellule staminali emopoietiche, ricavate dal cordone ombelicale, possono essere utilizzate in particolare per la cura di malattie come leucemie, linfomi, deficit immunitari, tumori solidi, errori congeniti del metabolismo. I vantaggi rappresentati dall’utilizzo di cellule staminali derivanti dal cordone ombelicale sono essenzialmente la pronta disponibilità alla richiesta, nessun rischio legato alla procedura di prelievo, minor rischio di trasmissione di malattie infettive, necessità di minor grado di compatibilità, minor rischio di reazioni post-trapianto. In Italia la normativa autorizza la conservazione del sangue cordonale per uso allogenico, (cioè a favore di persone diverse da quelle da cui le cellule sono prelevate) a fini solidaristici e per uso dedicato al neonato stesso o consanguineo con patologia in atto al momento della raccolta o nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie genetiche. La donazione per uso autologo (personale) è prevista ma è non ancora disciplinata, tuttavia è possibile conservare il sangue in banche estere, previa autorizzazione del Ministero della salute. Tale procedura è completamente a carico dell’utente. Per avere ulteriori informazioni sulla donazione del sangue placentare si può anche contattare la sezione di Bolzano di Adisco, Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, che partecipa attivamente a questo progetto di sensibilizzazione, contribuendo allo sviluppo di una cultura della donazione del sangue cordonale. Hanno preso parte alla conferenza stampa anche Christina Stampfer, ostetrica del Reparto ginecologia dell’Ospedale di Bolzano, il dott. Bruno Giacon, Primario del Reparto di nefrologia e coordinatore del centro trapianti dell’Ospedale di Bolzano, la signora Katia Carpino, madre di Paolo, un bimbo di quattro anni, che ha potuto usufruire del trapianto grazie alla donazione di un cordone ombelicale compatibile e marisa Cantisani, presidente dell’Associazione Adisco di Bolzano. La signora Carpino ha portato la sua toccante testimonianza riguardo all’importanza della donazione del cordone ombelicale, preziosa per salvare la vita di pazienti in età pediatrica. .  
   
   
“PER SAPERE DOVE BUSSARE” ISCRIZIONI ALLA GIORNATA NAZIONALE DEL TRAUMA CRANICO  
 
Padova, 15 ottobre 2009 - Sono aperte le iscrizioni, gratuite, per partecipare alla Giornata nazionale del Trauma Cranico dal tema “Per sapere dove bussare”, che si svolgerà sabato 31 ottobre, dalle ore 9 alle 17, all´Hotel Alexander Palace di Abano Terme (Padova). L´iniziativa, giunta al 10. Anno dalla sua istituzione, è organizzata dalla Federazione nazionale Associazioni Trauma Cranico ed è rivolta alle persone con grave cerebrolesione acquisita (Gca), ai loro familiari, ai politici, agli operatori dei servizi territoriali. La manifestazione si propone di delineare possibili interventi di reinserimento sociale e lavorativo delle persone che hanno subito una Gca, in continuità con i percorsi riabilitativi-sanitari. Solo in questo modo, dopo un grave trauma e una lunga ospedalizzazione, diventa possibile riprogettare la propria vita e riconquistare un ruolo nuovamente attivo e riconosciuto all’interno della comunità. Per informazioni e iscrizioni contattare la segreteria organizzativa di Associazione Brain allo 0444. 654726 (lun. -mer. -ven. Dalle 10 alle 12). .  
   
   
PRIMARI DA TUTTA ITALIA PER IL CORSO AVANZATO DI LAPAROSCOPIA PRESSO IL CENTRO DI ENDOSCOPIA GINECOLOGICA AVANZATA  
 
Avellino, 15 ottobre 2009 - Primari da tutta Italia per il Corso Avanzato di Laparoscopia promosso dal Centro di Endoscopia Ginecologica Avanzata del Gruppo Malzoni di Avellino. Dopo il Corso Base di Laparoscopia che si è tenuto negli scorsi mesi di aprile e settembre, questa settimana, fino al 23 ottobre, presso il modulo di Endoscopia Ginecologica del Gruppo Malzoni, con due sale integrate di ultima generazione, un reparto con servizi riservati e una équipe medica ed infermieristica completamente dedicata, si terrà il Corso Avanzato di Laparoscopia, dedicato a medici – in particolare Primari – con una esperienza di lungo corso in sala operatoria, che per una settimana saranno i protagonisti dell’importante momento formativo promosso dall’Endoscopica Malzoni diretta dal dott. Mario Malzoni. Insieme alla équipe dell’Endoscopica Malzoni, composta dal Direttore dott. Mario Malzoni e dai Tutors Francesco Cosentino, Ciro Perone, Vincenza Vicario, Domenico Iuzzolino, Marianna Rasile e Marika Bonifacio, gli allievi del Corso Avanzato di Laparoscopia seguiranno per tutta la settimana lezioni teoriche, esercizi ed esercitazioni al pelvic trainer. Parallelamente l’Endoscopica Malzoni organizza i corsi per infermieri e per strumentisti in sala operatoria che, per l’occasione, coadiuvati dalla Caposala Annamaria Spagnoletti, hanno la possibilità di confrontarsi non solo con l’équipe dell’Endoscopica, ma anche con medici provenienti da tutta Italia. Il corso per infermieri ha come obiettivo l’acquisizione delle competenze per preparare, organizzare, gestire e valutare i servizi assistenziali, acquisire strumenti per assicurare continuità dell’assistenza e progettare un percorso di qualità sulle conoscenze specifiche dell’Ebn e, infine, aggiornamento sulla legislazione sanitaria di interesse professionale. Il contenuto didattico del corso si concentra sui criteri organizzativi e management di un reparto di chirurgia mini-invasiva, modelli organizzativi con approccio metodologico ed operativo, strumenti decisionali, organizzativi ed operativi, e linee guida per la definizione degli standard igienici di sicurezza e le implicazioni legislative. Le lezioni teoriche del Corso Avanzato di Laparoscopia riguardano l’endometriosi severa, la miomectomia, l’isterectomia e la chirurgia dei difetti del pavimento pelvico. Una parte rilevante del Corso viene riservata alla live surgery con partecipazione in sala operatoria per approfondire la chirurgia radicale per l’endometriosi severa, la chirurgia nella recidiva endometriosica, la miomectomia complessa, l’isterectomia complessa e la chirurgia dei difetti del pavimento pelvico. E ancora, sessioni pratiche al pelvic trainer per approfondire l’utilizzo dello strumentario per suture laparoscopiche, le tecniche di sutura laparoscopica, di sutura extracorporea e intracorporea. Infine, i partecipanti eseguiranno il test al pelvic trainer per misurare il proprio grado di apprendimento. Il Corso Avanzato di Laparoscopia precede un altro importante appuntamento formativo promosso dall’Endoscopica Malzoni: dal 23 al 27 novembre, infatti, si terrà il Master in Oncologia Ginecologica, mentre a dicembre è in programma un approfondimento sull’isterectomia. Www. Endoscopicamalzoni. It .  
   
   
I TRE PROGETTI DEL PACCHETTO ACCESSIBILITA´ AL SAN CARLO DI POTENZA FRA QUESTI DOMENICHE A PORTE APERTE  
 
 Potenza, 15 ottobre 2009 - E’ partito il 1° ottobre il programma delle attività messo a punto dall’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza, di concerto con il Dipartimento Salute, per contenere i tempi di attesa di alcune prestazioni specialistiche e strumentali ambulatoriali. Si tratta in particolare di prestazioni di Cardiologia e di Radiologia, per i quali esiste una forte richiesta da parte dell’utenza ed i cui tempi di attesa si collocano al di sopra dei valori previsti dalla normativa nazionale e regionale vigente. Per garantire tale risultato la prenotazione di tali prestazioni presso l’Ospedale San Carlo non avverrà più in base all’ordine cronologico di richiesta ma solo in rapporto alla gravità della malattia sospettata. Il piano predisposto dall’Azienda Ospedaliera San Carlo prevede, infatti, l’attivazione di nuovo sistema di prenotazione, definito per “Classi di Priorità”, che differenzia l’accesso alle prestazioni in rapporto alle condizioni di salute del paziente e quindi alla gravità della malattia in accordo alle linee guida regionali. In questo modo i pazienti che presentano patologie acute dovranno attendere al massimo 10 giorni dalla richiesta del medico curante (classe B), i pazienti con patologie che non presentano condizioni urgenti attenderanno al massimo 30 giorni per una visita e 60 per una prestazione strumentale (classe D), mentre per le prestazioni che non influenzano la prognosi o per prestazioni di controllo l’attesa sarà maggiore. (Classe P). Day Service - Dal 14 settembre l’Ospedale San Carlo di Potenza ha attivato l’ambulatorio di “Day Service Senologico”. Si tratta di un pacchetto di prestazioni ambulatoriali, tra cui la visita senologica, la mammografia ed ecografia mammaria, da erogare a favore di donne che presentano specifiche patologie del seno. In particolare potranno usufruire, di norma nel corso di un unico accesso, del day service senologico tutte le donne che presentano una neoformazione al seno, oppure risultino affette da una mastite o presentano fuoriuscita di sangue dal capezzolo. In tutte queste situazioni la persona interessata non dovrà effettuare più prenotazioni (visita, esame mammografico o ecografia), ma sarà sufficiente, attraverso il medico di medicina generale, il medico ospedaliero o lo specialista convenzionato interno, attivare il day service senologico. Nei prossimi giorni sarà attivato lo stesso servizio per altre patologie: ortopediche (spalla) neurochirurgiche (degenerazione della colonna) otorino ginecologiche (metrorragie, fertilità)) che prevedono un protocollo di più esami diagnostici per un’unica malattia. Anche in questi casi l’Azienda si impegnerà a concentrare in un unico giorno gli accertamenti Domeniche A Porte Aperte - L’ospedale San Carlo apre le porte ai cittadini anche la domenica per alcune prestazioni specialistiche ambulatoriali. Lapertura, fissata per il 25 ottobre e poi per la terza domenica del mese, da novembre a giugno, è mirata prioritariamente a migliorare l’accessibilità ai servizi dell’Ospedale San Carlo ad alcune fasce disagiate della popolazione che spesso sono impossibilitati, per motivi familiari, ad usufruire dei servizi ambulatoriali, come nei casi di soggetti anziani affetti da malattie croniche, soggetti diversamente abili, portatori di handicap. Potranno, comunque, usufruire del servizio anche quei cittadini che per motivi di lavoro molto spesso hanno difficoltà ad accedere alle prestazioni ambulatoriali nei restanti giorni della settimana. In particolare l’Ospedale San Carlo garantirà l’apertura di domenica degli ambulatori di Cardiologia, Dermatologia, Fisiatria, Geriatria, Neurochirurgia, Ortopedia, Reumatologia e Urologia. .  
   
   
POTENZA: A OSPEDALE. S. CARLO ALTA SPECIALIZZAZIONE E URGENZA  
 
Potenza, 15 ottobre 2009 - - “Chi voleva pensare che il San Carlo fosse in caduta libera o abbandonato a se stesso ha così una netta smentita”. L’assessore alla Salute Antonio Potenza conclude così la conferenza stampa di presentazione del pacchetto di iniziative promosse dalla direzione generale dell’Azienda ospedaliera per migliorare l’accesso alle prestazioni. “Tutto si muove – sottolinea con soddisfazione l’assessore – in direzione opposta. Da parte nostra c’è tutto il sostegno, anche per liberare l’ospedale da compiti impropri e poter meglio dispiegare la sua vocazione per l’alta specializzazione e l’urgenza. Ovviamente il cittadino avrà diritto a un servizio di pari qualità anche fuori dall’ospedale”. “Non mi stancherò mai, infine – ha concluso Potenza – di sollecitare la massima attenzione ai temi dell’umanizzazione. Anche un sorriso è importante”. Al termine della conferenza stampa l’assessore non si è sottratto alle domande sui temi di attualità nel dibattito della politica sanitaria. A proposito delle numerose prese di posizione del consigliere Lapenna sulla questione delle nomine, Potenza, prendendo spunto dall’ ultimo intervento del vicepresidente della Iv commissione, che ha riconosciuto la possibilità di diverse interpretazioni della norma contestata ha lanciato un forte appello al primato della politica: “Non è questione di interpretazioni. E’ invece importante ricondurre il dibattito, senza nessun personalismo, nella sede propria. Sono pronto a discutere e a confrontarmi sui temi generali della politica sanitaria e delle nostre scelte in sede di consiglio regionale”. Sulla questione dei distretti sanitari l’assessore ha ribadito che i percorsi organizzativi in atto rispettano il quadro normativo della legge di riforma e che i direttori generali delle Aziende sanitarie sono stati invitati a procedere con urgenza alla nomina dei manager di distretto. I massicci investimenti in strutture e logistica consentono l’aumento delle prestazioni e il miglioramento di numerosi servizi al San Carlo. Lo ha sottolineato il direttore generale Giovanni De Costanzo nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo pacchetto di accessibilità alle prestazioni (classi di priorità per le prenotazioni, day service, domeniche a porte aperte): gli otto nuovi posti di terapia intensiva post chirurgica e le tre nuove sale operatorie per la chirurgia d’urgenza (presto quattro) consentono infatti di separare in neurochirurgia le attività di emergenza (che devono essere assicurate all’intero sistema sanitario regionale) dalle attività programmate. Il primario Paolo Severino ha così potuto confermare l’impegno ad assicurare interventi immediati in tutti quei casi (ad esempio ematomi endodurali) in cui la tempestività è decisiva per una prognosi fausta. Con l’attivazione del servizio di radiologia di urgenza si compie inoltre un ulteriore passo in avanti nel rafforzamento del Dipartimento d’emergenza (Dea). E’ del resto questa la vocazione definita dalla riforma del sistema sanitario regionale: al San Carlo tocca l’alta specializzazione e l’emergenza. In questa direzione va, ad esempio, l’attivazione di otto posti di stroke unit, appena approvato della giunta regionale, e il progetto per attivare a Pescopagano un polo riabilitativo di terzo livello, destinato ai pazienti con gravi danni cerebrali e spinali, in corso di completamento. Così per l’emergenza influenzale, il San Carlo ha attivato un team multidisciplinare di pronto intervento che si potrà avvalere anche delle tecnologie più avanzate, i respiratori di ultima generazione che si sono dimostrati decisivi per i casi più gravi (vedi il giovane di Firenze) L’imminente trasferimento di tutti gli uffici nella nuova palazzina “nera” consentirà inoltre, nelle more dell’edificazione del nuovo padiglione sanitario, di anticipare lo sgombero del padiglione A e consentire i lavori di messa in sicurezza. Quanto alla radioterapia, essendo stata avviata la procedura di gara, è realisticamente ipotizzabile che il servizio possa essere erogato entro un anno. Bas 02 .  
   
   
ROMA: APERTURA CANTIERI RISTRUTTURAZIONE SAN FILIPPO NERI  
 
Roma, 15 ottobre 2009 - L´ospedale San Filippo Neri sarà presto ristrutturato grazie ad interventi annunciati oggi dal vice presidente della Regione Lazio Esterino Montino. Sono partiti ieri i cantieri per la ristrutturazione dei padiglioni A e B dell´ospedale: il tempo stimato per la conclusione dei lavori è di due anni e mezzo. Nel corso del prossimo mese di gennaio invece verrà inaugurato il nuovo padiglione oncologico e sarà messo a punto un protocollo di accettazione dei casi sospetti di influenza all´interno del Pronto soccorso della struttura. A visionare l´avvio dei lavori questa mattina all´ospedale San Filippo Neri era presente il vice presidente della Regione Lazio Esterino Montino, insieme a Domenico Alessio, direttore generale dell´Azienda Ospedaliera San Filippo Neri. Durante la visita al Pronto soccorso Montino ha testato il protocollo specifico messo a punto dall´ospedale per l´accettazione dei casi sospetti di influenza A. "Le due strutture, ampliate di una superficie di complessivi 1. 600 metri quadrati, saranno completamente ristrutturate e messe a norma - ha spiegato Montino - da oggi sono aperti i nuovi cantieri. Le opere, per consentire la prosecuzione dell´attività sanitaria, saranno realizzate a stralci. In particolare, nei due padiglioni storici dell´ospedale, costruiti negli anni Quaranta e Sessanta, totalmente rinnovati, saranno ospitati il nuovo blocco di 5 sale per la chirurgia generale, quello per la chirurgia ginecologia e il parto dotato di 2 sale operatorie e 2 stanze di travaglio, con nuovi ambulatori e camere per la degenza a 2-4 posti letto provviste di servizi igienici interni". Montino ha sottolineato che "il nuovo padiglione D sarà interamente dedicato all´oncologia, con strumentazioni d´avanguardia per la radiologia. Nel Pronto soccorso - ha concluso - ho potuto verificare la validità del protocollo di accettazione messo a punto per la nuova influenza, che prevede una sala di isolamento per i casi sospetti e un iter prefissato degli accertamenti necessari". .  
   
   
DIRITTI DEI DISABILI, CONVEGNO A TRIESTE IL 19 OTTOBRE  
 
Trieste, 15 ottobre 209 - La Consulta delle associazioni dei disabili del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con F. I. S. H. , Federazione italiana per il superamento dell´handicap, ha promosso una Giornata di presentazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che si terrà al Centro Congressi della Stazione Marittima di Trieste (Sala Oceania) lunedì 19 ottobre, con orario 9-13. Accanto al presidente della Consulta, Mario Brancati, interverranno Giampiero Griffo, membro dell´esecutivo mondiale di Dpi-disabled Peoples´ International, che parlerà su "La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità: la rivoluzione dei diritti umani", e Pietro Barbieri, presidente F. I. S. H. , su "L´implementazione italiana della strategia dei diritti umani e della Convenzione Onu". Le conclusioni della giornata di confronto e dibattito sono affidate all´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, che peraltro a lungo è stato presidente della Consulta. La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità è stata adottata il 13 dicembre 2006 durante la 61. Ma sessione dell´Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed è il primo grande trattato sui diritti umani del Xxi secolo, che si pone l´obiettivo di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e favorire il rispetto per la loro dignità. Una Convenzione che, di fatto, non immagina nuovi diritti per i disabili, ma vuol più semplicemente riaffermare l´universalità dei diritti umani e dunque garantire ai disabili i diritti di tutti. .  
   
   
“GRANDI FOGLIE BLU” DI CARLO FONTANA ALLA SERRA DI VILLA REVOLTELLA DI TRIESTE  
 
Trieste, 15 ottobre 2009 - Nature morte dai cromatismi accesi sono le protagoniste assolute dell’esposizione intitolata Grandi foglie blu, che si inaugura a Trieste, alla Serra di Villa Revoltella, mercoledì 21 ottobre alle ore 18. 00, e che vede proposte una quarantina di opere del pittore Carlo Fontana. Organizzata dall’Associazione Juliet in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, l’esposizione è curata da Roberto Vidali e Gary Lee Dove e presenta un insieme di tele dipinte ad acrilico ed una installazione a pavimento contenenti soggetti e motivi che rinviano alla città di Trieste. Il progetto espositivo “Grandi foglie blu” di Carlo Fontana, che vede la rinnovata collaborazione tra l’Associazione Juliet e l’Amministrazione Comunale di Trieste nell’omaggiare un altro protagonista della pittura contemporanea dopo Živko Marušič e Claudio Massini, si compone di un insieme di tele raffiguranti nature morte e di una installazione a pavimento progettate appositamente per gli spazi della Serra di Villa Revoltella. Dettagli architettonici, suppellettili e sfondi paesaggistici rinvianti al capoluogo giuliano costituiscono il nucleo tematico portante delle opere in mostra, all’interno delle quali troviamo ritratta una realtà trasognata evocante un’atmosfera di provvisorietà scomposta (o ricomposta) in senso cubista: un mondo che talvolta può richiamare in superficie la vita moderna, dinamica e contrastata, ma dal quale traspare sempre uno spirito romantico e spirituale. Una luce calda e gessosa si irradia dalle cose raffigurate per poi espandersi e abbracciare orizzonti lontani: disegna l’oscillazione di un crepuscolo sospeso fra il preludio di un giorno lontano e la vicinanza di un raggio di luna: un bosco, un fiore, un prato sono i termini più semplici e comprensibili di una simbologia immediata e capace di smuovere l’animo alla pacificazione. “Sono convinto che la pittura rimanga, oggi, in assoluto, la formula più innovativa della ricerca artistica contemporanea. Il mio scopo è semplicemente quello di creare immagini che si facciano apprezzare per il loro aspetto cromatico con specifica energia positiva e creativa. Non ho la pretesa di azzerare quanto c’è stato prima: la mia pittura guarda alla tradizione e pertanto vi si trovano esperienze delle avanguardie storiche, lacerti di Giotto e Piero della Francesca e fisionomie greco-romane”. Questa dichiarazione di Fontana testimonia come dai vasti territori della storia figurativa abbia raccolto le luci e i colori che meglio si sono impressi nella sua esperienza di uomo partenopeo orientato allo spirito solare, giocoso e positivo della cultura occidentale. La sua pittura, lungi dall’essere un mero esercizio di stile, è in bilico tra un mondo naïve e una brillante consapevolezza stilistica che richiama il colorismo di Matisse e le impennate geometriche di Braque; attira lo spettatore dentro il suo universo fino a fargli perdere il centro gravitazionale di un sapere che per conoscere pretende di riconoscere e lo immette in un mondo solo apparentemente risolto, dove tutto si intreccia: il vecchio e il nuovo, l’allusione e la certezza, il domestico e il selvatico, l’albero con il cielo, la stanza con il panorama, il sogno con il ricordo. Pittura non come rimando, quindi, quella di Fontana, quanto inaspettato dejà vu che irrompe in un nuovo presente pittorico: una nuova storia da narrare che si alimenta di storie già sentite, come di filastrocca tramandata dalla tradizione orale, da generazione in generazione, lasciando che ognuno aggiunga qualcosa, quel qualcosa che diventa il solco del tempo e la forma del presente. L’esposizione è sostenuta da Aiap, Griffe concept store, Pasticceria Penso, Cheni & Tutta Immobiliare, Sara Residence, Galleria Totem – Il Canale. Media partner: Ntwk. Durante la serata inaugurale i vini saranno offerti da Spumanti Girardi. Le musiche che accompagneranno la serata sono appositamente composte ed eseguite per l’occasione da Alessandro Sartore. .  
   
   
BOLZANO.RESPIRO BAROCCO, OGGI AL VIA LE INIZIATIVE COLLATERALI  
 
Bolzano, 15 ottobre 2009 - - Il Vicepresidente della Provincia Christian Tommasini invita tutta la popolazione al via delle iniziative collaterali della mostra “Respiro Barocco – Un viaggio nella Roma del Seicento”. Conferenza giovedì 15 ottobre alle ore 18. 00 al Centro Trevi, in via Cappuccini 28 a Bolzano, incentrata sulla rivoluzione astronomica galileiana fra scienza ed arte. Le peculiarità del Barocco romano nelle sue due anime, quella classicista e quella più marcatamente barocca, sono proposte al pubblico altoatesino nell’ambito della mostra “Respiro Barocco – Un viaggio nella Roma del Seicento” in programma fino al 12 dicembre 2009 nelle sale del Centro Trevi a Bolzano. Quindici i capolavori esposti provenienti dalla Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, fra i quali opere del Guercino e del Bernini. L’esposizione è corredata da vari appuntamenti ed una rassegna cinematografica in programmazione presso la sede espositiva al Centro Trevi, in via Cappuccini 28. Secondo il vicepresidente della Provincia ed assessore provinciale alla scuola e cultura italiana, Christian Tommasini, è di fondamentale importanza la conoscenza della storia dell’arte e della cultura italiana perché favorisce una maggiore consapevolezza identitaria nella cittadinanza nel confronto e scambio con altre lingue e culture. Le iniziative collaterali prendono il via giovedì, 15 ottobre 2009, alle ore 18. 00, con la conferenza “Magna, longeque admirabilia. Galileo e la rivoluzione astronomica fra scienze ed arte” a cura di Ugo Baldini, docente di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Padova. Nel suo intervento il prof. Baldini proporrà il quadro complesso di ispirazioni, scambi e conflitti che hanno improntato il rapporto fra arti figurative e scienza nell’epoca barocca, caratterizzata da scoperte e sperimentazioni rivoluzionarie che hanno segnato la conoscenza ed il pensiero occidentali. La serata è ad ingresso libero. L’organizzazione dell’esposizione e degli eventi collaterali vede coinvolta la Ripartizione cultura italiana, la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di Roma e la Galleria nazionale di arte antica Palazzo Barberini di Roma e varie associazioni locali. .  
   
   
YOUSSEF NABIL FIRENZE 18 OTTOBRE - 15 DICEMBRE 2009  
 
Firenze, 15 ottobre 2009 - Il 17 ottobre 2009 inaugurerà, negli spazi della Galleria Poggiali e Forconi di Firenze, la prima mostra personale a Firenze dell’artista egiziano Youssef Nabil (Cairo 1972, vive e lavora a New York). La mostra raccoglie oltre 35 lavori, alcuni di grandi dimensioni, dai primi anni novanta ad oggi. Per l’occasione sarà esposta in anteprima mondiale l’opera Self Portrait with Botticelli - Florence, 2009, autoritratto dell’artista di fronte alla Primavera di Botticelli, realizzato nelle sale della Galleria degli Uffizi e prodotto per questa mostra. Le opere di Youssef Nabil consistono in fotografie ritoccate a mano. Si tratta perlopiù, ma non esclusivamente, di due tipologie di ritratti: quelli di amici e di celebrità, spesso del mondo dell’arte internazionale e altrettanto spesso non europee, ma che in Occidente si sono imposte - da Tracey Emin a Mona Hatoum o a Zaha Hadid - e di autoritratti messi in scena su sfondi densi di significato, dalla facciata di sale cinematografiche a camere d’albergo, da un lato, e, dall’altro, paesaggi mitici, da Parigi a Hollywood o a Rio de Janeiro. Come osserva Pier Luigi Tazzi: “Il cinema – non va dimenticata l’importanza per tutto il mondo arabo dell’industria cinematografica egiziana dagli Anni Sessanta del secolo passato nel corso di alcuni decenni – sembra essere stato la sua prima fonte di ispirazione. Le sue sono immagini dichiaratamente glamour di un mondo che la tecnica del ritocco a mano pone come in distanza in una suggestiva e favolistica atmosfera, in una fiction malinconica, manifestazioni di memorie di un passato ormai definitivamente e inesorabilmente trascorso, prodotti anacronistici di una nostalgia senza nome, anche se si tratta di una realtà ancora presente e viva, qual è quella della sua stessa vita o quella dei personaggi che ritrae ancora vigorosamente attivi e determinanti nella cultura più attuale del mondo di oggi. Questa mise-en-distance è dovuta soprattutto a quelle sue tinteggiature manuali e maniacali che si rifanno a tecniche antiche e decisamente obsolete. Come se il mondo a cui guarda, che continua ad affascinarlo e che infine rappresenta, non fosse altro che il ricordo di un mondo che è già stato e di cui lui, come artista, con la propria opera, celebrasse l’inesorabile esser trascorso”. La mostra sarà corredata da un catalogo edito da Poggiali e Forconi con un testo critico di Pier Luigi Tazzi. .  
   
   
ACROBAZIA IN PARAPENDIO SUL LAGO DI GARDA: SPETTACOLO ED EMOZIONI  
 
Malcesine, 15 ottobre 2009 - Con lo splendido scenario del lago di Garda come sfondo, epilogo di Adrenalina 2009, manifestazione di acrobazia in parapendio che ha riservato a pubblico e partecipanti due giorni di forti emozioni. Qualche apprensione, invece, tra gli organizzatori del Paragliding Club Malcesine per le incerte condizioni meteo, fattore basilare per il volo in parapendio o deltaplano, mezzi che affrontano l´aria senza ausilio del motore. Sabato 10 ottobre il decollo, posto sul Monte Baldo a 1730 m, è rimasto tra le nuvole tutto il giorno, impedendo qualunque tentativo di volo, causa visibilità nulla. Solo verso sera due piloti tedeschi, approfittando di una momentanea schiarita, si sono esibiti in voli d´acrobazia con tuffo conclusivo nel lago. Il giorno dopo soffiava il Pelèr, forte vento da nord, che ha tenuto i partecipanti a terra tutta la mattinata. Cessato verso mezzogiorno, 50 piloti hanno finalmente disputato la gara di precisione in atterraggio, vinta da Roberto La Fauci di Riva del Garda (Trento), seguito da Luca Tanganelli di Pistoia e da Giorgio Righi (Riva del Garda). Da 800-1000 m in verticale sul lago, venticinque piloti si sono dati battaglia nell´esibizione acrobatica a suon di volteggi mozzafiato e sfoggio di figure altamente spettacolari, seguiti dal pubblico assiepato lungo le sponde in località Morettine. Coronavano la manifestazione voli con tute alari, lanci di paracadutisti, voli turistici in elicottero, volo in paramotore, stand espositivi ed altro ancora. Il tutto è stato oggetto delle riprese di Sky Sport per il programma Ikarus. Ad archiviare Adrenalina 2009 ci ha pensato l´assessore provinciale allo sport Ruggero Pozzani, libratosi per la prima volta in volo con parapendio biposto, prudentemente condotto dall´istruttore Fabio Carfioli. Adrenalina ha sempre un sapore particolare. E´ un pezzo di storia del volo libero italiano che tornerà nel 2010 con una formula innovativa ed ancora più accattivante. .